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D.D.L. A.S. 1662 - XVIII (Gennaio 2020)

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Senato della Repubblica XVIII L E G I S L AT U R A

N. 662

DISEGNO DI LEGGE
presentato dal Presidente del Consiglio dei ministri (CONTE)
e dal Ministro della giustizia (BONAFEDE)

COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 9 GENNAIO 2020

Delega al Governo per l’efficienza del processo civile e per la revisione


della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie

TIPOGRAFIA DEL SENATO


Atti parlamentari – 2 – Senato della Repubblica – N. 662
XVIII LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

INDICE

Relazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 3

Relazione tecnica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 17

Analisi di impatto della regolamentazione (AIR) . . . . . . . . . . . . » 46

Disegno di legge . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 79
Atti parlamentari – 3 – Senato della Repubblica – N. 662
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ONOREVOLI SENATORI. – Il presente disegno La stretta connessione tra la competitività
di legge contiene disposizioni destinate ad del Paese, come percepita dagli investitori
incidere profondamente, attraverso la succes internazionali, e i tempi della giustizia civile
siva adozione di uno o più decreti legislativi rende infatti non più procrastinabile un in
da parte del Governo, sulla disciplina del
tervento sul rito civile che possa renderlo
processo civile e degli strumenti di risolu
zione alternativa delle controversie, in fun più snello e più celere al tempo stesso. La
zione di obiettivi di semplificazione, spedi durata media dei procedimenti civili negli
tezza e razionalizzazione, nel rispetto della anni 2015-2018 emerge dalla seguente ta
garanzia del contraddittorio. bella:
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Durata media effettiva 2015-2018 per rito

2015 2016 2017 2018

Durata Durata Durata Durata


Rito Ruolo Nr. media Nr. media Nr. media Nr. media
Definiti effettiva Definiti effettiva Definiti effettiva Definiti effettiva
in giorni in giorni in giorni in giorni

Opposizione
Conten
allo stato
zioso 7.899 654 8.127 624 8.094 615 7.288 621
passivo
ordinario
(art. 98)

Sommario
Conten
di cogni
zioso 28.986 349 46.540 342 65.887 400 56.431 472
zione
ordinario
(702-bis)

Conten
Rito
zioso 334.137 1.318 321.373 1.334 297.970 1.295 280.029 1.270
ordinario
ordinario

Rito
Conten
ordinario
zioso 30.426 1.229 31.801 1.314 29.130 1.333 26.963 1.296
secondo
ordinario
grado

Lavoro
prev.,
Lavoro 258.936 904 238.694 851 229.365 784 210.840 725
assist.
obblig.

