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Il Primo Miracolo Nella Chiesa (Con Versetti) - La Chiesa Degli Atti I

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Lezione 5/13 IL PRIMO MIRACOLO NELLA CHIESA [La chiesa degli Atti I]

IL PRIMO MIRACOLO NELLA CHIESA

Testo biblico da leggere:


Atti 3:1-26.
1 Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera dell'ora nona. 2 E si portava un certo uomo, zoppo fin dalla nascita,
che ogni giorno deponevano alla porta del tempio detta “Bella”, per chiedere l'elemosina a quelli che entravano nel
tempio. 3 Costui, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, domandò loro l'elemosina.
4 Pietro, con Giovanni, fissando gli occhi su di lui, disse: “Guarda noi!”. 5 Ed egli li guardava attentamente, aspettando di
ricevere qualcosa da loro. 6 Ma Pietro disse: “Dell'argento e dell'oro io non ne ho, ma quello che ho, te lo do: nel nome di
Gesù Cristo il Nazareno cammina!”. 7 Lo prese per la mano destra e lo sollevò; in quell'istante le piante e le caviglie dei piedi
gli si rafforzarono. 8 E con un balzo si alzò in piedi e cominciò a camminare; ed entrò con loro nel tempio, camminando,
saltando e lodando Dio. 9 Tutto il popolo lo vide che camminava e lodava Dio; 10 e lo riconoscevano per quello che sedeva
a chiedere l'elemosina alla porta “Bella” del tempio; e furono ripieni di meraviglia e di stupore per ciò che gli era accaduto.
11 E mentre egli teneva stretti a sé Pietro e Giovanni, tutto il popolo, attonito, accorse a loro al portico detto di Salomone.
12 E Pietro, visto ciò, parlò al popolo, dicendo: “Uomini d'Israele, perché vi meravigliate di questo? O perché fissate gli
occhi su noi, come se per la nostra propria potenza o pietà avessimo fatto camminare quest'uomo? 13 Il Dio di Abraamo, di
Isacco e di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo Servo Gesù, che voi metteste nelle mani di Pilato e rinnegaste
davanti a lui, mentre egli aveva giudicato di doverlo liberare. 14 Ma voi rinnegaste il Santo e il Giusto, chiedeste che vi fosse
concesso un omicida 15 e uccideste il Principe della vita, che Dio ha risuscitato dai morti; di ciò noi siamo testimoni. 16 E
per la fede nel suo nome, il suo nome ha fortificato quest'uomo che vedete e conoscete; ed è la fede che si ha per mezzo di
lui, che gli ha dato questa perfetta guarigione alla presenza di voi tutti.
17 Ora, fratelli, io so che lo faceste per ignoranza, al pari dei vostri capi. 18 Ma quello che Dio aveva preannunciato per bocca
di tutti i profeti, cioè che il suo Cristo avrebbe sofferto, egli l'ha adempiuto in questa maniera. 19 Ravvedetevi dunque e
convertitevi, perché i vostri peccati siano cancellati, 20 affinché vengano dalla presenza del Signore dei tempi di refrigerio ed
egli vi mandi il Cristo che vi è stato designato, 21 cioè Gesù, che il cielo deve tenere accolto fino ai tempi della restaurazione
di tutte le cose, tempi dei quali Dio parlò per bocca dei suoi santi profeti che sono stati fin dal principio. 22 Mosè, infatti,
disse: 'Il Signore Dio vi susciterà di fra i vostri fratelli un profeta come me; ascoltatelo in tutte le cose che vi dirà. 23 E
avverrà che ogni anima la quale non avrà ascoltato questo profeta, sarà del tutto distrutta tra il popolo'. 24 Tutti i profeti, da
Samuele in poi, quanti hanno parlato, hanno anch'essi annunciato questi giorni. 25 Voi siete i figli dei profeti e del patto che
Dio fece con i vostri padri, dicendo ad Abraamo: 'E nella tua discendenza tutte le nazioni della terra saranno benedette'. 26 A
voi per i primi Dio, dopo aver suscitato il suo Servo, l'ha mandato per benedirvi, convertendo ciascuno di voi dalle sue
malvagità”.

Versetto chiave:
"Dell'argento e dell'oro io non ne ho; ma quello che ho, te lo do" (Atti 3:6).

Verità centrale:
La potenza di Cristo risorto si manifesta nel mondo attraverso la vita dei
credenti ripieni dello Spirito Santo.

