LEGGE COSTITUZIONALE 26 febbraio 1948 , n.
Statuto speciale per la Sardegna.
Vigente al : 22-5-2024
TITOLO I
COSTITUZIONE DELLA REGIONE
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visti il primo comma della XVII disposizione transitoria e l'art. 116 della Costituzione;
PROMULGA
la seguente legge costituzionale, approvata dall'Assemblea Costituente il 31 gennaio 1948:
Art. 1
La Sardegna con le sue isole è costituita in Regione autonoma fornita di personalità giuridica entro
l'unità politica della Repubblica italiana, una e indivisibile, sulla base dei principi della Costituzione e
secondo il presente Statuto.
Art. 2
La Regione autonoma della Sardegna ha per capoluogo Cagliari.
TITOLO II
FUNZIONI DELLA REGIONE
Art. 3
In armonia con la Costituzione e i principi dell'ordinamento giuridico ((della Repubblica)) e col rispetto
degli obblighi internazionali e degli interessi nazionali, nonché delle norme fondamentali delle riforme
economico-sociali della Repubblica, la Regione ha potestà legislativa nelle seguenti materie:
a) ordinamento degli uffici e degli enti amministrativi della Regione e stato giuridico ed economico del
personale;
b) ordinamento degli enti locali e delle relative circoscrizioni;
c) polizia locale urbana e rurale;
d) agricoltura e foreste; piccole bonifiche e opere di miglioramento agrario e fondiario;
e) lavori pubblici di esclusivo interesse della Regione;
f) edilizia ed urbanistica;
g) trasporti su linee automobilistiche e tranviarie;
h) acque minerali e termali;
i) caccia e pesca;
l) esercizio dei diritti demaniali della Regione sulle acque pubbliche;
m) esercizio dei diritti demaniali e patrimoniali della Regione relativi alle miniere, cave e saline;
n) usi civici;
o) artigianato;
p) turismo, industria alberghiera;
q) biblioteche e musei di enti locali.
Art. 4
Nei limiti del precedente articolo e dei principi stabiliti dalle leggi dello Stato, la Regione emana norme
legislative sulle seguenti materie:
a) industria, commercio ed esercizio industriale delle miniere, cave e saline;
b) istituzione ed ordinamento degli enti di credito fondiario ed agrario, delle casse di risparmio, delle
casse rurali, dei monti frumentari e di pegno e delle altre aziende di credito di carattere regionale;
relative autorizzazioni;
c) opere di grande e media bonifica e di trasformazione fondiaria;
d) espropriazione per pubblica utilità non riguardante opere a carico dello Stato;
e) produzione e distribuzione dell'energia elettrica;
f) linee marittime ed aeree di cabotaggio fra i porti e gli scali della Regione;
g) assunzione di pubblici servizi;
h) assistenza e beneficenza pubblica;
i) igiene e sanità pubblica;
l) disciplina annonaria;
m) pubblici spettacoli.
Art. 5
Salva la competenza, prevista nei due precedenti articoli, la Regione ha facoltà di adattare alle sue
particolari esigenze le disposizioni delle leggi della Repubblica, emanando norme di integrazione ed
attuazione, sulle seguenti materie:
a) istruzione di ogni ordine e grado, ordinamento degli studi
b) lavoro; previdenza ed assistenza sociale;
c) antichità e belle arti;
d) nelle altre materie previste da leggi dello Stato.
Art. 6
Le Regione esercita le funzioni amministrative nelle materie nelle quali ha potestà legislativa a norma
degli articoli 3 e 4, salvo quelle attribuite agli enti locali dalle leggi della Repubblica. Essa esercita altresì
le funzioni amministrative che le siano delegate dallo Stato.
TITOLO III
FINANZE DEMANIO E PATRIMONIO
Art. 7
La Regione ha una propria finanza, coordinata con quella dello Stato, in armonia con i principi della
solidarietà nazionale, nei modi stabiliti dagli articoli seguenti.
