Il 0% ha trovato utile questo documento (0 voti)
555 visualizzazioni359 pagine

Appendini, Grammatica Della Lingua Illirica (1828) - Copia C

Illyrian languages -- Grammar

Caricato da

Sami Abadan
Copyright
© © All Rights Reserved
Per noi i diritti sui contenuti sono una cosa seria. Se sospetti che questo contenuto sia tuo, rivendicalo qui.
Formati disponibili
Scarica in formato PDF, TXT o leggi online su Scribd
Il 0% ha trovato utile questo documento (0 voti)
555 visualizzazioni359 pagine

Appendini, Grammatica Della Lingua Illirica (1828) - Copia C

Illyrian languages -- Grammar

Caricato da

Sami Abadan
Copyright
© © All Rights Reserved
Per noi i diritti sui contenuti sono una cosa seria. Se sospetti che questo contenuto sia tuo, rivendicalo qui.
Formati disponibili
Scarica in formato PDF, TXT o leggi online su Scribd
Sei sulla pagina 1/ 359

Informazioni su questo libro

Si tratta della copia digitale di un libro che per generazioni è stato conservata negli scaffali di una biblioteca prima di essere digitalizzato da Google
nell’ambito del progetto volto a rendere disponibili online i libri di tutto il mondo.
Ha sopravvissuto abbastanza per non essere più protetto dai diritti di copyright e diventare di pubblico dominio. Un libro di pubblico dominio è
un libro che non è mai stato protetto dal copyright o i cui termini legali di copyright sono scaduti. La classificazione di un libro come di pubblico
dominio può variare da paese a paese. I libri di pubblico dominio sono l’anello di congiunzione con il passato, rappresentano un patrimonio storico,
culturale e di conoscenza spesso difficile da scoprire.
Commenti, note e altre annotazioni a margine presenti nel volume originale compariranno in questo file, come testimonianza del lungo viaggio
percorso dal libro, dall’editore originale alla biblioteca, per giungere fino a te.

Linee guide per l’utilizzo

Google è orgoglioso di essere il partner delle biblioteche per digitalizzare i materiali di pubblico dominio e renderli universalmente disponibili.
I libri di pubblico dominio appartengono al pubblico e noi ne siamo solamente i custodi. Tuttavia questo lavoro è oneroso, pertanto, per poter
continuare ad offrire questo servizio abbiamo preso alcune iniziative per impedire l’utilizzo illecito da parte di soggetti commerciali, compresa
l’imposizione di restrizioni sull’invio di query automatizzate.
Inoltre ti chiediamo di:

+ Non fare un uso commerciale di questi file Abbiamo concepito Google Ricerca Libri per l’uso da parte dei singoli utenti privati e ti chiediamo
di utilizzare questi file per uso personale e non a fini commerciali.
+ Non inviare query automatizzate Non inviare a Google query automatizzate di alcun tipo. Se stai effettuando delle ricerche nel campo della
traduzione automatica, del riconoscimento ottico dei caratteri (OCR) o in altri campi dove necessiti di utilizzare grandi quantità di testo, ti
invitiamo a contattarci. Incoraggiamo l’uso dei materiali di pubblico dominio per questi scopi e potremmo esserti di aiuto.
+ Conserva la filigrana La "filigrana" (watermark) di Google che compare in ciascun file è essenziale per informare gli utenti su questo progetto
e aiutarli a trovare materiali aggiuntivi tramite Google Ricerca Libri. Non rimuoverla.
+ Fanne un uso legale Indipendentemente dall’utilizzo che ne farai, ricordati che è tua responsabilità accertati di farne un uso legale. Non
dare per scontato che, poiché un libro è di pubblico dominio per gli utenti degli Stati Uniti, sia di pubblico dominio anche per gli utenti di
altri paesi. I criteri che stabiliscono se un libro è protetto da copyright variano da Paese a Paese e non possiamo offrire indicazioni se un
determinato uso del libro è consentito. Non dare per scontato che poiché un libro compare in Google Ricerca Libri ciò significhi che può
essere utilizzato in qualsiasi modo e in qualsiasi Paese del mondo. Le sanzioni per le violazioni del copyright possono essere molto severe.

Informazioni su Google Ricerca Libri

La missione di Google è organizzare le informazioni a livello mondiale e renderle universalmente accessibili e fruibili. Google Ricerca Libri aiuta
i lettori a scoprire i libri di tutto il mondo e consente ad autori ed editori di raggiungere un pubblico più ampio. Puoi effettuare una ricerca sul Web
nell’intero testo di questo libro da http://books.google.com
E
IT
U17 Crong OPLE lovich

RS
butic forcinga ohh
སྟེ།
homme

i
Bouc
BRA an
‫مگر‬
sme >

L나 ugo
T V Tn

EX LIBRIS

Alfred Senn
“ Omne tulit punctum
BOUGE

" OLD CURI


65 FULTON -ST ., New York ,
and No. 10 ARCADE, Philadelphia, Pa .
Where are sold Coins. Medals , Minerals, Shells,
Petrifactions, Indian Arrow Heads, Axes, Tom
ahawks, and Curiosities froin all parts of the
World . N. B.ba Curiosities bought of whalemen ,
2 -

GRAMMATICA
DELLA LINGUA

I LLIR I CA
COMPILATA

DAL PADRE

FRANCESCO M.MA APPENDINI


RIA

• DELLE SCUOLE PIE

PROFESSORE DI ELOQUENZA
ÈL COLLEGIO DI RAGUS A.

****
EDIZIONE SECONDA .
*****

6
RAGUSA
PRESSO ANTONIO MÁRTECCHINI
Con Licenza de Superiori .
1828.
yan
5

Gift of Alfred Senn


1974
theUniversity ofWisconsin -Madison
Memorial Library
PA ii

2393
PREFAZIONE
1828
AL COLTI AMATORI DELLE LINGUE .

La lingua Illirica è senza alcun dubbio una delle lin


gue le più interessanti dell'universo sotto .qualunque
aspetto ella si riguardi. La sua origine rimonta ad una
antichità ia più lontana . Tira ultimo figlio di Giafeto
poco dopo il diluvio la propagò , ed estese per le va
stissime regioni attiaversate dall'Istro, e note poscia
sotto il nome di magna Tracia . Le prime colonie , o
piuttosto nazioni di questa lingua furono i Traci pro
pria vente detti , che fondarono nella Frigia il regno
>

di Troja , e signoreggiarono tutta l' Asia minore , i


Traco -Macedoni , che s'impadronirono della Grecia ,
e delle sue isole , i Traco- Illirici , che , se da una par
te valicando l'Adriatico arrivarono sino nel Lazio ,
dall' alıra giunsero a piè dell’Alpi , e sulle sponde del
mar Ligustico ; i Traco- Daci , ed i Traco- Geti , che
i
dal suolo patrio si resero il terrore delle nazioni; i
Traco-Sciti , che fecero tremare l'Egitto , ed i Traco
Sarmati , che sotto il nome or di Sciri , e Celti , or
di Celto -Sciti, Celto- Iberi , e Celto - Galli riempirono
di lor gente l'Occidente , ed il Settentrione dell'Euro
pa : Colonie parimenti , o piuttosto nazioni di questa
medesima lingua furono i Gori , i Visigoti , gli IJnni ,
>

i Gepidi, i Gaudi, i Marcomanni , i Vandali, gli A-,


>

bari , i Longobardi , gli Slavi , che qualche secolo


dopo la venuta di Cristo sulle rovine del Romino Im
pero fondarono i moderni regni d'Europa ( vedi la
nostra dissertazione premessa al Dizionario Illirico- Ita
liano del Ch. P. Gioachino Stulli , la quale ba per ti
ly Prefazione :
folo : De præsantia , Ege vetustate linguæ Illiricæ , ejusque
necessitate ad plurimarum gentium , populorumque origi
nes , & antiquitates rite investigandas .
L'estensione attuale della lingua Illirica è affatto ma
ravigliosa 2, e per spiegarla debbesi riguardare come
l'effetto della di lei estensione antica . E' parlata al di
d'oggi da sessanta popoli , o nazioni . Chi possedesse
per principio il più perfetto fra i di lei dialeni, po
irebbe senza interprete dai confini della Macedonia
arrivare alle sponde del Baltico , e di là inoltrarsi fin
dentro la China .
Non avvi lingua , in cui l'erudito Filologo possa e
sercitare i suoi talenti con maggior utilità , e diletto ,
che nell' [llirica . Avendo essa sotto differenti aspetti
dell' analogia colla lingua Ebraica , Greca , e Latina ,
somministrando dei vocaboli a tutte le moderne , ed
avendo negli antichissimi tempi date le prime appella
zioni Geografiche all'Europa , e ad una gran parte dell'
Asia , il Filologo vi fa ad ogni passo delle scoperte , che
dissipano le molte chinere sognate dai Greci , e dai e

Latini per nobilitar se stessi con discapito degli altri ,


e diffonde una luce mirabile sulle vere origini, ed an.
ichità dei popoli , e nazioni d'Europa ,
La lingaa Ilirica ha tutte le caratteristiche, che tan
>

1o animiransi nelle lingue madri . Capace perfino del


delicato senso degli accenti prosodiaci, non che d'una
armonica , e felice trasposizione , siccome fu già osser.
>

vato da uomini periti di molte lingue parlate oggidì in


Europa come da un eloquente Arteaga, distingue i di
versi casi colla sola inflessione dei nomi senza l'ajuto
degli articoli , che sono attributo essenziale delle mo
1 derne , e soinministra tutte quelle formole , o modi di
re , le quali rendono atto il discorso a dipingere per
eccellenza le differenti passioni del cuor umano , Noi
l'abbiamo già dimostrato nel secondo tomo delle no
stre : Notizie Istorico - Critiche sulle Antichità , Storia , ee
Letteratura de' Rngusei. Questa grammatica ne sarà un'
altra prova anche più diretta , potendosi con essa isti
tuire un sensibile paragone fra l'idioma Illirico , e il
Greco , ed il Latino ,
Prefazione .
Fra i dialetti primarj di questa lingua si attirario
panicolarmente lo sguardo il Russo , il Polacco , il Boe
mo , e l'Illirico . I dialetti del Nord hanno avuto in
questi ultimi tempi dei benemeriti letterati , che inco.
saggiti dalla munificenza dei Regnanti , e dalla splen
didezza di nobilissimi Mecenati sonosi presi la cura
di far dei buoni Lessici , e Grammatiche . Fra le altre
sento essere meritamente rinomata quella , che pel dia
letto Poiono ha pubblicata il celebre Padre Konatski
anch'egli Religioso delle Scuole Pie , è i principi filo *
sofici , e regole generali della quale potranno forse ser
vire per ogni altro dialetto Slavo . Non fumino , stan
te le circostanze de' tempi, sì fortunati , malgrado le
premure usate , di poteria avere da sì remote contrade .
Il dialetto Illirico , ó Dalmato-Bosnese è il più per
fetto di tutti . Esso conserva tuttora la sua purezza ,
.

e semplicità antica à segno tale , che i Dalınato - Illirici


sono facilmente capiti in tutti idialetti ; mentre all'op
posto i Russi, i Polachi , ed i Boemi parte per motivo
della diversa loro pronunzia , parte , perchè ogni dia
letto ha dei vocaboli non comuni ad altro dialetto , e
ne adotta dei nuovi dalle straniere lingue , non sono
così di leggieri intesi dai Dalmati , e dagl' Ilirici . In
generale si può dire , che la dizione letterale dei dia
letti del Nord corrisponde alla volgare del dialetto
Dalmato - Illirico . Quindi nulla di più fedele , e sem
plice , di più grave , e maestoso della versione Illirica
della Sacra Scrittura , del Messale , Breviario , e Rituale
Romano , e degli altri libri Liturgici , con cui anche
in oggi in qualche luogo della Dalmazia celebtansi i
Sacri Misteri della Religione .
Dopo la rinascenza delle lettere trovossi subitateti
te fra i Dalmato - Illirici chi rivoltosi a coltivar la pa
uia lingua diede all'antica poesia nazionale una no
vella forma così leggiadra , e bella , che sotto ogni a
spetto ella regge al paragone con quella delle più col
te nazioni antiche , e moderne . Ragusa , che fù poi
ben presto seguita dalle altre Città Dalmatiche , otten .
ne il primo vanto . Dallo scadere del 1400 sino alla
metà del decorso secolo sono giusti i Ragasei a tal se .
vi Prefazione :
gno di poetiche ricchezze nazionali, che , se tutte si
dessero alla pubblica luce , formar se ne potrebbero
trenta non piccoli voluini. Ne giudicar si potrebbero
spregievoli ricchezze. L'Osmanide ( 1 ) poema Epico d'a
na data anteriore al Paradiso perduto di Milion , ed alla
Enriade di Voltaire , alcuni poemetti seri , burleschi ,
e satirici , parecchie Egloghe, e Idilj pastorali, varie
>

Tragedie , un numero grande di Canzoni di ogni ge


nere ,,ed in ogni metro , quattro delle più belle Tra
gedie Greche , l' Aminta , il Pastor Fido , la Merope
del Maffei, molti Drammi del Metastasio , e le più
belle Comedie del Molier , e del Goldoni trasportate
in lilirico torrebbero dall'obblivione i nomi dei Dar
ſcich , dei Menze , dei Vetrani , dei Demitri, dei Giu
branovich , dei Nali , dei Bona , dei Maſcibradich dei
Luccari , dei Ragnina, degli ſlatarich , dei Gundula ,- .

dei Palmotta , dei Giorgi , dei Bettondi , dei Tudisi ', e


>

dei Sorgo , e darebbero a divedere , che queste produ


zioni inedite particolarmente rapporto ai pregi di lin
gua non sono punto inferiori alle molte edite , a cui
già tanto giustamente si applaude dai nazionali . Ma
mentre da questi illustri cigni del Parnasso Illirico dal
le rive della novella Epidauro risuonar si faceva la lor
cettra in ogni genere di poesia , gli Ektorovich , i Ma
ruli , Cassich , i Canavellich , i Georgicevich , i Bar
Takovich , gli Zorarich , gli Ivaniscevich , i Vitalich , ed
altri facevano loro eco da varie città , ed isole della
Dalmazia arricchendo ogni giorno più il patrio idioma..
Il dialetto Illirico è ancor molio da commendarsi
pei varj Dicionari, che esso vanta . lo non parlo del
Lessico Latino Illirico d -1 P. Andrea Jambrescich , €e
del Gazofilacio Latino Ilirico del P. Giovanni Bello
stonez , essendo più propri pei Carno -Croati, che per
gl'Illirici propriamente detti . E' bensì da ricordarsi
il meno voluminoso del P. Micalia , che e appaga i

( 1) L' Osmenide alquanto dopo la prima Edizione di questa Gramma


fira "si stampò a Razsa dall' istesso Tipografo Martecchini nel 1826.
Prefazione . vii
dotti , ed è a portata del volgo ; il Dizionario Italiano
Illirico del P, Dellabella mancante di molte voci , ma
egregiamente ideato , ed eseguito ; j! bel Dizionario
portatile lllirico- Italiano-Tedesco del Ch. Sig. Giusep
pe Voltigi , da cui gli amatori delle cose patrie, ed
antiche aspettano un'interessante opera sulle antichità
dell' Illirico ; finalmente il gran Dizionario Latino - Ita
liano- Illirico , Illirico- Italiano-Latino , ed Italiano- Illi
rico-Latino del P. Gioachino Stulli . Questo uomo esi
mio , che ha passata tutta la sua vita intorno a questa
grande opera ,> ba impressa la prima parte in Buda, e
la seconda ee terza in Ragusa sua patria. Questo triplice
Dizionario compreso in sei grossi volumi , che abbrac
cia i termini d'ogni dialetto Illirico , o Slavo , e su di
cui sarebbe cosa lunga l'entrare in particolarità , non
può non farne nascere un filosofico , e ragionato come
quello delle altre colte lingue .
Una gran cosa però manca tuttora al dialetto Dal
mato - Illirico , una grammatica , la quale , nel mentre ,
che fisserebbe le vere , e costanti regole di scrivere , e
1
comporre pei Nazionali , renderebbe cognita presso
gli esteri la lingua >, ed acquisterebbe rinomanza , e fa
ma agli Scrittori, ed alla nazione intiera . Acceneremo
di volo ciò , che è passato sotto il nostro sguardo in
questo genere .
Una grammatica pel dialetto Illirico- Carnjolano com
1 parve alla luce sullo scader del 1500 fatta da Adamo
Bohoriz in lingua Latina , e Tedesca . Era il Bohoriz
9

della scuola di Filippo Melantone , e Grecizzava come


il suo maestro . Quindi egli introdusse il numero duale
nei noini >, e nei verbi, l'investigazione dei temi , ed
altre cose simili all'uso dei Greci , le quali nulla pro
prie essendo dell'Illirica favella vi arrecano perciò del
turbamento , e della confusione . Un'altra ragione ren
de quasi inutile ağli Illirici la grammatica Bohoriziana ,
ed è , che il dialetto , per cui fu composta , cioè il
Carniolano, essendo assai corrotto dai vocaboli , e da
qualche tratto di sintassi di altre lingue , i Dalmato -Il
lirici non possono prevalersene , se non se rapporto a
qualche regola generale >, ed ai termini veramente di
viii Prefazione .
radice Illirica . Non è tuttavia una tale grammatica
senza merito pei Carniolani , e per chi volesse cono
scere la gran connessione , che vi è fra la sintassi Il
lirica , e Latina .
Nel 1604 il P. Bartolommeo Cassich nativo dell'isola
di Cherso pubblicò in Roma le istituzioni della linguis
Illirica in Latino , Confessa egli di non aver avuto chi
seguire, perchè prima di lui nessuno avea trattato una
tal materia . Non può dunque il Cassio abbastanza en
comiarsi per avere il primo distinte , ' e formate , dirò
così , le declinazioni dei nomi , e le conjugazioni dei
verbi Illirici , e di aver quà , e là , assai digiunamente
per altro , data qualche regola sulle varie parti del di
scorso . Avendo egli stesso conosciuto la poca estensio
ne del suo lavoro s'augurava , che qualche dotto na
zionale compisse ciò , che egli avea incominciato . Pa.

reva senza dubbio , che , fatti i primi passi , che son


sempre i più difficili , nel corso di due secoli si avreb
be dovuto trovare chi si accingesse a questa cotanto
utile , e desiata opera . Eppure , non ostante , che al
cuni abbiano lavorato in questo genere , non si son
fatti grandi avvanzamenti .
Infaui tutto ciò , che si è fatto dopo , ad eccezione
delle istruzioni Grammaticali del Dellabella , non può
servire , che alla gioventù Illirica per apprendere la
lingua Latina , o Italiana . Come utile agli studiosi del
la Latinità è ben nota a Nazionali la versione Illirica
dei primi elementi della Grammatica dell'Alvaro stam
para in Roma nel 1637 a spese di Propaganda ; la
la Grammatichina del P. Tommaso Babbich in oggi
meritamente del tutto dimenticata ; quella del P. Lo
renzo da Gljubuski meglio ideata , ed eseguita , e quel
la del P. Giuseppe Giurini , che porta il vauto sopra
tutte le altre .
La Grammatica poi , che il P. Giacomo Micalia pre
mise al suo Illirico Dizionario impresso in Loretto
nel 1649 a spese pur di Propaganda , nulla può giova
Te per apprendere l'Illirico , contenendo soltanto po
shi precetti in lingua Illirica per imparare l' Italiano .
Le istruzioni grammaticali , che il P. Ardellio Del
!

Prefazione. ix
labella nel 1728 insieme col suo Dizionario stampò ir
Venezia , costituiscono quanto si ha in questo genere
di migliore . Ma esse non sono molto più copiose del
le istruzioni del Cassio , e rapporto alla sintassi Illiri
ca , che è la parte più essenziale nelle grammatiche
delle madri lingue , essa è pur quasi affatto dimentica
ta . Vi è anche in oggi chi sostiene per tradizione ,
che questa piccola grammatica sia opera del celebre
Abate Igoazio Giorgi . Io non so altro , se non che
il Giorgi la rivide insieme col Dizionario , allorchè si
dovea stampare l'una , e l'altro , attestandolo l'istesso
Dellabella .
Tutte queste grammatiche sì di antica , come di re
cenie data >, delle quali abbiamo finora parlato , sono
così rare , che laverle ci è costato la penosa ricerca
di qualche anno . La loro esistenza è di niuna utilità ,
e vantaggio . Quindi quando da noi altro non si faces
se colla presente grammatica , che riprodurre ciò , che
esiste , che è grandemente ricercato , e che non può
aversi , si farebbe tuttavia una cosa da non giudicarsi
inutile agli stranieri , e discara ai nazionali .
Ma poi ci lusinghiamo d'aver fatto qualche cosa di
più , sebbene non siasi potuto far tutto ciò , che vole
vamo, e che il soggetto avrebbe richiesto . E che altro
.

vuol dire far la grammatica ďuna lingua , la quale o


ancora non l'abbia , o ne abbia soltanto delle imper
ferie , se non un consacrare ad un tal lavoro il più
>

difficile, sterile , e nojoso di tutti i lavori letterarj inol


ti , e molii lustri di sua vita ? L'Abate Giorgi , di cui
la lingua Illirica non vanta conoscitor migliore , alla
sola idea , per quanto dicesi , si ritrasse da una tale
consigliatali impresa , ed il P. Mattei quanto buon gram
matico , altrettanto affettato Scrittore impiegò per ben
trenta anni nel farne ina , che , alla di lui morte pas
sata in mano non si sa di chi , forse non verrà mai al
la luce . Siffatte considerazioni dovevano fat perdere
di mira questo progetto anche a noi , che stranieri sal
suolo degl' Illirici, e sprovveduti delle necessarie co
gnizioni non abbiamo potuto dare allo studio di que
sta lingua , se non i ritagli di tempo , che da qualche
Prefazione .
anno in quà sopravvanzano all'esercizio della nostra
professione. Grande certamente può sembrare il no
stro ardire . Ma se le cose letterarie dovessero essere
soltanto trattate da chi d'un solo slancio capace fosse
di portarle alla loro perfezione , la maggior parte del .
le arti , e delle scienze sarebbe per anco nella sua fan
ciullezza . Non è egli vero , che in ogni facoltà i cat
tivi scrittori hanno preceduto i mediocri, ed i medio
cri i grandi? Da trenta cattivi corsi di Filosofia , p. e . ,
si è alfine trovato chi ha saputo ricavarne un buono .
La lingua Illirica non è ancora abbastanza ricca di cat
tive grainmatiche . La nostra ne accresce il numero ,
e potrà forse un gʻorno servire per farne nascere una
buona , che noi desideriamo più d'ogni altro . E ciò.

basti sulle opposizioni, che ci possono esser faite .


Del resto è affatto superfluo il parlare del metodo ,
che abbiamo creduto dover seguire , e della fatica , ,che
ci è costato il presente lavoro. Quello è a tutti visibi
le , e questa non potea esser sostenuta , che da on vi
vissimo trasporto per questa lingua , dall'idea dell'uti
lità dell'intrapresa , e da quel piacere , che si prova
allorchè internandosi nello studio di una lingua si vie
ne a conoscere il carattere fisico , e morale dei popo
li , che la parlano : nel che si trova più di filosofia di
quello , che volgarmente si crede , e si ha in giusto
eompenso per quelle fatiche , che accompagnano siffat-,
ti stud;. Abbiamo eliminata l'ipotetica , ed incomo
>

dissima divisione di verbi transitivi , ed intransitivi ,


e le altre sụddivisioni introdotte dal P. Cassio , per
dar luogo alla semplice di verbi attivi , passivi , neutri ,
ed impersonali . Prestiamo delle tavole , che offrono ad
un colpo d occhio la diversità, che vi è fra declinazio
ne , e declinazione >, e fra conjugazione , e conjugazio
ne . Le lingue da bel principio deggionsi imparare ,
dirò così , materialmente , Turto ciò , che ferisce i sen
si per ritenere con maggior facilità a mente ciò , che
s'impara , è tutto eccellente . Intanto subentra poi la
riflessione, ed allora con sorpresa ci accorgiamo di
saper' per principi quelle cose , che soltanto sapevamo
per meccanismo .
Prefazione . xi
La sintassi Launa era la sola , che ci potesse servir
di norma per ordinare l'Illirica . Dove nulla vi era di
fisso , e determinato , si è seguita la via del buon seu
so . Alle appendici dei grammatici Latini si son pre
feriti gli avvertimenti , in cui subitamente dopo la re
gola generale s'assegna l'eccezione, se vi ha luogo .
Qualcheduno ci dimanderà se tali veramente siano le
regole della costruzione Illirica , e tale l'ordine , con
cui dovevano essere distribuite .- Noi gli rispondiamo ,
che , quando siano vere , ed incontrastabili , perchè a
>

doprate dai Classici , ed in uso giornaliero in bocca


dei viventi , non ha luogo una tal domanda . Per cam,
>

minar sicuri , si è , dirò così , decomposta la lingua, e


nel nuovamente ricomporla si sono scorte , e formate
le regole fissate . Questa è la via , che hanno tenuta i
primi Grammatici della lingua Greca , e Latina . Si so
no addotte delle autorità , quando occorrevano , e si
sono quà , e là inseriti dei molti esempi, e le più bel,
le frasi , e maniere di dire estratte da Autori classici ,
che era superfluo ad ogni pagina citare .
Finalmente non ho parimenti trascurato di . consul
tarmi con chi senza essere nè troppo libero , ne trop
po scrupoloso in questo genere di studj poteva darmi
dei lumi sicuri . Fra gli altri mi rivolsi al Sig. Gian
Juca Volanti , che con cordoglio di tutta Ragnisa la
morte rapi , sono già cinque mesi. Questo uomo , che
ad una memoria affatto mirabile univa una critica fran
ca ,' ę sicura, e che presso i suoi nazionali si fece per
più di quaranta anni ammirare per i suoi talenti nel
pobblico impiego di Segretario , possedea molto fon
datamente la lingua Illirica, di cui si rese benemerito .
Desso fu , che fece imprimere le belle prediche Illiri
che del P. Bernardo Zuzzeri pur Raguseo , e che con
un ' travaglio di dodici anni ridusse alla vera lezione il
celebre poema Illirico, che è poto sotto il nome di
Osmanide di Gianfrancesco Gondola , avendodò di più
commentato con giudiziose note contenute in quaran
. ta fogli di suo manoscritto . Alla morte del celebre
Mons. Marotti già Segretario dei Brevi ad Principes di
N. S. Papa Pio VII , il Volanti divenuto erede degli
xii Prefazione .
scritti del famoso Poeta Latino Raimonda Cunich , an.

che egli Raguseo impiego più anni nel raccoglierli , ed


ordinarli , il preziossissimo manoscritto , che come
quello dell'Osmanide trovasi in oggi presso il di lui
amico , ed erede Sig. Savino Marini , contiene 4000
Epigrammi di vario genere , 15 Orazioni Latine, 40
Elegie, molti Endecassilabi , alcuni Carmi , e vari Sera
modi, produzioni non mai stampate , e per cui lo
scorso secolo non temedi venir al paragone con quello
di Augusto . La morte , che rion permise al Volanti
d'incominciar l'edizione del poema del Gandola , e
delle opere postume del Cunich , come aveva già idea
10 , tolse pure a me il vantaggio di potere assoggettare
al di lui giudizio quella parte della presente Gramma
tica , che tratta sulla sintassi dei verbi . Mi si perdo
nerà questa piccola digressione su d'un uomo, con
cui sebbene non abbia avuto relazione , e conoscenza ,
che negli ultimi inesi di sua vita , tuttavia mi stimo fe.
lice di aver l'incontro di farne onorata ricordanza . Ma
veniamo all'ortografia , cosa della più alta importanza ,
Hanno gli Illirici due alfabeti propri per la scrittu
ra , e per la pronunzia della loro lingua, la Bukviza ,
e la Cjurliza . Del primo alfabeto , che è pur chiamato
Glagolitico, o Geroliminiano , si vuole , che S. Girola
mo sia l'autore ; ma è di una data di gran lunga ana
teriore , essendo stato l'alfabeto degli antichi Traco
Frigi . Del secondo furono inventori s . Cirillo , e s.
Metodio , che nel nono secolo convertirono molti po
poli Slavi alla fede Cristiana . Il Glagolitico , e Gero
liminjano , è singolare nel suo genere , ed ha della re
lazio , e coll'alfabeto Greco primitivo , con qello degli
2

Etruschi, e col Runico antico ; ciò , che mostra , chę


tutti gli alfabeti si riferiscono ad una sola , ed unica
sorgente , l1 Cirilliano poi è composto di lettere Gla- .
golitiche , e Greche . I Russi , i Serviani, e qualche
alıra popolazione Slava si servono del Cirilliano , che
al di d'oggi va adottando delle lettere Latine . Il Gla .
golitico e in oso presso gli Ecclesiastici Cattolici , che
in qualche luogo della Dalmazia seguono la Liturgia
Illirica .
Prefazione . xii ;
I Polacchi , i Boemi , ed i Sorabi , o Lusati hanno
adottate le lettere Latine quasi all'uso dei Tedeschi ;
e i Croati , i Bosnesi, e i Dalmato - Illirici lungo PA
dria adoprano anch'essi l' alfabeto Latino . Io non so
quali siano le difficoltà degli Slavo- Illirici settentriona.
li nello scrivere la propria lingua con elementi di lot
patura incapaci di rendere il suono , che si deve , e si
desidera ; nè cerco per ora di saperle . So bene, che
ľ imbarrazzo , in cai si trovano i Dalmato- Illirici , non
potrebbe essere maggiore . Chiunque fra essi ha dato ,
o dà qnalche produzione alla luce , confessa l'insufficien
za dell'alfabeto Latino per esprimere il suono di mol
tissime voci Illiriche , si duole , e si rain marića di non
aver una ortografia fissa , e costante di seguire , e in
tanio in vece d'imitare quella degli scrittori più raga
guardevoli , ed accreditati ne conia upa nuova , che
poi giustifica con lunghe inutili dicerie . Ma e fino a
.

quando durerà un tal disordine cotanto fonesto ai pro


gressi della lingua , e della coltura ? Giacche si vuole un
alfabeto straniero , dirò schiettamente quel , che penso
su questo proposito .
E ' noto a tutti i coltivatori della lingua Illirica quan
to l'Ab. Ignazio Giorgi , ed il P. Ardelio Dellabella ne
siano stati benemeriti , avendosi del primo alle stampe
la versione di tutti i Salmi di Davidde giudicata a ra.
gione dagl' intendenti per un capo d'opera , un poe
metto in sette canti sui sospiri di S. Maria Maddale
na ; e' un gran numero di altri componimenti di ogni
genere , e metro parte editi , e parte inediti , ma tutti
d'un merito singolare ; ed il secondo essendo l'autore
d'un eccellente Lessico Italiano - Latino - Dlitico , e di
un tomo di eleganti discorsi sacri ultimamente impres
si in Venezia , e molto sfigurati dagli errori di stampa .
Questi due grandi uomini coetanei, ed amici cercaro
no colla stampa delle loro opere di fissar le regole
dell'ortografia Illirica , avendone il Giorgi premesse al
cune al suo poema sulla Maddalena , e il Dellabella all
suo Dizionario dell ' Edizione Veneta : Il massimo di
vario , che si osserva fra quella dell'uno , e dell'altro
consiste nell'uso di due diverse lettere nello scrivere
Xiv Prefazione :
alcune parole . 11 Giorgi usa l’ſ nella voce , p. e. ,
ſa-scio , perchè , che il Dellabella scrive 3a- scio colla
lettera Glagolitica ſemglja 3. Quello si serve delle due
consonanti ſc nello scrivere , p. e. , ſcena , donna , e
questo scrive xena col x .
Supposta anche per un momento la liberià di poter
si servire a capriccio delle leitere , in cui non s'ac
cordano questi due letterati , sembrava certamente , che
nel resto ciascuno avreble dovuto uniformarsi alla lo:
to maniera di scrivere . Eppure è successo tutto l'op
.

posto , e si seguita tuttora a discordare in un punto ,


>

in cui tutti debbono andar minutamente d'accordo .


E come mai si potrebbe esser in comunicazione fra
le città , e popolazioni dell'Illirico , e della Dalmazia
>

per mezzo delle loro opere , se i Bosnesi , ed ; Croa


ti adoprano fra di loro una diversa ortografia , e se le
città della Dalmazia discordando da quelli scrivono an
che esse senza regole fisse , e determinate ? Le produ
zioni Illiriche dei Ragusei sono in gran pregio presso
i doui di Zara , Spalatro , Traù , e Cattaro , ed i Ra
> > >

gusei non sono alcerio avari di lodi sa ciò , che di


buono vantano queste citià . Ma quando si tratta di
leggersi , si disprezzano a vicenda per l'ortografia , e
si finisce col non leggersi. Ma e chi ha ragione ? Può
ciascuno in questo genere seguire il proprio capriccio ?
l'ortografia di chi dovrà abbracciarsi ? Come sulle ri- .
ve dell Adria non vi è stata , e non vi è Accademia ,
che l'abbia stabilita , e la stabilisca ; e come il Giorgi ,
e il Dellabella fanpo testo , e sono già seguiti dai più
giudiziosi : così io credo , che l'ortografia di questi due
celebri uomini debba essere la sola da stabilirsi , e a
dottarsi , tanto più , che è ragionevolissima , come ve
dremo . Essi in sostanza non si sono prefissi , se non
un solo principio verissimo , e che è di dare all'alfa
beto Latino nello scrivere con esso le voci Illiriche
quel valore , che ha , quando con le medesime lettere
si scrivono le voci Larine, o Italiane ; ciò che noi fa
remo coll'esperienza .
Nè mi si dica essere impossibile di poter fissare
l'ortografia Illirica , essendo assai diversa la inaniera di
Prefazione . XV
pronunciare non solo fra provincia , e provincia , fra
>

città , e cità, ma anche fra i distret i d'una provin


cia , e città stessa . Perciocchè i Lucchesi, ed i Fioren
tini pronunciano le parole Italiane diversamente dai
Romani , e Napoietani, e questi in un modo ben dia
verso dai Bolognesi , Veneziani, Milanesi, e Piemon
tesi ; ma nello scrivere si uniformano poi tutti alle
medesiine regole , e si fauno , come di fatti lo sono ,
popoli d'una istessa nazione , e lingua >, malgrado il
gran divario di pronuncia , e la differenza dei dialet
ti . L'istesso si dica delle altre lingue viventi . Ora
perchè non dovrà accadere lo stesso presso i popoli
della lingua Dalmato-Illirica; che è molto più unifora
me e per la pronuncia , e per la massa dei vocaboli
tra le popolazioni , che la parlano , di quello , che sia
L'Italiana presso le varie genti d'Italia ? Si pronunci
pare come porta l'uso del proprio paese , ma nello
scrivere si osser vino le stesse regole .
Che se poi qualcheduno ricusasse di adattarvisi o pel
miserabile pregio di singolarità in ciò , che non si am
mette ; o pel troppo attaccainento all'antichità , o pel
.

difetto d'istruirsi , o finalmente pel vapo puntiglio di


non dare il vanto in questo genere ad una provincia ,
e città piuttosto , che ad un'altra , se gli potrebbe ri
spondere, che non è più tempo di scherzare sa un
punto di tanta necessità ; che , se ha qualche cosa di
migliore di quello , che fu fissato dal Giorgi , e dal
Dellabella , lo produca ; che l'Accademia Francese in
ciò , che trovò di buono nell'ortografia propostale da
Letterari di diverse provincie , e città , l'abbracciò im
mantinenti ; e che infine non vi è alcun dubbio , che
nel fissare tali regole si debba aver maggior riguardo
a quel luogo, dove la lingua ha più monumenti , e do
ve meglio si parla , e si scrive .
Che la lingua Illirica sia tale presso i Ragusei , è co
sa notissima a tutti i dotti delle remotissime contraide
Slavo-Iliriche; non che a quelli della Dalmazia . Il
Dellabella , che era Italiano , e alternò il suo lungo sog
Fiorno ora in Ragusa , ed ora in Spalatro , dove morì,
Gompose il suo Dizionario sui monumenti detterari ,
xvi Prefazione .
sul dialetto d'ogni provincia , e città Dalmatica ; ma
relfissar la sua ortografia s'attenne specialmente ai
Ragusei , i quali a preferenza d'ogni alıra popolazio
ne Illirica sono assai meglio intesi da' Polacchi , dai
Russi,> e dai Boemi. Il dialetto Ragusino è rispetto als
la lingua Slavo-Illirica ciò , che fu l' Attico per la Gré.
ca , o ciò >, che è il Toscano per l'Italiana .
Non si dee ancora tralasciare di far avvertire , che
si distaccheranno le parole composte col seguente segno
- non già perchè un tal metodo debba essere seguito
nello scrivere , ma unicamente per mettere lo studioso
in istato di conoscere la formazione dei vocaboli , e
di rilevarne il significato . Senza una Grammatica , ed
un Lessico , che materialmente , dirò cosi , mostri sif
fatte unioni di voci Illiriche , il vero genio di questa
lingua sarà sempre ignorato dagli stessi nazionali, non
che dagli stranieri . L'analisi delle lingue è simile a
quella , che si fa su ogni altro corpo . Come poter co
noscere una sostanza , ove si ignorino gli elementi ,
che la compongono ? Come analizzare il pensiero , se
non si sappia il valore dei segni , o vocaboli , che deb
bono esprimerlo ?
Nè meno favorevole speriamo, che sia per essere il
pubblico giudizio sugli accenti Ilirici, che ci è parso
espediente di riadottare, e su di cui parleremo alitove
più opportunamente . Si accorda, che gl'insegnamenti
prescritti dal Dellabella su questo particolare dovreb
Lero essere molto più estesi , e precisi. Ma è vero al
iresi , che bastano per imparare a pronunciare retta
mente la lingua Illirica . Il più essenziale è il circon
flesso , perchè allunga considerabiimente la sillaba , e rap
porto ad esso speriamo d'essere stati esatti .
Deggio ancor pregare caldamente i miei eruditi lege
gitori nazionali a farmi avvertito di tutto ciò , in che
avrò preso abbaglio , e di comunicarmi per iscritto i
relativi schiarimenti. Questo è l'unico mezzo di mi
gliorar le produzioni letterarie , e particolarmente qué
sta Grammatica , che deve essere basata sul sentimento
univoco dei doui viventi della nazione , quando si cre
da , che non si abbia abbastanza di monumenti anti
Prefazione . xvii
chi da poterne fissar tutte le regole, e quando siamillo
che pur troppo mi sarà accaduto ) sfuggita in sì gran va
rietà di precetti , note , ed avvertimenti qualche cosa ne
cessaria , o degna di riflessione .
Forse qualche regola , e particolarmente molti termi
ni del dialetto Raguseo non saranno in oso nella Dal
mazia inferiore , è superiore .Maio in ciò mi sơn la
sciato guidare dalla ragione , avendo por inseriti non
pochi vocaboli del dialetto Dalınatico, i quali so non
essere in voga presso i Ragusei . Nè una ial cosa dee
punto urtare l'amor proprio degl'uni, e degli altri .
Purchè fossero parole veramente di radice Ilirica , ed
in uso lungo il lido dell' Adria ,> e dell'interno della Dal
mazia , e dell'Ilirico , tutte avevano diritto di entrare
in questa Grammatica ; nè vera ragion sufficiente di
dar la precedenza alle une piuttosto , che alle altre >, non
essendo la lingua Illirica formata dal suo dialetto d'una
citià , o provincia, ma bensì da varj dialetti di molte
città , e regioni .
Gli esteri finalmente ci perdoneranno , se in questa
prefazione siamo stati così prolissi . Si tratta di fissare,
e far conoscere le regole d'una lingua , che ha tutto il
>

merito di essere conosciuta >, e imparata ,

>
Trattato sull'Ortografia Illiiich .
L'Alfabeto è quel ritrovato maraviglioso , con coi
si conservano nel loro stato naturale , e si pronunciano
>

col loro vero accento i vocaboli delle lingue . Il nome


a dunque delle lettere dell'Alíabeto , la lor forma, il
Joro iuono , la lor divisione , e pronuncia è come la
base , ed il fondamento dello scrivere , e del parlare .

Alfabeto Latino adattato alla lingua Illirica .

Aa , Bb , Cc, Dd , Ee , Ff , Gg , H h , li, J , K k ,
>

LI , Mm , N1 , 00 , PP , Rr , Ss , SJ , Tt , Uu ,
Yv , ጊZz..

Delle lettere vocali , e della lor pronuncia .

Le vocali 7, ch' entrano nella lingua Illirica , sono @ ,


. , i , o , u , come nella Latina , e nella Italiana . Il lor
>

suono , generalmente parlando , è altresì il medesimo .


Lo straniero dee però farsi un abito , dirò così , di
pronunciarle sempre aperte , siccome fanno gl'Illirici .
Siccome poi le vocali possono ricevere degli accenti ,
che ora alzano , ora deprimono ,, ed ora allungano il
tuono delle sillabe , così, quando parleremo dell'ac
cento , daremo le opportune regole sulle vocali con
siderandole come acceutate .

Dei dittonghi .

G'Illirici, propriamente parlando , non hanno dit


jonghi , giacchè parlano come scrivono , e viceversa .
Potrebbe tuttavia considerarsi come tale l'unione delle
due vocali ie , che i Dalmati pronunciano come i ,> om.
mettendo affatto l'e anche nello scrivere . . I Rago sei
all'opposto ( ciò , che pur si osserva presso i Polacchi
ed i Boemi in molte voci ) sostituendo all' i vocale l'j
consonante scrivono , e pronunciano constantemente je ,
come nelle parole bljéd , pallido, bjeio , bianco , mljeko,
larte , mjeséz , luna , rjeli, dire , rjéc , purola éc. , men
2
mentre i Dilmati pronunciano e scrivono blid , bilo,
iliko , misez , riti , e ric.
Alcuni però fra gli scrittori Dalmati sogliono scri
vere simili parole con doppia ij , sostituendo all'e dei
Ragusei un j consonanie , come : nijsam , non sono , lijp ,
bello , dijvojka , zitella ec. in vece di ni - jesam , ljep,
djevojka . Infaiti la pronuncia di tali voci in bocca dei
Dalmati corrisponde veramente al suono di due ij .
Una siffatta elisione avendo luogo in moltissimi ter .
mini, e talora anche due volte in uno istesso termine ,
è incredibile la differenza , che essa introduce fra il di
aleito di Ragusa , e quello della Dalmazia . So, che è im.
possibile di far adottare in parlando la pronunucia di
questo e dove non è in uso ; ma nello scrivere , giac
chè al orecchio rende più dolce la cadenza dei voca
boli, e ne conserva l'etimologia , dovrebbe , per ispiri
to di uniformità , da ognuno onninamente adottarsi .
Dell'a da pronunciarsi in alcune voci quasi per 6 .

L'a , che in varie parole Illiriche scritte con lettere


>

Latine incontrasi prima della lettera r unita però con


qualche altra consonante , nell' Alfabeto Glagolitico , o
Cirilliano si scrive per e , e atteso la forza, che gli da
i consonante , che segue lr , pronunciasi con un
certo suono , che ha davia , e delle ad un tempo
stesso . Non saprei perchè i primi , che scrissero in
Hirico coi caraiteri Latini , abbiano convertito quest i
e in a , e siano stati seguiti anche da coloro , che non
ignoravano esser ciò malamente fatio . L'uso però ha
da gran tempo prevalso ,2 e noi sull'esempio del Giorgi,
e del Dellabella adottiamo pure l'a , e lo contrasegnia
mo col seguente segno ( a ) , che indicherà un tale â
diventare quasi un e alqunto aspramente pronunciato ,
ed alla sfuggita , come nelle voci : svârba , fine, sârze ,
cuore , bârsctan , ellera , gârliti , abbracciare .
Il P. Mattei si servì del ditiongo Latino æ , che non
ha un tal suono , e che per gli Illirici è lettera barbara .
Quando si debba adoperare la i vocale .
La i , che precede le consonanii , o che unita ad
altra vocale non forma sillaba , o non dà una forza in
solita alla pronuncia , si scrive sempre vocale , come
nelle voci iſiti, sortire , ne
. iſvärsnos , inperfezione , prie ,
prima , il-gùbio , perduto .
Dell w$0 della il vocale .

La u vocale può aver luogo prima , e dopo di una


consonante , ed ora in mezzo a due , spesso dopo una
vocale , ed ogni qualvolta fa sillaba senza forza straor
dinaria di pronuncia , come upârtiti-se , ingerirsi, blīſu ,
vicino >, pūt , strada , priufeli , soggiungere etc.
La u dal Dalmati in alcune voci pronunciasi,> e scri
vesi per i , dicendosi da essi ; p. e ., sliscjali , sliscio ,
>

sentire , sentito , mentre dai Ragusei si scrive , e pro


nuncia slùfcjati , e siùscio .
Dell'unione dell i vocale coll'j consonante .
Talvolta l’i vocale precede l'j consonante , e vice
versa , secondo , che il diverso tuono della pronuncia
richiede . Nelle parole coinposte d'ordinario , il vocale
precede il consonante , come : ni.je , non è ; ni- jedan ,
>

nessuno ; ghdi-je , dove è ; pri- jestit-se ,mangiar a sazi


età . Non sono da imitarsi quelli , che adottano o il
solo i vocale , o il solo consonante , scrivendo : niedan ,
o njedan , nie o nje , perchè deturpano le parole com
posie , e la loro pronuncia . In poesia si potrà tuttavia
scrivere nie , niedan , se per ragione della quantità si
avrà bisogno d'una sillaba sola .
Alcune voci poi sembrano ricercar di lor natura i
due ij , tuttocchè esse non siano parole composte >

come : boſcija , divina , uvrijedio , ofſeso, ofdravijo , risa.


nato ec.

L'j consonante ( secondo l'ortografia di alcuni ) prece


de il vocale in alcune sersone del preterito perfetto
del verbo biti , essere , come ti bji , on bii , iu fosti,
colui fu , sebbene come in altre voci , si debba soltanto
adoperare un i vocale , come richiede la pronuncia ,
Quindi noi scriviamo ti bî , tu fosti , ou bî , colui fu ;
>

nè seguiamo coloro , che , solamente per indicare il


numero , e il caso , o la persona , scrivono koji , i qua
li , oni, quelli , hochjee , vogliono, takee , tali , ec.: ba
stando pel legittimo suono della pronuncia un solo i ,
ed e , e dovendosi conoscere i numeri , i casi , e le
persone dal contesto del discorso .
Della doppia aa , ed ii nei genitivi plurali .
Il Giorgi , e il Dellabella adoprano nei genitivi plu
Tali or duesca , or due ii , secondo la diversa declina
zione dei nomi,> sì per distinguere questi genitivi la
altri casi , che terminano in una sola a , ed i , sì an
cora per indicare , che la finale di tali genitivi nella
pronuncia ha il valore quasi di due aa , e di due ii ,
distinti, come : Vlasielaa , dei Nobili ; millostii , delle
grazie ec. Noi seguiamo una sì saggia regola , desideran
do , che sia seguita anche da coloro , che adoprando
un solo a , ed un solo i , con un accento a cappelletto
al disopra scrivono vremena , dei tempi , sladosti, delle
>

dolcezze , in luogo di vremena , sladòsui. In fuori di


questi casi non debbono mai raddoppiarsi le vocali ,
perchè arrecano del turbamento , e della confusione
nella pronuncia . Del resto all'j consonante , che alcu
ni sulla finale di quesii genitivi mettono prima dell'i
locale , noi sostituiamo un altro i vocale , perchè così
ricerca la vera pronuncia .
Delle lettere consonanti , e della lor pronuncia .
Gl Illirici proferiscono le consonanti b , 1 , m , n
p , r ,7 i, a guisa degl ' Italiani. Non è però così delle
altre , di cui ora tenteremo , per quanto si può , di
particolarizzare il vero suono .
C. II c prima, o dopo di una vocale , o consonante
si pronuncia con un suono a quanto aspro , e suidoo .
Il suono del c nelle parole laiane cieco , cece , ( C.
o delle Latine dicit , dicet ec. , pod servir di iorina
nelle Illiriche rècce , disse , rjéci , parole , ucinim , faccio .
5
Il c non va muito con altra vocale , se non coli'e ,
e coll’i , ed avrà il suono di ce, ci , come si è dello
sopra . Colle altre vocali si adopera il k .
Il c sul fine di alcune parole , come : orac, Paralo
ré , kopāc , lo zappatore , kovão, il ferrajo , conserva
l'asprezza del suo suono naturale , ' siccome nelle voci
>

Italiane aceto , acido .


Il c unito ad hi , hja, hje, hjo, hju, come nelle voci
buddúchi, essendo , chiáchko , padre, hòchje, vuole, chio
ro , cieco , chjud , indole , sebbene in apparenza sembri
imitare il suono delle sillabe Italiane ci , cia , ce , cio ,
ciu , nelle voci goccia , frecce , ceci , luccio , ciurma ;
pure una tal sillaba è proferita in un modo da non
potersi esprimere , ed imparare , se non dalla viva vo
ce del maestro . L'istesso suono si ha del pari nella
sillaba ich finale d'alcuni nomi come : mladich, il gia
vinetlo >, kokosich , il pollastrello ec . , e dei cognomi Il
lirici , p. e. , Giurascich , Antunovich , Radincovich ec .
D. II d accoppiato coll ' j consonante , come nelle
voci osudjen , giudicato, ne - osùdjen , non giudicato ,
pronunciasi più mollemente , che quando va unito con
altre lettere .
F. La lettera f unita alle vocali imita il suono delle
sillabe Italiane fa , fe , fi, fo , fu . Nella lingua Illirica
> .

vi sono pochissime parole , in cui entri l'f , come sa


rebbe : úfati, sperare , úfagne, speranza , Aanak , il mal
> 7

di pietra ec .
In alcuni dialetti ' scrivesi abusivamente per f ciò ,
che deve essere scritto o per hu , o per 0v , o per P ,
lettere fra loro affini . Siccbè troverai scritto sféti, san
10 , fäliti , lodare , fàstati , vantarsi , frigati, friggere , fa .
>

fogljak , fiocchetto ec. in vece di sveti , hvaliti , hvasta


si ( l'h pronunciasi aspirata ) prigati, patialich , come
scrivono i Ragusei , che dovrebbero essere seguitati ,
mientre s'attengono essi alla vera indole della Illirica
* favella .
Ritengono però i Ragasei l'f nei nomi propri presi
da altre lingue , come nei nomi , p. e. , Frano , Fran
cesco , Filip , Filippo , ec. , che dalla gente di campagna
si pronunciano Vrano , e Prano , Bilip, e Filip.
@ 3
6
G. Il g unito alle vocali ha il suono di ga , ge , gi ,
go , gu ; ma il ge , gi , scrivesi per ghe , ghi in molte
voci , che l'uso insegnerà , e pronunciasi col suono di
sopra già indicato , Onde pronuncierai gàd , nausea , gā ,
ignudo, gubiti, perdere , come le Italiane gara , godere,
gusto ; e proghje , passò , poghi, va , quasi col suono
di gemere , girare, facendo sentire appena il suono
dell'h .
Si noti però , che ghi, fa ghi , e non gi in molte
voci da apprendersi dall'uso , e quali sono p. e. ghis
day , attillato ; ghinuti , venir meno ; dìghnuti , alzare ,
La lor pronuncia è come nelle voci italiane ghirlanda ,
traghettare .
Il g unito alla cousonante į seguita dalle vocali fa
glja , glje , gli , gljo >, gliu , come nelle parole ſemglia ,
terra ; poglje , pianura ; priategli , amici ; ſemgijo-mjè
raz , geometra ; po-diezljojem , divido ; e la lor pronun
cia corrisponde alle voci Italiane soglia , foglie , figli ,
3

soglio , fogliuzza .
Il g finalmente unito all'h in fine di alcune parole
nel nominativo singolare si pronuncia per gh , e non
per semplice g . Quindi pronuncierai Bõgh , Dio , rūgh ,
hurla , rogh , corno , ec, col suono di gh come nelle già
addotie voci ghirlanda , traghettare.
H. L'h , in fuori dei casi già accennati , nella lingua
Ilirica , e inassime pel dialetto di Ragusa è sempre
lettera gutturale ; e tanto da principio, quanto nel
inezzo dei vocaboli debbesi pronunciare con forte a
spirazione, come nelle voci , p . e, hljèb , pane , hoditi ,
undare , puhati, soffiare. Quando essa serve di finale al
le parole , come: krùh , pane, bimbènieh , degl' ingan
>

natori , si pronuncia con una aspirazione , che appena


si sente .
I popoli sopra tutto inediterranei della Dalmazia , e
dell' Illirico sul principio delle parole sogliono ominet
Ierla , pronunciando , p. e. ochju , voglio , laditi- se ,
rinfrescarsi, lādno , fresco , in cambio di hochju , hladi
ti -se , hladno .
Alcuni scrittori Daimati lasciano anche essi l'h in
iscrivendo . Nulla di più mal fatto . E chi potrebbe
capirli quando scrivono , p. e. polepan , desideroso , oti
gne , volere , invece di po- hiepan ,> e di hotjègoe ? Non
scrivendosi , come ricerca la nativa radicale dei ter
mini , e menandosi per baona , e genuina la pronun
cia d'ogni popolazione , come poter sperare di ridur
se una volta a regole costanti questa lingua ? Avvi chi
scrivę ghláva , testn , ghlúh , sordo ec. , intridendovi l'h ,
che è affatto inutile . Infatti scrivendosi glāva , glüb
nulla vi manca per la vera pronuncia di queste pa
tole .
J. L'j consonante unito alle vocali fa ja , je , jo , ju ,
9

come jadan ,> infelice ; jedan , uno ; josc , ancora ; ju


näk ,> eroe . Egli non ha soltanto luogo colle vocali nel
1
principio delle parole , ma innanzi alle vocali stesse.
nel mezzo , e sul fine delle medesime parole ; se il
tuono della proouncia lo richieda . Laonde scriverai
coll'j consonante, p. e. , le voci nàj- ljèpscia , la più
bella , ubijaju , ammazzano , tvòj , tuo , tvojoj, alla's
tua , dòbroj, alla buona ec. Ma in sul fine delle pa
role , come ivoj, tvojoj ec, si proferisce con un suo
no , che appena si sente in bocca dei Nazionali.
I'j consonante dee poi , secondo l'insegnamento del
Giorgi, formar la finale delle seconde , e terze perso
ne singolari nei preieriti perfetti per distinguerle da
quelle dei presenii dell'indicativo , e dalla seconda di
qualche imperativo , che si debbono scrivere con i vo.
cale . Sicchè si scriverà on gljūbi , egli amd ; on gljūbi ;
egli ama ; on udàri , egli batte ; udari ti , bntti iu ; ti
úci , on úci, tu insegnasti , egli insegnd'; hvali ii , lodr
> > >

tu ; on hvali , colui loda ; ti hvalj ; tu lodasti'; on hvaa


lj , colui lodò ec .
Deggionsi però eccettuare i perfetti di quei verbi ,
che prima dell'i finale banno qualche alıra vocale , co .
me p. e. , gòi, impinguò , dòi , altatto ec. Perciocchè se
tali preteriti si scrivessero con j consonante divenie .
rebbero il primo un nome sostantivo , cioè gòj , che
vuol dire godimento , ed il secondo un'imperativo , va.
le a dire dòj , allatta tu . "
Generalmente parlando , si adopera l'j consonante in
101te le voci , nelle quali l'j o da per se stessa , O CON
8
una , o più consonanti non forma sillaba, ma per fora
marla ha bisogno dell'appoggio d' una qualche voca
le , come nelle parole pòj, canta , kuchja , la casa ec. ,
e soprattutto nei monosillabi, coine ja , io , jùr , già eco
Le voci kjem , cjem , ijem , si scrivono con i conso
nante appunto , perchè si considerano come monosilla
bi .
K. La lettera k unita alle vocali fa ka , ke , ki , ko ,
ku corrispondendo al ca , che , chi , co , cu degli Ita
ljani . Onde pronuncierai harati, riprendere , kèrize ,
frangiette , kìtta , mazzo di fiori, kokósc , gallina , oku
siti , assaggiare , come le voci Italiane carta , scheletro ,
chilo , colore , cucire .
S tonda , o corta . La lettera s , che noi quì a guisa
degli Stampatori chiamiam tonda ", o corta , per distin
guerla da un'altra s , che , come essi, chiameremo cor
>

siva , o lunga , unita alle vocali fa sa , se , si , so , su ,


come nelle voci sàn , sonno , sebar , plebeo , sidro , anco
ra , só , sale, e susresti , incontrare, pronunciandosi co
me nelle parole Italiane sono , seno , sino , sole , .susurro .
ſ corsiva, o langa . Questa dee esprimere il valo
re della lettera Illirica ſèmglia , che ha un suono di
mezzo fra l's , e lo z . Sebbene gl' Italiani , quanto al
lo scrivere , non facciano in oggi fra l's , elſ distin
zione alcuna , nulla di meno nella pronuncia sussiste ,
e sussisierà ognora una gran differenza .
l's, P. e- Che si pronuncia nelle voci Italiane 480 uso ,
casa , corrosivo ec. ha un suono del tutto diverso da quel
To , che ha l's nelle parole morso , moslo , pensare , eGo
Nelle corrette . edizioni dei nostri dottissimi Italiani
Cinquecentisti si ammirano due s , į di differente for
ma , appunto , se non erro , per alludere a questo di
verso suono . Del resto io credo , che si possa dire ,
che il suono dell' | nella pronuncia delle voci Illiriche
ſlàto , oro, Sāvjet , voto , raſlogh , ragione ec. , sia rap
porio al s il medesimo, che nella pronuncia delle vo
ci Italiane . misura , accasare , sbattere , slattare .
I ! Giorgi fu il primo a distinguere queste due lelle. /
re . Il Dellahella , il Micalia , ed altri hanno adottato
la lettera lirica 3. ſemglia , la quale fra le Latine
diventa lettera barbarica , e senza suono per chi non
ne sà il valore . I Dalmati, i Carbo -Croati ec . anche
in oggi in luogo dell' ſ adoperano lo » , scrivendo , p . >

e. , za , per , izpoviditi , confessare , jezik , lingua , in


>

cambio di fa , iſ- povidiēti, jefik . Ma , sia detto con


3 .

buona pace loro , in questo meglio si regolano i Ragu


sei mentre non confondono fra di loro le parole da
scrivere per ſcon quelle , che ricercano lo z .
V. Il v unito alle vocali fa va , ve , vi , vo , ou , co
me voglia , volere, velik , grande, vidim , vedo, vojvo
da , capitaro , svùd , dapertutto . Si unisce anche alle
consonanti , come : vladam , governo , zârv , verme ec .
Esso ha luogo ogni qual volta per formar sillaba ha
bisogno dell'ajuto di una qualche consopante , come si
deduce dagli addotti esempi , e dalle voci , D. e . govo
rim , parlo , raf -govaramse , discorro .
>

In alcuni dialetti, come si è già osservato , jo vece 1

del v si adotta in parecchi termini la lettera f , ob,


dicendosi sfak , ciascuno , brjéme, tempo , ec. in luogo
di svak >, e vrjéme.
Zs. Lo z pronunciasi come presso gl' Italiani . Onde
pronuncierai zjēnna , stima , stàriza , vecchiarella , re
>

zite , dite , come zero , zenzara .


* Dell' unione di più consonanti , e del modo
di pronunciarle .

Regole generali sul loro raddoppiamento .

Due regole possono prescriversi sal raddoppiamento


delle consonanti : 1.9 Si raddoppieranno le consonapri
ogni qual volta il suono , e la forza della pronuncia
sembrerà ricercarlo , come p . e. krùnna , corona, pon
na , piena , bukka >, rumore, ljetto , estate ec . Se non sa.
rai ben versato nella pronuncia Illirica , guardati bede
sol dubbio di non formare una nuova regola . 2.° Sic
come una istessa parola , perchè composta delle istesse
lettere , e sillabe, può significare cose fra di loro total
mente disparate; così , a scanso d'ogni equivoco , ia
un senso raddoppierai la consonanto , tattocchè in al
10
tri casi pel diverso significato ricerchisi una particola
re pronuncia . Eccone degli esem pj lasciati dai maestri
di lingua , e da molti scrittori tuttora o ignorati , o
non seguiti. Mallo , poco ; málo , picciol ; ranna, ferita ;
Tāda, primaticcia ; putt , carne ; pūt, strada ; rått , guer
ra ; rát , punta ; svjènt , consiglio ; svjét, mondo ; muk
ka , tormento ; mūka, farina ec. Gli accenti , che adot
teremo, rimedieranno a molti altri abbagli , che pren
der si potrebbero dagli stranieri .
Kv. Le lettere ku fanno propriamente le veci della
lettera q , di cui gl'Illirici sono privi . Pronunciansi
col far sentire unito insieme il suono distinto di tutte
due le lettere , come p. e. , nelle voci zârkva , chiesa ,
kakva , quale , takvá , tale , kvás , lievito .
G ! ' Illirici sono del pari mancanti della lettera x ,
che potrà tuttavia adoperarsi nei nomi propri tratti da
altre lingae .
CK. Queste due consonanti benchè siano unite in
guisa , che sembrino doversi proferire unitamente , con
viene tuttavia pronunciarle distaccate col proprio lor
suono . Quindi proferirai kucka, cagna , màgka , gaita ,
kokocka, beccaccia ec. facendo sentire il suono stri
dulo , e quasi fischiante del c , come nelle voci aceto ,
acido , o nelle Latine occidit , occidens .
Gn , e Ghgn. Gn innanzi, e dopo le vocali , o con
sonanti nelle voci, p.e. , pómgna, cura , ògagn , fuoco
ec. , pronunciasi come nelle Italiane . magagna , magni
fico .
L'h in mezzo ad un g , e gn ritiene il suono di gh,
e non di puro g sicchè pronuncierai oghgna , del fuo
co ; òghgnévit, infuocato ec. , come le voci Italiane sog
• ghigno , sogghignare.
Sc , ed Sct. Sc unito alle vocali fa scja , sce , sci ,
scjo ,> scju , ed sci fa scta , scte ; scti , scto , sctu . Per lo
che nelle voci nasc, nostro, nascemu, al nostro, slùscjà .
ti , udire. ec. farai sempre sentire un suono unito ,
quale si sente nelle voci Italiane nascere , accrescere ,
lasciare , o nelle Latine scindo , discindo , e discedo .
>

L'istesso s intenda dello sct nelle voci , p. e. , $ cto ,


perchè? ; prosciègue, perdono ; sctiti , legyere.
II

sc. L'ſc dee corrispondere alla lettera Glagolitica chia


mata fcivet, che nelle voci , p. e. ſcèna , donna , ſci
vjeti , vivere, fcjalos, afflizione ' ec. corrisponde a mera
viglià al suono dell'j consonante unito all'e, come je :
pronunciato alla Francese .
1 Dalmati , i Croari ec. in vece di fc dei Ragusei
>

adoprano pic scrivendo xèua , xivjeti , xàlos , appunto


come i Veneziani scrivono , p . e. la ze stata , la se fi
nita , o colla lettera f dicono diſe , diſemo. L'x non
7

ba però un tal valore , mentre non fa ſce, ina xe , si


come nelle voci Latine , retexere , retexit , fixus , quxio,
lium .
II P: Micalia adottò invece delsc , o dell' x l'fe, che
non rende certamente il suono , che si ricerca , aven
do gl' Ilirici delle voci, che si scrivono debitamente
per js , e che portano seco un suono corrispondente ,
come, p . e. Sglòb , giuntura , ſgàditti- sę, stomacarsi ec.
E'grandemente da desiderarsi pei progressi della lin
gua Illirica , che alfine si combini universalmente nell'or
zografia . Altrimenti i di lei pregi a nulla gioveranno >
perchè saranno ognora ignoti , e sconosciati .
>

Di alcune lettere adottate senza bisogno dai Dalmati pel


vero accento Illirico ,

I Dalmati Ex - Veneti hanno contratta rapporto a


inolte lettere la pronuncia del dialetto Veneziano , e
gli scrittori malcauti con lettere atte ad esprimere ta
le accento l'hanno poi introdotto anche nella lingua
Illirica . Alcuni p. e, scrivono dussa l' anima , imitando
evidentemente i Veneziani nelle parole , p . e . lassare
in vece di lasciare , lasseme , in vece di lasciatemi ,
assendere in luogo di ascendere . Pretendono poi , che i
due ss nella voce dussa >, che gli esteri pronuncieranno
meritamente come le voci cassa , bussa , ed ossa , ab
biano il valore di scja , come diffatti , scrivesi ,
pronunciasi dascia . Ma e perchè ai due ss , non sosti
tuire subito lo scj ? Non è meno. inutile per la vera
pronuncia ilç a codetta , di cui fanno un uso così
grande , scrivendo, p.e. covjèk , l' uomo , çoban , guara
12
diano di mandra , ptica, uccello , nēçin , modo , in vece
di cjovjek , cioban ', ptiza , nacin , come deve essere
scritio , e pronunciato . Forse questo ç misterioso ora
faci in covjek , p . e., ed ora zi in ptica ; giacchè
non pronunciasi ptizia ? Se non erro , intendono, che
questo ç abbia il valore di cz , che ai Dalnati è molto
famigliare , mentre osservo, che se nel dialetto Bosnia
aco - Ragusino scrivesi , e pronunciasi piscem , p. e .
scrivo , pisaozi, Scrittori, otzi, padri , lisiza, volpe , dai
Dalmati si scrive , e si pronuncia pisczem , pīsaoczi ,
otczi, lísicza ,
I Croati , gl' Istriani ec. s'accostano ai Dalmati , men
tre pronunciano ikc, come lo z Tedesco della voce
p. e. , ciniti , fare, e proferiscono come il c Romano
le due lettere cs nella parola , p. e. csekati, aspettare.
Dal Giorgi , e dal Dellabella tali voci scrivonsi semplice
mente perc, e per c si pronunciano nel dialetto Bo
sniaco-Ragusino,che è senza questione il migliore dei
dialetti Illirici. Le altre variazioni, ' che ritrovansi fra
l'ortografia dei Dalmati, e quella , che noi quì atte
!

nendoci ai più accreditati scrittori Illirici abbiamo sta


bilita , sono certamente meno sensibili ; ma pur tali da
dover essere o giustificate , o sbandite .
Del modo di scrivere i Verbali.

Si chiamano dai Grammatici verbali quei nomi , che


sensibilmente , dirò così , formansi dai verbi, come :
prosciègne, perdono, da prostiti, perdonare ; ùfagne, spe
ranza , da ùfati, sperare ec. Gl’Illirici non convengono
nel modo di scriverli , volendo il Dellabella , che la lor
finale si scriva per nje , ed il Giorgi per gne . Pronun
ciandosi , p. e. gòvorègne , e non govorenje , discorso ,
hodjègne , e non hodjenje,, andata ec. , noi alla prima
preferiamo la seconda maniera di scriverli, cioè quella
del Giorgi , perchè abbraccia il & , che è necessario ,
>

ed ommette l’j, che è inutile , tanto più che ne na


scerebbero equivoci .
Dell' accento ;

Il Dellabella nelle Istruzioni Grammaticali , premesse


al suo dizionario Illirico dell'edizione di Venezia , då
dei savissimi avvertimenti sull'accento Illirico . Il dot
to P. Cassio , ed altri scrittori Illirici l'adottarono as
sai prima del Dellabella . Alcuni poi per indicare ,
che in una data parola le sillabe avevano un suono al.
lungato , presero il partito di raddoppiare le vocali scri
vendo p. e , kaasati , mostrare , veeſati , legare , tih , di
>

epstoro , plood ,> frutto , muuſc , marito ; ma un tal rad


doppiamento avendo dovuto aver luogo in moltissime
parole , non fu con ragione universalmente accettato ,
ed in oggi non v'è più chi ne faccia uso . Il celebre
Giorgi non adottò alcun accento relativo alla propun
cia . Gli scrittori , che vennero dopo il Giorgi , fra i
Ragusei , sembrarono respirare , quando sull'esempio
d'un tal personaggio si videro sciolti , e liberi dalla
seccaginosa briga di accentar le parole .
Ma se pei nazionali poco importa , che s'adoperino
gli accenti , perchè naturalmente essi posseggono la pro
nuncia nella propria lingua ; non è però certamente
così per gli stranieri , i quali , ove non trovino segni ,
che indichino il tuono , con cui pronunciar si deggio
no le parole , o non saranno capiti nel lor discorso ,
o soltanto per discrezione . Nè giova ildire , che nel
le lingue viventi gli accenti non son più di moda , e
che nella Greca stessa sonosi di molto diradati. Indar
no presumeresti , che tralasciar si possa senza danno
delle cose ciò , che è inseparabile dalla loro essenza . .

Quindi noi , che come forastieri sappiamo quanto all'


intelligenza , e perfetta pronuncia della lingua Illirica
contribuir possano gli accenti , li adottiamo in questa
nostra grammatica attenendoci esattamente a quanto
ne ha detto il Dellabella . .

Egli adunque divide l'accento , come dividesi fra i


Greci , cioè in grave , acuto , e circonflesso » Il grave
si nota con questo segno . che si estende , e cala a
traverso dalla sinistra alla destra sopra la sillaba . .

> La sui forza è di deprimere il tuono non infletten



, dolo , nè alzandolo , é dare alla sillaba una tal gra
» vità , quale non ha la sillaba non segnata con tale
, accento , come : pas , cane tih , placido, ponosno ,
xaltieramente ; ifkinuti, svellere, ec . "
L'accento acuto si mostra con questo segno ',> che dalla
»» sinistra per traverso si alza alla destra . Denota , che
la sillaba segnata con questo accento alza il suo 100
», no, come: fábusciosam , ho confuso ; ſáto , l'oro ;
séz , lepre ; taki tale ; djevojcíza, fanciulla , millós,
(
» grazia ec . “
Il circonflesso inflette il suono della sillaba , sulla
„ quale è notato , e l'allunga . Si, segna da noi ( con
una lunga alla Latina ,> perchè tale è il valore di
1 questo accento ) in questo modo come sulle seguen
ti parole : rūka , la mano; kajati, mostrare , g!ju biri ,
» amare , brada, la barba “.
Acciocchè meglio s'intenda, quanto importi lo scri
» vere col dovuto accento precisamente alcune voci per
intenderne il significato , ne accenno alcune poche : sud ,
>> giudizio , süda , del giudizio ; sùd , vaso, suda, del vaso
» lagh, cenere , lāga del cenere ; lúgh , bosco , fúga , del
» bosco ; stúp, la colonna , stúpa , della colonna; stūp ,
9 orma , stūpa , dell' orma . Le voci de' verbi significano
diversi tempi con accenti diversi . Così ; imáh , io ave .
» va ; imah , io ebbi ; imásce on , aveva quello ; ímasce ,
» ebbero , e tante altre voci , le quali con accento di
verso variano il senso . Così Lúka, nome proprio ; Lūə
» ka , porto ec.»
Si deve però quà ben notare , che quando si dice ,
che l'accento acuto alza il tuono della sillaba , che
il grave lo deprime , ed il circonflesso l'infletie , e
» l'allonga , non s'intende , che ciò si debba fare con
» dare una gran spinta alla sillaba, ma soltanto in mo
» do , che appena sensibilmente appaja , e sentasi la di
versità del tuono .
» Devesi ancor notare , che alcuni nomi mutano nei
casi obbliqui l'accento , che vogliono al nominativo ,
» come , p. e. ruka , la mano , coll'accento grave sull'ü
all'accusativo muta il circonflesso in acuto , e devesi
dire - dajmi rúku , dammi la mano , ec. “
IS
Il Dellabella dà altre regole per pronunciar bene le
voci Illiriche . Ci faremo un dovere di riportarle al
trove più opportunamente .
Finalmente dobbiamo ancora far avvertire , che le
parole composte nel punto della loro unione le disgion
giamo con questo segno - , come : ja- sam invece di já +

jesam , io sono ; sve -mogäch , onnipotente ec. , e che al


cune parole contratte le distinguiamo col seguente se
gno ; come : u ozih , in vece di u ozieh , nei padri ec .
Dell' Apostrofo .
Sogliono gl'Illirici soprattutto in poesia per ragione
della misura del verso apostrofare quelle voci, dalla di
cui finale tolgono via qualche lettera , come : évo - t
eccoti , meni-s' , tebi-s' cini , a me , a te sembra , cjuò-s"
hai sentito , mịrim' alle mura ec. in vece di èvo-ti ,
meni -se , tabi-se , cjuo - si , mirima .
Le due preposizioni monosillabe , ka , e se , richieg
gono d'essere sempre apostrofate e nello scriverle , c
nel pronunciarle , come: pribliſcjujèm -se k'tebi, k'Pe
tru , k'ònomu, ec. m ' accosto a te , a Pietro , a quello ;
jdem s' tobom , s Antanom , s' Mariom ec. vado COR
te , in compagnia di Antonio , di Maria .
L'unico caso , in cui non si apostrofa la preposizio
ne sno ,
è quando è seguita da alcune voci , che comin
ciano col S , e massime dal nome sve , svi sud , tutto .
Onde dirai : sà sviêm sârzem , con tutto il cuore ,
svièh stranaa , da tutte le parti ; sà sviem tefiem ,
ijem >, tuttavia ,

>
16

PARTE PRIMA .

Trattato sui Nomi , e Pronomi .


Dei Generi .

La lingua Ilirica ha pur tre generi , il mascolino


il femminino, ed il neutro . Conta però soltanto qualche
nome sostantivo , che puo essere dei due primi, come:
Poglaviza ,> il Principe , e la Principessa , Vladika , che
presso i Rissi, e gl . Illirici di Rito Ruteno significa
Prelato o Vescovo , e presso i Dalmari Dama , o donna
Nobile, slūga , il servo , e qualche altro simile .
Dei Numeri .

I numeri sono pure due , il Singolare , ed il Plurale.


Adamo Bohoriz nella lingua Carniolana , e Francesco
Mesgnien nella Polacci hanno introdotto anche il nu
mero Duale . Ma non comportandolo l'Illirica , di cui
la Carniolana , e la Polacca sono due dialetti , essi non
meritano di essere in ciò seguiti nemmeno dai due po
poli , pei quali hanno scritto .
.

Dei Casi .

I popoli di lingua Illirica non convengono fra loro


rapporto al numero dei casi . 11 Bohoriz ne assegna sci
soli ai Carinzi , ed ai Carniolani . Il Mesgnien altreta,
tanti ai Polacchi, sebbene poi dica , che al dialetto
Polono si può tanto al singolare , quanto al plurale as
segnare un settimo caso , che chiamasi caso ultimo . I
Dalmato- Ilirici si gloriano di averne sette al singola- ,
re , ed otto nel plurale , e tanti appunto se ne scorgono
nelle loro grammatiche . Ma noi , con buona pace loro,
non ne ammettiamo , che sei soli nel singolare , cioè >

il Nominativo ,> il Genitivo , il Dativa, l'Accusativo ,


il Vocativo , e l' Ablativo , e sette nel plurale , vale a
dire il Nominativo , il Genitivo , il Dativo , l'Accusativo,
Trattato Primo delle Declinaz. dei nomi Sostant. 17
11 vocativo , l'ablativo , ed un altro caso , a cui diamo
il nome di ablativo secondo plurale . Ed eccone le ra
gioni .
E primieramente si dà al dialetto Illirico un abla
tivo , che in ambi i numeri , ed in torti i nomi è sem
pre per la sua desinenza eguale al genitivo . Infatti si
dice ribára , del pescatore , od ribára, dal pescatore ; ri.
bāraa , dei pescatori , od ribāraa , dai pescatori ; vojvode,
del cipitano, od vojvode , dal capitano; vojvodaa, dei
capitani , od vojvodaa dai capitani; mìllosti , della gra
zia , od millasti, dalla grazia; millostii , delle grazie ,
od millostii , dalle grazie : e così dicasi di ogni altro
rome . Ma e perchè moltiplicaré enti senza necessità ,
potendo il genitivo solo far le veci di questo ablativo ,
ed avendosi già il vero ablativo , cioè il caso , che sen
za ragion sufficienie chiamasi sertimo ? Infatti questo
caso ha una terminazione diversa da quella di ogni
altro , e tutta sua propria , e corrisponde a quello , che
i Polacchi chiamano propriamente ablativo , e non caso
Qlimo, o seitimo , come presso gl' Illirici .
Nè si dica , che questi ablativi , tuliocchè abbiano la
>

desinenza dei genitivi, sono però assai riconoscibili, per


chè , a differenza dei genitivi , portano sempre seco la
preposizione od , che corrisponde all'a o ab dei Lati
ni, ed al dal degl' Italiani in senso di ablativo . Per
ciocchè i scritori, che fanno testo , e l'uso , che in ge
pere di lingue è il giudice , e l'arbitro supreino , c'in
segoano , che od richiede pure il genitivo coi nomi
e che con alcuni verbi si adopera ancora in senso di
genitivo . Diffatti uon diçesi vrata od kuchje , od grada,
ód zàrkve , la porta delln casi, della città , della chiesa;
okkó ód mòsta, l'arco del ponte , obrúc ód bacve , il
7 >

cerchio della botte ec.; e coi verbi non si dice pure ,


p. e., biti od kojégod misli, essere di qunlche parere ; plā
iti ikóga , o sctogodi od inoga , od ivoga ,pagar alcu
no , o una cosa del mio , del tuo , ovo je od Petra , od ód
Pavla, questo è di Pietro , di Paolo ? Nei quali sensi ne
può tralasciarsi l'od , nè ha relazione col significato dell'
ablativa , checchè ne pensino il Giurini, il Gljubuski , >

ed alcuni va i Ragasei.
6
18 Trattato Primo .
Tolio adunque in ambedue i numeri questo insuse
sistente ablativo , gl ' Illirici in ciò ' saranno simili ai
Greci , i quali in questo istesso senso non avendo abla
tivo , per mezzo di preposizioni, che corrispondono
2

all'Ilirica ód , ne fanno far le veci dai genitivi. Cosi


col solo nome di ablativo secondo plurale verrà a to
gliersi la denominazione di caso settimo singolare, e di
selimo, ed ottavo plurale , denominazione strana , e
niente propria dell'arte Grammatica . Non ci sarem
mo però giam nai permesso un tal cangiamento , se a >

vesse potuto turbare , o rendere inutile il metodo delle


altre Grammatiche , o Lessici Illiriçi ,
Deil Articolo , ossią Pronome,

L'articolo , che nella lingua Greca , e nelle moderne


precede i nomi nelle loro declinazioni, facendo vedere
di qual genere , numero , e caso essi siano , non ha
>

luogo in quella degl' Illirici . Ma come nella lingua La


tina dai Grammatici si fa uso del pronoine hic , hæc ,
hoc , coine se fosse articolo , per distinguere il genere,
il numero, ed il caso dei nomi ; così noi pure ci ser
viremo per tale oggetto del pronome Illirico ovi , ová
ovó , questo , questa , questo , la di cui declinazioné be.
ne appresa può anche pei principianti servire in par
te di norma a quelle degli altri nomi sì sostantivi , che
aggettivi ; giacchè essi secondo il genere , di cui sono ,
seguono nei loro casi la terminazione di esso articolo ,
o pronome , che così si declina .
Numero Singolare ,
Mascolino, Feminino . Neutro .
Nom. ovi , questo , ová , questa , ovò , questo .
Gen. ovoga , di questo ; ové , di questa , ovoga , di
questo .
Dat. ovomu , & questo , ovoj, a questa , ovomu , 4
questo.
Acc . ovoga , questo , ovù , questa , ovò questo
Ablat, s'oviem , o s'ovim , con questo , s'ovóm , con
questa , s'oviem , o s'ovimi con questo ,
Delle Declinazioni dei nomi Soslantivi .
8
Plurale .
Nom . ovì , questi, ove'; queste , ovà , questi.
Gen. ovieh , o ovih , di questi , questë ,y, questi .
Dat. oviem , o ovim , a questi , queste , questi .
Acc. ove , questi , ove queste , ova , questi.
Abl . s'oviemi, o s'oviema, o s'ovími , o s'ovima,
con questi , queste , questi.
Abl . 20 ù ovien , où ovih , in questi , queste ,
questi .
NOTA. Questo pronome è senza caso vocativo .
Del Nome.

Il nome è una parte del discorso , che ha generi , e


numeri , e si declina per casi . Egli è di due sorta ,
sostantivo , ed aggettivo. I nomi sostantivi sono quei
segni, che esprimono gli oggetti , e che , secondo il
linguaggio dei Grammatici , sussistono da per se stessi
nel discorso .

Delle Declinazioni dei nomi Sostantivi :

Diconsi nomi, sostantivi di una istessa declinazione


tutti quei nomi , che nella variazione dei loro casi, o
desinenze variate terminano ad un istesso modo. Rac.
chiude la lingua Illirica tutti i nomi suoi sótto tre sole
declinazioni . Patiscono esse forse minori eccezioni, che
quelle d'ogni altro idioma. Il segno caratteristico , pel
quale esse distinguonsi a vicenda fra loro , è altresì ,
.
come presso i Latini, la diversa terminazione del ge
nitivo singolare.
Della prima Declinazione dei nomi Sostantivi .

Questa prima declinazioné adunque abbraccia nomi


Proprj, ed Appellativi parisillabi , o imparisillabi, di
genere mascolino , e di genere neutro .
Co Tali
alo
Prim :
o
1 Dei nomi di Genere mascolino . .

| Fra i nomi propri , ed appellativi mascolini, che ap-.


partengono a questa prima declinazione , alcuni nel nom
minativo siogolare terminano in una , o due consonan
ii , come Jakob , Giacomo , Stvoritegi , il Creatore , ed
alcuni in o , come Givo , Giovannino , dio , la parte .
Quei , che finiscono in consonante al nominativo , nel
genitivo singolare , che li distingue dai nomi delle altre
declinazioni , terminano in : a , nel dativo in u , nell'
accusativo in a , se sono nomi animati , se poi sono
>

inanimati terminano come al nominativo , nel vocati


vo terminano in e , è nell' ablativo in om , ed alcuni
anche in em.
Quelli , che terminano in o al nominativo , hanno l'
accusativo in a , se sono nomi animati , in o come al
nominativo , se inanimati . Il vocativo lo hanno sempre
in o , e negli altri casi seguono la finale dei nomi ter
minati in consonante .
Nel nominativo plurale finiscono tutti in i , nel ge
nitivo in due aa , nel dativo in om , ed alcuni anche
in em , ed im , nell'accusativo in e , nel vocativo in i .
nell'ablativo in ima , o imi , e nell'ablativo secondo
in iek , o jh.
Declinazione di un nome Proprio

Num . Sing.
Nom . ovì ſàkob , Giacomo.
Gen. Jakoba , di Giacomo.
Dat. Jakobu , a Giacomo .
Acc. Jakoba , Giacomo .
Voc. o Jakobe , o Giacomo .
Ablat . s' Jakobom , con Giacomo i
Plur.
Nom . Jakobi , i Giacomi .
Gen. Jakūbaa , dei Giacomi.
Dat. Jakobim , ni Giacomi.
Acc. Jakobe >, i Giacomi.
Delle Declinazioni dei nomi Sostantivi. 21
Voc. o Jakobi , o Giacomi .
Ablat. s ’ Jakobima, coi Giacomi . +

Ablat. 2.“ ù Jakobieh , où Jakobin , nei Giacomi.


Nota 1.' Fra i nomi propri di quesia declinazione
altri sono parisillabi , ed altri imparisillabi nei casi ob
bliqui, come :
Hrist, Hrista ( presso i Ragusei Iſu-kårs , Iſu
kârsta ) Cristo.
Petar , Petra , Pietro .
Jesus , o Isùs , Jesussa , o Isùssa , Gesù .
Antún , Antúna , Antonio .
Suiépan , Stjépana , Steffano ."
Ivan , Ivana , Giovanni.
2' I nomi propri, che terminano , come si è detto ,
in o al nominativo , ed al vocativo , e in a all'accusa
tivo, souo per lo più parisillabi , e di significazione
diminutiva , come :
Ivo , Iva
Givo , Giva ) Giovannino..
Frano , Frana , Francesco .
Sciscko , Sciscka , Sigismondo .
Pero , Pera , Pierino .
Marko , Marka ,> Marco .
Pavo , Pava , Paulo .
Sijepo , Stjepa, Steffano .
Vlaho , Vlaha , Biagietto .
3° Qualche nome proprio, che al nominativo termi
na in e , conserva l'istessa desinenza al vocativo , "
ed
ka l'accusativo in a , come :
Ante , Anta , Antonio .
Jure , Jura , Giorgio . .

Declinazione di un nome Appellativo .


Num . Sing.
Nom. ovì vjetar , il vento .
>

Gen , vjetra >, del vento .


Dat. ' jètru , al vento .
Acc. vjetar , il vento .
Voc . o .vjètre , o vento .
Ablat. sº vjetrom , col vento .
b 3
Trattato Primo .
Plur.
Nom. vjerri , i venti .
Gen. vjetāraa , dei venti .
Dat, vjetrom , o vjègim , ai venti.
>

Acc. vjètre , i venti .


Voc. o vjètri , o venti .
Ablat. s' vjètrima , o s' vjètrimi , coi venti .
Ablat. 2° à vjetrieh , où vjètrib , nei venti .
NOTA . 1 ° I nomi appellativi da declinarsi sull' ad
dotto esempio sono imparisillabí. Aleuni terminano al
nominativo nella consonante b , c , d , j , k , l , m , n ,
P , r , s , t , 2少 ,, " , ed altri nelle due consonanti ch ,
glu , gl , sc , st , e ir . Ecco un nome appartenente a
ciascuna delle indicate terminazioni,
bal Jaréb , jaréba , la pernice .
Lúc , lucia , la ted .
Sklàd , sklada, l'accordo .
Boi, boja , la guerra •
Prah , práha , la polvere .
Nāuk , Dauka , l'insegnamento .
Spol , spolla, il sesso .
Kám , kámena >, il sasso .
ſvòn , ſvona, il suono .
Skorūp, skorūpa , la superficie, o il fior di latte ,
Ribár , ribára , il pescatore .
Knes , knéſ , il conte .
Rát , ráta , la punta .
Karpaoz , kárpaoza , il rappezzatore .
lào , lava , il leone ,
Mladich , mladichja , il giovanetto .
Bogh , Boga , Dio .
Spasitegl, spasiteglia , il salvatore .
Madèsc , madèscja , il neo .
Móst , mõsta , il ponte
Ràit , ràtta , la guerra .
2 ° Alcuni fra i nomi terminati in o hanno una dop
pia desinenza , potendo terminare al nominativo anche
in una qualche consonante . I seguenti, e qualche al
iro terminano soltanto in o .
Delle Declinazioni dei nomi Sostantivi .
Ni- scto , nì- scta ( ed in altri dialeti nì-sctalo , ni
sctala ) l'uomo da nulla .
Spârdalo , spârdala , il chiaccherone insulso .
Ne-vag!jalo , ne-vagljala , l uomo da niente .
I seguenti ,> ed altri hanno una doppia terminazione .
Sokó , o sokól , sokolla , il falco .
Pòsó , o posao , o pòsal, posla , Vaffare .
> >

Oró , o oral , õrla , l'aquila . .

Pakó ; o pákao , o.pákal , pákla , l'inferno.


Cjàvó , o cjàval, cjàvla , il chiodo .
Dio , o djela , o dila , la parte .
ſcmūo, o fcmūl , ſcmila , il bicchiere .
>

Pantarúo ,> o pantarúl, pantarula , in forchetta .


Kòtó , o kòtao , o kòral , kòila , la caldaja .
Kuno , o kurtao , o kuital , kuila , la foglietta ,
misura di cose liquide .
Vó, o vól , vóla , il bove .
3 ° Le terminazioni in ao , ed in al , perchè dure
all'orecchio , non sono in uso nel dialetto di Ragusa .
Dei Nomi di questa Declinazione , che non ammettono
incremento al genitivo .
I nomi , che al genitivo singolare terminano in agn,
ak , al >, an , ar , ed az non solo non crescono al ge
nitivo , ma richieggono anzi , che la consonante finale
preceda nel genitivo , e negli altri casi quella vocale ,
che al nominativo sta innanzi alla consonante , come :
petak il venerdi , genit. pētka, del venerdi ec. Il nome
òtaz , che come altri nomi in taz può cangiare la let
tera t in un secondo z , o lasciarla affatio , serva di e
sempio .
Num . Sing.

Nom. ová òtaz , il padre .


Gen. Òtza , ozza , o oza , del padre .
Dat. òzu , al padre .
Acc. òza , li padre .
Voc. o òcce ,> o padre .
Ablat. s'òzom , o s'òzem , col padre .
24 <
Trattato primo : !

Plur.
Nom. òzi, i padri .
Gen, otazaa , dei padri .
Dat. òzim , o ozem , ai padri .
Acc. òze , i padri .
Voc. o òzi , o padri .
Ablat. s'òzima , coi padri .
O
Ablat. 2 ° à òzieh , où òzih , nei padri .
Nota 1 ° Fra i moltissimi nomi di questa specie ,
Occone alcuni .
Ogagn , òghgna, il fuoco .
Momak , mòmka , il paggio .
ſavràtak ', ſavràtka , la cervice.
Orò , örla , l'aquila .
Sàn , snà , il sonno .
Ovan , ovna , il montone ,
Vihar , vìhra , il turbine .
Sciavaz , scjāvza , il sartore.
2 ° Vi sono dei nomi , che avendo la lettera 1 nell'
ultima sillaba del nominativo singolare , come pisala z ,
lo scrittore . ec. la perdono affatto nel genitivo , e ne
gli altri casi . Eccone alcuni .
Kòlaz , gen. kòza , dat. kòzu ec. , il palo .
Scētalaz , scētaoza, il passeggiatore .
Deralaz , deraoza , lo scorticatore .
Pribivalaz , pribi vaoza , l'abitatore .
Priscjalaz , priscjaoza ,> il passeggiero .
3 ° Non è però regola generale ; mentre scjalaz , p.
c. , il motteggiatore ec. ritiene la 1 in tutti i casi , e fa
al genitivo scjālza , scjālzu ec ; e parecchi nomi, che
hanno , come gli addouri , il nominativo in laz , posso
no pure averlo in aoz senza la 1 , dicendosi pisalaz, o
Pisaoz , deralaz , o deraoz ec .

Di alcuni nomi , che variano al vocativo singolare .


I nomi terminati in az , ak , ik , ok , uk , come sia
raz ,‫ ܝ‬il vecchio , juräk , l'eroe, ghrescnik , il peccatore
svjedok , il testimonio , hajduk , 1 assassino , unùk , il
>

nepote ec. cangiando lo , ed il k in c al vocativo


1
Delle Declinazioni dei nomi Sostantivi . 21
fanno o starce, junące , ghrescnice , svjedòce, hajduce,
>

ed unùce .
I nomi terminati in eſ , come viteſ , l'eroe , in gh
come Bogh , Dio , Vrágh, il Demonio , tegh ,7 il lavoro
>

della terra , snjegh, la neve, brjegh , il colle , o la sa


lita ec. cangiando la finale S , e gh in ſc fanno o vité
ſce, Bóſce , Vráſce, téfce , snjóſce, briésce.
I nomi terminati in ak , ed uh, come dúh , lo spiri .
>

to ,> Vláh , il Morlacco ec . fanno , cambiando l'h in sc ,


o dúsce , o Vlásce .
I nomi, che finiscono in egl, come upraviteg), il di
rettore , ugrabitegl, il rapitore ec . , e in ich , come Kra
gljevich , il Principe Renle , djelìch , il se rvitorello ec .
fanno o upravitegija , úgràbiteglju , Kragljevichju , dje .
richju .
I terminati finalmente in ar, come Gospār, o Go
spodár , il Signore , kamepār lo scarpellino ec. , ed in
in come sin , il figlio fanno pore come al loro dativo
singolare ( ma con diverso suono di pronuncia ) , o Go
spāro , o Gospädaru , kamenaro , sinu. Volgarmente di
cesi o sinko , o figlio .

Dei nomi , che non hanno incremento al plurale.


I nomi terminati in ak , az , it , ok , ed uk , non
.

crescono di alcuna sillaba al plurale , e terninano in


zi. Quindi si dirà da junāk, ståraz, ghrescnik, svjedok ,
e hajduk junāzi , stàrzi , ghrescrizi, svjedòzi, bájduzi.
All accusativo plurale ripigliando il k fanno junake,
ghrescnìke ec. e non junaze , svjedòze . Vi è tuttavia
vúk , il lupo , che fa vùzi , o vúkovi al plurale , e fez ,
il lepre, che fa ſezi, o ſezovi.
I terminati in an , ich , egl , esc , on , ost , sono pure
senza incremento , come sni , i sogni , mladichi , i gio
vani , odkupitegli, i redentori, madesci, i nei, ſvòni, i
suoni , mosti i ponti .
I nomi , che traggonsi da quelli di provincie , città ,
religioni, sette ec. e che sogliono al singolare finire nel
la sillaba nin come Dobrovcjanin , il Raguseo , Zadra
nin , to Zarattino, Karstjànip , il Cristiano ec. al plurale
Trattato . Primo .
perdono l'n finale, e fanno Dubrovcjàni , Zadrani,
Kārstjàni , i Ragusei, gli Zarattini, i Cristiani .
I terminati in ogh , ugh come raſlogh la ragione, ok
rúgh , la rotondità , fanno ,cangiando gh in , jāſlosi,
okrúsi . I terminati in jeh , come grjen ec. il peccato
in luogo del h richieggono l's , e fanno gri @si . Altri
nomi di tali terminazioni si scostano da questa regola
come or vedremo .

Dei nomi , che hanno l'incremento, nei casi plurali .