Schema della lezione:

1. UN GRANDE BISOGNO (Atti 3:1-3)


a. La condizione dello zoppo
b. Una debole speranza
2. UN GRANDE MIRACOLO (Atti 3:4-10)
a. La speranza dello storpio
b. Guarigione completa
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Lezione 5/13 IL PRIMO MIRACOLO NELLA CHIESA [La chiesa degli Atti I]

3. UNA GRANDE TESTIMONIANZA (Atti 3:11-26)


a. Il Guaritore glorificato
b. Un invito al pentimento
INTRODUZIONE
Nella lezione precedente abbiamo considerato i potenti prodigi ed i segni che
accompagnarono l'adempimento della "promessa del Padre". Dei tanti miracoli
operati per mano degli apostoli si fa appena un cenno (At. 2:43 Ogni anima era presa da timore;
e molti prodigi e segni erano fatti dagli apostoli.), ma nel terzo capitolo degli Atti, invece, ne è descritto
uno in ogni particolare.
Le ragioni per cui lo Spirito Santo ce lo descrive potrebbero essere almeno due.
Prima di tutto perché fu un miracolo eccezionale; inoltre, da esso scaturì una
successione di eventi, che, pur generando una persecuzione, offrì nuove
opportunità per testimoniare di Cristo a quanti si trovavano in Gerusalemme.

ESPOSIZIONE DEL TESTO BIBLICO


1. UN GRANDE BISOGNO (Atti 3:1-3)
1 Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera dell'ora nona. 2 E si portava un certo uomo,
zoppo fin dalla nascita, che ogni giorno deponevano alla porta del tempio detta “Bella”, per chiedere
l'elemosina a quelli che entravano nel tempio. 3 Costui, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per
entrare nel tempio, domandò loro l'elemosina.
Dopo la Pentecoste i credenti che erano stati riempiti dallo Spirito Santo si
raccoglievano regolarmente nel tempio e nelle case. La comunione che avevano
con Dio e tra loro era motivo per gioire e per esprimere la lode al Signore.

ANNOTAZIONE
Sebbene fossero stati battezzati nello Spirito Santo nel giorno di Pentecoste, i
discepoli erano consapevoli della necessità che avevano di pregare ancora. Nella
Scrittura non sono pochi i passi che danno rilievo all'importanza della preghiera
nella vita del credente e Paolo ci raccomanda di farlo senza interruzione (1 Tes. 5:17
non cessate mai di pregare).Talvolta può accadere di perdersi d'animo e non perseverare
nella preghiera. Gesù espose la parabola dell'amico insistente ed importuno (LC.
11:5-10 5 Poi disse loro: “Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte e gli dice: 'Amico, prestami tre
pani, 6 perché un amico mi è arrivato in casa da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti'; 7 e se colui da dentro gli
risponde: 'Non darmi fastidio; la porta è già chiusa e i miei bambini sono con me a letto; io non posso alzarmi per
darteli', 8 io vi dico che, seppure non si alzasse a darglieli perché gli è amico, tuttavia, per la sua importunità, si alzerà e
gliene darà quanti ne ha di bisogno”. 9 Io altresì vi dico: “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà
aperto. 10 Poiché chiunque chiede riceve, chi cerca trova e sarà aperto a chi bussa.) e quella del giudice
ingiusto. Proprio perché ogni figlio di Dio comprenda la necessità di perseverare nella
fede e nella preghiera. Il credente deve pregare in ogni luogo (1 Tim. 2:8 Io voglio dunque
che gli uomini preghino in ogni luogo, alzando mani pure, senza ira e senza dispute.), per ogni cosa (Fil. 4:6 Non
siate in ansia per cosa alcuna, ma in ogni cosa siano le vostre richieste rese note a Dio in preghiera e suppliche con
ringraziamenti.), con assoluta fiducia in Colui che risponde (Eb 4:16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono
della grazia, affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia per essere soccorsi al momento opportuno.).
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Lezione 5/13 IL PRIMO MIRACOLO NELLA CHIESA [La chiesa degli Atti I]

