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E Book SULLA FOTOGRAFIA

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Giusy Esposito
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La Mia F O T O G R A F I A

Non ho seguito studi specifici.


La fotografia in Italia per tanti anni non è stata
“insegnata”.
Ho coltivato sin da ragazzo la passione. Guardavo con attenzione le foto dei grandi maestri e dei
fotografi affermati. Leggevo le loro interviste e le critiche che trovavo nei libri, nelle monografie,
nelle riviste.
Tante le conservo ancora.
La fotografia cambia negli anni ma i contenuti rimangono e tante riviste datate si possono leggere
ancor oggi con interesse.
Riguardo a fotografi che mi hanno ispirato mi sento di citare sicuramente
Weston, per la sua purezza estetica, per la ricerca formale, per la capacità di
trovare bellezza in ogni cosa.
Ernst Haas nel colore. E’ stato il primo grande fotografo a sapersi esprimere
pienamente col colore. Dotato di una sensibilità e di una eleganza rare.
Accanto a lui metterei l’amico-maestro Jay Maisel.
Lui ha ispirato sicuramente una generazione di fotografi coloristi. La sua
carriera è lunghissima e la sua voglia di fotografare è ancora enorme.
Tra gli italiani per affinità l'amico Franco Fontana: lui nel paesaggio ha creato
il suo stile.
Di Mario Giacomelli mi piace soprattutto lo stile asciutto, rigoroso, essenziale.
Era un uomo che lavorava per anni sui suoi progetti. Entrava in sintonia con i
soggetti che fotografava, amava il dialogo, la profondità nel rapporto. Non era
solo un fotografo, era un poeta ed un uomo semplice.
Ma dovrei citarne tanti altri… Penso che vivere in Toscana sia un reale privilegio. In più io sono
nato e amo
questa regione. Quando ero studente al liceo di Siena, percorrevo più volte in un anno la
campagna bellissima della Val d’Orcia. A seconda della stagione e della luce
i colori dei campi cambiavano, ed il mix di colori, luci e forme delle dolci
ondulazioni creavano incanti sempre nuovi. Avrei voluto raccogliere la
bellezza contenuta in quei paesaggi, trattenere per sempre quei momenti. Se
fossi stato capace di dipingere penso che avrei provato con la pittura. Qui,
penso, è nata la mia passione per la fotografia.
La bellezza e l'armonia dei paesaggi, assieme a grandi testimonianze
artistiche, sono degli stimoli enormi per tanti “spiriti creativi” e fanno di questa
regione un luogo unico al mondo.
Naturalmente, soprattutto dal 1985, anno in cui ho cominciato a svolgere
la mia attività di fotografo, l’interesse si è allargato ad altri temi. Tuttavia
paesaggio e colore sono sempre al centro della mia ricerca fotografica.

RIFLESSIONI SULLA FOTOGRAFIA

Decidere di prendere una macchina fotografica in mano è un gesto


importante, volerci lavorare lo è ancor più, è cercare di interpretare il mondo
attraverso i nostri occhi interiori, è svelarsi agli altri nelle proprie attitudini.
La fotografia ci porta ad avere un rapporto con la nostra coscienza, con la nostra
sensibilità, con la nostra conoscenza e ad accrescere ed affinare le nostre
capacità espressive.
L’esperienza che viviamo nel momento in cui fotografiamo è unica.
Se ci troviamo ad esempio in mezzo ad un paesaggio, siamo immersi nella luce e nei
colori presenti in quel momento. Viviamo emozioni che percepiamo in quel
preciso istante, entriamo in sintonia ed amiamo quello spazio.
Come fotografi osserviamo il mondo con occhi particolari. Tutto quello che
può sfuggire o apparire normale, non interessante, ripetitivo, può diventare
agli occhi di un fotografo attento e ricettivo, degno di nota.
La capacità di vedere dipende anche dalla capacità di immaginare, di
selezionare di sintetizzare.
In questo ci aiuta l’esperienza figurativa di altri artisti.

La percezione del mondo è un fatto soggettivo. Finchè non fissiamo l’attenzione su un


determinato evento, soggetto,situazione, non ci rendiamo conto delle sue potenzialità.

Quando si è sensibili al fascino di qualcosa che ci attrae visivamente, si getta


il cuore nella foto che vogliamo realizzare. Si fotografa con passione, con
attenzione, cercando le sfumature sottili, le varianti, le combinazioni possibili.

