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Bibbia - Antonio Martini - Volu - Antonio Martini

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Aleksej Sg
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ws

ലലലലല
VECCHIO
E NUOVO

TESTAMENTO
TRADOTTO ED ILLUSTRATO

DA MONSIGNOR

ANTONIO MARTINI

PREZZO DEL PRESENTE VOLUME.

Pagine N. 384. ad un
cent. per pagina L. 3. 84.
Appendice Letteraria fasci
colo primo pag. 48 . 48.
Legatura 15 .

L. 4. 47
Porto e dazio

Il prezzo totale dei preced.


volumi è di... 11. 45. 77
Le associazio ricevono
ni si Stato Sard pres
per lo o
80 GIACINTO Moretti in Alessandria. Per gli
altri Stati presso Gio . Torri in Pavia

2222PPE
1

1
GOVERNATIVA
BIBLIOTECA

regFe.asi
1744
CREMONA

BIBLIOTECA

DI

CLASSICI AUTORI.

Vol. 13.
-
VECCHIO
E NUOVO

TESTAMENTO
secondo

LA VOLGATA
TRADOTTO IN LINGUA ITALIANA

E CON ANNOTAZIONI DICHIARATO

DALL'ILL . & REV . MONSIGNORE

ANTONIO MARTINI
ARCIVESCOVO DI FIRENZE EC. EC.

TOMO 13 .

VOGHERA 1831 .
DALLA TIPOGRAFIA SORMANI
a spese GIOVANNI TORRI in Pavia
de’librai 1 GLACISTO MORETTI in Alessandria.
Lesz Tezzi 1/47

>

PELICULA GUVERNATIVE
CREMONA
PROFEXIA DI QARAMIA .
7

Prefazione

Geremia era di stirpe saccrdotale,, e nativo di Anathoth', borgo della


tribù di Beniamin non molto distante da Gerusalemme , e con singolar
privilegio lo elesse Dio fin dal seno della madre , e lo santificò , e man
dollo ad esercitare il ministero profetico mentre era ancor giovinetto l'anno
tredicesimo di Giosia 3375. del mondo secondo l'Usserio ; ed egli parlò
non solamente contro i Giudei , ma anche contro l'Egitto , l' Idumea , i
Filistei, gli Ammoniti , i Moabiti, i Babilonesi ec. ; principalmente però
egli con incredibil costanza predicò al suo popolo, esortandolo a peniten
za , e annunziando i flagelli , co 'quali il Signore lo avrebbe finalmente
>

punito per mano de' Caldei ; ma le sue profezie furon messe da lui per
iscritto solameote l'anno quarto del regno di Joachim. Geremia fin dal
principio di sua predicazione parla in tal modo contro i vizj, e le ini.
quità degli Ebrei , che si conosce evidentemente , come sotto un buodo, e
pio re , quale fu Giosia , continuavano i dolorosi effetti della empietà dei
predecessori, e particolarmente di Manasse , come è indicato iv. Reg.
1XXI. 36. Dopo la infelice morte di Giosia , Sellam ( detto altrimenti Joa
chaz ) suo successore del regoo fece il male dinanzi al Signore ( ibid.
Fers. 32. ) ; ma questi non regoò , se non tre soli mesi, essendo stato
deposto , e condotto dell' Egitto, e ucciso da Faraone Nechao , il quale
. >

a lui sostitui Joachim , principe , che non fu inferiore a verun altro pella
superbia , e nella crudeltà ; iv. Reg . xxxi . 37 .; onde il Profeta con
tinuo contro di lui , e contro il popolo prevaricatore le sue minacce , fino
a predire , che Joachim si ridurrebbe ad avere la sepoltura di un asino.
Quindi l'ira del re , e de' grandi , e de sacerdoti, e dei falsi profeti
8
contro Geremia , cui fecer soffrire di continuo ogni maniera d'insulti , c
di strapazzi ,e la prigione , ed egli sarebbe di buon' ora rimaso vittima
del furore de' suoi nemici , se Dio , il quale volea che egli divenisse
perfetta figura del Cristo , e meritasse più gloriosa corona , non l'avesse
>

più volte salvato dalle loro mani. Così dopo il breve regno di Jechonia ,
e dopo che la miglior parte del popolo col suo re fu trasportata a Babi
lonia, non cessò il Profeta , regnando l'ultimo re Sedecia , dall'esortare
> .

con ogni affetto i Giudei alla penitenza , nè dal predire la imminente


rovina della città , e la distruzione del tempio , nel qual tempio l'Ebreo
carnale fondava tuttora le sue stolte , e fallaci speranze ; e continuò simil
mente a soffrire i mali trattamenti , e la prigionia , e la fame. Presa fie
palmente la infelice città , il vincitore Nabucodonosor ebbe molta cura del
santo Profeta , e lo fe' liberare dalla carcere , e in partendo dalla Giudca ,
raccomandollo a Nabusardan , che restava ancora nel paese , da cui fu
egli molto onorato , e lasciato in pienissima libertà. Egli adunque rimase
nella Giudea per consolazione de'miseri avanzi del popolo , i quali dai
vicini paesi, dove andavan raminghi , si riunivano presso Gololia , la
sciato da’ Caldei a governare la terra . Ma Godolia di li a poco fu ucciso
a tradimento da Ismaelo principe del sangue reale , e allora Geremia con
9

ogni suo potere si oppose alla disperata risoluzione de' Giudei , i quali a
dispetto de' suoi consigli , e delle sciagure , ch' ei lor prediceva , se fos
sero andati nell'Egitto , volevano cercare in quel regno un asilo , temen
do sempre , che i Caldei vendicar volessero sopra di essi la morte di
Godolia. Quindi per quanto il Profeta si affaticasse a persuaderli di ri
manere nella Giudea , promettendo loro a nome di Dio la sicurezza , e >

la pace , non solo perseverarono nella ostinata volontà di andare nell' E


gitto , ma vi strascinaron scco lo stesso Geremia , e il suo fedele disce
polo Baruch Profela . Ivi pure non desistė Geremia dall'annunziare le
atroci calamità , alle quali Dio avea condannato l'Egitto , e nelle quali i
>

Giudei stessi doveano essere involti , e seguitò sempre a riprendere i


pravi costumi degli stessi Giudei ,, i quali in mezzo alle loro miserie pon
diventavano migliori , e la costante tradizione della Sinagoga , tradizione
tenuta da s. Girolamo , da Tertulliano , comunemente da'nostri interpreti,
porta , che a Taphnis , celebre città dell'Egitto , fa egli lapidato da' ine
desimi Ebrei , e in tal guisa terminò egli la sua santissima vita , e il
penosissimo suo ministero colla gloria di martire. Per comune sentenza
de' Padri , Geremia , con esempio rarissimo per quei tempi , visse , e
mori vergine , e questa sentenza sembra indubitata anche per quello che
leggesi, nel capo xvi . vers. 2. Del rimanente il vero singolar carattere di
questo sommo Profeta si è una tenerissima carità verso de suoi fratelli ,
carità piena di compassione pe loro mali e spirituali , e temporali, carità,
posa , onde anche in mezzo ai iumului delic
che col Jasciava quasi avercert
guerre , in mezzo agli scon i estremi della cadente Repubblica , pell’as
sedio della città , vello stesso eccidio dell a nazione , procurò sempre con
ogni ardore salute dei suoi concitta dini a
, onde con tutt ragi one egli è
deuo l' amatore de frutelli , e del popolo d' Isracle . 11. Macab. xv. 14 .
1

9
Oltre i treni , o sia lamentazioni , fu da alcuni creduto autore Ge
remia del terzo , e quarto libro de' Regi , ed anche de' Saluni lxiv. , e
cxxxyi . ; ma nou si hanno di ciò , se non mere congetture. Che altre
opcre avesse egli scritte , che non sono venute fino a noi , apparisce dal
libro secondo de' Maccabei cap . II. 1. , e dal secondo de ' Paralipomeui
cap . XXXV. 24. 25 .
I treni di questo Profeta , oltre la dignità di Scrittura sagra e са •
nonica , hanno ancora ilpregio di essere un insigne poema sagro , tutto
>
pieno da capo a piedi di tenerissimi affetti, col quale Geremia piange
la distruzione della santa città , la ruina del tempio del vero Dio , tem
pio unico al mondo , tempio , che era la meraviglia del mondo ,
pio piange.
la estrema miseria del popolo del Signore, e la sua schiavitù tra' Caldei
L'argomento è grande , e degno dello spirito del Signore , e le parole ,
e i sentimenti corrispondono alla grandezza dell' argomento , talmente che
non può esservi cuor cosi duro , che dalla vivissima descrizione di tauta
calamità non resti commosso . Per la qual cosa diceva il Nazianzeno :
Qualunque volta io leggo queste lamentazioni , mi si serra la voce
nel leggere , mi sgorgano le lagrime , e viemmi dinanzi agli occhi
quella rovina , e al pianto del Profeta io piango. Rende adunque qui
Geremia gli ultimi ufficj alla amata sua Gerusalemme , e la memoria di
lei consagra alla posterità , e stimola al dolore , e alle lagrime di peni
tenza i suoi concittadini , ailinchè chieggano , e impetrino da Dio la sua
ristaurazione . Nel! ' Ebreo sono scritti i treni con quest ' ordine , che il
primo verso comincia dalla prima lettera dell' alfabeto , il secondo verso
dalla seconda lettera , e così van continuando per tutte le lettere dello
stesso alfabeto ; nel capo terzo però i tre primi versi cominciano dalla
prima lettera , i tre seguenti dalla seconda lettera , e serbasi così il nu
mero ternario sino all' ultimna lettera , e quindi è venuto , che i latini
hanno posto innanzi a ciascun verso il nome della lettera , da cui nel
testo originale quel verso incomincia .
I dolori e i gemiti di Geremia figuravano i dolori e i gemiti di
Cristo paziente , il quale in mezzo alle ignominie, e in mezzo agli acer
bissimi suoi patimenti, piarse , ed esorto .gli altri a piangere (Luc. xxIII.
28. 29. 30. ) le orrende calamità , sotto le quali dovea nuovamente re
stare oppressa la ingratissima Gerusalemine , rea della morte del suo
Messia , e del suo Dio. Per la qual cosa si leggono nella Chiesa queste
9

lamentazioni nel tempo saato della passione.


In un altro senso ancora possono considerarsi i treni come il gemito
della colomba , cioè della sposa di Cristo , la Chiesa , vessata
>
non tanto
dagli esterni nemici , quanto ancora dai pravi costumi, dalle iniquità , o
dagli scandali de' propri suoi figli ; onde il pio Scrittore del libro de
planctu Ecclesiae alla stessa Chiesa applico gli stessi treni , parlando dei
mancamenti de' laici , de' mopaci , e del clero.
11

IL LIBRO

DI GEREMIA PROFETA

CAPO PRIMO

Vocazione di Geremia al ministero di proſeta. Si scusa per ragione


della sua tenera età , ma Diò lo riempie di fortezza . Gli é CO
mandato di predire la distruzione di Gerusalemme mostrata a lui
colla visione di una verga , e di una caldaja , che bolle.
.

Verba Jeremiae filii Hels 1 . Parole di Geremia figliuolo


ciae , de sacerdotibus qui fuerunt di Helcia , uno de' sacerdoti , che
in Anathoth , in terra Beniamin . abitavano in Anathoth nella terra di
Beniamin .
2. Quod factum est verbum 2. Parole dette a lui dal Signore
Domini ad eum in diebus Josiae ne' giorni di Josia figliuolo di Amon
filii Amon regis Juda , in tertio- re di Giuda , il decimoterzo ADDO
>

decimo anno regni ejus. del regno di lui ,


3. Et factum est in diebus Joa3. É dette a lui ne' giorni di
akim filü Josiae regis Juda , Joachim figliuolo di Josia re di

Vers. t. Parole di Geremia figliuolo di Helcia ec. Tutto quello che riguarda
la persona di Geremia , si è detto nella prefazione.
Vers. 2. Parole delle a lui dal Signore ec . Geremia proſetó per più di qua
rant'anni continui cioè dall'anno tredici del regno di Josia , del mondo 3375.
fino alla ruina di Gerusalemme, che avvenne i anno del mondo 3416. Egli
profeto ancora dipoi nell'Egitto dove ando, e dove mori. Vedi cap. xLv. ec,
Vers. 3. E detiea lul ne' giorni di Joachim ec. Dopo Josia, regnarono Joa
1 2 PROFEZIA DI GEREMIA
usque ad consummationem unde. Giuda , sino tutto l ' undecimo
a

cimi anni Sedeciae filii Josiae re- anno di Sedecia figliuolo di Josia
, sino alla trasmigra
gis Juda , usque ad transmigra- re di GiudaGerusalemme
.

tionen Jerusalem in mense zione di nel quinto


quinto. mese.

4. Et factum est verbum Do. 4. E il Signore parlommi di


mini ad me , dicens : cendo :
5. Priusquam te formarem in 5. Anzi che ti formassi nel sen
utero , novi te : et antequam della madre , io ti conobbi , ed an.
'èxires de vulva , sanctificavi te , zi che tu uscissi dall'utero , io ti
et prophetam in Gentibus dedi le. santificai , e ti diedi Profeta alle
genti.
6. Et dixi , A , a , a , Domine 6. Ed io dissi : Ah , ah , ah ,
Deus : ecce nescio loqui , quia Signore Dio , tu vedi , ch'io non
puer ego sum . so parlare , perchè sono un fan
ciullo.
7. Et dixit Dominus ad me : 7. E il Signore disse a me : Non
Noli dicere : Puer sum : quoniam dire : lo sono un fanciullo ; pe
ad omnia , quae mittam ie , ibis : rocchè tu andrai a fare tutte quelle

chaz ,> Joachim , Juconia . e Sedecia. Ma il Profeta non parla di Joachaz , ne


di Jechonia , perchè fu brevissimo il loro regno.
Fino alla trasmigrazione di Gerusalemme nel quinto mese. Gerusalemme
fu presa l'anno undici di Sedecia ai nove del quarto mese ; ma la gente non
fu inenata via da Gerusalemme se non il quinto mese dell'anno sacro e nello
stesso mese quinto fu inceu diata la città , e il tempio. Jerem . LII . 12. 13. 14.
XXXIX. 8. 9. ec .
;approvazione
Vers. 5. Io, tie di
conobbi .. ti santificai ec . Ti conobbi con una
amore prima di formarti nel seno della madre ,cognizione di
e ti santi
ficai nel seno stesso della tua madre prima del tuo nascere. . Questa santifica
zione si intende da molti della liberazione dal peccato originale , da cui fu
mondato Geremia fin dall'utero materno per privilegio simile a quello con
cedato a s. Giovanni Battista , al qual sentimento siconforma s. Agostino lib .
1v . oper. imperf. cont. Julian . cap. xxxiv. dove dice: „ Geremia , e Giovan
„ ui , benché santificati l'uno e l'altro nel seno delle loro madri , trassero
, nondimeno il peccato originale „ ; lo che evidentemente significa , che fu
rono concepiti in peccato , ma dal peccato stesso mondati , e purificati prima
che uscissero dal ventre materno .
E ti diedi profeta alle genti. Perocchè non solo predisse le cose apparte
nenti al popolo di Giuda , ma anche gli avvenimenti , che riguardavano altre
nazioni, come i Babilonesi , gli Egiziani , gli Idumei , e Filistei ec .
miaVers. 6. Ah , ah,! che
all'annunzio ah !Dio
Questa
gli faiuteriezione
di averlo rappresenta
destinato a ilsi turbamento di Gere
gran ministero , di
cui si crede totalmente incapace . E soggiunge , che egli non sa parlare , per
chè è ancora fauciullo. Non sappiamo precisamente di che ctà fosse allora Gee
remia, onde chi gli dà quattordici, e chi quindici auni, ed altri fino a venti ;
perocchè non è necessario di prendere a rigore la voce fanciullo , dovendo ri
>

guardarsi questa , come una scusa dettata a Geremia dalla sua umiltà , scusa
simile a quella di Mosè , Exod. iv . 10.
САРО І. 13
et universa , quaecumque manda- cose , per le quali ti spedirò , е
vero tibi , loqueris. tutto quello che io t'ingiungerò, tu
lo dirai .
8. Ne timeas a facie eorum : 8. Non temere la faccia di co
quia tecum ego sum , ut eruam loro : conciossiachè son io con le ,
te , dicit Dominus. per trarti d'impaccio , dice il Sia
gnore.
9. Et misit Dominus manum 9. E stese il Signore la mano
suam , et tetigit os meum : et di- e toccò la mia bocca , e dissemi il
xit Dominus ad me : Ecce dedi Signore : Ecco che io pongo pella
verba mea in ore tuo : tua bocca le mie parole :
10. Ecce constitui te hodie su- 10. Ecco che io ti do oggi auto
per gentes , et super regna ( 1) , rità sopra le genti , e sopra i rea
ut evellas , et destruas , et di- mi , affinchè tu diradichi , e di
sperdas, et dissipes , et aedifices, strugga , e disperga , e dissipi , e
el plantes. edilichi e pianti.
11. Et factum est verbum Do- 11. E il Signore mi parlo , e
mini ad me, dicens : Quid tu disse : Che è quello che tu vedi ,
vides Jeremia ? Et dixi : virgam o Geremia ? E io dissi : lo vedo
vigilantem ego video . una verga vegliante.

( 1 ) Infr. 18. 7 .

Vers. 8. Non temere la faccia di coloro. Di quelli, a ' quali ti comanderė di


parlare. Un giovinetto modesto , e di buona indole arrossisce , e si perita , se
dee comparire davanti a persone di riguardo : ma Dio promette al Profeta una
intrepidezza , qual si conviene al ministero , per cui lo ha eletto.
.

Vers. 9. E toccò la mia bocca. Dio mandoun Angelo in figura umana , il


quale toccò la bocca di Geremia , e gli disse , che egli metteva a lui in bocca
le parole del Signore , che il Profeta dovea annunziare al popolo : cosi si ve
piva a confortare lo spirito di lui, mentre se gli faceva capire , che Dio avreba
be dettato a lui a parola a parola tutto quello che egli dovea dire. Cosi un
Serafino fu mandato ad Isaia Vedi Isai, yi . 5. 6.
Vers. 10. Ti do autorità sopra le genti , e sopra i reami, affinché tu dira :
dichi ec. Si dice , che il Profeta diradicherà , distruggerà cc. i popoli , ed i
reami, perchè d'ordine di Dio predirà o i mali, e i beni, che Dio farà a
quelli , secondo che o avranno meritate le sue vendette , o vorrà con essi lo
stesso Dio usare misericordia . Vedi Isai . vi . 9. 10. Levit. xist . 13. ec.
Vers. 11. Vedo una verga vegliante. L' Ebreo si potrebbe tradurre: La ver
ga del vegliante , cioè di Dio , che veglia alla esecuzione de'suoi eterni decre
ti ; ovvero : una verja di mandorlo : perocchè la stessa voce significa l' una ,
e l'altra cosa ; ecredesi dato al mandorlo il nome di vigilante", perthé fiori.
sce prima di tutte le altre piante , prima che sia finito inverno , cioè in
gennajo, lo qualunque modo si prendano queste parole il senso è lo stesso :
io veggo la verga vegliante , cioè che minaccia , e si scuote , ed è pronta a
percuotere
suoi nemici;. Vedi
perocchè la verga
Isaia è simbolo
1. 2. 5. de ' flagelli , co' quali punisce Dio i
14 PROFEZIA DI GEREMIA
12. Et dixit Dominus ad me : 12. E il Signore mi disse : Cosi
Bene vidisti , quia vigilabo ego è come tu hai veduto ; perocchè io
super verbo meo ut faciam illud. sarò vigilante sopra la mia parola
per adempirla .
13. Et factum est verbum Doa 13. E il Signore parlommi di
mini secundo ad me , dicens : nuovo , e disse : Che vedi tu ? . E
Quid tu vides ? Et dixi: Ollam io dissi : Veggo una caldaja bol
succensam ego video , et faciem lente , ed ella viene dalla parte di
ejus a facie Aquilonis. settentrione .
14. ( 1 ) Et dixit Dominus ad 14. E il Signore mi disse :: Dal
me :
Ab Aquilone pandetur settentrione si spanderanno tutti i
malum super omnes habitatores mali sopra gli abitatori di questo
terrae : paese ;
15. Quia ecce ego convocabo 15. Imperocchè ccco che io con
omnes cognationes regnorum Aqui vocherò tutte le famiglie dei regni
lonis , ait Dominus : et venient, del settentrione, dice il Signore : e
et ponent unusquisque soliun verranno , e porrà ognuno di essi
suum in introitu portarum Jeru- il suo padiglione all'entrar delle
salem , et super omnes muros porte di Gerusalemme, e sopra le
>

ejus in circuitu , et super univer- sue mura all'intorno , e in tutte le


sas urbes Juda . città di Giuda.

( 1) Infr. 4. 6 .

Vers. 13. Ed ella viene dalla parte di settentrione. Cioè dalla Caldea , a da
Babilonia ; perocchè nelle Scritture i paesi oltre l'Eufrate sono indicati col
nome di settentrione. Questa immagine di una caldaja bollente , nella quale
si bollono le carni de' peccatori , parrà forse ad alcuno un po' bassa , e non
molto degna della gravità di un Profeta , ma essa è ripetuta anche in Eze
chielle , in Michea ec. , e tutt'altra idea , che a noi ella entava agli Ebrei,
i quali ' vedevano nel tempio di Dio cuocersi nelle caldaje le carni delle vitti
me sia pe ' sacerdoti , sia per le persone particolari , che offerivano le stesse
rittime, e delle stesse carni facevano banchetto dinanzi al Signore . Vedi Deuter.
111. xiv. E dall'altro lato i peccatori sono sovente nelle Scritture medesime e
considerati come vittime della divina giustizia. Ciò sia delto brevemente ,
sol di passaggio per quelli che facilmente condannano tutto quello che non in
tendono. Notisi , come nelle stesse minacce di Dio apparisce la sua miseri
cordia , e il genio di perdonare . Dio fa prima vedere e provare a ' peccatori
la verga : quelli che alle percosse della verga non si emendano ; sono gettati
nella caldaja bollente , di cui parla Ezechielle ,> cui mette fuoco il vento di
settentrione. Cosi s . Girolamo.
Vers. 15. Convocherò tutte le famiglie ec , Con Nabuchodonosor farò veniro
tutti i principi , e tutte le nazioni soggette a lui. Dopo presa Gerusalemme ,
Geremia racconta , „ che tutti i principi del re di Babilonia preser quartiere
n bel mezzo della porta » , cap. xxxix . 3.
CAPO . I. 15
16. Et loquar judicia mea cum 16. Ed io esporrò a costoro i
eis super omnem malitiam eorum , miei giudizj sopra tutta la malizia
qui dereliquerunt me , et libave- di quegli che hanno abbandonato
runt diis alienis , et adoraverunt me , ed han falte libagioni a' dei
opus manuum suarum . stranieri , e hanno adorato l' opera
delle lor mani .
17. Tu ergo accinge lumbos 17. Tu adunque cingi i tuoi
tuos , et surge , et loquere ad eos fiancii, e sorgi , e di a costoro
9

omnia , qurte ego praecipio tibi. tutto quello ch ' io ti comando. Non
Ne formides a facie eorum : пес aver paura della loro faccia : impe
enim timere te faciam vultum rocchè io farò , che tu non abbi
eorum . paura de' loro sguardi ;
18. ( 1) Ego quippe dedi te 18. Imperocchè io ti ho fatto
come
hodie in civitatem munitam , et ogsi come una città forte , e
in columnam ferream , et in mu- una colonna di ferro , e un muro

rum , aereum , super omnem ter di bronzo contro tutto il paese ,


ram regibus Juda , principibus contro i re di Giuda , e i suoi ma
ejus , et sacerdotibus, ' et populo gnati , e i sacerdoti , e il popolo
terrae . del paese.
19. Et bellabunt adversum te , 19. Ed eğlino faranno a te guerra ,
et non praevalebunt : quia ego ma non la vinceranno : perocchè
tecum sum , ait Dominus , ut lia son io con le , dice il Signore , per
berem te . tua sicurezza.

(1) Infr. 6. ay.

Vers. 16. Ed io esporró a costoro i mlei giudizi ec. Alle porte della città
tenevansi i tribunali, come si è veduto più volte. Dice adunque Dio, che Na
buchodonosor , e que principi , che sono con lui , alla porta di Gerusalemme
faraono giudizio di Gerusalemme , e de' motivi , che ha avuto Dio di abban
donarla al furore nemico per la somma sua malvagità , e ingratitudine : questi
motivi , e questa ingratitudine Dio farà , che li comprendano e Nabuchodo
>

nosor , e quei principi , i quali condanneranno e Gerusalemme, e i suoi cit


tadini, e il suo re: Giuseppe racconta , che Nabuchodonosor disse a Sedecia e
o Il grande Iddio , che odiava la tua malizia , ti ha soggettato al nostro im
>
» pero » . Antiq. X. 10.
Vers . 17. Cingi i tuoi fianchi. Raccogli a ' fianchi la tua veste, come dee fare
un uomo che dev'esser pronto e spedito e sollecito nell'eseguire gli ordioi
del padrone ; oyrero fatti forte e robusto, Vedi Job, LX, 3.
16 PROFEZIA DI GEREMIA

CAPO II .

Querele di Dio contro i Giudei e particolarmente contro i pastori,


e falsi profeti. Predizione della loro imminente rovina in pena
della loro idolatria , e di tutte le loro iniquità.

1 . Ee factum est verbum Docendo :


1.
E il Signore parlommi di
mini ad me , dicens :
2. Vade , et clama in auribus 2. Va , e grida alle orecchie di
3

Jerusalem , dicens : Haec dicit Gerusalemme , dicendo : Queste cose


Dominus : Recordatus sum tui , dice il Signore : Io mi son ricor
miserans adolescentiam tuam , et dato di te , avendo pietà di tua
caritatem desponsationis tuae ,
adolescenza , e dell'amore del tuo
quando secula es me in deserto , sposalizio , allorchè seguitasti me
in terra , quae non seminatur. nel deserto , in quella terra , che
non si semina .
3. Sanctus Israel Domino , pri. 3. Israele è consagrato al Signo
mitiae frugum ejus : omnes qui re ; egli è suo frutto primaticcio .
devorant eum , delinquunt : mala Quei che lo divorano son rei di
venient super eos , dicit Do peccato : le sciagure tulte verran

minus. sopra di essi , dice il Signore.

Vers . 9. Mi son ricordato di te , avendo pield di tua adolescenza , e dela


l'amore. Io mi ricordai di te , a te pensai quaudo ebbi compassione di tua
adolescenza , vale a dire del primo tempo, in cui tu fosti formata , quando te
poverella infelice , abbandonata nell' Egitto jo ti destinai per mia sposa , e
dall'Egitto ti trassi , ee co' miei benefizj ti nobilitai grandemente ; mi ricordai
di te in appresso in tutti i tempi , anche dopo le tue infedeltà ripensando con
tenerezza d'affetto a quell' amore , con cui contraesti le nozze con me , e me
seguisti nel deserto in quel luogo dove è penuria di ogni cosa , perchè non
vi si fa alcuna sementa . È cosa degna della bontà di Dio il ricordarsi del
! ' amore dimostratogli da questa sua sposa , piuttosto che ricordarsi delle sue
ingratitudini , colle quali 'merito tante volte lo sdegno di Dio fino da ' primi
tempi della sua unione con Dio ; e nel deserto medesimo , e vivendo ancora
il suo condottiere , e legislatore Mosè ; gli errori di questa sposa furon gran
di , e frequenti , come le è rimproverato dallo stesso Mosė. Vedi Deu
ter . XXXII .

