Filologia Romanza
Filologia Romanza
Le lingue romanze sono delle lingue nate dalla frantumazione e dalle trasformazioni nel tempo e
nello spazio del latino parlato nell'impero romano e con un termine più semplice queste lingue si
dicono anche neolatine. Ci sono diversi raggruppamenti: >:
- lingue iberoromanze (portoghese , galego, spagnolo o castigliano, catalano) ;
- lingue galloromanze (occitano, francese, francoprovenzale) ;
- lingue italoromanze ( italiano, sardo, corso) ;
- lingue retroromanze ( romancio, ladino, friulano) ;
- lingue balcanoromanze (dalmatico, romeno)
Trattare queste lingue come un'insieme ha senso dal punto di vista della linguistica storica
perché se formano un gruppo Che prende il nome di famiglia linguistica virgola in quanto derivano
tutte da una lingua comune che è il latino: l'origine comune spiega le somiglianze e le varie
differenze di ognuna di esse .
Lo studio dei testi non può fare a meno di competenze linguistiche senza le quali non è possibile
interpretare e studiare i problemi di un'edizione critica . Per questo motivo è sempre stata
necessaria un'introduzione alla linguistica storica e alla grammatica storica : la linguistica
storica comprende la teoria del mutamento linguistico e lo studio della lingua nel tempo ; la
grammatica e la descrizione di una lingua mettendo in relazione gli elementi con una fase più
antica virgola che nel caso delle lingue romanze e il latino. Esiste quindi una circolarità fra filologia
e linguistica : la filologia fornisce alla linguistica dati testuali, la linguistica fornisce alla filologia le
norme linguistiche per fare un'edizione dei testi e per poterli interpretare.
La filologia romanza è caratterizzata da una visione sintetica, che ha come dominio privilegiato il
medioevo a partire dalla disgregazione del latino come lingua parlata e dalla formazione delle
lingue romanze fino all'affermazione dell'umanesimo.
Infatti il medioevo è considerata come un'epoca ‘’ di una civiltà formata dall'incontro di popolazioni,
lingue e culture diverse, in cui il riconoscimento di una lingua (latino) e di una cultura comune
( quella classico-cristiana) Fornisce un elemento di reciproco riconoscimento’’ (Antonelli).
CAPITOLO 2
PRIMA DELLA FILOLOGIA ROMANZA
Solo a partire dal primo 800 nasce il concetto secondo il quale più lingue discendono da una sola
dal punto di vista scientifico, però questo non significa che alle spalle di questo periodo ci sia un
vuoto.
DANTE
Prima di tutto vanno citate alcune pagine del ‘’De Vulgari Eloquentia’’ di Dante , scritto in latino fra
il 1304 e il 1306.
Per Dante i rapporti sono all'opposto di come sono stati evidenziati per noi : il latino (detto
‘’gramatica’’) e per lui una lingua che sta al di sopra delle altre, che è immutabile e che è stata
creata per l'espressione dei dotti a partire da elementi volgari, cioè dalle lingue parlate.
Dante però ha chiaro che il volgare cambia nel tempo : ‘’ se gli antichissimi Pavesi rinascessero
oggi e parlerebbero con i Pavesi moderni potrebbero riconoscere che si tratta di una lingua
diversa’’. a chiaro anche che i tre volgari letterali sono ‘’lingua d’oc’’ (provenzale) , ‘’lingua d’oil’’
(Francia) e ‘’lingua di si’’ (italiano, o meglio dire toscano) E che sono molto vicini tra di loro e ne
deduce che derivano da una sola lingua e ne riporta anche alcuni esempi : DEUM (latino) , DIEU
(oc) , DIEU (oil) e DIO (toscano) ; TERRAM (latino , TERRA (oc) , TERRE (oil) e TERRA
(toscano).
All'epoca di Dante il latino è la lingua della cultura e della scuola ed è l'unica oggetto di
insegnamento, mentre il volgare, nonostante un uso letterario già consolidato, e ancora sentito
come una lingua del parlato popolare e che non è oggetto di insegnamento (cosa che possiamo
ritrovare anche oggi nelle caratteristiche del dialetto rispetto alla lingua standard). generalmente
Dante fa una distinzione tra ‘’ poeti grandi’’ perché si hanno scritto il latino quindi in una lingua che
ha delle basi grammaticali , e quelli ‘’a caso’’, cioè coloro che hanno scritto in una lingua che non
ha avuto alcuna sistemazione grammaticale.
CAPITOLO 3
L’INDOEUROPEO E IL RINNOVAMENTO DELLA LINGUISTICA
La linguistica dell'Ottocento nasce da tre fattori :
1- la nuova concezione della lingua che dipende dalle idee filosofiche e dai movimenti
culturali nati tra il 700 e l'ottocento in Europa partendo dalla Germania Con Herder, Schiller
e Schegel ;
2- la scoperta del sanscrito e delle sue affinità con il greco, il latino e le principali lingue
europee moderne ;
3- la creazione di un metodo rigoroso per comparare le lingue una con l'altra
Alla fine del 700 gli studi sul sanscrito e sulle sue affinità con il greco, il latino e le altre lingue
europee e asiatiche conducono all'idea che tutte queste lingue risalgano ad un'unica lingua molto
antica denominata con il nome di indoeuropeo o indogermanico.
