L'assolutismo Francese (13:12)
L'assolutismo Francese (13:12)
L’esperimento più interessante di creazione di uno stato assoluto nel corso del Seicento è stato compiuto in
Francia, per opera di Luigi XIV, il “Re Sole”, che ha regnato per 54 anni (dal 1661 al 1715).
Per comprendere bene la portata dell'opera di Luigi XIV bisogna tener presente che i re francesi da mol
secoli avevano intrapreso una duplice lo a:
1. per liberare il loro territorio dalle potenze straniere (sopra u o dall’Inghilterra)
2. per uni carlo, limitando lo strapotere dell’an ca nobiltà feudale (la cosidde a “nobiltà di spada”).
Nel 1500 il primo obie vo (cioè l’indipendenza) poteva considerarsi sostanzialmente raggiunto; il secondo
(cioè l’uni cazione) era sempre ogge o di contesa tra il potere centrale del re (che risiedeva a Parigi) e
quello della nobiltà, decentrato su tu o il territorio nazionale.
È bene ricordare a questo proposito che la nobiltà a livello locale godeva di grandissimo potere: poteva
1. riscuotere le tasse,
2. amministrare la gius zia —> coordinare la forza pubblica locale (la polizia).
Borghesi e contadini, dunque, erano so opos non solo all’autorità del re, che era lontano e risiedeva a
Parigi; ma molto più da vicino, dovevano rispe are il potere e spesso la prepotenza dei nobili.
A par re dai primi decenni del 1500, dopo l'inizio della Riforma di Lutero e Calvino, la situazione poli ca
francese si era complicata per la nascita di un forte movimento protestante calvinista, che aveva trovato la
protezione di due famiglie poten : prima la famiglia dei Guisa e successivamente quella dei Borboni.
(In Francia i calvinis erano chiama Ugono .)
Per i re ca olici francesi, Guisa e Borboni rappresentavano un ostacolo al pieno controllo dello stato e una
spina nel anco per le loro possibili ambizioni al trono.
Sopra u o nella seconda metà del ‘500 la Francia è sconvolta da una vera e propria guerra di religione,
che nasconde anche ambizioni poli che e di potere.
Desideroso di trovare una soluzione paci ca alla crisi, il re Enrico III nel 1572 fa sposare sua glia
Margherita (naturalmente ca olica) a Enrico di Borbone (uno dei capi del par to ugono o). Il
matrimonio celebrato a Parigi dovrebbe dare inizio ad un periodo di pace duratura tra Ca olici e
Ugono . Ma dopo le nozze, i Ca olici danno la caccia a tu gli Ugono invita nella capitale per le
nozze e tra il 23 e il 24 agosto (No e di San Bartolomeo) ne uccidono a migliaia. Naturalmente la guerra
civile riprende, così come la contesa per il potere.
Alla morte di Enrico III, Enrico di Borbone riesce a farsi eleggere re (1589) e poco dopo (1593) si converte
al ca olicesimo, per me ere ne alle guerre di religione. La sua è una scelta di comodo, più che di
coscienza (sua la celebre frase: “Parigi val bene una messa”).
1
fi
tt
ti
tt
t
ti
fi
tt
fi
tt
fi
ti
ti
tti
tt
ti
tt
tt
fi
tt
ti
tt
ti
ti
tt
tt
tt
tt
fi
tti
ti
ti
tt
tt
tt
tti
tt
tti
ti
tt
ti
ti
tt
tt
tt
fi
ti
ti
ti
Infa nel 1598 con l’Edi o di Nantes cerca di accontentare anche la sua vecchia parte:
perme e agli Ugono libertà di culto in tu a la Francia (tranne che a Parigi), parità di diri poli ci e civili
e, per rassicurarli, concede loro il possesso di un cen naio di roccafor armate (la più celebre e imponente
è quella di La Rochelle). L’appartenenza a uno Stato non deve dipendere dall’adesione a una speci ca
religione (principio della tolleranza e della libertà di coscienza)
Anche Enrico IV però, come altri re francesi prima di lui, si trova a fare i con con il potere dell’an ca
“nobiltà di spada” e per arginarlo dà vita ad un nuovo po di nobiltà: la cosidde a “nobiltà di toga”.