a. La condizione dello zoppo


(Atti 3:1-2) 1 Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera dell'ora nona. 2 E si portava un
certo uomo, zoppo fin dalla nascita, che ogni giorno deponevano alla porta del tempio detta “Bella”,
per chiedere l'elemosina a quelli che entravano nel tempio.
Nell'ora nona, le tre del pomeriggio, Pietro e Giovanni salivano al tempio per
unirsi agli altri nella preghiera; proprio in quella stessa ora, vicino alla porta Bella
del tempio veniva condotto un uomo di circa quarant'anni, nato zoppo. Certamente
la sua priorità non era quella dell'adorazione per il Signore, ed il tempio per lui era
il luogo dove raccattare scampoli di solidarietà umana.
Quest'uomo è figura di tutti coloro che vivono lontani da Cristo, incapaci di
"camminare" nelle vie di Dio a causa delle debolezze e delle limitazioni. Tutti
nascono con un'inclinazione al male che li paralizza e si manifesta sviando l'uomo
dalla volontà di Dio (Rom. 3:23 difatti tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio,).
Nonostante il progresso in ogni campo, l'umanità scende sempre più in basso dal
punto di vista spirituale, sociale e morale; è incapace di procedere liberamente, di
godere le benedizioni di Dio e di sperimentare la gioia vera. Gli uomini restano
tagliati fuori dalla presenza del Signore e guardano alle loro possibilità, sperando
che possano in qualche modo offrirgli la soluzione ai problemi.
b. Una debole speranza
(Atti 3:3) Costui, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, domandò loro
l'elemosina.
Vedendo avvicinarsi Pietro e Giovanni, lo zoppo avanzò la richiesta di un obolo
che lo avrebbe aiutato a sopravvivere. Era tutto ciò che la sua speranza riusciva a
concepire.
Al tempo i mendicanti erano numerosi e vi erano delle consuetudini che regolavano
la loro attività. Essi andavano ogni giorno allo stesso posto e lì si sedevano per
terra, rivolgendo le loro suppliche ai passanti. Talvolta le parole erano
accompagnate da gesti come quello di portarsi l'indice tra i denti per manifestare la
fame (cfr. Amos 4:6). Molto spesso i mendicanti facevano appello al senso di
dovere religioso, si presentavano alla porta di una casa e gridavano: "Sono vostro
ospite! Sono un ospite inviato da Dio", "Dio vi guiderà, vi ricompenserà,
proteggerà i vostri piccoli, prolungherà i vostri giorni se mi accoglierete!". Se la
supplica non otteneva l'effetto desiderato, la preghiera talvolta si volgeva
repentinamente in maledizione.
Come spesso accade, i bisogni reali di una persona sono più profondi di quanto
si renda conto o sia disposta ad ammettere. Occuparsi soltanto dei bi sogni
superficiali della gente è un tragico errore. Coloro che si adoperano in tal senso sono
come quegli uomini del tempo di Geremia i quali, dice il Signore, "curano alla leggera la
piaga del mio popolo; dicono: 'Pace, pace, mentre pace non v'è"' (Ger. 8:11). I loro sforzi sono simili a quelli
di chi copre una ferita con una benda senza disinfettarla, così che il male si può
diffondere facilmente
I credenti, per quanto non debbano ignorare le necessità materiali dei propri
simili, devono ricordarsi che il mondo ha bisogno di assai più che un poco di carità
3
Lezione 5/13 IL PRIMO MIRACOLO NELLA CHIESA [La chiesa degli Atti I]

e di interessamento, per essere liberato dai suoi disagi; È necessario l'intervento di


Gesù Cristo per eliminare la causa di ogni male ed elevare il "malato" ad una nuova
vita.

1. UN GRANDE MIRACOLO
(Atti 3:4-10) 4 Pietro, con Giovanni, fissando gli occhi su di lui, disse: “Guarda noi!”. 5 Ed egli li
guardava attentamente, aspettando di ricevere qualcosa da loro. 6 Ma Pietro disse: “Dell'argento e
dell'oro io non ne ho, ma quello che ho, te lo do: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno
cammina!”. 7 Lo prese per la mano destra e lo sollevò; in quell'istante le piante e le caviglie dei
piedi gli si rafforzarono. 8 E con un balzo si alzò in piedi e cominciò a camminare; ed entrò con loro
nel tempio, camminando, saltando e lodando Dio. 9 Tutto il popolo lo vide che camminava e lodava
Dio; 10 e lo riconoscevano per quello che sedeva a chiedere l'elemosina alla porta “Bella” del
tempio; e furono ripieni di meraviglia e di stupore per ciò che gli era accaduto.
La legge incoraggiava la pratica delle elemosine
(Deut. 14:28-29; 28 Alla fine di ogni triennio, metterai da parte tutte le decime delle tue entrate del
terzo anno, e le depositerai nelle tue città; 29 e il Levita, che non ha parte né eredità con te, e lo
straniero e l'orfano e la vedova che saranno nelle tue città verranno, mangeranno e si sazieranno,
affinché l'Eterno, il tuo Dio, ti benedica in ogni opera a cui porrai mano.
15:7, 11; 7. Quando ci sarà in mezzo a te, in una delle tue città nel paese che l'Eterno, il tuo Dio, ti
dà, qualcuno dei tuoi fratelli che sarà bisognoso, non indurirai il tuo cuore e non chiuderai la mano
davanti al tuo fratello bisognoso; 11 Poiché i bisognosi non mancheranno mai nel paese; perciò io
ti do questo comandamento, e ti dico: 'Apri generosamente la tua mano al fratello povero e bisognoso
nel tuo paese'.
26:12-13), 12 Quando avrai finito di prelevare tutte le decime delle tue entrate, il terzo anno, l'anno
delle decime, e le avrai date al Levita, allo straniero, all'orfano e alla vedova perché ne mangino
nelle tue città e siano saziati, 13 dirai, davanti all'Eterno, al tuo Dio: 'Io ho tolto dalla mia casa ciò
che era consacrato, e l'ho dato al Levita, allo straniero, all'orfano e alla vedova, interamente secondo
gli ordini che mi hai dato; non ho trasgredito né dimenticato nessuno dei tuoi comandamenti.
tuttavia fu l'amore che spinse Pietro e Giovanni a guardare a quel misero con
interesse.
a. La speranza dello storpio
(Atti 3:4-5) 4 Pietro, con Giovanni, fissando gli occhi su di lui, disse: “Guarda noi!”. 5 Ed egli li
guardava attentamente, aspettando di ricevere qualcosa da loro.
Pietro aveva desiderato di restare per sempre sul monte della trasfigurazione,
per contemplare la divina bellezza di Cristo, ma poi imparò ben presto che la gloria
di Gesù era reale anche nella valle, dove le miserie umane si manifestano in tutta la
loro urgenza
(Mt. 17:4, 15-18). 4. E Pietro prese a dire a Gesù: “Signore, è bene che stiamo qui; se vuoi, farò
qui tre tende: una per te, una per Mosè e una per Elia”. 15 gli disse: “Signore, abbi pietà di mio
figlio, perché è epilettico e soffre molto; spesso, infatti, cade nel fuoco e spesso nell'acqua. 16 L'ho
condotto dai tuoi discepoli e non l'hanno potuto guarire”. 17 E Gesù, rispondendo, disse: “O
generazione incredula e perversa! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando vi sopporterò?
Portatemelo qua”. 18 E Gesù sgridò il demonio e quello uscì da lui e da quell'ora il fanciullo fu
guarito.