Conten
Lavoro zioso 25.591 780 22.815 765 20.039 710 19.423 681
ordinario
Atti parlamentari – 4 – Senato della Repubblica – N. 662
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Le evidenze statistiche illustrate, che di negoziabili secondo la legislazione vigente,
mostrano l’eccessiva durata del processo or quali, senza pretesa di esaustività, il diritto
dinario di cognizione rispetto agli altri riti, al preavviso e il diritto al posto di lavoro (si
inducono a ritenere utile la sostituzione del vedano, a titolo esemplificativo, Cassazione
l’articolato procedimento ordinario di cogni n. 13134 del 2000; Cassazione n. 2716 del
zione con un rito semplificato modellato sul 1998; Cassazione n. 2886 del 1992) e dun
l’elastico schema procedimentale del rito que fermo il disposto dell’articolo 2113 del
sommario oggi previsto dall’articolo 702-bis codice civile (lettera e) del comma 1). In
del codice di procedura civile. fatti, con riferimento alla mediazione obbli
La legge di delega per la riforma del pro gatoria, le statistiche elaborate dal Ministero
cesso civile si propone quindi, in quest’ot della giustizia rendono evidente il successo
tica, una decisa semplificazione del pro dell’istituto in alcuni settori, tra questi: i
cesso, tanto di primo grado che di appello, patti di famiglia, i diritti reali, l’affitto d’a
attraverso la riduzione dei riti e la loro sem zienda, le controversie in materia successo
plificazione; obiettivo dell’intervento è, inol ria, e il suo insuccesso in altri, in partico
tre, l’introduzione di strumenti di istruzione lare, nella materia bancaria e assicurativa e
stragiudiziale, affidata agli avvocati, diretta nelle controversie in materia di responsabi
ad anticipare l’acquisizione del materiale lità sanitaria, nei quali sono stati previsti e
probatorio alla fase della negoziazione assi operano altri istituti finalizzati ad agevolare
stita. una soluzione stragiudiziale della controver
L’articolo 1 chiarisce l’oggetto della de sia (si allude ai procedimenti previsti dal te
lega e stabilisce termine e procedimento per sto unico delle disposizioni in materia di in
il suo esercizio. termediazione finanziaria, di cui al decreto
legislativo n. 58 del 1998, al procedimento
L’articolo 2 fissa criteri diretti a rivedere
istituito in attuazione dell’articolo 128-bis
la disciplina degli strumenti di risoluzione
alternativa delle controversie, da un lato del testo unico delle leggi in materia banca
escludendo sia il ricorso obbligatorio, in via ria e creditizia, di cui al decreto legislativo
preventiva, alla mediazione in materia di re n. 385 del 1993, al procedimento istituito in
sponsabilità sanitaria, contratti finanziari, attuazione dell’articolo 187-ter del codice
bancari e assicurativi, fermo restando il ri delle assicurazioni private, di cui al decreto
corso alle procedure di risoluzione alterna legislativo n. 209 del 2005, nonché, per le
tiva delle controversie previsto da leggi spe controversie in materia di responsabilità sa
ciali, sia il ricorso obbligatorio alla negozia nitaria, all’accertamento tecnico preventivo
zione assistita nel settore della circolazione disciplinato dalla legge 8 marzo 2017,
stradale (lettere a) e d) del comma 1); dal n. 24). Sembra dunque opportuno, in un’ot
l’altro, estendendo la mediazione obbligato tica di semplificazione, eliminare il necessa
ria alle controversie derivanti da contratti di rio ricorso, in via preventiva, alla media
mandato e da rapporti di mediazione (lettera zione, nei casi in cui l’istituto non ha dato
c) del comma 1) e la possibilità di ricorrere, buona prova di sé e nei quali, dunque, esso
anche in alcune delle materie di cui all’arti costituisce un inutile onere per le parti. Al
colo 409 del codice di procedura civile, alla tempo stesso, proprio con riferimento a uno
negoziazione assistita unicamente da più av dei predetti istituti « alternativi » e cioè al
vocati, senza tuttavia che la stessa costitui l’accertamento tecnico preventivo in materia
sca condizione di procedibilità dell’azione. di responsabilità sanitaria, è sembrato oppor
Tale possibilità è prevista limitatamente alle tuno escludere che esso integri una condi
controversie in cui si discuta di diritti già zione di procedibilità nei casi in cui la de
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cisione della controversia non necessiti di così incoraggiando soluzioni transattive. In
indagini di natura tecnica. Nel sistema disci particolare, alla lettera g) si prevede la pos
plinato dalla legge 8 marzo 2017, n. 24, in sibilità di sentire – nel contraddittorio tra le
fatti, nelle controversie in materia di respon parti – persone a conoscenza di fatti rile
sabilità sanitaria, l’accertamento tecnico pre vanti per la soluzione della controversia, di
ventivo quale condizione di procedibilità è stimolare la confessione stragiudiziale o di
alternativo al procedimento di mediazione richiedere alla controparte di dichiarare per
assistita. Eliminata però l’obbligatorietà iscritto la verità di fatti ad essa sfavorevoli.
della mediazione, ove non si prevedesse Gli elementi di prova così ottenuti, nel caso
un’eccezione alla regola posta dall’articolo in cui non si pervenga ad una soluzione
8, commi 1 e 2, della legge n. 24 del 2017, transattiva, saranno utilizzabili nel giudizio
diventerebbe indispensabile l’espletamento che si andrà successivamente ad instaurare,
preventivo della consulenza anche nelle ipo con effetti positivi sulla sua durata, fermo
tesi di assoluta inutilità del predetto mezzo restando che sarà comunque consentito al
istruttorio. Le considerazioni svolte con rife giudice rinnovare l’attività istruttoria, ogni
rimento alla mediazione obbligatoria, fon qual volta lo ritenga opportuno.
date sull’evidenza dei dati statistici, suggeri L’articolo 3 detta i princìpi per la revi
scono anche di escludere l’obbligatorietà sione della disciplina del processo di cogni
della negoziazione assistita per le controver zione di primo grado dinanzi al tribunale in
sie derivanti dalla circolazione stradale, che composizione monocratica. L’obiettivo del
spesso richiedono lo svolgimento di accerta l’intervento è realizzare una maggiore sem
menti di carattere tecnico non compatibili plicità del procedimento, al tempo stesso
con la procedura di negoziazione (lettera d) adottando alcune misure acceleratorie, di
del comma 1). Il medesimo articolo prevede, rette ad assicurare la ragionevole durata del
nell’ambito della procedura di negoziazione processo. In questa prospettiva, la legge di
assistita, purché sia prevista espressamente delega impone la sostituzione del procedi
dalla convenzione di cui all’articolo 2, mento ordinario di cognizione con un rito
comma 1, del decreto-legge n. 132 del 2014, semplificato, modellato sullo schema proce
la possibilità di svolgere, nel rispetto del dimentale del rito sommario di cognizione,
principio del contraddittorio, con la previ con alcune integrazioni ispirate all’ormai ro
sione di specifiche garanzie per ciò che con dato rito del lavoro e la modifica di alcune
cerne le modalità della verbalizzazione e disposizioni del decreto legislativo 1° set
con la necessaria partecipazione di tutti gli tembre 2011, n. 150, coerentemente con l’a
avvocati che assistono le parti coinvolte, at brogazione del rito sommario di cognizione,
tività istruttoria, denominata attività di istru come disciplinato dagli articoli 702-bis e se
zione stragiudiziale, consistente nell’acquisi guenti del codice di procedura civile. Ri
zione di dichiarazioni da parte di terzi su spetto al procedimento sommario discipli
fatti rilevanti in relazione all’oggetto della nato dagli articoli 702-bis e seguenti del co
controversia e nella richiesta alla controparte dice di procedura civile, che, come detto, è
di dichiarare per iscritto, ai fini di cui all’ar destinato ad essere abrogato, vi sono, in par
ticolo 2735 del codice civile, la verità di ticolare, due significative novità: per un
fatti ad essa sfavorevoli e favorevoli alla verso, si prevede l’eliminazione della possi
parte richiedente. Lo scopo è quello di age bilità di conversione, coerentemente con l’o
volare l’accertamento dei fatti prima dell’i biettivo perseguito di riduzione dei riti; per
nizio del processo, al fine di consentire alle altro verso, si prevede l’introduzione di un
parti di valutare meglio l’alea del giudizio, sistema di preclusioni destinate a consentire
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la fissazione del thema decidendum ancor giacché non vi sono state attività idonee ad
prima dell’udienza di prima comparizione introdurre nel processo elementi di novità ed
delle parti in funzione di un processo im essendo invece rimessa al giudice l’indivi
prontato a celerità ed efficienza. Più specifi duazione delle misure necessarie per assicu
camente, la legge di delega dispone che rare il rispetto del diritto di difesa e del con
l’atto introduttivo sia sempre il ricorso; che traddittorio; che sia rivisto il meccanismo
siano ridotti i termini a comparire, che nella decisorio ordinario con la previsione della
loro estensione massima non potranno essere discussione orale preceduta solo dalla preci
superiori ai centoventi giorni, contro i cen sazione delle conclusioni, salvo che il giu
tocinquanta previsti attualmente dall’articolo dice, per la complessità della controversia o
163-bis del codice di procedura civile e sia perché le parti ne abbiano fatto istanza, non
invece portato a quaranta giorni prima del rinvii la discussione ad altra udienza, in tal
l’udienza il termine per la costituzione tem caso provvedendo contestualmente ad auto
pestiva del convenuto, allo scopo di consen rizzare il deposito di note difensive. La di
tire un termine congruo all’attore per la sua sposizione si preoccupa anche di stabilire i
replica; che al ricorrente sia concesso pro princìpi cui deve conformarsi la regolamen
porre le domande, le istanze di chiamata in tazione dei rapporti tra collegio e giudice
causa e le eccezioni che sono conseguenza monocratico nei casi di connessione e di
della domanda riconvenzionale e delle ecce mutamento del rito conseguente all’erronea
zioni delle altre parti e replicare alle loro di proposizione della controversia dinanzi al
fese entro un termine perentorio non supe collegio quando la causa deve essere decisa
riore a venti giorni prima dell’udienza; che, dal giudice monocratico e viceversa. In par
a pena di decadenza, entro un termine pe ticolar modo, con riferimento agli effetti so
rentorio non superiore a dieci giorni antece stanziali e processuali della domanda che, in
denti all’udienza di prima comparizione sia caso di mutamento del rito si producono se
consentita al convenuto e ai terzi chiamati in condo le norme applicate prima del muta
causa la precisazione o la modificazione mento, la disposizione mutua il disposto del
delle domande, delle eccezioni e delle con l’articolo 4, comma 5, del decreto legislativo
clusioni solo in quanto necessarie in rela n. 150 del 2011. L’esigenza ad essa sottesa è
zione alle domande ed alle eccezioni propo quella di circoscrivere al minimo le situa
ste dalle altre parti; che il giudice, asse zioni di incertezza interpretativa, escludendo
gnando un termine alle parti per la definitiva in modo univoco l’efficacia retroattiva del
formulazione delle loro istanze istruttorie, provvedimento che dispone il mutamento e
provveda già a fissare – entro un termine dunque riaffermando la regola secondo la
ragionevolmente contenuto (comunque non quale gli effetti della domanda si producono
superiore a sessanta giorni dalla scadenza facendo riferimento alla forma e quindi an
del secondo dei due termini istruttori) – l’u che alla data dell’atto (sia pur erroneamente)
dienza successiva, che dovrà tendenzial in concreto prescelto e non a quella che
mente servire per l’assunzione delle prove l’atto avrebbe dovuto avere, e che assuma a
ammesse e che potrà essere rinviata nel caso seguito della conversione del rito, come lim
in cui il giudice, ritenuti superflui i mezzi di pidamente chiarito anche dalla Corte costitu
prova dedotti dalle parti, ritenga di fissare zionale (sentenza n. 45 del 2018). Quanto
udienza per la discussione orale e decisione all’ipotesi in cui il giudice abbia riservato a
della causa, senza che sia necessario, in sé la decisione che deve essere decisa in
questo caso, assegnare termini predetermi composizione collegiale, è prevista una si
nati per il deposito di memorie conclusive, gnificativa semplificazione del sistema at
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tuale, nel quale, per effetto del rinvio agli stata espressamente riproposta, rispetto alla
articoli 187, 188 e 189 contenuto nell’arti fase decisoria di primo grado, la possibilità
colo 281-octies del codice di procedura ci di un’istanza di parte per la fissazione di al
vile, la maggior parte degli interpreti ritiene tra udienza per la discussione, considerato
obbligatoria la ripetizione delle attività già che il rinvio della causa per la decisione è
svolte, compreso lo scambio delle comparse comunque ineludibile, dovendo la discus
conclusionali. É infatti rimesso alla parte va sione svolgersi davanti al collegio.
lutare se chiedere o meno di discutere nuo L’articolo 5 impone, per il processo da
vamente la causa dinanzi al collegio, ferme vanti al giudice di pace, di disciplinarlo sul
comunque le conclusioni precisate e gli atti modello del procedimento dinanzi al tribu
difensivi già depositati in vista della discus nale in composizione monocratica, elimi
sione dinanzi al giudice monocratico. nando, in tale prospettiva, la previsione del
l’obbligatorietà del tentativo di conciliazione
L’articolo 4 indica i criteri ai quali il Go
che oggi rappresenta un appesantimento del
verno si dovrà attenere nel rivedere la disci
processo, soprattutto quando il giudizio è
plina del processo di cognizione di primo
stato preceduto da mediazione o negozia
grado davanti al tribunale in composizione
zione assistita.
collegiale. In particolare, coerentemente con
L’articolo 6 riguarda il giudizio di ap
l’obiettivo di semplificazione perseguito, si
pello. In relazione al tale giudizio, tenuto
prevede la riduzione dei casi in cui il tribu
conto che recenti interventi normativi hanno
nale giudica in composizione collegiale (let
già accentuato gli oneri dell’appellante
tera a) del comma 1) e che anche nel pro
quanto alla specifica indicazione dei motivi
cedimento collegiale l’atto introduttivo sia il
di appello (articolo 342 del codice di proce
ricorso (lettera b) del comma 1). Inoltre, dura civile, modificato dal decreto-legge 22
allo scopo di consentire al giudice di modu giugno 2012, n. 83, convertito, con modifi
lare le cadenze procedimentali in rapporto cazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134),
alla differente complessità, caso per caso, il disegno di legge interviene:
della controversia, si prevede che in via al
ternativa rispetto alla disciplina della fase – sull’atto introduttivo del giudizio, che
decisoria prevista dagli articoli da 187 a 190 deve essere uniformato alla forma semplifi
del codice di procedura civile, la causa cata del ricorso prescritta per il primo grado
possa essere definita anche secondo moda di giudizio, con l’espressa indicazione di un
lità analoghe a quelle previste per il proce termine, in funzione acceleratoria, non supe
dimento dinanzi al giudice monocratico (let riore a novanta giorni per la fissazione della
tera d) del comma 1). Tale maggiore ric prima udienza (lettera a) del comma 1);
chezza di moduli decisionali rispetto al giu – sulle modalità di esercizio dei diritti di
dizio dinanzi al tribunale in composizione difesa dell’appellato, con la fissazione di un
monocratica e rispetto al giudizio d’appello termine perentorio (venti giorni prima della
si spiega per la tendenziale maggiore com data di udienza) per l’esercizio di tutti i po
plessità delle controversie riservate al giu teri e le facoltà processuali dell’appellato,
dice collegiale, che deve essere tuttavia, in ivi compresa la deduzione delle cosiddette
concreto, vagliata caso per caso e, rispetto al questioni assorbite (lettera b) del comma 1),
giudizio d’appello, in considerazione, invece, sulle quali il giudice di primo grado non ab
della maggiore delimitazione del thema de bia provveduto né in maniera esplicita né
cidendum dinanzi al giudice di secondo implicita e in relazione alle quali permane
grado e della tendenziale necessaria comple una problematica interpretativa nella giuri
tezza degli atti introduttivi in appello. Non è sprudenza quanto alla rilevabilità oltre la
