Moroni. Dizionario Di Erudizione Storico-Ecclesiastica Da S. Pietro Sino Ai Nostri Giorni. 1840. Volume 39.
Moroni. Dizionario Di Erudizione Storico-Ecclesiastica Da S. Pietro Sino Ai Nostri Giorni. 1840. Volume 39.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI
SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPALI SAMTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHI*
DELLA CHIESA CATTOLICA , ALLE CITTA PATRIARCALI , ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI CONCILII,
AI RITI, ALLE CEREMONIE CAPPELLE PAPALI, CARDINALIZIE E
SACRE, ALLE
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NOI*
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIG1.IA PONTIFICIA, EC. EC. EC.
COMPILAZIONE
VCL. XXXIX.
IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA E!MILIANA
M D C G C XLV I .
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO -ECCLESIASTICA
m^^
LIS LIS
christ. t. 846.
I, p. illustri nomineremo Gabriele Du-
LISIEUX, Lexovium. Città ve- moulin, Pietro Vattier ed il padre
scovile di Francia nell' Alta Nor- Zaccaria. Questa antichissima città
mandia, dipartimento del Calva- ch'era la capitale dei popoli Lpxo-
dos, capoluogo di circondario e di vii o Lexobii, popoli galli de'qiia-
cantone, in una valle fertile sulla ii parla Cesare ne'suoi commenta-
riva destra del Toucques, presso rii, dicesi che da essi abbia preso
al confluente di questa riviera e il suo nome. piimi reSotto i
dagli inglesi negli anni 1174 e Durazzo, dopo che fu incendi nta
1178. Nel 1707 un incendio la la casa del vescovo. La sede ve-
ridusse quasi interamente in cene- scovile di Lisso od J lessi (
Fedi)
re; Dia però mandava due mem- nell'Epiro nuovo, esarcalo di Ma-
bri al parlamento prima della cedonia , fu eretta nel IX secolo,
riunione. E oggi di poca impor- e fatta sulfraganea della metropoli
tanza, e tra gli uomini illustri di Durazzo, di cui lo è tuttora. Il
Giovanni Topicli de'minori osser- nascita furono presi per Dei. Quei
vanti. La popolazione cattolica dis- di Listri presero s. Paolo per Mer-
persa nel territorio ascende a die- curio, e s. Barnaba come più vec-
ci«etleiiiila ;
quella della città a chio per Giove, e vollero sacrifi-
j835, perdette sacri arredi. Mi-i geva un estratto nel cap. XXII di
riditti è governala da un piincipe una panoplia greca contro diffe-
cattolico trìbularìo della Porta ot- renti eresie, che trovavasi mano-
tomana. Il suo stalo consiste in scritta nella biblioteca del collegio
pochi villaggi, lutti cattolici, nella de' gesuiti di Parigi, per cui sem-
nionlasna. bra che il p. Pagi male a proposilo
LIT LIT 9
abbia messo in dubbio quanto dice LITANIA o LET^^Ì A, Litania,
Teofane intorno alla conferenza che Supplicationes. La parola Litania
Atanasio ebbe coli' imperatore. Al- si prende dagli autori ecclesiastici :
che conferisce
in parlibus d' Iconio, alcuni misteri, sia in generale che
Ja santa Sede. JVe furono per ul- in particolare. 1° per le Litanìe
timo insigniti Giovanni Bonyonski Maggiori [Vedi). 3." per le Lita-
di Riss-Jeszeniez diocesi di Nitria, nie Minori o Ro gazi ani [Vedi).
fatto vescovo di Listri e sulfraga- 4." per le Litanie Laurelane o della
neo della metropoli di Strigonia da Beata Vergine [Vedi). 5." per le
Pio VII a' 20 agosto 1820; e l'o- Litanie de" santi [Vedi). 6." per il
cap. 28. Trovasi in s. Basilio, epist. giustificò con giinamento nella ba-
63, t. MI, p. f)7, la parola litania silica vaticana, delle calunnie da-
per esprimere le supplicazioni pub- tegli, fu daacclamato di nuo-
tutti
bliche che si facevano a Dio per vo , riconosciuto per Pontefice e ,
nella quale si lecitava un' altra mano che si porla nella chiesa di
colletta, che principia : Deun qui s. ]Marco, quello dei capitoli assu-
culpa ; indi proseguiva il suo viag- me gli abili corali nel portico,
gio sino al ponte Milvio. Finalmen- nelle camere sopra di esso, nei
te progrediva la processione fino luoghi contigui, ed in chiesa. II
pose due stazioni, una delle quali quale assume il piviale paonazzo e
nel dì della festa a' 25 aprile. la mitra di lama d'oro, facendogli
Jn progresso di tempo in Roma da diacono e suddiacono due be-
non più la processione parti da s. neficiati del capitolo laleranense ,
del Gesù, ove assunti gli abili co- loro graduazione, di che se ne può
rali passa a visitare la chiesa di s. prendere idea da quanto dicemmo
Marco, indi si porta processional- delle processioni delle Canonizza'
mente nella propria basilica, per zioni, e del Corpus Domini. Defi-
attendere dentro la porta di essa lando la processione, chi la com-
il clero secolare e regolare roma- pone fa riverenza, prima all' altare
no, che dalla chiesa di s. Marco maggiore, e poi al vice-gerente;
processionalmente si porta in s. Pie- quindi ogni corpo uscito dalla chie-
tro cantando le litanie de' santi, sa prosiegue il canto delle litanie,
coir antifona Regina Codi laetare, e giunto sul ponte s. Angelo i can-
alltluja. Ciò che cantano sul pon- tori ed ognuno canta 1' antifona
te s. Angelo ancora il capitolo di Angeli, Archangeli, eie, col ver-
s. Maria Maggiore ed minori os- i setto e responsorio. Il vescovo sen-
iervanti, dicendo tutta la proces- za mitra dice V orazione : Deus qui
i4 LIT L 1 l
ìiiìio etc. Ciò die pur fa il capi- l)iterio si eseguisce nel mercoled'i
tolo nomina-
vaticano, die con la delle rogazioni. Giunta la proces-
ta particolare processione, ha pre- sione in S.Pietro, si porta all'alta-
ceduta questa del clero secolare re del Sagramento, ove teriiiinate
e regolale, dicendo l'orazione un le litanie, monsign(jr vice-gerente
«^eriraonien; ; ma 1' antifona è quel- dice le preci, il salmo i cantori,
la di Rf^inn Coeli^ come si è det- ed il prelato i versetti e le orazio-
to. All'ingresso della basilica di s. ni, finite le quali intuona il 7'*;
romeo adoperossi a tutto potere processione sarà più lunga del so-
in ridestale la pietà defedeli, nei lilo,o si ripeteranno le litanie, o
di delle grandi litanie e delle terminate queste, sino alle preci
legazioni. Conl'orme alle pie rego- esclusivamente, si diranno alcuni
le da lui fatte, le processioni co- salmi o penitenziali o graduali.
,
Diz. sacro- liturgy sulle litanie mag- santo titolare di quella chiesa. Qui
giori nella festa di s. Marco, ri- va riportato il decreto de' sacri
porta quanto segue. de'22 marzo i63i, in Rhegien.
riti
giuno alla presenza dello sposo Ge- gonio, De regno Italiae ad an. 8u i
sù, com'egli stesso disse Mar- in s. p. 160 ; Bona, Psalmod. cap. 4>
co, e. 2, u. 19. Nella Spagna nel 5 4» Mabillon, De lilurg. GalLic. p.
VII secolo furono destinati i gior- iSg, e Marlene, De divin. off.
ni di gioved"ij venerdì e sabbato do- cap. 27.
po la Pentecoste per le rogazioni. L'Ugonio w^\ Istoria delle stazio-
La chiesa d'Angers nella feria IV ni di Roma, p. 4> racconta, che s.
delle rogazioni ordina la processio- Leone Ili ordinò che le litanie mi-
tecario nella sua vita. Ipse vero a sa bassa della feria con paramenti
Dea protectus, et praeclarus Pon- paonazzi, finita la quale assume il
tifex consLÌUiit, ut ante tres dies piviale di tal colore, e la mitra
Asccnsionis doininicac celebrarentur. dilama d'oro, facendogli da diaco-
Il Novaes pertanto ci narra, che no e suddiacono due parrochi ve-
per cagione di uno spaventevole ter- stili di dalmatica e tonacella pao-
remoto, che nell' ultimo giorno di nazze. Indi due cantori con piviali
processione sino all' aliare maggio- veiido ancora luogo quelle cose ed
re. Ivi dicesi l'antifona : j4nle cor- orazioni ivi descritte. In questo gior-
para sanctoruni, col versetto Con- no prima del Te Deuni il vice-
,
gatorio. Tanto si legge nella Raccol- reca però alcuna prova positiva;
1^ LIT LIT
si contenta di citare gli autori i bì la stampa o la recitazione di
qiinli che vi si pregava
scrissero altre litanie in chiesa , se non
JJiOj che se ne implorava la mise- quelle de' santi e della Beata Ver-
ricordia e l'aiuto. E chi mai ne gine dette Lauretane. 11 Macri dice
tlubilò? Egli inoltre osserva, che che la congregazione dei riti a'?,2
diciamo soltanto ai santi ,
pregale marzo i63i rispose ai canonici di
per noi, quando a Dio diciamo, ab- Reggio secondo il disposto di s.
,
che niuno vi aggiungesse altri nulla volle decretare, per non es-
santi ancorché tutelari o altro, sersi addotte nell' istanza le sup-
inconsulta sede apostolica. Clemen- pliche de' principi , magnati e ceti
te Vili con pubblico decreto del- ecclesiastici. Passati nove anni so-
1 anno 1601^ espressamente proi- pravvennero quelle dell'imperatore,
L IT LIT 23
del granduca di Toscana, degli e- provincia di Tracia nell' esarcalo
lettori di Colonia e Palatino di , del suo nome, sotto la metropoli
quaranta generali e procuratori ge- di Filippopoli, eretta nel IX seco-
nerali di ordini e congregazioni re- lo, quindi divenne arcivescovato
ligiose, onde di nuovo fu proposta onorario. Ne furono vescovi N.
l'istanza a' 17 aprile 17^3; però che assistette al concilio del pa-
Innocenzo XllI prese tenopo a de- triarca Calisto, in cui gli avversari
liberare e morì nel seguente anno. dei palamiti Acindino e Barlaam
Gli successe Benedetto XIII al qua- furono condannati e Metodio che ;
tosi a Roma a prendere le insegne tomo della sua ^/'/'//o/eca degli scrit-
cardinalizie, gli fu conferita per titolo tori milanesi, ci ha lasciato un esat-
la chiesa Croce in Gerusalem-
di s. to catalogo delle opere del cardina-
me, e provveduto di due altre abba- le.Il cav. Corraro nella sua relazio-
nel concistoro de'aS giugno i7q3 ti. Di tuttociò e della memoria che
lo fece arcivescovo di Tebe in par- egli scrisse intorno a questa impor-
tibus, e chiamandolo a parte delle tante sua legazione se ne parlerà
piìi ditìlcili negoziazioni, lo destinò all' articolo Polonia, Avvenuta la
allo nunziatura di Polonia. Giunto morte di Pio VI nel fine di ago-
in Varsavia a'24 mar?o 1794) ^i sto 1799, Lorenzo si recò in Ve-
scoppiò poco dopo quella fiera ri- nezia per assistere al conclave ove
voluzione^ che fece a torrenti scor- fu eletto nel marzo 1800 Pio VII.
rere sangue de'cittadini, mentre
il Questi in Roma,
restituitosi ne'pii-
la Polonia tumultuante era in pre- mi di novembre dichiarò il prela-
da e lacerata dalle più feroci di- to tesoriere generale, nel quale di-
scordie. Armatosi il prelato di tut- ficile e cospicuo ministero, fece egli
ta la prudenza e fortezza sacerdo- propria la sentenza del romano o-
tale, si diportò qua! pratico ministro ratore che : gli uffizi di tutte le
ecclesiastico, onde suo nome tra
il magistrature devono aversi come
i polacchi si ricorda ancora con ri- cose sagiosante, di che il principe
verenza. Col supremo capitano Ko- non ci fa un dono, ma bens'i un
sciusko potè perorare la causa del deposito dei quale si deve rendergli
-
26 LIT LIT
confo. Con (ali massime avendo e- dioma francese intorno le proposi-
gli preso la suprema prefi^tlnra del- zioni del clero gallicano, che poi
l'erario, la tenne da sasigio, pef la anonime in tre edizioni successi-
integrità della sua vigilanza, per ve furono stampate, e tutti am-
la perizia che dimostrò nell'amuii- mirarono in esse la gravità dei
nistrazione economica, per avere pensieri, la scelta erudizione ec-
rimosso molti abusi, ed introdotto clesiastica, e la purezza della lin-
i più ulili stabilimenti. In premio gua quantunque non fosse la pro-
de' suoi servigi resi alla santa Se- pria.Da s. Quintino il cardinale
de, lo slesso Pio ^'II lo creò car- venne trasferito a' 20 febbraio
dinale ai 23 febbraio i8ot riser- 181 3 a Fonlainebleau, donde ai
vandolo in petto, indi lo pubblicò 3o gennaio dell'anno seguente fu
dell'ordine de' preti nel concistoro condotto a iVimes, ove giunse ai
de' 28 settembre del medesimo an- i4 febbraio, essendone poi felice-
no, conferendogli per titolo la chie- mente partito a'20 aprile, dopo il
sa di s. Pudeiiziana, ch'egli pensò prodigioso ed istantaneo cangia-
subito eruditamente ad illustrarCj mento di tutte le cose, che fece
avendo più volte assistito o ponti- cadere e sparire in un soffio la più
ficalmente ivi eseguile le sacre fun- colossale potenza, quale fu quella
zioni nelle feste principali. Succes- di Napoleone. Piestituita in tal mo-
sivamente fu annoverato alle con- do la calma all' Italia, e ricondot-
gregazioni del s. ofilzio, del conci- to il Pontefice in mezzo al voto
lio, de'vescovi e regolari, dell'immu- di tutta la cristianità alla Sede dei
nità, de'riti, dell'esame de'vescovi, Vaticano, il cardinale si trovò pre-
di consulta, deireconomica, degli af- sente al trionfale ingresso di Pio VII
fari ecclesiastici e degli studi: piefet- in Roma, li 24 maggio 18 14- 'n
lo di quella dell'iiidice, e degli sludi compenso de'pericoli affrontati e del-
nel collegio romano. Invaso nuova- le sciagure sofferte con rassegna-
mente lo stalo pontificio dai fran- zione, il Papa lo promosse alla
cesi, 1809 Pio
nel \ 11 fu strappa- prefettura della congregazione di
to da Roma, ed il cardinale in ta- propaganda fide e sua non meno
li politici sconvolgimenti fu depor- celebre stamperia. Ottima scelta, e
tato sul Senna nella città di s. Quin- conveniente ad un cardinale, che
tino, dove colla sua edificante con- perito in diverse delle principali
dotta ed eroica costanza mantenne lingue, pe' suoi viaggi, per le sue
lo splendore di quella porpora che cognizioni e zelo, potè corrispon-
si era tentato di olfuscare, procac- dere al grave incarico, e provve-
ciandosi la commendazione e 1 affet- dere alle urgenti necessità delle
to de'biioni. Né altro sollievo diede missioni disperse per tutto mon-
il
a'suoi mali, se non quello della re- do, e rimaste per tanto tempo nel
ligione e degli sludi. Valentissimo più deplorabile abbandono. 11 gran-
nella lingua greca, intraprese allo- de e maraviglioso stabilimento di
la la versione in linijua italiana propaganda fide ossia della cattoli-
dell' Iliade d' Omero, la quale da ca religione, venne per le sue cu-
quei sapienti ch'egli onorava di sua re e pie largizioni rinnovato, or-
])enevolenza, fu trovata liegiia di lo- dinando con sollecitudine le mis-
de. Scrisse parecchie lettere in i- sioni straniere j e facendo rifiorire
LIT LIT 27
la encomiata stamperia, al modo lombara e Monte rotondo ; de' ba-
narrato dall'erudito sopraintenden- siliani di s. Giovanni in Soairo dei
te della medesima, il eh. France- greci melchiti; de' monaci armeni
sco Cancellieri, nella lettera dedi- di s. Gregorio Illuminatore; delle
catoria, equivalente sino a quest'e- maestre pie di Roma delle reli- ;
poca ad una biografia, che pose in giose non claustrali della compa-
fronte alle Osservazioni intorno al- gnia di s. Orsola nella città di
la (questione sopra l'originalità del- Tours ; delle arciconfraternite del
la divina commedia di Dante, Ro- Gonfalone, del ss. Nome di Maria,
ma i8r4) e che intitolò al por- di s. Trifone; e della collegiata par-
porato. Nel concistoro de' 26 set- rocchiale e maggiore chiesa di s.
tembre i8r4, Pio VII lo fece ve- Paolo naufrago della Valletta. Tro-
scovo suburbicario di Sabina, e vandosi il cardinale a' 27 aprile
neir anno seguente ebbe il merito 1820 in monte Flavio a celebra-
di raccomandare al celebre cardi- re per la seconda volta la visita
nal Consalvi segretario di stato pastorale della sua diocesi di Sabi-
Francesco Capaccini, che venendo na, cadde infermo in mezzo le fa-
perciò collocato fra minutanti
i tiche dell'episcopale ministero, di
della segreteria di stalo, incomin- gastrica-biliosaieumatica , che ra-
ciò quella splendida carriera diplo- pidamente lo condusse alla tomba
matico-ecclesiastica, che gli meritò il primo di maggio d'anni sessan-
da Gregorio XVI il cardinalato, e taquattro passati, ad ore ventuna,
l'ammirazione universale, per quei con estremo dolore de' suoi dioce-
singolari pregi che narreremo alla sani, i quali in folla a piedi nudi,
sua biografìa nelle Addizioni a
, in atto di filial divozione, si reca-
questo Dizionario JNel settem- . rono a baciar la fredda mano di
bre i8i8 il cardinale Litta, lascia- quel benefattore, che di frequente
ta la prefettura di propaganda, fu gli avea soccorsi e benedetti. Il suo
Pofi; delle terre di Moalicelli, Pa- disposizione del defunto. 11 suo se-
28 LIT LIT
gretario d. Pietro Filippo Gamhi- l'attività dell'abile capo Er-
suo
ni erede fiduciario, fece porre nella (li vii, che prese le armi a dife-
cassa riìortiuiria una elegante epi- sa dcll<i patria, si rese anche pa-
grafe composta dal eh. piof.
Ialina drone; diuna parte della Rus-
Salvatore Celli, che si legge nelle sia neir.iimo 1217 ed , esigette da
IS'oiizie intorno la persona del car- essa (|uello stesso tributo, che fino
dinal Lorenzo Lilla vescovo di Sa- alloraavevano pagato lituani. Rin- i
tanti , che parlano una lingua par- si dichiarò cristiano, e mise il suo
gi, e gran pai te de' lituani vi pe- pii e dotti religiosi, si dovevano af-
punì tanta iniquità a mezzo di , barbaro principe disse loro non co-
Enrico di Plosko maestro de' ca- noscere il Papa, e voler rimanere
valieri teutonici di Prussia, il quale nella religione de' suoi padri, clie
investendo co' suoi i lituani, ne fece avrebbe difeso sino alla morte. I le-
tale strage, che appena si salvò il gali dopo SI lungo cammino, e do-
3o LIT LIT
|)o tanti pericoli di terra e di ma- rono nei boschi sacri gli alberi che
re sofferti, tuortincati se ne parti- pure veneravano, ed eslinsero il fuo-
rono. Nel i32 5 Gedimino die in co cui prestavano culto, e che custo-
moglie una sua figlia a Casimiro, divano perpetuo, distruggendo pu-
figlio di Uladislao 1 V re di Polo- re gli altari profani. Il re Uladis-
nia, e invece di dote liberò lutti i lao V fece un gran parlamento a
polacchi che teneva in ischiavitìi. Vilna capitale di Lituania, per an-
La sposa venne battezzata solenne- nullare l'idolatria, sostituire alle an-
mente nella chiesa di Cracovia, ve- tiche superstizioni i riti cattolici, e
nendogli imposto il nome di Anna. quanto riguardava la dilatazione dei
Cos'i si fece tregua tra i polacchi vangelo. In un sol giorno trenta-
ed i lituani, ma per giusto giudizio mila lituani licevettero il battesimo.
di Dio, Gedimino fu miseramente Allora Jagellone edificò in questa
ucciso da un' archibugiata, in una regione due chiese vescovili, ohe fu-
battaglia contro i crociati, sotto le rono quelle di f^ibia e di SaniO'
mura di Wiclonar in Prussia nel glzia (redi), e le dotò di rendile
i34o, morendo da bravo cavaliere. convenienti al mantenimento dei
Olgierd e Kicistut figli di Gedimi- vescovi che si doveano creare, ed a
no fecero gran conquiste nella Prus- quello de' sacerdoti per istruire i
lo creò cardinale all'articolo Kio- : tuania che gli toccò, alla Podolia
via [Fedi) vi sono molte notizie ed alla Volinia. Ciò che restava
che riguardano la Lituania , i cui ancora alla monarchia polacca
principi protessero sempre i me- componeva per anco le sei woi-
tropolitani di Riovia. Sotto Casi- wodie di Vilna Troki Polock, , ,
1744. ^"^i- Mogli, t. XVI, p. 198, alla Russia, lino da due secoli, i
to per violenza Cate- della stessa gnificazione che è ricevuta fra gli
KioviA, per opera principalmente modo poi, e con quali piatiche este-
dello scismatico Sieraaszko vescovo riori debba tal culto esercitarsi, è
di Lituania, la chiesa rutena venne diffìcile poterlo investigare. Da que-
separata dalla cattolica ed unita sta ignoranza 1' uomo non può non
alla russa scismatica. arguire la necessità d' una rivela-
LITURGIA, Liturgia. Studio dei zione, che determini suliicien temen-
sacri riti ; scienza che tratta delle te un alFare importante da e-
così
ecclesiastiche cerimonie, e propria- seguir^i, non
che a conoscersi. In
mente i riti sacri della Chiesa. Li- fatti la rivelazione appunto, tanto
metodo di irallaiiay Nap(jli iS/|o, tutti alla classe degli autori. Per
divide i fonti htnrgi(;i in interni etl l'analogia che passa tra la scienza
este.rniy suddividendo i primi in ne- liturgica e la teologica, questa pre-
cessari e non neeessaii. Chiiuna senta due vie onde a noi viene la
fonti liturgici interni (pu Ili che con- parola di Dio, cioè la scrittura e
tengono la liturgia istessa, quali i la tradizione, della quale ultima i
che sono molto antichi, sono più idonei sono stali dalla Chiesa adat-
venerabili dei recenti, ma talvolta tati a produrre tin tale effetto, lo
quelli riferi.scono cose non più in che forma il bello della sacra li-
avendo gli autori liturgici tale au- mi. Qual degno oggetto dunque è
torità, non possono ordinare nuove dell' applicazione de' fedeli, e spe-
cerimonie. 11 modo poi di eseguire cialmente degli ecclesiastici incari-
le cerimonie prescritte dev' essere , cati della istruzione religiosa de' po-
ilpiù decente, ed insieme il più poli, internarsi nei significati della
semplice e naturale, per non mol- liturgia, che la Chiesa noslra ma-
tiplicarsi gli enti senza necessità. dre ci propone , anziché perdersi
In questa seconda parie vale l'au- nelle favole di una superstiziosa
torità degli autori liturgici, perchè gentilità ! Che se l'aspetto solo del-
essi testificano la comune pratica, l' apparato ceiimoniale ha colpito
colla quale sono state decentemen- mai sempre gli stessi nemici i più
te osservate le prescritte cerimonie; accaniti del nome
cristiano, qual
non bisogna però procedere ad ar- diverrà un tale sfoggiante apparato
bitrio, ma dietro la pratica univer- pei figli della cattolica Chiesa, quan-
sale. do avranno penetrato profondi
i
delia slima che si deve fare delle ministii del santuario, a' (|uali è
sa (re cerimonie di santa Chiesa ,
dato pa-cere le anime, non sola-
narra che l'imperalorc Valenle, ac- mente spieghino al popolo lèdele
canito ariano, si mitigò verso i cat- le parole della sacra liturgia , ma
tolici per avere osservato Ja divota anche sviluppino i sensi delle au-
celebrazione che s. Basilio faceva guste cerimonie che le accompagna-
de' divini ulfizi, nel giorno dell'E- no, ficendo loro vedere i misteri
pifanìa, quali prosegui con l'animo che in esse si contengono, come
tutto in Dio, senza curare la ve- prescrissero i concilii, massime (juelli
nula dell'imperatore. Mentre s. Am- di Magonza , di Colonia e (piello
brogio nella basilica maggiore di generale di Trento. La relazione
Milano celebrava i divini uflki ,
che passa tra la scrittura e la tra-
l'imperatrice eretica inviò due com- dizione nella teologia , colla legge
pagnie di soldati, idolatri e crudeli, e non
consuetudine nella liturgia ,
darono ad alta voce il battesimo. \n tre classi, che con vocaboli pro-
Luitprando re de'Iongobardi e fe- i pri chiamansi allegorici, tropologici
roci suoi nazionali restarono com- ed anagogici. Si dice senso lettera-
punti e piìi umani, alla vista delle le di un rito, quello eh' è diretta-
per aver letto un libretto in cui verenza clie devesi a' sacrosanti mi-
erano spiegati i riti e le cerimo- steri che si accinge a trattare. Il
nie della Chiesa cattolica. Il tiala- senso allegorico è quello che ri-
sciare omutare alcuna delle ceri- guarda i misteri della nostra ripa-
monie ordinate dalla Chiesa, di sua razione, che sono oggetti di nostra
natura è peccato mortale contro la fede. Per esempio , il senso allego-
virtù della religione, come insegna rico di tutta la funzione delle can-
Laimano, De sacram. Bapliim. lib. dele, che fa la Chiesa a' a febbraio,
V, tract. 2, cap. 8, citato dal Ma- si è il riconoscere Gesù Cristo vera
cri. luce venuto per illuminare le genti,
ai costumi, e che indica le azioni cioè con quel senso, col quale da
di virtù che debbonsi da noi in un rito ecclesiastico, per una certa
questa vita operare. L'esetnpio po- analogia quahuique , la mente è
c'anzi addotto della lavanda delle trasportata alla considerazione di
mani che fa il sacerdote prima di qualche mistero; come dal cingo-
vestirsi per la messa, può servire lo, di cui si cinge il sacerdote nel
iuiche a questo proposito; poiché prepararsi alla messa, si passa alla
mentre il senso letterale di questa considerazione dei legami che cin«
cerimonia è la mondezza esteriore, sero Gesù Crit-to. Un tale senso ,
torità dei padri della Chiesa e de- Fra tutte le opere de'mistici an-
gli altri scrittori ecclesiastici accre- tichi, le più rimarchevoli sono quel-
ditati, o più comunemente dalle la del cardinal Lotario Conti poi
preci cui la Chiesa fa accompagna- Innocenzo 111, e quella di Gugliel-
le le sue cerimonie, dappoiché la mo Durando vescov(» di Mende,
mente della Chiesa ordinariamente ambedue del secolo XIII, oltre quel-
si trova nelle orazioni medesime la di Gabriele Biel, quella di Gio-
che ne manifestano lo spirito ed vanni Stefano Durante, e quella
il vero senso : dove mancano que- di Gio. Battista Paibeo. Questi co-
ste fonti sarà lecito tentar fondite sì detti mistici antichi, nello svi-
tongetturq. Nella terza regola av- luppare sensi della liturgia sono
i
verte, che non bisogna mai confon- inciampali in niolti difètti, che il
dere il senso letterale col mistico, dotto Ferrigni riduce ai seguenti
quando tra l'uno e l'altro vi è di quattro capi, i," Eglino non han-
stuizione. La necessità, la piopiie- no spesse volle iailracc»ata la ve-
LIT LIT 39
ra origine ^' sacri riti, tlisco- la nostra riconoscenza per aver
prenclo i tempi ed i luoghi dove soniininisliati dei lumi, onde pro-
ogni cerimonia è cominciata, cosa gredire nell'investigazione de' sensi
che forma la base de'scnsi htiirgi- liturgici , e correggere i loro slessi
ci.Parlandovi Le Brnn d'Innocen- dillMti, da coloro, i quali
inevitabili
zo 111 e di Durando, dice che non danno la prima mano ad un'ope-»
erano mollo versali nell'antichità, la. n' Innocenzo III, di Gugliel-
uè nveano avuto tempo per fare le mo Durando, e delle loro opere,
debite ricerche, ciò ohe essi mede- come dei principali liturgici , ne
simi pt olestaroiio nel principio e parliamo alle loro biografie.
fine delle loro 0[ìere; che il genio Dai cos'i detti mistici antichi,
loro li poitò a fare ricei'che su passiamo a riportare il giudizio del
tutto, ed m ogni luogo mibti- chiar.Ferrigni sui moderni criti-
che lagioiij pretesero, per cui , se cio pretesi letterati. Egli primie-
le loio allegorie soddisfano alla ramente fa notare, che i secondi
divozione d' un gran numero di avendo rimarcato gli scogli ne'qua-
fedeli , non però sono state di li hanno urtato pren-i mistici col
generale appi'ovazione. 2." Il secondo dere tutte l'ecclesiastiche cerimonie
diitllo, conseguenza del primo, si sotto sensi simbolici, e sotto una
è, che il senso primario o let- allegoria talvolta ridicola e capric-
terale, non s'inconira quasi mai ciosa, hanno battuta una via tutta
nelle loro opere; anzi, quel che è opposta, applicandosi a spiegar tut-
peggio, per senso letterale si pren- to ne' sacri riti per niente altro,
dono mistiche ragioni, che punto che per cause fisiche e naturah.
non Io sono. 3.° Anclie quando essi M fatto sta, eh' essi cosi facendo
rintracciano una veduta di conve- sono andati in un altro eccesso, an-
nienza o di facilità, che unicamen- zi, quel che è peggio, quantunque
te diede origine a qualche cerimo- abbiano camminata una strada op-
nia, vogliono non pertanto aggiun- posta ai mistici, pure hanno urta-
geteci mistiche ragioni pretese, dove to nella stessa origine rovinosa del
punto non e' entrano, e sono in loro sistema. Ciò che diede ori-
tutto superflue. 4-° Finalmente spes- gine ai mistici di prendere tutto
se volte essi per gli stessi sensi in allegoria, fu la mancanza di co-
mistici prendono gli accomodatizi gnizione isterica sul cominciameiito
escogitati con mente arbitraria , de' riti, e l'ignoranza de' tempi e
con cui la Chiesa non ha parte de'Iuoghi ne'quali si sono introdol--
alcuna; e quel ch'è peggio, fra que- ti, ampliati e sostenuti, onde ap-
sti alcuni sono ricercati si da lon purare le vere lagioni, .senza lam-
tano, che si rendono ridicoli ed , biccarsi a congetturarne delle arbi-
avviliscono i sensi liturgici. Gou- trarie. Se duncpie i pretesi lettera-
chiude il Le lirun^ che i pretesi ti volevano opporsi ragionevolmen-
mistici, forse sono più nocevoli di te ai mistici , dovevano prendere
quel che si crede, in questi tempi per base l'investigazione dei monu-
specialmente di analisi e di critica. menti propri dell'istoria liturgicaj
Per altro essi meritano scusa pei dai quali potevano anche discerne-
secoli d" Ignoranza e di barbarie re o acquistare il gusto a discerné-
nei quali scrivevano; anzi esigono re il vero mistico dal falso; ma cs-
4o LIT LIT
si hanno tiabcurala questa osallu letterati il dotto Mazzinelli , nel-
investigazione sopra ciascun rito o r Ofjizw della stUiniaua sonli^,
cerimonia, e solamente con un ge- neir introduzione al giovedì santo.
