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Sistema Immunitario

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IL SISTEMA IMMUNITARIO

LINFOCITA T MACROFAGO BATTERI

Globulo
rosso

Dott.ssa S. Ramondo

1
IL SISTEMA IMMUNITARIO

Ogni organismo vivente presenta sulla superficie delle proprie cellule delle
molecole dette antigeni

Il sistema immunitario di ogni individuo impara a riconosce i propri antigeni (self)


distinguendoli da quelli estranei (non self)

Il sistema immunitario agisce:


• impedendo che organismi estranei entrino nel nostro corpo
• eliminando rapidamente organismi estranei eventualmente entrati nel
nostro corpo

Il sistema immunitario è dotato di un sistema di difesa che comprende 3 livelli:


• barriere fisiche
• risposta infiammatoria
• risposta immunitaria

2
DA CHE COSA DOBBIAMO DIFENDERCI?

a) Attacco di organismi patogeni che provocano malattie 

batteri Es. streptococco (mal di gola)  infezione


virus Es. influenza, epatite, varicella, AIDS
protisti Es. plasmodio della malaria
funghi Es.Aspergillus (responsabile di micosi)  infestazione
lieviti Es. Candida albicans

b) Organi estranei  compatibilità degli organi nei trapianti

c) Tumori  riconoscimento del non self

3
GLI ORGANISMI PATOGENI
I batteri
Sono cellule procariote (non hanno il nucleo; hanno una parete cellulare esterna)
Invadono l’organismo e si moltiplicano rapidamente
Possono secernere sostanze tossiche (tossine) che sono veleni per l’uomo
Es. tossina difterica  danneggia cuore, reni e altri organi
Es. tossina tetanica  danneggia sistema nervoso
Possono avere diverse forme

bacilli cocchi spirilli

B. anthracis Pneumococco
B. tubercolosis Streptococco

Possono avere i flagelli che ne consentono


il movimento
Hanno dimensioni nell’ordine di 1-2 m 4
GLI ORGANISMI PATOGENI
I virus

Sono particelle autoriproducibili non cellulari formate da un cromosoma costituito


da DNA o da RNA avvolto da un capside formato da molecole proteiche (questa
protezione talvolta manca).

Sono parassiti endocellulari obbligati perché


si moltiplicano utilizzando le strutture
cellulari degli organismi viventi nei quali
penetrano.

I biologi si sono interrogati molto a lungo


sulla opportunità di considerare i virus come
organismi viventi e sulla loro origine.

5
IL SISTEMA IMMUNITARIO
Il sistema linfatico
Svolge un ruolo d’importanza fondamentale durante le infezioni.
E’ implicato sia nella difesa aspecifica che in quella specifica.
E’ costituito da una fitta rete di vasi, da numerosi linfonodi, dalle tonsille,
dalle adenoidi, dall’appendice e dalla milza. Include anche timo e midollo osseo.

Dotto toracico,
Adenoidi che si immette
Tonsille nella vena
Linfonodi succlavia Linfonodo
sinistra
Dotto linfatico destro, Aggregati di
che si immette nella vena linfociti e
succlavia destra Timo macrofagi
Valvola
Vaso linfatico
Dotto toracico
Capillare sanguigno
Cellule tissutali
Appendice Milza
Liquido
interstiziale

Capillare
Midollo Vasi linfatico
osseo linfatici
6
IL SISTEMA IMMUNITARIO
I vasi linfatici
Trasportano un liquido chiamato linfa che svolge la duplice funzione di:
1) Raccogliere il liquido interstiziale (tra le cellule dei tessuti)
2) Combattere le infezioni

La linfa confluisce dai capillari linfatici verso vasi sempre più grossi, per
rientrare poi nella circolazione sanguigna attraverso due grandi rami linfatici
(dotto toracico e dotto linfatico destro) che si fondono con le vene
(succlavia sinistra e succlavia destra) all’altezza della clavicola.

I vasi linfatici possiedono delle valvole che impediscono il reflusso della linfa
verso i capillari sanguigni.

Lo scorrere dalla linfa è facilitato dalla contrazione muscolare delle pareti dei
vasi linfatici.

La linfa che circola attraverso gli organi linfatici trasporta anche i patogeni
provenienti dai vari siti di infezione in tutto il corpo.

