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Belda Manuel Guidati Dallo Spirito Di Dio. Corso Di Teologia Spirituale

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Manus. BELDA GUIDATI DALLO SPIRITO DI DIO CORSO DI TEOLOGIA SPIRITUALE a ARO EDUSC Prima edizione 2009 Riscarnpa 2013 ISBN 978-88-8353-199-2 © Copyright 2013 - ESC scar Vie dei Panella, 41 - 00186 Roma Tel 0645493637 ~ Fax 0645493641 E-mail: info@EduSC it ASS ccs. CSEL DES DH DSL Dsp DTI EV NBA NDS oF OR PG PL. SAEMO sc ELENCO DELLE SIGLE, Acta Apostolicae Sedis, Romae 1909-1928; Citta det Vaticano 1929 ss. Acta Sanciae Sedis, Romae 1865-1908 Corpus Christianorum. Series Latina, Turahout 1953 ss. Corpus Scriptorum Ecclesastcorum Latinorw, Wien 1866 ss Dizionario Enciclopedico di Spiritualiti, a cura di E. Ancilli ¢ del Pontificio Istituto di Spicirualita del Teresianum, 3 voll, Cited Nuova, Roma 1990. HL. Denzincer ¢ P. HONERMANN, Enchiridion Symbolorum, Definitionum et Declarationum de rebus fidei et morum, edisione bilingue, EDB, Bologna 1995. Disionaria di Spirisualita dei Laici,a cura di. Ancilli, 2 voll, Edizioni OLR, Milano 1983, Dictionnaire de Spiritualite, Asctigne et Mystique, fondé par M. Vilter, E, Cavallera et J. de Guibert; continuée par A. Denville, 17 voll, Beauchesne, Paris 1932-1995. Disionario tologica interdisciplinare, dir. F. Arduso, 3 voll., Mariewi, Casale Monferrato 1977°, Enchiridion Ascticum, ed. J. M. Rouét de Journel e J. Dutilleul, Herder, Barcinone 1958. Enchiridion Vasieanuom, EDB, Bologna, 1976 ss. Nuova Biblioteca Agostiniana. Opera Omnia di S. Agostino, Civ ‘Nuova, Roma 1965's. S. DE Floris eT. Gorst (edd.), Nuovo Disionario di Spiritualixa, Paoline, Cinisello Balsamo 19854 Conanecxzione rox ta Dormaina patia Faps, Lestera «Orationis formase ai vescovi della Chiesa Cattolica su alcuniaspevti dela meditazione evstiana, 15-X-19B9, L-Oservatore Romano, Cit del Vaticano, Pasrologiae cursus completus. Series Graces, ed. . P. Migne, Paris 1857- 186. Patrologiae cursus complesws, Series Latina, ed. J. P. Migne, 1844- 1865. Revue d'Asctique et de Mystique, Toulouse-Paris 1920 ss. Sancti Ambrosi epicopi Mediolanensis Opera, Biblioteca Ambrosiana- Cited Nuova Editrice, Milano-Roma, 1977 ss Sources Chrétiennes, eA, Institut Catholique de Paris, Paris 1941 ss. PREFAZIONE Questo corso & il frutto dei miei anni di docenza della Teologia spirituale presso la Pontificia Universita della Santa Croce (Roma) Si tratta di un libro di testo © manuale, inditizzato agli alunni che studiano per la prima volta questa disciplina scientifica, ragione per cui ho cercato di dargli, oltre alla profonditd adeguata, la massima semplicita possibile. Qui vengono spiegati gli argomenti fondamen- tali della Teologia spirituale, che, a mio avviso, vanno trattati in un testo d’iniziazione a questa materia. Molte altre questioni sono ri- mandate alla bibliografia specializzata «Guidati dallo Spirito di Dio». Mi & sembrato opporvuno rac cogliere questa frase di san Paolo nel titolo del presente manuale, perché con queste parole: «Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio» (Rm 8, 14), Papostolo indica ma- zgistralmente l'identita pitt profonda del cristiano, vale a dire, Pessere figlio di Dio in Cristo per lo Spirito Santo, e inoltre, perché con tali parole allude al farto che la vita del cristiano é una vita guidata dallo Spirito, oppure, come lui stesso aveva scritto poco prima, una vita «secondo lo Spitito» (Rm 8, 5). Or bene, questo & appunto loggetto studiato dalla Teologia spirituale: la vita spirituale in quanto proces- so progressivo di comunicazione unione di amore fra lessere uma- no ¢ la Santissima Trinita, sotto l’azione santificatrice dello Spirito Santo, Non presenterd adesso il contenuto e la struttura del manuales ho preferito farlo dopo lo studio dello statuto scientifico della Teolo- PREFAZIONE gia spiricuale (cft, cap. 1, $5), perché soltanto in seguito a tale studio, il lettore non specialista di questa disciplina teologica sara pienamen- te in grado di valutare le opzioni fatte nei confronti del contenuto ¢ della sistematica del fibro 1 lettore avvertira subito che su diversi argomenti ho seguito da vicino gli insegnamenti di san Josemaria Escriva de Balaguer, cano- nizzato il 6 ottobre del 2002, Ho agito cost in base a due motivi fon damentali: il primo, perché ritengo che il fondatore dell’Opus Dei sia uno dei grandi maestri della vita spirituale lungo la storia della Chiesa. II secondo motivo sta nel fatto che si tratta del santo la cui vitae i cui insegnamenti conosco meglio, daca la mia appartenenza alla Prelatura della Santa Croce e Opus Dei. Poiché san Josemaria & stato promotore insigne di una spiritua- lith intrinsecamente e pienamente secolare e laicale, i suoi insegna- ‘menti si riferiscono piit direttamemte alla vita spirituale del cristiano che si trova picnamente immerso nelle realta terrene, anche se essi possono rivelarsi molto proficui per ogni tipo di fedele. Per quanto riguarda la metodologia del manuale, ho cercato dintegrate e di armonizzare un metodo di tipo teologico-speculativo con un altro di carattere storico-positivo, tramite i quali ho tentato di approfondite teologicamente la ricchissima esperienca spirituale contenuta nella Sacra Serittura ¢ nella Tradizione ecclesiastica, nella teologia patristica, nella liturgia, nel Magistero della Chiesa e nelle opere di teologi ¢ maestri della vita spirituale lungo tutte le epoche. Per le citazioni sctiteuristiche ho seguito il testo biblico secondo la versione della C.E.L., nonché le abbreviazioni dei libri sacri ivi utilizzate Desidererci, infine, che questo corso di Teologia spirituale possa essere utile al lettore, sia per la sua formazione teologica, sia per il suo itinerario personale verso la santit Caprroto 1 LO STATUTO SCIENTIFICO DELLA TEOLOGIA SPIRITUALE Sommario: 1. La eonfigurazione della Teologia spisieuale quale di sciplina accademica; 2. L'oggetto della Teologia spicituale; 3. Defi- nizione della Teologia spirituale. 4. Fonti c metodo della Teologia spirituale; 5. Contenuto e strutcura del presente manual Per «Teologia spirituale» si intende quella disciplina teologica © parte della Teologia che studia Ja vita spirituale cristiana, oscia la dimensione spirituale dell’esistenza cristiana, in quanto processo di incontro e di comunicazione tra essere umano e Dio, cioé in quanto sviluppo della vita iniziata con il Battesimo e destinata a raggiungere la sua pienezza nei cieli. Come si realizza questo incontro? Quali tratti definiscono tale vita? Quali fattori condizionano o determinano la sua crescita? Quali sono le tappe o fasi del suo sviluppo? Ecco alcune delle domande che ci poniamo, ¢ a cui cercheremo di rispondere lungo le pagine del ma- uale. Ma prima & necessatio precisate ¢ delineare meglio la nozione di Teologia spirituale. A tale scopo, in questo capitolo introduttivo esporremo innan- ritutto Vinserimento della Teologia spiricuale negli studi ccologici (ne 1); poi cid che intendiamo con l'espressione vita spiritualee altre denominazioni dell'oggetto di questa disciplina teologica (n° 2); in 9 seguito cercheremo di definite la Teologia spirituale (n° 3); in quarto luogo studieremo la questione delle sue fonti¢ il suo metodo (a? 4). Infine presenteremo il contenuto e la strutcura del presente manuale (ne 5). 1. La CONFIGURAZIONE DELLA TEOLOGIA SPIRITUALE, QUALE DISCIPLINA ACCADEMICA La Teologia spirituale é stata una delle ultime discipline teolo- giche ad acquisire una categoria accademica. Infatti, & stata inserita soltanto nel secolo XX nei piani di docenza degli Atenei universitari’, Le fasi iniziali del processo d’inserimento tra le materie del curri- culm degli studi veologici ebbero luogo negli ultimi anni del secolo XIX e i primi del XX, allorché alcuni ordini religiosi che, dai secoli precedenti, impartivano ai loro noviai lezioni di formazione, persino in maniera organica, ma al margine degli studi teologici, decisero di includere, oltre a tali lezioni, una materia di Teologia spirituale~non si denominava cost allora— nei piani dei loro studi teologici. Furono i carmelitani e i francescani gli iniziatori di questa pratica, ma presto vennero imitati da altri ordini e congregazioni. Quasi subito questo feriomeno si allargd ad alcuni seminari diocesani, che inclusero que- sta disciplina nella loro ratia studiorum o piano degli studi. A. Listituatone della cattedra di Ascetica e Mistica Alla fine del secolo XIX, lo studio della Teologia spirituale era ormai stato incluso nella ratio studiorum di alcuni seminati " Sulla ois che racconciamo di sepuito si pud vedere G. Ranenarn, Sallectazioné del Ma- gistera per lo tudio dela telogte rporisuae, sn Seminariume 26 (1974) 19-40; G. Moso1s, Tealogia spirituae, in F. Ants (li), Diztonaro tealogco interdiiplinare (DTD, 1, Ca. sale Monferrato 1977, 37-425 A. Quenatr, La wEipiitualidads como divipline eolipica, in «Gregorian 60 (1979/2) 321-376: J. Stmos, Feolegia priate, in E, ANCHL (dir), Disionario Encilopedico di Spiitualite (DES), 3, Roma 1990, 2471-2474; D. ne Panio Manco, voucion dela Teolgia Espiritwal. Sigin XX: De le Teologia Asetia y Misia ala ealogiaEsprtual in ARN. Lt Teolopa piritule, Aus del Congreso Insernationale OCD. Roma 2001, 113-123. 10 Lo STATUTO SCIENTIFICO DELLA TEOLOGIA SPIRITUALE Nel 1910, sullo sfondo di preoccupazioni antimoderniste, san Pio X richiama Pinsegnamento dell’Ascetica in un inciso del «motu proprio» Sacrarum antistitum. In esso, V’Ascetica viene denominata scientia piesatis ¢ lo studio di questa disciplina si allarga a tutti i se- minari*, I crescente interesse per la tematica teologico-spirituale condus- se, nei decenni del 1910 € 1920, alla costituzione di cattedre di Teo- logia spirituale nelle Universit’ Pontificie, ambito in cui il primato appartiene, sia all’allora Ateneo Angelicum (1917), oggigiomo «Pon- tificia Universi san Tommaso d’Aquino», sia alla Pontificia Uni- vyersita Gregoriana (1918). Nel 1919, Benedetto XV, in una lettera rivolta a questa seconda universit’, incoraggia l'iniziativa di creare una cattedra di Teologia Ascetica e Mistica. Nella lettera, il Pontefice afferma: Suole infatti accadere che, non esistendo la trattazione di tal gencte di studi negli ordinari corsi di teologia dommatica e morale, il gio- vane clero, mentee si nutre di svatiate sacre discipline, rimanga poi igiuno dei veri principii della viea spiritual, il cui sano e ardue discernimento gli ¢indispensabile per la propria perfezione e peril successo di quel sacro ministero a cui & chiamato da Dio. A colmarc tale lacuna & sorta, per buona fortuna, questa scuola, [a quale non solo tende a preparare dott disettori di spirit (..), ma & destinata (..) a correggere quell'ascetismo vago esentimentale ¢ quell’rronco Iisticismo che, o invenrati liberamente dall'arhitrio individuale, 0 attinti a fonti sospette, non mancano purtroppo anche oggi di sez peggiare nel popolo, con grave pericolo delle