SVOLGIMENTO DELL’ESAME

L’esame finale di licenza in Teologia Fondamentale valuta

non solo le conoscenze dei candidati ma soprattutto la loro
capacità a elaborare un pensiero teologico personale a partire
dalla Scrittura, dalla Tradizione e dal Magistero, nonché dai
grandi teologi della storia. A tale fine, è richiesto dai candidati
preparare per ogni tesi qui di seguito uno schema di 1 p. al
massimo, che porteranno all’esame in due copie, una per
l’esaminatore e uno per il candidato. Questo schema non sarà un
riassunto delle conoscenze ma darà un’organizzazione del
pensiero su ogni singola tesi, nonché la bibliografia che il
candidato avrà usata per preparare il suo schema.
Le 16 «tesi» qui di seguito indicano i temi fra i quali i
candidati si devono muovere per elaborare i loro schemi. La
bibliografia fornita qui in seguito dopo ogni tesi offre grandi
opere di riferimento; sono proposte che danno una strada che si
può percorrere per preparare lo schema di ogni tesi. I testi del
Magistero citati nella tesi non sono ripresi nella bibliografia ma
vanno letti.
Facoltà di Teologia
II CICLO PREFAZIONE

Rivelazione - Gesù Cristo

Oggetto specifico della Teologia Fondamentale è lo studio
ESAME DI SINTESI 2023 dell’evento della divina Rivelazione con la quale Dio Trino «nel
TEOLOGIA FONDAMENTALE suo grande amore parla agli uomini come ad amici [...] per
invitarli e ammetterli alla comunione con sé» (Vaticano II, Dei
Verbum, 2). Questa rivelazione salvifica che si compie in Gesù
Cristo, trova la «principale testimonianza» (DV 18) nel Vangelo
proclamato dagli apostoli e nei libri ispirati dell’Antico e Nuovo
Testamento.
Roma, giugno 2023
Tradizione - Magistero con le tre demonstrationes. La Dei Filius del Vaticano I e il suo
Riconoscendo la forza della chiamata del Vangelo, la Teologia influsso. Il rinnovamento successivo della TF, specialmente nel
Fondamentale studia la tradizione viva della comunità credente Vaticano II con la Dei Verbum, la prospettiva della Fides et Ratio
con il ruolo di garante e interprete svolto dal Magistero della (1998, n° 67) e la Verbum Domini (2010). Il nuovo metodo
Chiesa. teologico proposto da Veritatis gaudium (2018) e la sua
importanza per la TF oggi. Il dibattito teologico recente:
Fede - credibilità «correnti» e «modelli» della TF.
La Teologia Fondamentale esamina propriamente la risposta
personale alla rivelazione divina in Gesù Cristo, ossia la fede con
la quale l’uomo entra in comunione salvifica con Dio che si PARTE I La rivelazione cristiana e la risposta della fede (Dei
rivela. Motivata dall’istruzione di essere «pronti sempre a Verbum I)
rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è
in voi» (1Pt 3,15), la Teologia Fondamentale si prefigge di 2. La rivelazione cristiana. La rivelazione di Dio e del suo
trattare in modo comprensivo la credibilità del messaggio disegno di salvezza secondo il Concilio Vaticano I e il Concilio
cristiano, sia nella sua dimensione storica incentrata su Gesù Vaticano II: continuità e progresso dottrinale. La rivelazione in
Cristo, sia in rapporto all’uomo che è, anche nel mondo eventi e parole (gestis verbisque), la sua preparazione nella
contemporaneo, uditore teso all’ascolto di una parola creazione e nell’Antico Testamento culminata in Gesù Cristo,
significativa e definitiva. «insieme il mediatore e la pienezza di tutta la rivelazione» (DV2;
cfr.4). Il carattere nuovo e definitivo della rivelazione
Dialogo - frontiera cristologica, piena e consumata, ma ancora da cogliere in tutta la
Sulla scia dell’auditus temporis, la Teologia Fondamentale sua portata. «Cristo... svela anche pienamente l’uomo all’uomo
rivolge il suo sguardo non soltanto all’«interno», verso la e gli fa nota la sua altissima vocazione» (GS 22). Correnti e
comunità dei credenti, ma anche all’«esterno», per cui si modelli della rivelazione nella teologia contemporanea.
autocomprende come disciplina teologica di dialogo e frontiera,
trattando il rapporto tra fede e culture, fede e scienze, il 3. L’atto di fede. L’atto di fede nell’AT e nel NT come adesione
pluralismo religioso, la non-credenza, ecc. personale, libera e ragionata, a Dio che si rivela in Gesù Cristo
(DV 5: oboeditio - obsequium - assensio). Articolazione fra fides
quae e fides qua; fra credere Deum, credere Deo, credere in
PROGRAMMA Deum. Le note della fede: razionale, soprannaturale, libera,
certa, oscura. Partecipazione nella fede della Chiesa (LG 12) che
Introduzione genera e sostiene la fede personale. La fede come virtù teologale.
Il dinamismo della fede. La fede come sequela Christi e come
1. La Teologia Fondamentale e la sua storia. La «magna carta» prassi.
della TF: 1Pt 3,15. La forma classica dell’apologetica cattolica
4. Fede e ragione. L’interazione tra fede e ragione. Dimensione Parola rivelata, nonché le corrispondenti modalità della dovuta
confessionale-conoscitiva della fede: credo ut intelligam, adesione da parte dei fedeli (Motu proprio Ad tuendam fidem
intelligo ut credam. La relazione fede-ragione nella scolastica e [1998]). Il rapporto tra teologia e magistero: il magistero come
nell’illuminismo: praeambula e ratio fidei. Verso il recupero di testimonium fidei e la teologia come intellectus fidei: la loro
una ragione «aperta» alla fede. L’apologetica: i diversi interrelazione e servizio alla fede di tutto il popolo di Dio
significati assunti nella storia. La fede come forma peculiare di (Donum veritatis [1990]). Sensus fidei e sensus fidelium.
conoscenza della verità su Dio e sull’uomo, condizione sine qua
non per la teologia. La teodicea e la memoria Passionis.
PARTE IIII La credibilità della Rivelazione in Gesù Cristo