7
IL SISTEMA IMMUNITARIO
Gli organi Linfonodi: organi linfoidi
periferici dove i linfociti
riconoscono gli antigeni estranei
presentati dalle cellule
dendritiche

Timo: dove i linfociti imparano a


riconoscere self e non self

Milza: coinvolta nell’eliminazione


dei globuli rossi e nel controllo
Ossa lunghe delle infezioni

contengono

Midollo osseo: dove hanno


origine le cellule del sangue
(ematopoiesi) e del sistema
Appendice: localizzata immunitario
nell’intestino crasso 8
LE CELLULE DEL SISTEMA IMMUNITARIO:
i globuli bianchi del sangue

Granulociti

neutrofilo eosinofilo basofilo

monocita linfocita
9
Tutte le altre piccole cellule nelle figure sono globuli rossi
I 3 LIVELLI DI DIFESA
Tessuto epiteliale di rivestimento, cheratina
Barriere fisiche Ciglia, peli
Mucose
Acidità dell’ambiente interno (pH acido)
Protezione Sostanze chimiche antibatteriche contenute nei fluidi corporei

Mastociti  nei tessuti


Macrofagi  nei tessuti
Difese aspecifiche Granulociti (neutrofili; basofili)  nel sangue
Cellule Natural Killer (NK)  nel sangue
Proteine del complemento  nel sangue
Infiammazione

Linfociti T  nel sangue


Linfociti B  nel sangue
Difese specifiche Cellule dendritiche
Proteine di comunicazione (interleuchine, interferoni)
Armi chimiche (perforine)
Risposta immunitaria
10
1: LE BARRIERE FISICHE (risposta aspecifica)

Questo tipo di difesa viene definita aspecifica perché combatte qualsiasi tipo di
nemico e, solitamente, entra in azione immediatamente o nel giro di poche ore.
Le barriere fisiche sono rappresentate da:

Tessuto epiteliale di rivestimento, strato corneo, cheratina

Mucose  rivestono tratti dell’apparato respiratorio, digerente, genitale ed


urinario

Ciglia  con il loro movimento allontanano le particelle estranee entrate con l’aria

Acidità del pH  crea un ambiente inospitale per i patogeni


• secrezione di acido cloridrico da cellule parietali gastriche  protezione
di apparato digerente
• fermentazione dell’acido lattico ad opera di Lactobacillus  protesione
apparato genitale femminile
• acidità dell’urina  protezione apparato urinario

Lacrime, saliva, muco e fluidi gastrici contengono una sostanza, detta


lisozima, che svolge un’azione antibatterica
11
2: LA RISPOSTA INFIAMMATORIA (aspecifica)
I granulociti
Granulociti neutrofili  presenti nel sangue
sono i primi ad intervenire nel luogo dell’infiammazione
agiscono fagocitando (“mangiando”) gli agenti patogeni (soprattutto
batteri)  difesa immediata

Granulociti basofili  presenti nel sangue


sono coinvolti nelle reazioni allergiche
contengono eparina, istamina, perossidasi, fosfatasi acida e molti altri
mediatori chimici dei processi infiammatori.

Granulociti eosinofili  presenti nel sangue


importanti nelle reazioni allergiche e nelle parassitosi
importanti ne

12
2: LA RISPOSTA INFIAMMATORIA (aspecifica)
I macrofagi
Hanno origine dai monociti che circolano nel sangue
Alcuni sono residenti nella pelle, negli organi linfatici e nelle membrane mucose
dell'apparato digestivo, respiratorio, genitale ed urinario
Agiscono fagocitando gli agenti patogeni
Sono molto importanti perché producono delle sostanze chimiche che stimolano
la risposta immunitaria specifica

MACROFAGO

BATTERIO

13
2: LA RISPOSTA INFIAMMATORIA (aspecifica)
I mastociti e le cellule natural killer

Mastociti  non circolano nel sangue, bensì sono localizzati soprattutto a livello
cutaneo, sulle mucose respiratorie, su quelle gastrointestinali e nel
tessuto connettivo lasso attorno ai piccoli vasi sanguigni.
Quando un agente patogeno supera la barriera fisica (1° livello di
difesa), i mastociti rilasciano alcune sostanze chimiche, tra cui
l'istamina, che aumenta la circolazione del sangue creando calore e
rossore (infiammazione).
Sono coinvolti anche nelle reazioni allergiche.