anime’, Pio XI fece un passo avanti con la pubblicazione della Costitu- zione apostolica Deus scientiarum Dominus (24-V-1931), che regola per la Chiesa universale gli studi delle Facolti ecclesiastiche. A se- guito di questa Costituzione, la Congregazione dei Seminari ¢ delle Universita realizza le Ordinationes (12-VI-1931) 0 norme applicative di essa, ove si dice che nei piani di studi devono figurare due materie: Cz 8. io X, Morn proprio Sacrarum antiitum, 1-IX-1910 (AAS 2 (1910) 668). ° Bexeperro XV, Letera del 10-XF-1919 (AAS 12 (1920) 29-30) ul carrroLo: + Teologia Ascetica, inscrita fra le discipline ausiliare. * Teologia Mistica, inserita fra le discipline speciali od opzionali'. Questo fatto determind la creazione di due cattedre diverse: quella di Theologia ascetica, dedicata allo scudio dei principi della vita spirituale nel suo sviluppo pitt ordinario ¢ quella di Theologia mystica, dedicata allo studio delle questioni speciali della vita sopran- naturale, sopractutto degli stati mistici pitt caratterizzati, Il modo di parlare usato in Deus scientiarum Dominus presup- pone la situazione della Teologia in quell’epoca, con i limiti che la caratterizzavano’. Comunque, sta di fatto che la ereazione delle cat- tedre segnalate nella Costituzione e la conseguente attenzione verso la spiritualita da parte degli ambiti accademici, insieme con gli studi storici e le riflessioni speculative che la accompagnarono, contribui non poco ad una valorizzazione crescente di questa disciplina. DYallora in poi, il riconoscimento degli studi di spiritualita quale materia scientifica e come disciplina appartenente agli studi ceologici @ un fatto, anche se non sono mancati certi episodi, alcuni dei quali durante il Coneilio Vaticano II. In effetti, nelle proposte ¢ schemi preparatori del Concilio vi erano alcuni riferimenti alla Teologia spi- rituale, ma nei documenti approvati alla fine ne troviamo solcanto una menzione, al n® 16 della Costicuzione sulla Licurgia, € nessuna al 1° 16 del Decreto Opéatam totiusil esto che tratta pitt ampliamente sugli studi teologici. Quale spiegazione si potrebbe offrire a tale fat- 10? Quella pit semplicistica sarebbe attribuirlo ad una dimenticanza, il che non sembra verosimile. Pitt probabile, invece, 2 che sia stata una decisione presa come conseguenza del desiderio, manifestato in “ctr AAS23 (1931) 271 €28,Sipub vedere un commentato questa dsiione in). D8 ns, Arle fab) in Donal Spal ute erie Shia ogame lf che aria ele de dling dob Tesla tice, vena inclusa a le dicipine waar, ela reconda la Teologls Misc, fre ‘Spec Senda mal coc, Cosunone blo ec una dsone, ‘tnd a ducmateree~ ola as radice~ cde we dnt nelson iden: tlcantols msc conifeoomensusodnat dco spituaee ion lo stadioa 2 LO STATUTO SCIENTIFICO DELLA TEOLOGIA SPIRETUALE molti ambienti, di sottolineare la dimensione spirituale di rurta la ‘Teologia, il che poteva portare a pensare che non fosse necessaria una disciplina specifica nell’tmbito della spiritualiey Liesperienza successiva mise subito in rilievo proprio il contra- rio. In effetti, 'affermazione della dimensione spirituale di tutta la Teologia, non soltanto non esclude, ma anche raccomanda ’esisten- za di una disciplina teologica che, essendo destinata a studiare di- rettamente € specificamente la vita spirituale, possa contribuire alla fattiva percerione ¢ valutazione di questa realta. D’altronde, & vero che negli anni immediatamente posteriori al Concilio, non soltanto si pubblicarono numerosi studi teologico-spirituali, ¢ si mantenne Ja materia di Teologa spirituale nei Seminari c nelle Facolt’ teolo- giche, ma anche i documenti pontifici cominciarono molto presto a fare riferimento a questa disciplina, presentandola di solito abbinata all’altra disciplina che verte sul vivere ¢ agire cristiano, la Teologia morale. Cosi, ad esempio: — Aln°79 della Ratio fandamentalis institutionis sacerdotalis, docu- mento che contiene le direttive concrete per Pattuazione del De- creto Optatam: totius del Concilio Vaticano I sulla formazione sacerdotale, promulgato dalla Congregazione per l'Educazione catcolica il 6-1-1970, non si parla di Teologia Ascetica né di Teo- logia Mistica, ma di una Theologia spiritualis come complemen- tum ~ integrazione e completamento ~ della ‘Teologia morale” — Alne 114 dell struzione della Congregazione per 'Educazione cattolica: La formazione teologica dei fusuri sacerdoti, promulgata il 22-11-1976, la ‘Teologia spirituale viene annoverata tra le disci- pline ausiliarie, affiancando le discipline principal’. Infine, nelle Ordinationes o norme applicative della Costivuzio- ne apostolica Sapientia cristiana, promulgata da Giovanni Paolo IL © Ci, A Quemacn La vapritalidade como disiplina woogie, 325s Sallimposatione dis Teolgia nei document del Vacana Ulcer). L. huases, Teli y Fotuade de Tigi, Pamplona 1991, 205; C. MacraLio, Lala del Vatican It), Strides eli, 3, Bologna 1996, 617-636 sexo orgie latin, so AAS 62 (1970) 371 ° Che Enchiron Va (EN), 5, 0° 1889. 3 carrroLo, il 15-1V-1979, si parla (art, 51) della Teologia spirituale come di- sciplina obbligatoria per il primo Ciclo (istituzionale) delle Facolea di Teologia, ¢ compare abbinata con la Teologia morale (theologia morals et spirituals). B. Dalla Teologia Ascetica e Mistica alla Teologia spirituale Dal rinnovamento e sviluppo della riflessione teologico-spiritua- le che ebbe luogo a partire dalla prima mera del secolo XX seaturi una conseguenza, formale ma significativa: il fatto che le espressio- ni «Teologia Ascetica» ¢ «Teologia Mistica» furono abbandonate ¢ invece prese il sopravvento il nome di Teologia spirituale, ormai accettato nella letteratura scientifica, e cid come il frutto di una op- ione farta in maniera consapevole, in quanto si tratta di un nome © titolo non soltanto semplice e analogo a quello di altze discipline teologiche, ma anche perché: — Serve ad annunciare con chiarezza, con terminologia di radice biblica, Voggetto propria di questa disciplina, ciot la vita spirituale vissuta, la vita secondo lo Spirito, con parole di san Paolo (eft, Rm 8, 9). In reales, Pespressione Teologia spirituale sarebbe piut- tosto abbreviazione di Teologia della vita spirituale, forse il titolo pitt adatto di questa disciplina teologica — Segnala il ricupero di una visione unitaria della vita spirituale, vale a dire, il superamento della divisione-contrapposizione tra ascetica e mistica. Come avremo occasione di vedere pitt avanti", oggigiorno queste realta non vengono contrapposte, in quanto sono ritenuce due aspecti della medesima vita spirituale. Questo facto comporta uso di un’espressione adeguata per segnalare lo studio globale di simile realta. ‘AAS 71 (1979) 515. Si veda uno studio dertglato delle indicarioni sulla docenea Aelia Teologa spitcule, in], Stwus, Buigenzedidariche nelfinsegnamento della Teolegia si Pituate, in Ca, A. Bensano (i), La Sportnaie come rolegia, Cinisllo Balsarno (Milano) 1993, 255.272, Vid. inf, . 18: «Ascetin © Misti 4 Lo STATUTO SCIENTIFIOO DELLA TEOLOGIA SURITUALE — Rispecchia il livello teologico di questa disciplina: si vratta infatei di fare teologia, di riflertere ceologicamente sulla vita spirituale e non di fare psicologia o fenomenologia rcligiosa, benché queste discipline possano offtire un aiuto prezioso alla riflessione teolo. gical? 2, Liocgerro DELLA TEOLOGIA sPIRITUALE Laffermazione del fatto che la Teologia spirituale si occupa della vita spitituale o vita secondo lo Spirito & condivisa da quasi cutti gli autori, anche se non sono mancate storicamente altte formulazioni, alle quali ci riferiremo brevemente pitt avanti. Tuttavia, inizieremo con la descrizione dell'oggetto della disciplina che riteniamo pitt ade- guato: la vita spirituale, A. Concetso di vita spirimale Che cosa intendiamo per vita, ¢ pitt in concreto, per vita spiri- tuale? Questa é la prima domanda che ci poniamo adesso"? Vita significa avtivith che nasce dal soggetto che la realizza. La lingua greca ha due vocaboli per designare la vita: 2éé, in riferimento alla vita in quanto qualith 0 condizione posseduta dal soggetto qua- lificato da wviventer; bios, che designa invece il fluite temporale del vivere. Il latino ha un solo vocabolo, vita, anche se il suo uso pre- suppone lesistenza di un principio interiore (anima, spirito), da cui 4 Ale commentati a questo processo terminolagico, in G, Morots, Teologa spiritual, 33-84; C. Gancla, Teolagts expiritualcontemparinea. Coprenisy penpectiva, Borgos 2002 63.67. "Sul eoncero di vita sptituale come oggeto della Teologa spiritual, si veda J. pt Gut eet, Leccones de Teologie Expiritual, Madeid 1953, 17-27; G. Motors, La ta cristae nna come ogceto della Teologia Spirtinae i «La Sexicla Cattlier» 91 (1963) 101-116; Bovvan, Invodusione alla sta iprinale, Vorino 1965, 13-37; J, Wouswaven, La vite cri tla in pienezea. Sex storco-teologca della spiritualitaeristians, Bologna 1989, 8-16:G. Gozze1ino, Al eapeza di Dia. Elementi al telogia della vita spirteate, Leamann-Totine 1989, 20-22; 8. Gaonaana, Teologia Fipiritut, Madrid 1994, 33-51; Cu. A. Buawaso, Teologi spiriruae, Cinisello Balsamo (Milan) 200%, 21-52; A. Prana, La vita spiritual. Content, itineravi, pienez2a, Roma 2004, 11-22; C. Laupnss, Luan cbiamate al none con Dio i Crit. Tee fosdamensal i elogia pirituals, Roma 2006, 35-41 15 carrroLe 1 Ja vita procede. Comunque, senza bisogno di introdurre adesso altre precisazioni, ditemo che il termine «vita» sta a significare la realta di tun soggetto che possiede attivita in sé e per sé, che & fornito di capa- cica di reagire di fronte all’ambiente, adattandosi ad esso oppure mo- dificandolo, ¢ in maggior o minor grado, di movimento autonomo. Vita spirituale, perd, significa qualcosa in pits la vita che & pro- pria dello spirito. Ebbene, che cosa intendiamo per spirito e, di con- seguenza, per vita spirituale? Tra le diverse vie per tispondere a questa domanda, una delle pits valide & quella di ricorrere alla etimologia, che in questo caso, ci porta al cuore della realtA a cui si riferisce tale vocabolo: a) La parola latina spirirus, da cui deriva quella italiana spirito, sta a significare aria in movimento, vento forte, ¢ in senso allargato, alito, vita. In riferimento alla persona umana, indica che questa pos- siede alito e vita, anzi, una forza interiore in vietd della quale gode di superiorit, sia riguardo agli esseri puramente materiali o inanimati, sia nei confronti degli animali. Infact, si dice che lessere umano & «spirito» per indicare che @ capace di svolgere un’attivita che non sol- tanto nasce dal suo interno, ma anche trascende i condizionamenti immediati, per spingersi al di la delle realca tangibili e spiegarsi in conoscenza ed amore, in comunicazione con gli altri. b) Il temine espirito» si applica, nelle pitt diverse religioni e cul- ture, non soltanto alla persona umana, ma anche ad altri esseri supe- riori ~ gli angeli - ¢, particolarmente a Dio. Nel linguaggio biblico ¢ cristiano, il riferimento a Dio quale spirito acquisisce una speciale importanza. Da un lato, perché la fede cristiana afferma una piena ¢ radicale trascendenza divina nei riguardi di tutto cid che ci circon- da: Dio non é un elemento del mondo, bensi il suo Creatore ¢, di conseguenza, essere dotato di una vita che @ piena in se stessa, ass0- luramente crascendente e spirituale. Dall'altro, perché tale termine mostra che Dio non possiede soltanto vita, ma anche vita trinitatia, vita spirituale in pienezza, vita di conoscenza e amore vissuti nella ‘Trinita di persone, Padre, Figlio e Spirito Santo, in intima, costante € consustanziale comunicazione. 