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Appendini, Grammatica Della Lingua Illirica (1828) - Copia B

Illyrian languages -- Grammar

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Sami Abadan
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17 6002
7.6002

BIBLIOTHECA RHACV SINA

MILAN REŠETAR
‫ان کا‬
Nr . 383. Sign . 77.2 .
SLOVANSKÁ KNIHOVNA
* 3186188699 *
1
GRAMMATICA
DELLA LINGUA

I L L I RI CA
COMPILATA

DA L PADRE

RIA
FRANCESCO M. APPENDINI
13023+ DELLE SCUOLE PIE

PROFESSORE DI ELOQUENZA
NEL COLLEGIO DI RAGUSA.

EDIZIONE SECONDA .
朱*

RAGUSA
PRESSO ANTONIO MARTECCHINI
Con Licenza de' Superiori .

1828.
5 0c .

NA

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MISPUONLE

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PREFAZIONE

AI COLTI AMATORI DELLE LINGUE .

La lingua Illirica è senza alcun dubbio una delle lin


gue le più interessanti dell'universo sotto qualunque
aspetto ella si riguardi. La sua origine rimonta ad una
antichità la più lontana . Tira ultimo figlio di Giafeto
poco dopo il diluvio la propago , ed estese per le va
stissime regioni attraversate dall'Istro , e note poscia
sotto il nome di magna Tracia . Le prime colonie , o
piuttosto nazioni di questa lingua furono i Traci pro
priarente detti , che fondarono nella Frigia il regno.
di Troja , e signoreggiarono tutta l’Asia minore , i
Traco- Macedoni , che s'impadronirono della Grecia ,
e delle sue isole , i Traco - Illirici , che , se da una par
te valicando l'Adriatico arrivarono sino nel Lazio ,
dall'altra giunsero a piè dell'Alpi , e sulle sponde del
mar Ligustico ; i Traco- Daci , ed i Traco- Geti , che
dal suolo patrio si resero il terrore delle nazioni ; i
Traco-Sciti , che fecero tremare l’Egitto , ed i Traco
Sarmati , che sotto il nome or di Sciti , e Celti , or
di Celio- Sciti , Celto- Iberi , e Celto-Galli riempirono
di lor gente l' Occidente , ed il Settentrione dell'Euro
pa . Colonie parimenti , o piuttosto nazioni di questa
medesima lingua furono i Gori, i Visigoti , gli Unni,
i Gepidi , i Gaudi , i Marcomanni, i Vandali , gli A
bari , i Longobardi , e gli Slavi , che qualche secolo
dopo la venuta di Cristo sulle rovine del Romano In
pero fondarono i moderni regni d'Europa ( yedi la
nostra dissertazione premessa al Dizionario Illirico -Ita
liano del Ch. P. Gioachino Stulli , la quale ha per ti
I
iv Prefazione :
solo : De præsantia , Ege vetustate lingua Illiricæ , ejusque
necessitare ad plurimnarum gentium , populorumque origi
nes , Ege fintiquitates rite investigandas .
L'estensione attuale della lingua Illirica è affatto ma
Tavigiosa , e per spiegarla debbesi riguardare come
l'efferio della di lei estensione antica . E' parlata al dì
d'oggi da sessanta popoli , o nazioni . Chi possedesse
per principio il più perfeito fra i di lei dialetti , po
trebbe senza interprete dai confini della Macedonia
arrivare alle sponde del Baltico , e di là inoltrarsi fin
dentro la China .
Non avvi lingua , in cui l'erudito Filologo possa e
sercitare i suoi talenti con maggior utilità , e diletto >

che nell'Ilirica , Avendo essa solto differenti aspetti


dell'analogia colla lingua Ebraica , Greca , e Latina ,
somministrando dei vocaboli a tutte le moderne , ed 北二
avendo negli antichissiini tempi date le prime appella $
zioni Geografiche all' Earopa , e ad una gran parte dell' ON

Asia , il Filologo vi fa ad ogni passo delle scoperte , che 3SC


dissipano le molte chimere sognate dai Greci , e dai ill
Latini per iobilitar se stessi con discapito degli altri, N10
e diffonde una luce mirabile sulle vere origini, ed an ‫܃܃‬
tichità dei popoli , e nazioni d'Europa .
La lingua Illirica ha tutte le cararteristiche , che tan
to ammiransi nelle lingue madri . Caſace perfino del
de ici:to senso degli accenti prosodiaci , non che d'una
armonica, e felice trasposizione, siccome fu già osser
Valo da uomini periti di molte lingue parlate oggidi in
Europa come da on eloquente Arteaga , distingue i di
versi casi colla sola inflessione dei nomi senza l'ajuto
degli articoli , che sono attributo essenziale delle mo
derne , e soin ministra tutte quelle formole, o modi di
re , le qurili rendono atto il discorso a dipingere per
eccellenza le differenti passioni del cuor umano . Noi 11

l'abbiamo già dimostrato nel secondo tomo delle no


stre : Notizie Istorico -Critiche sulle Antichità , Storia , e

Letteratura de' Ragusei . Questa grammatica ne sarà un'


altra prova anche più diretta , potendosi con essa isti 1
tuire un sensibile paragone fra l'idioma Illirico , e il
Greco , ed il Latino ,
Prefuzione :
Fra i dialetti primarj di questa lingua si attirano
particolarmente lo sguardo il Russo , il Polacco , il Boe
mo , e l'Illirico . I dialetti del Nord hanno avuto in
questi ultimi tempi dei benemeriti letterati , che inco
raggiri dalla munificenza dei Regnanii , e dalla splen
didezza di nobilissimi Mecenali sonosi presi la cara
di far dei buoni L - ssici , e Grammatiche . Fra le altre
Sento essere meritamente rinomata quella , che pel dia
letto Poiono ha pubblicata il celebre Padre Konarski
anch'egli Religioso delle Scuole Pie , e i principj fi'o
sofici , e regole generali della quale potranno forse ser
vire per ogni altro dialetto Slavo. Non fummo, šian
te le circostanze de' tempi , sì fortunati, maigrado le
premure usate , di poterla avere da si remote contrade .
Il dialetto Illirico, o Dalınato -Bosnese è il più per
fetto di tutti . Esso conserva tuttora la sua porezza ,
e semplicità antica a segno tale , che i Dalinaio - Illirici
sono facilmente capiti in tutti i dialetti; mentre all'op
posto i Russi ; i Polachi , ed i Boemi parte per motivo
della diversa loro pro : iunzia., parte , perchè ogni dia
letio ha dei vocaboli non comuni ad altro dialetto , e
ne adoita dei nuovi dalle straniere lingue , non sono
così di leggieri intesi dai Dalmati, e dagl' Illitici . In
generale si può dire , che la dizione letterale dei dia
letti del Nord corrisponde alla volgare del dialetto
Dalmato -Iirico . Quindi nulla di più fedele , é sem
plice , di più grave , e maestoso della versione Illirica
della Sacra Scrittura , del Messale, Breviario , e Rituale
Romano , e degli altri libri Liturgici , con cui anche
in oggi in qualche luogo della Dalmazia celebrarsi i
Sacri Misteri della Religione .
Dopo la rinascenza delle lettere irovossi subiramen
je fra i Dalmato- Illirici chi rivoliosi & coliivar la pa
via lingua diede all'antica poesia nazionale una no
vella forina cosi leggiadra , e bella , che soito ogni am
spetto ella regge al paragone con quella delle più col
te nazioni antiche , e moderne. Ragusa , che fù poi
ben presto seguita dalle altre Gittà Dalmatiche, otten
ne il primo vanto . Dallo scadere del 1400 sino alla
meia del decorso secolo sono giunti i Ragusei a tal ser
vi Prefazione .
gno di poetiche ricchezze nazionali, che , se tutte si
dessero alla pubblica luce , formar se ne potrebbero
trenta non piccoli volumi. Ne giudicar si potrebbero
spregievoli ricchezze . L'Osmanide ( 1) poema Epico d'u.
na data anteriore al Paradiso perduto di Milton ; ed alla
Enriade di Voltaire , alcuni poemetti seri , burleschi ,
e satirici , parecchie Egloghe, e Idili pastorali, varie
Tragedie , un numero grande di Canzoni di ogni ge
nere , ed in ogni metro , quattro delle più belle Tra
gedie Greche , l'Aminta , il Pastor Fido, la Merope
del Maffei , molti Drammi del Metastasio , e le più
belle Comedie del Molier , è del Goldoni trasportate
in Ilirico torrebbero dall'obblivione i nomi dei Dar:
ſcich , dei Menze , dei Vetrani , dei Demitri , dei Ciu .
branovich , dei Nali , dei Bona , dei Maſcibradich, dei
Luccari, dei Ragnina , degli ſlatarich , dei Gundula , ſ
dei Palmotta , dei Giorgi, dei Bettondi, dei Tudisi , e
dei Sorgo , e darebbero a divedere , che queste produ
zioni inedite particolarmente rapporto ai pregi di lin
gua non sono punto inferiori alle molte edite , a cui
già tanto giustamente si applaude dai nazionali . Ma CO

mentre da questi illustri cigni del Parnasso Illirico dal di


le rive della novella Epidauro risuonar si faceva la lor
cetira in ogni genere di poesia , gli Ektorovich , i Ma di
Tuli , Cassich , i Canavellich , i Georgicevich , i Bar
rakovich, gli Zoranich , gli Ivaniscevich , i Vitalich , ed
altri facevano loro eco da varie città , ed isole della
Dalmazia arricchendo ogni giorno più il patrio idioma .
Il dialetto Illirico è ancor molio da commendarsi
pei vari Dizionari , che esso vanta . Io non parlo del
Lessico Latino Illirico del P. Andrea Jambrescich ,
del Gazofilacio Latino Ilirico del P. Giovanni Bello
stonez , essendo più propri pei Carno- Croati , che per
gl'Illirici propriamente detti . E' bensì da ricordarsi 16
il meno voluminoso del P. Micalia , che e appaga i

(1 ) L' Osruunide alquanto dopo la prima Edizione di questa Gramma


tica si stampà a Ragusa dell' islesso Tipografo Martecchini nel 1826.
Prefazione . vit
dotti , ed è a portata del volgo ; il Dizionario Italiano
Illirico del P. Della bella mancante di molte voci , ma
egregiamente ideato , ed eseguito ; i! bel Dizionario
portatile Illirico -Italiano- Tedesco del Ch Sig. Giusep
pe Voltigi, da cui gli amatori delle cose pairie , ed
antiche aspettano an' interessante opera sulle antichità
dell' Illirico ; finalmente il gran Dizionario Latino - Ita
liano- Illirico , Illirico -Italiano - Latino , ed Italiano- Illi
rico-Latino del P. Gioachino Stulli . Questo uomo esi
mio , che ha passata tutta la sua vita intorno a questa
grande opera , ha impressa la prima parte in Buda, e
la seconda e terza in Ragusa sua patria . Questo triplice
Dizionario compreso in sei grossi volumi, che abbrac
cia i termini d'ogni dialetto Illirico , o Slavo , e su di
cui sarebbe cosa lunga l'entrare in particolarità , non
può non farne nascere un filosofico, e ragionato come
quello delle altre colte lingue .
Una gran cosa però manca tuttora al dialetto Dale
mato- Illirico , una grammatica , la quale , nel mentre ,
che fisserebbe le vere , e costanti regole di scrivere , e
comporre pei Nazionali , renderebbe cognita presso
gli esteri la lingua , ed acquisterebbe rinomanza , e fa
ma agli Scrittori, ed alla nazione intiera . Acceneremo
di volo ciò , che è passato sotto il nostro sguardo in
questo genere .
Una grammatica pel dialetto Illirico- Carniolano com
parve alla luce 'sullo scader del 15oo fatta da Adamo
Bohorič in lingua Latina , e Tedesca . Era il Bohoriz
della scuola di Filippo Melantone, e Grecizzava come
il suo maestro . Quindi egli introdusse il numero duale
nei nonni , é nei verbi; l'investigazione dei temi, ed
altre cose simili all'uso dei Greci , le quali nulla pro
prie essendo dell'Illirica favella vi arrecano perciò del
turbamento , e della confusione . Un'altra ragione ren
de quasi inntile agli Illirici la grammatica Boboriziana,
ed è , che il dialetto , per coi fu composta , cioè il
Carniolano essendo assai corrotto dai vocaboli , e da
qualche tratto di sintassi di altre lingue , i Dalmato - Il
lirici non possono prevalersene , se non se rapporto a
qualche regola generale , ed ai termini veramente di
Prefazione.
radice Illirica . Non è tuttavia una tale grammatica
senza merito pei Carniolani, e per chi volesse cono
scere la gran connessione , che vi è fra la sintassi Il
lirica , e Latina .
Nel 1604 il P. Bartolommeo Cassich nativo dell'isola
di Cherso pubblicò in Roma. le istituzioni della lingua
Illirica in Latino . Confessa egli di non aver avuto cbi.
seguire, perchè prima di jui.nessuno avea trattato una
tal materia . Non può dunque il Cassio abbastanza en
comiarsi per avere il primo distinte , e formate , dirò
così , le declinazioni dei nomi , e le conjugazioni dei
verbi Illirici , e di aver quà , e là , assai digiunamente
per altro , data qualche regola sulle varie parti del di
scorso . Avendo egli stesso conosciuto la poca estensio CEE
ne del suo lavoro s'augurava , che qualche douto na
zionale compisse ciò , che egli avea incominciato . Pa di
reva senza dubbio , che , fatti i primi passi , che son Ĉ
sempre i più difficili, nel corso di due secoli si avreb SE
be dovuto trovare chi si accingesse a questa cotanto ES!
utile , e desiata opera . Eppure , non ostanie , che al
cuni abbiano lavorato in questo genere, non si son
fatti grandi avvanzamenti .
Infatti tutto ciò , che si è fatto dopo , ad eccezione
delle istruzioni Grammaticali del Dellabella , non può
servire , che alla gioventù Illirica per apprendere la
lingua Latina , o Italiana . Come utile agli studiosi del OCO
1
la Latinità è ben nota a Nazionali la versione Illirica
Die
dei primi elementi della Granimatica dell'Alvaro stam iti
pata in Roma nel 1637 a spese di Propaganda ; la he
la Grammarichina del P. Tommaso Babbich in oggi
meritamente del tutto dimenticata ; quella del P. Lo
Tenzo da Gljubuski meglio ideata , ed eseguita , e quel
la del P. Giuseppe Giurini , che porta il vanto sopra
tutte le altre .
La Grammatica poi , che il P. Giacomo Micalia pre
mise al suo Illirico Dizionario impresso in Loreito
nel 1649 a spese pur di Propaganda , nulla può giova

re per apprendere l'Illirico , contenendo soltanto po
Ghi precetti in lingua Illirica per imparare l' Italiano
Le istruzioni grammaticali , che il P. Ardellio Del
Prefazione. ix
labella nel 1728 insieme col suo Dizionario stampò in
Venezia , costituiscono quanto si ta in questo genere
di inigiore . Ma esse non s0110 molto più copiose del
le istruzioni del Cassio , e rapporto alla sintassi Illiri
ca , che è la parte più essenziale nelle grammatiche
delle madri lingue, essa è pur quasi affatto dimentica
ia . Vi è anche in oggi chi sostiene per tradizione,
che questa piccola grammatica sia opera del celebre
Abate Ignazio Giorgi. Io non so altro , se non che
il Giorgi la rivide insieme col Dizionario , allorchè si
dovea stampare l'una , e l'altro , attestandolo l'istesso
Deliabella .
Tutte queste grammatiche sì di antica , come di re
cenie data , delle quali abbiamo finora parlato , sono
cosi rare , che paverle ci è costato la penosa ricerca
di qualche anno . La loro esistenza è di niana utilità ,
e vantaggio . Q. indi quando da noi altro non si faces
se colla presente grammatica , che riprodurre ciò , che
esiste , che è grandemente ricercato , e che non può
aversi,, si farebbe tuttavia una cosa da non giudicarsi
inutile agli stranieri , e discara ai nazionali .
Ma noi ci lusinghiamo d'aver fatto qualche cosa di
più , sebbene non siasi potato far tutto ciò , che vole
vamo , e che il soggetto avrebbe richiesto . E che altro
vuol dire far la grammatica d'una lingua , la quale o
ancora non l'abbia , o ne abbia soltanto delle imper
ferie , se non un consacrare ad un tal lavoro il più
difficile, sterile , e nojoso di tutti i lavori letterarj mol
ti , e molti lustri di sua vita ? L'Abate Giorgi , di cui
la lingua Ilirica non vanta conoscitor migliore , alla
sola idei, per quanto dicesi , si ritrasse da una tale
consigliatali impresa, ed il P. Mattei quanto buon gram
matico , altrettanto affettato Scrittore impiegò per ben
trenta anui nel farne una , che , alla di lui morte pas
sata in mano non si sa di chi , forse non verrà mai al
la luce . Siffatte considerazioni dovevano fat .perdere
di mira questo progetto anche a noi, che stranieri sul
suolo degl' Ulirici, e sprovveduti delle necessarie co
gnizioni non abbiamo potuto dare allo studio di que
sta lingua , se non i ritagli di tempo , che da qualche
X Prefazione .
anno in quà sopravvanzano all'esercizio della nostra
professione. Grande certamente può sembrare il no
stro ardire . Ma se le cose letterarie dovessero essere
soltanto trattate da chi d'un solo slancio capace fosse
di portarle alla loro perfezione, la maggior parte del
le arti , e delle scienze sarebbe per anco nella sua fan
ciullezza . Non è egli vero , che in ogni facoltà i cat
tivi scrittori hanno preceduto i mediocri , ed i medio
cri i grandi ? Da trenta cattivi corsi di Filosofia, p. e. ,
si è alfine trovato chi ha saputo ricavarne un buono ,
La lingua Illirica non è ancora abbastanza ricca di cat
tive grammatiche . La nostra ne accresce il numero ,
e potrà forse un giorno servire per farne nascere una
buona , che noi desideriamo più d'ogni altro . E ciò
basti sulle opposizioni , che ci possono esser fatte .
Del resto è affatto superfluo il parlare del metodo ,
che abbiamo creduto dover seguire , e della fatica, che DI

ci è costato il presente lavoro . Quello è a tutti visibi 10

le , e questa non potea esser sostenuta , che da un vi 0

vissimo trasporto per questa lingua, dall'idea dell'uti


lità dell'intrapresa, e di quel piacere , che si prova
allorchè internandosi nello studio di una lingua si vie 5
ne a conoscere il carattere fisico , e morale dei popo
li , che la parlano : nel che si trova più di filosofia di >

quello , che volgarmente si crede , e si ha un giusto


eompenso per quelle fatiche , che accompagnano siffat 2

ti studj. Abbiamo eliminata l'ipotetica , ed incomo ut

dissima divisione di verbi transitivi , ed intransitivi


é ' le altre suddivisioni inirodotte dal P. Cassio , per
dar luogo alla semplice di verbi attivi , passivi, neutri ,
ed impersonali. Prestiamo delle tavole , che offrono ad
un colpo d'occhio la diversità , che vo è fra declinazio
ne , e declinazione , e fra conjugazione , e conjugazio
ne . Le lingue da bel principio deggionsi iinparare ,
dirò così , materialmente . Turto ciò , che ferisce i sen
si per ritenere con maggior facilità a mente ciò , che och
s'impara , è tutto eccellente . Intanto subentra poi la
riflessione , ed allora con sorpresa ci accorgiamo di
saper per principi quelle cose , che soltanto sapevam
per meccanismo ,
Prefazione .
La sintassi Latina era la sola , che ci potesse servir
di norma per ordinar l'Ilirica . Dove nulla vi era di
fisso, e determinato , si è seguita la via del buon sen
so. Alle appendici dei grammatici Latini si son pre
feriti gli avvertimenti, in cui subitamente dopo la re
gola generale s'assegna l'eccezione , se vi ha luogo .
Qualcheduno ci dimanderà se tali veramente siano le
regole della costruzione Illirica , e tale l'ordine , con
cui dovevano essere distribuite . Noi gli rispondiamo ,
che , quando siano vere, ed incontrastabili , perchè a
doprate dai Classici , ed in uso giornaliero in bocca
dei viventi , non ha luogo una tal domanda . Per cam
inipar sicuri , si è, dirò così, decomposta la lingua , e
del nuovamente ricomporla si sono scorte , e formate
le regole fissate . Questa è la via , che hanno tenuta i
primi Grammatici della lingua Greca , e Latina . Si so
no addotte delle autorità, quando occorrevano , e si
sono quà , e là inseriti dei molti esempi , e le più bel
le frasi , e maniere di dire estratte da Autori classici ,
che era saperfluo ad ogni pagina citare .
Finalmente non ho parimenti trascurato di consul
Jarmi con chi senza essere nè troppo libero , nè trop
po scrupoloso in questo genere di stadi poteva darmi
dei lumi sicuri . Fra gli altri mi rivolsi al Sig. Gian
luca Volanti, che con cordoglio di tutta Ragnisa la
morte rapà, sono già cinque mesi. Questo uomo , che
ad una memoria affatto mirabile univa una critica fran
ca, e sicura , e che presso i suoi nazionali si fece per
più di quaranta anni ammirare per i suoi talenti nel
pubblico impiego di Segretario , possedea molto fon
datamente la lingua Illirica, di cui si rese benemerito .
Desso fô , che fece imprimere le belle prediche Illiri.
che del P. Bernardo Luzzeri por Raguseo , e che con
un travaglio di dodici anni ridusse alla vera lezione il
celebre poema [llirico , che è noto sotto il pone di
Osmapide di Gianfrancesco Gondola , ayendo o di più
commentato con giudiziose note contenute in quaran.
ta fogli di suo manoscritto . Alla morte del celebre
Mons. Marotti già Segretario dei Brevi ad Principes di
N. S. Papa Pio yii , il Volanti divenuto erede degli
2
xii Prefazione .
scritti del famoso Poeta Latino Raimondo Cunich , ana
che egli Raguseo impiego più anni nel raccoglierli , ed
ordinarli . il preziossissimo manoscritto , che come
quello dell' Osmanide trovasi in oggi presso il di lui
amico , ed erede Sig. Savino Marini , contiene 4000
Epigrammi di vario genere , 15 Orazioni Latine, 40
Elegie , molti Endecassilabi, alcuni Carmi , e vari Ser .
moni, produzioni non mai stampate , e per cui lo
scorso secolo non teme di venir al paragone con quello
di Augusto . La morte , che non permise al Volanti
d'incominciar l'edizione ciel poema del Gandola , e
delle opere postume del Cunich , come aveva già idea
to , tolse pure a me il vantaggio di potere assoggetiare
al di lui giudizio quella parte della presente Gramma
tica , che iratta sulla sintassi dei verbi. Mi si perdo
nerà questa piccola digressione su d'un uomo, con
cui sebbene non abbia avuto relaziope , e conoscenza ,
che negli ultimi mesi di sua vita , tuitavia mi stimo fe
lice di aver l'incontro di farne onorata ricordanza . Ma
veniamo all'ortografia , cosa della più alta importanza ,
Hanno gl'Illirici due alfabeti propri per la scrittu
ra , e per la pronunzia della loro lingua , la Bukviza
e la Cjurliza . Del primo alfabeto , che è pur chiamata
Glagolitico , o Geroliminiano , si vuole , che S. Girola
fno sia l'autore ; ma è di una data di gran lunga an
teriore , essendo stato l' alfabeto degli antichi Traco
Frigi . Del secondo furono inventori S. Cirillo , e S,
Metodio , che nel nono secolo convertirono molti po
poli Slavi alla fede Cristiana . Il Glagolitico , e Gero
liminiano , è singolare nel suo genere , ed ha della re
lazione coll'alfabeto Greco primitivo , con quello degli
Etruschi , e col Runico antico : ciò , che mostra, che
tutti gli alfabeti si riferiscono ad una sola , ed unica
sorgente . Il Cirilliano poi è composto di lettere Gla
golitiche , ' e Greche . I Russi , i Serviani, e qualche
alıra popolazione Slava si servono del Cirilliano, che
al dì d'oggi va adottando delle lettere Latine . Il Gla
golitico è in uso presso gli Ecclesiastici Cattolici , che
in qualche luogo della Dalmazia seguono la Liturgia
Illirica .
Prefazione : xiit
1
I Polacchi, i Boemi , ed i Sorabi , o Lusati hanno
adottate le lettere Latine quasi all'uso dei Tedeschi ;
e ï Croati , i Bosnesi , e i Dalmato-Illirici lungo l'Am
dria adoprano anch'essi l'alfabeto Latino . Io non so
quali siano le difficoltà degli Slavo- liliriei settentriona
li nello scrivere la propria lingua con elementi di lot
natura incapaci di rendere il suone , che si deve , e si
desidera ; nè cerco per ora di saperle . So bene , che
l'imbarrazzo , in cui si trovano i Dalmato -ilirici, non
potrebbe essere maggiore . Chiunque fra essi ha dato ,
o da qualche produzione alla luce , confessa l'insufficien
za dell'alfabeto Latino per esprimere il suono di molo
tissime voci Iliriche , si duole , e si rammarica di non
aver una ortografia fissa , e costante di seguire , e in
tanio in vece d'imitare quella degli scrittori più rag
guardevoli , ed accreditati ne conia una nuova , che
poi giustifica con lunghe inutili dicerie : Ma e fino a
quando durerà un tal disordine cotanto funesto ai pro
gressi della lingua , e della coltura ? Giacche si vuole un
alfabeto straniero , dirò schiettamente quel , che penso
su questo proposito .
E noto à tutti i coltivatori della lingua Ilirica quan
to l'Ab. Ignazio Giorgi , ed il P. Ardelio Dellabella ne
siano stati benemeriti , avendosi del primo alle stampe
la versione di tutti i Salmi di Davidde giudicata a ra.
gione dagl'intendenti per un capo d'opera , un poè
metto in sette canti sui sospiri di S. Maria Maddale
na , e un gran numero di altri componimenti d'ogni
genere , e metro parte editi , e , parte inediti , ma tutti
d'un merito singolare ; ed il secondo essendo l'autore
d'un eccellente Lessico Italiano-Latino-Illirico , e di
un tomo di eleganti discorsi sacri ultimamente impresa
si in Venezia , e molto sfigurati dagli errori di stampa .
Questi due grandi uomini coetanei , ed amici cercaron
colla stampa delle loro opere di fissar le regole
dell'ortografia Illirica , avendone il Giorgi premesse al
eune al suo poema sulla Maddalena , e il Dellabella al
suo Dizionario dell'Edizione Veneta . Il massimo di
vario , che si osserva fra quella dell'uno , e dell'altro
consiste nell'oso di due diverse lettere nello scrivere
Xiv Prefazione:
alcune parole . Il Giorgi usa l'ļ nella voce , po e.ģ
ſa-scto , perchè , che il Dellabella scrive 3a- scto colla
Jettera Glagolitica ſemgljá 3. Quello si serve delle due
consonanti fc nello scrivere, p. e., ſcena , donna , e
questo scrive xena col * .
Supposta anche per un momento la libertà di poter:
si servire a capriccio delle le tere , in cui non s'ac
cordano questi due letterati , senibrava certamenie , che
nel resto ciascuno avrebbe dovuto uniformarsi alla loc
10 maniera di scrivere . Eppure è successo tutto l'op.
posto , e si seguita tuttora a discordare in un punto ,
in cui tutti debbono andar minutamente l'accordo .
E come mai si potrebbe esser in comunicazione fra
le cirà , e popolazioni dell'Ilirico , e della Dalmazia
per mezzo delle loro opere , se i Bosnesi , ed i Croa.
ti adoprano fra di loro una diversa ortografia , e se le
città della Dalmazia discordando da quelli scrivono an
che esse senza regole fisse , e determinate ? Le produ
zioni Illiriche dei Ragusei sono in gran pregio presso
i dotti di Zata , Spalatro , Traù , e Cattaro , ed i Ra
gusei non sono alcetto avári di lodi su ciò , che di
buono vantano queste città . Ma quando si tratta di
leggersi, si disprezžano a vicenda per l'ortografia , e
si finisce col non leggersi . Ma è chi ha tagione? Può
ciascuno in questo genere seguire il proprio capriccio ?
l'ortografia di chi dovtà abbracciarsi ? Come sulle ri
ve dell' Adria non vi è stata , e non vi è Accademia ;
che l'abbia stabilita , e la stabilisca ; e come il Giorgi,
e il Dellabella fanno testo , e sono già seguiti dai più
giudiziosi: cosi io credo , che l'ortografia di questi doe
celebri uomini debba essere la sola da stabilirsi , e at
dottarsi , tanto più , che è ragionevolissima , come ve
dremo . Essi in sostanza non si sono prefissi , ' se non
un solo principio èerissimo , e che è di dare all' alfa
beto Latino nello scrivere con esso le voci Iliriche
quel valore , che ha , quando con le medesime lettere
si scrivono le voci Latine , o Italiane ; ciò che noi fa =
remo coll' esperienza .
Ne mi si dica essere impossibile di poter fissare
l'ortografia Illirica, essendo assaidiversa la inaniera di
Prefazione : XV

pronanciare non solo fra provincia , e provincia , fra


città, e città ' , ma anche fra i distretii d'una provin
cia , e città stessa . Perciocchè i Lucchesi , ed i Fioren
tini pronunciano le parole Italiane diversamente dai
Romani , e Napoletani , e questi in un modo ben die
verso dai Bolognesi , Veneziani, Milanesi, e Piemon
iesi ; ma nello scrivere si uniformano poi, tutti alle
medesime regole , e si fanno , come di fatti lo sono ,
popoli d'una istessa nazione , e lingua , malgrado il
gran divario di pronuncia , e la differenza dei dialet
ti . L'istesso si dica delle altre litigue viventi . Ora
perchè non dovrà accadere lo stesso presso i popoli
della lingua Dalmato- Illirica , che è molto più unifor
me e per la pronuncia , e per la massa dei vocaboli
tra le popolazioni, che la parlano, di quello , che sia
l'Italiana presso le varie genti d'Italia ? Si propunci
pure come porta l'uso del proprio paese , ma nello
scrivere si osservino le stesse regole .
Che se poi qualcheduno ricusasse di adattarvisi o pel
miserabile pregio di singolarità in ciò , che non si am .
mette ; o pel troppo attaccamento all'antichità , o pel
difetto d'istruirsi , o finalmente pel vano pantiglio di
non dare il vanto in questo genere ad una provincia
e città piutiosto , che ad un'altra , se gli potrebbe ti
spondere , che non è più tempo di scherzare si un
punto di tanta necessità , che , se ha qualche cosa di
migliore di quello , che fu fissato dal Giorgi , e dal
Dellabella , 10 produca ; che l'Accademia Francese in
ciò , che trovò di buono dell'ortografia propostale da
Letterati di diverse provincie , e ciuà, l'abbracciò im
maptinenti ; e che infine non vi è alcun dubbio , che
nel fissare tali regole si debba aver maggior riguardo
à quel luogo , dove la lingua ha più monumenti , e do
ve meglio si parla , e si scrive .
Che la lingua Illirica'sia tale presso i Ragusei ., è co +
sa notissima a tutti i dotti delle temotissime contrade
Slavo- Illiriche , pon che a quelli della Dalmazia . Il
Dellabella , che era Italiano , e alternò il suo lungo sog .
giorno ora in Ragusa , ed ora in Spalatro , dove mori,
compose il suo Dizionario, sui monumenti letterari,
Xvi Prefazione .
sul dialetto d'ogni provincia , e città Dalmatica ; ma
relfissar la sua ortografia s'attenne specialmente ai
Ragusei , i quali a preferenza di ogni altra popolazio
ne Illirica sono assai meglio intesi da' Polacchi , dai
Russi ; e dai Boemi. Il dialetto Ragusino è rispetto al
la lingua Slavo - Illirica ciò , che fu l'Attico per la Gre.
ea , o ciò , che è il Toscano per l'Italiana •
Non si dee ancora tralasciare di far avvertire , che
si distaccheranno le parole composte col seguente segno
- non già perchè un tal metodo debba essere seguito
nello scrivere , ma unicamente per mettere lo studioso
in istato di conoscere la formazione dei vocaboli , e ho

di rilevarne il significato . Senza una Grammatica , ed


un Lessico , che materialmente , dirò così , mostri sif
fatte unioni di voci Illiriche , il vero genio di questa
lingua sarà sempre ignorato dagli stessi nazionali , nou
che dagli stranieri L'analisi delle lingue è simile a
quella , che si fa su ogni altro corpo . Come poter co
noscere una sostanza , ove si ignorino gli elementi ;
che la compongono ? Come analizzare il pensiero ‫ف‬, se
non si sappia il valore dei segni , o vocaboli , che debe !

12
bono esprimerlo ? 7
Nè meno favorevole speriamo , che sia per essere il 10
pubblico giudizio sugli accenti Illirici, che ci è parsa
espediente di riadottare , e su di cui parleremo altrove
più opportunamente . Si accorda , che gl'insegnamenti
prescritti dal Dellabella su questo particolare dovreb
bero essere molto più estesi , e precisi. Ma è vero al
tresi , che bastano per imparare a pronunciare retta
mente la lingua Illirica . Il più essenziale è il circon
flesso , perchè allunga considerabilmente la sillaba , e rap
porto ad esso speriamo d'essere stati esatti .
Deggio aucor pregare caldamente i miei eruditi lega
gitori nazionali a farmi avvertito di tutto ciò , in che
avrò preso abbaglio , e di comunicarmi per iscritto i
relativi schiarimenti . Questo è l'unico mezzo di mi
gliorar le produzioni letterarie , e particolarmente ques
sta Grammatica , che deve essere basata sul sentimento
univoco dei doui viventi della nazione , quando si cte
da , che non si abbia abbastanza di monumenti anti
Prefazione . хvіі
chi da poterne fissar tutte le regole, e quando siami ( lo
che pur troppo mi sarà accaduto ) sfuggita in sì gran va
Tietà di precetti , note , ed avvertimenti qualche cosa ne
cessaria , o degna di riflessione .
Forse qualche regola , é particolarmente molti termi
ni del dialetto Raguseo non saranno in oso nella Dal
mazia inferiore , e superiore .Ma io in ciò mi son la
sciato guidare dalla ragione, avendo pur inseriti non
pochi vocaboli del dialetto Dalınatico, i quali so non
essere in voga presso i Ragusei . Nè una tal cosa dee
punto urtare l'anor proprio degl'uni, e degli altri ,
Purchè fossero parole veramente di radice Ilirica, ed
in uso lungo il lido dell' Adria , e nell'inierno della Dal
mazia , e dell'Illirico , guite avevano diritto di entrare
in questa Grammatica ; ne v'era ragion sufficiente di
dar la precedenza alle une piuttosto , che alle altre , non
essendo la lingua Illirica formata dal suo dialetto d'una
citià , o provincia, ma bensì da varj dialetti di molte
cità, é regioni i
Gii esteri finalmente ci perdoneranno , se in questa
prefazione siamo stati così prolissi . Si tratta di fissare ,
e far conoscere le regole di una lingua , che ha tutto il
merito di essere conosciuta , e imparata .
10
OIC
?!
I 1

-
I
Trattato sull'Ortografia Ilisica .

L'Alfabeto è quelritrovato maraviglioso, con cui


si conservano nel loro stato naturale , e si pronunciano
col loro vero accento i vocaboli delle lingue. Il nome
adunque delle letiere dell'Alfabeto , la lor forma , il
loro tuono , la lor divisione , e pronuncia è come la
base , ed il fondamento dello scrivere , e del parlare .
Alfabeto Latino adattato alla lingua Illirica .
Aa , Bb , Cc , Dd , Ee , Ff , Gg, H h , Ii , J , K k ,
L1 , Mm , Nn , 00 , PP , Rr, Ss, SS , Tt , Uu ,
Yv , zzi
Delle lettere vocali , e della lor pronuncia .

Le vocali, ch'entrano nella lingua Illirica, sono a ,


e , i , o , u , come nella Latina, e nella Italiana . Il lor
suono , generalmente parlando , è altresì il medesimo .
Lo straniero dee però farsi un abito , dirò così , di ,
pronunciarle sempre aperte , siccome fanno gl' Illirici,
Siccome poi le vocali possono ricevere degli accenti ,
che ora alzano , ora deprimono , ed ora allungano il
wono delle sillabe , cosi , quando parleremo dell'ac
cento , daremo le opportune regole sulle vocali con.
siderandole come acceutate .

Dei dittonghi .

Gi' Illirici , propriamente parlando , non hanno dit


ionghi , giacchè parlano come scrivono , e viceversa .
Potrebbe tuttavia considerarsi come tale l'unione delle
due vocali ie , che i Dalmati pronunciano come i , om
inettendo affatto le anche nello scrivere . I Ragusei
all'opposto ( ciò , che par si osserva presso i Polacchi
ed i Boemi in molte voci ) sostituendo all' i vocale I'j
consonante scrivono , e pronunciano constantemente je ,
come nelle parole bljéd , pallido, bjelo , bianco , mljeko ,
latte , mjeséz , luna , rjeti, dire , rjéc, purola ec. , men
EL
mentre i Dalmati pronunciano , e scrivono blid , bilo ,
mliko , misez , riti , e ric.
Alcuni però fra gli scrittori Dalmati sogliono scri
vere simili parole con doppia ij , sostituendo all'e dei
Ragusei un j consonante , come : nijsam ,non sono , lijp ,
bello , dijvojka , zitella ec. in vece di ni-jesam , ljep,
djevojka . Infatti la pronuncia di tali voci in bocca dei
Dalmati corrisponde veramente al suono di due ij .
Una siffatta elisione avendo luogo in moltissimi ter
mini , e talora anche due volte in uno istesso termine ,
è incredibile la differenza , che essa introduce fra il dia
alerto. di Ragusa , e quello della Dalmazia . So, che è im
possibile di far adottare in parlando la pronunucia di
questo e dove non è in uso ; ma nello scrivere , giac
chrè al orecchio rende più dolce la cadenza dei voca
boli, e ne conserva l'etimologia , dovrebbe, per ispiri
to di uniformità , da ognuno onnipamente adottarsi .
!

Dell' a da pronunciarsi in alcune voci quasi per e .


L'a , che in varie parole Iliriche scritte con lettere
Laune incontrasi prima della lettera r unita però con
qualche altra cousonante , nell'Alfabeto Glagolitico , o 1

Cirilliano si scrive per e , e atteso la forza, che gli da


la consonante , che segue l'r , pronunciasi con un
certo suono , che ha dell'a , e dell'e, ad un tempo
stesso . Non saprei perchè i primi, che scrissero in
Illirico coi caratteri Latini , abbiano convertito questi
e in a , e siano stati seguiti anche da coloro , che non
ignoravano esser ciò malamente fatio . L'uso però ha
da gran tempo prevalso , e noi sull'esempio del Giorgi,
e dei Dellabella adouiamo pure l'a , e lo contrasegnia
mo col seguente segno ( a ) , che indicherà un tale
diventare quasi un e alqunto aspramente pronunciato ,
ed alla sfuggita , come nelle voci : svårha , fine , sârze,
cuore , bârscian , ellera , gârliti , abbracciare .
Il P. Mattei si servì del dittongo Latino e , che non
ha on tal suono , e che per gl' Illirici è lettera barbara .
3
Quando si debba adoperare la i locale .
La iyo che precede le consonanti , o che unita ad
altra vocale non forma sillaba , o non dà una forza in
solita alla pronuncia , si scrive sempre vocale , come
nelle voci iſiti, sortire , ne-ifvârsnos , inperfezione, prie,
prima , iſ-gubio , perduto .
Dell'uso della u vocale .

Là u vocale può aver luogo prima , e dopo di una


consonante , ed ora in mezzo a due , spesso dopo una
vocale , ed ogni qualvolta fa sillaba sen la forza straor
dinaria di pronuncia ; come upârtiti-se , ingerirsi , blifu ,
vicino , pūt , strada , priufeii , soggiungere etc.
La u Jai Dalmati in alcune voci pronunciasi, e scri
vesi per i , dicendasi da essi , p. e ., sliscjati , sliscio ,
sentire , sentito , mentre dai Ragasei si scrive , e pro
nuncia slùfcjati, e siùscio .
Dell' unione dell' i vocale coll” j consonante .

Talvolta l'i vocale precede l'j consonante , e vice


versa ; secondo , che il diverso tuono della pronuncia
richiede . Nelle parole composte d'ordinario il vocale
precede il consonante , come : ni-je , non è ; ni-jedan ,
nessuno ; ghdi- je , dove è ; pri- jestit- se ,mangiar a sazi
età . Non sono da imitarsi quelli , che adottano o il
solo i vocale , o il solo consonante , scrivendo : niedan ,
o njedan , nie o nje , perchè deturpano le parole com
poste , e la loto pronuncià. In poesia ši potrà tuttavia
scrivere nie , niedan , se per ragione della quantità si
avrà bisogno d'ana sillaba sola .
Alcune voci poi sembrano ricercar di lor natura i
due ij , tuttocchè esse non siano parole composte ,
tome
nat
: boſcija , divina , uvrijedio , oſſeso , oſdravijo ,risa
o ec.
L'j consonante (secondo l'ortografia di alcuni ) prece
de il vocale in alcune persone del preterito perfetto
del verbo biti , essere , come: ti bji , on bji , lu fosti,
4
colui fu , sebbene come in altre voci , si debba soltanto
adoperare un i vocale , come richiede la pronuncia .
Quindi noi scriviamo ti hi , tu ſosti , op bî, colui fu ;
nè seguiamo coloro , che, solamente per indicare il
numero , e il caso , o la persona , scrivozo koji , i qua
li , onji , quelli , hochjee , vogliono , takee , tali , ec .: ba
stando pel legittimo suono della pronuncia un solo i ,
ed e , e dovendosi conoscere i numeri , i casi , e le
persone dal contesto del discorso .
Della doppia aa , ed ii nei genitio i plurali . 1

Il Giorgi , e il Dellabella adoprano nei genitivi plu


rali or due aq , or due ii , secondo la diversa declina
zione dei nomi, sì per distinguere questi genitivi da
altri casi , che terminavo in una sola a , ed i , si an
cora per indicare , che la finale di tali genitivi nella
pronuncia ha il valore quasi di due aa , e di due ii
distinti , come : Vlasielaa , dei Nobili ; millostii , delle
grazie ec. Noi seguiamo una sì saggia regola , desideran
do , che sia seguita anche da coloro , che adoprando
un solo a , ed on solo i , con un accento a cappelletto
al disopra scrivono vremena , dei tempi , sladosti , delle
dolcezze , in luogo di vrèmēnaa , sladòstii . In fuori di
questi casi non debbono mai raddoppiarsi le vocali ,
perchè arrecano del turbamento > e della confusione
nella pronuncia . Del resto all' j consonante , che alcu V

ni sulla finale di questi genitivi metiono prima dell'i


vocale , noi sostituiamo un altro i vocale , perchè così
ricerca la vera pronuncia .
.

Delle lettere consonanti , e della ler pronuncia .


Gl’Illirici proferiscono le consonanti b , l , m , n
P, 1 , 1, a guisa degl' Italiani. Non è però così delle
alire , di ui ora tenteremo , per quanto si può , di
particolarizzare il vero suono .
C. Il c prima, o dopo di una vocale , o consonante
si pronuncia con un suono alquanto aspro , e stridulo .
Il suono del c nelle parole. lia iane cieco , cece , EC.
o delle Latine dicit , dicet ec., può servir di norma
nelle Illiriche sècce , disse, rjéci , parole , ucinim , faccio . 1

1
5
' Il c non va unito con altra vocale , se non collie,
e coll' i , ed avrà il suono di ce, ci , come si è detto
sopra . Colle altre vocali si adopera il k .
il c sul fine di alcune parole , come : orac , l'arato
re , kopāc , lo zappatore , kovāc, il ferrajo , conserva
l'asprezza del suo suono naturale , siccome nelle voci
Italiane aceto , ocido .
Il c anito ad hi , hja, hje, hjo, hju , come nelle voci
buddúchi, essendo , chiáchko , padre , hòchje, vuole, chjö
ro , cieco, cbjud , indole , sebbene in apparenza sembri
imitare il suono delle sillabe Italiane ci , cia , ce , cio ,
ciu , nelle voci goccia , frecce , ceci , luccio , ciurma ;
pure una tal sillaba è proferita in un modo da non
potersi esprimere , ed imparare, se non dalla viva vo
1
ce del maestro . L'istesso suono si ha del pari nella
sillaba ich finale d'alcuni nomi come : mladich , il gio
vinetto , kokoiìch, il pollastrello eç. , e dei cognomi Il
lirici , p. e . , Giurascich, Antuhovich , Radincovich ec.
i
D. II d accoppiato coll' j consonante , come nelle
voci osudjen , giudicato , nie -osudjen , non giudicato ,
pronunciasi più mollemente , che quando va unito con
altre lettere .
F. La lettera f unita alle vocali imita il suono delle
sillabe Italiane fa , fe , fo , fo , fu . Nella lingua Illirica
vi sono pochissime parole , in cui entri l'f , come sa
rebbe : úfati, sperare , úfagne, speranza , Alanak , il mal
di pietra ec .
In alcopi dialetti scrivesi abusivamente per f ciò ,
che deve essere scritto o per hu , o per v , o per p ,
lettere fra loro affini . Sicchè troverai scritto sféti, san
to , fäliti , lodare , fàstati , vantarsi , frigati, friggere, fa
fogljak , fiocchetto ec, in vece di sveti , hvaliti , hvasta
ti ( l'h pronunciasi aspirata ) prigati, pahalich , come
scrivono i Ragasei , che dovrebbero essere seguitati ,
mentre s'attengono essi alla vera indole della Iirica
favella .
Ritengono però i Ragusei l'f nei nomi propri presi
da altre lingue , come nei nomi, p. e. , Frano , Fran
cesco , Filip , Filippo , ec. , che dalla gente di campagna
si pronunciano Vrano , é Prano , Bilip , e Filip..
a
3 1
6
G. Il g .unito alle vocali ha il suono di ga , ge, gi ,
go , gu ; ma il ge , gi , scrivesi per ghe , ghi in molte
voci , che l'uso insegnerà , e pronunciasi col suono di
sopra già indicato . Onde pronuncierai gàd , nausea , go ,
ignudo , gubiti , perdere , come le Italiane gara , godere ,
g'isto ; e proghje, passò , poghi, va , quasi col suono
di gemere , girare , facendo sentire appena il suona
dell'h .
Si nori però , che ghi , fa . ghi , e non gi in molte
voci da apprendersi dall' aso , e quali sono p. e. ghis
dav , attillato ; ghinuti , ienir meno ; dìghnuii, alzare . 1

La lor pronuncia è come nelle voci Italiane ghirlanda , Ah


501

traghettare .
11 g unito alla corisonante j seguita dalle vocali fa
glja', glje , głi , gljo , glju , come nelle parole ſemglja', el
ierra ; poglje , pianura ; priategli , amici; femgijo -mjèa 109
taz , geometra ; po -die :ljujem , divido ; e la lor pronan 0
cia corrisponde alle voci Italiane soglia , foglie", figli , PIA
soglio , fogliuzza . 10 .

Il g finalmente unito all'h in fine di alcone parole


nel nominaivo singolare si pronuncia fer, gh , e non
per semplice g . Quindi pronuncierai Bögh , Dio , rūgh
burla , rogh , corno, ec. col suono di gh come nelle già
addotie voci ghirlanda , traghettare ..
H. L'h , in fuori dei casi già accennati , nella lingua
Illirica , e massime del dialetto di Ragusa è sempre ich

lettera gutturale ; e tanto da principio , quanto nel 1

mezzo dei vocaboli debbesi pronunciare con forte a


spirazione, come nelle voci, p . e. hljèb , pane , hòditi , 09
andare , puhati, soffiare. Quando essa serve di finale ale
le parole , come : krùh , pane , himbènieh , deglingan
nntori, si pronuncia con una aspirazione, che appena
si sente
I popoli sopra tutto mediterranei della Dalmazia , e
À
dell' Illirico sul principio delle parole sogliono ominet le
jerla , pronunciando , p. e. òchja , voglio , laditi- se ,
rinfrescarsi . ladno , fresco , in cambio di hòchju , hladi d
ti -se , hladno .
Alcuni scrittori Dalmari lasciano anche essi l'h in
iscrivendo. Nulla di più mal fallo . E chi potrebbe
7
capirli quando scrivono , p. e. polepan , desideroso, orie
gne, votere , invece di po-hiepan , e di hotjègne ? Non
scrivendosi , come ricerca la nativa radicale dei terus
mini , e menandosi per buona , e genuina la pronun
cia d'ogni popolazione , come poter sperare di ridura
re una volta a segole costanti questa lingua ? Avvi chi
scrive ghlāva , testa ; ghián , soido ec. , intrudendovi l'h ,
che è affatto inutile . Infatti scrivendosi gāva , siūlo
Dulla vi manca per la vera pronuncia di queste pa- .
roles
1. L'j consonante' unito alle vocali fa ja , je , jo , jx ,
come jadan , infelice ; jedan , uno , jòsc , ancora ; ju
näk , eroe . Egli non ha soltanto laogo colle vocali nei
principio delle parole , ma innanzi alle vocali stesse
nel mezzo , e sul fine dtlle medesime parola , se il
Tuono della pronuncia lo richieda , Laonde scriverai
coll'j consonante ; p. e. , le voci nàj-ljèpscja , la più
belle , ubijaju , ammazzano , tvoj,. tuo , tvojoj , alli:
tua , dòbroj , alta buona ec , Ma įn sul fine delle .pa
role , acome tvòj, tvojoj ec. si proferisce con un sace
no , che appena si sente in bocca dei Nazionali .
L’j consonante dee poi, secondo l'insegnamento del
Giorgi , formar la finale delle secoßde, e terze person
ne singolari nei preseriti perfetti per distinguerle da
quelle dei presenti dell'indicativo, e dalla seconda di
qualche imperativo , che si debbono scrivere con i vo
cale. Sicchè si scriverà on gljäbi, egli amd.; on gljabi',
egli ama ; on udàri , egli batte ; udari ti , batli tu ; ii
úcj on úcj , tu insegnasti, egli insegnd ; hvali u , lod
lu ; on hvali , colúi loda ; ti hvali , tu lodasti jon hvä
1) >, colui lodó ec .
Deggionsi però eccettuare i perfetti di quei verbi ,
che prima dell' i finale hanno qualche altra vocale , co
me p. e . , gòi, impingud , dòi, allatto ec. Perciocchè se
tali preteriti si scrivessero con i consonante divente
rebbero il primo un nome sostantivo, cioè gòi , che
vuol dire godimento , ed il secondo un ' imperativo , va
he a dire dòj , allatta it .
Generalmente parlando , si"adopera l' ; consonante in
Tutte le voci, nelle quali l'io da per se stessa , O Con
8
una, o più consonanti non forma sillaba , ma per for
marla ha bisogno dell'appoggio d ' una qualche voca.
le , come nelle parole pòi, canta , kuchja , la casa ec. ,
e soprattutto nei monosillabi , come ja , io , jùr , già ec.
Le voci kjem , cjem , tjem , si scrivono con i conso
nante appunto , perchè si considerano come monosilla
bi .
K. La lettera i unita alle vocali fa ka , ke , ki , ko ,
ku corrispondendo al ca , che , chi , co , cu degli Ita
liani . Onde pronuncierai kārati, riprendere , kèrize ,
frangiette, kitia, mazzo di fiori, kokósc, gallina , oku
siti , assaggiare , come le voci Italiane carta , scheletro ,
chilo , colore , cucire .
S tonda , o corta . La lettera s , che poi quì a guisa
degli Stampatori chiamiam tonda , o corta , per distin
guerla da un'altra si che , come essi , chiameremo cor
siva , o lunga , unita alle vocali fa sa , se , si , 50 , su ,
come delle voci sàn , sonnd, sebar, plebeo , sidro , anco
ra ; só , sale , e susrèsti , incontrare , pronunciandosi co
me nelle parole Italiane sono , seno , sino , sole , susurro .
ſ corsiva , o lunga . Questa s dee esprimere il valo
redella lettera Illirica ſèmglia , che ha un suono di
mezzo fra l's , e lo z . Sebbene gl' Italiani, quanto al
lo scrivere , non facciano in oggi fra l's , e PS distin
zione alcuna , nulla di meno nella pronuncia sussiste ,
e sussisterà ognora una gran differenza .
L's, p. e., che si pronuncia nelle voci Italiane uso ,
cisa , corrosivo ec . ha un suono del totto diverso da quel
lo , che ha l's nelle parole morso , mosto , pensare , ec .
Nelle corrette edizioni dei nostri dottissimi Italiani
Cinquecentisti si ammirano due s, di differente for
ma , appunto , se non erro , per alladere a questo di
verso suono . Del resto io credo , che si possa dire ,
che il suono dell'S nella pronuncia delle vociIlliriche
Slato , oro , ſavjet , voto , raſlogh , ragione ec. , sia rap
porto al s il medesimo , che nella pronuncia delle vo
ci Italiane misura , accasare , sbattere , slattare .
Il Giorgi fu il primo a distinguere queste due lette
re . Il Dellabella , il Micalia , ed altri hanno adottato
la lettera Illirica 3 -femglia, la quale fravle Latine
2.
diventa lettera barbarica , e senza suoto per chi non
ne sà il valore . I Dalmati, i Carno -Croati ec . anche
in oggi in luogo dell' ſ adoperano lo z , scrivendo , p.
e. , za, per , izpoviditi, confessare , jezik , lingua , in
cambio di fa , il-povidjeti, jefik . Ma , sia detto con
buona pace loro , in questo meglio si regolano i Ragu
sei , mentre non confondono fra di loto le parole da
scrivere per ſcon quelle , che ricercano 1oxz .
V. Il o unito alle vocali fa va ', ve , wi , 00 , vu , co
me voglja , volere, velik , grande, vidim , vedo, vojvòn
da , capitano , svùd , dapertutto . Si unisce anche alle
consonanti, come : vladam , governo , zârv , derme ec .
Esso ha luogo ogni qual volta per formar sillaba ha
bisogno dell'ajuto di una qualche consonante, come si
deduce dagli addotti esempi , e dalle voci , p. e. govo
rim , parlo , raf-govaramse', discorro .
In alcuni dialetti, come si è già osservato , in vece
del v si adotta in parecchi termini la lettera f , ob ,
dicendosi sfak , ciascuno , brjéme , tempo , ec . in luogo
di svak , e vrjeme.
Z .. Lo z pronunciasi come presso gl'italiani. Onde
pronuncierai zjēnna , stima , stàriza, vecchiarella , Te
zite , dite , come zero , zenzara .
Dell' unione di più consonnnti , e del modo
di pronunciarte .

Regole generali sul loro raddoppiamento .

Due regole possono prescriversi sul raddoppiamento


delle consonanti. 1.9 Si raddoppieranno le consonanti
ogni qual volta il suono , e labonforza della pronuncia
sembrerà ricercarlo , come pi estate , corona , pun
na , piena , bukka , rumore , ljetto , estate ec. Se non sa
Tai ben versato nella pronuncia Illirica , guardati bene
gol dubbio di non formare una nuova regola . 2.° Sic
come una istessa parola , perchè composta delle istesse
lettere , e sillabe, può significare cose fra di loro total
mente disparate ; così, a scanso d'ogni equivoco , in
un senso raddoppierai la consonante , tattocchè in al
IO
tri casi pel diverso significato ricerchísi una particola
Te pronuncia . Eccone degli esempi lasciati dai maestri
di lingua , e da molti scrittori tuttora o ignorati , o
oon seguiti. Mallo , poco ; málo , picciol ; ranna , ferita ;
tāda , primaticcia ; putt , carne ; pat, sırada ; rått, guer
re ; rát, punta ; svjètt , consiglio ; svjét , mondo ; muk
ka , tormento ; mūka, farina ec. Gli accenti , che adot
teremo, rimedieranno a molti altri abbagli , che pren
der si potrebbero dagli stranieri .
Kv. Le lettere ku fanno propriamente le veci della
lettera q , di cui gl'Illirici sono privi . Pronunciansi
col far sentire unito insieme il suono distinto di tutte .

due le lettere , come p . e . , nelle voci zârkva , chiesa ,


kakva , quale , takvá , tale , kvás, lievito .
Gl'Illirici sono del pari mancanti della letter3 x , 13
che potrà tuttavia adoperarsi nei nomi propri urati da 1

altre lingue . 10

CK . Queste due consonanti benchè siano vrite in 1

guisa , che sembrino doversi proferire unitamente , con


viene tuttavia pronunciarle distaccate col proprio lor
suono . Quindi proferirai kucka , cagna, macka; gaita , CHE
kokocka , beccaccia ec. facendo sentire il suono stri
dulo , e quasi fischiante del c , come nelle voci aceto , 010
acido , o nelle Latịne occidit , occidens .
Gn , e Ghgn. Gn innanzi, e dopo le vocali ; 0.con
sonanti nelle voci, p.e. , pómgoa , cura , ògaga , fuoco D
ec. , pronunciasi come nelle Italiane magagnd , magni
fico .
L'k in mezzo ad un g , e gn ritiene il suono di gh, We

e non di puro g sicchè pronuncierai oghgna , del fro


co ; òghgnèvit, infuocato ec ., come le voci Italiane soge
ghigno , sogghignare .
Sc , ed Sct. Sc unito alle vocali fa seja , sce , sci ,
sejo , scju , ed sct fa scta , scte , scti , scto , sciu . Per lo
che nelle voci nàsc , nostro, nascèmia, al nostro ; slùacjà
ti , udire ec. farai sempre sentire on suono unito ,
quale si sente nelle voci Italianę nascere , accrescere ,
lasciare , o nelle Larine, scindo , discindo , e discedo .
L'istesso s'intenda dello schnelle voci , p. e. , SCIO ,
perche ? ; prosciègne, perdono ; sciiti , leggere .
ſc. L'ſc dee corrispondere alla lettera Glagolitica chia
mata ſcivet, che nelle voci , p. e. ſcèna , donna , ſci
vjeti , vivere, ſejalos, afflizione ec. corrisponde a mera
viglia al suono dell'j consonante unito all'e , come je
pronunciato alla Francese .
1 Dalmati , i Croati ec. in vece di sc dei Ragusei
adoprano l's scrivendo xéna , xivjeti , xalos, appunto
come i Veneziani scrivono , p. e . la ze stata , la ce fi
nita , o colla lettera ſ dicono diſe, diſemo. L'x non
ha però un tal valore, mentre non fa ſce , ma xe ,
come nelle voci Latine, retecere , retexit , ficus , ausi ,
lium .
Il P. Micalia adouò invece del so, o dell ' x 1' [g, che
non rende certamente il suono , che si ricerca , aven
do gl' Illirici delle voci, che si scrivono debitamente
per js , e che portano seco on suono corrispondente ,
come, p. e. ſglòb , giuntura , ſgàditti- se , stomacarsi ec.
E' grandemente da desiderarsi pei progressi della lin
gua Illirica , che alfine si combini universalmente nell'or
tografia . Altrimenti i di lei pregi a nalla gioveranno ,
perchè saranno ognora ignoti , e sconosciuti .
Di alcune lettere adottate senza bisogno dai Dalmati pel
vero accento Illirico .

I Dalmati Ex - Veneti hanno contratta rapporto a


uolte lettere la pronuncia del dialetto Veneziano , e
gli scrittori malcauti con lettere atte ad esprimere 12
le accento l'hanno poi introdotto anche nella lingua
Illirica . Alcuni p. e. scrivono dussa l'anima , imitando
evidentemente i Veneziani nelle parole , p. e. lassare
in vece di lasciare , lasseme, in vece di lasciatemi,
assendere in luogo di ascendere . Pretendono poi , che i
due ss nella voce dussa , che gli esteri pronuncieranno
meritamente come le voci cassa , bussa , ed ossa , ab
biano il valore di scje , come diffatti , scrivesi ,
pronunciasi dūscja . Ma e perchè ai due s , non sosti
iuire subito lo scj ? Non è meno inutile per la vera
pronuncia il ę a codetia , di cui fanno un uso cosi
grande , scrivendo, p. e. çorjèk , l'uomo, çoban , guara
12

diano di mandra, ptica , uccello , naçin , modo , in vece


di cjovjek , cioban , priza , nacin , come deve essere
scritto , e pronunciato. Forse questo e misterioso ora
faci in covjek , p. e., ed ora zi in priga ; giacchè
non pronunciasi prizia > Se non erro, intendono, che
questo & abbia il valore di cz , che ai Dalmati è molto
famigliare , mentre osservo , che se nel dialetto Bosnia
aco - Ragusino scrivesi , e pronunciasi piscem , p. e.
serivo , pisaozi, scrittori, otzi, padri , lisiza, volpe , dai .

Dalmati si scrive , e si pronuncia pisczem , pisaoczi ,


otczi, lísicza .
I Croati , gl' Istriani ec. s'accostano aiDalmati , men . 02
ire pronunciano il c , come lo 2 Tedesco nella voce , 110

p. e . , ciniti ., fare , e proferiscono come il c Romano


le due lettere és nella parola , p. e. csekati, aspettare . 10

Dal Giorgi, e dalDellabella tali voci scrivonsi semplice


mente per ce per c si pronunciano nel dialetto Bo Las

sniaco-Ragusino , che è senza questione il migliore dei


dialetti Illirici. Le altre variazioni , che ritrovansi fra
l'ortografia dei Dalmati , e quella , che noi qui atte
nendoci ai più accreditati scrittori Illirici abbiamo sta
bilita , sono certamente meno sensibili ; ma pur tali da
dover essere o giustificate , o sbandite .
1)

Del modo di scrivere i Verbali.

Si chiamano dai Grammatici verbali quei nomi , che


sensibilmente , dirò così , formansi dai verbi, come :
prosciègne, perdono, da prostiti, perdonare ; ùfagne, spe
ranza , da ufati , sperare ec , Gl’Illirici non convengono (

nel modo di scriverli , volendo il Dellabella , che la lor


finale si scriva per nje, ed il Giorgi per gne . Pronun
ciandosi , p. e . gòvorègne, e non govorenje , discorso ,
hodiègne , e non hodjenje, andata ec. , noi alla prima
preferiamo la seconda maniera di scriverli, cioè quella
del Giorgi , perchè abbraccia il g , che è necessario , 1
ed ommette l'j, che è inutile , tanto più che ne nam
----

scerebbero equivoci ,

í
43
Dell'accento :

Il Della bella nelle Istruzioni Grammaticali , premesse


al suo dizionario Illirico dell'edizione di Venezia , dà
dei savissimi avvertimenti sull'accento Illirico . Il dot
to P. Cassio , ed altri scrittori Illirici l'adottarono as
sai prima del Dellab-lla . Alcuni poi per indicare ,
che in una data parola le sillabe avevano un suono al
lungato , presero il partito di raddoppiare le vocali scri
vendo p. e , kaasati , mostrare , veeſati , legare , tih , di
costoro , plood , frutto , muuſc , marito ; ma un tal rada
doppiamento avendo dovuto aver luogo in moltissime
parole , non fu con ragione, universalmente accettato ,
ed in oggi non v'è più chi ne faccia uso . Il celebre
Giorgi non adottò alcun accento relativo alla pronun
cia . Gli scrittori , che vennero dopo il Giorgi , fra i
Ragusei, sembrarono respirare , quando sull'esempio
d'un tal personaggio si videro sciolii , e liberi dalla
seccaginosa briga di accentar le parole .
Ma se pei nazionali poco importa , che s'adoperino
gli accenti, perchè naturalmente essi posseggono la pro
nuncia nella propria lingua ; non è però certamente
così per gli stranieri , i quali , ove non trovino segni ,
che indichino il tuono , con cui pronunciar si deggio .
no le parole , o non saranno capiti nel lor discorso ,
o soltanto per discrezione . Nè giova il dire , che nel
le lingue viventi gli accenti non son più di moda , e
che nella Greca stessa sonosi di molto diradati . Indar
no presumeresti , che tralasciar si possa senza daono
delle cose ciò , che è inseparabile dalla loro essenza .
Quindi noi, che come forastieri sappiamo quanto all'
intelligenza , e perfetta pronuncia della lingua Illirica
contribuir possano gli accenti , li adottiamo in questą
nostra grammatica attenendoci esattamente a quanto
ne ha detto il Dellabella .
Egli adunque divide l'accento , come dividesi fra i
Greci , cioè in grave , acuto, eé circonflesso .. , Il grave
si nota con questo segno che si estende , e cala a
traverso dalla sinistra alla destra sopra la sillaba .
La sui forza è di deprimere il tuono non infetten
14
dolo , nè alzandolo, e dare alla sillaba una tal gra
vità , quale non ha la sillaba non segnata con tale
,, accento , come : pas, cane , tìh , placido, ponosno ,
altieramente ; iſkìnuti, svellere, ec..
L'accento acuto si mostra con questo segno ' , che dalla
> sinistra per traverso si alza alla destra. Denota , che
la sillaba segnata con questo accento alza il suo tuon
» no , come: fábusciosam , ho confuso ; ſáto , l'oro ;
féz , lepre; takí tale ; djevojcíza, fanciulla , millós ,
» grazia ec.“
Il circonflesso inflette il suono della sillaba , sulla
„ quale è notato , e l'allunga . Si segna da noi ( con
una lunga alla Latina , perchè tale è il valore di
, questo accento .) in questo modo come sulle seguen
„ ti parole : rūka , la mano ; kajati, mostrare , gljubiti ,
» amare , brada, la barba « .
,, Acciocchè meglio s'intenda , quanto importi lo scri
» vere col dovuto accento precisamente alcune voci per
intenderne il significato , ne accenno alcune poche: sud ,
» giudizio, sūda, del giudizio ; sùd , vaso, suda, del vaso
tagh , cenere, lāga del cenere ; lúgh , bosco , fuga , deb
„ bosco ; stúp , la colonna , stúpa , della colonna; stūp ,
» orma , stupa , dell' orma . Le voci de' verbi significano
diversi tempi con accenti diversi . Così ; imáh , io ave
» va ; imàh , io ebbi ; imásce on , aveva quello ; ímasce , 1
ebbero , e tante altre voci, le quali con accento di
„ verso variano il senso . Così Lúka, nome proprio ; Lu
ka , porto ec. »
„ Si deve però quà ben notare , che quando si dice ,
che l'accento acuto alza il tuono della sillaba , che
>> il grave lo deprime , ed il circonfesso l'inflette ,
» l'alunga , non s'intende , che ciò si debba fare con
dare una gran spinta alla sillaba , ma soltanto in mo
do , che appena sensibilmente appaja, e sentasi la di
> versità del tuono .
Devesi ancor notare , che alcuni nomi mutano nei
casi obbliqui l'accento , che vogliono ai nominativo ,
» come , p.e. rūka , la muno , coll'accento grave sull'ü
1 ) all'accusativo muta il circonfesso in acuto , e devesi
dire - dajmi rúku , darnmi la mano , ec.
15
Il Dellabella dà altre regole per pronunciar bene le
voci Illiriche . Ci faremo un dovere di riportarle al
trove più opportunamente .
Finalmente dobbiamo ancora far avvertire , che le
parole com poste nel punto della loro unione le disgion
giamo con questo segno - , come : ja -sam invece di já
jesam , io sono ; sve- mogach , onnipotente ec. , e che al
cune parole contratte le distinguiamo col seguente se
gno ; come: u ozih , in vece di u ozieh , nei padri ec .
Dell' Apostrofo .

Sogliono gl' Illirici soprattutto in poesia per ragione


della misura del verso apostrofare quelle voci, dalla di
cui finale tolgono via qualche lettera , come : evo - t',
eccoti , meni-s' , tebi-s' cini , i me , a te sembra , cju '-s')
hai sentito, mirim' , alle mura ec. in vece di evo-ti
meni-se , tebi-se, cjuo - si, mirima.
Le due preposizioni monosillabe , ka , e sa , richieg
gono d'essere sempre apostrofate e nello scriverle , c
nel pronunciarle , come: pribliſcjujèin - se k'tèbi , k'Pe
tru , k'ònomu , ec . mi accosto a te , a Pietro , a quello ;
idem s ' tobom , s'Antunom ; s'Mariom ec. vado con
te , in compagnia di Antonio , di Maria .
L'unico caso , in cui non si apostrofa la preposizio
ne sa , è quando è seguita da alcune voci, che comin
ciano cols, e massime dal nome sve , svi , sud , tutto .
Onde dirai : sà sviem sârzem , con tutto il cuore ,
svièh stranaa , da tutte le parti ; sà sviem tefiém
tjem , tuttavia ,

.
16

PARTE PRIMA .

Trattato sui Nomi, e Pronomi.


Dei Generi .

L.va lingua Illirica ha pur tre generi , il mascolino ,


il femminino, ed il neutro . Conta però soltanto qualche
nome sostantivo , che puo essere dei due primi, come :
Poglaviza , il Principe , e la Principessa , Vladika , che
presso i Rossi, e gl' Illirici di Rito Ruteno significa
Prelato o Vescovo , e presso i Dalmati Dama , o donna
Nobile , 'sluga , it servo , e qualche altro simile .
Dei Numeri .

I numeri sono pure due , il Singolare , ed il Plurale. all


Adamo Bohoriz nella lingua Carniolana , e Francesco P
Mesgnien nella Polacci hanno introdotto anche il nu
mero Duale . Ma non comportandolo l'Illirica, di cui N
la Carniolana , e la Polacca sono due dialetti , essi non
meritano di essere in ciò seguiti nemmeno dai due po
poli , pei quali hanno scritto
Dei Casi .
$

I popoli di lingua Illirica non convengono fra loro


rapporto al numero dei casi, Il Bohoriz de assegna sei
soli ai Carinzi, ed ai Carniolani . Il Mesgnien altret
tanti ai Polacchi, sebbene poi dica , che al dialetto
Polono si può tanto al singolare , quanto al plurale as
segnare un settimo caso , che chiamasi caso ultimo . I
Dalmato- Ilirici si gloriano di averne sette al singola- ,
ed otto nel plurale , e tanti appunto se ne scorgono
nelle loro grammatiche . Ma noi , con buona pace loro ,
non ne ammettiamo, che sei soli nel singolare , cioè
il Nominativo , il Genitivo , il Dativo ; l' Accusativo ,
il Vocativo , el Ablativo , e sette nel plurale , vale a
dire il Nominativo , il Genitivo, il Dativo , l'Accusativo,
Trattato Primo delle Declinaz. dei nomi Sostant. 17
il vocativo , l' ablativo , ed un altro caso , a cui diamo
il nome di ablativo secondo plurale . Ed eccone le ra
gioni
E primieramente si dà al dialetto Ilirico un abla
tivo >, che in ambi i numeri , ed in tutti i nomi è sem
pre per la sua desinenza eguale al genitivo . Infatti si
dice ribára , del pescatore , od ribára , dal pescatore; ri
baraa , dei pescatari, od ribaraa , dai pescatori ; vojvode,
del capitano, od vojvode , dal capitano ; vojvódaa , dei
capilani , od vojvodaa dai capitani ; millosti , della gra
zia, od millosti, dalla grazia ; millostii , delle grazie ,
od millostii , dalle grazie; e così dicasi di ogni altro
nome . Ma e perchè moltiplicare enti senza necessità ,
m potendo il genitivo solo far le veci di questo ablativo ,
yed avendosi già il vero ablativo , cioè il caso , che sen
za ragion sufficiente chiamasi seitimo ? Infatti questo
caso ha una terminazione diversa da quella di ogni
altro , e tutta sua propria , e corrisponde a quello , che
i Polacchi chiamano propriamente ablativo , e non caso
į
ultimo , o settimo , come presso gl' Illirici .
Nè si dica , che questi ablativi , tuttocche abbiano la
desinenza dei genitivi, sono però assai riconoscibili, per
chè , a differenza dei genitivi, portano sempre seco la
preposizione od , che corrisponde all'a o ab dei Lati
ni, ed al dal degl' Italiani in senso di ablativo . Per
ciocchè i scrittori , che fanno testo , e l'uso , che in ge
nere di lingue è il giudice , e l'arbitro supremo , c'in
1
segaano , che od richiede pure il genitivo coi nomi,
i e che con alcuni verbi si adopera ancora in senso di
genitivo . Diffatti non diçesi vrata od kuchje , od grada,
1
ód zàrkve , la porta della casa, della città, della chiesa;
okkó ód mòsta , l'arco del ponte, obrúc ód bacvi , il
cerchio della botte ec.; e coi verbi non si dice pure ,
1

)
p. e ., biti od kojégod misli, essere di qualche parere ; plā
liti ikóga , o sctogodi ód móga, od tvoga, pagar alcu.
1 no , o una cosa del mio , del tuo , ovo je od Petra , ód
1
Pavla, questo è di Pietro, di Paolo ? Nei quali sensi nè
1
poò tralasciarsi l'ød , nè ha relazione col significato dell'
!
ablativo , checchè ne pensino, il Giurini , il Gljubuski ,
ed alcuni tra i lagasei,
b
18 Trattato Primo .
Tolto adunque in anıbedue i numeri questo insus
sistente ablativo , gl' Iirici in ciò saranno simili ai
Greci , i quali in questo istesso senso non avenda abla
tivo , per mezzo di preposizioni , che corrispondono
all'lllirica ód , ne fanno far le veci dai genitivi . Così
col solo nome di ablativo secondo plurale verrà a to
pliersi la denominazione di caso settimo singolare, e di
settimo , ed oſtavo plurale , denominazione strana , e
uiente propria dell'arte Grammatica . Non ci sarem
mo però giam.nai permesso un tal cangiamenta , se a .
vesse potuto turbare , o rendere inutile il metodo delle
altre Grammatiche , o Lessic: Illirici .

Dell'articolo , ossia Pronome .

L'articolo , che nella lingua Greca , e nelle moderne


precede i nomi nelle loro declinazioni, facendo vedere ୧୧
oi qual genere , numero , e caso essi siano , non ha
fuogo in quella degl'Illirici. Ma comenella lingua La .
tina dai Grammatici si fa uso del pronome hic , hæc ,
hoc , come se fosse articolo , per distinguere il genere,
il numero, ed il caso dei nomi ; così noi pure ci ser
viremo per tale oggetto del pronome Illirico ovi, ová 3
ovó , questo , questa , questo , la di cui declinazione be
ne appresa può anche pei principianti servire in par
te di norma a quelle degli altri romi sì sostantivi, che id
aggettivi ; giacchè essi secondo il genere , di cui sono ,
seguono nei loro casi la terminazione di esso articolo ,
o pronome , che così si declina .
Numero Singolare .
Mascolino . Feminino . Neutro .
Nom , ovi , questo , ová , questa , ovò , questo ,
Gen. ovoga , di questo ; ové , di questa , ovoga , di
questo ,
Dat. ovomu , a questo , ovoj, a questa , ovomu , a
questo .
Acc. ovoga , questo , ovù , questa , ovò questo.
Ablat. s'oviem , a s'ovim , con questo, s'ovóm , con
questa , s'oviem , o s'ovin con questo .
Delle Declinazioni dei nomi Sostantivi . 19
Plurale .
Nom . ovà , questi ,ove , queste , ovà , questi.
Gen. ovieh , o ovih , di questi , queste , questi .
0
Dat. oviem , o ovim , a questi , queste , questi.
5
Acc. ove , questi , ove queste , ova , questi.
Abl . s'oviemi , o soviema , o s'ovámi , o s’ovima,
con questi , queste , questi.
Abl . 20 ù ovieh , où ovih , in questi , queste ,
questi .
NOTA. Questo pronome è senza caso vocativo .
Del Nome.

Il nome è una parte del discorso , che ha generi, e


nomeri , e si declina per casi . Egli è di due sorta ,
sostantivo , ed aggettivo . I nomi sostantivi sono quei
: segni, che esprimono gli oggetti , e che , secondo il
linguaggio dei Grammatici, sussistono da per se stessi
nel discorso .

12 Delle Declinazioni dei nomi Sostantivi .


1

2 Diconsi nomi sostantivi di una istessa declinazione


toiti quei nomi, che nella variazione dei loro casi , o
i desinenze variate terminano ad un istesso modo, Rac
chiude la lingua Illirica tutti i nomi suoi sotto tre sole
declinazioni . Patiscono esse forse minori eccezioni , che
quelle d'ogni altro idioma . Il segno caratteristico, pel
quale esse distinguonsi a vicenda fra loro , è altresì ,
come presso i Latini, la diversa terminazione del ge
nitivo singolare .

Della prima Declinazione dei nomi Sostantidi .


3
Questa prima declinazione adunque abbraccia nomi
i Propri, ed Appellativi parisillabi, o im parisillabi, di
genere mascolino , e di genere neutro .
23
Trattato Primo :

Dei nomi di Genere mascolino .

Fra i nomi propri , ed appellativi mascolini , che ap


partengono a questa prima declinazione , alcuninel now
minativo singolare terminano in una , o due consonan
ti , come Jakob , Giacomo, Stvoritegl , il Creatore , ed
alcuni in o , come Givo , Giovannino , dio , la parte .
Quei , che finiscono in consonante al nominativo , nel
genitivo singolare , che li distingue dai nomi delle altre
declinazioni, terminano in a , nel dativo in u , nell'
accusativo in a , se sono nomi animati , se poi sono
inanimati terminano come al nominativo , del vocati
vo terminano in e , e nell' ablativo in om , ed alcuni 1
anche in cm.
Quelli , che terminano in o al nominativo , hanno l'
accusativo in a , se sono nomi animati , in o come al
nominativo , se inanimati . Il vocativo lo hanno sempre
in o , e negli altri casi seguono la finale dei nomi ter
minati in consonante .
Nel nominativo plurale finiscono tutti in i , nel ge
S
nitivo in due aa , nel dativo in om , ed alcuni anche
in em , ed im , nell'accusativo in e , nel vocativo in i .
nell' ablativo in ima , o imi , e nell' ablativo secondo
in ich , o jh. Fa

Declinazione di un nome proprio .

Num . Sing.
Nom. ovi jàkob , Giacomo .
Gen. Jakoba , di Giacomo .
Dat. Jakobu , a Giacomo .
Acc. Jakoba , Giacomo .
Voc. o Jàkobe , o Giacomo .
Ablat . s' Jakobom , con Giacomo .
Plur.
Nom . Jakobi, i Giacomi .
Gen. Jakobaa, dei Giacomi. 1
Dat. Jakobim , ni Giacomia
Acc. Jakobe, i Giacomi.
Delle Declinazioni dei nomi Sostantivi . 21
Voc. o Jakobi, o Giacomi .
Ablat. s'Jakobima , coi Giacomi .
Ablat. 2.° à Jakobieh , où Jakobin , nei Giacomi .
NOTA 1. ° Fra i nomi propri di ques: a declinazione
altri sono parisillabi , ed altri imparisillabi nei casi ob
bliqui , come :
Hrist , Hrista ( presso i Ragusei Iſu -kârs , Iſu
kârsta ) Cristo .
Petar, Petra , Pietro .
Jésus , o įsùs , Jesussa , o Isussa , Gesù .
Antún , Aniúna , Antonio ,
Sijépan , Stjépana , Steffano .
Ivan , Ivana , Giovanni.
20 I nomi propri , che terminano , come si è detto ,
in o al nominativo , ed al vocativo , e in a all'accusa
tivo , sono per lo più parisillabi, e di significazione
diminutiva , come :
Ivo , Iva
Givo , Giva ) Giovannino.
Frano , Frana , Francesco .
Sciscko , Sciscka , Sigismondo .
Pero, Pera , Pierino .
Marko , Marka , Marco .
Pavo , Pava , Paulo .
Stjepo , Stjepa , Steffano .
Vlaho , Vlaha , Biagietto .
3. Qualche nome proprio , che al nominativo termia
na in e , conserva l'istessa desinenza al vocativo , ed
ha l'accusativo in a , come :
Ante , Anta , Antonio .
Jure , Jura , Giorgio .
Declinazione di un nome Appellativa .
Num . Sing.
Nom . ovì vjetar , il vento .
Gen , vjèrra , del vento .
Dat . vjètru , al vento .
Acc. vjetar , il vento .
Voc. o vjètre , o vento .
Ablat. s' vjetrom , col vento .
83
Trattato Primo .
Plur .

Nom, vjetri , i venti .


Gen. vjetaraa , dei venti .
Dat. vjetrom , o vjètrim , ai tenti.
Acc. vjètre , i venti .
Voc. o vjerri , o venti .
Ablat. s' vjètrima, o svjètrimi, coi venti .
Ablat. 2° ù vjètrieh , où vjetrih , nei venti . 11
NOTA . 1 ° I nomi appellativi da declinarsi sull'ad
dotto esempio sono imparisillabi. Alcuni terminano al
Dominativo nella consonante b , c , d , j , k , l , m , n ,
p , r , s , t , z , y , ed altri nelle due consonanti ch' ,
gh , gl , sc , st, e it . Ecco un nome appartenente a
ciascuna delle indicate terminazioni.
Jaréb , jaréba , la pernice .
Lúc , lucia , la tedi .
Sklad , skláda , l'accordo .
Boj , boja , la guerra .
Prāh , práha , la polvere .
Nāuk , nāuka , l'insegnamento .
Spòl , spolla , il sesso .
Kám , kamena , il sasso .
OE
ſvòn , ſvòna , il suono .
Skorūp, skorūpa , la superficie , o il fior di latte ,
Ribár , ribára , il pescatore .
Knes , knéſa , il conte .
Rát , rára , la punta .
Karpaoz , kàrpaoza , il rappezzatore .
làv , lava , il leone , ch

Mladich , mladichja , il giovanetto .


Bogh , Boga , Dio .
Spasitegl , spasiteglja , il saloatore .
Madèsc , madèscja , il neo .
Most , mosta , il ponte · 10

Rått , ràtta , la guerra .


2 ° Alcuni fra i nomi terminati in o hanno una dop
pia desinenza , potendo terminare al nominativo anche
in una qualche consonante . I seguenti , e qualche alt
iro terminano soltanto in oi
Delle Declinazioni dei nomi Sostantivi . 23
Ni- scio , nì- scta ( ed in altri dialetti ni- sctalo , pia
sctala ) l'uomo da nulla .
Spârdalo , spârdala , il chiaccherone insulso .
Ne-vagljalo , ne-vagljala , l' uomo da niente .
I seguenti , ed alui hanno una doppia terminazione.
Sokó , o sokól , sokolla , il falco .
Posó , o posao , o pòsal , posla , l'affare.
Oró , o oral , orla , l'aquila .
Pakó, o rákao , o pákal , pákla , l'inferno .
Cjàvó , o cjàval , cjàvia , il chiodo .
Dio , o djela , o dila , la parte .
Icmūo, o ſcmūl, ſomāla, il bicchiere .
Pantarúo , o pantarúl, pantarula , la forchetta .
Kòtó , o kòtao , o kòtal , kòtla , la caldaja .
Kutió , o kultao, o kuital , kulla , la foglietta ,
misura di cose liquide .
Vó, o vól , vóla , il bove .
3 ° Le terminazioni in ao , ed in al, perchè dure
all'orecchio , non sono in uso nel dialetto di Ragusa .
Dei Nomi di questa Declinazione , che non ammettono
incremento al genitivo .

I nomi , che al genitivo singolare terminano in agn,


ak , al , an , ar , ed az non solo non crescono al ge
nitivo , ma richieggono anzi , che la consonante finale
preceda nel genitivo , e negli altri casi quella vocale ,
che al nominativo sta innanzi alla consonante , come :
petak il venerdì , genit. pētka , del venerdì ec. Il nome
òtaz, che come altri nomi in taz può cangiare la let
tera t in un secondo % , o lasciarla affatto , serva di
sempio .
Num. Sing.

Nom . oví òtaz , il padre .


Gen. otza , ozza , o oza , del padre .
Dat. òzu , al padre .
Acc, òza , li padre .
Voc, o'òcce , o padre :
Ablar. s'òzom , o s'òzem , col padre .
24 Trattato primo
Plur.
Nom. òzi, i padri .
Gen , otazaa , dei padri .
Dat. òzim , o ozem , ai padri .
Acc. òze , i padri.
Voc. o òzi , o padri .
Ablat. s'òzima , coi padri .
Ablat. 2 ° ù òzieh , où òzih , nei padri . 0

NOTA 1 Fra i moltissimi nomi di questa specie ,


eccone alcuni . 20
Ogagn , òghgna , il fuoco . fr
Momak , mòmka, il paggio .
ſavràtak , ſavrátka , la cervice .
Orò , grla , l'aquila . 250
Sàn , spà , il sonno . 101
Ovan , övna , il montone .
Vìhar , vìhra , il turbine .
Sciavaz , scjāvza , il sartore .
2º Vi sono dei nomi , che avendo la lettera 1 nells
ultima sillaba del nominativo singolare , come pisalaz ,
lo scrittore . ec la perdono affatto nel genitivo, e ne
gli altri casi . Eccone alcuni.
Kòlaz , gen. kòza , dat. kòzu ec. , il palo .
Scētalaz , scētaoza , il passeggiatare .
Deralaz , deraoza , lo scorticatore ,
Pribivalaz , pribivaoza , l'abitatore .
Priscjalaz , prisjaoza, il passeggiero .
3º Non è però regola generale ; menire scjalaz, p.
e. , il motteggiatore ec. ritiene la l in tutti i casi , e fa
al genitivo scjalza , scjalzu ec ; e parecchi nomi, che
hanno, come gli addotti , il nominativo in laz , posso
no pure averlo in aoz senza la l , dicendosi pisalaz, o
Pisaoz , deralaz , o deraoz ec .

Di alcuni nomi , ché variano al vocativo singolare .


I nomi terminari in az , ak , ik , ok , uk . come sta
ra ? , il vecchio , joiak , l'eroe , ghrescnik , il peccatore
svjedok , il testimonio , hajduk , 1 assassino , unuk , il
nepote ec. cangiando lo 2 , ed il k in c al vocativo
Delle Declinazioni dei nomi Sostantivi .
fanno o starce , junace , ghrescnice , svjedòce , hajduce,
ed once .
I nomi terminati in eſ , come vites , l'eroe , in gh
come Bogh , Dio , Vrágh , il Demonio , tegh , il lavoro
della terra , snjegh , la neve , brjegh , il colle , o la sa
lita ec. cangiando la finale S , e gh in ſc fanno o vité
ſce, Bóſce , Vráſce, téſce , snjéſce, brjéſce .
I nomi terminati in ak , ed uh , come dúh , lo spiri
to , Vláh , il Morlacco ec. fanno , cainbiando' l'h in sc ,
o dúsce , o Vlásce .
I nomi, che finiscono in egl, come upravitegl , il di
rettore , ugrabitegl, il rapitore ec . , e in ich , come Kra
gljevich , il Principe Reale , djerich , il servitorello ec .
fanno o upravitegija , úgràbiteglja , Kragljevichju , dje
ricbja .
I terminati finalmente in ar , come Gospār, o Go
spodár , il Signore , kamenār lo scarpellino ec. , ed in
in come sin , il figlio fanno pure come al loro dativo
singolare (ma con diverso suono di pronuncia ) , o Go
spära , o Gospadaru, kamenaru , si nu . Volgarmente di
cesi o sînko , o figlio .
Dei nomi , che non hanno incremento al plurale .
I nomi terminati in ak , az , ik , ok , ed uk , ron
crescono di alcona sillaba al plurale, e terminano in
zi. Quindi si dirà da juak, stàraz, ghrescnik, svjedok ,
e hajduk jonāzi , stârzi, ghrescnizi, svjedòzi, bajduzi .
All accusativo plurale ripigliando il 2 fanno junake ,
ghrescnìke ec. e non junaze , svjedòze . Vi è tuttavia
vúk, il lupo , che fa vùzi , o vúkovi al plurale , e fez ,
il lepre , che fa ſezi , o jezovi .
I terminati in an , ich , cgl , esc , on , ost, sono pure
senza incremento , come sni , i sogni , mladichi , i gio
vani , odkupitegli , i redentori, madesci, i nei, ſvoni , i
suoni , mosti i ponti .
I nomi, che traggonsi da quelli di provincie , città ,
religioni, sette ec. e che sogliono al singolare finire nel
la sillaba nin come Dobrovcjanin , il Raguseo , Zadrà
1
nin , lo Zarattino, Kârstjànin , il Cristiano ec . al plurale
26 Trattato Primo .
perdono l'n finale , e fanno Dubrovcjàni, Zadrani,
Karstjàni , i Ragusei , gli Zarattini, i Cristiani .
[ terminati in ogh , ugh come raliogh la ragione, ok .
rúgh , la rotonditd , fanno, cangiaodo gh in , rā llosi ,
okrúsi. I terminati in jeh , come grie ec. il peccato
in luogo del h richieggono l's , e fanno griesi . Altri 1
nomi di tali terminazioni si scostano da questa regola
come or vedremo .

Dei nomi , che hanno l'indremento nei casi plurali .


I Lessici , e le grammatiche Illiriche non parlano , che
per incidenza sull'incremento dei nomi nei casi plura
liz cosa, che non doveva essere dimenticata ; giacchè se
alcuni nomi possono adoprarsi in due modi , aliri non
possono usarsi , che in un solo . Noi non abbiamo avu
to tanto ozio da fissar qualche cosa di cerio su questo
articolo . Ecco ciò , che possiamo far osservare .
1 I nomi terminati in el , agh , egh , ed ogh , come
kvēſ , Vrágh , brjégh , Bögh éc. fanno al plurale knefi,
o knefovi, i conti, knefaa, o knēlova, krēsoin , o kre
ſovim, kneſe, o krējove ec. E così potrai dire brjéſi
1 o brjégovi , i colli, snjéſi, o sujégovi, le nevi, téſi,
o tégovi , i lavori , Vráſi, o Vragovi , i Dinvoli : Bogh,
Dio fa soltanto al nominativo Bogovi , gli Dei , e non
Bóſi ; ma negli altri casi fa Bógaa, o Bógüvaa , degli
Dei ec. Rögh, il corno , fa solamente róſi ec.
2 ° Fra i terminati in ugh vi é dugh , il debito , che
fa dúghi , o dúgóvi, lūgh il bosco , da cui si ha lūji, o
lùgóvi, drúgh, il comprgno , che può fare drúſi, o drú
govi. Da prūgh, la locusta , si ha solo prūgovi; da dàr,
il dono si ha dàri, o dàrovi , da bràt , il fratello , bràtti ,
o bràttovi; da svátt , il paraninfo , svári, o svátrovi ;
da fèt , il genero , ſèri , o sèrovi; da dúb, la quercin ,
dúbi, o dubovi; da jūli, il dente, ſúbi, o ſúbovi ; da
golúb , il colombo , golubi, o golubovi; da gròb , il se
polcro , gròbi , o grobovi ; da djèd , acolo, e prádjèd ,
bisavolo , djèdi , o djedovi, pradjedi , o prádjèdovi; da
lèd , il giacchio, lèdi, o lèdovi ; da médjèd , l'orso ,
inédjedi, o inédjedovi; da red , l'ordine, rédi, o re
Delle Declinazioni dei nomi sostantivi ; 27
dòvi ; da mèd , il miele , mèdi, o medovi; da pogled ,
lo sguardo, poglédi o poglédovi; da vrjéd , il mal del
carbonchio , vrjedi, o vrjedovi ; da smrád , il puzzo >

smrádi , o smrádovi ; da dúh , lo spirito , cúsi ,o duhovi ;


da ocjúh , il patrigno , ocjúsci, o ocjúhovi ; da púh , lá
donnola , pussi , o púbòvi ; da pop , il prete , pòpi, o
popovi ; da gròm , il tuono , gròmi, o gròmóvi ; da
irjes , il fulmine, tresi, o trjèskovi ec. Grád , la città ,
fa solo gradovi , e gradd , la grandine , soltanto gràddi .
Sìn, il figlio , fa pur solo sinovi . Gli altri si appren
deranno dall'uso .

Della formazione del genitivo plurale .


Si forma il genitivo plurale dei nomi di questa de
clinazione coll' aggiungere due aa all'ultima consonan
te del loro nominativo . Quindi da uceni k discepolo ,
si avrà úceni kaa , dei discepoli, da mèsctar , il maestro ,
mésctāraa , dei maestri, da vjetar , il vento , vjetaraa ,
dei denti ec.

Dei nomi Anomali mascolini di questa declinazione .