Vers. 3. Israele é consacrato al Signore ec. lo diceva , e dico : Israele è


stato separato ,? e segregato da tutti gli altri popoli per essere popolo del Si
CAPO II. 17
4. Audite verbum Domini do 4. Udite la parola del Signore ,
mus Jacob , et omnes cognationes casa di Giacobbe , e voi tutte ,
domus Israel : famiglie della stirpe d' Israele :
5. ( 1 ) Haec dicit Dominus : 5. Queste cose dice il Signore :
Quid invenerunt patres vestri in Qual ingiustizia trovarono in me i
me iniquitatis , quia elongaverunt padri vostri, quando si allontana
.

a me , et ambulaverunt post va- ron da me , e andarono dietro alla


nitatem , et vani facti sunt ? vanità , e diventarono vani ?
>

6. Et non dixerunt : Ubi est 6. E non dissero : dov'è il Si.


Dominus , qui ascendere nos fecit gnore , che ci fece uscire della terra
de terra Ægypti : qui truduxit d' Egitto ; che ci condusse per mezzo
nos per desertum , per terram al deserto , per una terra disabita
inhabitabilem , et inviam , per ta , e impraticabile, per una terra
terram sitis , et imaginem mortis, assetata , e immagine della morte ,
per terram , in qua non ambula- per una terra , dove non passò uo .
vit vir, neque habitavit homo ? mo , nè uomo alcuno vi pose stanza ?
7. Et induxi vos in terram 7. Ed io vi feci entrare in una
Carmeli , ut comederetis fructum fertilissima terra , affinchè mangiaste
ejus, et optima illius : et ingressi i frutti di essa , e le sue delizie , e
> >

contaminastis terram meam , et voi entrativi, profanaste la terra


hereditatem meam posuistis in mia , e della mia eredità ne faceste
abominationem . un'abbominazione.
8. Sacerdotes non dixerunt : 8. I sacerdoti non hanno detto :
Ubi est Dominus ? et tenentes . Dov'è il Signore ? e i custodi della
legem nescierunt me , et pastores legge non mi han conosciato , ee i
praevaricati sunt in me : et Pra. pastori hanno prevaricato contro di

(1) Mich . 6. 3.

gnore , egli è la primizia di tutti i popoli primizia sagra molto pid , che le
primizie delle granaglie , e degli altri frutti della terrale quali a Dio si of .
feriscono : peccato grande fanno tutti quelli che lo divorano ., sendo egli cosa
mia , e io pioverø sciagure sopra di essi. Cosi gli Egiziani, gli Amaleciti , gli
Amorrei , i Madianiti ec. furono da me perseguitati , e puniti , perché odiaro
noil popol mio.
Vers. 5. Andarono dietro alla vanità ec. Andarono dietro ai falsi numi, agli
idoli , che sono cosa vana , e cosa vana rendono chi gli adora.
Vers. 7. In una fertilissima terra. Propriamente direbbe: In una lerra , che
è tutta un Carmelo: ma il senso è quello che abbiamo espresso , essendo qui
posto il nome di Carmelo , come in Isaia xxIX . 17. , e altrove.
Ne facesle un' abbominazione. Della terra , che più di qualunque altra era
terra mia , voi ne faceste un ricettacolo d'immonde abbominevoli divinità.
Vers . 8. I sacerdoti non hanno dello : Dov'è il Signore ? I sacerdoti stessi
non hanno avuto verun pensiero, nè cura alcuna di me : eglino ban fatto come
gli altri , e peggio che gli altri.
Mart .Tom . XIII.
18 PROFEZIA DI GEREMIA
phetae prophetaverunt in Baal , me , e i profetti hannosonproſetato
ti
et idola secuti sunt. nel nome di Baal , e anda
dietro agl ' idoli.
9. Propterea adhuc judicio con- 9. Per questo io contenderò in
teridam vobiscum , ait Dominus , giudizio con voi , dice il Signore , >

et cum filiis vestris disceptabo. e disputerò co' vostri figliuoli.


10. Transite ad insulas Cethim , to. Trasportatevi alle isole di
et videte : et in Cedar mitlite , Cethim , ed informatevi ; mandate a
:

et considerate vehementer : et vis Cedar , ed esaminate diligentemen


dete si faclum est hujuscemodi. te , e notate se cosa tale è av
venuta .
II . Si mutarit gens deos suos , 11. Se alcuna di quelle genti
et certe ipsi non sunt dii : popu . ' cambiò i suoi dei , e certainente
lus vero
meus mutavit gloriam essi non son dei : e il popol mio
silam in idolum . ha cambiaw la sua gloria in un

idolo .
12. Obstupescite coeli super hoc, 12. Stupite , o cieli , e inorridi
>

et portae ejus desolamini vehe- scano fuor di modo le porte del


menter , dicit Dominus. Si
cielo sopra tal fatto , dice il .
gnore.
13. Duo enim , mala fecit popu 13. Imperocchè due mali ha fatti
lus mieus : me dereliqueruni fon. il popol mio : hanno abbandonato
tem aquae vivae , el foderunt sibi me fontana di acqua viva , e sono

E i pastori. I regi , e i principi , e i capi della nazione. E i profeti


e >
profe
tarono nel nome di Baal. Baal avea de ' profeti in gran numero , come appa
risce dal fatto di Elia 3. Reg. xv11 . , e questa falsa divinità ſu adorata da Ma
nasse
e da Amon , l'uno avo , l'altro padre di Josia 4. Reg. xxi. 3 .
Vers. 9. Contenderò in giudizio con voi ec. Dimostrerò evideutemente la
indegnità , ed empietà del vostro procedere : e in fatti ciò egli dimostra con
quel che segue.
Vers. 10. Trasportatevi allisole di Cethim ec. Cethim , uno de ' posteri di
Javan , popoló l’'Jouia , la Grecia , e'molte isole dell'Arcipelago , e del Mc
9 9

diterraneo ec. ; ma qui il nome di Cetbim è messo per siguificare tutti i paesi
oltre il mare , paesi posti all'occidente della terra santa , e per li paesi di
9

Cedar s'intendono le regioni , e i popoli a oriente della stessa Gindea , sendo


Cedar paese dell'Arabia deserta , così detto da Cedar figliuolo d'Ismaele. Dio
vuol mostrare
falsi loro dei , , che
che non
i Gentili hanno
ha avuto avutopelmaggior
Israele affetto
vero Dio , da, ecuipiù era
>
costante pei
stalo si
9

favorito , e beneficato .
Vers. 11. Ha cambiato la sua gloria in un idolo. Il glorioso suo Dio , il
vero , il solo Dio è stato cambiato dal mio popolo in un idolo : me , che era
gloria d'Israele , mi ha abbandonato l'ingratissimo Israele per abbracciare un
idolo vano .
Ver. 12. 13. Slupite , o cieli ec. Il portento è tanto grande , e orribile, che
il Profeta ba ragione d'intimare a'cieli stessi , che si risentano , e s’inor
ridiscano pell'euorme aggravio fatto al lor Creatore , e pella incredibile cecità ,
e stoltezza di crcature dotate da Dio di ragione. Queste creature abbandonas
CAPO II. 19
cisternas , cisternas dissipatas , andati a scayarsi delle cisterne , ci
quae continere non valent aquns. sterne , che Semono , e contener
non possono le acque.
14. Numquid servus est Israel, 14. Israele è egli forse uno schia
aut vernaculus ? quare ergo fue vo , o figliuol di una schiava ? per
ctus est in praedam ? qual motivo adunque è egli messo
a saccomanno ?
15. Super eum rugierunt leo- 15. I lioni rozgirono contro di
nes , el deilerunt vocem suam , lui, alzarono la loro vuce : la terra
posuerunt terram ejus in solitu- di lui è ridotta un deserto : le sue
dinem : civitates ejus e.rustae sunt, cità sono incendiate , e prive di
et non est qui habilet in eis. abitatori.
16. Filii quoque Mempheos , et 16. I figliuoli stessi di Memphi ,
Taphnes constupraverunt te usque e di Thaplines ti hanno coperta di
ad verticeni. obbrobrio fino alla cima del capo.
17. Numquid non istud factum 17. E non è egli ciò avvenuto a
est tibi , quia dereliquisti Domi- te , perchè hai abbandonato il Si
num Deum tuum eo tempore , gnor Dio tuo nel tempo che egli
quo ducebat te per viam ? era tua guida nel tuo viaggio ?
18. Et nunc quid tibi vis in 18. E adesso , che pretendi tu
via wypti , ut bibas aquam tur- coll' andare verso l'Egitto a bere
bidam ? et quid tibi cum via As- acqua torpida ? E che hai tu a
syriorum , 'ul bibas aquam .
fu, fare coll'andare verso gli Assiri a
minis ? bere l'acqua dell' Eufrate ?

rono il vero Dio , fonte di acqua viva , fonte di tutta consolazione , e di ogni
hann ac
bene , e andarono a cercare di dissetarsi a cisterne , che non o qua
ne possono averla , perchè gemono , e son sempre asciutte. Quello che degli
adoratori de' falsi dei è qui detto, ottimamente si applica di Padri ad ogni
maviera di peccatori , onde nobilmente s . Agostino sent. 289. dice : » Quauto
u gran bene , e qual bene sia Dio , anche da questo evidentemeute dimostrasi ,
„ che non ha bene nissu: uomo, che da Dio si allontani , perchè e quelli che
» ne' mortiferi loro piaceri si deliziano , non ponuo essere seuza timor di do
„ lore ; e di quelli , i quali per la eccedente gonfiezza di lor superbia niente
e

» sentono il male della loro apostasia , quanto sia grande la miseria apparisce
» Vers.
a tutti 14.
quelli che èhanno
Israele disceruimento
egli forse » . ec . Israele non era , e non fu mai
uno schiavo
considerato come uno schiavo ; egli era figliuolo , e figliuolo amato di Dio.
Come adunque è egli avvenuto , ch' ei sia preda' di lioui affamati , degli As
>

siri , degli Egiziaui ec. , che hanno desolato il suo paese ?


Vers. 15. i figliuoli stessi di Memphi, e di Taphnes co. Gli Egiziani sono
e

notati con queste due città dell'Egitto. Questi dice , che alle crudeltà contro
>

Israele
Vers. hanno
17. Nelaggiunto
tempo ,insulti
che egli, eeraobbrobrj infiniti
tua guida nel ,tuo
e da non nominarsi.
viaggio. Nel tempo , che
egli per la via de ' suoi comandamenti ti conduceva alla vera felicità .
Vers . 18. E adesso , che pretendi lu coll' andare verso l'Egitto ec. Gli
Ebrei , quando Dio permetteva , che fossero oppressi dagli Assiri', ricorrevano
all'ajuto degli Egiziani , e oppressi da questi imploravan l'ajuto degli Assiri
20 PROFEZIA DI GEREMIA
19. Arguet te malitia tun , et 19. Tua condannazione sarà la
aversio tua increpabit le. Scito , et tua malvagità , e la tua ribellione
vide , quia malum , et amarum griderà contro di le. Riconosci alla
est reliquisse le Dominum Deum prova , come mala cosa , e dolorosa
tuum , et non esse timorem mei ella è , che tu abbi abbandonato il
9

apud te , dicit Dominus Deus Signore Dio tuo , e che il mio ti


exercituum . more non sia in te , dice il Signo
re Dio degli eserciti.
20. A seculo confregisti jugum 20. Già da gran tempo tu spez
meum , rupisti vincula mea, el zasti il mio giogo , rompesti i miei
9

dixisti ( 1 ) : Non serviam . In omni legami, e dicesti: Non servirò. In


enim colle sublimi , et sub omni perocchè in ogni alto colle , e sotto
ligno frondoso tu prosternebaris ogni ombrosa pianta tu sfacciata
meretrix . donna peccasti.
21. (2 ) Ego autem plantavi te 21. Ma io ti piantai vigna eletta
vineam electam , omne semen ve-di magliuoli tutti di buova patura :
rum : quomodo ergo conversa es come adunque bai tu dato in cat
mihi in pravum vinea aliena ? tivo , o vigoa bastarda ?
22. Si laveris te nitro , el mul- 22. Quando tu ti lavassi col nitro ,
tiplicaveris tibi herbamborith e facessi uso continuo dell'erba bo
maculata es in iniquitate tua co- rith , dinanzi a me tu se' sordida
ram me , dicit Dominus Deus, per la tua iniquità , dice il Sie
goore Dio.

(1 ) Infr. 3. 6.
( a) Isai. 5. 1. Matth. 18. 33.

in cambio di ricorrere a Dio , la cui potenza e bontà gli avrebbe salvati : 6


di questo lor fare erasi doluto sovente Dio pe ' suoi Profeti. Vedi Isai. xxx. 3.
3. ec. Dice pertanto anche adesso Geremia a Israele : cbe vai tu a far nell'
Egitto ? Vai tu forse colà per bere le torbide acque del Nilo , e nell ' Assiria
a bere le acque dell'Eufrate ? Tu vai ( io beu lo so ) a chieder soccorso , ma e
quello che tu ne riporterai sarà la superstizione , e l'empietà dell'Egitto ,
.

dell ' Assiria , e lo scherno , e la rovina in vece di soccorso .


Vers. 31. Vigna elelta di magliuoli ec. Nell'Ebreo , come anche nella antica
versione italica si legge : vigna di Sorech , che può esser Dome o di Juogo
celebre per le sue vigne, o di qualche sorta di vitigno stimato assai nella Giu
dice , che la sua vigna egli l'avea piantata tutta di eccellenti magli
dea . Diope'quali
voli > s'intendono i sauti Patriarchi Abramo , Isacco , Giacobbe ,
Mosė , Giosuè ec. pieni di fede , e dello spirito della vera religione. Ma i fi
5

gliuoli degenerarono talmente , che Dio non può riconoscere più per sua que
sta vigna rimbastardita.
Vers. 39. Quando tù ti lavassicol nitro ec. Tu crederai , immonda donna ,
di lavarti , e mondarti colle tue abluzioni legali : ma quand' anche a queste tu
aggiungessi il nitro, e l'erba Borith , tu sarai sempre sordida ,. ee schifosa negli
occhi miei per le tue iniquità. L'erba borith è la soda , ovvero quella che di
САРО ІІ. 21
23. Quomodo dicis : Non sum 23. E come dici tu : lo non so
polluta , post Baalim non ambu- no contaminata , non sono andata
lavi ? vide vias tuas in convalle, dietro a Baal ? Mira le tue vestigia
scito quid feceris : cursor levis là in quella valle , rifletti a ciò che
explicans vias suas . hai fatto , agile barbero , che va
9

girando per le sue strade.


24. Onager assuetus in solitu . 24. Asina selvaggia avvezza al
dine ,, in desiderio animae sune deserto , la quale accesa dalle sue
.

altraxit ventum amoris sui : nulo brame va dietro all'odore di quello


lus avertet ean : omnes qui quae- che ama. Niuno può rattenerla.
runt eam , non deficient : in men- Tatti quegli che vanno in cerca di
struis ejus invenient eam . lei non avran gran fatica , la tro
veranno a' segni di sue sordidezze.
25. Prohibe pedem luum a nuo 25. Tieni guardato il tuo piede
ditate , et guttur tuum a siti. Et dalla nudità ,e la tua gola dalla
diristi : Desperavi nequaquam sete. Ma tu hai detto : non ho più
faciam : adanavi- quippe alienos , speranza : io nol farò; imperocchè
et post eos ambulabo . io ho amato gli stranieri , e andrò
dictro a loro.
26. Quomodo confunditur fur 26. Come rimane confuso un la.
quando deprehenditur , sic confusi dro quand'è colto nel turto ; cosi
sunt domus Israel , ipsi, et reges son rimasti confusi i figliuoli di
eorum , principes, et sacerdotes Israele , eglino , e i loro regi , i
et prophetae eorum , principi, e i sacerdoti , e i loro
profeti,

cesi saponaria , buona come il nitro a togliere le macchie dagli abiti , e di cui
a
e

potevano serviçsi , come del nitro le donne di que' paesi per far netta e lustra
la pelle.
Vers. 33. 34. Là in quella valle. Parla della valle di Hennom , dove si ado
rava Moloc , e si abbruciavano in onor di lui i bambini.
Ajile barbero. S'inteude un cammello di que' che chiamavansi dromedarj ,
cioè corridori, e tali erano particolarmente le femine ditali cammelli. Parago
na adunque Dio questa sposa infedele trasportata dal furore di sua passione ver
so gli infami dei" de’Gentili , la paragona , dico , ad una tal bestia, che corre,
e vola per ogni parte a soddisfare le sue brame.Nel seguente versetto ancora
è fortemente dipinta la sfrenata impetuosità , colla quale gli Ebrei correvano
dietro a ' falsi dei, colla similitudine di un'asida selvaggia che va in cerca di
quello che ama.
Vers. 25. Tieni guardato il tuo piede dalla nudità ec. Egli è lo sposo , che
parlonaquesta ingrata
sposascarpe
là consumi le tue , e ,leeinfeJele.
piaute ,e Guardache
ti guadag ui tucoltuocorre requaea.
la sete , cheti torment
Ma quella accecata risponde: io non ispero più nulla dal mio primo sposo :
ho, amati altri oggetti , e questi seguiterij ad amare : egli non mi riceverebbe
più nella sua grazia , e io 'andro dietro a quelli.
Vers.36. Come rimane confuso un ladro ec. Come un ladro colto infra
granti riman confuso ; cosi rimarran confusi costoro , quando la loro empietà,
e la loro infame rita si faràmanifesta del giúdizio, che ſaran di loro gli stessi
22 PROFEZIA DI GEREMIA
27. Dicenles ligno : Pater meus 27. I quali dicevano al legno :
:
es lu : et lapidi ( 1 ) : Tu me ga . tu se' il padre mio : e alla pietra :
nuisli : verterunt ad me tergum ,: tu mi hai generalo. Voltarono a
et non fucien , et in tempore af. me le spalle , e non la faccia ; c
flitionis suae dicent : Surge, et al tempo della loro aflizione di
libera nos . rando : levati su , e salvaci .
28. Ubi sunt dii tui , quos fe- 28. Dove sono i tuoi dei , che
cisti tibi? surgant , et liberent te , tu ti facesti ? Sorgano , e ti sal
in tempore afflictionis tune (2) : vino al tenpo di tua afflizione. Im.
secundum numerum quippe civi- perocchè i tuoi dei , o Giuda ,
>

tatum tuarum erant dii tui Juda. erano tanti , quante le tue città .
29. Quid vultis mecum judicio 29. Perchè ' mai volele voi di
contendere ? omnes dereliquistissputarla meco in giudizio ? Tutti
me , dicit Dominus voi avete abbandonato me , dice il
Signore.
30. Frustra percussi filios ve- 30. Senza frutto io gastigai i
stros , disciplinam non receperunt: vostri figliuoli , non dieder luogo
devoravit gladius vester prophetas alla correzione. La vostra spada
vestros , quasi leo vastator. divorò i vostri profeti : come lion
che devasta , la vostra stirpe.
31. Generalio vestra . Videte 31. Ponete mente a quello che
Verbum Domini : Numquid soli- dice il Signore :: Son io stato forse
tudo factus sum Israeli , aut terra per Israele un deserto , o una terra
)

serotina ? quare ergo dixit popu- à bacio ? Per qual motivo adunque
lus meus : Recessimus , non ve ha egli detto il mio popolo : Noi
niemus ultra ad te ? ci ritiriamo : noi non verrem più ||
da te ?
32. Numquid obliviscetur virgo 32. Si scorderà ella una fan .
ornamenti sui , aut sponsa fasciae ciulla de' suoi ornamenti , od una
pectoralis suae ? populus vero sposa della fascia , che stringe il

(1) Infr. 32. 33.


(2) Infr. 11. 13.

nemici. Vedi cap. 1. 15. perocchè allude a quello che ivi si dice , e l'afflizio
.

ne, di cui qui si parla , è quella che verrà dai Caldei.


Vers.30. La vostra spada divorò i vostri profeci. Dei Profeti uccisi da Ma
nasse . Vedi Giuseppe Antiq . x . 4.
Vers . 31. Son io stato forse per Israele un deserto , o una terra a bacio ?
Son io stato tanto inutile pel mio popolo , come è un arido deserto , o fui io
cosi poco utile ,> come una terra a bacio , che tardo, e stentato produce il suo
>

frutto ?
Vers. 32. Si scorderà ella una fanciulla ec. Nè una fanciulla , nè una spo
sa si scorda de ' suoi ornamenti : ma tutto il mio popolo ba fatto minor conto
di me , di quel che faccia una donna delle suc vanità.
CAPO II . 23
meus oblities est mei diebus inne suo petto ? Ma il mio popolo si è
numeris. scordato di me per innumerabili
giorni .
33. Quid niteris bonam osten- 33. Per qual motivo ti sforzi tu
dere vium tuam ad quaerendam di far vedere , che i tuoi anda
dilectionem , qune insuper et ma . menti son retti per guadagnarti
lilias luas docuisti vius tuus , amore , mentre tu hai eziandio in
segnato altrui i tuoi costumi mala
vagi ?
34. Et in alis tuis inventus est 34. E nelle falde della tua veste
sanguis animarum pauperum , et si è trovato il sangue delle anime
>

innocentum ? non in fossis inveni poverelle , e innocenti . Li trovai


ma
eos , sed in omnibus quae supra ( uccisi ) non nelle fossa ,
memoravi.
per
tutte le cose , che ho già dette.
35. Et dixisti : Absque peccato , 35. Ed hai delto : senza pece
et innocens ego sum : et prople cato son io , e innocente ; e perciò
ren averlatur furor Culis a me . si allontani il tuo furore da me.
Ecce ego jurlicio contendam tecum, Ecco che io disputerò teco in giu
eu quod dixeris : Non peccavi. dizio , perchè iu bai detto : Non
ho peccato.
36. Quam vilis factu es nimis, 56. Quanto vilc tu se' diventata
iterans vias tuas , et ab Egyplo tornando a calcar le tue vie ! Tu
confunderis , sicut confusa es ub sarai burlata dall'Egitto , come
Assur. fosti burlata da Assur ;

Vers. 33 Mentre tu hai eziandio insegnato ec. Come vuoi tu parere, ed es


ser creduta inuocente , e degna dell'amor mio , quando non solo sei pecca
trice, ma maestra di ogni iniquità a chi vuole imparar la ?
Vers. 34. Li trovai (uccisi ) non nelle fosse ec . Li trovai uccisi non pelle
fosse , perchè fossero stati messi a morte dagli assassini , ma per le ragioni
dette di sopra , cioè della vale di Hennom furono sacrifieati a Moloc. Un'al
tra sposizione sarà : li trovai uccisi non alle fosse , o scassi , che facessero
nelle mura delle case per rubare , ma uccisi per tutti i rimproveri da me ri
petuti di sopra, i quali rimproveri erano fatti a te da quei santi Profeti in
mio nome. Gli uccidesti non per aver rubato , nè fatto altro male : ma per
che dicevano a te quello che io ilico adesso ; e questa sposizione è certamente
la vera. Tu sei imbrattata di sangue , o Gerusalemme, di sangue , onde non
solo le mani , ma anche le vesti tue sono intrise , e questo sangue non è di
Jaidri notturni , che teu tassero di penetrar nelle case per rubare , ma è sangue
de ' miei Prı foti , i quali io trovai ucrisi da te , perché della tua empietà" ti
9

riprendevano , e ti sgridavano com’io fo adisso.


Vers. 36. Quanto vile se'lu diventata er. Parla Dio con gran sentimento di
compassione della degradazione, e dell'avvilimento , a cui si è ridotta quesla
sposa infelele ; sopra di che giovami di riportare la bella sentenza di s. Ago
stino "n , 287, » Quanto grande e insigue cosa sia natura umana , da que
u sto principaliente conoscesi , che è conceduto a lei di poter congiungersi col
„ bene sommo e incomutabile che se ciò fare ella non vuole , det bene si
" priva , e questo e suo male ;oude anche secondo la giustizia di Dio avranno
24 PROFEZIA DI GEREMIA
37. Nam et ab isla egredieris, 37. Imperocchè dall'Egitto ancor
et manus tuae erunt super caput tornerai colle mani giunto sopra la
tuum : quoniam obtrivit Dominus testa : perchè il Signore ba distrutta
confidentiam tuam , et nihil hun la tua fidanza , e nulla ivi ti suc
9

bebis prosperum in ea. cederà felicemente.

, tormento. Perocchè non sarebb’ella cosa ingiustissima , che avesse bene co


» lui , che è disertore del bene ? Alle volte del supremo bene perduto non
» sentesi il male , quando si ha il bene inferiore , che si ama. Ma egli è vo
>

» lere di Dio , che chi volontariamente perdè quello che amar dovea , con do
» lore perda quello che amó .
Cosi dice Dio a questa sua sposa : tu abbandonato me , tuo sposo , e tuo
Dio , vai a mendicare consolazioni e soccorsi dall'Egitto , ma l'Egitto ti
burlerà , ti scherairà , ti abbandonerà , come già fece l' Assiro .
Vers. 37. Colle mani giunte sopra la testa . Cosi Thamar dopo l'oltraggio
fattole dal fratello si parti da lui stracciate le sue vesti , e colle mani giunte
sopra la testa in segno di somma vergogna e dolore. 3. Reg. xull . 19..
Noto qualche interprete , che la descrizione della estrema corruzione del
popolo di Giuda , che qui leggiamo , essendo stata scritta dal nostro Profeta
l'anno tredici di Josia , ci rappresenta lo stesso popolo , quale egli fu sotto
il regno di Manasse , di Amon , e anche di Josia , il quale non prima del
l'anno diciottesimo del suo regno purgò il paese dalla idolatria, ristoro il
culto del vero Dio , e con grandissimo zelo si adoperu per isbandire da ' suoi
sudditi la empietà , e il mal costume , nella qual opera ſu egli secondato
grandımcute da Geremia.
.
25

САРО ІІІ.

Dio con somma bontà richiama a se il suo popolo. Promesse chei


fa a Gerusalemme : gloria , ed esaltazione di lei , e della aggre
gazione con lei di tutte le genti.

1.
Vulgo dicitur : Si dimise 1. Si dice comunemente : se un
rit vir uxorem suam , et recedens uomo ripudia la propria moglie , e
ab eo , dureril virum alterum : questa andatasene da lui prende un
numquid revertetur ad ean ulira ? aliro marito , ritornerà egli mai più
numquid non polluta , et conta . a lei il primo ? Non sarebbe colei
minata erit muljer illa ? lul autem immonda , e contaminata ? Ma tu
fornicata es cum amatoribus mul- con molti amatori hai peccato , e
tis : lamen revertere ad me , die con tutto questo il Signore dice :
cit Dominus , et ego suscipiam te. ritorna a me , ed io ti riceveró.
2. Leva oculos luos in dire . 2. Alza in alto i tuoi occhi , e
clum , et vide ubi non prostrata mira in qual luogo tu non abbi
sis : in vüs sedebas , expeclans peccato. Tu sedevi lungo le strade
eos quasi latro in solitudine : et aspettando gli uomini , come fa un
polluisti terranr in fornicationibus ladrone' nei luoghi disabitati : e
tuis , et in maliliis tuis . colle tue fornicazioni , e colle tue
malvagità contaminasti la terra.
3. Quam ob rem prohibitae 3. Per la qual cosa fu proibito
sunt stillae pluviarum , et serotio che non stillasser acque dal cielo ,

Vers. 1. Ritornerd egli mai più a lei il primo ? No certamente , il primo


.

marito , che la ripudiò , non la ripiglierà, nė può mai ripigliarla . Vedi Deut.
XXIV . 5. Ella , riguardo a lui , è una donna contaminata e immonda , ch'ei
non può mirare . se non con orrore dopo che ella ha sposato altro marito.
Ma qui si parrà la mia bontà , dice il Signore : perocchè io a te , sposa de
gnissima di ripudio , perché adultera , che non uno , ma molti amatori e ma
riti ti se ' trovata ( i falsi dei , che tu onori ) a te io dico ; ritorna a me , e io
con amore ti accoglieró.
Vers. 2. Tu sedevi lungo le strade ec . Parla sempre di Giuda , come di
una sfacciata donna impudica sedente pelle strade per allettare a se gli uomi
ni , e farli cadere nel peccato , uccidendo le anime degli incauti , che si la
scian prendere alla sua rete. Vedi Prov . vir. 9. Gen. XXXVIII. 14.
Vers. 3. Per la qual cosa fu proibito , che non stillasser acque dal cielo .
26 PROFEZIA DI GEREMIA
nus inber non fuit : frons mulie. manco la piova serotina. Tu
e

ris meretricis facta est tibi , NO ti sci fatta una faccia di mc


luisti crubescere. retrice ; non hai voluto arrossire.
4. Ergo sallem amolo voci me: 4. Almen ora adunque dimmi :
Pater meus dux virginitatis Tu padre mio , custode di mia ver
meae tu es : ginità se ' tu :
5. Numquid irasceris in per 5. Ti adirerai tu per sempre , e
petuum , aut perseverabis in fi- persevercrai ( nell'ira ) sino alla
nem ? Ecce locuta es , et fecisti fine ? Ecco che tu hai detto , e
mala , et potuisti. fatto ogni male , e sei stata po
tcnte .
6. Et dixit Dominus ad me in 6. E il Signore dissemi nei gior
diebus Josiae regis (1 ) : Numquid pi di Josia re : Hai tu veduto
vidisti quae fecerit aversatrix quello che ha fatto la ribelle figlio
Israel ? abiit sibimet super omnem uola d'Israele ? Ella se n'è andata
montem excelsum , et sub omni da se su tutti i monti elevati , e
>

ligno frondoso , el fornicata est ibi. sotto ogni ombrosa pianta , ed ivi
ha pocrato.
7. Et dixi , cum fecisset haec 7. E quand' ella tutte queste cose
omnia : Ad me revertere : et non ebbe falle , io le.dissi : Ritorna a

est reversa . Et vidit praevarica- me : ed ella non ritorno. E la pec


trix soror' ejus Juda , catrice sorella di lei , la figlia di
Giuda vide ,
8. Quia pro eo , quod moechnta 8. Com ' io avea rigettata la ri
esset aversatrix Israel , dimisis . belle figliuola d'Israele , perchè era

(1) Supr. 8. 20.