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Lezione 5/13 IL PRIMO MIRACOLO NELLA CHIESA [La chiesa degli Atti I]

Le esperienze straordinarie delle 'Vette" sono meravigliose e necessarie alla vita


del credente, ma la pienezza dello Spirito Santo è altrettanto necessaria per
affrontare il servizio cristiano. Il battesimo nello Spirito Santo non è un'esperienza
buona esclusivamente per l'Alto solaio; la stessa potenza deve essere manifestata
dove è necessario, la dove ci sono "zoppi e paralitici". Troppe persone oggi vanno
avanti e indietro tra casa e-chiesa, lodando Dio per quel che Egli ha fatto, ma
evitando accuratamente di incontrarsi con le necessità che le circondano. Come
Pietro, ogni credente deve rivolgere tutta l'attenzione al bisognoso che Dio gli fa
incontrare sul suo cammino.
Il paralitico della storia era vittima di un'invalidità che aveva da sempre
condizionato la sua vita; aveva bisogno, quindi, di rivolgere l'attenzione sul Signore.
Attendersi qualcosa di nuovo è il primo passo per ricevere qualcosa da Dio.
Qualcuno pensa che quando Pietro e Giovanni fissarono il loro sguardo negli occhi
dello zoppo videro che egli aveva fede, ma la Bibbia non dice espressamente così.
Quell'uomo non aspettava di essere guarito, ma soltanto "qualcosa" che fu
sufficiente perché il suo cuore si disponesse a ricevere dal Signore.
b. Guarigione completa
(Atti 3:6-10) 6 Ma Pietro disse: “Dell'argento e dell'oro io non ne ho, ma quello che ho, te lo do:
nel nome di Gesù Cristo il Nazareno cammina!”. 7 Lo prese per la mano destra e lo sollevò; in
quell'istante le piante e le caviglie dei piedi gli si rafforzarono. 8 E con un balzo si alzò in piedi e
cominciò a camminare; ed entrò con loro nel tempio, camminando, saltando e lodando Dio. 9 Tutto
il popolo lo vide che camminava e lodava Dio; 10 e lo riconoscevano per quello che sedeva a
chiedere l'elemosina alla porta “Bella” del tempio; e furono ripieni di meraviglia e di stupore per
ciò che gli era accaduto.
Pietro prevenne subito lo zoppo intorno a quello che avrebbe ricevuto, con fede
gli comandò nel Nome di Gesù di fare l'impossibile, cioè di alzarsi e camminare.
Poi, preso lo zoppo per la mano, lo sollevò. Pietro si valse di un privilegio che,
grazie alla guida dello Spirito Santo, appartiene ad ogni credente
(MC. 16:18; prenderanno in mano dei serpenti e, anche se bevessero qualcosa di mortifero, non ne
avranno alcun male; imporranno le mani ai malati ed essi guariranno”.
Gv.16:22-24). 22 Così anche voi siete ora nel dolore, ma io vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si
rallegrerà, e nessuno vi toglierà la vostra gioia. 23 In quel giorno non mi rivolgerete alcuna
domanda. In verità, in verità vi dico che tutto ciò che chiederete al Padre, egli ve lo darà nel nome
mio. 24 Fino ad ora non avete chiesto nulla nel nome mio; chiedete e riceverete, affinché la vostra
gioia sia completa.
Annotazione
Pietro ordinò allo zoppo di alzarsi in piedi "nel nome di Gesù Cristo il Nazareno
. Nel contesto ebraico questa espressione ha un significato molto più profondo di
quello che gli si può attribuire oggi. ln Israele Un nome non era solamente tale,
ma esprimeva un significato peculiare. Pietro non si servì del Nome di Gesù come
di una di parola magica, invocando quel nome egli intendeva dichiarare la piena
autorità del Signor Gesù Cristo. Quando qualcosa è fatta "nel nome di Gesù
Cristo", si opera in virtù di quel che Egli è e per l'autorità che Egli possiede.