Art. 8
((Le entrate della regione sono costituite:
a) dai sette decimi del gettito delle imposte sul reddito delle persone fisiche e sul reddito delle
persone giuridiche riscosse nel territorio della regione;
b) dai nove decimi del gettito delle imposte sul bollo, di registro, ipotecarie, sul consumo
dell'energia elettrica e delle tasse sulle concessioni governative percette nel territorio della
regione;
c) dai cinque decimi delle imposte sulle successioni e donazioni riscosse nel territorio della regione;
d) dai nove decimi dell'imposta di fabbricazione su tutti i prodotti che ne siano gravati, percetta nel
territorio della regione;
e) dai nove decimi della quota fiscale dell'imposta erariale di consumo relativa ai prodotti dei
monopoli dei tabacchi consumati nella regione;
f) dai nove decimi del gettito dell'imposta sul valore aggiunto generata sul territorio regionale da
determinare sulla base dei consumi regionali delle famiglie rilevati annualmente dall'ISTAT;
g) dai canoni per le concessioni idroelettriche;
h) da imposte e tasse sul turismo e da altri tributi propri che la regione ha facoltà di istituire con
legge in armonia con i principi del sistema tributario dello Stato;
i) dai redditi derivanti dal proprio patrimonio e dal proprio demanio;
l) da contributi straordinari dello Stato per particolari piani di opere pubbliche e di trasformazione
fondiaria;
m) dai sette decimi di tutte le entrate erariali, dirette o indirette, comunque denominate,. ad
eccezione di quelle di spettanza di altri enti pubblici.
Nelle entrate spettanti alla regione sono comprese anche quelle che, sebbene relative a fattispecie
tributarie maturate nell'ambito regionale, affluiscono, in attuazione di disposizioni legislative o per
esigenze amministrative, ad uffici finanziari situati fuori del territorio della regione)).
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AGGIORNAMENTO (1a)
La L. 5 gennaio 1953, n. 21, ha disposto (con l'art.2) che la modifica ha effetto dal 1 luglio 1952.
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AGGIORNAMENTO (2a)
La L. 13 aprile 1983, n. 122, ha disposto (con l'art.5) che la modifica decorre dal 1 gennaio 1983.
Art. 9
La Regione può affidare agli organi dello Stato l'accertamento e la, riscossione dei propri tributi.
((La regione collabora all'accertamento delle imposte erariali sui redditi dei soggetti con domicilio
fiscale nel suo territorio.
A tal fine la giunta regionale ha facoltà di segnalare, entro il 31 dicembre dell'anno precedente a
quello in cui scade il termine per l'accertamento, agli uffici finanziari dello Stato nella regione, dati,
fatti ed elementi rilevanti per la determinazione di un maggiore imponibile, fornendo ogni idonea
documentazione atta a comprovarla.
Gli uffici finanziari dello Stato nella regione sono tenuti a riferire alla giunta regionale sui
provvedimenti adottati in base alle indicazioni dalla stessa ricevute)).((2a))
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AGGIORNAMENTO (2a)
La L. 13 aprile 1983, n. 122, ha disposto (con l'art.5) che la modifica decorre dal 1 gennaio 1983.
Art. 10
((La Regione, al fine di favorire lo sviluppo economico dell'Isola e nel rispetto della normativa
comunitaria, con riferimento ai tributi erariali per i quali lo Stato ne prevede la possibilità, può,
ferma restando la copertura del fabbisogno standard per il finanziamento dei livelli essenziali delle
prestazioni concernenti i diritti civili e sociali di cui all'articolo 117, secondo comma, lettera m),
della Costituzione:
a) prevedere agevolazioni fiscali, esenzioni, detrazioni d'imposta, deduzioni dalla base imponibile e
concedere, con oneri a carico del bilancio regionale, contributi da utilizzare in compensazione ai
sensi della legislazione statale;
b) modificare le aliquote in aumento entro i valori di imposizione stabiliti dalla normativa statale o
in diminuzione fino ad azzerarle)).
Art. 11
La Regione ha facoltà di emettere prestiti interni da essa esclusivamente garantiti, per provvedere ad
investimenti in opere di carattere permanente, per una cifra annuale non superiore alle entrate
ordinarie.
Art. 12
Il regime doganale della Regione è di esclusiva competenza dello Stato.
Saranno istituiti nella Regione punti franchi.
((COMMA ABROGATO DALLA L. 13 APRILE 1983, N. 122)) ((COMMA ABROGATO DALLA L. 13 APRILE
1983, N. 122))
Art. 13
Lo Stato col concorso della Regione dispone un piano organico per favorire la rinascita economica e
sociale dell'Isola.