I Lessici , e le grammatiche Illiriche non parlano , che
per incidenza sull'incremento dei nomi nei casi plura
liz cosa, che non doveva essere dimenticata ; giacchè se
alcuni nomi possono adoprarsi in due modi , alıri non
possono usarsi , che in un solo . Noi non abbiamo avu
19 tanto ozio da fissar qualche cosa di certo su questo
articolo . Ecco ciò , che possiamo får osservare .
1 ° I nomi terminati in el , agh , egh , eck ogh , come
kılēſ, Vrágh , brjégh , Bögh ec. fanno al plurale kneſi,
o kneſovi, i conti, knējaa , o knēlova, krēsom , o kre
Sovim , kneſe, o krējove ec. E così potrai dire brjéſi
o brjégovi , i colli, snjéſi , o spjégovi , le nevi, téſi, o
>

o tégovi , i lavori, Vráſi, o Vragovi, i Dinvoli : Bögh,


Dio fa soltanto al nominativo Bogovi , gli Dei ,, e non
>

Bóſi ; ma negh aliri casi fa Bógaa, o Bógāvaa , degli


Dei ec. Rögh, il corno , fa solamente róſi ec.
2° Fra i terminati in ugh vi é dūgh >, il debito , che
fa dúghi, o dúgóvi , lūgh il bosco, da cui si ha lūſi, ,
>

lùgovi, drúgh , il compagno , che può fare drúſi, o drú


govi . Da prūgh, la locusta , si ha solo prūgovi; da -dàr,
il dono si ha dàri , o darovi , da bràt , il fratello , bràti,
o bràttovi; da svátt , il paraninfo , sváti, o sváriovi ;
da fèt , ildúbovi;
genero , ſèti, o ſèrovi; da dúb, ſúbovi;
la quercin ,
dúbi, o da jūb, il dente , ſúbi , o > da
golúb , il colombo , golubi, o golubovi ; da grob , il se
polcro , gròbi , o grobovi; da djèd , avolo , e prádjèd ,
bisavolo , djèdi , o djedovi , prádjedi , o prádjedovi ; da
led , il giacchio , lèdi , o lèdóvi ; da médjèd , l'orso ,
médjedi , o inédiĉdovi ; da réd , il ordine , rédi, o re
Delle Declinazioni dei nomi Sostantivi 27
dòvi ; da mèd , il miele , mèdi, o mècovi; da pogled ,
lo sguardo, pogledi o pogiédovi ; da vrjél , il mal dei
carbonchio , vrjedi, o vrjedovi ; da smrád , il puzzo ,,
smrádi , o smrádovi; da dúbi, lo spirito , dúsi , o duhovi ;
da ocjúh , il patrigno , ocjúsci , o ocjúhovi ; da púh , la
>

donnola , pussi , o púbøvi ; da pop , il pret ” , pàpi, oO


popovi ; da gròm , il tuono2, gròmi , o grðmóvi ; da
irjes, il fulmine , trjesi, o trjeskovi ec. Grád , la città ,
fa solo gràdovi, e gràdd , la grandine , soltanto gràddi .
>

Sin, il figlio, fa par solo sinovi . Gli altri si appren


deranno dall'uso .

Della formazione del genitivo plurale .

Si forma il genitivo plurale dei nomi di questa de


clinazione coll'aggiungere due aa all'ultima consonan
ie del loro nominativo . Quindi da ucenik discepolo ,
si avrà 'úcenikaa , dei discepoli, da mesctar , il maestro ,
mèsсtāraa , dei maestri, da vjetar , il vento , vjetāraa ,
dei denti ec.

Dei nomi Anomali mascolini di questa declinazione . .

Per nomi anomali intendopsi quei nomi , che non


sono regolari nella loro declinazione . Altri variano in
.

ambi i numeri , ed alcuni casi , ed altri hanno soltan


to il singolare , o il plurale solo , come ora apparirà
dai seguenti nomi di grandissimo uso . .

Num . Sing.
Nom. ovì dán , il giorno .
Gen. dána , o dneva , del giorno . .

Dat. dánu , o dneva , al giorno .


Acc . dána , o dneva , il giorno .
Voc. o dane , odnève , o giorno :
Ablat . s'dánom , o s'dnevom , col giorno .
Num. Plur.
Nom. dáni , o dnevi , i giorni .
Gen , danaa , o dnevaa , o dnii , dei giorni .
Dat. dánom , o dánim , dnevom , o dnevim , ai
giorni .
28 Trattato Primo.
Acc. dáne , o dnéve, o dni , i giorni .
Voc. o dani , o dnevi , o dni, o giorni .
>

Ablat. s' danima, o s'dnévima >, coi giorni .


Ablat. 2° w dānieh , ù dnevieh, où daèvih , des
· giorni.
Num . Sing.
Nom . ovi cjovièk , l' uomo .
Gen. cjovjeka, dell'uomo .

Dat, cjovjeku , all' uomo .


Acc. cjovjeka , luomo .
Voc. o cjovićce , o uomo .
Ablat. s ' cjovjekom , coll' uomo .
Nota. Questo nome non ha il numero plurale , e si
supplisce col vocabolo gljudi, che inanca di singolare ,
Num . Plur.
Nom . ovì gljūdi , gli uomini . .

Gen. gljūdii , degli uomini .


Dat. gljudim , o gljūdem , agli uomini .
Acc. gliūde , gli uomini .
Voc. o gljudi, o uomini .
Ablat, s'gljūdima, cogli uomini .
Ablat. 2 ° ù gljūdien , où gljüdih , negli uomini .
Num . Sing:
Nom oví dóm , la casą .
Gen. dóma, della casa .
Dat. domu , alla casa ,
Acc. dóm , la casa .
NOTA. Questo nome non ha altri casi .
Si adopera in suo luogo la voce Kuchja ,
Kuchie , che significa lo stesso .
Num . Plur.
Nom . ovi Vlastelini , o Vlasteli , i Nobili .
Gen. Vlastelinaa , o Vlàstélaa, dei Nobili .
Dat. Vlastelinom , o Vlàstelom ai Nobili,
Acc. Vlàstéline , o Vlàstéle , i Nobili.
Voc. o Vlaştélini, o Vlaşıèli, o Nobili .
Ablal. s' Vlàstélinima, o s’ Vlàstélima, coi Nobili ,
Ablat. 2 ° ù Vlàstélieh o ù Vlàstèlinib, u Vlastèlieh
où Vlàstelih , nei Nobili.
Nota. Al singolare Vlàstélin, Vlastelina, è nome re
Deile Declinazioni dei nomi Sostantivi. 29
golare, come regolari sono pur nei loro casi plurali i
seguenti nomi, che sono privi di singolare .
Dvoizi , dvoizaa , due .
Troizi , troizaa , tre.
Dvoinzi , dvoìnāzaa i
Blisanzi, blisanazaa) i gemell .
Pokladi , poklädaa , il carnovale .
Vlasi , vlàsaa >, i capelli .
Drobiski , drobiskaa , i fragmenti . .

Mlezi , Mletakaa , o
Bnezi, Bnètākaa ) la Città di
) Venezia .
Dei nomi di genere neutro .

Alcuni di questi nomi terminano al nominativo sin


golare in e >, come vrjème, il tempo >, ed altri in o co
me stáddo , larmento . E gli uni , e gli altri hanno al
singolare , ed al plurale tre casi simili, il nominativo ,
l'accusativo , ed il vocativo . Negli altri casi con vengo
no colla terminazione dei mascolini .
Declinazione di un nome neutro in ei

Num . Sing.
Nom . ovo vrjème , o vrime , il tempo .
Gen. vremena , del tempo :
Dat. vremenu , al tempo .
Acc. vrjème , o vrime , il tempo .
Voc. o vrjème , o vrìme , o tempo .
Ablat. s vremenom , col tempo .
Num . Plur .
Nom . vremena , i tempi .
Gen. vrèmēnaa , dei tempi . .

Dat. vremenom , ai tempi .


Acc. vremena , i tempi " .
Voc. o vremena , o tempi .
Ablai, s'vremenima , coi tempi .
Ablat. 2° ù vrèmenieh , où vrèmenih , nei tempi :
NOTÁ I ' Ad esempio di questo si declinano tutti i
nomi terminati in ce, je , le , me , gne >, te , e ze , al
30 Trattato Primo .
nominativo singolare , dai quali alcuni crescono d'una
sillaba, ed altri non al genitivo. Tutti quelli , che ter
minano in glje, chje , je , gne, e ze sono parisillabi ,
come :
Poglje, pòglja , la pianura .
Vjechje , vjechja , il consiglio .
Jáje , jája , l' ovo .
Govorègne, govorègna. , il discorso ..

Súnze , súnza , il sole.


20 I terminati in ce , le , mè , e te sono imparisilla
bi >, come :
Mönce, mõnceta , il garzone .
Ròbce , ròbceļa, lo schiavo.
Tèle , ièlèta , il vitello .
Sjeme, sjemena, il seme .
Diete , djeteta , il fanciullo .
3º I nomiparisillabi finiti in ce glje, cije , je , gne,
e ze , hanno l ablativo singolare terminato iin em ,, ed
om , come : siròtcem , o sirotom , coll'orfanello; ſèglj
em , o ſegljom , coll'erba ; sârzem , o sârzom , col cuo
>

re ; imagnem , o imagnom , coll' avere ; trènùchjem , o


trénùchjom , col movimento d'occhio .
Declinazione di un nome nêutro in 0 . 3

Num . Sing.
Nom. ovò staddo , l'armento .
Gen. stadda , dell'armento .
Dat. staddu , all' armento .
Acc. 'staddo ľarmento .
Voc. o staddo , o armento .
Ablat. s' staddom , collarmento .
1 Num . Plur.
Nom . stadda , gli armenti .
Gen. staddaa , degli armenti . ,
Dat. staddom , o staddim , agli armenti .
Acc. stadda gli armenti .
Voc. o stadda , o armenti .
Ablat. s' staddima , cogli armenti .
Ablat. 2° à staddieh , où staddin , negli armenti .
Delle Declinazioni dei nomi Sostantivi . 31
O
NOTA : 1. ° Si declinano nell'istesso modo tutti i
nomi terminati al nominativo singolare nelle sillabe
bo , do , ka , lo , no , ro , so , to , e ivo , e per lo più so
no parisillabi, come:
Nebo , neba , il cielo .
Cedo , ceda , il bambino , o bambina .
Mljeko , mljeka , il latte .
Célo , cèla , la fronte .
Gūmno , gūmna , l'aja .
>
.

Srebro , srebra , l'argento .


Méso , mésa , la carne .
fláto , ſláta , Poro .
Gospòstvo , gospostva , la signoria .
2.° Il genitivo plurale di questi nomi finisce pure in
due an , e si ha coll' aggiungere un'a alla terminazione
del nominativo plurale. Quindi da staddà , gli armenti ,
>

si avrà staddaa , degli armenti ; cèla , le fronti, cèlaa ,


>

delle fronti ec.

Dei nomi neutri anomali .

Alcuni nomi neutri hanno il solo singolare , come :


Sing.
Nom. scto , cosa .
Gen. scta , od scta , cesa , o od cesa , di cosa , di
che .
Dat. cemu, a cosa , a che ; À cemu , où cem ', in
cosa , in che .
Acc. scto , o cesa , cosa .
Ablat , s'ciem , o s' cesa , con cosa , con che .
Sing.
Nom . nì-scta , niente . O

Gen. nì- scta , o od ni-sçta , o od ni-cesa , di niente .


Dat. nì-sctu , o nì-cemu1‫ܕ‬, a niente ; a ni-cemu , a
Dì ù cemu , in niente . $

Acc. nì-scta , o nì-cesa , niente .


Voc, o nì- scto , o niente .
Ablat. s'ni- ciem , con niente .
NOTA . 1.° I seguenti nomi cjudo , cjuda , il miraco
10 ; nebo , neba , il cielo , e cjelo, tjela , il corpo , al
Trattato Primo .
nominativo plurale si scostano dalla regola comune 2

şi declinana come segue .


Num . Plur.
Nom . ovà cjúdesa , i miracoli .
Gen, cjúdesaa , dei miracoli ,
Dat, cjúdęsom , ai miracoli .
Acc. cjúdesa >, i miracoli . .

Voc , o cjúdesa , o miracoli .


Ablat, s' cjúdesima, coi miracoli . .

Ablat, 2. ù cjúdesieb , où cjúdęsih , nei miracoli.


Num . Plur.
Nom . ovà nebèsa , i cieli .
Gen , nebēsaa , dei cieli .
Dat. nebesom , ai cieli ,
Acc. nebesa , i cieli .
Voc. o nebesa , o cieli .
Ablat. s' nebesima, coi cieli . 1

Ablat. 2.° ù nebèsieh , où nebesīh , nei cieli.a .


Num . Plur.
Nom . ovà telesa , i corpi .
Gen. telesaa , dei corpi .
Dat. telesom , ai corpi..
Acc. telesa , i corpi.
Voc. o telesa , o corpi .
Ablat. s' telèşima , coi corpi ..
Ablat. 2.° ù telèsieh , où telesih , nei corpi .
2,0 I nomi okko , l'occhio , ed who l'orecchio -, che
al singolare sono regolari e nel genere , e nella declis
nazione , al plurale diventano di genere feminino de
clinandosi in tal guisa .
Num . Plur . -

Nom . ove occi , gli occhi .


Gen. occii , degli occhi a
Dat. okkom >, agli occhi ..
Acc. occi , gli occhi . .

Voc. o occi , o occhi. .

Ablat. s'occima , cogli oechi ..,


Ablat, 2. à occieh , où occīh , negli occhi.
Num. Plur.
Nom. ove usci ( ed anche ova uha ), le orecchie .
>
Delle Declinazioni dei nomi Sostantivi . 33
Gen. uscii , delle orecchie .
Dat. uhom , o uscim , alle orecchie .
Acc. usci , o uha , le orecchie .
Voc. o usci , ed ùha , o orecchie .
Ablat. s'ùscima , colle orecchie .
Ablat. 2.° ù ùscieh ,> où uscih , nelle orecchie .

3.° Vari nomi, che non hanno il singolare , e che


sono di genere feminino , debbono seguire una tal re
gola nella loro declinazione, e fra gli altri si enume
Aano :
Pârsi , pârsii , il petto .
Vlasi, vlàsii , i capelli .
Dipli , dìplii , o dipalaa , le pive.
>

Usta , ūstii , o ūstaa 9, la bocca .


Opari oparaa , la sfogazione prodotta sulla cute
dal caldo , e dal sudore .
4.0 Finalmente vi è qualche nome, che al plurale
può avere una doppia terminazione , ed essere di ge
nere mascolino , o neatro . Tali sono , p . e . , udo , il
.
9

membro, e slovo , lo lettera , che al plurale fanno ūli ,


>

o ūda , slovi , o slova , ed anche slovesa al nominativo ,


accusativo , e vocativo , come insegna il P. Cassio .

Della seconda Declinazione dei nomi Sostantivi .

Questa declinazione , che si distingue dalle altre per


la sua desinenza in e al genitivo singolare, abbraccia
o nomi propri mascolini terminati in u al nominativo
singolare, come : Andria , Andrea , o nomi propri fe
minini parimenti in a , ed e , come : Maria, Maria ,
Ane , Anna , o nomi mascolini, e feminini appellativi ,
>

come : ovi slūza, ovà riba ec. e sono quasi tutti pari
sillabi . Terminano adunque al nominativo in a , o in
€ , al genitivo in e , al dativo in i , all'accusativo ' in
น , al vocativo alcuni in á , o in o , ed alcuni in e ,
>

all' ablativo in om , al nominativo plurale in e , al ge


pitivo in aa , al dativo in am , all'accusativo e voca
tivo in e , come al nominativo , all' ablativo in ama ,
o ami , ' e all' ablativo secondo in ah .
с
5+ Trattato Primo . .

Declinazione di un nome proprio mascoling

Num . Sing,
Nom . ovi Andria , Andrea ,
Gen. Andrie , di Andrea .
Dat, Andrii , ad Andrea ,
Acc, Andriu , Andrea .
Voc, o Andria , o Andrio, a Andrea .
Ablat, şi Andriom , con Andred .
Num , Plur.
Nom . Andrie , gli Andrea .
Gen. Andriaa , degli. Andrea ,
Dat. Andriam , agli Andrea .
Acc. Andrie , gli Andrea .
Voc. o Andrie , o Andrea a
Ablat. s' Andriami, cogli Andrea .
Ablat, 2.° à Andriali , negli Andrea .
Nota . 1.' Fra i nomi, che così si declinano , vie :
.

Luka , Luke , Luca..


Nikola , Nikole , Niccolò .
Matia , Matie , Mattia .
Vlahuscja , Vlahuscje , Biagio .
o

2.° I nomi Bârgna , gne , Nikoliza , ze , Martoliza ,


ze ec., Bernardo, Niccolò, Martolo sono soltanto propri
del dialetto Ragusino.
Declinazione di un nome proprio feminino .

Num . Sing
Nom . Ovà Maria , Maria .
Ged, Marie , di Maria .
Dat. Marii , a Maria .
Acc. Mariu , Maria .
Voc. o Maria ; ô Mario , o Maria ,
Ablat. s' Marìom , con Maria . 3

Num . Plur.
Nom, Marie , le Marie ,
Gen. Marjaà , delle Marie .. .

Dat. Mariam , aile Diarie .


?
Delle Declinazioni dei nomi Sostantivi . 31
Acc. Marie , le Marie ,
Voc. o Marie , o Marie ,
Ablat. s'Marami, colle Marie .
Ablat. 2 ° ù Mariahi , nelle Marie .
NOTA. 1 ° Ecco alcuni nomi di tal genere .
Jella , Jelle , Elena .
Perra , Perre , Petronilta .
Aniza , Anize , Anna .
Franna , Franne , Francesca .
Clára , Clare , Chiara .
Catta , Catte , Catterind .
2. ° Alcuni nomi feminini per lo più diminutivi , e
parisillabi terminano al nominativo , ed al vocativo in
e , come :
Mare , Mare , Marietta .
Ane , Ane , Annetta , >

Cate , Cate, Cattarinuccia .


Luze , Luze , Lucietla .
Pave , Pave , Pauletta .
Gjule , Gjule , Giuglietta .
Lone , Lone , Eleonora .
3.° Adoprando gli Illirici i nomi propri al plorale
come per eleganza gli adoprano i Latini , dicendo
Catones , Lucretiæ ec. , o come gli Italiani dicono gli
Agostini, i Girolami , le Marie, le Terese ec. , ci è parso
>

ben fatto di dar per esteso la declinazione di tali na


mi si mascolini , che feminini .
Declinazione di un nome appellativo mascolino .
Num . Sing.
Nom . ovì , vojvoda , il capitano .
Gen. vojvode , del capitano .
Dat. vojvodi , al capitano .
Acc. vojvodu , il capitano .
Voc. o vojvòda , o capitano ..
Ablat. s' vojvodom , col capitano .
Num . Plur .
Nom . vojvode , i capitani .
Gen. vojvôdaa , dei capitani .
Dat. vojvòdam , ai capitani .
ato o
36 Tratt Prim .
Acc. vojvode , i capitani .
Voc. o vojvode , o capitani .
Ablat. s' vojvodami, o svojvodama, coi capitani.
Ablat. 2.° ù vojvodah , nei capitani .
NOTA . 1.º Così si declinano i seguenti nomi.
.

Poglàviza , Poglavize , il Capo , o Principe.


Vladíka, Vladíke , il prelato .
Glåmaſa , glàmaſe , lo scroccone.
Stjego-nòscja , Stjego -nòscje , l'Alfiere .
Gūsa >, gūse , il corsale .
Slūga, slūghe , il servo .
Starjescina , starjescìne , il superiore .
Mlado- ſcégna, mlado-Scégne, il marito novello .
Cônscja , conscje ( voce barbara , ma in uso ) , il
confinante , o il vicino .
2. I seguenti nomi : làkómcina, l'avarone, kriſcio
nòscia , il crucifero , gàlescja , il bove di color nero , bie
logna, il bove tutto bianco , perogna , di color bianco , e
nero , medogna, del color del miele , ed altri nomi presso
gli antichi si trovano usati anche nel genere femini
no >, siccome i precedenti, che più comunemente si fan ,
Do però máscolini . 1

Declinazione di un nome appellativo feminino .


Num . Sing.
Noni, ovà riba , il pesce .
Gen. ribe , del pesce .
Dat. ribi , al pesce .
Acc. ribu , il pesce .
Voc. o tibo , o pesce .
Ablat, s' ribóm , col pesce .
Num . Plur.
Nom . ribe , i pesci .
Gen. rìbaa , dei pesci .
Dat. ribam , ai pesci .
Acc. ribe , i pesci .
Voc. o ribe , o pesci .
Ablat. s' ribami , o s'rìbama , coi pesci .
Ablat. 2. ù ribáh , nei pesci .
Delle Declinazioni dei nomi Sostantivi . 37:
Nora . Cosi si declinano i seguenti nomi :
Trāva , träve , l'erba .
.

Dlaka , dlake , il pelo .


Coscia , còſcje , la pelle .
Kragliza , Kraglize , la Regina ..

Djevojka , djevòjke , la giovine .


Djevojciza , djevojcize , la fanciulla .
Vila , Vile ,> la Ninfa .
Di alcuni nomi di questa declinazione , che
variano al dativo , e vocativo singolare ,
ed al genitivo plurale .

I nomi finiti in ga , come slūga , il servo , tojàga


il bastone , snaga , la forza , vlaga , lumidità , nòga , la
>

gamba ec. possono avere il darivo in ghi e ſi , dicen


dosi egualmente bene slūghi , e slūſi, rojàghi, e tojàſi ,
snaghi, e spaſi , vlàghi, o vláſi, noſi, o nòghi.
I nomi , che terminano al nominativo in ka , al da
tivo singolare cangiano il k in z . Quindi al dativo di
rai : májzi, alla madre , djevojzi, alla donzella , ru
zi , alla mano , jabuzi , al pomo , Lúzi , a Luca ec. , e
non Lúki , májki , djevojki.
I nomi propri tanto mascolini , che feminini hanno
il vocativo in a , od in o , come o Andria , o Andrio ,
o Maria , o Mario . Ma i feminini terminati in e , co
me Ane ,> Mare ec. conservano l'e , e fando o Ane ,> o
Mare . Gli appellativi mascolini l'hanno soltanto in a ,
come o vojvoda , o Poglàviza . All'opposto gli appella
tivi feminini lo possono avere solamente in o , come
o dūscio , o anima, o besjedo , o discorso , o pravdo ,
o giustizia ec.
Finalmente gli appellativi feminini terminati in za ,
al nominativo singolare l'hanno anche in e , come o
Kraglize , o Regina , o dvorkignize , o damigella , o
prjateglize, o amica ec ., ovvero Kraglizo , dvorkigni
zo , prjateglizo .
I nomi terminati al nominativo singolare in kva ,
come zârkva , la ha chiesa , pràskva , il persico ', tikva ,
19 zucca ecs , cangiando al genitivo plurale il kve in
C 3
8 Trattato Primo .
ka , fanno zārkavaa , delle chiese , praskāvaa , o pra
sākaa , dei persici , tikävaa , delle zucche.
I terminati in ka , come djevojka , la, zitella , pu
seka , lo schioppo , patka , l'anątrą ec . assumendo nel
genitivo plurale fra le due consonanti sulla penultima
sillaba un a , fanno djevojakaa , puscākaa , patākaa ,
delle donzelle , degli archibugi , delle anatre . Altri no
ini , che si apprenderanno dall'uso , variano pure al
-genitivo plurale . Così da malga , la mula , da sestra ,
> 2

la sorella ec, si avrà maſakaa , sestāraa , e non maſgaa,


>

sestraa . Del resto il genitivo plurale dei nomi di que


sta declinazione si forma coll'aggiungere un a alla ter
ininazione del nominativo singolare ,> come : Vila , la
Ninfa , Vīlaa , delle Ninfe , vjèsçtiza , la strega , vjesctia
zaa , delle streghe ec ..

Dei nomi anomali feminini di questa declinazione ,


I nomi matti , la madre , kchi , la figliuola , djeza ,
la gioventù , o i giovani , e Gospoda , i Signori di
magistratura sono anomali , e si declinano come sea
gue :
Num . Sing.
Nom . ovà matti , la madre .
Gen, mattere , della madre .
Dat, malteri , alla madre . .

Acc, matter , la madre .


Voc , o mátti , o madre ,
Ablat . smallerom , coll madre ,
Num. Plur.
Nom , màuere, le madri .
Gen. maitēraa , delle madri .
Dat, màiteram >, alle madri ,
Acc. mattere , le madri .
Voc, o máttere , o madri .
Ablat, s'màiterami o s'màtterama , colle madri ,
Ablat. 2.° ù màtterah , nelle madri.
NOTA . Famigliarmente si adopera màjka , ke , nome
regolare in ambi i numeri , che significa pur la ma.
dre .
4
Delle Declinazioni dei nomi Sostantivi . 39
Num. Sing.
Nom. ovà kchi, la figlia .
Gen. kchjerë , della figlia .
Dat. kchjeri , alla figlia .
Acc. kchjér , la figlia .
Voc. o kchi , o kchjeri , o figlia .
Ablat. s'kchjerom , colla figlio .
Num . Plur.
Nom . kchjeri , le figlie .
Gén. kchjerii , delle figlie .
Dat. kchjéram , alle figlie .
Acc. kchjóri , le figlie.
Voc . o kchjeri , o figlie .
Ablat. s'kchjerima , o s'kchjèrama , colle figlie .
Ablat. 20 ù kchjerah , où kchjèrih , nelle figlie ,
Num . Sing.
Nom. ovà Gospoda , i Signori . .

Gen. Gospodē , dei Signori .


Dat. Gospodi , ai Signori .
Acc. Gospodu , i Signori .
Voc. o Gospòdo , o Signori .
Ablat, s' Gospòdom , coi Signori .
Num . Sing
Nom . djèza >, i giovani.
Gen. djèze , dei giovani .
Dat. djèzi , ai giovani.
Acc . djèzu , i giovani .
Voc. o djezo , o giovuni .
Abla :. sº djézom , coi giovani .
NOTA. Daremo altrove la particolare costruzione di
questi ultimi due nomi . Si noti quà frattanto, che i
nomi Gospăr, Gospăra, Gospodār, Gospodara, Gospodin,
Gospodina , che significano il Signore , il Padrone, sono
nomi regolari della prima declinazione dei mascolini ,
e che in Ragusa la voce Gospodin , per rispetto , si dà
solamente & Dio . Gospodin Bogh , il Signore Iddio . Per
antonomasia Gospodin significa Dio da per se solo .
Ecco in fine alcuni no'mi feminini regolari sì, ma ado
prati d'ordinario al solo numero del più .
40 Trattato Primo :
Nóſcize , nóſcizaa , le forbici .
Kére , kēraa, le frangie .
Kerize , kèrizaa , le frangiette .
Nòfdri, nòfdraa, o nòſdāraa ,
>
) le naricí.
6

Nöjdarve, nòfdârvaa ,
Mjesenize , mjèsсniza , piva coll' otre .
,
Mekine, mekinaa, )) la semola .
Sljepòcnize , sliepocnizaa >, le tempia .
Ospize, óspizaa , o óspine , óspinaa , il vajolo
spurio .
Soèsce, scèsciaa , o scèscjávaa , il vajolo . 8

Della terza , e ultima declinazione


dei nomi sostantivi .

Non appartengono a questa declinazione, se non no


mi appellativi regolari , imparisillabi, e di solo genere
feminino . Terminano essi al nominativo singolare o
in una sola consonante , o in due , come pamet , il
giudizio , jàkos , la fortezza , ed alcuni pochi in e , co
• me pecjào, l'afflizione. Le consonanti, in cui possono
terminare al nominativo , sono c , d, I, n, r , s, t , v , o
in ch, rt, ru, ed st, al genitivo terminano in i , che è
la caratteristica di questa declinazione, al dativo pari
menti in i , all' accusativo , e vacativo come al nomi
nativo , cioè in una , o due consonanti , all'ablativo
>

in i , o ju , al nominativo , accusativo , e vocativo plu


rale in i , al genitivo in ii , al dativo in im , all'ablati
vo in ima , o ami , o ama , ed all' ablativo secondo in
teh o ih .

Esempio di un nome di questa declinazione .


Num. Sing.
Nom. ovà krepós, la virtù .
Gen. krepósti >, della virtù .
Dat. kreposti , alla virtù .
Acc. krepós , la virtù .
Voc. o kresós, o virtù .
Ablar . s' krepósti , o s' krepóstim , colla vir two.
Delle Declinazioni dei nomi Sostantivi .
Num . Plur.
Nom. krepòsti, le virtù .
Gen. krepostii, delle virtù .
Dat. krepòstim , alle virtù .
Acc. krepósti, le virtù .
Voc. o krepòsti , o virtù .
Ablat. s'krepóstima, s' krepóstami, o skrepósta
ma , colle virtù .
Ablat. 2.° ù krepóstich , où krepostih , nelle virtù .
NOTA . 1º Ecco un nome, che termina in una delle
addorie consonanti :
Rjéc , rjeci, la parola .
Chjūd , chjūdi, l'indole .
Prodòl , prodòli , la valle.
Pjesan , pjesni , la canzone .
Stvár , stvári , la cosa ..

Bolés , bolésti , il dolore .


ſánovèt , ſánovèti , la ciancia .
Otrov , otrovi, il veleno .
Nöch , pochi , la noite .
Smârt , smârti , la morte .
Kârv , kârvi , il sangue .
Làkomóst , lacomósti, l'avarizia .
2.° Mísao , o míso , o mísal , mísli, il pensiero, sū ,
o sõl , solli , il sale , pècjáo , pèsjáli, l'ufflizione, e po
>

chi alıri nomi terminano in o , ed hanno il vocativo ,


e l'accusativo in o , come al nominativo . Il genitivo
plurale dei nomi di questa declinazione si ha coll'ag.
giungeres un i alla terminazione del nominativo plura
le , come : kreposti , le virtù , krepostii , delle virtù .
>

Dei nomi di Aumento e di Diminuzione .

>
Chiamo nomi di Aumento , e di Diminuzione quej
homi sostantivi, i quali con una particolare termina
zione ingrandiscono, o sminuiscono il significato dela
le cose . I secondi hanno già presso i Grammatici il low
to nome proprio , che é quello di diminutivo, ed i pri
mi potrebbero forse non impropriamente chiamarsi 10.
mi aumentativi. Egli oni, e glialtri nascono da un no

!
Trattato Primo .
me sostantivo , che può in certo modo riguardarsi coa
me il loro positivo , come sarebbe, p . e., târbuh , pan
cia , târbuscina , pancione, târbùscich , o târbuscjaz ;
pancetta . Gli aumentativi terminano in ina , e sono di
genere feminino , e della seconda declinazione ; ed i
diminutivi terminano in ich , iz , jak , o jaz se sono
mascolini , e della prima declinazione ; in iza , se so
no feminini, e della declinazione seconda ; ed in ze
finalmente , se sono neutri , e della prima declinazio
>

ne . La lingua Illirica abbonda talmente di questi no


mi , che si è creduto prezzo dell'opera l'indicarne la
terminazione , il genere , e la declinazione, e darne
qualche esempio per agevolarne la pratica .
Cjovjek , cjovjeka , ‫ܐ‬l'uomo ; cjovjècina >, ciovjècine,
uomaccione ; cjovjèciz , cjovjèçiza , o ciovjecjaz ,
cjovjècza , uomicciattolo .
cèna , ſcène , la donna ; ſcènettina , ſcènettine ,
donnaccia ‫ ;ز‬ſceniza , ſcènize , donnicciuola .
Trāva , trave , l'erba ; trávina , trávine , erbaccia ;
traviza , travize, erbetta .
Ljepìr , ljepìra, la farfalla ; ljepirina , ljepirine ,
farfallone ; ljepirìza ; ljepirize , farfalleita .
Prozor , prozora , la finestra ; prozorina, pròzori
ne , fenestrone; prozoraz , prózórza , finestrella .
Zvjét, zvjéta , il fiore ;
> zvjétak, zvjétka ,
fioretto .
Kám , kámena , il sasso ; .... kámicjàk , kamícka ,
il sassolino .
Plám , pláma , la fiamma plàmentich , pla
mencichja , o plàmenak ; plàmenka , fiammella .
Sârze , sârza , il cuore ; .... sârdáscze , sârdásczı ,
corerto .
ſârno , ſârna, granello ; fârnascze , ſârnascza ,
granellino
Djète, djèreta , fanciullo ; . , .. djèréscze , djèiéscza ,
.

fanciullino .
Vjetar , vjetra , vento ; vjetrina , vjetrine , ventac
>

cio ; vjerárze , vjerárza , venticello .


Delle Declinazioni dei nomi Sostantivi . 43

Dei nomi Sostantivi composti .


.

Non si dee trascurar nulla di ciò , che può dar a


conoscere il genio delle lingue , e sminuire la fatica a
chi cerca d'impararle . Nell'Illirica la composizione
dei vocaboli d'ogni sorta si fa in tante guise, ed è
di un uso così esteso , e generale , che si rende cosa
affatto necessaria il parzialmente considerarla nei no.
mi sostantivi , ed aggettivi, e nei verbi, ed avverbj.
Conviene decomporre le parole , e risalirne sino all'e
timnologia , o radice primitiva. Eccone, adunque alcuni
esempi relativi ai nomi sostantivi :
Mūdro-fnàgne , n. Filosofia è nome composto da
mīdros, supienza , e da ſnagne , scienza .
Mūdro-ſnánaz , anza , m . Filosofo .
Kopno -mjerje , rja, n. Geometria da kopno, terra ,
e da mjerje , misura,
Kopno- mjèraz , erza , m. Geometra ,
ſvjēsdo- Snagne , gna , n. Astronomia da ſvjēsda ,>

stella , e da ſnagne , scienza .


>

Svjedofnanaz , anza , m. Astronomo .


Bogo- ſlovstvo , stva , D. Teologia da Bogh , Dio , e
da slovstvo , discorso ,
Bogò - flovaz , ovza , m. Teologo .
Djèllo -úpravnos, sti , f. Morale da djèllo , azione ,
>

e da úpravnos , regola .
Polu -nébje, ja , 1.
n emisfero da pola , metà , e da
nebo , cielo , A

Nad-gròbniza , ze , f. epitafio da nåd , sopra , e


da grob , sepolcro .
Dvó- rjècje, cja , n, equivoco da dvo , due , e da
2

rjèc , parola ,
Gljùda- jcderaz , erza , m. Antopofaga da gljùdi ,
uomini, e da ſcdéraz , divoratore.
Bogò -ròdiza , ze, f. le. SS. Vergine da Bögh , Dio ,
e da ròdiza , genitrice . '
44 Trattato Primo ,

T A V O L A
Delle tre Declinazioni .
Ecco una tavola , che presenta all'occhio in un sol
colpo di vista le varie desinenze dei diversi casi di
tutte tre le declinazioni . Ad esse si deggiono riporta
TO non solamente i nomi sostantivi , ma , a tenor del
lor genere , anche i nomi aggettivi , la di cui voce ma
scolina è della prima declinazione, la voce feminina
della declinazione seconda , e la voce neutra della de
clinazione prima , ina relativa ai nomi neutri .
Declinazione prima .

Nom . Gen.Dat.Acc.Voc.Abi.
Masc. b , c , d , j, h , k , a. U. a. en om,
1, m, n, p, r, s,
Şing. ch , gh , gl , em
SC , St , tt .
Neut. e ,o. a. u. e ,o . e , o . oma
N. G. D. A. V. A. A.
Masc . i . aa . om . e . i. imi. jeh .
em . ima . ih .
Plur. in .

Neut. a . a & . a . & .

Declinazione , seconda , e terzo .

N. A. V G. D. A.
Dech.z.a nasc.fem ., a. u . a . e. i. - om .
Sing.
Decl. 3.a. fem . Cc , d , lI , n , r , s , t , i;
i, i, i,
V , ch , It ; IV , € .
N. A. V. G. D. A. A.2 .
Decl. 2.a masc, fem . ami ah.
Plur. e . aa, am , ama .
Decl. 3. a fem . i. is im . ima . ich .
ami . ih .
Della Declinazione dei nomi Aggettivi . 45
Dei nomi Aggettivi .

Il nome aggettivo è quello , che qualifica il sostan


rivo , da cui è retto nel discorso . Si declina nella lin
gua Illirica con tre voci come nella Latina , e si divi
de in positivo , comparativo , e superlativo .
Degli aggettivi di grado positivo .
L'aggettivo positivo, che esprime una condizione del
nome sostantivo senza alcuna comparazione, ha presso
gl' Illirici il numero singolare , e plurale , sei casi al
singolare , e sette al plurale , e tre terminazioni, la
mascolina , che segue la prima declinazione dei nomi
sostantivi mascolini , la feminina , che si riporta a quel
la dei nomi feminini, cioè alla declinazione seconda ,
e la neutra , che si declina come i nomi neutri propri
della prima declinazione . Si debbono però eccettuare
l'ablativo singolare , e il genitivo , dativo , e ablativo
primo plurale , i quali con una sola terminazione ab
bracciano tutti tre i generi, come poò ora vedersi dal
seguente nome aggettivo positivo , che così si declina .
Numero Singolare.
Nom . ovì dòbar , o dòbri , il buono , ova dòbra , la
buona , ovò dobrò , il buono .
Gen. dobròga ,> del buono , dobre , della buona , dobro
ga , del buono .
Dat. dobròmu ,> al buono , dobròj, alla buona , dobromu ,
al buono .
Acc. dobròga , il buono , dòbru , la buona , dòbro , il
buono .
Voc. o dòbri , o buono , o dòbra , o buona , o dòbro ,
3
o buono .
Ablat. s' dòbrim , o s'dòbriem >, col buono , s'dòbrom ,
colla buona , s' dòbriem , col buono .
Plurale .
Nom. dòbri, i buoni , dòbre , le borone, dobra , i buoni .
Gen. dòbrih , o dòbrieh , dei buoni , delle buone , dei
buoni,
46 Trattato Primo .
Dat. dòbrim , o dòbriem , ai buoni , e alle buone , ai
buoni .
Acc . dòbre , i buoni , dóbre , le buone , dobra , i buoni .
Voc. ò dóbri , o buoni , ò dóbre , a buone , ò dóbra ,
o buoni .
Ablat, s'dòhrimi ,2 o s'dòbrima , s'dòbrimi, o s'do
briema , coi buoni , colle buone , coi buoni .
Ablat. 2 ° ù dòbrih , où dòbrieh, nei buoni , nelle buone,
nei buoni .
NOTA. Fra gli aggettivi alcuni hanno la voce masco
lina soltanto in i , ed o , ed altri in o , ed i . La mag
gior parte poi di essi può all ' istessa voce mascolina
terminare o in i , o in una , o in due consonanti unite
insieme ,

Aggettivi , che hanno soltanto la voce moscolina, in i .


.

Umârli , umârla , umarlo , mortale .


Ne-omarli , ne- umârla , ne umarlo , immortale .
Aggettivi, che l'hanno soltanto in o .
Debeo , debela , debeio , grosso .
Pretio , pretila , pretilo, grasso .
Vesèo , vesela , veselo , allegro .
>

Aggettivi , che l'hanno in q , ed i .


Gā , o gòli , gòla , gòlo, ignudo.
Mìo , o milli , milla , millo , grazioso .
>

Máo , o malli , malla , mallo , piccolo .


>

ſaò , o slí , flà, ſlò , cattivo .


Aggettivi , che hanno la voce mascolina in i , o in und ,
o due consonanti .

Mlad , o mladi , mlåda , mlado, giovine .


Tih , o tìhi, uha , rího , placido , .

Slàdak , o sladki , sladka , sladko , dolce .


Golèm , o golèmi, gòlèma, golèmo , grande .
>
Della Declinazione dei nomi Aggettivi . 47
Dostójan , o dostójni , dostójna , dostójuo , degno.
Pó-ſcjùdan , o pó-scjùdni, pó-ſcjòdna , p-ojcjùdno,
desiderabile .
Sljóp , o sljépi, sliépa , sljepo , cieco ,
>
Star, o stàri , stara , staro , vecchio .
Bârſ, o bârfi, bârſa , bârſo, veloce .
Cjùdnovit , o cjudnòviti , cjuduóvita , cjudnóvito ,
maraviglioso .
Suràv, o ſdràvi, fdrava , Sdràvo , sano :
Brègh , o brèghi, brèghja , brèghje , grávido .
Mogūch , o moguchi, mogüchja , mogūchje, potente.
U bògh , übòghi, uboga , ubògó , povero .
>

Uſlast , o uſlàsti , oſlasta , oflàsto , gropposo,


>

Cist, o cis , o cisti , cista , cisto , polito , o casto .


ſcìlast , o ſcìlasti, ſcilasta , ſcilasto , nerboruto .
Pràvv , o pràvvi , právva , pravvo , diritto .
>

Degli Aggettivi composti .


Fra i tanti aggettivi composti , di cui abbonda la
12
lingua Illirica , servano di norma i seguenti :
Travo -ródan , trāvo -ródna , travo- ródno , fecondo
di erba , da trāva , erba , ródan , fecondo .
Ribo-plòdan , ribo-plódna , tibo - plødnia , fertile di
pesce, da riba , pesce, e da plòdan , fertile.
Bogo -milli, bògo - milla , bògo- nillo , divoto , da
Bögh , Dio , e da milli , caro , accetto .,
Trârdo - glav , tvârdo -glava , zvârdo -glàvo , caparbio ,
da tvård , duro , e da glava , testu .
flàto- uski , ſlàto -ušna, flàto -ūšno , chi ha la bocca
di oro, da ſlàto, oro , e da usta, bocca .
Nota 1 ° I noni aggettivi , che terminano nella vo
ce mascolina in ak , ed an , e che sono in gran co
pia , richieggono come i sostantivi di tale terminazione ,
che il k >, e l'n si prepongatio all'ultiina loro vocale ,
e da krótak , p. e. mansueta , si faccia krótki , krótka ,
krótko, da rafùman , savio , raſúmni, na , no, da mi
ran , quieto , mirni , na , no éc,
2° Al genitivo , e dativo singolare nella voce mas
colina , e neutra si può far uso della sincope , e dirsi
48 Trattato Primo ..
dóbra , ljépa, sljépa , invece di dobroga , ljepoga , sljé
poga , e dòbru , ljepu , sljépu ec. , in luogo di dóbromu
ljepomu, sljepomu .
Degli Aggettivi diminutivi .

Questi nomi diminutivi , che sono in grande uso nel


dialetto Raguseo , si formano dai loro positivi. Cre
scono d'una sillaba al nominativo e terminano alla vo
ce mascolina in an , ed i , come tànak , sottile , tàna
3

han o tànascian , o tanahni , o ránascni , sottiglietto .


Dai seguenti esempi si può apprendere , che questi di
minutivi possono egualmente bene terminare nella sil
laba han , ed ahni coll' h aspirata , ovvero nella sillaba
$ cjan , o scni .
Tánahan , o ránahni
tanahni , tánahda , iá
nahno .
sottiglietto.
Tánascjan , otánascni , tágascna ,
tánascno .
Màlahan , o malahni , malahna , má
Jahno .
Málascján , o málascni , málāscna', piccoletto .
málascno .
Ljépahan , o Jjépáhni , ljépáhna , ljé
páhno. belluccio .
Ljépascján, o ljepàscni, ljépascna,,
ljépascnó .
Drágahán , o drágahní , drágahna , dra .
gahno . carino .
Drágascian , o drágascni , dragascna ,
dràgāscno .
Degli Aggettivi di grado comparativo .
Gli aggettivi di grado comparativo hanno per iscopo ,
di accrescere , o diminuire il significato del nome po
sitivo . Nella lingua Illirica i comparativi si formano ,
secondo l'insegnamento del Giorgi, e del Dellabella
coll’aggiungere un į consonante avanti all'ultimo i vo
cale della voce mascolina del positivo , come zárni ,
Della Declinazione dei nomi Aggettivi : 49
nero , zârnji , più nero , zârnjia , più nera , zârojie , più
>

nero ; ma noi desiderosi di dare ad ogni lettera il suo


preciso valore a tenor della vera pronuncia scriviamo
costantemente la voce mascolina per due ii vocali ,
cioè zârnii, la feminina per un i vocale seguito da un
į consonante, cioè zárnija, e la neutra in alcuni nomi
per un i vocale , e per un j consonante, cioè zârnije ,
ed in altri per un solo į consonante , come vechjé ,
più grande , slaghje, più dolce ec. In tal guisa l’este
To darà al į consonante nella voce feminina il valore
di due ii vocali , e dopo l'i vocale lo pronuncierà per
j, e non per due ii . Del resto i comparativi si decli
nano come i loro positivi. Si dee però eccettuare la
voce neutra , la quale al nominativo , accusativo , e
vocativo termina in e , e non più in o , come nella vo
ce del positivo .
Sjédii, sjéuija, sjédije , più canuto .
Prilícnii, prilicnija , prìlícnije , più simile .
Vèdríi , vèdrija , vèdrije , più sereno .
Svétii , svétija , svetije , più santo .
Dei Comparativi Anomali .
I seguenti comparativi , e qualche altro da indicarsi
dall'uso sono anomali , perchè o non sono formati dal
loro positivo , o‫وا‬, se lo sono , variano rapporto alla re
gola generale . 0

Dòbar , o dòbrí , buono ; bògli, bòglja, bòglie , più


buono , o migliore .
faò , o ſli , cattivn ; gorri, gorra , gorre , più catti
>

00 , o peggiore .
Mào, o malli , piccolo ; màgni, magna , màgne ,
0 ; più piccolo , oo minore .
.

Velik , o veliki , grande ; vechi , vechja , vechje ,


più grande , o maggiore .
Visok , o visoki , alio ; visci, viscja , viscé , più
alto ,
Niſok , o niſoki , basso ; niſci , nifcja , nifce , più
basso . .

Drágh , o drághi , caro ; dráſci, dráfcja , dráſce ,


più ' caro .
d
so Trattato Primo .
Jak , o jāki , forte ; jàci, jàcia, jàce, più forte :
Ljès , o ljepi, bello ; jèpsci, ljepscja , tjèpsce ,
più bello ,
Slådak , o slatki, dolce ; slaghi , slàghja , slàghje ,
più dolce .
Mlad , o mladi , giovine ; mlaghi, mlághja , mlàghje
più giovine.
Nora. Presso gli antichi scrittori Dalinati , e Ragu
sei in vece di velik , ka , ko , vechi, ja , je , inlaghi
> >

ghia , ghje , e ljepsci, scia , sce si trova vèli, vèla , ve


lo , grande, vèksci, vèksca , vèksce, o véglii , véglja ,
>

vèglje , più grande , mladii , ni'àilja , mladje , più gicvi


>

ne, e ljèrglii , ljepglja, ljepglje , o lièpii , ljepja , jè


>

pje, più bello; nel che non li seguirei, se non in poe


sia per motivo di rima .
Degli Aggettivi di grado sleperlativo .
Il superlativo è un addiettivo, che significa una qua
lità paragonata a tutte le altre dell'istessa specie, e >

che innalza , o abbassa al sommo , od infimo grado la


cosa significata. Gl’Illirici, propriamente parlando, non
banno superlativi, servendosi per avere un tal grado
della particella pri , che premettono ai nomi positivi ,
e della particola naj, che mettono pure innanzi ai no
mi comparativi. La declinazione dei superlativi è la
istessa dei positivi, e comparativi .
Pri-b'ajcen , pri blāſceni, prì-bla
>

ſcena , pri-blafceno, beatissimo .


Naj- blāſcènii , naj-blāſcènijā, naj.
blāſcènije ,
Pri plemenit , o pri plemeniti ,
prì- plemenita , prì.plemèuito , nobilissima .

Naj-plemènìiji, naj- plemenitija ,


naj plemenitije ,
Prì.gljùbki, prì.gljúbka, pri gljùbko,
Naj-gljùbkii, naj- gliùbkija, naj- amantissimo .
gliùbkije ,
Pri-pomni, pri-pomna, pri-pomno, 1
Najmnije
pomoii,
,
nai-pomnija, naj-po- diligentissimo ,.
Della Declinazione dei nomi Aggettivi · S

Dei nomi aggettivi , che derivano do nomi


propri , ed appellativi , ossia degli
>

aggettivi possessivi .

Non vi è idioma, in cui facciasi maggior uso di no


mi aggettivi tratti da nomi propri , ed appellativi , co
me nell'Illirico . Ciò , che nelle altre lingue esprim -si
per mezzo dei nomi possessivi , che mostrano l'atti .
nenza , e la relazione fra oggetto , ed oggetio , dagl' 11
lirici si suole addjettivare , essendo presso di loro as
sai spesso una inesattezza di lingua anche nel discorso
famigliare il servirsi dei così detti genitivi sostantivati .
Quindi si sentirà in bocca anche dei più idioti Ivanov
1
kògn , il cavallo di Giovanni , Biskupov vinográl , la
wigna del Vescovo , Antunova ſcèna , la moglie di Anto
nio , chjachine hàgline, le vesti del padre, RimskiGos
pāri, i Signori di Roma , Turski cjòvjek , l'uomo di
Turchia , mramorna târpesa , in tavola di marmo , orto
vo pérje , la penna dell'aquila , ed altri infiniti . Alcuni
2
terminano in 0v , ová , OVO , ed ev , Eva , evo ; al
cuni in in , ina , ino ; alıri in cki , ed altri in ski .
Di quelli , che terminano in ov , ova ; ovo , tratri
da nomi propri della prima declinazione .
Petrov , Petrova , Petrovo , di Pietro , o cid , che
spetta a Pietro .
Stjepanov, Stjepanova, Sijepànovo , di Steffano .
Mihov , Mihova , Minòvo , di Michele .
Fràpov , Frànova , Frànovo , di Francesco .
Di quelli pur treminati in ov , ed ev , che derivano
da nomi appellativi della prima declinazione .

Cjàchkov , cjàchkova , cjàchkóvo , del padre .


Bratov , bràtova , bràtovo , del fratello .
Golubov , golūbova , golubovo , del colombo .
>

Cesarov , Cesárova , Gesárovo , di Cesare ,


Krägljev , Kraglieva, Kräglievo, del Re.
52 Trattato Primo ,
Di quelli , che terminano in in , ina ; ino tratti da
nomi proprj mascolini e feminini della seconda
declinazione .

Andrin , Andrina , Andrino , di Andrea .


Bärgnin, Bârgnina, Bârgnino , di Bernardo .
Lùcin , Lucina , Lucino , di Luca . .

Càutin, Càrtina, Càttino , di Catterina .


* Frànin , Frànina , Frànino , di Francesca .
Jèllin , Jellina , Jèllino , di Ellena .
· Di quelli pur terminati in in , che si formano
do nomi appellativi dell'istessa
declinazione .

Sèstrin , sèstrína , sèstrino , della Sorella .


Màjcin , màjcina, màjcino ,
Matèrin, matèrina, matérino,) della Madre.
Tétcin , tètcina ,> tètcino , della Zia .
Papin , Papina , Papino , del Papa , o Papale .
>

Kuchni, kuchna , kuchno , di casa .


Di quelli , che terminano in chi , e che si ricavano
da nomi di regno , provincia , é città ,>
e da nomi appellativi .

Frànácki, Frànácka , Frànácko , di Francia .


Pogljácki, Pogljácka , Pogljácko, di Polonia ,
Màltecki , Maltecka , Màltecko , di Malta .
Bècki , Bècka , Bècko , di Vienna . .

Mlètácki, Mlerácka, Mlètácko , di Venezia .


Cjòvjecki, cjòvjécka , cjòvjécko , dell'Uomo.
Jùnácki , Junácka , Junácko , dell'Eroe .
Di quelli che terminano in ski, e che si formano
da nomi di regno , provincia, città ,
e da nomi appellativi .

Slovinski , Slovinska , Slovinsko , della Slavonia .


.

Italianski , Italianska , Italiansko , dell'Italia .


Della Declinazione dei romi 1ggettivi . 33
Scpāngnski , Scpāngnska , Scpangusko , della Spagni.
9

Rjinski, Rimska , Rimsko , di Roma.


Zati - grádski , Zàri- grádska, Zàri-grádsko , di Costan
tinopoli.
Nebeski, Nebeska , Nebesko , del Cielo .
ſémaglski, ſémagiska, ſémagisko , della terra .
Mòrski , morska, mòrsko , del mare .
Krägljevski, Kragljevska, Krägljevsko , del Re .
NOTA. I genitivi , e dativi dei nomi propri, ed appel
lativi in ov nella voce mascolina , e neutra in vece di
Pètróga, p. e.cjàchkóga , Pètrómu, e cjàchkómu vel dia
letto di Ragusa fanno per sincope Pètróva , cjàchkova ,
Pètróvo, e cjachkova . Si osservi parimenti, che gli an
tichi ai pomi possessivi in ov solevano talvolta aggiun
gere la sillaba ski , e dire in vece di Petrov , va , vo ,
Pètróvski , ka, ko ; ma una tal terminazione, che è pro
pria in oggi dei Polacchi, e Boemi , è affalio in disuso
presso gl'Illirici .
TRATTATO SECONDO .

Del Pronome .

I Pronome è una parte del discorso , che si declina


per numeri , generi, e casi . Si pone egli in luogo del
.

nome ,> e mostra la cosa senza nominarla .


I pronomi dividopsi in Primitivi , Derivativi, Dimos
trativi, e Possessivi : Aggiungonsi ancora a questi i pro
nomi,> o, coine altri vogliono , i nomi chiamati Parti
livi , Relativi , Interrogativi , e Numerali .
Alcuni fra i pronomi della lingua Illirica hanno tre
terın inazioni proprie di ciascun genere, ed altri abbrac
ciano totii tre i generi con una desinenza sola . Ve ne
ha ancora , che hanno solo o la prima , o la seconda ,
o la terza persona . Finalmente se ad alcuni manca
qualche caso, al singolare , altri sono privi del vocativo
in ambi i numeri .

d 3
Trattato Secondo ,

Dei Pronomi Primitivi ,


Sing.
Nom . já , io.
Gen. mene , di me.
Dat. meni , o mi, a me , uủ meni , in me .
Acc. mene , o me , me .
Ablat . sa- mnom , o mnom , con me , o meco .
Plur.
Nom. mj , noi :
Gen. nas , di noi .
Dat. nam , oó nami , a noi .
Acc. nas , noi .
Ablat, s'nami, con noi .
Ablat. 2. ° u nas , in noi .
Sing.
Nom , ti , tui
Gen. tebe , di te .
Dat. tebi , o ti , a te , ù tebi , in te .
Acc. tebe , o tę , te .
Voc. oti , o tu ,
Abalt . s' tobom , con te .
Plur .
Nom . vi , voi .
Gen. vas , di voi ...

Dat. vam > o vami , a voi .


Acc. vas , voi .
Voc. o ví >, o voi .
Ablat,. s'vami , o s'vama1 , con voi .
Abl. 2. ! ù vas , in voi .
Sing.
Gen. sebe , di se .
Dat . sebi , a se , ù sebi , in se
Acc, sebe , o se , se .
Ablat. s' tobom , con se , seco .
NOTA. Al dativo singolare abbiamo aggiunto à me
ni , ù tebi , u sebi, ed altrove u cemu , ù ni-cemu per
mostrare col fatto, che questi pronomi , e tutti i nomi
di qualunque sorta non hanno al singolare nè il set
timo, nè l'ottavo caso , mentre la proposizione ù reg
>
Della Declinazione dei Fronomi. ۲۶
ge il dativo. Le terininazioni del dativo mi , ti , ee
dell'accusativo me , te , se debbono sempre essere uni
te ad altra parola . Del resto da questi pronómi primia
tivi derivano i prouomi detti possessivi, perchè in
dicano il possesso delle persone.
Dei Pronomi Possessivi .
Sing.
Nom . mój , mòja , mòje , o ( per sincope) mā , nē ,
il mio , la mia , il mio .
Ġen. mojega , moje , mojéga , o möga , mē , mega,>

del mio , della mia , del mio .


Dat. mojemu, mojoj , mojemu , o mõmu, möj ,
momu , al mio , alla mia , al mio .
Acc. mojéga , mòju , mòje , o mūga , mu , mē , il
2

mio >, la mia , il mio .


Voc. Ó mój , mòja ,> moje , o ma , mē , o mio , o
>

mia , o mio .
Ablat . s' mòiem , s'moim , o s'miem , s'inojom ,
smom
' , s'mòiem , o s'moim , col mio , colla
mia , col mio .
Plur.
Nom . moi , mòje , moja , o mē , ma, i miei , le
mie , i miei .
Gen. moien , moih , o mich , dei miei , delle mie ,
dei miei .
Dat. moiem , moim , o miem , ai miei, alle mie ,
ai miei .
Acc. mòje , mòje , mòja , o nē , mā, i miei , le
mie , i miei .
Voc. Ó mói , móje , mójı , o mē , mā , o miei , 0o
mie , o miei . .

Ablat. s moiema >, s' moiemi, s' moima , s' moimi ,


o s'miema; coi miti, colle mie , coi miei .
où mieh ,enei miei ,
mochh , où
Ablat. 2. ° à moieh , ù mo
nelle mie , nei miei .
Sing
Nom . tvoj, tvoja, tvoje, o tvā, tvę , tuo , tud , tuo .
Gen. tvojega, evoje, tvojega , o tvoga , tvē, tvoga ,
del tuo , della lua , del tuo .
Trattato Secondo i
Dat. ivojèmu , tvojoj , svojemu, o tvõmu , tvoj ,
ivõmu , al tuo , alla tua , al tuo.
Acc. tvojega, tvoja , tvoje, o tvõga , tvu , tvē , il
tuo , la tua , il tuo .
Voc. o tvoj , ivója , tvoje , o ivä , wę, o tuo ,
tua , o tuo .
Ablat , s'ivoiem , o s' tvoim , s ' tvojom , o s'tröm ,
s' tvoiem , , o stvoim col tuo , colla tua , col
tuo .
Plur .
Nom . tvoi , tvoje , tvoja , o tvē , tvä , i tuoi , le
tue , i tuoi .
Gen. ivoieh , tvoih , o tvieh , dei tuoi , delle tue ,
dei tuoi .
Dai . tvojem , o tvoim , o tvima , ai tuoi, alle tue ,
ai tuoi .
Acc. tvòje , evoje , tvoja , o trē , tvē , två , i tuoi ,
le tue , i tuoi .
Voc. o tvói , tvoje , tvoja , o tvē , två , o tuoi , o
tue , o tuoi .
Ablat. s’tvojema >, o s'ivoiemi, o s'tvoimi , o s'tvoj-.
ma , o s'tvima ,.coi tuoi , colle tue , coi tuoi.
Ablat. 2.° ù tvòieh , où tvojh , nei tuoi , nelle tue,
nei tuoi .
Sing.
Nom. svòj , svòja , svoje , o svā , svē , suo , sua ,
suo .

Gen. svòjega , svojë , svojega, svoga, svē , svöga , >

del suo , della sua , del suo .


Dat. svojemu, svojoj , svojemu , o svõmu , svõi
svõmu, al suo , alla sua , al suo .
Acc. svojega >, svoju , svòje , o svõga , svū , svē , il
suo , la sua , il suo .
Voc. o svoj , svoja , svòje o svoj, svā , svē , o suo,
>

o sua , o suo .
Ablat. s'svojem , o s'svoim , s'svojom , o s'avom ,
s'svojem , o s'svoim , col suo , colla sua , col suo .
Plur .
Nom. svoi , svoje , svòja , o svòi,, svē , sva, i suoi;
> >

le sue , i suoi .
Della Declinazione dei Pronomi. 57
Gen. svojeh , o svojh ., dei suoi , delle sue , dei
suoi .
Dat. svojem , o svoim‫وا‬, o svima , ai suoi , alle sue ,
ai suoi .
Acc. svòje , svoje , svoja, o svē , svē , svā , i suoi ,
le sue , i suoi .
Voc. o svói , svoje , svója , ovvero svoi , svē , svā ;
>

o suoi , o sue , o suoi .


Ablat. s'svoiema, o s' svoiemi, o s' svoima , ..s' svo
imi, coi suoi , colle sue , coi suoi .
Ablat. 2.O° à svoieh , où svojh , nei suoi , nelle sue ,
nei suoi .
NOTA . E quà si . avverta , che le voci accorciate di
questi possessivi sebbene siano soltanto proprie del lin
guaggio poetico , tuttavia al genitivo , dativo , ed accu
sativo singolare , rapporto al genere mascolino , e neu
9

tro, sono quelle , che del discorso famigliare si ado


prano , e non le altre , dicendosi: mõga, tvoga, svõmu,
tvõmu , e non mojega , tvojega , svojemu , tvojemu. Ai
nominativo , ed al vocativo singolare >, e plurale la 90
ce mascolina non soffre alcun troncamento .
Sing.
Nom , nasc , nascja , nasce , il nostro , la nostra , il
nostro .

Gen. nascega, nascē, nascega , del nostro, della nosa


tra , del nostro .
Dat. nascemu>, nascjoj, nascemu , al nostro , alla
nostra , al nostro .
Acc. nascega , nascju , nasce, il nostro, la nostra , il
nostro .
Voc. o násc , o páscja , o násce, o nostro, o nostra,
O nostro .
Ablat. s' nasciem , o s'nascim, s' nascjom , s'nascim,
col nostro , colla nostra , col nostro .
Plur.
Nom . nasci , nasce, nascja , i nostri, le nostre, i
nostri .
Gen. nascieb , o nascih dei nostri, delle nostre , dei
nostri .
58 Trattato Secondo .
Dat. nasciem , o nascim , ai nostri, alle nostre , ai
nostri .
>
Acc. nasce , nasce , nàscja , i nostri , le nostre ,
> ii
nostri .
Voc. o násci o násce , o náscja , o nostri , o nostre,
o nostri .
Ablat. s'nasciemi, o s'nascimi, o s'nasciema , coi
nostri, colle nostre , coi nostri .
Ablat.. 2.° ù nascieh , où nascīh , nei nostri , nelle
nostre , nei nostri .
NOTA . Dal pronome nasc derivano i sostantivi nasci
naz , nascinka , e nascinka , nascinke , l'uomo, e la
donna del nostro paese , e l'aggettivo nascinsko , nascin
ska , bascinske , ciò, che è del nostro paese . Ma questi
Romi non sono in uso presso i Ragusei .
Sing.
Nom . vàsc , vàscja, vàsce , il vostro , la vostra , il
vostro .
Gen. vàscega , vascē , vàscega , del vostro , della vo.
stra' , del vostro .
Dat. vàscemu ; vàscjoj, vàscemu , al vostro , alla
vostra , al vostro .
Acc. vàscega , vàscju , vàsce , il vostro , la vostra ,
il vostro .
Voc, o vásc , o váscja , o vásce , o vostro , o vo
stra , o vostro .
Ablat. s' vàşciem, o svàscim , s'vàscjom , s'vàscim,
col vostro >, colla vostra , col vostro .
Plur.
Nom . vasci , vàsce , vàscia , i vostri , le vostre , i
vostri ...
Gen. vàscieb , o vascih , dei vostri, delle vostre , dei
vostri .
Dat. vàscieni , o vascim , ai vostri , alle vostre , ai
vostri .
Acc. vàsce.,. vàsce , vàscja , i vostri ; le vostre , i
3

vostri .
Voc. o vasci , o vásce, o váscia ,, o vostri., o vostre ,
o vostri .
Della Declinazione dei Pronomi . 59
Ablat. s' vàsciemi, o svàscimi, o s'vàsciema , coi
vostri , colle vostre , coi vostri .
Ablat . 2.° ù vàscieh , où vàscib , nei vostri, nelle
vostre , nei vostri .
Dei Pronomi Dimostrativi.

Sing .
Nom. oví , ová , ovó , questo , questa , questo .
Vedine il rimanente declina to alla pag.. 18 .
Sing.
Nom . táj, o u , tá , tó , cotesto ,> cotesta , cotesto .
Gen. tòga , o tega , té , tòga , di cotesto , di cotesta,
di cotesto .
Dat. tomu , o temu , 1oj , tòmu , a cotesto , a co
testa , a colesto ,
Acc. tòga , tu , to , cotesto , cotesta , cotesto .
1
Ablat. stiem , o s'tím , stóm , s'tiem , o , s'tím ,
>
con cotesto , con cotesta , con cotesto .
Plur .
Nom. uí , té , ta >, cotesti , coteste , cotęsti .
Gen , tieh , o tih , di cotesti , di coteste , di cotesti .
Dat. tiem , o tim , a cotesti a coteste , a cotesti .
Acc. te , te , ta , cotesti , coteste , çotesti .
Ablat. Śtiema , o s'tími, con cotesti , coteste ,
>
>

cotesti .
Ablat. 2. ù tieh , od tib , in cotesti, coteste ,
cotesti .
NOTA . Ti , ta , to , significa pure questo , questa , que
sto , e quello , quella , quello .
Sing.
Nom . opí , ona , ono , quello , quella , quello :
Gen. oroga , ó onega , onē , onòga , di quello, di
quella , di quello .
Dat. onòmu , oo oneonemu onói onòmu , a quello ,
mu ,, onoj,
a quella , a quello .
Acc. onoga, onú , onó , quello , quella , quello .
Ablat . s'oniem , o s'oniin , s'onóm , s' oniem , con
quello , con quella , con quello .
69 Trattato Secondo .
Plur.
Nom. oni , one , ona , quelli , quelle , quelli .
Gen. onieh, o opih, di quelli , di quelle , di quelli .
Dat. oniem , o onim , a quelli , e quelle , a quelli .
Acc. one , one , ona , quelli , quelle , quelli .
Ablat. s' oniema, o s'onimi, con quelli , con quelle,
con quelli .
Ablat. 2.° ù onieh , où onjh , in quelli , in quelle ,
in quelli .
NOTA . Nell' istessa maniera si declina. il seguente
pronome ini , ina , ino , altro , altra , altro .
>

Sing.
Nom . on , ona, ono, egli, o esso, ella, o essa , esso .
Gen. gnega , gne , gnega , di lui , di lei , di esso .
Dat. gnemu, e mu , gnói , o gnome , o joj, gne
.

mu , a lui , a lei , ad esso .


Acc. gnega, e ga , gnu , e je , o ja , ono , lui ,
lei. , esso .
Ablat. sgním , s'gnom , sagním , con lui , con lei ,
>
con esso .
Plur .
Nom . oni , oné , ona , egline , etleno , essi .
Gen. gnih , di loro .
Dat. gnim , o gnima , o iin , a loro .
Acc. one, ed ih , one , ona , eglino , elleno , essi .
Ablat. sºgnimi , o sºgníma, con loro .
Ablat. 2. ù gnìh , in loro .
NOTA. Le terminazioni mu , e joj del darivo , ga , e
je , o ju dell'accusativo singolare , im , ed in plurali
> >

vanno sempre unite col verbo , o con altre voci; ciò ,


che noteremo altrove .
Sing.
Nom. gnegov , gnegova , gnegovo , il di lui , la di
lui , il di lui .
Gen. gnegova , gnegove , gnegova , del di lui , della
di lui , del di lui .
Dat. gnegovu , gnegovoj , gnegovu, al di lui , alla
di lui , al di lui .
Acc. gnegova , gnegovu , gnegoro , il di lui , la di
lui , il di lui .
Della Declinazione dei Pronomi.. 60
Ablat. s'goegoviem ,; o s'gnegovim , s' goegovom ,
s'gregovim , col di lui , colla di lui , col di lui .
Plur.
Nom . gnegovi , gnegove , gnegova , i di lui , le di
lui , i di lui .
Gen. guegovieh , e gnegovjb , dei di lui, delle di
lui , dei di lui .
Dat. guegoviem , o gnegovim , ai di lui , alle di
lui , ai di lui .
Acc. gnegove , gnegove , gnegova , i di lui , le di
lui , i di lui .
Ablat. s'gnegoviem , e s'gaegovima, o s'gnegovie
ma >, coi di lui , colle di lui , coi di lui .
Ablat. 2. ° ù gnegovieh , où gaegovih , nei di lui,
nelle di lui , nei di lui .
Sing.
Nom . gnihov , gnihova , gnihovo , il 'di loro , la
di loro , il di loro .
Gen. gnihova, gnihove , gnihova , del di loro , del.
la di loro , del di loro .
Dat. gaihova , gnihovoj , goihovu , al di loro , alla
di loro , al di loro .
Acc. goihova , gnihovu , gnihovo , il di loro , la di
loro , il di loro .
Ablat. sºgnihoviem , o s'goihovim , s' gnihovom ,
s'gnihoviem , col di loro , colla di loro , col di
loro .
Plur .
Nom . gnihovi , gnihove , gnihova , i di loro , le di
loro , i di loro .
Gen. gnihovieh , e gnihovīh , dei di loro , delle di
loro , dei di loro .
Dat. gnihoviem , o goihovim , ai di loro , alle di
loro , ai di loro .
Acc. gnihove , gnihove , gnihova , i di loro , le di
loro , i di loro .
Ablat. sgnihoviem , o s'gnihovimi , s'gnihoviema ,
coi di loro , colle di loro , coi di loro .
Ablat. 2.° ù gnihovieh , où guihovih , nei di loro,
nelle di loro , nei di loro .
Trattato Secondo .
Sing.
Nom . isií , istá , isto , lo stesso , o il medesimo ,
la stessa , lo stesso . .

Gen. istóga , istē , istóga, dello stesso , della stessa ,


dello stesso .
Dat. istómu, istój , istóma , allo stesso , alla stessa , >
allo stesso ,
Acc. istóga, istu , isto , lo stesso , la stessa , lo stes
SO .
Ablat. s'istiem , o istim , s'istom , s'istim , collo
stesse , colla stessa , collo stesso .
Plur.
Nom . isti , iste , ista >, gli stessi , le stesse , gli stes
si .
Gen. istieh , o isih , degli stessi, delle stesse , degli
stessi .
Dat. istíın , o istiem , agli stessi , alle stesse , agli
stessi .
Acc. iste , iste , ista , gli stessi , le stesse , gli stes
> >
si .
Ablat. s'istími , o s'istí na , o s'istiema , cogli stes
>

si , colle stesse , cogli stessi .


>

Ablat. ù istieh , o ù istih , negli stessi , nelle stesse ,


negli stessi .

Del Pronome relativo koi , il quale .


Sing .

Nom. koi , o ( per sincope) kí , kojá , o ka, kojé ,


o kè , il quale , la quale , il quale .
Gen. kojega, o koga , koje , o kē , kojéga , o ko
>

ga , del quale , della quale , del quale .


Dat. kojému >, o komu , kojoj, o koj , kojému , o
kõmu, al quale , alla quale , al quale .
Acc. kojega , o kóga , koju , o kū , koje , o ke , il
>

quale , la quale , il quale .


Ablat. s'koiem , o s'kim , o s'kiem , s kojom ,
s'kom , s'koiem , o s' kiem , o s' kim , col quale ,
colla quale , col quale .
Della Declinazione dei Pronomi . 63
Plur .
Nom. koi , o ki , kojē, o kē, kojá , o kä , i quali ,
>

le quali, i quali .
Gen. koich , o koih , o kjh , dei quali , delle quali ,
dei quali . .

Dar. koiem , o kiern , o kim , ai quali , alle quali ,


ai quali .
Acc. koje , kē , koje , o kė , koja , o ka , i quali ,
le quali , i quali .
Ablat. s' kojema >, s' koiemi , s'kiema, s' kiemi, s'
koima , coi quali , colle quali , coi quali .
Ablat, a kojeh , u koin, ù kieh , où kīh , nei qua
li , nelle quali , nei quali .
Nota. Al genitivo , al dativo , ed all'accusativo ado- •
prasi nel comun parlare köga, e komu in luogo di
kojéga , e kojéma sì rapporto algenere mascolino , che
neutro . Si formano da questo relativo , che serve pur
loro di norma nella declinazione , i seguenti pronomi
deui partitivi .
Koi.god , kojá.god , kojé- god ,
Koi-godjer , kojá -godjer , kojé-godjer , ) alcuno .
Koi-mugod, kojámugod , kojé-mugod ,) quadunque.
Ki-mugod , ka-mugod , kē -mugod ,
Koi-mudrágo , kojá- inudrágo, kojé -mudrágo , qual
sissia .
Koi-hochjesc , kojá - hochjesc, kojé-hochjesc , qualsi
voglia .

Dei Pronomi partitivi.


Sing.
Nom . svaki , o svak , svaka , svako , ognuno , ognu
>

nu , ognuno .
Gen. svakoga, svakē, svakoga, di ognuno, di ognu
na , di ognuno .
Dat. svakomu , svakoj, svakomu , ad ognuno , ad
ognuna , ad ognuno ec.
Sing.
Nom. gpjeki, gojeká , gojekó , un certo , una cero
ta , un certo .
64 Tratt Secon
t a o d
Gen. gnjekoga , gnjekēo , gnjekoga , di un certo ,
di una certu , di un certo .
Dat. gojekomu , gnjekój , gnjekomu , ad un certo ,
ad una certo , ad un certo .
Acc, gojekóga , gnje
gnjeku
ku,, gnjekó , un certo , una
certa ,, un certo .
Ablat. s'gnjekiem , o s'gnjekim , s' gnjekom , sº
gnjekìm , con un certo , con una certa , con un
certo .
Plur.
Nom , gnjeki , gnjeke , gnjeka , certi , certe , certi.
Gen. gnjekieh , ognjekih , di certi, di certe, di certi .
Dat. gnjekim >, a certi , a certe , a certi .
Acc. gnjeke , gnjeke , gnjeka , certi , certe , certi .
Ablat. sgniekiemi, con certi , con certe , con certi .
Ablar. 2.0 ù gnjekih , o ù gojekieh , in certi , in
certe , in certi .

Dei Pronomi Interrogativi e Reciproci .


Sing.
Nom . tkò a tká ? sctò ? chi , o qual uomo ? chi , o
qual donna ? che cosa ?
Gen , tkóga ? tkē ? sctá , o cesa ? di chi ? di chi ?
di che ?
Dat. tkómu ? ikoj ? tkómu ? a chi ? a chi ? a che
cosa ?
Acc. tkóga ? ikú ? sctò , cesa ? chi ? chi ? che cosa ?
Ablat. s'tkim ? o s'tkiem ? s'tkém ? s'ciem ? con
chi ? con chi ? con che cosa ?
Plur .
Nom. tki ? tkę ? tká ? chi , o quali uomini ? chi , o
quali donne ? che cose ?
Gen. tkieh , o tkih ? di chi ? di chi ? di che cose ?
Dat. tkiem , o tkim ? a chi ? a chi ? a che cose ?
Acc . tké ? ikē ? tká ? chi ? chi ? che cose ?
Ablat, s'tkiemi, o s'tkimi ? con chi ? con chi ? con
che cose ?
Ablat, 2.° ù tkieh , où ikib ? in chi ? in chi ? in
che cose ?
2

Della Declinazione dei Pronomi : os


NOTA . Questo nome , che può considerarsi come so
stantivo , si scrive sempre colt prima del k a distin
zione del relativo loi , che scrivesi , e pronunziasi sen
za il 1. Nell'istesso modo declinasi il composto pro
nome
Tkò- ighda , tkd- ighda , sctò- ighda , chi mai , qual
>

mai , che cosa mai ? L


Sing .
Nom. kakav , kakva , kakvo , quale , quale , quale .
Gen, kakva , kakvē, kakva , di quale , di quale, di
quale .
Dai. kakvu , kakvoj , kakvu , a quale , a quale , a
quale .
Acc. kakva , kakvu , kakvo , quale, quale , quale .
$
Ablat. s' kakviem o s'kakvim , s'kakvom , s'kak
vim , con quale , con quale , con quale .
Plurale .
Nom . kakvi , kakve , kakva , quali , quali , quali .
Gen. kakvih , o kakvieh , di quali .
Dat , kakviem , o kakvim >, a quali .
.

Acc. kakve , kakve , kakva , quali , quali ,> quali .


Ablat, s'kakvima, o s kakvimi , e s'kakviema
s' kakviêmi, con quali , con quali , con quali .
Ablat. 2.° w kakvieh , où kakvih , in quali .
Sing
Nom . takí , taká , tako , tale , tale , tale .
Gen. takòga , takē , takòga , di tale , di tale , di ta
le .
Dat. takòmu , takoj , takòmu , a tale , a tale , a
tale .
Acc , takoga , taka , tako , tale , tale , tale .
>

Ablar . s'takiem ,> o s'takim , sa takom , s takim ,


con tale , con tale , con tale .
Plur.
Nom . taki , takē , taka , tali , tali , tali .
Gen. takieh , takih , di tali, di tali , di tali .
Dat. takiein , o takin , a tali, a tabi , a tali .
1
Acc. take , takē, laka , tali .
Ablat, s'takima , o s'takimi, s'takiema , O s’takie
mi , con tali , con tali >, con tali.
దర Trattato Secondo .
Ablar. 3.° ù takich , où tahab , in tali , in tali ,
in tali .
NOTA . Declinarsi nell'istessa guisa i seguenti pro
nomi .
Ikakav , ikakva , ikakvo , alcuna,
Kò'ik , kolika , koliko , quando .
Tòlik , tolika , toliko , tanto .
Ováki , ovákā , ovako , di tal modo .
Onaki, onákā, onáko , di quel modo .
NOTA . Al plurale si può cangiare il 'k in z , ed in
ec dire kolizi , tolizi ,
vece di koliki,, toliki , tolikien, cc.
tolizieh ec.
Sing

Nom. cigov , o ( per sincope ) cii , cigova , o cija ,


cigova , o cije , il di chi , la di chi , il di chi .
Gen. cigova , o cijega , cigove , o cije , cigova , o
>

cijega , del, di chi, della di chi , del di chi .


Dat. cigovu, o cijemu , cigovoj , o cijój , cigovu ,
4

o cijému , al di chi , alla di chi , al di chi.


Acc. cigova , o cijega, cigova , o ciju , cigovo , o
>

cije , il di chi , la di chi , il di chi .


Ablat, s'cigaviem , o s' cijem , s'cigovom , o s'ci
>

jom , s'cigovim , e s'cigoviem , o scijem , col


di chi , colla di chi , col di chi .
Plur ,

Nom . cigovi , o cii , cigove , o cije , cigova , a


cija , i di chi ,3 le di chi , i di chi .
Gen, cigo ih , o cigovieb , o cijeh , o cih , dei di
>

chi , delle di chi , dei di chi ,


Dat. cigovim , ai di chi , alle di chi , ai di chi .
Acc. cigove , o cije , cigove , o cije, cigova , cija ,
2

i di chi , le di chi , i di chi .


Ablat. s'cigovimi , s'cigovima, o socigoviemi, o
>

s'cigoviemi , con i di chi , con le di chi , con i


di chi .
Ablati 2. ° à cigavieh , od cigovih , o ù cijeh , o
cih , nei di chi , nelle di chi , nei di chi,
Della Declinazione dei Pronomi . 67
Sing
Nom. vàs , svà , svè , tutio , tutta , tutto .
Gen. svega , svē', svéga , di tutto , di lutta , di tutto .
Dat. svemu , svoj , svemu , a tutto , a tutlu , Q tutto :
Acc. svéga , svù , svè , tutto , tutta , tutto .
Ablat. sa svim , o sa sviem , sa svom , sa svim ; o
>

sa sviem , con tutto , con tutto , con tutto .


Plur.
Nom . svi >, sve >, svà , tutti , tutte , tutti .
Gen. svib >, o svieb , di tutti , di tutte , di tutti :
Dat. sviem ; o svim , a tutti , a tutte , a tutti .
Acc. sve , svè , svà , tutti >, tutte , tutti :
Ablat. sa svimi , o sa sviema, con tutti , con tutté ;
con tutti i
0
Ablat. 2. ' ù svih , où svieh >, in tutti ; in tutte ;
in tutti .

Dei Numeri Cardinali, che danno origine ai Nomi,


o Pronomi detti numerali .
Jedan , uno Dvá-desti i dva ; venti
Dva ; due . due ec.
Tri , ire : Tri-desti , trenta .
Cetiri , quattro : Tri - desti i jedan, tréntaa
Pēt, cinque : uno ec.
Scês , sei . Cetresti , quaranta .
Şedam , sette . Getresti jedan , quaran
Ossam , otto : tuno ec.
Devet , nove Peiēt, cinquanta
Desēt, dieci . Peset i jedan , cinquantu
Jedanes , undici : no ec.
Dvanes , dodici, Scesēt, sessanta :
Trines , tredeci . Seeset i jedan , sessantua
Cetârnes ; quattordici : no eċ :
Petnes , quindici : Sedam - deset, settanti .
Scesnes , sedici . Sedam -deset i jedan ,
Sedamnes , diecisette , settániuno ec.
Ossamnes , dieciotto . Ossam-desēt , ottanta i
Devetnes , diecinove : Ossam -deset i jedan , ot .
Dva- desti , venti . tantuno éc
Dva-desti i iedan, ventiuno. Deve-deset, novants :
68 Trattato Secondo .
Deve- deset i jedan , novan. Sces- sat , seicento .
tuno ec. Sedam - sat , seltecento .
Sto , ceno . Ossam -sat , Ottocento .
Dvie-sti , duecento . Devet- zat , o deve - sat
Tri - sta , trecento . novecento ,
Ce târ-sta , quattrocento . Tissuchja , mille .
Pet-zat, o pe-sat, cinquecento .
Notisi, che per dolcezza di pronunzia i Ragasei di.
cono jedanes, irines ec. togliendo l'a , e il t . Fuor di
Ragusa dicesi : jedanaest , dvanaest, cetárnaest , ec. · Si -

noti ancora che in vece di dua - desti, e tri - desti , ce


tresti ec. può pur dirsi : dua - deset , trideset , cetár-deset
ec. , cioè due volte dieci , tre volte dieci , quattro vol.
te dieci . +

Dei nomi Cardinali declinabili .

Diconsi . nomi cardinali quei nomi, che formandosi


dai numeri esprimono una quantità senza mostrarse
i l'ordine .
Sing.
Nom. jedàn , jedná , jeduó , uno , unn , uno .
Gen. jednòga, jednē , jednoga , di uno , di unug
di uno .
Dat. jednomu , jednoj, jednòmu , ad uno , ad unr ,
ad uno .
Acc. jednoga , jedou , jedno , uno , una , uno .
Ablat . s'jedniem , o s'jednim , s'jednoni , s'je
drím , con uno , con una , con uno .

Declinanti come questo nome anche i seguenti , che


hanno il plurale all'uso degli aggettivi .
Jedini, jedína, jedino , unico , unica , unico .
Ni jedan , ni-jedna , ni-jedno , nessuno , nessuna ,
nessuno
Plur.
Nom , dva , dvie , dva , due uomini , due donne ,
due cose ( di genere neutro ) .
Gen. dvieh , od: th , di due .
1
Dat. dviem , o dvim , a due ,
Della Declinazione dei Pronomi : 8)
Acc. dva , dvie , dvà , due, due , due .
>

Voc . o dva , o dvie , o dva , a due , o due , o due .


Ablat. s'dviem , o s'dvimi , con due .
Ablat, 2.0 : dvieh , où dvih , nei due .
Si formano da questo nome il seguente sostantivo ,
ed aggettivo plurale
Dvoiza , dvoize , binario .
Dvoj , dvoja , dvoje , il doppio .
Plur.
Nom . oba , obe, oba , ambedue .
Gen, obich , o obih , di ambedue .
Dat. obiem , o obim , ad ambe due .
Acc. oha , obje , oba , ambedue .
Ablat. s'obiemi , o s'obimi, con ambedue .
Ablat. 2. ù obieh >, où obih , in ambedue .
Oba - dva , obe -dvie ; oba-dva significa l'istesso , ed è
egualmente in uso
Plur.
Nom . trì, tre .
Gen, trieh , o trih , di tre .
Dat. iriem : o trim , d tre .
Acc. trà , tre ,
Voc. o trì , o tre .
Ablat, s'uriemi , con tre ,
Ablut. 2. ° à trieh , où trih , nei tre .
Da qui ha origine il seguenie sostantivo , ed aggetti.
po plurale
Troiza , troize , ternario .
Troj , troja , troje, tre doppio .
Plur
Nom . cetiri , cetire , cetiri , quattro .
Gen. cetirieh >, o cetirih , di quattro .
Dat. cetirim , a quattro .
Acc. cetiri , cetire , cetiri , quattro .
Voc. o cetiri , o cetire , o cetiri , ó quattro .
Ablat. scetirimi, con quattro .
Ablar. 2. ù cetirib , où cetitieh',, nei quattro .
Nota . Da cetiri ( dva , tri , e cetiri declinati non
sono troppo in uso y si ripete il seguente pome sostan .
tivo , ed aggettivo plurale
e 3
70 Trattato Secondo :
Cetveriza , cetverize , quaternario .
Cervârti , cetvâria , cetvârto , quarto .
Dei Nomi Ordinali , che nascono dai numeri .
Diconsi nomi ordinali , perchè declinansi regolarmen .
le come gli aggettivi. Serva d'esempio per gli altri ,
che verranno dopo , la declinazione del nome pârvi ,
il primo .
Sing.
Nom. pârvi , pârvá , pârvó , il primo , la prima , il
primo;.
Gen. pârvóga , pârvē , pârvóga , del primo , della
>

prima , del primo .


Dat. pârvómů , pårvói , pârvómu, al primo, alla
prima, al primo .
Acc. pârvóga, pârvu , pârvo , il primo , la prima ,
il primo .
Voc. o pârvi , o pârva , o parvo , o primo , a pri
ma , o primo .
Ablat. s' pârviem , o s'pârvim , s' pårvom , > s'par
viem , o s'pârvim , col primo , colla prima , col
>

primo .
Plur.
Nom. .pârvi , pârve , pårva , i primi, le prime ,
> 2

primi :
Gen. pârvieh , o pârvih , dei primi , delle prime, >

dei primi .
Dat. pârvim , o pârviem , ai primi , alle prime, ai
primi
Acc pârve , pärve , pârva , i primi, le prime , i
primi .
Voc. o pârvi , o pârve , o pårva , o primi, o prie
>

me , o primi .
Ablat, s' pârvim , e s'pârviemi , o s' pârviema , coi
primi 2, colle prime , coi primi.
Ablat. 2. ° ù pârvih , où pârvieb, nei primi , nelle
prime , nei primi .
Drughí , droghá, drugó , il secondo, la seconda , il
secondo ,
Deila Declinazione dei Pronomi.
Trechi, crechjá ; trechjé, il terzo , la terza , il
terzo ,
Cetvårti, cetvårta , cetvårto , il quarto , la quarta ,
il quarto
Peri , reta , pēto , il quinto , la quinta , il quinto .
Scēsti scēsta , scēsto , il sesto , la sesta ; il sesto .
Sedmì , sèdma , sèdmo ,> il settimo , la settima , il
settimo .
Ossmi , ossma‫ ;; ܀‬ossmo, l'ottavo, l'ottavél , l'ottavo .
Deveti , deveta , deveto , il nono ; la nona , il no
no .
Desēti , deseta, desēto , il decimo, la decima , it
decimo .
Jedan-aèsti , o jedan -èsti; jedan - esta , jedan - esto ,
l'undecimo , Vundecima , lundecimo .
Dva- nèsti , dva- nèsia , dva -nèsto ; il duodecimo, la
duodecima , il duodecimo .
Tri -nèsti , iri-nèsta , tri-nèsto , il decimo terzo , la
décimo terza , il decimo terzo .
Cerâr -nèsti, cerâr-nèsta, cerâr- nèsto, il decimo quar
to , la decima quart o , il decimo quarto .
Per-nesti , pet-nésta, pet-néšto , il decimo quinto ,
la decima quinta , il decimo quinto :
Sces- pèsti , sces-nesta , sces-nesto ; il decimo sesto , 1

la decima sesta , il decimo sesto .


Sedam -nèsti, sedam -nèsta , sedam -nèsto , il decimo
settimo , la decimá settima ,> il decimo seitimo .
Ossam -nèsti; ossam - nèsta , ossam- nèsto , il decimo" ,
2

oltavo , la decima ottava ,‫ ܪ‬il decimo oitavo .


Devet- nèsti ; devet- nesta , devet-nèsto , il decimo
nono , la decima nona > il decimo nono .
Dvå-desèti , o dvà-desti , dvà - desta , dva - desto , it
ventesimo , la ventesima ,> il ventesimo .
Tri-desèti, o tri- desti , tri -desta ; tri-desto , il trena
tésimo , l'n trentesimo , il trentesimo .
Cerâr- desèri ; o cerâr- desti , cerâr- d'esta , cetär-dead
sto , il quarantesimo , la quarantesima , il quaran
1. tesimo .
Pet- desèti , o pēseti, peseta pesero ; il cinquante
9

simo , la cinquantesima , il cinquantesimo .


Trattato Secondo .
Sces- deseti, o scēeti, scēseta , scēseto , il sesante
simo , la sessantesima , il sessantesimo .
Sedan - deseti , sedam -desèta , sedam- desèio ,5 il set
O

tantesimo, la settantesima , il settantesimo .


Ossan-desèri ossam.desèra, ossam.desè io , l'ottante
simo , lottantesima, l'ottantesimo .
Devel-desèri, devet desèra , devet - desèto , il novan
>

lesimo la novnntesima >, il novantesimo ,


Stóti , stóla , sióto , il centesimo , la centesima , il
>

centesimo.
Dvo-stoti , dvo- sróta, dvo-stóto , il ducentesimo , la
ducentesimr , il ducentesimo .
Tri-stóli tri- sióta , tri - stóto , il trecentesimo ,9 la tre
centesima , il trecentesimo .
Cerâr- siou , cetår- stota , ci tâ r- stoto , il quattrocen
tesimo , la' quattrocentesima , il quattrocentesimo .
Pet-sióti, pel -stóra , pet: stóto , il cinquecentesimo ,
la cinquecentesima , il cinquecentesimo .
Sce- stóti , sce-stó a , sce -sióio , il seịcentesimo , la
se ice::resima , il seicentesimo .
Sedam -stóti, sedan stóra , sedam -stolo , il settecen
tesimo , la seltecentesimi , il settecentesimo .
Ossain - sión , ossam - stóia , ossam.storo., lottocen
tesimo , louocentesima , l'ottocentesimo .
Devet stów , devet- stów , devet - storo , il novecen
tesimo, la novecentesima , il novecentesimo .
Tissuchja , mille ; onde sanchi, tissuchna , tissu
chno , millenurio , millenarin , millenario .
>

Dei Nomi numerali terminati in etero ,

Vi sono alcuni nomi di genere neuiro , e di nume


ro plurale , i quali nascendo dai romeri hanno la ter
minazione in eteo , e significano binario , ternario ,
quaternario ec. Sono preceduti dal nome alire se is.de
clinabile , neutro, e plurile dvoje , e troje , e dal quale
tro al venti si ha la desinenza in etero . Dopo il 10
mero venti , rrenta ec. , cioè dopo la deyina non può,
aversi il nome in etero , che dal quattro inclusive .
Della Declinazione dei Pronomi : 73
D'ordinario tali nomi in élero non sono in uso , che
sino al cinquanta inclusivi . Nuovamente si usa il nua
niero cento , e due cento . Finalinente dopo il inille
possono adoprarsi sino al cinqunta .
Recone indicata la serie.
Jedno (neutro ) una cosa . Dva - desti dvoje , venti due
Dvoj , binario . Dva - desti troje , venti tre .
Tròje , terngrio Dva - desti cetvero venti
Cetvero , quatternario . quattro
Peteto , quinquennario . Tríestero , trenta ec.
Soestero , senario . Cetrestero , quaranta ec .
Sedmero, settenario . Pesetero cinquanta ec .
Osmero , ottenario . Siòtero , certinajo . .

Devetero , novenario . 1
Dvièstero , due centinają ,
Dèsetero , decennario . Tissuchju , mille .
Jedanestero , undici . Tissuchja , i cetvero , mille ,
Dvanestero , dodici ec . e quattro ec.
Dvadestero , venti . Tissuchju, i stotero , i dvie
Dva - desti jedno , venti stero , mille , e cento ,
uno . duecento .

Dei nomi numerali Sostantivi .

Traggono ancora gl' Illirici dai numeri alconi nomi


sostantivi della seconda declinazione, che corrispondo
no ai nomi cinquina , quindecina, trentini ec. degl' Ita
liani , e che si applicano soltanto all ' uomo . Hanno
essi principio dal numero due , ed arrivano regolar
inente sino al venti e qnindi di decina in decina han
no il nome di trenta , quaranta sino al cento inclusive
ef
. 1

Dvoiza , dvoize , duel Dereteriza , dieci .


persone ,> o uomini . Jedanesteriza, undici . .

Troiza , tre . Dvanesteriza , dodici .


Cetveriza , quattro . Dvadesteriza , o dvaesteriza ,
Peteriza , cinque . venti :
Scesteriza , sei . Tridesteriza, o'triesteriza , tren .
Sedmeriza, selte . ta ec .
Osmeriza , Qito, Stotetiza, cento .
Deveteriza , nove ,
74
TRATTATO TERZO .
Del Verbo .

Il verbo è una parte del discorso che si conjuga


per numeri , e persone , e che significa tem po presen
te , passato , e futuro .
Nella lingua Illirica come nella Latina si hanno pu
te rapporto ai verbi due numeri, il singolare , ed il
plurale , tre persone singolari, e tre plurali , cinque
tempi , il presente, l'imperfetto, ilperfetto ; il piùcche
perfetto , ee il futuro , e quattro modi , l'indicativo ,
Pimperativo , il subjuntivo , o congiuntivo , e l'in @ ni
>

to . Vi sarebbe anche il modo oitativo , il potenziale ,,


ed il concessivo , o permissivo , sui quali . non poco
estendonsi i Grammatici; ma non avendo eglino voci
diverse da quelie del congiuntivo , sarebbe una cosa
inutile il replicare tre volte i tempi di un istesso
modo .

Delle varie specie dei verbi .


Il verbo appresso gl'Illirici può por distinguersi in
attivo , passivo, neutro , ed impersonale di significazio
ne attiva , e passiva .

Delle conjugazioni •
La lingua Illirica non ha , che tre sole conjugazioni
di verbi , de quali distinguonsi a vicenda fra di loro
dalla diversa teriminazione della prima persona del
tempo presente del modo indicativo . La prima di esa
se termina adunque in am , come já imám , io ho ; la
seconda in em , come já orém , io aro ; la terza in im,
come já ucim , io insegno . Vi ha chi ne aggiunge due
altre di verbi composti, una in om , come na - pravgljam ,
preparo , e l'altra in em , come na- rescjùjem , abbel
lisco . Ma ogni verbo composto , o derivato seguen
do la conjugazione di quello , da cui ha origine ;
appartenendo senza dubbio in virtù de la propria ter
Delle Conjugazioni dei Verbi. 75
minazione in am , em , o im , ad una delle tre prece
denti , egli è affatto superfluo di assoggettare tali verbi
composti , o derivati a regole particolari col moltiplis
care le conjugazioni senza alcun bisogno .
:

Dei verbi. ausiliari .

