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Il 48 Italiano Prima Guerra D Indipendenzala Presa Di Roma

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IL 48 ITALIANO / PRIMA GUERRA D

INDIPENDENZA
La prima rivoluzione del 48 nella nostra penisola si verificò nel Regno delle
due Sicilie con i contadini siciliani che avevano come obiettivo il
raggiungimento della sede del re Ferdinando II e Napoli. Quest'ultimo per
difendersi concesse una Costituzione e chiese, l'aiuto dell'esercito austriaco,
la sua scelta, appunto, ricadde su un esercito straniero che, nonostante la
scomparsa della Santa Allenza, era ancora forte e dovrebbe dovuto
affrontare ugualmente i contadini se la rivoluzione fosse avvenuta nel loro
territorio.
L'esercito dunque si misie in marcia e giunto nello stato pontificio Papa Pio IX
lo blocco costringendolo alla ritirata poiché ciò che stava facendo l'esercito
andava contro i suoi stessi principi cristiani. I cittadini del sud Italia, a seguito
della notizia dell'arrivo interrotto dell'esercito, capirono l'inganno e
proseguirono la rivoluzione fino a Napoli costringendo il re a concedere
ufficialmente la costituzione. Di conseguenza anche i regnanti dei vari
territori e Papa IX furono costretti a concederla.
I vari ducati si rifecero alla Costituzione emanate da Leopoldo II nel Gran
Ducato di Toscana mentre, nel Regno Sardo – Piemontese, il 4 marzo 1848
Carlo Alberto di Savoia concesse lo statuto Albertino.
In quello Lombardo – Veneto, poiché riconoscevano come regime politico
solo ed unicamente la monarchia, non venne concessa nessuno Costituzione.
Come effetto collaterale ci fu una ricostruzione nella due città più importanti:
Milano e Venezia, le due rivolte furono condotte contemporaneamente;
- a Milano fu guidato da Carlo Cattaneo nelle famose anche cinque giornate
di Milano;
- a Venezia, invece, Daniele Manin e Niccolò Tommaseo. Inizialmente
resultarono entrambe efficaci dato che gli austriaci vennero scacciati dalle
due città.
Per decidere del destino del Lombardo-Veneto molti politici avanzarono delle
proposte:
- la prima fu formulata da Cesare e Massimo che proponevano di spingere
Carlo Alberto di Savoia, l'unico ad avere un esercito vero e proprio aspetto
agli altri territori delle penisole italiane, ad occupare le due città (Milano,
Venezia) per poi dare ovvio all'offensiva definitiva contro gli austriaci.
- la seconda proposta fu formulata da Vincenzo Gioberti che consigliava una
mediazione attraverso Papa Pio IX per convincere gli austriaci ad
abbandonare il territorio;
-la terza; invece, fu proposta da Cattaneo che auspicava alla liberazione del
regno tramite una rivolta popolare. Tra le tre proposte fu scelta la prima e
quasi subito,
Carlo Alberto dichiarò guerra agli austriaci dando vita alla PRIMA GUERRA D
INDIPENDENZA Durante la prima battaglia dopo aver varcato il fiume Tiano,
il confine tra i due regni, Carlo li attacco e Goito portando con sé il
TRICOLORE ITALIANO, Tale gesto fu visto come un affronto che portò gli altri
re, i duchi e il Papa ad inviare i loro eserciti in supporto di quello piemontese
che in questo modo, vinse la battaglia.
Ciò decretato la possibilità di poter scacciare definitivamente lo straniero,
tuttavia, per evitare che Carlo diventasse l'unico vincitore, gli eserciti
mandati in suo aiuto vennero ritirati dai rispettivi governamenti gli austrici
ebbero, dunque, il tempo di organizzare la controffensiva guidata da
RADETZKY che riuscì a battere Carlo nella Battaglia di Custoza Subita la
Sconfitta il re piemontese (Carlo) chiese temporaneamente la pace che prese
il nome di Armistizio di Salasco
Durante questo periodo di calma (1948 – 1949) i cittadini dello Stato
Pontificio si ribellarono al Papa IX per aver ritirato l esercito dopo la battaglia
di Goito. Si parla, dunque, di una rivoluzione che porto alla formazione di un