Per nomi anomali intendopsi quei nomi , che non


sono regolari nella loro declinazione . Altri variano in
ambi i numeri , ed' alcuni casi , ed altri hanno soltan
to il singolare , o il plurale solo , come ora apparirà
dai seguenti nomi di grandissimo uso .
Num . Sing.
Nom. ovì dán , il giorno .
Gen. dána , o dneva , del giorno .
Dat. dánu , o dneva , al giorne.
Acc. dána , o dneva , il giorno .
Voc . o dane , o dnève , o giorno i
Ablat . s'dánom , o s'dnèvom , col giorno .
Num. Plur.
Nom. dáni , o dnevi , i giorni .
Gen. dánaa , o dnevaa, o dnii, dei giorni:
Dat. dánom , o dánim , dnevom , odnèvim , ai
giorni .
28 Trattato Primo.
Acc. dáne , o dnéve, o dni , i giorni ..
Voc, o dáni, o dnevi , o dni , o giorni .
Ablat. s'dánima , o s'dnévima , coi giorni .
Ablat. 2 ° ù dänien , à dnevieh , où doèvih , dei
giorni .
Num . Sing
Nom . ovì cjovièk , l' uomo .
Gen. cjovjeka , dell' uomo .
Dat. cjovjeku , all uomo .
Acc . cjovjeka , 1 uomo .
Voc. o cjovjéce , o uomo .
Ablat. s' cjovjekom , coll'uomo .
Nora. Questo nome non ha il numero plurale , e si
supplisce col vocabolo gijūli, che inanca di singolare ,
Num , Plur .
Nom, ovì gljūdi, gli uomini .
Gen. gliadii, degli uomini .
Dat. gljudim , o gljudem , agli uomini .
Acc . gliūde , gli uomiri . 1
Voc. o gljudi , o uomini .
Ablat. s'gliūdima, cogli uomini.
Ablato ao ù gljudieh , o ù gljudih , negli uomini .
Num . Sing.
Nom oví dómi , la casa .
Gen. dóma , della cosa .
Dat. domu , alla casa .
Acc. dóm , la casa .
NOTA. Questo nome non ha altri casi .
Si adopera in suo luogo la voce Kuchja ,
Kuchje , che significa lo stesso .
Num . Plur.
Nom . ovi Vlastelini , o Vlasteli , i Nobili .
Gen. Vlastelinaa , o Vlàstélaa, dei Nobili ,
Dat. Vlastelinom , o Vlàstelom ai Nobili ,
Acc. Vlàstéline, ó Vlàstélé , i Nobili.
Voc. o Vlàstélini , o Vlàstèli, o Nobili .
Ablal. s' Vlàstélinima , o s' Vlàstélima , coi Nobili . 1

Ablat, 2 ° à Vlàstélieh où Vlastèlinih, ù Vlàstèlieh


où vlastelih , nei Nobili .
Nota . Al singolare Vlàstèlin, Vlàsišlina, è nome re
Dulie Declinazioni dei nomi Sostantivi. 29
golare, come regolari sono pur nei loro casi plurali i
seguenti nomi, che sono privi di singolare :
Dvoizi , dvoizaa, due .
Troizi , troizaa , tre,
Dvoinzi, dvolnāzaa ) i gemelli .
Blisanzi, blisanazaa )
Pôkladi , pòklädaa , il carnovale .
Vlàsi , vlàsaa , i capelli .
Drobiski , drobiskaa , i fragmenti .
Mlezi , Mètakaa , o
Bnèzi, Bnètākaa • ° ) la Città di Venezia .
Dei nomi di genere neutro

Alcuni di questi nomitermipano al nominativo sin


golare in e , come vrjème , il tempo , ed altri jp o co
me ståddo , l'armento . E gli uni , e gli altri hanno al
singolare , ed al plurale tre casi simili , il nominativo ,
l'accusativo , ed il vocativo . Negli altri casi con vengo
no colla terminazione dei mascolini .

Declinazione di un nome neutro in e .

Num . Sing.
Nom . ovò vrjème , o vrime , il tempo .
Gen. vremena , del tempo .
Dat. vremenu , al tempo .
Acc. vrjème , o vrème , il tempo .
Voc. o vrjeme , vrime, o tempo .
Ablat . s' vrèmenom , col tempo .
Num . Plur.
Nom . •vremena, i tempi .
Gen. vrèmēnaa , dei tempi .
Dat. vremenom , ai tempi .
Acc. vremena , i tempi .
Voc . o vremena , o tempi .
Ablar . s vremenima , coi tempi .
Ablat. 2 ° ù vrèmenien , où vremenih , nei tempi .
NOTA 1 Ad esempio di questo si declinano tutti i
nomi terminati in ce , je , le , me , gne , te , ze , al
30 Trattato Primo .
nominativo singolare , dai quali alcuni crescono d'una
sillaba , ed altri non al genitivo. Tutti quelli , che ter i
minano in glje , chje , je , gne , e ze sono parisillabi ,
Gome :
Poglje , pòglia , la pianura .
Vjechje , vjecbja , il consiglio .
Jáje , jája , lovo .
Govorègne, govorègna , il discorso .
Súnze, súnza , il sole.
20 I terminati in ce , le , me , e te sono imparisilla
hi , come :
Monce , mönceta , il garzone .
Ròbce , ràbceta, lo schiavo .
Tèle , ièlèta , il vitello .
Sjeme, sjemena , il seme .
Diēte , djeteta , il fanciullo .
3º I nomi parisillabi finiti in ce glje, chje , je , gne,
e ze , hanno l'ablativo singolare terminato in em , ed
om , come : siròtcem , o sirotom , coll' orfınello ; Sègli
o Segljom , coll'erba ; sârzem , o sârzom , col cuo
!
re; imagnem , o imagnom , coll' avere ; trènùchjem , o
trènùchjom , col movimento d'occhio .
Declinazione di un nome neutro in o .

Num . Sing .
Nom . ovò staddo , Ľarmente .
Gen. stadda , dell'armento .
Dat. staddu , allarmento .
Acc. staddo l'armento .
Voc. o staddo , o armento .
Ablat. s' staddom , collarmento .
Num , Plur.
Nom . stadda , gli armenti .
Gen. staddaa , degli armenti .
Dat. staddom , o staddim , agli armenti .
Acc. stadda gli armenti .
Voc. O stadda , o armenti .
Ablat. s' staddima , cogli armenti .
Ablat. 2 ° w staddieh , où staddih , negli armenti.
Delle Declinazioni dei nomi Sostantivi .
36
NOTA . 1.0 Si declinano nell'istesso modo tutti i
nomi terminati al nominativo singolare nelle sillabe
bo , do , ko , lo , no , ro , so , to , e, ivo , e per lo più so
no parisillabi , come :
Nebo , neba , il cielo .
Cedo , ceda , il bambino , o bambina ,
Mljeko , mljeka, il latte .
Célo , cèla , la fronte . '
Gümno , gūmna , Vaja .
Srebro , srebra , l'argento ,
Méso , mésa , la carne ,
fiáo , ſláta , i' oro .
Gospòstvo , gospòstva , la signoria '.
2.° Il genitivo plurale di questi nomifinisce pare in
due aa , e si ha coll'aggiungere un'a alla terminazione
del nominativo plurale . Quindi da staddà , gli armenti ,
si avrà staddaa , degli armenti ; cèla , le fronti , cèlaa
delle fronti ec.

Dei nomi neutri anomali .

Alcuni nomi neutri hanno il solo singolare , come :


Sing.
Nom. scto , cosa .
Gen. scta , od scta , cesa o od cesa , di cosa , di
che .
Dat. cemu , a cosa , a che ; ù cemo , où cem' , in
cosa , in che .
Acc. scto , o cesa , cosa .
Ablat. s'ciem , o s'cesa , con cosa , con che .
Sing.
Noin . ni-scta , niente .
Gen. ni- scta, o od nì-scta , o od ni-cesa , di niente .
Dat. nì- sctu , o nì- cemu, a niente ; à nìocemu , o
nì ù cemu , in niente .
Acc. nì- scta , o nì- cesa , niente ,
Voc . o di-scto , o niente .
Ablat. s'pi-ciem , con niente .
Nota . 1.° I seguenti nomi cjudo , cjuda , il miraco
lo ; nebo , neba , il cielo , e tjelo , tjela , il corpo , al
32 Trattato Primo .
nominativo plurale si scostano dalla regola comune , e
si declinano come segue .
Num . Plur.
Nom . ovà cjúdesa , i miracoli .
Gen. cjúdēsaa , dei miracoli ,
Dat, cjúdesom, ai miracoli .
Acc. cjúdesa , i miracoli .
Voc. o cjúdesa , o miracoli .
Ablat, s' cjúdesima, coi miracoli .
Ablat. 2. " ù cjúdesieh , où cjúdesib , nei miracoli,
Num . Plur.
Nom . ovà nebesa , i cieli .
Gen , nebēsaa , dei cieli .
Dat. Debèsom , ai cieli .
Acc. pebèsa , i cieli .
Voc. o nebesa , o cieli .
Ablat. s' nebèsima, coi cieli .
Ablat. 2.° à nebèsieh, où nebesīb , nei cieli .
Num. Plur.
1
Nom . ovà telesa , i corpi .
Gen. telēsaa , dei corpi . ?
Dat. telesom , di corpi.
Acc. telesa , i corpi .
Voc. o telesa , o corpi ,
Ablat, s' relèsima, coi corpi .
Ablat. 2.° ù telèsieh , o ù telesih , nei corpi.
-2 . ° I nomi okko , l'occhio , ed ùho l'orecchio , che
al singolare sono regolari e nel genere , e nella decli
nazione , al plurale diventano di genere feminino de
clinandosi in tal guisą .
Num , Plur,
Nom . ove occi , gli occhi ,
Gen. occii , degli occhi .
Date okkom , agli occhi.
0
Acc. occi , gli occhi .
Voc . o occi , o occhi,
Ablat. s'opcima, cogli occhi ,
Ablat, 2.° ù occieh , q ù occih , negli occhi ,
Num. Plur.
Nom. ove usci ( ed anche ova uha ) , le orecchie .
Delle Declinazioni dei nomi Sostantivi . 33 :
Gen. uscii , delle orecchie .
Dat. uhom , o uscim , alle orecchie .
Acc. usci , o uha , le orecchie.
Voc . o usci , ed ùha , o orecchie .
Ablat. s'ùscima , colle orecchie .
Ablat. 2.° ù uscieh , où uscih , nelle orecchie .
3.° Varj nomi , che non hanno il singolare , e che
sono di genere feminino , debbono seguire una tal re
gola nella loro declinazione , e fra gli altri si enume
Tano :
Pârsi , pârsii , il petto .
Vlàsi , vlàsii , i capelli .
Dipli , diplii , o dipälaa , le pive .
Usta , üstii , o ūstaa , la bocca .
Opari oparaa , la sfogazione prodotta sulla cute
dal caldo , e dal sudore .
4.° Finalmente vi è qualche nome, che al plurale
può avere una doppia terminazione , ed essere di ge
nere mascolino , o neutro . Tali sono , p . e. , udo , il
membro , e slovo , la lettera , che al plurale fanno ūli ,
o ūda , slovi , o slova , ed anche slovesa al nominativo ,
accusativo , e vocativo , come insegna il P. Cassio .
Della seconda Declinazione dei nomi Sostantivi .

Questa declinazione , che si distingue dalle altre per


la sua desinenza in é al genitivo singolare, abbraccia
o nomi propri mascolini terminati in a al nominativo
singolare , come : Andria , Andrca , o nomi propri fe
minini parimenti in a , ed e , come : Maria , Maria ,
Ane , Anna , o nomi mascolini, e feminini appellativi ,
come; ovi slūza , ovà riba ec. e sono quasi tutti pari
sillabi . Terminano adunque al nominativo in e , o in
e , al genitivo in e , al dativo in i , ail' accusativo in
4 , al vocativo alcuni in a ; o in o , ed alcuni in e ,
all' ablativo in om , al nominativo plurale in e , al ge
nitivo in all , al dativo in am , all'accusativo e voca
tivo in e , come al nominativo , all'ablativo in ama ,
o ami , e all'ablativo secondo in ah .
с
34 Traitato Primo .

Declinazione di un nome proprio mascalino


1

Num . Singa
Nom . ovi Andria , Andrea , 3

Gen. Andrie , di Andrea . 2

Dat. Andrii , ad Andrea . 172

Acc. Andriu , Andrea .


Voc. o Andria , o Andrio, o Andrea .
Ablat. s Andriom , con Andrea , 11

Num . Plur.
Nom . Andrie , gli Andiea .
Gen. Andriaa , degli Andrea .
Dat. Andriam , agli Andrea .
Acc. Andrie , gli Andrea . M
Voc, o Andrie , o Andrea . A
Ablat. s' Andriami , cogli Andrea .
Ablat. 2. u Andrial , negli Andrea .
Nota , 1.' Fra i nomi , che così si declinano , vi è :
Luka , Luke , Luca . C
Nikola , Nikole , Niccolà . 1
)
Matia , Matie , Mattia .
Vlahuscja , Vlahuscje , Biagio .
2. I nomi Bârgna , gne , Nikoliza , ze , Martoliza
ze eC ., Bernardo, Niccold , Martolo sono soltanto propri
del dialetto Ragusino . fa

Declinazione di un nome proprio feminino .


D
Num . Sing
Nom. ovà Maria , Maria. N
Gen. Marie , di Maria . 6
Dat. Marii , Q Maria .
Acc. Marìu , Maria . A
Voc. o Maria , o Mario , o Maria ,
Ablat. s' Mariomi , con Maria .
Num . Plur,
Nom. Marie , le Marie .
Gen. Marjaa , delle Marie .
Dat. Mariam , alle Marie .
Delle Declinazioni dei nomi Sostantivi .
Acc. Marie , le Marie .
Voc. o Marie , o Mariè :
Ablat. s' Marjami, colle Marie .
Ablat . 2 ° ù Mariahi , nelle Marie .
NOTA. 1 ° Ecco alcuni nomi di tal genere .
Jella , Jelle , Elena .
Perra , Perre , Petronilla .
Aniza , Anize , Anna .
Franna , Franne , Francesca .
Clára , Cláre , Chiara .
Catta , Catte , Catterina .
2.° Alcuni nomi feminini per lo più diminutivi, e
parisillabi terminano al nominativo , ed al vocativo in
e , come :
Mare , Mare , Marietta .
Ane , Ane, Annetta ,
Cate , Cate , Cattarinuccia .
Luze , Luze , Luciella .
Pave , Pave , Pauletta .
Gjule , Gjule , Giuglietta ,
Lone , Lone , Eleonora :
3.° , Adoprando gl' Illirici i nomi propri al plurale
come per eleganza gli adoprano i Latini , dicendo
Catones , Lucretiæ ec ., come gli Italiani dicono gli
Agostini, i Girolami , ie Marie, le Terese ec. , ci è parso
ben fatto di dar per esteso la declinazione di tali non
mi sì mascolini , che feminini .
Declinazione di un nome appellativo mascolino .
Num . Sing.
Nom. ovì , vojvoda , il capitano .
Gen. vojvode , del capitano .
Dat. vojvodi , al capitano .
Acc. vojvodu , il capitano.
Voc. o vojvoda , o capitano i
Ablat. sº vojvodom , .col capitano i
Num. Plur .
Nom. vojvode , i capitani •
Gen. vojvodka , dei capitani •
Dat. vojvodam , ai capitani .
tato mo
36 Trat Pri .
Acc. vojvode , i capitani .
Voc. o vojvode , o capitani .
Ablat. s' vojvodami, o s'yojvodama , coi capitani.
Ablat. 2.° ù vojvodah , nei capitani .
NOTA . 1. Così si declinano i seguenti nomi.
Poglàviza , Poglàvize , il Capo , o Principe.
Vladíka , Vladíke , il prelato .
Glamaja, glàmaſe, lo scroccone .
Stjego-nòscia, Stjego - noscje , l'Alfiere .
Gūsa , gñse , il corsale .
Slūga , slūghe , il servo .
Starjescina , starjescìne, il superiore .
Mlado- Scégna , mlado-Scégne , il marito novello .
Conscja , conscje ( voce barbara , ma in uso ) , il
confinante , o il vicino .
2.° I seguenti nomi : làkómcina , l'avarone , kriſcio
nòscja , il crucifero , gàlescia , il bove di color nero , bie
logna, il bove tuito bianco , perogna , di color bianco , e
nero , mēdogna , del color del miele , ed altri nomi presso
gli antichi si trovano usati anche nel genere femini
no , siccome i precedenti , che più comunemente și fan
no però mascolini .

Declinazione , di un nome appellativo feminino .


Num . Sing
Nom . ova riba , il pesce .
Gen. ribe , del pesce .
Dat. ribi , al pesce .
Acc . ribu , il pesce .
Voc . o ribo , o pesce .,
Ablat. s' ribom , col pesce .
Num . Plur.
Nom . ribe , i pesci .
Gen. Tìbaa , dei pesci .
Dat, ribam , ai pesci .
Acc. ribe , i pesci .
Voc. o ribe , o pesci .
Ablat. s' rìbami , o s' ribama, coi pesci .
Ablat. , ù ribáh , nei pesci .
Delle Declinazioni dei nomi Sostantivi . 37
NOTA . Così si declinano i seguenti nomi :
Trāva , trāve , l'erba .
Dlaka , dlake , il pelo .
Coſcia , còſcje , la pelle .
Kragliza, Kraglìze, la Regina .
Djevojka , djevojke , la giovine .
Djevojciza , djevojcize , la fanciulla .
Vila , Vile , la Ninfa .

Di alcuni nomi di questa declinazione , che


variano al dativo , é vocativo singolare ,
ed al genitivo plurale .

I nomi finiti in ga , come slūga , il servo , tojága ,


il bastone , snaga , la forza , vläga , l'umidità , nòga , la
gamba ec. possono avere il darivo in ghi e ſi, dicen
dosi egualmente bene siūghi, e slūſi, tojàghi, e tójafi ,
snaghi, e snaſi, vlaghi , o vlàſi, noſi, o dòghi .
I nomi , che terminano al nominativo in ka , al da
tivo singolare cangiano il k in z . Quindi al dativo di
tai : májzi, alla madre, djevojzi , alla donzella , rū
zi , alla mano , jàbuzi, al pomo , Luzi , a Luca ec. , e
non Lúki , májki , djevojki.
I nomi proprj tanto mascolini , che feminini hanno
il yocativo in a , od in o , come o Andria , o Andrio ,
o Maria , o Mario . Ma i feminini terminati in e , co
me Ane , Mare ec. conservano l'e , e fanno o Ane , o
Mare . Gli appellativi mascolini l'hanno soltanto in a ,
come o vojvoda , o Poglàviza . All'opposto gli appella
tivi feininini lo possono avere solamente in o , come
o dūscio , o anima, o besjedo , o discorso , o pravdo ,
o giustizia ec.
Finalmente gli appellativi feminini terminati in za ,
al nominativo singolare l'hanno anche in é , come o
Kraglize , o Regina, o dvorkignize , o damigella, o
priateglize , o amica ec. , ovvero Kraglizo , dvorkigoi
zo , prjateglize .
i nomi terminati al nominativo singolare in kva,
come zârkva , la chiesa , pràskva , il persico , tikva ,
la zucca ec. , cangiando al genitivo plurale il kva in
C 3
38 Trattato Primo .
kv , farno zârkävaa , delle chiese , praskāvaa , o pra
sakaa , dei persici , tikāvaa , delle zucche .
I terminati in ka , come djevojka , la zitella , pu
scka , lo schioppo , patka , l'anatra ec. assumendo nel
genitivo plurale fra le due consonanti sulla penultima
sillaba un a , fanno djevojakaa , puscakaa , patākaa
delle donzelle , degli archibugi, delle anotre . Altri no
mi , che si apprenderanno dall'uso , variano pure al
genitivo plurale. Così da maſga , la' mula , da sestra ,
la sorella ec . si avrà mafākaa , sestā raa ,e non maſgaa,
sestraa . Del resto il genitivo plurale dei nomi di que
sta declinazione si fornia coll'aggiungere un a alla ter
minazione del nominativo singolare , come : Vila , la
Ninfa , Vilaa , delle Ninfe , vjesciiza , la strega , vjèscti
zaa , delle streghe ec .

Dei nomi anomali feminini di questa declinazione .

I nomi matti, la madre , kchi , la figliuola , djèza ,


ta gioventù , o i giovani , e Gospoda , i Signori di
magistratura sono anomali, e si declinano come se .
gue :
Num . Sing.
Nom . ovà mani, la madre .
Gen. màutere , della madre .
Dat. matteri , alla madre ,
Acc, màuter , la madre .
Voc. o okui, o madre .
Ablat . s' matterom , colla madre ,
Num. Plur.
Nom, mattere , le madri .
Gen. maitēraa , delle madri .
Dat. màiteram , alle madri .
Acc. màuere , le madri .
Voc. o mattere , o madri .
Ablat, s'màtterami o s'màtterama, calle madri ,
Ablat. 2.° ù måtterah , nelle madri.
NOTA. Famigliarmente si adopera majka, ke , name
regolare in ambi i numeri , che significa por la mane
drea
39
Delle Declinazioni dei nomi Sostantiví :
Num . Sing
Nom . ovà kchi , la figlia .
Gen. kchjerē , della figlia .
Dat. kchjeri , alla figlia .
Acc. kchjér , la figlia .
Voc. o kchi, o kchjeri, figlia :
Ablat. sº kchjerom , colla figlia :
Num . Plur ;
Nom . kchjeri , le figlie .
Gen. kchjerii , delle figlie :
Dat. kchjeram , alle figlie .
Acc. kchjeri , le figlie .
Voc . o kchjeri , o figlie.
Ablat. s'kchjèrima; o s'kthjèrama, colle figlie .
Ablar. 2° ù kchjerah, où kchjèrih , nelle figlie .
Num . Sing.
Nom. ovà Gospoda , i Signori .
Gen. Gospode , dei Signori .
Dat. Gospodi , ai Signori .
Acc. Gospòdu , i Signori .
Voc, o Gospodo , o Signori .
Ablat, s' Gospodom , coi Signori .
Nuin . Sing,
1
Nom . djèzà , i giovani .
Gen. djèze , dei giovani •
Dat. djèzi, ai giovani.
Acc. djezo , i giovani .
Voc. o djézo , o giovani :
Abla. s'djézom , coi giovani :
Nota . Daremo altrove la particolare costruzione di
questi ultimi due nomi. Si noti qui frattanio ; che i
nomi Gospár, Gospāra, Gospodar, Gospodāra, Gospodin,
Gospodina , che significano il Signore , il Padrone , sono
nomi regolari della prima declinazione dei mascolini,
e che in Ragusa la voce Gospodira , per tispetto , si dà
solamente a Dio . Gospodin Bogh , il Signore Iddio . Per
antonomasia Gospodin significa Dio da per se solo .
Ecco in fine alcini nomi feminini regolari si , ma ado:
prati d'ordinario al solo numero del più . a
40 Trattato Primo :
Nóſcize, nóſcizaa, le forbici.
Kére, kēraa , le frangie .
Kerize , kèrizaa , le frangiette .
Nòſdri, nòſdraa, o nòfdāraa,
Nöjdârve , nòſdârvaa, ) le narici.
Mjescnize , mjèsсniza , piva coll'otre .
Pàglje , pàgljaa , la semola .
Mekine , mekinaa, )
Sljepòcnize , sljepocnizaa , le tempia :
Ospize , óspizaa , o óspine , ospinaa , il vajolo
spurio .
Scèsce , scèsciaa , o scèscjávaa , il vcjolo .
Della terza , e ultima declinazione
dei nomi sostantivi .

Non appartengono a questa declinazione, se non no


mi appellativi regolari , imparisillabi , e di solo genere
feminino . Terminano essi al nominativo singolare o
in una sola consonante , o in due , come pamet ,
giudizio , jàkos , la fortezza , ed alcuni pochi in o , co
me pecjào , l' afflizione. Le consonanti , in cui possono
terminare al nominativo , sono c , d, l, m, r, s, t , v , o
in ch , rt, rv, ed st, al genitivo terminano in i , che è
la caratteristica di questa declinazione, al dativo pari
menti in i , all' accusativo , e vocativo come al nomi
nativo , cioè in una , o due consonanti , all'ablativo
in i , o ju , al nominativo , accusativo , e vocativo pla
rale in i , al genitivo in ii , al dativo in im , all'ablati.
vo in ima , o ami , o ama , ed all'ablativo secondo in
ich o ih .

Esempio di un nome di questa declinazione .


Num . Sing.
Nom. ovà krepós , la virtù .
Gen. krepósti , della virtù .
Dar, krepósti , alla virtù .
Acc. krepós , la virtù .
Voc. o repós , o virtù .
Ablar . s' krepósti , o s' krepóstim , colla virtù ,
Delle Declinazioni dei nomi Sostantivi .
Num. Plur.
Nom . krepòsti , le virtù .
Gen. krepostii , delle virtù .
Dat. krepòstim , alle virtù .
Acc. krepósti, le virtù . ،،، ܵ‫ܐ ܝܬ‬
Voc. o krepòsti , o virtù .
Ablat. s' krepostima, sº krepóstami', 9 s' krepósta
ma , colle virtù .
Ablat, 2.° ù krepóstieh , où krepostih , nelle virtù .
NOTA . 1 ° Ecco un nome, che termina in una delle
addotte consonanti :
Rjéc , rjéci, la parola .
Chjud , chjudi , l'indole .
Prodòl, prodòli , la valle :
Pjesan , pjesni , la canzone .
Stvár, stvári, la cosa .
Bolés , bolésti , il dolore .
.

ſánovèt , ſánovèti , la ciancia .


Otrov, otrovi , il veleno .
Noch , nochi, la notte
Smart , smârti , la morte .
Kârv , kârvi , il sangue .
Làkomóst , làcomósti , l'avarizia ,
2. Mísao , o míso , o mísal, misli , il pensiero, sā ,
o sol , solli , il sale , pecjao , pèciáli , Vafflizione, e po
chi alıri nomi terminano in o , ed hanno il vocativo,
e l'accusativo in o , come al nominativo . Įl genitivo
plurale dei nomi di questa declinazione si ha coll'ag.
giuvgere un i alla terminazione del nominativo plura
le , come : kreposti , le virtù , krepostii, delle virtù .
Dei nomi di Aumento e di Diminuzione .

Chiamo nomi di Aumento , e di Diminuzione quei


nomi sostantivi, i quali con una particolare termina
zione ingrandiscono, o sininuiscono il significato del
le cose . I secondi hanno già presso i Grammatici il lo
To nome proprio , che é quello di diminutivo , ed i pri
mi potrebbero forse non impropriamente chiamarsi no.
mi aumentativi. E gli uni, e gli altri nascono da ûn no
Trattato Piimo .
42
me sostantivo , che può in certo modo riguardarsi cos
me il loro positivo , come sarebbe, p. e. , târbuh , pan
cia , târbuscina , pancione , târbuscich , o târbùscjaz ,
pancetta . Gli aumentativi terminano in ina ; e sono di
genere feminino , e della seconda declinazione ; ed i
diminutivi terminano in ich , iz , jak , o jaz se sono
Inascolini, e della prima declinazione ; in iza , se so
no feminini, e della declinazione seconda ; ed in że
finalmente , se sono neutri, e della prima declinazio
né . La lingua Illirica abbonda talmente di questi no
mi , che si è creduto prezzo dell'opera l'indicarne la
terminazione , il genere , e la declinazione , e darne
qualche esempio per agevolarne la pratica .
Cjovjek , cjovjèka , l'uomo; cjovjècina , cjovjècine,
1 uomaccione; cjovjèciz, cjovjèciza, o cjovjecjaz ;
cjovjècza , uomicciattolo .
ſcèna , ſcène , la donna ; ſcènettina, ſcènéttine ,
donnaccia ; ſceniza , ſcènize , donnicciuola .
Trāva , trāve , l'erba ; trávina , trávine , erbaccia ;
traviza , travize , erbetta .
Ljepìr , ljepira , la farfalla ; ljepirina , ljepirine,
farfallone ; ljepiriza , ljepirìze , farfalletta .
Prozor, prozora , la finestra ; prózórina , pròzóri
ne , fenestrone ; pròzóraz , prózórza', finestrella :
Zvjét , zvjéta , il fiore ; zvjétak , zvjétka ,
fioretto
Kám , kámena , il sasso ; ... kámicjàk , kamícka ,
il sassolino .
Plám , pláma , la fiammı plàmencich , plà
mencicbja , o plàinenak , plàinenka , fiammella .
Sârze , sârza , il cuore ; .... sârdáscze , sârdásczi ,
coretto :
fârno , ſârna , granello ; Sârnascze , fårnascza ,
granellino .
Djète, djeteta , fanciullo ; • jó djètéscze , djèréscza ,
fanciullino .
Vjetar , vjètra , vento ; vjetrina , vjetrine , venta.com
cio ; vjetárze , vierárza , uenticello .
Delle Declinazioni dei nomi Sostantivi . 43

Dei nomi Sostantivi composti .

Non si dee trascurar nulla di ciò , che può dar a


conoscere il genio delle lingue , e sminuire la fatica a
chi cerca d'impararle . Nell'Illirica la composizione
dei vocaboli d'ogni sorta si fa in tante guise , ed è
di un uso così esteso , e generale , che si rende cosa
affatio necessaria il parzialmente considerarla nei no.
mi sostantivi , ed aggettivi , e nei verbi , ed avverbj.
Conviene decomporre le parole , e risalirne sino all'e.
timologia , o radice primitiva. Eccone adunque alcuni
Esempi relativi ai nomi sostantivi ;
Mūdro -fnågne, n. Filosofia è nome composto da
mūdros, supienza , e da (nàgne, scienza .
Mūdro ſnánaz , anza , m . Filosofo .
Kopno-mjerje, rja , n. Geometria da kopno , terra ,
e da mjerje , misura
Korno- mjèraz , erza , m . Geometra ,
ſviesdo-fnàgue, gna , n. Astronomia da ſvjējda ,
stella , e da ſnagne , scienza .
Svjedo- fnanaz , auza , m . Astronomo.
Bogo -flovstvo , stva , D. Teologia da Bogh , Dio , a
da slovstvo , discorso .
Bogo-flòvaz , ovza , m. Teologo .
Djèllo-úpravnos, sti , f. Morale da djèllo , azione ,
e da úpravnos , regola .
Polu-nebje , ja , n. emisfero da pola , metd , e da
nebo , cielo .
Nad - gròbniza , ze , f. epitafio da nad , sopra ,
da gròb , sepolcro ,
Dvó -rjècje , cja , B. equivoco da dvó , due , e da
rjèc , parola .
Gljùdo -Jcderaz , erza , m. Antopofago da gljùdi ,
uomini, e da ſcdéraz, divoratore.
Bogò- ròdiza, ze, f. la. ss. Vergine da Bögh, Dio ,
e da ròdiza , genitrice .
Trattato Primo .
44
Τ Α Υ Ο Ι Α
Delle tre Declinazioni .
Ecco una tavola , che presenta all' occhio in un sol
colpo di vista le varie desinenze dei diversi casi di
tutte tre le declinazioni . Ad esse si deggiono riporta
Te non solamente i nomi sostantivi , ma , a tenor del
lor genere , anche i nomi aggettivi , la di cui voce ma
scolina è della prima declinazione, la voce feminina
della declinazione seconda , e la voce neutra della des
clinazione prima , ma relativa ai nomi neutri .
Declinazione prima .

Nom . Gen.Dat.Acc.Voc.Abl.
Masç, b , c , d , i , h , k, a. U a. en om ,
1, m n, P I, S,
Sing. ch , gh , gl , em ,
SC , st , it .
Neut. e ,o. a. U. e ,o . e , o . om,
N. G. D. A. V. A. A.2
Masc , i . aa . om . e . i. imi . ieh ,
em . ima , ih .
Plur , im .

Neut. à , aa . à , à .

Declinazione, seconda , e terza .

N. A. V G. D. A.
Decl.z.a masc.fem . a . 1. a . e. i. om .
Sing.
Decl. 3.a. fem . c , d , 1, n , r , s, t , i, i, i,
v , ch , rt , rv , SC .
N. A. y . G. D. A. A.z.
Decl. 2.a masc, fem . ami ah .
Plur. e. aa, am, ama,
Decl. z. a fem . j. ii. im. ima . ich ,
apii . ih ,
Della Declinazione dei nomi Aggettivi . 45
Dei nomi Aggettivi .

Il nome aggettivo è quello , che qualifica il sostan


tivo , da cui è retto nel discorso . Si declina nella lid
gua Illiricà con tre voci come nella Latina , e si divi
de in positivo , comparativo , e superlativo .
Degli aggettivi di grado positivo
L'aggettivo positivo, che esprime una condizione del
nome sostantivo senza alcuna comparazione, ha presso
gl' Illirici il numero singolare , e plurale , sei casi al
singolare , è sette al plurale , e tre terminazioni , la
mascolina , che segue la prima declinazione dei nomi
sostantivi mascolini, la feminina , che si riporta a quel
la dei nomi feminini, cioè alla declinazione seconda ,
e la neutra , che si declina come i nomi neutri propri
della prima declinazione . Si debbono però eccettuare
l'ablativo singolare , e il geuitivo , dativo , e ablativo
primo plurale , i quali con una sola terminazione ab
bracciano tutti tre i generi , come può ora vedersi dal
seguente nome aggettivo positivo , che così si declina .
Numero Singolare.
Nom. ovì dòbar , o dòbri , il buono, ova dòbra , la
buona , ovo dobro , il buono .
Gen. dobròga, del buono , dobre , della buona , dobro
ga , del buono .
Dat. dobròmu , al buono , dobroj, alla buona , dobròmu ,
al buono .
Acc. dobròga , il buono , dòbru , la buona , dobro , il
buono .
buona ,, o dòbro ,
Voc. o dòbri , o buono , o dòbra , o buona
o buono .
Ablat. s' dòbrim , o s' dòbriem , col buono , s'dobrom ,
colla buona , s' dòbriem , col buono .
Plurale .
Nom. dòbri, i buoni , dòbre , le buone, dobra, i buoni .
Gen. dòbrih , o dòbrieb , dei buoni , delle buone, dei
buoni .
46 ca Trattato Primo .
Dat. dòbrim , o dòbriem , ai buoni , e alle buone , ai
buoni .
Acc. dòbre , i buoni, dóbre , le buone , dobra , i buoni .
Voc. ò dóbri , o buoni , ò dóbre , o buone, ò dóbra ,
o buoni .
Ablat . s' dòbrimi , o s'dobrima , s' dòbrimi, o s'dò
briema , coi buoni , colle buone , coi buoni .
Ablat. 2 ° à dòbrih , où dòbrieb, nei buoni , nelle buone,
nei buoni .
NOTA. Fra gli aggettivi alcuni hanno la voce masco.
lina soltanto in i , ed o , ed altri in o , ed i . La mag
gior parte poi di essi può all'istessa voce mascolina
terminare o in i , o in una , o in due consonanti unite
insieme :

Aggettivi , che hanno soltanto la voce moscolino in ió

Umârli , umârla , umarlo , mortale .


Ne-umârli , ne-umârla , ne-umârlo , immortale .
f
Aggettivi , che l'hanno soltanto in o .

Debeo , debela , debelo , grosso .


Pretio , pretila , pretilo , grasso .
Vesèo , vesela , veselo , allegro .
Aggettivi , che l'hanno in o , ed li

Go, o gòli , gòla , gòlo , ignudo .


Mio , o milli , milla, millo , grazioso .
Máo , o malli ; malla , mallo , piccolo
ſaò , o slí , ſlà, ſiò , cattivo .
Aggettivi , che hanno la voce mascolina in i , o in iind ,
o due : consonanti .

Mlad , o mladi , mlada , mlado , giovine .


Tih , o tihi , tiha, tiho, placido .
Sladak , o sladki , sladka , sladko , dolce .
Golem , o golèmi , gòlèma, golèmo, grande .
Della Declinazione dei nomi Aggettivi. 47
Dostójan , o dostojni, dostojna , dostojno , degno.
Pó - ſcjùdan , o pó -Scjùdni, pó-ſcjùdna , p -ójciùdno,
desiderabile .
Sljóp , o sljépi, sljépa , sljépo , cieco .
Stàr, o stàri , stara , staro , vecchio .
Bârſ, o bârſi, bárſa , bârſo, veloce .
Cjùdnòvit, o cjudnòviti , cjuduóvita , cjudnóvito ,
maraviglioso .
faràv, o ſdràvi, ſdrava, ſdravo, sano .
Brègh , o brèghi, brèghja , brèghje , gravido .
Mogūch , o moguchi, mogüchja , mogūchje, potente
U bògh , ubòghi, uboga , ubògo , povero .
Uſlåst , o uſlàsti , uſiàsta , uflàsto , gropposo .
Cist, o cìs , o cisti , cista , cisto , polito , o casto .
ſcìlast , o ſcìlasti, ſcilasta , ſcilasto , nerboruto .
Pràvv , o pràvvi , pràvva , pravvo , diritto .
Degli Aggettivi composii .
Fra i tanti aggettivi composti , di cui abbonda la
lingua Illirica , servano di norma i seguenti :
Travo - ródan , trávo- ródna , trāvo-ródno , fecondo
di erba , da trāva , erba , ródan , fecondo .
Ribo-plòdan , ribo -plòdna ,ribo-plòdno , fertile di
pesce , da riba , pesce , e da plòdan , fertile .
Bògo -milli, bògo -milla, bogo - inillo , divoto , da
Bögh , Dio , e da milli , caro , accetto .
Tvârdo -glav , tvårdo- glava, tvârdo-glàvo , caparbio ,
da tvârd , duro , e da glava , testa .
flàto- úsni , ſlàto-usna, ſlàto- ūsno, chi ha la bocca
di oro , da ſlàto , oro , e da usta , bocca .
NOTA 1 ° I nomi aggettivi , che terminano nella vo .
ce mascolina in ak , ed an , e che sono in gran co
pia, richieggono come i sostantivi di tale terminazione ,
che il k , e l'n si prepongano all' altiina loro vocale ,
e da krótak , p. e. mansueto, si faccia krótki , krótka ,
kròtko , da rafùman , savio , rafúmni, na , no , da mi
tan , quieto , mirni , na , no ec.
2° Al genitivo , e dativo singolare nella voce mas
colina , e neutra si può far aso della sincope , e dirsi
2
Trattato Primo .
48
dóbra , ljépa, sljépa , invece di dóbroga , ljepoga , sljé. 1
poga , e dòbru , liepu , sljépu .ec. , in luogo di dobroma
ljepomu, sljépomu.
G

Degli Aggettivi diminutivi .

Questi nomidiminutivi , che sono in grande uso nel


dialetto Raguseo , si formano dai loro positivi . Cre
scono d'una sillaba al nominativo e terminano alla vo
ce mascolina in an , ed i , come tàpak , sottile , tàna
han o tànascjan , o tanahni , o tánascni , sottiglietto .
Dai seguenti esempi si può apprendere , che questi di- .
minutivi possono egualmente bene terminare nella sil
laba han , ed ahni coll' h aspirata , ovvero nella sillaba
scjan , o schi . al
Tanahan , o ránahni , lánahna , lá is
nahno . sottiglietto.
Tánascjan , otánascni , lánascna ,
tánascno .
Màlahan , o málahni , malahna , ma
lahno . piccoletto
Málascián , o málascpì , málāscna ,
málascno , SEE
Ljépåhan, o ljépáhni, ljépáhoa, ljé. OS
páhno , belluccio ,
Ljépasoján, o ljepàscni, ljépascna,
jépascnó . D
Drágahan , 0 drágahní, drágahna, dra
gahno . carino .
Drágascian , o drágascni, dragáscna ,
dràgiscno .
Degli Aggettivi di grado comparativo .
Gli aggettivi di grado comparativo hanno per iscopo ,
di accrescere , o diminuire il significato del nome po
sitivo . Nella lingua Illirica' i comparativi si formano ,
secondo l'insegnamento del Giorgi , e del Dellabella
coll'aggiungere un j consonante avanti all'ultimo i vo
cale della voce mascolina del positivo , come zârni,
Della Declinazione dei nomi Aggettivi : 49
naro , zârnji , più nero , zârnjia , più nera , zârujie , più
mero ; ma noi desiderosi di dare ad ogni lettera il suo
preciso valore a tenor della vera pronuncia scriviamo
costantemente la voce mascolina per due ii vocali ,
cioè zârnii, la feminina per un i vocale ' seguito da un
j consonante, cioè zárnija, e la neutra in alcuni nomi
per un i vocale , e per un j consonante, cioè zârnije ,
ed in altri per un solo j consonante , come vechié ,
più grande , slàghje, più dolce ec. In tal guisa ľ ešte
ro darà al j consonante nella voce feminina il valore
di due ii vocali , e dopo l'i vocale lo pronuncierà per
i , e non per due ii . Del resto i comparativi si decli
nano come i loro positivi. Si dee però eccettuare la
voce neutra , la quale al nominativo , accusativo , e
vocativo termina in e , e non più in o , come nella vo
ce del positivo .
Sjédii, sjéu ja , sjedije , più canuto .
Prìlichii, prilícnija, prilícnije, più simile .
Vèdríi , vèdrija , vèdrije, più sereno .
Svétii, svétija , svétije , più santo .
Dei Comparativi Anomali ,
I seguenti comparativi , e qualche altro da indicarsi
dall' uso sono anomali , perchè o non sono formati dal
loro positivo , 0 , se lo sono , variano raprorto alla re.
gola generale .
Dobar, o dòbrí , buopo ; bögli , bòglia, bòglje , più
buono , o migliore .
faò , o ſì, cattivo; gorri , gorra , gorre , più catti
00 , o peggiore .
Mào , o malli, piccolo ; màgni , màgna , magne ,
più piccolo , o minore .
Velik , o veliki, grande ; vechi , vechja , vechjé ,
più grande , o maggiore .
Visok
alto
, o visoki , alio ; visci , viscja , viscé, più
.
Niſok , o niſoki, basso ; nifci, niſcja, niſce, più.
basso .
Drágh , o drághi , caro ; drájci, dráſcia , dráſce
più caro ,
à
Trallato Primo .
Jak , o jāki , forte ; jàci , jàcia , jàce , più forte ..
Ljèp , o lièpi , bello ; ljèpsci , ljepscja , ljèpsce ,
più bello ,
Sládak , o slatki , dolce ; slaghi , slàghja , slàghie ,
più dolce .
Mlad, o mladi , giovine ; in'ághi, mlàghia , mlághje ,
più giovine .
Nora. Presso gli antichi scrittori Dalinati , e Ragu
sei in vece di velik , ka , ko , vechi, ja , je , mlaghi,
ghia , ghje , e ljepsci , scia , sce si trova vèli, vela , vè
lo , grande , vèksci, vèksca, vèkscę , o véglii , veglia ,
vèglje, più grande, mladii , madja , mladje , più giovi
ne, e ljepglii, ljèpglja , ljòpglje , o lièpii , ljepja , ljèa
pje, più bello; nel che non li seguirei, se non in poe
sia per motivo di rima .
Degli Aggettivi di grado superlativo .
Il superlativo è un addiettivo, che significa, una qua
lità paragonata a tutte le alıre dell' istessa specie, e
che innalza, o abbassa al soinmo , ad infimo grado la
cosa significata. Gl'Illirici, propriamente parlando, non
hanno superlativi , servendosi per avere un tal grado .

della particella pri , che premettono ai nomi positivi ,


e della particola naj, che mettono pure innanzi ai no.
mi comparativi. La declinazione dei superlativi è ľ
istessa dei positivi, e comparativi.
Prì-blāſcen , prì biäfceni , pri-bla
ſcena , prì - blaſceno, beatissimo .
Naj- hlāſcènii , naj-blāſcènijā, naja
blāſcènije,
Pri-pleinènit , o pri-plemeniti ,
pri- plemenita , prì- plemèoito, nobilissimo ,
Naj- plemènitii, naj- plemenitija,
naj.pleinènitije ,
Prì.gljùbki, prì.gljúbka, pri.gljùbko,
Naj-gljùbkii, naj-gljùbkija , naj-
gljùbkije,
} amantissimo

Pri-pomni, pri-pomna, prì-pomno , )


Naj- pomnii, naj- pomnija, naj- po- diligentissimo .
mnije ,
Della Declinazione dei nomi Aggettiva . .९
Dei nomi aggettivi, che derivano dr nomi.
proprj , ed appellativi ; ossira degli
aggettivi possessivi .
Non vi è idioma, in cui facciasi maggior uso di no
mi aggettivi tratti da nomi propri, ed appellativi, co
me nell'Illirico . Ciò , che nelle altre lingue esprimesi
per mezzo dei nomi possessivi, che mostrano atij .
nenza , e la relazione fra oggetto , ed oggetto, dagl' Il
lirici si suole addjettivare , essendo presso di loro as
sai spesso una inesattezza di lingua anche nel discorso
famigliare il servirsi dei cost derti genitivi sostantivati .
Quindi si sentirà in hocca anche dei più idioti Ivãoov
kògn , il cavallo di Giovanni, Biskupov vinogradi, la
vigno del Vescovo , Antunova ſcèna', la moglie di Anin
nio , chjáchine hàgline, le vesii del padre , Rimski Gan
pāri , i Signori di Roma , Turski cjovjek , l'uomo di
Turchin, mramorna târpesa, la tavola di marmo, orio
vo pérje , la pennd deli' aquila , ed altri infiniti. Alcuni
terminano in ou , oua , ovo , ed ev , Eva , edo ; al
cuni in in , ina , ind ; altri in cki , ed altri in ski .
Di quelli , che terminano in ov , ova , ovo , tratti
da nomi propri della prima declinazione .
Petrov, Petrova , Petrovo , di Pietro , o ciò , che
spetta a Pietro .
Stjepanov , Stjepanova , Stjepanovo , di Steffano .
Mihòv , Minòva , Mihovo , di Michele
Frànov , Frànova , Franovo , di Francesco .
Di quelli pur treminati in or , ed ev , che derivano
da nomi appellativi della prima declinazione .
Cjàchkór , cjàchkova , ejàchkóro , del padre.
Bratov , bratova , bràtovo , del fratello .
Golubov , golūbova , golubovo , del colombo .
Cesárov , Cesarova , Cesárovo , di Cesare .
Krāgljev , Kräglieva , Krāgljevo , del Re .
Trattato Primo
Di quelli , che terminano in in , ina , ino tratti da
nomi proprj mascolini e feminini della seconda
declinazione .
Andrin , Andrina , Andrino , di Andrea .
Bârgnin , Bârgnina , Bârgnino , di Bernardo .
Lucin , Lucina , Lucino , di Luca .
Carin , Càttina, Càttino , di Catterina .
Frànin , Frànina , Frànino , di Francesca .
Jèllin , Jellina , Jellino , di Ellena . lic
0
Di quelli pur terminati in in , che si formano ;
da nomi appellativi dell'istessa 10

declinazione , ha
bi
Sestrín , sèstrina , sèstríno , della Sorella . RE
Màjcin
Martèrin, màjcina, màjcino
, mattèrina, ,
materino , ) della Madre .
> il

Tèicin , tètcina , tèrcino , della Zia .


Papin , Papina , Pàpino , del Papa , o Papale,
Kuchni, kuchna , kuchno , di casa .
Di quelli , che terminano in chi , e che si ricavans
da nomi di regno , provincia ,' e città ,
e da nomi appellativi .

Frànácki, Frànácka , Frànácko , di Francia .


Pogljácki , Pògljácka , Pogljácko, di Polonia .
Màliecki , Maltecka , Màlrecko , di Malta . va
Bècki , Bècka , Bècko , di Vienna . Q
Mlètácki, Mlèvácka, Mlètácko, di Venezia . )

Cjòvjécki , cjòvjecka , cjòvjécko , dell’ Uomo.


Junácki , Junácka , Jùpácko , dell'Eroe . 40

LE
Di quelli che terminano in ski, e che si formano a
da nomi di regno , provincia , cità , a
e da nomi appellativi . lo
20
Slovinski , Slovinska, Slovinsko , della Slavonia .
Italiarski , Italianska, Italiansko , dell'Italia .
Della Declinazione dei nomi Aggettivi . 53
Scpāngnski , Scpāngnska , Scpāngnsko , della Spagna.
Rimski, Rimska, Rimsko , di Roma.
Zari-grádski, Zari-grádska , Zàri-grádsko , di Costan .
tinopoli .
Nebeski , Nebeska , Nebesko , del Cielo .
ſémaglski , ſémagiska, ſémagisko , della terre .
Mòrski , morska , mòrsko , del mare .
Krägljevski, Krägljevska, Kragljevsko , del Re .
NOTA . I genitivi, e dativi dei nomi propri, ed appel
lativi in ov nella voce mascolina , e neutra in vece di
Pètróga, p .e. cjàchkóga , Pètrómu , e cjachkómu nel dia
letto di Ragusa fanno per sincope Pètróva , cjachkova ,
Pètróvo, e cjachkova . Si osservi parimenti, che gli an
tichi ai pomi possessivi in ou solevano talvolta aggiun
gere la sillaba ski , e dire invece di Petrov , va , vo ,
Pètróvski , ka, ko , ma una tal terminazione, che è pro
pria in oggi dei Polacchi, e Boemi , è affatto in disuso
presso gl'Illirici.
TRATTATO SECONDO .
Del Pronome .

Il Pronome è una parte del discorso , che si declina


per numeri, generi , e casi . Si pone egli in luogo del
nome , e mostra la cosa senza nominarla .
I pronomi dividonsi in Primitivi , Derivativi , Dimos
trativi , e Possessivi . Aggiungonsi ancora a questi i pro
nomi , o, coine altri vogliono , i nomi chiamati Parti
livi , Relativi , Interrogativi , e .Numerali ,
1
Alcuni fra i pronomi della lingua Illirica hanno tre
terminazioni proprie di ciascun genere, ed alıri abbrac
ciano tutti ire i generi con una desinenza sola . Ve ne
ha ancora , che hanno solo o la prima, o la seconda ,
o la terza persona . Finalmente se ad alcuni manca
qualche caso al singolare , altri sono privi del vocativo
in ambi i numeri .

d 3
Trattalo Secondo .
51
Dei Pronomi Primitivi .
Sing
Nom. já , io.
Gen. mene , di me.
Dat. meni, o mi , a me , u meni , in me .
Acc. mene , o me , me .
Ablat. sa -mnom , o mnom , con me , o mecase,
Plur.
Nom. mỹ , noi.
Gen. ' nas , di noi .
Dat. nam , o nami , a nosa
Acei nas , noi .
Ablat. s' nami, con noi .
Ablat. 2.° ù nas , in noi .
Sing
Nom. ti , tu ,
Gen. tebe , di te .
Dat . iebi , o ti , a te , ù tebi , in te .
Acc. tebe , o te > te
Voc. o ti , o tu ,
Abalt. s' tobom , con te ,
Plur.
Nom . vi >, voi .
Gen. vas , di voi .
Dat. vam , ovami , a voi .
Acc. vas , voi .
Voc. o vi , 0 poi .
Ablat. stvami , o s'vama, con voi .
Abl. 2, ù vas , in ' voi.
Singo
Gen. sebe , di se .
Dat . sebi , o se , u sebi, in se .
Acc . sebe , ose , se .
Ablat. s tobom , con se , seco .
NOTA. Al dativo singolare abbiamo aggiunto u me
ni , ù tebi , ù sebi, ed altrove ù cemu , ù ni-cemu per
mostrare col fatio, che questi pronomi, e tutti i nomi
di qualunque sorta non hanno al singolare nè il set
timo, nè l'ottavo caso , mentre la proposizione ù rego
Della Declinazione dei fronomi.
ge il dativo . Le , terminazioni del dativo mì , ti , e
dell'accusativo me , te , se debbono sempre essere uni
te ad altra parola . Del resto da questi pronomi primanja
tivi derivano i pronomi detti possessivi, perchè 4:17.
dicano il possesso delle persone .
Dei Prononi Possessivi .
Sing.
Nom . mój, mòja , mòje, o (per sincope) mā , mē ,
il mio , la mia , il mio .
Gen. mojega , moje , mojega , o möga , mē , moga,
del mio , della mia , del mio . , ;.
Dat. mojèmu , mojoj , mojèma, o mömu, mõis
mūmu , al mio , alla mia , al mio .
Acc. mojéga , mòju , mòje , o mūza, mū , mē, il
mio , la mia , il mio .
Voc. o mój , mòja , moje, o ma , mē , o mio , o
mia , o mio .
Abłat. s'mòiem , s'moim , O.:smiem , s'inojom ,
s'möm , s'mòiem , o s'moim , col mio , colla
mia , col mio
Plur
Nom . moi , mòje , mòja , o me, 'ma, į miei, le
mie , i miei .
Gen. moien , moih , o mieh , dei miei , delle mie ,
dei miei .
Dat. moiem , moim , o miem , ai miei, alle mie ,
ai miei :
Acc. mòje , mòje , mòja , o me , mā , i mieiy te
mie , i miei .
Voc. ó mói , móje, máj , o me, mā , o miei, a
mie , o miei
Ablat. s' moiema , s' mojemi ; s moima ), s'moimi,
o s miemá, coi miei , colle mie , coi miei
Ablat. 2.° à moieh , ù moch , où mieh , nei miei ,
nelle mie , nei miei :
Sing
Nom . tvòi, tvoja; tvòje, o ivä, tvę, tuo , tua , tuo.
Gen. tvojega , tvoje, tvojega, o tvõga , tvē, tvoga ,
del tuo , della lua , del tuo
Trattato Secondo :
Dat. ivojemu , svojoj , tvojemu, o tvõmu , tvoj ,
tvõmu , al tuo , alla tua , al tuo.
tuo , la tua, il tuo .
º tvoga ,zvū , uvē ,
Acc. tvojega , tvoju , tvoje , o tvoga , vū , ive , il
.

Voc. o tvoj , tvoja , tvoje , o trā , ivē , o tuo , o


tua , o tuo .
Ablat . s'tvojem , o's' tvojm , s'tvojom , o s'tröm ,
s' tvoiem , o stvoim col tuo , colla tua , col
tuo .
Plur .
Nom . ivoi , tvòje , tvoja , o we , tvä , i tuoi, le
tue , i tuoi .
Gen. ivoieh , tvoih , o zvieh , dei tuoi , delle tue ,
dei tuoi .
Dat . tvoiem , o tvoim , o tvima , ai tuoi , alle tue
ai tuoi .
Acc. tvòje, tvòje , tvòja , o ivē , vē , två , i tuoi ,
le tue , i tuoi . I
Voc. otvói, tróje , tvoja , o tvē , tvä , o tuoi, o
tue , o tuoi .
Ablat. s'evoiema, o s'ivoiemi, o s'ivoimi , o s'tvoi
ma , ' o s'tvima , coi tuoi, colle tue , coi tuoi .
Ablat. 2. 'ù tvòieh , où tvojh , nei tuoi , nelle tue,
nei tuoi .
Sing.
Nom. svòj , svòja , svoje , o svā , svē , suo , sua ,
suo .
Gen. svojega , svòjē , svojega , svoga, svē, svoga ,
del suo , della stva , del suo ..
Dat. svojema, svojoj, svojemu, o svõmu , svoj ,
I
svomo , al suo , alla sua , al suo .
Acc. svojega , svòja , svòje , o svoga , svu , svē , il
suo , la sua , il suo .
Voc. o svoj , svoja ; svòje o svoj , svā , svē , o suo,
o sua , o suo .
Ablat. s ' svojem , o s'svoim, s' svojom jos'svom ,
s'svoiem , o s'svoim , col suo , colla sua , col suo .
Plur ,
Nom. svoi, svòje , svòja , o svòi, sve , sva , i suoi,
le sue , i suoi
Della Declinazione dei Pronomi. 57
Gen. svoieh , o svojh , dei suoi , delle sue , dei
suoi .
Dat. svoiem , o svoim , o svima , ai suoi , alle sue ,
ai suoi .
Acc. svoje , svòje , svòja , o svē , svē , svā , i suoi ,
le sue , i suoi .
Voc. o svói , svoje , svoja , ovvero svói, svē , svā ;
o suoi , o sue , o suoi .
Ablat. s'svoiema, o sº svoiemi , o s' svoima , o s' svo
imi , coi suoi , colle sue , coi suoi .
Ablat . 2. ° ù svoieh , où svojh , nei suoi nelle sue ,
nei suoi .
NOTA . E qui si avverta , che le voci accorciate di
questi possessivi sebbene siano soltanto proprie del lin
guaggio poetico , tuttavia al genitivo , dativo , ed accu
sativo singolare , rapporto al genere mascolino , e neu
tro , sono quelle, che nel discorso famigliare si ado
prano , e non le altre , dicendosi: mõga, ivoga, svõmu,
ivõmu, e non mojega , tvojéga , svojemu , tvojemu. Al
nominativo , ed al vocativo singolare , e plurale la vo
ce mascolina non soffre alcun troncamento,
Sing .
Nom , nasc , nascja , nasce , il nostro, la nostra , il
nostro .
Gen, nascega, nascē, nascega , del nostro , della nos
tra , del nostro .
Dat. nascemu, nascjoj, nascemu , al nostro , alla
nostra , al nostro .
Acc. nascega , nascju , nasce , il nostro, la nostra , il
nostro .

Voc. o násc , o náscja , o násce, o nostro, o nostra,


O nostro .
Ablat. s' nascjem , o s'nascim , s'nascjom , s'nascim ,
col nostro , colla nostra , col nostro .
Plur.
Nomi nasci , nasce , nascja , i nostri , le nostre , i
nostri .
Gen. ' nàscieh , o gàscih dei nostri, delle nostre , dei
nostri .
o o
Trattat Second .
58
Dat. nasciem , o nascim , ai nostri , alle rosire , ai
nostri .
Acc . nasce , nasce , nascia , i nostri , le nostre , ii
nostri .
Voc. o násci o násce, o náscia , o nostri , o nostre ,
o nostri .
Ablat. s'nasciemi , o s'nascimi , o s'nasciema , coi
nostri , colle nostre , coi nostri .
Ablat. 2. ° ù nascieh , où nascīh , nei nostri , nelle
nostre , nei nostri .
NOTA. Dal pronome nasc derivano i sostantivi nasci
naz , nascinka, e pascinka , nascinke , l'uomo , e la
donna del nostro paese , e l'aggettivo nascinsko , nascin
ska , nascinske , ciò , che è del nostro paese . Ma questi
nomi non sono in uso presso i Ragusei .
Sing.
Nom . vàsc , vàscja, vàsce, il vostro , la vostra , al
vostro .
Gen. vàscega , vascē ; vàscega , del vostro , della vo.
stra , del vostro .
Dat. vàscemu , vàscjoj, vàscemo , al vostro , alla
vostra , ål vostro .
Acc. vàscega , vascju , vàsce , il vostro , la vostra ,
il vostro .
Voc., o vásc , o váscja , o vásce , o vostro , o to
stra , o vostro .
Ablat: si vàsciem, ò s' vàscim , s' vàscjom , s' vàscim,
col vostro , colla vostra , col vostro •
Plur.
Nom . vàsci, vàsce , vàscia , i vostri , le vostre , i
vostri .
Gen. vàscieh , o . vàscih , dei vostri, delle vostre , dei
vostri.
ai
Dat. vàscien , vàscim , ai vostri ; alle vostre ,
vostri .
· Acc . vàsce , vàsce , vàscja , į vostri , le vostre ; É
vostri .
Yoc. o vásci , o vásce, o váscia , o vostri, a vostre ,
o vostri

1
Della Declinazione dei Pronomi . 59
Ablat. s' vàsciemi , o s' vàscimi , o s'vàsciema, coi
vostri , colle vostre , coi vostri .
Ablat. 2.° ù vàscieh , où vàscih , nei vostri, nelle
vostre , nei tostri .

Dei Proromi Dimostrativi .

Sing .
Nom . oví , ová , ovó , questo , questa , questo .
Vedine il rimanente declinato alla pag . 18.
Sing.
Nom . ráj , o sí , tá , tó , cotesto , cotesta , cotesto .
Gen , toga , o tega , té , tòga , di cotesto , di coteste,
di cotesto .
Dat . tomu , o temu , 1ój , tòma , a cotesto , a co
testa , Q cotesto .
Acc. lòga , tu ' , to , cotesto , cotesta , cotesto .
Ablat. stiem , o suím , s'tóm , s’tiem , o , s’tím ,
con cotesto , con cotesta , con cotesto .
Plur.
Nom . tí , ié , ta , cotesti , coteste , cotesti .
Gen, lieh , o tih , di cotesti , di coteste , di cotesti.
Dat . tiem , o tim a cotesti , a coteste , a cotesti .
Acc, te , te , ta , cotesti , coteste , celesti .
Ablát . s' tiema , o s'jími , con cotesti, coteste ,
cotesti .

Ablat, 2.° ù tieh , od tih , in cotesti, coteste ,


cotesti .
NOTA. Ti , ta , to , significa pure questo , questa , qite
sto , e quello , quella , quello .
Sing
Nom. oní, ona , ono , quello , quella , quello .
Gen. oroga , o onega , one , onòga , di quello , di
quella , di quello .
Dat. onòmu , o onemu , onoj, onòmu , a quello ,
a quella , a quello .
Acc. onòga, onú , oné , quello , quella , quello .
Ablat. s oniem , o s'onim , s'onóm , s' opiem , con
quello , con quella , con quello ,
60 Trattato Secondo.
Plur.
Nom , oni , one , ona , quelli , quelle , quelli
Gen. onieh, o onib, di quelli , di quelle , di quelli .
Dat. oniem , o onim , a quelli , a quelle , a quelli .
Acc, one , one , ona , quelli , quelle , quelli .
Ablat. s'oniema, o s'onimi, con quelli, con quelle,
con quelli .
Ablat. 2.° ù onieh , où onih , in quelli , in quelle,
in quelli
NOTA . Nell'istessa maniera si declina il seguente
pronome ini , ina , ino , altro , altra , altro .
Sing.
esso .
Nom, on, ona, ono, egli, o esso, ella, o essa ,
Gen. gnega , gne , gnega , di lui , di lei , di esso .
Dat. gnema , e mu , gnói , o gnoine , o joj, gne
mu , a lui , a lei , ad esso .
Acc. gnega , e ga, gnu , e je , o ja , ono , lui ,
lei , esso ,
Ablai. sºgním , s'gnóm , sºgním , con lui , con lei ,
.con esso .
Plur .
Nom . oni , oné , ona , eglino , elleno , essi .
Gen. gnih , di loro .
Dat. gnim , o gnima , o iin , a loro .
Acc. one , ed ih , one dog ona , eglino , elleno , essi .
Ablat. s'gnimi, o s'gníma , con loro .
Ablat. 2. ù gnìh , in loro .
Nota. Le terminazioni mu , e joj del dativo , ga , e
je , o ju dell'accusativo singolare , im , ed ih plurali
vanno sempre unite col verbo , o con altre voci; ciò >
che noteremo altrove .
Sing.
Nom . gnegov , gnegoya, gnegovo , il di lui , la di
lui , il di lui .
Gen. gnegova , ghegove , gnegova , del di lui , della
di lui , del di lui .
Dat. gnegovu , gnegovoj, gnegovu , al di lui, alla
di lui, al di lui .
Acc. gnegova , gnegovu , goegovo , il di lui , la di
lui , il di lui .
Della Declinazione dei Pronomi.
Ablat. s'gnegoviem , o s' gnegovim , s' gregovom61,
s'gnegovim , col di lui , colla di lui , col di lui ,
Plur.
Nom . gnegovi , gnegove , gnegova , i di lui , le di
lui , i di lui .
Gen. gniegovieh , e gnegovjbi , dei di lui ,, delle di
lui , dei di lui . ·
Dat. guegoviem , o gnegovim , ai di lui , alle di
lui , ai di lui .
Acc. gregove , gnegove , gnegova , i di lui , le di
lui , i di lui .
Ablat . s'gnegoviem , e s'gnegovima , o s'gnegovie
ma , coi di lui , colle di lui , coi di lui..
Ablat. 2. ° ù gnegovich , o ù gnegovih , nei di lui ,
nelle di lui, nei di lui .
Sing .
Nomi gojhov , gnihova , gnihovo , il di loro , la
di loro , il di loro .
Gen. gnihova , gnihove , gnihova , del di loro , del .
la di loro , del di loro .
Dat. gnihovu , gnihovoj , goihova , al di loro , 'alla
di loro , al di loro .
Acc. gnihova , gnihovu , gnihovo , il di loro , la di
loro , il di loro .
Ablat. sºgnihoviem , o sgnihovim , s' gnihovom ,
s'gnihoviem , col di loro , colla di loro , col di
loro ,
Plur.
Nom. gnihovi , gnihove , gnihova , į di loro , le di
loro , i di loro .
Gen. gnihovieh , e gnihovih , dei di loro , delle di
loro , dei di loro ,
Dat. gnihoviem , o goihovim , ai di loro , alle di
loro , ai di loro .
Acc. gnihove , gnihove , gnihova , i di loro , le di
loro , i di loro .
Ablat, s'gnihoviem , o s'gnihovimi , s'gnihoviema ,
coi di loro , colle di loro , coi di loro
Ablat. 2.° ù gnihovieh , où guihovih , nei di loro,
nelle di loto , nei di loro ,

.
62 Trattato Secondo .
Sing.
Nom. isu , istá , istó , lo stesso , o il medesimo ,
la stessa , lo stesso .
Gen. isióga , iste , istóga , dello stesso , della stessa ,
dello stesso .
Dat. istómu , istoj , istómu , allo stesso , alla stessa ,
allo stesso ,
Acc . istóga, ista , isto , lo stesso , la stessa , lo stes
SO .
Ablat. s'istiem , o istim , s'istóm , s'istim , collo
stesse , colla stessa , collo stesso ..

Plur.
Nom. isti, iste , ista , gli stessi , le stesse , gli stes
si ..
Gen. istieh , o istih , degli stessi, delle stesse , degli
stessi .
Dat. istíın , o istiem , agli stessi , alle stesse , agli
stessi .
Acc. iste , iste , ista , gli stessi, le stesse , gli stese
si .
Ablat. s'isiími, o s'istiina , o s'istiema , cogli stes
si , colle stesse , cogli stessi .
Ablat. ù istieh , où istih , negli stessi , nelle stesse ,
negli stessi .

Del Pronome relative koi , il quale .


Sing .
Noti , koi , ( per sincope) kí , kojá , o ka , kojé ,
o kè , il quale , la quale, il quale .
Gen. kojéga , o koga , koje , o kē , kojega , o ko
ga , del quale , della quale , del quale .
o
Dat. kojému, o kõmu , kajój , o koj , kojemu
komu , al quale , alla quale, al quale .
Acc. kojega, o kóga , koju, o kū, koje , o ke , il
quale , la quale , il quale .
Ablat. so koiem , o s'kim , o skiem , sa kojom , O
s'kom , s' kojem , o s'kiem , o s' kim, col quale ,
colla quale , col quale .
Della Declinazione dei Pronomi . 63
Plur .
Nom . koi , o ki , kojē, o kē , kojá, o kā , i quali,
le quali, i quali .
Gen. koieh , o koih , o kih , dei quali , delle quali ,
dei quali .
Dat. koiem , o kiem , o kim , ai quali , alle quali ,
ai quali .
Acc. koje , kē , koje , o kē, koja , o kā, i quali ,
le quali , i quali .
Ablat, s' kojema , s'koiemi, s'kiema , s' kiemi , so
koima , coi quali , colle quali , coi quali .
Ablat. ù koieh , u koih , ù kieh , où kſb , nei qua
li , nelle quali , nei quali .
NOTA. Al genitivo , al dativo, ed all'accusativo ado
prasi nel comun parlare köga , e kõmu in luogo di
kojéga , e kojéma' sì rapporto al genere mascolino, che
neutro . Si formano da questo relativo , che serve pur
loro di norma nella declinazione , i seguenti pronomi
detti partitivi .
Koi.god , kojá.god , kojé-god ,
Koi-godjer , koja -godjer, kojé-godjer,
:) alcuno .
$ Koi-mugod , kojá-mugod ,kojé -mugod ,) qualunque.
Ki-mugod, ka -mugod , kē -mugod ,
Koi-mudrágo , koja-mudrágo, kojé-mudrágo, qual
sissia .
Koi- bochjesc , kojá -hochjesc, kojé -hochjesc, qualsi
voglia .

Dei Pronomi partitivi .

Sing.
Nom . svaki , o svak , svaka , svako , ognuno , ognu
na , ognuno .
Gen. svakoga, svakē, svakoga, di ognuno, di ogrua
na , di ognuno .
Dat. svakoma , svakoj , svakomu , ad ognuno , ad
ognuna , ad ognuno ec .
Sing.
Nom , gojeki , gojeká , gojekó , un certo , una cera
ta , un certo .
64 Tratt Seco
to a o nd
Gen. gnjekoga , gnjekê , gnjekoga , di un certo ,
di una certe , di un certo .
Dat. gojekomu, gnjekój , gnjekomu , ad un certo ,
od una certa , ad un certo .
Acc. gujekóga , gnjeku , gnjekó , un certo , una
certa , un certo .
Ablat. s'gojekiem , o s'gnjekím , s' gnjekom , so
gnjekìm , con un certo , con una certa , con un
certo .
Plur.
Nom . gnjeki , gnjeke , gnjeka , certi , certe , certi .
Gen. gnjekieh, o gnjekib , di certi, di certe, di certi .
Dat . gnjekim , a certi, a certe , a certi .
Acc. gojeke , gnjeke , gnjeká , certi , certe , certi .
Ablat . s'gniekiemi , con certi , con certe , con certi .
Ablat. 2. ù gnjekih , o ù gniekieh , in certi, in
certe , in certi .

Dei Pronomi Interrogativi e Reciproci.


Sing.
Nom , tko ? tká ? sctò ? chi , o qual uomo ? chi , o
qual donna ? che cosa ?
Gen. tkóga ? tkē ? sctá , o cesa ? di chi ? di chi ?
di che ?
Dat. tkong thời ? tkomu a chi ? 0 chi ? a che
cosa ?
Acc. tkóga ? ikú ? sciò , cesa ? chi ? chi ? che cosa ?
Ablat . s'tkim ? o s'tkiem ? s' tkom ? s' ciem ? con
chi ? con chi ? con che cosa ?
Plur .
Nom . tki ? tkē ? tká ? chi , o quali uomini ? chi, o
quali donne ? che cose ?
Gen. tkieh , o tkih ? di chi ? di chi ? di che cose ?
Dat. tkiem , o tkim ? a chi ? i chi ? a che cose ?
Acc. tké ? tkē ? tká ? chi ? chi ? che cose ?
Ablat, s' tkiemi, o s'tkimi ? con chi ? con chi ? con
che cose ?
Ablar. 2. ù ikieh , où tkih ? in chi ? in chi ? in
che cose ?
Della Declinazione dei Pronomi. 65
NOTA . Questo nome, che può considerarsi come so
stantivo , si scrive sempre colt prima del k a distin
zione del relativo koi , che scrivesi, e pronunziasi sen
za il t . Nell'istesso modo declinasi il composto pro
Pome
Tkò-ighda , ika-ighda , sciò- ighda , chi mai , qual
mai , che cosa mai ?
À Sing .
Nom. kakav , kakva , kakvo , quale , qunle , quale .
Gen. kakva, kakvē , kakva , di quale , di quale , di
quale .
Dat. kakvu , kakvoj, kakvu , a quale , a quale , a
quale .
Acc. kakva , kakvu , kakvo , quale , quale, quale .
Ablat, s'kakviem , o s'k kvim , s'kakvom , s'kak
vim , con qunle , con quale , con quale .
Plurale .
Nom . kakvi, kakve , kakva , quali , quali , quali .
Gen, kakvih , o kakvjeh , di quali .
Dat . kakviem , o kakvim , a quali .
Acc. kakve , kakve , kakva , quali , quali , quali ,
Ablat, s'kakvima , o s' kakvimi , e s’kakviema , o
s'kakvièmi, con quali , con quali , con quali.
Ablat. 2.° u kakvieh , où kakvih , in quali .
Sing .
Nom , takí , taká , takó , tale , tale , tale .
Gen, takòga , také , takoga , di tale , di tale , di ta
le 1

Dar. takòmu , takoj, takòma , a tale , a tale, a


tale .
Acc. takoga , taku , tako, tale , tale , tale .
Ablat. s'takiem , ó s'takim , sº takom , s'takim ,
con tale , con tale , con tale .
Plur.
Nom . raki , take , taka , tali , tali , tali .
Gen. takieh , o takih , di tali, di tali , di tali .
Dat. takiem , o takim , a tali , a tali , a tali .
Acc. take , takę, takä , tali .
Ablat. s'takima , o s'takimi, s'takiema , o s'takie
mi , con tali , con tali , con tali .
e
66 Trattalo Secondo i
Ablat. 2.° ù takich , où takih , in tali , in tali ,
in tali .
Nora. Declinansi nell' istessa guisa i seguenti pro
soini .
Ikakav , ikakva , ikakvo , alcuno .
Kolik , kolika , koliko , quinto .
Tolik , tolika , toliko , tanto .
Ováki, ovákä , ovako , di tal modo .
Onáki, orákā , onako , di quel modo .
NOTA . Al plurale si può cangiare il k in 2 , ed in
vece di koliki , toliki , tolikieh , ec. dire kolizi , tolizi ,
toliziehęc .
Sing.

Nom . cigov , o ( per sincope ) cii , cigova , o cija ,


cigovo , o cije , il di chi , la di chi, il di chi .
Gen. cigova , o cijega , cigove , o cije , cigova , O

cijega , del di chi, della di chi , del di chi .


Dat. cigova, o cijemu, cigovoj , o cijój , cigova ,
o cijému , al di chi , alla di chi , al di chi .
Acc. cigova , o cijega , cigov , o ciju , cigovo , o
cijé , il di chi , la di chi , il di chi .
Ablar. 's'cigoviem , o s' cijein , s'cigovom , o s'ci
join , s'cigovim , e s'cigoviem , o s'cijem , col
di chi , colla di chi , col di chi .
Plur.

Nom, cigovi , o, cii , cigove , o cije , cigova , o


cija , i di chi , le di chi , i di chi .
Gen. cigorih , o cigavieh , o cijeh , o cih , dei di
chi , delle di chi , dei di chi .
Dat. cigovim , ai di chi ,, alle di chi , ai di chi .
cije , cigova , cija ,
Acc. cigove , o cije , cigove , ocije
i di chi , le di chi , i di chi .
Ablat. s'cigovimi , s'cigovima, a s cigoviema , 0

s'cigovieini, con i di chi , con le di chi , con i


di chi .
Ablat. 2. ° à cigovieh , où cigovih , où cijeh , où
cih , nei di chi , nelle di chi , nei di chi .
Della Declinazione dei Pronomi . 67
Sing.
Nom . vàs , svà , svè , tutto , tutta , tutto .
Gen. svega , svē , svega, di tutto , di tutta, di tutto .
Dat. svemu, svoj , svemu, a tutto , a tutta , a tutto.
Acc. svega , svù , svè , tutto , tutta , tutto .
Abiat, sa svim , o sa sviem , sa svom , sa svim , o
sa svieni , con tulto , con tutta , con tutto .
Plur.
Nom. svì , sve , svà , tutti , tutte , tutti .
Gen , svih , o svieh , di tutti, di tutte , di tutti ,
Dat. sviem , o svim , a tutti , a tutte , a tutli .
Acc . sve , sve , svà , tutti , tutte , tutti .
Ablat. sa svimi , o sa sviema , con tutti , con tutte ,
con tutti .
Ablat. 2. ° ù svih , où svieh , in tutti , in tutte ,
in tutti ,
Dei Numeri Cardinali , che danno origine ai Nomi ,
o Pronomi detti numerali .
Jedan , uno . Dva -desti į dva , venti
Dva , due . due ec.
Tri , ire . Tri - desti, trenta .
Cetiri , quattro . Tri - desti i jedan , trenta
Pēt , cinque uno ec .
Scēs , sei . Cetresti , quaranta .
Sedam , sette . Cetresti i jedan , quaran
Ossam , otto . tuno ec.
Devēt , nove . Peel , cinquanta .
Desēt , dieci.. Peset i jedan , cinquantu
Jedanes , undici . no ec .
Dvanes , dodici , Sčesēt, sessanta .
Trines , tredeci . Sceset i jedan , sessantu
Cerârnes , quattordici . no ec .

.
Petnes , quindici . Sedain -deset, settanta .
Scesnes , sedici . Sedam - deset i jedan ,
Sedamnes , diecise tte . settantuno ec .
Ossamnes ,,dieciotto . Ossam - desēt , ottanta .
Devetnes , diecinove . Ossam - deset i jedan , oto ,
Dva - desti , venti . tantuno ec .
Dva- desti i iedan, ventiuno. Deve-desēt , novanta .
68 Trattato Secondo .
Deve -deset i jedan , novan- Sces- sat , seicento .
tuno ec . Sedam- sat , settecento .
Sto , cen! o . Ossam -sat , ottocento .
Dvie-sti , duecento , Devet- zat , o deve- sat ,
Tri.sla , trecento . noriecento .
Cetâr- sia , quattrocento . Tissuchja , mille .
Pet-Zal, o pe- sat, cinquecento .

Notisi, che per dolcezza di pronunzia i Ragusei di.


cono jedanes, trines ec. togliendo l'a , e il t . Fuor di
Ragusa dicesi : jedanaest , dvanaest , cetârnaest , ec. Si
noti ancora , che in vece di din - destí , e tri-desti , cea
tresti ec. può pur dirsi : dua- deset , tri - deset , cetár: deses
ec. , cioè due volte dieci , ire volte dieci , quattro vol.
te dieci .

Dei nomi Cardinali declinabili .

Diconsi nomi cardinali quei nomi , che formandosi


dai numeri esprimono una quantità senza mostrarne
l'ordine .
Sing .
Nom. jedan , jedná , jeduó , uno , una , uno .
Gen. jednoga , jednē , jednòga , di uno , di und ,
di uno .

Dat. jedromu , jednòj, jednòmo , ad uno , ad unk ,


ad uno .
Acc. jednoga , jedno jedno , uno , una , uno .
Ahlat. s'jedniem , o s'jedoiin , s'jednom , s'je
duim , con uno ' , con una , con uno .
Declinansi come questo nome anche i seguenti, che
hanno il plurale all'uso degli aggettivi .
Jedini, jedía, jedino , unico , unica , unico .
Ni-jedan , ni jedna , ni - jedno , nessuno , nessuna ,
nessuno .
Plur.
Nom . dva , dvie ., dvá , due uomini , due donne ,
due cose ( di gete e neutro ).
Gen. dvieh , odoh , di due .
Dat. dviem , o dvim , a due .
Della Declinazione dei Pronomi : 6)
Acc. dva , dvie , dva , due , due , tue .
Voc . o dva , o dvie , o dva , o due , o due , o due .
Ablat . s'dviem , o s'dujmi, con due .
Ablat, zoº di dvieh , où dvíh , nei due .
Si formano da questo nome il seguente sostantivo ,
ed aggettivo plorale
Dvoiza , dvoize , binario . "
Droj , dvoja , dvoje, il doppio .
Plur .
Nom . oba , obe , oba , ambedue .
Gen. obieh , o obin , di ambedue .
Dat, obiem , o obim , ad ambedue .
Acc. oba , obje , oba , ambedue .
Ablat. s'obiemi , o s'obimi , con ambedlie .
Ablat. 2.° ù obieh , o ů obih , in ambedue .
Oba- dva , obe-dvie , oba-dva significa l'istesso , ed è
egualmente in $ 0 .
Plur.
Nom . trì, tre .
Gen. trieh , o trih , di tre .
Dat. triem , o trim , a tre .
Acc. ta , tre ,
Voc., o trì , o tre .
Ablat, s'oriemi, con tre .
Ablat. 2.9 ù trieh , où trjh , neį tre .
Da qui ha origine il seguente sostantivo , ed aggetti.
Yo plurale
Troiza , troize , ternario .
Troj, troja , troje , tre doppio .
Plur.
Nom . cetiri , celire , cetiri , quattro .
Gen. cetirith , o ceirih , di quattro .
Dat. cetirim , o quattro .
Acc. cetiri , cetire , cetiri , quattro
Voc. a cetiri , o cetire , o cetiri , o quattro ,
Ablat. scetirimi, con quattro .
Ablat. Kalcetirih , o ù cetirieh , nei quntiro .
Nota . Da cetiri ( dva , uì, e cetiri declinati non 1

sono troppo in uso y si ripete il seguente nome sostan .


tivo , ed aggettivo plurale
e 3
70 Trattato Secondo :
Cetveriza , cetverize , quaternario .
Cetvârti , cetvâria, ceivârto , quarto ,
Dei Nomi Ordinali , che nascono dai numerí .

Diconsi nomi ordinali , perchè declinansi regolarmen


le come gli aggettivi . Serva d'esempio per gli altri
che verranno dopo , la declinazione del nome pârvi ,
il primo .
Sing.
Nom. pårvi, pårvá, pårvó , il primo , la prima , il
primo.
Gen. järvóga , pârvē , pârvóga , del primo , della
prima , del primo .
Dat. pårvómo , pârvói , pärvómu , al primo , alla
prima , al primo .
Acc. pârvóga , pârvu , pårvo , il primo , la prima ,
il primo.
Voc. o pårvi , o pârva , o parvo , o primo, a pri
ma , o primo .
Ablat. s' pârviem , o s' pârvim , s' pârvom , s'par
viem , o s' pârvim , coi primo , colla prima , col
primo .
Plur .
Nom, pārvi , pärve , pärva , i primi , le prime , i
primi ..
Gen. pârvieh, o pârvih , dei primi, delle prime,
dei primi .
Dar. pârvim., o pârviem , ai primi , alle prime , ai
primi.
Acc pârve, pârve , pârva , i primi, le prime, i
primi .
Voc. o pârvi , o pârve , o pärya , o primi , o pri
me , o primi.
Ablat . s' pârvim , e sºpârviemi, o s' pârviema , coi
primi , colle prime, coi primi .
Ablat. 2. ù pârvih , où pârvieb , nei primi , nelle
prime , nei primi .
Drugrí , drugha, drugó, il secondo, la seconda , il
secondo ,
Della Declinazione dei Prononai.
71
Trechi , trechjá , trechjé , il terzo , la terza , it
terzo
Cervârti , cetvârta , cetvärto , il quarto , la quarta ,
il quarto .
Pēli, réta , peto , il quinto , la quinta , il quinto .
Scevi scesta , scesto , il sesto , la sesta , il sesto .
Sedmì , sèdma , sèdmo ; il settimo , la settima , il
settimo .
Ossmi; ossma , ossmo, t ottavo , l'ottavn , l'ottavo .
Deveti , devēra , deveto , il nono ; la nona , il no
no .
Deseti , deseta , desēto , il décimo , la decima , il
decimo .
Jedan-aèsti , o jedan-èsti , jedan- està , jedan - esto ,
l'undecimo , ľundecima , Pundecimo .
Dva- nèsti , dva- nesta , dva - nèsto , il duodecimo , la
duodecima , .il duodecimo .
Tri -nèsti , iri - nèsta , tri-nèsto , il decimo terzo , la
decima terza , il decimo terzo .
Cerâr-nesti, cerâr-nèsta, cerâr-nèstó, il decimo quar
to , la decima quartå , il decimo quarto .
Pet-pésti , pet- nésta , pet- nésto , il decimo quinto ,
la decima quinta , il decimo quinto .

Sces- nesti , sces -nesta , sces -nesto , il decimo sesto ,


la decima sesta , il décimo sešto .
Sedam - nèsti, sedam - nèsta , sedam -nesto , il decimo
settimo , la decima settima , il decimo settimo ,
Ossam -nèsti, ossam -nèsta, ossam- nesto , il decimo
ottavo , la decima ottava , il decimo ottavo .
Devet-nesti, devet-nesta , devet-nesto , il decimo
nono , la decima nona > il decimo nono .
Dvå-desèti , o dvà-dešti , dva -desta ; dvå-desto , it
ventesimo , la ventesima , il ventesimo .
Tri-desèti, o tri- desti , tri -desta ; tti-desto ; il trena
tèsimo , la trentesima , il trentesimo .
Cerâr-desèri, o cerâr-desti , cerâr - d'esta , četär-de
sto , il quarantesimo , la quarantesima , il quaran .
tésimo .
Pet-desèti', o pēseti , peseta peseto ; il cinquante
simo , la cinquantesima , il cinquantesima.
Trattato Secondo .
Sces -deseti , o sceseti, scēseta , scēseto , il sesante
simo , la sessantesima , il sessantesimo .
Sedam - desèri , sedam -desèta , sedlam- desèio , il set
tantesimo, la settantesima , il sellantesimo .
Ossam -desèri ossam.desèra , ossim -desè io , l'ottante
simo , l'ottantesima , l'ottantesimo .
Devel-desèri , devet desèra , devet- desèto , il novan
tesimo in nounntesima , il novantesimo ,
Sióti , stóla , sióio , il centesimo , la centesima , il
centesimo.
Dvo- stóti , dvo- stóra , dvo-stóro , il ducentesimo, la
ducentesimu , il ducentesimo .
Tri-stóti tri- stóta , tri - stóto , il trecentesimo, la tre
centesima , il trecentesimo.
Cerâr- stoti , cerâr- stota , crtâ r-stoto , il quattrocen
tesimo , la quattrocentesima , il quattrocentesimo . TEC
Pet - sióti , pet-skóta , per-stólo , il cinquecentesimo, DE
la cinquecentesima , il cinquecentesimo .
Sce-sióti, sceastóia , sce -sióio , il seịcentesimo, la
srice-stóli
Sedam tesima , il acentesimo .
, sedan
- sióto , il settecen
tesimo , la settecentesimı , il seliecentesimo .
Ossam -sióti , ossam -sóia , Osca in - stoto , l'ottocen
tesimo , lottocentesimi, l'ottocen! esimo.
Devet stóli , deyet-stóra , devet - støto , il novecen OSTE
tesimo, la novecentesima , il novecentesimo, 10

Tissuchja , mille ; onde is suchni , tissuchna , tissu-. lar

chno , millenurio , millennrin , millenario . :SS


jer
Dei Nomi numerali terminati in etero . 10

Vi sono alcuni nomi di genere neu ro , e di nume


IQ plurale , i quali nascendo dai vomeri hanno la ter
minazione in ete'o , e significano binario , ternario ,
quatternario ec. Sono preceduti da nome alıresi jude
clinabile , nentro, e plurale dvoje. , e troje , e dal quat.
iro al. venti si ha la desinenza in etero . Dopo il nu
mero venti , trenta ec . , cioè dopo la deciua non può
aversi il vome in etero , che dal quattro inclusive ,
Della Declinazione dei Pronomi.
73
D'ordinario tali nomi in etero pon sono in uso , che
sino al cinquanta inclusivi . Noovamente si usa il nu
nero cento , e due çepto . Finalınente dopo il mille
possono adoprarsi sino al cinqunta .
Rccone indicata la serie .
Jedno (neuro ) una cosa of Dva -desti dvoje , venti due .
Dvoj , binario . Dva - desti troje , ventitre .
Tròje , ternaria . Dva-desti . cetvero , venti
Cervero , quatternario . quattro .
Petero , quinquennario . Triestero , trenta ec.
Scestero , senario . Cetrestero , quaranta ec.
Sedmero , settenario . Pesetero cinquanta ec .
Osmero , ottenario . Stötero , centinajo .
Devetero , Rovenario . Dvièstero , due centinaja ,
Dést teto , decennario . Tissuchju , mille .
Jedanestero , undici . Tissuchia , i cetvero , mille ,
Dvanestero , dodici eo . e quattro ec.
Dvadestero , venti . Tissuchịu, i stotero, i dyie
Dva -desti jedno , venti stero , mille , e cento ,
uno . duecento .

Dei nomi numerali Sostantivi .

Traggono ancora gl' Illirici dai numeri alcuni nomi


sostantivi della seconda declinazione, che corrispondo
no ai nomi cinquina , quindecina, trentini ec. degl'Ita
liani , e che si applica no soltanto all'uomo . Hanno
essi principio dal numero due , ed arrivano regolar
inente sino al venti e quindi di decina in decina han
no il nome di trenta , quaranta sino al cento inclusive .
Dvoiza , dvoize , duet Defeteriza , dieci .
persone , o uomini . Jedanesteriza , undici.
Troiza , tre . Dvanesteriza , dodici .
Cetveriza , quattro . Dvadesteriza , o dvaesteriza ,
Peteriza , cinque . venli .
Scesteriza , sei . Tridesteriza, o triesteriza , tren ;
Sedmerza , sette . ta ec .
Osmeriza , oilo , Stoteriza , cento .
Deveteriza , nove .
74
TRATTATO TERZO .
11

Del Verbo . 1

I verbo è una parte del discorso , che si conjuga


per numeri , e persone , e che significa tern po presedi
te , passato , e futuro .
Nella lingua Iilirica come nella Latina si hanno pu
Te rapporto ai verbi due numeri , il singolare , ed il
plurale , tre persone singolari, e tre plurali , cinque .
tempi, il presente, l'imperfetto, il perfetto , il piùcche
perfetto , e il futuro , e quattro modi, l'indicativo ,
Pimperativo , il subjuntivo , o congiuntivo , è l'ingni
Lo . Vi sarebbe anche il modo ottativo , il potenziale ,
ed il concessivo , o permissivo , sui quali non poco
estendonsi i Grammatici ; ma non avendo eglino voci
diverse da quelle del congiuntivo , sarebbe una cosa
inutile il replicare tre volte i tempi di un istesso , 1
modo .

Delle varie specie dei verbi .


Il verbo appresso gli Illirici può pur distinguersi in
attivo , passivo , neatro , ed impersonale di significazio 1G

ne attiva , e passiva . SCE

1
lu
Delle conjugazioni .
i
La lingua Illirica non ha , che tre sole conjugazioni SIT

di verbi , le quali distinguonsi a vicenda fra di loro le

dalla diversa terminazione della prima persona del


tempo presente del modo indicativo . La prima di es
se termina adunque in am , come já imám , io ho ; la
seconda in em , come já orém, io aro ; la terza in im,
come já ucim , io insegno . Vi ha chi ne aggiunge due
altre di verbi composti , una in nm , come na pravgljam ,
preparo , e l'altra in em , come na-rescjùjem , abbel
lisce . Ma ogni verbo composto , o derivato seguen
do la conjogazione di quello , da cui ha origine , ed
appartenendo senza dubbio in virtù della propria terz
Delle Conjugazioni dei Verbi. 75
minazione in am , em , o im , ad una delle tre prece
denti , egli è affatto superfluo di assoggettare tali verbi
composti , o derivati a regole particolari col moltiplie
care le conjugazioni senza alcun bisogno .
Dei verbi ausiliari .

Biti, essere, e hotjeti, volere, sono due verbi ausiliari


della lingua Illirica . Quello ha luogo in to ti i verbi
regolari , e massimamente nei passivi , e questo serve
a formare qualche tempo negli altri verbi. La loro
conjugazione dee adunque precedere quella di ogni
altro .

Della conjugazione del verbo sostantivo ,


e ausiliare Jèsam sono .
MODO INDICATIVO . Perfetto propinquo .
Singolare .
Tempo presente . Já bio-sam , o já sam bio ,
io sono stato ; ti bì-osi ,
Numero Singolare . o tj- si bio , tu sei stato ;
Já jesam , o já sam , io so- on bio je , o on- je bio ,
no ; ti jesi , o ti- si , tu colui è stato .
sei ; on jest , o jes , co Plurale .
lui è . Mi bíli-smo, o mj- smo bi
1

Plurale . li , noi siamo stati ; vi


Mi jesmo, o mj - smo , noi hili- ste , o vi ste bili, voi
șiamo ; vi jeste , o vi- ste, siete stati; oni biti-su , o
voi siete ; oni jesu , o oni- oni.so bili , coloro sono
su coloro sono . stati .
Imperfetto Singolare . Perfetto remoto .
Já biah , io era ; ti biásce , Singolare.
tu eri ; on biásce, colui, Já bib , io fui; ti bi , tu
era . fosti ; on bì , colui fu .
Plurale , Plurale
Mi biáhomo , noi eravamo ; Mi bismo, noi fummo ; vi
vi biáhote , voi eravate ; biste, voi foste; oni bisa
oni biáhu , coloro erano sce , coloro furono .
o
Trattut Terzo .
76
Piucche Perfetto ,
Singolare . MUDO
MODO CONGIUNTIVO ..
Já bish blo ; io era stato ;
ti biásce sìo , tu éri stao Presente Singolare . '
to ; on biá.ce bio , colui Kad já jèsam , o kad - sam ,
era stato , buduchi dà já jesam .

