Nord Sud
Nord Sud
Il divario Nord/Sud:
- Spostamenti tra Nord e Sud
- il ruolo delle industrie italian
- le differenze socio-culturalI
- la criminalità
UN PO’ DI STORIA
Introduzione
Il ‘divario Nord-Sud’ è un modo di concepire l’Italia. Esprime l’idea che
questo paese sia divisibile in due aree geografiche, il Nord e il Sud, e
che queste due aree abbiano due culture, due economie, due popoli e
due geografie completamente diverse. Questo concetto ha origine
nella storia italiana, è strettamente legato al processo di unificazione
nazionale ed emerge per la prima volta nel periodo che segue l’Unità
d’Italia nel 1861. Prima dell’Unità, l’Italia era divisa in stati con tante
culture, strutture politiche ed economie diverse.
L’Unificazione ha portato con sé l’imposizione di un sistema comune a
tutto il territorio nazionale, da parte di un’élite politica proveniente
per la maggior parte dal Nord Italia. Tuttavia, le strutture socio-
economiche imposte riflettevano la realtà esistente al Nord – ai tempi,
un’area in via di industrializzazione – e non la società tradizionale e
l’economia agraria del Sud. Le difficoltà di integrazione nell’Italia
unitaria erano quindi causate dall’incomprensione. I politici del Nord
non capivano
• l’ostilità della gente del Sud all’imposizione di regole, tasse e leggi
considerate normali al Nord.
• il motivo per cui l’economia del Sud non migliorasse con le strutture
da loro imposte.
1
1. Rispondi alle seguenti domande in italiano e per quanto possibile
con parole tue:
a) In che periodo emerge il concetto di divario Nord-Sud?
b) Com’era la penisola prima dell’unificazione del Paese?
c) Che cosa ha reso difficile l’integrazione nel nuovo Regno d’Italia?
Il concetto di divario Nord-Sud Per superare questa incomprensione,
gli intellettuali del Nord hanno cominciato a studiare il Sud. Tuttavia,
queste prime ricerche presentavano il Meridione come un problema,
dando per scontato che le differenze tra Nord e Sud fossero un
sintomo del sottosviluppo di quest’ultimo. Inoltre, alcuni fenomeni
economici e sociali venivano interpretati come conseguenze di
caratteristiche ‘naturali’ dei meridionali. Per esempio,
• la povertà - segno di mancanza di voglia di lavorare della gente del
Sud;
• la resistenza alla presenza dell’esercito del Regno d’Italia (il
fenomeno del brigantaggio) - prova di una tendenza alla criminalità;
• l’utilizzo di dialetti completamente incomprensibili agli studiosi -
segno di ignoranza.
Queste idee sono diventate luoghi comuni nella cultura italiana e
hanno influenzato il modo in cui la gente del Nord ha visto e ancora
vede gli italiani del Sud, e viceversa. Per esempio, durante il periodo
del Miracolo Economico degli anni Cinquanta e Sessanta, quando c’è
stato un grande flusso di migrazione interna dal Sud al Nord per
motivi di lavoro, l’incontro non è stato facile:
• I meridionali venivano denigrati perché numerosi, poveri e con
tradizioni diverse.
• La gente del Sud vedeva l’accoglienza fredda e scortese come un
atteggiamento tipico dei settentrionali.
Così, nella storia, si è consolidata l’idea di
• un Nord ricco, industrializzato, popolato da gente laboriosa ma
chiusa e di
• un Sud bello, naturale e soleggiato ma impoverito e abitato da
gente calda ma fannullona.
Modelli alternativi
Già negli anni Settanta alcuni sociologi sostenevano che il concetto di
divario Nord-Sud non riflettesse le tante diversità economiche,
culturali e territoriali del Bel Paese. Per esempio, il Nord-Ovest
dell’Italia aveva un carattere industriale molto specifico, e il Centro
2
del paese aveva delle particolarità storiche, economiche, sociali e
culturali che non condivideva né con le regioni del Nord, né con quelle
del Sud. Negli anni Ottanta, invece, altri studi hanno contestato l’idea
che l’economia del Sud fosse omogenea e arretrata; anzi, hanno
affermato che essa rispondesse in modo razionale alle specifiche
condizioni economiche, sociali e territoriali del Meridione e hanno
sottolineato la ‘vitalità imprenditoriale’ di varie località del Sud Italia.
Da questi studi è nata una serie di modelli alternativi a quello del
divario Nord-Sud. Tutti quanti cercano di dare voce alla complessità e
alla diversità dell’Italia:
• Il più conosciuto è quello delle tre Italie, per il quale il Bel Paese
viene diviso in Nord, Centro e Sud (oppure Nord-Ovest, Centro e Nord-
Est, e Sud, a seconda del modello).
• Più recente, invece, è il modello delle cinque Italie che risponde alle
condizioni socioeconomiche dell’Italia attuale
3
Legato a questo fenomeno mediatico è la persistenza di immagini e
stereotipi che sono diventati luoghi comuni nella cultura italiana.
Negli esercizi 2 e 3 qui sotto potete trovare alcuni esempi di questi
stereotipi. Queste rappresentazioni largamente condivise ma
semplificate di un paese complesso tendono a ridurre la varietà
sociale, culturale ed economica di diverse parti del paese ad un
problematico conflitto tra Nord e Sud. In realtà, gli stereotipi che
riguardano le presunte differenze tra Nord e Sud sono soltanto una
piccola parte del mosaico di stereotipi legati al luogo di provenienza
degli italiani. La persistenza di campanilismi (identità locali) e di
identità e culture regionali ha creato anche un ricco arazzo di
stereotipi che riguardano specifiche città o regioni. L’esercizio 4 qui
sotto ve ne offre qualche esempio. Se da un lato essi rafforzano
preconcetti (negativi o positivi), dall’altro presentano ulteriori prove
della diversità che caratterizza l’Italia, rendendola ancor più
affascinante e bella da scoprire.
1. Rispondi alle seguenti domande in inglese:
a) How has the concept of the north-south divide persisted?
b) What is wrong with a lot of the statistics quoted or reported?
c) What can be (or has been) the result of latent hostility between
north and south?
d) How do media representations affect how the north-south divide is
understood?
e) Is there a more constructive way of thinking about local identities
and stereotypes in Italy?
Divario o diversità?
Allora, come ripensare l’Italia oltre il concetto di divario Nord-Sud?
Prendiamo spunto dalla storia preunitaria d’Italia – una storia di città,
economie e civiltà diverse, ma unite dalla ricchezza del patrimonio
storico e culturale e dalla pratica di usanze caratteristiche in ogni
località. Per effetto di tale eredità, oggi in tutta la penisola si parlano i
dialetti, si celebrano feste diverse (tra cui la festa del santo patrono
della città, o la sagra delle specialità culinarie locali), e si apprezzano
cibi, musiche e danze, attività e costumi caratteristici di ogni singola
località. Per usare una metafora, si potrebbe pensare alla società
italiana come alla lingua. L’italiano viene parlato in tutta la penisola,
ma con accenti e dialetti che sono specifici di ogni città, provincia o
regione. Se si pensasse alla società italiana come un mosaico di
caratteristiche locali, si riuscirebbe a superare i pregiudizi del
concetto di divario Nord-Sud e ad apprezzare la straordinaria
ricchezza culturale che l’Italia offre. Nelle sezioni che seguono,
4
ripensiamo il concetto di divario Nord-Sud alla luce della diversità che
caratterizza l’Italia. In particolare, verranno offerti esempi che
riguardano le città di Napoli e Bologna
La criminalità
La criminalità e la cultura popolare
Il modello della criminalità italiana a cui siamo abituati è influenzato
da stereotipi che arrivano in gran parte dalla cultura popolare.
Moltissimi romanzi, serie TV e film italiani e di Hollywood, infatti, si
sono concentrati su storie di mafia con protagonisti italiani o
italoamericani che provengono o hanno origine dal Sud Italia e fanno
parte di grandi organizzazioni, come Cosa Nostra (Sicilia) o la Camorra
(Campania). Ecco qualche esempio:
• Il Padrino di Francis Ford Coppola (film 1972)
• C’era una volta in America di Sergio Leone (film 1984),
• La piovra (serie televisiva 1984 -2001)
• Gomorra (libro di Roberto Saviano 2006), poi diventato un film
diretto da Matteo Garrone (2008) e una serie TV (2014).
Questo stereotipo tende a ritrarre una criminalità che si concentra nel
Sud Italia, e che è attuata solo da delinquenti affermati o da grandi
boss.
La criminalità è solo meridionale?
Tuttavia, la criminalità in Italia è presente in tutta la penisola – al
Nord, al
Centro e al Sud – ed è attuata da persone che provengono da ogni
parte del
paese (o anche dall’estero, come la mafia cinese o nigeriana). Per
esempio,
dal dopoguerra ad oggi, in Italia ci sono stati numerosi casi di
criminalità
compiuti da piccole o grandi bande operanti in singole città o regioni
5
italiane: queste bande locali hanno terrorizzato specifiche aree della
penisola, attraverso rapine, sequestri o delitti. Una delle più famose
bande locali
è la Banda della Magliana, che opera a Roma dal 1975, ed è stata
raccontata in film come Romanzo Criminale (Placido 2005) e Suburra
(Sollima 2015). Un altro esempio di banda locale che ha agito in Italia
negli anni Settanta è la Banda della Comasina di Milano. Qui
racconteremo la storia della Banda della Uno Bianca, un gruppo
criminale che ha operato nella zona di Bologna tra il 1987 e il 1994.
Non solo bande di delinquenti
Inoltre, i criminali non sono tutti uguali: tra di loro possono addirittura
esserci persone potenti che dovrebbero tutelare gli interessi dei
cittadini,
come i politici. Un esempio che ben dimostra questo punto è quello di
Tangentopoli, un grande scandalo che ha riguardato un giro di
tangenti
tra politici e imprenditori a Milano negli anni Novanta. Questo caso
dimostra bene come la criminalità avvenga spesso dove ci siano
ricchezza
e potere, per esempio nelle grandi città del Nord.
E la mafia?
Infine, la mafia (e le diverse organizzazioni che ne fanno parte) è un
fenomeno
che spesso viene visto come localizzato esclusivamente nel Sud Italia,
ma in
verità è diffuso in tutta Italia e nel mondo.
Dopo una breve presentazione del fenomeno, osserviamo come
l’economia del
Nord sia spesso basata sulla collaborazione tra le organizzazioni
criminali e gli
imprenditori settentrionali attraverso un testo tratto da Gomorra di
Roberto
Saviano. Il caso specifico trattato qui è quello dell’alta moda. Infine
vediamo,
grazie ad un articolo del 2019 che parla di arresti collegati alle attività
della
6
‘Ndrangheta, come il fenomeno mafioso si estenda in tutta Italia e
persino
all’estero.
7
I veri colpevoli furono identificati soltanto nel 1994. Si trattava dei
fratelli Roberto, Fabio e Alberto Savi (Roberto e Alberto erano
poliziotti: paradossalmente, Roberto fece anche parte delle indagini
sui suoi stessi
delitti), e dei poliziotti Pietro Gugliotta, Marino Occhipinti e Luca
Vallicelli. Come dimostrarono i processi, i fratelli Savi erano razzisti e
di estrema destra,
per questo alcune azioni della banda colpirono persone straniere e
campi rom. L’appartenenza politica dei poliziotti ha fatto sospettare
che le azioni di questo
gruppo potessero essere controllate dai servizi segreti (le azioni
avvennero alla fine degli anni Ottanta, quindi non troppo lontane dalla
fine della strategia della tensione e del terrorismo nero e rosso in
Italia) e di stampo terrorista. Ma su questo aspetto non si hanno
notizie sicure.