Biti, essere, e hotjeri, volere, sono due verbi ausiliari


della lingua Illirica . Quello ba Juogo in tutti i verbi
Tegolari , e massimamente nei passivi , e questo serve
a formare qualche tempo negli altri verbi . La joro
conjugazione dee adunque precedere quella di ogni
altro .

Della conjugazione del verbo sostantivo


e ausiliare Jesam sono .

MODO INDICATIVO . Perfetto propinquo .


Singolare .
Tein po presente . Já blo -sam , o já sam bio ,
io sono stato ; ti bì -osi ,
Numero Singolare . o ti - si lio , tu sei stato ;
Já jèsam , o já-sam , io so- on bio je , o on- je bio
no ; ti jesi , o ti- si , tul
> colui è stato .
sei ; on jest , a jes , co Plurale .
lui è . Mi bíli-smo, o mi- smo bí
Plurale . li , noi siamo stati ; vi
Mi jesmo , o mi-smo , noi bili ste , o viste tili , voi
siamo ; vi jeste, o vi-ste, siete stati ; oni bíll-su , o
voi siete ; oni jesu , o oni- oni-su bili , coloro sono
su coloro sono , stati .
Imperfetto Singolare . Perfetto remoto .
Já biáh , io era ; ti biásce , Singolare.
iu eri; on biásce , colui, Já bih , iº fui; ti bì , tu
era . ſosti ; on li, colui fu .
Plurale . Plurale
Mi biáhomo , noi eravamo : Mi bìsmo , noi fummo; vi
v bishote , voi eravate ; bàste , voi fosie ; oni bise
onj biáhu , coloro erano sce , coloro furono.
o
76 Trattat Terzo .
Piucche Perfetto .
Singolare . MODO CONGIUNTIVO.
Já . bich bio , io era stato ;
ti básce bio , tu eri sia
7 Presente Singolare .
to ; on biásce bio, colui Kaili já jesam , o kad -sam , 0

era stato . o buduchi dà já jèsam ,


Plurale. o dà-sam já , che io sia ,
Mi biáhoNTO bili , noi era- o essendo io ; kad ti jesi ,
vamo stati ; vi bianote bì- o kad - si, o boddúcbi dà
li, voi eravate stati ; oni ti jesi , o da si ti , che
biahı bili , coloro erano tu sii , e essendo iu ; kad
stati :
on jest, o kad je, o bud
Futuro Singolare . . dùchi dà un jest , odà
Já biti-chju , bit.chju , o já. je on , che sia colui , o
chju biti , io sird ; tibi- essendo colui .
ti- chjesc, bit - chjesc; o ti Plurale .
chjesc biti , tu sarai ; on Ràd mi jesmo, o kad - smo ,
biti-chje , bit-chje , ó on- o buddùchi dà mi jesmo,
>

chje biri , colui sard . BOosno mi, che noi sia


Piurale . mo , o essendo noi , kad
Mi biri- chjemo, bit- chjemo, vi jeste , o kàd - ste ។, o
o mi- chiemo biti, noi sa- buddùchi dà vivī jeste, o
remo ; vſ biti-chjeie , bit- dà - ste vi, che voi siate ,
chjete , o vi - chjete biti , o essendo voi; kad oni je
voi sarete ; oni biti- chjē , su , o kad- su, o buddùchi
bit-chje , o oni- chie biti, dà oni jesu , o dasu oni ,
coloro saranno . che coloro siano , o essena
do coloro .
MODO IMPERATIVO .
Singolare Altro presente di diversa
Buddi ti , o neka buddesc forma , che significa
pistesso ,
ti , sit tü ; buddi on , o
neka butide on , sia colui. Singolare.
Plurale .. Då já buddein , o os bùda
Buddimo mi , o neka bud- dem ,> bíusci , che io sia ,
demo mi , 'o buddi mi , essendo ; da ti budd-sc
siamo not ; buddite vi , o biusci , che tu sia ', essen
buditi vi, siate voi ; neka do ; dà on budde, bíusci ,
buddu oni , o buddi oni , che colui sia , essendo .
siano coloro ,
Delle Conjugazioni dei verbi . 77
Imperfetto primo dúchi bili , che coloro sia
Singolare. ano stati , essendo stati.
2

Já bio - bìh, io sarei; ti bio- Perſetto remoto .


bi , tu saresti ; on bio Singolare .
bi , colui serebbe. Då bih ja , che io sia stato;
Plurale . dà bi ti , che tu sia siato
M , bíli- bisino, noi saremmo; da bi on , che colui sia
vi bíli- biste voi sareste ; stato .
oni bíli- bi , coloro sareb Plurale
bero . Da bismo mi , che noi sia
Imperfetto secondo . mo stati ; dà biste ve ,
Singolare . che voi siate stati ; dà
Dà- bih já bio , se io fossi ; bisce oni , che coloro sia
dà ti-bi bio , se tu fossi ; no stati .
dà on- bi bio, se colui fosse. Piucchè perfetto primo.
Plurale . Singolare .
Da bismo mf Lili , se noi Já bio - bih bio, io sarei sta
fossimo ; dà biste , vi bí. to ; ti bìo - bi bio , tu sa
li , se voi foste; da bi oni resti stato ; on bio -bi bio,
bíli , se coloro fossero . colui sarebbe stato .
Perfetto propinquo . Plurale .
Singolare . Mi bíli- bismo bili, noi sa
Da-sam ja bio budduchi remmo stati ; vi bíli- bi
bio , o buddúchi da sam ste bili , voi sareste stati;
bio , che io sia stato , es- oni bíli- bi bili, coloro sd
sendo stato 0 essendo rebbero stati .
che io sia stato ; dàsiui Puicchè perfetto secondo .
bio buddúchi bio , che tu Singolare .
sia stato , essendo stato ; Dà já biah bio , che io era ,
da je on bio buddúch o fossi stato ; dà ti brá
bio , che colui sia stato , sce bio , che tu eri , o
essendo stato . fossi stato ; dà on bjásce
Piurale . bio >, che colui era , o ſos
Dà-smo mi bìli , buddúchi se stato .
bili , che noi siamo stati Plurale .
essendo stoti į dà- ste vi Dà mi biáhomo bíli , che
bili , buddúchi bili ,, che noi eravamo , o fossimo
voi siate stati > essendo stati ; dà vi biáhore bíli ,
stati; dà-su oni bili, bud- che voi eravate , o foste ,
stati ; dà oni biabu bíli ,
78 Tratatto Terzo .
che coloro erano , o fos- 1Buddúchja , colei, che è , o 1

sero stati . era .


Futuro Singolare . Buddúchje , ciò, che è, o
>

Kad - já buudem bio , o ka era

dá já oſ báddem bio,qu'an . Perfetto, è piucchè perfetto:


do io sarò stato ; kàd - ti bud Singolare .
desc bio , quando tu sa - Bil, o bio , stato .
rai stato ; kâd on budde Bila , stata .
bio > quando colui sard Bilo , stato .
stato . Plurale :
Bíli, stati :
Plurale .
Kad mi buddémo bili, quan- Bíle , state .
do noi saremo stati ; kad Bíla , stati .
vi buddéte bili , quando perfetto e piucchè perfetta
voi sarete stati ; kad oni oggi in disuso
buddù bíli , quando coloro Bínsci , chi fu, ed era stato:
saranno stuti i Bíusca , collei che fu edo
era siata .
MODO INFINITIVO . Bíusce, ciò che fu ed er
stato :
Presente , ed Imperfetto . Futuro :
Biti, essere , Koi-chje bit , i koi ima bit ;
Perfetto e piucchè perfetto . colui che sarà , ed ha do
Biti bìo , essere stato . essere :
Budriúchi , o biosci bil; o Kojá -chje bit , i koja imi
> >

bio , essendo stato . bit ; colei che sarà ; ed ha


Participio presente , da essere .
ed imperfetto . Kojé.chje bit , i koje ima
Buddúchi , colui che è , o bit , ciò che 'sard , ed ha
era . | di essere
Osservazioni sulla conjugazione di questo verbo :
i Questo verbo in varie persone di alcuni tempi ha
la proprietà di andar elegantemente unito colle altre
parti del discorso ; ma allora vi ha luogo la sincope
cbe toglie via or qualche sillaba , ed of semplicemente
qualche lettera . Così alle voci del presente ove si
uniscono, come si è già veduto , i pronomi dimostrativi
já , ti cc., si torrà la prima sillaba del verbo , dicendo
Delle Conjugazioni dei Verbi : 79
do : já- sam , ti- si , on-je ec . in vece di já jèsam , ii
jesi , on jest. Dalla terza persona si leva il t , ose
quando si congiunge con altro vocabolo , e dicesi, pe
e ., Bugh -je ve ik , Dio è grande ; dòsta-je on govorio,
abbastanza ha egli parlato . Questa unionë, e tronca
anenio di lettere, e sillabe ha però soltanto luogo quan
do non s'interroga. Cjóvièk - si ti òd úma, i òd pamá
'1i , uomo sei tu di mente , e di: senno ; já-sam furàs, >

Sdràv -sam , io son sano ; oni- su primili, o primili-su


ivoja kgriigu , eglino hanno ricevuto la tua lettera ,
All'apposto, quando s'interroga, e si risponde, bisogua
adoprare le prime desinenze senza alcuna guione . Je
si- li ti dobar? Sei tu buono ? Jesam , lo sono . Jeste li
dòbri ? Siete buoni ? Jesmo , lo siamo . Jesu- li bí i ſurá
vi ? Erano sani ? bíli- su , lo erano .
2. I Da malo - Bosnesi all' in perfetto dell'indicaziva
in vece di já biah , biásce , biásce , biáhomo , biahote ,
biáhu dicono altresì já bih , bisce, o bjesce, bihomo ,
o'bishmo, bihote , o biábte , bihu , io era , tu eri ec .
Dai Ragusei si fa l'istesso , ma solo in poesia .
3." !! secondo presente del congiuntivo já buddem ,
o uſ.buddem , che serve pure di futuro all'istesso con
giuntivo, se sia preceduto da'la .particola dà , se , potrà
avere anche il significato dell'imperfetto . Dà ini bnd
démo ù Zári.gradu ; dà oni buddù ù Rima , se noi fos
simo a Constantinopoli , se colora fossero a Roma .
All imperativo la voce buddi si adopra indecli
nabilmente ; e serve per tutte le persone . Buddi ti ,
buddi mi ec. , sii tu , siamo noi .
5.° All'indicativo il preterito , che abbiamo chiamato
propinquo , nel discorso famigliare serve per l'imper
fculo , perfetto , e piucchè perfetto . Si renderebbe rion
poco ridicolo chi famigliarmente parlando dicesse : jà
biah , on biásce bio , oni bisce bíli , io era , colui era
.

stato , coloro sono stati , in vece di iá- sam bio , o bio


sam , on-je bio , o bìo-je, oni-su bíli , o bili su . An
.

che al congiuntivo l'uso insegnerà quai tempi siano


maggiormente in uso .
6. Fina mente da questo verbo biti si forma il ne
gativo pe - bit , non essere , il quale si conjoga nella
80 Trattato Terzo .
istessa guisa . Eccone i tempi più ovvj . Ni- jesam , ni
. .

jēsi ec . , non sono , non sei . Ne-bio -sam , o ni-jesam


bio , non era , non sono stato , non era stato . Ne-bit chju
ne-biti-chju , one-chju biti , non sarò . Ne-buddi, nor
sii . Da ni-jēsam , o da ne buddem , ne -buddúchi, o
ne-biusci, non sia , non essendo . Ne-bio -tih , ne - bih
>

bio , non sarei . Dà ne- bih bio , non fossi stato . Dà ne


.

bio - bih -bio , non sarei stato ec.

Della conjugazione del verbo ausiliare


Hòchju , Voglio .
MODO INDICATIVO . Plurale .
Mi horili-smo, o hotjeli- smo,
Presente Singolare . o jesmo hotili , o hiili ,
Já hòchju , io voglio ; ti hò. noi abbiamo voluto ; vi
chjesc, tu cuoi; on hò- houilli - ste ,9 o jeste hotili ,
chje , colui vuole . voi avete voluto ; oni ho
Plurale . tili- su , o jesu hotili, co
Mi hòchje mo , noi vogliamo; loro hanno voluto .
Vi hòcbjete , voi volete ; Perfetto remoto .
oni hochje , colo' o voglio. Singolare ..
no . Já hòtjeh, o hotin , io volli ;
Imperfetto Singolare . ti hòije , tu volesti ; on
Já horiáh ,> io voleva ; ti ho . hòije , colui volle,
tiásce , tu volevi ; on ho Pluralę .
tjá soe, colui voleva . My horismo , o horjesmo,
>
Piurale . noi volemmo ; vi horiste
Mi hotjáhomo , noi voleva- voi voteste ; oni holisce
1
mo ; vi horiáhote , voi ve- coloro vollero .
levate ; oni hotiáha , colo- Piucche Perfetto ,
ro volevano . Singolare .
Perfetto propinquo . Já biáh hoiìo , ia aveva vo
Singalare. luto ; ti biásce horlo , tu
Já horso - sam , o htio sam avevi voluto ; on bia sce
o jèsam , horio,, o huo, ho horlo, colui aveva voluto ,
voluto ; ti hotlo - si, o jesi Plurale ,
hoilo , tu hai voluto ; on Mi biáhomo hotili, noi ave
hotìo - je, o jes hotlo , co- vamo voluto ; vi bianöte
lui ha voluto . hotili, voi avevate voluto,
Delle Conjugazioni dei Verbi . 85
oni biáhu hotili , coloro oni hochje , budduchi da
avevano voluto , hochje , coloro vogliano ,
Futuro Singolare volendo .
Já hotiti-chju , o hotje -chju , Imperfetto primo .
o bije-chju , io vorrò ; ti Singolare .
horje chjesc , o htje -chjesc , Já hovio-bih , io vorrei ; tit
tu vorrai ‫ ;ܪ‬on hotje - chje hollo - bi, tu vorresti ; on
o hije - chje , colui vorrà . hotlo.bi, colui vorrebbe .
Plurale . Plurale .
Mi hotje -chjemo, o htje - chje- Mi-bismo hotili , noi vorrem
mo, noi vorremo ; vi ho- mo ; vi-biste houli , voi
ije - chjete ,> o htje - chjete , vorreste ; oni-bi hotili, co
voi vorrete; oni hotje - chje, loro vorrebbero .
o htje-chjā , coloro vorran- Imperfetto secondo .
710 . Singolare .
IMPERATIVO . Dá -bìb já horio , io voles,
Singolare . si ; dà ti -bi hollo, tu vo
Horì ti , vogli tu ; houì on , lessi; dà on-bi holio, co
voglia colui . lui volesse .
Plurale . Plurale .
Hotimo mi , vogliamo noi ; Da mi- bismo hotili , noi
horite vi, vogliate voi ;; ho . volessimo; dà vi - biste ho.
ti oni , vogliono coloro . tili , voi voleste ; dà onibi
horili , coloro volessero .
.

CONGIUNTIVO . Perfetto propinquo .


Presente Singolare . Singolare,
Di já hochju , o buddúchi Dà- sam já holio , o buddú
dà hochju , conciossiacche chi dà- sam hotio , io ab
io voglia o volendo ; dà ti bia voluto , o avendo vo
hochjesc , o buddúchi di luto; dá- si ti hoido, o bud.
hochjesc, tu voglia , volen dúchi da- si holio, tu abbia
do ; dà on hochje, buddúchi voluto , o avendo voluto ;
da hochje , colui voglia , dhje on horio , o buddú.
volendo . chi da.je botlo , colui ab
Plurale . bia voluto , o avendo vo
Dà mi hòchjemo, buddúchi luto .
1
dà hòchjemo , noi voglia Plurale .
mo volendo ; dà vi hóchie. Dà-smo mi horili , o bud
te, buddúchi dà hòchjéte , dúchi dà-smo hotili , ab
voi vogliate , volendo ; dà biamo voluto o avendo
f
32 Tratatio Terzo .
voluto ; dà-ste vſ hotili hotlo , o buddúchi di u
o buddúchi daste harili , hiásce horìo, tu avessi vo
voi abbiate valuto , o e- luto, avendo voluto; dd on
vendo voluto ; dà- su oni biásce bio horio , o bud
hotili ,2 o buddúchi dà- so dúchi dà biasce holio 9
horili , coloro abbiano vo. colui nvesse voluto , aven
luto , o avendo voluto , do voluto .
Perfetto remoto . Plurale .
Singolare . Dà mi biáhomo bíli hotili ;
Di hotih , odà hijeh j buddúchi dà bi- homo ho .
io abbia voluto ; dà hòtje, tili , noi nvessimo voluto ,
o dà htje -ti, tu abbia co- a vendo voluto ; dà vi bia
luto ; dà hòtje , o dà htje
> hote híli hotili , buddúchi
on , colui abbia voluto . da bishote horili , voi e
Plurale . veste voluto , avendo voluto ;
Dà horismo, dà hijesmo mº dá oni bidhu bili hotili ,
noi abbiamo voluto ; dà buddúchi hotili , coloro n
horiste , o di hrieste vi , vesser voluto , avendo vo
toi abbiate voluto ; dà ho. luto .
tisce , o dà htjesce oni, Futuro Singolare.
coloro abbiano voluto . Kada buddem já hotiti , o
Piucchè perfetto primo. kada buddem hoiìo , quan
Singolare . do , io vorrò, o avrd voluto ;
Jà bio - bín hoiìo , io avrei kada buddeschotjti , o O
voluto ; ti bio- bi horio kada buddesc hotlo , quan
lu curesti voluto ; on bio . do fu vorrai , o avrai vaa
hi hoilo , colui avrebbe vo- luto ; kada budde on ho
luto , titi, o kada badde horio ,
Plurale . quando colui vorrà , o aura
Mi bili - bismo horili , noi a voluto .
vremmo voluto ; vi bili . Plurale .
biste horili , voi avreste Kada buddémo mi hotiti ,
voluto ; oni hili- bi hotili , o kada buddémo botili ,
coloro avrebbero voluto , quando noi vorremmo , o avin
Piucchè perfetto secondo . remo voluto ; káda v bod.
Singolare. dète hotiti , o kada bud
Da já hiáh hio horio, o bail. déte hotili , quando voi
dúchi dà ji biah horio, io vorrete , o norete voluto ;
adessi voluto , o avendo kada buddú oni hotiti , o
voluto ; dà ti biasce bio kada kodjú hotili , quan
Delle Conjugazioni dei Verbi .
do coloro vorranno , 0 (L- Altro perfetto , e piucche
vranno voluto . perfetto in uso presso
INFINITIVO . gli antichi .
.

Horjúsci , chi volle , o dved


Presente , ed imperfet to . voluto .
Horiti , o hotjeti, o hijeti , Horjúscia , colei che volle ,
volere . O alvea voluto .
Gerundio presente , ed Hotiúsce , ciò che volle , o
imperfetto . avea voluto .
Buddúchi da hochju , dà i Perfetto, e piucchè perfetto .
hochjesc ec. , o hotijúchi, Hotil, o horio , o htio , ho
o hotéchi, volendo io, tu . tili , o hoijeli , o hijeli ,
Perfetto , e piucchè perfetto . voluto , voluti .
Buddúchi houil , holio , o Horila , horjela, o hijella ,
hilo , o hotijúsci , avendo hotile , o hijele , voluta ;
voluto . volute .
Participio Presente , ed Horilo , o borjelo , o bijelc,
imperfeito . hotila , o htjela , voluto ,
Horijúchi, o hotéchi, o hujè voluti .
chi , colui, che vuole, o vo - Altro perfetto di significazio
levi . ne passiva .
Hotijúclja , hoiéchja, o hijé- Hijen , hijeni , voluto , vo :
chja, colei, che vuole; ovo: luti .
leva . Hijena , bijene , voluta , vox
Hotijúchje , o hotéchje , o lute .
htjéchje , cid, che vuole , 0 Hijeno ; htjera , roluto, vo
voleva . luti .

Osservazioni su questo verbo .

1. Il futuro dell'indicativo di qualsisia verbo vieve


formato dal suo infinito , e dal presente dell'indicativo
del verbo hòchju adoprandosi or tutta la voce intiera ,
ed or soltanto l'ultima sillaba . Il primo caso ha solo
luogo , allorchè il senso è interrogativo . Hòchju.li já
biti, vi sarò io ? Hòchje - li oni mochi , potranno egli .
no ? Hòchjesc- lj otiti, te n andrei ec. ? Nel secondo ca
SO si unisce ľultima sillaba chju , cbjesc ec. o ai
pronomi, o agl'infinii. Já-chjú biti, o biti-chju, io sard
Já-chju govoriti, o govoriti- chju , io parlerò Mi-chjen,
84 Trattato Terzo .
imàti, o imàti- chjemo , noi avremo . Si può poi to
gliere per dolcezza di pronunzia nel parlare ultima
vocale i dagli infiniti , e dire bit-chju , govorit- chju ,
imàt - cbjemo ec .
2. Nel dialetto Raguseo dall'infinito , dagl' Impefetti,
e dai participi di questo verbo si suole togliere l'o ,
che viene dopo il primo h , e dire htjeti , hrìo-sam ,
hilo , e htjeli in luogo di horiti , horlo-sam , holio , e >

hotjeli ..

3.º Del composto ne- hòriti , o ne htjeti , non volere


>

ne parleremo altrove . Il suo presente forma anche


esso i futuri , quando il senso è negativo . Ne -chja
já bit , io non vi sarò ec .
Della prima conjugazione dei verbi in am .
INDICATIVO , to ; ti imáo-si , o jesi i
máo , tu hai avuto ; on
Presente Singolare . imáo- je , o jes imáo , co
Já imám 2, io ho ; ti imásc , lui ha avuto .
tu hai; on imá, colui ha. Plurale ,
Plurale . Mi imàli - smo , o jesmo in
Mi imamo , noi abbiamo ; màli , noi abbiamo avuto ;
Svi imate , voi avete ; oni vi imàli-ste , o jeste inià
imaju >, o imádu , coloro li , voi avete avuto ; oni
honno . imàli-su , o jesu imali ,
Imperfetto Singolare . coloro hanno avuto .
Já imáh , io aveva ; ti ima- Perfetto remoto .
sce , tu avevi; on imásce, Singolare.
colui aveva . Já imah, io ebbi ; ti imà, tu
Plurale '. avesti ; on ima , colui
Mi imáhomo , noi avevamo; cbbe .
.

vi imáhote , voi avevate ; Plurale .


oni imábu , coloro aveva- Mi imàsmo , noi avemmo ;
no . vi imàste , voi . aveste ;
Perfetto propinquo . oni imàsce , coloro ebbero.
Singolare . Piucchè perfetto .
Já imáo- sam , imó- sam , Singolare.
inàl -sam , o jèsam imal , Já bish imko , io aveva a
>

imáo , o imó , io ho avu vuto ; ti biasce imáo , tu


Delle Conjugazioni dei Verbi . 85
biásce dd imamo , noi abbiamo ,
artti uvulo ; on biasce
imao ; colui alieva atulo . o avendo ; cà vi imate, o
Plurale . buddúchi dà imáte , voi
MT biahdmo imali, noi avea abbiate , o avendo ; dà oni
tamo doúro ; v7 bidhote imaja o buddúchi' da
indti; voi avevåte avuto ; imajự '; coloro abbiano, a
oni biáhu , objebu imali vendo i
coloro adevand avuto . Imperfetió primo .
Futut / Sittgolare . Singolare .
Já iifàff.cd"; imat-chju , Já Ithabebih , o imó bih
o js-chjó shidi, io aord ; io avret, ti imko - bi , iu
>

!i ti imàti- chiesc , iu dvrai; duresit ;, on im so-bi, co


on imdi.chie, colui aura lui avrebbe ,
Piurale . Plurale
Mi imati crijetno ,noi avre -MT imdli - bismo ; noi avrem
8 ; vì iTàichjete , với ño şi vi imali -biste , udi
>

Mutete ; oni imat -chije , auresté; oni imàti -bi ; co 2

colors adranno'. loro vrebberd :


$
Imperfetto secondo .
IMPERATIVO . Singolare .
Singolare . fins Da bih ja imao, conciossiac.
Imáj ti , abolid ima on , ther in adessi da - bis ti
abbin cölai : juráo, tu avessiz dà - bi on
, ) ' Plurale : in linao , colui avesse , 5 % !
Plurale .
Im &mo mif , abbiamò nui
imate vſ abbiate voi * bismo mimili , noi >

imaju oni, o ad imájı avessimo; di-biste vi in


ofi, doblant cotord . máli , voi aveste y dabi
CONGIUNTIVO . oni imali , coloró deesa
sero ,
Presente singoldre Perfetto propinquo . i
Du já imtim , 6 badduchi , Singolare . ... i
da já imáint, to abbia , o Di- sam ja imáo , o bad
evendo io ; da ti imàsc , dtichi dà - sam imao io
O buddácái ad imasé , tú abbia avuto , o avendo auta
obdobia , avendo ; dá or to; 10 dá -si ti imao , o bad
Itá o budúci da inta , dúchi dă- si imio , tu ab
... colui abbia , o avendo ' .' bià avuto , o avendo aois
Plurale , 10 ; da je on imio , o
Da mi imamo , o buddúch budduchi da.je imao , co.
f 3
Trattato Terzo .
colui abbia avuto, a aven- do avuto ; di - ste vi imà.
do quuto . lj, o buddýchi inali , voi
Plurale . abbiate avuto , o avendo
Dà- smo mi ipjali , o bud. aduto ; da su oni imdli ,
dúchi da-smo imàli , noi o buddúchi imáli , coloro
abbiamo avull, q, avendo
2 abbiano avuto , a quendo
aputo, ; dà-ste vi imali, avuto .
o buddhchi imeli , voi Piucchè perfetto prima ,
abbiate avuto , .. 0 avenda Singolare ,
avuto ; da su oni imali , Já bìo -bih imao , io aurei -
2

vi a buddúchi imali , colora


*
PHIQ ; ti bio- bi imao iu
abbiano avuto , Qevendo avresti avuto ; on bio -bi
avuto . imão , calui avrebbe avu
Perfetto remota , 10 .
Şingalare . Plurale .
Da já imgh , che io abbia Mi bíli-bismo imali, noi q .
avuto; dà ti imà, tu ab vremmo avutº; vi bilibi.
bia avuto ; dd on imd, co- się imali , voi avreste a
lui abbia avuto vuto ; oni bíli-bi imeli ,
Plurale , coloro avrebbero avuto .
Dà mi imasma, goi abbia- Piucchè perfetto secondo ,
mo avuto ; da vi imdste , Singolare .
voi abbiate avuto; dà oni Da já biah bio imão , o bud
imàsce , colorg abbiang &- dúchi dà bish imko , io G
vuto . vessi evuto , a avendo ao
Piucchè perfetta propiaqua , vytoj dà ti biasce bio i
Singolara . máo, 9 budlúcoi là biá.
De- sam já jmáo , o buddýchi sce imáo , tu avessi avu
da sam imao , io obbia e- 10 o avendo avuto ; dà
vulo q avendo qvuto ; là- on biasce bio imno , Oo
si ti imáo , o budılúchi budduchi da biásce imáo ,
imaa , tu abbia avuta , o colui avesse avuig ,
avendo avuto ; dà-ie an vendo avuto
imáo , o buddúchi imío , Plurale .
.

colui abbia cruto , 9.aven. Da mà biahomo bili imali , P

dą avul o. o buddýchi de biáhomo


Plurale . imali , noi, a7 essimo avu
Då- sma mf imali , o bud- 10 , 9 avendo avuto ; dè
dúchi da - smo imali 2, noi vi biahoie bíli imali , o
abbiammo avuto , o quen buddúchi dà biahote ima .
Ji ,
Delle Conjugazioni dei Verbi. 87
li , voi aveste avuto O noi avremo ; kàd ví 06-1
avendo avuto ; dà oni bia. máte , quando voi avrelė ;
hu bili imali , o buddú- kait oni uf- imaja , quàn
chi dà biáhu imàli, coloro Ho coloro avranno i
avessero avuto , o duendo
avuto . İNFINITIVO .
Futuro Singolare.
Kada já buddem imàti , o Presente , či imperfetto .
kad buddem imío, quan- Imati , dvere.
do io avrò , o adro avuto; "Gerundio presente , ed
kad ti buddesc imáti , o imperfetto .
kad buddesc'imáo, quan- Buddúchi dà já 'imam , dá
do tú aurai, o 'aurai avu- ti imásc ec., o imajúchi ,
το 'kda on budde imàti, avendo, ossia essendo , che
10';
o kad budde imáo, quan- ' io abbia .
do colui avrà , o aurd is, Perfetto , è piucchd,
buto . perfetto .
Plurate . Bnddúchi, o biusci imao ,
Kad mt baddémo imati , o o imajúsci , avendo duúé
kad buddémo imali, quän. to .
do noi avremo , o úüretio Participio Presente , ed
avuto ; kad vf buddéte imperfetto .
imati , ' o kad baddéte imà- Imajuchi, colui , che ha , o
li , quando 'ooi avrete , o aveva 0

aurete avuto ; kad oni bud- Imajúchja , colei, che ha ,


du imàti , o kad buddu avev a.
'imali , quando avranno , Imajúchje , ciò, che ha , ó
Quranno duuto . aveva .
Altro Futuro Singolare . Perfetto , e piucchè perfetto .
Kad já of- imim , quando'io'a - Im o, o imál, o imó, ima
trò; Kad ti tf-imasc, quan li , aouto , ävuti .
do tu aorai, kad on us. Imala , imale , dvuta , duu
imá, quando colui qurd . 'të :
Plurale : imalo , itråta , dvúto , avu
Kad mi us-itnámo, quando ti
83 Trattato Terzc .

Osservazioni sui verbi della prima conjugazigre ;


e della formazione dei loro imperfetti,
e perfçiti.
1.° Per distingpere i verbi di questa conjugazione
bisogna osservare se la prima persona del loro presen
te dell' indicativo termina iņ am. I Lessiografi Illirici
sogliono riportare la prima persona del presente , e
dell'imperfetto , e la jerminazione dell'infinito , come
inám , imao-sam , imati, ho , ho aputo, aveva, одр ., ape
е
va avuto , avere (il perfetto propinquo presso i Rago
sei nel disc fami
orso gliare serve per tre tempi, come
si è giàdedo altrove); orém , ováo-sam
, uciti,, inse
ho aralo , arare ; u - im .. ucio -sam
pravgno
í, ,aroho,
insegnato , insegnare .
2.0 Dalla prima persona del perfetto propinquo s ri
cava la voce mascolina del participio auivo, e da que.
sta col togliere lavocale º, e coll'aggiungervi la sillam
ba ala , oila , alo , o ilo si forma la terminazione fe
minina ,e neytra , come daimao, 9 imo si avra imà
la,imalo, da ucio ucila, ucilo&c. Nei dizionarj Mi
rici pon irovanşi riportati រi particini auivi, come nè
tampoco la prima voce delt imperfetto , e del Rerfei
to remoio .
3.° I verbi di questa coniggazione, che nella prima
persona dell'indicativo terminano nella sillababam ,
1

cam , dom , fam , gim , jam , ham , tam , mam , nam , >

pam , ram , sam , toca reor


m ,ngeiavamT
no costantemente
in
il loro imperfetto ,գի, che formaşi dalla prima mer
presente co
sona del presente co ! am inah, comejá inan,
io ho , já imáh , jo aveva , ja varám, jo mento", já vá
rah , io menliva . Anche ogni alıro verbo di qualunquela
declinazione
seconda, terza
esso sia ba la
asce
prima persona inch
prima del psalę,in
,
e in , la an
homo , la seconda in ahote , e la terza in ahu .
4 ° Non così generale è la regola da prescriversi
sulla formazione dei perfetti réinoti ; giacche hanno
Juogo varie eccezioni . Poò tuttavia dirsi in generale ,
che i verbi di questa conjugazione, i quali hanno l' in.
Delle Canjugazioni dei Verbi . 89
finito in oty, lerminano nella prima persona del gere
ſetio in oh , pella sesanda, o terza in a , nella prima
plurale
in asce , ipcome
asme, nella
vàrab seconda in
, iogannai, ate, ,Yardsmo,
vàra e nella terza
vard
sce , vardsce . Una tal regola si estende anche sui vero
bị delle altre copiogazioni, quando hanno l'infinito jo
ati . Alcuni verbi, che hanno l'infinito in sti , come
Pisti, cadere, Padám , cado , fanno al perfetto pådoh,
Padę , padosgro , Ràdostę , pidesse , ip,paddi, codesti
ec.; da nirem , pascalo , si ha poseb , Rescolai ,. Così
meli yerbi defeuivi, che termipang ip gom , mim ,
nam , shjem ec. al presente hanno il perferie in che,
ih, gh, ed uh , come da vaſimgliere fara vaféb pren
do , preși, ufèb da wimgljeni, piglio ,predi,
, umrih , .
o umrièh da umiram , o umirem , more ,, mori , pdrib
da udaram percuoto , percossi , slih da sievam , verso
versai , da bodém bodoh , Pungo , Punsi , stisnuß da
tiskám , spingo , spipsi , mahnùh da mabaın , fgcçio , e
>

ſeci genno colla mano , e feci vento , nukgub pa nukám ,


induco, indussi, lupnůh da lpam , batte ,baitai , rinùb
da rignivam , spingo, spinsi , ed obih da ohim , gugi,
giro cercando .

Della seconda conjugazione dei Verbi in em .


INDICATIVO . vi ogáhole , yoi argylle ;
2

oni orabu , cploro ar egge


2

Presente Singolare . no .
Já orém , jo aro ; ti oresc Perfetto propingus .
tu ari; on ore, colui ara. Singelare .
Plurale .
Já oráozsam , ord -sam , o
Mi orémo ,,ioi ariamo ; jesam oráo , o ore, io no
vi oréte , voi arate ; oni arato ; - onko- si ,,o jęsi
orú , coloro arano . ordo,tu hai arate on orgo
Imperfetto Singolare . je,o jes ordo ,colui ha arato.
Já oráh , io arava ; 11 orá Plurale .
sce , iu aravi ; on orásce, Mi óráli - smo, o jesmo oráli,
colui arave, noi abbiamo grato ; vi ord..
Plurale . liste , o jeste oráli, poi
Mi oráhomo , noi aravamo ; avete arato ; oni orali,gu,
90 Trattato Terb.
o jesu oráli, coloro hanno

Plurate ;
arató . " Orémo mi", äriamo noi ; '
Perfetto remoto . réte vi , arate voi ; neka
Singolare . orú oni , arino coloro .
Já oráh , io arsi ; ti orá ,
tu arasti; on órá
otá,,colui CONGIUNTIVO .
gro
Plurale . Présente Singotare .
Mi orásmo , noi arammo ; Da já orém , o buddúchi dà
>
Vi oráste, voi araste ; oni orém , tonciossache io na
& orásce , o oráha , coloro ri, arando io ; da ti oresc
Barono . 6 badduchi da ti oresc ,
Piucchè perfetto , tu ári, o arando tu ; dà on
Singolare. ore, to budduchi dà ore ;
Já bieh ordo , to aveva barbari colui, o arando colui.
to ; ti biasce orao , tu a Purale ,
vedi ardto ; on biásce - Dd mi orémo , o buddúchi
* Táo , colui aveva aroto : 1 dà mh órémo , 'noi aria
Plurale . mo , o arundo 'noi ; dà vin
Mr biáhomo oráli, noi ave Oréte , o buddhchi dà o
vemo breto; vi bidhotel réte , voi Wriate ; o ' arando
*

oráli , voi avevate arato ; voi ;; dà oni otú , ' o 'bad


oni biábu oráli , coloro a- dúchi dà orú , coloro ari
vevano dráto . no , o arando coloro .
Futuro Singolare . Imperfetto primo
Já orati-chju , orat- chja , o Singolare
já chju orati , io arerd ; ti Já ordo -bih, io arerei; ti-bi
orat- chjesc , tu arerai ; ordo , tu areresti ; on - bi
on orat-chje, colui arera. otáo , colui arerebbe .
Plurale . Plurale .
3
Miorat.chjeito, noi areremo,Mi ordlibismo, ' noi areremmo
vi orat-chjete , voi arare - Ví oráli-biste, toi arereste;
te ; oni orat- chie , coloro oni oráli-bi , coloro are
areranno rebbero .
Imperfetto secondo
IMPERATIVO , Singolare .
Da já - bih oráo , io arassi ;
Singolare dà ti-bi oráo , tu arassi ;
Ori si , ara tu; oré on , ari de on- bi oráo , colui &
colui . rasse .
Delle Conjugazioni dei Verbi . 96
Plurale . Piucche, Perfetla prima ,
Dà -bismo mi oráli , noi a Singolare ,
oráoo , iojo gyrei
rassimo; di- biste vi ork- Já bio- bih ará
li, voi anastę , dárbi oni arato ; ti bio -bi orko, tu
oráli , coloro araşsero . quresti arato ; on bio - bi
Perfetto propinquo . oráo , colui avrebbe arato.
Singolare... Plurale .
Da -sam já oráo, o buddúchi Mi biji-bismo oráli , noz
dà:sam oráo , io abbia que auremmo arato,; vi bíli
rato , o querdo argto ; biste oráli,2 vai avreste de
dà-si ti-orka , o buddúchil rato oni bili-bi práli ,
dà- si oráa , 14 ableia ara- 7 coloro avrebbero arata .
ta , io avendo grata ; das Piucche perfetra seconda.
je on oráo >, o buddýchi Singolare.
pà -je oráq . colui abbia Dàiá þiák bio,orko,o bud
arato , o avendo grato . duchi dà bish oráo , io
Plurale . avessi arato o avendo ora .
Dà -smo mi oráli , a bud- tq, dà ti biasce bio , orio,
dúch dà- smo oráli, noi ab- 9 buddychi dà . ti biasce
A

biama arate q avende ares oráo , tu cuessi arato ,


to ; dà -ste vi oráli, o bud- ovendo arato ; dà on bi
búçbi, da ste vi oráli , asce bio oráo , o buddú
>

voi abbiate arata , a avendo ehi dà biádce oráo , colui


arato ; da su oni oráli , auessa aruto , 9 quenda de
e
o buddúcbi da-su qaj a -l rato .
ráli, coloro abbiano arato , Plurale .
O quendo arato . De mi biáhomo bìli oráli,,
Perfetto remata .. o buduvchi dà biáhomo
Singolare. oráli, noi avessimo trato ,
Da já oráh >, io abbia arato ; o avendo arato ; dà vi
4 da ti grà, tu abbia gnato il bishote bili oráli , o bud
alà on prà >, colui pbbia duchi di biáhoze orái ,
Grato . vai queste argto o avendo
Pluralę . arato ; dà oni biáhu , o
Da mi orasino , noi abbig , bjený bili aráli, il bud .
mo arato ; dà vi oraste , dúchi dà biáha oráli , con
voi abbiase arata ; dào oni loro avessero grato ,
ordsce , coloro abbian - vendo grato .
Tato . Futuro Singolare .
Kad ja buddem orati, il káda
‫وو‬ Tratatto Terzb .
of-Buddēm orio , quando Gerundio presente ed imper
io arero , o duro arato fetto .
kad ti buddésc orati , il Buddäčhi dd ja orétti , da ti
· kadå hf-buddesc , dráo oresc ec., porúchi , a
Saundo lu arerai, o adrai rando .
Hato , kad on badde o
rati, quil ankada il budde Perfetto, èé piuterie perfetto.
do con uf-
inbrad colui
gore arato . " Buddác hi óráo' , il oriusci ,
6 Pluralt . i avendo arato .
baddBuddemo
Kde mi uf- ertio orátbráli
i , ill.
2 Parti cipio presente ;
dd imperfetto ...
kdda' ‫܀܀܀‬
quando nos afaremo a Orucht; colui , che ara ; .
suremo bråtb ; kad vī bud. drada :
aéte battly if küdt nj-bad- Orúchja , colei , che ora , e
9 dété óráfi ; qurindó udt a araud .
kerete , ó durere Grato ; Orúchje , ciò , che ara ,
kad ni Bidd'd drati, iet
- aua ( s

Kuda of:badau ordii, quan


do chlorð afrath o,ao perfe tto ; e piucche perfetto ,
oranno drátt :
IN FIN ITI Ö.Orão, orál, oróz oráli, dra.
to , arati .
Presente ed Imperfecto . Orála , orále ji athta , arate .
Orari , arare . Orálo , orála , drdtoji drari,
Osserbazione sut verbi della seconda conjugazione,
fulla formazione dei loro - Aperfettt
è perfetti .
ht :
1. t weltbe di questa conjugatione , se si prescinda
dalfa lofo ferminazione caratteristica in en , seguono
tëgolarmente il meccanismo di quelli della prima , e
della terza in ogni tempo , e persona. La terminazione
dei loro itifianti è varia ; e siccome da una tal varierd
dipende in parte la formazione degl'imperfecti , e per
fetti; cost fa dadpo di farvi riflessione , e diligente.
mente ponderarla .
?! Fra questi verbi adunqne quelli, che terminino
all' infinito in dti', avranno l'imperfello , e perfetto in
Delle Conjugazioni dei Verbi. 93
ah , come orati , oràh , arai, psovati, psñjem , psovah ,
rampognai , tugovati , tugujem, tugovah , mi afflissi ,
snòvati, snūjem , snovah , or dj, darovati , darůjem , da
rovàh , regalai, târgovati, târgujem , târgovah , commer
>
ciai ec . {

In ah l’avranno pure quei verbi , che finiscono all'


infinito in eti , ed uti , come smjeti , smièm , smiàh ,
ardii , rafumjeti, rafumièm , rafamiah, compresi , sah
>
Duti , sahnem , sahguàh inaridii , niknuti , niknem , ni
kgoàh , spuntai, ghârnuti, gharnem , ghârgnàh , rady >

nai ec . Tuttavia molti di questi verbi terminati in vti,


ed eti , all'infinito o possono , o richieggono assolata
mente di finire in uh , ed eh . Così niknuti farà ni
.

kgnah , e viknùh . Da cjuti, cjujem si dirà soltanto


cjùh , cjù , cjù , cjùsmo , cjùste , cjùsce, sentii ec.; da
uſēti, uſimiem oſèh , úſè, újè , ùjesmo , ùféste, úfé
sce , presi ec.; da poceli , pocigném , pocéh , incomin
.

ciai; da vajeti válèh , pigliai ec.


I verbi finalmente , che terminano all'infinito in chi
>

avranno l'imperfetto , ed il perfetto in oh , come ste


chi , stèkoh , acquistai, pechi, pèkoh , arrostii , rechi ,
Tekoh , dissi, sjèchi, sjékoh , tagliai ; ed i terminati in
sti l'avranno in oh , come tresti, trèsob , scossi , pre
>

sti , predoh , filai, kràsti, o ukrasti, kradoh, 0o úkra


doh , úkràdosce, úkràdosmo, úkràdoste , úkràdosce , ru
bai , rubasti ec .
3.° Anche la terminazione dell'ultima sillaba della
prima persona del presente può talora servir di norma
per conoscere la formazione degli imperfetti, e perfetti. 2

Quegli adunque , che al presente terminano in dem ,


avranno l'imperfetto in jah , ih , ed oh , come prédem ,
>

prèdiáh , prèdih , o prédoh , filai ; preddám ,7 preddiáh,


?

préddah , o preddoh , sto , stetti in apprensione ; kra


dem >, kràdiáh, kràdih , o kràdoh , rubavn , rubai ec.
I terminati in gljem l'hanno in jah , o ah , como
scgliem , scgliáh , o slàh , mandava , mandai ; drjem
,

gljem , drjemgljáh , o drjemåh , dormicchiava , dormic


chiai .
I terminati in jem l'hanno in jah, come sijem ,
sijah , seminara , o seminai , grijem , grijah , riscaldava ,
2
94 Trattato Terzo ,
o riscaldai ec. Sono però da eccettuarsi dájein , che
fa dávah , o dàh >, io dava , o diedi, viem >, viah , o vih ,
volsi .
Finalmente i terminati in rem , come vrem , fanno
vriah , bolliva , o bollii , mrem , mrah , ò mriáh , mo.
riva , o morii ec. , ma quei , che termiuano in sem , e
tem , come trasem , pāfim , rastein ec. finiscono in ih,
oh , ak , e iah , cioè trèsih , o trèsoh , o trèsah , tre
siáh , scuoteva , o scossi , pàſih, o påſoh , e paſiáh ,
rimirava , o rimirai, ràstih , o rastoh , o rastjeb , ora
stiáh , cresceva , o crebbi .
Della terza conjugazione dei verbi in im .
INDICATIVO Plurale .
Presente Singolare . Mi ucili--smo , o jesmo ucis
li , noi abbiamo insegna
0
Já ucim , io insegno ; ti to ; vi ucili-ste , o jeste
cisc , tu insegni ; on uci , ucili , voi avete insegna
colui insegna . to ; oni ucili- su , o jesu uci
Plurale .
.

li , coloro hanno insegnato.


Mi ucimo , noi insegniamo ; Perfetto remoto .
vi ucire , voi insegnute ; Singolare .
oni ucē , coloro insegnano. Já úcìn, io insegnai ; ti úci,
Imperfetto Singolare . iu insegnasti ; on úcj, co
Já uciah , io insegnava ; ti lui insegnò .
uciasce , tu insegnavi; on Plurale ..
uciasce, colui insegnava . Mi úcìsmo , noi insegnam
Piurale . mo ; vi úcistę ,> voi insea
Mi uciąhomo , noi insegna- gnaste ; oni úcisce , colo.
vamo ; vi uciahote , voi ro insegnarono .
insegnatate ; oni uciąhu Piucchè perfetto .
coloro insegnavano . Singolare.
Perfetto propinquo . Já bish ocio, io avevd inse
Singolare . gnato ; ti biasce ucio , tu
Já ucio - sam , o jèsam ucio avevi insegnato; on biásce ,
io ho insegnato ; ti ocio. ucio, colui aveva insegnato .
si, o jesi acio, tu hai in Plurale .
segnato ; op ucio -je , o Mi biáhomo ucili , noi ave:
>

jes ució , colui ha inse- vamo insegnato ; vi bia


gnato . hote ucili , voi avevate in.
Delle Conjugazioni dei Verbi . 95
segnato ; oni biaha uci Plurale .
li , coloro avevano inse. Da mi ucimo , o buddúchi
3

gnato . dà ucimo , noi insegniamo,


Futuro Singolare . o insegnando ; dà vi uci
Já uciti - chju , o já- chju u- te , o buddúchi dd ucite,
citi , io insegnerd ; ti uci voi insegniate o insegnan
ti.cbjesc , o ti - chjesc uci . do ; dà oni uce , o bad
1i , tu insegnerai; on ucà dúcbi dà uce, coloro inse
ti -chje , o on - chje uciti , gnino , o insegnando .
colui insegnerd . Imperfetto primo .
Plurale . Singolare .
Mi uciti-chjemo, o mi-chje. Já acìo -bih , io insegnerei ;
i
mo uciti , noi insegneremo; ti ucio -bi, tu insegnere
vī uciti-chjete , o vi -chie- sti; on ucio-bi, colui inn,
te uciti , voi insegnerete ; segnerebbe .
Plurale .
oni uciti-chjē , o oni- chjē
uciti , coloro insegneran. Mi ucìlibismo , noi insegne
no .
remmo ; vi ucilibiste , voi
insegnereste ; oni ucili-bi,
IMPERATIVO . coloro insegnerebbero .
Imperfetto secondo . .

Singol are Singolare.


Uci ti , insegn a tu. ; uci ore, Dà-bih já ncio, io insegnas.
insegna colui . si ; dà - biti ucio , tu
Plurale . insegnassi ; dà-bi on ucio,
Ucimo mr , insegniamo noi; colui insegnasse .
Plurale .
ucite vi , insegnate voi; .u Dà -bismo mi ucili , nai
cè oni , insegnino coloro ix
segnassimo s dà -biste vi
CONGIUNTIVO . ucili , voi insegnaste ; dà.
bi oni ucili , coloro inse
Presente Singolare gnassero
Má já acim , o buddúchi dà
ucím , conciossincchè io in- Perfetto propinquo .
segni o insegnando ; da ti Singolare .
ucisc , o buddúchi dd u- Dà- sam já ucio , o buddú
cisc, tu insegni o insegnan- chi dà- sam ucio , io ab
do ; dà on uci , o buddú- bia insegnato , O avendo
insegnato ; dà-si ti ucio
chi dà uci , colui insegni o badduchi dà- si ucio
o insegnando ..
96 Trattato Terzo
tu abbia insegnato , OQ- insegnato ; oni bíli - bi ua
vendo insegnato; da je on cili , coloro avrebbero in
ücio , o budduchi dà- je segnato
nicio , colui abbia insegna Piucchè perfetto secondo ,
to , o avendo insegnato . Singolare .
Plurale . Da já biah bio ucio o bud
Da -smo mi ucili , o bud- dúchi dà biáh ucìo , ia
dúchi da - sino ucili , noi avessi insegnato , o qven

abbiamo insegnato , oa do insegnato x dà ti bid


vendo insegnato ;; dà- st : sce bio ucio , o buddú
vi ucili , o buddúchi dà . chi de Huásce ucio, tu a
ste ucili , voi abbiate in- versi nsegnato , o avendo
segnato , o abendo inse- insegnato ; dà on biásce
ġnato ; dà-su oni ucili bio , ocio , o buddachi da
o buddúchi dd-su ucili biásce ucio , colui avesse
coloro abbiano insegnato , insegnato , o avendo inse
o avendo insegnato . .
gnato .
Perfeito remoto . Plurale .
Singolare . Dà mi biáhomo bili ucili ,
Da já ucih , io abbia inse- o budduchi da biáhomo
gnato ; dà ti ucj', tu abbia ucili , noi avessimo inse
insegnato ; då ou uci , co . gnato ) o avendo insegnato ;
lui abbia insegnató . dà vi biáhute bili ucili ,
Plurale . o budduchi dà biahote 11
Da mi úcismo , noi ab- cili , voi aveste , insegnato ,
biamo insegnato ; da ve o avendo insegnato ; dà oni
úciste , voi abbiate inse- biáhu bili ucili , o bud
úcìsce co .
gnato ; dà oni ucisce, dúchi dà biáhu ucili , co
loro abbiano insegnato . loro avessero insegnato ,
Piucche perfeito primo . avendo insegnato .
Singolare.
Bio - bih já ucio , io avrei
5
Futuro Singolare .
insegnato ; ti bio- bi ucio, Kad já buddem uciti
tu avresti insegnato on kada buddem ucío , quan
bio- bi ucio , colui avreb- do io insegnero , o quando
be insegnato . avrò insegnato ; kad ti bud
Plurale . desc uciti , o kada buddesc
Bíli- bismo mi ucili > noi ucio, quando tu insegnerai,
avremmo insegnato ; vi bl- o avrai insegnato ; kad on
li- biste ucili , voi avreste budde uciti, o kad budde
Dellé Conjugazioni dei Verbi . 97
ucio , quando colui inse ucisc ec. , o ucechi , in
gnerd , o avrd insegnato . segnando .
Plurale . Perfetto , e piucche
Kad mi buddémo uciti , o perfetto ,
kada buddémo ucili, quan. Buddúchi ucio , o úciusci ,
do noi insegneremo , O2- avendo insegnato .
vremo insegnato ; kad vi Participio Presente , ed
buddéte uciti, o kada bud imperfetto .
dere ucili , quando voi"in- Ucēchi, colui , che insegna ,
> >

segnerete, o avrete insegna- o insegnava .


to; kad oni buddú uciti, Ucēchja 7, colei , che inse
o kad buddú ucili , quan- gna , o insegnava . 0

do coloro insegneranno , o Urechje , ciò , che insegna ,


avranno insegnato . o insegnava .
Perfetto , e piucche
INFINITIVO . perfetto ,
Uco, o ucil, ucili , inse >

Presente, ed imperfetto . gnato , insegnati .


Uciti , insegnare . Ucíla , ucíle , insegnate , in
ente , ed
Gerundio Presente , ed segnate ..
imperfetto . Ucílo , ucila , insegnato , in
Buddúchi dà já ucim , dà til segnati.
Osservazioni sui verbi della terza conjugazione ,
e sulla formazione dei loro imperfetti ,
e perfetti .
1.° Questi verbi nella loro conjugazione nulla pre
sentano, che non sia conforme al meccanismo , dirò
cosi , delle altre .
2. La formazione dei loro imperfetti si regola non
Inalamente dalla terminazione della prima persona del
joro presente . Se dunque il presente alla prima persona
termina in bim , lim , piin , e vim , come gljúbim , amo,
>

gårlim , abbraccio , kúpim , raccolgo ec . , si avrà l'im


perfetto in jah , cioè gljuhjáh , gârgiján , kupgljáh .
I terminati in dim , ed fim , come vodím , conduco ,
volím , amo piuttosto , fanno vodián , e voliáb .
I terminati in mim , come umím , raſuniím , so ; in
>

tenio , smiin , ardisco eco ( dicesi meglio qmiem , ra


5
08 Trattato Terze .
ſumiem , smiem ) fanno umijáb , raſumijáh , smijáh , o
umjeh , raſumjeh , smjeh .
I terminati in nim , come ímgonim , meno , zjénímia, cre .
io mon ono n mon
do , cinim , i3. scc , ro , su co ar ec .
a
fanno gognáh,t zjégnáh , cignáh
rmin
I te m
, romognáh.
me m
irndosim , ſifcí,m e ſci go, co nnoosí , japhor
m >
m !

toſ,iánpaſí r,fcgiuáah , där


2
, ten ec . fad nos ,
p a , d â .
Í terminati in rim , come govorim , parlo , fanno
govoráh , e govorih .
Finalmente i terminati in tim , come mastjm , tingo,
cistim , polisco , trattim , consumo , ec. fanino mastjáh ,
>

cisijah , iratijáh , o tratilh , e , come vuole il Cassio , an


che mastchjah , cisohjah , tratchjah .
3. I perfetti reinoti dei verbi di questa conjugazi.
one si hanno in ik . La terminazione dei loro infiniti in
iti , può esserne la regola, se al luogo di ti , si sostitu
isca l'1 aspirata, facendosi allora da uciti ucih , insegnai,
da staviti stàvih ,> misi, da ciniti cinih , feci , da grá
biti grábih , portai via , o tolsi , e da tlaciti clácih , tla
ci , tráci, tlacismo, tlaciste , tlacisce, sprezzai , sprez
zasti .
4.0 Finalmente conviene notare , che alcuni verbi , i
>

quali provengono dall' istessa radicale , ed hanno quasi


istesso significato, siccome gli uni appartengono ad
una conjugazione, e gli altri ad un'altra ; così per la
loro diversa terminazione del presente , e dell'infinito
hanno in diversa guisa il preterito perfetto . Tali verbi
sono , p. e. , napraviti , preparare , napravgljati, andar
3

preparando ; ſaboraviti , e faboravgljati, dimenticare ;


narediti, é nareghívati , ordinare ; rechi, e riēti , dire ;
kūpit , o kupovat, comprare ; odogovoriti , e ad.gová
Tati, rispondere , ed altri moltissimi. I primi adunque.
fanno al perfeito napravih , fåboravih , naredih, oh ,
kūpit , ed od -govorih , e gli altri napravgljah , faboráva
gljah , narēgivah , rekoh , kupovah , e od-govarah .
Delle Conjugnzioni dei Verbi . 99

T A VOLA

Delle tre conjugazioni dei verbi .


Non sarà fuor di proposito il porre quì , come già
si & fatio intorno alle declinazioni dei nomi, una ta .
vola , da cui facilmente si rilevino le diverse desinenze
delle persone dei tempi dell'indicativo di ogni conju
gazione . Il modo iinperativo , ed i tempi del modo
congiuntivo pochissimo variano come vedremo dai tem
pi del modo indicativo , ed il modo infinito ha una
so !a terminazione , che sia sua propria , cioè imati ,
orati , uciti .

Conjugazione prima dei verbi in am .


Pre Imper Perfetto Perfetto Fus
sente . fetto . propinquo . remoto. turo .

ám åh ósam àh chja
ásc ásce ósi à chjesc
á ásce oje chje
ámo á homo lismo àsmo chjemo
áte áhotelliste àste chjete
aju . áhu .. lisu . àsce : chie .

Conjugazione seconda dei verbi in em .


Pre Imper Perfetto Perfetto Fu .
sente : fetto . propinquo reinoto turo .

ém áh osam ah chju
ésc ásce ósi chjesc
e ásce ője cbje
émo lähomo lismo .àsmo chjemo
éte áhote liste àste chjete
ú. áhu . lisu . ásce . cbje .
100 Trattato Terzo :

Conjugazione terza dei verbi in im .


Pre Imper Perfetto Perfetto Fu
sente . feito . propinquo. remoto. turo ,

im ah Osam ib cbja i
isc asce Osi j chjese
i asce oje j chje
imo a homo Jismo ìsmo chjemo
Tte Thote liste iste cbjete
abu lisu. isce chje .

Del verbo Passivo .

I verbi passivi nella lingua Illirica non hanno ung


particolare terminazione , essendo formati, come ap
presso gli Italiani , dal verbo sostantivo biti , essere , e
.

dai participj di desinenza , e significazione passiva ,


come já jèsam gljubjen , o gljubjen -sam , io sono amato ,
já-sam bjen , o bjen-sam , io sono battuto ec. Dopo di
aver parlato dei verbi attivi , l'ordine vuole , che si
dia quì la conjugazione per esteso di un verbo passivo,
la quale serva di norma per tutti gli altri verbi in
tutti i loro modi , tempi, e persone .
Della conjugazione del verbo passivo .
INDICATIVO . bieni - smo , noi siamo -
mati; vi jeste gljabjeni ,
Presente Singolare , o gljubjeni-ste , voi siete
Já jèsam gljubjen , oglju- amati ; oni jesu gljubje .
bjen -sam , io sono amato ; ni , o gljubjeni-su , colo
ti jesi gljubjen , o glju- ro sono amati .
bjen -si, tu sei amato ;, on
> Imperfetto Singolare .
jest gljubjen , o gljubjen . Já bán gljubjen , io era a -
je , colui è amato . mato ; ii bjásce gljubjen,
Plurale . tu eri, amato ; on biásce
gljubjen , colui era ama
Mi jesmo gljubjeni , o glju. to
io .;
Delle Conjugazioni dei Verbi. . Τοι
Plurale . bien , colui era stato .a
Mi biáhomo gliobjeni , noi mato .
eravamo amati ; vi biá . Plurale .
bote gliobjeni, voi era- Mi biáhomo bili gljubjeni ,
vale amati ; oni biálu noi eravamo stati amati ;
gljubjeni , coloro erano a . vi bidhote bili gljabjeni ,
mati . voi eravate ' stati amali ;
Perfetto propinquo . oni biáhu bìli gliobjeni ,
Singolare . coloro erano stati ama
ti .
Bio-sam já gljubjen, o gliu
bjen -sam bio , sono stato Futuro Singolare .
amato ; bio-si ti glju- Já biti- chju gljubjen , io
bjen , tu sei stato ama- sard amato ; ti biti- chjesc
to ; bìo-je on gljubjen , gijubjen, tu sarai amato ;
colui è stato amato . on biti-chje gljubjen, co
Plurale , lui sarà amato .
Bíli- smo mi gljubjeni, noi Plurale .
siamo stati amati; biti-ste M1 biti-chjemo gljubjeni ,
vi gljubjeni, voi siete sta- noi saremo amati ; vi bi
ti amati; bíli-su oni glju- ti - chjete gljubjeni > voi
bjeni , coloro sono stati sarete' amati ; oni biti
amati . thje gljubjeni, coloro sa
Perfetto remoto . ranno amati .
Singolare. IMPERATIVO .
Já bih gljubjen , io fui Q
1 mato ; ti bi gljubjen , tu Singolare .
fosti amato ; on bì glja- Buddi ti gljubjen , sii tu a
bien , colui fu amato . mato; buddi on gljubjen ,
Plurale . sia colui amato .
Mi bismo gljubjeni noi Plurale .
fummo amati ; vi biste Buddimo mi gljubjeni, sia
gljubjeni, voi foste ama. mo noi amati ; buddite
ti ; oni bisce gljubjeni vi gljubjeni, siate voi a
coloro furono amati . mati ; buddi oni gjobje
Piucchè perfetto ni, siano coloro amati .
Singolare . CONGIUNTIVO ,
Já biáh bio gljubjen, io era
stato amato ; ti biasce bio Presente singolare .
gljabjen , tu eri stato a- Dá-sam já gljuljen , ' o bud 1

mato ; on biásce bio gliul dúchigliohjeò , concios


33
10 % Trattato Terzo .
siacchè io sit ameto , oi Plurale .
essendo amato ; dà- si ti Dà mi biáhomo gljubjeni ,
gljubjen , o buddúchi glju- noi fossimo amati ; dd ví
bjen , tu sii amato , o es
> biáhote gljubjeni, voi foa
sendo amato ; da je on ste amati ; da oni biánu
gljubjen, o buddúchi glju- gliobjeni , coloro fossero
bjen , colui sia amato , o amati .
essendo amato . Perfetto propinquo .
Plurale . Singolare .
Di-smo mi gljubjeni , o Då-sam já bio gljubjen
buddúchi gljubjeni , noi io sia stato amato ; dà
siamo amati, o essendo e- si ti bio gljubjen ,> tu sii
mati ; dà visste gljubje- stato nmato; dà on je bio
ni , oö buddúchi gljabje gijubjen , colui sia stato
ni , voi sicte amati , 0 umato .
essendo amati ; dà ani Plurale .
su gljubjeni, ó buddúchi Dà- smo mi bili gljubjeni ,
gljubjeni , coloro sizno a- noi siamo stati amati ;
mati , o essendo amati , dà- ste v bíli gljubjeni,
Imperfetto primo . voi siate stati amati ; dà
Singolare . su oni bíli gliubjeni , com
Játlio bih g'jabjen , io sa loro siano stati amati ,
Yei amato; ti bio -bi glju- Perfetto remoto .
bjen , tu sareşti amato ;) Singolare .
on bio - bi gljubjen, colui Dà já bih gljubjen , o bude
sarebbe amito . dúchi bio' gljubjen , io sia '
Plurale . stato amato , o essendo star
Mi bili- bismo glimbjeni , noi to amato ; dà bì ti glju
saremmo amati ; vi bíli- bjen , tu sii stato amato ;
biste gljubieni , voi sare- dà on bì gljubjen , colui
ste amati; oni bilibi glja . sia stato amato .
bjeni , coloro sarebbero e Plurale .
mati . Da mi bismo gljubjeni , o
Imperfetto secondo . . buddúchi bili gljubjeni ,
Singolare , noi siamo stati amati , o
Då já biáh gljabjen , io fos - essendo stati amzti ; dà
e si amato ‫ و‬dà ti biasce Vi biste gljubjeni, voi sia
gljubjen , tu fossi amato ; te stati amati ; dà oni
dd on biásce gljubjen bisce gljubjeni, coloro sig .
colui fosse amata . no stati amati ,

{
Delle Cònjugazioni dei Verbi. 103
Piucche perfetto primo . Futuro ŝingolare.
Singolare . Kad já buddėm bio gljubjent,
Já bio-bih bio gljubjen , io quando io sarò stato amis
sarei stato amato ; tà bìo- to;; kad ti buddésc bio
bi bio gljubjen , tu sare- gljubjen , quando tu sarai
sti stato amato ; on bio- stato amato ; kad om bud
bi bio gljubjen , colui sco
> dé bio gljubjen , qurindo
rebbe stato amato . colui sarà stato amato .
Plurale . Plurale .
Mj bíli - bismo bili gljubje- Kad mi buddémo bili glju
ni , noi saremmo stati a bjeni , quando noi saremo
mati ; vi bíli-biste bili stati amati ; kad vi bud
gljubjeni, voi sareste sta . dére bíli gljubjeni , quan
>

ti amati ; oni bíli - bi bi do voi sarete stati amatiz


li gljubjeni , coloro sareb- kad oni buddú bili gljito
bero stati amati . bjeni , quando coloro sal
Piuochè perfetto secondo . ranno stati amati .
Singolare . INFINITIVO .
Da já biáh bio gljubjen , io
ο Presente ed imperfetto .
fossi statoο ιαί ; dà ti
biásce bio gljubjen , tu Biti gljubjen, essere amato .
fossi stato amato ; dà on Perfetto ,, e piucche
biásce bio gljobſen, colui perfetto .
fosse stato amato . Biti bìo gljubjen >, essere stao
Plurale . to amato .
Dà mr biáhomo bíli ġlja
bjeni , noi fossimo stati Biti hväğljeni, essere lodato .
amati ; dà vi bidhote bí- Biti mògljen , essere pregato .
li gljubjeni, voi foste sta- Biti scijen , essere letto .
>

ti amati ; dà opi hiábu Biti iskán , essere cercato .


bíli gljubjeni, coloro fos. Biti nvjeſobáu , essere in
sero stati amati • struito .

Dei Verbi anomali .

Vi sono in ogni lingoa alcuni verbi, i quali, perchè


nella loro conjugazione si scostano dalle regole gene
rali, sono chiamati verbi anomali, ossia irregolari . Fra
i verbi anomali della lingua Ilitica vi è il verbo hò
chju , toglio , che abbiamo altrove conjugato , ne chju ,
104 Trattato Terzo :
non voglio , mògu , posso , ne- mògu , non posso , e quala
che altro , che ora conjugheremo o per intiero , o rio
levandone le persone soltanto d'ogni tempo .

Della conjugazione del verbo Ne-chja , non voglio .


INDICATIVO ,
IMPERATIVO .
Presente Singolare .
Já ne - chju , io non voglio ; Singolare .
ti në chjesc, tu non vuoi;'Ne-hoti ti , o ne- hti ti, non
on ne -chje, colui non vuo- voler tu ; ne hotì on , non
le . voglia .colui .
Plurale . Plurale .
Mi nē -chjemo , noi non vo- Ne- horimo mi , non voglia
gliamo ; vi nē- chjete , voi mo noi ; ne- holite vi ,
non volete ; oni nē- chje , non vogliate voi ; pe-ho
coloro non vogliono . ti oni , non vogliano co
Imperfetto Singolare . loro .
Já ne-hoijah , o ne-btjáh , io
non voleva ; tine-hija- CONGIUNTIVO .
sce.ec.
Perfetto propinquo . Presente Singolare .
Singolare . Da já né.chju , o buddúchi
Já ne- holio - sam , one-huo. dà né- hju , conciossiacche
sam , o ni- jès im hotio, o io non voglia, ò non volen.
htio , io non ho voluto , do ec.
ti ne- holio- si ec. Imperfetto primo .
Perfetto remoto . Singolare.
Singolare . Já ne-horlo- bih ,> o ne htio
Já ne- hoijeh,> o ne-huib , io bìn , non vorrei ec.
non volli . Imperfetto secondo .
Piucchè perfetto . Singolare.
Singolare . Da já bìh ne - hollo , o ne
Já ne-biáh htio , io non ho htio >, io non volessi ec.
veva voluto , Perfetto propinquo .
Futuro Singolare . Singolare
Já ne -hotichju , o ne-bijet- Dà já jesam ve-horio, o dà
chju , o ne-chju hotiti , o ni- jèsam ne-huo , io non
hijeti , io non vorrò . abbia voluto ,
Delle Conjugazioni dei Verbi. 105
Perfetto remoto . buddúchi htio , o ne-hotiú
Singolare, sci , o ne -htiúsci , non e
Då já ne-hijeh ,one- htih , vendo voluto .
io non abbia voluto ec . Participio Presente , ed
Piucche Perfetto primo . imperfetto .
Singolare . Ne hotiáchi, o ne -horéchi,
Bio- bib já ne-htło , o ne- chi non vuole , o non vo
bio - bìh horlo , non avrei leva .
voluto ec. Ne- hozéchja , colei, che non
Piucchè perfetto secondo . vuole o non voleva .
Singolare . Ne-hotéchje , ciò , che non
Dà já bìáh bìo ne-horio , o vuole , o non voleva .
dà ne- biáh hio htio , io Perfetto , e piucchè
non avessi voluto ec. perfetto .
Futuro Singolare . Ne-holio, o ne-htio, ne-ho
Kad já buddem ne-hotjeti , tili , o ne- hijeli , non vo
o ne htjeti , o kada , bu- luto , non voluti .
dém ne hoilo , o ne- hilo, Ne-horila, o ne htjela , ne
quando non vorro , o non horile , o ne-hijele , non
avrò voluto ec. voluta 9, non volute .
INFINITIVO . Ne-hotilo , o ne htjelo , ne
Presente , ed imperfetto . horila , o ne-hijela ,> non
Ne- horiti , o ne-hijeti , non voluto , non voluti .
volere .
Gerundio Presente , Participio passivo .
ed imperfetto . Ne hoijen , o ne-hijen, non
Ne-htiéchi , o ne-hotiúsci , voluto .
3
1

o ne- hotéchi ,> non volendo. Ne- hotjena, o ne - hijepa, non


Perfeito , e piucche voluta . .

perfetto . Ne-horjeno , o ne-hujeno ,


Buddúchi ne- hoiìo , o ne- l non voluto .
Delle conjugazioni del verbo Mògu , Posso .
INDICATIVO . moſce , o more , colui >

pud .
Presente Singolare , Plurale .
Já mögu , moſcem , o mo- Mi moſcemo, o moremo ,
rem , io posso ; ti moſce- noi possiamo; vi mofce.
sc , o moresc, tu puoi ; on te , o morele , voi pote
106 Trattato Terzo .
te ; oni mogú, coloro pos Plurale .
sono . Mi mochi -chjemo , o mo
Imperfetto Singolare. chjemo , noi potremo ; "
Já mogáh , io poteva ; ti mo. mochj.chjete >, o mo.chje
gásce, tu potevi; on mo- te , voi potrete ; oni mo
gásce , colui poteva . chi-chie , o mo.chie , co
Plurale . loro potranno .
M mogásmo , noi poteva
mo ; vi mogáhote , voi I MPERATIVO .
potevate ; oni mogáho, co
loro potevano Singolare .
Perfetto propinquo . Mòſi ti, possa tu; mòſi on ,
Singolare . possa colui .
Mogáo-sam , o mogó- sam Plurale .
jèsam mogao , a mogó , Mòſiino mi , possiamo noi ;
io ho potuto; ti mogáo-si, mòſite vi , possinte voi ;
o jesi mogó eco moji oni , possano coloro.
>

Perfetto remoto .
Singolare . CONGIUNTIVO .
Já mogóh , io poiei ; li mo .
ſcè , tu potesti; on mo- Presente Singolare .
jce, colui potèl. Da já moscem , o buddúchi
Plurale ,
Mi mogòsmo , noi potemmo; dà moſcem , conciossiacche
vi mogoste, voi poteste ; oni io possa , o potendo , da ii
mòfcesc , o buddúchi dà
mogòsce , coloro poterono .
Piucchè perfetto , mojcesc ec.
Singolare. Imperfetto primo .
Já biah mogáo , o mogó, io Singolare .
aveva potuto ; ti biàsce Já mogáo - bih , io potrei ; ti
mogó ec . mogao- bi , tu potrėsti; on
Plurale . mogáo.bi , colui potrebbe .
Mi biáhomo mòghli, noi ave Plurrile .
vamo potuto ec. Mi mòghli -bismo, noi po
Futuro Singolare . tremmo ; vi mòghli- biste ,
Já mochi-chju, o mochju, io voi potreste ; oni mòghli .
potrd ; ti mochi-chjesc >, o bi , coloro potrebbero .
mo - chjesc, tu potrai ; on Imperfet:o secondo .
mochi- chje , omo - chje , Singolare .
colui potrd . Då já.bih inogáo , io pe .
Delle Conjugaziosi dei Verbi . 107
tessi ; dà ti-bi mogáo > Futuro Singolare .
iu potessi ; dà on-bi mo- Kada buddem mochi
gáo , colui potesse . kada buddém mogáo ,
Plurale . mogó, o uf -mo- buddém ,
Dà bismo mi mòghli , noi quando io potrò , o aurd
potessimo ; dà- biste vi mò. potuto ; kad ti buddésc
ghli , voi poteste ; dàbi mochi ec.
oni inòghli , coloro potes
sero . INFINITIVO .
Perfetto propinquo'. '
Singolare . Presente , ed imperfetto ,
Dà- sam já inogáo , o bud- Mochi, potere .
Júchi dà- sam mogó , io Gerundio Presente , ed
abbia potuto ; dà- si ti imperfetto .
mogao ec. Buddúchi dà mòſcem , dà
Perfeito remoto . mòscesc ec. , o moguchi ,
Singolare . potendo .
Dà já mògoh , io abbia po Perfetto , e piucche
iuto ; « à ti moſcè ec. perfetto .
Piucchè perfeito primo. Buddúch , o bíusci mògào ,
Singolare . o mòghli ec. , avendo io ,
>

Bio - bih ja mogáo, o mogó, Oo noi 'potuto ; moghsci ,


io avrei po !uto ; ti bio- o mogúsci , avendo po
bi mogó , tu avresti po tu to .
tuto ; on biobi mogó , Participio Presente , ed
colui avrebbe potuto . imperfetto .
Plurale . Moguchi , colui , che può ,
Bíli- bismo mi mòghli , noi o poteva .
avremmo potuto; vi bíli- Mogúchja , colei , che pud ,
> >

biste mòghli >, voi avreste o poteva .


potuto ; oni bili bi mò- Mogúchje, ciò , che può , 0o
.

ghli , coloro avrebbero po- poteva .


tuto . Perfetto; e piucche
Piucchè perfetto secondo . perfetto .
Singolare . Mogáo , mògal, o mogá ,
| mòghli, potuto , potuti .
Da já biáh mogao , o bud- Moghla ,' moghle , potuto ,
dúchi dà biáh mogó , io potute .
avessi potuto , o avendo Moghlo , moghla , potuto
potuto ; dà ti biásce ec . potuti.
108 Trattato Terzo .
NOTA . Segue l'istessa conjugazione del verbo mògu
il derivativo negativo ne-mogu , ne moſcem , o re-ino.
rem ,, ne- mojcesc , ne -moſce , ne-moſcenio , ne-moſce
te , nie-moçú , non posso , non puoi ec. Eccone ie pri
me persone dei tempi più in uso nel discorso faini
gliare . Ne- mogao sam , o njesam mozó , non ho potuto ,
ne -mochi-chjo , o já - chju ne- inochi , o nechju jà mo
chi, non potrò , dà ne-moſcem , o buddúchi dà ne
mòjcem , o ne - inogúchi , 'io non possa , non potendo ,
ne-mogao bih , non potrei , dà já bìh ne- mogó , io
non potessi , dã - sam . já ne -mogó , io non abbia potuto ,
ne-bio -bih já mogó , io non avrei potuto , de ne
biah mogó , o dà biáh ne-mogó , io non avessi poluio ,
kada buddéin ne- mochi > o kád ne-buddém mochi ,
quando non potrò , kàd buddem ne-inogó, o kai ne
buddem moğó , quando non avrò poluto , ne-mochi
non potere, ne- buddúchi dà moſcem , o buddúchi , dà
9

ne -moſcein , o ne moguchi, non potendo , buddúchi' ne


mògal , ne-mogão , o ne-mogo , non avendo potuto ,
ne-mogú hi , ne-mogúchja, ne-mogúchje , chi non può ,
o non poteva . Del resto nei verbi ne-chju , ne- mógu
ed in qualche altro la particola negativa ne non ,
si può disgiungere ed accoppiarsi ai verbi ausi
gliari jèsam sono ,> e hòchju , voglio, sussistendo con
ciò l'istesso senso negativo , ed avendosi della va
rietà , che apporta della leggiadria al discorso .
>

Delln Conjugazione del verbo Idém , Vado .


INDICATIVO . Imperfelio Singolare ,
Presente singolare . Já jghjáh , jo andava ; ti ja
ghjásce , tu andavi ; on
Já idém , ió vado; ti idésc, ighjásce , colui andava .
tu vai; on idé , colui vai Piurale .
Plurale .
Mi ighjáhomo , noi andava.
Mi idemo , noi andiamo ; mo; vi igbjáhote, voi an.
vi idére, voi andate ; oni daväte ; oni ighjáhu, co
idú , coloro vanno . loro andavano .
Delle Conjugazioni dei Verbi. 109
Perfetto Propinquo . va tu ; neka idé on , o
Singolare poghe on , vada colui .
Iscjó - sam , o jèsam iscjó Plurale .
sono andato ; ti iscjó - si ,
o jesi iscjó ec. Hajdemo, o põghimo mi ,
Plurale . andiamo noi ; hajdete , o
Isclì -smo , o jesmo isclí , Poghite vi,> andate voi ;
poi siamo andati ec . neka idú , o poghju oni ,
Perfetto remoto . vadano coloro ..
Şingolare.
Igljòh , andai ; ighjósce ec. CONGIUNTIVO ,
Plurale .
Ighjósmo, andammo ; ighjo- Presente Singolare .
ste , ighiosce ec. Dâ já idém, o buddáchi dà
Futuro Singolare . já idém , o idúchi , io
Já -chju iti, iti-chju , o it- vada , o andando ec.
chja , io andrò; it - chjesc ec.
INFINITIVO .
IMPERATIVO .
Presente , ed imperfetto .
Singolare .
Idi ti, o põghi, o hajde ti , Iti, andare .
Nota . Nell'istessa guisa si conjuga otīti, andare .
ec.; já Otisjó - sam ,, o jèsam oo
Já ouidém , ' io vado : o
iiscjó , sono andato ެ‫ ;ވ‬011 - chju , o já- chju oniti, io an
derò ; dà otidem , o buddúchi dà otidém , io vada , o
andando ; oriscjó - bib ( o iscjó - bih da iti ) , io anderei ;
otiscli-bismo, noi andaremmo ;‫ ܪ‬dà -bih oriscjó , ( o dà
bìh iscjó ) io andassi ; dà-sam otisció , dà-smo otiscli ,
sia andato, siamo andati ; dà-sam bio otisció , dà ..

smo bili oriscliz, fossi andato , fossimo andati; dà-bih


bio , o bio bih bio otisció , fossi, o sarei andato ; kad
chju já otiti, o olidém , o kad uf-buddém já otisció ,
quando andro , o sarò andato ; otii , andare ; biti ori
sció , essere andato ; quiscjó , otiscla >, otiscio , otiscli ,
otiscle , otiscla , andato , andati , andata , andate , an
dato , apdati .
410 Trattato Terzo .

Della Conjugazione del verbo Hodím , Vado .


INDICATIVO . Imperfetto Singolare .
Hòdio -bih , io andrei ; dà
Presente Singolare . bih hodio , io andassi ec.
Já hodím , io vado ; ti ho- Perfetto Singolare .
disc ,, tu vai ; on hodi, Da-sam hódio , sia anda .
colui ve . to ec.
Plurale .
Mi hodimo , noi andiamo ; Piucchè perfetto .
vi hodite , voi andate ; Singolare .
oni hode , coloro vanno
Imperfetto Singolare . Då bio-bih bio hodio , ' sa
Hódio -sam , o jèsam hodio , rei andato į dà- bih bio
sono andato ec. hodio , fossi andato ec.
Plurale .
Hódili -smo , o jesino hó Futuro Singolare .
dili , siamo andati . Kad - chju já hóditi , o kada
Puturo Singolare . buddèm hodio > quando
Hóditi -chju , hódit -chju , o andro , o sarò andato ec.
jà-chjú hoditi , id
io an
drò ec . INFINITIVO .

IMPER A TIVO . Presente , ed imperfetto .


Hoditi , andare .
Singolare . Perfetto , e piucche
Hódi , va , o hajdè, vattene
> perfetto .
Plurale . Biti hodio , essere andato .
Hómmo , andiamo , o haj Gerundio .
demo , andiamocene ; hó- Hodechi , andando ; bud
te , andate ,; o hajdete , dúchi hodio , essendo an
andatevene . dato .
Participio .
CONGIUNTIVO . Hodio , o hodii, hodili, an
dato , andati .
Presente Singolare . Hodila , hodile , andata, an
Då já hodim , o buddúchi date .
dà hodim , o hodechi, io Hodilo , hodila , andato ,
vada , o andando . andati .
Delle Conjugazioni dei Verbi . III
NOTA . Nell'istesso modo si conjugano i seguenti
composti dal verbo hoditi , e da alcune preposizioni .
.

Essi sono di grande uso .


Ne-hóditi, dím , dio- sam , non andare .
>

Do- bóditi, dìm , dio - sam , andar fino ad un luogo


determinato .
U -hóditi, dim , dio - sam , entrare .
Po -hoditi, dim , dio -sam , camminare alquanto ,
visitare .
Pod -hoditi, dím , dio- sam , andar di sotto .
Pri-hóditi , o prid -hóditi, dím , dio - sam , andar
avanti .
Ob-hóditi , dím , dio -sam , girare intorno
>

Od-hoditi, dím , dio -sam , allontanarsi.


If-hóditi , dím , dio -sam , uscire .
Ok- hóditi , dím , dio sam , andar intorno .
Nad- hódiri, dim , dio-sam , andar sopra .
ſa- hoditi , dím , dio-sam , andar al di là , tramon .
tare .
Dei verbi defettivi .

Chiamansi presso gl'Illirici verbi defentivi quei ver


hi , che d'ordinario non hanno il presente , e l'imper
feito , e che possono pigliarlo in imprestito da un al
tro verbo regolare , che abbia però l'istesso significato .
Da tisnuti , p. e. , spingere, non potendosi dire visnem ,
da dvighnuti dvighnem , innalzo, da vaſeli rafém , pren
do ec. si farà tískam , e tiskáh da ': tiskati , difcem , e
>

difciáh da dighnuti , e vafimám , o uſimán , e vi


mah da oſeti . La pratica sola può rendere famigliari
siffatti ver bi allo studioso .
Della conjugazione del verbo defettivo
Dvìghnuti , Alzare .
INDICATIVO . Plurale .
Mi dighnémo , o diſcémo,
Presente Singolare. noi alziamo ec.
Já difcém ( dal regolare di- Imperfetto Singolare .
ghnuti ) , io alzo ; ti di- Já diſcjáh , o dvíſciáb, io
>

ſcesc ec . alzava. ec .
IÍZ Trattato Terzo .
Perfetto propinquo . Imperfetto secondo .
Singolare . Singolare .
Dvighnuo - sam , o jesam Da bìh dvìghnuo , io ala
dvighnuo ( dal defettiva zassi ec.
dvighnuti ), io ho alza- Perfetto propinquo .
to ec . Singolare .
Plurale . Dà- sam dvìghnuo dà-si
Dvighinoli- smo , o jesmo dvighnuo, io abbin alzato.
dvighouli >, abbiamo alza- Perfetto remota .
to ec. Singolare .
Perfetto remoto . Dà dvighnuh , io abbia ala
Singolare . zato ec,
Dvighnuh , alzai ; ti dvie Piucchè perfetto primo .
ghou , on dvàgbnu ,> al Singolare .
zasti , alzò ; o dvigoh , Bio bìh dvìghnuo , io avrei
)

dviſce, dvifce . álzato ,


Plurale . Piucchè perfetto secondo .
Dvighnusmo , o dvigosmo , Singolare .
>

dvighnuste , o dvàgoste , Dà bih bio dvìghnuo , ie


dvighnusce , o dvigosce , avessi alzato ec.
noi alzammo ec. Futuro Singolare.
Piucchè perfetto . Kada boddem dvìghouti , a
Singolare . dvìghnuo , quando alzerd ,
Bikh dvighnuo , aveva al- o aurd alzato ec.
zato ec.
Futuro Singolare . INFINITIVO .
Dvighnuti-chju , io alzero ; Dvighnoti , alzare .
dvighnuti-chjesc ec. Gerundio.
Dvighnúchi, alzanda ; buit
CONGIUNTIVO , dúchi dvighnuo , o dvi
ghnuósci , o dvighnúsci ,
Presente Singolare. avendo alzato ,
Dà dvighnem , o diſcein Participio .
io alzi ec. Dvighnúchi , chja, chje , chi
Imperfetto primo . alza ,> o alzava z dvigh
Singolare . nuo , dvighnuli , dvigh
Dvighnuo -bin, io alzerei ec. nula , dvighnule , dvig's
Plurale . nulo , dvighnula , alzato ,
Dvìghnuli-bismo , alzerem- alzati , alzato , alzate ,
mo ec. alzato , alzati .
Delle Conjugazioni dei Verbi . I ! 3
Nota. Fra i verbi , che hanno il presente , e che io
possono avere da altri , vi è pochi , pôscjo - sam , era
>

andato ; prõchi, proscio - sam , era passato ; dochi, do


scjo-sam , era venuto ; príchj , priscjo - sam ,> mi era ac
costalo:; pochi ha il presente da iti , idem ec ., pröchi
da pro-hoditi , pro.hodím ec. , dochi da do -hóditi, do
hodím ec. , e prichi da pri-hoditi , pri- hodím ec. All ,
imperativo fanno : döghi, doghe , dõhgemo , döghete ,
döghju , vieni , venga ec.; prighi , prighe ec.; poghi ,
poghe, ec.; proghi , prõghe ec. Nel resto sono con
jugabili come il verbo hoditi , se si eccettuino i par
ticipi , che sono del seguente tenore , do- scio , do
scli, doscla , doscle , dosclo , doscla ; priscio , priscli ,
priscla , priscle , prisclo , priscla ; poscio , poscli , po
scla , poscle , posclo , poscla .
Finalmente fra i verbi anomali conviene anche an
noverare il verbo gredsti , camminare , che si conjuga :
já grêm , o gredem , io cammino ; ti grēsc , o grēdesc ,
on gré, o grēde ; mi gremo, o gredēmo , vi grele , o
gredēte, oni grēdu ; já gredjáh , io camminava ; ti gre
djásce ec. 11 perfetto propinquo lo piglia dal verbo iti ,
e fa iscjo-sam , iscjo - si ec. Āl futuro fa gredsti-chju ,
o já-chju gredsti, e al gerundio greduchi ; ma un ta!
verbo nel discorso famigliare non è gran falto in uso
in Ragusa .
Dei verbi Impersonali .
Hanno gl Illirici due sorta di verbi impersonali . Gli
uni sono detti impersonali assoluti , perchè adoprati sol
tanto in terza persona , senza nulla aggiungervi ; gli
altri chiamansi impersonali di significazione passiva ,
perchè in sostanza non sono se non verbi attivi , che >

si adoprano solamente in terza persona coll' unirvi la


particella se ,> che dà anche loro nel tempo stesso l'a
spetto di verbi passivi . I primi sono , p. e . , daſcdjeti,
piovere , daſcdi , piove , daſcdjelò -je , ha piovuto ; snj.
,

eſciti , nevigare , snjeſci , neviga, snjescilo- je , ha ne


vigato ec. ; i secondi : govoriti.se, parlarsi , govo
rì - se , si parla , govorilo se je , si era parlito ; bro
N
114 Trattuto Terzo .
diti- se , navigarsi , brodíse , si naviga , brodilo - se -je , si
era navigato ec.

Conjugazione del verbo impersonale assoluto


Daſcdjeti , Piovere.
INDICATIVO , 1 Imperfetto primo .
Daſcdjelo- bi , pioverebbe.
Presente Singolare . Imperfetto secondo .
Difcdí, piove . Dà -bi dafdjelo , piovesse .
Imperfetlo Singolare . Perfetto propinquo .
Dafcdjásce , pioveva . Da je , o dà jest dafcdjelo,
Perfetto propinquo . abbia piovuto .
Dafcdjelò-je , ha piovuto .
> Perfetto remoto .
Perfetto remoto . Dà bì daſcdjelo , abbia pio
Dafcdi, o daſcdisce , pioba vuto ,
be , o pioveite . Piucchè perfetto primo .
Futuro . Da bilo bi dafcdjelo , o bud
Dafcdjeti -chje, pioverd . dúchi d'afedjelo, o dafcdi
jusci , avesse piovuto 0
IMPERATIVO , piovendo .
Piucchè perfetto secondo .
Neka dafcdi , piova . Dà-bi bilo dajcdjelo , avesse
piovuto .
CONGIUNTIVO . Futuro .
Kada budde daſcdjelo, quan .
Presente . do avrà piovuto .
Dà dafodi, o buddúchi dà INFINITIVO .
dafcdi, dafodèchi, o da
fcdijuchi, piovu , o pio- Dafcdjeti, piovere ; biti da
vendo . fcdjelo , uver piovuto .
Conjugazione del verbo impersonale di significazione
passiva Bitti- se , Battersi .
INDICATIVO , Imperfetto ,
Biásce-se , si batteva ,
Presente Singolare . Perfetto propinquo .
Bie- se, si barte . Billo- se jest , si è battuto .
Delle Conjugazioni dei verbi . 115
Perfetto remoto . Perfetto remoto .
Bi-se , si batte. Da- se billo , si sin battuto .
Piucchè perfetto. Piucchè perfetto primo.
Biasce-se billo , si era bat- Dà bilo - bi- se billo , si fosse
tuto . battuto .
Futuro . Plucchè perfetto secondo .
Bitti-chje- se , si batterà . Da - se biásce billo , si fosse
IMPERATIVO . baituto .
Futuro .
Neka -se bie , si baita . Kadà -se buddé billo , quan.
do si sarà battuto .
CONGIUNTIVO .
Presente INFINITIVO .
Da se bie , si b' atta .
Imperfeito primo . Bitti- se , battersi .
Billo-bi-se , si batterebbe . Gerundio.
Imperfetto secondo . Biuchi- se, battendosi ; buil
Da-bi- se billo , si battesse dúchj- se billo , 0o bíusci
Perfetto propinquo . se billo , essendosi battuto.
Da- jes-se billo , si sia battu.
10 .

Dei verbi , che senza essere impersonali,> e pássivi


ammettono in tutte le persone la particolo se .
Come gl' Italiani accoppiano a tutte le persone di
molti verbi i pronomi mi, ti , si , ci , vi , si; così gi ?
> >

Illirici , quando il senso lo porta , fanno l'istesso colla


particella se , che ha precisamente il medesimo senso dei
pronomi Italiani . Moltissimi verbi Ilirici richieggono
indispensabilmente una tal particola , e sono per lo più
quei verbi, che pel significato corrispondono ai verbi
Italiani, che vogliono tali pronomi , come, p.e. , servirsi,
sluſciti- se , pentirsi, kàjati.se ec.
Della conjugazione del verbo Kajati-se , Pentirsi.
INDICATIVO . io mi pento ; ti se kàjesc,
Presente Singolare . o kàjesc - se , tu ti penti ;
on - se kaje , o kaje - se , co
Já-se kàjem , o kàjem se lui si pente .
116 Trattato Ter20 .
Plurale . dà-se kajem , o kàjúchise;
Mj -se kàjémo , o kàjemose, mi penta , o pentendomi ec .
noi ci pentiamo; vise kaje- Imperfetto primo .
le , o kàjetese, voi vi pen- Kajo -bìh - se, mi pentirei ec .
Plurale .
tite; oni se kàjú, o kàjú.
se , coloro si pentono . Kajali- bismo.se ci penti
Impefetto , remmo .
Já-se kàjah , io mi pentiva ; Imperfetto secondo .
ti-se kajásce ec. Dà bih- se kàjo , mi pentis
Perfetto propinquo . si ec .
Já-sam- se kàjo, o kàjo -sam- Perfetto propinquo .
se , io mi sono pentito , Dà -sam - se kàjo , mi sia pen
kàjo -si- se ec. tito ec.
Plurale . Perfetto remoto .
Mi- smo- se kàjali , o kàjali- Dà bih - se kàjo, mi sia pen
sino.se , noi ci siamo pen tito .
titi į vi- ste-se ec.
Perfetto remoto Piucchè perfetto primo .
Ja se kajah , mi pentii ec.
Plurale . Bio-bih-se kàjo , mi sarei
Mj-se kajasmo , o kajasmo. pentito ec . 1

se , noi ci pentimmo .
Piucchè perfetto . Piucchè perfetto secondo .
Biáh - se kàjo , mi era penti
to ec . Dà biáh - se kajo , o dà - bib
Futuro , se bio kàjo , mi fossi pen
Já chju - se kàjati , o kàjat- tito .
chju-se , io mi pentirò .
>
Futuro .
Kada - chju - se já kajati > 0
I M PERATIVO . kad-se budden kajo , quan
do mi pentird , o mi sarò
Kaj -se ti , pentiti ; neka- se 1
pentito .
kaje on , pentasi colui .
Plurale . INFINITIVO .
Kajmo -se ec.
Kajati.se , pentirsi ; biti - se
CONGIUNTIVO . kìjo , essersi pentito ; kà
júchj-se, pentendosi ; boca
>
Presenle Singolare . dúchi- se kàjo , o kajusci
>

Dà- se kajem , o buddúchi se , essendosi pentito .


