Nel paesaggio mediterraneo i campi sono discontinui, alternati da pascoli e l'insediamento
è in centri compatti spesso arroccati in siti difensivi. È la classica associazione dei cereali
con le colture arboree o arbustive. Triade mediterranea: frumento, olivo, vite che si
adattano al clima: caldo e secco in estate mite e piovoso in inverno. In particolari zone di
terra fertile con possibilità di irrigazione si sono radicate coltivazioni orticole intensive su
appezzamenti di piccole dimensioni: tecnica dei vivai e delle serre. Causa l'esiguità delle
pianure, i contadini hanno utilizzato per la coltivazione i pendii praticando il terrazzamento.
Nelle regioni del Mezzogiorno, la grande proprietà aristocratica è rimasta per secoli
stagnante in un'economia estensiva; i contadini senza terra lavoravano da braccianti nelle
campagne del padrone assenteista. Molti villaggi sorgono su alture di difficile accesso ove
furono costruiti per ragioni difensive e per evitare la malaria delle pianure. Un aspetto
tipico delle contrade mediterranee consiste nella frequente giustapposizione di un
paesaggio storico, con insediamenti arrocati in siti elevati, e con cereali e frutteti adatti al
clima secco. La bonifica delle pianure costiere e dei fondovalle, insieme alla sicurezza
sociale, ha fatto slittare verso il basso la popolazione. L'Italia di mezzo è caratterizzata da
un paesaggio della “coltura promiscua”: la campagna è divisa geometricamente in riquadri
rettangolari, separati l'uno dall'altro da un fossato di scolo su cui corrono uno o più filari di
viti e nel mezzo l'arativo è di grano. Si tratta di una policoltura intensiva, elaborata da una
classe di proprietari non assenteisti e da una popolazione contadina molto operosa. Il
grande proprietario ha diviso le terre della sua fattoria e li ha dati a mezzadria dotandoli di
casa colonica. Fin dall'inizio i contratti faceva obbligo al mezzadro di piantare alberi in
aggiunta alle normali cure della campagna ( e le case son sparse sui fondi).
3 Proprietà fondiaria e conduzione aziendale
La proprietà fondiaria riguarda il possesso della terra, la conduzione aziendale riguarda il
tipo di gestione dell'azienda.
La prima presenta dimensioni molto variabili che dipende da vari fattori: naturali, storici,
sociali... e perciò non esistono criteri univoci di classificazione in base all'ampiezza. Le
divisioni ereditarie fanno si che la proprietà si frantumi progressivamente; la
frammentazione in particelle distanti l'una dall'altra è derivata anche alla necessità, in
un'economia di sussistenza, che ogni famiglia potesse disporre di appezzamenti ubicati in
zone diverse in modo tale da praticare vari tipi di coltivazioni.
La conduzione aziendale più praticata si richiama alla piccola proprietà coltivatrice: il
proprietario assume in prima persona la gestione della terra che coltiva con l'aiuto dei
familiari (coltivazione diretta e questi coltivatori sono chiamati coldiretti).
La grande proprietà può essere condotta in economia direttamente dal proprietario che si
avvale di salariati fissi per tutto l'anno e di braccianti per i lavori stagionali.
Si ha la conduzione a mezzadria quando il proprietario affida la coltivazione del podere a
un colono con il quale divide a metà le spese di gestione e i prodotti ricavati.
Nelle aziende in affitto il proprietario cede il diritto di coltivare la propria terra a un
affittuario dietro il pagamento di un canone annuo.
Le aziende part-time sono gestite da lavoratori non agricoli che vi si dedicano nel tempo
libero eseguendo lavori leggeri, mentre per quelli pesanti fanno riferimento a società di
servizio dotati di mezzi meccanici.