nio opposto ai primi si sono dati " S' ingannano costoro che per far
a congetturare colla loio imaiagi- tro[)po l'arguto, fanno il disgustato
nazione altre ragioni, purché non delle allusioni, delle figure, de'n)i-
fossero mistiche, sihbene natuiali e steri. Volendo fermarsi nel sensibile
fisiche. Bisogna qui aggiungere, che e nello storico, ed oltre alla mate-
essi in ciò, a ditìèrenza de' mistici, rialità delle cose nostre non voler
sono iriescusabili, non \ivendo nei passare a ciò che in esse vi è d'i-
tempi d'ignoranza e di barbarie struttivo e di misterioso, è appun-
ne' <|uali quelli vivevano. E veio to un voler fermarsi alla lettera
però ch'essi si mostrano eruditi che uccide, e trascurar lo spirito
sull'origine liturgica, ma questo ser- che dà vita : imperocché il miste-
ve a dare più colore alle loro ro è la sostanza e l'anima delle
congetture; del resto chi esamina nostre cerimonie, e certe spiegazio-
addentro le loro dottrine, conosce ni puramente letterali non solo ri-
che solamente certi principii gene- mangono fredde e morte, ma so-
rali animano le loro congetture, no di scapito alla pietà ed alla re-
ma non già una cognizione circo- ligione ". Ed in vero , non così
stanziata , esatta e profonda del- praticavano gli antichi cristiani no-
l' origine e progresso di ciascun stri padri , anzi essi procuravano
l'ito, che sia fondato su de'propri sempre di alzarsi al cielo, diven-
monumenti. Alla testa de' pretesi tando ogni cosa, per cosi dire, mi-
critici e letterati liturgici sia Clau- stica nelle loro mani, ancorché for-
dio du Vert, primo tesoriere della se dalla prim^ origine non aves-
chiesa di Clugny e poi visitatore se avuta una ragione di conve-
dell'ordine cluniacense nella pro- nienza. E questo sì che è stato
vincia di Francia, il quale ha lavo- sempre, ed è lo spirito della Chie-
ralo una compila opera sulle spie- sa, siccome ha dimostrato l'erudito
ti, come del falso supposlu su cui stema di Vert. Ond' è che questa
si poggia ; declamando contro il ge- Chiesa nostra madre Jia bramato
uio di quei moderni letterati, che sempre e brama che i suoi figliuo-
seguaci del sistema di du Vert li attendano a penetrare i misteri
hanno il genio di abolire tulio il rappresentati dalle cerimonie, leg-
snnbolico e misterioso delle sacre gendosi nei sacramentari più an-
cerimonie, togliendone cos\ l'au- tichi (|uesta orazione, la quale si
tro lo spirilo ed mlenzioni della cuori de' vostri Jedeli intendano con
Chiesa. frutto ciò che questa cerimonia
A proposil(> gridò contro ài falli disegna col fallo. E su questo ri-
LIT LIT 4i
(lesso dai concilii viene ordiuato ai pe in Napoli nel 1842 l'erudita
parrochi d' insegnare al popolo e critica Dissertazione sull'origine,
quanto vi è di misterioso nelle progresso e vicende della sacra li-
cerimonie. Anzi sotto questa vedu- turgia, della quale nel volume XX,
ta il sacrosanto concilio di Trento p. 270 degli Annali delle scienze
ha difeso contro i protestanti l'ap- religiose, si legge un importante e-
parato cerimoniale della Chiesa cat- stratto di monsignor Pio Marti-
tolica, insegnando adoprarsi dalla nucci, uno de'maestri delle cerimo-
Chiesa le sacre cerimonie, come so- nie pontificig. Dopo aver egli di-
no le mistiche benedizioni, lumi, i mostrato quanto dev'essere a cuo-
gr incensi, le vesti, per apostolica re la cognizione de' liti sacri, al
tradizione, ad affetto d' imprimere pari di qualunque altra scienza ec-
nella mente de' fedeli la maestà clesiastica, a chi si dedica al mini-
del tremendo sacrifizio della messa, stero della Chiesa, osserva che ii
e per elevarli per mezzo di questi suo bello ed utile studio riesce
segni di religione e di pietà, alla talora alquanto diflicile a chi vi si
salva la loro per altro retta inten- nel tessere una storia completa
zione, danno ansa ai pretesi rifor- della liturgia. Egli rileva che dalla
mati di considerare le cerimonie citata dissertazione sono dimostra-
della Chiesa cattolica come pratiche ti i vantaggi che sieguono dalla
superstiziose. Pertanto a prendere pratica de' riti santi, cioè quanto
una via di mezzo tra 1 mistici possa sull'animo dell'uomo il culto
e 1 letterati, ed evitale i difflti esterno, poiché mosso mirabilmen-
d'entrambi, fa d'uopo osservare le te dagli oggetti sensibili ed este-
quattro legole di sopra proposte, riori, per via di questi viene rapi-
le quali potranno servire di norma to al comprendimento degl'invisi-
nell'iuvestigare i sensi della lilur- bili e sojMannaturali. Secondo il
nel 4^4^ ^ "^' ^'"«Tii'ncnto suindi- i padri della Chiosa ci fanno os-
cato il Giovanni di Co-
celebre s. servare questa istruzione tradizio-
stantinopoli è chiamato Crisostomo, nale. La loro fedeltà nel conserva-
nome che non fu dato che nel re questo deposito è attestata dalla
VII secolo. Il p. Le Binn provò, conlormità che si trovò quanto alla
che nessuna liturgia è stala sciitta sostaii/a tra le liturgie delle diverse
menti clip lon diligenza è stata con- Messa, e gli analoghi articoli. Piac-
servala \Htf tradizione in ciascuna coglicndo ciò che dissero i padri
chiesa ;
e fl-delmente trasmessa dai dei primi quattro secoli , si vede
vescovi a che iiuialzavtino ai
ipieili che al loro tempo le liturgie era-
.sacerdozio. Questo era nn mistero no già furono scritte nel
(piali V
od un .secreto che si voleva na- secolo. iMoile sette separandosi Malia
scondere ai ma i pastori pagani, Chiesa cattolica, conservarono la li-
scambievolmente se ne confidavano turgia come era avanti il loro sci-
zio bisanlino ron/r. Nfit. et /ùifych. e nella romana fino dai principii,
flelle ragioni che fecero conoscere tina ; la greca presso de' greci in
reclamassero ,
poiché allora erano pubbliiui approvazione e per con-
scritte in lingua volgare. Qui no- senso ilella prima Chiesa del cri-
teremo, die agli nrlicoii La/io, par- stianesimo. Cos'i per quanto è u-
Jundo della lingua Ialina, e Lingua, manameiite permesso, si provvede
Iraltanutio dell'uso costante tenuto che la varietà de' riti dentro una
dalla Chiesa occidentale di celebra- sola medesima Chiesa cattolica non
re i divini uffizi in lingua latina , si moltiplichi soverchiamente, e che
di che non si lice mai cambia- i libri del culto pubblico non .si
tolato : Dell'uso della lingua vol- in ogni lingua volgare, che la Chie-
gare ne' pubblici divini uffici , si sa non abbia approvato per questo
qualifica per argomento di moda cifetto : COSI ordina e prescrive la
mai senza litingia, e nessuna è stata teremo gli analoghi articoli in cui
tanto stolta per esprimere colle sue se ne discolie di proposilo, trala-
parole ed azioni una dottrina che sciando di ricordare gli allri che vi
non credeva o che riguardava co- hanno relazione, quali i si poti an-
me un errore. Se trovasi qualche no facilmente conoscere. JNelle li-
copta, sembrò che nel qitinto secolo può dubitare che <|uesla non sia la
fosse già staliililo in questo regno liturgia usata nella chiesa di Ales-
1'uso di celebrate 1' ufilzio divino sandria nel V secolo, avanti lo
cosi in copto come in greco, e che scisma tli Dioscoro, poiché i catto-
la liturgia greca di s. Cirillo fosse lici avevano conlinualo a serviise-
ancora scritta in copto pei naturali ne anche dopo questa epoca, ed e-
del paese. Quando Dioscoro di lui ziandio il p. Le Erun 1' ha ripor-
successore, partigiano dell'erebiarca tata. Non vi si tiova alcun errore,
Eutiche, fu condannato nel concilio ma una perfetta conforinità colla
si trova nei t. IV, p. 164 del p. appellati inelctiid dai loro avversa-
Le Bruii. S. Atanasio inviando Fru- ri, vale a dire realisti^ perchè se-
menzio in Etiopia per stabilirvi la guivano la credenza dell' impera-
relii.;ioiie, gli diede la liturgia in tole. Ma gli uni e gli altri conser-
iscnllo, il che dà liiog(» a pensare viirono in siriaco la stessa liturgia
che vi sieno tra gli etio[)i delle li- che aveano avuto prima. Comune-
turgie, che sono forse le più anti- mente era chiamata liturgia di s.
che di tutte quelle che furono scrit- Giaco/no, perchè la si seguiva iti
che nelle chiese della Siria sì usas- sibbeneriti sacrosanti, praticati (ino
se di quella di s. Giacomo, alme- dai tempi apostolici in gran parte,
no nel giorno della sua festa. Dun- ed altri successivamente istituiti dal-
que ha tutta r autenticità, che la Chiesa apostolica.
s. I siri euti-
l'autorità delle chiese può dare chiani o giacobiti non v' inseriro-
qualche supposizione nei nomi, non p. Dandini, Viaggio del Dlonte Li-
ne consegue perciò che le liturgie haiio p. I id, colui che serve la mes-
sieno supposte. Basta per la loro sa dice un maggior numero di cose
autenticità, ch'esse si trovino negli del celebrante, e tutto il popolo ne
antichi manoscritti ed in uso tra i dice pure una buona porzione, eoa
giacobiti, giacché le liturgie deri- lui cantando insieme nello stesso to-
vano la loro autorità dalle chiese no. Gabriele Sionita, scrivendo da
presso le quali sono in uso, e non Parigi nel 16G4 a Niusio per far-
dai nomi ch'esse portano. La litur- gli conoscere il messale maronita,
gia di s. Giacomo fu stampata in non fa menzione del messale stam-
Parigi nel i56o in greco, e sepa- pato a Roma nel i '394- (non essen-
ratamente anche in latino. V. Ge- do stato accettato dalla nazione ma-
rusalemme e SiniA. ronita), e gli dice soltanto, che il lo-
Della lilnrgid de' rnaronili I . ro messale è intitolato in siriaco
maroniti che abitano il ìMonte Li- // libro dell'oblazione ovvero d li-
di questa città presero cura delle smatici poche sono le chiese nelle
chiese d'Armenia ; si pensa che da quali si celebri giornalmente più
principio avessero ricevuto la litiu'- d'una messa, ed i giorni ordinari
gia greca di s. Basilio, come i mo- ne'qiiali non si celebra sono i giorni
naci armeni si posero sotto la di di digiuno , ed il sabbato fu con-
lui regola. I greci ed i latini che siilerato fino dal principio della
hanno si di sovente fatti dei lim- Chiesa in tutto l'oriente, come una
proveri agli armeni intorno a va- specie di giorno festivo destina-
rie loro pratiche, non hanno pe- to ad adorare Dio come creato-
rò giammai potuto rimproverar- re. I cattolici poi hanno adottata
li di aver fatto dopo il loio scisma la celebrazione delle messe basse
alcun cambiamento nella liturgia, dei latini, e la celebrano ogni gior-
tranne l'aggiunta che Pietro Fiil- no. La liturgia armena esprime in
lone avea fatto al trisagio, scb- una maniera evidentissima il sacri-
l)ene non manchino scrittori e ra- fizio di Gesù Cristo sull'altare; es-
gioni, che facciano ritenere che ta- sa contiene eccellenti orazioni, e gli
le aggiunta già esistesse, e di a- armeni la celebrano con un fervore ed
verne il Fullone degenerato il sen- una pietà esemplare. Evvi pure l'in-
so. La vera lituigia armena fu stam- vocazione dei santi, le preghiere pei
pata nel 1677 la prima volta nella morti, ec. Il Reuaudot non potè a-
tipogralia di propaganda /z^/e in Ro- vere la liturgia originale degli ar-
ma, la seconda volta a Venezia nel meni scismatici, riuscì al p. Le Brun
1686, quindi in italiano dai mo- in vece di procurarsene tuia tradu-
naci mechitaristi di s. Lazzaro di zione latina autentica, che pubblicò
Venezia. Gli esemplari dei libri nel t. V, p. Sa e seg. con alcune
di chiesa essendo divenuti rari, gli copiose osservazioni. A^. CosTANTI^fo-
armeni ch'ebbero in privilegio di POLi, ExMiAzi.Vj Patriarcato ar-
tenere stamperia a Costantinopoli, meno.
fecero stampare nel 1702 il libro Dtlle liturgie greche. Le due prin-
delle pubbliche preghiere unitamen- cipali litui'gie di cui si servono i
1706. Il p. Pidou teatino, vescovo di si dubita che s. Basilio non sia ve-
Babilonia, morto ad Hispahan nel ramente autore o compilatore del-
1717; uomo dotto e versatissimo nel- la prima; non contiene l'ordine né
la lingua armena letterale, pubblicò le rubriche, perchè queste si pren-
vunque si sono stabiliti, anche nel- non contiene quasi nulla di quanto
le Indie Orientali ( Fedi ), dalla par- deve dire il diacono, perché ciò
te del Malabar, ove ancora sussisto- trovasi in un altro libro del dia-
no col nome di cristiani di s. Tom- cono o del ministro, p^. Caldei e
maso. 11 loro messale contiene tre Nestoriani.
liturgie: la prima intitolata degli Tutte queste liturgie degli orien-
apostoli , la seconda di Teodoro tali, copte, etiopiche, abissine, gia-
l'interprete, la terza di Nestorio. Re- cobite, siriache, de' maroniti, degli
naudot che le tradusse dal siriaco, armeni, dei greci, e de' nestoriani,
osserva che la prima e l'antica li- sono perfettamente uniformi nell'es-
turgia delle chiese di Siria, intitola- senziale del sacrifizio, perchè con-
ta degli apostoli, composta da s. frontate dagli eruditi d'ogni nazio-
Adeo e da s. Mario, è l'antica li- ne, munite di tutti i possibili atte-
turgia delle chiese siriache avanti stati. Si trovano in tutte queste li-
NestoriOj e che è perciò posta prima turgie, l'altare, gli ornamenti par-
in serie e come il canone universa- ticolari, i vasi e i sacri ministri, al-
le,a cui rimettono e riferiscono le cune preci preparatorie, la lettura
altre due. Il p. Le Brun la con- delle scritture, il canto de'salrai, le
frontò con quelle di cui si serviva- preghiere per tutti gli uomini, il
monumenti della loro credenza, nel che sieno tra di loro, essi ci mostra-
l. VI, p. 4' 7 6 seg. La liturgia de- no gli stessi sentimenti e le stesse
gli antichi cristiani nestoriani del IMa- pratiche sull'Eucaristia. Separati da
labar tradotta dal siriaco in latino circa quattordici secoli dalla Chiesa
nel Malabar l'anno i5i9, e stampa- cattolica, e anatematizzandosi fra di
ta sette anni dopo in Coimbra, fu loTO , non hanno preso alcun
essi
inserita nella biblioteca de'padri sot- concerto fra di loro né con noi , ,
to questo titolo : Missa cìirisliano- per inserire nelle loro liturgie ciò
54 LIT LIT
che noi vi troviamo di conforme blioleca del cardinal Sirlefo; essa
alia nostra. Uua tale conformità non è di alcuna né fu iu
autorità,
proviene dunque dalla prima sor- uso presso alcuna chiesa. E opera di
gente, ch'è la verità stabilita avanti un greco latinizzalo o di \\\\ Ialino
a tutte le eresie. grecizzato che volle amalgamare le
se il canone
suo sacramentario
al lie, della Spagna. Non si dubi-
o messale delle messe con buon or- tò mai a R.oma che la liturgia di
dine disposte, e alle antiche prefa- questa chiesa non venisse da s. Pie-
zioni della messa ne aggiunse delle tro ; così pensava nei primordi del
altre, come altresì le collette, delle quinto secolo il Papa s. Innocenzo
quali egli fu il primo autore. Vigilio I nell'epistola a Decenzio, e verso
creato Papa nel 54o, mandò tal cano- la metà del sesto il Pontefice Vi-
pe, come proveniente dalla tradizione gilio nell'epistola a Probnturo. Non
apostolica, ad un vescovo di Spagna la deve confondere con una pre-
si
guardo alla dottrina, tra questa li- suo corso con nuove ristampe, co-
turgia e quelle delle chiese orien- me nella succitata del i5Go sotto
tali. Pio IV. Apostolo Zeno, nelle Dis-
La liturgia della Chiesa romana seriazioni Fossiane, t. II, dissert. X,
principalmente si fonda nel messa- n. 67, articolo agostino Patrizi, ove
le romano, nel breviario romano ha trattato diirusamenle questa con-
o uffizio divino, nel cerimoniale dei troversia ; e nel t. X\ Ili flel Gicr-
vescovi, nel rituale romano , nel nale dei letterali d" Italia p. 067
pontificale romano, e nel libro inti- e seg., difese egregiamente il Mar-
tolato: Sacraruni caeremoniaruni, cello da questo vergognoso plagio.
sive riluuni ccclesiaslicorum sanctae Ma al presente l'opinione comune-
romanae Ecclesiae , Romae typis mente ricevuta,che il cerimo-
si è
Yalerii Dorici i56o. Vi è stata niale fu composto, e ne fosse col-
grave controversia fra gli eruditi, lettore Agostino Patrizi, e Cristofo-
chi fosse il vero autore di quest'o- ro Marcello colui clie lo divulgò.
pera, avendola alcuni attribuita ad Questo è il cerimoniale che ser\e
Agostino Patrizi Piccolomini ve- a dirigere le auguste funzioni le
eletto di Corfù, che la pubblicò nel tri fonti necessari della liturgia, dap-
56 LIT LIT
poiché le funzioni del romano l'on- la Chiesa risplendesse vieppiù l'ester-
tefice anche attualmente sono di- na espressione del culto religioso che
rette a tenore di esso. Ed è per- si deve alla Divinità, e venisse me-
ciò che gli autori hturgici io han- glio ravvivata la fede negli assisten-
no avuto sempre e l'hanno anco- ti. Il complesso adunque dei riti
menti comprovanti questa antica colletta, due lezioni, l' una tolta
liturgia gallicana; cioè quattro mes- dai profeti, e l'altra dalle epistole
sali o sacramentari, un lezionario, di s. Paolo, un' epistola, il respoa-
ed una esposizione della messa. Il sorio, V Agios, r evangelio, il San-
cardinale Bona aveva dato indizio ctus, una preghiera generale per
eli due de'messali suddetti, Rer. liturg. gli assistenti fatta dal diacono, la
lib. I, e. 12, n. 6. Il p. Tommasi colletta intitolata: Collectio post
poi cardinale ne trovò un terzo precein; il licenziamento de'catecu-
e li fece stampare tutti e tre in meni e dei penitenti, il prefazio,
Boma nel 1680, in un volume una colletta, l'oblazione, un'antifona
solo col sacramentario di s. Gelasio o un cantico che s. Germano chia-
I ed il p. Mabillon li fece ristam-
; ma Sonunt, l'invocazione sui doni,
pare a Parigi nel i685 nel suo la commemorazione dei vivi e dei
libro intitolato: De lilurgia galli- morti ; la colletta Post nomina, il ba-
cana. Lo padre pubblicò nel
stesso cio di pace, e la colletta Ad pacenij
primo tomo del suo Museiiin ila- il prefazio intitolato Contestalo, e
licum, il quarto messale eh' egli qualche volta Invnolatio j il San-
trovò nel monastero di Bobbio, e ctus, il canone intitolato Collectio
Liber sacrai'ientornni Ec-
l'intitolò: post Sanctus, la frazione dell'ostia
desine gallicanae o semplicemen- , e la mescolanza del calice, durante
te Sacramentariuin gallicanum. Il la quale si cantava un'antifona det-
quinto monumento, ch'è il leziona- ta Coiifrac tori uni, lui piccolo pre-
rio, che il p. Mabillon trovò nel fazio, l'orazione domenicale, il Li-
monastero di Luxen nella Franca bera nos Deus onviipolens, la be-
Contea, è nel suo secondo libro nedizione solenne del vescovo o
sulla lilurgia gallicana alla pag. del sacerdote data all'assemblea; la
97. Il sesto monumento è una comunione del popolo, durante la
esposizione della messa fatta da s. quale si un salmo o un
cantava
Germano di Parigi, o piuttosto un cantico; l' orazione chiamata Coii-
estratto di due lettere di questo sumatio niissae, ovvero Postcom-
santo vescovo, trovate nel mona- munio, eh' era alcune volte prece-
stero di s. Rlartino d'Autun, e che duta da un'ammonizione, il licen-
il p. Martene ed il p. Duraud ziamento cioè del popolo. Anche
hanno pubblicato nel quinto tomo il Bergier dice che la messa gal-
del Tesoro degli aneddoti. In que- Ileana che fu in uso nelle chiese
sta liturgia la messa incomincia con delle Gallie smo all'anno 718, ha
un'antifona intitolata: Praelegere, piìx rassomiglianza colle liturgie o-
perchè essa precedeva le lezioni. rientali, che coli' ordme romano.
LIT LIT 61
Aggiunge, che si pensa con molta emanò un editto a' i5 ottobre,
probabilità, che ciò sia derivato espresso in questi termini , e che
perchè i primi vescovi che predi- tanto onora la pastorale sua sol-
carono la fede nelle Gallie, come lecitudine. « Dal primo giorno del-
s.Potino di Lione, s. Trofimo di l'anno 1840 la liturgia romana
Arles, s. Saturnino di Tolosa, ec. sarà propria della diocesi di Lan-
erano orientali. Certamente essi sta- gres. Dal detto giorno ofilcio, rito,
bilirono nelle chiese che fondarono canto, cerimonie e tutte le cose
una liturgia simile a quella cui e- spettanti al culto si faranno secon-
rano avvezzi. JNei monumenti che do le regole della liturgia roma-
si conservano, si trovano le stesse na. I sacerdoti che finora hanno
espressioni e le slesse cerimonie, recitato il breviario d'ordine del
per conseguenza la stessa dottrina R.mo monsignor dOrcet nel i83o,
come in tutte le altre liturgie. Deb- potranno colla slessa recita soddis-
besi con ogni diritto di presente fare all'obbligo; ma noi li esor-
al venerabile episcopato, ed al ri- tiamo, e sarà meglio, che tutti usi-
spettabile clero di Francia il giu- no il breviario romano ". A que-
sto e meritato elogio, che siano sta concessione fatta in grazia di
sopra ogni altro intesi nel farsi coloro che recitavano privatamen-
in tutto dappresso alla Chiesa ro- te, posero fine in seguito gli statuti 'A'
Proprio ad uso della diocesi. Com- santi libri. Ella si alza e cammina
piuto, esaminato ed accolto che come un solo uomo, sempre invin-
sommo PonteHce, affinchè, dopo ri- un'anima sola. Gli Uomini della
cevuta la sua approvazione, possa Chiesa, edificati, afforzati, si glorie-
fatte da uno de' venerabili colleghi signori superiori de' nostri semina-
uell'episcopato (monsignor Parisis ri ed signori arcipreti
i si occu- ,
sempre una nella sua fede, lo di- canto, da quello romano in fuori,
verià quanto prima nelle sue pre- sarà interdetto in tutte le chiese e
ghiere e cerimonie. Riuniamoci in- Ogni altro messale, tran-
cappelle. VI.
torno al trono di Pietro, il quale, ne quello romanoperigordino e sar-
secondo la parola dello stesso Gesù ladese, sarà interdetto alla prima
Cristo, non cadrà gianmiai. In un domenica dell'avvento i846- VII.
secolo specialmente in cui tutti gli Alla prima domenica dell'avvento
sforzi, con accanita abilità mirano 1847 non sarà più permesso in
a dividere per distruggere, strin- tutta la diocesi di Périgueux di
giamoci più che mai a questo al- servirsi di altri libri liturgici, fuor
64 LIT LIT
di quelli liturgici romani ". Questo per dare al Pontefice Gregorio XVI
tlociiiuento si legge nei citali //«- che regnava con tanta gloria, e che
naiì (h'ili: scienze religiose voi. XX, con sapienza governava la Chiesa di
Dio, un segno di attaccamento filiale
Nei medesimi Annali, serie se- e dissipare suoi timori, nonché ap-
i
conda, compilata dai prof. Giacomo pagare desiderii espressi dai ca-
i
VOL. XXXIX.
66 LIT LIT
quale roraano-gallicano era stalo dominavano come nella Spagna.
portato in Ispagiia dalle principes- Quindi pure ne segue, clu- ss. i
sa che r ordine gallicano sia più stino e. 4 "^ ^'^ Pa^chath, la con-
antico del mozzarabico. Di fatto formità del rito africano col roma-
mostrò Le Brun, che nei quat-
il p. no, riportandosi dal santo dottore
tro primi secoli nella Spagna si è perfino le parole del prefazio , la
seguito l'ordine romano ; nel quin- pace data prima della comunione
to vi si stabilirono i goti. Ma que- ( rito da' mozzarabi tenuto prima
sti avanti di cadere nell'arianpsimo, del prefazio), la recita dell'orazio-
avevano ricevuto daH' oriente e spe- ne domenicale dopo la con'-aora-
cialmente da Costantinopoli la fede zione, e ciò che più monta la re- ,
cristiana, per conseguenza la litur- cita del simbolo, dopo essere stali
gia greca Martino arcivescovo di
: licenziati i catecumeni. Lasciando
Braga, Giovanni vescovo di Giro- la Chiesa a' vescovi la libertà di
te dall'antica disciplina sotto il gio- che dagli apostoli? Gli eretici sepa-
go de' saraceni e de' patriarchi di randosi dalla Chiesa hanno ancoia
Alessandria. Nel l. VI de' Eollan- ri'^petlato la liturgia, cui i popoli era-
disti in principio del nic?c di lii- no avvezzali; allora solo introdus-
jjlio, vi è nn trattalo storico e ero sero i loro errori, quando furono
iiologico sulle antiche liturgie di sicuri che il loro ovile prevenuto
Spagna , de' goti , di s. Isidoro , e della loro dottrina, la vedrebbe sen-
sulle liturgie mozzarabiche e gre- za stupore comparire nelle pubbli-
che. V. Spagna, Africa. che pieghicre. Alterarono soltanto
Tutti i suesposti fatti dimosfia- un piccolo numero di liturgie, ed
no, che in nessun secolo, né in al- il modello originale conservato dai
cun luogo del mondo è stato mai cattolici servì sempre di testimo-
fàcile introdurre cangiamenti nella nianza contro i novatori. Quanto
liturgia. Dal ristretto compendio alla liturgia dei protestanti, dice il
delle liturgie, si vede che il senso, Bergier, che ciò che noi affeimia-
l'andamento, Io spirito d' esse sono mo circa 1' immutabilità della fede
sommamente uniformi, non ostante della Chiesa, fu reso evidente dalla
la diversità delle lingue e dello sti- condotta dei protestanti. Tosto che
le, la distanza de' luoghi e le ri- negarono presenza reale, ne vollero
la
anche la comunione come l' alto stia, e dichiaravasi che nell' uso ri-
so. Quasi non vi si pose mano sot- messa romana, contro cui ta-nto de-
to Giacomo I, ma le gravi dissen- clamarono protestanti, non ha fat-
i
Carlo II fece regolare questa stes- mano alla liturgia senza cambiar
sa liturgia di Edoardo VI; vi di- di credenza, ed è stata sempre ri-
chiarò che il corpo di Gesù Cristo marcata l'epoca di questo cambia-
è soltanto in cielo; vi si mise la mento. Col consultare e confron*
preghiei'a pei morti in termini am- tare le liturgie di tutte le comu-
bigui, quindi molti eruditi inglesi nioni cristiane, ne risulta che non
scrissero molto contro questa litur- vi è alcuna prova piii convincente
gia. Non furono meno vive le dis- dell'antichità, perpetuità, immuta-
pule nella Scozia ; ma come vi bilità della fede cattolica, non solo
prevalsero i puritani o calvinisti circa i dommi contrastali dai pro-
rigidi, levarono le cerimonie; os- testanti, ma rispetto ad ogni altro
servano a un dipresso la stessa ma- punto di credenza. F'. Protestanti.
niera di celebrare che Calvino sta- In Inghilterra [Vedi) i Puseisti
LIT LIT 69
{^Vedì) , col ripristinare molte ceri- spinto dal rimorso di sua coscien-
monie e liturgie, si ravvicinano di za, pubblicò la confessione del suo
molto al cattolicismo e cammina- , fallo in una lettera indirizzata al
no a gran passi a riunirsi al ma- suo clero ilprimo marzo i844-
terno grembo della Chiesa cattolica: Con essa abrogò i suoi precedenti
il ravvicinamento e l'unione della ordini risguardanti la liturgia. Di-
chiesa anglicana colla santa Sede, chiarò che alla sola santa Sede
viene sperato dal gran movimento appartiene il cambiare o corregge-
cattolico eh' è nell' Inghilterra. L- re i riti della Chiesa, e confessò
tinam fìat ^ fiat. È noto come i ve- di avere fatto abuso della propria
scovi della chiesa scismatico-slava autorità, come di aver traviato e
nelle provincie che appartengono scandalezzato. Invitò quindi tutti
modificando alcune parti della mes- Ordine degli offici della Chiesa,
sa e della liturgia decisioni che , compilalo dal predecessore Ferdi-
furono confermate da Benedetto nando, giusta i libri della messa
XIII. Al governo russo che regge , pubblicati dal sinodo di Zamosch.
a' nostri giorni alcune di queste P. Russia, Scoiavoma, Illibia,
provinciCj co'suoi sforzi venne fatto Ruteni. Quanto ai libri sacri e li-
vale alla lode la più compiuta in libri liturgici, de' quali si ha una
questo genere. Cos'i scrive di lui buona notizia nel prospetto d' un
il dotto liturgico Ferrigni-Pisone, Tesoro liturgico pubblicato nel
Il Giovanni Bona [Fedi)
cardinal i74Sdal dotto gesuita p. Azevedo,
visse santamente, fregiato di rara ed anco gli scrittori greci. Quindi
dottrina, massime nelle opere li- il Zaccaria divide gli scrittori litur-
turgiche, di cui ce ne lasciò as- gici in due classi, cioè gli antichi
sai applaudite ne scrisse la vita : sino al secolo XV, ed i moderni
in latino Luca Bartolotti, che fu dal secolo XV sino a'suoi giorni,
stampata ad Asti nel 1677. Il ce- e nel seguente modo.
lebre p. Francesco Antonio Zacca- Scrittori antichi delle cose litur-
ria, nel t. IV della Storia lettera- giche. I. S. Isidoro di Siviglia;
ria d'Italia a p. 63 scrive: sicco- scrisse due libri de dii'inis offìciis.
me ad illustrare in tutta la esten- Il Baronio s'indusse a crederla o-
sione dell'argomento le cose litur- pera supposta al santo; ma da
giche, non abbiamo libro più atto di Braulione e da Idelfonso di Sivi-
quello che ne diede il celebre car- glia sono tra gli scritti di lui no-
dinal Bona cistcrciense, così dob- verati. 2. Ceda; un libro de offi-
biamo essere sommamente tenuti ciis, è tra le sue opere stampate
al p. d. Roberto Sala di Torino in Colonia. Quesnello diss. 6 in
cistcrciense, per la magnifica edi- s. Leoneni ì\l. n. 9, indegno il re-
zione che delle opere del cardinale puta di quel santo abbate; altrimen-
incominciò nel 1747 a pubblicare ti lo j^iiidicano il Valesio in Ann.
in Tonno in quattro tomi con que^ ad secr. 22
hist. 5, e. ; il Mabil-
»tQ titolo ; Rerum liturgicaruni li- lon saec. HI. Bened. par. I; ed 1]
LIT LIT •rt
fuori in Colonia 1' Ordine romano gue originali con ima versione
,
del p. Gavanto
con le addizioni gazione semplice, letterale e iste-
del p. Merati, Venezia 1761 ed rica delle cerimonie della Chiesa,
altrove. * io. CI. Villette, Les rai- Parigi 1706, 27. Enrico Pissart
sons de Vofjìce €t des cérémonies, canonico regolare di s. Agostino,
(jui se soni dans l'eglise calholique Sacerdos evangelicus et expositio ,
stantemente celebrarsi coi nostri elo- Non dobbiamo però passare sot-
gi ; le molte edizioni fatte di alcu- to silenzio le principali lagnanze
ne delle medesime, e in breve tem- scritte dal oh. Diclich sulle diver-
po esaurite, ne mostrano pienamen- se edizioni del suo Dizionario, e
te l'utilità ed il merito. Il novero sul citato Supplimento. i." Sull'e-
h\ legge in un foglio stampato nel dizione del Pagani di Firenze, egli
tti, arricchita d'un quarto tomo di come non liturgia romana , do-
breve Siipplimenlo colla data del po la bolla di s. Pio V. In questo
1840. È questo lavoro del ca- rito voleva corretto a tenore di
nonico Andrea Feriigni-Pisone, che quanto scrisse Benedetto XIV, la
.•igglunse pure al supplimenlo tre rubrica intorno alla croce da im-
erudite dissertazioni ; la prima sul- mergersi nell'acqua, cioè che più
l'idea generale della liturgia ; la non si porterà da un fanciullo am-
seconda sui sensi della medesi - mantato di velo di chiesa, ma sib-
ma; la terza sull'origine e pro- bene dal diacono assistente alla det-
gressi della musica sacra ed ec- ta benedÌ7Ìane. Inoltre il Diclich
clisiastica . Delle due prime te- si gravò che in detta edizione fio-
memmo proposito nel principio di rentina fosse ommesso l'utile indi-
quest'articolo; di tutte e del sup- ce, che tanta fatica aveagli costato,
pUiiitato ce ne diede breve rag- e l'aggiunta in fine d'un competi»
LIT LIV 77
dio slorico sulla musica ecclesiasli- prete cardinale si trova sctfoscriiio
ca, perchè quanto aliabuso eli essa nella bolla spedila nel i i35 in fa-
ne avea traltafo all'articolo Mitiico, sore del priorato di s. Pietro tir
di tre volumi, ma che si fosse col- sa, eretta nel IX secolo: chiamasi
la fiorentina lodata nei suddetti pure Jgraplia. Si conoscono dna
Annali^ mentre egli pojta opinio- vescovi, il primo sottoscrisse nel
ne che il suo Dizionario so(Ii"i i564 la deposizione del patriarca
piuttosto deperimento colle nomiiìale Jcasaph ; il secondo chiamato Giu-
edizioni, modellale più sulla seconda seppe sedeva nel 1721. Oritns christ.
edizione del 1824, che sulla memo- t. 11, p.129.
rata terza. Quanto a monsig. Ferii- LI Vello. Censo che si paga
gni, il eh. Diclicli rimarca che os- al padrone diretto de' beni stabili
servò brevemente solo alcuni arti- da chi ne gode il frullo. Dice il
coli dell'opera di seconda edizione Muratori nella dis.«ert. XXXVl,
e lo caricò di sarcasmi, ciò che egli che livelli
i anticamente diievansi
non farà quando scriverà contro Enfiteusi {Vedi); rende ragione per-
il Suppli mento ; mentre la ter7a chè così chiamati, e parla dei li-
edizione era stata aumentata di velli perpetui, e dei livelli dati da-
cinquanta e più articoli e di molte gli ecclesiastici di Beni di Chiesa
correzioni, e perciò doveasi prefe- (Pedi), colle debite facoltà : P . Be-
rire alla precedente. KEPLACiTO APOSTOLICO c gli articoli
Chiuderemo quest' articolo col relativi, Feudo, Cekso, Congbega-
notare, che nel XI 1 de'citali
voi. z!0>'i DEL Concilio e de' vescovi be-
dal eh. ab. Chirat, curato di ]\eu- lo definisce Libellarium conti aduni
-ville,che porta per titolo Spirilo : esse venditicnem , quae sit scripiura
delie cerimonie della Chiesa j e che mterveniente certo pretio, eie. Dixi
nel voi. XI, p. 144 s' paila della scripiura inte/venientej brevi scilicet
Liturgia sa era o sia gli usi e le
^ scriptura; et inde ncmen. Il Mura-
antichità della Chiesa cattolica, col- tori giudica piuttosto essere nata
la loro signijìcazione tratta da' sa- la voce livello, dal libello, ossia
primi se-
cri libri, dagli scritti de' supplica, la quale si pojgeva per
coli e dadocumenti autentici
altri ottenere con titolo d'enfiteusi qual-
e codici rari, opera dei eh. Giu- che cosa immobile, e ne produce
seppe JMarzohl, e Giuseppe Schnel- erudizioni e prove. I romani anti-
ler, Lucerna iSSg. chi non conobbero le rendile per-
LITUSEiS'S, Cardinale. Litusens petue costituite, perchè l'imprestito
tH LIV LIV
<Ii tlennro con interesse era nd essi Pancrazio che trovossl al brigan-
peinicsso soitnnio sollo nlciine con- daggio d'Efeso nel 44q< soltoscri-
dizioni e modilicnzioni. Sulla fine vendoiie le decisioni, sebbene se ne
però dell'impelo, conosciuti ftiiono ritrattò nel concilio di Cabedonia
i censi imposti sopra fondi stnhili, nel 4^' ; Zaccaria che sottoscrisse
o i livelli, come si raccoglie da'co- nel 536 la .sentenza pronunziata
dici delle leggi romane nei titoli contro Antimo, nel concilio delle
dell* cnfìtensi. Negli antichi secoli, tre Palestine. Oriens chrixt. t. Ili,
molti pei- sottrarre la roba loro p. 6 7G,
dai pubblici aggravi, donavano iii LIVINO (s.), martire. Pio e dot-
sacri luoghi i propri beni, e fra to vescovo di Scozia, che passò in
poco ricevevano quegli slessi a li- I*'iandra a predicarvi il vangelo h-
vello, contralto che tornava in pio- Annunziando la parola
gl" idolatii.