Il soggetto non è così importante per una buona fotografia. Quello che è importante è l'atto del
fotografare attraverso il quale non si riproduce semplicemente il soggetto ma lo si ricrea in una
dimensione totalmente nuova: la nostra.

La fotografia riscopre, riorganizza, potenzia e ripropone la realtà attraverso il controllo delle forme,
della prospettiva, dell'uso della luce, del movimento. Questa è l'essenza della fotografia. Fotografare
con passione è un’esperienza di vita. Noi riflettiamo, percepiamo, fotografiamo la nostra personale
visione della vita. Ognuno fotografa quello che lo attrae e che lo ispira. E di questo riesce
con l’intelligenza e l’abilità di cui dispone a darne una visione personale.

La spinta emotiva iniziale, la molla, è essenziale. Dobbiamo “amare” per “comprendere e


trasmettere” sia che si tratti di natura, di persone, di animali, di semplici oggetti o di architetture.
Per questo penso che nessuno possa insegnare a fotografare in modo assoluto.

Ognuno di noi può dire la sua opinione, mostrare il proprio lavoro, dare spunti o idee. Il
lavoro che faccio con gli studenti che partecipano ai miei corsi è quello di stimolare oltre che dare
risposte alle questioni tecniche.

Ma è difficile dare consigli in senso assoluto. Lo spazio per la creatività e l’interpretazione è


enorme.
C’E’ UN SEGRETO PER RIMANERE GIOVANI: SAPER VEDERE LA
BELLEZZA!!!

Penso che questa sia una “dote” naturale, che fa parte del nostro carattere,
della nostra sensibilità e che possiamo educare, sviluppare, acuire, ma che

dobbiamo avere come dono interiore. Fa parte della nostra visione nei
confronti del mondo, della vita.
Immergersi nella bellezza che ci circonda, anche in quella nascosta, meno
apparente, che possiamo trovare in ogni angolo di mondo, acuisce i nostri
sensi e ci riempie la vita.
Sappiamo che in ogni circostanza, in ogni momento, possiamo ritrovare
bellezza.
Non è una qualità romantica, non è legata solo alle belle cose, ai luoghi
incantevoli, ai grandi paesaggi incontaminati, alla perfezione di una bella
donna, ma piuttosto è un senso di armonia diffuso, di profondità e di
leggerezza allo stesso tempo.
Spesso è la sezione, il particolare di un insieme.
La bellezza ha da sempre ispirato gli uomini e le donne di ogni tempo.
Per lei gli spiriti più sensibili hanno creato poesie, dipinti, sculture, romanzi,
fotografie.
IL FOTOGRAFO CREATIVO

Un fotografo creativo percepisce emozioni, sensazioni, dal luogo e dal
momento che vive.
• Agisce di conseguenza, sfruttando i mezzi tecnici di cui
ha padronanza.
• Pensa in modo allargato a quelle che sono le possibilità di
lavoro creativo.
• Non si porta dietro stereotipi da imitare in quel momento, ma
attinge da una riserva di conoscenza che va lontano nel suo tempo.
• Il lavoro di altri (non solo fotografi) può essere lo spunto per la creazione del proprio,
ma solo come sorgente di ispirazione interiore.

• l fotografo creativo non si accontenta di ricercare sempre le assolute


condizioni ideali per scattare, segue piuttosto gli eventi, la luce.
• Cerca soluzioni differenti per situazioni diverse, cerca di trarre ispirazione in ogni
luogo, con ogni condizione atmosferica ed è attento ad ogni cambiamento,
guarda la scena a 360°.
• Segue la sua creatività con spontaneità e senza pregiudizi. Non ha ore stabilite per
fotografare, né momenti specifici.
• La concentrazione è la sua arma migliore nel catturare immagini.
• E’ spesso veloce nelle decisioni.
• La tecnica è al servizio della sua creatività.
• Ha capacità di immaginazione e ricerca soluzioni differenti nell'esprimere la sua
visione.
• La sua forza creativa non deriva dall’imitazione ma è l’espressione
della sua interiorità.
• Quando fotografa soddisfa un bisogno interno e dunque trova pace, soddisfazione, pienezza.
• Non soffre la solitudine quando fotografa, anche se lo fa per giorni di seguito, perché è in
contatto
“attivo” con il mondo, dialoga con esso.
• Il suo immergersi nella realtà è totale: parla con se stesso e con il mondo che lo circonda.
• Dialoga con le persone con cui si intrattiene, ma ha un rapporto privilegiato con tutta la
natura, per cui il suo dialogo è anche con le rocce, col cielo, col mare, con le
piante, con le ombre, con gli animali.

