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25/ Novembre/ 2022

Noemi Perra

Imposta sul reddito

Dobbiamo avere un po' di elementi, relativi alle due imposte che caratterizzano messe insieme,
buona parte del gettito dei paesi di area OCSE, ma vale lo stesso per i paesi non di area ocse.
Per cui l'imposta sul reddito è personale.
Assodato ormai il fatto che sappiamo cos'è un'imposta, abbiamo capito cosa vuol dire "personale",
abbiamo distinto imposta personale da un'imposta reale, e poi ci siamo soffermati sul significato di
reddito e ci siamo resi conto del fatto che la nozione di reddito non è univoca. Ci possono essere
nozioni diverse, abbiamo visto il reddito-prodotto, il reddito-entrata, il reddito-consumo e
abbiamo visto che a ciascuna delle definizioni possibili si associano delle proprietà con degli
elementi interessanti, nell'ottica del disegno in un sistema tributario, ma anche alcuni limiti e alcuni
effetti.
Ci siamo resi conto che se adottiamo un tipo di nozione di reddito invece che un altro, questa cosa
può determinare degli incentivi sui comportamenti dei contribuenti.
Questo lavoro l'abbiamo fatto soprattutto con riferimento al concetto di reddito-entrata, perché
abbiamo esaminato le considerazioni fatte sulla doppia tassazione di risparmio, e abbiamo fatto un
esempio volto ad aiutarci a comprendere un po' meglio che cosa voglia dire doppia tassazione di
risparmio.
Abbiamo immaginato due contribuenti:
● uno a cui piace spendere tutto ciò che ha a sua disposizione, una volta pagate le imposte, sul
consumo.
● Un altro che si comporta in maniera differente, immaginando che la sua vita sia organizzata
in due periodi, nel primo periodo lavora solo e non consuma, nel secondo periodo consuma.
Consuma ciò che guadagna nel secondo periodo più ciò che ha risparmiato nel primo
periodo più ciò che l'investimento che ha fatto nel primo periodo gli ha permesso di
ottenere come rendita.

Abbiamo ricostruito la situazione di due individui, chiamandoli A e B in queste due tabelle.

Questa è la parte che riguarda l'individuo A.


