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Filologia Romanza

Riassunto corso di Filologia Romanza Triennale

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FILOLOLOGIA LINGUISTICA E ROMANZA

CHE COS’E LA FILOLOGIA ROMANZA


La parola ‘’ filologia’’ significa ‘’ amore del discorso’’ (o dello studio, o della dottrina) , dal greco
‘’philein’’ che significa amare e ‘’logos’’ che significa discorso. Il termine filologo originariamente
poteva indicare colui che è ‘’ amante della conversazione’’, come Socrate definisce se stesso nel
‘’Fedro’’ di Platone, o addirittura un chiacchierone.
Nel corso della storia il termine filologia ha assunto diversi significati . Nel senso più tecnico è
considerata come l'arte dell'edizione critica dei testi, cioè la disciplina che analizza i materiali
come manoscritti o stampe per stabilire la forma originale dell'autore oppure come era
esattamente quando è stato messo in circolazione per la prima volta. In questo ha come
necessario complemento la storia della tradizione, cioè la storia dei manoscritti e delle stampe.
Nel senso più esteso lo si può considerare con le parole di Auerbach , secondo lui la filologia è ‘’
l'insieme delle attività che si occupano in maniera metodologica del linguaggio dell'uomo e delle
opere d'arte composte in questo linguaggio’’.

Le lingue romanze sono delle lingue nate dalla frantumazione e dalle trasformazioni nel tempo e
nello spazio del latino parlato nell'impero romano e con un termine più semplice queste lingue si
dicono anche neolatine. Ci sono diversi raggruppamenti: >:
- lingue iberoromanze (portoghese , galego, spagnolo o castigliano, catalano) ;
- lingue galloromanze (occitano, francese, francoprovenzale) ;
- lingue italoromanze ( italiano, sardo, corso) ;
- lingue retroromanze ( romancio, ladino, friulano) ;
- lingue balcanoromanze (dalmatico, romeno)
Trattare queste lingue come un'insieme ha senso dal punto di vista della linguistica storica
perché se formano un gruppo Che prende il nome di famiglia linguistica virgola in quanto derivano
tutte da una lingua comune che è il latino: l'origine comune spiega le somiglianze e le varie
differenze di ognuna di esse .
Lo studio dei testi non può fare a meno di competenze linguistiche senza le quali non è possibile
interpretare e studiare i problemi di un'edizione critica . Per questo motivo è sempre stata
necessaria un'introduzione alla linguistica storica e alla grammatica storica : la linguistica
storica comprende la teoria del mutamento linguistico e lo studio della lingua nel tempo ; la
grammatica e la descrizione di una lingua mettendo in relazione gli elementi con una fase più
antica virgola che nel caso delle lingue romanze e il latino. Esiste quindi una circolarità fra filologia
e linguistica : la filologia fornisce alla linguistica dati testuali, la linguistica fornisce alla filologia le
norme linguistiche per fare un'edizione dei testi e per poterli interpretare.
La filologia romanza è caratterizzata da una visione sintetica, che ha come dominio privilegiato il
medioevo a partire dalla disgregazione del latino come lingua parlata e dalla formazione delle
lingue romanze fino all'affermazione dell'umanesimo.
Infatti il medioevo è considerata come un'epoca ‘’ di una civiltà formata dall'incontro di popolazioni,
lingue e culture diverse, in cui il riconoscimento di una lingua (latino) e di una cultura comune
( quella classico-cristiana) Fornisce un elemento di reciproco riconoscimento’’ (Antonelli).
CAPITOLO 2
PRIMA DELLA FILOLOGIA ROMANZA

Solo a partire dal primo 800 nasce il concetto secondo il quale più lingue discendono da una sola
dal punto di vista scientifico, però questo non significa che alle spalle di questo periodo ci sia un
vuoto.
DANTE
Prima di tutto vanno citate alcune pagine del ‘’De Vulgari Eloquentia’’ di Dante , scritto in latino fra
il 1304 e il 1306.
Per Dante i rapporti sono all'opposto di come sono stati evidenziati per noi : il latino (detto
‘’gramatica’’) e per lui una lingua che sta al di sopra delle altre, che è immutabile e che è stata
creata per l'espressione dei dotti a partire da elementi volgari, cioè dalle lingue parlate.
Dante però ha chiaro che il volgare cambia nel tempo : ‘’ se gli antichissimi Pavesi rinascessero
oggi e parlerebbero con i Pavesi moderni potrebbero riconoscere che si tratta di una lingua
diversa’’. a chiaro anche che i tre volgari letterali sono ‘’lingua d’oc’’ (provenzale) , ‘’lingua d’oil’’
(Francia) e ‘’lingua di si’’ (italiano, o meglio dire toscano) E che sono molto vicini tra di loro e ne
deduce che derivano da una sola lingua e ne riporta anche alcuni esempi : DEUM (latino) , DIEU
(oc) , DIEU (oil) e DIO (toscano) ; TERRAM (latino , TERRA (oc) , TERRE (oil) e TERRA
(toscano).
All'epoca di Dante il latino è la lingua della cultura e della scuola ed è l'unica oggetto di
insegnamento, mentre il volgare, nonostante un uso letterario già consolidato, e ancora sentito
come una lingua del parlato popolare e che non è oggetto di insegnamento (cosa che possiamo
ritrovare anche oggi nelle caratteristiche del dialetto rispetto alla lingua standard). generalmente
Dante fa una distinzione tra ‘’ poeti grandi’’ perché si hanno scritto il latino quindi in una lingua che
ha delle basi grammaticali , e quelli ‘’a caso’’, cioè coloro che hanno scritto in una lingua che non
ha avuto alcuna sistemazione grammaticale.

LE PRIME GRAMMATICHE DELLE LINGUE ROMANZE


In realtà già era stato fatto qualcosa prima di tante per elaborare una norma linguistica,
precisamente nell'ambito della poesia dei trovatori provenzali coltivata attivamente in Catalogna e
in Italia settentrionale.
In particolar modo ricordiamo il catalano Raimon Vidal, il quale scrisse le ‘’Razos de trobar’’ , cioè
‘’regole della poesia’’. Il suo scopo era quello di far conoscere quali trovatori abbiano trasmesso i
migliori esempi a tutti coloro che vorranno apprenderle appunto queste regole furono rielaborate
verso la fine del 200 in Sicilia con il nome di ‘’Regles de trobar’’ , per incarico del re di Sicilia a
Giacomo d’Aragona. Un altro rifacimento venne scritto successivamente in Sardegna con il nome
di ‘’ dottrina dell'accordo’’.
Nell’Italia del nord-est , una delle zone più importanti per la formazione della tradizione scritta
trobadorica, e stato scritto il ‘’Donato provenzale’’, in cui ‘’donato’’ indica ‘’grammatica’’.
Più tarda invece e la maggiore opera di grammatica promossa a Tolosa dal concistoro della
poesia: si tratta di un'associazione di poesia con lo scopo di dettare regole precise in base alle
quali giudicare le poesie nel concorso è un incaricato del concistoro di nome Molinier , produsse
insieme ad altri collaboratori un trattato intitolato ‘’Regole d’amore’’, dove ‘’amore’’ indica ‘’poesia’’.
la più antica delle grammatiche a stampa di lingua moderna e quella castigliana che venne redatta
nel 1492 (hanno del viaggio di Cristoforo Colombo e della caduta di Granada, ultimo residuo del
dominio arabo di Spagna) , venne redatta da Antonio de Nebrija, latinista che da giovane studiò
una decina d'anni in Italia . Nebrija fu anche autore di un dizionario latino ispanico e viceversa e
quest'ultimo è il primo con un lemmario romanzo (lista di voci). Il più antico dizionario con le Mario
francese è quello di Estienne .
Inoltre abbiamo anche un'altro dizionario con definizioni (ma non lemmario) in spagnolo di
Palencia, caratterizzato da due colonne affiancate : a sinistra un dizionario latino monolingue
(definizioni in latino) , a destra le stesse voci latine con definizioni in spagnolo e quindi grossomodo
potrebbe considerarsi come una versione bilingue della colonna di sinistra . La prima grammatica
del portoghese e quella di Oliveira .
Ancora più antica della grammatica di Nebrija e quella di Leon Battista Alberti, il quale descrive
l'uso vivo del fiorentino. La prima grammatica italiana che abbia avuto effettiva circolazione e
quella di Fortunio ‘’Regole grammaticali della volgar lingua’’ e di Pietro Bembo ‘’Prose della volgar
lingua’’ , opera fondamentale per la codificazione della lingua letteraria italiana.

