I FRANCESCANI
L’ordine dei francescani nasce il 24 febbraio 1209.Il suo fondatore è San
Francesco d’Assisi. Francesco nacque ad Assisi nel 1182 da una famiglia di
ricchi mercanti. Da giovane visse la sua vita tra viaggi e agi, coltivando il suo
sogno di diventare cavaliere. Nel 1202 partecipò alla battaglia tra Assisi e
Perugia; fu fatto prigioniero e si ammalò nel carcere di Perugia fu liberato
circa un anno dopo. Successivamente questo iniziò un periodo di
meditazione attenta del Vangelo che lo portò a un cambiamento nella sua
vita: l’accettazione gioiosa della povertà, il distacco dai beni materiali, la
dedicazione totale a Cristo da ricercare nei poveri e nei bisognosi. Questo
stile di vita di Francesco, umile e semplice, in armonia con Dio, con la natura
e con il prossimo affascinò molte persone che decisero di seguirlo. Nel 1224
ricevette sul Monte della Verna le stigmate e nel 1225 espresse tutto il suo
amore per la natura con il “Cantico delle creature”. Morì nella notte tra il 3 e il
4 ottobre 1226.
San Francesco d’Assisi
La regola dell’ordine dei francescani è composta da 12 capitoli:
1. Nel nome del Signore incomincia la regola e la vita dei frati
minori - la regola e la vita dei frati è questa, cioè osservare il santo
Vangelo, vivendo in obbedienza, in castità e senza niente di proprio.
2. Di coloro che vogliono abbracciare questa vita e in quale modo
debbano essere accolti - se alcuni vogliono intraprendere questa vita
devono rivolgersi ai ministri provinciali perché possano esaminare la
loro fede cattolica e i sacramenti della Chiesa. I frati svolgono un anno
di prova vestiti in modo diverso rispetto agli altri e dopo questo
promettono di rispettare per sempre la Regola
3. Dell'Ufficio divino e del digiuno, e come i frati debbano andare
per il mondo - I laici dicano ventiquattro Pater Noster per il mattutino,
cinque per le lodi; per il Vespro dodici; per compieta sette; e preghino
per i defunti. E digiunino dalla festa di tutti i santi fino alla Natività del
Signore. La santa Quaresima invece, che incomincia dall'Epifania e
dura ininterrottamente per quaranta giorni e che il Signore santificò con
il suo digiuno, coloro che volontariamente la passano nel digiuno siano
benedetti dal Signore, e coloro che non vogliono non vi siano obbligati.
Ma l'altra, fino alla Resurrezione del Signore, la passino digiunando.
Negli altri tempi non siano tenuti a digiunare, se non il venerdì.
4. Che i frati non ricevano denaro - Ordino fermamente a tutti i frati
che in nessun modo ricevano denaro né personalmente né altri per
loro.
5. Del modo di lavorare - quei frati al quale il signore ha concesso la
grazia di lavorare, lavorino con fedeltà e devozione. Come ricompensa
ricevano le cose necessarie al corpo.
6. Che i frati nulla si approprino; del chiedere elemosine e dei
frati ammalati - i frati no si approprino di nulla. E come pellegrini e
forestieri in questo mondo, servendo al Signore in povertà ed umiltà,
vadano per l'elemosina con fiducia. Ne devono vergognarsi, perché il
Signore si e fatto povero per noi in questo mondo.
7. Della penitenza che si deve imporre ai frati che peccano - Se
alcuni frati, per istigazione del nemico, avranno mortalmente peccato,
per quei peccati per i quali sarà stato ordinato tra i frati di ricorrere ai
soli ministri provinciali, i predetti frati siano tenuti a ricorrere ad essi
quanto prima potranno senza indugio. I ministri poi, se sono sacerdoti,
impongano con misericordia ad essi la penitenza; se invece non sono
sacerdoti, la facciano imporre da altri sacerdoti dell'Ordine, così come
sembrerà più opportuno, secondo Dio. E devono guardarsi di non
adirarsi ne risentirsi per il peccato commesso da un frate, poiché l'ira e
il risentimento impediscono in sé e negli altri la carità.