16 LO STATUTO SCIENTIFICO DELLA TEOLOGIA SPLRITUALE c) Il messaggio cristiano, perd, implica qualcosa in pits: il fatto che il Dio trascendente & uscito da sé, si & manifestato; non solo ha creato essere umano, ma anche gli ha comunicato il suo proprio vi- vere. Dio diffonde la sua vita, si rende presente nella persona umana per il dono dello Spirito Santo, affinché questi, identificandola con Cristo, il Figlio di Dio fatco uomo, la porti all'unione intima e filiale con Dio Padre. Percid pud affermare san Paolo che essere umano & composto da sarx («carnes), psyché («animar), € pneuma («spiritor), con un modo di parlare in cui il termine «carner significa la nostra condizione corporale, «animay, la nostra capacita di sentire e cono- scere, e «spirito», il vivere della persona umana in quanto é unita a Dio é vivificata da La Se, tenendo conto di queste indicazioni etimologiche, torniamo all'analisi di cid che si vuol esprimere allorché si parla di vita spiritua- Ie, si pud stabilire quanto segue: a) L’espressione «vita spirituales indica una vita che comporta non soltanto attiviti, ma anche immanenza, consapevolezza di sé, conoscenza, amore. Questa vita & quella propria della persona uma- na, essere dotato di una forza interiore che la spinge al di & delle real- t& sensibili e immediate, ¢ Papre alla conoscenza dell'altro in quanto altro e, di conseguenza, all’amore, alla piena comunicazione con gli altti esseri spirituali"* © Su queso apero deantcopologia pala, si pu vedere F, Puzo, Signifcde de a palabra spneunan en san Pablo, ix nExadios Biblio 1 (1942) 437-400: Fe Pa, La toe lope sn Paco, Toxine 1961, 2 305-343 389-393; C. Seg, Dieu er Doone selon ‘Noweau Tatament, Pais 1961; B, Dacquino, Le Spbnto Sant iL crsiena conde san Paolo Roma 1963; L, Cuazate, Hertan nelle releie pein, Roma 1969, 256-509; R H.Guwbrt, Soma in Biblia! Theology ith Emphast on Pauline Antropolog, Cambege 1976 “Gon spiega col caratere sociale dela vita sista: «Da una parte, come anima 2 per ihswe corpo il pencpio delle opezzinl allo esto modo la gaa & per anima t principio dalle suc ari soprannarsral dalle ela sce manta in ea aime, 9 ‘hua dela via che infonde nlf ere vvente lo mere in rapporta con mondo dell cose sensible dei corp, col anche fa gain, per la vita che infone nell anima, af entre in ‘gc comune con Iman deg wi pur Pert dl ain el corpo éhiama corporate, ment a vita di grava hel ania, oppure del anima pet a grads, viene denominata oe prea La agin el senso di questa denominazion i vedono ul con Chinen. Una sie aivi i hia st perch nasce dun principio animator font a canrroLo. b) Parlare sulla vita umana da questa prospettiva, vale a dire, in quanto vita spiricuale, implica riferissi a un fatco ¢, al tempo stesso @ un valore, aun ideale, a un bene che va acquisito, Ogni essere umano @ spivito, ma proprio perché lo spirito comporta capacita di artic- chimento, di crescita ¢ di apertura, ogni persona umana, essendo spitito, é nel contempo chiamata a realizzare la sua spiricualica. Una persona che non trascende il livello delle realta sensibili e immediate, che si chiude nella propria sensualics o egoismo, @ una persona che non raggiunge il livello specificamente umano. In essa cé vita, ma non vita spirituale. ©) La vita spitituale rinvia, in definitiva, non al mero fatto di vivere, ma pitt esattamente, alla vita umana reale, autentica ¢ pro- fondamente vissuta, alla vita dell’individuo che agisce e si sviluppa pienamente quale persona umana, attuando quella capaciri ticchimento, di autodominio ¢ di amore, di cui & dotata. La vi spirituale & vita che comporta il riconoscimento degli altri in quanco persone, in quanto soggerti che, dotati della stessa dignita, richiedo- no di essere amati. Vita spirituale significa, dunque, wea umanas piit concretamente, vita wmana integrale, la vita della persona che vive ¢ agisce in quanto tale, sviluppando quella capacis® di conoscere e di amare della quale é dotata, che sta alla base della sua perfezione. ¢) Lavita spiricuale si manifesta nella misura in cui la persona av verte la sua trascendenza sulle realta periferiche e insostanziali, pren- dendo consapevolezza della profondita del suo essere ed entrando in ‘comunione con gli altri esseri umani tramite la conoscenza e amore. ‘Tale vita si esplica e arriva ad ulteriori gradi di perfezione allorché, seguendo il dinamismo proprio delPintelletto, lessere umano giunge ar 18 10 STATUTO SCIENTIFICO DELLA TEOLOGIA SIRITUALE alla conoscenza di Dio e si apre, mediante amore, al rapporto con quel Dio che ha intravisto, anche se talvolta ~ e persino frequente- mente ~ soltanto in chiaroscuro. Tra vita spirituale e religiosita, C8, quindi, uno stretto rapporto. €) Il vivere cristiano presuppone tali reales, anzi, le porenzia, situandole nel contesto di tutto cid che la fede rivela riguardo al disegno divino sulla creazione. Dio non soltanto ha creato Pesse- re umano, dotandogli di capacit’ di vivere, conoscere ¢ amare, ma anche Lui stesso, con rutto il suo essere personae, si é reso presente nel mondo ¢ nella storia; si & avvicinato all'uomo, gli ha comunicato la sua grazia ¢ lo ha invitato a partecipare della sua amicizia, Dio Padre, fonte ¢ origine di tutta la Trinita, si a avvicinato agli uomini mediante PIncarnazione del Figlio ¢ Pinvio dello Spirito Santo e, tra- mite Pazione di Cristo e dello Spirito, i attira verso la sua incimics, Nella persona umana, giustificata dalla grazia, '&, di conseguenza, una vita che ¢ espressione o frutto non soltanto del suo spirito, benst del suo spirito in quanto vivificaco dalla comunicazione che Dio ha voluto fare del suo proprio vivere, L’espressione vita spirituale signi- fica, quindi, nel contesto cristiano, la vita che si esplica e sviluppa allorché la persona si rende consapevole di essere stata interpellata da Dio, anzi, inabitata dallo Spirito Santo, che incorporandola a Cristo, Ja guida verso la comunione con Dio Padre". £) Anche qui, nei confronti della vita spirituale cristiana, si pud applicare cid che dicevamo poc’anzi parlando della vita spirituale in genere: il fatto che é una realed chiamata a crescere. L’aspetto della vita spirituale quale vita in tensione, deve essere sottolineato, giacché ha un'importanza decisiva per la Teologia spirituale, Risaliamo per questo al significato originario della parola latina spiritus, 0 anche dei suoi equivalenti in greco, pnewma, ein ebraico, ruah: cueti questi vocaboli esprimono l'idea di soffio, alito, vento, Di fatto, quando la Sacra Scrictura li applica a Dio, agli angeli ¢ all'uomo, vuole "Per un approfondimento del conceto vita spirituales da una prospetivabiblica, si veda 1. be ta Porrsns €§. Lyonwer, La vite second lo Spirte, condisione del erstano, Roma 1992! 19 esprimere non solo ~ ¢ non primariamente ~ la totale o relativa im- materiaita di questi esseri, ma piuttosta la loro vita, la loro capacita di azione e di movimento, ¢ anche quel che, con parole nostee, po- tremmo descrivere come la capacith di «tendere ay", Percid, se prima dicevamo che la vita spirituale ha lo stesso signi- ficato di vita umana integrale, vale a dire, vita vera e profondamente vissuta, adesso, riprendiamo tale considerazione per concludere che la vita spirituale cristiana altro non @ che la vita umana ¢ cristiana pienamente, consapevolmente ¢ coerentemente vissuta. Detto altti- menti, si atta di quel modo di vivere in cui le virtitcristiane per ec- cellenza ~ ossia la fede, la speranza e la carita ~ esplicano tutte le loro porenzialita, dando origine a un insieme di convinzioni delPincelli- genza, decisioni della volonta e atteggiamenti del cuore che dorano di fisionomia compiuta l'esistenza del cristiano che si sa chiamato a vivere da figlio di Dio. Di questa vita, cio? della evita secondo lo Spirito», si occupa la ‘Teologia spirituale. Ogni vita, anche la vita cristiana, implica non solo attivita, ma sviluppo, crescita, aspirazione a realizzarsi in modo sempre pid pieno. Lo Spirito Santo 2 principio di vita; la grazia che lo Spirito ci comunica é forza, energia vitale, «sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna» (Gv 4, 14). E questo sviluppo, questo ramnismo vitale che caratterizza la vita nello Spirito, & precisamente quel che la Teologia spiricuale stuctia, Infarti essa tratta delle ope- razioni umane non considerandole una a una, separatamente, ma nel loro insieme, in quanto si integrano in una vita, e pit ancora in quanto esprimono questa vira e si dirigono, «tendono al» loro pro- gtessivo sviluppo e perfezionamento, cioé verso una comunione con Dio ~e in Dio e da Dio, con tutta la realt8— sempre pitt intensa ¢ piena. ' ScriveJ. Dansfuowr «Quando parliamo di “sirito", quando dicamo che “Dio &spicito”, che cosa vogliamo dice? Parla greco o ebraco? Se pariama greco diciamo che Dio in ‘materiale; se paliamo ebraico,diciamno che Dio & un uragano, una tempest, una posers ieresistbiles (Ciao in DES, 3, 2370), 20 LOSTATUTO SCIENTIFIOO DELLA TEOLOGIA SoRITUALE Dunque, per Teologia spirituale si intende quella disciplina teo- logica che studia l'esistenza cristiana in quanto processo di incontro ¢ comunicazione tra la persona umana e Dio, in quanto sviluppo della vita che, iniziata nel Battesimo, si esplica nel tempo fino a raggiun- gete il suo culmine nella pienezza dei cieli. La Teologia spirituale &, in definitiva, quella parte della Teologia che, presupponendo il substrato ontologico dell essere umano ~ og- getto della Teologia dogmatica~ considera ¢ analizza il suo svilup- po vitale, la sua appropriazione effettiva ed esistenziale da parte del ctistiano. Detto in altee parole, la Teologia spirituale ha come suo oggetto proprio il vivere reale ¢ concreto della vita ctistiana, vale a dire, la vita spirituale vissusa, B. Expressioni equivalent a vita spirituale Nei manuali e trattati di Teologia spirituale, sia in epoche ante- rioti che nell’epoca contemporanea, si descritto Voggetto di questa disciplina ricorrendo a diverse espressioni: vita interiore, vita cri- stiana, vita soprannaturale, spiritualita, esperienza espirituale, ec. Completiamo questa parte commentando brevemente alcune di queste espressioni a) Vita interiore, Lespressione «vita interiore», usata molto spesso nella letteratura spirituale, ha la sua origine nell’analisi del- Tresistenza cristiana, giacché