L'individuo A nel primo momento della sua vita incassa 2000€ di reddito, paga imposte
(immaginando che le imposte siano al 50%) per 1000€, non risparmia nulla perché non è nel suo
interesse risparmiare, gli restano in tasca 1000€ e li consuma.
Nel secondo periodo, l'individuo incassa sempre 2000€, non ha nessuna rendita-interesse, perché
non ha investito nulla nel primo periodo, quindi non può avere rendita-interesse, paga le solite
imposte al 50%, non risparmia e consuma tutto.
Costui nel periodo dei due anni si troverà a pagare imposte per un ammontare che è peri a 1000€
per il primo anno e 1000€ per il secondo anno.
Se io dovessi considerare quante imposte complessivamente paga questo individuo e dovessi farlo
oggi, cioè all'inizio del primo anno, potrei fare banalmente la somma di 1000+1000 e dire questo
signore, paga 2000€ di imposte nei due periodi.
Oppure potrei adottare un approccio un po' più raffinato che è quello che prevede tutto ciò che
verrà incassato nello stesso anno in cui io faccio la valutazione, cioè all'anno uno, venga preso così
com'è ( all' anno 1 si paga 1000€ di imposte e io nel calcolo considero 1000€), ma per ciò che
pagherò in futuro e quindi ciò che pagherò l'anno prossimo, beh questa cifra io potrò attualizzarla,
considerare qual è il valore oggi per una cifra il cui sborso io effettivamente realizzerò tra un anno.
Ma qual è il valore oggi di 1000€ che io effettivamente dovrò pagare tra un anno ?
Se io volessi pagare oggi invece che pagare tra un anno, quanto dovrei pagare per avere una cifra in
tutto e per tutto equivalente?
Ieri vi dimostravo che la cifra è 952,4 per quale ragione? perché se io avessi i vostri 952,4 € e li
investissi in banca e li lascerei depositati su un conto corrente, ricavandone il 5% di interesse,
questa cifra 952,4 l'anno prossimo diventerà 1000€.
Dunque possiamo affermare che 1000€ incassati o spesi l'anno prossimo equivalgono a 1000€
incassati o spesi quest'anno.
Quindi è come se io vi stessi dicendo: senti ti voglio fare un regalo, ti posso dare 1000€ l'anno
prossimo; voi potreste rispondere: no, dammi 952,4€ ora. è la stessa cosa.
Perché 952,4 € oggi diventeranno 1000€ tra un anno se investite al tasso del 5%.
Dunque se faccio questa considerazione e attualizzo i 100€ che devo pagare l'anno prossimo, come
individuo A, l'individuo A alla fine della fiera dovrà pagare di tasse nei due anni di 1952,4.
I 1000 di quest'anno + i 952,4 dell'anno successivo.
Vediamo l'individuo B, che è quello che vuole risparmiare, per cui il primo anno ha 2000€.
Ci paga le sue imposte, al 50% e gli restano quindi 2000€ netti perché le imposte sono 50%.
Il restante decide di risparmiarli per intero, decide di investirli, trova un'occasione di investimento.
Il suo consumo sarà pari a 0, questo vuol dire che però al secondo anno l'individuo B avrà ancora
2000€ di reddito, che in qualche modo gli derivano da una sua attività lavorativa, però avrà anche il
rendimento, il reddito che gli deriva dall' investimento che aveva compiuto l'anno precedente.
Immaginiamo che questo reddito sia il 10%, questo signore incassa, al secondo anno, oltre il suo
reddito da lavoro di 2000€, ill suo reddito di interesse che è pari a 100€.
Il suo reddito complessivo sarà pari a 100 e le tasse che dovrà pagare saranno il 50% di 2100,
quindi pagherà 1050.
Dopodiché diciamo che costui risparmia ancora, può incassare ciò che ha risparmiato l'anno prima
oppure investirlo di nuovo.
Alla fine della fiera se ha deciso in questo modo di organizzare il proprio consumo e il proprio
risparmio, 08:25 ? consumare per 2050 euro. Ma quante tasse ha pagato, quante imposte ha pagato
questo signore?
1000€ di imposte l'anno e al secondo anno ne ha pagato invece 1050€, perché al secondo anno ha
pagato invece imposte anche sul rendimento dell'investimento che ha realizzato, ma i 50 se li
attualizzo ad oggi, cioè se prendo 1050€ l'anno prossimo, oggi quanto valgono?
Valgono 1000€ all'ipotetico tasso del 5%, dunque posso dire che questo signore nei due anni
pagherà 2000€ di imposte.
Ora facciamo il confronto con il signore precedente, il quale pagava 1952,4, lui invece paga 2000€.
Chi sta pagando di più ?
Il cosiddetto "late spender", cioè colui che ha scelto il primo periodo di risparmiare, per cui se
adottiamo una nozione di reddito come quella che il reddito-entrata presuppone, andremo a creare
una forma di discriminazione, a danno di chi?
A danno di quel individuo, nella fattispecie individuo b, che per altro assume un comportamento
interessante perché il suo risparmio sarà investimento, quindi in un'ottica dell' economia
complessiva ciò potrebbe avere un valore.
Ma in generale, stiamo facendo in modo che la sua scelta su come articolare nel tempo il suo
consumo, finisce con l'incidere sul fatto in posteriori. Questo è il succo del ragionamento sulla
doppia tassazione del risparmio.
Quale alternativa rispetto a quella che ha due entrate? Quella del reddito consumo, che però
abbiamo visto evidentemente rappresenta forti limitazioni, per ciò che attiene all'aspetto
dell'equità, per quale ragione?
La considerazione più banale è che pur evitando la doppia tassazione del risparmio e quindi
riequilibrando quella situazione che è compromessa quando viene tolta la prospettiva delle due
entrate, questa nozione di reddito evidentemente finisce con il fare gravare il sistema tributario
sulle persone più povere. Per quale ragione?
L'incidenza del consumo, almeno quello di sussistenza sui redditi delle persone è sicuramente più
alta tra chi è più povero rispetto a chi è più ricco.
Per chi è più ricco almeno la spesa base di sussistenza ha un'incidenza limitata, per chi è più povero
o ha redditi più bassi evidentemente l'incidenza della spesa base di sussistenza non potrà che
essere più alto.
Dunque questo tipo di nozione, quella che guarda al consumo, escludendo dal compito del reddito,
il reddito risparmiato per esempio, guardando solo il reddito consumato, evidentemente ha dei forti
effetti di tipo redistributivo.
In secondo luogo abbiamo detto, c'è un altro problema, chiaramente perdita di gettiti.
Se io non introduco imposte su quello che è risparmiato ogni anno mi ritrovo sicuramente una
contrazione per forza di cose (manca parola11:22 ?).
A valle di queste definizioni, alle quali vi prego di prestare attenzione, perché appunto sono
decisive... ce ne siamo resi conto... Diciamo qualcosina su come funzione in Italia.
Chiaramente ogni Paese ha le sue regole, per cui sarebbe possibile fare una carrellata di tutti i paesi
del mondo.. in Italia, intanto i soggetti passivi che pagano l'imposta personale sul reddito per le
persone fisiche sono le persone fisiche residenti e le persone fisiche non residenti. Le persone
fisiche non residenti, si considerano solo i redditi prodotti in Italia.
Per esempio un francese residente in Francia che lavora e quindi produce reddito in Italia, paga
imposte in Italia.
L'imposta è personale, perché evidentemente si desume una necessità che sia personale, dall' art 53
della costituzione, che stabilisce che tutti sono tenuti a concorrere nella spese pubbliche in ragione
della loro capacità contributiva.
Evidentemente esiste un numero e un novero piuttosto elevato di caratteristiche individuali, che
concorrono, a determinare la capacità contributiva di un individuo, e quindi diciamo questa
prescrizione dell'articolo 53 della costituzione lascia ampio spazio, come poi viene ampiamente
fatto, alla possibilità che l'imposta venga designata come un'imposta personale.
L'art 53 aggiunge poi "il sistema tributario è informato a criteri di progressività", questo vuol dire
che la nostra imposta deve essere designata in maniera progressiva.
Mi preme darvi due elementi su quale sia la nozione di reddito che viene impiegata nel nostro
sistema tributario.
Gli elementi sono :
- (13:45 ?) redditi che derivano da un'attività lavorativa o da capitale investito, in attività
produttive, però alcune specifiche categorie di redditi che derivano dall'investimento di capitali in
attività produttive vengono o considerati in maniera speciale, come ad esempio i redditi fondiari,
redditi che derivano dal possedimento delle terre, per le quali non vige il criterio per cui devo
dichiarare, misurare e andarci a fare le imposte in base a questi criteri.
Ma si paga l'imposta in relazione alla proprietà di un certo ammontare di terreno.
Con l'esclusione dei redditi da capitale delle persone fisiche, che quasi totalmente vengono esclusi.