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prima udienza di trattazione. Si è quindi re orale, previa precisazione delle conclusioni,
putato di limitare espressamente la ripropo ovvero al termine di successiva udienza di
nibilità, nel giudizio di appello, delle do discussione all’uopo fissata, assegnando, in
mande ed eccezioni assorbite dalla decisione tal caso, un termine perentorio non superiore
di primo grado, conformemente con i prin a trenta giorni prima dell’udienza per il de
cìpi di economia processuale, di ragionevole posito di sintetiche note difensive, conte
durata del processo, nonché con il principio nenti anche le conclusioni finali, e preve
del contraddittorio. Si è inoltre ritenuto di dendo la facoltà del collegio (per consentire
non incidere sul termine per la costituzione l’adeguata valutazione dei casi più com
in giudizio dell’appellato, considerato che il plessi) di riservare il deposito della sentenza
thema decidendum è già stato fissato nel entro i sessanta giorni successivi (lettera e)
giudizio di primo grado; del comma 1). Non è stata riproposta, ri
– sulla forma di taluni provvedimenti di spetto alla fase decisoria di primo grado, la
natura procedurale ma a contenuto definito possibilità di un’istanza di parte per la fis
rio del giudizio, che è indicata nella forma sazione di altra udienza per la discussione,
semplificata dell’ordinanza, in quanto il re in quanto tale facoltà, nel primo grado di
lativo contenuto è vincolato (e limitato) alla giudizio, è funzionale all’eventuale necessità
verifica dei relativi presupposti di legge (let di precisare le difese all’esito dell’attività
tera c) del comma 1); istruttoria, di regola mancante invece nel
giudizio di appello. Nei casi in cui sia stato
– sugli articoli 348-bis e 348-ter codice di proposto appello incidentale, è utilizzabile
procedura civile e, di conseguenza, sull’arti solo il secondo modulo, che garantisce alla
colo 436-bis, di cui è stata prevista l’abro parte nei cui confronti è proposto appello in
gazione: la scarsa utilizzazione dell’istituto via incidentale la possibilità di una replica
introdotto dal decreto-legge n. 83 del 2012 scritta all’impugnazione proposta nei suoi
non ha consentito di incidere in termini per confronti, salvo che non sia la stessa parte a
centuali significativi sulla definizione dei rinunciare a tale « garanzia » e a consentire
giudizi di appello con il prescritto preven l’adozione di un modulo decisorio più
tivo giudizio di ammissibilità, mentre ha de snello.
terminato un’ulteriore ipotesi di ricorso in
Cassazione, all’interno del medesimo giudi Correlata al mutamento della disciplina
zio, sicché la complessiva valutazione dell’i della fase decisoria è la previsione – sub ar
stituto in termini di costi/benefici appare ne ticolo 14 – delle necessarie modifiche alla
gativa, tenuto anche conto che le ipotesi in legge 24 marzo 2001, n. 89, con la sostitu
cui poteva essere utilizzato l’istituto ben po zione, nella disciplina dei rimedi preventivi
tranno essere sostituite dalla decisione alla di cui a relativo articolo 1-ter, per i giudizi
prima udienza, con sentenza, all’esito della dinanzi alla corte di appello, dell’istanza di
discussione (lettera d) del comma 1); decisione ex articolo 281-sexies codice di
– sulla fase decisoria, per la quale si pre procedura civile, con la proposizione di
vede, in modo sostanzialmente conforme a istanza di decisione in udienza, all’esito di
quanto previsto per il giudizio di primo discussione orale, preceduta dalia precisa
grado – al fine di evitare l’attuale assegna zione delle conclusioni nel corso della me
zione di ulteriori termini in scadenza dopo desima udienza.
l’udienza di precisazione delle conclusioni – Da ultimo, si interviene sulla disciplina
che la sentenza, all’esito della trattazione ed dei provvedimenti sull’esecuzione provviso
eventuale attività istruttoria, sia pronunciata ria in appello, allo scopo di implementare le
in udienza, al termine della discussione garanzie offerte dall’istituto in relazione al
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l’attuale durata, non sempre contenuta, dei procedura civile, l’introduzione – in caso di
giudizi di appello. declaratoria di inammissibilità o manifesta
infondatezza – di un’ulteriore pena pecunia
Si è ritenuto quindi di operare una indivi
ria da determinarsi nella misura da due a
duazione alternativa dei presupposti per la
quattro volte rispetto a quella già attual
concessione della sospensione. Il primo pre
mente prevista dalla previsione citata.
supposto è costituito da un giudizio progno
stico di elevata – e non meramente possi Viene altresì previsto che, nel caso di ma
bile o probabile – fondatezza dell’impugna nifesta fondatezza o infondatezza dell’ap
zione, tale da evidenziare la inutilità, prima pello, la corte, qualora non ritenga necessa
ancora della dannosità, di un’eventuale ese rie ulteriori attività, possa provvedere invi
cuzione del provvedimento impugnato. Il se tando le parti all’immediata discussione
condo presupposto, alternativo, è invece col della causa, decidendo contestualmente.
legato alla presenza di un grave ed irrepara L’articolo 7 reca princìpi di delega per
bile pregiudizio derivante dall’esecuzione l’ulteriore semplificazione del sistema pro
della sentenza (si pensi, ad esempio, anche cessuale civile, stabilendo l’unificazione dei
alla condanna all’arretramento o demoli procedimenti di impugnazione dei licenzia
zione di manufatti). Nel caso specifico della menti, anche quando devono essere previa
sentenza di condanna al pagamento di una mente risolte questioni relative alla qualifi
somma di denaro, tuttavia, la sussistenza dei cazione del rapporto di lavoro, e la previ
caratteri del pregiudizio è stata collegata – sione della regola secondo la quale dette
conservando l’attuale formulazione dell’arti controversie devono essere trattate con prio
colo 283 del codice di procedura civile – rità. É prevista l’applicabilità della disciplina
all’esistenza di gravi e fondati motivi, anche vigente a tutte le impugnazioni successive
in relazione alla possibilità di insolvenza di all’entrata in vigore del decreto legislativo
una delle parti. Quanto al secondo profilo, si attuativo della delega, con conseguente supe
è inteso, in primo luogo, consentire alla ramento dell’applicazione residuale e ultrat
parte di presentare l’istanza di sospensione tiva della disciplina di cui all’articolo 1,
anche non contestualmente alla proposizione commi da 47 a 66, della legge 28 giugno
dell’appello principale o incidentale, ma nel 2012, n. 92 (cosiddetto « rito Fornero »).
successivo corso del giudizio di appello. Ul L’articolo 8 contiene princìpi volti a ren
teriormente, alla luce della non impugnabi dere più efficiente il processo di esecuzione.
lità dell’ordinanza che si pronuncia sull’i In particolare, con la lettera a) si delega il
stanza di sospensione e del costante orienta Governo ad intervenire sulla procedura di
mento della Suprema corte che esclude an espropriazione presso terzi, obbligando il
che la possibilità di proporre ricorso in Cas creditore a dare notizia, al debitore e al
sazione ai sensi dell’articolo 111 della Co terzo pignorato, dell’avvenuta iscrizione a
stituzione, si è ritenuto di introdurre la ruolo della procedura e del relativo numero
possibilità, per la parte che si sia vista re di ruolo, così da consentire al terzo pigno
spingere una prima istanza, di ripresentarla, rato l’immediato svincolo delle somme pi
tuttavia esclusivamente sulla base di ele gnorate in caso di mancata iscrizione a
menti sopravvenuti all’esame della prima ruolo o mancata notifica. Si tratta di un in
istanza. Allo scopo di scongiurare la ripre tervento che tiene conto degli esiti dei lavori
sentazione anche reiterata di istanze infon del Tavolo in materia di pignoramenti - a
date o addirittura inammissibili, inoltre, la cui partecipano il Ministero della giustizia,
delega prevede, sulla scorta dell’attuale ul il Ministero dell’economia e delle finanze,
timo comma dell’articolo 283 del codice di la Banca d’Italia e l’Avvocatura dello Stato
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- che ha verificato come la difficoltà, per il al debitore non può tradursi in un ostacolo
terzo pignorato, di monitorare lo svolgi al corso della procedura. Per la stessa ra
mento della procedura esecutiva e di accer gione, l’istanza non può essere reiterata (nu
tarne l’eventuale estinzione conseguente alla mero 9)).
mancata iscrizione a ruolo ostacola lo svin L’articolo 9 reca disposizioni per la revi
colo delle somme accantonate e spesso im sione dei casi in cui, nei procedimenti in ca
pedisce, anche alle amministrazioni pubbli mera di consiglio, il tribunale provvede in
che, di disporre di somme a volte ingenti. composizione collegiale.
Con la lettera b), invece, si interviene L’obiettivo, sempre in funzione di un re
sulla procedura di espropriazione immobi cupero di efficienza, è quello di ridurre le
liare, allo scopo di accelerarne il corso e di ipotesi di collegialità in una serie di ipotesi
contenerne i costi attraverso la collabora in cui non si controverte di diritti soggettivi,
zione del debitore, il quale può avere inte come nelle fattispecie disciplinate dagli arti
resse a farsi parte attiva nella ricerca di un coli 2343 e 2343-bis del codice civile, in cui
acquirente, sia per velocizzare le operazioni il ricorso all’autorità giudiziaria è funzionale
di vendita e giungere più rapidamente alla a garantire la professionalità e l’indipen
definizione del procedimento, sia per evitare denza di professionisti incaricati di valuta
il deprezzamento del bene, che si verifica, a zioni estimative, e come nei casi previsti da
volte, per effetto del meccanismo dei ribassi. gli articoli 1105 e 1129, primo comma, del
A questo fine, si prevede che il debitore codice civile, in cui l’autorità giudiziaria è
possa essere autorizzato dal giudice dell’ese chiamata a concorrere all’amministrazione di
cuzione a vendere direttamente il bene pi cose comuni.
gnorato, con atto da celebrare dinanzi al no Il principio di delega rimette al Governo
taio, ma con gli effetti purgativi propri della l’individuazione puntuale delle singole di
vendita coattiva. sposizioni accomunate da questa ratio, con
Sono previsti alcuni limiti, diretti a garan il limite inderogabile del mantenimento della
tire che tale facoltà non pregiudichi i credi riserva di collegialità per i procedimenti nei
tori: l’istanza del debitore deve essere pro quali è prevista la partecipazione obbligato
posta a pena di inammissibilità prima dell’u ria del pubblico ministero.
dienza per l’autorizzazione alla vendita, L’articolo 10 riguarda il procedimento di
giacché la deroga alla regola generale della scioglimento della comunione. Nell’ambito
competitività delle vendite coattive si giusti del disegno generale di accelerazione dei
fica, in un’ottica di bilanciamento degli in tempi del processo civile che caratterizza
teressi, solo se ciò vale ad accelerare la pro l’intero disegno di legge di delega, si è rite
cedura e a contenerne i costi (numero 1) nuto di dedicare una specifica attenzione ai
della lettera b)); il prezzo della vendita deve procedimenti di scioglimento delle comu
riflettere l’effettivo valore di mercato del nioni. Da un lato, infatti, la materia presenta
bene (numero 2)); i creditori devono essere un’elevata diffusione – soprattutto in corre
messi in condizione di valutare la conve lazione a controversie ereditarie – e viene
nienza dell’offerta e la loro opposizione può conseguentemente ad interessare un elevato
essere superata solo nel caso in cui sia ra numero di cittadini, concernendo peraltro
gionevole ritenere che la vendita competitiva controversie di valore medio elevato. Dal
non consentirebbe di conseguire un risultato l’altro lato, si deve constatare che, pur a se
migliore (numeri 5) e 6)); la vendita deve guito dell’introduzione – ad opera dell’arti
perfezionarsi in un lasso di tempo contenuto colo 76, comma 1, del decreto-legge 21 giu
(numero 8)), in quanto la possibilità offerta gno 2013, n. 69, convertito, con modifica
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zioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98 – prattutto nei casi in cui la stessa si svolga
dell’articolo 791-bis del codice di procedura innanzi al giudice e risenta, quindi, del ca
civile (divisione a domanda congiunta), la rico complessivo dei ruoli – suggerisce,
durata media dei procedimenti di sciogli quindi, di adottare come modello standard
mento della comunione risulta tra le più ele quello della vendita con intervento del pro
vate, compromettendo l’interesse delle parti fessionista sebbene sempre con supervisione
ad ottenere una celere pronuncia. I princìpi del giudice.
della delega mirano, quindi, ad una più ri
gorosa ripartizione dei passaggi del procedi La lettera a) del comma 1 contempla l’in
mento, tenendo peraltro conto di una serie troduzione di uno speciale procedimento di
di considerazioni sintetizzabili come segue. mediazione integralmente sostitutivo del pro
cedimento previsto dal decreto legislativo 4
1) I dati statistici in materia di media marzo 2010, n. 28. Si prevede che il profes
zione (2016, 2017 e primo trimestre 2018) sionista incaricato della mediazione proceda
evidenziano come tale ultimo strumento si ad uno scrutinio preliminare della documen
presenti alquanto efficace proprio nella ma tazione necessaria, indicando alle parti even
teria dello scioglimento delle comunioni. tuali lacune che potrebbero paralizzare sia
Questi dati evidenziano l’opportunità di po l’attuazione di un’eventuale intesa, sia lo
tenziare – al di là dell’ipotesi di cui all’ar stesso successivo procedimento contenzioso.
ticolo 791-bis del codice di procedura civile L’elevata tecnicità della materia e il ruolo
- lo strumento della mediazione, come effi che lo stesso professionista mediatore po
cace filtro idoneo ad assicurare alle parti trebbe venire eventualmente a svolgere nella
una soluzione rapida del contenzioso. successiva fase contenziosa suggeriscono di
2) Per effetto dell’elevata diffusione della delimitare l’ambito dei soggetti che possono
proprietà di beni immobili tra la popola essere incaricati della mediazione. Si è,
zione, i procedimenti di scioglimento delle quindi, ritenuto di stabilire che il professio
comunioni presentano un’elevata complessità nista debba essere iscritto nello speciale
connessa alla disciplina articolata e compo elenco di cui all’articolo 179-ter delle dispo
sita del settore immobiliare (catasto, regola sizioni per l’attuazione del codice di rito. La
rità urbanistica, certificazione energetica). La presenza di marcati profili di tecnicalità giu
frequente inadeguatezza della documenta ridica induce, tuttavia, a delimitare ulterior
zione a disposizione delle parti nella fase in mente l’ambito dei professionisti ai soli no
troduttiva dei giudizi non solo conduce in tai e avvocati, peraltro in continuità con
un elevato numero di casi ad un rigetto ra quanto già attualmente disposto dall’articolo
dicale delle domande, ma anche impatta sia 791-bis del codice di procedura civile. La
sulle possibilità di addivenire ad un accordo particolare complessità del procedimento di
transattivo sia sulla stessa dinamica proces mediazione suggerisce, infine, di prevedere
suale, spesso paralizzata dalla necessità di la determinazione – mediante emanando de
procedere a regolarizzazioni di profili emersi creto ministeriale – di uno specifico com
solo nella fase avanzata dei giudizi. penso da riconoscersi al professionista per
3) La frequente non comoda divisibilità l’espletamento della mediazione, in ogni
dei beni oggetto della comunione ha come caso in una misura che non renda la media
effetto processuale quello di far sfociare, in zione eccessivamente onerosa per le parti.
un elevato numero di casi, il procedimento La lettera b) mira a disciplinare la fase
di scioglimento della comunione in una fase successiva all’esito negativo del procedi
di vendita dei beni. La persistente lentezza mento di mediazione, assumendo le attività
delle procedure di vendita giudiziale – so svolte come base per il successivo procedi
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mento contenzioso. In quest’ottica si è rite divisione e – nell’ipotesi in cui le parti
nuto di incaricare il mediatore del compito scelgano di non evocare il creditore ipoteca
di redigere una relazione complessiva che: rio – crea la concreta prospettiva che la de
1) individui in modo completo (e, per gli cisione sullo scioglimento della comunione
immobili, catastalmente corretto e aggior risulti poi parzialmente inutiliter data per ef
