e
presentano
Manuale di Guida Sicura
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SOMMARIO
1. LA VETTURA
1.1 I COMANDI DELLA VETTURA 4
• freni 4
• cambio 6
• acceleratore 7
2 1.2 CONTROLLO E MANUTENZIONE 7
• parabrezza 7
• fari 9
• serrature 9
• impianto di alimentazione, cavi,
cambio e frizione 9
• sterzo, sospensioni, convergenza 9
• freni 10
• pneumatici 10
• impianto di condizionamento 11
• batteria e candele 11
• liquido di raffreddamento e olio 11
2. IL GUIDATORE
2.1 LA POSIZIONE DI GUIDA 12
• sedile 12
• volante 13
• cinture e airbag 13
2.2 LO STATO FISICO E MENTALE DEL GUIDATORE 15
2.3 I COMPORTAMENTi DEL GUIDATORE 17
• guida in autostrada 18
• guida in città e su strada 18
3. LA VETTURA IN MOVIMENTO
3.1 LE FORZE 20
• forza centrifuga, accelerazione,
decelerazione 20
• aderenza 21
• pneumatici 21
• fondo stradale e coefficiente
di aderenza 22
3.2 LE CURVE 22
• traiettorie 22
• curve 22
• sottosterzo e sovrasterzo 25
3.3 IL SORPASSO 28
3.4 LE CONDIZIONI ATMOSFERICHE 30
• pioggia 30
• neve 31
• nebbia 31
1. LA VETTURA
1.1 I COMANDI DELLA VETTURA
La sicurezza nella guida comincia dalla conoscenza del mezzo, da sapere
cosa il mezzo può fare, cosa non può fare e come si mantiene in perfetta
efficienza. Iniziamo quindi descrivendo i principali comandi di
un’automobile.
• FRENI
Saper arrestare un veicolo è ovviamente un aspetto fondamentale della
guida. è quindi essenziale sapere con precisione due cose:
- come arrestare la corsa del veicolo
- in quanto spazio
La frenata deve essere effettuata nel momento opportuno è nel
modo giusto.
4 Ci sono due leggi essenziali da conoscere:
1) quando si frena il peso si trasferisce sulla parte anteriore
dell’auto, quindi la parte posteriore perde aderenza
2) una ruota bloccata ha meno aderenza di una ruota che gira
Se si possiede un’auto sprovvista di ABS (sistema antibloccaggio) bisogna
evitare quindi le frenate brusche perché bloccano le ruote.
SPAZIO DI FRENATA A DIVERSE VELOCITÀ
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110
a 60 km/h
a 100 km/h
a 160 km/h
Evitare un ostacolo
Quando non c’è spazio sufficiente per arrestare la vettura si può evitare di
colpire l’ostacolo combinando l’uso di sterzo è freni. Si deve frenare con
decisione è subito dopo sterzare.
Se si possiede un’auto dotata di ABS si può continuare a frenare, altrimenti
bisogna diminuire progressivamente la pressione sul pedale del freno per
evitare il bloccaggio delle ruote che renderebbe vana la sterzata.
In curva
Senza ABS i freni vanno usati intensamente solo quando le ruote sono
dritte, quindi bisogna evitare, se possibile, di frenare in curva.
Se si è costretti, occorre modulare la frenata per evitare sbandate. Quando
la vettura accenna alla sbandata bisogna alleggerire subito la pressione sul
pedale del freno.
AZIONE FRENANTE
1 - Punto di inizio
con ABS dell’azione frenante per
entrambe le vetture
2 - Punto di arresto della
vettura dotata di sistema
antibloccaggio ABS
3 - Posizione della
senza ABS vettura non dotata di
ABS al termine
dell’azione frenante a
ruote bloccate
1. LA VETTURA
• CAMBIO
Il cambio come freno motore
Non bisogna dimenticare che per rallentare si può usare il “freno motore”,
effetto dovuto alla maggiore resistenza all’avanzamento da parte dei
rapporti inferiori. Si può quindi abbinare l’azione dei freni con quella del
cambio, scalando le marce in maniera appropriata, facendo attenzione a non
andare “fuori giri”.
L’inserimento delle marce
Un corretto inserimento delle marce è necessario per sfruttare al meglio le
caratteristiche del motore. A questo proposito occorre prendere in esame le
nozioni di coppia massima e potenza massima.
Il regime di coppia massima è quello in cui il motore esprime la sua forza
massima, ossia riprende e accelera meglio (valore espresso in Kgm).
6
Il regime di potenza massima è quello del massimo numero di giri che il
motore può raggiungere senza problemi meccanici. Il regime di potenza
massima corrisponde al numero di giri in cui il motore eroga la sua
maggiore potenza (valore espresso in CV oppure kW).
Se vogliamo sfruttare in maniera ottimale le potenzialità del nostro
motore, dobbiamo fare in modo di non scendere mai sotto i giri di
coppia quando inseriamo una marcia. Conoscendo il regime di coppia
possiamo anche economizzare carburante, mantenendo i giri del
motore intorno a questo valore.
• ACCELERATORE
L’uso dell’acceleratore richiede molta attenzione. Innanzitutto occorre
saper graduare la pressione in modo da modulare la velocità secondo le
diverse circostanze in cui ci veniamo a trovare ed in particolare secondo i
diversi tipi di curve e i diversi tipi di fondo stradale. L’uso dell’acceleratore
dipende anche dalle caratteristiche della vettura ed in particolare dal tipo
di trazione (anteriore, posteriore, integrale) e dalla potenza.
