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Affamati Sempre Piu Di Gesù Cap.11

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IL COSTO DI ANDARE
FINO IN FONDO CON DIo

Il modo più spedito di perdere i


propri amici è quello di
andare fino in fondo con Dio. Non appena si diventa seri
riguardo alle cose spirituali, abbandonando gli idoli personali,
distogliendo gli occhi dalle cose di questo mondo, volgendosi
a Gesù con tutto il cuore ed essendo sempre più affamati di lui,
si diventa subito dei "fanatici religiosi". Ben presto si speri-
menterà il rifiuto peggiore della propria vita.
Perché questo cambiamento?
Quando eravamo cristiani tiepidi, non recavamo disturbo a
nessuno, neppure al diavolo. Non eravamo né peccatori incal-
liti né degli stinchi di santo. Eravamo semplicemente tra i tanti
credenti indifferenti: la nostra vita era calma, senza turbamen
ti. Eravamo accettati. Poi è avvenuto il cambiamento. Ci sia-
mo visti sempre più affamati di Gesù. Non potevamo a quel
punto giocare più alla chiesa. Ci Siamo ravveduti e con tutto i
cuore ci siamo rivolti al Signore. Allora sono crollati a terra i
nostri idoli, il denaro, il successo, il piacere, lo sport, proprio
tutto quello che per noi era stato più importante di Gesù.
Abbiamo così iniziato a scavare a fondo nella Parola di Dio.
Abbiamo smesso di inseguire il possesso materiale e abbiamo
invece inseguito l'ossessione di guadagnare Cristo. Siamo en-
trati in una nuova sfera di discernimento e abbiamo comincia-
to a vedere delle cose nella chiesa che prima non ci turbavano
minimamente. Abbiamo cominciato a Sentire cose dal pulpito
che ci hanno spezzato il cuore. Abbiamo visto altri credenti
che si compromettevano come avevamo fatto in precedenza
noi e ci ha fatto male. Per dirla in breve, ci siamo risvegliati,
nello spirito; Dio ci
Voltati; siamo stati spezzati e resi contriti
ha dato un nel cuore
peso per la sua Chiesa.

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I risultato? Ormai amici e parenti stretti ci ritengono matti.
Invece di gioire con noi o di incoraggiarci, Ci prendono in giro,
Si fanno beffe di noi e ci chiamano fanatici. "Ma che t'e
successo?" chiedono sempre. "Ormai non ti riconoSciamo più.
Ma perché non torni a essere la persona di prima
Se anche voi avete sperimentato questa reazione, non vi
Osserviamo la vita di
Scoraggiate, siete in buona compagnia.
vari fedeli dell' Antico e del Nuovo Testamento che sapevano
esattamente quello che voi state provando.
da Dio
Per esempio, Mosè fu toccato in modo meraviglioso
fu nel cuore perché comprendesse l'oppressione
risvegliato
ein cui si trovava il suo popolo. Tanto è vero che Mose, così
eccitato di fronte a questa grande rivelazione di liberazione,
corse a condividerne il messaggio: "...gli venne in animo di
andare a visitare i suoi fratelli... Pensava che i Suoi fratelli
avrebbero capito che Dio voleva salvarli per man0 di lui: ma
non compresero" (Atti 7:23 e 25).
essiVennero disprezzati sia Mosè sia il suo messaggio. Ma per-
ché? Mosè era l'uomo più mite sulla terra, consumato dalla
passione per Dio. Non si stava comportando da santarello, non
si era innalzato sopra gli altri; stava agendo in senso profetico,
secondo la volontà di Dio. Voleva soltanto che i suoi fratelli e
sorelle udissero e vedessero quanto Dio stava per fare. Eppure
la sua spiritualità li offendeva. Lo rifiutarono, dicendo: "Chi ti
ha fatto comandante o giudice sopra di noi? Chi ti credi di
essere?"
Qualche anno fa lo Spirito Santo mi destò dal sonno e
cominciai ad abbracciare la chiamata del Signore alla santità.
Cominciai a prendere sul serio il comando di camminare nella
verità di Dio e la sua Parola divenne per me vita. Cominciai a
vedere cose mai notate prima e desideravo farne partecipi
tutti. Telefonai a diversi pastori per spiegare loro le cose che
Dio mi stava dicendo. Molti vennero a trovarmi nel mio uffi-
cio. Aprivo allora la mia Bibbia, piangendo e mostrando a loro
le verità gloriose della resa incondizionata e totale, della pu-
rezza di cuore.
Pensavo
che questi ministri di Dio avrebbero visto anche
loro queste verità, che avrebbero amato la Parola e che sareb-
bero caduti in ginocchio con me per supplicare Dio diinterve
nire nuovamente. Invece, la maggior parte di loro si limitarono