Il sanscrito ‘’ è la lingua della letteratura classica dell'india fortemente formalizzata e
standardizzata ciò che chiamiamo sanscrito classico è la lingua codificata da Paanini, il più celebre
fra i grammatici indiani. Successivamente nel 1586 abbiamo alcune osservazioni sul sanscrito da
parte di Filippo Sassetti, mercante e uomo di lettere fiorentino che operò in India. Sassetti Dice che
è una lingua letteraria non più parlata Ma studiata come in Europa il greco e il latino e osserva che
ci sono molte similitudini : Dio – deva ; serpente – sarpa , sei – sas , sette – sapta
L'affinità del sanscrito con le lingue indoeuropee d’Europa diventa un tema di studi dopo una
conferenza del 1786 tenutasi a Calcutta da parte di William Jones, in questa conferenza parla delle
affinità degli indiani con un vasto insieme di popoli dal punto di vista della lingua, della religione E
dell'arte.
Nel 1808 Schlegel crea un’opera chiamata ‘’sulla lingua e la sapienza degli indiani’’ , dando vita
ad una tipologia linguistica basata sulla ricerca di analogie e differenze tra le lingue. Questa analisi
darà poi vita a rapporti genealogici : legame con la teoria evoluzionistica di Darwin , basata
sull’albero della vita .ì; allo stesso modo nasce un albero delle lingue : dall’indoeuropeo , per
gemmazione, nascono le altre lingue, dando vita al concetto di famiglia lingusitica. Egli parte da
un’analisi delle affinità fra sanscrito , greco e latino : tutte le lingue si possono ripartire in
- flessivo : alterazione della radice con suffissi ( italiano con maschile e femminile) ;
- isolante : ad ogni morfema corrisponde una parola e viceversa ( cinese) ;
- agglutinante : parola formata da radice invariabile cui si uniscono degli affissi portatori di
valore grammaticale
Un altro studioso è Franz Bopp , il quale parte dalla comparazione fra le lingue dal punto di vista
morfologico , per dimostrare l’origine comune e di ricostruire i tratti della lingua da cui derivano. Si
tratta del metodo storico-comparativo , che ha come oggetto l’indoeuropeo.
MUTAMENTO LINGUISTICO E VARIAZIONE : DA SCHLEICHER ALLA GEOGRAFIA
LINGUSITICA
Nel corso del secolo , si fa strada una concezione che porta la lingua nell’ambito delle scienze
naturali >: la lingua è pensata come un organismo vivente, in continuo mutamento , così come le
specie animali e vegetali. Questa idea è sostenuta da Schleicher .
I NEOGRAMMATICI
Gli studiosi Osthoff e Brugmann affermano che ci sono diversi principo neogrammaticali da
rispettare :
- primo : ogni mutamento fonetico si compie in base a delle condizioni, cioè obbedisce alla
legge fonetica. Per fare un esempio : in francese la A tonica latina diventa ‘’e’’ , come in
MARE – MER
- secondo : i mutamenti irregolari rispetto alle leggi fonetiche possono prodursi per analogia .
Per esempio : POSITUM – POSTO ; REMASUM – RIMASTO : in base alle leggi fonetiche
dovrebbe essere ‘’RIMASO’’, però si arriva a ‘’RIMASTO’’ prendendo spunto da ‘’POSTO’’ ,
quindi per analogia. Si parla in questo caso di forma di attrazione , che sovrasta quella
fonetica.
Ci sono però dei limiti >: ci si basa sull’asse verticale (cronolgoia) e sulla pretesa dell’ineccepibilità
delle regole , si ignora quindi l’asse orizzontale : sembra che ogni evoluzione sia interna ad un
sistema , senza considerare eventuali influenze esterne da altri sistemi – nasce quindi l’idea di
lingua come sistema chiuso , contrapposto ad un sistema aperto e permeato da influenze esterne.
LA GEOGRAFIA LINGUISTICA
La dimensione geografica spaziale ha acquistato importanza nello studio delle lingue , fino alla
nascita degli atlanti linguistici (ALF).
Un metodo per interpretare la distribuzione geografica dei fatti linguistici per trarre delle deduzioni
cronologiche è dato dalle ‘’normale areali’’ di Matteo Giulio Bartoli : ci sono criteri per determinare
quale sia tra le forme più antiche che compaiono nelle lingue romanze. Le norme areali sono :
1- area isolata : tra due forma quella più antica è generalmente quella più in uso nell’area
isolata ( meno esposta alle comunicazioni , come la Sardegna che conserva i derivati del
latino EQUA – EBBA ‘’cavalla’’ ; mentre la Toscana ha come esito quello di CABALLA –
CABALLUS .