Una regola da tenere a mente è quella di non premere a fondo
l’acceleratore su fondi scivolosi, perché questo provocherebbe solo
inutili pattinamenti. Per quanto riguarda le curve, il dosaggio nella
pressione dell’acceleratore è fondamentale per evitare sbandate.
1.2 CONTROLLO E MANUTENZIONE DELLA VETTURA
7
Mantenere la propria auto in perfetta efficienza è importante per tante
ragioni legate sia alla sicurezza che alla produttività. Vogliamo quindi
sottolineare alcuni importanti punti riguardanti la manutenzione, la cui
osservazione consente di ottenere sempre il massimo dalla propria auto.
È importante ricordare che tutti i controlli menzionati si potranno
effettuare ad ogni tagliando programmato - o in tutti gli altri casi in
cui sarà necessario intervenire per una corretta manutenzione della
vettura - presso la rete di officine convenzionate Dial, diffusa su
tutto il territorio nazionale.
• PARABREZZA
Il primo principio da considerare è quello di una buona visibilità. Per questo
è importante mantenere il parabrezza sempre pulito sia fuori -sostituendo
le spazzole dei tergicristalli quando necessario ed utilizzando un buon
1. LA VETTURA
liquido detergente che offre il vantaggio di non congelare a temperature al
di sotto dello zero - che dentro - utilizzando carta di giornale, che rimane
sempre il mezzo migliore per evitare di creare fastidiosi aloni.
Sbrinatore posteriore e flusso d’aria per disappannare i vetri devono essere
perfettamente funzionanti, per evitare di viaggiare con una limitata
visibilità.
Riparazione e controllo
Nel corso degli ultimi anni il parabrezza è stato oggetto di notevoli
arricchimenti tecnologici e di funzioni (si pensi all’importanza vitale
assunta in fase di contenimento dell’airbag passeggero che esplodendo si
appoggia violentemente sul cristallo), finendo per diventare un importante e
costoso componente dell’autoveicolo.
Oltre ai casi di grave rottura, che generalmente avvengono in caso di
incidente, si verificano altri numerosissimi danneggiamenti/scheggiature di
8 minore entità, causati da pietrisco e sassi sollevati dal manto stradale delle
ruote degli autoveicoli in movimento e proiettati contro il parabrezza dei
veicoli circostanti.
La scheggiatura di lieve entità, col tempo innesca nella maggior parte dei
casi la propagazione di incrinature molto pronunciate provocando
l’indebolimento locale della struttura del vetro, anche in seguito a
sollecitazioni relativamente modeste, come ad esempio quelle causate da
sbalzi termici e/o da torsioni del veicolo in movimento su terreni accidentati.
Quando il danno è diventato grave, la perdita di resistenza strutturale e la
compromissione della visibilità da parte del conducente rendono necessaria,
per motivi di sicurezza, la sostituzione del cristallo sopratutto quando si
tratta dei moderni parabrezza incollati alla scocca.
Le scheggiature di lieve entità, quando sono di dimensioni ridotte (diametro
inferiore a 40 mm) e non appaiono sul campo visivo centrale del
conducente, possono essere riparate grazie a nuovi ed efficaci metodi (vedi
pagina centrale GLASS MEDIC).
• FARI
I fari devono essere regolati alla giusta altezza, per
non creare disagi alle vetture che viaggiano in senso
contrario e per illuminare la strada in modo adeguato.
Inoltre, è importante detergere periodicamente la superficie
vetrata dei proiettori che in caso contrario possono ridurre la
visibilità fino al 70% in meno, e dei gruppi ottici posteriori.
• SERRATURE
Da prendere in considerazione anche le serrature, che sarebbe bene lubrificare
per evitare che il ghiaccio le blocchi, impedendovi di aprire lo sportello.
• IMPIANTO DI ALIMENTAZIONE, CAVI, CAMBIO E FRIZIONE
Una corretta manutenzione dell’impianto di alimentazione e la sostituzione
periodica del filtro carburante possono evitare l’eventuale arresto del motore
per fenomeni di “vapour lock”. Soprattutto nei mesi caldi può accadere che 9
una bolla di vapore impedisca alla benzina di raggiungere il motore, con
conseguente immediato arresto della vettura.
Per quanto riguarda i motori diesel, invece, l’attenzione deve essere massima
nei periodi freddi, in quanto, quando la temperatura scende sotto lo zero, dal
gasolio tendono a formarsi cristalli di paraffina che ostruiscono il filtro
impedendo il flusso del combustibile. Anche in questo caso, quindi, è
importante sostituire il filtro in base alle scadenze programmate dalla casa
automobilistica ed utilizzare un gasolio di tipo invernale.
È inoltre fondamentale tenere sotto controllo lo stato dei cavi elettrici - per
garantirne sempre l’ isolamento elettrico - del gruppo cambio e della frizione.
• STERZO, SOSPENSIONI, CONVERGENZA
La stabilità dello sterzo e il buono stato delle sospensioni sono altri due
elementi importanti per la sicurezza della vettura. In questo senso, sarebbe
opportuno evitare manovre troppo disinvolte nel salire e scendere dai
1. LA VETTURA
marciapiedi o una velocità troppo elevata nell’attraversare buche o dossi. Nelle
vetture fornite di servosterzo, è consigliabile un periodico controllo della cinghia
di azionamento della pompa, al fine di evitare un improvviso irrigidimento dello
sterzo, magari ad alta velocità.