• Ogni soggetto diventa un soggetto da privilegiare, con cui costruire un


immagine di bellezza.
LA MENTE DUTTILE

Avere una mente elastica, duttile, ci permette non solo di avere una
percezione e una conoscenza del mondo più vasta, ma ci facilita l’esistenza.
In fotografia ci può aprire gli orizzonti verso esperienze nuove, a nuovi approcci
con la realtà e all’interpretazione di questa.
E’ cercando di ampliare la nostra duttilità mentale che alimentiamo l’apertura
allo spirito e alla creatività (che è spiritualità).

Quando fotografiamo possiamo seguire due strade diverse:


• La prima è quella di seguire regole e tecniche che ci garantiscono un
risultato sicuro, tecnicamente ineccepibile, accettabile da chiunque
guardi la foto. Il rischio è che la perfezione dello scatto privi di emozioni
visive il contenuto. La foto può essere un po’ prevedibile e mancare di
“audacia creativa”.

• L’altro approccio è quello istintivo, emozionale, che va al cuore della


foto, che può rompere o trasgredire certe regole di ripresa. Quando si
segue questa strada facciamo riferimento solo al nostro gusto, alla
nostra sensibilità, intuito e conoscenza. Sappiamo che stiamo
rischiando, ma è questa la nostra visione..Vogliamo raccontare
qualcosa in modo diverso.
E’ un rischio maggiore che ci prendiamo, poiché non solo dobbiamo
“conoscere” ma anche prevedere, immaginare…

Per questo è importante essere ricettivi anche ai soggetti oltre che all'approccio.
Ciò significa saper accettare quello che visualmente non siamo abituati a valutare.
Siate attenti all'insieme ma anche ai particolari, ai dettagli.
Saper vedere è anche curiosità e voglia di provare e trovare.
Nel nostro cammino fotografico ci capiterà sicuramente di scoprire che un particolare ambiente
o situazione mai prima di allora presi in considerazione, ci riservino sorprese e stimoli inaspettati.
Bisogna essere lì ma bisogna anche volerci entrare in contatto sia in senso fisico che mentale.
Siate curiosi, non ponetevi dei limiti all'interpretazione.
Pensate sempre come sfruttare al meglio certe situazioni, come renderle con scatti originali e
personali.
Non abbiate paura di sbagliare al primo tentativo (quest'esperienza vi servirà da base per il
prossimo lavoro).
Coltivate l'entusiasmo della ricerca e della curiosità.

Vi incoraggio a conoscere le regole fotografiche per poterle poi rompere con cognizione.
Non esiste una sola via per interpretare lo stesso soggetto, come non esistono regole che
stabiliscano una sola tecnica nel narrarlo.
Quando faccio la critica ad una foto di uno studente prima cerco di capire l'approccio che lo ha
guidato nello scatto e poi faccio le mie considerazioni. E’ importante capire qual è la visione che ha
indirizzato la tecnica di ripresa.
Altrimenti la critica è inutile.
Ognuno di noi ha enormi potenzialità visive e riassuntive, cioè di sintesi.
Raccontare il mondo non significa solo visualizzare le cose per come sono nella loro interezza ma
piuttosto come i vari aspetti di una certa realtà potrebbero esser organizzati in una nuova forma
fotografica.

LA MENTE LIBERA

Arriviamo con la mente libera da ogni attesa, senza aspettative, senza


schemi da seguire ad ogni costo, senza un progetto rigido. Guardiamo ciò
che la scena ci presenta con attenzione vigile e spirito libero e ricettivo. Non
cerchiamo di fotografare qualcosa che ci aspettavamo di vedere ma che non
c'è in quel momento.
Siamo flessibili. Adattiamoci e cominciamo a lavorare con tutti gli elementi a disposizione,
in silenzio, con profondità, con il respiro calmo e la consapevolezza di far bene.
Cominciamo da un punto, con qualche idea e poi
uniamo le intuizioni che via via affiorano nella nostra mente. Ecco che la
creatività è all'opera e la nostra capacità di sintesi si concretizza in scatti
unici, colti al volo, irripetibili e entusiasmanti per la loro inaspettata
imprevedibilità.. Con questa prospettiva la fotografia sarà sempre una
scoperta e vi darà gioia e entusiasmo!