Ovvero quando io faccio un investimento per esempio in prodotti finanziari, quindi comprando delle
azione, queste azioni fruttano in qualcosa, non pagherò imposte che sono calcolate guardando
anche a quanto io guadagno con il mio reddito da lavoro, ma pagherò imposte secondo un'altra
regola, a parte secondo un'aliquota fissa. Per cui diciamo, come dire alla nozione del
reddito-prodotto sono state aggiunte progressivamente una serie di eccezioni, vediamone un'altra
che conoscono un po' tutti.
Se acquistate una seconda casa e l'affittate, sul reddito che ricavate dal fitto di quella asconda casa,
pagate una cosa che chiama cedolare secca.
Che vuol dire che indipendentemente da quale sia il vostro reddito, che guadagnate dalla vostra
attività lavorativa, voi pagherete una percentuale che è il 20% su quel reddito che ricavate dall'
aver affittato questa casa. Ovviamente questa è un'eccezione rispetta al funzionamento normale.
Nel funzionamento normale io ho bisogno di sommare nozione di reddito prodotto, tutti i redditi
che arrivano dalle diverse attività che io devo svolgere e a quel punto su quel ammontare
complessivo trovare un' aliquota corrispondente e pagare l'imposta. Già nel sistema italiano
abbiamo una nozione di reddito prodotto che è quella base, ma ci sono anche delle eccezioni.
Ci sono delle aperture al concetto di reddito -entrata. Nel senso che alcune tipologie di plusvalenza
possono essere considerate, però come dire.... è molto difficile accertare una plus valenza. Vi faccio
un esempio di plus valenza che viene accertata, nella compravendita di immobili a cinque anni, ciò
vuol dire che ti compri l'appartamento e te lo vendi entro 5 anni, si deve pagare un'imposta sulla
plusvalenza 16:43 (?) .
Se voi vi comprate un appartamento a 100 e ve lo rivendete a 120... su quei 20 (solo se lo vendete
dopo i 5 anni ), dovete pagare un'imposta. Oltre i 5 anni no.
Infine apertura al reddito-consumo, il risparmio previdenziale, quello che viene fatto con la finalità
per esempio di attivare una pensione integrativa, mese per mese un lavoratore può decidere se
pagare ad un' assicurazione privata un ammontare cosicché il raggiungimento dell'età pensionabile
possa integrare alla propria pensione statale, una pensione privata.
Quel risparmio previdenziale, nel sistema italiano, beneficia , di alcune forme di esenzione.
Dopodiché in Italia l'imposta è personale, come vi dicevo prima, perché un sistema oramai
difficilissimo di deduzioni e detrazioni, assicura che nel calcolo di quante imposte si devono pagare,
vengono prese in considerazione numerose caratteristiche individuali, dalle condizioni di salute,
alla dimensione del nucleo familiare, se avete degli animali domestici o no e così via. Queste
caratteristiche hanno come unico obiettivo quello di personalizzare l'imposta.
Far si che alla fine i contribuenti paghino imposte in maniera differente l'uno dall'altro,
leggermente, in un quadro che è complessivamente simile, con qualche eccezione, però con il fatto
che queste differenze siano valutate in base alle condizioni personali e individuali del contribuente,
per cui se hai una famiglia più grande ne paghi un po' di meno.
Infine in Italia il sistema che vige è quello per cui si guarda al reddito effettivo.
Cioè i suoi contribuenti alla fine dall'anno devono fare un dichiarazione, devono compilare dei
modelli in cui dichiarano il reddito che hanno guadagnato nell'anno precedente, la dichiarazione si
fa tra maggio-giugno, e riguardano l'anno precedente.
Quale sarebbe l'alternativa ?
L'alternativa sarebbe quella di andare. guardare invece che il reddito effettivo, al reddito normale.
Il reddito normale sarebbe... avete presente gli studi di settore ?
Vengono condotti degli studi, in alcuni paesi anche in Italia cos' faceva parzialmente lo stato, che
stabiliscono che alcune categorie professionali in relazione all'expertise che il professionista ha, in
relazione al luogo in cui opera, abbiamo mediamente un certo livello di reddito, e. dunque invece
che raccogliere tutte le dichiarazione di redditi degli italiani, gli si incasellano ognuno in uno di
questi profili.
Un avvocato che ha poca esperienza nel comune di Napoli ? Ci attendiamo che il tuo reddito sia di
40.000 € l'anno, e si pagano le imposte in funzione non del reddito effettivo ma del
reddito-normale che in questa maniera è stato stimato, si può eccepire, dicendo no guardate che io
ho guadagnato di meno rispetto al reddito normale, e a quel punto bisogna dichiarare. Ma la cosa
interessante è che c'è tutto l'interesse in questo schema a guadagnare di più rispetto al
reddito-normale. Perché se le imposte si pagheranno sul reddito normale. cioè voi siete un giovane
avvocato in provincia di Napoli con il reddito-normale di 40.000 voi avete tutto l'interesse a
guadagnare 70.000. Perché le imposte sono date in base al vostro reddito normale che per il vostro
profilo ammonta a 40.000.
Evidentemente nel sistema italiano abbiamo come criterio il reddito effettivo, anche se sono state
fatte in passato numerosi tentativi di misurazione in quesiti studi di settore, tra l'altro criticatissimi,
in cui si andava a vedere singoli settori, singoli profili, quale fosse il reddito zona per zona
mediamente guadagnato.
Si può calcolare il reddito effettivo con il criterio di cassa o con 21:09 (??) ..... io svolgo un'attività
lavorativa nel mese di novembre/dicembre di quest'anno.
Chiudo quest'attività lavorativa a dicembre, ma il (?) di quest'attività lavorativa mi paga a Gennaio.
Il reddito che ho incassato a causa di questa attività lavorativa, dove lo devo dichiarare, nell' anno
2022 o nell'anno 2023?
Se il criterio è quello di cassa, lo devo dichiarare nel 2023, dove. vige il concetto per cui si dichiara
nell'anno in cui si è incassato. Se il criterio fosse quello di competenza invece dovrei dichiarare nel
22, perché è nel 2022 che ho maturato l'attività lavorativa che mi ha permesso di incassare quelle
risorse.
Nella stragrande maggioranza dei paesi, il principio che vige è quello di cassa, anche perché il
principio di competenza, potrebbe mandare i contribuenti ad avere difficoltà.
Immaginate di fare un'attività lavorativa molto remunerativa in un anno ma il pagamento arriva tre
anni dopo...
Vi trovate l'anno dopo rispetto a quello dove avete lavorato a dover pagare una sacco di imposte pur
non avendo incassato nulla.
Questa cosa chiaramente mette in grande difficoltà.
-Domanda : anche se fai un'investimento in banca e incasso dopo tre anni ?
- risposta: Se fai un investimento in un prodotto finanziario, si palesa la necessità di pagare imposte
tanto quando il prodotto finanziario si rivende, oppure ci sono prodotti finanziari che per esempio
ti garantiscono un introito annuale... comprando delle azioni in una società che fisicamente esiste...
un bar qui sotto compri il 5%, quel bar genererà un flusso di redditi auspicabilmente, quel flusso di
redditi entra nelle tue casse e nel momento in cui entra ci danno le imposte.
Veniamo alla questione di fondo, adesso abbiamo capito cos'è un'imposta, abbiamo capito cosa si
intende per personale, abbiamo capito che cos'è il reddito, dobbiamo cercare di capire quali sono le
modalità attraverso cui si calcola quanto di imposta bisogna pagare, e diciamo le cose che si
possono dire quali sono le modalità attraverso cui si ricalcola però quanto di imposta bisogna
pagare. Ciò di cui parliamo adesso sta al centro del dibattito politico da ormai due mesi e sta al
centro del dibattito per sicuramente fino alla fine dall'anno/inizio anno prossimo.
Perche? Come tutti sapete c'è un dibattito nel nostro paese che riguarda la possibilità di
trasformare l'imposta che gran parte dei cittadini ritiene di essere organizzata secondo un criterio
progressivo, cioè chi ha in più deve pagare di più. Passare quindi da questo sistema ad un sistema
in cui tutti pagano lo stesso. Così detta flat tax, la tassa piatta, a segnare il fatto che ci sarebbe una
aliquota unica settata al 15% (ci sono diverse stime..) che viene applicata a tutti.
La Flat Tax, già esiste da svariati anni in Italia, per chi ha le partite iva.
Il grande problema che abbiamo in Italia oggi è che ci sono due regimi fiscali diversi.
Chi ha una partita Iva fino a circa 65.000 € paga la flat tax al 15%, chi è contribuente dipendente non
paga il 15% ma paga molto di più... Questa è una stranezza notevole del sistema italiano.
Per capirla dobbiamo cercare di acquisire qualche elemento tecnico su che cosa voglia dire
"imposta flat tax" e "imposta progressiva".