governo provvisorio, detto REPUBLICA ROMANI, che fece rifugiare il Papa
nella fortezza di Gaeta.
A governare la repubblica vi era un triumvirato, gruppo di tre uomini,
formato da Mazzini, Armellini e Saffi mentre il Potere militare era nelle mani
di un SECONDO TRIUMVIRATO costituito da Garibaldi, Manara e Maneli.
Nel 1949 Carlo decise di riprendere le ostilità conto gli Austriaci ma venne
definitivamente sconfitto a Novara. Decise così di abdicare volontariamente
a favore del figlio Vittorio Emanuele II, il cui compito era quella di trovare la
pace con gli Austrici che detteranno delle condizioni. Tra queste vi era il ritiro
di tutte le Costituzioni concesse in Italia, salvo lo Statuto Albertino che
rimase in vigore fino al 1948.
La prima guerra d'indipendenza si concluse con l'ARMISTIZIO DI VIGNALE
(1849) mentre la seconda ho inizio nel 1859.
Il periodo che intercorre tra la fine della prima e l'inizio della seconda guerra
d'indipendenza, dal 49 al 59, prende il nome di DECENNIO PRE- UNITARIO nel
quale emerse la figura di Camillo Benso, conte di Cavour. Questi era un
politico del Regno Sardo-Piemontese legato a due concetti importanti:
- LIBERISMO, (Dalla libertà economica inizia tutto)
Il suo pensiero, inoltre, può essere rinchiuso nella frase “LIBERA CHIESA IN
LIBERO STATO” che concedeva ognuno di gestire il suo potere (il re
comandava, il Papa era impotente e il popolo aveva la sua Costituzione)
Il suo lavoro era cercare di risolvere ciò che nella prima guerra andò storto.
Quest'ultimo, infatti, denotò due cose importanti agli Italiani:
- Seguire l'esercito Piemontese era la via giusta da seguire.
- l'esercito in questione aveva bisogno di un alleato straniero.
Nel 1852 Cavour diede vita al CONNUBIO, un'alleanza politica tra la DESTRA,
capitanata dallo stesso Cavour, e la SINISTRA il cui massimo esponente era
URBANO RATTAZZI. Si trattava di una pace temporanea per potere
raggiungere lo stesso obiettivo.
Nel 1855 ci fu l'occasione per metterci in mostra quando scoppio la GUERRA
DI CRIMEA, un conflitto che si tenne tra l'IMPERO RUSSO, e IMPERO
OTTOMANO Che desideravano entrambi i territori della PENISOLA
BALCANICA. L'acquisizione di quest` ultimi avrebbe rafforzato l'impero russo,
dunque, Regno di Gran Bretagna, Secondo Impero Francese e Regno Sardo –
Piemontese decisero di evitare che ciò accadesse. La battaglia prenatale si
tenne e SEBASTOPOLI dove le tre potenze europee sconfissero i russi. A
portare avanti la spedizione in Crimea fu il generale italiano ALFONSO LA
MARMORA.
Successivamente le potenze vincitrici si riunirono nel Congresso di Parigi nel
1856. Dove Cavour ebbe l'occasione di sensibilizzarli alla causa italiana. Due
eventi importanti
Nel 1857 Carlo Pisacane, ex esponente della carboneria, fece un moto e
Salerno che venne bloccato. Cavour diede così vita e una società (Segreta)
con a capo Garibaldi e Mazzini. Nel 1858 un secondo evento stava per
vanificare l'operato di Cavour: Felice Orsini, un repubblicano tentò di
uccidere Napoleone III, simbolo dell ' impero di Europa. Fortunatamente falli
e Cavour riuscì a ribaltare a suo favore l'episodio. Napoleone III, infatti,
decise di aiutare Cavour stringendo un accordo segreto, i Patti di plombières:
essi prevedevano la difesa di Napoleone III sarebbe scattata in caso di
attacco austriaco al regno Sardo – Piemontese, in cambio la Francia avrebbe
ricevuto Nizza e Savoia. Cavour che voleva farsi attaccare dal nemico
dispose l'esercito piemontese sul fiume Tiano con la scusa di fare alcune
esercitazioni militari. Gli austriaci, ovviamente contrari, mandarono un
ULTIMATUM
a Torino per far ritirare l'esercito. Quest'ultimo venne rifiutato e di
conseguenza scoppio la guerra con susseguente attuazione dei patti. Così il
5 GIUGNO 1859 inizio la SECONDA GUERRA D INDIPENDANZA e MAGENTA