Per quanto riguarda gli ammortizzatori, il controllo periodico - da effettuare
almeno ogni 50.000 chilometri - eviterà fastidiosi e pericolosi ondeggiamenti
in curva, mantenendo la vettura in uno stato di adeguata stabilità. È inoltre
importante verificare periodicamente la geometria dell’avantreno, incidenza,
inclinazione e convergenza delle ruote anteriori. Il classico sintomo di
irregolarità in questo caso è dato dalla tendenza dell’auto a sterzare
autonomamente quando si lascia il volante su un rettilineo.
• FRENI
Veniamo ora ai freni, la cui importanza non vale la pena di sottolineare più di
tanto. Sarebbe opportuno controllare le pastiglie - la cui durata è pari
10 generalmente a 45.000 chilometri - ogni 5.000 chilometri circa, in quanto
l’usura dipende in realtà soprattutto dal tipo di guida e dall’uso che si fa della
vettura. Nel caso in cui l’efficienza frenante crollasse all’improvviso, ciò
potrebbe essere dovuto ad uno scarso livello di liquido nell’apposito circuito. Se
la corsa del pedale del freno dovesse divenire lunga ed elastica, evidentemente
si sono formate bolle d’aria nel circuito che, in questo caso, bisogna provvedere
a far spurgare immediatamente. Un improvviso indurimento del pedale segnala
invece un’anomalia di funzionamento del servofreno. Se, in frenata, la vettura
tende a sterzare a destra o a sinistra è necessario far controllare l’impianto, per
evitare sbandate in caso di frenate improvvise.
• PNEUMATICI
È bene controllarne la pressione una volta al mese o almeno ogni 1000
chilometri di percorrenza: in particolare, viaggiare con le gomme a pressione
inferiore a quella prescritta, può provocare un eccessivo surriscaldamento del
pneumatico, con conseguente scoppio dello stesso. Per questa ragione, in caso
di lunghi viaggi o di trasferimenti a pieno carico, è bene aumentare la
pressione - che va sempre controllata a pneumatici freddi - di 0,2/0,3 kg/cmq,
rispetto al valore prescritto. Per compensare le differenze di consumo fra i due
assi è bene invertirne periodicamente la posizione, evitando però di incrociare
le gomme: scambiare le gomme anteriori con le posteriori, mantenendole
quindi sempre sullo stesso lato della vettura. Inoltre, è fondamentale
controllare lo spessore dei battistrada (che non deve mai essere inferiore ai
2/3 mm.), per garantire un’adeguata tenuta laterale della vettura ed evitare il
fenomeno dell’aquaplaning, e l’equilibratura delle gomme per evitare alla
lunga danni alla scatola guida.
• IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO
Dopo i mesi invernali, gli impianti di condizionamento necessitano di un controllo
generale che ne garantisca la pulizia, la ricarica, il cambio dei filtri, il serraggio
delle cinghie e quant’altro l’officina ritenga necessario per un perfetto
funzionamento dell’impianto, anche al fine di non restarne sprovvisti proprio
durante i mesi più caldi.
• BATTERIA E CANDELE
Con l’arrivo della stagione invernale, considerando
che l’umidità può incidere negativamente
sull’impianto elettrico e che il freddo rende più
difficile l’avviamento del motore, è bene assicurarsi che
la batteria sia sempre ben carica e le candele in buono stato.
• LIQUIDO DI RAFFREDDAMENTO E OLIO
Anche il liquido di raffreddamento va controllato con l’arrivo dei mesi freddi,
eventualmente aggiungendo l’antigelo per evitare possibili danni ai manicotti e
alla testata. Per quanto riguarda l’olio, è sufficiente controllarne il livello, in
quanto quelli attualmente in commercio sopportano tranquillamente gli sbalzi
di temperatura.
2. IL GUIDATORE
2.1 LA POSIZIONE DI GUIDA
Una corretta posizione di guida è fondamentale per eseguire al meglio tutte
le operazioni, per prevenire precoci affaticamenti e rispondere nel modo più
adeguato a situazioni di emergenza.
• SEDILE
Nel regolare l’altezza, la distanza dal volante e la posizione dello schienale
si deve avere come obiettivo una posizione integrale del corpo che permetta
l’esecuzione ottimale di tutti i movimenti connessi con la guida: girare il
volante, azionare il cambio, schiacciare i pedali, ecc. In particolare, le
braccia dovranno risultare leggermente piegate in modo da formare un
angolo di circa 60 gradi; le gambe dovranno essere piegate in modo da poter
schiacciare il pedale della frizione senza dover stendere completamente la
12 gamba sinistra; la schiena dovrà formare con le gambe un angolo retto.
POSIZIONE DI GUIDA CORRETTA
• VOLANTE
Il volante va impugnato con due mani, nella posizione di “dieci e dieci”
senza mai incrociare le braccia. E’ consentito tenerlo con una sola mano
soltanto per il tempo strettamente necessario ad alcune operazioni, come ad
esempio cambiare marcia.
posizione delle mani
in corrispondenza
delle 10.10
POSIZIONE DELLE MANI
SUL VOLANTE
D S
curvatura curvatura
a sinistra 13
a destra
S D
• CINTURE E AIRBAG
Un altro elemento fondamentale è rappresentato dalle cinture di sicurezza.