La flat tax è sostanzialmente l'imposta proporzionale, proporzionale vuol dire che


all'aumentare del reddito dei contribuenti, l'ammontare dell' imposta che i contribuenti devono
pagare cresce proporzionalmente.
Che vuol dire proporzionalmente?
Il mio reddito cresce del 30%? L'imposta che devo pagare cresce del 30%.
Esempio, le due colonne centrali di questa tabella, prima colonna
immaginiamo tre individui uno con 1000€, uno con 10.000€ e l'altro con 20.000€ di reddito.
Nel caso dell' imposta proporzionale, abbiamo un incremento dell' imposta che è proporzionale
rispetto all'incremento del reddito. Sarebbe a dire c'è una percentuale, l'aliquota, una
percentuale che è fissa uguale per tutti, ipotizziamo che sia il 10%.

Il contribuente con 1.000 € deve pagare 100 € il contribuente con 10.000 e fra 10% di
10.000 e quindi 1000 il contribuente con 20.000 parole 10% di 20.000 e quindi 2000.
Dunque se confrontiamo i tre contribuenti, ragazzi, all'aumentare del reddito l'ammontare
imposta magari cresce.
Questa è la prima cosa che si riporta in maniera erronea nel dibattito pubblico...Non è vero
quindi che se cresce il reddito non cresce l'imposta da pagare, la differenza è che cresce in
maniera proporzionale.
Torniamo all'esempio della vignetta dove si pagava alla romana, allora per chi non lo sapesse a un
certo punto nel dibattito pubblico sulla flat tax, impazza sui social una vignetta in cui si paragona la
flat tax ad un pranzo dove il conto si paga alla romana.
Io mi mangio un'aragosta, tu ti mangi un panino, si fa il conto complessivo e si fa diviso quanti
siamo, quindi ognuno paga lo stesso. Ma se tutti pagano lo stesso indipendentemente da ciò che
abbiamo pranzato questa non è una flat tax, è una lump-sum, fissa uguale per tutti.
Non è quindi una flat tax proporzionale, che come vedete qui nelle due colonne centrali,
vuol dire che se aumenta il reddito aumenta proporzionalmente ciò che devo pagare.
Quindi se fossimo a quel tavolo dovremmo dire che si paga tutti quanti in proporzione a ciò
che si è mangiato non tutti lo stesso.
Quindi la vignetta è stata costruita male e per di più ha contribuito a creare confusione.

Vediamo la seconda possibilità l'imposta progressiva.


L'imposta progressiva è quella caratterizzata dal fatto che l'ammontare dell'imposta dovuta
dal contribuente cresce, all'aumentare del reddito, e cresce più che proporzionalmente.
ll reddito cresce, l'imposta cresce anch'essa più che proporzionalmente.
Vediamo un esempio le ultime due colonne a destra di questa tabella, per l'individuo che ha
reddito pari a 1000 l'aliquota, che io qui sto indicando con (t) è il 10%.
Per l'individuo che ha il reddito pari a 10.000, l'aliquota è 20%, per l'individuo con il reddito pari a
20.000 l'aliquota è 30%.
Ecco la differenza dell'imposta proporzionale, in quel caso l'aliquota era unica, piatta 10% per tutti.
Qui invece l'aliquota cresce.
Che vuol dire questo? Vuol dire che all'aumento del reddito da 1000 a 10 a 20 (T), che sarebbe
l'imposta che deve essere pagata, il debito d'imposta del contribuente cresce.
Ma che cresca l'abbiamo visto anche nel caso della proporzionale.
Il punto è che qui cresce più che proporzionalmente.
Il reddito nel tra il primo e il secondo individuo è cresciuto di 10 volte, giusto?
Il primo individuo ha 1000, il secondo individuo ha 10.000 l'imposta dal passaggio dal primo e il
secondo individuo è cresciuta più di 10 volte, è cresciuta 20 volte.
Quindi è cresciuta più che proporzionalmente.
Nel passaggio dal secondo al terzo individuo il reddito è raddoppiato, l'imposta è più che
raddoppiata giusto quindi l'incremento dell'imposta è più che proporzionale.
In poche parole l'aliquota che viene fatta assegnata all'individui che sono più redditieri,
ovvero che hanno redditi più elevati.

Vediamo l'ultimo caso, quello dell'imposta regressiva, regressiva vuol dire che all'ammontare
del reddito, l'imposta aumenta ma in misura meno che proporzionale.
Quindi ancora una volta l'aumentare del reddito l'imposta non è che si riduce, questo nostro
errore classico della stampa italiana, con l'imposta regressiva l'imposta non si riduce con
l'aumentare del reddito, l'imposta aumenta, in modo meno che proporzionale.
Prime due colonne immaginiamo che per chi abbiano un reddito di 1000 l'aliquota da pagare
sia il 10%, per chi ha un reddito di 10.000 sia 5%, per chi ha un reddito di 20.000 sia 3%.
Il signore che ha 1000 deve pagare il 10% di 1000 cioè 100, il signore che ha 10.000 deve
pagare il 5% ai 10.000 quindi 500 e l'ultimo invece che a 20.000 pagherà il 3% di 20.000 cioè
600.
Non c'è mai un caso d'imposta che si riduce. Cresce sempre il problema e che la crescita è meno
che proporzionale. Torniamo a fare l' esempio di prima nel passaggio da 1000 a 10.000 il
reddito è aumentato di 10 volte.
L'imposta e solo 5 volte quindi è cresciuta, ma meno di quanto sia cresciuto il reddito.
Nel passaggio dal secondo al terzo individuo il reddito è raddoppiato da 10.000 a 20.000.
L'imposta è cresciuta dal 20%. da 500 a 600.