8. Dell'elezione del ministro generale di questa fraternità, e del
capitolo della Pentecoste - Tutti i frati siano tenuti sempre ad avere
uno dei frati di quest'Ordine come ministro generale e servo di tutta la
fraternità e a lui devono fermamente obbedire. Alla sua morte l'elezione
del successore sia fatta dai ministri provinciali e dai Custodi nel capitolo
di Pentecoste.
9. Dei predicatori - I frati non predichino nella diocesi di alcun
vescovo qualora dallo stesso vescovo fosse loro proibito. E nessun
frate osi predicare al popolo se prima non sia stato esaminato e
approvato dal ministro generale di questa fraternità e non abbia ricevuto
dal medesimo l'ufficio della predicazione.
10. Dell'ammonizione e della correzione dei frati - I frati, che sono
ministri e servi degli altri frati, visitino e ammoniscano i loro frati e li
correggano con umiltà e carità, non ordinando ad essi niente che sia
contro alla loro anima e alla nostra Regola. I frati poi, che sono sudditi,
si ricordino che per Dio hanno rinnegato la propria volontà.
11. Che i frati non debbono entrare nei monasteri delle monache
- Ordino fermamente a tutti i frati di non avere vicinanza o colloqui con
donne tali da ingenerare sospetto, e di non entrare in monasteri di
monache, eccetto quelli ai quali è stata data dalla Sede apostolica una
speciale licenza.
12. Di coloro che si recano tra i saraceni e gli altri infedeli - Quei
frati che, per divina ispirazione, vorranno andare tra i Saraceni e tra gli
altri infedeli, ne chiedano il permesso ai loro ministri provinciali. I
ministri poi non diano a nessuno il permesso se non a quelli che
riterranno idonei ad essere mandati.
Ad oggi i frati francescani vivono a giornata seguendo determinate azioni:
Alle 7.00 avviene la preghiera delle Lodi, i frati si riuniscono per
lodare il Signore e affidargli la vita del mondo intero.
Alle 8.00 avviene il primo momento fraterno della giornata, ossia la
colazione.
Alle 9.00 avviene la formazione postulanti, uno degli impegni di un
frate formatore è tenere gli incontri di formazione umana, cristiana,
francescana e consacrata ai postulanti (persona che aspira entrare
in un ordine religioso).
Alle 10.00 stare con i disabili, alcuni frati si occupano di servizi di
carità
Alle 11.00 in confessionale, alcuni frati sacerdoti passano il loro
tempo
in confessionale, per accogliere, ascoltare, aiutare e consolare
quanti cercano la misericordia di Dio.
Alle 12.00 avviene la preghiera dell’Ora Media, a metà giornata la
breve preghiera dell’Ora Media riunisce i frati dalle loro attività per
riportarli al centro della loro vita: il Signore Gesù.
Alle 13.00 avviene il pranzo, che è spazio prezioso per vivere la
fraternità.
Alle 14.00 avviene la passeggiata fraterna, una bella passeggiata
con un fratello ritempra il corpo e lo spirito.
Alle 15.00 in parrocchia con i ragazzi, alcuni rati sono impegnati in
parrocchia con ragazzi e giovani.
Alle 16.00 si lavora al PC, uno strumento essenziale per poter
incontrare la gente oggi.
Alle 17.00 in missione parrocchiale, alcuni frati sono impegnati in
attività di annuncio un po’ ovunque.
Alle 18.00 avviene la celebrazione della Messa, ogni giorno viene
celebrata l’Eucarestia, il momento di fraternità più intenso.
Alle 19.00 avviene la preghiera dei Vespri, che aiuta a restituire al
Signore quanto vissuto durante la giornata.
Alle 20.00 avviene la cena nel refettorio.
Alle 21.00 c’è un momento informativo che può essere una
preghiera, una riunione ecc.
Alle 22.00 ‘è un momento fraterno, la serata si conclude con la
preghiera di Compieta e poi avviene il meritato riposo.
Simbolo dei francescani