nato) i beni oggetto della comunione; 2) in fetto della sua inopponibilità al creditore
dichi la documentazione ancora carente. In iscritto. Si è quindi ritenuto di stabilire in
tal modo, le parti disporranno di uno stru via più chiara il ruolo di litisconsorte neces
mento documentale sulla cui base valutare sario dei soggetti di cui all’articolo 1113 del
l’instaurazione del giudizio di scioglimento codice civile.
in sede contenziosa, mentre il tribunale in
La lettera e) ha lo scopo di risolvere due
vestito del procedimento avrà modo, sin dal
problemi interpretativi discendenti dall’at
momento del deposito del ricorso introdut
tuale formulazione dell’articolo 785 del co
tivo, di operare una verifica della comple
dice di procedura civile. Il primo riguarda
tezza delle allegazioni e del quadro docu
l’ambito della « non contestazione » del di
mentale.
ritto allo scioglimento della comunione e in
La lettera c) si pone in continuità con il particolare la possibilità di estendere tale
principio sub b) e grava la parte interessata presupposto anche alle ipotesi di mancata
ad instaurare il giudizio di scioglimento costituzione di uno o più comproprietari. Il
della comunione dell’onere di produrre la principio – allo scopo di accelerare la defi
relazione redatta dal mediatore a pena di nizione del giudizio e di evitare il rallenta
inammissibilità del giudizio medesimo. In mento e i costi connessi alla necessità di
tal modo risulterà preclusa la possibilità – provvedere con sentenza anche solo all’ac
attualmente frequente – di assistere a giu certamento del diritto allo scioglimento –
dizi del tutto carenti sul piano documentale crea, quindi, un’ipotesi speciale di esten
e destinati ad un’attività istruttoria lunga e sione del principio di non contestazione al
dispendiosa. Sempre allo scopo di consentire contumace. Il secondo concerne il carattere
al tribunale di verificare in modo immediato definitivo o meno dell’ordinanza ex articolo
e completo l’integrità del contraddittorio – 785 del codice di procedura civile e mira ad
evitando il rischio non infrequente di deci affermare il carattere definitivo dell’ordi
sioni inutiliter datae o di rimessione dei nanza, evitando che la mera sussistenza del
giudizi in primo grado per l’integrazione del diritto allo scioglimento della comunione
contraddittorio – la parte viene gravata del possa in seguito essere rimessa in discus
l’onere di produrre l’ulteriore documenta sione, se non con i mezzi straordinari di im
zione necessaria per individuare in modo pugnazione.
completo tutti i litisconsorti necessari.
La lettera f) si pone sulla scia della dot
La lettera d) mira a coordinare e chiarire trina che ricostruisce il giudizio di divisione
maggiormente il ruolo del creditore iscritto e come bifasico e composto da una fase di
di coloro che hanno acquistato diritti sul chiarativa (avente ad oggetto l’accertamento
l’immobile, trascrivendo i medesimi in della comunione e del relativo diritto pote
modo da renderli opponibili ai condividenti, stativo di chiederne lo scioglimento) e di
nel giudizio di scioglimento delle comu una esecutiva (volta a trasformare in por
nioni. L’attuale interpretazione degli articoli zioni fisicamente individuate le quote ideali
784 del codice di procedura civile e 1113 di comproprietà sul bene comune). Si ritiene
del codice civile, infatti, ricostruisce detto di potenziare l’effetto di scansione proces
ruolo come mero diritto ad intervenire nella suale rivestito dalla sentenza che accerti il
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diritto allo scioglimento della comunione al del credito. Si è ritenuto, quindi, di stabilire
l’esito di un giudizio contenzioso, confe un meccanismo che, nel solo caso di formu
rendo alla sentenza medesima i caratteri lazione dell’istanza di assegnazione da parte
della definitività, a partire dalla decisione di uno o più dei condividenti, mira ad evi
sulla regolamentazione delle spese di lite. Si tare che gli altri condividenti si trovino in
anticipa altresì la decisione sulla comoda di seguito ad agire per il recupero del congua
visibilità sulla vendita dei beni. glio nella sua interezza.
La lettera g) si collega al principio La lettera l) disciplina le necessarie garan
espresso alla lettera f) nel subordinare l’atti zie da assicurare alle parti nella fase esecu
vazione della seconda fase (esecutiva) del tiva rimessa al delegato, prevedendo un
giudizio di scioglimento delle comunioni meccanismo di coinvolgimento dell’organo
alla definitiva stabilizzazione della decisione giurisdizionale ogni volta che sorga un « in
in ordine alla sussistenza del diritto allo cidente di esecuzione ». A seguito dell’abo
scioglimento medesimo. Una volta attivata la lizione del procedimento ex articolo 702-bis
fase esecutiva, viene prevista come modalità del codice di procedura civile, non risulta
della medesima la delega delle operazioni di più possibile proseguire la scelta che era
divisione (o della vendita del bene indivisi stata fatta, in relazione alle ipotesi affini,
bile – profilo già accertato in precedenza dall’articolo 791-bis (che dovrà quindi es
con la sentenza – e non oggetto di do sere parimenti riallineato a quanto previsto
mande di assegnazione) ad un professionista. dal principio). Si è quindi optato per l’ado
La delega prevede che la scelta debba ca zione della disciplina generale dei procedi
dere preferibilmente sulla persona di colui menti in camera di consiglio quale modello
che – avendo svolto il procedimento di me in grado di assicurare adeguata flessibilità e
diazione e avendo predisposto la relazione celerità, senza sacrifici per le garanzie pro
preliminare – si presenta come il soggetto cessuali.
già dotato di una specifica e accurata cono La lettera m) mira a disciplinare la fase
scenza della situazione ed è quindi in grado finale di esecuzione del giudizio di sciogli
di espletare l’incarico con maggiore efficacia mento delle comunioni, prevedendo che il
e celerità. Contestualmente alla nomina del professionista delegato – dopo l’eventuale
delegato è prevista, ove necessario, la no vendita dei beni indivisibili non oggetto di
mina dell’esperto ex articolo 194 delle di richiesta di assegnazione – predisponga un
sposizioni per l’attuazione del codice di pro progetto divisionale, fissando la compari
cedura civile. zione delle parti innanzi a sé per verificare
La lettera h) consente al professionista di la presenza o meno di contestazioni. Allo
procedere alle operazioni di vendita, appli scopo di tutelare tutti i soggetti interessati
cando le norme del codice di rito in tema di (condividenti, creditori iscritti) è previsto
esecuzione forzata, ma contemplando che la che il progetto divisionale sia comunicato a
vendita medesima avvenga sotto il controllo tutti i litisconsorti necessari, compresi coloro
del giudice. che sino a quel momento saranno rimasti
La lettera i) si correla all’orientamento contumaci, in modo da dare ai medesimi
giurisprudenziale secondo cui l’obbligo di un’ulteriore possibilità di intervento.
pagamento di una somma di denaro a titolo La lettera n) disciplina l’ipotesi in cui, in
di conguaglio non costituisce condizione di sede di comparizione innanzi al delegato, le
efficacia della sentenza di divisione e può parti non sollevino contestazioni sul progetto
essere soltanto perseguito dagli altri condivi divisionale o comunque concordino modifi
denti con i normali mezzi di soddisfazione che al medesimo. In tal caso il professioni
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sta potrà trasmettere l’intero verbale delle mente esecutivo sin dalla data della sua
operazioni divisionali al giudice che, verifi emanazione e anche in pendenza del termine
cata la complessiva regolarità delle opera per l’opposizione. Altre opinioni escludono
zioni divisionali e constatata l’assenza di l’immediata esecutività ex lege del decreto
contestazioni, potrà procedere alla declarato di exequatur del lodo, ma ritengono applica
ria di esecutività del progetto con semplice bile il disposto dell’articolo 642 del codice
ordinanza. Qualora i lotti siano eguali, il di procedura civile, ammettendo la possibi
professionista, prima di trasmettere al giu lità per la corte di appello di dichiarare
dice il verbale delle operazioni divisionali, l’immediata esecutività in presenza di un pe
procederà anche all’estrazione a sorte dei ricolo di grave pregiudizio nel ritardo. Una
medesimi, completando in tal modo anche il terza interpretazione esclude sia l’efficacia
verbale delle operazioni. immediatamente esecutiva ope legis,sia il ri
La lettera o) concerne invece le ipotesi in corso al meccanismo di cui all’articolo 642,
cui in sede di comparizione innanzi al dele subordinando l’esecutività del decreto al de
gato le parti sollevino contestazioni in or corso del termine per l’opposizione, per ef
dine al progetto di divisione. In tal caso è fetto del combinato disposto degli articoli
prevista la rimessione delle parti innanzi al 840, secondo comma, 645 e seguenti del co
giudice perché – eventualmente previa dice di procedura civile.
estrazione a sorte dei lotti – risolva tutte le L’articolo 12 reca disposizioni per l’effi
contestazioni, decidendole con sentenza che, cienza dei procedimenti civili. Si prevede,
definendo la seconda fase esecutiva del giu allo scopo di rendere il processo più celere
dizio di scioglimento della comunione, sta ed efficiente, che, nei procedimenti civili, il
tuirà anche in ordine alle spese. deposito dei documenti e degli atti di parte
L’articolo 11 detta princìpi in materia di abbia luogo esclusivamente con modalità te
arbitrato, in primo luogo imponendo al legi lematiche (lettera a) del comma 1), nonché
slatore delegato di rafforzare le garanzie di l’introduzione, in via generale, del principio
imparzialità e indipendenza dell’arbitro, an di chiarezza e sinteticità degli atti di parte e
che ampliando le ipotesi di decadenza pre del giudice e la strutturazione di campi ne
viste dall’articolo 813-bis del codice di pro cessari all’inserimento delle informazioni nei
cedura civile nel caso in cui, al momento di registri del processo, per assicurare, in par
accettazione della nomina, l’arbitro abbia ticolare, un’agevole consultabilità degli atti e
omesso di dichiarare le circostanze che, ai dei provvedimenti informatici; si prevede,
sensi dell’articolo 815 del codice di proce inoltre, il divieto di sanzioni processuali
dura civile, possono essere fatte valere come sulla validità degli atti per il mancato ri
motivi di ricusazione. La norma prevede spetto delle specifiche tecniche sulla forma e
inoltre che il Governo delegato debba inte sullo schema informatico dell’atto, quando
grare la disciplina dell’articolo 839 del co questo abbia comunque raggiunto lo scopo,
dice di procedura civile, con riferimento al al fine di dirimere i contrasti di giurispru
l’efficacia esecutiva del decreto con il quale denza sorti nei primi anni di operatività del
il presidente della corte di appello dichiara processo telematico. L’irregolarità degli atti
l’efficacia del lodo straniero quando il lodo sotto tale profilo può essere solo valutata
ha contenuto di condanna e ciò al fine di di nella disciplina delle spese processuali, con
rimere i contrasti interpretativi esistenti in siderato che essa può determinare un aggra
materia. Infatti, secondo la tesi prevalente in vio dell’attività processuale e incidere sui
dottrina, il decreto che dichiara l’efficacia tempi del processo. Sempre in una prospet
del lodo renderebbe quest’ultimo immediata tiva di semplificazione anche degli adempi
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menti tributari connessi al procedimento, la abbiano eletto un domicilio digitale, di veri
legge di delega impone di rivedere la disci ficarne costantemente il buon funzionamento
plina delle modalità di versamento del con e di consultarlo con regolarità e incenti
tributo unificato per i procedimenti dinanzi vando l’utilizzazione di strumenti informatici
al giudice ordinario, modificando il testo e delle tecnologie più avanzate.
unico di cui al decreto del Presidente della
L’articolo 14 vuole rafforzare i doveri di
Repubblica n. 115 del 2002. In particolare,
leale collaborazione delle parti e dei terzi
si prevede che il pagamento debba essere
prevedendo il riconoscimento dell’Ammini
eseguito telematicamente quando è effettuato
strazione della giustizia quale soggetto dan
contestualmente ad un atto depositato tele
neggiato nei casi di responsabilità aggravata
maticamente e non telematicamente quando
e, conseguentemente, specifiche sanzioni a
il pagamento è effettuato contestualmente ad
favore della Cassa delle ammende (lettera a)
un atto depositato su supporto cartaceo. Per
del comma 1); conseguenze processuali e
le ipotesi di pagamento del contributo unifi
sanzioni pecuniarie nei casi di rifiuto di con
cato non contestuale al deposito di un atto
sentire l’ispezione prevista dall’articolo 118
processuale, sono possibili, nel caso di pro
del codice di procedura civile e di rifiuto o
cedura concorsuale, trattandosi di un atto del
inadempimento ingiustificato dell’ordine di
curatore, il ricorso alle modalità telematiche
esibizione previsto dall’articolo 210 del co
e il pagamento non telematico per la parte
dice di procedura civile allo scopo di sco
civile, atteso che l’intero processo penale si
raggiare condotte ostruzionistiche dei desti
svolge ancora con modalità non telematiche.
natari dell’ordine (lettera b) del comma 1);
Si vogliono in ogni caso agevolare le opera
la fissazione di un termine entro il quale la
zioni, di competenza della cancelleria o
pubblica amministrazione deve rispondere
della segreteria, di controllo dell’avvenuto
alla richiesta di informazioni ai sensi dell’ar
pagamento e di custodia della prova del pa
ticolo 213 del codice di procedura civile,
gamento. Nella stessa prospettiva, la legge
anche al fine di responsabilizzare la pub
di delega chiede di intervenire sulle moda
blica amministrazione nei rapporti con l’au
lità di pagamento di diritti, spese e indennità
torità giudiziaria rispetto all’obiettivo di con
spettanti agli ufficiali giudiziari, consentendo
tenere in tempi ragionevoli la durata del
l’utilizzazione di strumenti informatici di pa
processo (lettera c) del comma 1).
gamento.
L’articolo 15 autorizza i necessari inter
La disposizione si occupa anche delle at
venti di coordinamento, anche modificando
testazioni di atti cartacei che debbano essere
la formulazione e la collocazione delle
trasmessi con modalità telematiche affinché
norme del codice di procedura civile, del
siano consentite tali attestazioni per tutti gli
codice civile e delle norme contenute in
atti trasmessi con modalità telematiche al
leggi speciali non direttamente investite dai
l’ufficiale giudiziario o dal medesimo rice
princìpi e criteri direttivi di delega, com
vuti.
preso il regio decreto 11 dicembre 1933,
L’articolo 13 riguarda la disciplina del n. 1775, recante il testo unico delle disposi
procedimento notificatorio, sia quando tale zioni di legge sulle acque e impianti elet
procedimento è eseguito a cura dagli avvo trici, che contiene tuttora riferimenti al co
cati che quando è eseguito a cura degli uf dice di procedura civile del 1865, operando
ficiali giudiziari, al fine di semplificarlo e le necessarie abrogazioni e adottando le op
accelerarlo, valorizzando il principio di re portune disposizioni transitorie (lettera a)
sponsabilità, che impone ai soggetti obbli del comma 1). Con specifico riferimento
gati a munirsi di un domicilio digitale, o che alla legge 24 marzo 2001, n. 89, la legge di
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delega interviene sui princìpi in base ai procedure di risoluzione alternativa della lite
quali devono essere individuati nuovi rimedi e, per i giudizi dinanzi alla corte di appello,
preventivi, coerenti con la nuova disciplina alla proposizione di istanza di decisione in
processuale. In particolare, si prevede la so udienza, all’esito di discussione orale, prece
stituzione, quanto al giudizio di primo duta dalla precisazione delle conclusioni nel
grado, all’introduzione del giudizio nelle corso della medesima udienza, senza scam
forme del procedimento sommario di cogni bio di comparse conclusionali (lettera b) del
zione di cui agli articoli 702-bis e seguenti comma 1).
del codice di procedura civile, l’attivazione e L’articolo 16 del disegno di legge reca di
la partecipazione effettiva e collaborativa a sposizioni finanziarie.
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RELAZIONE TECNICA
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ANALISI DI IMPATTO DELLA REGOLAMENTAZIONE (AIR)