In Francia, da tempo, alcuni incarichi pubblici erano sta messi in vendita ed erano sta acquista in
prevalenza da borghesi, capaci di svolgere a vità amministra ve e contabili. Ques funzionari
cos tuivano una nuova élite, che Enrico IV decide di rinforzare, concedendo loro di trasme ere la carica
ai gli. Questo viene reso possibile a raverso il pagamento di una nuova imposta chiamata “Paule e”
(pronuncia: polèt).
Enrico IV dà vita alla nuova “nobiltà di toga” che si a ra subito le gelosie e il con i o dell’an ca “nobiltà di
spada”. Con Enrico IV vi è una oritura delle a vità commerciali e industriali, i ce borghesi videro crescere
la loro in uenza. La monarchia si consolidò grazie a una forte poli ca accentratrice.
Mezzo secolo dalla morte di Enrico IV (assassinato da un frate fana co nel 1610) al regno di Luigi XIV
( o di avvenimen e di protagonis importan ).
Spiccano su tu e le gure di due cardinali: il duca di Richelieu (francese) e Giulio Mazarino (italiano).
Richelieu è l’uomo che governa la Francia nché l’erede al trono di Enrico IV (il glio Luigi XIII) raggiunga la
maggiore età e poi anche in seguito (moriranno ad un anno di distanza l’uno dall’altro: Richelieu nel 1642 a
57 anni; Luigi XIII nel 1643 a 42 anni). Nella storia della creazione dell’assolu smo regio, Richelieu svolge un
ruolo importante per almeno tre mo vi.
1. Riesce a non capitolare di fronte alle richieste di nobili e borghesi di limitare il potere del re (riformare il
sistema della compravendita delle cariche), richieste avanzate all’interno degli Sta Generali
(=un’assemblea che raccoglieva nobili, borghesi e clero) convoca nel 1614-1615, gli ul mi prima della
Rivoluzione francese.
2. Per ridurre ancora di più il potere locale dei nobili, Richelieu is tuisce la gura degli “intenden ”, invia
dire amente dal sovrano nelle varie province del regno per svolgere un importante ruolo di controllo. Gli
intenden possono riscuotere tasse, amministrare la gius zia e dirigere la forza pubblica locale (polizia)
sos tuendosi così alla “nobiltà di spada”.
3. Riduce il potere della parte ugono a, alla quale toglie le roccafor militari nel 1629 con l’Edi o di Nimes.
Nessuno stato infa può tollerare che esistano eserci di parte all’interno dei suoi con ni: eserci cioè
che non obbediscano dire amente al potere centrale ma a vari capi locali (e per di più di – nel caso della
Francia del ‘600 - di una religione diversa da quella del sovrano).
4. Impose alla Francia una pesante poli ca scale, che gravò esclusivamente sui cer borghesi e contadini.
Questo provocò una grande ondata di rivolte popolari (1625-1640).
Anche Mazarino (allievo dire o di Richelieu e suo collaboratore, di origine abruzzese) svolge le funzioni di
capo del governo quando Luigi XIV è ancora troppo piccolo per assumere il potere (ha 5 anni quando
muore suo padre Luigi XIII) e la reggenza è nelle mani di Anna d’Austria (moglie di Luigi XIII e madre di Luigi
XIV). Il fa o che Mazarino fosse italiano (siciliano) non gli a rava le simpa e dei francesi, memori della
reggenza di Maria de’ Medici (dal 1610, anno della morte del marito Enrico IV, no al 1617) e del suo
consigliere, Concino Concini.