Carlettinon solo gli dedicò l'opera lirono al petto, onde coi san^i sagra-
nel 1795 coH'arme del carduiale menti e benedizione apostolica, mo-
nel frontespizio, consistente in un ri d' anni circa ottanta il primo ,
leone rampante su sei monti, ma luglio 1802. INel numero i58 poi
a p. 9.12 ci diede alcune sue no- del Diario si descrivono gli onori
tizie, e nella dedica lo celebrò per funebri e quelli solenni resi al suo
la moderazione, la rettitudine, l'il- cadavere nella chiesa titolare di s.
ree poco osservabili. La Dvvina del la metà del secolo Xlf, quando fu
«iid che traccia in parte il conline invaso dai danesi. Altri dicono, che
tneridioBale, ed il Pedez suo af- alcuni mercanti di Lubecca e di
fluente; l'Aa che attraversa la parte Brema furono i primi, che verso
centrale, ed il Pernau che scorre il I i58 penetrarono nella Livonia,
nel nord, ne sono i principali corsi affine di negoziare, e nella stessa
d'acqua, tutti tributari del golfo di occasione vi propagarono il van-
Livonia ; l'Embach è il più consi- gelo. primo vescovo del paese fu
11
a 737,800, fra lettoni, livii, oggi gli abitanti del paese, ch'erano an-
assai diminuiti, estonii, originari del cora barbari e idolatri. Laonde que-
paese, tedeschi e russi. La nobiltà sti cavalieri molto contribuirono iu
velli cristiani di Livonia. iNel 1220 to principe dell' impero. Altri scri-
lìor La- spade abbastanza forti per rono la Livonia a mezzo de' com-
difendere i livonii cattolici contro mendatori , sotto l'autorità d'un
gì' infedeli, si unirono ai cavalieri proprio gran maestro, i'oco tempo
dell'ordine teutonico, ciò che ap- dupo Ivan IV gran piincipe di .Mo-
provò Gregorio IX nel 1237; ed scovia e primo czar, incominciò a
in tal modo la Livonia fu sogget- devastare la Livonia, ed entrato
tata al gran maestro dell'ordine, egli stesso nella provincia alla testa
stata. Pel contrario i vescovi di paese per alcuni anni, e fece pri-
Prussia furono sottomessi all' arci- gione gran maestro dell' ordine
il
polacca, passate alla Russia pel pii- primi granduchi , non essendosi
mo smembramento di Polonia , il perciò migliorato lo stato fisico del
vescovato di Livonia fu estinto. paese, pregiudicato ancora da rista-
LIVORNO (Liburnen). Città gni palustri. Ma mercè la progressi-
con residenza vescovile del gran- va bonificazione dei marazzi e della
ducato di Toscana, nella provincia contigua campagna, il miglioramen-
siglia a' nostri giomi si è reso il pri- be principio nel i57 7 sotto Fran-
mo mercato del IMedi terraneo, com- cesco I, avendo benedetto la prima
presi mari dipendenti, e che il
i pietra l'arcivescovo di Pisa Barto-
porto di Livorno nel prospetto com- lomeo Giugni. Ma tal cinta di mu-
parato dei movimento commercia- ra restò lunghi anni sospesa, sino
le, ultimamente redatto dei quindi- a che Ferdinando 1, fra lo spirare
ci principali porti del Mediterraneo, del secolo XVI e il sorgere del
Adriatico, Arcipelago, e Mar Nero, XVII, vi fece lavorare con tanto
viene al certo collocato nel quinto impegno, che il nuovo giro di mu-
posto, cioè dopo quelli di Marsiglia, raglie, i fossi che le contornano, i
Genova. Non solo Livorno provve- tezze furono innalzate e compite nel
de ai bisogni del granducato, ma periodo di un decennio. Il terzo,
ancora ad una gran parte di Roma- ultimo e più grandioso cerchio fu
gna; e di qua si fa un traffico di decretato nel granduca re-
i835 dal
qualche conseguenza colla Sicilia, gnante; opera grande che si compi
con Napoli, col Genovesato, con la nel breve spazio di due anni. Que-
Francia, con la Spagna, e più ancora sto terzo cerchio non presenta, né
con la Sardegna e con la Corsica. più gli conveniva come alle prece-
giunge Pisa con Livorno, vi è un al- segno del celebre coqte di War-
tro importante uffizio doganale, op- vich, lo dili'iide <lal lato meridiona-
portunamente situato in un'ampia le in pnte dal furore del fiotto e
darsena. Le mura della nuova cin- dai venti, e tre forti lo proleggono;
ta gli passano in mezzo, e divido- innanzi a qiiestq molo sopra la roc-
no il bacino interno (Jall' esterno. cia ^v\\ «Il fanal'e pretto nel i3o3
Tanto in questo, quanto in quello dalla repubblica pisana , fabbrica
possono in gran ninnerò aver sta- svelta e mirabile, formata di due
zione le barche che s' introducono torri l'una sopra l'allra. Evvi un'al-
ch'escono dal porto- franco. Un tra darsena, la quale, capace circa
nuovo canale per porre in comuni- di novanta navi, fu fatta scavare
cazione il bacino interno della stes- da Ferdinando I in cinque giorni
sa darsena col fosso del Rivellino, coir opera di cinquemila persone ;
offre una comoda circolazione ai na- essa non riceve die piccole indiar-
vicelli; e quelle acque per lo in- cazioni, e serve al suo cantiere.
nanzi stagnanti ed infette, attualmen- La città di Livorno proporziona-
te partecipando al molo del riem- tamente alla sua popolazione ed al
pifondo, sonosi eflìcacemente ravvi- suo lustro scarseggia di chiese, e
vate al pari di quelle del fosso reale, quelle che vi esistono iion può dir-
ch'è situato alla base delle fortiiì- si che sieno di una grande capaci-
Ciizioni. Quanto agli stabilimenti sa- tà. In vista di ciò il granduca Leo-
per Livorno. La
ss. Con-
chiesa della di s. Gio. Gualberto di Val bene-
cezione de'minori osservanti, è do- delta dei vallombrosani. Il Monte
po il duomo la chiesa piìi grande, Nero è celebre pel santuario delUa
la pili centrale, e la meglio uffizia- miracolosa immagine della Beala
ta. Conta l'epoca slessa della chie- Vergine, che ivi da cinque secoli
sa maggiore, perchè la sua fabbri- con gran frutto e grandissima di-
ca s'incominciò nel iSgS: ha una vozione si venera dai livornesi. Tut-
sola navata con l'aggiunta posterio- ti gli autori che in diversi tempi
re di un cappellone dalla parte sopra l'origine e miracoli della Ma-
dell'epistola; ivisono due eccellen- donna di Monte Nero hanno scrit-
ti quadri di Matteo Rosselli, e di to, si trovano fra loro concordi nel
Franceschini detto il Volterrano. credere, che la santa immagine dal-
La chiesa di s. Caterina, dei frati l'isola di Negroponte al lido dell'Ar-
domenicani gavolti, venuti a Livor- denza nel 1345 si trasferisse, e che
no dal convento di s. Marco di Fi- un pastore per volontà della ss. Ver-
renze, fu edificata insieme col clan- gine sul vicino monte, nel luogo
stro fra
il 1704 e il 17 16: la dove attualmente risiede la miraco-
forma del tempio è ottagona, orna- losa tavola trasportasse. Il quadro è
to a stucchi con una cupola gran- una tela incollata sulla tavola, ove è
de e proporzionala. All' incontro dipinta da mano ignota INIaria Ver-
piccola e sproporzionata è la cupo- gine sedente in un cuscino ornato
la nuova della piìi vasta chiesa di di fiorami d'oro, col bambino Gesìi
s. Benedetto, eretta coi fondi lascia- a sinistra, che tiene in mano un
ti dal negoziante livornese Bene- filo cui è legato un uccellino ripo-
detto Fagiuoli. La chiesa ed il col- sante sul braccio destro della divi-
legio di s. Sebastiano furono edi- na sua madre. Era trapassato il
Essi riduconsi ai seguenti, i." I gre- Maria de'greci. 2 f Gli armeni cat'
ci uniti, quelli cioè di rito ortodos- tolici. Essi professano la religione
sc, i quali obbedienza
professano cattolica romana con cerimonie di-
al Pontetice romano, di cui parlam- verse dal usano della
rito latino;
mo al voi. XXXIl, p. i5o del Di- lingua armena, e consacrano in pa-
zionario. La loro chiesa dove si e- ne azimo. La loro chiesa dedicata
?ercita il culto in ling«a greca let- a s. Gregorio Illunjiaatore, |)ellis|i*
LIV LIV 89
ma, ed ora restaurata, è uffiziata bra parte della messa in siriaco, e
da quattro sacerdoti monaci anto- parte in arabo.
niani libaaesi, due de' quali fanno 4-" I greci non uniti, altrimenti
le veci di parroco; con tuttociò vi detti greci orientali o scismatici. Nel«
possono celebrare le messe lati- la loro chiesa, che sotto l'invocazio-
ne anche i sacerdoti della città. ne della ss. Trinità, si pratica il ri-
11 domicilio degli armeni in Livor- to della chiesa greca scismatica, seb-
no è immemorabile per causa di bene esteriormente la loro liturgia
commercio. Poco dopo l'istituzione armonizzi con quella de'greci uni-
della congregazione di propagan- ti, meno che nel simbolo della mes-
sionario, perchè assistesse quei fe- dipendono dal patriarca greco ete-
deli del proprio rito; le sacre fiin- rodosso di Costantinopoli, e dal si-
zioni però si facevano nelle chie- nodo dei vescovi della Grecia, quin-
se latine. Bramosi gli armeni di di il loro culto è privato. Quan-
avere una chiesa nazionale, nel fi- tunque la religione de'russi differisca
ne del secolo XVII comprarono alcun poco dalia greca orientale, en-
un orto dei minori osservanti, e trambe però si assomigliano perfetta-
colle loro oblazioni, ma principal- mente nelle cerimonie, ancorché la
mente colle somministrazioni del loro liturgia sia per lo più praticata
barone Agà di Mathus, armeno di in lingua russa o rutena; laonde nel-
origine, fu edificata la chiesa sul la chiesa medesima della ss. Trini-
modello di quella di s. Agnese nel tà concorrono, oltre i greci orien-
foro agonale di Roma, ciò autoriz- tali, anche i russi, il di cui autocra-
zando la detta congregazione nel te n' è il capo e protettore. I greci
1701, ad istanza di Cosimo III; in- scismatici hanno il loro speciale ci-
di nel 171 3 fu benedetta ed aper- miterio dentro lanuova circonval-
ta alla pubblica venerazione, e pres- lazione della città, fra il camposan-
so ad essa fu eretto un ospizio pei to vecchio, e il nuovo cisternone.
nazionali: nel 1716 fu dichiarata Sull'esercizio privato del culto dei
parrocchia, però soggetta alla pre- greci scismatici, ai i4 luglio 1757
positura di Livorno. Siccome gli ar- l'imperatore e granduca Francesco
meni Livorno abusivamente nella
di II di Lorena spedi un diploma, ri-
festa di Natale celebravano tre mes- portato, quanto alle cose principali,
se, Benedetto XIV glielo proibì col- dal Rodotà nel luogo citato. 5." Gli
la costituzioue In superiori, de' 29 anglicani o episcopali. JXelIa cap-
dicembre i'j55, che si legge nel pella degl'inglesi, nella quale si usa
Bull, de prop. fide t. Ili, p. 385. la lingua nazionale, si esercita pri-
3." Gli arabi maroniti. Esiste espres- vatamente il culto dominante in
samente in Livorno per essi un Inghilterra o sia 1' episcopale. Av-
monaco sacerdote del Monte Libano, vi un ministro stipendiato dal lo-
qhe ha una cappella nel convento ro governo, comechè in essa cap*
della Madonna de'rainori osservan- pella concorrino tutte le altre set-
ti. Egli dovrebbe celebrare la mes- te e riti soliti professarsi dagli \ni
sa e i divini uffizi in lingua siria- glesi , come prcsbiterani , metodi-
ca, ma per comodo degli arabi ma- sti ec. Nel modo che gì' inglesi si
mente neiln prima epoca venne lo- di Livorno fino al 1625 fu sog-
in Livorno erano slate poste al- quale presiede per l' economico al
stito fino quasi dalla sua origine bronica di scienze, lettere ed arti,
daco del Porto-pisano, e la torre giarono ^ulle barche. Rotte dai fio-
del fanale, che venne affidata ai rentini le catene che serravano il
fiati agostiniani; e nel 1284 da- porto, con diverse galere genovesi
vanti a tal porto due altre torri al loro servizio, le portarono come
furono costruite. Nei secoli XII, monumento di gloria' a Firenze.
Xill e XIV la residenza de' pub- Contuttociò Livorno ed il vicino suo
blici funzionari Porto - pisano di porto tornarono ad essere dal go-
eia nella borgata di Livorno, ove verno di Pisa riparati j talché i!
iiiviavasi il capitano dalla repub- Pontefice Urbano V, partendo a' So
blica di Pisa e il giusdicente del aprile 1867 da Avignone per Ro-
Porto-pisano e suo distretto. I pi- ma, da cinque galere fio-
servito
sani per popolare Livorno nei iiSl rentine, e da molte altre venete e
promisero inununilà, franchigie dai genovesi, potè approdare in quello
dazi, prestanze ed altri privilegi a scalo, dove pisani che T accom-
i
tutti quelli che vi avessero fissato nasnavano con Ire calere avevano
il domicilio, intorno al porto o nel- preparato quartieri per riceverlo
la comunità con altri provvedi-
, degnamente; e se Urbano V pei
menti atti a popolare difendere , desiderio di tosto continuare il viag-
e far prosperare Livorno ed il vi- gio marittimo rlon discese a terra,
cino Porto-pisano. Nel i'i84 stesso per altro vi approdò nel 1376 il
rono sotto la custodia del goveino fu mediatore nel 1426 della pace
fiorentino, e produssero non poche il Papa Martino "V, e dal duca co-
vertenze, finite nel ì^i'ò con de- me signore di Genova ottennero
terminarsi i confini della giurisdi- r esonerazione dell'obbligo di far
zione territoriale di Livorno e del condurre lemerci dai porli
loro
Porto-pisano. Da questa intralciata dell' Inghilterra e delle Fiandre sui
signoria e promiscuo possesso del legni de' genovesi, co' quali eransi
paese si può congetturare la con» obbligati all' acquisto di Livorno.
dizione de' livornesi. I fiorentini do- Mentre le faccende commerciali per
LI V LIV 97
la fabbrica di molti legni e spedi- Pietrasanla e Sarzana , obbligò i
Talavera nella Spagna, da rispet- rimase sepolto con breve elogio nel-
tabile ed illustre prosapia, uomo la chiesa di Genesio de' predi-
s.
Carlo V lo fece suo confessore e losa Gaddi, e dal conte Fabio Loc-
consiglierCj indi divenne vescovo di catelli marchese di Moutalto, di an-
tempo eh' era generale de' dome- studi elementari, poi quelli della
nicani si studiò di ricondurli al- filosofia, della giurisprudenza e del-
l'antica osservanza della regola, lo le sagre scienze, si dedicò in gio-
che riuscì prosperamente nella Spa- vane età alla vita ecclesiastica , e
io8 LOG LOG
nella sua patria divenne esempla- suo gregge, che sua mercè nulla
re arcidiacono della cattedrale. Nel soffrì in quell'epoca di orrore e di
1772, avente l'età d'anni quaranta- disordine. Unito ai più rispettabili
cinque fu dal Pontefice Clemente della città, seppe in cento incontri
XIV promosso nel concistoro del lenire colla dolcezza e imporre an-
primo giugno alla sede vescovile di co all' impeto guerriero di que'du-
Spoleto. Subito formò la delizia del ci gonfi di orgoglio, ardenti di fuo-
suo gregge d'ogni condizione, be- co marziale, ed avvezzi a conquiste
redetto da' poveri e venerato dal e stragi. Nel 1796 ricovrò presso
clero, pel complesso delle virtìi di di sé il cardinal Chiaramonti pro-
cui grandemente fu adorno, in una fugo dalla sua sede d'Imola, e sep-
parola fu tutto di tutti in tutto ,
pe provvedere ad ogni di lui oc-
emulando ne' quaranta anni del suo correnza. Restituita nel 1799 la
riconoscenza, che dal suo cuore pa- sofo inglese, nacque a Wrington nel
terno ed ingegnoso, e per alleviare i632, chiamato enfaticamente da
la sorte infelice ebbe de' poveri, alcuni il padre della metafisica pel
origine il che oggi è co-
lanificio suo Saggio siili' limano intcllelto.
tanto in credito commerciale, sic- Ma l'aver consultato troppo la fì-
come una delle migliori fabbriche sica in una materia che niente ha
dello stato. Per animare questa im- di comune con quella, fece sì che
presa egli contribuì più migliaia di non diede un' idea precisa e ade-
scudi, che poi coi lucri impiegò in quata della spiritualità dell'anima,
bene de' bisognosi, a benefizio dei avendone fatto quasi una macchi-
quali impiegava le sue entrate, poco na. E ciò che fece più strepito, si
riserbandosi pel suo sobrio mante- fu l'aver egli voluto provare, che
nimento. Nella visita del 1806, che poteva benissimo convenire alla ma-
fece nelle montagne spoletine, si teria la facoltà di pensare, ricor-
ammalò gravemente, e sebbene ne rendo per ultimo rifugio all'onni-
guarisse restò debole nel fisico e potenza divina, ([uasi che fosse una
nei morale. Questo mal essere si ingiuria il negargli la potestà di
aumentò nel 1808 per l'infelicità cougiungere insieme materia e pen-
de' tempi ; quindi l'occupazione del- siero. ]Ma come saicbbe temerità
lo stato pontificio, e rapimento di insieme e stoltezza il prescrivere li-
Pio VII operato nel 1809 dai fran- miti alla virtù divina, così è stra-
cesi, lo immersero in una profon- vagante e indegno di un filosofo
da mestizia, che sempre più inde- estenderla olire il possibile , e le
bolì le forze del corpo e quelle del- cose fra loro contraddittorie. Nel Cri-
la mente divenuta vacillante. A sdanesivw ragionato egli inlese di-
questo indebolimento devesi quella fendere la causa della religione; gli
momentanea condiscendenza che poi increduli vi sono confutati, e vi si
no LOC LOG
leggono alcune o^servazioni sulla bellaioiio prodigiosamente con for-
couvenienza e la necessità dell'au- ze di gian lunga minori. La vit-
torilà sujiretua del capo della Ghie loria l'u alliibuila al patrocinio di
«a. INon ostante si trovano in que- Castore e l*olluce, clie vi avevano
«l'opera alcune proposizioni, che un celebre tempio. Avea un'impo»
fanno conìparire l'autore propen- nente annata navale, con che si
dere pegli errori de' sociniani, per op|)ose ai progressi degli ateniesi
cui Ckinenle XII nel 1734, dopo alleali con quei di Reggio; ma Po-
aver proibito V Essay philosopliique tidoro aintniraglio di Atene la posa
conctniant l'cnUiultmcnl hitinuin, in rotta nelle angustie del Faro,
fece allrellanìo del Chrisliaiiisiue Si collegarono dipoi i locresi con
raisoiifiable, tei (ju' il uous est re- Dionisio, cui concessero Doride iu
prestnté daiis l'Ecriture sanile, nel isposa, e n'ebbero in dono il ler-
1737. Ambedue queste opere sono ritorio dell'espugnata Gaulonia ma ;
bero la ventura di evitare ogni rea- Martino I, nel 649 ; Stellino trovos-
zione perchè più giavi pensieri
,
si al concilio di Roma nel pontili-
trattennero Dionisio in Siracusa. calo di Agatone, l'anno 680.
s.
11 celebre Zaleuco, che visse un Italia sacra tom. X, pag. 11^. Lo-
secolo avanti Pitagora ,
promulgò cri fu anche sede di un vescovo
in Locri savie e severe leggi. Si greco, sotto l'arcivescovo greco di
«arra, che avendo decretata la pe- Reggio.
na della cecità contro gli adulteri, LOCUTORIO, Locntoriuni. Luo-
anziché assolvere il suo figlio, reo go del monastero, destinalo dagli
di tal crimine, ad onta delle istan- antichi monaci alla ricreazione do-
ze universali, gli fece cavare un solo po la mensa, e per discorrere di
occhio, e si fece strappare egli l'al- cose spirituali.
tro di fronte, perchè la legge aves- LODE VE, Luieva. Città vesco-
se pieno effetto. Vantasi pur Locri vile di Francia, nella bassa Lin-
di aver prodotto Timeo, uno dei guadoca, dipartimento dell'Hérault,
più valenti pitagorici, che tanto fu capoluogo di ciicondario e di can-
in grido presso il divino Platone. tone. È un paese secco,
situata in
Con molle città greche nel SSg sterile montuoso, ai piedi delle
e
venne Locri in potere de* cartagi- Cevenne, sulla Lergue e distante ,
1801 da Pio VII. La cattedrale tro della làmiglia Barni, che allog-
LOD LOD ii3
giò Maria Teresa e il re di Sar- in cui si vedono avanzi di vecchi
degna, l'abitazione del conte Mo- edifizi, medaglie ed iscrizioni. Que-
degoani , osservabile pel suo ben sto Lodi-vecchio occupa il luogo di
lavorato esterno, e l'ospedale mag- Laiis Pompeja, antica città della
giore. Il castello eretto nel XV se- Lombardia, cosi chiamata perchè
colo da Barnaba Visconti, fu con- Pompeo Strabene padre del gran
vertitoda Giuseppe II in belle ca- Pompeo, prese cura di ripararla
serme, che contener possono mille e vi stabilì una colonia onde si ,
minile, una scuola normale fon- sia stata una gara religiosa insorta
dala da Giuseppe li, un orfano- fra i lodigiani e l' arcivescovo me-
trofio maschileed uno femminile, tropolita di Milano, Eriberto d'Aa-
un ospizio per gli esposti, una ca- timiano, nel 102D. Voleva questi
sa di carità, ed un monte di pietà. mettere un vescovo in Lodi da lui
Sonovi alcune fabbriche di maioli- e dal suo clero scelto, ed appog-
ca e di terra verniciata, un tempo giato a Corrado II imperatore, e
fra le più slimate d'Italia, di tele e privare così il clero lodigiano del-
di seterie. suo commercio princi-
Il l'antico suo privilegio di elezione.
pale consiste in eccellenti formaggi; Le guerre successive furono diver-
quelli delti impropriamente parmi- se, gii assalti non pochi; ma la
giani passano in parte all'estero, e più terribile lotta fu quella sopra
la specie più delicata, chiamata strac- indicata del 1112, nella quale oc-
chini, è inviata a Milano. Lodi ri- casione Lodi fu demolita. Non con-
ceve pel Po quanto le viene dal tenti di ciò i milanesi, pochi anni
Piemonte e dall'Adriatico, col mez- dopo atterrarono ancora i borghi
zo dell'Adda, cui le grosse barche superstiti,ove rifioriva per l'attività
possono rimontare sino al ponte. degli abitanti il cou)mercio. Senza
E patria del cardinal Giambattista tetto lodigiani, andarono per mol-
i
chio, grosso villaggio sul Sillaro, delle sue mura. Nell'anno seguente
VOL. xxxix. „ .
Q. a, ^
.1 jyy.
1,4 LOD LOD
a'iQ gini^no tlairantipnpn Villore V il IVIilanese. Fu questa città eretta
con divci.si principi e vescovi , vi da Napoleone in ducato, a favore
(il tenuto un conciliabolo, alla pie- del conte Melzi d' Eril.
senza di Federico I suo fautore Il vangelo nell'antica Lodi è o-
,
tn cui fu confermata la fìilsa eli lui pinione comune che l'abbiano pre-
elezione contro il Ici^itlinio Ales- tlicato i discepoli di s. Barnaba, e
Sandro III. Si lessero in questo con- die vi stabilissero una sede vesco-
cilio delle lettere dei re di Norve- vile; non si conosce però alcuno
già, di Danimarca e di Ungheria, de' suoi vescovi anteriori all'anno
di sei arcivescovi, di venti vescovi, 3o5xFu fatta sufiraganea della me-
di quantità di abljali, anco dell'or- tropoli di JMilano, e lo è tuttora,
dine cistcrciense, che tutti riconosce- H primo vescovo di Lodi è s. Giu-
rano il pseudo-Pontefice. Vi si sco- liano,secondo l'Ughelli; egli però
municò Uberto arcivescovo di IMi- è annoverato come il terzo vesco-
lano , fedele ad Alessandro III, e vo di questa città ; fu eletto, dicesi,
che lo segui in Fiancia 1' anno do- nel 3o5, ed occuponne la sede per
110. Per egUr'd causa furono sco- dieciotto anni. Succedettero a s.
tro donò molli piivilegi ed immu- lodigiano Lanfranco de' conti Cas-
iiilà ; l'abbazia era stata eretta dal- siani, che inutilmente perorò a fa-
l' imperatore Lodovico I e dal ve- vore della patria ai milanesi. Nel
.sco-vo tlaclelo. Andrea ottenne per I 'i8 fu fatto vescovo Alberico IMer-
I
la sua chiesa privilegi dall' impe- lini canonico della cattedrale, ch'eb-
II, e morì nel 1242. Seguirono Trieste nel i4i8. Martino V fece
intestine discordie tra' cittadini, per allora amministratore Gerardo Ca-
cui ne' dieci rami di sede vacante pitani de Landriani, che nella cat-
Innocenzo IV commise all'abbate tedrale eresse la dignità dell'arci-
di Cerreto, all'arciprete e preposto diacono e del primicerio, aumentò
di Lodi la cura delia mensa vesco- le rendite della mensa, e da Eu-
Tile. Nel 1202 lo stesso Papa re- genio IV fa traslato a Como nel
stituì alla città la dignità vescovile, 1437, e poi creato cardinale. A sua
e nominò vescovo Bongiovanni Fis- vece il Papa destinò il celebre giu-
siraga lodigiano, ciie nel 1280) Ui reconsulto Antonio Berneri di Par-
sepolto uella chiesa de' francescani, ma ; esso rifermò gli statuti del ca-
eretta col convento da Antonio Fis- pitolo, morì nel i456e fu sepolto
sirnga rettore di Lodi. Gli successe nella cattedrale, nella cappella da
il concittadino fr. Pv.aimondo Som- lui edificata in onore di s. Bassia-
mariva domenicano, di santa vita no. Gli fa surrogato Carlo de' mar-
e singolare prudenza, con universale chesi Pallavicino di Parma ,
gene-
letizia ; lodato vescovo, ebbe sepol- roso vescovo che arricchì la catte-
tura in s. Domenico. Nel 296 1 drale di preziose suppellettili, e la
Bernardo Talente lodigiano e ca- biblioteca del capitolo di squisiti
nonico di s. Lorenzo gli successe, codici, aggiungendo ad esso la quar-
il quale multò canonici che non
i ta dignità d' arciprete ; eresse un
risiedevano in Lodi coi cittadini ; ospedale, fu chiamato il padre dei
fece un voto per l'inondazione, e poveri, e morì nel •497- Alessan-
morì nel iSoy. Dopo di lui fioiì dro VI nominò allora Ottaviano
Egidio Aqua canonico di s. Loren- Maria Sforza Merli, figlio di Ga-
zo, che intervenne alla coronazione leazzo Maria duca di Mdano, e ces-
seguita in JMilano di Enrico VII, sò di vivere nel i5of. Dopo esser-
dal quale riportò privilegi per la ne stato amministratore Claudio
sua chiesa gli successero due fran-
: Sassatelli vescovo d'Aqui, nel i5i9
cescani lodigiani, Leone Palatini e da Arezzo fu trasferito a questa
LOD LOD 117
chiesa Girolamo Sansoni di Savo- gè la Questa è continuala
serie.
i536 il car-
na, e gli successe nel nelle annuali Notizie di Roma. Per
dinal Giacomo Simonetta e nel , molte di Alessandro Maria Pagani
seguente anno divenne vescovo il diCremona, dichiarato vescovo nel
di lui nipote Giovanni , che nel 1819 <Ja l^'o ^^h il Papa Grego-
i54o consecrò la cattedrale in ono- rio XVI nel concistoro de' 2 otto-
re delia Beata Vergine e di s. Bas- bre 1837 ^'^^^ l'attuale vescovo
siano, e gli donò splendidi para- monsignor Gaetano de' conti Bena-
menti. Paolo IV nel iSSj fece glia di Bergamo.
vescovo di Lodi il cardinal Gian- La cattedrale, buon edilìzio, è
nfmtoiiio Capizucchi romano , del sacra all'Assunzione di Maria Ver-
quale, come degli altri cardinali gine, ove fra le reliquie sono ia
vescovi di Lodi, parliamo alla sua particolar venerazione i corpi dei
biografìa, rsel 1569 da Nola fu santi vescovi Bassiano ed Alberto,
quivi Iraslalato Antonio Scarampi Il capitolo si compone della digni-
de' conti Cannella, che nel iSj^ tà dell'arciprete, di dodici canonici,
celebrò il sinodo, institui la con- comprese le prebende del teologo
gregazione di s. Orsola, eresse due e del penitenziere, di dieci preti e
collegi pei chierici e per gli orfani; di altri chierici addetti al servigio
morì nel iSyG e fu lodato nelle divino. Nella cattedrale è il fonte
esequie da s. Carlo Borromeo, Gi- battesimale, venendo esercitata la
rolamo Federico Trivili gli succes- cura delle anime dal nominato ar-
se: insigne giureconsulto, interven- ciprete, coadiuvato da altri preti.
ne al quinto concilio provinciale, e L'episcopio, buono edilizio, è ade-
morì assai encomiato nel i^yg. rente alla cattedrale. Oltre di que-
Quindi divenne vescovo Lodovico sta, nella città esistono altre quat-
Taberna milanese, già tesoriere ge- tro chiese parrocchiali munite del
nerale della camera apostolica, che battisterio ; avvi vm convento di
restaurò la cattedrale , cui donò religiosi, due collegi e due orfano-
magnifici paramenti , celebrò più trofi pei due sessi, un conservato-
sinodi, aumentò la mensa de' ca- rio per gli esposti, due ospedali, il
nonici, eresse decoroso episcopio, e monte di pietà, ed il seminario con
morì 161 7. Il capitolo, come
nel alunni. La diocesi si estende a circa
el vescovo Scarampo, gli decretò cinquanta miglia, e contiene molti
annui suCliagi. Fu di lui successore luoghi. Ogni nuovo vescovo è tas-
il domenicano fr. Michelangelo Se- sato ne'libri della camera apostolica
gizzi, già commissario del s. offi- in fiorini i5o, ascendenti all'annua
zio ; ottimo vescovo , consecrò la rendila a 28944>'23 libellas illius
chiesa de' cappuccini di Castel s. monetae cunctis deduciis oneribus.
Angelo, e morì nel 1626, Pietro LODOVICO (s.) NEL Marag.va-
\ idoni poi cardinale, che ornò l'e- No NEL Brasile di Portogallo (S.
piscopio e la cattedrale, cui donò Ludovici de fliaragnano). Cillà
preziosi reliquiari, Ortensio Viscon- con residenza vescovile dell'Ameri-
ti nobile milanese, fatto vescovo ca meridionale, nelle Indie occi-
nel 1702 da Clemente XI, è l'ul- dentali, nell'impero del Brasile, nel-
tuno registrato neh' Italia sacra t. la provincia di Maranhao, Questa
IV, pag. 654 e seg. ove se ne leg- citta pur chiamala Maranhao^
ii8 LOD LQD
]\I(iranham, Maraguani, Maragnon, Filippo 11 re di Spagna, domandò
Marai^iiaii, o s. Ltiiz, iMaranlui- alla santa Sede d' erigervi una mis-
nidy fu aiiclie chiamala s. Filip- sioiic ili cappuccini italiani per la
po. Capoluogo della [)roviiicia del con vei sione ilei selvaggi lobiari e
suo nome, « situata sulle baie di tupinandjari. La Sede apostolica con-
s. Marcos e di s. Giuseppe, della discese alla richiesta, onde i cap-
costa occidentale dell' isola di Ma- puccini furono quivi trasportati a
rarihao, fra le iadjoccuture delle spese della corte portoghese, e col
piccole riviere de' fiumi di s. Fran- loro zelo e indefesse fatiche corris-
cisco e di Maranliao, essendo di- posero con frullo. Quindi ad istan-
MÌSix dal resto del continente me- za del re di Portogallo Pietro li,
mente fabbricate. L'aulico collegio Iloni. t. Vili, pag. 32. Nelle an-
de' gesuiti serve oggi di abitazione nuali Notizie di Roma sono regi-
al vKScovo, come la contigua chie- strati i seguenti vescovi di s. Lo-
sa è la cattedrale. Vi sono diverse dovico di Maragiiano. Fr. France-
grandi piazze, una dogana, una pri- sco da s. Giacomo minore osser-
gione, e molli stabilimenti di pub- vante della diocesi di Braga, fatto
blica istruzione. Il canale che serve vescovo da Benedetto XI V a' i5
di porlo è angusto, ma ben difeso dicembre l'J^S. Gli successe nel
da Ire forli. Questa città è ben 1756 fr. Antonio da s. Giuseppe
provveduta d'ogni sorla di conune- agostiniano della diocesi di Braga;
itibili e di buona acqua. Cónta piii quindi furono vescovi, nel 1779
di dodicimila abilanli, fra i quali Giacinto Carlo de Silveira d' Evo-
\i è un gran lumiero di negri: ra ; nel 1783 fr. Antonio di Pa-
altri raddoppiano il numero degli dova minore osservante riformato,
abitanti. Deve la sua fondazione ai della Lisbona; nel 179'^
diocesi di
francesi, che impadronitisi dell'isola Gioacchino Ferreira de Carvalho di
nel 6i 2, costruirono laciltà, donde
I Coimbra ; nel 1802 Luigi de Britto
furono cacciati nel i6i5 dai porto- Homem della diocesi di Guarda ,
ghesi. Sorpresa dagli olandesi nel traslatoda Pio VII dal vescovato
i64f, fu ripresa Ire aimi dopo dai d'Angola; Gioacchino di s. Maria
portoghesi, cui sempre riujase in di Nazareth, della diocesi di Porlo,
dominio. L'aria è cos'i salubre, che nel 18 19 traslalo da Pio VII da
perfeziona la robustezza degli abitan- Lenlopoli nelle parti degl'infedeli;
ti, e li fa lungamente vivere. TSelle nel da Leone Xll fu fatto
1827
vaste capanne rurali si contengono vescovo Marc' Antonio de Souza
sino a trecento individui per ciascu- di Bachia. Per sua morte Gregorio
na , armali tutti di freccia ed ar- XVI, nel concistoro de' 22 gennaio
co, che maneggiano destramente. j 844> dichiarò vescovo monsignor
JXel 1592 li re di Portogallo, Carlo da s. Giuseppe de' carmcli-
LOD LOD 119
tani calzati, della diocesi di Fer- avea ancora compili i diciannove
nambuco, nato in Recite. anni, che vestì l'abito dell'ordine
La cattedrale, edifiiio di magni- di quel santo nel convento di \ a-
fica struttura, è dedicata a s. Àia- lenza. Dappoiché fu ordinato sa-
con fonte batte-
ria della Vittoria, cerdote, giornalmente i
celebrò
simale e cura d'anime, che sono santi misteri con un fervore e con
amministrate da un parroco vica- lagrime che inspiravano agli astan-
rio avente contigua l'ubilazione del ti la ma£;"ior divozione. JN'el i55i
vescovo. Il capitolo si compone di fu eletto maestro de' novizi, cui in-
quatti'o dignità, essendo la prima segnò co' suoi discorsi e coli' esem-
l'arciprete cantore; di quattordici pio in qual modo doveano rinun-
canonici, otto beneficiati, oltre i ziare al mondo ed alla propria vo-
quali vi sono i cappellani, i maestri lontà, e unirsi a Dio coll'esercizio
del coro, i sotto-cantori, sei provin- dell'orazione. Pareva che dapprin-
ciali, ed altri preti e chierici addetti cipio non avesse altitudine alla pre-
al servigio divino. Oltre la catte- dicazione; ma vinse tutte le diffi-
drale nella città vi è un'altra par- coltà, ed esercitò con felice succes-
locchia, munita del battisterio. Ire so l'apostolico ministero. Essendo
conventi di religiosi , orfanotrofio slato afflitto dalla pestilenza il re-
ve delle sue fatiche. Si può dire altre disposizioni tutte interne, cioè
ch'egli non discese dal pulpito che aventi per iscopo le attribuzioni
per essere portato sul letto di mor- ed ingerenze del cancelliere e del
ie. Mentre predicava nella catte- segretario. L'articolo IV ecco quan-
drale di quaresima
Valenza, nella to contiene. « Le sentinelle ren-
dell'anno i58i, cadde in deliquio, deranno gli onori alla decorazione
e fu d' uopo portarlo a casa. Di- di s. Lodovico, col presentare le
venuta pericolosa la sua malattia, armi agl'individui appartenenti al-
egli vide giungere tranquillamente la prima classe, e col portarle a
il giorno della sua morte, che av- quelli della seconda e terza classe".
venne ai 9 ottobre dell'anno stes- Volendo poi l'illustre sovrano man-
so, come aveva predetto. Molle dare ad effetto questa istituzione, e
guarigioni miracolose attestaiono stabilire il regolamento che dee esser-
la Paolo V lo beati-
sua santità. ne la base, questo pubblicò in Lucca,
ficò nel 1608, e Clemente X ca- sottoscritto
(\(y lui, il di 3 dicembre
Honizzollo nel 167 1. Alessandro 1837, ed è del seguente tenore.
