La vicenda si apre nel 1609 a Padova, dove i protagonista, Galileo Galilei, sta sottoponendo a
verifica sperimentale il nuovo sistema copernicano, cercando di spiegarlo ad Andrea Sarti, il
figlio di dieci anni della governante. Nei sogni di Galileo, infatti, in futuro tutti studieranno le
nuove scoperte astronomiche poiché, dice, da quando l’uomo ha cominciato a solcare il mare e
incontrare nuovi continenti, ha fame di nuove scoperte. Nonostante i discorsi e le spiegazioni
dell’illustre scienziato, Andrea fatica a capire come sia possibile che, sebbene lui veda il sole
spostarsi, questo sia in realtà fermo e sia invece la terra a muoversi: Brecht fa insomma così
pronunciare ad Andrea tutte le teorie rivendicate dagli oppositori di Copernico sulla supposta
struttura geocentrica del cosmo. Arriva quindi la governante, risentita per le assurdità che
Galileo racconta al figlio, e annuncia l’arrivo di Ludovico Marsili, un giovane nobile che vuole
studiare con Galileo. Ludovico in realtà si occupa di cavalli ed è molto ignorante in fatto di
scienze, ma essendo appena arrivato dall’Olanda racconta ingenuamente a Galileo della nuova
invenzione di cui tutti lassù parlano: il cannocchiale.
Poco dopo Galileo ha un incontro con Priuli, procuratore allo studio di Padova. Questi gli rifiuta
l’aumento di stipendio che Galileo aveva richiesto per potersi dedicare unicamente alla ricerca;
lo scienziato mostra un notevole risentimento nei confronti della Repubblica di Venezia, che, in
cambio della protezione dall’Inquisizione, assegna ai suoi studiosi stipendi da fame. Galileo,
che nel frattempo ha riflettuto sul racconto di Ludovico, rivela quindi a Priuli di avere una
nuova invenzione in ballo che gli assicurerà i soldi che merita.
L’azione si sposta quindi a Venezia, dove Galileo consegna alla Repubblica la sua nuova
invenzione - il cannocchiale di cui ha sentito parlare da Priuli - affinché possa venir messo in
commercio. Lo scienziato tuttavia ha un secondo fine, perché sa che lo strumento gli
consentirà di effettuare nuove ricerche astronomiche e di far progredire la scienza.
Il progetto di Galileo si avvera: infatti avvalendosi del cannocchiale, riesce a dimostrare ciò che
fino a poco prima era solo un’ipotesi. Galileo, con l’amico Sagredo, osserva il cielo e scopre
sia la conformazione della Luna, fatta di montagne e di valli e priva di luce propria, sia i satelliti
di Giove, la cui esistenza prova che il pianeta non è incastonato in un sostegno. Sagredo mette
in guardia Galileo: la pubblicazione delle nuove tesi potrebbe essere pericolosa per lo
scienziato, in particolar modo a seguito della condanna di Giordano Bruno. Galileo, però, è
convinto che il problema di Bruno fosse l’assenza di prove a sostegno delle sue teorie. I due
vengono quindi raggiunti da Priuli, sdegnato dall’esser giunto a conoscenza che l’Olanda ha
cominciato a commerciare proprio lo stesso oggetto inventato da Galileo che, quindi, non vale
più nulla. Galileo, ancora strabiliato dalle nuove scoperte, non dà peso alla questione.
Il protagonista decide piuttosto di trasferirsi a Firenze come matematico di corte: nella città
toscana è libero dal giogo delle lezioni private ma è anche pericolosamente vicino a Roma.
L’azione si sposta quindi alla corte di Cosimo de Medici, che, ancora ragazzino, si reca da
Galileo per avere delucidazioni sulle nuove scoperte. Lo scienziato al momento dell’arrivo del
Granduca è in Università, così questi viene accolto da Andrea che sostiene a gran voce le tesi
di Galileo. I due ragazzi arrivano alle mani quando il Granduca non vuole ridare un modellino
del sistema tolemaico ad Andrea. Giunge quindi Galilei, con altri dottori universitari, e inizia la
propria spiegazione, ma quando arriva il momento della dimostrazione nessuno degli studiosi
accetta di guardare nel cannocchiale galileiano. I professori confutano le tesi del filosofo
appellandosi all’autorità di Aristotele, aggiungendo che in realtà lo strumento
usato dallo scienziato è alterato. Cosimo de Medici si congeda promettendo di esporre le nuove
teorie a Padre Cristoforo Clavio, astronomo della Santa Sede. A Firenze intanto arriva la peste e
Cosimo de Medici ordina di portare Galileo fuori città, ma il protagonista rifiuta di partire poiché
dovrebbe abbandonare troppe cose che gli sono indispensabili per i suoi studi. Quando anche
la governante decide di restare per non lasciarlo solo, partono solamente la figlia di Galileo,
Virginia, e il piccolo Andrea. Dopo poco tempo, però, la governante contrae il morbo e viene
portata al Lazzaretto. Il quartiere dove abita Galileo viene isolato dalle autorità, ma nonostante
questo lo scienziato è raggiunto da Andrea, che è riuscito a saltare giù da un carro che lo
portava a Bologna e a tornare in città.
L’azione si sposta poi a Roma, dove le tesi Galileo sono in esame presso Padre Cristoforo
Clavio al Gran Collegio. Al termine delle sue valutazioni l’astronomo afferma che Galileo è dalla
parte della ragione, mentre gli ecclesiastici presenti sono scandalizzati dall’esito dell’incontro.