2- area laterale : la lingua più antica è quella in uso nelle aree laterali piuttosto che in quelle
centrali, per esempio gli esiti di EQUA sono presenti nelle lingue iberiche , come nel
portoghese EGUA e romeno IAPA
3- area maggiore : la lingua più antica è quella in uso nell’area di maggiore estensione
( sempre se l’area minore non sia isolata o laterale) , per esempio nelle lingue
galloromanze , in italia e in romania si trovano esiti del latino FRATER, mentre nelle lingue
iberiche si hanno gli esiti di GERMANUS ( spagnolo – HERMANO)
L’EDIZIONE DEI TESTI A LA CIRCOLARITA’
La circolarità è una disciplina molto importante che mediante l'analisi linguistica i la critica testuale
mira alla ricostruzione e alla corretta interpretazione dei testi. molto importante da sottolineare e la
circolarità tra filologia e linguistica : la filologia fornisce la linguistica i dati testuali, la linguistica ha
la filologia l'enorme e le cognizioni linguistiche per fare edizione di testi e per poterli interpretare.
Importante è la figura di Auerbach, il quale dichiara che una delle forme più antiche considerata la
più nobile da molti studiosi per la ricostruzione testuale è l'edizione critica dei testi : ha il fine di
ritrovare la forma che l'opera aveva quando è uscita dalle mani dell'autore e per fare questo è
necessario lavorare sui testimoni (fonti) attraverso cui il testo oggetto di ricerca ci aggiunto ed
interrogarli in maniera opportuna per ricostruire correttamente il testo. si tratta di un tentativo per
leggere un certo testo il più vicino possibile alla volontà originale dell'autore e questo avviene
grazie agli errori presenti nelle forme successive, motivo per il quale il filologo deve indagare sulla
veridicità delle fonti per poi compararle e dar vita ad un processo controcorrente per risalire alla
fonte originale, tenendo in conto soprattutto delle possibili aggiunte.
- codicologiche : sistemi grafici che mutano nel tempo e per questo si potrebbe essere in
difficoltà davanti ad un manoscritto del medioevo, a causa della presenza di miniature e
alla particolare mise en page
- diplomatiche
- linguistiche : scripta, fatti linguistici originali o elementi aggiunti come nel caso della
Toscanizzazione ;
- critico- testuale : strumenti tecnici che permettono di risalire all'idea di testo originale
perché ogni testo presenta delle difficoltà distinte
GRAMMATICA GENERATIVA
Una rivoluzione linguistica relativa alla seconda parte del 900 è quella che va sotto il nome di
grammatica generativa , che risale a due saggi di Chomsky.
L’osservazione di partenza è che i parlanti sono in grado di produrre e comprendere infinite frasi
che non hanno mai incontrato prima e giudicare in maniera intuitiva se esse sono ben formate
( grammaticalmente corrette) , oppure inaccettabili (grammaticalmente scorrette \ agrammaticale).
Questo è possibile perché possiedono competenza (competence) che sono alla base
dell’esecuzione (performance).
LA SOCIOLINGUISTICA
La lingua si realizza concretamente nei rapporti sociali ed è da questo che nasce la
sociolinguistica, che si occupa die esaminare gli aspetti sociali della lingua.
Un aspetto importante sottolineato dallo studioso Weinreich è l’interazione nella società fra più
lingue , ciò significa che nessuna società è del tutto monolingue ( a meno che non sia
completamente isolata) , in questo caso quindi si parla dei fenomeni di interferenza.
Ci sono diversi tipi di varietà linguistica :
- diatopica : spazio (prestiti come nel caso dei gallicismi )
- diacronica : tempo ( cambiamento dai siciliani a dante )
- diafasica : contesto
- diamesica : mezzo ( passaggio da oralità a testi scritti)
- diastratica : competenze del parlante
Quanto al rapporto tra le lingue a contatto , è stata elaborata una distinzione tra :
- diglossia : due lingue parlate nella stessa comunità che però non sono sullo stesso piano,
per esempio c’è una varietà ‘’alta’’ , usata in situazioni formali , e quella ‘’bassa’’ usata nei
rapporti privati ;
- bilinguismo (plurilinguismo) : possesso da parte dei parlanti di una stessa comunità di due
o più lingue sullo stesso piano , per esempio in Svizzera ci sono 4 lingue nazionali)
LA SCUOLA SICILIANA
Si tratta della prima lirica in volgare italiano dove l’arte è vista come forma per consolidare il potere
e la cultura diventa in nucleo principale. Ù
Nasce attorno alla Magna Curia ( italia meridionale) di Federico II . Tra gli autori principali
ricordiamo Giacomo da Lentini, Pier delle Vigne, Guido delle Colonne e Stefano Protonotaro. Di
fondamentale importanza è l’invenzione del sonetto, generalmente affidata a Giacomo da Lentini.