ASPETTI DELLA RIFLESSIONE LINGUISTICA


Importante da analizzare è la situazione in cui si opponevano il latino come lingua di cultura e il
volgare come lingua parlata comunemente e lo si può vedere da uno scambio di lettere in latino tra
Biondo Flavio e Leonardo Bruni nel 1435.
Per il Bruni la situazione antica era la stessa del suo tempo : i dotti (litterati) parlavano in una
lingua Latina dotta, mentre gli ignoranti (illitterati) parlavano in volgare usando quindi un linguaggio
popolare (sermo vulgaris). secondo Bruni, Un'opposizione radicale fra una lingua grammaticale
caratterizzata da certe regole, e dall'altro una lingua non grammaticale affidata all'uso variabile.
Per il Biondo, nell'antica Roma dotti e ignoranti parlavano sostanzialmente la stessa lingua
caratterizzata dalle stesse parole però usata in modi diversi a partire dallo stile più elevato fino alla
parlata degli ignoranti, però anch'essa Latina. poi secondo lui ‘’ la situazione è strutturalmente
cambiata a causa delle invasioni barbariche che hanno inquinato il latino fino a trasformarlo nel
moderno volgare e facendo sì che il latino assunse l'attuale posizione di lingua dotta’’, quindi è
importante notare che per lui quello che porta dal latino al volgare è un processo di corruzione.
Dello stesso concetto parla Nebrija nel capitolo settimo della sua grammatica, ciò serve a
dimostrare il fatto che anche la lingua castigliana non è altro che il latino corrotto.

CAPITOLO 3
L’INDOEUROPEO E IL RINNOVAMENTO DELLA LINGUISTICA
La linguistica dell'Ottocento nasce da tre fattori :
1- la nuova concezione della lingua che dipende dalle idee filosofiche e dai movimenti
culturali nati tra il 700 e l'ottocento in Europa partendo dalla Germania Con Herder, Schiller
e Schegel ;
2- la scoperta del sanscrito e delle sue affinità con il greco, il latino e le principali lingue
europee moderne ;
3- la creazione di un metodo rigoroso per comparare le lingue una con l'altra

Alla fine del 700 gli studi sul sanscrito e sulle sue affinità con il greco, il latino e le altre lingue
europee e asiatiche conducono all'idea che tutte queste lingue risalgano ad un'unica lingua molto
antica denominata con il nome di indoeuropeo o indogermanico.
Il sanscrito ‘’ è la lingua della letteratura classica dell'india fortemente formalizzata e
standardizzata ciò che chiamiamo sanscrito classico è la lingua codificata da Paanini, il più celebre
fra i grammatici indiani. Successivamente nel 1586 abbiamo alcune osservazioni sul sanscrito da
parte di Filippo Sassetti, mercante e uomo di lettere fiorentino che operò in India. Sassetti Dice che
è una lingua letteraria non più parlata Ma studiata come in Europa il greco e il latino e osserva che
ci sono molte similitudini : Dio – deva ; serpente – sarpa , sei – sas , sette – sapta
L'affinità del sanscrito con le lingue indoeuropee d’Europa diventa un tema di studi dopo una
conferenza del 1786 tenutasi a Calcutta da parte di William Jones, in questa conferenza parla delle
affinità degli indiani con un vasto insieme di popoli dal punto di vista della lingua, della religione E
dell'arte.
Nel 1808 Schlegel crea un’opera chiamata ‘’sulla lingua e la sapienza degli indiani’’ , dando vita
ad una tipologia linguistica basata sulla ricerca di analogie e differenze tra le lingue. Questa analisi
darà poi vita a rapporti genealogici : legame con la teoria evoluzionistica di Darwin , basata
sull’albero della vita .ì; allo stesso modo nasce un albero delle lingue : dall’indoeuropeo , per
gemmazione, nascono le altre lingue, dando vita al concetto di famiglia lingusitica. Egli parte da
un’analisi delle affinità fra sanscrito , greco e latino : tutte le lingue si possono ripartire in
- flessivo : alterazione della radice con suffissi ( italiano con maschile e femminile) ;
- isolante : ad ogni morfema corrisponde una parola e viceversa ( cinese) ;
- agglutinante : parola formata da radice invariabile cui si uniscono degli affissi portatori di
valore grammaticale
Un altro studioso è Franz Bopp , il quale parte dalla comparazione fra le lingue dal punto di vista
morfologico , per dimostrare l’origine comune e di ricostruire i tratti della lingua da cui derivano. Si
tratta del metodo storico-comparativo , che ha come oggetto l’indoeuropeo.
MUTAMENTO LINGUISTICO E VARIAZIONE : DA SCHLEICHER ALLA GEOGRAFIA
LINGUSITICA
Nel corso del secolo , si fa strada una concezione che porta la lingua nell’ambito delle scienze
naturali >: la lingua è pensata come un organismo vivente, in continuo mutamento , così come le
specie animali e vegetali. Questa idea è sostenuta da Schleicher .
I NEOGRAMMATICI
Gli studiosi Osthoff e Brugmann affermano che ci sono diversi principo neogrammaticali da
rispettare :
- primo : ogni mutamento fonetico si compie in base a delle condizioni, cioè obbedisce alla
legge fonetica. Per fare un esempio : in francese la A tonica latina diventa ‘’e’’ , come in
MARE – MER
- secondo : i mutamenti irregolari rispetto alle leggi fonetiche possono prodursi per analogia .
Per esempio : POSITUM – POSTO ; REMASUM – RIMASTO : in base alle leggi fonetiche
dovrebbe essere ‘’RIMASO’’, però si arriva a ‘’RIMASTO’’ prendendo spunto da ‘’POSTO’’ ,
quindi per analogia. Si parla in questo caso di forma di attrazione , che sovrasta quella
fonetica.
Ci sono però dei limiti >: ci si basa sull’asse verticale (cronolgoia) e sulla pretesa dell’ineccepibilità
delle regole , si ignora quindi l’asse orizzontale : sembra che ogni evoluzione sia interna ad un
sistema , senza considerare eventuali influenze esterne da altri sistemi – nasce quindi l’idea di
lingua come sistema chiuso , contrapposto ad un sistema aperto e permeato da influenze esterne.

SCHUCHARDT , IL LATINO VOLGARE E LA TEORIA DELLE ONDE


Schuchardt elabora ‘’il sistema vocalico del latino volgare’’ , che affronta con un nuovo metodo il
problema del latino da cui derivano le lingue romanze , già definito come latino popolare .
Esamina e classifica una vasta documentazione anteriore al 700, studiando le varie grafie per
valutare in che modo rappresentino la pronuncia. Il problema è che una vastità di materiali come
questa è molto confuso, perché contiene tutte le possibili variazioni.
L’osservazione di Schuchardt è che le diverse varietà lingusitiche non sono isolate, ma si
influenzano a vicenda ; dunque, non è sufficiente considerare l’elemento lingusitico solo seguendo
l’asse verticale, cioè l’asse del tempo e come regolate da leggi fonetiche che riguardano una
lingua chiusa , ma devono essere considerati anche i rapporti orizzontali, cioè le eventuali
influenze. Da questo, si elabora l’immagine di uno specchio d’acqua sul quale si formano delle
onde , che partono ognuna da un centro e si allargano a cerchio incrociandosi tra loro. Il nome di
questa teoria è ‘’teoria delle onde’’.

LA GEOGRAFIA LINGUISTICA
La dimensione geografica spaziale ha acquistato importanza nello studio delle lingue , fino alla
nascita degli atlanti linguistici (ALF).
Un metodo per interpretare la distribuzione geografica dei fatti linguistici per trarre delle deduzioni
cronologiche è dato dalle ‘’normale areali’’ di Matteo Giulio Bartoli : ci sono criteri per determinare
quale sia tra le forme più antiche che compaiono nelle lingue romanze. Le norme areali sono :
1- area isolata : tra due forma quella più antica è generalmente quella più in uso nell’area
isolata ( meno esposta alle comunicazioni , come la Sardegna che conserva i derivati del
latino EQUA – EBBA ‘’cavalla’’ ; mentre la Toscana ha come esito quello di CABALLA –
CABALLUS .
2- area laterale : la lingua più antica è quella in uso nelle aree laterali piuttosto che in quelle
centrali, per esempio gli esiti di EQUA sono presenti nelle lingue iberiche , come nel
portoghese EGUA e romeno IAPA
3- area maggiore : la lingua più antica è quella in uso nell’area di maggiore estensione
( sempre se l’area minore non sia isolata o laterale) , per esempio nelle lingue
galloromanze , in italia e in romania si trovano esiti del latino FRATER, mentre nelle lingue
iberiche si hanno gli esiti di GERMANUS ( spagnolo – HERMANO)
L’EDIZIONE DEI TESTI A LA CIRCOLARITA’
La circolarità è una disciplina molto importante che mediante l'analisi linguistica i la critica testuale
mira alla ricostruzione e alla corretta interpretazione dei testi. molto importante da sottolineare e la
circolarità tra filologia e linguistica : la filologia fornisce la linguistica i dati testuali, la linguistica ha
la filologia l'enorme e le cognizioni linguistiche per fare edizione di testi e per poterli interpretare.
Importante è la figura di Auerbach, il quale dichiara che una delle forme più antiche considerata la
più nobile da molti studiosi per la ricostruzione testuale è l'edizione critica dei testi : ha il fine di
ritrovare la forma che l'opera aveva quando è uscita dalle mani dell'autore e per fare questo è
necessario lavorare sui testimoni (fonti) attraverso cui il testo oggetto di ricerca ci aggiunto ed
interrogarli in maniera opportuna per ricostruire correttamente il testo. si tratta di un tentativo per
leggere un certo testo il più vicino possibile alla volontà originale dell'autore e questo avviene
grazie agli errori presenti nelle forme successive, motivo per il quale il filologo deve indagare sulla
veridicità delle fonti per poi compararle e dar vita ad un processo controcorrente per risalire alla
fonte originale, tenendo in conto soprattutto delle possibili aggiunte.