Vili, con suo decreto del 4 settem- « Articolo 1. La decoi'azione sot-
bre 1 690, lo dichiarò patrono e prin- to il titolo di s. Lodovico, ha il
Lodovico pel merito civile consi- corali di terza classe. Fra gì' insi-
ste in una croce di fot tua greca, gniti della classe medesima la pre-
composta da quattro gigli, che me- cedenza è fissata dall'anzianità di
diante le loro foglie si legano fra nomina. Art. XIV. I nostri molu-
un braccio e l'altro della stessa propri del 11 dicembre i836, e
croce, e colla loro parte inferiore si del 18 aprile iSSy sono confer-
uniscono ad uno scudo che sta nel mali in tutte le parti non contra-
centro, avente da un lato l'effigie rie alla presente ordinanza, la qua-
di s. Lodovico IX re di Francia le dal direttore della reule intima
ni campo azzurro, e dall'altio lato segreteria di gabinetto sarà tàlta
tre gigli d'oro in campo parimenti conoscere al nostro ministro segre-
azzuiro. Ari. Vili. U nastro cui tarlo di stato per gli affari esteri ed
122 LOD LOD
iiilerni ; ai nostii consiglieri di sia- creò cardinale, ed ebbe in titolo
che al gran maresciallo della no- gna , non che commissario apo-
stra reale corte, ed inserita nel stolico per la Piomagna , ove ri-
per cui il Cardella chiama Lodo- trove, dappoiché oltre l'esservi inter-
\ico vice-camerlengo. Di ciò con venuti pochissimi vescovi, Basilea era
qualche ditìusione ne parlammo ai poco sicura per la insorta guerra
\'ol. VII, p. 77, e XXXII, p. 7 fra duchi d'Austria e di Borgo-
i
te di Lodovico, che ancor lui con bre, o a' 6 ottobre (la sua festa
1
incule VII con breve del i^i'j nevano le loro assemblee in luoghi
diretto al capitolo d'Arles, rico- sotterranei, dove commettevano spa-
nobbe nel cardinal Lodovico, non ventevoli abbominazioiii , i padri
solenncnaenle, il titolo di beato che ed
colle loro figlie, figli colle lo- i
con titolo di conte del palazzo, in- non era delitto, siccome non era
caricato di distribuire le beneficen- peccalo la furnicaziont; e la resi-
parte di sua sovranità. Pipino mo- Enrico IV. L' Italia formava già
rì in Italia nell' 8 o,1 e suo fìllio parecchi stati sovrani: la Lombar-
Bernardo, oh' era nato in Italia, dia però, e soprattutto quella par-
venne da Carlo proclamato re iitl- te che Gallia Cisalpina chiamavasi
l'anno 8i3. Lodovico I il Pio, anticamente, obbediva ad Enrico IV,
suo zio, come reo di fellonia gli benché alcune città si considerasse-
fece cavar gli occhi, e mori nel- ro già indipendenti, e facessero le-
rSiS. A quest'epoca la sovranità ghe e guerre tra loro, cosa che
d' Italia, cioè tuttociò che altre rovinò del tutto coli' andar del
volte faceva parte del regno lon- tempo povera Italia. Corrado
la
gobardico e anche dell'impero gre- figlio di Enrico IV si ribellò a lui,
co, meno gli stati del Papa, venne e venne coronato a Milano re d'I-
in mano di Lodovico I. Egli quin- talia, ed in Monza dall'arcivescovo
di nell'HDD ne investi il figlio suo e Anselmo, e morì nel iroi: parte
collega Lotario \. A questi succes- della Lombardia allora era sogget-
se neirS44 il figlio Lodovico il, che ta alla contessa Matilde, cui tanta
fu da Sergio II coronato in Roma parte d'Italia obbediva. Enrico V
re de' longobardi, ossia re d' Italia; non fu riconosciuto da Milano e
dal che pare che la Corona Ferrea Cremona, che si misero in libertà:
(fedi) di xMonza fosse allora dimenti- egli dichiarò vice- gerente o sia
cata. Morto Lodovico 11 neir875, vice regina in Lombardia la contes-
Carlo detto il Cah'o suo fratello gli sa Matilde. Lotario II e Corrado III
i^hi delle provincia, e così pure tri- scuole necessarie alla istruzione de-
bunali criminali, e giustizie di pace gli artisti, e con gallerie co[)iose di
o preture in quasi tutti i capoluo- quadri insigni, disegni, ec. Questo
ghi distrettuali. La lingua è la vol- regno ha piwe delle scuole chi-
gare italiana, i cui dialetti però rurgicoinedicinali, di chimica, ve-
variano d'assai in tanti luogi ; quel- terinaria e letteraltu'a, diversi col-
lo del Bergamasco sembra il più legi, scuole elementari, conservato-
crudo. La religione dello stato è la rii di musica, scuole di disegno,
cattolica, e la giurisdizione eccle- accademie di agricoltiu'a, ec. Nelle
siastica viene esercitala, nella parte capitali di quasi tutte le provincia
veneta, dal patriarca di Venezia ,
esistono licei bene ordinali, desti-
che ha per suffraganee le sedi ve- nati allo studio (ìlosolico, con ga-
scovili di Adria, Belluno e Feltre, binetti di macchine, orti botanici,
Ceneda, Chioggia, Concordia, Pa- laboratori chimici, ec. Sonovi pura
dova, Treviso, Udine, Vicenza, ol- numerosi ginnasi di prima e secon-
tre Parenzo e Pola nel regno illi- da classe, vari atenei, ed un gran
rico ; e nella parte lombarda, dal- numero di società letterarie e di
l'arcivescovo di ]Milano, da cui di- arti. I principali stabilimenti scien-
pendono i vescovati di Brescia, Ber- tifici sono i due imperiali e reali i-
gamo, Como, Pavia, Lodi, Cremo- stituti di scienze, lettere ed arti re-
na, Ventimiglia e Mantova. Inoltre sidenti in Milano e Venezia. I mem-
in Venezia vi è il gran priorato bri di questi istituti si dividono iu
dell'ordine Gerosolimitano (Fedi), tre classi, cioè membri onorari ,
godono del pubblico esercizio dei delle pensioni sono riservati all'im-
loro culti. Si coltivano in partico- peratore: il numero de' socii corri-
lar modo nel regno le scienze e le spondenti è indeterminato; tanto
arti. Esistono due floridissime imi- questi quanto i socii onorari sono
versità, r una a Pavia, pel gover- nominati dagl' istituti. Ciascun isti-
la Chiesa, i cenomani venuti dalla già repubblica sino dal VII secolo,
Celtica occidentale, i veneti che re- prese un accrescimento considera-
spinsero verso l'Adige gli euganei. bile. Il primo di questi stali, dopo
1 medoaci si trovavano verso le essere slato signoreggiato da alcu-
scirgenli del Brenta ; e al nord est, ni [)otenti, divenne un ducato nel
ila la Livenza e l'Isonzo, stavano I 3()5, posseduto prima dai Viscon-
I cainij a' piedi delle montagne ti, poi dagli Sioiza; ai quali Luigi
i34 LOM LOM
\n Francesco I re di Francia
e luili due al duca di Modena, cioè
lenlarono di toglierlo in vano; pas- il suo ducato primitivo uno al re
;
si, ed a Lavignac apri un educan- applicò e prese mollo ir, lei esse
dato per le donzelle nubili. A lui agli affari della provincia di Lin-
Tolosa va debitrice della comodità guadoca guadagnò la benevo-
; si
del canale di Caraman, col quale lenza della corte, onde non tardò
egli congiunse la Garonna prima ad essere promosso alla sede arci-
clie uscisse dalla città, mediante un vescovile di Sens, a cui lo nominò
canale cbe conserva ancora il no- Pio \I a^io marzo 1788, siccome
me di lìiienne. Per lui i poveri diremo. Abile a maneggiarsi in
trovarono mezzo di sussistenza, sot- tutti gli avvenimenti, divenne 1' i-
ed annunziò di bel nuovo gli sta- sacrificò una parte della Isella bi-
li generali. Il giorno 16 lo slato blioteca, ch'erasi formata con gran-
del tesoro obbligò a sospendere i de spesa, della quale biblioteca abbia-
pagamenti. Il primo ministro ar- mo Index libiorwn card, de Lo'
:
Roma. Contro costoro adunque, ed dine nord, e 2" 25' 4^ ^' 'f^"S'-
tropoli del regno unito della Gran volta soltanto il Borgo, BoroiigJi,
Bretagna e della Irlanda, e di tut- ove fiorisce 1' industria manifattu-
to r impero Britannico. Secondo al- riera. Questa ultima parte è sopra
cuni è la città la più grande, la un terreno basso ed unito, che
più commerciante, la più ricca e sembra essere slato, ad un' epoca
popolata dell'Europa, ed una del- remola, o una palude o il letto
le più opulenti di tutto il mon- slesso del Tamigi; ma ciò che tro-
do. Sta sul tortuoso Tamigi che vasi sulla sinistra riva, s' innalza
la divide in due diseguali parli : progressivaineute verso il nord; il
ì.\'i LON LOX
suolo vi si compone di una sabbia la sua Ii'pjgeiczza ed «^loganza. II
ciilcnte venne ail intcrionipt re iil- pel ponte sotterraneo sotto il Ta-
terioiniente i lavori, i ([nali pio- migi , e principalmente del piano
segtiiiono fino al suo perfeziona- adottato dal celebre Brunel, e dei
mento. Finalmente il giorno 2" mezzi co' quali egli lo pose in ese-
marzo i843 fu quello in cui l'o- cuzione, si legge neir Albuiìi, gior-
pera più grandiosa de' tempi no- nale letterario di Roma, cioè nelle
stri ammirabile e gigantesca, il
,
distribuzioni ile 18 del i83j, e
Tunnel del Tainigij venne solenne- nella distribuzione 29 del iH43,
mente aperto al pubblico, tra gli ove si riportano eziandio le inci-
applausi giustamente fatti al bene- sioni rappresentanti l' ingresso del
merito Briinel, che con tanto in- Tunnel da Rotherbithe, colle scale
gegno e felice riuscita ebbe la glo- del medesimo, e l'incisione del pon-
ria di conce[)irej far eseguire e con- te istesso colle sue arcate interme-
durre a termine quest'opera utilis- die di comunicazione. Ivi pure eru-
sima e meravigliosa grandeniente ,
ditamente si palla delle strade sot-
non solo vantaggiosa ai dintorni ,
terranee degli antichi, onde ne da-
ma ancora alle adiacenti contee. remo un cenno.
All' ingresso verticale pei pedoni di Antica più assai di quel che non
Rotherbithe, si discende prima [)er si crede è la escavazione delle stra-
un vasto pozzo di venti metri pro- de sotterranee attraverso grandi i
pondente quasi sino alla linea cen- navigli sono disposti ordinariamen-
trale della piramide stessa. E già te da ciascun lato del Tamigi, per
prima aveano medi ese-
degli egizi i linee trasversali di cinque o sette;
guito lavori forse più prodigiosi in molti luoghi vedonsi a secco, a
opere più assai stupende. Basti il marea bassa; in mezzo del fiume
rammentare Semiramide, che fece un grande spazio resta libero per
scavare una sotterranea strada per la facilità degli arrivi e delle par-
congiungere attraverso l'Eufrate i tenze. Dei gran bacini, dock'!, sta-
due suoi palazzi, che sulle opposte biliti a qualche disianza dal Ta-
sponde di quell'enorme fiume gia- migi, olirono un asilo perfettamen-
cevano. Inoltre tal regina aprì una te sicuro ai numerosi navigli; sono
stiada attraverso il monte Zareco, essi sulla riva sinistra ,
il London-
per evitare penoso e lungo viaggio. dock cinto di superbi magazzini ,
cale d'una chiesa dello stesso no- evvi un'altra galleria; dal mezzo
me, distrutta dall'incendio del 1666, di quest'ultima s' innalza una lan-
e molto più vasta ancora di quella terna, cinta da colonnate corintie
che si ammira al presente. Questo e sormontata da un grosso glo-
immenso edifizio fu fabbricato in bo vuoto, e da una croce di rame
pietra di Poillnnd, sul
modello di dorato. Questa galleria ricevette il
s. Pietro di Roma. Un doppio por- nome di galleria sonora, per la
pili abbasso sono di ordine corin- tre quella dell'architetto Wren, es-
tio, e quelli al disopra d' ordine sendo riconosciuto questo tempio
composito. Quella parte della chie- pel suo capo d'opera. Si rimarca
sa rivolta verso l'est, differisce dai però, che la mancanza di decora-
lati per la sua forma semi-circola- zione toglie alla parte interna di
le e le sue ricche scolture. L'in- sì maestosa mole ogni pregio, ed i
della parte trasversale evvi un in- tempio il più sontuoso e più vasto,
gresso formato da un portico se- che la Chiesa protestante abbia fi-
micircolare, illuminato da una volta nora innalzato. La chiesa di s. Ste-
sostenuta da sei colonne corintie ^
fano di Walbrook, altro capo d'o-
e sormontata da statue rappresen- pera di AVren, è un monumento
tanti gli apostoli. La cupola che pieno di grazia, di eleganza e di
s'innalza maestosamente ed ardita leggerezza. Si osservano i campa-
con belle proporzioni al disopra nili delle chiese di s. Michael-Corn-
coaiunale, Gtiildliall, ove le cor- sile, sono pure tanti ornamenti per
j>orazioni di Londra si riuniscono la città.
pegli alRn'i generali della città, è L'ospedale di s. Luca, pei paz-
un edilìzio gotico, adorno di mo- zarelli, si distingue per la sua esten-
numenti in onore dei guerrieri e sione e la sua buona distribuzione;
dei celebri magistrati. Una bella quello del Cristo, destinato alla e-
colonna dorica, chiamata monumen- duoazione e al mautenimenlo degli
to di Londra, e situata sulla parte orfani e dei poveri fanciulli, è va-
orienlale di Fish street-hiil, richia- sto, ma non ha un esterno nota-
ma alia memoria l' incendio del bile.Charter-house è un altro ospe-
1666, che incominciò da questo dale per ottanta poveri scolari, che
punto; essa ha 200 piedi di al- sono istruiti in diversi rami di slu-
le fondata sotto Giorgio III nel na, il cui interno è vasto e ma-
1765, e quella degli antiquari la gnifico; quelli di Coventgarden, di
cui origine risale al 1572, vi ten- Drury-lane e di Hay-market, per
gouo le loro sedute, e gli uffizi le tragedie, commedie, opere, dram-
delia esazione generale del bollo, mi e balli; il Lyceum o l'opera
delle tasse del commercio raarilti- inglese, che serve nello slesso tem-
mo, dei demani della corona, del pò di teatro francese; il padiglio-
sigillo qualche altro, sono
reale, e ne Olimpico, ed il teatro Adelphi
quivi stabiliti, Nt-l 1829 ne fu as- o Sans Pareil, senza eguale, per
segnata una parte per fondarvi il le pantomime, melodrammi, ec. ;
i
collegio del re. Desso è uno de'più il teatro dell'Ovest, nel Totlenham
grandiosi palazzi non solo di Lon- courlvoad, ove gli attoii francesi
dra, ma di tutta l'Inghilterra. L'an- danno delle lappresentazioni nel-
tico venne edificato dal
palazzo l'inverno. La casa penitenziaria a Mill-
duca di Somerset, protettore del bank, è un vasto ottagono che si
re e del regno nella minore età di innalza presso al Tamigi, e dove
marle alla vita; la società nazio- sità aperta nel 1828, 1 cui corsi
nale della vaccinazione, che man- abbracciano le lingue, la letteratu-
tiene nove stabilimenti in cui i ra, e le scienze fisiche e morali ;
i più lodevoli sforzi pel progresso più grande dei passeggi di Londra,
della pittura, scoltura , arcliiteltu- che si vede bellamente disegnato, e do-
ra ed incisione. JNel i844 '^ s'^' ve seipeggia una riviera che forma
tua colossale rappresentante la re- molte piccole isole deliziose. Vi si
gnante regina Vittoria, del celebre osserva lo stabilimento Coloiseum^
scultore Hecle, fu posta sulla som- ove ammirasi ril gigantesco pano-
mità del portico dell' istituto delle rama di Londra, l giardini di
cipale delie quali, quella del mu- mento assai frequentato, pagandosi
seo britannico, ha 700, 000 volu- un tenue prezzo. \i sono moltis-
mi. I giornali in numero di cin- simi altri giardini chiamati lea-
quantacinque, de quali tredici sono gardcns, ove la media classe della
quotidiani, mettono in circolazione società va a prendere il the e di-
i3o, 000 esemplari; le riviste, versi rinfreschi. Tulle le parroc-
magazzini, ec. consecrati alle novi- chie possiedono in vicinanza il ci-
numero de' suoi abit:in(i e dei fo- siglio municipale degli scabini ed
restieri che da ogni parie vi ac- il maiie, rappresent.inli del re nel-
corrono. Ma r oggetto di consumo la città di Londra, formano la cor-
lord maire, lord major, due dei si osservano quelle dei mercanti di
venticinque scabini o aldermani ,
panni, di pesce e di ferro. Le com-
alder/nen, che presiedono ai wards, mon halls .sono la riunione delle
e che sono nominali a vita da que- diverse corporazioni ; il lord maire
sti stessi elettori ; la coite degli n' è il presidente : sulla domanda
srabini sceglie quello dei due can- fatta da diversi membri, egli accor-
didali che crede il più convenien- da r autorizzazioneper necess.u'ia
no, come gli altri wards, e da un zi, dei quali quello di Bow-streel
intendente e da un bah eh' è no- è il principale. Tutti gli spettacoli
minato dal maire ; conviene però e le botteghe sono chiusi la dome-
eccettuare la parte chiamata Clink- nica, e la polizia veglia severamen-
Itheity, che appai tiene alla giuris- te all'osservanza di quest' uso. La
dizione del vescovo di Winchester. mendicità vi è proibita, ma si a-
Southwark manda due deputati al sconde sotto l'apparenza di mille
parlamento. piccoli traffichi, mille miserabili me-
La polizia, tanto per la notte che stieri, ed in nessun luogo foise co-
i6o LON LON
ine qui ha dessa piantate piìi pro- le vetture, per cui rimangono mril-
tanti: cosicché in 120 anni è sta- villaggi ameni, politi e ben fabbri-
ta laddoppiata, e l'aumento di cali, verdeggianti colline dalla cui
374,800 persone ha avuto luogo sommità scopresi lo insieme di que-
nel breve giro di venti anni. Al pre- sta città immensa, colpiscono da
sente dicesi che Londra conti più ogni lato gli sguardi. Una ventina
di 1,800,000 abitanti, i63,ooodei di strade superbe, ornate di belle
quali tutti cattolici. Questo van- piantagioni, si dirigono da questo
taggio si attribuisce in ispecial mo- punto centrale del commercio in-
do alla dotta e benemerita propa- glese, verso tulle le parti del re-
j^azione dell' innesto vaccino, e ren- gno. Numerose diligenze e strade
de sempre più cara la memoria ferrale conducono con estrema ra-
dell' immortale Jenner, benemerito pidità nelle diverse contee; vi sono
di tutto il genere umano. Quan- moltissime vetture, le quali non
tunque posta in un'atmosfera ge- servono che pei dintorni di Lon-
neralmente umida e soggetta a , dra. 11 New-river, riviera artificiale
grandi variazioni di calore e di che fu formala da un gran nume-
iVeddo, Londra non è un soggior- ro di sorgenti e da una parie della
no malsano. La felice posizione del- Lea, e che termina col bacino cir-
la maggior parte della città sopra colare chiamalo JNew-ri ver head, al
un terreno che sensibilmente s' in- nord della città, a cui somministra
nalza, il fondo sabbioso su cui è delleacque ; il canal navigabile del
iabbricata, le sue ammiiabili gron- Reggente, che cinge Londra al nord
larmente neir inverno. E dessa così Non vanno gli autori d'accordo sul-
lilla talvolta da cangiare il giorno l'etimologia del Londra gli
nome di :
dono che derivi da due parole bre- colo IX. Poco dopo Alfredo la fe-
tone, uyriy Iago, e diii^ città, allu- ce capitale dell' Inghilterra. Londra
dendo ad una espansione dei Ta- fu inoltre in gran parte distrutta
migi su questo punto. Checché ne da un incendio anche nel 1077,
sia, questa città esisteva al tempo sotto Guglielmo I il Conquistatore.
dei romani, e trova vasi nel paese Ai tempi degl' immediati successori
de' trinobanti. Tacito la chiama di questo principe, il governo di
Londinium e Colonia Augusta, e Londra prese una forma poco dif-
parla del suo commercio in una ferente da quella d'oggidì; il tito-
vantaggiosa maniera. Nel suo stato lo di porlrcve, dato in principio al
primitivo sembra essere stata difé- suo primo magistrato, fu cangiato
sa al nord da una palude e da in quello di bailijf, che diede luogo
un'immensa foresta, che sino al re- in fine al nome di lord-maggiore,
gno di Enrico II fu celebre per la derivato dalla lingua romana. Nel
quantità di bestie selvaggie e del 1090 un terribile uragano rovesciò
selvaggiume che conteneva ; dalla più di 600 case e molte chiese.
parte dell'est era limitata da allu- Nel secolo XII un nuovo incendio
re, ove si trova oggi la torre , e portò la desolazione in questa cit-
da maremme; sud non vi si
al tà, e nel 12 12 tremila persone pe-
poteva giungere che pel Tamigi e rirono nelle fiamme. Alla incoro-
le paludi della contea di Surrey ; nazione di Riccardo I, il popolaccio
in fine all'ovest era cinta da stagni fece un orribile massacro degli e-
formanti il ruscello chiamato pre- brei, e sotto lo stesso re, Gugliel-
sentemente Fleet-river. Si trovaro- mo Fitz-Osbert eccitò nella città
no nella città molte antichità ro- una sedizione, che però non ebbe
mane, come medaglie, urne, mo- gravi conseguenze. La fame , che
saici, avanzi di fortificazioni ec. ; nel 12 58 fece perire, dicesi, venti-
si riguarda generalmente come una mila persone, una nuova strage de-
colonna miliaria la Pietra di Lon- gli ebrei nel 1264, la carestia che
dra, Londonstone, in Cannon-street; regnò dal i3i4 al i3i7, la grau
molte strade militari partivano da peste del i348, desolarono succes-
questo importante punto della Bre- sivamente questa sgraziata città. Nel
tagna. Appena i romani ritirate eb- i36i il medesimo flagello ricom-
bero dall'isola le loro truppe nel parve di nuovo, e con tanto furo-
V secolo, Londra ritornò ad esse- re che più di duemila persone ne
re una città dei bretoni ; fu tolta furono le vittime nello spazio di
a questi verso l'anno 4^7 dai sas- due giorni. La ribellione di Watt
soni, che la chiamavano Lunden- Tyler, nel i38i, sotto Riccardo II,
vuto nel!' ordine della Giarrettiera. distribuzione de' posti nelle carroz-
Se al presente si getta un colpo ze da In quegli ultimi tempi
nolo.
d'occhio sugli immensi accrescimen- si pure un altro considerabile
fece
ti che a poco a poco raddoppiaro- accrescimento; si formarono le piaz-
no la estensione di Londra da un ze di INIontague, di Bryanstone, di
secolo e mezzo, si vede subito che Euston, di Meckleuburghj ed il Bur-
il quartiere di Sevendiais fu eretto ton-Crescent.
nel 1 689, mentre nei quartieri di La religione dominante in Lon-
Spital-fìeids 6 di s. Giies vede- dra, come meglio notammo all'arti-
vansi innalzare moltissime mani- colo Inghilterra, è la calvinista an-
fatture. Sohosquare fu formato al- glicana ; vi sono moltissimi cattoli-
la fine del XVII secolo; nella pri- ci, alcune migliaia di ebrei, e molti
ma metà del secolo XVllI si co- religionari, come metodisti, quaque-
struirono Hanover-square, e diverse ri, ec. 11 vescovato di Londra è as-
strade che da Leicester-square si sai antico; alcuni autori fanno ri-
cendio del 1666, e del monastero do nella lettela che scrisse al Pon-
di s. Pietro a Thorney, il quale è tefice Innocenzo II in di lui favore,
p. Labbé
t. I, col. 4^2. sta concessione fu sottoscritta dal
secondo concilio nel 712 o
Il re, dalla regina, da due arcive-
7i3j il re Ina vi fece pubblicare scovi, da dieci vescovi, e da cinque
delle ordinazioni per la pace, e abbati li 28 dicembre 1066, co-
pei matrimoni fra i bretoni, gli minciando l'anno a Natale. Pagi,
scozzesied i sassoni. Alcuni auto- Diz. de concilii.
ri parlano di un altro concilio te- L'ottavo nel 1070 per ristabilire
nuto nel medesimo tempo a Lon- nelle città le sedi vescovili, Labbé
dra, nel quale fu approvato l'uso IX ; Arduino VI.
ed il cul'to delle sacre immagini; Il nono nel 1075, o concilio
ma quest'uso era stato già ricevu- nazionale di tutta l' Inghilterra,
to colla fede fino dal tempo del- nella chiesa di s. Paolo, per cura
l'apostolo s. Agostino: di più Beda di Lanfranco arcivescovo di Can-
e tutti gli altri scrittori antichi non torbery. Tommaso arcivescovo di
fanno menzione alcuna di questo York vi assistette con undici ve-
concilio; quindi avvi tutta l'appa- scovi d'Inghilterra e con quello di
renza che sia esso supposto. Reg. Coutances, oltre quattro abbati. Fu-
XVII; Labbé VII; Arduino IV; rono fatti in questo concilio alcu-
Angl. L ni canoni sulla disciplina, e l' arci-
11 terzo fu neir833 in presenza vescovo di Cantorbery venne di-
di Egberlo re de' sassoni occiden- chiarato primate di quello di York.
tali, e di Utiaco re di Mercia, re- Rinnovati gli antichi canoni in-
lativamente alle depredazioni dei torno al rango dei vescovi , vi si
decreto della continenza agli eccle- trattossi della riforma de' costumi,
siastici ; si dichiararono nulle le e vi fu letta una bolla del Ponte-
promesse di mntrimonio fatte sen- fice Onorio II, che accordava molti
za testimoni ; e si fecero diversi privilegi all'arcivescovo di York. Ivi.
zioni che dovevano rendere auten- nel 1238: il legato apostolico car-
tici gli alti giudiziari, in nome del dinal Ottone, avendo interdetto la
solo legato che vi parlò con gran- città di Oxford, e chiusa 1' uni-
de autorità : ecco i pivi rimarche- versità per esservi stato insultato,
voli. Proibizione di dare in affitto domandò soddisfazione al concilio
i decanati, gli arcidiaconati e si- di Londra, e gli venne accordata
mili dignità ovvero la rendita del- dall'arcivescovo di York e dai ve-
la giurisdizione spirituale e del- scovi ;
quindi levò l'interdetto alla
dell'amminislraziope de' sacramenti. città d'Oxford, e fece riaprire l'u-
Proibizione di non ammettere nes- niversità. Angl. I.
cati i nemici del re. Labbé XI. dottori, condannò alcune pioposi-
Il cinquantesimoprimo nel 1268, zioni erronee sul corpo di Gesù
venne presieduto dal cardinal Ot- Cristo dopo la sua morte. Diz. dei
tobono Fieschi, legato della santa concila.
Sede, alia presenza di tutti i pre- Il cinquantesiraoquarto nel 1291,
lati d' Inghilterra e delle Gallie, in cui venne emanato un editto
di Scozia eincomin-
d' Irlanda, pubblico per scacciare dall'Inghil-
ciandosi a'23 aprile. Egli pubbli- terra tutti gii ebrei. Odoardo I
nal Ottone legato al concilio del gato Papa Nicolò IV, e Gio-
del
1237. Eccone alcuni de'più rimar- \anni Pechain arcivescovo di Can-
chevoli. »> Non si negherà a nes- torbery, trattarono Odoardo I d'i-
suno la libertà di confessarsi, come niquo e di empio, per avere proi-
noi rileviamo farsi talora dai geo- bito a* suoi sudditi di donare, an-
iieri coi prigionieri ; quegli che la che per testamento, degli stabili o
lyO LON LON
de'capitali in denaro ai monasteri, nel i3ii, e furono in esso inter-
ed avere altresì proibito ai monaci rogati giuridicamente i templari, i
suoi beni in tempo di guerra, non sazioni degli arcidiaconi e dei loro
ostante la pi'oibizione del Papa. idllziali, pei certificali , spedizioni
Il cinquantesimoseltimo nel i 3o5. di lettere, insinuazione de'leslamenli
Angl. 1. e loro esecuzione, ec. Ivi.
narca, venuti a giorno delle im- seliere una cella ed una cappella che
posture e calunnie, onde si deni- dedicò a s. Pietro. Converti molti
grava la riputazione di J^onifa- pagani del vicinato, e fu persegui-
cio non ebbero difficoltà di
Vili, tato a cagione d'una vergine chia-
dichiararlo pubblicamente innocen- mala Agneflela, cui avea dato il
te. Dopo aver fondato nella sua velo di religiosa. Fu pure costretto
patria Bergamo, il monastero e la di andare alla corte di Clotario H
chiesa di s. JNicolò di Renzano, a fine di giuslillcarsi ; ma avendo
r ospedale, la chiesa e il monastero il re conosciuto la falsità delle ac-
di s. Spirilo, che assegnò ai mo- cuse fatte contro di lui, gli diede
naci celestini e arricchì d'ampie prove di stima, e gli promise il
rendite, un monastero in Flo-
e suo patrocinio. S. Longisilo edificò
riano presso Bergamo ed essere , poscia un monastero presso la sua
intervenuto in quattro conclavi per cappella, e mori verso l'anno 653,
le elezioni di Bonifacio Vili, Be- in età di seltantalre anni. La sua
nedetto XI, Clemente V, e Gio- festa è notata a' 2 d'aprile e a'i3
vanni XXII, chiaro per meriti e di gennaio.
virtù passò al Signore nel iSig, LONGOBARDI, o LANGOBAR-
in Avignone, ove era stata trasfe- DI, o LOMBARDI. Popoli della
rita la residenza pontificia, cioè Scizia, secondo alcuni d'origine tar-
dopo venticinque anni di glorioso tara, che dalle rive del Caspio e
cardinalato. Trasferito il suo ca- della Scandinavia passarono a sta-
davere a Beigamo, ebbe sepoltura bilirsi nella Pomerania ed in altre
impadronirsi del miglior paese del vittima delle loro spade. Allora fu
mondo. Costoro invogliatisi del fe- che r Italia mutò faccia : andarono
lice paese e del bel cielo d'Italia, a terra le arti belle ; le lettere piìi
«e secondarono il risenlimento, e non si coltivarono; 1' ignoranza ste-
lasciata la Pannonia agii unni, se le ali da per tutto. Il mestiere
pionìbarono siili' Italia, ad onta della guerra formava la sola com-
degli sforzi di Giustino li e di piacenza di questa nazione. La ra-
Longino eh' era succeduto al de- pacità e la crudeltà accompagna-
funto Narsele nell' islesso anno 568, rono questa gente nella loro ve-
ed avea fissata la sua sede in Ra- nuta, e ne' primi tempi del loro
venna capitale deir£'5rtfr<7/o [f'edi). governo. Col tratto del tempo s'in-
che dovea vinscire di tranquillità e capo di una colonia, che avea co-
vantaggio della Chiesa. In segno stumi e leggi sue proprie e che ,
gia regina Teodolinda suoi dialoghi i quali era più ospite che signore.
con altri presenti, che si deposita- Difalli quel corpo di leggi ch'esso
rono nel tesoro della basilica di fece pubblicare, non riguardava al-
Monza dedicata a s. Giovanni Bat- trimenti gì' italiani, benché gli fos-
tista patrono de'longobardi. Così s. sero sudditi in tante provincie, per-
Gregorio I ebbe la gloria di con- chè regolavansi questi con le loro
vertire la maggior parte de'longo- antiche consuetudini , o con leggi
bardi, ch'erano ariani o idolatri ,
statutarie, particolari a ciascun pae-
e di ottenere dal re Agilulfo una se, le quali ebbero vita e forza fino
solenne abiura dell' arianesimo. ai tempi nostri. Vedi leges loni-
gezza in un suo editto, in cui è da quale nel 678, previo l'assenso delia
notarsi ch'egli non si die il titolo dieta longobardica, associò a! Irono
VOL. XXXIX. 12
I7S LON LON
il suo figlio Cuniberto il Pio, cì»e dnno. Talvolta i longobardi difesero
divenne re assoluto nel GH8. Indi i Pontefici dai greci, tale altra si u-
furono re de' longobardi nel 700 , nirono co' romani come (iatelii, ma
Luitperlo figlio del precedente , nel depredarono poscia la chiesa di s.