Le conseguenze di uno stesso urto, nello stesso momento, alla stessa velocità
e con la stessa auto, assumono proporzioni molto differenti con le cinture di
sicurezza allacciate oppure slacciate.
Sottovalutare l’utilità delle cinture di sicurezza solo perché ritenute
scomode è una motivazione alquanto scarsa se si considerano le loro
capacità di ridurre le conseguenze dei sinistri. Esiste una legge che impone
l’uso delle cinture di sicurezza, ed è dimostrato che il loro uso riduce del
50% il rischio derivante dall’ incidente, percentuale che sale al 75% se la
2. IL GUIDATORE
vettura è equipaggiata con air bag.
Nel caso, invece, in cui l’air bag si metta in funzione e il passeggero non sia
allacciato, la diminuzione del rischio è del 20%. Malgrado ciò, in Italia le
cinture sono usate al 20% contro una media europea dell’85%.
Se le cinture di sicurezza fossero utilizzate secondo la media europea si
potrebbero salvare 2000 vite umane, avere 60.000 feriti in meno e
risparmiare 12 mila miliardi di costi sociali ogni anno.
Ogni automobilista dovrebbe quindi:
• Allacciare sempre la cintura e farlo correttamente: utilizzare il regolatore
d’altezza per adattare alla propria statura il punto d’ancoraggio sopra la
spalla e posizionare la parte inferiore della cintura sotto l’addome.
• Utilizzare la cintura sia in autostrada e nelle strade extraurbane che in
città, dove avvengono il 73% degli incidenti. Bisogna essere consapevoli del
14
fatto che incidenti a velocità ridotte (anche 20 Km/h) possono essere
mortali se affrontati senza cinture.
• Utilizzare anche le cinture dei sedili posteriori. In caso di incidente,
infatti, il passeggero posteriore sarà sbalzato in avanti andando ad urtare le
parti interne della vettura ed aggraverà la situazione del passeggero
anteriore.
• I bambini fino ai 12 anni vanno fatti viaggiare sui sedili posteriori assicurati
con gli appositi supporti: seggiolini montati in senso contrario a quello di marcia
per i neonati fino a 9 mesi; seggiolini montati in senso di marcia per i più piccoli
fino a 5 anni; cuscini omologati su cui farli sedere per poter allacciare
correttamente la cintura di sicurezza per i più grandicelli.
• Se l’air bag non è di serie sulla vettura nuova, chiederlo come optional.
Oggi tutte le case costruttrici lo offrono di serie o come optional anche per
le utilitarie, vetture nelle quali lo spazio è particolarmente ristretto e dove
quindi l’air bag si rivela particolarmente prezioso. Un air bag costa meno
di un’autoradio, e può salvare la vita.
2.2 LO STATO FISICO E MENTALE DEL GUIDATORE
Nella vita di tutti i giorni siamo spesso costretti ad usare l’ automobile o per
esigenze di lavoro o per affrontare spostamenti per i quali è difficoltoso
usare altri mezzi. Per questo non dovremmo mai sottovalutare una serie di
segnali inviati dal nostro corpo in particolari situazioni: l’assunzione di
medicinali, un consumo eccessivo di alcool, la stanchezza sono tra le
principali cause di incidenti stradali ed andrebbero valutate attentamente
per cercare di stabilire, in questo caso soggettivamente, i propri limiti di
sicurezza al volante. Tutte le volte che stiamo per metterci al volante
dobbiamo chiederci se il nostro stato fisico e mentale è quello idoneo, lo
stato cioè in cui l’intervallo psicotecnico è di ordine 1.
L’intervallo psicotecnico è il tempo che intercorre dalla percezione
del pericolo all’attuazione della consequenziale manovra.
Il suddetto intervallo può suddividersi in: 15
a) l’esatta percezione (vista)
b) la rapida intellezione (valutazione)
c) la volizione (espressione della decisione)
d) la reazione
Generalmente l’intervallo psicotecnico in un conducente medio viene
considerato sull’ordine di 1: è in tale tempo che un conducente in buone
condizioni fisiche passa dalla percezione del pericolo alla manovra di
risposta
I criteri per valutare il nostro stato sono:
a) livello di concentrazione che, soprattutto ad alta velocità, è fondamentale
per garantire reazioni tempestive in caso di imprevisti. È quindi bene evitare
di restare al volante per ore, organizzando invece soste brevi ma frequenti
per distendersi e riposarsi. Evitiamo comunque di metterci al volante
2. IL GUIDATORE
quando siamo particolarmente affaticati: il classico “colpo di sonno” può
essere in agguato. In questo senso, è molto utile mantenere l’abitacolo della
vettura ad una temperatura media, in quanto il caldo eccessivo non aiuta
certo a mantenersi ben svegli. Il colpo di sonno va comunque prevenuto
fermandosi ai lati della strada per prendere una boccata d’aria, respirare
profondamente e rinfrescarsi. Un caffè è d’aiuto, ma non va considerato un
rimedio.
b) efficienza di vista e udito. Occorre evitare l’isolamento acustico attraverso
musica a volumi elevatissimi o addirittura cuffie. L’udito è un prezioso
alleato sia in relazione alle sollecitazioni provenienti dall’esterno, che in caso
di rumori anomali che potrebbero rivelarsi un campanello d’allarme per
eventuali guasti dell’auto. Gli occhi sono naturalmente i più soggetti ad
affaticamento, soprattutto in caso di lunghi viaggi. Vanno quindi protetti
adeguatamente, tenendo a portata di mano un buon collirio ed un paio di
occhiali da sole, il cui impiego contribuisce notevolmente a limitare lo sforzo
16
dell’apparato visivo. Di notte, è bene evitare di incrociare lo sguardo con i
fari abbaglianti dei veicoli che provengono in senso opposto; è inoltre
opportuno tenere sempre le luci spente a bordo e mantenere bassa la
luminosità degli strumenti di bordo per non diminuire la propria capacità
percettiva di quel che accade all’esterno.