Ricapitolando questa è un'imposta regressiva, questa è una flat tax un'imposta proporzionale,
questa è un'imposta progressiva.
Se vogliamo dire in altri termini, ma siamo già sempre la stessa cosa ragazzi, diciamo che la
progressività implica che crescere del reddito oppure se volete la base imponibile... vi ricordate
cos'è la base imponibile? è la traduzione in termini il posto era in termini motivi e quanto e
questo reddito imponibile più corrente al crescere la base imponibile l'imposta porta via una
quota crescente della base imponibile che cresce più che proporzionalmente rispetto a quello
che è come dire una persona povera che guadagna 1.000 € guadagna 1 € in più se l'imposta è
progressiva a lui di quell'euro in più dobbiamo togliere solo il 10% ma invece all'euro in più
guadagnato la persona molto più ricca nella 100.000 non dobbiamo togliere tutti i per 100 da
togliere il 2030 qualcosa in più.
Domanda: In Italia qual è l'imposta che predomina tra le tre tipologie?
Risposta: il disegno dell'imposta è per le partite IVA regime agevolato fino a 65.000 € flat tax
proporzionale. Per i contribuenti dipendenti, progressiva con un sistema che adesso ci
studiamo, quello più applicato, il sistema a scaglioni, per quanto concerne la stragrande
maggioranza dei paesi del mondo.
Ora dobbiamo distinguere due tipologie di aliquota, aliquota media e l'aliquota marginale.
Allora l'aliquota l' abbiamo definita con una percentuale, nel caso in cui la base imponibile è
espressa in termini monetari e ci dice quanta parte di quella base imponibile espresso in
termini monetari deve di confluire nelle casse dello Stato.
Allora noi possiamo distinguere un'aliquota media, da un'aliquota marginale, cerchiamo di
capire bene la differenza perché importante.
Allora l'aliquota media è il rapporto tra il debito d'imposta, cioè (T) quanto l'imposta deve
pagare il nostro contribuente e il reddito del nostro contribuente.
Esempio tu quando guadagni 20.000 €? ok quante imposte paghi? 10.000 €? la tua aliquota
media sarà 10.000 €/20.000 € .
Basta in ogni momento capire il contribuente quanto reddito ha a disposizione, e quante
imposte deve pagare.
L'aliquota marginale è un concetto leggermente diverso, voi questo aggettivo marginale lo
conoscete ve lo ricordate è stato un po' il vostro incubo diciamo durante il corso di economia,
ma insomma l'idea è che l'aliquota marginale la definisco formalmente.
L'aliquota marginale è il rapporto tra le ovviamente del debito d'imposta e l'incremento delle del
reddito del contribuente ∆T/∆R, mi dice di quanto varia l'imposta che devo pagare al variare del
mio reddito.
Adesso diciamo la per spiegarla al commerciante all'angolo, l'aliquota marginale mi dice che in
1 € in più di reddito che io posso incassare quanto devo pagare l'imposta.
Attenzione l'aliquota media mi dice: per ogni euro di reddito che ho già incassato quanto è
imposto ho pagato già.
L'aliquota marginale mi dice per 1 € in più aggiuntivo rispetto al reddito che già hai, quanto di
quell'euro devo pagare le imposte.
Fa la differenza? si e ve lo dimostro subito e intanto ovviamente mi segnalò quella liquida
marginale non può mai avere valore superiori a uno.
Perché se avesse valore superiore a uno ciò vorrebbe dire che per 1 € in più guadagnato, come
reddito deve pagare 1,10 €...e sarebbe un disincentivo al lavoro enorme.
In più è del tutto evidente che più il valore si avvicina a uno più c'è un disincentivo a
guadagnare di più.
Cioè se voi mi dite per un euro in più l'aliquota marginale è 90% vuol dire che guadagnando di
più, mi tengo in tasca 10 centesimi.
Molto probabilmente dirò quasi quasi non lo faccio questo lavoro.
Se invece mi dite no per 1 € in più, l'aliquota marginale è 10% la differenza cioè sono più
incentivato più, perché ne potrò conservare di più.
Allora la cosa che più ci interessa capire a questo punto è che cruciale per definire un'imposta
progressiva è il concetto di elasticità dell'imposta.
L'elasticità dell'imposta non è nient'altro che il rapporto tra il tasso di incremento dell'imposta
e il tasso di incremento del reddito, cioè l'elasticità dell'imposta mi dice ma se il mio reddito
cresce del 30% rispetto a ciò che era, di quanto cresce la mia imposta?
Questo vuol dire che la società delle imposte la società di noi diciamo sempre con ε è il rapporto
tra l'incremento percentuale del debito quindi ∆R, di quanto è cresciuto il mio reddito, su R
quant'era il mio reddito prima di questo incremento al denominatore, al numeratore ∆𝑇su T di
quanto è cresciuta la mia imposta, a partire dall'imposta che hanno pagato nel periodo
precedente, perché questa cosa è rilevante?
Dobbiamo rivedere i tre passaggi, sono gli unici tre passaggi che dobbiamo fare, però sono
sempre di quelli con un livello di seconda elementare, quindi equazioni semplici.
Perché vuole dimostrare che questo concetto della società dell'imposta ci sarà da guida per
riconoscere quanto un'imposta è progressiva e quando invece non è progressiva ma bensì
proporzionale.
Allora partiamo dalla formula che ho appena, detto l'elasticità della dell'imposta è ∆T/T fratto
∆R/R, il rapporto tra le due frazioni, equivale alla prima cioè quella che sta numeratore, per il
reciproco, diventa ∆T diviso T per R sul ∆R, ma qua in mezzo c'è un segno di prodotto giusto?
Quindi questo secondo rigo può diventare questo ∆T/ ∆𝑅 per R/T...ma come abbiamo detto
all'inizio il prodotto tra due equazioni tra due frazioni, può essere interpretato come una
frazione che abbia numeratore la prima e a denominatore l'inverso della seconda.
Quindi questo può diventare ∆T/∆ R diviso t/r .
Ma che cos'è il ∆ t su ∆R? è l'aliquota media, e RT/R? l'aliquota marginale, quindi vuol dire che
l'elasticità dell'imposta è data dal rapporto tra l'aliquota marginale e l'aliquota media.
Se questo rapporto è uguale a uno quindi, se l'aliquota marginale è uguale all'aliquota
media, allora l'elasticità dell' imposta sarà pari a uno e l'imposta sarà proporzionale.
Quindi al variare del reddito l'aliquota resta sempre la stessa, 10% vale 10% per tutti,
nel caso della flat tax, la marginale e la media sono uguali chiaramente...
quanto si pagherà di imposta per 1 € in più il 10% e su tutto ciò che ha guadagnato fino a quel
punto è il 10%, saranno uguali.
Se la marginale maggiore della media allora elasticità il maggiore di uno, questo vuol dire che
l'imposta è progressiva, sarebbe a dire al crescere del reddito l'imposta cresce più che
proporzionalmente come ce ne accorgiamo? la marginale è più grande della media, perché il
numeratore l'aliquota marginale è più grande del denominatore l'aliquota media.
E se invece l'elasticità è inferiore a uno che vuol dire? Vuol dire che l'imposta è regressiva, cioè
via via che aumenta il reddito a base imponibile, in proporzione aumenta di meno imposta da
pagare, come ce ne accorgiamo? La marginale al numeratore è più piccola della media al
denominatore.
Ricampitoliamo:
Elasticità dell'imposta --> rapporto tra il tasso di incremento dell'imposta, che vuol dire quanto in
percentuale cresce l'imposta e il tasso di incremento del reddito, quanto in percentuale cresce il
reddito.
Nel caso dell'imposta proporzionale, noi sappiamo che se il tasso di incremento del reddito e il
30% il reddito è cresciuto il 30%, ci aspettiamo che l'imposta cresca del 30% anch'essa.
Il numeratore e il denominatore devono essere uguali tra loro.
Nell'imposta progressiva, noi ci aspettiamo che quel tasso di incremento dell'imposta sia più
grande del tasso di incremento del reddito.
Il tuo reddito raddoppia? Le tue imposte più che raddoppiano, quindi il numeratore, deve essere
più grande denominatore.
Nel caso dell' imposta regressiva, cosa mi aspetto? Che il tasso di incremento del reddito, sia
invece, maggiore del tasso di incremento dell'imposta.
Il mio reddito è raddoppiato? La mia imposta è cresciuta solo del 20%.
Questi sono i tre casi... adesso come calcoliamo il valore dell'elasticità dell' imposta?
Lo si ricava confrontando l'aliquota marginale e l'aliquota media.

Parto da questa formula elasticità è ∆t/ t fratto ∆R/R.