2
fi
tt
fi
ti
ti
tti
tt
tt
fl
tt
ti
tt
tti
ti
fi
tti
tt
tt
tt
fi
tt
ti
ti
tt
ti
fi
fi
tt
tti
tti
ti
tti
ti
ti
ti
ti
ti
tti
ti
ti
ti
ti
ti
ti
ti
fi
ti
ti
ti
fi
fi
tt
fl
ti
ti
ti
ti
tt
ti
ti
fi
tti
tt
tt
ti
t
ti
ti
ti
ti
tt
fi
ti
1. Il malcontento nel 1648 sfociò in una serie di rivolte (la fronda) guidate dalla nobiltà francese, che
interpretava a proprio vantaggio uno stato di malessere e di scontento dovuto alla guerra, alle cares e e
all’inasprimento dei prelievi scali, ai quali Mazarino aveva aggiunto anche il prolungamento della
Paule e (pagamento per essere funzionario dello Stato, che doveva essere abolita nel 1647, con un
ulteriore aggravio: la riscossione di qua ro anni an cipa di s pendio dei futuri funzionari dello stato).
2. Il Parlamento di Parigi, che funzionava come corte di gius zia e non come assemblea rappresenta va,
provò ad imporre a Mazarino una riforma di governo in senso cos tuzionale (sul modello inglese).
3. Alla Fronda parlamentare, Mazarino rispose allontanandosi, insieme al re, da Parigi e poi facendo
concessioni a parole, mai di fa o rispe ate.
Stessa ta ca (condita con una repressione militare nel 1652) toccò alla cosidde a Fronda dei principi,
guidata dal principe Luigi di Condé (uno dei generali vi oriosi a Rocroi).
Fu l’alleanza con l’Inghilterra di Cromwell a garan re alla Francia di Mazarino la vi oria della Ba aglia
delle Dune (1658) e la successiva vantaggiosa Pace dei Pirenei (1659)
Queste “fronde” (Fronda Parlamentare e Fronda dei Principi) tra il 1648 e il 1652 cercano di costringere
Mazarino ad acce are due importan cambiamen :
1. una riforma dello stato che riconosca al parlamento il potere di controllare la corona quando pretende di
imporre tasse;
2. l’abolizione della gura degli intenden .
Ques episodi rimarranno ben impressi nella memoria del giovane re Luigi XIV, che, una volta salito al trono
e dopo la morte di Mazarino nel 1661, non si derà più completamente del popolo parigino e sceglierà di
spostare appena possibile la sua sede fuori Parigi.
Re Luigi XIV
Nel 1669 inizia la costruzione della reggia di Versailles dove si trasferisce (1682) anche se i lavori non sono
ancora ul ma . Versailles non è solo una reggia: assume quasi la forma di un villaggio, tante sono le
dipendenze: i parchi, gli specchi d'acqua, i territori, le foreste che sono contenute in questa grande
proprietà.
E la costruzione di Versailles non risponde solamente al bisogno di sicurezza del sovrano, ma è fru o della
strategia molto più lungimirante di a rare all'interno della corte tu a la nobiltà, che ha il suo radicamento
nella provincia e nelle varie regioni della Francia.
Portare la nobiltà a risiedere a Versailles signi ca sradicarla dalle campagne (= rompere il suo legame con il
territorio e concentrarla in un luogo dove è più facile controllarla e stordirla con vantaggi, privilegi,
cerimonie, feste e occupazioni varie). Così occupata e distra a, la nobiltà viene sos tuita nel suo ruolo
tradizionale dal corpo degli intenden , cioè dei funzionari del re che per suo conto controllano la vita di
tu o lo stato.
In questo modo Luigi XIV dà vita ad una monarchia assoluta, che controlla il territorio, può a proprio
piacimento esercitare la censura sulla stampa o promuovere Accademie e centri di cultura; può agire
indisturbata in campo economico, imponendo tasse, dazi, tari e e svolgendo una funzione di controllo e di
s molo dell’intera economia.