PARTE II Trasmissione e interpretazione della Rivelazione 8. L’uomo davanti alla rivelazione. L’uomo all’«ascolto della
nella Chiesa (Dei Verbum II, III, VI) Parola» (Rm 10,17): dal «conosci te stesso» (FR 1) all’essere
capax Dei, nel contesto del mondo contemporaneo. «La risposta
5. La viva tradizione. La predicazione apostolica della traditio dell’uomo al Dio che parla» (VD 22-28). La credibilità come
Iesu e la sua trasmissione sono la regula fidei e il nucleo proposta di senso teologico, storico e antropologico: «La
vivificante della traditio apostolorum, nutrita dall’ AT ed Rivelazione immette nella storia un punto di riferimento da cui
espressa nel NT. Sin dai tempi degli apostoli, la Chiesa, nella sua l’uomo non può prescindere, se vuole arrivare a comprendere il
dottrina, nella sua vita e nel suo culto, trasmette tutto ciò che è e mistero della sua esistenza» (FR 14; cfr. GS 10 e 22).
crede (DV 8). Il rapporto fra tradizione e scrittura (da Trento alla
DV). Verità rivelata ed enunciati della fede la loro importanza 9. La ricerca storica sulla «memoria Iesu» (DV 19).
nello sviluppo dottrinale. Testimonianza di fede ed evento storico nella Cristologia
fondamentale (At 2,32). La ricerca sui criteri di autenticità
6. La Sacra Scrittura. Canonicità, ispirazione, verità e storica (plausibilità storica, coerenza di Gesù, duplice
interpretazione della Scrittura: rilevanza teologica e dissomiglianza, attestazione molteplice). I principali dati
problematiche connesse. Analogie e metafore dell’ispirazione. I fondamentali accertabili su Gesù di Nazareth. Le diverse tappe
sensi della Sacra Scrittura secondo la PCB (1993) e il modo in della ricerca storica su Gesù. In Gesù Cristo si compie e si
cui la tradizione viva rende operanti le sacre lettere per far completa la Rivelazione (DV 4).
risuonare la viva vox evangelii nella Chiesa e nel mondo (DV 8).
Il rapporto fra Scrittura e teologia (DV 21). L’interpretazione 10. Il mistero di Gesù di Nazareth. «Chi è costui?» (Mc 4,41)
teologica della Scrittura (DV 12). «La Chiesa luogo originario L’autorità messianica di Gesù e i suoi titoli: Messia-Cristo,
dell’ermeneutica della Bibbia» (VD 29-49). Figlio dell’Uomo, Figlio di Dio, Verbo incarnato, Signore...
Cristo, l’uomo nuovo, è «l’immagine del Dio invisibile» (Col
7. Magistero e teologia. Il magistero al servizio della parola di 1,15): impatto sull’uso delle immagini e dell’immaginazione in
Dio, scritta o trasmessa (DV 10). Le qualificazioni teologiche teologia. In Gesù Cristo, universale concretum personale, tutta
con cui il magistero esercita il suo mandato in rapporto alla la rivelazione salvifica è data e compiuta nel frammento; la sua
valenza antropologica e soteriologica universale (At 4,12; 1Tm questione teologica e il compito della TF riguardo alla crisi di
2,4-5; LG 16; GS 22). fede nelle diverse culture di oggi.