FULL IMMERSION NEL MOMENTO PRESENTE

In qualunque parte del mondo ci troviamo abbiamo organizzato e pensato il


“momento”. Probabilmente molti di noi coltiveranno aspettative.
Qui deve finire la nostra preparazione al “momento”. Possiamo prevedere
certe soluzioni tecniche invece di altre, uno o più approcci al soggetto, al
luogo, ma è assolutamente importante che una volta che siamo vicini o
dentro il “momento” cerchiamo di svuotare la nostra mente da ogni pensiero
estraneo. Dobbiamo fare una specie di vuoto mentale per poter essere
completamente ricettivi a tutto quello che ci sta intorno, a quello che accade
realmente.
Più siamo concentrati e attenti in questo e più saremo capaci di sintetizzare
ed esprimere le nostre scelte.
Così la mente, ricettiva e libera da ogni altro pensiero, esprimerà al
meglio la propria creatività.
Fotografare con partecipazione e attenzione è una sorta di meditazione, ci si
allontana da altri pensieri e distrazioni mentali.
I problemi tecnici non ci devono preoccupare. La nostra conoscenza tecnica
è a disposizione per intero in questo momento. Forse un altro giorno, in un
momento simile, potremo operare una scelta tecnica/compositiva diversa ,
forse avremo capacità di sintesi migliore, più evoluta…

CONSIGLI PER I MIEI STUDENTI

Il fotografo nel momento in cui scatta più che prendere una certa fetta della realtà
diciamo che toglie dal suo nucleo di interesse tutto quello che non serve all'immagine.
A differenza del pittore, che in una tela bianca deve aggiungere elementi per realizzare
la sua idea di quadro, il fotografo parte da una realtà che è complessa, articolata,
molteplice, carica di elementi che possono confondere o rendere difficile la lettura
dell'immagine, per cui il suo lavoro è quello di selezionare e sintetizzare ciò che sta osservando.
Questo è quello che noi chiamiamo composizione.
Una buona composizione è molto importante per la qualità della fotografia.
Io sostengo che ognuno può fare degli esercizi per arrivare ad ottenere delle buone
immagini componendo, cioè ritagliando mentalmente ciò che sta osservando e che stimola la
sua creatività.
Con la fotocamera è poi un esercizio utilissimo e che possiamo ripetere all'infinito.
Pensiamo solo per esempio a come potremmo posizionare un certo soggetto:
al centro, di lato, in alto o in basso, con più cielo, con un altra prospettiva, con un altra luce,
enfatizzando le forme, i volumi ...e così via....

A volte la ricerca per un certo tipo di immagine richiede tempo e una buona dose di
“ostinazione”...
Bisogna ritornare sullo stesso posto con una luce diversa, con certe condizioni meteo, in certe ore
del giorno...

Quando scattiamo scegliamo il momento del click quasi istintivamente, trasportati dal nostro forte
sentimento, come se la fotocamera fosse il naturale prolungamento dei nostri occhi.
La tecnica e gli strumenti sono certamente importanti ma devono essere messi al servizio della
nostra sensibilità e creatività.
Una volta imparata la tecnica una cosa importante è quella di non lasciarsi condizionare da questa,
bensì usarla per riuscire ad esprimere la nostra visione interiore.

Vi invito a guardare con attenzione ogni qualvolta state fotografando


qualsiasi soggetto ed a ricercare soluzioni diverse con angoli di
ripresa, focali, tempi differenti.
Mostratemi aspetti diversi di una stessa idea iniziale.
Usate sovra o sottoesposizioni, fuori fuoco o mosso voluto.
Componete l'inquadratura in modi differenti, immaginate, create
(ovvero ricreate il vostro soggetto).
Non abbiate paura di sbagliare.
Scattate con consapevolezza.
Non portatevi dietro il limite della vostra esperienza, bensì usate
questa per ampliare i vostri orizzonti. Altrimenti il processo di crescita
sarà lentissimo.
Non guardate solo il macro ma anche il micro paesaggio.
Fate attenzione alla luce. E' mutevole e qualche volta irripetibile.
Portatevi dietro il vostro equipaggiamento.
Non limitatevi ad una/due ottiche. Al momento può esservi utile il
vostro corredo al completo.

Questo che stiamo provando è l'esercizio del "vedere".