Plurale . o dà-sam já , che io sia ,


Mi bjáhomo bili , noi era- o essendo io ; kad ti jesi , 0

våmo stati ; vi bihote bì- o kad - si, o buddúchj dà


1i voi era vate stati ; oni ti jesi , o dà- si ti , che
biána bili', * .coloro erano tu sii , o essendo tu ; kad
stati on jest, o kad je, o bud
Futuro Singolare . dùchi uà on jest , odà.
u je on , che sia colui , a
Já chju - biti , iol , o já. essendo colui :
, ti
ti-chjesc , bit - chješt, 6 tro Plurale .
D
chjesc biti , tu sarni ; on Kad mi jesmo, o kàd - smo,
biti-Chie , bir-chje , ó on- o budduchi dà mi jesino,
chje biti colui sard . o da - smo mi, .che noi slQ.
urale . mo , ö essendo noi , kad
Mi biti chjemo, bir -chjemo, vi jeste , o kād - ste , o
o mi- chiemo biti , nor sa- buddùchi dà vi jeste , o
remo ; vi biti -chjere , bit-. na- ste vi , che voi state ,
chjete , o, ' vi- chjete biri, o essen to voi; kad oni je
voi sarete ; oni biti.chjē , 4
su , o kad -su , o buddùchi
bit.chie , ' o oni- chie bits, gà oni jest , o dau ani ,
coloro saranno . che coloro siano , o essens
* do coloro ,
MODO IMPERATIVO . Altro presenie di diversa
Singolare . forma , che significa
Buddi ti, o neka buddesc l'istesso ,
ti , sii tu ; buddi on , o
neka buddie on , sia colui. Singolare.
Parole : Da já buddem , o os bùda
Budaimo mi , o neka bud- dem , bíusci , che io sia ,
demo mi, obuddi mi , essendo ; da ti budd -sc ,
siamo not , buddite vi, obiusci, che tu sia , essen
buddi vì, siate voi; neka do ; dà on budde, bíusci ,
buddu oni, o buddi 'oni, che colưi sia, essendo ,
siano coloro .
Delle Conjugacioni dei verbi . 77
Imperfetto primo dúchi biti , che coloro sia
Singolare . ano stati , essendo stati .
Já bio - bih , io sarei; ti bio- Perfetto remoto .
bi , iu šaresti ; on biu. Singolare .
bi , colui serebbe. Då bìh ja , che io sia stato ;
Plurale . dà bì ti , che tu sia siato
M, bíli- bismo, noi saremmo ; da bi on , che colui sia
vi bíi- biste voi sareste ; stato .
oni bíli- bi , coloro sareb Plurale .
bero . Da bismo mi, che noi siam
Imperfetto secondo . mo stati ; dà biste vi ,
Singolare . che voi siate stati ; dà
Dà- bib já bio , se io fossi ; bisce oni , che coloro sia
dà ti- bi bìo , se tu fossi ; no, stati .
dà on-bi bio, se colui fosse. Piucche Perfetto primo .
Plurale . Singolare.
Da bismo mi bili , se noi Já bio -bih hlo , io sarei sta.
fossimo ; da biste , vi bi to ; ti bio-bi bio , tu sa
li , se voi foste; da bi oni resti stato; on bio-bi bio,
bíli , se coloro fossero . colui sarebbe stato .
Perfetto propinquo . Plurale .
Singolare . M , bili- bismo bíli , noi sa
Dà- sam ja bio buddịchi remmo stati ; vi bíli- bi
bio , è buddúchi dà- sam ste . bíli , voi sareste stati;
bio , che io sia stato , es- oni bili-bi bili, coloro scio
sendo stato o essendo rebbero statio
>

che io sia stato ; dàsiti Puicche perfetto secondo .


bio búddúchi bio , che tu Singolare .
sia stato , essendo stato : Dao forah
já bio , che io ero ;
dà-je on bio , buddúchi o fossi stato , dà ti bia
bio , che colui sir stato , sce bio , che tu eri, o
essendo stato , fossi stato ; dà on biásce
Plurale . bio , che colui era , o fos
Da-smo mi bili , buddúchi se stato .
bili , che noi siamo stati 1 Plurale .
essendo stati ; dà- ste vi Dà mi biáhomo bili , che
bili , bodcúchi bili , che noi eravamo , o fossimo
voi siate stati essendo stati ; dà vi bjáhozę bíli ,
slati ; dla-su oni bili, bud. che voi eravate , o foste ,
stati"; dà oni biálu bíli,
)
78 Tratatto Terzo .
che coloro erano , o fos. ¡Buddáchja , colei , che è , o
sero stati . ere .
Futuro Singolare . Buddúchje ,, cid,, che è,
Kàd- já buddem bìo , o ka ere .

dá já of-búddem bio, quan- Perfetto, è piucchè perfetto.


do io sarò stato; kàd -ti bod Singolare .
desc bìo , quando tu sa Bil, o bìo , stato ..
rai stato ; kâd on budde Bila , stata .
bìo , quando colui sard Bilo , stato . 19

stato Plurale .
Plurale . Bíli, stati .
Kad mibuddémo bili, quan- Bíle, state . upo
do noi saremo stoti , kad Bíá , stati .
vi buddéte bili , quando perfetto e piuichè perfetto
voi ' sårete stati ; kàd oni, oggi in disuso . 2
buddù bíli , quando coloro Bínsci , chi fu , ed era stato. 1.
saranno stati . Bíusca , collei che fu ed .
.

era stata . &


bia
MODO INFINITIVO . Bíusce , ciò che fu ed era
stato . Da
Presente , ed Imperfetto . Futuro . 1
Biti , essere Koi- chie bit , i koi ima bit ,
Perfetto e piucchè perfetto . colui che sarà , ed ha da
Biti bio , essere stato . essere . ene
Budeúchi , o biusci bil , o'Kojá -chje bit , i koja ima 100
bio , essendo stato . bit , colei che sarà , ed ha mo
Participio presente , da essere .
ed imperfetto . Kojé chje bit, i koje imà ibi
Buddúchi , colui che e , o hit , ciò che sarà , ed ha
era , da essere .
op
Osservazioni sulla conjugazione di questo verbo . 00

co
1 ° Questo verbo in varie persone di alcuni tempi ha
la proprietà di andar elegantemente unito colle altre
parti del discorso ; ma allora vha luogo la sincope
che ' toglie via or qualche sillaba , ed or seinplicemente
qualche lettera . Così alle voci del presente ove si
uniscono, come si è già veduto , i pronomi dimostrativi
já , ti cc. , si torrà la prima sillaba del verbo , dicendo
Delle Conjugazioni dei Verbi. 79
do : ja - sam , ti- si , on - je ec. in vece i já jèsam , ti
jesi , on jest , Dalla terza persona și leva il t , ost
quando si congiunge con altro vocabolo , e dicesi , pa
e. , Bögh -je velik , Dio è grande; dòsta-je on govorio,
abbastanza , ha egli parlato. Questa unione, e tronca
mento di lettere, e sillabe ha però soltanto luogo gaan
do non s'interroga . Cjóvjek -si ti òd úma, i od pame
ti, uomo sei tu di mente , e di senno ; já -sam ſdràv, o
ſdràv - sam , io son sano ; oni-su primili , o primili-su
'ivoju kgnìgu , eglino hanno ricevuta la tua lettera .
All'apposio, quando s'interroga, e si risponde, bisogna
adoprare le prime desinenze senza alcuna unione . Je
si- li ti dòbar ? Sei tu buono ? Jesam , lo sono . Jeste li
dòbri ? Siete buoni ? Jesmo , lo siamo. Jesu -li bíli ſdra
vi ? Erano sani ? bíli- so , lo erano .
2. " I Daimato- Bosnesi all'iinperfetto dell'indicazivo
in vece di já bián, biásce, brásce , biáhomo , biáhote ,
biábu dicono altresì já bih , bisce , o bjesce , bihomo ,
o biáhmo , bihote , o biáhte , bihu , io era , tu eri ec .
Dai Ragusei si fa l'istesso , ina solo in poesia .
3. Il secondo presente del congiuntivo já buddein ,
o uf-bùddem , che serve pure di futuro all'istesso con
giuntivo, se sia preceduto dalla particola dà, se , potrà
avere anche il significato dell'imperfetto . Da mi bud
démo ù Zári.grade ; dà oni buddù ù Rimu , se noi fos
simo a Constantinopoli , se coloro fossero a Roma .
4. All' imperativo la voce buddi si adopra indecli
nabilmente ; e serve per tutte le persone . Buddi ti ,
buddi mì ec. , sii tu , siamo noi .
5. ° All'indicativo il preterito , che abbiamo chiamato
propinquo , nel discorso famigliare serve per l'imper
ft 140 , perfetto , e piucchè perfetto . Si renderebbe non
poco ridicolo chi famigliarmenie parlando dicesse : jà
biáb , on biásce bio , oni, bisce bíli, io era , colui era
stato , coloro sono stati , in vece di ja sam bio , o bio
sam , on-je bid , o bio-je , oni-su , bili, o bíli -su . An
che al congiuntivo l'uso insegnerà quai tempi siano
maggiormente in uso .
6. Fina meute da questo verbo biti si forma il ne
gativo ne -bici, non essere, il quale si conjuga nella
80 Trattato Terzo .
istessa guisa . Eccone i tempi più ovvj . Ni- jesam , nia
jēsi ec . , non sono , non sei . Ne-bio -sam , o nijesam
bio , non era , non sono stato , non era stato . Ne-bit-chju
ne - biri- chju , o ne-chju bili , non sarò . Ne- buddi , non
sii . Da ni- jēram , ó dà ne bùdden , ne-bùddúchi, o
ne-bíu - ci, non sia , non essendo . Ne-bio -bìh , ne -bih
bio , non. sarei . Dà ne- bih - bio , non fossi stato . Dà ne
bio -bih -bio , non sarei staló ec.
Della conjugazione del verbo ausiliare
Hòchju , Foglio .
be

MODO INDICATIVO . Plurale . 40

Mi horili smo, o hotjeli- smo,


Presente singolare . o jesmo hotili , o huli ,
Já hòchju , io voglio ; ti hò. noi abbiamo voluto ; vi
chjesc , tu vuoi ; on ho holilli - ste , o jeste hotili ,
chje , colui vuole . voi avete voluto ; oni ho .
Plurale . tili - su , o jesu hotili, co
Mi hòchjemo, noi vogliamn; loro hanno voluto ',
Vi hòchjete , , voi voleie : Per feito remoto , Mo
oni hochie, coloro voglio Singolare . t}
no . Já hòrjeh, o hotib , io volli;
Imperfetto Singolare. ti hoije , tu volęsti ; on
Já houáh , io voleva ; ti ho hòtje , colui volte .
Plurale .
tiásce , tu volevi ; on ho
tiásce , colui voleva , . M horismo , o hoijesmo ,
Plurale . noi volemmo ; vi hotiste O

Mi hotiáhomo , noi voleva- voi voleste ; oni hoiìsce , !


1
mo ; vi hotiáhoie , voi vo- coloro vollero .
levate ; oni hotiáhu , colo- Piucchè Perfetto .
ro volevano . Singolare .
Perfetto propinquo . Já bish hoiìo , io aocua vo
Singolare. luto ; ti biace houo , tu
Já horlo - sam , o hlo - sim avevi voluto ; on biasce
o jesam , hoido, o hijo, ho hoilo, colui aveva voluto .
voluto ; ti hotio -si , o jesi Plurale .
hotlo tu hai voluto ; on Mi biáhomo hotili, noi ave
hotto - je, o jes houo , co- vamo voluto ; vi biáhöte
lui ha voluto . hotili , voi avevate votu ! o .
Delle Conjugazioni dei l'erbi . 8
oni biáhu hotili , coloro oni bochjè , budúúcbi da
avevano voluto . hochje , coloro vogliano ,
Futuro Singolare . volendo .
Já hotiti- chịu, o hotje-chịu, Imperfetto primo .
o hije-chju , io vorrò ; ti Singolare.
boije-chjesc , o hije- chjesc , Já horio - bìh , io vorrei ; ti
tu vorrai ; on hoije- chje, horio - bi, tu vorresti ; on
o hije-chje , colui vorrà . horio.bi , colui vorrebbe .
Plurale . Plurale .
Mi hotje- chjemo, o htje - chje- Mi-bismo hotili , noi vorrem
mo , noi vorremo ; vſ ho- mo ; vi-biste hotili , voi
tje- chjete , o htje -chjete , vorreste; oni-bi hotili, co
poi vorrete; oni hotje - chie, loro vorrebbero .
o bije - cbja , coloro vorran- Imperfetto secondo .
no . Singolare .
IMPERATIVO , tivo . Dá -bih ja holio , io voles
Singolare . si ; dà ti-bi hoilo, tu vo
Horì ti , vogli tu ; holà on , lessi; dà on- bi botlo, co
voglia colui . lui volesse .
Pluralo . Plurale .
Horimo mì , vogliamo noi ; Da mi- bismo hotili , noi
hoiìte vi, vogliate voi ; ho- volessimo; dà vi - biste ho
tì oni , vogliono coloro . tili , voi voleste ; dà onibi
CONGIUNTIVO
hotili , coloro volessero .
. Perfetto propinquo .
Presente Singolare . Singolare.
Da já hochju , o buddúchi Di-sam já horio , o buddú
da bochju , conciossiacche chi dà - sam hotlo , io ab
io voglia o volendo ; dà ti bia voluto , o avendo vo
hochjesc , o buddúchi di luto; da- si ti hoiìo, o bud
hochjesc, tu voglia , volen dúchi dà- si horio, tu abbia
do; dà on hochje, buddúchi voluto , o avendo voluto;
da hochje , 'colui voglin ,
volendo .
da je on horio , o buddú.
chi da je bollo , colui ab
Plurale .
bia voluto , o avendo vo
Dà mj hòchjemo, buddúchi luto ,
dà hòchjemo , noi voglia Plurale .
mo volendo ; dà vi hóchie.Dà-smo mi borili , o bud
te, buddúchi dà hòchjéte , duchi da smo hotili , ab
voi vogliate , volendo ; da biamo voluto , o avendo
f
S: Tratatto Terzo .
voluto ; dà-ste vi hotili , botio , o buduchi và ti
o buddúcbi dàste hotili , biásce holio, tu avessi vo
toi abbinte voluto , o e- luto, avendo voluto; dd on
vendo voluto ; da su oni biásce bio horio , o bad
hotili , o buddúchi da su dúchi dà biásce hotio
hotili , coloro abbiano vo colui avesse voluto , aven
luto ,> o avendo voluto . do volutoPlurale .
3
Perfetto remoto .
Singolare . Dà mi hiáhomo bili hotili ,
Di horih , o dà hijeh já buddúchi dà hi- homo ho
io abbia voluto ; dà hòrje, tili , noi avessimo voluto ,
o dà htje-ti , tu abbia do- avendo voluto ; dà vi hiá
luto ; dà hòtje , o dà hije hote hili hotili, buddúchi 1

op , colui abbia voluto . dd biáhote hotili , voi a


Plurale . veste voluto, avendo voluto; 201
Dà holismo, dà hijesmo mº, dá oni bicho bìli hotili , PE
noi abbiamo voluto ; ' da buddúchi hotili , coloro a
hotiste , o di htjeste vi , vesser voluto , avendo do OL
roi abbiate voluto ; dà ho luto . ch
All

tìsce , o dà hijesce oni , Futuro Singolare . PA


coloro abbiano voluto . Kada buddem já hotiti , o
Piucchè perfetto primo . kada buddem hoito , quan 1

VO

Singolare . do , io vorrò, o avrò voluto; - M


Jà bio - bih horlo , io avrei kada buddeschotiti o . )

voluto ; ti bio - bi hotio > kada buddesc horlo , quan


tu avresti voluto ; on bio . do tú vorrai , o avrai vo
bi hoilo , coluiavrebbe vo- luto ; kada budde on ho
lu to . titi, o kada bodde horio ,
Plurale . quando colui vorrá, o avrà
MT bíti- bismo hotili, noi a voluto .
vremmo voluto ; vi bili Plurale .
biste hotili ; voi avreste Kada buddémo mi hotiti , 1

voluto ; oni bili-bi hotili, o kada buddémo horili ,


coloro avrebbero voluto . quando noi vorremmo , o que
Piucche Perfetto secondo . remo voluto ; kada vi bud . !
Singolare. dete hotiti , o kàiá bud
Dà já biah bio horio, o bud ., déte houli , quando voi
dúchi dà ia biah hotio, io vurrete , avrete voluto ;
adessi voluto , o avendo k da buddú oni horiti , o
el
voluto ; dà ti biasce bio kada kudlú hotili , quan
Delle Conjugazioni dei Verbi . 83
do colorc vorranno , 0 (L- Altin perfetto , e piucche
vranno voli.to. perfetto in uso presso
INFINITIVO . gli antichi .
Houiúsci , chi volle , o quea
Presente , ed imperfetto . voluto .
Hotiti , o hotjeti, o bijeti , Horiús já , colei che volle ,
volere . O avea voluto .
Gerundio presente , ed Horiúsce , ciò che colle ,
imperfetto . avea voluto .
Buddúchi da hochju , dà i Perfetto , e piucchè perfetto .
hochjesc ec . , o borijúchi, Houil , o horio , o hrio , ho ,
o hotéchi , volendo io, tu . tili , o hoijeli , o htjeli ,
Perfetto , e piucchè perfetto . voluto , voluti .
Budidúchi hotil , hõio , o Horila , horjela , o htjella ,
huic , o hotijúsci, avendo hotile , o bijele , voluta ,
voluto . volute i
Participio Presente , ed Hotilo , o hoijelo , o hijelo,
imperfeuo . hotila , o htjela , voluto ,
Hotijúchi, o hotéchi, o hije voluti .
chi , colui, che vuole, o volalero perfetto di significazio
levu . ne passiva .
Hotijúctija , hoiéchja, .o hije. Hijen , bijeni , voluto , 10
chja, colei, che vuole, ovo- luti .
leva . Hijena , hijene , voluta , 00
Horijúcbje , o hoiéchje , o lute .
htjéchje , ciò, che vuole , 0 Hijeno ; htjena , voluto , vo
voleva . luti .

Osservazioni su questo verbo.

15 ° Il futuro dell'indicativo di qualsisia verbo viene


formato dal suo infinile , e dal presepte dell'indicativo
del verbo hòchju adoprandosi or tatta la voce intiera,
ed or soltanto l'ultima sillaba . Il primo caso ha solo
luogo , allorchè il senso è interrogativo . Hòchju li já
biti,> vi sarò io ? Hòcbje- li oni mochi , potranno egli
no ? Hòchjesc - lj otiti, te n'andrai ec. ? Nel secondo ca
so si unisce l'ultima sillaba chju , chjesc ec. o ai
pronomi, o agl'infiniti. Já chjú biti , o biti.chjo, io sarò
Já- chju gororiti, o govoriti- chju , ia parlerò. Mi- chjemo
84 Trattat Terzo .
o
imati , o imàti- chjemo , noi avremo . Si può poi 10
gliere per dolcezza di pronunzia nel parlare Multima
vocale i dagli infiniti , e dire bit-chju , govorit-chju ,
imàt - chjemno ec .
2. Nel dialetto Raguseo dall'infinito , dagl'Impefetti,
e dai participi di questo verbo si suole togliere l'o,
che viene dopo il primo h , e dire htjeti , biìo-sam ,
hrìo , e htjeli in luogo di hotiti , hoiìo - sam , horio , e
hotjeli .
3.º Del composto ne- hòriti , o ne hijeti , non volers
ne parleremo altrove . Il suo presente forma anche
esso i futuri , quando il senso è negativo . Ne - chja 1
já bit , io non vi sard ec .
Della prima conjugazione dei verbi in am .
INDICATIVO . to ; ti imáo-si , o jesi i
máo , tu hai avuto ; op
Presente Singolare . imso -je , o jes imáo , Cô
Já imám , io ho ; ti imásc , lui ha avuto .
tu hai; on ima, colui ha. Plurale .
Plurale . Mi imali - smo , o jesmo ;
Mi imámoi , noi abbiamo; mali , noi abbiamo avuto ;
vi imáre , voi avete ; oni vi imàli-ste, o jeste imao
imaju , o imádu , coloro li , voi avete avuto ; omi
hanno , imàli-su , o jesu imali ,
Imperfetto Singolare . coloro hanno avulo .
Já imáh , io aveva ; ti imá- Perfeito remoto .
sce , tu avevi ; on imásce, Singolare.
colui aveva . Já imàh, io ebbi ; ti imà , tu
Plurale , atesti ; on imà , colui
Mi imáhomo , noi avevamo ; cbbe .
vi imáhote , voi avevate ; Plurale .
oni imahu , coloro aveva- Mi imàsmo , noi avemmo ;
no . vi imàste , voi aveste ;
Perfetto propinquo . oni imàsce, coloro ebbero .
Singolare . Piucchè perfetto . +

Já imao - sam , imó - sam , o Singolare.


inàl-sam , o jesam imal , Já biáh imáo , io aveva -

imáo , o imó , io ho avu vulo ; ii biásce imáo ,


Delle Conjugazioni dei Verbi . 85
avevi avuto ; on biásce dà imamo , noi abbiamo
imáo , colui aveva avuto . o avendo ; dà vī imáte, o
Plurale . buddúchi da imate , voi
Mi biahomo imali , noi ave- abbiate , o avendo ; dà oni
vamo avuto ; vi biahote imaju , o badduchi da
imali , voi avevate avuto ; íınaju ; coloro abbiano , a
oni biáhu , o bjebu imdli vendo
coloro avevano avuto . Imperfetto primo
Futuro Singolare . Singolare .
lí imài- chju , imat -chiu, Já imao- bib , o imp-bìn
o jà -chju imàt , io avrd ; io avrei , ti imao - bi , tu
ti imàri- chjesc , tu avrai; auresti ; on imío-bi, co
on imàti- chje, colui avrà. lui avrebbe .
Plurale . Plurale .
Mj imàti-chjemo, noi avre- Mi imdli -bismo, noi avrem
mo ; vi imàti -chiete , doi mo ;. vi imàli - biste , voi
aurete ; oni imati -chje > avreste; oni imali - bi , co
coloro avranno . loro, avrebbero .
Imperfetto secondo .
IMPERATIVO Singolare .
Singolare . Dú-bih id imào, conciossiac
Imáj ti, abbi 14 ; imá on , che io avessi ; dà - bi ii
abbia colui . imáo, tu avessi; da bi on
Plurale . innao , colui avesse'.
Imamo mi , abbiamo nui ; Plurale .
imáte ví > abbiate voi Da bismo mi imali , noi
imaju oni , o da imajo avessimo ; dà- biste vi in
oni, abbiano coloro . máli , voi aveste ; dà -bi
CONGIUNTIVO . oni imali , coloro avesa
sero .

Presentę Singolare , Perfetto propinquo


Dà já imgm , o buddúchi Singolare .
dd ja imàın , io abbia , 0 Da- sam já imío , o bud
avendo io ; dù ti imàsc , dúchi dà- sam imío , io
o buckedà imasc ,, tu abbia avuto , o avendo avu .
abbia , a avendo ; dá on to; dá- si ti imao , o bud
imá o budduchi dà ima dúchi dà-si imào , tu ab.
colui abbia , e avendo : bia avulo , o avendo avu.
Plurale . 10 ; da je on imao , o
Dá mi imámo, o buddúch budduchi da je imao , co
f 3
05 Trattato Terzo .
avuto; da- ste vi imao
colui abbia avuto, o avendo avuto ; da- ste vi ima
do auulo . li, o buddúchi imàli, voi
Plurale . abbiate avuto , o avendo
Di- smo mi imali , o bud- avuto ; da su oni imali
dúchi da smo imali , noi o buddúchi imáli , coloro
abbiamo avuto , o avendo abbiano avuto , o avendo
10.10 .; dà ste vi imali avuto .
0. buddúchi imàli , voi Piucchè perfetto primo .
abbịate avuto , o avendo Singolare .
avuto i da su oni imali , Já bio - bih imao , io avrei .
o buddúchi imali, colorn Vulo ; ti bio- bi imáo , in
abbiano avuto , o avendo, avresti avuto ; on bio- bi 16
avuto . imáo , colui avrebbe avu 100
Perfetto remoto . to .
Plurale . 0
Singolare . d
pà já imah , che io abbia Mi bíli- bismo imali , noi a .
avuto ; dà ti imà, tu ab- vremmo avuto ; vi bílibi.
bia avuto ; dà on imd , co-- ste imali , voi avreste a.
tui abbia avuto . vuto ; oni bíli-bi imdli ,
Plurale . coloro avrebbero avuto . '
l
te
Dà mi imasmo, noi abbia- Piucche Perfetto secondo .
as
to ; dà vi im OF
az " Bli Singolare , ,
voi scabbiat
e e nvuto ano oni
oro ab;bidà Dà újáchibialià bioiahimão,
máo o bud.
o
imà , col es d d b i , i a
to
Pu . vessi avuto , o avendo ao
Piucchè perfetto propinquo . vuto ; dà ii biásce bio ja
Singolare. máo, o buduchi da bia.
Da- sam ja imío , o budilúchi sce imáo , tu avessi avu
4
dd - sam imao,: io obbia a . to , o avendo avuto ; dà
vuto o avendo ayuto ; dà. on ' biásce bio imáó ,
si ii imão , o buduuchi buddúchi dà biásce imáo ,
imáo , tu'abbia arruto , o colui avesse avuto , 0 0.

avendo avuto ; dd- ję .on vendo avuto .


imío , o buddúchi imko , Plurale .
colui abbia avuto, o aven. Då mì biáhomo bili imali ,
do avuto ". o buddúchi da biáhomo
Plurale . imáli , noi avessimo 004
Då- smo mT imali , o bad- to9 , o avendo avuto ; de
dúchi dd -smo imali , noi Vi biahote bili imali , o
abbiammo avuto , o aven . buddúchi dà biabole imà.
ili ,
Delle Conjugazioni dei Verbi. 81
im :‫ܙ‬ li , voi aveste avuto > 0 noi avremo , kad vs uf-i
avendo avuto ; dà oni bia máte , quando voi avrete ;
‫ح‬ hu bíli imali , ó buddú bài oni uf- imaju quản
verde
chi dà biáhu imali, coloro do coloro avranno .
modi.
colon
avessero avuto , o avendo
avuto . INFINITIVO :
Futuro Singolare. 니
Kada já buddem imati , o Presente , ed imperfetto ,
mo.
kad buddem imão , quan- Imàti , avere .
do io avrò , o aurò avuto; Gerundio presente , ed
& Veh
kad ti buddesc imáti , o imperfetto .
6,4
kàd buddesc imáo, quan- Buddúchi dà já imám ; da
do tu avrai, o avrai avu- ti imásc ec. , o imajúchi z
to ; kad on budde imàti , avendo, ossia essendo , che
o kad budde imáo, quan. io abbia .
do colui avrà , o avrà 12- Perfelto , e piucche..
min puto ,
bib perfetto
Plurale . Bnddúchi , o biusci imao ;
Kad mi buddémo imàti , o o imajúsci; avendo auta
ima kad buddémo imali, quan . to .
to.
.
do noi avremo , o uvremo Participio Presente , ed
avuto ; kad vi buddéte imperfetto .
bod
imàti, o kad buddéte imà- Imajúchi, colui, che ha , a
li , quando voi avrete , o avevo .
avrete avuto ; kàd oni bud- Imajúchja , colei , che ba , o
dor
da imàti , o kad buddu aveod .
TO
E bill
imali , quando avranno , Imajúchje ciò , che ha , o
o avranno avuto : aveva..
Altro Futuro Singolare . Perfetto ; e piucchè perfetto :
0,1
Kad já 08-imám, quando io e - limáo; o imal, o imó, imà
vrò; kad ti oſ-imásc, quan. ji , avuto ; avuti .
Ima
do tu aurai ; kàd on . 05. Imala , ' imale , avutà , atu
ima , quando colui aura . te .
Plurale . Imalo , imàla , avuto ; avu
ili
Kad mi as- imámo, quando ti .
om
2014
die

1
83 Trattato Terzo .

Osservazioni sui verbi della prima conjugazione ;


e della formazione dei loro imperfetti,
e perfetti.
1.° Per distinguere i verbi di questa conjugazione
bisogna osservare se la prima persona del loro presen
te dell'indicativo termina in am . I Lessiografi Illirici
sogliono riportare la prima persona del presente , e
dell'imperfeito , e la terminazione dell'infinito , come
iniám , imáo - sam , imàti , ho , ho avuto , aveva , o ave
va avuto , avere ( il perfetto propinquo presso i Ragu
sei nel discorso famigliare serve per tre tempi, come 1

si è già detto altrove ); orém , oráo-sam , orati , oro ,


ho arato , arare ; ucim , ucio - sam , uciti , insegno , ho
insegnato , insegnare .
2.º Dalla prima persona del perfetto propinquo si ri er

" a la voce mascolina del participio attivo, e da que.


a col togliere la vocale o , e coll'aggiungervi la silla Set
ba ala , oila , alo , o ilo si forma la terminazione fe
minina , e neutra , come da imáo , o imó si avrà imà
la , imalo , da ucìo- ucila , ucilo ec. Nei dizionari Illi ta

rici non trovansi riportati i participj attivi , come ne


tampoco la prima voce dell'imperfetto , è del perfer
10 remoto .
3. I verbi di questa conjugazione , che nella prima
persona dell'indicativo terminano nella sillaba bam ,
cam , dam , fam , gam , jam, ham , kam , mam ', nam ,
pam , ram , sam , tam , e . uam , hanno costantemente
il loro imperfetto in ah, che formasi dalla prima per
sona del presente col cangiare am .in ah, come já įmám ,
io no , já imáh , io aveva , já varám , io mento , já va
rah , io mentiva . Anche ogni altro verbo di qualunque
declinazione esso sia ha la prima persona in nh , la
seconda , e terza in asce , la prima del plurale in d
homo, la seconda in ahote e la terza in ahu .
4. ° Non così generale è la regola da prescriversi
sulla formazione dei perfetti remoti ; giacche hanno
luogo varie eccezioni . Può tuttavia dirsi in generale ,
che i verbi di questa conjugazione , i quali hanno l'in
Delle Conjugazioni dei Verbi. 89
finito in ati , terminano nella prima persona del per
fetto in ah , nella seconda , o terza in a , nella prima
plurale in asmo , nella seconda in aste , e nella terza
in asce , come vàrah , ingannai , vàra , varasmo, vard
sce , vardsce . Una tal regola si estende anche sui ver
bi delle altre conjugazioni, quando hanno l'infinito in
ati . Alcuni verbi , che hanno l'infinito in sti , come
Pisti, cadere , padám , cado , fanno al perfetto padoh ,
pade, pådosmo , pådošte , pådosce , io tadai, tadesti
ec.; da pāsem , pascolo , si ha pasoh , pascolni. Così
molti verbi defertivi, che terminano in gam , mam ,
nam , għjen ec. al presente , hanno il perfetto in eh ,
ih , oh, ed uh , come da vaſimgljem si farà vaſeh pren
do , presi, uſèh da oſimgljeni , pigljo , presi; umrih , o
o umrjeh da umiram , o umirem , moro , morj , idrih
da udaram percuoto , percosti , slih da sljevam ; ' verso
versai ' , da bodém bodoh , pungo , punsi , tistih da
tiskám , spingo , spinsi , māhnuh da maham , faccio , e
ſeci cenno colla mano , o feci vento , nuknuh da nukám ,
induco, indussi, lupnùh da lupam , batto , batrei, rinuh
da rignivam , spingo , spinsi , ed obih da obiánt, girai,
giro cercando .

Della seconda conjugazione dei Verbi in em .


INDICATIVO . vi orahote , voi aravate ;
oni oráhu , coloro ardua
: Presente Singolare. no
Já orém , io aro ; ti orésc Perfetto propinquo .
tu ari ; op'ore, colui ara . Singolare
Plurále . Já ordo - sam , o oro -sam , o
Mi orémo , noi ariamo ; jesam oraó , o ord , io no
Vi oréte ; voi arate ; oni arato ; ti orão- si ; o jesi
orú , coloro arano oráo, tu hai arato ; on orád
Imperfetto Singolare . je,o jes oráo,colui ha arato.
Já oráh , io arava ; u orá Pluralë .
sce , tu aravi ; on orásce, Miòráli-smo, o jesmo oráli,
colui arava. noi abbiamo arato ; vi ora.
Plurale . liste , o jeste orali, voi
Mi otáhomo , noi aravamo ; avete arato ; oni oráli-su,
90 Trattato Terzo .
o jesu oráli , coloro hanno Plurale :
arato . Orémo mi , ariamo noi ; 0–
Perfetto remoto . "Téte vi, arate voi ; neka
Singolare . orú oni, arino coloro .
Já oráh , io arai; ti orá
tu arasti ; on orá , colui CONGIUNTIVO .
ard .
Plurale . Presente Singotarę .
Mi orásmo , noi arammo ; Dd ja orém , o buddúchi dà
vi oráste, voi araste; oni orém , conciossinchè io no
orásce , o oráhu , coloro ri, arando io ; da ti orése
ararono . o buddúchi dà tj orésc ,
Piucchè perfetto , tu ari, o arando tu ; dà on
Singolare. ore, o budduchi dà oré ;
Já biáh oráo , io aveva oro . ari colui, o arando colui :
to ; ti biasce oráo , tu a Plurale .
vevi arato ; on biásce. - Dà mi orémo , o buddúchi
ráo , colui aveva arato . dá mi orémo , noi aria
Plurale . mo , o arando noi ; dà vi
Mr biáhomo oráli, noi ave.
re oréte , o buddúchi dà o
vamo drato ; vi e dho ) réte , voi ariate , o arando
oráli , voi avevate arato ; voi ; dà oni orú , obud
oni biáhu oráli , coloro a- dúchi dà orú , coloro ari
vevano arato . no , o arando coloro .
Futuro Singolare . Imperfetto primo .
Já orati- chju , orat-chju , o Singolare .
já-chju orati , io arero , ti Já orào- bìh, io arerei; ti-bi
orat- chjesc , tu arerai ; ordo , tu areresti ; on- bi
on orat -chje , colui arerd. ordo , colui arerebbe .
Plurale , Plurale .
Mi orat-chjemo, noi areremo; Mi ordlibismo, noi areremmo
Vi orat- chjete ; voi arare- vi oráli-biste, voi drereste ;
ie ; oni orat- chie , coloro oni oráli -bi , coloro , are
areranno rebbero .
Imperfetto secondo .
IMPERATIVO . Singolare ..
Då já - bib orao , io arassi ;
Singolare . dd ti-bi oráo , tu arassi ;
Ori ti , ara tu ; oré on , ari de on-bi oráo , colui &
colui . rasse .
Delle Conjugazioni dei Verbi. 91
Plurale . Piucchè perfetto primo .
Da-bismo mi oráli , noi n Singolare .
rassimo ; dà- biste vi orá-! Já bio -bìh oráo , io avrei
li , voi araste ; dá-bi oni arato ; ti bio- bi oráo , tu
)
oráli , coloro arassero . avresti arato ; on bio-bi
Perfetto propinquo . oráo , colui avrebbe arato .
Singolare . Plurale .
Da-sam já oráo, o baddúchi Mi bíli-bismo oráli , noi
dà-sam oráo , io abbiu a- avremmo. arato ; vi bíli
rato , o avendo arato ; biste oráli, voi avreste ' a
dà - si ti oráo , o buddúchi rato ; oni bili-bi oráli ,
dà-si oráo , tu abbia ara- coloro avrebbero arato .
to > o avendo arato ; dà- Piucché perfetró secondo .
je on oráo , o buddúchi Singolare .
dà-je oráo , colui abbia Dàjá biah bio oráo, o bud
arato , o avendo arato . cáchi dà biáh oráo , io
Plurale . avessi arato o avendo ara
Dà-smo mi oráli , o bud- to , dà ti biasce bio, orão ,
dých dà- smo oráli, noi ab- o buddùchi da ti bjásce
biamo arato o avendo dra . oráo , tu avessi arato , o
to ; dà- ste vi oráli, o bud- avendo arato ; dà on bi
búchi dà- ste vi oráli , asce bìa oráo , o buddú •
voi abbiate arato , o avendo chi dà biásce oráo , colui
arato ; dà- su oni oráli , avesse , arato, o avendo a
o buddúcbi da su oni o- rato .
ráli, coloro abbiano arato , Plurale .
o avendo arato . Dà mi biáhomo bili oráli ,
Perfetto remoto . o buddúchi da biáhomo
Singolare. oráli , noi avessimo arato ,
Då já oráh ' , io abbia arato; o avendo arato ; dà vi
dà ti orà, tu abbin arato ; bikhote bíli oráli, o bud
då on orà , colui abbia duchi dà biáhote oráli
arato . voi aveste arato o avendo
Plurale . arato ; dà oni biahu , o
Da mi orásme , noi abbia- bjehú bili oráli , il bud
mo arato ; dà vi oráste dúchi dà biábu oráli , com
voi abbiate arato ; dà oni loro avessero arato ,
ordsce , coloro abbiano a- vendo arato .
rato . Futuro Singolare .
A
Kad já buddem orati, il kada
92 Tratatio Terzo .
of-buddem orao , quando Gerundio presente ed imper
io arero , o aurd arato ; fetto .
kad ti buddesc orati , ii Budduchi dà ja orém, dà ti
kada af-búddesc , oráo , orésc ec. , il orúchi, a
quando eu arerai , o avrai rando ,
arato ; kàd on budde o
rati , ili ,kàda
kada uf.budde Perfetto, è piucchè perfetto,
orgn, quando coluiarerd , o
aprè arndo , Buddúchi orao , il oriasci ,
Plurale . avendo arato .
Kad mi buddemo oráti, il Participio presente , N

kada uf- buddemo oráli , ad imperfetto .


quando noi araremo , a Orúchi , colui , che ara , o
avremo arato ; kòd vi bud. arave .
déte orati, il kàda uſ-bud - Orúchja, colei , che ara , o
déle, oráli , quando voi a arava .
xerete , a qureté arato ; Orúchje , ciò, che ara , o
kad gni buddy orati , il arava
kada uf-buddu oráli , quan
da calorg areranpo , a a- Perfetto , e piucchè perfetto , C
vranno grati .
INFINITIVO. Oráo, orál, oro, oráli , ara.
to , arati .
Presente ed Imperfecto .. Orala , orále , arata , crate . JE

Orati , arare . Oralo , orála , arato , arati , d


t
Osservazioni sui verbi della seconda conjugazione,
sulla formazione dei loro imperfetti ,
& perfetti .

1. I verbi di questa conjugazione , se si prescinda


dalla loro terminazione caratteristica in em , seguono
regolarmente il meccanismo di quelli della prima , e
della terza in ogni tempo , e persona . La terminazione
dei loro ipfiniti è varia ; e siccome da una tal varietd
dipende in parte la formazione degl'imperfetti , e per
fetti , così fa diuapo di farvi riflessione, e diligente
menie ponderarla .
2 ° Fra questi verbi adunqne quelli, che terminana
all'infinito in ati , avranng l'imperfetto , e perfetto in
Delle Conjugazioni dei Verbi.
*iah , come orati, orah , arai, psovati , psûjem , psòvah,
rampognai , tugovati , tugujem , tagováh , mi afflissi,
snòvati, snūjem , snovah , ordj,darovati, darůjem , da
Tovah , regalai , jârgovati, târgùjem , târgovah, commer.
ciai ec.
In ah l avranno pure quei verbi , che finiscono all'
infinito in eti , ed uti , come smjeti , smièm , smiàh ,
ordii , tafamjeti , raſumièm , rajamiah , compresi , sah
opti , sahnem , sahguàh inaridii , niknuti , niknem , ni
kgnah , spuntai, ghârnuti, ghârnem , ghârgnah , rodu
nai ec . Tuttavia molti di questi verbi terminati in uti ,
ed eti , all'infinito o possono , o richieggono assoluta
mente di finire in uh , ed eh . Così niknuti farà ni
kgnäh , e niknùh . Da ciuti, cjujem si dirà soltanto
cjùh , cjù , cjù , cjùsmo, cjùste , cjùsce , sentii ec.; da
vſēti, ùfimiem uſèh , úſè, úſè , ùjesmo , ùféste , újé
sce, presi ec.; da pocēti , pocīgném , pocéh, incomin
ciai; da vajeti váſèh , pigliai ec.
I verbi finalmente , che terminano all'infinito in chi
avrando l'imperfetto , ed il perfetto in oh , come ste
chi , sièkoh , acquistai, pechi, pèkoh , arrostii , rechi ,
rekoh , dissi, sjèchi, sjékoh , tagliai ; ed i terminati in
sti l'avranno in on , come iresti, trèsoh , scossi , pre
sti , predoh , filai , kràsti, o okrasti , krådoh , o úkrà
doh , úkràdosce , úkràdosmo , úkràdoste , úkràdosce, rus
bai , rubasti cc .
3.° Anche la terminazione dell'ultima sillaba della
prima persona del presente può talora servir di norma
per conoscere la formazione degli imperfetti , e perfetti.
Quegli adunque , che al presente terminano in dem ,
avranno l'imperfetto in jah , ih , ed oh , come predem ,
prédiáh , prèdih ; o prédoh , filai; preddam , preddiáh,
préddah , o preddoh , stó , stetti in apprensione ; kra
dem , kràdiáh, kràdih, o kràdoh , rubava , rubai ec.
I terminati in gljem l'hanno in jah , o ah , come
scgliem , scgliáh , 0 slàh , mandava , mandai ; driem
gljem , drjemglján , o drjemah , dormicchiava , dormic
chiai .
I terminati in jem l'hanno in jah , come . sijera go
sijah , seminara , o seminai, grijem , grijah , riscaldava',
1
Trattato Terzo .
94
o riscaldai ec. Sono però da eccettuarsi dajein , che
fa dávah , o dàb , io dava , o diedi, viem , viáh , o vih ,
volsi .
Finalmente i terminati in rem come vrem , fanno
vriah , bolliva , o bollii , inrêm , mråh , o mriáh , mo .
riva , o morii ec. , ma quei, che terminano in sem , e
tem , come trasem , paſim , rästem ec. finiscono in ih ,
oh , ah , e iah , cioè irèsih , o trèsoh , o trèsah , tre
siáh , scuoteva , o scossi , sàſih , o paſoh, e pafish
rimirava , o rimirai, ràstih , o rastoh , o rastjeb , ora
stiáh , cresceva , o crebbi .
Della terza conjugazione dei verbi in im .
INDICATIVO Plurale .
Mi ucih-smo , o jesmo ucie
Presente Singolare . li , noi abbiamo insegna
Já ucim , io insegno ; tiu- to ; vi ucili- sie , jeste
cisc , tu insegni ; on oci , ucili , voi avete insegne .
colui insegna . to ; oni ucili- su , o jesu oci
Plurale . li , coloro hanno insegnato .
Mi ucimo, noi insegniamo ; Perjetto remoto .
vi ucite, voi insegnate ; Singolare .
oni ucē , coloro insegnano. Já úcih, io insegnai ; ti úci,
Imperfeito Singolare . tu insegnasti ; on úci , co
Já uciqh , io insegnava ; lui insegnò .
ucia sce , tu insegnavi; on Plurale .
ic
uciasce , colui insegnava . Mi útismo, noi insegnam
Prurale . mo ; vi úciste, voi inse LE
CL
Mi uciāhomo , noi insegna- gnaste ; oni úcisce , colo
vamo ; vi uciahote , voi 10 insegnarono .
insegnavaie ; oni uciąhu , Fiucchè perfetto .
coloro insegnavano . Singolare .
Perfetto propinquo . Já biáh ucio, io aveva inse
Singolare . gnato ; ti biásce ucio , tu
Já ucio- sam , o jèsam ucio avevi insegnato ; on biásce ,
io ho insegnato ; ti ocio- ucio, colui aveva insegnato.
si, o jesi ocio, tu hai in Plurale .
segnato ; on ucio -je , o Mi biáhomo ucili , noi ave
jes ució , colui ha inse- vamo insegnato ; vi bia -
gnato . hože ucili , voi avevate in
Delle Conjugazioni dei Verbi . 95
segnate ; oni biábu uci Plurale .
li, coloro avevano inse- Dà mi ucimo , o buddúchi
gnato . da ucimo , noi insegniamo,
Futuro Singolare . o insegnando , dà vi uci
1
Já uciti- chju , o já - chju u- te , o budduchi dd ucite,
citi , iv insegnerò ; ti uci voi insegniate o insegnan
tichjesc , o ti.chjesc uci do ; dà oni uce , o bud
ti, tu insegnerai, on uci duchi dà uce, coloro inse .
t -chje , o on- chje uciti grino , o insegnando .
colui insegnerà . Imperfetto primo
Plurale . Singolare .
Mi uciti chjemo, o mi-chje. Já ocio -bib , io insegnerei ;
mo uciti , noi insegneremo; tisti;:ucio- bì , bi segnerem
op ucio 1

vi uciti- chjete , o vi -chje


te aciti , voi insegnerete ; segnerebbe .
oni uciti-chjē , o oni-chjē Plurale .
uciti , coloro insegneran- Mi ucìlibismo , noi insegne
по , remmo ; vi ucilibiste , voi
insegnereste ; oni ucili-bi,
IMPERATIVO . coloro insegnerebbero .
1

2 0 Imperfetto secondo .
Singolare. ‫اند‬ Singolare.
Uci ti , insegne tu; uci on, Dà- bih já volo , io insegnas
insegna colui .Vhodo .si ; dà- bi ti ucio tu
Plurale , il insegnassi; dà-bi on ucio ,
Ucimo mr , insegniamo noiz colui insegnasse :
ucite vi , insegnate voi; U air Piurale .
ce opi , insegnino colore . Dà- bismo mi ucili , noi ix
segnassimo ; dà-biste vi
CONGIUNTIVO , ucili , poi insegnaște ; dà.
bi oni ucili , coloro inse
Presente Singolare , gadsscco ,
Dá ja ucim , o buddúchi dà
učím , conciossincehe'io in- Parfetto propinquo
segni o insegnando ; da ' til 06 Singolare.
acisc , o banchi da n-ah, sam jáucio,o buddú
cisc, tu insegnt ditnaisegnan- m li dà-san ucio , io aba
do ; dà on uci , o buddú- bia itingnato , ó avendo
chi dà uci , colui insegni , insegnato ; sa-si ti ucio
o insegnando . o buddúchi dà-si ucio ,
96 Trattato Terzo .
tu abbia insegnato , 00- insegnato ; oni bíli-bi un
vendo insegnato; dà-je op cili , coloro avrebbero in .
ucio , o buddùchi dà- je segnato
ncìo ,colui abbia insegna- Piucchè perfetto secondo ,
to , oavendo insegnato . Singolare .
Plurale . Då já biáh bio ucio , o bud
Dà - smo mi ucili , o bad. dúchi dd biáh ucio , in
dúchi di-smo ucili , noi avessi insegnato , o aven
abbiamo insegnato , a- do insegnato ; dà ti bid .
vendo insegnato ; dà - st sce bio ucio , o buddú
Vi ucili , o buddúchi dà chi dà biásce ocio, tu a
ste ucili , vot abbiate in- vessi insegnato , o avendo
segnato , o avendo inse- insegnato ; dd on biásce
gnato ; dà - su oni ucili >
bio ucio , o budduchi dd
o buddúchi dd-su ucili , biásce ucio , colui avesse
coloro abbiano insegnato insegnato , o avendo inse.
o avendo insegnato . gnato .
Perfetto remoto . Plurale .
Singolare . Da mi biáhomo bili ucili ,
De já ucih , io abbia inse- o budduchi da biáhomo
gnato ; dà ti ocj , tu abbia ucili , noi avessimo insem
insegnato ; dà on uci , co . gnato , o avendo insegnato ;
lui abbia insegnato . dà vi biahote bili ucili ,
Plurale , o buddùchi dd bishote u
Da mi úcìsmo , noi ob- cili , voi aveste insegnato ,
biamo insegnato ; da va o avendo insegnato ; dà oni
úciste , voi abbiate inse- biábu bili ucili , o bud
gnato ; dà opi úcìsce, co dúchi dà biáhu ucili , co
Toro abbiano insegnato . loro avessero insegnato , o. 2
Piucchè perfeito primo . avendo insegnato .
Singolare .
Bio - bib já ucio , io avrei Futuro Singolare .
insegnato ; ti bio- bi ucio , Kad já buddem uciti
tu avresti insegnago on kada byddem ucío , quan
bio - bi ucio , colui aus do io insegnerà , o quando
De insegnato , ayrò insegnato ; kad ti bud
Pluralarda 16 desc učiti, o kada buddesc
Bíli-bismo mi tecili , noil
noi ucia, quando tu insegnerai,
avremmo insegnato; vi bl- o avrai insegnato ; kad on
Ji- biste ucili , voi avreste budde uciti, o kad budde
Delle Conjugazioni dei Verbi. 97
ucio , ' quando colui inse ucisc ec. , o ucechi , in
gnerd , o avrà insegnato . segnando .
Plurale . Perfetto , e piucche
Kad mi buddémo uciti , o perfetto ..
kada buddémo ucili, quan Buddúchi ucio , o úciusci ,
do noi insegneremo, O.- avendo insegnato .
vremo insegnato ; kad vi Participio Presente , ed
buddéte uciti, o kada bud imperfetto .
dete ucili, quando voi in- Ucechi , colui , che insegna ,
segnerete, o avrete insegna- o insegnata .
to; kad oni buddú uciti, Ucēchja , colei , che inse
o kad buddú ucili , quan- gna , o insegnaya .
do coloro insegneranno, o Urechje , cid , che insegna ,
avranno insegnato . o insegnava .
Perfetto , e piucchè
INFINITIVO . perfetto .
Ucio , o ucil , ucili , inse
Presente , ed imperfetto . gnato , insegnati .
Uciti , insegnare . Ucila , ucile, insegnata , in
Gerundio Presente , ed segnate .
imperfetto . Ucílo, ucila, insegnato , in-'
Buddúchi dà já ucim , dà til segnati .
Osservazioni sui verbi della terza conjugazione ,
e sulla formazione dei loro imperfetti ,
e perfetti

1.° Questi verbi nella loro conjugazione nulla pre


sentano , che non sia conforme al meccanismo, dirò
così , delle altre .
2 .• La formazione dei loro imperfetti si regola non
malamente dalla terminazione della prima persona del
loro presente . Se dunque il presente alla prima persona
termina in bim , lim , pim , e vim , come gljùbim , amo,
gârlim , abbraccio , kúpim , raccolgo ec. , si avrà l'im
perfetto in jah , cioè gljubjah , gârgljah , kupgijáh .
I terminati in dim , ed fim , come vodím, conduco ,
yolím , amo piuttosto , fanno vodiáb, e voliáh .
I terminati in mim , come umím , raſumím , so ; in
tendo , smíın , ardisco ec. ( dicesi meglio amiem , ra
8
98 Trullato Terzo .
fumiemn , smiein ) farino umijah , rafumijáh , smijáh , o
#mjeh , rafumjeh , smjeh .
I verminati in nim , come gonim , meno , zjéním , cre .
do , cinim , faccio , romoním , suono con armonia ec.
fanno gognáh , zjégnáh , cignáh , romognáh .
I terminati in sim , sim , e ſcim , come nosím , por
to , paſím , guardo, dårfeíin , 'tengo ec. fanno nosjáh ,
paſiáh , dâ fciáh .
Í terminati in rim , come govorim , parlo , fanno
govoráh , e govorih .
Finalmenie i terminari in tim , come mastjm , tingo,
cistim , polisco, trattim , consumo , ec. farino mastjáh ,
cistjah , irattjáh , o traurih , e , come vuole il Cassio , an
che mastchjab , cisthjah , tratchjab .
3. I perfetti remoti dei verbi di questa conjagazi
one si hanno in ih . La terminazione dei loro infiniti in
iti , può esserne la regola , se al luogo di ti , si sostitu
isca l'h aspirata, facendosi allora da uciti ucih , insegnai,
Ja staviti stàvih , misi , da ciniti cinih , feci, da grá
biti grábih , portai via , o tolsi , e da tlaciti vlácih , tla
cj , tjáci, tácismo, zlácíste , ilácisce , sprezzoi , sprez
zasti .
4.9 Finalmente conviene notare , che alcuni verbi , i
quali provengono dall'istessa radicale, ed hanno quasi
' istesso significato, siccome gli uni appartengono ad
una conjugazione, e gli altri ad un'altra ; così per la
loro diversa terminazione del presente , e dell'infinito
hanno in diversa guisa il preterito perfetto . Tali verbi
sono , p . e. , napraviti, preparare, naprárgljati , andar
preparando ; ſaboraviti , e ſaboravgljati , dimenticare ;
narēditi, é nåreghívati , ordinare ; rechi , e riēri , dire ;
kapit , o lupovat, comprare ; od -govoriti , è odgova
rati , rispondere , ed altri moitissimi . I primi adunque
fanno al perfetto napravih , Saboravih , narēdih, lih ,
lūpih , ed od -govorih , e gli altri napravgijah, Saboráve
gljab , narēgivahi, rekob , kūpovah, e od -govarah .
Delle Conjugazioni dei Ferbi : -
T VOLA
1

Delle tre conjugazioni dei verbi :


Non sarà fuor di proposito il porre quì, ême già
si è fatto intorno alle declinazioni dei nomi , una ia -
vola , da tai facilmente si rilevino le diverse desipenze 1

delle persone dei tempi dell'indicativo di ogni conju


gazione . Il modo inperativo, ed i tempi del modo
congiuntivo pochissimo variano come vedremo dai tem
pi del modo indicativo , ed il modo infinito ha una
sola terminazione , che sia sua propria , cioè imati ;
orati , uciti . 1

Conjugazione prima dei verbi in amo


Pre Imper Perfetto 1 Perfetto Fum
sente . fetto : propinquo : remoto . turo .

ám áb ósam ah chju
ásc ásce ósi à chjesc
á ásce óje à chje
ámo áhomo lismo àsmo chjemo
ate áhote liste àste chjete
aju áhu . lisu . àsce . cbje .

Conjugazione seconda dei verbi in em .


Pre Impers Perfetto Perfetto Fu
sente , fetto . propinquo : remoto turo .

ém áh ósam àhi chia


ésc ásce ósi chjesc
е ásce óje chie
émo áhomo lismo àsmo chjemo
éte áhote liste àste thjete
ú. áhu . lisu . Åsce . chie .
100 Trattato Terzo ,

Conjugazione terza dei verbi in im :


Pre Imper Perfetto Perfetto Fu
sente . remoto. turo .
feito . propinquo.

im Osam ih chja
isc asce osi j chjesc
i asce oje រ chje
imo a homo Jismo ismo chjemo
ite ahote liste iste cbjete !

e hu Jisu. isce chje.

Del verbo Passivo . 15

I verbi passivi nella lingua Illirica non hanno una


particolare terminazione , essendo formati , come ap- bi
presso gl' Italiani, dal verbo sostantivo biti , essere , e
dai participj di desinenza , e significazione passiva ,
come já jèsam gljubjen , o gljubjed.sam , io sono amato , 11
já-sam bjen, o bjen -sam , io sono battuto ec. Dopo d '
aver parlato dei verbi attivi , l' ordine vuole , che si
dia quì la conjugazione per esteso di un verbo passivo,
la quale serva di norma per tutti gli altri verbi in
tutti i loro modi , tempi , e persone . E
T
Della conjugazione del verbo passivo . fc

INDICATIVO . bf
bjeni- smo , noi siamo co
‫ فيه‬، mati ; vi jeste gljubjeni ,
Presente. Singolare , o gljabjeni- ste , voi siete
Já jèsam gljubjen , o glju -l amati ; oni jesu gljubje
bien.sam , io sono amatoz ni , o gtjobjeni-su , colo ti
ti jesi gljubjen , o glja- To sono amati .
ce
bjen-si, tu sei amato; on Imperfetto Singolare .
jest gljubjen , o kljubjen . Já bjäh gljubjen , io era d
je , colui è amato . . mato ; ti biásce gljubjen,
Plurale . tu eri amato ; ou bí sce
bljubjen , colui era ama
Mi jesmo gljubjeni , o glju . to .
1
!
Delle Conjugazioni dei Verbi . 101
Plurale . bien , colui era stato e
Mi biáhomo gljubjeni , noi mato .
eravamo amati ; vſ biá. Plurale ,
hole gliobjeni , voi era- Mi biáhomo bili gljubjeni,
vale amati ; oni biáhu noi eravamo stati amati ;
gljubjeni, coloro erano a- vi biáhote bili gljubjeni
mati . voi eravate stati amati ;
Perfetto propinquo . oni biáhu bili gljubjeni ,
Singolare . coloro erano stati ama
Bio -sam já gljuhjen, o gliu. ti .
bien - sam bio , sono stato Futuro Singolare .
amato ; bio- si ti glju- Já biti-chju gljubjen io >
bjen , tu sei stato ama- sard amato ; ti biti- chjesc
to ; bio-je od gljubjen , gljubjen, tu sarai amato ;
colui è stato amato . on biti-chje gljubjen, co
Plurale . lui sarà amato . '
Bili-smo mi gljubjeni , noi Plurale ,
siamo stati amati; bíli -ste Mi biti-chjemo gljubjeni ,
vi gljubjeni, voi siete sta. noi saremo amati ; vi bi
ti amati; bíli-su oni glju- ti- chjete gljubjeni , voi
bjeni , coloro sono stati sarete amati ; oni biti
emati . chjē gliobjeni, coloro sa
Perfetto remoto . ranno amati .
Singolare : IMPERATIVO .
{á bìh glyubien , io fui 8
mato ; ti bì gljubjen , tu Singolare .
fosti amato ; on bì glja- Buddi ti gljuhjen , sii tu a.
bjen , colui fu amato . mato; buddi on gljubjen,
Plurale . sia colui amato .
Mi bismo gljubjeni , Roi Plurale .
fummo amati į vi biste Buddimo mi gljubjeni, sia
gljubjeni , voi foste ama. mo noi amati ; buddite
ti ; oni bisce gljubjeni vi gljubjeni , siate voia
coloro furono amati . mati ; buddi oni gljubje.
Piucchè perfetto . ni , siano coloro amati .
Singolare . CONGIUNTIVO ,
Já biáh bio gljabjen, io era
stato amato ; ti biásce bio Presente Singolare .
gljubjen , tú eri stato a- Da-sam já gljubjen , o bud.
mato ; on biásce bio glju- dúchi gljubjen , conciosa
& 3
Trattato Terzo .
siacchè io sia amato , 'o이 Plurale .
essendo amato ; dà - si i Dè mi biáhomo gljubjeni ,
gljubjen , o budú hi glju- noi fossimo amati ; dà va
bjen, tu sii amato , o eso biáhote gljubjepi, voi fo
sendo amato ; da je on ste amati ; da oni biabu
gljubjeri, o budúchi glju- gljubjeni , coloro fossero
bien , colui sia amato , amati .
essendo amato . Perfetto propinquo .
Plurale . Singolare .
Di-smo mi gljubjeni ,, o Dà-sam , já bio gljubien ,
buddúchi gljubjani , noi io sia stato amato ; dà
siamo amali, o essendo a- si ti bio gljubjen , tusii
milti ; dài viiste gljubje- stato amato; dà on je bio
ni, o buddúchi gljubje- gijubjen , colui sia stato
ni , voi siate amati , 0 umato .
essendo amali ; dà oni Plurale .
su gljubjeni , o buddúchi Dà- smo mi bili gljobjeni ,
gijubjeni , colora siino Q. noi siamo stati amati ;
mati , o essendo amati . dà-ste y : bíli gljubjeni,
Imperfetto primo . voi siate stati amati ; dà .
Singolare su oni bili gljubjeni , co
Já bio -bih gljubjen , io sa . loro siano stati amati .
rei amato; ti bio-bi glju . Perfetto remoto .
bien , tu saresti amato ; ) Singolare .
on bio- bi gljubjen, colui Da já bìh gljubjen , o bud.
sarebbe amato , dúchi bio gljubjen, io sia
Plurale . stato amato , o essendo sta. (
Mi lili bismo gliobjeni, noi to amato ; dà bi ti glju. 1
saremmo amati ; vi bili- bjen , tu sii stato amato ;
biste gljubjeni , voi sare dà on bi gljabjen , colui
sle amati; oni bilibi gliu- sia stato amato .
bjeni, colora sarebbero a Piurale .
mali . Dà mi bismo gljubjeni , o
Imperfetto secondo . buddúchi bili gljubjeni ,
Singolare . noi siamo stati amati , a
Då já biáh gljubjen , io fos - essendo stati amati ; dà
si amato ; dd ti biásce vi biste gljubjeni, voi sia
gljubjell , iu fossi amato ; Le stati amati ; dà oni
dà on biásce gljubjen bisce gljubjeni, colore sin,
colui fosse amato . no stati amati .
Delle Conjugazioni dei Verdi. 103
Piucchè perfetto primo Futuro Singolare .
Singolare . Kad já buddém bio gljubjen,
Jå bìo- bih bio gljubjen , io quando io sarò stato ame
Jả
sarei stato amato; tì bio- to ; kad ti buddésc bio
bi bio gljabjen , tu sare- gljubjen , quando tu sarai
sli stato amato ; on bio stato amato; kad on bud
bi bio gljubjen , colui sa- dé bio gljubjen , qunndo
rebbe stito amato . colui sarà stato amato .
Plurale . Plurale
Mi bíli- bismo bili gljubje- Kad mi buddémo bili glju
ni , noi saremmo stati ' a- bjeni , quando noi saremo
mati ; vi béli-biste bili stati amati ; kad vi bud
gljubjeni, voi sareste sta. déte bíli gljubjeni, quan
ti amati ; oni bili - bi bi- do voi sarete stati amatis
li gljabjeni ; coloro sareb- kad oni buddú bili glja
bero stati amali . bjeni, quando coloro sd
Piucche perfetto secondo . Tarino stati amati .
Singolnre INFINITIVO .
Dà já biảh bio gljabjen, io
fossi stato amato ; da ti Presente ed imperfetto .
biásce bio gljubjen , tu Biti gljubjen , essere amato .
fossi stato amato ; dà on Perfetto , e piucche
biásce bio gljubjen, colui perfetto :
fosse stato amato . Biti bio gljubjen , essere ste
Plurale . to amato .
Dà mi biáhomo bíli glju
Þjeni, noi fossimo stati Biti hvägljen, essere lodato .
amati , dà vi bráhote bí- Biti mògljen, essere pregato . .

li gljubjeni, voi foste sta- Biti 'sctjen , essere letto .


ti amati ; dà oni biáhu Biti iskan , essere cercato .
bíli gljubjeni , coloro fos. Biti uvjefcbán , essere in
sere stati amati : struito .
Dei Verbi anomali .

Vi sono in ogni lingua alcuni verbi, iquali , perche


nella loro conjogazione si scostano dalle regole gene- .
tali; sono chiamati verbi anomali, ossia irregolari. Fra
i verbi anomali della lingua Illirica vi è il verbo hò
chju , toglio, che abbiamo altrove conjugaio , ne - chio ,
104 Trattato Terzo :
non voglio, mògu , posso , ne- mògo , non posso , e quala
che altro , che ora conjogheremo o per intiero , o rio
levandone le persone soltanto d'ogoi tempo .
Della conjugazione del verbo Ne-chju , non voglio
INDICATIVO .
IMPERATIVO .
Presente Singolare .
Já nē -chju , io non voglio ; Singolare .
ti nē-chjesc, tu non vuoi; Ne-hoti ti , o ne- hti ti, non
on ne -chje, colui non vuo- voler tu ; ne-hotù on , non
le . voglia colui .
Plurale . Plurale .
Mi nē-chjemo, noi non vo- Ne- horimo mi , non voglia .
gliamo ; vī nē- chjete , voi mo noi ; ne - horite vi ,
non volete; oni ne- chje , non vogliate voi ; ne-bo
coloro non vogliono . tj oni , non vogliano co
Imperfeito Singolare . loro .
Já pe-hoijáh , o ne -hijah, io
non voleva ; ti ne -htjá- CONGIUNTIVO .
sce ec.
Perfetto propinquo . Presente Singolare .
Singolare . Då já né- chju , o buddúchi
Já ne- hollo - sam , one-htio . dà né-chju, conciossiacche
sam , o ni-jèsam hotjo, o io non voglia , o non volen.
htio , io non ho voluto , do ec.
.
ti ne- hoido- si ec. Imperfetto primo .
Perfetto remoto . Singolare.
Singolare . Já ne-horìo-bih , o ne htio
Já ne- hotjèh, o ne-buih , io bìh , non vorrei ec .
non volli . Imperfetto secondo .
Piucchè perfetto . Singolare .
Singolare . Då ja bih pe- hotlo , o ne
Já pe-bián htio , io non e- hrìo , io non volessi ec.
veva voluto . Perfetto propinquo .
Futuro Singolare . Singolare .
Já ne- hotichju , o ne htjet- Dà já jèsam ne-horio, o dà
chju , o pê -chju horiti , o ni jesam ne-bilo , io son
hijeti , io non vorrò . abbia voluto .
Delle Conjugazioni dei Verbi . 105
Perfetto remoto . buddúchi hìo , o ne-horiú
Singolare . sci , o ne-htiúsci, non a.
Da já ne- hijeh , one -htih , vendo voluto .
io ' non abbia voluto ec. Participio Presente , ed
Piucche Perfetto primo . imperfetto .
Singolare. Ne- hotiáchi , o ne-hotéchi,
Bio - bib já ne -htio , o ne- chi non vuole , ò non vo
bio bih horlo , non avrei leva .
voluto ec . Ne-hotéchja, colei, che non
Piucchè perfetto secondo , vuole , o non voleva .
Singolare . Ne- hotéchje , ciò , che non
Dà já bish bio ne -horio , o vuole , O'non voleva .
dà ne-biah bảo htio , io Perfetto , e piucche
non 'avessi voluto ec. perfetto .
Futuro Singolare . Ne- hoto, o pe - brio, ne bo
Kad já buddem ne-hotjeti tili , o ne-htjeli , non vo
o De-htjeti , o kàda bu- luto , nor doluti .
dém ne-botìo, o ne- htio, Ne-hotila , o ne htjela , ne
quando non vorro , o non hotile , one-htjele , non
avrò voluto ec. voluta , non volute .
INFINITIVO . Ne- hotilo , o né- btjelo , ne
Presente , ed imperfetto . hotila , o ne- hijela , non
Ne-boriti , o ne -hijeti , non voluto , non voluti .
volere .
Participio passivo .
Gerundio Presente ,
ed imper ſetto . Ne-hoijen, one-htjen, non
Ne-htiéchi, o De-hotiúsci voluto .
o ne hotéchi, non volendo. Ne-hotjena, o ne - hijepa, non
Perfetto , e piucche voluta .
perfetto Ne-hotjeno, o ne htjeno ,
Buddúchi ne-hotlo , o ne non voluto .

Delle conjugazioni del verbo Mògu , Posso .


INDICATIVO . moſce , o more , colui
può .
Presente Singolare , Plurale .
Já mögu , mojcem , o mo- Mi moſcemo , o .moremo ,
rem , io posso ; ti moſce- noi possiamo; vi moſce.
SC , 0 moresc, tu puoi; on 1e , o morete , voi pote
106 Trattato Terzo .
te ; oni mogú, coloro pos Plurale .
sono : Mi mochi- chjemo , o mo
Imperfetto Singolare . chjemo , noi potremo; vi
Já mogåh , io poteva; ti mo- mochi -chjete , o mo- chje
gásce, tu potevi; on mo- te , doi potrete ; oni mo
gásce, colui poteva . chi-chje , o no-chje , co
Plurale . loro potranno .
M , mogásmo , noi poteva
mo ; vi mogáhote voi IMPERATIVO .
potevate; oni mogáhu, co
loro potepano . Singolare .
Perfetto propinquo. Möſi ti, possa tu ; mòfi on ,
Singolare . possa colui .
Mogáo-sam , o mogó - sam , Plurale .
jesain mogáo , o mogó , Mòfimo mi , possiamo noi ; 1

io ho potuto ; ti mogao-si, mòfite vi , possiate voi ;


o jesi mogó eco mòſi oni, possano coloro.
Perfetto remoto .
Singolare. CONGIUNTIVO . Di
Já mogoh , io potei; ti mo 1
ſcè , tu potesti ; on mo- Presente Singolare . P

jce , colui pote. Dà já nòfcem , o buddúchi


Plurale . 10
he
Mi mogòsino , noi potemmo; dà mòſcem , conciossiacc
io possa , o poiendo , dà ii
0

vi mogoste , voi poteste; oni bi


mogòsce , coloro poterono ,
nòſcesc , o buddúchi dà lu
Piucchè perfetto . mòjcesc ec. сс

Singolare. Imperfetto primo .


Já biah mogáo , o mogó, io Singolare.
aveva potuto ; ti biasce Já mogáo-blh, 'io potrei ; ti
mogó ec. mogao- bi , tu potresti; on
Plurale . mogao- bi , colui potrebbe •
Mi biáhomo inòghli, noi ave Plurale .
vamo potuto eco Mi mòghli- bismo, noi po SH
Futuro Singolare . tremmo ; vi mòghli-biste,
Já mochj-chju , o mochju , io voi potreste ; oni mòghli.
potrd ; li mochi-chjesc , o bi , coloro potrebbero .
mo- chjesc, tu potrai ; on Imperfetto secondo .
mochi - chje , '6 'mo- chje , Singolare .
colui potrd . Dà ja bih mogao , io po
Delle Conjugazioni dei Verbi . 107 ,
jessi ; dà ti-bi mogao , Futuro Singolare .
tu potessi ; dà on -bi mo. Kada buddem mochi
kada buddém mogao ,
gáo , colui potesse :
Plurale . mogó, o uS -mo-buddém ,
Da bismo mi mòghli , mo
noi quando io potrò , o avrà
potessimo; dà-biste vi potuto ; , kad ti buddésc
ghli , voi poteste ; dàbi mochi ec.
oni inòghli , coloro potes
sero . INFINITIVO .
Perfetto propinquo .
Singolare. Presente , ed imperfetto .
Di- sam já mogáa , o bud- Mochi, potere.
dúchi dà-sam mogó , io Gerundio "
Presente , ed
abbia potuto ; dà- si . ti imperfetto,
mogao, ec. Buddúchi dà moſcem , dà
Perfetto remoto . mòscesc ec., o moguchi,
Singolare . potendo .
Da já mögon , io abbia po Perfetto , e piucche,
luto ; dà ti mosce ec. perfetto .
Piucchè perfetto primo. Buddúch , o biusci mògào
Singolare . o mòghli ec. , avendo io >

Bio- bih já mogáo, o mogó, o noi potuto; moghsci >

io avrei potuto ; ti bio o mogúşci , quendo po


bi mogó , tu avresti po tu to .
tuto ; on bìobi mogo Participio Presente ,
colui avrebbe potuto . imperfetto .
Plurale . Moguchi , colui , che pud ,
Bíli-bismo mr mòghli , noi, o poteva :
avremmo potuto ; vi bíli- Mogúchja , colei , che può ,
histe mòghli , voi avreste o poteus .
potuto ; oni bili- bi mò- Mogúchje , ciò , che può , o
ghli , coloro avrebbero po- poteva .
tuto . Perfetto, e piucche
perfetto .
cchè“perfetto seconda • Mogáo , mògal, o mogo,
Singolare . | mòghli, potuto , potuti .
Dà já biáh mogáo , bụd . Moghla , moghle , potuto ,
dúchi dà bián mogó , io potute .
avessi potuto o avendo Moghlo , moghla , potuto
patuto ; dà ti biásce ec . potuti.
108 Trattato Terzo .
NOTA . Segue l'istessa conjugazione del verbo mogu
il derivativo negativo ne- mogu, ne-moſcom , o ne- mno .
rem , ne -mofcesc, ne-moſce , ne-mofcemo, ne-mosce
te , ne-mogú , non posso , non puoi ec. Eccone le pri
persone dei tempi più in uso nel discorso famia
gliare . Ne-mogao sam ,o pjesam mogó, non ho potuto ,
ne -mochi- chju , o já - chju ne- inochi, o nechju jà mo
chi, non potrò , dà ne- inòſcem , o buddúchi dà ne
mòjcem , o ne -inogúchi, io non possa , non potendo ,
ne-mogáo -bih , non potrei , dà já bìh ne -mogó , io
non potessi, då-sam já ne- mogó , io non abbia potuto ,
ne -bio-bih já mogó , io non avrei potuto , dà ne
biah mogó, o da biáh ne-mogó , io non avessi potuto ,
kada buddém ne- mochi , o kád ne-buddém mochi ,
quando non potró , kad baddem ne -inogó , o kad ne
buddem mogó , quando non avrò poluto , ne-mochi ,
non potere , ne-buddúchi dà mofcem , o buddúchi, dà
ne -moſcem , o ne moguchi, non potendo , buddúchi ne
mògal , ne-mogáo , one - mogó , non avendo potuto ,
ne-mogú hi, ne-mogúchja , ne -mogúchje , chi non puo ,
o non poteva . Del resto nei verbi ne - chja, ne mogu 1
ed in qualche altro la particola negativa ne , non ,
si può disgiungere , ed accoppiarsi ai verbi ausi
gliari jèsam sono > e hòchju , voglio, sussisteudo con
ciò l'istesso senso negativo , ed avendosi della va
j
rietà, che apporta delia leggiadria al discorso .
2

Della Conjugazione del verbo Idém , Vado . 11

INDICATIVO . Imperfeito Singolare . 30

Presente Singolare . Já ighjáh , io andava ; ti ja


ghjásce , tu andavi ; on
Já idém , io vad ) ; ti idésc, ighjásce, colui andava .
tu vai ; on idé , colui vas Plurale .
Plurale .
Mi ighjáhomo, noi andava
Mi idémo , noi andiamo ; mo; vi ighjáhote, voi an.
vi iddie , voi andate ; oni davate ; oni ighjáhu , co.
idú , coloro vanno . loro andavano .
Delle Conjugazioni dei Verbi . 109
Perfetto Propinquo . pa' tu ; neka idè on , o
Singolare poghe on , vada colui .
Iscjó - sam , o jèsam iscjó , Plurale .
sono andato ; ti iscjó -si
o jesi iscjó ec. Hajdemo, o põghimo mi ,
Plurale . andiamo noiz hajdete ,'
Isclì- smo , o jesmo isclí põghite vi , andate voi;
noi siaino andati ec. neka idú , o poghiu oni,
Perfetto remoto . vadano coloro .
Singolare .
Ighjàh , andai ; igbjósce ec. CONGIUNTIVO
Plurale .
Ighjósmo, andammo ; ighjo . - Presente Singolare
ste , ighjosce ec. Då já idém, o budduchi dà
Futuro' Singolare . já idém , o idúchi , to
Já- chju iti, ità -chju , o it- vada , o andando ec.
chju , io andro; ìt- chjesc ec.
INFINITIVO , X
IMPERATIVO . "
Presente , ed imperfetto.
Singolare
Idi ti, o põghi, o hajde ti , Iti , andare :
Nota . Nell'istessa guisa si conjuga oiſti, andare .
Já otidém , io vado ec.; já otiscio -sain , o jèsam o
iiscjó , sono andato ; 019 - chju , o já-chju oti , io an
derò ; dà otidem , o buddúchi dà otidem , to vada , a
andando ; otisció-bih ( o iscjó - błá da iti ) , io anderei ;
otiscii- bismo , noi andaremmo ; dà-bìh otisció , ( o dà
bìh iscjó ) io andassi ; dà-sam otiscjó , dà -smo otiscii,
sia andato, siamo andati ; dà -sam bio otisojó dà .
smo bili otiscli ; fossi andato, fossimo andati; dà- bih '
bio , o bio bih bio oriscjó , fossi, o sarei andato ; kad
chju já otiti , o ojdém , o kàd uf-buddém já otisció
quando andrò , o sarò andato ; otiti , andare ; biti oti
scjó , essere andato ; otiscjó , otiscla , otisclo , otiscli ,
an
oriscle , otisela , andato , andati , andata , andate ,
dato , andati .
110 Trattato Terzo .

Dello Conjugazione del Verbo Hodím , Vado .


INDICATIVO . Imperfetto Singolare .
3
Hòdio - bih , io andrei ; dà
Presente Singolare . bìh hodio >, io andassi ec.
Já hodím , io vado ; ti bo- Perfetto Singolare .
disc , tu vai ; op bodi , Dà-sam hodio , sia anda
colui va to ec .
Plurale .
Mi hodimo , noi andiamo 3 Piucchè perfetto .
vi hodite , voi andate ; Singolare .
opi bodē , coloro' vanno
Imperfetto Singolare . Da bio- bih bio bodio , sa
Hódio -sam , o jèsam hodio, rei andato ; dà- bih bio
sono andato ec. hodio , fossi andato ec:
Plurale ,
Hódili - smo , o jesmo hó. Futuro singolare .
dili , siamo andati . Kad -chja já hóditi; o kada
Futuro Singolare . buddèm hodio quando
Hỏditi-cbj , hjdit-chịu , o andrò , o sarò andalo eco
jà-chjú hóditi , io an
drò ec . INFINITIVO .

IMPERATIVO . Presenie ; ed imperfetto : 0


Hoditi, andare . a
Singolare . Perfetto , e piucche 1

Hódi, va , o hajde, vattene. perfetto .


Plurale . Biti hodio , essere indato .
Hómmo, andiamo, o haj Gerundio.
demo , andiamocene; hó- Hodechi andando ; bud
te , andate , o hajdete dúchi hodio , essendo an.
andatevene . dato .
Participio .
CONGIUNTIVO . Hodio , o hodil, bódili, ar
dato , andati .
Presente Singolare . Hodila, hodile , andata, an .
Da já hodim , o buddúchi date .
dà hodim , o hodechi , io Hodilo , hodila , andaio ,
vada , o andando . andati .
Delle Conjugazioni dei Verbi . III
Nota . Nell'istesso modo si conjugano i seguenti
composti dal verbo hoditi , e da alcune preposizioni.
Essi sono di grande uso .
Ne- bóditi , dím , dio- sam , non andare .
Do hóditi , dìm , dio - sam , andar fino ad un luogo
determinato .
U -hóditi , dím , dio - sam , entrare .
Po -hóditi , dim , dio-sam , camminare alquanto , e
visitare .
Pod -hóditi , dím , dio - sam , andar di sotto .
Pri- hóditi , o prid -hóditi , díın , dio-sam , andar
avanti .
Ob-hóditi , dím , dio-sam , girare intorno .
Od-hóditi , dim , dio- sam , allontanarsi .
If-hóditi, dím , dio -sam , uscire .
Ök- hóditi , dím , dio sam , andar intorno .
Nad- hóditi , dím , dio- sam , andar sopra .
ja-hóditi , dím , dio-sam , andar a di đà , tramon
tare .
Dei verbi defettivi . .

Chiamansi presso gl'Illirici verbi defettivi quei ver


bi , che d'ordinario non hanno il presente , e l'imper
feito , e che possono pigliarlo in imprestito da un al
tro verbo regolare , che abbia però l'istesso significato .
Da tisnuti , p. e. , spingere, non potendosi dire uísnem,
da dvighnuti dvighnem , innalzo, da vaſēti vaſém , pren
do ec. si farà tískam , e tiskáh ' da tiskati , diſcem , e
diſciáh da dighnuti , e vaſimám , o uſimám , e uji.
mah da uſeti . La pratica sola può rendere famigliari
siffatti verbi allo studioso .
Della conjugazione del verbo defettivo
Dvìghngti , Alzare :
INDICATIVO . Plurale .
Mi dighnémo, o difcémo,
Presente Singolare . noi alziamo ec ..
Já diſcém ( dal regolare día Imperfetto Singolare .
ghnuti ) , io alzo; ti di- Já alza
diſcjáh, o dvíſcjáb, io
ſcesc ec. va ec .
II2 Trattato. Terzo.
Perfetto propinquo . Imperfetto secondo .
Singolare . Singolare .
Dvighnuo - sam , o jesam Da bih dvigbouo , io al.
dvìghnuo ( dol defettivo zassi ec,
dvighnuti ), io ho alze- * Perfetto propinquo .
; to ec . Singolare .
Plurale . Da-sam dvàghnuo , dà-si
Dvighnuli smo , : 0o jesmo dyaghpuo, io abbia alzato.
dvighnuli , abbiamo alza. Perfetto remoto .
to ec . Singolare .
Perfetto remoto . Dà dvighnuh ,, io abbia al
Singolare . zato ec.
Dvìghnuh , alzai; ti dví. Piucchè perfetto primo.
ghnu , on dvìghnu , al Singolare .
zasti , alzò ; o dvigoh , Bìo bìb dvighnuo , io avret
dviſce , dvifce . alzato .
Plurale . Piucchè perfetto secondo . 10
Dvighnusmo , o dvigosmo , Singolare :
dvìghnuste , o dvigoste , Dà bih bio dvìghnuo , io on
dvighnusce , o dvigosce , avessi alzato ec. STE
noi alzámmo ec. Futuro Singolare ,
Piucchè perfetto . Kada bnddem dvigbouti, a
Singolare . dvìghnuo , quando alzerò ,
Biah dvighnoo , aveva al o auro alzato ec ,
zato ec.
INFINITIVO .
Puturo Singolare .
Dvighnuti-chju , io alzero ; Dvighnuti , alzare .
dvìghnuti- chjesc ec. , Gerundio ,
Dvighnúchi, alzando ; back
CONGIUNTIVO . duchi dvighnuo , o dvi
ghnuósci, o dvìgbnúsci,
Presente Singolare. avendo alzato .
Dà dvighnem , o diſcein , Participio .
io alzi ec. Dvighnúchi, chja, chje , chi
Imperfetto..primo . alza , o alzava ; dvigh
Singolare . nuo , dvighnuli , dvigh
Dvighnuo -bih, io alzerei ec. nula , dvighnale , dvàgh
Plurale . nulo , dvighnula , alzato ,
Dvighnuli-bisino , alzerem- alzati , alzata , alzzle ,
ino ec . > alzate , alzati .
Delle Conjugazioni dei:Verbi . 113
NOTA. Fra i verbi, che hanno il presente , e che lo
possono avere da altri, vi è pochi, põscio - sam , era
andato ; prochi, proscio - sam , era passato; döchi , do
scjo-sam , era venuto ; prichj , priscjo - sam , mi era ac
costalo ; pochi ha il presente da iti , idem ec. , prochi
da pro hòditi , pro hodím ec. , dôchi da do-hóditi, do
hodím ec. , e prichi da pri-hoditi, pri-hodím ec. All
imperativo fanno : döghi, doghe, dõhgemo , döghete,
döghju , vieni , venga ec.; prighi , prighe ec.; põghi,
poghe , ec.; pröghi , prõghe ec. Nel resto sono con
jugabili come il verbo hóditi , se si eccettuino i par
ticipi , che sono del seguente tenore , do - scio , do
scli, doscla , doscle , dosclo , doscla ; priscio , priscli ,
priscla , priscle , priscio , priscla ; poscio, poscli, po
scla , poscle , posclo , poscla .
Finalmente fra i verbi anomali conviene anche an .
noverare il verbo gredsti , camminare , che si conjuga :
já grēm , o grédem , io cammino ; ti grēsc , o grēdesc ,
on gré , o grēde ; mi gremo, o gredēmo, vi grête , o
gredēte, oni grēdu ; já gredjah, io camminava ; ti gre
djásce ec. Il perfetto propinquo lo piglia dal verbo iti,
e fa iscjo -sam , iscjo -si ec . Al futuro fa gredsti- chju ,
o já-chju gredsti, e al gerundio greduchi; ma un tal
verbo nel discorso famigliare non è gran fatto in uso
in Ragusa .
Dei verbi Impersonali .

Hanno gl'Illirici due sorta diverbi impersonali. Gli


uni sono detti impersonali assoluti , perchè adoprati sol
tanto in terza persona , senza nulla aggiungerviz gli
aliri chiamansi impersonali di significazione passiva ,
perchè in sostanza non sono se non verbi attivi , che
si adoprano solamente in terza persona coll' unirvi la
particella se , che dà anche loro nel tempo stesso l'a
spetto di verbi passivi. I primi sono , p. e., daſėdjeti,
piovere , dafcdi , piove , dafcdjelò - je , ha piovuto ; snj
eſciri , nevigare , snjeſci, neviga, snjescilo je , ha ne
vigato ec. ; i secondi : govoriti.se , parlarsi , govo
si-se , si parla , govorilo -se- je , si era parlato ; bro
h
Trattato Terzo .
114
diri- se , navigarsi , brodíse, si naviga , brodilo -se -je , si
cra navigato ec.

Conjugazione del verbo " impersonale assoluto


Daſcdjeti , Piovere.
INDICATIVO , Imperfetto primo i
Dafcdjelo - bi , pioverebbe.
Presente Singolare . Imperfetto secondo .
Discdí, piove. Dà- bi dafdjelo , piovesse .
Imperfetto Singolare . Perfetto propinquo .
Daſcujásce , pioveva. Da-je , o dà jest dafcdjelo ,
Perfetto propinquo . abbia piovuto .
Dafcdjelò.je , ha piovuto . Perfetto remoto ,
Perfetto remoto . Dà bì daſcdjelo , abbia pio
Dafcdi , o dafcdisce, piob- vuto . dd
be , o piovelte . Piucchè perfetto primo .
Futuro . Dà bilo bidafcdjelo , o bude
Dafcdjeti-chje, pioverd . dúchi daſcdjelo, o daſcdi.
jusci , avesse piovuto , a to
IMPERATIVO , piovendo .
Piucchè perfetto secondo .
Neka daſcdi , piova . Dà-bi bilo da ſcdjelo , avesse
piovuto .
CONGIUNTIVO . Futuro ,
Kada budde daſcdjelo, quan .
Presente do auid piovuto . 01
Da daſci, o buddúchi dà 11

dafcdi, daſidèchi, o da INFINITIVO , ti


ſcdijuchi , piova , o pio- Dafcdjeti, piovere ; biti da. .
vendo , fcdjelo , uver piovuto .
Conjugazione del verbo impersonale di significazione
passiva Bitti- se , Battersi ,
INDICATIVO . Imperfetto .
Biásce -se , si batteva .
Presente Singalare . Perfetto propinquo .
Bie -se, si batte . Billo - se jest , si è battuto ..
Delle Conjugazioni dei verbi . tis
Perfetto remoto , Perfetto remoto .
Bi-se , si batte . Da- se billo , si sia battuto .
Piucchè perfetto . Pirecchè perfetto primo .
Biásce - se billo , si era bat - Då bilo - bi-se billo , si fosse
tuto . battuto .
Futuro . Plucchè perfetto secondo .
Bitri-chje- se , si batterà . Dà- se biásce billo , si fosse
battuto ,
IMPERATIVO .
Futuro
3 Neka - se bie , si batta . Kadà - se buddé billo , quan
do si sarà battuto .
CONGIUNTIVO .
Presente . INFINITIVO .
Da - se bie , si batta .
Imperfetto primo . Bitti- se , battersi .
Billo- bi-se , si batterebbe . Gerundio.
1 Imperfetto secondo . Biuchi- se , battendosi ; buda
Dà-bi- se billo , si bätiesse . dúchj -se billo , o bíusci:
Perfetto propinquo .. se billo , essendosi battulo :
Då-jes.se billo , si sia battu
to .

FRE Dei verbi , che senza essere impersonali , e pássivi


ammettono in tutte le persone la particola se :
Come gl' Italiani accoppiano a tutte le persone di
molti verbi i pronomi mi, ti, si , ci, vi , si; così gli
Illirici, quando il senso lo porta , fanno l'istesso colla
particella se , che ha precisamente il medesimo senso dei
pronomi Italiani . Moltissimi verbi Ilitici tichieggono
indispensabilmente una tal particola , e sono per lo più
quej verbi, che pel significato corrispondono ai verhi
Italiani, che vogliono tali pronomi , come; p.eus servirsi ;
sluſciti- se , pentirsi, kàjati-se ec.
Della conjugazione del verbo Kajati-se , Pentirsi. 1

į
INDICATIVO . iô ſi pento ti se kàjesć,
Presente Singolare . o kàjesc-se , tu ti penti ;
on-se kaje , o kàjé -se , co.
Já-se kajem , o kàjem -se lui și pente .
116 Trattato Terzo i
Plurale . dà-se kajem , o kajúchise;
Mj -se kàjémo , o kajemose, mi penta , o pentendomi ec.
noi ci pentiamo; vise kaje- Imperfetto primo .
ie , o kàjetese, voi vi pen- Kajo-bih - se , mi pentirei ec,
tite ; oni-se .kàjú , o kàjú . Plurale .
se , coloro si pentono . Kajali- bismo-se , ci penti
Impefetto . remmo ,
Já- se kàjah , io mi pentiva ; Imperfetto secondo .
ti-se kàjásce ec. Dà bih-se kàjo , mi pentis
Perfetto propinquo . si ec .
Já-sam- se kàjo , o kàjo -sam- Perfetto propinquo .
se , io mi sono pentito , Dà- sam - se kàjo, mi sia pen .
kàjo- si- se ec. tito ec .
Plurale . Perfetto remoto .
Mi- smo- se kàjali , o kàjali- Dà bih- se kàjo, mi sia pene
smo-se , noi ci siamo pen- tito .
titi ; vi- ste- se ec.
Perfetto remoto . Piucchè perfetto primo .
Ja se kàjáb , mi pentii ec.
Plurale . Bio - bih -se kàjo , mi sarei
Mi-se kàjasmo , o kajasmo- pentito ec .
se , noi ci pentimmo .
Piucchè perfetto . Piucchè perfetto secondo .
Bish- se kàjo , mi era penti
to ec . Dà biáh- se kajo , o dà- bih
Futuro . se bio kàjo , mi fossi pen
Já chju - se kàjati , o kajat- tito ,
chju -se , io mi pentirò. Futuro .
Kada -chju - se já kàjati > O
IMPERATIVO . kad se buddém kàjo, quan
do mi pentiro , o mi sarò
Kaj- se ti , pentiti ; neka- se pentito .
kaje on , pentasi colui .
Plurale . INFINITIVO .
Kajmo - se ec.
Kajati-se , pentirsi ; biti.se
CONGIUNTIVO . kàjo, essersi pentito ; kà
júchj- se , pentendosi ; bad
Presente Singolare . dúchi- se kàjo , o kájusci
Dà- se kajém , o buddúchi se
se ,, essendosi pentito .
Delle Conjugazioni dei Verbi. IT
Nota . La particella se può andar congiunta , come
si vede dagli addotti esempi, ora colverbo , o partici
pio , ora coi pronomi, ' o col verbo biti , dove ha luo
go , ed ora infine restar da se sola .
II P. Giurini , ed il P. Gljubnski si servono della
stessa particola se per fare passivi i verbi autivi , come
sarebbe ; já- se ucim , io sono insegnato ; já-se sctijem ,
io sono letto ; ja - se gljubim , sono amato ; já- se gliu
biáh era amato ; já-se biáh gljūbio , in era stato ama
10 ; js-chiu - se gljūbiti , io sarò amato ec. escludendo
affatto il participio úcen , sctjén , gljubjen ec. di signi
ficazione passiva . Il dialetto Raguseo , che forse non
potrà condannare un tal metodo , s'attiene a quello ,
che abbiamo di sopra assegnato parlando dei verbi pas
sivi , e teciproci .
Come dalla terminazione dell'infinito possa cono
scersi di quale conjugazione siano i verbi .
L'irregolarità dei verbi Illirici consiste più nella
difficoltà di conoscere come essi terminino nella prima
persona del presente dell'indicativo , ed in conseguen
za di quale conjugazione siano , che in ogni altra cosa .
In fuori dei verbi hòchjo , voglio , ne- chju , non vo
glio , mògu , posso , ne -nògu , non posso , pravju , dico ,
Yeiju , parlo , comando, e forse qualche altro , tutti
gli altri terminano alla prima persona del presente
dell'indicativo o in am , o in eni, o in im . Ma e
qual regola può ella assegnarsi per determinare la vera
desinenza di ogni veibo nella prima persona del pre
sente dell'indicativo ? Due 1.° La pratica, che è il più
grande, e il migliore dei maestri ; 2.° La terminazione
dell'infinito , da cui ricavansi le seguenti regole , se
non generali, almeno seivibili per molti verbi . Eccole.
1. I verbi terminati all'infinito nelle sillabe kati
fanno nella prima persona del presente deil'indicativo
cem , o tem . Quindi da skākati , saltare s'avrà skä
cem , salto ; da iskati , cercare , isctem , cerco ec.
2. I terminati nelle sillabe hati , e sati si cangiano
in scem , come jàhati , cavalcare , jascem , cavalco, pia
sati, scrivere , piscem , scrivo ec.
h 3
1.18 Trattato Terzo .
3.0 I terminati nelle sillabe gati, e ſati fanno ſcem ,
come : lagari, mentire , laſcem , mento ; sèſati , taglia
re , rèjcem , taglio ec.
4.0 'I terminati nelle sillabe ſcinti, come dârſcjati,
tenere ; lefcjati , giacere si cangiano in ſcim , facendo
dârſcim , io tengo , leſcim , io giaccio ec.
5.9. I terminati nelle sillabe quali si cangiano in
ujem , come: imenovati , nominare , imenujem , nomino;
posctovati , onorare , posctújem , onoro .
6.0 terminati in sti , come grìsti, rosicare , grē
sti , o gredsti , andare si cangiano in em , facendo gri
ſem , rosico, grēdem , vato . E qui s'osservi, che da
alcuni scrivesi malainente gristiti in vece di gristi ec.
I verbi , che nell'infinito hanno l's precedente ili
non terminano mai in iti , ma sempre in sti . Sicche
sciverai pasti , cadere , ugljèsti , entrare, iſvesti , tra
sportare ec., e non pàstiti, uglièstiti, iſvestiti ; sicco
me dicesi otiti , andare; do- hoditi , venire ec.
7:0 i terminati nelle sillabe ukati, Scivati , e molti
in 'ati si cangiano in am , come ſcivakati , campuzza
se , ſcivukam , campuzzo ; ſa- bigljeſcivati, disegnare,
ſa- bigljefcivam , disegno ; cekati", aspettare ,cekám , as
petto c .
8. Finalmente i terminati in chi , come is- pechi ,
arrostire , rechi, dire si mutano in em , e fanno ispec
cém , io arrostisco , reccém , io dico ec,
1

TRATTATO QUARTO .
Del Participio , dell' Avverbio , delle Preposizioni ,
dell' Interjezione , e della Congiunzione .
Del Participio .
Il participio si divide in alivo , e passivo , L'artivo
ha due diverse desinenze , terminando quelli , che ser
vono pel tempo presente , ed imperfetto in chi , chja ,
chje , come gliūbechi, gljūbechja , gliubechje , chi ama,
amava , o amante , e quelli, che si riferiscono al per
fetto , e piucchè perfeito in ao , od o , in io , ed uo ,
come imáo , o imò , avuto , imàla , avula , imalo , a
Dell' Avverbio . I19
vulo , plur. imali , imale , joala , avuti, avute , aruti ,
ucío, ucíla , ucílo , ucíli , ucile, ocila , insegnato ec. ,
metnúo , meinúla , metnúlo , metnuli , metnúle, met
núla , gettato ec. I terminati in chi sono declinabili,
come gli aggettivi . Gli altri sono sempre accompagna
ti dal verbo biti , essere , che presso gli Illirici è ver
bo ausiliare pei verbi attivi , come il verbo avere lo
è presso gl' Italiani. Quindi dirai : já jèsam gljūhio ,
vi jeste gliūbili ec. io ho amato , voi avete amato eç .,
come si è veduto nelle conjugazioni dei verbi ,
Il participio passivo pao terminare in an , en , et ,
ut ec. secondo la varia indole , dei: verbi . Quindi sia
bicevati , p. e ., s’avrà biceván , bicevāna , bicevano ;
plur. bicevāni , ne , na , frustato , da uciti ucèn , na ,
vo ; plur. ni, ne , na , insegnato , da ujéri , ujét, ta ,
to ; plur. ti , te , ta , preso ec. , e da meinúti metnúi
ta , to ; plur. ti , te , ta , buttato . La voce mascolina
dei participj specialmente terminati in an , ed in en
può pur farsi finire in i, come po- karan, o po- karani,
ripreso ; gljubjén , o gljūbjeni , amato .
Dell' Avverbio .