con Regno sardo – Piemontese e Francia contro l'Austria. Grazie alla battaglia
Vittorio Emanuele II e Napoleone III liberarono Milano dagli austriaci. Le altre
due battaglie che susseguirono quella della Magenta vennero condotte in
modo autonomo: -nella battaglia di San Martino troviamo i piemontesi
vittoriosi contro gli austriaci -nella battaglia di Solferino i francesi Dato che
Napoleone 3° non era d'accordo con i Piemontesi nel continuare con gli
attacchi per liberare anche il veneto dal dominio austriaco, nel 1859, firmò
l'ARMISTIZIO DI VILLAFRANGA con l'imperatore austriaco FRANCESCO
GIUSEPPE. Di conseguenza, mentre Vittorio Emanuele 2° accettò l'armistizio,
Cavour si dimise e non diede alla Francia i territori che aveva promesso.
Venne sostituito da ALFONSO LA MARMORA per circa un anno. Quando tornò
al suo incarico progettò una nuova strategia: cercò di riallacciare i rapporti
con Napoleone 3° promettendogli nuovamente Nizza e Savoia dietro la
concessione di effettuare libere lezioni nei ducati Italia per fare annettere
quest'ultimi al Regno Sardo-Piemontese. Se Cavour avesse impartito lezioni
in modo autonomo, senza l'appoggio della Francia, ormai la potenza europea
più forte, avrebbe certamente suscitato l'ira degli austriaci che avevano
sotto il loro controllo i Ducati. Questi decisero di unirsi al Regno Sardo-
Piemontese che, vedeva ora, un cambiamento geografico sulla cartina, cioè
l'aggiunta della Fascia dei Ducati e dell'intera Lombardia. La concessione che
venne fatta ai Ducati sollevò dalle , in particolare nel Regno delle
Due Sicilie dove i cittadini volevano scegliere con chi stare. I Borbone non
erano d'accordo e così, nel 1860, scoppiò un'insurrezione in Sicilia, la quale
fece molto piacere a Cavour che trovo un modo per sostenere gli insorti:
Chiamo la società nazionale con a capo Garibaldi dandole il compito di
fermare la rivoluzione. Questa decisone fu, tuttavia, solo di facciata per gli
altri paesi che lasciarono Cavour libero di agire il suo obiettivo segreto;
infatti, era di inviare una spedizione in Sicilia sostegno dei rivoltosi. Garibaldi,
dunque, a capo di mille volontari salpo da QUARTO, vicino Genova, e Sbarco
a MARSALA, in Sicilia, dando vita a quella che viene ricordata come la
SPEDIZIONE DEI MILLE.
I volontari iniziarono ad aiutare i ribelli. La prima battaglia si tenne a
MILAZZO dive furono sconfitte le truppe BORBONICHE. A seguito della
vittoria riuscirono ad inglobare più volontari diventando circa 5000. Questo
nuovo gruppo militare nella battaglia di CALATAFIMI sconfisse
definitivamente borboniche e solo dopo Garibaldi giunse a Napoli.
A questo punto Cavour maturo delle perplessità su quest'ultimo:
-da un lato temeva l'unificazione del Regno delle due Sicilie sotto il comando
di Garibaldi;
- dall'alto temeva che da Napoli potesse puntare Roma così da infastidire
Napoleone III, grande sostenitore del Papa. Cavour, allora, decise di
posizionare le truppe piemontesi nello Stato Pontificio (Marche e Umbria) per
dimostrare all'opinione pubblica di essere presente in caso di attacco di
Garibaldi verso Roma ma in realtà, puntava ad occupare le due regioni.
Vittorio Emanuele II (nel mentre) organizzo un incontro per acquisire il Regno
delle Due Sicilie a Taverna Catena, vicino Teano, con Garibaldi, il quale glielo
consegnò, Contemporaneamente in Marche ed Umbria vennero fatte libere
lezioni che anche questa volta ebbero l'esito che Cavour si aspettava. Nel
1861 il Piemonte contava tutti i territori dell Italia tranne il Veneto (con gli
austriaci) e il Lazio (con il Papa) Il trentino e il Friuli erano ancora Austriache.
Questa unificazione trasformo la definizione del regno Piemontese in Regno
d'Italia con Vittorio Emanuele II sovrano e Torino capitale del Regno. (perché
era già la capitale del Regno piemontese). Qui si apri per la prima volta il
Parlamento con tutti gli esponenti del Regno.