LE COMPETENZE DEL FILOLOGO


Le competenze del filologo sono :
- paleografiche : ogni testo ha delle caratteristiche proprie, infatti ogni manoscritto è
individuale e per questo la costruzione del libro era un lavoro complesso dove ogni persona
aveva funzioni distinte (copista, miniaturista, editor -cioè colui che controlla dall'alto) . tra le
principali attività in questo campo abbiamo : datare un manoscritto, collocarlo a livello
geografico, riconoscere la mano dello scrivente e collocarlo a livello socio- culturale

- codicologiche : sistemi grafici che mutano nel tempo e per questo si potrebbe essere in
difficoltà davanti ad un manoscritto del medioevo, a causa della presenza di miniature e
alla particolare mise en page

- diplomatiche

- linguistiche : scripta, fatti linguistici originali o elementi aggiunti come nel caso della
Toscanizzazione ;

- storico- culturali : riconoscere il contesto del testo ;

- ermeneutiche : capire l'intenzione originale dell'autore

- critico- testuale : strumenti tecnici che permettono di risalire all'idea di testo originale
perché ogni testo presenta delle difficoltà distinte

Quando si parla di studio filologico è necessario tenere in considerazione alcuni elementi


fondamentali :
- processi di lunga durata : dalla classicità al quindicesimo secolo e oltre ;
- continuità \ trasformazione della tradizione : da Plinio a Vincenzo di Beauvis (trafila testuale
che accomuna autori che vanno dal primo al quindicesimo secolo) ;
- elementi di crisi del sistema : caduta del modello culturale e linguistico latino , come nel
caso di Plinio che parlava di natura che poi con il tempo è andato a trasformarsi in Dio con
il mito del cristianesimo, si nota quindi un elemento di cambiamento linguistico e culturale ;
- asse verticale : latino- volgare (osservazione bidimensionale) ;
- asse orizzontale : contatti di lingue sorelle che sono le lingue volgari e che hanno
comunanze anche a livello culturale
- diacronia e sintonia : importanza del trascorrere del tempo relativo al continuum culturale
- trasmissione dei testi : si parla di una tradizione attiva e quiescente, grazie alla materialità
dei testi ; più l'attività del copista che porta ad avere delle modifiche del testo che possono
causare anche accidenti della tradizione manoscritta.
LA LINGUISTICA GENERALE
Una data simbolica che coincide con la nascita della linguistica generale è quella del 1916 con la
pubblicazione di ‘’Corso di linguistica generale’’ di Ferdinand De Saussure.
La novità rivoluzionaria è studiare la lingua non più da un punto di vista diacronico ( nella
dimensione del tempo) , ma analizzare la sincronia (contemporaneità). Per sincronia si intende un
periodo nel quale i cambiamenti linguistici sono irrilevanti e non avvertiti dai parlanti.
La linguistica si basa su due aspetti :
- langue : sistema comune a tutti i parlanti
- parole : insieme degli atti linguistici concreti , che sono tutti diversi dagli altri
La nozione di ‘’sistema’’ , che poi prenderà il nome di ‘’struttura’’ (linguistica strutturale o
strutturalismo) implica che ogni elemento della langue ha un senso , cioè un valore proprio, in
quanto è in rapporto con tutti gli altri.

GRAMMATICA GENERATIVA
Una rivoluzione linguistica relativa alla seconda parte del 900 è quella che va sotto il nome di
grammatica generativa , che risale a due saggi di Chomsky.
L’osservazione di partenza è che i parlanti sono in grado di produrre e comprendere infinite frasi
che non hanno mai incontrato prima e giudicare in maniera intuitiva se esse sono ben formate
( grammaticalmente corrette) , oppure inaccettabili (grammaticalmente scorrette \ agrammaticale).
Questo è possibile perché possiedono competenza (competence) che sono alla base
dell’esecuzione (performance).

LA SOCIOLINGUISTICA
La lingua si realizza concretamente nei rapporti sociali ed è da questo che nasce la
sociolinguistica, che si occupa die esaminare gli aspetti sociali della lingua.
Un aspetto importante sottolineato dallo studioso Weinreich è l’interazione nella società fra più
lingue , ciò significa che nessuna società è del tutto monolingue ( a meno che non sia
completamente isolata) , in questo caso quindi si parla dei fenomeni di interferenza.
Ci sono diversi tipi di varietà linguistica :
- diatopica : spazio (prestiti come nel caso dei gallicismi )
- diacronica : tempo ( cambiamento dai siciliani a dante )
- diafasica : contesto
- diamesica : mezzo ( passaggio da oralità a testi scritti)
- diastratica : competenze del parlante
Quanto al rapporto tra le lingue a contatto , è stata elaborata una distinzione tra :
- diglossia : due lingue parlate nella stessa comunità che però non sono sullo stesso piano,
per esempio c’è una varietà ‘’alta’’ , usata in situazioni formali , e quella ‘’bassa’’ usata nei
rapporti privati ;
- bilinguismo (plurilinguismo) : possesso da parte dei parlanti di una stessa comunità di due
o più lingue sullo stesso piano , per esempio in Svizzera ci sono 4 lingue nazionali)
LA SCUOLA SICILIANA
Si tratta della prima lirica in volgare italiano dove l’arte è vista come forma per consolidare il potere
e la cultura diventa in nucleo principale. Ù
Nasce attorno alla Magna Curia ( italia meridionale) di Federico II . Tra gli autori principali
ricordiamo Giacomo da Lentini, Pier delle Vigne, Guido delle Colonne e Stefano Protonotaro. Di
fondamentale importanza è l’invenzione del sonetto, generalmente affidata a Giacomo da Lentini.

MADONNA DIR VO VOGLIO


Citata da Dante nel ‘’De vulgari eloquentia’’ con l’intenzione di elencare i dialetti parlati in Italia ed
scegliere il più colto , anche se non ne troverà.
Analizza la lingua dei siciliani : riteneva che Giacomo provenisse dagli Apuli ( non dalla Sicilia) ,
dove si parla in maniera sgradevole , però alcuni spiccano per il modo raffinato legato alla curia.
Si tratta di una poesia lirica caratterizzata da alcuni topoi della poesia d’amore – proviene dai
trovatori ( doc) che sono stati i primi a poetare in lingua volgare : l’esaltazione della Madonna,
l’amore che rapisce e l’indifferenza .

Da questo è possibile inserire la presenza di tre principali testimonianze manoscritte :


- V : Vaticano Latino – citta del vaticano , biblioteca apostolica ;
- P : Banco Rari 217 – Firenze , biblioteca nazionale centrale ;
- L : Redi 9 – Firenze , biblioteca medicea laurenziana

CANZONIERE V
Per quanto riguarda Giacomo , notiamo la presenza di un’annotazione ‘’ Giacomo il notaio’’ , quindi
vediamo come si tratta di un poeta che fu uno stretto collaboratore dell’imperatore, tanto in materia
giuridica come poetica ( linguaggio volgare) .
Si tratta di uno scritto caratterizzato da più mani , per questo è stato un lavoro molto lungo ed è
impaginato secondo i modelli della tradizione documentaria. Secondo Armando Petrucci
l’organizzazione e la mise en page del codice sarebbero modellate su registri contabili prodotti
all’interno delle compagnie mercantili ( paleografo : colui che si occupa della modalità di scrittura
dei libri e della struttura – uno stesso scrivente poteva possedere una o più tradizioni grafiche che
adottava in base alla funzione del testo – il paleografo è in grado di datare e collocare a livello
geografico uno scritto) . Altri filologi lo avvicinano alla categoria dei notai , però entrambi fanno
comunque parte della tipologia documentaria , atta alla diffusione informativa dei testi , ù
Ci sono due statuti del testo :
1- Documentaria : testimonianza ;
2- Monumentaria : testimonianza + elevare un certo testo letterario per permettere una certa
divulgazione di idee che sia duratura nel tempo
CANZONIERE P
Presenza della miniatura , per questo si colloca ad un livello più alto in quanto elaborato da un
copista ( professionista , commissionato da una persona di alto rango).
Armando Petrucci definisce questa tipologia di codice come ‘’ libro cortese di lettura’’ ( che si
differenzia dalla scrittura documentaria) : caratterizzato da lettere rosse che segnano il paragrafo e
si tratta di un libro che si ispira ai modelli cortesi.
Si tratta di una mano professionista che doveva prestare i propri servigi ad una bottega dove
venivano prodotti testi di altissimo livello. Si nota infatti una grande competenza dell’amanuense
grazie alla sua abilità nel gesto grafico ( scrittura gotica) . Inoltre capiamo che si tratta di un
professionista perché sulla pagina si nota la rigatura ( righe sul foglio) e la mano si muove sempre
leggermente sopra la riga per mantenere sempre la stessa distanza.
In tutti e tre i casi si tratta di manoscritti toscani , fatto importante perché si nota la diffusione della
poetica di Giacomo in Italia centrale.
Era necessario usare i ‘’compendi’’ , cioè segni aggiuntivi per risparmiare spazio e tempo .
EX : ‘’ intante’’ – ‘’intate’’ ( trattino sopra la A) : il trattino sostituisce la nasale N ; oppure la P con
una riga al centro per ‘’ per’’ ; oppure la P con trattino sopra sta per PR+ VOC ( pre , pra) ; ‘’7’’ sta
per ‘’et’ ; ‘’9’’ sta per ‘’con’’

CANZONIERE L
Stessa scrittura del P , perché comunque gotica, però si nota meno formalità. E’ fortemente
probabile che la mise en page ( a colonna) della raccolta lirica laurenziana derivi direttamente dal
suo modello originale, in quanto si tratta di una copia.