744- Rachis duca del Friuli che del fratello voleva riprendere lo
deli ecclesiastici, perciò fatti acceca- Luilprando e nel 742 n' era duca
re da Desiderio, Fin;dmetile mi- , Agiprando, per essere stalo innal-
nacciando Desiderio la rovma di zato il predecessore suo e fratello
Roma, e tribolando il Papa Adria- Gregorio al ducato di Benevento.
no I, questi si rivolse a Carlo Ma- Continuava ad aver Chiusi il duca,
gno, che calato in Italia con formi- mentre in Lucca [Fedi) ed in
dabile esercito assediò nel 773 Desi- Pisa ( F'edi ), sotto gli ultimi due
derio in Pavia, e fattolo prigione, re longobardi Desiderio ed Adelchi^
lo rilegò in Francia e nel monastero e anco durante i primi anni di
di Corbio. In tal modo dopo 20G Carlo Magno, esercitava la stessa
anni terminò in Italia il regno dei magistratura il duca A Mone. L'ul-
longobardi, ed Adelchi o Adelgiso, timo duca di Chiusi comparisce quel
che Desiderio erasi associato nel Reginaldo o R-Cgimbaldo cui par- (.li
7 59, morì poi nel 788. Carlo Ma- lano poco bene tre epistole di Adriano
gno s' impadronì del regno , e lo I a Carlo Magno, per aver depreda-
Porto, dopo avere assistito nei pre- il cadavere fu tumulato nella cap-
cedente anno in Reims alla solen- pella de' ss. Processo e Martiniano
ne consecrazione di Luigi XI re di della basilica vaticana, in cui avea
Plancia, il quale per falsi rapporti fondalo due cappellanie coli* obbli-
perseguitando il cardinale, questi si go di cento messe annue; poi fu
rifugiò in Roma. Divenne legato trasportato nelle sacre grotte della
dell'Umbria e di Perugia, e Paolo medesima, con epitaffio ora logoro
II nel i465 lo nominò arciprete e mancante. Il cardinal Amman-
della basilica vaticana di cui fu nati detto Papiense lo celebrò sic-
benemerito. E infatti, restaurò dai come uomo dabbene, grave, man-
fondamenti l'abitazione degli arci- sueto, dotto, costantemente verace
preti, ch'era presso l' antichissimo ne' suoi sentimenti, e di gran van-
oratorio di s. Apollinare, posto dal- taggio della Chiesa.
la parte di mezzogiorno sul fine LONGUY Claudio, Cardinale.
del quadriportico della medesima Claudio de Longuy de' baroni di
basilica. Inoltre nell'oratorio de' ss. Giiiry nella Franca Contea, fornito
Processo e Marliniano fece collo- dalla natura di prestante ingegno,
care una statua di metallo rappre- e d'incredibile attività per condur-
sentante il principe degli apostoli re ad esito felice i più ardui ma-
s. Pietro, sedente sopra la catte- neggi, fu prima tesoriere di s. Mar-
dra in atto di benedire, sopra base tino di Tours e arcidiacono di Ma-
o piedistallo di marmo, in cui e- con, della ne ottenne
qual città
rano scolpite le di lui insegne car- nel i5i3 da Leone X, per rinun-
dinalizie, la qual base fu traspor- zia dello zio, il vescovato. Insigni-
tata nelle grotte vaticane, quando to di questo grado, presiedè in
ve ne fu sostituita altra più nobi- luogo di Francesco di Rohan ar-
le, e poscia la statua fu collocata civescovo di Lione, al concilio pro-
ni luogo ove ora il Papa ed i fe- vinciale celebrato in quella metro-
fleli con gran divozione gli bacia- politana i5i7. Nell'anno stes-
nel
no il piede ; essendosi parlato di so fu fatto abbate Pultaniense e ,
tunque per gravi motivi non volle s. Agnese nel circo Agonale. Pao-
accordaroli di ritenere in commen- lo III nel i54o lo fece ammini-
D
(la la chiesa di Tournay nelle Fian- stratore delle chiese di Périgueus
dre, alla quale era stato nominato e di Amiens, che rinunziò dopo
dal re Carlo VII, ad onta ch'era cinque anni, e nell'anno seguente
stato spogliato di varie prebende di Poitiers, che dopo averla lode-
da Luigi XI. Mori in Perugia nel- volmente governata rassegnò a ,
mando, col loro lord, che significa partimenti francesi della Mosella,
comandare, insegnare, esprimendo- della Meurthe, della Mosa e dei
si nelle bibbie anglicane il nome Vosgi, ed una parte della provincia
di Dio colla voce lord, che poi di Lussembuigo nei Paesi Bassi.
ù divenuto distintivo de' figli mag- Abitata nell'antichità dai Medioma-
giori e minori de' ducili, chiaman- trici , dai r^eroduneii'ii e dai Leiici,
grande provincia del nord-est del- fatta nel mese di marzo dell'anno
la Francia, confinante al nord con 843 fra tre fratelli Carlo, Lodo-
i
bassa Lorena. Il Voigt nella Sto- conte passò quel ducato a Bruno
ria di s. Gregorio VII, narrando arcivescovo di Colonia, fratello del-
la parte che prese s. Leone IX l'imperatore Corrado II. Sotto il
nella differenza insorta tra l'impe- regno di Ottone II venne il pos-
ratoie Enrico HI, e GoUiedo il sesso della Lorena consolidato nella
Barbino di Lorena, pel dominio guerra contro Lotario re di Fran-
della Loiena superiore, ecco come cia, il quale non volendo permet-
descrive la regione, ed motivi i tere che Ottone II investisse della
che diedero luogo alla differenza. bassa Lorena Carlo fratello di Lo-
Quella porzione della belgica Gal- tario, venne poscia (orzato a di-
lia, che appartenendo prima all'Au- chiararsi contento da Ottone II ac-
strasia, venne poscia chiamata Lo- campatosi sotto le porle di Parigi.
rena, era divisa in due parti che Carlo ebbe per successore il figlio
sotto quesl' unico nome venivano Ottone; e Teodorico figlio del con-
comprese; denominandosi però Bas- te Gofiredo di Verdun ottenne per
sa Lorena tutto il paese che sta diritti ereditari la Lorena superio-
lungo il mare, e Lorena superiore re sotto l'impero di Ottone III.
o Moselliana il restante che confi- L'anno ioo5 subentrò ne' possessi
na colla Borgogna poco lungi di di Ottone, Goffredo figlio di Gof-
Basilea ; tanto l'una quanto l'altra fredo conte delle Àrdenne, ed in
governata da due duchi paiticolari. quelli Teodorico il duca Fe-
di
Dopo litigi agitatisi fra Enrico I
i derico suo figlio. Alla morte di
e Carlo il Semplice per la signo- Goffredo, avvenuta l'anno io 19, gli
ria di questa contrada, che furono successe nel dominio della bassa
poscia accomodati col trattato di Lorena il fratello Gozzelo , che lo
Bonna l'anno 9^1, avevano gli a- tenne venticinque anni, e che l'an-
bitanti della Lorena di propria au- no io33, spentasi con Federico la
torità eletto a loro signore Gisel- famiglia di Borr, ebbe dall'impe-
berlo, il quale, attaccato per molti ratore Corrado II anche la Lore-
e dolci vincoli alla casa tedesca na superiore. Questa riunione del-
non poteva essere mai pro[)enso a le due Lorene dispiacque all'impe-
Lorena, dal dominio della quale glio del duca di Lorena, eletto nel
GolFi'edo qua! nemico dell'impero 1037: quanto ai cardinali della
dovea decadere, da Federico della nobilissima prosapia di Lorena, so-
casa di Lussembtn-go nel io48. no a vedersi gli articoli Lorena e
Seguendo il consiglio di saggi a- Guisa. La Lorena dopo molti smem-
mici, Godredo allorché seppe aver bramenti era slata divisa in due
1" imperatore espugnato il suo ca- grandi feudi, chiamati Lorena su-
stello di Beggelheim , cessò dalle periore e Lorena inferiore. Nel 1044
violenze e ricorse alla clemenza di separali per sempre, col nome di
Enrico HI, il quale atto non gli Lorena si designò la superiore, e
•valse però quella soddisfazione e costituita quindi in ducato dipt;n-
perdono che ne sperava. L' impe- dente dalla Gcrinauia [f^edl), dal-
ratole lo mandò prigioniero a Gì l' imperatore Enrico III fu deposto
bichenstein sotto severa custodia ,
il suLldetto duca Goffredo, e dato-
procurando in tal modo un po' di !ie il possesso al pur menzionato
LOR LOU 187
duca Alberto. Dal iluca All)ci(o la sesso della Lorena nel 1697. A-
Lorena passò a Gherardo o Gerar- vendo egli pubblicato alcune leggi
do di Alsazia conte di Castiniach, contrarie all'ecclesiastica immunità,
di una cospicua ed antica famiglia Clemente XI colla costituzione Ditm
del paese, zio dell' imperatore Cor- nos, degli 11 febbraio ijo^, Bull.
rado II stipite dell'attuale casa di Rom. tom. X, par. I, pag. 5cf, le
Lorena, la cui posterità ne godette condannò con pena di scomunica,
sino al i43o, tempo in cui Isa- giacché il duca avea proibito alle
bella, erede del ducato di Lorena, chiese de' suoi stati l' acquisto di
Io portò in dote a Renatod'An- I qualunque fondo. Quando poi nel
giò re di Napoli e di Sicilia, che 1710 il duca vinto dalle pressanti
la sposò nel i43i, e che riunì alla istanze del Papa rivocò il codice
Lorena il ducato di Bar che ave- di dette leggi, pubblicandone altre
va preventivamente acquistato. Re- conformi alle pontifìcie paterne am-
nato I designò per successore Re- monizioni. Clemente XI con sua let-
nato II figlio di sua figlia Jolan- tera lo colmò di distinti elogi. Fran-
da e di Ferry conte di Vaude- cesco Stefano, figlio del duca Leo-
niont. Egli trasmise i suoi stati nel poldo, gli successe nel 1729; ma
i5o8 duca Antonio suo figlio.
al nel 1733 i francesi essendosi im-
Nel 161/^ la sua posterità masco- padroniti della Lorena, fu stabilito
lina si estinse nella persona di En- preliminarmente nel i735, e defi-
rico il Buono che lasciò i suoi stali nitivamente pel trattato di Vienna
a sua figlia, e a Carlo III suo ni- nel 1736, che ducati di Lorena
i
(iersene piivi nelle loro diocesi, on- 1176 Simone IL 1207 Ferrigo.
<ie in quel regno erano piombate 12 13 Tibaldo L 1220 Matteo If.
Aomme calamità, come succedereb- 12^0 Ferrigo II. i3o3 Tibaldo II.
be alla Lorena, quando egli non i3i2 Ferrigo HI. i328 Ridolfo.
impedisse lo stesso infortunio della 1346 Giovanni I. iSgi Carlo I.
loro espulsione. Stimolò il duca ad i43o Renato I ed Isabella. 14^12
imitar Giosuè, il quale già decie- Giovanni II. i^'jo INicolò. i473
pilo diceva a' magistrati a sé chia- Renato II. 5o8 Antonio. i544
1
eriche. g58 Federico. 984 Teodo- colla quale dichiarò quali erano le
iico. io34 Goltelone io4'> Al- . chiese figliali della basilica di san
berto. Duchi ereditari: 1048 Ge- Lorenzo, e viene intitolata de Cry-
r.irdo di Alsazia progenitore della ptis Agonis, delle grotte Agonali,
iegnuiUe augusta casa Alsatico-Lu- da! vicino Circo Agonale di Ales'
LOR LOR x9.<^
rocchialCj come rilevasi d;illa lapi- Nicolò di Bari; indi dopo pochi
de esistente ancora in della chiesa anni, cioè nel 1 5o8, in occasione
di s. JNicolò dove restò sepolto. Fu che fu dislruUa la sua cappella in
esso uno de' fondatori de' luoghi s. Luigi per la ricostruzione della
pii del conservatorio Eufe- di s. nuova chiesa, la compagnia si tras-
mia, e del monastero delle cappuc- ferì nella basilica di s. Lorenzo in
cine di s. Uibano. Gregorio XV Damaso, ove dedicò al santo la
colla citata costituzione diede au- maestosa cappella, che il Bovio <le-
do e visitando gl'infermi. Non as- del suo aspetto la svelta e graziosa cu-
sunse sacchi, ma con gran solen- polella, che si eleva innanzi all'al-
nità celebrò le feste di s, Nicolò e iare maggiore. 11 quadro del primo
di s. Caterina antica titolare della altare a dritta, rappresentante il b.
stato intruso nella sede del legilli- 1 533 di Reims chiesa che ri- ,
VOi. XXXIX. i3
i9Ì LOR LOR
lamilà tli Roma, Carlo IV tìcili- salemozza rabico, che non potè ve-
uollo nel 1797 legato straordina- der coui|)uito se non il giorno
rio a Pio Vi; e divenne d'allora slesso (Iella sua morte. Ebbe occa-
in poi il compagno (edclc delle di sione di esercitare un'altra azione
lui sventure, e sempre di tulli be- d'animo grande ed eroicamente ca-
neficenlissimo soccorritore. 11 Papa ritatevole, dappoiché fallo erede
gli diede per titolo la chiesa dei da un nipote dell' intera sua ere-
ss. XII Apostoli. Impedito dai ri- dità, che montava a 2 5,ooo scudi,
voluzionari a Parma di accom- con un solo tratto di penna, sen-
pagnare il Pontefice nel 1799, ''^' za riserbare milla per sé, la sparfi
utilissimo in altro modo all'Italia, in altrettante doli per fanciulle nei
poiché ebbe egli gran parte nella paesi dov'erano que'fondi , ed as-
risoluzione di radunare in Venezia segnò il rimanente per l'ospedale
il sacro collegio per l'elezione del di Ciudad Rodiigo. Il genere della
«uovo Papa, ed insieme ai cardi- sua morte coronò una vita illu-
nali soccorse con generose sovven- strata da tante virtù; poiché giun-
zioni per le E-
spese del viaggio. to air età di oltre ottantadue anni,
letto Pio VII, fu ad esso non men senza aver mai solferlo malattia
caro di quello che stato fosse al veruna nei sett'anni che visse in
al di lui glorioso predecessore; ed Italia, neppure nel suo passaggio
in Roma potè adoperarsi meglio all' eternità fu colto da nessun
in vantaggio della santa Sede , dolore. E in fatti nel giorno ul-
giacché avea rinunziato al suo ar- timo di sua vita dedicossi pri- ,
1801, trovò in lui uno de' più sue facoltà, ed il prezzo di tutte
fervidi e de'piìi munifici promotori, le sue suppellettili. Sorpreso da
anzi ne divenne il protettore, come colpo apopletico, potè ricevere gli
decreta conimiinibus .sujfragiis aca- tesori della Chiesa di cui era depo-
demieorum religionis calhoUcae re- sitario. Lorenzo, consolato da que-
citata VII id. jul. an. i8o4 a ste parole, fece un'esatta ricerca
Faustino Arevalo cjusdem acad. delle vedove e degli orfani ch'era-
censore, Romae typis Academicis. no nella indigenza, e distribu"i loro
LORENZO (s.), martire. Gli an- tutto r argento che avea tra le ma-
tichi padri , che con
grandi elogi ni, ed anco il prezzo de' sacri vasi.
celebrarono questo invitto confesso- 11 prefetto di Roma, essendone sta-
re di Gesù non parlano né
Cristo, to avvertito, diede ordine di arre-
del luogo in cui nacque, né della starlo , e fattolo condurre al suo
sua educazione. Havvi tuttavia fon- tribunale, gli comandò di conse-
data opinione eh' ei fosse romano gnargli i tesori della Chiesa, dicen-
di nascita. La straordinaria virtù do che il principe ne aveva biso-
che mostrava da giovinetto gli pro- gno; ma era invece per rendersene
curò r affezione di s. Sisto II, allo- egli padrone. Lorenzo ottenne una
ra arcidiacono di Roma , il quale dilazione di tre giorni, e radunata
volle essergli guida nello studio dei una gran compagnia di poveri, com-
libri santi, e nelle vie della perfe- posta di vecchi decrepiti, di ciechi,
zione. Eletto Papa nell'anno 260, di storpi , di leprosi, di orfani, di
ordinollo diacono, e senza aver ri- vedove, di vergini, li fece schierare
guardo alla sua poco avanzata età, dinanzi la chiesa ;
quindi andò dal
lo creò capo dei sette diaconi che prefetto per invitarlo a venire a ve-
erano dedicati al servigio della dere i tesori di cui gli aveva parlato.
Chiesa romana ; ed è per questo Irritato costui a una tal vista, or-
die danno il titolo
molti padri gli dinò che il santo diacono fosse po-
di arcidiacono del Papa. Questo sto sopra una graticola di ferro
posto supponeva un merito singo- rovente ed arrostilo a fuoco leuto,
lare, giacché quegli che lo occupa- acciocché più durevole fosse e più
196 LOH LOR
doloroso suo martirio. S. Loren-
il ci compagni di s. Agostino, allor-
zo dopo aver sofferto lungo tempo ché questi si recò in Inghilterr?»,
l'orribile tortura, disse tranquilla- verso l'anno 597, per predicarvi il
mente al prefetto: " Sono giaciuto vangelo; e dopo la di lui morte gli
abbastanza su questo lato, fatemi successe nella sede episcopale di
voltare ora sull'altro ". Poscia sog- Cantorbery. Si adoperò con tutto
giunse " La mia carne è giù cotta
: lo zelo per illuminare lidebaldo
abbastanza ; mangiatene pure, se figliuolo e successore santo re
del
volete»». E fatta una fervente ora- Etelbcito, che avea seguito le su-
zione a Dio per la conservazione perstizioni dell' idolatria, ed avea
di Roma, alzò gli occhi al cielo, e anco sposato la vedova di suo pa-
riposò nel Signore. Ciò avvenne ai dre ; ma disperando di poter ri-
IO di agosto del 261, e in tal gior- durre un principe eh' era pagano
no celebrasi la festa del glorioso ed incestuoso , deliberò di passare
martire. Narra s. Prudenzio che in Francia. La vigilia di sua par-
molti senatori, testimoni della sua lenza apparve in sogno s. Pie-
gli
morte, furono sì tocchi dal suo co- tro, il quale ripresolo che per viltà
raggio e dalla pietà , che si sua abbandonasse il suo gregge. Io fla-
convertirono istantaneamente, e che gellò sì aspramente, che n'ebbe tutto
portarono il di lui corpo sopra le lacero il corpo. Il re che vide coi
loro spalle, dandogli sepoltura nel propri occhi le piaghe falle dai col-
Campo di Verano ,
presso la via pi che Lorenzo avea ricevuto, si
edificò sulla tomba del santo una conoscere Gesù Cristo a' propri sud-
chiesa, la quale esiste ancora oggi- diti. Il santo vescovo non soprav-
di col nome di s. Lorenzo fuori le visse di molto a questo portentoso
mura, ed è una delle cinque chiese mutamento; perciocché morì l'anno
patriarcali di Pioma. Yi sono nel- 619, do[)o aver governato la sua
la slessa città sette altre chiese che chiesa per undici anni. Egli è re-
portano pure il nome del santo gistrato nel martirologio romano
martire, per l'intercessione del qua- sotto il giorno 2 di febbraio.
le molti miracoli si operarono in LORENZO (s.) , arcivescovo di
Roma, come si legge in s. Agostino. Dublino. Nacque in Irlanda, nella
Il Papa Adriano I accordò a Car- provincia di Leinster di cui suo ,
lo Magno una parte delle reliquie padre Maurizio O'Tuathailo era si-
di s. Lorenzo, e questo principe ne gnore. In età di dieci anni fu dato
fecedono alla chiesa di Strasburgo: in ostaggio a Dermilh re di Meath,
da ciò ebbe origine la cappella di il quale lo trattò sì male che lo
s. Lorenzo, attinente alla cattedra- ridusse in pessimo stato di salute.
le, e che divenne la prima parroc- Maurizio avvertito di ciò forzò Der-
chia della Della testa che si
città. milh a rimettere suo figlio nelle
Tenera nel palazzo apostolico Qui- mani del vescovo di Glendenoch o
rinale, ne parlammo al voi. IX, Glendaloek (sede unita a Dubli-
p. i63 del Dizionario. no nel XII secolo), che pigliossi
LOliEjNZO (s.) , arcivescovo di cura di allevarlo nella pietà, indi
Cantorbery. Fu uno degli apostoli- lo rimandò a suo padre. Recatosi
LOR LOR 197
«juestì a ringraziare il vescovo minò le discordie insorte tra il re
,
dergli. Egli indusse, circa il i i63, ni, da una dama di casa Que-
e
i canonici della cattedrale a rice- rini. Fino dall' adolescenza dinio-
vere la regola dei canonici regolari, strossi d'animo grande e docile tem-
osservandola egli stesso, e portan- pra ; amava intertenersi con per-
done l'abito sotto quello proprio sone assennate, ed occuparsi in co-
tiella sua dignità. Ps'on mangiava se serie. In età di diciannov'anni
mai carni, digiunava tutti vener- i sentissi chiamato a consacrarsi a
dì in pane ed acqiUa, portava un Dio in modo particolare, e consul-
duro cilicio, e si dava spesso la tò intorno a ciò il saggio e dotto
disciplina. Senza contare gì' infelici suo KÌo materno Marino Querini
che assisteva colle sue limosine canonico regolare della congrega-
dava da mangiare a trenta poveri, zione di s. Giorgio in Alga, il qua-
ed anche più, nel suo palazzo. La le lo consigliò a far prova della sua
stessa premura avea egli pei biso- vocazione avvezzandosi alla pratica
gni spirituali del suo gregge ; so- delle austerità. D'allora in poi egli
prattutto non mancava mai di pre- si pose a macerare la sua carne
dicargli la paiola di Dio. Assistette con rigorose penitenze , e a darsi
al terzo concilio generale di Late- con instancabile ardore a tutti gli
rano del 1179: in questa occasio- esercizi della religione. Sua madre
ne fu mollo onorato dal Pontefice e i suoi amici, temendo che noa
Alessandro III, che lo nominò le- ne avesse a riportare grave scapito
gato della santa Sede nel regno la sua salute, cercarono distorlo dal
d'Irlanda. Fu s. Lorenzo che ter- disegno ch'egli si era proposto, e
198 LOR LOR
gli offtriianoun onorevole partito potè per esentarsi da tal dignità ;
digiuno; era sempre il pruno agli chiusa la porta della sua casa , e
esercizi pubblici, e rultimu a par- chi provvedeva di pane, e chi di
tirne. Nessuna cosa eragli piìi gra- vestito, chi soccorreva nelle loro mi-
dita che aver occasione di pialicar serie, e chi confoiiava nelle loro
l'umiltà, e quindi si assumeva i pene. Egli faceva giungere per mez-
più dimessi servigi ; pollava sem- zo d'allri le sue limosine ai poveri
pre panni più sudici della comu-
i vergognosi o a quelli aveauo che
nità; obbediva al menomo cenno soll'erte Fon-
perdite considerabili.
che gli facesse conosceie la volon- dò quindici monasteri e molte chie-
tà del suo superiore; e quando an- se; visitò la diocesi con incredibile
fiava a questuare per le contrade, frutto ; tolse gli abusi ; eresse dieci
inosliavasi lieto allorché venia dis- parrocchie; pose un bell'ordine
prezzato o gli era detta villania. nella sua caltediale, e vi stabili
Innalzato al sacerdozio, si adope- nuove prebende. I sommi Pontefici
rò con molto frutto alla santifi- testimoniarono molta venerazione
cazione delle anime. Il fervore per Lorenzo ; ed Eugenio IV, aven-
pon cui celebrava i divini misteri, doselo fallo venire a Bologna, lo
facea viva impressione sopra gli accolse nel più onorevole modo, e
astanti, e destava in essi la fede: chiamollo il decoro dell'episcopato.
egli fu eziandio favoreggialo di mol- Nicolò V, che avea per lui gli stessi
le estasi. Nel 1424 fu eletto a ge- sentimenti^ coglieva tutte le occa-
nerale della sua congregazione: go- sioni di dargli le più manifeste pro-
veinolla con ammirabile saviezza ve dell' estinaazione in che lo te-
le diede eccellenti regole, e ne ri- nea ; e alla morte di Domenico
formò la disciplina per modo che Michieli ,
patriarca di Grado, la
ne fu poscia riguardalo come U quale avvenne nell'anno i45i ,
fondatore. Le sue vii tu, a tolti no- egli ne trasportò a Venezia la se-
te, determinarono il Papa Eugenio de patriarcale, e ne dichiarò Lo-
IV a nominarlo nel i433 vescovo renzo primo patriarca Sì univer-
di Venezia. Lorenzo fece quanto sale era il concetto della suii vir-
LOR LOR 199
lù, della sua savie?,?;» e dei suoi racconta come testimonio di vedu-
lumi, che a Roma non si esa- ta, ch'egli fu favorito del dono dei
minavano pure le cause ch'egli miracoli e di profezia. Fu beatifi-
aveva deciso, e nel caso di ap- cato nel 15^4 da Clemente VII,
pello si confermavano sempre le e canonizzato da Alessandro Vili
sentenze ch'egli avea dato. Tutti nel 1690, e ne venne assegnata la
questi segni di distinzione non can- festa ai 5 di settembre, giorno in
senato però non volle che questa vento di s. Paolo in quella città,
idtima clausola fosse eseguita, e Io e lo mise sotto la direzione del p.
fece seppellire nell'allora cattedrale Giacomo, celebre predicatore del-
di s. Pietro di Castello, ove d'or- l'ordine. Allorché perdette suo pa-
dine pubblico nel 1649, P^'" ^'^^^ dre, fu allogato a Venezia presso
fatto nella guerra di Candia con- uno de' suoi zii, prete secolare dot-
tro il turco, fu eretto in onore del to e pio, il quale era incaricato
santo patriarca un sontuoso altare di ricevere presso di sé e di go-
nella cappella maggiore, sopra cui vernare i giovani che seguivano le
venne collocato il suo corpo in lezioni del collegio di s. Marco.
un' urna marmorea sostenuta da Conservando Giulio la sua incli-
vari angeli, e sovrastata dalla sua nazione alla vita religiosa, nel i^yS
statua ; altro altare gli fu dedicato entrò fra i cappuccini di Verona,
nella chiesa della Madonna dell'Or- per cominciarvi il suo noviziato,
to, già de' canonici regolari , con ed attento a tutti i suoi doveri si
celebre palla del Pordenone. Bei- meritò la stima e 1' amore de'suoi
nardo Giustiniani nipote del santo superiori e (rateili. Finito il suo
patriarca, che ne scrisse la vita anno di prova ,
pronunziò i voti
200 LOR LOR
assumentlo il nome di Lorenzo ; l'ammirazione generale. Il Papa ,
quindi fu mandato a compiere i essendo a Ferrara, lo invitò a pre-
suoi sUidi a Padova, e mentre se- dicare nella sua propria cappella,
guiva il corso di teologia fu prottios- e mostrò pubblicauieiite la conten-
so successivamente al suddiaconato tezza che gli avevano cagionata i
cimi dt;' principali nieudjri della Icnzio, mentre il suo volto eia
e
lega callolica, ordinò al p. Loren- coporlo di un sudore cagionato da
zo di recarsi per gl'interessi della aciih dolori, conservava la dolcez-
niedesiina dal duca di l'aviera che za nei suoi sguardi e la pace nel suo
n'era il capo; e per dai e maggior cuore. Al suo ultimo ritorno ia
iaiportaiiza alla sua missione gli Roma ebbe una rivelazione della
conlijiì il titolo di nunzio apostoli- vicina sua morte Desiderando mo-
co e di ambasciatore straordinario rire nel suo luogo nativo, vi si re-
delia santa Sede appresso elettore, I co; ma non potè farvi limgo sog-
Tosto ch'egli ebbe adempiuto le in- giorno, poiché un ordine del Papa
leiizioni del santo Padre, ripresele obbligollo a trasferirsi a jVapoli
sue fatiche di missionario altraver- per le pressanti istanze dei capi
sando rAlemagna. liitornando a Ro- della nobiltà che di quella città,
ma, ove Paolo V avealo chiamato, malcontenta del governo arbitrario
volle visitare il santuario di Loreto, e tirannico del duca d'Ossona, che
ed ivi passò divolamente la quaresi- n'era il viceré, disegnarono manda-
ma. Giunto ucll'alma città, fu rtce- re il p. Lorenzo in Ispagna per es-
vulo dal Pontefice con grandi con- porre le loro querele al monarca.
Irassegni di onore, i cardinali lo ì\bilgrado gl'impedimeuli frapposti
lodarono a gara, e tutta la città dal governatore, Lorenzo giun- il p.
gli dimostrò la sua venerazione, se sano e salvo a Lisbona, dove il
Al capitolo generale fu una seconda re di Spagna, che avea unito il
volta nominalo deflnitore, e subito Portogallo alla sua corona, dimo-
dopo provinciale di Genova. Nel rava allora. 11 re si trovava ia
1617 fu dal Papa prescelto a pa- quel momento nel castello di Be-
cificare il re di Spagna col duca lem, poco lungi da questa città,
di Savoia, le cui contese potevano Accolse egli onorevolmente l'invia-
produrre una guerra generale in tOj e discusso più volte sopra l'og-
lutta l'Europa, e vi riuscì felice- getto di sua missione, decretò la
mente. In un'altra circostanza egli fu rivocazioue del duca di Ossona
del pari felice, arrestando le ostili- dalla dignità di viceré . Prima
tà (b 'erano per cominciare tra l'elet- che questo aliare fosse terminato,
tore di Baviera e l'arcivescovo di il p. Lorenzo andò a ricevere ia
Salisburgo. Se ammirabile si rese cielo la ricompensa delle lunghe e
il p. Lorenzo per tanti e sì im- numerose fatiche che avea soste-
portanti impieghi egregiamente sos- nulo per la gloria della religione
tenuti, e per le dignità di cui fu e per il pubblico bene. Poco do-
fregiato, non lo fu meno pel suo pò suo arrivo a Beleni fu as-
il
Papa Urbano Vili, ad istanza del trovò nella dura necessità di de-
duca di Baviera e di quasi tutti i porlo dalla dignità cardinalizia, e
sovrani dell'Europa cattolica, accon- di rimoverlo da quel carico, come
senti nel 1624 t:lie si trattasse la fece nel mese di settembre 5t)\, a
causa della di lui canonizzazione. La cagione de' suoi enormi delitti, ol-
morte tiel cardinal di s. Giorgio, che tre il vizio di superbia da cui era
n'era il relatore, ritardò la con- dominato. Alcuni pretendono che
conclusioue del processo, che fu fosse avanzato al grado di prete
ripreso un secolo più tardi. Final- cardinale, col titolo di s. Silvestro
mente poiché si ebbero esaunnati nelle E!»(|uilie, ed alla carica di
con giandisssin)a cura gli scritti e bibliotecario di s. Chiesa, ma sif-
i molti miracoli del servo di Dio, fatta opinione il Cardella non am-
la coM"re£;Mzione de' riti decise u- mette.
nanimemente, li 29 marzo 1783, LORENZO, Cardinale. Lorenzo
potersi sicuramente procedere alla prete cardinale di s. Silvestro nel-
sua Pio VI approvò
beatificazione. le Esquilie, è assai diverso dal
tale decisione con decreto de' 17 precedente, e viene registrato tra
aprile seguente, ed il i." di giugno i cardinali di s. Gregorio I del
pubblicò il decreto di beatificazio- 590.
ne con grande solennità nella ba- 'LORETO (Lauretan). Città con
silica vaticana. L' elettore Carlo residenza vescovile della Marca
Teodoro conte palatino e duca di d' Ancona nello stato pontificio, e
Baviera assistette a questa augusta residenza del prelato commissario
cerimonia, ed espresse i sentimen- apostolico della santa Casa di Lo-
ti che la sua illustre casa ed i suoi reto e del suo governo. È distan-
sudditi avevano per la memoria te cinque leghe al nord-est da
del p. Lorenzo, sollecitando istante- Macerala, sei leghe al sud est da
aiente il Papa a proseguire la cau- Ancona, una lega all' ovest dal
sa della canonizzazione di que- niare e dal porto di Recanati, e
sto santo i^ligioso. Il b. Lo- miglia 176 da Roma; latitudine
renzo lasciò nove opere che rima- nord 43 27°, 1. est i" 8°. La
sero manoscritte, consistenti in una distanza delle poste da Loreto a
spiegazione della Genesi, in disser- diverse parti d' Italia è riportata
tazioni dommatiche contro Lutero, nella descrizione che si legge nel-
ed in sermoni. La sua vita fu l'opera intitolata : Relazione l'slori-
presso i fratt'Ili Rossi i84«: noi altri fortini j assai però rovinati,
184') li» (ylla la XIX. Questa ce- sono del tempo di Urbano Vili.