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DISEGNO DI LEGGE

Art. 1.
(Oggetto e procedimento)

1. Il Governo è delegato ad adottare uno


o più decreti legislativi recanti il riassetto
formale e sostanziale del processo civile,
mediante novelle al codice di procedura ci
vile e alle leggi processuali speciali, in fun
zione di obiettivi di semplificazione, spedi
tezza e razionalizzazione del processo civile,
entro un anno dalla data di entrata in vigore
della presente legge, nel rispetto della garan
zia del contraddittorio e dei princìpi e criteri
direttivi previsti dalla medesima legge.
2. Gli schemi dei decreti legislativi di cui
al comma 1 sono adottati su proposta del
Ministro della giustizia di concerto con il
Ministro dell’economia e delle finanze e con
il Ministro per l’innovazione tecnologica e
la digitalizzazione. I medesimi schemi sono
trasmessi alle Camere perché su di essi sia
espresso il parere delle Commissioni parla
mentari competenti per materia e per i pro
fili finanziari entro il termine di sessanta
giorni dalla data della ricezione. Decorso il
predetto termine i decreti possono essere
emanati anche in mancanza dei pareri. Qua
lora detto termine scada nei trenta giorni an
tecedenti alla scadenza del termine previsto
per l’esercizio della delega o successiva
mente, quest’ultimo è prorogato di sessanta
giorni.
3. Il Governo, con la procedura indicata
al comma 2, entro due anni dalla data di en
trata in vigore dell’ultimo dei decreti legisla
tivi adottati in attuazione della delega di cui
al comma 1 e nel rispetto dei princìpi e cri
teri direttivi fissati dalla presente legge, può
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adottare disposizioni integrative e correttive
dei decreti legislativi medesimi.

Art. 2.
(Strumenti di risoluzione alternativa delle
controversie)

1. Nell’esercizio della delega di cui all’ar


ticolo 1, il decreto o i decreti legislativi re
canti modifiche alle discipline della proce
dura di mediazione e della negoziazione as
sistita sono adottati nel rispetto dei seguenti
princìpi e criteri direttivi:
a) escludere il ricorso obbligatorio, in
via preventiva, alla mediazione in materia di
responsabilità sanitaria e di contratti finan
ziari, bancari e assicurativi, fermo restando
il ricorso alle procedure di risoluzione alter
nativa delle controversie previsto da leggi
speciali;
b) limitare la condizione di procedibi
lità prevista dall’articolo 8 della legge 8
marzo 2017, n. 24, ai soli casi in cui per
l’accertamento della responsabilità o per la
liquidazione del danno sia necessario l’e
spletamento di una consulenza tecnica;
c) estendere il ricorso obbligatorio alla
mediazione, in via preventiva, in materia di
contratto di mandato e di rapporti di media
zione;
d) escludere il ricorso obbligatorio alla
negoziazione assistita nel settore della circo
lazione stradale;
e) prevedere, fermo il disposto degli ar
ticoli 2113 del codice civile e 412-ter del
codice di procedura civile, che sia possibile,
per le controversie di cui all’articolo 409 del
codice di procedura civile, ricorrere anche
alla negoziazione assistita da più avvocati,
senza che la stessa costituisca condizione di
procedibilità dell’azione;
f) semplificare la procedura di negozia
zione assistita, anche prevedendo che, salvo
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diverse intese tra le parti, sia utilizzato un
modello di convenzione elaborato dal Consi
glio nazionale forense;
g) prevedere, nell’ambito della proce
dura di negoziazione assistita, quando la
convenzione di cui all’articolo 2, comma 1,
del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 132,
convertito, con modificazioni, dalla legge 10
novembre 2014, n. 162, la prevede espressa
mente, la possibilità di svolgere, nel rispetto
del principio del contraddittorio e con la ne
cessaria partecipazione di tutti gli avvocati
che assistono le parti coinvolte, attività
istruttoria, denominata « attività di istruzione
stragiudiziale », consistente nell’acquisizione
di dichiarazioni da parte di terzi su fatti ri
levanti in relazione all’oggetto della contro
versia e nella richiesta alla controparte di di
chiarare per iscritto, ai fini di cui all’articolo
2735 del codice civile, la verità di fatti ad
essa sfavorevoli e favorevoli alla parte ri
chiedente;
h) prevedere, nell’ambito della disci
plina dell’attività di istruzione stragiudiziale,
in particolare:
1) garanzie per le parti e i terzi, an
che per ciò che concerne le modalità di ver
balizzazione delle dichiarazioni, compresa la
possibilità per i terzi di non rendere le di
chiarazioni, prevedendo in tal caso misure
volte ad anticipare l’intervento del giudice al
fine della loro acquisizione;
2) sanzioni penali per chi rende di
chiarazioni false e conseguenze processuali
per la parte che si sottrae all’interrogatorio,
in particolar modo consentendo al giudice di
tener conto della condotta ai fini delle spese
del giudizio e di quanto previsto dagli arti
coli 96 e 642, secondo comma, del codice
di procedura civile;
3) l’utilizzabilità delle prove acqui
site nel corso del giudizio avente, in tutto o
in parte, il medesimo oggetto, iniziato, rias
sunto o proseguito dopo l’insuccesso della
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procedura di negoziazione assistita, fatta
salva la possibilità per il giudice di disporne
la rinnovazione, apportando le necessarie
modifiche al codice di procedura civile;
4) una maggiorazione del compenso
degli avvocati, in misura non inferiore al 30
per cento, anche con riguardo al successivo
giudizio, che abbiano fatto ricorso all’istrut
toria stragiudiziale, salvo che il giudice non
rilevi il carattere abusivo o la manifesta inu
tilità dell’accesso all’istruzione stragiudi
ziale;
5) che il compimento di abusi nel
l’attività di acquisizione delle dichiarazioni
costituisca per l’avvocato grave illecito di
sciplinare, indipendentemente dalla respon
sabilità prevista da altre norme.