La siccità , di cui qui si parla , ed auche cap . v . 24. è diversa da quella che
è predetta cap. vi . 13. 20., e descritta cap. xiv . La pioggia serotina credono
alcuni , che sia quella di primavera , altri quella di autunno dopo la semen
ta ; ne abbiamo parlato altrove .
Vers. 4. Tu padre mio custode ec. Tu come sei padre mio , cosi se ' ancora
mio sposo , cui io giovinettafanciulla
fanciulla sposai . Lo sposo succede al padre nella
custodia dell'onore di una .
Vers. 5. Ti adirerai tu per sempre ec. Non dubito , che queste parole ancora
sieno parole messe in bocca della sposa , parole , che ella dee dire a Dio per
> >

placarlo.
Ecco , che tu hai dello , e falto ogni male , e' se' stata potente. Ma in
cambio de sentimenti di penitenza , che io t ' ispirava , tu hai parlato di far
del male , e il male hai fatto ostinatamente , ed bai fatto vedere al tuo sposo
la tua fortezza e possanza nel peccare.
Vers. 6.parla
Giuda ::
La adesso
ribelle d'Israele
figliuola d'Israele
, cioè delle? dieci
Finoratribù
avea, dove
parlato
dal del popolodello
principio di
scisma sino alla distruzione di quel regno fa sempre dominante l'idolatria.
Le dieci trilù erano già state condotte in ischiavitù dagli Assiri.
CAPO III. 27
sem eam , et dedissem ei libellum stata infedele , e le avea dato il
repudii : et non timuit praevari- libello del ripudio ; e la prevarica
catrix Juda soror ejus , sed abiit; trice sorella , Giuda , non ebbe ti
el fornicata est etiam ipsa. more , ma se n'ando , e divenne >

anch'essa infedele.
9. Et facilitate fornicationis suae 9. E colla frequenza di sue for
contaminavit lerram 9, et moechata nicazioni contaminò la terra , e amo
>

est cum lapide , et ligno . la pietra , ed il leguo.


>

10. Et in omnibus his non est 10. E dopo tutte queste cose la
me praevaricatr
reversa adJuda ix so- prevaricatrice figlia di Giuda sua
ror ejus in toto corde suo , sorella non ritorno a me con tutto
sed in mendacio , ait Dominus. il suo cuore , ma con finzione , dice
il Signore.
1. Et dixit Dominus ad me : u . E il Signore mi disse : la
Justificavit animam suam aversa . ribelle Israele ha un'anima giusta
trix Israel, comparatione praeva- in comparazione della peccatrice
ricatricis Judae . figliuola di Giuda .
12. Tade , et clama sermones 12. Va , e ad alta voce ripeti
istos contra Aquilonem , et dices:
> queste parole verso il settentrione, e
Revertere aversatrix Israel, ait dirai: Torpa , Israele ribelle ( dice
>

Dominus , et non avertnm faciem il Signore ), e io non celerò a voi


meam a vobis : quiu sunctus ego lat mia faccia ; perocchè io son san
sum , dicit Dominus , et non ira- o , dice il Signore , e non terro
scar in perpetuum . per sempre lo sdegno.
13. Verumtunien scite iniquita- 13. Covosci però la tua iniqui
len tunm , quia in Dominum tà ; perocchè contro il Signore Dio
Deum tuum praevaricata es : et tuo tu hai peccato ; e sotto ogni
dispersisti vins luus alienis sub pianta ombrosa ti desti in preda
omni ligno frondoso , et vocem agli stranieri , e non ascoltasti la
meam non aullisti , uit. Donuinus . voce mia , dice il Signore .

Vers. 11. Ha un'anima giusta in comparazione ec . Israele ha peccato senza


misura ; ma Giu la ha peccato assai più i' Israele , talmente che Israele , ove
si paragoni con Giuda, si può quasi dire innocente. Vedi una simile espres
siune Ezech. xvi. 51. I maggiori ajuti , che avea Giuda per conservare la pie
tà>
, e la virtù , il tempio , ee il sacerdozio , che era presso di lui , la virtù di
varj de' suoi regi , i profeti , che egli ebbe in maggior numero , tutto questo
aggravó oltre modo la malvagità del popolo di Giuda.
Vus. 12. Ripelı queste purole verso seltentrione. Verso l ' Assiria , dove le
dieci tribù sono schiave. Dio ordiva al Proíeta d’invitare a penitenza le dieci
tribù , perché convertite ritornino al loro paese , e adoriuo Dio in vece di
Giuua, cui egli vuole abbandonare per le insoffribili sue iniquità . Cosi Cristo
rijeti.co dal popolo di Giuda si rivolgerà alle genti.
lo son santo . Suuu wisuicordioso. Cosi l'Ebreo.
28 PROFEZIA DI GEREMIA
14. Convertimini , fili rever- 14. Couvertilevi a me , figliuoli
tentes , dicit Dominus : quia ego apostati , dice il Signore : perocchè
vir vester : el assumam vos unum io sono il vostro sposo , e vi sce
de civilale , et duos de cognatio- glierò , uno d'una città , e due di
ne , et introduc am vos in Šion : una famiglia , e vi condurrò dentro
in Sionne.
15. El dabo vobis pastores ju 15. E daro a voi de' pastori se
xta cor meum , et pascent vos condo il cuor mio , e vi pasceranno
scientia >, et doctrina . colla scienza , e colla dottrina.
16. Cumque multiplicati fueri. 16. E quando sarete moltiplicati
tis ,. et creveritis in ierra in die . e cresciuti sopra la lerra in quei
bus illis , ait Dominus : non di- giorni ( dice il Sigoore ) non di
cent ultra : Arca testamenti Do- raono più : L'arca del Testamento
:

mini : neque ascendet super cor , del Sigoore :nè si penserà più a
neque recordabuntur illius : nec lei , nè di lei ayrassi memoria , ne
visitabitur , nec fiet ultra. ella sarà visitata , nè più si farà.
17. In tempore illo vocabunt 17. In quel tempo daraano a
Jerusalem Solium Domini : et Gerusalemme il noine di Trono del
congregabuntur ad eam omnes Signore , e si raduneranno preso
gentes in nomine Domini in Je di lei le genti tutte nel nome del
rusalem , et non ambulabunt post Signore in Gerusalemine , e Don

pravitutem cordis sui pessimi. andranno dietro agli errori del peso
simo loro cuore.
18. In diebus illis ibit domus 18. Jo quel tempo la famiglia di
Juda ad domum Israel , et venient Giuda si riunirà alla famiglia di
simul de terra Aquilonis ad ter. Israele , e verranno insieme dalla
rum , quain dedi patribus vestris. terra di settentrione nella terra ,
ch' io diedi a' pauri vostri.

Vers. 14. E vi sceglierò uno di una città , e due di una famiglia ec Gli
Ebrei , e qualche altro interprete con essi supposero , che il Profeta parli del
ritorno degli Ebrei da Babilonia sotto Ciro , quando anche delle dieci tribu
alcuni tornarono nella Giudea ; ma tutto il ragionamento del Profeta visibil .
mente dimostra , che egli ba in mira la venuta di Cristo , quando gli avanzi
2

d' Israele , e di Giuda saranno salvati , e le genti tutte condotte al culto del
3

vero Dio , ealla Chiesa di Cristo , che è la spirituale Sionne .


Vers. 15. Darò a voi de' pastori ec. Cristo è il capo , e il primo pastore del
nuovo popolo , e sotto di lui gli Apostoli ec .
Vers. 16. 17. L'Arca del Testainento del Signore. Non si parlerà più del
l'Arca , non si parlerà più de' sagramenti , e de' sagriſizj dell'antica legge :
non si terrà più conto dell ' Arca , nè l'andranno a visitare , nè altra mai se
>

ne farà ; perché il nuovo popolo ha la vera arca del Testamento , cioè Cristo ,
che risiede in persona nelle Cbiese Cristiane ; e spiritualmente egli è sempre
colla sua Chiesa , nella quale si raduneranno tutte le genti , che non andranno
più dietro agli antichi errori.
Vers. 18. La famiglia di Giuda si riunirà ec. Sarà finita allora per sempre
la dissensione , e la divisione della casa d'Isracle dalla casa di Giuda, anzi
1

CAPO III. 29
19. Ego autem dixi: Quomodo 19. Ma io bo detto : quanti daro
ponam te in filios , et tribuam a te, figliuoli ? E ti darò una terra
tibi terram desiderabilem , here- desiderabile , l'eredità illustre degli
dilutem praeclaram exercituum eserciti delle nazioni ? E io ho
gentium ? Et dixi : Patrem voca- detto : tu mi chiamerai padre , e
bis me , et post me ingredi non non cesserai di venir dietro a me .
cessabis.
20. Sed quomodo si contemnat 20. Ma come una donna , che
mulier amatorem suum , sic con sprezza colui, che l'ama , cosi la
tempsit me domus Israel , dicit casa d' Israele ba disprezzato me ,
Dominus . dice il Signore .
21. Vox in viis audita est , 21. Si è udito clamore per le
ploratus et ululatus filiorum strade , gemiti , e urla dei figliuoli
>

Israel : quoniam iniquam fecerunt d'Israele , perchè hanno renduta


>

viam suam , oblili sunt Domini malvagia la loro vita ,9 si sono scor
Dei sui. dati del Signore Dio loro .
22. Convertimini , filii reverten . 22. Convertitevi, figliuoli aposta
les , et sanabo aversiones vestras. ti, e io guarirò il male delle vostre
Ecce nos venimus ad te : tu enim ribellioni. Ecco, che noi vengbiamo
es Dominus Deus noster . a te : imperocchè tu se' il Signore
Dio nostro .
23. Vere mendaces erant colles, 23. Veramente erano menzogna
et multitudo montium : vere in i colli , e i tanti monti : veramente
Domino Deo nostro salus Israel . la salute d' Israele è stata pel Si
goore Dio nostro

anche la distinzione stessa delle tribù , e gli uni e gli altri dalla terra d'in
fedeltà verranno alla Chiesa di Cristo , che è la citla ricca di tutti i beni spi•
rituali promessa a' padri Joro . Egli è manifesto , che il Profeta adombra il
mistero della fondazione della nuova Chiesa , che nacque in Sionne , e da
Sionné si propago per tutta la terra , lo adombra con alludere a un altro av
vevim ento molto gradito per gli Ebrei , che è il ritorno di que’ di Giuda , e
di non pochi deg ? Israeliti da Babilonia , e da tutta l'Assiria.
Il seltentrione sovente nelle Scritturé figura il regno del demonio . Vedi
s. Girolamo.
Vers. 19. Quanti darò io a te figliuoli ? Quanto dumerosa , anzi immensa
sarà la turba de' figli , che io daro a tepovella mia sposa P
Ti darò una terra desiderabile . Cioè l'ampiezza intiera del mondo , dove
tu estenderai la fede , e Pamore del tuo Sposo e Padre.
E non cesserai di venire dietro a me. Nuova testimonianza della inde .
fettibilità della Chiesa , a confusione degli eretici.
Vers. at. Si è udico clamore per le strade. Torda il Profeta a parlare dei
Giudei del suo tempo puviti da Dio pe' loro peccati ; onde gridano e gemodo
ed urlano .
Vers. 39. Guarirò il male delle vostre ribellioni. Il male , che avete fatto a
voi stessi col ribellarvi da me e voltarmi le spalle.
Vers. 23. Erano menzogna i colli , e i tanti monti. Menzogna erano gli dei
adorati da noi su'colli ,' e sopra que monti senza numero, dove andavaro
iuntilmente a cercar soccorso ne' postri mali.
30 PROFEZIA DI GEREMIA
24. Confusio comedit laborem 24. Fin dalla nostra adolescenza
patrum nostrorum ab adolescentia la conſusione divorò le faliche dei
nostra , greges eorum , et armenta padri nostri , le loro gregge , e i
eorum , filios eorum , et filias foro armenti , e i figliuoli loro , e

eorum . le loro figlie.


25. Dormiemus in confusione 25. Noi dormiremo nella nostra
nostra : et operiet nos ignominia confusione, e sarem ricoperti dalla
nostra : quoniam Domino Deo no- nostra ignominia ; perchè abbiamo
peccato contro il Signore Dio nostro
stro peccavimus nos, et patres noi
nostri ab adolescentia nostra , e i padri nostri dall'adole
usque ad diem hanc : et non au- scenza nostra fino a questo giorno :
divimus vocem Domini Dei nostri. e non ascoltammo la voce del Si
gnore Dio nostro.

Vers. 24. La confusione divorò ec . Il culto degl' idoli è chiamato qui con
fusione , perchè veramente l'idolatria fu la confusione e l'obbrobrio della po
vera umana ragione. Vedi cap. 11. 13. Osea x . 16. Dicono adunque questi
Ebrei flagellati e tornati in se: Veramente l'idolatria è stata quella che ha di
strutte tutte le fatiche de' Padri nostri , e i greggi , e gli armenti , e ogni bene
9

lasciato da quelli a noi , ed ha distrutti anche i figliuoli loro , e le figlie.


Vers. 25. Noi dormiremo nella nostra confusione ec. Noi meritammo di pe
rirenel nostro obbrobrio peraver peccato, come abbiam fatto , e per non avere
ascoltata la voce del nostro Dio , che a se ci richiamava . Cosi vengono a con
fessarsi degni de' più tremendi gastighi, e a riconoscere , che con giustizia son
flagellati.
31

CAPO IV.

Promette il Signore il perdono agli Ebrei se si convertiranno since


rumente , e circoncideranno i cuori loro : Minaccia disastri gra-,
vissimi se perseverano nel male. Piunge il Profeta le calamità di
Giuda.

1 . Si reverteris Israel , ait Se tu ti converti , o Israele,


Dominus , ad me convertere : si convertiti a me , dice il Signore :-
abstuleris ofendicula tua a farcie se tu toglierai dal mio cospetto i
men , non commoveberis. tuoi scandali, non sarai instabile.
2. El jurubis : Vivit Dominus 2. E il tuo giuramento ( fatto
in verilate , et in judicio , et in con verità , e con giudicio , e COI1

justitia : et benedicent eum gentes, giustizia ) sarà : Vive il Signore ; e,


ipsumque laudubunt. lo benediranno le genti , e gli da >

ronno lode.
3. Haec eninc dicit Dominus 3. Queste cose dice il Signore

Vers . 1. Se tu ti converti ec. Se tu risolvi di tornare a me , torna di vero


cuore e sinceramente e costantemente .
Se lu toglierai ... i tuoi scandali , non sarai instabile. Per questi scandali si
9

puo intendere o gl'idoli , che sono chiamati auche con questo ' nome nelle
Scritture , ovvero più generalmenie tutti i peccati, che sono cagione di rovina .
Se questi tu rimoverai , o Israele , tu sarai" stabile nella terra asseguata , e da
ta a te dal Signore : altrimenti ne sarai sradicato,
Vers . 2. E il tuo giuramento ec. Abbiam veduto altre volte come il giura
mento si pone nelle Scritture per qualunque atto esterno di religione . Il tuo
giuramento sarà nel nome del tuo Dio : tu dirai : vive il Signore ; e giurerai
:

primu cou verità ; secondo con giudicio , vale a dire, con discrezione , non
tenuerariamente , non per leggera cagione, ma con riflessione , e con riverenza ;
terzo giurerai con giustizia , nou per oſſeudere , e per far danno al tuo pros
simo ingiustamente ; ove alcuna di queste condizioni mancasse , non sarebbe
il giuramento un atto di religione , ma un oltraggio fatto a Dio .
E lo benediranno
di persona ,
le genů , e gli daranno lode. É qui un cambiamento
e

a ; perocchè dalla seconda plurale si passa alla terza , cosa assai Tre
quente uell' Ebreo : i Gentili in vedendo la religiosità d'Israele si nel giura
re : e si ancora in tutto quello che riguarda l'onore di Dio , ee della sua legge,
benediranno questo popolo , e lo loderanno .
Vers. 3. Preparatevi unaterra nuova cc. Come una terra incolta si lavora
32 PROFEZIA DI GEREMIA
viro Juda , et Jerusalem ( 1 ) : No. agli uomini di Giuda , ee di Geru
.

vate vobis novale , et nolite serere salemme : Preparatevi una terra


super spinas : nuova , c noo seminate sopra le
spine :
4. Circumcidimini Domino , et 4. Circoncidetevi al Signore , e
auferle praeputia cordium vestro- togliete la immondezza dai vostri
rum viri juda , et habitatores cuori) voi uomini di Giuda , e
Jerusalem : ne forte egredintur abitatori di Gerusalemme : affinchè
ut ignis indignatio men , et suc- non si spicchi qual fuoco il mio
cendatur , et non sit qui extin . sdegno , e diventi un incendio , e
guat, propter malitiani cogitatio- non sia chi lo spenga a motivo
num vestrarum . della malvagità de' vostri pensieri.
5. Annuntiate in Juda , et in 5. Annunziate a Giuda , fate in
Jerusalem auditum facite ; loqui- tenderc a Gerusalemme ; parlate , e :

mini , et canite Tuba in terra : suonate la tromba per il pacse :


clamale fortiter , et dicite : Con- gridate forte , e dite : Raunatevi , e
gregamini , et ingrediamur civi- serriamoci nelle munite città ,
tates munitas ,
6. Levate signum in Sion . Con . 6. Alzate lo stendardo in Sion
fortamini , nolite stare quia mu- ne : incoraggitevi , non istate a
lum ego adduco ab Aquilone ( 1 ) , bada ; perocchè io da settentrione
et contritionem magnan . ſo venire il flagello , ed una afili
zione grande.

( 1 ) Ose. 10. 11.


( 1) Supr. s . 14.

benbene coll'aratro per isterparne le spine , e i cattivi germogli , cosi voi pur
9
gate il vostro cuore dall'idolatria e dai vizi per seminarvi la semenza della
vera pietà , onde divenghiate nuova creatura Gal. vi . 15.
2

Vers . 4. Circoncidetevi al Signore ec. Non eran eglino eirconcisi ? Si ; ma


secondo la carne e Iddio vuole , ch'ei si circoncidano , come pel Signore ,
.

il quale è spirito , e la circoncisione domanda del cuore molto più che la


circoncisione della carne la quale è figura della vera circoncisione ,
onde il vero giudeo si forma , come dice l' Apostolo : » Non quello
3

» che si scorge al di fuori è il giudeo , nè la circoncisione è quella che appa


» risce nella carne : ma il giudeo è quello che è tale in suo segreto , e la cir
» concisione è quella del cuore secondo lo spirito , non secondo la lettera :
» questa ba lode non presso gli uomini , ma presso Dio. Rom. 11. 28. 29.
Vers . 5. Annunziate a Giuda ec . Dio , che vede la durezza e ostinazione
del suo popolo , gli annunzia il flagello , ch' ei prepara per lui , se non si
converte. Gridate all'arme, intimate a tutti , che si ritirino nelle città forti
perchè il nimico , Nabuchodonosor ,già viene da settentrione , da Babilonia .
Vers. 6. Alzate lo stendardo in Sionne. Affinché gli abitanti delle campagne
vengano a rifuggirsi dentro le sue mura .
CAPO IV 33
5. Ascendit leo de cubili suo , 7 . Il lione è uscito dal suo co
et pruedo gentium se levavit : vile ; e il ladrone delle genti si è
egressus est de loco suo , ut po- alzato ; ed è parlito dal suo paese
nat terram tuam disertar
in solitudinem : per e la tua terra : le tue
civitates lune vastabuntur , rema- città saranno smantellate , e rimar
nentes absque habitatore. ranno vuole d'abitatori .
8. Super hoc accingite vos ci- 8. Per questo vestitevi di cilizj ,
licuis , plangile , et ululate : quia battelevi il petto , e gettate strida ;
>

non est aversa ira furoris Domini perchè non si è ritirata da noi la
a nobis. furibunda ira del Signore.
9. Et erit in die illa , dicit 9. In quel giorno dice il Si
Dominus : Peribil cor regis, et · gnore ) mancherà il cuore al re :
cor principum : et obstupescent mancherà il cuore a' principi , sa .

sacerdotes , et prophelae conster. ranno stupidi i sacerdoti , e coster >

nabuntur : nati i profeti :


10. Ex dir:i: Heu , heu , heu , 10. É io dissi : Ahi , ahi , ahi ,
Domine Deus , ergo ne decepisti Signore Dio , hai tu dunque in
populum istum , et Jerusalem , di- gannato il tuo popolo , e Gerusa
cens : Par erit vobis : et ecce lemme , dicendo : Pace sarà a voi ?
:

quand'
pervenit gladius usque ad ani- sino ecco la spada , che penetra
тат 2 all'anima.
11 . In tempore illo dicetur po Si dirà in quel tempo a
pulo huic , et Jerusalem : ventus questo populo , e a Gerusalemme :
urens in viis, quae sunt in de- Uo vento ardente dalla parte del
serto viae filiae populi mei , non deserlo , che conduce verso la figlia
ad ventilandum , et ad purgandum . del popol mio , non per discovera
re
re , e purga le biade.

Vers . 7 . Il lione è uscito ... e il ladrone delle genti ec . Nabuchodonosor ė


detto lione per la sua gran possanza , e ladrone delle genti per la sua crudeltà ,
Vers, 9. Mancherà il cuore al re: ec. Juacbim , Jeconia , Sedecia , e tutti
principi di Giuda saranuo sbigottiti , e senza spirito per difendersi. E. coster
nati i profeti. I falsi proieti , che adulano il popolo , promettendogli pace
felicità ,
Vers. 10. Hai lu dunque ingannato ec. Tu adunque, o Signore , permette
9

sti , che questo popolo sia ingaunato cosi da suoi falsi profeti ?
Vers. ii. Un vento ardente dalla parte del deserto ec. Ecco una calamità ,
che sarà prima della venuta di Nabuchodonosor. Sofferà un vento che abbrucia
dalla parte del deserto , che è strada per venire a Gerusalemme ; e questo vento
vuolsi , che indichi la spedizione di Nechao re di Egitto nella Giudea. Egli
vinse Josia , e lo uccise , e dopo la morte di questo ottimo re il torrente del
l'ira divina venue sopra Israele. Geremia dice 5 che quel vento non sarebbe
un vento dolcc da tirare il grano , purgarlo dopo la battitura , m yento im
petuoso , e violento da portare ruine , e desolazioni .
Mart. Tom . XIII. S
34 PROFEZIA DI GEREMIA
19. Spiritus plenus ex his ve- 12. Un vento forte da quella
niet mihi : et nunc ego loquar parte verrà per me: e allora io
judicia mea cum eis. parlerò con essi de' miei giudizj.
13. Ecce quasi nubes ascendet, 13. Ecco , che quegli verrà come
et quasi tempestas currus ejus , una nuvola , e i suoi cocchi vanno
velociores aquilis equi illius : vae qual turbine :: i suoi cavalli son
nobis , quoniam vastati sumus. più veloci delle aquile : Guai a
noi , che siamo desolati.
14. Lava a malitia cor luum , 14. Monda d'ogni malizia il
Jerusalem , ut salva fias : usque coor tuo , o Gerusalemme , se vuoi
quo morabuntur in te cogitationes esser salvata : fino a quando da
:

noxiae ? ' rai tu ricetto a dannosi pensieri ?


15. Vox enim annuntiantis a 15. Imperocchè ecco una voce
Dan , et notum facientis idolum da Dan , che annuozia , e fa sa
de monte Ephraim . pere , che l'idolo viene dal monte
Ephraim.
16. Dicite gentibus : Ecce au- 16. Dite alle genti : Ecco , che
ditum est in Jerusalem custodes in Gerusalemme si è udito come
venire de terra longinqua , et vengono i custodi di rimoto paese ,
>

dare super civitates Juda vocem e ban già alzate le strida contro le
suam . città di Giuda .
17. Quasi custodes agrorum 17 . Ei saranno pel suo territorio
facti sunt super eam in gyro : all' intorno come custodi de' campi :
quia me ad iracundiam provoca- perchè ella mi ha provocato ad
vit , dicit Dominus. ira , dice il Signore.

Vers. 13. Verrà per me. Verrà al mio comando , verrà per obbedirmi, e fare
quel ch'io vorró .
E allora io parlerò con essi de' miei giudizj. Nel testo è nunc , che do
vrebbe tradursi addesso ; ma ho voluto togliere l'ambiguità ,perocchè ivi si
considera il gastigo come venuto , e tuito a Dio è presente. Dice adunque Dio:
allora non colle parole , ma col fatto spiegherò a costoro i miei giudizj .
Vers , 13. Verrà come una nuvola . Come densa e nera nube verràl'esercito
Caldeo , e il suo re , e condottiere , Nabuchodonosor.
Vers. 15. Ecco una voce da Dan , Il Profeta ode una voce dalle frontiere
della Giudea , voce , che annunzia l'arrivo del pimnico. Dan era città limitrofa
da Settentrione , come Bersabea da Mezzodi. Da Dan adunque siode una voce,
che grida , che il nimico si avanza pei monti di Ephraim , e dice , che si
avanza l'idolo , vale a dire la figura.di Bel , dipinta negli stendardi de' Caldei,
come spiegano s. Girolamo , e Teodoreto.
Vers. si. Dile alle genti : Ecco che in Gerusalemme si è udito ec. Affinché
dal gastigo del popol mio imparino a temermi tutte le genti , dite loro , come
Gerusalemme già sa che vengono de ' custodi da lontano paese , che hanno già
alzate le grida contro le città di Giuda , assulite , e prese da essi , e questi
>

custodi innonderanno la sua campagna , e cingeranno la città d'assedio , come


i custodi de' terreni chiudono di spine', e di ripari i poderi. Nabuchodonosor
in fatti serrè talmente con ogni sorta di fortificazioni la città , che anima non
poteva nè entrarvi, nè uscirne.
CAPO IV . 35
18. ( 1 ) Pilae lune , et cogita 18. Le tue azioni , • i tuoi pen
tiones tuae fecerunt haec tibi : sieri hanno partorito a te questo : è
isla malitia tun , quia amara , effetto di tua malizia , che l'ama
quia tetigit cor tuum . rezza abbia puoto il cpor tuo.
19. Ventrem meum , ventren 19. Le mie viscere , le mie vie
meum doleo , sensus cordis mei sono piene di dolore , gli
scere

turbati sunt in me ; non facebo , aſſetti del cuor mio sono in me


quoniam voceni buccinae audivit tutti sconvolti : io non istarò in
anima mea , clamorem praelii. silenzio , mentre l'anima mia ha
,

udito il suon della tromba, il grido


di battaglia.
20. Contritio super contritionem 20. Una afflizione è stata man
vocata est : et vastata est omnis data dietro ad un'altra afflizione ,
terra : repente vastata sunt taber . ed è stata desolata tutta la terra :
nacula mea , subito pelles meae . i miei padiglioni , e le mie tende
sono state a un tratto , e repenti
pamente abbattute.
21. Usquequo videbo fugientem , 21. Fino a quando vedrò io dei
audiam vocem buccinae ? fuggitivi, e udirò il suono della
tromba ?
22. Quia stullus populus meus 22. Lo stolto mio popolo non
me non cognovit : filii insipientes mi ha conosciuto : sono figliuoli in
sunt , et vecordes,sapientes sunt, sensati , e senza ragione : sooo sa
ut faciant mala , bene autem fa- pienti
nno
mal fare , c il bene non
a lo. C

cere nescierunt. sa far


23. Aspexi terram , et ecce va- 23. Ho dalo uno sguardo alla
cua erat , et nihili ; et coelos , terra , ed ecco , che ella era un
el non erat lux in eis. vacuo , ed un niente , ho dato ano
sguardo a ' cieli , e in essi non era

Juce.
24. Vidi montes , et ecce mo 24. Guardai i inonti , ed eccoli
vebantur : et omnes colles contur . io tremore ; e tutte le colline si
bati sunt . sono scommosse .
25. Intuitus sum , et non erat 25. Osservai , e non eravi più

5
( 1) Sap. 1. 3. 5.