Il rapporto tra due frazioni si può riscrivere come la frazione che sta al numeratore del ∆T/T
moltiplicato quella che sta denominatore invertita cioè R lo mettiamo al numeratore ∆R
mettiamo a denominatore.
Quindi diventa questa roba qua ∆ t/t per R/∆ R.
Ma se ho il prodotto tra due frazioni io posso scambiare i numeratori tra loro o scambiare i
denominatori tra loro, in qualunque momento questo non cambia il risultato.
Diventerebbe delta t su delta r per R su T, ma adesso questo prodotto di frazioni voglio farlo
tornare nella forma di rapporto tra frazioni... per farlo cosa devo fare questo prodotto di
frazione uguale a un rapporto frazione, in cui la prima resta ∆T/∆𝑅, messa a numeratore e la
seconda e R su t al denominatore ma devo invertirli

Quindi alla fine della fiera questa elasticità e diventa pari a Delta T su Delta R diviso T su R
come dire a chi ci è servito tutto sto casino a capire che l'elasticità è il rapporto tra aliquota
marginale e l'aliquota media.
L' imposta è proporzionale se marginale e media sono uguali, l'elasticità equivale a 1;
L'imposta è 9regressiva cioè se l'elasticità è inferiore a uno quindi la media è più grande della
marginale;
L'imposta è progressiva se la marginale è più grande della media.
Facciamo un grafico in cui sull'asse delle ascisse mettiamo reddito e sulle ordinate mettiamo t,
l'imposta da pagare.

Disegniamo un'imposta proporzionale, la propongo disegnata in questo modo qua è una retta
perché è una retta cioè un esempio partiamo da un individuo che abbia reddito R, paga in base
a queste informazioni che la retta sintetizza, con un debito d'imposta pari a T, qual è la sua
aliquota media?

La sua aliquota media, abbiamo detto prima è T/R ,


Fa crescere il suo reddito e che il suo reddito diventi R'....
In R' c'è stato un certo incremento di R, ma la retta ci suggerisce che ci sia statoun incremento
di t .... da t a t'... l'incremento di t sembra proporzionale all'incremento che abbiamo detto ieri se
le calcoliamo l'aliquota media, dovremmo calcolarla come rapporto tra t' ed r' e così via .
Mi muovo lungo l'asse delle ascisse, la retta mi suggerisce di quanto aumenta T e scoprirò che T
aumenta sempre in maniera proporzionale, non tocca essere diversamente per il semplice
motivo che T è una retta.
In R' c'è stato un certo incremento di R, ma la retta ci suggerisce che ci sia statoun incremento
di t .... da t a t'... l'incremento di t sembra proporzionale all'incremento che abbiamo detto ieri se
le calcoliamo l'aliquota media, dovremmo calcolarla come rapporto tra t' ed r' e così via .
Mi muovo lungo l'asse delle ascisse, la retta mi suggerisce di quanto aumenta T e scoprirò che T
aumenta sempre in maniera proporzionale, non tocca essere diversamente per il semplice
motivo che T è una retta.

Vediamo qual è l' aliquota marginale. L'aliquota marginale è il rapporto della Delta T e Delta R.
Immaginiamo di passare da R a R' ....
Delta T è questo segmento qua la variazione delle due t, Delta R è questo segmento qua, la
variazione delle due r.
Quindi sto dicendo che in ogni punto, di questa retta, in ogni punto dell'asse delle ascisse, ad
ogni incremento di reddito io posso associare una variazione di T è una variazione di R. Nel
rapporto tra la variazione è la variabile che abbiamo in ordinata e quello che abbiamo in ascissa
è la pendenza di una retta.
L'aliquota marginale non è nient'altro che la pendenza della retta e questa pendenza com'è?
Costante.
Qualunque sia il mio reddito l'aliquota marginale è sempre la stessa sempre e comunque la
stessa, che è pari alla pendenza di questa retta e coincide con che cosa? Con l'aliquota media,
che è sempre la stessa.
Quindi una rappresentazione grafica di un'imposta mi assicura che l'imposta in questione abbia
l'aliquota media e l'aliquota marginale uguale tra loro indipendentemente dal reddito. Dunque
che imposta è? Proporzionale, si tratta proprio della flat tax, quindi occhio t cresce come cresce
il reddito, ma cresce proporzionalmente.

Facciamo un esempio diverso e immaginiamo che la nostra imposta quella del vige in un paese
sia disegnabile così.
Il grafico è sempre lo stesso, in ascissa ho R, in ordinata ho T.
Questa volta invece della retta, mi trovo con una curva.
Questa curva questa ha una caratteristica fondamentale, la pendenza cresce al crescere di R.
Proviamo a ricalcolare all'interno di questo grafico, la nostra aliquota marginale.
Immaginiamo di spostarci da R a R', l'aliquota marginale che cos'è?
Delta t su Delta R.
Quindi per calcolarmi l'aliquota marginale devo fare Delta t, la distanza tra le due t, diviso Delta
R, la distanza tra R e R'.
Adesso facciamo crescere R, un'altra volta e facciamolo crescere esattamente della stessa
quantità di cui è cresciuto prima.
Vedete? Ho individuato un R3... e la distanza tra R' e R3 è uguale a quella che c'è tra R e R'.
Che è successo a T? Se l'imposta fosse proporzionale, noi dovremmo attenderci una crescita in
proporzione uguale.
Invece qua che succede? Succede che in R', T diventa T''.
Quindi se calcolo l'aliquota marginale, scopro che la marginale sarà maggiore di quella
registrata prima, perché che il Delta t è chiaramente molto più ampio rispetto al Delta T che
avevo valutato prima, a fronte di un Delta R che è esattamente uguale a prima.
D'altro canto già lo sapevo perché aliquota marginale, che cos'è?
è la pendenza della curva o della retta.
Per tanto la pendenza cresce quindi l'aliquota marginale cresce per forza.
Allora la pendenza di questa curva cresce al crescere del reddito.Infatti Campa dice, per ogni
incremento di reddito, il contribuente, deve pagare una percentuale di aliquota marginale, che
aumenta all'aumentare del reddito.
Ve ne accorgete perché la pendenza di questa curva aumenta all'incremento di R.
Come si misura la tendenza di questa curva?
Guardando a una retta tangente in ogni punto.
Per cui in un disegno come questo, se io voglio capire qual è la pendenza di questa curva in questo
punto qua.. cosa devo fare?
Devo tracciare una retta (questa qui tratteggiata) che è tangente a quel punto e misurare l'angolo di
questa retta.
Se vado in un altro punto successivo, questo per esempio, dovrò tracciare un'altra retta, che è questa
seconda e misura la pendenza guardando all'angolo.
Ovviamente l'angolo della seconda che ho tracciato è più grande dell'angolo della prima.
Vediamo che succede all'aliquota media, perché la marginale abbiamo capito che cresce, vediamo
che sta succedendo alla media, perché per essere certi che l'imposta sia progressiva dobbiamo dire
che la marginale deve essere maggiore della media.
Torniamo a questo grafico.. la media come si calcola sempre T/R.. Quindi l'ordinata sull' ascissa.
Se sto in R, l'aliquota media si calcola facendo T/R, se mi sposto a R', T'/R'.
è cresciuta o non è cresciuta questa aliquota?
Per approssimazione, posso dire che col fine di verificare quanto cresce l'aliquota media, posso
partire da origine degli assi e disegnare un raggio che raggiunga, il punto del vento
Posso confrontare l'angolo di questo raggio che ho appena costruito, con l'angolo della tangente di
cui prima per cui ti posso confrontare l'angolo di questo di questo raggio qui azzurrino con angolo
che TNG
Scoprirò poi che l'aliquota media cresce ma cresce meno rispetto a quanto cresca l'aliquota media.
Quindi se la marginale sempre maggiore alla media l'imposta è progressiva.
Campa dice: il contribuente paga all'interno del reddito, percentuale di imposta che sarebbe sempre
più elevata, ma la marginale più ampia.