Nel latifondo il proprietario si limita a percepire la rendita di uno sfruttamento estensivo
risale ai primordi della civiltà e corrispondono a 2 generi di vita diversi: la tenda, leggera e
facile da montare, risponde alle esigenze di mobilità dei pastori nomadi, la capanna si
accompagna alla fissazione degli uomini in un territorio con la pratica agricola. Esistono
numerosi tipi di capanna in base alla diversità dell'ambiente:
–quella conica e più diffusa è costituita da un'armatura di rami e paletti conficcati a
cerchio nel suolo e convergenti in cima
–capanna ad alveare : base rotonda e i paletti delle pareti vengono incurvati in cima
–capanna cilindrico conica che ha il tetto conico distinto dalla parete perimetrale
cilindrica
–capanna a pianta quadrangolare , offre il vantaggio di una facile suddivisioni in vani
5 Casa, abitazione durevole
La casa deriva dalla capanna con l'introduzione di strutture murarie solide e durevoli. In
origine fu monocellulare e in seguito si prestò a suddivisioni interne. Le case sono fatte o
di legno i con i sassi, come i trulli pugliesi. Le case con le pareti di legno distano le une
dalle altre per il pericolo di incendio; a volte anche il tetto è di legno. Le pareti in legno e
argilla vengono fatte dove il legname scarseggia.
La pietra è fondamentale per le costruzioni, in particolare l'arenaria che è facilmente
lavorabile, ma con il tempo si sgretola. Molto utilizzato è il granito.
La casa all'inizio fu unicellulare a pianta circolare o quadrangolare. Quella circolare è tipica
delle costruzioni in pietra dove manca il legname, come i nuraghi della Sardegna.
Successivamente compare il piano superiore, di materiale leggero, con copertura a
terrazza. Dal 400 a.C i vani di abitazione si dispongono intorno ad un cortile centrale
dando luogo al tipo architettonico della casa a peristilio. Una struttura analoga è quella
romana della domus con stanze disposte ai 4 lati dell'atrium che è il vano più alto e vasto;
il tetto dell'atrium declina da ogni lato verso il centro (compluvium). Un elemento distintivo
delle case è il tetto.
6 Tipi d'insediamento rurale.
7 Case sparse, nuclei, centri
Si dà il nome di insediamento ai modi di abitare. Gli insediamenti stabili si distinguono in:
–insediamento rurale : quello della popolazione che vive in campagna
–insediamento urbano quello della popolazione che vive in città.
Il primo può essere accentrato (in villaggi) oppure sparso (case isolate) o nella forma
intermedia di nuclei (piccoli gruppi di abitazioni più o meno vicine).
Le case sparse sono quelle situate sul fondo rustico da cui trae sostentamento la famiglia
dei contadini che vi abita.
I nuclei possono essere di tipo agricolo o avere altre funzioni.
Per centro si intende un gruppo più o meno grande di case che sia un polo di vita
organizzata sul piano sociale, cioè che esplichi funzioni di pubblico interesse.
L'insediamento accentrato tiene gli uomini vicini tra loro e risponde al bisogno di
assistenza reciproca, di protezione e sicurezza nell'insediamento sparso prevale
l'individualismo, i legami sono allentati e i contatti sono episodici. Il centro rurale
corrisponde al villaggio
Il centro rurale è abitato da comunità contadine la cui vita dipende dall'utilizzo del suolo e
corrisponde al villaggio. Questi possono essere classificati in base a 3 aspetti:
–il sito
–l'origine
–la forma
un elemento fisico importante è l'acqua. Nelle zone collinari e montane hanno una forte
influenza le forme di rilievo che portano a distinguere i:
–centri di fondovalle
–centri di pendio
–centri di ripiano o di terrazzo
–centri di cocuzzolo
–centri di sella
–centri di sprone
–centri di dorsale.
14 Risalire alle origini: la toponomastica
In Italia molti centri sono nati nel medioevo, ma parecchi risalgono all'epoca romana. Per
la conoscenza delle origini può aiutare la toponomastica. La distribuzione geografica dei
nomi delle località rispecchia la delimitazione dei territori occupati da collettività
omogenee, con una propria lingua e una propria cultura.
15 Varietà delle strutture
In genere i villaggi presentano una struttura allungata o ammassata o spazieggiata.
La struttura allungata è normalmente connessa ad una strada o ad un corso d'acqua sulle
cui rive si allineano le case.
La struttura ammassata è tipica dei villaggi difensivi.
La struttura spiazzeggiata è un mosaico di appezzamenti recintati nei quali, oltre
all'abitazione e al rustico sono compresi piccoli orti e frutteti