Delle Conjugazioni dei Verbi . 117
NOTA . La particella se può andar congiunta , copie
>

si vede dagli addotti esempi, ora col verbo , o partici


pio , ora coi pronomi, o col verbo biti , dove ha luo
go , ed ora infine restar da se sola .
Il P. Giurini , ed il P. Gljubnski si servono della
stessa particola se per fare passivi i verbi attivi , come
sarebbe ;‫ و‬já - se ucim ,io sono insegnato ; já - se scrijem ,
>

io sono letto ; já - se gljūbim , sono amato ; já- se glju


biah , era amato ; já - se biáh gljubio , io era stato ama
to ; já- chiu - se gliabiti , io sarò amato ec. escludendo
affatto il participio úcen , scijén , gljubjen ec. di signi
ficazione passiva . Il dialetto Raguseo , che forse non
potrà condannare un tal metodo , s'autiene a quello ,
che abbiamo di sopra assegnato parlando dei verbi pas
sivi , e reciproci.
Come dalla terminazione dell'infinito possa cono
scersi di quale conjugazione siano i verbi .
L'irregolarità dei verbi Illirici coosiste più nella
difficoltà di conoscere come essi terminino nella prima
persona del presente dell'indicativo , ed in conseguen
za di quale conjugazione siano , che in ogni altra cosa .
>

In fuori dei verbi hòchju , voglio >, ne- chịu , non vo


glio , mògu , posso , de- mògu , non posso , pravju , dico ,
velju , parlo , comando , e forse qualche altro , tuui
gli altri terminano alla prima persona del presente
dell'indicativo o in am , o in em , o in im . Ma e
qual regola può ella assegnarsi per determinare la vera
desinenza d'ogni verbo nella prima persona del pre
sente dell'indicativo ? Duo 1.° La pratica, che è il più
grande, e il migliore dei maestri; 2.° La terminazione
sdell'infinito , da cui ricavansi le seguenti regole , se
non generali, almeno servibili per molti verbi . Eccole.
1. I verbi terminati all'infinito nelle sillabe kati
fanno nella prima persona del presente dell'indicativa
cem , o tem . Quindi da skakari , saltare savrà skā
cem , salto ; da iskati , cercare , isctem , cerco ec.
2. I terminati nelle sillabe hati , e sati si cangiano
in scem , come jàhati , cavalcare , jascem >, cavalco , pi
sati, scrivere , piscem , scrivo ea.
13
118 Tiattato Terzo .
3.0 I terminati nelle sillabe gnti, e fati fanno ſcem ,
come : lagati , mentire , laſcem , mento ; rèſati , taglia
re , rejcem , taglio eć.
4:01
. terminati nelle sillabe Sejati, come dârfcjati ,
tenere ; lefcjati , giacere si cangiano in ſcim , facendo
dârſcim , 'io tengo , lefcim , io giaccio ec.
5. I terminati nelle sillabe ovati si cangiano in
ujem , come: imenovati, nominare , imenujem , nomino;
>

posctavati , onorare , posctújem >, onoro .


6. I terminati in sti , come grìsti , rosicare, grē
sti , o gredsti, andare si cangiano in em , facendo gri
fem , rosico, grēdern , vado . E qui s'osservi , che da
alcuni scrivesi malainente grìstiti in vece di gristi ec.
| verbis che nell'infinito hanno l's precedente il t
non terminano mai in iti , ma sempre in sti . Sicchè
sciverai pasti , cadere , ugljèsti , entrare, iſvesti , tra
sportare eca , e non pàstiti, ugljèstiti , iſvestiti; sicco
me dicesi otiti , andare ; do- hoditi , venire ec.
>

7.º I terminati nelle sillabe ukati , Scivati , e molti


in ati si cangiano in am , come ſcivokati, campuzza
re, fcivukam , campuzzo ; ſa-bigljefcivati , disegnare ,
ſa -bigljefcivam , disegno ; cekati , aspettare , cekám , as
petto ec.
8. Finalmente i terminati in chi , come is- pechi,
arrostire, rechi , dire si mutano in em , e fanno ispec
cém , io arvostisco , reccém , io dico ec.

TRATTATO QUARTO .
Del Participio , dell ' Avverbio ,> delle Preposizioni ,
dell'Interjezione , e della Congiunzione .
Del Participio .
Il participio si divide io attivo , e passivo . L'attivo
ha due diverse desinenze , terminando quelli , che ser
vono pel tempo presente , ed in perfetto in chi , chja ,>

chje , come gljūbechi , gljūbechja , gljūbechje , chi ama ,


amava , o amante , e quelli , che si riferiscono al per
feito , e piucchè perfetto in ao , od o , in io , ed uo ,
come imáo , o imò , avuto , imàla , avuta , imà !o , e
>
Dell Loverbio .
vuto , plur. imali, imale , inala , avutí , avute , avuti ,
>

ucío , ucíla , ucílo , ucíli, ucile , ucíla , insegnato ecos


metnúo , menúla , metnúlo , metúli , metnúie ; met
núla , gettato ec. I terminati in chi sono declinabili ,
come gli aggettivi . Gli altri sono sempre accompagna
's

ti dal verbo biti , essere , che presso gl' Illlrici è ver


bo ausiliare nei yerbi attivi , come il verbo averë la
>

è presso gl' Italiani. Quindi dirai : já jèsam gljubio ,


vi jeste gliūbili ec, io ho amato , voi avete amato ee .,
come si è veduto nelle conjugazioni dei verbi :
Il participio passivo può terminare ini an , en , et ;
ut ec. secondo la varia indole dei verbi . Quindi da
bicevati , p. e ., s'avrà biceván , bicevāna , bicevàno ;
plur. bicerāni , ne , na , frustato , da uciti ucèn, na ,
no ; plur. ni, ne , na , insegnato , da ujéti, uſét, tas
10 ; plur. ti, te , la , preso ecij e da metnúti metnút,
ta >, to ; plur. ti , te , ta , buttato . La voce mascolina
dei participj specialmente terminati in an , ed in en
può pur farsi finire in i , come po- karan, opo- karani,
ripreso ; gljubjén , o gljūbjepi, amato .
Dell' Avverbio .

V'hanno più sorta d' avverbj , cioè di inoto ,


to , di desiderio , di affermazione , negazione ec . Ec
1
cone qualche esempio
Avverbi di moto a luogo . Kamo idesc , dove vai ?
ovamo , o sìemo , a questo luogo ; onàmo , a quel luo
go , o là ; tamo, a cotesto luogo :
Di moto per luogo . Kūd-se , o kúda-se; o kudára.se
ide , dove , o per dove, o per qual via si va ? Ovaa
dá, ovudar , o ovudara , per questa strada , o per di
gud ; tudá , o tudar , o tudara , per cotesta via ; onu
dá , o onudar , o onudara , per quella via , o per di là ;
inudá , o inudara , per altra via , o per altrove .
· Di stato . Ghdisj, o ghdì-jesi ? dove sei ? ovdì , qui ,
o ovdi- sam , sono qui ; tui , o tú ,. o tamo , in cotesto
luogo ; ghdi - godi , o ghdi- godir, in qualche luogo; drum
govdje , o drugóvghie , o inudje,; o droghdje ,s,in altro
luogo .
120 Trattato Quarto .
Di desiderio . A dà , o dà , voglia Dio ; o dà Bögli
dà , voglia il Cielo , piaccia a Dio .
Di affermazione . Tako, o tako-e, o tako jes, o tako
jest , cost è . fascto -ne , perchè no ?
.

Di negazione . Nè, no ; nikako , in niun modo ;


>

nighda , o nighdar , mai, giammai.


D'interrogazione . Sascto ? Perché ? Je-li ? è forse ?
Di esortazione . Nů o dà , via sù . Nù spomeni-se ,
.

via ricordati ; nù rezi , sú via di ; dà , buddi dòbar ,


>

sù via sii buono .


Di confermazione . fàisto , doisto , certamente .
Di dimostrazione, che ricercano il genitivo . Evo ,
eno , oto , eto ec. Evo , o eno Antuna , Marie ec. ,
CCCO Antonio , ecco Maria ,
Di comparazione. Vechje , più , magne >, meno .
Di unione . Skupno , insieme. fa-jedno , unitamente ;
a-jedno , insieme.
Di separazione . Raſ-lucno , o raſ-djegljeno , separa
tamente.
Di proibizione . Nè, o dà nè , non , o che nop . Na
tici , non toccare . Dà né krádesc , che non rubbi .
Di dubbio . Sumgoivo , dubbiosamente .
Di similitudine . Kako , come , o conforme ; jàk , o
jakno , come ; tako , cosi .
Di diversità . Inako , d'altra guisa , drugáko , o dru
gacie , in altra maniera .
Di evento . Jeda, o toli , chi sa ? forse ?
Di ordine. Pârvo, primieramente ; prie , prima; påka ,
poi ; náj - poslie , in ultimo .
Di lode , o biasimo . Dobro , bene ; flo , malamente .
Di tempo . Sadà , oraz danas , oggi ;, jucera , jeri ;
kàd , quando .

Delle Preposizioni .
24

Le preposizioni Illiriche sono di più sorta , e rega


gono differenti casi. Qui non faremo, che enume
rare , dirò così , le più usitate , ed indicarne il loro
caso .
Delle Preposizioni .

Delle preposizioni , che reggono il genitivo .'


Od , di , dr . Ribe od morra , i pesci del mare ; od
djetínstva , dalla fanciullezza .
IS, o iſa, di , da . Il sârza , di cuore ; iſa onega dnè
va , da quel giorno .
Biiſu , vicino . Blīſu mene , vicino a me .
Daleko , lungi . Daleko mjesta ovoga , lungi da ques
.

to luogo .
Bèſ , o brèſ , senza . Bėſ , kraba , i bréſ vina , senza
pane , e senza vino ,
Dò , sino . Do zore , sino all' alba .
Evo , o evo ,> ecco . Evo mesctra , ecco il maestro .
Nakon , dopo . Nakon mjeseza ,> dopo un mese .
Kòlak , o kòd , accanto . Kòlak , o kód zârque, accan 5

to alla chiesa .
$
Pūt , verso . Pūt gráda , verso la città .
Prie ,> prima . Prie svandija , prima dell' aurora .
Rad , o raddi , per cagione . Raddi tvojē gljūbavi,
per amor tuo ,
Vârh , o vârbu , sopra . Vârh nebêsaa , sopra i
cieli .
Vàn , o if- vàn , in fuori. Vìn tebe , in fuori di te ;
>

iſ - van gráda ,> fuori della città .


Sred , in mezzo . Srèd oghgna , in mezzo al fuoco .
Visce , sopra . Visce bàsctinaa , sopra le possessioni ,
Zjèch, o zjèchja, per motivo . Zjèchja koristi troje,
per motivo del tuo guadagno .
Oko , intorno . Oko périvoja , intorno al giardino.
Di quelle , che reggono il dativo .
*
Protivo , suprotiva, o suproch , contro . Protiva ne
priateglja , contro il nemico .
Prema, contro , ed a paragone . Prema rafloghu , con
tro ragione ; já prema tebi , io a paragon di te .
Ka , o k ';.a . K'onomu injèsia , a quel luogo ,
> - .

i
j22 Trattato Quarto :

Di quelle , che vogliono al singolare il dativo ,


L'ablativo secondo al plurale.

Pri, presso, in. Pri onemu pūtu , presso a quella strada ;


pri pârsieh mojeh , nel mio petto .
o , di , o intorno . Govorim o tebi , parlo di te ; pi
scem ò mnòfieb stvarih, scrivo intorno a molte cose .
Po , per , secondo . Po obraja ,> per la faccia ; pò obi
cjaju , secondo l'uso ; pò priateglieh, per mezzo degli 6
mici .
Di quelle che vogliono l' accusativo .

US, o uſa , vicino . Uſa nas , vicino a noi ; of ògagn ,


presso il fuoco .
Mimo , vicino , rasente ec. Mimo kuchju võju , ra
sente la casa tua .
Kros, o kroja , per , a traverso ec. hiroſa-te , per mo
tivo di te ; kroſ prozòr, a traverso‫وا‬, o per mezzo alla
finestra .
Niſ , all' in giù . Nis bârdo , giù dal monie .
.

Di quelle, che vogliono coi chi di moto Maccusativo ,


coi verbi di stato ľablativo .

ſa , per , dietro ec. ſa stráh , per paura ; ſa mnom


dietro di me .
Pòd , sotto , con . Pòd fakletvu , con giuramento ; poil
nogam , sotto il piede .
Prid , innanzi. Idem prìd sudza , vado innanzi al giu
dice ; govorim prid sudzom , parlo avanti al giudice.
Nad , sopra . Nad sve ostale , sopra tutti gli altri ;
.

nad Petrom , sopra Pietro .


Della preposizione Nà, che regge l'accusativo coi
verbi di moto , ed il dativo coi verbi di stato .
Nà , sopra , in . Skocio - je nà òdar , é saltato sopra
3 6

il letto ; stoj s' klobukom na glāvi , sta col cappello in


testa .
Delle Preposizioni . 123
Della preposizione U col genitivo coi verbi di moto , col
dativo con quelli di stato >, e coll accusativo
coi nomi inanimati , e coi verbi di moto .

U , in , da ec. Idém ù Petra , vado da Pietro ; le


fcim ù òdru, giaccio in letto ; poscjo-je ù Rim , d ' an
dato in Roma .

Della preposizione Meghja ora coll accusativo ,


ed or coll ablativo .

Meghju , fra . Meghju ne- priateglje, fra i nemici ;


meghju guima, fra di loro .
Della preposizione sa , o s' col genitivo coi verbt
>

di moto , coll' ablativo quando significa


con , o in compagnia .

S' , o sa , dr , per cagione ec. Jesi-li go gorē ? vieni


dal monte sa-innom , con me ; sve - ti -je to s' tega , tuke
10 questo ti viene per motivo di quella cosa .

Dell' interjezione .
Siccome vari sono gli effetti dell'animo ; cosiva
rie sono pure le interjezioni, che servono per espri
merli . Eccone le principali .
Di desiderio . Ah , o >, Ah dà döghje ! o se venisse !
Di dolore . Vajmeh , joh , jaoh , lele , oime , aime ,
Reggono il dativo , come : Vajmeh meni , misero me ,
Di"esclamazione. Vai , o où , 0. Si costruiscono col
genitivo , come : Vaj ljē pe stvari , o che bella cosa ; mi.
ii ljépieh stvari , o che belle cose .
Di irrisione. Nù , nù , nù , o nù -ti nù , ah , ah ! si
costruiscono col genitivo , come : nù velika cjóvjèka ,
oh che gran uomo .
Di sdegno. Tjà , via. Poghi tjà , va via ; otole , vic
di là .
Di esecrazione . Prokléto , maledetto . Nebilo - te , o
ne -stalo - te , non possi esistere .
114 Trattato Quarto .

Della conjugazione .

Le conjogazioni di maggior uso sono le copulative


e le disgiuotive .
Copulative sono , a, i . A on recce, ed egli disse ; ja,
i ti , io , e tu .
Disgiuntive sono illi , o olli , o alli . Illi mi , illi vi ,
o noi , o voi .

Alcune regole generali della Sintassi ,


o Costruzione Mirica ,

Perchè la prima parte di questa Grammatica conten


ga esattamente i primi principi della lingua Illirica ,
ne diamo qui anche qualche regola generale di sintas
si , o costruzione . Si Osser vi adunque .
I. Il nome sostantivo deve concordare coll' aggettivo
in genere , numero , e caso , come : cjóvjèk dòbar , ľ
uomo buono ; ſcèna dobra , la donna buona ; vrjeme
dòbro , il tempo buono .
II. Il relativo koi , koja , kojé concorda col suo an.
tecedente in genere , e numero , come : svì närodi , koi
slovinski govoré, is -hode iſ Jafetova trāga , tutte le na
zioni , che parlano la lingua Ilirica , discendono dalla
stirpe di Giafeto . .

III. Quando si pongono nel discorso due sostantivi


l'ano dopo l'altro spettanti a cose diverse , l'uno dei
due richiede il caso genitivo , come : nàuzi Slóvínska.
gì jefika if- vàiuse if mnòfieh , i prì- quadrieh PfseOzaa ,
le regole dell' Illirica favella ricavansi da molti , & dot
tissimi scrittori . Tuttavia se fra i due sostantivi siavi
della relazione di possesso , o di attinenza, allora il
sostantivo meno principale si addjettiva , e si accor
da coll'altro sostantivo , come : Jafetovi- su sinòvi ne
samo Europenske Kragljevine naselili , nu josciéra ve
lìki dio Aſianskieh dârſcjāvaa ; fato i ù Aſii , i ù Eu
topi nascki -se ſbori od davnieh litaa, ii figli di Giafeto
non hanno soltanto popolati i Regni di Europa ; mih
una gran parte ancora delle provincie dell' Asia :
Regole Generali della Sintassi . 125
perciò sin dall' alta antichità si parla in Illirico e nell'
Asia , e in Europa .
IV. Il nome accorda il verbo in numero , e perso
.

na , come : Ivan moli Bòga , Giovanni prega Dio . Che .

se vi siano due , o più nominativi , il verbo allora


si può far plurale , come : Ivan , i Petar molu Bòga ,
Giovanni, e Pietro pregano Dio .
V. Il verbo personale vuole innanzi di se un nomi
nativo espresso , o sottinteso dell'istesso numero , e
persona , come : ako- si fdràv ( ti che si sottintende ) ,
la
dòbro -je ; já ù istinu ſdrav-sam , se tu sei sano ,
cosa un bene ; io al certo lo sono .
VI. Ogni verbo attivo ricerca dopo di se l'accusati
vo : plemenita diēza gljúbē ſnagoe , i slàva , įi giovani
di qualità amano la scienza , e la gloria .
VII. Il verbo passivo vuole o espressa, o sottintesa
la preposizione od , che significa da, dalla, dai , dalle ,
e che regge il genitivo , come: Slovinsko pjesnisctva
s' raſlogom- se hvali od svieh svoieh raſumnikaa , la
poesia llirica lodasi con ragione da tutti i di lei inten
denti .
VIII. Il verbo sostantivo biti , essere , ed altri ver
bi personali, o neutri richieggono due nominativi, uno
prima, e l'altro dopo , come : bì Orfeo glasoviti pjè
spik Slovinskoga jeſika , fu Orfeo celebre poeta della
lingua Illirica ; Pravedizi umiraju veseli , i giusti muo.
jono allegri . l
IX. Ogni verbo può avere una qualche preposizione
con quel caso , che essa ricerca, come : bio-sam ù
zârkvi , sono stato in chiesa ; sjedim nà stocíchju , sedo
sulla sedia ; gliūbim-te sa sviem xârzem , ti amo con
tutto il cuore .
X. Molti verbi , ed alcuni nomi aggettivi possono
avere un dativo , di comodo , di danno ec. , come :?
stārzi nè sebi, nù sinòvom , illiui sinòvzem stabre sade ,
i vecchi non piantano gli alberi per se , ma pei loro
figliuoli, o nepoli ; ii-si meni ù isto doba scietan , i
koristan , tu sei a me ad un tempo istesso dannose , ed
utile .
126 Trat. Quarto delle Regole Gen. della Sintassi .
XI. A molti verbi si può dare un ablativo di modo,
instromento , causa ec. , come : biesc- me bicem , mi
batti colla verga ; morisc -me gladom , mi tormenti col
la fame; refcem dârvo noſcem , taglio il legno col
coltello .
XII. I gerondi , ed i participj richieggono gli stessi
casi dei verbi , da cui derivauo , come : primajuchi ja
od tebe kgnighe , oncjàs- chjú-ti od - pisati , ricevendo io
>
lettere de te , ti risponderò senza alcuna dilazione , 0
krugnen lovornim vjenzom Frano Gundulich svegh
chje ſcivjeti meghju druſcinom Slovinskieh pjesnikaa ,
er - je u pri-slatkieh pjesnih spovidio , i pjevo vitescke
slàve Vladislava Krāgljevichja Pogljackoga , i smart ne
millu Osmada oviem imenoin pârvoga Zara Otmansko
ga, Francesco Gundola vivrà mai sempre fra lo stuolo
degl' Illirici poeti > perchè in dolcissimi canti raccon
to , e celebrò l'eroiche glorie di Vladislavo Real Principe
Polacco , e la morte crudele del gran Signore dei Turchi
Osmano primo di questo nome .
127
PARTE SECONDA .
TRATTATO PRIMO .

Della Sintassi , o Costruzione delle otto parti del


discorso .

4
La sintassi insegna la maniera di costruire , o com
porre convenientemente fra di se le parti del discorso .
Delle regole delle sintassi altre possono chiamarsi gen
nerali , ed altre particolari. Essendosi già altrove par
lato della sintassi in genere , qui l'ordine or vuole ,
che se ne tratti in particolare .
Della costruzione del nome sostantivo .

Dei Generi .

Dei nomi di genere mascolino .

I nomi si conoscono di qual genere sono o dal' si


gnificato , o dalla terminazione . Il più delle volte an
che nella lingua Illirica i nomi proprj. degli uomini >

degli Dei ec . sono di genere mascolino , in qualunque


vocale , o consonante siano eglino terminati. Tali so
no , p. e . , Orfeo , Orfea , Enea , Enee , Lin , Lina ,
Radagost , Radagoșta , Giove , Giova, ed altri , che con
niuna, o con piccola alterazione si adottano dalle stra
niere lingue . Dissi il più delle volte . Perciocchè il
nome Soróna , ne , e Hudòba , be , p. e. , che significa
Diavolo , o Demonio , e che , perchè è uno spirito , e
dipingesi sotto sembianze umane parrebbe dover esse
Te inascolino , è per lo contrario di genere feminino .'
Così cedo , da, il bambino , diete, ta , il fanciullo sono
neutri , tuttocchè appartengano all'essere d'uomo .
Nè punto gioverebbe in questa lingua , come nella
Latina , per distinguere i generi , il far delle classi di
nomi spettanti ai mari , ai fiumi, alle isole , regioni,
>

città , alberi ec . I nomi dei mesi >, p. e. , sono 'masco


lini non per altra ragione , se non perchè terminando
1
128 Trattato Primo .
al nominativo in una, o più consonanti hanno il geni
tivo singolare in a : ciò, che ! i fa essere nonni masco
lini della prima declinazione . Dei nomidei giorni del
la settimana cinque sono mascolini , perchè seguono la
regola della prima declinazione, e il sesto , ossia il sa
bato è feminino , perchè dicendosi subota , te , per la
>

terminazione del genitivo appartiene ai nomi feminini


della seconda declinazione .
E di quì chiara si scorge la necessità , in cui trovasi
lo straniero studioso di questa lingua , di por mente ai
seguenti riflessi, che egli colla pratica troverà verifica
ti dall'esperienza . 1 .. E di genere mascolino ogni no
me proprio , o appellativo , che terininando in una ,
più consonanti ha il genitivo in a , come si è insegna
to ragionandosi della prima declinazione . 2. Alcuni
nomi propri, ed appellativi terminati in e , ed in o
>

perche hanno il genitivo singolare in e , sono pur ma


scolini . 3.º Finalmenti alcuni nomi propri d'uomo,
.

ed alcuni spettanti ad uffizi, e cariche solite ad aversi


dagli uomini, benchè per la loro terminazione del no
minativo singolare in a , e del genitivo singolare in e
appartengano alla seconda declinazione propria soltanto
dei nomi feminini , sono tuttavia di genere mascolino .
Di tali nomi si è specificatamente , dove si doveva ,
portato degli esempi ..

Dei nomi di genere feminino .

Assai più di leggieri distinguer si possono i nomi di


genere feminino . Essi appartengono o alla seconda de
.

cliviazione , che ha il nominativo singolare in a, ed il


genitivo in e , o alla declinazione terza, che terminan
do al nominativo singolare in una , o più consonanti
ha il genitivo in i . Della prima specie sono tutti i
nomi propri di donna , ed un numero copiosissimo di
nomi appellativi appartenenti a impieghi donneschi , a
cosa di forma feminile , ed allusive alla patria , all'ara
te ec . di donna . Inoltre sono pur feminini molti 110
mi di animali , di paesi , di provincie ec.
>
Della Sintassi dei nomi Sustantivi : 1-9
I nomi propri di donna ricavari da quci dei regn ,
provincie , città , isole , regioni ec. terminano bensì al
nominativo singolare in a secondo la regola generale ,
ma con una diversa desinenza di sillaba , che è bene
di avvertire , e che l'uso solo può insegnare . Se ne
hapno adunque in iza , in igna , in ko , in anka , in
>

inka , in eska , ed in ouka , come :


Franceſiza , una Francese , o Franacka ſcèna , una
donna Francese .
Scpagnuliza , una Spagnuola , o Scpagnska ſcèoa',
une donna Spagnuola .
Malteſiza , una Maltese .
Gârkigna , una Greca .
Mlèrkigva , una Veneziana .
Loputka , una dell'isola di mezzo .
Hârcjànka , una Pontese .
Jakinka , un'Anconitana .
Pegljèscka , una Sabbioncellina .
Konavoka , una Canalese .
Lastovka , una Lagostana .
Quanto di nomi della terza declinazione , siccome essi
terminano al nominativo singolare in una , o più con
>

sonanti , come appunto i nomi mascolini della prima


declinazione; così a prima vista si rende malagevole il
distinguerne il genere, e la declinazione ; ma se si con
sidererà, che i nomi della prima declinazione hanno il
genitivo in a , e quei della terza in i , e che se quelli
sono mascolini , questi sono feminini, la somiglianza
della lor desinenza nel nominativo non portà in alcun
modo confondere lo studioso , Dei pochissimi nomi in
o , che appartengono alla terza, e che potrebbero esser
confusi coi mascolini ino della prima , non Occorre
riparlarne, avendoli altrove indicati .
Molti nomi feminini della terza declinazione , che
terminano al nominativo singolare in ost ,> ed ai quali
i Ragasei per dolcezza di pronunzia tolgono via la e
dicendo , p. e. , starós in vece di starost , la vecchiaja ,
>

mladós in luogo di mladost ,> la gioventù , sono d'or


dinario nomi astratti spettanti ai varj attributi dell'ani
ma , e del corpo , cioè virtù , vizi ec. , come : jakóst ,
130 Trultato Piimo .
jakós, la fortezza , slabost , o slabós, la debolezza ,
krepóst, o krepós , la virtù , skladnost , o skladnos ,
l'eleganzıb, lièpóst , o lièpós , la bellezza , grùbóst , o
grubos , la bruttezza ,
Dei nomi di genere neutro .
I nomi di genere neutro , che , come dicemmo , ap
partengono tutti alla prima declinazione , possono sol
Tanto conoscersi dalla terminazione del nominativo sin.
golare , giacchè la regola del loro genitivo singolare in
ų è pur comune ai pomi mascolini. Terminano essi
adunque in eo in o, e serbano una tal desinenza an
che all' accusativo , e vocativo . Al plurale hanno il no
minativo , l'accusativo , ed il vocativo in á .
E bensì vero ', che si hanno alcuni nomi mascoli
ni , i quali terminano anche essi in e , ed in o al no
miparivo singolare ; ma tali nomni ; che sono in picco
lissimo numero, o essendo nomi propri minutivi, co
ine Ivo , Frano , Ante , Jure ec. , q nomi aspellativi
di doppia terminazione , come pantaruo , o pantarúl,
oró , o orál, pakó, o pakál ec.; sono molto facilmente
riconoscibili , ed anzi che distruggere la regola genera
le , vie maggiormente la confermano .
Dei nomi Eterocliti , o Anomali .
I noini elerocliti , o anomali sono quelli, che si sco
stano dalla legge comune degli altri nomi per rapporto
o al genere , o al numero , o al caso , Q alla declina
zione, od a qualche altro attributo . Se ne sono già
addoni degli esempi dove si è trattato delle declina
zioni ; ma qui l'ordine vuole , che se ne riparli .
I nomi eierocliti , che variano rapporto al genere ,
sono quelli , che al singolare sono di un genere, ed al
plurale di un altro , come ; okko , ed ùho neurri al
singolare, occi, ed usci feminini al plurale ; slovo , ed
ūda neutri nel singolare , slovi , ed adi mascolini pel
Plurale .
Gli eteroclivi di pomero sono quelli , che si declina
no soltanto nel singolare , o soltanto nel plurale , come
Della Sintassi dei nomi Soslantioi . 137
il nome cjovjek , gljùdi ec. già alırove declinati , e co
me il seguente nome diminutivo mascolino , che cost
si declina .
Singolare . Nom . chjachje', il padre; gen. chjachje
( chjachja presso i Morlacchi ); 'dat. chjachi ; acc, chja
chju ; voc. o chjàchje ; abl. sochjachjóm . Al plurale ,
che non è in uso, si sostituisce il nome dtaz, il padre,
òzi , i padri ec.
Ecco altri nomi di solo numero plurale da aggiun
gersi ai già riportati altrove.
vēji, o vēfovi, ſaa , o ovaa , n. i legami .
>

Kljēscta , taa , n. le molle .


Kljēsctichi , ichjaa , m. le mollette da smoccolare .
Sciīpavize, zaa, f. mollette de svellere peli ,
, , m. , O
Ziepanize , zjépanízaa ,2.f ) legna spaccate.
Léghja , aa , 1. o
Lēdi, lēdii , m . liil dorso .
Slasti, slástii, f. cose dolci .
Gli eterocliti di caso sono quelli , che sono indecli
nabili , o hanno solo qualche caso . Fra i primi vi è , .

p. e., dòba di genere neutro , e che significa tempo ,


età , ora , come : koje je doba 3, che ora è ? Proljetna
dòba , anni giovanili ; cegljáde od dòba , persona di età
9

provetta ; ſa náscéga doba , û di nostri ec., sebbé, e


dòb , dòbi nome feminino della terza declinazione
poco in uso , sia nome regolare , e siguifichi l'istesso ,
Tali , oltre ad altri , che la pratica insegnerà , sono
ancora i numeri cardinali jedan , dva , iri ec. sino
al cento . I nomi indeclinabili sono quasi sempre di ge
nere neutro . Dissi quasi sempre , perchè qualche no
me può pur essere mascolino , come :• Vlasi, che pres
so i Ragusei unito all'aggettivo sveti significa Ŝ Biagio,
come : od svetoga' Vlasi, di S. Biagio ; e qualcheduno
anche feminino , come il diminotivo séle adoprato sol
tanto in vocativo in alcuni dialetti , come : drága šele
moja , cara sorellina mia . Presso i Ragusei si declini
però in tutto il Singolare .
Fra i secondi, fra quelli cio?, che hanno soltanto
qualche caso , vi ex p. e. , dóm , nome già altrove taww
132 Truttato Primo :
mentato , il di cui genitivo dòma come indeclinabile
serve ed ai verbi di stato , ed a quelli di moto , di
cendosi : stati , o biti dòma , stare , o essere in casa ;
pochi dòma, vratiti- se dòma, andare , tornare a casa ,
Vi è sàj , ó segáj , questo , se , questa , sei, o sego ,
questo , pronome , il quale presso i Kagusei non ha ,
che la voce mascolina , la quale si adopri al nomina
rivo , al genitivo , ed all'accusativo , come : vàs saj
svjét, tutto questo mondo , Oo vàs svjet segái ; sega jů
tra , di questo mattino ; sega , o segaj raddi, o raddi
sega , per motivo di questo ; sei, queste , voce feininia
na plurale si usa soltanto al nominativo , ed all' accu
sativo , come :-sej besjede , questi discorsi , Vi è jutro ,
il mattino , che ha solo i genitivi , cioè jùtra , e jà
taraa , del mattino , dei mattini. Vi è tlè , il suolo ,
la terra , o il pavimento , che al singolare coi ver
bi di mcto è indeclinabile , come : pasti nà tle , cader
per terra , e tlì di genere feminino , e di numero plu.
rale >, che al nom . fa ilí , la terra ; gen. tlii >, o tā laa ,
-
della terra ; dat. ulima , o tlèhu , alla Terra ; acc. tlè ,
O
la terra ; ablat. 2.° à tieh , où ilih , nella terra ' .
Quindi coi verbi di stato si dice assai bene: lefcjati na
tlima , o na vich , ò po tlima, ed anche -po tlehu ,
giacer sulla terra ; dighnuti-se s'ilii , ed anche s'tāla ,
inalzarsi dul suolo . Vi sono finalmente tutti quei pro
nomi,> i quali abbiamo veduto essere privi di qualche
C330 .

Eterocliti di declinazione si chiamano quelli , che al


singolare sono d'una declinazione , e di un genere , el
al plurale sono d'un altro , come : p. e. , cégljáde al
singolare è di genere neutro , e si declina : nom. cè 1

gljade, la persona ; gen, cégljàdeta , della persona ; dat .


cègljàdetu ; acc. , e voc. cègljáde ; ablat. scègljàdetom .
Al plurale e di genere feminino, e si declina : nom .
cègljad , le persone ; gen. cegljadii ; dat. cegljädim ;
acc. , t voc. cegliad ;; ablat. s' cegljādima; ablat. 2. u
cepljàdich , o à cegljādib . Del testo cegljad , cégljádi
può pure essere rome regolare feminino della terza
declinazione ‫ ;ز‬ma non è molto in uso .

1
Della Sintassi dei nomi Sostantivi : 133
Si hanno finalmente dei nomi eterocliti di desinen
iza . Essi per la loro diversa terminazione del domina
tivo cangiano di declinazione , e di genere . Eccone
degli esempi. Cecità si dice sljèpos , sti f. della terza
declinazione , o sljèpochja , chje f. della seconda , o
sljepilo , la n . della terza . Attenzione pomigoa , gne
f. della seconda; o pomnost, sti f. della terza, opoma
gnegne, gua n . , o pomstvo, stva n. della prima . E così
dicasi di assaissimi altri pomi, e si pigli motivo da ciò
di confessare , che la lingua Illirica anco per questo
singolarissimo pregio di poter infleutere regolarmente in
tre , o quattro diverse guise un istesso nome supera di
gran lunga tutte le moderne lingue , ed è uguale , se .

non superiore , alle più dotte , e celebri dell'antichità .

Di alcuni vocaboli più necessarj nell'uso comune


del parlare , e del loro genere ,
e declinazione . .

Diamo qui' un breve catalogo di quei nomi sostanti


vi, che sogliono più frequentemente occorrere nel di
scorso , e ne indichiamo anche il genere, onde gli sui
diosi si avvezzino a conoscere la declinazione . Ci at .
terremo ad alcuni vocaboli come se fossero generici , o
complessivi , quali sono , p . e terra , cielo, acqua ec.;
o edi essi inseriremo quelli che vi hanno della
tton
e sozi
rela .
Della Terra .

Köpno , na neutro , il continente .


fèmglia , glje feminino , la terra .
Nāsap , sapa mascolino , l'argine , o il mucchio di
terra .
Bârdo , da n. la montagna . .

Planina , ne f, selva montuosa .


Gora , ref. monte con degli alberi .
Brjégh , ga m . la collina .
Povârscje , ja n . la cima dei monti .
.

s Poglje , aglja n .
Ravnin , ne" .) il piano .
>

i 3
$ 34 Trattat Piimo .
o
Pustosc , sci f.
) la solitudine .
Pustigna , gne f.
Dubrava , ave f.
Lugh , ga m. il bosco .
Gai , aja m . }
Kó , o kál , ala m . .

Kalùfcja , ſce f. ) il fango..


Spilla , le f. la grotta . .

Orók , ka m. l'isola ,
Ari"ch , chją m . la penisola
Grèbea , na m, sasso a guis di pettine .
Kuk , ka la scoglio .

Porot, ta m.) la voragine


m,
ra
Hrid , di f. la rupe .
Trēscgna , gne f. il terremota
Prodol , li f.
Prodoglje ja n , la valle ,
Lūka , ke f.
Soline , naa , f. le saline
Gomilla , f. la sassaja , o mucchio di SOSSE
Del acqua .
1

Voda , de facua
Mòrre , ra n . il mare
Jezero , ra ng
Blatto , ta 0 :) il lago
Ribgnák ; ka m la peschiera ,
Ribarniza , ze f.
Rjeka ,2 ke f. il fiume.
Plima , me f. il riflusso del mare ,

Osék , ka m . )
Lögh , ga m . il letto , a l'alveo di fiume.
Jama , me , f. la fossa .
Potok , ka m. il torrente . .

Tiscina , ne f. la bonaccia .
Dubina , nę f, l abisso .

Brigh,, 'sam.me. ) la ripa .


Della Sintassi dei ' nomi Sostantivi . 133
Vrutak , utka m. il zampillo .
Dàfcd , ſcda m.
Kiscja , sce f. ) la pioggia
Slana , né f. la brina .
Léd , da m. il gelo .
Grad , ada m.
Krūpa, pe 2. ) la grandine. 美
Ròsa , se f. la rugginda .
Màghla , le f. la nebbiar
Sniégh , ga m. la neve .
Mechjàva , ve f. nede , e pioggia con vento
flà godina f.
Vihar , ra m. la tempesta . i

Sciun , na m .
Poplava , ve f. l'illuvione .
Vír , o iſ- vír , ra m .
Vrilo , o vielo , la m.
Tocjak , cka m. } il fonte.
Vál, la m. l'onda.
Talas , sa m. ( voce barbara y il fatto .
Dell'aria .

Po- vjetarze , za n. )
l'aria .
Ajér , ra m.
Vjetar , tra m. ii vento .
Vitar , tra m. )
Vjetar sjeverni , la tramontana .
Jugh , ga m . il scilocco .
Vjetar istocni, il vento di levante .
Jugh istocní, il scilocco levante .
Vjetar polu -dnevni , il vento di mezzo di .
Vjetar s' kraja , vento da terra .
Viètar ſápaddi , vento di ponente :
Vihar , vìhra m.
Okrùgb, ga m. ) il turbine
Del fuoco
Oga gn , ogh ma
Vattra, tre gaa
L. (voc e barbara; ) il fuoco.
136 Trattato primo .
ſcerava , ve f. la brugia .
ſubglja , glje f. la fiaccola .
Uſceſcégne , gna n . l'incendio .
Dei nomi delle cose divine . .

Bogh , ga ,> m . Dio .


Boſcjānstvo, siva n. la Divinità .
Stvoritegl, glja m . il Creatore .
Od-kupitegl , glja , il Redentore .
Spasitegl , glja m . il Salvatore .
Anghjeo , ghjela m . l Angelo .
Zarkva , kve f. la Chiesa .
Zârkviza , ze , il tempietto .
Hrám , ama , m. ( voce barbara ) il tempio .
Orar , ara m. l'altare .
Kriſc, Scja m . la croce .
Cjàscja , sce , f. il calice .
Plitniza , ze f. la patong .
Telesník , kam , il corporale .
Miso , sala m . il messale .
Planita , te f. la pianeta .
Pās , pasa , m . il cingolo . .

Nád - rameniza, ze f. la stola .


Ná-glávnik , ka m. l'amitto .
.

Svjetgnak , ka il candeliere .
Kacioník , ka m .
2
Kadilo , la n . ) l' incensiere .
Tamjan , na m.
Livan , na m. ) v incenso.
Inkuna , o inkùniza , ze f.
Ikona , ne f. ( voce Greca ) ) v immagine.
Kârsieniza , ze f. il Battistero .
Svjechia , chje f. la candela . .

Dubljer , ra m . la torcia .
Grob , ba m.
Grèb , ba m. il sepolcro .
Gròbviza , ze f.f
Sprovòd , da m.'il funerale.
Odar martacki m.
Nosilo , la n. ) il feretro. 0

1
Della Sintassi dei nomi Sostantivi . 137
Kârsctègne , gna n. il Battesimo .
Missa , se , f. la Messa .
Sveto - tájstvo , stva n.
Sakraménat , enta m. ) il Sacramento.
Ispovjés , sti f. la Confessione.
Odrjēscegne , gna n. Vassoluzione,
Pokóra , re f.
Metanía , ie f. ( voce barbara .) ) la penitenza:
Dei nomi della potestà Laica .

Cesar ,
r , rata . .") ? Imperadore.
m
Za
Krági, glja m. il Re .
Kragliza, ze f. la Regina . .

Herzèsh, ga m. (voce Tedesca) ) il Duca .


Ban , na m.
>

Dufcd , da m. il Doge .
Knés, są m . il Conte . .

Janak,, kam.m .)v Eroe .


Nad -celnik ,> ika m. il Generalissimo di armata
Sapovjednik , ka m. il Comandante .
Vojvoda , de m. il Capitano .
Sârdar , ara m . il Colonnello .
Stjego -noscja , sce m. l' Alfiere .
Vojnik , ka n , il Soldato .
U- hoda , de m. la spia .
Turía, le F.( voce barbara) ) ostaggio.
f
Ja -klad , da m.
Strájcia , ſce f. la guardia . 1
Siidaz , dza m .
Sügbja , ghje mi il giudice

1
Sudja , dje m , }
15-dájoík, ka m. ) tl traditore.
if-daja , je m .
Karynāk , ka , mil carnefice , o boja .
Trattato Primo ,

Dei nomi appartenenti all' uomo .


Cjovjek , ka m. l'uomo .
Gljúdi , dii m. gli uomini.
ſcèna , ne f. 10 donna .
Mùscko , ka m. il maschio .
fa- rúcnik , ka m .
Vjerenik , ka m. ) lo sposo .
Ne- vjesta , te f.
fa-rucniza, ze f. la sposa .
Vjèreniza , ze f.
Mladich , chja m. il giovine
1
Djete , djeteta n. il fanciullo ,
Cedo , da n. il putto .
Mūſc , fcja m . it marito •
ſcèna , ne f.
Gljúbi , bi f. la moglie :
Gljabóvniza -ze f.
Stàraz , arza m. il vecchio .
Stàriza , ze f. la vecchia .
Babba , be f. la nonno .
Starost , sti, f: la vecchiaja .
Plemme , ena n. la stirpe .
Obitil >, li f.
Kuchja , chje f.. ) la famiglia
Ròdstvo , stva n.
Roſebina, ne f. )
il parentado
Rodiák , ka m. il parente ...
.

Otaz , oza m.
Chjàchko , ka m. .) il padre.
Matti ,3 ere
Májka , ke ) la madre
Djèd , da , m.
Did , da m. ) il
порно ,

Pra- djèd , da m. il bisnonno .


Pra -babba , be f: la bisnonna .
Sinovaz , ovza , il nipote .
Chjérza , ze f.
$ inovkigoa , gne f. ) la nipote .
Della Sincassi dei nomi Sostantivi . 139
m.
Pra-un
- uk ,, ka ) il pron
ipote .
f
Pra-unúka, ke f. ) la pronipote.
Striz , za m .
Dúodo , da m. ) il zio dal canto di padre :
Uz , úiza m. il zio da canto di madre .
Bràt, ta , m. il fratello .
Sestra , tre f. la sorella .
Sin , na m . il figliuolo .
Kchí , kchjer f. la figliuola .
Ocjúh , uha >, il patrigno .
Machjeha , he f. !

) la matrigna .
Máchja , chje f.
Pastorak , orka m. il figliastre .
.

Pástórka, ke f. la figliastra .
Djèver, ra m . il cognato . .

fèt , eta m. il genero .


Tást , tasta , m . il suocero .
Pùniza , ze f. la suocera .
Udovaz , ovza m . il vedovo ,
Udoviza , ze f. la vedova .
Scenidba , be f. il matrimonio :
Pír, pira m . le nozze .
Svàrbeniza,> ze f. l' invitato alle nozze :
Dei nomi appartenenti all'anima .
Duscja , sce f. l' anima .
Raſúm , uma m.
Um , úma m . ) V intelletto .
Vòglja, glje f.
Hotjègne , gna n. ) la volonid .
Narav , avi f. la natura .
Pamèt , eti f. la mente .
Miso , sli f. il pensiero . .

Düscevnost, sii f. la coscienza ,


140 • Trattato Primo .
Dei nomi appartenenti al corpo .
Tjélo , ela n. il corpo
Tílo , ila a. )
Udo , da 0. il membro .
Mosak , moſga , m. la midolla .
ſcilla , le f. il nervo .
ſcilla , le f. la ' vena .
Sciūgl , uglja m. il callo .
.

Kârv , ärvi f. il sangue .


Kòſcja , ſce f. la pelle .
Ranna , ne f. la piaga .
Safa , su ſe f. la lacrima .
Sapljùvka , ke f.
ſapliùvaz , vza m.
Pljuváka , ke m.
Slipa , ne f. la saliva .
} lo sputo .

Pienna , ne f. la spiuma .
Sopolina , ne f. la flemma .
Jéd, eda m.
Jid , ida m . la bile ,
Sârfcba, be f.
Snoj, ja m . il sudore ,
Pöt , ota m )
Būresc , scja m.
Mókraza , ze f.
Ghnús , sam .
) ľorina .
lo sterco .
Gorno , na m. m.)
Glava , ve f. la testa
ſa-vràtak , atka m.
jatjok , ka, m . voce barbara . ) la cervice . +

Vlás , sa , m . il pelo .
>

Kose , saa f. la chioma , o i capelli.


Moſcdáni , danii f. plur. il cervello .
Célo , la 1. la fronte .
Obraſ , aſa m.
Lize , liza n. ) la faccia
O bârva , ve f. il ciglio .
Jágodiza , ze f. )
la guancia .
Jàbuciza , ze
Della Sintassi dei nomi Sostantivi : 143
Nos , osa m. il naso .
Okko , ka n. Ľ occhia .
Bârk , ka , m. plur. bârzi , il baffo , le basetto ,
Usta , tii , o taa fi la bocca .
Usna, ne , plur. ùsni, nji f. il labbro .
Jeſik , ka m . la lingua .
Gârlo , la n. la gola .
Cegljústi , tij f. plur. le fauci.
>

Bräda , de f. la barba .
Pod- bràdak , adka m. il mento :
Vrát , vrata m. il collo .
Rame , ramena n. la spalla .
Plechie, chjaa .n. pl. ) le spalle.
n
Leghja, shiaa ..... ) il dorso.
Lédi, ledii pl. m
Pazuha , he f. l'ascella.
Mísciza >, ze f. il braccio .
Rūka , ke f. la mano , ed il braccio .
Dèsna , o desniza , ze f. la destra .
Ljeva , ve f. la sinistra .
Dlàn , na m.
,
la palma della mano , il pugno
Scjaka, ke f. .)
Pést , sti f. il pugno .
Pârst , sta m. il dito .
Sckgljan , na in . Ľarticolo .
Nokat, kta mi.lunghja .
Pârsi , sii plur. f. il petto .
ika, ke ĉ.) la mammella .
Sisa
Do
Mljeko , ka n. il latte .
Miko , ka n. )
Utroba , -be f. il ventre .
Sârze , za n . il cuore .
Bok , ka plur. bozi m . il lombo .
Pùpak , upka m . l' umbilico .
>

Plūchia , chje f. il polmone .


Jétra , tre f. il fegato .
Bubrègh , ga , il rognone .
>

Mjepir, ra m. la vescica .
Trattato Primo .
Slieſēna, ne f. la milza . vb.:
Zrjévo , va n. le interiorá, 10w
Rebro , ra n. la costa . 1
Guliza, ze f. l'ano.
Kogljéno , na n. il ginocchio .
Steghno , na n . la coscia .
Bédro , ra 0. il fianco .
Ghljēſcno , na n . it tallone .
Nòga , ghe f. il piede .
Ghgoat , ta n. lo stinco :
Pod-plåt , ta m. la pianta del piede.
Peta , te f. il calcagno .
Lakat , kta m . il gomito .
Dei nomi del mondo , cielo , tempo ec.
Svjét , ta m. il mondo .
Stuháj ja m .
Pocētak tka m. ľ elemento
Elemenat , énta m. }
Nebo , ba n. il cielo .
Súņze , za 1. il sole .
Svieſda , de f. la stella .
Mjeséz , za m. la luna .
Mjena , ne f. il novilunio .
Uscpa , pe f.
Usciàp , apa m. il plenilunio .
Uſcba , be f. } 12
Daniza, ze f. la stella lucifero .
ejadi
Vlascichi , scíchjaa pl. m . le plejadi
Svjetlós , sti f. la luce .
Tmine , naa f . le tenebre.
Vedrina, ne f. la serenitd .
Màghla , le f. la nebbia .
Oblák , ka f. la nuvola .
Trjés , sa m . il fulmine .
Mngna , gne f. il baleno .
Gròm , ma m . il luono .
Vrjéme , ena n. il tempo
Godiscte , ta n. l'anno '.
Della Sintassi dei nomi Sostantivi . 143
Gòdina , ne f. la stagione .
Vjék, ka m. il secolo .
Proljetje , ja n.
Prémaljetje , ja n. ) la primavera.
Ljetto , ta n. l'estate .
Jesen , ni f. Vautunno .
ſima , me f. l'inverno .
Mjeséz , za m. il mese .
Ne-djèglja dānaa f. la settimana .
Dán , na m. il giorno . .

Dei nomi della terra , e delle pietre

Sèmglja , glje f. la terra . .

Mjesto , ta n. il luog?.
Po-krajna , ne f. la regione, o spiaggia .
Krāgljesivo , iva il Tegno .
Kragljevina , ne
>
nie )
Dârscjàva , ve f. la provincia .
Kneſcèvipa, ne f. la Contea .
Daſčdévina , ne f. il Dogato . .

Vilāet , eta m . il territorio .


Ròdno mjesto n.
Otaſcbina, ne f. la patria .
Dòmovina , ne f.
Graniza , ze f.
}
Mejasc , scja m. ) il confine.
iz

Kámen , kamena m. il sasso .


Stjēna , ne f. il macigno . .

Kremen , na m , la pietra focaja .


Brús , sa m . la cote .
Rūda , de f. la miniera .
Pūt , ta m.
Drúm , ma m. ) la streda .
Plot, ia m. la siepe . .

Dei nomi degli animali .


ſcivína , ne f. Panimale .
ſvjér, ri f. la fiera .
144 Trattato Primo .
Staddo , da n.
Stokka , ke f.? ) il gregge.
Vo , òla m. il bove .
/

Bivo , ola m . il bufalo .


Bak , ka m. il toro .
June ,> na m.
Jūpaz , za m . ) il giovenco.
Jáloviza , ze f. la giovenca .
Kogn , gna in . il cavallo .
Tovar, ara m . l'asino .
Mafak , maſga m. il mulo .
Ovza , ze f . la pecora .
Jàghgne, eta n.
Jaghagnaz , goaz m. ) Pagnello .
Jàraz , arza m. il caprone .
Koja , ſe f. la capra .
Cofiich , chja m. ).il capretto .
Koflaze , za m.
Sârna , ne f.
Divokoza , ze f. ) il daino .
Gljegljèn , na m. il cerpo
Telin , ina m.
Kosciuta , te f. la cerva ,
Prăsaz , sza m.
Svigna , gne f . ) il porco.
Prasiza , ze f. la scrofa .
Vépar , pra m . il cignale .
Vúk , ka m. il lupo .
Ris , sa m. la lince :
Kūna , ne f.
Lísiza, ze č. ) la volpe.
>

ſéz , za m. il lepre .
Misc, scja m. il sorcio . .

Gligijak , glka m la nottola .


Kücjak , ka m. il cane . .

Pàs , psa m .
Scienze, za m.
Scienaz , za m .
Psich , chja m . il cagnolino .
Kùcich , chja m .
Delle Sintassi dei nomi Sosiantivi : 14
Macka. , ke f. il gatto .
Munna , ne f.
Mojemucia, cje f. ) la scimia .
Dei nomi dei volatili .

Prùza , ze f.
za , zet. :) l'uccello .
TiPriciza , ze
f. ľuccelletto .
Sokó , kola m. il falcone .
.

Jarebiza , ze f. la pernice .
Dròs, o dróſcd , Ida m. il terda .
Kosovich , chja im .
Kös , osa m. ) il merlo.
Slavích , chja m. il rosignuolo .
Lastoviza , ze f. la rondinella .
Sckvârgijàk , glka m. lo storno .
Modrokòs , kosa m. il passero solitario .
Vrābaz , bza m. il passero :
Kokócka , ke f.
Bana , ne f. ) la beccaccia . .

Volich , chia m.
Gârmúscja , scje .
f. ) il beccafico.
Gârliza, ze f. la tortorella .
Cjāk , ka m. la civetta .
Kúkaviza , ze f. il cuco .
Kokosc , sci f. la gallina .
Kokót , ta m.
Pjèteo , tea m. il gallo .
Pjēvaz , vza m.
Piple , ta n.
}
Kokorich , chja m. il pollo.
Golub , ba m. il colombo .
Guska , ke f. l'oca .
Pàrka , ke f. l'anatra .
Labút , ta m. il cigno . .

Vrán , na m . il corvo .
ſcdral, o fodró , ala m. la grue .
Svraka , ke f. la pica , o gazza .
Jej , ja m .
Sòva , ve . ) il gufo . .

ke
: 75 Truttato Primo .

Del nome degli alberi


Dúb , ba m . l' albero .
.

Hrék , ka m.
Trúp , pa m. ) il tronco .
Grana , pe f.
+
Gràniza,, ze f. ) il ramo .
Korra , re f. la scorza ,
Lis , sta m. la foglia . .

Bör , ra m, il pino .

Cemprès, sa m, il cipresso .
Jela , le f. l'abete .O

Búkovina , ne f. il faggio .
Hist , ta m.
Cèrovina , ne f. ) la quercia .
>

Javor , ram , il platano .


Lòvor , ora m . l alloro .
Topola , le f.
Jáblan , na m. il pioppo 6

Brjést , sta m. l'olmo .


Jásen , na m . il frassino . .

Diinovina , ne f.
Drìn , na m . ) il corniolo,
Kglèn , na me
Kgiènovina , ne f. ) i opio.
Vârba , be f. il salice ,
fovina , ne f. il sambuco .
Smrjēk , ka m .
Smrjka , ke f. ) il ginepra.
Bârsctàn , na m, 1 ellera ,
m
Dracja , ce?. ) la spina .
***

Krùscka , ka f. il pero .
Jàbuka , ke f. il pomo .
Krjéscja , scė f. il ceraso ,
Sliva, ve f. il prugno .
Múrva , ve f. il moro ,
Maslina >, ne f. l'olivo .
Praska , ke f. il persico ,
Della Sintassi dei nomi Sostantivi . 117
Smokva , ve f. il fico .
Mjéndeo , ela m.
Bajam , ma m . ) il mandorlo . .

Orah , aha in . la noce .


Markarùgna , gne f.
Dùgna , gne f. il cotogno
Tùgna , gne f.
Sci pak , ka m . il pomo granato .
Oskòruscia , sce m . il sorbolo . .

Lòja , ſe f . la vite . 5

Jágoda , de f. 1 ' acino .


ſárno , na n. )
Dei nomi delle biade .

ſcitje , tja n. la biada .


Jcitto , tta n . il grano .
Scèniza , ze f.
Pscèniza, ze £ ) il formento .
Jēcjam , cma m . l'orzo .
Rāſc , ràſci f. la segala .
Proso , sa n. il miglio .
Bàr , ra m. il panico .
Pir , fra m . il farro .
Osváh , ha m .
Scigi , glja m. ) la spelta .
Sjerak , rka m.
Sirak , ka m. ) il sorgo.
Socivo , va n . il legume.
Bòb , ba m . la fava .
Léchja , chje f. la lente .
Sociviza , ze f. )
Dei nomi d'ortaggio .
ſeglje , glja n. l ortaggio .
Kupus, sa m . il cavolo .
1
Bilva , tve f. la bieta .
Lochika., ke' f. la lattuca .
Repa ,> repe f. la rapa .
Trattato Primo .
148
Andârkva , kve f. il ravano ‫و‬, o radice ,
Gorusciza , ze f. la senapa .
Lūk , ka m. la cipolla .
Lùk -cēsan , luka- cesna m. laglio .
Petrùsin , na m.
Ac, ci ſ. ) il petroserpolo.
Moràc , cja m. il finocchio .
Tìkva >, ve f. la zucca . .

Pipún ,> na m . il mellone .


Digna >, gne f. il cocomero .
Märkvjela , le f. la pastinaca .
Spároga , ghe f. lo sparago .
Dei nomi spettanti all'abitazione .

Stán , na m . l'abitazione . '


Vrāta , taa , plur. n. la porta .
Pràgh , ga m . la soglia .
Cáivor, ora m . la porta interna .
Prozor ,> ora m. la finestra .
Brava , ve f. la serratura .
Kgljúch , chja, m. la chiave . 1
Svjęchja , chje f. la lucerna .
Postèglja , glje f. il letto .
Pérniza , ze f. il materasso .
Slám njza , ze f. il pagliaccio .
US- glavje , vja n.
Tu ghdjela,' le f. ) il guanciale .
Kokio , tala m . cappezzale
il .
Flekta , te f. coperta da letto , e tutto ciò , che
copre al di sopra chi dorme ,

Dei nomi appartenenti alle cose di cucina .

Kühigna , gne f. la cucina .


Oghgnìscte , scta n.
Comin , na m. ) il focolare.
Dimglják , aka m . il camino .
Dim , ina m . il fumo .
Cjàgbja,i ghje f. la fulligine'.
Della Sintassi dei nomi Sosiantivi 19
Roſc, fcja m . la graticola .
Pechme , chmaa f. pl.
Rajcjagn , Sogoa m. lo spiedo .
Koio , tla m. la caldaja .
Lònaz , lonza m la pignatta .
Prosùglja , glie f.
Täva , ve f. ) la padella .
Tùcjak , cka m. il mortajo .
Dei nomi relativi al pranzo , ed alla cena .
Gòſba, be f. il banchetto .
Objed , da m. il pranzo .
Rūcjak , ucka m. la collazione . .

Uſcina , ne f. la merenda .
Vecera , re f. la cena . O

Târpėja, ſe f. la tavola .
Stocich , chja m .
Stòlaz , stöza m. ) le sedia
Ubrus , sa m. lo sciuga mano .
Ruciocich , chja m . la salvietta .
.

Napa , nape f. la tovaglia .


Plitiza , ze f.
Taglierich , chja m. ) il piatto.
Dei nomi dei cibi .

Hrana , ne f. il cibe . .

Méso , sa n. la carne . 0

Kruh , ha m. .

Hljeb , ba m. ) il pane .
Smok , ka m, la vitanda .
Sir , ra , m . il formaggio .
Vàreno , nóga v. il lesso .
Peceno , nóga n, l'arrosto .
Maslo , la n. il buttiro .
Jacina , ne , f. il condimento .
>

L 3
l'ruttato Primo .
+
Dei nomi delle bevande . .

Pitje , tja 11. la bevanda .


Vino , na n. il vino ,
Rachia , chje f. l' aquavita .
Ozat >, sta m.
Kvasina , ne f. ) aceto,
Dei nomi spettanti alle cose per vestirsi e

Hàglina , ne f.
Odjechja, chje f. ) veste,, vestimento ,
Koscjúglja, glje f. la camicia .
Gachje , chjaa f. plur, i calzoni .
Gachize , zaa f. plur. le mutande .
Bjècva , ve f. la calzetta .
Do- kogljénize , zaa f, pluſ, gli stivaletti di stoffa ,
le bottine , i coturni .
Zrèvglja , glje f. la scarpa .
Klobúk , ka m. il cappello .
Rukaviza , ze f. il guanto .
Ubrúsaz , sza me
Ubrúcich , chja m . ) il fazzoletto.
Mahràmiza , ze f. il fazzoletto da collo .
Sciáp , apa m . il bastone , 1

Dei nomi spettanti alle cose per navigare .


Bröd , da m. la nave ,
Drjévo , va n. il legna .
Plávcka, ke f.
Lághiza , ze f. ) la barchetta ,
Vēslo , la n. il remo .
Sidro , dra o, l'ancora
Jedro , dra n. la vela .
Karma, me f. la poppa della nave .
Prova , ve f, la prora della nave . .

Arbor , ra , o arbuo , ulą m.


Jámbor , ra m. mo ) l' albero della nave .
Della Sintassi dei nomi Sostantivi:
Fra i surriferiti vocaboli ve n'ha, che non sono pror
prj del dialetto Ragusino , e che non sono di taglice
Illirica .

Della costruzione dei nomi Geografici i


Gl Illirici , ove trattisi dei nomi di regni , provincie,
città ec. , dove si parla in Slavo , o in Illirico , hanno
per lo più nomi Geografici nazionali , che contengono
delle sensatissime , e doue etimologie da ricavarsi dalla
propria lingua . Tali sarebbero , p. e. , Bogdania , nie s
la Moldavia ; Kara- vlàscka , ke , la Valaechia ; Zàrigrad,
da , Costantinopoli ; Bjò-grad , da , Belgrado ; Bēc , cja :
Vienna ec.
Quanto poi ai nomi Geografici propri dell'estere cora
trade , essi li adouano , cangiandovi talora qualche lei
tera , e troncando , o aggiungendo con gran riserva , e
parsimonia qualche sillaba , affinchè compariscano rive
stiti all' Illirica , come : Rumenlia ; lie , la Romelia , o , >

Romania ; Egipat, pta ; l'Egitto ; Lehsandria , drie , Aless


sandria ; sebbene d' ordinario si trasporti semplicemente
nella lingua propria i nomi stranieri, lasciandovisi per
fino l'istesso genere, come , p. e., Milan , ana , Milaa
>

no ; Fiorenza , ze , Firenze , Italia , lie ec.; Ľ Italia .


Egli è poi ben specioso il modo di denominare i
-

Regni presso gl' Illirici ; modo , credo io , che si avvia


cina alla più alta antichità , ed agli stessi tempi eroici ,
quando il mondo delle nazioni diviso in tante piccole
società , e la terra in altrettante regioni non avea per
anco avuto chi avesse saputo formarsi un Regno ; o uit
Inpero . Gl’Illirici adunque , come se non esistesse
per loro il nome di Regno , al . seinplicè nome gene
tico di terra vi aggiungono addiettivato il nome di
quel dato popolo , o nazione , che costituisce un Regno ,
e dicono , p . e. , Màgjárska fèmglia , la terra ( cioè
il Regno degli Ungari; Franacka fèmglia, Scpanska
fèmglja , Nièmàcka fèmglja ec. , il Regno , la terra
dei Francesi , degli Spagnuoli , dei Tedeschi ec. Alcuni
recenti scriitori in vece di ſèmglja adoprano la ' voce
Trattato Primo .
732
Kragljevina , che significa propriamente Regno, o Krài
na , che vuol dire una regione di estesi confini, come :
.

Cèścka Kragljevina , il Regno de Boemi Lescka Kraina


' il Regno di Polonia. Ma è meglio attenersi alla voce
ſèmglja , perchè porta seco una idea più maestosa , si
gnificando anche continente. I Dalmato-Bosnesi par
Jando di chi viene dai lontani paesi del nord con ro
bustissima, e vaga espressione dicono dòlaſi,, o dòlaſio
je iſ ſèmglje , viene, o è venuto dalla terra , quasi che
fosse disceso dal polo .
Di alcuni nomi di specie .

E maravigliosa la ricchezza della lingua Illirica, quan


do se ne considerano i termini appartenenti alla specie.
Con una sol voce sostantiva si può esprimere in que
sto idioma ciò , che nelle altre lingue appena si può e
sprimere per mezzo di vocaboli generici accompagnati
da' nomi aggettivi , e per mezzo della circolocuzione.
Si piglino , p. e. , di mira i tre nomi generici verme ,
fico , e vino , e si veda quali ne siano i termini gene
rici . Verme in genere si dice zärv , va , m. ed in
specie :
Bubba , be f. il verme di seta .
ſaviàcja , cje f ., o Cmògi, glja m., il derme, che ro-.
de le viti .
ſciſcjak , fcka m. , verme, che rode la fava ed i
legumi .
Gagriza , ze f ., verme, che rode il grano .
Grisliza , ze f ., verme, che rode il legno .
Griſiza , ze f., verme, che rode i libri,
Gūja , je f., verme, che nasce negl' intestini .
Mògljak , glka m. , verme, che fa il caccio , o it
presciutto .
Ghlistìna , o ghlista , te f., verme terrestre ..
>

Fico in genere si dice smokva , ve f ., ed in


specie :
Brugnacja , cje f .,> fico brugiotto . .

ſimiza, ze f , fico tardivo , o d'inverno .


>

Petrovacja, chje f., fico fiore primaticcio .


Delle Sintassi dei nomi Sostantivi . 153
Balunacja , cje f., significa l'istesso , ma è voce
popolare però in uso .
Vodegnacja , cje f. , fico pieno d'acqua , ossia di
2

sugo .
Bieliza , ze , o
Gjonoviza,ze f. ) fico bianco, e bislongo
Susceliza , ze f ., fico da seccarsi .
Glosciza , ze f., fico sciapito salvatico .
Markúscja, scie , specie di fico nero salvatico .
Viscjaliza , ze f., fico troppo maturo .
Kuvjeliza , ze f ., fico appassito .
Vino in genere si dice vino , pa n. , ed in
specie :
Vinze , za n. , vinetto , o vino di niun polso .
Ostènika , ke f ., vin acido .
>

Slaciza , ze f., vin dolce .


Mèdeniza , o Mèdovina >, ne f., vino melato .
Vòdniza , ze , vino acquarello , o secondo vino ,
Gârk , ka m ., vino Greco .
Opòl, la m. , Oo vino vergine , o fatto di uva
, ka m. )
Samoiòk, non torcolata ,
Blùta , te f., vino , che ha di muffa .
Oſcimglika , ke f. , vino aspro .
Varenik , ka m . , vin cotto .
Màs , inasta , mosto .
Mastùrika , ke f ., vino , che sa di mosto .
E così , qualora si percorrano le specie massime
relativamente alle cose fisiche , e morali di una certa
sfera , si troverà nomi , e verbi di tal sorta in tanta
copia , che per la proprietà del parlare Illirico non
.

dovevamo dispensarci dal darne degli esempi.


Della costruzione dei nomi Collettivi .

Per nomi collettivi s'intendono quelli, che abbrac


ciano o tauti, o molti individui della stessa specie . Fra
gli altri sono degni di particolare attenzione i nomi
Gospoda , djèza , bráchja , che sono di genere femini
> come nascja Gospoda , la nostra Signoria , o i
nostri Signori ; pàméipa djèza , la gioventù , • i gio
Trattato Primo
154
vani di talento ; nascja Brachja , la nostra Confrater
nità, o confratelli , e che uniti con un verbo diven
tano di numero plurale, e di genere mascolino, come :
nascja Gospoda naredivaju , o naredili- su , i nostri Si
gnori ordinano , o hanno ordinato ; sadàscgna djèza ſci
vi-su , i lòtri ù isto dòba , la gioventù presente è vi
vace, e pigro nel tempo stesso ; Brachja - su odlucili ,
i ucinili, la Confraternità ha risoluto , e fatto .
I nomi ordinali , che si formano dai numeri, como
dvoìza , tròiza , osmèriza ec. seguono l'istessa regola ,
come : stotèriza ne-jaka , i strasciva pridobili-su , cento
uomini deboli > c timorosi hanno vinto . Bíli-su de
setèriza , erano dieci. All'apposto i nomi pur collet
tivi mnósctvo , la mollitudine , púk , il popolo , o vol
go , skùpp , o skupsctina , l'adunanza, e navala , o vâr
va , la turba non cangiano nè di genere , nè di nume
ro , come : vàs pīk govori , tutto il popolo dice ec.
Della costruzione dei nomi mascolini appellativi
della prima declinazione rapporto al loro caso
accusativo singolare .
Ella è cosa veramente penosa , e difficile per uno
straniero, che coll'esercizio non siasi ancor familiariz
zato colla sintassi Illirica , il dover in parlando , o in
iscrivendo considerare, se, ogni qual volta egli adopra
un verbo attivo , ed una preposizione, che regge l'ac
cusativo singolare , il nome retto da un tal verbo , e
preposizione sia un nome inanimato , e della prima
declinazione ; poichè siffatti nomi ritengono all'accu
sativo l'istessa desinenza del loro nominativo singola
Te , cangiando anche la costruzione solita degli aggere
tivi , e , se si vuole , anche del relativo , che li accom
pagna . Veniamone agli esempi . Os-tàvgljani grád , er
.

já gljùbim mir , abbandono la città , perchè amo 'la


pace . Il nome mir , e grad sono nomi appellativi ina
nimati mascolini della prima declinazione ; perciò non
hanno l'accusativo in a, come l'hanno i noii propri ,
ed i nomi appellativi animati dell'istessa declinazione .
Quando questi nomi reuti dai verbi attivi portana
seco nomi aggettivi , ed il relativo , gli aggettivi, e il
Della Sintassi dei nomi Sostantivi : 1551
relativo prendono anche essi la terminazione mascolina
non dell' accusativo , ma del nominativo , non ostante ,
che il verbo , che regge il relativo , sia verbo attivo .
Os- tà vgljam pàsc ljēpi grád, er-já gljùbim oni moj dra
ghi mir , koi ( si può anche dire koga in accusativo )
ù grádu iſ- gubím , a nà-dvora uſcivam , abbandono le
Rostra bella città , perchè io amo quella mia cara pa
ce, che in città perdo,> e godo al di fuori . Gli aggettivi
ljepi , e drāghi , il possessivo pasc , e moj , e il rela
tivo koi debbono considerarsi come accusativi, sebbe
ne abbiano la desinenza del nominativo .
L'istesso segue di tali nomi allorchè sono retti da
preposizioni >, che vogliono l'accusativo , o stiano esse
da per se sole , o vadano unite coi verbi di moto . fa
koi uſrok ? per quel cagione ? Nà , o pò ni-jedan na
cin , per niun conto . U svaki nacin , in ogni modo .
Ja -sam -te priveo na pravi put , koi ( ed anche koga )
ii biásce iſ-gubio , ti ho ricondotto sul vero sentiero ,
che tu avevi perduto ; svjèttuj - se bòglje sa oni posó ,
consigliati meglio intorno a quell'affare . On ide ù grád,
ù Rim ec. , egli si porta in città , a Roma . In questi
esempi i sostantivi ufrok , nacin , pät , posó , grád , e
Rim sono tutti nomi appellativi inanimati mascolini
della prima declinazione , e gli aggettivi ni- jedan
prāvi , svaki , e il relativo koi >, da cui sono accom
pagnati calla terminazione del nominativo , deggionsi
riguardare come posti in accusativo , perchè soggetti
all'istessa regola dei loro sostantivi .
Sebbene rapporto al relativo per maggior schiarimen
to sia qui d' avvertirsi , che ad esso relativo si dà la
terminazione del nominativo in senso di accusativo sol .
tanto allora , quando è preceduto da uno di tali nomi
appellativi mascolini della prima declinazione , e quan
do retto , come il suo antecedente , da un verbo ,
che sia attivo . Mi spiego . Kaſcivam - ti oni pūt , koi .
si ( ed anche koga-si ) if - gubio , ti mostro quella stra
da >, che hai perduto . Qui si verifica appuntino la re
gola , mentre il verbo káfati, che regge il nome pūt ,
ed il verbo if- gubiti , che regge il relativo koi , sono
ambedue verbi attivi . Ma se il nome pūt , p . e. , non
156 Trattato Primo .
fosse più accusativo , ma nominativo , ed il relativo
dipendesse da un verbo attivo , o da qualche altro ,
che reggesse un' altro caso , allora il relativo dovrà sol
tanto mettersi in accusativo colla sua desinenza di ko
ga , o in altri casi colla sua terminazione propria ri
chiesta dai verbi , che li reggono ,> come nei seguenti
esempi : oni pūt, koga- si ujeo ( e non koi ) odvesti
chje -te na prāvu poghìbu , quella strada , che hai preso ,
ti condurrà ad una certa rovina . Oni pät è nominativo ,
e perciò dovrà dirsi soltanto koga, e non koi . Vrati
chjesc-sc s'pota , koi privoúi nà poghìbu , i od koga
vaglja - se odaleciti , ti ritirerai dalla strada , che guida
alla perdizione, e dalla quale fa d'uopo d' allontanarsi .
S'pāta è genitivo, e koi nominativo del verbo pri
vodi .
Ma per rendersi famigliare una costruzione così in
trigata bisogna da bel principio fissarsi bene in mente ,
che i nomi propri, ed appellativi della prima declina
zione coi verbi attivi hanno il loro accusativo singola
se in a , come: já gljùbim Antu sa ko mõga priàtegija;
posctújem Boga kö mõga Stvoriteglja ( Bögh , ed Antun
sono nomi propri , priàtegl , e Stvoritegl appellativil,
io amo Antonio come mio amico ; venero Dio come mio
Creatore ,che i nomi neutri l'hanno in e , o in o , co
me : berém sèglje, colge dell'ortaggio ; vodim staddo ,
guido l’armento ; che i nomi della seconda declinazio
ne o propri, o appellativi, o mascolini , o feminini 19
.

hanno in u , come: Andriu , i Mariu -mi pofdràvi, sa >

Juta da parte mia Andrea , e Maria ; ijèm ribu , mangio


pesce ; Bójnik siùscja Vòjvođu , il soldato obbedisce al
Capitano ; che infine i nomi della terza declinazione,
che sono tutti feminini , l'hauno coll'istessa termina
zione del nominativo , é vocativo , cioè in una , o più
consonanti , come : gljùbim pràvednost , amo la giusti
zia ; cjútim bòles , sento del dolore ; rezi-mi onu stvar,
raccontami quel faito ; pūscuili-su meni kârv ,> mi hanno
salassato EC.
Della Sintassi dei nomi Sostantivi : 157
Costruzione dei nomi di tempo .

I nomi sostantivi di tempo , come, p . e . , dân , gior


no , noch , notte , ne-djèglja , domenica , injèsez ,
ſiuna, inverno , prémagljetje, primavera, ljelio , estate,
jesen , autunno , si mettono in accusativo ogni qual
volta si domanda , e si precisa il tempo , come : já
sctjem svu noch , io leggo tutta la notte ; . scētam - se
vàs dän , passeggio tutto il giorno ec.
Questi stessi nomi quando non si domanda , e non
si risponde si pongono all' accusativo colla preposizio
pe nà . Quindi dirai : vidim- te jedan pat na dan , nà
gódìscte ec. , ti vedo una volta al giorno, all'anno ec. ,
?

dánu , nà gó
sebbene in alcuni dialetti dicasi pure nà dáng
disctu col dativo .
I nomi di tempo col senso interrogativo , o dubita
tivo si mettono pure in accusativo colla preposizione
à , come: Kàd - chjesc - se u- pūtit ? Quando t’incamminerai ?
à petak , venerdì ‫ ;ر‬a kàd -chjesc- se vrátit ? e quando rio
tornerai ? ù ne -djèglju , domenica .
In questo senso si adopra pure il genitivo senza al- ,
cuna preposizione ; kàd - si dòscjo ? Såd , ovèga cjàssa ,
quando sei arrivato ? Ora , in questo momento . Hochjesc .
li opéra pochi.? Ripartirai ? Ove ſime , ovèga ljèria ,
ako Bogh dà . Si , questo inverno , questa estate , se
piace a Dio .
Finalmente si avverta ancora, che se i nomi di tem
po , misura , grandezza , lontananza uniti ai nomi nu
merali sino al quattro si mettono in accusativo , dal
cinque in su si mettono al genitivo plurale , come:
ako -sam bio ù grádu trí, celìri dni , mislìsc - li dà-chju
te cekát josciéra pēt , illi scēs danaa ? se sono stato tre ,
o quattro giorni in città , pensi tu farse , che raspeto
>

terò ancor cinque ‫ܕ‬, o sei giorni ?

Dei genitivi sostantivati ..

I nomi sostantivi , che vengono dopo altri , e che


significano nascita , paese , offizio , arte ; natura ec.
>
158 Trattato Primo .
possono mettersi in genitivo colla preposizione od , o
senza , o coll' ablativo senza alcuna preposizione , co
me : já- sam od roda rimskoga , o soltanto roda rim
skogaIn, o rodom
t
Rimgnanin, sono, Romano di nasci
ta . ques
ultimo senso vorrà dire sono per nasci
ta Romano . I genitivi di possesso , come si è deuo
altrove , si addjettivano , come: mihàjlov Kògn , il ca.
vallo di Michele ec. Finalmente la preposizione od pro
pria del genitivo ora si meite , ed ora si tralascia coi
genitivi , come: trēscgna òd fèmglie , o ſèmglje, lo
scuotimento della terra .

'Osservazioni su alcuni casi .

Il dativo singolare d'ogni nome coi verbi di stato


può ricevere la preposizione ù , e propriamente corri,
sponde all'ablativo dell'altre lingue. Ciò è stato mo
tivo , che in alcuni dialetti siasi al singolare abbrac
ciato un caso di più senza alcuna necessità . Infatti
hasta dire , che la preposizione ù quando significa nel
o in col senso di dentro , addentro richiede al singo
lare il caso dativo , come : bio - sam u Rimu, sono sta
to in Roma ; stanujem à Dubrovniku , ho stanza in
Ragusa ; siòjm ù kuchi , sto in casa ec.
Alcuvi e nello scrivere , e nel parlare sogliono met
tere il sostantivo in dativo , e il pronome , o l'agget
rivo in ablativo, dicendo , p. e. , iò - je ù mòjom vlàsti ,
ù mojom , o nà mòjom rūzi, in vece di à mòjoj vla
sti
>
, ù mòjoj , o nà mòjoj ruzi , come deve dirsi , cid
è in potere , e in mano mia . I buoni scrittori si guar
.

dano da tali idiotismi troppo volgari .


Gli antichi , come si osserva presso il Cassio , face
vano terminare alcuni nomi mascolini della prima de
clinazione anche in e al nom . , ed al voc. ,, dicendo ,
p. e . , svjedoke , junake , vlastèle ec. , i testimonj, gli
eroi , i nobili ; o svjedoke , o junake, o vlàstèle ec. in
>

luogo di svjedozi , junazi,, vlastèli . Il Cassio non è


più da imitarsi al di d'oggi in questo particolare .
Le regole da noi date sulla terminazione dei genitivi
plurali , le quali sono costantemente praticate (lai .R3
Della Sintassi dei nomi Sostantivi . 159
gusei , variano alquanto dalle antiche, e moderne dei
Dalmati , e dei Bosnesi . Le lingue , che hanno molti
dialetti , come l'Illirica >, somministrano delle regole
particolari, che non bisogna disapprovare , e che è be
ne di conoscere. Rapporto adunque ai nomi della pri
ina declinazione sì mascolini , che Deutri non solamen
te si fanno terminare al genitivo plurale in due aa ,
come pressó i Ragasei, ma anche in ah, in ev, ed ou ,
e in due ii. Quindi trovasi presso gli autori Dalmato
Bosnesi od mjestah , é od mjèstih ( mjèstaa alla Ragu
sea ) , dei luoghi; spasitegljev , dei salvatori , Rajev
dei Paradisi ( Spasitegljaa, rajaa'); Vrémenov , o Vré
menii , dei tempi ; vjetrov , oo vjètrii , dei venti ec..
>

Nei nomi della seconda declinazione usano parimenti ,


come in quelli della prima , la terminazione in ah
propria del solo ablativo secondo plurale presso i Ra
gusei. Quindi dicono òd Vilah ( Vilaa ) , delle Ninfe,
ribarah , dei pescatori ec. Una tal desinenza è forse
più dolce dei due aa , ed è assolutamente da non di
sprezzarsi . Finalmente il genitivo plurale della terza
declinazione, che presso i Ragusei termina sempre in
due ii, presso i Dalmato-Bosnesi può finire in due ii ,
in due aa , in una consonante , tolte via le vocali , ed
anche in ju . Eccone degli esempi : od stvarii, od stva
raa , od stvar , delle cose ; od ocii , od ociju , od uscii ,
od usciju , degli occhi , delle orecchie ec . In oggi si
usa più ' plausibilmente la sola desinenza dei due ii , >

essendo le altre antiquate, come apparisce dalle opere


dei buoni poeti Ragusei antichi .
Il dativo plurale può finire o in am , o in im , in
>

ami , o ama , come: vjètrim , vjetrima , o vjètrimi , ai


venti ; nam , nami , o nama , a noi ; ucenikom , ou
cenizima , A pòstolom , o Apòstolima ( come praticò il
Giorgi ) , ai discepoli , agli Apostoli ,
>

il Cassio fa terminare gli accusativi plurali dei no


mi mascolini della prima declinazione anche in i , co
me vjèrri, i venti ; ù dnì one , in quei giorni ec. Una
tal regola non può però valere, che per qualche nome
anoinalo , che l'uso mostrerà .
160 Trattato Primo.
L’ablativo primo plurale può terminare semplice
mente in am , ovvero in ima, o imi, come : s' krèpó
stim , s' krèpóstima, o s'krèpóstimi. Gli antichi sosti
tuendo un'a al penultimo i dicevano anche s'krépós
tama , colle virtù ‫ ;و‬s' millóstami , colle grazie ec. Final
mente si avverta , che sebbene gli ablativi secondi pla
rali d'ogni declinazione corrispondano al dativo sin
golare , e siano e gli uni, e gli altri coi verbi di quie
te retti dalla preposizione ù ; pure l'ablativo primo
plurale si 'adopra indistintainente pell' ablativo secondo
Quindi si può dire ù ozieh , où ozima , nei padri ,
ù pârsieh , o ù pârsima , nei petti , ù vremènieh , o à
vreinènima , nei tempi, ù vojvodah , 0 ù vojvodam
.

nei capitani , ù vas > où vami, in voi ec. I Dalmato


Bosnesi usano anche il genitivo plurale in vece del 1.",
0 2. " ablativo , come: ù millóstii, nelle grazie in vece
di ù millóstieh ; ù dnii, nei giorni, ù vjètrii , nei venti ,
in luogo di w dnevieh, ù vjètrieh , anzi siccome il ge
nitivo plurale per lo più presso di loro finisce in
ah, cosi dicono p . e ., ù danàh , ù mjestah , ù Bogòvah,
>

mei giorni , nei luoghi , negli Dei , in luogo di ù dniéh ,>


à mjèstien , ù Bogovìeh . Presso gli antichi Dalmati si
troverà pure l'ablativo n.º , e il genitivo plurale in ve
ce dell' ablativo 1.º retto dalla preposizione s' , come :
s' Vilah , polle Ninfe , s' ribārii, coi pescatori , s' slado
> >

stii, colle dolcezze in vece di s' Vilami, s'ribārima , s'


sladóstima . Il diverso significato delle preposizioni s'
où non lascierà però luogo all'equivoco , malgrado
queste diverse desinenze .
TRATTATO
Ꭲ 0 SECONDO .

Della costruzione dei nomi aggettivi .

Gli aggettivi in fuori dei casi retti , cioè del nomi


nativo , e vocativo , ricevono dopo di se ogni altro
caso obbliquo . Gli aggettivi anche in questa lingua
possono dividersi in aggettivi di scienza , d'ignoranza ,
di compagnia , di abbondanza , di privazione ec, 1
Della costruzione dei nomi aggettivi . 161

Degli aggettivi , che richiedono il genitivo .


>

Gli aggettivi , che significano scienza , ignoranza ,


compagnia, abbondanza , privazione ec. sono propria
>

mente quelli , che vogliono i genitivo , Tuttavia il


genio della lingua Illirica non si confa totalmente
con quello della Latina , e dell' Italiana , alle quali
>

gli addjettivi reggenti il genitivo , come , p. e. , gna


rus Reipublicæ , imprudens maris ec. , ignudo di scien
za , povero di consiglio ec. danno tanto di bellezza ,
e grazia . Gl Illirici vi suppliscono però con altre bel.
Jissime costruzioni, che fa quì mestieri d'indicare , 1.
Convertono essi l' aggettivo in un sostantivo , che si
gnifichi l'istesso , e gli danno poi il genitivo , come :
ii-si náglo -ſceglnik nov naa , tu sei amatore di novi
tà . 2. Considerano l'aggettivo come participio , e gli
danno una preposizione, che secondo il caso, che vuo
le , regga ciò , che nelle altre lingue è genitivo , co
me: uvjėſcban -si ù ugljùdnieh tvorbah , sei intelligen
>

te delle arti liberali , ossia ammaestrato nelle arti


liberali 3. Di due parole ne formano una sola , che
abbraccia l'idea dell'aggeuivo , e del sostantivo , come :
mnògo-fnan perito di molte cose ; staddo-bogatàn ,
ricco di bestiame ; mjesto iràvásto , sùscjásto , briègá
sto , luogo ſertile di erba , pieno di aridità , e di cola
line; cosi mudràst,.o fnanàst, dosto - hvalan, dosto -vjè-.
ran , dosto-cjùdan , tanko- uman significano già da per
se stessi l'uomo di grande scienze , degno di lode ,
di fede , di ammirazione , e fornito di sottile , e pe
netrante ingegno . 4.° Nel senso di negazione colle
particelle ne , non , e bèl , senza col solo aggettivo
esprimono il valore del genitivo , come: bèl- pametan ,
ne- uinan , o bès -uman significa uomo privo d'intellet
10 , o di mente . 5.9 In luogo dell'aggettivo adopra
0

no il gerundio dandogli quel caso , che richiede , co


me : nė- podnosech ſimu , impaziente del freddo, ossia
chi non soffre il freddo ; budduch , o budduchi ù svjè
sti, o ù nè- svjèsti ( compos , o impos menris ), chi è
nel suo buon senno , o chi n'è privo . 6. Finalmen
1
1 ‫ کی‬: Trailato Secondo .
se invertono la costruzione, e dicono l'istesso in altro
modo , e con altre parole, come : dosiòjan ſa bit gljú.
bjen , degno d'amore . Nel percorrere ora gli aggetti
vi secondo i casi , che richiedono , faremo pure osser
vare siffalle regole di costruzione . Del resto gli agget .
civi o siano primitivi , o derivativi , semplici, o com
>

posti, positivi, o negativi vogliono nella rispettiva loro


classe la medesima costruzione .

Aggettivi di scienza , d'ignoranza ,


di desicierio ec .

Pin , pieno . RỸm pùn kreposnieh gljudii , i jagna


raſlikoga , Roma piena di uomini virtuosi , e di ogni
soila di scienza , disse il Giorgi . Sit, sazio . Sit kruha ,
sizio di pane . .

Po-blèpan , cuido . .po blèpan slave , avido di gloria ;


.

vina- ste po hlépni, siele vogliosi di vino , Il Giorgi


usa po-hlèpan anche colla preposizione nà coll'ac
cusativo , come : cému oni na ſlo po -blèpoi ? perchè
quelli avidi del male ?
Siromascjan , povero . Ermagorin nauk bi urēsaa si
romascjan , la scuola di Ermagoria fu meschina di or
si menti , o nell'ornare .
>

kârzáit, carico : Biūd kârzart ſcilla , nave carica


di grano .
Praſan , vuoto . Laghja prāſua dârvaa , barca vuota
> 2

di legna ,
Dostojan , degno . Dôstojan úspomene , degno di ri
cordanza ; nè- dostojan cjástii, i plác: jaa , indegno d'
onori , c di stipendi .
Pojèn , o 11a -pojèn , ripieno , imbevuto . Na- pojèn
Djàcskoga mūiro - fnagna , ripiena di sapienza Latina .
Uinjèrtau , doito ”. Umjéttan Gârckóga , i Djacskoga
.

jeſika , perito del Greco , e del Latino .


Nè- vjesct , non pratico . Nè - vjesct Slovinskoga jeſi
ka , chi non sa lIllirico . Questo aggettivo regge pu
re il genitivo coila preposizione od 1, ed il dativo , co
me : vjèsct od ove stvari, ed ovoj stvari , pratico di
questa cosa .
Della costruzione dei nomi aggettivi. 16 :
Pràv , innocente . Prav bracòve kârvi , innocente deli'
uccisione del fratello .
Dojèn , o ſa-dojèn , allattato, imbevuto . Sa-dojèni
>

kârvi òd bòja ,> allattati la prima volta col sangue dei


la guerra , disse il Gondola . Dojen mljēka , nudrito di
latte ; mljēka na- dojèn , pasciuto a sazietà di latte .
Rajúrnik sveijeh kgnigaa , conoscitore , ( sostantivo )
ó perito delle sacre carte .
Umjèttan,> o unichjan , vjesc , vjescian , nè -umjèrian ,
onè-vjesctan ù te ſcáckieh stvāri , ù poslieh skupno
vlada , târgovine ec. ( l'aggettivo colla preposizione ù ,
in al singolare col dativo , ed al plurale coll’ablativo
2.° ) , pratico , o impratico delle cose d'agricoltura , dei
maneggi del governo ,, del negozio ec.
ſaajùchi mjesta , i gaſe ( il gerondio , che regge l'ac
cusativo ), perito dei luoghi , e dei gundi ..

Nè-Snajùchi ( gerondio ) mnòghe stvāri , imperito di


molte cose .
Vrjèdàn , o mallo zúriedan po morru , proutineo, o poco
pratico della navigatione ( l'aggettivo colla preposizio 1

ne po , per ) .

Di participazione , o compagnia ,
di privazione .
Udioníkubòsctva , krivine ec. , divisore , ossia par
tecipe della povertà , della colpa .
Þrúgh , o droſcbeník ù bòlesti , ù tùgah , compagno
( colla preposizione ù , in ) , participe del dolore , delle
disgrazie .
Drúgh ù târgu , drúgh na pūļu , drúgh , na tårpėſi ,
>

( l'istessa costruzione ) compagno di negozio , di viaģ


gio , di tavola . Nà qui significa di , o nel .
Gorpār , o Gorpodār sebe , o od sebe , pådrone di
se , o chi gode la sua libertà .
Nè.kgniſcnik , uomo di niuna erudizione . .

Bes , senza . Bèj svjèrta silla ne-slùſci , priva di con


>

siglio la forza non vale .


164 Trattato Secondo .

Di abbondanza , e di scarsezza .

Bogataz , o Bogatnik , ricco . Bogataz >, o bogatnik


srebra , mjèdii , ( sostantivo ) ricco d'argento , di da
nari .
Nè-flàto-bogatan , nè- pògljò - bogatan , ( l'aggettivo u
nito al sostantivo ) non ricco d'oro , di campi .
Mallo - rjècjan , scarso di parole ( aggettivo unito allo
avverbio ) .
Bès pridtegljaa , bisognoso di amici , ( la preposizione
bèl tien luogo del genitivo ) .
Nè- svjèrtován , privo di consiglio .
Ubògh , o nè- ubògh ijècii , ( sostantivo ) 'chi parla po
>

co , o molto .
Praſcvoscjàk ſcivota, kârvi , ( sostantivo ) prodigo del
la vita , del sangue .
Raſmètnik, o raſasipnik , scialacquatore , ( sostantivo )
bitja , dòbāraa ., prodigo del patrimonio > degli averi .
Gljubovnik lờva , ( sostantivo ) amante della caccia .
Priategi spùtno govorègna, pusctosci ec., (sostantivo)
amante del bèl parlare, della solitudine .
Dohitalaz skrovnieh mislii , ( sostantivo ) chi sa , o
penetra i pensieri nascosti .
Tvârd , o stanovit ù svojòj odlúzi , (aggettivo colla
preposizione ù ) tenace del suo proposito .
Degli aggettivi, che vogliono il dativo .
Richiedono il dativo tutti quei aggettivi , che appor
tano utile , e disutile , piacere, e dispiacere , e che si
gnificano uguaglianza , disuguaglianza , fedeltà, infedel
tà , odio , contrarietà , assuefazione ec.
Aggettivi di utile , e disutile .

Koristan ,> o nè - koristan svojoj otafcbini ( i Raguse i


in vece di otàfcbina dicono ròdno mjesto , cioè luogo
natio ) utile , o non utile alla sua patria .
Pogubán grághjanom , pernicioso ai cittadini .
Della costruzione dei nomi aggettivi. 165
Di piacere , dispiacere , e d'invidia .
1

Ugodan , o nè-ugodan , drágh , o nè-drágh , inilli


priàteglima , accetto , o non accetto , caro , o non caro ,
gradito , o non gradito agli amici .
Dósadan svakomu , fastidioso ad ognuno .
Mârſēch pūku , odiato dal popolo . .

Di uguaglianza , e disuguaglianza .
Tàkmèn , o nè-takmèn , jednak , o ne- jednák , uguale ,
> >

o disuguale . Pedepsa jednāka grjehu , la pena uguale


alla colpa‫ ;زا‬nè- takmèn tegòti , disuguale al peso .
Slicjàn, o nè slicjàn , prìlicjàn , o nè-prilicjan , simile ,
o dissimile. Kchí slícna matteri, figlia simile alla madre; 1
sin òzu ne-prilicjan , figlio non simile al padre .
Di fedeltà , ed infedeltà , di odio >, e contrarietà .
Vjéran , o nè - vjéran Bògu , fedele , 0o non fedele a ,
Dio .
Mârſech, o mârfak dòbriem gijùdim ,
> > odiato dai
buoni .
Pròtivan , o nè-pròtivan tkòmu , contrario., o non >

contrario a qualcheduno .
Di assuefazione , e non assuefazione . .

Gli aggettivi di questa classe possono avere o il sem


plice dativo , come gli alıri , o l'accusativo colla pre
posizione nà, che esprime meglio il rapporto delle co.
se . Eccone i principali .
Obicjan . Ovo je stvar meni òbícna, ciò è cosa a me
solita ; ná slùfcbu ne- obicjàn , non accostumato a ser
oire .
Obiknüt , avvezzo . Vojska trudu , o nà trūd obi
knüta , o nè- obìknūta , esercito avvezzo , 0 non av

vezzo alla fatica ;; nè- fàbiknat morru , non avvezzo


>

alla navigazione .
)
165 Trallato Secondo .
Naúciàn , avvezzato . Naúcjàn inostràniem òbicjaim ,
assuefalto alle usanze straniere: ; nè-naúcjàn nà porum
gagna, i na pógârdjègna , non avvezzo alle derisioni,
ed agli offronti .
Ovârdan , indurato , Tjèlo ohårdano trudima , corpo
indurato alla falica ; cjòvjek 'nà trūd , ( si dice anche
à col dativo) où trùdų nè -ohârdan , uomo, che non reg .
ge al travaglio .
Vi sono dei participj di molti verbi , che altrove in
plicheremo , i quali vogliono parimenti questa medesi..'
>

ma costruzione . .

Degli aggettivi, che richiedono l'accusativo ,


2

Non avvi , che gli aggettivi di misura , che richies


dono l'accusativo , ma nel modo seguente . Il primo ,
numero , grado , piede , braccio , pollice , o altro nome
>

indicante misure col numero uno si pone nell' accusa


ilyo , il secondo , terzo , e quarto inclusive nel geni
tivo singolare ; dal quinto in su il nome di misura si
inette nel genitivo, plurale , e tal genitivo sino al quat .
tro è retto dai numeri presi indeclinabilmente dva , se
il nome di misura è mascolino , o neutro , dvie , se è
feminino , iți , e cetiri; e dal cinque in poi è pari
nenți rentoviai numeri indeclinabili pēt, sces, stoec .,
cinque , sei , cento ec. Ovi- je dūb visok nògha, o je
2

dnu nòghu , ( il primo numero si pui) tralasciare ) dvie


joghe , tri nòghe, cetiri nòghe , pet , scēs ' , dèsei , sio
>

nòghaa , questo albero è alto un piede, due , tre , quat


tro , cinque, sei , dieci , cento piedi ; mòja kùchja jest
duga làkat, o jèdtan làkat , dvā , tri , ceiiri làkta , pēt ,
>

sèdam , stā lakataa , la casa mia è longa un braccio ,


due , tre , quattro , cinque , sette , cento braccia . Del
resto, gli aggettivi di misura sono i seguenti .
Dùgh , ga, go , longo ; kratak , kratka , tko , corto ;
scirok , ka , ko , largo ; prostràn , na , no , esteso ; uſák
7

uska , ko , stretlo ; visok , ka, ko , alio ; uſviscèn , 'na ,


110 , innalzato ; nifak , nifcja, niſce , o niſki , ka , ko
basso ; dubok , ka , ko , profondo ; cest , ta , 10 , spes
Della costruzione dei nomi aggettivi : 161
$0 , tanak , tanka , ko , sottilt ; tvârd , da , do , duro
měk , ka , ko , molle .
Dégli aggettivi , che vogliono l ablativo .