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a battere le
palpebre e a
esempio: "Ma sei sicuro mostrarsi perplessi. Dicevano, per
di non essere
Oppure: "Mi pesa un po' sullo stomaco un po' esagerato?"
dicendo. Più cercavo Dio e meno quello che mi stai
Era come se mi avevo a che
fare con loro.
buttassero
no sentire nulla di addosso acqua gelata. Non voleva-
quanto il Signore mi aveva confidato.
CHE COSA ASPETTARSI
Devo ripetere ancora
che se questo è successo a voi da
quando Dio vi ha
avverte riguardo arisvegliati, siete soli. La Parola di Dio vi
non
che cosa
andare fino in fondo con lui.potete aspettarvi se siete decisi ad
tre reazioni:
Potete aspettarvi almeno una di

1. Sarete rifiutati.
2. Sarete cacciati via.
3. Sarete lapidati.

1. Sarete rifiutati

Gesù ci aveva avvisati: "Se foste del mondo, il mondo


amerebbe i suoi. Eppure, dato che non siete del
io vi ho scelti dal mondo,
mondo, ma
per questo il mondo vi odia"
(Giovanni 15:19). Mostratemi un credente che è diventato
amatore e facitore della verità e vi mostrerò una
persona che èè
stata rigettata e perseguitata dall'intera Chiesa tiepida. Potete
star certi che, se rinunciate a questo mondo, senza troppi
indugi essO rinuncerà a voi.
Gesù ebbe molti seguaci, ma fino al punto in cui la parola
che predicava non venne percepita per quello che era: troppo
dura ed esigente. Le folle, che anmavano i miracoli, udirono le
sue dichiarazioni e lo abbandonarono, dicendo: "Queste paro
le sono troppo dure! Chi le può accettare?" Poi Gesù si rivolse
ai suoi discepoli e domandò: "Ve ne volete andare anche voi?
Le mie parole sono troppo dure anche per voi?"
Rispose Pietro: "Signore, da chi andremmo noi? Tu hai
parole di vita eterna" (Giovanni 6:68). No, Pietro e il resto dei
discepoli non se ne sarebbero andati via. Amavano quelle parole

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della gente erano tropp0 dure ed
che per la maggior parte in loro valori eterni. Vole-
esigenti; sapevano che producevano dal
prezzo.
vano seguire la verità, a prescindere
cristiano dovrå affrontare in
Bcco la questione che ogni
questi ultimi giorni:
dalla verita che ci convince
Prenderemo le nostre distanze
di peccato, che mette a fuoco i
nostri peccati e ci comanda di
la verità che ci dice di
tirare giù i nostri idoli? Ignoreremo
dalle cose di questo
distogliere i nostri occhi dal materialismo,
Santo di
mondo e da noi stessi? Permetteremo allo Spirito
Sondare i nostri cuori ed esporli alla
luce?
desidera venire alla
Ciascun amatore e facitore della verità
una le opere segrete.
luce, vuole che siano esposte una per
Disse Geso: "Infatti chiunque pratica il male odia la luce e
non viene alla luce, per paura che le sue opere vengano
verità viene alla luce,
esposte. Ma chi mette in pratica la
perché le sue opere siano viste chiaramente, che
Sono state

fatte in Dio" (Giovanni 3:20-21).