Cellule Natural Killer (NK) 


sono linfociti grandi granulari, hanno attività citolitica indipendente dalla
sensibilizzazione, sono assenti nel midollo osseo e nei linfonodi, sono
presenti nel sangue periferico e nella milza
agiscono per contatto, rilasciando sostanze che provocano la
rottura (lisi) della membrana plasmatica di cellule infettate da un virus
o di cellule tumorali

14
2: LA RISPOSTA INFIAMMATORIA (aspecifica)
Le proteine del complemento

Ne esistono di 30 tipi diversi

Sono prodotte dal fegato

Sono presenti nel plasma sanguigno

Circolano nel sangue in forma inattiva

Quando si attivano provocano la rottura


(lisi) della membrana plasmatica del
microrganismo patogeno provocandone la
morte quindi sono capaci di
«complementare» la funzione degli
anticorpi

Richiamano altre cellule del sistema


immunitario  infiammazione
Entrano in gioco anche nel meccanismo di
riconoscimento dell’Ag 15
Che cosa significa “infiammazione”?
E’ la risposta innescata dal sistema immunitario nel momento in cui la barriera
fisica (1°livello di difesa) viene superata (es. in seguito ad un taglio della cute)
ed i microrganismi patogeni entrano nel nostro corpo.
E’ caratterizzata da numerosi eventi:

Le proteine del complemento si


attivano e vanno nel tessuto
I neutrofili escono dal danneggiato
I mastociti rilasciano istamina
sangue e vanno nel tessuto
ed eparina  vasodilatazione
danneggiato dove è
avvenuto l’ingresso del I macrofagi fagocitano gli
patogeno agenti patogeni

Produzione di agenti pirogeni


Si attiva la risposta
Si genera rossore,
immunitaria
febbre calore, gonfiore e
specifica
dolore nel sito
dell’infezione
16
Sequenza del processo infiammatorio
Accumulo di fagociti
e di liquido
Superficie interstiziale nell’area
Spillo dell’epidermide Gonfiore infiammata

Batteri Fagociti
Segnali
Vaso chimici
sanguigno

Globulo
bianco
Danno al tessuto; Aumento della I fagociti
liberazione di segnali permeabilità e (macrofagi e
1 chimici quali 2 dilatazione dei vasi 3 neutrofili) eliminano
l’istamina da parte di sanguigni locali; i batteri e ciò che
mastociti passaggio dei rimane delle cellule
fagociti verso la danneggiate; il
regione lesa tessuto si rimargina17
3: LA RISPOSTA IMMUNITARIA (specifica)
Le cellule dendritiche
Si trovano nei tessuti, fanno parte della linea monocito-macrofagica
Fagocitano il patogeno (batterio)sono molto mobili, hanno lunghe protrusioni
citoplasmatiche che estendono e ritirano ritmicamente
Espongono le proteine (antigeni) del patogeno sulla loro superficie attaccandole a
proteine di membrana dette complesso maggiore di istocompatibilità (HLA)
classe II
Migrano nei linfonodi
Presentano gli antigeni ai linfociti T helper mediante l’interazione tra la proteina
HLA (sulle cellule dendritiche) e la proteina TCR (sui linfociti T helper)

18
3: LA RISPOSTA IMMUNITARIA (specifica)
I linfociti T  immunità cellulare
Hanno origine nel midollo osseo, poi migrano nel timo dove avviene la
loro maturazione e “istruzione”; infine vanno nel sangue
Riconoscono l’antigene attraverso una molecola detta Recettore delle cellule T
I linfociti T si dividono in:
1) T helper riconoscono l’agente patogeno,
si moltiplicano di numero e stimolano i
linfociti B a produrre anticorpi (Ab)

2) T citotossici  agiscono per contatto con la cellula bersaglio e secernono


sostanze (perforine) che provocano la lisi delle membrane cellulari di
cellule umane infettate da virus o da cellule tumorali
Linfocita T
citotossico
Cellula
tumorale

3) T soppressori spengono la risposta immunitaria 19


3: LA RISPOSTA IMMUNITARIA (specifica)
I linfociti B  immunità umorale

I linfociti B hanno origine nel midollo osseo, poi migrano direttamente nel sangue