V'hanno più sorta d' avverbj , cioè di moto , di sta


to , di desiderio , di affermazione , negazione eci Ec
cone qualche esempio . 9

Avverbi di moto a luogo . Kamo idesc , dove vai ?


ovamo , o siemo , a questo luogo , onamo , a quel luo 1

go, o là; tamo , à cotesto luogo .


Di moto per luogo . Kūd-se , o kúda-se, ö kudáta-se
ide, dove , o per dove , o per qual via si va ? Ova
dá , ovudar , o ovudara , per questa strada , o per di
quà ; tudá , o tudar , o tudara , per côtesta via ; onu
dá , o ônudar , o . onudara , per quella vid , . o per di là ;
inudá , o inudara , per alıra via , o per altrove .
Di stato . Ghdì.si , o ghul-jesi ? dove sei ? ovdì, qui ,
Ö óvdi- sam , sono qui ; tuj , o iú , o tamo, in cotesto
luogo ; ghdi- godi, o ghdi-godir , in qualche luogo ; dru .
govdje, o drugóvghie , o inadje , o drughdje , in altre
luogo ,
Trattato Quarto .
Di desiderio . A dà , o dà, voglia Dio ; o dà Bögli
dà , voglia il Cielo , piaccia a Dio .
Di affermazione . Tako, o tako-e, o tako jes, o tako
jest , cosi è . Jascto -nè, perchè no ?
Di negazione . Nè , no ; nikako , in niun modo ;
nighda , o nighdar , mai , giammai .
D’interrogazione. Sascto ? Perchè ? Je -li ? è forse ?
Di esortazione . Nů o dà , via sù . Nù spomeni -se ,
via ricordati ; nù rezi , sì via di ; dà , buddi dòbar ,
sù via sii buono .
Di confermazione . fàisto , doisto , certamente .
Di dimostrazione , che ricercano il genitivo . Evo ,
eno , oto , eto ec. Evo , o eno Antuna , Marie eco ,
ecco Antonio , ecco Maria ,
Di comparazione. Vechje , più , magne , meno .
Di unione . Skupno , insieme . Ja-jedno , unitamente;
o-jedno , insieme .
Di separazione . Raſ-lucno , o raſ-djegljeno , separa
tamente .
Di proibizione . Nè , o dà nè , non , o che non . Ne
tici , non toccare . Dà né krádesc , che non rubbi .
Di dubbio . Sumgnivo , dubbiosamente .
Di similitudine . Kako , come , o conforme; ják , o
jakno , come ; tako , così .
Di diversità . Inako , d'altra guisa , drugáko , o dru
gacie , in altra maniera .
Di evento . Jeda, o toli , chi sa ? forse ?
Di ordine. Pârvo, primieramente ; prie , prima ; pàka,
poi ; náj- poslie , in ultimo .
Di lode , o biasimo. Dòbro , bene ; ſo , malamente a
Di tempo . Sadà , ora ; danas , oggii jucera , jeriz
kad , quando .

Delle Preposizioni .
Le preposizioni Illiriche sono di più sorta , e rega
gono differenti casi . Qui non faremo, che enume
rare , dirò così , le più usitate , ed indicarne il loro
caso .
Delle Preposizioni . 121

Delle preposizioni , che reggono il genitivo .'


Od , di , dr . Ribe od morra , i pesci del mare ; od
djerinstva , dalla fanciullezza .
JJ, o iſa , di , da . If sârza , di cuore ; iſa onega dne.
va , da quel giorno .
Bliſu , vicino . Bliſu mene , vicino a me ,
Daleko, lungi . Daleko mjesta ovoga , lungi da quesom
to luogo .
Bès , o brès , senza . Bèſ , kruha , i brés vina , senza
pane , e senza vino .
Dò , sino . Do zore , sino all'alba .
Evo , o evo , ecco . Evo mesctra , ecco il maestro .
Nakon , dopo . Nakon mjeseza , dopo un mese .
Xòrak , o kòd , accanto . Kòlak , okód zârque , accan
to alla chiesa .
Pūt , verso . Put gráda , verso la città .
Prie , prima . Prie svanùija , prima dell durora .
Rad , o raudi, per cagione . Radi tvojē gliūbavi ,
per amor tuo ,
Vârh , o vârhu , sopra . Vârh nebēsaa , sopra i
1
1
cieli .
Vàn , o iſ- van , in fuori . Vàn tebe , in fuori di te ;
iſ - van grada , fuori della città .
Srèd , in mezzo . Srèd oghgna , in mezzo al fuoco,
Visce , sopra . Vìsce bàsctinaa , sopra le possessioni.
Zjèch , o zjèchja , per motivo . Zjèchja koristi tvoje ,
per motivo del tuo guadagno .
Oko , intorno. Oko périvoja , intorno al giardino.
Di quelle , che reggono il dativo .

Protivo, suprotiva , o suproch , contro . Protiva ne


priateglju , contro il nemico .
Prema , contro , ed a paragone . Prema raſloghu , con
Kata ja prema tebi , io a paragon di te .
, a . K'onomu mjesta , a quel luogo .
122 Trattato Quarto :

Di quelle , che vogliono al singolare il dativo, e


L'ablativo secondo al plurale .

Prì, presso, in . Pri onemu pūtu , presso a quellu strada ;


pri pârsieh mojeh , nel mio peito .
0, di, o intorno. Govorim ò tebi, parlo di te ; pī
scem ò mnòſieb stvarih , scrivo intorno a molte cose .
Po , per , secondo . Pò obràfa , per la faccia ; pò obi
cjaja , secondo l'uso ; pò priateglieh , per mezzo degli a,
mici .
Di quelle che vogliono l'accusativo .
Uſ , o ofa, vicino. Vſa nas, vicino a noi ; of ògagn ,
presso il fuoco .
Mimo , vicino , rasente ec. Mimo kuchju tvoju , ra
sente la casa tua .
Kroſ, o kroſa , per, a traverso ec. Kroſa-te, per mo
tivo di te ; kroj prozor, a traverso , o per mezzo alla
finestra .
Niſ , all' in giù . Nis bârdo , giù dal monte .
Di quelle, che vogliono coi verbi di moto l'accusativo ,
coi verbi di stato l' ablativo .

ſa, per , dietro ec. ſa strah , per paura ; ſa mnom ,


dietro di me .
1
2
- Pòd, sotto , con . Pòd faklèrva , con giuramento ; pòd
nogam , sotto il piede ,
Prid , innanzi. Idem prid sudza , vado innanzi al giu
dice ; govorim prid sudzom , parlo avanti al giudice .
Nàd , sopra . Nad sve ostale , sopra tutti gli altri ;
nad Petrom , sopro Pietro .
Della preposizione Nà , che regge l' accusativo coi
verbi di moto , ed il dativo coi verbi di stato .
Nà , sopra , in . Skocio -je nà òdar , è saltato sopre
il letto ; stoj s' klobukom na glāvi ; sta col cappello in
testa ,
Delle Preposizioni . 123
Della preposizione U col genitivo coi verbi di moto , col
dativo con quelli di stato , e coll' accusativo
coi nomi inanimati , e coi verbi di moto .
: U , in , da ec, Idém ù Petra , vado da Pietro ; le
fcim ù òdru, giaccio in letto; poscjo-je ù Rim , é an
ato Roma .

Della preposizione Meghja ora coll' accusativo ,


ed or coll 1 ablativo .

Meghju , fra . Meghju ne- priateglje , fra i nemici ;


meghja guima, fra di loro .
Della preposizione sa , o s' col genitivo coi verbi
di molo , coll' ablativo quando significa
con , o in compagnia .
S ',:0 sa , da , per cagione ec. Jesi- li s’gorē ? vieni
dal monte ? sa -m nom , con me ; sve- ti-je to s' tega, tut
10 questo ti viene per motivo di quella cosa .
Dell ' interjezione :

Siccome vari sono gli effetti dell'animo ; così vaa


rie sono pure le interjezioni, che servono per espri,
merli . Eccone le principali .
Di desiderio . Ah , o , Ah dà döghje ! o se venisse !
Di dolore . Vajmeh , joh , jaoh , lele , oime , aime .
Reggono il dativo , come : Vajmeh meni , misero me .
Di esclamazione . Vaj, onu , o . Si costruiscono col
genitivo , come : Vaj ljepe stvari , o che bella cosa ; nù.
ti ljépieh stvārı , o che belle cose.
Di irrisione . Nù , nù, nù , o nu-ti nù , ah , ah ! si
costruiscono col genitivo , come : nù velika cjóvjèka ,
oh che gran uomo .
Di sdeguo . Tjà , via . Poghi tjà , va via; otole , via
di la .
Di esecrazione . Prokléto , maledetto . Nebilo- te , o
ne- stalo- te , non possi esistere .
ILA Trattato Quarto .

Della conjugazione .
Le conjugazioni di maggior uso sono le copulative
e le disgiuntive .
Copulative sono , a, i . A on recce, ed egli disse ; já,
i ti , io , e tu .
Disgiuntive sono illi , o olli , o alli . Illi mi , illi vi ,
o noi , o voi,

Alcune regole generali della Sintassi , 4


o Costruzione Illirica .
10

Perchè la prima parte di questa Grammatica conten


ga esatta mente i primi principi della lingua Illirica ,
ne diamo qoi anche qualche regola generale di sintas
si , o costruzione . Si osser vi adunque .
I. Il nome sostantivo deve concordare coll' aggettivo
in genere , numero , e caso , come : cjóvjèk dòbar , ľ
uomo buono ; ſcèna dobra , la donna buona ; vrjeme
dòbro , il tempo buono .
II. Il relativo koi , koja , kojé concorda col suo an
tecedente in genere , e numero , come : svi närodi , koi P
slovinski govoré , il-hòde iſ Jafetova trāga , tutte le no
zioni , che parlano la lingua Illirica , discendono dalla 1
stirpe di Giafeto .
III. Quando si pongono nel discorso due sostantivi
Puno dopo l'altro spettanti a cose diverse , l'uno dei
due richiede il caso genitivo , come : nàuzi Slovinsko
gi jeftka - và luse if mobie , i prì -nuarieh Pisaaza3,
le regole dell'Ilirica favella ricavansi da molti , e dot
tissimi scrittori. Tuttavia se fra i due sostantivi siavt
della relazione di possesso , o di attinenza , allora il
sostantivo meno principale si addiettiva , e si accor
da coll'altro sostantivo , come : Jafetovi-su sinovi ne
sāmo Europenske Kragljevine naselili , nù josctéra ve
liki dio Aſianskieh dârſciavaa ; ſatoiù Afii , i ù Eu
ropi nascki - se ſbori od davnieh litaa , i figli di Giafeta
non hanno soltanto popolati i Regni di Europa , mi
una gran parte ancora delle provincie dell' Asin á
Regole Generali della Sintassi . 125
perciò sin dall' alta antichità si parla in Illirico è nell
Asia , e in Europa .
IV. Il nome accorda il verbo in numero , e perso
Da , come : Ivan moli Bòga , Giovanni prega Dio . Che
se vi siano due , o più nominativi, il verbo allora
si può far plurale , come : Ivan , i Petar molu Bòga ,
Giovanni, e Pietro pregano Dio .
V. Il verbo personale vuole innanzi di se un nomi
nativo espresso , o sottinteso dell'istesso numero , e
persona , come : ako-si ſdràv ( ti che si sottintende ),
dòbro -je ; já ù istinu sdrav- sam , se tu sei säno, :2
cosa va bene ; io al certo lo sono .
VI. Ogni verbo attivo ricerca dopo di se l'accusati
vo : plemenita djeza gljùbē ſnagne, i slàvu , i giovani
di qualità amano la scienza , e la gloria . "
VII . Il verbo passivo yuole o espressa , o sottintesa
la preposizione od , che significa da , dalla , dai , dalle ,
e che regge il genitivo , come : Slovinsko pjesnisctvo
s raſlogom - se hvali od svieh svoieh raſumnikaa , la
poesia Illirica lodasi con ragione da tutti i di lei inten
denti .
VIII. Il verbo sostantivo biti , essere , ed altri ver
bi personali, o neutri richieggono due nominativi, uno
prima, e l'altro dopo , come: bì Orfeo glasoviti pjè
snik Slovinskoga jefika , fu Orfeo celebre poeta della
lingua Illirica ; Pravednizi umiraju veseli , i giusti muo
jono allegri .
IX. Ogni verbo può avere una qualche preposizione
con quel caso , che essa ricerca , come : bio -sam ù
sullasevaono stato in chiesa ; sjedim nà stocíchju , sedo
sulla sedia ; gljūbim-te sa sviem gârzem , ti amo con
tutto il cuore .
X. Molti verbi , ed alcuni nomi aggettivi possono
avere un dativo di comodo ,. di danno ec. , come : 1

stārzi nè sebi, nù sinòvom , illiti sinòvzem stabre sade ,


i vecchi non piantano gli alberi per se , ma pei loro
figliuoli , i
népoti ; ii- si meni ù isto doba scteran ,
koristan , tu sei a me ad un tempo istesso dannoso , ed
utile .
126 Trat. Quarto delle Regole Gen. della Sintassi ,
XI. A molti verbi si può dare un ablativo di modo ,
instromento , causaec. , come : biesc- me bicem , mi
batti colla verga ; morisc -me gladom , mi tormenti col
la fame; reſcem dârvo nofcem , taglio, il legno col
.coltello .
XII. I gerondj , ed i participi richieggono gli stessi
casi dei verbi , da cui derivano , come : primajuchi já
od tebe kgoighe, oncjàs-chjú -ti od- pisati , ricevendo io
lettere da te , ti rispondero senza alcuna dilazione , 0
krugnen lovornim vjenzom Frano. Gundulich svegh
chje Scivjeti meghju druſcinom Slovinskieh pjesnikaa,
er- je u pri-slatkieh pjesnih spovidio , i pjevo vitescke
slàve Vladislava Krāgljevichja Pogljackoga, i smârt ne
millu Osmana oviem imenom pârvoga Zara Quinansko.
ga , Francesco Gundola viurà mai sempre fra lo stuolo
degl Illirici poeti , perchè in dolcissimi canti raccon
to , e celebrò l'eroiche glorie di Vladislavo Real Principe
Polacco , e la morte crudele del gran Signore dei Turchi
Osmano primo di questo nome .

1
127
PARTE SECONDA .

TRATTATO PRIMO .

Della Sintassi , o Costruzione delle otto parti del


discorso .

La sintassi insegna la maniera di costruire , o com


porre convenientemente fra di se le parti del discorso.
Delle regole delle sintassi altre possono chiamarsi ge
nerali, ed altre particolari . Essendosi già altrove par
laio della sintassi in genere , quà l'ordine or vuole ,
che se ne tratti in particolare .
Della costruzione del nome sostantivo ,
Dei Generi ,

Dei nomi di genere mascolino .

I nomi si conoscono di qual genere sono o dal sia


gnificato , o dalla terminazione . Il più delle volte an
che nella lingua Illirica i nomi propri degli uomini ,
degli Dei ec. sono di genere mascolino , in qualunque
vocale , o consonante siano eglino terminati . Tali so
no , P. e. , Orfeo , Orfea , Enea , Enee , Lin , Lina ,>
Radagost , Radagosta , Giove , Giova , ed altri , che con
niuna, o con piccola alterazione si adottano dalle stra
niere lingue . Dissi il più delle volte . Perciocchè il
nome Sorona , de , e Hodòba , be , P. e. , che significa
Diavolo , o Demonio, e che , perchè è uno spirito, a
dipingesi sotto sembianze umane parrebbe dover esse
re inascolino, è per lo contrario di genere feminino.
Così cedo , da, il bambino , djęte, ta , il fanciullo sono
neutri , tuttocchè appartengano all'essere d'uomo .
Nè punto gioverebbe in questa lingua , come nella
Latina, per distinguere i generi, il far delle classi di
nomi spettanti ai mari , ai fiumi, alle isole , regioni,
città , alberi ec. I nomi dei mesi , p. e. , sono masco
lini non per alıra ragione , se non perchè terminando
128 Trattato Primo .
al nominativo in una, o più consonanti hanno il geni
tivo singolare in a : ciò, che li fa essere norni masco
lini della prima declinazione . Dei nomi dei giorni del
la settimana cinque sono mascolini , perchè seguono la
regola della prima declinazione, e il sesto , ossia il sa
bato è feminino , perché dicendosi subota , te , per la
'terminazione del genitivo appartiene ai nomi femiojoi
della seconda declinazione .
E di qa chiara si scorge la necessità , in cui trovasi
to straniero studioso di questa lingua , di por mente ai
seguenti riflessi, che egli colla pratica troverà verifica
ti dall'esperienza . 1.° 'E di genere mascolino ogni no
me proprio , o appellativo , che terminando in una , o
più consonanti ha il genitivo in a , come si è insegna
to ragionandosi della prima declinazione . 2. Alcuni
nomi propri, ed appellativi terminati in e , ed in o ,
perchè hanno il genitivo singolare in e , sono pur ma
scolini. 3.º Finalmenti alcuni nomi propri d'uomo,
ed alcuni spettanti ad uffizi, e cariche solite ad aversi
dagli uomini, benchè per la loro terminazione del no.
minativo singolare in a , e del genitivo singolare in e
appartengano alla seconda declinazione propria soltanto
dei nomi feminini , sono tuttavia di genere mascolino .
Di tali nomi si è specificatamente , dove si doveva ,
portato degli esempi
Dei nomi di genere feminino .

Assai più di leggieri distinguer si possono i nomi di


genere feminino . Essi appartengono o alla seconda de
clinazione , che ha il nominativo singolare in a, ed il
genitivo in e , o alla declinazione terza , che terminan
do al nominativo singolare in una , o più consonanti
"ha il genitivo in i . Della prima specie sono tutti i
nomi propri di donna , ed un numero copiosissimo di
nomi appellativi appartenenti a impieghi donnesehi , a
cosa di forma feminile , ed allusive alla patria , all'ar .
te ec. di donna . Inoltre sono por feminini molti no
mi di animali; di paesi , di provincie ec.

+
Della. Sintassi dei nomi Sostantivi : 129
I nomi propri di donna ricavati da quei dei regni, !
provincie , città , isole , regioni ec. terminano bensì al
nominativo singolare in a secondo la regola generale ,
ma con una diversa desinenza di sillaba , che è bene
di avvertire , e che l'uso solo può insegnare . Se ne
hanno adunque in iza , in igna , in ka , in anka , in
inka , in eska , ed in ouka , come :
Franceſiza , una Francese, o Franacka ſcèna , una
donna Francese .
Scpaghuliża , una Spagnuola ; o Scpagnska ſcena ,
una donna Spagnuola .
Maltefiza , una Maltese .
Gârkigna , una Greca .
Mlérkigva , úna Veneziano .
Lopurka , una dtll'isola di mezzo .
Hârcjànka , una Pontese .

Jakinka , un Anconitana .
Peglièscka , una Sabbioncellina .
Koniavoka , und Canalese .
Lastovka , una Lagostana .
Quanto ai nomi della terza declinazione, siccome essi
terminano al nominativo singolare in una , o più con
sonanti , come appunto i nomi mascolini della prima
declinazione; così a prima vista si tende malagevole il
distinguerne il genere, e la declinazione; ma se si con
sidererà, che i nomi della prima declinazione hanno il
genitivo in d , e quei della terza in i , e che se quelli
Sono mascolini, questi sono feminini, la somiglianza
della lor desinenza nel nominativo non potrà in alcun
modo confondere lo studioso . Dei pochissimi nomi in
o , che appartengono alla terza, e che potrebbero esser
confusi coi mascolini in o della prima, non occorre
riparlarne, avendoli altrove indicati.
Molti nomi feminini della terza declinazione , che
terminano al nominativo singolare in ost , ed ai quali
i Ragasei pet dolcezza di pronunzia tolgono via la t
dicendo , pe.; starós in vece di starost , 10 vecchiaja ,
mladós in luogo di mladost , la gioventù , souo d'of
dinario nomi astratti spettanti ai vari atriburi delRani
ma , e del corpo , cioè virtù , vizi ec.; comé : jakást ,
i
130 Traitato Piimo .
o jakós , la fortezza , slabost , oslabós , la debolezze ,
krepóst, o krepós , la virtù , skladnost , o skladnós ,
l'eleganza, lièpóst, o lièpós , la bellezza, grùbóst , o
grùbós , la bruttezza .
Dei nomi di genere neutro .

I nomi di genere neutro , che , come dicemmo , ap


partengono cotti alla prima declinazione , possono sol
ianto conoscersi dalla terminazione del nominativo sin
golare , giacchè la regola del loro genitivo singolare in
a è pur comune ai pomi mascolini. Terminano essi
adunque in e , o in o , e serbano una tal desinenza an.
che all' accusativo, e vocativo . Al plurale hanno il no .
minativo , l'accusativo , ed il vocativo in a .
E bensi vero , che si hanno alcuni nomi mascoli
ni , i quali terminano anche essi in e , ed in a al no
minativo singolare ; ma tali nomi; che sono in picco
lissimo numero, o essendo nomi propri diminutivi, co
ine Ivo , Frano , Aute , Jure ec. , o nomi appellativi
di doppia terminazione, come pantaruo , o pantarúl,
oró , o orál, pakó, o pakál eo.; sono molto facilmente
riconoscibili , ed anzi che distraggere la regola genera.
le , vie maggiormente la confermano .
Dei nomi Eterocliti , o Anomali .
I roini eterocliti , o anomali sono quelli, che si sco
stano dalla legge comone degli altri nomi per rapporto 1
o al genere , o al numero , o al caso , O alla declina
zione, od a qualche altro attributo . Se ne sono già
addouli degli esempi dove si è trattato delle declina
zioni; ma qui l'ordine vuole , che se ne riparli .
I nomi eterocliti , che variano rapporto al genere ,
sono quelli , che al singolare sono di un genere, ed al
plurale di un altro , come: okko , ed ùho neutri al
singolare , occi , ed usci feminini al plurale ; slovo , ed
udo neutri nel singolare , slovi , ed adi mascolini nel
Plurale .
Gli eterocliri di nomero sono quelli , che si declina.
no soliaoio nel siogolare , o solianto del plurale , come
Della Sintassi dei nomi Sostantidi . 1:37
o nome cjovjek , gljùdi ec. già altrove declinati , e co.
me il seguerite nome diminutivo mascolino , che così
si declina .
Singolare . Nom . chjáchje , il padre ; gen. chjachje
( chjàchja presso i Morlacchi ) ; dat. chjachi z acc. chjà
chju ; voc . o chjàchje ; abl. schjachjóm . Al plurale ,
che non è in uso, si sostituisce il nome òtaz, il padre,
òzi , i padri ec .
Ecco altri nomi di solo numero plurale da aggior .
gersi ai già riportati alırove .
vēji , o 'vēſovi , ſaa, o ovaa , n. i legami .
Kljēscta , taa , n. le molle .
Kljēsctichi , ichjaa , m . le mollette dr smoccolare .
Sclipavize , zaa, f. mollette da svellere peli :
Zièpzi , ziepazaa , m . >

Zjèpanize, zjépanízaa, f. ) legna,spiccate.


Léghja , aa , 1. o il dorso .
Lēdi, ledii , m.
Slasti, slastii, f. cose dolci .
Gli eterocliti di caso sono quelli , che sono indeclin
i nabili , o hanno solo qualche caso . Fra i primi vi è ,
! P. e . , dòba di genere neutro , e che significa tempo ,
, ora , come koje je doba , che ora è ? Proljetna
dùba , anni giovanili ; cegljáde od dòba , persona di etd
provetto ; ſa náscega dòba , B.di nostri ec .,
sebber e
dòb , dobi nome feminino della terza declinazione ,
i poco in uso , sia nome regolare , e significhi l'istesso .
| Tali , oltre ad altri , che la pratica insegnerà , sono
ancora i numeri cardinali jedan , dva , tri ec. sino
i al cento . I nomi indeclinabili sono quasi sempre di ge
nere nentro : Dissi quasi sempre , perchè qualche no
me può pur essere mascolino , come : Vlasi , che pres
so i Ragusei anito all'aggettivo sveti significa s Biagio,
I come : od svetoga Vlasi , de S. Biagio ; e qualcheduno
anche feminino , come il diminutivo sele adoprato sol ,
tanto in vocativo in alcuni dialetti , come : drága sele
moja , cara sorellina mia . Presso i Ragusei si declina
però in tutto il Singolare .
į Fra i secondi, fra quelli cio ?, che hanno soltanto
i qualche caso , vis, p. e. , dôm , nome già alırore na live
132 Trattato Primo :
mentato , il di cui genitivo dòma , come indeclinabile
serve ed ai verbi di stato , ed a quelli di moto , di
cendosi : sati, o biti doma, stare , o essere in casa ;
póchi doma , vràliti- se dòma, andare , tornare a casa .
Vi è saj , o segáj , questo , se , questa , sej, o sego ,
questo , propome , il quale presso i Ragusei non ha ,
che la voce mascolina , la quale si adopri al nomina.
tivo , al genitivo , ed all'accusativo , come : vàş saj
svjét, tutto questo mondo , o vas svjet segái ; sega ju
tra , di questo mattino ; sega , o segaj raddi, o raddi
sega , per motivo di questo ; sei , queste , voce femini
na plurale si usa soltanto al nominativo , ed all' acca
sativo , come : sej besjede , questi discorsi. Vi è jutro ,
il matrino , che ha solo i genitivi, cioè jutra , e jù.
läraa , del mattino , dei mattini. Vi è tlè , il suolo ,
o la terra , o il pavimento , che al singolare coi ver
bi di moto è indeclinabile , come : pasti na tle , cader
per terra , e tli di genere feminino , e di numero plu.
rale , che al nom . fa tlí , la terra ; gen, tlij , o ta laa ,
della terra ; dat. tlìma , o tlehu , alla terra ; acc. tlè ,
la terra ; ablat. 2.° à tleh , où uih , nella terra .
Quindi coi verbi di stato si dice assai bene : lefcjati pa
tlìma , o na vieh , o po tlima , ed anche po tlèbu ,
giacer sulla terra ; dighnuti-se sºtlii, ed anche s'iāla ,
inalzarsi dul suolo . Vi sono finalmente tutti quei pro
nomi , i quali abbiamo veduto essere privi di qualche
caso .
Eterocliti di declinazione si chiamano quelli , che al
singolare sono d'una declinazione , e di un genere , ed
al plurale sono d'un altro , come : p. e. , cègljáde al
singolare è di genere neutro , e si, declina : pom . cea
gljade , la persona ; gen. cègljadeta , della persona ; dat .
cègljadeu ; acc. , e voc. cègljáde ; ablat. s cègljadetom .
Al plurale è di genere feminino , e si declina : nom .
cègijad ., le persone ; gen . cegljadii ; dat. cegljādim ;
acc, , & voc. cegljad ; ablat. s' cegljadima ; ablat, 2. ù
cepljàdieh , o à cegliadih . Del resto cegljad , cègljádi
può pure essere none regolare feminino della terza
declinazione ; ma non è molto in uso .
Della Sintassi dei nomi Sostantivi :
133
Si hanno finalmente dei nomi eterocliti di desinen
za . Essi per la loro diversa terminazione del nomina.
livo cangiano di declinazione , e di genere . Eccone
degli esempi . Cecità si dice sljepos , sti f. della terza
declinazione, o sljèpochja , chje f. della seconda , o
sljèpilo , la n . della terza . Attenzione pomgna , gne
f. della seconda; o pomnost, sti f. della terza, o pom
gnegne, gua n . , o pomstvo , stva n . della prima . E cost
dicasi di assaissinni altri nomi , e si pigli motivo da ciò
di confessare , che la lingua Illirica anco , per questo
singolarissimo pregio di poter infettere regolarmente in
tre, o quattro diverse guise un istesso nome supera di
gran lunga tutte le moderne lingue , ed è uguale , se
non superiore , alle più dotte , e celebri dell'antichità .
Di alcuni vocaboli più necessari nell'uso comune
del parlare , e del loro genere ,
e declinazione .

Diamo quì un breve catalogo di quei nomi sostanti


vi , che sogliono più frequentemente occorrere' nel di
scorso , e ne indichiamo anche il genere, onde gli sựu
diosi și avvezzino a conoscerne la declinazione . Ci at.
terremo ad alcuni vocaboli come se fossero generici , o
complessivi , quali sono , p. e. terra, cielo, acqua ec. ,
e sotto di essi inseriremo quelli, che vi hanno della
relazione .

Della Terra .

Kòpno , na neutro , il continente .


ſèmglja , glje feminino , la terra .
Nāsap , sapa mascolino, l'argine, o il mucchio di
terra .
Bârdo , da n. la montagna
Planina , de f. selva montuosa .
Gòra , re f. monte con degli alberi.
Brjégh , ga m. la collina . 14
Povârscje , ja n. la cima dei monti .
Poglje , glja n . 1 Art

Lavpina , ne f.) il piano


į 3
Trattato Primo .
134
Pustosc , sci f. ) la solitudine .
Pustigea , gne f.
Dubrava , ave f.
Lugh , ga m. il bosco .
Gai, aja m .
Kó , o kál , ala m .
}
Kalúſcja , ſce f. ) il fango
Spilla , le f. la grotta .
Oiòk , ka m.il isola ,
Art.ch , chja m. la penisola .
Grèbes , na m. sasso a guisa di pettine .
Kůk , ka lo scoglio .
Porier, m.na m .) la voragine .
Hrid , di f. la rupe .
diagoa , goe f. il terremoto . 1

Prodoglje ja n . la valle .
Lūka , ke f.
Solae , naa , f. le saline .
Gomilla , le f. la sassaja , o mucchio di sassi.
Dell' acqua

Voda , de f. l'acqua .
Mörre , ra n. il mare .
Jezero , ra n.
Blatto , ta n . ) il lago .
Ribgnák , ka m.
Ribarniza, ze f.
)
lo peschiera .
Rjeka , ke f. il fiume.
Plima, me c )-il riflusso del mare .
Osék , ka m .
Lögh , ga in . il letto , o l'alveo di fiume.
Jama , me , f. la fossa .
Porók , ka m . il torrente .
Tiscina , ne f. la bonaccia .
Dubina , ne f. l abisso .
Kráj , ja m.
Brigh , ga m. ) la ripa .
Della Sintassi dei nomi Sostantivi .
135
Vrūtak , utka m. il zampillo.
Dåfcd , ſcda m . ) la pioggia.
Kiscja , sce f.
Slana , ne f. la brina .
Léd , da m. il gelo .
Grad , ada m.
f.
Ròsa , se f. la rugginda .
Màghla , le f. la nebbia .
Sniégh , ga m. la neve .
Mechjàva ,, ve f. neve , e pioggiz .con - vento
flà gòaina f. şi

Vihar , ra m. la tempesta . ' !


Sciun , na m. }
Poplava , ve f. l'illuvione .
Vír , o if- vír , ra m .
Vrilo , o vielo , la m . il fonte
Tocjak , cka m.
Vál, la m. l'onda. 28 ‫܀‬. ‫ܐ‬
Talàs , sa m. ( yoce barbara') il flutio '.
Dell' aria .

Po- vjetárze , za n. L'aria .


Ajét , ra m .
Vjetar , ira m.
)
Vitar , tra m. ) i vento .
3
Vjetar sjeverni , la tramontana
Jùgh , ga m. il scilocco .
Vjetar istocnì, il vento di levante.it
Jùgh istocní, il scilocco levante :
Viètar polu -dnèvni, il vento di mezzo di .
Vjetar s kraja , vento da terra .
Vjetar ſápadni , vento di ponente .
Vihar , vìhra m.
Okrugh , ga m. ) il turbine .
Del fuoco .

Vattra, tre k. (voce barbaras ) il fuoco .


436 Trattato primo
ſcerava , ve f. la brugia .
fùbglja , glje f. la fiaccola .
Ufcefcégne, goa n. l'incendio .
Dei nomi delle cose divine .
Bogh , ga , m. Dio .
Boſcjānstvo , stva ö. la Divinità .
Stvoritegl, glja m . il Creatore .
Od-kupitegl, glia , il Redentore.
Spasitegl, glja m . il Salvatore .
Anghjeo , ghjela m. 1.Angelo ,
Zârkva , kve f. la Chiesa .
Zârkviza , ze , il tempietto .
Hrám , ama , m. ( voce barbara ) il tempio.
Oiar , ara m . l'altare ,
Kriſc, ſcja m . la croce .
Cjàscia , sce , f. il calice .
Plitniza , ze f. la patend .
Telesník , kam, il corporale .
Misò , sala m . il messale .

Planíta , te f. la pianeta .
Pas, pasa , m . il oingolo .
Nád- rameniza , ze f. la stola .
Ná- glávnik , ka m. l' amitto .
Svjetgpåk , ka il candeliere .
Kadioník , ka m.
Kadilo , la n . ) l'incensiere :
Tamjan , na m.
Livan , na m . ) l'incenso .
Inkuna , o inkupiza , ze f.
Ikona , ne f. ( voce Greca ) :) l'immagine.
Kârstèniza , ze f. il Battistero .
Svjechja, chje f. la candela .
Dubljer , ra m. la torcia .
Grob , ba m.
Grèb , ba m. it sepolcro .
Gròbniza,zeod
Sprovod , da m.'il funerale .
Odar martacki m.
Nosilo , 1a n. ) il feretro.
Della Sintassi dei nomi Sostantivi .
Kârsciègne , gna n. il Battesimo .
Missa , se , f. la Messa .
Sveto-tájstvo , stva n.
Sakraménat , enta m. ) il Sacramento.
Ispovjés , sti f. la Confessione
Odrjēscegne, gna n. 1° assoluzione.
Pokóra , re f.
Metanía, ie f.( voce barbara .) ) la pénitenza
LIT
Dei nomi della potestà Laica .

, ra m
Zár , ra n...
Krágl, glja m. il Re .
Kragliza, ze f. la Regino .
Herzégh, ga m. (voce Tedesca ) ) i Duca
Bạn , nạ m.
Duſcd , da m. il Doge .
Knés, sa m. il Conte .
Viteſ, ſa m.
mm.)
Junāk , ka m . Eroe .
Nad -celnik , ika m. il Generalissimo di armate
Japovjednik , ka m. il Comandante
Vojvoda , de m. il Capitano .
Sardär , ara m. il Colonnello .
Stjego-nòscja , sce m. l'Alfiere .
Vojnik , ka m . il Soldato .
U -hoda , de m. lå spia .
Turía , tie f. (voce barbara )
Ja- klad , da m. ) z ostaggio.
Stráſcia , ſce f. la guardia .
Sndaz , dza m.
Sūghja , ghje m. il giudice .
Sadja , dje m.
1f-dájník , ka m.
}
if-daja, je m. ) il traditore .
Kårvnak , ka , m. il carnefice , o boja .
338 Trattato Primo :

Dei nomi appartenenti all' uomo.


Cjovjek , ka m. l'uomo.
Gljúdi, dii m. gli uomini.
ſcèna , de f. la donna . •
Muscko , ka m. il maschio .
fa- rúcnik , ka m . ) lo sposo .
Vjerenik , ka m.
Ne-vjesta , te f.
fa -rucniza, ze f. la sposa .
Vjèreniza , ze f . )
Mladich , chja m. il giovine .
Diete , djeteta 1. il fanciullo .
Cedo , da 1. il putto ...
Maſc , fcja m. il marito .
ſcena , ne f
Gljúbi , bi f. la moglie
Gljubóvniza -ze f.
Stàraz , arza m. il vecchio .
Stàriza , ze f. la vecchia .
Babba , be f. la nonna . ‫؛‬

Starost , sti, fi la vecchiaja : :


Plemme , ena n. la stirpe .
Obitil , li f.
Kuchja , cbje f. ) .la famiglja :
Ròdstvo , stva n.
Rofcbina, ne f. ) il parentado
Rodiák, ka m . il parente. 33.511
Otaz , oza m.
Chjàchko , ka m. ) il padre
Matti , ere
Májka , ke )
la madre ,
Djèd , da , m
Did , da m. D il nonno .
Pra - djèd , da m. il bisnonno .
Pra-babba , be f, la bisnonnd..
Sinovaz , ovza , il nipote .
Chjérza , ze f.
Sinovkigna , gne f. ) la nipote .,

/
Della Sintansi dei nomi Sostantioi . 139
Unuk , ka m.
Pra-unāk, ka ) il pronipote .
Unùka , ke f .
Pra-unáka, ke f. ) la pronipote.
Dündo dam.m.) il zio dalcanto di padre.
Uz , úiza m. il zio da canto di madre ,
Bràt, ta , m. il fratello .
Sèstra , tre f. la sorella .
Sin , na m . il figliuolo .
Kichí, kchjer f. la figliuola .
Ocjúh , uha , il patrigno .
Machjeha, he f.
Máchja , chje f. )
la matrigna
Pastorak , orka m. il figliastro ,
Pástórka , ke f. la figliastra .
Djèver , ra m. il cognato .
fèt, eta m. il genero .
Tást , tasta , m . il suocero .
Pùniza , ze f. la suocera .
Udóvaz , ovza m. il vedovo :
Udoviza , ze f. la vedova .
Scenidba , be f. il matrimonio .
Pír , pira m , le nozze .
Svatbeniza , ze f . l'invitato alle nozze :
Dei nomi appartenenti all' anima .

Duscja , sce f. r anima .


Rafúm, uma mn .
Um , úma m . ) V intelletto .
Voglja , glje f.
Hotjègne, gna 1. ) la volontà.
Narav , avi f. la natura .
Pamèt , eti f. la mente .
Míso , sli f. il pensiero .
Dusceynóst, sti f. lo coscienza ..
140 Trattato Primo .
Dei nomi appartenenti al corpo .
Tielo , ela n.
Tilo , ila n. ) il corpo .
Udo da n . il membro .
Mosak , moſga , m . la midollo .
fcilla , le f. il nervo .
ſcilla , le f. la dena .
fciūgl , uglja m. il callo .
Kârv, irvi f. il sangue .
Kòſcja , ſce f. la pelle .
Ranna , ne f. la piaga .
Suſa , suſe f. la lacrima .
{ apljủvka , ke f.
Japliùvaz , vza m . lo sputo .
Pljaváka , ke m.
Slina , ne f. la saliva .
Pienna , ne f, la spiuma .
Sopòlipa , ne f. lo flemma .
yéd , eda m .
Jid , ida m. la bile .
Sârfcba , be f.
Snoj , ja m . il sudore ,
Pot, ota m .

Mókraza ,ze m7.. ) d'orina.


Ghnús , sa m. lo sterco ,
Govno , na m .
Glava , ve f. la testa ON

ſa-vratak , atka m.
fàtjok, ka, m . voce barbara. ) la cervice.
Vlás, sa , m . il pelo .
Kose , saa f. la chioma , o i capelli.
Moſcdáni , danii f. plur. il cervello .
Celo , la D, la fronte .
Obraſ, aſa m.
Lize , liza na ) la faccia .
O bârva , ve f. il ciglio .
Jágodiza , ze f. )la guancia .
Jàbuciza , ze
Dello Sintassi dei nomi Sostantivi .
No , osa m. il naso . lu
Okko , ka n. l occhio.
Bârk , ka , m. plur. bârzii, il baffos, les basettó .
:)
Usta , tii, o taa f. la bocca .
Usna , de, plur. ùsni, nii f. il labbra 5600
Jelik , ka m. la lingua . hong
Gârlo , la n . In gola . 1,1
Cegljústi , tij f. plur. le fauci.I 1.09luar
Brada , de f. la barba . :: y , v
Pod -bràdak , adka m . il mento . . ! ,
Vrát , vrata m . il collo . , ,
Rame, ramena n. la spallas 1

Plechie, chjaa n. pl. )) le spalle.


Plechje , chia n.
Leghia , ghjaa . pl. ) il dorso .
Lédi , ledii pl. m.
Pazuha , he f. l'ascella..?
Mísciza , ze f. il braccio . ::
Rūka , ke f. lo mano , ed il braccia .
Dèsna , o desniza , ze f. la destra ...
Ljeva , ve f. la sinistra . devunnot
Dlàn , na m.
Scjaka, ke f. ) la palma della mano , il pugno.
Pést , sti f. il pugno .
Pârst , sta m. il dito
Sckgljan , na m. l'articolo .
Nòkat , kta m . l' unghjo .
Pârsi , sii plur. f. il petto .
Sisa , se f .
Doika, ke č.) 10 mammella
Mlieko , ka 1. il latte .
Miko , ka 1. )
Utroba , be f. il ventre .
Sârze , za n, il cuore .
Bok , ka plur. bozi m . il lombo
Pùpak , upka m . lumbilico.
Plūchja , chje f. il polmone .
Jéträ , tre f. il fegato .
Bubrègh , ga , il rognone .
Mjehir, ra m. la vescica ,
143. Trattato Prime ,
Sljefana, ne f. la milza .
Zrjévo , va n. le interiora .
Rebro , ra n . la costa .
Gåſiza, ze f. Vano .
Kogljéno , na 8. il ginocchio .
Stēgbno, na 1. la coscio .
Bédro , ta D. il fianco .
Ghlieſcno , na. D. il tallone:
Nòga, ghe f. il piede .
Ghgoat, ta n. lo stinco .
Pod -plåt , ta m. la pianta del piede,
Pēta , te f. il calcagno .
Lakat, kta m . il gomito .
Dei nomi del mondo , cielo , tempo ec.
Svjét , ta m. il mondo .
Stuháj ja m.
Pocētak tka m.; ' elemento
Elemènat, énta m.
Nebo, ba n. il cielo :
Súnze, za 0. il sole .
Svieſda , de f. la stella .
Mjeséz , za m. la luna .
Mjēna , ne f. il novilunio .
Uscpa , pe f.
Usctàp , apa m. il plenilunio .
Ufcba , be f.
Daniza , ze f. la
}
stella
.

lucifero .
Vlascichi , scíchja: pl. m . lė plejadi o
1
Svjetlós , sti f. la luce .
Tmine, naa f. le tenebre.
Vedripa, be f. la serenità .
Màghla , le f. la nebbia .
Oblák , ka f. lo nuvola .
Trjés , så m . il fulmine .
Mūgna , gne f. il baleno .
Gròm , ma m , il tuono .
Vrjéme , ena 1. il tempo .
Godiscie , ta 8. l'anno .
145
Della Sintassi dei nomi Sostantiví .
Gòdina , ne f. la stagione .
Vjék, ka m. il secolo .
Proljetje, ja a.
Prémaljetje , ja n. ) la primavera:
Ljetto , ta n. l'estate .
Jesen , ni f. l'autunno .
fima, me f. l'inverno .
Mjeséz , za m. il mese .
Ne-djèglja danaa f. la settimane .
Dán , na m. il giorno .
Dei nomi della terra , e delle pietre
Sèmglja, glie f. la terra .
Mjesto , ta n. il luogo .
Po -kràjna, ne f. la regione , • spiaggia . B.
Krägljestvo , tva il regno .
Kragljevina , ne )
Dârscjàva , ve f. la provincia .
Kneſcèvina , ne f. la Contea .
Duſcdévina , ne f. il Dogato .
Vilaet, eta m . il territorio .
Ròdno mjesto n.
Otafcbina, ne f. la patria .
Dòmovina , ne f.
Graniza , ze f.
}
Mejāsc , scia m. ) il confine..
*
Kámen , kamena m. il sasso .
Stjana , De f. il macigno .
Kremen , na m . la pietra focaje .
Brús , sa m . la cote .
Rūda, de f. le miniera .
Pūt , ta m.
Drúm , ma m. ) la strada.
Plot, ta m. la siepe.
Dei nomi degli animali .
ſcivjna , ne f. 7 animale .
jviér, ri f. la fiere .
Trattato Primo .
Staddo
Stokka ,, ke
da n.
ti ) il gregge
Vo , òla m. il bove ,
Bivo , ola m . il bufalo .
Båk , ka m. il toro .
June , na m.
Jūraz , za m . ) il giovencõ.
Jáloviza , ze f. lo giovenca
Kogn , gna ma il cavallo .
Tovar, ara m. l'asino .
Màſak, maſga m. il mulo .
Ovza , "ZÉ fe la pecora e word die
Jåghgae , eta n.
Jaghagnaz , goaz m . .) l'agnello .
Járaz , arza m. il caprone .
Köja , fe £ la azpra .
Coffich , chja m.
Koſlaze , za mn . .).it capretto
Sârna , ne f.
Divokoza , ze f. 19 ) is daino.
Gljegljen , na mo :) il ceroo .
Jelin , ina m .
Koscjuta , te f. la certa .
Prāsaz , sza m.
Svigna, gne f. ) it porco .
il

Prasiza , ze f. lo scrofa ..
Vépar , pra m. il cignälé .
Vúk , ka m. il lupo is
Ris , sa m . la lince .0. sada
Kūna , de f..
Lísiza , ze f. y la volpe.
ſéz , za m. il lepre .
Misc , scja m. il sercio .
A
Glīgljak , glka m . la nottolo . .

Kūcjak , ka m. il cane . * £
Pàs , psa m.
Scienze , 28 m .
Scienaz , za m. il cagnolino,
Psch , chja m.
Kúcich , ohja in .
Della Sintassi dei nomi Sostantivi . 145
Màcka , ke f. il gatto .
Munna , ne f.
Mo jemúcia, cje ł. ) la scimia .
Dei nomi dei volatili .
ze f. l'uccello ,
ze f.
Puiciza, ze f. Ľuccelletto .
Sokó , kola m . il falcone .
Jarebiza, ze f. la pernice .
Dròs , o droſcd , jda m. il tordo .
Kosovich , chja in .
Kös , osa m. ) il merlo .
Slavich , chja m. il rosignuolo :
Lastoviza , ze f. la rondinella .
Sckvârglják , glka m. lo storno .
Modrokos , kosa m. il passero solitario .
Viābaz , bza m, il passero .
Kokócka , ke f.
Bana , ne f. ) ia beccaccia .
Volịch , chia m .
Gârmúscja , scje f. ) il beccafico.
Gârliza , ze f. la tortorella .
Cjak , ka m . la civetta .
Kúkaviza , ze f. il cuco
Kokósc , sci f. la gallina .
Kokót , ta m.
Pjèteo , tea m. il gallo ,
Piēvaz , vza m.
Piple , ta n .
}
Kokotich , chja m. il pollo .
Golúb , ba m . il colombo .
Gùska , ke f. 1 oca .
Patka , ke f. l'anatra .
Labút , ta m. il cigno .
Vrán , na m , il corvo .
ſcdral, o ſodró ; āla m. la grue .
Svraka , ke f. la pica , o gazza .
Jèj , ja m .
Sòva , ve 2. ) il gufo .
ke
1.16 Truttato Primo .

Del nome degli alberi ,


Dúb , ba m . l'albero .
Hrék , ka m.
Tıúp , pa m . ) il tronco .
Grana , ne f.
Gràuiza , ze f. ) il ramo .
Korra , re f. la scorze .
Lis , sta m. la foglia .
Būr , ra m. il pino .
Cemprès, sa m. il cipresso ,
Jela , lē f. l'abete .
Búkovina , ne f. il faggio .
Hrast , ta m.
Cèrovina , ne f. ) la quercia .
Jávor , ra m . il platano .
Lòvor , ora m. l' alloro .
Tòpola , le f.
Jáblan , na m. ) il pioppa .
Brjést , sta m . lolmo .
Jásen , na m . il frassino .
Drinovina , ne f.
Drìn , na m . ) il cornioloa 3

Kglèn , na m.
Kgiènovina, ne . ) l'opio.
Vârba , be f. il salice ,
fòvina , ne f. il sambuco,
Šinrjēk, ka m.
Smrika , ke f. ) il ginepro .
Bârsctàn , na m. 1* eltera ,
Târn , rna m .
Dracja , ce f. ) la spino,
Krùscka, ka f. il pero .
Jabuka , ke f. il pomo .
Krjéscja , sce ſ. il ceraso ,
Slìva , ve f. il prugno .
Múrva, ve f. il moro .
Maslina , ne f. l' olivo .
Praska , ke f. il persico
Della Sintassi dei nomi Sostantivi .
1:47
Smòkva , ve f. il fico .
Mjéndeo , ela m.
il mandorlo .
Bajam , ma m.
Orah , aha m. la noce :
)
Mârkatùgna , gne f.
Dùgna , gne f. il cotogno .
Tùgna , gne f.
Scīpak , ka m. il pomo granato .
Oskòruscja , sce m. il sorbolo .
Lòja , ſe f. la vite .
Jágoda , de f. Vacino .
Járno , na n. )
Dei nomi delle biade .

ſcitje , tja n. la biada .


Scitto , ita n . il grano .
Scèniza , ze f.
Psc èniza,' zei ) iil formento .
Jēcjam , cma m. l'orzo .
Raſc , ràſci f. la segala .
Proso , sa 1. il miglio .
Bàr , ra m. il panico .
Pir, tra m . il farro .
Osváh , ha m .
Scigi , glja m.
Sjérak , rka m.
) la spelta .
Sirak , ka m.
Socivo , ya o.
) it sorgo
il legume .
Bòb , ba m . la fava .
Léchja , chje f.
Sociviza, ze t ) za tente.
la

Dei nomi d ' ortaggio .


ſeglje , glja n. Vortaggio .
Kupus, sa m. il cavolo .

Bitva , tve f. la bieta .


Lochika , ke f. la lactuca .
Repa , repe f. la rapa .
148 Trattato Primo .
Andârkva , kve f. il ravano , o radice .
Gorusciza , ze f. la senapa .
Lūk , ka m. la cipolla .
Lùk - cēsan , luka - cēsna m. laglio .
Petrùsin , na m . il
Ac, ci f.
Moràc , cja m . il finocchio .
Tikva , ve f. la zucca .
Pipún, na m . il mellone .
Digna , gne f. il cocomero .
Markvjela , le f. la pastinaca .
Spároga , ghe f. lo sparago .
Dei nomi spettanti all'abitazione .
Stáo , na m. l'abitazione .
Vrata , taa , plur. n la porta .
Pràgh , ga m . la soglia .
fárvor, ora m . la porta interna .
Prozor , ora m . la finestra .
Brava , ve f. la serratura .
Kgljúch, chja m. la chiave .
Svjēchja, chje f. la lucerna .
Postèglia , glje f. il letto .
Perniza , ze f. il materasso .
Slamnjza , ze f. il pagliaccio .
US-glavje , vja n.
Tughdjela', le tout ) il guanciale.
Koktó , tala m. il cappezzale .
Flekta , te f. coperta da letto , e tutto ciò , che
copre al di sopra chi dorme.

Dei nomi appartenenti alle cose di cucina .


Kùbigna , gne f. la cucina .
Oghgnìscte , scia n.
Cómin, na m . ) il focolare .
Dimg lják , aka m . il camino .
Diin , ma m . il fumo .
Cjàghja , ghje f. la fulligine .

/
Della Sintassi dei nomi Sosianiivi . 149
Roſc, ſcja n . .

Pechme , chmaa f. pl. ) la graticola .


Rāſciagn , ſcgra m . lo spiedo .
Koio , tla m. la caldaja .
Lònaz , lonza m la pignatta .
Prosùglja , glie f.
Tava , ve f. la padella .
)
Tùcjak , cka m . il mortajo .
Dei nomi relativi al pranzo , ed alla cena .
Gòſba, be f. il banchetto ,
Objed , da m. il pranzo .
Rūcjak , ucka m. la collazione ,
Uſcina , ne f. la merenda .
Vecera , re f. la cena .
Târpeſa, ſe f. la tavola .
Stocich , chja m.
Stolaz , stöza m. ) la sedia .
Ubrus , sa m , lo sciugamano .
Rucincich , chja m , la salvietta .
Napa , nape f. la tovaglia .
Plitiza , ze f.
Taglierich, chja m. ) il piatto .
Dei nomi dei cibi .

Hrana , de f. il cibo .
Méso , sa 1. la carne .
} ruh , ha m.
Hljèb , ba m. ) il pane.
Smok , ka m . la vivanda .
Sir , ra , m . il formaggio .
Vàreno , nóga D. il lesso .
Pecēno , nóga n. l' arrosto ,
Màslo , la n. il buttiro .
Jacina , ne , f. il condimento,

ko 3
Tiuitalo Primo ..

Dei nomi delle bevanda ,

Prtje , ija n. la bevanda .


Vino , na n . il vino .
Rachia , chje f. l'aquavita .
Ozat , şta me ľ aceto ,
Kvasina , ne f. )
B

Dei nomi spettanti alte cose per vestirsi a


Hàglina , ne
Odjechia, Chief. . ) veste , destimento .
4
Koscjúglja, glje f. la camicia .
Gachje , chjaa f. plur. i calzoni .
Gachize , zaa f. plur. le mutande .
Bjècva , ve f. la calzetta .
Do- kogljenize , zaa f. plur. gli stivaletti di stoffa ,
le bottine , i coturni .
Zrèvglja , glje f. la scarpa .
1 0
Klobúk , ka m . il cappello .
Rukaviza , ze f. il guanto . E
Ubrúsaz , sza m.
il fazzoletto .
Ubrucich , chia m . 0

Mahràmiza , ze f. il fazzoletto da collo ,


Sciáp , apa m . il bastone,
Dei nomi spettanti alle cose per navigare .
D
Bröd , da m. la nave .
Drjévo , va nl. il legno .
Plávcka , ke f. S

Lághiza , ze f. ) la barchette ,, id

Veslo , la n, il remo .
Sidro , dra n, l'ancora .
Jedro , dra n. la vela .
Kârma , me f, la poppa della nave .
Prova , ve f, la prora della nave .
m. ,
Arbor , ra , o arbuo , ula m. re albero della nave .
Jámbor , ra m.
Della Sintassi dei nomi Sostantivi . 15
Fra i surriferiti vocaboli ve n'ha, che non sono pro:
pri del dialetto Ragusino, e che non sono di radice
Illirica .

Della costruzione del nome Geografici :

Gl’Illirici, ove trattisi dei nomi di regni , provincie,


città ec . , dove si parla in Slavo , o in Illirico , hanno
per lo più nomi Geografici nazionali, che contengono
delle sensatissime, e doite etimologie da weavarsi dalla
propria lingua. Tali sarebbero , p . e. , Bogdania , nie ;
in Moldavia ; Kara -vlàscka, ke , la Valacchia ; Zàrigrad ,
da , Costantinopoli ; Bjò-grad , da , Belgrado ; Bec , cja ,
Vienna ec.
Quanto poi ai nomi Geografici propri dell'estere cor
trade , essi li adottano , cangiandovi talora qualche lei
tera , e troncando , o aggiungendo con gran riserva , c
parsimonia qualche sillaba , affinchè compariscano rivea
stiti all' Illirica , come : Rumenlia , lie , in Romelia , o
Romania ; Egipat , pta , l'Egitto ; Lehsandria , drie , Aless
sandria ; sebbene d'ordinario si trasporti semplicemente
nella lingua propria i nomi stranieri, lasciandovisi per
fino l'istesso genere, come , p. e. , Milan , ana , Mila
no ; Fiorenza , ze , Firenze ; Italia , lie ec.; l'Italia .
Egli è poi ben specioso il modo di denominare i
Regni presso gl'Illirici ; modo , credo io , che si avvia
cina alla più alta antichità , ed agli stessi tempi eroici ,
quando il mondo delle nazioni diviso in tante piccole
società , e la terra in altrettante regioni non avea pet
anco avuto chi avesse saputo formarsi un Regno , d on
Impero . Gl'Illirici adunque, come se non esistesse
per loro il nome di Regno , al semplice nome gene
tico di terra vi aggiungono addiettivato il nome di
quel dato popolo , o nazione , che costituisce un Regno,
e dicono , p . e. , Mágjárska fèmglia , la tierra ( cioè.
il Regno ) degli Ungaris Franàeka ſèraglia, Scpanska
ſèmglia , Njemacka fèmglja ec. , il Regno; o la terra
dei Francesi ; degli Spagnuolt , dei Tedeschi ec . Alcuni
recenti setittori in vece di ſèmglja adoprano la voce
152 Trattato Primo .
Kragljevina , che significa propriamente Regno , o Kràis
na , che vuol dire una regione di estesi confini , come :
Céscka Kragljevina , il Fegno de' Boemi ; Lescka Kraina
il Regno di Polonia . Ma è meglio attenersi alla voce
fèmglia , perchè porta seco una idea più maestosa , si
gnificando anche continente . I Dalmato- Bosnesi par
Jando di chi viene dai lontani paesi del nord con ro
bustissima, e vaga espressione dicono dòlaſi, o dòlaſio
je is fèmgije, viene, o è venuto dalla terra , quasi che
fosse disceso dal polo .
Di alcuni nomi di specie .

E maravigliosa la ricchezza della lingua Illirica, quand


do se ne considerano i termini appartenenti alla specie.
Con una sol voce sostantiva si può esprimere in que:
sto idioma ciò , che nelle altre lingue appena si può e
sprimere per mezzo di vocaboli generici accompagnati
da' nomi aggettivi , e per mezzo della circolocazione.
Si piglino , p. e . , di mira i tre nomi generici verme ,
fico , e vino , e si veda quali ne siano i termini gene
rici. Verme in genere si dice zârv , va , m . ed in
specie :
Bubba , be f. il verme di seta . '
ſaviàcja , cje f., o Cmògl , glja m ., il verme, che ro.
de le viti .
ſcìſejak , fcka m. , verme, che rode la fava ed i
legumi .
Gagriza, ze f. , verme, che rode il grano .
Grisliza , ze f ., verme, che rode il legno ,
Griſiza , ze f., verme, che rode i libri.
Gūja , je f., verme, che nasce negl' intestini.
Mògljak , glka m . , verme , che fa il caccio , o il
presciutto .
Ghlistina, o ghlista , te f ., verme terrestre.
Fico in genere si dice smokva , ve f. , ed in
specie :
Brognacja , cje f. , fico brugiotto .
Oſimiza, ze . fo, fico tardivo , o d'inverno .
Petrovacja , chie f. , fico fiore primaticcio .
Dello Sintassi dei nomi Sostantivi . 153
Balunacja , cje. f., significa l'istesso , ma è voce
popolare però in uso .
Vodegnacja , cje f., fico pieno d'acqua , ossia doi
sugo .
Bieliza , ze , o
Gjonoviza,' ze . ) fico bianco, e bisłongo :
Susceliza , ze f ., fico da seccarsi .
Glusciza , ze f., fico : sciapito salvatico
Markùscja , scje , specie di fico nero : salvatico .
Viscjaliza , ze f., fico troppo matura .
Kuvjeliza, ze f ., fico appassito.
Vino in genere si dice vino , na n. , ed in
specie :
Vinze , za n . , vinetto , o vino di niun polso .
Ostènika , ke f ., vin acido .
Slàciza , ze f ., vin dolce .
Médeniza , o Mèdovina , ne f. , vino melato .)
Vòniza , ze , vino acquarello , a secondo vino .
Gârk , ka m ., vino Greco .
vino vergine , o fatto di uva
Samoiòk, ka m.) non torcolata .
Bluta , te f., vino , che ha di muffa . 7

Ofcinglika , ke f. , vino aspro .


Varenik , ka m . , vin cotto .
Màs , inasta , mosto .
Mastùrika ., ke f ., vino , che sci di mosto .
E così , qualora si percorrano le specie massime
relativamente alle cose fisiche, e morali di una certa
sfera , si troverà noini , e verbi di tal sprta in tania
copia , che per la proprietà del parlare Illirico non
dovevamo dispensarci dal darne degli esempi .
Della costruzione dei nomi Collettivi .

Per nomi collettivi s'intendono quelli , che abbrac


ciano o 1uni, o molii individui della stessa specie . Fra
gli altri sono degni di particolare attenzione i nomi
Gospoda , djèza , bràchja , che sono di genere femini
, no , come nascja Gospoda , la nostra Signoria , o i
nostri Signori ; påméina djèza , la gioventù , 0 i gio
154 Trattato Primo
vani di talento ; nascja Brachja , la nostra Confrater
nità , o confratelli, e che uniti con un verbo diven
tano di numero plurale, e di genere mascolino, come :
Dascja Gospoda naredivaju , o naredili-su , i nostri Si
gnori ordinano , o hanno ordinato ; sadàscgoa djèza ſci
vi-sa , i lòtri ù isto doba , la gioventù presente è vi
vace , e pigta nel tempo stesso ; Bràchja - su odlucili ,
i ucinili , la Confraternità ha risoluto , e fatto .
I nomi ordinali, che si formano dai numeri , come
dvoza , tròiza, osmeriza ec. seguono l'istessa regola ,
come: stotèriza ne-jaka , i strasciva pridobili-su , cento
uomini deboli , e timorosi hanno vinto . Bíli-su de
setèriza , erano dieci . All'apposto i nomi por collet
tivi mnósctvo , la moltitudine , púk , il popolo , o vol
go , skùpp , o skùpsctina , l'adunanza, e navala, o vâr
va , la turba non cangiano nè di genere , nè di nome
ro , come : vàs pīk govori , tutto il popolo dice ec.
Della costruzione dei nomi mascolini appellativi
della prima declinazione rapporto al loro caso
accusativo singolare .
Ella è cosa veramente penosa , è difficile per uno
straniero, che coll'esercizio non siasi ancor familiariz .
zato colla sintassi Illirica, il dover in parlando , o in
iscrivendo considerare , se, ogni qual volta' egli adopra
un verbo attivo , ed una preposizione , che regge l'ac.
cusativo singolare , il nome retto da un tal verbo , e
preposizione sia un nome inanimato , e della prima
declinazione ; poichè siffatti nomi ritengono all'accu
sativo l'istessa desinenza del loro nominativo singola
Te , cangiando anche la costruzione solita degli aggeta
tivi, e , se si vuole , anche del relativa , che li accom
pagna . Veniamone agli esempi . Os-tárgljanı grád , er
já gljùbim mir , abbandono la città , perché amo le
pace . Il nome mis , e grád sono nomi appellativi ina
nimati mascolini della prima declinazione; perciò non
hanno l'accusativo in a, come l'hanno i nomi propri ,
ed i nomi appellativi animati dell'istessa declinazione:
Quando questi nomi reuti dai verbi attivi portano
seco nomi aggeuivi, ed il relativo , gli aggerivi , e il
Della Sintassi dei nomi Sostantivi . 155
Telativo prendono anche essi la terminazione mascolina
non dell'accusativo , ma del nominativo , non ostante ,
che il verbo , che regge il relativo , sia verbo attivo .
Os- tà vgljain pàsc ljēpi grád, er-já gljùbim oni moj drā.
ghi mir , koi ( si può anche dire koga in accusativo )
ù grádu iſ- gubím , a na-dvoru uſcivam , abbandono 18
nostra bella città , perchè io amo quella mia cara pa
ce, che in città perdo, e godo al di fuori . Gli aggettivi
ljepi , e drāghi , il possessivo nasc , e moj , e il rela
niyo koi debbono considerarsi come accusativi , sebbe
ne abbiano la desinenza del nominativo .
L'istesso segue di tali nomi allorchè sono retti da
preposizioni , che vogliono l'accusativo , o stiano esse
da per se sole, o vadano unite coi verbi di moto . ſa
koi ofrok ? per quel cagione ? Nà, o po ni-jedan nå
cin , per niun conto . U svaki nacin , in ogni modo .
Já-sam-te priveo na pravi pūt , koi ( ed anche koga )
ii biásce i5-gùbio , ti ho ricondotto sul vero sentiero,
che iu avevi perduto ; svjèttuj - se bòglje ſa oni posó
consigliati meglio intorno a quell'affare. On ide ù grád,
# Rim ec. , egli si porta in città , a Roma . In questi
esempi i sostantivi uſrok , nacin , pät , posó , grád , e
0
Rim sono tutti nomi appellarivi inanimati mascolini
della prima declinazione , e gli aggettivi ni-jedan
- prāvi , svaki , e il relativo koi , da cui sono accom
pagnati colla terminazione del nominativo , deggionsi
riguardare come posti in accusativo , perchè soggetti
all'istessa regola dei loro sostantivi ,
Sebbene rapporto al relativo per maggior schiarimen
to sia quì d ' avvertirsi , che adesso relativo si dà la
terminazione del nominativo in senso di accusativo sol.
tanio allora , quando è preceduto da upo di tali nomi
appellativi mascolini della prima declinazione , e quan- ,
do è retto , come il suo antecedente , da un verbo ,
che sia attivo . Mi spiego . Kaſcivam -ti oni pūt , koi
59 si ( ed anche koga-si ) if -gubio , ti mostro quella stra
da , che hai perduto . Quì si verifica appuntino la re
gola , mentre il verbo káfati, che regge il nome pūt,
ed il verbo is- gubiti , che regge il relativo koi , sono
i ambedue verbi attivi . Ma se il nome pūt , P. e. , non
156 Traltato Primo .
fosse più accusativo , ma nominativo , ed il relativo
dipendesse da un verbo attivo , o da qualche altro ,
che reggesse un'altro caso , allora il relativo dovrà sol
tanto mettersi in accusativo colla sua desinenza di ko
ga , o in altri casi colla sua terminazione propria ri
chiesta dai verbi , che li reggono , come nei seguenti
esempi : oni pūt, koga-si uſeo ( e non koi ) odvesti
chje- te na pāvu poghìbu , quella strada , che hai preso ,
ti condurrà ad una certa rovina . Oni pūt è nominativo ,
e perciò dovrà dirsi soltanto koga , e non koi . Vrati
chjesc -sc s'pūta , koi privodi na poghìbu , i od koga
vaglja-se odaleciti, ti ritirerai dalla stradı , che guida
alla perdizione , e dalla quale fa d'uopo d'allontanarsi .
S'pūta è genitivo , e koi nominativo del verbo pri
vodi .
Ma per rendersi famigliare una costruzione così in
trigata bisogna da bel principio fissarsi bene in mente ,
che i nomi propri , ed appellativi della prima declina
zione coi verbi attivi hanno il loro accusativo singola.
re in a , coine: já gljùbim Antuna ko mōga priàteglja;
posctújem Boga ko moga Stvoriteglja ( Bogh , ed Antun
sono nomi propri , priàtegl , e Stvoritegl appellativi ),
io amo Antonio come mio amico ; venero Dio come mio
Creatore ,che i nomi neutri l'hanno in e , o in o , co
me : berém sèglje , colgo dell'ortaggio ; vodim staddo ,
guido larmento ; che i nomi della seconda declinazio
ne o propri, o appellativi , o mascolini , o feminini l'
hanno in u , come: Andriu , i Mario-mi pofdràvi, sa .
luta da parte mia Andrea , e Maria ; ijèm ribu , mangio
pesce ; Bójnik slúscja Vojvodu , il soldato obbedisce al
Capitano ; che infine i nomi della terza declinazione ,
che sono tutti feminini, l'hanno coll'istessa termina
zione del nominativo , é vocativo , cioè in una , o più
consonanti , come ; gljùbim pravednóst , amo la giusti
zis ; cjútim holes , sento del dolore ; rezi-mi onu stvar,
raccontami quel fatto ; pūsctili su meni kârv , mi hanno
salassato ec.

1
Della Sintassi dei nomi Sostantivi ; 157
Costruzione dei nomi di tempo .


I nomi sostantivi di tempo , come, p. e . , dān , gior
no , nôch , noite , ne-dièglja , domenica , mjèsez , mese
fiina , inverno , prémagljetje , primavera , ljetio , estate ,
jesen , autunno , si mettono in accusativo ogni qual
volta si domanda , e si precisa il tempo , come: já
sctiem svu noch , io leggo tutta la notte ; scēlam- se
vàs dan , passeggio tutto il giorno ec.
Questi stessi nomi quando non si domanda, e non
si risponde si pongono all' accusativo colla preposizio
De nà . Quindi dirai : ' vidim -te jedan pūt nà dan , nå
gódiscie ec. , ti vedo una volta al giorno, all'anno ec. ,
7 sebbene in alcuni dialetti dicasi pure nà dánu , nà gó
disctu col dativo ,
I nomi di tempo col senso interrogativo , o dubita
tivo si mettono pure in accusativo colla preposizione
ů, come : Kàd - chjesc - se u-pūlit? Quando l'incamminerai?
ù petak , venerdi ; a kàd -chjesc- se vrátit ? e quando ri
tornerai ? ù ne-djèglju , domenica ,
In questo senso si adopra pure il genitivo senza al
2 cuna preposizione ; kàd - si dòscio ? Såd , ovega cjàssa ,
quando sei arrivato ? Ora , in questo momento . Hòchjesc 毒

li opéia pochi? Ripartirai ? Ove fime, ovèga ljèriase,


ako Bogh dà . Si , questo inverno > questa estale ,
piace a Dio .
Finalmente si avverta ancora , che se i nomi di tem .
po , misura , grandezza, lontananza uniti ai nomi nu
merali sino al quauro si mettono in accusativo , dat
cinque in su si mettono al genitivo plurale , come:
ako - sam bio ù grádu trí, cetiri dni, mislìsc- li dà -chju.
te cekát josctéra pēt , illi scēs danaa ? se sono stato tre ,
o quattro giorni in citid , pensi til forse , che t' aspet
terò ancor cinque , o sei giorni ?

Dei genitivi sostantivati .


I nomi sostantivi , che vengono dopo altri , e che
significado nascita , paese , offizio , arie , natura ec.
158 Trattato Primo i
possono mettersi in genitivo colla preposizione od , o
senza, o coll' ablativo senza alcuna preposizione , co
me: já - sam òd ' roda rimskoga, o soltanto roda lill
skoga , o rodom Rimgnanin , sono Romano di nasci
ta . In questo ultimo senso vorrà dire sono per nasci
ta Romano . I genitivi di possesso , come si è detto
altrove , si addjettivano , come: mihajlov Kògn , il ca
vallo di Michele ec. Finalmente la preposizione od pro
pria del genitivo ora si mette , ed ora si tralascia coi
genitivi, come : trêscgna òd ſèmglie , o ſèmglie , lo
scuotimento della terra .

Osservazioni su alcuni casi .

Il dativo singolare d'ogni nome coi verbi di stato


può ricevere la pri one ù , e propriamente corri
sponde all'abla i altre lingue . Ciò è stato mo
tivo , che in alcuw . uialetti siasi al singolare abbrac
ciato un caso di pià senza alcuna necessità . Infatti
hasta dire , che la preposizione è quando significa nel,
o in col senso di dentro , addentro richiede al singo
lare il caso dativo , come : bio - sam u Rimu , sono sla
to in Roma ; stanujem u Dubrovniku , ho stanza in
Ragusa ; sıòim u kuchi , sto in casa ec.
Alcuni e nello scrivere , e nel parlare sogliono met
tere il sostantivo in dativo , e' il pronome , o l'agget
tivo in ablativo, dicendo , p. e. , woje ù mòjom vlàsti ,
à mòjom , o nà mòjom rūzi, in vece di ù mòjoj vla
sti , ù mòjoj , o nà mòjoj ruzi, come deve dirsi , cid
è- in potere , e in mano mia . I buoni scrittori si guar
dano da tali idiotismi troppo volgari.
Gli antichi , come si osserva presso il Cassio , face
vano terminare alcuni nomi mascolini della prima de
clinazione anche in e al nom . , ed al voc. , dicendo ,
p. e. , svjedoke , junake , vlastèle.ec ., i testimoni , gli
eroi, i nobili"; o svjedoke, o junake , o vlàstèle ec. in
luogo di svjedòzi , janàzi, vlastèli. Il Cassio non è
più da imitarsi al dì d'oggi in questo particolare .
.
Le regole da noi diate sulla terminazione dei genitivi
plurali, le quali sono costantemente praticate dai Ra.
Della Sintassi dei nomi Sostantivi . 159
gusei, variano alquanto dalle antiche, e moderne dei
Dalmati , e dei Bosnesi . Le lingue , che hanno molti
dialetti , come l'Illirica , somministrano delle regole
particolari, che non bisogna disapprovare , e che è be
ve di conoscere. Rapporto adunque ai nomi della pri
a declinazione si mascolini , che neutri non solamen
te si fanno terminare al genitivo plurale in due aa ,
come presso i Ragusei, ma anche in ah, in ev , ed ou
e in due ii . Quindi trovasi presso gli autori Dalmato
!
Bosnesi od mjestah , e od injèstih ( mjèstaa alla Ragu
sea ) , dei luoghi ; spasitegijev , dei salvatori , Rajev
dei Paradisi ( spasitegljaa , rajaa ) ; Vremenov , o Vré ..
anenii , dei tempi ; vjetrov > o vjetrii , dei venti ec.
Nei nomi della seconda declinazione usano parimenti,
coine iri quelli, della prima , la terminazione in ah
82
propria del solo ablativo secondo plurale presso i Ra
5
1
gusei. Quindi dicono òd Viiah ( Vilaa ), delle Ninfe ,
ribārah , dei pescatori , ec. Una tal desinenza è forse
più dolce dei due aa , ed è assolutamente da non di
sprezzarsi . Finalmente il genitivo plurale della terza
? declinazione, che presso i Ragusei termina sempre in
due ii , presso i Dalmato -Bosnesi può finire in due ii ,
in due aa , in una consonante , tolte via le vocali , ed
anche in ju. Eccone degli esempi : od stvarii, od stvá.
Taa , od stvàr , delle cose ; od ocii, od ociju , od uscii ,
od usciju , degli occhi, delle orecchie ec. In oggi si
usa più plausibilmente la sola desinenza dei due ii ,
essendo le altre antiquate , come apparisce dalle opere
dei buoni poeti Ragusei antichi .
Il dativo plurale può finire o in am , o in im , in
ami , o ama, come : vjètrim , vjètrima , o vjètrimi , ai
venti ; nam , nami , o nama , a noi ; ucenikom , oq
1
cenizima, Apòstolom , o Apòstolima ( come praticò if
Giorgi ) , si discepoli , agli Apostoli .
Il Cassio' fa terminare gli accusativi plurali dei no
mi mascolini della prima declinazione anche in i , co
me vjètri , i venti ; ù dnì one , in quei giorni ec. Una
tal regola non può però valere, che per qnalche nome
anoinalo , che l' aso mostrerà .
160 Trattato Primo .
L'ablátivo primo plurale può terminare semplice
mente in am , ovvero in ima, o imi , come : s'krèpó
stim , s'krèpóstima , o s'krèpóstimi. Gli antichi sosti
tuendo un'a al penultimo i dicevano anche s' krépós
tama , celle virtù ; s'millòstami , colle grazie ec. Final
mente si avverta , che sebbene gli ablativi secondi plu.
rali d'ogni declinazione corrispondano al dativo sin
golare , e siano e gli uni, e gli altri coi verbi di quie
te retti dalla preposizione ù ; pure l'ablativo primo
plurale si adopra indistintamente pell' ablativo secondo.
Quindi si può dire ù ozieh , où ozima, nei padri ,
ù pârsieh , où pârsima, nei petti , ù vremènieh , o ù
vremenima , nei tempi , ù vojvodah , où vojvodam ,
nei capitani , ù vas > o ù vami , in voi eć. I Dalmato .
Bosnesi usano anche il genitivo plurale in vece del 1.",
• 2. " ablativo , come : ù millóstii, nelle grazie in vece
di ù millóstieh ; ù dnii, nei giorni, ù vjètrii , nei venti ,
in luogo di ù dnevieh , ù vjèrrieh , anzi siccome il ge
nitivo plurale per lo più presso di loro finisce in
ah, cosi dicono p. e . , ù danàh , ù mjestah , ù Bogòvah,
nei giorni , nei luoghi , negli Dei , in luogo di ù dnién
ù mjèstieh , ù Bogovieh . Presso gli antichi Dalmati si
troverà pure l’ablativo 2.º , e il genitivo plurale in ve
ce dell' ablativo 1.º retto dalla preposizione s', come:
s' Vilah , colle Ninfe, s' ribarii, coi pescatori , s' slado
stii, colle dolcezze in vece di s' Vilami, s' ribarima , so
siadóstiina : Il diverso significato delle preposizioni s ',
e ù non lascierà però luogo all' equivoco, malgrado
queste diverse desinenze .

TRATTATO SECONDO

Della costruzione dei nomi aggettivi .

Gli aggettivi in fuori dei casi retti , cioè del nomi


nativo , e vocativo , ricevono dopo di ' se ogni altro
caso obbliquo . Gli aggettivi anche in questa lingua
possono dividersi in aggettivi di scienza , d'ignoranza ,
di compagnia , di abbondanza , di privazione ec.
Della costruzione dei nomi aggettivi . 16 :
unplan
Degli aggettivi , che richiedono il genitivo .
i
krep Gli aggettivi , che , significano scienza , ignoranza ,
. Fix compagnia , abbondanza , privazione ec . sono propria
ndiz mente quelli , che vogliono il genitivo . Tuttavia il
iro genio della lingua Illirica non si confa totalmente
con quello della Latina , e dell'Italiana , alle quali
opo gli addjettivi reggenti il genitivo , come , p. e. , gna
GECI rus Reipublicæ , imprudens maris ec. , ignudo di scien
IN za , povero di consiglio ec . danno tanto di bellezza , 7

e grazia . GlIllirici vi suppliscono però con altre bel


lissime costruzioni, che fa quì mestieri d'indicare . 1.
Convertono essi l'aggettivo in un sostantivo , che si
.

gnifichi l'istesso , e gli danno poi il genitivo , come :


ii-si' náglo - ſcèglnik novinaa , tu sei annitore di novi
tà . 2.º Considerano l'aggettivo come participio , e gli
danno una preposizione, che secondo il caso, che vuo
C le , regga ciò , che nelle altre lingue è genitivo , co
me : uvjėjcban -si ù ugljùdnieh tvorbah , sei intelligen
te delle arti liberali , ossia ammaestrato nelle arti
1 liberali 3. Di due parole ne formano una sola , che
abbraccia l'idea dell'aggettivo , e del sostantivo , come :
1
mnògo- fnan perito di molte cose ; staddo-bogatin
ricco di bestiame ; mjesto iràvásto , suscjásto , brjègá
sto , luogo ſertile di erba , pieno di aridità , e di col
line ; così mudràst , o ſnanast, dosto-hvalan , dosto- vje.
ran , dosto - cjùdan , tanko- uman significano già da per
se stessi l'uomo di grande scienzı , degno di lode ,
di fede , di ammirazione , e fornito di sottile , e pe
netrante ingegno . 4.° Nel senso di negazione colle
particelle ne, non , e bej , senza col solo aggettivo
esprimono il valore del genitivo , come: bèl -painetan ,
Te - winan , o bès -àman significa uomo privo d' intellet
10 , o di mente. 5.° In luogo dell'aggettivo adopra
no il gerundio dandogli quel caso , che richiede , co
me : nè -podnosech ſimu , " impaziente del freddo , ossia
chi non soffre il freddo ; budduch , o budduchi ù svje
sti, où nie-svjèsti. ( compos , o impos mentis ), chi è
nel suo buon senno , o chi n'è privo . 6.° Finalmen
1
162 Trattato Secondo .
te invertono la costruzione, e dicono l'istesso in altro
modo , e con altre parole , come : dostojan ſa bìt gljú.
bjen , degno d'amore . Nel percorrere ora gli aggetti
vi secondo i casi , che richiedono , faremo pure osser
vare şiffatte regole di costruzione . Del resto gli agget .
tivi o siano primitivi, o derivativi , semplici, o com
posti, positivi, o negativi vogliono nella rispettiva loro
classe la medesima costruzione .

Aggettivi di scienza , d'ignoranza ,


di desiderio ec .

Pùn , pieno · Rim pùn krepòsnieh gljùdii , i ſnagna


raſlikoga , Roma piena di uomini virtuosi , e di ogni
sorta di scienza , disse il Giorgi . Sit, sazio . Sit kruha ,
sazio di pane .
Po -hlèpan , coida , po hlèpan slave , avido di gloria ;
viņa- ste po-hlépni , siete vogliosi di vino ., Il Giorgi
usa po -hlèpan anche colla preposizione nà collac
cusativo , come : cému oni na ſlo po -blépni ? perchè
quelli avidi del male ?
Siromascjan , povero . Ermagorin nauk bi urēsaa si
romascjan , la scuola di Ermagora fu meschina di or
namenti , o nell' ornare .
Kârzàtt , carico . Bröd kârzatt ſitta , nave carica
di grano .
Prājan , vuoto . Laghịa prāſua dârvaa , barca vyota, t
di legna .
Dostojan , degno . Dostojan úspomene , degno di ri
cordanza ; nè-dostojan cjástii , i plách jaa, indegno d ?
onori , e di stipendi ,
Pojèn , o na- pojèn , ripieno , imbevuto . Na - pojèn
Djàcskoga mūro-Snagna , ripieno di sapienza Latina .
Umjettan , dotto . Umjettan Garckòga , i Djacskoga
jeſika , perito del Greco, e del Latino .
Ne- vjesce', non pratico . Ne- vjesct Slovinskoga jeſi
ka , chi non sa l'Illirico . Questo aggettivo regge pa
re il genitivo colla preposizione odi, ed il dativo , co
me : vjèsct od ove stvari , ed ovoj stvari, pratico di
questa cosa ..
Della costruzione dei nomi aggettivi. 163
Priv , innocente . Pràv braiove kârvi , innocente deli?
uccisione del fratello .
Dojen , o ja- dojèn , allattato , imbevuto . ſa - dojèni
kârvi od boja , allattati la prima volta col sangue dela
la guerra , disse il Gondola . Dojen mljeka , nudrito di
latte ; mlieka na - dojen , pasciuto à sazietà di latie.
Rajúmnik svetieh kgnigaa , conoscitore , ( sostantivo )
o perito delle sacre carte .
Umjèttan , o umichjan , vjesc , vjesctan, nè- umjètrán ,
o nè-vjescian ù teſcackieh stvari , ù poslieh skupno
vlada , Târgovine ec. ( l'aggettivo colla preposizione di ,
in al singolare col dativo , ed al plurale coll' ablativo
2. ° ) , pratico , o impratico delle cose d'agricoltura , dei
maneggi del governo , del negozio ec.
Soajůchi mjesta , i gafe (il gerondio , che regge l'ac.
cusativo ) , perito dei luoghi , e dei guadi .
10
Nè-ſnajùchi ( gerondio ) mnòghe stvari , imperito di
molte cose .
Vrjèdàn , o mallo -vrjèdàn po mörru , pratico, o poca
pratico della navigazione ( l'aggettivo colla preposizio
ne po , per ) .

Di participazione, o compagnia ,
e di privazione .

Udioník ubồsctva , krivine éc. , divisorë , ossia par


tecipe della povertà , della colpa .
Drugh , o druſcbenik u bòlesti, ù tùgah , compagno
( colla preposizione ù , in ) , partecipe del dolore , delle
disgrazie
Drugh ù targu, drugh na puu , drugh , nạ tầrpèi ,
( l'istessa costruzione ) compagno di negozio , di viag
gio , di tavola . Nà qui significa di , o nel .
Gorpār, o Gorpodār sebe , o od sebe , padronte di
se , o chi gode la sua libertà .
Nè-kgniſcnik , uomo di niuna erudizione .
Bef, senza . Bèj svjètta silla ne-slùfci , priva di con
siglio la forza non vale .
164 Trattato Secondo .

Di abbondanza , e di scarsezza .

Bogataz , o Bogatnik , ricco . Bogataz , o bogatnik


srebra , mjèdii , ( sostantivo ) ricco d'argento , di da.
nari .
Nè-ſlàto-bogatan , nè-pògljó- bogatan , (laggettivo a
nito al sostantivo ) non ricco d'oro , di campi .
Mallo- rjècjan , scarso di parole ( aggettivo unito all ,
avverbio ) .
Bèl prjátegljaa , bisognoso di amici , ( la preposizione
bèl tien luogo del genitivo ) .
Ne- svjetovan , privo di consiglio .
Ubògh , o nè-ubògh ajècii , ( sostantivo ) chi parla po
CO , o inolto .
Praſcroscjàk ſcivota, kârvi , ( sostantivo ) prodigo del
la vita , del sangue .
Raſmètnik, o raſasipnik , scialacquatore , ( sostantivo )
bitja , dolāraa , prodigo del patrimonio , degli averi .
Gljubovnik lòva, ( sostantivo ) amante della caccia .
Priategl spùtno govorègna , pusctosci ec. , (sostantivo)
amante del bel parlare, della solitudine . D
Dobitaiaz skrovnih mislii , ( sostantivo ) chi sa , o
penetra i pensieri nascosti .
Tvård , o stanovit u svojòj odlùzi , ( aggettivo colla
preposizione ù ) tenace del suo proposito . 0

Degli aggettivi , che vogliono il dativo .


Richiedono il dativo tutti quei aggettivi , che appor.
tano utile , e disutile , piacere , è dispiacere , e che si G
gnificano uguaglianza , disuguaglianza , fedeltà , infedel
tà , odio , contrarietà , assuefazione ec .

Aggettivi di utile , e disutile .

Koristan , o ne koristan svojoj oraſchini ( i Ragusei


in vece di otafcbina dicono sòdno mjèsto , cioè luogo
patio ) utile , o non utile alla sua patria .
Pogubán graghjanom , pernicioso ai cittadini .
Della costruzione dei nomi aggettivi. 163
Di piacere , dispiacere , e d'invidia .
Ugodan , o nè-ugodan , drágh , o nè-drágh , milli
priareglina , accetto , o non accetto , caro , o non caro ,
gradito , o non gradito agli amici .
Dósadan svakomu , fastidioso ad ognuno .
Mârſēch pūku , odiato dal popolo .
Di uguaglianza , e disuguaglianza .
Takmen , o nè-takmèn , jednak, o nè - jednák , uguale ,
o disuguale . Pedepsa jednaka grjehu , la penn uguale
alla colpa ; nè- takmèn tegòti , disuguale al peso ,
Slicjan, o nè slicjàn , prìlicjàn , o nè-prilicjàn , simile ,
o dissimile. Kchí slícna matieri, figlia simile alla madre ;
sin òzu nè-prilicjan , figlio non simile al padre :
Di fedeltà , ed infedeltà , di odio , e contrarietà .
·Vjeran , o nè- vjéran Bògu , fedele , o non fedele a
Dio .
Mârſech, o mârſak dòbriem gljùdim , odiato dai
buoni .
Pròtivan , o nè-pròtivan ikòmu , contrario , o non
contrario a qualcheduno .
Di assuefazione , e non assuefazione .

Gli aggettivi di questa classe possono avere o il sem,


plice darivo , come gli alıri , o l'accusativo colla pre
posizione nå, che esprime meglio il rapporto delle co.
se . Eccone i principali .
Obicjan. Ovo- je stvär meni òbicna, ciò è cosa a me
solita ; na slùfcbu ne- obicjàn , non accostumato a ser
vire .
Obiknūt , avvezzo . Vòjska trūdu , o nà trūd obi
knuta , one-obiknūta , esercito avvezzo , 0 non avo
non avvezz
vezzo alla fatica ; , nè-fàbiknūt morra >

alla navigazione .
13
Trattato Secondo .
Naucjan , ardezzato . Naúcjàn inostràniem òbicjaim ,
assuefalto alle usanze straniere ; nè -naúcjàn nà poru
gagna , i na pógârdjègna , non avvezzo alle derisioni,
ediº agli affronti ,
Ohârdan , indurato . Tjèlo ohârdano trúdima , corpo
indurato alla falica ; cjòvjèk nà trūd , ( si dice anche
ù col dativo) o ù trùda , nè-ohârdan , uomo, che non reg.
ge al travaglio .
Vi sono dei participj di molti verbi , che altrove in
dicheremo, i quali vogliono parimenti questa medesi
ma costruzione ,

Degli aggettivi , che richiedono l'accusativo ,

Non avvi , che gli aggettivi di inisura , che richie


dono l'accusativo , ma nel modo seguente . Il primo
numero , grado , piede , braccio , pollice , o altro nome
indicante misure cal numero uno si pone nell'accusa
iivo , il secondo , terzo , e quarto inclasive nel geni
rivo singolare ; dal quinto in su il nome di misura si
mette nel genitivo plurale , e tal genitivo sino al quat
tro è retto dai numeri presi indeclinabilinente dvā, se
il nome di arisura è mascolino , orieutro , dvie , se è
feminino , iri , e cetiri ; e dal cinque in poi è pari
menti reito dai numeri indeclinabili pēt, sces, stā ec. ,
cinque , sei , cento ec. Ovi-je vjūb visok nòghu , o je
dou nòghu , ( il primo numero si può tralasciare ) dvie 1
nòghe , tri ròghe, cetiri nòghe , pet , scēs ' ' dèset , sto
nòghaa , questo albero è alto un piede, due, tre , quat
tro , cinque, sei , dieci , cento piedi ; mòja kùchia jest
dugá làkat , o jedan làkat , dvā , tri , ceiiri läkta , pēt ,
sedam , sto làkataa , la casa mia è longa un braccio ,
due , tre , quattro , cinque , sette , cento braccia , Del
fęsto'gli aggenivi di misura sono i seguenti .
Dùgh , ga, go , longo ;, kratak , kratka , iko , çorto ;
sciròk, ka, ko , largo ; prostràn , na, no , esteso ; oſak ,
aska , ko , stretio ; visok , ka , ko, alto ; ufviscèo , na ,
no , innalzato ; nifak , piſcia , niſce , o niſki, ka , ko ,
basso ; dobòk , ka , ka , profondo i cest , ta , ļo , spes
Della costruzione dei nomi aggettivi . 167
50 ; lanak , tanka , ko , sottile ; tvârd , da , do , duro
měk , ka , ko , molle.
Degli aggettivi , che vogliono l' ablativo

Primieramente ricercano l'ablativo gli aggertivi di


abbondanza , e di scarsezza , alcuni dei quali reggono
pure il genitivo , come abbiamo tesiè veduto . Esi
sono :
Pùn , pieno ; kârzit, carico . Bröd pùn scènizom ;
lághja nè -kârzatta dârvima , bastimento pieno di grano ,
barchetta non carico di legna i
Bogat , ricco . Pròdoli teküchiem vòdami bogatie ,
valli ricche di scorrenti ruscelli . Bogat presso il Del
labella trovasi pure all ablativo colla preposizione si
che significa con , da , e di ; ' come: bogat ' s' fcivòri
nom s'hàsctinami, ricco di mandre , di possessioni:
>

Ma d'ordivario si tralascia , dicendosi , bogat occin


stvom , o djèdinom , ricco di patrimonio .
Obilat, o obilni , abbondante . Grad pukom obilät ;
città popolata ;, briègovi : lojami obilni, colline abbona
danti di viti .
j
Pojèn , o rià - pojèn , inzuppato . Nà- pojèn vinom ,
pieno , o zuppo di vino .
Plodàn , fertile. Pògija ſciutom plodna , pianure fer
tili di grano .
Rodìv , ſecondo. Vårt rodiv plodim i orto , che frut:
ta , o fecondo di frutti .
Sit , sazio . Sit hljebom , sazio di pane :
Ubògh , povero . Ubògh , rjècima , povero di parole .
Dojen , fà -dojen ec.; nutrito , allaitalo . Dojen mlje
kom , nutrito di latte .
Inoltre si deve dar l'ablativo , a tutti gli aggettivi ,
o participi, che si formano dai verbi di accrescere;
sininuire , vestire ; spogliare , spargere ,, adornare ; ab
bellire , esser debitore , obbligato ec. , e che sono :
Uſmnoſcen , accresciuto. UſmDoſeen hvalami , accre
sciuto , o decorato di lodi :
Obucen , vestito . Obucen grimiſom , vestito di pone
peta .