CANZONIERE V
Per quanto riguarda Giacomo , notiamo la presenza di un’annotazione ‘’ Giacomo il notaio’’ , quindi
vediamo come si tratta di un poeta che fu uno stretto collaboratore dell’imperatore, tanto in materia
giuridica come poetica ( linguaggio volgare) .
Si tratta di uno scritto caratterizzato da più mani , per questo è stato un lavoro molto lungo ed è
impaginato secondo i modelli della tradizione documentaria. Secondo Armando Petrucci
l’organizzazione e la mise en page del codice sarebbero modellate su registri contabili prodotti
all’interno delle compagnie mercantili ( paleografo : colui che si occupa della modalità di scrittura
dei libri e della struttura – uno stesso scrivente poteva possedere una o più tradizioni grafiche che
adottava in base alla funzione del testo – il paleografo è in grado di datare e collocare a livello
geografico uno scritto) . Altri filologi lo avvicinano alla categoria dei notai , però entrambi fanno
comunque parte della tipologia documentaria , atta alla diffusione informativa dei testi , ù
Ci sono due statuti del testo :
1- Documentaria : testimonianza ;
2- Monumentaria : testimonianza + elevare un certo testo letterario per permettere una certa
divulgazione di idee che sia duratura nel tempo
CANZONIERE P
Presenza della miniatura , per questo si colloca ad un livello più alto in quanto elaborato da un
copista ( professionista , commissionato da una persona di alto rango).
Armando Petrucci definisce questa tipologia di codice come ‘’ libro cortese di lettura’’ ( che si
differenzia dalla scrittura documentaria) : caratterizzato da lettere rosse che segnano il paragrafo e
si tratta di un libro che si ispira ai modelli cortesi.
Si tratta di una mano professionista che doveva prestare i propri servigi ad una bottega dove
venivano prodotti testi di altissimo livello. Si nota infatti una grande competenza dell’amanuense
grazie alla sua abilità nel gesto grafico ( scrittura gotica) . Inoltre capiamo che si tratta di un
professionista perché sulla pagina si nota la rigatura ( righe sul foglio) e la mano si muove sempre
leggermente sopra la riga per mantenere sempre la stessa distanza.
In tutti e tre i casi si tratta di manoscritti toscani , fatto importante perché si nota la diffusione della
poetica di Giacomo in Italia centrale.
Era necessario usare i ‘’compendi’’ , cioè segni aggiuntivi per risparmiare spazio e tempo .
EX : ‘’ intante’’ – ‘’intate’’ ( trattino sopra la A) : il trattino sostituisce la nasale N ; oppure la P con
una riga al centro per ‘’ per’’ ; oppure la P con trattino sopra sta per PR+ VOC ( pre , pra) ; ‘’7’’ sta
per ‘’et’ ; ‘’9’’ sta per ‘’con’’
CANZONIERE L
Stessa scrittura del P , perché comunque gotica, però si nota meno formalità. E’ fortemente
probabile che la mise en page ( a colonna) della raccolta lirica laurenziana derivi direttamente dal
suo modello originale, in quanto si tratta di una copia.
E’ importante dire che la scripta è individuale e varia anche in base all’area : periodo in cui non
avendo un suono associato ad un grafema e per questo ognuno crea un proprio ‘’vocabolario’’.
Questo cambiamento è anche relazionato a periodi di transizione, quindi di crisi e di rielaborazione
di sistemi linguistici : più grafie possono corrispondere allo stesso suono , ma anche più suoni
potevano celarsi sotto la stessa grafia .
La scripta è l’insieme delle tradizioni grafiche vigenti in un dato ambito e territorio che per
convenzione regolano la trascrizione dei testi volgari in assenza di norme costitutive .
1) SISTEMI VOCALICI
In questo caso si analizza il sistema italoromanzo : vige l’opposizione in sillaba tonica fra vocali
aperte e chiuse : ci sono 7 suoni vocalici : A E E’ I O O’ U
Invece per il sistema siciliano tutte le ‘’e’’ e le ‘’o’’ toniche sono aperte ; mentre nel toscano la ‘’è’’
tonica italoromanza è chiusa in ‘’i’’ ( ‘’tela’’ – ‘’tila’’) e la ‘’o’’ in ‘’u’’
Ricordiamo inoltre che la lirica dei siciliani era molto influenzata dai modelli dei trovatori .
sviluppatasi in Occitania ( mezzogiorno della Francia – punto di partenza) a partire dl XII secolo.
Nascono quindi dei topoi legati al mondo di un amore complesso e per questo il poeta di pone in
una posizione inferiore rispetto alla dama ( mi donz) e si narrava di un regolamento legato al modo
di comportarsi a livello sociale . Questo elemento comincia a diffondersi : trovieri ( nord della
Francia) ; zona germanica , iberica e italiana.