COMPETENZE LINGUISTICHE : FONOLOGIA E SCRIPTA


V : mapreso – m’à preso ( l’accento sta ad indicare il verbo avere)
P : map(re)’so – m’à preso
L : maprizo – m’à prizo

E’ importante dire che la scripta è individuale e varia anche in base all’area : periodo in cui non
avendo un suono associato ad un grafema e per questo ognuno crea un proprio ‘’vocabolario’’.
Questo cambiamento è anche relazionato a periodi di transizione, quindi di crisi e di rielaborazione
di sistemi linguistici : più grafie possono corrispondere allo stesso suono , ma anche più suoni
potevano celarsi sotto la stessa grafia .
La scripta è l’insieme delle tradizioni grafiche vigenti in un dato ambito e territorio che per
convenzione regolano la trascrizione dei testi volgari in assenza di norme costitutive .

1) SISTEMI VOCALICI
In questo caso si analizza il sistema italoromanzo : vige l’opposizione in sillaba tonica fra vocali
aperte e chiuse : ci sono 7 suoni vocalici : A E E’ I O O’ U
Invece per il sistema siciliano tutte le ‘’e’’ e le ‘’o’’ toniche sono aperte ; mentre nel toscano la ‘’è’’
tonica italoromanza è chiusa in ‘’i’’ ( ‘’tela’’ – ‘’tila’’) e la ‘’o’’ in ‘’u’’

2) LA RIMA ‘’PRISO’’ : ‘’MISO’’


L : prizo – mizo – rima perfetta
P : preso – miso
V : preso – miso
In questi ultimi due casi ‘’miso’’ si mantiene e per questo nasce una rima imperfetta : c’è un
adattamento dal testo siciliano a quello toscano – diasistema – fusione tra i due testi per creare
una forma ibrida tosco-siciliana .
Per capire quali sono gli elementi che appartengono al testo di partenza e quali invece
all’adattamento ( voluto dal copista per una migliore comprensione dell’originale nella lingua
d’arrivo) – è necessario avere delle competenze storico-culturali : le poesie dei siciliane sono
giunte a noi per la maggior parte attraverso manoscritti redatti in Toscana, i copisti sottoponevano
il loro sistema linguistico a quello dei testi di partenza e con un processo di adattamento ibridavano
la lingua .

Ricordiamo inoltre che la lirica dei siciliani era molto influenzata dai modelli dei trovatori .
sviluppatasi in Occitania ( mezzogiorno della Francia – punto di partenza) a partire dl XII secolo.
Nascono quindi dei topoi legati al mondo di un amore complesso e per questo il poeta di pone in
una posizione inferiore rispetto alla dama ( mi donz) e si narrava di un regolamento legato al modo
di comportarsi a livello sociale . Questo elemento comincia a diffondersi : trovieri ( nord della
Francia) ; zona germanica , iberica e italiana.
Nel caso italiano nasce la scuola siciliana con Federico II e diventa quindi importante avere delle
competenze intertestuali : due testi diversi comunicano tra di loro attraverso delle spie come nel
caso delle parole e questo è affidato all'edizione critica cioè cercare di ricostruire un testo fino alla
forma originale, soprattutto grazie alla presenza di errori. i poeti tra di loro comunicavano
scegliendo un tema sul quale poetare ed esprimevano il loro punto di vista : per esempio Folchetto
da Marsiglia e Giacomo da Lentini , la comunanza tra i due testi è stata rilevata per la prima volta
da Torraca nel 1912 : Folchetto canta mentre Giacomo non lo fa perché la poesia siciliana è atta
alla lettura e non al canto.
In alcuni casi è possibile decidere di non portare avanti la comprensione ( croce – crux) , in altri è
possibile usare la propria intelligenza per cercare di comprendere un verso. La sofferenza porta
alla morte , però la si prova in vita , quindi Giacomo è in sospeso tra la vita e la morte. ( Dunque
mor’u viv’eo?) . Per risalire al significato oltre ai documenti ci sono delle competenze culturali che
ci permettono di capire che sta colloquiando con Folchetto, quindi si va a leggere la versione
originale : ‘’ donc mor o viv? ‘’ : io vivo e muoio ; nell’edizione critica ‘’ dunque mor’ e viv’eo’’.

Di fondamentale importanza in questo caso risulta essere lo stemma codicum ( ricostruzione


genealogica tra i vari testimoni per cercare di capire qual è la fonte originale) .
X
La – Y da cui Z e W , da Z P e Gt e da W , V e Mem74
P e Gt provengono da Z e per questo i primi due testi non vengono più presi in considerazione in
quanto sono posizionati in ordine di corruzione e L risulta essere meno corrotto di P .

CHIOSE E ANNOTAZIONI
Nei casi precedenti si parla di testi che hanno avuto inizialmente poche copie per poi avere
maggiore fortuna più tardi, oppure esistevano delle copie che per un certo periodo sono sparito per
poi riapparire : le copie possono essere siglate da chi le possedeva , in questo caso si parla di una
‘’nota di possesso’’ : possono spiegare in quale biblioteca è stato deposto e anche per quanto
tempo , in questo modo quindi è possibile ricostruire una copia .
Angelo Colocci : umanista che possedette una biblioteca e fu interessato alla materia provenzale
del 500 ( dopo essere stata abbandonata) . Possedette il manoscritto V e aggiunse per questo
delle voci personali ( postille o note) , come nel caso del poema di Giacomo , dove annota ‘’Dante
cita questa’’ ( nel DVE) . La sua collezione passerà poi alla biblioteca vaticana

LA ROMANIA
Le lingue romanze sono considerate come una continuazione del latino, nel senso che ognuna di
esse è un risultato diverso della sua evoluzione. altrettanto vero però e che bisogna considerare
anche la sincronia, secondo la quale ogni lingua romanza è un sistema linguistico autonomo,
nonostante questo però ogni suo aspetto può essere messo in relazione con il latino e di
conseguenza questo con le altre lingue romanze.
L’insieme delle aree geografiche e delle culture in cui si parlano le lingue romanze prende il nome
di Romania o dominio romanzo appunto in Europa corrisponde all'area in cui si è parlato latino in
età imperiale, infatti questo termine in latino è formato sul nome di popolo ‘’Romani’’ ( come Gallia
dai Galli e come Germania da Germani) . Probabilmente è un termine entrato nell'uso parlato
prima che nello scritto al posto di espressione come ‘’orbis romanus’’ (mondo romano) .
Nella situazione attuale si distinguono in Europa due aree geografiche separate : la prima va
dall'atlantico fino al Friuli ad ovest e fino alla riva italiana dell'Adriatico a est.
Come già è stato detto in precedenza su base geografica le lingue romanze si classificano in :
iberoromanze, galloromanze, italoromanze, retroromanze ( dal nome degli antichi Raeti e della
provincia romana Raetia) , balcanoromanze . Però è possibile fare un esame più raffinato in
quanto questa classificazione pone alcuni problemi : il catalano presenta caratteristiche comuni
con l'occitano tanto che si è discusso se non sia piuttosto una lingua galloromanza, anche se poi si
è preferito considerarla come una ‘’ lingua ponte’’ tra le iberoromanze e le galloromanze. inoltre il
dalmatica aveva caratteristiche in comune con i dialetti Italoromanzi settentrionali, e quindi può
essere considerata anch'essa una lingua ponte fra le italoromanze e le balcanoromanze. i dialetti
dell'Italia settentrionale, tranne il Veneto, hanno caratteristiche comuni con le lingue galloromanze ,
con le quali condividono il sostrato preromano e per questo motivo vengono comunemente detti
‘’gallo-italici’’.
In base a questa distinzione il dominio romanzo si divide in Romania occidentale e orientale e
questa divisione taglia in due le lingue Italo romanze : La Romania occidentale comprende tutte le
varietà linguistiche italiane settentrionali (a nord della linea – detta isoglossa - La Spezia- Rimini) e
le lingue retroromanze, galloromanze e iberoromanze ; La Romania orientale comprende tutte le
varietà linguistiche centro meridionali (incluso il toscano) e il rumeno. La differenza fra i parlanti di
queste due porzioni e che al di sopra del dialetto essi hanno una lingua ufficiale diversa e per
definire questo fatto si usa il concetto di lingua tetto: per esempio ai due lati della frontiera fra
Italia e Francia si parlano dialetti simili però ci sono diverse lingue tetto, l'italiano da una parte e il
francese dall'altra.
Con il nome di Romania perduta (o sommersa) si designano l'insieme delle aree in cui il latino
parlato in epoca imperiale è stato soppiantato da altre lingue e queste comprendono :
- L'Inghilterra a sud del Vallo di Adriano, approssimativamente al confine tra Inghilterra e
Scozia (antica provincia della Britannia) ;
- una fascia a est del Reno che oggi coincide con la Germania (provincia antiche della
Germania superiore e inferiore) ;
- un'area a nord delle Alpi che corrisponde approssimativamente a parte della Svizzera e
all’Austria (Raetia e Noricum)
- L'area che corrisponde alla Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina e Serbia ;
- la fascia mediterranea occidentale dell'africa dove si è insediato l'arabo

Con il nome di Romania nuova si designano le nuove aree fuori dall’Europa in cui si sono
insediate alcune lingue romanze a partire dall'espansione e dalle colonizzazioni iniziate nella
seconda metà del 400, di cui l'episodio più importante è la conquista dell’America da parte di
Cristoforo Colombo : nell’America oggi detta Latina e di lingua portoghese il Brasile mentre sono di
lingua spagnola altri paesi come l'Argentina e il Cile. nell’America settentrionale il francese e oggi
lingua ufficiale dello Stato canadese del Québec.