Art. 14
La Regione, nell'ambito del suo territorio, succede nei beni e diritti patrimoniali dello Stato di natura
immobiliare e in quelli demaniali, escluso il demanio marittimo.
I beni e diritti connessi a servizi di competenza statale ed a monopoli fiscali restano allo Stato, finchè
duri tale condizione.
I beni immobili situati nella Regione, che non sono di proprietà di alcuno, spettano al patrimonio della
Regione.
TITOLO IV
ORGANI DELLA REGIONE
Art. 15
Sono organi della Regione: il Consiglio regionale, la Giunta regionale e il Presidente della Regione.
In armonia con la Costituzione e i principi dell'ordinamento giuridico della Repubblica e con l'osservanza
di quanto disposto dal presente Titolo, la legge regionale, approvata dal Consiglio regionale con la
maggioranza assoluta dei suoi componenti, determina la forma di governo della Regione e,
specificatamente, le modalità di elezione, sulla base dei principi di rappresentatività e di stabilità, del
Consiglio regionale, del Presidente della Regione e dei componenti della Giunta regionale, i rapporti tra
gli organi della Regione, la presentazione e l'approvazione della mozione motivata di sfiducia nei
confronti del Presidente della Regione, i casi di ineleggibilità e di incompatibilità con le predette cariche,
nonché l'esercizio del diritto di iniziativa legislativa del popolo sardo e la disciplina del referendum
regionale abrogativo, propositivo e consultivo. ((PERIODO SOPPRESSO DALLA L. COST. 7 FEBBRAIO
2013, N. 3)). Le dimissioni contestuali della maggioranza dei componenti il Consiglio regionale
comportano lo scioglimento del Consiglio stesso e l'elezione contestuale del nuovo Consiglio e del
Presidente della Regione se eletto a suffragio universale e diretto.
Nel caso in cui il Presidente della Regione sia eletto dal Consiglio regionale, il Consiglio è sciolto quando
non sia in grado di funzionare per l'impossibilità di formare una maggioranza entro sessanta giorni dalle
elezioni o dalle dimissioni del Presidente stesso.
La legge regionale di cui al secondo comma non è comunicata al Governo ai sensi del primo comma
dell'articolo 33. Su di essa il Governo della Repubblica può promuovere la questione di legittimità
costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale entro trenta giorni dalla sua pubblicazione.
La legge regionale di cui al secondo comma è sottoposta a referendum regionale, la cui disciplina è
prevista da apposita legge regionale, qualora entro tre mesi dalla sua pubblicazione ne faccia richiesta
un cinquantesimo degli elettori della Regione o un quinto dei componenti del Consiglio regionale. La
legge sottoposta a referendum non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi.
Se la legge è stata approvata a maggioranza dei due terzi dei componenti il Consiglio regionale, si fa
luogo a referendum soltanto se, entro tre mesi dalla sua pubblicazione, la richiesta è sottoscritta da un
trentesimo degli aventi diritto al voto per l'elezione del Consiglio regionale.
Art. 16
((
1. Il Consiglio regionale è eletto a suffragio universale con voto personale, uguale, libero e
segreto, ed è composto da sessanta consiglieri. La composizione del Consiglio non può variare,
neppure in relazione alla forma di governo e al sistema elettorale prescelto, se non mediante il
procedimento di revisione del presente Statuto.
2. La legge elettorale per l'elezione del Consiglio regionale può disporre al fine di assicurare la
rappresentanza di determinate aree territoriali dell'Isola, geograficamente continue e omogenee,
interessate da fenomeni rilevanti di riduzione della popolazione residente. Al fine di conseguire
l'equilibrio tra uomini e donne nella rappresentanza, la medesima legge promuove condizioni di
parità nell'accesso alla carica di consigliere regionale
))
Art. 17
È elettore ed eleggibile ai Consiglio regionale chi è iscritto nelle liste elettorali della Regione.
L'ufficio di consigliere regionale è incompatibile con quello di membro di una delle Camere o di un altro
Consiglio regionale o di un sindaco di un Comune con popolazione superiore a diecimila abitanti ((,
ovvero di membro del Parlamento europeo)).
((COMMA ABROGATO DALLA L. COSTITUZIONALE 31 GENNAIO 2001, N. 2))
Art. 18
Il consiglio regionale è eletto per cinque anni. Il quinquennio decorre dalla data delle elezioni.