1. Completa le seguenti frasi:
a) La banda si chiamava ‘della Uno bianca’ perché ………
b) Nel 1991, tre carabinieri ……
c) È stato soltanto nel 1994 che ……
d) Roberto indagava ……
e) Dei sei arrestati, cinque ……
8
uomini sono scesi dalla Uno bianca e si stanno avvicinando, sparando.
È un volume di fuoco impressionante, da guerra, una trentina di colpi
in pochissimi secondi. Mitilini e Moneta riesconosoltanto a uscire
dall’auto e a reagire sparando anche loro, ferendo uno dei banditi, poi
vengono investiti da una pioggia di 222 Remington, piccolissimi,
micidiali proiettili ad alta velocità che
devastano tutto ciò che colpiscono.È un massacro. Un massacro
voluto. [...] Poco lontano, i banditi abbandonano l’auto, la Uno bianca.
La annaffiano con la benzina che avevano in una tanica e le danno
fuoco. Tre carabinieri morti, giovanissimi. Una strage.
I colpevoli
Fabio Savi ha 34 anni [...] e fa il carrozziere. Fabio Savi ha un fratello
che si chiama Roberto e che [...] è un poliziotto in servizio, lavora al
113 della questura di Bologna. Un poliziotto in servizio, di Bologna. La
prima verifica è sugli orari di Roberto. Quando la Uno bianca colpisce,
lui non è mai in servizio. È il primo riscontro. Scattano le manette. [...]
Qualche giorno dopo viene arrestato anche Fabio. [...] Fabio e Roberto
hanno un fratello, Alberto,anche lui un poliziotto. Quando arrestano
Fabio e Roberto, Alberto cade dalle nuvole. “Non ci posso
credere – dice – che vergogna! Se è davvero lui il killer della Uno
bianca farebbe bene a spararsi un colpo in testa!”. Qualche giorno
dopo viene arrestato anche Alberto.Non basta. La banda della uno
Bianca non è finita. C’è un altro poliziotto, Pietro Gugliotta, uno bravo,
che ha lavorato a lungo sulle volanti. Lo arrestano vicino Modena, in
un paesino in cui si è rifugiato. Finito? No, non ancora.
9
Marino Occhipinti, vice sovrintendente alla questura di Bologna. E
Luca Vallicelli, un altro poliziotto. Sei persone, di cui cinque sono
poliziotti in servizio.
10
paese dal punto di vista economico e culturale. Nel corso del tempo
questo significato è però cambiato, l’etica ha cominciato ad essere al
centro della definizione, e il primato di ‘capitale morale’ affidato a
Milano è venuto meno quando nel 1992 sono cominciate le inchieste
sulla corruzione note come Tangentopoli.
Milano da bere
‘Milano da bere’ è un'espressione giornalistica, originata da una
campagna pubblicitaria che definiva così Milano durante gli anni
Ottanta. In questo periodo, la città era diventata un centro di potere
caratterizzato dal benessere diffuso e da un'immagine ‘alla moda’.
Questo soprannome — che ricorda la definizione di Roma come ‘Dolce
vita’ tra gli anni Cinquanta e Sessanta — è contenuto in un celebre
slogan pubblicitario ideato nel 1985 per l'Amaro Ramazzotti. Lo
slogan accompagnava le immagini della tipica giornata milanese, una
città che ‘rinasce ogni mattina, pulsa come un cuore; Milano è
positiva, ottimista, efficiente; Milano è da vivere, sognare e godere’,
chiudendosi con ‘Milano da bere’. L'epoca della ‘Milano da bere’ non è
ben specificata: in genere, il suo inizio si fa risalire al 1981 e la sua
fine al 1992, con lo scoppio dello scandalo Tangentopoli.
Tangentopoli
11
Nel linguaggio giornalistico, il termine si è affermato a partire dal
1992, quando Milano è stata soprannominata ‘Tangentopoli’ in seguito
all’inchiesta che riguardava lo scambio di tangenti tra uomini politici e
imprenditori del Nord. A seguito di questa inchiesta giudiziaria
(chiamata ‘Mani Pulite’), il mondo della politica italiana è stato
rivoluzionato: sono cambiati non solo i personaggi principali, ma
addirittura i partiti. A causa di Mani Pulite, infatti, sono spariti due
partiti politici che fino a quel momento erano stati protagonisti della
storia repubblicana, la Democrazia Cristiana e il Partito Socialista.
Inoltre, nei primi anni Novanta sono nati nuovi partiti che sono
diventati fondamentali nella storia recente, in particolare la Lega Nord
di Umberto Bossi e Forza Italia di Silvio Berlusconi.
12
rabbioso e in gabbia, il vecchio Alex - uno a cui non andavano bene le
prepotenze e l’arbitrio dei forti, uno che aveva camminato
controcorrente con l’acqua alla cintola, fino a quando non era arrivata
un’onda troppo grande che l’aveva trascinato via. Era uscito dal
gruppo, certo. E quando per il gruppo era diventato scomodo,
l’avevano fatto saltare in aria con la moglie e tutti gli uomini della
scorta...
13
mafie soprattutto grazie al traffico di droga ma anche alla conquista
del potere in alcuni comuni.
• In Puglia, dove tanti vanno in vacanza, è nata la Sacra Corona Unita.
Con l’emigrazione di tanti italiani alla fine dell’Ottocento, si sono
sviluppate negli Stati Uniti delle organizzazioni criminali con capimafia
rimasti famosi come Al Capone. Era italiano anche Joe Petrosino, un
eroico poliziotto di New York che è riuscito a combattere la mafia
italoamericana e a rispedire in Italia circa 500 criminali.
14
Moda e Camorra – Una storia di complicità
Pubblicato nel 2006, il libro Gomorra di Roberto Saviano racconta la
storia della Camorra attuale,
rivelando anche i vari settori economici in cui l’organizzazione è
coinvolta, in modi sia legali che illegali.
In questo brano, viene discussa la complicità dell’industria della moda
italiana con produttori di
contraffazioni gestiti e finanziati dalla Camorra nella periferia di
Napoli.
Ogni angolo del globo era stato raggiunto dalle aziende, dagli uomini,
dai prodotti del Sistema.
Camorra è una parola inesistente, da sbirro, usata dai magistrati e dai
giornalisti, dagli sceneggiatori.
Il termine con cui si definiscono gli appartenenti a un clan è Sistema.
Il Sistema di Secondigliano governava ormai tutta l’industria tessile; la
periferia di Napoli era il vero
territorio produttivo, il vero centro imprenditoriale. I clan avevano
creato un intero sistema industriale
in grado di produrre vestiti, giacche, scarpe e camicie, identiche a
quelle delle grandi case di moda
italiane.
Non c'era luogo in cui non avessero impiantato i loro affari. In
Germania, Spagna, Belgio, in Portogallo,
Austria, Inghilterra, Irlanda. In Olanda, e poi in Finlandia e Danimarca,
a Sarajevo e a Belgrado.
Attraversando l’Atlantico i clan secondiglianesi avevano investito sia
in Canada, che negli Stati Uniti,
arrivando in Sud America. Capi d'abbigliamento dell'alta moda, dei
grandi stilisti a prezzi accessibili,
permettevano che i loro centri commerciali, le loro shopping mall si
gonfiassero di persone. I marchi
impressi sui tessuti erano perfetti.
Le griffe della moda italiana hanno cominciato a protestare contro il
grande mercato del falso gestito
15
dalla Camorra soltanto dopo che l’Antimafia13 ha scoperto l’intero
meccanismo. I clan del resto non
commettevano un crimine che andava a rovinare l’immagine delle
griffe. […] Diffondevano il marchio.
Così, il Sistema aveva in qualche modo sostenuto l’impero della moda
legale. Guadagnandoci cifre
esponenziali, aveva continuato a diffondere ovunque il Made in Italy.
16
L’imponente operazione, frutto di indagini durate anni, oltre alla
Calabria interessa varie regioni
d’Italia dove la ‘Ndrangheta vibonese si è ramificata: Lombardia,
Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia
Romagna, Toscana, Lazio, Sicilia, Puglia, Campania e Basilicata. Alcuni
indagati sono stati localizzati e
arrestati in Germania, Svizzera e Bulgaria
Nel suo libro ‘Cose di cosa nostra’ (1991), il giudice Giovanni Falcone
racconta:
Uno dei miei colleghi romani, nel 1980, va a trovare Frank Coppola,
appena arrestato,
e lo provoca: “Signor Coppola, che cos’è la mafia?” Il vecchio, che non
è nato ieri, ci
pensa e poi ribatte: “Signor giudice, tre magistrati vorrebbero
diventare Procuratore
della Repubblica. Uno è intelligentissimo, il secondo gode
dell’appoggio dei partiti di
governo, il terzo è un cretino, ma proprio lui otterrà il posto. Questa è
la mafia…”.15
Rispondi alle seguenti domande in italiano e per quanto possibile con
parole tue:
a) Perché, secondo te, Coppola non risponde direttamente alla
domanda?
b) Perché secondo te otterrà il posto il terzo candidato?
2. Da quello che hai letto, ti sembra che Cosa Nostra, la Camorra e la
‘Ndrangheta siano
organizzazioni puramente meridionali? Giustifica la tua risposta.
17
Economia e industria
Il concetto di divario Nord-Sud entra molto spesso nelle discussioni
che riguardano lo stato
dell’economia italiana. L’Italia ha davvero due economie
completamente diverse (un Nord ricco e
industriale, un Sud povero e sottosviluppato), o esistono punti comuni
che caratterizzano tutta la
penisola?
Ø Dopo l’unificazione del Paese
Dall’Unità d’Italia in poi, le regioni del Sud hanno registrato livelli di
ricchezza e produttività più bassi
rispetto a quelli del Nord. Questo processo ha ragioni storiche e
politiche, ma è complicato da fattori
socio-culturali. I primi governi post-unitari erano dominati da politici
piemontesi (cioè provenienti dal
Nord-Ovest del Paese) che hanno introdotto politiche economiche
adatte all’economia
industrializzata del Nord, ma che hanno danneggiato l’economia
ancora agraria del Sud.
Ø Il periodo fascista
La situazione non è migliorata nel corso del ventesimo secolo:
durante
il ventennio fascista, il regime ha investito nello sviluppo di
infrastrutture nazionali (come le ferrovie e le bonifiche) ma ha
scoraggiato l’industrializzazione del Sud.
Ø La Cassa del Mezzogiorno e il Miracolo Economico
Il primo tentativo serio di accrescere l’economia e cominciare a
costruire
industrie a Sud è stato realizzato solo negli anni Cinquanta. In quegli
anni,
infatti, è stata istituita la Cassa per il Mezzogiorno, un piano di
sviluppo che
prevedeva grossi investimenti pubblici mirati a stimolare nuove
attività
18
industriali al Sud, creare lavoro, sviluppare nuove competenze ed
alzare il
livello di prosperità.
Nello stesso periodo, però, l’Italia settentrionale viveva uno
straordinario sviluppo industriale (il
cosiddetto ‘Miracolo Economico’), e molti meridionali sono emigrati
verso le grandi città del Nord per
trovare lavoro nelle fabbriche settentrionali, contribuendo così
all’arricchimento del Nord.