questa produce, nel suo spiegarsi, un movimento in cui vengono integrati due aspetti che possiamo deno- minare con i vocaboli interiorita ed esteriorita, 0 detto meglio, inte- riorita e storicita. Sta di fatto che la vita spirituale comporta ~ quale condizione indispensabile ~ Vinteriorita, una disposizione per andare fino alle profonditi del proprio spirito, allo scopo di trascendere cid che & pe- riferico ed effimero e andare alla radice di cid che @ vero e bello. Cid tichiede di superare la superficialita ¢ la dispersione ¢, di conseguen- 12, silenzio, nel senso profondo del vocabolo, cio’ fermare il ritmo accelerato, tumultuoso e persino disordinato del vivere quotidiano, au Detto alttimenti, capaciti d'interiorizzazione ¢ di appropriazione reale di cid che confessiamo nella fede, consapevolezza della presenza di Dio nel proprio cuore e, quindi, preghiera, senza la quale non esiste un cristianesimo autentico; ma, se ¢ vero che lesser umano ha bisogno della interiorita e del silenzio per avvertire la profondit’ del proprio essere ~ e, in un cristiano, la ricchevza della sua fede ~ & altrectanto vero che in questo processo d’interiorizzazione, la persona percepisce che non soltanco esiste nel mondo, ma anche in riferi- mento al mondo. Lessere umano non raggiunge la sua perferione mediante la pura introspezione, bensi tramite la conoscenza di cid che lo citconda ¢, in ultima analisi, per mezzo dell'amore, La vita spirituale implica, in definitiva, interiorit’, autopossesso, maanche esterioritd 0 soricita, uscita da sé, dedizione, amore, vita ef- fertiva e storicamente vissuta. Queste realta, nel vivere cristiano sono non soltanto raccolte, ma anche rafforzate, giacché il Vangelo ci fa conoscere che Dio & un Dio che ama ¢ chiama a partecipare del suo amore ¢, di conseguena, ad amare Lui ead amare quanto Lui ama. Senza preghiera non c’é cristianesimo vero, ma neanche pub esistere il cristianesimo senza vita impegnata nella carit’, intesa qui come amore per Paltro, per quegli altri con cui ci mette in comunicazione lo svolgersi concreto del nostro vivere. In altre parole, la vita spiti- tuale non é una vita ai margini della vita quotidiana umana, bensi, pi profondamente, questa stessa vita umana in quanto vissuta con la consapevolezza della vicinanza di Dio e di tutto cid che compor- ta questa vicinanza, E vero che non Cé approfondimento spiricuale senza lo sforzo d’interiorizzazione, di appropriazione personale e viva della fede, ¢, quindi, senza momenti di rflessione e silenzio, ma que- sti momenti non costituiscono ~ non devono costituire — una fuga verso un mondo etereo € disincarnato, bensi un approfondimento esistenziale del retroterra ultimo, teologale, della realta concreta, e, di conseguenaa, tali momenti si ripercuotono sulla vita quotidiana. Percid li, proprio li, nelle realth concrete di ogni giorno, la vita spi- rituale, nutrita dalla preghiera, attecchisce e acquisisce consistenza. 2 LO STATUTO SCIENTIFICO DELLA TEOLOGIA SPIRITUALE. Diremo infine che molti autosi spirituali hanno usato Pespres- sione «vita interiore> quale sinonimo di vita spirituale, intesa questa con cutta 'ampiezza con cui é stata descrista nei paragrafi precedenti, sebbene con una certa frequenza, soprattutto nella lerterarura devo- ionale, si trovi una portata pit ristretta, per significare la vita di ora- tione ¢ quanto ad essa si riferisce in modo immediato ~ la presenza di Dio e gli atti atcraverso i quali si esercita ed attualizza ~; questa & senz'altro una parte importante, anzi, decisiva della vita spirituale, ma non la esaurisce” b) Vita cristiana. Questa espressione sta a segnalate l'insieme degli atti con cui la persona battezzata pud raggiungere il suo fine specifico, vale a dire, Videntificazione esistenziale con Gesit Cristo, L'espressione sottolinea Paspetto della condizione del fedele quale membro innestato in Cristo, ¢ nel contempo la santita quale identi ficazione vitale con il Signore. ©) Vita soprannaturale, Consiste nell'insieme degli atti umani che il cristiano compie in stato di grazia di Dio ¢, che, di conseguen- 1a, sono indirizzatial raggiungimento dell’unico fine soprannaturale a cui é destinata la persona umana. Quest espressione si contrappone a «vita naturale», possibile senza il concorso della grazia divina. Si tratta, dungue, dell'activica del fedele in stato di grazia, e percid si pud anche chiamare vita di geazia. 4) Spiritualica. La Sacra Scritcura usa non solo il sostantivo «spi- rito», ma anche Paggettivo «spirituales per fare rifesimento al cri- stiano che si lascia guidare dallo Spirito Santo fino a raggiungere un modo di pensare e di agire non superficiale o infantile, ma maturo, coerente con la consapevolezza della filiazione divina che procede dalla fede (cfr. ad esempio, 1 Cor 2, 15; 3,1 e Gal 6, 1). Da questo uuso scaturi, nella tarda antichita latina, il vocabolo spiritualitas, che appare per la prima volta in un testo degli inizi del V secolo, in cui 1 Per altri dettagli su questa cspresione, si veda A. Dacxno, Vita ineriore, in DES, 3, 2652-26545 J. or Goratic, Lenioner de Teologte Espiritu, 19. B cariro.o significa lo stesso di «vita secondo lo Spirito», cioé vita cristiana in- tensamente vissuta. Nei secoli successivi tale vocabolo si diffuse, senza arrivare perd ad essere di uso frequente, mantenendo sempre lo stesso senso (al- meno nella Teologia spirituale, mentre nella Filosofia, a partire dagli autori medievali, acquistd il significato di qualita degli esseri im- materiali). Nel secolo XVIL, nel contesto di alcune dispute su temi spirituali che ebbero luogo nella Francia, si verificd una evoluzione semantica del termine. In effetti, in tale epoca si ricorse al ermine spiritualita per designare non pitt la vita cristiana intensamente vissu- ta, ma piuttosto i modi di intendere la vita spirituale e quest’ uso si & andato diffondendo fino ad arrivare ad essere, ai nostri giorni, molto comune. E il significato del termine in espressioni come «spiritualiti sacerdotale», «spiritualit monasticay, «spiritualita laicale», «spiritua- lith francescana», «spiritualita carmelitana», ¢ cos) via”. ¢) Esperienza spirituale. La parola cesperienzar, molto usata dagli autori spirieuali per fare allusione a cid che altti o loro stes si hanno vissuto o sperimentato, non & stata oggetto di particolare considerazione nei trattati di Teologia spirituale della prima meta del secolo XX, questo a causa del fatto ~ al meno in parte ~ delle discussioni teologiche degl’inizi del secolo in occasione della crisi modernista, sulla portata da attribuire, sia al vocabolo «esperienzay che all'esperienza stessa. A partire dalla seconda met& del secolo XX si & tomato su questo concetto ¢ alcuni autori lo hanno presentato quale categoria acta a definire loggetto della Teologia spirituale” Il termine eesperienza» fa riferimento ad una conoscenza acqui- sita per mezzo di un contatto immediato, diretto, con la realta cosi "Alu dettagl sulle storia ed il eignificato del cermine ospitiualii, in T. Gort e B. Secon, Inivaduaione generdle, in T. GOTEL€ B. SHCONDIN (dit.), Corso di pireuait, Brescia 1989, 810; A. SousoNac, Spiriualit, ex Dep, 14 (1990), 1142-1173, Pec uno sudio del unithe diversied nella spritualits ctisdana, si veda JL. lorax, Mondo sans Milano 1992, 145-155. © Si veda, ad coempio, J. M. Gancta, La teologi spivituale ogg Verso una decrzione del sua statute cpictemologice, ia As. Vw, La Teoogia spiritual. Ate del Congres Insemazionale (OCD, 205-238; D. Soanentio, Lesperienza dt Dio. Disegnn at woleia spiriceale, Asis 2007, 69-113, 24 LO STATUTO SCIENTIFICO DELLA TEOLOGIA SPIRITUALE conosciuta. Ed é proprio questo riferimento alla prossimita con la re~ alts, cid che ha causato l’accoglienza di questo termine da parte della Teologia spirituale, in particolare di quella pitt recente, per designa- re il suo oggetto, Presentare la Teologia spirituale quale riflessione sulPesperienza cristiana equivale, in effetti, a presentarla come orien- tata non piit a descrivere uno schema ideale dell'itinerario spirituale, ma ad analizzare come ¢ per quali vie il credente configura, sotto la guida dello Spirito Santo, la sua vita a quella di Cristo”. Tattavia, occorre sottolineare che il vocabolo «esperienza» pos- siede un ampio spettro di significati, tra i quali interessa qui ricordar- ne particolarmente due: a) Talvolta parliamo di esperienza per indicare che abbiamo vi- sto 0 toccato in maniera diretta ¢ immediata una realtd individuale concreta, di cui, pertanto, conosciamo con chiarezza le sue qualith, giacché ci ha prodotco piacere, dolore 0 qualsiasi altra sensazione analoga, b) In altre occasioni usiamo la stessa parola per indicare qualcosa i diverso: il fatto di aver vissuto una situazione concreta secondo un determinaco stile di vita; cost accade quando si dice, per esempio, che si conosce per esperienza la vita militare, il lavoro in un ospedale o altre realta analoghe. In cuttie due i casi, la parola connora, quindi, prossimita, ma nel primo fa riferimenco ad un oggetto o ad un essere concreto; nel se- condo, ad una situazione o condizione multidimensionale ed estesa nel tempo, Di questi due significati del vocabolo, @ al secondo a cui allude quando si afferma che la ‘Teologia spirituale studia Pespe- rienza cristiana. Non si vuol dire, in effetti, che questa disciplina teo- logica studi soltanto lesperienza di Dio, intesa come un entrare in ® Per un appeofondimento sulla experieneacrstana in riferimento alla Teologia spirgus- le, si pud consultare con profito J. MouRoux, Lexpériencechvétenne.Insroduction & une ‘healoie, Bars 1952: L. luLans, La experiencia crtiana como vida y cone fundamento, in ‘Scripta Theologicar 18 (1986) 608-613; G. Moons, Lsperienca spiritual, Milano 1992; A. Gunans, Nature © luogh dellperionca ipirituale,in ©. Goset e B. Siconbix (dit. Como ds siviuaita, 25-95: L BORRIELLO, L'eperiensg, ip Aa. Vv., La Teologia spirituale Abts del Congreso Internaztonale OCD, 593-612. caprrowo contatto con la sostanza divina, ma piuttosto che studia l'espetienza che comporta Pesistenza del credente, la vita di chi vive di fede, con tutto cid che implica questa vita”, 3, DrRINIZIONE DELLA TEOLOGIA SPIRITUALE La descrizione dell’oggetco della Teologia spirituale che abbiamo appena analizzato ci permetce di giungere ad una definizione di que- sta disciplina, Ogni rentativo di definire una scienza é frutto di una riflessione sulle sue caratteristiche ¢ natura, tale che sulla definizione data gravitano le opzioni intellertuali ¢ le convinzioni di fondo degli autori lungo i secoli. In ogni caso, nella letteratura teologico-spiri- tuale contemporanea, la considerazione dell'esperienza ha acquisito pieno diritto di cittadinanza, sia in riferimento alle fonti, sia alla metodologia, sia in ordine alla comprensione di questa disciplina in quanto tale. Basti, quale conferma, citare alcune definizioni dei manuali recenti: — «La Teologia spirituale & quella parte della Teologia che, pro- cedendo dalle veriti della rivelazione divina ¢ dell'esperienza religiosa delle singole persone, definisce la natura della vita so- prannaturale, formula le direttive per la sua crescita ¢ sviluppo, € spiega i processi tramite i quali le anime avanzano dall'inizio della vita spirituale alla sua piena perfezioner” — «La Teologia spirituale ¢ la disciplina teologica che studia siste- maticamente, a partire dalla rivelazione e dall'esperienza qualifi- cata, Vassimilazione crescence del mistero di Cristo nella vita del cristiano ¢ della Chiesa, in processo costante ¢ graduale fino alla perfezioney®. — «a Teologia spirituale & una disciplina teologica che, fondaca sui principi della Rivelazione, studia V'esperienza spiituale cri- 8 fi. J. La Ietawes, Thatedo de Teologie Fxpirtucl, Paraplona 2007, 28s. 2. Aumasy Tolga pia, Roma 1993, 22. 