Primieramente ricercaro l'ablativo gli aggettivi di


abbondanza , e di scarsezza , alcuni dei quali reggono
pure il genitivo , come abbiamo testè veduto . Essi
sono :
Pùn. ;‫ ܪ‬pieno ; kârzit , carico . Brôd pun scènizom ;
lághja nè- kârzalta dârvima , bastimento pieno di grano ;
barchetta non carica di legno .
Bogat , ricco . Pròdoli tekuchiem vodami bogatte ,
valli ricche di scorrenti ruscelli . Bogat presso il Dela
labella trövasi pare all'ablativo colla preposizione s';
che significa con , da , e di , come: bogat s' ſcivoi
>

nom , s'bàsctinami , ricco di mandre À di possessioni .


Ma d'ordinario si tralascia , dicendosi , bogat occ.1
stvom , o djedinom , ricco di patrimonio
Obilat , o obilni , abbondanie: Grad pukom obilät ,
città popolata ; briègovi lofàmi obilni, colline abbona
danti di viti .
Pojèn , o na- pojèn , inzuppato : Nà- poieti vìnon ,
pieno , o zuppo di vino :
Plodàn ; fertile. Pòglia ſcittom plờdna , pianure fer
tili di grano .
Rodiv , fecondo . Vårt rodiv plodim , ofto , che frut
tá , o ſecondo di frutti .
Sit , sazio . Sit hljebom , sazio di pane .
Ubògh , 'povero . Ubògh , rjècima i, povero di parole :
Dojèn , fà -dojeni éc.; nutrito , allattdio . Dojén mlje
kom , nutrito di latte .
Inoltre si deve dar l'ablativo , a tutti gli aggettivi
ó participi, che si formano dai verbi di accrescere
sminuire, vestire i spogliare , spargere , adornare ,
bellire', esser debitore , obbligato ec. , e che sono :
Uſmnoſcen; accresciuto: Uſmñoſcen hiválami, accre
ściulo , o decorato di lodi .
Obucen , vestito . Obucen grimiſom , vestito di por
poid .
168 Trattato Secondo .
Svucèn , o svlacen , spogliato . Svucen haglinam , spo
gliato delle vesti .
If- veſen , is-pisan , ricamato .
Odjechja flatom , i
svilom is -pisāua, il- veſena , veste ricamata di
> oro , è
di seta .
Posùt, sparso . Posút prahòm . asperso di polvere.
Posadjèn , piantato , o ripieno. Mjesto posadjeno maa
slinam >, luogo piantato , o ripiantato di olive .
U - rescèn, e na- rescèn , adorno. Livade ljepiem zvjè
chjem u - réscene, illi nà - réscene , prati di bei fiori ador
ni ; na-rescèn krepostima, adorno di virtù .
Pobjen , tempestato. Nebo ſujeſdami pobjeno, il cie
lo tempestato di stelle .
.
Ob-dáren , ornato . Obdáren bistrom påmeti , ornato
>
di chiaro giudizio .
Dârſcjàn , obbligato , debitore . Dârſcjàn glavom , ſci
votom eco , debitore della vita .
>

Ob-vefán , e ſa- vesán , obbligato, soggetto . Savjetom


ob- veſán, obbligato al voto ; obèchjagnem fa- veſán , ob
bligato con promessa .

Di alcuni aggettivi di prerogativa .

Chiamo aggettivi di prerogativa alcuni aggettivi di


grado comparativo , che richiedono l ' ablativo , e che
sono : vechi , visci , e magni . Vèchi- sam od tebe rame
nom , di spalle sono più alto di te ; viscì -sam od sebe
glavom , sono più alto di te di testa ; ti-si magni od me.
ne pasem , sei minore di me di cintura .

Degli aggettivi di lode , e disprezzo .


>

Alcuni aggettivi di lode , e di disprezzo uniti ad un


qualche sostantivo , come nei seguenti esempi , possono
avere il genitivo colla preposizione od , o senza, ovve >

ro il darivo colla preposizione ù , come : Ti-si cjóvjek od


velikoga raſúma, o velikoga rajúma , o velik ù rafúmu,
iu sei uomo di grande inielletto ; ona ſcèna jes od siabe
pamėti , o slabe pameti , o slaba ù pamèri , quella donna
è di piccola mente .
Della costruzione dei nomi aggettivi . 169

Degli aggettivi , o participj, che si costruiscono con


qualche preposizione .
E quì si potrebbe indicare quei aggettivi , o partici
pi passivi, i quali, come i verbi, da cui si formano ,
d'ordinario portano seco una qualche preposizione e
spressa , o sottintesa col caso , che essa ricerca , come ,
p. e. , O- sloboghjèn od ròbstva , liberato dalla schiavitù ;
is-tèchnut iſ morra, cavato fuori del mare ; pri-bliſcen,
k' pristogliu , avvicinato al trono; ſa-tjèran ù progonstvo
cacciato in esilio ; fatvoren u kùchi, chiuso in casa ;
ſaplèten ù sábavah, involto nelle occupazioni , raf- grian
nà sùnzu , riscaldato al sole ; Dàtàknut nà raſcjàgn, in
filzato allo spiedo ; objèscèn o dùb , pendente dall'albe
ro ; ubjèn magljem , ucciso colla mazza ; ſa-mlachjèris
nogom , battuto col piede ec. Ma , orecchè questi esem
pj bastano , quando classificheremo i verbi secondo le
.

varie preposizioni , che possono ricevere , insegneremo


con ciò il modo d'avere i participi , o aggettivi colle
loro rispettive preposizioni , e casi .
Della particella fà rétta dagli aggettivi,
o participj

Ogni aggettivo , o participio può avere dopo di se


la particella ſà, che significa l'ad dei Latini, o l'a, o il
per degli Italiani. Quando il fà preceduto da un agget
rivo ha dopo di se un nome , esso nome , si pone in
accusativo , o in genitivo , come: podobản ſå velike
stvari , o ſà velikih stvarii , atto a grandi cose ; dòbar
ſà druſcinu , o ſa druſcine , fà priàteglje, o ſa prjate
gljaa , buon per la compagnia , per gli amici .
Se poi il fà retio da un aggettivo ha dopo di se on
verbo si meite all'infinito , come: màdar ſå vladal ,
saggio per comandare ; spravàn ſå pochi , pronto a par
tire ; ussilován là tuſcit.se, costretto a lagnarsi .
o
Trattat Secondo .
170 °
Di alcuni aggettivi da adoperarsi con certi
determinati sostantivi .

Gl'Illirici hanno certi sostantivi , che sono soliti di


qualificare con un determinato aggettivo , e ciò prati
casi non salamente dagli scrittori, ina anche spesso nel
parlar comune . Eccone parecchi : Signe morre , il ma
re nero per la profondità delle sue acque . Altri danno a
signe l'idea di piano, esteso , e largo ad un tempo i
>

stèsso. Rùjno vino , vino , che tira al color rosso ; Vito


kòpglje, l' asta tremolante ; sciít perjènni, o perenni,
lo scudo adorno di penne; zârna ſèmglja . la nera , o tet
rá , o malaugurata terra; cèmu kupisc?, sve-chje rádovat
zârna ſemglia , che vai radunando tesori ? Se li goderà
tutti la nera terra; scjárka puscka lo schioppo luccican -
te per le fascie di argento , od ottone , che stringono la
cannu , o per la guarnitura in oro , argento , pietre , avo
rio ec. all'uso dei Bosnesi : dârvo gluho , il sordo , o >

insensibile legno ; zárna ſima , il freddo nero , cioè ec-'


cessivo , stúdeni, o tvärdi kam , la pietra dura ,> o fred
da ; bjeli dvor ? bjèli grád , l'illustre palazzo , l'illus
tre città , l'illustre sabbato, cioè il sabbato santo ; ſcjár
ko súdze , il sole ardente ; rūsa glāva , l'onorato capo .
Alcuni alla voce rūsa danno il senso di rosso > O roseo 3
ma il Gondola , per non parlar d'altri poeti , nel suo
Osmano dà chiaramente a divedere , che rūso in ques.
to senso significa onorato , rispettabile , adottando un tal
epiteto non alla testa delle donne , che potrebbe sup
porsi coronata di fiori rossi , o purpurei, ma al capo
>

degli Eroi , e velorosi Capitani . Bjela zora , l aurora


albeggiante ; vàs draghi , illi bofcii dan , o sva dragha
nöch tutto il caro , o divino gioino , e tutta la cara nota
te . Un tal modo di dire corrisponde a quello degl' l
taliani : tutto il santo giorno , e tutta la sanir notie .
171
Della costruzione dei nomi aggettivi . 0

Di alcuni aggettivi, che distinguono


>

alcuni sostantivi di specie.

Vi hanno dei sostanzivi, che divengono nomi di


specie , se siano accompagnati da aggettivi. Gràh , p. ei ,
significa in genere legume . Se si voglia conoscer i le
goaji in specie per mezzo di aggettivi si avrà : grah
siani, cece; bjeli grah släni, cece binnco ; zârgljeni grah
slani , cece rosso ; grih lófnaz, pisello ; grab rògacich ,
figiuolo ; grah jarich , o gràń pogijàk , cicerchia ; grah
silnaváz , specie di legume sulvatico.; vucii bob , lupino ec .
Hanno però varj legumi , che esprimono con un no
me sostantivo , come bòb , la fava ; lechja , la lentichia,
Talora con In sostaptivo in ablativo unito alla voce
grah indicano la specie dei legami' , come gràb s'occi
ina , fagiuolo dell'occhietto , o coll' occhio .
Anche rapporto ai nomi dell' erbe, e dei colori vi è
bisogno spesso di distinguerli per mezzo di un aggetti
vo , come: lùk , la cipolle; lúk cēsan , l'aglio ec. La
voce māst propriamente significa tinta . Unita agli ag
gettivi indicanti i varj colori significherà colore , co
me: biela māst, color bianco ; mòdra māst , color celeste
o azzurro ; zârgljēna māst , color rosso ; ſelèna mast ,
color verde ; zârna mast, color nero ; fcjūta māst , color
ſa -gāscena mast, color ' tane ; gljùbicna mast,
giallo ; fà
color paonazzo ec.
Della costruzione dei comparativi .

Della particella pò unita ai comparativi .

Tanto i Rigusei, quanto i Dalmato - Bosnesi vanno


d'accordo nell'unire la particella pò , che significa al
quanto , o un pochetto più , ai nomi di gràdo compara.
tivo ,> e con ciò vengono ad avere un nuovo grado ,
dirò così, fra il comparativo , ed il superlativo . Ser ..
>

vano per cento altri i seguenti esempi :


Po- bògli , glja , glje , un pochetto più buono .
Pò- yèchi, chja , chje , alquinto più grande .
172 Trattato Secondo .
Pò- dùgli , glja , glje , un pochetto più lungo .
Po-jaci , cja , ce , un tantino più forte •
Pò- visci, scia , sce , alquanto più alto .
1

Come il comparativo si costruisce col genitivo ,


e colla particella negh , o nego .

La natura dei nomi comparativi è di portar seco un


caso di paragone , che presso i Latini è il caso ablati
vo , e il genitivo presso gl' Italiaui , come : vilius ar
gentum est auro , virtutibus aurum , l'argento è più
vile dell'oro , l'oro delle virtù . La costruzione Illirica
combina perfettamemte coll' Italiana , ricercando essa
il caso genitivo colla preposizione ot quando si trat
ta di nomi appellativi, senza od coi nomi propri :
Potisciènije -je srebro òd flára , à ſiáto òd krèpostii ,
più vile ec. Cicèrun hì müdrii Ortensia ; Cicerone fu
più dotto di Ortensio .
Che se poi si vorrà far uso della particella nègh , o
nego , la quale significa propriamente il quam dei La
tini , o il che , o di quello che degl' Italiani, allora il
>
nome , che è il genitivo , si metterà nel caso , in cui
si trova il comparativo : Potisciènije- je srebro , nègh
Sláto , o nègo-je ſláto , à Máio , nego krèpósti , è più
>

vile l'argento, che l'oro, l'oro che le virtù; Cicerun bì ſna


nii , nègh Ortensio >, Cicerone fu più dotto, che Ortensio ;
òd svieh stárieh pisaozza ni-jesam já it-koga proscilo
mudrijega , nego Ciceruna , fra tutti gli antichi scritto
>

ri non ho letto alcuno più sapiente , che Cicerone ; ti ne .


bi mògo pochi ù cegljädetta skladnijega, nego -li ù An
tona , non potresti andar da persona più gentile , e ma
nierosa , che da Antonio .
In vece della particola nègo , o della preposizione
od , si può anche adoperare dò, che significa sino ,
sino a , di coi comparativi, e che è preposizione reg
gente il genitivo . Sicchè negli addotti esempi in luo
go di dire mudrijega , nègo Ciceruna, i skladnijega , >

nego-li ù Antuna , si dirà : ne-mofcesc pochi ù cegljà


>

deila müdrijega do Ciceruna , skládnijega dò Antun ?,


Ni-je stvári várglivije dò ſcène , non vi è casu p.it
Della costruzione dei nomi aggettivi . 173
leggiera , e mutabile della donna; ni-je ciòvjèka boglièga
dò tebe , non vi è uomo migliore di te .

Della costruzione dei superlativi .

Come il superlativo regga il genitivo ,3 é della differenza


fra le particole naj , e pri .
Anche il superlativo riceve dopo di se il genitivo
colla preposizione od espressa , o sottintesa , come :
Maria-je naj. ljèpscja svieh , il od svieh ſcènaa , Maria
è la più bella di tutte le donne . Ma il genitivo non
potrà inai aver luogo , se il superlativo sarà formato
dalla particola pri , che esclude ogni paragone , e che
perciò si adopera in modo generico, come: pri-dòbro
je ù svakoj ſgòdi vladar-se s sviètiom , i s'paméti, è co
sa ottima in ogni circostanza il regolarsi col consiglio ,
e colla prudenza; ni-jesu takò ſcivjeli oni nasci pri-ma
dri djedovi , non cosi sono vissuti quei nostri sapientissi 1
mi avoli. All'opposto i superlativi formati da naj por
tano sempre seco tacito, o espresso il paragone, come:
naj-dràſci-si meni od svieh, sei a me il più caro di tut
ti ; naj-ljèpsci svieh , e non pri-ljèpsci svieh , il più
bello di tutti . Ed ecco in che consiste la differeuza fra
queste due particelle formanui i superlativi .
Dei nomi aggettivi privi di grado comparativo , é super
lativo , e delle particole vechje , e magne .

Mancano di comparativo, e di superlativo tutti quei


nomi aggettivi , i quali sono capaci di alcun grado di
paragone, ossia che non ricevono nè accrescimento ,
nè diminuzione. Tali sono, p. e ., boſcii divino; rájski, di
paradiso ec.; gli aggettivi indicanti materia , come:
mramorni , di marmo, flatni , di oro , srèbârni, di ar
gento , e tanti alıri di tal genere , dei quali la lingua
Illirica è ricchissima ; i ricavati dai nomi dei luoghi
come : nebeski , ( sebbene talano abbia detto nebes
kii , pri- nebeskì, e náj- nebeskii von saprei con quanto
174 Trattato Secondo .
di buon gusto ) celeste ; ſèmagiskì, terrestre ec.; i deri
vati dai nomi di tempo , come : danàscgni , di oggi ,
jùtârgni, di mattino , lagnski , dell'anno passato ec.;
tutti i nomi sostantivi , i pronomi , i possessivi, i pa
trii , i gentili , i partitivi , i numerali , gli aggettivi
>

mnoghi , o mnoji , ghe , gha , molti , o stáli , la , lo , il


rimanente , túghi, ghja , ghje , l'altrui ,> la massima par
te dei participi passivi , come : ſacēti , concepito , prò.
>

pèti, messo in croce, ſáliti, irrigato, ed altri moltissimi.


Del rimanente come nella lingua Latina colle parti
cole magis , et minus premesse ai positivi si supplisce
ai comparativi; così nell'Iilirica succede l'istesso colle
particelle vechje >, e magne , più , e meno . Ti si vechje
ſnən , nègo já ; nù já sam vechje raſboran , nègo ti ,
tu sei più saggio di me , ma io sono di te più prudente ;
magne bogat od mene, meno ricco di me ; vechje pół
guir od tebe , più attento di te .
Della costruzione dei Pronomi,

Come i pronomi já , ii , ed on nei casi , in cui si


abbreviano , debbano andar uniti ad alira puola .

Abbiamo già , parlando della deelinazione di questi


>

pronomi , osservato , che hanno essi in qualche caso


una duplice desinenza , cioè al dativo mi , ti , in vece
di meni , tebi , a me , a te ; all'accusativo me , te in
vece di mene ,> tebe , me , te ; al dativo mu , e joj in
vece di gnemu , gnoj , a lui , a lei ; all'accusativo ga ,
je , o ju ( come dicevano gli antichi) in luogo di gne
ga , gnu , quello , quella , o lo , la ; al dativo plurale
im in luogo di gnim , o gnima, a quelli , a quelle ; all'
accusativo ih in vece di gnih , quelli , quelle. Si è pur
detto , che tali accorciamenti sommamente in uso deb
bono , dirò così , incorporarsi con altra parola , ma
non se ne sono dati i necessari esempi , che orit qui
daremo . Ja - te gljúbim, o gljūbimte ( tebe) , io ti amo;
ti-me gljūbisc , o glūbisc-me ( mene ) , tu mi ami ;
gljūbim -ga , gljūbim -je , o gljūbim.ju ( gnega , gnu ) ,
>
Della costruzione dei Pronomi. 175
10 amo , la amo ; gljubim-ih ( goih ) ; li , o le amo ;
>

dájie-mu , rèzite- mu ( gnemu ), dategli , diiegli , o date,


$

dire a lui ; dajte -joj , rèzise - joj ( guoj ) , datele , dite


le , o dile , dite a lei ; scto -si-mi spràrio meni ) ,
che mi hai preparato ? spravio -sa.n -ti ( rebi ) gnèscto dò
bro , ti ho preparato un non so che di buono ; dajte
iin , rèzite- im ( gniin , o gnima ) , date loro , dite loro ;
*

poſdràvi-ih ( gnih ) , salutnli ec.


Le abbreviazioni del pronome on non possono ser
vire pel genere neutro ; ina si dirà ono , o to , quella
c032 , ona , o ta , quelle cose , ovvero si farà uso dei
pomni generici stvár , cosa , posó , offare. Ih , ed in
al plurale servono per il genere mascolino , eе femini
10 , e dal contesto si conoscerà di chi si parla . .

I dativi mi , e ii , benchè uniti ad altra parola , ta


ora significano mio , tuo , o miei , tuoi , ed ora pos
sono riguardarsi come dativi ,> dirò così , di afferto .
kako- ti-su sinòvi ? come stanno i tuoi figli ? Umârla
mi- je sestra , è morta la mia sorella , Nell'istesso mo
.

do mu significherà il di lui, la di lui , i di lui , le di


>

Lili , come : ârghjàva -mu-je fcèna , la di lui moglie sta


mole ; nù kchjèri-mu- su fåràve , ma le sue, o di lui
figlie sono sane . I dativi poi , che chiamo di affetto ,
.

sono , p. e. , kako -mi-si, come mi stai ? dòbar-mi-si do


scjo , o dòbra-mi- si dòscla , mi sii il benvenuto ,
la ben venuta ; jeste -li- ini-ih doveli ? meli avete con
dotti ?
Finalmente ai pronoini, che chiamiamo di persona ,
já , ti , on , m?, vi , oni si suole unire il pronome isti ,
.

ista , isto , lo stesso , la stessa , come : já isti , io stesso


Ec.; ovvero l'ablativo glavom , colla testa , cioè in per
sona, come ; já glavom , vi glavom ec. , io in persona ,
voi personalmente .
Della costruzione dei pronomi gnegou , e gnihov .

Qnesti due pronomi , ii quali tolgono via tutti gl'im


barrazzi , che nelle altre lingue nascer sogliono dai
pronomi reciproci , si formano dal genitivo gnega del
pronome possessivo on , quello . Essi non debbono esa
176 Trattato Secondo .
sere confusi insieme, perchè , malgrado la loro affinità
rapporto al sentimento , e suono materiale della paro
la , se gnegov significa al singolare il di lui , ed al plu
rale gnegovi , i di lui , cioè il possesso d'una terza
personas gnihov al singolare vuole dire il di loro , e
gnihovi al plurale i di loro , vale a dire indica il pos
sesso di più persone . Il primo non si adopera adun
que , se non quando si parla d'una sol persona , o d '
uba , o più cose d'una persona sola , come : goegov
òtaz , gnegova matti , gnegovo staddo , il padre di lui ,
o suo , la madre di lui , o sua , Parmento di lui , o
.

suo ; gnegovi trúdi , i di lui travagli , o suoi, ovze gne


gove, le pecorelle di lui , o sue , gnegova stadda , i di
lui armenti ., o suoi .
Il secondo all'incontrario si adopera quando sono
più di uno quelli , dei quali si parla , ed a cui si ap
plica una qualche cosa , o persona , sebbene una tal
cosa , o persona sia singolare . Gnihov òtaz , illi mè
sctar , il loro padre , o maestro ; gnihova majka , illi sè
. >
stra , la loro madre, o sorella ; gnihovo srebro , illi blá.
go, l'argento , o tesoro loro , o di loro . E così al piu
.

rale òzi gaihovi, gnihove majke , stadda gnihova , i lo..


ro padri , o di loro ,> le loro madri , o di loro , i loro are
menti , o di loro .
Grēſin, greſina , gnēfino nel dialetto dei Carno
Croat , dei Dalmati eo, significa il di lei , riferendosi
però soltanto alla donna, come: pe ſcèlim grēſin glás ,
gnefinu slavu , gneſino imágne , non óramo la di lei vo
ee , la di lei gloria , il di lei patrimonio ; ma nel dia -
Jeito Ragusino è affatto in disuso .
Della costruzione dei pronomi kakav , taki ,
e cigov .

Per l'ordinario questi pronomi si usano interrogati,


vamente, come : jesi- li jòsc takí, kakav-si -se jedàn dàn
oljèlio iſ tvoga ròdnoga mjesta ? sei ancora tale , qua
le un. di ti partisti dalla tua patria ? Talora però si
adoprano anche senza interrogazione , come : on-je ta
ki , kakva-ga fnasc , egli è tale , quale il conosci; na
4
Della costruzione dei pronomi . 177
srojmio- se pri-kafati tuki , kakviesnio , procuriamo di
.

comparire tali , quali siamo . Onaki , ka, ko , che si


gnifica una cosa di tale modo , ha pure l'istessa co
struzione >, ed uso .
All'opposto il pronome cigov , o cii, cija , cije, ( cii ,
cija , cije è formato dalla prima sillaba di cigov , e da
>

jest , o je , è >, onde vuole dire di chi è ) che significa


figlio di quai genitori , se parlasi ad un giovine , ser
Do di qual padrone , se si parla ad un servo , si asa
sempre in senso d'interrogazione , come : cii-si-ti , o
cigòv -si-ti, skladno djère ? di chi sei figlio, garbato
giovinetto ? . cija -si-ti , o cigova- si-ti', draza kchjerze ?
chi sono i tuoi genitori, o cara figliuolina ? Cii-si- ti ,
o cigov -si·ti , o jùnáce , di chi sei servo o bravo uo
mo , o bravo giovine ? Cija-je ona djevojka , cigovoje
oni djètich , a chi s' appartiene , o di chi è quella ser •
va , quel servo ? Cije.je, o cigoro- je ono staddo chi
è il padrone di quell' armento ?

Dell'uso del pronome reciproco sebe .


Di questo pronome,> in rigor di sintassi Ilirica , si
dovrebbe 'soltanto far uso nella terza persona del sin
golare , e del plurale , come, p. e. , on - se gljgbi , o
>

gljabi sama sebe ; oni-se globe, o gljūbe sami sebe ,


quello si ama , coloro si amano . Nelle altre persone
si dovrebbe dire , p . e. , já-me gljubim , o gljúbim mea
ne ; ti -te , o tebe gljūbisc ; mi nas gljúbimo ; v vas
gljubite , io mi amo , tu ti ami, noi ci amiamo , voi
vi amate . Tuttavia e nel parlar famigliare , e da buo.
ni scriitori si dice più comunemente, p . e., já gljubim
4

sáma sebe , ti gljühisc sáma sebe , mi sami sebe, V :


sami sebe , io mi amo ec.
L'aggettivo sáin , che vuole dire solo unito con que
>

sio pronome significa siesso , o medesimo . Quindi gli


potrai sostituire il pronome isti, stesso , dicendo in
vece di sáma sebe , sebe istoga , sebi istomu EC . , se
>

stesso , a se stesso .
Anche presso i Polacchi il pronome sebe insieme col
possessivo svòj si reciproca a tutte tre le persone , ma
m
178 Trattato Secondo .
allora soltanto , quando il verbo si trova nella stessa
persona, in coi è il pronome, come : jà spravgljam
.

sebi objèd ; ti spravgljàsc sebi objed , io mi preparo il


desinare ,' tu ti prepari il desinare . Rapporio al pos
sessiva svòj dicono, p. e. , já- sam pròdao kuchju svoju ,
>

lo venduto la casa mia ; prodao -si. kuchju svoju , hai


venduto la Casa tua ec. Anche per l'Illirico riman .
gono delle traccie di tal sintassi , che lungi dal dover
condannarsi, e proscriversi mostra anzi la semplicità del
la lingua Illirica, che con un sol pronome suppliva un
teinpo a tutti gli altri .
Se poi il verbo ' non è dell'istessa persona del pro
nome, allora i Polacchi si servono degli altri pronomi,
come : on meni sciò - god správğlja , egli mi preparo
qualche cosa ; prodao -je kuchju moju , ha venduto la
casa min ; pròdao sam kùchju tvoju , ho venduto la ca
$2 tua ec.,
‫ ܕ ܀‬come presso giº Illirici .

Dell'uso del pronome possessivo svòj .

Questo pronome nel dialetto di Ragusa non si allo


pera , se non quando parlasi di possesso in generale
>

Quindi dirai , p. e. , svak gljubi svoje roditeglie , svoje


>

imigne, ciascuno ama i suoi genitori , il suo avere .


Dell'uso dei proromi ti , ovi , oni .

Si servono Ilirici di questi pronomi particolarmen


te nel genere neutro , dicendo , p. e. , 10.je dòbro ,
ovo - je cjùdno , ono je skladno , ia-su dòbra , ova-sa
cjùdna ec in vece di dòbra je stvár , ciùdna-je stvar ,
dòbre - sit , cjùd e - su stvari , questa è cosa buona , mi .
rabile , decente , sono queste cose buone , . mirabili eç.
Tralasciandosi " il nome stvár , cosa , si può por dire
colla voce feminina ta -e dobra , o dobra.je ta , questa
è cosa bella ;‫ و‬cjùdne-su te , queste sono cose mirabili .
Si avverta ancora , che la voce nevtra 10 , ovo , ono ,
questo , o cotes !o ec. , si adatta ad ogni nome di qua
lunqne genere , e numero esso siasi , come : skladan -je
10 ciòvjek , skládna je to
10 ſcèna , quell ' uomo , quella
>
Della costruzione dei pronomi, 179
donna è di molto garbo ; tko- e to ? chi è ? tko je ovo
ako je ono ? chi è questi , chi è colui ? Ono- je , ovo- je
mój brat , quegli è il mio fratello . E tale sarà l'uso
di questi prouomi soprattutto allorchè s'interroga , e >

si risponde , e quando avrà luogo il senso d'ammira


zione. Perciocchè in senso di affermazione conviene
accordare il pronome col sostantivo, e dire skladan - j ?
ti cjóvjèk , skladna - je ta ſcèna . Ecco poi come la vo
ce to si usa coi nomi plurali: 10- su . lúdòsti, ciò suno
sciocchezze ; 10 -su vascja dòbra isla , questo e la vosirto
>

buon z bocca , ossia ciò è un effetto della vostra bontà ,


Finalmente questi pronomí si adoprano ancora co .
me puri pleonasini come : ono , sto ti imasc ucinit ,
ovoje , quello , che tu devi fare , questo è . .

Dell'uso del nome svàk , e sve uniti coi nomi


Aumerali .

Il nome svak congiunto coi nomi mascolini nel pris


mo numero si mette in accusativo , dal due sino al
quattro in genitivo singolare , e si accorda col genere
del nonne sostantivo , dal cinque in su si dice svake
quasi indeclinabilmente , e si mettono i noini in geni
tivo plurale. Eccone degli esempi . Jedàn cjàs , un mo.
.

mento ; svaki cjàs , ogni momento ; svaka dva , tri , ce


tiri cjàssa , ogni due , tre , quatro momenti ; jednu uru
( ura , ure è preso dal Latino , ed è da gran tempo
in uso ), un'ora ; svake dvie , trí, cetiri ure, ogni due ,
tre , quattro ore . Dal cinque in su si dirà : svake pet ,
scês ec. cjassaa , uraa , gijùdii , ſcènaa ec. , ogni cirque ,
sei momenti , ore , uomini , donne .
Il nome sve o piuttosto il di lui plurale svi dal
tre sino al quattro sebbene parrebbe , che dovrebbe
usarsi in genere mascolino , o feminino allorchè porta
nomi di tal genere ; pure deve dirsi sva , e noft svi,
o sve , ricercandosi però, che i participi annessi segua.
110 il genere del nome, come : sva trí, sva cetiri cjoviè
ka , ſcène ucinili, o ucinile- sù ovo , tutti, e tutte tre, o
quattro uomini , donne hanno fatto questo . Dal cin
que in su si dice sve quasi indeclinabilmente , come :
18 Trattato Secondo :
sve pet, scēs gijúdii , ſcènaa ec. ovo ucinili , o ucinis
le jesu , tutti, o tutte cinque , o sei hanno fatto questo .
Della costruzione del nome scio .

Questo nome corrisponde spesso al quidquid , o id ,


quod dei Latini, e talora tien luogo.del relativo . Sve
SCIO - li - sam reko , tutto ciò , che ti ho detto ; ovo- je ,
od scia imám já potrebu , questo è , di che io hobia
sogno ; elo - ti ono , scto ( o soltanto scio ) já pitam , ec
coli ciò , che ,9 o cosa io dimando. Nei quali casi , ed
aluj sin ili non puó avere luogo il relativo nenuro ko
je , od koga non potendosi dire ono , koje , o odo , od
koga , ma ono , scio , od scta ec .
Della costruzione dei nomi numerali uniti
coi sostantivi . ,

La costruzione dei nomi numerali è degna di somar


ma attenzione, perchè nulla ha di comune colle alire
lingue . Primieramente adunque il numero jedàn , uno
si declina , dovendosi accordare col sostantivo >, e mel
tere in quel datg caso , che il verbo richiede . Jedan
cjóvjèk , un uomo , jedna ſcèna, una donna jedno
>

staddo un armento . Vidio sam jednòga ' cjóvjeka


.

jedno ſcènu , jedno staddo , ho veduto un uomo , una


donna , un armento : 2. I numeri dva , tri , e ceriri ,
due , tre , e qunttro uniti ai nomi sostantivi mascoli
pi , e adoprati indeclinabilmente vogliono il genitivo
singolare, che tiene luogo del nominativo , e dell'ac
cusativo , come : dosclì- su ù mene dvā , iri , cetiri cjo
vjeka , sono venuti da me due , tre , quattro uomini ;
vidiò-sam dva, tri , cetiri cjóvjeka, ho veduto duc ,
tre , quattro uomini . 3.0 Gli stessi numeri dve , trí
cetiti, qnando vanno uniti ai pomi feminini , e neutri
possono usarsi o come indeclinabili , ovvero come de
clinabuli , dovendosi accordare coi sostantivi a
del loro geuere . Dvje , iri , cetiri ſcène doscle su u
mene , sono venute da me due , tre , quattro donne ;
Della costruzione dei pronomi . 181
já- sain vidio dvie , trí , cetiri , ſcène', ho voluto due ,
ire, quattro donne ; já-sam vidio dva , trí , cetiri stadda ,
ho veduto due , tre quattro armenti . + " I noini Dume
rali dal cinque inclusive sino al più alto numero pre
si però sempre come indeclinabili richiedono, che i
sostantivi di qualunque genere essi si siano si metta
No al genitivo pluarle, come: Pēt , scēs golubaa , cinque ,
sei colombi; sedam , ossam , péines ſcènaa , selle , otto , ,

quindeci donne ; scespes, sedainues , s13 staddaa , sedici,


diecisette, cento armenti . 5 ° Se dal cinque in su i 10
merali indeclinabili al sostantivo avranno unito un
qualche aggettivo , esso si inetterà pure in genitivo
A

plurale , e se saranno seguiti dal relativo , esso relati


vo dovrà accordarsi in genere, e numero col suo ante .
cedente . Del resto tali noini posti in genitivo , secon
do l'indole dei verbi , potranno far le veci del no-
mipativo , e dell' accusativo . Eccone gli opportuni
esempi . Dòscli -su desat skladnjeh gljudj , koisu mene
pitali sa tebe , sono venuti dieci uomini dabbene , che >

mi hanno domandato di te ; susrèo -sám deset inostra


nieh ſcènaa, koje- su- se meni jávile ; ho incontrato dieci
donne straniere , che mi hanno salutato ; vidio - sam ce
târnes vélikieh staddaa, koja nà pàscju ciòban gògnasce,
ho veduto quatordici grossi armenti , che il guardiano
guidava al pascolo .
E qui notisi , che il nome cjovjek , l'uomo coi nu
merali non si adopra , che sino al numero quattro in.
clusive , e che dal cinque in su se gli sostituisce il no
me plurale gliúdi; gli uomini. Jedàn cjòvjèk , dva ,
tri , cetiri cjó vjeka , un uomo , due, tre , quattro uomini .
Dal cinque in su si dice in genitivo plurale pir glju
dii , sces , ossàm , siū gljúdii , cinque , sei , otto , cento
yomini ..

Della costruzione
dei numerali in etero . 1

Anche i numerali in etero dal cirque inclusive in


su richieggono il genitivo plorale , come petero gljú
dii , i scestero ſcēnaa , cinque uomini, e sei donne;
in 3
18 : Trattato Secondo.
sedmero , olli osmero kógna ec. , sette , a otto Cavalli ;
ma dal due al quattro si dice dvoje , troje , cetvero ,
due , tre, quattro , e si adoperano col solo genere neu
iro in accusativo , come : já imám dvoje , troje , cei
vero djéze , io ho due , tre , quattro figliuoli. Já imim
cetiri , o cerâr kógna , e non cetvero kògna, perchè
kògn è nome mascolino , io ho quattro cavalli .
Questi nomi in etero uniti coi vocaboli ljèrni , o , >

gòdai, annuo , o di un anno , formano gli aggettivi


Illirici corrispondenti ai larini bimus, trimus, quatrimus
quinquennis ec. Dall' uno fino al tre si dice jedno , dvo,
>
tro , e quindi cetvero , petero ec. , come :
Jedno- ljèrni , o jedno-gódni , na , no ( aggettivo ) ,
di un anno; jedno -gòdaz , dza ( sostantivo di ge
nere mascolino), cosa di un anno .
Dvo -ljerni, o dvo.gòdni , na , no , dvogòdaz , dza,
di due anni .
Tro-ljètni, o tro-gòdni , na, no, o trogodaz , dza
o trechják , aka, di tre anni .
Cetvero-ljetni, o cetvero - gödni, na, no , o cetvero
gòdaz , dza , o celvârtak , aka di quattro anni .
>

Petero-ljetni , o petero-gòdni, na , no , o petero


gòdaz , dza , o petak , aka , di cinque anni.
>

Scestero -ljetni , a scestero.godni, na , no , o sce


stero-gòdaz, dza, o scesiák, aka , di sei anni.
Seomero ljetni , o sedmero.godni, na , no , o se
dmero - gòdaz, dza, o sedmák , aka, di sette anni .
Osmero.ljèini, o osmero -gódni , na , no , o osme
ro -gòdaz , dza , o osmák , aka , di otto anni.
Devetero - ljetni , o devetero- godni , na , no , o de.
9

vetero -godaz, dza , o devéták, aka, di nove anni .


Dese tero -ljècni, o desetero.godni. na , no , o dese
tero gódaz , dza , o desetak , aka , di dieci anni .
Finalmente si osservi, che col verbo rafdieliti , divia
dere hanno pur luogo i numèrali in oje , ed in etero
usati come neutri , dicendosi : raf- djeliti nà , où
o u
Della costruzione dei pronomi . 18 :
dvoje , nà , où troje , nà , où ceivero , osmero ec. ,
-

dividere in due , tre , quattro , otto parti .

Dell'uso dei nomi numerali jedàn ; jedini 5,


e ni- jedàn .

Questi nomi oltre il lor significato , dirò così, nao


turale ne hanno un altro, che è di dare maggior forza
al discorso in un senso per lo più di disprezzo , come:
ni-scto jedno , o uomo veramente da nulla ; hallo jadna,
scempio , e scimunito che sei ; ne -priliko jedna, o ni
jedna priliko , uomo senza esempio , ossia figura ridicola;
ni- jēdna vunno ( espressione del volgo ) , o buona lann ,
o buona pelle ; ovvero o tristo che sei ; ſa jedinoga Bò.
ga , per Iddio unico ec. Si osservi , che noied an , eje
dini si prepone , e jedàn si pospone al sostantivo .
Dei numerali reggenti il caso genitivo .
I nomi numerali siano o cardinali , o ordinali , o di
stributivi ricevono il genitivo colla preposizione òd ,
dovendosi essi considerare come tanti nomi sostantivi .
Jedan , cetiri >, petnes od vas , uno , quattro , quindici di
voi ; pârvi , scesti ,deseti od vas , il primo , il sesto , il
decimo di voi .
I distributivi ricercano pure una tal regola , come:
svak od kuchje , ognuno di casa ; niko od nasce druſci.
ne > niuno della nostra compagnia .
Così pure si costruiscono i partitivi seguenti: tko od
gliadii chi degli uomini ? tkoi od priàtezljaa, alcuno
degli amici ; mnoghi , ' o mnóſi od bojotkaa , molti dei
>

soldati ; ostali od pūka , gli aliri , o il resto del popolo .


>

Ma siccome i Latini colla preposizone ex , o de


metto no all'ablativo il genitivo retto dai nomi nume
rali , e distributivi , come : nemo ex , o de vobis , ni
aino di voi , e gli Italiani all accusativo colla
zione fra , o ira , come : niuno tra voi , cosipreposi •
>

gl’illi
rici si servouo della preposizione méghju , tra o fra
$4 Trattato Secondo .
che regge l'ablativo , e dicono : jedàn , trí ec. nieghja
vami , due, tre fra di voi; pârvi , drùghi ec. nièghju na
ma , il primo ,> il secondo tra noi ; svåk , illi niko mèo
ghju nascjom druſcinom , ciascuno , o niuno della nostra
compagnia ; mnoli meghju gljùdima , molti fra gli uo
mini .

TRATTATO TER ZO .

Della Costruzione dei Verbi.


%

Divisione generale der Verbi .


Dividonsi i verbi Illirici in verbi attivi, passivi, ner
tri , ed impersonali; nè si potrebbe assegnare altra di
visione , checchè ne dica il P. Cassio , senza che se ne .
moltiplicassero le regole quasi all'infinito . D'altronde
noi giustificheremo una tal distribuzione col nuovamen .
te sudividderli in varie classi secondo i casi , che essi
reggono nel discorso .

Dei verbi primitivi e semplici .


Chiamo verbo Illirico primitivo , o semplice quel
verbo , che ha una radicale ordinariamente propria, e
che può diventar composto . Tali sarebbero , p . e ., ce
kati , aspettare , lifati, lambire , i quali, perchè sem .
plici, o primitivi, divengono composti, se unendosi ad
ambedue le particelle , p. e. , prì , e do si dirà prì-ce
kati , priii sati , dò-cekati , dolosati .
>

Dei verbi composti , e delle particelle componenti .


Le particelle , onde si compongono i verbi semplici,
o primitivi , sono iſ, ò, òb , òd
od, òko, ökolo , ùw , uſ
> us , >

hèſ, do , ne , na, nad , prì, prid , priko , jo , jai ,


>

pró , ral , ſà , è s' . I Lazini nell'istessa guisa hanno,


ab , abs , am , e ex , oh , con',, circum , de , di , dis
>

re , se , si , sub >, tra , e trans , che fornano , p. e . , ii


verbi composti abeo , ambio , abstineo , egredior , ex eo
Della costruzione dei verbi . 185
obeo , conduco ; circumduco , detineo , diripio , distineo ,
recedo , secedo , suppono , submitto , traduco, e transfero ,
> >

e gl' Italiani hanno dis , ri , sotto , su , s , e tras .com


ponenti i verbi, p. e. , disfare , rifare , sfare, sottop
> >

porre , suddividere , e trasferire .


Nella lingua Latina non vi è in oggi, che i lettera
ti di professione, i quali comprendano la forza, dirò
così , di certi verbi composti, e sappiano farne un uso
veramente giudizioso . Anzi certe differenze, che pas
sano fra i verbi semplici , ed i loro composti , sono
comunemente dette sinonime > mentre appena rav
visabili agli occhi dei più dotti in una lingua morta ,
qual'è la Latina , sfuggono poi totalmente allo sguar
do dei meno periti . Nella lingua Illirica , lingua viva
non è però concesso di usare i verbi semplici >, o pria
mitivi pei composti , e viceversa ; nè possono in alcu
na guisa considerarsi come verbi sinonimi ; perchè sebbe
ne i verbi composti conservino la radicale dei sempli
ci, le particelle componenti hanpo tuttavia la proprietà
di trasformare , e cangiare in siffatti verbi il senso a
tenor del diverso signifieato delle medesime particelle .
Siccome adunque dal legittimo uso dei verbi semplici,
e composti risulta in gran parte la proprietà, e la bel
lezza del parlare Illirico ; così procureremo di trattar
questo punto con una esattezza , che ne eguagli l'im
portanza .

Esempi di alcuni verbi semplici , é composti


dall'indicate particelle .

Portare in Illirico si dice nositi >, ed è verbo semi


plice , o primitivo . I suoi composti sono : if-nositi , di
dentro portare , o cavar fuori ; ù -nositi , portar den
tro ; prid- nositi , portare avanti ; ùf - nositi portar so
pra ; s- nositi , portare a basso ; dò- nositi , portare si
no ad un luogo determinato ; òd-nositi , portar via ; prì.
nositi , trasportare , o portare da un luogo all'altro ;
>

Taf- nositi , portare in quà , ed in là .


Tagliare si dice sjèchi , ed è verbo semplice . Od
sjèchi , tagliar da qualche cosa ; fà - sjechi, dare il pri
186 Trattato Terzo :
mo taglio , o incominciar a tagliare, o segnar colta
glio ; prì- sjechi , tagliar, affatto ; òb- sjechi, tagliar
>

intorno ; iſa- sjechi, far piccoli tagli su qualche cosa ;


na-sjechi, tagliar molto di qualche cosa ; pód - sjechi,
tagliar di sotto ; òd - sjechi, tagliar via ; if -sjechi , ta
>

gliar a pezzi ; rà - sjechi, tagliar, in mezzo ; dò- sjechi ,


finir di tagliare.
Pensare si dice misliti >, ed è verbo primitivo . Pen
sare attentamente pro -misliti; abbandonare affatto il suo
pensiero , o pensar meglio ral - misliti- se ; pensar meditan
do raf-miscgljati; mutare il pensiero in meglio pri -mi
sliti- se ; essere assorto, in profondi pensieri ſà-misliti
se ; inventare pensando, iſ-misliti; pensare un pochetto
po- misliti; concepire col pensiero ná-misliti ; finir di per
sare dò-misliti; non pensare ne-misliti .
Andare si dice hoditi, ed è verbo semplice . An
dare fino ad un luogo fisso . do- hoditi ; andar dentro ù
hoditi ; andare , ossia camminare alquanto pò- hoditi ;
andar sotto pòd- hoditi ; andare avanti prìd - boditi ; sor
passare prì-hoditi ; andar intorno òb- hodili ; andar via
òd-hoditi ; uscire if-hoditi ; superare nád -hoditi; ritro
vare na-hoditi ; tramontare , o sbagliar la strada fà
hoditi ,; nè- hoditi non andare .
Condurre si dice voditi ; condurre da un luogo all'
altro prì- voditi ; condurre fino ad un luogo determina
to dò - voditi ; menar fuori il- voditi ; menar dentro ù: vo
diti ; menar sopra ùf-voditi; menar giù s - voditi ; me
nar intorno pro - voditi ; menar quà , e là , o fuori di
strada
voditi
fà-voditi; menar via òd- voditi; non menare nè
.
Vi sono anche molti verbi ,> che sono composti da
dae , o ore di queste particelle, come , p. e. , iſ-pri
sjèzat, o if prì- rėjivat( da is , é prì ) tagliar minuto ;
if-pod -loſciti-se ( da is , e pod ) , levarsi dalla serviiù ;
pri-na-ciniti ( da pri , e nà ) , riformare ; òd -pri-pasti
se ( da òd , e pri ), liberarsi dal timore ; ùj-beſ òcit.
se (da u , e besi, divenir sfacciato ; úſ.bès-umit.se
( da ùſ , e bej ) , confondersi colla mente ; nè.ùl-bel
ùmit-se, nè-ul-bèſ-ocit-se ( da nè , ùl , é bèſ), non con
fondersi , non essere sfacciato ,
Della costruzione dei verbi . 187

Della varia significazione di queste particelle . '

Ma non è poi facile di assegnar un senso preciso


ed invariabile ad ognuna di queste particelle ; percioc
chè se alcune hanno una significazione determinata , e
costante , molte altre ponno essere prese in diversi sen
si . Percorriamole nuovamente con attenzione .
.

U. L'à d'ordinario nelle voci composte porta seco


il senso di dentro , addentro , come: ù-saditi , piantare
dentro ; ù - jammiti, metter dentro una fossa ; ù-jàhati ,
cavalcare dentro di qualche luogo , o recinto ec. L ' a ta
lora dà l'idea di negazione, come: u -poſnati-se ù tkó.
ga , sbagliar 'nel conoscere qualcheduno .
o pigliar uno
per un altro , e talora indica anche una determinata
operazione già fatta , o da farsi , ed allo ra , p . e . , nel
verbo ù - ciniti l'ù ha soltanto luogo nei tempi passati
e nel futuro , come : ú -cinió -sam , ù-cinih , u -cinit.cbju
oni posó , ho fatio , feci, farò quell'affare . Nel presen
te all'opposto si tralascia, perchè l'azione non è com
pleta ; sicchè si dirà cinim , cinimo , vado facendo , an
diamo facendo .
0., òb , öko , ökolo . L'à unito ai verbi semplici ag.
.

giunge loro il senso d'intorno; come : ò -pakliti , impe


golare d'intorno , ò -graditi , fabbricar d'intorno ec. Ob
ha l'istesso significato , come : òb-gorjeti , abbrucciar
òb
d'intorno ; ob-gristi , rodere d'intorno ; òb- iti , girar at
torno ec. Oko , od ökolo si uniscono pure coi verbi ,
e danno loro anche l'idea di rotondità , come : oko
pisati, circoscrivere, o scrivere all'intorno ; okolo saghnu
ii, piegar all' intorno. Nel dialetto Ragusino è peró più in
uso la particella è, ed òb unita coi verbi, che ok , ed
ökolo , che d'ordinario si adoprano disgiunte dai verbi
primitivi, come : pisati oko , saghnuti okolo. Del resto
l'idea di queste particelle è sempre quella della roton
dità ; sebbene all'ò si dia pure l'idea or di cosa com
plera , come : ò-stìnuti , o o-jèbsti , intirizzir totalmen
>

te dal freddo ; ed or di cosa reiteratá , come : ò ſeleni


ti , rinverdire . Da ò- ſeleni, i prozvjeta prúe uſceſcèn ,
>

che l'accesa verga rinverdisca , e fiorisca .


188 Trattato Terzo .
Prid . Prid significa innanzi , e conserva stabilmente
una tale idea quando va unito coi verbi , come : pride
pjesciti, camminar innanzi ; prid -pasti , cader avanti ;
prid-hódíti , andar avanti ec.
Pod. Pòd ha sempre la significazione di solto , co
me : pòd- pisati , sottoscrivere ; pòd staviti , solioporre .
Nad , ofgar, o oſgor . Nad ha costan temente il sen
50 di sopra , comie : nad - sji sti , seder sopra ; nad - ra
sctjet , crescer sopra . Oſgar >, o osgor ha l'istesso senso ,
.

come : oſgor dòchi , oſgar-dolaſiti , sopraggiungere ; of•


gor-reccen , oſgor Pisan , sopraddetto , soprascritto ; oſ•
gor- goi, superiore .
Od . Od ha più significati . Ora significa semplice
mente moto dal luogo , come : òd - straniti.se od ikoga,
allontanarsi da alcuno ; ora nel noto al luogo indica
& zione assoluta , come : òil-nositi , portar via ; òd-hò.
diti, partire, o andar via ‫ ;و‬òd -veſati, slegare .
11. Il d'ordinario ha il senso di dentro , come : iſ
hódíti , uscir fuori da qualche luogo ; if- vaditi , cavar
fuori da quache cosa · Spesso significa ancora totalita
d'azione massime quando non è accompagnata coi
verbi di moro dal luogo , come : il-mesti , scoppar to 1

talmente ; il- gårditi, sformar affatto'.


>

Nà . Nà ordinariamente aggiunge alle parole sempli


ci il significato di cosa sovverchia , o totale , come :
na.jèsti- se mangiare a sazietà , o , come suol dirsi , a
crepa pancia ; na-spati.se , dormir di souverchio ; na. gle
dáli.se , o na-paſitiese , saziarsi rimirando ec. Tuttavia
il nà esprime anche talora un'azione incompleta , cq
me : nà-kvasiti , bignar alquanto ; na-gorjeti, abbruc •
>

ciar alquanto ; nà- lòiniti , rompere un poco ; na.gârditi ,


sformare un pochello ec. Finalmente porta pur seco
l'idea di sopra , come : nà- lòsciti , metter una cosa so
pra un'altra , ossia accatastare ; nàogrāditi , fabbricar so
praec .
Dò . Dò significa compimento d'azione , come : dò
.

spati , finir di dormire ; dò- kisnuii ,> finir di lievitare , o


fermentare ; dò-jahati , cavalcare fino ad un luogo deter
minato ec.
Della costruzione dei verbi , 189
Rif . Ris porta il senso di divisione, separozione,
cangiamento di azione , come: ràf- djeliti , dividere ; ràſ.
liciti, ras-drūſciti , separare, o scompagnare; raſ- ciniti,
rifare ; raf-hjėghnuti-se, fuggire di qud , é di ' là ec.
Alle volte ha anche il senso di cosa sovverchia, come :
ràs griati , riscaldar molto ; raſ- mlatiti , percuolere forte
>

mente ; ràl-oriti, abbattere dailé fondamenta.


Po. Pò ha tre sensi, significando una parte, o la rei
terazione di qualche azione , come : pò - jàhati, caval
car un poco ; pò - vrátit - se, tornar di nuovo ; po- mladiti ,
ringiovinire ; ed ora finalmente l'azione completa , co
me: pò - sjechi, tagliar affatto : pò -jèsti, finir di man
giare ; pò-kūpiti , comprure tutta intiere una qualche
cosa . La particella' pò unita al nà dà il senso di
Jeiterazione , come : po -pa. pit- se , tornar a bere più
volte ,
fa. ja or significa participio d'azione, come: fa- 170 .

biti principiar a sonare la tromba; fa-dri@mati, cominciar


a dormire ec. ed ora ha altro senso , come fa- vèsti,
là ; fà. hoditi, andar di là , tramontare,
condurre qud , e ld
sbagliar la strada ;fa -bróiti-se , errare contando .
.

Prò . Prò come fa significa pure spesso principio di


azione , come : pro - plakati, cominciar a piangere; prò .
govarati, dar principio al discorso: pròosinut, principiar
a risplendere. Ora prò significa anche in mezzo per mez
.zo , come: prò -njèti, trasportar per il mezzo di qualche
luogo ( pro - pjeti 'se si adaui alla gallina vuol dire
far l ' ovo la prima volta , come : prò- njèla- je ko
kósc , la gnllina ha fatto la prima volta l'ovo ) : pròn
strjèliti , trapassar per mezzo colla freccia ; prò -bósti,
tràpassare da una parte all' altra; prò -sírati, guardare, a
rimirare dentro . Finalmente prò ha il senso di alquan
to , come : prò- stāditi , raddolcire un poco ; prò -lupati ,
bartere alquanto; prò- uciti 3, insegnar un alrro poco
us. Uſ aggiunge l'idea di altezza, come : wf-njèti,
o új-nūsiti, portar sopra ; ùjahôditi,
- o ùfiti, andare in
alio , ascendere, ùf - jàbati, montare sopra il cavallo .
190 Trattato Terzo :
Pri. Pri indica spesso l'azione reiterata , come : prto
ciniti , rifare ; prí-pràti , lavar di nuovo ; prì vēlati , ri
legare .
Se gli dà pur il senso di molto , o troppo , come :
prì- sje vati , risplender' molto; pri- pèchi, arrostire troppo;
pri skociti , trapassare il segno soltando . Il prì unito al
nà ora significa l'idea di cosa reiterata, come: prína:
cipiti , rifare ; - prí-na-právgljati, riformirc ;, ed ora
di cosa sovverchia , come: prì-nakituiti , ornar molto .
Priko . Alla preposizione priko si dà il senso di co
sa sovverchia , come : priko-mjèriti, eccedere la misu
ra ; priko -bròiti, numerar al di là ; priko- bijèti , stra
volere; prikc-bròditi , navigor lungo , o oltre qualche
luogo .
Bèj . Bès, che denota privazione , va quasi sempre
unito con nomi, o avverbi, come : bèſ-stidan , invere
condo , senza rossore; bèf svjetno , inconsideratamente ;
bèl- rukást, chi non ha mani; bèſ-pomgna, negligenza.
Ne. Nè è pur affitto negativo, Ne-umjèii , non sa
.

pere ; nè- trūditi , non lavorare ec,


Sà , o S. Sà, e s sono 'talora di significazione positi
va , come : sà - drusciti , o sodruſciti accomprgnare ; Sà
stàvit , metiere insieme; talora di senso negativo , come :
s vlaciti , o s- vachi, spogliare ; s- jàhati-se, scavalcare.ec.
S. indica ancora o totalità d'azione, come : s-pustìt - se
ù ikóga , abbandonarsi totalmente ad uno ec.; o dall'
alto al basso, come : s -nositi, portare a basso; s -letjeti,
volar all in giù . .

: Ma è poi cosa assai più difficile per lo straniero il


ravvisare il vero significato di molte voci , che coll'ag
giunta deli ' s significano un'azione determinata , e che
senza le alludono ad uu'azione generica , o indeter.
minata . Così dirò s - tvoriti , fare, quando parlo di co .
sa o già fatta', ovvero di cosa determinata ; tvorili ,
se parlo di cose, che si stan facendo; s -kriti, o s’krit
tise , nascondere , o nascondersi determinatamente ria
spetto al luogo , tempo , persone ec.; kritti , kriti-se ,
nascondere , o nascon tersi in generale . Cosi 10.f nati
Della costruzione dei verbir . 191
tkóga vorrà dire conoscere alcuno, ina in senere ; s- po
jnali tkóga significa una , piena , e ben fondata cogni
>

zione di alcuno ; paméran; doilo , s- pamétan , proſon


damente doilo .
Varie delle addoute pirricelle, o preposizioni, come,
p . e. , is, ò , òd , bèſ , prì, priko , ė raj hanno talora .
un significato negativo , e corrispondenie a quello del
dis , os negativo degl' Italiani . Eccone degli esempi .
1f- a bnati, o ſtjèrati, discacciare; if -kârzatii , scaricare
dalla barca ; 0.staanotti : disonorare ; Oo - slobòdjti- se ,
me:tersi in libertà; od- ucili , diszuvezzare; oda-vrjeti (mol
te di queste particelle , o preposizioni, o assumono l "
a in varie parole, come od, o odä , s, o sa , il, o iſa,
us, oſa , raj o raſ ) cessar da bollire ‫ ;و‬bès- ratiti, di
scomporre ; bèſ-ümiti , essere in errore; priavrätti, rivola
tare, scompigliare; priko-rē ini, disordinare; raf-oroſcia
si , disarmare ; raſ-tovariti , scaricare dal giumento ec.
>

Ed ecco indicati, se non tuuli, almeno i principali si


gnificati , che aver possono queste particelle , quando
0110 accoppiate coi nomi, coi verbi , coi participi , e
cogli avverbj. So , che tali modificazioni di senso ,
dirò così, non possono apprendersi, se non con grave
fatica , e siento dagli stranieri , ma esse formano il
più bel pregio alla lingua Ilirica , pregio , che in
darno si cercherebbe in qualunque delle lingue viven
ti . E qual è mai quella lingua, che conservando i ter
inini , e vocaboli primitivi colla semplice aggiunta di
un monosillabo possa dare tanti diversi significati ad
una parola medesima, ed arrivar felicemente per mez
zo dell'etimologia, che ritiene sempre l'idea primitiva
sebbene .diversamente modificata , a spiegar grado &.
graio la natura delle cose , ed 'il principio, ed il pro
gresso di qualunque operazione ? Negli altri idiomi le
particelle negative , ell i tre gradi degli aggettivi . sono.
quasi l'unico mezzo , onde qualificar gli oggetti ; ma
nell'Illirico , oltre i tre gradi dei nomi addiettivi ,
coll'uso delle addoite particelle si hanno delle nuove
gradazioni , come si è veduto poco prima rapporto ai
verbi nostri, if-nositi ec. sjèchi, ód -sjechi ec.; mítli
192 Trattato Terzo ..
tj , dò-misliti , hoditi , ù.goditi ec.; e come si può ora
vedere dai dụe seguenti esempj :.
Pasta lievitata si dice in Illirico tjèsto kìsjelo, perfet
tamente lievitata dò-kisjelo ; non ancora toinlmente fera
meništa nè -dò-kísjelo ; troppo lievitata priekísjelo ; os.
Visciano , che per essere ttoppo fermentata ha contraito
un
sipore cattivo , e giá prossima alla putrefazione . .

Na -slas indeclinabile , o l'aggettivo 'naosiàtko significa


ciò, che ha un principio di dolcezza , slaghjàhjo ciò, che
in se è alquanto dolce ; slåghje , ciò , che è più dolce ;
pristatko , cid , che è dolcissimo; polu- slatko , ciò che
ha un gusto di mezzo fra il dolce , ed un altro sapore .
La lingua Illirica e ripiena di siffatte gradazioni ri
spetto a moltissimi oggetti .
Dell' uso delle preposizioni od , iſ , e sa , o s '.
>

Sebbene od , is e significhino egualmente da , dalla ,


dai , dalle , e vogliano l'isresso caso , cioè il genitivo ,
pure siffatte preposizioni non possono indistintamente
adoprarsi l'una per l'altra , potendosi quasi con rego
la generale indicar l'uso preciso di ciascheduna.
L'od si adopererà adunque 1.º quando si dovrà espri .
mere il possesso , o la relazione di qualche cosa , co
me: kolo òd gijùdii , circolo , o adunanzı d'uomini ;
> 7

võta od kuchje, la porta della casa ec. 2° Con i ver


bi attivi , passivi, e neutri, quando non si avrà il sen
so di cosa interna , ossia dentro, di dentro di qualche cosa ,
come : prinio - sam od tebe mnogo milostii , no da te
ricevuto molti favori : iskânsi od mene , sei da me cer.
cato ; ò dalecimo- se od ovesieh krajaa , allontaniamoci
da questi lidi ee.; e cosi od si userà ogni qual volta
non avrà il significato di dentro addentro ,> o dall'in .
terno di qualche cosa .
is èè propriamente la preprpsizione Illirica, che cor
risponde all e o es dei Latini servendo particolar
mente pel moto da luogo , e significando sempre di
со •
dentro .,> addentro, dall'intorno, di qualche cosa
Delia costruzione dei verbi . 193
me : doscjò - sam ij lalie , iſ gradı , son venuto dalli
talia , dalla città , cioè du dentro dell ' Talio , della cit
>

tà ; j -bini vòuu svira, if gustjerne , attingere ac


qua dalla fontaine , dalla cisierna , cioè da dentro del
la fontana , della cisterna .
Sa , o s' serve sopratutto nel moto dal luogo , ed ha
un senso tutto opposto all'if significando non dentro ,
o addentro , ma supra , dal di sopra d'una qualche co
sa , comesiti s'bârda, 'scendere dal monte ; pasti s'ko.
gna , cader dal cavallo ec . Si e òd appunto perchè si
avvicinano nel sign ficato , nientre nè l'una , nè Val
tra porta seco l'idea di cosa interna , ‫ܘ‬possono talora
pigliarsi per due voci sinonime, come:sà svieh stra
naa , da tutte le parti ; òd ' svake strane , di ogni parte ;
òd svieh krajaa , da ogni banda ‫ ;ز‬s'jedne na drugu strá
nu da una parte all'altra . S-vratiti tkoga s’koje stva
ri , o òd koje stvari , stornar uno de una cosa .
5. Dopo di ciò non deesembrar più tanto difficile l'uso
di queste preposizioni . Non potrò dire , p . e.: påsti
òd , o iſ kògna, siti òl; o is bârda, perché non ca
dendosi da dentro il cavallo , nè scendendosi daiden
tro il monte , dovrò dire s' kògna , s'hârda , perchè
significa sopra, o dal di sopra , come ricerca il senso .
Così si dira : dighnùti -se iſ ódra, levarsi dal letto ,se
9

si parli di chi s'alza da devero il lento , é dighnùrise


s'òdra , se s'intenda chi vestito s' alza da sopra il
letto ; svùchi-se iſ haglinnaa , e non òd , o sbag'innaa
>

spogliarsi degli abiti , perchè chi si spoglia trovasi av .


volto dentro , o fra i panni. Tali ragioni parranno for
se ad alcuno puco filosofiche , e soddisfacenti . Ma co
stui non sa quanto sia saggia , e grande, perchè sem
plice , e naturale , Wantica filosofia dei primi Nomen
clatori . D'altronde a noi basta di poterci far intende
re , ed appianare in qualur que modo ciò che s'incon .
ara di più ardno nello studio di questa lingua per co
modo degli stranieri .
194 Trattato Terzo .

Dell'uso delle preposizioni ù , e nd allorche


corrispondono all'if , e al s .

Considerando le preposizioni ù , e pà come preposi


2ioni di moto ne risulta questa regola certa , cioe , che
tutti quei romi, che nel moto da luogo richieggono
l'if , nel noto al luogo vogliono l'ú , e che all'incon
trario tulii quei nomi , i quali nell'istesso moio dal -
luogo ricercano il sà , o s' , nel moto a luogo esiggono
il nà . Eccone degli esempi . Dòsciò - sam iſ Mosckòvie ,
if Itālie, il Fiicie ,is Sicilie, if Zári giala , if Me
.

rákaa , is Rʻma , is Dúbrovnika ec. , sono venuto dalla


Moscovia , dall'Italia , dalla Francia , drulla Sici'il , da
Costantinopoli, da Venezia , da Roma , dr Ragusa ec.;
nù bâ -ſò chju via it- se à Mosckòvo , ù lialiu , à Frans
.

ciu , à Sicilia , w Zári-grád , ù Mlétke , à Kim ,


. 9

Dubrovvik eco , miu presto ritorneró in Moscovia , in


Italia , in Francia , in Sicilia ec. Ecco poi come il
na corrisponda al s'. Döscjò-sam s Lopuda, s'Mijè-.
tà , s'Lastava , s'Mäle , s' Livorna , s'Z viata , s' brjėga
EC . , son venuto all'Isola di mezzo , da Meleda , in
Lagosta , di Malın , di Livorno , da Ragusa vecchia ,
doi monte ec.; li bârfó chju ònata pochi va Lopúd ,
uà Mijèt , nà Lastovo, na Maru , na Livorno , na
Zivtit , nà bné b ec ., ma in breve però ritornerò all'
Isola di mezzo , a Meleda , a Lagosta , a Malta , a Li
vorno , a Ragusa vecchia , al monte ec .
Ma e quali sono i nomi, che richieggono l'iſ , e quali
quelli , che vogliono il s' , onde sapere quando adoprar
si debba l'ù , o il nà ? In questo appunto consiste tute
ia la difficolià ; ne vi è Graminatico Ilirico , che pos
sa indicar con precisione tali nomi . Infatti se egli dira ,
che tutti i noini delle Isole , e Citti richiedono l'if
Puso farà vedere esservi delle Città , e delle Isole ,
che vogliono il s' , come testè abbiamo veduto rappor .
to all'Isola di mezzo , a Meleda , e alla ciuta di Mal .
11 , e di Ragusa vecchia . In generale però si può di
re , che ton i nomi degl' In peri, Regni ,Stati , Contee ,
Ducati , Provincie , Cità capitali, Cità grandi , e co
Della costruzione dei verbi . 19 $
gnite , Paesi , Villaggi , e Contrade di qualche nome
presso gli abitanti delle provincie , dove tali luoghi
esistono , tutti vonno l'is nel moto dal luogo ( in cot .
seguenza l'à nel mora i luogo ) specialmente se abbia
luogo il significato di dentro , addentro , o dall'intera
no di tali paesi . All'opposto tutti i nomi dei luoghi
piccoli , e di goasi niuna fama, tutti richiedono il s',
massime se vi eniri l'idea di sopra , o dal di sopra
di tali luoghi .

Dei verbi composti , che hanno due terminazioni


all'infinito ; e della lor conjugazione .

Fra i verbi composti se ne enomerano moli, ii quam


si hanno due desinenze all'infinito , come: na-pravglia
ti , e nà - pràviti , apparecchiare , ſaboravgljati , e ſa
boràviti , dimenticare , na-redivari , e nà-rediti , ordi .
nare ec . I terminati in iti all'infinito non banno nè !
presente , nè l'Imperferro dell'indicativo , non poten
dosi dire nig- pravim , io preparo >, nè na- pràvjah , io
>

preparava , da na- praviti , ma soltanto na - pràvgljam , e


na pravgljah da na -pravgliati. All'opposto il perfetto
remoto dell'indicativo si potrà avere in gljah, ed in
ih , cioè da ambedue le terminazioni dell'infinito, co
me : ſaboravgljah , e fàboravih , dimenticai , nà- pràvgij.
ah , e nà- pravih, preparai, e così dicasi degli altri.
>

Nuovamente al congiuntivo si possono avere due


diverse desinenze potendosi dire egualmente : dà já
nà- pràvgljam da nà-prèvgljati , o dà já nå- prāvim da
napraviti, conciossiacche io prepari , e così dica si degli
alt
ri .
Si avverta ancora , che i verbi terminati all'infiniro
in ovati , e derivanti per lo più dai nomi sostantivi ,
come , p . e.: pùtovati da pút , viaggiare , imenovati
da ime , nominare, flàmenovati da ſlamègne, segnare
ec. hanno il presente dell'indicativo in ujem , co
me pùtujem , imenujem , ſlåmenujem , e che molti al
>

tri hanno due terminazioni al presente dell'istesso in


dicativo , come pòd - pisciújem , o pòd- piscivam , na -rè-,
ſciujem , o na - réscivám , na- redjujém , e na-redivam .
196 Trattato Terzo .
solloscrivo , trincio , ordino , aj partenendo per ragione: 1

del lor presente alla prima, e seconda declinazione,


ed avendo all'infinito due terminazioni, cioè nà- rèſati
e pòd- pisati, o tà -reſc vati , e pòd - piscivati.
La conjugazione di questi verbi composti si riporta
tota mente , secondo la loro caratteristica della prima
persona del presente o in am , o in em , o in im , a
qualcheduna delle tre conjugazioni semplici .
Dei verbi frequentativi .

I verbi frequentativi, che si chiamano anche incon


tivi , e diminutivi , sono quei verbi , che significano
continuità di azione ; e pella lingua Illirica possono
aversi non solo dai verbi semplici , ma eziandio dai
com posti, come da pjevati , cantare, pjevakati , con.
tucchiare sotto voce , o seguitar a cantucchiare ; da sâr
kati , sorbire , pri -sarkivati , andar sorbendo , o bevendo
a sorsi ‫ ;و‬da ciniti, fare, cirūkati , andar facendo ; da
ſcivjeti, vivere , ſcivukati , campicchiare ec.
Crescono essi d'una sillaba all'infinito , che è per lo
più in ati , come da spáti sjāvati ; ed al presente han
no generalmente la terminazione in avam , o in ujem ,
come : slāvu in da spāati, doimo, spiēmglivam da spremi-
glivan , ripono , ſcivotujem da ſcivoiòvati , vivo ec.
Ma conviene poi saper adoperare tali verbi opportu.
namente, ossia distinguere l'azione perfetta dall'azicer
ne , che si continua, e si prosegue. Così dirò : ràghja
ti , e non ludili , se iniendo di parlar di donna , che
partorisce attualmente, e rodi:i, se parlo di chi già ha
parioriso . Nell'istessa goisa dirò narēditi se parlo di
chi ha già comandato, o comanda con azione assoluta,
e perfeita , e nà - reghvati , o nastèrijvati , se allodo a
>

chi va esercitando il comando con azione continuata .


Turtavia presso i Ragusei , che nel lor dialetto per
de Icezza di promurzia fanno grande uso dei nomi di
mimivi, non si csserva sempre , massime nel discor
so famigliare , esattamente questa regola rapporto a
>

qualche duno di questi verbi frequentativi, o diminutivi,


che soglionsi talora adoperare per sulo vezzo di lingua.
Della costruzione dei verbi attivi . 197

Della costruzione dei verbi attivi .

Per verbo attivo si dee intendere quel verbo , che si


gnifica azione, e che terminando alla prima persona del
presente dell'indicativo o in am , o in em , o in im col suo
participio unito al verbo biti, essere può farsi passivo ,
come gljùbim , amo , gljühjen -sam , sono amato , orém ,
>

aro , orán -sam , sono arato, ucim , insegno , ucén -sam ,


sono insegnato . Ogni verbo attivo, comegi si è detto,
vuole avanti di se un nominativo agente , ed un ac
cusativo paziente dopo ; e siccome, oltre l'accusativo ,
i verbi attivi possono ricevere dopo di se altri casi retii
da qualche preposizione espressa , e sottintesa ; così sarà
cosa ottima , perchè rischiarirà infinitamente la sintas
si Illirica , se si divideranno in tanie classi , o ordini ,
che abbraccino quei verbi attivi , che in fuori dell'ac
cusativo richieggono qualche altro fisso , e determinato .
Della costruzione del primo ordine degli attivi

Chiamo verbi del primo ordine degli artivi quei ver.


bi, che d' ordinario non hanno caso dopo di se , che
l'accusativo , come : dobri úcenīzi posciùju svoga na
ucitegija , i buoni scolari rispettano il loro precettore : isti
na omraſu po -ràghja, la verità apporta odio . Nel ri
portare i verbi le indichiamo la prima persona del
preſente , e del perfetto propinquo .
Alcuni verbi di questo ordine .

Glja biti, bim , bio- sam , Bòga, i iskârgnega , amar


>

Dio , ed il prossimo .
Ulei , fimam , eo -sam , svoje , prender il suo .
1

Hväliti , lim , lio- sam krepós, lodar là virtù .


ſcegljeti, lim , lio -sam , mír , desiderar la pace . 2

Bilti , biein , bio- sam , ikóga , batter uno .


Hùlit , lim , lio - sam . , ne- pravednike, biasimar sl?
ingiusti .
Nositi , sim , sio- sam , dârva , portare un legno .
n 3
198 Traliato Terzo .
Otvoriti , rinn , ricosam , vrata , aprire la porta . .

Sctiií , tiem , tio -san , pjesni, leggere canzoni .


>

Posctovati , tujem , tovao- sam , roditeglje , onorare


i genitori .
Teghnuti , ticem >, tèghnuo -sam ,, nebo , toccare il
cielo . 1

Sluſciti , ſcim , ſcio -sam , tkozi , servir alcuno .


Poinochi, agam , gao-jam , siromahe , ajutare i po
veri .
Dvoriti , rim , rio-sam , tkógi, adulare alcuno
Uſcivati, ivam , ao-sadi , kòje-gou dòbro , goder di
qualche bene , o qualche bune .
Pod fuifcdati, divam , dao -sam , ikóga, chiamar al
cuno fischiando .
ſaboraviti , avgljam , io- sam , tkóga , scordare uno ,
>

o diment icarsi d'uno .


>
Dòbro-htjeti, dòbro hóchja , dòbro. htio-sain , pria
teglje , voler bene agli amici ..
Braniti, nim , nio - san , dòbre , difendere i buoni .
Jabaviti , avgljam , vio-sam, o sabavşljati , avgljam ,
glivo-sam, djèzu occupare, o divertire i ragazzi .
O-próstiti , stiin , stio - sam , ikóga , lasciar libero
alcuno .
Mahari , maham , hao -sam , ikóga , far vento ad
alcuno .

Avvertimento .

1.9 Ai verbi attivi usano gi'Illirici di dare anche il


caso genitivo , allorchè i nomi sostantivi retti dai ver
bi attivi significano una parte , o qnantità di qualche
cosa , come : mojom scretom drūſieh hrànim , i odjé
vam , a spese mie mantengo , e vesto degli altri ;
Drifieh e genitivo , hranim ,eousepain e sono verbi
attivi . Né -gleda ona ... Sláta , snazhe , vjere , i ciásti .. lac
je ohòla , non ha riguardo ne all' oro , ne alla forzit ,
nè alla fede , nè all'onore ; tanto è superbi ; scto -sí
abjècdovo , che hai mangiato a pranzo ? cosovichjaa ,
dei tordi . Così si dirà : imam sinövar, ho dei figli ;
piem vino , bevo vino ; ijem kruha , lechje , grana sla
Della costruzione dei teibi attivi . 199
noga , lòva , mangio del pane , della lenticchia , dei ceci,
della cacciagione ; primam kgnìgaa , ricevo lettere ; nosiin
dârvaa , porto delle legna ec.
I Polacchi , come rilevo dalla Grammatica del Megu
gnien , fanno grande uso del genitivo coi verbi attivi ,
Nel dialetto Illirico, o Dalmato - Bosnese quando si par
la della cosa , o quantità in genere si dà loro l'accu
sativo , come: dàjumi kruh , vòilu ec. , dammi pane ,
acqua. Gl’Italiani nella lor lingua combinano colla co
struzione degl’illirici.
2. Inoltre varj verbi attivi di questo ordine , che
l'uso indicherà , hanno un altro accusativo di persona
Setto dalla preposizione ſa, come : kārati tkoga ſa ghre
scnika, ſa lúpeſcia ec . riprender uno per peccatore o per
ladro ; iſa- bràti ikoga ſa príategija , sceglier alcuno per
amico ; La costruzion degl' Italiani coinbina pure il
ciò coll' Illirica .
3.0 Fipalmente alcuni verbi di questo ordine possono
aver e l'accusativo co'la preposizione nà, o senza .
Quindi potrai dire mârſiet tkoga o nà ikoga, odiar uno. Sbor
moguchi siò nàogn mârſi, il poiente consiglio lo òdin
crudelmente, disse il Palmotta . Jèr ine sve mârje , ràf
mi tvoj ràf-govor , perchè.odiano tutte le altre cose ec
cetto il tuo discorso , disse il Mincetich . Ne- nāvidjet
ikóga , o nà tkóga , invidiar uno . .

Del secondo ordine degli attivi •


I verbi del secondo ordine degli attivi sono quelli ,
che, oltre il loro accusativo, ricevono il caso genitivo
colla preposizione od , s , is , ed ù , Eccone degli esem .
pi . Sūdz-isu- ga ó-slobodili òd smârti , i Giudici lo
6

hanno liberato dalla morte. Dighni , o bàbo , ono djète


>

s' súnza , ako hochiesc , da ne po-zârni , leva o ba


lia , quel ragazzo dal sole , se non vuoi che si anne
grisca. Né-chjù pusctiti , dà -te if- 1õtejcju iſ dòma
tvoga , non permetterò , che ti traggino per forza di
casa tua . Pitaj - mi prosciègne ù májhe , dimanda dal
.

la madre per me compatimento . Egli è poi impossibile


di poter indicare quali siano i verbi ; che vogliono il
Trattato Terzo .
geni'ivo con queste pre posizioni, essendo , per così dio
re , innumerabili . Gic va feró riflettere , che i verbi Illi.
rici di questo ordine corrispondono spesso a quei ver
bi Latini , che , olur l'accusitivo , hanno un ablativo
colla preposizione a , o ab ', .e , o ex , o a quei verbi
+

Italiani , i quali uniscono un ablativo reito dalla prepo


,

sizione da , o dal , o il genitivo colla preposizione di ,


ad un accusativo , come ora si vedrà dagli esempi .
Alcuni verbi con un accusativo , e colla preposizione
òd col genitivo .

Brāniii , nim , nio - sım , tkóga òd néopriategljaa ,


difender alcuno dai nemici .
Sà- cjūvati , uvam , uvao-sam , tkóga òd poghìbje ,
preservar alcuno del pericolo .
Obàliti, divam , o djujem , divao - sam tkóga òd
krivine , accusar uno di delitto .
Odri. sciti, scivam >, o scjujem , scjo-sam, ikóga od
grjéha , assolver uno dalla colpa .
O - sloboditi, dujein , o divam , io- sam , tkòga òd
dugūvaa , liberar alcuno dai debiti .
Alcuni verbi con un accusativo , e colla
preposizione s'col genitivo .
Sovratiti chiam , tio -sam ,> o od vârnuti , nem , nuo
2

sam , skóga s'dòbra pūta , disviar alcuno dal ret


to sentiero
? .
..
U br11, erem , brao- sam , zvjèchje s' stabra , rac
coglier fio i dallo stelo . 1

O -drjʻri, direni , dirao- sain , kòſcju s'vila , tor la


pelle da un bove .
Ujeti, iman , ec-sam , krùh s’tâi pèſe, pigliar pane
dalla tavola ,
Tjèrati, er m , erac-sam , kiscka s'kógc.god mjè
sta , cacciar il cane da qualche luogo .
S- n aknuti, knivam , kanc - sirm ,> på sten s' ruke , o
> 2

s' pârsta , levar l anello dalla mano , o dal dito .


Della costruzione dei verbi attivi . 200
Dighnuti , diſcem , nuo- sam , o slimiti , mam , mio .
sam , tkóga , s'vladagna , levar uno dal comando .
S kinuti, ivam , nuo-sam , klòbuk s'glave , levarsi il
cappello dal capo .
Alcuni verbi con un accusativo , e colla
preposizione if col genitivo .

15-vaditi , dim , dio -sam , mrèſce , illi vârsce is


morra , cavar le reti , o le nasse dal mare .
Prò- liti , ljevam , lio-sam , vino iſ gostàrize , ver
sar vino dalla caraffa .
if - vûchi, if - vlacim , cio- sam , màscia iſ stùpize, ca
var il sorcio dalla trappola .
1f-tjèrat , eram , erao -sam , tkóga iſ gdräa , cace
>
ciar alcuno di citld .
Pásctit , sctavam , sctio-sam , tkóga is tàmnize ,
lasciar uno libero dalla carcere .

Alcuni verbi con un accustivo , e colla


preposizione à col genitivo .

Jiimati , avam , ao -sam , sciò- god ù ikóga , pigliar


in imprestito qualche cosa da uno .
Pròsiti , sim , siosam , millosti ù kräglia , chieder
grazie dal Re .
Ciniti , nim , pio-sim , sctò.god u tkòga.god , far
>

unn cosa da uno .


Uciti , cim , cio-sam , kòju - god stvar ù ikóga , .
im
parar una cosa da uno .
O -sprēmiti, glivam , mio -sam , scto - god ù ikóga ,
riporre una cosa da uno . 2

ſà-loſciti , lagam , ſcio- sam , srebro w akòga , im


pegnar l'argenteria da alcuno .
Avvertimento .
0
1.° Si è già altrove insegnata la differenza, che pas
sa fra queste preposizioni, ed il loro vero uso. Talora
si può non adoperare la preposizione dd, come: o -da
lècio -sam -te flà , ti ho allontanato dal male ; if-bàvi:
202 Trattato Terzo .
li-su Pèira svakoga posla , hanno sbrigato Pietro dn ogni
affare . In tali casi si sonintende , massimamente se i
"verbi ne siano già composti . 3

2.° La preposizione ù coi verbi di questo ordine non


ha luogo, se non coi nomi propri, ed äppellativi d'uo.
mo , e di donna, e coi pronomi quando si riferiscono
>

a nomi propri, o appellativi d'uomo, o di donna .


Del terzo ordine degli altiti .
I verbi del terzo ordine degli attivi richieggono, ol
tre l'accusativo paziente , un darivo di rapporto, o re
lazione , e sono i verbi di dare , rendere , commette
re , o affidare, promettere , dichiarare , spiegare , rac
>

comandare , ricordare , dire ec. , come : iſ-recko -sam


ti moju míso , ti ho pienamente spiegato il mio pensie
re ; po-daj ovo priáteglima , dà questo agli amici .
alcuni verbi di questo ordine .
Datti , avan , daosam , sciò tkòmu , dare una co
sa ad uno .
Po - vratit, chjam , tio sam , dobro ime tkómu ;
restituire ad uno la buoni fame.
Do -pūscuit , sctujem , scijo - sam , koju stvar ikòmu,
1
permettere una cosa ad uno .
Obechjari , avam , chjao - sam , sctò-god tkómu , pro
> > >

mettere una cosa ad uno .


U- vjèriti , eram , rio-sam , cèsa.god tkómu , affi
>
dar una cosa ad uno .
Kāſati, ſcem , ſao-sam , sciò-god tkóma , mostrar
.

una cosa ad uno .


Isotomàciti , civam >, cio - san , svēto pismo tkómu '
interpretar la S. Scrittura ad uno .
Pri.porucivati , civam , cio - sam , koi pòso ikòmu ,
raccomandare un affare ad uno .
O- po -govoriti , varam , rio-sam , dòbrocinstvo tkó .
mu rinfacciare il benefizio ad uno .
Naimati , mavam , mao - sain , kùchju , básctinu tkó
mu , affittare una casa , un podere ad uno .
Napomenuti,, gnujem , nuo -sam , tkómu dârſcian
stvo svoje , ricordare ad uno il proprio dovere .
Della costruzione dei verbi attivi . 203
Jabaviti , vgljam , vio-sam , tkómu djella , i rjèci,
>

criticar i fatti , e le parole ad uno .


ſa povidjet, vjedam , dio-sani , sciò -goil ikómu , co
mandare una cosa ad uno .
ſa- kräliti, chivam , tio sam , pomoch ikómu , im
pedir l'ajuto ad alcuno .
Na-ſvati , ivam , ao-sain , ikómu dòbro jùtro , dar
il buon mattino ad uno .
Slūſciti, ſcim , ſcio.sam , vino ikómu , dar da be
ver vino ad alcuno .
Cestitati , cestitam , tao.sam , tkómu nòvo godi
scle , augurar ad uno l'anno nuovo .
Ufrokovati, kujem , kao-sam ; ofiòciti , cim , cio-.
>

sam ; sivärati , aram , rao sam ; rāghjati , ghjam,


khjao -sam ; do râdiri , ghivam , dio-sam , sctetu ,
>

illi kõris ikómu, cagionare , o apportare danno


o utile ad alcuno . !
Nösiti , sim sio- sam , Oo dårfcjati, fcim , ſcjo-sam
gljubav ikómu , portare amore ad alcuno ,
Avvertimento ,
1. Possono forse in qua che modo appartenere a que.
sio ordine anche tutti quei verbi attivi , i quali , oltre
>

il loro accusativo paziente , hango un dativo retto dal.


la preposizione k', ed è ; quella,, che accompagna ?
verbi di moto , e questa quelli di stato . Fra i verbi
cot k' vi è , p . e. , pri- tēghnuti sciò-god k sebi , tirar
a se una cosa ; dâriciàti k sebi , lūke , tener le mani
a ' se ; potējati tkóga k' sèbi attrarre qualcheduno o
se ; pri-maknuti ruku k' òghnu , avvicinar la mano al
fuoco ; privèsti , o skiuniti k' cemu sciò-god , accostare
unii cosa ad un altra . Fra i verbi coll ' ò vi sono, p. e. ,
pisati , o govoriti sciò god ò lomu , scrivere , o dire
una cosa intorno ad uno; spòvidjeti kòju stvar ò kò.
inu , raccontare , o esporre una cosa intorno ad uno ec .
>
Questi verbi però , che hanno la preposizione è , si
adopranoiti per lo più senza accusaetivo , come : fbòriti ,
o besjed ò kòjoj stvari , parlar di una cosa ; govo .
riti ò mnòſieh stvarii , discorrere di molte cose, come ves
dremo altrove .
204 Traitato Terzo .
2. Si noti , che alcuni verbi di questo ordine , ol-.
tre il lor accusativo , e dativo , hanno talora un altro

accurativo colla preposizione là, coine : scjapi ti , o


pri - scjapiàti sciò tkóinu nà ùho , dir una cosa pian
piano all'orecchio ad alcuno ; avit sciò ikómu na rú
ku , mettere qualche cosa sulle mino ad uno ; priljè
piti sctò tkómu nà òkko , attaccare all'occhio qualche
cosa ad alcuno ,

Del quarto ordine degli attivi .

Questo ordine di verbi è alquanto intrigato , e diffi


colioso ; mentre alcuni , oltre il loro accusativo pazien
ricevono le pr+ posizioni nà , ed ù ora coll' accusa
>

livo , se i verbi sono di moto , ed or col dativo , se i


verbi sono di stato . Inoltre vari richieggono la prepo
sizione ſi coll'accusativo . Li divideremo in tre clas
si , ognuna delle quali rischiareremo con un avverti
olento . Ecco intanto come si costruiscono quelli col
nà . Nà gnega naslòni , ako hòchjesc dà - ti- je sciò vâr
.

Jo o- pravgljeno , se vuoi qualche cosa di ben fatto , ap


poggiala a costui ,
Alcuni verbi di questo ordine col nà .

Svati , fovem , ſvao -sam , skóga na rūcjak , nà c


bjèd , nà ùfcinı , nà vecèru , invitar alcuno a col
lazione , al desinare , a merenda , a cena .
Pūscrit , üsctain, tio- sain , koi poso nà ikóga , ria
mettere un affare ad alcuno .
U-spēti , pignem ,> pro -sam , uf- visiti , sivam , sio
sam , o uſ. i ghnuti, diſcem , nuo-sam , nà pri
stoglje , nà nebesa ikóga -god, innlzare alcuno
al trono , al cielo .
Datti , avam , dao -sain , sctò - god na ſnagne ,, dar a
sapere , o far sapere qualche cosa .
Slaviti , gijam , vio- sam , ruke nå ikóga , metier le
mini ad tosso at alcuno .
U- listi , ljevam , lio - sam , vòdu nà cesa-god , ver
sar acqua sopra qualche cosa .
Della costruzione dei verbi attivi . 205
Po - nùkati, ivam , kao-sain , ikóga na sctò , istigami
re alcuno a qualche cosa .
Primiti , mam , mio sam , ikoga na goſbu . riceve
re alcuno al convilo .
Na pârtiti , ivam, tio sam , sctò- god nà tkòga , ad
dossare una colpa sopra alcuno .
Ganuti , ivam , nuo-sam , tkoga na bolès , muovere
alcuno al dolore .
1
Vēſati , o pri-leati, ſcivam , ſao-sam , tkòga na
kairu , metter alcuno alla berlina .
Nositi , im , sio-sam , nosná tkóga il alzar naso con
tro uno , ossia guardarlo di mal occhio .
Na-taknuti . ricem , nuo- sam , pracichja , illi kokosc
nà raſciagni infilzare allo spiedo un porchetto ,
una gallina .
Objesiti, sivam , sio sam , sciògod na cjàvo , a !tac
>

care una cosa al chiodo .

Avvertimento ,

Rapporto ai verbi di stato , che vogliono la stessa


preposizione n . col dativo , bastino i seguenti esempi :
Nosim pârsten nå ruzi , o rå pârstu porto l'anello in
dito ; uf«dârſcim glavu nà rūzi, sostengo il capo sulla
mano ; imam mác nà hedri, ho la scimilarro al fianco :
sūscim slane jesìke na dimu , i smokve na sunzu , secco
al fumo le lingue salate ,ed i fichi al sole ec.
Dei verbi di questo ordine coll' ù .
Ecco come i verbi di questo ordine si costruiscono
colla preposizione ù collaccusativo : kad Augustulo ,
na- pokogni samòvladalaz òd Latinskoga pristosglja pù.
sctj ( vàjmeh ) inosuàniem Nè-vjérnizim u ruke prì.
ljèpi ures od svjeta , ió jèst pravó- vjernu Italiu . quana
do Augustolo ultimo Imperatore del soglio Latino abban,
donò ( oimé ! ) nelle mani dei Barbari Infedeli il
bellissimo ornamento del mondo 3 cioè la vero - cer.
206 Trattato Terzo .
dente Italia , disse il Giorgi . Questi verbi hanno la si
gnificazione di moto .
Alcuni verbi di questo ordine .

U -lóſciti, agam , ſcio.sam , dò- hodke ù pómoch


ubòsctva , applicare le rendite in ajuto dei poveri .
O-sùditi , djujem , dio- sam , ikòga ù blago , iù dò
bra , sentenziare alcuno sul tesoro , e sui beni .
Piti , piem , pio.sam , vino ù cigovo ſdravglie , ber
vino alla salute di uno .
Datti, dajem , o davam >, o úset , gliem , eo- sam , ù
fàjam sctò-god , dare > o prendere qualche cosa in
prestito .
Slofciti, slagam , fcio-scam , besjéda à pjesan , com
porre un discorso ir verso .

Avvertimento ,

1. Coi verbi attivi di stato l'ù cosi si costruisce col


dativo : imam -le à sàrzu , ti tengo nel cuore ; cuvam
pièntfe à skrigniy conservo i denari nello scrigno ;
mòliin Boga ·ù zârkvi , prego Dio nella chiesa ec. Al plur
Tale l' ù ricerca l'ablativo secondo , come : pasem ov
ze , i vòlove ù livadah , pascolo le pecore, ed i bovi nei
prati .
2. Si dà a qualche verbo attivo di questo ordine
l'accusativo anche colla preposizione è , come : objè
siti sciò -godó mir ò vrit ,attaccare , o appendere una cosa
al muro , al collo . Parleremo altrove dei verbi che
vogliono la preposizione ò .
3." Iotanto per non confondere il nà , coll'ù , e via
ceversa , si osservi, che coi verbi attivi siano , o di
moto , o di stato , si potrà indistintamente adoprare
l'una , o l'altra , quando il nome , che essi reggono ,
non avrà il senso di dentro . addentro , internamente
come : já-sam dào moje pjesni na svjetlos >
o ù
svjetlos , ho dato i miei versi in luce , o alla luce ;
pio - sam vàoa ù , o på tvoje sdravglie , ho bevuto vino
Della costruzione dei verbi attivi i 207
alla tua saiute ec ; prímiti sctò nà dòbro , ù ſlo , o
na slò ( si dice pure là dòbro , ſi Tio ), ricevere: qual
che cosa in buona , o cattiva parte ec. In questo ca
so , ed altri simili si potrà dire ù , o nà , perchè non
vi è idea di cosa interna . All'opposto dirò : stàvit
chju - ui já paméi ù gliva , imat- chja -te svegh ù sîr
ZU , ti metterò io giudizio in capo , ti avrò sempre nel
cuore , e non ndoglàvu , nà sàrzu , perchè quì , come
in mille altri casi , trattasi di cosa interna .
Cosi pore dirò : af-årfcim glavu na rozi, sostengo
ad una mano la testa , e non ù rúzi , perchè quì il
senso non è , che la testa sia dentro la mino , ma so
lo ad essa appoggiata ; imam pricizu ù roli , o na rū
zi , tengo un uccelletto in mano , cioè dentro la mano
>

ovvero sopra la mino , secondo il senso , in cui si


parla . Si osservi in fine, che si trova nei buoni au
iori jāk rà sârzu ', slàb nà sàrzu , slab nà nagami ; ma
che in questo senso il nå significa di , cioè uomo di
coraggio , uomo di niun coraggio , debole di piedi .

Dei verbi di questo ordine colla preposizione fà.


I verbi attivi , che , oltre il loro accusativo paziena
te , ne hanno un altro reito dalla preposizione fà, per ,
sono in gran numero , e così si costruiscono; sciò hòa
chjesc ti od mene ? cèmu -li ojímgljesc brinuchje fà
posle moje ? che pretendi tu da me ? perche ti pigti
briga per gli affari miei ? Gl’Italiani hanno pure una
tal costruzione , come ora meglio appard rdegli be
sempi ,
Alcuni verbi di questo ordine col fa ,
Oosúditi , djujem , o divam , dio -sam , tkógaf
koja krivino, sentenziare alcuno per qualche man
canza .

Vòditi , dim dio -sam , tkóga fà nos , fà ruku


menar uno pel naso , o per la mano .
U bitit , tam , tio - sam , ikóga ſà kòse, prender uno
>

pei capelli , .
208 Trattato Terzo
Imàti , mam , mao - sam , pomgnu ſa koju stvar ,
>

arer curn di qualche cosa .