Anche se il dislivello economico tra Nord e Sud è diminuito negli anni
del ‘Miracolo Economico’, la Cassa per il Mezzogiorno non ha ottenuto
gli obiettivi desiderati. Il Sud non è riuscito ad attrarre grandi
investimenti privati né a generare la crescita prevista; anzi,
l’economia
del Meridione è diventata sempre più dipendente da sussidi statali.
Stazione di Firenze in costruzione
1932
32
Ø La realtà oggi
Ancora oggi, persistono delle notevoli differenze nell’economia
nazionale. Il Sud soffre di debolezze
economiche strutturali (mancanza di investimenti, infrastrutture,
accesso al mercato, ecc.) che sono
complicate da una maggiore diffusione del mercato nero, della
corruzione politica e della criminalità
organizzata rispetto al Centro-Nord.
Ciononostante, la realtà economica italiana non è solo o
semplicemente una
questione di differenze tra Nord e Sud. Già negli anni Settanta si
osservava
che il concetto di divario Nord-Sud non faceva giustizia né alla
complessità
dell’economia italiana, fatta di piccole e medie industrie e di attività
19
economiche artigianali in ogni parte d’Italia, né alla ‘vitalità
imprenditoriale’
di varie località del Sud.
Nelle attività di questa sezione, scoprirete un fenomeno importante,
ovvero che lo stesso tipo di
attività industriale - l’impresa familiare - caratterizza l’economia
italiana da Nord e Sud. Inoltre,
incontrerete storie di industrie e imprese che dimostrano l’energia,
l’innovazione e la diversità che
caratterizzano l’economia italiana in diverse zone della penisola.
1. Leggi l’articolo e decidi se queste frasi sono vere o false. Correggi
quelle false:
a) Dopo l’unificazione dell’Italia, Il Nord ha avuto più successo
economico del Sud.
b) Le politiche economiche dell’Italia postunitaria erano gestite
soprattutto dai meridionali.
c) Queste politiche favorivano un’economia agraria.
d) Il regime fascista ha incoraggiato l’industrializzazione del Sud.
e) Lo scopo della Cassa del Mezzogiorno era di sviluppare l’economia
del Sud.
f) La Cassa del Mezzogiorno ha ridotto la dipendenza del Sud da aiuti
dello Stato.
g) L’idea di divario Nord-Sud non spiega sufficientemente la
situazione economica in Italia.
h) L’economia italiana è basata solamente sulle grandi industrie.
i) Nel Sud c’è poco vigore imprenditoriale.
j) L’impresa familiare è un fenomeno molto presente in Italia.
Un artigiano al lavoro
33
2a. Economia in Italia: le piccole-medie imprese familiari in Italia16
Le imprese familiari, ovvero aziende in cui lavorano più membri della
stessa famiglia, costituiscono la
base dell’economia italiana. Esse rappresentano una tradizione che in
Italia esiste da tempo: ben 6 su
20
10 delle imprese familiari più antiche del mondo sono infatti
italiane.17 Questo tipo di società è
presente soprattutto tra le imprese di minore dimensione (il 70% delle
piccole imprese, contro il 57%
delle medie e il 35,6% delle grandi) che si trovano nel Sud, nelle Isole
e nel Centro Italia.
Che cosa producono le imprese familiari? Realizzano molti dei beni
che sono diventati simboli del
Made in Italy, anche all’estero: per esempio, gioielli (Damiani), auto di
lusso (Ferrari, Maserati),
bevande (Campari), pasta (Rummo). Ma l’ambito in cui le imprese
familiari sono particolarmente
presenti è certamente quello della moda.
Secondo uno studio condotto dall’Osservatorio Aub, le imprese
familiari della moda Made in Italy sono
perlopiù di piccola dimensione e operano soprattutto nel settore
abbigliamento (70,4%) e calzature
(17%). Si tratta principalmente di imprese con almeno due decenni di
storia alle spalle (sei realtà su
dieci sono state fondate oltre 25 anni fa) e un legame fortissimo con il
territorio di appartenenza:
Lombardia (27,3%), Veneto (23,4%) e Toscana (13,1%). Moltissime
aziende di moda, infatti, nonostante abbiano un fatturato da capogiro,
negozi sparsi in
tutto il mondo e facciano parte di gruppi societari internazionali,
rimangono ancora sotto il controllo
e la guida dei loro fondatori e delle loro famiglie
1. Dopo aver letto il testo, abbina le due parti delle seguenti frasi:
1. L’impresa familiare italiana a) ha più di 20 anni.
2. Più della metà delle imprese familiari b) gestite da membri della
famiglia del
fondatore.
3. Molti simboli del Made in Italy sono c) prodotti da imprese familiari.
4. Nel Sud, nelle Isole e nel Centro Italia
21
le imprese familiari sono d) esiste da molto tempo.
5. Le imprese familiari sono e) soprattutto piccole.
6. Più della metà delle imprese familiari
della moda
f) ben rappresentate nel settore della
moda.
7. Nonostante il loro successo, queste
imprese sono sempre g) del mondo sono italiane.
2. Traduci il seguente paragrafo in inglese:
Le imprese familiari costituiscono la base dell’economia italiana. Ben
6 su 10 delle imprese familiari
più antiche del mondo sono italiane. Questo tipo di società è presente
soprattutto tra le imprese di
minore dimensione che si trovano nel Sud, nelle Isole e nel Centro
Italia. Producono molti dei beni che
sono diventati simboli del Made in Italy, anche all’estero. L’ambito in
cui le imprese familiari sono
particolarmente presenti è quello della moda. Queste aziende sono
perlopiù di piccola dimensione e
operano soprattutto nel settore dell’abbigliamento. Molte sono state
fondate oltre 25 anni fa e hanno
un legame fortissimo con il territorio di appartenenza.
. Distilleria Caffo, dalla Sicilia alla Calabria a Starbucks18
La prima bottega della distilleria Fratelli Caffo, specializzata in
bevande
alcoliche come amari, grappe e liquori alle erbe, apre nel 1915 alle
pendici
dell’Etna. Negli anni Cinquanta la produzione si sposta a Limbadi, in
Calabria,
dove qualche anno più tardi nasce la punta di diamante dell’azienda:
l’Amaro
del Capo, che presto si diffonde in tutta Italia. “Da lì comincia la
nostra
22
espansione: la strategia è stata scommettere su prodotti unici e
riconoscibili”.
Oggi il gruppo vanta filiali tra Stati Uniti e Germania, un fatturato di
50 milioni
di euro nel 2016, 80 venditori e 50 dipendenti.
Se il mercato nazionale resta il punto di forza, nel futuro il gruppo
punta a
espandersi ulteriormente all’estero. “Stiamo crescendo negli States.
C’è voluto
tempo, abbiamo dovuto adattarci alle normative americane ma i
nostri prodotti piacciono per la loro natura artigianale”. Perfino
Starbucks li ha selezionati per le sue caffetterie. Infatti sono ben
due i prodotti della distilleria calabrese che approdano a Seattle
nel nuovo format Starbucks Reserve Roastery scelti direttamente
dalla multinazionale per le loro qualità: il Limoncino dell’Isola e il
Vecchio Amaro del Capo, liquore d’erbe di Calabria che ha ormai
ammiratori in tutto il mondo.
ESERCIZI
1. Leggi l’articolo e decidi se queste frasi sono vere o false. Correggi
quelle false:
a) I fratelli Caffo aprono il loro primo negozio in Sicilia.
b) L’Amaro del Capo emerge quando la ditta si stabilisce in Sicilia.
c) L’Amaro del Capo è un diamante.
d) Il successo dell’azienda è basato su moltissimi prodotti.
e) La ditta vende soprattutto in Italia.
f) L’azienda spera di vendere di più in Europa.
g) Negli Stati Uniti piace il fatto che i prodotti Caffo siano di origine
industriale.
h) I suoi prodotti piacciono in tutto il mondo.
23
bibite
fabbricazione
distinguibili
regolamenti
scelti
arrivano
amatori
3. Rispondi alle seguenti domande in italiano e per quanto possibile
con parole tue:
a) Che tipo di prodotti vende la ditta Caffo?
b) In che parte del Paese ha iniziato l’attività?
c) In che parte d’Italia è ormai stabilita?
d) Qual è stato il suo primo prodotto di successo?
e) Perché i prodotti Caffo sono stati scelti da Starbucks?
4. Traduci il seguente paragrafo in inglese:
Il cuore della produzione del Gruppo resta stabilmente radicato in
Calabria. Afferma Nuccio Caffo,
amministratore delegato della distilleria di famiglia: “Qui a Limbadi
abbiamo impiantato il più grande
stabilimento per la produzione di alcolici del Meridione. La nostra
stella polare è e rimane la qualità.
Tutte le fasi produttive si svolgono qui: dalle erbe prodotte
nell’azienda agricola fino
all’imbottigliamento e alla commercializzazione dei prodotti”
24
alla Società Scientifica Radio Brevetti Ducati, con l'intento di produrre
componenti per la nascente
industria delle trasmissioni radio. La produzione si allarga
rapidamente, favorendo l’aumento dei
dipendenti al punto tale che la Ducati diventa la realtà industriale
bolognese più importante degli anni
Trenta. A capo della progettazione e direzione lavori c'è Bruno Ducati;
Marcello Ducati, invece,
coordina il personale, mentre l'intera parte scientifica produttiva è
gestita da Adriano Ducati.
All'inizio della Seconda guerra mondiale, lo stabilimento di Borgo
Panigale si amplia fino ad accogliere
oltre 5000 dipendenti. Però nel 1944 la fabbrica viene pesantemente
danneggiata dai bombardamenti
alleati; viene poi ricostruita ma cambia completamente tipo di
produzione,
specializzandosi gradualmente nella produzione di motociclette. Nel
1945
comincia la produzione del bicimotore Cucciolo, che stabilisce i primi
record
di velocità alla fine degli anni Quaranta.
Purtroppo, proprio a causa dei danni subiti durante la guerra, i fratelli
Ducati
non riescono più a gestire in modo proficuo l'azienda, per cui, nel
1948, la società viene ceduta alle
partecipazioni statali. Oggi fa parte del gruppo Volkswagen.
ESERCIZI
1. Leggi l’articolo e trova la traduzione dei seguenti vocaboli in
italiano:
To carry out an experiment
Invented by him
An emerging industry
An increase in the number of employees
In charge of
25
Was managed by
A speed record
In a profitable way
Is sold to
2. Rispondi alle seguenti domande in italiano e per quanto possibile
con parole tue:
a) Che cosa ha inventato Adriano?
b) Quali sono stati i primi prodotti dell’azienda?
c) Che cosa è diventata l’azienda negli anni Trenta?
d) Qual erano i ruoli dei tre fratelli?
i) Bruno ……………………. e ……………………. i lavori
ii) Il personale ……………………. da Marcello
iii) Adriano ……………………. l'intera parte scientifica produttiva.
e) Quale cambiamento c’è stato dopo i bombardamenti del 1944?
f) Che cosa distingueva il Cucciolo?
g) Perché i fratelli Ducati hanno dovuto vendere l’azienda allo stato?
3. Ricostruisci il resoconto utilizzando i verbi sotto al testo. Dovrai
coniugare i verbi al presente
dell’indicativo:
La Ducati viene fondata nel 1926 da tre fratelli. I primi prodotti
……………….. apparecchiature radio e
prodotti meccanici di precisione. Negli anni Trenta la società
……………….. la più importante azienda di
Bologna e quando comincia la Seconda guerra mondiale, La Ducati
……………….. più di 5000 persone.
Verso la fine della guerra la fabbrica ……………….. bombardata.