12 DECENNIO POST- UNITARIO


Quando si costituì il regno d'Italia, con capitale Torino e il Parlamento, si
riscontrò un problema: era necessario unificare la legislazione. Con la
dipartita di Cavour, nel 1861, il Piemonte che, inizialmente non voleva
cambiare la sua legislazione, decise di estenderla a tutti i territori del Paese il
cosiddetto Fenomeno della (PIEMONTESIZZAZIONE). Quest'ultimo
(legislazione), però, non poteva avere la stessa efficacia nei territori del
NORD e del SUD. C era infatti:
-la legge Casati che prendeva l'obbligatorietà agli studi risultando un
problema per il Sud Italia per una diversa condizione di alfabetizzazione e
una diversa condizione sociale;
- l'estensione della leva obbligatoria e tutto il Regno che toglieva le “braccia”
nei campi.
-l entrata in vigore delle tasse sul macinato nel 1868 molto criticato del Sud
che vedeva la sua economia distruggersi. Queste nuova tassa era stata
introdotta perché; per finanziare le leggi, c'era bisogno di disponibilità liquide
date dalle tasse L estensione dello statuto Albertino, la legge Casati, la leva
obbligatoria e l'introduzione di nuove tasse portano ad una frattura ancora
oggi presente: il divario tra Nord e Sud. Che si senti tradito dal Risorgimento
che aveva portato all'unita d'Italia. Tale tradimento è detto questione
meridionale: in questo contesto tre persone sempre più povere e incattivite
vi è la nascita di coalizioni di bande, il cosiddetto fenomeno del
BRIGANTAGGIO. Per combattere il Regno d'Italia impese la legge PICA che
vedeva dichiarato lo stato di assedio: esercito contro briganti.
Nel 1864 la capitale fu spostata da Torino a Firenze (Politica interna/decennio
post-unitario) Nel decennio Post-unitario due eventi fortunati che portarono
al Regno d'Italia l'acquisizione prima del Veneto e poi del Lazio (politica
estera)
ANNESSIONE DEL VENETO
Nel 1866 il cancelliere tedesco Bismarck propose un'alleanza al Regno
d'Italia per sconfiggere il loro nemico comune l'Austria. Quest'ultima, però,
consapevole dell alleanza, in cambio del non combattimento, propose di
cedere il Veneto al Regno d'Italia che rifiutò dando così origine alla TERZA
GUERRA D INDIPENDENZA che contava tre battaglie: -la prime due, quella di
CUSTOZA e LISSA, videro coinvolte l'Austria e l'Italia con esito negativo poi
quest'ultima che subì due sconfitte;
-la terza invece, conosciuta come la battaglia di Sadowa ,vide Austria contro
Prussia che riuscì a sconfiggere gli austriaci. Dopo le battaglie/ le guerre
furono firmate i trattati di pace: -l Italia firmò con l'Austria la pace di Vienna
con la quale ottenne il Veneto;
-la Prussia fece con l'Austria la pace di Commons ottenendo con
l'allontanamento dell Austria dal Sud della Germania.

ANNESIONE DEL LAZIO


Nel 1870 la Germania per chiudere l'unificazione dichiarò guerra
all'imperatore francese Napoleone III per allontanare i francesi dai territori
tedeschi.
tale guerra era la cosiddetta GUERRA FRANCO-PRUSSIANA dove i tedeschi
sconfissero la Francia nella battaglia di Sedan che portò non solo alla
liberazione dai francesi ma anche alla caduta del secondo Impero Francese.
Così, nel 1878, la Guerra poté unificarsi e si trasformò nel SECONDO IMPERO
TEDESCO, detto II REICH. Visto che il Lazio non aveva piu difese, da parte di
Napoleone III, si pote procedere alla sua conquista.

LA PRESA DI ROMA E I RAPPORTI CON LA


SANTA SEDE
Dato che Roma non era più difendibile, gli Italiani avviarono la sua invasione
tramite un episodio che viene ricordato come “la breccia di Porta Pia”
Il contingente dell'esercito incaricato furono i bersaglieri condotto da
RAFFAELE CADORNA, padre di LUIGI CADORNA (ufficiale della 1° guerra
mondiale)
Papa Pio IX non aveva la forza necessaria per combattere, dunque, l'Italia gli
propose un accordo, la leggi GUARENTIGIE (garanzie) composte da tre punti:
-al Papa viene affidata la città dal Vaticano;
-veniva garantita una somma annuale che il governo versava nelle casse
della Chiesa;
-veniva data la libertà alla Chiesa sull`apostolato.
Papa Pio IX, tuttavia, rifiuto tali leggi e, in tutta risposta, emano una BOLLA,
un documento papale che aveva il nome NON EXPEDIT (non è giusto / non
conviene) attuando una POLITICA: tutti coloro che si definivano cristiani non
dovevano partecipare alla vita politica: e di conseguenza chi disobbediva era
scomunicato. Dopo che il re e i ministri decisero di essere scomunicati il
governo italiano continuo la sua azione e il Papa fu costretto ad accettare le
leggi.

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