Vers. 19. Le mie viscere ,le mie viscere ec. Sono parole del Profeta afflitto,
e pieno di cordoglio alla vista dei mali della sua patria.
Vers. 20. I miei padiglioni , e le mie tende sono state ec . Le città forti di
Giuda sono state quasi a un tempo stesso assalite , e prese , come si prende
rebbe un padiglione , od una tenda di pastore.
Vers. 22. Lo stolto mio popolo non mi ha conosciuto ec. É la risposta , che
fa Dio, alle querele del suo Profeta ,
Vers. 23. 24. 25. 26. Ho dato uno sguardo alla terra ec. La calamità , che
io veggo venire , è tale , e si grande , ch ' io reggo la terra vota non solo d'uo
36 PROFEZIA DI GEREMIA
homo : et onine volatile coeli re- an uomo : e tutti gli uocelli del
cessil. l'aria se ne son iti .
26. Aspezi , et ecce Carmelus 26. Mirai , ed ecco deserto il
desertus : et omnes urbes ejus de- Carmelo : tutte le città sono stato
structae sunt a facie irae furoris distrutte all ' apparir del Signore ,
ejus. e dell'ira sua furibonda ;
27 . Haec enim dicit Dominus :: 27. Imperocchè queste cose dice
Deserta erit omnis terra , sed ta- il Signore; Sarà desolata tutta la
men consummationem non facian . terra ; ma non farò total distruzione.
28. Lugebit terra , el moerebunt 28. Piangerà la terra , e si attri
coeli desuper : eo quod locutus steranno i cieli per la parola pro
sum , cogitavi , et non poenituit nunziata da me : ho stabilito ,
me , nec aversus sum ab eu . aon mi ripento , nè muto parere.
29. A voce equitis , et mitten . 29. Al romore de' cavalieri , e
tis sagittam , fugit omnis civitas : de ' saettatori tutta la città si dà alla
.

ingressi sunt ardua , el ascende fuga : corrono ai luoghi scoscesi , e


runt rupes : universae urbes de- montano sulle rupi : tutte quante le
relictae sunt , et non habitat in città son deserte , ed uomo non è ,
eis homo. che le abiti.
50. Tu autem vastata quid fa- 30. Ma tu desolata , che ſarai ?
cies ? 'cum vestieris le coccino , Quando ii sarai vestita di porpora ,
cum ornata fueris monili aureo , quando ti sarai ornata di aureo mo
et pinxeris slibio oculos tuos , nile , ed avrai dipinti coll'antimo
frustra componeris : contempse- nio i tuoi occhi , indarno ti abbel
runt le amatores tui , animam lirai : i tuoi amatori ti han dispreza
tuam quaerent. Lati , cercano la tua morte.
31. Vocem enim quasi partu- 31. Imperocchè io ho sentito la vo
rientis audivi , angustias ut puer- ce come di donna , che è ne' dolori,

mini , ma anche di bestie ; il cielo stesso , che questa terra ricuopre, sembrami
>

oscuro , e teuebroso. Nelle grandi afllizioni suol parere agli uomini, che man
chi la luce , che i colli e i monti si muovano , che gema la terra per le scia
gure avvedute a'suoi antichi abitatori .
Vers. ag . Ma non farò lotal distruzione. La Giudea non sarà distrutta lo
talmente , vè abbandonata per sempre. I Caldei vi lasceranno un numero di
persone per coltivare i terreni , e il popolo vi tornerà ad abitare finita la cat
tività .
Vers. 30. Ma tu desolata , che farai ? Quando ci sarai vestita di porpora
ec. Parla Dio puovamente alla sua sposa infedele :: Che farai tu allora in tauta
desolazione ? Le tue vanità , il tuo lusso , le tue ricchezze , la tua avvcuenza
saranuo forse allora di qualche conforto, od ajuto per te? I tuoi amatori ti sprez
zado ,
e voglion la tua morte. Questi amatori sono gli Egiziani, e i Caldei ,
e

ai quali ricorreva Israele per aver soccorso , e per farsegli amici, prendeva ad
adorare gl'idoli loro . Vedi s. Girolamo. Dell'uso , che facevano le donne dele
l'antimonio per dar bellezza agli occhi , si è parlato iv . Rex. 11. 30.
Vers. 31. À cagione degli uccisi, Per ragione della strage fatta dai Caldei
di tanti de ' miei figli .
CAPO IV . 37
perce : Vox filiae Sion intermo- l'ansietà come di donna del suo
rientis , expandentisque manus primo parto : Voce della figliuola di
mas : vae mihi, quin defecit ani: Sion , che sta per inorire , e stende
ma mea propter interfectos. le braccia sue : jofelice me ! l'ani
ma mia vien meno a cagione degli
uccisi .

CAPO V.

Il Signore cerca un giusto in Gerusalemme per farle misericordia :


ma tanto il popolo , come i grandi sono indurati , o senza freno
corrono a mal fare : Dio perciò minaccia di devastar La città per
mano di un popolo straniero : ma non tutto distruggerà.

Circuite vias Jerusalem > 1 . Girate per le vie di Gerusa


et aspicite , et considerate , et lemme , e guardate , e considerata , u
quaerite in plateis ejus, an in . cercale per le sue piazze se trovate
veniatis virum facientom , judi- un uomo , che faccia quello che è
cium , et quaerentem fidem : et giusto , e che cerchi di esser fedele:
.

propitius ero ei. ed io farò a lei misericordia .


2. Quod si etiam , Pivit Do- 2. Ma eglivo se ancor diranno :
minus, dixerint : et hoc fulso Vive il Signore, giureranao anche
jurabunt. cosi il falso.

Vers. 1. Se trovate un uomo , che faccia quello che i giusto se . Dio fo qui
la stessa proposizione riguardo a Gerusalemme, che fece un giorno ad Abraino
riguardo a Sodoma , ma con questa differenza, che là chiedeva dieci giusti ,
qui si contenta di un solo , e cou questo dà bene a conoscere , quanto egli ap
prezzi, ed ami la giustizia , come notó s . Girolamo , mentre in favore di un
solo giusto si dispone a perdonare a Gerusalemme , che è vicina e perire per
la enormità di sue scelleraggini. Dico vicina a perire , perocchè questa profezia
appartiene al tempo della imminente rovina , ed è notissimo, come la corru
zione dei costumi era allora grandissima , ed universale . Abbraccio nondimeno
il parere di un dotto interprete , il quale dice , che il giusto , che nou si tro
rava in Gerusalemme al tempo di sua distruzione , egli è un giusto perfetto
degno di opporsi come un altro Mosè all'ira del Signore , degno di ottenere
colle sue pregbiere la salvazione del popolo. Ma non era egli Geremia in Ge
rusalemme ? Geremia , che portava la parola del Signore , è facea le sue parti,
non dovea includersi nel numero dei cittadini di Gerusalemme.
1 38 PROFEZIA DI GEREMIA
3. 'Domine , oculi tui respiciunt 3. Signore , gli occhi tuoi mirano
:
fidem : percussisti eos , et la fede : tu hai percussi costoro , e
non :

doluerunt : attrivisti eos , et re- non sentiron dolore : li flagellasti , e


nuerunt accipere disciplinam : in- non vollero ammettere correzione : :

duraverunt facies suas supra pe- indurarono la loro faccia più di una
tram , el noluerunt reverti. pietra , e non hanno voluto toroare
a te .
4. Ego autem dixi : Forsitan 4. Ed io dissi : Forse sono i
pauperes sunt , et stulti , igno . poveri , e gl ' idioti que 'che con co
3

viam
Domini, judicium noscon la via del Signore , e i giu
Dei sui. dizi del loro Dio.
5. Ibo igitur ad optimales , el 5. Io adunque andrò ai principi,
loquar eis : ipsi enim cognove-
.
e ad essi parlerò. Imperocchè eglino
runt viam Domini , judicium Dei conoscou la via del Signore , e i 1

sui : et ecce magis hi simul con- giudizi del loro Dio . Ma ecco , che
fregerunt jugum , ruperuni vincula. questianche peggio spezzarono tutti
insieme il giogo, strapparono il
freno.
6. Idcirco percussit cos leo de 6. Per questo il lione della fo
silva , lupus ad vesperam vasta- resta gli ha sbranati , il lupo alla
vit eos , pardus vigilans super
>
sera gli ha sierminati : il pardo sta
civitates eorum : omnis qui egres. vigilante intorno alle loro città :
sus fuerit ex eis , capietur : quia tutti quelli che da esse usciranno ,
multiplicatae sunt praevarication saranno presi ; perchè si sono mol
nes eorum , confortatae sunt aver- tiplicate le loro prevaricazioni, e
siones eorum . si sono ostinati nelle loro ribellioni ,
7. Super quo propitius tibi esse 7. Per qual tilolo potrò io essere

Vers. 3. Gli occhi tuoi mirano la fede. Cioè la verità : Signore , tu che vedi
il tutto , lu ben sai , ch'io parlo , é profetizzo secondo la verità , e non altro
dico , che il vero , cui tu m'ispiri .
Tu hai percossi costoro ec: I mali , che tu mandasti sopra questi cattivi
9

uomivi a ' tempi di Achaz , di Ezechia , di Manasse , essi nepur lì septirono ,


e quando un corpo malato non sente i suoi dolori , è segno , che l'anima au
ch'ella è mulata, e stupida, e svanita. Quindi è , che indurarono la lor faccia
più d'una pietra ; perduto avendo ogni senso di verecondia : non avendo pena ,
:

nè rossore nè delle loro infamità , ne de' gastighi , che si sono tirati addosso
per esse .
6. 11 lione della foresta
Vers.Nabuchodonosor gli ha sbranali , il lupo ec. Credo , che lo
stesso sia detto lione per la sua possanza , Elupo per la sua
avarizia e voracità, pardo per la sua celerità nelle imprese. Molto bene poi di
cesi : Il lupo alla sera ec.; perocchè questa bestia , che vede meglio di notte
che di giorno , non va in volta , se non la sera sul tardi , e la notte
9 9 , od a
tempi nebbiosi , e oscuri. Il pardo usa d'imboscașsi per far sua preda , e ve
dutala con somma celerità si getta sopra di essa. È qui il tempo passato in luogo
del futuro .
Vers. 7. E nella casa di donna infame gozzovigliavano. Le oscenità le
CAPO V. 39
potoro ? filii lui dercliquerunt propizio per te ? i tuoi figliuoli mi
me , et jurant in his , qui non hanno abbandonato , e giurano per
sunt dii, saluravi eos , et maece quegli che non son dei : io gli ho
chali sunt , et in domo meretri- satollati, ed essi hanno fornicato ,
cis luxuriabanlur. e nella casa di donna jofame goz
zovigliavano.
8. Equi amalores , et emissarii 8. Son divenuti come cavalli stal
facti sunt (1) : Unusquisque ad loni quando son in calore: ogaupo
u.xorem proximi sui hinniebut.di essi aitrisce verso la moglie del
prossimo suo.
9. Numquiit super his non via 9. Forse , che io non punirò tali
silabo , dicit Dominus ? et in cose, dice il Signore, e l'anima
gente tali non ulciscetur anina mia aon farà vendella di uoa aa
mea ? zione come questa ?
10, Ascendile muros ejus , et 10. Salite sulle mura di lei , e
dissipate , consummationem au abbattetele , ma 200 fate fine di
essa : toglicte le sue propaggini ,
tem nolite facere : auferte propa .
gines ejus, quia non sunt Do- perchè elle non son del Signore ;
mini .
11. Praevaricatione enim prae- 11. luperocchè ba peccato forte
varicata est in me domus Israel , contro di me la casa d' Israele , e
et domus Juda , ait Dominus.
> la casa di Giuda , dice il Signore ;
>

12. Negaverunt Dominum , et 12. Hapno rinegato il Signore ,


dixerunt : Non est ipse , neque ed hanno detto : Non è egli : e non
veniet super nos malum : gla- verrà sciagura sopra di noi : nou
dium , et famem non videbimus. vedremo spada , nè fame.
13. Prophelae fuerunt in ven. 13. I Profeti parlavano in aria ,

( 1 ) Esech . 91. 11 .

impurità d'ogni spece andavano cougiunto col culto degl'idoli , anzi facevano
parte di questo culto .
Vers . 10. Salíte sulle mura di lei ec , Esorta , e apima i Caldei a fare le sue
.

vendette , a salire sulle mura di Gerusalemme, e diroccarlo : ma Dio non vuole,


che distruggano ogui cosa , perché vuol salvare gli avauzi. Quindi soggiunse :
nienale via , togliete le sue propaggini , i suoi gliuoli , i quali nou sono più
.

del Signore , ma degl' idoli , e dei demoui .


Vers. 19. Non è egli. Non è Dio , che governi la terra , e abbia cura di noi,
e ci panisca se facciam il male , e ci ricompensi , se facciamo il bene : tutto
quaggiù succede a caso , e le minacce de' profeti non debbono iaquietarci :
.

sarem felici a lor dispetto . Cosi la dissolutezza della vita conduce alla empietà
de'sentimenti , e de principi, e l'Epicureismo è l'ordinario rifugio delle pers
dute coscienze.
Vers. 13. I profeti parlavano in aria ec. Geremia , e gli altri profeti perlauo
a caso , nou perché abbiano avuta risposta da Dio intorno a quello che des
!
40 PROFEZIA DI GEREMIA
tiem locuti ,, et responsum
поп e non ebber essi risposta da Dio.
fuit in eis : haec ergo evenient Ad essi adunque avverran cose tali.
illis.
14. Haec dicit Dominus Deus 14. Queste cose dice il Signore
exercituum : Quia locuti eslis Dio degli eserciti : Perchè voi avete
verbum istud :: ecce ego do verba proferita questa parola ; ecco , che
mea in ore tuo in ignem , et io ( o Geremia ) pongo nella tua
>

populum istum in ligna , et vo- bocca le mie parole qual fuoco , e


rabit eos. questo popolo come legno , che ne a

sarà divorato .
15. Ecce ego adducam super 15. Ecco , che io ſarò venir so
vos gentem de longinquo domus pra di voi , o casa d ' Israele , una
Israel , ait Dominus ; gentem dazione lontana , dice il Signore ,
robustam , gentem antiquam , una nazione robusta , una nazione
gentem cujus ignorabis linguam , antica , una nazione , di cui non
nec intelliges quid loquatur. saprai la lingua , nè capirai quel
che ella li dica .
16. Pharetra ejus quasi sepub 16. Il suo turcasso è come un

crum patens , universi fortes. sepolcro aperto : ei son tulli va


lorosi .
.17 . El comedet segetes tuas 17. Ella mangerà le tue raccolte ,
et panem tuum : devorabit filios e il tuo paue : divorerà i tuoi figli.
tuos , et filias tuas : comedel gre. uoli , e le tue figlie : si nutrirà dei
9

gem tuum , et armenta lua : co- tuoi greggi , e de' tuoi armenti : spo
medet vineam tuam , ' et ficum glierà le tue vigne , e le piante di
tuam : et conteret urbes munitas ficbi : e rovinerà colla spada alla
tuus, in quibus lu hales fidu- mano le tue città forti , nelle quali
ciam gladio , . ponevi Gdanza .

essere : cadranno perciò sulle loro teste i tristi presagi , che fanno a noi. Tale
è il vero senso di questo versetto , come apparisce da quello che segue.
Vers. 14. Perchè voi avete proferita ec. Dio rimprovera severamente a questi
empj il disprezzo , che fanno de' suoi profeti , e perchè costoro veggano , che
i profeti non parlano in aria , si rivolge al Profeta stesso , e gli dice ; sappi , e
tieni per fermo , che le tue parole , anzi le parole mie poste nella tua bocca da
me' , saranno vero , e vivo fuoco , che abbrucerà , e divorerà questo fracido
.

legno , cioè il popol mio nou buono omai ad altro , che ad essere cibo del
fuoco . Maniera di parlare piena di forza incredibile a significare l'infallibile
esecuzione delle minacce fatte dal Profeta del Signore.
Vers. 15. Nazione antica. L'impero de' Caldei avea avuto principio da Nem
rod fondatore di Ninive , e di Babilonia. Vedi Gen. x . 16. Nabopolassar padre
edi di
Nabuchodonosor
Babilonia . avea conquistato i paesi soggetti agli antichi re dell'Assiria,
Vers. 16. Il suo curcasso è come un sepolcro aperto . Nel sepolcro sta la mor
te . , . nel turcasso de ' Caldei sta la morte, perchè è pieno di frecce mortifere.
Vers. 19. Divorerà i suoi figliuoli ec. E una espressione simile a quella che
CAPO V. 41
18. Verumtamen in diebus il. 18. Contuttocio io non faro fine
lis, ait Dominus , non faciam di voi in que'giorni, dice il Signore.
vos in consummationem .
19. ( 1 ) Quod si dixeritis : 19. Che se voi direte : Per qual
Quare fecit nobis Dominus Deus motivo ha egli fatto a noi tutto
noster haec omnia ? dices ad questo il Signore Dio nostro ? tu
eos : Sicut dereliquisti me , et dirai loro : Siccome voi avete abban
servistis deo alieno in terra ve- donato me , ed avete servito a dei
strii , sic servietis alienis in terra stranieri nella vostra terra , cosi a
non vestra . stranieri servirete in una terra non
vostra .
20. Annuntiate hoc domui Ja . 20. Annunziate questo alla casa
cob , et audilum facile in Juda , di Giacobbe , e fatelo sapere in
. >
dicentes : Giuda , dicendo :
21. Audi popule stulte , qui 21. Ascolta , popolo insensato , &
non habes cor : qui habentes ocu scuza cuore , il quale avendo occhi
los , non videtis ; et aures , el bon vedi , e avendo orecchie non odi.
.

non auditis.
22. Me ergo non timebitis , ait. 22. Voi adunque non mi teme
Dominus ; et a facie mea non rete , dice il Signore , e dinanzi a
dolebitis ? Qui posui arenam ter- me non vi pentirete ? Jo sono , che
minum mari , praeceptum sem- posi per confine al mare l'arena
piternum , quod non praeteribit : con ordine sempiterno , ch'ei non
el commovebuntur , el non pote- trasgredirà ; e si agiteranno le sue
rint ; el intumescent fluctus ejus, onde , e non oltrepasseranno , e gon
el non transibunt illud : fieranno , ma non passeranno quel
segno :
23. Populo autem huic factum 23. Ma questo popolo si è for
est cor incredulum , et exasperans, mato un cuore incredulo , e ribelle:
recesserunt , et abierunt. si son ritirali , e se ne son iti.
9

(1) Infr. 16. ro.

si usa tra noi, quando si dice , che uno mangia viva la gente , ma qui vuol
dire , che il Caldeo metterà a morte grandissimo numero di Giudei .
Vers. 19. A ' stranieri servirete in una terra non vostra. Di uomini stranieri,
cd anche di dei stranieri sarete schiavi nella Caldea . I popoli vinti erano con
siderati come soggetti all'impero anche degli dei del vincitore. Cosi (dice Dio)
voi , che amaste tauto gli dei stranieri , sarete servi di dei stranieri in casa del
vostro vincitore .
Vers . 21. E senza cuore . Privo del bene dell'intelletto. Gli Ebrei mettevano
nel cuore l'intelligenza , e la sapienza .
Vers. 23. Si son ritirati ; e se ne son iti. I furiosi flutti del mare mi ob
bediscono , ma con il popol mio , il quale si è ritirato da me , benchè faro
rito altamente , e beneficato , come in- appresso si dice.
42 PROFEZIA DI GEREMIA
24. Et non dixerunt in corde 24. E non hanno detto in cuor
suo : Meluamus Dominum Down loro : Temjamo il Signore Dio 00
nostrum , qui dat nobis pluvian stro, che dà a noi la prima pioga
temporaneam , el serotinam in gia , e la serotina ; ed a noi con
tempore suo ; plenitudinem an- serva la pienezza dell'annuale ri.
nuac messis custodientem nobis. colta .
25. Iniquitates vestrue declina- 25. Le vostre iniquità banno fatto
verunt haec : el peccata vestra sparir queste cose : e i peccativo
prohibuerunt bonum a vobis : stri vi hanno privati del bene ;
26. Quia inventi sunt in po 26. Perocchè si son trovati nel
pulo meo inpii insidiantes quasi popol mio degli empj, i quali
aucupes , laqueos ponentes , et ( come gli uccellatori ) pongono lacci
pedieas ad capiendos viros. e tendono reti per far caccia di
uomini.
27. Sicut decipula plena avi- 27. Come una gabbia è piena di
bus , sic domus eorum plenae uccelli , cosi la loro casa è piena
dolo : ideo magnificati suit , et di frodi : e per questo si son fatti
ditati. Grandi, e sono arricchiti.
28. Incrassati sunt , et impiice 28. Si sono ingrassati , e impio.
guati : et praeterierunt sermones guati : ed hanno violati pessimamente
meos pessime ( 1 ). Causam vidune i miei comandi. Non banno renduta
non juiticaverunt , causam pupilli giustizia alla vedova , non hanno
non direxerunt, et judicium pau- preso a petto la causa del pupillo ,
perum non judicaverunt. e non hanno fatto ragione al povero.
29. Numquid super his non 29. Forsechè io non punirò tali
visitabo , dicit Dominus ? aut su- cose , dice il Signore ? o di tal
per gentem hujuscemodi non ul. gente non farà vendetta l'anima
ciscetur aninice men ? mia ?
30. Stupor et mirabilia facta 30. Cose da sbalordire , cose pro
sunt, in terra : digiose sono avvenute sopra la icrra;

(1) Isai. 1. 23. Lach. 7. 10.

Vers.
suoi 25., Le
tempi vostre iniquità
le raccolte , ' c le hanno fatlè copiose
vendemmie sparir sono
questestate
cose.negate
Le pioggie ai
a voi da
Dio per colpa vostra .
Vers. 26. 27. Degli empi , i quali ... pongono lacci ec. Nel popol mio sono
degli empj , tutto lo studio de'quali si è di tirare altri uomini nel peccalo e
uella perdizione colle parole , cogli esempi , con gli scandali loro ; e nel tempo
stesso , che servono ai loro piaceri, servono anche all'ambizione , c all'ava
3

rizia ; perchè colle loro frudi si fanno ricchi e grandi uccellatori di uomini,
che empiono le loro case dei frutti di loro iniqnità , come gli uccellatori le
loro gabbie di uccelli.
Vers. 30. 31. Cose da sbalordire ec. Non è ella cosa da sbalordire , cosa or
.

renda , che nel popolo del Signore si trovino falsi profeti, che spacciano men.
CAPO V. 43
31. Prophetae prophetabaut men- 31. I profeti profetizzavano men
daciiem , et sacerdotes applaude- zogne , e i sacerdoti applaudivano
bant manibus suis :: et populus battendo le mani: e il mio popolo
meus dilexit talia : quid igitur amò tali cose : che sarà dunque di
fiet in novissimo ejus ? lui nella sua fine ?

CAPO VI.

Gerusalemme sarà desolata dagli Assiri in pena de' peccati del po .


polo , de' grandi , de' falsi profeti , de' sacerdoti. i suoi sagrifiz ;
son rigettati. I Giudei simili a un metallo , che non può puri
.

ficarsi col fuoco.

1. Confortamini , filii Benia 1. Fatevi cuore , figliuoli di


min , in medio Jerusalem , et in Beniamin , in mezzo a Gerusalem
Thecua clangite buccina , et su. me , e in Thecua suonate la trom
per Bethacarem levate vexillum , ba , e alzate lo stendardo sopra
quia mulum visum est ab Aqui- Bethacare ; perocchè un flagello si
lone , et contritio magna , fa vedere da Settentrione , ed una
afilizione grande.

zogne , e che i sacerdoti del Signore applaudiscano e facciau festa e costoro ?


Eppure ciò è avvenuto : e il mio popolo ama tali cose. Che dec adunque essere
di lui alla fine P Che debbe egli aspettarsi ?
Vers. 1. Fatevi cuore , figliuoli di Beniamin , in mezzo a Gerusalemme ec .
2

11 Profeta parla , come se già i Caldei fossero in via per venire a Gerusalem .
>

me , anzi fossero già vicini , e parla a quelli della tribù di Beniamin , i quali
>

facevano professione di valor militare , e ironicamente dice loro , che si arm i


5

no di coraggio per diſendere Gerusalemme , che è città loro non meno che
di Giuda , parla dico ironicamente , perchè egli ben sapeva , e l'avea già det
to , che non le forze di Giuda , e di Beniamiu , ma la conversione , ed emen
9

dazione del popolo avrebbe potuto salvare la città : Geremia era nato nel paese
di quella tribù , come si è veduto.
In Thecua suonate la tromba , e alzale lo stendardo ec . Thécu a città di
Giuda , città assai forte , dove Roboamo avea fatto un arsenale per le cose
della guerra , 11. Paral. 2x1 . 13. Bethacare era della stessa tribù " di Giuda ,
e quasi nel mezio tra Gerusalemme , e Thecua. Suonate la tromba in Thecua
per adunare la milizia, alzate lo stendardo, sotto di cui si uniscono i
gucrrieri.
44 PROFEZIA DI GEREMIA
2. Speciosae , el delicatue assi 1.
2 lo paragono la figliuola di
milavı filiam Sion . Sion ad una bella , e molle fem
mina .
3. Ad eam venient pastores , 3. A lei verranno i pastori coi
et greges eorum : fixerunt in loro greggi: intorno a lei piantca
ca tentoria in circuitu : pascet
ranno le tende ; ciascuno governer :
unusquisque eos , qui sub manu quegli che sono sotto di lui.
sua sunt .
4. Sanctificate super ean bel- 4. Preparatevi a farle guerra santa ;
lum : consurgite , et ascendamussorgete , diaino la scalata sul bel
mezzo giorno : poveri noi : il giorno
in meridie : vae nobis , quia de-
clinavit dies declina , e le ombre della sera di.
quia longiores
factae sunt umbrae vesperi . ventan più grandi.
5. Surgite , et ascendumus in 5. Sorgele, e diamo la scalata di
nocle , ei dissipemus domos ejus.
notte , e roviniamo i suoi casamenti.
.

6. Quia haec dicit Dominus 6. Ma cosi dice il Signore degli


exercituum : Cuedite lignum ejus, eserciti : Tagliate le sue piante , e
et fundite circa Jerusalem agge. alzate terra intorno a Gerusalemme.
rem : Haec est civitas visitutio . Questa è la città destinata alla ven.
nis , omnis calumnia in medio deita ; in mezzo a lei regna ogui
ejus. maniera di oppressione.
7. Sicit frigidam fecit cisterna 7. Come la cisterna tiene fresche
aquam suam , sic frigidam fecit le sue acque , così ella serba fresca
maliliam suam : iniquitas , et va-
3 La sua malvagità. La violenza , e e

Vers. 2. 3. lo paragono la figliuela di Sion ec. Gerusalemme è una donna


apvenente , e delicata , la quale ad ogni piccol rumore impallidisce , e si svie
ne : cosi sarà ile cittadini di Gerusalemme tanto piu timidi, eé senza cuore ,
quanto più sono superbi , ed empi contro il Signore. Verranno a trovar qucola
donua de ' pastori co ' loro greggi , cioè i capitani Caldei colle loro schiere , e
intorno a lei pianteranno le loro tenie, vale a dire le porranno assedio : ognuu
di questi pastori governa quel gregge , che a lui è soggetto.
Vers . 4. 5. Preparatevi a farle guerra santa ec. Ho seguito il senso , e la
sposizione di cominciare
s. Girolamo ,intraprendere
quantuuque sovente
una cosa.sanctificare si prenda nelle
Sono i Caldei , che si
Scritture per :
esortano l'un l'altro a principiare contro Gerusalemme una guerra sacra ,
perchè fatta secondo il volere di Dio , che ha risoluto di punire la infelice
eittà. Quindi dicono : diamole la scalata sul bel mezzo giorno , ma vedendo poi,
che nel tempo', che si fanno tutti i preparativi per l'assalto , il giorno viene
a mancare , dicono , che l'assaliranno di notte tempo ; e rovineranno le sue
fabbriche .
Vers . 6. Ma cosi dice il Signore Taliate le sue piante ec . Il Signore
però nette in cuore ai Caldei diprendere Gerusalemme' per' assedio : quindi
suggerisce loro di tagliare gli alberi delle campagne per farne le macchine ,
Ja palizzata ec . , e di alzar terra per fare gli argiui da chiudere per ogni parte
la città .
Vers . 7. Come la cisterna licne fresche ec. La malvagità di Gerusalemme •
sempre fresca , e sempre inalterabile , come è sempre fresca l'acqua di una
cisterna .
4
CAPO VI . 45
stilas audielur in ea , coram mo l'oppressione si odono dentro di
semper infirmitas , et plaga.
. • lei : io veggo sempre gente afflitta ,
e straziata .
8. Erudire , Jerusalem , пе
1 8. Impara , o Gerusalemme , af.
forte recedat anima mea a te , finché non si alieni da te l'anima
ne forte ponam te desertam , ler mia , affinché io non ti renda terra
rum inhabitabilem . deserla , e inabitata .
9. llaec dicit Dominus exerci. 9. Queste cose dice il Signore
tilum : Usque ad racemum col• degli eserciti : Fino a un gracimolo
:

ligent quasi in vinea reliquias saran raccolti gli avanzi d' Israele
Israel : converte manum tuam come in una vigna : torna quasi
quasi vindemiator ad curtallum . vendeminiatore a portar la mato al
canestro .
10. Cui loquar ? et quem con- 10. A chi volgerò io la parola
testabor , ut audiat ? ecce incis- e chi scongiurerò io di ascoltarmi ?
concisae aures eorum , et audire dappoichè sono incirconcise le loro
non possunt: ecce verbum Domie orecchie , e non possono udire : ecco,
ni factum est eis in opprobrium , che la parola del Signore è spre
et .non suscipient illud . giata da essi , e non la riceveranno.
11. Idcirco furore Domini ple- 11. Per questo io sono pieno del
nus sum , lnboravi sustinens i ef- furor del Signore , duro fatica a
funde super parvulum foris , et contenermi : spandilo sopra i piccoli
>

super consilium juvenum simul : per le strade , ed insieme sopra le


vir enim cum muliere capietur , adunanze della gioventù: imperocchè
senex cum pleno dierum . sarà preso l'uomo colla donna , il
vecchio , e l'uomo sazio di vivere.