Ricostruito lo stabilimento, la ditta
……………….. direzione e ……………….. a produrre motociclette.
Purtroppo i fratelli non ……………….. più a
mandare avanti bene la ditta e ne ……………….. la proprietà allo stato
italiano.
cambiare
cedere
26
cominciare
diventare
essere
impiegare
riuscire
venire
39
La Littorina
2d. L’industria italiana per eccellenza: la Fiat a Torino20
La FIAT (acronimo di Fabbrica Italiana Automobili Torino) nasce nel
1899
grazie a una dozzina di aristocratici, imprenditori e professionisti
torinesi,
tra cui l’imprenditore Giovanni Agnelli. La prima vettura costruita
dalla
FIAT è il modello ‘3½ HP’, prodotta in 8 esemplari nel corso del 1899,
realizzati nell'officina Ceirano.
La FIAT inizia la costruzione del famoso stabilimento produttivo
denominato Lingotto nel 1916 e lo fa entrare in funzione nel 1923.
Dopo un primo periodo di difficile
sviluppo, la proprietà della casa automobilistica viene assunta quasi
integralmente da Giovanni Agnelli, che diventa Senatore durante il
Fascismo e resta a capo dell’azienda sino al termine della Seconda
guerra mondiale. Nel 1930 nasce la prima automotrice di tutto il
mondo,
la Littorina, mentre nel 1939 a Torino viene inaugurato lo stabilimento
Mirafiori.
Gianni Agnelli, l’erede, diventa presidente
della FIAT nel 1966, e sotto la sua guida
l’impresa raggiunge un grande successo
attraverso la produzione di massa di
utilitarie. In questo periodo, circa 400,000
27
automobili vengono prodotte ogni anno.
Alcune automobili firmate FIAT, come la
FIAT 500 e la FIAT 600, sono diventate nel tempo dei simboli del
benessere
della popolazione italiana durante il periodo del ‘Miracolo Economico’
degli
anni Cinquanta e Sessanta.
La FIAT è ancora oggi il maggiore gruppo aziendale italiano, che vanta
significative attività anche
all'estero, dove è presente in 61 nazioni con 1063 aziende che
impiegano oltre 223.000 persone,
111.000 delle quali al di fuori dell'Italia. Nel 2019, gli stabilimenti FIAT
in Italia si trovavano in Piemonte
(Torino e Grugliasco), Lazio (Piedimonte San Germano), Campania
(Pomigliano d’Arco) e Basilicata
(Melfi).21 La famiglia Agnelli controlla sempre circa un terzo
dell’azienda multinazionale Fiat Chrysler.2
ESERCIZI
1. Leggi l’articolo e completa le seguenti frasi:
a) Nel 1899, una dozzina tra aristocratici, imprenditori e professionisti
torinesi ……
b) Nel 1916 ……
c) Nel 1923 entra ……
d) Durante gli anni Venti, Giovanni Agnelli assume ….
e) Nello stesso periodo Giovanni Agnelli diventa …..
f) Nel 1966 ….
g) Durante il periodo del ‘Miracolo Economico’, macchine come la Fiat
500 diventano …..
h) Oggi, la Fiat rimane ……
2. Traduci il seguente paragrafo in italiano:
Though founded in the 19th century, Fiat is still today one of the
largest companies in Italy. It has
manufacturing plants all over Italy and in many other parts of the
world. The first member of the
28
family to take on the chairmanship was Giovanni Agnelli. His grandson
and heir, Gianni, became
chairman in 1966 and the family still has a 30% stake in the company
through as holding company
called Exon whose chairman is John Elkann, Gianni’s grandson.
41
2e. Laer: gli aerei made in Campania23
Realizzare produzioni complesse, con tecnologie avanzate, si può
anche a Sud. Andrea Esposito,
amministratore unico e titolare di Laer insieme a suo fratello Gianluca,
ne è convinto. La sua azienda,
ereditata dal padre, progetta, produce e assembla con grande
successo strutture aeronautiche, con
due stabilimenti in Campania, ad Airola e Acerra, e uno ad Albenga in
Liguria. I clienti sono grandi
produttori di aerei, sia civili che militari (70% civili e 30% militari).
“Ultimamente però le prospettive sono molto incerte, vista la
situazione politica del Paese – si
rammarica Esposito –. Essendo l’aeronautica un’industria molto
dipendente dallo Stato, bisogna
vedere come l’Italia si posizionerà nei prossimi anni sul mercato
aeronautico europeo”, spiega. Anche
per questo Laer, che fa oltre il 70% del suo fatturato in Italia, sta
cercando di espandersi all’estero,
con particolare interesse per il mercato francese e tedesco. Ma la
produzione per l’Italia non verrà
delocalizzata, malgrado le
difficoltà di operare,
soprattutto al Sud. “Non
vogliamo delocalizzare,
manteniamo le nostre
produzioni con forza,
coraggio e passione sul
territorio italiano, fino a
29
quando sarà possibile”, si
propone Esposito.
ESERCIZI
1. Leggi l’articolo e decidi se queste frasi sono vere o false. Correggi
quelle false:
a) È possibile far vivere un’industria tecnologicamente complessa
anche nel Meridione.
b) L’azienda appartiene ai fratelli Esposito.
c) Tutti gli stabilimenti sono nel Nord Italia.
d) I prodotti della ditta sono destinati all’industria aeronautica.
e) Esposito è molto contento dell’andamento della società.
30
2f. La moda italiana: Patrizia Pepe, Firenze24
Se Milano è notoriamente la capitale della moda, Firenze è
la capitale della qualità. Le maggiori boutique d’alta moda,
che richiamano ogni anno molti turisti, si trovano in via de'
Tornabuoni e via della Vigna Nuova, e in generale in tutto il
centro storico di Firenze. Sono anche numerose le botteghe
artigianali, soprattutto di articoli in pelle (che si trovano nella
zona tra piazza Santa Croce e Borgo dei Greci), così come la
pelletteria industriale (a Firenze è presente il 15,2% delle
aziende italiane operanti in questo settore).
Una delle aziende più giovani, ma già di grande successo, dell’alta
moda fiorentina è il marchio di
scarpe, borse, abiti e jeans Patrizia Pepe, creato nel 1993 dai coniugi
Patrizia Bambi e Claudio Orrea.
La prima sede aveva solo sette dipendenti. Ma il successo è presto
arrivato, e oggi il marchio è
conosciuto a livello internazionale. Che cosa vende Patrizia Pepe?
L’atelier comprende collezioni
uomo, donna, bambino, beachwear e underwear.
La sede dell’azienda a Prato, vicino a Firenze, inaugurata nel 2000, è
stata concepita come una grande casa accogliente, immersa nel
verde,
dove si lavora molto ma si pensa anche al benessere dei dipendenti.
Patrizia e suo marito hanno creato una sorta di villaggio in cui vivono
con le persone che hanno contribuito al successo del loro marchio.
25 Lui
e leistanno nella parte storica della residenza. Nelle dependance
vivono
Stefano, il fratello di Claudio Orrea, che si occupa delle vendite e del
marketing, e Sebastiano Lombardo, con la sua famiglia. Lombardo è
uno
dei dieci collaboratori che ha lavorato nell’azienda fin dall’inizio, e
oggi ha ottenuto il ruolo di General
31
Manager. Filippo, 24 anni, è il figlio della coppia e non è escluso che
entri in azienda a lavorare a fianco
dei genitori.
ESERCIZI
1. Leggi l’articolo e rispondi alle seguenti domande in inglese:
a) What kind of shops are to be found in via de' Tornabuoni and via
della Vigna Nuova?
b) What does 15.2% represent?
32
nate negli ……………………… anni a Firenze è Patrizia Pepe che in
pochi anni è diventato un marchio
conosciuto ………………………. La sede dell’azienda è
……………………… nel verde e i ……………………… che
hanno contribuito al successo vivono ……………………… a Patrizia e
Claudio in una ……………………… di
villaggio. Ci si ……………………… se il figlio dei coniugi sceglierà di
lavorare anche lui nella ditta.
collaboratori
dappertutto
distingue
domanda
immersa
incontrano
insieme
pensa
specie
ultimi
vendono
45
2g. Rialzarsi dopo l’alluvione: il Pastificio Rummo, a Benevento26
15 ottobre 2015: un’alluvione colpisce l’area del Sannio, in Campania,
e un’ondata di acqua e fango investe lo storico pastificio Rummo, a
Benevento, distruggendo macchinari e merce in magazzino.
Rummo è un’impresa
familiare che produce
pasta di semola di grano duro dal 1846. La Rete subito si
mobilita con una campagna spontanea di solidarietà.
#SaveRummo diventa virale, così come lo slogan “l’acqua
non ci ha mai rammollito”. La pagina Facebook raggiunge
90mila like in un giorno. In tanti in tutta Italia sono invitati
ad acquistare le confezioni di pasta Rummo (prodotto di
33
eccellenza inserito nella fascia alta di mercato), a farsi una
fotografia e a postarla sui social.
Non si sa naturalmente quanto questa improvvisa iniziativa abbia
concretamente aiutato il pastificio
a far fronte ai danni legati all'alluvione. Ma l'importanza del sostegno
spontaneo delle persone
attraverso i social network è stata riconosciuta anche dal responsabile
commerciale della società,
Antonio Rummo, che al Corriere della sera ha affermato che la
campagna social ha avuto un “ruolo
rilevante”.
A un anno dall’alluvione, l’amministratore delegato del pastificio
Cosimo Rummo racconta che,
sebbene la produzione sia stata ferma per 8 mesi, l’azienda si è
ripresa al 70%. Il rilancio è lento, ma
l’azienda aspetta il risarcimento dallo Stato per poter tornare – più
forte di prima.
Si legge sul Sole24Ore che, alla fine del 2018, “grazie anche alla
campagna di solidarietà #SaveRummo
l’azienda è riuscita a superare la fase critica e ha ripreso l'attività
operativa, tanto che il management
chiuderà il 2018 con un fatturato di circa 90 milioni e un Ebitda27 del
12%.”2
ç
ESERCIZI
1. Leggi l’articolo e trova nel testo la traduzione in italiano di:
a flood
mud
a pasta factory
machinery
goods
the warehouse
to get going
to soften
34
the top end of the market
to face up to
the support
the managing director
to recover (reflexive verb)
the relaunch
compensation
to overcome
turnover /sales
2. Traduci le seguenti frasi in inglese:
a) Rummo è un’impresa familiare che produce pasta di alta qualità dal
1846.
b) Il 15 ottobre 2015 il pastificio Rummo è stato colpito da
un’alluvione.
c) Non si sa quanto questa improvvisa iniziativa abbia aiutato il
pastificio a far fronte ai danni.
3. Traduci le seguenti frasi in italiano:
a) A campaign on social media played an important part in saving the
company.
b) Even though it stopped for many months, production restarted
slowly.
c) We read in the newspaper that Rummo had got over the most
serious pase
Le differenze socio-culturali
L’Italia è un paese ricco di differenze. Ogni regione, città, addirittura
paese ha le proprie strutture
sociali e tradizioni culturali. Succede spesso, tuttavia, che queste
differenze vengano semplificate e
presentate come un prodotto del divario tra Nord e Sud. Questo modo
di pensare porta a due
potenziali rischi:
• Di guardare le differenze attraverso la lente degli stereotipi,
trovando nella cultura elementi
35
che rafforzano l’immagine di un Sud religioso, tradizionalista,
arretrato e diametralmente
opposto all’immagine di un Nord ricco e moderno.