J.ehralissiuia ed avventurosa città, L' an)pia strada Romana che mette
chiiiiiiata giù villa di s. Maria, a Porta Romana e guida al su-
castello di s. Maria, Loreto e Fe- pcrioi-e monte, chiamasi
ripiano o
lice da Sisto V, sia pel tesoro iiie- di Rlonfe Reale, evenne formata
slunabile che possiede nel santua- da Antonio Sangallo sotto Clemen-
rio elle non ha pari in tutto il te VII, resa più agiata da Pao-
mondo, tranne il s. Sepolcro, sia lo III, e poi di nuovo da Sisto V
jj(d suo nome che portava prima e dalla comunità di Loreto. Il
del pontificato, contiene circa die- sobborgo della detta via è fian-
cimila abitanti. Giace la città va- cheggiato da graziosi e bene ar-
gamente su due ripiani di due ri- chitettati edifizi, che ne formano
denti colline, sulla riva destra del il più grato punto di vista. Oltre
]\lu.sone e uon lungi dalla sua fo- la piazza del santuario, nobilissi-
ce, in aria buona. Un orizzonte il ma, delta della Madonna, avvi
più ameno e pittorico di mare, quella de' Galli. La piazza de'Galli
\alli, colli e monti incanta l'oc- è così chiamata da una fontana
chio dei riguardanti. A sinistra del- che ha da un lato, adorna di
v'
daglie, candele, campanelli ec., che bei quadri, e le due stanze coper-
si portano nel santiunio a benedi- te damaschi e guarnite di dop-
di
re e toccare l.i sacra scodella e le pieri di cristallo, hanno le volte ben
pareti, guida dallaPorta Piomana dipinte a secco da Francesco Tagni
all'interna piazza che precede il ornatista bolognese. Visitando le al-
venerando santuario, the descrive- tre stanze alla stessa mano sinistra
remo verso il fine di questo arti- esposte a leyantCj trovanti altri bel-
colo. lissimi quadri. Piientrando poi nel
Ivi è il palazzo apostolico , va- salone e da questo passando nelle
stissimo fabbricato, degno di qua- camere a mano dritta si novano
lunque città capitale, cominciato altri quadri menlre le
pregevoli ;
superiore d'ordine jonico, formato furono donati alla s. Casa dal car-
di due bracci, cbe compiscono la dinale Sforza Pallavicini con bene-
metà di un parallelogrammo, con- placito di Urbano Vili. Dalla sala
dotto l'anno lySo fino al punto degli arazzi ritornando nel loggia-
in cui esiste, sotto il pontificato di to, quivi ritrovansi due scale, una
Benedetto XIV, come rilevasi dalla che ascende e mette all'ospizio dei
lapide nel frontispizio sopra la rin- penitenzieri apostolici minori con-
ghiera. Contiene nel piano terra o ventuali , r altra che discende eoa
inferiore, le abitazioni pei canonici, due vani, va al piano ove si trova '
in cui si esercitano, si sono scelli quasi mesino cenerino. Dal lunedì dopo
in privilegio della loro umiltà ,
la ss. Trinità ai vesperi della prima
quella di spazzare giorno la ogni domenica di ottobre, pei canonici si
gno italico, avevano ospizio in Lo- la sola colta ; siccome dai vespeii
reto gli agostiniani calzati e scalzi, di quella prima domenica ai vespe-
i domenicani, i minimi o paololti, ri d'Ognissanti di bel nuovo la cap-
ed i religiosi del terz'ordine di s. pa di ormesino rispettivamente ros-
Francesco, non che serviti. Oggi i sa o cenerina. Per breve di Pio \ li
non vi rimangono ihe nominati i emanato nel i8o3, dopo la reslitu-
coiiventuali , osservanti e cappucci- zione della santa statua al santua-
ni, oltre, i gesuiti. Nella callediale rio, il capitolo fu decorato della
Lauretana il capitolo si compone veste paonazza e della croce
talare
di cinqiie dignità, cioè 1'
arcidiaco- sopra gì' indumenti corali, sostenu*
no, 1' arciprete, il primicerio, il te- ta da cordone con nappa o fiocco
soriere ed decano; di diecinove il di seta nero intarsialo d'oro: qise-
canonici compresa la prebenda del sta croce, che nella grandezza è
teologo, de'quali dodici furono istitoi. come la vescovile, ha nel suo drit*
li da Sisto V nella erezione delia lo incisa la statua della Beata Ver*
cattedrale, e diconsi di prima ere/io- gine Loretana colla sottoposta iscri-
ne, chiamandosi di seconda erezio- zione: pjus vii restituit ; e nel
ne gli altri sette successivamente rovescio il gonfalone, insegna della
istituiti per pii legati di benefattori; cattedrale basilica. Il clero è dece-
di dodici beneficiati e di altrettanti rato di medaglia sopra le vesti co-
chierici beneficiali, oltre altri preti rali colle stesse incisioni, sostenuta
e chierici addetti all' ufìizialura. Le da cordone con fiocco di seta nera,
insegne corali del capitolo e clero 11 capitolo in ogni epoca ebbe molti
2o8 LOR LOR
personaggi per tlolliiii;» e pietà il- dal popolo creduta un volo, e per
liistiì. votiva si trovi eziandio talvolta re-
La basilica è l' iinicr? cliiesa par- gistrata nelle memorie pubbliche
rocchiale (li Loreto , e perciò mu- dell'illustre municipio di Recanati;
nita del fonte battesimale. La cura tuttavolta non si rinviene I* atto
delle anime era abitualmente presso primario e solenne di questo voto,
il capitolo, ma sono ormai cento e né nelle istorie recanatesi se ne ri-
cinquanta anni che vi rinunziò , ferisce l'origine ed il motivo. Il
nali protettori del medesimo, con fatti curatori conservarono con di-
cui s' intendevano i prelati gover- ligenza beni della Madonna , ed
i
vari e numerosi ministri di chie- ci, come consultori del prelato com-
sa e dell' amministrazione, del col- missario; però la congregazione non
legio dei penitenzieri, dell'ospizio ha veruna ingerenza negli affari dei
de' cappuccini , della cappella dei patrimonio di santa Casa, ma si
musici, dell'ospedale pegl' infermi occupa esclusivamente degl' interessi
de' poveri delia città ; per la spe- amministrativi della città e terri-
zieria in servizio dell'ospedale, de- torio di Loreto, per cui i suoi mem-
gl' impiegati e de' poveri ; del sup- bri vengono pagati dall'erario pub-
plemento al collegio Illirico-Piceno, blico, a similitudine degli altri con-
del sussidio airorfanotrofio, agli ar- sultori delle delegazioni. Blonsignor
tisti e giornalieri, cui si provvede commissario unisce la parte politi-
coi lavori di città e di campagna. ca ed amministrativa pubblica, co-
11 clero oltre la congrua, e gl'im- me ogni prelato delegato nelle al-
piegati oltre l'onorario, ciascuno o- tre Provincie. Un tribunale di pri-
gni giorno riceve la parte del pane ma istanza con presidente, ed un
e dei vino, come fino agli ultimi assessore, giudicano le cause civili
del secolo passato usò il palazzo e criminali nelle loro rispettive at-
apostolico in Roma. Il santuario tribuzioni ; nelle cause del santua-
ha tre casse di cui tiene un conto rio vi sono giudici speciali. Il gonfa-
separato la computisteria, e sono loniere poi della città, gli anziani,
sotto la giurisdizione di monsignor ed il consiglio comunitativo curano
commissario; cioè i." la cassa cor- gì' interessi municipali. Nella giu-
rente, in cui figura l'entrata ed u- risdizione del vescovo di Loreto e
scita dell' anno , come in tutte le Piecanati, che dal in luglio 1846
amministrazioni ; i.° cassa vinco- è monsignor Francesco de' conti
lata, in cui debbono cadere i de- Brigante Colonna di Tivoli , per
nari da rinvestirsi ;
3.° cassa degli disposizione del Papa regnante Pio
ornati, la quale in forza di breve IX traslatato dall' arcivescovato in
apostolico apre solennemente e
si partibiis di Damasco, si compren-
pubblicamente, presente il commis- dono, prescindendo dalla diocesi di
sario, clero, magistrato, cappuccini Recanati, le popolose tene di Mon-
ed impiegati di santa Casa. Appar- te Lupone, Castel Fidardo e Monte
tengono a questa cassa i denari che Cassiano, i quali luoghi sono tutti
i fedeli sempre versarono nella cas- decorati di capitoli collegiali, e di
sa del santo cammino od altrove, monasteri uno e dell'altro ses-
dell'
ì doni e il di più delle limosine so. Abbiamo Antonio Salt, San-
di
delle messe avventizie in santa Casa tuario Lauretano di Maria, con le
e basilica, messe che pontiialmente varie traslazioni, con una breve
si soddisfano dal santuario. Tale cronica de' pi oletlori e governatori
cassa un anno per l'altro rende di esso, e delle cose piìi notabili
circa scudi duemila, compresi detti i che nel loro tempo si fecero, ed
doni ed offerte, e si erogano negli a ccaderono dall'anno 1291 sino al
ornati del santuario e basilica. 1646 e 47j Macerata, per Serafi-
Inoltre il prelato commissario a- no Paradisi i654- Si trova ancora
postolico è assistito da una congre- questa storia in ispagnuolo, e fu
gazione governativa , composta di pubblicala a Loreto nel 1647 da
212 LOR LOR
Gio. Battista Serafini. L'elenco dei ma Vergine, e che perciò si can-
governatoli di Loreto, nella citata giarono in santuari, e furono illu-
Relazione i<!lorica si legge a p. gr strati da grandi prodigi ; quale os-
strature, ed in altro, alcuni de'quali dall' Angelo, accolse nel verginal suo
nominiamo in questo articolo. La seno il Verbo incarnato , e passò
sola famiglia Pulidori lia dato alla la sua vita Gesù ? col fanciullo
patria tre ragguardevoli personag- Una simile stanza non può invi-
gi, cioè i tre liatelli, due vivi, l'al- diare che al paradiso. Accennando
tro defunto. Sono i primi il cnr- poi il eh. autore la venerazione che
dinal Paolo Polidori prefetto della la santa Casaha sempre ottenuta
sacra congregazione del concilio ,
in tutti tempi e da tutte le na-
i
portavano in segno dei benefìzi ri- sonaggi più illustri d' ogni nazio-
le genti. Ciò avvenne nell' impero to per gli avvallamenti della terra.
di Costantino il Grande, che ab- Per soddisfare poi la munifica sua
bracciando la religione cristiana ri- pietà, s. Elena ordinò ai minislri
donò la pace alla Chiesa. imperiali di fabbricale sopra e al-
L'imperatrice s. Elena madre di l'intorno della santa Casa, un ma-
Costantino, fu appunto quella che gnifico e sontuoso tenipio, facendo
convertì il luogo in chiesa, ed espo- incidere nella facciata esteriore que-
se alla pietà de' fedeli santuario sta iscrizione : haec est ara ix qua
tanto insigne. Recandosi essa in di- PRIMO JACTUM EST HUMA'VAE SALUTIS
voto pellegrinaggio ai luoghi santi FUNDAMEXTUM. Compresa la santa
della Palestina, secondo la piìi co- Casa a modo delle confessioni nel
mune opinione, nell'anno 826 o tempio, appena questo compito, si
827 visitò il Presepio in Betletn- sparse per lutto il mondo la fama
me, ed il Calvario ove ritrovò il del rinvenuto santuario ; la came-
santo Sepolcro e la vera croce. ra però dell'Annunziazione, che ri-
Dopo aver tolte ad essi ed alter- maneva sopra un piauo inferiore
rate le statue esecrabili di Adone, al rimanente della casa, si conser-
di Venere e di Giove, e di averli vò sempre venerala più specialmen-
convertili in santuari, pervenne a te come oratorio o cappella di detta
Nazareth di Galilea, ove non trovò chiesa. Fino d'allora si mossero a
vestigi di superstizione e di laidez- gara i popoli a venerare la casa
ze Dio non permise che fosse con-
: della Regina degli angeli , ed al-
della diroccata città. Dalle povere vano due chiese a Nazareth , una
nude pareli, dall'angusto focolare, nel luogo in cui era stala annun-
dallo scarso vasellame, dal meschi- ziata la Vergine, l'altra dove Gesù
no arredo domestiche sup-
delle Ciisto era stato nutrito; forse la
pellettili , ma
mollo più da un cer- bolteg-a Giuseppe si eseici-
in cui s.
to sacro orrore che ispira quell'au- tava ne' suoi lavori di falegname,
gusto recinto, riconobbe esser quella e frequentala da GcsLi, ove essen-
2.G LOR LOR
dovi stata eiella altra chiesa vi ove la buona novella fu dall' Ar-
resta ancora iiiì;t c;i[)[>ella nella quale cangelo annunziata a Maria ". Frat-
celeijiasi t|iiùlidiaiiainente la santa tanto sul fine del regno di Geru-
messa, come diremo al citato arti- salemme, fra le irruzioni de' sara-
colo Nazareth. Nel sesto secolo vi- ceni nel declinar del secolo duode-
sitò la santa Casa di Nazareth il cimo, il santuario provò ancor esso
vescovo Arculfo che ne fece rela- gli ultimi colpi della barbarie. Tut-
zione al monaco benedettino Adel- ta voi la 12 19 circa, e dopo
verso il
(li l'ii^illi) Kalil, lìn nidi clii.imatu mai veduto piantalo alcun edi(ì/io
McL'c .Sciaf, iiisoleiililo il.ille pre- pastorale tugurio onde la mera- ;
mente detto Tarsia. Questo s' in- bambino Gesù, luna e 1' altra con
nalza in faccia al mare e viene capelli e vesti incise alla nazare-
chiamalo liaunizza, ed è situato na. Parimente nel sinistro lato
])resso una piccola valle detta Do- dell ingresso osservarono un picco-
la/, dove per i'uddietro uuu si era lo armadio scavato uel muro, che
LOR LOR 219
atto sembrava alla custodia dt-'iitì- questi venne scello il medesimo
uuti utensili domestici, e da (jue- parroco e secoudochè
Alessandro,
sto ia poca disianza il sito di un attesta Pasconio minore os-
il p.
focoUue, o sia antico cammino. servante, gli furono compagni Si-
Ria perchè fosse sempre più con- gismondo Orsich e Giovanni Gre-
fermata la fede nei tersattesi, \olle goruzchi, ambedue per nascita e sa-
la \ergine aggiungere all'insolito viezza distinti ; i quali prese le mi-
avvenimento un nuovo miracolo. sure della santa Casa colla più cir-
lutto il più decente equipaggio i sti Ulto histuiìca jjro Dcijìaia Ttr-
soggetti deslinati a quel viaggio. Tra lacLuiia, qua 0iLi.ndiUir cani, (juuc
220 LOR LOR
Jiodie Laureti in Piceno coli tur, al- non è ancor sufllciente a consolarne
r/iai/i Doinnm Nazarctìinnam Ter- r atriumo.Imperocché a' giorni no-
sarti in Lyhnmia oliin snbsliluìsse. stri eziandio
si sono vedute venire
Celebre divenne in Dalmazia e a torme a Loreto quelle genti, e
Schiavonia in l)ieve spazio di tem- strascinarsi entro la chiesa colle gi-
po il culto della santa Casa e si , nocchia , e strisciar sul paviniento
accrebbe a Piaunizza indicibilmente la lingua e colorirlo di sangue, in-
il concorso ed il i'ontclice JN'icolò
; di rimanersene genuflesse le intere
IV essendo venuto in cognizione notti avanti le chiuse porte della
della prodi<;iosa traslazione , nel pregando con divote can-
basilica,
I2q2 si disponeva a visitarla, quan- tilene gran Vergine Madre, ed
la
non trovarono piìi la santa Casa, fatti degni di vedere quella sacra
ma bensì l'area, le traccie delle mu- stanza, siccome i pastori del pari
ra svelte, e presso un pilastro della erano stati i primi a vagheggiare
distrutta chiesa , scolpita una me- la gloria del Presepio di Betlem-
moria, la quale attestava essere sta- me, alla nascita di Chi era stato
ta di colà svelta la santa stanza. concepito nella medesima cameret-
JXel pontificato di s. Celestino V, ta. Una insolita luce che bril'ava
circa le ore dieci della notte pre- da quella parte colpì gli occhi lo-
cedente il decimo giorno di dicem- ro, ed accese ad un tempo in essi
bre I2g4, comparve sul lido del- un forte desiderio di là trasferirsi,
l'Adriatico il venerabile albergo , e onde assicurarsi della cagione di
quindi scorrendo alquanto entio tal novità. Rimasero quasi rapili
terra nel territoiio di Recanati, nel nel mirare la sorgente di quel va-
folto recinto fermossi di annosa sel- go splendore; ma più li sorprese
va, della quale era proprietaria una ilriflesso, che luogo non in quel
ricca e pia dama recanatese noma- vi era stata mai casa veruna. E
ta Laurela, e dal Calcagni delta siccome da varie parli erano con-
Lorela nobile matrona, dalla quiile corsi, allettali dalla slessa visione,
poi probabilmente derivò a poco a così ragionando fra loro v'ebbe al-
poco il nome della santa Casa di cuno , il quale affermò di averla
Loreto, come si può vedere nel p. Tur- così veduta precedentemente da lun-
sellino gesuita , Historia Laurela- gi, quando
in allo levata moveasi
im lib. I, p. 20, o cap. VI; e Be- sopra mare. Quindi a vicenda
il
tulli livolse ì suoi sforzi a frastor- venerarla. Intanto decorsi olio me-
nare !a pielàj !a divozione e il con* si dall'arrivo in essa del veneran-
corso a c|uel .sautificafo recinto. Era do albergo, piacque a Dio rimuo-
questo nel più interno della selva, verlo per mano degli angeli eoa
e non più à' un miglio lontano dai nuova prodigiosa traslazione, in uà
mare ; pochi erano i sentieri che ameno poggio che verso Recanati
ad essa menavano, e questi per gli s' innalza, e circa un miglio si sco-
spessi cespugli e bronchi the gli sta dalla selva di Laureta. Erano
attraversavano, oscuri, tortuosi (d di quel poggio pacifici possessori
incerti. Alcuni uomini di perduta due concortli fratelli recanatesi ,
coscienza, forse non tanto dalla in- della nobile famiglia Aulici, che
gordigia del guadagno, quanto dal- lieti ollremodo del celeste dono
le infernali furie istigali, in va- dell'adorabile stanza, si diedero ad
rie torme divisi, lesero ai pellegri- onorarla con tulli gli sforzi della
ni qua e là degli agnati, in modo più esimia pietà. Mn vedendosi nel
che atterrili quei contorni dagli as- breve giro di pochi giorni l' altare
sassinii the gio]naln)ente colà ac- e le sante mura ricoperte di ric-
cadevano, incominciò a scemarsi il chi doni e di voli profusi dalla
concorso, finche in bi'eve tenipo ri- cristiana pietà de' di voli, incomin-
mase quasi del lutto abbandonato ciò la copia delle ricchezze a de-
il sacro albergo. stare scintille di basso interesse nel
II felice avvenimento della tras- cuore de' fratelli per modo che ,
lazione della santa Casa neflo sta- poco mancò che del loro sangue
to pontifìcio, accadde tre giorni bagnassero cjuel fortunato terreno.
prima della celebre e solenne ri- Da tale fraterna discordia non me-
nunzia che s. Celestino V fece dtl no che dai ladroni della selva di
pontificato in Kapoli a' i3 dicem- Laureta offeso Iddio, d' improvviso
bre I2q4) P^''
uuovamente abban- rimossa ancora la casa della Reala
donarsi tutto alla solitudine, all'o- Vergine , trasferendola fuori del
razione ed alla mortificazione. A 24 confine de' due litiganti e gelosi
dello slesso mese concordemente fu fratelli, in altra amena collina lon-
eletlo Bonifacio VIU, il quale te- tana non più che un tiro d'arco,
mendo insorgesse qualche scisma, nel mezzo appunto della pubblica
per opera di alcuno che abusando sli"ada, dove oggi precisamente po-
dulia santa semplicità del predeces- sa, ivi stabilmente per mano degli
sore l'inducesse a riprendere le de- angeli la collocò; e ciò accadde
poste insegne papali, con savio tem- nei 1295, come abbiamo dal p.
peramento determinò di farlo custo- Tursellino, Mist. lib. I , p. 3o ,
niti sostegni,
pensarono piuUosto pi vi si dipinsero i principali misteri
cingerla con forte muraglia, a solo di nostra santa fede, che aveano
LOR LOR 11%
relazione colla santa Casa di Ma- bilire la venerazione della santa
ria Vergine, e inoltre vi si espres- Casa. Provata intanto pel corso di
sero distintamente le sue miracolo- due anni, e vista la fede costante
se traslazioni da Nazareth a Ter- di quel popolo, che anche in mez-
satto,e da questo nella Marca di zo alle incertezze delle opinioni sul-
Ancona, non che le altre due ac- la qualità e provenienza, non ces-
VOl. XXXIX. i5
LOR
meravigliosa notizia, deliberarono Marche lo frequentavano già da
con autorità pontificia che sedici sei anni, ma il passaggio dei gran-
iioiniiii scelli tra i piìi notabili del- di concorsi a quel solenne giubileo
la ÌNIarca, partissero uniti per la nella capitale di tuUo l'orbe cat-
.Schiavonia, poi per la Siria e la tolico, fece conoscere ai popoli an-
j'alestina, dove passando alla città cor più lontani la nuova meravi-
(li Nazareth si occupassero d' inve- glia di Loreto, e cominciò allora
stigare la cognizione di questo fat- il pellegrinaggio di tutte le nazio-
to. Presero questi con loro le mi- ni alla santa Casa. Pare anzi dalle
sure precise per ogni lato della parole del dotto cardinal Valerio
chiesuola miracolosa, e muniti del- vescovo di Verona, nel suo Coni-
le altreopportune osservazioni n'an- mtiiiario sul giubileo dell' anno
darono prima a Tersallo, ove pa- santo 1600, che quello del i3oo,
lesate le loro ricerche con grande il primo formale e grande giidjileo
stupore di que'prirai os])iti ancora secolare che dopo la ripristinazione
dolenti della scomparsa della santa di Bonifacio Vili cominciò a ce-
Casa, udirono le loro testimonian- lebrarsi in Roma, fosse stalo da
ze e conobbero le investigazioni
,
quel Papa rinnovato con
qualche
eh' eglino stessi ne aveano fatte, riflessoancora per la santa Casa
come si ha dall'Angelita , n. 20. da pochi anni arrivata e illustra-
Ripigliarono quindi la strada di ta con tanti miracoli, acciocché il
Palestina, e giunsero a INazareth. concorso de' popoli a quel giubileo
Ivi ad un tratto si accorsero che contribuisse eziandio alla maggior
le dimensioni della sacra Cappella celebrità e divozione della veneran-
di Loreto corrispondevano alle fon- da laurelana Cappella.
damenta restate nel suolo del suo In progresso di tempo non man-
primo sito JNazarelh, ciò che di- carono eretici per malignità, e qual-
mostra che n' era partita da poco che cristianoper im mal inteso
tempo, non già da secoli ed inol- ; zelo, che osarono spargere dei dub-
tre le altre apparenze di somiglian- bi sull'identicità del santuario, sul-
za nella qualità de'materiali e nel- l'epoca delle sue angeliche trasla-
tutta la Marca.
famoso giubileo
Il veris et Coloniae iGaS. Semplice
del i3oo fece della santa Casa il raccoglitore di erudizioni non senza
santuario di tutta 1' Europa. Le critica, studio e ponderazione, nemi-
LOR LOR 227
co <li enlrare in questioni che sem- più anni prima della traslazione
pre lisullano a scapito della pub- della santa Casa è fama costante
plica fede, e sono anche estranee che rivolto al colle della selva di
ai mio scopo, qui appresso ne no- Laureta, allora solitario e deserto,
terò alcune in favore del grave e contornato di boschi ed interseca-
delicato argomento, non avendo luo- calo solo dalla strada che da Re-
go a difesa e dimo>trazione le co- canati conduceva alla spiaggia del
se chiare, contestate da tradizio- mare, mosso da spirito profetico
ni uniformi e universali, le quali salutasse il colle con divoto tras-
in un che riportai e con
coi fatti porto, come luogo da Dio predi-
quelli che aggiungerò nel pro- letto, e che sarebbe stato onorato
gresso di quello jirticolo, furono sulla fine di quel secolo con straor-
coslaiiteoiente ripiodotle da accre- dinario prodigio di uno de' più
ditati storici colla conosciuta no- grandi santuari della terra. Si ha
torietà, e quel eh' è più per noi inoltre che s. Giuseppe da Coper-
vennero consecrale e con-
cristiani, tino nel convento de' minori con-
segnate dai romani Pontefici, gelo- ventuali di Osimo, avendo veduto
sissimi di tutlociò che n"uarda
D il dal colle di quella città in distan-
pubblico culto, alla tradizione dei po- za di ben dieci miglia la santa Ca-
poli Primieramente rammenterò
. sa, incontanente fu rapito in estasi
tome Francesco detto il Priore, e e trasportato sulle più alte cime
Pietro Rainalducci di Recanati ,
d'un grandissimo albero, ove me-
deposero con giuramento avere in- glio scuoprivasi il tempio della
teso dalla bocca degli avi testimo- santa Casa, ed ivi rimasto assorto
ni oculari , della traslazione della e genuflesso, vuoisi che dicesse poi
santa Casa nel Piceno o INIarca, e al compagno, aver veduto una se-
posarsi nella Selva di Laure/a, rie di spiriti beati che salivano e
ovvero in siiti nernoris, nel bosco discendevano dal cielo, altri por-
degli allori, Lauretiiin, che rinver- tando suppliche al trono di Dio,
dirono, e si piegarono verso il ed altri dal medesimo trono ri-
santo edifizio. Come pure intesero portando grazie a que' fedeli che
raccontare il prodigio e la rivela- facevano orazioni entro la santa
zione con che Dio fece conoscere Casa. Questo tratto d'istoi ia viene
ad un pio eremita qual fosse quel- rappresentato in un quadretto, esi-
lédcli con tanti prodigi in loco de- monio de' prodigi accaduti nell'ar-
signato ne'divoti sospiri che s. Ni- rivo della santa Casa nel territo-
cola di Tolentino metteva presso rio di lìecanali, e della triplice tras-
la sponda del mare Adriatico vi- migrazione di essa in un anno
cino, aspettando e chiamando in nel suolo istesso, couobbe per ri-
ispirilo il sacio ostello, che poco velazione qual fosse quella casa
dopo valicò que'flutli. Di s. Fran- nel 1296, e ne fece relazione io
cesco d' Asisi abbiamo, che dal lina lettera del 1297, dimostrata
convento de' minori osservanti di autentica dal ]\Iarlorelli, a Carlo
Siroio, da lui fondato, ottanta e il U'Angiò re di Napoli e conte di
228 LOR LOR
Provenza, che vide l'elezione e la neva l'arco teso per cogliere in
rinunzia di s. Celestino V, ed assi- favola i cattolici. Il qual Pontefi-
stette alla coronazione di Coriifucio ce, come poi diremo, spedi depu-
Yllf, cioè de' tempi precisamente tati a Nazareth, a Tersatto ed a
in cui accadde la prodigiosa trasla- Loreto pei piìi rigorosi confronti,
zione della santa Casa da Nazareth e convinto della identità delle cose,
a Tersatto, e da (jueslo iuoqo nel- celebrò messa nel santuario e ne
laMarca. Quel monarca, dopo la aumentò il maginfico edilizio che
lettera dell' eremita, fece erigere lo racchiudeva. JNtJU si deve tace-
nel i3o3 in Napoli metropoli del re, che Bernardino Cirillo |>iefello
suo rean)e, ed in Aix allora capi- della santa Casa e conlemporaneo
tale della Provenza, uisa cliies;» in dell' Angelila, forse prerulendo l'e-
ì/^6o, che prima del i43o si por- Teramano riprodusse nel i43o una
tò a servire la chiesa di s. Maria logora tabella dove era in succin-
di Loreto come semplice prete ,
to la storia del santuario di Lo-
indi nel 1 45o successe al rettore reto, ove poi furono stabiliti due
Andrea di Adria, uffizio che funse ospizi pei pellegrini dalmati, una
sino al 1473 Gio. Battista Spa-
; confraternita col titolo di Schiavo-
gnoli di Mantova generale de'car- ni, ed il celebre collegio Illirico.
1 525 la sua relazione al Papa Cle- do che la precipua causa delle va-
mente VII, chela dava ad esaminare rie ti-aslazioni della santa Casa nel
a teologi e ben cauti, in tem-
critici Piceno, fosse per rendere più con-
po che si avea a combattere colla testato e più strepitoso il miracolo
rigorosissima critica degli eretici, il della traslazione da Nazareth, co-
capo de'quali Martino Lutero te- sa necessaria in que' tempi di piau-
ì
LOR LOR 229
to della Chiesa e di barbarie della so monumento edalla sua patria
società ". alla gran Vergine, che tanto egli
11 lodato proposto Riccardi a ama ed onora. Non gli è mancalo
p. 2 5 della Storia apologetica, su di fatti il bel pensiero, ma sgra-
(juesto importante punto, cosi espri- ziatamente ha errato nel disegno
inesi. L'autorità delle sue tradizio- del suo lavoro. Invaghito da una
ni, la forza de' suoi monumentij nuova idea, in vece di battere la
la serie innumerabile de' suoi mi- strada dritta, si è avviato e per-
racoli, la venerazione universale dei duto in un labirinto, che lo trasse
popoli, de' principi e dei Fonlefìci, più che mai lungi dalla verità.
non hanno potuto preservare nem- Confessata e difesa sempre, per sua
meno il più grande dei santuari giusta lode, la verità della trasla-
di IVIaria santissima, la celeberri- zione miracolosa, ne ha sconvolto
ma Casa iS'azzarena a Loreto, dai le epoche in modo, che viene in
morsi d'una falsa critica istigata pericolo presso pusilli, e molto i
stinto luogo la santa Casa di Na- Regina degli angeli accolse per boc-
zareth in Loreto, con alta meravi- ca di Gabriele quel misterioso an-
glia de' savi, e non senza scandalo nunzio, che ha dato comincianiento
de' buoni, comparvero alla luce con alla grand' opera dell'umana reden-
esteri tipiparecchie Discussioni cri- zione. Gradiscano i fortunati pos-
tiche sopra l'indicato santuario, par- seditori di quest'incomparabile san-
LOR LOR. i2i
tuario, e quanti ne professano par- per discuterli deve giovar la ra-
zial venerazione, questo nostro di- gione più che il paese, la buona
visamento ; e la gran Madre del- logica più che la molta erudizione.
l'eterno Verbo, clie quivi assunse Che se vengo meno all' una e al-
umana carne, benedica le pure e l'altra , e se il giudizio de' savi da-
rette nostre intenzioni ". l'à la palma al nobile critico di
Frattanto il conte Leopardi pub- Recanali, quello di Bergamo gli fa-
blicò la sua Letlera di replica alla rà tutto l'applauso ; e si crederà
critica del proposto Riccardi , che sempre con lui vincitore nell'alto
uscì alla luce cogli slessi tipi di stesso di essere vinto da lui per- ,
Lugano 1841.
sul fine del Allora chè non cerca che la verità ". Il
il proposto per appoggiare la sua proposto Antonio R.iccardi morì ai
prima polemica con alcune nuove 5 dicembre 1844? e se ne legge
considerazioni, volle queste con quel- la bella Necrologia col novero delle
la rifondere, pubblicando il libro molte sue opere, nel voi. XX, p.
che porta per titolo : Storia apo- 3o5 dei citali Annali delle scienze
logetica (Iella santa Casa di Na- religiose, compendiala dal
tratta e
zareth a Loreto del p. Antonio Cattolico di Lugano. Nel voi. XIV,
Riccardi, Bergamo nella stamperia p. 32 de' medesimi Annali si dis-
Mazzoleni i84'2. La prefazione è corre con lode della Storia dei
quella medesima della Storia stam- santuari del dolio e benemerito de-
pata in Loieto e qui riportata, av- funto. Nel senso di questi scrissero
vertendo tipografi di Bergamo, che
i ancora l'abbate D. A. B. Caillau nel
adottano volentieri la prefazione di suo Voyage à Nótre Dame de Lo-
Loreto, perchè rende ragione del- rette, Paris i835; non che mon-
l'opera colla voce di chi ne può signor Pietro Kenrick vescovo di
essere il migliore interprete sul luo- S. Louis del Missouri nell' Ameri-
go stesso de' (atti ; ma che il lavoro ca, coir opera La santa casa di
:
comune , ed aggiunge. >» Il signor n." 3620 e n." 3622, dopo averlo
conte si meraviglia, che io voglia grandemente lodato, aggiunge. » Il
saperne più di lui, nato e vissuto n'a pas crainle de la publier dans
sul luogo, e in mezzo allo studio un pays où se debaltent tant de
di questi mi confondo per
falli. Io sectes diverses ".
verità, e mi sembra di portar vasi
Continuazione de cenni storici della,
a Samo. Riconosco nel dotto conte
città di Loreto, e del suo insigne
Leopardi tutto il diritto di premi-
santuario della santa Casa.
nenza personale e locale; ma penso
al tempo stesso che i fatti e i do- Nel i3o5 eletto Papa Clemente
cu meati ora sono conosciuti, e che V, questi stabilì la pontificia resi-
a32 LOR LOR
denza in Francia, indi la fissò in paglia e lo bruciarono, e forman*
Avignone, ove abitarono pure sei do alcunifìmtocci simularono di a-
suoi successori. Nella sede vacante dorarli come idoli, professando an-
per morte di Clemente V, l' anno cora stravaganti eresie in disprezzo
!3i5, alcuni ladroni spogliarono della potestà della Chiesa. Frat-
eacrilegamente la santa Casa dei tanto i ghibellini si fortificarono,
suoi arredi, delle oderte e de' doni dando la loro capitania allo sco-
votivi, per cui procedette contro municato B'ederico di Monte Fel-
di loro il preside e la curia ge- tro. Giovanni XXII avendo inutil-
nerale delle Marche, e fatto il pro- mente più volte ammonito e mi-
cesso condannò. Nel i3i6 fu
li nacciato i ribelli, con atto del pri-
creato Giovanni XXII, ed reca- i mo ottobre i320 ne scomunicò i
zioni che desolavano 1' Italia. Re- ghibellini recanatesi nella ribellione,
canati non andò esente da quelle il Papa bandì in tutta l'Europa la
de' guelfi e ghibellini, i secondi sino crociata contro Recanati agli 8 di-
dal i3i3 saccheggiarono le case cendjre i32i, concedendo le in-
del vescovo Fetleiico, e quelle dei dulgenze che accordavano a chi
si
ferma il eh. conte Monaldo Leo- reto pitittoslo ritornando d' Anco-
pardi , nella importante e bella o- na, non sono lievissimi argomenti
pera intitolata : Serie de^ K'exrovi di in contrario. A tutto ciò a£;"iun-
Recanali, ec, 1828. Noteremo
ivi giamo, che negli antichi inventari
qui, che a ll'ar liccio Rtcanali {^Fe- non trovasi neppure una volta re-
di) riporteremo molte notizie ri- gistrato il calice, di cui alcuni sto-
guardanti la città di Loreto e il rici raccontano facesse dono alla
santuario della santa Casa , il cui santa Casa. Certo è che mentre
famoso ebbe principio da
tesoro Pio II dimorava in Ancona, ed es-
questa provvida disposizione. Se- sendo infermo, si aggravò il male,
condo il Riccardi questo degno ve- e morì a' i4 agosto.
scovo dall'Aste fece dono al san- I cardinali se ne lornai'ono a
tuario di Loreto di grandi poderi Roma col pontificio cadavere, ma
nel 1458, anno in cui a Calisto per l'eccessivo caldo della stagione
111 successe Pio li. Si vuole che e per l'immenso concorso di popo-
questo Pontefice abbia visitalo la lo riunito in Ancona , essendovi
santa Casa nel i4^9j "^^ qH'in- scoppiala la peste, il cardinal Pie-
P^'"
to diremo, se pine vi si recò, al- tro Barbo veneziano, nipote di
meno sembra piìi tardi. Essendosi Eugenio IV, trovandosene infetto,
egli ammalalo, dicono alcuni , che ricorse con fiducia al patrocinio
mandò in suo voto al santuario im della Vergine portandosi in questo
prezioso calice d'oro con patena si- santuario, ove sorpreso da placido
mile, per implorare la guarigione, sonno seppe nella visione che sa-
concedendo l'indulgenza plenaria a i-ebhe stalo liberalo dal contagio, e
clii lo visitasse a' 25 marzo, festa latto Papa. Uscito dalla santa Cop-
236 LOR LOR
pella f;iiarilo, in rendimento di rlre fece legalmente fare l'inventa-
grazie promise di fabbricare a sue rio delle cose preziose spettanti al
spese un più magnifico tempio, santuario, e lo consegnò al Tera-
tome narrano il Puccardi , ed il mano, allora governatore o rettore
iVovaes nella vita di Paolo U, che della chiesa, conservandosene l'ori-
fu il nome preso dal cardinale ginale nell'archivio di Recanati. Pao-
quando poco dopo nel Valicano lo li dichiarò volersi riservare per
fu esaltato al pontificato a'3o a- qualche tempo il vescovato di Re-
f^cjsto. Dopo centoquaranl'anni dal- canati e la chiesa di s. Maria di
l'erezione del primo tempio che Loreto, per aflidarne l'amministra-
racchiuse il santuario, essendo pic- zione al vescovo di Parenzo Fran-
colo, e col tetto su pilastri di cesco Mauroceno o Morosini nobile
mattoni alla selvatica, Paolo li per veneto il quale dogherebbe le
,
liano, per ordine dello stesso Papa, fedeli, che veramente contriti, con-
eresse in Roma il palazzo e chiesa fessati e comunicati visitassero la
di Marco, e disegnò il cortile
s. santa Casa di Loreto nei giorni
di s. Daniaso in Vaticano, poi in festivi dell' Assunta e Natività di
parte variato da altri. Da una la- Maria santissima e , in tutte le
pide scavata in Fano, e riportata domeniche dell' anno. iVell' agosto
dairUghelli, Italia snera t. I, p. 147 1 a Paolo li successe Sisto IV
667, rilevasi: MCCCCLXXF IJoan- della Rovere, che fece continuare
nes Tonsiii Ponlifex Fani Divae il magnifico edifizio; indi nel 1476
Marine porticum dedil opus Ma- dichiarò vescovo di Recanali e Ma-
rini Jiidnni veneti arckiu-cti aedis cerala il Giiolamo Basso
nipote
B. 31. in Laureto. E a conferma- della Rovere. In pari tempo il Pon-
re la lapide, rilevasi del pari nel- tefice con sua bolla confermò alia
l'archivio «ecreto recanatese, dalle santa Casa il titolo di Alma Do-
memorie tempo. » Che sot-
di quel ìHUs, la tolse in un co' suoi beni
to il vescovo d' Asti o d' Aste nel alla giurisdizione del vescovo di
i/^GS s'incominciò la fibbrica del Recanati, la riservò alla giurisdi-
tempio sotto la direzione di mae- zione immediata del Papa, tolse
stro Marino di Marco di Gadera al comune di Recanati la custodia
capo maestro ed ingegnere della del tesoro, ordinò che otto cappel-
fabbiica ". Tuttavia il Majano lani ufficiassero coiilinuamenle la
poteva bene averne fatto il di- chiesa,e che il santuario venisse
segno. amministrato nel temporale da un
Cominciò allora tma nuova e- governatore, e nello spirituale da
poca per Loreto ; ed il vescovo un vicario pontificio. Contempora-
dall'Aste, nel 1469, prima di mo- neamente Sisto IV accordò indul-
LOR LOR 237
fi;etiza plenaria a chiunque nel gioì- rio ricchi arazzi tessuti in oro
«0 della Natività visitasse la chiesa ed in seta; ed il successore Ales-
e soccorresse la fabbrica, e destinò Sandro VI imprese la grand'opera
confessori con facoltà di assolvere i del lo^aiato sul disegno di Bra-
^oo"
casi riservati al Papa. 11 comune mante Lazzari, e secondo fr. Lean-
di Recanali afflitto per le prime dio Alberti aumentò le forlifìca-
disposizioni lesive la chiesa recana- zioni. Morto appena nel ì5oj il
tese, ne invocò ed ottenne la re- cardinal Girolamo, il Papa Giulio li
voca nel i477J laonde Sisto IV della Rovere nipote di Sisto IV,
restituì al comune le chiavi del con bolla del primo novembre, lol-
tesoro, al vescovo l'antica giuris- se il santuario Lauretano alla giu-
dizione, e creò questo cardinale, risdizione del vescovo di Recanati,
Inoltre il Papa lo dichiarò protei- e dichiaratolo cappella pontificia,
toie del santuario, a cui mandò destinò ad amministrarlo un gover-
in duno preziose suppellettili. 11 natore dipendente immediatameale
cardinal Girolaojo chiamò alla cu- dalla santa Sede : Loreto per altro
ra ed uflJziatura della santa Casa restò come prima in proprietà del
i carmelitani dell'antica osservanza, comune di Recanati. Oltre a ciò
di cui era protettore, che in nu- Giulio II dichiarò suoi commensa-
mero di trenta vi si recarono e li i ministri addetti al santuario,
rimasero per soli nove anni, indi ed a questo aggiunse l'indulgenza
ne partirono per V insalubrità del- plenaria nel giorno della ss. An-
l'aria. Fu allora che si recò in nunziata. Reduce nel i5o8 dalla
Loreto il gejierale di tali religiosi, parie superiore d'Italia, Giulio 11
detto il Mantovano, che scrisse la visitò la santa Casa, olFrendo uu
storia del santuario. I carmelitani calice d'oro ed una croce
argento di
cinquanta, e dopo aver fatto de- tuario fr. Giuliano Rodolfo fio-
gli ornali convenienti al sauto luo- rentino, cavaliere gerosolimitano,
go, eresse un capitolo colleginle detto il Capua, e faceva
priore di
che attendesse all'ufflzintura e alle le sue veci il detto vescovo Can-
sacre finizioni, e confL-rmò i privi- cellieri, e che avendo Adriano VI
legi indulgenze accordnte dai
e le sostituito il cardinale Gio. Do-
suoi antecessori. Dichiaro escnli dal- menico de Cupis al priore di Ca-
la giurisdizione vescovile non solo pua, questi ricusò cedere il posto
tntli gl'inservienti del santuario, ma fino all'arrivo del Pa[)a in Roma.