2 Rona, Le vie delle Spite, Sint di teologia rpirituale, Bologna 1999, 25 26 10 STATUTO SCIENTIFICO DELLA TEOLOGIA SPIRITUALE stiana, ne descrive lo sviluppo progressive ¢ ne fa conoscere le steutture ¢ le leggin". — «a Teologia spirituale 2 intelligenza critica di fede dell’opera di appropriazione personale della vita cristiana da parte del creden- te attuata dallo Spirito Santo», — a Teologia spitituale & la disciplina teologica che studia lespe- rienza cristiana, propria di una vita vissura in docilit3 all'azione dello Spirito di Dio, nel suo versante “pratico-agapico”, a partire dalla cestimonianza privilegiata dei Santi, in funzione delle esi- genze del cammino di sanciao*, Queste definiaioni presentano delle differenze, come @ logico, dato che provengono da autori diversi, ma coincidono nei punti o aspetti fondamentali, Possiamo, quindi, farvi riferimento senza bi- sogno di coniarne una nuova, Ne sottolineremo percid i tratti che consideriamo fondamentali: a) La Teologia spirituale & una scienaa, un sapere. Verte sulla vita e potra e dovra ripercuorersi sulla vita, ma la sua finalita diretta € specifica non & ordinare 1a vita, bensi comprenderla; in termini tecnici, é un sapere speculativo anche se presenta, come ogni branca della Teologia, una profonda continuita tea l'aspetto speculativo quello pratico. b) Lloggetto o realta che studia é la vita spirituale cristiana vista in tutta la sua ampiezza, cio’ tenendo conto della toralita delle sue dimensioni e del suo progredice, anzi, connotando tale crescita ¢ svi- luppo, cio? la sua apertura ad una pienezza o perfe Cu. A Braman, Teoloiaspirituate, Roma 2002, 73. ®C.Launazt, L uomo chiamatoall'unione com Bio in Cro, Tem foudamentali di tologic pirtuale, 39, D. Sonnascriwa, Lsperienza di Dio, Disgno di teologiaspirituale, 61. Altre defnizion’ in AG. Matic, Le jpirisalisa come sienea. Inivedusione merodolegica alo dio dell vite ‘pirituale, Cinizello Balsamo 1990, 39-42; M, Bris, Lo vetutoepitemologco dela Teolgia spirituale nei mars reenti (1978-1989), in eAnnles Theologicis 6 (1992/2) 431-457; S.Gamanen, Teologia Bpiritual, 18-21: 1. M. Garcia, La teologia spirttuale ope. Verso na descricione del mo tatwsoepistemologice, 208-210, 2” nTOLO ©) Infine, la Teologia spirituale & un sapere esperienciale in due sensi: in quanto aspira a dare ragione dell’esperienza cristiana ¢ in quanto, di conseguenza, prende in considerazione cid che & real- mente sperimentato ¢ vissuto, questione che verr’ trattata pitt am- piamente nel paragrafo successivo, dove tratteremo della questione metodologica 4, Font x METODO DELLA TEOLOGIA SPIRITUALE Per completare lo studio dello statuto scientifico della Teologia spirituale, una volta individuato il suo oggetto, bisogna riferirsi alle sue fonti eal suo metodo o modo di procedere”. Ci si pongono alcu- ne domande: da dove ticeve questa disciplina oggetto di cui si occu- pa? Quali sono le suc fonti, cio i luoghi a cui ricorre per conoscere la vita spirituale? E subito dopo, si pone la questione metodologica: come, questa disciplina, accede a tali fonti?, e pit in concreto, come mecte in rapporte le diverse fonti, integrandole ta di loro? Sono, quindi, queste le questioni di cui ci occuperemo di seguito e proprio seguendo quest'ordine*. A. Le fonti della Teologia spirituale Vertendo sulla vita spirituale, la Teologia spirituale presuppone, owviamente, tale vita e, pertanto, l'esperienza che il cristiano acqui- sisce nei confronti del proprio vivere. Se si desidera descrivere ¢ ana- lizeare come il cristiano si impossessi del dono della comunicazione divina, @ logico, anzi imprescindibile, tenere conto delle persone ¢ > Sulla quetione dle font el metodo dela Teologa spiuae nl suo svluppo trio, s gos nar con rie dc pega tea FAs padi emi sition meedoogte, Cit de Vaticano 2003; Daa privat ele mice: peri anetenesi nedepnars Ci dl Veta 2008 2° sto sguad serve Matanic Vine nv naa dla spirale nes come sienna (2) evi itprblema per con cire “orca della conossblh dell via spirale oe Sinpone i dacone pit ampio del metodo dle font mediante} qual ~ metodo fore iN antva ale conotcente di ques sen a soot pringp alle nie nore peach Liabbiamo chiamaro "il problems gnoscologce patce™ nell dio della vita spiriuales (AG. Manas, Le sitinaita some sms Drasone al di dla vt pra inane, 7) 28 g dei fatti che testimoniano o documentano, in un modo o nell'alcro, tale appropriazione effettiva. In questo senso si pud ben dire che Tesperienza vissuta, e in modo particolare, l'esperienza di quelle fi- gure cristiane di prim’ordine che sono i santi, costituisce una fonte primordiale e insostituibile di questa disciplina. Niente di pitt vero, ma non bisogna dimenticate che la Teolo- gia spirituale 2, per Pappunco, Teologia: non storia delle forme che ha rivestito lungo i secoli l'esperienza religiosa cristiana ¢ neanche analisi psicologica di queste esperienze, ma Teologia, cio’ sforzo di comprensione della nacura ¢ sviluppo del vivere cristiano alla luce di quanto la fede ci fa conoscere su Dio e il suo disegno salvifico. La Teologia spirituate non aspira soltanto a riunite, descrivere e ca- talogare le esperienze spirivuali ~ neanche quelle dei grandi santi -, ma anche a cogliere ¢ comprendere la verith, cio’ il loro essere pro- fondo. L’esperienze e le testimonianze che si riferiscono a tale verith rientrano nella Teologia spirituale, allorché esse vengono analizzate e valutate alla luce della fede. Percid la prima fonte per analizaare € valutate la vita spirituale é la Parola di Dio: quel che su questa vita ci dice la Scrietura ricevuta, vissuta ¢ interpretata nella tradizione della Chiesa. In maniera sintetica, quindi, possiamo dire che le fonti della “Teologia spirituale sono le seguenti: — Innanzitutto, la Scrittuza e la Tradizione ~ encro le quali s'inse- risce in una posizione di spicco la liturgia ~ che nel trasmettere Ja Rivelazione divina, testimoniano la verita su Dio e sull'uomo offrono, di conseguenza, la luce o il criterio supremo per ogni giudizio e valutazione. — In secondo Inogo, Vesperienza cristiana concreta attraverso la storia della spiricualitc, in modo speciale, la testimonianza che i offono i grandi spirituali in cui tale esperienza ha raggiunto tuna particolare profondita, cioe I'esperienza dei santi cosi come ci consta dalle loro vite dai loro scritti. Viene qui inclusa quel che potremmo chiamare «l'esperienza della Chiesa», cio? quel senso della fede per il quale la Chiesa 2 andata valutando lun- 29 go la sua storia esperienze ¢ cammini spirituali. Alcuni modi di esprimere questa valutazione sono, per esempio, le cause di bea- tificazione e canonizzazione, Papprovazione o raccomandazione distituzioni e devozioni, il consigliare o sconsigliare diversi usi e atteggiamenti, ecc. Si tratta, in definitiva, dell insieme di atti e risoluzioni che permettono di parlare di una vera testimonianza cecclesiale circa la natura della vita spitituale e di quanto ad essa conduce. — In terz0 luogo, la riflessione teologica sull’esistenza ¢ il vivere cristiano, giacché, essendo la Teologia spirituale una branca del sapere teologico, deve edificarsi in stretto collegamento con il resto delle discipline che integrano questo sapere, ¢ in maniera particolate, con la Teologia Dogmatica c la Teologia morale”. — Infine, la comune esperienza umana e le scienze che la studia- no ed analizzano (filosofia, antropologia, psicologia, sociologia, ecc.), apportando cosi riflessioni e dati che dovranno essere va~ Jutati alla luce delle fonti anterior, giacché l'esperienza cristiana non si riduce alf'esperienza umana, in quanto procede dal libero dono di Dio. Tali dati e riflessioni, una volta sowomessi ad un proceso di valutazione ¢ reinterpretazione, contribuiscono po- tentemente allo sviluppo e configurazione scientifica della Teo- logia spirituale””. ® Per swadiare i rapport della Tealoga spiciuale con la Teologia dogmatica c la Teologia ‘morale, si pub contultate 8, Pisckains, La vita spituale deletion secondo sn Paala ¢ san Tommaso d’Aquino, Milano 199, 7-36; C. Ganeta, Tenlogia epiiual eantepordnes Corveniery penpecoas, 77-127; 337-342, Per un'esposicione della questione sue font si pud vedere J. Austann, Teologi sir sale, 28-35; A. G. Marantc, La spiritual come scienea. Intoduzione metodologia allo studi dela vite sirituale, 99-103; Cit. A. Bunand, Teologia spiinale, 93.97. Rigaardo alfa Tnsega quale fonte della Teologia pireuale, i veda A. TRiacca, La emaperts della ‘inure, in Ct. A. Bessann (dir), La Spiritual come teologia, 105-130; J. CASTSLLANO Convers, Liturgla, Teolgiespntuale ¢ spiritual, it As. Vv, La Teologia piituae, Aish del Congreso Internazionale OCD, 513-533. 