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Lezione 5/13 IL PRIMO MIRACOLO NELLA CHIESA [La chiesa degli Atti I]

La ricchezza che Pietro e Giovanni possedevano in Cristo era più grande di


quella che il mondo poteva offrire loro. La vera benedizione dell'Evangelo è la
comunione con Dio che opera in favore dell'anima e del corpo dell'uomo: questa è
la vera ricchezza del credente, ed è ciò di cui il mondo ha davvero bisogno. Non
appena Pietro ebbe afferrato la mano dello zoppo, il Signore operò nei piedi e nelle
caviglie facendogli realizzare una completa guarigione. Non fu necessario che
costui facesse degli esercizi per imparare a camminare, anzi immediatamente, pur
non avendo mai potuto, entrò nel tempio, camminando saltando e lodando Dio.
Ora non era più un mendicante che si accontentava di restare fuori della casa di
Dio e di guardare gli uomini per ricevere aiuto, la potenza di Cristo aveva prodotto
in lui la salute fisica ed anche una meravigliosa trasformazione spirituale. La
potenza che aveva fatto scorrere una forza nuova nel suo corpo, aveva generato la
gioia, che gli inondava l'anima. Non c'era da meravigliarsi che si fosse messo a
saltare, e nemmeno che il suo cuore e la sua anima avessero gioito nel Signore.
Dapprima alcuni manifestarono una certa sorpresa per ciò che accadeva, poi,
riconoscendo in quell'uomo il mendicante zoppo, i loro occhi dovettero spalancarsi
per la sorpresa.
APPROFONDIMENTO
Dopo avergli ordinato di alzarsi e camminare, Pietro prese la mano dello storpio e
lo sollevò (At. 3:6-7 6 Ma Pietro disse: “Dell'argento e dell'oro io non ne ho, ma quello che ho, te lo
do: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno cammina!”. 7 Lo prese per la mano destra e lo sollevò; in
quell'istante le piante e le caviglie dei piedi gli si rafforzarono.).
Il gesto di prendere per mano quell'infelice manifestava la fede di Pietro. Troppo
spesso il credente è portato ad operare superficialmente, senza pensare a quello che
bisogna realmente fare. L'azione del credente è decisiva se egli vuole vedere la
risposta alla sua preghiera. Pietro spinse lo storpio ad agire per fede, proprio come
la fede di un credente può incoraggiare chi si trova in difficoltà. Prendere per la
mano quell'uomo fu forse un modo per rafforzarne la fede, ma non è sempre stato
questo il modo con il quale Dio ha operato la guarigione.
l. Per guarire qualcuno Egli manda la Sua Parola (Sal. 107:20 Mandò la sua parola e li
guarì,
li salvò dalla distruzione.).
2. Naaman il lebbroso fu sanato completamente soltanto dopo che si fu bagnato,
sebbene con riluttanza, per sette volte nelle acque del Giordano (2 Re 5:1-14
5:1 Naaman, capo dell'esercito del re di Siria, era un uomo tenuto in grande stima e onore presso il suo signore, perché
per mezzo di lui l'Eterno aveva reso vittoriosa la Siria; ma quest'uomo forte e valoroso era lebbroso. 2 Alcune bande
di Siri, in una delle loro incursioni, avevano portato prigioniera dal paese d'Israele una piccola fanciulla, che era
passata al servizio della moglie di Naaman. 3 Lei disse alla sua padrona: “Oh, se il mio signore potesse presentarsi al
profeta che è a Samaria! Lui lo libererebbe dalla sua lebbra!”. 4 Naaman andò dal suo signore, e gli riferì la cosa,
dicendo: “Quella fanciulla del paese d'Israele ha detto così e così”. 5 Il re di Siria gli disse: “Ebbene, va'; io manderò
una lettera al re d'Israele”. Egli dunque partì, prese con sé dieci talenti d'argento, seimila sicli d'oro e dieci cambi di
vestiti. 6 E portò al re d'Israele la lettera, che diceva: “Quando questa lettera ti sarà giunta, saprai che ti mando
Naaman mio servo, perché tu lo guarisca dalla sua lebbra”. 7 Quando il re d'Israele lesse la lettera, si stracciò le vesti,
e disse: “Sono io forse Dio, con il potere di fare morire e vivere, che costui manda da me un uomo perché io lo guarisca
dalla sua lebbra? È cosa certa ed evidente che egli cerca pretesti contro di me”. 8 Quando Eliseo, l'uomo di Dio, ebbe