La verità genuina espone sempre ogni cosa nascosta. Quan
do Gesù cominciò a gettare la sua luce sui peccati occulti dei
giudei religiosi, cercarono di ammazzarlo. Gesù esclamò: "So
bene che siete i discendenti di Abramo, ma voi cercate di
uccidermi, perché la mia parola non trova in voi alcuno spa-
zio" (Giovanni 8:37). "Voi cercate di uccidermi, un Uomo che
vi ha detto la verità" (versetto 40). "Chi è da Dio ascolta le
parole di Dio; ecco perché non ascoltate, perché non siete da
Dio" (versetto 47).
Vi sono oggi moltitudini di cristiani che non amano la
verità. Dio dice che è perché nascondono il loro peccato e nel
segreto prendono piacere nell'ingiustizia. Questi amanti del
piacere pieni di compromessi Si Sono lasciati ingannare, eppu-
re, come i giudei al tempo di Gesü, sono convinti di vederci
chiaramente. Sono persuasi di essere figli di Dio, ma rifiutano
anche ferocemente qualsiasi parola che possa esporre i segreti
e la lussuria più profondi e occulti. C'è qualcos altro, diverso
dalla verità, che ha presa sui loro cuori; non accolgono a
braccia aperte la Parola di Dio come perla preziosa. Invece,
coccolano la cosa, qualunque sia, un piacere nascosto, un
il o un falso
insegnamento che si addice bene
idolo, peccato
alla loro carnalità.

124
Ma sta per
sopraggiungere il Giorno della resa dei
La Bibbia dice che chi fa orecchie da mercante alla conti.
veritä
molto presto la perderà completamente di vista:
"E quando sarà rivelato l'empio, il Signore lo
con il
consumnera
soffio della sua bocca e lo annienterà con lo splendore
della sua venuta. La venuta
dell'enpio è secondo
razione di satana, con ogni potenza, segni, prodigi bu-
l'ope-
giardi, e con ogni seduzione ingiusta tra coloro che
periscono, perché non hanno ricevuto l'amore della
verita, per essere salvati. E per questa ragione Di0
derà loro un forte smarrimento, perché credano alla man-
menzogna, perché siano tutti condannati, quelli che non
hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti nell in-
giustizia" (2 Tessalonicesi 2:8-12).
Dovete capire che chi vi rifiuta e vi abbandona a causa della
verità hai suoi buoni motivi per farlo: è perché vi vede come
una minaccia nei confronti di qualcosa per lui estremamente
caro. La vostra vita separata è una severa disapprovazione del
suo compromesso o della sua tiepida indifferenza.
Paolo fece varie volte quell' esperienza. Scrisse a Timoteo:
"Tutti quelli in Asia mi hanno abbandonato" (2Timoteo
1:15).
L'apostolo aveva dato tutto quello che era e aveva a quelle
comunità, dichiarando loro l'intero consiglio di Dio. Erastato
davanti a loro ineccepibile, un sant'uomo senza macchie. Eppu-
re, le chiese in Asia lo rigettarono, mentre i suoi figli spirituali
lo abbandonarono. Come mai? Perché Paolo si trovava ora in
prigione. Stava soffrendo, nella profonda afflizione, legato da
catene, un "prigioniero del Signore". Nel frattempo, un nuovo
dottore si era affermato, un tipo che portava un messaggio che
stuzzicava le orecchie alle persone che erano state ammaestra-
te da Paolo. "Alessandro il fabbro mi ha fatto molto male",
scrive l'apostolo. "1 Signore lo ripaghi secondo le sue opere"
(2'Timoteo 4:14).
Alessandro e Imeneo stavano insegnando un falso vangelo
che gratificava proprio le esigenze della carne. Le loro dottri-
ne negavano ogni forma di sofferenza e di privazione. Imeneo
prendeva il suo nome dal dio dei matrimoni; presentava un
vangelo di amore, di benedizioni, di gioia e di celebrazione