30 con ; i | | f | i , | § i i u 10 STATUTO Ser FICO DELLA TEOLOGIA SPIRITUALE B. metodo della Teologia spirituale Le fonti di una scienza sono, in quanto cali, realta inerti, che ricevono la vita quando vengono interrogate dal soggetto che riflerte ¢ ricerca, finendo per integearle in un sapere, A tale scopo il ricerca- tore deve seguire un modo preciso di procedere, vale a dire, una via ‘0 metodo, Qual é il metodo della ‘Teologia spirituale? In parte, ma solo in parte, questo metodo coincide con quel- lo della Teologia in genere, come viene studiato nelle introduzioni generali alla Teologia. Limitandoci adesso al metodo specifico della “Teologia spirituale, bisogna dire che su di esso si verificata un’ evo- luzione hango la breve storia di questa disciplina. Seguiremo adesso, quindi, un metodo espositivo di carattere fra sistematico e stotico, Come git stato segnalato, la Teologia spirituale si configura in base a due realta fondamentali: donde la possibilith di due metodologie o forme di procedere a sccon- da che si adowi come punto di partenza la prima possibilita oppure la seconda. Gran parte dei manuali ~ specialmente quelli pubblicati durante la prima met’ del secolo XX — arrivando a questo punto sono soliti dire ~ in maniera non del tutto esatta ~ che questa disciplina deve accordare due metodi: quello «descrittivon ¢ quello adeduttivo>. a) Si intende per metodo descrittivo, induttivo o sperimentale quello che si articola a partire dallo sforzo per raccogliere ¢ analizza- re lesperienza spirituale cristiana, ¢ pitt concretamente esp dei santi, mettendo in pratica a questo scopo tutto cid che un’ana- list intellettuale implica: ordinare e sistematizzare gli insegnamenti, mettere a confronto le varie esperienze, ricercare le costanti ¢ leggi generali,ecc. b) Per metodo deduttivo 0 dottrinale si intende invece quello che procede accordando il primato allo sforzo di esplicitare, seguendo tuna via analitica c deduttiva, le conclusioni che si possono trate sulla vita spirituale a partire da quanto insegna la fede della Chiesa. In ultima analisi, nel metodo deserittivo il punto di partenza & costituito dai dati che offre la storia riguardanti I’ esperienza spicitua- la fede cristiana e l'esperienza vissuta, ‘na 31 le, descrivendoli con esattezza come una tappa previa ad ogni ulte- riore valutazione teologica, mentre nel metodo deduttivo il punto di partenza @ costituito dalle verit’ di fede, anche se nel suo procedere viene in qualche modo integrato cid che @ testimoniato dallespe- rienza vissuta. Nella pratica ~ cost lo interpreta la maggioranza dei manuali della prima meta del secolo XX ~ né Puno né Paltzo si pre- sentano allo stato chimicamente puro, giacché la riflessione teolo- gico-spirituale, sebbene da una parte non pud costruirsi ai margini dell'esperienza, dall‘altra deve procedere in ogni momento con la consapevolezza che Vorientamento di fondo corrisponde alla fede, senza la quale non esisterebbe, propriamente parlando, la Teologia. Quindi, ogni tentativo di stabilire una distinzione troppo tigi da fra i due metodi, non pitt in asteatto, bens in riferimento alla ‘Teologia spirituale, finisce per diventare una forzatura. La realta &, in effetti, che ogni trattato di Teologia spirituale dovea realizzare sempre una sintesi tra cid che la fede insegna sulla vita cristiana, ¢ cid che lesperienza concreta testimonia circa quella stessa vita; tra cid che il teologo percepisce studiando la Scrittura e la Tradizione e cid che capta rivolgendo la sua attenzione all esperienza dei santi, alla vita spirituale vissuta, cosi come questa si manifesta storicamente. Percid, ¢lecito affermare che nella Teologia spitituale non esiste una diversita di metodi che si possono accordare, bensl un processo uni- tario che, per awicinarsi alla realta studiata ~ la vita spirituale vissuta ~ si serve di quanto contribuisce a captarla e comprenderla con pilt esattezra ¢ profondits* Se si analizzano i trattati di Teologia spirituale pubblicati du- rante i primi decenni del secolo XX, si rileva che, essendo in gran parte trattati in cui prevale un tono fortemente dogmatico-dedutti- % Silla qusione meiodotogia si pub conulare A. G, Marsoucy Le arta ome scons. Intvoucione merodooice a studio dela vie siriuale, 8794, CA Bass, Teva primate 87°93, 0. Sreconsm, Lo sala dale price dll ric: metods tative mete indaton 0 inerdcitnari, in CHR Banas, (dr), Le Spread fre tage 296-310; } Matic mods nduton ded ele Tela piu, La Peale price Adel Congres Intrnaionale OCD, 623-638, C. Gata, i epirtulcntempornea. Coren pepe 129-176 10 STATUTO SCIENTIFICO DELLA TEOLOGIA SPIT vo, accolgono in grado significativo la testimonianza dell’esperienza spirituale, prevalentemente quella dei santi. Per precisare, si pud dire che il ricorso all’ esperienza si verifica a due livelli a) Da una parte, in riferimento a punti concreti, quali sono la riflessione sui difetti, vizi e peccati che deve combattere colui che aspiri a progredire nella vita spiricuale; l’analisi tra fenomenologico ¢ teologico dello sviluppo di alcune viet, ad esempio, nella doteri- na sui gradi dell’ umilea; la formulazione di consigli per la pratica ¢ sviluppo della vita di preghiera; Vinsieme di consigli per la direzione spirituale, ccc. b) DalPalera, nell’articolazione della toralita del trattato, 0 di una parte importante di esso, facendo ricorso a schemi provenienti dallesperienza spiricuale, o almeno che si considerano confermati da questa. Questo avviene, ad esempio, con la doctrina sulle tre tappe 6 et della vita spirituale (purificativa, illuminativa e unitiva), alla quale ricorre Garrigou-Lagrange, per intitolare una delle sue opere pid significative”. Il passaggio da un livello all'altro @ indubbiamente interessante, giacché una opzione metodologico-espositiva come quella segnalata, implica accordare a uno schema genetico-evolutivo un valore nor- mativo ¢, di conseguenza, agire come se la esperienza testimoniata dai santi e autori spirituali che coniarono tale schema mettesse in rilievo un itineratio fra teologico ¢ psicologico-spirituale, con la pre- tesa di renderlo valido per ogni vita cristiana. Questa presentazione del problema del metodo della Teologia spirituale si mantenne senza grandi discussioni fino alla meta de- gli anni Trenta del secolo XX, quando il benedettino Anselm Stolz pubblico un saggio intitolato Thealogie der Mystik. In sintesi, Stolz veniva ad opporsi ad ogni tentativo di considerare oggetto proprio della Teologia spirituale le esperienze psicologiche, anche se di gran- di santi, giacché ~ affermava ~ la comunione con Dio trascende la > Si eratta di Le ross ages de ave interewre, pubblicata per Ia prima voea nel 1938, ® Lopera fa pubblicata 2 Regensburg nel 1936. Esiste Pediione italiana: Teolgia delle ston, Brescia 1947" 33 psicologia e percanto pud configurarsi in vari modi, senza che si pos- sa dare valore normativo a nessun itinerario psicologico concreto. libro suscied un ampio dibattito che, pur correggendo in alcu- ni punti le affermazioni del benedetcino cedesco, ebbe come risultato di far diminuire la tematica psicologica e di accentuare il momento specificamente teologico-dogmatico nel procedere della Teologia spiricuale™, Alcuni autori riftucarono completamente l'impostazio- ne di Stolz, rivendicando la legittimit’ del ricorso all'esperienza, sia in termini generali, sia in riferimento alla possibilita di determina- re con sufficiente precisione a fisionomia dell’itinerario psicologico che comporta la vita spirituale. Altri aucori, pur accettando aleuni aspetti, piuttosto marginal, della critica di Stolz, mantennero la pos- sibilita di giungere a una tipificazione dellitineratio psicologico-spi- ritual. ‘Questa seconda posizione é stata la via intrapresa dal carmelitano Gabriele di santa Maria Maddalena, quando riconosce che la Teolo- gia spirituale non deve cadere nello psicologismo, ma nel contempo rifiuca la contrapposizione radicale fra Teologia e Psicologia stabilita da Stolz*, Secondo il teologo carmelitano, escludere completamen- te dalla Teologia spirituale ogni riferimento alla psicologia equivale a ricondurre la Teologia spirituale alla Teologia dogmatica, ¢ cosi togliere alla Teologia spirituale quella capacits analitica e direttiva della vita spisituale che, per sua natura, spetta a questa, Non si tratta aggiunge — di catalogare esperienze spirituali, ma nemmeno si deve dimenticare che la vita soprannaturale ¢ comunicata da Dio a un es- % Una snes della controversia si pu trovare in C, Gancla, Corrientes mueoa de Teolegia Eppiriteal, Madrid 1971, 107-117; C, Moroxs, Teolgia spirieuale, 44-46, ® Gabriele di santa Maria Maddalena expose le sue idee nell'articalo Indole psicelogica della vita wpiritualt, in oRivisa di Filosofia Neo-scolasticss 32 (1940) 31-142, reiterandole in ler serie. Anni pi tard iprese quent idee in Teolagia della mittee, in Aa. VW. Problem ‘oriensamens di Teologia dommatica, Milano 1957, 2, 1017-1051. Una sins del dibastico frail teologo exemelitano © quello domenieano, in F. Gianpint, Le nature delle Tealogia Sprisuaie, in ”. Ma, qualora ci fosse un conflitto fra i risultati dei diversi metodi, a chi sperterebbe l'ultima parola? Matanic si pone questa domanda ¢ risponde cosi: «Noi crediamo che essa spetti sempre alla teologia poiché, in fondo, si atta principalmente di problemi spirituali, nei quali e per i quali solo la conoscenza teologica pud dite ultima pa- rola; essi, cio’, non sono soltanto “problemi” per lo pit scientifici, ma sono anche misteri anzitutto creduti»®. ia sto- DAG. Maranie, La spritualite come scenaa, Intraduaione matedologice alla sudio delle ia spiituale, 91-92 » Tid, 92-3. © Thid, 94 I In sintesi, Ia Teologia spirituale si presenta come l'analisi teo: logica dell'appropriazione della vita divina da parte del cristiano Quest’analisi si porta 2 compimento mediante un processo in cui si integrano l'ascolto della Parola di Dio rivelata, il riferimento alle concreta esperienza cristiana ~ in primo luogo, quella dei santi ~ e il sapere che la persona umana ha di se stessa e dellinsieme della real. E tutto cid non si realizza tramite una giustapposizione di saperi ed esperienze, bens! attraverso una circolariti © mutua compenetrazio- ne fia ess. 5. CONTENUTO & STRUTTURA DEL PRESENTE MANUALE, Dopo aver precisato loggerto della Teologia spiricuale e studiato le sue fonti e il suo metodo, dobbiamo intertogarci ancora sul suo contenuto. La questione potrebbe a prima vista sembrare superflua, siacché abbiamo detto che la Teologia spirituale verte sulla vita spi- ritwale cristiana, che inizia nel Battesimo e si esplica in un rapporto con Dio che aspira ad essere sempre pit profondo, Questo &, dun- que, il suo contenuto, descricto con Ia precisione necessaria per defi- nite una disciplina, ma non con Pampiezza sufficiente da delimitare Ja fisionomia di un manuale. A tale scopo & necessario altres)riferitsi alla sistematica o disposizione interna dei capitoli che lo integrano, che riflette il pensieto di ogni autore. Percid ci domandiamo adesso: quali sono gli argomenti concreti che vanno studiati per descrivere ¢ analizzare adeguatamente la vita spirituale? Come si deve ordinarli ¢ structurarli fra loro per configurare un'esposizione scientifica, orga- nica ¢ coerente di questa disciplina teologica? Vediamo di seguito le risposte che abbiamo dato a tali domande nel contenuto ¢ la struttu- ra del presente manuale, Se la questione fondamentale della Teologia spirituale & il mi stero di Dio Uno ¢ Trino, e cid che la comunione con la Santissima ‘Trinita comporta per la vita umana, il punto di partenza di un ma- nuale di questa disciplina pud venite costituito in maniera adeguata 38 SosmernEEEy ARNIS 10 STATUTO SCIANTIFICO DELLA TEOLOGHIA SPIRITURLE dalla chiamata di Dio alla creatura umana per stabilire una comu- nione di vita con essa. Si tratta, in definitiva, della vocazione, con un duplice aspetto: la chiamata universale ala santitde all’apostolato nella Chiesa, ¢ la vocazione personale del cristiano. Cid costituisce ~ dopo il primo capitolo introduttivo sullo statuco scientifico della ‘Teologia spirituale ~ la prima parte del libro: La vocazione alla vita spirituale in pienezza, integrata dal capitolo 2: La vocazione universale alla santitis nella Chiesa, ¢ 3: La vocazione individuale del cristiano. D’altronde, parlare