Vers. 8. Impara o Gerusalemme ec. Impara quello che tanto importa alla
tua salute : iinpara a temermi , e a emendarti .
:

Vers . 9. Fino a un gracimolo saran ec. Si farà vendemmia generale compiu


tn del popolo di Gerusalemme , e questa vigua sarà spogliata di tutte le sue
uve fino all'ultimo gracimolo :: tu o Caldeo , che sci quasi vendemmiatore ,
torua a portar la mano al canestro per mettervi i gracimoli prima negletti , &
lasciati in questa vigna . Nabuchodonosor non fece tutta la vendemmia in una
volta ; venne due volte regnando Joakim ; tornò mentre regnava Jechonia ,
finalmente sotto Sedecia assedio , e incendió Gerusalemme. Cosi la vendemmia
fu fatta in più volte , e il popolo - in più volte menalo schiavo a Babilonia.
Vedi il libro iv . dei Re 24. 26. ec .
Vers . 10. Sono incirconcise le loro orecchie. La incirconcisione significa qua
lanquodifetto spicituale. Vedi gli Atti vii . 51. Exod. vi . 30. Levit. xxvi. 41. Aver
le orecchie incirconcise vuol dire esser sordo alla parola di verità.
Vers. 11. Sono pieno del furor del Signore ec . lo perciò vedendo come la
parola
dell'iradistessa
Dio èdelperSigvore
costoro, argomento e di derisione , e di scherno
e von posso più rattenermi. Quindi ,iomidico
vestoa
me stesso : spandi furore del Signore ( cioè la parola annunziatrice del fa
rore del Signore ) spandilo , e intimalo ai piccoli per le strade , e alla gio
ventù no'luoghi , doye ella è solita di adunarsi ; perocchè lutti avran parte
46 PROFEZIA DI GEREMIA
12. Et transibunt domus eorum 19 . E passeranno ad altri le loro

ad alteros , agri et uxores pari. case , e i campi , e le mogli insie


ier : quia extendam manum meam me : perocchè io stenderò la mia
super habitantes terram , dicit mano sopra gli abitalori di questa
Dominus. terra , dice il Signore ;
13. ( . ) A minore quippe usque 13. Perocchè dal più piccolo fino
ad majorem omnes avaritiae stu- al più grande , tutti sono dati alla
dent : et a propheta usque ad sa- aya rizia :: e dal profeta fino al sa
cerdotem cuncti faciunt dolum . cerdote , tutti pensano a gabbare.
14. Et curabant contritionen 14. E curavano le piaghe della
filiae populi mei cum ignominia figlia del popol mio con burlarsi di
dicentes: Pat , paz : et non erat lei, dicendo: Pace , pace , e pace
pax. non era .
15. Confusi sunt , quia abomi-
. 15. Si sono eglino confusi per
nationem fecerunt: quin potius aver fatto cose abbominevoli ? anzi
confusione non sunt confusi, et la confusione non gli ba confusi , .
erubescere nescierunt : quam ob non hanno conosciuto vergogna : per
ren cadent inter ruentes : in questo cadranno tra que ', che pe.
tempore visitationis suae corruent , riscono ; precipiterando quando saran
digit Dominus . visitati , dice il Signore.
16. Haec dicit Dominus : State 16. Queste cose dice il Signore :
super vias , et videte , et inter- Fermatevi sulla strada, e conside.
.

rogate de semitis antiquis, quae rate , ed interrogate intorno alle an


>

sit via bona , et ambulate in ea tiche strade , quale sia la strada


(a): et invenietis refrigerium ani. buona , e camminate per essa , e
mabus vestris . Et dixerunt : Non troverete ristoro all' anime vostre.
ambulabinus. Ma eglino han detto : Noi non cam
mineremo .

(1 ) Isai. 56. 11. Infr. 8. 10.


() Nauk. 11, s

egualmente alla imminente calamità , l'uomo , la donna , il vecchio ancor


vegeto , e il vecchio decrepito , che non aspetta altro , che la morte. Cost die
mostra , come non è lontana l'esecuzione delle dirine minacce.
Vers. 14. E curavano le piaghe ec. Quando il mio popolo cominciava a rien
trare in se, a temer le minacce del Signore , ed avea il cuore piagato per
l'apprensione del castigo , costoro , i profeti , e i sacerdoti procuravan subito
di saldare la piaga , ma con burlarsi del popolo , promettendogli pace, e felici
tà , pace , e felicitá , che non è , e mai non sarà .
Vers. 15. Si sono eglino confusi per aver fatto cose abominevoli ? ln tal
guisa col segno d'interrogazione lessero queste parole s. Girolamo , e molti
altri .
Vers. 16. Fermatevi sulla strada ec . Giacche voi siete ciecchi , e ignoranti ,
domandate a chi puo insegnarvelo , qual sia la buona strada , la strada antica,
CAPO VI. 47
19. Et constitui super ros spe. 19. Ed io vi deputai delle sera
cidatores . Audite vocem tubae , tinelle. Badate al suon della tromba.
Et dixerunt : Non audiemus. E quegli dissero : Non vi baderemo.
18. Ideo audite gentes', et co- 18. Per questo adite , o genti ,
gnosce congregatio , quanta ego
> tutte insieme intendete , quanto ter.
faciam eis. ribili mali io farò loro.
19. Audi terra : Ecce ego ad . 19. Ascolta , o terra : . Ecco , cbe
ducam mala super populum istum , io sopra questo popolo manderò fla
fructum cogitationum ejus : quia gelli, frutto de' suoi consigli ; per.
verba mea non audierunt , et lo- ch'ei non ha ascoltate le mie pa.
gem meam prujecerunt. role , ed ha rigettata la mia legge.
20. (1) Ut quid mihi thus de 20. Perchè mi offerite voi l'io.
Saba affertis , et calamum suave censo di Saba , e la cannella odo
olenten de lerra longinqua 7 ho . rosa di rimolo paese ? Gli olocausti
locaustomata vestra non sunt ac- vostri non sono accetti, e non mi
cepła , et victimae vestrae non piacciono le vostre vittime.
placuerunt mihi.
21. Propterea haec dicit Domi- 21. Per questo cosi parla il Sie
nus : Ecce ego dabo in populum gnore : Ecco , che io pioverò scia-.
>

istum ruinas , et ruent in eis gure sopra di questo popolo : ca.


patres , et filii simul , vicinus, el dranno tra loro i padri insieme ,
>

proximus peribunt. ed i figli , il vicino perirà col


vicino.
22. Haec dicit Dominus : Ecce 22. Queste cose dice il Signore :
populus venit de terra Aquilonis, Ecco , che un popolo viene dalla
et gens magna consurget a fini- terra di settentrione , e una nazione
bus terrae . grande si muoverà dall' estremità
della lerra .

(1) Isai. 1. 18.

battuta dai padri vostri , Abramo , Isacco ec. , e camminato per essa . Ma ahi ,
che questi empj , e sfacciati peccatori risolutamente rispondono : ' per questa
strada noi pon cammineremo. Questa bella sentenza si applica molto bene ai
Cristiani di qualunque grado, e condizione : eglino , per saper quel che deb
bano fare , non fare , cerchino , e domandito quello che i padri loro gli
antichi Cristiani facevauo ai tempi loro. Cosi ogni classe di persone risalendo
all'origine della fede troveranno con facilità la norma , onde dirigere la loro
vita: perocche Gesù Cristo jeri , e oggi , e per lulli i secoli , comedice l'Ap
postolo, e il Vangelo non cangerà , e non le opinioni degli uomini , ma la
verità è quella che libera, come già disse il Salvatore,
Vers. 19. Ed io vi deputai delle sentinelle ec . 1 profeti , e i dottori, la voce
dei quali come voce di tromba vi avvisasse a tempo , affinché poteste ripararvi
colla penitenza da ' gastighi del Signore.
Vers. 3o. l' incenso di Saba , e la cannella. Ovvero la canna odorifera, che
veniva di Saba , come pur l'incenso migliore.
A IA
E ZI M
OF RE
48 PR DI GE
23. Sagittam , et scutum arri- 23. Darà di mano alle saette , e
e non
piet : crudelis est , et non mise. allo scudo : ella è crudele ,
rebitur : vox ejus quasi mare so- avrà misericordia . Il suo romore è
:

nabit : et super equos ascendent , come quello del mare : saliranno


praeparati quasi vir ad praelium , sopra i cavalli preparati a combat
adversuni le filia Sion. ter da forti contro di te , o figli
uola di Sion .
24. Audivimus famam ejus, 24. Ne abbiamo udito la fama,
dissolutae sunt manus nostrae : e si sono illavguidite le nostre brac
tribulatio apprehendit , nos do cia : ci ha sorpresi l'afilizione e i
lores ut parturientem . dolori come di partoriente.
25. Nolite exire ad agros , el 25. Non uscite alla campagna ,
in via ne ambuletis , quoniam e non camminate per le strade :
gladius inimici pavor in circuitu . perchè la spada dell' inimico , il
lerrore è lutt ' all'intorno.
26. Filia populi mei accingere 26. Figliuola del popol mio
cilicio , conspergere cinere : lue vestiti di cilicio , giaci sopra la
:

clum unigeniti fac tibi , planctum oenere : piangi come si piauge la


,

amarum , quia repente veniet va- morte d'un unigunito con pianto
stator super nos. amaro ; perocchè verrà repentina
mente sopra di te lo sterminatore.
27. Probatorem dedi te in po- 27. Io ti ho costituito qual sag,
pulo meo robuslum : et scies , et giature robusto in mezzo al inio po
probabis viam eorum . polo : e tu disaminerai , e farai sag
gio de' lor costumi .
28. Omnes isli principes decli- 28. Tutti questi magnati ranno
nantes : ambulantes fraudulenter, fuori di strada , camminano con fro
>

aes , et ferrum : universi corrupti de , rame , e ferro : sono tutti cor


:

sunt. rotti ,

Vers. 24. Ne abbiam udido la fama ee.. É il Profeta , che dice , come la so
la prima povella della venuta di tal nimico basterà a far cadere le braccia agli
Ebrei , e a mettergli in disperazione.
Vers . 27. Ti ho costltuilo qual saggiatore robusto. Abbiamo veduto , come
talora si dice , che i Profeti facciano quello che predicano doversi fare , o do
ver succedere. Cosi qui si dice, che Geremia è come un sa giatore robusto , cioè
imperterrito , che farà saggio de' costumi del popolo , perchè senza timore ,
senza umaui rispetti annunzia , come Dio nel crogiuolo della tribolazione porra
lo stesso popolo per vedere di purificarlo : lo so ; dice Dio , che egli nel fuoco
9

comparirà come metallo impuro , che uon può esser purgato. Tutti questi ma
gnati sono pieni di fraude , son rame e ferro pieno di ruggine , perché sono
tutti corruzione e malvagità ; che vuoi tu cavar di buono da un rame arrug
ginito , e da un ferro arrugginito ? Meltili nel crogiuolo , soffia quanto tu
puoi , fino che regge il soffietto, od il mantice, il piombo , che tu vi avrai me
scolato , perché ajuta a fondere e separare i metalli , si sperderà , e non trar
rai , dopo tutte le fatiche , se non cattiyo rame , e cattivo ferro.
CAPO VI. 49
29. Defecit sufflatorium , in 24. Il mantice è venato meno ,
igne consumptum est plumbum , il piombo si è consunto nel fuoco :
frustra conflavit conflator ; mali- inutilmente il fonditore gli ha fusi :
tiae enim eorum non sunt con- le loro malvagità non S000 state
sumptae. consunte .
30. Argentum reprobun vocate 30. Chiamateli argento di rifiuto,
eos., quia Dominus projecit illos. perchè il Signore gli la rigettati.

CAPO VII.

In vano gli Ebrei si confidano nel lempio, mentre fanno opere pes
sime, e non vogliono ascoltare i Profeti , come pur fecero i padri
loro . Il tempio sarà distrutto , e la terra di Giuda sarà un de
serto : e non gioveranno ad essi le preghiere di Geremia , nè i
loro sagrifizj:

Verbum ,, quod factum ese 1. Parola detta aa Geremia dal


ad Jeremiam a Domino , dicens : Signore , che disse :
2. Sta in porta domus Domini, 2. Sta sulla porta della casa del
et praedica ibi verbum istud , et Signore, ed ivi predica questa pa
dic : Audite verbum Domini : rola : Udite la parola del Signore
omnis Juda , qui ingredimini per voi lutti figli di Giuda , che entrate
portas has , ut adoretis Dominum . per queste porte ad adorare il Sie
gnore.
3. Haec dicit Dominus exerci- 3. Queste cose dice il Signore
tilum Deus Israel ( 1 ) : Bonus fa- degli eserciti , Dio d'Isracle : Emeo
cite vias vestras, et studia vestra : date i vostri costumi , ée i vostri
et habitabo vobiscum in loco isto . affetti : ed io abiterò con voi ia
questo luogo.

( 1) Infr. 26. 13.

· Vers. 3o. Chiamateli argento di rifiuto ec. Che se alcımo vuole , che questo
ar
popolo si chiami, non rame e ferro , ma argento , si , dicasi argento , ma
gento di rifiuto , perchè Dio lo ha rigettato e riprovato . Adoprasiin oggi l'ar
9

gento vivo per separare l'argento dagli altri metalli , e l'acqua forte per se «
parar l'oro dall'argento .
Mart. Tom . XIII.
50 PROFEZIA DI GEREMIA
4. Nolite confidere in verbis4. Non ponete fidanza in quelle
mendacii, dicentes: Templum Do- false parole : Il tempio del Signore,
mini , templum Domini , templum il tempio del Signore , il tempio è
Domini est. del Signore.
5. Quoniam si bene direxeritis 5. Perocchè se voi rivolgerete al
vias vestras , et sludia vestra ; si bene i vostri costumi, e i vostri
feceritis judicium inter virum , et affetti : se renderete giustizia , tra
proximun ejus , uoino , e uomo ,
6. Advenae , et pupillo , et vie
9 6. Se non farete torto al forestie.
duae non feceritis calumniam , ro , e al pupillo , e alla vedova , e
nec sanguinem innocentem effe non ispargerete in questo luogo il
deritis in loco hoc , et post deos sangue innocente , e non andrete
alienos non ambulaveritis in ma . dietro agli dei stranieri per vostra
lum vobismelipsis : sciagura ;
7. Habitabo vobiscum in loco 7. Io abiterò con voi in questo
isto : in terra , quam dedi patri- luogo, nella terra , ch'io diedi ai
>

bus vestris a seculo , et usque in padri vostri per secoli , e secoli.


seculum .
8. Ecce vos confiditis vobis in 8. Ma voi ponete fidanza sopra
sermonibus mendacii , qui non bugiarde parole , che a voi non
proderunt vobis ; gioveranno.
9. Voi rubate , uccidete , fate
9. Furari , occidere , adultera .
ri , jurare mendaciler , libare adulteri, giurate il falso , fate liba
>

gioni a Baal, e andate dietro a


Baalim , et ire post deos alie- gioni
nos , quos ignoratis. dei stranieri , che voi non cono
scevale.
30. Et venistis , et stetistis co- 10. , E siete venuti , e vi siete
ram me in domo hac, in qua in- presentati dipanzi a me in questa
vocalum est nomen meur , et casa , la quale ha nome da me , e
dixistis : Liberati sumus , eo quod avete detto : Noi siam salvi , pero
fecerimus omnes abominationes chè abbiam fatic tutte queste abbo
islas. mipazioni.

Vers. 4. Il tempio del Signore , il tempio del Signore ec. L'arroganza , e la


presunzione del Giudeo è molto bene espressa colla ripetuta , e fino a tre volte
ripetuta parola. Il tempio del Signore : perocchè egli vuol dire ; Checchè dicasi
Geremia , noi abbiamo il tempio di Dio tra noi , è Dio certamente non vuo
le , che il suo tempio sia profanato dai Caldei :: noi siamo adunque in sicuro ,
e tutte le minacce del Profeta nou hanno fondamento . Stolti , che pretende
vano , che il tempio di Dio 'servisse a renderli franchi e liberi nel peccare.
Vers. 10. Noi siamo salvi , perchè abbiam falte tutte queste abboninazioni.
È stata nostra salute d'adorare gl'idoli , come le altre nazioni ,e fare tutto
quello
esse
che sifa dalle altre nazioni : cosi ci siamo acquistata laprotezione di
e dei loro dei. Nel primo libro de' Maccabei si racconta un discorso si
mile di alcuni Ebrei , che dicevano :: » Andiamo , e facciamo lega colle na
» zioni circonvicine , perchè dopo che noi ci siamo appartati da esse abbiam
CAPO VII. 51
11. (1) Numquid ergo spelunca u . È ella dunque la casa mia ,
latronum facta est domus ista , la quale ha come da me , diventata
in qua ' invocatum est nomen negli occhi vostri uda caverna di
ladroni ? Io son , io ho veduto , di.
meum in oculis vestris ? ego , ego
sum : ego vidi , dicit Dominus . ce il Signore.
12. Ite ad locum meum in Si 12 . Andate al luogo del mio
lo , ubi habitavit nomen meum a soggiorno a Silo , dove la maestà
principio : et videle quae fecerim mia abito da principio : e conside
ei propter malitiam populi mei rate quel ch' io feci a quel luogo a
Isruel : cagione della malizia del popol mio
d'Israele :
13. Et nunc , quia fecistis 13. E adesso , dopochè voi avete
omnia opera haec , dicit Domi- fatte tutte quste cose , dice il Si
>

nus : et locutus sum ad vos mane gnore ; e dopochè io ho parlato a


consurgens , et loquens (2)
2 , et voi , e assai per tempo ho parlato ,
non audistis : et vocavi vos , et e voi non mi avete ascoltato ; e vi .
non respondistis : ho chiamati , e non avete risposto :
14. (3) Faciam domui huic , 14. lo farò a questa casa , che
in qua invocatum porta il mio nome, e vella quale
est nomen
meum , et in qua vos habetis .
voi avete fidanza ; e al luogo ch' io
fiduciam ; et loco , quem dedi assegnai a voi , e ai padri vostri :
vobis , et patribus vestris , sicut faro quello che feci a Silo.
feci Silo .
15. Et projiciam vos a facie 15. E vi caccerò lungi dalla mia

(1 ) Malth , 21. 13. Marc. 11. 17. Luc . 19. 46 .


(a) Prov. 1. 24. Isa. 65. 39.
(3) 1. Reg. 4. 2. 10.

» veduto molti disastri ... E andarono al re , ed egli diede loro facoltà di via
„ vere secondo i costumi delle genti ec. „ Cap. I. 11. Gli Ebrei del tempo di
Geremia 'erano tanto più sfacciati ed empj, perchè simile discoro aveano co
raggio di fare nel tempio stesso del Signore.
Vers. 11. È ella dunque la casa mia ... una caverna di ladroni ? ec . Voi
venite nel tempio quasi per qui rifuggirvi dopo aver sparso il sangue de' pros
simi , dopo aver rubato i commessi adulterj.cc . , e credete che la santità del
.

tempio , e i sacrifizj , che in esso offerite vi facciano puri e mondi. Ma no ,


sappiate', che io , io stesso bo vedute dalla prima all'ultimna tutte le iniquità
commesse da voi , che voi credete occulte e ignote a tutti , e io le puniro , o
,

uon sarà detto , che io sia protettore delle scelleraggini , e de' scellerati.
Vers. 12. Andate ... a Silo , dove ec . L'arca stette a Silo per molto tempo
col suo tabernacolo , ma pei peccati , che quivi commisero i figliuoli di Heli ,
Parca fu presa da’ Filistei , e mai più nun tornò a Silo. Vedi 1. Reg. 11.
23. 23. Psal. LXXVII . 6o .
Vers. 14. 15. lo farò a questa casa quello che feci a Silo .' Silo perde
l'arca , Silo perdė dipoi anche i suoi abitatori, quaüdo le dicci tribù furono
52 PROFEZIA DI GEREMIA
mea , sicut projeci omnes fratres faccia , come cacciai tutti i vostri
pestros , universum senien Eph. fratelli, tutta la stirpe di Ephraim.
raim .
16: ( 1 ) Tu' ergo noli orare pro 16. Tu adnoque non pregare per
populo hoc , ne assumas pro eis questo popolo , e non alzar le tue
laudeni , ' et orationem , et non laudi, e la tua orazione per essi ,
obsistas mihi : quia non erau. e non opporti a me : perocchè io
diam te. non ti esaudirò.
17. Nonne vides quid isti fa. 17. Non vedi tu quel che fanno
ciuni in civitatibus Juda , et in costoro nelle città di Giuda , e per
plaleis Jerusalen ? le piazze di Gerusalemme ?.
18. Filii colligunt ligna , et 18. I figliuoli raccolgon legna , e
patres succendunt ignem , et mu- i padri accendono il fuoco , e le
lieres conspergunt adipem , ut doppe aspergono di grasso
f la pa
faciant placentas reginae coeli , sla per fare schiacciate alla re
et libent diis alienis , et me ad gioa del cielo , e far libagioni agli
iracundiam provocent. dei stranieri , e provocar me ad
ira .
19. Numquid me ad iracun- 19. Forse, ch ' ei mi provocano ad
diam provocant , dicit DominusPira ,dice il Șignore ? É non fanno
nonne semetipsos in confusionem eglino male à loro stessi per lor
vultus suip confusione ?
20. Ideo haec dicit Dominus 20. Per questo cosi dice il Sie
Deus : Ecce furor meus , et in- gnore Dio : Ecco , che il mio furo
dignatio mea conflatur super la re , e la mia indegnazione si ac
( 1 ) Infr. 11. 14. et 14. 11 .

condotte schiave nell' Assiria : cosi Gerusalemme perderà il suo tempio, e sarà
ridotta in deserto , cometutta la Giudea dai Caldei , perchè voi andrete schiavi
non meno de ' vostri fratelli del regno d'Israele.
Vers. 16. Tu adunque non pregare ec. E dimostrata qui molto chiaramente
la forza , che hanno presso Dio le orazioni de' Santi anche viventi , mentre
Dio , che non vuole , per così dire, essere legato dalle orazioni di Geremia , gli
ordina , che non preghi più per quel popolo.
Le tue laudi , e la tua orazione. "Non presentarti dinanzi a me cantando
le mie lodi , e pregando per essi . Il sacrificio di laude 'è parte principalissima
della orazione . L ' Ebreo significa : le tue grida, e la tua orazione.
Vers. 18. I figliuoli raccolgon le na ec. Ecco tutta iutera una famiglia afe
facendata per onorare la regina del cielo , cioè la luna , o sia Astarte , o Dia
da , o Venere celeste . Il culto di questa regina del cielo era già introdotto
tra' Giudei a tempo d' Isaia . Vedi Isai. .xv. I Ral-bini dicono , che sopra
quelle schiacciate , o torte, s'imprimeva la figura della luna, o di altra divinità ,
cui erano offerte .
Vers. 19. Forse ch' ei mi provocano adira ec. Hapuo forse volontà di darmi
crucio e dolore , movendomi ad ira ? Stolti , che si figurano Dio soggetto alle
passioni degli uomini. Il male è tutto intero per essi.
i
CAPO VII. 53
cum istum , super viros , et su- cende contro questo luogo , contro
per jumenta , et super lignum gli uomini , e contro i giumenti , e
regionis , et super fruges terrae , contro le piante della campagna , o
et succendetur , et поп extin- contro i frutti della terra , e arde
guelur. rà , e non si spegnerà.
21. Haec dicit Dominus exer- 21. Queste cose dice il Signore
ciluum ' Deus Israel : Holocauto- degli eserciti , il Dio di Israele :
>

mata , vestra addite . victimis vee Aggiungete alle vostre vittime i vo


stris , et comedite carnes. stri olocausti , e mangiate le carni.
22. Quia non sum loculus cum 22. Imperocchè io non parlai ai
patribus vestris , et non praecepi padri vostri nel di , in cui gli
eis', in die qua eduxi eos de trassi dalla terra d'Egitto , e non
terra Egypti , de verbo holocau- ordinai loro cosa alcuna intorno
tomalum , et victimarum , agli olocausti, e alle vittime.
23. Sed hoc verbum praecepi 23. Ma questo è il comanda
cis , dicens : Audile vocem meam , 'mento ., ch' io feci loro dicendo :
el ero vobis Deus , et vos eritis Ascoltate la mia voce , e io sarò
e
mihi populus : et ambulate in vostro. Dio ,. e voi sarele mio po
omni via , quam mandavi vobis , polo , e camininate costantemente
ut bene sit vobis . nella strada , ch' io vi ho prescritta
affinchè siate felici ,
24. Et non audierunt , nec in . 24. E non mi ascoltarono , nè
clinaverunt, aurem suam : sed mi diedero retta , na andaron dies
abierunt in voluntatibus , et in tro ai loro piaceri, e alla depra
pravitate cordis, sui mali : facli vazione del loro cattivo cuore, a
que sunt retrorsum , el -non in camminarono all'indietro: e non per
ante , inpanzi ,
25. A die qua egressi sunt 25. Dal di , che uscirono i pa.
patres eorum de terra Egypli , dri loro dalla terra d'Egitto , lino
usque ad diem hanc. Et misi ad a.questo giorno. E mandai a voi
vos omnes servos meos Prophetas tutti i miei servi , i profeti , ogni
per diem consurgens diluculo , et di per teinpo io li mandai.
miltens,

Vers. 31. E mangiate le carni. Mangiate pure le carni non solo delle ostie
pacifiche, ma anche le carni degli olocausti , le quali secondo la legge si ab
bruciado tutte in ouor mio ; ma ciò io non curo , perocchè odiosi sono a me
i vostri, olocausti , come tutti gli altri sacrifizi offerti da voi con cuore cor
rotto , e pieno delle vostre abbominevoli empietà .
Vers. 22. 23. Non ordinui loro cosa alcuna intorno agli olocausei ec . lo non
prescrissi a'padri vostri la maniera , e kordine de' sacrifizi per riguardo a
me , come se io nc'avessi bisogno ; io diedi prima ad essi il Decalogo , come
obbietto primario e capitale del mio culto, e della vera religione , e dipoi dopo
1 adorazioue del vitello d'oro prescrissi lutto quello che voi osservate intorno
ai sacrifiaj ordinati da we a tenervi occupati nel mio culto , affiachè nop an
daste dietro agl'idoli delle geuti . Io adunque da principio vi ordinai sula
54 PROFEZIA DI GEREMIA
26. Et non audierunt me , nec 26. Ed eglino non mi ascolta
inclinaverunt aurem suam : sed rono , nè mi diedero retta : ma in
induruverunt cervicem suam (1) : durarono la loro cervice ,
8
e fecer
et pejus operati sunt , quam pa- peggio , che i padri loro.
tres eorum .
27. Et loqueris ad eos omnia 27. Or ta dirai loro futte queste
verba haec , et non audient te : parole , ed eglino non ti ascolte
et vocabis eos, et non responde- ranno ; e li chiamerai, e non ti
bunt tibi. risponderanno.
28. El dices ad eos : Haec est 28. E dirai loro : Questa è quella
gens , quae non audivit vocem nazione , che non ha ascoltata la
Dei sui , nec recepit disciplinan : voce del Signore Dio suo , e non
periit fides : et ablata esi de ore há ammessa disciplina : la fede è
corum . morta , e dalle loro bocche se n'è
andata .
29. Tonde capillum luum , et 29. Tosa i tuoi capelli , e gettali
projice ,> et sume in direclum via , ed alza all'alto i tuoi gemiti ;
planctum , quia projecit Dominus, perocchè il Signore ha rigettata , e
et reliquit generationem furoris abbandonata la stirpe degna del suo
sui , furore ;
30. Quia fecerunt fili Juda 7o . Perchè i figliuoli di Giuda
malum in oculis meis , dicit Do-' sugli occhi miei han fatto il male ,
minus. Posuerunt offendicula sua dice il Signore. Hanno posti i loro
in domo , in qua invocatum est scandali della casa ', che ha nome
nomen meum , ut polluerent eam : da me , per contaminarla , >

31. Et aedificaverunt excelsa 31. Ed hanno edificati i luoghi


Topheth , quae est in valle filii eccelsi di Topheth , che è nella
>

Ennom :ut incenderent filios valle del figliuolo di Ennom :: per


suos , et filias suas igni : quae abbruciare nel fuoco i loro figlioli,
non praecepi , nec cogitavi in e le loro figlie : cosa , che io non
corde meo . comandai , nè ebbi mai inpeusiero.