1. Accentrò i poteri poli ci e decisionali nella propria persona. Lo Stato sono io.
- Il sovrano si avvale di un sistema di Consigli
2. Ridusse i poteri autonomi interni al Paese
3. Svuotò i Parlamen e gli Sta generali di ogni potere e e vo
4. Intervenne in ambito economico (revisione scale, riordino della nanza, in modo da assicurare alle
casse dello Stato un regolare ge to di imposte)
5. A dò le più delicate funzioni di governo a ministri di nomina regia
3
ti
ffi
tt
ti
tt
tti
ti
ti
fi
tt
ti
ti
ti
fi
tt
tti
tti
ti
t
ti
tt
tt
fi
fi
fi
ti
ti
ti
tt
ff
ti
tti
ti
tt
ff
ti
fi
ti
tt
ti
tt
tt
tt
tt
ti
ti
6. Nelle province, a da tu a l’autorità agli intenden
7. Forma un esercito permanente, s pendiato dal re
8. Esercita il suo controllo sulla vita religiosa e culturale dei francesi. Il re e i suoi ministri crearono una
cultura u ciale, che non amme eva dissensi (e.g. divie riguardan la stampa e l’insegnamento; la
loso a di Cartesio venne condannata). Fondazione di Accademie reali.
In questo se ore si serve di un ministro molto competente, Colbert, che è un convinto sostenitore della
teoria mercan lista o protezionista. Secondo quest’idea, la ricchezza di una nazione si misura dalla
quan tà di moneta che possiede. E siccome una nazione che vende i propri prodo all’estero incassa
denaro in cambio di merci, mentre la nazione che importa merci fa uscire denaro dallo stato, i
mercan lis pensano che sia necessario una bilancia commerciale a va (= un esubero di esportazione
sulle importazioni).
Questo signi ca che Colbert si sforza di far crescere e proteggere le manifa ure francesi, per fare in modo
che non siano messe in di coltà dalle merci straniere. Le merci straniere vengono ostacolate imponendo
una tassa in entrata, chiamata dazio doganale, che alza ar cialmente il prezzo della merce straniera e la
rende meno compe va. Il consumatore francese, per risparmiare e per orgoglio nazionale, viene spinto a
comprare il prodo o fa o in Francia.
Questa poli ca ha avuto l’e e o di migliorare la manifa ura francese, ma ha trovato due limi
importan .
1. Il primo è di natura economica: Colbert per migliorare la qualità dei prodo francesi ha imposto rigide
forme di produzione e di controllo, che hanno nito per intralciare lo slancio degli imprenditori francesi e
la loro capacità di innovare.
2. Il secondo limite è cos tuito dalla poli ca religiosa del re: spinto dal bisogno di cancellare qualsiasi
forma di limite alla sua sovranità, il Re Sole ha voluto liquidare la ques one ugono a.
Guerra Pace Conquiste
Guerra di Devoluzione (1667-68) Pace di Aquisgrana (1668) La Francia acquisisce 12 città delle Fiandre
Guerra d’Olanda (1672-78) Pace di Nimega La Francia ottiene dalla Spagna la Francia Contea
Guerra della Lega di Augusta Pace di Ryswick (1697) La Francia rinuncia ai territori annessi dopo la Pace di
(1686-97) Nimega, ma ottiene Strasburgo e alcuni territori salinai
Guerra di successione spagnola Paci di Utrecht (1713) e Ridimensionamento della Spagna; l’Inghilterra e
(1701-14) Rastadt (1714) l’Austria sono le vere vincitrici del conflitto
Nel 1685 con l’Edi o di Fontainebleau (pronuncia: Fontenblé) si toglie agli Ugono la libertà di seguire il
proprio culto e s’impone la conversione al Ca olicesimo so o minaccia di espulsione. Questa decisione
venne presa a seguito di due anni di persecuzioni contro gli ugono , esorbitan imposizioni scali e solda
autorizza a compiere violazioni.