Vjencjati , av.m , ao-samr, ikóga sa koju , o koju
fa tkóga , unire in matrimonio qunlcheduno con
una , o qualchetune con uno .
Na , itin, njuj in , o tivam , tjo-sam , ikóga ſà
>

sluzu , collocare uno per servitore .


: 0O -frèniti, jcenil nivam , 11059m , " tkóga fà
o nivam
jcenim .,, 0
koju god , ammogliare,uno per qualcheduna .
Prositi , sim , sic - un , sciò- god ſà ikóga , chiede
>

re qualche cosa per alcuno .


Il -vèsti, il vodim , to-sam , o : do- ſvati, ivam, vao
1
sam , tkóga fà svjedoka , citare uno per testi
monio

Avvertimento

0
1.° I verbi rjeti , o govoriti , dire , cjùti , sentire ;
pisati , scrivere , e fnati, sapere , oltre il loro accusa
>

tivo paziente , ne hinno un altro retto dalla preposi


zione ſà , cogne : sciò- su rekli, o govorili , cjuli , pi
sali , i quali ſà tvoga bràtia ? cosa hanno detto, sen
tito , scritto , e saputo del tuo fratello ? Volgarmente
si dice od jn vece di fà ; ma contro le regole della
buona sintassi lllirica .
2. Alcuni verbi in vece della preposizione ſà coll'
accusativo possono avere la preposizione s'coll’ablari
vo, quindi poirai dire: udàtti kchjer fà ikóga , o so
ikoim , maritar una figliuola per uno , o con uno ; Om
ſcèniti tkóga ſa tkóju , o s'ikojóm , ammogliare. alcu
no per una , 0 con una .
3. I verbi pitat , iskat, e poslat hanno spesso un
secondo accusati vo'col ſà , tralasciandosi il primo, co.
>


me : svegh já pitam fà bratia , sempre m'informo del
.

fratello ; , iskali-ssà sebe, hanno cercato di te , o si


sono di le informati; Poslali.su ſà Petra ( si dice pure
pò coll'accusativo con questo verbo ), hanno i'spedito
cercare , oa chiamar Pietro .
4." Talora qualche verbo accoppia nel tempo stesso
la preposizione fà , e nà con due accusativi , oltre il
Della costruzione dei verbi attivi . 209
solito accusativo proprio del verbo antivo , come : 0 - sū
diti tkoga nà sinit, na vèslo , mà mukke jà va|- bójstvo ,
i là lupèsctinu , condannare alcuno alla morte , alla ga
lera , ai tormenti per assassinio , e per furto ,
Del quinto ordine degli attivi .

Il quinto ordine degli attivi abbraccia soltanto il


verbo ucini , insegnare , coi suoi composti , e il verbo
pitat altresì coi suoi derivati , i quali vogliono due ac
casativi senza alcuna preposizione , uno di persona ,> e
l'altro di cosa , come: éto u snu pri-kaſviva- se gnè
ziem òd gnih svēti Benedik , tér -ib ùci sve sctò por
>

trebno biasce zjèch sutráscgvega sa-ſidagna , ecco , che


in sonno apparisce ad alcuni di loro s. Benedetto , ed in
segna loro quanto era necessario per la fabbrica , che
doveasi incominciare l'indomani , disse il Giorgi . Jesu.
.

li-te ùcili istine od Boscije vjerre , i ni na -redbe àd


Zarkve svére ? ti hanno insegnato le verità della divina
fede , ed i comandamenti della santa Chiesa ? Trie »n-je
>

date od -úcim svaku ne- orednost, i svako ſo diello , é


>

d'uopo , che ti disinsegni ogni scompostezza >, ed ogni


cattiva azione. Tu - sam - ga vèch odúcio , ormai da ciò
>

l'ho disavvezzato . To-me ne pitaj , di ciò non tin


.

formar da me ; gnega u • pitaj , domandalo a lui .


Alcuni verbi di questo ordine .

Uciti , cim , ciò- sam , djèzu u - gljùdne kgnighe , in.


segnar le belle lettere ai giovani,
Na-úciti, cim , cio-sam , tkóga kói.god fanāt , in
se’nar ad uno qualche arte .
Po - úciti , cim , cio- sam , koju stvär tkóga, insegnar
>

un poco ad uno qualche cosa .


Pro- úcili , civam , cio- sam , sciò.god tkóga , comin.
ciar ad insegnare una cosa ad uno . .

Do- úciti , cim , cio - sam , tkóga kời god jeſik , finir
9

d'insegnare una lingua ad uno .


Odbúciti, cim , cio - sam , tkóga grobe, rjèci ,
>
disava
vezzar uno dul dire callide parole ,
210 Trattato Terzo ,
Pitat , o 1.pirat , ram , tao-sam , scto.god tkóga,
> >

informarsi d'una cosa da uno .


Avvertimento
1.° Il verbo odaúciti , che significa sempre far per
dere ad uno qualche costame , o abito cattivo , osasi
più coinunemente col genitivo colla preposizione òd ,
coine : 0.1-úcio - sam ucenike mòje od svåkieh nèaskla
Jnosti, i òd flièh iſ-glédaa , Ito fatto , che i miei scom
Tari lascino ogni inciviltà , e cattivo esempio . .

2.° Il verbo pitat, ed lapitat appartengono ancora


ad altri ordini , dicendosi : picat scto- gou , chieder qual.
che cosa ; pitat scto ù tkògi, o ſà tkóga, chieder und
I COSC da uno , o per alcuno .

Del sesto ordine degli attivi .

I verbi del sesto ordine degli attivi , in fuori del


loro accusativo paziente , ricevono un ablativo senza
>

preposizione , e sono i verbi di empire , dotare , ador


>

ware , abbellire , accusare , rimproverare , coprire , a


spergere , vestire , caricare ec. Eccone degli esempi .
Bistrom vodom , i mäkom jèdan Satan svd nà -pùnni
ſi úmit drúfcbi nòghe grõne, empi di chiara , é te
pida acqur un bacile d'oro per lavare con essa i piedi
alla compagnia (degli ospiti) . Raſborstvom -me- je Bögh
jòsc na - dūrio , dòbro òd flà dà raſa -biram , Dio mi
ha ancor fornito d'intelletto per distinguere il bene dal
male . Pórobom , i slavno- dobitjem Scipiünisu ròdno
mjesto na - kitili , gli Scipioni hanno decorata la lor pe
tria di nemiche spoglie , e di trionfi .
Alcuni verbi di questo ordine .

Nà-ponniti , gnojem , o ugnan ) , nio-sam , tkóga


bogastvima , ricolmar uno di ricchezze .
Nakititi,
- jujem , tìo -sam , o uresiti , scjujem ,
siosam , neovjèstu bisérom i krúnizom zvje.
3

tnom , ornar la sposa di un vezzo di perle , ed'


una corona di fiori .
Della costruzione dei torbi allivi . 211

Ob.däriti , ivam , rio -sam , na- djeliti , glivam , lio .


sam , thóga ciem , regalar uno di qualche cos .
O-bogatiti , tim , tio-sam , Slovinski jefik nòvieni
>

Tiscima , arricc hire la lingua Illirica di nuove


parole .
Uj.in'nòſcili , aſciain , ſcio- sam , ikóga bogastvom ,
>

ingrandir uno colle ricchezze ..


Oobremeniti , ivam , nic.sam , lūk , zarinom , ca.
ricur il popolo di drizj
Nà-kârziui, kârzam , kârzao-sam , brül fciliom ,
> >

caricar la barca di grino .


Rastaviti , avgljam , vio-sam , o ubiliui , glivam , 0

gijnjem , ikóga srebróm , imágnem


> ec. ,, privar
uno dell' argentario , dell'avere .
Obuchii oblacim , cio-sam ,> o odjavati , jevam ,
vao - sam , ikóga haglinam , grimiſom , ec . , vestir
>

uno degli abiti , di porpora .


Nà - poiti , pajam , io -sam , ikóga drjemkom , dar
l'oppio ad alcuno .
Pò- liti, jevam , evo- sam , koju- god stvar vòdcm ,
bagnar una cosa di acqua .
Po - sipati, ipam , o ipgljem , pao- sam , o posúti ,
2

ipgliem , suo-sam , tkóga ſcitom 1 , i zvjèchjem ,


o kojú-zod stvar sòlim , paprom , vòdóm , spar .
gere sopra alcuno , del grano , e dei fiori, o as
pergere una cosa di sale , pepe , acqua .
Po -kriti, ivam , krio-sam , tkóga kojóm.god stvari ,
coprire uno di qualche cosa .
Po- kròpiti , krapam , pio- sam , gróbove blagosòvjr.
nom vodom , asperger le sepolture di acqua saniu .
O-diciti , cjùjem , civam , cio-sam , tkóga dikami ,
dostojanstvim , imenom ,> pri -stogliem ec. , onorar
alcuno di lodi , di dignità , di titolo , di trono .
Obàditi , divam , dic-sam , ikóga glavnom krivi
>

nom , accusar uno di capital delitto .


O.kriviti, glivam , vio- sam , tkóga lupesctinom ,
far alcuno reo di ladroneccio .
Prikòriti , karam , ivam , o rio -sam , tkóga laſcim ,
rimproverare un , di bugia .
i
IZ Trattato Terzo .

Avvertimento .

Possono pure forse non impropriamente ascriversi a


questo ordine parecchi altri verbi , i quali , oitre il lo
ro accusativo paziente , hanno un ablativo d'instru
mellto , modo , o maniera retto dalla preposizione so
ora espressa , ed or sottintesa , come : tvoriti sctó-god
s ' hitrinom , far qualche cosa con maestrin ; trajati dan.
ke s' vesēgijom , i s' ràdosti , passore i giorni con alle
gria , e gioju ; po- sjechi, sctó.god sjekirom , illi no
ſcem , tagliar qualche cosa colla scure , o col coltello ;
O-strichi sció nöſcizam , tagliar qualche cosa colle for
bici ; pro- bosti tkóga kopgijèm , macem , sàbgljóm , tra
passar uno colla lancia , colla spada , colla scrabla .

Del settimo ordine degli attivi .

Questo ordine abbraccia alcuni verbi , che vogliono


>

un accusativo di persona , ed un ablativo , che chia


werei di prerogativa , cioè di signoria , di coinando ,
di titolo ec. Eccone la costruzione, Né-obechjāva ,
daga hòchje Gospodarom uciniti jednoga samoga gra
da , nù ec. , non gli promette , che lo fard signore di u
na sola città , ma ec. , disse il Dellabella .
Sudjèno-je ovako ,
Dobhnikom da-te vidim , cosi e decretato , che ti
veda vincitore , disse il Gundula . Kako-chjesc -inu ime
nadjèsti ? qual nome gl' imporrai ? na -ſva -chjo -ga Pè
trom , iili Pavlom , lo chiamerà Pietro , o Paolo . Nei
quali esempi si vede , che i sosiantivi Gospodārom ,
Dobitnikom , Petrom non si accordano , come si farèb .
be nelle altre lingue , cogli accusativi di persona , ma
che sono posti in ablativo .
Alcuni verbi di questo ordine .
Nà-fvati , na- fivam , o nàolivgljem , o prò- fvati , iv
gljem , ſvao-sam , ikóga Pèirom , Pavlom ec., chiumar
uno Pietro , Paulo ; Svati ikóga oyzom , kūnom , chia
Della costruzione dei verbi attivi . 213
mar una pecora , volp?; ſovem Bóga ozem moiein ,
chiamo Dio padre mio .
Ni rechi, na rjezam , na -rekao - sam ; o krūniti, nim ,
>

nio - sam , ikóga Krāzljem , illi tkója Kraglizom , proclaa


mare , incoronare alcuno Re , od alcuna Regino ..
V.ciniti , nim ,110 -sam >,ikóga Kr gljem , Misnikom ,
o . Pomsveritegljóin , Plemichjem , o Vlastelinom ; Pa
chjaninom , Vojvodom ec , crear uno Re, o farlo Re ,
9

Sacerdote, Nobile , Cittadino , Capitano .


Rē titi , dim , dio -sam , tkóga misnikom , dar l'or
.

dine ad alcuno .
Glasiti , sim , sjo-san , tkóga Dòbytnikom , procla
már uno , Vincitone .
Uciniti ikó : a - dionikom od scià , olli ù cemugod ,
far uno partecipe d' una cosa .
Ufcivati , ( civam , vao - sam ', ikóga priàlegljóm ,
goder dell' amicizia di uno .
Avvertimento .

1.° Il nome , che abbiamo veduto in ablativo , tro


vasi pure presso buoni scrittori posto in accusativo sen .
za preposizione , o colla preposizione fà , come : uci
>

niti , o -kruniti ec. ikóga Kraglja, o là Kräglia, fare , o


incoronare uno Re , o per Re ec .
2 ° Coi verbi passivi, e reciproci , dei quali parlere.
mo or ora , tali nomi di prerogativa si mettono o in
nominativo , o in ablativo, come : biti-chje ſvãn o Petar, o
Petrom , sarà chiamato Pietro ; er serie n -cinio sín Bó
fcii , perchè si fece ' figliuolo di Dio , disse l'antico tra
duttore della S. Serittura ; objętam toj Bògu , tvoj
chjo -se slūga ſvát, lo prometto a Dio , mi chiamerd tup
servitore", disse il Mincelich ; kafatase Krägliem ,
$

Kragh , junakom ", o junák , mostrarsi Re 2, uomo di da


lore , o eroe . Prie obràfcja-se , i pri- svara
Prizom , fvjeri , dúbom , siinoma, si tra
>

sforma in uccello , o si fa uccello , fiera , albero , sasso ,


disse il Gondola .

0
3
214 Trattato Terzo ,

Della costruzione dei verbi passivi .

I verbi passivi richieggono un nominativo , ed un


genitivo colla preposizione òl , come: ti si òd mene
gljubjen , tu sei da me amato ; on bi hvägljen >, ogli
fu lodato . Il noininativo , il genitivo , e la preposizio
.

ne od possono essere sottintesi .


Il verbo passivo Illirico prende talora il singi ficato
di verbo impersonale , ed allora si adopra soltanto, in
terza persona colla particella se , come: gljubj- se , si
ama , ſcive.se , si vive ec. Anche in questo sensa può
>

spesso avere un nominativo , ed un genitivo colla pre


posizione òd , come: àd mnòfieh gliudii krè post- je hva.
gliena ; nù òd mallieh sljedi- se ; ovvero àd mnàſieh'glindii
kreposs.jehvagljena : nù òd mållieh sljeghajena , la virtù
lodasi, o è da molti lodata ; ma seguesi , o da pochi à
seguita ; pro-vòdi- se trudan ſcivot , si mena una vita la
boriosa ; koliko-su vechje pite, vòdeosu vechje fcjus
djene, le acque quanto più si bevono , tanto più sono
desiderate .
Finalmente i verbi passivi possono avere qualunque pre
posizione di moto , o stato , come già si è accennato , dar
ve si è favellato dei participi riguardati coine aggettivi .
Dolla costruzione dei verbi neutri .

Della lor divisione , e sintassi in generale .


I verbi neutri Mirici dividonsi in assoluti , e reci
proci . Gli assoluti , quanto alla loro coniugazione, so
no compresi , secondo la diversa ierminazione della
prima persona del presente , sotto voa delle tre conjua
gazioni degli attivi , come : sjati , risplendere , sjam ,
risplendo , simile alla priina ; pri-staii , fermarsi , prio
>

stajem , mi fermo , simile alla seconda ; hoditi , anda


r@ , hodim , vadu , simile alla terza . Quindi essi di
stinguonsi dagli attivi soltanto pel loro significato .
I verbi neatri reciproci , che a tenor della termina.
zione della prima persona del lor presente si conjuga.
Della costruzione dei verbi néutri .
no 'anche essi a guisa degli ulivi, come, p. e , iá - se
2

kiàgnam , o klagnám -se , io m’inchino , come imam ;


3

smiem -se , o já se smiem , io rido , come òrem ; slu


fuim- se , ó ja se slūſcim , io mi servo , come ucim ,
>

prendono in ogni tempo , ed in tutte le persone la


particola se , la quale può riguardarsi come accusativo
sin copato del pronome reciproco sèbe .
I verbi neutri , o assoluri , o reciproci hanno in no
minativo Espresso , o souinteso , ed alcuni ne hanno
due , come: svud -se Bogh ná-hodi, Dio si trova da per
tutto ; Bogh jest pocetak , i svârha od svega , Dio è il
principio , ed il fine di ogni cosa .
Fra i verbi neutri alcuni vogliono un caso , ed alcu .
ni un altro ; altri sono verbi di stato , e altri di moro ;
alcuni infine richieggono delle preposizioni col caso ,
che esse reggono , ed altri si usano senza . Se la divisio
ne , che ora ne andremo seguendo , non soddisfarà appie
no gli accigliati Aristarchi Illirici , non sarà perciò me
no naturale , e semplice , mero utile , e vantaggiosa .
Della costruzione del verbo sosiantivo biti .

Il verbo biti , essere può riguardarsi come neutro , edim


personale . La di lui sintassi sommamente difficile, perchè
soggetta a molte variazioni , si merita d'esser considerata a
parte , e dee precedere quella d'ogni altro verbo neutro , ed
impersonale . Si noti adunque . 1. ° Può avere o un sol no
.

minativo , come : Nà nèbū-je sladoś samo ,


Ka-e nad slastim iniem krúnna , nelcielo sol
tanto vi è una dolcezza, che è la corona di tutte le al.
tre dolcezze, disse il Giorgi ; o due, come : Boghje sve.
mogúch , Dio è onnipotente ; Gicerón bi veliki Mūdro
ſnanaz , Cicerone fu un gran Savio .
2. Se gli dà il genitivo senza preposizione alcuna ,
ed ha diversi significati . Talora vuol dire esser proprio
d'uno , ossia esser dovere , uffizio , come : Besjedni
ka.je spåtno raſloſciti, proprio dell' oratore il ben
parlare ; mésctri- je dòbro ùciti , a učenika pò mgnivo
ga slùsciati , è dovere del maestro insegnar bene , ed
uffizio dello scolaro sentirlo attentamente Spesso

1
Trattato Terzo,
può reggere il genitivo , che fa le veci del nominativo
in ambedue i numeri , come : ni-je ikoga , kò. ni-je pòd
Japovjedi, non vi è alcuno, che non sia solo il comnium
do; je- li ikóga , vi è qualcuno ? J - li cjcvjeka mudrie
ga dò tebe , vi è uomo più siggio di te ? ni-je cjo
vjeka , koi, nieje fcène , koja, non vi è uomo , che ,
donna , che. Nel perfetto si adopra il participio neo
tro altresì col genitivo , come : dà nije bilo gliudii , dà
di-je bilo fceuaa , dârvaa ec. , se non vi fossero stati
uomini , donne , legna , ma sempre coila voce Deutra
del singolare .
In qnesio ultimo senso al verbo biti si sostituisce
pure il verbo imàti costruito parimente nell'istessa
guisa , cioè come impersonale. Quindi potrai dire : je
kruha , imali vina ?
ima-li kruha
li krùba , je-li vipa, oo ima-li
vi è , o avvi prine , vino , o del vino ? nioje kruha ,
ni- je vina, o nema kráha , neima vina , ni-je niecta ,
o neoma niscta , non vi è , 0 non s'ha pane , vino ,
non vi è , o non s'ha nulla ; ina gnèkien ,, köi,, vi
sono alcuni , che ; bilo je , o imàlc -je ondj mu - drieh
gljudii , i dòbrich fcénad ,> vi era , o si avea quivi dei
saggi uomini , è delle donne dabbene , Il verbo imal
in senso di essere può anche talora avere il nomina
tivo , come : ima jedan liècnik , koj - te ne - mochi asno
.

oſdravglia , avvi un medico , che facilmente risana queste


malattie . Finalınente imali significa ancora dovere , co
me : imam pochi , imam se vrachjat, debbo andarmene
devo ritornare .
3. Può avere on genitivo , ed un dattivo , come :
ovo -je meni òu cjàsti , i od koristi ; a tebi òd setète ,
i od pirkora, questa cosa è a me di onore , e di van.
taggio , ed a te di donno , e di disonore .
4. Nei seguenti ed in altri consimili casi ricercasi ,
che il participio passivo s'accordi col dativo di per.
so; a , come : meni-je drago hiij gjühjena od tebe,
mi è caro l'esser amato da te ; bògije. je biti progo
gnenu , nego pomillovanu , è meglio essere perseguitate ,
che accarezzato, boglje je biti ulogu so Apo:1610m ,
nego bògalu šo lakòmima > è meglio essere povero

cogli Apostoli , di quello , che . ricco cogli avari ,


Della costruzione dei verbi neutri : 217
disse il Dellab lla . Si può tinta via usare il participio
ancha in nominativo, e dire : boglic -je bit ubógh s'A
pustolom , nego bògat se lakòmiina .
5. ° Alle volte ricerca un accusativo di persona , co
me : skóga je igrat ? je - li mene , olli tebe ? a chi toc
ca giocare ? tocca a me, o l te ? gnèga-je , gna- je
>

tocca a lui , toccar lei . Un tale accusative di perso


ma col preterito im perfetto dell'indicativo , e col futu "
vo del congiuntivo cosi si adopra , ma soltanto ia sen
son gativo : kad mene nije bilo , kad tebe , kad gne
ga ,> kad nas , kad vas , kad gnìbi nije bilo , quando
to non era , tu non eri , colui non era , noi non era
vamo , voi non cravate , coloro non erano ; kàd mea
ne nè:budde , käd tebe, gnèga , pas , vas, gnih , Pèm .
?
tra ec . ne -budde 9 quando io non sard , tu non sa:
rai , colui, Pietro non sard , noi ec. NèSilo - je , e ne

budde si usa , dirò così , indeclinabilmente , ed un tal


modo di dire sa di quei remoti tempi , in cui la lin
gua Illirica con un sol tempo suppliva quasi a tutti
gli altri .
6. Abbiamo già alırove fatto osservare , e lo ricor
diamo qui di nuovo , che la voce neuita ovo , e tò di
tali pronomi col verbo bíti serve ' anche pei nomi di
genere mascolino , e feminino, come ovo.je mõj kògn,
questo è il mio cavallo , ovo je moja kàchja , questa
1

è la mia casa , e non ovi- je , ova - je .


7. Finalmente il verbo biti può avere qualanque
preposizione propria dei verbi di stato , comeora con.
sterà dai seguenti esempi. Coll' òd . Ti-si od raj.ve
chien moiel dragóstnikaa , tu sei wno dei miei più cao
ri ; i ja - sam od té misli , anche io sono di tal parere .
Coll'iſ . Oukle tako ranno ? jeda- li -si if grada ? donde
cosi di buon ora ? forse dalla cittd ? is grada -sam
sono dalla città , cioè vengo dalla citià . Col $ . Od
kle si? da dove vieni ? s bārda - sam , s' Lopuda ec. , so
no , ossia vengo dal monte , dall'isola di mezzo :
Collù . U ikóga- si bio ? Bio sam ù mésctra , ù scjava
za ec. , sono stato dal maestro ; dal sarlo . Negli ad
douli esempi sì usa di tralasciare il verbo , potendosi
sortintendere , come : odkle ? iſ gráda ; ù ikóga ? ù mè
218 Trattato Terzo :
sctra . Coll' ù col dativo . Onoje ù velikoj zjenni , eglt
è in gran riputazione ; ti- si meni ù paméti , ù sârzo,
mi sei a mente , mi stai a cuore ; iò-tije ù rüzi , ùu
tvojoj vlasti, ciò è in tua mano , in tuo potere . Col
Dà col dativo . Bio je na pârvomu mjestu , ha dvuto il
>

primo luogo . Col à coll'accusativo . Bil-chjésc-mi na


pomoch , mi sarai d'ajuto . Col ſa coll’ accusativo . Ti
ſoasc , dásam já bio ſa Pompeja , tu sai, che io era
del partito diPompeo ; ne brini-se , jà-chju fa tebe bit
ù svakieh Sgòdah , non ti pigliar pena , io sarò per
te , o a te favorevole in tutte le vicende ; lì-si fà svar
scta , illi fà nìscta , tu sei buono a tutto , o buono e
niente . In questo ultimo senso si dà pure al verbo bit
il dativo senza preposizione , come ti•si sva- remu ,
illi nì- cemu, seibuono a tutto , o a nulla . Coll’of coll'
accusativo . Nè-boj -se , jà-sam uſa - te , non temere, io
ti son favorevole , o parziale . Col s' coll'ablativo . Ni
jèsam s'gnime veliki priategl , non sono grande amico
con lui ; buddi svēgh sa -mnom , tientela sempre con
me , o assistimi sempre .
Del primo ordine dei verbi neutri.
I verbi neutri del primo ordine assoluri , ô tecipro
ci , di moto , o di stato hanno uno , o due nominativi ,
ed il genitivo colle preposizioni dd , if , s'; ed ù , a
tenor della diversa loro indole , e secondo il contesto
del discorso , come : nà të rjęci òd léda -sam -se já stvo .
tio , a tali parole mi feci di ghiaccio ; if- iscjo - je if ků.
chje , é sortito di casa ; dò -hòdi-li s brjēga ? viene dal
colle ? ù tkóga - chjesc pochi ? da chi andrai?
Alcuni verbi di questo ordine eoll' ad .
Ciniti.se , njm -se , nio-sam - se , o stvoriti se , stva:
ram-se , rio-sam -se , òd léda , òd mramora , far.
si di ghiaccio , di martho .
Uviati se , uviam-se , aviao- sam-se , òd bolesti , con.
torcersi pel dolore .
Poorèchi- se , poʻrjecem.se , po - rekao sam - se , od ko.
je stvari , disdirsi di una cosa .
Della costruzione dei verbi neutri . 219
U -spreghnuti, preſcem , u -spregnuo -sam , òd pripá
sti ( proprio degli animali ) adombrarsi pel ti
more . Us-biti- se od straha significa l'istesso.
Slàviti-se , o stavgljati - gp , aviam -se , o stavgljam
se ,, vio-sam -se od cesa-godi, ascorgersi d'una co
sa , o averne curg .
US-bjésniti-se , nujem -se , nio - sam -se, o of-igrati ,
igram , grao- sam , od radosti , non capire in se
per l'allegrezza . fa-trié priti, tim , tio - sam , od
>

vèseglia , giubbilare, o saltar per la gioja .


Târnuti, o u -târnuli , târnem , nuo sam , òd sirsha,
òd bolesti, istupidire , intorpidire pel timore , dal
dolore .
Cējnuti, nem , nno.sam , oil gljä bavi , od bolesti,
òd poſcjude, venir meno , o spasimare di aman
re , di doglia , di desiderio .
S- trēsti.se , O s- tresati-se , am -se , 20-sam.se , òd
straha , scuotersi dalla paura .
Dd - ràsijeti , astam , ao-sam , òd igre , abbandonar
il giuoco ; òd bata , crescere in età da non la
ver più paura del bastone .
Grohotati -se , hocem - se , tao - sam - se , òd smjeha ,
smascellarsi dalle risa . .

Bjèſciati
cuno ,
, ſcjm , Scio-sam
>
- , òd tkóga, sfuggire ale
Uklonili- se , uklagnam -se, nio -sam -se, òd fia , ale
>

lontanarsi dal male .


Do-misliti-se , scgljam-se , lio -sam --se, od koje-god
o

stvari , antivedere una cosa .


rumeniti-se
fa-arro , nivam -se , nio - sam --se , òd sráma ,
ssirsi per la vergogna .
VU - súdit -se , dim -se , dio-sam-se , o O0 - sloboditi- se
òd straha , liberarsi dal timore .
O -pârhnuti, nujem , nuo- sam , òd sanza , òd vjetra ,
esser abbrustolito dal sole , dal vento .
Mrjeti, mrem , mro -sam , o zārkari od gláda, mo
rir di fame .
Jabora viti-se, avgljam -se , ivo-sam - se , od tkóga :
dimenticarsi di alcuno ,
Od -hoditi , dim , dio-sam , o dechi , 0 - djelitise , o .
220 Trattato Terzo .
makondari, abbino
zjé.
dalec : ri.se , sa straniti-se , od-
pit-se od tkóga, o od koje god stvari ,
donare alcuno , a qualche affare , o allontanarsi ,
dividersi , appartarsi ec. da alcuno .
Avvertimento ,

1.° Dagli addotti esempi si raccoglie , che la prepo


sizione òd ora serve ai verbi di moto dal luogo , come :
bjèjcjati od skóga , allontanarsi da uno , ed ora ai
verbi di stato nel senso di a motivo >, o per cagione ,
come : mrjevi od gláda , morir percagione della fame .
Se si andrà con un tal principio , riuscirà molto fa
cite l'uso di questa preposizione rapporto a tanti al
iri verbi eutri , che la ricercano o nell'uno , o nell '
alıro dei due accennati sensi .
2. Spesse volte con alcuni verbi usasi di tralasciar
la , bastando il solo genitivo , come : hìat- se tkoga
god , attenersi , o attaccarsi ad uro ; primiti -sę grane
( si dice anche primiti se , o bìtati-se ſà granu ) , attac
carsi ad un ramo di albero ; dârfcjati se spasena svjet
ta , appigliarsi al consiglio più sano ; hititi- se , hvàti
ti se mácja , dar di piglio uha spada ; od - rèchi -se , o
od -vârchi- se zárkve svele, allontanarsi dalla „s. Chie .
sa , o farsi eretico ; od-rèchi- se darovaa , vládagna ec.
ricusar dei doni , deporre il comando , una carica ec .
3.° I seguenti verbi s'usano or, colla preposizione
öd , ed of senza : ad- hijati-se , od- bìti-se , O -dosiàti -se ,
0-staviti- se , od-baciti.se, od -metnutiese koga god pria
teglstva , posla, o ód kóga -god priateglstva , od på.
sla ec. , abbandonare un'amicizia , un' affare .
Vi sono ancora alcuni verbi neutri reciproci, cioè
colla particola se , i quali sono nel tempo stesso quasi
di significato ativo , che vonpo il genitivo affatto sen .
za preposizione , come : dobaviti se brane, i míra , >

proccacciarsi il vitto , e la pace ; nà-cekati-se skóga ,


aspettare molto alcuno ; na jest ose mesa , mongiar a
mzietà della carne ; nà-poiti- sę vina, bever sazie
tà del vino ; na -silit-se kruha , saziarsi di pane ; na.
gledat - se cesà- god , guardar q sazietà una cosa ; na
Della costruzione dei verbi neutri . ‫ܐܐܐ‬
vognati- se zvjechja , odorar fiori a sazietà ; na- slùsciat
.

se láſcií sentir molte bugiej nàlizat- se sctà - godi,


toccare a sizietà qualche cosa ; pri híui-se ikòga , attac
carsi ad uno ; pri-hiti- chju -se nòsa , glave , ti pigliere
pel naso , pel capo ; bojāti- se Bòga , temer Dio; na-ufci
vati -se cessa- gòdi , goder d sazietà di qualche cosa .
Verbi neutri colla preposizione.if..

I verbi neutri , che richieggono lapseposizione iſ ,


la quale , come altrove diremo , significa sempre da den
tro , dal di dentro , o dall'indentro di qualche cosa
sono per lo più i verbi di moto dal luogo , cioé i ver
bi di sortire , partire , andarsene , allontanarsi , sor
gere ec. , come: ghdjè-ti-e Gospár , dove è il tuo padro
ne ? neoſnam , iſiſcio.je iſ kùchje ,non lo so,eè sortito di
casa . Dissi per lo più ; mentre anche molti verbi neu
tri non di moto possono avere l'il col genitivo , pur
chè il verbo alludi a cosa , che succeda dentro , o . in
ternamente , come : is dubine sârza moga vàpim , o
ofdiscém , esclamo , o sospiro dal profondo del cuore.
Alcuni verli neutri colla preposizione if
col genitivo .
I'láſiti, sim , fio-sam , is tkóga- god mjésia , uscir
fuori di un luogo .
Iſáchi , iſ- hodim , iſ-isciao sam , if grāda, uscir
dalla città .
.

Dighràti - se , diſcem -se, .dighnuo-sam -se , if ròdne


dårſcjave , partirsi dalle natie terre ,
Oiìli , idem , otiscjao-sam ,o pochi , idem , posjao.
sam , o odachi , od -hòdim , odasciao - sam , od.
hoditi , dim , dio- sam , is kuchje , partirsene, o
>

andarsene di casa .
1 -jti, is- laſim , iſ-iscio- sam , if svakieb posalaa ,
1

uscir dall' impaccio d'ogni affare .


222 Trattato Terzo :
Il- vírati, rem , rao -sam ,, o techi , tecem , tekao
sam , o. if-tjézati, iſtjécem , tekao-sam , o if
hoditi, dim , dio -sam , scaturire , scorrere ; voda ,
jezer rjeka ec. iſvire , . o if-tièce, o ifhódi iſ
.

bârda , iſ planine , is vrella , l'acqua , il lago ,


>

il fiume scaturisce , ' o scorre dal monte , dalla


sorgente .
Vratiti -se , o po - vratiti -se , vràchjam - se , tio -sam
se , iſ grāda, iſ Mlètakaa , iſ lalie ec. ritornare
dalla città , da Venezia , dall' Italia .

Verbi neutri colla preposizione so

La preposizione s' si adopera coi verbi neurri e di


moto , e di stato ; ma essa non ha luogo , se non quan
do si parla di cosa esterna , ossia dal di sopra d'una
cosa , tutto all'apposto del senso della preposizione il ,
come si è detto poco anzi . Ah ne- srècjan ! põsi s'ko
gna , ah infelice ! sei caduto dal cavallo ; jeji- li vecero ,
avete cenato ? (ad-sam s’târpeſe , or ora mi son levele
>
da tavola . .

Alcuni verbi neutri colla preposizione s'


col genitivo .

Dò-bóditi , dim , dio-sam , s' briėga , venir dal


colle .
Pri- váliti-se ,' lim.se , liosam - se , s' máſghe , cader
dalla mula .
V -kinuti-se, divam -se , nuo-sam-se , s'dúba : cader
.

dall' albero .
ſáchi, ſa- hodim , dio-sam , s puta , uscir fuori di
strada .
Ukloniti- se , gnam - se , io - sam -se , s' pūta , ritirarsi
dal cammino .

Verbi neutri colla preposizione ù .

Anche la preposizione ù ha egualmente luogo coi


verbi di moto , e di stato , come : ù tkoga idesc ? idéin
Della costruzione dei verbi neutri . 223
ù majke , da chi ti porti ? vado dalla madre ; ù ikóga
stòi oni djerích ? ù Gospåra N. N .; a ona djevojka ?, ù
Dimanaa , da chi sia quel serti torello ? dal Sig: N. N .;
e quella serva ? dalle Monache.

Alcuni verbi neutri collo preposizione ù .

li , rochi , oiſti , dochodili ù ikóga , ù Petra, ù


Marie ec. andare , .o portarsi da uno , da Pietro ,
da Marin .
Vrachjati-se , o po-vratiti- se , chjam-se
chjam -se ,, tio - sam -se,
ù tkóga , ritornare da uno . .

Objedovati , dujem , dovo -sam ; vecerati , rivam ,


>

raó-sam : rucjati ,cjam , ciao- 3am ‫ ;ܪܐ‬oſcinati , nam ,


nao -sam ; spati , spim , spo - sam , ù tkòga , desi
nare , cenrre , far collazione , e merenda , e dormi
re da alcuno .
Ul-dati:se, o po úſ-datiese , dam -se , dao-sam-se ; ù
fati, am , ao sam , u-vjerovati.se , vjerujem se
?

vjerovao -sam - se , ù tkóga-god , confidare in al


>

cuno .

U -poſnàti -se, nam-se , no-smam -se , å ikoga , pia,


gliar uno per un altro , riconoscerlo con dubbio .
Avvertimento ,

Si avverta , che i verbi di moto non hanno la pre


posizione ù col genitivo, se non coi nomi animali,
non potendosi dire , p. e. , idém ù Rima , ù poglja ;
ma u Rim , ù poglje in accusativo , vado a Roma, va
do al piano , come noteremo al terzo ordine dei neu
tri . I nomi delle Chiese , quando si chiamano col nome
del Santo , a cui sono dedicate, coi verbi di moto ri
chieggono pure la preposizione ù o col genitivo , o
coll ' accusativo , ma colla terminazione del nomnie
nativo , trattandosi di noini mascolini . Idem rjét , O

cjùt Missu ù Gospe , o ù Gospu , vado a dire , o


sentire la Messa alla Madonna ; idem à Gospe , où
Gospu od Millosârdia , od Lúga , od Vòdize , ù svē,
toga Pèira' , où svēti Petar , ù svētoga Vlaha, o ú
224 Trattato Terzo .
svete Vlasi , ù svetoga Joſefa , où sveti Joſef, ù své
0

te Cattarine , où svētu Cautarinu ec. , mi porto alla


Madonna delle Grazie , del Bosco , dell ' Acqua , a
S. Pietro , a S. Biagio , a S. Giuseppe , a Santa Cattari
na .
Vi è tuttavia il nome inanimato come , dòma , che
unito ai verbi di noto vuole essere costruito col geni
tivo ,ma senza la preposizone ù , come: idémi doma ,
vado a casa ; poscjo - sam doma, sono andato a casa ,
>

vrachjamº se doma , ritorno a casa .


Del secondo ordine dei neutri .

I verbi di questo ordine vogliono il darivo ; altri


senza alcuna preposizione , come : na-mighiva -mi, i
glavom klima, dà u -muknein , mi accenna cogli occhi,
e colla testa, che raccia ; altri colla preposizione . k ',
come: imásc raliogh , alli nemoj-se na gnèga cuſciti,
ako utjece- se k
viscemu sudu , illi k viscemu pri- sto
gilu , hai ragione , ma non ti lagnare di lui , se appella,
Ossin se ricorre ai un tribunale superiore ; altri . colla

preposizione ù', come : put odiru , Joivu ù gioi, vivo


no nell'imboscate assassinando per istrada , disse il Gundu
la, ed altri in fine colla preposizione o , come : nè
>

mògu -se dostaviti , da po - tánko ne 4 - piscem ovdi sciò


ò blagósti Benediktovoj recce jedan od svetièh Otazaa, non
posso a meno di non scribere esattamente qui ciò , che
uno dei Santi Padri ha detto della , o sulla , o intorno
alla bontà di$ Benedetto , disse il Giorgi ,
Alcuni verbi neutri col drtivo senza
preposizione .

Na-mighnuti ,ujem , oivam , nuo-sam , o na-miga.


11 , o 13.inighn, vati tkóinu , far cenno cogli oc
chi ad alcuno
Mähati ; o ſa-măbnuti, hivam , hnuo-sam , tkómu ,
for cenno colla mano ad uno , che s' accosti.a. .

Iſ-jednaciti se , civam -se , cio-sam - se , tkóma , u


guagliare alcuno .
Della costruzione dei verbi neutri . 225
Pri - suditi , dim , dio- sam , o o.suditi ikómu giu
dicare alcuno , o sentenziarlo .
Nad-stà-ti, stajem , stao - sam , kòjoj dârſojavi, pre
siedere ad una provincia .
Pròvidjeti , o providjati , vidjam , vidio- sam , svje
tu , kuchi , aver cura del mondo , della casa .
Na-piti , piem , pio- sanı, ikómu , bere alla salute
>

di uno .
Na-stójati , stoim , stojo-sam , tkómu , interessarsi
per alcuno .
ſa- krātiti , chivam , tio- sam , o - prieciti -se, o prie
>

citi-se , civam-se , .cio-sam -se , braniti , o sa-hra


> >

niti , nim , nio- sam , protiviti-se , tivim-se , tivio


sam -se , tkóma , opporsi, o impedire ad uno ,
contrariarlo .
Od-govoriti , o od-govarati , varani , vorio- sam
tkóinu , corrispondere ad alcuno .
Dòbro -horiti , o hijeti tkómu , voler bene ad uno .
Nadàti--se ,, dam - se do-sam- se , ikómu , aspettar
uno ; nadám-se tebi , aspetto te ; padam -se sinâr.
ti , attendo la morte.
ſa- hvaliti , livam , lio-sam , o ſa-bvaglivati , glivam ,
>

glivo -sam , tkómu , ringraziar uno d'una cosa , o


per una cosa .
Slaſciii tkómu , servire alcuno .
Dvoriti , rim , o rivain , rio- sam , tkomu , adulare ,
corteggiare uno ; jà tebi ne -dvorim , non inten
do di farti corte .
3 Smía ti- se , smiem - se , io.sam - se , o tùgati-se , gam
se , ao - sam - se , tkòjoj stvari , ridersela di qual
che cosa .
Dàti -se
- , pri-dati- se , púsctiti -se , u -kloniti-se ed
u - klagnàti-se tkómu , cedere ad alcuno .
fa-dovógliti, jujem , o ivam , io- sam , o.o -duſciti
>

se tkómu , Bògu ec.; soddisfare ad alcuno , a


Dio ec.
Staviti - se , stavgliam -se >, vio-sam.se , cèma , accor
>

gersi di una cosa . .

Po - dòbriti '', ivam , jo-sam , ikómu , far bene nd


4

uno , ajutarlo ,
P.
Trattato Terzo :
Po-kloniti-se , agnam - se , klonio -sam -se , tkómu ;
inchir irsi ud uno , riverirlo .
Klágpat- se , oskuciti- se , civam - se , cio - sam -se ,
Bògu , inchinarsi Dio, adorarlo .
*
S -millovatiese ,> lujem-se , vao - samse , tkómu , aver
pielà di alcuno .
Dodíati, djevam , diaorsam , do -saditi , ghjujem ,
dio- sam , do-smardjeti , ghivam , dio -sam , do-la.
>

ſciti , ſcivam , fcio -sam , kómu , annojare al


cuno , essergli di fastidio .
Uf-rìghnuti-se , nojem -se , nuo sam- se , tkomo, rut
tare ad uno .
O - doljeti, ljevam , lio-jum , tkónu, sebi, svomu
>

sârzu , muzi , trüdu ec . , resister ad alcuno , a


se , al suo cuore , alla fatica .
Na - stojati kómu, nssistere alcuno .
Präsctati , sctam , prostio -sam ,> oprostiti , stim ,
stio - sam , ikóma , perdonare ad uno .
Pri-parūciti -se, civaan - se , rucio - sam -se moliti-se
Jim -se , lio -sam -se Bogo , priátegijem , raccoman
darsi a Dio , agli amici, o pregarli •
Javiti- se , augljam -se, avio -sam -se, tkómu, salutare
uno .

Uovjerovali-se , ujem- se , ao - sam -se , Bògu , legarsi


a Dio .
Kriviti.se , vim-se, vio-sam - se, ikómu, far le boce
caccie ad uno .
Pri-klonili-se , agnam-se , ao -sam - se , o pri-davatti
se vremenu , servire , o accomodarsi al tempo .
fabaviti, avgliam , vio -sam , o fabàvgljati , gliàm , ao
sam , o ſa-mjeriti , eram , rio- sam , o fa frjēti , o ſa
,

firati, irem, frio sam , o frao-samtkómu, illi cemu.


godi , criticare , o riprendere alcuno , o qualche cosa .
Oteti -se , otimgljem -se , Oreo-sam -se , kàjoj tuſi , 2

esimersi da qualche disgrazia -


Od- ârvati se , arvam -se , ao-sam - se , tkómu , lottar
con alcuno. Oni-su -se jedan drùgomu odvárvali ,
.

sono andati del paro nella lotta .


ſa-ſvifcdari, fcdivam , dao-sam , o ſa- hekatj ikó
>

mu , prender uno a fuschiile .


Della costruzione dei verbi neutri .
Prūditi , dim , dio -sam , ikómu , giovare ad alcuno.
>

Mraſiti-se ,o o -mraſiti-se, fim-se, ſia-sam- se , tkó


,

mu , venir in odio ad alcuno ,


Dugóvati , gujem , vao-sam ,
7 kòmo , esser debt :ore
>

ad alcuno
Prilikovati, kujem , kovao - sam , tkomu , rasson fi
gliarsi ad uno .
Ugoditi , aghjam , ao- sam , tùghjoj vogli , o pod
lofciti-sę tùghjèmu hoijegno, o pri-stati, o prie >

ghnúti- se cijoj vogli, adattarsi all' altrui volere.


O - svõlituse , chjujemose , tio -sam -se , ikómu , vena
dịcarsi di alcuno , ſoam kako -chim -vam -se o -sve
iti , so come vendicarmi di voi ; vârlo -sam -ti
se 0-svetio , mi son bravamente vendicato di te .
Bojati- se , boim - se , bojo - sam - se , prikoj , i būdoj
srèchi , temer la contraria , e crudele sorte .
>

Gospodovati , dojem , vao.sam , fèmgli, svjéta , co


mandar alla terra , al mondo .
Advertimento

1. Parecchi dei surriferiti verbi con diversa costru


zioneappartengono , come può vedersi, ad altri ordini .
$ 2. ° Il verbo ſa-hvaliti, o fashvaglivati, oltre il dati
vo , spesso porta seco la preposizione nà col dativo ,
se i nomi sono di numero singolare ; coll'ablarivo 2.°,
n
se sono plurali , come : fa - bvaglivam - ti na gljúbavi, na
dāru tvomu , ti ringrazio pel suo amore , pel tuo dono ;
Sahvaglivam -ti amillostièh , i mà darsh evoieh , il >

rendo grazie dei tuoi favori , € doni .


3 . Il verbo Gospodovali può ancora avere la pre
posizione nàd coll' ablativo, come: Bogh, koi nad ſein .
gliom gospodùje, Dio che comanda alla terra .
Alcuni verbi neutri calla preposizione
col dativo .

Pri-stūpiti , stupam , pio -sam , kº tkómu , o kojoj


stvari , accostarsi ad uno , o a qualche cosa .
228 Trattato Terzo .
U -tèchi- se, cem-se , kao- sam -se, k'tkóniu , ricorred
>
re ad alcuno .
Pri- stàti , ajem , ao sam , k’vrémenu , servire al
tempo .
Is-takmiti , ivam , io-sam , k'tkòmu , pareggiare
alcuno .
Prieluciti-se , cim -se, cio- sam-se , k' tkóma, accoma
>

pagnarsi con uno .


S -vratiti-se , chjam-se , tio- sam -se , k'tkómu , andar
ad alloggiare da alcuno .
Otiti , pòchị ec. k'tkómu , w k'kómu-god mjestu ,
andare da alcuno , o in qualche luogo .
Avvertimento .

Non si può indicare , quali verbi appartengano a


questa classe , a baracciandone alcuni di moto , ed altri
di stato , che si apprenderanno dalla pratica.
Alcuni verbi di stato colla preposizione u
col datioo .
1

Pribjvati , ivam , vao- sam , stati , oim , ao - sam ,


vao-sam
stanòvati , ujem , 20 - sam , ù gràdu , ù pustigni
ù ikòmo- god mjestu , abitare , stare , aver stan
za in città.9 solitudine, in qualche luogo .
Nochjevati , ujeni, ao-sam , ù kòmu-god mjestu ,
>

pernottare in qualche luogo .


Sa- grjèsciti , scim ; scio.sam , ù kòjoj stvari , pec
1

care in qualche cosa ; ù cèmu- li , chjàchko , se


grië scih , in che ho peccato , o padre .
Na -ióditi.se , dim - se ' , dio- sam - se , ù kòmu-god
a

mjestu , trovarsi in qualche luogo .


Státi ù bùsii , star in agguato , tender insidie .
Ploviti , vim , vio sam , ù obilnosti , nuolat nell
>
abbondanza .
Na -släditi - se ,. dimrose , dio.sam.se , ù kojoj stvari ,
compia cersi in una cosa .
Della costruzione dei verbi neutri .
2 :9
Avvertimento .

1. Quasi tutti i verbi di stato possono avere la pre


posizione ù col dativo , se'i nomi sono singolari ; se
sono plurali l'ù regge l’ablativo secondo , o primo plu
rale ( questi ablativi , come si è detto parlandosi dei
casi , si confondono ) come : ploviti ù dòbrieh , où
dòbrima , où bogastvih >, où bogàstvim , nuotar nei be
>

ni , o nelle ricchezze ec.


0

2.° L'istessa regola , a tenor della distinzione fra il


'senso di ù , e di nà , si osserverà coi verbi di stato ac
compagnati dalla preposizione nà . Quindi dirai col da.
tivo : sjedim na kógnu , siedo sul cavallo ‫;و‬stóio nà pro
zoru , sto alla finestra ; pjevam na dūbu , canto sull' al
bero ec. All'opposto se i nomi sono plurali dirai coll'
ablativo primo , o secondo : stõi on na nogami , o nà
nógah , sta egli in piedi ; imam ràonu nà parsima , o
na pârsieh , hor una piaga sul petto ec .
Alcuni verbi di stato colla preposizione è
col dativo .
A
Misliti, lim , lio - şam , ò kòjoj stvari , pensar a qual
che cosa .
Dòbro , o llo- Techi , o govoriti , cem , kao - sam ,
rim , rio - sam , ò ikómu , dire , o parlare bene , o
male di alcuno .
Pómniti , nim , nio - sam , ò kómu poslo , aver cura
di qualche cosa .
Visjeli , sim , sio- sam , è ikómu dipendere da alcuno ,

ſcivot moj Ò te bi vìsi , da te dipende la mia


vita .
Pisati , scem , sao sam ; besjèdiri , dim , dio.sam ;
fboriti , rim , rio -sain ;raf- loſciti, fcim , fciosam ,
õ thỏm a- god , illi • kojoj stvali , scripere , parla
re', favellare >, ragionare intorno ad uno , o di qual
che cosa .
Pri-pc - ſnàti-se , avam - se , nao -sam - se , ò ikómu ,
sbagliare nel riconoscere uno .
P 3
30 Trattato Terzo .

Avvertimento .

Qualche verbo di questa classe in vece della prepo


sizione è ricève pur talora la preposizione nà coll’ac
cusativo , come : pomniti nà scto , mârmosciti na tko
g1 ec , aver premura di qualche cosa , mormorare di al
4 ng .

Del terzo ordine dei verbi neutri .

Questo ordine non abbraccia , se non verbi neutri


per lo più di moto , i quali , oltre il lor nominativo ,
ficercano l'accusativo colla preposizione ù , o nà , co
ine : póscio -je ù Rim , a il Rima u njemacku femglju,
andà a Roma , e de Rami in Germania ; u dolinu svak
cjąs niſciu po stârmu , i usku putu s-hode, discendono
in una valle ad ogni momento più profonda per una stra
di precipitası , e stretta ; prem fa mallo , illi s'ni
cèsa ti se najediſc , i smårino mârſisc na priateglje
izssai per poca, o per niente tu ti adiri, et odj mortal
mente gli amici ,

Alcuni verbi di questo ordine colla


preposizione ù coll' accusativo ,

U - védisti-se, 4 - vadim - se , 11 -veo- sam -se , à cigovo


priàteglstvo , insinuçrsi nell' amicizia di alcuno .
U -vârchiese, u -mechjem - se, 4 -vârgao -sam -se, ù tkó .
ga assomigliarsi ad alcuno. U- vârgo-se -je ù óza
i ù matter , și assomiglia al padre , ed alla ma
dre . U- vârchi-se i porre , gettarsi in mire .
U-pasti, dam , possam , ù ſasjède , ù mrefciu , ù stù
pizu , incappar nell' inboscate , nella rete , nella trap-:
poln , 2

Vüriti, udaram , drià-sam , ù báh , negar il detto ;


udriti , ſgoditi , ſeizhjam , dio- sam , ù zig , où
>

bigliègh , dare, o colpire nel segno .


Q -buchi- se , oblacim -se , obuko-sam -se., ù dùghe,
illi ù krátke hagline , vestirsi in lungo , o in cor
to ,
Della costruzione dei verbi neuiri.
Na - sladiti- se , dujem - se , dio- sam-se , ù koju - gou
stvar , compiacerşi di qualche cosa .
U -piti-se, piem -se , pio -sam - se , u koju stvar ta
>

proprio delle api , vespe ; mosche ec. ) artaccarsi


ad una cosa .
Tèghnuli, ticem , 1100-sain , ù nebo, toccare il cies
>

lo .
Dóchi , do-hodim , scio- sain , ù pamět , tornare in
sentimenti .
ſabàviti- se , gljam -se , vio -samase , ù scidzodi , oc :
>

cuparsi in qualche cost .


o mârsiti-se , sim -se , sjò sam -se , ù koju god stvary
assaggiar la prima volta una cosa .
U -pârtiti se, tim -se, o svè , /0fciui-se , ulagam .
se, ſcjò sam -se ù svaku stvar , dardi naso ad vi
gni cosa .
Hóditi u dòbri cjàs , andar allà bồon pra ;‫ و‬pochi w
ſao cias, andar alla malord .
Iii , do- boditi , vrachjatase ( cogli altri verbi di
andare , tornare ,venire eć . ) ù koje god mjesto ,
à grad , ú Italiu ec. , andare , tornare in qualche
luogo , nella città , nell' Italia .
Avvertimento

Al verbo Cumârsit -se si dà pure l' ablativo colla pre


posizione ù , e più comunemente l'accusativo colia pre
posizione è , come: O -mârsit- se ù tughjom kärvi ; int
kârvju , alli o tūghju kârv , imbralidrsi nel sangue al
trui .

Alcuni verbi di questo ordine colid preposizione nd


coll' accusativo .

Iti, pochi ( cogli altri verbi di andate ; venire ; tot:


nare ec . ) nà bârdo , na livadu , na bròd , nanà
Lastovo ec . andare al monte , al porto , alla ndie;
· Lagosta :
Prighnuti- se , ghiabam -se , nuossam -se, njà ciju po.
sejùdu , muoversi al desiderio d' uicuno .
232 Trattato Terżo :
Uostàti , udriti , sonùti- se , goivam-se , nuo- sam -se ,
nà- rípiti , gljujem , piò-sam , sârtàti , sârtam , tao
sam , sârnati , nem , nuo-- sam , nà tkóga- god ,
dar addosso ad alcuno , assalirlo .
Udriti nà-se , dar addietro , ritirarsi .
Ni- stūpiti , pim , pio- sam , nà tkóga, imbattersi
all' impensata in alcuno .
S-pústir-se , o na-slonit - se nà tkóga , rimettersi ad
alcuno .
Prispjeti , iem , pio- sam , nà Misso , na objed ec. ,
arrivar a tempo alla Messa , al desinare . '
Pod-pisat.se , scivam -se , ao- sam-se , nà scio , sot
toscriversi per qualche cosa .
ſa- ſviſcdati ſcdivam , do-sam , na tkóga , fischiare
alcuno .
Po - dighnùti.se , ſcem.se , Duo-
Duo - sam-se
> sam - se , nà tkóga ,
muoversi contro uno .
Na-mjeriti-se , rivam - se , rio -sam -se, nà tkóga , in.
>

contrare alcuno ,
S-millovati.se , o s- milliti-se , ujem-se , o ivam-se
vo- sam-se , nà tkóga, aver pieti di alcuno .
Svjetlovati.se , ao - sam -se , nå kói god posó , consi
>

gliarsi su qualche affare .


U - Sjàhari, aham , aho - sam , nà kògna , andare a cae
vallo . 1

Od - govarati , aram , rio- sam >, nà dòbro.cinstvo , cor.


rispondere al benefizio , .

Vikari , cem , kosam , nà tkóga , gridare ad alcuno.


Mârſièti , o gaddit se , dim - se , dà ikóga , stomacarsi
>

contro di alcuno .
Tuſciti- se, fcim -se, ſciò -sam -se , pa- tkóga , .
la
gnarsi contro di uno .
Na-buniti-se , ivam -se ,> nio-sam-se , ná tkóga, far
tumulto contro alcuno .
1
Pri- seghnùti-se , o prisèchi.se , prisiſcéin - se, ſcio.sam .
7

se , nà Bòga , chiamar Dio in iestimonio .


Na - pühati - se, ivam - se , ho- sam-se ,'nà ikóga ,prender .
sela conllo alcuno .
Döchi nà siromasctvo , nà po-fnàgue , cader in poverid ,
venir in'cognizione .
Della costruzione dei verbi neutri : 239
Avvertimento . 1.1

1.° Qui si dee richiamar alla mente la differenza


fra il significato di ù , e di nà . In qualche caso par
ticolare ha egualmente luogo l'uno , o l'altro . Il Del .
Jabella disse : govoriti ù vjetar , i na vjèrar, parlare al
vento , cioè indarno .
2. Alcuni fra questi verbi in vece del nà ponno al .
tresì avere la preposizione fa , potendosi dire, p . e . ,
na -stojati , o pompiti na koi poso , o là koi sposo , pi
gliarsi cura di qualche affare , o per qualche affare .
3.0 Molti verbi neutri richieggono soltanto il fà, e
tali sarebbere , p . e. , hajati , o mariti ſa koju - god stvor ,
pigliarsi briga , o pensiero di qualche cosa ; raditi .
vârijèt- se, promechjàti-se là branu , lavorare, darsi mo.
>

to per procacciarsi il pitto


o
4. Ad alcuni verbi di moto, che reggono l'ù , o nà , >

si può dare in vece di queste preposizioni la preposi


zione dò col caso genitivo , come : imam dochi dò te
be , dò góre , dòrjèke ec., debbo portarmi da te , de
vo andare al monte , al fiume, tèghnuti dò nèba , toc
care il cielo , ossia sino al cielo .
5.° Si osservi ancora , che con certi verbi di moro
circoscritto , e limitato o per rapporto al modo di muo
versi, o del sito , dove uno si muove , alla preposizio
ne ù si dà il dativo , come : yoſiti: se ù kòcbii , andar
in carrozza ; hóditi ù dvo -kògnjoj, où tri-kògnjoj
>

kochii, andar in carrozza , a due , a tre cavalli ; otit


à brodu , andar in barca ec . , e che al nà coi nou
mi plurali talora si dà l ablativo 2.º , come : iti nà
krilieh , nà nògah ( si dice anche na krilima , o nà kria >

la , nà nògami, o nà no he ) , dndar sulle ali ,


2 > > pie
di; gusàriti nà klanzieh , assassinar dai. nascondigli
nositi na sàpah , o sapih , portare in groppa ; Dà" rame
nih , in sulle spalle eco
6.° La preposizione nå ha.pur luogo col verbo igra
ti , o igrati - se , giocare , ricercando il genitivo , o laca
cusativo , come : igrati , o igrati- se na záraa , o nà za
xe , giocare ai drdi ; bà kararaa ( yoce presa dagli Ita
>
234 frattato Terzo .
liani ), o nà kárte , alle carte ; nà plovakaa , o nà
plovke, alle piastrelle; nå iſbojka, ona iſhòjak , al
trucco ; na pârstó- brója, o nà pâsstó-broj , alla mora ec.
Giocare a pari, e dispari si dice soltanto in accusari
vo igrati nà tàk , i nå lih , e non nà ráka , i ná lína .
Al verbo ſa- igrati >, o fa - igrati-se specialmente, che
significa incominciar a giocare , si puó por dare l'a
blativo senza preposizione , come : Ja-igrati- se kartam ,
cominciar a giocare alle carte ; na-duikom , al pallo
ne , lòptom , o lóftom , alla palla , plówkam , alle pia .
strelle ; zárima, ai dadi ; sobbene anche dicasi : igrati
ſvârkom , giocar alla trontola , strjelizom , colla freca
>

cia ; do -igrati kopgljem , finir la giostra coll' asta .


.

Talora igrati prende la preposizione ó coll'accusació


vo soltanto però col nome fa-klad , scomessa , come :
igro-samò fà-klad s Petrom , ho fatto una scomessa
con Pietro . Se si vuole poi precisare la sconnessa , con
viene adoprar il verbo o-kladit- se - colla preposizione è $

mettendosi in accusativo la cosa scomessa , come ; o


sctò- chjesc-se o -kladit, che vuoi scomettere ? O jednu
perperu , ò stò luigjaa , un perpero , cento luigi .
Finalmente in senso di verbo attivo dirai in accusaa
tivo if -igratiese scto -godi, giocare, o piuttosto giocan .
do perdere , o consumar qualche cosa ; ſa- igrat ko
gaa , fare dei giuochi correndo al cavallo ; ed in senso
di verbo neutro colla preposizione s' coll' ablativo po.
trai dire , p. e. , ſà -scto - se nè-chju po -igrati s'gnime ,
perchè non mi piglierò un po di spasso con costui ? igrasc
li-se s'prachjom ? ti diverti colla fionda ?
Del quartò ordine dei verbi neutri .

Questo ordine abbraccia quei verbi neatti , che voa


gliono l'ablativo , e che noi net maggior chiarezza
suddivideremo in quattro classi
Dei verbi della prima classe
La prima classe abbraccia alcuni pcchi verbi , che
significano.comando , regolamento , provedimento ,
Della costruzione dei verbi neutri . 235
che possono costruirsi coll'accusativo , o coll' ablativo ,
come : ti , koi nascjom opchinom , illi ópchina vla
dasc , tu , che governi la nostra comunità .
Alcuni verbi della prima classe coll' accusativo ,
ed ablativo ,

Valati, dam , dao -sam , Rusas, Dârfcjàva , Kra


gljevinu , sèbe , illi Rusāgom , Dârſčjavom , Krà:
gljevinom , sobom , comandare ad ung Provin
>

cia , ad un Regno , Vi se .
Po -vladati sebe istóga, illi sòbom istíem , moderar
se stesso .
Ob- vladati tkóga , illi tkiem , dirigere alcuno a mo
do suo , disse l'Alberti .
Pro - vidjati , o pro-vidjeti , ghjam , o djam , kdchja
illi kuchjom , aver cura della famiglia . Bógh ,
koi svjét , illi svjetom pro- vighja , Dia , che ha
cura del mando .

Avvertimento

1.' Il verbo vladati essendo del primo ordine degli


antivi , il Nale così pur gli dà il genitivo : Bòfce , ki
nas sviéh vladasc , i hränisc. od -s- gór, Dio , che tutti
noi dall'alto governi , ed alimenti .
2.9 Al verbo pro-vīghjati così si dà pure l'accusati
vo , ed un ablativo : pro - vighjati kuchju hranom , for
nir la casa di alimento .
Dei verbi delle seconda classe .

La secondaclasse comprende i verbi di abbondanza,


di privazione , di uso , di utile ec. , i quali richieggono
un nominativo, ed un ablativo senza preposizione al
cuna , come : naùcjan -sam mojom kuchjom ni taki ni
cin vladati , dà iſ pocētkà dò svârhe godiscta spakiem
stvarima pod -pdano obilnujem , sono avvezzo a rego
lar in tal guisa la casa mia , che dal principio sino
alla fine dell'anno abbondo pienamente d'ogni casa ;
236 Trattato Terzo .
ne-ugaghjase - mi, tòbom-se já ne- slūſcir , non mi dai
nel genio , di te non mi prevalgo .
$

Alcuni verbi della seconda classe


coll ablativo .

Obilnovati , illi obilovati , nùjem , novaò-sam , us


gljom , Scittom , vinom , abbondare di-oglio , di
grano , di vino .
Po - trebovati , 'o trjèbovati , bujem , vao- sam , kó
jom stvari , abbisognar di qualche cosa .
Slūſciti-se , ſcìm -se , ſcio-sam -se , ſakonitom oblá
sti , servirsi del poter delle leggi.
Dòbro ; o fô-slūſciti-se pjenéſima , får buono , o
cattivo uso del denaro .
Kleli-se , kunèm - se , o ſa..kleti- se',kligném-se , kleo
sam
Sa
-se , Bogom , Svezima , giurar per Iddio , pei
nti .
ſnoiti- se , im-se , noio-sam - se , kårvim , sudar sangue .
Brinutiese , nem-se , nuo-sam -se, ciem (dràvgljem
esser sollecito per la salute di alcuno .
Rastàviti-se , avgijam,se , vio -sam -se , blágom , spram
priarsi del tesoro .
Bolìti-se , lim - se , lio -sam -se , ikiem , condolersi con
alcuno , bolìti kojòm.godi ne -mochi , kugom >

ec. essere attaccato da una malattia > dalla


peste .
O -koristit-se , tim-se , tio - sam -se , cigòviem ne.fna
gnem , approfittarsi dell'ignoranza altrui .
Scjaliti -se , lim - se , lio - sam - se ; igräti-se, am- se ,
ao-sam - se ; tamàsciti-se , scim-se , scio - sam - se ;
>

scpotati-se , tam -se , 180 - sam -se ; maskàriti-se (vo


ce barbara , ma in uso ) , rim -se , rio- sam- se ;
rugati- se , am-se , 20- sam-se ; smiàti- se ,> smiem -se ,
jo-sam-se tkiém.godi , burlare alcuno farsene
bette , ridersela .
Vognáti , gnam , gnao.sam , smudom , odorar di ab
> >

brucciuto ; mirisiti , scem , sao - sam , ciémgodi ,


odorar di qualche cosa .
Smârdjèti, dim , dio-sain , vinom , puzzar di ving .
Della costruzione dei verbi neutri . 237
Lagati , scem , gao-sam , glavom , mentir per la
gola .

Dei verbi della terza classe :

La terza classe racchiude alcuni verbi , che , oltre


il loro ablativo , reggono un accusativo colla preposi
zione è , e talora nel tempo stesso anche un dativo
senza preposizione , come : áko-mu svè tánko pó tánko
ne spovidisc, kako-se- je dogodilo , o -mlati- chjè-ti glà
vom ò mir , se non gli racconterai il tutio esattamente,
come è accaduto , ti sbatterà la testa contro il muro .
Spesso non hanno , che il caso ablativo , come : ikoiem
svà ki viètar vije , colui , che ogni ventor muove , disse
il Palmiotta ; tovär klepechje úscima , l'asino dimena le
orecchie . Talvolta qualcheduno di questi verbi , oltre
l'ablativo , ha di più un accusativo colla preposizione
pòd , come: na- rìpi nà goèga, teré- ga uhvati, i bāzi
gnime pòd nòghe , assaltalo, e chiappalo , e gettalo sole
10 i piedi . Questi verbi,- che significano: movimento,
agitazione , scuoțimento , sbattimento ec. , nella lingua
Illirica debbonsi considerare come verbi neutri , men
tre nelle altre sono attivi . Iofatui gl'Illirici in vece
di dire muovere , po e. il capo , dicono muovere col
capo .

Alcuni verbi della terza classe coll ablativo ,

ſa- vârnuti , fa- vårchjem , nuo- sam , o ſa- viati , viam ,


>

vio- sam , vrátom , illi glavom , torcere ad alcuno


il collo , o lu testa .
Krētati, chjem , tao -sum ; fa - kretati , chivam >, ao
>

sam , viati, viam , vio- sam , glāvom dimenar la


testá
Klimati , ( ed anche kimati ) ‫و‬,mam , ao - sam , glavom ,
>

crollar il capo dormicchiando .


Mlaligi , tim , lio - sam , krilima ; sbalter le alij
rukamna, le mani ; nogàmi, i piedi .
Mahali, am , ao-sam , rūkom , far cenno colla ma
>

no .
238 Trattato Terzo .
Mahnuti , pivam , nuorsam , ona-mighivati , gu
jem , o ghivam, vo -sam , occima , accennar coll
>

occhio ; krāſcjti ,Scim , Scio- sam , occima , girar


> >

li intorno ; högljan , ao - sam , occima, stralunar


li .
Bùbnuri , bubam , nuo - sam ; lù pnuti , lopam, nuo
sam , o -migtiti , chjujem , tio-şam ; hrúpnuti ,
gnivam , nuo sam ( voce barbara , ma usata ) ;
búsciti , scivam , scio -sam , jéknuti , gpivam
9 >

nuo-sam , tkjem ò sctò , illi kojóm.god stvari ò


tid , ò sia sbattere alcuno ad una cosa ,o qualche
cosa , in terra, al muro . Bùbni, lūpni, o -mlati,
.

hrupni, bùsci, jèkni gai me è tle , lonzem


mir , sbatrilo in terra , fracassa la pignaita al
Wuro .

Srokochjàti , o svokoidei (ed in qualche dialetto an


che zokotari ) wiem , 20 - sam , ſúbima, sbattere
i denti ; sckripati , ipgljem , o ipam , paosam , fùbi
ma , fremere coi denti .
Tresti , o s-tresti , o s- trësati , sam , sao -sam , târ
peſom , muover lo tavola , sòbom , divincolare
il corpo .
Vagljati, gljam , glio-sam , bródom , illi drjévom ,
3

agitøre , o far crollare la nave .


Kärscit , scim , scio-sam , sòboin , dibattersi .
Avvertimento .

1.- Si osserva , che fra gli addotti verbi alcuni pos


sono riguardarsi come attivi del primo ordine . Quin
di potrai dire kretati krila , o krilima ; Klepèchjati ù~
sci o usci ma >, garbjèsee , o garbjèscima ,muover le orec
chie , i sonagli z bāziți , o baciti sctó.god , o cièm -godi,
gettar qualche cosa ; upirati occi , o occima ù sció ,
spingere gll.occhi ad una cosa , ossia fissarla ec .
2. ° E qui meglio , che in ogni altro luogo , si dee
far osservare la costruzione dei verbi reciproci, le
quasi attivi rapporto al significato ) bāziti-se, mètnuti
se, mechjàti-se , e bitati - e ; giacchè ricercano anche
sssi un ablativo di cosa senza preposizione , ed un ac .
Della costruzione dei verbi neutri : 239
cusativo di persona , o di cosa colla preposizione nà,
od ù . Si dirà adunque : baziti -se kamenom ná tkòga
.

tirar un sasso ad uno ; mètnuti- se , o mechjati-se ka


megnima u mòrre , gettar sassi in mare ; hitat- se salizom
nà ikóga , avventar l' asla cogiro alcuno .
4." Del resto i verbi klimati , mabati, mabngti, o O

namighivati, zokotai, e sckri pati usansi anche senza


il loro ablativo ,cioè glavom , rakom ,, occima , e ſubima
comprendendone già da per se stessi il senso . Cemo kli.

masc , màhasc , na-mighi vasc ec , a che fai cenni colla.


testa , colla mano >, cogli occhi?
Dei verbi della quarta classe :

La quarta classe abbraccia alcuni verbi, i quali vo


gliono l'ablativo o senza preposizione alcuna", o colla
preposizione s' , come : 0-stàvime, neka kràjom brodimo,
lasciami, veleggiamo terra a terra ; púscti- ga , nèk ' ide
sº svoiem putom , lascialo che vada per farti suoi ; fnasco
li kako s'velikiem trjèbuje pro-laſiti, o prohóditi , sai
come bisogna passarsela coi grandi ?

Alcuni verbi della quarta classe coll ablativo


colla preposizione s ' , ovvero senza .

Pochi, iti , otiti , hoditi sº Bógom , andar con Dio .


1

Pòghi s' Bogom, va con Dio ; modo di dire di


buon augurip .
Pochi, iti ec . s'Vrágom , s' Hudòbom , andar col Dia
volo ; modo di dire impredatorio . Poghi s'do
brom , o s' flòm srèchjom , vattene alla buona ora,
o alla malora.
Hoditi krajom , poteſalose krijom , camminar vici
RO a terra , o tirarsi a terra , camminando in
barca per mare : broditi krajom , veleggiar ver
SO terra ; . voditi krajom , condur re a terra ;
condurre
pochi, vratit-se kràjom , morrem , partire , ritore
1

nare per terra , per mare ; hoditi s vremenom


Andare , o regolarsi col tempo ; hoditi pogljem ,
illi ravninom , camminar per una pianuro ;
240 Trattato Tirzo .
pùiováti Planinom , viaggiar per montagne deser
te .
Ugaghjàti - se s' óbicjáim , addattarsi all'uso : ugo.
dit- se s ' toghjom vògljom accomodarsi all' altrui '
volere ; s- podobit-se s'vogljom Böſciom , rimet
tersi al voler divino .
Slucit -se , o s -druſciti -se , o pri-druſcit-se , o sa
stàt- se s' kiem , farsi compagno di alcuno .
Dârſcjàt- se s'kiem , tenerla con alcuno .
U -mirit- se , o o -prostit- se s' kiem , rappacificarsi
con alcuno .
S -rachi-se
uno .
, o na-hodít-se s' kiem , trovarsi con
O-hèselít-se s'kiém -godi , rallegrarsi con uno ; po .
bolìui-se kiem -gou , dolersi del male altrui; bo ,
ljèti-se tughjom ne-srèchjom , o tugovati s' kjemn ,
dolersi per l'infelicità altrui ,
Avvertimento . .

1. ° I verbi rallegrarsi , e condolersi son soggetti


a vari cangiamenti di sintassi . Si osservi adunque , che
rádováti-se . e veselit- se coi lor composti possono ave .
te o l'accusativo , o il dativo , o 1' ablativo senza alo
cuna preposizione , come : to- ti- se ràdajem , o veselim ,
mi congratulo teco di questa coso ; o -beselitese , o ob
rádovat- se dóbru , o dobrom iskâr gnega , rallegrarsi del
bene , o pel bene del prossimo . Na- sladilose , che presso
i Ragusei significa godere pel male altrui , ec. in altri
dialetti rallegrarsi in buon senso >, o vuole il dativo ,
come : na sladit-se ſid , illi dòbra ciemu, godere pel ma
>

le , o bene altrui; v-sladiti- se tkòmu , entrar in gra


zia di uno ; o l'accusativo colla preposizione nà , co•
me : je- li grjéh , ako já ná -sladim - se nà iò ? è egli
peccato , se io mi rallegro per questo fatto ? Il Del
Tabella l'adopra anche coll'accusativo , come si è no
tato altrove .
O -flo - voglíti-se, o -fcjàlósti- se , attristarsi , richiedono
o il dativo , o l'ablativo senza preposizione, come: 0 .
scjalosti vam -se , 0 - ſlò-vogljújem.se ſlù , illi ftòm priàte
Delliz costruzione dei! verbi neutri . 241
glja ; mi atıristo del male " dell' anico. Tafciri-se coi
suoi composti può avere l'accusativo senza preposizio.
ne , ed un dativo , come : ovo -sam -se tebi tūſcio , mi
sono di cið lagnato a te , o teco .
In vece dell'accusativo si può far uso del genitivo
colla preposizione òd , e dire : uſciri -se od scia- godi ,
lagnarsi di qualche cosa . Finalmente può avere l'ac
cusativo colla preposizione nà , come : fūsciti se nà
ikóga , lamentarsi di alcuno . Ni-ti-se já mógu toſcit
nà vojnike , ni vojnizi nà Vojvodu , io non ho moli 1

vo di lagnarmi dei soldati, ne i soldati del lor Ca


pitano .
2.° Qualche verbo di moto a questa . ultima classe
appartenente può essere costruito in altre guise . In
vece di iti s' svòiem , o svojem putem , bröditi, o hò .
diti krajom ec. si potrà usare la preposizione pò col
dativo , se i nomi sono singolari , collablativo secon.
do , se i noini sono plurali , come: hòditi po svomu pô
tu , pò kraja , andar per la strada sua , vicino a ter

1a ; 0 - liti , pôchi, vratit-se pó sūhu , pò morru , par


>

tire , tornare per terra , per mare ; hoditi pò svjétu ,


andar pel mondo ; scétat-se pò kůcki , pò dvõru ( si
dà il dativo alla preposizione pò , perchè non uscen
>

dosi dai luoghi , pei quali si va, o cammina , questi


verbi di moto in tali sensi divengono quasi verbi di
stato ) , passeggiar per la cast , pel palazzo ; ositi , o
hoditi pò gòrah ( l'ablativo 2.° ) , i po planinah , andar
pei boschi, e pei monti ; pri.rati-se, us-pēti-se, o ' us
>

pignāti-se pò stârmenitieh mjéstih , o mjestaa , salir per


luoghi scoscesi ; peiriti- se : pò hridinah , arrampicarsi
per dirupi > o aggrapparsia sassi camminando ; gu
sàriti , o róbiti pò drumovieh , assassinar per le stra
de ; tuchi.se , o orati-se , o veriti-se pò sijenáh , cam ..
minare ; o spingersi per luoghi -sassosi , e dirupati ec.
Della costruzione dei verbi impersonali .
Per verbo impersonale Illirico si dee intendere quel
verbo , che usasi soltanto nella terza persona del pu
inero singolare , come: dafcdi , piove , daſcdiásce , pion
>

veva ; dascdjelo -je, ha pioruto .


>

9
Trattato Terzo,
I verbi impersonali presso gl' Illirici possono , senza
tante sottigliezze, ed arzigogoli grammaticali, dividersi
pei seguenti ordini ...
Primo ordine dei verbi impersonali .

I verbi impersonali del primo ordine şi adoprano


per lo più senza caso alcuno, come; ovega ljeuta ni je
da[cdjelo , a ove ſime ni-je snjēſcilo , questa estate non
ha pioduto , questa inverno non ha nevigato .
Alcuni verbi di questo ordine .

Dafcdjèri, dafcdi , daſcdjèlo -je, piovere,


Snjèfciti, snjěſcí, snjeſcilo-je,nevicare,
Gârmjeti, gârmi, gârmjelo -je, o gromiti , gromi ,
gromjeloje , tuonare ,
Graddo-bitti , graddo- bie , graddo - bilo-je , o kro
>

piti , krūpi, krāpilo - je , grandinare.


Sjēvati, sjeva , sievala - je , lampeggiare , balenare .
Avvertimento

1 , Questi verbi hanno tuttavia un nominativo di


relazione , o agnazione , che può sottintendersi , come :
dafc dafcdi, snjégh sojeſci, grām gromi,, gràdd grad
do -bie , mūgna, o nebo siēva, a sjeza , piove la piog
gia , nevica lit neve , il fuono tuong > la grandine
grandina , il baleno , il cielo balena , o lampeggia . Il
verbo daſcdjeti adoprasi però spesso con un nomi
nativo, come: daſcdi mana , mljeko , kârv , kàmegne ,
piove manna , latte , sangue , sassi .
z.9 Talora presso i pocti questi verbi pigliano l'a
spetto di verbi neotri , e perciò s'incontrano con dei
nominativi , ed anche in numero plurale , come :
Mugne-mi sjezaju , gromovi svè grome .
I baleni intorno a me lampeggiano , ed i tuoni tuo
nano , disse il Nale .
Della costruzione dei verbi impersonali 243
Secondo ordine dei verbi impersonali .

I verbi impersonali del secondo ordine richieggono


un nominativo , ed un datixo, come: er tebi pròsisse
taka cjás , i dika , perchè a le si conviene , o si ad.
dimanda un lal Onore , e decoro .
Alcuni verbi di questo ordine .

Bìi , jes, 0. jest, bilo.je, scto-gód ikómu diago, o


>

utárno, o milio, una cosa essere cara , eccet


sa ad uno , ossia pincere ; ſciò, ljéno , o mârſechje ,
rincrescere, o dispiacere; korisno, o prudno , esser
giboevole , o giovare ; mùcno , o trudno , essei diffi
cile , potrebno , o potrebnito , esser necessario o usb.
bisognare; pròsto , o dònpūscteno , esser lecito ; d .
cno , convenevole ; pri-stalo , -esser espediente .
.
Prositi-se , prosi -se, prosilo se je , scto.god ikomu ,
una cosa star bene ad uno .
O - stəri, o iſ- ostati, taje, falo.je, sciò ikómu , und
cosa sopravvanzare , restar ad uno ,.
Do- stati , aja , talo- je, scio -gód ikoalu . una cosa
bastare ad uno
Pri-stūpiti , upa, pilo-je ; o pădati , pada , pålo-je ,
sciò ikóinu , una cosa cadere , o venire ad uno .
come : óccimstvo od tebe meni pri- stūpa , o på.
da , l'eredità da te viene , o cade a me .
U -drafciii, iva , ljo - je , scio tkóma, una cosa pic
cere ad uno , come kgnàgo-ucegne meni uudra.
ſciva, mi diletto dello studio , o delle lettere .
Sladiti, di, dilo -je, ha l'istesso senso, e costruzione .
Vláſiti, ugljeſiva, o vlaſi, ugljèglo -je, scid tkó
mu , una cosa entrare ad uno , come : ti raſlogh
mi ulàsi, questa rngione mi entra , o mi capacita .
Sgodit- se , Seaghia-se , fgodilo -se-je, do -godit-se ,
pri•godit-se, scto -gód ikomu , una cosa accade
re ad uno . Dòbro - se dogaghjat, ſio - se doga
ghjal , accader bene o male .
++ Trattato Terzo ,
Pro -biui , iva , lio-je , o pomagati , aga , galo -je ,
scto-gód ikómu , una cosa giovare ad uno , co
me : Bögh-ti pomaga , Dio ti ajuti ; nì-scta ne
pomägi-mi, niente mi giova .
Podobiti -se, bi- se , bilo - se-je ; s.podobiti-se , iva-se ;
bilo-se -je ; pri-stojat- se , stoi-se , stojalo -ge ; skla
dari se, da-se , dalo- se- je ; priati se , a - se , alo .
se ; primáti-se, mase, malo-se; priliciti-se , lici.
se , cilo -se ; o prilikovati -se, kuje-se , való -se je
sciogód tkómu , unu cosa convenire , esser adatta
>

tul , espediente, star bene, esser confacente ad uno .


O - téchi , tjece,' teklo - je , scto-gód ikómu , una cosa
O
gonfiare ad uno , come : 0-tekla- ini -je ruka , mi
si è gonfiata la mano .
O -milliti , juje , oiva, illo-je , scto -gód ikomu ,
una cosa esser gradita ad uno , come : b -mii
liva-mi slūſcba tvoja , mi è gradita la tua ser
vitu .
Pri - téchi , tjece , teklo-je , sciò ikómu , una cosa
esser d'avanzo ad uno , come : mnoghe stvari
3
meni pritjecju ,molte cose mi son d'avanzo,
Nizati , nice , nìklo.je , o pro- bitti sctò tkómu ,
una cosa nascere, o spuntare ad uno , come : bra
da- mi nice , o prò- bi , o pròbia , mi spunla le
barba .
Târcjàti , târci , târcjalo-je , sciò tkómo , una cosa
sporgere fuori ad uno , come: târci-mu gårba ,
gli sporge fuori la gobba .
Brīditi , bridi, dilo-je , sciò ikómu, una cosa piz
zicare ad uno , come : bridi- mi ruka ,> mi piz -
zica la mano .
Nagljegovati , guje , govalo-je sctò tkómu > uni
cosa abbisognare ad uno .'
Vagljati , glia , gljalo - je , sciò ikòmo , una cosa un.
lere ad uno .
Sluſciti , ſci ,, ſci- fo-je,
> 10 sciò tkómu , una cosa ser
vire uno .
Uditi , o na- úditi , udi, dilo.je , sctò ikómu, ung
cosa nuocere >, o far male ad uno , come : na

V
Della costruzione dei verbi impersonali : 245
údió -mi- je objed , na-uhla.mi.je vecera , mi hl
fatto male il pranzo , la cena .
ſa-mùknuti , knuje , o kniva , knulo-je , gârlo tkó
mu , la voce divenir raucz , o fioca ad uno .
Na-gljegovati, guje , govalo -je ,> scio ikómu , una cosa
mancare ad uno , come : iò- mi näglieguje , que
sto mi manca .
U -minuti, juje , o iva , ivalo - je , tkómu , una cosa
allegerirsi ad uno , come ; uminùje- mi bolés, mi
si allegerisce il dolore .
U-hiiit-se , ita-se, tito-se , scto tkóinu, una cosa attac
carsi ad uno , come : fiò-mi.se-je nhìtilo , mi si
è attaccato il male .
Na- stati, aje , alo-je , ſceglie tkómu , ad uno venir
la volontà . .

Snjèri-se , sni- ne , snièlo se , o snjevati sctò tkòmu ,


7

uno sognor qualche cosa .


ſa-igrat , igra , alo -je okko tkómu, l'occhio trabal
lare ad uno .
Vârviti , vârvi , iloje , sctò ikómu , una cosa uscir
fuori ad uno , come: vârvila- mi-je pjenna is u .
ştii ; mi è uscita della spiuma dalla bocca .
Potrebovati , trèbovati , o irjèbovati , buje , bovalo.
je , sctò tkómu , uno aver bisogno di una cosa .
O -mâr nuti, uùje , o iva , nulo.je , sciò tkómu , uno
? 7

aver nausea di una cosa , cone : mèso meni o.mar.


ſniva , ho nauſea della carne .
Dodiati , o dodjevati, evam , evalo je , sciò ikómu,
una cosa dar fastidio ad uno , come : do dialesu
mi tolike góſbe , sono stanco di tanti desinari .
4overtimento ..

1. Parecchi fra questi verbi considerati quì come


impersonali sono anche adoprati in tutti i tempi , e
persone come verbi regolari .
2." Il participio di questi verbi deve seguire il gene
se dei sostantivi, da cui dipende ,

a 3
246 Trattato Tirzo .
3.9 In vece del verbo o -milliti si usa pure il verbo
biti millo , essere caro , con un dativo , ed un accusati
>

vo senza preposizione , come : millo mi-je tebe ,


pierd di te i Si noti ancora , che biti prilika significa
convenire , come į ni-je prilika , dà ec.. non conviene ,
che ec. N

Terzo ordine dei verbi impersonali .

( verbi del terzo, ordine degl’iin personali richieggono


solamente il dativo , senza altro caso , come : cinilo -mi
se.je , da- chjesc iliti veliki cjòviek ,mi era idealo , o mi
>

pareva , che diventeresti un grand' uomo .


Alcuni verbi di questo ordine ,

Ciniti -se , ni se , nilo-se-je , o u - vidjèti- se , u -vidja .


se , u -vidjèlo - se , ikómu, sembrare ad uno , uno
idearsi .
Driemati- se , emglje-se , alo-se, ikómu , uno dormic
chiare , sonnacchiare ; siuſciti- se, ſci- se , ſci-lo - se,
o túmbatisse, ba- se , balo- se thỏmu , venir la nau
sea ad una , venir meno .
ſa -mántrar -se, sta- se , o trava- se , tkómu , venir la
vertigine ad uno
Pri-cjúti-se , cjuje- se , cjulouse , tkómu , unn train
tendere .
Bìknuti-s9, oabiknùti - se , bikne - se ,nulo se , tkómu,
>

assuefarsi , avvezzarsi a poco , a poco .

Avvertimento .

1. Il verbo biknuti- se coi suoi composti porta seco


un idea generica , e complessiva , che si riferisce cioè
al fisico , ed al morale delle persone rapporto al luo
go , ļenipo , clima ec . Kako- li se bìkne u Dubrovniku ?
come ti vai a poco a poco accostumando in Ragusu ?
2. Si osservi , che ſa-màntrat , e fiuſciti sono par
verbi attivi ,
Ti- si-me a -manirò , mi hai slordito ,
Della costruzione dei verbi impersonali :
Quarto ordine dei verbi impersonali :
Cuesto ordine abbraccia alcuni verbi , che vogliono
o il solo nominativo , o il nominativo , ed un genitivo
Tento dalle preposizioni is , s' , e niſ', come: kârv vår
vi , scorre sangue ; löchjahu- se is rögaa, is sūkaa pòs
>

tozi pri-vriedne kârvi , scorrevano dai piedi , dalle ma


ni torrenti di generoso sangue , disse il P. Cassio ; tèzia
sce kârv boſcia søglāve pò kòsah , pò bradi , po sveriut
obraſı , grondava il divin sangue dal capo pei capelli ,
per la barba , e per tutta la faccia , nil mác kârv tèce ,
giù dalla spada gronda il sangué .
Alcuni verbi di questo ordine .

Kapiti , o kāpati , kàpi, o kāpa, kapilcaje , o kapalo


je, měl s cèsvinaa , il miele stilla dai lecci , o
dall'elci .
Pisctati ; piscta pisctalo-je , sgorgarcon impeto ;
come: piscta ij ustaa pjénna , vöda iſ kiìsurre,
sgorga con impeto la spuma dalla bocca , l'acqua
dalla rupe .
Tòciti -se , toci-ti, cilo-se ; techi , tèce ; rèklo -je; iti,
ide >, isclo -jè , fâržati karv iſ ranne , il sangue - scora
rere , andare , grondar dalla piaga .
Zjedjti-se , di- se, dilo- se , stillare, come : s'duba
påko zjedi- se „stilla là péce dall'albero .
Avvertimento .

1.2 Anche fra questi verbi ve n'ha ; the adopranisi


come verbi neutri regolari.
2.° Il verbo téchi, e daſcdjetj; qualora si asino sol.
tanto come impersonali , ponno pure avere l' ablativo
>

senza preposizione, come: rèko -bi, dàſcdi treskóvima,


diresti, piove fulmini , disse il Mincétich ;kad je na sem :
glju daſcdièlo mànom ; kârvim , kàmégnima , quando
sulla terra pioveva manni , sangue , sassi ; rjeki mlje
kom ièce , il fiume scorre latte .
Trattato Terzo ,

Quinto ordine dei verbi impersonali :


Il quinto ordine dei verbi impersonali abbraccia mola
ti verbi, i quali richieggono un nominativo , ed un ac
cusativo senza preposizione , come: sciò -te bóli ? che co
&a ti duole, o ti fa male ? obozu, nas u-tìscti , da sdrà
> 5

vojesc , importa molto a te , ed a me , che tu sii sano.


> > >

Bo-lìti , o sa-boljèti, bóli , boljelo , sciò ikóga ,


una cosa dolere ad uno , come : gnèga bóli , ciò
ad esso duole .
Tìsciiti, o votisctiti , iscti , isctilo -je , scto - gód tkó
ga , una cosa premert , appartenere , ad uno , come :
to- me sásma u - lìscti , questo mi preme molto ; Sku.
pro- vladagne u-tìscii , importa alla Comunità .
Prūditi, prudi >, dilo - je , sciò ikóga , una cosa spete
tare ad uno , come : vidjet-je , da vèchma gnih ,
nego gnèga prūdi, si vede , che appartiene più
ad essi , che a lui ; ovo -me - je mnogo prūdilo ,
questo mi fu molto utile . .

Po- māgati , ga , galo- je , sciò ikoga, una cosa gio


vare ad uno .
o
Padati, na-pàdati , do - padati, pada , pàdalo- je ,
pasti , do pasti , nad-pàsti scto -god ikóga , unb
>

cosa appartenere ad uno .


Gledati, da , dalo- je , o paſiti, paſi , pa filc- je , sciò
tkoga.god , una cosa spettare ad alcuno , coine : ova
2 >

ſlochja vèchma gijùdi, nèghuli ſcene gleda, questa


malizia più riguarda gli uomini , che le donne .
>

Tizati , ice , lizalo je , sctò tkóga , una cosa cone


>

venire ad uno .
Biti , jèst , bilo-je , sctò tkóga , una cosa interesa
' sar uno, come : ovo nije mēne, nù Cesara ,
ciò non interessa me , ma Cesare .
>

Dochi , dò - hodi , dosclo - je , o dò.hodilo- je , sciò


tkóga , una cosa toccar per diritto ad uno'.
>
Della costruzione dei verbi impersonali . 245/

Avvertimento .

1. ' I verbi prúditi , tisctiti ( degli altri dialetui dia


cesi trsctati, e do-lisctati-se ) e po- magati hanno pure
il dativo , come : mjeséz nàmi pri-mnogo prūdi >, la
luna a noi contribuisce mol- o ; kräglju u -tiscti vlas
opchiènieh Sākonaa brāniti , importa al Principe di con.
servare l'autoriti delle pubbliche leggi ; 10 meni ne
po-maga , a me ciò niente giova .
2.° i verbi döchi , e do -hoditi , iti, e biti, che si
sono considerati quì come verbi impersonali, și usano
in cambio del verbo prodatti, o prodavati, rendere ,
ed uniti all'avverbio koliko , quanto , o po scto ,
quanio , così si costruiscono con un nominativo : kòli.
ko dò -hodi cèıvârt ſcitta ? quanto viene, ossia si vende
un coppello di grano? kako ide ſcitio à Sicilii ? a quan
to va , o si vende il grano in Sicilia ? po sctoje oka
mésa ? a quanto é , o si vende l'oka di carne ? uſmi
pjenéſ po scto do-hòdi , ilii váglja , prendi il danaro a
quanto corre , o vale .
Intanto si noti , che questi verbi, siccome i verbi
prodàrti, o prodavati , vendere, e kúpiii , o kupovati
2

comprare nell'esprimere i prezzi , e le misure richieg


gono quelle istesse regole , che esposte si sono al.
irove rapporto all'enumerazione dei giorni, niesi , an
ni ec. Il numero uno si mette in accusativo , i nome
ri due , tre , e quattro , se il nome , che li accompa
goa , è mascolino , reggono il genitivo singolare , di
cendosi dva, tri , cétiri; se poi il nome delle monete ,
o misure è feminino , dal due fino al quattro si pone
in accusativo plurale , dicendosi dvie , tri , cétiri . Dal
cinque in su i numeri si adoprano indeclinabilinente ,
ed i nomi, di qualunque genere siano , si pongouo in
genitivo plurale . Eccone degli esempi . Do-hodechi ù
Pàgli uborák ſcitta jedan dúkat, dva, irl, cétiri dóm
kata , pēt cúkataa ‫ ܪ‬vendendosi in Puglia il coppello
di grano un ducato , due , tre , quattro , cinque ducam
ti ; küpili.mi- su jednu öka , dvie, tri , cétiri óke (mi
sura Ragusea ) mésa , pet ökaa mésa ſa jedna perpera
250 Trattato Terzo .
( moneta Ragusea ) ſa dvie , tri , cétiri pérpere , ſa pēt
pérperaa , mi hanno comprato un oka , due , tre, quat
tro , cinque oke di carne per un perpero , per, due , tre , >

quattro , cinque perperi . .