Art. 3.
(Processo di cognizione di primo grado da-
vanti al tribunale in composizione monocra-
tica)

1. Nell’esercizio della delega di cui all’ar


ticolo 1, il decreto o i decreti legislativi re
canti modifiche al codice di procedura civile
in materia di processo di cognizione di
primo grado davanti al tribunale in compo
sizione monocratica sono adottati nel ri
spetto dei seguenti princìpi e criteri direttivi:
a) assicurare la semplicità, la concen
trazione e l’effettività della tutela e la ragio
nevole durata del processo;
b) abrogare il procedimento sommario
di cognizione e prevedere, nell’ambito del
libro secondo del codice di procedura civile,
un rito, denominato « rito ordinario davanti
al tribunale in composizione monocratica »,
stabilendone l’esclusività e l’obbligatorietà
per le cause in cui il tribunale giudica in
composizione monocratica, con esclusione
dei procedimenti attualmente assoggettati al
rito del lavoro, prevedendo:
1) che l’atto introduttivo abbia la
forma del ricorso, del quale sia possibile la
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trascrizione nei casi in cui la legge la con
sente e che sia precisato il momento dal
quale la prescrizione può considerarsi inter
rotta;
2) che l’udienza di prima compari
zione delle parti sia fissata in un congruo
termine, comunque non superiore a cento
venti giorni e che il termine di comparizione
delle parti sia fissato in misura comunque
non inferiore a ottanta giorni;
3) che le domande riconvenzionali, le
eccezioni non rilevabili d’ufficio e le chia
mate in causa di terzi da parte del conve
nuto debbano essere proposte, a pena di de
cadenza, nella comparsa di risposta da depo
sitare almeno quaranta giorni prima dell’u
dienza fissata ai sensi del numero 2);
4) che al ricorrente sia concesso pro
porre le domande, le chiamate in causa e le
eccezioni che sono conseguenza della do
manda riconvenzionale e delle eccezioni
delle altre parti e replicare alle loro difese
entro un termine perentorio non superiore a
venti giorni prima dell’udienza fissata ai
sensi del numero 2) o dell’udienza fissata
dal giudice che ha autorizzato la chiamata in
causa per consentire la notificazione del re
lativo atto al terzo nel rispetto del termine di
comparizione di cui al numero 2);
5) che, a pena di decadenza, entro un
termine perentorio non superiore a dieci
giorni antecedenti all’udienza di prima com
parizione sia consentita al convenuto e ai
terzi chiamati in causa la precisazione o la
modificazione delle domande e delle ecce
zioni, solo in quanto conseguenti alle do
mande e alle eccezioni proposte dalle altre
parti;
6) che all’udienza di prima compari
zione, il giudice, se richiesto, conceda alle
parti un termine perentorio fino a trenta
giorni per produrre documenti e per l’indi
cazione dei mezzi di prova dei fatti specifi
camente contestati e un ulteriore termine pe
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rentorio fino a venti giorni per la sola indi
cazione della prova contraria, fissando l’u
dienza non oltre sessanta giorni dalla sca
denza dell’ultimo termine;

7) che, entro venti giorni dalla sca


denza dell’ultimo termine, il giudice pro
nunci ordinanza con la quale provveda al
l’ammissione delle prove, confermando l’u
dienza già fissata per dare inizio alla loro
assunzione, ovvero indichi alle parti i chia
rimenti che reputa indispensabile acquisire
nel corso della predetta udienza, ovvero
provveda a fissare l’udienza per la discus
sione orale della causa, in tal caso diffe
rendo l’udienza fissata ai sensi del numero
6) e adottando i provvedimenti necessari ad
assicurare il rispetto del principio del con
traddittorio e del diritto di difesa;

8) che il giudice, quando provvede


sulle istanze istruttorie, predisponga il calen
dario del processo ai sensi dell’articolo 81-
bis delle disposizioni per l’attuazione del co
dice di procedura civile e disposizioni tran
sitorie, di cui al regio decreto 18 dicembre
1941, n. 1368;

c) prevedere che, esaurita la trattazione


e istruzione della causa:

1) il giudice inviti le parti a precisare


le conclusioni e alla discussione orale nel
corso della medesima udienza o, su istanza
di parte, fissi altra udienza per la discus
sione, se richiesto assegnando, in tal caso,
un termine perentorio non superiore a qua
ranta giorni prima dell’udienza per il depo
sito di note difensive e un ulteriore termine
non superiore a dieci giorni prima dell’u
dienza per il deposito di note di replica;

2) al termine della discussione, il


giudice pronunci la sentenza dando lettura
del dispositivo e delle ragioni della deci
sione, oppure ne riservi il deposito entro i
trenta giorni successivi;
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d) disciplinare i rapporti tra collegio e
giudice monocratico, prevedendo che:
1) il collegio, quando rilevi che una
causa, rimessa davanti a sé per la decisione,
deve essere decisa dal tribunale in composi
zione monocratica, rimetta la causa al giu
dice istruttore con ordinanza non impugna
bile perché decida quale giudice monocra
tico, senza fissare ulteriori udienze;
2) il giudice, quando rilevi che una
causa, già riservata per la decisione davanti
a sé quale giudice monocratico, deve essere
decisa dal tribunale in composizione colle
giale, senza fissare ulteriori udienze, rimetta
la causa al collegio per la decisione con or
dinanza comunicata alle parti, ciascuna delle
quali, entro dieci giorni dalla comunica
zione, può chiedere la fissazione dell’u
dienza di discussione davanti al collegio,
senza che in tal caso sia necessario precisare
nuovamente le conclusioni e debbano essere
assegnati alle parti ulteriori termini per il
deposito di atti difensivi;
3) in caso di mutamento del rito, gli
effetti sostanziali e processuali della do
manda si producano secondo le norme del
rito seguite prima del mutamento, restino
ferme le decadenze e le preclusioni già ma
turate secondo le norme seguite prima del
mutamento e il giudice fissi alle parti un ter
mine perentorio per l’eventuale integrazione
degli atti introduttivi;
4) in caso di cause connesse oggetto
di riunione prevalga il rito collegiale, re
stando ferme le decadenze e le preclusioni
già maturate in ciascun procedimento prima
della riunione;
e) modificare, in conformità ai criteri di
cui alle lettere b), c) e d), le disposizioni del
decreto legislativo 1° settembre 2011,
n. 150, individuando i procedimenti speciali,
disciplinati dal codice di procedura civile,
dal codice civile e dalle leggi speciali, da
assoggettare al rito semplificato di cogni
zione di primo grado.
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Art. 4.
(Processo di cognizione di primo grado da-
vanti al tribunale in composizione colle-
giale)

1. Nell’esercizio della delega di cui all’ar


ticolo 1, il decreto o i decreti legislativi re
canti modifiche al codice di procedura civile
in materia di processo di cognizione di
primo grado davanti al tribunale in compo
sizione collegiale sono adottati nel rispetto
dei seguenti princìpi e criteri direttivi:
a) ridurre i casi in cui il tribunale giu
dica in composizione collegiale, in conside
razione dell’oggettiva complessità giuridica
e della rilevanza economico-sociale delle
controversie;
b) prevedere che, conformemente alle
modifiche previste per il procedimento da
vanti al tribunale in composizione monocra
tica, l’atto introduttivo sia il ricorso;
c) prevedere che nel processo operi un
regime di preclusioni e di fissazione dell’og
getto della causa analogamente a quanto
previsto per il procedimento davanti al tribu
nale in composizione monocratica;
d) prevedere che, esaurita la trattazione
e istruzione della causa, in via alternativa ri
spetto alle modalità previste dagli articoli da
187 a 190 del codice di procedura civile, la
decisione possa avvenire all’esito di discus
sione orale davanti al collegio previa preci
sazione delle conclusioni nel corso della me
desima udienza, ovvero, su richiesta delle
parti, con assegnazione di un termine peren
torio non superiore a quaranta giorni prima
dell’udienza per il deposito di sintetiche
note difensive contenenti anche le conclu
sioni finali ed eventuale ulteriore termine
perentorio non superiore a dieci giorni prima
dell’udienza per il deposito di note di re
plica; prevedere in ogni caso che, al termine
della discussione, il collegio pronunci la
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sentenza dando lettura del dispositivo e delle
ragioni della decisione, oppure ne riservi il
deposito entro i sessanta giorni successivi.

Art. 5.
(Processo di cognizione di primo grado da-
vanti al giudice di pace)

1. Nell’esercizio della delega di cui all’ar


ticolo 1, il decreto o i decreti legislativi re
canti modifiche al codice di procedura civile
in materia di processo di cognizione di
primo grado davanti al giudice di pace sono
adottati nel rispetto dei seguenti princìpi e
criteri direttivi:
a) uniformare il processo davanti al
giudice di pace al procedimento davanti al
tribunale in composizione monocratica;
b) eliminare la previsione dell’obbliga
torietà del tentativo di conciliazione.

Art. 6.
(Giudizio di appello)

1. Nell’esercizio della delega di cui all’ar


ticolo 1, il decreto o i decreti legislativi re
canti modifiche al codice di procedura civile
in materia di giudizio di appello sono adot
tati nel rispetto dei seguenti princìpi e criteri
direttivi:
a) prevedere, conformemente alla modi
fica della disciplina dell’atto introduttivo di
primo grado, il ricorso come atto introdut
tivo del giudizio di appello e fissare un con
gruo termine per la fissazione della prima
udienza, comunque non superiore a novanta
giorni;
b) prevedere un termine perentorio, fino
a venti giorni prima della data di udienza,
per la costituzione dell’appellato, a pena di
decadenza per l’esercizio dei suoi poteri
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processuali, ivi compresa la riproposizione
delle domande ed eccezioni non accolte;
c) prevedere che il provvedimento sulla
improcedibilità dell’appello nei casi di cui
all’articolo 348 del codice di procedura ci
vile e il provvedimento che dichiara l’estin
zione siano resi con ordinanza;
d) prevedere l’abrogazione degli articoli
348-bis, 348-ter e 436-bis del codice di pro
cedura civile;
e) prevedere che, esaurita la trattazione
e l’eventuale attività istruttoria:
1) il collegio possa ordinare la di
scussione orale previa precisazione delle
conclusioni nel corso della medesima
udienza e pronunciare sentenza al termine
della discussione, dando lettura del disposi
tivo e delle ragioni della decisione;
2) il collegio abbia facoltà di fissare
altra udienza per la discussione orale e, in
tal caso, su richiesta delle parti, conceda un
termine perentorio non superiore a trenta
giorni prima dell’udienza per il deposito di
sintetiche note difensive contenenti anche le
conclusioni finali e che, al termine della di
scussione, pronunci la sentenza dando let
tura del dispositivo e delle ragioni della de
cisione, oppure ne riservi il deposito entro i
sessanta giorni successivi;
3) in caso di proposizione tempestiva
di appello incidentale, il collegio possa
provvedere con le modalità di cui al numero
1) solo se la parte nei cui confronti è pro
posto l’appello incidentale vi consente con
apposito atto depositato almeno cinque
giorni prima dell’udienza;
f) modificare la disciplina dei provvedi
menti sull’esecuzione provvisoria in appello,
prevedendo:
1) che la sospensione dell’efficacia
esecutiva o dell’esecuzione della sentenza
impugnata sia disposta sulla base di un giu
dizio prognostico di manifesta fondatezza
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dell’impugnazione o, alternativamente, sulla
base di un grave e irreparabile pregiudizio
derivante dall’esecuzione della sentenza,
consistente, quanto alle sentenze di con
danna, al pagamento di una somma di de
naro, in gravi e fondati motivi, anche in re
lazione alla possibilità di insolvenza di una
delle parti;
2) che l’istanza di cui al numero 1)
possa essere proposta o riproposta nel corso
del giudizio di appello, anche con ricorso
autonomo, qualora sia fondata, a pena di
inammissibilità, su elementi sopravvenuti
dopo la proposizione dell’impugnazione;
3) che, in caso di riproposizione del
l’istanza, qualora la stessa sia dichiarata
inammissibile o manifestamente infondata,
la parte che l’ha proposta sia condannata
con ordinanza non impugnabile alla pena
pecuniaria prevista dall’articolo 283, se
condo comma, del codice di procedura ci
vile, elevata nel minimo e nel massimo da
due a quattro volte;
4) che, nel caso di manifesta fonda
tezza o infondatezza dell’appello la corte,
qualora non ritenga necessarie ulteriori atti
vità, possa provvedere ai sensi della lettera
e), numero 1).