di Dio Uno e Trino e della sua comunica- ione allessere umano, vuol dire riferirsi a Dio Padre quale fonte ¢ origine della vita spirituale; di Cristo, nel quale e per il quale Dio sta- bilisce il rapporto pitt profondo con la persona umana; dello Spirito Santo, il quale con il suo agire guida il cristiano verso la progressiva identificazione con Cristo ¢, in Cristo, al”unione con Dio Padre. In definitiva, bisogna trattare del primo fondamento teologico della vita spirituale, vale a dire, del rapporto di ogni cristiano con ognuna delle Persone divine. Cid costituisce la seconda parte del manuale: Jn comunione con la Santissima Trinita, composta dai capitoli 4: L'ina~ bitazione della Santissima Trinitis 5: La fliazione divina del cristiano; 6: Santita e idensificazione con Gesit Cristo; 7: Vita secondo lo Spirito. In.un corso di Teologia spisituale bisogna anche trattare di alcu- ni fattori che, essendo parte della economia salvifica, contribuiscono 2 configurare la fisionomia della vita spirituale cristiana, Abbiamo denominato dimensioni costitutive i lincamenti della vita cristiana che sono stati determinati da tai fattori, Questi trattiessenziali sono dimensions, perché si allargano ~ per cost dire ~ a tutta la vita spiri- tuale ¢ inoltre perché cocsistono con altre dimensioni diverse. Que- ste dimensioni sono castitutive perché ognuna di esse contribuisce in maniera decisiva, insieme con le altre, 2 costituire la fisionomia caratteristica di tucta la vita spirituale, I fattori che determinano tali dimensioni sono: la Chiesa, in quanto Ambito d'incontro con Gesis Cristo ¢ lo Spirito Santos la Santissima Vergine Maria, nella sua condizione di membro cminente della Chiesa e modello della per- fetta identificazione con Cristo; il mondo, in quanto ambito esisten- 39 cartroto 1 iale ove si sviluppa la vita del cristiano. AlPinfluenza di tai fattori nella configurarione della vita spirituale é stata riservata la terza parte del libro: Dimensioni costitutive della vita spirituale, che contiene i capitoli 8: Dimensione ecelesale della vita spirituale (1): dimensione litwrgica; 9: Dimensione ecclesiale della vita spirituale (ID): dimensione apostolica, \0: Dimensione mariana della vita spirituale; V1: Dimen- sione secolare della vita spirituale. Parlare della vita spirituale comporta necessariamente parlare anche della risposta umana all’offerta divina della grazia, della colla- borazione della persona all’azione santificatrice dello Spirito Santo, Bisognera, quindi, specificare in che modo gli atti umani, porenziati dalla grazia divina, manifestano ¢ contribuiscono alla crescita della vita spirituale fino alla sua pienezza. Da questa prospettiva dinami- ca, la vita spitituale si configura come un processo di sviluppo delle virci, della vita di preghiera, come un combattimento spirituale, ecc. Infine, non pud mancare in un manuale di Teologia spirituale lo stu- dio delle diverse schematizzavioni storiche della vita spirituale, ossia i tentativi di verificare le costanti che possano tipificare tale sviluppo. Allo studio della vita spirituale da questa prospettiva dinamica ab- biamo dedicato la quarta ¢ ultima parte del manuale: 1 dinamismo della vita spirituale, che comprende i capitoli 12: Vita teologale; 13: Le virti: umane del cristiano; V4: I ruolo dell'umilta nella vita spiri- swale, 15: I combattimento spirituale, 16: La vita di preghiera; 17: La contemplazione cristianas 18: Ascetica e Mistica, 19: Tappe ¢ fasi della vita spirituale. 40 PARTE! LA VOCAZIONE ALLA VITA SPIRITUALE IN PIENEZZA Carrroto 2 LA VOCAZIONE UNIVERSALE ALLA SANTITA NELLA CHIESA. Sommario: 1. La persona umana, chiamata alla comunione con Dio Uno e Trino; 2. Insegnamenti biblici sulla santitis 3. Analisi tealo- gica del concetto di santas 4, Santta ed eserctio eroico delle vittix 5. La chiamata universal alla sancti nella Chiesa; 6. La doterina del Concilio Vaticano II sulla chiamata universale alla santa Per capire fino in fondo qualsiasi realta dinamica, bisogna pren- detla in considerazione al suo stato pitt evoluto € maturo, in modo tale da poter cogliere il suo essere completo, vale a dire, dopo che tale realta abbia ormai sviluppato tutte le sue potenzialica. Quindi, per affrontare lo studio della vita spirituale, sembra giusto iniziare dal suo stato di pienezza, e cio’ la santita cristiana. Tuttavia, per rag- giungere questo scopo occorre considerare previamente il punto di partenza di questa realta dinamica, ¢ cio? la chiamata che Dio rivolge ogni essere umano per stabilire una comunione di vita fra entram- bi: la vocazione universale alla santica e all'apostolato. 1, LA PERSONA UMANA, CHIAMATA ALLA COMUNIONE con Dio Uno & Taino La nozione di «ocazione» 0 «chiamata» ¢ uno dei concetti chia- ve di volta nell’economia salvifica e di tutta la Teologia, percid an- 43 caetrovo2, che della Teologia spirituale. Questa affermazione non ha bisogno di lunghe dimostrazioni; basta rendersi conto del fatto che la condizio- ne creaturale della persona umana altro non é che una chiamata ad essa rivolta da parte di Dio aflinché esista nel mondo ¢ nella storia. Inoltre, per la grazia, Dio chiama Pessere umano a partecipare della sva vita trinitatia, per cui lidentiea piti profonda della creatura uma- na risiede nel fatto di essere finalizzata in Dio, vale a dire, di esistere per conoscere ed amare Dio, il suo fine ultimo. Nessuna meraviglia, quindi, che il Concilio Vaticano II abbia voluto scegliere la nozione di vocazione come il fondamento antro- pologico pits profondo per parlare al mondo contemporaneo della luce con cu‘ la fede cristians illumina la storia e il destino degli uo- ‘mini. Infacci basta leggere il titolo della prima parte di Geudium et spes: «La Chiesa ¢ la vocazione dell’ womon, per rendersene conto. In questa parte, la Costituzione coneiliare spiega, alla luce della Rivela- ione e usando, appunto, la categoria di wvocazione», qual’é la vera identita dell'essere umano: La fede infatci cut rischiata di una luce nuova, ¢ svela le intenzioni i Dio sulla vocazione integrale dell'uomo, orientando cost lo spiei- (o verso soluzioni pienamente umane’ Piit avanti, la stessa Costituzione insegna che la vocazione inte- grale della persona umana non si esaurisce nella sua condizione crea- turale, in quanto comporta anche una chiamata all’unione con Dio: Laspetto pitt sublime della dignita dell'omo consiste nella sua vocazione alla comunione con Dio. Fin dal suo nascere 'uomo & invitato al dialogo con Dio. Se 'uomo esiste, infatti, 2 perché Dio lo ha creato per amore e, per amore, non cessa di dargli Pesistenza; ¢’uomo non vive pientamente secondo verita se non ticonosce libe- ramente quell’amore e se non si abbandona al suo ercatore’, | Gfi. P. Ropnicurz, Varatén, rabajo,contemplacéa, Pamplona 1986, 16 2 Conciio Varicano Il, Cos. past. Gaudium espe n° It 2 Tid, 0° 19. 44 1A VOCAZIONE UNIVERSAL ALLA SANTITA NELLA CHIESA Jn questa linea, Gauditum et spes insegna altresi che la vocazione umana é, in ultima analisi, una sola, quella divina: In realid solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell'uomo. Adamo, infarc, il primo uomo, era figura di quello fururo, ¢ cio’ di Cristo Signore. Cristo, che il nuovo Ada- mo, proptio rivelando il mistero del Padre ¢ del suo amore svela anche pienamente l'uomo a se stesso ¢ gli manifesta la sua altssima vocazione (..). E.cid vale non solamente per i cristiani, ma anche per tutti gli uomini di buona volonts, nel cui cuore lavora invisi- bilmente fa grazia. Cristo, infati, ? motto per tutti c la vocazione ultima dell’ uomo é effertivamente una sola, quella divina’ In un primo approccio dunque, si pud affermare che la santita in senso pieno, ossia, il raggiungimento della perfetta comunione con Dio Uno e Trino, costituisce il fine ultimo della persona umana, Questa santita sari possibile soltanto in Paradiso, ma nel contempo & gid iniziata in questa vita per mezzo della grazia santificante, preludio della gloria furura®. Percid, anche se da un lato @ vero asserire che i santi non esistono sulla terra, perché sono in Paradiso, dallaltzo si pud ben affermare che la santit’ cristiana esiste anche quaggitt come vita di grazia sviluppata, ossia vita spirituale in pienezza’, Infine, prima di accingerci a studiare come si realizza, nell’eco: nomia salvifica, la chiamata della persona umana alla santita, sembra opportuno studiare il concerto tcologico della santit’ stessa, per cui cominceremo dagli insegnamenti biblici su di essa, “Dh, no 22. 55. Tonnaso s'agonvo, Sumas slag, 24,2. 3,242 Nom il now intent lupe guia questioneriardaae i desxino soprannatatle dele ls dina sla gain, acct queso omy appartee al erat dog $20 sl antropologareologiea. Pet sm approondimento dell question sinandamo alla Bion een Monn, Sn din arn, Pe 4 HR, a ac Crs, Sagi dria del degra ed tole degmarc, Roma 1966: G. Pai, Erion penonnl aie Dew vivant, Buel ur frgne less de la gre le Leven 1969 B: Mow Zwoma seonde ideo de Do Belogoa 1592 45 carrroto2 Nell’Antico Testament, il termine «Santo» (gadosh), proviene dalla radice ebraica gab, che esprime l'idea di etagliare», «separate, Tl farto che Dio & «Santo» sta a significare la sua assoluta trascendenza nei confronti delle sue creature, la sua infinita maesta e grandezza’: «Sono Dio e non uomo; sono il Santo in mezzo a te» (Os 11, 9; cfr. Sal 98). Soltanto Dio & santo: «Non '@ santo come il Signore» (1 Sam 2, 2). La santita di Dio 2 suprema: «Santo, santo, santo @ il Si- gnore degli eserciti»'. Nel linguaggio biblico, «il Santo»? non esprime una caratteristica in piti di Dio, bensi la sua essenza, il fatto che Dio @ Dio e non una creacura’® DYaltronde, Dio manifesta ¢ comunica la sua santita, santifican- do le ceature!", Cosi, nell'Antico Testamento vengono chiamate sante» le realth destinate al culto divino: il Tempio (cft. Sal 5, 8), il sabato (efi Es 35, 2), i sacerdoti (cfr. Lv 21, 8). II popolo di Israele & una nazione santa, scelta da Dio e segregata dagli altri popoli (cfr. Es 19, 6; Dt 7, 6; Ger 2, 3), Israele é «il popolo dei santin (Dn 8, 24) € «santiv (hagioi) & il nome che il libro della Sapienza usa per defi ah fae in contrapposizione agli xempi» Egiziani (cfr. Sap 18, 1; Nel libro di Isaia Vespressione «il Santo di Istaeles ricorre spesso (che. Is 1, 45 5, 195 10, 20; 17, 7), racchiudendo in sé il paradosso di esprimere linfinita trascendenza, Virzaggiungibiliti di Dio e nel concempo la sua immanenza e prosimit® al suo popolo, L'identith “Oh vs asco nt de Dic des nies Tei a Vie 76 Peele Gunist, Sainrett de Diew, in Dsp, 14 (1988), 184-192, ann Te Saini pene afm ce fp eel a sym $e, 28 ok hi pene pagar ua che el oi pr dei So "Y. CONGaAR EP. Rossano, Propretd censiali delle Chieat in Aa, W., Myriam Salas IVA, 7, c,5, Brescia 19815, 594: «Dio & sanco. Non c' da domandasi perché santo, neers onc o primes geo capi eee Bs bs cere cua ane Non erp amas soo ede iesoens it ene . a @ dire, per equivalenza, “santa”y, “ 1 Gaon vas