Di fa o questa decisione pesa nega vamente sull’economia francese: la impoverisce di una classe di
ar giani, commercian e imprenditori che, anche grazie al loro credo calvinista, col vavano il successo
economico e lo spirito d’intraprendenza e d’innovazione.
Nel 1667-1668 scatena la cosidde a Guerra di devoluzione (= trasmissione, passaggio di un diri o): Luigi
XIV rivendicava il diri o della moglie di succedere nelle province spagnole del Brabante (a uale Belgio), al
posto di suo fratello Carlo II d’Asburgo di appena 6 anni, re di Spagna ma glio di secondo le o.
4
fi
ti
tt
ti
fi
ti
ffi
ti
ti
ti
ti
tt
fi
ti
ffi
tt
tt
ti
ti
tt
ti
ti
tt
tt
ffi
ff
tt
tt
ti
tt
ti
ti
tt
fi
t
ti
tt
ti
fi
tt
tti
ti
tti
ti
fi
tti
tt
ti
tti
tti
tt
ti
tt
tt
fi
t
tt
ti
La pretesa di Luigi XIV si concre zzò nell’occupazione di alcune ci à delle Fiandre e si concluse con
l’annessione alla Francia di 12 di esse
Le os lità, iniziate con l’occupazione francese del Pala nato nel 1688, diedero vita a una guerra tra Luigi
XIV e la Lega d’Augusta (con promotore il re inglese Guglielmo III d’Orange e formata dall’Impero d’Austria,
Inghilterra, Olanda, Spagna, ele ori di Brandeburgo, del Pala nato, della Baviera e dal Duca di Savoia,
Vi orio Amedeo II) si concludono nel 1697 con la Pace di Rijswijk (comune olandese alla periferia dell’Aja;
pronuncia: Raìsvaik). Questa pace determina la rinuncia, da parte di Luigi XIV, a tu i possedimen che
erano sta o enu con la Pace di Nimega del 1678.
Nel 1697 il Re Sole man ene soltanto l’importante ci à di Strasburgo (occupata nel 1681), ma è costre o a
riconoscere Guglielmo III d’Orange come legi mo sovrano d’Inghilterra. La Pace di Rijswijk segna l’inizio di
una fase d’arresto e di declino del tenta vo di Luigi XIV di imporre la propria egemonia sull’Europa.
L’occupazione di Casale (in Piemonte) avvenuta nel 1681 dopo un accordo tra Luigi XIV e il duca Vincenzo
Gonzaga, aveva determinato il duca Vi orio Amedeo II di Savoia ad impegnarsi a vamente nella guerra
della Grande Alleanza (1688-1697), con la speranza di ricacciare oltre le Alpi l’insidioso esercito francese.
Vi orio Amedeo II per o enere il suo obie vo pa eggiò una pace separata con Luigi XIV e, in cambio della
defezione nei confron della Lega d’Augusta, o enne la rinuncia a Casale e la res tuzione di Pinerolo.
Luigi XIV, alleato del Duca di Savoia e dell’Ele ore di Baviera, concepì una guerra d’assalto a Vienna (patria
degli Asburgo) con un’operazione a tenaglia, da nord e da sud (a raverso l’alta Italia).
In una prima fase, Luigi XIV sembrava poter vincere la guerra. Ma le sor del con i o mutarono quando
il Duca di Savoia decise di cambiare schieramento (entra nella guerra) e, contro la Francia, entrò in
guerra il Portogallo (1703).
L’intervento in guerra del Portogallo portò all’insediamento degli Inglesi a Gibilterra e sull’isola di Minorca,
dando inizio all’egemonia navale inglese sul Mediterraneo, che sarà una delle costan della storia europea
nel corso dei secoli successivi.
Vi orio Amedeo II era mosso dal more che il successo francese portasse ad un predominio di Luigi XIV e
Filippo V in Lombardia, con il conseguente accerchiamento del Piemonte. Nel corso dell’assedio di Torino
(1706), Eugenio di Savoia (esperto condo ero di eserci ) e Vi orio Amedeo II elaborarono la strategia per
liberare la ci à e il duca decise di consacrare l’evento, in caso di vi oria, con l’impegno di costruire a
Superga una basilica vo va.