Dopo l’interazione con i linfociti T helper, i linfociti B si differenziano in:


plasmacellule  secernono (nel sangue) anticorpi specifici, cioè delle proteine
che si legano all’agente patogeno e ne facilitano l’eliminazione

cellule B della memoria immunitaria  rimangono nel sangue e


intervengono rapidamente nel caso di una successiva esposizione
allo stesso agente patogeno (risposta secondaria)

20
Le funzioni degli anticorpi
Gli anticorpi individuano quali antigeni devono essere distrutti
Gli anticorpi promuovono l’eliminazione dell’antigene attraverso diversi
meccanismi.
Il legame tra anticorpi e antigeni
inattiva gli antigeni tramite

Agglutinazione Attivazione del


Neutralizzazione Precipitazione di antigeni
di cellule complemento
in soluzione
Molecole del
Virus
complemento
Batteri

Molecole di
Batterio antigeni
Cellula estranea Foro

Favoriscono la Porta alla

Fagocitosi Lisi della cellula

Macrofago
21
3: LA RISPOSTA IMMUNITARIA (specifica)
Le interleuchine e gli interferoni

Interleuchine  Sono piccole proteine che fanno parte delle citochine


Vengono secrete dai linfociti durante la risposta immunitaria
Servono per gestire l'attività di altri linfociti
Costituiscono un mezzo di comunicazione e coordinazione tra le
cellule del sistema immunitario
IL-1  è molto importante. Durante una risposta immunitaria o
infiammatoria viene secreta da molte cellule (monociti-
macrofagi, linfociti B e T, macrofagi, ecc.), stimola i linfociti
T a produrre IL-2 e i linfociti B a produrre anticorpi
IL-2  svolge un’azione locale e costituisce il principale fattore di
crescita dei linfociti T

Interferoni  sono proteine prodotte dalle cellule infettate da virus


bloccano la replicazione dei virus
stimolano i componenti del sistema immunitario (in
particolare le cellule natural killer)

22
IL SISTEMA IMMUNITARIO CONTRO I BATTERI
Un batterio entra nel corpo umano attraverso una ferita

I mastociti rilasciano istamina che innesca l’infiammazione nel sito di infezione

I neutrofili e i macrofagi sono attratti nel tessuto infiammato e agiscono


fagocitando il batterio

Le cellule dendritiche fagocitano il batterio e frammenti del batterio


(antigeni) vengono attaccati sulle proteine HLA Classe II sulla superficie
cellulare
Le cellule dendritiche migrano nei linfonodi e presentano gli antigeni ai
linfociti T helper

I linfociti T helper specifici per quell’antigene si attivano e iniziano a


crescere di numero (proliferazione)

I linfociti T helper stimolano i linfociti B specifici per quell’antigene che si


differenziano in plasmacellule e cellule della memoria immunitaria

Le plasmacellule producono gli anticorpi che facilitano l’eliminazione del


patogeno

Le cellule B della memoria immunitaria rimangono nel circolo sanguigno pronte23


ad intervenire in caso di successiva infezione con lo stesso tipo di batterio
IL SISTEMA IMMUNITARIO CONTRO I VIRUS

Un virus entra nel corpo umano attraverso una ferita

Essendo un parassita obbligato, il virus infetta le cellule, cioè penetra all’interno


delle cellule ed inizia a produrre le sue proteine (antigeni virali)

Le proteine virali si legano sulle proteine HLA Classe I (presenti sulla superficie
di tutti i tipi di cellule)  ogni cellula del nostro corpo, se infettata da un virus, è i
grado di presentare le proteine virali alle cellule del sistema immunitario

I mastociti rilasciano istamina che innesca l’infiammazione nel sito di infezione

Intervengono le cellule natural killer (risposta infiammatoria aspecifica) che si


attaccano alla cellula infettata dal virus e rilasciano sostanze chimiche che,
distruggendone la membrana plasmatica, ne provocano la morte.