Uno dei punti al centro del dibattito in Italia in questo momento.


Per disegnare un'imposta progressiva, io o la disegno così, cioè R pari a T... etc...e Oppure a livello di
esame potrei farvi partire da un disegno di imposta flat tax proporzionale, e include quel disegno
flat tax proporzionale degli elementi che lo trasformino, un po' al margine per renderlo un po'
progressivo.
Questi elementi sono essenzialmente due:
-le dimissioni
-le detrazione
Gran parte del dibattito in Italia si sviluppa attorno al fatto che, chi propone la flat tax sostiene di
voler proporre in realtà una progressiva con le dimissioni e le detrazioni.
Riduzioni e detrazioni esistono in tutti i paesi del mondo dal Vietnam fino agli Stati Uniti e vengono
usati proprio per personalizzare le imposte per renderle ancora più progressive di quello che già
era un disegno pregresso.
Partiamo dalle deduzioni:
La Deduzione è l'importo che è possibile sottrarre al reddito complessivo per contribuente al fine di
calcolare la base di imponibile.
Per esempio --> Giuseppe Gaeta ha un reddito di 10.000?
Gli diamo la possibilità nel calcolo della base imponibile di abbattere i tuoi 10.000 di 1000 e come la
diamo a lui, la diamo a tutti.
Questo si chiama deduzione, ciò vuol dire che se io devo calcolare quanta imposta devo pagare,
l'imposta che devo pagare la posso calcolare applicando l'aliquota T, che il sistema stabilisce,
facciamo che sia il 10% in un sistema proporzionale, a R - D, dove R è reddito e D è la deduzione.

Giuseppe ha 10.000 € di reddito, l'imposta è flat tax 10%, devo fare 10% che moltiplica 10.000, il
mio reddito meno la deduzione 1000.
il 10% di 9.000, ovvero 900.

Ho immaginato diversi individui con diversi redditi.


0
1000
2000
10.000
20.000
Ho immaginato un sistema in cui c'è un' aliquota che il 10%.
Quindi è un sistema di flat tax puro non c'è nessuna alternativa.
Però ho stabilito, che in questo sistema fiscale vige una deduzione di 1.000 € per tutti.
Questo vuol dire che questo signore che ha reddito pari a 1000, la base imponibile sarà zero,
perché 1000-1000 =0.
L'imposta da pagare sarà zero e alla fine della fiera si ritroverà con un reddito netto pari a 1000,
nel senso che non ha pagato alcuna imposta.
La sua aliquota media sarà zero, l'imposta che ha pagato zero, diviso il reddito 1000.
Vediamo il signore che guadagna 2000, per questo signore la base imponibile sarà 1000€, cioè
reddito- deduzione, l'imposta da pagare sarà 100 e cioè il 10%, l'aliquota che abbiamo stabilito nel
nostro sistema proporzionale, di 1000 il suo reddito, la sua base imponibile una volta abbiamo
considerato la deduzione, quindi il suo reddito netto finale, quanto sarà? Sarà 1009, chiaramente,
sarà i 2000 meno di 100 che deve pagare di imposta 1009.
Quale sarà la sua aliquota media? La sua aliquota media sarà di 100, che paga di imposta, diviso i
2.000 € che ha a sua disposizione, ve lo dico io al 5%.

Andando avanti, il signore che c'ha 10.000, il signore c'ha 10.000, usufruisce della medesima
riduzione, quindi ha 9000 di reddito in base imponibile, di T grande c'ha 900 cioè il 10% 9000 e alla
fine sarà 9100, la sua aliquota media sarà 9%, 900 diviso 10.000, e così via.
Guardiamo ora che sta succedendo all'aliquota media, anche se il sistema è disegnato con una flat
tax, tutti pagano il 10% l'aver introdotto una deduzione in somma fissa per tutti, ha trasformato i
sistemi e fatto sì che, l'aliquota media cresca, progressivamente partendo da zero e si approssima
poco alla volta sino ad arrivare a 30.000 e cosi via al limite legale che è quel 10%.
Quindi il sistema è è diventato un poco progressivo grazie al fatto che abbiamo introdotto una
deduzione in somma fissa.
Possiamo dire che in teoria si può partire da un disegno di un sistema flat tax e giocando sulle
deduzioni, si può introdurre un po' di progressività.
Perché dico un po' di progressività, perché è ovvio che se parto da un disegno progressivo, la
progressiva è molto più evidente.
Non è come l' impianto progressivo della norma.

Questo caso proprio interessante che ci fa vedere che ci può essere una difformità tra
l'aliquota legale, nel nostro caso l'aliquota legale è 10%, il contribuente deve pagare il 10%, e
l'aliquota effettiva, quello che il nostro contribuente effettivamente paga,
che in alcuni casi non è il 10%, anzi cresce fino a tendere al 10%.
Questa è l'aliquota media-effettiva.
graficamente che cosa abbiamo fatto con la riduzione?
Questa è la nostra originale è una linea retta che parte a zero. Come riduzione che abbiamo fatto?
Abbiamo stabilito che per un certo ammontare di reddito in questo caso 1.000 €, non si pagano
imposte.
Abbiamo preso la nostra retta, che dobbiamo far andare verso destra, vedete per favore da zero a D.
Da 0 a D troviamo l'area della deduzione.
A partire da D, troviamo (non ho capito che dice 1:05:53) non potrebbe che essere così, giusto?
Scaliamo questa nuova retta e calcoliamoci l'aliquota media, vi ho detto possiamo partire
dall'origine degli assi e ricongiungere i vari punti.
Vediamo così che l'aliquota media, cresce esattamente come abbiamo appena, dimostrato con un
esempio.
è un'imposta proporzionale, abbiamo introdotto qualche elemento di progressività, sfruttando la
deduzione. Non è un'imposta progressiva.
Vogliamo designarlo in un altro modo ancora? L'aliquota marginale parte da D, cioè dal reddito non
deducibile, e poi è costante sempre uguale a se stessa, sempre uguale al 10%, del nostro esempio,
quindi questa retta qua TMG.
L' aliquota media è 0 fino a D, da D inizia a crescere, poi tenderà a raggiungere l'aliquota marginale.
Ma non la raggiungerà mai, perché non la raggiungerà mai? Non c'è nessuna chance che un
segmento che congiunga zero in un qualunque punto di questa retta sia pendente quanto TMG,
dovrebbe essere coincidente con la retta, non possibile.