Nel caso italiano nasce la scuola siciliana con Federico II e diventa quindi importante avere delle
competenze intertestuali : due testi diversi comunicano tra di loro attraverso delle spie come nel
caso delle parole e questo è affidato all'edizione critica cioè cercare di ricostruire un testo fino alla
forma originale, soprattutto grazie alla presenza di errori. i poeti tra di loro comunicavano
scegliendo un tema sul quale poetare ed esprimevano il loro punto di vista : per esempio Folchetto
da Marsiglia e Giacomo da Lentini , la comunanza tra i due testi è stata rilevata per la prima volta
da Torraca nel 1912 : Folchetto canta mentre Giacomo non lo fa perché la poesia siciliana è atta
alla lettura e non al canto.
In alcuni casi è possibile decidere di non portare avanti la comprensione ( croce – crux) , in altri è
possibile usare la propria intelligenza per cercare di comprendere un verso. La sofferenza porta
alla morte , però la si prova in vita , quindi Giacomo è in sospeso tra la vita e la morte. ( Dunque
mor’u viv’eo?) . Per risalire al significato oltre ai documenti ci sono delle competenze culturali che
ci permettono di capire che sta colloquiando con Folchetto, quindi si va a leggere la versione
originale : ‘’ donc mor o viv? ‘’ : io vivo e muoio ; nell’edizione critica ‘’ dunque mor’ e viv’eo’’.
CHIOSE E ANNOTAZIONI
Nei casi precedenti si parla di testi che hanno avuto inizialmente poche copie per poi avere
maggiore fortuna più tardi, oppure esistevano delle copie che per un certo periodo sono sparito per
poi riapparire : le copie possono essere siglate da chi le possedeva , in questo caso si parla di una
‘’nota di possesso’’ : possono spiegare in quale biblioteca è stato deposto e anche per quanto
tempo , in questo modo quindi è possibile ricostruire una copia .
Angelo Colocci : umanista che possedette una biblioteca e fu interessato alla materia provenzale
del 500 ( dopo essere stata abbandonata) . Possedette il manoscritto V e aggiunse per questo
delle voci personali ( postille o note) , come nel caso del poema di Giacomo , dove annota ‘’Dante
cita questa’’ ( nel DVE) . La sua collezione passerà poi alla biblioteca vaticana
LA ROMANIA
Le lingue romanze sono considerate come una continuazione del latino, nel senso che ognuna di
esse è un risultato diverso della sua evoluzione. altrettanto vero però e che bisogna considerare
anche la sincronia, secondo la quale ogni lingua romanza è un sistema linguistico autonomo,
nonostante questo però ogni suo aspetto può essere messo in relazione con il latino e di
conseguenza questo con le altre lingue romanze.
L’insieme delle aree geografiche e delle culture in cui si parlano le lingue romanze prende il nome
di Romania o dominio romanzo appunto in Europa corrisponde all'area in cui si è parlato latino in
età imperiale, infatti questo termine in latino è formato sul nome di popolo ‘’Romani’’ ( come Gallia
dai Galli e come Germania da Germani) . Probabilmente è un termine entrato nell'uso parlato
prima che nello scritto al posto di espressione come ‘’orbis romanus’’ (mondo romano) .
Nella situazione attuale si distinguono in Europa due aree geografiche separate : la prima va
dall'atlantico fino al Friuli ad ovest e fino alla riva italiana dell'Adriatico a est.
Come già è stato detto in precedenza su base geografica le lingue romanze si classificano in :
iberoromanze, galloromanze, italoromanze, retroromanze ( dal nome degli antichi Raeti e della
provincia romana Raetia) , balcanoromanze . Però è possibile fare un esame più raffinato in
quanto questa classificazione pone alcuni problemi : il catalano presenta caratteristiche comuni
con l'occitano tanto che si è discusso se non sia piuttosto una lingua galloromanza, anche se poi si
è preferito considerarla come una ‘’ lingua ponte’’ tra le iberoromanze e le galloromanze. inoltre il
dalmatica aveva caratteristiche in comune con i dialetti Italoromanzi settentrionali, e quindi può
essere considerata anch'essa una lingua ponte fra le italoromanze e le balcanoromanze. i dialetti
dell'Italia settentrionale, tranne il Veneto, hanno caratteristiche comuni con le lingue galloromanze ,
con le quali condividono il sostrato preromano e per questo motivo vengono comunemente detti
‘’gallo-italici’’.
In base a questa distinzione il dominio romanzo si divide in Romania occidentale e orientale e
questa divisione taglia in due le lingue Italo romanze : La Romania occidentale comprende tutte le
varietà linguistiche italiane settentrionali (a nord della linea – detta isoglossa - La Spezia- Rimini) e
le lingue retroromanze, galloromanze e iberoromanze ; La Romania orientale comprende tutte le
varietà linguistiche centro meridionali (incluso il toscano) e il rumeno. La differenza fra i parlanti di
queste due porzioni e che al di sopra del dialetto essi hanno una lingua ufficiale diversa e per
definire questo fatto si usa il concetto di lingua tetto: per esempio ai due lati della frontiera fra
Italia e Francia si parlano dialetti simili però ci sono diverse lingue tetto, l'italiano da una parte e il
francese dall'altra.