( 1 ) Infr. 16. 12 .

mente di fare quello che nel Decalogo era comandato da me , e riguardo ai


sacrifiz; , non gli avrei comandati., se non avessi veduto come , e quanto era
vate inclinati ad amare i sacrifizi usati tra ' Gentili.
Vers. 29. Tosà i cuoi capelli ec . In segno di lutto.
Vers. 30. Hanno posto i loro scandali. Vale a dire i loro idoli .
Vers. 31. I luoghi eccelsi di Topheth ec. Topheth , e la valle di Ennom
erano a mezzogioruo di Gerusalemme. I luoghi eccelsi eretti in Topheth do
veano essere consacrati a Moloc , dio degli Ammoniti , cui sacrificavansi vit
time umane ; tutto quel luogo era molto delizioso .
CAPO VII. 55
32. Ideo ecce dies venient , di- 32. Per questo, ecco , che viene
cit Dominus , et non dicetur am- il tempo , dice il Signore , e non
plines , Topheth , et Vallis filii si dirà più Topheth , e valle del
Ennom : sed Vallis interfectionis : figliuolo di Ennom ; ma valle di uc
et sepelient in Topheth , eo quod cisione : e sepelliranno a Topheth
non sit locus. per con esservi altro luogo.
33. Et erit morticinum populi 33. E i cadaveri di questo po
huic in cibos volucribus coeli, polo saran pasto degli uccelli del:
9

et bestüs terrae , et non erit qui l' aria , e delle bestie della terra ,
abigat. Dè vi sarà chi le discacci.
34. (:) Et quiescere faciam de 34. E farò , che non si oda gelle.
urbibus Juda , et de plateis Jeri- città di Giuda , e delle piazze di
salem , vocem gaudii , et vocem Gerusalemme voce di gaudio , e di
laetitiae , vocem sponsi , et vocem allegrezza , voce di sposo , e di
. .

sponsae : in desolatione enim erit sposa ; perocchè sarà in desolazione


terra , tutta la terra.

( 1) Ezech . al . 13.

Vers. 39. Non si dira più Tophech ec. Il nome di Topheth vuolsi dato a
quel luogo , perchè nell'abbruciarvi i bambini si suonasser de timpani , por
che non si udisser le loro strida. Toph significa il timpano ; Topheth , ë la
valle di Ennom cambieranno nome ; e questa valle si dirà valle di uccisione
poiché là si getterauno gli Ebrei uccisi .da’ Caldei , e anche Topheth sarà
.

luogo di sepolture ,perchéil numero degli uccisisarà tanto grande , che non
si troverà quasi luogo dove metterli. Vedi cap. III .
56 PROFEZIA DI GEREMIA

CAPO VIII.

I regi, i principi, i sacerdoti , e i profeti , e tutto il popolo , per


che hanno abbracciatu l' idolatria , e senza riflettere ai giudizi di
Dio , hanno abbandonatn la verità , e non pensano ad allro , che
alla avarizia , e ai loro idoli , e non vogliono convertirsi , sarunno>

straziali da nemici sommumente crudeli,

Inn illo tempore , ait Domi 1 . L. quel tempo , dice il si .


nus : ejicient ossa regum Juda , gnore , saran gettate fuora dei lor
et ossa principum ejus , et ossa sepolcri le ossa de' re di Giuda , e

sacerdotum , et ossa prophetarum , le ossa de' suoi principi , e le ossa


et ossa eorum , qui habitaverunt de' sacerdoti , e le ossa de' profeti ,
Jerusalem , de sepulchris suis :
> e le ossa di quegli , che abitarou
>

Gerusalemme :
2. E ¢ expandent ea ad solem , 2. E le esporranno al sole , e

et lunam , et omnem militium alla luna , e a tutta la milizia del


coeli ,, quae dilexerunt , et quibus cielo , che son le cose , ch'essi hanno
servierunt , et post quae ambulu- amato , e alle quali hanno servito ,
verunt , et quue quaesierunt , et e dietro alle quali andavano , e le
adoraverunt: non colligentur , et quali cercavano , e, adoravano. · Le
.
.

non sepelientur , in sterquilinium ossa non saranno raccolte , ne scp


super faciem terrae erunil. pellite : saran come sterco sulla fac
cia della terra .
3. Et eligent magis mortem 3. E anneranno la morte più che
quam vitam omnes, qui residui la vita tutti quelli, che di questi

Vers. 1. Saran gettate fuora de' lor sepolcri le ossa ec. I Caldei non avran
rispetto neppur per i morti , de' quali apriranno , e metteranno .sossopra le
sepolture per trovarvi le ricchezze nascoste. L'avveramento di questa profezia
si legge , Baruch. 11. 24 .
Vers . 9. E a tutta la milizia del cielo . Alle stelle adorate insieme col sole
e colla luna dagli Ebrei a imitazione di molti popoli Geutili.
Vers 3. E ameranno la morte piu che la vita . Tutti quegli Ebrei , che po
tranno fuggire la spava , e la schiavitù de ' Caldei rifugeudosi ne ' luoghi soli
tarj ed ermi , sulle montagne disabitate ec. ne ' quali Juoghi il terrore dell'ira .
mia gli avrà cacciati , tutti questi trovandosi privi di ogni consolazique este
-
.
CAPO VIII. 57
fuerint de cognatione hac pessima stirpe pessima resteranno in tutti i
in universis locis , quae derelicta luoghi abbandonati, dov'io gli ho
sunt, ad quae ejeci cos , dicit cacciati , dice il Signore degli esercili,
Dominus exercitium .
4. El dices ad eos : Haec dicit 4. Ma tu dirai loro : Queste cose
Dominus : Numquid qui cadit, dice il Signore : Forse colui che
non resurget ? et qui aversus cade , non si rialza ? E chi è uscito
est , non reyertetur ? di strada , non la ripiglia ?
5. Quare ergo aversus est po 5. E perchè adunque questo po
pulus iste in Jerusnlem nversione polo di Gerusalemme si è ' ribellalo
contentiosa? Apprehenılerunt men- con ' ribellione pestinace ? Hanno
dacium , et noluerunt reverli. stretta la menzogua , e non han
voluto ricredersi.
6. Attendi , el auscultavi : ne- 6. lo li considerai , e gli ascoltai :
mo quod bonum est loquitur , nul- nissuno parla di quel che è bene ,
lus est qui agat poenitentium su- vissuno è , che faccia penitenza del
per peccato suo , dicens : Quid suo peccato , e dica : Che ho fatto
>

feci ? omnes conversi sunt ad cur: jo ? Si sono tutti rivolti alla loro
sum suum , quasi equus impetu carriera come cavallo , che impetuo
vudens ad praelium . samente va alla battaglia.
7. Milvus in coelo cognovit 7. Il nibbio nell' aria conosce il
tempus suum :: lurtur , el hiruni . suo tempo ; la, tortorella , e la ron
>

do , et ciconia custodierunt temp. dine , e la cicogua osservaa costan


pus adventus sui : populus autem teniente il teinpo del lor ' passaggio ;
meus non cognovit judicium Do- ma il mio popolo non ha conosciuto
mini , il giudizio del Signore.

stegno , e di iutte le comodità della vita , ameranno e desidercranno di mo


rire piuttosto , che di vivere in tale stato.
Vers. 4. 3. Forse colui che cade , non si rialza ? Un uomu , che cade , dopo
la sua caduta peusa á rialziarsi : uú uomo , che ha fallita la strada , tosto che
ne è avvertito pensa a ripigliare la retta strada : quale stoltezza , e qual furore
adunque si è impossessato del popolo mio a seguo tale , che dopo essersi ri
bellato da me , avvertito , esortato da me vuol persistere nella ostinata sua ri
bellione , e dopo aver abbracciata la menzogna non vuol più iutendere , nė ve
dere la verità ?
Vers. 6. Come cavallo , che impetuosamente va alla battaglia. Come cavallo
che corre precipitosamente alla mischia tra le lance e i dardi , e nulla teme :
così costoro nella laro ,carriera corrono a occhi chiusi incontro alla morte ,
alla perdizione.
Vers. 7. Il nibbio nell'oria conosce il suo tempo ec. I volatili sazino cono
scere appuntivo il tempo di passare da un paese all'altro , il tempo di fare il
loro nido ec . , e voi uomini dotati di ragione non conoscete il tempo della ven
detta del
liarvi Signore , nè il tempo , e l'opportuuità di far penitenza , di riconci
con Dio ec ., vale a dive you volete conoscere questo tempo , perché
amate meglio di esporvi a tutti i mali , che sono a voi minacciati , che came
bigla vita e costumi
58 PROFEZIA DI GEREMIA
8. Quomodo dicitis : Sipientes 8. Come mai dite : Noi siamo
non SUMUS , et lex Domini nobie saggi , e la legge del Signore è nelle
Hum est ? vere mendacium ope- nostre mani ? veramente lo stile bu
ralus es: stilus mendax scri- giardo degli scribi ha vergato men
barum . zogne.
9. Confusi sunt sapientes, per- 9. I saggi sono confusi , atterriti,
>

territi , et capti sunt : verbum e presi : perocchè rigettarono la


enim Domini projecerunt, et s2 • parola del Signore, e non è in essi
pientia nulla est in eis. nissuna sapienza.
ro ( 1 ) Proptered dubo mulie . 10. Per questo io darò ai fore
res eorum exteris , agros eorum stieri le mogli loro , e i loro poderi
heredibus : quia a minimo usque ad altri eredi : perchè dal più pic
ad maximum omnes · avaritiam colo fino al più grande tutti van
sequuntur : a propheta usque ad dietro all'avarizia : dal profeta fino
succrdotem cuncti faciunt men . al sacerdote tutti son bugiardi.
dacium ,
11. Et sanabant contrilionem 11. E sanavano la piaga della
filiae populi mei ad ignominiam , figlia del popol mio con burlarsi di
dicentes : Pax , pax : cum non Jei dicendo : Pace pace', quando,
essel pax . non era pace.
12. Confusi sunt , quia abomi. 12. Sono confusi , perchè hanno
nationem fecerunt : quinimo coro fatto cose abbominevoli, anzi non
fusione non sunt confusi , et eru- son veramente confusi , e non han
besccre nescierunt : idcirco cadent saputo arrossire; per questo cadranno
inter corruentes, in lempore visi- tra que' che periscono nel tempo ,
tationis suae corruent , dicit Do. in cui saran visitali , periranno,
minus. dice il Signore.
13. Congregans congregabo eos 13. To li raunero tutti , dice il
ait Dominus : non est uva in vic Signore :: Le viti son senza uve , c
tibus , et non sunt ficus in ficul- la ficaja è senza fichi, e le foglia
>

( 1) Isai. 56. , 11. Sup. 6. 13.

Vers. 8. 9. Veramente lo stile bugiardo degli scribi ha vergato menzogne.


Gli scribi , che a voi promettono lapace , e la felicità quando ai peccalori come
voi la legge intima guai e sciagure , veramente hanno al loro solito spaccate
e scritte grandi menzogne , promettendo a voi la ' salute mediante le esteriori
cerimonie legali , è cosi distruggendo con istorta interpretazione la verità ,
la santità della legge. Ma questi falsi sapicati rimarranno svergognati , spauri,
ti , e presi dal nimico , perchè hanno couculcata la parola di Dio , e sono
veri stolti.
Vers. 13. lo li raunerò le viti sono senza uve ec. lo radunerò tutti costoro
in Gerusalemme , affinchè ivi sieno assediatida' Caldei,i quali non lasceran
2 .

ne uva sulle viti, në fichi sulle ficaje, né fogliç sopra le piante : perocchè io
CAPO VIII. 59
nea , folium defluxit: et dedi eis stesse sono cadute , e le cose , chc
quae praetergressa sunt. lo diedi loro , se ne son ite.
"14. Quare sedemus? convenite, 14. Perché stiamo , aa sedere P Rau.
et ingrediamur civitatem muni- batevi , e andiamo nella città forte,
tam , et sileamus ibi : quia Do-
> ed ivi stiam in silenzio ; perocchè
minus Deus noster silere nos, fee il Signore Dio nostró ci ha condan
cit , et potum dedit nobis aquam nati al silenzio : é ci ha dato a
fellis ( 6): peccavimus enint Do- bere acqua di fiele: -perchè contro
mino . il Signore abbiam peccato.
35. ( ) Expeclavinus pacem , et 15. Aspettavamo la pace , e que
non eråt bonum : tempus medee sto bene D'on venne : il tempo di
lae, et ecce formido. guarigione , ed ecco terrori.
16. A Dan auditus est fremitus 26. Da Dan si é udito il nitrire
equorum ejus , a voce hinniluum de' suoi cavalli, al romore strepi
pugnatoruni : ' ejus commota est toso de ' suoi combattenti è stata
omnis terra : et .venerunt , et de- scommossa tutta la terra. E. sonu
voruverunt (erram , et plenitudi- veduti , e han divorata la terra , e
nem ejus ; urbem , et habitatores le sue ricchezze ; le città , e i loro
ejus. abitatori.
17. Quia ecce ego mittam 10 17. Imperocchè ecco che io man
bis serpentes regulos, quibus non derò contro di voi de' serpenti , e
est incantatio : et mordebunt vos , de' hasilischi , che non s'incantado ;
ait Dominus : e vi morderapno ; dice il Signore :
18. Dolor meus super dolorem : 18. Il mio dolore , passa ogni
in me cor meum moerens. dolore : io porto un cuore angustiato.
19. Ecce vox clamoris filiae 19. Odo la voce della figlia del

( 1) Infr. 9. 15. (*) Infr. 14. 19.

ho dati a costoro de'beni , che se ne sono iti , sono passati ( cioè passeranno
ad altri, conciossiaché di tutto saranuo padroui i loro vincitori.
Vers. 14. Perchè, stiamo a sedere ? Raunatevi eci Rappresenta il Profeta i
discorsi degli Ebrei pieni di paura' alla nuova dell'arrivo de' Caldei. Che fac
ciam noi ? Perchè non ci ritiriamo nella città forte , in Gerusalemme a star in
silenzio, cioè a morire ? Questo verbo tacere >, coniicescere , si usa dal nostro
Profeta in questo senso , cap. xxv . 37. XLIX. 18. S. Girolamo però l' intese in
altra maniera , ma non molto dissimile , e come se questi Ebrei dicessero :
Dio ci ha imposto un perfetto silenzio, ci ba proibito di aprir bocca per pre
garlo di aver pietà di noi , perchè ci ha condannati a perire. Sentimento di
disperazione , che suole essere un doloroso effetto della iuveterata abitudine di
peccare , come notò lo stesso s . Dottore.
Acqua difiele. Acqua mista con Gele.
Vers.19. De serpent , e de'basilischi, che non sº incantano. i Caldei sa
ranno per voi bestie crudeli come i serpenti , come i basilischi, contro de' quali
non vale ivcantagione. Le incantagioni contro le malattie , e contro i serpenti
furono molto in voga presso certi popoli. Vedi Psal. lvit.
Vers. 18. 19. Il mio dolore passa ogni dolore. Sono parole del Proſeta , che
60 PROFEZIA DI GEREMIA
populi mei de terra longinqua : popol mio : Non è egli pià il Si
Numquid Dominus non
est " in guore io Sionne ? O il suo Re non
Sion , aut rex ejus non est in ė egli più dentro di lei ? E perchè
ea ? Quare ergo me ad iracun- adunque mi provocarono a sdegno
diam concitaverunt in sculptili, co' loro simulacri e con vanità .
fo
bus suis , et ini vanitatibus
alienis ? restiere ?
20. Transiit messis , finita 'est 20. La nictitura è passata , l'e
aeslas , et nos salvati non sumus . state è finita , e noi non siam li
>

berati.
21. Super contrictione filiue po- 21. L' afflizione della figlia del
puli mei contrilus sum , . et cune popol mio mi affligge ; e mi con
tristalus : stupor obtinuit me. irista : l'orrore si è impossessato
di me .
21. Numquid resina non est 22. Non vi è egli resina in Ga
in Galuad ? aut medicus non est laad ? O pon hai tu verun medico?
ibi? quare igitur, non est obducla . Perchè adunque nonè ella rammara
cicatrix filiue populi mei ? ginata la ferita della figliuola del
popol mio ?

piange le calamità di Gerusalemme, Egli ode questa figlia del popol suo , odlo
il suo popolo , il quale alza le strida per ragion del nemico , che viene dal
paese rinutissimo : el esclama : non è egli in Sionne il suo Dio , il suo Signo
re ? Non è egli in Sionue quel Dio , che è il suo Re ? E se egli vi è , perché
mai lascia Sionne in tanto affanno , e in tali strettezze ? A queste grida rispon
de il Signore : e perchè adunque i suoi cittadini mi hanno provocato ad ira
co' loro simulacri , e con le loro vanità forestiere, cogl’idoli presi dalle altre na
zioni ? Tale è il vero senso di questo luogo ', dove quelle parole, de terru lon
ginqua , vapno intese nel modo , che abbiam detto , e come se dicesse propter
eus de terra longinqua , a cagione di quelli di rimoto paese.
Vers . 20. La inietitura è passata ec.'ll popolo assediato in Gerusalemme par
la cosi : ci era stato promesso da’uostri profeti , che noi saremmo in breve li
berati : ed ecco che la mietitura si è fatta ma non da noi , nè per noi . L'as
sedio durò due anni ; perocchè principiò il nono mese di Sedecia a ' dieci del
decimo mese , cioè ai treuta di gennajo dell'anno del mondo 3414.; di li a
qualche mese Nabuchodonosor ando contro il re d'Egitto , che veniva a SOC
correre la città , ma fatto dare indietro quel re , Nabuchodonosor tornú sotto
Gerusalemme , e ricominciò l'assedio ai quindici del terzo mese , e vi spese
trecento novanta giorni prima di espugnaria , lo che avvenue nell'anno seguen
te 3416. ai nove del quarto mese , che viene ad essere ai ventisette di luglio.
Dal principio dell'assedio in poi non avendo potuto i Giudei coltivare la terra,
nè raccogliere i frutti, la fame entró ben presto nella città . Ciò deplora Gere
mnia nel versetto che segue.
Vers. 22. Non vi è egli resina in Galaad ' ec. La resina di Galaad era ſamosa
ab antico. Veili Gen. xxvII . 25. , e generalmente i medici antichi attribuivano
9

molte virtù alla resina . Povera figlia del popol mio , tu se malata , e grave
piente ferita : . non é ella buona al tuo male la resina si eccellente di Galaad ?
ovvero : nou bài verun medico capace di conoscere la tua malattia , e dicurarla ?
La resina , cioè i rimedj non mancherebbero , nè mancherebbe medico per ap
plicarzli , e renderli ellicaci , se l'ammalata yolesse la sua guarigione , da se
61

САРО ІХ.

Piange lo stato infelice di Gerusalemme : non è da fularsi dal


cuno , perchè tulti camminano con fraude : invita lutii a piangere
la desolazione della Giudea. Non gloriarsi se non in Dio, il
quale punirà tanlo i Gentili , come yli Ebrei incirconcisi di cuore.

1.
Quis dabit capitimeo a. 1. Chi darà acqua alla mia te
quam , et oculis meis funtes la sta , e agli occhi mici una fontana
crimarum ? et plorabo die , ac di lagrime, e piangerò dì e noite
nocle interſeclos filiue populi mei. gli uccisi della liglia del popol
mio ?
2. Quis dabit me in solitudine 2. Chi mi darà nella solitudine
diversorium viatorum , et dere . una capanna da viaggiatore , affinchè
linquani populumi meum , et re io lasci il mio popolo , e mi ritiri
ceclam ab eis? quia onnes adulo da costorn ,? perch' ei soo tutti adul
teri sunt, coelus praevaricatorum . teri , turba di prevaricatori.
3. Et extenderunt linguam suam 3. E hanno stesa la loro lingua
quasi arcum mendacii , et non qual arco di menzogna , e non di >

veritatis : conforlati sunt in ter . verità. Ei si son fatti possenti sopra

ella , quando sarebbe ancora in tempo di poter guarire , le medicine rigetta, e


non ascolta il medico , di chi avrà ella da dolersi , quantlo il suo male divenulo
incurabile la condurrà alla morte ?
Vers. 11. Chi dard. acqua alla mia testa ec. Il profeta con tali espressioni det
tate dalla ardente carità verso il suo' popolo dimostrando lacerbilà de' mali ,
che vede imminenti, procura d'ispirare negli altri un salutare terrore , affin
che se non tutti , almeno una parte de' suoi fratelli prevenga colta penitenza il
gastigo. Gli uccisi della figlia del popol mio : vale a dire quelli che saranno.
messi a morte dai Caldei,
Vers. 2. Chi mi darà nella solitudine ec. Ma i mali di pena , che cadradno
sopra gli Ebrei assai meno affliggono il Profeta, che i mali spirituali , le scel
leraggini senza numero , che si commettono nella cistà di Gerusalemme. Vor
rebbe egli perciò poter fuggir in un deserto , ed ivi viver solo con Dio per
non veder quello che egli senza estremo cordoglio , e orroreveder non puo.
Vers. 3. Qual arco di menzogna vec. Queste menzogne sono le bestemmie ,
che vomitano contro, Dio negando la sua Provvideoza , diceado , ch ' ei von
ba cura del popol suo ec. Cosi s. Girolamo.

1
62 PROFEZIA DI GEREMIA
ra , quia de malo ad malum la terra , perchè da una malvagità ,
egressi sunt , et me non cogno- son passati all' altra malvagità , e non
verunt , dicit Dominus.. hau conosciuto me , dice il Signore.
4. Unusquisque se a proximo 4. Si guardi ognuno dal suo pros
suo custodiat , et in omni fratre simo , e di nissuno si fidi de'suoi
suo
non habeat fiduciam : quia fratelli, perchè ogni fratello farà il
omnis frater supplantans supplan. mestiere di traditore , e ogni amico
tabit , et omnis amicus fraudun ordirà frodi.
lenler incedet.
5. El vir fratrem suum deri- 5. E ogni uomo ii burlerà del
debit , et veritatem non loquen. proprio fratello , e non diranno mai
.
tur :
docuerunt enim linguam yerità ; perocchè bannò avvezzata la
suam loqui mendacium : ut ini loro lingua alla bugia : si sono
que agerent , laboraverunt. stèocati a mal fare.
6. Habitatio tra in medio do. 6. Tu abiti in mezzo agli in
li : in dolo renuérunt scire me , ganni : perchè amano gl'inganni ;
dicit Dominus. ricusano di conoscermi , dice il Si.
gnore.
7. Propterea haec dicit Domia 7. Per questo tali cose dice il
nus ejercituum : Ecce ego con . Signore degli eserciti : Io li metterò
flabo , et probabo eos : quid enim al fuoco , o farò saggio di essi :
5

aliud faciam a facie filiae populi imperocchè qual altra cosa farò io
mei ? per la figlia del popol mio ?
8. ( 1 ) Sagitta vulnerans lingua 8. Saetta feritrice e la loro lin .
eorum , dolum locuta est ; in ore gua , ella parla per ingannare , colla
suo pacem cum amico suo loquio bocca annunzia ' pace al suo amico ,
tur , et occulte ponit ei insidias. e segretamente gli tende insidie.
.

9. Numquid super his non via 9. Forse che io non punirò tali
sitabo , dicit Dominus ? aut in cose , dice il Signore ? 0 non farà
gentes hujusmodi non ulcisce. vendetta l'anima mia di un popol
tur anima mea ? tale ?
10 . Super montes assumam 10. Spargerò lagrime , e lamenti
fletum , ac lamentun , et super a causa de'monti , e piangerò de
speciosa deserti planctum : quo- serto l'ameno paese ; perché tutto è
niam incensa sunt , eo quod non stato incendiato , e perchè nissuno
cod non
sit vir pertransiens : et non au- è , che vi passi , e non vi si ode
dieruni vocem possidentis : a vo- la voce de' padroni : dagli uccelli

(1) Psal. 37. 3.

Vers. 6. Tu abiti in mezzo agl'inganni. Tu , o mio Profeta, tivi con uomini


>

inganpatori , che hanno il miele sulla lingua , il fiele nel cuore.


CAPO IX. 63
lucre coeli usque ad pecora erano dell'aria" sino ai giumenti tulto se
smigraverunt , él recesserunt. n ' è ito , e si è ritirato.
11. Et dabo Jerusalem in acero 1. Ed iu farò di Gerusalemme
vos arenae , et cubilia draconum , mucchi d'arena , e tane di dragoni:
et civilales Juda dabo in deso- e le città di Giuda cangerò in de
lationem , eo quod non sit ha- serti , nè vi sarà chi le abiti.
bitator .
12. Quis est vir sapiens , qui 12. Qual è l' uomo sapiente , che
intelligat 'hoc , el
et ad quem ver . intenda questo , e a cui faccia adire
bum oris Domini fiat ut annuntiet il Signore la parola della sua bocca,
istud , quare perierit terra , ' et affinchè annunzi il perchè sia an
exusta sit quasi deserlum , eo
data in perdizione questa terra ,
quod non sil qui pertranseat ? sia arsa come an deserto , talche
nissuno vi passi ?
13. Et dixit Dominus : quia 13. E il Signore disse : "Perche
dereliquerunt legem meam , quam banho abbandonata la mia legge ,
dedi eis , et non audierunt vocem ch'io diedi loro , e non hanno udita
>

meam ,, et non ambulaveruntin ea; la mia voce , e secondo questa non


han camminato ,
14. Et abierunt post pravitatem 14. E ban seguitato il pravo lor
cordis. sui : et post Bualim : quod cuore e hao seguitato Baalim ,
:

didicerunt a putribus suis : come insegnaron ' ad essi i padri


loro :
15 , Idcirco haec dicit Dominus 15. Per questo tali cose dice il
erercituum Deus' Israel (1 ) : Ec- Signore degli eserciti , il Dio di
ce ego cibabo populum istum ab- Israele : Ecco che io ciberò questo
sinthio , et potum dabo eis aquam popolo di assenzio , e darò loro a
fellis. bere acqua di fiele.
16. Et dispergam eos in genti- 16. E li dispergerò tra le na
e ad essi, e
bus , quas non noverunt ipsi , et zioni, che erano ignoterò
patres eorum : et mittam post eos a ' loro padri ; e mand dietro ad
gladium , donec consumantur. essi la spada Gino a tanto che sieno
consunti.
17. Anec dicit Dominusexerci- 17. Queste cose dice il Signor
tuum Deus Israel : Contemplani degli eserciti ; il Dio d' Israele :

(1) Infr. 13. 15.

Vers. 16. E manderò dietro ad essi la spada ec. Fuggano nell'Egitto , ſaga
gano nell' Arabia ec. , in qualunque luogo andrà dietro ad essi la vendicatrice
iramia , e per tutto troveranno sciagure , e morte. Vedi xlix. 37 .
Vers. 17. Chiamate delle piagnone ec. Cercate di quelle donne, che vanno
a ' funerali de' worti col seno scoperto , co' capelli scarmigliati', cou tutti i sen
64 PROFEZIA DI GEREMIA
ni , et vocate lamentatrices , et Cercatevi , e chiamate delle'piagno .
veniant : el ad eas , quae sapien . ne , e vengano : e‘mandate a invi
tes sunt , mittite , et properent: tare le più dotte, e si affrettino :
18. Festinent , et assuman suu 18. E presto intuonino lamenta
per nos lamentum : deducant oculi zioni sopra di noi' , e spargano la
nostri lacrymas , et palpebrue no- grime gli occhi nostri , e stillino >

strae defluant aquis. acqua le nostre pupille.