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Lezione 5/13 IL PRIMO MIRACOLO NELLA CHIESA [La chiesa degli Atti I]

udito che il re si era stracciato le vesti, gli mandò a dire: “Perché ti sei stracciato le vesti? Costui venga pure da me e
vedrà che c'è un profeta in Israele”. 9 Naaman dunque arrivò con i suoi cavalli e i suoi carri, e si fermò alla porta della
casa di Eliseo. 10 Eliseo gli inviò un messaggero a dirgli: “Va', làvati sette volte nel Giordano; la tua carne tornerà
sana, e tu sarai puro”. 11 Ma Naaman si adirò e se ne andò, dicendo: “Ecco, io pensavo: Egli uscirà senza dubbio
incontro a me, si fermerà là, invocherà il nome dell'Eterno, del suo Dio, agiterà la mano sulla parte malata, e guarirà
il lebbroso. 12 I fiumi di Damasco, l'Abana e il Parpar, non sono forse migliori di tutte le acque d'Israele? Non posso
lavarmi in quelli ed essere purificato?”. E, voltandosi, se ne andava infuriato. 13 Ma i suoi servi gli si avvicinarono
per parlargli, e gli dissero: “Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una cosa difficile, tu non l'avresti fatta? Quanto
più ora che ti ha detto: 'Làvati, e sarai purificato'?”. 14 Allora egli scese e si tuffò sette volte nel Giordano, secondo la
parola dell'uomo di Dio; e la sua carne tornò come la carne di un bambino piccolo, e rimase puro. ).

3. Quando Pietro con un colpo di spada tagliò l'orecchio a Malco, Gesù lo raccolse
e guarì il servo (LC. 22:51 Ma Gesù rivolse loro la parola e disse: “Lasciate, basta!”. E toccato
l'orecchio di quello, lo guarì.).
4. Nel caso del cieco nato, Gesù impastò del fango e lo pose sugli occhi malati (Gv.
9:6 Detto questo, sputò in terra, fece del fango con la saliva, ne spalmò gli occhi del cieco).
Dio non predilige alcun metodo particolare per guarire, ma è molto importante la
fede ed una giusta relazione con Lui.

3. UNA GRANDE TESTIMONIANZA


(Atti 3:11-26)
I presenti rimasero ancora più stupefatti quando si accorsero che lo zoppo
non era sostenuto da Pietro o da Giovanni, ma che, anzi, se li trascinava dietro nel
suo avanzare deciso.
a. Il Guaritore glorificato
(Atti 3:11-16) 11 E mentre egli teneva stretti a sé Pietro e Giovanni, tutto il popolo, attonito, accorse
a loro al portico detto di Salomone.12 E Pietro, visto ciò, parlò al popolo, dicendo: “Uomini
d'Israele, perché vi meravigliate di questo? O perché fissate gli occhi su noi, come se per la nostra
propria potenza o pietà avessimo fatto camminare quest'uomo? 13 Il Dio di Abraamo, di Isacco e di
Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo Servo Gesù, che voi metteste nelle mani di
Pilato e rinnegaste davanti a lui, mentre egli aveva giudicato di doverlo liberare. 14 Ma voi
rinnegaste il Santo e il Giusto, chiedeste che vi fosse concesso un omicida 15 e uccideste il Principe
della vita, che Dio ha risuscitato dai morti; di ciò noi siamo testimoni. 16 E per la fede nel suo nome,
il suo nome ha fortificato quest'uomo che vedete e conoscete; ed è la fede che si ha per mezzo di lui,
che gli ha dato questa perfetta guarigione alla presenza di voi tutti.

Tutti pensavano che quel miracolo fosse stato compiuto dagli apostoli,
mentre Pietro e Giovanni non erano altro che strumenti nelle mani di Dio.
Quella sarebbe stata una splendida opportunità per farsi una buona reputa-
zione, Pietro invece richiamò l'attenzione su Gesù, parlando della gloria, della
Sua santità e della potenza di Colui che essi avevano crocifisso.
Gesù era il Servo dell'Eterno del Quale era già stato profetizzato anticamente.
Egli avrebbe sofferto per i peccatori e compiuto l'opera redentrice
7
Lezione 5/13 IL PRIMO MIRACOLO NELLA CHIESA [La chiesa degli Atti I]

(Is. 42:1; “Ecco il mio servo, io lo sosterrò; il mio eletto di cui mi compiaccio; io ho messo il
mio Spirito su di lui, egli insegnerà la giustizia alle nazioni.
52:13; Ecco, il mio servo prospererà, sarà innalzato, esaltato, reso sommamente eccelso.
53:11; Egli vedrà il frutto del tormento della sua anima e ne sarà saziato; per la sua conoscenza, il
mio servo, il giusto, renderà giusti i molti, e si caricherà egli stesso delle loro iniquità.
61:1): Lo Spirito del Signore, dell'Eterno, è su di me, perché l'Eterno mi ha unto per portare una
buona notizia agli umili; mi ha inviato per fasciare quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare
la libertà a quelli che sono in schiavitù, l'apertura del carcere ai prigionieri,
Cristo, il Principe, l'origine, il sovrano della vita, Colui che essi non avevano
riconosciuto e che avevano condannato preferendoGli un criminale.
Cristo risorto aveva operato sullo zoppo; la semplice fede in Gesù Cristo aveva
reso la guarigione una realtà.