Un altro elemento da non sottovalutare è l’alimentazione, che deve
garantire un giusto apporto calorico, evitando di appesantire l’organismo
con conseguenze del tutto negative su concentrazione e riflessi.
Naturalmente, il nemico peggiore di chi è al volante è l’alcool che, non solo
toglie lucidità e prontezza, ma infonde anche un illusorio senso di sicurezza
in se stessi. Evitiamo infine di assumere farmaci di cui non si siano valutati
gli eventuali effetti collaterali, ed in genere qualsiasi sostanza che non
assumiamo abitualmente.
2.3 I COMPORTAMENTI DEL GUIDATORE
Il comportamento ideale del guidatore è attento, intelligente,
responsabile.
Attento
Il presupposto di una guida sicura è l’attenzione a tutto
ciò che ci circonda: segnali, segnalazioni, segni. Occorre dunque
osservare gli altri e la strada: guardare avanti la vettura che ci
precede e oltre il lunotto ciò che la precede, guardare dietro attraverso
lo specchietto retrovisore. Bisogna essere attenti alle traverse, agli
incroci, ai possibili traversamenti: guardare tutto, il più possibile. Meglio
quindi avere sempre i vetri puliti, evitare di ascoltare la musica ad
altissimo volume, tanto meno in cuffia, di parlare al telefono cellulare, di
prendere appunti.
17
Intelligente
Saper interpretare segni e segnali, valutare la velocità degli altri, le
possibilità della propria vettura e quindi, ad esempio, i tempi di sorpasso,
prevenire difficoltà in una curva non completamente visibile, prevenire le
scorrettezze o le disattenzioni degli altri, essere pronti all’imprevisto. Sono
tutti elementi alla base di una guida intelligente e quindi sicura.
Responsabile
Guidare responsabilmente significa ad esempio facilitare gli altri, non
ostruire le corsie di sorpasso, usare gli indicatori di direzione, segnalare il
proprio arrivo con un colpo di fari e tutta una serie di altre piccole attenzioni
che contribuiscono in maniera determinante alla sicurezza di tutti.
2. IL GUIDATORE
Valutiamo ora alcuni punti che richiedono particolare attenzione
in relazione al tipo di strada percorsa.
• LA GUIDA IN AUTOSTRADA
In autostrada è consigliabile mantenere sempre la distanza di sicurezza dai
veicoli che precedono, in relazione sia alla velocità che alle condizioni
stradali e atmosferiche. Soprattutto ad alta velocità è importante guardare
lontano per prevedere i movimenti degli altri veicoli e poter reagire
prontamente di conseguenza.
È sempre meglio evitare spostamenti repentini o slalom, muovendosi
sempre di una corsia alla volta e preparandosi per tempo alle
deviazioni, agli svincoli e alle uscite. All’uscita delle gallerie e sui
viadotti, è importante fare attenzione ai colpi di vento, che
18 potrebbero sospingere lateralmente la vettura con una forza a volte
difficilmente contrastabile.
• LA GUIDA IN CITTÀ E SU STRADA
In città i possibili imprevisti non si contano. Pertanto, è importante
conservare sempre adeguati margini di manovra, che consentono di frenare
o sterzare in tempo. Porfido e selciato non offrono mai condizioni di
aderenza paragonabili a quelle dell’asfalto, con la conseguenza di allungare
gli spazi di arresto e, in generale, diminuire la governabilità della vettura.
Anche le rotaie dei tram sono da evitare per gli stessi motivi. È inoltre
indispensabile prestare attenzione ad eventuali manovre di “saliscendi” per
evitare di compromettere ruote e avantreno, con conseguenze negative sul
comportamento generale della vettura.
Sulle strade aperte, come in autostrada, è importante guardare lontano e
cercare di prevenire eventuali difficoltà derivanti dalla non omogeneità del
fondo stradale e dei segnali, dalla presenza di dossi che non permettono una
adeguata visibilità a distanza, da incroci e curve.
LIMITI MASSIMI DI VELOCITÀ
paesi autostrade strade altre
extraurbane strade centri
principali (1) extraurbane abitati
Belgio 120 120 90 60
Danimarca 100 80 80 50
Francia 130 110 90 50
Germania 130 (2) 130 (2) 100 50
Grecia 80 80 80 50
19
Irlanda 97 97 97 48
Italia 130 110 90 50
Lussemburgo 120 90 90 60
Olanda 120 100 80 50
Portogallo 120 90 90 60
Regno Unito 112 112 97 48
Spagna 120 100 100 50
Finlandia 120 80 80 50
Norvegia 80 80 80 50
Svezia 110 110 70 50
(1) Expressway (strade a scorrimento veloce)
(2) Limite raccomandato
3. LA VETTURA IN MOVIMENTO
3.1 LE FORZE
Prendiamo in esame i comportamenti della vettura in movimento.