19. Quia vox lamentationis area 19. Imperocchè voce di lamen.
dita ' est de Sion : . Quomodo , va . tazione si ode da Sion : Fino a qual
:

stati sumus , et confusi vehemen . segno siam noi diserlati , e confusi


ter ? quia dercliquimus terram , altamente ? Imperocchè abbiam la
quoniam dejecta sunt tabernacula 'sciata la nostra terra , le nostre
nostra . abitazioni son diroccate.
20. Audite ergo mulieres ver- 20. Udite adunque , o donne , la
bum Domini : ei assumant aures parola del Signore , e le orecchie
vestrae sermonem . oris ejus . et vostre ricevano ciò che egli di sua
docete filins vestras lamentum ,, bocca vi dice '; e insegnate alle vo
et unaquaeque proximam suam stre figliuole ; e ognuna alla sua

planctum : vicipa il carme Jugubre, e dolente:


21. Quia ascendit mors per fe 21. La morte è salita per le no
nestras nostras, ingressa est do stre finestre , è entrata nelle nostre
mos nostras , disperdere parvulos case , stermina - dalle strade i fan-.
deforis , juvenes de plitteis. ciulli , e la gioventù dalle piazze.
22. Loquere : Arec dicit Do- 22. Tu dirai : Queste cose dice
minus : Ét cadet morticinum ho. il Signore : i cadaveri degli uomini
minis quasi slereus super faciem giaceranno pel paese sul suolo come
regionis , et quasi foenum post lo , sterco , e come le fila del fieno
tergum metentis , el non est qui dietro le spalle di chi lo taglia , e .

colligat. nissun le raccoglie.


23. Haec dicit Dominus ( 1 ) : 23 .: Queste cose dice il Signore :

( 1) 1. Cor. 1. 31. 2. Cor. 10.' 17 .

gni di mestizia e di duolo , ee cantano lugubri , e triste canzoni : chiamatele ad


ajutarvi a piangere , c deplorare le orrende calamita di Gerusalemme, alle quali
rion son sufficienti le vostre lagrime.
Vers. 21. La morte è salita per le nostre finestre. La morte qual ladro è
entrata nelle nostre case non per le porte , ma per le finestre : cosi i Caldei
scalate le mura sono entrati in Gerusalemme per saccheggiare , e uccidere. Os
servano i Padri , che queste parole in senso morale si applicano molto bene
alla morte dell'anima , cioè al peccato , che entra pei sensi , a devastare ogni
bene
cant.
di essa , a piagarla , e ucciderla . Vedi Teodoreto , e Origene serm . 3. in
Vers. 33. Non si glori il saggio di sua sapienza. Vale a dire , colui che sag
gio si crede , e prudente , non si fidi , e pon faccia pompa di sua pretesa sapien .

.
CAPO IX. 65
Non glorietur sapiens in sapientia Non si glorii il saggio di sua sa
sua , et non glorietur fortis in pienza , e non si glorii il valoroso
>

fortitudine sur, et non glorietur del suo valore , e non si glorii il


>

dives in divitiis suis. ricco di sue ricchezze.


24. Sed in hoc glorietur, qui 24. Ma di questo si glorü chiun .
gloriatur , scire, et nosse me , quia que si gloria , di sapere, eSignore,
cono
ego sum Dominus , qui facio mi- scer me, perchè io sono il
sericordiam , et judicium , et ju- che fo misericordia , e giudico , e
stitiam in terra : haec enim pla . fo giustizia sulla terra. Imperocchè
cent mihi , ait Dominus. queste cose piacciono a me , dice
il Signore.
25. Ecce dies veniunt , dicit 25. Ecco che vengono i giorni ,
Dominus : et visitabo super omnem , dice il Signore, quand' io visitero
qui circumcisum habet praeputium , tutti i circoncisi,
26. Super Ægyptum , et super 26. L'Egitto , e Giuda , ed E
Juda , et super Edom , et super dom , e i figliuoli di Ammon ,
> e

filios Animon , et super Moab , et Moab , e tutti quelli


> che portano
corona
i
super omnes, qui atlonsi sunt in mod
capelli tosati a o di ,
coiriam , habitantes in deserto : abitanti del deserto : perocchè tulle
quia omnes gentes habent prae- le genti sono incirconcise nel corpo ,
putium , omnis autem domus 1 . ma tutta la casa d' Israele sono in
srael incircumcisi sunt corde. circoncisi di cuore.

za. Perocchè saggio veramente non è , se non l'umile , che nulla si arroga ,
nulla attribuisce a se stesso , conosce come tutto l'umano sapere è un niente,
che tutto quello che l'uomo ha , o può avere di bene , dee venire da Dio , in
9

cui solo con sapienza si gloria chiunque si gloria , come dice l'Apostolo. Vedi
1. Cor. 1. 31. , dove si riferiscono queste parole 9, e quello che ivi si è detto.
Vedi anche Jsai. xxix . 14. Pelle stesse ragioni è stoltezza di vantarsi della
robustezza del corpo , o delle richezze , mentre e la prima è sì fragile, e que
ste sono transitorie , e non possono fare l'uomo veramente felice. La vera
gloria , e la vera felicità dell'uomo sta nel conoscere Dio per quello che egli
é riguardo a se stesso , e riguardo a noi: Egli in se stesso è tutto il bene , c
riguardo a noi egli è tutto il nostro bene e pel tempo , e per l'eternità.
Ma tornando alle parole del Profeta ottimamente noto' s. Agostino, che
„ quel primo vizio , da cui fu vinto l'uomo , è l'ultimo a vincersi dall'uomo.
„ Perocché quando egli avrà superati tutti gli altri peccati , resta il pericolo ,
w che l'anima , la quale di nissuna cosa è consapevole a se stessa , in se si
» glorii piuttosto , che in Dio. Sent. 129.
Vers. 25. 26. Visiterò tutti i circoncisi , l Egillo , e Giuda , ed Edom ec.
Gli Ebrei facevano grandissimo caso della circoncisione, segno sacro , con cui
Dio yolle distinto da tutti gli altri il suo popolo . Ma Dio avea detto più volte,
che questa circoncisione del corpo era simbolo della circoncisione spirituale >

della mortificazione e spogliamento dei vizj , de ' peccati, e che la prima cir
concisione era valutata per un piente dinanzi a lui senza la seconda . Ripete la
stessa verità adesso dicendo , che egli pupirà pe ' loro peccati i circoncisi , ?
gl'incirconcisi : punirà l'Egitto incirconciso , punirà Giuda circonciso; punirà
gli Idumei , gli Ammoniti , i Moabiti , e tutti quelli che portano i capelli ta
Murt. T'om XII.
. 5
66 PROFEZIA DI GEREMIA

CAPO X.
Panità del culto degli astri , e degl' idoli : Dio solo il tutto creò , e
il tutto governa , il quale punirà i peccatori. Preghiera del
Profeta.

I. Audile verbum quod locus 1. Udite la parola , che il Si


>

tus est Dominus super vos , Do. gnore ha detta sopra di voi , o casa
mus Israel. d'Israele.
2. Haec dicit Dominus : Juxta 2. Queste cose dice il Signore :
vias gentium nolite discere : et a Non andate a imparare i costumi
signis coeli nolite metuere , quae delle nazioni ; e non temete i segni
timent gentes : celesti , de' quali hanno timore le
pazioni :
3. Quia leges populorum vanac 3. Perocchè le leggi de' popoli
sunt : quia lignum de saltu prae- sono vane : conciossiachè l'artelice
cidit opus manus artificis in ascia. tronca colla scure una pianta nel
bosco , e la lavora.
>

gliati a guisa di corona , vale a dire gli Arabi Sceniti , cioé abitanti sotto le
tende. Dice adunque Dio , ch'ei non risparmierà l'Ebreo peccatore , perch'ei
sia circonciso , come non risparmierà l'Idumeo , il Moabita ec. che meritano
castigo pelle loro iniquità. Anzi più severo castigo toccherà all'Ebreo perchè
egli alle altre scelleraggini sue aggiunge l'ipocrisia professando nella circon .
cisione una legge santa ; ed essendo ascritto per mezzo di questo segno trai
figliuoli di Dio , e vivendo come gli Idumei , e i Moabiti , e gli altri Gentili ,
9 >

ed essendo perciò incirconciso di cuore quando le altre nazioni sono in circon


cise nel corpo , e quali sono al di fuori , tali professano di essere anche al di
dentro , e nell'anima.
Vers. 2. Non andate a imparare i costumi delle nazioni. Questi costumi sono
il culto delle stelle , e degli idoli , come spiega lo stesso Profeta dicendo :
>

non temele i segni celesti : perocchè temere vuol dire , adorare ; e sono ancora
Je scelleratezze, che andavano congiuute coll'idolatria , e sovente facevan parte
di essa .
Vers. 3. 4. Le leggi de' popoli son vane. Parla delle varie opinioni e consue
tudini delle genti prive di religione rivelata , le quali genti erano tutte cadute
in assurdissimi errori intorno all'essere di Dio .,' e intorno alla maniera di
onorarlo ,
1
СА РОХ. 67
4. ( 1 ) Argento , et auro deco- 4. La adorna d'oro , e d'argento,
ravit illud : clavis , et malleis unendo il tutto per via di chiodi,
:

compegit , ut non dissolvatur. e di martello , affinché non si scom


pagini .
5. In similitudinem palmae fa 5. Essa è fatta come una palma,
bricata sunt , et non loquentur : e non parla : essa si alza , e si
portata tollentur , quia incedere porta , perchè non può dar un passo.
non valent : nolite ergo timere ea, Non teinete adunque cose tali , che
quia nec male possunt facere , nec non posson fare nè mal , nè bene. >

bene.
6. (2) Non est similis tui Do. 6. Non è chi somigli te , o Si >

mine : magnus es tu , et magnum gnore : grande se' tu , e grande il


nomen luum in fortitudine. nome tuo in possanza .
7. ( 3) Quis non limebit te , 0 7. Chi non avrà timore di te , o >

rex gentium ? tuum est enim de Re delle genti ? imperocchè tua è


cus : inter, cunctos sapientes gen. la gloria : tra tutti i sapienti delle
tium , et in universis regnis eo- nazioni, e in tulli i loro regniniuno
rum nullus est similis tui. è simile a te .
8. Pariter insipientes , et fatui 8. Con questo si mostrerà , che
probabuntur : doctrina vanitatis sono stolti , e insensati " : argomento
eorum lignum est. della loro vanità è il legno.
9. Argentum involutum de Thar . 9. Si porta da Tharsis l'argento
sis affertur , et aurum de Ophaz: ridotto in lamine , e l'oro di Ophaz:
opus artificis , et manus aerarii : si mette io opera dall' artefice,dalla

( 1 ) Sap. 13. 11. , et 14. 8.


(2) Mich . 7. 18.
(3) Apocal. 15. 4 .

L'artefice tronca colla scurre una pianta ec . Un artefice va nel bosco , e


tronca una bella e buona pianta , e la lavora per farne un idolo : ricuopre il
suo idolo di lame d'oro , o d'argento unite insieme con chiodi , e a colpi di
9

martello , affinchè la veste della nobile statua non caschi a pezzi. Vedi il libro
della Sapienza sulla , e Isaia xlr . XLIV .
Vers. 5. Essa è falta come unu palma ec. Questa statua è diritta , immobi
le , inflessibile come è il tronco di una palma , e non parla ; se si vuol ch'essa
passi da un luogo all'altro conviene alzarla di peso e portarla ; altrimenti non
darà mai un passo .
Vers.. 6. 7. Non è chi somiyli te , o Signore ec. Come se dicesse il Profeta :
eppure a cose tali si è cenduto , e si rende l'onore dovuto a te , o Signore, a
te , che se' si grande in possanza , a te si glorioso, a te sapientissimo.
Vers. 8. Arjomento della loro vanità è illegno. Quel pezzo dilegno, cui >

adorano come un Dio , grida e dimostra , ch ' ei sono stoltissimi.


> .

Vers. 9. Da Tharsis i argento ridotto in lamine. Tarso della Cilicia fu già


celebre nell'oriente pel suo commercio. Forse ivi si faceva la lama d'argento
meglio , che altrove .
<
68 PROFEZIA DI GEREMIA
hyacintus , et purpura indumen . mano dello argentiere : si veste ( la
tum eoruń : opus artificum uni- statua : diiacinio , e di porpora.
versa haec . Tutto questo è lavoro d'artefici.
10. Dominus autem Deus ve. 10. Ma il Signore è ilDio vero :
rus est : ipse Deus vivens , et rex egli è il Dio vivo , é il Rege eter
sempiternus : ab indignatione ejus no : dall'ira di lui sarà scommossa
conmovebitur terra : et non sula la terra , e i popoli non reggeranno
stinebunt gentes comminationem alle sue minacce.
ejus.
11. Sic ergo dicetis eis : Dii , 11. Voi dunque direte loro cosi :
qui coelos , et terram non fece. Gli dei , che non hanno fatto il
runt , pereunt de terra , et de his , cielo , e la terra , periscano dalla
quae sub coelo sunt. faccia della terra , e dal Dumero
delle cose , che sono sotto del cielo.
12 .
( 1 ) Qui facit terram in fora 12. Egli con sua possanza tece
titudine sua : praeparat orbem in la terra , regola il mondo colla sua
sapientia sua , et prudentia sua sapienza , e colla intelligenza sua
extendit coelos. distende i cieli .
13. Ad vocem suam dat mul. 13. A una ' sua voce aduna nel
titudinem aquarum in coelo , et cielo una gran inassa diacque , sol.
elevat nebulas ab extremitatibus leva dalle estremità della terra le
terrae (2) : fulgura in pluvian navole : scioglie i folgori in pioggia,
facit , et educit ventum de the. e da ' suoi tesori ne tragge il vento.
sauris suis.

( 1 ) Genes. 1. 1. Infr. 51. 15.


( a) Psal. 134. 7. Infr. 51. 16.

E l oro di Ophaz : & lo stesso Ophaz , che Ophir , donde veniva l'oro
:

più puro . Vedi Gen. 11. 11 .


Vers . 10. Dall' ira di lui sarà scommossa la terra ec. Egli nell'ira sua agita
e scuote con orrendi tremuoti la terra , e le genti s' impauriscono, e tremano
alle sue minacce.
Vers. 11. Voi dunque direte loro. Agl’idoli stessi direte , e agli adoratori
degli idoli : „ Gli dei, che non hanno fatto i cieli , e la terra , periscono dalla
» faccia della terra , e dal numero delle cose che sono sotto del cielo . „ Tutto
>

questo è in Caldeo , ed è come una parentesi , che contiene una imprecazione


contro i simulacri , e i falsi dei , dopo la quale ripiglia il Profeta l' incomin
çiato ragionamento . Alcuni credono , che questa imprecazione sia in Caldeo ,
perchè dovesse servire come di risposta , e di preservativo agl'inviti , che sa
rebbon fatti agli Ebrei di andare , a adorare gl'idoli , allorché si troveranno
schiavi della Caldca .
Vers . 13. A una sua voce aduna nel ciclo una gran massa di acque . А un

sao comando si addensano le nuvole, che scaricano copiosa pioggia , ma di


cendo ; a una sua voce , allude al tuono , che è detto voce di Dio Ps , XXVIII .
3 , che suol procedere la piogga.
САРО Х. 69
14. Stultus factus est omnis 14. Del proprio sapere divento
homo a scientia , confusus est ar- stolto ogni uomo ; la statua stessa
tifex omnis in sculptili : quoniam confonde ogni artefice: perchè cosa
falsum est quod conflavit, et non falsa è quella che egli ha fatto , o
est spiritus in eis. spirito in lei non è.
15. Vana sunt , et opus risu 15. Esse son cose vane e opere
dignum : in tempore visitationis degne di riso : al tempo della loro
suae peribunt. visita , periranno.
16. Non est his similis pars 16. Non è come queste colui ,
Jacob :: qui enim formavit omnia, che è la porzione di Giacobbe : im
ipse est : et Israel virga heredi- perocchè egli è, che ha fatte tutte
tatis ejus : Dominus exerciluun le cose , e Israele è la sua eredità : :

nomen illi. il suo nome egli è , Signor degli


eserciti.
17. Congrega de terra confusio. 17. Metti insieme da tutta terra
nem tuam , quae habitas in obsi- i tuoi obbrobrį , o tu , che sei as
dione : sediata ::
18. Quin haeo dicit Dominus : 18. Perocchè queste cose dice il
Ecce ego longe projician habitu. Signore :: Ecco che io questa volta
tores terrae in hac vice : et tri- getterò lontano gli abitatori di questa
bulabo eos ita ut inveniantur. terra , e darò loro tribolazione tale,
che li troverà .
19. Vae mihi super contritione 19. Me infelice nella mia affli .
mea , pessima plaga mea . Egozione ! la mia piaga è atroce. Ma

Scioglie i folgori in pioggia. Perchè dietro a questi , e anche con essi le


squarciate nubi danno la pioggia. Vedi Ps. cxxxvr. 7., dove è la stessa frase .
E da' suoi tesori ne liagge il vento . Cosi Giobbe parla dei tesori di neve , e
di grandine. Vedi Job. xxxit. 32.
Vers. 14. Del proprio sapere diventò stolto ogni uomo. L'abilità stessa che
ba un uomo di fare una bella statua , lo convince di stoltezza quando che
l'adora come una divinità :: egli sa , che senza di lui quella statua sarebbe
sempre rimasa un pezzo di legno , e a lui deve se ha somiglianza di qualche
cosa di meglio.
Vers . 16. Non è come queste colui ec. Ma non a questi vani e morti dei ė
simile quel Dio , che è la porzione , e l'eredità d'Israele, e di cui pure lo
stesso Israele é retaggio.
Vers. 57. Metti insieme ... i luoi obbrobrj ec. Confusione , obbrobrio , ab
bominazione , sono i nomi dati agli idoli nella Scrittura . Cosi dice il Profeta
a Gerusalemine : rauva da tutte le parti i tuoi obbrobj, i luoi idoli , che non
.

ti gioveranno ad altro , che a colmarti di confusione , ' e di obbrobrio : e dice


>

città, che se' assediala , ovvero che se in assedio , cioè , che sarai tosto as
sediata .
Vers. 18. Tribulazione tale , che li troverà. Getterò schiavi in rimoto paese
gli abitanti della Giudea, onde la tribulazione , che io manderò loro , li tro
verà tutti , nè ad essa alcuno sottrar si potrà .
Vers. 19. Infelice me nella mia afſizione ! Parole messe dal Profeta in boc
ca di Gerusalemme vinta e presa da Caldei, lyfelice me ! E tanto più infelico
70 PROFEZIA DI GEREMIA
autem dixi : Plane haec infirmie io ho detto : Questo male veramente
tas mea est , et portabo illam . è mio , e io dovrò portarlo.
20. Tabernaculum meum vasta- 20. Il mio padiglione è atterrato:
tum est , omnes funiculi mei din tulte le corde sono rotte : i miei fi
rupti sunt, filii mei exierunt a gliuoli si sono partiti dame, ed ei più
me , ei non subsistunt ; non est non sono : non v ' ha più chi rizzi
qui extendat ultra tentorium meum , la mia tenda , c innalzi i miei pa
>

et erigat pelles meas. diglioni.


21. Quia skulle egerunt pasto- 21. Imperocchè i pastori si sono
res , et Dominum non quesierunt: diportati da stolti , non han cercuto
proplerea non intellexerunt , et il Signore : per questo non ebber
omnis grex eorum dispersus est. saviezza , e il loro gregge è stalo
tutto disperso.
22. Vox auditionis ecce venit , 22. Voce , che si fa sentire , e
et commotio magna de terra aqui- tumulto grande ecco che viene dalla
lonis : ut ponat civitutes Juda parte di settentrione : per cangiare
solitudinem >, et habitaculum dra . lc ciità di Giuda in deserti , e in
conum . abitazione di dragoni.
23. Scio , Domine ,9 quia non 23. Io so , o Signore , che non
est hominis vin ejus : nec viri est è dell' uomo il seguir la sua strada,
ut ambulet , et dirigat gressus e non è dell'uomo il camminare , e
SUOS . il regolare i suoi andamenti
24. ( 1 ) Corripe me , Domine , 24. Gastigami , o Signore , ma
verumtamen in judicio ; et non in con misura , e non nel tuo furore ,
furore tuo , ne forte ad nihilum affinchè tu non mi ritorni nel nulla.
redigas me.
25. (2) Eſjunde indignationen 25. Versa la tua indegnazione

( 1 ) Psal. 6. 1 .
(2) Psal. 78. 6.

perchè quello ch ' io soffro , lo ho meritato : questo male me lo son io creato


da me stessa .
Vers. 21. I pastori si sono diportati da stolli. Questi pastori sono i re i
principi , i sacerdoti.
Vers. 23. 24. lo so , o Signore, che non è dell'uomo il seguir la sua stra
da ec. lo so , o Signore , che l'uomo cieco e inſermo com'è , pou può tra tanti
e

nemici, senza l'ajuto tuo grande, battere la retta strada , la strada , che tu
>

gli hai ordivato di battere , nè per le forze del suo libero arbitrio è egli pos
sente a camminare per questa strada , e a ordinare rettamente la sua vita . Abbi
adunque , o Signore, pietà di noi , e se peccatori come noi siamo tu vuoi
giudicarci e punirci , castigaci con misura , castigaci con giudizio misto di
misericordia , e non nel tuo furore , di cui siamo degni , ee il quale potrebbe
in un momento distıuggerci e ainichilarci. Vedi Ps. vi. 1. XXXVII . 1.
Vers. 25. Versa la lua indegnazione, ec. Queste parole sono prese dal salmo
CAPO X. 71
tuan super gentes , quae non sopra le genti, che non ti conosco
no , e sopra le provincie , che non
cognoverunt le ; et super provin- 20
cias , quae nomen tuum non in- invocano il nome tuo : perocchè esse
vocaverunt : quia comederunt Ja- hanno mangiato Giacobbe , e lo han5

cob , et devoraverunt eum , et divorato , e l'han consunto , ed ban


consumpserunt illum , et decus dissipata la sua magnificenza.
ejus dissipaverunt.

CAPO XI.

Perchè è maledetto chi non osserva l'alleanza falta da Dio co' Pa


dri , perciò è comandato al Profeta di predicarne l'osservanga.
>

Gli Ebrei però imiteranno piuttosto le scelleraggini, e la idola


tria de' Padri loro , e saranno puniti con mali inevitabili, nè
gioveran loro gli idoli , nè l' orazione de' giusti , nè l' essere stati
prima amati da Dio . Vogliono toglier dal mondo Geremia . Quelli
di Anathoth lo minacciano affinchè più non predichi.

1. Verbum , quod factum est 1. Parola detta aa Gerusalemme


a Domino ad Jerusalem : dicens : dal Signore , che disse :
2. Audite verba pacti hujus , 2. Ūdite le parole di questa al
el loquimini ad viros Juda , et leanza , e ditele agli uomini di Giu
hubitatores Jerusalem , da
le , e agli abitatori di Gerusa
mme ,
3. Et dices ad eos : Haec dicit 3. Or tu dirai loro : Queste cose
Dominus Deus Israel : Maledictus dice il Signore Dio d' Israele Male
vir , qui non audierit verba pacti detto l'uomo , che non ascolterà le
hujus. parole di quest'alleanza.

LXXV11 !. 6. Il Profeta predice , che la nazione stessa , di cui si servirå Dio


9

come di strumento per punire il suo popolo , proverà ella stessa a suo tempo
l'ira di Dio per le sue scelleratezze , e per le crudeltà esercitate contro lo
stesso popolo .
Vers. i. 3. Udite le parole di questa alleanza ec. Sembra , che sien dette
queste cose da Dio a Geremia , é agli altri proſeti, tra ' quali Geremia cra
come il primo , e più accreditato per la sua virtù , onde egli porta la
parola .
72 PROFEZIA DI GEREMIA
4. Quod praecepi patribus ve- 4. La quale io fermai co' padri
slris in die , qua eduxi cos de vostri nel giorno , in cui li trassi
terra Ægypti , de fornace ferrea , dalla terra d'Egitto , dalla fornace
dicens : Audite vocem meum , et di ferro , allorchè dissi : Udite la
fucile omnia , quue praecipio vo- mia voce , e fate tutte le cose , che
bis , et erilis mihi in populum , io vi comando , e voi sarete mio
et ego ero vobis in Deum : popolo , e io sarò vostro Dio ,
5. Ut suscitem juramentum >, 5. Affinchè io faccia rivivere il
quod juravi patribus vestris , da- giuramento , che feci ai padri vo
turum me eis terram fluentem la . stri, che io avrei dato loro una
cte , et melle , sicut est dies haec. terra , che scorrea latte , e miele ,
>

Et respondi , et dixi : Amen , come in oggi si vede. E risposi , e


Domine. dissi : Così è , o Signore.
6. Et dixit Dominus ad me : 6. E il Signore mi disse : Ripeti
Vociferare omnia verba haec in ad alta voce lutte queste parole pelle
civitatibus Juda , el foris Jerusi • città di Giuda , e pelle piazze di
lem , dicens : Audite verba prcti . Gerusalemme , dicendo : Udite le
>

hujus , et facile illa : parole di quest' alleanza , ee osser


vatele :
7. Quia contestans contestatus 7. Io esortai fortemente i padri
sum patres vestros in die , qua vostri dal di , in cui li trassi dalla
eduxi eos de terra Ægypti, usque terra d'Egitto fino al di d'oggi ; di
ad dien hanc : mane consurgens buon mattino io gli esortava , e di
contestalus sum , et dixi : Audite ceva : Udite la mia voce :
vocem meum :
8. Et non audierunt , nec in 8. E non l'ascoltarono , nè por
clinaverunt aurem suam : sed abie . ser le loro orecchie ; ma andaron
runt unusquisque in pravitate cor- dietro ognuno al pravo loro , e cat
dis sui mali : et induri super eos tivo cuore : e mandai sopra di loro
omnia verba pacti hujus , quod tutto quel che era scritto in quel.
praecepi ut facerent, et non fece l'alleanza , la quale ordinai loro di
>

runt. osservare , e non l'osservarono.


9. Et dixit Dominus ad me : 9. E il Signore mi disse : Si è
Inventa est conjuratio in viris scoperta una congiura degli uomiui

Vers . 4. Dalla fornacc di ferro . La schiavitudine del popolo nell'Egitto ſu


rappresentata ad Abramo sotto il simbolo di una ardente fornace. Vedi anche
Deuter . Iv . 20.
Vers. 5. Affinché io faccia rivivere il giuramento ec. Il giuramento , cioè
l'alleanza giurata da me coutratta col popolo , violata e rotta da lui coll'ado
rare gli dei strauieri , e col disobbedire a' comandamenti , questa alleanza Dio
dice , che vuole risuscitarla .
2

Cosi è , o Signore. Cosi è : tu dalla parte tua mantenesti le tue promesse ,


e desti a questo popolo la buona terra ,9 che fino adesso egli possiede.
Vers . 9. Si è scoperta una congiura ec. Questa maniera di parlare dinota
uu' alieuazione da Dio nou sol grande , ma fatta a caso pensato , cou risolu
CAPO XI. 73
Juda , et in habitatoribus Jeru- di Giuda , e degli abitatori di Ge
>

salem . rusalemme.
10. Reversi sunt ad iniquitates 10. Ei son ritornati alle iniquità
patrum suorum priores , qui no- antiche de' padri loro , i quali udir
luerunt audire verba mea , et hi non vollero le mie parole : Questi
ergo ubierunt post deos alienos , adunque ancor essi sono andati die
ut servirent eis : irritum fecerunt tro ai dei stranieri per adorarli : e :

domus Israel , et domus Juda la casa d'Israele , e la casa di Giu


pactum meum , quod pepigi cum da hanno renduta vana l'alleanza
patribus eorum . mia contratta da me co' padri loro.
11. Quam ob rem haec dicit 11. Per la qual cosa cosi parla
Dominus : Ecce ego inducam su- il Signore : Ecco che io manderò
per eos mala , de quibus exire sopra di essi de' mali , da' quali non
non poterunt : et clamabunt ad potranno uscire : e grideranno verso
:

me , et non exaudiam ' eos. di me, e io non gli esaudirò .


12 . Et ibunt civitates Juda , et 12. E andranno le città di Giuda ,
habitatores Jerusalem , et clama . e gli abitanti di Gerusalemme, e

bunt ad deos , quibus libant , et alzeranno le loro voci , verso gli dei,
non salvabunt eos in tempore af- a onor dei quali fan libagioni, é
flictionis eorum . questi non li salveranno nel tempo
di loro afflizione.
13. ( 1 ) Secundum numerum 13. Imperocchè i tuoi dei , 0

enim civitatum
tuarum , erant Giuda , agguagliavano il numero
>

dii tui Juda : et secundum nu- delle tue città ; e giusta il numero
.

merum viarum Jerusalem , po- delle tue strade tu alzasti , o Geru


suisti aras confusionis , aras ad salemme , altari di confusione , al
libandum Baalim . tari per far libagioni a Baal.
14. (2 ) Tu ergo noli urare pro 14. Tu adunque non pregare per
populo hoc , et ne assumas pro questo popolo , e non gettar le tue
eis laudem , et orationem : quia grida , e la tua orazione ; perch'io
non exaudiam in tempore clamo- non gli esaudirò nel tempo , in cui
ris eorum ad mie , in tempore af. grideranno verso di me , nel tempo
flictionis eorum . di loro afflizione.