5
tt
tt
tt
ti
ti
ti
tt
tt
ti
ti
ti
ti
ti
tt
tti
tt
ti
ti
ti
tt
ti
tti
tti
tt
tti
tt
ti
tt
tt
ti
ti
ti
tt
ti
tt
fi
tt
tt
ti
fi
ti
fl
ti
ti
tt
tt
tti
tti
ti
tt
tt
fi
fi
ti
ti
tt
Le forze imperiali si imposero sui campi di ba aglia contro la Francia conquistando il territorio milanese,
Mantova e il territorio napoletano: Vi orio Amedeo riprendeva u cialmente Casale.
Da guerra o ensiva, la campagna militare lanciata da Luigi XIV si trasformò in una guerra difensiva, dopo
che le truppe della coalizione ebbero occupato Lilla e minacciato di marciare su Parigi.
A sostenere il potere di Luigi XIV intervennero dei parziali successi militari e nel 1711 la morte
dell’imperatore Giuseppe I che cambiò le priorità dei contenden .
Il successore indicato da Giuseppe I era suo fratello Carlo, che la coalizione aveva individuato come
candidato al trono di Spagna al posto di Filippo V. Una schiacciante scon a di Spagna e Francia avrebbe
signi cato a quel punto la riproposizione di un’egemonia imperiale sull’Europa.
Ciò non era negli interessi dell’Inghilterra, che iniziò le tra a ve di pace che condussero al Tra ato di
Utrecht (1713), che inizialmente l’imperatore non riconobbe con nuando le os lità, che furono
de ni vamente cessate l’anno successivo e concluse nel 1714 dal Tra ato di Rastdat (a uale Rasta , ci à
tedesca sul Reno in Baden Wur emberg).
I due tra a sancivano il riconoscimento del re di Spagna Filippo V, ma a costo della perdita de ni va, da
parte della stessa Spagna, dei Paesi Bassi (Belgio), dei territori italiani, di Gibilterra e Minorca.
Il maggiore guadagno territoriale andava alla casa imperiale degli Asburgo, con l’acquisto dei Paesi Bassi e
dei possedimen spagnoli in Italia (fa a eccezione per la Sicilia).
Il sogno egemonico di Luigi XIV (che morirà a breve, nel 1715) volge al tramonto. La Spagna, già in piena
decadenza, sarà des nata a svolgere un ruolo minore all’interno del concerto delle grandi potenze
europee.
Complessivamente, dalla guerra esce ra orzata l’Inghilterra, con acquis territoriali nelle Americhe e il
controllo in regime di monopolio della tra a degli schiavi fra Africa e America (Asiento de negros). Alla
morte della regina Anna, nel 1714 inizia in Inghilterra una nuova dinas a, di origine germanica. Giorgio I di
Hannover sale al trono perché glio di So a del Pala nato, discendente di Giacomo I1 e protestante (nel
1701 una legge, l’Act of Se lement era intervenuta a proibire che la corona potesse andare ad un re
ca olico). È re di Gran Bretagna (dopo che Anna aveva riunito le corone di Inghilterra e Scozia nel 1707) e
d’Irlanda.
1 Giacomo I aveva avuto come prima glia Elisabe a, andata sposa all’Ele ore Pala no Federico V. Giorgio di Hannover era loro
nipote (cioè glio della loro glia So a).
6
tt
tt
fi
fi
ti
tt
fi
ti
ff
ti
fi
ti
fi
tt
fi
tt
fi
fi
tt
tt
ff
tt
fi
tt
tt
ti
tt
tt
tt
ti
ti
ti
ffi
ti
tt
ti
ti
ti
fi
tt
tt
ti
ti
fi
tt
ti
tt
tt