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santità, Dice la Bibbia che
uomini, ma senza
che piaceva agli perche imparassero a
Paolo consegnò questi uomini a satana,
atto non era per la
non bestemmiare (1 Timoteo 1:20). Questo
loro dottrine carnali.
distruzione del loro corpo, ma delle
avevan0 fatto naufra-
Paolo scrisse che questi due uomini
giustificando il peccato perché
gio in quanto alla vera fede, coscienza pura e di conseguenza
stesSi non avevano una
loro Ales-
diffondevano unadottrina che compiaceva agli uomini.
era ormai in
sandro e Imeneo avevano rigettato Paolo perché
come perdita spirituale della
prigione, fatto che loro vedevano una mancanza di fede;
libertà. Per loro le sue catene erano
Paolo prigioniero.
credevano che fosse il diavolo a tenere
Pensavano così: "Se Paolo è davvero tanto santo, se predica
soffre?" Per coloro che
Dio come l'Onnipotente, allora perché
la detenzione
credevano che i cristiani non dovessero soffrire,
in prigione di Paolo era motivo di imbarazzo.
Abbiamo ancora oggi tra noi persone che desiderano piace-
re alla gente. Molti cristiani vi rigetteranno e avranno vergo-

gna di voi quando dovrete sopportare le prove, la tribolazione


cose per una
e la malattia. Penseranno che vi succedono queste
"rive-
insufficienza di fede, oppure perché non avete ricevuto la
lazione" che hanno loro intorno alla malattia e alla sofferenza.

2. Sarete cacciati fuori.

Gesù avvertì i suoi discepoli dell'ulteriore rigetto che avreb-


bero dovuto affrontare: "Vi metteranno fuori dalle sinagoghe;
si, viene il tempo in cui chiunque vi uccide penserà di rendere
un servizio a Dio" (Giovanni 16:2). Gesù stava in effetti
dicendo: "Vi dico queste cose perché non inciampiate. Non vi
dovete meravigliare quando la chiesa tiepida vi getterà fuori,
perché non conoscono né il Padre né mne"
Un giorno Cristo guarì un giovane che era nato cieco.
Quando gli furono aperti gli occhi, saltò dalla gioia, ci vedeva
I Farisei religiosi fecero venire il giovane per interrogarlo.
Ma egli poté dire una sola cosa a loro: "Una cosa la so: che
ero cieco, ma ora ci vedo!" (Giovanni 9:25). E per rispondere
alle loro inquisizioni sul conto di Gesù, aggiunse una ulteriore
rivelazione: "Se quest'uomo non fosse da Dio, non potrebbe
fare niente (Giovanni 9:33). I capi religiosi esultarono per