Le elezioni del nuovo consiglio sono indette dal ((Presidente della Regione)) e potranno aver luogo a
decorrere dalla quarta domenica precedente e non oltre la seconda domenica successiva al
compimento del periodo di cui al precedente comma.
Il decreto di indizione delle elezioni deve essere pubblicato non oltre il quarantacinquesimo giorno
antecedente la data stabilita per la votazione.
Il nuovo consiglio si riunisce entro i venti giorni dalla proclamazione degli eletti su convocazione del
((Presidente della Regione)) in carica.
Art. 19
Il Consiglio regionale elegge, fra i suoi componenti: il Presidente, l'Ufficio di presidenza e Commissioni, in
Conformità al regolamento interno, che esso adotta a maggioranza assoluta dei suoi componenti.
Art. 20
Il Consiglio si riunisce di diritto il primo giorno non festivo di febbraio e di ottobre.
Esso si riunisce in via straordinaria per iniziativa del suo Presidente o sui richiesta del ((Presidente della
Regione)) o di un quarto dei suoi componenti.
Art. 21
Le deliberazioni del Consiglio regionale non sono valide se non è presente la maggioranza dei suoi
componenti e se non sono adottate a maggioranza dei presenti, salvo che sia prescritta una
maggioranza speciale.
Art. 22
Le sedute del Consiglio regionale sono pubbliche.
Il Consiglio tuttavia può deliberare di riunirsi in seduta segreta.
Art. 23
I consiglieri regionali, prima di essere ammessi all'esercizio delle loro funzioni, prestano giuramento di
essere fedeli alla Repubblica e di esercitare il loro uffici al solo scopo del bene inseparabile dello Stato e
della Regione autonomia della Sardegna.
Art. 24
I consiglieri regionali rappresentano l'intera Regione.
Art. 25
I consiglieri regionali non possono essere perseguiti Per le opinioni espresse e i voti dati nell'esercizio
delle loro funzioni.
Art. 26
I consiglieri regionali ricevono una indennità fissata con legge regionale.
Art. 27
Il Consiglio regionale esercita le funzioni legislative e regolamentari attribuite alla Regione.
Art. 28
L'iniziativa delle leggi spetta alla Giunta regionale ai membri del Consiglio ed al popolo sardo.
Art. 29
((ARTICOLO ABROGATO DALLA L. COSTITUZIONALE 31 GENNAIO 2001, N. 2))
Art. 30
Ogni disegno di legge deve essere previamente esaminate da una Commissione, ed approvato dal
Consiglio, articolo per articolo, con votazione finale.
Art. 31
Il Consiglio regionale approva ogni anno il bilancio e il rendimento consuntivo presentati dalla Giunta.
L'esercizio finanziario della Regione ha la decorrenza dell'anno solare.
Art. 32
((ARTICOLO ABROGATO DALLA L. COSTITUZIONALE 31 GENNAIO 2001, N. 2))
Art. 33
Ogni legge approvata dal Consiglio regionale è comunicata al Governo della Repubblica e promulgata
trenta giorni dopo la comunicazione, salvo che il Governo non la rinvii al Consiglio regionale col rilievo
che eccede la competenza della Regione o contrasta con gli interessi nazionali.
Ove il Consiglio regionale l'approvi di nuovo a maggioranza assoluta dei suoi componenti, è, promulgata
se, entro quindici giorni dalla nuova comunicazione, il Governo della. Repubblica non promuove la
questione di legittimità davanti alla Corte costituzionale o quella di merito per contrasto di interessi
davanti alle Camere.
Qualora una legge sia dichiarata urgente dal Consiglio regionale a maggioranza a assoluta dei suoi
componenti, la promulgazione e l'entrata in vigore, se il GOverno della Repubblica consente, non sono
subordinati ai termini sopraindicati Ove il Governo non consenta, si applica il secondo comma dei
presente articolo Le leggi sono promulgate dal ((Presidente della Regione)) ed entrano in vigore il
quindicesimo giorno successivo a quello della loro pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione,
salvo che esse stabiliscano un termine diverso.
Art. 34
Il ((Presidente della Regione)), la Giunta ed i suoi componenti sono organi esecutivi della Regione.
Art. 35
Il ((Presidente della Regione)) è il rappresentante della Regione autonoma della Sardegna.