Conoscendo le forze che agiscono sulla vettura e le caratteristiche della
vettura stessa, saremo in grado di “guidare” realmente il mezzo nelle
diverse situazioni.
• FORZA CENTRIFUGA, ACCELERAZIONE, DECELERAZIONE
Il movimento della vettura genera fenomeni di trasferimento di peso
(o massa) al suo interno; i principali fenomeni di questo tipo sono il rollio
e il beccheggio.
Il rollio è il fenomeno generato in curva dalla forza centrifuga, per effetto
della quale il peso della vettura tende a spostarsi verso l’esterno della curva
20 stessa.
Il beccheggio, invece, riguarda lo spostamento del peso verso la parte
anteriore (in fase di frenata) o posteriore (in fase di accelerazione) della
vettura.
Naturalmente, l’importanza degli effetti indotti dal rollio
e dal beccheggio è direttamente proporzionale
alla velocità.
3. LA VETTURA IN MOVIMENTO
• ADERENZA
L’aderenza della vettura influenza la possibile velocità di percorrenza delle
curve ed è a sua volta determinata fondamentalmente da due elementi:
A) pneumatici
B) fondo stradale
• PNEUMATICI
L’uso della vettura implica l’usura dei pneumatici, che ricevono
sollecitazioni in senso longitudinale e anche laterale a causa della forza
centrifuga che tende e deformarne i fianchi.
Naturalmente, la tenuta di strada dipende anche dal tipo di
pneumatici montati sulla vettura. Esistono pneumatici particolari
predisposti ad una migliore tenuta di strada rispetto a quelli normali 21
a fronte della stessa velocità di percorrenza, grazie ai particolari
materiali di costruzione e anche alla ridotta altezza dei fianchi.
Al contrario di ciò che si potrebbe immaginare, questi
pneumatici hanno una durata inferiore rispetto a quelli
normali, ma garantiscono certamente una
maggiore aderenza.
3. LA VETTURA IN MOVIMENTO
• FONDO STRADALE E COEFFICIENTE DI ADERENZA
Le condizioni del fondo stradale determinano il coefficiente di aderenza
della vettura, al diminuire del quale aumentano i possibili rischi legati ad
una serie di manovre quali la frenata o la percorrenza di una curva.
Vediamo ora quale è il coefficiente di aderenza in relazione a diverse
tipologie di fondo stradale:
FONDO STRADALE COEFFICIENTE DI ADERENZA
strade normali 0,7 - 0,9
bagnato 0,4 - 0,6
sterrato 0,2 - 0,5
neve e ghiaccio 0,4 - 0,1
22
3.2 LE CURVE
Per il vero guidatore sono le curve a rendere bella una strada. L’impegno
che richiedono rende il tutto più divertente. E’ necessario però conoscerne
le tipologie e le traiettorie prestando sempre una particolare attenzione.
• TRAIETTORIE
La traiettoria ideale di una curva è quella che, dividendo la curva in tre
punti, permette di far diminuire, fin quasi ad annullarlo, l’angolo naturale
della curva stessa.
Ipotizzando di percorrere una curva a destra freneremo (e scaleremo se
necessario) tenendo le ruote dritte fino al punto d’entrata che, essendo
situato dalla parte opposta rispetto alla direzione della curva, si troverà
sulla sinistra verso il centro della carreggiata.
Dal punto d’entrata sterzeremo senza movimenti bruschi, fino a spostarci verso
il margine interno destro dove incontreremo il punto di corda o di tangenza da
cui accelerando progressivamente raggiungeremo il punto d’uscita.
È consigliabile che nelle curve lente e a media velocità il punto di corda sia
spostato un pò oltre la metà della curva mentre nelle curve veloci sarebbe
meglio che il punto di corda e la metà della curva corrispondessero.
• CURVE
Le curve si differenziano in base all’ampiezza del proprio raggio.
Raccomandazione valida per ogni tipo di curva è di entrare a velocità
moderata.
Curve a raggio stretto
Esempio tipico di curve a raggio stretto sono i tornanti di montagna, che
hanno un angolo di circa 180°. 23
Trovandoci di fronte a curve molto lente, oltre ad una indispensabile cautela,
è necessario non solo evitare di sterzare troppo presto ma anche ritardare il
raggiungimento del punto di corda (situato al limite interno della strada).
La velocità, finché non si inizia ad accelerare, deve essere costante.
Curve a medio raggio
Le curve a medio raggio sono più veloci dei tornanti ma più lente dei curvoni
veloci.
Un’ottima visibilità potrebbe permettere, dopo aver raggiunto il punto di
entrata, di sterzare e accelerare progressivamente e contemporaneamente.
Il punto di corda, sempre a queste condizioni, può essere ritardato.
Tenendo presente che è improbabile avere una visibilità completa,
un’entrata veloce in questo tipo di curva potrebbe portare l’auto fuori
strada.
3. LA VETTURA IN MOVIMENTO
Curve ad ampio raggio
L’elemento che distingue questo tipo di curve dalle altre è la velocità.
La traiettoria adatta da scegliere in questi casi è quella ideale, vale a dire
che accelerando progressivamente sino dal punto di entrata seguendo raggio
costante, dobbiamo far sì che il punto di corda coincida con la metà della
curva.