Art. 7.
(Procedimenti di impugnazione dei licenzia-
menti)

1. Nell’esercizio della delega di cui all’ar


ticolo 1, il decreto legislativo che provvede
all’unificazione dei procedimenti di impu
gnazione dei licenziamenti, anche quando
devono essere risolte questioni relative alla
qualificazione del rapporto di lavoro, è adot
tato nel rispetto dei seguenti princìpi e cri
teri direttivi:
a) stabilire l’applicabilità della disci
plina vigente a tutte le impugnazioni succes
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sive alla data di entrata in vigore del decreto
legislativo medesimo, con conseguente supe
ramento dell’applicazione della disciplina di
cui all’articolo 1, commi da 47 a 66, della
legge 28 giugno 2012, n. 92;
b) stabilire altresì il carattere prioritario
della trattazione delle cause di licenziamento
e dettare l’opportuna disciplina transitoria.

Art. 8.
(Processo di esecuzione)

1. Nell’esercizio della delega di cui all’ar


ticolo 1, il decreto o i decreti legislativi re
canti modifiche alla disciplina del processo
di esecuzione sono adottati nel rispetto dei
seguenti princìpi e criteri direttivi:
a) nell’espropriazione presso terzi, pre
vedere:
1) che il creditore, entro la data del
l’udienza di comparizione indicata nell’atto
di pignoramento, notifichi al debitore e al
terzo l’avviso di avvenuta iscrizione a ruolo
e depositi l’avviso notificato nel fascicolo
dell’esecuzione;
2) che la mancata notifica dell’avviso
o il suo mancato deposito determini l’ineffi
cacia del pignoramento;
3) che, qualora la notifica dell’avviso
non sia effettuata, gli obblighi del debitore e
del terzo cessino alla data dell’udienza indi
cata nell’atto di pignoramento;
b) nel procedimento di espropriazione
immobiliare, prevedere:
1) che il debitore, con istanza depo
sitata non oltre dieci giorni prima dell’u
dienza prevista dall’articolo 569, primo
comma, del codice di procedura civile,
possa chiedere al giudice dell’esecuzione di
essere autorizzato a procedere direttamente
alla vendita dell’immobile pignorato per un
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prezzo non inferiore al suo valore di mer
cato;
2) i criteri per la determinazione del
valore di mercato del bene pignorato ai fini
dell’istanza di cui al numero 1), prevedendo
che all’istanza del debitore debba essere
sempre allegata l’offerta di acquisto e che, a
garanzia della serietà dell’offerta, sia pre
stata cauzione in misura non inferiore al de
cimo del prezzo proposto;
3) che il giudice dell’esecuzione
debba verificare l’ammissibilità dell’istanza
e instaurare sulla stessa il contraddittorio
con il debitore, i comproprietari, il creditore
procedente, i creditori intervenuti, i creditori
iscritti e l’offerente, acquisendo il consenso
dei creditori;
4) che il giudice dell’esecuzione, nel
contraddittorio tra gli interessati, possa assu
mere sommarie informazioni, anche sul va
lore del bene e sulla effettiva capacità di
adempimento dell’offerente;
5) che con il provvedimento con il
quale il giudice dell’esecuzione autorizza il
debitore a procedere alla vendita debbano
essere stabiliti il prezzo, le modalità del pa
gamento e il termine, non superiore a no
vanta giorni, entro il quale l’atto di trasferi
mento deve essere stipulato e il prezzo deve
essere versato;
6) che, in deroga a quanto previsto
dal numero 3), il giudice possa autorizzare il
debitore a procedere alla vendita anche in
caso di opposizione di uno o più creditori,
nei casi in cui ritenga probabile che la ven
dita con modalità competitive non consenti
rebbe di ricavare un importo maggiore, in
tal caso garantendo l’impugnabilità del rela
tivo provvedimento autorizzatorio;
7) che il giudice dell’esecuzione
possa delegare uno dei professionisti iscritti
nell’elenco di cui all’articolo 179-ter delle
disposizioni per l’attuazione del codice di
procedura civile alla riscossione del prezzo
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nonché alle operazioni di distribuzione del
ricavato e che, una volta eseguita la vendita
e riscosso interamente il prezzo, ordini la
cancellazione delle trascrizioni dei pignora
menti e delle iscrizioni ipotecarie ai sensi
dell’articolo 586 del codice di procedura ci
vile, da effettuare a cura delle parti contra
enti;
8) che, se nel termine assegnato il
bene non è stato venduto o il prezzo non è
stato versato, il giudice provveda ai sensi
dell’articolo 569 del codice di procedura ci
vile;
9) che l’istanza di cui al numero 1)
possa essere formulata per una sola volta a
pena di inammissibilità.

Art. 9.
(Procedimenti in camera di consiglio)

1. Nell’esercizio della delega di cui all’ar


ticolo 1, il decreto o i decreti legislativi che
procedono alla revisione dei casi in cui, nei
procedimenti in camera di consiglio, il tri
bunale provvede in composizione collegiale,
sono adottati nel rispetto del criterio e del
principio direttivo di ridurre le ipotesi di
collegialità nei casi in cui non è prevista la
partecipazione obbligatoria del pubblico mi
nistero e l’intervento dell’autorità giudiziaria
è diretto a garantire l’attendibilità di stime
effettuate o la buona amministrazione di
cose comuni.

Art. 10.
(Giudizio di scioglimento delle comunioni)

1. Nell’esercizio della delega di cui all’ar


ticolo 1, il decreto o i decreti legislativi re
canti modifiche alla disciplina del giudizio
di scioglimento delle comunioni sono adot
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tati nel rispetto dei seguenti princìpi e criteri
direttivi:
a) prevedere che, fatti salvi i casi di ri
corso al procedimento di cui all’articolo
791-bis del codice di procedura civile, la
fase innanzi al tribunale sia preceduta da un
procedimento di mediazione, integralmente
sostitutivo del procedimento previsto dal de
creto legislativo 4 marzo 2010, n. 28, con
comparizione di tutti i litisconsorti necessari
innanzi a un notaio o a un avvocato, iscritti
negli elenchi di cui all’articolo 179-ter delle
disposizioni per l’attuazione del codice di
procedura civile, il quale indichi preliminar
mente alle parti tutta la documentazione ne
cessaria per addivenire allo scioglimento
della comunione e, acquisita quest’ultima,
esperisca il tentativo di conciliazione e ri
mettendo ad un decreto del Ministro della
giustizia la determinazione dei compensi da
riconoscere al professionista per l’espleta
mento di tale procedimento;
b) prevedere che, in caso di esito nega
tivo del tentativo di conciliazione, il profes
sionista di cui alla lettera a) predisponga
una relazione complessiva, con specifica in
dividuazione dei beni oggetto della comu
nione e indicazione della documentazione
eventualmente ancora carente, con partico
lare riferimento, per gli immobili, ai profili
di corretta individuazione catastale e regola
rità urbanistica;
c) prevedere che la parte interessata a
proporre il giudizio di scioglimento della co
munione, a pena di inammissibilità della do
manda, sia tenuta al deposito della relazione
di cui alla lettera b), nonché della documen
tazione necessaria per la completa individua
zione di tutti i litisconsorti necessari;
d) stabilire che i creditori iscritti e co
loro che hanno acquistato diritti sull’immo
bile in virtù di atti soggetti a trascrizione e
trascritti prima della trascrizione dell’atto di
divisione o della trascrizione della domanda
di divisione giudiziale sono litisconsorti ne
cessari;
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e) prevedere che il giudice, in assenza
di contestazioni sul diritto alla divisione,
compresi i casi di contumacia di una o più
parti, disponga lo scioglimento della comu
nione, con ordinanza non revocabile e as
soggettabile solo all’opposizione di terzo or
dinaria e alla revocazione straordinaria, e
statuisca sulle spese;
f) stabilire che, in presenza di contesta
zioni sul diritto alla divisione, il giudizio sia
definito con sentenza che decida anche in
ordine alla divisibilità o meno dei beni, non
ché alla vendita di tutti o alcuni di essi, e
statuisca sulle spese;
g) prevedere che, a seguito della pro
nuncia dell’ordinanza di cui alla lettera e), o
del passaggio in giudicato della sentenza di
cui alla lettera f), il giudice deleghi le ope
razioni di divisione ad un professionista, in
dividuandolo, ove possibile, nel medesimo
professionista innanzi al quale si è celebrata
la fase di cui alla lettera a), provvedendo
contestualmente alla nomina di un esperto ai
sensi dell’articolo 194 delle disposizioni per
l’attuazione del codice di procedura civile;
h) prevedere che il professionista possa
procedere alla vendita dei beni mobili e im
mobili secondo le previsioni del codice di
procedura civile in materia di esecuzione
forzata, sotto la direzione del giudice;
i) prevedere che l’istanza di assegna
zione dei beni formulata da uno o più dei
condividenti debba essere accompagnata, a
pena di inammissibilità, dal deposito a titolo
di acconto sul conguaglio di una somma sta
bilita dal giudice, in misura non inferiore al
30 per cento e non superiore al 50 per cento
del totale;
l) prevedere che tutte le contestazioni
insorte durante le operazioni siano decise
con ordinanza soggetta a reclamo secondo le
forme di cui al libro quarto, titolo II, capo
VI, del codice di procedura civile;
m) prevedere che il professionista pre
disponga un progetto di divisione, comuni
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candolo a tutti i litisconsorti necessari, an
che se contumaci, unitamente all’indicazione
di luogo, giorno e ora per la discussione del
progetto;
n) prevedere che, in assenza di conte
stazioni da parte dei condividenti, nonché in
caso di raggiungimento di accordo tra gli
stessi condividenti per la modifica del pro
getto medesimo, il professionista, previa
estrazione a sorte delle quote in caso di
eguaglianza delle medesime, trasmetta il
verbale delle operazioni di divisione al giu
dice e questi, verificata la regolarità delle
operazioni e l’assenza di contestazioni, di
chiari il progetto esecutivo con ordinanza
non impugnabile;
o) prevedere che, in presenza di conte
stazioni, il professionista trasmetta il verbale
delle operazioni di divisione al giudice e che
questi, previa estrazione a sorte dei lotti in
caso di eguaglianza dei medesimi, definisca
il giudizio con sentenza che statuisca anche
sulle spese della fase delle operazioni di di
visione.

Art. 11.
(Arbitrato)

1. Nell’esercizio della delega di cui all’ar


ticolo 1, il decreto o i decreti legislativi re
canti modifiche alla disciplina dell’arbitrato
sono adottati nel rispetto dei seguenti prin
cìpi e criteri direttivi:
a) rafforzare le garanzie di imparzialità
e indipendenza dell’arbitro, anche preveden
done la decadenza nel caso in cui, al mo
mento di accettazione della nomina, abbia
omesso di dichiarare le circostanze che, ai
sensi dell’articolo 815 del codice di proce
dura civile, possono essere fatte valere come
motivi di ricusazione;
b) dettare in modo espresso la disci
plina dell’efficacia esecutiva del decreto con
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il quale il presidente della corte d’appello
dichiara l’efficacia del lodo straniero con
contenuto di condanna, al fine di risolvere i
contrasti interpretativi esistenti in materia.