1
168 Trattato Secondo :
Svucèn , o svlacen , spogliato . Svucen haglipam , spoo
gliato delle vesti .
15-veſen , is- pisan , ricamato . Odjechja ſlatom , i
svilom is-pisāua, iſ- veſena, veste ricamata di oro , è
di seta .
Posùt , sparso . Posút prahòm . asperso di polvere.
Posadjèn , piantato , o ripieno. Mjesto posadjeno ma
slinam , luogo piantato , o ripiantato di olive .
U- rescèn, e nà- rescèn , adorno. Livade ljepiem zvjè
chjem u- réscene , illi nà- réscene , prati di bei fiori ador
ni ; nà -rescèn krepostima, adorno di virtù .
Pobjen , tempestato. Nebo ſujefdami pobjeno, il cie
lo tempestato di stelle .
Ob-dáren , ornato . Obdáren bistrom påmeti , ornato
di chiaro giudizio .
Dârſciàn , obbligato, debitore. Dârſciàn glavom , ſci
votom ec. , debitore della vita .
Ob-vefán, e là -vesán , obbligato, soggetto. Savjètom E
ob-veſán, obbligato al voto ; obèchjagnem fa-veſán , ob E

bligato con promesse .

Di alcuni aggettivi di prerogativa .

Chiamo aggettivi di prerogativa alcuni aggettivi di


grado comparativo , che richiedono l' ablativo , e che
sono : vechi, visci, e inagni . Vèchi- sam od tebe rame
di spalle sono più alto di te ; visci- sam od tebe
glavom , sono più alto di te di testa ; ti-si magni od me.
ne pasem , sei minore di me di cintura .
dc
Degli aggettivi di lode , é disprezzo .

Alcuni aggettivi di lode , e di disprezzo uniti ad un


qualche sostantivo , come nei seguenti esempi, possono
avere il genitivo colla preposizione od , o senza , ovve
ro il dativo colla preposizione ù , come : Ti-si cjóvjèk od
velikoga rajúma, o velikòga rajúma, o velik ù rajúmo,
tu sei uomo di grande intelletto ; ona ſcèna jes od slabe
pameti , o slabe pameti, o slaba ù pameti , quella donna
è di piccola mente .
Della costruzione dei nomi oggettivi . 169

Degli aggettivi , o participj, che si costruiscono con


qualche preposizione .

E qui si potrebbe indicare quei aggettivi,'o partici


pi passivi, i quali , come i verbi, da cui si formano ,
!
d'ordinario portano seco una qualche preposizione e
spressa , o sortintesa col caso , che essa ricerca , come ,
p. e ., 0 -sloboghjèn od ròbstva, liberato dalla schiavitù ;
is- té hnut iſ morra , cavatn fuori del mare ; pri- bliſcen,
k' pristoglju, avvicinato al trono; ſa-tjèran ù progonstvo
cacciato in esilio ; fatvoren j kuchi, chiuso in casa ;
ſaplèien à fàbavah, involto nelle occupazioni, raf- grian
nà sùnzu , riscaldato al sole ; nàtàknut nà raſcjàgn, 'in
filzato allo spiedo ; objèscèn o, dùb , pendente dall'albe
ro ; ubjèn magljem , ucciso colla mazza ; ſa -mlachjèris
nogom , battuto col piede ec. Ma , olrecchè questi esen
pj bastano , quando classificheremo i verbi secondo le
varie preposizioni, che possono ricevere; insegneremo
con ciò il modo d'avere i participi , o aggettivi colle
loro rispettive preposizioni , e casi .
Della particellu ſà retta dagli aggettivi ,
o participj .

Ogni aggettivo, o participio può avere dopo di se


la particella fà, che significa l'ad dei Latini, o l' a, o it ,
per degl' Italiani. Quando il ſà preceduto da un agget
tivo ha dopo di se in nome , esso nome , si pone in
accusativo , o in genitivo , come: podobàn gà vèlike
stvāri, o fà velikieh stvārii, atto a grandi cose; dobar
fà druſcinu, o fà druſcine, fà priàteglje, o la prjate
gljaa , buon per la compagnia , per gli imici..
Se poi il fà reito da un aggettivo ha dopo di se un
verbo si mette all'infinito , come : inùdar Sài vlàdat ,
saggio per comandare ; spravàn là pochi , pronto a par
tire; ussilován ſà cuſcii.se , costretto a lagnarsi .
170 Trattato Secondo .

Di alcuni aggettivi da adoperarsi concerti


determinnti sostantivi .

Gl’Illirici hanno certi sostantivi , che sono soliti di


qualificare con un determinato aggettivo , e ciò prati
casi non salamente dagli scrittori , ma anche spesso nel
parlar comune. Eccone parecchi : Signe morre , il ma
te nero per la profondità delle sue acque . Altri dando a
signe l'idea di piano , esteso , e largo ad un tempo i
stèsso . Rùjno vino , vino , che tira al color rosso ; Vito
kòpglje , l' asta tremolante; scrit periènni, o perenni,
lo scudo adorno di penne; zârna ſèmgljala nera , o tet
ra , o malaugurata terra ; cèmu kupisc? sve -chje já lovat
zârna femglja , che vai radunando tesori ? Se li goderà
tutti la nera terra ; scjárka puscka . lo schioppo luccican
le per le fascie di argento , od ottone , che stringono la
canna , o per la guarnitura in oro , argento , pietre , avo
rio ec. all'uso dei Bosnesi : dârvo gluho , il sordo,
insensibile legno ; zârna ſima, il freddo nero, cioè ec
cessivo ;‫ و‬stúdeni , o tvârdi kam , la pietrà dura , o fred .
da ; bjeli dvori bjèli grád , l'illustre palazzo , l'illus
tre città , l'illustre sabbato , cioè il sabbato santo ; ſcjár .
ko súnze , il sole ardente ; rūsa glāva , l'onorato capo .
Alcuni alla voce rūsa danno il senso di rosso , o roseo ,
ma il Gondola , per non parlar d'altri poeti , nel suo
Osmano dà chiaramente a divedere , che rūso in ques.
to senso significa onorato , rispettabile , adottando un tal
epiteto non alla testa delle donne , che potrebbe sup
porsi coronata di fiori rossi, o purpurei, ma al capo
degli Eroi , e valorosi Capitani. Bjela zora , ľaurora
albeggiante ; vàs draghi , illi bofcii dan , o sva drāgha
nõch tutto il caro , o divino giorno , e tulta la cara not .
te . Un tal modo di dire corrisponde a quello di gi' l .
taliani: tutto il santo giorno , e tutta la santa nolie .
Della costruzione dei nomi aggettivi . 171
Di alcuni aggettivi , che distinguono
alcuni sostantini di specie .

Vi hanno dei sostantivi , che divengono nomi di


specie , se siano accompagnati da aggeulivi . Gråh , P. e.,
significa in genere legume : Se si voglia conoscer i le
guini in specie per mezzo di aggettiyi si avrà: gråh
slani , cece ; bjèli grih slani , cece bianco ; zárgljeni gråh
s'àni , cece rosso ; grah losnaz , pisello ; grah rògacich,
figiuolo ; grab Jaiich , ogrà poglják , cicerchia ; grih
silnaváz , specie di legume salvatico ; vucii bob , lupino ec .
Hinno però varj legumi , che esprimono con un no
ne sostantivo , come bòb , la fava ; lechja , la lentichia.
Tulora con un sostantivo in ablativo unito alla voce
grah indicano la specie dei legumi , come gràh s occi
ma , fagiuolo dell' occhietto , o collocchio .
Anche rapporto ai nomi dell'erbe , e dei colori vi è
bisogno spesso di distinguerli per mezzo di un aggetti
vo , come : lùk , la cipolla ; lùk cēsan , l'aglio ec . La
voce mást propriamente significa tinta . Unita agli ag
getiivi indicanti i varj colori significherà colore , co
me: bjela māst, color bianco ; mòdra mast , color celeste
o azzurro ; zârgljena nast , color rosso ; ſelena mist ,
color verde ; zârna mast , color nero ; ſcjùta mīst , color
giallo ; la -gāscena mast, color tine; gliùbicpa mast ,
color paonazzo ec.

Della costruzione dei comparativi .


Della particella pd unita ai comparativi .

Tanto i Ragusei , quanto i Dalmato - Bosnesi vanno


d'accordo nell'unire la particella pò , che significa al
quanto , o un pochetto più , ai pomi di gràdo compara
tivo , e con ciò , vengono ad avere un nuovo grado ,
dirò così, fra il comparativo , ed il superlativo . Ser.
vano per cento altri i seguenti esempi :
Po bògli , glja , glje , un pochetto più buono .
Po-vechi, chja , chje , alquinto più grande .
172 Tralinto Secondo .
Po-dùgli , glja , glje , un pochetto più lungo .
Po- jaci , cja , ce , un tantino più forte
Pò- visci, scja , sce , alquanto più alto .
Come il comparativo si costruisce col genitivo ,
e colla particella negh , o nego .

La natura dei nomi comparativi è di portar seco un


caso di paragone , che presso i Larini è il caso ablati
vo , e il genitivo presso gli Italiani , come : vilius ar
gentum est auro , virtutibus aurum , argento è più
vile dell'oro , l'oro delle virtù . La costruzione Ellirica
combina perfettamente coll' Italiana , ricercando essa
il - caso genitivo colla preposizione oi quando si trat.
ta di nomi appellativi, senza od coi nomi proprj :
Potisctènije je srebro od ſláta , à ſáto od krèpostii ,
più vile ec. Cicèrun bì inudrii Oriensia ; Cicerone fu
ptù 'dotto di Ortensio .
Che se poi si vorrà far uso della particella nègh , a
nègo, la quale significa propriamenie il quam dei La
tini, o il che, o di quello che degl' Italiani, allora il
nome , che è il genitivo , si metterà nel caso , in cui
si trova il comparativo : Potisctènije-je srebro , nègh
fláto , o nègo -je fláto , a fiáto , nego krèpósti, è più
vile l'argento, che l'oro, Voro chele viriù; Cicerun bì ſnå.
nii , nègh Orteosio , Cicerone fu più dotto, che Ortensio ;
od svieh stárieh pisaozza ni-jesam já it- kòga proscrìo
múdrijega , nego Ciceruna, fra tutti gli antichi scritto
ri non ho letto alcuno più sapiente, che Cicerone ; ti ne .
bi mògo pochi ù cegljàdetta skladnijega, nego -li ù An
tuna , non potresti andar da persona più gentile , e ma
nierosa , che da Antonio ,
: In vece della particola nègo , o della preposizione
vod , si può anche adoperare dò , che significa sino ,
sino á , di coi comparativi , e che è preposizione reg
gente ' il genitivo . Sicche negli addoui esempi in luo
go di dire 'mudrijega , nègo Ciceruna , i skladnijega >

niegò -li ù Antuna , si dirà : ne-mòſcesc pochi ù.ceglià -


detta mādrijega do Ciceruna, skládnijega dò Antuna,
Nije stvári yârglivije dò ſcène, non vi è cosa più
Della costruzione dei nomi aggettivi. 173
leggiera , e mutabile della donna; ni-je cjòvjèka bogljega
dò tebe , non vi è uomo migliore di te .

Della costruzione dei superlativi .

Come il superlativo regga il genitivo , e della differenza


fra le particole naj , e pri .

Anche il superlativo riceve dopo di se il genitivo


colla preposizione od espressa , o sottintesa , come:
Maria- je naj- ljèpscia svieh , il od svieh fcènaa , Maria
è la più bella di tutte le donne . Ma il genitivo non
potrà mai aver luogo, se il superlativo sarà formato
dalla particola pri , che esclude ogni paragone, e che
perciò si adopera in modo generico, come: pri-dòbro
je ù svakòj ſgodi vladar-se s' svièrtom , i s'paméti, è co
1
sa ottima in ogni circostanza il regolarsi col consiglio ,
e colla prudenza ; ni-jesu takò ſcivjeli oni nasci pri-mu
! dri djedovi , non cosi sono vissuti quei nostri sapientissi
mi avoli. All'opposto i superlativi formati da naj por
1 tano sempre seco tacito, o espresso il paragone, come:
naj.dràſci-si meni od svieh, sei a me il più caro di tut
ti ; naj- ljèpsci svieh , e non pri-ljèpsci svieh , il più
bello di tutti . Ed ecco in che consiste la differeuza fra
queste due particelle formanti i superlativi .
Dei nomi aggettivi privi di grado comparativo , e supera 1

lativo , e delle particole vechje, e magne .


Mancano di comparativo, e di sp perlativo tutti quei
nomi aggettivi , i quali sono capaci di alcun grado di
paragone , ossia che non ricevono nè accrescimento ,
! nè diminazione. Tali sono, p.e. , boſcii divino; rájski , di
paradiso ec.; gli aggettivi indicanti materia , come :
srèbârni,, di ara
mràmorni, di marmo, ſlàini , di oro , srèbârni
gento , e tanti altri di tal genere , dei quali la lingua
Illirica è ricchissima ; i ricavati dai nomi dei luoghi ,
come : nebeski , ( seblene taluno abbia detto nebes
kii , pri-nebeskì , e náj- nebeskii non saprei con quanto
174 Trattato Secondo ,
di buon gusto ) celeste; fèmagtskì, terrestré ec.; i deri.
vati dai nomi di tempo , come : danàscgni, di oggi ,
jùrârgni , di mattino, lågnski , dell' anno passato ec. ;
tutti i nomi sostantivi , i pronomi , i possessivi , i pa.
trii , i gentili , i partitivi, i numerali , gli aggettivi
mnòghi , o mnòli , ghe , gha , molti ; ostáli , la , lo , il
rimanente , túghi , ghja , ghje , l'altrui, la massima para
te dei participi passivi, come : faceti , concepito , pro
pèti, messo in croce, ſáliti, irrigato, ed altri moltissimi.
Del rimanente come nella lingaa Latina colle partie
cole magis , et minus ' premesse ai positivi și supplisce
ai comparativi; così nell'Iilirica succede l'istesso colle
particelle vechje ,, e magne, più , e meno . Ti.si vechje
ſnan , nègo já ; nù já sam vechje raſboran , nego ii ,
tu sei più saggio di me , ma io sono di te più prudente ;
magne bogátod mene, meno ricco di me ; vechje pomi .
goiy od tebe , più attento di te .
Della costruzione dei Pronomi,

Come i pronomi já , ti , ed on nei casi , in cui si


abbreviano , debbono andar uniti ad altra parola .
Abbiamo già , parlando della declinazione di questi
pronomi , osservato , che hanno essi in qualche caso
una duplice desinenza , cioè al dativo mi , ti , in vece
di meni , tebi , o me , a te ; all'accusativo me , te in
vece di mene , tebe , me , te ; al dativo mu , e joj in
vece di gnemu , gnoj , à lui, a lei ; all'accusativo ga ,
je, o ja ( come dicevano gli antichi ) in luogo di goe
ga , gno , quello , quella , o lo , ia ; al dativo plurale
im in luogo di gnim , o gpima, a quelli , a quelle ; all'
accusativo ih in vece di gnih, quelli , quelle . Si è pur
detto , che tali accorciamenti sommamente in uso deb
bono , dirò cosi , incorporarsi con altra parola , ma
non se, ne sono dati i necessari esempi, che ora qui
daremo. Jå- te gljúbim, o gljūbimte ( tebe), io ti amo;
ti -me gljäbisc , o gliūbisc-me (mene) , tu mi ami ;
gljūbim -ga , gljūbim -je, o gljubim -ju ( gnega , gnu ) ,
Della costruzione dei Pronomi. 175
lo amo , la mo ; gljubim-ih ( gnih ) , li , o le amo ;
dajte -mu , rèzite-ma ( gnemu ) , dategli, ditegli , o date ,
dite a lui ; dajte-joj , rèzise-joj (gnoj ), datele , dite
i le , o dite , dite a lei ; scto-si- mi spravio (meni) ,
che mi hai preparato ? spravio-san- ti ( tebi ) gnèscto dò
bro , ti ho preparato , un non so che di buono ; dájte .
i ja , rèzite- im ( gnim , o goima ) , date loro , dite loro ;
i posdravi-ih ( gnih ) , salutali ec.
Le abbreviazioni del pronome on non possono ser.
vire pel genere neutro ; ina si dirà ono , o to , quella
i çosl , ona, o ta , quelle cose , ovvero si farà uso dei
omi generici stvár , cosa , posó , affare . Ih , ed im
Į al plurale servono per il genere mascolino , e femini
110 , e dal contesto si conoscerà di chi si parla .
I dativi mi , e ti , benchè uniti ad altra parola , ta
lora significano mio , tuo , o miei , tuoi , ed ora pos
sono riguardarsi coine dativi , dirò così , di affetto .
Kako- ti-su sinovi ? come stanno i tuoi figli? Umârla
mi-je sestra , è moria la mia sorella . Nell'istesso no
do mu significherà il di lui , la di lui, i di lui , le di
lui , come : ârghjàva-mu- je ſcèna , la di• lui moglie sta
mile ; nù kchjèri-mu-su ſdràve , ma le sue, o di lui
figlie sono sane . I dativi poi , che chiamo di affetto ,
sono , p . e., kako-mi- si, come mi stai ? dòbar -mi-si dò .
scjo , o dòbra-mi- si dòscla , mi sii il ben venuto , o
la ben venute ; jeste-li -mi-ih doveli ? meli avete con
dotti ?
Finalmente ai pronomi , che chiamiamo di persona ,
já , ti , on , mi, vi , oni si suole unire il pronome isti ,
ista , isto , lo stesso , la stessa , .. come : já isti , io stesso
ec.; ovvero l'ablativo glavom , colla testa , cioè in per
sona , come : já glavom , vī glavom ec. , jo in persona ,
voi personalmente .
Della costruzione dei pronomi gnegou , e gnihou ,
f
1 Questi due pronomi, i quali tolgono via tutti gl'im
barrazzi, che nelle altre lingue nascer sogliono dai
i pronomi reciproci , si formano dal genitivo goega del
pronomë possessivo on , quello . Essi non debbono ese
176 Trattato Secondo . '
sere confusi insieme, perchè , malgrado la loro affinità
rapporto al sentimento , e suono materiale della paro
la , se gnegov significa al singolare il di lui , ed al plu.
rale gnegovi , i di lui , cioè il possesso d'una terza
persona ; gnihov al singolare vuole dire il di loro , e
gnihovi al plorale i di loro , vale a dire indica il pos
sesso di più persone . Il primo non si adopera adun
que , se non quando si parla d'una sol persona , o d'
ana , o più cose d'una persona sola , come : gnegov
òtaz , gnegova matti , gnegovo staddo , il padre di lui ,
o suo , la madre di lui , o sua , larmento di lui , o
suo ; gnegovi trúdi , i di lui travagli , o suoi, ovze gne .
gove , le pecorelle di lui , o sue , gregova stadda , i di
lui armenti , o suoi .
Il secondo all'incontrario si adopera quando sono
più di uno quelli , dei quali si parla , ed a cui si ap
plica una qualche cosa , o persona , sebbene una tal
cosa , o persona sia singolare . Gnihov otaz , illi mè
sctar , il loro padre , o maestro ; gnihova majka , illi sè.
stra , la loro madre , o sorella ; gnihovo srebro , illi blá
go , l'argento , o tesoro loro , o di loro . E cosi al piu .
Tale òzi gnihovi, gnihove majke , stadda goihova , i lo.
ro padri , o di loro , le loro madri , o di loro , i loro ar
menti , o di loro .
Grēſin , gpēſina , gnēſino nel dialetio dei Carno .
Croati , dei Dalmati ec, significa il di lei , riferendosi
però soltanto alla donna, come: ne ſcèlim gneſin glás,
gneſinu slàvu , gneſino imágne , non bramo la di lei voa
ce , la di lei gloria , il di lei patrimonio ; ma nel dia $

letto Ragusino è affatto in disuso .


Della costruzione dei pronomi kakao, taki ,
e cigov ,

Per l'ordinario qaesti pronomi si usano interrogati


vamente, come: jesi- li jòsc takí, kakav- si- se jedàn dàn
odjelio iſ tröga ròd noga mjesta ? sei ancora tale , qua
le un di' ti partisti dalla tua patria ? Talora però si
adoprano anche senza interrogazione , coine : on- je ta
kí, kakva.ga Snàsc , egli è sale, quale il conosci ; iia
Della costruzione dei pronomi . 177
stojmo- se priakafuti. taki, kakvi - smo , procuriamo di
comparire tali , quali siamo . Onaki , kü , ko , che si
gnifica una cosa di tale modo , ha pure l'istessa co
struzione , ed uso .
All'opposto il pronome cigov , o . cii , cija , cije , ( cii ,
cija , cije è formato dalla prima sillaba di cigov , e da
jest , o je , è , onde voole dire di chi è ) che significa
figlio di quai genitori , se parlasi ad un giovine , ser
vo di qual padrone , se si parla ad un servo , si usa
sempre in senso d'interrogazione , come: cii -si-ti , o
cigov.si.ti, skladno djete ? di chi sei figlio , garbato
giovinetto ? cija-si- ti , o cigova-si-ti , dita kchjerze ?
chi sono i tuoi genitori , o cara figliuolina ? Cii-si-ti ,
o cigov -si-ti , o jùnáce , di chi sei servo obravo uo
mo , o bravo giovine ? Cija- je ona djevojka , cigov.je
oni djètich , a chi s'appartiene , o di chi è quella ser•
va , quel servo ? Cije.je , o cigoro- je ono staddo ? chi
il padrone di quell' armento ?

Dell'uso del pronome reciproco sebe .


Di questo pronome, in rigor di sintassi Ilirica , si . 2

dovrebbe soltanto far uso nella terza persona del sin.


golare , e del plurale , come , p. e. , on - se gljabi, o
‫ܘܲܢ‬

gljabi sama sebe ; oni-se gljube , o gljūbe sami sebe ,


quello, si ama , coloro si amano . Nelle altre persone
si dovrebbe dire , p . e. , já-me gljūbim , o gljúbim me
ne ; ti-te , o tebe gliūbisc ; mi nas gljäbimo ; vi vas
gljubite , io mi amo , tu ti ami, noi ci amiamo , voi
vi amate . Tuttavia e nel parlar famigliare , e da buo.
ni scrittori si dice più comunemente , p . e., já gljubim
sáma sebe , ti gljūbisc sama sebe , mi sami sebe , Vi
sami sebe , io mi amo ec .
L'aggettivo sám , che vuole dire solo unito con que
sto pronome significa stesso , o medesimo . Quindi gli
potrai sostituire il pronome isti , stesso , dicendo in
vece di sama sebe , sebe istoga , sebi istomu eC. , se
stesso , a se stesso .
Anche presso i Polacchi il pronome sebe insieme col
possessivo svoj si reciproca a tuile tre le persone , ma
in
ato do
178 Tratt Secon .
allora soltanio , quando il verbo si trova nella stessa
persona , in cui è il pronome , come ; jà spravgljam
sebi objèd ; ti spravgljást sebi objèd , io mi preparo il
desinare , tu li prepari il desinare. Rapporto al pos
sessivo svoj dicono, p . e. , já-sam prodao kůchju svoju ,
ho venduto la casa mia ; pròdao -si kuchja svòju , hai
venduto la casa tua ec. Anche per l'Ilirico riman.
gono delle traccie di tal sintassi , che lungi dal dover
condannarsi, e proscriversi mostra anzi la semplicità del.
la lingua Illirica, che con un sol pronome suppliva un
tempo a tutti gli altri ,
Se poi il verbo non è dell'istessa persona del pro
nome, allora i Palacchi si servono degli altri pronomi,
come : on meni sciò - god správglja , egli mi prepara
qualche cosa ; pròdao je kùchju moja , ha venduto la
casa mia ; pròdao sam kùchju tvoja , ho venduto la ca
sa tua ec. , come presso gl'Illirici .
Dell uso del pronome possessivo svoj .
Questo pronome nel dialetto di Ragusa non si ado
pera, se non quando parlasi di possesso in generale .
Quindi dirai , p. e . , svàk gljubi svoje roditeglie , svoje
iinègne , ciascuno ama i suoi genitori , il suo quere.
Dell'uso dei pronomi ti, ovi , onia
Si servono Illirici di questi prono mi particolarmen
te nel genereneutro , dicendo , p. e. , to-je dòbro ,
ovo - je cjùdno , ovo je skladno , ta - su dòbra , ova - su
cjùdna ec. in vece di dòbra-je stvár , cjùdoa -je stvar >
dòbre-su , cjùdne - su stvári, questa di cosa buong , mi.
rabile, decente , sono queste cose buone , mirabili ec .
Tralasciandosi il nome stvar , cosa , si può pur dire
colia voce feminina ta - e dobra , o dòbra-je ta , questa
è cosa bella ; cjùdne-su te , queste sono cose mirabili .
Si avverta ancora, che la voce neotra to, ovo , ono ,
questo , o cotesio ec. , si adatta ad ogni nome di qua
lunque genere , e numero esso siasi , come: skladan - je
10 cjdvjek , skládna je to scèna , quell'uomo , quella
Della costruzione dei pronomi . 17)
donna è di molto garbo ; tko- e to ? chi è? tko je ovo
i tko je ono ? chi è questi , chi è colui ? ono.je , ovo - je
mòj brat , quegli è il mio fratello. E tale sarà l'uso
di questi pronomi soprattutto allorchè s'interroga, e
si risponde, e quando avrà luogo il senso d' ammira
zione . Perciocchè in senso di affermazione conviene
accordare il pronome ' col sostantivo, e dire skladan-je
ti cjóvjek , skladna- je ta ſcèna . Ecco poi come la vo
ce to si usa coi nori plurali : to- su lúdosti , ciò sono
sciocchezze ; 10 -su vascia dòbra usta , questo e la vostra
buona bocca , ossia cið d un effetto della vostra bontà ,
Finalmente questi pronomi si adoprano ancora co
me puri pleonasmi come: ono , scto ti imásc ucinit ,
ovoje , quello , che tu devi fare , questo è .
1
Dell'uso del nome svak , e sve uniti coi nomi
numerali .

Il nome svak congianto.coi nomi mascolini nel pri


mo numero si mette in accusativo, dal due sino al
quattro in genitivo singolare , e si accorda col genere
del nome sostantivo , dal cinque in su si dice svake
quasi indeclinabilmente , e si mettono i nomi in geni
tivo plurale. Eccone degli esempi . Jedàn cjàs ; un mo
mento; svaki cjàs , ogni momento ; svaka dva , tri , ce
tiri сjassa , ogni due , tre , quatro momenti ; jednu oru
( ura , ure è preso dal Latino , ed è da gran tempo
1 in uso) , un'ora ; svake dvie , trí , cetiri ure , ogni diie ,
tre , quattro ore. Dal cinque in su ' si dira : svake,pet,
sces ec. cjassaa . uraa , gijùdii , fcènaa.ec. , ogni cinque,
sei momenti , ore , uomini , donne .
Il nome sve o piuttosto il di lui plurale svi dal
tre sino al quattro sebbene parrebbe , che dovrebbe
usarsi in genere mascolino , o feminino allorchè porta
nomi di tal genere ; pure deve dirsi sva , e non svi ,
o sve, ricercandosi però, che i participi annessi segna.
no il genere del nome, come :: sva trí, sva cetiri cjoviè .
ka , ſcènė ucinili, oùcinile - sù ovo , tutti, o tutte tre, o
quattro uomini , donne hanno fatto questo . Dal cin
que in su si dice sve quasi indeclinabilmente , come :
180 Trattato secondo :
sve pet , scēs gijúdii , ſcènaa ec. ovo : ucinili , o ucini
le jesu ., tutti , o tutte cinque , o sei hanno fatto questo . 1

Della costruzione del nome scio . .

Questo nome corrisponde spesso al quidquid , o id ;


quod dei Latini, e talora tien luogo del relativo . Sve
SCIO- ti- sam rèko, tutto ciò , che ii ho detto ; ovo-je ,
od scia imám já potrebu , questo è , di che io ho bi
sogno ; evo- ti ono , scto ( o soltanto scio ) já pitam , eco al

coti ciò , che , o cosa 'ió dimando . Nei quali casi, ed


alui simili non può avere luogo il relativo neutro ko .
je , od köga non potendosi dire ono , koje , o ono, od
köga , ma ono , scto , od scta ec .
C
Della costruzione dei nomi numerali uniti
coi sostantivi .

La costruzione dei nomi numerali è degna di gom


ma attenzione , perchè nulla ha di comune colle altre
lingue . Primieramente adunque il numero jedàn , uno រ
si declina , dovendosi accordare col sostanlivo , e met.
tere in quel dato caso , che il verbo richiede . Jedan 12
una donna , jedno
cjóvièk , un uomo , jedna ſcèna, jednòga c
staddo un armento . Vidio sam cjóvjeka ,
84
jedno ſcènu , jedno staddo , ho veduto un uomo , una
donna , un armento : 2. I numeri dva , tri , e cetiri, 2
due , tre , e quattro uniti ai nomi sostantivi mascoli.
cl
ni , e adoprati indeclinabilmente vogliono il genitivo
singolare , che tiene luogo del nominativo , e dell'ac is
cusativo , come: dosclì-su ù mene dva , ví, cetiri cio. D
vjeka , sono venuti da me due ,, tre , quattro uomini ;
vidiò - sam dva; tri, cetiri cjóvjeka , ho veduto dut ,
tre , quattro uomini . 3. Gli stessi numeri dve , ui,
celini , quando vanno uniti ai nomi feminini, e neurri
possono osarsi o come indeclinabili, ovvero come de
chnabuli , dovendosi accordare coi sostantivi a teror
del loro genere . Dvje , trí , cetiri ſcène dcscle su u
mene , sono venute da me due , fire, qualtro donne ;
Della costruzione dei pronomi . 181
!

já- sam vidio dvie , trí , cetiri, ſcène, ho veduto due ,


ire, quattro donne ; ja - sam vidio dva , trí , cetiri stadda ,
ho veduto due , tre quattro armenti . 4º I nomi nume
Tali dal cinque inclusive sino al più alto numero pre
si però sempre come indeclinabili richiedono , che i
sostantivi di qualunque genere essi si siano si metta
30 al genitivo pluarle, come: Pēt , scēs golùbaa , cinque ,
sei colombi ; sedam , ossam , pétnes ſcènaa, sette , otto ,
quindeci donne ; scesnes, sedamnes , sig staddaa , sedici,
diecisette , cento' armenti. 5 ° Se dal cinque in su i no
merali indeclinabili al sostantivo avranno unito un
qualche aggettivo , esso si metterà pure in genitivo
plurale , e se saranno seguiti dal relativo , esso relati
vo dovrà accordarsi in genere, e numero col sùo ante .
cedente . Del resto tali nomni posti in genitivo , secon
do l'indole dei verbi , potranno far le veci del no
minativo , e dell' accusativo . Eccone gli opportuni
esempi . Dòscli -su deset skladnieh gljùdi, koisu mene
pitali ſa tebe , sono venuti dieci uomini dabbene , che
mi hanno domandalo di te ; susreo-sam deset inostra
B없
nieh ſcènaa, koje- su- se meni javile ; ho incontrato dieci
donne straniere , che mi hanno salutato ; vidio- sam ce
iârnes vélikieh staddaa, koja nà pàscju cjòban gògvásce,
ho veduto quatordici grassi armenti , che il guardiano
guidava al pascolo .
E qui notisi , che il nome cjòvjèk , l'uomo coi nu
merali non si adopra , che sino al numero quattro in.
clusive , e che dal cinque in su se gli sostituisce il no
me plurale gliúdi, gli uomini . Jedàn cjòvjèk , dva ,
tri, cetiri cjóvjeka , un uomo , due , tre , quiltro uomini ,
Dal cinque in so si dice in genitivo plurale pit glju
dii , scés , ossàm , siū gljúdii , cinque , sei , otlo , cento
uomini .

Della costruzione
dei numerali in etero .

Anche i numerali in etero dal cinque inclusive in


su richieggono il genitivo plurale , come peiero gljú
dii , i scesiero fcēriaa
3
, cinque uomini , ē sei donnez
182 Trattato Secondo .
sedmero , olli osmero kógna ec. , sette , o otto Cavalli ;
ina dal due al quattro si dice dvoje , troje, cetvero ,
due , tre, quattro , e si adoperano col solo genere neu
tro in accusativo , come i já imám dvoje , troje , cei
vero djéze , io ho due , tre , quattro figliuoli. Já imam
cetiri, o cetậr kógna , e non cetvero kògna , perchè
kogn è nome mascolino , io ho quattro cavalli
Questi nomi in etero uniti coi vocabali ljèni, o
gödni , annuo , o di un anno , formano gli aggettivi
Illirici corrispondenti ai latini bimus, trimus, quatrimus ,
quinquennis ec. Dall'uno fino al tre si dice jedno , dvo,
iro , e quindi cetvero , petero ec. , come:
Jedno -ljetni, o jedno-gódni, na , no ( aggettivo ) ,
di un anno; jedno-godaz , dza ( sostantivo di ge
nere mascolino ), cosa di un anno .
Dvo -ljetni, o dro gödni, na , no , dvogodaz , dza,
di due anni .
Tro·ljetni, otro-godni , na, no, o trogodaz , dza
o trechják , aka , di tre anni .
Cetvero.lietni, o cetvero - gödni, na , no, o cetvero.
gòdaz , dza , o cetvårtak , aka di quattro anni .
Petero -ljetni, o petero -godni, na , no , o petero .
godaz , dza , o petak , aka , di cinque anni.
Scestero- ljèrni , o scestero -gòdni, na , no , ' o sce
stero-godaz, dza, o scesiák , aka , di sei anni.
Sedmero ljetni , o sedmero -gàdni, va , no , o seu
dmero - gòdaz, dza, o sedmák, aka, di sette anni .
Osmero.ljètni, o osmero -gòdni , na , no , o osme
ro -gòdaz , dza , o osmák , aka , di otto anni .
Devetero -ljetni , o devetero- godni, na , no , o de.
vetero -gòdaz, dzal, o devéták, aka, di nove annia
Desetero-ljeni, o desetero-gödni, na , no , o dese,
tero godaz , dza , o desetak , aka , di dieci anni .
Finalmente si osservi , che col verbo raſdiēliti, divi .
de ré hanno por luogo i numèrali in oje , ed in etero
usati come neutri , dicendosi : raj-djeliti 2
Della costruzione dei pronomi. 18 :
dvoje , nà , où troje , nà , où cetvero , osmero ec.g.
dividere in due , tre , quattro , otto parti •

Dell'ụso dei nomi numerali jedàn , jedini ,


& ni-jedan .

Questi nomi oltre il lor significato , dirò così , na .


turale ne hanno un altro, che è di dare maggior forza
al discorso in un senso per lo più di disprezzo , come:
Di- scto jedno , o uomo veramente da nulla ; hallo jedra,
scempio , e scimunito che sei ; ne - prìlko jedna, o nie
jēdna priliko , uomo senza esempio, ossia figura ridicola ;
ni- lēdna vunno ( espressione del volgo ) , o buona lana ,
o buona pelle ;, ovvero o tristo che sei ; fa jedinoga Bò
ga , per Iddio unico ec. Si osservi , che niujed an , e je.
dini si prepone , e jedàn si pospone al sostantivo ..
Dei numerali reggenti il caso genitivo .
I nomi numerali siano o cardinali , o ordinali , o di :
stributivi ricevono il genitivo colla preposizione òd , .

dovendosi essi considerare come tanti nomi sostantivi.


Jedan , cetiri , petnes od vas , uno , quattro , quindici di
voi ; pârvi; scesti ,deseti od vas , il primo , il : sesto , il
decimo di voi .
I distributivi ricercano pure una tal regola , come :
svak od kuchje , ognuno di casa; niko od nasce druſci. 1

ne niuno della nostra compagnia .


Così pure si costruiscono i partitivi seguenti : tko Orl
gljadii ? chi degli uomini ?: ikoi od pridiēzljaa , alcuno
degli amici ; mnòghi, o mnòſi'od bojníkaa, molti dei
soldati ; ostāli od pūka, gli aliri , o il resto del popolo .
Ma siccome i Latini colla preposizone ex , o de
metto
rali , po all'ablativo il genitivo retto dai nomi nume
e distributivi , come : nemo ex , de vobis , Di
uno di voi , e gli Italiani, all'accusativo colla preposi
zione fra , o ira , come : niuno tra voi, così gl' Jili
rici si servou o della preposizione méghju , tra o fra
134 Trattato Secondo .
che regge l'ablativo , e dicono : jedàn , tri ec. nièghía
vami , due, tre fra di voi; pârvi , drùghi ec. meghju na
ma , il primo , il secondo tra noi ; svak , illi niko mè
ghjú nascjom druſcinom , ciascuno , o niuno della nostra
compagnia ; mnogi meghju gljùdima , molti fra gli ue
mini .

TRATTATO TER Z O.

Della Costruzione dei Verbi.

Divisione generale dei Verbi.


Dividonsi i verbi Illirici in verbi attivi, passivi, neu
tri , ed impersonali; nè si potrebbe assegnare altra di
visione , checchè ne dica il P. Cassio , senza che se ne
moltiplicassero le regole quasi all'infinito . D'altronde
noi giustificheremo una tal distribuzione col nuovamen •
te sudividderli in varie classi secondo i casi , che essi
Teggono nel discorso .

Dei verbi primitivi e semplici .


Chiamo verbo Illirico primitivo , o semplice quel
verbo , che ha una radicale ordinariamente propria , e
che può diventar composto . Tali sarebbero , p. e. , cc.
kati , aspettare , liſati, lambire , i quali, perchè sem .
plici, o primitivi, divengono composti, se unendosi ad
ambedue le particelle , p .e ., prì , e dò si dirà pri- ce
kati , prili sati , dò-cekati , dolisati ,
: Dei verbi composti , e delle particelle componenti .
Le particelle , onde si compongono i verbi semplici,
o primitivi, sono is ; ò, òb , òd , òko, ökolo , w , uſ ,
hej , do , ne , na , nad , prì , prid , priko , jo, joi ,
pró , ràl , ſà , è s' . I Latini nell' istessa guisa hanno,
ab , abs, am , e ex , oh , con , circum , de , di , dis
re, se , su , sub , tra , e trans , che formano , p. e. , i
verbi composti abeo , ambio , abstineo, egredior, exeo
Della costruzione dei verbi . 185
beo , conduco , circumduco , detineo , diripio , distineo
recedo , secedo , suppono , submitto , traduco , e transfero ,
e gl' Italiani hanno dis , ri , sotto , su , s , e tras com
ponenti i verbi , p. e. , disfare , rifare , sfare , sottop
porre, suddividere , e trasferire .
Nella lingua Latina non vi è in oggi , che i lettera
ti di professione, i quali comprendano la forza, dirò
così, di certi verbi composti, e sappiano farne un uso
veramente giudizioso . Anzi certe differenze , che pas
sano fra i verbi semplici , ed i loro composti , sono
comunemente delle sinonime, , mentre appena rav
visabili agli occhi dei più dorti in una lingua morta ,
qual'è la Latina , sfuggono poi totalmente allo sguar
do dei meno periti . Nella lingua Illirica , lingua viva
non è però concesso di usare i verbi semplici , o pri
mitivi pei composti , e viceversa ; nè possono in alcu
na guisa considerarsi come verbi sinonimi ; perchè sebbe
ne i verbi composti conservino la radicale dei sempli
ci, le particelle componenti hanpo tuttavia la proprietà
di trasformare, e cangiare in siffauti verbi il senso a
tenor del diverso siguificato delle medesime particelle .
Siccome adunque dal legittimo uso dei verbi semplici ,
e composti risulta in gran parte la proprietà, e la bel ,
lezza del parlare Illirico ; così procureremo di trattar
questo punto con una esattezza , che ne eguagli l'im .
portanza .
Esempi di alcuni verbi semplici , e composti
dall' indicate particelle .
Portare in Illirico si dice nositi , ed è verbo sem
plice , o primitivo . I suoi composti sono : if-nositi, di
dentro portare , o cavar fuori ; ù -nositi , portar den
tro ; prid -nositi , portare avanti ; uf- nositi , poriar sos
pra ; s- nositi , portare a basso ; do - nositi , portare si
no ad un luogo determinato ; òd-nositi , portar via ; pri
nositi ' , trasportare , o portare da un luogo all'altro
sàf-nositi, portare in quà , ed in ld .
Tagliare si dice sjechi , ed è verbo semplice . Od
sjèchi , tag liar da qualche cosa ; fà- sjechi, dare il pri
186 Trattato Terzo :
mo taglio , o fincominciar a. tagliare , o segnar col taas
glio ; pri- sjechi , tagliar affatto ; òb - sjechi, tagliar
intorno ; iſa - sjèchi, far piccoli tagli su qualche cosa ;
na- sjechi , tagliar molto di qualche cosa ; pòd - sjechi,
tagliar di sotto ; òd -sjechi, tagliar via ; iſ-sjechi, ta
gliar a pezzi ; rà - sjechi , tagliar in mezzo ; dò -sjechi,
finir di tagliare.
Pensare si dice misliti , ed è verbo primitivo . Pens
sare attentamente pro -misliti; abbandonare affatto il suo
pensiero , o pensar meglio raf-misliti- se ; pensar meditan .
do raf -miscgljati ; mutare il pensiero in meglio pri-mi
sliti- se ; essere assorto in profondi pensieri ſà-misliti
se ;inventare pensando if-misliti; pensare un pochetto
po-misliti ; concepire col pensiero ná-misliti ; finir di pen
sare dò -misliti ; non pensare ne-misliti.
Andare si dice hoditi , ed è verbo semplice . An
dare fino ad un luogo fisso do- hoditi ; andar dentro ù.
hoditi ; andare ossia camminare alquanto pò -hoditi ;
andar sotto pòd -hoditi ; andare avanti prìd-hoditi ; sor
passare pri-hoditi ; andar intorno òb -hoditi; andar via
òd -hoditi; uscire iſ-hoditi; superare nàd- hoditi ; ritro
vare na -hoditi ; tramontare , o sbagliar la strada fàs
hoditi ; nè- hoditi non andare .
Condurre si dice voditi ; condurre da un luogo all'
altro pri- voditi ; condurre fino ad un luogo determina ,
to dò -voditi; menar fuori il-voditi ; menar dentro ù vo
diti ; menar sopra àf-voditi; menar giù s-voditi ; me
nar intorno prò-voditi ; menar quà , e là , o fuori di
strada fà-voditi; menar via òd-voditi ; non menare nè €

voditi .
Vi sono anche molti verbi , che sono composti da
due , o tre di queste particelle , come , p . e. , is -pri
sjezat , o iſ-prì- rèſivat ( da iſ , é prì) tagliar minuto ;
is- pòd- lofciti-se (da iſ, e pod ), levarsi dalla servitù ;
pri-na-ciniti ( da pri , e nà ) , riformare ; òd- pri-pasti.
se ( da öd , e pri ), liberarsi dal timore ; ùl-bèf.òcit.
se (da ùſ , e bej ) , divenir sfacciato ; ùf-bès-ùmit se
I da ùſ , e bej ), confondersi colla mente ; ne-wl-bej
ùmit-sť, nè-ul-bej.òcit- se ( da ne , ùſ, e bèſ), non con
fondersi , non essere sfacciato ,
Della costruzione dei verbi . 187
Della varia significazione di queste particelle ,
Ma non è poi facile di assegnar un senso preciso ,
ed invariabile ad ognuna di queste particelle ; percioc
chè se alcune hanno una significazione determinata , e
costante , molte altre ponno essere prese in diversi sen
si . Percorriamole nuovamente con attenzione .
U. L'ù d'ordinario nelle voci composte porta seco
il senso di dentro , addentro , come : ù -saditi, piantare
dentro ; ù - jammiti, metter dentro una fossa ; ù-jàhati ,
cavalcare dentro di qualche luogo , o recinto ec. L'ù ta .
Jora dà l'idea di negazione, come: ù-poſváti-se ù įkó.
ga , sbagliar . nel conoscere qualcheduno . o pigliar uno
per un altro , e talora indica anche una determinata
operazione già falta , o da farsi, ed allo ra , p. e . , nel
verbo ù - ciniti l’ù ha soltanto luogo nei tempi passati,
e nel futuro , come : ú-cinió- sam , ù-ciníh , ù -ciníi- chju
oni posó , ho fatto , feci, farò quell'affare . Nel presen
te all'opposió si tralascia, perchè l'azione non è com
pieta ; sicchè si dirà cinìm , cinimo , vado facendo , an
diamo facendo
0 , òb , öko , ökolo . L'ò unito ai verbi semplid ago
giunge loro il senso d'intorno ; come: ò -pakliti , impe
golare d'intorno , ò -graditi, fabbricar d'intorno ec. Ob
ha' l'istesso significato , come : òb-gorjeti , abbrucciar
d'intorno ; òb-gristi , rodere dintorno; òb-iti , girar afar
torno ec. Oko , od okolo si uniscono pure coi verbi,
e danno loro anche l'idea di rotondità , come : oko .
pisati, circoscrivere, o scrivere all'intorno ; òkolo saghnu .
ii, piegar all intorno. Nel dialetto Ragusino è peró più in
uso la particella è, ed òbs unita coi verbi, che òk , ed
ökolo , che d'ordinario si adoprano disgiunte dai verbi
primitivi, come : pisati öko , saghnuti okolo . Del resto
l'idea di queste particelle è sempre quella della rotot
dità ; sebbeue all' ò si dia pure l'idea or di cosa com
pleta , come : ò-slinuti , o ò-jebsti , intirizzir totalmen
te dal freddo ; ed or di cosa reiterata , come : ò ſeleni
ti , rinverdire. Da ò -feleni, i prozvjeta prút uſceſcèn ,
che l'accesa verga rinverdisca , e fiorisca .
188 Trattato Terzo .
Prid . Prid significa innanzi , e conserva stabilmenię
una tale idea qaando va unito coi verbi , come : prida
pjesciti , camminar innanzi ; prid - pasti , cader avanti ;
prid -hóditi, andar avanti ec.
Pôd. Pòd ha sempre la significazione di sotto , com
me : pòd -pisati , sottoscrivere ; pòd - staviti , sottoporre .
Nad , oſgar, o oſgor. Nad ha costantemente il sen
so di sopra , come : nad -sj sti , seder sopra ; nad-rà
sctjet , crescer sopra . Oſgar , o osgor ha l'istesso senso ,
come : oſgor dòchi, oſgar-dolaſiti, sopraggiungere ; of
gor- reccen , oſgor.Pisan , sopraddetto , soprascritto ; of
gor.gni, superiore .
Od . Od ha più significati . Ora significa semplicem
mente moto dal luogo , come : òd -stianiti - se od ikoga ,
allontanarsi da alcuno ; ora nel noto al luogo indica
zione assoluta , come ; òd -nosiri, portar via ; òd hòa
diti, partire, o andar via ; òd - vefati, slegare .
is . Il d'ordinario ha il senso di dentro , come: if
hoditi , uscir fuori da qualche luogo; if-vaditi , cavar
fuori da quache cosa · Spesso significa ancora totalità
d'azione massiine quando non è accompagnata coi
verbi di moto dal luogo, come : il-mesti, scoppar to
talmente ; if- gârditi, sformar affatto.
Nà . Nà ordinariamente aggiunge alle parole sempli.
ci il significato di cosa sovverchia , o totale , come :
najèsti-se mangiare a sazied , o , come suol dirsi , a
crepa pancia ; na- spati-se , dormir di souverchio ; nagle
dàti- se , o nà- paſiti-se , saziarsi rimirando ec. Tuttavia
il nd esprime anche talora an'azione incompleta , co
me: na kvasiti , bignar alquanto ; na.gorjeti, abbruce
ciar alquanto ; na-lòiniti , rompere un poco ; na-gårditi ,
sformare un pochetto ec. Finalmente porta pur seco
l'idea di sopra , come : nà- lòsciti , metter una cosa so
pra un'altra , ossia accatastare ; nà-grāditi , fabbricar som
pra ec.
Dò . Dò significa compimento d'azione , come : dò.
spati , finir di dormire ; dò -kisnuti , finir di lievitare , o
fermentare ; dò-jahati , cavalcare fino ad un luogo deter
minato ec .
Della costruzione dei verbi . 189
Rif . Ras porta il senso di divisione ; separazione,
cangiamento di azione , come: ràf-djeliti, dividere ; ràf
lūciii , raſ-druſciti, separare, o scompagnare ; ras -ciniti,
rifare ; rof-hjeghnuti-se , fuggire di que , é di là ec.
7 Alle volie ha anche il senso di cosa sovverchia , come:
! ràf-griati, riscaldar molto ; ràl- mlatiti , percuotere forte
1
mente ; ràf-oriti , abbattere dalle fondamenta :
Po. Pò ha tre sensi, significando una parte, o la rei
terazione di qualche azione , come : po -jàbati, caval
car un poco ; pò- vratit- se, tornar di nuovo ; po - mladiti ,
ringiovinire ; ed ora finalmente l'azione completa , co
me: pò -sjechi, tagliar affatto: pò-jèsti , finir di man
giare ; - pò hūpiti, comprare tutta intiera una qualche
cosa . La particella pò unita al nà dà il senso di
reiterazione s . come : ro-na-pit.se, tornar'a bere più
voite .
3.1. ſa or significa participio d'azione, cone: fa- 11a.
biti principiar a sonare la tromba; fa-driēmari, cominciar
& dormire ec. ed ora ha altro senso , come: ſa- vèsii ,
condurre qud , e là ; fà hoditi , andar di là , tramontare,
sbagliar la strada ; ſa-broiti-se, errare contando .
Prò . Prò come ſa significa pure spesso principio.d'
azione , come : pro - plakati, cominciar a piangere; prò .
govarati , dar principio al discorso: proasinut, principiar
it risplendere. Ora prò significa anche in mezzo per mez
zo , come : prò- njeri, trasportar per il mezzo di qualche
luogo ( pro -njeti se si adatti alla gallina vuol dire
far l'ovo la prima volta , come : prò- njèla-je ko
kósc , la gallina ha fatto la prima volta lovo): prò
strjeliti, irapassar per mezzo collu freccia ; prò -bósti ,
tràpassare da una parte all'altra; prò - sirati, guardare, o
rimirare dentro . Finalmente prò hail senso di alquan- ,
to , come : prò - slāditi, raddolcire un poco ; prò -lūpati,
battere alquanto ; prò- uciti , insegnar un alrro poco ,
US. US aggiunge l'idea di altezza , come : wf- njèti ,
o úf-nūsiii , portar sopra ; ùf-bodili, o wj.iti , andare in
allo, ascendere , ùſ- jàhari , moniare sopra il cavallo .
igo Trattato Terzo
Pri, Pri indica spesso l'azione reiterata , come : pri.
ciniti, rifare ; prí-pràti, lavar di nuovo ; pri-vējati , ri
legare..
Se gli dà per il senso di molto , o troppo , come :
prì-sjevati, risplender molto; pri- pèchi, arrostire troppo;
prì skociti , trapassare il segno saltando . Il prì upito al
nà ora significa l'idea di cosa reiterata, come : prí-pa
cipiti , rifare ; prí-na-pravgliati , riformare ; ed ora
di cosa sovverchia , come: pri-nakittiti, ornar molto .
Priko . Alla preposizione priko si dà il senso di co.
sa sovverchia , come : priko-mjeriti , eccedere, lo misu
ro ; priko-bròiti, numerar al di là ; priko -htjeti , stra
volere; priko-bròditi, navigar lungo, o oltre qualche
luogo .
Bef . Bes; che denota privazione , va quasi sempre
unito con nomi, o avverbi , come : bėjustidan , invere
condo , senza rossore ; bef-svjettno , inconsideratamente ;
bèførukást, chi non ha mani; bèf-pomgna, negligenza.
Nè .'Ne è pur affitto negativo. Nè- umjèui , non sa
pere ; nè- traditi, non lavorare ec .
Sà, o S. Sà, é s sono talora di significazione positi
va , come: sà - drūsciti, o 5-druſciti accomprgnare ; sà
siàvit, mettere insieme; talora di senso negativo, come:
s vlaciti, o s-vachi, spogliare; s-jàhati- se, scavalcare ec .
S. indica ancora o totalità d'azione, come : s -posuit- se
ù tkóga , abbandonarsi totalmente ad uno .ec.; o dall'
alto al basso , come : s-nositi, portare a bassa ; s -letjeti,
volar all in giù
Ma è poi cosa assai più difficile per lo straniero il
ravvisare il vero significato di molte voci , che coll'ag
giunta deli's significano un'azione determinata , e che
senza le alladono ad un'azione generica , o indeter
minata . Così dirò s-tvoriti, fare , quando parlo di co
sa o già fatta , ovveto di cosa determinata ; evòriti ,
se parlo di cose, che si stan facendo; s -kriui, o s’krit
tise , nascondere , o nascondersi determinatamente ri .
spetto al luogo , tempo , persone ec.; kritti , kriui - se ,
nascondere, o nascondersi in generale . Così po.fnati
Della costruzione dei verbi . 191
tkóga vorrà dire conoscere alcuno , ina in genere ; s- po
ligi Jnari tkóga significa una piena , e ben fondata cogni
zione di alcuno ; pametan, dotto , s - pametan , profon
COM damente dotto .
1992 Varie delle addotte particelle, o preposizioni, come,
1 :2
p. e. , is, ò , èd , bèſ , prì , priko, e raſ hanno valora
un significato negativo , e corrispondente a quello del
di dis , os negativo degl' Italiani. Eccone degli esempi .
* If-aghnati, o iſtjèrati, discacciare; if-kårzauti , scaricare
# dalla barca ; O.sramotiti : disonorare ; Ooslobòdjti -se ,
} mettersi in ļiberid; od-uciti, disavvezzare; oda- vrjeti (mol
te di queste particelle , o preposizioni , o assumono l'
Ar
a in varie parole, come od , o oda , s, o sa , iſ , o iſa,
os , oſa , raj o raſa ) cessar da bollire ; bèſ-rediti , di.
scomporre; bèſ-imiti, essere in errore; prio'ratiti, rivol
* sare, scompigliare; priko -rēditi, disordinare; raf-oruſcia.
* 1i , disarmare; ras- tovàriti, scaricare dal giumento ec .
Ed ecco indicati, se non tutti, almeno i principali si
| gnificati , che aver possono queste particelle, quando
sono accoppiate coi nomi, coi verbi , coi participi, e
cogli avverbj. So , che tali modificazioni di senso ,
i dirò così, non possono apprendersi, se non con grave
fatica , e stento dagli stranieri , ma esse formano il
più bel pregio alla lingua Illirica , pregio , che in
- darno si cercherebbe in qualunque delle lingue viven
ti . E qual è mai quella lingua, che conservando i ter.
mini, e vocaboli primitivi colla semplice aggiunta di
un monosillabo possa dare tanti diversi significati ad
i una parola medesima, ed arrivar felicemente per mez
: zo dell'etimologia, che ritiene sempre l'idea primitiva
sebbene diversamente, modificata , a spiegar grado a
grado la natura delle cose , ed il principio , ed il pro .
gresso di qualunque operazione ? Negli altri idiomi le
particelle negative , ed i tre gradi degli aggettivi sono
quasi l'onico mezzo , onde qualificar gli oggetti; ma
nell'Illirico , oltre i tre gradi dei nomi addiettivi ,
coll'uso delle addoite particelle si hanno delle nuove
gradazioni, come si è veduto poco prima rapporto ai
verbi nostri, iſ-nositi ec . sièchi, ód-sjèchi ec.; misli
Trattato Terzo ..
19
tj , dò- misliti , hoditi, ù-goditi ec.; e come si può ora
pedere dai due seguenti esempi .
Pasta lievitata si dice in Illirico tjèsto kisjelo, perfet
tamente lieviinta dò -kísjelo ; non ancora totalmente fer
méntata ne-do-kisjelo ; troppo lievitata pri-kísjelo ; us
Visciano , che per essere ttoppo fermentata ha contratto
an szpore . cattivo , e giá prossimi alla putrefazione .
Nà - slas indeclinabile , o l'aggettivo na slatko significa
cid, che ha un principio di dolcezza, slaghjàhno ciò, che
in se è alquanto dolce ; slághje , ciò , che è più dolce ;
pristatko , cid , che è dolcissimo ; polu -slatko , ciò che
ha un gustó di mezzo fra il dolce , ed un altro sapore .
La linguá Hlirica e ripiena di siffatte gradazioni ri
spetto a moltissimi oggetti .
Dell'uso delle preposizioni od , if, e sa , o s '.
Sebbene od , il e significhino egualmente da , dalla,
dai , dalle , e vogliano Iisresso caso, cioè il genitivo ,
pure siffatte preposizioni non possono indistintamente
adoprarsi l'una per l'altra , potendosi quasi con rego
la generale indicar l' uso preciso di ciascheduna .
L'od si adopererà adunque 1.° quando si dovrà espri,
mere il poisesso , o la relazione di qualche cosa ; co
me : kolo od gljùdii , circolo , o adunanzı d'uomini ;
vrata od kuchje, la porte della casa ec. 2° Con i ver
bi attivi , passivi, e neutri, quaudo non si avrà il sen
so di cosa interna , ossia dentro , di dentro di qualche cosa ,
come : primio- sam od tebe mnogo milostii , ho da te
ricevuto molti favori : iskänsi od mene , sei da me cer
cato ; ò dalecimo-se od ovesięh krājaa ", allontaniamoci
da questi lidi ee .; e cost od si userà ogni qual volta
non avrà il significato di dentro > addentro , o dall' in .
terno di qualche cosa .
IS è propriamente lapreprpsizione Illirica, che cor
risponde all e o ex dei Latini' servendo particolar.
mente pel moto da luogo , e significando sempre di
CQ..
dentro ', addentro, dall' intorno, di qualche cosa
Deila costruzione dei verbi . 193
3
me : doscjò- san is Itāne , iſ grada , son venuto dall'l
talia , dalla città , cioè in dentro dell ' Italia , della cit
tà ; j -bii vòuu iſ vira , is gostjerne, attingere ac
qua dalla fontiina , dallı cisterna , cioè da dentro del
la fontana , delln cisterna .
Sa , o s' serve sopratutto nel moto dal luogo , ed ha
un senso tutto opposto all’iſ significando non dentro ,
o addentro , ma sopra , dal di sopra d'una qualche co
sa , come siti s'hârda, scendere dal monte ; pàsti s'ko
gna , cader dal cavallo ec. S', é òu appunto perchè si
avvicinano nel sign ficato , mentre nè l'una , bè l'al
tra porta seco l'idea di cosa interna , possono talora
pigliarsi per due voci sinonime, come : sà svieh stra
naa , da tutte le parti ; òd svake strane , di ogni parte ;
òd svieh krajaa, da ogni banda ; s'jedne na drugu strā.
nu da una parte all'altra . S- vratiti tkóga s'koje stva
ri , o òd koje stvari , stornar uno da una cosa .
Dopo di ciò non dee sembrar più tanto difficile l'uso
di queste preposizioni . Non potrò dire , p. e.: pasti
òd , o iš kògna, siti òd, is bârda, perché non ca
dendosi da dentro il cavallo , nè scendendosi da den
tro il monte , dovrò dire ' s' kògna , s'bârda, perchè
significa sopra, o dal di sopra, come ricerca il senso .
Cosi si dira : dighùti-se iſ òdra , levarsi dal letto , se
si parli di chi s'alza da dentro il letto , e dighnùtise
s'òdra , se s'intenda chi vestito s'alza da sopra il
Jetto ; svùchi- se iſ haglinnaa , e non òd , o s'hag innaa
spogliarsi degli abiti, perchè chi si spoglia trovasi av.
volto dentro , o fra i panni . Tali ragioni parranno for
se ad alcuno poco filosofiche , e soddisfacenti . Ma co
stui non sa quanto sia saggia , e grande , perchè sem
plice , e naturale , l'antica flosofia dei primi Noinen
clatori . D'altronde a noi basta di poterci far intende
re , ed appianare in qualunque modo ciò, che s'incon.
tra di più arduo nello studio di questa lingua per co
modo degli stranieri .

n
194 Trattato Terzo .

Dell'uso delle preposizioni ù , e nd allorche


corrispondono all'if , e al s .
Considerando le preposizioni ù , e na come preposi
zioni di moto ne risulta questa regola certa , cioe , che
tutti quei nomi, che nel moto da Juogo richieggono
l'if , nel moto al luogo vogliono l'ú , e che all'incon
trario tutti quei nomi , i quali nell'istesso molo dal
luogo ricercano il sà , o s', ne! moto a luogo esiggono
il nà . Eccone degli esempi. Dòscjò -sam iſ Mosckòvje ,
iſ Itālie, il Fecie ,if Sicilie , iſ Zári - giaila , il Me•
tảkaa , il Rʻma, il Dåbrovnaká &c. , sono venuto dalla
Moscovia , dall'Itulia , dalla Francia , dalla Sicliil , da
Costantinopoli , dr Venezia , da Roma , dr Ragusa ec.;
nu bâ fò -chju vikit-se à Mosckòvil , ù Italiu , ù Fran.
cio , à Siciliu , w Zári-grád , ù Mlétke , à Rim , ù
Dobrávník ec. , me presto ritorneró in Moscavia , in
Italia , in Francia , in Sicilia ec. Ecco poi come il
na corrisponda al s'. Dòscjò -sam s' Lopuda , s'Mlje-.
tà , s'Lastova , s'Mälle , s' Livorna , s'Z vtata , s' brjega
ec. , son venuto . nll'Isola di mezzo , da Meleda , da
Lagosta , da Malta , da Livorno , do Ragusa vece hia ,
dal monte ec.; alli bârſó chju òpèta pochi nà Lopúd ,
nà Mljet , nà Lástovo , na Matu , na Livorno , nà
Zivtit , nà briégh ec ., ma in breve però ritornerò all'
Isola di mezzo , a Meleda , a Lagosta , a Malta , a Li
vorno , a Rngusa vecchia , al monte ec.
Ma e quali sono i nomi, che richieggono l'is , e quali
quell !, che vogliono il s' , onde sapere quando adoprar
si debba l’ù , o il nà ? In questo appunto consiste tate
ta la difficolià ; ne vi è Grammatico Illirico , che pos
sa indicar con precisione tali nomi . Infatti se egli dira ,
che tutti i nomi delle Isole , e Citts richiedono l'is ,
l'uso farà vedere esservi delle Città , e delle Isole ,
che vogliono il s' , come testè abbiamo veduto rappor .
to all'Isola di mezzo , a Meleda , e alla città di Mal
ta , e di Ragusa vecchia . In generale però si può di
re , che tutti i nomi degl' Imperi, Regni , Siati , Contee ,
Ducati, Provincie , Città capitali , Cità grandi , e co
Della costruzione dei verbi , 198 .
gnite , Paesi , Villaggi , e Contrade di qualche nome
presso gli abitanti delle provincie , dove tali luoghi
esistono , tutti vonno l'iſ nel moto dal luogo ( in cor .
seguenza l'ù nel moto à luogo ) specialmente se abbia
* luogo il significato di dentro , nddentro , o dall'interno
0
no di tali paesi . All'opposto tutti i nomi dei luoghi
? piccoli, e di qnasi niuna fama , tutti richiedono il s',
massime se vi entri l'idea di sopra , 0 dal di sopra
di tali luoghi

Dei derbi composti , che hanno due terminazioni


all infinito ; e della lor conjugazione.

Fra i verbi composti se ne enumerano molti , i qua


ji hanno due desinenze all'ipfivito , come : na-pravglia
ti , e nà-praviti , apparecchiare , ſåboravgljati, e ſa
borà viti , dimenticare , pà. redivari , e nà-rediti, ørdi.
nore ec. I terminati in iti all'infinito non hanno nè !
presente ' , nè l'Imperferio dell'indicativo , non poten
be dosi dire ni-pravim , io preparo , nè na- pràvjah , io
preparada , da napraviti , ma soltanto nà -pravgljam , e
na pravgljab da na-pravgliati . All'opposto il perfetto
remoto dell'indicativo si potrà avere in gljah, ed in
ih , cioè da ambedue le terminazioni dell'infinito , co
me : ſaboravgljah , e fàboravih , dimenticai , nà- pràvglja
ah , e n-pràvih , preparai, e cosi dicasi degli altri.
Nuovamente al congiuntivo si possono avere doe
diverse desinenze potendosi dire egualmente : da já
1 nà- Pravgljam da nà-prèvgljati , o dà já na- pravim da
nápraviti, conciossiacche io prepari , e così dica si degli
altri .
Si avverta ancora , che i verbi terminati all'infinito
in ovati , e derivanti per lo più dai nomi sostantivi ,
come, p. e.: putovati da pút , viaggiare, imenovati
da ime , nominare, fàmenovati da ſlamègne, segnare
ec. hanno il presente dell'indicativo in njem , co
1 me putujem , imenujem , flamenujem , e che molti al
tri hanno due terminazioni al presente dell'istesso in .
dicativo , come pòd - piscjújem , o podpiscivam , na- re- ,
ſcjujem , o na-réscivam, na- rèdiujém , e nå-redivam .
196 Trattato Terzo .
sottoscrivo , trincio , ordino , appartenendo per ragione:
del lor presente alla prima , e seconda declinazione,
ed avendo all'infinito dne terminazioni, cioè na- reſati
e pòu- pisati , o nà -veſc vati , e pòd-piscivati ,
La conjugazione di questi verbi composti si riporta
totalmente , secondo la loro caratteristica della prima
persona del presente o in am , o in em , o in im , a
qualcheduna delle tre conjugazioni semplici .
Dei verbi frequentativi.

I verbi frequentativi, che si chiamano anche incon


tivi , e diminutivi , sono quei verbi , che significano
continuità di azione ; e pella lingua Illirica possono
aversi non solo dai verbi semplici , ma eziandio dai
composti , come da pjevati , cantare, pjèrakati , cane
tucchiare sotto voce, o seguitar a cantucchiare ; da sár-.
kati , sorbire , pri- sarkivari , andar sorbendo , o bevendo
a sorsi ; da ciniti, fare , cirākati , andar facendo ; da
scivjeti, vivere, ſcivukati, campicchiare ec.
Crescono essi d'una sillaba all'infinito , che è per ‫ܘܐ‬
più in ati , come da spati sjīvati ; ed al presente han
no generaimente la terminazione in avam , o in njem ,
come: slāvam da spaati,‫ ܕ ܐ‬dormo, spremglivam da sprem . |
glivau , ripono , ſcivornjem da ſcivoiòvati, vivo ec.
Ma conviene poi saper adoperare tali verbi opportu .
namente , ossia distinguere l'azione perfetta dall' azio
ne , che si continua, e si prosegue. Così dirò : raghja
ti , e non oditi, se intendo di parlar di donna , che
pariorisce auualmente, e roditi, se parlo di chi già ha
partorito . Nell'istessa guisa dirò : narēditi se parlo di
chi ha già comandato , o comanda con azione assoluta,
e perfetta , e na - reghiyati, o na- rèdjvati, se alludo a
chi va esercitando il comando con azione continuala .
Turtavia presso i Ragusei, che nel lor dialetto per
dclcezza di pronanzia fanno grande oso dei nomi di.
minuuvi, non si osserva sempre , massime nel discor
so famigliare , esattamente questa regola rapporto a
qualchedono di questi verbi frequentativi, o diminutivi,
che soglionsi talora adoperare per solo vezzo di lingua
Della costruzione dei verbi attivi . 197

Della costruzione dei verbi attivi .

Per verbo attivo si dee intendere quel verbo , che si


gnifica azione, e che terminando alla prima persona del 7
presente dell'indicativo o in an , o in em , o in im col suo
participio unito al verbo biti, essere può farsi passivo ,
coine gljùbım , amo , gljùbjén -sam , sono amato , orém ,
aro , orán -sam , sono arato, ucim , insegno , ucén -sam ,
sono insegnato . Ogni verbo attivo, come gi si è detto,
vuole avanti di se un nominativo agente , ed un ac
cusativo paziente dopo ; e siccome, oltre l'accusativo
i verbi attivi possono ricevere dopo di se altri casi retti
da qualche preposizione espressa , e soitintesa ; così sarà
cosa ottima , perchè rischiarirà infinitamente la sintas
si Illirica , se si divideranno in tante classi , o ordini
che abbraccino quei verbi attivi , che in fuori dell'ac
cusativo richieggono qualche altro fisso , e determinato .
Della costruzione del primo ordine degli aitivi,
Chiamo verbi del primo ordine degli attivi quei ver
bi, che d' ordinario non hanno caso dopo di se , che
l'accusativo , come : dobri ucenizi posciúju svoga na
uciteglja , į buoni scolari rispettano il loro precettore : isti
na ómraju po -ràghja, la verità apporta odio . Nel ri
portare i verbi le indichiamo la prima persona del
preſente , e del perfetto ' propinquo .
Alcuni verbi di questo ordine .

Gljabiti , bim , bio- sam , Bòga, i iskârgnega , amar


Dio , ed il prossimo .
Ulei , fimam , eo -sam , svoje , prender il suo .
Hvaliti , lim , lio- sam krepós, lodar là virtù .
Scegljeti, lim , lio-sam , mír , desiderar la pace.
Bini , biein , bio - sam , ikóga , batter uno .
Hùlit , liin , lio - sam , ne-pravednike , biasimar gl
ingiusti .
Nositi, sim , sio- sam , dârvu , portare un legno .
n
3
198 Trattato Terzo .
Otvoriti , rim , ricosam , vrata , aprire la porta .
Sctiií , tiem , tio -samn , pjesni , leggere canzoni .
Posctovati , tujem , tovao-sam , roditeglje , onorare
i genitori .
Teghnuti , ticem , tèghnuo- sam , nebo , toccare il
cielo ,
Slùfciti , scim , fcio -sam , tkója , servir alcuno
Pomo
ve
chi , agam , gao-sain , siromahe , ajutare i po
ri .
Dvoriti , rim , rio -sam , tkóga , adulare alcuno .
Uſcivati, ivam , ao -sam , kòje- gou dòbro , goder di
qualche bene , o qualche bene . .
Pod ſvijedati, divam , dao -sam , tkóga, chiamar al
cuno fischiando ,
ſaboraviti, avgljam , io -sain , ikóga , scordare uno,
odimenticarsi d'uno .
Dòbro htjeti , dobro hóchja , dòbro . htio-sam , pria
teglje , voler bene agli amici .
Braniti, nim , nio -sain , dòbre , difendere i buoni .
Jabaviti , avgljam , vio -sam , sabavgljati , avgljam,
glivo- sam, djèzu occupare, o divertire i ragazzi .
U -prostiti, stiin , stio-sam , ikóga , lasciar libero
alcuno .
Mahati , maham , hao.şam , ikóga , far vento ad
alcuno ,

Avvertimenta .
5

1. Ai verbi attivi usano gi ' Illirici di dare anche il


caso genitivo , allorchè i nomi , sostantivi retti dai ver
bi attivi significano una parte , o quantità di qualche
cosa , come : mojom sctetoin dràſien hrànim , i odjé
vam ) Q spese mie mantengo , e vesto degli altri ;
Drufieh e genitivo , hrámun , ę odjevam e sono verbi
attivi . Né-gleda ona ... fláta , sra he, vjere , i ciásti .. là c
je phòla , non ha riguardo ne all' oro , ne alla forza ,
ne alla fede , nè all'onore ; tanto è superb 2 ; scto -sí
objedovo , che hai mangiato a pranzo ?.. cosovichjaa ,
dei tordi . Cosi si dirà : imam sinövaa , ho dei figli ;
piem vino , bevo vino ; ijem krúha , lęchje , graha sla
1
Della costruzione dei terbi attivi . 199
noga , lòva , mangio del pane , della lenticchia , dei ceci ,
della cacciagione ; primam kgnigaa , ricevo lettere ; nosim
dârvaa , porto delle legna ec.
I Polacchi , come rilevo dalla Grammatica del Mes .
gnien , fanno grande uso del genitivo coi verbi attivi .
Nel dialetto Illirico, o Dalmato -Bosnese quando si par.
la della cosa , o quantità in genere si dà loro l'accu .
sativo , come: dài -mi krub , vòdu ec. , dammi pane ,
acqua. Gl’Italiani nella lor lingua combinano colla co
struzione degl'illirici .
2 .º Inoltre varj verbi attivi di questo ordine , cho
l'uso indicherà , hanno un altro accusativo di persona
retto dalla preposizione ſa, come: karati tkoga ſa ghre .
soniká, ſa lúpeſcia ec : riprender uno per peccatore o per
ladro ; iſa-hràti ikoga ſa príategija , sceglier, alcuno per
amico ; La costruzion degl' Italiani combina pure ia
ciò coll' Illirica .
3.° Finalmente alcuni verbi di questo ordine possono
avere l'accusativo ,colla preposizione nà ; o senza .
Quindi potrai dire mârfiettkoga o na ikoga, odiar uno. Shòr
moguchi flò nàogn mârſi, il potente consiglio lo odia
crudelmente , disse il Palmotta . Jèr ipe sve marſē , ràf
mi tvoj ràf-govor , perchè odiano tutte le altre cose ec
eetto il tuo discorso , disse il Mincetich . Ne-nāvidjet
ikóga , o nà ikóga , inuidiar una .
Del secondo ordine degli attivi .

I verbi del secondo ordine degli attivi sono quelli ,


che, oltre il loro accusativo, ricevono il caso genitivo
colla preposizioneod , s, is , ed ù , Eccone degli esem
pi . Sūdz- isu - ga 6 - slobodili òd smârti , i Giudici lo
hanno liberato dalla morte . Dighni, o babo , ono djère
s' súnza , ako hochiesc , da ne po-zârni , leva o ba
lia , quel ragazzo dal sole , se non vuoi che si anne
grisca . Né-chjù püsctiti, dà-te if- põrejcju if dòma
tvoga , non permetterò , che ti traggano per forza di
casa tua . Pitaj- mi prosciègne ù majke , dimanda dal
la madre per me compatimento. Egli è poi impossibile
di poter indicare quali siano i verbi , che vogliono i
200 Trattato Terzo .
genitivo con queste pre posizioni, essendo , per cosi dia
Te , innumerabili . Giova Jeró riferiere , che i verbi Illi
rici di questo ordine corrispondono spesso a quei ver
bi Latini , che , olır ? l'accusitivo , hanno un ablativo
colla preposizione e , o ab , e , o ex , o a quei verbi
Italiani , i quali uniscono un ' ablativo retto dalla prepo
sizione da , o dal , o il genitivo colla preposizione di ,
ad un accusativo , come ora si vedrà dagli esempj.
Alcuni verbi con un accusativo , e colla preposizione
òd col genitito .

Bräniti , nim , nio -sim , tkóga òd né-priategijaa ,


difender alcuno dai nemici .
Sà -cjūvati, uvam , uváo -sam , tkóga òd poghìbje ,
preservar alcuno dal pericolo .
Obàdliti, divam , o djujem , divao - sam ikóga òd
krivine , accusar uno di delitto .
Odri sciti, scivam , o scjujem , scjo -sam , tkóga od
grjeha , assolupr uno dalla colpa .
O - sloboditi, dujein , o divam , io- sam , ikóga od
dugāvaa , liberar alcuno dai debiti .
Alcuni verbi con un accusativo , e colla
preposizione ' s' col genitivo .
S-vratiti chiam , tio - sam , o od vârnuti, nem , 800
sam , tkòga s'dòbra pūta , disviar alcuno dal ret
to sentiero .
U brati , erem , brao- sam , zvjèchje s' stàbra , rac
coglier fiori dallo stelo .
O -drj ti, direm , dirao - sam , kòſcju s'vūla, tor la
pelle da un bove .
Ujeti, imani, ec -sam , krùh s’târpèſe, pigliar pane
dalla tavola .
Tjèrati, er: m , erao -sam , kiska s'kóga -god mjè .
sta , cacciar il cane da qualche luogo .
S -maknuti, knivam , knpc -sám , så sten s' ruke ,
s' pârsta , levar l'anello dalla mano , o dal dito ,
Della costruzione dei verbi attivi . 2011
Dighnuti , difcem , nuo- sam , o slimiti, mam , mio .
sam , tkóga , ' s'vladagna , levar uno dal comando .
S-kinuti, ivam , nuo -sam , klòbuk s'glave, levarsi ih
cappello dal capo .

Alcuni verbi con un accusativo , e colla


preposizione if col genitivo .
15-vàditi , dim , dio-sam , mrèſce , illi vârsce iſ
morra , cavar le reti , o le nasse dal mare .
Prò - liti , ljevam , lio -sam , vīno iſ gostàrizė , vere
sar pino dalla caraffa .
il- vûchi , il- vlacim , cio- sam , màscia iſ stùpize, ca.
var il sorcio dalla trappola .
18 -tjèrat, eram , erao-sam , tkóga is gdraa , cace
ciar alcuno di cittd .
Púsctit, sctavam , sctio.sam , ikóga iſ tàmnize ,
carcere .
lasciar uno libero dalla

Alcuni verbi con un accustivo , e colla


preposizione ù col genitivo .

Jäimati , avam , ao sam , sciò-god ù ikóga , pigliar


in imprestito qualche cosa da uno .
Pròsiti , sim , siosam , millosti ù kräglia , chieder
grazie dal Re .
Ciniti , nim , nio.sam , sctò.god u tkóga.god , far
una cosa da uno .
Uciti, cim , cio-sam , kòju- god stvar ù ikóga , im
parar una cosa da uno .
O -spremiti, glivam , mio- sam , scto-god ù tkòga ,
riporre una cosa da uno .
fà-loſciti, lagam , ſcio-sam , srebro ù tkòga, im
pegnar l'argenteria da alcuno .
Avvertimento .

1.' Si è già altrove insegnata la differenza, che pas


sa fra queste preposizioni, ed il loro vero uso. Talora
si può non adoperare la preposizione od, come: 0-da
lècio -sam -te sià , ti ho allontanato dal male ; iſ-bàvi.
1 202 Trattato Terzo .
li-su Pètra svakoga posla , hanno sbrigato Pietro da ogni
affare . In tali casi si soitintende, massimamente se i
i verbi ne siano già composti .
2.° La preposizione ù coi verbi di questo ordine non
ha luogo, se non coi nomi propri , ed appellarivi d'uo.
mo , e di donna, e coi pronomi quando si riferiscono
a nomi propri, o appellativi d'uomo, o di donna .
Del terzo ordine degli attivi .
I verbi del terzo ordine degli attivi richieggono, ol
tre l'accusativo paziente , un dativo di rapporto, o re
lazione , e sono i verbi di dare , rendere, commette
ie , o affidare , promettere , dichiarare , spiegare , rac
comandare , ricordare , dire ec. , come : iſ -recko -sam
ti moju míso , ti , ho pienamente spiegato il mio pensie
re ; pò.daj ovo priáteglìma , da questo agli amici.
Alcuni derbi di questo ordine .
Datti , avam , daosam , sctò tkòmu , dare una co
30 ad uno .
Po-vratit , chjam , tio sam , dobro ime ikómu;
restituire ad uno la buona fama .
Do-pūscuit , sctujem , sculo- sam , koju sivär ikòmu,
permettere una cosc ad uno .
Obechjäli , avam , chjao - samn , sctò -god tkómu , pro
mettere una cosa ad uno .
U - vjèriti, eram , rio-sam , cesa -god tkómu , affi
der una cosa ad uno .
Kaſati , fcem , fao- sam , sciò - god tkómu , mostrar
una cosa ad uno .
Is.tomàciti , civam , cio- sam , svēto pismo tkómui
interpretar la S. Scrittura ad uno .
Pri.pornicivari , civam , cio -sam , koi pòso tkòmu ,
raccomandare un affare ad uno .
O -po -govoriti, varam , rio-sam , dòbrocinstvo tkó .
mu rinfacciare il benefizio ad uno .
Naimati, mavam , mao -sam , kùchju , básciinu tkó
mu , affittare una casa , un podere ad uno .
Napomenuti, gnujem , nuo sam , tkómu dârfcjan
stvo svoje, ricordare ad uno il proprio dovere.
Della costruzione dei verbi attivi . 203
Jabaviti , vgljam , vio-sam , ikómu djella , i rjèci ,
criticar i fatti , e le parole aut uno .
fapovidjet , vjedam , dio- sani , sciò.goil tkómu , co.
mandare una cosa ad uno .
ſa -kratiti, chivam , tio sam , pòmoch ikómu , im
pedir l'ajuto ad alcuno .
Na-Svàti , ivam , ao-sain , 2kómu dòbro jùtro , dar
il buon mattino ad uno .
Slūſciti , ſcim , ſcio.sam , vino ikómu , dar da be
ver rino, ad alcuno .
Cestitati , cesiitam , tac.sam , tkómu nòvo godi
scte , augurur ad uno l'anno nuovo .
Ujiokovati, kujem , kao-sam ; afròciti, cim , cio
sam ; sıvārati , aram , rao sam ; rāghjati , ghjam ,
gbjao- sam ; do raditi , ghivam , dio- sam , sctetu ,
illi kõris tkóma, cagionare , o apportare danno
o utile ad alcuno .
Nösiti , sim sio-san , o dârcjati, fcim , Scio -sam
gljubav ikómu, portare amore ad alcuno .
Avvertimento ,
1.9 Possono forse in qua che modo appartenere a que.
sto ordine anche tutti quei verbi ativi, i quali , oltre
il loro accusativo paziente , hanno un dativo retto dal.
la preposizione k ', ed è ; quella , che accompagna i
verbi di moto , e questa quelli di stato . Fra i verbi
col k' vi è , p . e ., pri- têghnuti scrò.god k sebi , tirar
se una cosa ; dârſcjàti k sebi , ruke , tener le mani
a se ; porefati tkóga k' sebi attrarre qualcheduno a
se ; pri-maknuti rūko k ' òghnu , avvicinar la mano al
fuoco ; privésti , o skiūniti k cemu sciò- god , accostare
una cosa ad un altra . Fra i verbi coll' à vi sono, p. e. ,
pisati , o govoriti sctò- god ò hdmu, scrivere, o dire
una cosa intorno ad uno ; spòvidjeti kòju stvår ò kò.
mu , raccontare, o esporre una cosa intorno ad uno ec.
Questi verbi però , che hanno la preposizione è , si
adoprano per lo più senza accusativo, come : fbòriti,
o besjediti o kojoj stvari , parlare di una cosa ; govo
riti ò mnòfieh stvarii, discorrere di molte cose, come ve
dremo altrove .
204 Trattato Terzo .
2. Si noti , che alcuni verbi di questo ordine , ol
tre il lor accusativo , e dativo , hanno talora un altro
accu ativo colla preposizione à, come : scjapt ti , o
pri - sciapiati sciò tkómu nà ùho, dir una cosa pian
piano all'orecchio ad alcuno ; stávil sciò tkómu na rú
ku , mettere qualche cosa sulla mino ad , uno ; priljè
piti sctò tkómu nà òkko , attaccare all'occhio qualche
cosa ad alcuno .

Del quarto ordine degli attivi .

Questo ordine di verbi è alquanto intrigato, e diffi


colioso ; mentre alcuni , oltre il loro accusativo pazien
te, ricevono le pr+ posizioni nà , ed ù ora coll' accusa
rivo , se i verbi sono di moto , ed or col dativo , se i
verbi sono di stato . Inoltre varj richieggono la prepo
sizione.fi coll'accusativo . Li divideremo in tre clase
si , ognuna delle quali rischiareremo con un avverti
mento . Ecco intanto coine si costruiscono quelli col
nà . Nà gnega naslòni , ako hòchjesc dà- ti-je sctò vâr
lo o-pravgljeno , se vuoi qualche cosa di ben fatto , ap .
poggiala a costui .

Alcuni verbi di questo ordine col nd .


(vàti, ſovem , ſvao-sam , skóga na rūcjaks, nào. 1

bjèd , nà uſcinu, nà veceru , invitar alcuno e col


lazione , al desinare , a merenda , a cena .
Pūsctit , usctam , tio- sam , koi poso nà tkóga, ris
metlere un affare ad alcuno .
U-spēti , pignem , pro -samn , uf - visiti , sivam , sio- '
sam , odj- di ghnuti , diſcem , noo-sam , nà pri
stoglie, nà nebesa tkóga- god , inalzare alcuno
al trono , al cielo .
Daiti, avam , dao -sam , sciò- god na fràgne , dar a
sapere , o far sapere qualche cosa .
Staviti , gjam , vio- sam , ruke na tkóga , metier le
mani addosso ad alcuno .
V-litti , ljevam , lio- sam , vòdu nà cesa-god , ver.
sar : acqua sopra qualche cosa ,
Della costruzione dei verbi attivi . 205
Po -nukaii , ivam , kao-sam , ikòga na sctò , istigami
re alcuno a qualche cosa .
Primiti , mim , mnio.sam , tkòga na goſbu , riceve
re alcuno al convilo .
Na pârtiti, ivam , tio sam , sciò-god nà tkòga , ad
dossare una colpa, sopra alcuno .
Ganuti , ivam , nuo-sam , ikoga na bolès., muovere
alcuno al dolore .
Vēſati, o priate ati , ſcivam , fao-sam , tkòga nà
kairu , metter alcuno alla berlina .
Nösiti, im , sio - sam , nosná tkòga il alzar naso con
tro: uno , ossia guardarlo di mal occhiq :
Na-taknuti , ticem , nuo -sam , pracichja , illi kokósc
nà raſciagn , infilzare allo spiedo. un porchetto ,
un gallina .
Objesiti , sivam , sio sam , sciògod Di cjàvo , attac
care una cosa al chiodo .

Avvertimento .
i
Rapporto ai verbi di stato , che vogliono la stessa
preposizione nà col dativo , bastino i seguenti esempi:
Nosim pârsten nâ rüzi , o na pârstu porto l'anello in
dito ; uf.dârfcim glàvu bà tüzi , sostengo il capo sulla
mano , imam mào mà bedri, ho la scimitarra al fianco :
sūscim slane jesìke na dinu , i smòkve na sudzu , secco
al fumo le lingue salate ,ed i fichi al sole ec.
Dei verbi di questo ordine coll i
Ecco come i verbi di questo ordine si costruiscono
colla preposizione ù coll'accusativo : kàd Augustulo ,
na- pokogni samòviadalaz òd Launskoga pristosglja pu .
scij ( vajmeh ) inostraniem Ne- vjérnizim u ruke pri.
ljepi ures od svjèta . , 1ó jest pravo vjernu Italiu . quan
do Augustolo ultimo Imperatore del soglio Latino abban
donò ( oime ! ) nelle mani dei Barbari Infedeli il
bellissimo ornamento del mondo 2
cioè, la veroscer .
206 Trattato -Terzo .
dente Italia , disse il Giorgi. Questi verbi hanno la si
gnificazione di moto .
Alcuni verbi di questo ordine . a

U - lófciti, agam , fcio.sam , dò hodke ù pómoch


ubosctva , applicare le rendite in ajuto dei poveri.
O-sùditi , djujem , dio- sam , tkòga u blago , iù dò. 12

bra , sentenziare alcuno sul tesoro , e sui beni .


Piti, piem , pio-samn ,uno
vino à cigovo sdravglje , ber
vino alla salute di .
Dati, dajem , o davam , o úset, gljem , eo -sam , ù
fàjam sctò -god, dare o prendere qualche cosa in
prestito .
Slofciti, slagam , fcio - scam , besjedu à pièsan , com
porre un discorso ir verso . P

Avvertimento . N

1. Coi verbi attivi di stato l'à cosi si costruisce col


dativo : imam -te ù sårzu , ti tengo nel cuore ; cjavam
pièneſe d'skrigoi, conservo i denari nello scrigno ;
nòliin Boga u zârkvi , prego Dio nella chiesa ec. Al plea
Tale l'ù ricerca l' ablativo secondo , come : pasem ov
ze , i vòlove ù livadah , pascolo le pecore, ed i bovi nei
prati .
2." Si dà a qualche verbo attivo di questo ordine
l'accusativo anche colla preposizione è , come : objè ?

siti sciò -godó mirò vrit ,attaccare , o appendere una cosa


al muro , al collo . Parleremo altrove dei verbi , che
vogliono la preposizione ò .
3." Intanto per non confondere il nà , coll'ù , e vi
ceversa , si osservi, che coi verbi attivi siano , o di
moto , o di stato , si potrà indistintamente adoprare
l'una , o l'altra , quando il nome , che essi reggono,
non avrà il senso di dentro . addentro , internamente
coine : já-sam dào moje pjesni nà svjetlos où
svjetlos , ho dato i miei versi in luce , o alla luce ;
pio-sam vàoa ù , o ni zvoje sd rávglje , ' ho bevuto vine
Della costruzione dei verbi attivi . 207
alla tua salute ec ; prímniti sctò nà dòbro , ù flo , o
på slò ( si dice pure jà dòbro , ſå ſiò ) , ricevere qual
che cosa in buona , o cattiva parte ec. In questo ca
so ,ed altri simili si potrà dire ù , o nà , perchè non
vi è idea di cosa interna . All'opposto dirò : stavite
I chja - ti já pamét ù glavu , imat- chju -te svegh à sâr
0
zu , ti metterò io giudizio in capo , ti avrò sempre nel
cuore , e non nà glavu , nà sàrzu , perchè qui, come
in mille altri casi , trattasi di cosa interna .
Cosi pore dirò : nf-ârfcim glavu na rizi , sostengo
ad una mano la testa , non ù ruzi , perchè quì il
senso non è , che la testa sia dentro la тапо ,, ma SOS
lo ad essa appoggiata ; imam pucizu ù razi , o na rū
zi , tengo un uccelletto in mano , cioè dentro la mano 5
1 ovvero sopra la mano , secondo il senso in cui si
parla . Si osservi in fine , che si trova nei buoni au
tori jik và sâuzu , slab nà sarzu , slib nà nôg mi ; ma
che in questo senso il nå significa di , cioè uomo di
coraggio , uomo di niun coraggio , debole di piedi
Dei verbi di questo ordine colla preposizione fa .
I verbi attivi , che , oltre il loro accusativo pazien.
te , ne hanno un altro ietto dalla preposizione ſà, per ,
sono in gran numero , e così si costruiscono: sciò hòa
chjesc ti od inene ? cèmu-li oſímgljèsc brinuchje fà
posle moje ? che pretendi tu da me ? perché ti pigli
briga per gli affari miei ? Gl’Italiani hanno pore upa
tal costruzione , come ora meglio appari rdegli cu
sempi .
Alcuni verbi di questo ordine col ſa .
O -suditi , djujem , o divam , dio -sam , tkóga
koju krivinu, sentenziare alcuno per qualche man
Cinza

Vòditi , dim , dio-sam , tkóga fà nos, fà ruku


menar uno pel naso , o per la mano .
U.hiit, tam , rio - sam , tkóga sà kòse, prender uno
pei capelli .
208 Trattato Terzo .
Imàti , mam , mao - sam , pomgnu là koja stvar ,
aver cura di qualche cosa ,
Vjencjàti , av - m , ao- sani , ikóga sa kojo , o koja
fa tkóga , unire in matrimonio qualcheduno con
unn , o qualchetuni.con uno .
Na-yuiiti , tjuj m , o tivam , tjo -sam , ikóga så
slujo , collocare uno per servitore .
O - frèniti , jcenim , o nivam , niosum , tkóga sà
koju god , ammogliore uno per qualcheduna .
Prositi , sim , scom , sciò - god ſà tkóga , chiede "

re qualche cosa per alcuno .