La particolarità di questa curva consiste nel fatto che le variabili da
considerare non sono soltanto velocità e visibilità, ma la nostra stessa
vettura: si dovrà quindi affrontare la curva in modo diverso a seconda che
la vettura in questione sia sottosterzante o sovrasterzante.
Nel primo caso, dovremo anticipare la sterzata, nel secondo caso, dovremo
leggermente ritardarla.
TRAIETTORIA E PUNTO DI CORDA
24
3 4
1 1 • Punti di entrata
2 • Punto di corda anticipato
3 • Punto di corda
1 4 • Punto di corda ritardato
5 • Punto di uscita
Traiettoria normale
Traiettoria raccordata con punto di corda anticipato
Traiettoria raccordata con punto di corda ritardato
Curve a raggio variabile
Curve di questo genere possono presentarsi come una serie di curve in
successione delle quali è necessario considerare sia il raggio della prima che
di quelle che seguono. E’ consigliabile quasi sempre sacrificare la traiettoria
della prima curva, sopratutto se ha un raggio più ampio, per evitare brutte
sorprese nelle successive.
Se invece le curve sono singole potremmo trovarci di fronte ad una
curva che diventa più lenta man mano che la si percorre, quindi a
raggio decrescente, estremamente difficile da affrontare soprattutto
se l’uscita non è visibile. Si deve quindi, entrando, rimanere
all’esterno, e ritardare il punto di corda perché si riduca al massimo
l’angolo di sterzata. Assolutamente sconsigliabile anticipare l’uscita.
La curva a raggio crescente diviene ovviamente sempre più veloce. Di gran
lunga meno pericolosa della prima permette facilmente di seguire la
traiettoria ideale facendo coincidere il punto di corda con la metà curva, e
rendendo a volte possibile anticipare il punto di corda. 25
• SOTTOSTERZO E SOVRASTERZO
Si definiscono sottosterzanti e sovrasterzanti vetture che, al limite della
tenuta di strada in curva, perdono per prime l’aderenza delle ruote anteriori
nel primo caso, posteriori nel secondo.
Il sottosterzo
La perdita di aderenza delle ruote anteriori fa sì che l’avantreno tenda ad
andare dritto verso l’esterno della curva.
Dato il facile ed istintivo controllo del sottosterzo è molto più frequente
trovare una vettura con questa tendenza tra le automobili a trazione
anteriore.
Per controbilanciare gli effetti del sottosterzo è necessario evitare di frenare
eccessivamente; al contrario, alleggerendo la pressione sul pedale
3. LA VETTURA IN MOVIMENTO
dell’acceleratore fino a sollevare completamente il piede se necessario, si
riporterà il peso e di conseguenza l’aderenza sulle ruote anteriori che
riacquisteranno la direzione voluta grazie ad una sterzata adesso più decisa.
Il sottosterzo potrebbe creare problemi in presenza di fondi stradali
particolarmente difficili, quali quelli ricoperti di ghiaccio o neve: in questi
casi le manovre dovranno essere improntate alla dolcezza.
In presenza di questi fondi stradali è assolutamente vietato frenare a meno
che non si disponga di sistema ABS.
COMPORTAMENTO SOVRASTERZANTE
Sovrasterzo
Traiettoria ideale
26
COMPORTAMENTO SOTTOSTERZANTE
Sottosterzo
Traiettoria ideale
Il sovrasterzo
Abbiamo già detto che la tendenza del sovrasterzo è esattamente opposta a
quella del sottosterzo: in questo caso le ruote che per prime perdono
l’aderenza sono quelle posteriori.
Veicoli sovrasterzanti sono difficilmente rinvenibili tranne che fra i mezzi a
trazione posteriore, raramente si riscontrano tra quelli a trazione integrale
e anteriore.
In questi casi sarà il retrotreno a spostarsi verso l’esterno della curva ed
anche qui l’equilibrio della vettura sarà compromesso anche perché le ruote
posteriori, influenzando quelle anteriori, renderanno ancora più difficile
controllare l’auto.
Al contrario del sottosterzo, è estremamente difficile controllare il
sovrasterzo. Quando si avverte che le ruote posteriori stanno perdendo
aderenza bisogna allentare leggermente la pressione sul pedale
dell’acceleratore, ma non togliere completamente il piede - in quanto il 27
retrotreno perderebbe ulteriormente l’aderenza - e controsterzare, ma non
in modo eccessivo: si potrebbe infatti sbandare nella direzione opposta.
La corretta e contemporanea esecuzione delle due manovre senza
staccare il piede dall’acceleratore permetterà di riprendere il
controllo della vettura.
In caso di sovrasterzo in fase di completo rilascio dell’acceleratore,
bisogna progressivamente accelerare: si porrà in atto una manovra
che, unita al controsterzo, permetterà di controllare la sbandata.
Quindi, in caso di sovrasterzo, si deve girare il volante verso la parte opposta
a quella della curva, dosando allo stesso tempo la pressione
sull’acceleratore.
La moderata velocità evita frequentemente pericoli simili.
3. LA VETTURA IN MOVIMENTO
3.3 IL SORPASSO
Il sorpasso è la manovra tesa al “superamento di un altro veicolo, animale
o pedone in movimento o fermi sulla corsia o sulla parte di carreggiata
destinata normalmente alla circolazione.” Questo tipo di manovra, oltre ad
essere una delle più frequenti, è anche fra quelle più rischiose, quindi va
effettuata in condizioni di assoluta sicurezza e nel rispetto delle comuni
norme di prudenza. È bene quindi tenere a mente alcune regole
fondamentali.