Lo stesso effetto lo possiamo avere come effetto di una detrazione, invece che una deduzione.
La detrazione è un concetto leggermente diverso, stabilisco le imposte che devo pagare sulla base,
della mia base imponibile.
Esempio --> io ho 10.000 € reddito imposte 10%, devo pagare 1.000 € di imposta.
La detrazione mi dice un ammontare di cui io posso abbattere questi 1.000 €.
Hai diritto a detrazioni di 200 €.
Dovessi pagare 1000 di imposta puoi toglierci 200 €, invece che 1000, quanto paghi? 800.
Facciamo un esempio di detrazione tipicamente esistente nel nostro paese, in questi si impazza su
questa cosa.
Parliamo dei lavori di ristrutturazione, se fate lavoro di ristrutturazione di un' immobile all'interno
di un appartamento, avete diritto a un credito dell'imposta fino al 50% di ciò che avrete speso.
Che vuol dire?
Vuol dire che avete diritto ad una detrazione, spendete 5.000 € per rifarvi il bagno?
La detrazione complessiva è 2005, spalmata su 10 anni sono 250€, ogni anno dovete pagare
imposte per 1000, sottraete 250 che è la vostra detrazione, è una forma di incentivo.
Ma questa forma di incentivo viene usata anche per rendere l'imposta un po' progressiva,
torniamo all'esempio precedente in una flat tax, sempre 10%, di aliquota, sempre gli stessi
individui.

Partiamo dal signore che deve pagare 1000€, ha un'imposta lorda di 100, deve pagare il 10% di
1000 dell'imposta, quindi dovrà pagare 100, ma immaginiamo che venga introdotta una
detrazione, pari a 80, e che la detrazione riguardi tutti.
Ci sono distrazioni di questo tipo? Si ci sono detrazioni per tipologia di lavoro che si svolge.
Quindi questo signore non deve pagare più 100, ma bensì 180, la sua imposta netta, al netto
delle detrazione sarà 20.
Quindi qual è l'aliquota media di questo signore? 20/1000, quindi sarà 2%.
Vedete l'aliquota legale era il 10%, ma alla fine appare il 2% come effetto di detrazione.
Andiamo alle altre due successive, 2.000 € la sua imposta lorda è 200 perché deve pagare il
10% di 2000, la sua imposta netta è di 120, per quale ragione?
Perché si è abbattuta la detrazione. Quindi la sua aliquota media quanto sarà? 120/200, 6%.

Terzo individuo, il suo reddito è 10.000€, la sua imposta lorda è il 10% cioè 1000.
La sua imposta netta è 1000 meno gli 80 € e fa 920. L'aliquota media effettiva è 920/10.000, cioè
9.20% e così via.
Che sta succedendo? l'aliquota media è diversa dalla legale, però cresce all'ammontare del reddito,
tende all'aliquota legale.
Notate una cosa, questa detrazione di 80 euro, l'effetto progressività si riduce praticamente subito,
cioè già a 20.000 € si chiama l'aliquota media del 9.60, a fronte dei 10 legale.
Si è quasi azzerata,
e questo è graficamente quello che stiamo facendo.
Stiamo dicendo che, quando l'individuo deve pagare zero di imposte, in realtà ha la detrazione di 80
€ quindi non deve pagare 0, deve pagare -80 , è un credito d'imposta lo stato gli deve dare 80 €.

Quando l'individuo si trova qua e deve pagare 80 euro di imposta, la detrazione gliela abbatte, ecco
cosa dicevo prima, insomma stiamo dicendo che partire, dalla vetta iniziale.
Che è quella che caratterizzava la nostra Flat Tax originaria, se la prendiamo e la trasliamo verso il
basso di 80 €, in questo caso,otteniamo una risposta.
Ma allora averla traslata verso il basso significa che l'aliquota marginale coinciderà, con la
Pendenza della nuova curva, 10% e la media la devo ricalcolare un segmento, che parte da zero e
unisca tutti quanti i diversi punti che posso immaginare, che avrà una tendenza che tenderà al 10%,
senza mai raggiungerlo.
Quindi ancora una volta una proporzionale Flat Tax,l'abbiamo trasformata in progressiva,
leggermente, perché dico leggermente? Perché ripeto a 20.000 l'effetto si è esattamente già
azzerato.
Ma come si fa allora a questo punto la progressività? In tutto il mondo si adottano due sistemi
- il primo è il sistema per classi, si individuano, i redditi per alcune classi e si adotta una una
aliquota diversa, aliquote crescenti, per ciascuna classe.
Cioè si stabilisce, per esempio, che tutti coloro che hanno da zero a 3.000 debbono pagare il 10%.
Il reddito 3.001 a 5000 il 20%, da 5001 a 10.000 il 30% e così via fino a quando, per definizione
l'aliquota cresce, quindi questa non può che essere progressiva,
Ma vediamo il problema, immaginiamo 2 contribuenti, uno guadagna 3.001€ e l'altro 2999. Hanno
lo stesso retto in sostanza, hanno uno scarto di 2 €, ma il primo 3.001 € ci deve pagare il 20% sul
reddito, il secondo come nel 2999 ci paga il 10%,abbiamo quindi un problema enorme di equità
verticale. Sono trattati in maniera troppo differente e appena un individuo guadagna 3.001€ che fa?
Cercherà di guadagnare un po di meno, il sistema è un grosso disincentivo al lavoro e al guadagno,
soprattutto per coloro che si trovano al confine. Perché una volta, pagate le tasse, l'individuo con
3001€, si troverà ad avere meno reddito,
rispetto a quello che ha pagato 1999, quindi il sistema fiscale in questo caso inverte le posizioni
reddituali, che è la cosa più inefficiente in assoluto.
Come funziona il sistema per classi?
il sistema di classi prevede che ad ogni classe, si associno un'aliquota media e un'aliquota
marginale, che dentro la classe restano costanti.
Quindi se io faccio 1,2,3 classi, per cui ci sono diversi livelli di aliquota media, rappresentata con la
striscia continua, la marginale con la tratteggiata, all'interno della classe la media e la marginale
sono uguali, quando si passa da una classe all'altra abbiamo un salto, quando passo dalla classe:
0-3.000, l'aliquota è al 10%, nello step successivo sono entrambe al 20% e se salto ancora sono
entrambe al 30%.
Appena ci si è resi conto che questa difficoltà nel calcolo del sistema per classi, si è ideato il sistema
a scaglioni, il sistema di scaglioni è quello usato in questo momento. In Italia usiamo questo
sistema, per i lavoratori dipendenti e lavoratori di partita IVA sopra i 65.000.

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