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Atto Del Governo N. 164 2024 Disegno Di Legge Di Recepimento Della Direttiva NIS2

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Atti Parlamentari XIX Camera dei Deputati

CAMERA DEI DEPUTATI


N.164

ATTO DEL GOVERNO


SOTTOPOSTO A PARERE PARLAMENTARE

Schema di decreto legislativo recante recepimento della direttiva (UE)


2022/2555, relativa a misure per un livello comune elevato di
cibersicurezza nell'Unione, recante modifica del regolamento (UE) n.
910/2014 e della direttiva (UE) 2018/1972 e che abroga la direttiva (UE)
2016/1148 (164)

(articoli 1 e 3 della legge 21 febbraio 2024, n. 15)

Trasmesso alla Presidenza il 17 giugno 2024


SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO

di recepimento della direttiva (UE) 2022/2555, relativa a misure per un livello comune
elevato di cibersicurezza nell’Unione, recante modifica del regolamento (UE) n. 910/2014 e
della direttiva (UE) 2018/1972 e che abroga la direttiva (UE) 2016/1148

Camera dei Deputati ARRIVO 17 giugno 2024 Prot: 2024/0001015/TN - Doc. firmato digitalmente da: Biagio Mazzotta
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

VISTI gli articoli 76 e 87, quinto comma, della Costituzione;


VISTA la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante «Disciplina dell’attività di Governo e
ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri» e, in particolare, l’articolo 14;
VISTA la legge 24 dicembre 2012, n. 234, recante «Norme generali sulla partecipazione
dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione
europea» e, in particolare, gli articoli 31 e 32;
VISTA la legge 21 febbraio 2024, n. 15, recante «Delega al Governo per il recepimento delle
direttive europee e l'attuazione di altri atti normativi dell'Unione europea - Legge di
delegazione europea 2022-2023» e, in particolare, l’articolo 3;
VISTA la direttiva (UE) 2022/2555 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 dicembre
2022, relativa a misure per un livello comune elevato di cybersicurezza nell'Unione, recante
modifica del regolamento (UE) n. 910/2014 e della direttiva (UE) 2018/1972 e che abroga la
direttiva (UE) 2016/1148;
VISTA la comunicazione della Commissione, del 13 settembre 2023, relativa all'applicazione
dell'articolo 4, paragrafi 1 e 2, della direttiva (UE) 2022/2555;
VISTA la direttiva 2002/58/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del l2 luglio 2002,
relativa al trattamento dei dati personali e alla tutela della vita privata nel settore delle
comunicazioni elettroniche (direttiva relativa alla vita privata e alle comunicazioni
elettroniche);
VISTA la raccomandazione 2003/361/CE della Commissione, del 6 maggio 2003, relativa
alla definizione delle microimprese, piccole e medie imprese;
VISTA la direttiva 2013/40/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 agosto 2013,
relativa agli attacchi contro i sistemi di informazione e che sostituisce la decisione quadro
2005/222/GAI del Consiglio;
VISTO il regolamento (UE) 2022/2554 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14
dicembre 2022, relativo alla resilienza operativa digitale per il settore finanziario e che
modifica i regolamenti (CE) n. 1060/2009, (UE) n. 648/2012, (UE) n. 600/2014, (UE) n.
909/2014 e (UE) 2016/1011;
VISTA la direttiva (UE) 2022/2556 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 dicembre
2022, che modifica le direttive 2009/65/CE, 2009/138/CE, 2011/61/UE, 2013/36/UE,
2014/59/UE, 2014/65/UE, (UE) 2015/2366 e (UE) 2016/2341 per quanto riguarda la
resilienza operativa digitale per il settore finanziario;
VISTA la direttiva (UE) 2022/2557 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 dicembre
2022, relativa alla resilienza dei soggetti critici e che abroga la direttiva 2008/114/CE del
Consiglio;
VISTO il decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, recante «Codice in materia di protezione
dei dati personali, recante disposizioni per l'adeguamento dell'ordinamento nazionale al
regolamento (UE) n. 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016,

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relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali,
nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE»;
VISTO il decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, recante «Codice delle comunicazioni
elettroniche»;
VISTO il decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante «Codice dell'amministrazione
digitale» e, in particolare, le disposizioni in materia di funzioni dell'AgID e di sicurezza
informatica;
VISTO il decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 31
luglio 2005, n. 155, recante «Misure urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale»;
VISTA la legge 3 agosto 2007, n. 124, recante «Sistema di informazione per la sicurezza
della Repubblica e nuova disciplina del segreto»;
VISTO il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante «Disposizioni in materia di
armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali
e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42»;
VISTO il decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7
agosto 2012, n. 134, recante «Misure urgenti per la crescita del Paese» e, in particolare,
l'articolo 19, che ha istituito l'Agenzia per l'Italia digitale (AgID);
VISTO il decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 39, recante «Attuazione della direttiva
2011/93/UE relativa alla lotta contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la
pornografia minorile, che sostituisce la decisione quadro 2004/68/GAI»;
VISTO il decreto-legge 30 ottobre 2015, n. 174, convertito, con modificazioni, dalla legge
11 dicembre 2015, n. 198, recante «Proroga delle missioni internazionali delle Forze armate
e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e
partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei
processi di pace e di stabilizzazione»;
VISTO il decreto legislativo 18 maggio 2018, n. 65, recante «Attuazione della direttiva (UE)
2016/1148 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 luglio 2016, recante misure per un
livello comune elevato di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi nell'Unione;»
VISTO il decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82, convertito, con modificazioni, dalla legge 4
agosto 2021, n. 109, recante «Disposizioni urgenti in materia di cybersicurezza, definizione
dell'architettura nazionale di cybersicurezza e istituzione dell'Agenzia per la cybersicurezza
nazionale»;
VISTO il decreto legislativo adottato ai sensi dell’articolo 5 della legge n. 15 del 2024 per il
recepimento della direttiva (UE) 2022/2557 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14
dicembre 2022, relativa alla resilienza dei soggetti critici e che abroga la direttiva
2008/114/CE del Consiglio;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 5 del 6 novembre 2015, recante
«Disposizioni per la tutela amministrativa del segreto di Stato e delle informazioni classificate
e a diffusione esclusiva», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 284 del 5 dicembre 2015;

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VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 17 febbraio 2017, concernente
«Direttiva recante indirizzi per la protezione cibernetica e la sicurezza informatica nazionali»,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 87 del 13 aprile 2017;
SENTITA l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, ai sensi dell’articolo 3 della legge n.
15 del 2024;
VISTA la preliminare deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 10
giugno 2024;
ACQUISITO il parere della Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo
28 agosto 1997, n. 281, reso nella seduta del…. ;
ACQUISITI i pareri delle competenti Commissioni della Camera dei deputati e del Senato
della Repubblica;
VISTA la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del;
SULLA PROPOSTA del Presidente del Consiglio dei ministri e del Ministro per gli affari
europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, di concerto con i Ministri per la pubblica
amministrazione, degli affari esteri e della cooperazione internazionale, dell'interno, della
giustizia, della difesa, dell’economia e delle finanze, delle imprese e del made in Italy,
dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, dell’ambiente e della sicurezza
energetica, delle infrastrutture e dei trasporti, dell’università e della ricerca, della cultura e
della salute;

Emana
il seguente decreto legislativo:

Capo I
Disposizioni generali

ART. 1
(Oggetto)

1. Il presente decreto stabilisce misure volte a garantire un livello elevato di sicurezza


informatica in ambito nazionale, contribuendo ad incrementare il livello comune di
sicurezza nell'Unione europea in modo da migliorare il funzionamento del mercato
interno.
2. Ai fini del comma 1, il presente decreto prevede:
a) la Strategia nazionale di cybersicurezza, recante previsioni volte a garantire un livello
elevato di sicurezza informatica;
b) l’integrazione del quadro di gestione delle crisi informatiche, nel contesto
dell’organizzazione nazionale per la gestione delle crisi che coinvolgono aspetti di
cybersicurezza, di cui all’articolo 10 del decreto-legge 4 giugno 2021, n. 82,
convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2021, n. 109;
c) la conferma dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale quale:

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1) Autorità nazionale competente NIS, disciplinandone i poteri inerenti
all’implementazione e all’attuazione del presente decreto;
2) Punto di contatto unico NIS, assicurando il raccordo nazionale e transfrontaliero;
3) Gruppo di intervento nazionale per la sicurezza informatica in caso di incidente in
ambito nazionale (CSIRT Italia);
d) la designazione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, con funzioni di
coordinatore ai sensi dell’articolo 9, paragrafo 2, della direttiva (UE) 2022/2555, e del
Ministero della difesa, ciascuno per gli ambiti di competenza indicati all’articolo 2,
comma 1, lettera g), quali Autorità nazionali di gestione delle crisi informatiche su
vasta scala, assicurando la coerenza con il quadro nazionale esistente in materia di
gestione generale delle crisi informatiche, ferme restando le competenze del Nucleo
per la cybersicurezza di cui all’articolo 9 del decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82;
e) l’individuazione di Autorità di settore NIS che collaborano con l’Agenzia per la
cybersicurezza nazionale, supportandone le funzioni svolte quale Autorità nazionale
competente NIS e Punto di contatto unico NIS;
f) l’indicazione dei criteri per l’individuazione dei soggetti a cui si applica il presente
decreto e la definizione dei relativi obblighi in materia di misure di gestione dei rischi
per la sicurezza informatica e di notifica di incidente;
g) l’adozione di misure in materia di cooperazione e di condivisione delle informazioni
ai fini dell’applicazione del presente decreto, in particolare, attraverso la
partecipazione nazionale a livello dell’Unione europea:
1) al Gruppo di cooperazione NIS tra autorità competenti NIS e tra punti di contatto
unici degli Stati membri dell'Unione europea, nell’ottica di incrementare la fiducia
e la collaborazione a livello unionale;
2) alla Rete delle organizzazioni di collegamento per le crisi informatiche (EU-
CyCLONe) al fine di sostenere la gestione coordinata a livello operativo degli
incidenti e delle crisi cibernetiche su vasta scala e di garantire il regolare scambio
di informazioni pertinenti tra gli Stati membri e le istituzioni, gli organi e gli
organismi dell'Unione europea;
3) alla Rete di CSIRT nazionali nell'ottica di assicurare una cooperazione, sul piano
tecnico, rapida ed efficace.

ART. 2
(Definizioni)

1. Ai fini del presente decreto si applicano le definizioni seguenti:


a) «Strategia nazionale di cybersicurezza»: il quadro coerente che prevede obiettivi
strategici e priorità in materia di cybersicurezza e la governance per il loro
conseguimento di cui all’articolo 9;

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b) «Agenzia per la cybersicurezza nazionale»: l’Agenzia per la cybersicurezza
nazionale di cui all’articolo 5, comma 1, del decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82,
convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2021, n. 109;
c) «Nucleo per la cybersicurezza»: il Nucleo per la cybersicurezza di cui all’articolo 8
del decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82, convertito, con modificazioni, dalla legge
4 agosto 2021, n. 109;
d) «Autorità nazionale competente NIS»: l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale,
quale Autorità nazionale competente NIS di cui all’articolo 10, comma 1;
e) «Punto di contatto unico NIS»: l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, quale
Punto di contatto unico NIS di cui all’articolo 10, comma 2;
f) «Autorità di settore NIS»: le Amministrazioni designate quali Autorità di settore di
cui all’articolo 11, commi 1 e 2;
g) «Autorità nazionali di gestione delle crisi informatiche»: per la parte relativa alla
resilienza nazionale di cui all’articolo 1 del decreto-legge n. 82 del 2021, l’Agenzia
per la cybersicurezza nazionale, con funzioni di coordinatore ai sensi dell’articolo
9, paragrafo 2, della direttiva (UE) 2022/2555, e, per la parte relativa alla difesa
dello Stato, il Ministero della difesa, quali Autorità nazionali responsabili della
gestione degli incidenti e delle crisi di cybersicurezza su vasta scala, di cui
all’articolo 9 della direttiva (UE) 2022/2555;
h) «CSIRT nazionali»: i Gruppi nazionali di risposta agli incidenti di sicurezza
informatica di cui all’articolo 10, paragrafo 1, della direttiva (UE) 2022/2555 del
Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 dicembre 2022;
i) «CSIRT Italia»: Il Gruppo nazionale di risposta agli incidenti di sicurezza
informatica ai sensi dell’articolo 15, comma 1, operante all’interno dell’Agenzia per
la cybersicurezza nazionale;
l) «Gruppo di cooperazione NIS»: il Gruppo di cooperazione di cui all’articolo 18,
istituito ai sensi dell’articolo 14 della direttiva (UE) 2022/2555;
m) «EU-CyCLONe»: la Rete delle organizzazioni di collegamento per le crisi
informatiche di cui all’articolo 19, istituita ai sensi dell’articolo 16 della direttiva
(UE) 2022/2555;
n) «Rete di CSIRT nazionali»: la Rete di CSIRT nazionali di cui all’articolo 20, istituita
ai sensi dell’articolo 15 della direttiva (UE) 2022/2555;
o) «ENISA»: l’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza informatica, di cui
all’articolo 3 del regolamento (UE) 2019/881 del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 17 aprile 2019;
p) «sistema informativo e di rete»:
1) una rete di comunicazione elettronica ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera
vv), del decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259;
2) qualsiasi dispositivo o gruppo di dispositivi interconnessi o collegati, uno o più
dei quali eseguono, in base ad un programma, un trattamento automatico di dati
digitali;

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3) i dati digitali conservati, elaborati, estratti o trasmessi per mezzo di reti o
dispositivi di cui ai numeri 1) e 2), per il loro funzionamento, uso, protezione e
manutenzione;
q) «sicurezza dei sistemi informativi e di rete»: la capacità dei sistemi informativi e di
rete di resistere, con un determinato livello di affidabilità, agli eventi che potrebbero
compromettere la disponibilità, l'autenticità, l'integrità o la riservatezza dei dati
conservati, trasmessi o elaborati o dei servizi offerti da tali sistemi informativi e di
rete o accessibili attraverso di essi;
r) «sicurezza informatica»: l’insieme delle attività necessarie per proteggere la rete e i
sistemi informativi, gli utenti di tali sistemi e altre persone interessate dalle minacce
informatiche, così come definito dall’articolo 2, punto 1), del regolamento (UE)
2019/881;
s) «cybersicurezza»: ferme restando le definizioni di cui alle lettere q) e r), l'insieme
delle attività di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a), del decreto-legge 14 giugno
2021, n. 82, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2021, n. 109;
t) «incidente»: un evento che compromette la disponibilità, l'autenticità, l'integrità o
la riservatezza di dati conservati, trasmessi o elaborati o dei servizi offerti dai sistemi
informativi e di rete o accessibili attraverso di essi;
u) «quasi-incidente»: cd. near-miss, un evento che avrebbe potuto configurare un
incidente senza che quest’ultimo si sia tuttavia verificato, ivi incluso il caso in cui
l’incidente sia stato efficacemente evitato;
v) «incidente di sicurezza informatica su vasta scala»: un incidente che causa un livello
di perturbazione superiore alla capacità di uno Stato membro di rispondervi o che
ha un impatto significativo su almeno due Stati membri;
z) «gestione degli incidenti»: le azioni e le procedure volte a prevenire, rilevare,
analizzare e contenere un incidente o a rispondervi e recuperare da esso;
aa) «rischio»: la combinazione dell’entità dell’impatto di un incidente, in termini di
danno o di perturbazione, e della probabilità che quest’ultimo si verifichi;
bb) «minaccia informatica»: qualsiasi circostanza, evento o azione che potrebbe
danneggiare, perturbare o avere un impatto negativo di altro tipo su sistemi
informativi e di rete, sugli utenti di tali sistemi e altre persone, così come definita
dall'articolo 2, punto 8), del regolamento (UE) 2019/881;
cc) «minaccia informatica significativa»: una minaccia informatica che, in base alle sue
caratteristiche tecniche, si presume possa avere un grave impatto sui sistemi
informativi e di rete di un soggetto o sugli utenti dei servizi erogati da un soggetto
causando perdite materiali o immateriali considerevoli;
dd) «approccio multi-rischio»: cosiddetto approccio all-hazards, l’approccio alla
gestione dei rischi che considera quelli derivanti da tutte le tipologie di minaccia ai
sistemi informativi e di rete nonché al loro contesto fisico, quali furti, incendi,
inondazioni, interruzioni, anche parziali, delle telecomunicazioni e della corrente
elettrica, e in generale accessi fisici non autorizzati;

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ee) «singoli punti di malfunzionamento»: cosiddetto single points of failure, singolo
componente di un sistema da cui dipende il funzionamento del sistema stesso;
ff) «prodotto TIC»: un elemento o un gruppo di elementi di un sistema informativo o
di rete, così come definito dall'articolo 2, punto 12), del regolamento (UE)
2019/881;
gg) «servizio TIC»: un servizio consistente interamente o prevalentemente nella
trasmissione, conservazione, recupero o elaborazione di informazioni per mezzo dei
sistemi informativi e di rete così come definito dall'articolo 2, punto 13), del
regolamento (UE) 2019/881;
hh) «processo TIC»: un insieme di attività svolte per progettare, sviluppare, fornire o
mantenere un prodotto TIC o servizio TIC, così come definito dall'articolo 2, punto
14), del regolamento (UE) 2019/881;
ii) «vulnerabilità»: un punto debole, una suscettibilità o un difetto di prodotti TIC o
servizi TIC che può essere sfruttato da una minaccia informatica;
ll) «specifica tecnica»: una specifica tecnica quale definita all'articolo 2, punto 4), del
regolamento (UE) n. 1025/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25
ottobre 2012;
mm) «punto di interscambio internet»: cosiddetto internet exchange point (IXP),
un'infrastruttura di rete che consente l'interconnessione di più di due reti
indipendenti (sistemi autonomi), principalmente al fine di agevolare lo scambio del
traffico internet, che fornisce interconnessione soltanto ai sistemi autonomi e che
non richiede che il traffico internet che passa tra qualsiasi coppia di sistemi
autonomi partecipanti passi attraverso un terzo sistema autonomo né altera o
interferisce altrimenti con tale traffico;
nn) «sistema dei nomi di dominio»: cosiddetto domain name system (DNS), un sistema
di nomi gerarchico e distribuito che consente l'identificazione di servizi e risorse su
internet, permettendo ai dispositivi degli utenti finali di utilizzare i servizi di
instradamento e connettività di internet al fine di accedere a tali servizi e risorse;
oo) «fornitore di servizi di sistema dei nomi di dominio»: un soggetto che fornisce
alternativamente:
1) servizi di risoluzione dei nomi di dominio ricorsivi accessibili al pubblico per gli
utenti finali di internet;
2) servizi di risoluzione dei nomi di dominio autoritativi per uso da parte di terzi,
fatta eccezione per i server dei nomi radice (cosiddetto root nameserver);
pp) «gestore di registro dei nomi di dominio di primo livello»: cosiddetto registro dei
nomi TLD (top level domain) o registry, soggetto cui è stato delegato uno specifico
dominio di primo livello e che è responsabile dell'amministrazione di tale dominio
di primo livello, compresa la registrazione dei nomi di dominio sotto tale dominio
di primo livello, e del funzionamento tecnico di tale dominio di primo livello,
compresi il funzionamento dei server dei nomi, la manutenzione delle banche dati e
la distribuzione dei file di zona del dominio di primo livello tra i server dei nomi,
indipendentemente dal fatto che una qualsiasi di tali operazioni sia effettuata dal

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soggetto stesso o sia esternalizzata, ma escludendo le situazioni in cui i nomi di
dominio di primo livello sono utilizzati da un registro esclusivamente per uso
proprio;
qq) «fornitore di servizi di registrazione di nomi di dominio»: un registrar o un agente
che agisce per conto di registrar, come un fornitore o un rivenditore di servizi di
registrazione per la privacy o di proxy;
rr) «servizio digitale»: qualsiasi servizio della società dell'informazione, vale a dire
qualsiasi servizio prestato normalmente dietro retribuzione, a distanza, per via
elettronica e a richiesta individuale di un destinatario di servizi, quale definito
all'articolo 1, paragrafo 1, lettera b), della direttiva (UE) 2015/1535 del Parlamento
europeo e del Consiglio, del 9 settembre 2015;
ss) «servizio fiduciario»: un servizio fiduciario quale definito all'articolo 3, punto 16),
del regolamento (UE) n. 910/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23
luglio 2024;
tt) «prestatore di servizi fiduciari»: una persona fisica o giuridica che presta uno o più
servizi fiduciari, o come prestatore di servizi fiduciari qualificato o come prestatore
di servizi fiduciari non qualificato, quale definito all'articolo 3, punto 19), del
regolamento (UE) n. 910/2014;
uu) «servizio fiduciario qualificato»: un servizio fiduciario che soddisfa i requisiti
pertinenti stabiliti nel regolamento (UE) n. 910/2014, ai sensi dell'articolo 3, punto
17) dello stesso;
vv) «prestatore di servizi fiduciari qualificato»: un prestatore di servizi fiduciari che
presta uno o più servizi fiduciari qualificati e cui l’organismo di vigilanza assegna
la qualifica di prestatore di servizi fiduciari qualificato, quale definito all'articolo 3,
punto 20), del regolamento (UE) n. 910/2014;
zz) «mercato online»: un servizio che utilizza un software, compresi siti web, parte di
siti web o un’applicazione, gestito da o per conto del professionista, che permette ai
consumatori di concludere contratti a distanza con altri professionisti o consumatori,
quale definito all'articolo 2, lettera n), della direttiva 2005/29/CE del Parlamento
europeo e del Consiglio, dell’11 maggio 2005;
aaa) «motore di ricerca online»: un servizio digitale che consente all’utente di formulare
domande al fine di effettuare ricerche, in linea di principio, su tutti i siti web, o su
tutti i siti web in una lingua particolare, sulla base di un’interrogazione su qualsiasi
tema sotto forma di parola chiave, richiesta vocale, frase o di altro input, e che
restituisce i risultati in qualsiasi formato in cui possono essere trovate le
informazioni relative al contenuto richiesto, quale definito all'articolo 2, punto 5),
del regolamento (UE) 2019/1150 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20
giugno 2019;
bbb) «servizio di cloud computing»: un servizio digitale che consente l'amministrazione
su richiesta di un pool scalabile ed elastico di risorse di calcolo condivisibili e
l'ampio accesso remoto a quest'ultimo, anche ove tali risorse sono distribuite in varie
ubicazioni;

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ccc) «servizio di data center»: un servizio che comprende strutture, o gruppi di strutture,
dedicate a ospitare in modo centralizzato, interconnettere e far funzionare
apparecchiature informatiche e di rete che forniscono servizi di conservazione,
elaborazione e trasporto di dati insieme a tutti gli impianti e le infrastrutture per la
distribuzione dell'energia e il controllo ambientale;
ddd) «rete di distribuzione dei contenuti»: cosiddetta content delivery network (CDN),
una rete di server distribuiti geograficamente allo scopo di garantire l'elevata
disponibilità, l'accessibilità o la rapida distribuzione di contenuti e servizi digitali
agli utenti di internet per conto di fornitori di contenuti e servizi;
eee) «piattaforma di servizi di social network»: una piattaforma che consente agli utenti
finali di entrare in contatto, condividere, scoprire e comunicare gli uni con gli altri
su molteplici dispositivi, in particolare, attraverso chat, post, video e
raccomandazioni;
fff) «rete pubblica di comunicazione elettronica»: una rete di comunicazione elettronica,
utilizzata interamente o prevalentemente per fornire servizi di comunicazione
elettronica accessibili al pubblico, che supporta il trasferimento di informazioni tra
i punti terminali di rete, quale definita all'articolo 2, punto 8), della direttiva (UE)
2018/1972 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2018;
ggg) «servizio di comunicazione elettronica»: un servizio di comunicazione elettronica
quale definito all'articolo 2, punto 4), della direttiva (UE) 2018/1972;
hhh) «soggetto»: una persona fisica o giuridica, costituita e riconosciuta come tale
conformemente al diritto nazionale applicabile nel suo luogo di stabilimento, che
può, agendo in nome proprio, esercitare diritti ed essere soggetta a obblighi;
iii) «fornitore di servizi gestiti»: un soggetto che fornisce servizi relativi
all'installazione, alla gestione, al funzionamento o alla manutenzione di prodotti,
reti, infrastrutture, applicazioni TIC o di qualsiasi altro sistema informativo e di rete,
tramite assistenza o amministrazione attiva effettuata nei locali dei clienti o a
distanza;
lll) «fornitore di servizi di sicurezza gestiti»: un fornitore di servizi gestiti che svolge o
fornisce assistenza per attività relative alla gestione dei rischi di sicurezza
informatica;
mmm) «organismo di ricerca»: un soggetto che ha come obiettivo principale lo
svolgimento di attività di ricerca applicata o di sviluppo sperimentale al fine di
sfruttare i risultati di tale ricerca a fini commerciali, ma che non comprende gli
istituti di istruzione;
nnn) «audit»: attività di verifica, a distanza o in loco, sistematica, documentata e
indipendente che ha come scopo quello di vagliare la corrispondenza agli obblighi
di cui al capo IV del presente decreto, effettuata da un organismo indipendente
qualificato o dall’Autorità nazionale competente NIS.