Nuovamente si osservino le segnepti formole , dirò
così , generali relative ai verbi prodauti, e kūpiti . Pro
dàuti , o prodavati scto -gód drago , o skupo, vendere
>

qualche cosa cara , Dia caro prezzo ; zjéno , a buon


mercato ; à jedno , o skupno , all'ingrosso ; na mallo ,
.

al minuto ; ja pjéneſe gotove, e, contanti, dùplo ve


chje , a prezzo duplicato ; w dugh , o na vjeru , a cre.
denza ; na lichu , all'incanto ; na pazarı , o na ſbor
>

nom' târgovisciu , alla fiera ; staviti scio-gód na prò .


daju , esporre qualche cosa in vendita . Kūpiti , o ku
povati koju.god stvar zjéno , o fa mallo ( si dice anche
jèptino ,> ma è voce barbara ), comprare quniche cosa
a buon mercato , o per poco ; pri- zjéno , o ſa niscta , a
buonissimo prezzo , o per niente ; pri-dizo , o pri
skupo , a carissimo prezzo ; na sljepacku , alla cieca;
na mjèru, o s'mjèrom , a misura ; na unallo , al minu
to ; na ſcivi dinar ( voce Italiana in uso ) a danaro
vivo ; na rjéc , o na vjeru , sulla parola , o a creden
za ; na òke , na slare , na céuvârt, a oke, steri , a
coppelli ( il na' con questi verbi richiede l'accusativo ) .
Finalmente si notino ancora questi modi di dire : Pó
Scjudni cjovjek kūpio je jednoga kögna sòliko, o ſa to
liko, o la tòliku zjènna , kòliko, ſa kòlikohą , com
kòlika zjènnu Pizic -je hótio , l'uomo o voglioso o ſa ‫ܪ‬

prato un cavallo tanto , o per tanto , o per tanto prez


20 , quanto ,. per quanto , o per quanto prezzo Pizio lic
voluto

Sesto ordine dei vcrbi impersonali .

Appartengono a questo ordine i verbi impersonali di


significazione passiva . Si usano solo in terza persona
singolare , ed assumendo la particella se si formano dai
verbi attivi , ed anche dai neutri . Possono adoperarsi
o senza caso alcuno , come : stói -se , si sta ; ide - se ,
si va ; dósclo -se.je , si andò ; cârcjàlo- se jèst , si C9
69,
Della costruzione dei verbi impersonali . 250
se ; prostilo-se-je , si perdond ; plàce- se , si piange ec .; o
con un nominativo , e genitivo colla preposizione od
come : od vas-se - je , ' to grūbo ucinilo , questo è stato
fatto di voi malamente ; uci- se od mene 9, da me s'inse
gna‫ ;زا‬od tebe- se besjedi , si discorre da te ec ; i quali mo.
di di dire spettano piuttosto alla costruzione dei verbi
passivi , che a quella degl' impersonali .
Del resto simili verbi o passivamente, o impersonal
mente costruiti reggono quelle preposizioni, e casi ,
che loro compeiono , a tenor dei vari ordini dei verbi:
Spieghiamoci cogli esempi. Dosclò -se - je ù Petra, si andò
da Pietro ‫ ;و‬ni - je-se niscta dävalo itkomu , non si dette cosa
alcuna a veruno ; od Pèira slafci- se tebi, da Pietro si ser
9

de a te ; od djèze- se na- stoi na kgnighe,daigiovani și at


tende alla letteratura ec .

Della sintassi , o costruzione dei participj ,


e della lor divisione .

Il participio è una parte del discorso , che ha gene


ri , numeri , e casi , e che può declinarsi, come i no
mi addiettivi. Siccome è detto participio , perchè par .
tecipa del verbo ; cosi ha pure i suoi tempi . Dividesi
in attivo , e passivo .
Del participio attivo ,

Il participio attivo è di due specie . Il primo ter


.

mina in chi, e sci , come : jinajichi,> imajūchja , ima-,


jachje , uomo , donna , e cid , che ha , aveur ; imájusci ,
imájuscia , imájusce , uomo , donna, e ciò, che ha avuto ,
a CO
ed aveva avuto . La seconda finisce in o , > O
me : iinó , imàla , imalo , duto , avuta , avuto .
Dei participj in chi , e in sci.
Quelli della prima terminazione servono pel presen
te, e per l'imperfetto , si declinano come segue .
Traliato Terzo .
252
Sing. Nom .
Nom. ucēchi, ucēchja , ucēchje , uomo , donna , co
CO
SC , che impara ,7 o imparaur .
Gen, ucēchiega , ucēchje , ucēchjega . .

Dat . ucē chjemu , ucēchjoj , ucechjemu .


Acc. ucéchjega , ucēchju , ucechje .
Voc. o ucēchi , ucēchja , ucēchje .
Ablat. s'ucēchim , s'ucechjom , s'ucechim ,
Plur, Nom .
Nom . ucēchi , ucēcbje , ucechja .
Gen. ucēchih .
Dat. ucechim .
Acc. ucēchi , ucechje , ucéchja .
Voc, o ucēhi , ucēcbje , ucēchja .
Ablat . s'ucēchimi, s' ucēchima .
Ablat. 2. ù ucēchih .
Così si deciinano ranněchi rannêchja , rannêchje ,
chi ferisce , e feriva . gljùhechi, gljubēchja, gljùbēchje .
>

chi ama , e amava ec. Sebbene iali participi siano dem .


clinabili ; d ' ordinario però non sono in uso , che al
nominativo .
I terminati in usci , uscia , usce , come ucjúsci , u
cjúscia , ucjùsce , che ha , o aveva imparato . imájusci,
imájuscja , imnàjusce , chi ha , o aveva avuto ec. servo
110 soltanto pel perfetto , e piùcché perfetto ; e quan.
lunque fossero in voga presso gli antichi scrittori , come
rilevasi dalle loro opere, in oggi sono peró andat
quasi tolalmente in disuso , ee non s'adoprerebbero ,
che nei casi retti , nè si riconoscono capaci di decli
nazione .
Anche i verbi neutri hanno siffatti participi , poteni
dosi dire , p. e.: buddùchi , buddúchja , buddúchje , chi
è , ed era , bjusci , o biuscia , biùsce , chi è , ed era sta
to : hodechi , hodechja , hodechie , chi va , e andava
ec. Altrove indicheremo la lor formazione .
Dei participj in o , & , 00 .
Questi participi , come p. e. , imó , imala , imalo ,
qouio , avuta , avuto ; ucio, ucila , ucilo , imparato , >
Della costruzione dei participj. ..253
imparata , imparaio , bio , bila , brlo , stato , stata , stato,
posció , poscla , posclo , andato , andara , andato, compe .
iono tanto ai verbi attivi, quanto ai neutri , e sono
sempre accompagnati dal verbo ausiliare biti essere , e
non servono , che pel tempo perfetto , e piùcchè per
fetto , ed anche pel futuro del congiuntivo .
Nei dizionarj Illirici questi participi non sono ripor
tati ; ma troverai però la voce mascolina contenuta nel.
la prima voce del perfetto propinquo . Nei Jessici i
verbi sono indicati con questo ordine: jmäti , imám ,
inào-sam , avere , ho , ho avuto ; uciti , ucim , uciosam;
insegnare , insegno , ho insegnato ec. Ora se da imó-sam
e da ucio sam toglierai via sam voce del verbo au
siliare , avrai imó , e ncìo prima voce mascolina del
participio ,
La voce feminina , e la neutra si formano poi dalla
priina coll' elidervi l'o , collaggiungervi la sillaba la
e lo. Quindi da imó avrai imåla , imalo ,e da ncio q
cila , ucilo . Al plurale la mascolina termina in li, i
màli , la feminina in le , imale , la neutra in la , imala .
:, E quì è bene d'osservare , che la prima voce singo -
lare di questi participi varia di terminazione nella lin
gua Illirica . I Croati; e i Dalmato- Bosnesi l' hanno in
al , il , ed ao dicendo , p . e..; imáo-sam , ho avuto , re
kil-san ,; o rek -osam , ho detto , vidi' - $sam , vcil-sain ',
ho vedulo , insegnato . Presso i Ragusei per 13 dolcezza
della lor pronuncia la terminazione in al , ed il , che
trovasi però negli scritti degli antichi loro poeiì, é og.
gi affatto disasata , ed in vece di imáo - sam , rekáo -sapi
.

elidendo la , che precede l'o , dicono rekó - sam , imo .


sam , sebbene nello scrivere sogliano ritenere la , co
me abbiaino fatto noi in questa grammatica .
Del resto sebbene questi participj siano soltanto usa
ai nei casi retti, possono tuttavia declinarsi come segue :
Sing. Nom .

Nom . ucio , o ucil , acila , ucilo , insegnato , inse


grati , insegnato .
Gen. aciloga , ucile , uciloga .
254 Irattato Terzo
Dat. acidomu, uciloj, ucilomu .
Acc. ucitoga , ucilu , ucilo . A
Voc. o ucili, ucila , acilo .
Ablat. s'acìlim , sucilom , s'ucilim
Plur
Nom . ucili , ucile , ucila.
Gen. ucilih i
Dat. Fucilima .
Acc. ucili , ucile , ucila .
Ablat. s' ucibimi, o s'ucilima.
Ablat. 2.° ù ucilib . 1

Del Participio passivo .


Il participin passivo è l'istesso attivo , ma con die
versa desinenza , la quale nella voce mascoliua varia
al variar degli infiniti dei verbi attivi, da cui deriva
no . Basterà dunque osservare la terminazione del ver
bo all'infinito per sapere quella del participio passivo.
Possono ridursi questi participj ad avere quattro diver
se desinenze . 1. I verbi, che all'infinito terminano
in ati , o atu , hanno il participio "passivo in an , co
me : imenován da imenovati , nominare , tizan da ti .

zari . toccare ; dávan da dárti , dare . 2.1 verbi, che


terminano inieti , l'hanno in et , come : facét da ſa
.cēti, concepire , vaſút da vaſēti, prendere . 3. I ver
bi , che terminano in iti : l'hanno in en , come : gliú
hjen da gljubiti , amare, ucèn da uciti , insegnare . 4.
.

I verbi, che terminano in uti l'hanno in ut , come :


saghnúi' , da saghouti , complicare , príghnut da pri
$
>

ghnùti, incurvare . La loro declinazione , che è neces


.

saria coine quella degli aggettivi , è la seguente .


Sing. Nom .
Nom . ucén , ucena , uceno , insegnato , insega 118 ,vion
insegnato .
Gen. ucènoga , ucène, ucénoga .
Dat, ocenomu , ucénoi , ucènomu .
Acc. yeènoga , ucèna , aceno . »
Voc. ucèni , ucèna , ucèno ,
Ablat , s'ucenim , s'ucènom >, s' ucènim .
Della costruzione dei participj . -255

Plur .

Nom . uceni , ucène , ucena .


Geb. ucenib .
Dat. ucenim . 1

Acc. vcèni, ucène, ucena . .

- Voc. ucèni , ucène, ucèna . *

Ablat. 's' ucènišni, o s'acènima.


Ablat . 2.° ù ucènih .
I verbi neutri , che hanno “ al perfetto , e piucchè per.
felio il lor participio a guisa dei verbi attivi , come ,
r. č.: da do - hüditi venire, si ha do- hòdio , do -hodila .
do -hodilo, da vratiti.se , ritornare , si ha vratio , vrátila ,
viatilo ec. , non sono suscettibili del participio passivo ,
non potendosi dire do- hòdjen , vritjen ec.
Della costruzione dei Gerundj .

Gľ Illirici hanno due gerundi, uno in chi , come


hudduchi, essendo , che serve pel presente , ed imper
frito , e l'altro in sei , come: biúsci , essendoʻstato , che
serve pel perfetto , e piacchè perfetto del congiuntivo .
In sostanza essi possono riguardarsi come la prima vo
ce mascolina del participio attivo in chi, e sci , di cui
si è già parlato . Il primo si forma coll' aggiungere alla
terza persona plurale del presente dell'indicativo la
sillaba chi. Quindi da imaju savrà imajuchi , da orú
orächi , da ucé ucéchi . Si forma il secondo col cangia
Te il ti finale degl'infiniti nelle sillabe - usci . Così da
imàti s'avrà imàusci, o imajúsci, da orati oraúsci , da
uciuj uciúsci , Questi gerundi competono ad ogni sorta
di ' verbi , e si adoprano indeclinabilmente , cioè colla
stessa terminazione in tutte le persone, diceodosi p . e.:
hòtechi jà, volendo io , hòtéchi mi , volendo noi, horiúsci
on , avendo colui voluto , hotiūsci vi , avendo voi voluto .
Nel dialetto famigliare di Ragusa il primo è pochis
simo in vso , ed il secondo nientissimo . Si adopra in
vece loro i! gerundio del verbo sostantivo biti >, essere ,
cioè budduchi colla particella dà , mettendosi poi il
256 Trattalo Terzo.
verbo al.cogiantivo nel tempo , e nella persona , che
si richiede , come, P. e.: buddūchi, dà jà imáni, aven
do io , o piuttosto conciossiacche io abbia , in vece di
imajuchi , budduchi , dà - sam ja imáo , avendo io avuto ,
>

o conciosincche abbin io avuto , in luogo di imajusci .


Presso i Classici incontransi però assai frequentemen ,
te ; e chi compone può pure adoprarli senza tema di
errare . D'altronde egli sarà assai bene inteso dalla
gente di sua nazione , non ostante , che tali modi di
.

dire non le siano famigliari . .

I gerundj reggono anche essi i casi, che reggono i


5

verbi , da cui sono formati , e si costruiscono altresì


colla particella dà con un verbo dopo . Imajūchi já o
za , i matter ec. , avendo io il padie , e la madre ; do
ſvausci k' sèbi mnosciva , ec. avendo chiamato a se le
turbe ; otimgljúchi-se já tágam , រi revògljam , ec . , inva.
landomi alle cure , ed alle disgrazie .
Si costruisce poi col dà in tal guisa . Videchi , dà
ìde , vedendo , che andava ; zjenechi , dà-je à drúfcbi,

giudicando , che fosse nella comitiva .


Finalmente il gerundio può essere elegantemente sup.
plito dall' ablativo , ma senza preposizione, che in cer.
ta guisa corrisponde all' ablativo assoluto dei Latini .
Eccone un esempio : já djetetom ucinih , oli loh, in
vece di budduchi bio já djère , bjúsci já djèie ucinih
€ c. , io fanciullo , o essendo fanciullo , feci , andai .
Dei modi , e tempi dei verbi riguardati con rigore
di sintassi .

Dei tempi dell' Indicativo .

Abbiamo già veduto nelle osservazioni intorno alle


conjugazioni dei verbicome si formino gl'imperfetti, ed
i perfetti remoti dell'indicativo . Faremo qoi osservare
ciò , che nell'uso dei tempi appartiene al buon ' uso
della sintassi . Gl'Illirici adoprando spesso , secondo il
o

gusto della loro lingua , un tempo per un altro , nasce


da ciò della difficoltà per loro di esprimersi nelle alice
lingue , quando le scrivono , e le parlano , ed i forasties
Dei modi, e tempi dei verbi . 237
ji vi irovano perciò degl' intoppi tali nell'imparare i
Jllisica da non poterli saperare , che coll'imparare 180 .
ricamente tali cambiamenti,
1. Il perfetto remóro fa spesso le veci del presen .
te , e del futuro , coine : adríh - te , ti batto ; rekóh -ti
dvie rjéci , ti dirò due parole ,
2.° In vece della voce del presente , e del futuro
dell'indicativo si usa la voce del presente del congiun
tivo quando ha luogo la particella 'ako , e kåd , e >

quando il senso non è interrogativo . Sicche dirai; ako


dögnje , o kad döghje, se viene, o quando viene , se
terra , quando verra , e non ako -chje dôchi , o kad .
chje dochi .
Allorchè il senso sarà interrogativo , si dovrà adopra
te Poltiina 'maniera di dire , cioè il futuro , come :
kad - chie i Petar ? Pietro quando verrà ?
* In luogo dell'imperfetto dell'indicativo si suole
usare l'imperfetto del congiuntivo , come : horio -bih
já , cinio- bih já , io voleva ; io faceva ; o -kusila - bi
kad god mallo mljeka, i mie, assaugiava alle volte
un po di latte , e di pesce ; ' kad -bi na nebo dcci obra
Yila , sláike sufe" pro liēvasce , quando volger gli occhi
al cielo , spargeva dolci- lagrime,disse il Cassio .
4. L'imperfetîo, ed il piucchè perfetto dell'indica
tivo ' si cangiano nell'imperfeto, e piocchè perfetto
del congiuntivo ,' come : svegh kad bi já döscjo ù ghe
ga , våfia- bi me ngordario , ogni qual võlta io andava
da lui , sempre mi regnlaus ; Pètar vàlia kart -bi do
scjo nå ucionizu ( na skolu ) , bio -bi bjèn , sempre , che
Pietro veniva alla scuola , era battuto .
g . In luogo dell'imperfetto del congiuntivo si deve
adoperare il presente dell'indicativo , o congiuntivo ,
'come: ocinj, di Petar oride; ucini, dà pri.povjeda A .
non , fece 'andare , che Pietro andasse ; fece pred nie ,
o'che Antonio predicasse .
16 I verbi hóchju ' , e no- chio , che formano , come
si è veduto , i futuri dell'indicativo , sono regni di
moita si Hessione in alcuni tempi di questo stesso mo
do . Gi faremo intendere cogli esempi. E primiera
mente quando s'interroga in seriso do tempo furaro ,
258 Iraltato Terzo
si adopra le voci del presente con un infinito , come:
hochje:li daſedjet ? pioverà ? Si risponde o col solo ver
bo nè - chju messo pure al presente , o colli aggiungervi
L’infinito della proposta. Quindi risponderai : nè-chje ,
io né chje dajaljet , se il senso sarà negativo , non pio ,
verd ; hòchje , o hòchje dàfcdiet , dàjodjet- chje , pio
verà , se affermativo . Hòchje- li , dochi e Anton ? overrà
je te al present l'infinit di
Antonio ? poch . ( si met
a
propost ) , verris , o nè.chje , nè -chje duchi , non
terrd . Hochjo -li pochi ? oornedero ? Požbi , voare ( ed unspotanl
senso , se parli , yn inferii al suo supeeri , corri
de al dir degil' ltali : mi e permett di andare ? postsao
a n
andare m?peeratpievrociò si rispoud col verbo di propos
tiell'i ).
7.9. I verbi gegativi ne-chju , e nè-mògu richieggo .
no la particella de coll'indicativo nei seguenti esempi
nè - chje , dà oude , non vuole andare ; nè chie , dà pod
nose , non vogliono sopportare; wè-mogo , dà u --gone
nem , non posso indovinorej nè-mòſce, da ga nāghje,
i vidi, non può trovarlo , e vederlo . E così negli als
eri tempi, e persone dell'indicativo ,
1.8.0 Finalmente il verbo böchju , e : mögu si trovano
per proprietà di lingua così adoperati : nè- ſaam scto:
chju :u - ciniti , - réchi,rod-lucit ec, ,, non so cosa fare ,
tire , deliberare , ciod, cosa faro , dirò , delibererd , essea
>

do il senso dubitativo ; imán kùchjų , lòjcnizu ec ,


ghdì mogu stali >, ho una casa , una cimerit , dove stare .
E chi dicesse solo nè fuam sció uciniti imám
sofcrizu ghdi stäti, parlerebbe impropriamente .
Dei tempi del congiuntivo .

Il modo congiuntivo di qualonque verbo ritiene nei


suoi tempi le stesse desinenze delle persone dell'in
dicativo . Le particelle dà , ako , kad ne modificano
il senso . Il verbo biti compone alcuni tempi proprj del
solo congiuntivo . Eccone degli esempi : já imim , io
ho ; dà já imám , che io abbia : já imán , io gueva , ed
ebbi ; dà já imáh , io abbia avuto ; já iniáo - sam , io ho
avuto , ed aveva avuto ; dà já jèsam imao , o da-sain
Dei modi, e tempi dei derbi . 2; 9
imao , io abbia avuto ; imao bih ( voce, del congiunii
1

vo formata dal participio imko , e,da bih , fui ), avrei ;


>

dà- bih ( voce formata dalla particola dà , e da bih )


>

imáo , che io avessi i já biah imao , io aveva avuto ;


dà biah bio imáo , io avessi, aduto ; bio- bih ( formato
dal participio bio, stato , e da bih , fui ) imáo , io
avrei avuto ; js - chju imati , o imát.chio ; io avrò ; kà
da buddem imati , o , kada buddeın imko ) formato dal
futuro , o presente del congiuntivo del verbo biti ),
quando arro ., 0 avrò avuto . Tale è il maraviglioso
meccanismo, con cui și regolano tutti i verbi al con
giuntivo .

Delle particelle dà , ako , e kàd premesse a qualche


?

tempo del congiuntivo

Se le particelle qlà , ako ,, e kad si premetteranno al


de yoçi dei primi in perfetti del congiuntivo , cioè in
nanzi a bio -bih , sarei , imao bih , avrei , oráo -bih , dr
serei , ucio- bits ,, insegnerei , allora si avrà il valore ·
degl'imperfetti secondi , cioè se io fossi , avessi , aras
si , insegnassi , e tali, imperfetti primi corrisporde
>

ranno ai secondi dà - bib bìo , dà - bih inío , da-biho


2

rào , dà-bih giỏ .


L'istessa metamorfosi di senso succede nelle voci del
primo piucchè perfetto , cioè bio- bih bío , bio -bih imáo ,
>

bio-bih orào , bio -bih ucio , sarei stalo , burei avulo ,


aurei aralo , aurei insegnato , quando sono precedute 1

dalle particelle dà, ako , kad , o premdà , Onde då


bio -bih bìo , dà bio bih ordo ec : avrà la significa
zione delle voci del secondo piqcchè perfetto , cioè da
biab bio , då biah bìo imáo, ucio , orao , io fossi sta .
to , avessi avulo , insegnato , arato . Una . siffatta ina
>

niera di dire è usitatissima e nello scrivere , e nel par.


lare .
Delle particelle, o dà , o ah dà , o hotio Bogh's
dà unite alle voci del congiuntivo .

Queste particole , che corrispondono all'utinam dei


Larini, o'al Dio voglia che deg .' Italiani senza punio
260 Trattato Terzo i
cangiare la terminazione alle voci del congiuntivo ci
danno il modo , che i Grammatici chiamano Ottativo .
Eccone degli esempi: o da imam , Dio toglia , che io
2

abbia ' ; ah dà bih imao , Dio volesse , che avessi avu


10 ; Bögh holio dà imam , Dio voglio fa che io abbia ;
o hotió Bögb
o dà biah imao, Dio volesse, che'l avessi

ovuto ec.
Le particelle o dà dai buoni Scriuiori pongonsi pare
innanzi a qualunque imperfetto dell'indicativo , e si
gnificano o se , come : o dà biah , o se io era , o dà
imah , o dà uciàbec . , o se io aveva , insegnava ec .

Dell' infinito , e dè suoi tempi .


Il modo infinito presso gl' Illirici non ha , se non una
sola voce , che esprime soltanto il presente , e l'imper
fetto , come : biti, essere , o che io sono , o era ; imati ,
avere, o che io ho , o aveva . Agli altri teinpi si sup
plisce con quelli dell'indicativo , perchè le persone sia.
no rette da on verbo, che abbia dopo di se la parti
Ceila dà corrispondente al che degl' Italiani . La costru
zione Illirica e in tutto simile all' Italiana . Daremo nel
tempo istesso la costruzione d'un verbo attivo , e paso
sivo .
Infinito .
Presente , ed imperfetto .
Gijobiti , amare , biti gljubjen , essere amato . Snám ,
dà já gliühim, glju- bjen - sam , so , che -10 amo, e
amalo , dà ti gllabisc , i gljūbjen -si ec. fnám , dà já
gljúbjah, i biah gljūbjen , so ,che io amava, ed era amato .
Perfetto .

Biti gljubio , aver amnio , bhi bio gljūbjen ,* essere


stalo amaro . fiáin , di já gljūbih , i gljubió. am , i da
.

bih , i bio - sain gljuhjen , so , che amai , ed ho am :110 ,


e che fui, e sono stato amato .
Dei modi , e teinpi dei verbi. 260

Piucchè perfetto .

Bíti gljūbio , aver amato ; biti bio gljūbjen ,essere staa


>

to amalo . fnám , dà já biah gljūbio , i biah bio gljūbjen ,


SO , che io aveva amato ,‫ ر‬e che era stato amato .
Futuro semplice

Imát ( significa il verbo imát avere , e dovere ) glju.


biti , i da-chjo já gljubiti , o gljūbiti- chju , i imát bìui
gljūbjen , i da-chju já biti, illi biti.chju gljūbien , che io
ameró , o dovrò amare , e che sarò amato . .

Futuro preterito misto .


Da já bih bio gljūbio , idi bio-bih bio gljubjen , che ,
>

io avrei amalo >, e sarei stato amito .

Supino .
Gljūbiti , olli så gljūbiti , i fà bìti gljūbjen , di ama
re , o ad amare , e da amarsi , o essere amato .
>

Participio attivo del presente , ed imperfetto .

Gljūbechi , gljūbechja , gljūbechje , illi koi , koja , ko


>

je gljūbi , i gljabjasce , chi ama , amava , amando , aman


>

le .
Participio passivo del presente perfetio , &
piucchè perfetto .

Gljūbjen , gljūbjena , gljūbjeno , illi koi , koja, koje


>

jest bio , i biásce bio , bila, bilo gliubjen , gljūbjena , )

gliūbjeno , amato , amata , amaio !. "

Participio attivo del futuro '.

Koj -chje, koja-chje , kojè-chie gijubiti , illi imá gljùbiti


2

illi jest fà gljúbiti , chi amerà, ha de amare , deve amo


IP , è per amare .
r 3
62 Trattato Terzo ,

Participio passivo del futuro .


Koi-chie , koja -chje, kojè chje. biti , illi ima biti glju.
1

bjen , gljūbjena , gljūbjeno , da essere amato , degno d.


essere amato , e da amarsi ,

Esempj di costruzione relativi ai tempi dell'infinito .


Per rendere più facile la costruzione dell'infinito , e
de' suoi tempi le opporremo ora la costruzione , o sin.
lassi Latina traducendo qualche passo Latino in Illirico.
1. La voce del presente , e dell'imperfetto dell'in
finito , che viene dopo il verbo retto , si lascia nell'in
finito , come in Latino , Si può ancora aggiungere all'
2

infinito la particola ſa , per . lta loqui cæpit, tako sje


+
de govorit, così cominciò a parlare; cupio venire , ſcélim
a

dôchi, o ſcélim ſa dochi, desidero ,divenire o venire; sårze•


mi ghine òtit , o sa ótit, mi moro di voglia di andare .
>

2. L'accusativo dei Latini , che precede l'infinito ,


in Illirico si mette in nominativo , costruendosi poi i
infintio colla particola da per qualche tempo dell'in
licativo , come:spero , nostram amicitiam non egere te.
stihus, ufam , da nasce priarèglstvo nè- chje potrebovati
>

svjedòzima, spero , che l'amicizia nostra non abbisognerà


di testimonj
3. L'infinito passivo puo spesso risolversi col dà :
Jignatus est sacro fonte lavari , dostojase dà budde kâr .
scien , in luogo di bit kârscten , si degno d'esser bat .
>

tezzato ; lautum convivium parari jussit, faporidje , dà


se buddé je:ina obilna goſba uciniti , comandò , che si
2

facesse un lauto convito .


4. L'infinito può mettersi in luogo d'un nome so
stantivo , come difficile est rem alienam gerere , mù
cno-je tughiem poslom vladati , l'amminisirazione delle
facende altrui è cosa difficile ; vocare vanum fuit, Sváti
bì ſamán , il chiamare, fu vano .
5. L'infinito può avere que nominativi , se si tratti
di verbi neutri , e passivi , come : Cato esse , quam
videri bonus malebat , Caton , pri- vóļio.je, bìti , dòbar
1
Dei modi , e tempi dei verbi . 263
cjovjek , nègo bit pòſnan , Catone amava meglio d'es
sere , che d'apparire uomo dabbene ; tu vis dici miles ,
ti hóchjèsc jinènovan bit bójnik , tu vuoi esser delto
guerriero .
6. L'infinito del verbo biti può spesso tralasciarsi,
come ; ea certissima .putabo , quae ex te cognovero , dâr
ſcjà- chju fà stvári.ístinite one, koje od tebe pofnat
buddein > giudichero essere cose , certissime quelle , che
apprenderò da te . Gl’illirici non si servono di tali
maniere di dire , ma le risolvono col dà , o fà , come
si è detto di sopra . :
7.9. L'infinito 'retto dagli aggettivi si lascia all'infi
nito , come in Latino . Facilius est dicere , quam frin
cere, lascgne - je govoriti, nego u-cipiti , è più facile die
re , che fare.
8. Il gerundio in di, come : causz docendi , si ha
in Illirico o colla sola voce dell'infinito , come : ucini ,
o colla particella fà unita all'infinito , come : fà ucili',
per imparare . L'infinito Latino , che tien luogo del
gerundio , si ha o col solo infinito , o coll'infinito ac
compagnato dal ſà , o col cangiare l'infinito nel suo
verbale sostantivo coll'aggiungervi la preposizione nà , >

alla quale si darà il dativo , se il senso è di stato ;


l'accusativo ,> se di moto . Servire parari , ( in vece
$
di serviendi) spravni slūſciti , o fà slofciti , o nå slu
ſcbi ( col dativo ) , pronti a servire ; ire paratus , spra
van hòditi, o sa hoditi , o nà hòdjegne (coll'accusati
VO ) , pronto ad andare . I fà può cangiarsi in dà coll'
indicativo , Gratia C
salutandi 'amicos domum redii
viātiosam - se dòma fà poſdravit, o dà -hi poſvravio primo
teglje , son ritornato a casa per salutare , o' affinché sa
lutassi gli amici .
9. Il gerundio in dum si può costruire in varie
guise . La traduzione litterale Italiana te darà a dive
dere . Mitto illum ad speculandam arcem , poscigljem
gnega ò-gledat , o là ò-gledat grád , o ſà.o -gledagne, o
k’d - gledagnu od gráda , o dà ò-gleda grád , lo mando
esaminare , o ad ,2 o per esaminare le forlezza , o per
>

l'esame , o all'esame della fortezza , o che esamini lu


fortezza .
264 Prattato Terzo .
10. Il gerundio in do si risolve pure in più modi .
Homines nihil agendo male agere discunt , gliūdi , ne
trucēchi , o s'ne- cignjēgnem naúce-se årghjàvo trūditi ,
9

o ciniti , gli uomini non faticando , o con niun lavo-.


ro imparano ai operare male . Si può pur dire : gljū .
di kad niscta ne djèlluju , ârghjàvo.se ucé djèllováti,
quando gli uomini non agiscono nulla , s'avvezzano
ad operare malamente . Nei quali esempi di signifi
cazione autivi si vede, che il gerundio in do o si can
gia nel gerundio del congiuntivo , o col verbale so.
stantivo ; o si muta il torno alla frase . Ecco uu esemo
pio del participio in do di significazione passiva . Me.
moria excolendo ( dum excolitur ) , sicut omnia , auge :
>

tur , uspomena s'obiknūljem , kòko iné stvari , uſmna


ſcju-se . Si potrebbe påre in vece del verbale obiknú
ijem usare il verbo in senso passivo , e dirsi kad uspo
mena obìkne- se , quando la memoria s'esercito . I ge
Tundj accompagnati dalla preposizione ex si risolvono
coi yerbali per mezzo delle preposizioni s'coll'ablalje
vo , o ràdi col genitivo . Ex defendendo , quam acci
>

sando uberior gloria comparatur , vechje - se cjàsti , O


vechja-se cjas dobiva s'obranom , o ràdi óbrane , nego >

s'obadègnem , o tadi obadègna , più di gloria , o mnge


>

gior gloria acquistasi colla difesa , o per la difesa , che


coll'accusa , o per l'accusa .
11.° Il supino si risolve o coll'infinito accompagnaa
10 dalla paricella à , o col cangiare l'iufinito nel suo
verbale colla preposizione nà coll' accusativo , Coctum
ego, non vapulatum conductus sum , platjèn-sam biò
já ſà kübat, olli nà kübagne , a nè fà bit bjèn , olii ·
Då båte , o nà bjègne, son prezzolaio per cucinare ,
o per la cucina e non per essere battuto O per a
>

ver dello bastonate . Il supino in u retto da qualche


aggettivo , come : est facile factu , difficile creditu ec.
si ha adoprando il semplice infinito atlivo dopo l'ag
gettivo , l'infinito passivo colla preposizione fà, come :
Jasno - je ciniti , facile da farsi ; iruino.je så bit vjèo
Tovallo , difficile è ad esser creduto ,
| 12." Finalmente i participiali s'avranno o col verbo
biti costruito impersonalmente col dativo , e coll'infi
Dei modi , e tempi dei verbi . 265
nito , o col verbo imát- se preso pur come impersonale
acconipagnato da un infinito , e da un genitivo colla
preposizione òd . Nobis videndum est , vel erat, di
.

rai : nami jest , illi- ti bilo-je vidjeti , o imá -se , olli


imálo-se- je , òd nas vidjeti , da noi si deve , 0, i doveva
wedere .


TRATTATO QUARTO .
Della costruzione degli avverbj ,
e modi quverbiali

L'avverbio è una parte indeclinabile del discorso ,


che si pone ora coi verbi , ed or coi nomi , modifican
done in varie guise la significazione . Nella lingua Il
lirica siccome nella Latina gli avverbj hanno pure tre
gradi , cioè il positivo , comparativo , e superlativo ,
come sarebbe : bâiſo , presto ; bârſce , più presto , náj .
bârfce , prestissimamente .
Ve ne sono di più sorta . Altri sono avverbj : di af
fermazione, o negazione assoluta ; altri di probabilità,
e di dubbio ; altri di tempo ; altri di luogo ; altri di
quantità , ed altri infine di qualità .
Per modi avverbiali intendiamo alcune maniere di
dire , le quali sebbene non possano entrare nella classe
degli avverbj , perchè in esso ha luogo d'ordinario qual
che preposizione , e nome , come sarebbe : ù istina , in
veritiis na priliku , per esempio ; do inàllo danaa , fra
pochi giorni ec.; pure si usano a modo di avverbi , e
frequentissimo n'è l'oso . Noi non faremo distinzio
ne fra gli avverbj , ed i modi avverbiali rapporto alla
loro collocazione . Gli porremo fra gli avverbi secondo
l'ordine seguente .

Avverbj , e modi avverbiali .

Di Affermazione, e Negazione assoluta . Jès , o jest


si . Tàko- jest , o ráko-je , o jès ràko, è cosi, si. Jès à
istinu , cosi è davvero . Nj -je , non è , no . Od-kud ,
oibd ; jòk , no . Ni , nè ; ni òyo , nìni ono , nè que
>
266 Trattato Quarto .
sto , nè quello ; nì vechje , nì màgne , ne più , nè me
20. Nìghda , nighdar, nikad , nì-kada , nì-kadáre , mai ,
giammai , non mii.
I veri avverbi , o modi avverbiali di affermazione
assoluta sono : istinito , certamente ; istinom , o à isti
nu , o dò istine, doisto , o . Saisto , veramente , da ve
To , in verità . Basc , o máide, ' o afferin ( parola Turca
>

8 adottata ( appunio , per l'appunto . Ne-sòmgnivo , o hej


>
súmgne , indubitatamente , senza dubbio · Sbiglia , o
.

na -ſbigl, davvero, o daddovvero ; svakáko , o svako


jáko , onninamente ; nà :svaki nacin , in ogni modo ;
po svaki nacin , ad ogni conto .
Gli stessi avverbj servono per la negazione assoluta ,
se siano accompagnati dalla particella negativa nè ,
non , o ni , ne . Sono tútravia propri della negazione
assolata i seguenti: Ni-káko , in niun . conto ; nà ni-jè
dan nacin , o po ni jedan nācin , in ' niun modo ; po nì
scrà nà svjetu , per niente al mondo : --
Di Probabilità . Istino -prilicno , verisimilmente .
Di Dubbio. Mojce biti, forse, o può essere . Tò
li , o jeda ? forse ? Ako po srèchi , o ako na srèchju ,
se mai , sc per sorte . Oko , circa , incirca .
Di Tempo . Presente . Sada, o'sadár , o'sad , 'ora .
Såd , sad , o jùr jùr, or ora , già già . ſa sadá, pre
sentemente ' . Passato . Màllo prie ', poco prima ; jednu
>

mârvizii prie , poco fa ; jùr , già ; goekada, 'o gnekda ,


una volta; odávna , da gran tempo ; onòmadne , po
chi giorni addietro ; skoro , giorni fa ; ù proscjàsto
vrjeme , o ' ù mìnúto vrjéme, per lo passato . Futuro ,
Dò mallo , fra poco ;i koliko prie , quanto prima ; u
krátko , di corto ; u - na-prjéda , in avvenire; od sada ,
o òd sadá 'u -na-priéda , da quì innanzi . Per significa
re ľavvenimento di due , o più cose nel tempo me
desimo . U-toliko , intanto ; cim , o doci o kad ,
mentre ; ù scto , frattanto , o mentre , o nel mentre .
Per significare la successione di una cosa ad un' al
tra , o di un tempo ad un altro . Pòslie , dopo ; páka ,
poi , o quindi; tadá , allora ; òd tada , o ónda , o O

nadá , d'allora ; od ónda , o'òd onadá 11- na-priéda , di


allora in poi . Per esprimere " prontezza , o celerità .
Della costruzione degli avverbj . 267
Udigl , o udiglje , subito ; o- ncjàs , incontanente ; u
>

ovi cjás , in questo punto ; u - rért , u - réd , tantosto ; u


. >

trerúchje , in un batter d'occhio ; tu tako , presto ; náj


prece , prontamente ; il -ne -lõda , di repente ; cjās,
nè szknechi, bèf kârsmágna, o bés pristanka , inces-,
santemente , senza verun induggio . Per esprimere tar
danga , o lentezza . Dòzna , o kasno , tardi ; polako ,
adagio ; tiho , o ís- tìha , bel bello ; làgabno làgabno,
pian piano ; pò-làksce, o làksce , più adaggio ; mal
3

lo po mallo , passo passo , e poco a poco . Per espri


mere continuazione di tempo . Ne- pristávno , di con .
tinjo ; dàn , i nóch , giorno , e noite ; na svàk -cjàs ,
po svák-cjàs, o svaki cjàs, ad ogni istante, svégh ,
vàſda , sempre ; sve- u-dilno , o sve - u -digino, continua
tamente . Per esprimere la durata di una cosa sino al
presente . Jòsc , jòscté, o jòsctéra , ancora ; do sada ,
.

o dosle , sino ad ora ; dò danaska , o dò dàna danà


)

sognega , fino al di d'oggi; dò dàn danàscgni , o dò


dànas , o dosléka , sino al presente , o sino a questi
giorni . Per esprimere un tempo limitato . Dòkle , o
dokli , finchè . Pei un tempo interrotto . Drúghda ,
kåd , i kad , o gnjèghda , di quando in quando ; kad
gòd , talvolta ; pri-sjècno , o nà prisjéke , o nà pritâr
ghe , interrottamente . Per esprimere variazione d'acci
dente , o di fatti in diversi tempi . Sid , ora ; kad ,
2

quándo ; ob-nóch , où nóchi , di notte ; ob-dàn , o dà


>

nom , di giorno ; sjútra, domani ; priko- sjútra , dopo


dimani ; veceràs , o veceràska , sta sera ; sjutra ú ve
cer , o dò vecer , domani a sera ; sinóch , jersera ; u
pó- dne , di mezzo giorno ; na vrjeme, a tempo ; ſgò .
dno , opportunamente ; . priko jucera , l'altro giorno ;
onomàdne ,> giorni fa . Per significare un tempo lun.
3
ge . Dùgo , o ù dùgo , o fà dùgo , lungamente ; prèm
u dùgo , molto alla lunga ; pod - pudno, o vele , mol
10. Per un tempo : breve . Màllo . poco ; skrächjeno,
brevemente . Per significare in qualunque tempo . Vàf .

da kàd , qualora , svaki put kad , ogni qual volta ;


.

se ' una stessa cosa suol accadere più volte in diver


si tempi . Cesto ', spesso ; cesto -kràt , spesse fiate ;
mnogo pūtaa , molte volte . Se tutte le volte .. Svégh ,
268 Trattato Quarto .
'sempre ;;
svaki pút , ogni volia . Se quasi tutte . Màllo
nè svégh , pir lo più . Se poche . Mallo pataa , poche
>

volte ; ú rjéiko , o rjeiko -krát , di rado . Se alcune vol


>

te soltanto . Kad - gòd , talora ; ghdje-godi, qualche vol.


ta . "Per significare il termine d'una cosa , o d'un tem

po , Nái.poslie , finalmente; nå svarbu , alla fine .::


.

Di quantità , e di numero . Toliko , tanto ; koliko


quanto; vechje , o visce , più ; magne ;' meno; mnogo ,
o vele. o veoma, molto , o grandemente ; dòsta ,
ſà-dòsti , abbastanza ;; sa- vīsce o od - vechje , troppo
>

di sovverchio ; prikó mjère , o prikó nacina , oltre mo


do ; sàsma , affatto ; sámo , solamente , jedino , o po
sòbito , unicamente ; náj - magne , o barem , almeno ; nje
koliko , ni quanto ; ni - scta , niente .
Di qualità , è di modo . Dobro , bene: ; bòzlie , me
glio ; pri-dòbro , Ollimamente , prie , piuttosto ; årghjà-,
vo , o jo, malamente ; trùdno , difficilmente ; göre ,
peggio ; náj -gore , milisimo ; kako ,,come: jako , o kó ,
a guisa ; takò , cosi ; jednako , egualmente .
Di stato in luogo . Ovdi , qui ; zū , o tùj , costi‫ ;ܪ‬õn.
da, o tu- djer , là , colà , ivi ; ghdì, ù kõmu mjestu ,
>

dove , in qual luogo ; svak- ghdì, na svakomu mjèstu ,


dappertutto , in ogni luogo ; nì-ghdjè , ni u jedrio
mu mjestu , in niun luogo ; ghdjè.god >, in qızalche luo
.
go ; ghdjè -hòchjesc , o ghdì-ti-jedrago, ghdi-mu -drazo ,
dovunque , dove vuoi ‫ ;ܪ‬ghdjè-gód , ù kòmu-gòd mjestu ,
in qualche laogo ; ni- ghdjè, ni u jednomu mjestu , in
niun luogo ; ako ghdi, se in qualche luogo ; anútra ;
dentro ; na- iſ-vàn , o na -dvoru , al di fuori; doli, oo
oſ-dó
of , a basso , góri , o os-gir , sopra ; ' ù istómu
mjestu , nell'istesso luogo :
Di moto al luogo . Ovamo, o k'ovòmu mjestu , qud ;
tàmo , o k'tomu mjestu , coštà ; onamo , o k'onómu
mjestu , ld , colà ; k'istomu mjesta , verso l'istesso
luogo ; inùda , o k ' drugómu mjestu , altrove ; kamo
god , in qualche luogo; ako -kůd- gód', se in qualche
luogo ; da bi nìokud , nì ù jédno mjesto , o ni-kuda , o
k’ni-jednomu mjestu , in niun luogo ; kamo ; o koda ,
dove ; kamno- ti hòchjesc , o kaino- ti drago , dovunque
vuoi ; sùda , o k' svakomu mjestu , in ogni dove ; i
Della costruzione degli avverbj . 269
1
k' jednòino, j drugom mjesta, nell' uno , e nell'altre
+

luogo ; ù koje mjesto hòchjesc , o ů koje - ti -je mjèsto


dràgo oul dva , in qual luogo vuoi dei due ; unúra , den
tro ; nzódvor, fuori-góri; sopra ; dóli, abbasso ; na- pút,
>

o iſ van svoga mjesta , fuor del suo paese ; daleko , 0 na


dalék pút , da' lungi .
Di moto da lùogo. Od-ovle , o od-ovùda , od ovoga
mjesta , di quà , quinci; od -ıúda , od toga mjesta , di costi;
, > >

od onùda ,> od onoga mjesta , di id ; odkle , od koga


mjesta , donde; ' od -ónle, indi ; od-indda , od drugoga
mjesta , d'altronde s ako od -klegód , iako odkád-godi,
se da qualche luogo ; da ni od kuda , o neka ni od -kóda,
da niun luogo ; odl-kudogód , od kogagodi mjesta , da
>

niun luogo ; od kůl-god , od kogagodi mjesta , da qual


che parte ; oda -svúda , od svakoga mjesta , do per tutto;
>
1

od - kuda- hòchjesc , od -kudati-drigo , da dove ti piace;


od jednoga, od drugoga mjesta , da una parte , e da!!!
altra ; ijs - ána, o iš podamjénte, dalle fondamenta; if
korjena, dalle radici; ij neba , dal cielo ; of-góra , dn 50
pra ; of.dóia , do ' basso ; if daleka , da lontano ; iſ blifu,
>
da vicino .
Di moto pel luogo . Ovda , o ovúde, per di qur ;
tuda , o priko toga mjesta, per costa ; onuda, per colà ;
>

kúda , per qual luogo ; kod- god , o priko koga- god mje
sta , per qualche luogo ; onuda , per quel luogo ; inuda ,
o priko drugoga mjesta, per altrove ; kò chisc , o pri >

ko kóga- ti mjesta drago, o kúl- ti drago , per dove vubi;


>
dà-ne bi kúda , per niun luogo .
Di moto verso il luogo . Pram dinio , o pràm ovóma
.

mjestu , verso qud ; pram támo , verso costa ; pràm opà


mo , verso cold : pram kuda , verso dove ; ako prám kú
>

da ,se verso qualche luogo; neka pràm ni-jednòmu mjè


stu , derso niun luogo ; pråm drugomu mjestu , Detso al
trove; gori , pràm góri , verso l'alto ; dòli, pràin doli
verso il basso ; pràm desnoj rozi , vesso destra ; pràm lie.
2

voi' fuzi , verso sinistra ; na- trag , addietro ; ynútra pràm


1
unorta , al dentro .
Di molo fino a luogo . Tja ovimo , o ija konómű
mjestu , fino qui ; vjà iamo , fino a costi ; vjà onimo ,
fino cold ; vjà dòkle , fino a qualche luogo; dò - ovie , fino qui .
270 Trattato Quarto . ,
Oltre ai qai riferiti avverbj. ve ne ha degli altri in
numero pressocchè infinito , alcuni dei quali hanno il
lor grado comparativo , e superlativo , ed alcuni non
lo hanno . Ciò , che abbiamo detto della regolarità , o
irregolarità di questi gradi ,> parlando dei nomi aggetti.
vi , ba luogo ancora rapporto agli avverbi, tal che qui
non si dee altro aggiungere ,se non che negli avverbi pro.
venienti di nomi regolari il loro positivo termina in
declinabilmente in o , e degli irregolari in qualche al
tra voce , il comparativo in ije , ed il superlativo in o
se è preceduto dalla particella prì , in ije se dal nàj.
Convinciamocené col fatto .

Esempj di avverbj positivi, comparativi,


e superlativi tratti da nomi aggettivi
regolari . >

Obilno , liberalmente , obilnije , più liberalmente ,


pri- óbilno, o nàj-obílnije , liberalissimamente ..
Prostrano , ampiamente , prostrànije , più ampin.
mente , pri-prostrano , o naje prostranije, ampis
simamente ,
Dobro , bene , bòglje, meglio , prì-dobro , o nàj .
bòglje , benissimo. 1
siò , malamente , gòrre , peggio , naj-gorre , pes
simamente .
La voce Deutra in o d'ogni aggettivo , può essere
avverbio , come : dòbro -si u-ciuio, hai fatto bene ; Slo
6i govorio , hai parlato male . .

La voce mascolina degli aggettivi in ski si adopta


avverbialmente , come: gospodski prima priaréglje rie
ceve signorilmente gli amici ; gljúdski- si-se podnio , ti
"sei portato bracamente .
L'ablativo singolare di molti nowi sostantivi ado
prato senza la preposizione s' possono servir di avver
bio , come ; u -kradom , di nascosto, patem , per įstra-
da , ùegrédom , di passo , danom , di giorno',, istinom ,
varamente ec, 事

3
Della costruzione degli avverbj . .271
Finalmente si dee ancora osservare , che gl'Illirici
hanno alcuni avverbi, che premessi ad altri avverbi di
grado positivo , o comparativo accrescono , osminui
scono a tenor della lor significazione il senso degli avu
verbj , a cui vanno uniti . )
Esempj dell'unione di alcune particelle avverbiali
it
con altri avverbi..
3 * : 3

2
Prém mnogo ," moltissimo
Prèm mállo ', pochissimo.lt
Prèm vèle , assaissimo .
Sásma vèle , molto molto , o moltissimo.
Jakno dòbro , assai , o fortemente bene .
U båh srèchno , affitto , o appunto fortunatamente ,
0.62 Mnogo dòbro , molto f bene .
,
- Veoma ne vjerno , molto infedelmente
Veoma dòzna , assai taidi..
el a Dòsta slatko ,'assai dolcemente ,
4. Vèle vechje , molto più .
Vèle magne , molto meno .
o Mallo vechje , un poco più .
.st . Po -vêchje , alquanto più .
Vèle prie , assai prima . .
Véle pòslie , assii tardi .
Vèle o veoma boglje , assai meglio .
Mnogo , o vèlen trudnije , assai più difficilmente . .

Ni-scta dòbro , niente bene . .

Nje- scio , o nje-kolíko, bòglje , o srèchnije , alquan .


,

to meglio , o più prosperamente .


Scto-gòd dòbro , o bòglie, qualche cose , bene ,
meglio .
Moògo , dòsta ;prèm , veoma , vèle , o jāko kom
Tìsnije , assai più utilmente .
Dòsta , i sa- visce
fàodòsti od vechje d'auvantaggio .
Vèchje , nègo dòsta for
27 Trattato Quarto : si
Degli avverbj. numerali. !!!

Jednom , o jedan pūt, una volta .


Dvasc , o dva pūta , due volte..!!
Trísc , o trí pūta , tre volte .
9

Cètiri ? puta , quattro volte . ! s ',


o
Dal numer cinqu in e su non si può dire puta in
vo are
geniti singol , come dal due sino al quattr o , ma
conviene dire pūtaa in genitivo: 'plurale , dovenilosi far
sentire nella pronunzia il suono dei due aa . Sicchè si
dirà .
Per Putaa , cinque volte . * , 4

putaa , sei volte .


-913 Scès
Sió pū
Stó taa ec. , cento volte-
pūtaa ..... !
Si ha la voce sät sinonima di stóy ma d' ordinario
Bon usasi , se non dal numero cinque in su : pet- sar da.
kataa , cinque cento ducati .it nas
La voce kràt indeclinabile è sinonima di pür; onde
si dirà pure jedan krit , dva - krat, trý.kràt, ceuri
-kràt ,
stó.kràt , una , due , tre , quattro , cento volte . Usasi pure
kriti al plurale nei seguenti cesempi generici :" vechje
kràti , più volte ; mnó-kràti, o vèle-krátis, molte volte .
Negli altri casi non si declina ; pod zdicendosi pet,
séés kràti , ma krát , ovvero pūtaa :
9.1;. Degli adverb ordinali .
Per avverbi ordinali intendonsi quelli, che progres
sivamente nascono da nomi declinabili esprimenti no
inero . Bormansi essi dalla voce negura del nominativo
singolare . Eccone degli esempi .
Pârvó , primieramente , or in primo luogo .
Drugo , secondariamente, o in secondo luogo..
Trècnje , in terso luogo
Cetvârto , in quarto luogo .
Peto , in quinto luogo .
Scesto , in sesto luogo ec.
Della costruzione degli atterbj . 273

Degli avverbj , che reggono il caso genitivo .


Molti avverbi non per pora eleganza come appresso
i Latini , ma per legge inalierabile di sintassi reggono
dopo di se nella lingua Illirica il caso genitivo . I sem
guenti esempi possono somministrar la pratica di tali
avverbi .
Koliko danaa , quanti giorni .
Ovolino , o ovolicno svjesti, alquan !o , o un tan
tino di prudenza . 1
Ovoliko mudrosti , tanta sapienza .
Toliko vremena , tanto tempo .
To ihno , o tolscno mèdda >, un tantino di miele .
Mârva , o mârvizu , o mârvicjak papra , un po
chettino di pepe .
Mallo vina , un poco di vino .
Dòsta krùba , molto , o abbondanza di pane .
Vele juhe , molto brodo .
Mnogo riécii , molte parole .
Sa - visce jadda , guai d'avvanzo , o di più .
Visce , o vechje , pameti , più di mente .
Mágne hvälaa , meno di jaltanza .
Gnescto fcinta, qualche poco , o alquanto di grano.
Gnjèkoliko gljudii, parecchi uomini. .

Ni-scia pjenéja , niente di denaro .


Dell' avverbio'rako col genitivo , e dell' avverbio
kad esprimente tempo .

L'avverbio tako . cosi , s ' unisce col dativo dei pro


nomi , come : takó-mi , iakó- mu , takćovam , tako-nam
€ c.. , e con un qualche genitivo in senso or di preghie
ra , or di affermazione, o giuramento , ed ord'ammira
zione , o imprecazione. O - stávi-me, takò -ri Sdravglja,
lasciami , te ne priego per la tua salute . Così : rakó-mi,
o takó- ti glave, ſcivota , vjerre , strâne Bòſcje ec.,
per la vita , fede tua , o mia , da parte di Dio ec. In
iali modi di parlare si sottintende sempre qualche
verbo ,
74 Tartalo Quarto .
L'avverbio kad , quando si usa sovente in cambio
>

del sostantivo vrjéme. Nijesam imò kad dóchi, non


ho avuto quando , ossia tempo di venire ; imá- chjesc kád
dochi, avrai tempo di andarei .
Della costruzione dell' Interjezione .
L' interjezione è una parte indeclinabile del discar
so , la quale serve per esprimere i varj affetti dell'ani
mo . Gl interposti , a interjezioni equivalgono spessa
2

alle preposizioni ; mentre esse reggono pure talvolta


qualche caso . Per enumerare gl’interposti. fa d'uopo.
scorrere per i varj afferi dell'animo, e considerare
per interjezioni anche alcuni nomi , verbi , e avverbi,
che figuratamente si usano, come vere interjezioni,
Interposti ,

Di allegrezza . Ah ! dà doghje ; ah! che venga ; hlàm


50 medi ! o blagó-se meni, tebi , gnèmu , vama ec.>

o me beato, o felice te, beato lui, voi felici! Blago vuole


dunque il dativo , e si sottintende il verbo jest , o bud
de blago tebi , é' , o sia a te la: buona ventura .
Di dolore . Jáoh ! jóh ! lele ! vájmeh ! ah , aimé 9, oimè !
Lele májko , lehe! vájmeh ! vájmeh ! ahi , madre , ah
povero me , povero me ! Possono tutte queste interjezioni
avere il caso dativo , come : ah jaoh , o jóh meni !
>

lele meni!, vájmeh meni! aime', me infelice! Ah trova


si anche col genitivo , come : áh mene ne -srèchnóga !
ah me svensurato ! ah ne - srechnieh moiéh danaa ! ah
giorni miei sfortunati! áh fcjálostán.ti-san - se ródio , o
án fciálosna ti- sam -se rodila !chime nato , o nata per le
sciagure ! povero me !
Di minaccia . Tescko onemo gradu ! guai per quella
città ! lele vaini ! male per voi ! Vai , i tescko , nami !
guai a noi ? anche vai , e iescko si costruiscono col da,
tivồ .
Di sorpresa . Ah ! aha! tòj - to ! ah ,ah ! questo , questo ,
>
pironia , Hi- hi ! bui ! ah ! ah !
Della costruzione della interjezione . 273
: Di nausea . Pì , pi- pi, o pu ; pì kako smârdi , o com
me puzza ; pu , di- scto , o uomo da nulla ,
Di rabbia e sdegno . Tchià , od tja , via via . Idi,
idi- mi il prid -occii, o idi òd cóle , .. idi ra, va via ,
oibò : Opardu , o apârdu róli , va vin :
Di disprezzo. Nú nú , o núti, nú ecco , eccolo .
Di compassione. Ab iúſcni, àh ne-şrèchni! ah svenº
turato ! ah uuzvigljena ! ah infelice !
- Di esecrazione , Proklēto ! maledetto ! húdo , in malo
* a ! Idi pò ſlu , va in malora ; joh zarko , o zârknuo
pukáo , o puknuo , zarkla, a zárkpula , pukla , o puk
mula , possa tu , ( in mascolino , e feminino ) crepare;
joh ne- bílo - me , o ne stalo -me, ne-stalote , ne - stalo - ga ,
> >

o ne staloje , de-stalo -nas, ne-stalo -vas, ne- stalo -ih , posa


sa io , tu , colui , o colei , noi, voi , coloro , morire ; âro
gbja - se ubila , la ruggine , ossia la miseria ' ti consumi.
Della costruzione della congiunzione .

La costruzione è una parte indeclinabile del discor


so ,> la quale serve ad unire le preposizioni l'una coli'
alira , ossia ad indicare le relazioni, o connessioni,
>

she queste aver possono fra di loro . Vi sono più spe


cie di congiunzioni, cioè copulative , aggiuntive, ne
gative , disgiuntive , dichiarative , contrasie , colletive ;
condizionali, interrogative, o dubitative , e responsive.
Copulative sono i, a , tèr , o tere ,e significano es
3

oed , come : ja ,> i ti , io , e tu ; Pètar , i Antuni, Pietro,


ed Antonio . L'i talvolta si dupplica , come : i danas ,
sjutra, e oggi , e domani ; e spesso si prepone ad altra pa .
rola : i josctéra , ed ancora, i já.isto , o i ù istinu , ¢
certamente . A significa spesso cosa contraria al ser so
precedente , come : Pètar pisce , à Pavo spáva , Pie -
iro scrive ; e Paulo dorme ; - oniu-se toſciu , a ti
se smièsc , quelli piangono , e iu ridi ja oni ) 至
quelli . La particella tèr , che ha della durezza in
mezzo alle parole , come : na.10vari , ter vdati , cari .
ca l'asino , e battilo, si adopragcon forza , e leggia
76 Trattato Quarto
dria da principio : ter od- kùd , e donde ? tèr sciò-bi
bilo ? e che perciò ?
Aggiuntive sono pace , o pacek , anzi , come : pace
3
jòsc , anzi ancora ; nù josctériza, o.nu sa- visce , che
anzi di più .
Negative sono ite , non , ' ni , ne , nì -scta , niente.
ni-scia
Nè bès ufróka , non senza 'ragiones ni mi , ni oni,
nè noi ne coloro ; nista jósc , o nė- jòsc , non per anco .
>

Disgiuntive sono alli , illi , olli , al' , il', illí- li , o ol


lí-ti' , o ovvero , oppure , ossia . Alli pravo, álii kije
vo vagljá dà-mo od - govarasc , o bene o male bisogna
che gli rispondi ; olli hòchjesc , olli nechjesc, o vuoi, o
non vuoi .
Illi purnik kopnom jasce , o cavalchiper terrą il viandan.
te ; il' po-móran morre brodi , o il nocchiero navign il ma
re , rugasc-li- se, al ' právo govorisc , ' burli , o 'dici davvero ?
9

Alli significa pur ma , come, nù, che è pur parricella


disgiuntiva. Alli nefnasc sinko , se non sai , o figlio ,
quanto è cosa buona l'onorare il proprio padre ? Nù po
kli , ma poichè .
Dichiarative sono to-jé- st , cioè , dim , dico , rekoh dissi .
Dohitam , kùd kuscjásc , 10.jèst då já òd-óvlé od -hòdim ,
so quel che tu vuoi, cioè , che io mene vada ެ;‫ ވ‬kó nebo
dím upràv , hârceno , brès kraja : come il cielo , lo dico >
con verità esteso senza termine .
Del resto gl ' Wirici si servono della voce dio , come
dell' inquam i Latini , e del rekoh , come gli Italiani in
mezzo di un lungo periodo ne richiamano colla voce
dissi unita al sostantivo primario l'idea principale .
Contrarie sono prèm da , fasvè da dà , ako di , sebbene ,
quantunque, e vi corrispondono sà sviem tiem , nì- 5C12
nemagne , pure , tuttavia , orientedimeno .
Collettive sono dakle , o dake , dunque , ſa- tó , perciò
>

raddi tòga , o raddi scià , o raddi cèfa , per la qual co


sa .
Causali sono sòkle , o pokli , poichè , èr , ere , o er
> > >

bo , perchè , kad , quando ; ha talora l'istesso senso . Ea !


on hòchje tako , perchè egli cosi vuole .
Della costruzione degli avverbj . 277
Condizionali sono bârſcèk , forse ; moſce biti; pud
essere ; pò srèchi, o nà srèchju , per sorie ; il-ne- na
>

dno , o if- ne-padne, all' impensata ; ako', se .


> O

Interrogative, o dubitative sono cemu, o ſá- scto , o


sciò , a che fine, o perche ? Cèmu , o ſa -scio , o sciò
idésc put grada ? a che fine ten vai alla volta della
città ? Raddi-cesa-li , raddi scià-li , raddi sego li , là
koi ufrök , o là kojú svârhu sigoificado l'istesso , cioè
a che fine ? perchè ? Dalli significa , e che forse ? O
ſorse che , come : dallì- chjesc ová toliko ne vjerovna
bräniti ? che forse difenderai cose tanto incredibili ?
Jèda vuol dire forse, come: jèda -chiésc -mene ? forse vuoi
me ? jèda.mi.ie ò glavu ? vi è forse pericolo di vita ?
jeda ikóga fà Bòga? jèda tkóga ? jèda ikó pomaga ? vi
è qualcheduno ? ajuto , per carità ? jeda- bi Būgh dao ,
jèda Bögh dào , volesse il cielo , voglia Dio . Tòli si
gnifica l'istesso , come : tòli-chjesc mene ? hai forse
bisogno di me ? jèdà.li ni- je , forse non è così ? To
li- je ? è forse questo ? Tòt significa dunque , come : tòt
jòsc ne do - bitasc ? dunque ancor non comprendi ? Li
ora significa o , ed ora forse , e si unisce alle altre
+

voci , o sia interrogativo , o no . Pètar- li , Pavo-li po


.

ghinu-chje , o Pietro o Paolo perirà . In senso inter


rogativo è usitatissimo . Je- li ? sàkó-li ? è vero ? va CO
si ? hòchjesc-li ?, vuoi ? je- li dòma Gospār ? è in casa
il Padrone ? jesì- li bio , jesu.li bili , sei stato , sono
slati ? Și mette anche nel mezzo delle parole , come :
tì- lí- si dàke jsti ? sei tu dunque l'istesso ? Tàko- li
chjesc ? tu lo comandi , non è cost ? Ad alcune di
queste particelle si unisce pure la negativa ne , come :
faſa -scto - ne, o cemu-ne ,,។ perchè no ; kåko -ne, come no .
Responsive sono ; er , o ère , erbo , o jèrbo , ſà - scto,
o ſa-sctoàbo , zjèch- er, o ràddi-er, dà , là dâ'bi , já
>

zjéchja dà , neka dà , e budduchi dà , perchè , per mo


livo che , essendo che :
Della costruzione delle preposizioni .

La preposizione è una parte indeclinabile del di


scorso. Essa , come lo mostra la di lei denominazio
S
3
378 Prullato Quarto ,
ne, si prepone ai nomi . La lingua Illirica è cotanta
ricca di pre posizioni, che pon vi è quasi alcun caso ,
che per mezzo di esse non sia messo in azione nel
discorso . Ma quanto n'è più grande il numero , e va .
ria la costruzione, altrettanto maggiore è par la diffi
2
O

coltà di ben spiegarle , ed intenderle . Le considerere


mio frattanto sotto ogni loro aspetto , ed in tutta la lor
estensione .

Delle preposizioni,> che reggono il genitivo ,


'Od . Lą preposizione òd significa di , da , per , per
çagione ; a motivo di ,2 a riguardo di . Dipende ora
dai nomi, ed or dai verbi , e spesso va unita con al
tre preposizioni, ed anche con qualche avverbio . Ribe
od mòrra , prize òd dubrave, pesci del mare , gli
augelli del bosco ‫ ;و‬od pocê ka do svârbē , dal princi
pio sino al fine ; òd djetinstva , dalla fanciullezza ;
psovan -si od. svieh , sei da tutti rimproverato ; jesi-li
od moje ? sei della mia ? òd oholásti , per superbia ;
umrjeti òü gláda , morir per la fame , o di fame ;
na-vodú -se òd
od pjánstva, vacillano per ubbriacchezza ;
scró - chjesc ti òd tega ? perché ti ingerisci in questo ?
ne smiem òd òza , i ne-mògu òd májke , non ardisco
per riguardo del padre , e non posso per riguardo della
madre .
Così poi si congiunge con le preposizioni , ed av
verbj : òd if dò , dal di sotto ; ou vârh glave do dne
>

Jetaa , da sopra la testa sino alle calcagna, a da cupo


À piedi ; od kuda -je to meni ; donde cio mi viene ?
ah ! ni -je od drùgda , nego od velike tvoje gljūbavi ,
ah ! non d'altronde , che dal tuo grande amore .
Il , o iſa . Il , o iſa significa di, del, da , dopo, co
me ; il sấrza , di cuore ; iſa onòga dneva, da quel gior
no ; iſa Uskârsègna , dopo Pasqua ; iſa objeda , dopo
pranza ; ifa mene, dopo di me ec.
Biju. Blifu significa vicino . Bliſu gnèga, vicino a
lui ; on stoi bliſu kuchje tvoje, egli sta vicino allus
fuq casa ; bliju smârti , vicino alla morte,
Della costruzione delle preposizioni 279
Kráj . Kráj significa parimenti vicino . Sjedechi pod
bórom kráj rjeke ù gòri , sedendo sotto un pino vici
no al fiume nel bosco , disse il Ragnina . Talorá kráj
è preceduto da nà , come na kráj mòrra , al lido del
mare ; na kráj svjéta , all'ultimo confine del mondo i
Daleko . Daleko significa lontano. Daleko mene , illi
daleko moſh occii, lungi dn
do me, o dagli occhi miei :
Dalèko è spesso preceduto dalla preposizione vå , co
me : mà daleko mjesta cvòga , lungi da questo luogo ,
e va pur unito alla preposizione òl , come : 10 daleko ,
oni daleko od nas , lungi da noi una tal cośá , o
Iddio ci gurdi da una tab cosa ; daleko od -ovle, al
la larga .
Mjescue . Mjèscte vuol dire in vece , in cambio , in
luogo di , come : mjéscie vina da-mi krúba , in vece
di vino dammi del pane ; mjèscte riecii cini djella ,
fa fatti in vece di parole . Si dice pure od mjesto
coll' òd , o senza , come : na mjesto Pèira , o di Pèira
>

poghi ti , in cambio di Pietro u tu .


Bèſ, o Brèſ. Bej , o brèj significa senza . Pò -ghinu
li-su bèſ miliosti, er-su- bíli brès pámèti , sono periti
senza pietà , perchè erano senza cervello ; bèl kruha ,
i brèſ vida, senza pane , e senza vino.
Niſce. Niſce significa solto . Ti sjèdisc niſce svieh
.

ostalieh , tu sedi al di sotto di tutti gli altri .


Dò. Dò significa sino , o fino . Kògn dó kògna, Jui
nak dò Janaka, cavallo sino a cavallo, Eroe sino ad
Eroe , ossia cavallo unito , a cavallo , Eroe unito ad
Eroe ; dò zòre , sino all'alba : dò nájápokóznega cjàs
sa , sino all'ultimo momento ; dò ovoga vremena , si
no a questo tempo . Si unisce bene colla preposizione
vârh , come: dò vârb göre sin sopra la cima della
montugna , e colle particelle deri , e tja, come : dò
>

bjeloga deri dànka, sino a giorno ' fatto ; deri dò pri


stàrosti , sino alla decrepitezza ;, i mrèſce tánkoga tè
,

ga , ke padaju deri dò dnà mòrskoga , e le reti di sots


til lavoro , che cadono sino al fondo del matre .
E10 . Eto , che significa ecco , può pur prendersi co
me- preposizione, che regze il genitivo , come ; eto
nàşcieh, i ne priat@gljaa , ecco i nostri , ed I nemiet:
as Trattato Quarto .
Eto , ovvero oro , èvo , òvo , èno , ono , e nùt , o pat
ti , che vogliono dire l'istesso , possono avere altri ca
si , come vedremo .
Krijúch , é potajno significano di nascosto , e si a
doprano col genitivo coll' òd , o senza , come : po
tajno òd oza , krijùch òd majke , o solo potajno oza ,
krijúch majke , di nascosto del padre , senza saputa
della madre .
Nakon . Nakon significa dopo , come : nakon mnene sve
o -staje , tullo resta dopo di me ; nakon gnih , dopo di
loro ; nakon mjeseza , dopo un mese . Nakon va spesso
unito coi nomi numerali relativi al tempo , ed allora
sino al numero quattro vuole il nominativo , come :
nakon dva , tri , cetiri dni , olli godiscta , due , tre ,
qualiro giorni , o anni fa . Dal cinque in
> su vuole il
enitivo , come : nakon pet, scés , sedam
>
danaa , go
disctaa, mjesēzaa ec. ,> cinque , sei , sette giorni , an
ni , mesi fa . Finalmente si unisce ancora cogli ayver.
bj , che vogliono il genitivo , come: nakon mnogo vrè.
>

Inena , molto tempo fa : nakon mallo dānaa , pochi >

giorni fa. Sinonimo di nakon è la voce naſád , che si .


gnifica l'istesso >, e che nell'istessa guisa si costruisce
coi nomi numerali . Naſád dva , trí, cètiri dni ; nafád
pēt , sces dānaa, nasái dòsta vjēkaa ; naſád mallo vje
kaa , molti , o pochi secoli fa .
Po- tom . Po- tom sizzlifica dopo, e non si prende per
.

preposizione , se non nel caso seguente : po - tom tòza ,


dopo di ciò . E più in uso nakon ovoga, nakon toga ,
dopo questo , dopo quello .
Kòd , o kòn , pòlak , o kòlak . Queste quattro voci
.

derivano dall'istesso radicale , e non variano , che per


ragione di dialetto , e pronuazia'; a vendo tutte l'istes.
so significato . Presso i Ragusei è in uso kòd , e ko .
lak , e significa presso , vicino , accanto , come : kòd
móga oza , i najke, presso al mio padre , e madre ;
>

kòd gráda , presso ali città , kòd vira, accanto alla


sorgente ; kòiak mene , kolak kuchje moje , presso di
me , accanto alla casa mia .
Pūt . Pūt significa verso , come : Pat Rima, verso
Roma ; rùt is - 1oka , i ſa -páda , verso l'oriente , ed il
Della costruzione delle preposizioni . 281
ponente ; pùt desnē , put ljéve , alin destra , alla sinistra ;
pil gráda, alla volta della città ; pūt dna , verso il fons
do . Si unisce pure cogli avverbi , come : pūt unútra
verso il di dentro .
Prie . Prie significa avanti , prima , innanzi , come :
prie po- topa òpchjenoga , prima del diluvio universale ;
prie svanùchia , avanti illevar del sole ; prie ròka , in
nanzi del condetto , o prima dell'ora , o tempo stabilito į
prie smârti , prima della morte ,
Priko. Prìko vuol dire olire , di là , di , e fra , come:
priko mjère , i nacina , oltre modo , e misura '; priko
morra , il rjéke , lungo il mare , o il fiume ; priko nà
chi , i dána , di notte, e di giorno ; prikogodiscta , fra
l'anno .
Osvém . Osvém significa eccetto , in fuori di , come :
osvém -ovóga, o lòga, in Sefori di cid , di questo ;
svèm tebe samòga , eccetto tu solo , o fuori di te solo ;
osvèm mållieh , eccettuandone pochi , o eccettuati pochi .
>

O -lisc, o Lih. O-lìsc significa pure eccetto, oltre , in


fuori, come : O -lisc ovoga, o joga , oltre di ciò , in fuo
ri di questo ; o-lìsc màllieh , eccetto pochi. O- lìsc non
è in uso , che nell'interno dell'Illiria , e s'intende
d'ordinario l'eccezione d'una sol cosa , come o- lisc
grjéha, eccettuato un sol peccato ; 0-lisc tebe , in fuori
di te solo . Gli scrittori Ragusei in vece di 0 -lisc din
cono lih , come : lib ovoga , lih grjéba , otire di ciò , in
>

fuori di un peccato solo . Inſauti tanto lisciti, che lj


hnuti significa oltrepassare , o eccettuare una qualche
cosa .
Ràd , o raddi . Ràd , o raddi significa per , a motivo ,
per cagione ; come: raddi mene , ràd tebe , ea mio , o
tuo motivo ; raddi tvoje krivine , per, colpa tua ; raddi
pròtivnieb vjetaraa , per cagione dei venti contrarj; rad
di cèsa , o raddi scià , per la qual cosa ; Boga raddi ,
>

per Iddio .
Vârh , o várhu . Vârh , o vârbu ' significa sopra , oltre ,
come : vârh nebēsaa , sopra i cieli ; urjeba- je Boga gliar
biti vârhu svega , bisogna amar Dio sopra ogni cost“;
vârb sivarii teſien , oltre di queste cose ; besjeda je bila
vârhu pakla , la predica fu sull' inferno . Talvolta presso
282 Trattato Quarto .
gli antichi trovasi questa preposizione anche coll'abla .
tivo , come : vârh inieb , più degli altri. Si unisce be
De col pà, come: nà vârh glave , sopra il capo .
Vàn , o Iſ-vàn . Vàn , o iſ- van significa fuori , in
fuori di, come : iſ van Boga ni-je dòbra; il- van ſem
glje nioje stána ; iſ- van postèglje ni-je pokoja , in fuo
ri di Dio non vi è bene, fuori della terra non vi è
abitazione, fuor del letto non vi è riposo ; vàn sebe ,
fuor di se ; if- vàn Raja , fuor del Paradiso . I Dalmato
Bosnesi dicono anche vanka , ed if- vanka. .

Srèd . Srèd significa in mezzo , come : imám te sred


sårza, ti ho in mezzo al cuore ; s rèd pòglia , in mez .
zo del piano . Ama questa preposizione di andar anita
colla preposizione ù, po , e nà, come ù srèd òghgna ,
ù srèd sârza , ù srèd ūstaa , in mezzo del fuoco , del
cuor , della bocca ; pò srèd võjskē, in mezzo allarmı:
>

ta ; na srèd rūke, in mezzo alla mano .


>

Visce . Visce significa sopra , intorno , come : visce


ſelēnieh dubõvaa slavich ſcjubèri , sopra i verdi albe
ri canta il rosinguolo - ; visce glave , sopra il capo ;
visce tebe , visce mene, sopra di te , di me; visce
onega posla ni- scta ne govori, non dice niente intorno
a quell'affare .
Dil. Dil significa per , a cagione di , come : dil Bo
ga , o Boga dil , per Iddio , per amor di Dio . In og
gi non è più in uso questa preposizione , la quale nel
surriferito senso di Boga dil incontrasi spesso nei poe
1i Cinquecentisti Ragusei.
Zjèch ,> o zièchja . Zjèch , o zjechja significa per , a
motivo o per cagione di ,, come : zjèch mene per
cagione di me ; zjechja tvoga nè-posluha svàk- te hùli,
ciascuno ti disprezza & motivo della tua dissobbedien
za . Si unisce elegantemente colla preposizione fà ,
come : fá zjèch tvoje gliùbavi , per amor tuo ; là zjè
chja möga mèscura' , per amor del mio maestro . .

Oko . Oko significa intorno, d'intorno a , come : oko


morra , d 'intorno al mare : fabàvgljen -sain oko mnó
ſieh stvàrii, sono occupato intorno a molte cose : oko
gráda , altº intorno della città .
Della costruzione delle preposizioni . 283
Nà óksit . Nà óksit, che significa contiguità di abita
zione , di casa , può pur considerarsi quasi come una
preposizione, che vuole il genitivo , ma in questo so
lo senso : nà óksit moje kùchje, in vicinanza della mia
casa ; moja kuchia jest na óksit tvoje , la mia casa
contigua alla tua .
Poslie , o Posli . Poslie , o pòsli significa dopo , come :
pòslie ovoga , poslie onoga , dopo di questo , dopo di
quello ; pòslie smårti , dopo morte .

Delle preposizioni , che reggono il dativo .

Pròtiva , Supròtiva , o Saproch . Pròtiva , sapròtiva ,


o supròch significa contro , incontro , dirimpetto , come :
pròtiva Bogu ni- je govora , ni-je vjechja , ni-je ratta ,
contro Dio non vi è favella , non vi è consiglio , non ui
è guerra ; su pròriva meni , contro di me; sapròch Pè
tru , contro Pietro ; já pribivam supròch zärkvi , io abi.
to dirimpetto alla chiesa .
Prema . Prema significa contro , innanzi , a paragone ,
come :

Moje flòbe , moi griesi .


Prema meni vajdastoje , le mie iniquita , i miei pec
caii mi stanno sempre innanzi ; veliki-si ti cjòvjek près
ma gnému, al paragone di lui tu sei un uomo grande ;
ti ne- imásc ikakvu gljubav prema tvojem roditeglima,
tu non hai alcun amore verso į tuoi genitori .
K' , o ka . K' , o ka significa verso, a , da , ma sem
pre in senso di moro . Poghi k ' Rimu, vattene verso ,
o alla volta di Roma ; dôghi k 'meni, vieni da me ;
k'dèsnoj , alla destra ; obrāti-se k ' pravdi , riccorri ale
giustizia ,
Delle preposizioni , che al singolare richiedono
il dativo, ed al plurale l' ablativo secondo .
Pri . Prì significa presso , o appresso , a paragone ,
in , come : nòsiti , o imát sctó-god pri sebi , portare ,
o avere presso di se , o seco qualche cosa ; pri onèma
28+ Trattató Quarto
pūca , presso , o vicino a quella strada ; pri Kráglju ;
appresso il Re ; sve- je tiìscia pri mudrosti, tutto è nien
te a confronto della sapienza ; pri poghìbgli ſcivota ,
nel pericolo della vita ; biti prì potrebi, essere in nee
'cesstià .
2 : pri
Al plurale così si costruisce coll'ablativo 2.°
pårsieh svorh Boga nòsechi , portando Dio nei loro petti ,
disse il Cassio
O. O significa di , intorno di , a , come : besjediti o
cemu , parlar di qualche cosa ; ràdisc o slu , attendi al
>

male ; privàrit-se o kojoj stvari , ingannarsi intorno ad


una COS ( 2 .
· Coi verbi di moto così regge l'accusativo : udriti
**
kojom stvari o'mir , battere una cosa al muro .
Al plurale poi così si costruisce coll'ablativo 2.2 :
cemu nòsisc lūk o plèchieh , perchè porti l'arco agli o
meri . Volgarmente si confonde o coll' àd , dicendosi ,
p. e . , govori-se od tebe , io vece di o tebi, si parla
di te .
Po . Pò significa conforme , secondo , come , per , per
mezzo , per cagione, dopo , ed al singolare regge il da
tivo , come: pò óbicjáju , conforme all'uso , o al con
sueto ; buddi meni pò rjēci tvojoj , sia a me secondo la
tua paroln ; pò ſakonu , i pò právdi , come vuole ln lege
ge , e la giustizia ; poslachju-ti jednu kghoàgu pò Pavlu ,
ji pò slūſi, ti manderò una lettera per mezzo di Paolo ,
o del servo ; pò pūtu , il pò svjetlu tvomu iſiscio-mi-je
posó nå opako, per mezzo , o consiglio tuo mi è riusci
to male l'affare ; pò Bóſcichja , dopo il Natale ; pò
pò nacinu, a modo , e verso , o con
stârti , dopo morte; po
regola ; udrit tkòga pò obraſu , pò ruzi, batter uno sul
la faccia , sulla mano .
Al plarale così si costruisce coll' ablativo secondo :
iscte pomóch pò priatéglich , i ljek pò viláh , cerca a
1

juto per mezzo degli amici , e la medicinz per mezzo


delle streghe , ide po kůchjah , pò skùpsctinah , gòrah
>

ec. , va per le case , per le adunanze , per le monta


gne .
Coi verbi di moto , allorchè l'azione è circoscritta ,
ossia quando si fa moto senza uscir da quel dato luo
Della costruzione delle preposizioni : 285
go , la preposizione pò vuole il dativo , conie : pochi
ghijè godi pò suhu , po morro , pò bròdo , andar in
.

qualche luogo per terra , per mare , in barca ; Orjl pò


svjeto ,? andar pel mondo ,
Col verbo poslati pò vuole l'accusativo , come : po
slati brod , kógna ec. pò Pèira , pò Antuna , spedir
la barca , il cavallo per prendere Pietro, Antonio . Pò
slat pò Pèira , pò Mariu , spedir a cercar di Pietro ,
di Maria , o a chiamar Pietro , Maria . Così vei seguenti
sensi avrà pure l'accusativo : daj svakòmu po jednu
jabuku , dà un pomo per uno , el ciascuno ; pó nas
ne- mójcemo sièchi Raj, da per noi non possiamo a
cquistare il Paradiso ; doghi sjútra ú mene , bòglja po.te ,
vieni domani da me , meglio per te , o te , ne sarò obe
> 9

bligato ; jedan po jedán , dva pò dva , tri pò iri ec . ,


uno a uno , due o due , tre a tre .
.
Delle preposizioni , che richieggono l'accusativo .
US , o Uſa . Uſ, o uſa significa vicino , accanto , in
su del , oltre , come : uſá- ie , uſá-me , o of rebe , ſaa
>

mere , vicino a te , a me ;. uſá-gn , o us gnéga, uſa


gnu , o usognu , presso lui, presso lei ; uf- to , o toj ,
oltre di cið ;
us ovcizu svoju millu
Miad jagancich iravu pase , accanto alla sua care
pecorella il giovine agnelletto si va pascendo di ler
0
ba ; os planina , in su della seluosa montagna į uf
ùlizu , in su della contrada ; priljepit-se uſ ikóga , ai
taccarsi ad alcuno ; slafcbenik ul sinove , servo addetm
to ai figli ; cjovjek uſ kògna , lo stalliere ; na- stojnik
>

uſ opufcja , il custode dell' armeria ec. Finalmente


us cosi si unisce coll'avverbio gor , o gori coll'istes
,
so caso accusativo : uf- gór ruka , in.su la mano ; osa
gór pârsi , pöghe ec. , in sul petto , in sulle gambe .
Mimo . Mimo che significa oltre , lungo , vicino ,
.

rasenle , e che in tali sensi serve di composizione ai


verbi , p. e. , mimo.chi, passar oltre ; mimo-grèdsti ,
passar vicino , mimo- ploviti , navigar radendo terra :
1
inimo.jahati, passar oltre a cavallo ecolz così pur regs
7
286 Trattato Quarto .
ge l'accusativo : scēto - sam -se mime kuchju tvoja , ho
passeggiato lungo la tuq casa ; idem mimo mir va.
do rasente il muro : mimo io , o toj, oltre di ciò .
Kròſ, o kroſa ha il senso di per, a cagione, a tra
>

verso , rasente , come : kròf3 -me, per me ; kroſ priá


ieglie, a cagione degli amici ;
Kroj mnoga dobra djèlla .
Cinecbj-se Bógh poſneti, fra molte buone opere fa
ſa
cendosi conoscere Dio ; kad minem krog tvoj dvor
quando passo rasente il tuo palazzo . | Ragusei del
discorso famigliare l'usano soltanto nel senso di a tra
verso , per mezzo , corne : kroj vrata', kròs kùchju ,
kròf prozór ec. , per il mezzo della porta , à traverso
della casa , della fenestra .
Gli antichi poeti Ragusei, e gli odierni Bosnesi in
vece di kròs dicono pròl pariinente coll' accusativo ;
come : pröchi prèſ vojsku , passar in mezzo all'eser
cito ; grieh kaſahu prof mē ūsti , .confessavano il lo
To fallo per mezzo della mia bocca .
Talvolta kròj si unisce colla preposizione zjòch , ma
allora non regge alcun caso , di rendendo da zjech , che
>

vuole il genitivo. Król zjèch cesa, illi đóga , per lo


che , perciò ; kròſ zjèch tvoje gljubavi , per amor tuo .
Niſ. Niſ significa giù pel, come : nil rjeku, mis
vòdu , giù pel fiume, giù peli ' acqua ; nij bârdo , nis
most 7, giù pel monte , giù per il ponte .
Delle preposizioni , che vogliono ora l'accusativo ,
ed ora lablariro .

fà. fà significa per , a motivo , per cagione , dietro , 1

e dopo . Nei seguenti sensi così regge l'accusativo :


fà pèrra, i fà Maria , per Pietro , e per Maria ; ſa
millos i là gljubav , per graziq , e per amore ; là
mene , fà vas , per cagione di me, per amor di vol ;
boglja ſa- te , meglio per te .
La pre posizione fà quando dipende da alcuni verbi 1

già indicati altrove regge parimenti l'accusativo . Iskar


ſà tkóga , cercar di alcuno ; poslat ſà tkóga , spedire
e cercare di alcuno ec.
Della costruzione delle preposizioni. 287
Allorchè fà significa dietro , e dopo può avere l'ac
cusativo , o l'ablativo , come : krje -se ón ſà.me , o la
mmodi fà kuchju , o fa kuchjom ; si nasconde egli
dietro di me , della casa"; sjēdi ſå lårpèſom , siede a
tavola ;; rarci ſa Aniúnom , corre dietro ad Antonio ;
ſà dafodoin , dopo la pioggia .
Talora là regge il genitivo, come : ròdjen -sám ſà
boja , son nato per la guerra; cinjen- si fà drūſcbe ,
sui fatto per in comprignia ; dårfcján -chiu -ti-bit fà mo
ga ſcivota, ti sarò obblignio della vita , o per tutto
il tempo della mia vita , nè in simili casi può aversi
altra costruzione ; giacche sarebbe errore jl dire ſå
boj, ſa drufcbu , cc. All'opposto là può alle volte rego
gere il genitivo , o i'accusativo , come nel seguente e
sempio , ed in.'altri, che l' uso insegnerà : dòbar -si fà
vetíkieh stvärii , o ſå velike stvari , sei buono per cose
grandi ec, Il få imita in certa guisa la costruzione
slei verbi del primo ordine degli attivi , che reggono
l'accusativo , ed il genitivo ,
Ha pure là il senso di circa , in circa , come : kū
2

pio -sam fà ' lakas svinte , ho comprato un braccio di


pinno in circa ; e spesso trovasi unito colle preposi
zioni raddi , zjèch , come : fà raddi tebe, per motivo
di te ; ſà zjèch koristi , per cagione di guadagno .
Pod . Pòd significa sotto , con , per , e così regge
l'aceusativo : pàd siârıni grjeh , sotto, peccato mortale ;
pòd frèk , oglas trūbglje , a suono di tromba ; pod
sakletva , con giuramento ; pód. siller , per violenza .
Anche coi verbi di moto così regge l'accusativo: mè
çbje pòd noghe , getta sotto i piedi ,
Pod , allorche dipende dai verbi di stato , cosi reg
ge i ' ablativo : Isu-kars po ròdio.se-je pòd zarstvom
Agusta, i úmro -je pod Ponziom Pilátom , Gesù Cristo
nacque sotto il regno d'Augusto , e mori sotto Pon
bio Pilato ; dârfcjati pod nogami, tenere sotto i piedi .
Prid , ó prida . Prid , che significa avanti , innanzi,
alla presenza di , così coi verbi di moto riceve l'ac
cusativo : otiscjo -si prid sūdza , sei andato avanti il
giudice ; uſmi prida - se, prendilo innanzi di te .
288 Trattato Quarto .
Coi verbi di queste vuole i' ablativo , come : stoim
prid Bògon , prid krägljem , sto avanti Dio , innanzi
al Re ; imám smart prid occima , ho la moste avan
ti gli occhi .
Prid è spesso preceduto dalla preposizione iſ, ed al
lora regge il genitivo , come : dìghni-mi-se iſ prid oc
cii , levati davanti dei miei occhi ; iſaghna-ga is- prid
sebe , o is-prid svõga liza , il discacciò dal suo cospet
Lo . Sarebbe errore il tralasciare l'if in tali sensi .
Della preposizione nà , che si costruisce ora
coll accusativo , ora col dativo , ed ora
coll' ablativo 2.0 plurale .

Nà. Nà , che significa sopra , in , o al , è una pre


posizione di grande estensione. Coi verbi di moro ri
cerca sempre l' accusativo , come : skócio-je nà fid , i
nà postèglju , è saltato sopra il muro , sopra il letto ;
stavi klobúk ná glávu , mettiti il cappello in testo .
Coi nomi di tempo , di maniera , di colore , di u
sanza ec . così ha pur l'accusativo : na vrjeme , a tem
po ; na svaki cjàs , ad ogni istante ; na svaki nacid ,
ad ogni modo ; ná ove rjēci, na ovo pitagne ,
queste parole atal dimanda ; syitta nå maslinu , nà
giſubiza, nà cicimak ec ., panno di colore di oliva, di
>

viola , di giugiolo , nà Franacku , na Rimsku , na sta


Tu ec. , alla Francese , alla Romana , all' antica . Così
dirai ancor coll'accusativo : imát nå na oza , na matter ,
4

( e non oil oza , od mattere ) aver le sembianze del


>

padre , della madre ; if- mjèrit nà làkat , na oke ec. ,


misurar a braccio , a oke ; visioa dà nòghu ( si dice pur
od noghe ) aliezza di un piede .
All'opposto coi verbi di stato regge il dativo , se i
nomi sono singolari , l'ablativo 2." , se sono plurali ;
Sioi s'klobúkom na glavi , sta col cappello in testa;
jest na rukávu , è sopra la manica : pro -injenit vre
nenito na vjekovitu ( si dico por så vjekovito ) cangiar
il temporale per l'eterno ; nà- ti ovu kgnigu , eccoti
Deila costruzione delle preposizioni. 289
questa lettera ; pa- ti Pètru ovú jāboku, eccoti questo
pomo per Pietro ; iti nà kļilieh , nà nògah , andar sulle
ali, a piedi ; gusariti nå klanzieh , assassinar dai na
scondigli. Finalınente nà si unisce colla preposizione
2
pò ora çol genitivo , come : nà- pò ljetta , mezza

estale ; na-po jeseni, a mezzo autunno ; nà- pò aitaa ,


o jefika , a mezza bocca ; ed or coll'accusativo , come
nà-po- se , da per se , a parte .
Della preposizione nad ora coll'accusativo ,
ed or coll ' ablativo .

Nàd . Nád , che significa al , sopra , vicino , a pre


ferenza, toi verbi di moto così regge Paccusativo :
side nad pakó , scese all'inferno ; gljabjásce.ga pàd
sve ostale , lo amava a preferenza di ogni altro .
All'incontrario coi verbi di stato così regge labla
tivo : ni - je ucenik nad mesctrom , non quvi scolaro so
pra il maestro ; nad sviem ostalim , sopra tutti gli
altri; vrjéme imá ciùdnu moch vàd stvarima gljud
skíma , il tempo ha uno strano potere sulle umane co
se .

Della preposizione ù ora col genitivo , e dativo ,


ed ora coll' accusativo , ed ablativo secondo i

U. U , che significa nel , dal , al , in , coi verbi di


moto ,e con nomi proprii, o appellativi animati così
>

vuole il genitivo; poscjò -si à Gospe od Pojsana, ù


svetoga Pèrra ec. , sei andato alla Madonna di · Puisen ,
a s. Pietro; idém'ù majke, ù dúnda , rado : dalla me
dre , dal zio .
Coi verbi parimenti di moto , e con nomi inanimati
vuole l'accusativo, come : Oti - chju ù Rim , ù Itáliu ,
>

andrò a Roma , in Italia ; póchi ù zârkvu , u kuchju ,


9

portarsi in chiesa , a0 casa ; obuchse ù hiệlo , ù zâr


ne , vestirsi in bianco , in nero . Anche coi nomi di
rempo l'ù vuole l'accusativo , come : umrjeti u mla
dos , ù stáros , morir in gioventù , in vecchiaja ; à
>

onó vrjéme, in quel tempo ; ù oni cjàs, in quell'istante.


t
290 Tiattato Quarto
Coi verbi di stato ha il genitivo coi nomi animati,
come: piial syjès , i millost u Antuna , chieder con
3

siglio , e grazia da Antonio ; me-fnásc -li, dà ù Kra


gljaa su dùghe ruke, non sai , che i Re hanno le ma
ni lunghe ?
Cogli stessi verbi di stato ù spesso regge il dativo ,
se i nomi sono singolari , il secondo ablativo, se plu
rali . Imán -te à sârzu , ti ho in cuore , sve stoi ù
priatéglieh , tutto dipende dagli amici; pocivaju ù gro
buizáh , riposano nelle tombe į slave -se ù fòchjáh ,
si gloriano nelle iniguità ; blago -sovjena ù ſcenah , iſa
bran ù gljudin , benedetta fra le donne , scelio fia gii
>

uomini; bit , o ti ù bjelu , u zârnu , ù scjutu e si


2 $ O1
sintende obucen , vestito ) essere , o andar pestito in
bianco ,, di nero , di giallo...
Finalmente a qualche verbo , e in qualche tempo
tim , eu
dù dà maggior forza al senso , come : Tainuim ii .
spamtim , pámelovat , ù - pámetovat , ricordarsi , far
attenzione ,
Della preposizione meghių ora coll' accusativo ,
ed or coll' ablativo ,

Meghju . Méghju significa, fra , o tra , in mezzo ,


così se le dà l'accusativo : buddúchi- seti náscla me
ghju tolika -vesèglia , essendoti tu trovata fra tante al
legiezze ; Oostàrio -sam meghju nè- priateglie moje , mi
sono invecchiato in mezzo ai miei nemici.
Così poi regge l'ablativo a meghju mnom, i sàbom ,
fra me , e tej meghiu gnìma, frue loro ; méghju pie
ijem , fra id bevere . Gli antichi poeti Ragusei e

Dalmaio- Bospesi in luogo di mėghju dicono medju ,


meu , mei ,

Della preposizione sa , o s'ora cpl genitivo ,


ed or call' ablativo .