LINGUE , DIALETTI E VARIETA LINGUISTICHE


È importante fare un chiarimento opportuno relativa a questi termini. da un punto di vista
descrittivo esistono solo lingue, in quanto è una lingua ogni sistema di comunicazione fondato sulla
facoltà della parola all'interno di una comunità che lo usa come lingua naturale e che consiste di un
lessico e di una grammatica. La grammatica e il sistema delle regole che i parlanti condividono e
applicano anche senza conoscerle in maniera esplicita e senza le quali non potrebbero parlare.
La distinzione tra lingua e dialetto riguarda l'uso, la diffusione, il prestigio e il tipo di riconoscimento
che hanno. Proprio per questo motivo la lingua e caratterizzata da un dominio completo e viene
utilizzato in campo ufficiale come nel caso del campo giuridico e amministrativo, tecnico scientifico,
letterario fino ad arrivare alla conversazione informale e che inoltre è oggetto di insegnamento
scolastico. d'altra parte il dialetto è tipicamente di uso locale e non è standardizzato e per questo
non ha un dominio completo.
Un termine neutro per parlare della diversità linguistica è quello di varietà : con ‘’ parlata’’ non si fa
riferimento esplicito all'opposizione fra lingua e dialetto ma si designa in genere una lingua che non
ha un'espressione scritta standardizzata , motivo per il quale ad esempio si parlerà di ‘’ parlate
Francoprovenzali’’ , ma non di ‘’parlata francese’’.

IL RUOLO DELLA SCRITTURA


La dimensione primaria della lingua e quella orale in quanto la maggior parte delle lingue parlate
nella storia non ha mai avuto una forma scritta. nel corso dei secoli la scrittura però ha assunto un
ruolo sempre più importante E per questo motivo nasce poi la necessità di rappresentare i suoni in
maniera scritta dando quindi vita alla cosiddetta ‘’scripta’’, l'unica lingua con una forma scritta era
in lati quindi era necessario adattare le lingue a partire dal latino. Si parla di un'epoca di transizione
considerato come un periodo di crisi e di rielaborazione delle lingue in quanto più grafie possono
corrispondere ad uno stesso suono, ma anche più suoni possono celarsi sotto la stessa grafia
LATINO , LATINO VOLGARE E PRE-ROMANZO
Il latino è la lingua dell'antica Roma e le sue origini sono collocabili nell'VIII secolo a.C. Con
l'espansione del dominio romano il latino è divenuta la lingua dei territori conquistati e dei popoli
sottomessi e aggregati nella parte occidentale del basso sistema dell'impero, giunto alla massima
espansione sotto l'imperatore Traiano con l'acquisizione della Dacia.
Nella parte orientale dell'impero il latino non ha mai prevalso sul greco che era più forte come
lingua di di cultura, è però stato ugualmente lingua dell'amministrazione fino all'epoca di
Giustiniano, per esempio è in latino la grandiosa opera legislativa chiamata ‘’Corpus Iuris Civilis’’.
nella penisola balcanica la divisione fra l'area in cui si parlava in latino a nord è quella in cui si
parlava il greco a sud segna una linea che attualmente si trova in Albania. Sul Mediterraneo era
latinizzata l'Africa costiera a ovest di cartagine, mentre il greco prevaleva a est e in tutte le
province asiatiche dell'impero.

Il latino di cui possediamo attualmente una documentazione diretta è esclusivamente quello scritto
e in prevalenza letterario. il latino invece di cui tutte le lingue romanze sono una continuazione e
quello parlato, del quale esiste solo una documentazione indiretta. Ci sono varie fonti per la
conoscenza del latino non letterario :
- testi con ambizione mimetica rispetto al parlato - commedie di Plauto e Terenzio e il
‘’Satyricon’’ di Petronio ;
- opere meno elevate consapevolmente sul piano stilistico – ‘’ epistole’’ di Cicerone dove si
adotta un sermo familiaris ;
- testi tardi elaborati nell'ambito della cultura cristiana e liberi da vincoli letterari ;
- iscrizioni e scritture esposte - graffiti di Pompei
- trattati tecnici – ‘’De Agricoltura’’ di Catone il Vecchio ;
- lettere e comunicazioni della quotidianità scritte su papiri, cocci o tavolette
- opere di grammatici dove si segnalano forme dell'uso ritenute scorrette per poterle
censurare -. ‘’Appendix Probi ‘’ , forme che però nonostante la censura continuano ad
essere usate come nel caso di ‘’calida’’ e ‘’calda’’, infatti noi attualmente utilizziamo il
secondo lemma.

La lingua scritta o letteraria non è però una lingua diversa dal parlato, infatti esistono degli usi che
hanno diversi livelli ostili del parlato che variano secondo il livello culturale dei parlanti e secondo il
registro più o meno formale. la lingua scritta si differenzia perché è formalizzata e risponde ad un
insieme di regole speciali.
A questo punto è importante dire che oltre ad una lingua parlata c'era anche in uso una lingua non
parlata adottata solo dagli strati più bassi ma che comunque attraversa tutta la società che prende
il nome di lingua sub standard (cioè al di sotto di quella letteraria) e l'ipotesi che ci viene fornita e
che si debba pensare ad una sorta di ‘’ latino sommerso’’, che non appare nemmeno nelle
scritture più vicine al parlato perché fortemente censurato in quanto considerato espressione di
ignoranza È considerato quindi scorretto rispetto alla norma. comunemente si dà il nome di ‘’ latino
volgare’’ a quel latino diverso dalla norma colta in cui è possibile ritrovare le innovazioni delle
lingue romanze.
Un altro aspetto molto importante da tenere in considerazione è il fatto che quello che più interessa
parlando delle lingue romanze e considerare quella parte di storia del latino che più si avvicina a
quest'ultime e quindi è opportuno ricorrere all'espressione ‘’ latino parlato tardo’’. con il termine
‘’pre romanzo’’ o ‘’protoromanzo’’ si designa lo stato della lingua Latina da cui hanno origine le
lingue romanze ricostruite con il metodo storico comparativo.
Grande importanza per la conoscenza dell’evoluzione della lingua al di fuori e al di sotto della
tradizione letteraria sono le fonti metalinguistiche , cioè le annotazioni dei grammatici e le
osservazioni degli autori sulla lingua. Tra le osservazioni più importanti abbiamo quella di
Sant’Agostino che nel ‘’De doctrina christiana’’ parla della necessità che il discorso debba essere
inteso anche da coloro che sono meno istruiti , quindi utilizzare un tono basso , fino a farlo
diventare sublime.

IL SOSTRATO
Si dicono lingue di sostrato le lingue alle quali il latino si è sostituito : in ogni area dove è arrivato il
dominio romano fra il latino è la lingua del luogo si è avuto un rapporto di bilinguismo, poi di
diglossia e infine la lingua del luogo è stata abbandonata, anche se ci sono qualche eccezioni
come nel caso del basco.
L’etrusco e le lingue italiche
Il territorio dove si erano insediati gli etruschi e un'area corrispondente all'attuale Toscana e al
Nord del Lazio. l'etrusco è una lingua non indoeuropea è un fenomeno fonetico che è stato
probabilmente attribuito all’etrusco e la cosiddetta ‘’gorgia toscana’’.
Il greco
Sulle coste dell'Italia meridionale e della Sicilia, nelle colonie della Magna Grecia, si parlava il
greco, anche se è importante ricordare che anche se questa è un'area di sostrato in epoca romana
il latino fu comunque parlato in questa zona. un'altra area greca e quella di Marsiglia.
il greco si parlava anche a Roma ed era la lingua degli schiavi provenienti dal Mediterraneo e degli
schiavi liberati che continuavano a far parte del popolo cittadino, motivo per il quale gli ambienti
commerciali erano bilingui e si parlava greco nel mondo dell'artigianato e dei mestieri.
In particolar modo ci sono tre ondate :
- parlato inizialmente nelle colonie della Magna Grecia ed è sempre stato in contatto con il
latino e ha fornito lemmi legati alla quotidianità come nel caso di oliva e spada ;
- successivamente aumentano ancora di più i contatti ed entrano lemmi più alti come nel
caso di filosofia, filologia e scuola ; restano comunque quelli più bassi come nel caso di
bottega ;
- la terza ondata corrisponde alla diffusione della cristianità in quanto la religione cattolica
nasce in Oriente per poi subire la latinizzazione (Evangelium, Ecclesia, Parabola)
Le lingue celtiche
A questo sostrato sono attribuiti tre fenomeni di palatalizzazione :
- il passaggio di A tonica aperta in ‘’e’’ – in francese e in parte di dialetti dell’italia
settentrionale (emiliano) ex. Chose
- U tonica e atona a ‘’Y’’ ex mur
LA FRAMMENTAZIONE DEL SISTEMA
È importante ricordare come la dell'impero romano fungeva come una forza centripeta che
consentiva una forte attrazione linguistica . Il sistema del modello viene meno nel 476 che coincide
con il momento della caduta dell'impero, dopo l'ultimo imperatore che fu Romolo Augustolo
cominciano a notarsi delle differenze e per questo la lingua inizia a mostrare delle trasformazioni è
tra le più importanti ricordiamo :
Perdita del potere eccentrico dell'impero
- A partire dal III secolo la crisi politica, sociale ed economica dell'impero è sempre più forte ;
- nel 330 Costantino sposta la capitale a Costantinopoli e quindi l'Italia perde la sua
importanza ;
- nel 395, alla morte di Teodosio, l'impero viene diviso in due parti ;
- nel 476 viene deposto l'ultimo imperatore