If- vèsti , iſ vodim , to sam , o do-fvati , ivam, vao
sam , tkóga ſà ' svjedoka , citare uno per testi
monio .
1
1
$
Avvertimento .
1

I verbi rjeti , o govoriti , dire , cjùti , sentire , 2

pisati , scrivere , e fnati , sapere , oltre il loro accusa


tivo pazienie , ne hinno un altro retto dalla preposi
zione là , coine : sciò- su rekli, o govorili , cjúli , pi
sali , i fnàli ſå tröga bràtia ? cosa hanno detto , sen
tito , scritto; e saputo del tuo fratello ? Volgarmente .

si dice òd in vece di fà ; ma contro le regole della


buona sintassi lllirica .
2. Alcuni verbi in vece della preposizione fà coll'
accasativo possono avere la preposizione s'coll’ablari
vo , quindi potrai dire : udàtti kchjer fà ikóga , o so
tkoim , maritar una figliuola per uno , o con uno ; O
ſcèniti tkóga ſa rkóju , o s'tkojóm , ammogliare alcu.
no per uur , o con una .
3. I verbi pitat, iskat , e poslat Shanno spesso un
secondo arcusativo col ſà , tralascia ndosi il primo, co
me : svegh já piram så bratia , sempre m'informo del
fratello iskali- sufà tebe , hanno cercaio di te , o si
sono di te informati; Poslali su ſà Petra ( si dice pure
pò collaccusativo con questo verbo ) , hanno spedito 4
& cercare , o a chiamar Pietro .
4. Talora qualche verbo accoppia nel tempo stesso
la preposizione fà , e nà con due accusativi ; oltre il
Della costruzione dei verbi Ollivi . 209
solito accusativo proprio del verbo attivo, come : 0 - sū
diti tkoga na sınårt,na veslo , và mùkke ſå ràf- bójstvo ,
i fà lopèsctinu , condannare alcuno alla morte , alla ga
lera , ai tormenti per assassinio , e per furto .
Del quinto ordine degli attivi .

Il quinto ordine degli attivi abbraccia soltanto il


verbo uciti , insegnare , coi suoi composti , e il verbo
pitat altresì coi suoi derivati , i quali vogliono due ac
cnsativi senza alcuna preposizione , uno di persona , e
l'altro di cosa , come : éto u snu pri-kaſiva - se gnè
ziem òd gnih sveti Benedik , terwib uci sve sciò po
trebno biasce zjèch sutráscguega sa - ſidagna , ecco , che
in sonno apparisce ad alcuni di loro s. Benedetto , ed in
segna loro quanto era necessario per la fabbrica , che
doveasi incominciare l'indomani , disse il Giorgi . Jesu
li- te ucili istine òd Boscije vjerre , i na - redbe od
Zarkve svete ? ti hanno insegnato le verità della divina
fede , ed i comandamenti delia santa Chiesa ? Trieba-je
date od-úcim svaku ne -urednost , i svako ſlo djello , è
d'uopo , che ti disinsegni ogni scompostezza , ed ogni
cattiva azione. To- sam -ga vèch odúcio , ormai da ciò
l'ho disavvezzato . To -me ne pitaj, di ciò non l'in
formar da me ; gnega u - pitaj , domandalo a lui .
Alcuni verbi di questo ordine .

Uciti , cim , ciò- sam , djèzu u- gljùdrie kgnighe , in .


segnar le belle lettere ai giovani .
Na-úciti , cim , cio- sam , ikóga kói.god farāt , in
sernar ad uno qualche arte .
Po- úciti , cim , cio -san , kòju stvor tkóga , insegnar
un poco ad uno qualche cosa .
Pro úciti , civam , cio- sam , sciò god tkóga , comin
ciar ad insegnare una cosa ad uno .
Do- úciti , cim , cío- sain , 'tkóga kòi- god jeſik , finir
d'insegnare una lingua ad uno .
Odúciti , cim , cio - sam , tkóga grube rjeci , disau
vezzar uno dul dire catiive parole .
0
10 Trattato Terzo .
Pitat , o 0 - pirat , ram , tao-sam , scto.god tkóga,
informarsi d'una cosa da uno .
Avvertimento .

1.° Il verbo od uciti , che significa sempre far per.


dere ad uno qualche costume, o abito cattivo , usasi
più comunemente col genitivo colla preposizione òd ,
come : od-úcio-sam ucenike mòje od svakieh nèaskla
dnostii , i òd ſlièh iſ-glédaa , ho fatto , che i miei sco
lari lascino ogni inciviltà , e cattivo esempio .
2.° Il verbo pitat , ed 1 - pitat appartengono ancora
ad altri ordini, dicendosi: pitat scto -god , chieder qual .
che cosa ; pitat scto ù tkòga, o jà ikóga , chieder uns
cosa da uno , o per alcuno .

Del sesto ordine degli attivi .


I verbi del sesto ordine degli attivi , in fuori del
loro accusativo paziente , ricevono un ablativo senza
preposizione , e sono i verbi di empire , dotare , ador.
nare , abbellire , accusare , rimproverare , coprire , a
spergere , vestire, caricare ec. Eccone degli esempi.
Bistrom vodom , i 'mlakom jedan listan sud nà -pùnni
fi åmit drúfcbi, nòghe gnoine, empi di chiara , 2 te
pida acqua ' un bacile d'oro per lavare con essa i piedi
alla compagnia (degli ospiti ) . Rafbórstvom -me- je Bogh
jòsc nà-dario , dòbro òd fla da raſa -biram , Dio mi
ha ancor fornito d'intelletto per distinguere il bene dal
male . Pórobom , i slavno- dobiljem Scipiünisu rodno
unjèsto na - kitili , gli Scipioni hanno decorata la lor pe
tria di nemiche spoglie , e di trionfi .

Alcuni verbi di questo ordine .

Nà-punniti , gnujem , o ugnam , nio-sam , ikóga


bogastvima , ricolmar uno di ricchezze .
Na-kititi, ijojem , tìo- sam , o uresiti , scjujem ,
siosam , ne -vjestu bisérom , i krúnizom zvje.
tnom , ornar la sposa di un vezzo di perle , e d'
una corona di fiori .
Della costruzione dei verbi attivi .
Ob.dariti , ivam , ricósain , na- djęliti , glivam , lioo
sam , tkóga ciem , regalar uno di qualche cosa ,
O-hogatiti , tim , tio.sain , Slovinski jeſik nòviem
Tecima , arricc hire la lingua Illirica di nuove
parole .
Ujmnòſciti , aſcjain , ſcio.sam , tkóga bogastvom ,
ingrandir uno colle ricchezze .
5
O.bremeniti , ivam , nio- sam , pūk zarinom , com
-
Nà-kârzauti , kârzam , kârzao-sam ,, bröd ſcitom ,
caricar la barca di grano .
Rastaviti , aygljam , vio -sam , o uhliti , glivam , o
1
gljujem , ikóga srebróm , imágnem ec. , privier
uno dell' argentaria , dell' avere .
Obuchi , oblacim , cio-sam , o odjavati , jevam
vao- sam , ikóga haglinam , grimiſom , ec . , vestir
uno degli abiii , di porpora .
Nà- poin , pajam , io -sam , tkóga drjemkom , dar
1 ľ oppio ad alcuno .
Pò.liti, jevam , evc-sam , koju god stvär vodom ,
i bagnar una cosa di acqua . 9

Po -sipari, ipam , o ipgljem , pao-sam , o posúti ,


ipgliem , suo-sam , tkóga fcitrom ,voi zvjèchjem ,
o kojú -god stvar sòlim , paprom , dom , spar .
gere sopra alcuno , del grano , e dei fiori , o also
pergere una cosa di sale , pepe , acqua ,
Po -kriti, ivam , krio-sam , tkóga kojóm - god stvari,
1
coprire uno di qualche cosa .
Po-kròpiti, krapam ; pio- sam , gròbove blagosdvjes
nom vodom , asperger le sepolture diacqua santa
O -diciti, cjůjem , civam , cio.sam , tkóga dikami,
dostojanstvim , imenom , pri -stogljem ec. , onorar
alcuno di lodi, di dignità , di titolo, di trono .

Obàditi , divam , dio-sam , tkóga glavnom krivi .


nom , accusar uno di capital delitto .
Ookriviti', glivam , vis-sam , ikóga lupėsctinom ,
far alcuno reo di ladroneccio ,
Prikòriti , karam , ivann , o rio-sam , tkóga laſcim ,
rimproverare uno di bugia .
13 Trattato Terzo .

Avvertimento .

Possono pure forse non impropriamente ascriversi a


questo ordine parecchi altri verbi , i quali, oltre il lo .
ro accusativo paziente , hanno un ablativo d'instru
mento , modo , o maniera retto dalla preposizione so
ora espressa , ed or sottintesa , come: tvoriti sctó-god
s hitrinom , far qualche cosa con maestrin ; trajati dane
ke s'vesēgijom , i s' radosti , passore i giorni con alle
gria , e gioju ; po - sjechisctó.god sjekirom , illi no.
fcem , tagliar qualche cosa colla scure , o col coltelio ;
o -strichi sció nofcizam , tagliar qualche cosa colle for
bici ; pro - bosti tkóga kopgljèm , macem , sàbgrjóm , ira.
passar uno colla lancia , colla spada , colla sciabla .
Del settimo ordine degli attivi .
Questo ordine abbraccia alcuni verbi , che vogliono
un accusativo di persona, ed un ablativo, che chia.
werei di prerogativa , cioè di 'signoria , di comando ,
di titolo ec. Eccone la costruzione, Né- obechjāva.,
daga hòchje Gospodarom uciniti jednoga samoga gra
da, nù ec., non gli promette , che lo farà signore di u
na soia città , ma ec. , disse il Dellabella .
Sudjèno-je ováko ,
Dobitnikom da te vidim , cost è decretato , che ti
i
veda vincitore , disse il Gundola . Kako- chjesc-inu ime
Dadjèsti ? qual nome gl' imporrai ? na. ( va -chjo -gi Pè
trom , illi Pavlom , lo chiamerd Pietro , o Paolo . Nei
quali esempi si vede , che i sostantivi Gospodarom ,
Dobitnikom , Pèirom non si accordano , come si farèb .
be nelle altre lingue, cogli accusativi di persona , ma
che sono posti in ablativo . .
Alcuni verbi di questo ordine .

Nà- ſvasi, "1a-fivam , o na- fivgljem , o prò - fvati , ir


gljem (vao -sam , kóga Petrom , Favlom ec., chiumar
uno Pietro, Paulo ; ſvati ikoga oyzom, kioom , chia
Della costruzione dei verbi attivi . 213
mar una pecora , rolp ; ſovem Bóga ozém moiem ,
chiamo Dio padre mio .
Ni-rechi,dà vjezam , 1:a-rekao- sam ; o krůniti , nim ,
nio -sam , tkóga Krakijem , illi ikóju Kraglizom , procla
mare, incoronare alcunó Re , or alcuna Regina .
U -cnit , nim ,nio-sam , ikóga Kr gljem , Misnikom ,
o Po-svetitegljóm , ' Plemichjem , o Vlastelinom , Pu
chjà inom , Vojvodnm ec , crear uno Re, o farlo Re ,
Sacerdote, Nobile , Cittadino, Capitano .
Rēdliti , dim , dio -sam , tkóga misnikom , dar l'or
dine ad alcuno .
Glasiti , sim , sjo -sam , tkóga Dòbitnikom , proclau
mar ' uno Vincitore .
Uciniti tkó a u- dionikom òd scta , olli ù cemugod ,
far uno partecipe d'una cosa .
Uſcivati , (civam , vao - sani ; tkóga priàlegljóm ,
goder dell' amicizia di uno .
Avvertimento .

1.° Il nome' , che abbiamo veduto in ablativo , iro


vasi pure presso buoni scrittori posto in accusativo sen .
za preposizione, o colla preposizione fà , come : uci
niti , o - kroniti ec. tkóga Kräglia , o fà Krazlia , fare , o
incoronare uno tie , o per Re ec .
2 ° Coi verbi passivi, e reciproci , dei quali parlere.
ino or ora , tali nomi di prerogativa si metiono o in
nominativo , o in ablativo , come : biti.chje fvän o Petar, o
Pèirom , sarà chiamato Pietro ; er- stoje v - cinio sín Bó
ſcii , perchè si fece figliuolo di Dio , disse l'antico tram
i duttore della S. Scrittura ; objetim toj Bògo , tvoj.
i chjr-se slūga (vat , lo prometto a Dio , mi chiamero tuo
i servitore , disse il Mincetich ; kaſai- se · Krägljem O
Krazl , junakom , o junák , mostrarsi Re , uomo di var
lõre, o eroe : Prie obraſcja-se, i prietvara
Prizom , ſvjeri', dúbom , siinom , si tra
sforma in uccello , o si fa uccello , fiera , albero , sasso ,
disse il Gondola .

O 3
? 14 Trattato Terzo .

Della costruzione dei verbi passivi.

I verbi passivi richieggono un nominativo >


ed un
genitivo colla preposizione ot' , coue : tiosi od mene
gljubjen , tu sei da me amato ; on bì baglien , egli
fu loduto . Il nominativo , il genitivo , e la prepasizio .
ne od possono essere sottintesi.
Il verbo passivo Illirico prende talora il singificato
di verbo impersonale , ed allora si adopra soltanto, in
terza persona colla particella se , come : gljubj.se , si
ama , ſcive.se, si vive ec. Anche in questo senso può
spesso avere un nominativo , ed un genitivo colla pre
posizione òd , come : òdmaofiel gliudii krè post- je hva .
gliena ; nù òd mallieh sljedi-se; ovvero àd mnòfieh glja dii
krepo stejehvagljena : nu od mallieh sljegh -jepa, la virtù
lodasi , o è da molti lodalg ; ma seguesi , o da pochi è
seguita ; pro -vodi- se trudan ſcivot , si mena una vita la
boriosa ; koliko-su vechje pite, vode-su vechje ſciu*
djene , le acque quanto più si bevono , tanto più sona
desiderate .
Finalmeute i verbi passivi possono avere qualunque pre
posizione di moto , o stato , come già si è accennato , do,
ve şi è favellato dei participj riguardati come aggettivi.
Della costruzione dei verbi neutri . )

E
Della tor divisione , e sigtassi in generale .

I verbi peutri Illirici dividonsi in assoluti , e reci.


proci, Gli assoluti , quanto alla loro conjugazione , som
no compresi , secondo la diversa terminazione della
prima persona del presente , sotto una delle tre conju
gazioni degli attivi , come : sjati , risplendere , sjam ,
risplendo , simile alla priina ; pri- stati , fermarsi , pris
stajem , mi fermo, simile alla seconda ; hoditi , anda .
re , bodim , vadu , simile alla terza . Quindi essi di
stinguonsi dagli attivi soltanto pel foro significato .
I verbi neatri reciproci , che a tenor della termina
zione della prima persona del lor presente si conjuga
Della costruzione dei verbi neutri . 215
no anche essi a guisa degli attivi , come, p . e , já - se
klagnam , o klagnám - se , io m’inchino , come imam ;
'smiem - se , o já - se smiem , io rido , come òrem slu
0 ſcim- se , o já se stūſcim , io mi servo, come ucim ,
prendono in ogni tempo , ed in tutte le persone la
particola se , la quale può riguardarsi come accusativo
sin copato del pronome reciproco sebe .
I rerbi neutri , o assoluri , o reciproci banno un no.
minativo espresso , o sottinteso , ed alcuni ne banno
due , come: svud -se Bogh na- hodi , Dio si trova da per
tutto , Bogh jest pocetak , í svårha od svega , Dio è il
principio , ed il fine di ogni cosa .
Fra i verbi neotri alcuni vogliono un caso , ed alcu -
11 ni un alue ; alıri sono verbi di stato , e altri di moto ;
alcuni infine richieggono delle preposizioni , col caso ,
che esse reggono , ed altri si usano senza . Se la divisio
ne , che ora ne andremo seguendo , non soddisfarà appie
no gli accigliati Aristarchi Illirici , non sarà perciò ine
no naturale , e semplice , meno utile , e vantaggiosa .
Della costruzione del verbo sosiantivo biti .

Il verbo biti , essere può riguardarsi come neutro , edim .


personale . La di lui sintassi sommamente difficile , perchè
soggetta a molte variazioni , si onerita d'esser considerata a
parte , e dee precedere quella d'ogni altro verbo neutro , ed
impersonale . Si noti adunque . 1. Può avere o un sol no
minativo , come : Nà nebu - je slådos saino ,
Ka-e nàd slastim iniem krúnna , nelcielo sol
tanto vi è una dolcezza, che è la corona di tutte le al.
tre dolcezze , disse il Giorgi; o due , come : Boghje sve.
mogúch , Dio è onnipotente ; Cicerón bi veliki Mod 10
ſnanaz , Cicerone fu un gran Savio .
2.° Se gli dà il genitivo senza preposizione alcuna ,
ed ha diversi significati. Talora vuol dire esser proprio
d'ono , ossia esser dovere , ufficio , come : Besjedni
ka je sputno raſlóſciti, proprio dell' oratore il ben
parlare ; mesc tra je dobro uciti, a licenika pòmgnivo
ga slùsciati , è dovere del maestro insegnar bene , ed
uffizio dello scolaro sentirlo attentamente
atentamente .. Spesso
16 Trattato Terzo .
può reggere il genitivo , che fa le veci del nominativo
in ambedue i nomeri , come: pi-je ikoga , kò ni-je pòd
fapovjedi, non vi è alcuno , che non sia sotto il comand
do; je-li ikóga , vi è qualcuno ? Je -li cjovjeka mudrie
ga dò telt , vi è uomo più snggio di te ? ni-je cjo
vjèka , koi , nije ſcene, koja, non vi è uomo , che , (

donna , che . Nel perfetto si adopra il participio dell


tro altresì col genitivo , come: dà nije bilo gliudii , cià
ni-je bilo ſcenaa, dârvaa ec. , se non vi fossero stati
uomini , donne , legna , ma sempre coila voce neytra
del singolare .
In questo ultimo senso al verbo biti si sostituisce
pure il verbo imàii costruito parimente nell'istessa
guisa , cioè come impersonale . Quindi potrai dire : j..
li krùba , je- li vina , o ima-li kruha , ima li vilia ?
vi è , o quvi pane , vino , o del vino ? nieje kruha ,
ni-je vina , o nema kruha , ne-ima vida , nije niscta ,
o neoima niscta , non vi è , o non s'ha pane , vino ,
non vi è , o non s'ha nulla ; ima gnèkieh , köi , vi
sono alcuni , che ; bilo je , o imalo je ondj mū-drieh
gljudii , i dòbrich ſcēnaa , vi era , o si avea quivi dei
saggi uomini , e delle donne dabbene . Il verbo imàu
in senso di essere può anche talora avere il nomini.
tivo , come : ima jedan ljècnik , koi- tē ne- mochi a no
ofdravglia, avvi un medico , che facilmente risana queste
malattie . Finalmente imali significa ancora dovere , co .
me : imam pochi , imam se vrachjat, debbo andarmene ,
devo ritornare .
3. Può avere on genitivo, ed un dattivo , come :
ovo je meni òd cjàsti , i od koristi ; à tebi od sctère ,
i òd pokora , questa cosa è a me di onore , e di van
taggio , ed a te di donno , e di disonore .
4.° Nei seguenti ed in aluri consimili casi ricercasi,
che il participio passivo s'accordi col dativo di rer.
sora , cone : menije diago biti gjūbjeru ou , tele,
mi è caro l'esser omato da te ; tògije je biti preço
grebu , iero pomilovaru , è meglio essere perseguitato,
1

che accarezzato, leglje . je bil plogu is? Ajo:ém ,


nego lògalo so lakèm ma , è meglio essere potero
cogli Apostoli , di quello , che ricco cogli avari ,
Della costruzione dei verbi neutri . 217
disse il Dellabella . Si può tuttavia usare il participio
anche in nominativo , e dire : boglie -je bit ubógh s’A
postólom , nego bògat slakòmiina.
5. ° Alle volte ricerca un accusativo di persona , co
me : skóga je igrat ? je- li mene , olli tebe ? a chi toc
1 ca giocare ? tocca a me , on te ? gnèga-je , gno.je ,
į tocca a lui , tocca z lei. Un tale accusativo' di perso“
na col preterito imperfetto dell'indicativo , e col futu
ro del congiuntivo cosi si adopra , ma soltanto in sen
so negativo : kad mene ni -je bilo , kad tebe , kad gne
ga , kad nas , kad vas , kad goih nì-je bilo , quando
io non era , tu non eri , colui non era , noi non ero
vamo, voi non eravate , coloro non erano ; kad mes
ne nè.budde , kad tebe , gnèga , nas , vas , gnih , peni
tra ec . nè -hudde , quando io non sarò , tu non sam
rai , colui , Pietro non sard , noi ec. Ne- bilo - je , e ne
" budde si usa , dirò così , indeclinabilmente , ed un tal
modo di dire sa di quei reinoti tempi , in cui la lin
gua Illirica con un sol tempo suppliva quasi a tuni
gli altri .
6.° Abbiamo già alırove fatto osservare , e lo ricor
diamo quì di nuovo , che la voce neutta ovo , e tò di
tali pronomi col verbo bíti serve anche pei nomi di
genere mascolino , e feminino , come ovo je moj kògn,
questo è il mio cavallo , ovo je muja kuchja , questä
e la mia casa , e non ovi- je , ova -je .
7.0 Finalmente il verbo biti può avere qualunque
preposizione propria dei verbi di stato , come ora con
}
sterà dai seguenti esempi. Coll' òd . Ti-si òd vaj-ve
chieh mojeh dragóstnikaa , tu sei uno dei miei più ca
ri ; į já - sam od se misli, anche io sono di tal parere .
Colliſ . Oukle tako ranno ? jeda- li -si if grada ? donde
cosi di buon ora ? forse dalla citid ? if grada-sam ,
sono dalla città , cioè vengo dalla città . Col s . Oda
kré- si ? da dove vieni ? 's'târda- sam , s’Lópuda eć . , SO '
no , ossia vengo dal monie , dall'isola di mezzo
Collù. U ikóga -si bio ? Bio sam ù mésctra , ù sciava
za ec. , sono stato dal maestro , dal sarto . Negli adam
clorii esempi sì usa di tralasciare il verbo , potendosi
soitintendere , come : odkle ? iſ gráda ; ù tkógar à mè
218 Trattato Terzo :
scita . Coll'ù col dativo . On je u velikoj zjenni, egli
è in gran riputazione ; ti- si meni ù paméti , à sårzu ,
mi sei a mente , mi stai cuort ; iò - tije ù rùzi , À
tvojoj vlasti , ciò è in tua mano , in tuo potere . Col
nà col 'dativo . Bio je na pârvomu mjestu , ' ha avuto il
primo luogo . Col nà coll' accusativo , Bit - chj esc- mi na
pomoch , mi sarai d'ajuto . Col ſa coll' accusativo . Ti
Íngsc , dasam ja bio ſa Pompeja, tu sai, che io era
del partito di Pompeo ; ne brini-se , jà- chju fa tebe bit
ů svakich fgòdah , non ti pigliar pena , io sarò per
te , o ® te favorevole in tutte le vicende ; tisi sà sva
scta , illi fà niscta , tu sei buono a tutto , o buono a
niente . In questo ultimo senso si dà pure al verbo bit
il dativo senza preposizione , come : ti si sva cemu ,
illi ni-cema, sei buono a tutto ; o a nulla . Coll'uf coll'
accusativo . Ne-boj-se , ja- sam uſa- te , non temere , io
ti son favorevole , o parziale . Col s'coll'ablativo . Ni
jèsam s'gnime veliki príutegl, non sono grande amico
con lui ; buddi svēgh sa- mnom , tientela sempre con
me , o assistimi sempre .
Del primo ordine dei verbi neutri .
I verbi neutri del primo ordine assoluti , o tecipro
ci , di moto , o di stato hanno uno , o due nominativi ,
ed il genitivo colle preposizioni òd , iſ, s', ed ù , a
tenor della diversa loro indole , e secondo il contesto
del discorso , come : nà le rjeci òd léda -cam -se já stvờ .
Tio , a talį parole mi feci di ghiaccio ; if- iscjo-je if kù.
chje , è sortito di cosa ; dò - hòdi- li s brjēga ? viene dal
colle? ù ikóga -chjesc pochi da chi andrai ? ;
Alcuni verbi di questo ordine cou'àd .

Ciniti.se , njm-se , nio - sam - se , o stvoriti se , siva


ram-se , rjo-sam-se , od leda, od mramora , far:
si di ghiaccio , di marmo .
Uvjati se , uviam - se , aviao - sam -se , òd bolesti, con
torcersi pel dolore .
Poorèchi-se , po rjecem -se , po- rekao sam - se , od' ko
je stvari , disdirsi di una cosa
Della costruzione dei verbi neutri i 219
U -spreghnuti, prefcem , u -spregnuo -sain , od pripá.
sti ( proprio degli animali ) adombrarsi pel ti
more . Uſ-biti- se od straha significa l'istesso .
Slàviti-se , o stavgljati-se , aviain-se , o stavgljam
se , vio-sam-se od cesa-godi, accorgersi d'una co
sa , o averne cura .
US-bjéiniti -se , nujem -se, nio -sam-se , o uf.igrati ,
igram , grao -sam , od radosti, non capire in se
per l'allegrezzo . fa -trjépeiti, tim , tio - sam , òd
vèseglja , giubbilare, o saltar per la gioja .
Târnuti, o u -târnuti , târnem , nuo sam ,òd streha,
òd bolesti, iştupidire, intarpidire pel timore , dal
dolore .
Cējuuti, nem , duo -san , òd gliū bavi, òd bolésti,
òd pofciude , venir meno , o spasimore di amo
re , di doglia , di desiderio .
$ -iresti.se , o s-tresati-se , amuse , ao -sam -se , od
straha , scuolersi dalla paura .
Od-ràsijeri, astam , ao-sam ,òd igre , abhandonar
il giuoco i od bata , crescere in età, de non d
ver più paura del bastone .
Grohotati- se , hocem -se , tao 8am-se, od smjéha ,
smascellarsi dalle risa .
Bjèfcjati, ſcim , fcio-sam , od skóga , sfuggire al
cuno ,
Ukloniti- se , uklagnam - se, bio-sam -se , od fia , ali
5 lontanarsi dal male .
Do -mislìti -se , segljam - se , lio - sam -se, od koje-god
stvari , antivedere uno ' LOSQ .
ſa - rumeniri-se, nivam -se , njo-sam.se, àd sráma ,
arrossirsi per la vergogna .
U -súdit-se , dim -se , dio - sam - se , o 0 - sloboditi-se
òd straha , liberarsi dal timore ,
! O -pârhnuti, nujem ,nuo -sam , òd sanza, òd vjetra ,
esser abbrustolito dal sole , dal vento .
Mrjeti , mrem , mro -sam , o zârkàci od gláda , mo
rir di fame .
faboraviti-se, avgljam -se , ivo-sam.se , od tkóga ;
1 dimenticarsi di alcuno .
Od-hoditi , dim , dio-sam , o dechi , o - djelitise ,
20 Trattato Terzo .
daleciti.se , sa •st initi-se , od -makrúti se , od- zié.
pit-se òd ikóga , o od koje 2011 stvari, abbin.
donare alcuno , o qualche affare , o allontanarsi,
dividersi , appartarsi ec . dil' alcuno .
Avvertimento

1.0 Dagli addotti esempi si raccoglie , che la prepo.


sizione òd óra serve ai verbi di moto dal luogo , come :
bjèjcjari od tkóga, allontanarsi da uno , ed ora ai
verbi di sta o nel senso di a motivo , o per cagione ,
coine : mrjeti od giáda , morir per cagione della fame .
Se si andrà con un tal principio , riuscirà molto fa .
cile l'uso di questa preposizione rapporto a tanti al
tri verbi neatri , che la ricercano o nell'uno , o nell'
aliro dei due accennati sensi .
2.° Spesse volte con alcuni verbi usasi di tralasciar
la , bastando il solo genitivo , come : bilat -se tkoga
god , attenersi", o attaccarsi ad uno ; primiti-se grane
( si dice anche primiti-se, o birati-se fà granu ) , attaca
corsi ad un ramo di albero ; cârfcjati se spasena svjèr
za , appigliarsi al consiglio , più sano ; hititi-se , hvatio
ti- se má ja , dar di piglio alla spada ; od-rèchj- se , o
od - vârchi- se zârkve Svele, allontanarsi dalla s. Chie .
S &, o farsi, eretico ; od - rèchi- se darovaa , vládagna ec.
ricusar dei doni , deporre il comando , ung carica ec.
3. I seguenti verbi s' osanoor colla preposizione
od , ed or senza : od-haiati- se , od -bìti-se , 0 -dostàti- se,
o -slàviti- se , od-baciti.se., od-metnèti-se kóga god pria
teglstva, posla , o od kóga - god priateglstva , od po
sla ec. , abbandonare un'amicizia , un' affare .
4. Vi sono ancora alcuni verbi neutri reciproci , cioè
colla parucola se , i quali sono nel tempo stesso quasi
di significato attivo , che vonno il genitivo affatto sen .
za preposizione, come: dobavitiese hrane , i míra ,
proccacciarsi il vitto , e la pace ; na cekati-se ikóga ,
aspettare molto alcuno ; na-jèstiese mesa i mangisazie
sazietà della correr nà- poili - se vina , bevera
ar a

tà del vino ; na sítit- se krùba , saziarsi di pane ; na.


gledat- se cesa -god , guardar a sazietà uni cosa ; na
1
Della costruzione dei verbi neutri . 224
vognati- se zvjechja , odorar fiori a sazietà ; na- slùsciate
se láfcií > sentir molte bugie ; nà- 1īzat- se sctà.godi,
1 toccare a sazietà qualche cosa ; pri- hítit-se ikóga , attac
carsi ad uno ; pri-hiti- chju - se nòsa , glave , ti pigliero
pel niso , pel capo ; bojati-se Bòga , temer Dio; na- ufci ,
vati-se cessa-gòdi , goder à sazietà di qualche cosa .
Verbi neutri colla preposizione iſ .
I verbi neutri , che richieggono la pseposizione is,
la quale , come altrove diremo , significa sempre da den .
tro , dal . di dentro , ' o dall' indentro di qualche cosa ,
sono per lo più i verbi di moto dal luogo , cioé i ver
bi di sortire , partire , andarsene , allontanarsi, sor
gere ec. , come : ghdjè-ti-e Gospár , dove è il tuo padio
ne ? nefnam , ifiſcjó.je iſ kuchje ,non lo so , è sortito di
casa . Dissi per lo più ; mentre anche molti verbi neú .
tri non di inoto possono avere l'il col genitivo , pur
chè il verbo alluda a cosa , che succeda dentro , o in
ternamente , come : is dubine sârza möga vàpim , a
ufdiscéin , esclamo , o sospiro dal profondo del cuore .
Alcuni verbi neutri colla preposizione if
col genitivo .

Ijláſiti, ſim , ſio-sam , iſ ikóga-god mjésia , uscir


fuori di un luogo .
Iſāchi, iſ-hodim , iſ-isciao -sam , if grīda , uscir
dalla città .
Dighnùti-se, diſcem -sé, dighriuo-sam -se, is ròdne
dârſcjave, partirsi dalle natie terre .
Oliti , idem , otiscjao sam , o pochi , idem , posciao .
sam , o odachi , od -hòdim , odascjao-sam , od.
hoditi, dim , dio - sam , if kuchje , partirsene,
andarsene di cusa .
Il-ji, if- lafım , iſ- iscjo - sam , iſ svakieh posalaa ,
uscir dall' impaccio d'ogni affare.

(
Trattato Terzo .
If - vírati, rem , rao - sam , o techi, tecem , rekao
sam , o if-tjézati, iſtjécem , rekao-sam , o is .
hoditi , dim , dio -sam , scaturire , scorrere ; voda ,
jezer ' rjeka ec. iſvire , o iſatièce, o iſhódj is
bârda, if planine , is vrella ', l'acqua , il lago ,
il fiume scaturisce , o scorre dal monte , dalla
sorgente O

Vratiti- se, o po - vrätiti-se , vràchjam - se, tio - sam


se , if grada , iſ Mlètakaa , iſ Itālie ec. ritornare
dalla città , da Venezia , dall' Italia .

Verbi neutri colla preposizione is' .

La preposizione s' si adopera coi verbi neutri e di


moto , e di stato ; ma essa non ha luogo , se non quan.
do si parla di cosa esterna , ossia dal di sopra d'una
cosa , tutto all'apposto del senso della preposizione iſ ,
come si è detto poco anzi . Ab ne- srècjan ! pósi s'ko
gna , ah infelice ! sei caduto dal cavallo ; jefi-li vecero ,
avete cenato ? fad - sam s'târpeſe ; or ora mi son levato
da tavolo .

Alcuni verbi neutri colla preposizione si


col genitivo .

Dòchóditi , dim , dio -sam , s' briėga, venir dal


codle .
Pri-váliti.se , lin.se , liosam - se , s'máſghe , cader
dalla mula . lo

U kifuti- se , divamase, müo -sam - se, s'dúba : cader n

dall' albero . 1

fáchi, fa-hodim , dio -sam , s puta , uscir fuori di 1

strada .
Vklopiti- se , gnam -se , jo- sam -se, s' pūta , ritirarsi
dal cammino .

Verbi neutri colla preposizione ù .


Anche la preposizione ù ha egualmente luogo coi
verbi di moto , e di stato , come : ù tkoga idesc ? idem
Della costruzione dei verbi neutri . 223
ù majke , da chi ti porti ? vado dalla madre ; ù tkóga
stòi oni djetích ? ù Gospàra N. N.; a ona djevojka? ù
Domànaa , da chi sia quel servitorello ? dal Sig: N. N .;
e quella serva ? dalle Monache.

dicuni verbi neutri colla preposizione u .

Iti , rochi , oiiti , do.hodiii ù tkóga, à Pétra , ù


Marie ec. andare , o portarsi da uno , da Pietro ,
da Marin .
Vrachjati-se , o po -vratiti- se , chjam -se , tio -sam -se,
ù tkóga , ritornare da uno
Objedovati, dujem , dovo -sam ; vecerati , rivam ,
Tao-sam : ruciati , cjam , ciao - sam ; oſcinati , nam ,
nao-sam ; spàti, spim , spo -san , ù ikóga , desia
nare , cenare , far collazione , e merenda , e dormir
re da alcuno .
Ul-dati.se , po úſ-datiase , dam -se , dao - sam -se ; ù,
fati, am , ao sam , W-vjerovati.se , vjeroj em - se ,
vjerovao-sam-se , ù ikóga -god , confidare in al
cuno .

U.pofnàti -se, nam-se , no-smam - se , ů tkoga , pi


gliar uno per un altro , riconoscerlo con dubbio ,
Avvertimento .

Si avverta , che i verbi di moto non hanno la pre


posizione ù col genitivo , i se non coi nomi animali ,
non potendosi dire , p. e. , idem ù Rima, à poglja ;
ma u Rim , ù pòglje in accusativo , vado a Roma , va .
do al piano , come notereno al terzo ordine dei neu
tri . I nomi delle Chiese , quando si chiamano col nome
del Santo , a cui sono dedicate , coi verbi di moto ri
chieggono pure la preposizione ù o col genitivo , o
coll' accusativo , ma colla terminazione del noinje
nativo , trattandosi di nomi mascolini . Idem rjét , o
cjùt Missu ù Gospe , où Göspu , vado a dire , o a
sentire la Messa alla Madonna ; idem ù Gūspe, où
Gospu od Millosârdja , od Lúga , od , Vòdize, ù svē
toga Pèira , où sveti Petar , ù svētoga Vlaba , o ú
Trattato Terzo .
svete Vlasi, ù svetoga Joſefa , où sveti Joſef , ù své.
te Cattarine , où svēta Catarinu ec. , mi porto alla
Madonna delle Grazie , del Bosco , dell ' Acqua , A
S. Pietro , a S. Biagio , a S. Giuseppe , a Sinta Cattari.
na .
Vi è tuttavia il nome inanimato come , dòma , che
unito ai verbi di noto vuole essere costruito col geni
tivo ,ma senza la preposizone ù , come: idém dòma,
vado a casa ; poscjo - sam doma , sono andato a casa ,
vrachjam - se dòma , ritorno a casa .

Del secondo ordine dei neutri .

I verbi di questo ordine vogliono il dativo ; altri


senza alcuna preposizione , come: na-mighiva.mi, i
glavom kìma, dà u -muknem , mi accenna cogli occhi ,
e colla testa, che taccia ; altri colla preposizione k ',
come : imásc raſ ogh , alli namoj-se nà gnèga tuſciti,
ako utjèce-se k ' viscèmy üdu , illi k' viscemu pri-sto
gilu , hai ragione , ma non ti lagnare di lui , se appella,
ossia se ricorre ad un tribunale superiore ; altri colla
preposizione ù , cone : put odiru , scivu ù gūsi, vivo
nonell'imboseate assassinando per istrada , disse il Gundu
la , ed altri in fine colla preposizione o , come : nè
mògu -se ò-staviti , da po -tánko nè u -piscem ovdi sciò
o blagósti Benediktovoj recce jedan od svetièh Otazaa, non
posso a meno di non scrivere esattamente qui ciò , che

uno dei Santi Padri ha detto della , o sulla , o intorna


alla bontà di Benedetto , disse il Giorgi .
Alcuni verbi neutri col dativo senzo ;
preposizione .


Na-mighnuti,ujem , oivam , nuo-sam , o na-miga.
ti, o na - inighnivati tkóinu , far cenno cogli oc
chi ad alcuno :
Māhati , o ſa-mahnuti, hivam , hnuo -sam , tkómu ,
far cenno colla mano ad uno ', che sº accosti .
iſ -jednaciti se , civam -se , cio -sam -se , tkóinu , 6
guagliare alcuno ,
Della costruzione dei verbi neutri . 225
Pri- süditi , dim , dio-sam , o 0.suditi ikóma , giu
dicare alcuno , o sentenziarlo .
Nad -stà-ti, stajem , stao-sam , kòjoj dârſcjavi, pre
siedere ad una provincia .
Pròvidjeti, o providjati , vidjam , vidio- sam , svje
tu , kuchi , aver cura del mondo , della casa .
Na -piti , piem , pio-sami , tkómu , bere alla salute
di uno .
Na-stojati , stoim , stojo- sam , ikóma , interessarsi
per alcuno .
Sa -krátiti, chivam , tio - sam , o - prjeciti-se , o priem
citi- se , civam-se , cio -sam -se , braniti, o saobra
niti, nim , nio- sam , protiviti-se , tivim-se , tivio
sam-se , ikómu , opporsi, o impedire ad uno ,
contrariarlo .
Odogovoriti, o od- govarati , varam , vorio - sam ,
ikómu , corrispondere ad alcuno .
Dòbro-horiti , o hijèti ikómu , voler bene ad uno .
Nadàti-se , dam- se , do -sam -se , tkóma , aspettar
uno ; nadám- se tebi , aspetto te ; nadam - se smâr.
ti , atiendo la morte.
fa -hvaliti , livam , lio-sam , o ſa-hvaglivati, glivam ,
glivo -sam , tkómu , ringraziar uno d' una cosa ,
per una cosa .
Sidſciti tkóma , servire alcuno .
Dvoriti , rim , o rivain , rio- sam , ikomo , adulare ,
corteggiare uno ; jà tebi ne-dvorim , non inten.
do di farti corte .
Smía ti-se , smiem.se , io.sam - se , o rùgati-se , gam.
se , ao - sam - se , ikòjoj stvāri , ridersela di qual
che cosa
Dàti -se , pri-dåti- se , púsctiti.se , u -kloniti-se ed
u-klagnáti-se tkómu, cedere ad alcuno .
ſa-dovógliti, jojem , o ivam , io-sam , o odafciti
se tkómu, Bògu ec. , soddisfare ad alcuno, a
Dio ec.
Staviti- se , stavgliam - se , vio-sam - se , cémn , accor.
gersi di una cosa .
Pondòbriti , ivam , jo -sam , ikómu , far bene ad
uno , ajutarlo .
P
$ 26 Tractato Terza .
Po -kloniti-se , agnam - se , klonio -sam -se-, tkómu ,
inchinarsi ad uno , riverirlo .
Klágnat-se , oskuciți-se , civam se , cio -sam - se ,
Bògu , inchinarsi a Dio , adorarlo .
Samillovatiese, lujem-se , vao - sam - se , ikómu , aver
pietà di alcuno .
Dodjati, djevam , diao -sam , do- saditi , ghjujem ,
dio -sam , do -smârdjeti , ghivam , dio-sam , do.tūr
fciti, ſcivam , fcio - sam , ikómu, annojare al
cuno , essergli di fastidio .
Uf-rìghnuti.se, nujeni- se , vạo sam -se , tkom ), rut
iare, ad uno
O -doljeti , ljevam , lio -sain , tkómu , sebi , svomu
sârzu , mùzi, trūdu.ec. , resister ad alcuno , a
se , al suo cuore , alla faticą .
Nā-stojati ikómu, assistere alcuno .
Präsctati , sçtam , prostio sam , o prostiti , stim ,
şrio sam , tkómu, perdonare ad uno .
Pri- porūciti-se , civam - se , rucio-sam-se ' moliti-se ,
lim-se , lio - sain -se Bogu , priátegijem , raccomane
darsi a Din
, agli amici , o pregarli .
Javiti- se , avgljam-se, avio-sam.se , tkómu , salutare
uno .
is
U- vjerovati-se , ujem - se , ao- sam-se , Bògu, 'legarsi
a Dio .
Kriviti-se , vim -se , vio-sam-se , tkómu, far le boc
caccie ad uno
Pri-kloniti-se , agnam -se , ao sam - se , o pri-davatti
se vrèmepu , servire , o accomodarsi al tempo . ac
Jabaviti , avgliam ,vio-sam , o ſabàvgljati, gliàm , ao "e
sam , o sa-mjèriti , eram , rio-sam , o fa frjēti, o ſa
ſirati, irem , frio sam , o ſrao-sam ikómu, illi cemu po
gadi , criticare , o riprendere alcuno, o qualche cosa .
Oleti.se , otimgljem -se ", dico -sam -se , kojoj tufis
esimersi da qualche disgrazia ,
Od - ârvati se , arvam -se , ao -sam -se, tkómu , lottar
con alcuna . Oni-su-se jedan drwgomu od -árvali,
sono andati del paro nella lotta .
ſa-ſvifcdali, fcdivam , dao -sam , o ſa -hakati tkó
mu , prender uno a fischi zle.
Della costruzione dei verbi neutri . 229
+
Pruditi , dim , dio-sam , tkomu., giovare ad alcuno.
-
Mrafiti- se, o 0-mraſiti -se , Sim -se, fio-sam - se , tkó .
mu , verir in odio ad alcuno , Tiwie
3
Dugóvati , gujem , vao-sam , ikòmu , esser debitore
ad alcuno .
Prilikovati , kujem , kovao-sam , ikóniu , rassomi
3
gliarsi ad uno .
Ugoditi , aghjam , ao -sam , tùghjoj vògli , o pod
lofciri-se' tùghjemu boijegnu , o priestati, o pri
ghnúti- se cijoj vogli , adattarsi all'altrui volere .
0 - svelit- se , chjujemeie, tio - sam - se , komu , ven
4 dicarsi di alcuno , ſnam kako-chja - vai-se o-sve :
titi , so come vendicarmi di voi ; vârlo- sam- lju
se 0-svetio , mi son bravamente vendicato di te .
Bojati-se , boim -se , bojo -sam - se , prīkoj , i hüdoj
srechi, temer la contraria , e crudele sorte .
Gospodóvati, dujem , vao.sam , ſèmglį, svjetu , con
mandar alla terra , al mondo ,
3
Avvertimento e diss
1
1.° Parecchi dei sutriferiti verbi con diversa costra
zione appartengono, comepuò vedersi , ad altri ordini.
2.° Il verbo ſa -hváliti , o fa.hvagliyati, oltre il dati.
vo , spesso porta seco la preposizione nà col dativo ,
se i nomi sono di numero singolare; coll'ablativo 2.º,
se sopo plurali , come: fa-hvaglivam - ti nà gljubavi , na
i dāru ivomu , ti ringrazio pel tuo amore, pel tuo dono ;
Bilja-hvaglivam - ti nà Ostièh , i nasadarih ivoieb ,
11 rendo grazie dei tuoi favori , & dont ir up
3.° Il verbo Gospodovati può ancora avere la pre
i posizione nàd coll' ablativo , come: Boghi, koi nad ſem
gliom gospodùje, Dio che comanda alla terras
Alcuni
Alcuni verbi neutri co
verbi neutri colla preposizione l '
col dativo ,

Pri -stūpití , stupam , pio -sam , kikomu, o kojoj


stvari , accostarsi ad uno , o qualche cosa . 1
228 Trattato Terzo .
U -rèchi- se , cem -se , kao- sam -se , k'tkóma , ricorrer
re ad alcuno .
Pri- stati , ajem , ao - sam , k'vrémenú , servire al
tempo .
sam , k'tkòmu , pareggiare
Is-takmiti , ivam , io - sam
alcuno .
Pri-luciti-se., cim-se , cio-sam-se , k'tkómu , accom
pagnarsi con uno .
S -vratiti-se , chjam -se , tio-sam -se , k'tkóma, andar
ad alloggiare da alcuno .
Otiti , pochi ec. k'tkómo , o k'kómu -god mjestu ,
andere da alcuno , o in qualche luogo .
1
Avvertimento .

Non si può indicare , quali verbi appartengano a


questa classe , abaracciandone alcuni di moto, ed altri
di stalo , che si apprenderanno dalla pratica .
Alcuni derbi di stato colla preposizione u
col dativo .

Pribivati, ivam > vao-sam , stati , oim , ao - samn ,


stanovati, ujem , ao -sam , ù gràda , ù pustigni,
ù ikòmo- god mjestu , abitare , stare , aver stan
za in città , nella solitudine , in qualche luogo .
Nochjevati , ujem , ao- sam , u kòmu-god mjestu ,
pernottare in qualche luogo .
Sa- grjèsciti , scim , scio-sam , u kòjoj stvari , pec
care in qualche cosa ; ù cèmu-li , chjàchko , sa
griē scih , in che ho peccato , o padre .
Nachóditi.se , dim-se > dio - sam - se , ù kòmu -god
mjèstu ; trovarsi in qualche luogo .
Státi ù bùsii , star in agguato , tender insidie .
Ploviti , vim , vio- sam , à obilnosti, nuotar nell'
abbondanza .
Na-sladiti-se, dim.se , dio.sam.se , ù kojoj stvāri ,
compia cersi in una cosa .
Della costruzione dei verbi neutri . * 229
Avvertimento .

1 ," Quasi tutti i verbi di stato possono avere la pre


posizione ù col dativo , se i nomi sono singolari; se
sono plurali l' ù regge l'ablativo secondo, o primo plu
rale ( questi ablativi, come si è detto parlandosi dei
casi , si confondono ) come: ploviti ù dòbrieh , où
dòbrima , où bogastvih , où bogastvim , nuotar nei be
ni , o nelle ricchezze ec.
2.° L'istessa regola , a tenor della distinzione fra il
senso di ù , e di nà , si osserverà coi verbi di stato ac
compagnati dalla preposizione nà. Quindi dirai col da.
tivo : sjèdim na kógnu, siedo sul cavallo ; stóim nà pro.
zóro , sto alla finestra ; pièvam na daba , canto sull al
bero ec. All'opposto se i nomi sono plurali dirái coll'
ablativo primo , o secondo : sõi on na nogami , o nà
nógah , sta egli in piedi ; imam ràndu nà pårsima, o
nà parsieh , ho una piaga sul petto ec .
Alcuni verbi di stato colla preposizione
col dativo .

Misliti , lim , ljo -sam ,ò kòjoj stvári , pensat o quala


che cosa .
Dòbro , o florechi, o govoriti , cem , kao-sam ,
tim , rio - sam , ò tkóma, dire , o parlare bene , a
male di alcuno .
Pompiti , nim , nio- sam , o komu posla , aver cura
di qualche cosa .
Visjeri , sint, sio -sam , ò tkómu dipendere da alcuno .
ſcivot moj ò tebi visi, da te dipende la mia
vita .
Prsati , scem , sao -sam ; besjediti, dim , dio -sam ;
ſboriti , rim , rio -sain ;1aſ-loſciti, fcim , ſciosam,
ò ikómu -god , illi ò kojoj stvári, scrivere, parla.
re , favellare , ragionare intorno ad ' uno , o di qual
che cosa .
Pri- po- nàti -se, avam -se , nao - sam - se , ò tkómu ,
sbagliare nel riconoscere uno .
P 3
30 Trattato Terzo ,

Avvertimonto .

Qualche verbo di questa classe in vece della prepo


sizione è ricève pur talora la prepasizione nà coll'aca
cusativo , come : pomniti nà scio , marmosciti na ikd
ga'eç . , aver premura di qualche cosa , mormorare dį al
сцдо ,,

Del terzo ordine dei verbi neutri .

Questo ordine,non abbraccia, se non verbi neutri


per lo più di moto , i quali , oltre il lor nominativo ,
ricercano l'accusativo colla preposizione ù , o nà , co
me : póscio -je à Rim , a iſ Rima ù njemacka ſemglja,
ando a Roma , e di Roma in Germania ; ù dolinu svåk
cjas niſcia po stârmu, i uska puta s- hoile , discendono
in una valle ad ogni momento più profonda per una stre
di precipitosa , e stretta .; prem fa mallo , illi sini .
cèsa ti se najediſc, i smârino marſisc na priateglje,
assai per poco , o per niente tu ti adiri , ed adj mortal
mente gli amici ,
Alcuni verbi di questo ordine colla
preposizione ù coll'accusativo ,

U -vedsti-se, a-vodim-se , u -veo -sam -se, à cigovo


priàteglstvo , insinuarsi nell' amicizia di alcuno .
U -vârchi-se, u-mèchjem- se, a -vârgao -sam -se, ù tkó
ga assomigliarsi ad alcuno. U- vârgo- se-je ù óza
i ù matter , si assomiglia al padre , ed alla ma
dre . U yârchi-se à morre , gettarsi in mare .
U -pasti, dam , po-sam , ù ſasjède , ù mreſcu , u stù
pizu , incappar nell' inboscate , nella rete , nella trap
pola
Udriti , maram , driò.sam , à báh , negar il detto ;
adriti, ſgoditi, Sgighjam , dio- sam , ù zigl , où
bigliègh , dare, o colpire nel segno .
O -buchi- se , coblacim-se , o buko- sam -se , ù dùghe,
illi ù krátke hagline , vestirsi in lungo , o in cor
to .
Della costruzione dei verbi neutri . 231 .
Na-sladiti.se , dujem - se , dio -sam -se , u koju god
stvar , compiacersi di qualche cosa .
U -piti-se , piem - se ſ pio - sam - se , u koju stvar i è
proprio delle api , vespe , mosche ec . ) attaccarsi
ad una cosa .
Teghnuti , ticem , nuo-sam , ù nebo , toccare il ciio
11
lo .
2. Dóchí; do-hodim , scjo -sam , u panét; tornare in
sentimenti .
fabàviti-se, gljam - se , . vio-sani.se , ù sctogodi, oc«
cuparsi in qualche coschino
O mârsiti-se , sim - se ,sjòusam - ses, ù kojú - god stvar,
assnggiar la prima volta una cosa .
:4‫ܕ‬ U pârtiti-se , tim -se , syè, o uslofciti -se , ulagam .
se, ſcjò sam -se ù svaku stvar , dar di naso ad u:
gni cosa..
Hóditi ù dòbri cjàs, åndar alia bugn ora s pochi ù
ſao cjas, andar alla malora .
Iti, do - hoditi , vràchjal-se ( cogli altri verbi di
apdare , tornare ; venire iec . , u koje god nijèsto ;
à grad , ú Italiu ec. , andare , tornare in qualche
luogo , nella citlà , nell' Italia . * .
Avvertimento . "

Al verba Osmärsit- se si dà pure liablativo colla pre


posizione ù , e più comunemente l'accusative colla pre
posizione è ; come: 0 -mârsit- se w taghjom kârvi, illi
kârvju, alli ò taghju kârv , imbrattarsi nel sangue al :
trui . ‫ی‬ ‫زه‬ ‫وفي‬
ONUS
Alcuni verbi di questo ordine colla preposisione ne
coll' aceusativo

Iti , pochi ( cbgli altri verbi di andare, venire ; tor


nare ec . ) nà bârdo , na livadu ; na bröd, na
Lastovo ec . andare al monte , al porto , alla ndve;
a Lagosta
Prighnuti -se, ghi -bam- se , nuo sam -se , nà ciju po:
fejùda , muoversi al desiderio d' alcuno .
Trattato Terzo :
232
Vestàti, adriti , sonùti-se , gnivam - se , Dao- sam -se ;
Dà- sipiti , gljojem , piò sam , sârtàti, saptam , tao
sam , sârpati, nem , nuo - sam , nà ikóga -god ,
dar addosso ad alcuno , assalirlo .
Udriti nà -se, dar addietro , ritirarsi .
Ni - stupiti, pim , pio - sam , nà tkóga , imbartersi
all' impensata in alcuno .
S -pástir-se , o na-slonit-se rà tkóga , rimettersi ad
alcuno .
Prispjèu , jem , pio - sam , nà Misso , nà objed ec . ,
arribar a tempo alla Messa , al desinare .
Pod -pi sat.se , scivam -se , ao - sam - se , nà scio , sot
toscriversi per qualche cosa .
fa - fvifcdati ſcdivam , do-sam , ni tkóga , fischiare
alcuno
Po - dighnàtiose , ſcemºse , nuo -sam - se , nà tkòga ,
muoversi contro uno .
Na-mjeriti-se, rivam - se , rio - sam -se , dà tkóga , in.
contrare alcuno .
S -millovati se , . 9 -milliti -se , ujem -se , o ivam - se ,
vo-sam -se , nà tkóga , ader pieti di alcunó.
Svjettovati-se , ao - sam - se , nà kói god posé , consi
gliarsi su qualche affare .
U -ſjàhati, aham , aho -sam , dà kògna, andare a ce
vallo .
Od -govarati , atám , rio - samt, nu dòbro - cinstvo , cor.
rispondere at benefizio .
Vakari , cem , kosam , nà ikóga, gridare ad alcuno.
Märſièti , o gaddit se , dim -se , ná tkóga: stomacarsi
contro di alcuno .
Tuſcit - se , ſcim-se, ſciò -sam -se , di- tkóga , la
gnarsi contro di uno .
Na-buniti-se, ivam -se , vio - sam -se , nå tkóga, far
tumulto contro alcuno .
Pri-seghnàti-se , o prisèchi.se , prisiſcém - se, ſcio -sam .
se , nà Bòga', chiamar Dio is testimonio .
Na pūhati-se,ivans- se , ho-sam - se , nà skóga ,prender.
sela contro alcuno .
Döchi nà sirohgsctvo , ni po faigne , caderti poverid,
venir in cognizione
Della costruzione dei verbi neutri . 233
Avvertimento

1.° Qui si dee richiamar alla mente la diferenza


fra il significato di ù , e di nà. In qualche case par
ticolare ha egualmente luogo l'uno , o l'altro . Il Del.
labella disse : govoriti ù vjetar , i na vjetar , parlare al
vento , cioè indarno .
2. Alcuni fra questi verbi in vece del nà Ponno ale
tresì avere la preposizione fa, potendosi dire , p. e. ,
na stojati , o pompiti na koi pòso , o là koi poso , pi
gliarsi cura di qualche affare, o per qualche affare .
3.9 Molti verbi neutri richieggono soltanto il fà , e
tali sarebbero , P. e . , hajati, o mariti fi koju - ged stvar,
pigliarsi briga , o pensiero di qualche cos& . raditi
vârijèt- se , promechjàti-se ſi hrang , lavorare, darsi mom
to per procacciarsi il vitto .
4.° Ad alcuni verbi di moto , che reggono l'ù , o nà,
si può dare in vece di queste preposizioni la preposic
zione dò col caso genitivo , come: imam dochi dò te
be , dò gore , dòrjèke ec . , debbe portarmi da te , de
00 andare al monte , al fiume , teghnuti dò nèba , toc
care il cielo , ossia sino al cielo .
5. Si osservi ancora , che con certi verbi di moto
circoscritto , e limitato o per rapporta al modo di myor,
versi , o del sito , dove uno si mgove , alla preposizio
de ù si dà il dativo , come : voſiti-se u kochii , andar
in carrozza ; béditi w dro -kògojo) , o tri-kognjoj
köchii , andar in carrozza a due , a tre cavalli ; otic
ù bròdu , andar in barca ec. , e che al bà coi no.
mi plurali talora si dà l' ablativo 2. , come: iti nà
krílieh , nà nògah ( si dice anche na krilima, o nà krie
la , nà nògami, o ni nòghe ) , andar sulle ali , & pie
di; gusàriti nà klanzieh , assassinar dai nascondigli ;
nositi na såpah , o sàpih , portare in groppa ; nà rame
pih , in sulle spalle ec.
6.° La preposizione nà ha pur luogo col verbo igra
ti , o igrati-se , giocare , ricercando il genitivo , o l'ac
cusativo , come: igrati . o igrati- se pe záras , o nà za
re , giocare ai dadi; na karátaa ( voce presa dagli Its
234 Trattato Terzo .
liani ), o nà kárte, alle carte ; nà plovakaa , o nà
plovke, alle piastrelle; mà iſbojka, ona iſhòjak , al
trucco ; na pârstó.brója , o nà pâssió broj, alla mora ec.
Giocare a pari ; e dispari si dice soltanto in accosti
" vo igrali nà'tak , i nàlih , e non nà táka , i na liha
***. Al verbo ſa-igrati, o fa-igrati-se specialmente , che
significa incominciar a giocare, si puó ' pur dare l'a •
blativo senza preposizione, come : Ja -igrati- se kartam ,
cominciar a giocare alle carte ; na-dutkom , al pallo
ne , lòptom , o lóftomni, alla palla , plovkam ; alle piaa
strelle ; zárima, ai dadi ; sebbene anche dicasi : igrati
ſvârkom , giocar alla trottola , strjelizom , colla frec
cia ; do-igrati kopgljeni, finir la giostra coll'asta .
Talora igrati prende la preposizione ó coll'accusati
voisoltanto però col nome sa -klad , scomessa , ' come :
igro-sam ò ſà -klad s Petrom , ho fatto una scomessa
con Pietro . Se si vuole poi precisare la scomessa , con
viene adoprar il verbo: o-kladir-se colla preposizione è,
mettendosi in accusativo là cosa scomessa; come ; à
sctò - chjesc-se o -kladit, che vuoi scomettere ? O jednu
perperu ; ò stò luigjaa , un perpero , cento luigt.
Finalmente in senso di verbo attivo dirai in accusa.
tivo if-igrati-se scto- godi , giocare , o piattosto giocan.
do perdere , ó consumar qualche cosa ; ſa-igrat ko
gna , fare dei giuochi correndo al cavallo ; ed in senso
di verbo neutro colla preposizione s' collablativo poi
Trai dire , p'er, fà-scio- se neschju po-igrati s'gnime,
perchè non mi piglierò un po di spasso con costui ? igrasce
li-se s'prachjom ? ti diverti colla fionda ?
‫بوده و بدلی‬
Del quarto ordine dei verbi neutri .
%

Questo ordine abbraccia quei verbi neutti, che vo


gliono l'ablativo , e che noi per maggior chiarezzt
suddivideremo in quattro classi
Dei verbi della prima classe

La prima classe abbtaccia alcuni pochi terbi, che


significano comando', regolaineato , provedimento , e
Della costruzione dei verbi neutri . 235
che possono costruirsi coll'accusativo , o coll' ablativo e
come : ti , koi nascjom opchinom , illi ópchinu vā.
dasc , t'l , che governi la nostra comunità .
Alcuni verbi della prima classe coll'accusativo ,
ed ablativo .

Vladati, dam , dao-sam , Ruság , Dårſcjàvu , Kram


glievinu, sebe , illi Russgom , Daijcjivom, Kra
gljevinom , sobom , comandare ad una Provin,
cia , ad un Regno , a se .
Po-vlädari sebe isióga , illi sòbom istiem , moderar
se stesso .
Ob- vladati tkóga, illi tkiem , dirigere alcuno a mo
do suo , disse l' Alberti .
Pro- Nidjati, o pro- vidjeti , ghjam , o djam , kuchju
ili kuchjom , aver cura della famiglia . Bógh ,
koi svjét , illi svjétom pro- vigbja , Dio , che ha
cura del mondo .

Avvertimento .

1. Il verbo vladati essendo del primo ordine degli


autivi , il Nale cost pur gli dà il genitivo : Bòfce , ki
nas sviéh viadasc , i hränisc odos -gor, Dio , che tutti
noi dall'alto governi , ed alimenti
2.9 Al verbo pro -vighjati così si dà pure l'accusati
vo , ed un'ablativo : proovighjati kuchju hränom , for
nir la casa di alimento .

Dei verbi della seconda classe ,

La seconda classe comprende i verbi di abbondanza ,


di privazione , di ușo , di utile ec. , i quali richieggono
un nominativo , ed un ablativo senza preposizione al
cura , come : naucjan sam mojom kuchjom ni taki ni.
cin vladati , dà is pocētkà dò svậrhe godiscta svakiem
stvarima pod - pùnno obilnujem , sono avvezzo e rego
lar in tal guisa la casa mia , che dal principio sino
alla fine dell'anno abbondo pienamente di ogni cosa ;
336 . Trattato Terzo .
ne.ugaghjasc-mi, tobom-se já ne-slūſcini, non mi dai
nel genio , di te non mi prevalgo .
Alcuni verbi della seconda classe
coll' ablativo .

Obilnovati , illi obilovati , nùjem , novaò.sam , un


gtjom , Scitrom , vinom , abbondare di oglio , di
grano , di vino ,
Po - trebovati , o trjebovati , bujem , vao- sam , kó
jom stvari , abbisognar di qualche cose.
Slūſciti- se , ſcìm - se , ſcio- sam -se , ſakonitom oblá
sti , servirsi del poter delle leggi .
Dobro , o fio -slufciti-se pjenéfıma, far buono , o
Cattivo uso del denaro .
Kleti -se, kunèm -se, o ſa- kiēti-se, kligném - se ,kleo.
sam -se , Bògom , Svezima, giurar per Iddio , pei
Santi .
ſnoiti-se , im-se , noio -sam - se, kärvim , sudar sangue.
Brinuti-se , nem -se , duo- sam - se,ciem (dràvgljem ,
esser sollecito per la salute di alcuno .
Rastaviti- se , avgliam -se, vio -sam -se , blágom , spro
priarsi del tesoro .
Boliti-se , lim-se , lio-sam -se , tkiem , condolersi con
alcuno bolìti kojom - godi ne -mochi, kùgom
CC . , essere attaccato da una malattia dalla
peste .
O koristit- se , tim - se, tio- sam -se , cigòviem ne-Spa
gnem , approfittarsi dell'ignoranza altrui .
Scjàliti-se, lim - se, lio -sam -se ; igrāti-se, am- se ,
ao-sam - se ; tamàsciti-se, scim-se , scio-sam-se ;
scpotati-se, tam - se , tao- sam -se; maskàriti - se (vo
ce barbara, ma in uso ), rim - se , rio - sam - se ;
rugari- se , am -se , go - sam -se ; smiàti-se , smiem -se ,
jo-sam-se tkiem.godi , burlare alcuno farsene
beffe , ridersela .
Vognàti, gnam , gnao -sam , smudom , odorar di ab
brucciato ; mirisiti, scem , sæ0 - sam , ciémgodi ,
odorar di qualche cosa .

ſmârdjèti, dim , dio-sam , vinom , puzzar di vini .


Della costruzione dei verbi neutri .. 237
Lagati , ſcem , gao- sam , glàyom , mentir per la
golo .

Dei verbi della terza classe :


La terza classe racchiude alcuni verbi , che , oltre
il loro ablarivo , reggono un accusativo colla preposi
zione è , e talora nel tempo stesso anche un dativo
senza preposizione , come:áko-mu svề tánko pó tánko
ne spovidisc , kako - se - je dogodilo , o -mladi- chjè -ti glà
vom ò mir , se non gli racconterai il tutto esattamente,
come è accaduto , ti sbatterd la testa contro il muro .
Spesso non hanno , che il caso ablativo , come : tkbiem
sya ki viètar vije , colui, che ogni vento muove , disse
il Palmotta ; továr klepechje úscima , l'asino dimena le
orecchie . Talvolta qualcheduno di questi verbi ,, oltre
l'ablativo , ha di più un accusativo colla preposizione
pòd , come : nà- rìpi nà gnèga , teré-ga uhváti, i bāzi
gnime pòd nòghe , assallalo , e chiappalo e gettolo sol
30 i piedi. Questi verbi , che significano movimento ,
agitatione , scuotimento , sbattimento ec. , della lingua
Illirica debbonsi considerare come verbi neurri , men
tre nelle altre sono attivi. Infatti gl'Illirici, invece
di dire muovere , P. e. il capo,, dicono muovere col
саро ,

Alcuni verbi della terza classe coll' ablativo ,

ſa- vârnuti, fa-värchjem , nuo-sam , o fa- viati, viam ,


viò-sam , vrátom , illi glavom , torcere ad alcuno
il collo , o la testa..
Kretati, chjem , tao- sam ; ſa-kretati , chivam , ao
sam , viati , viam , vio -sam , glavom dimenar la
sesta .

Klimati, / ed anche kimati ) , mam ,:40 -sam , glavom ,


crollar il capo dormicchiando .
Mlatiri. tim , tie - sam , krilima : sbatter le ali ;
rakàına , le mani ; nogàmi, i piedi .
Mahati , am , ao - sam , rukom , far cenno calla ma
10 .
238 Mahnuti sider Trattato Terzo .
, nivam , nuossam , 0 Da -mighivati , gul
1
jem , o ghivam , vo -sam , occima , accennar coll'
occhio ; krūſcjti , ſcim , Scio-sam , occima, girar
li intorno ; higljam , do -sam , occima, stralunar
li .
Bùbnuti , bubám , nuo - samn ; lùpnmi, lapam , nud
sam , o -mlftiti , chjujem , tio-sam ; brúpnuti ,
gnivam , nuo sam ( voce barbara , ma usata ) ;
búsciti scivam , scio -sam ; jéknut
jéknutii , gpivam ,
nuo - sam , tkjem ò sctò , jHi- kojóm.god stvari è
zle, ò fid sbattere alcuno ad una cosa ‫; ܃‬o qualche
cosa , in terra , al muro . Bůbni, Jupni, o- mlati ,
hrupnf, bùsci, jèkni gnime . ò tle , lonzem ò
mir , "Sbattilo in terra , fracassa la pignalta al
muro .
ſvokochjati , o svokorati ( ed in qualche dialettá an
che zokotati) tujem , ao-sam , ſúbima , sbattere
i denti ;'sckripati , ipgljem ,oipam , paosam , Şübi
uma , fremere coi denti ,
Trēsti ; O s -tresti , o s-tresati , sam , sao-sam , târ.
pèſom ; . muover la tavola', sobom , divincolare
il corpo
Vagliati, gljam , gljo-sam , bródom , illi drjévom ,
* agitare , o far crollare la nave .
Karscit, scim, scio-sam , sòbom , dibattersi .
WITLIIS Avvertimento . 101: 39

n . ° si osservi, che- fra gli addotti verbi alcuni pos


sono riguardarsi come attividel primo ordine . Quin
di potrai dire kretati krila , o krilima , Klepechjati ù
scio uscima, garbjèsce , o garbjèscima,muoverle orec
chië ; sohagliz bāzitis, o baciti sctó.god , o cièm.godis
gertar qualche cosa ; upirati occi , o occima ù sció ,
spingere glt occhi, ad una cosa , ossia fissarla ec.
2. ° E quì meglio , che in ogni altro luogo , si dee
far osservare la costruzione dei verbi reciproci, le
quasi attivi rapporto al significato :) bāziti-se , mètnuti
se , méchjàti- se , et hitati- se ; giacchè, ricercano anche
essi un ablativo di cosa senza preposizione , ed an ac
Della costruzione dei verbi neutri . 239.
cusativo di persona, o di cosa colla preposizione nà
od ù . Si dirà adunque : bāziti-se kamenom nà tkóga >

tirar un sasso ad uno ; mèrnati- se , o mecbjati- se ka


megnima ù morre , gettar sassi in mare ; hìtat- se sulizom
nà ìkòga , avveniar l' asta contro ZO ,
4. Del resto i verbi klimati , , mahnuti , o
pamighivati , zokotati , e sckri pari usansi anche senza
il loro ablativo ,cioè glavom , rukom , occima, e ſubima
! comprendendone già da per se stessi il senso . Cemu klì.
masc , màhasc, na- mighị vasc ec. a che fai cenni colla
testa , colla mano , cogli occhi ?

Dei verbi della quarta classe :

La quarta classe abbraccia alcuni verbi , i quali vo


li gliono l'abļativo o senza preposizione alcuna , o colla
preposizione s', come : 0-stàvime, neka kràjom brodimo,
lasciami, velegginmo terra a terra ; púscti- ga , nèk' ide
s'svojem putom , lascialo che vada per farti suoi ; foasca
li kako s velikiem trjèbuje pro- laſiti , o prohóditi , sai
come bisogna passarsela coi grandi ?

Alcuni verbi della quarta classe coll ablativo


colla preposizione s' , ovvero senza .
Pochi , iti , oliti , hoditi s' Bógom , andar con Dio .
Pòghi s' Bogom, va con Dio ; modo di dire di
buon augurio .
Pochi , iti ec. s'Vrágom , sº Hudòbom , andar col Dia
volo ; ' modo di dire imprecatorio . Poghi s'do
brom , o s' ſlòm srèchjom , vattene alla buona ora,
o alla malora .
Hoditi krajom , poteſa -ze krijom , camminar vici
no a terra , o tirarsi a terra , camminando in
barcaterrein
per mare : broditi kràjom , deleggiar ver
SO voditi krijom condurre a terra ;
pochi, vratit -se krajom , morrem , partire , ritor
nare per terra , per mare ; hodíti s vremenom
andare, o regolarsi col tempo ; hoditi pogljem
illi ravninom , camminar per una pianura ,
240 Trattato Terzo .
?
putovati Planinóm , viaggiar per montagne desera
te :
Ugaghjàti-se şóbicjáim , addattarsi all'uso : ogo
dit-se s' taghjom vògliom accomodarsi all' altrui
volere ; s- podobit-se. s' vógljoin Böſciom , rimet
tersi al voler divino
2
Slucit -se, o s-druſciti–se , o pri- druſcit-se, o sa ICE
stàt-se s'kiem , farsi compagno di alcuno . ik
Dârſcjàt- se s'kiem , tenerla con alcuno . :
U -mirit-se, o o -prostit-se sokiem , rappacificarsi DO
con alcuno .
pl
S-nachi-se , o na-hodít -se s' kiem , trovarsi con
uno .
O-beselítose s' kiém-godi , rallegrarsi con uno ; po .
VE
boliti-se kiem -god, dolersi del male altrui; bo. di
ljèti-se tughjom ne-srèchjom , o tagovati s' kiem , Id:
dolersi per l'infelicità altrui .
Avvertimento . 14
16
li
1.° I verbi rallegrarsi , e condolersi son soggetti (
a vari cangiamenti di sintassi . Si osservi adunque , che d
rádovàri-se, e veselit-se coi lor composti possono a ve d
Ta o l'accusativo , o il dativo, o l ablativo senza al V
cuna preposizione , come4 to'ti-se ràdujem , o veselim,
ini congratulo teco di questa cosa ; 'o -beselitose , o ob
rádovat-se dóbra , o dobrom iskärgnega , rallegrarsi del
bene , o pel bene del prossimo . Na- sladitese , che presso P
T
i Ragusei significa godere pel male altrui , ec. in altri
dialetti rallegrarsi in buon senso , o vuole il dativo ,
come : da sla:lii-se ſià , illi dòbru ciemu, godere pel ma .
le , o bene altrui; u-sladiti-se tkòmu , entrar in gra
zia di uno ; o'l'accusativo colla preposizione na , co •
me : je- li grjéh, ako já na-sladim -se nà tò ? è egli
peccato , se ' io' mi rallegro per questo fatto ? Il Del
Tabella l'adopra anche coll'accusativo , come si è no
tato altrove ,
O -slo-voglíti-se, o -fcjàlósti-se, attristarsi , richiedono
o il dativo , o l'ablativo senza preposizione , come : 0 .
scjàlosti vam -se , o - flo- vogljújem -se fiù , illi flòm priàte
Della costruzione dei verbi neutri . 211
glja ; mi attristo del male dell'amico. Tufcíti- se coit.
suoi composti può avere l'accusativo senza preposizio
ne , ed un dativo , corne : ovo -sam -se tebi tūſcio , mi
sono di cið lagnato a te , o teco .
In vece dell'accusativo si può far uso del genitivo
colla preposizione òd , e dire : tūſciti.se òd scta- gòdi ,
lagnarsi di qualche cosa . Finalmente può avere l'ac
cusativo colla preposizione nà , com : tūsciti se na
tkòga , lamentarsi di alcuno . Nu- ti-se já inógu tofcit
nà vojnike , ni vojnizi nà Vojvodu , io non ha moti
vo di lagnarmi dei soldati , ne i soldati del lor Ca
pitano .
2.° Qualche verbo di moto a questa ultima classe
appartenente può essere costruito in alire guise . In
vece di iti s'svòiem , o svojem putem , bródiri , o hò
diti krajoin ec . si potrà usare la preposizione pò col
dativo , se i nomi sono singolari , coll' ablativo secon
do , se i nomi sono plurali , come: hòditi po svom , pū
10 , pò kraju , ander per la strada şua , vicino a ter
ra ; 0-1711 , pochi, vrazit-se pó suhu , pò morra , p.21
tire , tornare per terra , per mare ; hoditi pò svjétu ,
andar pel mondo ; fcētat - se po kuchi , pò alvöru ( si
dà il dativo alla preposizione po , perchè non uscen
dosi dai luoghi, pei quali si va , o cammina, questi
verbi di moro in tali sensi divengono quasi verbi di
stato ) , passeggiar per la casa , pel palazzo ; 0.13ti , o
hoditi po gàrab ( l' ablativo 2.° ) , i på planinah , andar
pei boschi , e pei monti ; pri-seti- se , us -pēti.se , o use
pignāti-se pò scârmenitieh mjéstih ,o mjéstaa , salir per
luoghi scoscesi ; petriti- se po hridinah , arrampicarsi
per dirupi , o aggrapparsi a sassi camminando ; gu
sàriti , o róbiti po drunidvieh , assassinar per le stra
de ; tuchi-se , o orăti- se , o veráti -se pò stjenáh , cam .
minare , a spingersi per luoghi sașsosi , e dirupati ec.
Della costruzione dei verbi impersonali .
Per verbo impersonale Illirico si dee intendere quel
verbo , che usasi soltanto nella terza persona del nu
inero singolare , come : daſedi , piove , dafcdiásce , pia..
reva ; dascdjelo - je , ha piovuto .
q압
512 Trattato Terzo,
( verbi impersonali presso gl'Illirici possono , senza
tante sottigliezze , ed arzigogoli grammaticali , dividersi
nei seguenti ordini .

Primo ordine dei verbi impersonali .

I verbi impersonali del primo ordine si adoprano


per lo più senza caso alcano, coine : ovega ljètia ni je
clafcdjelo , a ove ſime ni-je snjēſcilo , questa cstate non
hn piovulo , questo inverno non ha nevigato .
Alcuni verbi di questo ordine .
1

Daſcdjeti, daſedi, dafcdjèlo-je' , piovere .


Snjèfciti, snjéſcí, snjeſcilo-je, nevicare .
Gârmjeti, gârini, gârmjelo-je , o gromiti , gromi ,
gromjeloje , tuonare .
Graddo-bitti , graddo- bie , graddo- bilo-je , o kra
piti, kriipi , krūpilo - je , grandinare .
Sjēvali , sjeva , sjēvalo-je , lampeggiare, balenare ,
Avvertimento i

1.° Questi verbi hanno tuttavia on nomiuativo di


relazione , o agnazione , che può sottintendersi , come :
dafc dafcdi, snjégh snièfci, grām grumi, gràdd grad
clo -bie , mūgna, o nebo sjeva , o sjeza , piove la piog
gia , nevica in neve il tuono tiona la grandine
grandina , il buleno , il cielo brlena , o lampeggia . Il
verbo dzfcdièti adoprasi però spesso con un nomi
nativo, cone : dafcri mana, mlieko , kârv , kimegne ,
piove manna , latte , sangue , sussi .
2. Talora presso i poeti questi verbi pigliano l'e
spetto di verbi neutri , e perciò s'incontrano con dei
nominativi , ed anche in numero plurale , come :
Mūgne-mi sjezaju , gromovi sve grome .
I baleni intorno a me lampeggiano , ed i tuoni fuo
nino , disse il Nale .
Della costruzione dei verbi impersonali .
Secondo ordine dei verbi impersonali .

1 verbi impersonali dei secondo ordine richieggono


un nominativo , ed un dativo , come : er tebi prosiose
táka cjás , i dika , perchè a te si conviene , o si adu
dimanda un lal onore , e decoro .
Alcuni verbi di questo ordine .

Biti , jes, o jest , bilo.je , scto -gód ikómu dragó, o


utārno , o millo , una cosa essere cara , o accéia
in ad uno , ossia piacere ; ſcjò, ljéno, o mårſechje ,
rincrescere, o dispiacere ; korisno, º prudno , esser
giovevole , o giovare ; mùcno , o trūdno , esser diffi
cile , potrebno , o potrebnilo , esser necessario o uh
bisognare; prosto , o dò-půseteno, esser lecito ; d.
cno , convenevole ; pri-stalo , esser espediente .
Prositi-se , prosi - se , prosilo -se-je , scto-god ikomu ,
una cosa star bene ad uno .
O- stàti , o if-ostati, taje , talo-je, sciò ikómu , und
cosa sopravvanzare , restar ad uno .
Do- slati , aje , talo-je , scto- gód ikóau . una cosa
baslare ad uno .
Pri-siúpiti, upa , pilo -je ; o padari , pada , pilo- je ,
sciò ikóinu , una cosa cadere , o venire ad uno .
come : óccimstvo od tebe meni pri- stūpa , o pár
da , l'eredità da te viene o cade a me
>

U -drafciii, iva , lio -je , sciò tkómu , una cosa pina


cere ad uno , come: kgnìgo-ucēgne meni u-dra .
ſciva , mi diletto dello studio , o delle lettere .
Sladiti, di, dilo-je, ha l'istesso senso, e costruzione .
Vláſiti, ugljeſiva , o ulaſi , ugljèğló -je , sciò ikó
mu , una cosii entrare ad uno , come : ti raſlogh
mi ulasi, questa ragione mi entro , o mi capacita .
Sgodit- se , Seághja -se , Szodìlo- se- je, dogodit-se ,
pri• godit- se , scto-gód kómu, una cosa accade.
re ad uno . Dòbro- se dogaghjat , jiò- se -doga
ghjat , accader bene , o male .
2 ++ trattato Terzo . "
Pro-biti , iva , lio-je , o pomagati , aga , galo - je ,
SC10-gód ikomu , una cosa giovere ad uno , CO .
me : Bögh -li pomāga , Dio ti ajuti ; nì- scia de
pomaga.ini, niente mi giova .
Podobiti-se, bi-se , bilo - se-je ; s -podobiti- se , iva-se ;
bilo-se-je; pri-stojat-se , stoi -se , stojalo -se s skla
dati.se , da -se , dalo- se - je ; priati se , a - se , alo .
se ; primáti-se , mase , malo - se ; priliciti-se , lici
se , cilo- se ; o prilikòvati-se , kuje- se , valo se je
sctogod tkómu , una cosa convenire , esser adatta
ta , espediente, star bene, esser confacente ad uno .
O - téchi , ijece , teklo - je, scto -gód ikómu , una cosa
gonfiare ad uno , come : Ö - tekla -mi- je rūka , mi
si è gonfiata la mano .
O -milliti , juje , oiva , illo - je, scto -gød ikómu ,
una cosa esser gradita ad uno , come : 0 -mil
liva-mi slāfcba tvoja , mi è gradita la tua ser
' vitů .
Pri-techi , tjece , teklo-je , sctò tkóma, una cosa
esser d'avanzo ad uno , come : mnoghe stvari
meni pritjecju , molte cose mi son d'avanzo.
Nizari , nice , nikloje , o pro-biti sctò tkómu ,
una cosa nascere, o spuntare ad uno , come : bra
da- mi nice , o prò- bi , o pròbia , mi spunta la
barba .
Tårcjàri , târci , târcjalo je , setè tkómu , una cosa
sporgere fuori ad uno , come : târci - ma gârba ,
gli sporge fuori la gobba .
Briditi, bridi , dilo -je , sciò tkóma, una cosa piz
zicare ad "uno , come: bridi-mi tuka , mi piz
zica la mano .
Nagljegovati , guje , govalo.je sciò , tkému juna
cosa abbisognare ad uno .
Vagljati , glia, gljalo -je , sciò tkòma , una cosa va.
lere ad uno.
Slūſci ti , fci, fci-lo.je, sciò tkómu , una cosa ser.
vire ad uno .
Uditi ; o na -úditi , udi , dilo-je , sctò tkómu , ung
cosa nuocere , o far- male ad uno , come : pa
Della costruzione dei verbi impersonali : *245
údió - mi- je objèd , na - udılá.mi.je vecera , mi ha
fatio male il pranzo , la cena .
ſa-mùknuti , knuje , o kniva , knulo-je , gårlo tko
mui , la voce divenir raucı , 'o fioca ad uno ,
Na-gljegovati ,guje , govalo-je ,scto tkómu, una cosa
mancare ad uno , come : tò-mi nägljeguje , que
sto mi manca .
U- minuti , inje , o iva , ivalo.je, tkómu , una cosa
allegerirsi ad uno , come : uminùje-mi bolés , mi
si allegerisce il dolore .
U -hitit-se , ita-se , tilo -se , scto tkómu, una cosa attac
carsi ad uno , come: ſiò-mi-se-je uhitilo , mi si
è attaccato il male .
Na-stati , aje , alo.je , sceglie tkómu , ad uno venir
la volontà .
Snjèti-se , sni- se , snièlo- se , o snjevati scţò tkòmu ,
uno sognur, qualche cosa .
fa- igrat, igra , alo - je okko tkómu , l'occhio trabal
lare ad uno .
Vârviti , vârvi, ilaje , ' sctò tkómo , una cosa uscir
fuori ad uno, come: värvila -mi-je piemna is
stii ; mi è uscita della spiuma dalla bocca .
Potrebovati , trèbovat!, o trjèbovati , buje , bovalc.
je , sctò ikómu , uno aver bisogno di una cosa .
O- mârinuti , nùje , o iva , nulo.je , sctò ikómu , uno
aver nausea di una cosa , come : mèso meni o.mâi.
ſniva , ho nauſea della carne ,
Dodiati , o dodjevati, evam , evalo -je , ' $Cið tkómu,
una cosa dar fastidio ad uno , come : do dialesu
mi tolike goſbe, sono stanco di tanti desinari .
Aovertimento .

1. Parecchi fra questi verbi considerati quì como


impersonali sono anche adoprati in tutti i tempi, e
persone come verbi regolari .
2.' Il participio di questi verbi deve seguire il gene
re dei sostantivi, da cui dipende .

9 3
236 Tiallalo. Terzo ,
3. In vece del verbo o -milliti si usa pure il verbe
biti millo , essere caro , con un dativo , ed un accusati
vo senza preposizione , come : millo.mi-je tebe , ho
pietà di te . Și noti ancora , che biti prilika significa
convenire , come ; pije prilika , då ec. , non conviene,
che, ec.
Terzo ordine dei verbi impersonali.

I verbi del terzo ordine degl'impersonali richieggono SE


solamente il dativo , senza altro caso , come : cinilo -mia
se-je , da-chjesc iliti veliki ciòviek , mi era idealo , o mi
pareva , che diventeresti un grand' uonio .

Alcuni verbi di questo ordine ,


Ciniti -se , ni.se , nilo.se-je , o v.vidjèti- se , u-vidja.
se , u -vidjèlo -se , ikóma, sembrare ad uno , une
idearsi .
Drjemati- se , emglje.se, alo-se , ikómu , uno dormic
chiare, sonnacchiare ; stuſciti- se , ſci- se , fci-lo -se,
o túmbatiese, ba - se , balo - se ,tkómu, venir la naua
sea ad una , venir meno .
fa-mántrat- se , sta-se , o trava- se , tkómu , venir la
vertigine ad uno
Pri- ciúti-se , cjuje -se , culo -se , tkómu , uno train
tendere .
Biknuti-se , oabiknùti-se , bikne - se , nulo -se, tkóma,
assuefarsi , avvezzarsi a poco , a poco .
Avvertimento .

1. Il verbo hiknuti- se coi suoi composti porta seco


uu idea generica , e complessiva , che si riferisce cioè
al fisico , ed al morale delle persone rapporto al luo
go , tempo , clina ec . Kako-ti.se bikne u Dubrovniku ?
come ti vai a poco a poco accostumando in Ragusa ?
2. Si osservi , che sa -màntrat, e ſtufciti sono par
verbi attivi
Ti- si -me ſa-mantrò , mi hai stordito..
Della costruzione dei verbi impersonali : 241

Quarto ordine dei verbi impersonali .


Guesto ordine abbraccia alcuni verbi, che vogliono
o il solo nominativo , o il nominativo , ed un genitivo
Tetto dalle preposizioni iſ , s' , e niſ', come: kârv vâr
vi , scorre sangue ; l@ chjabu- se iſ rögaa, iſ rūkaa pòs
tozi při-vrjedne kârvi, scorrevano dai piedi, dalle ma
ni torrenti di generoso sangue , disse il P. Cassio ; téziá
sce kârv boſcia sºglāve pò kòsabi pò bradi ; po svemu
obraſu , grondava il divin sangue dal capo pei. capelli,
per la barba , e per tutta la faccia; ni mac kârv rèce y
giù dalla spada grondo il sangue .

Alcuni verbi di questo ordine .


Kapiti , o kāpati, kàpi, o kápa , kàpilo-je, o kapalo
je, mēd scèsvinaa , il miele stilla dai lecci, id
dall'elei .
Pisctati , piscta piscialo- je , sgorgar con impeto ;
come: piscta il üstaa pjèuna , võda iſ klìsürre,
sgorga con impeto la spuma dalla bocca , l'acqua
dalla rupe :
Tòciti- se , toci-ti, cilo -se ; tèchi, tèce, tèkio -je ; iri,
ide , isclo- je , fârzati karv if rànne , il sangue scor
rere , andare , grondar dalla piaga .
Zjedjq -se, di-se, dilo- se , stiliare, come: s dūbi
pako zjedi-se ,stilla la pecé dall'albero .
Avvertimento :

3. Anche fra questi verbi ve 'n ' ba ; che adopransi


come verbi neutri regolari.
2.° Il verbo téchi, e daſcdjeti , qualora si usino sol
tanto come impersonali, ponno pure avere l'ablativo
senza preposizione,come: rèko-bi, dàſcdi treškovima,
diresti, piove fulmini , disse il Mincetich; kàd-je na ſem :
glju dajcdièlo mànom , kârvim , kàmégnima , quando
sulla terra pioveva manna , sangue , sassi ; rjeka mlje
kom tèce , il fiume scorre latte:
Trattato Terzo .
148
Quinto ordine dei verbi impersonali .

Il quinto ordine dei verbi impersonali abbraccia mol.


ti verbi, i quali richieggono un nominativo , ed un aco
cusativo senza preposizione , come: sciò - te boli ? che co
sa ti duole , o ti fa male ? oboizu , nas u-tiscti , da sdràs
vujesc , importa molto a te , ed ,a me, che tu sii sano.
Bo-liti, o.fa -boljeti , bóli , boljelo , sciò ikóga ,
una cosa dolere ad uno , come: gnèga bóli , ciò
ad : esso duole .
Tiscuiti , 0 votìscuiti , iscti , isctilooje , scto-gód iko
ga , una cosa premere , appartenere , ad uno , come :
to-me sasma u- tiscti , questo mi preme molto ; Sku.
pno - vladagne u-tìscti , importa alla Comunità .
Prūditi, prudi, dilo.je , sciò ikóga , una cosa spet
tare ad uno , come : vidjet-je , da vechma gnih ,
nego gnèga prūdi, si vede , che appartiene pit
ad essi , che à lui; ovo -me- je mnogo prūdilo ,
questo mi fu molto utile ..
Po -māgati, ga , galo.je , scià ikoga, una cosa gio
unre ad uno ,
Pàdati, na-pàdati , do- padati, pada , pàdalo- je , o
pasti', do paşti ,, nad -påsti scto.god tkóga , usu
cosa appartenere ad uno .
Gledati, da , dalo - je , o påfiti, pasi, pafilo-je , sctò
tkoga.god , una cosa spettare ad alcuno , coine : ova
slochja vèchma g!jùdi, nègh -li ſcene gleda, questa
malizia più riguarda gli uomini , che le donne .
Tizati , ice, tizalo je , sciò ikóga , una cosa con
venire ad uno .
Biti, jèst , bilo - je , scrò tkóga, una cosa interes
sar uno , come : ovo ni-je mēne , nù Cesara ,
ciò non interessa me, ma Cesare .
Dochi, dò -hodi , dosclo- je , o dò -hadilo.je , sciò
tkóga , una cosa toccar per diritto ad uns .
Della costruzione dei verbi impersonali . 2.49
1
Avvertimento ,

1.° I verbi prúditi , tisctiti ( negli altri dialetu di


cesi 'tisctati , e do- tisctati- se ) e po- magati hanno pure
il dativo , come : mjeséz nàmi pri-mnogo prūdi , la
luna a noi contribuisce mol-o ; kräglja u -tiscti vlàs
opchjènieh ſākonaa brāniti , importa al Principe di con
servare l'autoriti delle pubbliche leggi ; 10 meni ne
po-maga , a, me ciò niente giova .
2.9. I verbi dôchi , e do -boditi, iti, e biti , che si
sono considerati quì come verbi impersonali , si usano
in cambio del verbo prodatii, o prodavati , vendere ,
ed uniti all'avverbio koliko , quanto , o po scto ,
quanto , così si costruiscono con un nominativo : kòli
ko dò-hodi cèıvârt fcitta ? quanto viene , ossia si vende
un coppello di grano ? kàko ide ſcitio à Sicilii ?, a quar
to va , o si vende il grano in Sicilia ? po sctoje oka
mésa ? a quanto è , o si vende l'oka : di carne ? oſmi
pjenés po scto do-hodi , illi:váglia , prendi il danoro a
quanto corre , o vale .
Intanto si noti , che questi verbi , siccome i verbi
prodàui, o prodāvati, vendere , a kúpiti , o kupovati
comprare nell'esprimere i prezzi, e le misure richieg
gono quelle istesse regole , che esposte si sono al
trove rapporto all'enumerazione dei giorni, mesi, an
ni éc , Il numero uno si mette in accusativo , i nume
ri due , tre , e quattro , se il nome , che li accompa
gna , è mascolino , reggono il genitivo singolare , dia
cendosi dva , tri , cétiri ; se poi il nome delle monete ,
o misure è feminino , dal due fino al quattro si pone
in accusativo plurale , dicendosi dvie , tri , cétiri . Dal
cinque in su i numeri si adoprano indeclinabilmente ,
ed i nomi , di qualunque genere siano , si pongouo in
genitivo plurale . Eccone degli esempi. Do-hodechi ù
Pàgli uborák ſcitta jedan dúkat, dva, irl , cétiri dú
kata , pet dukataa vendendosi in Puglia il coppello
di grano un ducato , due , tre , quattro , cinque
cinque duca .
ti ; küpili-mi-su jednu öku, dvie, tri , cétiri oko (mi
sura Ragusea ) mésa , pel ökaa mésa ſa jedau perperu
1
$ Trattato Terzo .
250
( noneta Ragusea ) ſa dvie , tri , cétiri pérpere , fa pet
pérperaa, mi hanno comprato un oka , due , tre , quat
tro , cinque oke di carne per un perpero , per due , tie ,
quattro , cinque perperis
Nuovamente si osservino le seguenti formole , dirò
così , generali relative ai verbi prodatti, e kūpiti. Pro
datti , o prodavati scto-gód drago , o skupo, vendere
qualche cosa cara , o a caro prezzo ; zjéno , a buon
mercato ; ù jedno , o skupno , all'ingrosso ; na mallo ,
al minuto ; fa piénele gòtove , a contanti , duplo ve
chje , a prezzo duplicato ; ù dugh , o na vjeru, a crea
denza ; na licbu , all'incanto ; na pazarı , o na ſbor
nom' târgòvisctu, alla fiere ; stàvici scro-gód pa prò.
daju , esporre qualche cosa in vendita . Kūpiti , o ka
povati koju-god stvár zjéno, o fa mallo ( si dice anche
jèptino , ma è voce barbara ), comprare qualche cose
a buon mercato , o per poco ; pri- zjéno, o ja niscta , a
buonissimo prezzo , o per niente ; pri- diājo , o pri•
skūpo , a carissimo prezzo ; na sijepacku , alla cieca ;
na mjèra , o s'mjèrom , a misura ; na mallo , al minu
10 ; na ſcivi dinar (voce Italiana in aso ; a danaro
vivo ; na rjéc , o na vjeru , sulla parola , o a creden .
za ; na òke, na stære , na cétvärt a oke , steri, it
coppelli ( il na con questi verbi iichiede l'accusativo ) .
Finalmente si potino ancora questi modi di dire : Pó
ſcjudni cjovjek kupio je jednoga kögna toliko, o ſa to
liko, o ſa tòliku zjènno , kòliko, o ſa kòliko, o ſa
koliku zjènnu Pizio -je hótio , l'uomo voglioso ha com
prato un cavallo tanto , o per tanto , o per tanto prezi
20 , quanto ,, per quanto , o per quanto prezzo Pizio ha
voluto .