• Di sottovalutare le somiglianze e le connessioni tra le diverse
tradizioni italiane e quindi di
ignorare gli elementi che avvicinano gli italiani, invece di dividerli.
Per provare ad evitare questi rischi, proponiamo degli esempi (uno dal
Nord e uno dal Sud) legati a
quattro aspetti fondamentali della cultura italiana che mostrano come
la cultura italiana sia ricca di
differenze, somiglianze e contaminazioni.
ESERCIZI
1. Completa le frasi utilizzando le parole sotto al testo (fai l’accordo se
necessario). Ce ne sono
due di troppo:
a) Le strutture sociali e tradizioni culturali di ogni regione sono
………………..
b) Le differenze tra le regioni sono spesso presentate come un
……………………….. prodotto del
divario tra Nord e Sud.
c) Il primo rischio è che le immagini del Sud e del Nord vengano viste
in modo ……………
d) Il secondo rischio è che quel che avvicina gli italiani venga
………………..
e) La cultura italiana è ……………….. di tante differenze, somiglianze e
contaminazioni.
Complicato
Cospicuo
Dimenticato
Diverso
Pieno
Semplice
Stereotipato
51
36
Ø Le feste
Presentiamo due esempi di feste religiose in Italia legate
alla celebrazione del Santo Patrono, ovvero il Santo
protettore della città. Tra gli innumerevoli esempi sparsi in
tutta Italia, parliamo delle tradizioni legate a queste
celebrazioni per San Gennaro a Napoli e per
Sant’Ambrogio a Milano.
Ø L’arte
Per quanto riguarda l’arte, si è scelto di guardare alla street art, una
forma d’arte moderna che nelle città italiane è stata usata per
riqualificare le zone periferiche e per favorire il turismo. I murales
degli
street artists spesso riproducono delle caratteristiche che richiamano
le tradizioni culturali e l'identità delle città in cui si trovano: vediamo,
per esempio, i murales realizzati da Jorit Agoch a Napoli e quelli di Blu
a Bologna, per capire come queste opere ci raccontano le città in cui
sono situate.
Ø La musica
La musica italiana è, da sempre, una delle maggiori espressioni
artistiche in
cui si possono notare differenze socio-culturali tra diverse aree della
penisola. Ogni luogo ha le proprie danze tipiche, i propri canti
tradizionali, le
proprie musiche. Ma cosa succede nel mondo contemporaneo,
quando la
musica, come la cultura, è sempre più globalizzata? Qui trovate due
esempi
di cantanti di Napoli (Liberato) e Milano (Mahmood) che raccontano il
loro
rapporto con la città da cui provengono in modi innovativi, senza
dimenticare il senso di appartenenza che li lega al territorio.
Ø Il cibo
37
Infine, il cibo: uno degli aspetti più amati della cultura italiana, e che
meglio
dimostra come le differenze culturali italiane siano il prodotto di
continue
contaminazioni tra le diverse tradizioni. Per esempio, il caso della
polenta
dimostra come alcune ricette che pensiamo vengano da luoghi
specifici siano
in realtà cucinate in diverse zone della penisola. Mentre la storia della
pizza
spiega come dopo l’Unità al Sud sia nata una tradizione che è
diventata
nazionale e addirittura internazionale.
Pizza di polenta?
52
ESERCIZI
1. Trova nel testo delle espressioni simili a quelle indicate qui sotto:
a) Casi che si possono trovare
b) Fanno pensare a
c) Dove sono creati
d) Dove si trovano
e) Le sue canzoni tipiche
f) Diventa sempre più globale
g) Dove sono nati o cresciuti
h) Il loro legame al posto in cui vivono
i) Molte parti del paese
53
3a. 19 Settembre: La festa di San Gennaro a Napoli
La festa di San Gennaro si tiene il 19 settembre, e celebra il patrono
della città di Napoli. Le ossa del
santo sono custodite nel duomo della città insieme a due antichissime
ampolle contenenti il suo
38
sangue, raccolto subito dopo il suo martirio il 19 settembre 305 d.C.
Queste ampolle vengono esposte
ogni anno alla venerazione dei fedeli, i quali sperano di assistere al
miracolo della liquefazione del
sangue, un fenomeno attestato per la prima volta nel 1389.
La grandissima processione che ha seguito il primo miracolo viene
ripetuta ogni anno il 19 settembre.
Oggi le due ampolle contenenti il sangue di San Gennaro sono
custodite dietro l’altare della cappella
del Tesoro di San Gennaro.
Il 19 settembre e per tutta la durata delle celebrazioni in
onore del patrono, i fedeli accorrono per assistere al
miracolo della liquefazione del santo sangue. Secondo la
tradizione popolare, la liquefazione è ritenuta portatrice di
buoni auspici per la città di Napoli e i suoi abitanti; se
invece il sangue non si scioglie diventa segno di prossimi
eventi negativi e potenzialmente molto drammatici.
La festa di San Gennaro, inoltre, è un ottimo esempio di
come in una festa patronale, religiosità e tradizioni locali si possano
armonizzare alla perfezione e
possano essere esportate con successo, diventando strumento
identitario, anche per i napoletani che
ormai non vivono più nel capoluogo campano. La devozione nei
confronti di San Gennaro supera i
confini dello spazio e del tempo.
ESERCIZI
1. Rispondi alle seguenti domande in inglese:
a) Where are the saint’s bones kept?
b) What is kept with them?
c) What do the faithful hope will happen when they are exposed each
year?
d) What happens on 19 September each year?
e) What does popular tradition hold?
39
San Gennaro in processione, 2019
54
2. Traduci l’ultimo paragrafo del testo in inglese.
3. Traduci il testo seguente in italiano:
The Feast of San Gennaro in New York
Neapolitans celebrate the Feast of San Gennaro on 19 September, the
day of the saint’s martyrdom.
However, Italian Americans celebrate the Feast of San Gennaro in the
month of September. The
festivities last 11 days. The Feast of San Gennaro in New York was
celebrated for the first time in 1926
by newly arrived immigrants from Naples who wanted to continue the
annual tradition of venerating
their patron saint in their new home. After a mass in church, the
statue of San Gennaro is carried in a
procession through the streets of Little Italy. Food plays a major role in
Feast of San Gennaro.
55
3b. 7 Dicembre: Sant’Ambrogio a Milano29
La festa di Sant’Ambrogio cade il 7 dicembre, giorno in cui - nel 374 –
Aurelio Ambrogio, ricordato per
il suo carattere buono e giusto, venne eletto vescovo di Milano. Ogni
anno molti cittadini del
capoluogo lombardo si recano alla messa in onore del vescovo
diventato santo che si celebra
nell’omonima Basilica ed è presieduta dall’Arcivescovo di Milano.
Ø Fiera dell’Oh bej Oh bej
Ma come ogni festività religiosa che si rispetti, il rito sacro viene
accompagnato sempre da un culto più popolare che può
trasformarsi nel tempo in tradizione folkloristica. Il 7 dicembre 1510,
durante i festeggiamenti di Sant’Ambrogio, Giannetto Castiglione
portò doni e leccornie a tutti gli abitanti della città. Intorno a lui, nella
folla, vennero esclamate parole di gioia e di giubilo, tra cui la
famosissima "Oh bej oh bej", espressione
40
che rappresenta proprio il piacere e lo stupore dei bambini nel vedere
quei regali. Da qui nasce la
tradizionale Fiera dell’Oh bej Oh bej, il mercatino tipico natalizio
allestito all’ombra del Castello
Sforzesco che inaugura il giorno di Sant’Ambrogio e si conclude la
domenica successiva.
Ø Serata Inaugurale de La Scala di Milano
La festa del patrono di Milano scandisce anche il tempo della lirica. Il
7
dicembre di ogni anno, infatti, viene inaugurata la stagione teatrale
del
Teatro alla Scala. La Prima della Scala, a cui partecipano politici e altri
personaggi di spicco, viene trasmessa in diretta su Rai1 e proiettata in
teatri e cinema in città e dintorni.30 Il Teatro alla Scala è un simbolo
vivo
della musica e della danza classica in tutto il mondo.
Ø Gli Ambrogini d’oro
Dagli anni Cinquanta, il 7 Dicembre è il giorno in cui si assegnano gli
Ambrogini d’oro.
‘Ambrogino d’oro’ è il nome non ufficiale con cui sono comunemente
chiamate le
onorificenze conferite dal comune di Milano ai cittadini che si sono
distinti per meriti
civici, culturali o sociali. Tra i candidati dell’Ambrogino d’Oro 2019 c’è
anche il
cantante Mahmood, da poco vincitore del Festival di Sanremo.
ESERCIZI
1. Rispondi alle seguenti domande in inglese:
a) What happened on 7 December 374?
b) What happens each year on 7 December in the Basilica of
Sant’Ambrogio?
c) What did Giannetto Castiglione do on 7 December 1510?
d) Who exclaimed "Oh bej oh bej", and what did it represent?
41
e) What is the Fiera dell'Oh bej, where does it take place and how long
does it last?
f) Who attends the first night at La Scala?
g) What might suggest that the first night at La Scala is a national as
well as Milanese event?
h) What is an Ambrogino d’oro and who receives it?
2. Ricostruisci il resoconto utilizzando le parole sotto al testo:
Il 7 dicembre (giorno in cui il santo patrono è stato ………………….
………….. vescovo di Milano)
…………….………….. la festa di Sant’Ambrogio. La messa in Basilica è
…………….………….. da manifestazioni
folkloristiche come la famosissima Fiera dell’Oh bej Oh bej, un
mercatino di Natale che
…………….………….. il 7 dicembre e dura un’intera …………….
…………... La sera del 7 dicembre molti
personaggi importanti …………….………….. alla Prima della Scala. Lo
stesso giorno, vengono
…………….………….. gli ‘Ambrogini d’oro’ a …………….…………..
cittadini milanesi.
accompagnata
cade
comincia
consegnati
eletto
illustri
partecipano
settimana
57
3c. Street art a Napoli: Jorit Agoch
La street art a Napoli racconta le storie a colori di personaggi famosi e
gente comune con opere
realizzate dai migliori artisti nazionali ed internazionali, da Jorit Agoch
a Banksy e Blu.
Ø Street art di Jorit Agoch: i volti di Napoli sui muri delle periferie
42
Jorit è oggi il re della street art a Napoli, ma fino a pochi
anni fa nessuno conosceva il suo volto. Si iniziò a parlare di
Jorit Agoch quando la sua prima opera comparve sulla
facciata di un palazzo popolare nel Parco Merola di
Ponticelli, nella periferia ovest di Napoli. L’opera, intitolata
Ael. Tutt’eguale song’e criatur, ritrae il volto di una
bambina dallo sguardo severo e vuole essere un monito per
ricordare l’incendio doloso che nel 2008 distrusse un
campo rom
vicino al parco. Le sue opere sono grandi, colorate e,
soprattutto dense di messaggi nascosti, dipinti nei volti.
Sono immediatamente riconoscibili per un particolare
ricorrente: la presenza di due strisce rosse sulle guance
di ogni volto che dipinge. Rappresentano i segni che
alcune tribù africane si fanno per segnare il passaggio
all’età adulta.
ESERCIZI
1. Leggi l’articolo e decidi se queste frasi sono vere o false. Correggi
quelle false:
a) Gli artisti di murales non sono unicamente napoletani.
b) Si è venuti a sapere di Jorit solo negli ultimi anni.
c) La sua prima opera era in un parco.
d) L’opera è stata oggetto di un incendio.
e) I suoi murales contengono dei messaggi nascosti.
f) Si possono riconoscere le sue opere dalle strisce sui visi.