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questa recente scoperta del giovane? Ma no! Per loro era
assurdo che una persona "nata tutta quanta nel peccato" si
permettesse di dare una lezione tramite la sua testimonianza.
Lo cacciarono fuori dalla sinagoga (Giovanni 9:34).
Questo giovane che era stato guarito dalla sua cecità, rap-
presenta il santo residuo di fedeli i cui occhi vengono ora
aperti perché contemplino la santità di Dio. Anche voi andate
avanti a testimoniare come fece lui, dando la gloria a Dio:
"Ero cieco, ma ora ci vedo!" Ma siete avvertiti: chi non vorra
sentirvi parlare della vostra nuova visione caccerà fuori pure
voi, dicendo: "Chi t'ha fatto maestro su di noi?"
Se intendete andare fino in fondo con Cristo, dovete essere
disposti a portare le sue sofferenze: "Se il mondo vi odia, voi
sapete che ha odiato me prima di aver odiato voi... Tutte
queste cose le faranno a voi per causa mia, perché non cono-
scono chi mi ha mandato" (Giovanni 15:18 e 21). Chi ha
disprezzato Gesù ammassando vergogna sul suo capo e
infangato il suo nome? Fu questa folla religiosa, tutta centrata
sull'uomo! Come Cristo camminava nel mondo ed era rigetta-
to, così sarà per voi. Se il mondo lo ha perseguitato e diffama-
to, farà 1la stessa cosa a chiunque muore al proprio "io" per
amore suuo.
Ecco una reazione proveniente dalla "folla religiosa". Ma po-
trete scoprire anche che è vero esattamente il contrario per
quanto riguarda un altro settore della vita di chiesa: se vi
trovate in una chiesa tiepida, molto probabilmente la gente
non vorrà criticare il pensiero di chicchessia.
Ho sentito queste parole da parte di cristiani affamati: "La
mia chiesa è morta. Che cosa devo fare?" La risposta al loro
travaglio si trova nel libro degli Atti.
L'apostolo Paolo era solito entrare in tutte le nuove sinago-
ghe che incontrava: lì faceva del suo meglio per persuadere
ogni possibile "membro di chiesa" tiepido della verità di Cristo,
nella speranza di venire ascoltato. Tuttavia, la reazione di
questa gente religiosa era quella di espellere l'apostolo dalla
loro regione.
Ascoltiamo questo avvertimento: Fate come fece Paolo e
uscite fuori! Egli "scosse la polvere dai piedi contro di loro"
(Atti 13:51). Paolo disse a questi giudei religiosi: "Era neces-
Sario che la Parola di Dio venisse annunciata prina a voi;

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noi ci volgiano
ai non ebrei"
la rigettate...
ma siccome voi
(Atti 13:46). o chiesa che ha sentito la
comunità
Se vi trovate in una
di essa, lasciatela!
Non riuscirete a
verità e si è rivoltata contro loro a cambiare voi!
saranno forse
cambiare bel niente,
un ma

comunione ha la luce con


le tenebre?...Uscite fuori da
Che dice il Signore. Non toccate ciò che è
loro e siate separati, Corinzi 6:14 e 17).
mpuro, e io vi accoglierd" (2

3. Sarete lapidati.
consacrazione a Gesu, anche
Se rimanete fedeli alla vostra
a
fuori, la stessa maggio-
rischio di essere rigettati e cacciati
alzerà pronta a lapidarvi:
"E lapida-
ranza che teme gli uomini si
diceva: Signore Gesu,
Stefano mentre invocava Dio, e
rono Stefano? Il consi-
ricevi il mio spirito" (Atti 7:59). Chi lapidò
(Atti 6:12). Stefano si
glio religioso più prestigioso del tempo
era messo contro l'intero sistema religioso!
che aveva fissato 1 suoi
Ecco, allora, Stefano, un uomo uomini che si
occhi su Gesù, ma che era odiato da quegli
supponeva Dio. Guardate che veleno sprizzava da
amassero
"Udendo queste cose, si rodevano per la
questi capi religiosi: lui" (Atti 7:54). "Si
rabbia, e digrignavano i denti contro di
turaron0 le orecchie, e tutti insieme si gettarono su di lui"
uomo giusto da
(versetto 57). Ma che cosa aveva fatto questo
Predicava la veri-
mandare in escandescenze le folle religiose?
collo e
tà che penetrava il cuore come una spada: "Duri di
allo
incirconcisi di cuore e di orecchie! Voi resistete sempre
siete voi
Spirito Santo: come furono i vostri padri, così non l'avete
(versetto 51). "Voi che avete ricevuto la legge... e
oSservata" (versetto 53).
IIcuore di questi capi religiosi si aggrappava ancora al
bene
mondo, perché era schiavo della lussuria. Conoscevano
la
la Legge di Dio, ma si rifiutavano di ubbidire a essa. Ormai
spada a due tagli era penetrata nella parte più nascosta del loro
fece
cuore. La testimonianza di Stefano di un cielo aperto
infine scatenare sopra di lui tutta la loro furia rabbiosa

