L’amore nel 300
Guido di Guinizello di Magnano, noto come
Guido Guinizello o Guinizelli, nasce a Bologna
intorno al 1240. La famiglia non è di antico e
potente lignaggio ma appartiene alla piccola
nobiltà felsinea e vanta relazioni con importanti
casati bolognesi.
Guinizelli prende parte attiva alla vita politica,
schierandosi per la parte Ghibellina dei
Lambertazzi, in lotta con i guelfi Geremei, e
viene condannato all’esilio a Monselice, vicino
a Padova, dove presumibilmente egli muore
nel 1276. Guido Guinizelli è considerato
l’ideatore e l’iniziatore del "Dolce stil novò’.
◦ Guido Cavalcanti: in Cavalcanti c’è l’idea di amore come passione,
tormento, sentimento travolgente che la ragione non può conoscere né
controllare. L’impotenza (cioè il fatto che non ce la fa) della ragione
provoca nel poeta paura e angoscia.
Anche in Cavalcanti la donna sembra un angelo ma non può elevare
l’uomo a Dio .Difronte alla donna il poeta è sconvolto dalla sua bellezza
oppure è tormentato dall’amore che gli fa immaginare la morte. Il legame
fra amore e gentilezza è inoltre dimostrato sulla base di categorie della
filosofia aristotelica, che conferiscono un ragionamento universale, e
attraverso elaborate similitudini derivate dal mondo naturale (il poeta
rincorre alla nuova cultura universitaria, viva all’epoca a Bologna). Il
componimento si distingue dunque anche per la novità del lessico, ricco
di riferimenti alla cultura scientifica, filosofica e biblica.
◦ Cecco Angiolieri sviluppa un tipo di poetica che aderisce alla vita di tutti i giorni nei suoi
aspetti più bassi e aspri. Parla di donne, anche in modo erotico o in modo canzonatorio,
attaccando in particolare le vecchie brutte e sfiorite senza preoccuparsi di utilizzare toni
offensivi e crudi. Parla del bere, della taverna e dei piaceri del vino e dei vizi di gola. Si
concentra molto sul gioco d’azzardo e quindi sugli ambienti anche malavitosi del suo tempo.
Se ricordiamo le tematiche dello Stilnovo vediamo come tutto questo si opponga
drasticamente a quel tipo di poesia, ritenuta da Cecco Angiolieri eccessivamente ricercata,
filosofica e utopistica e sicuramente incapace di trasmettere le variopinte sfaccettatura della
società toscana e della vita comune. La poetica di Cecco Angiolieri rispetta tutti i canoni della
tradizione comica toscana. I suoi sonetti possono essere considerati la caricaturale rifrazione
del Dolce stil novo: questa posizione anti-stilnovistica emerge specialmente nella poesia
dialogata Becchin' amor, dove si narra di un'amante sensuale e meschina, con dei connotati
certamente antitetici a quelli angelici della Beatrice di dantesca memoria.
◦ Cino da Pistoia è l’anello di congiunzione e il
mediatore fra l’esperienza ancora duecentesca
dello stilnovo e la lirica d’amore del Trecento, così
Cino è stato definito da coloro che hanno studiato
la sua produzione poetica di gran lunga la più
estesa fra gli stilnovisti, se si esclude l’amico
Dante. Il contributo originale della sua poesia,
segnata in larga misura dall’esperienza dantesca e
Cavalcantiana, risiede nello stile dolce e musicale e
nel tono malinconico ed elegiaco con il quale egli
canta la lontananza dall’amata. Cino anche nel
Trecento continuerà a riproporre il repertorio di
tòpoi e di immagini dello Stil novo, inclinando
maggiormente a un tono sentimentale e semplice.
◦ Nella prima parte della Vita Nova Dante riprende il concetto di “cor
gentil” di Guinizelli e la visione dell’amore come sofferenza di
Nasce nel 1265 da una famiglia guelfa di
Cavalcanti. Firenze, di piccola nobiltà. Amico di Guido
Ma dopo che Beatrice non lo saluta (perché credeva che Dante si Cavalcanti, di cui inizialmente subì
l'egemonia culturale, partecipò con lui e
innamorasse di tante ragazze) e dopo il “gabbo” (quando Beatrice lo con altri poeti al movimento del Dolce Stil
novo. Gran parte delle sue rime giovanili
prende in giro perché Dante è svenuto davanti a lei) la concezione sono dedicate ad una "Beatrice", che viene
dell’amore in Dante cambia. L’amore per Beatrice diventa spirituale, tradizionalmente identificata con
l'omonima figlia di Folco Portinari, sposata
mistico: Beatrice è una creatura che è tra il poeta e Dio. Al centro a Simone de' Bardi, e morta di parto l'8
giugno 1290. Il poeta tra il 1293 e il 1294
della poesia non c’è più la sofferenza dell’amante ma la celebrazioni rielabora la storia spirituale del suo amore
delle doti spirituali dell’amata. nella "Vita Nuova", un libriccino mescolato
di versi e di prosa
Lo scontro tra amore e fede si risolve ma si deve rinunciare all’amore Nel 1300 le sue responsabilità politiche
terreno. aumentarono, e Dante divenne uno dei
Priori, dedicando la maggior parte delle
sue energie a contrastare i piani del papa
◦ Invece l’amore nella Divina Commedia è ovunque. Dall’amore Bonifacio VIII. Questi infatti , approfittando
lussurioso delle figure confinate all’inferno si passa alla dolcezza di del conflitto presente in Firenze fra i
Bianchi, capeggiati dalla consorteria dei
Pia de` Tolomei nel purgatorio per approdare infine in paradiso Cerchi, e dei Neri guidati da quella dei
Donati, cercava di estendere la sua
all`amore divino di Piccarda Donati e soprattutto di Beatrice, che autorità su tutta la Toscana. Morirà tra il 13
Dante ha incontrato da bambino eleggendola a proprio angelo e 14 settembre del 1321 a Ravenna
personale. “Beatrice è allo stesso tempo la fanciulla vicina di casa e
questa realtà che è al di là”.