Con il nome di Romania perduta (o sommersa) si designano l'insieme delle aree in cui il latino
parlato in epoca imperiale è stato soppiantato da altre lingue e queste comprendono :
- L'Inghilterra a sud del Vallo di Adriano, approssimativamente al confine tra Inghilterra e
Scozia (antica provincia della Britannia) ;
- una fascia a est del Reno che oggi coincide con la Germania (provincia antiche della
Germania superiore e inferiore) ;
- un'area a nord delle Alpi che corrisponde approssimativamente a parte della Svizzera e
all’Austria (Raetia e Noricum)
- L'area che corrisponde alla Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina e Serbia ;
- la fascia mediterranea occidentale dell'africa dove si è insediato l'arabo
Con il nome di Romania nuova si designano le nuove aree fuori dall’Europa in cui si sono
insediate alcune lingue romanze a partire dall'espansione e dalle colonizzazioni iniziate nella
seconda metà del 400, di cui l'episodio più importante è la conquista dell’America da parte di
Cristoforo Colombo : nell’America oggi detta Latina e di lingua portoghese il Brasile mentre sono di
lingua spagnola altri paesi come l'Argentina e il Cile. nell’America settentrionale il francese e oggi
lingua ufficiale dello Stato canadese del Québec.
Il latino di cui possediamo attualmente una documentazione diretta è esclusivamente quello scritto
e in prevalenza letterario. il latino invece di cui tutte le lingue romanze sono una continuazione e
quello parlato, del quale esiste solo una documentazione indiretta. Ci sono varie fonti per la
conoscenza del latino non letterario :
- testi con ambizione mimetica rispetto al parlato - commedie di Plauto e Terenzio e il
‘’Satyricon’’ di Petronio ;
- opere meno elevate consapevolmente sul piano stilistico – ‘’ epistole’’ di Cicerone dove si
adotta un sermo familiaris ;
- testi tardi elaborati nell'ambito della cultura cristiana e liberi da vincoli letterari ;
- iscrizioni e scritture esposte - graffiti di Pompei
- trattati tecnici – ‘’De Agricoltura’’ di Catone il Vecchio ;
- lettere e comunicazioni della quotidianità scritte su papiri, cocci o tavolette
- opere di grammatici dove si segnalano forme dell'uso ritenute scorrette per poterle
censurare -. ‘’Appendix Probi ‘’ , forme che però nonostante la censura continuano ad
essere usate come nel caso di ‘’calida’’ e ‘’calda’’, infatti noi attualmente utilizziamo il
secondo lemma.
La lingua scritta o letteraria non è però una lingua diversa dal parlato, infatti esistono degli usi che
hanno diversi livelli ostili del parlato che variano secondo il livello culturale dei parlanti e secondo il
registro più o meno formale. la lingua scritta si differenzia perché è formalizzata e risponde ad un
insieme di regole speciali.
A questo punto è importante dire che oltre ad una lingua parlata c'era anche in uso una lingua non
parlata adottata solo dagli strati più bassi ma che comunque attraversa tutta la società che prende
il nome di lingua sub standard (cioè al di sotto di quella letteraria) e l'ipotesi che ci viene fornita e
che si debba pensare ad una sorta di ‘’ latino sommerso’’, che non appare nemmeno nelle
scritture più vicine al parlato perché fortemente censurato in quanto considerato espressione di
ignoranza È considerato quindi scorretto rispetto alla norma. comunemente si dà il nome di ‘’ latino
volgare’’ a quel latino diverso dalla norma colta in cui è possibile ritrovare le innovazioni delle
lingue romanze.
Un altro aspetto molto importante da tenere in considerazione è il fatto che quello che più interessa
parlando delle lingue romanze e considerare quella parte di storia del latino che più si avvicina a
quest'ultime e quindi è opportuno ricorrere all'espressione ‘’ latino parlato tardo’’. con il termine
‘’pre romanzo’’ o ‘’protoromanzo’’ si designa lo stato della lingua Latina da cui hanno origine le
lingue romanze ricostruite con il metodo storico comparativo.
Grande importanza per la conoscenza dell’evoluzione della lingua al di fuori e al di sotto della
tradizione letteraria sono le fonti metalinguistiche , cioè le annotazioni dei grammatici e le
osservazioni degli autori sulla lingua. Tra le osservazioni più importanti abbiamo quella di
Sant’Agostino che nel ‘’De doctrina christiana’’ parla della necessità che il discorso debba essere
inteso anche da coloro che sono meno istruiti , quindi utilizzare un tono basso , fino a farlo
diventare sublime.