1) Poiché per effettuare il sorpasso occorre cambiare corsia,
dobbiamo verificare innanzitutto che non stia sopraggiungendo alcun
veicolo da dietro, a sua volta in fase di sorpasso.
2) Avere piena consapevolezza di ciò che avviene oltre l’automobile
da sorpassare e cioè: la distanza e la velocità delle vetture che la
28 precedono e, se non si viaggia in autostrada, di eventuali vetture che
sopraggiungono in senso opposto. È ovvio quindi che non si può
effettuare il sorpasso in prossimità di una curva, di un dosso, o
comunque in condizioni di scarsa visibilità.
3) Essere certi che il veicolo da sorpassare sia consapevole della
nostra presenza e della nostra intenzione.
4) Effettuare il sorpasso nel tempo più breve possibile: per questo
bisogna iniziare il sorpasso tenendo il motore vicino al regime di
coppia massima, che garantisce la massima accelerazione.
NELLA FASE DI SORPASSO LE VARIABILI
DA CALCOLARE SONO DUNQUE:
1) la nostra velocità
2) la velocità dei veicoli che ci precedono
3) la velocità del veicolo che arriva in senso opposto
4) gli spazi a disposizione
L’esatta valutazione di queste variabili ci permette di giudicare se il
sorpasso è possibile o meno. Se sussiste anche il minimo dubbio si deve
rimandare la manovra a momenti più opportuni.
TRAIETTORIA DI SORPASSO
1 2 3 4 5 6
CORRETTO 29
1 2 3 4 5 6
NON CORRETTO
3. LA VETTURA IN MOVIMENTO
3.4 LE CONDIZIONI ATMOSFERICHE
Misurare sempre la velocità della propria auto in base alle
condizioni esterne, sia atmosferiche, sia del fondo stradale, è la
prima fondamentale regola per viaggiare sicuri. Certo, come
abbiamo già visto, la tecnologia consente oggi margini di
errore molto più ampi, ma ciò non deve mai diventare per il
conducente un motivo valido per “allentare il controllo”.
Nelle diverse situazioni è bene tenere sempre presenti alcune
regole di base che, se puntualmente osservate, consentono di
ampliare notevolmente i margini di sicurezza nella guida.
• PIOGGIA
30 La prima conseguenza della pioggia è la diminuzione dell’aderenza dei pneumatici
sull’asfalto che, come sappiamo, deve portarci ad una maggiore prudenza in tutte le
manovre effettuate. In caso di pioggia, la prima regola è quindi usare qualsiasi
comando della vettura - freni, acceleratore, sterzo - più dolcemente del solito,
evitando passaggi e movimenti bruschi. Chiaramente resta valido il discorso della
conoscenza delle caratteristiche della propria vettura, ma c’è da tenere ben presente
che in ogni caso la pioggia prolunga il tempo e lo spazio di qualsiasi manovra.
Anche l’asfalto ha la sua parte: alcuni tipi assorbono bene l’acqua; altri fanno sì che
si formi una pellicola d’acqua sulla superficie della strada, che genera spruzzi
fastidiosi in corrispondenza dei pneumatici delle vetture. In questo caso, e non solo,
un’altra regola fondamentale è allungare le distanze di sicurezza.
Può capitare, inoltre, che la pellicola d’acqua sull’asfalto causi il cosiddetto
fenomeno dell’aquaplaning, più probabile ad alta velocità e con pneumatici in
condizioni non ottimali. In questo caso l’unica soluzione è attendere che l’effetto
svanisca e che le ruote riprendano la loro normale aderenza sull’asfalto.
• NEVE
Sulla neve e sul ghiaccio è opportuno osservare, in maniera esasperata, le
stesse regole valide in caso di pioggia. Neve e ghiaccio, infatti, rendono
minimo il coefficiente di aderenza rendendo indispensabile un uso
delicatissimo dei comandi della vettura. La possibile sbandata, in queste
condizioni atmosferiche, è sempre in agguato. I freni, in particolare vanno
utilizzati con moderazione, sfruttando invece il più possibile il freno motore.
Montare pneumatici invernali aiuta, mentre le catene andrebbero montate
solo ed esclusivamente sulla neve fresca, per evitare di danneggiare gli
organi di trasmissione.
Chiaramente la situazione migliora ulteriormente in presenza di vetture a
trazione integrale.
31
• NEBBIA
In caso di nebbia viene a mancare l’elemento primo e più importante per
una guida sicura: la visibilità. Per questo la cosa migliore da fare in questo
caso sarebbe evitare di guidare. Se viaggiare in auto è proprio indispensabile
bisogna osservare in modo tassativo le seguenti regole:
1) moderare la velocità al minimo
2) mantenere sempre distanze di sicurezza prolungate
3) non viaggiare troppo vicino alla macchina che ci precede
4) non basarsi sulla velocità degli altri
5) accendere gli anabbaglianti e mai gli abbaglianti, in quanto creano
fastidiosi riflessi peggiorando la situazione
6) accendere i fari antinebbia in modo da renderci visibili ai veicoli che seguono
7) guardare lontano per percepire in tempo eventuali ostacoli
Guidare un’auto è un esercizio impegnativo
da ogni punto di vista.
In questo caso,
un eccesso di prudenza è sempre segno
di civiltà e di responsabilità verso se stessi e gli altri.
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