Argomento principale del Canzoniere è l’amore del poeta per Laura, una
donna che ogni tanto sembra dargli qualche barlume di speranza, ma che
alla fine non lo vuole. Ad un certo punto Laura muore, evento che scatena Francesco Petrarca è nato ad Arezzo il 20
la disperazione nell’animo di Petrarca e che segna una divisione netta luglio 1304 e morto ad Arquà il 19 luglio
nelle poesie: la prima parte contiene le poesie in vita di Laura, la seconda 1374. Scrittore, poeta ed umanista ha svolto un
quelle in morte di Laura. Un elemento di assoluta novità e rottura rispetto ruolo molto importante per lo sviluppo della
alla tradizione è che, con Petrarca, abbiamo l’irruzione in scena dell’io poesia italiana in volgare, anche se si
dell’autore, analizzato attentamente e spesso preda di forti conflitti. Il considerava prevalentemente un autore di
poeta passa infatti buona parte del suo tempo non solo a lamentarsi per la lingua latina. Figlio di un notaio fiorentino, Ser
situazione amorosa infelice in cui si trova, ma anche a criticarsi Petracco, esiliato per motivi politici, fin da
ferocemente per la propria incapacità di dominare le passioni, che hanno il piccolo Petrarca è stato costretto a seguire
gravissimo effetto di allontanarlo da Dio. i vari spostamenti del padre, prima in altre
città toscane e poi ad Avignone, in Francia. Ha
◦ Ricordiamoci che Petrarca è figlio di un tempo lontanissimo dal nostro: è trascorso l'infanzia tra Incisa, Arezzo e Pisa e dal
un medievale profondamente religioso e l’amore per Laura è per lui una 1311 si è trasferito a Carpentras, vicino ad
doppia tragedia, non solo perché non è corrisposto, ma soprattutto perché Avignone. Nei confronti della città
lo allontana dall’unico amore degno, cioè quello per Dio. francese, Petrarca ha nutrito negli anni
◦ Siamo quindi davanti ad uomo molto spesso dubbioso, una assoluta indifferenza, che si è
tormentato, incapace di superare le spaccature all’interno del suo animo – successivamente trasformata in odio, per il
luogo ed il tipo di vita al quale lo costringeva il
che sono poi sempre le stesse da quando l’uomo è capace di provare
potere politico espresso dalla curia papale.
sentimenti: il conflitto tra ragione e passione, tra volontà e debolezza, tra
ciò che è giusto e ciò che si desidera. La genialità di Petrarca sta nel
raccontare tutto questo in un modo nuovo, che era rivoluzionario allora e
che ci parla ancora adesso.
◦ In questa novella è quindi rappresentato un amore più psicologico, appagato dal semplice fatto
di pensare alla persona amata, e talmente forte da portare ad atti di follia.
In maniera molto più ampia è poi preso in considerazione l’amore carnale, come accade nella In questa novella è quindi rappresentato
novella dell’usignolo (giornata V, novella V), che narra la passione tra due giovani. un amore più psicologico, appagato dal
L’istinto naturale dell’amore prende anche vita tra le personalità di personaggi religiosi, semplice fatto di pensare alla persona
corrompendo la loro fede e promessa di castità: è il caso, ad esempio, della novella di Masetto amata, e talmente forte da portare ad atti
(giornata III, novella I), che narra la storia di un giovane che, fingendosi sordomuto, si di follia.
introduce in un convento, risvegliando la passione tra le suore. In questa novella è quindi In maniera molto più ampia è poi preso
rappresentato un amore più psicologico, appagato dal semplice fatto di pensare alla persona in considerazione l’amore carnale, come
amata, e talmente forte da portare ad atti di follia. accade nella novella dell’usignolo
In maniera molto più ampia è poi preso in considerazione l’amore carnale, come accade nella (giornata V, novella V), che narra la
novella dell’usignolo (giornata V, novella V), che narra la passione tra due giovani. passione tra due giovani.
L’istinto naturale dell’amore prende anche vita tra le personalità di personaggi religiosi, L’istinto naturale dell’amore prende
corrompendo la loro fede e promessa di castità: è il caso, ad esempio, della novella di Masetto anche vita tra le personalità di personaggi
(giornata III, novella I), che narra la storia di un giovane che, fingendosi sordomuto, si religiosi, corrompendo la loro fede e
introduce in un convento, risvegliando la passione tra le suore. In questa novella è quindi promessa di castità: è il caso, ad esempio,
rappresentato un amore più psicologico, appagato dal semplice fatto di pensare alla persona della novella di Masetto (giornata III,
amata, e talmente forte da portare ad atti di follia. In maniera molto più ampia è poi preso in novella I), che narra la storia di un
considerazione l’amore carnale, come accade nella novella dell’usignolo (giornata V, novella giovane che, fingendosi sordomuto, si
V), che narra la passione tra due giovani. L’istinto naturale dell’amore prende anche vita tra le introduce in un convento, risvegliando la
personalità di personaggi religiosi, corrompendo la loro fede e promessa di castità: è il caso, passione tra le suore.
ad esempio, della novella di Masetto (giornata III, novella I), che narra la storia di un giovane
che, fingendosi sordomuto, si introduce in un convento, risvegliando la passione tra le suore.