ART. 3

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(Ambito di applicazione)

1. Nell’ambito di applicazione del presente decreto rientrano i soggetti pubblici e privati


delle tipologie di cui agli allegati I, II, III e IV, che costituiscono parte integrante del
presente decreto, che sono sottoposti alla giurisdizione nazionale ai sensi dell’articolo 5.
Gli allegati I e II descrivono i settori ritenuti, rispettivamente, altamente critici e critici,
nonché i relativi sottosettori e le tipologie di soggetti. Gli allegati III e IV descrivono,
rispettivamente, le categorie di pubbliche amministrazioni e le ulteriori tipologie di
soggetto a cui si applica il presente decreto.
2. Il presente decreto si applica ai soggetti delle tipologie di cui all'allegato I e II, che
superano i massimali per le piccole imprese ai sensi dell'articolo 2, paragrafo 2,
dell'allegato alla raccomandazione 2003/361/CE.
3. L’articolo 3, paragrafo 4, dell’allegato alla raccomandazione 2003/361/CE della
Commissione, del 6 maggio 2003, non si applica ai fini del presente decreto.
4. Per determinare se un soggetto è da considerarsi una media o grande impresa ai sensi
dell’articolo 2 dell’allegato della raccomandazione 2003/361/CE, si applica l’articolo 6,
paragrafo 2, del medesimo allegato, salvo che ciò non sia proporzionato, tenuto anche
conto dell’indipendenza del soggetto dalle sue imprese collegate in termini di sistemi
informativi e di rete che utilizza nella fornitura dei suoi servizi e in termini di servizi che
fornisce.
5. Il presente decreto si applica, indipendentemente dalle loro dimensioni, anche:
a) ai soggetti che sono identificati come soggetti critici ai sensi del decreto legislativo,
che recepisce la direttiva (UE) 2022/2557 del Parlamento europeo e del Consiglio, del
14 dicembre 2022;
b) ai fornitori di reti pubbliche di comunicazione elettronica o di servizi di comunicazione
elettronica accessibili al pubblico;
c) ai prestatori di servizi fiduciari;
d) ai gestori di registri dei nomi di dominio di primo livello e fornitori di servizi di sistema
dei nomi di dominio;
e) ai fornitori di servizi di registrazione dei nomi di dominio.
6. Il presente decreto si applica, altresì, anche indipendentemente dalle loro dimensioni, alle
pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009,
n. 196, ricomprese nelle categorie elencate nell’allegato III.
7. Sulla base di un criterio di gradualità, dell’evoluzione del grado di esposizione al rischio
della pubblica amministrazione, della probabilità che si verifichino incidenti e della loro
gravità, compreso il loro impatto sociale ed economico, tenuto conto anche dei criteri di
cui al comma 9, con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri adottati
secondo le modalità di cui all’articolo 40, comma 2, possono essere individuate ulteriori
categorie di pubbliche amministrazioni a cui si applica il presente decreto al fine di
adeguare l’elenco di categorie di cui all’allegato III.
8. Il presente decreto si applica, altresì, indipendentemente dalle loro dimensioni, anche ai
soggetti delle tipologie di cui all’allegato IV, individuati secondo le procedure di cui al
comma 13.

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9. Il presente decreto si applica, altresì, anche ai soggetti dei settori o delle tipologie di cui
agli allegati I, II, III e IV, indipendentemente dalle loro dimensioni, individuati secondo
le procedure di cui al comma 13, qualora:
a) il soggetto sia identificato prima della data di entrata in vigore del presente decreto
come operatore di servizi essenziali ai sensi del decreto legislativo 18 maggio 2018, n.
65;
b) il soggetto sia l'unico fornitore nazionale di un servizio che è essenziale per il
mantenimento di attività sociali o economiche fondamentali;
c) una perturbazione del servizio fornito dal soggetto potrebbe avere un impatto
significativo sulla sicurezza pubblica, l'incolumità pubblica o la salute pubblica;
d) una perturbazione del servizio fornito dal soggetto potrebbe comportare un rischio
sistemico significativo, in particolare per i settori nei quali tale perturbazione potrebbe
avere un impatto transfrontaliero;
e) il soggetto sia critico in ragione della sua particolare importanza a livello nazionale o
regionale per quel particolare settore o tipo di servizio o per altri settori indipendenti
nel territorio dello Stato;
f) il soggetto sia considerato critico ai sensi del presente decreto quale elemento sistemico
della catena di approvvigionamento, anche digitale, di uno o più soggetti considerati
essenziali o importanti.
10. Il presente decreto si applica, infine, indipendentemente dalle sue dimensioni, all’impresa
collegata ad un soggetto essenziale o importante, se soddisfa almeno uno dei seguenti
criteri:
a) adotta decisioni o esercita una influenza dominante sulle decisioni relative alle misure
di gestione del rischio per la sicurezza informatica di un soggetto importante o
essenziale;
b) detiene o gestisce sistemi informativi e di rete da cui dipende la fornitura dei servizi
del soggetto importante o essenziale;
c) effettua operazioni di sicurezza informatica del soggetto importante o essenziale;
d) fornisce servizi TIC o di sicurezza, anche gestiti, al soggetto importante o essenziale.
11. Resta ferma la disciplina in materia di protezione dei dati personali di cui al regolamento
(UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, e al decreto
legislativo 30 giugno 2003, n. 196, nonché in materia di lotta contro l'abuso e lo
sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile di cui al decreto legislativo 4
marzo 2014, n. 39.
12. L’Autorità nazionale competente NIS applica la clausola di salvaguardia di cui al comma
4, secondo i criteri per la determinazione individuati con le modalità di cui all’articolo 40,
comma 1.
13. I soggetti di cui ai commi 8 e 9 sono individuati dall’Autorità nazionale competente NIS,
su proposta delle Autorità di settore, secondo le modalità di cui all’articolo 40, comma 4.
L’Autorità nazionale competente NIS notifica a tali soggetti la loro individuazione ai fini
della registrazione di cui all’articolo 7, comma 1.
14. Le disposizioni di cui all’articolo 17 e ai Capi IV e V del presente decreto non si applicano
ai soggetti identificati come essenziali o importanti dei settori 3 e 4 di cui all’allegato I, ai
quali si applica la disciplina di cui al regolamento (UE) 2022/2554.

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15. Il presente decreto non si applica, ai sensi dell’articolo 2, comma 10, della direttiva, ai
soggetti esentati dall’ambito di applicazione del regolamento (UE) 2022/2554.

ART. 4
(Protezione degli interessi nazionali e commerciali)

1. Il presente decreto lascia impregiudicata la responsabilità dello Stato italiano di tutelare la


sicurezza nazionale e il suo potere di salvaguardare altre funzioni essenziali dello Stato,
tra cui la garanzia dell'integrità territoriale dello Stato e il mantenimento dell'ordine
pubblico.
2. I soggetti di cui all’articolo 3, commi 6 e 7, non ricomprendono il Parlamento italiano,
l’Autorità giudiziaria, la Banca d’Italia e l’Unità di informazione finanziaria per l’Italia di
cui all’articolo 6 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231. Agli Organi
costituzionali e di rilievo costituzionale non si applicano le previsioni di cui al capo V.
3. Il presente decreto non si applica agli enti, organi e articolazioni della pubblica
amministrazione che operano nei settori della pubblica sicurezza, della difesa nazionale,
o dell’attività di contrasto, compresi l’indagine, l’ accertamento e il perseguimento di reati,
nonché agli organismi di informazione per la sicurezza di cui alla legge 3 agosto 2007, n.
124, all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale di cui al decreto-legge 14 giugno 2021,
n. 82, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2021, n. 109.
4. Fermo restando quanto previsto dal comma 3, con uno o più decreti del Presidente del
Consiglio dei ministri adottati, anche su proposta dei Ministri della giustizia, dell’interno
e della difesa, per gli ambiti di rispettiva competenza, d’intesa con l’Agenzia per la
cybersicurezza nazionale, sono individuati i soggetti che svolgono attività o forniscono
servizi in via esclusiva per gli enti, organi e articolazioni della pubblica amministrazione
di cui al comma 3, nonché in materia di protezione civile. A tali soggetti, nell’espletamento
di tali attività o servizi, non si applicano gli obblighi di cui al capo IV e le previsioni di
cui al capo V.
5. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, adottato ai sensi dell’articolo 43
della legge 3 agosto 2007, n. 124, sono individuati i soggetti che svolgono attività o
forniscono servizi in via esclusiva per gli Organismi di informazione per la sicurezza
nazionale di cui agli articoli 4, 5 e 6 della legge n. 124 del 2007. A tali soggetti,
nell’espletamento dei predetti attività o servizi, non si applicano gli obblighi di cui al capo
IV e le previsioni di cui al capo V. Dei provvedimenti adottati ai sensi del primo periodo
viene data comunicazione all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale.
6. Ai sensi del comma 4, non possono essere esclusi gli enti, organi e articolazioni della
pubblica amministrazione con competenze di regolazione o le cui attività sono solo
marginalmente connesse ai settori di cui al medesimo comma. Non possono altresì essere
esclusi i soggetti che agiscono in qualità di prestatore di servizi fiduciari. I soggetti di cui
al comma 4 assicurano un livello di sicurezza informatica coerente con gli obblighi di cui
al capo IV.

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7. Gli obblighi stabiliti nel presente decreto non comportano la fornitura di informazioni la
cui divulgazione sia contraria agli interessi essenziali dello Stato italiano in materia di
sicurezza nazionale, pubblica sicurezza o difesa.
8. Fatto salvo quanto previsto dall'articolo 346 del trattato sul funzionamento dell'Unione
europea, le informazioni riservate secondo quanto disposto dalla normativa dell'Unione
europea e nazionale, in particolare per quanto concerne la riservatezza degli affari, sono
scambiate con la Commissione europea e con le autorità competenti degli Stati membri
solo nella misura in cui tale scambio sia necessario ai fini dell'applicazione del presente
decreto. Le informazioni scambiate sono pertinenti e commisurate allo scopo. Lo scambio
di informazioni ne tutela la riservatezza e protegge la sicurezza e gli interessi commerciali
dei soggetti essenziali e dei soggetti importanti.

ART. 5
(Giurisdizione e territorialità)

1. Sono sottoposti alla giurisdizione nazionale i soggetti di cui all’articolo 3 stabiliti sul
territorio nazionale, ad eccezione dei seguenti casi:
a) i fornitori di reti pubbliche di comunicazione elettronica o i fornitori di servizi di
comunicazione elettronica accessibili al pubblico, che sono considerati sotto la
giurisdizione dello Stato membro nel quale forniscono i loro servizi;
b) i fornitori di servizi di sistema dei nomi di dominio DNS, i registri dei nomi di dominio
di primo livello, i soggetti che forniscono servizi di registrazione dei nomi di dominio, i
fornitori di servizi di cloud computing, i fornitori di servizi di data center, i fornitori di reti
di distribuzione dei contenuti, i fornitori di servizi gestiti, i fornitori di servizi di sicurezza
gestiti, nonché i fornitori di mercati online, di motori di ricerca online o di piattaforme di
servizi di social network, che sono sottoposti la giurisdizione dello Stato membro in cui
hanno lo stabilimento principale nell'Unione ai sensi del comma 2;
c) gli enti della pubblica amministrazione, che sono sottoposti alla giurisdizione dello
Stato membro che li ha istituiti.
2. Ai fini di cui al comma 1, lettera b), si considera stabilimento principale nell’Unione quello
dello Stato membro nel quale sono prevalentemente adottate le decisioni relative alle misure
di gestione del rischio per la sicurezza informatica. Se non è possibile determinare lo Stato
membro in cui sono adottate le suddette decisioni o se le stesse non sono adottate nell’Unione,
lo stabilimento principale è considerato quello collocato nello Stato membro in cui sono
effettuate le operazioni di sicurezza informatica, ovvero, ove ciò non sia possibile, quello
dello Stato membro in cui il soggetto interessato ha lo stabilimento con il maggior numero di
dipendenti nell'Unione europea
3. Se i soggetti di cui al comma 1, lettera b), non sono stabiliti nel territorio dell’Unione ma
offrono servizi all’interno dello stesso, essi designano un rappresentante nell’Unione, che è
stabilito in uno degli Stati membri in cui sono offerti i predetti servizi ed è sottoposto alla
relativa giurisdizione.

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4. In assenza della designazione del rappresentante da parte di uno dei soggetti di cui al
comma 3, l’Autorità nazionale competente NIS può avviare un’azione legale, nei confronti
dei soggetti inadempienti.
5. La designazione del rappresentante di cui al comma 3 non pregiudica le azioni legali che
potrebbero essere state già avviate per violazioni degli obblighi di cui al presente decreto,
l’imposizione degli obblighi di cui al capo IV e l’esercizio dei poteri di cui al capo V.

ART. 6
(Soggetti essenziali e soggetti importanti)

1. Ai fini del presente decreto, sono considerati soggetti essenziali:


a) i soggetti di cui all'allegato I che superano i massimali per le medie imprese di cui
all'articolo 2, paragrafo 1, dell'allegato della raccomandazione 2003/361/CE;
b) indipendentemente dalle loro dimensioni, i soggetti identificati come soggetti critici ai
sensi del decreto legislativo, che recepisce la direttiva (UE) 2022/2557;
c) i fornitori di reti pubbliche di comunicazione elettronica e i fornitori di servizi di
comunicazione elettronica accessibili al pubblico di cui all’articolo 3, comma 5, lettera
b), che si considerano medie imprese ai sensi dell'articolo 2 dell'allegato alla
raccomandazione 2003/361/CE;
d) indipendentemente dalle loro dimensioni, i prestatori di servizi fiduciari qualificati e i
gestori di registri dei nomi di dominio di primo livello, nonché i prestatori di servizi di
sistema dei nomi di dominio di cui all’articolo 3, comma 5, lettere c) e d);
e) indipendentemente dalle loro dimensioni, le pubbliche amministrazioni centrali di cui
all’allegato III, lettera a).
2. Fermo restando quanto previsto dal comma 1, l’Autorità nazionale competente NIS
individua, secondo le modalità di cui all’articolo 40, comma 5, i soggetti di cui all’articolo
3, commi 6, 8, 9 e 10, che, indipendentemente dalle loro dimensioni, sono considerati
essenziali.
3. Ai fini del presente decreto, sono considerati soggetti importanti i soggetti di cui
all’articolo 3 che non sono considerati essenziali ai sensi dei commi 1 e 2 del presente
articolo.

ART. 7
(Identificazione ed elencazione dei soggetti essenziali e dei soggetti importanti)

1. Dal 1° gennaio al 28 febbraio di ogni anno successivo alla data di entrata in vigore del
presente decreto, i soggetti di cui all’articolo 3, si registrano o aggiornano la propria
registrazione sulla piattaforma digitale resa disponibile dall’Autorità nazionale
competente NIS ai fini dello svolgimento delle funzioni attribuite all’Agenzia per la

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cybersicurezza nazionale anche ai sensi del presente decreto. A tal fine, tali soggetti
forniscono o aggiornano almeno le informazioni seguenti:
a) la ragione sociale;
b) l'indirizzo e i recapiti aggiornati, compresi gli indirizzi e-mail e i numeri di telefono;
c) la designazione di un punto di contatto, indicando il ruolo presso il soggetto e i recapiti
aggiornati, compresi gli indirizzi e-mail e i numeri di telefono;
d) ove applicabile, i pertinenti settori, sottosettori e tipologie di soggetto di cui agli
allegati I, II, III e IV;
2. Entro il 31 marzo di ogni anno successivo alla data di entrata in vigore del presente
decreto, l’Autorità nazionale competente NIS, redige, secondo le modalità di cui
all’articolo 40, comma 5, l’elenco dei soggetti essenziali e dei soggetti importanti, sulla
base delle registrazioni di cui al comma 1 e delle decisioni adottate ai sensi degli articoli
3, 4, e 6.
3. Tramite la piattaforma digitale di cui al comma 1, l’Autorità nazionale competente NIS
comunica ai soggetti registrati di cui al comma 2:
a) l’inserimento nell’elenco dei soggetti essenziali o importanti;
b) la permanenza nell’elenco dei soggetti essenziali o importanti;
c) l’espunzione dall’elenco dei soggetti.
4. Dal 15 aprile al 31 maggio di ogni anno successivo alla data di entrata in vigore del
presente decreto, tramite la piattaforma digitale di cui al comma 1, i soggetti che hanno
ricevuto la comunicazione di cui al comma 3, lettere a) e b), forniscono o aggiornano
almeno le informazioni seguenti:
a) lo spazio di indirizzamento IP pubblico e i nomi di dominio in uso o nella disponibilità
del soggetto;
b) ove applicabile, l’elenco degli Stati membri in cui forniscono servizi che rientrano
nell’ambito di applicazione del presente decreto;
c) i responsabili di cui all’articolo 38, comma 5, indicando il ruolo presso il soggetto, i
suoi recapiti aggiornati, compresi gli indirizzi e-mail e i numeri di telefono;
d) un sostituto del punto di contatto di cui al comma 1, lettera c), indicando il ruolo presso
il soggetto e i recapiti aggiornati, compresi gli indirizzi e-mail e i numeri di telefono.
5. I fornitori di servizi di sistema dei nomi di dominio, i gestori di registri dei nomi di
dominio di primo livello, i fornitori di servizi di registrazione dei nomi di dominio, i
fornitori di servizi di cloud computing, i fornitori di servizi di data center, i fornitori di reti
di distribuzione dei contenuti, i fornitori di servizi gestiti, i fornitori di servizi di sicurezza
gestiti, nonché i fornitori di mercati online, i fornitori di motori di ricerca online e i
fornitori di piattaforme di social network, forniscono all'Autorità nazionale competente
NIS, secondo le modalità di cui al comma 4, anche:
a) l'indirizzo della sede principale e delle altre sedi del soggetto nell’Unione europea;
b) se non è stabilito nell’Unione europea, l’indirizzo della sede del suo rappresentante ai
sensi dell'articolo 5, comma 3, unitamente ai dati di contatto aggiornati, compresi gli
indirizzi e-mail e i numeri di telefono.

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6. L’Autorità nazionale competente NIS stabilisce, secondo le modalità di cui all’articolo 40,
comma 5, termini, modalità e procedimenti di utilizzo e accesso alla piattaforma digitale
di cui al comma 1, indicando altresì eventuali ulteriori informazioni che i soggetti devono
fornire ai sensi dei commi 1 e 4, nonché di designazione dei rappresentanti di cui
all’articolo 5, comma 3.
7. I soggetti che hanno ricevuto la comunicazione di cui al comma 3, lettere a) e b), notificano
all’Autorità nazionale competente NIS, tramite la piattaforma digitale di cui al comma 1,
qualsiasi modifica delle informazioni trasmesse ai sensi del presente articolo
tempestivamente e, in ogni caso, entro quattordici giorni dalla data della modifica.

ART. 8
(Protezione dei dati personali)

1. L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, le Autorità di settore NIS, i soggetti di cui


all’articolo 3, trattano i dati personali nella misura necessaria ai fini del presente decreto
e conformemente al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 e al regolamento (UE)
2016/679.
2. Il trattamento dei dati personali ai sensi del presente decreto da parte dei fornitori di reti
pubbliche di comunicazione elettronica o dei fornitori di servizi di comunicazione
elettronica accessibili al pubblico viene effettuato in conformità della legislazione
dell'Unione europea in materia di protezione dei dati e della legislazione dell'Unione
europea in materia di tutela della vita privata, ai sensi della direttiva 2002/58/CE.