Che Guevara
58
2. Ricostruisci il resoconto utilizzando le parole sotto al testo:
Jorit Agoch è stato …………………….. per la prima volta quando la sua
prima opera (un ……………………..
43
di una bambina) è …………………….. sulla facciata di un edificio nella
periferia di Napoli. Lo
…………………….. di quest’opera era di …………………….. la distruzione
di un campo rom. Sui volti delle
persone che Jorit …………………….. nelle sue opere, si possono trovare
messaggi nascosti e soprattutto
strisce sulle guance che …………………….. segni usati da certe tribù
africane.
apparso
riconosciuto
ricordano
ricordare
ritrae
ritratto
scopo
3. Traduci il seguente paragrafo in inglese:
Il San Gennaro Operaio, Maradona D1oS Umano e il grande
Che Guevara sono solo alcuni dei suoi lavori ormai noti in
tutto il mondo. Fu il grande murales del santo patrono ad
accendere una forte curiosità tra i napoletani. “Santifico le
persone del popolo come Caravaggio, scelgo gente comune
per dare il volto a santi e Madonne, persone che conosco e mi
hanno colpito. Il volto di San Gennaro è in realtà quello di un
amico, un operaio di 35 anni”, racconta Agoch.31
Interpretazione dell’opera
La street art di Jorit è fortemente radicata nella cultura popolare di
Napoli e si distingue per il suo forte ‘accento’ napoletano.
Quest’accento si evidenza nei temi trattati nelle opere dell’artista –
tra cui il San Gennaro operaio (che evoca la cultura cattolica della
città e rende omaggio sia al santo patrono della città che alla classe
popolare che abita il quartiere di Forcella accanto al Duomo) e il
44
Maradona D1oS Umano (il quale ricorda l’altra religione della città,
celebrando l’amatissimo calciatore argentino che ha fatto vincere lo
Scudetto al Napoli più volte e per la prima volta negli anni Ottanta).
La napoletanità dell’arte
di Jorit si sente anche nello stile fortemente realista e
nell’attenzione alla vita quotidiana derivati dalle opere
napoletane del grandioso Caravaggio, artista che ha vissuto
e lavorato a Napoli nei primi anni del Seicento.
4. Dopo aver letto questo paragrafo (e quelli precedenti), associa
queste parole alle diverse
opere di Jorit.
Adulto
Amico
Calciatore
Cattolicesimo
Giovane
Lavoratore
Napoletano
Persona del popolo
Religione
Rom
Santo patrono
Scudetto
Sud America
Poi discuti la tua scelta con i tuoi compagni di classe. Eravate
d’accordo sulle vostre scelte? Ci sono
altre parole o associazioni che ti vengono in mente?
Ael. Tutt’eguale song’e criatur
Che Guevara
Maradona D1oS Umano
San Gennaro operaio
45
Maradona D1oS Umano
Caravaggio - La flagellazione di Cristo (Museo
di Capodimonte, Napoli)
60
3d. #OccupyMordor, il murale di Blu su XM2432
Nel 2013 a Bologna è stato inaugurato un enorme, denso e
importantissimo murale. Lo ha dipinto il
noto street artist Blu su un muro del centro sociale XM24 che doveva
essere abbattuto dal Comune per
realizzare una rotonda.
La storia che il muralesracconta è ispirata al romanzo
epico Il Signore degli Anelli di Tolkien. Cos'ha
disegnato esattamente Blu sul muro, nel murale che
ha ormai preso il nome di #OccupyMordor? Racconta
il collettivo di scrittori Wu Ming:
“C’è una battaglia disperata appena fuori le mura di
una Bologna-Mordor. Al centro del disegno due
figure combattono per vincere l’anello: il sindacoSauron e Willie,
personaggio dell’underground bolognese dal corpo completamente
tatuato”. Mordor,
per chi non avesse letto Tolkien o visto il film Il Signore degli Anelli, è
la terra abitata dagli orchi e
governata da Sauron, il potente spirito del male creatore dell’Anello.
Nel disegno “la città di Bologna
è una fortezza con l’occhio di Sauron sopra la Torre degli Asinelli.
33 Ad assaltarla ci sono tutti quelli che
sono ‘fuori’: gli studenti fuori sede,
34 i migranti, le associazioni ambientaliste e antifasciste. Dall’altra
parte, a difendere la roccaforte, l’esercito di Mordor è composto da
poliziotti, controllori degli
autobus, cassieri di negozi, banchieri. Il sindaco ha la faccia di Sauron,
con addosso un rolex, i gemelli
della camicia e la fascia tricolore”.
46
ESERCIZI
1. Rispondi alle seguenti domande in inglese:
a) In this mural, what is Bologna compared to?
b) Who is Willie?
c) What does the mural depict?
d) Who is attacking the city?
e) Who is defending the city?
f) How is the mayor of Bologna portrayed? Why do you think so?
Interpretazione dell’opera
Il significato del murale può essere collegato alla tradizione storica,
culturale e politica di Bologna, una
storia di resistenza contro l’oppressione e di appartenenza politica di
sinistra. Durante la Seconda
guerra mondiale, Bologna e le montagne della regione di cui è
capoluogo (l’Emilia Romagna) sono stati
un territorio di scontro tra i nazifascisti e i partigiani italiani. La lotta
fatta dai partigiani per liberare
l’Italia dai fascismi viene definita ‘Resistenza’, e nel tempo Bologna è
diventata un simbolo di questa
importantissima pagina della storia italiana. Nel murale, si può vedere
un’altra situazione di resistenza,
quella dei gruppi locali di sinistra, ambientalisti e antifascisti contro le
autorità politiche e le forze
dell’ordine di Bologna. L’autore identifica le autorità locali con gli
antagonisti del romanzo di Tolkien,
e quindi si schiera con le forze di sinistra che ‘resistono’ per poter
vivere la città in libertà.
2. Leggi il testo e completa le seguenti frasi:
a) Bologna ha una tradizione di ……
b) Durante la Seconda guerra mondiale, a Bologna e in Emilia
Romagna ci sono stati …..
c) Durante la guerra, la resistenza era una lotta ……
d) Nel murale, si vede una resistenza …….
47
e) L’obiettivo di chi resiste nel murale è ….
Ø Post scriptum
Il 12 marzo 2016 Blu ha cancellato i suoi celebri graffiti, incluso quello
di cui parliamo in questo
articolo, dai muri di Bologna, in segno di protesta. Infatti, una potente
istituzione culturale, Genus
Bononiae, stava staccando dai muri le opere degli street artists più
quotati per esibirli, in alcuni casi
senza il consenso degli autori, in una mostra sulla street art che ha
avuto luogo a Palazzo Pepoli a
Bologna. Secondo Blu, sebbene le opere si rovinino a causa degli
agenti atmosferici e del tempo, è
giusto che la street art rimanga in strada, perché qui diventa un
elemento di riconoscimento e identità
per le periferie.
3. Decidi se queste frasi sono vere o false. Correggi quelle false:
a) Blu ha tolto i suoi graffiti
b) L’artista voleva esibirli in una mostra
c) I graffiti si rovinano naturalmente
d) Blu li ha rimessi sui muri della città
e) Secondo Blu, la street art è importante per le zone centrali delle
città
62
3e. Il concerto di Liberato sul lungomare di Napoli35
C’è una cosa buffa riguardo al fenomeno Liberato. Si parla tanto
della sua identità, della sua strategia comunicativa e di quanto la
sua musica sia o non sia autentica. Ma tutti questi discorsi
passano un po’ in secondo piano di fronte a una cosa semplice:
Liberato canta delle ottime canzoni pop in dialetto napoletano.
Il 9 maggio [2018] a Napoli, alla rotonda Diaz, sul lungomare di
Chiaia, a sentire il suo concerto gratuito c’erano circa ventimila
persone, in gran parte molto giovani,
48
alcune anche da fuori città. Si sono riunite per ascoltare i pezzi di un
musicista che – come Banksy,
Elena Ferrante e i Gorillaz – ha scelto l’anonimato e non ha pubblicato
neanche un album. Certo, non
si pagava, ma era anche mercoledì.
Liberato, chiunque egli sia, fa dell’appropriazione culturale una
bandiera. Non ha problemi a
trasformare la napoletanità in un meme, a frullare insieme Maradona,
Pino Daniele e Marek Hamšík,
a mettere nelle sue canzoni immagini da cartolina come il lungomare
di Mergellina. La sua bravura è
di essere riuscito a fare una sintesi tra quello che è napoletano e
quello che non lo è, arrivando a un
pubblico nazionale.
Il pubblico, per la stragrande maggioranza napoletano, sa tutte le
canzoni a memoria. Dopo Nove
Maggio tocca a Intostreet e Je te voglio bene assaje portare avanti lo
spettacolo. Sui social network
rimbalzano le immagini del concerto e saltano fuori nuove teorie
sull’identità del cantante. Ma non
bisogna perdere di vista la musica. Queste poche canzoni che
Liberato ci ha lasciato fino a oggi sono
un piccolo patrimonio per il pop italiano contemporaneo, per la loro
freschezza e per la capacità di
dare una scossa ai gusti del pubblico e lanciare una sfida ai colleghi
musicisti. E Liberato stesso,
chiunque egli sia, dev’essere il primo a coltivarlo.
ESERCIZI
1. Decidi se queste frasi sono vere o false. Correggi quelle false:
a) Si parla tanto di chi sia Liberato
b) Non si parla tanto dell’autenticità della sua musica
c) Liberato canta in italiano
d) Al concerto, il pubblico non ha dovuto pagare
49
e) Non si sa il suo vero nome
f) La musica di Liberato è puramente napoletana
g) La maggior parte del pubblico è di Napoli e dintorni
h) Liberato ha scritto e cantato molte canzoni
i) Le sue canzoni fanno riflettere altri cantanti
2. Rispondi alle seguenti domande in inglese:
a) What do people often talk about in relation to Liberato and his
music?
b) What simple thing does the author assert?
c) What does Liberato have in common with Banksy?
d) What is said about his attitude to cultural appropriation?
e) From what you read in this article, how ‘Neapolitan’ is Liberato’s
music?
f) What do we learn about his output?
g) What characteristics does the author claim for his music?
64
3f. Mahmood: “Milano e le periferie sono la mia fonte d’ispirazione”36
“Bravo Mahmood, con te ha vinto Gratosoglio, Milano e l’Italia. Ti
aspetto al Municipio per
congratularmi di persona”: è con un tweet del sindaco Beppe Sala che
Milano festeggia la ‘sua’ vittoria
sanremese. 37 Perché Mahmood, all’anagrafe 38
Alessandro Mahmoud, classe 1992, madre sarda e padre
egiziano, che ha trionfato all’Ariston 39 con il brano
‘Soldi’, è nato e cresciuto a Milano. Mahmood è, infatti,
uno dei figli di quella Milano delle periferie e delle
seconde generazioni che, nella musica, si sta facendo
avanti. Dal lato suo, il cantante rivendica la sua
appartenenza: “Milano per me è casa, è la culla della mia
musica”.
Mahmood è nato e cresciuto al Gratosoglio, isola figlia del boom
anni Sessanta nella periferia Sud milanese, che oggi si è trasformata
50
in un quartiere fantasma. Gratosoglio è un quartiere di 16 mila
persone abbandonato la mattina dai pendolari che, quando tornano
la sera, la cosa migliore che hanno da fare è stare nelle loro case. I
negozi, i bar, i ristoranti non riescono a sopravvivere e i giovani
appena riescono scappano. ‘Spero sia un abbaglio tutta questa
oscurità’ è il graffito che si legge avvicinandosi alla base di una delle
torri bianche dell’Aler, simbolo del quartiere. Parlare con gli abitanti
conferma che il dramma più
avvertito non è la mancanza di sicurezza, ma l’assenza di prospettive.