eziandio i pellegrini durante la loro Appena Giulio li nel 1 Soy tolse
(litnora in Loreto, ed a difesa del il santuario alla giiuisdizione del
medesimo fece fd>l)ricare un torrio- vescovo di Recanali, e vi destinò
ne. Concesse inoltre l'indulgenza ple- il governatore, i governatori e più
naria nei giorni «li Natale, e stahili di essi i loro ministri, non dipen-
nella chiesa di Loreto le stazioni dendo in modo alcuno da Recanati
di Roma in sette altari, già di- e trovandosi ben protetti e soste-
stinti con cartelloni. Nel i5i5 nuti, incominciarono a travagliare
fece Leone X governatore o pro- il comune di Recanati , invadendo
tettore di Loreto il cardinal Ber- le sue prerogative, e violando i
di IVazarelh e di Tersatto per ve- altro fuori delle sue mura pei leb-
rificare l'identicità e verità delle brosi, oltre ad un ospizio per ri-
traslazioni della santa Casa, i quali cevervi tre giorni i pellegrini biso-
ritornarono in Pioma muniti d' in- gnosi, a' quali assegnò un sussidio
contrastabili documenti. Quindi ri- nella partenza. 11 tutto racconta il
gue. >' Giulio III lo fece prolettore te disgrazie. Non andò guari che
della Casa di Loreto, alla
santa in Trento il vescovo fu colpito da
quale comparti ricchissimi doni, e grave, infermità. Dio a mezzo di al-
tali e tanti benefizi, che troppo lun- cune persone di santa vita gli fece
ga cosa sarebbe volerli tutti nove- conoscere che n'era la cagione quan-
rare. Fra le altre cose vi fondò una to era stato tolto dalle sacie mure,
magnifica e scelta biblioteca, e do- ond'egli prontamente in casseltad'ar-
po la morte le lasciò una porzione gento rimandò al santuario la pietra
della suppellettile di sua domestica e la calcina per lo Stella suo cap-
cappella, che fu calcolata del prez- pellano, con lettera scritta dal conci-
zo di quarantamila scudi, ed asse- lio di Trento { ove avea recitato una
gnolle alcuni predii coaiprati col celebre orazione) a' 2 aprile i562
denaro proprio. Alimentava del suo o i565, e diretta a monsignor go-
in Loreto due o trecento poveri vernatore di Loreto, pregando di
per volta, e siccome 1' antico ospe- confermare le censure contro chi
dale non era capace dar luogo alle volesse prendere porzione de' sacri
femmine ctie in pellegrinaggio re- cementi. Di questa lettera se ne
cavansi al santuario, ne fondò uno conserva copia nella cappella della
nuovo per comodo di esse". Gio- santa Casa, che nel iBSg fu col-
vanni Soarez portoghese agostinia- lazionata coir originale esistente nel-
no, vescovo di Coimbra, conte di r archivio vaticano, dall'odierno
Argapia e confessore di Giovanni Sede monsi-
archivista della santa
II re di Portogallo, nel visitare il gnor Marino Marino il quale né ,
»
LOR LOR 2/1
te fli Recanati, ed aprì una stra- tave ; e con breve de' i gennaio
o
da regia e più breve tra gli A- iSyB dichiarò altare Gregoriano
pennini ,
per vnn faggio de' di vo- quello di Anna. Nominò Gregorio
s.
Perciò fece spianar monti, alzar val- primo agli 8 luglio iSiyG, in per-
li, riempir fossi, pareggiare rupi, sona di monsignor Giulio Amici di
erigere ponti e drizzai-e campagne. Macerata; nel iSyS monsig. Vin-
Continuò l'edifizio del palazzo apo- cenzo Casali bolognese, ed ai o>4
stolico, e donò all' insigne tempio agosto i583 monsig. Francesco Gal-
la rosa d'oro da lui benedetta, a lo di Osimo. Nel i58o deputò in
mezzo di monsignor Marc' Antonio protettore della santa Casa il suo ni-
Fiorenzo, con quel breve ed istru- pote cardinal Guastavillani o Va-
zioni die il Cartari, La rosa d'oro stavillani bolognese, il quale colla
pontifìcia, riporta a p. 124 e seg. sua industria e zelo ne aumentò
Indi nel 5<S Gregorio XIII col-
1 1 notabilmente le rendite. Dell'ope-
r autorità del motu-proprio Postu- rato di questo Papa in favore delia
lai nostri miineris ratio, a conforto santa Casa ne trattano il p. Maffei
delle chiese gementi
e de' fedeli nel t. IIAnnali di Gregorio
degli
sotto il dominio ottomano fondò , XIII, e r Oldoino nelle Addizioni
in Loreto il celebre collegio Illiri- al Giacconio t. IV.
co, e ne affidò il regime ai reli- L'anno i585 fu esaltato al tro-
giosi della compagnia di Gesù. I- no del Vaticano il magnanimo Si-
stituì il Papa questo collegio prin- sto V, luminare del Piceno, che
cipalmente a vantagi^io dei popoli superò tutti i pretlecessori nell' o-
illirici e per trenta alunni, a spese norare e beneficare l'alma santa
del santuario Lauretano. Pare che Casa di Loreto Primieramente .
difesa del santuario, affinchè vi po- letto Urbano VII visse soli tredici
niente soggette alla- santr» Sede, con croce di argento del peso di
inoltre Clemente Vili regolò le libbre centocinquanta, ed oltre al-
gmiisdizioui civili e criminali di tri regali fece versare mille scudi
Loreto è di Recanati, ed obbligò il nella cassa delle limosine. Donò
ìjantuario a restituire ai recanatesi pure alla santa Casa la rosa d'oro
gli ottomila scudi pagati per le da lui benedetta, che il succitato
mura in tempo di Paolo HI, ciò Cartari descrive a pag. i39; per-
che fu eseguito. Divenuto Rutilio mise che la festa della Tiaslazio-
Benzoni vescovo di Recanati e Lo- ne della medesima santa Casa dal-
relOj mostrò predilezione per la la Dalmazia nella Marca d' Anco-
chiesa di Loreto laonde ricorren- ; na, si celebrasse ogni anno a' 10
do i recanatesi alla congregazione dicembre, e concesse al santuario
de' vescovi, questa decretò che il r indulgenza plenaria da lucrarsi
vescovo risiedesse e pontificasse con quotidianamente dai pellegrini ed
discreta alternativa or nell" una or altri divoti forastieri che si porta-
nell'altra chiesa, provvedesse al se- no alla visita di esso. Clemente Vili
minario, mantenesse un vicario fo- proibì la recita e il canto di Li-
rastici e, ed altre cose: Clemente Vili tanie, fuorché quelle dr santi, e le
obbligò vescovo a sottomettersi
il Litanie Lauretaiw (Piceli), così del-
al decretato della congregazione. le perchè in onore della Beata
IMun il Benzoni nel 161 3 in Re- Vergine si cantano solennemente
canati e fu sepolto nella cattedrale. in musica nella chiesa di Loietr)
Al citato articolo Recìnati ripor- in tutti i sabbati. Sulle Litanie
teremo la serie de' vescovi di Lo- Laurelane, il Migliorati stampò in
reto e Recanati, successori del de- Roma nel 169S . Bi/Itssìom, ec.
funto. Il beneficiato Munì ed il Tre altri governatori Clemente Vili
suo continuatole arciprete Gianuiz- diede a Loreto: nel «^99 monsign.
zi producono la sene de' vesto- Filippo Butelli o Bai toh ( bccondo il
LOR LOR 247
Cinellio) perugino; nel 1600 monsi- lieo : sotto di lui i cappuccini eb-
gnor Tiberio Ortini di Foligno; e bero ospizio in Loreto. Però il mag-
nel i6o3 monsignor Francesco Bas- gior alto di Urbano Vili fu quel-
si di Pvavenna. Tra le magnifi- lo di restituire e ripristinare in Lo-
cenze del Pontefice Paolo V si deve reto il collegio Illirico, mediante la
contare l'abbellimento della grandio- bolla Zeliis Domus Dei emanata
^
sa cupola del tempio Lauretano, e nel primo giugno 1627, che si legge
della gran sala del tesoro col pen- nel Bull. Roni. t. VI, par.!, p. 4^ì, e
nello del Pomarancio. Tre governa- nel Bull, de prop.
58. fide, t. I^ p.
servono alla santa Casa, non sieno bosniaci, gli albanesi, le provincic
soggetti ad altra giurisdizione che del nuovo Epiro, quelli di Strido-
a quella del protettore della santa na, di Dalmazia ottomana, di Ney,
Casa, in cui luogo, come si è det- di GiustandiI, quelli di Servia, eJ
to e ripeteremo^ è succeduta la altri nominati nelle lettere aposto-
1625, volle come i suoi predeces- ziati negli ordini sacri fino al sa-
sori mtatte le indulgenze di Lore- cerdozio. mancanza Alla della be-
to. Si portò alla visita del santua- nemerita compagnia di Gesù , si
rio, ed allora gli otìiì molti doni, oscurò lo splendore del collegio Il-
tra cui i nobili arazzi che oggi a- lirico, e nel finire del passato seco-
dornano la sala del palazzo aposto- lo 51 estinse. JVel i633 Urbano Vili
248 LOK LOR
lece Loieto il proprio
piulcUuit di Giulio IH avea affidalo ai gesuiti,
iìcilello Anlouio Beiibeiini,
carcliiial a'qnali la confermò volendo che per
delle cui beneficenze pail.immo iti le varie lingue vi fossero diecino-
principio di questo articolo. Nel ve penitenzieri compreso il rettore,
inedesìirio anno il Papa nominò e che ogni penitenziere dovesse es-
t^oveinatore monsignor Emilio Al- ser nato o educato nella regione
tieri romano vescovo di Camerino. per la cui lingua era destinato a-
11 Cardella dice che il cardinale fu scoltare le confessioni, acciò fossero
quello che lo destinò a questo go- tutti peritissimi de'diversi idiomi.
verno col beneplacito del Papa di ; Clemente IX il primo gennaio
poi Clemente IX lo creò cardinale, 1669 destinò governatore di Lore-
e gli successe nel pontificato col no- to monsignor Carlo Vaini romano,
me Clemente X. Indi a 2^ gen-
di ed il successore Clemente X nomi-
naio i635 Urbano Vili dichiarò nò protettore il cardinal Paluzzo
governatore monsignor Pietro Mar- Paluzzi degli Albeitoni Altieri. Di
tire Piedini di Forhj dandogli in poi Clemente X fece successivamen-
successore a' 2 settembre 640 1 1 te governatori di Loreto, a' 12 set-
monsignor Francesco Gaetani ro» tembre 1671 monsignor Marcello
mano. Innocenzo X fece due go- Durazzo genovese il Cardella lo :
vernatori, cioè nel i65o monsignor dice anche visitatore e poi cardi-
Carlo Antonio Dondiin bolognese, nale; a' 28 giugno 1672 monsignor
ed agli 8 marzo i654 monsignor Giovanni Bussi romano; ed a' 27
Sebastiano Gentili di Foligno: però novembre 1674 monsignor Lo-
fino dal 1645 avea deputato a pro- renzo Buzj romano . Innocenzo
tettore del santuario il cardinal XI a' £) maggio 1682 fece gover-
Gio. Battista Pallotta di Caldarola, natore Raimondo Ferretti di An-
alla cui biografia iliremo quanto cona, poi nel 1690 vescovo di Lo-
fu benemerito della chiesa di s. reto e Recanati; ed Innocenzo XII
Salvatore in Lauro di Roma, e come nominò quattro governatori, a' 22
solennemente celebrava la festa della (liccndjre 1691 monsignor Pier Do-
traslazione della santa Casa. Inol- menico Cabanes avignonese; nel
tre Innocenzo X emulò la munifi- 1692 Filippo Gualtieri poi cardi-
cenza de' suoi predecessori verso il nale; a'i5 giugno 1695 monsignor
santuario, mediante varie dimostra- Muzio di Gaeta napoletano e nel ;
tari che sono sempre sotto-datari i Giuseppe Sacripanti che poi creò
fino dalla istituzione e senza inter- cardinale, e Clemente XI lo fece pro-
ruzione. Agli anni che citeremo, datario : il Cardella nel t. Vili, p.
nelle annuali Notizie di Roma , si 44 delle Memorie storiche de' car-
potranno verificare i soggetti, i qua- dinali, dice che fu dal medesimo
li tutti funsero contemporaneamen- fatto sotto-datario e segretario del-
te i due uffizi di segretario della le congregazioni d' Avignone e di
congregazione lauretana e di sotto- Loreto. Eletto Clemente XI nel
datari, camerieri segreti, prelati do- 1700, confermò sotto-datario Pie-
mestici e referendari delle due se- tro Marcello Coiradini (giacché lo
gnature e talvolta protonotari apo- era d'Innocenzo XII J che poi creò
stolici. All'anno poi precedente si cardinale, facendolo pio-datario In-
troverà il predecessore nominato. E nocenzo XIII, come alfermano No-
siccome Innocenzo XII, abolendo la vaes e,Caidella fu pure segretario :
st' ultimo lo fu pure di Alessandro prelati. Essi tiirono, nel 1703 Fa-
VII. Armando Ricci della Marca brizio Agostini forlivese; nel 1706
d'Ancona sotto-datario di Alessan- F'ilippo Spada vescovo di Pesaro;
dro VII e Clemente IX; cpiesti nel -09 Raniero Delci sanese, po-
1
gli die a successore prima Alessan- scia cardinale; nel 1710 France-
dro Saracinelli d'Orvieto, e poi sco Maria Barbarigo veneto nel ;
sloria data in luce dal Murri nel tamente r identità della santa Ca-
lyqi stampe lordane del
colle sa. Sulla giurisdizione del governa-
Carnevali, a p. i43 si legge quan- tore di Loreto e del vescovo, e
ve il Forti, Hist cap. i i, n. 36) suo Bollario tota, ili, p. gS, con-
sacpius Almam Domimi iiivisits cesse al p. rettore del collegio dei
ipse etia/ìi animo desliiiat ini'ist- penitenzieri di Loreto la facoltà
f^c.nel. inibì porrcelo, alteri per uno beneliciato, l'altro chierico be-
Annibaleni nepotem, alteri per ab- neficialo della santa Casa, così quel-
baleni Moscatn .... li delle messe che nella medesima si
Bcuedetlo XIII non solo in- celebrano. Tre governatori diede Be-
nalzò la chiesa di Loreto al gra- nedetto XIV a Loreto, dappoiché nel
do di basilica, ma concesse Y in- I
744 vi destinò Gio. Ottavio Bufalini
dulgenza di quaranta giorni a tut- che riparò que' disordini economi-
ti i fedeli d'ambo sessi, che ven-
i ci facili accadere nelle vaste azien-
la sua difesa massime nelle •vicine segnatura. Poscia nel 1773 Cle-
spiaggia, nell'anno 17^4 erano sfa- mente XIV, costretto a sopprimere
ti accresciuti sino al numero ili la compagnia di Gesù, diede la
duecento, pertfinlo Clemente XIII penitenzieria di Loreto che aveva-
col moto-proprio : Penetrati i ro- no i gesuiti, agli antichi loro con-
mani Pontefici, de' 18 aprile 1763, fratelli i minori conventuali che
presso il Bull. Rom. Continiintio, tuttora la conservano, benché Pio
t, II, p. 38o, dichiarò tal compa- VII nel 18 14 ripristinasse i ge-
gnia e corpo di corazzieri soggetti suiti. Il collegio de' penitenzieri con-
interamente alla giurisdizione del ventuali attualmente .si compone
governatore di Loreto e congre- di quattordici, mentre il pieno lo-
dinale. Inoltre nel 1772 Clemente Ecce sacerdos magniis. Orò Pio VI
XIV dichiarò che la privativa del innanzi l'altare dell'Annunziazione
foro sì dei soldati corazzieri, che esistente in mezzo alla gran nave,
dei questuanti della santa Casa, e aderente alle sacre mura del san-
fosse di competenza all'uditore di tuario, ricevendo la benedizione
LOR
ddll'urcidiacono del capilolo, col e Diari di /ionia, che Pio Vf
nei
ss. Sm^ì amento ivi esposto. Indi a- sabbato 8 giugno ad ore 22 arri-
scese al pnlaz.zo apostolico, in cui vò a Loreto, ricevuto alla carroz-
ammise all' udienza i cardinali \in- za dal cardinal Calcagnini, da mol-
fiilini vescovo d'Aucona, e Calca- ti vescovi, dal detto prelato gover-
gniiii vescovo d' Osiuio e Cingoli, natore, magistrato e nobiltà. Asce-
e poi gli altri nominati vescovi e so al palazzo apostolico, ammise i
nato Pio VI a'20 febbraio lo con- febbraio 180 1 gli restituì la statua
dusse altrove, finché rilegato in Va- della Madonna della santa Casa,
lenza di mori a' 29
Plancia, ivi che da molto tempo veueravq^i a
agosto 1799, l'ostando poco dopo Parigi nella chiesa di Nutre Dame,
tutta r Italia libera dal governo e avendogliela richiesta premurosamen-
dominio repubblicano francese. te il Pontefice. Giunta in Roma, il
era statua alla santa Casa, perchè ralmcnlc, da iLitlo il clero, magi-
i romani potessero soddisfare la Io- strato e immenso [)opolo. Si de-
loro speciale divozione per Maria scrive pure come decorosamente
Vergine, ordinò che prima fosse nel seguente giorno portaronsi pro-
esposta alla pubblica venerazione cessionalmente ad incontrarlo al-
per tre giorni nella Chiesa di s. l'ospizio degli agostiniani in capo
Salvatore in Tmuì'o de Marche- a Monte Reale tutto il clero, e le
rogito del notaro, la fol'male con- della santa statua Lorelana, e del
segna della medesima ai canonici Bambino fra le nuvole, dalla stessa
Antonio Maria Borghi loretano ar- natura mirabilmente formala,
così
cidiacono e prima dignità delia ma poi in oro legata, a forma di
basilica di Loreto, e poi vescovo gioiello smaltato, sostenuta da tre
di Narni, e Vincenzo Bazzoffioni catenelle , e adornata con altre
custode della santa Cappella, de- cinque perle che pendono. Questa
putati dai vescovo di Loreto e perla singolare è tributo di grati-
Recanati Felice Paoli. A' 3 dicem- tudine di un pescatore asiatico.
bre con un frullone palatino, e I parlamenti della provincia del-
scottato da un distaccamento di la Marca, stabiliti, come dicemmo,
dragoni, Pio VII inviò a Loreto da Sisto V a Loreto , restnrono
il venerabile simulacro. Tutto e interrotti dopo
1791. Passatele il
poranei dominatori. Pio VII a' 6 prima comunione con otto giorni
luglio 1809, dopo che i francesi di esercizi spintuali, assegnò e prov-
coHsumaiono la seconda invasione vide i convenienti locali. Però do-
degli stali della Chiesa, fu depor- po la morte del Crislianopulo, l'i-
tato prigioniero. Piacque alla Divi- stituzione pegli orfani fu chiusa per
na provvidenza di spezzare il tro- ragioni economiche, e non è ancora
no di Napoleone nel 8 4s i i p^>" cui stata riaperta a' poveri fanciulli.
il Pontefice ritornò gloriosamente Leone XII con chirografo de' 1
e sulla città. Quel Pontefice già ai tando caldamente all'opera nel 1827
24 luglio avea restituito a Loreto, lo zelo del lodato monsignor Scer-
in luogo governatore
del prelato ra, il Papa ne decretò l'eflettua-
che mancava 1808, in cui dal i zione, donando perciò tremila tre-
fiancesi espulsero monsignor Allia- cento scudi. Trovandosi 1' antico
ta, altro prelato commissario apo- edificio irregolare e rovinoso, bi-
stolico della santa ( asa e città di sognò demolirlo, e dopo tre anni
Loreto. Ne fu il primo il rispetta- di travaglio si elevò dai fondamen-
bile monsignor Stefano Scerra di ti il nuovo edifizio, e si comp"] colla
Bagnorea, ed a' 17 settembre 1827 spesa di scudi dieciottomila, pagati
fatto vescovo d'Orope in parLìhns, dalla cassa di santa Casa. La fab-
il quale ivi lia lasciato fatti per- brica riuscì più ampia e decorosa
manenti e pubblici di decoro e di dell'antica. Quindi a cura dell'am-
utilità nella basilica, nella città, ministrazione lauretana si stabili-
macchinavano. A' 5 febbraio i83i flessi e delle voci .sediziose che udi-
la fecero scoppiare in Bologna, igno- vansi già nella sala contigua , an-
rando che a Roma a' 1 di detto che della forza politica del gover-
mese era stato eletto il Pontefice no munitasi già di coccarde trico-
Gregorio XVI di gloriosa memo- lori, per evitare maggiori mali e
ria. Quindi la rivoluzione a gui- l'anarchia, nomiuarono per accla-
sa di elettrica scintilla propagos- mazione un comitato provvisorio
si tosto per le altre legazioni. I composto di persone atte a serbar
buoni della provincia del Piceno l'ordine e possibilmente i diritti so-
augura vansi che rivoltosi avreb- i vrani. Non potè il comitato impe-
bero arrestata la loro marcia alla dire, tranne che dalla facciata della
Cattolica, luogo che formò un tem- basilica , si togliessero gli stemmi
po la linea di demarcazione per pontificii dai luoghi pubblici e pri-
que' paesi aggregati ad altro go- vati, e nel resto si condusse con
verno. Ma il contagio comunicossi moderazione. Il comitato provviso-
immantinente all'attigua delegazio- rio del governo degl' insorgenti bo-
ne di Urbino, quindi a Jesi, ad lognesi di temporanea
Loreto, e la
temeva che Ancona fosse per ar- i83i colla domenica delle palme,
rendersi ai ribelli, a' 17 febbraio essendosi ripristinalo il governo pon-
LOR LOR 261
tificio con segni pubblici di alle- visione de' conti , fossero nominati
grezza ;
quindi i consiglieri ed i a deporre al trono pontifìcio i sen-
primi cittadini si giustificarono col timenti de' loretani e riportare a-
Pontefice. A' 5 luglio i83i egli desione al decretalo, siccome fecero
fece pubblicare un nuovo ordina- I due personaggi.
mento amministrativo sulle prò 11 più grand'atto di munificen-
vincie dello stato, e col regolamen- za di Gregorio XVI però fu quel-
to de' 2 I novembre Gregorio XVI lo della definitiva resliluzione a
rese stabile e permanente il gover- Loreto del collegio Illirico- Piceno.
no prelatizio in Loreto, già istitui- Per organo della sacra congrega-
to da Sisto IV, rinnovato ed am- zione lauretana, conosciutasi dal
plialo da Leone XII, coli' onore- Pontefice la condizione del nuovo
vole titolo di Commissariato della collegio, la sicurezza del fondo per
santa Casa di Loreto (e come tale la sussistenza, al modo già detto,
nelle annuali Notizie di Roma del e designato il numero degli
alun-
i832, nella categoria delle Dele- ni ,con breve dei 29 settembre
gazionij venne registrato subito do- 1834, ne ordinò la consegna ai ge-
po Macerata ) , e decretando pure suiti e l'esecuzione al commissario
la istituzione di un tribunale civi- monsignor Scerra. Questi a' 2 no- i
scia gli uni e gli altri, non meno bacio del piede il clero secolare e
che il rettore e gli altri gesuiti, al regolare, parecchie distinte perso-
bacio del piede, a' quali dichiarò ne, le orfane della città, e final-
la sua pienissima soddisfazione pel mente i numeiosi impiegati e fa-
florido stato del collegio. Da que- migli della santa Casa presentati ,
I
LOR LOR 267
indicibili segni di giubilo. Ritorna- gli obelischi pei benefizi fatti alla
to a Loreto nella sera, ivi si ripe- città ad alcuni cittadini della
e
terono più copiose illuminazioni medesima; quelle collocate all'ingres-
quindi sua Santità ascoltò alcuni so del ad
collegio de'gesuiti. Oltre
canti di sacro argomento dai lo- esse ne furono dispensate a stampa
dati cantori della cappella loretana. altre due, una dell'arciprete Lucio
La mattina del giorno appresso Gianuizzi custode del tesoro, l'altra
il Papa dopo la celebrazione della dell' arcidiacono Antonio Pellegrini.
messa nella cappella privata si dis- Si dispensò pure un componimen-
pose a partire per Osimo. Disce- to poetico in sesta rima di Giaco-
so nella basilica, genuflesso innanzi mo Scorsoni arcidiacono della col-
all'altare dell'Aimunziata, assistè al legiata diBevagna ma in quanto ;
re-itaurati tre altari, del ss. Rosa- tra pei lavamani e genuflessorii per
rio, della Circoncisione, e di s. la preparazione e ringraziamento per
Cristoforo, eh' erano divenuti inde- la messa ; due stanze a sinistra pei
centi, e sbnosi collocati i mosaici beneficiali e chierici beneficiali a ve-
della Desolata in quello della Cir- stirsi degli abiti corali. Lateralmente
concisione, e di s. Agostino e s.* Do- poi al nominato corridoio sono si-
desi la caduta della manna; nell'im- due piccoli ovatelli laterali conten-
posta sinistra la formazione di E- gono la visita della Beata Vergine
va, e nei piccoli ovali laterali Ge- a s. Elisabetta, ed il Presepio. Il
sù Cristo che consegna le chiavi quarto specchio fa vedere la com-
del regno de' cieli a s. Pietro, e lu parsa di Dio entro il roveto a
discesa dello Spirito Santo nel Ce- IMosè; ne'due ovati laterali Mosè
nacolo. Nel
secondo specchio os- bambino e posto suU' onde del
servasi Rebecca al pozzo con Elie- Nilo, e la sua bacchelta convertita
LOR LOR 271
in tenibile serpente: i due piccoli dute di questo ultimo. Il deposilo
ovntelli figurano la Circoucisioiie, assai consumato, posto sotto l'arco
tichissima sacra statua della Beata sona dalla principessa INIaria Lu-
Vergine scolpita in cedro del Li- bomirski di Varsavia. La pioggia di
bano, o del celebre legno di Se- brillanti nella stessa fascia, in nu-
thini mira tuttora intatta
, che si mero di 2.65, è liceo legato della
senza corruzione, e si tiene per uno marchesa Cunegonda Patrizi di Bo-
de' primi lavori di s. Luca, tutta ma, piesentala nel 1829 dal car-
annerila. La sua altezza è di pal- dinal Giacomo Giustiniani, insieme
mi (jualtro, il santo Bambino uni- a medaglia d'oro con cifra di roset-
Io alla sacra statua è alto
palmi te d'Olanda e ad un mazzo di gra-
uno ed oncie Avvi sotto un otto. n;ite ojientaii. Qui lateralmente so-
piedistallo coperto, alto palmi due no (piatirò ricche rosette di bril-
ed oncie sei. Oltre preziosi oiiia- i lanti,due di Teresa Vaiinelli Stra-
ineuli donali da Pio VII e sudde- da di LoretOj altra della nominata
scritli, la sacra statua della Beata contessa Pallavicini, ed altra di Te-
Vergine ed il Bambino han-
santo resa Ulciiiti Crivelli di Milano, f
no gli altri che andiamo a indica- pendenti di brillanti furono olFerti
re. La collana di biillanti nel 1821 dalla contessa Chiara Magawli di
la donò la contessa Pallavicini Scot- Panna. JNellu seconda fascia vedesi
ti di Piacenza. Il brillante bianco una croce vescovile con sette zafiiri
di grani 32, posto per anello nella contornati da i36 piccoli brillanti;
mano destra del Bambino, è dono pili un anello vescovile con zaiìiro
i8o5 dal cardinal Leonardo Anto- to legato del cardinal Giulio Cal-
nelli. La medaglia d' oro guarnita cagnini. L'anello con altro grosso
di dieci grossi brillanti del peso zaffiro, fregiato di dodici brillanti
cumulativo di iCo grani circa, è doppi, è olferta del vescovo di Lo-
donativo di Antonio re di Sasso- reto e Recanati Stefano Bellini, il
nia. Quattro fila di perle, che guar- paio pendenti brillantati con perla
niscono il petto della sacra statua, a perella ne! fondo, è dono fatto in
sono dono di Clementina Mancini di persona da Maria Cristina regina
Boma: altre perle in due manigli lo vedova di Spagna a' io marzo 84 i •
sono della marcliesa Porzia Patrizi L'altro paio di pendenti d'oro smal-
romana. Il brillante cedrino di 27 tato, adorni di brillanti, con in mez»
gl'uni puntato nella vtste sopra det- zo perla movibile, lo presentò nel
te perle, lo regalò ii marchese Giu- 102 1 la contessa Plater Moriconi
I
LOR LOR 275
di Wilna. L'anello rullino halasso li. Nelle maggiori solennità la sa-
contornalo (li minuti hrillanli è do- cra nicchia viene decorata da uti
no del conte Sigismondo Malatesl.i. ornamento in fondo di velluto ros-
L'anello con granata orientale eon- so a trapunto di stelle ed arabeschi,
lornalo di Ijiillanti è regalo delia formali di cristalli di monte e topazi
confessa Anna Somaglia di Milano. di Sassonia entro castoni di argento,
Il ricco cuore di brillanti con bel- già veste per la santa statua, secon-
lissima tiii'cliinn è presente della do la destinazione del donatario
duchessa Teiesa Benctlelli nei mar- conte Augusto Iliuski de Romanow
chesi Andosilla, fatto nei 1827. JNel- senatore dell'impero russo, indi co-
la terza fascia rimarcasi una croce sì da lui slesso ridotta nel i83g.
con sei arnatiste contornate di acque Fra le lampade di argento colloca-
inarine, spedita dalla città di Mo- te entro il sauto cammino, ve ne
sca a mezzo del musico Girolamo sono tre piccole fatte nel i83i dal
Braura d'Ancona. La giardiniera di santuario e da pia per.sona d' An-
brillanti e rubini proviene da in- cona ; due pili grandicelle sono
cognita persona per mezzo di mon- d'Anna Pelli ed Antonio Seraiillni
signor Angelo Picchioui di Cori. loretani due simili d'incognita per-
;
reilzi di Milano e portato dal ven. battesimo di Gesù Cristo, dono del
Vincenzo Strambi. Nella quinta fa- gran maestro gerosolimitano d'Hom-
scia osservasi un grosso e limpido pesck il voto grande ovale con tro-
;
lanti, dono del principe d' Honi- si vedono appese nella volta della
pesck ; ed un cuore d'oro con topa: fodera de' marmi , sono le antiche
zio bianco, dell'uditore Cosimo Bet- della santa Casa. Si ascende a que-
276 LOK LOR
sta pei >><.'lli' i^indiiii^ ciot; (jnallro goiio XIM. Questa supeil>a fodera
sino fil piiiiio dell'altare maggiore o incroslalma di marmi istoriali,
del tempio o deirArmunziata, sulla ha quattro faeciate corrispondenti
predella del cpiale si guarda nella allo quattro mura interne della
santa Casa per 1' unica (ìneslra del- santa Casa, per cui secondo la pò-
la medesima, che sta davanti chiù- sizioueandiamo a descriverle. Irri-
sa da elegante e dorata inferriata; mieramente nella facciata a ponen-
c tre altri sino al piano delle por- te ove è l'altare maggiore dedica-
ticene della sacra Cappella, corri- to alla ss. Annunziata, precisamen-
spondente al piano della predella te avanti l' unica finestra della san-
di detto altare maggiore. ta donde il suo interno
Casa, si
stia qui appresso, ora chiusa ser- di cui sono altresì le ligure ed i
28o LOR LOR
fregi sulle pareti. Gli armadi or- sira Nicolò Frangipani che fa alzar
di marmo Benedetto
credonsi di roco di Tersatto apparisce la Bea-
da Maiano. Sortendo da questa sa- ta Vergine, gli rivela la venuta
crestia vedesi in alto il gran qua- della santa Casa e lo risana. Negli
dro ad olio di s. Luigi IX re di ultimi giorni della settimana santa
Fiancia, pittura di Carlo le Brun, (juisi colloca il s. Sepolcro con
o ripigliando a mano dritta trovasi macchina rappresentante un bosco
il deposito di Pierdomenico Caban- con maestoso tabernacolo, sopra cui
nes avignonese governatore di Lo- Dio sovrasta la scala di Giacobbe,
reto, forse scoltura del Raggi; di pittura del celebre Bibiena . Le
prospetto è una memoria in bron- cornucopia e gran lumiera di bron-
zo rappresentante Agostino Filargo, zo che pende dalla volta sono ,
opera del Calcagni; a destra tro- pregiati lavori del Lombardo; il de-
vasi il deposito dd cardinal Nico- posito è del cardinal Alfonso Viscon-
lò Gaelanij che dicesi architettato ti. La teiza cappella ha un mo-
da Francesco Volterra; le virtù saico ricavato dalla celebre tavola
di marmo sono di della Porta, il di Bartolomeo
fr. di s. Marco do-
cardinale in bronzo fu gettato dal menicano, cioè s. Caterina della
Calcagni coll'aiuto di Tarquinio Ja- ruota ed il Battista inginocchiati al
cometti. Seguono le tre cappelle sepolcro della Vergine, e l'Assunzio-
del capo della crociera. La prima ne di questa in cielo. Le tre storie
ha per quadro mosaico colla Na-
il della volta, il Presepio, la Circon-
tività della Vergine, il più fino di cisione, la Trasfig^urazione, non che
tutti quelli della basilica, tolto dal- la predicazione del Battista, e la sua
l'originaled'Annibale Caracci prima decollazione, sono bellissime pittu-
esistente in questo tempio, ed ora re di Pellegrino Tibaldi bolognese.