Capo II
Quadro nazionale di sicurezza informatica

ART. 9
(Strategia nazionale di cybersicurezza)

1. La Strategia nazionale di cybersicurezza individua gli obiettivi strategici e le risorse


necessarie per conseguirli, nonché adeguate misure strategiche e normative al fine di
raggiungere e mantenere un livello elevato di cybersicurezza.
2. La Strategia nazionale di cybersicurezza comprende almeno:
a) gli obiettivi e le priorità, che riguardano in particolare i settori di cui agli allegati I, II,
III e IV;
b) un quadro di governance per la realizzazione degli obiettivi e delle priorità di cui alla
lettera a), comprendente le misure strategiche di cui al comma 3;

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c) un quadro di governance che chiarisca i ruoli e le responsabilità dei pertinenti portatori
di interessi a livello nazionale, a sostegno della cooperazione e del coordinamento a
livello nazionale tra le Autorità di settore NIS, l’Agenzia per la cybersicurezza
nazionale, in qualità di Autorità nazionale competente NIS, di Punto di contatto unico
NIS e di CSIRT Italia, nonché il coordinamento e la cooperazione tra tali organismi e
le altre autorità competenti ai sensi degli atti giuridici settoriali dell'Unione europea;
d) un meccanismo per individuare le risorse e una valutazione dei rischi a livello
nazionale;
e) l'individuazione delle misure volte a garantire la preparazione e la risposta agli
incidenti e il successivo recupero dagli stessi, inclusa la collaborazione tra i settori
pubblico e privato;
f) un elenco delle diverse autorità e dei diversi portatori di interessi coinvolti
nell'attuazione della strategia nazionale per la cybersicurezza;
g) un quadro strategico per il coordinamento rafforzato tra le autorità competenti ai sensi
del presente decreto e le autorità competenti di cui al decreto legislativo di recepimento
della direttiva (UE) 2022/2557 ai fini della condivisione delle informazioni sui rischi,
le minacce e gli incidenti sia informatici che non informatici e dello svolgimento di
compiti di vigilanza, in modo adeguato;
h) un piano, comprendente le misure necessarie, per aumentare il livello generale di
consapevolezza dei cittadini in materia di sicurezza informatica.
3. Nell'ambito della strategia nazionale per la cybersicurezza, sono previste, inoltre, le
seguenti misure strategiche:
a) la sicurezza informatica nella catena di approvvigionamento dei prodotti e dei servizi
TIC utilizzati dai soggetti per la fornitura dei loro servizi;
b) l'inclusione e la definizione di requisiti concernenti la sicurezza informatica per i
prodotti e i servizi TIC negli appalti pubblici, compresi i requisiti relativi alla
certificazione della cybersicurezza, alla cifratura e all'utilizzo di prodotti di sicurezza
informatica open source;
c) la gestione delle vulnerabilità, ivi comprese la promozione e l'agevolazione della
divulgazione coordinata delle vulnerabilità di cui all’articolo 16;
d) il sostegno della disponibilità generale, dell'integrità e della riservatezza del nucleo
pubblico della rete internet aperta, compresa, se del caso, la sicurezza informatica dei
cavi di comunicazione sottomarini;
e) la promozione dello sviluppo e dell'integrazione di tecnologie avanzate rilevanti, volte
ad attuare misure all’avanguardia nella gestione dei rischi per la sicurezza informatica;
f) la promozione e lo sviluppo di attività di istruzione, formazione e sensibilizzazione, di
competenze e di iniziative di ricerca e sviluppo in materia di sicurezza informatica,
nonché orientamenti sulle buone pratiche e sui controlli concernenti l'igiene
informatica, destinati ai cittadini, ai portatori di interessi e ai soggetti;
g) il sostegno agli istituti accademici e di ricerca volto a sviluppare, rafforzare e
promuovere la diffusione di strumenti di sicurezza informatica e di infrastrutture di
rete sicure;

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h) la messa a punto di procedure pertinenti e strumenti adeguati di condivisione delle
informazioni per sostenere la condivisione volontaria di informazioni sulla sicurezza
informatica tra soggetti, nel rispetto del diritto dell'Unione europea;
i) il rafforzamento dei valori di riferimento relativi alla resilienza e all'igiene informatica
delle piccole e medie imprese, in particolare quelle escluse dall'ambito di applicazione
del presente decreto, fornendo orientamenti e sostegno facilmente accessibili per le
loro esigenze specifiche;
l) la promozione di una protezione informatica attiva.
4. Ferme restando le funzioni del Presidente del Consiglio dei ministri di cui all’articolo 2,
commi 1 e 2, del decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82, convertito, con modificazioni, dalla
legge 4 agosto 2021, n. 109, l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale provvede ai sensi
dell’articolo 7 del citato decreto-legge n. 82 del 2021, sentite le amministrazioni
componenti il Nucleo per la cybersicurezza, alla periodica valutazione della Strategia
nazionale di cybersicurezza, nonché al suo aggiornamento ove necessario e comunque
almeno ogni cinque anni sulla base di indicatori chiave di prestazione, proponendone
l’adozione al Presidente del Consiglio dei ministri con le modalità di all’articolo 2, comma
1, lettera b), del medesimo decreto-legge.

ART. 10
(Autorità nazionale competente e Punto di contatto unico)

1. L'Agenzia per la cybersicurezza nazionale è l’Autorità nazionale competente NIS di cui


all’articolo 8, paragrafo 1, della direttiva (UE) 2022/2555 e pertanto:
a) sovrintende all’implementazione e all’attuazione del presente decreto;
b) predispone i provvedimenti necessari a dare attuazione al presente decreto;
c) svolge le funzioni e le attività di regolamentazione di cui al presente decreto, anche
adottando linee guida, raccomandazioni e orientamenti non vincolanti;
d) individua i soggetti essenziali e i soggetti importanti ai sensi degli articoli 3 e 6, nonché
redige l’elenco di cui all’articolo 7, comma 2;
e) partecipa al Gruppo di cooperazione NIS, nonché ai consessi e alle iniziative promosse
a livello di Unione europea relativi all’attuazione della direttiva (UE) 2022/2555;
f) definisce gli obblighi di cui all’articolo 7, comma 6, e al capo IV;
g) svolge le attività ed esercita i poteri di vigilanza ed esecuzione di cui al capo V.
2. L'Agenzia per la cybersicurezza nazionale è il Punto di contatto unico NIS di cui
all’articolo 8, paragrafo 3, della direttiva (UE) 2022/2555, svolgendo una funzione di
collegamento per garantire la cooperazione transfrontaliera delle autorità nazionali con le
autorità pertinenti degli altri Stati membri, la Commissione e l'ENISA.
3. Ai fini dell’attuazione del presente articolo è autorizzata la spesa pari a euro 2.000.000
annui a decorrere dall’anno 2025 a cui si provvede ai sensi dell’articolo 44.

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ART. 11
(Autorità di settore NIS)

1. Al fine di assicurare l’efficace attuazione del presente decreto a livello settoriale, sono
individuate le Autorità di settore NIS che supportano l’Autorità nazionale competente NIS
e collaborano con essa, secondo le modalità di cui all’articolo 40, comma 2, lettera c).
2. Sono designate quali Autorità di settore NIS:
a) la Presidenza del Consiglio dei ministri per:
1) il settore gestione dei servizi TIC, di cui al numero 9 dell’allegato I, in
collaborazione con l'Agenzia per la cybersicurezza nazionale;
2) il settore dello spazio, di cui al numero 10 dell’allegato I;
3) il settore delle pubbliche amministrazioni, di cui all’articolo 3, commi 6 e 7;
4) le società in house e le società partecipate o a controllo pubblico, di cui al numero
4 dell’allegato IV;
b) il Ministero dell'economia e delle finanze, per i settori bancario e delle infrastrutture
dei mercati finanziari, di cui ai numeri 3 e 4 dell’allegato I, sentite le autorità di
vigilanza di settore, Banca d'Italia e Consob;
c) il Ministero delle imprese e del made in Italy per:
1) il settore delle infrastrutture digitali, di cui al numero 8 dell’allegato I;
2) il settore dei servizi postali e di corriere, di cui al numero 1 dell’allegato II;
3) il settore della fabbricazione, produzione e distribuzione di sostanze chimiche, di
cui al numero 3 dell’allegato II, sentito il Ministero della salute;
4) i sottosettori della fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica, della
fabbricazione di apparecchiature elettriche e della fabbricazione di macchinari e
apparecchiature n.c.a., di cui alle lettere b), c) e d) del settore fabbricazione, di cui
al numero 5 dell’allegato II;
5) i sottosettori della fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi, e della
fabbricazione di altri mezzi di trasporto, di cui alle lettere e) e f) del settore
fabbricazione, di cui al numero 5 dell’allegato II, sentito il Ministero delle
infrastrutture e dei trasporti;
6) i fornitori di servizi digitali, di cui al numero 6 dell’allegato II;
d) il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste per il settore
produzione, trasformazione e distribuzione di alimenti, di cui al numero 4 dell’allegato
II;
e) il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica per:
1) il settore energia, di cui al numero 1 dell’allegato I;
2) i settori:
2.1) fornitura e distribuzione di acqua potabile, di cui al numero 6 dell’allegato I;
2.2) acque reflue, di cui al numero 7 dell’allegato I;
2.3) gestione rifiuti, di cui al numero 2 dell’allegato II;

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f) il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per:
1) il settore trasporti, di cui al numero 2 dell’allegato I;
2) i soggetti che forniscono servizi di trasporto pubblico locale di cui al numero 1
dell’allegato IV;
g) il Ministero dell'università e della ricerca per il settore ricerca di cui al numero 7
dell’allegato II e per gli istituti di istruzione che svolgono attività di ricerca di cui al
numero 2 dell’allegato IV, anche in accordo con le altre amministrazioni vigilanti;
h) il Ministero della cultura per i soggetti che svolgono attività di interesse culturale di
cui al numero 3 dell’allegato IV;
i) il Ministero della salute per:
1) il settore sanitario, di cui al numero 5 dell’allegato I;
2) il sottosettore fabbricazione di dispositivi medici e di dispositivi medico-
diagnostici in vitro, di cui alla lettera a) del settore fabbricazione, di cui al numero
5 dell’allegato II.
3. Le Amministrazioni di cui al comma 2, per i rispettivi settori di competenza, sono altresì
designate Autorità di settore per i soggetti di cui all’articolo 3, commi 9 e 10.
4. Le Autorità di settore NIS, per i rispettivi settori di competenza ai fini di cui al comma 1,
procedono, in particolare:
a) alla verifica dell’elenco dei soggetti di cui all’articolo 7, comma 2;
b) al supporto nell’individuazione dei soggetti essenziali e dei soggetti importanti ai sensi
degli articoli 3 e 6, in particolare identificando i soggetti essenziali e i soggetti
importanti di cui ai commi 8, 9 e 10 dell’articolo 3;
c) all’individuazione dei soggetti a cui si applicano le deroghe di cui all’articolo 3,
comma 4;
d) al supporto per le funzioni e le attività di regolamentazione di cui al presente decreto
secondo le modalità di cui all’articolo 40;
e) all’elaborazione dei contributi per la relazione annuale di cui all’articolo 12, comma
5;
f) all’istituzione e al coordinamento dei tavoli settoriali, al fine di contribuire all’efficace
e coerente attuazione settoriale del presente decreto nonché al relativo monitoraggio.
Per la partecipazione ai tavoli settoriali non sono previsti gettoni di presenza,
compensi, rimborsi di spese o emolumenti comunque denominati;
g) alla partecipazione alle attività settoriali del Gruppo di Cooperazione NIS nonché dei
consessi e delle iniziative a livello di Unione europea relativi all’attuazione della
direttiva (UE) 2022/2555.
5. Con accordo definito entro il 30 settembre 2024 in sede di Conferenza permanente per i
rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sono definite
modalità di collaborazione tra le Autorità di settore e le regioni interessate, quando il
soggetto critico ha carattere regionale ovvero opera esclusivamente sul territorio di una
regione nei settori di cui al comma 2, lettere a), numeri 3 e 4, d), e), f), h) e i), numero 1.
6. Per l’esercizio delle competenze attribuite dal presente decreto, ciascuna autorità di
settore, ad eccezione di quella indicata al comma 2, lettera b), è autorizzata a reclutare,

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con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, n. 2 unità di personale non
dirigenziale, appartenente all’area funzionari del vigente contratto collettivo nazionale -
Comparto funzioni centrali, o categorie equivalenti, mediante procedure di passaggio
diretto di personale tra amministrazioni pubbliche ai sensi dell’articolo 30 del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165, scorrimento di vigenti graduatorie di concorsi pubblici
o avvio di nuove procedure concorsuali pubbliche, nonché ad avvalersi di personale non
dirigenziale posto in posizione di comando, ai sensi dell'articolo 17, comma 14, della legge
15 maggio 1997, n. 127, di aspettativa, distacco o fuori ruolo ovvero altro analogo istituto
previsto dai rispettivi ordinamenti, ad esclusione del personale docente, educativo,
amministrativo, tecnico e ausiliario delle istituzioni scolastiche. All'atto del collocamento
fuori ruolo è reso indisponibile, nella dotazione organica dell'amministrazione di
provenienza, per tutta la durata del collocamento fuori ruolo, un numero di posti
equivalente dal punto di vista finanziario.
7. Per l’attuazione del comma 6 del presente articolo è autorizzata la spesa di 409.424 euro
per l’anno 2024 e di euro 925.695 annui a decorrere dall'anno 2025, a cui si provvede ai
sensi dell’articolo 44.

ART. 12
(Tavolo per l’attuazione della disciplina NIS)

1. Presso l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale è costituito, in via permanente, il Tavolo


per l’attuazione della disciplina NIS, per assicurare l’implementazione e attuazione del
presente decreto.
2. Il Tavolo per l’attuazione della disciplina NIS è presieduto dal direttore generale
dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, o da un suo delegato, ed è composto da un
rappresentante di ogni Autorità di settore NIS di cui all’articolo 11 e da due rappresentanti
designati da regioni e province autonome in sede di Conferenza permanente per i rapporti
tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.
3. I componenti del Tavolo per l’attuazione della disciplina NIS possono farsi assistere alle
riunioni da altri rappresentanti delle rispettive amministrazioni in relazione alle materie
oggetto di trattazione. In base agli argomenti delle riunioni possono anche essere chiamati
a partecipare rappresentanti di altre amministrazioni, di università o di enti e istituti di
ricerca, nonché di operatori privati interessati dalle previsioni di cui al presente decreto.
4. Il Tavolo per l’attuazione della disciplina NIS è convocato su indicazione del presidente
o su richiesta di almeno tre componenti e si riunisce almeno una volta per trimestre.
5. Per le finalità di cui al comma 1, il Tavolo per l’attuazione della disciplina NIS:
a) supporta l’Autorità nazionale competente NIS nello svolgimento delle funzioni
relative all’implementazione e all’attuazione del presente decreto, con particolare
riferimento a quanto previsto dall’articolo 10, comma 1, lettere da a) a f);
b) formula proposte e pareri per l’adozione di iniziative, linee guida o atti di indirizzo ai
fini dell’efficace attuazione del presente decreto;

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c) predispone una relazione annuale sull’attuazione del presente decreto.
6. Con le modalità di cui all’articolo 40, comma 5, possono essere dettate ulteriori
disposizioni per l’organizzazione e per il funzionamento del Tavolo. Per la partecipazione
al Tavolo per l’attuazione della disciplina NIS non sono previsti gettoni di presenza,
compensi, rimborsi di spese o altri emolumenti, comunque denominati.

ART. 13
(Quadro nazionale di gestione delle crisi informatiche)

1. L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, con funzioni di coordinatore ai sensi


dell’articolo 9, paragrafo 2, della direttiva (UE) 2022/2555, e il Ministero della difesa sono
individuati quali Autorità nazionali di gestione delle crisi informatiche, ciascuno per gli
ambiti di competenza di cui all’articolo 2, comma 1, lettera g).
2. Le Autorità nazionali di gestione delle crisi informatiche individuano le capacità, le risorse
e le procedure che possono essere impiegate in caso di crisi ai fini del presente decreto.
3. Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, con uno o più decreti
del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta dell’Agenzia per la cybersicurezza
nazionale e del Ministero della difesa, ciascuno per gli ambiti di competenza di cui
all’articolo 2, comma 1, lettera g), previo parere del Comitato interministeriale per la
sicurezza della Repubblica nella composizione di cui all’articolo 10 del decreto-legge 14
giugno 2021, n. 82, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2021, n. 109, è
definito il piano nazionale di risposta agli incidenti e alle crisi informatiche su vasta scala.
Il piano di cui al primo periodo è aggiornato periodicamente e, comunque, ogni tre anni.
4. Il piano nazionale di risposta agli incidenti e alle crisi informatiche su vasta scala stabilisce
gli obiettivi e le modalità di gestione dei medesimi. In tale piano sono definiti, in
particolare:
a) gli obiettivi delle misure e delle attività nazionali di preparazione;
b) i compiti e le responsabilità delle Autorità nazionali di gestione delle crisi
informatiche;
c) le procedure di gestione delle crisi informatiche, tra cui la loro integrazione nel quadro
nazionale per la gestione delle crisi che coinvolgono aspetti di cybersicurezza di cui
all’articolo 10 del decreto-legge n. 82 del 2021, e i canali di scambio di informazioni;
d) le misure nazionali di preparazione, comprese le esercitazioni e le attività di
formazione;
e) i pertinenti portatori di interessi del settore pubblico e privato e le infrastrutture
coinvolte;
f) le procedure nazionali e gli accordi tra gli organismi e le autorità nazionali pertinenti
al fine di garantire il sostegno e la partecipazione effettivi dell’Italia alla gestione
coordinata degli incidenti e delle crisi informatiche su vasta scala a livello dell’Unione
europea.

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5. I decreti del Presidente del Consiglio dei ministri di cui al presente articolo sono esclusi
dall’accesso e non sono soggetti a pubblicazione.
6. Ai fini dell’attuazione del comma 1 del presente articolo è autorizzata la spesa pari a euro
1.000.000 annui a decorrere dall’anno 2025, a cui si provvede ai sensi dell’articolo 44.

ART. 14
(Cooperazione tra Autorità nazionali)

1. Sono assicurate la cooperazione e la collaborazione reciproca dell’Autorità nazionale


competente NIS e del Punto di contatto unico NIS con l’organo centrale del Ministero
dell'interno per la sicurezza e per la regolarità dei servizi di telecomunicazione, di cui
all'articolo 7-bis del decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito, con modificazioni,
dalla legge 31 luglio 2005, n. 155 (Autorità di contrasto), il Garante per la protezione dei
dati personali quale autorità di controllo di cui all’articolo 55 o 56 del regolamento (UE)
2016/679, l’Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC) quale autorità nazionale ai sensi
dei regolamenti (CE) n. 300/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 marzo
2008, e (UE) 2018/1139, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 luglio 2018,
l’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) quale organismo di vigilanza ai sensi del
regolamento (UE) n. 910/2014, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni quale
autorità nazionale di regolamentazione ai sensi della direttiva (UE) 2018/1972, con il
Ministero della difesa, quale responsabile in materia di difesa dello Stato, nonché con altre
autorità nazionali competenti anche ai sensi di altri atti giuridici settoriali dell’Unione
europea, ivi incluso lo scambio periodico di informazioni pertinenti, anche per quanto
riguarda gli incidenti e le minacce informatiche rilevanti.
2. Ai fini della cooperazione e della collaborazione di cui al comma 1:
a) l’Autorità nazionale competente NIS coopera con il Garante per la protezione dei dati
personali, ai sensi dell’articolo 7, comma 5, del decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82,
convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2021, n. 109, nei casi di incidenti
che comportano violazioni di dati personali, ai sensi del regolamento (UE) 2016/679,
senza pregiudicare la competenza e i compiti di controllo di cui al citato regolamento;
b) qualora l’Autorità nazionale competente NIS, in sede di vigilanza o di esecuzione,
venga a conoscenza del fatto che la violazione degli obblighi di cui all’articolo 24 da
parte di un soggetto essenziale o importante possa comportare una violazione dei dati
personali, quale definita all'articolo 4, punto 12), del regolamento (UE) 2016/679, che
deve essere notificata ai sensi dell'articolo 33 del medesimo regolamento, ne informa
senza indebito ritardo il Garante per la protezione dei dati personali ai sensi
dell'articolo 55 o 56 di tale regolamento;
c) qualora il Garante per la protezione dei dati personali o le autorità di controllo di altri
Stati membri di cui all'articolo 55 o 56 del regolamento (UE) 2016/679 impongano una
sanzione amministrativa pecuniaria ai sensi dell'articolo 58, paragrafo 2, lettera i), del
medesimo regolamento, l’Autorità nazionale competente NIS non procede
all’irrogazione delle sanzioni amministrative pecuniarie ai sensi dell'articolo 38 per

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una violazione di cui alla lettera b) del presente comma, imputabile al medesimo
comportamento. L’Autorità nazionale competente NIS può tuttavia esercitare i poteri
di esecuzione di cui all’articolo 37;
d) con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della
difesa, sentita l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, è definito, nell’ambito
dell’elenco di cui all’articolo 7, comma 2, l’elenco dei soggetti che impattano sulla
efficienza dello Strumento militare e sulla tutela della difesa e sicurezza militare dello
Stato, su cui l'Autorità nazionale competente NIS comunica tempestivamente al
Ministero della difesa gli incidenti di cui all’articolo 25, nonché, con le modalità
previste nel decreto di cui alla presente lettera, le ulteriori informazioni di sicurezza
cibernetica.
3. La cooperazione e la collaborazione reciproca dell’Autorità nazionale competente NIS
con le autorità nazionali competenti di cui al regolamento (UE) 2022/2554 è assicurata
con gli strumenti di cui al predetto Regolamento e alla disciplina nazionale di attuazione,
in relazione, tra l’altro, allo scambio periodico di informazioni pertinenti, anche per quanto
riguarda gli incidenti e le minacce informatiche rilevanti.
4. L'Autorità nazionale competente NIS coopera con le pertinenti autorità nazionali
competenti degli altri Stati membri, di cui al regolamento (UE) 2022/2554. In particolare,
l’Autorità nazionale competente NIS informa il forum di sorveglianza istituito ai sensi
dell'articolo 32, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2022/2554 quando esercita i propri
poteri di vigilanza ed esecuzione finalizzati a garantire il rispetto degli obblighi previsti
dal presente decreto da parte di un soggetto essenziale o importante designato come
fornitore terzo critico di servizi di TIC ai sensi dell'articolo 31 del regolamento (UE)
2022/2554.
5. È assicurata la cooperazione e la collaborazione reciproca dell’Autorità nazionale
competente NIS e del Punto di contatto unico NIS, secondo le modalità di cui all’articolo
40, comma 3, con le autorità nazionali competenti e il punto di contatto unico ai sensi della
direttiva (UE) 2022/2557, anche con lo scambio periodico di informazioni riguardo
all'identificazione di soggetti critici, sui rischi, sulle minacce e sugli incidenti sia
informatici che non informatici che interessano i soggetti identificati come critici ai sensi
della direttiva (UE) 2022/2557, e sulle misure adottate in risposta a tali rischi, minacce e
incidenti.
6. Ai fini della cooperazione e della collaborazione di cui al comma 5:
a) il punto di contatto unico e le autorità competenti di cui al decreto legislativo
comunicano tempestivamente all’Autorità nazionale competente NIS i soggetti
identificati come soggetti critici ai sensi del decreto legislativo di recepimento della
direttiva (UE) 2022/2557 e successivi aggiornamenti;
b) le autorità nazionali competenti ai sensi del decreto legislativo di recepimento della
direttiva (UE) 2022/2557 possono chiedere all’Autorità nazionale competente NIS di
svolgere le attività ed esercitare i poteri di cui al capo V in relazione a un soggetto che
è stato individuato come soggetto critico ai sensi del citato decreto legislativo.