IL SOSTRATO
Si dicono lingue di sostrato le lingue alle quali il latino si è sostituito : in ogni area dove è arrivato il
dominio romano fra il latino è la lingua del luogo si è avuto un rapporto di bilinguismo, poi di
diglossia e infine la lingua del luogo è stata abbandonata, anche se ci sono qualche eccezioni
come nel caso del basco.
L’etrusco e le lingue italiche
Il territorio dove si erano insediati gli etruschi e un'area corrispondente all'attuale Toscana e al
Nord del Lazio. l'etrusco è una lingua non indoeuropea è un fenomeno fonetico che è stato
probabilmente attribuito all’etrusco e la cosiddetta ‘’gorgia toscana’’.
Il greco
Sulle coste dell'Italia meridionale e della Sicilia, nelle colonie della Magna Grecia, si parlava il
greco, anche se è importante ricordare che anche se questa è un'area di sostrato in epoca romana
il latino fu comunque parlato in questa zona. un'altra area greca e quella di Marsiglia.
il greco si parlava anche a Roma ed era la lingua degli schiavi provenienti dal Mediterraneo e degli
schiavi liberati che continuavano a far parte del popolo cittadino, motivo per il quale gli ambienti
commerciali erano bilingui e si parlava greco nel mondo dell'artigianato e dei mestieri.
In particolar modo ci sono tre ondate :
- parlato inizialmente nelle colonie della Magna Grecia ed è sempre stato in contatto con il
latino e ha fornito lemmi legati alla quotidianità come nel caso di oliva e spada ;
- successivamente aumentano ancora di più i contatti ed entrano lemmi più alti come nel
caso di filosofia, filologia e scuola ; restano comunque quelli più bassi come nel caso di
bottega ;
- la terza ondata corrisponde alla diffusione della cristianità in quanto la religione cattolica
nasce in Oriente per poi subire la latinizzazione (Evangelium, Ecclesia, Parabola)
Le lingue celtiche
A questo sostrato sono attribuiti tre fenomeni di palatalizzazione :
- il passaggio di A tonica aperta in ‘’e’’ – in francese e in parte di dialetti dell’italia
settentrionale (emiliano) ex. Chose
- U tonica e atona a ‘’Y’’ ex mur
LA FRAMMENTAZIONE DEL SISTEMA
È importante ricordare come la dell'impero romano fungeva come una forza centripeta che
consentiva una forte attrazione linguistica . Il sistema del modello viene meno nel 476 che coincide
con il momento della caduta dell'impero, dopo l'ultimo imperatore che fu Romolo Augustolo
cominciano a notarsi delle differenze e per questo la lingua inizia a mostrare delle trasformazioni è
tra le più importanti ricordiamo :
Perdita del potere eccentrico dell'impero
- A partire dal III secolo la crisi politica, sociale ed economica dell'impero è sempre più forte ;
- nel 330 Costantino sposta la capitale a Costantinopoli e quindi l'Italia perde la sua
importanza ;
- nel 395, alla morte di Teodosio, l'impero viene diviso in due parti ;
- nel 476 viene deposto l'ultimo imperatore
Importante poi anche l'epistola ‘’Ad Magnum’’ dove San Girolamo afferma l'importanza del
valore classico in quanto ciò che era molto basso diventa alto però non c'è un repentino
abbandono del classicismo in quanto porta la formazione e si punta quindi ad assorbire le
linfe vitali del classicismo : San Girolamo e Sant'Agostino hanno avuto una formazione
retorica per poi adottare l'ideale del basso, però non devono discriminare l'importanza del
classico perché grazie a questo che sono formati e inoltre non è un caso che i testi in
volgare siano delle traduzioni dei testi latini (volgarizzamenti) perché si contengono dei
messaggi di valore però trasmessi con un volgo basso
Invasioni germaniche – regni romano-barbarici
Nel IV secolo e soprattutto nella prima metà del V Larghe porzioni dell'impero vengono sottratte al
controllo politico centrale è tra i popoli principali ricordiamo :
- Franchi (Gallia belgica) ;
- Visigoti (sacco di Roma nel 410 , Gallia sud occidentale e penisola iberica) ;
- Vandali (penisola iberica e Africa meridionale) ;
- Ostrogoti (conquistarono l'Italia)
- Longobardi (occupano l'Italia nel 568 + altre aree della penisola erano sotto il controllo dei
bizantini dopo le guerre greco trattiene gotiche avvenute tra il 535 e il 553)
- restringimento del mondo : non c'è più il modello centrale che tiene tutto insieme si
passa quindi al particolare
- abbassamento del livello culturale dei ceti alfabetizzati : si nota un peggioramento della
qualità scritta ; sono scorrette le scriptae latine usate in Francia durante il periodo
merovingico, In Italia durante la dominazione longobarda ; basso anche il latino scritto nella
Spagna del nord dopo la conquista araba avvenuta nel 711 (pose fine alla presenza dei
visigoti, forse la popolazione germanica più avanzata culturalmente) ed ha detto leonese
(da Leon , regione della Spagna settentrionale)
GLOSSE DI RICHELIEU
1)Questioni lessicali
La pratica glossaria è considerata come la spiegazione dei testi che girano attorno alla Bibbia per
poi arrivare anche ad altri testi teologici universitari.
le glosse sono anche considerate come delle traduzioni e possono essere in relazione con un
testo ( al margine o interlineare) oppure riunite in raccolte ( da un diverso numero di lemmi)
I glossari sono la testimonianza di un uso del latino con delle differenze interne
E’ contenuto in un manoscritto del X secolo, proviene da un’abbazia benedettina sul lago di
Costanza , però venne prodotto in Francia. Si possono notare delle parole difficili che dopo
un’analisi attenta possono essere ricondotte al francese.