m Francia; è ornata nella volta Ripigliandosi il giro della chiesa
di dorature e superbe pittuie e sulla mano dritta, trovasi la me-
stucchi; il IMinzocchi vi dipinse il moria del cardinal Francesco ve-
sacrifizio di Melchisedecco , ed il scovo d' Alby, e la lapide di Gio-
miracolo della manna, perchè in vanni 111 re di Polonia con rin-
questo altare anticamente eravi il graziamento alla Vergine per la
ss. Sacramento. La cappella che vittoria riportata a Parkano con-
segue è della provincia della Mar- tro i turchi, il cui stendardo da
ca per disposizione di Sisto V; le quivi un generale polacco qual
pitture e gli stucchi della volta so- trofeo Io riportò in patria nel
no del Gasperiiii ed altri. Ivi si 1798. Qui appresso è la porta
venera la ss. Eucaristia . Il gran della sacrestia ove il capitolo tiene
dipinto a fresco sulb parete del le sueadunanze capitolari sopra ;
le della crociera a dritta. JNelIa marmi con dorature, olire altii re-
prima vedesi il mosaico, che nel stauri. La terza cappell.i, già dedi-
1787, sotto monsignor Gazzoli go- cata alla Concezione, nelle pareti è
vernatore di Loreto, fu il primo dipinta di due freschi, uno rappre-
che venne innalzato nella basi- sentante le nozze di Cana, l'altro
lica ; questo mosaico come tutti la disputa del fanciullo Gesù, e
gli altri è lavorato nel celebre nella volta la fuga in Egitto, l'a-
sentano, quella del lato dell'epistola sacerdoti custodi ne fanno all' am-
la predicazione sul Giordano di s. ministrazione del santuario per mez-
Gio. Battista, e l'amministrazione zo di autentici e normali libri d'in-
del battesimo ; quella del lato dei troito , si depositano i doni offerti
vangelo Gesù che riceve gl'inviati alla Beata Vergine. Prima del to-
di detto santo La volta rappre- . tale spoglio del tesoro, qui'slo lo-
senta la vita del medesimo Precur- cale racchiudeva un nobilissimo
sore , con pitture del Nebula e ammasso di ricchezze in ori, ar-
disegni del Muziano, del quale sono genti, pietre preziose e perle, riu-
i due profeti sui pilastri ; gli stuc- nito nel decorso tempo di ciiicpie-
si chiama del ss. Crocefisso, ed an- cui valore ascendeva a più niilioni,
ticamente del Rosario, perchè nella senza potersene accertare però la
volta sono dipinti i suoi quindici somma, essendo sempre stata varia in
misteri; lateralmente le due gran- questo particolare l'opinione degli sto-
di tele figurano s, Tommaso di rici loretani. E in fatti tutto il cri-
Crocefisso assai miiaculoso, e poi se comuni. Fra gli altri oggetti piìi
vi sarà collocato Gcbìi sulla croce insigni vi avea una veste, mandata
282 LOR LOR
<1;i ima regina tli S[)agna sul! , 1 (he ad onta dei politici sconvolgi-
(jtiale non scintilla sano meno ili nienli, di mostrarsi alfettuosa colla
(jii.iltiomila iliamanli. Vi si vedeva santa abitazione della Beala Ver-
un' aiiiiila d'oro, olicrla dall' im- gine.
j)eralri(;e Anna d' Atislria, che bril- Nella sagrestia che prende il no-
lava di cenlocinqnanla diamanti me dalla sala del tesoro, si vestono
tra piccoli e grossi . Un angelo de' paramenti sacri tutti que'saccr-
d' argento del peso di trentacin(jne duti che tlevono celebrare mes^a
lihhre , cdViva sopra un cnsci- in santa Casa ed all'altare della
)io pnre d'argento nn regio hani- ss. Annunziata. II canoni«^o Raflael-
l)inod' uro del peso di venliqnal- li di ('iiigoli nel ifJQ'^ donò tutte
lio lil)l)re, volo olii rio da Luigi (jiielle piltuie e l'ornato della me-
XIII nell'occasione della nascila tlcl desima, descrivendo tali numerosi
successore che in poi Luigi XIV. quadri il Murri a p. 65 e seg. della
Dello scellro e corona d'oro massic- Rilazionc islorica. La cappella del-
cio, con molti e grossi diamanli, la sala del tesoro fu costruita sotto
con ap[)osito dislieo, oilerlo in [»er- Paolo V nel 161 2, e venne ornala
sona dalla celebre Cristina regina nella volta dal Pomarancio con un
di Svezia, ne parlammo nel voi. grandissimo compartimento di sluc-
Wll, 176 del Dizionario; in
p. «hi e pitluie a fresco, lappresen-
molti luoghi del medesimo diciamo lanti sloiie della vita di Maria
tli allri doni fatti al santuario. Wel Vergine, tramezzate di profeti e si-
santuario ardevano venti lani[)ade bille maggiori del vero. A darne
«.l'oro, la maggiore delle quali, da- 1111 brevissimo cenno cominciando a
ta dalla re[)idjblica di Venezia, pe- destra «lelT ingresso, vedesi la si-
in cui osservasi una bella pittura circoilanti amenissinù colli, gli spes-
ad olio di Lucio Massari , cioè lu si paesi, la marina, oggetti lutti che
Vergine, s. Giuseppe ed alcuni an- nella notte anniversaria della beata
geli in allo: i due grandi sportelli traslazione raddoppiano di bellezza
del grande organo di Giulio li, già per la vaga spontanea illuminazio-
esistente sopra la sagrestia della ne, veramente spettacolosa. Dajipoi-
tesoreria, si credono dipinti da Gia- chè pier tutta la Marca, (pianto è
como Bassano. lunga e larga, ed altrove, si fanno
Il campanile poi della basilica feste, allegiczze d'ogni maniera, e
fu disegnato dal celebre architet- fuochi che fiammeggiano ne' colli
to cav. Luigi ^ anvitelli, e fab- e monti, iu modo di rompere l'o»
284 LO Pi LOR
scurità (Iella iiolte , e (iitiiio un di l' impegno
.Maria, che costante
chioiore simile n «jiiello clic si ve- Dio in propagarne la gloria. Quin-
di
<lc al levar del sole. Nella vigilia di non è meraviglia se per porten-
«Iellavenula della santa Casa iu sul ti sì grandi, storici di tutte le na-
(are dell'oia di notte, per tutte le zioni ili Europa, principalmente ita-
Marche si fanno tali etl altre di- liani, sieno stati tlivoli di celebrare
mostrazioni di i^iubilo, 6 da quel- colle loro penne la prodigiosa tras-
l'ora sino a tutta notte, non si ode lazione della santa Casa ; se molti
altro che un continuo schiop])ettare sommi Pontefici siansi portati per-
di moschetti, di archihusi, di mor- sonalmente a visitarla iu Loreto,
lari, e anche di suono di catnpanc, essi ed altri arricchendola d' indul-
in cui la santa Casa di Maria Ver- per lo spaziodi circa venti miglia
gine fermò nella provincia picena camminò a piedi per portarsi in
la sua dimora, si apri quivi tosto questo beato luogo comunicando ,
per r uman genere una larga sor- nel dì solenne della Natività di Ma-
gente de"[)iìi stupendi prodigi e di ria il numeroso popolo, ed onorò
grazie le piìi singolari. Nel santua- di sua presenza il refettorio capi-
rio videro non pochi eretici, ebrei, tolare a desinar coi canonici e col
ed inltdeli brillare luce celeste che clero, passando una intera notte
diradià le tenebre de' loro errori e dentro la santa Casa in fervorose
della loro inledeltà. Quivi pure si orazioni. Visitarono inoltre il san-
vicìcro energumeni liberati , storpi tuario Francesco Caracciolo^ s.
s.
go, l' elettore di Colonia , i duchi zione della santa Casa di Loreto,
di Baviera, di Stis^onia, di Savoia, Macerata iSgg. Girolamo Angelita,
di Mantova, di Modena, d'Urbino; Lauretanae Virginis hisloria, sine
f arciduca Leopoldo, la regina d'E- anno et loco. Giulio Cesare Ga-
truiia , la principessa di Sassonia leotti ne fece la traduzione pub-
Maria Luisa Carlotta duca di , il blicata in Macerata nel iS'jg, in-
Lucca, la duchessa di Lucca; Ma- di nel 1602 e 1628, ed in Viter-
ria Teresa regina di Sardegna col- bo nel i636. Paolo Vergerlo, Del-
le figlie Maria Cristina poi regina la camera e statua della Rladun-
di Napolij e Maria Anna ora im- na delta di T^Oreto, i544- Opera
peratrice; il re di Baviera Luigi ,
scritta dopo la sua apostasia e per-
Maria Isabella regina di Spagna, la ciò nelf iiiilice de' libri proibiti.
principessa di Danimarca, la duches- Francesco Turriano però la confu-
sa d'AnhaItCoethen, Ferdinando II tò colla Responsio apologetica ad
re delle due Sicilie colia regina; la capita arguinentoruni Pctri Pauli
principessa Augusta Amalia di Ba- P ergerii liacretici ex Ubtllus ejus
\itia, col figlio IMassimiliano duca insrriplo : De idolo Lauretano. Pro
di Lcticlilembcig, il re d. Michele, saiicla Doma Laurclana, Ingulsta-
il duca di Bordeaux, il re di Da- dii irTS/j. Nicolò Bargilesi, Tral-
nimarca, I principi di Piussia e di talo utile sopra la vera e sincera
v.!;f; LO II LOR
i<;ir>r{<'f della santa chiesa e ca'ia re de la s. Chiippelle de T^auretCy
(Itila i^^lorinsa Feritine Maria di l'.iris I
(>()*». .loanntis de Riirgos,
fjorcln^ VtMiezin r.'infx Ginvniip:m- />( Domo Lanretana, Malriti ifi7 r.
lo (>iiillo, Traltalo sopra l'istoria liillhassar lìaitoli, De saiu titarin
flrlla santa rhirsa r casa della Lanrelnno almac f^irginis Domo
{gloriosa I crimine Maria di Lordo, relatio italico edita idiomate et ni
lìologua i')')8, e Venezia j^^S. latiniiin ro/M77'^(7. Maccratae tfi75»
Horafins Tiirsclliiii gesuita, Laurc- Ivi si stampi) ili italiaim nel iGc)0.
innac historìac hhri Z'^, Knriiae a|)n(l Pietro \'aI(iio Mru'torelli già ve-
Aloysiiiiu Zaiitielhim 1^*17. Gio- srovo.di Monte Feltro, Teatro isLo-
1637, per Paolo e' Gio. Battista 1763. Notizie della santa Casa
.Serafini: fu ristampata ancora nel di Maria Fergine venerata in Lo-
Tfi4'2- Ludovicus Cenloflorenius reto, raccolte da un canonico dei'
Clypens Laiiretanus ad^'crsus ha/'- la basilica, estratte dall' Jngclila.,
reùcoruvi sagiitas , Romae i643. Tursellino,ec., aggiuntivi tutti i prc'
Felix Maria Keliius, Arcanae Do- doni che conservanti nel suo
zio.'ìi
gnatoii (Iella uiedesima. Lucidi, No- santa Sede. Ne fin-ono per ultimo
tizie della rn<!n di Maria Vergine insigniti, Lodovico Lopez de Ca-
venerala in Loreto, con slampa in slillo, ed a (juesto Gregi^'io XV[
legno, Loreto 1782 Antonio Gau- nel concistoro degli 11 luglio i8ìC)
denti, Storia della santa Casa di diede in successore monsignor Vi-
Loreto esposta in dieci brevi ra- taliano Provcnzano di Catanzaro,
gionamenti sul tempio L^auretano che in pari tempo fece ausiliare del
Loreto 1784 pf;l 'Sartori. A^itonio presente vescovo di Catanznio.
Maria Dorghi arcidiacono della ba- LORIS Francesco, Cardinale.
silica, Ragguaglio del viaggio da Francesco de Loris di Valenza di
Roma a miracolosa
Loreto della Spagna ni[)ote di Alessandro VI
,
statua della ss. Vergine Laureta- o suo affine, non che di lui segre-
na, Loreto 1802. Oltre a ciò a1>- tario nel i5oo, indi vescovo di s.
biamo : Coronelli, Saero pellegri- Asafo e di Elvas e tesoriere gene-
naggio ai santuari di Loreto, J- rale. Nel maggio o nel giugno
siii ed altri che s^ incontrano nel i5o3 il Papa lo creò cardinal dia-
loro viaggio, de^ quali leggonsi l'o- cono di s. Maria Niiova, a cui
rigine , le singola rità , ec. De- aggiunse il titolo di patriarca di
scrizione della città e santa Casa Costantinopoli, e le provviste del-
di Loreto, con la pianta e prospet- l'arcivescovato di Valenza e det
to di essa e paese circonvicinn. vescovato di Die. Insieme con al-
cesCj una scuola di carità che ri- tribunale di prima istanza, l'acca-
sale al iJìG, molte scuole mili- demia, il casino e la casa di for-
tari, di equitazione e disegno, delle za. Questa cillà ha vari ameni
società Ijibliche, di agricoltura, di passeggi che olfrono vedute deli-
emulazione, e di beneficenza; un ziose sul lago e sulle montagne
teatro, un arsenale, un espellale sempre coperte di neve che la
cantonale , un ospizio pei pazzarelli dominano ; quello di Monlbenon
ed una casa di correzione stabilita ed d terrazzo della cattedrale sono
sopra un nuovo sistema. i pi il frequentati e più belli; i din-
Questa città contiene multi belli torni ne presentano altresì degli
edifizi, e fra gli altri l'antica catte- amenissimi.
diale, che dicesi la chiesa più vasta Losanna è piuttosto agricola
della Svizzera, costrutta l'anno i ooo, e scienziata che commerciale. L'a-
jndi consagrata da Gregorio X in ria, un poco fredda , ma pura ,
YOi. XXXIX. 19
290 LOS LOS
di Losanna, e di principe e cancel- che sedeva nel 58 li, e che appunto
liere dell' in)pero. Fu questa cillà fu quello che trasferì la sede di
chiamolla colonia Flavia. Oggi non tobre 1275 onorò di sua presen-
è che un boigo a tredici leghe za Losanna, ove si recò pure Ro-
da Friburgo, occupando appena la dolfo d'Habsburg re de'romani, ed
decima parte dell' Avanticum dei ebbero luogo quelle cose che de-
romani. Nel suo recinto trovansi scrivemmo al voi. XXXIl, p. 275
molti monumenti antichi che atte- del Dizionano. Inoltre, come di-
stano il suo passato splendore. Il cemmo, il Pontefice consacrò l'an-
dottore Schnell vi aperse ultiina- tica cattedrale solennemente , che
inente uno stabilimento pei pazzi. dicesi la chiesa più vasta della
Successori di s. Bealo vescovo di Svizzera.
Losanna furono s. Protario , s. 11 canliual Antonio de Chalant
Chilmegisilo, Superio, e s. Mario savuiaido, secondo il Ciacconio fu
LOS LOS 291
vescovo di Losanna, Chiesa ma il quali per loro apparente decoro e
nella sua opera de' Cardinoli pie- per estirpare ogni seme di scisma
montesi^ a pag. 39 Io contraddice ; passarono a celebrare un concilio
mori il cardinale nel i4i8 in Lo- in Losanna conie a compimento di
sanna, e fu sepolto nella cattedra- quello di Basilea, e riconoscervi
le. Lodovico de la Palù francese, Nicolò V. A' 16 aprile adunatisi i
del i536, era una delle pii^i ricche di esse comune pure era il pulpito ;
del cantone di Vaud permise 1' e- maggior parte di que' fedeli, e per
segni. Una pia dama tedesca , na- rato, desservanl, della cappella cat-
ore nove antimeridiane per cedere fìzio. Il numero dei cattolici do-
il luogo ai protestanti tedeschi i , miciliati in oggi a Losanna e sulle
quali lo debbono cedere agli an- rive del lago Lemano ascende a
glicani verso mezzodì, e per altre tremila circa, appartenenti a di-
religiose considerazioni , infiammò verse nazioni d'Europa, e formano
lo zelo degli amministratori della unitamente una sola parrocchia. In-
parrocchia a provvedervi. Li 28 tanto nel 1819 il cantone di Gi-
agosto, a petizione de' cattolici di- nevra, a richiesta del suo governo,
moranti in Losanna , il consiglio fu riunito quanto allo spirituale al-
di stalo concesse loro di far l'acqui- la tlioce<;i di Losanna (l;il Papa Pio
sto di un locale vasto e comodo VII, laonde nell'anno seguente il
convento, una chiesa con campa- ria, latria, liidus allae, ludìcra sor-
nile, una un refettorio,
sagrestia, tio schedularuni. Giuoco nel quale
una cucina, una gran sala e due i primi novanta numeri
dell' aba-
Questa città nel 1277 toccò in be ancora una prova a favore del-
divisione all' imperatore B.odolfo l' Italia), perchè in questo giuoco
d'Habsburg. Nel i^5o l'imperatore lottano in qualche modo i giuoca-
Federico III, di concerto coi du- tori contro la fortuna e contro un
chi Alberto e Sigismondo ne pro- numero grandissimo di altri giuo-
clamò r indipendenza ; ma non go- catori. Hannovi però altri etimolo-
dette essa per lungo tempo di sua gisti, i quali fanno venire tale vo-
libertà, mentre nel i452 il duca cabolo dal tedesco lot che significa
Luigi di Savoia pervenne a farse- sorte, perchè le vincite e tutte le
dinario composte che di certe vi- scere col di mezzo ciò che av-
lui
vande che devono formare un pran- venne, o che può avvenire, o che
zo di società di amici. Le lotterie si d.'3ve (ave; ma la sorte che chia-
sono o vietate dal principe, o per- masi divisoria, per sapere a quale
messe, o tollerate. 1 teologi non so- delle due persone si darà ciò che
no di accordo intorno alle lotterie. è dovuto ad una di esse non è ,
Gli uni le credono cattive per sé vietata, quando non si possa cono-
stesse : così pensano tra gli altri scere altrimenti la volontà di Dio.
Corrado e Sainte-BeuvCj Contract. Il Zaccaria poi nella Storia lettera,-
qiicst. 71, tom. II, cap. 191; al- ria t. IH, p. 287, fa il seguente
tri le credono buone e permesse : problema sul giuoco del lotto. Tro-
tali sono Giovanni Briaert , qiiod- vare una maniera facilissima per
lib. 5 ; Silvio in 5. 1, q. 25, art. guadagUiire al giuoco del lotto or-
8 ; il p. Alessandro lih. Ili De pec- dinario una qualunque data quan-
cai, reg. 18; Desombes tom. IV, p. tità di denaro. Scioglimento. Sia la
2 52 Ponlas alla parola Lotteria
; data quantità di denaro quella qua-
o Lnlto ; Collet, Maral, t. I, p. lunque somma che voi avete in
769. La seconda opinione sembra animo di giiiocare. Non la giuoca-
la pi il ammissibile purché si os- ,
te, e voi l'avrete guadagnata. Di-
servino le condizioni richieste dai mostrazione. Poiché giuocandola ,
mentovali teologi, cioè; i." Che voi r avreste perduta quasi con si-
meriche che si estraevano nel tempio lum, sive unum, sive duos, sive eliarii
trodussero ne' grandi conviti, delle exuerat. yumeralis inde digitis ex-
quali può chiamarsi autore Elioga- tensis, usque dum complerelur na-
balo, secondo Elio Lnmpridio nella nierus in queni consenseranl^ is qui
vita di questo principe, e chiama- numerum illuni dìgitorum gestii
estratti prò sessioni s seti arcubila- mani immaginassero nelle feste tiei
tionis ordine. Veggasi il Casaubo- saturnali una specie di lotterie, del-
no ed Salmasio a questo luogo.
il le quali tutti i biglietti ilistribui-
sortes, può essere anche questa ori- quellu che scritto era su que' vi-
ginata dal prefetto d« Ile sorli, ce- elietli , portava il nome greco di
lebre impiego nel tempio santo di apopborrla. Questa era una specie
Dio, di cui pienamente parla il di fina galanteria, di cui si faceva
.Seldeno, De synedr. vel. hehraeor. uso per mostrare la propria libe-
lib. Ili, cap. II, § 4, 5, p. 1170. ralità e rendere la festa più alle-
sto stesso gustò «juest'iclea, e seb- co del lotto in Italia, il eh. Ram
bene gli oggetti die s' indicavano belli nella sua opera intorno in-
bili biglietti delle sue lotterie con- venzioni e scoperte italiane. , a p.
sistessero talvolta in piccole bagat- 47 H, dice che non dubita di affer-
telle, irnniagiiuito era tuttavia quel mare questo essere tutto nostrale;
giuoco pei' dare motivo di ridere e comechè si tenga che il cono-
e di divertirsi ancora maggiormeti- scessero i lomani, e fra noi lo rin-
te. Nerone però nei giuochi che si novasse Celestino Galiani nel lySo;
celebravano per l'eternità dell'im- il Goldoni nelle Memorie stampate
pero sviluppò in quel genere la
,
in Venezia nel 1823, voi. Il, p.
pili grande magnificenza. Egli for- 49 e 5o, cap. 3i, scrive che fu
mò favore del popolo lotterie
ili inventato a Genova, e che il solo
pid>bliche di mille biglietti, che caso ne diede la prima idea. " I
distribuivansi in ciascun giorno, e le genovesi tiravano a sorte due vol-
vincite di alcuni bastavano per ren- te all'anno il nome di cincpianla
dei- agiate le persone nelle di cui senatori, i quali dovevano rimpiaz-
inani la sorte li faceva cadere. L'im- zare quelli che uscivano di carica.
peratore Eliogabalo trovò ilprimo Tutti questi nomi messi nell'urna,
la maniera scherzevole di compor- e che [)otevano uscire erano cono-
re lotterie, che imitate sono an-
si sciulissimi. I particolari adunque
che ai giorni nostri , formate per della città incominciarono a dire
metà di biglietti utili , cioè le di fra loro, scommetto che alla pros-
cui vincite erano di qualche im- sima estrazione uscirà il tale, l'al-
di cui trovansi ancora nei gabinet- lotto, ma per due sole estrazioni ;
del mese di maggio ì53g, emana- videro tener tavola aperta e sfog-
to da Chàteau Regnard. Altri di- giarla da ricconi. Ma si cominciò
cono che il giuoco d' azzardo al ,
a mettervi un po' d'ordine per im-
quale si è dato il nome di lotto, pedire che certuni andassero in ro-
l"u stabilito a Parigi nel i644j '^e' vina troppo presto. Si deteroìinò
principio del regno di Luigi XIV, ad uno scudo il prezzo del bigliet-
da un decreto che gli dava il no- to, si decise dovessero scorrere due
me di banco o banca reale. Da mesi fra la proposta e l' estrazio-
lungo tempo questa specie di ban- ne, e che la mano
di un innocen-
lotto non era come adesso : le vin- frode, si volle che l'estrazione si
cite che ora consistono in denaro, facesse da sei ragazzi scelti fra do-
consistevano anco in Francia in case, dici tolti da un ospizio di carità.
lotterie private. Dessault nel suo sioni (si definisce la cabala: arte
libro Della passione del giuoco dai che presume d'indovinare per via
tempi antichi Jino ai giorni nostri, di numeri, lettere o simili. Veg-
cita uno de' primi decreti promid- gasi il Cordara nel seruìone in fa-
gati dal consiglio di stato in favo- tnos numerorum di^'i/iatores, s>ul-
bolo parlare il re. Il primo lotto t. Ili delle sue opere latine e ita-
pubblico e le prime lotterie si sta- liane), e gli autori o editori dei
bilirono nella Fi'ancia sotto il mi- COSI detti libri dell'arte o libri del
nistero del cardinal Mazzarini ; e lotto, nei (piali si fa una capriccio-
sotto il regno di Luigi XV si mol- sa applicazione dei numeri agli og-
tiplicarono inun modo fino a quel- getti che si sono presentati in so-
r epoca inaudito. Nel Mercurio di gno. Nel Dizionario di Brillon so-
Francia del 1779, si dice che la no riportati gli editti e le dichia-
frenesia del giuoco , la quale fino razioni ed ordinanze emanate re-
a queir epoca non era stata se non lativamente alle lotterie. Ma con
che un vizio de' privati, diventò ad saggio sovrano decréto de' 3 di- 1
portico doppio di tal palazzo , che sura che ne risultava per la parte
divide i due cortili, era foi'mato della cassa pubblica, per cui conto
un palco della lunghezza dell'arco, procedeva la lotteria. Veramente
sopra del quale si pose a sedere da altre notizie che quando rilevo,
Sensini, a mezz'ora di notte. Sue- Roma e suo distretto, ciò che poi
cesse a Clemente XI nel 1721 In- rinnovò con editto de' 12 ottobre
nocenzo XIII, ed ancor esso per- 1726. Con altro editto de' io set-
mise il giuoco del lotto nello stato tembre suddetto anno 1725, Bene-
ecclesiastico, stimandolo lecito come detto XIII ne fece egual espresso
il predecessore. Quindi aggiunge divieto a tutti i regolari, e poscia
che nel seguente pontificato di anco agli ecclesiastici secolari. Indi
Benedetto XIII, a' 19 settembre colla bolla Apostolicae Scdis, dei
dell'anno 1725 si affisse l'editto 12 agosto 1727, Bull. Rom. t.
proibitivo de' lotti in perpetuo; vi XI, par. II, p. 4°^), lo vietò con
si replicarono tutti bandi emana- i pena di scomunica a' secolari, e di
ti fino dal primo del 1660, e si sospensione agli ecclesiastici, ordi-
stabiliva la pena di galera ai nando al cardinal penitenziere, che
prenditori, e mille scudi d'oro; di non assolvesse ninno di questi
trecento simili ai giuocatori ed giuocatori. Per questa occasione
altrepene corporali, estensive an- l'avvocato Girolamo Ercoli pubbli-
che (Ino alla galera; ed alle don- co in Roma nel 1728, coi tipi del
ne di carcerazione ed altre pene, Cracas, una disseriazione intitolata:
LOT LOT 3o^
Del giuoco del lolla, che sia degno sticoincominciando dal 178^; ri-
d' essere da per lutlo proibito, e serbando nondimeno la scomunica
che giustamente sia stato proibito contro quelli che vi giocassero al-
sotto pena di scomunica con ispe- l' estero, come ai lotti di Genova
dal bolla da Benedetto XIII in Napoli, Milano, e simili. Clemente
Roma, ed in tutto lo stato eccle- XII si mosse a questa provvidenza
siastico. pei riflessi: i." Che poteva consi-
lySo a Benedetto XIII
Nel suc- derarsi il giuoco del lotto, per esi-
sopra quarantamila, olire duemila e to, nel 1739 recitò con sommo
più di spesa. Vedi il nunj. 2817 del applauso degli ascoltanti una pro-
Diario di Roma. Nell'anno seguen- lusione in versi latini, contro quei
te fu pidiblicata la Dimostrazione folli che studiano le cabale e i so-
dell' utile proi'eiiuto in noi'e estra- gni per cavarne i numeri franchi,
zioni del lotto, e distribuzione in pretendendo assegnare ai numeri
beneficio de' luoghi pi i, Pioma 1733. persino l'ordine con cui debbono
Su questo proposito il JNovaes ,
sortire. Nel t. IV delle sue Poesie,
nella vita diClemente XII, osser- stampate in Venezia nel i8o5, vi
va, che dopo la nona estrazione, sono due canti contro gli abusi
cioè dai 14 febbraio 1732 sino de'giuocatori del lotto. Abbiamo la
vaes aggiunge le seguenti notizie. giovedì. Dal numero poi BgiS del
Clemente XII impiegò questa con- 1742 si ha che monsignor leso-
3oS LOT LOt
l'iere domenica mattina nella cViiei^a tomila di sicurezza per quelli c!i€
ili s. Maria in Aquiro, parrocchia giuocheranno e per la camera a-
del palazzo di sua residenza, fece postolica. Nel bando si prescrive
la distribuzione delle cedole dolafi pure, che le giuocate debbano ri-
di scudi cinquanta, alle povere zi- ceversi dai prenditori patentati dal-
telle secondo i numeri sortiti nel- l' appaltatore nei rispettivi posti,
l'estrazione, e poste nelle solite li- ed inerendo al contenuto dell'edit-
ste, e ciò si pratica alcuni giorni to del primo dicembre 174^^ una
dopo alla sorlizione dell'estrazione, parte delle multe vengono destina-
a piacimento del prelato. Il nume- te al monastero delle convertite di
ro 3981 del Diario di Roma s.Maria Maddalena al Corso di
i743,de'2 febbraio, indica il nuo- Roma. Nel bando viene vietato
vo sito in cui s' incominciò a fare far giuochi a proprio conto, spe-
r estrazione, cessando di farsi nel cialmente di quelli chiamati storni,
Campidoglio, in questo modo. Es- cioè giocate che si espongono alla
sendosi fatta mercoledì per la pri- vendita, dopo il tempo determinato
ma volta sulla gran loggia della a riceversi le giuocate', cioè ven-
curia Innocenziana (della quale e derli con aggravio de'prenditori dei
del palazzo ne parlammo all'arli- botteghini patentati, a'quali soltan-
colo Curia Romana [Vedi) ^ dalla to è lecito vendere i storni. Nel
niiova impresa; nell' estrazione di 1760 Clemente XIII, con chirogra-
questo pubblico lotto, che prima fo degli 8 marzo, concesse a Lo-
soleva farsi in Campidoglio, ne renzo Greco e compagni e per es-
sortirono numeri 4j ^^j 37, 68,
i si al marchese Ottavio Giacinto
74. Quindi fu stampata la Nota del Bufalo, in virtù delle facoltà
delle estrazioni del nuovo lotto di trasferitegli dal Gr^co, l'appalto ge-
Roma, incomincialo nel Campido- nerale de'Iotti di Roma e di Na-
glio, e proseguito sopra la loggia poli per tutto Io stato ecclesiastico
di Monte Citorio. Monsignor Ban- per un novennio, con obbligo d»
chieri tesoriere generale, a' 3o no- costituire un fondo di scudi due-
vembre 1751 emanò in forza del centomila per sicurezza dei dilettan-
chirografo di Benedetto XIV dei ti del giuoco, e della camera apo-
verso quello che s' insegna, da ciò vincita. Così intanto il denaro si
fare tutti )ciò che pel buon regola- proibiscono le vessazioni dei pren-
mento del lotto crederà necessario, ditori ai dilettanti vincitori per le
con amplissiina giurisdizione tanto mancie, le quali debbono a benepla-
economica, quanto giuridica. In e- cito darsi spontaneamente.
secuzione di tale chirografo o moto- Divenuto monsig. Braschi Papa
proprio di Clemente XIV, monsi- Pio VI, nel suo pontificato venne isti-
gnor Braschi tesoriere generale a' tuito anche il giuoco per l'estrazione
dicembre pu!;blicò un jiando gene- di Toscana; ma siccome per (jueslo
lale sopra i lotti di Roma e di e per quello di Napoli molto denaro
Napoli per tutto lo stato ecclesia- usciva dallo stato, volle che si a-
stico, al comprese le legazio-
solito prissero in R,oma apposite prendi-
ni di Bologna, Ferrara e Raven- torie a conto della camera aposto-
na , consistente in dieciotto estra- lica. Quindi monsignor Della Porta
zioni l'anno, cioè nove in Roma tesoriere, inerendo alle precedenti
nella solita loggia di Monte Cito- disposizioni e provvidenze, ed al-
torio o sia palazzo della curia In- l'editto del suo antecessore sull'e-
nocenziana, nove relativamente
e strazione di Toscana, emanato a' 17
alle altrettante chesi fanno in Na- dicembre 178?, pubblicò un ban-
poli, con che però dal primo gen- do generale sopra giuochi de'Iotti i
l'impresa del giuoco de' lotti. 1 luo- numero 44 del Giornale del Carri'
ghi di monte aggiunti per tale bo- pidoglìo. Ivi si riferisce che l'estra-
niliciizione formarono il cumulo di zione segui nel locale detto di
luoghi 14393:09:64, dalle rasse- Campo Marzo, magnificamente a-
gne de' quali s' incassò la somma dornato e stabilito per questa fun-
di scurii 1,621,983, i frutti della zione; cheil nuovo sistema chia-
(piale assorbirono 1' annua somma mò numeroso concorso di popolo,
di scudi 43,179- anche per la maestosa comparsa
Pio VII con chirografo de' i4 delle autorità costituite che l'ac-
gennaio 1801, diretto a monsignor compagnavano rendevano impo-
e
Litta tesoriere generale, dice che nente. Si aggiunge che devesi la
per impedire l'estrazione del de- pronta organizzazione di questo ra-
naro dallo stato pontificio, e per mo amministrativo, all'energia ed
dar comodo ai dilettanti di giuo- ai talenti del commissario organiz-
tl(;li' impresa, per cui anco la stra- nuto un concilio nel i 109, a cui
da che conduce da Campo Marzo presiedette Gerardo vescovo d'An-
al Corso ne porta il nome. Tale gouléme. In esso fu assegnata ai
p;ilaz7.o era stalo edificalo ne' bas- monaci la chiesa di s. Vitale e la
si tempi dalla polente famiglia cappella di s. Stefano. Labbé t.
do coraggioso la voce contro gli Luigi, tenuto dai preti della con-
insulti che i dissidenti portavano gregazione della missione, con >e-
al catlolicismo sui giornali, cui n)inaristi, fondato nel 181 7. Se-
imponeva silenzio. Pio, mansueto, minario pei giovanetti destinati allo
con tutti gentile, dotto senza vo- stato ecclesiastico in Carondelel, di-
lerlo comparire, pieno di semplici- retto dai chierici di s. Vialore.
tà e candore, zelantissimo vescovo, Tre collegi, Maria Bar-
cioè di s.
ogni sua fortuna versò sull'amata rens de'sacerdoti della missione con
diocesi. Diede al seminario di Bar- nove professori, ottanlanove colle-
rens un miglio quadrato di terre- giali, cinque esterni ; univeisità di
no, due molini circondati da cin- s. Luigi de'gesuili, nove professori,
quanta acri di campo, ed altre co- centosessanta collegiali; collegio di
se. A molte sue im-
riuscire alle s. Vincenzo de Paoli dei sacerdoti
prese concorsero oltre Pio VII, della missione, al capo Girardeau,
Leone XII e Gregorio XVI, la quattro professori, trenta allievi.
congregazione di propaganda, la Ordini religiosi e congregazioni tre,
societàLeopoldina di Vienna, e la cioè gesuiti, collegio di s. Luigi , no-
pia opera della propagazione della viziato di s. Stanislao con dieciolto
fede di Lione. Nella chiesa della novizi; sei residenze nelle parroc-
missione a Monte Ci torio la mede- chie; tre missioni Ira i selvaggi,
sima congregazione di propaganda nove sacerdoti della congregazione
gli fece celebrare il funerale. 11 della missione ; collegio di s. Ma-
eh. sacerdote Domenico Zanelli ne ria, noviziato al capo Girardeau,
compose la bella necrologia, che sì nove novizi e vari postulanti ;
quat-
legge nei numeri 89 e 90 del tro residenze nelle parrocchie, nove
Diario di Roma i84'^- chierici di s. Vialore per 1' istru-