ART. 15

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(Gruppo nazionale di risposta agli incidenti di sicurezza informatica – CSIRT Italia)

1. Il CSIRT Italia, fermo restando quanto previsto dal decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82,
convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2021, n. 109:
a) è l’organo preposto alle funzioni di gestione degli incidenti di sicurezza informatica
per i settori, i sottosettori e le tipologie di soggetti di cui agli allegati I, II, III e IV,
conformemente a modalità e procedure definite dal CSIRT stesso;
b) dispone di un'infrastruttura di informazione e comunicazione appropriata, sicura e
resiliente a livello nazionale attraverso la quale scambiare informazioni con i soggetti
essenziali o importanti e con gli altri portatori di interesse pertinenti;
c) coopera e, se opportuno, scambia informazioni pertinenti conformemente all'articolo
17 con comunità settoriali o intersettoriali di soggetti essenziali e di soggetti
importanti;
d) partecipa alla revisione tra pari di cui all’articolo 21;
e) garantisce la collaborazione effettiva, efficiente e sicura, nella Rete di CSIRT nazionali
di cui all'articolo 20;
f) ai sensi dell’articolo 7, comma 1, lettera s), del decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82,
convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2021, n. 109, può stabilire relazioni
di cooperazione con gruppi nazionali di risposta agli incidenti di sicurezza informatica
di Paesi terzi. Nell'ambito di tali relazioni di cooperazione, facilita uno scambio di
informazioni efficace, efficiente e sicuro con tali CSIRT nazionali, o strutture nazionali
equivalenti di Paesi terzi, utilizzando i pertinenti protocolli di condivisione delle
informazioni, ivi inclusi quelli adottati e sviluppati dalle principali comunità nazionali,
europee e internazionali del settore. Il CSIRT Italia può scambiare informazioni
pertinenti con Gruppi nazionali di risposta agli incidenti di sicurezza informatica di
Paesi terzi o con organismi equivalenti di Paesi terzi, compresi dati personali ai sensi
della normativa nazionale vigente e del diritto dell’Unione europea in materia di
protezione dei dati personali;
g) ai sensi dell’articolo 7, comma 1, lettera s), del decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82,
convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2021, n. 109, può cooperare con
Gruppi nazionali di risposta agli incidenti di sicurezza informatica di Paesi terzi o con
organismi equivalenti di Paesi terzi, in particolare al fine di fornire loro assistenza in
materia di sicurezza informatica.
2. Il CSIRT Italia:
a) è dotato di un alto livello di disponibilità dei propri canali di comunicazione evitando
singoli punti di malfunzionamento e dispone di mezzi che gli permettono di essere
contattato e di contattare i soggetti e altri CSIRT nazionali in qualsiasi momento. Il
CSIRT Italia indica chiaramente i canali di comunicazione e li rende noti ai soggetti e
agli altri CSIRT nazionali;
b) dispone di locali e sistemi informativi di supporto ubicati in siti sicuri;
c) utilizza un sistema adeguato di gestione e inoltro delle richieste, in particolare per
facilitare i trasferimenti in maniera efficace ed efficiente;
d) garantisce la riservatezza e l'affidabilità delle proprie attività;

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e) è dotato di sistemi ridondanti e spazi di lavoro di backup al fine di garantire la
continuità dei propri servizi;
f) partecipa, se del caso, a reti di cooperazione internazionale.
3. Il CSIRT Italia svolge i seguenti compiti:
a) monitora e analizza le minacce informatiche, le vulnerabilità e gli incidenti a livello
nazionale e, su richiesta, fornisce assistenza ai soggetti essenziali e ai soggetti
importanti interessati per quanto riguarda il monitoraggio in tempo reale o prossimo al
reale dei loro sistemi informativi e di rete, secondo un ordine di priorità delle attività
definito dal CSIRT Italia, onde evitare oneri sproporzionati o eccessivi;
b) emette preallarmi, allerte e bollettini e divulga informazioni ai soggetti essenziali e ai
soggetti importanti interessati, nonché alle autorità nazionali competenti e agli altri
pertinenti portatori di interessi, in merito a minacce informatiche, vulnerabilità e
incidenti, se possibile in tempo prossimo al reale;
c) fornisce una risposta agli incidenti e assistenza ai soggetti essenziali e ai soggetti
importanti interessati, ove possibile;
d) raccoglie e analizza dati forensi e fornisce un'analisi dinamica dei rischi e degli
incidenti, nonché una consapevolezza situazionale riguardo alla sicurezza informatica;
e) effettua, su richiesta di un soggetto essenziale o importante, secondo modalità e
procedure definite, una scansione proattiva dei sistemi informativi e di rete del
soggetto interessato per rilevare le vulnerabilità con potenziale impatto significativo;
f) partecipa alla Rete di CSIRT nazionali di cui all’articolo 20 e fornisce assistenza
reciproca secondo le proprie capacità e competenze agli altri membri della Rete di
CSIRT nazionali su loro richiesta;
g) agisce in qualità di coordinatore ai fini del processo di divulgazione coordinata delle
vulnerabilità di cui all'articolo 16;
h) contribuisce allo sviluppo di strumenti sicuri per la condivisione delle informazioni di
cui al comma 1, lettera b);
i) può effettuare, secondo modalità e procedure definite, una scansione proattiva e non
intrusiva dei sistemi informativi e di rete accessibili al pubblico di soggetti essenziali
e di soggetti importanti. Tale scansione è effettuata per individuare sistemi informativi
e di rete vulnerabili o configurati in modo non sicuro e per informare i soggetti
interessati. Tale scansione non ha alcun impatto negativo sul funzionamento dei servizi
dei soggetti.
4. Il CSIRT Italia applica un approccio basato sul rischio per stabilire l’ordine di priorità
nello svolgimento dei compiti di cui al comma 3.
5. In caso di eventi malevoli per la sicurezza informatica, le strutture pubbliche con funzione
di computer emergency response team (CERT) collaborano con il CSIRT Italia, anche ai
fini di un più efficace coordinamento della risposta agli incidenti.
6. Il CSIRT Italia instaura rapporti di cooperazione con i pertinenti portatori di interesse
nazionali del settore privato al fine di perseguire gli obiettivi del presente decreto in
relazione alle proprie competenze.
7. Al fine di agevolare la cooperazione di cui al comma 5, il CSIRT Italia promuove
l'adozione e l'uso di pratiche, sistemi di classificazione e tassonomie standardizzati o
comuni per quanto riguarda:

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a) le procedure di gestione degli incidenti;
b) la divulgazione coordinata delle vulnerabilità ai sensi dell'articolo 16.
8. Ai fini dell’attuazione del presente articolo è autorizzata la spesa pari a euro 2.000.000
annui a decorrere dall’anno 2025, a cui si provvede ai sensi dell’articolo 44.

ART. 16
(Divulgazione coordinata delle vulnerabilità)

1. Il CSIRT Italia è designato coordinatore ai fini della divulgazione coordinata delle


vulnerabilità ai sensi dell’articolo 12 della direttiva (UE) 2022/2555 e agisce da
intermediario di fiducia agevolando, se necessario, l'interazione tra la persona fisica o
giuridica che segnala la vulnerabilità e il fabbricante o fornitore di servizi TIC o prodotti
TIC potenzialmente vulnerabili, su richiesta di una delle parti.
2. I compiti del CSIRT Italia in veste di coordinatore comprendono:
a) l'individuazione e il contatto dei soggetti interessati;
b) l'assistenza alle persone fisiche o giuridiche che segnalano una vulnerabilità;
c) la negoziazione dei tempi di divulgazione e la gestione delle vulnerabilità che
interessano più soggetti.
3. Le persone fisiche o giuridiche possono segnalare in forma anonima, qualora lo
richiedano, una vulnerabilità al CSIRT Italia. Quest’ultimo, in veste di coordinatore,
garantisce lo svolgimento di diligenti azioni per dare seguito alla segnalazione di
vulnerabilità e assicura l'anonimato della persona fisica o giuridica segnalante. Se la
vulnerabilità segnalata è suscettibile di avere un impatto significativo su soggetti in più di
uno Stato membro, il CSIRT Italia coopera, ove opportuno, con altri CSIRT designati in
qualità di coordinatori nell'ambito della Rete di CSIRT nazionali di cui all’articolo 20.
4. L’Autorità nazionale competente NIS adotta, secondo le modalità di cui all’articolo 40,
comma 5, una politica nazionale di divulgazione coordinata delle vulnerabilità in linea
con le previsioni del presente decreto e tenuto conto degli orientamenti non vincolanti del
Gruppo di cooperazione NIS. L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale implementa
mezzi tecnici per agevolare l’attuazione della politica nazionale di divulgazione
coordinata delle vulnerabilità.

ART. 17
(Accordi di condivisione delle informazioni sulla sicurezza informatica)

1. I soggetti che rientrano nell'ambito di applicazione del presente decreto e laddove


opportuno anche ulteriori soggetti, possono scambiarsi, su base volontaria, pertinenti
informazioni sulla sicurezza informatica, comprese informazioni relative a minacce
informatiche, quasi-incidenti, vulnerabilità, tecniche e procedure, indicatori di
compromissione, tattiche avversarie, informazioni specifiche sugli attori delle minacce,

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allarmi di sicurezza informatica e raccomandazioni concernenti la configurazione degli
strumenti di sicurezza informatica per individuare le minacce informatiche, se tale
condivisione di informazioni:
a) mira a prevenire o rilevare gli incidenti, a recuperare dagli stessi o a mitigarne
l'impatto;
b) aumenta il livello di sicurezza informatica, in particolare sensibilizzando in merito alle
minacce informatiche, limitando o inibendo la capacità di diffusione di tali minacce e
sostenendo una serie di capacità di difesa, la risoluzione e la divulgazione delle
vulnerabilità, tecniche di rilevamento, contenimento e prevenzione delle minacce,
strategie di mitigazione o fasi di risposta e recupero, oppure promuovendo la ricerca
collaborativa sulle minacce informatiche tra soggetti pubblici e privati.
2. Lo scambio di informazioni di cui al comma 1 avviene nell'ambito di comunità di soggetti
essenziali e di soggetti importanti e, se opportuno, dei loro fornitori o fornitori di servizi.
Tale scambio è attuato mediante accordi di condivisione delle informazioni sulla sicurezza
informatica che tengono conto della natura potenzialmente sensibile delle informazioni
condivise.
3. L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, nello svolgimento delle funzioni di Autorità
nazionale competente NIS e di CSIRT Italia, ove possibile, tenuto conto degli
orientamenti e delle migliori pratiche non vincolanti elaborati da ENISA, favorisce la
conclusione degli accordi di condivisione delle informazioni sulla sicurezza informatica
di cui al comma 2 e può specificare gli elementi operativi, compreso l'uso di piattaforme
TIC dedicate e di strumenti di automazione, i contenuti e le condizioni degli accordi di
condivisione delle informazioni. Nello stabilire i dettagli relativi alla partecipazione delle
autorità pubbliche a tali accordi, l’Autorità nazionale competente NIS può imporre
condizioni, secondo le modalità di cui all’articolo 40, comma 5, alinea, per le informazioni
messe a disposizione dalle autorità competenti e dal CSIRT Italia. L’Agenzia per la
cybersicurezza nazionale, nello svolgimento delle funzioni di Autorità nazionale
competente NIS e di CSIRT Italia, supporta i soggetti essenziali e i soggetti importanti per
l'applicazione di tali accordi conformemente alle loro misure strategiche di cui all'articolo
9, comma 3, lettera h).
4. I soggetti essenziali e i soggetti importanti notificano all’Autorità nazionale competente
NIS la loro partecipazione agli accordi di condivisione delle informazioni sulla sicurezza
informatica di cui al comma 2 al momento della conclusione di tali accordi o, ove
applicabile, del loro ritiro da tali accordi, una volta che questo è divenuto effettivo.
5. È assicurato l’accesso degli Organismi di informazione per la sicurezza di cui agli articoli
4, 6 e 7 della legge n. 124 del 2007 alle informazioni riguardanti l’elenco dei soggetti
essenziali e dei soggetti importanti, tramite la piattaforma digitale di cui all’articolo 7, le
notifiche di cui agli articoli 25 e 26, le vulnerabilità rilevate nell’applicazione del presente
decreto, e le ulteriori informazioni rispetto a quelle di cui al primo periodo che dovessero
essere ritenute utili, relative alle attività di cui al presente decreto, previe intese tra i
predetti Organismi e l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale.

Capo III

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Cooperazione a livello dell'Unione europea e internazionale

ART. 18
(Gruppo di cooperazione NIS)

1. L’Autorità nazionale competente NIS partecipa al Gruppo di cooperazione NIS.


2. Le Autorità di settore NIS partecipano, su richiesta dell’Autorità nazionale competente
NIS, alle iniziative del Gruppo di cooperazione NIS relative al proprio settore di interesse.
3. Ai fini dei commi 1 e 2, l’Autorità nazionale competente NIS, supportata dalle Autorità
di settore NIS interessate, provvede a:
a) tenere conto degli orientamenti non vincolanti del Gruppo di cooperazione NIS in
merito al recepimento e all'attuazione della direttiva (UE) 2022/2555;
b) tenere conto degli orientamenti non vincolanti del Gruppo di cooperazione NIS in
merito allo sviluppo e all'attuazione di politiche in materia di divulgazione coordinata
delle vulnerabilità di cui all'articolo 16;
c) scambiare migliori prassi e informazioni relative all'attuazione della direttiva (UE)
2022/2555, anche per quanto riguarda minacce informatiche, incidenti, vulnerabilità,
quasi-incidenti, iniziative di sensibilizzazione, attività di formazione, esercitazioni e
competenze, sviluppo di capacità, specifiche tecniche anche adottate da un organismo
di normazione riconosciuto di cui al regolamento (UE) 1025/2012, nonché
all'identificazione dei soggetti essenziali e dei soggetti importanti ai sensi del presente
decreto;
d) effettuare scambi di opinioni per quanto riguarda l'attuazione degli atti giuridici
settoriali dell'Unione europea che contengono disposizioni in materia di sicurezza
informatica;
e) se del caso, discutere le relazioni sulle revisioni tra pari di cui all'articolo 21;
f) richiedere, se del caso, una discussione sulle relazioni sulle revisioni tra pari di cui
all'articolo 21 che coinvolgono l’Autorità nazionale competente NIS e l’elaborazione
di conclusioni e di raccomandazioni a riguardo;
g) discutere casi di assistenza reciproca, ivi incluse le esperienze e i risultati delle azioni
di vigilanza comuni transfrontaliere di cui all'articolo 39;
h) su richiesta di uno o più Stati membri, discutere le richieste specifiche di assistenza
reciproca di cui all'articolo 39;
i) richiedere, se opportuno, la discussione di richieste specifiche di assistenza reciproca
di cui all'articolo 39 che coinvolgono l’Autorità nazionale competente NIS;
l) scambiare opinioni su misure per mitigare la ricorrenza di incidenti e crisi di sicurezza
informatica su vasta scala sulla base degli insegnamenti tratti da EU–CyCLONe e dalla
Rete di CSIRT nazionali;
m) partecipare, ove necessario, ai programmi di sviluppo delle capacità, anche prevedendo
lo scambio di personale tre le Autorità nazionali e quelle di altri Stati membri;

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n) discutere le attività intraprese per quanto riguarda le esercitazioni in materia di
sicurezza informatica, comprese le attività svolte dall'ENISA;
o) partecipare alle riunioni congiunte con il gruppo per la resilienza dei soggetti critici
istituito ai sensi della direttiva (UE) 2022/2557, volte a promuovere e ad agevolare la
cooperazione strategica e lo scambio di informazioni nell’attuazione della direttiva
medesima e della direttiva (UE) 2022/2555.
4. Inoltre, ai fini dei commi 1 e 2, l’Autorità nazionale competente NIS, supportata dalle
Autorità di settore NIS interessate, contribuisce:
a) alla definizione degli orientamenti non vincolanti per le autorità competenti in merito
al recepimento e all'attuazione della direttiva (UE) 2022/2555;
b) alla definizione degli orientamenti non vincolanti del Gruppo di cooperazione NIS in
merito allo sviluppo e all'attuazione di politiche in materia di divulgazione coordinata
delle vulnerabilità di cui all'articolo 16;
c) alla definizione di pareri non vincolanti e alla cooperazione con la Commissione
europea per quanto riguarda le nuove iniziative strategiche in materia di sicurezza
informatica e la coerenza dei requisiti settoriali di informatica;
d) alla definizione di pareri non vincolanti e alla cooperazione con la Commissione
europea per quanto riguarda i progetti di atti delegati o di esecuzione adottati ai sensi
della direttiva (UE) 2022/2555;
e) allo scambio delle migliori prassi e di informazioni con le Istituzioni, gli Organismi,
gli Uffici e le Agenzie pertinenti dell'Unione europea;
f) se del caso, all’elaborazione di conclusioni e di raccomandazioni circa le relazioni sulle
revisioni tra pari di cui all'articolo 21;
g) all’elaborazione delle valutazioni coordinate dei rischi per la sicurezza delle catene di
approvvigionamento critiche conformemente all'articolo 22, paragrafo 1, della
direttiva (UE) 2022/2555;
h) alla definizione degli orientamenti strategici per EU–CyCLONe e per la Rete di CSIRT
nazionali su specifiche questioni emergenti;
i) al rafforzamento delle capacità di sicurezza informatica a livello dell’Unione europea;
l) all’organizzazione di riunioni congiunte periodiche con i pertinenti portatori di
interessi del settore privato dell'Unione europea per discutere le attività svolte dal
Gruppo di cooperazione NIS e raccogliere contributi sulle sfide strategiche emergenti;
m) alla definizione della metodologia e degli aspetti organizzativi delle revisioni tra pari
di cui all'articolo 21 nonché della metodologia di autovalutazione per gli Stati membri
e all’elaborazione dei codici di condotta su cui si basano i metodi di lavoro degli esperti
di sicurezza informatica designati di cui al medesimo articolo;
n) all’elaborazione delle relazioni, ai fini del riesame di cui all'articolo 40 della direttiva
(UE) 2022/2555, sull'esperienza acquisita a livello strategico e dalle revisioni tra pari
sull’attuazione della direttiva stessa;
o) alla discussione e allo svolgimento periodico di valutazione dello stato di avanzamento
delle minacce o degli incidenti informatici, ivi inclusi i ransomware;

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p) alla collaborazione con ENISA e con la Commissione europea per la pubblicazione
della relazione biennale sullo stato della sicurezza informatica nell'Unione europea di
cui all’articolo 18, paragrafo 1, della direttiva (UE) 2022/2555;
q) alla collaborazione con ENISA, con la Commissione europea e con la Rete di CSIRT
nazionali, per la definizione della metodologia di cui all’articolo 18, paragrafo 3, della
direttiva (UE) 2022/2555, per l’elaborazione della relazione biennale sullo stato della
sicurezza informatica nell'Unione europea.

ART. 19
(Rete delle organizzazioni di collegamento per le crisi informatiche - EU-CyCLONe)

1. L’Autorità nazionale di gestione delle crisi informatiche partecipa alla Rete delle
organizzazioni di collegamento per le crisi informatiche (EU-CyCLONe).
2. Ai fini del comma 1, l’Autorità nazionale di gestione delle crisi informatiche contribuisce
a:
a) aumentare il livello di preparazione per la gestione di incidenti e crisi informatiche su
vasta scala;
b) sviluppare una conoscenza situazionale condivisa in merito agli incidenti e alle crisi
informatiche su vasta scala;
c) valutare le conseguenze e l'impatto degli incidenti e delle crisi informatiche su vasta
scala e proporre possibili misure di attenuazione;
d) coordinare la gestione degli incidenti e delle crisi informatiche su vasta scala e
sostenere il processo decisionale a livello politico in merito a tali incidenti e crisi;
e) discutere, su richiesta di uno Stato membro interessato, i piani nazionali di risposta agli
incidenti e alle crisi informatiche su vasta scala di cui all'articolo 9, paragrafo 4, della
direttiva (UE) 2022/2555;
f) supportare la collaborazione con il Gruppo di cooperazione NIS al fine di aggiornarlo
in merito alla gestione degli incidenti e delle crisi informatiche su vasta scala, nonché
in merito alle tendenze, concentrandosi in particolare sul relativo impatto sui soggetti
essenziali e sui soggetti importanti;
g) cooperare con la Rete di CSIRT nazionali;
h) elaborare la relazione al Parlamento europeo e al Consiglio sulla valutazione del lavoro
della Rete di cui all’articolo 16, paragrafo 7, della direttiva (UE) 2022/2555.
3. L’Autorità nazionale di gestione delle crisi informatiche, ai sensi del comma 2, lettera e),
può richiedere di discutere il piano nazionale di risposta agli incidenti e alle crisi
informatiche su vasta scala di cui all’articolo 13, comma 3.