Diffusione del Cristianesimo


- nel 313 abbiamo l'editto di Milano - libertà di culto per i cristiani con Costantino
- nel 392 l'editto di Costantinopoli - divieto dei culti Pagani con Teodosio
a questo punto il cristianesimo sente la necessità di diventare un'istituzione politica e già con
l'editto di Milano comincia a notarsi una certa struttura gerarchica ecclesiastica
- importante è la lingua della cristianesimo (sermo humilis) - considerata come la lingua
della comunità cristiana cioè quella del greco e del latino ; si sottolinea una religione
popolare che esalta il valore del basso e lo innalza quindi ciò che è umile diventa alto ; la
lingua della comunità è considerata come una lingua speciale ricca di neologismi,
orientalismi e volgarissimi tipici del parlato ; la lingua della tradizione biblica come la
vulgata di San Girolamo diventa una nuova retorica

- Molto importante è anche il programma ideologico di Sant'Agostino , basato su una


svalutazione del classicismo e su un’inversione del prestigio, secondo cui ciò che è umile e
sublime e per questo è il linguaggio deve essere in linea con il basso, inoltre lo scopo è
quello di immettere il credente all'interno di un'ideologia sublime (misteri della fede) che
deve essere interpretata e per questo non è penetrabile da tutti nonostante la semplicità
linguistica ;

- San Girolamo e il rapporto ambivalente con la cultura classica : assistiamo ad una


forte svalutazione dei classici e ad una forte ammirazione della semplicità perché secondo
San Girolamo ‘’ chi li studia resta con fame della verità : non leggere filosofi, oratori e poeti
in quanto si resta inappagati di tale lettura’’ (definita come ‘’cibo del diavolo’’)

Importante poi anche l'epistola ‘’Ad Magnum’’ dove San Girolamo afferma l'importanza del
valore classico in quanto ciò che era molto basso diventa alto però non c'è un repentino
abbandono del classicismo in quanto porta la formazione e si punta quindi ad assorbire le
linfe vitali del classicismo : San Girolamo e Sant'Agostino hanno avuto una formazione
retorica per poi adottare l'ideale del basso, però non devono discriminare l'importanza del
classico perché grazie a questo che sono formati e inoltre non è un caso che i testi in
volgare siano delle traduzioni dei testi latini (volgarizzamenti) perché si contengono dei
messaggi di valore però trasmessi con un volgo basso
Invasioni germaniche – regni romano-barbarici
Nel IV secolo e soprattutto nella prima metà del V Larghe porzioni dell'impero vengono sottratte al
controllo politico centrale è tra i popoli principali ricordiamo :
- Franchi (Gallia belgica) ;
- Visigoti (sacco di Roma nel 410 , Gallia sud occidentale e penisola iberica) ;
- Vandali (penisola iberica e Africa meridionale) ;
- Ostrogoti (conquistarono l'Italia)
- Longobardi (occupano l'Italia nel 568 + altre aree della penisola erano sotto il controllo dei
bizantini dopo le guerre greco trattiene gotiche avvenute tra il 535 e il 553)

- restringimento del mondo : non c'è più il modello centrale che tiene tutto insieme si
passa quindi al particolare

- abbassamento del livello culturale dei ceti alfabetizzati : si nota un peggioramento della
qualità scritta ; sono scorrette le scriptae latine usate in Francia durante il periodo
merovingico, In Italia durante la dominazione longobarda ; basso anche il latino scritto nella
Spagna del nord dopo la conquista araba avvenuta nel 711 (pose fine alla presenza dei
visigoti, forse la popolazione germanica più avanzata culturalmente) ed ha detto leonese
(da Leon , regione della Spagna settentrionale)

IL LATINO ‘’DELLA PAROLA’’


Abbiamo a nostra disposizione :
- testi di carattere testimoniale : lo scrivente cerca di riprodurre secondo le consuetudini
della scripta Latina un testo orale in lingua romanza - a tali categorie appartengono ai testi
che contengono deposizioni, verbali, inventari di beni oppure le registrazioni di brevi testi
orali di carattere rituale o letterario ;
- testi di carattere didattico- prescrittivo : erano scritti per essere compresi dalla
popolazione analfabeta o poco alfabetizzata ed eventualmente pronunciati al momento
della lettura – leggi, scritture religiose (vite dei santi o letteratura omiletica) , glosse
TESTIMONIANZE SCRITTE : INDOVINELLO VERONESE E GLOSSE DI RICHELIEU
Nei secoli VI e VII nella Francia dei merovingi, il latino è in profonda crisi , mentre in altre zone
come la Spagna visigota, la Francia meridionale e l’Italia longobarda il tracollo linguistico e
culturale è meno netto.
Una forma più vicina al latino classico si conserva nelle aree che hanno come base quella
germanica , come nel caso dell’Irlanda e dell’Inghilterra , i cui monaci avrebbero fondato i
monasteri divenuti centri culturali di rilievo ( Bobbio, fondato da San Colombiano , irlandese) e
quindi il latino viene insegnato a livello grammaticale .

IL LATINO DELLA CHIESA


- strumento di comunicazione non solo nella gerarchia ecclesiastica , ma anche come lingua
di predicazione ;
- ci sono poi anche forme di predicazione semplificate ;
- la divaricazione tra latino ( anche più semplice) e le parlate romanze si fa più netta intorno
alla metà dell’VIII secolo .

Tra le testimonianze più significative abbiamo l’indovinello veronese e le glosse di Richelieu :


anteriori all’813 , data che segnala una nuova percezione del volgare e del latino come due sistemi
linguistici diversi.

GLOSSE DI RICHELIEU
1)Questioni lessicali
La pratica glossaria è considerata come la spiegazione dei testi che girano attorno alla Bibbia per
poi arrivare anche ad altri testi teologici universitari.
le glosse sono anche considerate come delle traduzioni e possono essere in relazione con un
testo ( al margine o interlineare) oppure riunite in raccolte ( da un diverso numero di lemmi)
I glossari sono la testimonianza di un uso del latino con delle differenze interne
E’ contenuto in un manoscritto del X secolo, proviene da un’abbazia benedettina sul lago di
Costanza , però venne prodotto in Francia. Si possono notare delle parole difficili che dopo
un’analisi attenta possono essere ricondotte al francese.
Contiene 500 lemmi accompagnati dalle relative spiegazioni e la parte più consistente è basata su
termini più difficili che derivano dalla vulgata di San Girolamo.

2)Osservazioni sulla lingua


- ictus : colpus ( da COLAPHUM - deriva dal greco ‘’ kolaphos’’ ) = si nota a livello fonologico una
sincope della vocale postonica : colpus prevede la caduta della A ( colphum ) . Inoltre si assiste
alla perdita del genere neutro ( crisi del sistema dei generi latino – esistevano tre generi , però con
l’evoluzione verso le lingue romanze il neutro si perde) , quindi il termine colpus è maschile.
-saniore : plus sanus ( comparativo) = la prima è una forma sintetica : le componenti della parola
non sono scomponibili ; la seconda è una forma analitica ( perifrastica) dove si assiste alla
separazione tra i termini, che anche singolarmente hanno senso.
Si può escludere che il documento non sia stato scritto da un autore delle zone laterali, altrimenti
ci sarebbe stato ‘’magis sanus’’.
Questa tendenza investe il verbo latino e da origine a nuovi modi e tempi verbali oppure alla
ristrutturazione di forme già esistenti :
- indicativo passato, prossimo e futuro ;
- condizionale presente ;
- forme del passivo
Per esprimere un’azione conclusa il latino usava l’indicativo perfetto , cioè una forma sintetica
( epistulam scripsi – scrissi una lettera) . Accanto a questa esiste una forma analitica, formata
dall’indicativo presente del verbo ‘’avere’’ + il participio prossimo ( passato prossimo attuale) , il cui
uso poi ha iniziato a prevalere. ( epistulam habeo scriptum – ho scritto una lettera)
L’indicativo futuro aveva una forma sintetica che poi viene sostituita da quella analitica formata dal
verbo all’infinito + l’ausiliare avere ( cantare habeo – devo cantare \ canterò) . L’ausiliare poi
assume forme diverse, con il fenomeno della grammaticalizzazione ( cantare habeo – cantare ao –
canterò ) – si torna alla forma sintetica
Il condizionale è un modo che non trova esatte corrispondenze con il latino ( uso del congiuntivo ,
in quanto si vuole esprimere un futuro nel passato) ( cantare habebam – cantarìa , cioè canterei =
cantare hebui , cioè canterei = l’ausiliare si grammaticalizza e nasce quindi il condizionale)
Nelle forme passive esistevano forme sintetiche e analitiche con il verbo ‘’essere’’ e queste ultime
prendono il sopravvento . ( amor – io sono amato \ amatus sum)

-anus : vetulae ( diminutivo di ‘’vetus’’)


- ungues : ungulas
In questo caso si assiste alla lessicalizzazione del diminutivo : il diminutivo diventa la forma
affermativa, non più negativa, come nell’Appendix Probi .