Da qui in poi, la piega degli eventi comincia a non essere quella che Galileo
auspicava:nel 1616 egli viene convocato con la figlia Virginia e Ludovico Marsili, che nel
frattempo è diventato il promesso sposo della giovane, a colloquio con i cardinali Bellarmino e
Barberini. Questi, in presenza del Cardinale Inquisitore, annunciano che la teoria copernicana è
stata dichiarata eretica dal Sant’Uffizio e cercano di persuadere Virginia della falsità delle idee
del padre.
Si assiste quindi al colloquio tra Galileo e un ecclesiastico suo discepolo, Frate Fulgenzio, che
ritiene che la decisione del Sant’Uffizio sia stata determinata dal non voler creare sconforto in
tutta quella gente, povera e ignorante ,che per secoli ha creduto in un determinato ordine
cosmico superiore. Fulgenzio, che ha deciso di abbandonare l’astronomia, consiglia a Galileo la
via del silenzio per non dover essere costretto ritrattare, ma lo scienziato si mostra confuso e
carico di dubbi.
Passano otto lunghi anni, in cui Galileo non fa parola delle nuove scoperte e si dedica ad altri
studi. Anche di fronte alle scuse di un vecchio discepolo che aveva criticato la teoria
copernicana, Galileo si rifiuta di parlare, mostrando di volersi mantenere fedele alla scelta del
silenzio. Galileo si trova quindi in compagnia dei suoi allievi e di Virginia che, aiutata dalla
fedele governante, è intenta ad organizzare il suo matrimonio con Ludovico, quando i discepoli
dello scienziato cercano di convincerlo ad effettuare degli esperimenti sulle macchie solari.
Proprio in quel momento Ludovico porta la notizia della morte del papa, Gregorio XV, al cui
posto verrà eletto come pontefice il Cardinale Barberini con il nome di Urbano VIII. Barberini è
un matematico e Galileo è sicuro che prenderà le sue difese concedendogli di continuare i suoi
studi astronomici; lo scienziato decide quindi di riprendere l’attività di ricerca. La scena termina
con lo svenimento di Virginia alla notizia che Ludovico non vuole più sposarla se suo padre
persiste a portare avanti le sue tesi eretiche.
Trascorrono altri dieci anni, durante i quali la teoria copernicana e gli studi astronomici di
Galileo conoscono una rapida diffusione. Galileo decide quindi di pubblicare un testo in
volgare in cui venga dimostrata l’erroneità del sistema tolemaico-aristotelico rispetto a quello
copernicano: si tratta del Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo. Si reca quindi con
Virginia al palazzo dei Medici per presentare il suo testo, ma qui viene fatto salire su una
carrozza preparata apposta per condurlo a Roma, davanti al tribunale dell’Inquisizione.
Nel frattempo, nella capitale Urbano VIII e il Cardinale Inquisitore stanno discutendo
animatamente. Il Cardinale Inquisitore vuole infatti che il Papa riconosca la colpevolezza di
eresia, pur consentendo che vengano usate le nuove carte astronomiche, redatte in base alle
teorie galileiane, che sono migliori ai fini della navigazione. Il problema, riconosce il Papa, è che
queste due posizioni sono in netto contrasto tra loro. Nonostante tutto Galileo viene incarcerato
e in seguito processato. Giungono a Roma per sostenere lo scienziato i suoi discepoli, Andrea e
Virginia, che aspettano con angoscia di scoprire l’esito dell’interrogatorio. Con sorpresa
scoprono che Galileo ha deciso di abiurare le sue dottrine, scongiurando così la condanna a
morte. Sebbene la decisione di Galileo implichi che il loro maestro resti in vita, i discepoli sono
amareggiati per come questa decisione getti discredito su tutte le ricerche fatte e, all’arrivo di
Galileo, lo criticano e lo abbandonano.
Passano altri anni, e la scena si sposta nuovamente in Toscana, nella campagna fiorentina,
dove Galileo è costretto a vivere sotto l’occhio vigile dell’Inquisizione, ma con la concessione di
continuare con i suoi studi. Con lui è rimasta Virginia, che lo accudisce e cucina per lui. Arriva
Andrea, che Galileo non incontra dal giorno del processo: il figlio della governante, che è ormai
un uomo, sta partendo per l’Olanda per dedicarsi agli studi scientifici, Galileo gli rivela di aver
redatto un nuovo testo, i Discorsi sulle nuove scienze, di cui custodisce una copia all’interno di
un mappamondo. Andrea capisce quindi che l’abiura di Galileo non è stata un tradimento, ma il
modo per continuare a svolgere i suoi esperimenti. In realtà lo scienziato gli confessa che ha
preso quella decisione perché ha avuto paura della tortura.
L’attenzione resta su Andrea che, giunto alla frontiera, sta leggendo il libro che il suo maestro
gli ha regalato aspettando il controllo dei suoi averi. Accanto a lui dei ragazzi sostengono che
una vecchia donna del luogo sia una strega. Le guardie dovrebbero controllare i libri di Andrea,
ma sono troppi e svogliatamente decidono di lasciar perdere. Gli chiedono solamente cosa sia il
manoscritto che sta leggendo e Andrea risponde che si tratta di Aristotele: le guardie non
hanno idea di chi si tratti. Uno dei ragazzi, sempre a proposito della strega, chiede ad Andrea
se sia possibile per un uomo volare. Andrea gli risponde che non si può volare su un bastone e
che ci vorrebbe una macchina per poterlo fare, ma che l’uomo non ha abbastanza conoscenze
per tutto questo.