ART. 20
(Rete di CSIRT nazionali)

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1. Il CSIRT Italia partecipa alla Rete di CSIRT nazionali.
2. Il CSIRT Italia, ai fini del comma 1, contribuisce a:
a) scambiare informazioni per quanto riguarda le capacità dei CSIRT;
b) agevolare, ove possibile, la condivisione, il trasferimento e lo scambio di tecnologia e
delle misure, delle politiche, degli strumenti, dei processi, delle migliori pratiche e dei
quadri pertinenti fra i CSIRT nazionali;
c) scambiare, su richiesta di un CSIRT nazionale di un altro Stato membro
potenzialmente interessato da un incidente, informazioni relative a tale incidente, alle
minacce informatiche, ai rischi e alle vulnerabilità associate;
d) scambiare informazioni in merito alle pubblicazioni e alle raccomandazioni in materia
di sicurezza informatica;
e) garantire l'interoperabilità per quanto riguarda le specifiche e i protocolli per lo
scambio di informazioni;
f) su richiesta di un membro della Rete di CSIRT nazionali potenzialmente interessato
da un incidente, scambiare e discutere informazioni non sensibili sul piano
commerciale connesse a tale incidente, ai rischi e alle vulnerabilità associati, ad
eccezione dei casi in cui lo scambio di informazioni potrebbe compromettere l'indagine
sull'incidente;
g) su richiesta di un membro della Rete di CSIRT nazionali, discutere e, ove possibile,
attuare una risposta coordinata a un incidente identificato nella giurisdizione di tale
Stato membro;
h) fornire assistenza ai CSIRT nazionali di altri Stati membri nel far fronte a incidenti che
interessano due o più Stati membri;
i) cooperare e scambiare migliori pratiche con i CSIRT nazionali designati dagli altri
Stati membri in qualità di coordinatori ai sensi dell'articolo 12 della direttiva (UE)
2022/2555, nonché fornire loro assistenza per quanto riguarda la gestione della
divulgazione coordinata di vulnerabilità che potrebbero avere un impatto significativo
su soggetti in più di uno Stato membro;
l) discutere e individuare ulteriori forme di cooperazione operativa, anche in relazione a:
1) categorie di minacce informatiche e incidenti;
preallarmi;
2) assistenza reciproca;
3) principi e modalità di coordinamento in risposta a rischi e incidenti transfrontalieri;
4) contributi al piano nazionale di risposta agli incidenti e alle crisi informatiche su
vasta scala di cui all’articolo 13, comma 3, su richiesta di uno Stato membro;
m) su richiesta di un membro della Rete di CSIRT nazionali, discutere le capacità e lo
stato di preparazione del CSIRT nazionale richiedente;
n) cooperare e scambiare informazioni con i centri operativi di sicurezza informatica
regionali e a livello dell'Unione europea, al fine di migliorare la consapevolezza
situazionale comune sugli incidenti e le minacce informatiche a livello dell'Unione
europea;

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o) se del caso, discutere le relazioni sulle revisioni tra pari di cui all'articolo 21;
p) scambiare informazioni pertinenti per quanto riguarda gli incidenti, i quasi-incidenti,
le minacce informatiche, i rischi e le vulnerabilità;
q) informare il Gruppo di cooperazione NIS sulle proprie attività e sulle ulteriori forme
di cooperazione operativa discusse a norma della lettera i) e, se necessario, chiedere
orientamenti non vincolanti in merito;
r) fare il punto sui risultati delle esercitazioni di sicurezza informatica, comprese quelle
organizzate dall’ENISA;
s) fornire orientamenti non vincolanti volti ad agevolare la convergenza delle pratiche
operative in relazione all’applicazione delle disposizioni del presente articolo in
materia di cooperazione operativa.

ART. 21
(Procedura di revisione tra pari)

1. L’Autorità nazionale competente NIS può partecipare alla procedura di revisione tra pari,
di cui all’articolo 19 della direttiva (UE) 2022/2555, nel quadro della metodologia di cui
all’articolo 18, comma 4, lettera m), del presente decreto:
a) richiedendo l’esecuzione di una revisione tra pari in relazione all’attuazione della
direttiva (UE) 2022/2555 a livello nazionale;
b) indicando uno o più rappresentanti dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale o
delle Autorità di settore NIS quali esperti di sicurezza informatica, di cui all’articolo
19, paragrafo 2, della direttiva (UE) 2022/2555, per eseguire revisioni tra pari presso
altri Stati membri, su richiesta di questi ultimi, nel rispetto dei codici di condotta di cui
all’articolo 18, comma 4, lettera m), del presente decreto. Eventuali rischi di conflitto
di interessi riguardanti gli esperti di sicurezza informatica designati sono condivisi con
gli altri Stati membri, il Gruppo di cooperazione NIS, la Commissione europea e
l'ENISA prima dell'inizio della revisione tra pari.
2. Ai fini di cui al comma 1, lettera a), l’Autorità nazionale competente NIS, con le modalità
di cui all’articolo 40, comma 5, alinea:
a) provvede a identificare almeno un aspetto da sottoporre alla revisione tra pari tra i
seguenti:
1) il livello di attuazione degli obblighi in materia di misure di gestione del rischio e
di notifica degli incidenti di cui agli articoli 24 e 25;
2) il livello delle capacità, comprese le risorse finanziarie, tecniche e umane
disponibili, e l'efficacia dello svolgimento dei compiti dell’Autorità medesima;
3) le capacità operative del CSIRT Italia;
4) lo stato di attuazione dell'assistenza reciproca di cui all'articolo 39;
5) lo stato di attuazione degli accordi per la condivisione delle informazioni in materia
di sicurezza informatica di cui all'articolo 17;

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6) questioni specifiche di natura transfrontaliera o intersettoriale;
b) notifica, prima dell’inizio della revisione tra pari, agli Stati membri partecipanti,
l’ambito di applicazione della medesima, comprese le questioni specifiche individuate;
c) effettua, se del caso, un’autovalutazione degli aspetti oggetto della revisione;
d) seleziona, tra gli esperti di sicurezza informatica indicati dagli altri Stati membri
partecipanti, gli esperti idonei da designare. Qualora l’Autorità nazionale competente
NIS si opponga alla designazione di uno o più esperti indicati, comunica allo Stato
membro indicante i motivi debitamente giustificati;
e) fornisce, se del caso, l’autovalutazione di cui alla lettera c) agli esperti designati di cui
alla lettera d);
f) fornisce agli esperti designati di cui alla lettera d) le informazioni necessarie per la
valutazione, anche con visite in loco fisiche o virtuali, nonché scambi di informazioni
a distanza;
g) formula, se del caso, osservazioni sulla relazione elaborata dagli esperti designati di
cui alla lettera d);
h) può decidere di rendere pubblica la relazione elaborata dagli esperti designati di cui
alla lettera d), alla quale sono allegate, in tutto o in parte, le osservazioni di cui alla
lettera g).
3. Ai fini di cui al comma 1, lettera b), gli esperti di sicurezza informatica indicati
dall’Autorità nazionale competente NIS:
a) non divulgano a terzi le eventuali informazioni sensibili o riservate ottenute nel corso
delle revisioni tra pari a cui partecipano;
b) partecipano alle attività necessarie allo svolgimento delle revisioni tra pari tramite
visite in loco fisiche o virtuali e scambi di informazioni a distanza;
c) contribuiscono all’elaborazione delle relazioni sui risultati e sulle conclusioni delle
revisioni tra pari.
4. La condivisione delle informazioni ai sensi del presente articolo è effettuata nel rispetto
della legislazione nazionale o dell'Unione europea in materia di tutela delle informazioni
protette da classifica di segretezza e di salvaguardia delle funzioni essenziali dello Stato,
ivi inclusa la sicurezza nazionale.

ART. 22
(Comunicazioni all’Unione europea)

1. Successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto, la Presidenza del
Consiglio dei ministri notifica tempestivamente alla Commissione europea la conferma
dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale quale Autorità nazionale competente NIS e
quale Punto di contatto unico NIS, nonché la designazione dell’Agenzia per la
cybersicurezza nazionale, con funzioni di coordinatore ai sensi dell’articolo 9, paragrafo
2, della direttiva (UE) 2022/2555, e del Ministero della difesa, quali Autorità nazionali di
gestione delle crisi informatiche, e i relativi ambiti di competenza come indicati

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all’articolo 2, comma 1, lettera g). Successivamente, ogni ulteriore modifica a tali
designazioni o compiti è notificata, senza ingiustificato ritardo, alla Commissione
europea. Alle designazioni sono assicurate idonee forme di pubblicità.
2. L’Autorità nazionale competente NIS:
a) trasmette alla Commissione europea la Strategia nazionale di cybersicurezza di cui
all’articolo 9 entro tre mesi dalla sua adozione o dal suo aggiornamento. Possono
essere esclusi dalla trasmissione gli elementi della strategia riguardanti la sicurezza
nazionale e quelli ulteriori rispetto alle previsioni del presente decreto;
b) comunica entro il 17 gennaio 2025 alla Commissione europea le misure sanzionatorie
e le disposizioni che stabiliscono sanzioni nei confronti dei soggetti essenziali e dei
soggetti importanti di cui al presente decreto. Successivamente, è comunicata ogni
ulteriore modifica a tali misure e disposizioni;
c) comunica entro il 17 aprile 2025 e, successivamente, ogni due anni:
1) alla Commissione europea e al Gruppo di cooperazione NIS, il numero dei soggetti
essenziali e dei soggetti importanti nell’elenco di cui all’articolo 7, comma 2, per
ciascun settore e sottosettore di cui agli allegati I, II e III;
2) alla Commissione europea informazioni pertinenti sul numero di soggetti essenziali
e di soggetti importanti individuati ai sensi dell’articolo 3, comma 9, lettere da b) a
e), sui settori e i sottosettori di cui agli allegati I, II e III ai quali appartengono, sul
tipo di servizio che forniscono e sui criteri di cui all’articolo 3, comma 9, lettere da
b) a e), per i quali sono stati individuati;
d) su richiesta della Commissione europea, può notificare a quest’ultima, in tutto o in
parte, le denominazioni dei soggetti essenziali e dei soggetti importanti di cui alla
lettera c), numero 2);
e) comunica all’ENISA, senza ingiustificato ritardo e comunque entro quattordici giorni
dalla loro ricezione, le informazioni di cui all’articolo 7, comma 1, lettere a), b) e d),
comma 4, lettera b), e comma 5, lettere a) e b), fornite dai soggetti di cui a quest’ultimo
comma, per l’inserimento nel registro di cui all’articolo 27 della direttiva (UE)
2022/2555. L’Autorità nazionale competente NIS può richiedere ad ENISA l’accesso
a tale registro, assicurando la tutela della riservatezza delle informazioni ivi contenute.
3. Il Punto di contatto unico NIS:
a) successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto, comunica alla
Commissione europea, senza ingiustificato ritardo, la designazione dell'Agenzia per la
cybersicurezza nazionale quale CSIRT nazionale, denominato CSIRT Italia, e quale
coordinatore conformemente all'articolo 16, i rispettivi compiti in relazione ai soggetti
essenziali e ai soggetti importanti e qualsiasi ulteriore modifica dei medesimi;
b) trasmette all'ENISA, ogni trimestre a partire dal 1° gennaio 2026, una relazione di
sintesi che comprende dati anonimizzati e aggregati sugli incidenti significativi, sugli
incidenti, sulle minacce informatiche e sui quasi-incidenti notificati ai sensi degli
articoli 25 e 26;
c) trasmette, successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto, senza
ingiustificato ritardo, le notifiche di incidente con effetti transfrontalieri di cui agli

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articoli 25 e 26 ai punti di contatto unici degli altri Stati membri interessati e
all’ENISA.
4. L’Autorità nazionale di gestione delle crisi informatiche comunica entro tre mesi
dall’adozione o dall’aggiornamento del piano nazionale di risposta agli incidenti e alle
crisi informatiche su vasta scala di cui all’articolo 13, comma 3, alla Commissione europea
e alla Rete europea delle organizzazioni di collegamento per le crisi informatiche (EU-
CyCLONe) le informazioni pertinenti relative ai requisiti di cui all’articolo 13, comma 4,
in merito al proprio piano nazionale di risposta agli incidenti e delle crisi informatiche su
vasta scala, fatto salvo quanto previsto dall’articolo 4, commi 1, 6 e 7.

Capo IV
Obblighi in materia di gestione del rischio per la sicurezza informatica e di notifica di
incidente

ART. 23
(Organi di amministrazione e direttivi)

1. Gli organi di amministrazione e gli organi direttivi dei soggetti essenziali e dei soggetti
importanti:
a) approvano le modalità di implementazione delle misure di gestione dei rischi per la
sicurezza informatica adottate da tali soggetti ai sensi dell'articolo 24;
b) sovrintendono all’implementazione degli obblighi di cui al presente capo e di cui
all’articolo 7;
c) sono responsabili delle violazioni di cui al presente decreto.
2. Gli organi di amministrazione e gli organi direttivi dei soggetti essenziali e dei soggetti
importanti:
a) sono tenuti a seguire una formazione in materia di sicurezza informatica;
b) promuovono l’offerta periodica di una formazione coerente a quella di cui alla lettera
a) ai loro dipendenti, per favorire l’acquisizione di conoscenze e competenze
sufficienti al fine di individuare i rischi e valutare le pratiche di gestione dei rischi per
la sicurezza informatica e il loro impatto sulle attività del soggetto e sui servizi offerti.
3. Gli organi di amministrazione e gli organi direttivi dei soggetti essenziali e dei soggetti
importanti sono informati su base periodica o, se opportuno, tempestivamente, degli
incidenti e delle notifiche di cui agli articoli 25 e 26.

ART. 24
(Obblighi in materia di misure di gestione dei rischi per la sicurezza informatica)

Camera dei Deputati ARRIVO 17 giugno 2024 Prot: 2024/0001015/TN - Doc. firmato digitalmente da: Biagio Mazzotta
1. I soggetti essenziali e i soggetti importanti adottano misure tecniche, operative e
organizzative adeguate e proporzionate, secondo le modalità e i termini di cui agli articoli
30, 31 e 32, alla gestione dei rischi posti alla sicurezza dei sistemi informativi e di rete che
tali soggetti utilizzano nelle loro attività o nella fornitura dei loro servizi, nonché per
prevenire o ridurre al minimo l'impatto degli incidenti per i destinatari dei loro servizi e
per altri servizi. Tali misure:
a) assicurano un livello di sicurezza dei sistemi informativi e di rete adeguato ai rischi
esistenti, tenuto conto delle conoscenze più aggiornate e dello stato dell’arte in materia
e, ove applicabile, delle pertinenti norme nazionali, europee e internazionali, nonché
dei costi di attuazione;
b) sono proporzionate al grado di esposizione a rischi del soggetto, alle dimensioni del
soggetto e alla probabilità che si verifichino incidenti, nonché alla loro gravità,
compreso il loro impatto sociale ed economico.
2. Le misure di cui al comma 1 sono basate su un approccio multi-rischio, volto a proteggere
i sistemi informativi e di rete nonché il loro ambiente fisico da incidenti, e comprendono
almeno i seguenti elementi:
a) politiche di analisi dei rischi e di sicurezza dei sistemi informativi e di rete;
b) gestione degli incidenti, ivi incluse le procedure e gli strumenti per eseguire le notifiche
di cui agli articoli 25 e 26;
c) continuità operativa, ivi inclusa la gestione di backup, il ripristino in caso di disastro,
ove applicabile, e gestione delle crisi;
d) sicurezza della catena di approvvigionamento, ivi compresi gli aspetti relativi alla
sicurezza riguardanti i rapporti tra ciascun soggetto e i suoi diretti fornitori o fornitori
di servizi;
e) sicurezza dell'acquisizione, dello sviluppo e della manutenzione dei sistemi
informativi e di rete, ivi comprese la gestione e la divulgazione delle vulnerabilità;
f) politiche e procedure per valutare l'efficacia delle misure di gestione dei rischi per la
sicurezza informatica;
g) pratiche di igiene di base e di formazione in materia di sicurezza informatica;
h) politiche e procedure relative all'uso della crittografia e, ove opportuno, della cifratura;
i) sicurezza e affidabilità del personale, politiche di controllo dell'accesso e gestione dei
beni e degli assetti;
l) uso di soluzioni di autenticazione a più fattori o di autenticazione continua, di
comunicazioni vocali, video e testuali protette, e di sistemi di comunicazione di
emergenza protetti da parte del soggetto al proprio interno, ove opportuno.
3. Nel valutare quali misure di cui al comma 2, lettera d), siano adeguate, i soggetti tengono
conto delle vulnerabilità specifiche per ogni diretto fornitore e fornitore di servizi e della
qualità complessiva dei prodotti e delle pratiche di sicurezza informatica dei propri
fornitori e fornitori di servizi, comprese le loro procedure di sviluppo sicuro. Per la
medesima finalità i soggetti tengono altresì conto dei risultati delle valutazioni coordinate
dei rischi per la sicurezza delle catene di approvvigionamento critiche effettuate dal
Gruppo di cooperazione NIS.

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4. Qualora un soggetto rilevi di non essere conforme alle misure di cui al comma 2, esso
adotta, senza indebito ritardo, tutte le misure appropriate e proporzionate correttive
necessarie.

ART. 25
(Obblighi in materia di notifica di incidente)

1. I soggetti essenziali e i soggetti importanti notificano, senza ingiustificato ritardo, al


CSIRT Italia ogni incidente che, ai sensi del comma 4, ha un impatto significativo sulla
fornitura dei loro servizi, secondo le modalità e i termini di cui agli articoli 30, 31 e 32.
2. Le notifiche includono le informazioni che consentono al CSIRT Italia di determinare un
eventuale impatto transfrontaliero dell'incidente.
3. La notifica non espone il soggetto che la effettua a una maggiore responsabilità rispetto a
quella derivante dall'incidente.
4. Un incidente è considerato significativo se:
a) ha causato o è in grado di causare una grave perturbazione operativa dei servizi o
perdite finanziarie per il soggetto interessato;
b) ha avuto ripercussioni o è idoneo a provocare ripercussioni su altre persone fisiche o
giuridiche causando perdite materiali o immateriali considerevoli.
5. Ai fini della notifica di cui al comma 1, i soggetti interessati trasmettono al CSIRT Italia:
a) senza ingiustificato ritardo, e comunque entro 24 ore da quando sono venuti a
conoscenza dell'incidente significativo, una pre-notifica che, ove possibile, indichi se
l'incidente significativo possa ritenersi il risultato di atti illegittimi o malevoli o può
avere un impatto transfrontaliero;
b) senza ingiustificato ritardo, e comunque entro 72 ore da quando sono venuti a
conoscenza dell'incidente significativo, una notifica dell'incidente che, ove possibile,
aggiorni le informazioni di cui alla lettera a) e indichi una valutazione iniziale
dell'incidente significativo, comprensiva della sua gravità e del suo impatto, nonché,
ove disponibili, gli indicatori di compromissione;
c) su richiesta del CSIRT Italia, una relazione intermedia sui pertinenti aggiornamenti
della situazione;
d) una relazione finale entro un mese dalla trasmissione della notifica dell'incidente di cui
alla lettera b), che comprenda:
1) una descrizione dettagliata dell'incidente, ivi inclusi la sua gravità e il suo impatto;
2) il tipo di minaccia o la causa originale (root cause) che ha probabilmente innescato
l'incidente;
3) le misure di attenuazione adottate e in corso;
4) ove noto, l'impatto transfrontaliero dell'incidente;

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e) in caso di incidente in corso al momento della trasmissione della relazione finale di cui
alla lettera d), una relazione mensile sui progressi e una relazione finale entro un mese
dalla conclusione della gestione dell'incidente.
6. In deroga a quanto previsto dal comma 5, lettera b), un prestatore di servizi fiduciari, in
relazione a incidenti significativi che abbiano un impatto sulla fornitura dei suoi servizi
fiduciari, provvede alla notifica di cui alla medesima lettera, senza indebito ritardo e
comunque entro 24 ore da quando sono venuti a conoscenza dell'incidente significativo.
7. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 15, comma 4, senza ingiustificato ritardo e
ove possibile entro 24 ore dal ricevimento della pre-notifica di cui al comma 5, lettera a),
il CSIRT Italia fornisce una risposta al soggetto notificante, comprensiva di un riscontro
iniziale sull'incidente significativo e, su richiesta del soggetto, orientamenti o consulenza
sull'attuazione di possibili misure tecniche di mitigazione. Su richiesta del soggetto
notificante, il CSIRT Italia fornisce ulteriore supporto tecnico.
8. Qualora si sospetti che l'incidente significativo abbia carattere criminale, il CSIRT Italia
fornisce al soggetto notificante anche orientamenti sulla segnalazione dell'incidente
significativo, all'organo centrale del Ministero dell'interno per la sicurezza e per la
regolarità dei servizi di telecomunicazione, di cui all'articolo 7-bis del decreto-legge 27
luglio 2005, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2005, n. 155
(Autorità di contrasto).
9. Sentito il CSIRT Italia, se ritenuto opportuno e qualora possibile, i soggetti essenziali e i
soggetti importanti comunicano, senza ingiustificato ritardo, ai destinatari dei loro servizi
gli incidenti significativi che possono ripercuotersi negativamente sulla fornitura di tali
servizi.
10. I soggetti essenziali e i soggetti importanti, se ritenuto opportuno e qualora possibile,
sentito il CSIRT Italia, comunicano senza ingiustificato ritardo, ai destinatari dei loro
servizi che sono potenzialmente interessati da una minaccia informatica significativa,
misure o azioni correttive o di mitigazione che tali destinatari possono adottare in risposta
a tale minaccia. Inoltre, sentito il CSIRT Italia, se ritenuto opportuno, i soggetti essenziali
e i soggetti importanti comunicano ai medesimi destinatari anche la natura di tale minaccia
informatica significativa.
11. L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, nello svolgimento delle funzioni di Autorità
nazionale competente NIS e di CSIRT Italia, anche sentendo, se del caso, le autorità
competenti e gli CSIRT nazionali degli altri Stati membri interessati, può informare il
pubblico riguardo all'incidente significativo per evitare ulteriori incidenti significativi o
per gestire un incidente significativo in corso, o qualora ritenga che la divulgazione
dell'incidente significativo sia altrimenti nell'interesse pubblico.
12. L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale adotta mezzi tecnici e relative procedure per
semplificare le notifiche di cui al presente articolo e le notifiche volontarie di cui
all’articolo 26, informando i soggetti essenziali e i soggetti importanti.

ART. 26
(Notifica volontaria di informazioni pertinenti)

Camera dei Deputati ARRIVO 17 giugno 2024 Prot: 2024/0001015/TN - Doc. firmato digitalmente da: Biagio Mazzotta
1. In aggiunta all'obbligo di notifica di incidente di cui all’articolo 25, possono essere
trasmesse, su base volontaria, notifiche al CSIRT Italia da parte dei:
a) soggetti essenziali e soggetti importanti, per quanto riguarda gli incidenti diversi da
quelli di cui all’articolo 25, comma 1, le minacce informatiche e i quasi-incidenti;
b) soggetti diversi da quelli di cui alla lettera a), indipendentemente dal fatto che ricadano
o meno nell'ambito di applicazione del presente decreto, per quanto riguarda gli
incidenti che hanno un impatto significativo sulla fornitura dei loro servizi, le minacce
informatiche e i quasi-incidenti.
2. Il CSIRT Italia:
a) tratta le notifiche volontarie applicando la procedura di cui all’articolo 25;
b) tratta le notifiche di incidente di cui all’articolo 25 prioritariamente rispetto alle
notifiche volontarie;
c) tratta le notifiche volontarie soltanto qualora ciò non costituisca un onere
sproporzionato o eccessivo.
3. Fatte salve le esigenze di indagine, accertamento e perseguimento di reati, la notifica
volontaria di cui al comma 1 non può avere l'effetto di imporre al soggetto notificante
alcun obbligo a cui non sarebbe stato sottoposto se non avesse effettuato tale notifica.

