Il 0% ha trovato utile questo documento (0 voti)
14 visualizzazioni5 pagine

Congiuntivo Presente

Caricato da

giuba2024
Copyright
© © All Rights Reserved
Per noi i diritti sui contenuti sono una cosa seria. Se sospetti che questo contenuto sia tuo, rivendicalo qui.
Formati disponibili
Scarica in formato DOCX, PDF, TXT o leggi online su Scribd
Il 0% ha trovato utile questo documento (0 voti)
14 visualizzazioni5 pagine

Congiuntivo Presente

Caricato da

giuba2024
Copyright
© © All Rights Reserved
Per noi i diritti sui contenuti sono una cosa seria. Se sospetti che questo contenuto sia tuo, rivendicalo qui.
Formati disponibili
Scarica in formato DOCX, PDF, TXT o leggi online su Scribd
Sei sulla pagina 1/ 5

Congiuntivo presente

Il congiuntivo presente è la forma verbale della lingua italiana generalmente usata nella frase
secondaria per indicare eventi visti come non reali o non obiettivi (Spero che voi siate sinceri)
oppure non rilevanti.

Coniugazione del congiuntivo presente


Questa forma verbale si coniuga aggiungendo alla radice del verbo le desinenze previste
nella grammatica italiana nelle tre coniugazioni. Dato che il congiuntivo occorre generalmente
dopo la congiunzione che, questa viene spesso ripetuta.

1a persona 2a persona 3a persona 1a persona 2a persona 3a persona


che io che tu che egli, ella che noi che voi che essi, esse

1a coniugazione
parli parli parli parliamo parliate parlino
parlare

2a coniugazione
riceva riceva riceva riceviamo riceviate ricevano
ricevere

3a coniugazione
dorma dorma dorma dormiamo dormiate dormano
dormire

Uso del congiuntivo presente nella frase


secondaria
Viene di solito usato nella frase secondaria introdotta dai verbi di opinione
come credere, pensare, ritenere, reputare e verbi desiderativi come volere,
sperare, augurare:

 Credo che ormai il treno arrivi sul secondo binario.


 Pensate che io sia matto?
 Spero proprio che Marta sostenga l'esame.
 Suppongo che il film finisca verso le dieci.
 Voglio che tu venga alla nostra festa, non dirmi di no!
Viene anche introdotto, tra l'altro, dalle congiunzioni senza che, prima che,
nonostante, malgrado, a meno che, a condizione che, affinché:

 Rocco parte senza che io possa salutarlo.


 Rocco ha paura dell'esame malgrado/nonostante sia assai studioso.
 Ti prego di iniziare quel lavoro, a meno che tu non sia già troppo occupato
con altre cose.
 Si accettano tutti i cani, a condizione che siano in buona salute.
 Ti critico soltanto affinché tu ti accorga di qualche piccolo problema.

Uso del congiuntivo presente nella frase principale


Si noti come questo tempo possa, in secondo luogo, occorrere anche
nella principale.
1) Si può ricordare in questo capitolo, come introduzione, l'uso
dell'imperativo alla terza persona, anche se per la forma di cortesia,
l'allocuzione loro ha un uso molto limitato:

 Signora, sia ottimista, tutto si sistemerà.


 Benvenuti, mi facciano la cortesia di riempire questo modulo, per piacere.
In questi casi, infatti, le voci dell'imperativo si confondono con quelle del
congiuntivo.
2) Similmente, nella principale, il congiuntivo presente può indicare una
volontà, un desiderio:

 Vogliate farci pervenire il pacchetto il più presto possibile


 Che tu sia maledetto!
 Quelle persone vogliono pulire? Bene, allora comincino subito invece di
stare tanto a chiacchierare.
L'uso del tempo presente (sia) indica qui un'azione possibile, mentre in contesti
analoghi il congiuntivo imperfetto indicherebbe irrealtà (se ti portassero via!).
In altre parole, la differenza tra il presente e l'imperfetto non è, in questo caso,
di natura temporale.
3) Il congiuntivo presente può inoltre indicare un dubbio, una supposizione

 Non vedo Valentino. Che sia fuori casa?


laddove l'uso del presente indica il momento dell'enunciazione, mentre
l'imperfetto indicherebbe un momento passato (l'anno scorso Valentino era
magrissimo; che fosse malato?). In questo caso, l'opposizione tra le due forme
è effettivamente di valore temporale.
4) Il congiuntivo presente ricorre infine in alcune espressioni idiomatiche (che
tu voglia o no; costi quel che costi; sia come sia) oppure in forme verbali
cristallizzate e quindi non più coniugabili (viva le donne! prendo sia le
patatine, sia le verdure).