Non si finisce mai di imparare. Non ne sapremo mai abbastanza.
Ogni fotografo è sempre alla ricerca di un inquadratura "nuova", di
una prospettiva interessante o spettacolare. L'arte del vedere è
qualcosa che si affina giorno dopo giorno, in una specie di gioco al
rimbalzo con la nostra mente.
Tu vedi un soggetto interessante e poi ti immagini come cambia e
come si valorizza con un certo tipo di luce. Il colore poi ti costringe a
pensare in termini di intensità, di dominanti, di accostamenti, di
contrasto, di profondità...
Impariamo ad usare quella che è la qualità principe di un'idea: la
sintesi.
La sintesi ci permette di estrapolare da un universo pieno di elementi,
di colori, di piani, di interrelazioni, solo quello che serve alla nostra
composizione. Scindiamo, selezioniamo dall'insieme solo alcune
parti: quelle significative per la nostra foto.
Attenzione, la tecnica è importante ma non è il tutto.
L'artigiano che è in noi "prepara, lavora" tecnicamente la foto, ma
l'artista che è in noi decide cosa ed in quale istante fotografare, quale
visione mostrare, quale emozione trasmettere.
Molte immagini sono rovinate dalla confusione visiva.
Troppi elementi possono rovinare una foto.
Il lavoro di scelta, di composizione ci deve portare ad una sintesi
pulita, essenziale. Solo cosi trasmetteremo immediatamente la nostra
idea agli altri.

L' INCONTRO CON I FOTOGRAFI

Ogni volta che mi incontro con un gruppo di studenti (ma la parola è


limitativa) c'è sempre molta attesa nell'aria. Il luogo dove alloggeremo
è importante ma non è fondamentale. Magari rientreremo tardi nel
pomeriggio e qualche volta ce ne andremo via presto la mattina. A
volte il nostro itinerario fotografico si svolgerà lungo un percorso per
centinaia o migliaia di chilometri. Ricostruisco mentalmente una
possibile scena: sono seduto più o meno al centro di un semicerchio a
parlare nel primo incontro serale con il gruppo di fotografi.

All'inizio ci sono le presentazioni di rito, i sorrisi, lo scambio di


informazioni, le domande tecniche, le note organizzative e poi, pian
piano a passi sottili ma decisi, passiamo alle questioni centrali quelle
che tutti si sono posti prima di iscriversi al workshop: dove, come e
quanto scatteremo nei prossimi giorni, quale sarà il nostro obiettivo,
cosa ognuno dovrà cercare di realizzare e con quale approccio, quanto
dovrà concedersi al sacrificio per tenere sempre alta l' attenzione, la
concentrazione, la capacità di sintesi.
Io sarò in ballo assieme a voi.
Mi confronterò come voi con le situazioni con più esperienza
accumulata anni di lavoro e di insegnamento.
L'esperienza in fotografia è un processo cumulativo destinato a non
esaurirsi mai, rinnovabile ogni volta, se non altro per la varietà dei
soggetti e dei possibili approcci visivi.
Siamo sempre in gioco ogni volta che scendiamo in campo con una
macchina fotografica in mano.
Mi sono reso conto tante volte che il bello di condividere un
esperienza di questo tipo con altre persone è che l'entusiasmo è
destinato a crescere giorno dopo giorno.

Cosi possono anche nascere buoni rapporti o solide amicizie.


Quello che ho sempre capito è che quando fotografiamo con
attenzione, partecipazione, passione, sentimento, cambiamo il nostro
rapporto con la vita.
E' il mondo che ci circonda che assume un importanza differente ai
nostri occhi. Tutto appare sotto una luce diversa. Sia che ne faremo una
professione oppure che rimarrà un hobby per il tempo libero, la
fotografia inciderà in modo indelebile sulla nostra esistenza.
Fotografare sarà perciò nei giorni seguenti il vero atto dirompente.
Non sarà realmente determinante se pioverà oppure ci sarà il sole.
Se la luce si distribuirà in modo uniforme oppure cambierà
velocemente.
Saremo noi che ci adatteremo ai luoghi e alle circostanze trovando
spunti e ispirazione sempre nuovi.
Faremo silenzio dentro di noi, seguiremo la nostra intuizione, la nostra
fantasia, la nostra capacità di sintesi.
Entreremo dentro la fotografia. Diventeremo fotografia.
E questo stupirà noi stessi per primi. Perché ci renderemo conto che
stiamo tirando fuori qualcosa che era dentro di noi e che ancora forse
non conoscevamo.

La Fotografia è lo specchio della realtà: è la nostra capacità di percepire e raccontare il


mondo.

—————— ebook La Mia Fotografia ——————-


Sandro Santioli - Tutti i diritti riservati

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