INDOVINELLO VERONESE
Conservato nella biblioteca capitolare di Verona.
e un manoscritto liturgico proveniente dalla Spagna è transitato a Pisa nell'ottavo secolo per poi
arrivare a Verona dove due persone aggiungono tre righe fondamentali dette prove di penna. le
prime due righe mostrano un latino scorretto e la terza riga corrisponde all'addio del latino corretto
e questo pone una complessa decifrazione della lettura
‘’ spingeva avanti i buoi , arava bianchi campi , teneva un bianco aratro e seminava un nero seme’’

MUTAZIONI
1- La costruzione della frase : in latino la costruzione della frase era libera infatti i costituenti
logici non avevano una posizione fissa e la struttura era S+O+V , mentre nel modello
romanzo è S+V+O . ( ‘’ se pareva boves’’ : costruzione romanza, tutte le altre seguono il
modello latino)

2- Vocalismo (dalla quantità all'intensità) : in latino le vocali si distinguevano per il timbro e


per la quantità (durata - lunghe e brevi) , la quantità ha un valore fonologico in quanto
permette di distinguere coppie minime di parole : come ‘’ paalus’’ ( palo) e ‘’palus’’ ( palude)

La durata delle vocali era per i romani una capacità innata per esempio nel periodo di
Cicerone la metrica Latina si basava su suoni brevi e lunghi e durante una
rappresentazione teatrale per esempio la metrica deve essere necessariamente precisa
altrimenti il pubblico si potrebbe lamentare e tutti se ne accorgerebbero anche i meno colti
perché ognuno sa distinguere le lunghe dalle brevi.

con Agostino comincia a perdersi questa capacità ed è necessario anche ricordare per
esempio la variante geografica perché Agostino era africano punto il problema nasce dalla
confusione tra ‘’ os, oris’’ ( bocca) e ‘’ os , ossis’’ ( osso) , scaturita dall'incapacità di
cogliere le vocali e le sillabe lunghe e brevi e per questo decide di usare il volgarissimo
‘’ossum’’ per farsi comprendere dalla gente, cosa per lui fondamentale, e anche se dovesse
essere ripreso dai grammatici non gli importa.

ci sono quindi due punti d’arrivo :


1. tra Cicerone e Sant'Agostino il sistema linguistico si perde e per questo va ricostituito
2. c'è poi un fattore culturale e autori come San Girolamo si chiedono se gli autori classici
debbano essere scartati o modificati per il nuovo sistema linguistico e culturale
si assiste quindi al passaggio dal vocalismo latino a quello tonico romanzo : è probabile che le
vocali brevi si pronunciassero più aperte rispetto a quelle lunghe e questo ha fornito la
riarticolazione del sistema vocalico e si passa da un sistema di 10 vocali ad uno di 7 e nasce di
conseguenza un sistema pan romanzo che accomuna tutte le lingue romanze

Altri fenomeni sono :


- lenizione : indebolimento del suono della consonante che se sorda acquista sonorità ( sp.
‘’amigo’’ deriva da ‘’amicum’’) e se occlusiva passa alla fricativs ( it ‘’aveva’’ da ‘’ habebat’’)
- articolo : si tratta di una categoria grammaticale sconosciuta dal latino classico che deriva
dalla trasformazione dell'aggettivo dimostrativo
- subordinazione di tipo oggettivo : deriva dalla congiunzione ‘’ quod’’ ( da cui per
esempio l’it ‘’che’’)

ISCRIZIONE DELLA CATACOMBA DI COMMODILLA


Graffito in lettere capitali databile alla prima metà del nono secolo
rappresenta un ammonimento rivolto all'ufficiante per evitare che le parti segrete delle orazioni
venissero pronunciate ad alta voce
di particolare rilievo è la forma dell'imperativo negativo ( non + infinito) che sostituisce il tipo
classico ( ne + congiuntivo) .

PLACITO DI CAPUA ( 960)


Si tratta di una sentenza emessa dal giudice Arechisi riguardante la contesa su alcune proprietà
terriere fra un privato e l'abbazia di Montecassino. si tratta di un atto registrato dal notaio Adenolfo.
per risolvere vengono ascoltati i testimoni che recitano una formula dove certificano che le terre
sono appartenute all'abbazia per trent'anni. (breve estratto in lingua volgare con un contorno
notarile latino)
ce ne sono poi altri tre dove è possibile notare le somiglianze con quello Capuano dal punto di
vista linguistico.
- esempi di oggettiva subordinata nel Capuano : ‘’ko’’ di traduce in ‘’ so che ‘’ ;
- ‘’parte sancti benedicti’’ : Tina aggiunta nella parte finale della formula volgare ;
- ‘’sao’’ : tratto culturale che non si eredita dal latino e non si utilizza il termine appartenente
all'Italia meridionale ‘’saccio’’ per la volontà di elevare il parlato e mascherare i tratti
linguistici più bassi

DISTRIBUZIONE CRONOLOGICA DEI MUTAMENTI


Fenomeni arcaici ( precedenti al VI – VII secolo)
- Caduta del sistema vocalico quantitativo
- contrazione delle declinazioni da 5 a 3
- diminuzione del sistema dei casi
- lessicalizzazione del diminutivo
- sincope della vocale post tonica
- caduta della M (a partire dalle iscrizioni pompeiane)

Fenomeni tardi ( VIII – IX secolo)


- caduta di S e T finali
- eliminazione del sistema dei casi (tranne in Francia e in Romania)
- trionfo delle forme verbali analogiche
EMERSIONE DELLE LINGUE ROMANZE
RINASCENZA CAROLINGIA
Progressivo spostamento verso nord dell'asse politica europea con la conseguente marginalità
della penisola iberica e dell'Italia
si nota un rafforzamento delle monarchie di Francia Germania e Inghilterra
avviene la riforma della Chiesa con Papa Gregorio VII che ristabilisce l'ordine morale e l'autonomia
politica

RINASCITA CAROLINGIA
l'importanza dell'operazione politico- culturale di Carlo Magno e la riscoperta del patrimonio
classico e questo porta le migliori menti ad un fulcro centrale dando vita ad un organismo vivo.
si sottolinea l'importanza del volgare aulico cioè legato al palazzo centrale del potere che per
Dante sarà poi anche curiale nasce quindi un centro culturale intorno al potere centrale.
Carlo Magno tende alla restaurazione del potere centrale dell'impero romano ( Dalla Grecia a
Roma fino alla Francia), però c'era bisogno della cultura spesso in lingua volgare e non solo in
latino e da questo si ricorda il primo trovatore lirico che era Guglielmo IX che scrisse in lingua
volgare e da questo contesto nascono poi i romanzi per arrivare alla scuola siciliana di Federico
dove si nota l'unione tra potere e cultura

EGINARDO – ‘’ VITA KAROLI’’


Di uno spaccato di vita alla Corte di Carlo Magno : ‘’ mentre cenava gli piaceva udire qualche
musica o qualche lettore. gli leggevano le storie degli antichi ( romanità) e amava ascoltare le
opere di Sant'Agostino’’ - si avverte una doppia dimensione laica e religiosa e lo scopo è quello di
prenderli come modelli per poi poterli imitare.
si nota inoltre un interesse culturale in quanto fece trascrivere poemi barbari e antichissimi che
cantavano le guerre degli antichi re (si nota anche l'interesse per gli iscritti di carattere più basso)

ENCICLICA ‘’ DE LITTERIS CALENDIS’’


Indirizzata a Baugulfo , abate di Fulda, è in realtà rivolta a tutti i vescovi e abati del regno.
Con l'enciclica si esortano le genti del clero a studiare, però il problema fondamentale è che in
questo momento nemmeno le persone più colte non sono più in grado di interpretare le sacre
scritture e i suoi misteri , di fondamentale importanza e quindi il rilancio della scolastica : con fatica
il latino cerca di essere innalzato però allo stesso tempo viene fuori la coscienza della distinzione
tra volgare e latino, infatti si nota una lingua degradata e Carlo Magno parte dall'apice dell'impero
fino alle zone più basse e vuole riportare il latino i momenti passati caratterizzati da una grande
cultura.