b. Un invito al pentimento
(Atti 3:17-26) 17 Ora, fratelli, io so che lo faceste per ignoranza, al pari dei vostri capi. 18 Ma quello
che Dio aveva preannunciato per bocca di tutti i profeti, cioè che il suo Cristo avrebbe sofferto, egli l'ha
adempiuto in questa maniera. 19 Ravvedetevi dunque e convertitevi, perché i vostri peccati siano
cancellati, 20 affinché vengano dalla presenza del Signore dei tempi di refrigerio ed egli vi mandi il Cristo
che vi è stato designato, 21 cioè Gesù, che il cielo deve tenere accolto fino ai tempi della restaurazione
di tutte le cose, tempi dei quali Dio parlò per bocca dei suoi santi profeti che sono stati fin dal
principio. 22 Mosè, infatti, disse: 'Il Signore Dio vi susciterà di fra i vostri fratelli un profeta come me;
ascoltatelo in tutte le cose che vi dirà. 23 E avverrà che ogni anima la quale non avrà ascoltato questo
profeta, sarà del tutto distrutta tra il popolo'. 24 Tutti i profeti, da Samuele in poi, quanti hanno parlato,
hanno anch'essi annunciato questi giorni. 25 Voi siete i figli dei profeti e del patto che Dio fece con i
vostri padri, dicendo ad Abraamo: 'E nella tua discendenza tutte le nazioni della terra saranno benedette'. 26 A
voi per i primi Dio, dopo aver suscitato il suo Servo, l'ha mandato per benedirvi, convertendo ciascuno
di voi dalle sue malvagità”.
Quando Pietro addossò la responsabilità della morte di Gesù sui suoi ascoltatori,
non voleva scagliare alcuna invettiva, infatti si rivolse alle persone chiamandole
fratelli. Egli si limitò a citare gli Scritti profetici che avevano parlato di Gesù e ne
avevano predetto le sofferenze.
L'adempimento delle profezie non li scagionava delle loro colpe. Essi avevano
sempre bisogno di ravvedersi, tuttavia non dovevano aver paura. Se si fossero volti
a Dio, avrebbero ottenuto il Suo perdono, le loro colpe sarebbero state cancellate
e sarebbero stati dichiarati giusti dinanzi a Lui.
Dopo la guarigione dello storpio, la gente si accalcò attorno a Pietro, nonostante
egli avesse detto a tutti che la potenza di operare guarigioni non era una sua dote.
L'apostolo cercò in ogni maniera di far comprendere ai presenti che era necessario
il pentimento dai propri peccati se desideravano il perdono divino
(At. 3: 19). Ravvedetevi dunque e convertitevi, perché i vostri peccati siano cancellati,
Il ravvedimento è stato definito come un cambiamento in virtù del quale il
peccatore si allontana dal peccato e si volge al Signore. Molti fattori dovrebbero
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Lezione 5/13 IL PRIMO MIRACOLO NELLA CHIESA [La chiesa degli Atti I]

spingere l'uomo al ravvedimento. Pietro indica che la lunga pazienza di Dio ha


proprio questo scopo
( 2 Pt. 3: 1). Diletti, questa è già la seconda lettera che vi scrivo e in entrambe tengo desta la
vostra mente sincera facendo appello alla vostra memoria,
Ci sono poi dei casi in cui il Signore si serve del castigo per produrre
ravvedimento nel cuore dell'uomo
(1 Re 8:47; se, nel paese dove saranno schiavi, rientrano in sé stessi, se tornano a te e ti rivolgono
suppliche nel paese di coloro che li hanno deportati e dicono: 'Abbiamo peccato, abbiamo agito
ingiustamente, siamo stati malvagi',
AP. 3: 7- 9). 7 “All'angelo della chiesa di Filadelfia scrivi: queste cose dice il Santo, il Veritiero, colui che
ha la chiave di Davide, colui che apre e nessuno chiude, colui che chiude e nessuno apre: 8 'Io conosco
le tue opere. Ecco, ti ho posto davanti una porta aperta, che nessuno può chiudere, perché, pur avendo
poca forza, hai custodito la mia parola e non hai rinnegato il mio nome. 9 Ecco, io ti do di quelli della
sinagoga di Satana, i quali dicono di essere Giudei e non lo sono, ma mentono; ecco, io li farò venire a
prostrarsi ai tuoi piedi e conosceranno che io ti ho amato.
ln Atti 3 fu la bontà di Dio nel guarire il povero zoppo, che spinse gli israeliti a
tornare a Dio
(Rom. 2:4). O disprezzi tu le ricchezze della sua bontà, della sua sopportazione e della sua pazienza,
non riconoscendo che la bontà di Dio ti conduce al ravvedimento?
L'importanza del ravvedimento è sottolineata da Gesù che ne predicò la
necessità
(Mt. 4:17). Da quel tempo Gesù cominciò a predicare e a dire: “Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è
vicino”.
Il messaggio di Giovanni il battista era: "Ravvedetevi, poiché il regno de' cieli
è vicino"
(Mt. 3:2). “Ravvedetevi, poiché il regno dei cieli è vicino”.
Naturalmente anche gli apostoli posero l'accento sul ravvedimento come
assolutamente necessario per la salvezza
(At. 20:21 scongiurando Giudei e Greci di ravvedersi davanti a Dio e di credere nel Signore nostro
Gesù Cristo.
Il ritorno a Dio avrebbe prodotto "dei tempi di refrigerio". Il giorno di
Pentecoste era passato, ma l'opportunità era ancora presente e la Pentecoste poteva
ripetersi. Gesù doveva rimanere in cielo fino ai tempi della restaurazione di tutte le
cose, dell'adempimento di tutte le profezie dell'Antico Testamento, della sua
manifestazione come il profeta promesso da Dio e di cui Mosè aveva parlato