((Un componente della Giunta regionale assume le funzioni di Vicepresidente della Regione.
L'approvazione della mozione di sfiducia nei confronti del Presidente della Regione eletto a
suffragio universale e diretto, nonché la rimozione, l'impedimento permanente, la morte o le
dimissioni dello stesso comportano le dimissioni della Giunta e lo scioglimento del Consiglio
regionale.))
Art. 36
((ARTICOLO ABROGATO DALLA L. COSTITUZIONALE 31 GENNAIO 2001, N. 2))
Art. 37
((COMMA ABROGATO DALLA L. COSTITUZIONALE 31 GENNAIO 2001, N. 2))
La Giunta regionale è responsabile di fronte al Consiglio. Il voto di sfiducia del Consiglio determina le
dimissioni della Giunta.
Art. 38
I membri della Giunta regionale hanno diritto di assistere alle sedute del Consiglio, anche se non ne
facciano parte.
Art. 39
L'ufficio di ((Presidente della Regione)) e di membro della Giunta è incompatibile con qualsiasi altro
ufficio pubblico.
Art. 40
I dipendenti di una pubblica amministrazione che siano nominati membri della Giunta regionale sono
messi a disposizione della Regione senza assegni, ma conservano gli altri diritti di carriera e di anzianità.
Art. 41
Contro i provvedimenti dei membri della Giunta regionale preposti ai singoli rami dell'amministrazione e
dato ricorso alla Giunta, che decide ((con decreto del Presidente della Regione)).
Tale decreto costituisce provvedimento definitivo.
Art. 42
Il Consiglio regionale ha facoltà di istituire organi di consulenza tecnica.
TITOLO V
ENTI LOCALI
Art. 43
Le province di Cagliari, Nuoro e Sassari conservano l'attuale struttura di enti territoriali.
Con legge regionale possono essere modificate circoscrizioni e le funzioni delle province, in conformità
alla volontà delle popolazioni di ciascuna delle province interessate espressa con referendum.
Art. 44
La Regione esercita normalmente le sue funzioni amministrative delegandole agli enti locali o valendosi
dei loro uffici.
Art. 45
La, Regione, sentite le popolazioni interessate, può con legge istituire nel proprio territorio nuovi comuni
e modificare le loro circoscrizioni e denominazioni.
Art. 46
Il controllo sugli atti degli enti locali è esercitato da organi della Regione nei nodi e nei limiti stabiliti con
legge regionale in armonia coi principi delle leggi dello Stato.
TITOLO VI
RAPPORTI FRA LO STATO E REGIONE
Art. 47
Il ((Presidente della Regione)) dirige le funzioni amministrative delegate dallo Stato alla Regione,
conformandosi alle istruzioni del Governo Egli interviene alle sedute del Consiglio dei Ministri, quando si
trattano questioni che riguardano particolarmente la Regione.
Art. 48
Un Rappresentante del Governo sovraintende alle funzioni amministrative dello Stato non delegate e le
coordina con quelle esercitate dalla Regione.
Art. 49
Il Governo della Repubblica può delegare alla Regione le funzioni di tutela dell'ordine pubblico. Queste
saranno esercitate, nell'ambito delle direttive fissate dal Governo, dal ((Presidente della Regione)), che
a a tale scopo, potrà richiedere l'impiego delle forze armate.
Art. 50
Il Consiglio regionale può essere sciolto quando compia atti contrari alla Costituzione o al presente
Statuto o gravi violazioni di legge o quando nonostante la segnalazione fatta dal Governo della
Repubblica, non proceda alla sostituzione della Giunta regionale o del Presidente che abbiano compiuto
analoghi atti o violazioni.
Può altresì essere sciolto per ragioni di sicurezza nazionale ((...)).
Lo scioglimento è disposto con decreto motivato dei Presidente della Repubblica previa deliberazione
del Consiglio dei Ministri, sentita la Commissione parlamentare per le questioni regionali.
Col decreto di scioglimento è nominata una. Commissione di tre cittadini eleggibili al Consiglio regionale
che provvede all'ordinaria amministrazione di competenza della Giunta ed agli atti improrogabili, da
sottoporre alla ratifica del nuovo Consiglio. Essa indice le elezioni, che debbono aver luogo entro tre
mesi dallo scioglimento.