IL SISTEMA DELLE SCUOLE


le scuole sono aperte all'aristocrazia laica e l'obiettivo è quello di creare una classe dirigente
istruita ed esiste un doppio livello :
1. gruppi intellettuali elitari interessati alla riscoperta dei classici
2. livello medio , basato sulla lettura dei classici per l'apprendimento della grammatica con
taglio pedagogico
molto importante è la funzione svolta dalla scuola pubblica che si incentra l'apprendimento delle
arti liberali che si dividono in :
- trivio : grammatica (apprendimento del latino dai testi) ; retorica (arte del discorso) ;
dialettica
- Quadrivio : aritmetica, geometria, musica e astronomia
Un'altro elemento importante è la formazione del canone scolastico detto classico con Teodolfo
D’Orleans : importanza del creare un rapporto con il mondo classico e cristiano (specie di
umanesimo dove si mette in rilievo l'importanza del patrimonio antico per elevare la lingua e la
cultura

LA FRATTURA TRA LATINO E LINGUE PARLATE ( AUERBACH)


Il latino restaurato che emerge con la riforma carolingia continuerà a vivere come organo della vita
intellettuale, cioè come una lingua al quale non corrisponde più alcun idioma popolare quindi
avviene la nascita di un sistema artificiale è chiuso come se ormai fosse cristallizzato.
con la delibera 17 del Concilio di Tours (813) si rivela l'importanza di non chiudersi nel latino
perché le prediche devono essere capite da tutti e per questo sono necessarie delle traduzioni in
lingua romana popolare o tedesca (Il Regno di Carlo Magno e in parte germanofono e in parte
francofono) : si passa quindi da un'opposizione binaria dove vediamo il latino contro il volgare ad
un'opposizione ternaria dove vediamo il latino in opposizione alla rustica romana lingua e al
tedesco
IL TESTO PIU ANTICO IN LINGUA ROMANZA
La delibera del Concilio di Tours testimonia la nascita ufficiale delle lingue romanze e inoltre si
pone in evidenza l'intenzione di modulare un nuovo spirito di comunicazione : opposizione tra asse
alto (latino) è un'asse basso, considerato come esterno e non alfabetizzato che utilizza il volgare
GIURAMENTI DI STRASBURGO ( 842)
a livello geografico sono stati composti nella zona settentrionale in lingua d'oil e sono contenuti
nella Historia Filiorum Ludovici, che Mitardo, nipote di Carlo Magno scrisse sulle lotte che
opposero fra loro i figli di Ludovico il Pio che si conclusero con il trattato di Verdun nel 843.
questo avvenimento provoca una frammentazione territoriale, linguistica e culturale. Carlo e
Ludovico il germanico si uniscono contro il terzo fratello Lotario : Mitardo testimonia questo atto di
distensione tra i due che giurano un patto di non belligeranza.
questi giuramenti però hanno un problema cioè la lingua infatti Ludovico era germanico mentre
Carlo utilizzava una lingua romanza e quindi per far capire all'esercito nemico che si voleva
stabilire la pace i due fratelli dovettero parlare nella lingua dell'altro per farsi capire

LA SEQUENZA DI SANTA EULALIA ( 880)


Si tratta di un testo che media tra la cultura clericale e la tradizione popolare.
È un testo molto antico in lingua d'oil è redatto a confine con il Belgio contenente due testi scritti in
onore della martire spagnola : è presente una sequenza Latina è una sequenza in volgare
sicuramente per opera di un'altra mano e non è considerata come una traduzione dal latino.
Lo scritto è affidato all’abate Hucbald, che muore nel 930 e che operava presso la scuola musicale
del monastero di Saint Armand.

Cenni sulla pronuncia del francese antico :


Non ce una sostanziale corrispondenza tra grafia e fonetica, però in linea di massima cio che è
rappresentato graficamente va pronunciato
- La R va letta come in italiano ( non come nel francese moderno) ;
- Le consonanti alla fine della parola vengono pronunciate ( bon e chanates) ;
- Va pronunciata la desinenza ENT della terza persona plurale

Vocali :
- A si pronuncia come in italiano ;
- E come in italiano ( aperta \ chiusa) ;
- I ( idem) ;
- O ( idem) ;
- U come ‘’Y’’ ( come nel francese moderno)

La sequenza è caratterizzata da 29 versi di lunghezza variabile


con il termine di sequenza ci si riferisce ad una poesia Latina ritmica che si basa su inni
religiosi e canti para liturgici : c'erano momenti della cerimonia dove si inserivano dei canti e
per questo si rileva l'importanza della dimensione musicale e performativa della sequenza

molto importante da considerare è anche il legame Con il latino sotto diversi punti :
- cantilena Latina
- la sequenza è lingua volgare riprende la melodia di quella Latina
- sono in dialogo con il latino anche altri testi volgari di natura a geografica come il ritmo su
sant'alessio
- il testo volgare però non è considerata come l'esatta traduzione ma è comunque evidente
un legame con il modello latino
ci sono però anche delle differenze :
- nel testo latino le tre sezioni hanno uguale peso e nella prima e nell'ultima sezione si insiste
sui caratteri legati alla performatività e alla dimensione musicale del canto

- nel testo volgare la sezione centrale ha più peso rispetto alle altre, la dimensione
predominante è quella narrativa
LA TRADIZIONE MANOSCRITTA – LA CANZONE DI SANTA FEDE

Si tratta di un testo conservato da un solo manoscritto. l'epoca di produzione risale al XII


secolo, dove prevale un forte sentimento di crociata per la terra santa con lo scopo di
sottomettere la zona musulmana in Catalogna. L’epoca di composizione risale alla seconda
metà dell’XI secolo. Il luogo di produzione e forse quello del Rouergue ( dove sorge l’abbazia di
Coques , dove si conserva il corpo della martire) o forse più a sud ai margini del dominio
catalano.
Il contenuto ruota attorno al martirio di una giovane Santa che rifiuta di abiurare il
cristianesimo, la sua morte doveva avvenire sul rogo ma giunge alla decapitazione dopo che
un Angelo aveva spento il fuoco. l'opera termina con il trionfo della Chiesa e di Dio, la cui
giustizia fa soccombere Diocleziano e Massimiano, persecutori dei cristiani contro Costantino.
la prima sequenza ricorda quella di sant’Eulalia, la seconda presenta il contrasto tra il bene e il
male che equivalga lo scontro tra cristiani e Pagani ed è qui che compaiono personaggi che a
livello cronologico non dovrebbero esserci ma hanno una forte valenza simbolica.

ASPETTI FORMALI
Genere ageografico (voi insieme di testi composti in onore ai santi per celebrarne la memoria).
Redatta in classe mono rime in 8 sillabe.
Testo che ha origine Latina con la presenza di più fonti : passione di Santa fede, miracoli di
Santa fede e l'opera di Lattanzio nella parte finale.

PRONUNCIA DELLE VOCALI


Le vocali atone e toniche si pronunciano come in italiano, l’unica incertezza è costituita dalla U
che forse potrebbe valere come Y

PRONUNCIA DELLE CONSONANTI


LINGUAGGIO
Presenta un linguaggio dove prevale la forma dialogica e quindi fondamentale e lo scambio di
battute tra la Santa e chi la vuole martoriare (carattere quasi teatrale).
Si tratta di un elemento molto efficace per un pubblico che oltre ad essere istruito deve anche
essere intrattenuto infatti la finalità è quella della recitazione e non mancano i balli.
La conclusione presenta un linguaggio che si avvicina all'epica quando viene presentata la
battaglia tra Costantino ( bene) e Diocleziano ( male) e tutto è preceduto dalla presenza di un
corvo. si mette anche in luce il carattere fermo della Santa che serve a divulgare i precetti
morali della donna per poter istruire il pubblico. c'è anche però il sentimento crociato che serve
per compiacere il gusto del pubblico : si nota un lessico fortemente connotato ( battaglia, elmi,
sangue , corazza, armature) . Questa corrisponde quindi alla parte epico- narrativa e
osservando il lessico impiegato si nota anche il riferimento al movimento religioso che richiama
spesso all'uso delle armi (religione che si arma e cerca di espandere la conflittualità interna al
mondo esterno e in questo caso l'esterno e il mondo musulmano.
C’è anche la traccia di un vocabolario feudale : i due nemici sono presentati come oppositori e
Massimiliano come un ‘’fellone’’. inoltre si parla di feudi e di Baroni : si tratta di un modo per
inserire nel testo dei richiami alle strutture sociali del tempo, infatti le forze del bene sono i
Baroni mentre quelle del male sono i feudi. avviene quindi una contestualizzazione del testo :
adattamento del lessico alla situazione per istruire più facilmente il pubblico facendo avvicinare
ciò che viene narrato alla situazione presente.
La conclusione della canzone continua con il vocabolario feudale : Massimiano era avaro e
nessuno si poteva fidare di lui, si tratta di valori che dovrebbero animare la società perché lo
scopo principale è quello di condividere a livello comunitario una serie di valori che dovrebbero
o non dovrebbero essere adottati. Ci sono anche altri termini come signore ( sia a Dio che
uomo) , lignaggio, onore, conte, cavaliere .
LA SOCIETA’ FEUDALE

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