Certo, non mancano i problemi
legati alla micro-criminalità. La sera, complice anche la scarsa
illuminazione, la gente esce di casa
sapendo che ci sono vie da evitare. Mahmood, tuttavia, ha
sottolineato: “Non mi piace quando si
denigra la periferia. A Gratosoglio mi sono sempre sentito sicuro. La
periferia è fonte di creatività per
chi fa un mestiere come il mio”.
ESERCIZI
1. Rispondi alle seguenti domande in italiano e per quanto possibile
con parole tue:
a) Che cosa sappiamo di Mahmood?
b) Dove è nato e dove è cresciuto?
c) Da dove vengono i suoi genitori?
d) Perché viene invitato dal sindaco di Milano?
e) Che cosa sappiamo di Gratosoglio?
f) Quando è stato costruito questo quartiere?
g) Che cosa impariamo dei suoi abitanti?
h) Che cosa pensano del quartiere?
i) Perché la gente non esce la sera?
j) Che cosa pensa Mahmood di Gratosoglio?
2. Ricostruisci l’articolo qui sotto utilizzando le parole sotto al testo.
Poi traducilo in inglese:
51
Milano, viaggio nel quartiere di Mahmood: “Lui orgoglio della
periferia”40
“Tutti noi, cugini e zii, eravamo ………………… alla tv per seguire
Sanremo. Abbiamo festeggiato
………………… alle 5.30 ma poi alle 6 abbiamo aperto il bar come
………………… “. Nella tabaccheria di
famiglia a Gratosoglio, quartiere alla periferia sud di Milano, i familiari
sardi di Alessandro Mahmoud,
in arte Mahmood, ricorderanno così la notte ………………… ha vinto il
Festival di Sanremo. Chi entra per
un caffè saluta e dice orgoglioso: “Io l’ho votato!”. Ma per i ragazzi del
quartiere Alessandro è
………………… un idolo da tempo. “Scriviamo piccoli testi qui sotto le
torri ………………… lui ha cominciato
- racconta uno di loro - personalmente mi ha ispirato molto”.
sempre dove già fino davanti in cui
Napoli e pizza: il valore della storia, della tradizione e della
cultura...41
La pizza è diventata nel tempo un simbolo conosciuto e riconosciuto
in tutto il mondo, una parola
comune che non conosce lingue se non una, quella italiana, ma che di
origine ne riconosce solo una:
quella napoletana.
La pizza è di antica tradizione napoletana, ed evoca le bellezze di
Posillipo, il Golfo di Napoli e il Vesuvio.
La data simbolica della sua nascita risale al 1889, quando il famoso
pizzaiolo Raffaele Esposito ha
offerto alla regina Margherita di Savoia, moglie di Umberto I, in visita
nella città, una pizza nuova,
vestita di bianco, rosso e verde, che soppiantava le pizze allora
tradizionali. Quella luna rotonda
preparata con pomodoro, mozzarella e basilico, rappresentava la
bandiera italiana ed era un modo di
festeggiare con gusto la famiglia reale e l’unificazione dello Stivale. La
Regina Margherita ha
52
apprezzato la pizza tricolore e ha dato prestigio a quel semplice cibo
popolare che da allora ha fatto
molta strada, espandendosi in tutta Italia fino a diventare un alimento
internazionale conosciuto e
apprezzato in tutto il mondo, quale simbolo della gastronomia italiana
e partenopea.
La vera pizza napoletana, anche detta ‘pizza napoletana verace’,
deve essere morbida, elastica,
facilmente piegabile, dal sapore caratteristico che nasce dall’unione
del
sapore acido del pomodoro, dell’aroma dell’origano, dell’aglio o del
basilico e del gusto pieno della mozzarella di bufala campana. Per
gustare la pizza napoletana verace si consigliano le migliori pizzerie di
Napoli e dintorni.
ESERCIZI
1. Scegli la conclusione corretta delle seguenti frasi:
a) La pizza è conosciuta:
i) a Napoli
ii) in Italia
iii) in tutto il mondo
b) La pizza è nata (simbolicamente):
i) quando la regina ne ha mangiata una
ii) quando Raffaele Esposito l’ha inventata
iii) con l’unificazione del Paese
c) Secondo l’articolo la pizza è diventata un simbolo
i) dell’Italia
ii) di Napoli
iii) della cucina italiana e napoletana
d) Secondo l’articolo la vera pizza napoletana
i) si può facilmente piegare
ii) è molto dolce
iii) si può mangiare ovunque
53
Ø Romana o Napoletana? L’eterno dilemma della pizza per gli
italiani42
Pensavi di conoscere bene la pizza italiana? Lo sai che la pizza in Italia
si divide in due tipi principali?
E sai quali sono le differenze? La pizza napoletana, tipica della regione
Campania (ma diffusa in tutta
Italia), si caratterizza per essere morbida e con un inconfondibile
bordo molto alto. La sua pasta è
abbastanza spessa, il che la rende ideale per chi è davvero
affamato!
La pizza romana, invece, tipica della regione Lazio (ma che si può
trovare ormai in tutta la penisola e oltre), si caratterizza per essere
molto sottile e croccante. Il suo bordo, inoltre, è basso, quindi è
molto semplice distinguerla dalla pizza napoletana!
2. Rispondi alle seguenti domande in inglese:
a) Explain the difference between a Roman and a Neapolitan pizza.
b) How do the two texts differ in their view of the regional nature of
pizza?
c) Where can both types of pizza be found? (And what is your
personal experience?)
La polenta: piatto del Nord o piatto italiano?43
La polenta è un antichissimo piatto di origine italiana a base di farina
di mais. Questo sostituto del
pane è stato, in passato, l’alimento di base della cucina povera in
varie zone del Nord Italia. Per questo motivo, la polenta è diventata
un simbolo del Nord: per esempio, la parola ‘polentone’ viene
spesso utilizzata per definire i settentrionali (un po’ come la parola
‘terrone’ per i meridionali). La polenta è stata anche usata in
manifesti politici, come icona di una presunta tradizione del Nord
Italia. Per esempio, il manifesto anti-immigrazione qui accanto è
stato prodotto dalla Lega Nord:
Tuttavia, questo piatto è stato, ed è ancora, diffuso in tutta Italia.
Ovviamente, le ricette con cui la
54
farina di mais viene cucinata variano da regione a regione, a seconda
delle materie prime
caratteristiche della zona. Ecco alcuni esempi:
• Polenta taragna: è una ricetta tipica delle valli alpine di tutto il Nord
Italia. La sua caratteristica
principale è che durante la cottura viene aggiunto alla farina (tanto!)
formaggio di montagna.
• La polenta con le seppie è un piatto della tradizione triestina e
veneziana (spesso nella
versione nera). A Trieste le alternative prevedono salsicce, uova
strapazzate, o gulasch.
• Nel centro Italia la polenta viene preparata più fluida e servita su
una tavola rettangolare di
legno attorno alla quale si siede tutta la famiglia. Nel Lazio, in Abruzzo
e nel Molise la polenta
viene consumata al sugo con le salsicce, oppure in bianco, con
guanciale e pecorino
grattugiato.
• La polenta fritta è un primo piatto diffuso in Toscana, Umbria,
Marche, Lazio, Campania, Puglia
e Sicilia. A Napoli, Foggia e Bari i triangolini o rettangoli di polenta
fritta sono venduti nelle
friggitorie.
• La frascatula, ricetta tipica lucana (ma anche siciliana e calabrese),
si prepara con farina di
granturco, una patata e strutto.
• La polenta di Sardegna è accompagnata da salsiccia, pecorino
sardo, pancetta magra, e
verdure e ortaggi, necessari per aromatizzare e arricchire il piatto in
questione.
1. Leggi i primi due paragrafi e rispondi alle seguenti domande in
italiano e per quanto
possibile con parole tue:
a) In passato, la polenta era l’alimentazione di base di quale parte
dell’Italia?
55
b) Di che cosa prendeva il posto?
c) Che cosa significa ‘polentone’?
d) Come è stato usato dalla Lega Nord questo cibo tipico?
e) Che cosa determina i modi differenti in cui viene usata la polenta in
diverse parti d’Italia?
2. Finisci di leggere in testo e rispondi alle seguenti domande in
inglese:
a) What is added to the polenta taragna?
b) What other ingredients are mentioned for the Veneto and Trieste?
c) How is it served in Central Italy?
d) With what is it served in Lazio, Abruzzo and Molise?
e) What is the frascatula made with?
f) How is polenta sold in Napoli, Foggia and Bari?
g) What do Sardinians serve polenta with?
56
crescita economica e di cambiamento sociale. Quest’esperienza ha
trasformato una nazione piuttosto
povera e prevalentemente rurale in una delle più importanti forze
industriali mondiali.
L’espansione industriale estremamente rapida ha generato molta
richiesta di lavoro nelle fabbriche del cosiddetto ‘triangolo industriale’
tra Milano, Torino e Genova, nel Nord-Ovest del paese. Per questo
motivo, lavoratori provenienti da tutta Italia si sono trasferiti in questa
zona, e si tende a ricordare questo periodo come un momento di
migrazione di massa da un Sud agrario verso un Nord industrializzato.
In realtà, però, ciò che ha caratterizzato maggiormente il Miracolo è
stata la migrazione dalla
campagna alla città, un fenomeno che si è verificato sia al Nord che al
Sud, ma che è stato più evidente
al Nord dove si trovavano le grandi città con le fabbriche più
importanti.
Dopo la fine del Miracolo Economico, la migrazione interna è
diminuita e ha cambiato carattere. Oggi,
per esempio, si tende a spostarsi più vicino e per un periodo di tempo
minore rispetto al passato. Le
aree metropolitane (particolarmente Roma, Milano, Torino e Napoli)
continuano ad essere poli di
attrazione per motivi di studio e lavoro.
Dagli anni Novanta in poi, l’arrivo di tanti migranti e nuovi italiani da
altri paesi del mondo ha spostato
l’attenzione dell’opinione pubblica dall’emigrazione degli italiani
all’immigrazione in Italia. Tuttavia,
soprattutto a seguito della crisi economica globale del 2008, gli
italiani hanno ricominciato ad emigrare
in massa: per ogni persona che si trasferisce in Italia, infatti, c’è un
italiano che se ne va. Inoltre, la
migrazione interna persiste: sebbene si registri ancora una maggiore
presenza di meridionali al Nord,
soprattutto in regioni come l’Emilia-Romagna e il Friuli Venezia-Giulia,
gli spostamenti degli italiani
57
prendono varie direzioni, e riguardano tutta la penisola.
58
i) dal Sud
ii) dal Nord-Ovest
iii) da tutta Italia
iv) dalle isole
c) La caratteristica predominante del fenomeno è stato lo
spostamento
i) dai campi ai paesi
ii) dalla città alla campagna
iii) dai paesi alle grandi città
iv) dalla campagna alla città
4. Finisci di leggere il testo e rispondi alle seguenti domande in
italiano e per quanto possibile
con parole tue:
a) Com’è cambiato il carattere delle migrazioni interne dopo la fine
del Miracolo Economico?
b) Quali sono diventate le mete più importanti?
c) Che cosa ha poi spostato l’attenzione del pubblico dalla migrazione
interna?
d) Qual è stata una delle conseguenze della crisi del 2008?
e) Che cosa si registra ancora in Emilia-Romagna e Friuli Venezia-
Giulia?