Sesto ordine dei vcrbi impersonali .

Appartengono a questo ordine i verbi impersonali di


significazione passiva . Si usano solo in terza persona
singolare , ed assumendo la particella se si formano dai
verbi attivi , ed anche dai neutri. Possono adoperarsi
ò senza caso alcuno , come : stói-se , si sta í ide - se ,
si va ; dósclo - se -je , si ando târcjàlo- se jèst , si cora
Della costruzione dei verbi impersonali . 251
se ; prostilo -se- je , si perdonò ; plàce- se , si piange ec.; o
con un nominativo , e genitivo colla preposizione od ,
come : od vas-se.je , 10 grubo ucinilo , questo è stato
fatto da voi malamente ; 110i- se od mene , da me 's' inse
gna ; od lebe-se besjedi , si discorre da te ec ; i quali mo.
di di dire spettano piuttosto alla costruzione dei verbi
passivi , che a quella degl' impersonali .
Del resto simili verbi o passivamente , o impersonal
mente costruiti reggono quelle preposizioni , e casi,
che loro competono , a tenor dei vari ordini dei verbis
Spieghiamoci cogli esempj. Dosclò -se -je à Petra , si andò
da Pietro ; ni.je -se niscta davalo itkomu, non si dette cosa
alcuna a veruno; od Pèira sloſci-se tebi, da Pietro si ser
ve a te ; od djèze- se na - stoi na kgnighe,dai giovani si at
tende alla letteratura ec .

Dellia sintassi , o costruzione dei participj ,


e della lor divisione .

Il participio è una parte del discorso, che ha gene


ri , numeri , e casi , e che può declinarsi , come i no
mi addiettivi. Siccome è detto participio , perché par
11
tecipa dei verbo ; così ha pure i suoi tempi . Dividesi
in attivo , e passivo ,

1
Del participio attivo .
Il participio attivo è di due specie . Il primo ter
mina in chi, e sci , come : imajichi , imajuchia , imao
jūchje , uomo , donna , e ciò , che ha , aveur ; imájusci ,
imájuscia , imájusce , uomo , donna , e ciò, che ho avuto ,
ed aveva avuto ; La seconda finisce in o , a , o , ÇQ
me : iino , imàla , imalo , avuto , avuta , avuto .
1
Dei participj in chi , e in sci .
Quelli della prima terminazione servono pel presen .
te , e per l'imperfetto , si declinano come segue .
352 Trattato Terzo .

Sing. Nom .
Nom . ucēchi, ucechja , ucechje , uomo, donne , co
5 ‫و‬ che impara , o imparaur .
Gen. ucēchjega , ucēchje , ucēchjega .
Dat . ucechjemu , ucēchjoj, ucechjemu .
Acc. ucéchjega, ucēchju , ucechje .
Voc. o ucēchi, ucēchi?, ocēchje.
Ablat. s'ucechim , s'ucechjom , s'ucēchim .
Plur. Nom .
Nom . ocechi , ucēchie , ucēcbja .
Gen. Uc @ chih .
Dat. ucechim .
Acc. ucēchi, ucichje , ucéchja .
Voc. o ucēhi , ucēchje , ucēchja .
Ablat . s' acēchimi, s ocêchima .
Ablat. 2. ù ucêchih .
Così si declinano ranněchi rannechja , rannechie ,
chi ferisce , e feriva . gliù bēchi, gljubệchja , gljùbēchje .
chi ama , e amava ec. Sebbene iali participi siano de
clinabili ; «l' ordinario però non sono in uso . che al
nominativo .
I terininati in usci, ascja , usce , come ucjúsci, u
cjúscja , ucjūsce , che ha, o aveva imperato . imájusci ,
imájuscja, imajusce , chi ha , o avedi avuto ec. servo
no soltanto pel perfetto , e piùcché perfetto ; e quan
tunque fossero in voga presso gli antichi scrittori , come
rilevasi dalle loro opere, in oggi sono peró andat i
qaasi tolalmente in disuso , e non s'adoprerebbero ,
che nei casi retti , nè si riconoscono capaci di declis
nazione .
Anche j.verbi neutri hanno siffatti participi , poten
dosi dire , p. e.: buddùchi, buddáchja , buddúchje , chi
è , ed era , bjusci , o biuscia, biùsce , chi è , ed era sta
to : hodechi , hodechja , hodechie , chi va , e andava
ec. Altrave indicheremo la lor formazione .
Dei participj in o , a , 0 .
Questi participi , . come p. e. , imó , imala, imalo ,
avuto , avuta , avuto ; ucio, ocila , ucilo , imparato ,
Della costruzione dei participj. 253
imparata , imparato , bio , bila , bilo , stato , stata , stato,
posció , poscla , posclo , andato , andara , andato , eompe.
iono tanto ai verbi attivi , quanto ai neutri , e sono
sempre accompagnati dal verbo ausiliare biti essere , e
non servono , che pel tempo perfelio , e piùcchè per
fetto , ed anche pel futuro del congiuntivo ,
Nei dizionarj Illirici questi participi non sono ripor
tati ; ma troverai però la voce mascolina contenuta nele
la prima voce del perfetto propinquo . Nei lessici i
verbi sono indicati con questo ordine : imi, imám ,
imào-sam , avere , ho , ho avuto ; uchi , ucjm uciosam ;
insegnare , insegno , ho insegnato ec. Ora se da imó-sam
e da ucio- sam toglierai via sam voce del verbo au
siliare , avrai imó, e velo priata voce mascolina del
participio ,
La voce feminina, e lz 'neotra si formano poi dalla
prima coll' elidervi l'o , coll' aggiongervi la sillaba la
e lo . Quindi da imó avrai imàla , imalo , e da ncio ou
cila , ucilo . Al plurale la strascolina termina in li , i
mali , la feminiua in le , imàle , la neútra in la , imala .
E quì è bene d'osservare , che la prima voce singo -
late di questà participi varia di terminazione nella lina
gua Illirica . I Croati , e i Dalmato - Bosnesi l'hanno in
at , it , ed ao dicendo p. e.; imao sam , ho avuto , re
kil-sam , o rek -osamy ho detto , vidi)-şam , ocil - sam ,
ho veduto , insegnato . Presso i Ragusei per la dolcezza
della lor pronuncia la terminazione in al, ed il , che
trovasi però negli scritti degli antichi loro poetà, è og..
gi affatto disusata , ed in vece diimáo - sam , rekáo - sain
elidendo pa , che precede. l'o , dicono reko- sam , imo.
sam , sebbene nello scrivere sogliano ritenere la , com
} me abbiano fatto noi in questa grammarica .
Del resto sebbene questi participi siano soltanto usa
ti nei casi retti , possono tuttavia declinarsi come segue :
Sing. Nom .

Nom . ucio , o ucil , ucila , ucilo , insegnato , inse


gnali , insegnato .
Gen. uciloga , ucile , ucilog ?.
254 Trattato Terzo
Dat. acilomo , ocìloj , uciloma .
Acc . acìloga , ucilo , açilo . -
Voc. o ocili , ucila , ocilo ,
Ablat. s'acilim , s'ocilom , sucilim .
Plur .
Nom . ucili , ucile , ucila ,
Gen. acilib .
Dat. ocilím .
Acc. ucili , ucile , ucila .
Ablat. s'ucìlimi, o s'ucìlima .
Ablat. 2.', ù ucilib ... -
Del Participio passido .
Il participin passivo è l'istesso attivo , ma con die
versa desinenza , la quale della voce mascolina varia
al variar degli infiniti dei verbi attivi , da cui deriva
no . Basterà dunque ossservare la terminazione del ver
bo all'infinito per sapere quella del participio passivo:
Possono ridorsi questi participi ad avere quattro diver.
se desinenze . 1.' I verbi , che all'infinito terminano
in ati , o ati, hanno il participio passivo in an , com
me : imenován da imenovati , nominare , lizan da ti
zati . toccare , dávan da dati, dare. , 2.0 I verbi , che
terminano in eti, l'hanno in et , come : facét da ſa
eti, concepire , - vaſét da vaſēti, prendere . 3.° I ver
bi , che terminano in iti l'hanno in en , come : gliú
bjen da gljobiti, amare , ucèn da uciti , insegnare . 4. "
I verbi , che terminano in uti l'hanno in ut , come :
saghput , da saghnùti , complicare , príghnut da pri
ghnùti , incurvare . La loro declinazione , che è neces
saria coine quella degli aggettivi , è la seguente .
Sing. Nom .
Nom . océn , ucèna , ucèno , insegnato ; insegrillit ,
insegnato .
Gen. ucènoga , ucène ; ucènoga .
Dat, ocenomu , ucenoj , ucènomu .
Acc. ucenoga , ucènu , ucèno .
Voc. ucèni , ucèna , ucèno .
Ablat, s'ocènim , s'ucénom , s ucenim .
Della costruzione dei participj. 255
Plur.

Nom . ucèni , ucène , ucèna .


Gen. ucènih .
Dat. ucenim .
Acc. oceni , ucène , ucèna .
Voc. ucèni , ucène , ucena .
Ablat. s' ucènimi , o s'acènima.
Ablat . 2. ° ù ucenih .
I verbi neutri , che hanno al perfetto , e piacchè per .
fetto il lor participio a guisa dei verbi attivi , come ,
j. e. : da do- hoditi venire , si ha do - hòilio , do -hodila .
do-hodilo , da vratiti.se , ritornare , si ha vratio , vratila ,
viatilo ec. , non sono suscettibili del participio passivo ,
non potendosi dire do- hòdjen , vratjen ec.
Della costruzione dei Gerundj.

Gľ Illirici hanno due gerundi , uno in chi , come


budduchi , essendo , che serve pel presente , ed imper
[- ! 10 , e l'altro in sci , come : biusci , essendo stato , che
serve pel perfeito , e piucchè perfetto del congiuntivo .
In sostanza essi possono riguardarsi come la prima vo
ce mascolina del participio attivo in chi , e sci , di cui
si è già parlato . Il primo si forma coll' aggiungere alla
terza persona plurale del presente dell'indicativo la
sillaba chi . Quindi da imaju s'avrà imajūchi, da orú
oruchi , da ucé ucéchi . Si forma il secondo col cangia
re il ti finale degl'infiniti nelle sillabe usci . Così da
inyàti s'avrà imàusci, o imajúsci , da orati oraúsci , da
uchij uciúsci . Questi gerundi competono ad ogni sorta
di verbi , e si adoprano indeclinabilmente , cioè coita
stessa terminazione in tutte le persone , dicendosi p.e.:
,hótechi jà , volendo io , hòtéchi mi , volendo noi , horiúsci
on , avendo colui voluto , hotiusci vi , avendo voi voluto .
Nel dialetto famigliare di Ragusa il primo è pochis
simo in oso , ed il secondo nientissimo . Si adopra in
vece loro il gerundio del verbo sostantivo biti , essere ,
cioè budduchi colla particella dà , mettendosi poi il
25 6 Troliato Terzo
verbo al cogiuntivo nel tempo , e nella persona , che
si richiede , come, p. e.: buddūcbi, dà jà imám , aven
do io , o piuttosto conciossiacche io abbia , invece di
imajuchi , budduchi, dà - sam ja imao , avendo io avuto ,
o conciosincchè abbir io avuto , in luogo di imajasci .
Presso i Classici incontransi però assai frequeptemen
te ; e chi compone può pure adoprarli senza tema di
errare . D'altronde egli sarà assai bene inteso dalla
gente di sua nazione , non ostanie , che tali modi di
dire non le siano famigliari .
I gerandi reggono anche essi i casi , che reggono i
verbi , da cui sono formati , e si costruiscono altresì
colla particella dà con un verbo dopo . Imajuchi já o
za , i måter ec,, quendo io il padre , e la madre ; do
Ivausci k sebi mnostva , ec, avendo chiamato a se le
iurbe ; otimgljúchi-se já agam , i nevogliani , ec. , invo
landomi alle cure , ed alle disgrazie .
Si costruisce poi col dà in tal guisa . Videchi, dà
ide , vedendo , che andava , zjenechi, dà-je à drúfcbi,
giudicando , che fosse nella comitiva .
Finalmente il gerundio può essere elegantemente sup.
plito dall' ablativo , ma senza preposizione , che in cer
ia guisa corrisponde all' ablativo assoluto dei Latini .
Eccone un esempio : já djetetom ucinih , osloh , in
vece di budduchi bio já djère , o bjúsci já djète ucinih
eco , io fanciullo , essendo fanciullo , feci , andai .
Bei modi, e tempi dei verbi riguardati con rigore
di siņiassi

Dei tempi dell' Indicativo .


Abbiamo già veduto nelle osservazioni intorno alle
conjagazioni dei verbi coine si formino gl'imperfetti , ed
i perfetti remoti dell'indicativo . Faremo quì osservare
ciò , che nell'uso dei tempi appartiene al buon uso
della sintassi . Gl'Illirici adoprando spesso , secondo il
gosto della loro lingua , un tempo per un altro , nasce
da ciò della difficoltà per loro di esprimersi nelle alire
lingue , quando le scrivogo , e le parlano , ed i foraştie .
Dei modi , e tempi dei veibi. 257
ti vi trovano perciò degl ' intoppi iali nell'imparare 1
Illirica da non poterli superare, che coil' imparare teo
ticamente tali cambiamenti .
1. If perfetto remoto fa spesso lé veci del presen :
te , e del futuro , coine: odríh- te , ti batto '; rekóh - ti
dvje rjeci, ti dirò due parole .
2. In vece della voce del presente ; e del futuro
dell'indicarito si usa la voce del presente del congiun.
tivo quando ha luogo la particella ako , é kád , é
quando il senso non è int- rrogativo . Sicche dirai : ako
doghje , o 'kad döghje , se viene , o quando viene , se
verrà , quando 00verrà
:
, 'e non ako- chje dochi , o kad
chje dtchi:
Allorchè il senso sarà interrogativo , si dovrà adopra
te l'oltima maniera di dire , cioè il faturo , come :
kad - chie Pochi Petar ? Pietro quando verrà ?
3." In luogo dell'imperfetto dell'indicativo si suole
usare l'imperfetto del congiuntivo , come ; horio- bih
já ; cinio - bih já , io voleva , io facevt ; oskusila- bi
kad-god mallo mljeka , i ribe , assaggiava alle volte
un po di latte , e di pesce ; kid - bi na nebo àcci obra .
tila , stärke suſe pro -liềvasce, quando volgen gli occhi
al cielo , spargeva dolci lagrime, disse il Cassio ::
4. L'imperfetto , ed il piucchè perfetto dell'indica
tjvó si cangiano nell'imperfetto, e piucche' perfetto
del congiuntivo , come : svegh kàd -bi já döscjo ù gne
ga , vafda- bi me naalario , ogni qualvolta io andava
da lui, sempre mi regulavs; Petar vàſda křid-bi do
scjo nå učionizo' ('na skula ) , bio -bibjèn , sempre , che
Pietro veniva alla scuola , era battuta .
5.9 In luogo dell'imperfetto del congiuntivo si deve
adoperare il presente dell'indicativo, o congiuntivo ,
come : ucinj, dà Perar oride;'ucinj , dà pri-povjeda An
fun , fece andare , che Pietro andasse ; fece predicare ,
o che Antonio predicasse .
6. Į verbi hóchju , e 'ne - chio , che formano , come
și è veduto , i forori dell'indicativo , sono degni di
ñolta riflessione in alcuni tempi di questo stesso mo
do . Ci faremo intendere cogli esempi . E primiera
mente quando s'interrogt in senso del tempo futuro ,
ſ
o
Tratllat . Terzo .
258
si adopra le voci del presente con un infinito , come :
bacbie-li dafcdjet? piorerà ? Si risponde o col solo ver
bo nè - chju misso pure al presente , o coll'aggiungervi
l'infioito della proposta . Quindi risponderai : Dè-chie ,
o nézhje dafodjet, se il senso sarà negativo , nun pio
verà; hòchje, o hòchje dăſciliei, o dàjcdjer-chje , pio
verdese affermativo . Hochje- li důchi Anton ? verrà
Aittonio ? Dòchje ( si merie al presente l'infinito di
proposta , verri , o pè - chie , o nè- cbje duchi, non
ieord . Hochju -li pochi ? anderò ? Poshi , va ( ed on tal
susa , se parli un inferiore al suo superiore , corrispou
de al dir degll ' Italiani : mi permette di andare ? posso
undare ? e perció si rispoude col' verbo di proposta
Dell'imperativo ).
7. I verbi. negativi nè-chiu , e nè-mogu richieggo
no la particajla di coll'indicativo dei seguenti esempi :
nè- cbje , dà oude , non vuole andare ; nè-chie , dà pod
pose , non vogliono sopportare; nè-mògo , dà u - gonē
nem , non posso indovinare į nè-noſce, da ga nāghje ,
i vidi , non può trovarlo , e vederlo . E cosi negli al
tri tempi, e persone dell'indicativo .
8. Finalinente il verbo hochju , e mögu si trovano
per proprietà di lingua così adoperati : ne- foam sciò
bju u -ciniti , réchi , odlucit cc. , non so cosi fare ,
die , deliberare ; cioè cosi farò , dirò , deliberero , essen
do il senso dubitativo i imani kuchju , lòſcoizu ec. ,
shdà mogu siūti , ho una casa , une camera , dove stare .
r E chi dicesse solo : nè -fnam sció u -çiniti 7
imám
lofcuizu ghdi stati , parterebbe impropriamente.
1 Dei tempi del congiuntivo .

Il modo congioptivo di qualunque verbo ritiene nei


suoi tempi le stesse desinenze delle persone dell'in
dicativo . Le particelle dà , ako , kad ne modificano
it senso . Il verbo biti compone alcuni tempi propri del
solo congiuntivo . Eccone degli esempi : ja imám , ia
ho ; di já imám , che io abbia : já imah , io aveva , ed
ebbi ‫ ;و‬dà ia imáh , io abbia avuto ; ja imao -sam , io ho
avuto , ed aveva avuto ; da já jesam imao , oda-sam
Dei modi, ê tempi dei derbi. 239
ináo , io abbia avuto ; imao bih (voce del congiunti
vo formata dal participio imáo , e da bih , fui ), avrei ;
dà-bit ( voce, formata dalla particola dà , e da bih )
imáo , che io avessi ; já biah imao , io aveva qouto ,
dà biah bio imáo , io avessi avuto ; bio- bih (formato
dat participio bio , stato , e da bih , fæi ) imáo , io
avrei avuto ; já - chju imati, o imát-chjo ; io adrò ; kàu
da buddem imati , o kada buddem iináo ) formato dai
futuro , o presente del congiuntivo del verbo biti ) ,
quando avrò , 0 avrò avuto . Tale è il maraviglioso
meccanismo, con cui si regolano tutti i verbi al con
giuntivo ,

Delle particelle då , nko , le kàd premesse a qualche


E ' tempo del congiuntivo

Se le particelle dà , ako , e kad si prementeranno ali


le voci dei primi imperfetti del congiuntivo , cioè ina
nanzi a bio - bih , sarei , imaó- bih , avrei, oráo -bih ; a .
rerei , ucio -bih y, insegnerei , allora si avrà il valore
degl'imperfetti secondi, cioè se io fossi , nvessi , arası
si , insegnassi , e tali in perfetti primi corrisponde
ranno ai secondi dà- bih bio , dà-bih imko , da bih 0
nào , dà - bih ució .
L'istessa metamorfosi di senso succede nelle voci del
primo piucchè perfetto , cioè bio- bih bío , bio-bih imao ,
bio - bih orào , bio- bih ucio , sarei stato , purèi avuto ,
aurei arálo , avrei insegnato , quando sono precedute
dalle particelle dà , ako , kad , o prem då. Onde à
bio -bib bio , dà bio- bih oro ec . avrà la significan
zione delle voci del secondo piucchè perfeito , cioè da
biah bìo , dà biah bio jmáo , ucio , otao , io fossi sta
to , avessi noulo , insegnato , arato . Una siffatta ma
niera di dire è usitatissima e nello scrivere , e nel par
Jare ,
Delle particelle o da , ö ah dà , o hotio Bagh
dà unite alle voci del congiuntide .

Queste particole , che corrispondono all'alinan dei .


Latini, o al Dio voglia che degi Italiani senza punto
260 Trattato Terzo .
tangiare la terminazione alle voci del congiuntivo ci
danno il modo , che i Grammatici chiamano Ottativo .
Eccone degli esempi : o dà imam , Dio voglia , che io
abbia ; ab dà bih imao , Did volesse , che avessi avu
to ; o Bõgh horio dà imam , Dio voglie, che io abbia ;
o holio Bögh dà biab imào , Dio valesse , che avessi
Quutq ec .
Le particelle o dà dai buoni Scrittori pongonsi pure
innanzi a qualunque imperfetto dell'indicativo , e si
gnificana o se , come:' o dà biah , o se io era , o dà
imah , o dà uciàb ec. , se io aveva , insegnaua ec .
Dell' infinito , e dè suoi tempi .

Il modo infinio presso gl' Ilirici non ha , se non una


sola voce
che esprime soltanto il presente , e l'imper
fetto , com- biti , essere , o che io sono , o erq ; imati ,
avere , o che io ho , e aveva . Agli altri teinpi si sup
plisce con quelli dell'indicativo, purchè le persone sia.
no rette da' un verbo , che abbia dopo di se la parti
cella dà corrispondente al che degl' Italiani: Lą costris.
zione Illirica e in tutto simile all' Italiana . Daremo nel
tempo istesso la costruzione d'un verbo attivo, e pase
sivo , 1

Infinito .
3

Presente , ed imperfetta . i
Gljubivi ,, amare,
amare þiti gliúbjen ., essere emato . fnám,
dà já gljūhim , gljū-bjen sam , so , che io amo , e sono
amato ; dà ti gljūbisc , i gljūbjen-si ec.wfnám , dà já
gljúbjah , i biah gljūbjen , sq ,che io amava , ed era amato .
Perfetta .

Biti gliūbio ; aver: 'amiată , bii bio gliühjen , essere


stato amato . faám , do já gljūbili , igliubió :am , i di
bìn , i bio - sam gljohjen , so , che amai , ed ho am 110 ,
& che fui, e sono stato amato .
*V
Dei modi, e tempi dei verbi . 261

lista Piucchè perfetto .


ich
SE - Bíti gljūbio , aver amato ; biti bio gljūbjen ,essere stu
O a to amato . ſnám , dà já biah ' gljūbio , i biah bio gljūbjen ,
$0 , che io avevą amato , e che era stato amato .

Futuro semplice ,
VO,
Imát ( significa il verbo imát avere , e dovere) glja
biti , i dà-chju já glinbni, o gliabiti -chju , i imát biti
gljūbjen , i da-chju já biti, illi biti chju gljūbjen , che io
amero , o dovrò amare , e che sarò amato .

er ? Futuro preterito misto .


l'n
;i Da já bih bio gljubio , idi bio- bih bio gljabjen , che ,
is's io avrei amato , e sarei stato amilo .
1:0
Ii Supino .
287 Gljubiti , olli få gljūbiti , i jà biti gljubjen , di ama .
ſe , ad amare, e da amarsi , o essere amato .

Participio attivo del presente , ed imperfetto .


Gljubechi , gljūbechja , gljūbechje , illi koi , koja , ko
je gljūbi , i gljūbjasce, chi ama, omava , amando , amar .
te .

5,11 Participio passivo del presente perfetto', Ç


, piucche perfetto ,
Gljūbjen ; gljubjena , gljūbjeno , illi koi , koja , koje
jest bio , i blasce bio , bila , bilo gljubjen , gijūbiena ,
gliūbjeno , amato , amata , amato .
!
Participio attivo del futuro ':
U
Koj -chie , koja- chje , kojè-chie gljubiti , illi imá gljùbiti
illi jest rà gljúbiti , chi amerà, ha da amare', deve anca
rea, è per amore ,
1
-62 Trattato Terzo ,

Participio passivo del futuro .

Koi.chje, koja -chje, kojè- chje biti, illi ima biti glice
bjen , gliūbjena , gljubjeno , da essere amato , degno di
essere amato , e do amarsia

Esempj di costruzione relativi ai tempi dell'infinito .

Per rendere più facile la costruzione dell'infinito , e


de' suoi tempi le opporremo ora la costruzione , o sin
tassi Latina iradocendo qualche passo Latino in Illirico.
1. La voce del presente, e dell'imperfetto dell'in
finito , che viene dopo il verbo retto , si lascia nell ' in.
tinito , come in Latino . Si può ancora aggiungere all'
infinito la particola fa , per . Ita loqui cæpit, tako sje
de govorit c, osi cominciò a parlare ; cupio venire , ſcélim
dôchi, o ſcéliın fa dochi, desidero di venire o venire; sarze.
mi ghine drit, o fa ótit , mi moro di voglia di andare.
2. L'accusativo dei Latini, che precede l'infinito ,
in Illirico si mette in nominativo , costruendosi poi l?
infiptio colla particola dá per qualche tempo dell'in
dicativo , come ; spero , nostram amicitiam non egere te
stibus, ufam , dà nasce priatègistvo vè -chje potrebovati
svjedòzima, spero , che l'amicizia nostra non abbisognerà
di testimoni
--3. L'infinito passivo può spesso risolversi col dà :
dignatus est sacro fonte lavari, dostojase dà budde kâra
scien , in luogo di bit kârscten , si degnd d'esser bal.
tezzato ; lnutum convivium parari jussit , fapovidje , dà
se budde jedna obilna goſba uciniti , comandò, che si
facesse un tautu convilo .
4. L'infinito può mettersi in luogo d'un home so
stanlivo , come : difficile est rem , alienam gerere , mù.
cno - je tūghiem poslom vladati , l'amminisirazione delle
facende alirui è cosa difficile ; vocare vanum fuit, ſváti
lì ſamán , il chiamare fu vano .
5. L'infinito può avere due dominativi , se si tratti
di verbi Degiri , e passivi, come : Cato esse , quam
videri bonusmalebat , Caton pri-válio -je, biti dobar
Dei modi, e tempi dei verbi . 263
cjovjek ; nègo bit pòſnan , Catone amava meglio d'esa
sere , che d'apparire uomo dubbene ; tu vis dici miles ,
ti hochjesc imenovan bit bójnik , tu vuoi esser detto
guerriero .
6. L'infinito del verbo biti può spesso tralasciarsi,
come ; ea certissima putabo , quæ ex te cognovero , dar
ſcjà-chiu là sıvári istinite one, koje od tebe pofnai
bùddein , giudicherd' essere cose certissime quelle , che
apprenderò da te . Grillirici non si servono di tali
maniere di dire , ma le risolvono coldà , o jà , Coule
si èdetto sopra
di .
7. ° L'infinito retto dagli aggettivi si lascia all'infi
nito , come in Latino . Facilius est dicere , qunm fa
cere , Jascgne- je govoriti, nego u-cinili , è più facile dio
re , che fare :
8. Il gerundio in di , come : causa docendi, si ha
in Illirico o colla sola voce dell'infinito , come : uciti .
o colla particella fà unita all'infinito , come : fà uciti a
per imparare . L'infinito Latino , che tien luogo del
gerundio , si ha o col solo infinito , o coll'infinito ac
compagnato dal ſà , o col cangiare l'infinito nel suo
verbale sostantivo coll'aggiungervi la preposizione nà ,
alla quale si darà il dativo , se il senso è di stato ,
l'accusativo , se di moto . Servire paraii , ( in vece
di serviendi ) spravni slūſciti; o ſà slufciti, o nà slų
Scbi ( col dativo ) , pronti a servire ; ire paratus ; spra
van hòditi , o ja hoditi , o nà bòdjegne ( coll'accusati
vo ) , pronto ad andare . Il fà può cangiarsi in dà coll'
indicativo . Gratia salutandi amicos domum redit
viātiosain - se dòma jà pojdravit, o dà-hi poſelravio priáo
teglje , son ritornato a casa per salutare , o affinché ša =
lutassi gli amici . .
9. Il gerundio in dum si può costruire in varie
guise . La traduzione litterale Italiana le dará a dive
dere . Mitto illum ad speculandam arcem , poscigljem
gnega ó-gledat , o là ò-gledat grád , o là ò gledagne; o
k'c- gledagpu od gráda , o da ò-gleda grád, lo mando
esaminare, o ad , o per esaminare la fortezza , o per
l'esame; o all'esame della fortezza , o che esamini la
fortezza .
261 Trattato Terzo .
1o. Il gerundio in do si risolve pore in più modi .
Homines nihil agendo male agere discunt i gljudi ne
irudēchi, o s' ne- cignjēgnem Daúce-se ârghjàvo trūditi,
o ciniti, gli uomini non faticando , o con niun lavo
ro imparano at operare male . Si può pur dire: glja.
di kad nista ne djèllaju , ârghjàvo -se ucé djèllovati,
quando gli uomini non agiscono nulla , s'advezzano
ad operare malamente . Nei quali esempi di signifi
cazione attivi si vede , che il gerundio: in do o si can
gia nel gerundio del congiuntivo , o col verbale 50
stantivo ; o si muta il torno alla frase . Ecco ud esem
pio del participio in do di significazione passiva. Me:
moria excolendo ( dum excolitur ) , sicut omnia , auge
tur , uspomena s'obiknūtjemn , kako iné stvari , uſmna c
ſoju -se . Si potrebbe pure in vece del verbale obikna
li

to
ijem usare il verbo in senso passivo , e dirsikad ospo

co
mena obikně-se , quando la memoria s'esercita . I ge 8
rundi accompagnati dalla do
vo preposizione
nd
en ex si risolvono
ti
coi verbali per mezzo delle preposizioni
fe s' coll'ablati. o b
ni ua
m
cci
vo , o nemràdi om gea . Emx de ; q a
o e
sando
è c hjadèg uberior
a bii
v comparatur
s ogloria b rganna , vechje-
d i se r ancjàsti ,go o
a e j
v ob -s c d as i so aod e ,o r i b
ória , ne g
s'or oriaa q,uisot täd oulblsao fesa , più dir glo e,sa o ma
gi ll glcus ac r ac
co di , o pe la dif ,
co ' ac , o pe l'
11.9. Il sapino si, tisolve o coll'infinito accompagna.
to dalla particella ä , o col cangiare l'infinito nel soo
verbale colla preposizione na coll' accusarivo , Coctum
ego, non vapulatum conductus sum , platjèn -sam biò
já få kuhat , olli nà kühagne, a ne så ble bjèn , oli
nå båte , ona bjègne , son prezzolaio per cucinare ,
o per la cucina , e non per essere battuto , a per
ver delle bastonate. It supino in u retto da qualche
aggettivo , come : est facile factu , difficile creditu ec.
si ha adoptando il semplice infinito attivo dopo l'ag.
gettivo , l'infinito passivo colla preposizione fà, come :
låsno -je ciniti , facile e a farsi ; trædno.je få bit jès
rovano , difficile e ad esser creduto .
12. Finalmente i participiali s'avranno o col verbo
biti costruito impersonalmente col dativo, e coll' info
Dei modi , e tempi dei verbi . 265
nito , o col verbo imát- se preso por come impersonale
accompagnato da un infinito , e da un genitivo colla
preposizione òd . Nobis videndum est , vel erat , di
Tai : nami jest , illi- ti bilo je vidjeti , o imá- se , olli
imálo -se.je od nas vidjeti , da noi si deve , o doveva
vedere .

TRATTATO QUARTO .
Della costruzione degli auverbi ,
e modi duverbiali .

L'avverbio è una parte indeclinabile del discorso ,


che si pone ora coi verbi, ed or coi nomi , modificana
done in varie guise la significazione. Nella lingua Il
lirica siccome nella Latina gli avverbi hanno pare tre
gradi, cioè il positivo , comparativo , e superlativo ,
come sarebbe : bârſo, presto ; bârſce , più presto , náj.
bârfce , prestissimamente .
Ve ne sono di più sorta . Altri sono avverbi di af
fermazione, o negazione assoluta ; altri diprobabilirà ,
e di dubbio ; altri di tempo ; altri di luogo ; altri di
quantità , ed altri infine di qualità .
Pet modi avverbiali intendiamo alcune maniere di
dire , le quali sebbene non possano entrare nella classe
degli avverbi, perchè in esso ha luogo d'ordinario qual
che preposizione, e nome , come sarebbe : ù istina , in
veritii ; na priliku , per esempio ; do màllo danaa , fra
pochi giorni ec. ; pure si usano a modo di avverbi , e
frequentissimo n'è l’nso . Noi non faremo distinzio
ne fra ' gli avverbj, ed i modi avverbiali rapporto alla
loro collocazione . Gli porremo fra gli avverbi secondo
ordine seguente
I .

Adverbj , e modi avverbiali .


Di Affermazione, e Negazione assoluta . jès , o jèst,
si . Tako- jest , o tàko-je , o jès tako , è cosi, si. Jès à
istinu , cosi è davvero . Nj.ie , non è , no. Od-kud ,
oibd ; jòk , no . Ni, nè ; Dì òyo , ni ono , nè ques
166 Trattato Quarto . ,
sto , nè quello ; nì vechje , nì màgne , nè più , ' nè més
80. Nighda , nighdar , ni-kad , nì-kada, nì-kadáre , moi ,
giammai , non mai .
I veri avverbi , o modi avverbiali di affermazione
assoluta sono : istinito , certamente ; istinom , o à isti
nu , o dò istine , doisio , o ſaisto , veramente , da ve
to , in verità . Basc , o máide, o afferin ( parola Turca.
adottata ( appunto , per l'oppunto . Ne-sumgnivo , o bej
súmgne , indubitatamente , senza dubbio . ſbiglja , o
na - ſbigl, davvero, o daddovvero ; svakáko , o svako
jáko , onninamente ; na svaki nacin , in ogni modo ;
po svaki nacin , od ogni conto .
Gli stessi avverbj servono per la negazione assoluta ,
se siano accompagnati dalla particella negativa no
non , o ni , ne . Sono tuttavia propri della negazione
assoluta i seguenti: Ni- káko , in niun conto ; nà ni- jè:
dan Dacin, o pò ni-jedan nacin, in niun modo ; po nì .
scta na svjeta , per niente al mondo .
Di Probabilità . Istido- prilicno , verisimilmente .
Di Dubbio . Mofce titi , forse , o può essere . Tờ .
li , o jeda ? forse ? Ako po srechi, o ako na srèchja ,
se mai, se per sorte. Oko, circa , incirca.
Di Tempo . Presente. Sada , o sadár, o sad , ora .
Sad , sad , o jùr jùr, or ora , gid già . ſa sadá, pre
sentemente . Passato . Màllo prie , poco prima ; jedna
mârvizo prie , poco fa ; jùr , gid ; goekada, o gnèkda ,
una volta ; odávna , da gran tempo ; onòmadne , po
chi giorni addietro į skoro , giorni fa ; u proscjàsto
vrjeme, où minuto' vrjéme, per lo passato . Futuro .
Dò mallo , fra poco ; kóliko prie , quanto prima ; u
krátko, di corto ; v -na -prjéda , in avvenire; od sadá ,
o òd sada u -ua-prjéda , da qui innanzi . Per significa =
re l'avvenimento di due , o più cose nel tempo me
desimo . U-toliko , intento ; cim , o doci in > o kad $

mentre ; ù scto , frattanto , o mentre , o nel mentre .


Per significare la successione di una Coścl ad un ali
tra , o di un tempo ad un altro . Poslie , dopo ; páka ,
poi , o quindi ; tadá, allora ; òd . tadá , o ónda , oo
nadá, d'allora ; od ónda , o òd onadá u - na-préda , ď
allora in poi . Per esprimere prontezza , o celerità
Della costruzione degli avverbj . 267
Udigl , Öo - udiglje
udiglje , subito ; O -ncjàs, incontanente ; a
ovi cjás , in questo punto ; Q.réd , U - réd , tantosto ; u
trenúchje , in un batter d'occhio ; tu rakó , presto ; náj
prece , prontamente ; il-ne -bada , di repente ; cjàs ,
né zknechi , bèl kârsmágna, o bés pristanka , inces-,
santemente , senza verun induggio . Per esprimere tar
danza , o lentezza . Dòzna , o kasno , tardi'; polako ,
adagio; tiho , o ís-tha , bel bello ; làgahno làgabno,
pian piano ; pó -làksce, o làksce , più adaggio ; mal
lo pò màllo , passo passo , poco a poco . Per espri
mere " continunzione di tempo . Ne- pristávno , di con
tinuo ; dần , i tóch , giorno , e note 3 nà vàk - cias,
po svấk- cjàs', o svaki cjàs, ad ogni istante, svégh , o
vàſda , sempre ; sve -u -dilno, o sve -u -digino, continue
C tamente . Per esprimere in durata di una cosa sino al
presente . Jôsc , jòscié, o jòsctéra , ancora ; do sada ,
o dòsle , sino ad ora ; dò danaska , o dò dàna dana
scgnega , fino al di d'oggi ; dò dàn danàscgni , o do
danas , o dosléka , sino al presente , o sino a questi
giorni : Per esprimere un tempo limitato . Dòkle
Dòkle , o
dokli , finchè . Per un tempo interrotto . Drúghda ,
kåd , i kad, o gojėghda , di quando in quando ; kad
god , talvolta ; pri - sjècno , o nå prisjéke , o nà pritâr 1

ghe , interrottamente . Per esprimere variazione d'acci


dente , o di fatti in diversi tempi . Sid , ora ; kad ,
1 quando ; ob- nóch , où pochi , di notte ; ob-dàn , o dà
nom , di giorno ; sjutra ; domani ; priko-sjùtra , dopo
dimani'; veceràs , o veceraska , sta sera ; sjutra ú ve
cer , o dò vecér, domani Q. sera ; sinóch , jersera ; u
pó - dne , di mezzo giorno ; na vrjeme, a tempo ; ſgò .
dno , opportunamente ; priko-jacera , l'altro giorno ;
onomadne , ' giorni fa . Per significare un tempo lun
g @ . Dùgo, où dugo , o fà dùgo , lungamente ; prèm
u dûgo , molto alla lunga ; pod- punno , o vele , mol
10 . Per un tempo breve . Màllo , poco ; skrächjeno ,
brevemente . Per significare in qualunque tempo . Vàf
da kad ; qualora , svaki put kad , ogni qual volta ;
se una stessa cosa suol accadere più volte in diver
si tempi . Cèsto ," spesso : césto-krát , spesse fiate ;
mnogo pūtaa , molte volte . Se tutte le volie. Svégh ,
258 Trattato Quarto .
sempre ; svaki pút , ogni volia . Se quasi tutte , Malla
nè svégh , pir lo più . Se poche . Mallo pataa , poche
volie ; ú rjéiko , o rjeiko -krái , di rado. Se alcune vol
te solianto . Kad -gòil, talora ; ghéje -godi, qualche vol
ta . Per significare il termine d'una cosa , o d'un tem
po . Náj-pòslie, finalmente ; nå svarbu , alla fine .
Di quantità , e di numero , Toliko , tanto ; koliko ,
quonio ; vechje , o visce , più ; magne, meno; mnogo ,
o vele, o veoma, molto , o grandemente ; dòsta ,
là dòsti , abbastanza ; sa visce , o od - vèchje , troppo
di souverchio ; prikó mjère , o prikó . näcina , oltre mo
do ; sàsma, affatto ; samo , solamente , jedino, o po
sòbito , unicamente ; náj - magne , o barem , almeno ; njè.
koliko, al quanto ; ni- scta , niente ,
Di qualità , e di modo . Dòbro , bene ; bòglie , me
glio ; pri-dòbro , Ollim imente , prie , piuttosto ; ârghjà
vo , o jo , malamente ; trùdno , difficilmente ; gore ,
peggio ; náj-gore , malisimo ; kako , come : jako , o kó ,
o guisa ; takò , così ; jednako, egualmente .
Di stato in luogo . Ovdi , qui ; tu , o tùj , costi ; on
da , o tù -djèr, là , colè , ivi ; ghdì , ù komu mjesta ,
dove , in qual luogo; svak -ghtà, na svakomu mjesta ,
dappertutto , in ogni Vuogo ; nà.ghdjè , ni u jedno
ma mjestu , in niun luogº ; ghdjè.gòd , in qualche luo
go ; ghdjè hòchjesc , o ghdì- ti-jedrago, ghdi-mu-drago ,
dovunque, dove vuoi ; ghdjèzód, ù kómu-god mjesta ,
in qualche luogo ; ni-ghdjè , ni à jednomu mjesto , in
nion luogo ; ako ghde, se in qualche luogo ; unútra ;
dentro; na- f-vàn , na-dvoru , al di fuori ; doli, o
of-đó , a basso , gori , qof -gir , sopra ; 'ù istómu
pijèstu , nell'istesso luogo .
Di moto al baogo . Ovamo, o k'ovòmu mjestu , que ;
tàmo, o kºlòmu mjesta , costà ; onamo, o k'onomna o
mjestu ; ld , cold ; k'istomu mjestu , so l'istess
o a
luog '; inùd , o k ' drug ó i n u mje s t u o v e
, altr ; ka m o
gód , in qualehe luogo ; ako -kudegód se in qualche
Luogo ; da biunikud , ni ù jédno injèsto , o piekuda , o
k'ni-jednom mjestu , in niun luogo , kamo ; o kudae,
dove ; kano -ti hòchjesc , o ukamo- ti drago , dovunqu
vuni ; svùda , o k' svakom mjestu , in ogni dove ; i
Della costruzione degli avverbj . 269
k ' jednòmu , j drogómu mjestu, :nell'uno, e nell'altro
luogo ; u koje mjesto hòchjesc , où keie - si- je miesto
dràgo od dva , in qual luogo pupi dei due ; unýira , den
tro ; na-dvor, fuori góri; sopra ; dóli, abbasso ; na -pút,
o iſ van svoga mjesta , fuor del suo paese ; daleko , a da
dalek nút, da lungi ..
Di moto da luogo . Od- øvle, o od- ovùda , od ovoga
mjesta , di quà , quinci ; od-láda , od toga mjesta , di casti;
od omvůda , od ono a mjesta , di ld ; odklė , od koga
mjèsta y donde ; od -ónle , indi ; odeinùda , od drugog?
mjesta , d'altronde ; ako od -klegóci, ako odký - godi,
se da qualche luogo ; da ni odskúda , o neka ni od- kuda,
da niun luogo ; Od -kud -god , od kogagodi mjesta , da
niun luogo ; od kud-gád , od kogagodi mjesta , da qual
che pute; oda: svuda , od svakóga mjesta , dg per tutto;
od-kuda- hòchjesc , od -kúdati;drigo, da dove ti piace;
od jednoga , od drogóga mjesta , da una parte , e dall'
altra ; iſa-dna, o ij podumjénte , dalle fondamenta; is
korjena; dalle radici; ij neba , dal ciela; of-góra ,da so
pra ; of dóla, da basso ; if daleka , da lontano ij bliſt,
da vicino.
Di moto pel luogo . Ovda , o ovúde , per di qua ;
tuda , o priko toga mjesta , per cosid ; ønuda, per colà ;
kúda, per qual luogo ; kud-gód , a priko koga-god mjè
sta , per qualche luogo s onáda , per quel luogo ; inuda ,
o priko drúgóga mjèsta , per altrove ; kò chisc , o pri
ko kóga- ti mjesta drago, o kúlti drago , per dove vuoi;
dà -ne bi káda , pèr niun luogo .' '
Di moto verso il luogo . Pram amo, pràm ovému
mjèsta , verso qud ; pram támo , verso costà ; pràm opà
mo , verso colà: pràm kuda , verso dove ; ako prám kú
da , se verso qualche luogo; neka pràm ni-jedromu mje
ştu , verso niun luogo ; prim drugomu mjestu , verso al
trove; góri , pràm gori , verso l'altos dòli , pràın dóli
verso il basso; pràm desnoj ruzi , verso destra ; pràm lje.
voi ruzi , verso sinistra ; na- vrag , addietro ; ynútra pràm
unutra , al dentro .
Di moro fino a luogo . Tja ovamo , o tja k'onómi
mjestu , fino qui ; tjà tàmo , fino a costi ; và orimo ,
fino cola ; tjàdòkle , fino à qualche luogo; dò- óvle ,finoqui .
270 Trattato Quarto .
Oltre ai quì riferiti avverbj ve ne ha degli altri in
numero pressocchè infinito , alcuni dei quali hanno il
lor grado comparativo , e superlativo , ed alcuni non
lo hanno . Ciò , che abbiamo detto della regolarità , o
irregolarità di questi gradi, parlando dei nomi aggetri.
vi , ha luogo ancora rapporto agli avverbi , tal che qui
non si dee altro aggiungere ,se non che negli avverbi po.
venienti da nomi regolari il loro positivo termina in
declinabilmente in o , e negli irregolari in qualche al
tra voce , il comparativo in ije , ed il superlativo in o
se è preceduto dalla particella prì , in ije se dal bàj .
Convinciamocene col farto .

Esempj di avverbj positivi, comparativi ,


e superlativi tratti da nomi aggettivi
regolari .

Obilno , liberalmente , obilnije , più liberalmente


pri-óbilno , o nàj-obílnije , liberalissimamente .
Prostrano , ampicmente , prostrànije , più ampin
mente , pri-prostrano , w naje prostranije , ampis
simamente .
Dòbro , bene , bòglje , meglio , prì- dòbro , o nàj .
bòglie , benissimo .
slo , malamente , gòrre , peggio , naj -gòrre , pes
simamente .
La voce neutra in o d'ogni aggettivo poò essere
avverbio , come : dòbro- gi u.cínio, hai fatto bene ; jo.
si govório , hai parlato male .
La voce mascolina degli aggettivi in ski si adopra
avverbialmente, come : gospodski prima priatéglje, rio
ceve signorilmente gli amici ; gljúdski-si- se podnio , ti
sei portato bracamente .
L’ablativo singolare di molii nomi sostantivi ado :
prato senza la preposizione s' possono servir. di avver
bio , come; u - krådom , di nascosto , putem , per istra-
da , ūogrédom , di passo , danom , di giorno , istinom ,
veramente ec.
Della costruzione degli avverbj . 271
Finalmente si dee ancora osservare , che gl'Illirici
hanno alcuni avverbi , che premessi ad altri avverbi di
grado positivo , o comparativo accrescono , osmingi
scono a tenor della lor significazione il senso degli av .
verbi , a cui vanno uniti ,

Esempj dell'unione di alcune particelle avverbiali


con altri qoverbj.
Prèin mnogo , moltișsimo .
Prèm mállo , pochissimo.
Prèin vèle , assaissimo .
Sásma vèle , molto molto , o moltissimo .
Jakno dobro , assai , o fortemente bene .
U båh srèchno , affitto, o appunto fortunatamente .
Mnogo dobro , molto bene .
Veoma neovjerno , molto infedelmente .
Veòına dózna , assai tardi .
Dòsta slårko , assai dolcemente .
Vèle vechje , molto più .
Vèle magne , molto meno .
Mällo vechje, un poco più .
Po -vechje , alquanto più .
Vèle prie, assai prima.
Véle pòslie , assai tardi .
Vèle o veoma bòglje , assai meglio .
Mnògo , o vèle trúdnije , assai più difficilmente :
Ni - scta dòbro , niente bene .
Njè-scto , p nje- kolíko bòglje , o srèchnije , alquan
to meglio , o più prosperamente .
Scto -gòd dòbro , o bòglie, qualche cosa bene , a
meglio .
Mnogo , dòsta , prèm , veòma , vèle , o jāko ko
rispije , assai più utilmente .
Dòsta , i sa- visce
fàa-lòsti od vechje d ' avvantaggio .
Vèchje , nègo dòsta }
Trattato Quarto :
27
Degli avverbi numerali .
Jeilnòm , ő jedan pãt, una volta .
Dvàsc , o dva pūta , due volie .
Trisc , o tri pita , tre volte .
Cetiri pūta , quattro polee .
Dal numero cinque in su non si può dire pota in
genitivo singolare , come dal due sino al quattro , ma
conviene dire pūtaa in genitivo plurale , dovendosi far
sentire nella pronunzia il suono dei due aa . Sicche si
dirà .
Per pūlia ; cinque volte'.
Scès pataa , sei volte..
Sió pütaa ec., cento dolte .
Si ha la voce Sát sinonima di stó ; ma di ordinario
non - usasi , se non dal numero cinque in su : pet-sat du .
kataa , cinque cento ducati
La voce kràt indeclinabile è sinonima di pür ; onde
si dirà pure jedan kråt , dva -krat, trí krát, ceriri-krát ,
slo.kràt , una , due , tre , quattro , cento volte . Usa's i pure
kràti al plurale nei seguenti esempj generici : vechje
kràti , più volte ; mnó-kràti ', o vėle - kràti , molte volte .
Negli altri casi non si declina , non dicendosi pèt , o
scés kràti , ma kràt , ovvero pūtaat. '
Degli dúderbj ordinali ,
Per avverbi ori finali intendonsi quelli , che progresa
siyamente nascono da romi declinabili esprimenti nuo
mero . Formansi essi dalla voce neurra del dominativo
singolare . Eccone degli esempi .
Pärvó , primietamente, o in primo luogo.
Drugo , secondarinnriente , in secondo luoge .
Trèchje , in terzo luogo .
Cetvârto , in quarto luogo .
Peto , in quinto luogo .
Scesto , in sesto luogo ec.
Della costruzione degli avverbj . 273

Degli avverbi , che reggono il caso genitivo .,


Molti avverbi non per para eleganza come appresso
i Latini , ma per legge inalterabile di sintassi reggono
dopo di se nella lingua Illirica il caso genitivo . I se
guenti esempi possono somministrar la pratica di tali
avverbj .
Koliko danaa , quanti giorni .
Ovolibno , o ovoliscno svjesti , alquanto , o un tan
tino di prudenza .
Ovolíko mudrosti, tanta sapienza .
Toliko vremena , tanto tempo .
To ihno , o toliscno mèdda , un tantino di miele .
Márva , o mârviza , o mârvicjak pipra , un po
chettino di pepe .
Mallo vina , un poco di vino .
Dòsta krùba , molto , o abbondanza di pane .
Vele júhe , molto brodo .
Mnogo riécii , molte parole .
Sa-visce jadaa , guai d'avvanzo , o di più .
Visce , o vechje, pameti , più di mente .
Magne hvalaa , meno di jarranza .
Gnescio fcitra, qualche poco , o alquanto di grano.
Gnjèkoliko gljudii , parecchi uomini .
Ni-scia pjenéja , niente di denaro .
Dell' avverbio jako col genitivo , e dell' avverbio
kad esprimente tempo .

L'avverbio tako . cosi , sº upisce col dativo dei prof


nomi , come : tako-mi , takó-mu , tako vam , tako - nam
ec. , e con un qualche genitivo in senso or di preghie.
ra , or di affermazione , o giuramento , ed ord'ammira
zione , o imprecazione. O -stávi-me, takò- ti faravglja,
lasciami , te ne priego per la tua salute . Così : takó-mi,
otakó -ti glave, ſcivota , vjerre , sträne Bòſcje ec.,
per la vita , fede tuo , o mia , da parte di Dio ec. In
iali modi di parlare si sottintende sempre qualche
verbo ,
974 Tartaio Quarto .
L ' avverbio kad , quando , si usa sovente in cambio
del sostantivo vrjeme . Nijesain imò kad dóchi, non
ho avuto quando , ossia tempo di venire ; imá- chjesc kád
dochi, avrai tempo di andarvi.
Della costruzione dell' Interjęzione ,

L' interjezione è una parte indeclinabile del discor


$0 , la quale serve per esprimere i varj affetti dell'ani
mo . Gl'interposti , o interjezioni equivalgono spesso
alle preposizioni; mentre esse reggono pure talvolta
qualche caso . Per edumerare gli inter posti fa d'uopo
scorrere per i varj affetti dell'animo, e considerare
per interjezioni anche alcuni nomi, verbi, e avverb} ,
che figuratamente si usano come vere interjezioni.
Interposti .

Di allegrezza . Ah ! dà doghje ; ahl che venga ; hlà


go menil o blagó-se meni , tebi, gnèmu, vama ec.,
o me beato , o felice te, beato lui, voi felici! Blago vuole
1
dunque il datiyo , e si sottintende il verbo jest , o, bud
sie blàgo rèbi, e' , o sa te la buona ventura .
Di dolore . Jáoh ! jóh ! iele ! vájmeh ! ah , aime, oime !
Lele májko , lele! vájmeh ! vájmeh ! ahi , madre , ah
povero me, povero me ! Possono tutte queste interjezioni
avere il caso dativo , come : ah jaõh , ó jóh meni !
lele meni!, vájmeh meni! qime , me infelice ! Ah trova.
si anche col genitivo , come : áh mene ne-srèchnóga !
ah ' me svensurato ! áhne-sréchnieh moiéb danaa ! ah
giorni miei sfortunati! áh ſejálostán -ti-san-se rodio , o
áh fciálosna.ti-sam - se rodila !ahime nato , o nata per le
sciagure ! povero, me !
- Di minaccia . Tescko onemu gradu ! guai per quella
città ! lele vainik male per voi ! Vai , i tescko nami !
guai a noi! aſche vaj, e icicko si costruiscono çol da
livo .
Di sorpresa . Ah ! aha ! tòj- to ! ah , ah ! questo , questo .
Dironia , Hi hi, hụi ! ah ! ah !
Della costruzione della interjezione 275
Di nausea :Pì , pi - pi , o pu ; pi kako smârdj , o co
me puzza ; pu , di- scto , o uomo da nulla :
Di rabbia e sdegno . Tchià , od uja , vin via . Idi ,
idi-mi is prid -occii, o idi òd ióle , o idi uja , va vin ,
oibò : Ojardu , o apârda sóli , va via .
Di disprezzo . Nú nú , o núti , nú ecco , eccolo .
Di compassione . Ah rúſcni, àh ne -srèchni! ah sven
turato ! ah Uëzvigljena ! ah infelice !
- Di esecrazione , Proklēto ! ' maledetto ! lúdo , in maloa
ra ! Idi po ſlu , va in malora ; joh zâľko , O zârknud
pukáo , o puknuo , zârkla , a zârknula , pukla , o puka
nula , possa tu , ( in mascolino , e feminino ) crepare ,
job pe -bílo- me , o ne-stalo -me, ne-stalote , ne-stalo- ga ,
@neostaloje , ne.stalo nas , ne- stalo -vas, nestalo -ih , posa
sa io , ta , colui , o colei , noi , voi , coloro , morire
ghja - te ubita , la ruggine , ossia la miseria ti consumi:
Della costruzione della congiunzione .
La costruzione è ona parte indeclinabile del discor
so , la quale serve ad unire le preposizioni l'una colli
alıra , ossia ad indicare le relazioni, connessioni
che queste aver possono fra di loro . Vi sono più spe
cie di congiunzioni , cioè copulative , aggiuntive , ne
gative , disgiuntive , dichiarative , contrarie , colletive >
condizionali , interrogative , o dubitative' , e responsive.
Copulative sono i , a , tèr , o tere , e significano e ,
o.ed , come : ja , i ti , io , e iu ; Pèrar ; i Antur , Pietro;
ed Antonio . L'i talvolta si dupplica ; come : i danas , i
sjutra , e oggi , e domani ; e spesso si prepone ad altra pa
rola : i josctéra , ed ancora , i ſa- isto ; o i ù istinu , é
certamente . A significa spesso cosa contraria al senso
precedente , come : Petar pisce , à Pavo spava , Pie-
iro scrive e Paulo dorme ; ónj- se toſcju ; atja
se smiesc quelli piángono , e iu ridi ; a oni , &
quelli . La particella tèr , che ha
che della
ha della durezza in
mezzo alle parole , come: na.lóvari , ter udari , cari
ca l'asino , e battilo , si adopra con forza , e leggia
76 Trattato Quarto .
dria da principio : tèr od- kud , e donde ? tèr sciò-bi
bilo ? e che perciò ?
Aggiuntive sono pace, o pacek , anzi, come : pace
jòsc , anzi ancora ; nù josctériza , o nu sa - visce , che
anzi di più .
Negative sono re , non , ni , ne , ni-scta , niente .
Nè bèſ ufróka, non senza ragione ; ni mi, ni oni
nè noi nè coloro ; ri-scta jósc , o nè- jòsc , non per anco .
Disgiuntive sono alli , illi, olli , al', il', illi-ri', o ol
Jí-ti , o ovvero , oppure , ossia . Alli pravo, álli kria
vo vagljá dà-mu od - govarasc , o bene o male bisogna
che gli rispondi; olli hòchjesc , olli nechjesc , o vuoi, o
non vuoi .
Illi purnik kòpnom jasce , o cavalchi per terra il viandan .
te ; il' po-móran morre brodì , o il nocchiero naviga il me
re , rugascoli- se, al' právo govorisc , burli , o dici davvero ?
Alli significa pur ma , come, nù, che è pur par.icella
disgiuntiva . Alli neſnasc sinko , se non sai , o figlio,
quanto è cosa buona l'onorare il proprio padre ? Nù pó
kli , ma poichè .
Dichiarative sono 10 - jé - st, cioè , dim , dico , rekoh dissi .
Dohitam , kud kuscjksc , to-jèst dà ja òd -ovle od - hodim ,
so quel che tu vuoi , cioè , che io mene vada ; kó nebo,
dím upràv , hârceno , brèf kraja : come il cielo , lo dico
con verità esteso senza termine .
Del resto gl' Illirici si servono della voce dim , come
dell' inquam i Latini , e del rekoh , come gl'Italiani in
mezzo di un lungo periodo ne richiamano colla voce
dissi unita al sostantivo primario l'idea principale .
Contrarie sono prèm da , ſasvè dà , ako di , sebbene,
quantunque , e vi corrispondono si sviem tiem, ni-scia
nemagne , pure , tuttavia , o nientedimeno .
Collettive sono dàkle, o dake, dunque , ſa-tó , percid
raddi tòga , o raddi sctà , o raddi cèfa, per la qual co.
sa
Causali sono ròkle , o pokli, poichè, èr , ere , o'er
bo , perchè, kad , quando; ha talora l'istesso senso . Kol
on hòchje tako , perchè egli cosi vuole .
Della costruzione degli avverbj . 277
Condizionali sono bârſcèk , forse ; mòfce biti ; può
essere ; pò srèchi, o nà srèchju , per sorte ; iſ-ne-na
dno , oil-ne-nådne, all'impensata ; àko , se .
Interrogative , o dubitative sono cemu, o ſá-scto , o
sciò , a che fine , o perchè ? Cèmu, o ſa - scto , o sctò
idésc pūt gràda ? a che fine ten vai alla volta della
città ? Raddi -cesa-li , raddi scià - li , raddi segò -li , sa
koí ofrok , o là kojú svârhu significano l'istesso, cioè
a che fine ? perchè ? Dalli significa , e che forse ? o
forse che , come : dallì - chjesc ova toliko ne vjerovna
braniti ? che forse difenderai cose tanto incredibili ?
Jeda vuol dire forse , come: jeda-chiésc -mene ? forse vuoi
me ? jeda mi- je à glavu ? vi è forse pericolo di vita ?
jeda tkóga ſa Bòga ? jèda tkóga ? jèda ikó pomaga ? vi
è qualcheduno ? ajuto , per carità ? jeda-bi Būgh dào ,
jeda Bog dào , volesse il cielo , voglia Dio . Tòlisi
gnifica l'istesso, come: còli- chjesc mepe ? hai forse
bisogno di me ? jeda-li ni -je , forse non è cosi ? to
li- je ? è forse questo ? Tòt significa dunque, come : tot
jòsc ne do-bitasc ? dunque ancor non comprendi ? Li
ora significa o , ed ora forse , e si unisce alle altre
voci, o sia interrogativo , o no . Pètar- li , pàvooli po
ghìnu.chje , o Pietro o Paolo perirà . In senso inter
rogativo é usitatissimo . Je- li ? jàkó- li ? è vero ? va CO

si ? hochjesc-li?, vuoi ? je- li dòma Gospār ? è in casa


il Padrone ? jesi li bio, jesù.lí bili , sei stato , sono
stati ? Si mette anche nel mezzo delle parole , come :
lì - li- si dàke isti ? sei tu dunque l'istesso ? Tako - li .
chjesc ? tu lo comandi , non è cost ? Ad alcune di
queste particelle si unisce pure la negativa ne , come :
fa - scto -ne , o cemu-ne, perchè no ; kako -ne, come no .
fa
Responsive sono , èr , o ere , erbo , o jèrbo , fà-scto,
o fa-sctoabo , zjèch -er, o ràddi-èr, dà , là dà bi, ſå
zjéchja da , neka dà , e budduchi dà , perchè, per mo
livo che , essendo che .

Della costruzione delle preposizioni .


La preposizione è una parte indeclinabile del dia
scorso . Essa , come lo mostra la di lei denominazio
§ 3
378 Tratlato Quarto
ue , si prepone ai nomi . La lingua Illirica è cotanto,
ricca di pre posizioni, che non vi è quasi alcun caso ,
che per mezzo di esse non sia messo in azione ne !
discorsa . Ma quanto r' è più grande il numero , e va
ria la costruzione , altrettanto maggiore è pur la diffi
coltà di ben spiegarle, ed intenderle . Le considerere .
Rio frattanto sotto ogni loro aspetto , ed in tutta la lor
estensione.
Delle preposizioni , che reggono il genitivo .
'Od . La preposizione òd significa di , da , per, per
fagione , a motivo di , a riguardo di . Dipende ora
Hai nomi , ed or dai verbi, e spesso va unita con al
ire preposizioni, ed anche con qualche avverbio . Ribe
od morra , prize òd dubrave , i pesci del mare , gli
augelli del bosco ; od poczka do svârbē , dal princi
pio sino al fine ; òd djetinstva , dalla fanciullezza i .
psovan- si od svieh , sei da tutti rimproverato ; jesi.li
òd moje ? sei della mia ? òd aholasti , per superbia ;
amrjeli od gláda , morir per la fame, o di fame į
na- vodu-se od pjánstva, vacillano per ubbriacchezza i
oró chjesc ti od tega ? perchè ti ingerisci in questo ?
ne -smiem òd òza , i ne -mògu òd májke , non ardisco,
per riguardo del padre , e non posso per riguardo della
madre .
Così poi si congiunge con le preposizioni, ed av
verbj : òd if dò , dal di sotto ; àd vậrh glave do doo
fetaa , da sopra la testa sino alle calcagņa , a da cupo
à piedi ; od kuda je to meni ; donde ciò mi viene ?
ah ! ni- je od drùgda , nego od velike tvoje gljubavi ,
ah ! ' ngn d'altronde , che dal tuo grande amore .
ili o iſa . Iſ , o iſa significa di, del, da , dopo , co.
mei il sârza, di cuore; iſa onòga dneva , da quel gior
no ; iſa Uskársègna , dopo Pasqua ; ija objeda , dopo
pranzo ; ifi mene , dopo di me ec.
Blifa . Bifu significa vicino. Bliſo gnèga , vicino a
lui ; on stoi" blifu kuchje tvoje, egli sta vicino allu
fią casa ; bli ſu smýri, vicino alla morte.
Della costruzione delle preposizioni . 270
Kraj: Kráj significa parimenti vicino . Sjedechi pod
bóroin kraj rjeke ù gòri , sedendo sollo un pino vicia
no al fiume nel bosco , disse il Ragnina . Talora kiai
è preceduto da nà, come già kráj mòrra , al lido del
mare ; na kraj svjéta , all' ultimo, confine del mondo :
Daleko . Daleko significa londiino . Daleko mene ; illi
daleko mojh occii , lungi di me , o dagli occhi miei:
Dalèko è spesso preceduto dalla preposizione vå ,. co
me : và daleko mjesta evogi , lungi da questo luogo ,
e va por unito alla preposizione ò !, coine: to daleko ;
o mà daleko od nas , lungi da noi una tal cosa , o
Iddio ci gurdi da una tal cosa ; daleko od-ovle , äl .
la larga .
Mjesctė . Mjescte vodi dire in vece, in cambio , in
Luogo di , come : mjéscte vīna da-mi krúhà , in vece
di vino dammi dei pane ; mjèsctè riecii cini djella,
fa fatti in vece di parole . Si dice pure ni mjesto
coll ' òd , o seaza , come: na mjesto Pèira, ö òl Petra
Poghi ti , in cambio di Pietro vi tu .
Bès, o Brès . Bes , o hrèſ significa senza . Pò-ghìna
li- so bės millosti, er-su- bíli brès pámeti , sono periti
senza pietà , perchè erano senza cervello ; bèf kruha,
i brel vina , senza pane , e senza vino .
Niſce. Niſce significá sotto . Ti sjèdisc niſte svieh
oslalieh , tu sedi al di sotto di tutti gli altri .
Dò. Dò significa sino, o fino . Kogn dó Eroe
kògna, Ju
nak dò Junaka , cavalló sinó a cavallo , sinò ad
Eroe , ossia cavallo unito è cavallo Eroe ünito ad
Eroe ; dò zòre, sino all'alba : dò nai-pokógnegà cjàs
sa , sino all'ultimo momento ; dò ovoga vremena, sia
no a questo tempo. Si unisce bene colla preposizione
vârhi come : dò vârh göre ; sin, sopra la cima della
montagna , e colle particelle deri , e tja , come : da
bjeloga deri dànka, sino a giorno fatto ; deri dò pri
starosti , sino alla decrepitezza ;, i mrèſce tankoga iè
ga ; ke padajú deri dò dnà mòrşkoga , e le reti di sot:
til lavoro , che cadono sino al fonto del mare .
Eto . Eto , che significa ecco , può pur prendersi cor
te preposizione , che régge il genitivo, come dia
hascieh , i pè- priatēgijaa ; ecco i nostri ; ed enemici:
280 Trattato Quarto .
Eto , ovvero òto , èvo , òvo , èno , òno , e nùt , o nut
ti , che vogliono dire l'istesso , possono avere altri ca
si , come vedremo .
Krijúch , e potajno significano di nascosto , e si a
doprano col genitivo coll' òd , o senza , come : po
tajno òd oza , krijùch òd majke , o solo potajno oza ,
krijúch majke , di nascosto dal padre , senza saputa
della madre .
Nakon . Nakon significa dopo , come : nakon mene sve
Oostàje , tutto resta dopo di me ; nakon gnih , dopo di
loro ; nakon mjeseza , dopo un mese . Nakon va spesso
unito coi nomi numerali relativi al tempo , ed allora
sino al numero quattro vuole il nominativo , come :
nakon dva , tri , cetiri dni , olli godiscta , due , tre ,
quattro giorni , o anni fa , Dal cinque in su vuole il
genitivo , come : nakon rét, scés, sedam danaa , go
disctaa , mjerēzaa ec. , cinque , sei , sette giorni , On
ni , mesi fa . Finalmente s'unisce ancora cogli avver.
bi , che vogliono il genitivo , come: nakon mnogo vie.
mena , molto tempo fa : nakon mallo danaa pochi
giorni fa . Sinonimo di nakon è la voce naſád , che si . 1

gnifica l'istesso , e che nell'istessa guisa si costruisce


coi nomi numerali. Nåfád dva, trí , cètiri dni ; nafád
pēt, sces dānaa , nafán dòsta vjēkaa ; naſád mallo vje
kaa , molti , o pochi secoli fa .
Po- tom . Po-com significa dopo, e non si prende per
preposizione , se non nel caso seguente : po-iom toga ,
dopo di ciò . E più in uso nakon ovoga , nakon toga ,
dopo questo , dopo quello .
Kòd , o kòn , polak , o kồlak . Queste quattro voci
derivano dall'istesso radicale , e non variano , che per
Tagione di dialetto , e pronouzia , avendo tutte l'istes.
so significato . Presso i Ragusei è in aso kód , e ko.
lak e significa presso , vicino', accanto , come : kod
móga oza , i majke, presso al mio padre , e madre ;
kod grada, presso alli città , kòd vìra , accanto alla
sorgente ; kòlak mene , kòlak küchje moje , presso di
me , accanto alla casit mia .
Put. Pūt significa verso , come : pät Rima , verso
Roma ; Pūt is- toka , i fa -páda , verso l' oriente, ed il
280
Della costruzione delle preposizioni .
ponente ; pūt desnē , put ljeve , alla destra , alla sinistra ;
put gráda , alla volta della città ; put dnà , verso il fon
do . Si unisce pure cogli avverbi , come : pūt unútra ,
verso il di dentro .
Prie . Prie significa avanti , prinar , innanzi , come:
prie po -topa opchjenoga , prima del diluvio universale ;
prie svanùch ;a , avanti illevar del sole; prie roka , in
nanzi del condetto , o prima dell'ora , tempo stabilito 3
prie smârti , prima della morte ,
Priko . Priko vuol dire oltre , di là , di, fra , comes
priko mjère, i nacina , oltre modo, e misura ; priko
morra , il rieke , lungo il mare , o il fiume priko no
chi, i dána , di notte, e di giorno ; priko godiscta , fra
l'anno .
Osvém . Osvèm significa eccetto , in fuori di , come :
osvém ovoga, o lòga , in fuori di ciò , di questo ; 0
svèm tebe samòga , eccetto tu sola , o fupri di te solo ;
Osvém màllieh , eccettuindane pochi, e eccettuati pochi .
O -lisc , o Lib . 0 - lisc significa pure eccetto , oltre, in
fuori, come : o.lisc ovoga, o tòga, altre di ciò , in fuq
ri di questo ; 0- lìsc mallieh , eccetto pochi. O -lìsc non
è in uso , che nell'interno dellº Illiria , e s' intende
d'ordinario l'eccezione d'una sol cosas come o-lisc
grjéba , eccettuato un sol peccato ; 0 - lisc tebe, in fuori
di te solo . Gli scrittori Ragasei in vece di O -lìsc di
cono lih , come : lih ovoga , lib grjéka , oltre di cid , in
fuori di un peccato solo . Infatti tanto lisciti , che li
houti significa oltrepassare , eccettuare una qualche
/
cos .
Ràd , o raddi . Ràd , o raddi significa per , a motivo ,
per cagione ; come : raddi mene , ràd tebe , a mio , o
tuo motivo ; raddi tvoje krivine , per colpa tua ; raddi
protivnieba vjetaraa , per cagione dei venti contrarj ; rad
di cesa , o raddi scià , per la qual cosa ; Boga raddi ,
per Iddio ,
Vårh , o vårhu . Vârh , o vârhu significa sopra , oltre,
come : vârb nebesaa , sopra i cieli ; irjeba - je Boga glia
biu vârhu svega , bisogna amar Dio sopra ogni cosa ;
vârb stvárii tèf eh , oltre di queste cose ; besjeda je bila
vârbu pakla , la predica fu sull' inferno . Talvolta presso
282 Trattato Quarto .
gli antichi trovasi questa preposizione anche coll'abla:
tivo , come : vârh inieh , più degli altri . Si unisce be
ne col nà , come : nà vârh glave , sopra il capo .
Vàn , 6. Il-vàn . Vàn , o if-van significa fuori , in
fuori di, come: iſ van Boga ni-je dòbra; if-vàn ſem
glje ni-je stána ; if- van postèglje ni-je pokoja , in fuo.
Ti di Dio non vi è bene , fuori della terra non vi è
abitazione , fuor del letto non vi è riposo ; vàn sebe ,
fuor di se ; if- vàn Raja , fuor del Paradiso . I Dalmatoa
Bosnesi dicono anche vanka , ed if- vanka.
Srèd . Srèd significa in mezzo , come : imám.te sred
sârza , ti ho in mezzo al cuore ; srèd pòglja , in mez
zo del piano . Ama questa preposizione di andar anita
colla preposizione ù , po , e nà, come , u sred òghgna,
à sred sârza , ù srèd üstaa , in mezzo del fuoco , del
cuor , della bocca ; po sred võjske, in mezzo all'arm 3 .
ta ; nà srèd rūke , in mezzo alla mano .
Visce . Visce significa sopra , intorno , come : visce
ſelēnieh dubõvaa slavịch ſcjubèri, sopra i verdi albe
ri canta il rosinguolo į visce glave , sopra il capo į
visce tebe , visce mene , sopra di te , di mej visce
onèga posla ni- scta ne govori , non dice 'niente intorno
e quell'affare .
Dil . Dil significa per , a cagione di , come : dil Bo
ga , o Boga dil , per Iddio , per amor di Dio . In og
gi non è più in uso questa preposizione , la quale nel
surriferito senso di Boga dil incontrasi spesso nei poe.
ii Cinquecentisti Ragusei .
Zjèch , o zièchja . Zjèch , o zjèchja significa per , a
motivo 9
o per .cagione di ; come zjèch mene per
cagione di me ; zjèchja tvoga nè- poslúha svak- te huli ,
ciascuno ti disprezza e motivo della tua dissobbedien
za . Si unisce elegantemente colla preposizione fa ,
come : fá zjèch tvojē gliùbavi , per amor tuo; là zjca
chja möga mésctra , per amor del mio maestro .
Oko : Oko significa iniorno , d'intorno á , come : oko
morra, d'intorno al mare : fabàvgljen-sain oko mpó
ſieh stvàrii , sono occupato intorno a molte cose i oko
gráda , all' intorno della città .

5
Della costruzione delle preposizioni . 283
Nà óksit . Nà óksit , che significa contiguità di abita.
zione , di casa , può pur considerarsi quasi come uną,
preposizione, che vuole il genitivo, ma in questo so
lo senso : na óksit moje kuchie , in vicinanza della mia
casa ; moja kuchja jest na óksit tvoje , la mia casa e
contigua alla tua .
Poslie , o Posli . Poslie , o pòsli significa dopo, come;
pòslie ovoga , poslie onoga , dopo di questo, dopo di
quello ; pàslie sınarti , dopo morte .

Delté préposizioni , che reggono il dativo .

Pròtiva., Supròriva , o Saproch . Pròtiva , sapròtiva ;


o supròch significa contro , incontro, dirimpetta , come:
pròtiva Bagu ni- je govara , ni-je vjechja , ni-je ratia ,
contro Dio non vi è favella , non vi è consiglio , non vi
è guerra ; supràtiva meni, contro di me; supròch Pè
tru , contro Pietro ; já pribiyam supròch zärkvi, io abie
10 dirimpetto alla chiesa .
Prèma . Prema significa contro , innanzi , a paragone ,
come :
Moje ſlobe , moi griesi,
Prema meni vajda stoje , le mie iniquita , i miei pec
cati mi stanno sempre innanzi ; veliki-si ti cjovjek pre
ma gnému , al paragone di lui tu sei un uomo grande ;
ii ne-imásc ikàkvu gljūbav prema tvoiem roditeglima,
tu non hai alcun amore verso į tuoi genitori ,
K' , o ka . K' , o ka significa verso , a , da , ma sem
pre in senso di moto . Pogbi k ' Rimu, vattene verso ,
a alla volta di Roma ; dõghi k 'meni, ' vieni da me ;
k? dèsnoj, alla destra ; obrāti-se ķ ' pravdi, riccorri alla
giustizia .

Delle preposizioni , che al singolare richiedono


il dativo , ed al plurale l' ablativo secondo .
Pri . Prì significa presso , o appresso , a paragone ,
in , come : nòsiti , o imát sctó-god prì sebi, portare ,
o avere presso di se , o seco qualche cosa ; prì onemu
284 Trattato Quarto .
意 pūtu , presso , o vicino a quella strada ; pri Kráglju ,
appresso il Re; sve-je niscia prì mudrosti , tutto è nien
te a confronto della sapienza ; pri poghìbgii ſcivota , 1

net pericolo della vita ; biti pri potrebi , essere in ne


cesstid .
Al plurale così si costruisce coll' ablativo 2.0 : pri
pârsieh svorh Boga nòsechi, portando Dio nei loro petti ,
disse il Cassio ..
0.0 significa di , intorno di , a , come : besjediti o
cemu , parlar di qualche cosa ; ràdisc o fiu , attendi al
male ; privàrit-se o kojoj stvari , ingannarsi intorno ad
und COSCI .
Coi verbi di moto così regge l'accusativo : adriti
kojom seväri o mir , battere una cosa al muro .
h At
Al plurale poi così si costruisce coll' ablativo 2.0 :
cemų nòsisc lūk o plechieh, perche porti Varco agli e
meri . Volgarmente si confonde o coll' od , dicendosi,
p. e. , govori-se od tebe , in vece di o tebi , si parla
di te
Pò . Pò significa conforme , secondo , come , per , per
mezzo , per cagione , dopo , ed al singolare regge il da
tivo , come : pò óbicjaju , conforme all ' uso , o al con
sueto ; buddi meni pò rjēci tvojoj, sia a me secondo la
tua parola ; pò sūkony , i pò právdi , come vuole la leg
ge , e la giustizia ; poslachja- ti jedna kghnigu pò Pavlu ,
il pò slafi , ti manderò una lettera per mezzo di Paolo ,
o del servo ; po pūta , il pò svjetta tvomu i fisciò-mi-je
posó nà opako, per mezzo , a consiglio tuo mi è riusci
to male l'ature ; pò Bófcichja, dopo il Natale ; pò
sinârti , dopo morte; pò nacinu , a modo , e verso , o con
regola ; udrit tòga pò obràfu , pò ruzi, barter uno sub
ta faccią , sulla mano
Al plurale cosi si costruisce coll'ablativo secondo ;
iscte pomóch po priatéglich , i ljek pò viláb , cerca de
juto per mezzo degli amici , e la medicina per mezzo
delle streghe ; ide pò kuchjah , pò skupsctinab , gòrab
ec. , va per le case , per le adunanze , per le montą.
gne :
Coi verbi di moto, allorchè l'azione è circoscrilla ,
ossia quando si fa moto senza uscir da quel dato luo
Della costruzione delle preposizioni : 285
go , la preposizione pò vuole il dativo , come : pochi
ghuje godipò subu , pò morrn , pò brodu , andar in
qualche luogo per terra , per mare , in barca ; ojt po
svjetu , andar pel mondo .
Col verbo poslati po vuole l'accusativo , come : pow
slati brod , kógna ec. pò Pèra , pò Antuna , spedir,
la barca , il cavallo per prendere Pietro, Antonio . Po
slat pò Petra , rò Mariu , spedir a cercar di Pietro,
di Maria , o a chiamar Pietro , Maria . Così dei seguenti
sensi avrà pure l'accusativo : daj svåkòmo po jedna
jabuku , dd un pomo per uno , a Q ciascuno ; pó nas
ne-moſcemo sièchi Raj, da per noi non possiamo a
cquistare il Paradiso ; doghi sjàtra ú mene, bòglia po.te ,
vieni domani da me , meglio per te , o te ne sarò ob
bligato ; jedan po jedán , dva pò dva , tri pò tri ec. ,
uno a uno , due a due , tre a tre .

Delle preposizioni , che richieggono l'accusativo .


Us , o Uja. Uf, o aſa significa vicino , accanto , ir
su del , oltre , come : uſá -te , uſá-me, o af tebe , fa
mene, vicino a te , a me ; usá - gn , o of ġnéga , ufam;
gnu , o uſ-gou , presso lui, pressa lei ; uf-to , o toj ,
oltre di cid ;
Uſ ovcizu svoju milla
Mlad ' jagancich travu pase , accanto alla sua caran
1 pecorella il giovine agnelletto si va pascendo di er
ba ; of planina , in su della selvesa montagna ; us
ùlizu , in su della contrada ; priliepit- se us ikóga , ai
taccarsi ad alcuno ; slofcbenik af sinove , servo addel
to ai figli ; cjovjek of kògna , lo stalliere; na - stojnik
I of oruſcia , il custode dell armeria ec.' Finalmente
uſ cosi si unisce coll'avverbio gor , ogóri coll ' istes
so caso accusativo : uf-gór ruku , in su le mano ; ose
gór pârsi , nõghe ec. , in sul petto , in sulle gambe'.
Mimo . Mimo , che significa oltre, lungo , vicino
rasente, e che in tali sensi serve di composizione ai
verbi , p . e. , mimo.chi , passar oltre ; mimo- grèdsti ,
passar vicino ; mimo- ploviti , navigar radendo terra :
mimo.jahati , passar oltre a cavallo ec.; cost pur reg
286 Trattato Quarto .
ge l'accasativo : scēto - sam -se 'mimo kùchju tvoju, ho
passeggiato lungo la tua casa ; idém mimo mir , vas
do rasente il muro: mimo to , o toj , oltre di ciò...
Kròs , o kroſa ha il senso di per , a cagione, a tra*
verso , rasente , come : kròfa- me , per me ; kroſ priá
teglje , a cagione degli amici ;
Kroſ mnoga dòbra djèlla
Cinechj-se Bógh poſnati, fra molte buone opere fa
cendosi conoscere Dio ; kàd minem kròf tvoj dvor
quando passo rasente il tuo palazzo . I Ragusei del
discorso famigliare l'usano soltanto nel senso di tre
verso , per mezzo , come : kroj vrata , kròf kuchja ,
kroſ prozór eco , per il mezzo della porta , à traverso
della casa , della fenestra
Gli antichi poeti Ragusei , e gli odierni Bosnesi in
vece di król dicono pròl pariinente ..coll ' accusativo ;
come : prōchi près vojsků , passar in mezzo all'esera
sito ; grieh kaſahu proj me sti , conſessavano il lo
to fallo per mezzo della mia bocca .
Talvolta kroj si unisce colla preposizione zjèch , ma
allora non regge alcun caso , dipendendo da zjèch , che
vuole il genitivo. Kroj zjèch cèsa , illi tóga , per lo
che, perciò ; kròs zièch tvoje gljubavi , per. amor tuo .
Nil. Niſ significa giù pei, come : nil sjeka , nis
vòdu , giù pel fiume , giù pell'acqua ; nil bârdo , nis
most , giù pel monte , giù per il ponte .
{

Delle preposizioni , che vogliono ora l'accusativo ,


ed ora l'oblativo .
. l
jà. fà significa per , 03 motivo , per cagione, dietro ;
e dopo . Nei seguenti sensi così regge l'accusativo :
ſà Pétra , i fà Mariu , per Pietro , e per Maria ; !
inillos . i si gljubav , per grazia , e per amore ; la
mene, fà vas , per : cagione di me , per amor : di voi ;
boglja fà -te , meglio per te .
La preposizione ſà quando dipende da alcuni verbi
già indicati altrove regge parimenti l'accosativo . Iskat
Så tkóga , cercar di alcuno ; poslat fà ikóga , spedire
a cercare di alcuno ec.
Della costruzione delle preposizioni . 287
Allorchè là significa dietro , e dopo paò avere l'ac
cusativo , o Pablativo , come krje-se on fà-me, o gà
ſå kuchju , o kuchjom , si nasconde egli
dietro di me , della casa ; sjēdi ſà târpèſom ,
tavola ; Târci fa Anúnoin , corre dietro ad Antonio ;
fà dàfcdom , dopo la pioggia .
Talora så regge il genitivo, come: rodjen-sám ſà
Lòja, son nato per la guerra ; ; ucinjen- si sà drāfcbe,
sci fatto per la compagnia ; dârjcján -chju -ti bit fà mor
ga ſcivota, ti sarò obbligato della vita , o per tutto
il tempo della mia vita ; ne in simili casi puo aversi
altra costruzione ; giacchè sarebbe errore il dire à
boj , ſa druſcbu , éc. All'opposto fà può alle volte reg:
gere il genitivo , o l'accusativo , come nel seguente e
sempio , ed in altri, che l'uso insegnerà : dòbar- si fà
velikich stvarii , o fà velike stvari , sei buono per cose
grandi ec. Il ſa imita in ceria guisa la costruzione
dei verbi del primo ordine degli attivi , che reggong
l'accusativo , ed il genitivo .
Ha pure fà il senso di circa , in circa , come : kū
pio-sam sà lakat svitte , ho comprato un braccio di
panno in circa ; e spesso trovasi unito colle preposi
zioni raddi , zjèch , come : fà raddi tebe , per motivo,
di te ; là zjèch koristi , per cagione di guadagnó.
.: Pod . Pòd significa sotto con , per , e così regge
l'accusativo : pòd smärịni grieh ', sotto peccato mortale ;
pòd fyèk , o glas trūbglje , a suono di trombz ; pòd
con giuramento : pod silla , per biolenza .
- Arche coi verbi di moto così regge l'accusativo : mè
chje pod noghe , getta sotto i piedi.
2 :Poçi, allorchè dipende dai verbi di stato , cosi reg
ge i'ablativo : Isu - kârs po ròdio.se-je pod zarstvom
Augusta , i úmro-jee pòd. Ponziom Pilátom , Gesù Cristo
.
nacque sotto il regno d' Augusto , e mori sotto Pon ,
zio Piluto ; dârſcjati pod nogami, tenere sotto i piedi .
Prid , o prida . : Prid , che significa avanti , innanzi ,
alla presenziz , di , così coi verbi di moto riceve l'ac
cusativo : otiscjo si prid sūdza , sei andato avanti il
giudice ; uſmi prida-se, prendilo innanzi di te .
288 Trattato Quarto .
Coi verbi di queste "vuole l' ablativo , come : stom
prid Bògom , prid krāgljem , sto avanti Dio , innanzi
al Re ; imám smânt prid occima , ho la morte avan
ti gli occhi .
Prid è spesso preceduto dalla preposizione iſ, ed al
lora regge il genitivo , come : dìghni - mi-se is prìd oc
cii , levati davanti dei miei occhi ; Saghna-ga il-prid
sebe, o f - prid svõga liza", il discacciò dal suo cospet
20. Sarebbe errore il tralasciare l'is in tali sensi .
Della preposizione nà , che si costruisce ora
coll' accusativo , ora col dativo , ed ora
collablativo 2.0 plurale .

Nà . Nà, che significa sopra , in , o al , è una pre


posizione di grande estensione . Coi verbi di moro ri.
cerca sempre l'accusativo , come : skócio-je pa fid , i
na postègija , è saltato sopra il muro , sopra il letto ;
stavi klobúk ná glávu , mettiti il cappello in testa .
Coi nomi di tempo , di maniera , di colore, di 4
sanza ec. così ha por l'accusativo : na vrjeme, a tem
po ; và svaki cjàs , ad ogni istante ; na svaki nacin ,
ad ogni modo ; ná óve rjeci', na ovo pitagne ,
queste parole atal dimanda ; svitta nà másliou , nà
gljubizu , nå cicimak EC ., panno di colore di oliva , di
viola , di giugiolo , nà Fránacku , na Rimsku , na staa
Ta ec. , alla Francese , alta Romana , all' antica . Così
dirai ancor coll'accusativo : imát na oza , nà matter ,
( e non od oza , od martere ) aver le sembianze del
padre , della madre ; if- mjèrit nà làkat, na oke ec .',
misurar a braccio , a oke ; visina gà nòghu ( si dice pur
od noghe , altezza di un piede .
AIP opposto coi verbi di stato regge il dativo , se i
nomi sono singolari , l' ablativo 2. , se sono plurali ;
Stoi s'klobúkom na glavi , sta col cappello in testo ;
jèst na rukávu , è sopra la manica : promjenit vre
menitó và vjekovitu ( si dice pur fà vjekovito ) cangiar
il temporale per l'eterno in-ci ovu kgnigu , eccoti
Della costruzione delle preposizioni . 389
questà lettera ; na- ti Pèira ovú jaboku, eccoli questo
pomo per Pietro ; iti na krilieh , nà nogah , andar sulle
ali, a piedi ; gusarili na klabzieh , assassinar dai na
scondigli. Finalmente nà si unisce colla preposizione
pò ora col genitivo , come : nà-pò ljetta, il mezza
estale; nà-po jeseni, a mezzo autunno; nà- pò ostaa ,
o jefika, a mezza bocca ; ed or coll'accusative , come
pà-po - se, da per se , a parte .
Della preposizione nad ora coll'accusativo,
ed or coll' ablativo .

Nad . Nad , che significa al , sopra , vicino , e prem


ferenza , coi verbi di moto così regge l'accusativo :
side nàd pakó , scese all'inferno ; gljubjásce.ga nad
sve osrále , lo amava a preferenza d'ogni altro .
Al' incontrario coi verbi di stato così regge l'abla
livo : ni- je ucepsk nad mescuram , non avvi scolaro so
pra il maestro ; nad sviem ostalim , sopra tutti gli
altri ; vrjeme imá cjùdnu moch nàd stvarima gljud
skíma , il tempo ha uno strano potera sulla umane co
se .

Della prepasizione ad ora col genitivo , e dativo ,


ed ora coll' accusativo , ed ablativo secondo .