ART. 27
(Uso di schemi di certificazione della cybersicurezza)

1. Al fine di dimostrare il rispetto di determinati obblighi di cui all'articolo 24, l’Autorità


nazionale competente NIS, secondo le modalità di cui all’articolo 40, comma 5, può
imporre ai soggetti essenziali e ai soggetti importanti di utilizzare categorie di prodotti
TIC, servizi TIC e processi TIC, di cui, rispettivamente, all’articolo 2, comma 1, lettere
ff), gg) e hh), sviluppati dal soggetto essenziale o importante o acquistati da terze parti,
che siano certificati nell'ambito dei sistemi europei di certificazione della cybersicurezza
di cui all'articolo 49 del regolamento (UE) 2019/881 del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 17 aprile 2019.L’Autorità nazionale competente NIS promuove, altresì,
l’utilizzo di servizi fiduciari qualificati da parte dei soggetti essenziali e dei soggetti
importanti.
2. Nelle more dell’adozione di pertinenti sistemi europei di certificazione della
cybersicurezza di cui all'articolo 49 del regolamento (UE) 2019/881, l’Autorità nazionale
competente NIS, secondo le modalità di cui all’articolo 40, comma 5, può imporre ai
soggetti essenziali e ai soggetti importanti di utilizzare categorie di prodotti TIC, servizi
TIC e processi TIC, sviluppati dal soggetto essenziale o importante o acquistati da terze
parti, che siano certificati nell’ambito di schemi di certificazione riconosciuti a livello
nazionale o europeo.

Camera dei Deputati ARRIVO 17 giugno 2024 Prot: 2024/0001015/TN - Doc. firmato digitalmente da: Biagio Mazzotta
ART. 28
(Specifiche tecniche)

1. Per favorire l’attuazione efficace e armonizzata dell'articolo 24, commi 1 e 2, l’Autorità


nazionale competente NIS, senza imposizioni o discriminazioni a favore dell'uso di un
particolare tipo di tecnologia, promuove l'uso di specifiche tecniche europee e
internazionali, anche adottate da un organismo di normazione riconosciuto di cui al
regolamento (UE) 1025/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre
2012, relative alla sicurezza dei sistemi informativi e di rete.
2. Ai fini del comma 1, l’Autorità nazionale competente NIS tiene conto delle linee guida e
degli orientamenti non vincolanti elaborati da ENISA ai sensi dell’articolo 25, paragrafo
2, della direttiva (UE) 2022/2555 e può redigere e aggiornare periodicamente un elenco
delle categorie di tecnologie più idonee ad assicurare l'effettiva attivazione delle misure
di gestione dei rischi per la sicurezza informatica.
3. L’elenco di cui al comma 2 non ha carattere vincolante o esaustivo ed è pubblicato sul sito
dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale al fine di fornire un orientamento sulle
specifiche tecniche, di cui al comma 1, e sulle norme di settore nazionali ed europee
applicabili alle tipologie di soggetti di cui agli allegati I, II, III e IV al presente decreto.

ART. 29
(Banca dei dati di registrazione dei nomi di dominio)

1. Per contribuire alla sicurezza, alla stabilità e alla resilienza dei sistemi di nomi di dominio,
i gestori di registri dei nomi di dominio di primo livello e i fornitori di servizi di
registrazione dei nomi di dominio raccolgono e mantengono dati di registrazione dei nomi
di dominio accurati e completi in un'apposita banca dati con la dovuta diligenza,
conformemente al diritto dell'Unione europea in materia di protezione dei dati personali.
2. Ai fini del comma 1, la banca dei dati di registrazione dei nomi di dominio contiene le
informazioni necessarie per identificare e contattare i titolari dei nomi di dominio e i punti
di contatto che amministrano i nomi di dominio sotto i TLD (top level domain). Tali
informazioni includono, almeno:
a) il nome di dominio;
b) la data di registrazione;
c) il nome, l'indirizzo e-mail di contatto e il numero di telefono del soggetto che procede
alla registrazione;
d) l'indirizzo e-mail di contatto e il numero di telefono del punto di contatto che
amministra il nome di dominio qualora siano diversi da quelli del soggetto che procede
alla registrazione.
3. I gestori di registri dei nomi di dominio di primo livello e i fornitori di servizi di
registrazione dei nomi di dominio predispongono e rendono pubbliche politiche e
procedure, incluse le procedure di verifica, al fine di garantire che le banche dati di cui al
comma 1 contengano informazioni accurate e complete.

Camera dei Deputati ARRIVO 17 giugno 2024 Prot: 2024/0001015/TN - Doc. firmato digitalmente da: Biagio Mazzotta
4. I gestori di registri dei nomi di dominio di primo livello e i fornitori di servizi di
registrazione dei nomi di dominio per i domini di primo livello rendono pubblicamente
disponibili, senza ingiustificato ritardo dopo la registrazione di un nome di dominio, i dati
di registrazione dei nomi di dominio che non sono dati personali.
5. I gestori di registri dei nomi di dominio di primo livello e i fornitori di servizi di
registrazione dei nomi di dominio, su richiesta motivata dei soggetti legittimati, forniscono
l'accesso a specifici dati di registrazione dei nomi di dominio, nel rispetto del diritto
dell'Unione europea in materia di protezione dei dati. I soggetti che gestiscono i registri
dei nomi di dominio di primo livello e i soggetti che forniscono servizi di registrazione
dei nomi di dominio rispondono senza ingiustificato ritardo e, comunque, entro 72 ore
dalla ricezione della richiesta di accesso. Tale risposta reca gli specifici dati di
registrazione dei nomi di dominio richiesti, ovvero le motivazioni per cui la richiesta non
è stata ritenuta legittima o debitamente motivata. Le politiche e le procedure relative alla
divulgazione di tali dati hanno evidenza pubblica.
6. Ai fini del comma 5, l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale può richiedere l’accesso
ai dati di registrazione dei nomi di dominio e può stipulare appositi protocolli con i gestori
di registri dei nomi di dominio di primo livello e i fornitori di registrazione dei nomi di
dominio.
7. Al fine di evitare una duplicazione della raccolta di dati di registrazione dei nomi di
dominio, i gestori di registri dei nomi di dominio di primo livello e i fornitori di servizi di
registrazione dei nomi di dominio individuano modalità e procedure di collaborazione per
la raccolta e il mantenimento dei dati di cui al comma 1.

ART. 30
(Elencazione, caratterizzazione e categorizzazione delle attività e dei servizi)

1. Ai fini di cui all’articolo 24, comma 1, dal 1° maggio al 30 giugno di ogni anno a partire
dalla ricezione della prima comunicazione di cui all’articolo 7, comma 3, lettera a), tramite
piattaforma digitale di cui all’articolo 7, comma 1, i soggetti essenziali e i soggetti
importanti comunicano e aggiornano un elenco delle proprie attività e dei propri servizi,
comprensivo di tutti gli elementi necessari alla loro caratterizzazione e della relativa
attribuzione di una categoria di rilevanza.
2. L’Autorità nazionale competente NIS stabilisce, secondo le modalità di cui all’articolo 40,
comma 5, anche tenuto conto di quanto previsto dall’articolo 25, comma 1, le categorie di
rilevanza nonché il processo, le modalità e i criteri per l’elencazione, caratterizzazione e
categorizzazione delle attività e dei servizi di cui al presente articolo.
3. Entro novanta giorni dalla comunicazione tramite la piattaforma digitale di cui al comma
1, l’Autorità nazionale competente NIS fornisce riscontro ai soggetti essenziali e ai
soggetti importanti circa la conformità di quanto comunicato rispetto alle modalità e ai
criteri di cui al comma 2. Il predetto termine può essere prorogato dall’Autorità nazionale
competente NIS, per una sola volta e fino ad un massimo di ulteriori sessanta giorni,
qualora sia necessario svolgere approfondimenti. Ove si renda necessario richiedere

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integrazioni e informazioni aggiuntive ai soggetti essenziali o importanti, i termini di cui
al presente comma sono interrotti sino alla data di ricevimento delle predette integrazioni
e informazioni, che sono rese entro il termine di trenta giorni dalla richiesta.
4. In assenza del riscontro di cui al comma 3 da parte dall’Autorità nazionale competente
NIS entro i termini di cui al medesimo comma, la conformità di cui al comma 3 si intende
convalidata.
5. Ai fini del presente articolo, l’Autorità nazionale competente NIS può avvalersi dei tavoli
settoriali di cui all’articolo 11, comma 4, lettera f).

ART. 31
(Proporzionalità e gradualità degli obblighi)

1. Ai fini di cui agli articoli 23, 24, 25, 27, 28 e 29 l’Autorità nazionale competente NIS
stabilisce obblighi proporzionati tenuto debitamente conto del grado di esposizione dei
soggetti ai rischi, delle dimensioni dei soggetti e della probabilità che si verifichino
incidenti, nonché della loro gravità, compreso il loro impatto sociale ed economico.
2. L’Autorità nazionale competente NIS stabilisce termini, modalità, specifiche e tempi
graduali di implementazione degli obblighi di cui al comma 1, secondo le modalità di cui
all’articolo 40, comma 5, anche differenziandoli in relazione:
a) alle categorie di rilevanza di cui all’articolo 30, comma 2, delle attività e dei servizi
che i sistemi informativi e di rete supportano, svolgono o erogano;
b) al settore, al sottosettore e alla tipologia di soggetto, tenendo conto del grado di
maturità iniziale nell’ambito della sicurezza informatica;
c) all’individuazione del soggetto quale essenziale o importante.
3. L’Autorità nazionale competente NIS individua, se del caso, le fattispecie che
determinano la sospensione dei termini di cui al comma 2.
4. L’Autorità nazionale competente NIS può emanare linee guida vincolanti per l’attuazione
degli obblighi di cui al presente capo.
5. L’Autorità nazionale competente NIS può emanare raccomandazioni per supportare i
soggetti nell’implementazione degli obblighi di cui al presente capo.
6. Ai fini del presente articolo, l’Autorità nazionale competente NIS può avvalersi dei tavoli
settoriali di cui all’articolo 11, comma 4, lettera f).
7. Le comunicazioni e le interazioni dei soggetti con l’Autorità nazionale competente NIS
avvengono, in via prioritaria, per mezzo della piattaforma digitale di cui all’articolo 7,
comma 1.

ART. 32
(Previsioni settoriali specifiche)

Camera dei Deputati ARRIVO 17 giugno 2024 Prot: 2024/0001015/TN - Doc. firmato digitalmente da: Biagio Mazzotta
1. Fermo restando quanto previsto dagli articoli 23, 24, 25, 27, 28 e 29, tenuto conto degli
impatti sociali e economici di un incidente significativo nella catena di
approvvigionamento del settore della pubblica amministrazione, l’Autorità nazionale
competente NIS, secondo le modalità di cui all’articolo 40, comma 5, può imporre
specifici obblighi proporzionati e graduali ai soggetti essenziali e ai soggetti importanti
che forniscono servizi, anche digitali, alla pubblica amministrazione.
2. L’Autorità nazionale competente NIS, secondo le modalità di cui all’articolo 40, comma
5, può individuare gli obblighi di cui al presente capo che non si applicano:
a) alle amministrazioni pubbliche di cui all’allegato III, lettere c) e d);
b) ai soggetti di cui all’articolo 3, comma 8, comma 9, lettera f), e comma 10.
3. Gli obblighi di cui agli articoli 24 e 25 non si applicano ai soggetti che erogano
esclusivamente servizi di registrazione dei nomi di dominio. Tali soggetti assicurano un
livello di sicurezza informatica coerente con gli obblighi di cui agli articoli 24 e 25.
4. La designazione o la mancata designazione del rappresentante di cui all’articolo 5, comma
3, non pregiudica l’applicabilità degli obblighi di cui al presente capo.

ART. 33
(Coordinamento con la disciplina del perimetro di sicurezza nazionale cibernetica)

1. Ai fini dell’articolo 4:
a) gli obblighi di gestione del rischio per la sicurezza informatica e di notifica di incidente
previsti dal decreto-legge 21 settembre 2019, n. 105, convertito, con modificazioni,
dalla legge 18 novembre 2019, n. 133, sono considerati almeno equivalenti a quelli
previsti dal presente decreto;
b) alle reti, ai sistemi informativi e ai servizi informatici inseriti nell’elenco di cui
all’articolo 1, comma 2, lettera b), del decreto-legge n. 105 del 2019, non si applicano
le disposizioni di cui al presente decreto. Restano fermi gli obblighi del presente
decreto per i sistemi informativi e di rete diversi da quelli di cui al primo periodo;
c) i soggetti di cui all’articolo 1, comma 2-bis, del decreto-legge n. 105 del 2019, non
sono sottoposti agli obblighi di notifica di cui all’articolo 25 del presente decreto per
gli incidenti riconducibili a una notifica effettuata ai sensi dell’articolo 1, comma 3,
del medesimo decreto-legge;
d) le informazioni attinenti ai soggetti di cui all’articolo 1, comma 2-bis, del decreto-
legge n. 105 del 2019, ovvero trasmesse da questi ultimi all’Agenzia per la
cybersicurezza nazionale ai sensi del presente decreto, possono essere escluse dagli
obblighi di comunicazione di cui all’articolo 22.

Capo V
Monitoraggio, vigilanza ed esecuzione

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ART. 34
(Principi generali per lo svolgimento delle attività di vigilanza ed esecuzione)

1. L’Autorità nazionale competente NIS monitora e valuta il rispetto da parte dei soggetti
essenziali e dei soggetti importanti degli obblighi previsti dall’articolo 7 e dal capo IV,
nonché i relativi effetti sulla sicurezza dei sistemi informativi e di rete, svolgendo attività
di vigilanza attraverso:
a) il monitoraggio, l’analisi e il supporto;
b) la verifica e le ispezioni;
c) l’adozione di misure di esecuzione;
d) l’irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie e accessorie.
2. L’Autorità nazionale competente NIS può conferire priorità alle attività di cui al presente
capo adottando un approccio basato sul rischio.
3. L’Autorità nazionale competente NIS provvede affinché le attività di vigilanza imposte ai
soggetti per quanto riguarda gli obblighi di cui al presente decreto siano effettive,
proporzionate e dissuasive, tenuto conto di ciascuna fattispecie e dei criteri di cui
all’articolo 31.
4. L’Autorità nazionale competente NIS vigila sul rispetto, da parte degli enti della pubblica
amministrazione, del presente decreto, con indipendenza operativa rispetto agli enti della
pubblica amministrazione sottoposti a vigilanza.
5. L’Autorità nazionale competente NIS espone nei particolari la motivazione per l’adozione
dei provvedimenti per lo svolgimento delle attività e l’esercizio dei poteri di cui al presente
capo.
6. Le attività e i poteri di cui al presente capo sono rispettivamente svolte ed esercitati
rispettando i diritti della difesa nonché tenendo conto delle circostanze di ciascuna
fattispecie e almeno dei seguenti elementi:
a) la gravità della violazione e l’importanza delle disposizioni violate, considerando gravi
in particolare:
1) le violazioni ripetute;
2) la mancata notifica di incidenti significativi o il mancato rimedio a tali incidenti;
3) il mancato rimedio alle carenze a seguito di istruzioni vincolanti emesse
dall’Autorità nazionale competente NIS;
4) l’ostacolo alle attività di vigilanza di cui al presente capo;
5) la fornitura di informazioni false o gravemente inesatte relative agli obblighi di cui
al presente decreto;
b) la durata della violazione;
c) eventuali precedenti violazioni pertinenti commesse dal soggetto interessato;
d) qualsiasi danno materiale o immateriale causato, incluse le perdite finanziarie o
economiche, gli effetti sugli altri servizi e il numero di utenti interessati;
e) un’eventuale condotta intenzionale o negligenza da parte dell’autore della violazione;

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f) qualsiasi misura adottata dal soggetto per prevenire o attenuare il danno materiale o
immateriale;
g) qualsiasi adesione a codici di condotta o meccanismi di certificazione approvati;
h) il livello di collaborazione delle persone fisiche o giuridiche ritenute responsabili con
l’Autorità nazionale competente NIS.
7. Gli audit sulla sicurezza, periodici e mirati, nonché le scansioni di sicurezza di cui agli
articoli 35 e 37, sono svolti da organismi indipendenti e si basano su valutazioni del rischio
effettuate dall’Autorità nazionale competente NIS o dal soggetto sottoposto ad audit o su
altre informazioni disponibili in relazione ai rischi. L’Autorità nazionale competente NIS
può richiedere, anche solo in parte, di acquisire gli esiti di tali audit sulla sicurezza e di
tali scansioni di sicurezza. I costi di tali audit sulla sicurezza e di tali scansioni di sicurezza
sono a carico del soggetto sottoposto ad audit, salvo in casi debitamente giustificati in cui
l’Autorità nazionale competente NIS decida altrimenti, in linea con il piano di risposta
agli incidenti e alle crisi informatiche su vasta scala di cui all’articolo 13, comma 3.
8. La designazione o la mancata designazione del rappresentante di cui all’articolo 5, comma
3, non pregiudica lo svolgimento delle attività e l’esercizio dei poteri di cui al presente
capo.
9. Le comunicazioni e le interazioni dei soggetti con l’Autorità nazionale competente NIS
avvengono, in via prioritaria, per mezzo della piattaforma digitale di cui all’articolo 7,
comma 1.
10. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottare secondo le modalità di
cui all’articolo 40, comma 1, sono stabiliti i criteri, le procedure e le modalità per lo
svolgimento delle attività, l’esercizio dei poteri e l’adozione dei provvedimenti di cui al
presente capo.

ART. 35
(Monitoraggio, analisi e supporto)

1. Ai fini dell’articolo 7, l’Autorità nazionale competente NIS verifica e fornisce riscontro


circa le informazioni trasmesse e la relativa corrispondenza ai requisiti prescritti per i
soggetti registrati, ai fini dell’inserimento nell’elenco di cui all’articolo 7, comma 2,
assicurando altresì adeguata pubblicità ai criteri concernenti l’ambito di applicazione del
presente decreto e dei relativi obblighi.
2. L’Autorità nazionale competente NIS monitora l’attuazione degli obblighi di cui al
presente decreto da parte dei soggetti che rientrano nell’ambito di applicazione di cui
all’articolo 3, implementando, altresì, interventi di supporto per i soggetti medesimi.
3. L’Autorità nazionale competente NIS, ai fini dell’attività di monitoraggio di cui al comma
2, può:
a) richiedere ai soggetti una rendicontazione, anche periodica, ivi incluse autovalutazioni
e piani di implementazione, dello stato di attuazione degli obblighi di cui al presente

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decreto, nonché le informazioni necessarie per lo svolgimento dei propri compiti
istituzionali, dichiarando la finalità della richiesta;
b) richiedere ai soggetti l’esecuzione, periodica o mirata, di audit sulla sicurezza, in
particolare in caso di incidente significativo o di violazione del presente decreto da
parte del soggetto;
c) richiedere ai soggetti l’esecuzione di scansioni di sicurezza basate su criteri di
valutazione dei rischi obiettivi, non discriminatori, equi e trasparenti, se necessario in
cooperazione con il soggetto interessato;
d) emanare raccomandazioni e avvertimenti relativi a presunte violazioni del presente
decreto da parte dei soggetti interessati.
4. Ai fini del comma 2, l’Autorità nazionale competente NIS indica modalità e termini
ragionevoli e proporzionati per adempiere, nonché per riferire circa lo stato di attuazione
degli adempimenti.
5. L’Autorità nazionale competente NIS analizza le risultanze delle attività di cui al presente
capo al fine di stabilire l’ordine di priorità degli interventi di supporto di cui al comma 2
nonché di individuare gli indirizzi di sviluppo della regolamentazione di cui all’articolo
31.
6. L’Autorità nazionale competente NIS implementa gli interventi di supporto di cui al
comma 2 qualora ciò non costituisca un onere sproporzionato o eccessivo.
7. L’Autorità nazionale competente NIS, nello svolgimento delle attività di cui al presente
capo, si può avvalere dei tavoli settoriali di cui all’articolo 11, comma 4, lettera f).

ART. 36
(Verifiche e ispezioni)

1. L’Autorità nazionale competente NIS, nell’esercizio dei poteri di verifica e ispettivi nei
confronti dei soggetti che rientrano nell’ambito di applicazione del presente decreto, può
sottoporre questi ultimi a:
a) verifiche della documentazione e delle informazioni trasmesse all’Autorità nazionale
competente NIS ai sensi del presente decreto;
b) ispezioni in loco e a distanza, compresi controlli casuali;
c) richieste di accesso a dati, documenti e altre informazioni necessari allo svolgimento
dei poteri di cui al presente articolo, dichiarando la finalità della richiesta e
specificando le informazioni richieste ai soggetti.
2. Nei confronti dei soggetti importanti, i poteri di verifica e ispettivi si applicano unicamente
qualora l’Autorità nazionale competente NIS acquisisca o riceva elementi di prova,
indicazioni o informazioni che suggeriscano possibili violazioni del presente decreto.

ART. 37

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(Misure di esecuzione)

1. L’Autorità nazionale competente NIS, ai fini dell’esercizio dei suoi poteri di esecuzione,
tiene anche conto degli esiti delle attività di monitoraggio, analisi e supporto di cui
all’articolo 35 e delle risultanze dell’esercizio dei poteri di verifica e ispettivi di cui
all’articolo 36.
2. L’Autorità nazionale competente NIS, nell’esercizio dei suoi poteri di esecuzione può
richiedere ai soggetti, dichiarandone la finalità, di fornire i dati che dimostrino l’attuazione
di politiche di sicurezza informatica, quali i risultati di audit sulla sicurezza e i relativi
elementi di prova, nonché le informazioni necessarie per lo svolgimento dei propri compiti
istituzionali anche ai fini:
a) della valutazione delle misure di gestione dei rischi per la sicurezza informatica;
b) del rispetto degli obblighi di trasmissione, comunicazione e notifica di cui al presente
decreto.
3. L’Autorità nazionale competente NIS, nell’esercizio dei suoi poteri di esecuzione, può
intimare ai soggetti:
a) di eseguire, su base periodica o mirata, audit sulla sicurezza, in particolare in caso di
incidente significativo o di violazione del presente decreto da parte del soggetto.
L’Autorità nazionale competente NIS non può prescrivere l’esecuzione periodica di
audit di sicurezza ai soggetti importanti;
b) di eseguire scansioni di sicurezza basate su criteri di valutazione dei rischi obiettivi,
non discriminatori, equi e trasparenti, se necessario in cooperazione con la medesima
Autorità;
c) di attuare le raccomandazioni fornite in seguito a un audit sulla sicurezza;
d) di adempiere agli obblighi di cui al presente decreto;
e) di porre termine al comportamento che viola il presente decreto e di astenersi dal
ripeterlo;
f) di attuare le istruzioni vincolanti impartite dalla medesima Autorità o di porre rimedio
alle carenze individuate nell’adempimento degli obblighi di cui al presente decreto o
alle conseguenze che derivano da violazioni del presente decreto;
g) ai fini dell’articolo 25, comma 9, di comunicare senza ingiustificato ritardo ai
destinatari dei loro servizi gli incidenti significativi che possono ripercuotersi
negativamente sulla fornitura di tali servizi;
h) ai fini dell’articolo 25, comma 10, di comunicare senza ingiustificato ritardo ai
destinatari dei loro servizi che sono potenzialmente interessati da una minaccia
informatica significativa, qualsiasi misura o azione correttiva che tali destinatari
possono adottare in risposta a tale minaccia, nonché, se opportuno, la minaccia
informatica significativa stessa;
i) ai fini dell’articolo 25, comma 11, di informare il pubblico sugli incidenti occorsi;
l) di rendere pubbliche le violazioni di cui al presente decreto.