Contiene 500 lemmi accompagnati dalle relative spiegazioni e la parte più consistente è basata su
termini più difficili che derivano dalla vulgata di San Girolamo.
INDOVINELLO VERONESE
Conservato nella biblioteca capitolare di Verona.
e un manoscritto liturgico proveniente dalla Spagna è transitato a Pisa nell'ottavo secolo per poi
arrivare a Verona dove due persone aggiungono tre righe fondamentali dette prove di penna. le
prime due righe mostrano un latino scorretto e la terza riga corrisponde all'addio del latino corretto
e questo pone una complessa decifrazione della lettura
‘’ spingeva avanti i buoi , arava bianchi campi , teneva un bianco aratro e seminava un nero seme’’
MUTAZIONI
1- La costruzione della frase : in latino la costruzione della frase era libera infatti i costituenti
logici non avevano una posizione fissa e la struttura era S+O+V , mentre nel modello
romanzo è S+V+O . ( ‘’ se pareva boves’’ : costruzione romanza, tutte le altre seguono il
modello latino)
La durata delle vocali era per i romani una capacità innata per esempio nel periodo di
Cicerone la metrica Latina si basava su suoni brevi e lunghi e durante una
rappresentazione teatrale per esempio la metrica deve essere necessariamente precisa
altrimenti il pubblico si potrebbe lamentare e tutti se ne accorgerebbero anche i meno colti
perché ognuno sa distinguere le lunghe dalle brevi.
con Agostino comincia a perdersi questa capacità ed è necessario anche ricordare per
esempio la variante geografica perché Agostino era africano punto il problema nasce dalla
confusione tra ‘’ os, oris’’ ( bocca) e ‘’ os , ossis’’ ( osso) , scaturita dall'incapacità di
cogliere le vocali e le sillabe lunghe e brevi e per questo decide di usare il volgarissimo
‘’ossum’’ per farsi comprendere dalla gente, cosa per lui fondamentale, e anche se dovesse
essere ripreso dai grammatici non gli importa.
RINASCITA CAROLINGIA
l'importanza dell'operazione politico- culturale di Carlo Magno e la riscoperta del patrimonio
classico e questo porta le migliori menti ad un fulcro centrale dando vita ad un organismo vivo.
si sottolinea l'importanza del volgare aulico cioè legato al palazzo centrale del potere che per
Dante sarà poi anche curiale nasce quindi un centro culturale intorno al potere centrale.
Carlo Magno tende alla restaurazione del potere centrale dell'impero romano ( Dalla Grecia a
Roma fino alla Francia), però c'era bisogno della cultura spesso in lingua volgare e non solo in
latino e da questo si ricorda il primo trovatore lirico che era Guglielmo IX che scrisse in lingua
volgare e da questo contesto nascono poi i romanzi per arrivare alla scuola siciliana di Federico
dove si nota l'unione tra potere e cultura
Vocali :
- A si pronuncia come in italiano ;
- E come in italiano ( aperta \ chiusa) ;
- I ( idem) ;
- O ( idem) ;
- U come ‘’Y’’ ( come nel francese moderno)
molto importante da considerare è anche il legame Con il latino sotto diversi punti :
- cantilena Latina
- la sequenza è lingua volgare riprende la melodia di quella Latina
- sono in dialogo con il latino anche altri testi volgari di natura a geografica come il ritmo su
sant'alessio
- il testo volgare però non è considerata come l'esatta traduzione ma è comunque evidente
un legame con il modello latino
ci sono però anche delle differenze :
- nel testo latino le tre sezioni hanno uguale peso e nella prima e nell'ultima sezione si insiste
sui caratteri legati alla performatività e alla dimensione musicale del canto
- nel testo volgare la sezione centrale ha più peso rispetto alle altre, la dimensione
predominante è quella narrativa
LA TRADIZIONE MANOSCRITTA – LA CANZONE DI SANTA FEDE
ASPETTI FORMALI
Genere ageografico (voi insieme di testi composti in onore ai santi per celebrarne la memoria).
Redatta in classe mono rime in 8 sillabe.
Testo che ha origine Latina con la presenza di più fonti : passione di Santa fede, miracoli di
Santa fede e l'opera di Lattanzio nella parte finale.