Altre lingue
Francese e spagnolo
La coniugazione per il francese e per lo spagnolo è assai complessa, come del
resto anche quella italiana. Si propone qui una tabella di confronto per i verbi
regolari corrispondenti a lavorare e dormire, partendo dunque dalla prima e
dalla terza coniugazione italiana, assai più semplici della seconda (il
verbo dormir in spagnolo è leggermente irregolare):

italiano francese spagnolo

che io lavori que je travaille que yo trabaje

che tu lavori que tu travailles que tú trabajes

che egli lavori qu'il travaille que él/usted trabaje

che noi que nous


que nosotros trabajemos
lavoriamo travaillions

che voi lavoriate que vous travailliez que vosotros trabajéis

que ellos/ustedes
che essi lavorino qu'ils travaillent
trabajen

italiano francese spagnolo

che io dorma que je dorme que yo duerma

che tu dorma que tu dormes que que tú duermas

che egli dorma qu'il dorme que él/usted duerma

che noi que nous


que nosotros durmamos
dormiamo dormions

che voi dormiate que vous dormiez que vosotros durmáis


que ellos/ustedes
che essi dormano qu'ils dorment
duerman

La scelta tra indicativo presente e congiuntivo presente, in italiano, rispecchia a


grandi linee i criteri osservabili nelle altre lingue romanze come il francese o
lo spagnolo:

 Dudo que el restaurante abra a las seis.


 Je doute que le restaurant ouvre à six heures
 Dubito che il ristorante apra alle sei.

Una delle maggiori peculiarità del congiuntivo italiano riguarda i costrutti che
indicano un'insicurezza o un'opinione, dunque quelli introdotti dai verbi del
pensiero (pensare, supporre, credere ecc.). In italiano, la scelta dell'indicativo o
del congiuntivo è condizionata, oltre che dal registro, anche dalla maggiore o
minore sicurezza che caratterizza l'enunciato. Dunque, la differenza tra questi
due esempi:

 penso che lui è arrogante


 penso che lui sia arrogante

può essere spiegata da un uso più o meno accurato dei modi, ma anche da
una differenza a livello di intenzione comunicativa asserzione più o meno
perentoria[5] (resta peraltro scontato che l'italiano standard non accetta l'utilizzo
dell'indicativo con i verbi di opinione quali pensare, credere ecc.[6]).
Diverso è il discorso per il francese o lo spagnolo. In sintesi, i verbi di opinione
alla forma affermativa vengono seguiti dall'indicativo, alla forma negativa sono
invece seguiti dal congiuntivo.
Costrutti come je pense que oppure pienso que da soli non bastano a
giustificare l'uso del congiuntivo. Esso è comunque previsto insieme
alla negazione:[5]

 je pense qu'il est arrogant (indicativo)


 je ne pense pas qu'il soit arrogant (congiuntivo):

 pienso que él es arrogante (indicativo)


 no pienso que él sea arrogante (congiuntivo).
La presenza della negazione è un criterio che ha in italiano un'importanza
minore e quindi si riscontra piuttosto di rado (dico che è così; non dico che sia
così).
Discordanze si ritrovano spesso in enunciati che indicano la posteriorità
temporale dell'evento nella secondaria; se questi possono essere indicati in
italiano ed in francese con l'indicativo, lo spagnolo ricorre al congiuntivo
presente (e, in testi particolarmente antiquati, al congiuntivo futuro).

 Cuando sea grande, tendré mucho éxito (congiuntivo presente)


 Quand je serai grand, j'aurai beaucoup de succès (futuro semplice)
 Quando sarò grande avrò molto successo (futuro semplice)
Similmente, avremo

 Visítame cuando tú quieras (congiuntivo presente)


 Viens me rendre visite quand tu veux (presente indicativo)
 Vieni a trovarmi quando vuoi (presente indicativo).
Infine, una particolarità francese è l'uso del congiuntivo presente nella
secondaria retta da una principale al passato; questo fenomeno è dovuto al
fatto che il congiuntivo imperfetto (subjonctif imparfait) è oramai caduto in
disuso: Je ne pensais pas qu'elle soit à Rome ('non pensavo che lei fosse a
Roma').

Potrebbero piacerti anche