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4. L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, nell’esercizio dei suoi poteri di esecuzione
quale Autorità nazionale competente NIS, può intimare l’osservanza di istruzioni
vincolanti per evitare il verificarsi di un incidente o per porvi rimedio.
5. L’Autorità nazionale competente NIS può designare un proprio funzionario per supportare
il soggetto interessato ai fini dell’adempimento degli obblighi di cui al presente decreto,
con compiti ben definiti nell’arco di un periodo di tempo determinato, anche tramite visite
in loco e a distanza. Il soggetto interessato assicura la piena collaborazione con il
funzionario designato.
6. Qualora il soggetto interessato non adempia alle disposizioni di cui ai commi 2, 3, 4 e 5,
secondo periodo, l’Autorità nazionale competente NIS diffida il soggetto ad adempiere a
tali disposizioni.
7. Ai fini dei commi 2, 3, 4 e 6, l’Autorità nazionale competente NIS indica modalità e
termini ragionevoli e proporzionati per adempiere nonché per riferire circa lo stato di
attuazione degli adempimenti.
8. Prima di adottare provvedimenti di cui ai commi 3 e 6, l’Autorità nazionale competente
NIS notifica ai soggetti interessati le conclusioni preliminari, concedendo a questi ultimi
un termine ragionevole, comunque non inferiore a quindici giorni, per presentare
osservazioni.
9. Il comma 8 non trova applicazione nei casi in cui la notifica delle conclusioni preliminari
non consenta azioni immediate per prevenire un incidente o rispondervi. In tali casi
l’Autorità nazionale competente NIS motiva l’omissione della notifica di cui al comma 8.
10. Nei casi di adozione da parte dell’Autorità nazionale competente NIS di più provvedimenti
successivi riconducibili alla medesima fattispecie, il comma 8 si applica esclusivamente
al primo di questi provvedimenti.

ART. 38
(Sanzioni amministrative)

1. L’Autorità nazionale competente NIS, ai fini dell’esercizio dei suoi poteri sanzionatori,
tiene anche conto degli esiti delle attività di monitoraggio, supporto e analisi di cui
all’articolo 35, delle risultanze dell’esercizio dei poteri di verifica e ispettivi di cui
all’articolo 36, nonché dell’esercizio dei poteri di esecuzione di cui all’articolo 37.
2. Fermi restando i criteri di cui all’articolo 34, comma 6, l’Agenzia per la cybersicurezza
nazionale con una o più determinazioni, adottate secondo le modalità dell’articolo 40,
comma 5, può specificare laddove necessario i criteri per la determinazione dell’importo
delle sanzioni per le violazioni di cui ai commi 8 e 10, adottando tutte le misure necessarie
per assicurarne l'effettività, la proporzionalità, la dissuasività e l’applicazione.
3. L’esercizio dei poteri di cui all’articolo 37 non impedisce la contestazione delle violazioni
di cui ai commi 8 e 10, nonché la relativa irrogazione di sanzioni amministrative di cui al
presente articolo.
4. Qualora il soggetto non adempia nei termini stabiliti dalla diffida di cui all’articolo 37,
commi 6 e 7, l’Autorità nazionale competente NIS può sospendere temporaneamente o

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chiedere a un organismo di certificazione o autorizzazione, oppure a un organo
giurisdizionale, ai sensi della normativa vigente, di sospendere temporaneamente un
certificato o un’autorizzazione relativi a una parte o alla totalità dei servizi o delle attività
pertinenti svolti dal soggetto essenziale. Tale sospensione temporanea è applicata finché
il soggetto interessato non adotta le misure necessarie a porre rimedio alle carenze o a
conformarsi alle diffide di cui all’articolo 37, commi 6 e 7. Le disposizioni di cui al
presente comma non si applicano alle pubbliche amministrazioni di cui all’allegato III,
nonché ai soggetti rientranti fra le tipologie di cui all’allegato IV, punto 1, partecipati o
sottoposti a controllo pubblico, e punto 4, laddove individuati secondo le modalità di cui
all’articolo 40, comma 4.
5. Qualsiasi persona fisica responsabile di un soggetto essenziale o che agisca in qualità di
suo rappresentante legale con l’autorità di rappresentarlo, di prendere decisioni per suo
conto o di esercitare un controllo sul soggetto stesso, assicura il rispetto delle disposizioni
di cui al presente decreto. Tali persone fisiche possono essere ritenute responsabili
dell’inadempimento in caso di violazione del presente decreto da parte del soggetto di cui
hanno rappresentanza.
6. Qualora il soggetto non adempia nei termini stabiliti dalla diffida di cui all’articolo 37,
commi 6 e 7, l’Autorità nazionale competente NIS può disporre nei confronti delle persone
fisiche di cui al comma 5, ivi inclusi gli organi di amministrazione e gli organi direttivi di
cui all’articolo 23 dei soggetti essenziali e dei soggetti importanti, nonché di quelle che
svolgono funzioni dirigenziali a livello di amministratore delegato o rappresentante legale
di un soggetto essenziale o importante, l’applicazione della sanzione amministrativa
accessoria della incapacità a svolgere funzioni dirigenziali all’interno del medesimo
soggetto. Tale sospensione temporanea è applicata finché il soggetto interessato non adotta
le misure necessarie a porre rimedio alle carenze o a conformarsi alle diffide di cui
all’articolo 37, commi 6 e 7.
7. Ai dipendenti pubblici che esercitano i poteri di cui al comma 5, si applicano le norme in
materia di responsabilità dei dipendenti pubblici e dei funzionari eletti o nominati. In
particolare, la violazione degli obblighi di cui al presente decreto può costituire causa di
responsabilità disciplinare e amministrativo-contabile.
8. Con le sanzioni amministrative pecuniarie di cui al comma 9 sono punite le seguenti
violazioni:
a) mancata osservanza degli obblighi imposti dall’articolo 23 agli organi di
amministrazione e agli organi direttivi, nonché degli obblighi relativi alla gestione del
rischio per la sicurezza informatica e alla notifica di incidente, di cui agli articoli 24 e
25, così come disciplinati ai sensi dell’articolo 31;
b) inottemperanza alle disposizioni adottate dall’Autorità nazionale competente NIS ai
sensi dell’articolo 37, commi 3 e 4, e alle relative diffide.
9. Le violazioni di cui al comma 8 sono punite:
a) per i soggetti essenziali, escluse le pubbliche amministrazioni, con sanzioni
amministrative pecuniarie fino a un massimo di 10.000.000 euro o del 2% del totale
del fatturato annuo su scala mondiale per l'esercizio precedente del soggetto, calcolato
secondo le modalità previste della raccomandazione 2003/361/CE della Commissione,

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del 6 maggio 2003, se tale importo è superiore, il cui minimo è fissato nella misura di
un ventesimo del massimo edittale;
b) per i soggetti importanti, escluse le pubbliche amministrazioni, con sanzioni
amministrative pecuniarie fino a un massimo di 7.000.000 euro o dell’1,4% del totale
del fatturato annuo su scala mondiale per l'esercizio precedente del soggetto, calcolato
secondo le modalità previste della raccomandazione 2003/361/CE, se tale importo è
superiore, il cui minimo è fissato nella misura di un trentesimo del massimo edittale;
c) per le pubbliche amministrazioni di cui all’allegato III, nonché per i soggetti rientranti
fra le tipologie di cui all’allegato IV, punto 1, partecipati o sottoposti a controllo
pubblico, e punto 4, laddove individuati secondo le modalità di cui all’articolo 40,
comma 4, che sono soggetti essenziali, con sanzioni amministrative pecuniarie da euro
25.000 a euro 125.000;
d) per le pubbliche amministrazioni di cui all’allegato III, nonché per i soggetti rientranti
fra le tipologie di cui all’allegato IV, punto 1, partecipati o sottoposti a controllo
pubblico, e punto 4, laddove individuati secondo le modalità di cui all’articolo 40,
comma 4, che sono soggetti importanti, le sanzioni amministrative pecuniarie di cui
alla lettera c) sono ridotte di un terzo.
10. Con le sanzioni amministrative pecuniarie di cui al comma 11 sono punite le seguenti
violazioni:
a) mancata registrazione, comunicazione o aggiornamento delle informazioni ai sensi
dell’articolo 7, commi 1, 3, 4, 5 e 7;
b) inosservanza delle modalità stabilite dall’Autorità nazionale competente NIS ai sensi
dell’articolo 7;
c) mancata comunicazione o aggiornamento dell’elenco delle attività e dei servizi nonché
della loro categorizzazione ai sensi dell’articolo 30, comma 1;
d) mancata implementazione o attuazione degli obblighi relativi all’uso di schemi di
certificazione, alla banca dei dati di registrazione dei nomi di dominio nonché alle
previsioni settoriali specifiche di cui agli articoli 27, 29 e 32, così come disciplinati ai
sensi dell’articolo 31.
e) mancata collaborazione con l’Autorità nazionale competente NIS nello svolgimento
delle attività e nell’esercizio dei poteri di cui al presente capo;
f) mancata collaborazione con il CSIRT Italia.
11. Le violazioni di cui al comma 10, fermi restando i minimi edittali di cui al comma 9, sono
punite:
a) per i soggetti essenziali, con sanzioni amministrative pecuniarie fino a un massimo
dello 0,1% del totale del fatturato annuo su scala mondiale per l'esercizio precedente
del soggetto, calcolato secondo le modalità previste della raccomandazione
2003/361/CE;
b) per i soggetti importanti, con sanzioni amministrative pecuniarie fino a un massimo
dello 0,07% del totale del fatturato annuo su scala mondiale per l'esercizio precedente
del soggetto, calcolato secondo le modalità previste della raccomandazione
2003/361/CE;

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c) per le pubbliche amministrazioni di cui all’allegato III, nonché per i soggetti rientranti
fra le tipologie di cui all’allegato IV, punto 1, partecipati o sottoposti a controllo
pubblico, e punto 4, laddove individuati secondo le modalità di cui all’articolo 40,
comma 4, che sono soggetti essenziali, con sanzioni amministrative pecuniarie da euro
10.000 a euro 50.000;
d) per le pubbliche amministrazioni di cui all’allegato III, nonché per i soggetti rientranti
fra le tipologie di cui all’allegato IV, punto 1, partecipati o sottoposti a controllo
pubblico, e punto 4, laddove individuati secondo le modalità di cui all’articolo 40,
comma 4, che sono soggetti importanti, le sanzioni amministrative pecuniarie di cui
alla lettera c) sono ridotte di un terzo.
12. Si ha reiterazione delle violazioni di cui al presente articolo nei casi regolati dall'articolo
8-bis della legge 24 novembre del 1981, n. 689. Nei casi di reiterazione specifica, la
sanzione prevista per la violazione è aumentata fino al doppio. Nei casi di reiterazione non
specifica si applica la sanzione prevista per la violazione più grave aumentata fino al triplo.
13. In caso di mancata o tardiva registrazione di cui all’articolo 7, sono comunque contestate
tutte le violazioni previste dai commi 8 e 10, e si applica la sanzione prevista per la
violazione più grave aumentata fino al triplo.
14. In caso di mancata osservanza degli obblighi relativi alla notifica di incidente di cui
all’articolo 25, da parte delle pubbliche amministrazioni di cui all’allegato III, nonché dei
soggetti rientranti fra le tipologie di cui all’allegato IV, punto 1, partecipati o sottoposti a
controllo pubblico, e punto 4, laddove individuati secondo le modalità di cui all’articolo
40, comma 4, le disposizioni di cui al comma 9 si applicano solo in caso di reiterazione
specifica nell'arco di cinque anni e l’Autorità nazionale competente NIS può esercitare,
durante i dodici mesi successivi all’accertamento della violazione, i poteri di verifica e
ispettivi di cui all’articolo 36.
15. Ai fini dell’attuazione del presente articolo, sono individuate, ai sensi dell’articolo 40,
comma 1, lettera c), le modalità di applicazione, nell’ambito del procedimento
sanzionatorio, dei seguenti strumenti deflattivi del contenzioso:
a) l’invito a conformarsi che l’Autorità nazionale competente NIS, ove accerti la
sussistenza delle violazioni, e fatto salvo il caso di reiterazione delle stesse, invia al
trasgressore, assegnando un congruo termine perentorio, proporzionato al tipo e alla
gravità della violazione, per conformare la condotta agli obblighi previsti dalla
normativa vigente. Ove il trasgressore ottemperi all’obbligo di conformare la condotta
nei termini previsti, il procedimento sanzionatorio non prosegue. La disposizione di
cui alla presente lettera non si applica al soggetto che sia stato già destinatario della
diffida di cui all’articolo 37, comma 6, ovvero ai soggetti e nei casi previsti dal comma
14;
b) la facoltà di estinguere il procedimento attraverso il pagamento in misura ridotta pari
alla terza parte del massimo della sanzione o se più favorevole, e qualora sia stabilito,
al doppio del minimo della sanzione edittale, nel termine perentorio di 60 giorni dalla
data di notifica della contestazione. In caso di reiterazione si applica l’articolo 8-bis
della legge 24 novembre 1981, n. 689;

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c) le fattispecie in cui non è prevista pubblicità dell’irrogazione di sanzioni
amministrative.
16. I proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie irrogate dall’Autorità nazionale
competente NIS ai sensi di quanto previsto dal presente decreto sono versati all'entrata del
bilancio dello Stato per essere riassegnati all'apposito capitolo dello stato di previsione
della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze, di cui all'articolo 18 del decreto
legge 14 giugno 2021, n. 82, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2021, n.
109, per incrementare la dotazione del bilancio dell'Agenzia per la cybersicurezza
nazionale.

ART. 39
(Assistenza reciproca)

1. L’Autorità nazionale competente NIS coopera e assiste le autorità competenti degli altri
Stati membri interessati, nonché può richiedere la cooperazione e l’assistenza reciproca
alle medesime in funzione delle necessità nei seguenti casi:
a) un soggetto, considerato sotto la giurisdizione nazionale ai sensi dell’articolo 5 o i cui
sistemi informativi e di rete sono ubicati sul territorio nazionale, fornisce servizi in uno
o più altri Stati membri;
b) un soggetto, considerato sotto la giurisdizione di altri Stati membri ai sensi
dell’articolo 5 o i cui sistemi informativi e di rete sono ubicati sul territorio di altri Stati
membri, fornisce servizi sul territorio nazionale.
2. La cooperazione di cui al comma 1 comprende la reciproca:
a) notifica e consultazione, per il mezzo del Punto di contatto unico NIS, circa le attività
ispettive, le misure di esecuzione e l’esercizio dei poteri sanzionatori, nonché la loro
applicazione;
b) richiesta giustificata di attività ispettive o di adozione di misure di esecuzione;
c) assistenza proporzionata alle rispettive risorse affinché le attività ispettive e di
esecuzione possano essere attuate in maniera efficace, efficiente e coerente.
3. L’assistenza reciproca di cui al comma 2, lettera c), può riguardare richieste di
informazioni e attività ispettive, comprese le richieste di effettuare ispezioni in loco o a
distanza o audit sulla sicurezza mirati.
4. L’Autorità nazionale competente NIS può respingere una richiesta di assistenza da parte
di autorità competenti degli altri Stati membri ai sensi del presente articolo quando:
a) l’Autorità nazionale competente NIS non è competente per fornire l’assistenza
richiesta;
b) l’assistenza richiesta non è proporzionata ai compiti ispettivi e di esecuzione previsti
dal presente decreto;
c) la richiesta riguarda informazioni o comporta attività che, se divulgate o svolte,
sarebbero contrarie agli interessi essenziali di sicurezza nazionale, di pubblica
sicurezza o di difesa dello Stato.

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5. Ai fini del comma 4, prima di respingere una richiesta, l’Autorità nazionale competente
NIS consulta le autorità competenti degli Stati membri interessati. Su richiesta di uno degli
Stati membri interessati, l’Autorità nazionale competente NIS consulta anche la
Commissione europea e l’ENISA.
6. Se opportuno e di comune accordo, l’Autorità nazionale competente NIS e le autorità
competenti di altri Stati membri possono svolgere attività ispettive e di esecuzione
comuni.
7. L’Autorità nazionale competente NIS può:
a) a fronte di una richiesta di assistenza reciproca da parte di autorità competenti di altri
Stati membri, esercitare i poteri di cui al presente capo nei confronti di un soggetto che
soddisfa i criteri di cui al comma 1, lettera a), del presente articolo;
b) inoltrare una richiesta di assistenza reciproca alle autorità competenti degli altri Stati
membri interessati per l’esercizio dei rispettivi poteri di cui al capo VII della direttiva
2022/2555 nei confronti di un soggetto che soddisfa i criteri di cui al comma 1, lettera
b), del presente articolo.

Capo VI
Disposizioni finali e transitorie

ART. 40
(Attuazione)

1. Con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, adottati anche in deroga
all’articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta dell’Agenzia per la
cybersicurezza nazionale, sentito il Tavolo per l’attuazione della disciplina NIS e previo
parere del Comitato interministeriale per la cybersicurezza:
a) sono definiti i criteri per l’applicazione della clausola di salvaguardia di cui all’articolo
3, comma 4;
b) sono stabiliti i criteri, le procedure e le modalità di cui all’articolo 34, comma 10;
c) sono individuate le modalità di applicazione, nell’ambito del procedimento
sanzionatorio, degli strumenti deflattivi del contenzioso di cui all’articolo 38, comma
15.
2. Con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, adottati anche in deroga
all’articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta dell’Agenzia per la
cybersicurezza nazionale, d’intesa con le Autorità di settore NIS interessate, sentito il
Tavolo per l’attuazione della disciplina NIS e previo parere del Comitato interministeriale
per la cybersicurezza:
a) possono essere stabiliti ulteriori criteri di identificazione delle tipologie di soggetto di
cui agli allegati I e II, nonché delle ulteriori tipologie di soggetto di cui all’articolo 3;

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b) possono essere individuate ulteriori categorie di pubbliche amministrazioni di cui
all’articolo 3, commi 6 e 7, a cui si applica il presente decreto;
c) sono stabilite le modalità di raccordo e di collaborazione tra l’Agenzia per la
cybersicurezza nazionale e le Autorità di settore NIS ai fini del presente decreto.
3. Con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, adottati anche in deroga
all’articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta dell’Agenzia per la
cybersicurezza nazionale, d’intesa con le Amministrazioni interessate, sentito il Tavolo
per l’attuazione della disciplina NIS, previo parere del Comitato interministeriale per la
cybersicurezza, sono stabilite, ove necessario, le modalità di raccordo e collaborazione di
cui all’articolo 14.
4. Con una o più determinazioni dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, su proposta
delle Autorità di settore NIS interessate, sentito il Tavolo per l’attuazione della disciplina
NIS:
a) sono individuati, ove necessario, i soggetti ai quali si applica la clausola di
salvaguardia di cui all’articolo 3, comma 4;
b) sono individuati i soggetti ai quali si applica il presente decreto ai sensi dell’articolo 3,
commi 8 e 9.
5. Con una o più determinazioni dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, sentito il
Tavolo per l’attuazione della disciplina NIS:
a) ai sensi degli articoli 3 e 6, è stabilito l’elenco dei soggetti essenziali e dei soggetti
importanti di cui all’articolo 7, comma 2;
b) sono stabiliti i termini, le modalità nonché i procedimenti di utilizzo e accesso di cui
all’articolo 7, comma 6, le eventuali ulteriori informazioni che i soggetti devono
fornire ai sensi dei commi 1 e 4 del medesimo articolo, nonché di designazione dei
rappresentanti di cui all’articolo 5, comma 3;
c) possono essere definiti ulteriori disposizioni per l’organizzazione e per il
funzionamento del Tavolo per l’attuazione della disciplina NIS di cui all’articolo 12;
d) è adottata, d’intesa con il Ministero della giustizia, la politica nazionale di divulgazione
coordinata delle vulnerabilità di cui all’articolo 16, comma 4;
e) possono essere imposte condizioni per le informazioni messe a disposizione dalle
autorità competenti e dal CSIRT Italia nel contesto degli accordi di condivisione delle
informazioni sulla sicurezza informatica di cui all’articolo 17, comma 3;
f) sono stabilite le modalità con cui i soggetti essenziali e i soggetti importanti notificano
all’Autorità nazionale competente NIS la loro partecipazione agli accordi di
condivisione delle informazioni sulla sicurezza informatica di cui all’articolo 17,
comma 4;
g) possono essere designati gli esperti di sicurezza informatica di cui all’articolo 21,
comma 1, nonché individuate, se necessario, le modalità per l’esecuzione della
revisione tra pari di cui al medesimo articolo 21;
h) può essere imposto l’utilizzo di prodotti TIC, servizi TIC e processi TIC certificati di
cui all’articolo 27, definendo i relativi termini, criteri e modalità;

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i) sono stabilite le categorie di rilevanza nonché le modalità e i criteri per l’elencazione,
caratterizzazione e categorizzazione delle attività e dei servizi, a valenza
multisettoriale e, ove opportuno, settoriale, di cui all’articolo 30;
l) sono stabiliti obblighi proporzionati e graduali, a valenza multisettoriale e, ove
opportuno, settoriale, di cui all’articolo 31, le modalità di applicazione dei medesimi
obblighi per i soggetti che svolgono attività in più settori o sottosettori e per i soggetti
di cui all’articolo 32, commi 1 e 2;
m) sono stabiliti i criteri per la determinazione dell’importo delle sanzioni ai sensi
dell’articolo 38, comma 2.
6. Sono esclusi dall’accesso e non sono soggetti a pubblicazione:
a) i decreti di cui al comma 3, lettera a);
b) le determinazioni di cui al comma 4, lettera b), e al comma 5, lettera a).
7. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto sono adottati:
a) i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri di cui al comma 1, lettera a), e al
comma 3;
b) le determinazioni dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale di cui al comma 4,
lettera b), e al comma 5, lettere b) e c).
8. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sono adottati:
a) i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri di cui al comma 1, lettere b) e c), e
al comma 2, lettera c);
b) le determinazioni dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale di cui al comma 5,
lettere d), f) e l).
9. Entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sono adottate le
determinazioni dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale di cui al comma 5, lettera i).
10. I decreti del Presidente del Consiglio dei ministri di cui al presente articolo sono
aggiornati periodicamente e, comunque, ogni tre anni.
11. Le determinazioni dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale di cui al presente articolo
sono aggiornate periodicamente e, comunque, ogni due anni.