Sein KLdok Dusen, Dison Tey iS am , Dire Tale Bbc, Ton 4% [A VOCAZIONE UNIVERSAL ALLA SANTITA NELLA CHIESA, di Isracle viene collegata a questa espressione, giacché @ un popolo non soltanto nel senso etnico o civile del termine, ma sopraccutto nel senso religioso: Israele @ il popolo santo nella misura in cui vive la presenza del «Santo di Israele» in mezzo a sé. Nel Nuovo Testamento, Gestt viene chiamato «Santo» dall’ar- cangelo Gabriele: «Colui che nascer’ sara dunque santo ¢ chiamato Figlio di Dio» (Le 1, 35). In questo testo viene rivelato che Gesti ha Ia santita propria di Dio, non solamente alla manicra di Sansone, di Samucle e neppure di Giovanni Battista. «Santo» sara il suo nome proprio, cio@ la sua natura, la sua essenza: Egli non sara solo un essere divino, ma Dio stesso”, In altri luoghi Gesit viene denominato «il Santo di Dio» (cfr. Me 1, 24; Le 4, 34; Gy 6, 69). Gesit comunica la sua santita alla Chiesa; { cristiani sono i esan- tificati in Cristo Gest» (1 Cor 1, 2), Tale opera della santificazione avvienc in stretta relazione con lo Spirito Santo, che il Padre invia attraverso Cristo: Cristo, in quanto Messia, & staro portatore dello Spirito, che dopo la sua glorificazione si estende a tutta fa comunita ctistiana, costituendola in popolo santo, facendola partecipe della stessa santita divina®, Non & quindi sorprendente che nel Nuovo ‘Testamento i cristiani riconoscano se stessi come «i santiv. In un primo momento, Pespressione sembra riservata alla Chiesa di Ge- rusalemme, ¢ pith specificamente al gruppo dei Dodici e agli altri discepoli che avevano convissuto con Gesit (cfr. At 9, 13; 2 Cor 8 4;9, Djsma ben presto essa viene applicata a tutti gli altri fedeli, fino a diventare una definizione tecnica del cristiano. La ritroviamo per esempio nelle intestazioni ¢ nelle conclusioni delle lettere paoline (cfr. 2 Cor 1, 1; 13, 12). Nel Nuovo Testamento, dungue, idea di santitd, rispetto a come veniva intesa nell’Antico Testament, ha ricevuto un duplice © Gir ©. Procksy, Ags in G, Kavres. (i), Grande Lenco del Nuovo Testament, (ed. italiana a cura di P. Montagnini - G, Searpat~O. Soffre), Brescia 1965, 234-310, 7 Pt; «Voi sietele stiepe elt, il saerdosio regal, la tazione sina, i popola che Dio «2 acquitato perché proclami le opere meravgliose di lui che vi ha chiamato dalle cenebre ‘lla sua ammiraileluces. Cf. Rn 9, 25 47 approfondimento, Da una parte & stata posta in relazione con la no- vita di Cristo e con la partecipazione dell uomo ai suoi poteri tramice il Battesimo e la ricezione dello Spirito Santos per questa via le parola «santitin si vede dotata di una sostanza nuova, in quanto include un inizio, nel cristiano, dei beni divini che costituiscono il regno di Dio promesso. D’altra parte si osserva un’ universalizeazione rispetto alle persone di cui & predicata: il popolo di Dio non é soltanto MIsraele secondo la carne, ma la Chiesa, che si rivolge a cucti i popoli 3. ANALISI TEOLOGICA DEL CONCEFTO DI SANTITA L'uso biblico del concetto di «santici» mostra V'intrecciarsi di due piani diversi. Da una parte si parla di un processo di salvezza che coinvolge l'essere stesso della persona, e che, pertanto, trascende lo sperimentabile. Dallaltra ci si riferisce ad un compottamento, ¢ dunque a qualcosa di esteriore e osservabile". In altte parole: a) la santita é in primo luogo, una santith ontologica ed ontica, giacché con Ia giustificazione uomo, da peccatore & trasformato in giusto ¢ amico di Dio; b) questa nuova relazione con Dio impone perd al cristiano il dovere~ e gli offre la possibilitd — di manifestare nella sua esistenza quotidiana la realtd delle promesse e dei doni divini: quindi la santira ¢ anche santita etica o morale", A, Santita oniologica La santita, nei suoi aspetti ontologici, ci parla dei beni divin ricevuti da Dio con la grazia santificante: la filiazione divina (cfe, Rm 8, 14-17; 1 Gv 3, 1-2); l'essere nuova creatura in Cristo (cf. 2 Cor 5, 17; Gal 6, 15; EF2, 15); il dono dello Spirito (cf. Rm 8, 9-115 1 Cor 6, 19). E la santita come dono, la giustificazione, che compren- de la trasformazione e rigenerazione interiore dell’uomo, diventato partecipe della natura divina (cfs. 2 Pt 1, 4). Che J. L Innanes, Monde sontih 27. "er un approfondiments dell ana teologica della sanct si veda Av, Won La sent ritiana, Roma 1980; G. Tas, Existence et Sainteté on Joru-O "Che. LL lutanss, Mondo e Santi, 29, 48 {A VOCAZIONE UNIVERSAL ALLA SANTITA NELLA CHIESA. Nei Padri greci, la santith ontologica viene descritta in vermi- ni audaci, quali sono: «deificazione> (theopéiesis) ¢ adivinizzaziones (chéosis)", Cosi, Clemente Alessandrino insegna: «Cristo deifica Puo- mo mediante una dottrina celeste»'*, ¢ Origene: ell nods & deificato in quello ch’egli contempla»®. Ma colui che si pud chiamare il dot- tore della deificazione & incontestabilmente sant’ Atanasio, il cui ar- gomento principale contro gli ariani é che Gest, dovendoci deificare per grazia, deve essere Dio per natura: Unito a une creacura, P'uomo non sarebbe di nuovo stato deificato, se il Figlio non fosse vero Dio. L'uomo non si sarebbe riawvicinato al Padre, se colui che aveva rivestito il corpo non ne fosse stato i ‘Logos naturale e vero. E come noi non saremmo stati liberati dal peccato ¢ dalla maledizione se la carne rivestita dal Logos non fosse stata per natura una carne umana—poiché noi non abbiamo niente in comune con un essere che ci straneo ~ cost! uomo non sarebbe stato deificato se colui che & diventato carne non fosse derivato dal Padre per narura come suo proprio ¢ vero Logos. Per questo il con- tarto 8 avwenuto in questo modo, affinché alla natura divina fosse unita la natura umana ¢ fossero assicurate la salvezza ela dei ne di quest ultima”, Pare che sia stato san Gregorio di Nazianzo a usare per primo il termine divinizzazione nello stesso senso: «Se lo Spiito, egli dice, non deve essere adorato, in qual modo mi divinizza per mezzo del Battesimo?»”!. E lo Pseudo-Dionigi Areopagica afferma: «La diviniz- zazione é l'assimilazione ¢ Punione a Dio per quanto & permesso alla creatura>®, In san Cirillo di Alessandria questa prospettiva trova la sua elaborazione definitiva e completa col riferimento alla dimensio- "Per uno studio completo della questione, si veda M. Lor-Boxopre, La déieaton de home elon la docrine dey Pre res, Paris 1970, " Clowanre ALEssANDRINO, Protrepticas 11, 88 (PG 8, 233). " Onacent, Comm. in loann, Eo, 32,17 (PG 14, 8170) ®S, Aranasto, J Contra Avianoy 70 (PG 26, 296AB). ®§, Gascowio Nazianzano, Orat 31 (5 reological, 28 (PG 36, 1654), 2 Paxcino-Drosict Anuonactta, De eclesastica herarcis, 1, § (PG 3, 3768) 49 canrrove a ne sacramentale della divinizzazione, mediante il Battesimo ¢ lEu- caristia®®. Fra gli altri Padrilatini, sant’ Agostino tratta il eema della deifica- ione, per illuminarlo in riferimento alla grazia di Cristo: E chiaro dunque che [Dio] ha chiamato déi gli uomini, deificati per sua grazia, non nati dalla sua sostanza, Giustifica infatti Colui che & iusto per se stesso, nom in forza di altri e deifica Colui che per se stesso & Dio, non perché partecipa alla divinita di qualche altro. E Colui che giustifica anche deifica, perché giustificando ci fa figli di Dic. Detse loro il potere at diventare fig di Dio (Gv 1, 12). Se sia mo divenuti fighi di Dio, siamo anche stati fatti di; ma questo per fa grazia di chi adotta, non per la natura di chi genera. C’ infatti tun unico Figlio di Dio, Dio con il Padre ¢ unico Dio, il Signore © Salvatore nostro Gesis Cristo, che in principio eta il Verbo © Ver~ bo presso Dio, ¢ il Verbo era Dio. Gli altri che divengono dai, lo divengono pet sua grazia, non nascono dalla sua sostanza tanto da essere come lui, ma per bonta giungono sino a lui, ¢ sono coeredi con Cristo™ In un altro testo sant’Agostino spiega che Dio é Vautore della nostra santis Oserd dungue dire anch’io che sono santo? Se dico che sono santo, in quanto santifico € non ho bisogno di alcuno che mi santifichi, sono superbo e menzognero; ma se dico di essere santo perché sono stato santificato, secondo quanto sta scritto: Siate santi, perché an- ch'io sono santo (Lv 19, 2), ost anche it Corpo di Cristo, osi anche quell unico uomo che grida dai confini della terra (cf Sal 60, 3), dire con il suo capo e sorto il suo capo: Zo sono santo. Dice PAposto- Jo, elencando molti peccati, leggeri e gravi, comuni ed orrbilis Voi certamente faste tutto questo; ma siete stati lavati siete stati santificash (1 Cor 6, 11). Se egli asserisce che siamo stati santificati, dica pure ogni fedele: fo sono santo, Non & questa la superbia del! orgoglioso, ma la confessione di colui che non vuole essere ingrato. Se tu dicessi 2 Gk J Weteave, La ot crime in pln, So sarc dele piri ceptions, 2 %S, AGOSTINO, Enarratio in Pralmum 49, 2 (NBA, 25, 1244-1247), 50 1A VOGAZIONE UNIVERSALE ALLA SANTITA NELLA CHIESA, infatti che sei santo per tuo merito, saresti superbo. Per contro, se sei fedele in Cristo ¢ membro di Cristo e dicessi di non essere santo, saresti ingrato”. B. Santita etica 0 morale D’akronde, una teologia della santita connota o presuppone lo studio tcologico del valore delle opere del cristiano. Nei suoi aspetti etici o morali, la santit & la manifestazione ¢ lo sviluppo della santita ontologica in tutto Fagire del cristiano, secondo quanto insegna san Pietro: «Ad immagine del Santo che vi ha chiamati, diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta; poiché sta scritto: Voi sarete san- ti, perché io sono santon (1 Pt 1, 15-16; cfr. Lv 11, 44; 19, 2; 20, 7), Da questa angolazione, la santita & ritenuta compito affidato da Dio al fedele. Le opete sono il segno della giustificazione ¢ la sta ma- nifestazione esteriore: il cristiano non pud pitt continuare un’esisten- za pagana c mondana, bensi deve vivere secondo Cristo, far conosce~ re la sua appartenenza a Dio ¢ la sua fede nelle promesse. E questo Vinsegnamento di san Paolo, che mostra con chiarezza la streta rela- ione fra il comportamento morale c la realta profonda della novita cristiana: «Cosi anche noi possiamo camminare in una vita nuova» (Rm 6, 4); il cristiano deve realizzare le opere dello Spirito: «Cam- minate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne» (Gal 5, 16). A questo proposito scrive un noto esegeta: «Dice san Paolo: ia il lievito vecchio per essere una pasta nuova, poiché siete azzimil” (1 Cor 5, 7). Questo accenno rapido a quello che i Corinti gia sono, purificati cioé dal lievito vecchio della malizia e della nequizia, si pud riferire soltanto al Bartesimo, addorto qui quale motivo forte del loro dovere di santita. “Diventate quello che gid (per grazia) siete”. Non significa altro anche l'espressione: “Camminate in maniera degna della vocazione a cui siete stati chia- mati” (Ef 4, 1)”»%*, Ine, Enarano in Pralmum 85, 4 (NBA 25, 1249-1251). 2 R SchinackenauRc, Menaggio monde del Nuovo Tesamento, Roma 19813, 252. 51

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