"Ma lui, pieno dello Spirito Santo, fisso il cielo vide la


e

gloria di Dio, e Gesù che stava in piedi alla destra di Dio, e

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disse: Ecco! lo vedoi cieli aperti e il Figlio dell'Uomo che
sta in piedi alla destra di Dio!
alte Quelli allora mandarono
grida, si turarono le orecchie e tutti insieme gli
st
gettaron0 addoss0; lo trascinarono fuori dalla citta e lo
lapidarono" (Atti 7:55-58).
E assai improbabile che questa
una forma letterale al
lapidazione possa assumere
giorno d'oggi. Mettiamola cosi: oggi, in
quest età di grazia, se un uomo guarda una donna con lussuria,
agli occhi di Dio sta commettendo adulterio. Se
odia, è omicida. Invece, se vi vengono lanciate qualcuno
parole feroci
perché andate fino in fondo con Dio, allora vi stanno lapidan-
do: "Aguzzano la loro lingua come una
archi per scoccare le lorofrecce, spada, pieganoi loro
Gesu raccontò la
parole amare" (Salmo 64:3).
parabola del
Al tempo della vendemmia questo proprietario
di una vigna.
padrone mandd i suoi servi
per riscuotere il frutto, ma il colono responsabile
della
prese i servi, ne percosse uno, ammazzò il secondo vigna
e lapidó
l'altro (Matteo 21:35). La stessa cosa succede anche oggi. Dio
ha mandato in giro le sue sentinelle per
raccogliere il frutto
della sua vigna. Ma invece di essere ascoltate e accolte,
queste
sentinelle vengono ricevute con ingiurie, insulti, odio e
lapidazioni fatte di parole maligne e penetranti.
Le cose non erano diverse neanche per Giosuè e Caleb nella
storia delle spie raccontata in Numeri 13-14. Gli Israeliti vole-
vano lapidarli perché avevano invitato il popolo ad andare fino
in fondo con Dio per raggiungere la terra di Canaan. Giosuè e
Caleb dichiararono senza timore: "Andiamo subito a prendere
possesso della terra, perché siamo certamente in grado di
conquistarla!" Le altre spie, pero, non ne volevano sentir par-
lare. Dissero: "Ci sono troppi giganti, troppe mura alte.
Scegliamoci un capo e torniamocene in Egitto".
Mentre Mosè cadeva con la faccia a terra per il dolore di
fronte a questa espressione di incredulità, Giosuè e Caleb
avvertirono il popolo di non ribellarsi contro il Signore o
temere gli abitanti di quella terra. Parlarono con certezza del
fatto che il Signore sarebbe stato con loro. Eppure, la reazione
del popolo fu questa: "Tutta l'assemblea disse dilapidarli con
pietre. Allora la gloria del Signore apparve nel tabernacolo
del convegno davanti a tutti i figli di Israele. Poi il Signore

129
disse a Mosè: Fino a quando questo popolo mi rigetterà?"
(Numeri 14:10-11).
Perché una chiamata all' ubbidienza provocò in loro una
reazione talmente violenta? Perché il compromesso e l'incre-
dulità vanno di pari passo. Non appena il cuore viene catturato
da un idolo o dalla lussuria, prende il sopravvento l'increduli-
ta. Una volta successo questo, qualsiasi predicazione contro il
compromesso urta contro la coscienza; quella persona finisce
per combattere contro Dio, anche quando confessa ciecamente
il suo nome.
Io ritengo che, come Stefano, noi possiamo dire: "Vedo i
Cieli aperti". Come Giosuè e Caleb e Mosè, possiamo dare un
ammonimento: "Non vi ribellate contro il Signore!" Possiamo
avere una chiara visione di Gesù, una parola tagliente di verità
e possiamo star certi che evocherà l'ira di coloro che sono
incirconcisi di cuore.