ART. 41
(Abrogazioni e regime transitorio)

1. A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto, il decreto legislativo 18
maggio 2018, n. 65, è abrogato a esclusione dell’articolo 7, comma 8 e dell’articolo 8,
comma 10 che sono abrogati dall’anno 2025. I capi IV e V del medesimo decreto
legislativo n. 65 del 2018 continuano a trovare applicazione nei confronti dei soli soggetti
di cui all’articolo 3, comma 9, lettera a), fino alla data di adozione dei provvedimenti
attuativi di cui all’articolo 40, commi 1, 2, 3, 4 e 5, lettere a), b), e) e f).
2. Al codice delle comunicazioni elettroniche, di cui al decreto legislativo 1° agosto 2003, n.
259, sono apportate le seguenti modificazioni:

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a) all’articolo 2, comma 1, la lettera h) è abrogata;
b) l’articolo 30, comma 26, e gli articoli 40 e 41 sono abrogati.
3. I provvedimenti attuativi degli articoli 40 e 41 del codice di cui al decreto legislativo n.
259 del 2003 continuano a trovare applicazione, per quanto non in contrasto con la legge
e con le disposizioni del presente decreto, fino all’adozione delle determinazioni di cui
all’articolo 40, comma 5, lettera l).

ART. 42
(Fase di prima applicazione)

1. In fase di prima applicazione:


a) ai sensi dell’articolo 7, entro il 17 gennaio 2025, i fornitori di servizi di sistema dei
nomi di dominio, i gestori di registri dei nomi di dominio di primo livello, i fornitori
di servizi di registrazione dei nomi di dominio, i fornitori di servizi di cloud computing,
fornitori di servizi di data center, fornitori di reti di distribuzione dei contenuti, i
fornitori di servizi gestiti, i fornitori di servizi di sicurezza gestiti, nonché i fornitori di
mercati online, di motori di ricerca online e di piattaforme di servizi di social network
che rientrano nell’ambito di applicazione del presente decreto, si registrano sulla
piattaforma digitale di cui all’articolo 7, comma 1;
b) sino al 31 dicembre 2025, il Tavolo per l’attuazione della disciplina NIS di cui
all’articolo 12 si riunisce almeno una volta ogni sessanta giorni;
c) sino al 31 dicembre 2025, il termine per l’adempimento degli obblighi di cui
all’articolo 25 è fissato in nove mesi dalla ricezione della comunicazione di cui
all’articolo 7, comma 3, lettere a) e b), e il termine per l’adempimento degli obblighi
di cui agli articoli 23, 24 e 29 è fissato in diciotto mesi dalla medesima comunicazione.
Ai fini di cui al primo periodo, l’Autorità nazionale competente NIS può stabilire
modalità e specifiche di base per assicurare la conformità dei soggetti essenziali e dei
soggetti importanti.
2. L’obbligo di cui all’articolo 30, comma 1, si applica a partire dal 1° gennaio 2026.
3. Ai sensi dell’articolo 7, comma 1, i soggetti essenziali e i soggetti importanti possono
registrarsi a partire dalla data di pubblicazione della piattaforma di cui al medesimo comma.

ART. 43
(Modifiche normative)

1. Al fine di assicurarne la coerenza con l’architettura nazionale di cybersicurezza e con i


compiti dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, al decreto-legge 14 giugno 2021, n.
82, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2021, n. 109, sono apportate le
seguenti modificazioni:

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a) all’articolo 1, comma 1:
1) la lettera d) è sostituita dalla seguente:
«d) decreto legislativo NIS, il decreto legislativo di recepimento della direttiva
(UE) 2022/2555, relativa a misure per un livello comune elevato di sicurezza
informatica nell'Unione, recante modifica del regolamento (UE) n. 910/2014 e
della direttiva (UE) 2018/1972 e che abroga la direttiva (UE) 2016/1148;»;
2) alla lettera e), le parole: «di cui all’articolo 6» sono sostituite dalle seguenti: «di cui
all’articolo 9»;
b) all’articolo 7:
1) al comma 1:
1.1) la lettera d) è sostituita dalle seguenti:
«d) è Autorità nazionale competente NIS e Punto di contatto unico NIS di cui
all’articolo 2, comma 1, lettere d) ed e), del decreto legislativo NIS, a tutela
dell'unità giuridica dell'ordinamento;
d-bis) è Autorità nazionale di gestione delle crisi informatiche di cui all’articolo 2,
comma 1, lettera g), del decreto legislativo NIS;
d-ter) è CSIRT nazionale, denominato CSIRT Italia, di cui all’articolo 2, comma 1,
lettera i), del decreto legislativo NIS;»;
1.2) alla lettera n), le parole: «CSIRT Italia di cui all’articolo 8» sono sostituite dalle
seguenti «CSIRT Italia di cui all’articolo 2, comma 1, lettera i)»;
1.3) alla lettera n-bis), le parole: «di cui all'articolo 3, comma 1, lettere g) e i)» sono
sostituite dalle seguenti: «i soggetti essenziali e i soggetti importanti di cui
all’articolo 6 del decreto legislativo NIS»;
2) il comma 3 è abrogato;
c) l’articolo 15 è abrogato.
2. Per assicurare la coerenza con gli obblighi di cui al capo IV e con le disposizioni di cui al
capo V del presente decreto, all’articolo 1 del decreto-legge 21 settembre 2019, n. 105,
convertito, con modificazioni, dalla legge del 18 novembre 2019, n. 133, sono apportate
le seguenti modificazioni:
a) il comma 3-bis è abrogato;
b) il comma 8 è sostituito dal seguente:
«8. La notifica d’incidente ai sensi del comma 3, lettera a), effettuata dai soggetti inclusi
nel perimetro di sicurezza nazionale cibernetica che rientrano nell’ambito di applicazione
del decreto legislativo di recepimento della direttiva (UE) 2022/2555 assolve agli obblighi
in materia di notifica di incidente di cui all’articolo 25 del decreto legislativo medesimo.»;
c) dopo il comma 8, è inserito il seguente:
«8-bis. Ai soggetti inclusi nel perimetro di sicurezza nazionale cibernetica che non sono
individuati come soggetti essenziali o importanti ai sensi degli articoli 3 e 6 del decreto
legislativo di recepimento della direttiva (UE) 2022/2555, si applicano gli obblighi di cui
al capo IV e le attività ispettive e sanzionatorie di cui al capo V per i soggetti essenziali ai
sensi del medesimo decreto legislativo, limitatamente ai sistemi informativi e di rete
diversi da quelli inseriti nell’elenco delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi

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informatici di cui all’articolo 1, comma 2, lettera b), del presente decreto. L’Agenzia per
la cybersicurezza nazionale, sentito il tavolo interministeriale per l’attuazione del
perimetro di sicurezza nazionale cibernetica, stabilisce con propria determina termini,
modalità, specifiche e tempi graduali di implementazione degli obblighi di cui al presente
comma.»;
d) il comma 17 è abrogato.

ART. 44
(Disposizioni finanziarie)

1. Le spese ICT sostenute dalle pubbliche amministrazioni ai sensi degli articoli 10, 11, 13
e 15 del presente decreto e, più in generale le spese ICT sostenute per l'adeguamento dei
sistemi informativi al presente decreto, sono coerenti con il Piano triennale per
l'informatica nella pubblica amministrazione ai sensi dell'articolo 1, commi da 512 a 520,
della legge 28 dicembre 2015, n. 208.
2. Agli oneri derivanti dagli articoli 10, 11, 13, comma 1, e 15, pari a 409.424 euro per
l’anno 2024 e 5.925.695 euro annui a decorrere dall’anno 2025, si provvede:
a) quanto a 409.424 euro per l’anno 2024, 2.625.695 euro per l’anno 2025, 2.707.695 euro
per l’anno 2026 e 3.100.695 euro annui a decorrere dall'anno 2027, mediante
corrispondente riduzione del Fondo per il recepimento della normativa europea di cui
all'articolo 41-bis della legge 24 dicembre 2012, n. 234;
b) quanto a 3.300.000 euro per l’anno 2025, 3.218.000 euro per l’anno 2026 e 2.825.000
euro annui a decorrere dall'anno 2027, mediante utilizzo delle risorse rivenienti
dall’abrogazione di cui al comma 1 dell’articolo 41.
3. Dall'attuazione del presente decreto, ad esclusione dell’articolo 11 per l’anno 2024 e degli
articoli 10, 11, 13, comma 1, e 15 a decorrere dall’anno 2025, non devono derivare nuovi
o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e le amministrazioni pubbliche
provvedono con le risorse umane, strumentali e finanziarie previste a legislazione vigente.

Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli
atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di
farlo osservare.

Dato a ….

Camera dei Deputati ARRIVO 17 giugno 2024 Prot: 2024/0001015/TN - Doc. firmato digitalmente da: Biagio Mazzotta
SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO DI RECEPIMENTO DELLA NIS2
Attuazione della direttiva (UE) 2022/2555, relativa a misure per un livello comune elevato di sicurezza informatica nell'Unione, recante
modifica del regolamento (UE) n. 910/2014 e della direttiva (UE) 2018/1972 e che abroga la direttiva (UE) 2016/1148
ALLEGATO I
Settori ad altra criticità
Settore Sottosettore Tipologia di soggetto
1. Energia a) Energia elettrica — Impresa elettrica quale definita all'articolo 2, punto 57), della direttiva (UE) 2019/944 del Parlamento
europeo e del Consiglio che esercita attività di «fornitura» quale definita all'articolo 2, punto 12), di tale
direttiva
— Gestori del sistema di distribuzione quali definiti all'articolo 2, punto 29), della direttiva (UE)
2019/944
— Gestori del sistema di trasmissione quali definiti all'articolo 2, punto 35), della direttiva (UE)
2019/944
— Produttori quali definiti all'articolo 2, punto 38), della direttiva (UE) 2019/944
— Gestori del mercato elettrico designato quali definiti all'articolo 2, punto 8), del regolamento (UE)
2019/943 del Parlamento europeo e del Consiglio
— Partecipanti al mercato dell'energia elettrica quali definiti all'articolo 2, punto 25), del regolamento
(UE) 2019/943 che forniscono servizi di aggregazione, gestione della domanda o stoccaggio di energia
quali definiti all'articolo 2, punti 18), 20) e 59) della direttiva (UE) 2019/944
— Gestori di un punto di ricarica responsabili della gestione e del funzionamento di un punto di ricarica
che fornisce un servizio di ricarica a utenti finali, anche in nome e per conto di un fornitore di servizi di
mobilità
b) Teleriscaldamento — Gestori di teleriscaldamento o teleraffrescamento quali definiti all'articolo 2, punto 19), della
e teleraffrescamento direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio
c) Petrolio — Gestori di oleodotti
— Gestori di impianti di produzione, raffinazione, trattamento, deposito e trasporto di petrolio
— Organismi centrali di stoccaggio quali definiti all'articolo 2, lettera f), della direttiva 2009/119/CE
del Consiglio
d) Gas — Imprese fornitrici quali definite all'articolo 2, punto 8), della direttiva 2009/73/CE del Parlamento
europeo e del Consiglio
— Gestori del sistema di distribuzione quali definiti all'articolo 2, punto 6), della direttiva 2009/73/CE

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— Gestori del sistema di trasporto quali definiti all'articolo 2, punto 4), della direttiva 2009/73/CE
— Gestori dell'impianto di stoccaggio quali definiti all'articolo 2, punto 10), della direttiva 2009/73/CE
— Gestori del sistema GNL quali definiti all'articolo 2, punto 12), della direttiva 2009/73/CE
— Imprese di gas naturale quali definite all'articolo 2, punto 1), della direttiva 2009/73/CE;
— Gestori di impianti di raffinazione e trattamento di gas naturale
e) Idrogeno — Gestori di impianti di produzione, stoccaggio e trasporto di idrogeno
2. Trasporti a) Trasporto aereo — Vettori aerei quali definiti all'articolo 3, punto 4), del regolamento (CE) n. 300/2008 utilizzati a fini
commerciali
— Gestori aeroportuali quali definiti all'articolo 2, punto 2), della direttiva 2009/12/CE del Parlamento
europeo e del Consiglio, aeroporti quali definiti all'articolo 2, punto 1), di tale direttiva, compresi gli
aeroporti centrali di cui all'allegato II, sezione 2, del regolamento (UE) n. 1315/2013 del Parlamento
europeo e del Consiglio, e soggetti che gestiscono impianti annessi situati in aeroporti
— Operatori attivi nel controllo della gestione del traffico che forniscono un servizio di controllo del
traffico aereo quali definiti all'articolo 2, punto 1), del regolamento (CE) n. 549/2004 del Parlamento
europeo e del Consiglio
b) Trasporto — Gestori dell'infrastruttura quali definiti all'articolo 3, punto 2), della direttiva 2012/34/UE del
ferroviario Parlamento europeo e del Consiglio
— Imprese ferroviarie quali definiti all'articolo 3, punto 1), della direttiva 2012/34/UE, compresi gli
operatori degli impianti di servizio quali definiti all'articolo 3, punto 12), di tale direttiva
c) Trasporto per vie — Compagnie di navigazione per il trasporto per vie d'acqua interne, marittimo e costiero di passeggeri
d'acqua e merci quali definite per il trasporto marittimo all'allegato I del regolamento (CE) n. 725/2004 del
Parlamento europeo e del Consiglio, escluse le singole navi gestite da tale compagnia
— Organi di gestione dei porti quali definiti all'articolo 3, punto 1), della direttiva 2005/65/CE del
Parlamento europeo e del Consiglio, compresi i relativi impianti portuali quali definiti all'articolo 2,
punto 11), del regolamento (CE) n. 725/2004, e soggetti che gestiscono opere e attrezzature all'interno
di porti
— Gestori di servizi di assistenza al traffico marittimo (VTS) quali definiti all'articolo 3, lettera o), della
direttiva 2002/59/CE del Parlamento europeo e del Consiglio
d) Trasporto su — Autorità stradali quali definite all'articolo 2, punto 12), del regolamento delegato (UE) 2015/962
strada della Commissione responsabili del controllo della gestione del traffico, esclusi i soggetti pubblici per i

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quali la gestione del traffico o la gestione di sistemi di trasporto intelligenti costituiscono soltanto una
parte non essenziale della loro attività generale
— Gestori di sistemi di trasporto intelligenti quali definiti all'articolo 4, punto 1), della direttiva
2010/40/UE del Parlamento europeo e del Consiglio
3. Settore bancario Enti creditizi quali definiti all'articolo 4, punto 1), del regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento
europeo e del Consiglio
4. Infrastrutture dei mercati — Gestori delle sedi di negoziazione quali definiti all'articolo 4, punto 24), della direttiva 2014/65/UE
finanziari del Parlamento europeo e del Consiglio
— Controparti centrali (CCP) quali definite all'articolo 2, punto 1), del regolamento (UE) n. 648/2012
del Parlamento europeo e del Consiglio
5. Settore sanitario — Prestatori di assistenza sanitaria quali definiti all'articolo 3, lettera g), della direttiva 2011/24/UE del
Parlamento europeo e del Consiglio
— Laboratori di riferimento dell'UE quali definiti all'articolo 15 del regolamento (UE) 2022/2371 del
Parlamento europeo e del Consiglio
— Soggetti che svolgono attività di ricerca e sviluppo relative ai medicinali quali definiti all'articolo 1,
punto 2), della direttiva 2001/83/CE del Parlamento europeo e del Consiglio
— Soggetti che fabbricano prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici di cui alla sezione C,
divisione 21, della NACE Rev. 2
— Soggetti che fabbricano dispositivi medici considerati critici durante un'emergenza di sanità pubblica
(elenco dei dispositivi critici per l'emergenza di sanità pubblica) di cui all'articolo 22 del regolamento
(UE) 2022/123 del Parlamento europeo e del Consiglio
6. Acqua potabile Fornitori e distributori di acque destinate al consumo umano, quali definiti all'articolo 2, punto 1,
lettera a), della direttiva (UE) 2020/2184 del Parlamento europeo e del Consiglio, ma esclusi i
distributori per i quali la distribuzione di acque destinate al consumo umano è una parte non essenziale
dell'attività generale di distribuzione di altri prodotti e beni
7. Acque reflue Imprese che raccolgono, smaltiscono o trattano acque reflue urbane, domestiche o industriali quali
definite all'articolo 2, punti da 1), 2) e 3), della direttiva 91/271/CEE del Consiglio, escluse le imprese
per cui la raccolta, lo smaltimento o il trattamento di acque reflue urbane, domestiche o industriali è una
parte non essenziale della loro attività generale
8. Infrastrutture digitali — Fornitori di punti di interscambio internet

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— Fornitori di servizi di sistema dei nomi di dominio (domain name system – DNS), esclusi gli operatori
dei server dei nomi radice
— Gestori di registri dei nomi di dominio di primo livello (top level domain – TLD)
— Fornitori di servizi di cloud computing
— Fornitori di servizi di data center
— Fornitori di reti di distribuzione dei contenuti (content delivery network)
— Prestatori di servizi fiduciari
— Fornitori di reti pubbliche di comunicazione elettronica
— Fornitori di servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico
9. Gestione dei servizi TIC — Fornitori di servizi gestiti
(business-to-business) — Fornitori di servizi di sicurezza gestiti
10. Spazio Operatori di infrastrutture terrestri possedute, gestite e operate dagli Stati membri o da privati, che
sostengono la fornitura di servizi spaziali, esclusi i fornitori di reti pubbliche di comunicazione
elettronica

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SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO DI RECEPIMENTO DELLA NIS2
Attuazione della direttiva (UE) 2022/2555, relativa a misure per un livello comune elevato di sicurezza informatica nell'Unione, recante
modifica del regolamento (UE) n. 910/2014 e della direttiva (UE) 2018/1972 e che abroga la direttiva (UE) 2016/1148
ALLEGATO II
Altri settori critici
Settore Sottosettore Tipologia di soggetto
1. Servizi postali e di corriere Fornitori di servizi postali quali definiti all'articolo 2, punto 1 bis), della direttiva
97/67/CE, tra cui i fornitori di servizi di corriere
2. Gestione dei rifiuti Imprese che si occupano della gestione dei rifiuti quali definite all'articolo 3, punto 9),
della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, escluse quelle per
cui la gestione dei rifiuti non è la principale attività economica
3. Fabbricazione, produzione e distribuzione di Imprese che si occupano della fabbricazione di sostanze e della distribuzione di
sostanze chimiche sostanze o miscele di cui all'articolo 3, punti 9) e 14), del regolamento (CE)
n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio e imprese che si occupano della
produzione di articoli quali definite all'articolo 3, punto 3), del medesimo regolamento,
da sostanze o miscele
4. Produzione, trasformazione e distribuzione di Imprese alimentari quali definite all'articolo 3, punto 2), del regolamento (CE)
alimenti n. 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio che si occupano della distribuzione
all'ingrosso e della produzione industriale e trasformazione
5. Fabbricazione a) Fabbricazione di dispositivi Soggetti che fabbricano dispositivi medici quali definiti all'articolo 2, punto 1), del
medici e di dispositivi medico- regolamento (UE) 2017/745 del Parlamento europeo e del Consiglio e soggetti che
diagnostici in vitro fabbricano dispositivi medico-diagnostici in vitro quali definiti all'articolo 2, punto 2),
del regolamento (UE) 2017/746 del Parlamento europeo e del Consiglio ad eccezione
dei soggetti che fabbricano dispositivi medici di cui all'allegato I, punto 5), quinto
trattino, della presente direttiva
b) Fabbricazione di computer e Imprese che svolgono attività economiche di cui alla sezione C, divisione 26, della
prodotti di elettronica e ottica NACE Rev. 2
c) Fabbricazione di Imprese che svolgono attività economiche di cui alla sezione C, divisione 27, della
apparecchiature elettriche NACE Rev. 2
d) Fabbricazione di macchinari Imprese che svolgono attività economiche di cui alla sezione C, divisione 28, della
e apparecchiature n.c.a. NACE Rev. 2

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e) Fabbricazione di autoveicoli, Imprese che svolgono attività economiche di cui alla sezione C, divisione 29, della
rimorchi e semirimorchi NACE Rev. 2
f) Fabbricazione di altri mezzi Imprese che svolgono attività economiche di cui alla sezione C, divisione 30, della
di trasporto NACE Rev. 2
6. Fornitori di servizi digitali — Fornitori di mercati online
— Fornitori di motori di ricerca online
— Fornitori di piattaforme di social network
— Fornitori di servizi di registrazione dei nomi di dominio
7. Ricerca Organizzazioni di ricerca

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SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO DI RECEPIMENTO DELLA NIS2
Attuazione della direttiva (UE) 2022/2555, relativa a misure per un livello comune
elevato di sicurezza informatica nell'Unione, recante modifica del regolamento (UE) n.
910/2014 e della direttiva (UE) 2018/1972 e che abroga la direttiva (UE) 2016/1148
ALLEGATO III
Amministrazioni centrali, regionali, locali e di altro tipo
1. Ai fini dell’articolo 3, comma 6, sono individuatele seguenti categorie:

a) amministrazioni centrali:
1) gli Organi costituzionali e di rilievo costituzionale;
2) la Presidenza del Consiglio dei ministri e i Ministeri;
3) le Agenzie fiscali;
4) le Autorità amministrative indipendenti;

b) amministrazioni regionali:
1. le Regioni e le Province autonome.

c) amministrazioni locali
1. le Città metropolitane;
2. i Comuni con popolazione superiore a 100.000 abitanti;
3. i Comuni capoluoghi di regione;
4. le Aziende sanitarie locali.

d) altri soggetti pubblici:


1. gli Enti di regolazione dell’attività economica;
2. gli Enti produttori di servizi economici;
3. gli Enti a struttura associativa;
4. gli Enti produttori di servizi assistenziali, ricreativi e culturali;
5. gli Enti e le Istituzioni di ricerca;
6. gli Istituti zooprofilattici sperimentali.

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SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO DI RECEPIMENTO DELLA NIS2
Attuazione della direttiva (UE) 2022/2555, relativa a misure per un livello comune
elevato di sicurezza informatica nell'Unione, recante modifica del regolamento (UE) n.
910/2014 e della direttiva (UE) 2018/1972 e che abroga la direttiva (UE) 2016/1148
ALLEGATO IV
Ulteriori tipologie di soggetti
1. Soggetti che forniscono servizi di trasporto pubblico locale.
2. Istituti di istruzione che svolgono attività di ricerca.
3. Soggetti che svolgono attività di interesse culturale.
4. Società in house, società partecipate e società a controllo pubblico, come definite nel
decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175.

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