Successivamente, intervengono i linfociti T citotossici (riposta immunitaria


specifica) che riconoscono l’antigene virale legato proteine HLA Classe I sulla
superficie della cellula infettata dal virus, si attaccano alla cellula infettata e
rilasciano sostanze chimiche che, distruggendone la membrana plasmatica, ne
provocano la morte.
24
LA VACCINAZIONE: UN PO’ DI STORIA (1)
1796  Jenner, medico inglese, iniettò il materiale prelevato da una lesione di un
malato di vaiolo vaccino nel braccio di un bambino sano; sei settimane dopo
inoculò un po’ di materiale prelevato da una lesione di un malato di vaiolo umano
nello stesso bambino, che non si ammalò.

Jenner scoprì così il processo di immunizzazione, inteso come inoculazione di


microbi inattivi nell'organismo al fine di sviluppare immunità: questo meccanismo
è alla base della vaccinazione.

Nel processo di vaccinazione contro un virus (es. vaccino anti-influenzale), viene


somministrata, mediante iniezione, una certa quantità di proteine uguali a quelle
del virus dell’influenza  l’organismo umano reagisce innescando una risposta
immunitaria contro quelle proteine  produzione di anticorpi.

Durante questa “falsa” infezione, si producono le cellule della memoria


immunitaria che rimangono nel sangue.

Al momento dell’infezione da parte del virus dell’influenza, il nostro corpo


possiede le cellule della memoria immunitaria che producono gli anticorpi specifici
 il nostro sistema immunitario reagisce distruggendo rapidamente il virus.
25
LA VACCINAZIONE: UN PO’ DI STORIA (2)

Louis Pasteur, chimico francese nato nel 1822, è ricordato nella storia della
chimica per aver scoperto il procedimento che poi ha preso il suo nome (la
pastorizzazione) e nella storia della medicina per le ricerche da lui condotte sui
microrganismi.
La sua prima scoperta in fatto di infezioni fu la trasmissione del carbonchio dal
bestiame ai contadini. I bacilli che causavano questa infezione erano già stati
scoperti e la vaccinazione era ormai una pratica comune a quei tempi. Il merito di
Pasteur fu quindi quello di capire che i bacilli si trasmettevano tramite spore
presenti nel terreno bagnato di sangue del bestiame macellato. Per questa
scoperta Pasteur meritò di essere ammesso all'Accademia di Francia.

Un medico tedesco, Robert Koch, spiegò tutto il ciclo vitale del bacillo del
carbonchio e riuscì ad isolare anche il bacillo che provocava la tubercolosi, a
quell'epoca ritenuta un vero e proprio flagello.

26
Alcuni esempi di vaccini

I primi vaccini sono stati ottenuti utilizzando virus attenuati (a ridotta


virulenza) oppure virus uccisi. Grazie alle tecnologie di laboratorio, oggi si
preferisce preparare in laboratorio le proteine virali, evitando quindi di
iniettare il virus intero: in questo modo si evitano infezioni.

Alcuni vaccini antibatterici:


• Vaccino BCG (bacillo Calmette-Guerin)  contro la tubercolosi
• Vaccino contro febbre tifoidea
• Vaccino antitetanico  contro la tossina tetanica

Alcuni vaccini antivirali:


• Vaccino anti-influenzale
• Vaccino anti-epatite B

Con Decreto del Ministero della Sanità 7 aprile 1999, in vigore dal 30 aprile
1999, erano previste le seguenti vaccinazioni obbligatorie da effettuare ai
bambini in età evolutiva: anti-difterica, anti-poliomielite, anti-epatite B, anti-
tetanica. Dal 2005 sono state rese obbligatorie anche le vaccinazioni contro lo
pneumococco, il meningococco e la varicella.
27
REAZIONI IMMUNITARIE “IMPROPRIE”:
LE REAZIONI ALLERGICHE
Alcune sostanze, di per sé non pericolose, scatenano risposte immunitarie in
persone particolarmente sensibili

Es. di allergie 
ai metalli (nichel, mercurio)
agli acari
al polline
alle muffe
ai farmaci (es. agli antibiotici)
ai veleni degli insetti (es. api, vespe)
ad alcuni alimenti
.....

Le risposte allergiche si manifestano con


 asma, rinite, congiuntivite
orticaria acuta o cronica, dermatite atopica
 dermatite da contatto (prurito, arrossamento della cute...)
Nei casi gravi, la reazione coinvolge tutto l’organismo  shock anafilattico 28
REAZIONI IMMUNITARIE “IMPROPRIE”:
LE MALATTIE AUTOIMMUNI
Alcuni individui innescano la risposta immunitaria contro il self, cioè contro le
proprie proteine riconoscendole come antigeni estranei.