QUAL È LA NOSTRA REAZIONE?


Come reagiremo quando saremo rigettati, cacciati via e
lapidati? Potremo soltanto seguire l'esempio del nostro Mae-
stro, Gesù, l'Agnello che "non apri la bocca". Le sue azioni
hanno questo da dirci: Non invocate il fuoco dal cielo che
distrugga coloro che vi colmano di insulti. "Pregate per colo-
ro che vitrattano maliziosamente" (Matteo 5:44). "Ingiuriati,
noi benediciamo; perseguitati, noi sopportiamo" (1 Corinzi 4:12).
Non ho la minima compassi1one per quei sedicenti
profeti
che restituiscono i colpi ricevuti, minacciano o lanciano in
giro le loro maledizioni. Nell'Antico Testamento, Simei se ne
stava in cima a una collina a lanciare pietre contro Davide,
mentre il re si ritirava da Gerusalemme e da suo figlio ribelle
Absalom. Disse allora il capitano dell'esercito di Davide: "Per
ché dovrebbe questo cane morto maledire il re mio signore?
Lasciami andare a staccargli la testa!" Ma Davide replicò:
"Lascialo stare, e lascia che maledica... Può darsi che il
Signore guarderà alla mia afflizione, e che il Signore mi
farà in cambio del bene per la maledizione di questo giorn0
(2 Samuele 16:9-12).
Dice la Scrittura che quando Mosè sali in cima alla monta-
gna e si rinchiuse nel segreto con Dio, il suo volto brillo.

130
Sebbene gli altri lo vedessero, Mosè non lo sapeva. Alla fine si
copri la faccia con un velo, ma non era stato neppure consape-
vole del riflesso di lui della santità di Dio. E, come Stefano,
su
Mosè non si mise a far mostra del suo stretto contatto con Dio.
Questi uomini non si diedero delle arie, non si professarono
profeti, non erano minacciosi. Non dissero di aver ottenuto
una rivelazione "nuova" o "speciale". Non inscenarono uno
spettacolo di falsa religiosità. L'umiltà è il marchio dell' anima
che dipende totalmente da Cristo.
Quella persona non ha piu
alcun orgoglio spirituale, né il minimo atteggiamento di
esclusivismo.
Vedete, bisogna che affrontiamo un costo elevato se voglia-
mo
andare fino in fondo con Gesù. Riceveremo, perô, anche
una ricompensa: è semplicemente la benedizione di avere Gesù
al nostro fianco. Ci sono molte altre ricompense, certamente
(Matteo 19:29), ma menziono questa perché è tutto ciò di cui
avremo mai bisogno.
Quando Paolo fu imprigionato a Gerusalemme, l'intero si-
stema religioso lo voleva uccidere. Lo accusarono di aver
contaminato il luogo santo e di predicare false dottrine. La sua
vita era in pericolo; persino i soldati "temevano che Paolo
sarebbe stato fatto a pezzi". Allora lo presero a forza e lo
rinchiusero al sicuro in una fortezza. La notte successiva, il
Signore stesso parlò a Paolo, e che parola! Fatti coraggio!
Devono ancora arrivare prove più grandi!"
Il costo elevato richiesto per seguire Cristo risulta chiaro
dalla vita di questi uomini di Dio e se vogliamo essere come il
nostro Maestro, dobbiamo anche noi accettare questo prezzo.
Sopportare la prova diventa una gioia perché Gesù promette di
rimanere con noi in ogni situazione. E possiamo affrontare
tutto e tutti quando sappiamo che il Signore è al nostro fianco.
Perciò, valutiamo il costo e riconosciamo che la nostra
ricompensa, in tutte le cose, rimane la presenza preziosa di
Gesù Cristo.

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