$ , osa, S' , o sa , che significa do , per cagione ,


>

fon , insieme, in compagnia , cosi ricerca il genitivo :


s'gore , dal monie i s'Füla , dalla strada ; s' Malte ,
Della costruzione delle preposizioni.
. 291
do Malta ; nebèsa - su ſa-ivorena s'gljudskieh opachinaa,
i cieli sono chiusi per le umane iniquità ; sve-se-je
ovó ſgodilo s' Pèira , tutto questo è avvenuto per c6-
gione di Pietro ; ide-se sa fla nà gorre , si va di mal in
peggio .
Quando poi s'significa con , insieme , così vuole l'a
blativo : mir s'vama , la pace con voi ; s' tobom , le
co ; sózom , col padre . Insegnano i Graminatici Hli
rici , che in questo uitimo senso la preposizione, s'si
tralascia coi nomi di modo , inanieri , instrumento eco
dovendosene soltanto far uso coi nomi animati, e indi.
canti compagnia . Non vi è però , che l'uso , e la pra.
tica , la quale scioglier rossa questa questione in tutto
simile a quella , che sussiste sull'uso del cum dei La
tini . Infatti quando si dice far una cosa con grazia
con amore , con dolore ec. non si adoprano termini
nè animati, nè indicanti coinpagnia . Eppure si dice s'
millosti, s gljubavi, sºbolesti, appunto come i Larini din
cono : summa cum voluptate , dolore , amore , diligentia . .

Generalmente parlando non solo i vocaboli animati,


e di compagnia richieggono questa preposizione , ma
ancora tutti i nomi appartenenti alle facoltà , ed af
fezioni dell'anima,> e del corpo , e spesso anche ai
nomi di modo , ed insirumento .
Della particolar costruzione della preposizione
ràfmi, o rafma.
Ràfmi, o ràfma. Raſmi, o rafma , che significa ec
cetto , in ſuori di , non regge caso alcuno , má eccei
tua ciò , che si vuole , lasciandolo nel caso delle cose
non eccettuate , come : rəſmi ona kchjerza drága , ec
cettuata quello cara figliuolina ; sví otidosce , reſmi
9

Petar , koi nije poscio , tutti vi andarono in fuor di


Pietro , che non vi andiede ; ubisce svieh , rifmi Pe
tra , uccisero lutti , eccetto Piętro'. Ráſmi non segiesi
>

quasi mai nel discorso famigliare . Le preposizioni o


svém , o iſ -van col genitivo , o le particole disgiuntive
da ne , a ne ne fanno le veci. Svi, raſmi jedan , svi ,
osvém , o iſvan jédnoga, svi , da ne , o a ne jerlan ,
tultį eccettuato uno , o lufti , ed uno no . Presso il Dil
292 Trattato Quarto .
Jabella, ed altri si trova tuttavia raſmi come vera pred
posizione reggente il genitivo ,> come : raſmi mallieh ,
eccetto pochi ; ràſmi ovoga, in fuor di questo .
Della varia costruzione delle preposizioni èto ,
ó òto , èvo , o Ovo , eno , o dno , nùi , o nutti .

Queste particelle talora debbono considerarsi come


preposizioni. Si è già mostrato come èro , o òto reg
gano il genitivo . Ora farem vedere come talora ricer
chino pure il nominativo , il dativo , e l'accusativo .
Evo òn ( nominativo ) ecco quello, òno gnèga , (accusa-,
tivo ) ecco quello ; èvo - ime , o òvo- me , èio -me , o òro
9

ine , eccomi , evo - ti, o eto - ti, eccoli ; èto- ga , eccolo :


> >

èroje , o ero-ju , eccola ; èvo ió, èio ovó , ecco ciò , que
sta cosi ; . evo- ih , o ovo- ih , eccoli, o eccole ; nù-ti ,
eccoti ; nùi- ga , o nuntiega , eccolo : nútri- ih : eccoli .

Del rapporto fra le preposizioni ù , e nd


coi nomi di tempo >, e di modo ;

Quando l'ù, ed il nà vanno uniti a nomi di tempo ,


e di modo , o maniera possono usarsi indistintainente
come ; ù svàki , o nà svaki mjeséz , in ogni mese ; ù
svak , onà svak cjàs , ait ogni istante ; ù svaku , o
nà svaku ùru , in ogni ora ; ù svåki, ona svaki ia
cin , in ogni modo ; nà ráki, o nàoví nacin , ù taki ,
>

o u ovi nacin , in tale, o in questo modo . La preposi


zione rò coi nomi di modo , o maniera ha l'istes
so senso . Pò , svaki nacin , in ogni modo ; po ni-jédan
.

nacin , in niuna maniera .


L’ù coi nomi di tempo si può tralasciare , perchè
si solinsende . Sví srágo - se onú noch bdjello > si
.

vegliò tutta la cara , o0 santa notte ; trú lio -sam . mjè


séz dänaa, godiscie dänaa , ho larorato per un mese ,
per un anno . Gl’lllirici aggiungono quel genitivo da
nga > di giorni, perchè il nome mjèsèz significanc! o
mese e luna , e godiscte , o godina volendo dire
>

tempo , o stagione in genere , precisano con ciò l'idea


di tali vocaboli, e vengono a sigoificare l'intero pe
Della costi uzione delle preposizioni . 293
Tiodo lunare , che è un mese , e l'intiero corso solare ,
ciò , che forma l'anno .
Delle preposizioni ni , e ka , o k ' considerate
nel moto al luogo .

Nà propriamente significa sopra , di sopra , e k' , O

kà , a , al. Tuttavia na spesso ha il segno di kʼnel dia.


letto di Ragusa , dicendosi : pochi , o ouit nà Missu ,
nå obje , nà veceru ec. andar alla Messa , a pranzo , a
cena , e non k'Missi , k'objedu , k' veceri , come pre
Lenderebbero i Cruscanti di lingua .
TRATTATO QUINTO .
Della scelta dei vocaboli per la proprietà
del parlare Ilirico .

Essendo la lingua Illirica ripiena di vocaboli , che


esprimono la natura degli oggetti , quegli solo potrà
dire di ben saperla , il quale sfuggendo le circolocu
zioni saprà a tempo far an saggio uso di tali vocabo
li . Dai seguenti esempi apparirà la necessità di un ta!
precetto .
Il verbo partorire , p . e. , presso gli Italiani si adatta
alla donna , e ad ogni altro animale . Gl'Illirici all'op
$

posto parlando del parto della donna dicono ranjati


nell'atto del parto , e rodili dopo il parto ; del parto de .
gli animali in genere kòriti ; delle civalle o- Scariesiti
se ; delle vacche 0 - relli- se ; delle capre o kojiri- se ;
delle cigne o - scteviti- sé‫ ;ز‬delle troje o- prasiti- se ; della
ierra , alberi ec. ploditi .
Battere in genere si dice biui ; battere alla porta kù
zai; coi piedi plēsari ; colle mani pleskati ; colla frusia
bicèvall ; col bustone scìbati; colla verga o - scinuti ; bat,
sere il ferro kóvati ; il grano maiti cc.
Tagliare sjècii ; tagliar coi denti pri - kinuti ; tagliar
potando alberi ob -relati ; tagliar un abito skròiti ; toe
glior con forbici 0 -sirichi , tagliar erba kositi ec.
t 3
:
194 Trattato Quinta .
Sonare fvoniti ; sanar a tocchi klèzari ; sonar instrue
menti a cordą udarati ; a fiato sviriti ; la tromba trubi
ti ; sonar la lira cantando gū liti ec. Pigliar la pioggia ,
Ossia bagnarsi camminando kisnuti , o o -kisnuti, come :
>

o -kisnuo -sam , ho presa la pioggin ; farsi notte o -mar- ,


knuri , ſa -marknuti, o smärknuti - se , come : fa -mar
knuli smo u Spljeta , ci si fece notte a Spalatro ec. Po
tremmo portare migljaja di alıri esempi ; ma gli esteri
possono apprenderli dal Dizionario del P. Dellabella ,
che con istorzo maraviglioso di mente assai più , che
di schiena , come suole dirsi dei Lessiografi , ha il pri
mo , benchè straniero , filio conoscere tali proprietà
essenziali di lingua .
Della necessità dell'etimologia per conoscere
il valore delle parole .

Per far dei progressi in questa lingua non è meng


importante la cognizione dell'etimologia , di cui quà ,
e la sotto differenti aspetti sonosi già dati tanti esem
pi , Spiegheremo ancora per mezzo di essa i nomi dei
.

giorni, dei mesi, e delle lettere dell'alfabeto Glago


> >
brico ,
La Domenica si chiama Ne-djèglia dalla particella
negativa ne , non , e dal verbo djellati , lavorare , cioè
>

giorno , in cui non si lavora ; il Lunedì pò -ne - djéglnik


da pò , dopo , e da ne- djèglia , cioè il primo giorno do
ro la Domenica; il Martedi Uiórnik da wiórni, secon
do , cioè il giorno secondo dopo la Domenica ; il Mer.
coledì ſriela da srijeda , che significa mezzo , cioè giorno
di mezzo fra i giorni della settimana ; Cetvârtak il
Giovedì da ceiíri , quattro , cioé il quario giorno della
settimana ; letak ilVenerdì da pēt cinque, cioè giorno
quinto ; il Sabbato si dice Subota , come nelle altre
lingue ,
I nomi dei mesi sono allusivi alle principali ope
razioni dell'agricoltura , o alle varie stagioni dell'an
no . Gennajo si chiama ſiécjan da sjèchi tagliare , cioè
dal taglio degli alberi per uso della costruzione delle
navi , fabbriche ec. , che dee farsi in ques: o mese se:
Della necessità dell'etimologia. 295
condo Veiruvio , c l'esperienza ; Febbrajo si dice Ve=
gljacja ( in origine vârgljacja da vârgljati , variare )
dall'incostanza del tempo ; Marzo Oſcjùjak da 6.fcju.
gliti, o ſcjúgl, far il callo, e , per metafora , lavoa
rare il terreno colla zappa , vanga ec. , come si pra
tica , dopo l'inverno , in questo mese ; Aprile Travan
da trava , erba , cioè l' erboso , o erbifero ; Maggio
Svíbagn da sviat ghnjeſda , dal nidificare degli uccel
li ; Giugno Ljépagn da ljèros , bellezza , mese il più
bello di tutti per più rigoardi ; Luglio Sarpagn da sârp;
o sârpiti , cioè dal falciare il grano ec ; Agosto Ko
lo-vós, da kòlo , càrro e voſiti, condurre , cioè dal
condurre sui carri i prodotti della terra ; Settembre
Rujan , dal color rossiccio dell'uva , e del vino , che
si raccoglie in questo mese ; Ottobre Listo - pad ; da líst
foglia , e da padat , cadere , cioè dalla cadura delle
foglie degli alberi , Novembre Studegnák da stúdenós ;
il freddo , cioè il brumiſero ; Decembre Prosiná z da
pro - sjechi , tagliare potando alberi.
L'antico alfabeto Glagolitico, cioè l'odierno Servias .
no conteneva un tempo soltanto diecinove lettere , il
nome , e disposizione delle quali indica una eccellente
sentenza di agricoltura . Ecco il nome , e l'ordine
0

delle lettere : As (a ) ; Buk , o Bók , ( b ) , Vid ( v ) ,


Glagoglje (g ) , Dòbro (d ), jèst ( e ) , fcivet ( Sc ) , Zè
10 , ( 2 ) , fémglje (S ) , 1 ( e ) , kako ( c ) , Ljúdi (1 ), Mio
sliti ( in ), Nàs ( n ), On ( 0 ) , Pokój ( p ), Riz ir ) ,
Slòvo ( s ) , Tvârdo ( 1 ) . Ora dal nome significativo
delle lettere si ha : lo Dio Vito ( idolo antico ) dico :
buona cosa è vivere dei frutti , o della verdura dellri
terra ; e come uomini pensare ; la nostra picé ( e)
questa ; proclama ( questa ) massima con costanza ; Noi
non possiamo riportare questo alfabeto perché la
stamperia di Ragusa non lo ha ancora .
Del modo di dirigere il discorso .
Gl Illirici, come le altre moderne nazioni , hanno ati
che essi tre maniere di dirigere il discorso , parlando
cioè in seconda persona singolare col ti , tu , in sec@ n:
296 Trattato Quinto
da plurale col ví, voi ; ed in terza singolare coi non
mi , o titoli di vasce Gospostvo, vàscia Dòbrota , o va
scia Millos , vascja Krunna , vostra Signoria , vostra
Bontà , vostra Grazia , vostra Corona , ossia Maest à .
Il primo modo di parlare è il vero nazionale anti
co >, e dura tuttora fra le popolazioni più tenaci delle
patrie costumanze . Scrò -mi Ja - povjēdasc , o chjachje ,
o májko , o Antūne , o Gosparu ? che mi comandi ,
padre , o madre 0 Antonio , o Signore ? Parlandosi
con persone di rango, ed aventi luminosi impieghi al
nome Gospár si sostituisce Gospodín , e si aggiunge il
titolo dell'impiego, o dignità , come : klagnam - ti- se
Gospodine Kreſce , ti faccio riverenza , Signor Conie ec.
Nel discorso famigliare è inolto in voga il nome bràt ,
fratello , che in vocativo aggiungesi ai nomi delle per
sone , come : bràite Ivo, bràite Pero ec. Giovanni fra
tello , Pietro frntello .
In oggi però nelle città della Dalmazia , dove si
vuole affettar l'eleganza straniera >, usasi fra le perso.
ne di qualità la persona seconda plurale , come : kako .
ste , Gosparu , Gospòghjo ? Jeste li dobri, ſdràvi ? come
state , Signore , Signora ? state bene , sieti suni ? Dò .
> >

bro , ſà stufcit.vas, bene per servirvi. E quì si nori ,


che quando si parla ad una donna sola col vi , con
viene porre non solo il verbo in plurale , ma anche i
participi , ed aggettivi , e farli di genere mascolino ,
come : Góspo, jèste- li faràvi? Jeste li ucinili , Sapovi.
ghjelt, Signora , siele sana , avete fatto , comandato ?
Se poi il discorso sarà direito a pid di una donna , al
lora si dirà fdràve , ucinile , Sapovighjele .
Finalmente il titolo di vasce Gospòstvo , vàscja Dò.
brota , o Millós si usa soltanto dagl'inf- riori colle
persone di alto comando , e distinzione : vasce Gospo.
stvo bichje slūſceno , V Signoria sarà servita ; dòsta
je vascja Dòbroià , illi Millos ucinila ſa mené, molio
ha fatto per me la V. Bontà , la P'. Grazia . Un tal
parlare richiede , che il verbo si ponga in terza perso
na singolare , e che gli aggeuivi , e participi si accor
dino col genere del sostantivo , come : vàsce Gospo
stvo pri- svjetlo , V. Signoria illustrissima; vàscja pri
Della disposizione delle parti del discorso . 297
milla Dobrota , la 1. graziosissima Bonid . Del resto
quanto la lingua Illirica appare bella , allorchè nello
stile famigliare , e di conversazione è parlata colti ,
cioè in seconda persona singolare , altrettanto ha dello
strano , quando parlandosi con un solo , si usa la per
sona terza singolare , o la seconda plurale . La ragione
n'è chiara , ed evidente . Nel primo caso si va a se
conda del genio della lingua , nell'altro contro la di
>

lei indole , e natura .

Della disposizione delle parti del discorso .


La disposizione delle parti del discorso è libera presa
só gl'Illirici , come presso i Latini , si paò cioè pre
porre , e posporre il nominativo , il caso del verbo ec.;
il che non accade presso gl' Italiani , p. e. , e France
si , i quali nelle lor lingue osservano quasi sempre l'or.
dine di una costruzione semplice , e naturale . ' E ben
sì vero , che nel discorso famigliare gl'Illirici sono
molto parchi del trasporre le parole , e che in molti
modi di dire convengono colla lingua Italiana , come
può raccogliersi da più luoghi di questa nostra sintas
si Illirica .
Quando però trattasi di cose scritte , vale a dire di
discorsi , prediche , orazioni, e massime di componia
menti poetici, dove ricercasi sublimità, e nitidezza di
stile , la dizione Illirica va del pari colla Greca , e La.
tina, avendo quasi le istesse regole di trasposizione , di
accento , e di armonia .

Regole per la buona pronunzia Illirica estratte


dal Dellabella .

Della pronunzia dei genitivi plurali dei nomi


mascolini .

1.° I nomi mascolini monosillabi , che nel noming


rivo pronunziansi lunghi , cicè coll'accento circonfes
so , lo ritengono anche al genitivo plurale sulla prima
sillaba , come : Dôs , il naso , gen. plur. Dosaa , dei
298 Trattato Quinto .
nasi ; fid , muro , ſidaa , dei muri ; būk , il fianco , bo:
kaa dei fianchi ; bröd >, la barca , brödaa ; pas , il
.

cingolo , pasaa ; grad , la città , gradaa , o gradovaa ec .


2.º I nomi mascolini monosillabi, che al noininati .
vo singolare si pronunziano non lunghi , cioè coll’ać
cento grave , ritengono un tal accento sulla prima sila
laba anche nei genitivi plurali , come : gràdd , la gran
dine , gràdaa, delle grandini ; làv , il leone , làvaa ; misc ,
il sorcio , mìscjaa ec.
3. ° I pomi in ar sono soggetti all'istessa regola , sê
>

hanno l'ultima sillaba lunga: quindi dirai da koſár ,


il caprajo , koſaraa dei caprari ; da Sârdar, il Colon
nello , Sårdaraa ; dei Colonnelli ec. All'opposto i no
mi in ar coll'accento acuto sull' ultima sillaba lo ri
tengono parimenti sulla penultimi dei genitivi plurali .
Onde da kamenár , lo scarpellino dirai kamenáraa de
gli scarpellini ; da vupnár , il lanajuolo , vunnaraa ec .
I nomi terminati in az , ed ich coll'accento grave
sulla ultima, o penultima sillába , lo conservano sulla
penultima al genitivo plurale ; onde da lònaz , la pi
gnatta ; da udòraz , la percossa ; da stvoraz , l'arte
fice ec.; da djerich , il servitorello , da svärlich , il tri
vello dírai lonazaa , udoràzaa , stvoràzaa, djerichjaa ,
svârlichjaa , delle pignatte , delle percosse ec.
I nomi, che al plorale hanno due terminazioni , co.
me : Vitéſi, o Vitésovi , Bòſi, o Bògovi al genitivo
plurale vogliono l'accento circonflesso sulla penultima,
e fanno Vitesóvaa, Bogovaa .
Molti nomi si mascolini, che feminini bissillabi nel
vocativo singolare hanno l'accento aculo sulla prima
sillaba, come: o Boſce , o Dio ; o púce; o popolo ;
Góspo , o Signora , scéno, o donna , ribo , o pesce ec.
All'opposto i polisillabi lo hanno sulla penuliima, co:
me : 0 Gospáru , o Signore , mârnáru , o marinajo eć.
Della pronunzia degli aggettivi .

Si è già detto , che gli aggettivi possono terminate


in una consonante , o in i nella voce mascolina . Col
verbo biti , esserë , e nè- biti , non essere debbono ter
Regola per la pronunzia Illirica . 299
minare in consonante ogni qual volta si afferma, o si
nega , che il tale aggeuivo conviene, o non conviene
al sostantivo . Sicchè dirai ; Petar jest dobar , svēt ,
.

ljep , Pietra è buono , santo , bello ; ovvero : Petar ni-je


dòbar , svēt , ljęp , e non dòbri , svéti , ljépi . All' oppo
sio quando non si aff- rma col yerbo jesám ,3 nè si ne
ga col verbo ni-jèsam l'aggettivo , ma si afferma, o
nega altra cosa del sostantivo collaggettivo , allora
l'aggettivo dee terminare in i , come: mladi cjoviek
Bârfo târci , l'uomo giovine corre presto ; sveti cjo
vjek jest umìgljen , l'uomo santo è umile . Nel qual
Esempio si dice sveti , e non svēt , perchè non și affec,
nia col verbo jesam l'esser santo , ma l'esser umile ,
é però si dice umigljen ..
Gli aggettivi quando terminano in i hanno diverso
accento ,> che quando terminano in consonante . Dóbrí
Petar reçce , il buono Pietro disse ; Petar jest dobar ,
Pretro è buono , Così nel feminino : ová kobilla jest
mláda , questa cavalla è giovine ; mláda kobilla bâr
fo târci , la cnvalla giovine presto corre . Cosi nel plu
rale : studēni-su vjètri , son venti freddi; stúdeni vjè
trị piīháhų láni , venti freddi soffiavano 'l'anno passa,
19 .
Gli aggettivi terminati in ski nel nominativo , come
gospodskí , ská , skó , "signorile , priátegiski, ská , skó ,
>

di amico , vlastòski , ska , skó , di nobile ec. vogliono


> >

l'accento acuto sull'uliima sillaba . La voce masco


lina , che può essere avverbio , quando è tale , non ha
>

accento pronunciandosi : gospodski , signorilmente ,


priáteglski , amichevolmente.
Il genitivo singolare degli aggettivi nella voce fé
minina in e sull'ultima sillaba si pronuncia lungo , sic
come i nomi sostantivi feminini della seconda decli-.
grazione
bene ec,
. Sin dobre ſcene , figliuolo di donna dab

Della pronunzia dei participj passivi,


Molti participj passivi vogliono nell'a di án , ápa ,
ário l'accento acuto . Klágoati , adorare , klagnán »
300 Trattato Quinto .
kiagnána , klagráno ; u-tjerán , 1 - ijerána , 11-1jeráno , caca
ciaio ec ; e così dicasi degli altri derivanti dall'infi
nito dei verbi iu ati .
Si devono però eccettuare alcuni , che vogliono il
eirco Alesso , o lungo , come : kovin , ina , ano , bat
tuto , ârvan , äva, gno , combattulo ; ſvān , äna , aio ,
chiamato ; trovān , ana , huo , avvelenato , e qualche
aliro da impararsi coll'uso .
I'derivati dai verbi in iti , come if -bitti , battere ,
dobiti , vincere , u- viti , volgere ec. nella voce masco .
lina hanno l'acuto , nella feminina il circonflesso , pel
la neurra l'acuto , come: dobit , dobita , dobíio ; if
bién , iſ-hjena, if- bjéno ; u- vít , u-vita , u- víto .
Seguono l'istessa regola i terminali in eti , come :
as-pêt , peta , péto , inalzito ; uſé , eta , éto , preso ec.
I terminati in ut , uta , uto vogliono , generalmente
>

l'acuto in tutti tre i generi, come : metnúi, núta ,


núio , gettato ; o-biknút ,> núta , núio, assuefatto ; ni
knút, núia , núio , germogliato ec.
Dissi generalmente, perchè alcuni pochi vogliono il
circonflesso nella voce feminina , come : rasút >, rasūta ,
dissipato ; po-sút, po-sūti , sparso ec.
Della diversa pronunziæ fra alcune voci
dell' imperfetto , e del perſetto remoto
dell'indicativo .

Per non confondere la persona prima del singolare


degl'imperfetti dell'indicativo con la prima singolare
del perfeito remoto , nè la seconda , e terza singolare
>

dell'istesso imperfeito con la terza plurale del remo


to bisogna osservare, che le persone dell'imperfetto
hanno l'accento acuto , e quelle del remoto il grave ,
coine : imab , adeva , ti imásce , on imásce , tu avevi ,
colui aveva ; imah , ebbi ; imàsce , ebbero ec.
Della pronunzia dei perfetti remoti .
I verbi , che hanno nell'infinito l'accento circon
Aesso , come gljūbiti , amare , od-lūciti , stabilire ec. ,
Regole per la pronunzia Illirica . 3or'
vogliono nella prima persona del remoto l'accento cit
conflesso , siccome ancora nelle tre persone plurali .
Nella seconda , e terza singolare richiedono l ' acuto .
Já odlūcih , ti odluci , on odlúci , mi odlocismo , vi o
dlūciste , oni odlūcisce ; pri- kāfah , pri- kája , pri-ká ſa
pri- käſusmo , pri-bajaste, pri-kajasce, mostrai, mo-.
strasti ec.
Nei verbi , che nell'infinito non hanno accento cir
conflesso , la prima sillaba del lor perfetto remolo ri
cerca l'accento acuto , come : Sa-mjèri, sá -mjèri , sá
mjerismo, ſa-mjeriste, ſá- mjerisce , rimirai , rimirasli ec.
Della pronunzia degl' imperfetti dell'indicativo ..

I verbi , che nell'infinito terminano in iti, e che


sull'ultima sillaba della prima persona del presente
VO
dell'indicativo non hanno Paccento circonflesso , vo
gliono l'accento acuto nell'imperfelio . Quindi pro
nunzierai : gârgljáh , gârgliásce , gârgljásce , abbraciai ec.
L'istessa regola seguono i verbi terminati in am nella
prima persona dell'indicativo , come , p. e .: stàvgljáiri ,
metto >, stávgljáh , stàvgljásce ec. melteva .
I verbi , che nella prima persona del presente dellº
indicativo hanno l'accento circonflesso , come , p. log
cinim , dârfon
) , faccio , lengo , lo conservano in tuta
te le persone dell' jinperfetto , dovendosi pronunziare :
já cigiah , cigpásce , cignáhomo , cigvähoie , cignanu ,
io faceva ec.
Le terze persone plurali del presente dell'indicativo
di questi verbi si pronunziano , e si segnapo lunghe
sulle dell'ultima sildaba , come cine, fanno , bjeſcē ,
fuggono eco a differenza di molti aluri verbi pur della
terza conjugazione , i quali , perchè non hanno il ciro
>

conflesso , ma acuto , ritengono l'istesso acuto sull'é,


come : gârlé , tlàcé , abbracciano , calpestano ec.
Della pronunzia dei gerundj.

Diceomo , che i gerundj si formano dalla terza per


sona plurale del presenze dell'indicativo coll'aggiun
30 Trattato Quinto -
gere la sillaba chi , come da imaju , imajuchi , da uce ,
ucēchi ec. , avendo, insegnando . La regola leste data
sull' e della terza persona plurale del presente dell'in
dicativo púð tegolar la pronunzia dei gerund ;. Proé
nunzierai con accento circonflesso p . e cinēchi, fa
cendo, dårfcēchi, tenendo, bjeſcēchi, fuggendo ec.,
perché l'e di cinē , dârfcē , e bjeſce è lunga ; pronun
zierai , con accento acuto , p. e . gariéchi, abbraccian
do , govoréchi, parlando , vodéchi, conducendo ec.;
perchè le di gärlé, di govoré, é vodé pronunziasi
coll' acuto .
Della pronunzia dei participj in chi .
Si è fatro osservare, che questi gerundi si converto.
no in participi , e si declinano come i nomi aggettivi .
Quando si adoprano come panicipi per ben pronun
ziarli bisogna avvertire , che quelli , che coure gerundi
si pronunziano lunghi , come participj si pronunzieran
no quasi coll'accento acuto, come p. e. vârtéchi , vâr
réchja, vâriéchje , chi gira, o girava ; cinéchi , cinéchia ,
cinéchje , chi fa , Ô facevo ec. All'opposto quelli , che
come gerundj si pronunziano con accento acuto , co
me participj dovrai pronunziarli lunghi , come p. e.
govorêchi > govor@chja, govorechje , chi parlit , o par
>

lava ; gårlēchi, gârlēcbja, gårlēchje , chi abbraccia , 0o


>

abbracciova ec.

Prooverbj Mirici .

Ti presento alcuni provverbj Ilirici egualmente de


ammirarsi per la sapienza morale pratica , che conten -
gono , che per la leggiadria , e precisione di lingua ,
con cui sono esposti. Quanto essi sono più antichi ,
tanto sono migliori .
Bögh ne spi , Dio non dorme .
Drà bès dūscje , a trèchi bès glave , due senza ani .
ma , ed il terzo senzu testa ( si dice di chi perisce pe !
giuramento falso di due testimonii ) .
Provverbj Ilirici . 303
Befocní svjet uſcivaju , gli sfacciati godono il mon
t o.
Şto pisctaa ubisce govàra , cepto cose di niun peso
amn123dong un asino ,
Tuvjernariza (voce Italiana) máj.posledgni gradd ,
la venditrice del -vino altrui e ullima grandine
pel padrone .
Ni n :oi lóv, nì inoj séz, me è mia la caccia , nd
mio è il lepre ,
Na-tovari, ter údari , carica l'asina , e fallo an
dar avanti con colpi .
Cien) -se vúk u-sere , ovza v-tece , lo sterco del lue
po fa fuggire la pecora .
.

Cému -bi árpa ſcilia, kad se ne bi jella, a che ser


direbbe un mucchio di grano, quando non si man
giasse .
Há-jem ſa- ló koliko i pàs fà petu nòghu , me la
prendo per questo quanto il cane pel quinto piede .
2
Ne-fna tovar scto. je petrùsin , l'asino non sa che
sia prescemolo .
Jédna rèpa ù sve ljetto , i 1 zårgliva , una rapa
2

in tutto l'anno , ed anche questa verminosa ,


Sa -viscgna prescja miscja ne-lóvi , il gatto troppo
frettoloso non piglia sorci .
Věchje je danaa , nego komadaa, ni sono più gi
orni, che pezzi, o bocconi, ( si dice di chi si
mostra economo ) ;
Kako rillo , tako i dillo, quale uno è di faccia , ta .
le è di opere .
Sció macka kov , sve misce lovi, tutto ciò, che
! la galta partorisce, piglia sorci .
Kad Java rovara và Pir, illi trjebuje vode, illi
darya peima , quando chiamano l'asino alle noz
ze , a vi manca l'acqua , o non v'è legna , ( os.
sia nulla si fa senza fine ) .
.

ſlà-ie u.pucbien svaki poso , o - pravitegl ghdì-je


osó, è mal incamminato quell'affare , che ha 1,
asina per direttore ,
304 Trattato Quinto .
Ni- jédoe jime ni- je vúk if- ijo , non quvi inverno ;
che il lupo abbia divoralo .
Po - pârscjo -je, nù ni-je po -létio , scosse le penne ,
ma non volò via , ( di chi si milanta ) .
>
Medjèd - je reko : rodii- chje krùscke , disse l'orso :
i peri frutteranno ( proprio dei milantatori ) .
fçēdna-bih -le prìko vode prì- veo , ti condurrei si
tibondo per l'acqua ( senza farti bere ) :
Kuchia mà glasu , a macka gladna , casa in predica
mento ( per le ricchezze ) , e il di lei galio affa
2

mato .

Prùfcj Jcjàba nòghu , dà i gna pód-kuju ; la rana


stese il piede per essere ferrata anche esso , ( si di
ce dei piccoli , che imitano i grandi ) . "
Står vúk pasija maskàra , lupo "vecchio trastullo dei
cini .
Cjasna hàglina sramòte ne- pokriva , una bella veste
non copre l'infamia '.
Bòglje je duch kàsno na goſbu , nego fã-ran Dà
kavghu ( voce Turca ), è meglio venir tardi al con
vito , che presto al litigio .
Ni -je plémena dò slávna iména , non vi è nobiltà ,
che egungii la chiarezza del proprio nome :
Tkóga- je fmija u- pèkla , i gúscterize- se bõi, chi è
strto morsicato dalla vipera , esso teme anche la
lucertola .
Od pitoma ſèglja târbuh ne- bolí , il ventre non si
risente mai per l'erba domestica .
Iſkūbi komāru nòghu , zrjeva -mu-sd na-dvoru , le
va via uni gomba ad una zenzala ; ed essa resta
coi visceri , o colle budella fuori ( un piccol danno
è danno grande pel povero ) .
Tkó ranno 4 - staje , vas dan - mu dobar na- staje
chi s'alza di buon ora , tutto il giorno gli scorre
felicemente .
uj súho dârvo i siròvo góri , le legna umide ardoa
no vicino alle secche .
Kokosc pie , i ná nebo gledá , la gallina beve , еe
guarda il cielo ( s' applica e chi non riguarda il
giusto ) .
Provverbj Ilirici . 305
Tko ceka , i do - ceka , chi pazienta ottiene .
Ne- voglja rédom grē , le disgrazie camminano per
ordine ( toccano ad ognuno ) .
Ni - je lefcēchjega svjéta, non vi è luogo nel mon
do per il poltrone .
Tkó hòchje cjasno , nè-moſce làsno , chi vuol le
cose fatte onestamente , non le può fare facilmente.
Májka kchjérzu kära , a ne vjèsti prì -govara , mena
tre la inadre corregge la figlia , dà precetti alla
nuora .
Plòdna je ſèmgija , koju gospodar plēsce , è ferti
le il terreno , che il padrone calca .
1
Dòbro- je po - svirit , i fà pas ſadjèsti , è bene far
-

una sonattina , e quindi saper riporre la zam


pogna nel cingolo .
Ni gòre po- sjezi , nì bès dårvaa doma döghi , ne
tagliar il bosco , nè tornar a casa senza legna ( vi *
>

vuole moderazione ) .
Dávat rukami , a skogjāvat ( parola Italiana ) no .
gami , dar colle mani 2, e riscuolere colle gambe ,
( bisogniz bidare a chi s'impresta ) .
Kako iko nìkne , tako i bìkne , come uno nasce >
3
cosi si accostumn .
Nè- u- lomi noſc ù kidi , non rompere il coltello
presso il manico , ( ciod conduci ben l'affare, sino
all fine) .
Tjèrajuchi lísizu , na - stūpio.je nà vúka , inseguen
do la volpe , incontro il lupo .
Bògije -je dobar glas , nègh - li fiatan pas , la buona
fama è migliore , che un cingolo di oro .
Kuchiain -se , i bàscuinam isctu gódiscta , à mūilar
cjòvjek svégh.je mlád , alle case , e possessioni si
contano gli anni , ma il saggio è sempre giovine .
Pri- brói , ako i na pūtu näghjesc , conta , se trovi
anche per istrada ( non troppo fidarti ) .
Ako -su bârſi volovi, fèmglja-je djegljena, se i bo.
vi sono veloci , la terra è divisa ,
3p6 . Traitato Quinto .
Cjem -se kòja dīcila , tiémose ūvza srámila , delle
cose , di cui si gloriva la capra , la pecora se nt
Pergognavn .
Clávka , i fla ſcèna scto-se vechje père, to- je zâr.
nija , la cornacchini e la donna cattiva quanto
più, si lavano , tanto più sono nere .
Dà - ne- bì orla , arghjàvc -bisino próscli , se non vi
fosse V acquila , ce la passeressimo male .
Hochjè- se , dà ti posièglja dobro rodi , bisogna ,
che il letto ti apporti buon frutto ( bisogna na
scere per certe cose } .
Cini - mi-se bòglja tvoju cmùla rafbjèna , nègh - li
moja ziela , mi sembra migliore il tuo vaso, rot
to , che il mio, intiero .
Pústo mljeko i psi loccju , il latte abbandonato la
leccano anche i cani , ( lą robą altrui è mal me
nata ) .
Olli malāhua ne- vjesta , olli velika , hochje -se svà
1 tovi , o piccola , o grande sia la sposa , essa dee
avere il suo accompagnamento .
Kad-gód pò rūghu pròso ròdi , talora seminato ane
che per ischerzo il miglio frulta .
If ove kòſce ne -mògu ù droghú , da questa pelle
non posso passar in aitrre , ( bisogna sapersi adal
tare .
Ghdì silla gospodí, s'rāfiogoin ne hòdi, dove co
2

manda la forzı , non ha luogo la ragione.


Kad idèsc ù vúka na pír , vodi psà oſa- se, quando
vai alle nozze dal lupo , conduci teco il cane .
Hrāni kògna kako bràtta , a jàsci.ga kako duscma.
nina ( voce Turca ) , nutrisci il cavallo come fran
tello , e cavalcalo come nemico .
Iſa vùka i koflìchi-su sitti , dopo il lupo anche i
capretti sono sazi ,
Pràgh ài kuchje nái- visce bardo ,> il limitar di cam
$a è il più allo munte .
Tughja feinglja ubija cjovjeka , la terra alirui tas
glia la forza all' uomo .
Provverbi Ilirici . २० ।
ſarūdu-mi-je , bisèr , kad -mi gårlo davi , indarnu
ho al collo il vèzzo di perle, se esso mi strane ,
gola •

Tko sebe gõi , náj.bògli perivoj gõi , chi ingrassil


se stesso , ingrassu il miglior dei giardini .
Ne- migu biti i vúzi sili, i köflichi nà bròju , non
possono essere e i lupi sazj , ed i capretti non
scemar di numero .
If.plivo je nà sidru , notò sull'ancora ísi dice di
chi è fortunalo ).
U - palamu je sjekira ' ù mēd , gli è cidula la scure
sol miele ( ha l'istesso senso ) .
Tko - god -se i fà lis skrie, a tkóga ne mòsce ni dúb
dà Ja-krie , taluno si nasconde dietro ad unt fo
glia , e taluno nemmeno tutto l'albero lo pud 13
scondere , ( s'adatta ai fortunati ) .
Tko moſce ; i kògn -mu mòfce , chi può , incke il
di lui cavallo pud .
Junäcka inarti pârva fa-place , la madre dell'Eroe
è la primi a piangere .
ſa gnjekièh plút tone, a ja gnjekieh ólovo plút?
per alcuni il sughero va al fondo , é per alcuni
il piombo va a gala :
Mėghju dva Bana, meni güla glava , fra due, che
comandano , non ho da coprirmi il capo :
Stavi tüdo na visoko dà nógami mäha , metti und
sciocco in alto , perchè faccia vento coi piedi; / 'si
dice di chi è di certo talento , e deve figurare ) .
Tescko váku ne-jeduchi méso, a Junáku ne- piúchi
Vino , guai al lupo , che non mangia carne, el
all'Eroe , che non beve vino .
Na jūru rùfciza, a na doma iuſciza, pèr istrada
qual rosa , in casi pieno di miserie .
Vrati mèstiru gvòfilja , restituisci gl' istromenti ai
>

maestro ( chi non sb , non s'accings a grandi co


se ) :
Tèscko-ti pùnizi pò se:ovoj úlizi ,; guai alla sue:
cera , che abita nella istess calle del genero :
308 Trattato Quinlo :
Kud vojska pró- hodi , trava-se ne- na- hodi , per dos
ve passa l'armata , non si trova arba .
Sciò pas laje , vjèrar nòsi , ciò , che il cane aba'
baja , lo porta via il vento . .

S' Vlàhom do- po Sghille , a od- po-gne s'gnome ù


glāva , col Morlacco fino alla metà del piatto , e
Quindi 'col piatto in testa .
Da sapovjed Zigàgninu, isiòga - chje oza úbit , dà il
comando al Zingaro , ed ucciderà il proprio pa
dre .
Soko pérjem léti , a nè mésom , il falco vola col
9

le penne , e non colla carne ( si guardı il genio ,


e non la statura ) .
Ciòvjek sám ni-je ni nà târpefi dòbar , l'uomo so .
lo non è tampoco buono a tavola . .

Ghdi- jèsu rjeke bile , túj i porózi ' o-staju , dove


sono stati i fiumi, vi rimangono delle fosse .
Tko otara nè - vidi, i pèchi - se klagna , chi non ve
de Paltare , adora anche il forno .
Stēri nòghe dòkle bjēglia cjūtisc , distendi le game
be fin dovè senti la coperta .
Od scia- je kùlo , od tèga i ràciza , di ciò , che è
5

formata la foglietta , dell'istessa cosa é pur fizte


to il manico .
Saludo - je fãcina , kad ni-je nacina, indarno vi è
condimento , dove è messo senza "misura .
U bogatza na glás ,> ù siromaha na cjās , dal ricco
per essere decantato , dal povero per essere ono
rato .
Kârv ni-je voda , il sangue non è acqua , ( gli odii
fra i parenti alfine terminano ) . .

Sestra udāta , susjeda , na-fvata , la sorella marita


>

ta è chiamata vicina .
I prie -su Janázi ù ne.vòglje 11 - pali , anche prima
gli Eroi sono caduti in disgrazie .
Od lià duſcrika i koſu brèf mika, dnl cattivo
debitore si piglia la pecora anche senza latte .
Präſva vrèchja uf-góri statne - mofce , un SICCO
vuoto non può star dritto , (per vivere bisogna
alimentarsi ) .
Provverbi Illirici . 309
Ni tuka ijo ; ni gnim vognó , nè ha mangialo cip
polia , nè tramanda puzzo , ( si dice degli sfac
ciati ) .
Bàbu vode , kad djevojku ne-na -hòde , conducono
una vecchia , quando non trovano la giovine spo
sa , ile necessità non ha legge ).
Doscjo - mmu - je lúc dò nokàtaa , la fiaccola ardendo
gli è arrivata sino alle unghie .
U 'küvi od gherre ni- je vecère , la ceno non si ſa
con la coda di un pesciolino .
Jéſc- je svake strane òsctar , il riccio punge da ogni
parle .
Jòsc ni - je koji o.kúsila , a koſle igra pò pogliu ,
ancor la capra non ha preso cibo , e già il capret.
to saltella pel piano .
Jak je osó , où dva tovàre , l'asino è forse , ma
due uomini lo caricano .
Ni pír bès gūnza, nì lònaz bès práza , né le noz .
ze senzi puffero , nè la pignalia senza porco .
Pasii hák morre ne-miili , il fiato del cane non
intorbide il mare .
Oko svakoga raita trì miglia ( voce Italiana ) ſlà
pūla , vi sono tre miglia di cattiva strada presso
i luoghi, dove vi è la guerra .
ſima , i ljetio jes godiscie , l'inverno , e la state
fanno l'anno .
Svetaz proghje ù jedan dan , il dl di festa passe
in un sol giorno .
Vodaz - ga vòdi, dokle-ga dò -vede , si lascia con
dúre finchè è condorio ,
Ohòlu sèbru nà unu ſvjējda if- rjèce , a nà péti fà
hodi, pel superbo uomo del volgo la stella na
sce all orecchio , e gli tramonta ai piedi.
Skūp samo kad umre cìnì dòbro, lavaro sol quan
do muore fa del bene .
Böglir-je i so po púta dòma -se-vrátit , è bene ri
tornar a casa anche dalla metà della strada .
Tkó umie , tému dvie , al soggio si debbono due
palme .

3
1
TO Frattato Quinto .
Bèj ſajme ni -je na prave , senza įmprestito non
v'è grande apparecchio .
Bàsctina , gaia plàsctiva , la sola possessione è un
mantello rotto .
Badago juhe , tovar mesa , tinozza di brodo , asino
di carne , ( si dice di chi colla statura, promette ,,
ed è buono, a nulla ) .
MANIERE DI DIRE

E Dialoghị famigliari ,
fà po -tvậrdit, ſatajat, olli pogodit scto- gód ,
Per affermare , negare , ' o accordare qualche cosce
1
Istina- je , è vero . .

a rjet istinu , per dir la verità .


Ni - je súmgne , non v' ha dubbio .
ſnäm istinito , dà - je tako , so di certo , ch'è così ,
Zientin , dà jes ; ziēnim , dà ni-je , credo , che è vero ;
credo, che non è .
Govorim , dà jes ; govorim , dà ni-je , dico di si ; dico,
di no ..
O - kladi - chiq- se , dà jes , dà ni -je , scometterò , che è
vero , che non è .
Pà dūscju inòju , pò ſcivot mój , per la min vita .
Ne- bilo -me', akó -li laſcem , possa morire, se mento ,
2

Kunệin -ti-se , da je ovako , giuro , che è cosi .


Tako govore , cosi dicono .
Vàs grad govori isto , tulld la città dice l'istesso .
Nè- vjèrujein ni tjēci, non credo nemmeno una parola .
Nè-vjerujem ni polovicu scio - se govori , non credo,
nemmen la metà di ciò , che si dice .
Ne - fuam nisçia , non so nulla .
U - gonènuo- si, ļhai indovinata ,
Moſce- si-se vjerovat , ti si può credere .
Ni- je, dà nè.mofce bit , non è giò , che non posso es
sere .
Neka budde kako hochje , sia come vuole ,
Maniere di dire e Dialoghi famigliari :
Ni-je istina , lafc-je , non è vero , è bugia .
Ni-jèsam cjùo ni- scta ; non ho inteso niente :
Já- sam s vami , son d'accordo con voi :
Ne-chju , non voglio :
fà gòvorit ; tjēt , i cinit ;
per parlare , dire ; le fare :
Govori jāko , parla forte.
Govori jace , parla più fortè .
Govorisc prèm po - làko , parli molto piano .
Scròmbiste , dà vicem , che vorreste , che gridassi ?
Ne ; nù govori, dà- te raf-úmiem , no ; ma parla ; che
ti sento •.
Gòvorisc iſa ſübaa , kako dà-se sirāscisc ; dà-te cjùjein ;
parli fra i denti , come se avessi paura ; che ti sentissi :
Tkómu govorisc , a chi parli ?
S'ikiem gòvorisc ; con chi parli ?
Govorisc - li meni , parli ime ?
Nè ; govorim gnìma, no ; parlo a quelli i
! U -miesc gòvorit nascki, sai parlare l'Illirico ?
U- miem inallo ; šo un poco ... ?
Sçió.ti - e rèko on , che ti ha egli detto ?
O cèmu - su govorili , di che han parlaio ?
Müci , taci ?
Vi ne -chjete mūcjat ; voi non volete tacere .
Ne cinite drugo, nègo govorit , non fate altro; che par
iarè .
Tkó-tiie rèko , chi tei hà detto ?
Rèko-mi-je jedan Gospār , i cjùo- sam josctera rjet od
gnjèkieh Gospõghjaa , me l'ha detto un Signore , è
i ho ancora inteso dire da alcune Signore.
Ni- je - mi reko ni-scta novo , non m ' ha detto alcuna co .
så di nuovo .
Sciò -mi- si ü - cínio , che mi hai fatto ?
Sciò - si pito , che hai chiesto ?.
Od-govori.mi, rispondimi.
>

Sà-scto nè -od - gòvarasc, perchè non rispondi ?


Inno -sam drùgo priko glavé, dveva altro per testa .
3-02
Trattato Quinto :

ſà pitat , per interrogare.


Kako govorisc , come dici ?
Scrò - se górori , cosa si dice ?
Sciò.e novo , che c'è di nuovo ?
Sció.e , che c'è ? 1

Ghdjè - chje -se , dove si rà ?


Ouklè se dò.hodi, donde si viene ?
Sción hòchje rjét , cosa vuol dire ?
Scio siūfci , a che serve ?
Sciò ii ziēnisc , che te ne pare ?
Sció cinite , cosa fare ?
Ceniu , o fa koju svârhu , a che proposito ?
Rezi-mi , ako-se mojce Soài, dimmilo , se si può sa
pere .
Rezi- mi , möguli- te molit , dimmilo , te ne prego .
Kako , Gòsjáru , come, Signore ?
Tko bio iako be fòcjan , chi ha avuto tanto ardire ?
Sciò pârdisc , sciò pò - pievasc , che vai dicendo fuor di
proposito ?

là ſvát, per chiamare.

Nù - hodi , vieni qui .


Slùsсjaj , ascolta .
Ghdjè - si , dove sei .
Jednu tjēc , una parola .
Sluscjaj mallo , senti un poco .
Dvie rjeci , due parole .
Po-ceka , aspetta un poco .
O- stavi stat , lasclin stare .
Ne- aici , non toccare .
Stoj õvdi , non ti partir di qud . .

Ne- moj ſà Boga , non lo fare per carità .


Cjuvaj-se dobro , guardati bene .
Ne chju , non voglio .
Nedám - ti, tel vieto .
Maniere di dire e Dialoghi famigliari : 313
ſa iſà-psovat, per riprendere .
Digh - se od-óvle , ballo jedna, levati d ' innanzi, suo
cido , che sei .
Hajde s'Bògom , vattene , ten prego .
O-stàvi- me , ni-scto jedno , lasciami,, uom da nulla .
Nè-moj-mi dodjevat, smùzkavce , non m'annojare,
girandolone .
Spârdalo , muci , taci , o insulso chiaccherone . /

Tòvarre, naúci-se bòglje govorit , asino , impara a par


lar meglio .
Jòsc hòchjesc beſòcit , objèscegnace , ancora ti ostini,
faccia da patibolo ?
Ne- bi imo govorit sa -mnom ovako , ne -priliko jèdna
non dovresti cosi parlare con me , scimonito , che sei . .

Poghi , gòvedo ; cini tvoj posó , vattene, animale ; fa i


fatti Tuoi .
Hajde , dòbro - ti-je , prace , o dòbro -ti stoi ladório ,
parti , che ti sta bene , porco , scioccone .
Nê-moj-mi ſa-gluscivat úsci , buloſcino, o predårscti
no , non mi assordar le orecchie , minchione .
Ne.moj-me smetat , ſcìvino , bestia , non mi intrigare.
Koi- si spårdalo , rèko-si-mi tó sio pūtaa, o che secca
tore ; mel hai delio cento volie .
Rjēci òd vesèglja , parole di allegrezza . .

Koje vesèglje , o che allegrezza .


Srèchna mene , o me felice .
O blàſceni dan , o giorno avventurato .
O velike srècbje , o che fortuna .
Blaſcen ti , felice te .
>

Rjaci od Sa - cjùdjegna, parole di sorpresa ,


Boſce moj draghi , Dio mio caro .
Boſce mój , Dio mio .
Jefasse Isu -karsie , Gesù Cristo .
Jeſus Maria , Gesù Maria .
314 Trattato Quinto ..
.

Oh là Boga , o per Iddio , o per carità


fà gljubav Bòfciju , per amor divino .
Tkò - bi tó pro- inislio , rèko , vjerovo , chi avrebbe ciò 1

pensato , detto , creduto ?


Oh sctò gòvorisc , o che dici .
Pò- gleda mallo , guarda un poco .
Ljepe stvīri , o che bella cosa !
Cjùdio - sam -se , mi son maravigliato .
Ne- cjùdim - se , non mi maraviglio .
Kako moſce bít, come può essere .
Tako svjét ide ; takó - su stvari svjetovne, così va it
mondo, cosi van le cose del mondo .
ſà otit , doch , i kretat-se ,
per andare;;, venire , e moversi .
Od -kle idése , donde vieni ?
Od -klè.si , di dove sei ?
Ghdjè jdésc , dove vai ?
Ghdjè -chajesc , dove vuoi andare ?
Kùd idésc , per dove vai ? -

Idém iſ dòma , vengo di casa .


Idémů vas , vengo da voi . 1

Ufidi, monta .
Sidi , discendi.
Ugljesi, entra. .

Ifidi , esci .
Hödi pùt amo , vieni qui .
Nè-moj-se kretat od tole , non ti mover di là .
Ceka tu , aspetta là .
U -klòni- se mallo , scostati un poco .
Otidi , vattene .
Pòceka mallo , aspetta un poco .
Ne.hờdi tako bârso , non corri cosi presto .
Dighni- se iſ prid mene , levati d'innanzi a me .
Nè- moj - me rizat , non mi toccare :
Pūscrime stát , lasciami .
Poghi òd onamo , andate per quel luogo .
Sctò isctesc , che cerchi ?
Scrò.si iſ- gubio , che hai perduto ?
Maniere di dire e Dialoghi famigliari . 315

ſà ral- umjet , per intendere .


Raf- miesc -li, kad mi govorimo nascki, capisci, quan
do noi parliamo in Illirico , o il linguaggio nostro ?
Ras- úmiem prì - dòbro , comprendo molto bene .
Ni- jesi raf-úmio sctò - ti- sam rèko , non hai capito cid ,
che ti ho detto ?
Raſ- umiem gnega bòglie , nego tebe , capisco meglio lui,
che le .

Visce vremena , intorno al tempo . O

Kojé.je vrjéme , che tempo fa ?


Dòbro , årghjavo vrjéme , buono , cattivo tempo .
fima-je , ni-je fima, fa freddo, non fa freddo.
Vrachina - je , fa.caldo .
Vrjéine - je promjenilo , il tempo si è cangiate .
} má-chjemo dàfora, avremo della pioggia .
Dänas de- chje daſcdjet , oggi non pioverd .
Jako dàſcdi, diluvia .
Nochjàske- se smârfnalo , sta notte ha gelato .
Ni- je , nù- chje sjùira , no ; ma gelerà domani .
Vidi - se magla oda- svud , vedesi della nebbia dapper
tutto .
Koje su ùre , che ore sono ?
Ráno.je , ni- je dozna , è presto , non è tardi . i

Vrjéase.je fà rûcjat, è tempo di far colazione ,


Bârſo-chje bit objed, presto sarà il pranzo ,
Sció -chjemo cinit iſa objèda , che farema dopo pranzo ?
Pöchjemo- se scétat, andremo a spasso .
Hòno-se såd mallo pro- scerat , andiamo ora e far un
picciol giro ,
Nê vàglja iſit s'oviem vreménom , non bisogna sortire
>
1
con questo tempo .

Vìsce posjeda , intorno alla conversazione .


Ghdjè - ti-je gospar , dove è il tuo padrone ?
>

Spi jòsc ; dorme ancora .


Trattato Quinto .
Ne ; probūdio -se, no ; è svegliato .
Je- li nà nògama ,> è in piedi ?
Josc-je u odru , è ancora in letto .
Kako ! jòsc-ste à odru , come! ancora state a letto ?
Sinóch poscio sam lèch dozna , jersera andni a letto
tardi .
A sciò - ste cinili iſà vécere , che faceste dopo cena ?
Ne- lòin - ste vi poscli, pòceli -sino igrat , appena partiste
voi , incominciammo a giocare .
Nà koje igre , molim - vas, a che gioco , di grazia ?
Nà karátaa , na ombres , alle carte , all'ombre .
Tkó - je dòbio , ikó - je iſ-gūbio , chi ha vinto , chi ha
>

perduto ?
Já-sam dòbio deset dükataa , io ho vinto dieci ducati .
Dòkle-ste igrali , fino a che ora giocaste ?
Dò dvie pò po- nochja , fino alle due dopo mezza notte .
Na koju -ste uru póscli lèch, a che ore andaste a dormired
Näirí , alle tre .
Nè ciú lim - se da -se diſcete ovako dòzna , non mi stu
pisco , che vi alziate cosi lardi .
Koje - su ure , quali are sono ?
Koje vi zjenite dà -su, quali credete voi che siano ?
Zjenin dà jósc ni - jesu ossam , credo , che non sono an .
core le olto .
Kako ! ossam ; deset-su ſvònile , come ! otto ; le dieci
son sonate .
Vägija dakle dà-se dighvem on.cjàs , bisogna dunque ,
che m'alzi subito .

Sljedi vsice posjeda, seguito intorno


alla conversazione .

Dobro jùtro , Gosparu , buon giorno , Signore .


Kako-je vasce Gospóstvo, come sta V. Signoria ?
Dòbro , ſå slūſcil- vas, bene per servirla .
Mallo dobro , poco bene .
Tako , takó , cosi , così .
Pri -dobro , oltimamente .
Kiko.je vàsc Gospar bràt , come si porta il di lei Sig.
fratello
Maniere di dire e Dialoghi famigliari . 317
Dòbro . Bicbje -mu drago vighjèr-vas., bene. Aurà gu
sto di vederla .
Ne- chju imát vreména vighjèr-ga danas , non avrà tema
po di vederlo oggi .
Sjedite , molim - vas , s'accomodi, la prego .
Donesite jédan siocich avema Gospáru , portate una ser
dia a questo Signore .
Nè-majte -se mucit , erbo idém ovdi bụiſu na posjed ,
non s'incomodi, perche devo far una visita qui vicino .
Imate veliku prescju , avete molta prescia.
Dosejo - sam ſå vighjèt kako-sle , son solo venuto per met
>
der come sta .
Po vaij- chju - se , ritornerò dopo .
Meni -je prì- drago vighjèt- vas ſdràviehi, ho gran gusie
di vederla in buona salute .
Gljubim -vam ruke , le baccio le mani.
Sluga- vam- sam , le son servo .
Klagnam - vam -se , le faccio riverenza .
Vìsce godisctaa , ſcivota , i smârti ,
>

intorno agli anni , alla vita , ed alla morte .

Koliko imasc godisctaa , quanti anni avete ?


Jà imám trjes godisctaa , io ho trenta anni .
Ne- imásc koliko sam zjenio , non ne avete quanti mi
ideava .
Viste starii od mene , voi siete più vecchio di me .
Koliko godisciga zjenisc , dà on ima, qual eid credete ,
che egli abbia ?
Zjēnim dà-je moieh godisotaa , credo , che abbia gli art .
ni miei .
On pòcigne stārat-se , comincia ad invecchiarsi .
On - je cjovjek dòbrieh godisctaa , è un uomo bella
età .
Já stoim dòbro ; to je náj- vechje , io sto bene ; questa é
la migliore .
On-je siāvan , nù fdràv , i jak , è avanzato , ma sana ,
e forte .
Jesi-li o- ſcegnèn , siete ammogliato ?
318 Trattato Quinto :
Kolíko - se pūtaa on o-ſcènio, quante volte si è ammo
gliato ?
Koliko je imó ſcēnaa , quante mogli ha egli avuto ?
On- je udovaz , erbo- mu - je umârla ſcèna , è vedovo ;
perchè gli è morta la moglie .
Jesu -li josc fcivi tvoj chjachje , i majka , il vostro paa
dre , e maire sono ancor vivi ?
Mój chjachje ſciv.je , il mio padre vive .
Májka mi-je umârla ima pet godisctaa , sono cinque an
ni , che mi è morta la madre .
Jesu deset godisctaa , da-je umró moj otaz , sono dieci
anni , che mi è morto il padre .
Ona udòviza oper-se udala , quella vedova si è rimaritatá .
Koliko djèze imála -je s' pârvin miīſcjom , quanti fig !!
ha avuto col primo marito ?
Cètiri; jédnoga sina , i tri kchjèri , quattro ; un figlio ,
e tre figlie .

Ràf-govór pärvi . Jedan Gospár , i jèdan Brodār .


Dialogo primo, On Signore , ed un Barcijuolo .
Brodar . Mògu - li ? Posso ?
Gospar . A ikò.e tamo ? Chi è ld ?
B. Ja-sam , Kád Sapoviète; mi-smo správni; ako ho
chjète dochi na Zavtat . Sono io . Quando comandate ;
noi siamo pronti , se volete venire a Ragusa -vecchia .
G. O dobar doscjo , Ivane . Koje- su ure ? Ben venuto
o Giovanni . Che ore sono ?
B. Ossam . Olto .
G. Vìghi, kojé-je vrjeme . Vedi, che tempo e .
B. Bòglje -se nè -moſce . Bàsc imamo vjèiar ù kärmu .
Non può essere migliore . Abbiamo il vento in poppa .
G. Ivane , prie pogodimoase . Giovanni, prima facciamo
L'accordo .
B. Tò-e låsno . Dachjète-mi pēt gröscjaa . Ciò è facile ;
.

mi darete cinque ducati .


G. Nù fráscali , Ivane , dà já hòchju jedan brīd s'jè
drima , i nà ossam vesalaa , er-mi- je od potrebe då
Maniere di dire e Dialoghi famigliari . 319
doghjemo bârso fà moch -se vrátit nakon dvie ure.
Ma sai , o Giovanni, che io voglio una barca colle
vele , e a olio remi , perche debbo arrivarvi presto ,
onde poter ritornare dopo due ore ?
B. Eh, Gospáru , ió -e drúghi posó . Kad imáte- se vrá
>

tit , dachjele -mi pèrnés dukataa . Eh , Signore , que


sto è un altro affare . Giacche dovete ritornare , mi dom
rete quindici ducati .
G. Dòsta- ti- su i dvanes . Vi bastano anche dodici ,
1
B. Ji , Gospáru , s'vami ne- glèdam ,' i , kako vami ,
slūſci.chju -vasz alli - vam pri -porucivam , sciò - e nasc
óbiciáj , mallo nà-pit-se . Io , Signore , con voi non
guardo , e , a vostro riguardo , vi servird ; ma vi raca
comando ciò , che è il nostro uso , un poco da bere .
2

G Tó- se ſná ; mislim já fà iá . Cið s'intende ; penso io


4

per questo .
B. Dà , dà , Gospáru ; idém ná bród ; spravite-se , i nes
mislite nì- scia . Bene, bene , Signore ; io vado alla
burco ; preparatevi , e non pensate a nulla .
G. verro
Poghi ; sà -chju já dóch . Va pure , che anche io ora
.
B. Gospáru , dòscli - ste . Signore , siete venuta ?
G. Primi oví kòsciz , i ově vina , i da-mi ruku dà ne
paden . Piglin questo canestro , e questo vino , e dana
1
mi la mano onde non cadi .
B. Gljūdi , od -vēſcite -se , uomini , slegiate la barod .
>

G. Veselo , gliūdi ; uprite , imá dòbra vina . Uomini ,


>

allegramente ; fate forza coi remi , vi è del buon vino .


Ràf- govór drùghi , Gospār , i Slūga .
Dialogo secondo , il Padrone, ed il Servo . .

Släga . Gospáro ,> spísc-li ? Signore , dormite ?


Gospar . Scro- e ? Che c'è ?
S. Pro -budi-se , sces-su ſvònile . Svegliatevi , le sei son
sonate ,
G. Kojé-je vrième ? Jeli vèdro , olli ablācro ? Che tem.
po é ? è sereno , o nuvolc ?
320 Trattaio Quinto .
S. Jòsc ne dajcdi, alli-me sırab dà-chje dò mallo bit
dòbra dåfoda . Ancor non piove , ma ho paura , che
fra poco avremo una buona pioggia .
G. Tó -mi- je ſcjó , er néchjemo mòch pochi ù ſciūpu
fa vighjèt båsctinu , kako sam òd- lúcio , Mi dispia
ce , perchè non potremo andar a Breno per vedere la
possessione , come avea determinato .
S.Hala Bòzu, Gospáru . Ako jie -póghjemo danas, pó
ehjemo drughi dán ; ako pák ti usochjè- buddesc, sve
je spravno . Sia ringraziato Dio , o Signore . Se non
andiamo oggi , andremo un altro giorno ; se poi vor
rete , tutto è preparato .
G. Dà ako o -kisnemo . E se prenderemo la pioggia ?
S. A sciò là tó ? ne.chje bit pârvi pūl . E che perciò ?
non sarà la prima volta . .

G. Tebi- je své lásno . Per te tutto è facile .


$. Mlad - si . Ne- chie - ii na- udit . Siete giovine , non vi
nuocerá .
G. Ako- si dó fob , i na- poio kògna , c - sedla-ga. Já
chju- se såd cighnut, i u - púriechjemo.se on -cjàs . Se
hai dato l'orzo alcavallo abbeverato
, e l'hai , met
tigli la sella . lo ora mi alzerè , e c'incammineremo
subito
S. Hòchje-li döchi i Gospàgbja. Verrà anche la Pidrona ?
G. Ah ni- je fà gne hodit po ovoj godini. Non è per
lei l' andar con questo tempo .
$. Dobro , bene .
G. Rézi Gòspoghi , dà- ti dá sve sciò-e od potrebe ſa
2

objeda . Di alla Padrona , che ii dia tutto cid , che è


necessario pel pranzo .
S. Sciò hòchjesc dà-li- se donese ? Che volete , che vi si
porti ?
G. Ti ſnásc mòj obicjái , kàd idém nà dvór . Já hóchju
dòbro obje lovat . Voi sapete il mio uso , quando var
do fuora . Io voglio pranzar bene . .

S. Dobro . Ja idem , Bene . lo vado .


G. Poghi , i s'Gospòghjom -se raſ- umjej . Va , ed intendi
ieia colla Padrona ,

1
Maniere di dire e Dialogli ſuinigliari .
Raf-govór trèchi . Gospoghja , i Sluza .
Dialogo terzo . La Padrona , ed il Servo .
Slaga . Gospo , idè Gospár ù ſciupu . Reko - tie dì - mu
pòscgliesc sctò dòbro objedu . Signara , il Padrone si
.

porta a Breno . Vi dice , che gli mandiate qualche co


sa di buono pel pranzo.
Gospòghja . Pocéli-ste is rana dòdjevat . Avele inco
minciato di buon ora a darmi del dişlurbo . .

S. Já ni-jesam kriv . lo non sono colpa ,


G. Imáte onamo ſeleni, kòkoscii, golubìchjaa , jája ,
mljeka , i vòchja , Sció-biste vechje hijeli ? Avete là
dell'ortaggio , delle galline , dei piccioni , del latte ,
>

e dei fruiti. Che vorreste di più ?


S. Hòchje- se jòsc dobàvit mésa , i poniet ş' nami dò
bra vjna , krùha mēka , i mallo granarija . Bisogna
ancora provveder della carne , e portar con noi del
buon vino , del pan fresco , ed un poco di riso ,
G. fovi djevojku Mariu ; ona-chjè - ti dàt své ió , Ne
moj sciò ſaboravit, er ne- chju já rjeci kàd - se vrati.
te . Chiamate la serva Maria ; essa vi darà tylto que
sto . Non vi scordate di alcuna cosa , perchè , al vostro
.

ritorno , non voglio sentir rimbrotti .


S. Imá-li onamo nofcjaa, oſcizaa, paniarúlaa, ſcmylaa,
racincjchjaa , i nàpiza cisia . Vi song là coltelli,> chuc
chiari , forchette , salviette , e tovaglia polita ?
G. Imá bit . Donesi veceras inallo zvjechja , i vòchja
djézi . Vi devono essere . Portale , questa sera un poco
di fiori , e di frutti pei ragazzi .
S. Slaga , Góspo ; bì-chjesc slūſcena , Servo , Signora ;
sarete servita .

Ral-govór cetvârti . Dva Lovza .


Dialogo quarto . Due Cacciatori .

Luka . Antune , sjutra imá bit dòbro brjéme ſà lova.


Q Antonio , domani deve esser buon tempo per van
dar a caccia .
Anton . Kakó -ne ; vjetar-je od kraja . Hòmo vécerat , i
lèch fà - ran fà dighnut- se s' zorom . Come no ; Fi& t pen.
Trattato Quinto .
lo di terra , Andiamo a cenare , e le dormir di buon
ora per alzarci all'alba .
L. Puscke - 911-1am ciste; samo gledaj imamo -li své scio
e od potrebe . Abbiamo gli schioppi puliti ; guarde 1

a , ssar
il nece
tuttopráh io . a
A. però
Já - sam è vio
se vispra menezála , kremenaa , i sve
SCto nam - se hòchje , lo ho messo in ordine polvere ,
pallini , pietre , e tutto ciò , che ci occorre .
L. Dobra nöch , Antune . Buona noite , o Antonio .
A Bila- ti dobra . Ti sia felice .
1. Digh -se , Antune ; kòkori pjevaju ; bârfo- chje svaa
nút . Alzati Antonio ; ; galli: cantano ; presto sarà
A.giorns . ti ; já-sam na nogama, i sprayan . Alzati
Dìgh-se .
tu ; io gid son in piedi , e lesto .
>
L. Evo i mene; hòmo. A ghdjè-mi-je kucjak ? kìs ,
kis ; eró.ga o . Anche io son lesto ; eccomi ; andiamo .
Dove mi è iż cane ? ps ; ps ; eccolo .
A. Evo i moga . Hòmo pút Bârgatta : ti hàjde s’tom
stranom , a já-chju s óvoin . Ecco il mio . Andiamo
versó Bergatto ; tu va per quella parte , ed io per
..questa
Ja idem ;; pāk -chjemo- se sá-stat ſa-jedno . Io vado ;
ci riuniremo poi insieme .
A. Sctò si u - lovio . Che hai cacciato ?
1. Sciò hoi dà-ti reccem ; fi moju ne-srèchju faliðasam
fi- sobize dva- desti . Che vuoi , che ti dica ; per mia
disgrazia ne ho sbagliate venti di seguito ,
A. A sciò meni gòvorisc ; danàske -mi- se nè da . If
meghju tolíko jarebizaa , fezāvaa , golúbaa , gârlizaa ,
vūgaa ni - jèsam ubio nego gnjescto mallo ; a Séza
vrazotoga , Che devi dir di me ; oggi non è giorno
mio . Fra tante pernici' , lepri , palumbi , tortorelle ,
beccafichi gialli non 'ho ammazzato, se non poco, e dei
L 'lepri
Halanessuno
Bògu .; a mi- chjemo drùghi pūt . Já sam ubio
gnekoliko pre pèlizaa , ii gnèke plàcize mäle . Sia rin
.

graziato Iddio ; saremo più fortunati un'altro volta .


16 ho ucciso qualche quaglia ,> ed alcuni piccoli uccel
fetti .

Maniere di dire e Dialoghi famigliari. ‫܂‬3‫ܨܵ ܐ‬


A. Hòmo ; umoren-sam , ofrojen , ſcèdan , i làcjan .
Andiamo ; sono stanco , sudato , asseriato , ed affamato .
L. Tako se dogagnja lóvzu ne-srechnu50-púrimo- se .
Cosi accade al cacciator sfortunato , incéinminiamoci :

Ras-govór pèri . Jedan Gospār , i Sciāvaż .


Dialogo quinto . Un Signore , ed in Sarto .

Gospår . María , otròri ; kutaja . Maria , aprite; bussano


Scjàvaz : Slūga , Gospáru . Servo , Signore:
G. Jesi- li-mi dónio ono svitte , scto-sam- ti govorio . Mi
avere portato quel panno , di cui vi ho parlato ?
S. Jèsam ; nu ne- ſnam hòchjeli biti fà iebe. Sij mi
non so se surd buono per voi .
G. Nèka vàdim . Ni-je arghjava . A pò sctoaje làkat .
6

Futemelo vedere”. Non è cattivo . Quanto al braccio ?


S. Drago , moj Gospáru . Náj -magne pò trjes dukátas ;
ſa-sciò-bo-je ljépa , i sciròka . E' caro , mio Signore .
A trenta ducati per lo meno , perchè è bello , e alto .
G. Sciò po- pjèvasc ; và dà-e di fläta . Che dite ; nem
meno se fosse di oro .
6. Kako tebi dà - chju pò dva- desti , i pèt, erbò- se $3=
>

mnom svégh slūſcisc . A voi lo darò a venii cinque ;


perchè vi servite sempre da mię :
G. Dòbro . Od-kini-mi ſà gâchjaa , i ſà velále. Bene :
Tagliatemene per i calzoni , e per una velala .
S. Ja imám o-mjèra , i ſnáin koliko- chje půchi . Samo
rezi- mi kako.chjesc dă budde skròjeno . lo izo la mi :
sura ; e so quanto ve ne andrà . Solo ditemi jual to a
glio volete :
G. Ti ſnāsc , då já höchju nà stāracku ; ſa- io neka-mi
ne - budde ni usko , ní kratko . Voi sapete , chè £io ‫ܐ‬lo
ei
voglio all'antica ; perciò procurate , che la velaia , es
i calzoni non siano né stretti , ne curti .
S. Ne-bridi-se , pogodi-chju-ti. Slúga , Gospáru . Non
dubitate , sarete contento . Serio , Signore.
Trattato Quinto
G. Hochju -li imát fà ne-djèglje sve-koliko . Avrò tutta
per Domenica ?
S. Ne boj.se ; bichiesc slaſcen . Non temete ; sarete ser
vito .
Ràf-govor scesti . Dva Ribara .
Dialogo sesto . Due Pescatori .

Vlahuscja . Brachjo , pri-stànite vosit ; ovo-je náj- boglje


mjèsto ſà ribágna . Fratelli, cessate dal remare ; que
sto è il miglior luogo per la pesca .
Nikola . Hòmo nà kráj . Andiamo a terra .
V. Do- dajte- mi kalamuce , od-mé-táz , kòfizu s'gám
>

borima , i ono abrúma ú lòncichju . Datemi le can


.

ne , la logna , o lenza , il canestro dei gambari , e la


pignalla dell'esca .
N. Vlahuscja , pocni abrumávat , a vi ne veſcivajte -se
så kraj, ni bazate sidro , nègo jēdni poghite pri- glé.
dat mrèſce , i ns-grēd mòfcete penduliſcjat , a drù.
ghi neka bazu ove vârsce . Biagio , incomincia a spar
ger l'esc , e voi non legatevi al lido , nè gettate l'an.
cora ; anzi alcuni di voi vadano a cavar le reti ,
cammin facendo peschino colla peuduia ; gli altri met
tano queste nasse .
V. Jesi li bäzio od - méráz . Avete gettato la lenza a
N. Jèsam mūci . Ribe -su pocele barat . Si .i , taci .
1 pesci hanno incominciato a mover l'acqua guizzax
do .
V. U mene kgljúzaju . Da me toccano .
N. Boſce pomofi. Evo jednoga sárka od dvie titre.
Dio , ajutami. Ecco un sargo di due libbre .
V. Visce vagija ova trighlja od litre , i pò . Viile as
sai più questa triglia di una libbra , e mezza .
>

N. Ni - je grúba nì ova ukgljàta . Non è anche cattiva


questa occhiata :
V. Ahime ! kakva - mi- se ovratta o-makla , Oime ! mi è
fuggita una bella orata .
N. Ove vràfcije ribize, pjérke , kangnzi , glavòci, spär.
michi, i vladike ponésu -mi sve-koliko sùdize . Que
sti furbi pesciolini mi portano via ogni cosa
dall ' amo ,
Maniere di dire e Dialoghi famiglieri :. 3:5
V. Ni-jesu ' ârghjàve ni ove rìbize od käinena , kàd-se
u-hite . Non sono neppur cattivi questi pesciolini di sco
glio , quando si prendono .
N. Gljúdi- se vrachjaju véseli . Evo- ih blīſu . Gli uomini
.

ritornano allegri . Eccoli vicini .


V. Já zjenim dà -su bili srèchnii , nego mi . Io credo ,
che sono stati più fortunati di noi .
V. Druſcino , dòbri-şte dóscli . Je- li srèchja . Compagni ,
.

ben venuti . Avele avuto sorte ?


· N. Ne- vídisc klāga Boſcijega . Non vedi, che bella gra
zia di Dio ..

V. Nu-ti ljępieh jastogaa , sckárpinaa , kjérnaa , ſubà


tazaa , trīpaa , smudūlaa , zipolaa, murivaa , tabi>

goaa , grūjaa . O che bei astici, scarpigne , kierne , den


tici, tonni, branzini, spigoli, morene, tabigne, e gronghi.
N. A Tiù - ti pod kârmom koja- je mala riba . O quanto
pesce piccolo vi è solio la prora .
V. Imásc raſlogh . Eno prerilieh zârgnegljaa , lokára-.
daa , ghēraa , bùkävaa , scirūnaa . Avete ragione. Ecco
dei grassi pesci neri ; degli sgombri , ghere , bukve , e
scironi .
N. Imá jòsc ribe divglje , kucjakaa , macjákaa , tová
raa , i sklachjaa . Vi son pure dei pesci cani , gatti , a
.

sini , e degli squadri .


V. Imámo iod visce ſa jèsti , sõlit , prõdat , i pocjàstit .
Ne abbiamo anche di troppo per mangiare , salare ,
vendere , e regalare .
N. Gljúdi , noch-se pri-bliſcja , stavite vēsla na mjè
sto , i homo . Uuomini , la notte si appressa , mettete
>

i remi a luogo , e andiamo .

Råſ-govor sèdmi . Jedan Gospār , i Târgovaz .


Dialogo settimo . Un Signore , ed un Mercante . .

Târgovaz . Sciò- mi -si htiò ſapovìghjet . Cosa mi avete


voluto comandare ?
Gospār . Imásc- li dòbre svitte . Hai del buon panno ?
T. Imám ; ovo- ri- je . Ne ho ; eccovelo .
G. Ni-je vele dobra . Non è molto buono .
.

CS
326 Trattato Quinto ,
T. Ová-ti.je bògija ; où je skūpa . Questo è migliore
ma è caro . 1

G. Pò scto-e làkat , A quanto è il braccio ? 1


T. Pò ossaaines ducătaa ; a drúgóvgbje ne -bi- je nascjo
màgne àd dvadesti i pēt , A diciotto ducati , ed altro
pe non lo trovareste a meno di venti cinque .
G. Sciò siúzasc . Che dici , o che deliri ?
T. Nèsstúzam , nè. Mallo mágne- me dó- hodi nà mjè,
siu ; a pak vaglja dà já fcivem : Non deliro , no . Po
2

co meno mi costą şul , luogo , e poi anche io debbo vi


vere .

6. Od- púscti-chjesc-mi sçıq-god , er imam oſel ù tebe


dosta stvárii , Mi ribbosserai qualche cosa , perchè deb
bo prendere di te molte altre cose .
T. A i Japovìghi . E voi comandate ,
G. Donesi-mi doma to svitte , ovo postava , i mahrà,
>

mizaa , i obrucichjaa od svake vârste , Portami a ca.


su quel panno , quella tela , dei fazzoletti da collo , e
da naso d'ogni qualità .
T. Jesu- li mahràmize få Gospóghie . I fazzoletti da col
.

lo sono per la Signora ?


G. Jesu ; ſa - tó neka buddu dòbre . Já-te cekam nà iri
po po- dne doma , i slūga . Și ... lo sono ; perciò de +
0000 essere buoni . Io ti aspetto in casa alle tre dopo
pranzo , e ti son servo .
T. Bì-cbjesc şiūſcen , Sarete servito .
.

Ràf- govór osmi . Gospār , i Djevojka .


>

Dialogo oitavo . Um Signore , ede una Şerva .


Gospär . Cana, nù -hodi. Cartarina , vieni quà .
>

Djevojka . Evo- me , Gospáru . Eccomi , o Signore .


G. lmá dôchi dànas gnèko w mene na objed; Sa.10 va
glja dà spravisc scio -gód od visce . Deve venire oggi
un cerio da me a pranzo ; perciò bisogna , che prepari
qualche cosa di più .
D. fa - sciò -mini- jtsi tò sìnoch reko , Bila - bih já jùtros
rano poscla nachi scio- gód ribe , Perchè non mela
vele detto jersera . Sarei io di buon ora andata a ri
provare un poco di pesce ,
Maniere di dire e.Dizloghi famigliari : 327
G. Hvāla Bògu . Ubi jednoga kapuna, is-pezi-ga ni
jāſcgnu , i. tòpi.ga dà -se ne o - susci, a jedno kokoso
skuhaj s polovizom mēsa, scio- si jucér kūpila , a dru :
ghi dio iſ- grùhai s' mallo pretiline , i lárda ù lönci
chju , Poco importa . Ammazza un cappone ; infilzald
sullo spiedo, ungilo , perché non si asciuttti ;
una gallina colla metà della carne , che jeri hai coma
prata , e l'altra porzione cuocila agitandola in und
pignatta con un poco di grasso , é di lardo .
D. Hochju - li kūpit mòfodanii fà is- prigat s'jàima. Com.
prerò delle cervella per friggere con ovi ?
G. Tó- se ſná; ucini i mallo makarūla , kako ti umiesci
s'maslom , i s' sirrom : Ció si sa , fa pure un porr
:

di maccaroni , come sai , con del butiro , e del fora


maggio .
D. Koga- chjese vòchja dà kúpim . Quai frutti voleie' ;
che compri ?
G. Mallo gròſcghja, koju-gód dobru smòkvu, i prasku ;
jednu dignu ; i jédan pipun . Un poco d'uva , qual
che buon fico , o persico ; un cocomero , ed un melone :
D. Vighjè-chju ako us- budde . l'edrò , se vi saranno
G. Poreſci- se ſà rasprēmit, i o- cistit kùchjo , er Go
spár, koi imá döchi , jedno- e skladno cegijáde . Foi
presto per metter in ordine ; e pulire la casa , perché
il Signore , che deve venire , è una persona di molte
considerazione .
D. Svè- chje bit ucignjeno . A na kojū-chjete utu dochi
dà- se mögu vládat. Tutto sarà fatio . À che ora ver
rete , perché mi sappia regolare ?
G. Nà dvānes ; alli nie- moj da us-cekamo , kako ti 6
miésc . U toliko já idem ù gnèga , päka - chjo - ga do
vesti sa - innom . Alle dodici ; ma non ci ja aspet
tare , come sei solita . Intanto io vado da lui, e quin :
di lo condurrò meco .
D. Ne-mojte- se vi cinit cekat , à ſa mene -se ne-bri
ni . Voi non ut fate aspettare , e per me non vi piglio :
te pena :

1
323 Trattato Quinto :
Ràf-govor devēti . Jedan Dubrovcianin , i jedan Vlàh
.

Dialogo nono . Un Raguseo , ed un Morlacco .

D. Bogh- ti pòmogo , priáteglju ; kako-si . Iddio ti aju


ti >, ' o amico ; come stai ?
V. Tamái kako Drènovina . A kako ti , i kako- tì , nà
S

doma . Appunto come il cornio , (maniera di dire ) .


/

E come stai tu ye come in casa tua ?


D. Svi dòbro , hvala Bògu , Odkle- si ti . Tutti bene ,
grazie a Dio . Di dove sei tu ?
v . lj Popova . Di Popovo .
.

D. A sciò-se cini tamo ? Je- li sve mirno ? Che si fa


in quelle parti ? E tutto quieto ?
V. A scta hòchjesc ti ſa- 10 . E che vuoi tu per questo ?
D. Nì.scia ; onako - te pitam . Imásc- li scto pròlat .
Niente ; cosi ti domando . Hai qualche cosa da vende
re ?
V. A hoj- li ti kupit scio já imám ? E vuoi tu compra
re cosa io ho ?
D. Já bih . A sto imásc . Vorrei. E cosa hai ?
V. Gnjel amo . Imám jednoga mlada kògna . Vieni
quà . Ho un giovine cavallo . ...
D. Hòchje- li imat dva godiscta . Aurd esso due anni ?
.
V. Ne- imāde josc . Non li ha ancora .
D. Josc- je màlahan . E ancora piccolino .
.

Z. Já Jnadem då ſa iebe ni- je ; negh -chjù - ti já do-re


nut bògljega kad hochjèsc . lo so , che non è per te ;
ma te ne condurrò un migliore quando vuoi.
D. Dobro , dovedi mi-ga pârvi pūt kàd doghjesc . l
másc másla ? Bene , conducimelo la prima volta , che
vieni . Hai del butiro ?
V. Imám iri pūture taman nè tas-topjena, i meda u
vosku . Ne ho appunto tre vasi ( secchietto di legno )
ma non squnglialo , ed ho del miele in cera .
D. A pò sciò prodavasc ? Bd a quanto lo vendi ?
V. Pò sciò- se pògodimo. Plati- chjèsc-mi porura masla
sceset Paraa , a oko medda po tridesti i pēt . A quane
to ci accordiamo . Mi pagherai il caso di butiro Ses
santa pard , 6 a trenta cinque l'oka di miele .
Maniere di dire e Dialoghi famigliari . 329
D. Sctó balisc . Hòj datti to másla pò dùkat , a med
pò ujes dinaraa , pak-chju oſet. Ti sei ammattito . c

Puoi darmi il butiro a un ducaio , ed il miele a trenta ?


V. Ala - se ti sa-mnom maskàrisc ; hoj - li plătit màslo pò
pe- deset , a mēd pò tridesti , i tri ? Tu certo ti burli
di me ; vuoi pagarmi il butiro a cinquanta ,> e il mie
le a trenta tre ?
D. Ne-chju , nego kako- ti-sam reko . Non voglio , se non
come ti ho detto .
V. Eto tu ; vàdi påre . Imásc-li dà-mi pròdasc dva ar
scida ( lakta ) cjòhe ( svitte ) . Via ,> via, cava il dena
ro . Hai due braccia di panno da verdermi ?
D. Imam ljépe ; nù pò dvanes dukataa . Ne ho del bel
lo ; ma a dodici ducati .
V. Ab nemo bòlan ! daj tó pò devet gröscjaa ; àko-li
nè-chjesc ni-jesmo ni- scta ni sbòrili . Ah non voler
poverinol dammelo a nove se non tuoi , fa conto ,
che nemmeno abbiam parlato .
D. Nì nà mojù , ni nà ivoju plāti-chjèsc pò dèset. Per
che non sia ne a mio , nè a tuo modo , lo pagherai a
dieci .
V. Ne- chju . Vèch -chja -ti pri-metnut jòsc tri mariascia
( moneta Turca ) . No. Ti aggiungerð ancora trenta para .
D. Dà brói dipare . Via conta il danaro .
V. Evo-ti-ih , i ostan s' Bògom . Eccotelo , e resta con
Dio .
D. Bõgh ti bio à pūtu . Iddio ti sia nel viaggio .

SVARHA .

;
3
:
2
INDICE
Delle materie contenute nei diversi trattati di
questa Grammatica .

Trattato sull Ortografia Illirica. Pag.


ivi
Delle lettere vocali , e della lor pronuncia
Delle lettere consonanti , e della lor pronuncia . 9
Regele generali sul lor raddoppiamento .
Di alcune lessere adottate senza bisogno dai Dalmati pel II
vero accento Illirico ,
12
Del modo di scrivere į Verbali ,
Dell accento . 13
Dell'apostrofo . IS
PARTE PRIMA . 1

Trattato Primo .
16
Trattato sui nomi , e pronomi , e dei generi , e casi ..
Dell'articolo , ossia pronome 18
20
Dei nomi di genere mascolino .
Dei nomi di questa deciinazione ; obe non ammettono in.
cremento al genitivo . . 23
Di alcuni nomi, sbe variano al vocativo singolare . 24
Dei nomi, che non banno, incremento al plurale . 23
Dei nomi , cbe non hanno incremento nei casi plurali , 36
Della formazione del genitivo plurale . 1 27
Dei nomi anomali mascolini di questa declinazione , ivi
Dei nomi neutri di questa declinazione , . 30
Dei nomi neutri anomali . ivi
Della seconda declinazione dei nomi sostantivi . 33
Di alcuni nomi di questa declinazione , che variano al
darivo , e vocative singolare , ed al genitivo plurale. .
37
Dei nomi anomali feminini di questa declinazione . 38
Della terza ,) e ulisnga declinazione dei nomi sostantivi. 40
Dei nomi di aumento , e di diminuzione . 40
Dei nomi sostantivi composti . 43
Tavole delle tre declinazioni , 44
Dei nomi aggettivi. 45
Della varia terminazione degli aggettivi nella voce ma.
scolina , 46
Degli aggettivi composti , . 47
Dogli aggettivi diminutivi . 48
Degli aggettivi di grado comparativo . ivi
Dei comparativi anomali . 49
Degli aggettivi di grado superlativo . SO
Dei nomi aggettivi che derivano da nomi propri , ed ap:
pelativi , ossia degli aggessivi possessivi. $

TRATTATO SECONDO .

Del pronome . 53
Dei pronomi primitivi .
Dei pronomi possessivi . 55
Dei pronomi dimostrativi , 59
Del pronome relativo . 6.
Dei pronomi partitivi . 63
Dei pronomi interrogativi e reciproci, 64
Dei nomi cardinali declinabili . 68
Dei nomi ordinali , che nascono dai numeri . 70
Dei nomi numerali serminati in etero , 72

TRATTATO T ER ZO .

Del verbo .
Dei verbi ausiliarj jesam , e bocbju . 75
Della prima conjugazione dei derbi in am . 84
88
Della formazione dei loro imperfetti, e perfetti .
Della seconda conjugazione dei verbi in em . . 89
e
Della formazione dei loro imperfetti, perfetti , 92
Della terza conjugazione dei derbi in im . 94
Della formazione dei lor imperfetti , e perferri . jvi
Tavole delle tre conjugazioni dei verbi. . 99
Del verbo passivo ,> e sua conjugazione . 100
Dei verbi anomali , e lor conjugazione . 103
Dei perbi defettivi , e lor conjugazione . III
Dei verbi impersonali , e lor conjugazione • 113
Come dalla terminazione dell' in nito possa conoscersi di
quale conjugazione siano i verbi . 117

TRA T T A TO QUARTO .

Del participio . (18


Dell' avverbio . 119
Delle preposizioni, 170
Della preposizione sa , o sºcol genitivo coi verbi di moto ,
colla ablativo quando significa con , o in compagnia . 113
Dell'interjezione . ivi
Regole generali della sintassi Illirica , 114
PARTE SECONDA .
Trattato Primo .

Della sintassi delle otto parti del discorso . ivi


Della costruzione del nome sostantivo . ivi
Dei nomi di genere mascolino , 198
Dei nomi di genere feminino . 330
Dei nomi di genere neutro . ivi
Dei nomi eterocliti , o anomali .
Della costruzione dei nomi geografici . ISE
Di alcuni nomi edi sperie .
Della costruzion dei nomi collettivi .
Dell' accusativo singolare dei nomi mascolini appellativi
della prima declinazione . 154
157
Costruzione dei nomi di tempo . jvi
Dei genitivi sostantivati.
Osservazioni su alcuni casi .
TRATTATO SE CON DO .

Degli aggettivi , che richiedono il genitivo , darivo , 161 , 16


1646
Degli aggettivi , che richiedono l'accusativo ,
Degli aggettivi , che vogliono l' ablatido. 167
168
Degli aggettivi di prerogativa , lode, edisprezzo
9
169
Degli aggettivi , e participj retti da preposizioni .
Di alcuni aggettivi da adoperarsi con certi determinati
sostantivi .
Di alcuni aggettivi , cbe distinguono wlcuni sostantivi
171
di specie .
.
ivi
Della costruzione dei comparativi . .

173
Della costruzione dei superlativi. ivi
Degli aggettivi privi di comparativo , e superlativo .
174
Della costruzione dei pronomi . 180
Dei nomi numerali uniti coi sostantivi .
185
Della costruzione dei numerali in chero .
TR A T T A TO TERZO .
Della costruzione dei verbi . 184
Dei verbi comporti , e delle particelle componenti . ivi
Della varia significazione di queste particelle . 182
'.
Dell'uso delle preposizioni od , r , if , e sa , os 192
Dell'uso delle preposizioni di enn allorchè corrispondono
all' is , e als
Dei verbi composti , obe banno duo terminazioni all' in .
195
finiso , e della lor conjugazione,
834
Dei verbi frequentativi . 196
Della costruzione del primo ordine degli attivi . 191
Del secondo ordine degli attivi . 199
Del torzo ordine degli artivi . 1092

Del quarto ordine degli attivi . 2014


Del quinto ordine degli attivi . 109
Del sesto ordine degli attivi. है
210
Del settimo ordine degli attivi . 212
Della costruzione dei verbi passivi . 214
Della costruzione dei verbi neutri . ivi
Della costruzione del verbo sostantivo biti . 215
Del primo ordine dei verbi neutri . 218
Del secondo ordine dei verbi neutri , 224
Del terzo ordine dei verbi neutri . 234
Primo ordine dei verbi impersonali .
Secondo ordine dei verbi impersonali . 143
Terzo ordine dei verbi impersonali . 245
Quarto ordine dei verbi impersonali . 147
Quinto ordine dei verbi impersonali . . 248
Sesto ordine dei verbi impersonali . 150
Della sintassi , o costruzione dei participj . 2.52
Del participio attino . ivi
Del participio passivo . 254 1

Della costruzione dei Gerundj . 2.55


Dei modi e tempi dei verbi riguardati con rigore di
sintassi .
255
Dei tempi dell' indicativo . ivi
Dei tempi del congiuntivo . 258
Delle particelle dd , ako , e kdo premesse a qualche tem
2

po del congiuntivo . ivi


Delle particelle o dd , o ab dd , botio Bogbo dà unite alle
voci del congiuntivo . ivi
Dell' infinito , e dei suoi tempi . 260
Esempi di costruzione relativi ai tempi dell' infinito 16 :

TRATTATO QUARTO
Degli avverbj , e modi avverbiali . 265
Esempi di avverbj positivi , comparaiivi ; e superlativi
tratti da nomi aggettivi regolari. 170
Esempj dell' unione di alcune particelle avverbiali con
altri avverbj . 171
Degli avverbj numerali i 17
Degli avverbj ordinali : ivi
Degli avvérbý , che reggono il caso genitivo . 173
Dell' avverbio takò col genitivo , e dell' avverbio kad
esprimente tempo . ri
335
Della costruzione dell'interja.oxe . 274
Dalla costruzione della congiunzione . 275
Della costruzione delle preposizioni , 277
Dillo preposizioni , che reggero il genitive : 278
Delje pri posizioni , che reggono at darivo . ' 283
Delle preposizioni ,, che al singolare richiedono il dativo ,
ed al plural: ľablativo secondo . 183
Delle preposizioni , che ricbieggono l' accurativo . 285
Delle preposizioni , che vogliono ora l'accusative , ed era
l' ablatido . 286
Dilla preposizione nd , che si costruisce ora coll' accusa
rivo , ora col dativo , ed ora collablativo secondo plu.
rale ,. 188
Della preposizione nad ora coli accusativo , ed or coll
ablativo . 289
Delia preposizione e ora col genitivo , e dativo , ed ora
cüll' accusativo , ed ablativo secondo . . ivi
Dilla preposizione mègbju ora coll' accusativo , ed or
coll ' ablativo . 290
D : !la preposizione sa , • sora col genitivo , ed or coll'
ablativo . ivi
Dilla particolar costruzione della preposizione reſmi, o
rafma . 291
Della varia costruzione delle preposizioni èto , a oto 3

èvo , o duo , è no • à no , n , o nutti . 292


Del rapporto fra le preposizioni ù , e nã coi nomi di
tempo , e di modo . 292
Delle preposizioni nd , cka , ok considerate nel moto
ai luogo . 293

TRA T T A TO QUINTO .
Deila scelta dei vocaboli per la proprietà del parlare Il
lirico , jvi
Dilla necessità dell'etimologia per conoscere il valore
delle parole . 194
Del modo di dirigere il discorso . .
295
Della disposizione delle parti del discorso . 297
Regole per la buona pronunzia Illiricæ estratte dal Delo
Tubella . ivi
Provverbj Ilirici , 30 :
Maniere di dire . 310
Dialogbi famigliari , 318

FINE .
20 ‫* کیسماعت‬
pori (
89049484942
co

b89049484942a

‫زر‬ 3

.
penghors :: lor, reparar med 7amiesto unomo

72.1 )
‫داره‬ 07

Dhee come
ašanje orale che taVA
l 7 aeforsify By:
co ,

opers a greatens robusoned


Mesopola Torch

condit " linii di debane.


ว nachor rador
hoods utto cio
ove
hea lui wpaślntheowa Lzlemeil e lunos
C
estenici G leffanbenedi
e ziere
alla croce " jajni Sering
Tato delle
o.com
Po . ini dan
i f f a Snic Zohnichelle
i ch
༠owolta ,
t o I l n o t
Leri segi hrphy invelion
he pent T s
font >
“Omne tulit punct
suit utile dulci . ” 當 Orenser
BC

“ OLD CU
65 FUI
and No. 10
Where are sol
ifactions, IN
Petraw
ah ks , and Curiosit
World . N. B. Curiositi
89049484942

b89049484942 a

Potrebbero piacerti anche