11. La risurrezione di Gesù di Nazareth. Il mistero pasquale 14. La Rivelazione cristiana e il pluralismo religioso. Lo
secondo il NT (passione-morte-risurrezione); testimonianza e status quaestionis della teologia del pluralismo religioso: analisi
segni della realtà dell’evento pasquale: le apparizioni come e valutazione dei paradigmi esclusivista, inclusivista e pluralista
rivelazione; la tomba vuota come segno aperto; la missione come delle religioni. Presupposti dottrinali (CTI, Il cristianesimo e le
inizio della comunità ecclesiale (At 2). La fede come accesso religioni [1996]). La funzione salvifica delle religioni. Dialogo
all’evento pasquale (cfr. Lc 24,13-35). La risurrezione come interreligioso e missione della Chiesa (Dialogo e annuncio
centro della fede cristiana (1Cor 15,14) e fonte della «vita nuova [1991]). Le «mediazioni partecipate» nelle altre religioni e la
in Cristo» (Rm 6,4). Uso teologico del segno della risurrezione: mediazione unica e universale di Cristo (CDF, Dominus Iesus,
dall’apologetica alla teologia fondamentale. 14; cfr. Redemptoris Missio 5; LG 62). Il richiamo alla comune
appartenenza alla famiglia umana (Fratelli tutti, 2020) e la
12. La Chiesa sacramento di Cristo nel mondo. Il locus della missione della chiesa nel dialogo interreligioso.
Chiesa nel credere: il passaggio da motivo di credibilità (DF cap.
III) a sacramento di salvezza (LG 1, 9, 48; GS 42, 45). Necessità 15. Il rapporto tra fede e cultura. Evoluzione negli
della Chiesa, in continuità e diversamente da Cristo, come atteggiamenti del magistero verso la cultura durante e dopo il
universale concretum sacramentale. Significato teologico- Vaticano II. Teorie antropologiche della cultura e significati
fondamentale del segno della Chiesa: paradosso e mistero (LG diversi del termine cultura. La transizione da una nozione
1, 8). La Chiesa continua la memoria Iesu nella storia. «classicista» di cultura a una cultura «concepita
L’importanza del sensus fidei e della sinodalità (CTI, La empiricamente». Prospettive e criteri teologici (cfr. LG 13, 17)
sinodalità nella vita e nella missione della Chiesa) per per il discernimento su: inculturazione, evangelizzazione della
un’ecclesiologia fondamentale. Testimonianza e martirio come cultura, pluralismo culturale, globalizzazione, sensibilità
vie per la credibilità ecclesiale. postmoderna.

16. Il rapporto tra scienza della fede e scienze naturali. La

PARTE IV Auditus temporis. Discernimento della fede nel legittima autonomia delle realtà terrene (cfr. GS 36). Concezioni
contesto attuale più recenti delle diverse scienze e della teologia come scienza
della fede: scopi, metodi, contenuti. Modelli contemporanei del
13. Non credenza e secolarizzazione come questioni rapporto tra teologia e scienze naturali. Verso una delimitazione
teologiche. La questione dell’ateismo a partire dalla Gaudium et delle rispettive competenze. Incontri e scontri tra teologia e
Spes 19-21. Pertinenza della teologia negativa: purificazione scienze naturali: sfide mutuali.
delle immagini di Dio. Tipi di negazione di Dio e loro radici
filosofico-culturali. Discernimento davanti all’indifferenza
religiosa e alla nuova religiosità. La secolarizzazione come
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