Alcuni esempi:
Artrite reumatoide  risposta immunitaria contro il collagene; si manifestano
danni soprattutto a livello di articolazioni, con infiammazione e
deformità

Miastenia grave  risposta immunitaria contro i recettori per il


neurotrasmettitore acetilcolina; si manifesta con debolezza muscolare,
facilità all’affaticamento e paralisi

Sclerosi multipla  grave malattia neurologica in cui l'aggressione del sistema


immunitario si dirige contro la guaina mielinica, cioè il rivestimento
esterno delle fibre nervose

Psoriasi  risposta immunitaria contro le cellule della cute

Lupus eritematoso sistemico  è la malattia autoimmune più devastante,


perché interessa numerosi organi 29
IL SISTEMA IMMUNITARIO
ED IL TRAPIANTO DI ORGANI
L’organo proveniente da un donatore è per il soggetto ricevente non self quindi
bisogna evitare la riposta immunitaria e quindi il rigetto.
Prima di effettuare un trapianto di organo, occorre analizzare la compatibilità
degli organi del donatore e del ricevente al fine di scegliere un donatore che
abbia lo stesso gruppo sanguigno del ricevente e che possegga le proteine HLA
Classe I e Classe II il più simili possibile a quelle del ricevente.
Il donatore ideale è il proprio gemello; alternativamente si procede analizzando i
fratelli/sorelle, i genitori ed i familiari più stretti.
Organi, quali il cuore e la cornea, sono prelevati da individui, donatori di organi,
deceduti: si fa terapia immunosoppressiva.
cuore
polmone

fegato pancreas

rene

midollo osseo 30
cute
IL SISTEMA IMMUNITARIO ED I TUMORI

Il tumore è caratterizzato dalla crescita incontrollata di cellule dell’organismo

Poiché le cellule di un organismo rappresentano il “self” per quell’organismo, il


sistema immunitario non le riconosce come estranee e non innesca la risposta
immunitaria. In questo modo il tumore cresce in modo incontrollato e, se non
trattato chirurgicamente o con i farmaci opportuni, provoca la morte
dell’organismo.

In alcuni casi, le cellule tumorali possiedono, sulla superficie cellulare, delle


proteine che vengono riconosciute come “non self” e si attiva la risposta
immunitaria. In questo caso, intervengono sia le cellule natural killer che i
linfociti T citotossici e collaborano all’eliminazione del tumore

31
Esistono diversi tipi di tumore

A seconda del tipo di cellule colpite si parla di:


Carcinoma  tumore di cellule epiteliali: si nota la crescita di una massa di
cellule (massa tumorale) Es. carcinoma intestinale

Sarcoma  tumore delle cellule del tessuto connettivo


Leucemia  tumore dei linfociti (T o B): si osserva un aumento del numero di
linfociti che circolano nel sangue
Mieloma  tumore delle plasmacellule
32
Un esempio di carcinoma

Tessuto epiteliale normale tumore

33
I tumori e le metastasi
Il tumore può essere benigno (non si formano metastasi) o maligno (si formano
metastasi)
Le metastasi sono cellule tumorali che migrano dal sito di formazione del tumore
e, attraverso i vasi sanguigni, vanno a colonizzare un altro sito del corpo.
Spesso le metastasi si formano nel fegato, nei polmoni e nelle ossa

34
Terapie antitumorali convenzionali:
chemioterapia e radioterapia
Si basa sul presupposto che le cellule tumorali crescono più rapidamente delle
cellule normali:

Chemioterapia  vengono iniettati dei


farmaci che bloccano il citoscheletro e la
divisione cellulare

Radioterapia  vengono somministrate


radiazioni che provocano danni al DNA
delle cellule

Purtroppo i farmaci e le radiazioni uccidono


anche cellule normali quali quelle del midollo
osseo, le cellule epiteliali ed i follicoli piliferi:
questo provoca una serie di effetti collaterali
(nausea, vomito, perdita dei capelli, anemia...)
che si manifestano durante il trattamento
35

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