Il nuovo Consiglio è convocato dalla Commissione entro venti giorni dalle elezioni.
((Con decreto motivato del Presidente della Repubblica e con l'osservanza delle forme di cui al terzo
comma è disposta la rimozione del Presidente della Regione, se eletto a suffragio universale e
diretto, che abbia compiuto atti contrari alla Costituzione o reiterate e gravi violazioni di legge. La
rimozione può altresì essere disposta per ragioni di sicurezza nazionale.))
Art. 51
Il Consiglio regionale può presentare alle Camere voti e proposte di legge su materie che interessano la
Regione.
La Giunta regionale, quando constati che l'applicazione di una legge o di un provvedimento dello Stato
in materia economica o finanziaria risulti manifestamente dannosa all'Isola, può chiederne la
sospensione al Governo della Repubblica il quale, constatata la necessità è l'urgenza, può provvedere,
ove occorra, a norma dell'art. 77 della Costituzione.
Art. 52
La Regione è rappresentata nella elaborazione dei progetti dei trattati di commercio che il Governo
intenda stipulare con stati esteri in quanto riguardino scambi di specifico interesse della.
Sardegna.
La Regione è sentita in materia di legislazione doganale per quanto concerne i prodotti tipici di suo
specifico interesse,
Art. 53
La Regione è rappresentata nella elaborazione delle tariffe ferroviarie e della regolamentazione dei
servizi nazionali di comunicazione e trasporti terrestri, marittimi ed aerei che possano direttamente
interessata.
TITOLO VII
REVISIONE DELLO STATUTO
Art. 54
((Per le modificazioni del presente Statuto si applica il procedimento stabilito dalla Costituzione per
le leggi costituzionali. L'iniziativa di modificazione può essere esercitata anche dal Consiglio
regionale o da almeno ventimila elettori.))
I progetti di modificazione del presente Statuito di iniziativa governativa o parlamentare sono
comunicati dal Governo della.
Repubblica al Consiglio regionale, che esprime il suo parere entro ((due mesi)).
Qualora un progetto di modifica sia stato approvato in prima a deliberazione una delle Camere ed il
parere del Consiglio regionale sia contrario, il ((Presidente della Regione)) può indire un referendum,
consultivo prima del compimento del termine previsto dalla Costituzione per la seconda deliberazione.
((Le modificazioni allo Statuto approvate non sono comunque sottoposte a referendum nazionale.))
Le disposizioni del Titolo III del presente Statuto possono essere modificate con leggi ordinarie della
Repubblica proposta del Governo o della Regione, in ogni caso sentita la Regione.
((COMMA ABROGATO DALLA L. COSTITUZIONALE 31 GENNAIO 2001, N. 2))
TITOLO VIII
NORME TRANSITORIE E FINALI
Art. 55
Le funzioni dell'Alto Commissariato della Consulta regionale sarda durano fino alla prima elezione del
Consiglio regionale, che sarà indetta dal Governo della Repubblica entro dieci mesi dall'entrata in vigore
del presente Statuto.
La prima elezione del Consiglio regionale avrà luogo in conformità all'art. 16 dello statuto ed alla legge
per l'elezione della Camera dei deputati secondo le norme che saranno stabilite con decreto legislativo,
sentiti l'Alto Commissario e la Consulta regionale.
Le circoscrizioni elettorali sono determinate in corrispondenza delle attuali province.
Art. 56
Una Commissione paritetica di quattro membri, nominati dal Governo della Repubblica, e dall'Alto
Commissario per la Sardegna sentita la Consulta regionale, proporrà le norme relative al passaggio
degli uffici e del personale dallo Strato alla Regione, nonché le norme di attuazione del presente statuto.
Tali norme saranno sottoposte al parere della Consulta o del Consiglio regionale e saranno emanate
con decreto legislativo.
Art. 57
Nelle materie attribuite alla competenza della Regione fino a quando non sia diversamente disposto
con leggi regionali, si applicano le leggi dello Stato.
Art. 58
La presente legge costituzionale entra, in vigore il giorno successivo a quello della sua, pubblicazione
nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica.
La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserta nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei
decreti della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque e spetti di osservarla e di farla osservare
come legge dello Stato.
Data a Roma, addì 26 febbraio 1948
DE NICOLA DE GASPERI
Visto, il Guardasigilli: GRASSI