Il divario nord-sud
59
© La statura di un individuo è influenzata sia da fattori
……………………………….. che ambientali, in particolare dalla
nutrizione in età ……………………………….. e giovanile.
ª adulto ª parità
ª alta ª regressione
ª analfabetismo ª remoti
ª diminuzione ª spese
60
2 «L'Italia si distingue dagli altri paesi per i tempi di
industrializzazione, ma anche per il dominio continuo di un'area del
paese ».2
61
Lunedì 06 dicembre 2010
Si vive male invece nelle grandi città, che perdono quasi tutte
posizioni: Milano scende di due gradini al 21/o posto, mentre più forte
è l'arretramento di Roma, che va al 35/o posto. In fondo alla classifica
Bari, Salerno, Catania e Palermo che stanno sotto la 90esima
posizione. Ultima, come già detto, Napoli.
Esercizi:
62
? nelle diverse parti d’Italia
? All’ultimo posto
? Il successo
? Il passo indietro
"Se si tiene conto del costo della vita locale, i due terzi dei capoluoghi
di provincia più poveri si trovano nell'Italia settentrionale", sostiene la
ricerca.
63
Sintesi, spiega il Wsj, ha usato la stessa metodologia dell'Istat - in
base alla quale una famiglia di due persone è considerata povera se
la sua capacità di spesa è inferiore alla spesa media pro capite
nazionale – ma ha tenuto conto dei livelli dei consumi locali invece
che nazionali.
64
Il 27 aprile 1955 Pupetta, già incinta, sposò Pasquale Simonetti (detto
Pasquale 'e Nola), noto camorrista e contrabbandiere che lavorava al
mercato ortofrutticolo di Napoli. Antonio Esposito, detto Totonno 'e
Pomigliano, era testimone delle nozze, ma tre mesi dopo avrebbe
ordinato l'assassinio di Pasquale. Per vendicarsi, Pupetta uccise
Esposito con una pistola che teneva nella borsetta. Fu arrestata e in
carcere è nato il primo figlio, Pasqualino. Condannata a 13 anni e 4
mesi, fu graziata dopo oltre dieci anni di reclusione.
65
· Il caso Pupetta Maresca (1982). Basato sulla stessa storia, ma
trasmesso integralmente solo nel 1994. Pupetta viene interpretata da
Alessandra Mussolini.
Vocabolario
Un contrabbandiere
Incinta
Il mercato ortofrutticolo
Vendicarsi
Graziare
Reclusione
Interpretare un ruolo
Protagonista
Un negozio di abbigliamento
66
Un agguato
Assolvere
Un complice
Tentata estorsione
Traffico di stupefacenti.
I beni
Una salma
Esercizi
1 Chi sono?
A. Aldo Semerari
B. Alessandra Mussolini
C. Antonio Esposito
D. Ciro Galli
E. Manuela Arcuri
F. Pasquale Simonetti
G. Pasqualino Simonetti
H. Pupetta Maresca
I. Raffaele Cutolo
J. Umberto Ammaturo
67
4) Ha girato un film
Saviano e Gomorra
68
la sfida che Saviano ha portato nel loro feudo, nella Casal di Principe
che negli anni '90 aveva il record di omicidi. . Intanto a Napoli la
camorra continua a colpire e a fare soldi.
...............................................................................................................
.....................
...............................................................................................................
.....................
Perché?..................................................................................................
........................
...............................................................................................................
.....................
Com’è la situazione
attuale? ......................................................................................
...............................................................................................................
.....................
...............................................................................................................
.....................
...............................................................................................................
.....................
69
La sentenza dei Casalesi: aspetteremo ………………. . La vita blindata
……………. . Le paure per …………….. . E il coraggio di
………………………. . Per dare ………………………. . Colloquio con
Roberto Saviano.
70
Poi c'è stata una gelosia verso il successo, come se …………….
(essere) frutto di chissà quale operazione di marketing editoriale.
"Invece 'Gomorra' ……………. (sancire) l'ascesa del lettore e dimostra
la grande possibilità della scrittura. Rivoluzionaria. Perché non è la
scrittura che apre la testa, non è lo scrittore che rende liberi i lettori.
No: è il lettore che rende libero lo scrittore, che cancella la censura.
Pamuk, Politkovskaja, Rushdie - che hanno dovuto affrontare
situazioni ben più gravi della mia come testimonia il sacrificio della
giornalista russa - hanno imposto le loro idee grazie alla spinta dei
lettori. È un meccanismo che trasforma il mercato, legando consumo
e libertà di scrittura".
Primo paragrafo
1. i familiari
2. scrivere e accusare
3. il momento giusto
Paragrafo 2
c) verrà ammazzato?
Paragrafi 3 - 7
Ricollega le due parti delle frasi (non sono nell’ordine del testo )e poi
rimettile in ordine.
71
d) il suo sorriso è schietto 4. soltanto sotto scorta
Ultimo paragrafo
b) trova i contrari
fallimento
discesa
conformista
incatenati
conferma
divieto
Le donne di Camorra
72
L'immagine delle donne di camorra sembra comporsi di visioni
scontate, donne capaci di fare da eco solo a! dolore e alle volontà dei
maschi: fratelli, mariti, figli. Non è cosi. La trasformazione del mondo
camorristico negli ultimi anni ha portato anche a una metamorfosi del
ruolo femminile che da identità materna, da assistente di sventura e
divenuta vera e propria figura manageriale, impegnata quasi
esclusivamente nell'attività imprenditoriale e finanziaria, delegando
ad altri le imprese militari e i traffici illegali.
.......... Anna Mazza era una pioniera. Prima di lei c'era stata solo
Pupetta Maresca, la bella killer vendicatrice che divenne celebre in
tutt'Italia a metà anni `50, quando incinta di sei mesi decise di
vendicare la morte del marito Pascalone `e Nola.
Domande
73
7. Per quale ragione diventò famosa Pupetta Maresca?
La stampa che divide - “Il pregiudizio lavora nei due versi e rovina la
capacità di giudicare di chi lo esercita e di chi lo subisce”, e in Italia
secondo Aprile lo subisce molto di più il Sud. “I giornali grondano di
pregiudizi da tutte le colonne – spiega il giornalista – ne è una prova
l’ultima vicenda della Lega (coinvolta in indagini giudiziarie sull’uso
disinvolto di fondi pubblici destinati al partito, ndr) quando abbiamo
letto titoli del tipo: ‘Quei vizi meridionali in salsa padana’. Come se il
nord avesse voluto imitare il sud, perché solo lì si ruba. È una
continua istigazione razziale”.
74
(ANSA) - ROMA, 27 NOV - CRISTINA PALUMBO CROCCO, NORD
SUD, ITALIANI A CONFRONTO
Nonostante tutti gli stereotipi sulla passionalità degli uomini del
Meridione, è il Nord d'Italia ad avere il record dei femminicidi ed
è la Lombardia la regione che ne detiene il primato. Milano è
anche la capitale dei tradimenti amorosi, seguita da Roma e da
Palermo. Del 75% degli Italiani che si dichiara cattolico e del
30% di praticanti, la maggioranza si trova al Sud, mentre il
Nord, sicuramente più "secolarizzato", per scandagliare il
destino, si rivolge, più del Meridione, agli indovini, attraverso gli
operatori telefonici. Al contrario di quanto si potrebbe
immaginare, al Centro-Nord si fanno più figli rispetto a un Sud
che però eccelle nell'impresa giovanile (agricoltura bio,
artigianato, green economy) e nella creatività, ricevendo anche,
per questo, riconoscimenti internazionali. Il Meridione si
distingue anche nel turismo (Puglia meta turistica più bella al
mondo per il National Geographic, ha il primato delle affluenze)
e nel riciclaggio dei rifiuti (sorprendentemente Campania e
Marche meglio di Lombardia e Piemonte). Tuttavia il Sud,
primeggia, ancora, purtroppo, nei giovani disoccupati (quasi il
triplo del Centro-Nord), nel lavoro nero (quasi il doppio rispetto
al Nord) e nella criminalità mafiosa (che fattura in nero 140
miliardi l'anno). Dati alla mano, il divario tra Settentrione e
Meridione c'è ancora, ma risulta meno accentuato. Il Sud
mantiene il triste e tradizionale primato dei "mammoni" (il
70%), il record delle liti familiari (Napoli al primo posto), della
riottosità per cause legate al lavoro (Bari sopra tutti),
dell'obesità (Molise al primo posto seguito da Campania, Sicilia
e Puglia) e dei peggiori ospedali (in Campania, Calabria e
Sicilia). Ma incredibilmente il primato della microcriminalità, che
un tempo vedeva in testa Bari e Napoli, è ormai detenuto dal
Nord: Liguria e Lombardia (seguite dal Lazio) hanno il record dei
borseggi mentre è la Basilicata la regione con meno furti
d'appartamento d'Italia.
75
alle tecniche agricole, inoltre le famiglie dei modesti lavoratori
non potevano permettersi di privarsi di un paio di braccia
robuste per far andare il proprio figlio a scuola, nonostante il
governo della sinistra storica, proprio in quegli anni, stesse
rendendo obbligatorio l’iscrizione alle scuole elementari, e delle
sanzioni per i genitori che non permettevano ciò ai propri figli.
Completare il riassunto del paragrafo con le parole in basso.
(attenti – c’è una parola in più)
Nel 1861, il nord era più ………………………………….. del
meridione perché più ………………………………….. alle altre
nazioni europee. Invece, il sud rimaneva
…………………………………... Nel sud i genitori avevano bisogno
che i figli lavorassero nei campi piuttosto che andare a scuola,
nonostante il fatto che il governo avesse
………………………………….. la scuola dell’obbligo.
agricolo introdotto industrializzato radicato vicino
B I motivi per cui il nord è sempre stato più avanti rispetto il
sud, almeno sotto alcuni punti di vista, sono diversi: fin dal
Medioevo ha potuto godere delle influenze dell’Europa
continentale; un maggiore potere d’acquisto garantiva un
sistema economico migliore e più sviluppato; i maggiori poli
universitari hanno contribuito a diffondere la cultura. E se di
tutto ciò il Sud-Italia non ha potuto godere è perché ai tempi
dell’unità d’Italia, al potere vi erano i Borbone, che per molti
secoli avevano favorito il sistema latifondiario1, trascurando
tutti gli altri settori e lasciandoli nell’arretratezza.
Leggere il paragrafo e completare le frasi:
Il Nord e sempre stato più avanzato del sud perché:
1) Ha goduto di …………………………………..
2) Aveva un più grande …………………………………..
3) Le università del nord hanno …………………………………..
4) Il sud era governato dai ………………………………….. che
hanno favorito un certo sistema agricolo e trascurato
…………………………………..
76
C Subito dopo l’unità d’Italia, nella popolazione del meridione si
diffuse presto un senso di impotenza e inadeguatezza poiché si tentò
di proporre lo stesso modello economico, culturale, politico delle
regioni sabaude2 in una popolazione che non era pronta a
cambiamenti di tale portata. Così nacquero i ‘briganti,’ gruppi di ribelli
aiutati dai contadini nelle campagne, dal clero e soprattutto dai
proprietari terrieri che desideravano tornassero i Borboni al potere. Il
brigantaggio però nel 1865 venne violentemente represso, e questo
contribuì a identificarli come degli eroi buoni.
77