(Deut. 18:14-19; 14 poiché quelle nazioni, il cui paese voi andate a prendere possesso, danno ascolto
agli astrologi e agli indovini; ma, quanto a te, l'Eterno, il tuo Dio, ha disposto diversamente. 15 L'Eterno,
il tuo Dio, susciterà in mezzo a te, fra i tuoi fratelli, un profeta come me; a lui darete ascolto! 16 Avrai
così quello che chiedesti all'Eterno, al tuo Dio, in Oreb, il giorno dell'adunanza, quando dicesti: 'Che io
non oda più la voce dell'Eterno, del mio Dio, e non veda più questo grande fuoco, affinché io non
muoia'. 17 E l'Eterno mi disse: 'Quello che hanno detto, sta bene; 18 io susciterò loro un profeta come
te, in mezzo ai loro fratelli, e metterò le mie parole nella sua bocca, ed egli dirà loro tutto quello che io

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Lezione 5/13 IL PRIMO MIRACOLO NELLA CHIESA [La chiesa degli Atti I]

gli comanderò. 19 E avverrà che se qualcuno non darà ascolto alle mie parole che egli dirà in mio nome,
io gliene chiederò conto.

MC. 9:7; E venne una nuvola che li coprì con la sua ombra e dalla nuvola una voce: “Questo è il mio
diletto Figlio; ascoltatelo”.
Eb. 3:1-6). 1 Perciò, fratelli santi, che siete partecipi di una celeste vocazione, considerate Gesù,
l'apostolo e il sommo sacerdote della nostra professione di fede, 2 il quale è fedele a colui che l'ha
costituito, come anche lo fu Mosè in tutta la casa di Dio. 3 Infatti Gesù è stato reputato degno di una
gloria tanto maggiore di quella di Mosè, quanto è maggiore l'onore di colui che costruisce la casa, in
confronto a quello della casa stessa. 4 Poiché ogni casa è costruita da qualcuno, ma chi ha costruito tutte
le cose è Dio. 5 Mosè fu bensì fedele in tutta la casa di Dio come servitore per testimoniare delle cose
che dovevano essere dette, 6 ma Cristo lo è come Figlio, sopra la sua casa, e la sua casa siamo noi, se
riteniamo ferma sino alla fine la nostra franchezza e il vanto della nostra speranza.

La promessa fatta ad Abramo in base alla quale tutte le nazioni sarebbero state
benedette in lui, trovava il suo adempimento nella sua progenie, cioè Cristo!

Gal. 3:14,16, affinché la benedizione di Abraamo venisse sui Gentili in Cristo Gesù e ricevessimo, per
mezzo della fede, lo Spirito promesso.16 Le promesse furono fatte ad Abraamo e alla sua progenie.
Non dice: “E alle progenie”, come se si trattasse di molte, ma, come parlando di una sola, dice: “E alla
tua progenie”, che è Cristo, 22 ma la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto peccato, affinché i beni
promessi sulla base della fede in Gesù Cristo fossero dati ai credenti

Quelli che ascoltarono Pietro in quella occasione ebbero il privilegio di essere


tra i primi a ricevere le benedizioni promesse.

CONSIDERAZIONI FINALI
Il genere umano può essere raffigurato come chi è seduto fuori del tempio della
vera vita. Debole, senza alcun aiuto e senza speranza, esso è bisognoso della
potenza trasformatrice della quale godono coloro che hanno riposto in Dio la loro
fiducia. Gli uomini hanno meno bisogno di elemosine che di rinnovamento
spirituale, meno bisogno di "carità" che di forza per sostenere sé stessi. E dovere
dei credenti stendere la mano in un ministerio amoroso, per offrire a tutti aiuto,
sollievo, conforto e per esprimere comprensione; ma devono farlo "nel Nome di
Gesù Cristo", per ispirare la fede in Colui che solo può guarire e salvare.
Domande riepilogative
- Per quale motivo Pietro e Giovami si recavano all'ora nona nel tempio?
- Perché il popolo non comprese quel che stava avvenendo e attribuì il miracolo
al potere degli apostoli?
- Qual è la natura del potere che c'è nel Nome di Gesù?
- Che significato ha l'affermazione di Pietro, quando dice di non possedere né
oro né argento?

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