U , U , che significa nel, dal, al , in , coi verbi di


moto , e con nomi proprii, o appellativi animati così
vuole il genitivo ; poscjò -si ù Gospe od Pojsana, u
svetoga Pécra ec . , sei andato alla Madonna di Puisan
a s. Pietro ; idem ù majke , ù dúnda, vada dalla man
dre , dal bio ,
Goi verbi parimenti di moto , e con nomi inanimati
vuole l'accusativo , come : 011- chju ù Rim , ù tráliu ,
andrò a Roma, in Italia ; pochi ù zårkva , ù kuchja ,
portarsi in chiesa , casa ; obuchse ù biêlo , ù zâr
no , vestirsi in bianco , in nero . Anche coi nomi di
lempo l'ù quale l'accusativo , cone : umsjeti u mla
dós ù staros , morir in 'gioventù , in vecchiaja ; ù
onó vrjéme, in quel tempo ; ù oni cjas, in quell'istante.
t
290 Tiarlalo Quarto .
Coi verbi di stato ha il genitivo coi nomi animati ,
come: piiral svièr, i inilost u Antuna , chieder cons
siglio, e graziu du Anionio ; ne- fnásc- li, dà ù Kras
gljaa- su dùghe ruke ,, non sai , che i Re hanno le man
ni lunghe ? F
Cogli stessi verbi di stato u spesso regge il dativo ,
be
be i nomi sono singolari , il secondo ablativo , se plon
rali. Imám-te à sârzu , ti ho in cuore ; sve stoi ù
priatéglieh , tutlo dipende dagli amici ; pocivaju ù gro 11
bnizáh , riposano nelle tombe ; slave- se à fòchjah d
si gloriano nelle iniquità ; blayo -sovjòna ù ſcènah, ífa ca
bran ù gljudih , benedetta fra le donne , scelto fra gli ti
nomini; bit , o ivi u bjela , u zârnu , wscjuta (si sol.
SI
intende obucen , vestito ) essere , o andar vestito in .
H
bianco , di nero , di giallo .
CO
Finalmenie a qualche verbe , e in qualche tempo 10
iù dà maggior forza al senso , come : pamtim , e ù in
spámoim , pámerovat, o " - pámetovat , ricordarsi , far са
Qilenzione .
G
$
e
Dellt preposizione meghju ora co ! l' accusativo ,
ed or coll ' ablativo .
f
DI
Meghju . Meghju significa fra , o tra , in mezzo ,
vosì se le dà l'accusativo : buddúchi -seti náscla mea
ghju tolika vesèglja , essendoti li trovata fra tante al
legrezze; o -stàrio -sam mėghju: nè-priateglie moje , mi
sono invecchinio in mezzo ai miei nemici .
Così poi regge l'ablativo : meghju mnon , i tòbom , CA
ti
fra me, e 18 ; mègbjo gnìma, fra loro ; méghju pia D
ijem , fra il bevere. Gli aprichi poeti Ragusei , e i C
Dalmato -Bospesi in luogo di peghju dicono mèdju,
meu , e mei .
i
Della preposizione sa , o s'ora col genitivo ,
ed or coll' ablativo . 9
8
d
· S* , o sa . S' , o sa , che significa da , per cagione ,
con , insieme , in compagnia , così ricerca il genitivo :
s'gàre , dal monte ; s pūla , dalla strada ; s'Malte,
Della costruzione delle preposizioni . 29 કે
da Malta ; nebèsa -su fa -worena s’gljudskich opachinaa,
i cieli sono chiusi per le uinane iniquità ; sve - se - je
ovó Sgodilo s’ Petra , tutto questo è avvenuto per c1
gione di Pietro ; ide -se sa fia på gorre, si va di mal in
peggio .
Quando poi s'significa con , insieme, così vnòle 1° a=
blativo : mir . s'vama, la puce con 'voi ; s'ioboin , te
co ; s'ózom , col padre . Insegnano i Grammatici Dia
rici , che in questo ultiolo senso la preposizione s’ si
tralascia coi nomi di modo , maniera, instrumento econ
dovesrdosene soltanto far uso coi nomi animati, e indi:
canti compagnia . Non vi è però , che l'uso , e la pra
tica , la quale scioglier rossa questa questione in tutto
simile a quella , che sussiste sull'uso del cum dei 13a
zini. Infaui quando si dice far una cosa con grazia,
con amore , coa dolore ec. non si aloprano terinin
nè animati, nè indicanti coin pagnia . Eppure si dice :
inillosti, s'gljubavi, s'bolesti, appunto come i Larini di
cono : summa cum voluptate , dolore., amoré , diligentia
Generalmente parlando non solo i vớcaboli animali ,
e di compagnia richieggono questa preposizione, ma
ancora tutti i nomi appartenenti alle facoltà, ed af
fezioni dell'anima, e del corpo , e spesso anche ai
nomi di modo , ed instrumento .
Della particolar costruzione della preposizione
1
ràfmi:, Ordfma.
Ràſmi, o rafma. Raſmi, o raſma, che significa "ec
cetto , in ſuori di , non régge caso alcuno , ma eccet
tua ciò , che si vuole , lasciandolo nel caso delle cose
non ecceitaate , come: yami ová kchjerza drága , lecz
cettuata quella cara figliuolina i sví otidosc'è , raſmi
Petar , koi ni-je poscio , tutti di andarono in fuor di
Pietro , che non vi andiede ; ubisce svieh , riſini Pe
tra , uccisero tutti , eccetto Pietro . Ráfıi non sentesi
quasi mai nel discorso famigliare . Le preposizioni 0
svém , o is-van col genitivo , o le particole disgiuntive
da ne , a ne ne fanno ' le veci. Svi, raſmi jedan, svi;
osvem , o iſvan jednoga, śvi, dure , o ans jedan ,
tulli eccelties uno, o tutti, ed uno 'no. Présso il Dela
292 Trattato Quarto .
Jabella, ed altri si trova tuttavia ràfmi come vëra prea
posizione reggente il genitivo , come : raſmi mallieh ,
eccetto pochi; raſmi ovoga , in fuor di questo:.
Della varia costruzione delle preposizioni èto ,
ô ôto , èvo , o dvo , eno , odno , nút, 6 nutti ,

Queste particelle talora debbono considerarsi tome


preposizioni . Si è già mostrato come èto , o òto reg
gano il genitivo . Ora farem vedere cotte talora ricer
chino pare il nominativo , il dativo , e l'accusative .
Evo on ( nominativo ) ecco quello, bno gnèga, (accusa
tivo ) ecco quello ; evo-me, 6 òvo - ine , éto-me , o òo
me, éccomi , evo -ii, o eto - ti , eccoti ; èto -ga , eccolo :
ètoje , o eto.ju , eccola ; êvo ió, èto ' ovó , ecco cið, que
sta cosa ; evo- ih , o ovo - ih , eccoli, o eccole ; nù -ti,
eccoti ; mùi-ga , o núniogà , eccolo : nůtti-ih : eccoli .
Del rapporto fra le preposizioni d , é nad
coi nomi di tempo , e di modo ,
Quando l'ù, ed il nå vanno uniti i nomi ti tempo ,
e di modo , o maniera possono usarsi indistintainenie ,
come ; º svàki, ona svaki mjeséz ; in ogni these ;
svåk , o nà svàk cjàs , at ogni istante ; ù svaku ,
nà svaku ùra , in ogni ora ; u svåki , onà svaki na
cin , in ogni modo; nà táki , o na oví nācin , ù taki ,
où ovi racin , in tale , ò in questo modo . La preposi
zione rò , coi nomi di modo , o manietà ha l'istes.
so senso . Pò svaki nacin , in ogni modo ; på ni-jédan
nacin , in niuna maniera .
1
L'ů coi nomi di tempo si può tralasciare , perchè
si sottintende · Svú drága - se onů noch bajerio , si
ve gliò tutta la cara , o santa notte ; trudioisam mjè
séz dūnaa , godiscte đánaa , ho lavorato per un mese ,
per un anno . Gl’illirici aggiungono quel genitivo da
naa , di giorni , perché il nome mjesez significando
mese e luna , e godiscte , o godina volendo dire
tempo o stágione in genere , precisano con ciò l'idea
di tali vocaboli , è vengono a significare l'intiero pe
Della costruzione delle preposizioni . 293
Tiodo lunare , che è un mese , e l'intiero corso solare,
ciò , che forma l'anno .

Delle preposizioni nà , e ka r'o k' considerate


nel moto al luogo .

Nà propriamente significa sopra , di sopra , eè k' ,, o


kì , a , al. Tuttavia rà spesso ha il segno di k'oel dia.
letto di Ragusa , dicendosi : pochi, o otit nà Missu ,
ná objed , nà veceru ec. andar alla Messa , a pranzo , a
cena , e non k 'Missi , k'objedu , k ' veceri , come pre
lenderebbero i Cruscanti di lingaa .
TRATTATO QUINTO .
Della scelta dei vocaboli per la proprietà
del parlare Illirico .

Essendo la lingua Illirica ripiena di vocaboli , che


esprimono la natura degli oggetti , quegli solo potrà
dire di ben saperla , il quale sfuggendo le circolocu
zioni saprà a tempo far un saggio uso di talii vocabo
li . Dai seguenti esempi apparirà la necessità di un tal
precetto .
Il verbo partorire , p . e. , presso gl' Italiani si adatta
alla donna , e ad ogni altro animale . GlNirici all'op
posto parlando del parto della donna dicono raghjati
nell'atto del parto , e roditi dopo il parto ; del parto de
gli animali in genere kòriti ; delle cavalle o.fcdrieviti
se ; delle vacche 0-1eiiti-se ; delle capre o koſiti -se ;
delle cagne o- scteniti - se ; delle troje o- prasiti- se della
terra , alberi ec. ploditi .
Battere in genere si dice bitti ; battere alla porta kù
zari ; coi piedi plēsati ; colle mani pleskati ; colla frusta
bicevari ; col bastone scìbati ; colla verga o-scinuti ; bat.
tere il ferro kóvati ; il grano mlatiti cc.
Tagliare sjèchi ; tagliar coi denti pri-kinuti ; tagliar
potando alberi ob- rèſati ; tagliar ' un abito skròiti ; to
gliar con forbici o - sirichi , tagliar erba kositi ec.
994 Træitato Quinio .
Sonare froniti z. soñar a tocchi klèzati ; sonar instru
menti a corda udirati ; a fiato sviriti ; la tromba trūbi.
ti ; sonar la lira cantando guliti ec. Pigliar la pioggia ,
Ossia bagnarsi campiņando kisnuti , o o- kìsnuti , come:
o - kispuo -sam , ho presa la piogginį farsi notte o -mar
knuti, ſa -marknuti , o smärknuti- se, come : fa -mâr,
kauli- smo u Spljetu , oi si fece notte a Spalatro ec. Po
tjemmo portare migliaja di altri esempi; ma gli esteri
possono apprenderli dal Dizionario del P. Della bella ,
The con istorzo maraviglioso di niente assai più , che
di schiena, come suole dirsi dei Lessiografi, ha il pri
mo , benchè straniero , tanto conoscere tali proprietà
essenziali di lingua ,
Della necessità dell'etimologia per conoscere
il valore delle parole .

Per far dei progressi in questa lingua non è meno


importante ta cognizione , dell'etimologia , di cui quà ,
e là sotto differenti aspetti sonosi già dati tanti esem
pj . Spiegheremo ancora per mezzo di essa i nomi dei
giorni, dei mesi , e delle lettere dell' alfabeto Glago
Jaico .
La Domenica si chiama Ne-djèglia dalla particella
negativa ne , non , e dal verbo djellati , lavorare , cioè
giorno , in cui non si lavora; il Lunedi Po -ne -djéglnik
da pò , dopo, e da de- djèglja , cioè il primo giorno do.
po la Domenica ; il Martedi Uiórnik da uiorni , secon
do, cioè il giorno secondo dopo la Domenica ; il Mer
coledì frieda da srjeda, che significa mezzo , cioè giorno
di mezzo fra i giorni della settimana ; Cetvârtak il
Giovedì da ceriri , quattro , cioé il quarto giorno della
settimana ; Petak il Venerdì da pēt cinque, cioè giorno
quinto ; il Sabbato si dice Subdia , come nelle altre
tingue .
I nomi dei mesi sono allusivi alle principali ope
razioni dell'agricoltura , o alle varie stagioni dell'an
no . Gennajo si chiama ſiécjan da sjèchi tagliare, cioè
dal taglio degli alberi per uso della costruzione delle
navi , fabbriche ec. , che ' dee farsi in questo inese şe
Delia necessità dell'etimológid . 193
condo Vetruvio , e l'esperienza ; Febbrajo si dice Ve
gljacja ( in origine vârgljacja da vârgljati , variare }
dall'incostanza del tempo ; Marzo Oſcjùjak da o ſca
gliti , o Scjúgl, far il callo , e , per metafora , lavoa
rare il terreno colla zappa , vanga ec . , come si prao
3 tica , dopo l'inverno , in questo mese ; Aprile Trávan
da trava , erba , cioè l' erboso , o erbifero ; Maggio
Svíbagn da sviat ghnjeſda , dal nidificare degli uccel
li ; Giugno Ljépago di ljeros, bellezza , mese il più
bello di tutti per più rigoardi ; Luglio Sârpagn da sârp.
o sârpiti , cioè dal falciare il grano ec ; Agosto Ko.
lo- vós, da kòlo , càrro e voſiti, condurré, cioè dal
condurre sui carri i prodotti della terra ; Settembre
Rujan , dal color rossiccio dell'uva , e del vino , che
si raccoglie in questo mese ; Ottobre Listo - pad , da líce.
foglia , e da padat , cadere , cioè dalla caduta delle
foglie degli alberi; Novembre Studegnák da stúdenos ,
il freddo , cioè il brumiſero ; Decembre Prosinaż da
pro -sjechi , tagliare potando alberi .
L'antico alfabeto Glagolitico , cioè l'odierno Servia:
no conteneva un tempo soltanto diecinove lettere, is
nome , e disposizione delle quali indica una eccellente
sentenza di agricoltura . Ecco il nome , e l'ordine
delle lettere : As (a ) , Bùk , o Bók , ( b ) , Vid ' v ) ,
Glagoglje ( 8), Dòbro ( d ) , Jèst ( ei, ſcivet ( sc ) , Ze.
lo , ( 2 ) , ſemgije ( S ) ; I ( e ) , kako ( C ), Ljúci ( 1 ), Mi:
sliti ( in ), Nàs ( n ), On ( ó ) , Pokój ( p ), Riz iri ,
Slovo ( s ) , Tvârdo ( 1 ) . Ora dal nome significativo
delle lettere si ha : lo Dio Vito ( idolo antico ) dico :
buona cosa è vivere dei frutti , o della verdura dellt
terra j e come uomini pensare ; la nostra pace Pd )
questa ; proclama ( questa, massima con costanza ; Noi
non possiamo riportare questo alfabeto , perchè le
stamperia di Ragusa non lo ha ancora .
Del modo di dirigere il discorso &
Glíllirici, come le altre moderne nazioni , hanno an =
che essi ire maniere di dirigere il discorso , parlando
cioè in seconda persona singolare colti, tu , in setons
296 Trattato Quinto .
da plurale coi ví, voi ; ed in terza singolare coi no :
mi , o titoli di vasce Gospòstvo, vàscja Dòbrota, o vas
scia Milios , vascja Krunna , vostra Signoria , vostra
Bontà , vostra Grazia , vostra Corona , ossia Maestà .
Il primo modo di parlare è il vero nazionale anti
co , e dura tuttora fra le popolazioni più tenaci delle
patrie costumanze. Sciò-ini fa - povjēdasc , o chjachje ,
o máiko , o Aniūne , o Gosparu ? che mi comandi , o
padre , oo madre
madre , o Antonio , o Signore ? Parlandosi
con persone di rango , ed aventi luminosi impieghi al
nome Gospár si sostituisce Gospodin , e si aggiunge il
titolo dell'impiego , o dignità , come : klagnam - ti -se
Gospoiline Knefce , ti faccio riverenza , Signor Conte ec.
Nel discorso famigliare è molto in voga il nome bràt ,
fratello , che in vocativo aggiungesi ai nomi delle per.
sone , come : bràite Ivo , bràite Pero ec. Giovanni fra
tello , Pietro fratello.
In oggi però nelle città della Dalmazia , dove si
voole affettar l'eleganza straniera , usasi fra le perso
ne di qualità la persona seconda plurale , come : kåko.
ste , Gossaru , Gospòghjo ? Jeste-li dòbri', ſdràvi ? come
state , Signore , Signora ? state bene , sieti sani ? Dò
bro , (à słuſcit- vas , bene per servirvi. E qui si pori ,
che quando si parla ad una donna sola col vi , con
viene porre non solo il verbo in plurale , ma anche i
participi , ed aggenivi , e farli di genere mascolino ;
come : Góspo , jèste - li (drávi? Jeste li ucinili, faporto
ghjeli , Signorn , siete sana , avete fatto , comandato ?
Se poi il discorso sarà direito a più diuna donna , al
lora si dirà (dràve, ucinile ; Jupovighjele.
Finalmente il titolo di vasce Gospòstvo , vàscja Dò
brota , o Millós sj asa soltanto dagl'inf- riori colle
persone di alto comando , e distinzione : vasce Gospè
SIVO bichje slüfceno , V. Signoria sarà seroita ; dồsta
ie cja "Dòbrotà , illi Millos ucinila få mene, molio
ha fatto per me lo V. Bonià , la v . Grazia . Un tal
parlare richiede, che il verbo si ponga in terza perso
na singolare , e che gli aggettivi, e participj si accor
dino col genere del sostantivo , come : vàsce - Gospò
stvo pri- svjetlo , V. Signoria illustrissimo ; vàscja pri
Della disposizione delle parti del discorso , 297
oix milla Dòbrota , la V. graziosissima Bontà : Del resto
5,04 quanto la lingna Illirica appare bella , allorchè nello
002
stile famigliare , e di conversazione è parlata colti ,
Esta cioè in seconda persona singolare , altrettanto ha dello
ele at strano , quando parlandosi con un solo , si usa la per
sona terza singolare , o la seconda plurale . La ragione
n'è chiara , ed evidente . Nel primo caso si va a se
Fondi conda del genio della lingua , nell'altro contro la di
lei indole , e natura .
apie
Della disposizione delle parti del discorso .
Dan
Coute La disposizione delle parti del discorso è libera presu
so gl'Illirici , come presso i Latini , si può cioè pre
lelle ) porre , e posporre il nominativo , il caso del verbo ec.;
EN il che non accade presso gl' Italiani , p. eig e France
si , i quali nelle lor lingue osservano quasi sempre l'ore
der dine di una costruzione semplice , e naturale . ' E ben
Je ne sì vero , che nel discorso famigliare gl' Illirici sono
ne: molto parchi nel trasporre le parole , e che in molti
modi di dire convengono colla lingua Italiana , come
può raccogliersi da più luoghi di questa nostra sintas.
Jen si Illirica :
Quando però trattasi di cose scritte , vale a dire di
7
12 discorsi , prediche , orazioni , e massime di componi.
menti poetici, dove ricercasi soblimità , e nitidezza di
lin stile , la dizione Illirica va del pari colla Greca , e Lama
tina; avendo quasi le istesse regole di trasposizione, di
001
accento , e di armonia .

Regole per la buona pronunzia Illirica estratte


Scj del Dellabella .
e GM
di
Della pronunzia dei genitivi plurali dei nomi
mascolini .
EVA
posto
1.° I nomi mascolini monosillabi , che nel nominaa
tivo pronunziansi lunghi , cioè coll'accento circonfles
G ?
80 , lo ritengono anche al genitivo plurale sulla prima
32
sillaba , come : nos ; il naso , gen. plur, ogsaa , dei
298 Trattato Quinto .
nasi ; ſid , muro , ſidaa , dei muri ; bök , il fianco , būs
kaa , dei fianchi ; bröd , la barca , brödaa ; pas , il
cingolo , pasaa ; gräd , la città , gradaa , o gradovaa ec.
2. ° I nomi mascolini monosillabi , che al nominari .
vo singolare si pronunziano non lunghi, cioè coll'ac
cento grave, ritengono un ral accento sulla prima sils
Jaba anche nei genitivi plurali, come: gràdd , la gran .
dine , gràdaa, delle grandini ; làv , il leone , làvaa ; misc ,
il sorcio , miscjaa ec.
3. ° I nomi in ar sono soggetti all'istessa regola , se
hanno l'ultima sillaba funga': quindi dirai da koſár ,
il caprajo , koſäraa dei caprari ; da Sardar, il Colon
nello , Sârdāraa , déi Colonnelli ec . All'opposto i no
mi in ar coll'accento acuto sulluliima sillaba lo rju
tengono parimenti sulla penultimi dei genitivi plarali .
Onde da kamenár, lo scarpellino dirai kainenáraa de
gli scarpellini ; da vunnár, il lanajuolo , vonnáraa ec .
I nomi terminati in az , ed ich coll'accento grave
sulla ultima , o penultima sillaba , lo cor servano sulla
penultima al genitivo plurale ; onde da lònaz , la pia
gnatta ; da udòraz, la percossa ; da stvoraz , l'arte
fice ec.; da djetìch , il servitorello ; da svârlich , il trio
vello dirai lonazaa , adoràzaa , stvoràzaa, djelichjaa ,,
svârlichjaa , delle pignatte , delle percosse ec.
I nomi , che al plorale hanno due terminazioni , co
me : Vitéſi, o Vitésovi , Bofi, o Bògovi al genitivo
plurale vogliono l'accento circoriflesso sulla penultima ,
e fanno Vitesóvaa , Bogāvaa .
Molti nomi sì mascolini >, che feminini bissillabi nel
vocativo singolare hanno l'accento acuto sulla prima
sillaba , come : o Boſce , o Dio ; o púce, o popolo ;
Gospo , o Signora , ſcéno, o donna, rìbo, o pesce ec.
All'opposto i polisillabi lo harino sulla penuliima, co.
me : o Gospáru, o Signore , mârnáru ; o marinajo tc.
Della pronunzia degli aggettivi .
Si è già detto , che gli aggettivi possono terminate
in una consonante , o in i nella voce mascolina. Col.
verbo biti , essere , e nerbiti , non essere debhono ter
Regoia por la pronunzia Illirica . 299
minare in consonavte ogni qual volta si afferma , o si
nega , che il tale aggettivo conviene, o non conviene
al sostantivo . Sicchè dirai : Petar jest dobar , svet ,
ljep , Pierro è buono , santo , bello ; ovvero : Petar ni-je
dòbar, svet , ljęp , e non dàbri , svéti , ljépi , All'oppo,
sio quando non si afferma col verbo jesám , nè si ne
ga col verbo ni- jesam l'aggettivo , ma si afferma, o
nega altra cosa del sostantivo coll ' aggettivo , allora
l'aggettivo dee terminare in i , come : mläiti cjoviek
hårfo târci , l'uomo giovine corre presto į sveti cjo
vjek jest umigljen , l'uomo santo è umile. Nel qual
esempio si dice svéti , e vou svēt , perchè non si affer,
ma col verbo jesam l'esser santo , ma l'esser , umile ,
è però si dice umiglien .
Gli aggettivi quando terminano in i hanno diversa
accento , che quando terminano in consonante'. Dobri
Petar recce , il buono. Pietro disse ;. Petar jest dobar ,
Pietro e buono . Così nel feminino : ová kobilla jest
mláda , questa cavalla è giovine ; mláda kobilla ' bâr
ſo cârci, la cavalla giovine presto corre . Così nel plu
sale : studeni-su vjetri , son venti freddi ; stúdeni vje,
iri piháhu láni , venti freddi, soffiavano l'anno passa
to .
Gli aggettivi xerminari in ski nel noininativo , come
gospodski , ská, skó , signorile , priáteglski, ská , skó ,
di amico , vlasiòski, ska, skó , di nobile ec. vogliono
l'accento acuto sull’uliima sillaba · La voce masco
lina , che può essere avverbio , quando è tale , non - ha
accento , pronunciandosi : gospodski , signorilmente ,
priáteglski , amichevolmente . ”
I genitivo ' singolare degli aggettivi nella voce fe «
minina in e sull'ultima silaba si pronuncia lungo , sic
come i nomi sostantivi feminini della seconda decli .
nazione . Sin dobre ſcene , figliuolo di donna dab
bene ec,

Della pronunzia dei participi passivi.


Molti participj passivi vogliono nell'a di án , ána ,
áno, l'accento acuto Klágnati , adorare , klagoán
300 Trattato Quinto .
kiagnína , klagráno ; u-ijerán , u - rjerána ,v-rjeráno , coco
cioco ec ; e così dicasi degli altri derivanti dall'infi
pito dei verbi ju ati. C

Si devono però eccettuare alcuni ; che vogliono il


circon flesso , o lungo , come: koval , ana , ano , bat.
tuto , ârvan , ava, ano , combatiuio ; fiän , ana , ano ,
chiamato ; trován , ina , ino , avvelen ilo , . e quulche
alıro da iu pararsi coll'uso .,
I derivati dai verbi, in iti , come if biuti , battere ,
dobiti , vincere , u - viti , volgere ec. nella voce , masco .
lina hanno l ' acuto , nella feminina il circonfesso , nel
la neuira l'acoto , come: dobit, dobita , dobío ; ifs
bién, iſ- bjēna , iſ bjéno ; u- vít , u - vira , lovilo .
Seguono l'istessa regola i terminati in eti , come :
05- pèt," peta , péro , innlzito ; ojét , ēta , 610 , preso ec.
I terminati in it , ata , 019 vogliono generalmente
l'acuto in tutti tre'i generi , come: menúi, núta ,
núto , gettato; o- biknút , núta , núio , assuefatto ; ni
krút, núra , núto , germogliato ec,
Dissi generalmente , perché alcuni pochi vogliono il
circouflesso nella voce feminina, come : rasút , rasūta ,
dissipato ; po-sút, po-sūta , sparso ec..
Della diversa pronunzia fra alcune voci
dell' įmperfetto , è del perſetto rendolo
dell' indicativo ,

Per non confondere la persona prima del singolare


degl'imperfetti dell'indicativo con la prima singolare
del perfello remoto , nè la seconda , e terza singolare
dell'istesso imperfetto con la terza plurale del remo.
to bisogna osservare , che le persone dell'imn perfeito
hanno p accento acuto , e quelle del remoto il grave ,
come: iináh , aveva , ti imásce , on imásce , tu avevi,
colui aveva ; imah , ebbi ; imàsce , ebbero ec.

Della pronunzia dei perfetti remoti ,


I verbi , che hanno nell'infinito l'accento circons
flesso , come gliūbiti , amare , odluciti, stabilire ec. ,
Regole per la pronunzia Illirica . 30r
vogliono nella prima persona del remoto l'accento cir .
conAlesso , sitcoine ancora nelle tre persone plurali .
Nella seconda , e terza singolare richiedono l'acuto -
Já odlūcih ; ti odluci, on odlúci, mi odlūcismo , vi
dlūciste , oni odlacisce ; pri-kafah , pri-káfa, pri-kája
pri-kāfastno , pri-Wajaste, pri-kafasce, moltrai, mo
strasti ec.
Nei verbi , che nell'infinito non hanno accento cir
conflesso , la prima sillaba del for perfetto remoto ri
cerca l'accento acuio , cofre : sa-mitri , fa-mjèri, la
mjerismo , ſá-mjeriste, já mjerisce , rimirai , rimirasti ec.
Della pronunzia degl' imperfetti dell'indicativo .
Í versi , che nell'infinito terminano in iti, e che
sull'ultima sillaba della prima persona del presente
dell'indicativo non hanno l'accento circonflesso , yo
gliono l'accento acuto nell'imperfetto . Quindi pro :
nunzierai: gårgljáh , gårgljásce, gârgljásce , abbraciai ec.
L'istessa regola seguono i verbi terminati in am nella
prima persona dell'indicativo , come, p. ec màvgljáin ,
metto , stavgljáh , stàvgljásce eco metteva .
I verbi , che 'nella primapersona del presente dell'
indicativo hanno l'accento circonflesso , come , P. e. ,
cinim , dârfcgm , faccio , tengo , lo conservano in tut
te le persone dell'inperfetto , dovendosi pronunziare :
já cignah , cignāsce , cignāhomo , cignáhoie, cignano ,
io faceva ec.
Le terze persone plurali del presente dell'indicativo
di questi verbi si pronunziano, e si segnano lunghe
salle dell'ultima sillaba , come cine , fanno , bjeſce,
fuggono ec. a differenza di molti altri verbi pur della
terza conjugazione , i quali , perchè non hanno il cir
conflesso , ma acuto , ritengono l'istesso acuto sull'é ,
come : gârlé , tlacé , abbracciano , calpestano ec.
Della pronunzia dei gerundj.
Dicemmo, che i gerundj si formano dalla terza per
sona plurale del presedte dell'indicativo coll'aggiun
302 Trattato Quinto .
gere la sillaba chi, come da imaju , imajuchi , da uce,
ucéchi ec. , avendo, insegnando . La regola teste dua
sull' e della terza persona plurale del presente dell'in
dicativo può regolar la pronunzia dei gerond) . Pro:
nunzierai con accento circonflesso p. e cinechi , fa
cendo, dârfcechi, tenendo, bjeſcêchi, fuggendo ec.;
perché l'e di cinē , dâifcē , e bjeſce è lunga; pronun
zierai , con accento acuto , p. e, gârléchi, abbraccian
do , govorechi, parlando , vodéchi, conducendo ec.;
perchè l'e di gårlé , di govoré , e , vodé pronunziasi
collacuto

Della pronunzia dei participj in chi's

Si è fatto osservare , che questi gerundi si convertoa


no in participj, e si declinano come i nomi aggetuvi .
Quando si adoprano come participi per ben pronun .. ,
ziarli bisogna avvertire , che quelli , che come gerundi
si pronunziano lunghi, come participj si pronunzieran:
no quasi coll'accento acuto , come p. e. vårtéchi, vår
téchja, vârtéchie , chi gira , o girava ; cinéchi , cinéchja ,
cinéchje , chi fa , o faceva ec. All'opposto quelli , che
come gerundi si pronunziano con accento acuto , CO .

me participj dovrai pronunziarli lunghi, come pe


govorechi, govorechja , govorêchie, chi parla , o pár
lava ; gârlēchi, gârlechia , gårlēchje , chi abbraccia , o
abbracciava ec .."

Provverbij Illirici

Ti presento alcani provverbj ( ilirici egualmente da


ammirarsi per la sapienza morale pratica , che conten
gono ) che per la leggiadria , e precisione di lingua ,
con cui sono esposa . Quanto essi sono più antichi ,
tanto sono migliori .
Bögh ne spi , Dio non dorme.
Dvà bès duscje , a trèchi bès glave , due senza ani .
må , ed il terzo senza tesla ( si dice di chi perisce pei
giuramento falso di due testimonii ) .
Provverbj Illirici . 303
Befosní svjét oſcivaju, gli sfacciati godono il mon
do .
$ió nisciaa ubisce tovara , cento cose di niun peso .
ammazzarono un casino .
Tovjernariza (voce Italiana ) máj.posledgni gradd ,
la venditrice del vino altrui è l'ultima grandine
pel padrone .
Ni moj lóv , ni mnoj féz , nè è mia la caccia , nè
mio è il lepre .
Na-tovari , tèt údari , carica l'asino , e fallo an
dar avánii con colpi .
Ciem - se vúk u.sere , forza quiece , lo sterco del lue
po fa fuggire la pecora .
Cèmu - bi arpa ſcitta , kàd-se ne bi jella , a che sera
virebbe un mucchio di grano, quando non si man
giasse .
Há-jem ( 2-16 kolíko i pàs fà pēlu nòghu , me la ,
prendo per questo quanto il cane pel quinto piede .
Neſta tovar scto.je petrùsin , l'asino non sa che
sia prescemolo .
Jedna rèpa ù sve ljetto , i ta zârgliva , ung rapa
in tutto l'anno , ed andre questa verminosa .
Sa- viscgna prescia miscja ne-lóvi , il gatto troppo
frettoloso non pigliz sorci .
Vèchje je danaa , nego komadaa , vi sono più gi
orni , che pezzi , o bocconi , ( si dice di chi si
mostra economo ) . 年

Kako rillo , takò i dillo , quale uno è di faccia , la


le è di opere .
Sció mácka kou , sve misce lovi , tutto ciò , che
la gatta partorisce , piglia sorci .
Kad ſova továra và pir , illi trjebuje vode , illi
därva neima , quando chiamano l'asino alle noze
ze , o vi manca l'acqua , o non v'è legno , ( os
sia nolla si fa senza fine ) .
Flo -je 4.puchjen svaki posó , o - pravitegl ghdì-je
osó , è mal incamminato quell' affare, che ha l'
asino per direttore .
304 Trattato Quinto.
Ni- jedne sime ni - je vúk if-ijo, nan avui interno ,
che il lupo abbia divoralo .
Po-pârscjo -je, nù ni-je po -létio , scosse le penne,
ma non volò via , ( di chi si milanta f .
Medjèd-je reko : rodài-chje krùscke , disse l'orso:
i peri frutteranno ( proprio dei milantatori ).
fcēdna-bih - te priko vode pri- veo , ti condurrei si
tibondo per l'acqua ( senza farti bere ) .
Küçhja nà glasu , a macka gladna , casa in predica
mento ( per le ricchezze ), e il di lei getto affa
mato .
Prùfci fcjàba nògha , dà i gnu pòd -kuja , la rana
stese il piede per essere ferrata anche essa , ( si di.
co dei piccoli, che imitano i grandi ) .
Står vúk pasija maskàra , lupo pecchio trastullo dei
cani .
Cjäsna hàglina sramote ne pokriva , una bella veste
non copre Linfamia .
Bògije je dich kasno nà goſba , nègo. Si-ran nà
kārghu ( voce Turca ), è meglio venir tardi al con
vito , che presto al litigio .
Ni-je plemena do slávna iména , non vi è nobilid,
che aguagti lo chiarezza del proprio nome.
Țkóga- je fmija u -pèkla, i gúscterize- se bãi, chi e
stato morsicato dalla viperQ , esso teme anche la
lucertola ,
Od pitoma ſèglja târbuh ne boli , il pentra non si
ri sente noi per Werbp domestica .
Iſkūbi komaru nòghu , zrjeva-mu-gu na -dvõru, le
ya vio uni gambae ad una senzala , ed essa resta
coi visceri, o colle budella fuori ( un piccol danno
è danno grande pel povero ) .
Tkó ranno u - staje , vas dar -mu dòbar na-stàje ,
chi s'algı di buon oro , tutto il giorno, gli scorte
felicemente .
uy súho dârve i sirovo góri, le legna umide ardor
no vieino alle secche .
Kokósc pie , i na nebo gledá , ka gallina beve, .
guarda il cielo ( s' applica a chi non riguardo il
giusto ) .
Provverbi Illirici . 305
Tko ceka , i do - ceka , chi pazienta ottiene .
Ne- vògija rédom grē , le disgrazie camminano per
ordine ( toccano ad ognuno ) .
PS
Ni- je leſcêchjega svjéta , non vi è luogo nel mon
to do per il poltrone .
Tkó hòchje cjasno , nè-moſce làsno , chi vuol le
), cose fatte onestamente , non le può fare facilmente .
Májka kchjérzu kära , a ne vjèsti prì -govára , men.
tre la madre corregge la figlia , dà precetti alla
pe
nuore .
Plòdna- je ſèinglja , koju gospodar plēsce , è ferti
le il terreno , che il padrone calca ,
bi
Dòbro-je po - svjrit , i ſà pās ſadjèsti , è bene far
‫ܐ‬ und sonnttino , e quindi saper riporre la zam
cil
pogna nel cingolo .
Ni gore po -sjezi, ñì hès dårvaa dóma döghi, ne
tagliar il bosco , nè tornar a casa senza legna ( vi
vuole 'moderazione ) .
Dāvat rukami , a skogjāvat ( parola Italiana ). nó.
fir gami , dar colle mani , e riscuotere colle gambe ,
( bisogna badare a chi s' impresta ) .
Kako iko nikne , tako i bikne, come uno nasce ,
jot cosi si accostuma .
son Ne- u- lòmi noſc ù kūdi , non rompere il coltello
2 presso il manico , ( ciod conduci ben l'affare sino
76 al fine ) .
Tjerajuchi lísizu , na-stūpio.je dà vúka , inseguen
end do la volpe , incontro il lupo .
Bòglje- je dobar glas , nègh -li fiátan pas , la buona
fama è migliore , che un çingolo di oro .
de Kuchiain - se , i bàscuinam isctu góilisc ta , à müdar
cjovjek svézh.je mlád , alle case , e possessioni si
contano gli anni , ma il saggio è sempre giovine .
Pri-brói , ako i na pūtu jagnjesc , conta , se irovi
anche per istrada ( non troppo fidarti ) .
Ako -su bârſi volovi , ſèmglja- je djegljena , se i bo.
vi sono veloci , la terra è divisa ,

mah

1
66 Trallato Quinto ,
Ciem.se koja diciia , tiém -se ūvza stámila , delle
u.cose, di yui şi glorizou la capra , la pecora se ne
vergognatib .
Cjávka, isla ſcèna scto.je vechje père , 10 -je zâr.
niją , la cornacchia , e le donna cattiva quanto
più si lavano , tanto più sono nere .
Da-ne- bì orla , arghjàvcebismo próscli, se non vi
fosse l' acquila , ce la passeressimo male .
Hochjè- se , dàoti poslèglja dobro ródi , bisogna ,
che il letto ti apporti buon frutto bisogna ne
scere per certe cose ) .
Cini- mi -se bòglja ivója cmùla rafbjena , nègh-li
moja ziela , mi sembra migliore il tuo vaso rot
10 , che il mio intiero ,
Pústo mljeko i psi loccju , il latte abbandonato lo
leccano anche i cani , ( la robą altrui è mal me
natc ) .
Olli malähną ne- vjesta , olli velika , hochje -se svà
tovi; o piccola , o grande sia la sposa , essd dee
avere sub accompagaamento .
Kadogód po rūghu prosa , rodi, talorız seminato ano
che per ischerzo il miglio frult .
I ove kòſce ne -mògu ù droghú , da questa pelle
non posso passar in aitra , ( bisogna sapersi adat
tare ) .
Ghdì silla gospodí, sraſlogoin neshodi , dove co«
mande le forze , non ha luogo la ragione .
Kad idėsc ù vúka na pír , vodi psà afa- se, quanda
do vai zite nozze dal lupo , conduci teco il cane .
Hrāni kògna kako bràlia , a jāsci.ga kako důscma
nina ( voce Turca ) , nutrisci il cavallo come fro
tello , e cavalcalo corre nemico ,
Ifa vùka i koflichi- su siưi, dopo il lupo anche i
capretti sono sazj ..
Pràgh òu kuchje pái, visce bârdo , il limitar di ca.
sa è il più alto munte ,
Tughja ſemglja ubija cjovjeka , la terra alirui td
glia la forze all'uomo ,
Prouver bj Ilirici. 10 ;
Juiūdu-mi-ie ,- bisèr, kad -mi gârlo dāvi , indrinó
ho al collo il vèzzo di perle , se esso mi strán
gola ' .
Tko sebe gõi , náj:bogli perivoj gaí , chi ingrassit
‫ܐ ܟ‬ se stesso , ingrassi il miglior dei giardini .
Ne mºgu biti i vúzi sixti, į köftichi na broju , non
possono essere e i lupi $ izj , ed. į capretti non
scem ar di numero
is.plivo- je nà sidru , inolo sull' ancora (si dice di
chi è fortunalo ).
U -paiainu-je sjekira ù med , gli è caduta lá scurt
sul miele (ha l'istesso senso ) .
Tko-gou-se i fà lis skrie, a tkága ne mòsce ni dúv
dà fà-krie , laluno si nasconde dietro ad uni fu
glia , e taluno nemmeno ' tuito l'albero lo può ñiza
scondere , ( s'adatta ai fortunati ).
Tkó moſce , i kògn -mu mòſce , chi può , anche il
di tui cavallo può .
Junácka matti pârva ja-place , la madre dell'Eroe
è la prins à piangere .
sa gnjekièh plút tone , a ſå gnjekieh glovo plúta ,
per alcuni il sughero va al fondo , é per ulcuni
il piambo va a gala .
Méghju avá Bāna , meni gula glava , fra due ; che
comanilano , non ho da coprirmi il capo .
Stavi lūdo na visoko dà nógani maba , metti und
sciocco in alto , perche faccia vento coi piedi , ( si
dice di chi è di corto talento , e deve figurare ).
Tèscko váku ne -jedächi méso, a Junáku ne -piúchi
vino , guai al lupo , che non mangia carne, et
all'Eroe , che non beve, uino .
Na pätu rùfciza, a na doinu tùfciza, per istrada
qual rosi , in casi pieno di miserie .
Vrāti mèscutu.gvoflis , restituisci gi' istromenti al
maestro (chi non sa , non s'acçinge o grandi con
$e )
Tescko -ti- pànizi pò ſèrovoj úlizi; gudi alla suo
cera , che abita nella istesse calle del genera :
308 Trattato Quinto :
Kud vòiska pro- hodi , trava-se ne -na- hodi, per do
ve passa l'armata , non si trova erba .
Sciò pas laje , vjetar nòsi , ciò , che il cane ab
baja , lo porta via il vento .
S' Vlahom do- po Sghille , a od. po-gne s'gnome ù
glavu , col Morlacco fino alla metà del piatto , e
?
quindi col piatto in testa .
Da ſapovjed Zigàgninu, istoga-chje oza úbit , dà il
comando al Zingaro , td ucciderà il proprio pa
dre .
Sokó pérjem léti , à nè mésom , il falco vola col
le penne , e non colla carne ( si guarda il genio ,
e non la státura ) .
Ciðvjek sám ni-je ni nà târpefi dòbar , l'uomo so.
lo non è tampoco buono a tavola .
Ghdi- jèsu rjēke bile , túj i posòzi o - staju , dove
sono stati i fiumi, vi rimangono delle fosse .
Tko otara nè-vidi , i pèchi-se klagna , chi non ve
de l'altare , adora anche il forno .
Siēri nòghe dòkle blēglia cjutise , distendi le gam
be fin dove senti la coperta ,
Od scia - je kùio , od tega i růciza , di ciò , che è
formata la foglietta , dell'istessa cosa è pur fut
to il manico .
ſalūdn - je făcina, kàd ni-je nacina, indrrno vi è
condimento , dove è messo senza misurn .
U bògatza na glás , ù siromaha na cjās, dal ricco
per essere decantato , dal povero per essere ono
rato .
Kärv ni-je voda ; il sangue non è acqua , ( gli odii
fra i parenti alfine terminano ) .
Sestra udata , susjeda , na- fvata , la sorella marita
ta è chiamata vicina .
I prieosu Janázi ù ne.vòglje u-pàli , anche prima
gli Eroi sono caduti in disgrazie :
od flà duſcnika i kòfo brej mlika , dal cattivo
debitore si piglia la pecora anche senza latte .
Prāfna vrèchja uf-góri stat ne -moſce , un sacco
vuoto non può siar dritto ; ( per 'vivere bisognis
alimentarsi ) .
Provverbj Illirici . 309
Ni luka ijo ; ni gnim vognó , nè ha mangialo cip
polla , nè tramanda puzzo , ( si dice degli sfac
ciati ) .
Bàbu vode , kad djevojku ne-na- hòde , conducono
una vecchia , quando non trovano la giovine spo
sa , ( la nécessità non ha legge ) .
Doscjp -mu - je lūc dò nokataa , la fiaccola ardendo
gli è arrivata sino alle unghie .
U kudi òd gherre ni.je vecère, la cena non si fa
con la coda di un pesciolino .
Jésc- je svake strane osciar, il riccio punge da ogni
porte .
Jòsc ni-je kòja o-kúsila , a koſle igra pò pogliu ,
ancor la capra non ha preso cibo , e gici il capret.
to saltella pel piano .
Jak- je osó , où dva rovàre , l'asino è forte , ma
due uomini lo caricano .
Nì pír bèl giūnza, nì lònaz bès praza , nè lè noz
ze senza puffero , nè la pignatta senza porco .
Pasii hák morre ne-miili , il fiato del cane non
intorbide il mare .
Oko svà- koga ralia trì miglia ( voce Italiana ) Sla
pūta , vi sono tre miglia di caltiva strada presso
i luoghi , dove vi è la guerra .
jima, i ljèrto jes godiscie , l'inverno , e la state
fanno l'anno .
Svéraz proghje ù jedan dan , il dl di festa passa
in un sol giorno .
Vódaz - ga vodi , doklè-ga dò-vede , si lascia con
dure finchè è condotto .
Ohlu seoro nà thu jvjelda iJ-tjece, a nà péti fa
hodi, pet superbo uomo del volgo la stella na
sce all'orecchio , & gli tramonta ai piedi .
Skūp samo kad umre cini dòbro, l'avaro sol quan
do muore fa del bene .
Böglje-je i so po. puta dòma-se -vrátit, è bene ri
tornar a casa anche dalla metà della strada .
Tkó umie , tèmu dvie , al saggio si debbono due
palme .
0
3
31 Trallato Quinto .
Bès Sajme ni-je na prave , senza impreştitg nong
Scoglunde apparecchio .
Bàsctina , gaia plasciina , la sola possessione è un
mantello rotta ,
Badagn juhe , tovår mesa , tinozza di brodo , asing
di carne , ( si dice di chi colla ştatura promette ,
ed è buono a nulla ) ,

MANIERE DI DIRE

E Dialoghi fimigliari.
fà po-tvárdit, fatajat , olli pogodit scto -gód ,
Per affermare , negare, g accordare qualche cosa .
Istina- je , è vero .
ſa riet istinu , per dir ic verita ,
Ni-je súngne , non v'ha dubbio .
Inam istinito , dà- je tako , so di certo , cli'è cosi ,
Zjēnim , dà jes ; ziēniin , dà ni - je , creda , che è vero
credo , che non è ,
Govorim , dà jes ; govorim , dà ni.je , dico di si ; dico
di no ,
() -kladi-chju-se , dà jes , dà ni- je , scometterà , che è
vero , che non è .
Pò dūscja moju , pò ſcivat mój , per la mia vita .
Nè- bilo -me, ako -li laſcem , possa morire , se mento .
Kunēm - ti-se , da je ovako , giuro , che è cosi :
Tako govore , cosi dicono .
Vàs grail govori isio , tutta la città dice l'istesso .
Ne vjerojem ni rjeci , non credo nemmeno una parola .
Nè - vjerujem ni polovizų $Cto-se govori , non credo
pemmen la merd di ciò , che si dice ,
Ne-fnám ni-scta , non so nulla ,
U-gonènuo-si , l'hai indovinata ,
Moſcè -tiese vjerovat , ti si può credere .
Ni- je , dà nè-moſce bit, non è già , che non possa esa
sere .
Neka budde kako hòchje , sia come vuole ,
Maniere di dire è Dialoghi famigliari .
Nije istina , laſc- je, non è vero , è bugia .
Ni-jèsam cjùo ni - scia , non ho inteso niente ..
Já- sam s vami, son d'accordo con voi .
Né-chju , non voglio .
3

ſà gòvorit , Tjët , i cinit ,


per parlare , dire , è fare ,
Gòvoti jako , parla forte .
Govori jàce , parla più forte .
Govorisc prèm po- làko , parli molto piano .
Sctò-biste, då vjcem , che vorreste, che gridassi ?
Nè ; nù gòvori , da- te raf-úmiem , no ; ma parlit , che
ti sente :
Gòvorisc iſa jubaa , kako dà- se strâscisc , clà- te cjůjem ,
parli fra i denti, come se avessi paura , che ti sentissi ,
Tkómu govorisc , a chi parli ?
S'tkjem govorisc , con chi parli ?
Gòvorisc- li meni , parli a me ?
Nè ; gòvorim gnima, no parlo a quelli :
U - miesc gòvořit nascki, šai parlare l' Illirico ?
U - miem inällo , $ o un poco .
Sció- ti-e rèko on , che ti ha égli detto ?
O cemu -50 gòvorili , di che han parlato ?
Muci , taci ?
Vi né-chjete mūcjat, voi non volete tacere .
Ne cinite drùgo , nègo govorit , non fate altro, che pare
larë .
Tkó-tiae rèko , chi tei ha detto ?
Rèko- mi -je jedan Gospār , i cjùo - sam josctera tjèt od
gnjèkieh Gospõghjaa , me l', lig detto un signore , €
V ho ancora inteso dire di alcune Signare..
Ni-jemi reko ni - scta novo , non mi ha detto alcung cm
sa di nuovo
Sciò- mi-si a-cínio , che mi hai fatto ?
Sciò- si pito , che hai chiesto ?
Od-govori.miin rispondimi .
Så- scto ne-od -gòvarasc, perchè non rispondi ?
iino sam drugo priko glave, dvevd altro per testd .
312 Trattato Quinto i

fà pitat , per interrogare .


Kako govorisc , come dici ?
Sciò se govori , cosa si dice ?
Sctò.e nòvo , che d' è di nuovo ?
Scio - e , che c'è ?
Ghdje- cbje-se , dove si và ?
Qukle se dò -hodi , donde si viene ?
Sciò-hòchje rjet, cosa vuol dire ?
Sciò siūſci , a che serve ?
Sciò ti zjēnisc , che te ne pare ?
Sciò cinite , cosa fare ?
Cému, o fa koju svârhu , a che proposito ?
Rėzi-mi , ako - se mojce ſuat, dinamilo , se si pud see
pere .
Rezi-mi , möguli-te molit , dimmilo , te ne prego .
Kako , Gòspáru , come , Signore ?
Tkò-e bio jako beſòcjan , chi ha avuto tanto ardire ?
Sciò pârdisc , sciò pò - pjevasc , che vai dicendo fuor di
proposito ?

là ſvát , per chiamare .

Nů-hodi , vieni qui .


Slùscjaj, ascolta .
Ghdjè-si , dove sei .
Jednu rjec , una parola .
Slùsсjaj mallo , senti un poco .
Dvie rjeci , due parole .
Pò - ceka , aspetta un poco .
O-siàvj stat , lasciu stare .
Nè- ticì , non toccare .
Stoj õudi , non ti partir di qud .
Ne- moj jà Boga , non lo fare per carità .
Cjavaj -se dobro , guardati bene .
Ne chju , non voglio .
Ne-dám - ti, tel vieto .
Maniere di dire e Dialoghi famigliari : 313

ſa iſà- psovat, per riprendere .


Digh - se od-ovle , ballo jedna , levati d' innanzi ,, sua
cido , che sei .
Hàjde s'Bògom , vattene, len prego .
O - stàvi-me, nì -scio jedno , lasciami, uom da nullo .
Nè-moj mi dodjevat , smùzkavce , non m'annojare , o
girandolone .
Spardalo , muci , taci , o insulso chiaccherone .
Tòvarre , naúci-se bòglje govorit , asino , impara a POT
lar meglio .
Jòsc hòchjesc beſòcit, objèscegnace , ancora ti ostini ,
faccia da patibolo ?
Ne bi imo govorit sa -mnom ovako , ne- priliko jedna ,
non dovresti cosi parlare con me , scimonito, che sei .
Poghi, govedo ; cini tvòi posó , vattene, animale ; fo i
fatti tuoi .
Hajde , dòbro -ti-je , prace , o dòbro - ti stoi ludorio ,
parti , che ti sta bene , porco , scioccone :
Ne-moj-mi ſa-gluscivat úsci, buofcino, o predârscri
no , non mi assordar le orecchie , minchione .
Ne.moj-me smetat, fcivino , bestia , non mi intrigare .
Koj- si spârdalo , reko- si-mi to sto putaa , o che secca
tore ; mel hai detto cento volte .

Rjeci òd vesèglja , parole di allegrezza ,


Koje vesèglje , o che allegrezza .
Srèchna mene , o me felice .
O blàſceni dan , o giorno avventurato .
O velike srèchje , o che fortuna .
Blaſcen ti , felice- te .
Rjeci od fa- cjùdjegna, parole di sorpresa .
Boſce moj draghi, Dio mio caro .
Boſce mój , Dio mio .
Jeſusse Isu-kârste , Gesù Cristo .
Jeſus Maria , Gesù Marit .
314 Trattato Quinto .
Ob fà Boga , o per Iddio , o per carità
là gljabav Bòſciju , per amor divino .
Tkò -bi tó pro -mislio , rèko , vjerovo , chi avrebbe ciò
pepsato , detto , creduto ?
Oh sciò gòvorisc , o che dici .
Po - gleda mallo , guarda, un poco .
Ljepe stvari , o che bella cosa !
Cjùdio - sam - se , mi son maravigliato .
Nè. cjùdim -se , non mi maraviglio .
Kako mójce bét, come può essere .
Tako svjét ide ; tako -su stvari svjetovne , cosi va il
mondo , cosi van le cose del mondo .
ſà otit , dôch , i kretar-se,
: per andare, venire , e moversi :

Od-kle idésc , donde vieni ?


Od-klè.si , di dove sei ?
Ghdjè idésc , dove vai ?
Ghdjè-chjesc, dove vuoi andare ?
Kùd idésc , per dove vai ?
Idém iſ döma , vengo di casa ·
Idém å vas , vengo de voi . I.

Ufidi, montą .
Sidi, discendi .
Ugljeſi, entra.
Iſidi , escia
Hödi pùt amo, vieni qui .
Ne-moj-se kretat od tole , non ti mover di là .
Ceka tù , aspetta ld .
U- klòni-se mallo , scostati un poco .
Otidi , vattene .
Pòceka mallo , aspettà un poco . 1

Ne bòdi tako bârso , non corri cosi préseo .


Dìghni-se iſ prid mene , levati d 'innanzi a me .
Nè-moj -me tizat , non mi toccare .
Pūscrime stát , lasciami.
Pogbi òd onamo , andate per quel luogo .
Sciò isctesc , che cerchi ?,
Scww.si if- gùbio , che hai perduto ?
Maniere di dire e Dialoghi famigliari . 315

ſà raf-omjet per intendere .


Raj-umiesc-li , kad mi govorimo nascki, capisci, quan
do noi parliamo in Illirico , o il linguaggio nostro?
Raj- úmiem prì- dòbro , comprendo molto bene . !
Ni -jesi raſ-úmio sctò - ti- san reko , non hai capita cid ,
che ti ho detto ?
.
Raj- umiem gnega bòglie , nego tebe , capisco meglio lui,
che te ,

Visce vrèmepa , intorno al tempo .

Kojé.je vrjéne, che tempo fa ?


Dòbro , ârghjavo vrjeme, buono , cattivo tempo .
fima- je , ni- je jima, fa freddo, non fa freddo,
Vruchſna - je , fa caldo .
Vrjéme.je promjenilo , il tempo si è cangiato .
Imá- chjemo dàfora, avremo della pioggia .
Danas ne- chje dafodjet , oggi non pioverd .
Jako dàſcdi, diluvia .
Nochjaske - se smårfnulo , sta notte ha gelato .
Ni-je , nù- chje sjùira , no ; ma gelerà domani .
Vidi- se magla oda- svud , vedesi della nebbia dapper
tutto .
Kojé-su ure , che ore sono ?
Ràno.je, ni- je dòzna , è presto , non è tardi .
Vriéme.je fà rūcjat , è tempo di far colazione ,
Bârfo -chje bit objed, presto sarà il pranzo ,
Scto- chjemo cinit iſa objèda , che faremo dopo pranzo ?
Pochjemo- se scétal, andremo a spasso .
Hòmo-se sad mallo pro- scerat , andiamo ora a far un
picciol giro .
Nè vàglja ifit s'oviem vreménom , non bisogna sortire
con questo tempo ,

Vìsce posjeda, intorno alla conversazione .


Ghdjè - ti- je gospar , dove è il tuo padrone ?
Spi jòsc ; dorme ancora .
316 Trattato Quinto .
Nè ; probūdio -se, no ; è sveglinto .
Je- li nà nògaina, è in piedi ?
Jòsc- je u odru , è ancora in letto .
Kako ! jòsc-ste ù ódra , come ! ancora state a letto ?
Sinóch poscio sam lèch dòzna, jersera andai a letto -
tardi .
A sctöaste cinili iſà vecere , che faceste dopo cena ?
Ne- tom -ste vi posli, pòceli-smo igrat , appena partiste
I voi , incominciammo a giocare .
Nà koje igre , molim - vas, a che gioco , di grazia ?
Nå karátra , na ombres, alle carte , all'ombre .
Tko je dobio , ikó-je iſ- gūbio , chi ha vinto , chi ha
perduto ?
Ja sam dobio deset dükataa , io ho vinto dieci ducati .
Dokle- ste igráli , fino a che ora “giocaste ?
Dò dvie pò po-nochja , fino alle due dopo mezza notte .
Na koju ste uru póscti lèch , a che ore andaste, a dormire?
Nà trí , alle tre .
Nè cjúdim - se da -re difcete ovako dòzna , non mi stu
pisco , che vi alziale cosi tardi .
Koje - su vre , quali ore sono ?
Koje vi zjenite dà - su , quali credete voi che siano ?
Zjenim dà jòsc ni -jesu ossam , credo , che non sono an .
cora le olto . 1.

Kako ! ossam ; deset -su ſvònile , come ! otto ; le dieci


son sonate .
Viglia dakle dàæse dighvem on-cjàs , bisogna dunque ,
che m'alzi subito .

u Sljedi vsice posjeda, seguita intorno


alla conversazione .

Dobro jùtro , Gospáru , buon giorno , Signore .


Kako -je ' vasce Gospostvo , come sia V. Signoria ?
Dòbro , ſå slūſcit- vas , bene per servirla .
Mallo dobro , poco bene .
Takó , sako, cosi, così.
Pii -còbro , otimamente ..
Kiko je vasc Gospar bràt , come si porta il di lei Sig.
fratello ?
Maniere di dire e Dialoghi famigliari : 317
Dòbro . Bicbje-mu drago vighjèr-vas, benc. Avrà gua
sto di vederla .
Nė.chju imát vreména vighjèr -ga danas , non avrò tem
po di vederlo oggi .
Sjedite , molim- vas , s'accomodi, la prego .
Donèsite jedan siöcich ovemu Gospáru , portate una ser
dia a questo Signore . 10
Nè-mūjte- se mucit , erbo idén qudi blifu nà posjeda
non s'incomodi , perche devo far una visita quivicino .
Imale veliku prescju , avete molta prescia ,
Doscio - sam fà vighjèt kako-sie , son solo venuto per ve
der come sta .
Po viiij-chia - se , ritornerò dopo .
Meni-je prì-drago vighjèt.vas ſdràvieh ho gran gusto
di vederla in buona salute .
Gljubim -vam rùke , le baccio le mani .,
Slaga- vam-sam , le son servo .
Klagnam-vam- se , le faccio riverenza .
Visce godisctaa , ſcivota, i smârti ,
intorno agli anni , alla vita , ed alla morte •

Koliko imásc godisctaa , quanti anni avete ?


Ja imam tries godisctaa , io ho trenta anni .
Ne-imásc koliko - sam zjenio , non ne avete quanti mi
ideava .
Viste stàrii od mene , voi siete più vecchio di me .
Koliko godisctaa zjenisc , dà on ima, qual eld credete ,
che egli abbia ?
Zjēnim dà-je moieh godistaa , credo , che abbia gli an
ni miei .
On pòcigne starat se , comincia ad invecchiarsi .
On - je cjovjèk dòbriek gadisciaa , d un uomo di bella
età .
Já stoim dòbio ; to je náj-vechje , io sto bene ; questa è
la migliore .
On- je siavan , nù sdrav , i jak , è avanzato , ma sano ,
e forte .
Jesi- li o- ſcegnen , siete ammogliato ?
1
318 :: ' ; Trattato Quinto .
Koliko - se pütaa on o - fcènio , quante volte si è amma .
gliato ?
Koliko je imó ſcenaa , quante mogli ha egli avuto ?
On- je udovaz , erbo - mu - je "umârla ſcèoa , è vedovo ,
perchè gli è mortar la moglie ... 5
Jésu- li jose feivi (rvoje cbjàchie zoia májka, il vostro på
dre , e madre sono ancor vivi ?
Mój chjàchje fciv-je', il mio padre vive.
Májka mi-je umrla ima pet goslìsctaa, sono cinque an
ni , che mi è morta la madre. .

Jesu deset godiscta , da-je omró moj otaz , sono dieci


anni , che mi è morto il padre .
Oná udòviza opet-se udala , quellie vedova si è rimaritats .
Koliko djede imála- je s’ pärvim mwiſciom , quanti figli
ha avuto col primo marita ?
Ceriri; jednoga sina , i tri kchieri , quattro un figlio ;
e tre figlie . Siri

Ràf- govór pârvi. Jedan Gospär , i jedan Brodari


.

Dialogo primo . Un Signore , ed un Barcajuolo :


09
Brodar . Mògu - li ? Posso ?
Gospar . A tko- e tamo ? Chi è la ?
B. Já-sam . Kad ſapoviète ; mi- smo správni, ako ho
chjète dochi na Zantat . Sono io. Quando comandate į
noi siamo pronti , se volete venire a Ragusa vecchia .
G. O dôbár doscjo , Ivane . Koje -50 ore ? Ben venuta ;
o Giovanni . Che one sono : ‫پیر و‬

B. Ossam . Otto .
G. Vigbi, kojó-je vrjème. Vedi, che tempo è .
B. Bòglje-se nè- moſce . Bàsc imamo vjèiar ù kârmy .
Non può essere migliore . Abbiamo il vegto in poppe..
G. Ivane , prie pogodimorse . Giovanni, pruna facciamo
ľ accordo .
B. Toreidsno o Dachjète -mi pet gròscjąa i Ciò è fucile ,
mi darete cinque ducati
G. Nù fráse -li , Ivarte , dà já,bòcbju jedan brūd sºjè
drima , i nà ossam vesilaa, er- mi-je ài pòtrebe di
基4
Maniere di dire e Dialoghi famigliari . 319
doghjeino bârfo fà moch - se vrátit nakon dvie ure .
Ma sai , o Giovanni , che io voglio una barca colle
vele , e a otro remi ; perchè debbo: arrivärvi presto ,
onde poter ritornare dopo due ore ?
B. Eh , Gospáru , ró -e drughi posó . Kad imáte- se vrá
tit , dachjete - mi pèrnés dukätar El , Signore , que
sto è un altro affare. Ciacche dovete ritornare , mi da
rete quindici ducati .
G. Dòsta - ti- su i dvänes . Vi bastano anche dodici .
B. Já, Gospára , s'vami ne- glèdam , i , kako vami,
laſci chju -vas ; alli - vam pri-porucivam , sctò - e nasc
óbicjai , mallo na-pit.se. Io , Signore , con voi non
guardo , e , a vostro riguardo , vi servird ; ma vi rac
comando ciò , che è il nostro uso , un poco de bere .
G Tó- se ſna ; mislim já ſi to . Ciò s'intende ; penso io
per questo .
B. Di; dà , Gospára ; idem na bród ; spravite-se , i ne
mislite ni -scta . Bene , bene , Signore ; io vado alla
b-irca ; preparatevi , e non pensate a nalla .
G. Poghi; sà -chju já dóch . Va pure , che anche io ora
verrd .
B. Gospáru , dòscli- ste . Signore , siete venuto ?
G. Primi oví kòsciz , i ovo vina , i da-mi ruku dà ne
padem . Piglin questo canestro , é questo vino , e dam
mi la mano onde non cadre .
B. Gljūdi, od -vēſcite-se , uomini, slegate la barca .
G. Veselo , gliūdi ; uprite , ima dòbra vina . Uomini,
allegramente ; fate forze coi remi, vi è del buon vino

Raf- govór drúghi , Gospār , i Slūga .


Dialogo secondo , il Padrone , ed il Servo .

Slaga. Gospáru , ssisc-li ? Signore', dormite ?


Gospär . Sció- e ? Che c'è ?
S. Pro- būdi-se , $ces-su ſvonile . Svegliatevi , le sei som
sonnte .
G. Kojé-je vrième ? Jeli vèdro , olli oblācro? Che tem
po è ? è sereno , o nuvolo ?
320 Truttato Quinto :
$. Jòsc inè difcdi ; alli- me strāh dà-chje dò mallo bit
dòbra dàfcda : Ancor non piove, ma ho paura , che
fra poco avremo una buona pioggia .
G. Tó -mi- je ſcjó , er néchjemo mòch pochi ù ſciupa
fa vighiêt basctinu , kako- sam òd -lúcio , Mi dispia
ce , perchè non potremo andar a Breno per vedere la
possessione ', come avea determinato .
S. Hväla Bòru, Gospáru. Ako ule -póghjemo danas, pó.
chjemo drânghi dán ; ako pák ti usochjè - buddesc, sve
je správno . Sia ringraziato Dio , o Signore . Se non
andiamo oggi , andremo un altro giorno ; se poi vor
rete , tutto è preparálo .
G. Då ako o - kisnemo . E se prenderemo la pioggia ?
S. A sctò fà tó ? ne -chje bit pârvi pūt . E che percid?
non sarà la prima volta :
G. Tebi-je sve låsno . Per te tutto è facile .
S. Mlad - si : Ne-chje - ti na-udit . Siele giovine, non vi
nuocerà .
G. Ako -și dó fõb , i na- poio kògna , o -sedla -ga. Já.
chju- se sad lighnut, iu- pui-chiemô-se on-cjns . Sa
hai dato l'orzo al cavallo , e l'hai abbeverato , met
tigli'le sella . lo ora mi alzerò , é c' incammineremo
.
subito
S. Hòchje-li döchi i Gospòghja . Verrà anche la Pradrona?
G. Ab ni-je fà gne hodit po ovoj godini. Non è per
lei l' andar con questo tempo .
S, Dòbro , bene .
G. Rézi Gòspoghi, dà- ti dá své sciò-e od potrebe sa
objeda . Di alla Padrona , che ti dia tutto ciò , che è
necessario pel pranzo .
S. Sctò hòchjesc dà - ti - se donese ? Che volete , che vi si
porti ?
G. Ti [nasc mời õbichái, kÀd idém mà door . Já hỏchịu
dòbro objedovat . Voi sapete il mio uso , quando va
do fuora . Io voglio pranzar bene .
S. Dòbro . Ja idem , Bene . lo vado .
G. Poghi, i s'Gospøghjom -se raf-úmjej . Va , ed intendi.
tela colla Padrong
Maniere di dire e Dialoghi fumigliari.
Raf-govór trèchi . Gospòghja , i Sluga .
Dialogo terzo . La Padrona , ed il Servo .
Sluga. Góspo , idè Gospár ù ſciupu . Reko- lj.e cà-ma
pòscgljesc sctò dòbro objedu . Signora , il Padrone si
porta a Breno . Vi dice , che gli mandiate qualche co
sa di buono pel pranzo .
Gospòghja . Pocèli- ste iſ rana dodjevat . Avele inco
minciato di buon ora a darmi del disturbo .
S. Já ni-jèsam kriv . lo non sono colpa .
G. Imáte ondino ſeleni, kòkoscii , ġolabichjaa , jája ,
mljeka , i yòchja , Sció -biste vechje hujėli ? Avete là
dell' ortaggio., delle galline, dei piccioni , del latte ,
. e dei frutti . Che vorreste di più ?
S. Hòchje- se jòsc dobàvit mésa , i pònier s'nami dò
bra vina , krúha mēka , i mallo gtanariſa. Bisogna
ancora provveder della carne , e portar con noi del
buon vino , del pan fresco , ed un poco di riso .
G. Sovi djevojku Mariu ; ona-chjè-ti dàt své ió . Ne .
moj sciò ſaboravit , er ne - chju já rjeci kàd- se vräti .
te . Chiamate la servá Maria; essa vi darà tutto que
sto . Non vi scordate di alcuna cosa , perchè , al vostro
ritorno , non voglio sentir rimbrotti .
1 S. Imá-li onamo dõſciaa, ofcizaa, pantarúlaa , ſemulaa ,
racincichjaa, i napiza cista. Vi sono là coltelli, chuc
chiari , forchette , salviette , e tovaglia polita ?
G. Imá bit. Dovesi veceras mallo zvjeclja , i .vochja
djézi . Vi devono essere . Portale . questa sera un poco
di fiori , e di frutti pei ragazzi .
$. Sloga , Góspo ; bì-chjesc slūſcena . Servo , Signora ;
sarete servita .

Ràf-govór cetvârti . Dva Lovza .


Dialogo quarto . Due Cacciatori .
Luka . Antune , sjùtra imá bìt dòbro briéme få lova .
O Antonio , domani deve esser buon tempo per an
dar a caccia .
Antun . Kakó - ne ; vjetar - je od kraja . Hòmo vecerat , i
lèch là - ran ſà dìghnut- se s' zorom . Come no ; è ven
Trattato Quinto .
to di terra , Andiamo a cenare , e ä dormir di buon
orą per alzarci all'alba .
L. Pùscke- su -nam ciste; samo gledaj imamo- li svè sctó
e od póirebe , Abbiamo gli schioppi, puliti ; guardo
però se vi è tutto il necessdrio ,
A. Já -sam spravio práha , ménezalaa , kremenaa , i sve
scto nam se hòchje lo ho messo in ordine polvere ,
pallini, pietre , e tutto ciò , che ci occorre .
L. Dobra nüch , Antune . Buona notie , o Antonio ,
A Bila - ti dobra . Ti sirt felice ..
L. Digh -se, Antune ; kòkoti pjevaju ; bar ſo -chje sva
vút . Alzati Antonio ; i galli canlano ; presto sarà
giorns .
A. Digh-se ti; já -sam nà nògama, i spravan. Atzati
tu ; jo già son' in piedi, e lesto .
L. Evo i mene ; homo, Aghdjè-mije kūcjak ? kis,
kis ; evo-ga o . Anche io son lesto ; eccomi , andiamo ,
Dove mi è il cane ? ps, ps ; eccolo .
A. Evo į moga . Hòmo púe Bârgatia : ti hàjde stom
stranoni , a já.chju s ovoin . Ecco il mio . Andiaino.
verso Bergatto ; tu va per quella parte , ed io per
questo ,
... Ja idem ; pāk.chjemo se sá-stat ſa-jedno , to vado ;
ci riuniremo poi insieme ,
A. Scto si u-lovio , che hai cacciato ?
L. Scro- hoi dà-ti reccem ; ſa moju nesrèchju faliò - sam
ja- sobize dva- dęsti . Che vuoi , che ti dica ; per mia
disgrazig ne ho sbagliate venti di seguito .
A. A : sciò meni govorisc ; danàske-mi- se nè đa , IS
meghja toliko jarebizaa , fezõvaa , golubaa, gârlizaa,
vūgaa ni -jèsam ubio nego gnjescio mallo ; a féza
vragatoga . Che devi dir .?? to; oggi non è giorno
chi a talnti e pernici . alep
zzari , palumbin , tor elle ,
micocaf. iFr
e i a l o n o m m s e n o p o c o tor
, e dei
b g n h a ,
lepri nessuno ,
L. Hvala Bògu ; a mi-chjenjo drùghi pūt . Já -sam ubio
gnekoliko prepèlizaa , i gnèke plicize male , sia rin
graziato Iddio ; saremo più fortunati un'altro volta ,
lo ho ucciso qualche quaglia , ed alcuni piccoli uccel
leiti .
Maniere di dire e Dialoghi famigliari . 323
A. Hòmo ; umoren-sam , o.fuòjen ; fcedan , í làcjan .
Andiamo , sono stanco , sudato , assettato , ed affamato ,
1. Tako-se dogagnja lóvžu ne-srèchnu ; u -púrimo- se
Così accade al. cacciator sfortunato , incamiminidmoci .

Raf- govor pèti. Jèdan Gospār, i Sciavaz .


Dialogo quinto . Un Signore , ed un Sarto .

Gospàr. Maria , otòri; kuzaja . Maria , dprite ; bussind,


Scjàvaz . Slūgas. Gospáru . Servo , Signore .
G. Jesi-li-mi dónio ono svitte, scio -sam - ti gòvorio . Mi
avete portato quel panno , di cui vi ho parlato ?
S. Jèsam ; nù nefnam hòchjeli biti gà tebe: Si ; ma
non so se sürd bono per voi ....
G. Neka vàdim . Ni- je årghjava . A pò sctoaje lakat.
Filtemelo vedere . Noni e cattivo . Quanto al braccio ?
S. Drago , woj Gospáru . Náj-niagne pò trjes dukátaa ;
fa-sciò -bo-je ljépa , i sciròka • É caro , mio Signore .
A trentii ducati per lo meno , perchè è bello , è alto .
G. Sciò po- pièvasc ; và dà- e ou fläta , Che . dite , nem
meno se fosse di oto.
S : Kako tebi dà- chju pò dvå -desti, i pet, erbò- se sa
mnom svégh slūſcisc . A voi lo darò è venti cinque ,
perchè vi sërvite sempre da me .
G. Dòbro . Od-kini mi là gächjaa, i ſå veláte . Bene .
Tagliatemene per i calzoni , e per una velata .
S. Já imam o -mjèrd, i fnám koliko -chje puchi. Samo
rezi-mi kakò chjesc dă budde skròjeno . lo ho la mia
surd , e so quanto ve ne andrd . Solo ditemi qual ta
glio voletë .
G. Ti fuäsc , dà já höchịu na staracku ; ſa- to neka-mi
ne -budde ni usko , ni kratko . 'Voi sapete , che io lo
voglio all'antica ; perciò procurate , che la velata , ed
i calzoni non siano ne stretji , ne curti .
s. Ne-brini- se, pogodi-chju-ti . Slúga , Gospáru . Ncă
dubitate , sarete contento. Sertó , Signore :
324 Trattato Quinto .
G. ' Hochju - li imát ſà ne- djèglje sve -koliko . Avrò tutto
per Domenica ?
S. Ne boj.se ; bichjesc slaſcen . Non temete ; sarete ser,
vilo .
Ràf-govor scesti . Dva Ribara .
Dialogo sesto . Due Pescatori .

Vlahuşcja . Brachjo , pri-stànite voſit ; ovo -je páj-boglje


mjèsto ſà ribágna . Fratelli, cessate dal remare ; qué
sto è il miglior luogo per la pesca,.
Nikola . Hònio na kráj . Andiamo a terra .
V. Do- dajte- ini kalamuce , od -mé.táz , kòfizu s'gám
hórima , i ono abrúma ú lòncichju . Datemi le can
ne , li togna , o lenza , il canestro dei gambari , e lo
pignatta dell'esca .
N. Vlahuscja , pocni abrumávat , a vi ne veſcivajte -se
ſa kráj , ni bazate sidro , nègo jēdni poghite prì-glé.
dat urèfce , i of-grēd moſcęte penduliſcjat, a drù
ghi neka baza ove vârsce . Biagio , incomincia a spare
ger l'esca , e voi non legatevi al lido, nè gettate l'an.
cora ; unzi alcuni di voi vadano a cavar le reti ; e
cammin facendo peschino colla peudula ; gli altri mel
tano queste nasse .
V. Jesieli bräzio od -méráz . Avete gettato la lenza ?
N. Jesam ... mūci . Ribe - su pocele barat . Si ... taci .
I pesci hanno incominciato a mover l'acqua guizzan
do . 参

V. U'mene kgljùzaju . Da me toccano .


N. Boſce pomoſi. Evo jédnoga sárka od dvie litre .
Dió , ajutami. Ecco un sargo di due libbre .
V. Visce vagija ova ' trìghlja od litre , i po . Vale as
siti più questa? triglia di una libbra, e mezza.
N. Ni- je grúba ni ova ukgijàta . Non è , anche cattiva
questa occhiata .
V. Abime ! kákva -mi- se ovratta o-makla . Oime ! mi è
fuggita una bella orata .
N. Ove vråfcije ribize , pjérke , kangnzi ; glavòci, spāra
michi, i vladike ponésu- mi sve- koliko sùdize . Ques
szi furbi pesciolini ...a mi portano via ogni cosi
amo
Maniere di dire e Dialoghi famigliari. 3:5
V. Ni- jesu arghjàve.ni ove ribize od käinena ; kad-se
u-bite . Non sono neppur cattivi questi pesciolinidi sco
glio , quando si prendono .
N.Gljúdi- se vrachjaju véseli. Evo - ih blifu . Gli uomini
ritornano allegri . Eccoli vicini .
V. Já zjenim dà -sų bili srechnji , nego mi . Io credo ,
che sono stati più fortunati di noi .
V. Droſcino, dobri- ste dóscti , Je- li srèchjá . Compagni,
ben venuti : Avete avuto softe ?.
N. Nesvídiscöklāga Boſcijega. Non vedi, che bella gra
zia di Dio .
V. Nu-ti ljepich jastogaa , sckârpinaa , kjérnaa, ſubà
tazaa , trñpaa , smudūlaa, zipolaa; murinaa , rabi
gniaa, grūjaa. O che bei astici , scarpigne , kierne , den
tici, tonni, branzini, spigoli,, morenė, tabigne, è gronghi.
N: A nů -ti pòdkâtmoin koja je mala riba .. o quanto
pesce piccolo vi è sotto la prora
V. Imásc rāflogh , Eno pretilieh zärgnegljaa, lokàra
da , gheraag bùkayaa , scirũnda Acete, regione . Ecco
dei grassi pesci neri , degli sgombri , ghere , bukve , e
scironi
N. Imá jose ribe dìvglje", kuciakaa , wacjákaa , sová
raa , i sklachjaa . Vi son pure dei pesci cani , gotti , c
sini , e degli squndri .
V. Imamoi od visce fa jèsti,sõlit , prodat, i pocjàstit.
Ne abbiamo anche di troppo per mangiare, salare ,
vendere , e regalare .
N. Gljúdi , noch- se,pri-bliſcja , stavite vēsla na mjè
sto , homo" . Uuomini , la notte si appressa , mettete
i remi a luogo , e andiamo .
Raf-govor sèdmi". Jedan Gospār , i Târgovazi
Dialogo settimo. Un Signore, ed un Mercante .
Târgovaz . Sciò- mi- si hưò sapovighjet . Cosa mi avete
voluto comandare ?
bition
Gospar Imásc -li dobre svitte , Hai del buon panno ?
T. Imám ; ovo -ri- je : Ne ho ; eocapelo . ..
G. Niuje vele dobra . Non è molio buono ,
X
1
326 Trattato Quinto
T. Ová- ti-ię bògljas où - je 'skūpa .. Questo è migliore ,
ma è caro .
G. Po scto-e lákat. A quanto è il biaccio ?.
T. Pò ossainnes ducătaa ; a drúgóvghie ne- bi-je pascio
magne od dvadesti i pēt , A diciotto ducati , ed altro
de non lo trovareste a meno di venti cinque
G. Sció stúzasc . Che dici, o che" deliri ?
T. Nè- stúzam , nè. Malla màgne-me do-hodi på miċ
stu ; á pak vaglia dà já ſcivem . Non deliro , no .Po
co meno mi costa sul luogo ; e poi anche io debbo via
vere .
G. Od- púscti-chjesc -mi scio-gód, er imám oſētù lebe
dosta sivärii. Mi ribbosserai qualche cosa , perche deb
bo " prendere da te molte altre cose
T. A ti japoxighi : E voi comandate.
G, Donesi-mi doma to svitte , -ovo postava ,' i mahrà,
miza'a ,i ubrúcichjaa od svake vârste , Portami 4 co
sa quel panno , quella lele , dei fazzoletti da collo , e
da naso d'ogni qualità .
T.. Jesuvli mahràmize fà,Gospógbię ."I fazzoletti da col
la Signora ?
lo sono per
G. Jesu; ſa- tó neka budda dobre . Ja-te cos
očkam na tri
po 'po-dne doma, i slūga. St ...lo. sono ; percid
vono essere buoni . Io ti aspetto in perciò de
de

pranzo, e ti son servo .


T. Bì- chlesc slūſcen . Sanete serpito .
Ràf-govór osmi. Gospar , i Djevojka .
Dialogo oitavo. Un Signore , ed una Şerba .
Gospār . Carta, nù -hodi . Caitarinn , vieni quà..
Djevojkam. Evo -me, Gospáru . Eccomi, o Signore.
G.Imá dochi dànas gnèķo u mene na objed ; ſa.10 va.
gija då språvisc scio :gód" òd visce. Deve venire oggi
un certo da me a pranzo ; perciò bisogna , che prepari
qualche cosa di più .
D. fa- scig -mini-jési tò sinoch rèko . Bila -bih já jùrros
rano posla nachi sciogód.ribe. Perché non mela
vele detio jerseri. Sarei io di buon ora andata a ri
trovare un poco di pesce :
Maniere di dire e Dialoghi famigliari : 327
G. Hvala Bògu . Ubi jednoga kàpuna , is- pezi-ga na
riſcgau , i tòpi-ga'dà- se de 0 - sūsci, a jednu kokósc
skuhaj s polovizom mēsa, scto-si jucér kūpiia, a drù .
gli dio iſ-grùbai smallo pretiline , i lárda ù lonci
chju : Poco importa . Ammazza un cappone , infilzalo
sullo spiedo, ungilo , perché non si asciutti , e cuoci
una gallina colla metà della carne , che jeri hai com
prata , e l' çlira ' porzione cuocila agitandola in una
pignoita con un poco di grasso , e di tardo .
D. Hochjá -li kūpit mòfcdanii fà is-prìgat s'jàima. Com
prero delle cervella per friggere con ovi?
G. Tó- se Joá; ucini i mallo makarūla , kako ti umiesc,
s'maslom , i s' sirrom . Ció si sa , fa pure un poco
di maccaroni, come.sai, con del 'butiro , e del for
maggio.
1
D. Koga- chjesc vòchja dà kúpim . Quai frutti : volete ,
che compri ?
1
G. Mallo gròſcghja, koju-gód dòbru smòkvu, i prasku ,
jednu digody i jedan pipun . Un poco d'uva , qual-,
che buon fico , persico , un cocomero , ed un melore .
1
D. Vighjè-chju ako us-budde. Vedrò , se vi sıranno ..
G. Potėſci-sé fà rasprēmit , i o -cistit küchju , er Go
spár, koi ima dochi , jédno - e sklàdno cegljáde. Fa
presto per metter in ordine , e pulire la casa , perchè
il. Signore , che deve venire , è una persona di molla
considerazione .
D. Svè - chje bit ocignjeno . A na koju chjete "otu dochi
dà- se mogu vládat. Tutto sarà fatto . A che ora ver
rete , perchè mi sappia regolare ?
G. Nå dränes , alli ne-moj da us-cekamo, kako i U
miesc . U toliko já idem ù gnèga , päka- chio -gado.
vesti sa - innom . Alle dodici ; ma non ci fa / aspet
tare , come sei "solita . Intanto io vado da lui , e quin
di lo condurrò meco . >

D. Ne-mojte-se vi cinit cekat ; a fa mene- sesi ne bri


ni . Voi non vi faie aspettare , e per me non ai piglin
te pena .
‫܊ ܃؛‬ ‫ܝܨ‬
328 Trattato Quinto :

Ràf- govós devēri . Jédan Dubrovcianin , i jedap Vlah,,


Dialogo nono . Un Raguseo , ed un Morlacco ... •

D. Bogh - ti pòmogo , priáteglja , kako- si, Iddio ti aju


fi , ó amico ; come stai ?
V. Tamán kako . Drenovina : A kako ti , i kako ti nà
E come
domu . stai tu come il cornio *
(maniero di dire ) ,
come in casa tua ?
D. Svi dobro, hvala Bògu , Odkle- si ,ii . Tutti bene,
grazie a Dio . Di dove sei tu ?
V. If Pópova . Di Popovo .
D. A sero -se .cini tamo? Je - li sve mirng ?. Che si fq
in quelle parti ? E lullo quieto.? ..
V. A scta hòchjesc ' ii ſa- 10 . E the vuoi tu per questo ?
1. Niscia : onako-te , pitan . Imásc-li- seio pròdat.
Niente ; cosi si domando . Hai qualche cosa da bende
re ?
V. A hoj-li ti kupit scio já imám ? E vuoi tu compra
re cosa io Ito ? 9.
D. Já bìh . A scto másc . Vorrei. cosa bai } }
V. Ghjel amo . Imám jednoga (mlada kogoa Vieni
quà . Ho un giovine cavallo : ,
D. Hòchje - li imat dva godiscta . Avrà esso due anni?
V. Nezintade. josc . Non li ha ancora ...
D. Josc-je màlahan . E ancora piccolino.o . 3

Z. Já Jhädemn då fa jebe ni- je ; negh.chjù -tinja do -re


not bògijega kad hochjėsc . Io sa , che non è per te ;
ma se ne condurrò un migliore quando vuoi.
D. Dobro , dovedi.mi- ga pârvi pūt kàd doghješc . l
másc màsla ? Bene ', conducimelo la prima volta , . che
vieni i Hui del butiro ? 1 Ciao

V. Imám tri pvrare taman nè ras-topjèna ; .. i meda u


vosku . Ne ho appunto tre vasi ( secchietto di legno )
ma non .squngliato , ed ho del miele in cera .
D.A pò scris prodāvasc ? Ed na quinto lo vendi ?
V. Pò' scio -se ozodiino. Plati - chjesc-mi puturu masla
sceset Paraa , a oku medda po tridesti i pet . A quan
to ci accordiamo . Mi pagherai il vaso di butiro sesa
santa pard , e a trenta cinque l'oka di miele .

1
Maniere di dire e Dialoghi famigliari . 329 }

D. Sció balisč . Hòj datti to måsla pò dukat , a mēd


pò tjes dinaraa , pak- chju oſet . Ti sei ammaizito .
Puoi darmi il butiro a un ducato , ed il miele a trenta ?
V. Ali- se ti sa-mnom maskârisc ; hoj-li platit máslò pò
pe- deset,.a mēd po tridesti ", i ni ? Tu certo ti burti
di me ; vuoi pagärmi il butiro a cinquanta , e il mie.
le a trenta tré ?
D. Nē chịu , nego kako -ti - sam reko. Non voglio , se non
. come ti ho detto .
V. Eto tu vàdi pàre . Imásc-li dà-mi pròdasc dva ar
scina ( lakta ) cjòhe ( svitte ) . Via , via, cava il dens
ro Hai due braccia di panno da vendermi?
D. Imam ljépe ; nù pò dvades dukataa . Ne ho del bel
lo ; ma a dodici ducati .
V. Ab nefno fòlan ! daj tó pò devet gróscjaa ; àko-li
ir nè-chjesc ni.jesmo ni-scta ni ſbòrili . Ah non voler
poverino ! dammelo . a nove ; se non vuoi , fa conto ,
..che nemmeno abbiam parlato .
D. Ni na mojù , nì nà ivoju pläti- chjèsc pò dèset. Per
.
che non sią, nè a mio , nè a tuo modo , lo pagherai a
dieci .
V. Nè- chju . Vèch -chju - ti pri-metnut jòsc tri mariascja
( moneta Turca ) . No. Ti aggiungero ancora trenta, pard .
D. Då brói dinare . Via conta il danaro .
y . Evo-ti-ih , i ostan s' Bògom : Eccotelo , e restz con
Dio .
D. Bögh ti bio à pūtu : Iddio ti sia nel viaggio .

SVARHA .
ti
39

INDICE
Delle materie contenute nei diversi trattati di
questa Grammatica .

Tratsase
safe sall Ortogna fa Illirica . pas
ini
Delle lettere vocali , e della lor pronuncia ,
Delle lettere consonanti, e della lor pronuncia
Regole generali sul lor raddoppiamesto .
Di alcune lettere adottate senza bisogno dai Dalmati pel IL
pero accento Illirico
Del modo di scrivere i Verbali i
Dell' acoento . 13
Dell' epostrofo
PARTE PRIM A
Trattato Primo .
Trattato sui nomi , e pronomi, e dei generi , casi .
Dell' articolo , ossia pronome .
.
Dei nomi di genere mascelino
Dei nomi di questa declinazione , cbe non ammettono in.
cremento al genitivo 23
Di picuni nomi , she variano al vocativo singolare .. 24
Dei nomi, che non banno incrementa al plurale as
Dei nomi, ibe non banno incremento nei casi plurali . 26
Della formazione del genitive plurale .
Dei nomi anomali mascolini di questa declinazione ivi
Dei nomi neutri di quena declinazione . 31
Dei nomi neutri animali ivi
Della seconda declinazione dei nami sostantivi. 33
Di alcuni nomi di questa declinazione , obe variano
dimivo, e vocativo singolare , ed al genitivo plurale . 37
Dei nomi anomali feminini di questa declinazione.
Della terza , e ulting a declinazione dei nomi sostantivi. 40
Dei nomi di aumento e di diminuzione 40
Dei nomi sostantivi composti .
Tavole delle tre declinacioni 44
Dei nomi aggettivi.
Della varia terminazione negli aggettivi nelle uoce man
scolina
Degli aggettivi composti . 47
Degli aggettivi diminutivi,
Degli aggettivi di zrade comparativo . ivi
Dei comparativi anomali . 49
Degli aggettivi di grado superlativa 30
De womi aggettivi che denvano da nomi propri , ed ap
pelativi, ossia degli aggettivi possessivi . se

TRATI ATO SECONDO .

Del prokome . 33
Dei pronomi primitivi , 54
Dei pronomi possessivi 35
Dei pronomi dimostaativi 59
62
Del pronome relativo .
Dei pronont partitivi 63
Dei pronomi interrogativi e reciproci. 64
Dei nomi cardinali declinabili . 68
Dei nomi ordinali , che nascono daj numeri . 70
Dei nomi numerali terminati in etero 72

TRA T T A TOTER ZO .

Del verbo . * 74
Dei verbi susiliari jesam , hocbju 75
Dalla prima conjugazione dei verbi: in an . * 84
88
Della formazione dei loro imperferti : perfetta .
Della seconda conjugazione dei verbi in em : 89
Della formazione dei toro imperfetti , eperfetti 92
Della
Della terza
formazconjug azione
ione dei dei Verbi
lor in verbi in im . 94
jvi
e .
Tavole delle tre conjugazioni dei verbis 99
IOL
Del verbo passivo , e sua conjugazione
Dei verbi anomali , e lor conjugazione: 103
Dei verbi defettivi , e lor, conjugazione.
Dei verbi impersonati, e lor conjugatiope . 113
Come dalla terminazione dell' in nito possa conoscersi di
quale conjugazione siapo 5 derbi . 117

TRATTATO QUARTO
118
Del participios
Dell Adverbio . 119 .
jio
Delle preposizioni.
Della preposizione sa , s' col genitivocoi perbi di moto
coll ablativo quando significa con , o in compagnia 1.3
Dell'interjezione ivi
Regole generali della sipassi Illiripes 114
PARTE SECONDA .
Trattato . Primo .

Della sintassi delle otto parti del discorso 127


Della costruzione del nome sostantivo . ivi
ivi
Dei nomi di genere mascolino, 128
Dei nomi di genere feminino . 130
Dei nomi di genere neutro . ivi
Dei nomi eterocliti , o anomali .
Della costruzione dei nomi geografici. ISI
132
Di alcuni nomi di specie .

153
Della costruzione dei nomi collettivi .
Dell' accusativo singolare dei nomi mascolini appellativi 154
della prima declinazione . 157
Costruzione dei nomi di tempo . ivi
Dei genitivi sostantivati.
Osservazioni su alcuni casi ,

TRATTATO SECONDO :
Degli aggettivi , che richiedono il genitivo, dativo , 161 , 16
1646
Degli aggettivi , che ricbiedono l'accusatido .
Degli aggettivi, che vogliono l' ablativo . 161
168
Degli aggettivi di prerogativa , lode , e disprezzo .
Degli aggettivi , e participj retti da preposizioni . 169
Di alcuni aggettivi da adoperarsi con certi determinati
sostantivi .
Di alcuni aggettivi , cbe distinguono alcuni sostantivi
170
di specie . ivi
Della costruzione dei comparativi. 173
Della costruzione dei superlarivi. ivi
Degli aggettivi privi di comparativo, e superlativo .
Della costruzione dei pronomi. 174
Dei nomi numerali uniti coi sostantivi . 180
Della costruzione dei numerali in etero , 185.

TRATTATO TERZO

Della costruzione dei verbi . 184


ivi
Dei verbi composti , e delle particelle componenti.
Della varia significazione di queste particelle , 187
Dell'uso delle preposizioni od , if , e sü , o sa
$ 1 192
Dell' uso delle preposizioni di enn allorche corrispondono
ali' is , i als
Dei verbi composti, che hanno duo terminazioni all' in.
finito , i della lor conjugazione , 195
Dei verbi frequentativi 196
Della costruzione del primo ordine degli attivi . .197

Del secondo ordine degli attivi . 199


Lot
Del torzo ordine degli attivi
Del quarto ordine degli attivi 104
Del quinto ordine degli attivi . 109
21.0
Del sesto ordine degli attivi.
Del settimo ordine degli attivi .
Della costruzione dei verbi passivi . 214
Della costruzione dei verbi neutri , ivi
Della costruzione del verbo sostantivo biti . * 215
Del primo ordine dei verbi neutri 118
Del secondo ordine dei verbi neutri 224
Del terzo ordine dei verbi neutrii 234
Primo ordine dei verbi impersonali . 1.41
Secondo ordine dei verbi impersonali . 143
Terzo ordine dei verbi impersonali . 246
147
Quarto ordine dei verbi impersonali .
248
Quinto ordine dei verbi impersonali . iso
Sesto ordini dei verbi impersonali .
2si
Della tintauri , • coutruzione dei participj ; jvi
Del participio attivo .
Del participio passivo i i94
Della costruzione dei Gerundi .. 255
Dei modi e tempi dei verbi riguardati con rigore di
sintassi 156
-
Dei tempi dell' indicativo ivi
Dei tempi del congiuntivo , $ 58
Delle particelle da , ako, kad premesse e qualche tenga ivi
po del congiuntivo
Delle particelle odà , o ab dd , borio, Bogb dd unite alle
voci del congiuntivo ivi
Dell'infinito , e dei suoi tempi . 160
Esempj di costruzione relativi ai tempi dell' infinito . 265

Í RATTA TO OU A R † O.
Degli avverbj , e modi avverbiali . 26 ,
Esempi di avverbj positivi, comparativi , é superlativi
tratti da nomi aggettivi regolari. 270
Esempi dell' unione di alcune particelle avverbiali cox
altri avverby . ji
Degli avverbi numerali : 171
Degli avverbj ordinali . ivi
173
Degli avvorbj, che reggono il caso genitivo.
Dell' avverb
espri takà col genitivo , dell' avverbio kad
menteiotempo .
335
Dlla costruzione dell'interj ziore . 274
Della costruzione della congiunzione . 275
Della costruzione delle preposizioni . 177
Delle preposizioni , che reggono il genitivo . 278
Delle pai posizioni, che reggono il darivo .. 283
Delle preposizioni , che al singolare ricbisdono il dativo ,
ed al plurale l' ablativo secondo 283
D - le preporizioni , che richieggono l'accusative .. 285
Delle preposizioni , che vogliono ora l' accusativo , ed ora
: ablativo . 286
Dalla preposizione nd , che si costruisce ora coll'accusa .
livo , ora cel dativo , ed ora coll'.ablarivo secondo plu.
sale . 188
Della preposizione indd ora coli' accusativo , ed or coll
ablativo . 289
Delia preposizione w cra col genirivoje darivo , ed ora
coll'accusativo , ed ablativo secondo . ivi
Della preposizione mègbju ora coll' accusativo , ed or
coli ' ablativo i *290
Dilla preposizione sa , o. s'or3 col genitivo , ed or coll
ablarivo . ivi
Della particolar costruzione della preposizione raſmi, .
rafma . 190
Della varia costruzione delle preposizioni èto , o oko ,
èvo , o òvo , èno o ono , nài , o narsi . 291
Del rapporto fra le preposizioni i , end coi nomi di
tempo , e di modo'. 291
Delle preposizioni nd , e ka , o k' considerate nel moto
al luogo. 293

Τ R Α Τ Τ Α Τ Ο QUINTO
Della scelta dei vocaboli per la proprietà del parlare Il
lirico . ivi
Dulla necessità dell'etimologia per conoscere il valore
delle parole 294
Del modo di dirigere il discorso . 295
Della disposizione delle parti del discorso . 297
Regole per la buona pronuncia ' Illirica estratte dal Delo
Tabella , ivi
Provverby Illirici . 30:
Maniere di dire . 310
Dialogbi famigliari . 378

F IN E.

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