Art. 12.
(Disposizioni per l’efficienza dei procedi-
menti civili)

1. Nell’esercizio della delega di cui all’ar


ticolo 1, il decreto o i decreti legislativi re
canti disposizioni per i procedimenti civili,
dirette a rendere i predetti procedimenti più
celeri ed efficienti, sono adottati nel rispetto
dei seguenti princìpi e criteri direttivi:
a) prevedere che, nei procedimenti da
vanti al giudice di pace, al tribunale, alla
corte d’appello e alla Corte di cassazione, il
deposito dei documenti e di tutti gli atti di
parte che sono in giudizio con il ministero
di un difensore abbia luogo esclusivamente
con modalità telematiche, o anche mediante
altri mezzi tecnologici, e che spetti al capo
dell’ufficio autorizzare il deposito con mo
dalità non telematiche unicamente quando i
sistemi informatici del dominio giustizia non
siano funzionanti e sussista una situazione
d’urgenza, assicurando che agli interessati
sia data conoscenza adeguata e tempestiva
anche dell’avvenuta riattivazione del si
stema;
b) prevedere che, in tutti i procedimenti
civili, il deposito telematico di atti e docu
menti di parte possa avvenire anche con so
luzioni tecnologiche diverse dall’utilizzo
della posta elettronica certificata nel rispetto
della normativa, anche regolamentare, con
cernente la sottoscrizione, la trasmissione e
la ricezione dei documenti informatici;
c) prevedere che, nel caso di utilizzo di
soluzioni tecnologiche diverse dalla posta
elettronica certificata, in tutti i procedimenti
civili, il deposito si abbia per avvenuto nel
momento in cui è generato il messaggio di
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conferma del completamento della trasmis
sione;
d) prevedere l’introduzione, in via ge
nerale, del principio di chiarezza e sinteticità
degli atti di parte e del giudice e la struttu
razione di campi necessari all’inserimento
delle informazioni nei registri del processo,
in particolare per assicurare un’agevole con
sultazione degli atti e dei provvedimenti in
formatici;
e) prevedere il divieto di sanzioni pro
cessuali sulla validità degli atti per il man
cato rispetto delle specifiche tecniche sulla
forma e sullo schema informatico dell’atto,
quando questo abbia comunque raggiunto lo
scopo, e che della violazione delle specifi
che tecniche si possa tener conto nella disci
plina delle spese;
f) rivedere la disciplina delle modalità
di versamento del contributo unificato per i
procedimenti davanti al giudice ordinario e,
in particolare:
1) prevedere che tale versamento
possa avvenire:
1.1) con sistemi telematici di pa-
gamento tramite la piattaforma tecnologica
di cui all’articolo 5, comma 2, del codice
dell’amministrazione digitale, di cui al de-
creto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, ovvero
con carte di debito, di credito o prepagate o
con altri mezzi di pagamento con moneta
elettronica disponibili nel circuito bancario o
postale, come previsto dall’articolo 4,
comma 9, del decreto-legge 29 dicembre
2009, n. 193, convertito, con modificazioni,
dalla legge 22 febbraio 2010, n. 24;
1.2) con strumenti di pagamento
non telematici, in conto corrente postale in-
testato alla tesoreria dello Stato;
1.3) presso le rivendite di generi di
monopolio e di valori bollati, con rilascio di
contrassegni emessi ai sensi dell’articolo 3,
comma 1, lettera a), del decreto del Presi-
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dente della Repubblica 26 ottobre 1972,
n. 642, di valore corrispondente all’importo
dovuto;
1.4) mediante bonifico, con stru-
menti di pagamento non telematici, ai sensi
del regolamento di cui al decreto del Mini-
stro dell’economia e delle finanze 9 ottobre
2006, n. 293;
2) disciplinare i mezzi attraverso i
quali deve essere data la prova del versa
mento;
3) prevedere che nei procedimenti
davanti al giudice ordinario, quando uno de
gli atti di cui all’articolo 14 del testo unico
delle disposizioni legislative e regolamentari
in materia di spese di giustizia, di cui al de
creto del Presidente della Repubblica 30
maggio 2002, n. 115, è depositato con mo
dalità telematiche, il contributo unificato sia
corrisposto esclusivamente con sistemi tele
matici di pagamento;
4) prevedere, nella procedura di li
quidazione giudiziale, che il contributo uni
ficato sia corrisposto esclusivamente con si
stemi telematici di pagamento;
5) prevedere che il versamento con
modalità diverse da quelle prescritte non li
beri la parte dagli obblighi di cui all’articolo
14 del testo unico di cui al decreto del Pre
sidente della Repubblica 30 maggio 2002,
n. 115, e che la relativa istanza di rimborso
debba essere proposta, a pena di decadenza,
entro trenta giorni dal pagamento;
6) rivedere la disciplina dell’articolo
197 del testo unico di cui al decreto del Pre
sidente della Repubblica 30 maggio 2002,
n. 115, prevedendo e disciplinando il versa
mento anche con sistemi telematici delle
spettanze degli ufficiali giudiziari;
g) rivedere la disciplina delle attesta
zioni di conformità di cui agli articoli 16-
bis, comma 9-bis, 16-decies e 16-undecies
del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179,
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convertito, con modificazioni, dalla legge 17
dicembre 2012, n. 221, al fine di consentire
tali attestazioni per tutti gli atti trasmessi
con modalità telematiche all’ufficiale giudi
ziario o dal medesimo ricevuti con le stesse
modalità.

Art. 13.
(Notificazioni)

1. Nell’esercizio della delega di cui all’ar


ticolo 1, il decreto o i decreti legislativi re
canti modifiche alla disciplina del procedi
mento notificatorio sono adottati nel rispetto
dei seguenti princìpi e criteri direttivi:
a) prevedere, quando il destinatario
della notificazione è un soggetto per il quale
la legge prevede l’obbligo di munirsi di un
indirizzo di posta elettronica certificata risul
tante da pubblici elenchi o quando il desti
natario ha eletto domicilio digitale ai sensi
dell’articolo 3-bis, comma 1-bis, del codice
dell’amministrzione digitale, di cui al de
creto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, iscritto
nel pubblico elenco dei domicili digitali
delle persone fisiche e degli altri enti di di
ritto privato non tenuti all’iscrizione in albi
professionali o nel registro delle imprese ai
sensi dell’articolo 6-quater del medesimo
codice, che la notificazione degli atti in ma
teria civile e stragiudiziale sia eseguita dal
l’avvocato esclusivamente a mezzo di posta
elettronica certificata, nel rispetto della nor
mativa, anche regolamentare, concernente la
sottoscrizione, la trasmissione e la ricezione
dei documenti informatici;
b) prevedere che, quando la notifica
zione a mezzo di posta elettronica certificata
non sia possibile o non abbia esito positivo
per causa imputabile al destinatario, l’avvo
cato provveda alla notificazione esclusiva
mente mediante inserimento, a spese del ri
chiedente, nell’area web riservata di cui al
l’articolo 359 del codice della crisi d’im
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presa e dell’insolvenza, di cui al decreto le
gislativo 12 gennaio 2019, n. 14, che la no
tificazione si abbia per eseguita nel decimo
giorno successivo a quello in cui è compiuto
l’inserimento e che, solo quando la notifica
zione non sia possibile o non abbia esito po
sitivo per cause non imputabili al destinata
rio, la notificazione si esegua con le moda
lità ordinarie;
c) prevedere che, quando la notifica
zione deve essere eseguita a mezzo di posta
elettronica certificata o mediante inserimento
nell’area web riservata, sia vietato all’uffi
ciale giudiziario eseguire, su richiesta di un
avvocato, notificazioni di atti in materia ci
vile e stragiudiziale, salvo che l’avvocato ri
chiedente dichiari che il destinatario della
notificazione non dispone di un indirizzo di
posta elettronica certificata risultante da
pubblici elenchi ovvero che la notificazione
a mezzo di posta elettronica certificata non è
risultata possibile o non ha avuto esito po
sitivo per cause non imputabili al destinata
rio;
d) adottare misure di semplificazione
del procedimento di notificazione nei casi in
cui la stessa è effettuata dall’ufficiale giudi
ziario, al fine di agevolare l’uso di strumenti
informatici e telematici.

Art. 14.
(Doveri di collaborazione delle parti e dei
terzi)

1. Nell’esercizio della delega di cui all’ar


ticolo 1, il decreto o i decreti legislativi re
canti modifiche al codice di procedura civile
dirette a rafforzare i doveri di leale collabo
razione delle parti e dei terzi sono adottati
nel rispetto dei seguenti princìpi e criteri di
rettivi:
a) prevedere il riconoscimento dell’Am
ministrazione della giustizia quale soggetto
danneggiato nei casi di responsabilità aggra
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vata e, conseguentemente, specifiche san
zioni a favore della Cassa delle ammende;
b) prevedere conseguenze processuali e
sanzioni pecuniarie nei casi di rifiuto non
giustificato di consentire l’ispezione prevista
dall’articolo 118 del codice di procedura ci
vile e nei casi di rifiuto o inadempimento
non giustificati dell’ordine di esibizione pre
visto dall’articolo 210 del medesimo codice;
c) prevedere la fissazione di un termine
non superiore a sessanta giorni entro il
quale la pubblica amministrazione, cui sono
state richieste informazioni ai sensi dell’arti
colo 213 del codice di procedura civile,
deve trasmetterle o deve comunicare le ra
gioni del diniego.

Art. 15.
(Coordinamento con le disposizioni vigenti e
ulteriori misure per la riduzione dei riti)

1. Il decreto o i decreti legislativi attuativi


della delega di cui all’articolo 1 sono adot
tati nel rispetto dei seguenti princìpi e criteri
direttivi:
a) curare il coordinamento con le di
sposizioni vigenti, anche modificando la for
mulazione e la collocazione delle norme del
codice di procedura civile, del codice civile
e delle norme contenute in leggi speciali
non direttamente investite dai princìpi e cri
teri direttivi di delega, comprese le disposi
zioni del testo unico delle disposizioni di
legge sulle acque e impianti elettrici, di cui
al regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775,
in modo da renderle ad essi conformi, ope
rando le necessarie abrogazioni e adottando
le opportune disposizioni transitorie;
b) apportare le necessarie modifiche
alla legge 24 marzo 2001, n. 89, sostituendo
all’introduzione del giudizio nelle forme del
procedimento sommario di cognizione di cui
agli articoli 702-bis e seguenti del codice di
Atti parlamentari – 102 – Senato della Repubblica – N. 662
XVIII LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI
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procedura civile quali rimedi preventivi, la
stipulazione, anche fuori dei casi in cui l’ac
cesso preventivo a strumenti alternativi per
la risoluzione della controversia costituisce
condizione di procedibilità della domanda
giudiziale, di una convenzione di negozia
zione assistita ovvero la partecipazione per
sonale al procedimento di mediazione anche
successivamente al primo incontro ovvero la
partecipazione attiva ad altri procedimenti di
conciliazione e mediazione previsti da di
sposizioni speciali e, per i giudizi davanti
alla corte d’appello, alla proposizione d’i
stanza di decisione in udienza, all’esito di
discussione orale, preceduta dalla sola preci
sazione delle conclusioni nel corso della me
desima udienza.

Art. 16.
(Disposizioni finanziarie)

1. Dall’attuazione della presente legge e


dei decreti legislativi da essa previsti non
devono derivare nuovi o maggiori oneri a
carico della finanza pubblica. Le ammini
strazioni interessate provvedono ai relativi
adempimenti nell’ambito delle risorse
umane, strumentali e finanziarie disponibili
a legislazione vigente.
2. I decreti legislativi di attuazione della
delega contenuta nella presente legge sono
corredati di relazione tecnica che dia conto
della neutralità finanziaria dei medesimi ov
vero dei nuovi o maggiori oneri da essi de
rivanti e dei corrispondenti mezzi di coper
tura.
3. In conformità all’articolo 17, comma 2,
della legge 31 dicembre 2009, n. 196, qua
lora uno o più decreti legislativi determinino
nuovi o maggiori oneri che non trovino
compensazione al proprio interno, i mede
simi decreti legislativi sono emanati solo
successivamente o contestualmente all’en
trata in vigore dei provvedimenti legislativi
che stanzino le occorrenti risorse finanziarie.
€ 6,00

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