( 1 ) Supr. 2. 28 .
(a) Supr. 7. 16. Infr . 14. 11.

zione premeditata , non avvenuta per debolezza e fragilità , ma per ostinata


proteryia e avversione di cuore da Dio.
Vers: 13. I tuoi dei agguagliavano il numero delle tue città. Ognuna delle
città di Giuda ebbe il suo idolo : ciò vuol dire , che nissuna fu esente dal
’ idolatria , imitando ogni città il costume empio della dominante , dove ogni
>

strada avea il suo idolo . Alcunicredono , che il Profeta voglia dire , che ogni
città avesse la sua divinità propria e différente da quelle delle altre città. Ma
74
PROFEZIA DI GEREMIA
15. Quid est , quod dilectus 15. E donde avviene , che il mio
meus in domo mea fecit scelera diletto nella casa mia ha commesse
mulin ? numquid carnes sanctue molle scelleratezze ? Forse che le
auſ rent a te malitias tuas , in carni sagrificate toglieranno da te le
quibus gloriala es ? tue malizie , delle quali tu hai fatto
pompa ?
16. Ulivam uberem , pulchram , : 6. Ulivo fecondo , bello , frut
fructiferam , speciosam , vocavit tifero , e vago a vedersi , fu il
Dominus nomen tuum ; ad vocem
. nome , che diede a te il Signore : :

loquelae , grandis exarsit ignis al suono di una parola grande il


in ea , et combusta sunt fruleta fuoco si apprese all' ulivo, e i ra
ejus. mi suoi furon tutti abbruciati.
17
Et Dominus exercituum , 17. E il Signor degli esercili ,
qui plantavit te , locutus est su- che ti pianto , pronunziò sciagure
7

per te malum , pro malis domus contro di te a motivo de' mali , che
Israel , et domus Juda , quae fe fecero a se la casa d' Israele , e la
cerunt sibi ad irritandum me , casa di Giuda per muovermi ad
libantes Baalim . ira , facendo libagioni a Baal.
18. Tu autem ,. Domine , de. 18. Ma tu ,> o Signore , mi desti
monstrasti mihi , et cognovi : lunc a conoscere , e io compresi : tu mi
ostendisti mihi studia eorum , facesti vedere allora i loro pensa
menti.
19. Et ego quasi agnus man . 19. Ed io come agnello man

è più credibile , che in tutto il paese di Giuda si adorassero gli dei adorati in
Gerusalemme.
Altari di confusione. Altari eretti agl'idoli , che sono chiamati confusione,
Il miopiù
è veduto
Verssi, 15.
come diletto Vedicasa
volte.nella . 111.
Jeremmia 24.
ha commess e ec . Si lamenta Dio ,
che il suo popolo nello stesso suo tempio abbia introdotto l'empietà , ee l'ido
Jatria , e poi questo popolo stolto si credeva di mondarsi da ogni peccato colle
sue vittime , e coi suoi sacrifizj , e offeriva le carni delle vittime a Dio come
per placarlo , nel tempo stesso che facea pompa , e portava in trionfo le sue
empietà. che diede a te il Signore ec .
Vers . 16. Ulivo fecondo bello fu il nome
...

Popolo in felice ! Dio ti nomo , cioè ti fece essere come un bello , e fecondo
9

e fruttuosissimo ulivo . La comparazione di un popolo fedele, e giusto coll ' uli


vo , è molto bella , e di gran senso ; perocchè questa pianta non è soggetta alla
carie , nè sente quasi vecchiezza, ne mai perde" foglia, onde fu presa per sim
bolo dell'eternità , ed essa è di gran frutto , Ps. ll. 10. , e questo frutto serve
ad usi innumerabili , ed anche alla religione ; e finalmente l'ulivo dà grande
ornamento a ' colli , e alle campagne dove nasce.
Al suono di una parola grande ec. Ma questa pianta si bella e vistosa e
pregievole al suono della voce , cioè del comando di Dio , sarà arsa dal fuoco
con tutti i suoi rami ; questo fuoc è la vendetta di Dio , il quale per mano
de Caldei abbrucerà Gerusalemme .
Vers . 18. 19. Ma tu , o Signore , mi desti a conoscere e io compresi ec.
Il sentimento comune della Chiesa fu sempre questo , che sotto il tipo di Ge
CAPO XI . 75
suelus , qui portatur ad victi- sueto , che è portato ad esser sa

mam : et non cognovi quia cogi- grificato : e non avea compreso


taverunt super me consilia , di- com ' eglino avean macchinato contro
centes : Mittamus lignum in pa- di me, dicendo : venite , diamo a

nem ejus , et eradamus eum de lui il legno in luogo di pane , e


terra viventium , et nomen ejus sterminiamolo dalla terra de' vivi ,
non memoretur amplius. e
non sia rammentato più il suo
nome.
20. ( 1 ) Tu autem , Domine Sa. 20. Ma tu , o Signor degli eser
baoth , qui ſudicas juste , et pro- citi , che giudichi con giustizia , e
bas renes , et corda , videam ul penetri gli affetti , e i cuori, fa
tionem tuam ex eis : tibi enim ch' io ti vegga fare vendetta di
revelavi causam meam : essi : imperocchè ho rimessa in te
la mia causa .

( 1 ) Infr. 19. 10. , et 30. 19.

remia sia in queste parole adombrato il vero Agnello di Dio , l'agnello ucciso
dal principio del mondo , e figurato nell'agnello pasquale , « nell' agnello ,
che si offeriva maltina e sera come in tutti i sacrifiuj della antica legge. " Se
» guitiamo noi questa regola ( dice s . Girolamo ) , che tutti i profeti la mag
» gior parte delle cose fecero in figura di Cristo , e che tutto quello che si
9

» adempiè riguardo a Geremia era una profezia di quel che dovea un giorno
» avvenire riguardo a Cristo. „ E vogliani noi vedere, che il profeta mirava a
>

qualche altra cosa più importante , che tutte le cattive disposizioni degli Ebrei
contro la sua persona ? Egli dice , che per rivelazione di Dio ha saputo quello
che si maccbina dagli Ebrei , e dipoi ( vers. 1. ) immediatamente suggiunge , >

che i cittadini di Anathoth sua patria dicevano a lui , che non predicasse so
non voleva morire per le loro mani. Non avea dunque bisogno il Profeta , che
Dio rivelasse a lui il cattivo animo che gli Ebrei aveano contro di lui; ma di
rivelazione avea bisogno per sapere , e credere , che l'empietà , e la rabbia
degli Ebrei fosse per giungere fino ad uccidere l’Agnello immacolato mandato
a togliere ipeccati del mondo : che contro di questo agnello dovesse ordirsi
dagli Scribi , e da ' Farisei una sorda congiura , nella quale a suo tempo si
facesse entrare la stolta plebe di Gerusalemme , questo è veramente quello che
Dio fece conoscere al Profeta figura dello stesso agnello consolandolo nelle
persecuzioni , che egli soffriva coll ' esempio di quell' agnello mansuetissimo , il
quale dagli stessi Ebrei sarà ucciso anch'egli per l'odio , che hanno alla ve
rità , e alla pietà .
Venite : diamo a lui il legno in luogo di pane. Questa versioneè conforme
al senso seguitato dall' Araho ", che legge: si corrompa colla trave la carne di
lui , e col legno la sua fortezza : è conforme alla sposizione di s . Girolamo ,
di Teodoreto , di s . Giustino M. , di Tertulliano e di molti altri padri , o
interpreti , i quali hanno qui veduto accennato il mistero della croce di Cria
sto : venite , e diamo a lui per suo pane il legno , cioè la croce,
Vers. 20. Fa ch'io ti vegga far vendetta di essi. A. gran ragione il Profeta
chiede al giusto Dio , che castigbi l’empietà degli omicidi del Cristo . „ Ed è
>

tratto di benevolenza , non di malizia , quando il giusto desidera , che ven


76 PROFEZIA DI GEREMIA
21. Propterea haec dicit Do. 21. Per questo cosi parla il Si
minus ad viros Anathoth , qui gnore agli abitanti di Agathoth ,
quaerunt animan luam , et di- che cercano la tua vita , e dicono
cant : Non prophetabis in nomine Non profetare nel nome del Signo.
Domini , et non morieris in ma re , e non morrai pelle mani
nibus nostris :: nostre.
22 , Propterea haec dicit Domi- 22. Per questo cosi dice il sie
nus exercituum : Ecce ego visitabo gnore degli eserciti : Ecco che io li
super eos : juvenes morientur in visiterò : i giovani periranno di
gladio , filii eorum , et filiae eo- spada : i loro figliuoli, e . le loro
rum morientur in ſame. figlie morranno di fame.
23. Et reliquiae non erunt ex 23. E non resterà avanzo di
eis : inducam enim malum super essi : imperocchè io manderò scia.
viros Anathoth , annum visitatio.' gure sopra gli uomini di Anathoth ,
>

nis eorum . anno di visita per essi.

» ga il castigo sopra de ' peccatori , de' quali non ama la perdizione , ma


9 ľ' emendazione , ama la giustizia di Dio , per cui sa , che molti possono
» convertirsi . „ August. sent. 146.
Vers. 23. Anno di visita per essi, Anno di castigo severo.
77
Sie
borbe,
2000 :

Signo
mani CAPO XII.
] Si
io li
=> di Ammira il Profeta come gli empi sono prosperafi: eglino però song
loro serbati pel giorno della uccisione , esono cagione di lutto alpaese
>

loro. I pastori hanno disertata la vigna del Signore :: il Signore


però avrà misericordia di essa , e ne gastigherà i nemici.

aboth,
1 . Just
ustuuss quidem tu es Do 1 . Veramente checchè io dia
mine , si disputem tecum : verun- sputi teco , tu , o Signore , se' gia
> > >

tamen justa loquar ad te (1 ) : sto : con tutto questo io parlerò


Quare via impiorum prosperalur : giustizia con te : per qual motivo
bene est omnibus qui praevario tutto va a seconda pegli empj ;
cantur , et inique agunt ? sono felici tutti i prevaricatori , e
gl' iniqui ?
2. Planlasti eos , et radicem 2. Tu li piantasti , e gettarono
miserunt , proficiunt , et faciunt radici ; van crescendo , e fruttifi .
fructum : prope es tu ori eorum , cano : tu se' vicino alla loro bocca ,
et longe a renibus eorum . ma lontano dai loro affetti.
3. Et tu Domine nosti me , vi. 3. Ma tu , o Signore , mi bai
disti me et probasti cor meum conosciuto , mi hai veduto , ed hai

( 1 ) Job. 31. 7. Hab. 1. 13 .

Vers . s . Veramente checchè io disputi teco , lu , o Signore , se' giusto ce.


11 Profeta , che vuol proporre una difficoltà , che lo inquieta , riguardo alla
>

tolleranza , che Dio usa cogli empi .. comiucia dal riconoscere umilmente , e
confessare , che Dio è la stessa giustizia. Contuttoció ( dice egli ) nella afflizio
ne , in cui io mi trovo , permettimi , o Signore , che io ti esponga una mia
querela , che a me sembra giusta. Questa stessa querela si vede proposta da
Davidde in più luoghi de' Salmi, e da altri santi.Vedi Psal. xxis . 3. 4.
Habac . 1. 13. 14.
Vers. 2. Tu''se' vicino alla loro bocca , ma lontano ec. È lo stesso rimpro
5

vero che fece Cristo agli Ebrei del suo tempo Matth. xv. 8. Costoro si burlano
pon ti
di te : perocchè di te sempre parlano , ma a te non pensano ,
, amano .
0
O500 Vers. 3. E tienli a parte pel giorno dell' uccisione. Tienli separati , messi
parte , come cosa consacrata a te , per farli perire vittime di tua giustizia nel
giorno stabilito per la loro immolazione.
78 PROFEZIA DI GEREMIA
tecum ; congrega eos quirsi gre sperimentato , che il mio cuore e
gem ad victimam , et sanctifica con te. Radunali qual gregge al
eos in die occisionis. macello , e tienli a parte pel giorno
della uccisione.
4. Usquequo lugebit terra , et 4. Fino a quando la terra sarà
herba omnis regionis siccabitur in lutto , e seccherassi l' erba in
propter malitinm habitantium in ogoi regione per la malvagità dei
ea ? consumptum est animal , et suoi abitatori ? animali , ed uccelli
volucre , quoniam dixerunt : Non sono stati consunti , perchè costoro
videbit novissimu nostra . hanno detto : ci non vedrà il nostro
fine.
5. Si cum peditibus currens 5. Se ti sei affannato correndo
laborasti , quomodo contendere po-
> con gente a piedi , come potrai tu
teris cum equis ? cum autem in gareggiar co' cavalli ? Che se in
terra pacis securus fueris , quid una terra di pace tu sei stato sen
fucies in superbia Jordanis ? za paure , che farai in mezzo alla
superbia del Giordano ?
6. Nam et fratres, tui , et do- 6. Imperocchè i tuoi stessi fra
mus patris tui , etiam ipsi pugna- telli , e la casa del padre tuo hanno
verunt adversum te , et clamave- a te fatto guerra , e hanno gridato
>

runt post te plena voce : nie cre contro di te con voce sonora . Non
das eis : cum loculi fuerint tibi ti fidar di loro quando ti parle
bong. rauno con amore .

gliVers
empi. 4.sono
Finocagione
a quando
della lasterilità
terra sarà
dellain terra
lutto benedetta
ec. lo veggo , o Signore
5
già da , che
te ; sterilità
tale e tanta , che non hanno potuto trovar da vivere gli uccelli , perchè l'em
pietà di costoro è tanto grande , che negano la tua providenza , e dicono ,
che tu non veli , с non curi il loro fine , nè pensi a punirli colla morte ,
com ' io a nome tuo ho ad essi intimato. Della sterilità , e della fame , che fu
in que' tempi della Giuden , parlò cap . vi . 13. , e ne parlerà cap. xiv. 4.
Vers. 5. Se ti sei affannato correndo ec. É una maniera di proverbio , che si
adatta a chi non avendo potuto fare il meno , tenta di fare quello che è più
difficile. Se tu , o Geremia , hai patito tanto da' tuoi fratelli di Anathoth come
saprai sopportare gl'insulti de ' cittadini di Gerusalemme col suo re , e coi
suoi grandi ? Che se tu in quella piccola città vivevi con fidanza , benchè ti
minacciasser la morte , che sarà poi quando tu abbi a fare co ' cittadini di
Gerusalemmc superbi , quanto il Giordano quando è più gonfio ? Al Profeta ,
che si lamenta di quel che ha patito , promette Dio , che avrà anche di più a
patire in Gerusalemme , dove vuole , che egli stia ad annunziarvi la sua
parola .
Vers. 6. Non ti fidar di loro quando ec. Si vede , che il Profeta si fidava
degli uomini d'Anathoth , perchè dopo avergli fatto de' cattivi trattamenti se
gli erano dimostrati amici e fautori. Chi vorrà comparare la sposizione data a
questi due versetti colle parole del testo sacro , e ancora colle altre, che si >

trovano presso varj interpreti , potrà conoscere come questa è la più semplice,
e naturale .
CAPO XII. 79
7. Reliqui domum meam , di- 7. Jo ho abbandonata la casa
misi hereditatem meam : dedi di- mia , ho rigettata la mia eredità :
lectam animam meam in many ho lasciato l'amor dell'anima mia
inimicorum ejus. nelle mani dei suoi nemici .
8. Facta est mihi hereditus 8. La mia eredità è divenula per
mou quasi leo in silva : dedit me qual lione nella boscaglia : ha
contra me vocem , ideo odivi alzata la voce contro di ine, per
eam . questo io la bo odiata .
9. Numquid avis discolor he 9 . È ella forse per me la mia
reditas meu mihi ? numquid avis eredità , come l'uccello a varj co
tincta per totum ? venite , congre. lori ! È ella come l'uccello dipinto
gamini omnes bestiae lerrae, pro- per ogni parte ? Venile bestie della
>

perate ad devorandum . terra quante voi siete , raunatevi


per divorare .
10 . Pastores multi demoliti 10. Molti pastori ban devastata
sunt vineam meam conculcave. la mia vigoa , hanno conculcata la
runt parlem meam : dederunt mnia eredità ; ban cangiata la mia
portionem meam desiderabilem in amata porzione in un solitario de
desertum solitudinis. serto ;
11. Posuerunt eam in dissipa . 11. La hanno desolata , ed ella
tionem , luxilque super me: deso . piange rivolta aa me : una orribile

Vers. 7. Ho abbandonata la casa mia ec. Dio dice , che ha abbandonato il


suo tempio alle fiamme, la sua eredità , cioè il suo popolo alla spada , e alla
cattività , l'amor dell'anima sua ( la città santa , amata da lui , non tanto per
ragione dell'arca del tempio ec. , quanto per ragione del Cristo , che la san
>

tificherà co ' suoi passi, e colla sua predicazione, questo amor dell'anima la
dà Dio nelle mani de' suoi nemici , perchè tutto ardano e distruggano.
Vers. 8. La mia eredità è divenuta per me qual lione ec. lo bo orrore del
popolo , già mia eredità , come un viandantc'ha orrore e fugge alla vista di
9

un lione , in cui s'imbatte camminando in una boscaglia : questo popolo ha


alzata l'empia sua voce contro di me per dir male di me, e bestemiarmi ;
non debbo io averne odio e orrore ?
Vers. 9. É ella forse per me la mia eredità come ľuccello ec. Quest' uc
cello a varj colori dipinto in tutto il corpo egli è il pavone , quest' uccello
dovea essere stimato assai in que ' tempi nella Giudea , essendo contato tra le
cose di pregio , che vi furono portate da Ophir nelle navi speditevi da Saloe
mone. Dice adunque il Signore : E ella forse anche adesso Gerusalemme,
il popol mio quella sì vistosa e amabile mia eredità , che era pell'avanti ?
Non è ella divenuta per me un lione frequente , che rugge nella boscaglia ?
(Vedi
vers.a.8.Paral.
) lo adunque
ix. 21 .
inviterò tutte le bestie feroci a divorare questo lione.
Vers. 10. Molti pastori han devastata ec. Questi pastori possono essere o gli
stessi re di Giuda , e i sacerdoti , e i capi del popolo ; o Nabuchodonosor, .
i molti Regoli e principi , che erano in quell'esercito ; perocchè gli uni e gli
altri , benchè in differente maniera , devastarono la vigna. Vedi cap. vitro
11. X. II .
Vers. 11. E chi in cuor suo rifletta , non è. Nel tempo che la corruzione
stessa giunta all'estremo annunzia la futura rovina , nel tempo che a dome
80 PROFEZIA DI GEREMIA
latione desolata est omnis terra : desolazione ha invasa la terra ; e
quia nullus est qui recogilet corde. chi in cuor suo rifletta , non è.>

12. Super omnes vias deserti 12. Per tutte vie del deserto
venerunt vastatores , quin gla. sou venuti gli sterminatori , perchè
dius Domini devorabit ab extre , la spada del Signore divorerà la
mo lerrae usque ad extremum terra da una estremità fino all'al
ejus : non est pax universae tra estremità ; per nissun uomo vi
carni. sarà pace.
13. Seminaverunt triticum ,> ct 13. Hapno seminato del grano ,
spinas messuerunt : hereditatem ed hanno mielute spine : hanno
acceperunt, et non eis proderit : avuta un'eredità , e non sarà loro
confundemini r fructibus vestris , di giovamento : sarete confusi nella
propter iram furoris Domini. yana espeltazione de' vostri frutti
per la furibonda ira del Signore.
14. Haec dicit Dominus adver. 14. Queste cose dice il Signore
Sum omnes vicinos meos pessin contro tutti i pessimi vicini miei ,
mos , qui tangunt. hereditatem , i quali toccano l'eredità distribuita
quam distribui populo meo Israel: da me alinio popolo d' Israele ::
Ecce ego evellam eos de terra ecco che io gli sradicherò dalla lo
sua , et domum Juda evellam de ro terra , e la casa di Giuda torrò
medio eorum . di mezzo ad essi .
15. Et cum evvlsero eos , con. 15. E quando gli avrò sradicati
vertar , et miserebor eorum : et mi rappacifichero , e avrò compas
> :

reducam eos , virum ad heredita . sione di essi ; e li ricondurrò cia


>
tem suam , et virum in terram scheduno alla sua eredità , ciasche
suam . duno alla sua terra .
16. Et erit : si erudili didice. 16. E se eglino fatti saggi appa

di Dio i Profeti la predicon vicina , nissuno pensa nè a mutar costumi , nè a


implorare la divina bontà.
Vers . 12. Per tulle le vie del deserto son venuti gli sterminatori. I Caldei
non contenti di devastare il paese coltivato e popolato andranno pel deserto a
cercare quelli che vi si saranno rifuggiti .
Vers. 13. Hanno seminato del grano ec. Sono qui due proverbi , i quali non
altro significano , se non che i Giudei , nel tempo in cui spereranno ogni fe
licità , si vedranno ridotti ad estrema miseria , cangiandosi per essi la felicità
>

in avversità , l'abbondanza in penuria ; l'ira del Signore privandoli di tutti


i frutti cbe aspettano de' loro acquisti.
Vers. 14. Contro tutti i pessimi vicini miei ec. Questi pessimi vicini sono
gli Ammoniti , i Moabiti , e gl'Idumei : questi di fatto , dopo che Dio ebbe
:

tolio di mezzo ad essi il popolo di Giuda , è pochi anni dopo la ruina di Ge


rusalemme furono vinti dallo stesso Nabuchodonosor , e mepati schiavi di là
dall ' Eufrate. Vedi cap . XXVII . XLVIII. XLIX . , dove è ripetuta la stessa pre
dizione , come anche Ezech . xxv . ec. Che i Giudei abbiano ad essere i primi
menati in ischiavitù , é indicato con quelle parole : la casa di Giuda torrò di
mezzo ad essi .
Vers. 15. 16. E quando gli avrò sradicati ec. Parla in primo luogo de' Giu

.
CAPO XII. 81
rintnomine
vins populi
meo
mei , ut jurentreranno la legge del popol mio
in , vivit Dominus , talmente che nel nome mio facciano
sicut docuerunt populum meum i lor giuramenti , dicendo : vive il
jurare in Baal : aedificabuntur Signore , come insegnarono al po
in medio populi mei. pol mio a giurare per Baal , ei sa
ranno felicitati in mezzo al mio
popolo.
17. Quod si non audierint , 17 . Che se eglino saranno indca
evellam gentem illam evulsione , cili , sradicherò totalmente , e ster
>

el perditione , ait Dominus. mincrò quella nazione , dice il Si


guore.

CAPO XIII.

Il cingolo di Geremia nascosto presso all' Eufrate , dove marcisce , .

figura di Gerusalemme rigeliata , e abbandonata da Dio. Esor


tazione alla penitenza ; minaccia de' futuri gastighi.

1 . Haec dicit Dominus ad 1 . 1. Signore parlommi in tal


me : Vnde , et posside tibi lum- guisa : va , e comprati una cintura
bare lineum , el pones illud su di lino , e mettitela a' tuoi fianchi ,
per lumbos tuos , et in aquam e non le farai toccar l' acqua.
non inferes illud .
2. Et possedi lumbare juxta 2. E comprai la cintura secondo
verbum Domini, et posui circa la parola del Signore, e me la cinsi
lumbos meos : a' miei fianchi.
3. El factus est sermo mini 3. E il Signore parlommi di
ad me secundo , dicens : puovo , dicendo :
4. Tolle lumbare , quod posse- 4. Prendi la cintura , che hai
disti , quod est ' circa lumbos comperata , e porti intorno a' tuoi
>

dei , i quali sradicati dalla terra loro , vi torneranuo dopo ;i settant'anni ,


quando il Signore sarà placato cou essi , e parla ancora di quegli altri popoli,
il ritorno dequali èè parimente notato da Geremia , e da altri Profeti . Vedi
L1X . 6. E di questi si predice la vocazione alla fede , e la riunione con Israele
in una medesima Chiesa ; profezia , che non pote essere veracemente adem.
S
piuta , se non quando la porta della Chiesa fa aperta a tutti i gentili.
Vers . 1. 4. Una cintura di lino.Questa non era propriamente una cintura ,
Mart . Tom .XIII . 6
PROFEZ
82 , et surgens vude ad EuphIA DI GEREMI A
tuos ra- fiauchi , e sorgi , e va all'Eufrate ,
tem , et absconde ibi illud in fo- e nascondila bella buca di una
rami abii e,. et abscondi illud pietra.
5. neEtpetra 5. E andai , e la nascosi vicino
in Euphrate sicut praeceperat all'Eufrate , conforme mi avea or

mihi Dominus. dioato il Signore.


6. Et factum est post dies plu . 6. E dopo un gran numero di
rimos , dixit Dominus ad me ; giorni il Signore mi disse : sorgi ,
Surge vadle ad Euphratem : et va all' Eufrate , c prendi la cintu
tolle inele lumbure , quod prae- ra , ch'io ti ordinai di nasconder
cepi tibi ut absconderes illud ibi, colà .
7. E andai all'Eufrate , e SCO
fodi7 . , Etetabii
tuliadlumbEuphratem , et,
are de loco .
persi la buca , e cavai la cintura
dal luogo , dov'io l'avea nascosta :
ubi absconderanı illud : et ecce
computruerat lumbure , ita ut ed ecco , che la cintura era marcila
nulli usui aptum esset.
in guisa , che non era più buona a
pulla .
8. Et factum est verbum Do- 8. E il Signore parlommi , e
mini ad me , dicens : disse :
9. Haec dicit Dominus : Sic 9. Queste cose dice il Signore :
putrescere fuciam superbiam Jun cosi farò io marcire la superbia di
da , et superbiam Jerusalem Giuda , e la superbia molta di Ge
>

multam : rusalemme :
10. Populum istum pessimum , 10. Questo caltivissimo popolo ,
qui nolunt audire verba mea , et che non vuol udire le mie parole
pravo suo cuore , ed è
e segue il
ieruntquein pos
ambulant
ab pravitate alienossuiut: andato dietro a dei stranieri per
t deos cordis
servireni eis , et adorarent eos : onorargli , e adorarli ., sarà come

ma un gonnellino , che portavano gli uomini particolarmente o per viaggio, o


lavorando alla campagna , il quale serviva ad essi in luogo di calzoni , che non
ayeano
e perciò questa , che comunemente spiegasi per cintura , è detta da
8. Girolamo veste donnesca : In Osee Proem .; era simile a quei calzoncini alla
Spagnuola , che portano oggi giorno i magistrati. Dio adunque ordina al Pro
ſeta , che comperi questa cintura di lino crudo , non lavato , non imbiancato ,
e di andare a nasconderla in qualche buca di pietra presso all'Eufrate . Il
popolo Ebreo era figurato in questa cintura di lino rozzo , perchè egli ( dice
s. Girolamo ) preso dalla terra non era cè bello a vedersi , nè di alcun pregio
per dolcezza e candore di costumi , onde se da Dio ſu amato , e se Dio a se
lo uni , ſa ciò puro effetto della bontà del Signore ; quando poi questo po
polo fu divenuto sordido e odioso a Dio pe ' suoi peccati, Dio lo fece passare
di là dall’Eufrate nascosto e conſuso tra le nazioni , dove per settant auni
rimase avvilito a marcire nella miseria , e nella tribulazione. Il lungo viaggio
fatto per due volte dal Profeta sino all’Eufrate a nascondere la cintura , e a .
ripigliarla , dovea servire a risvegliare l'attenzione degli Ebrei per intendere
il mistero pascosto in un falto assai nuovo e straordinario .
CAPO XIIT. 83
et erunt sicut lumbare istud , questa cintura , che non è buona a
quod nulli usui aptum est. nissun uso .
11. Sicut enim adhaeret lum . 11. Imperocchè come una cintura
bare ad lumbos viri , sic agglu- combacia co' fianchi dell'uomo ,
tinavi mihi omnem domum Isra . così io congiuosi meco tutta la casa
el , et omnem domum Juda ; di- d' Israele , e tutta la casa di Giue
cit Dominus : ut essent mihi in da , dice il Signore ; affinchè fosser
populum , et in nomen , et in mio popolo avente nome da me
laudem , et in gloriam : et non mia lode , e mia gloria : ed essi
audierunt. non hanno ascoltato.
12. Dices ergo ad eos sermo 12. Tu dirai adunque ad essi
nem istum : Haec dicit Dominus queste parole : il Signore Dio di
Deus Israel : Omnis laguncula Israele parla cosi : tutti i vasi sa
implebitur vino. Et dicent ad te : ran pieni di vino. Ed eglino di
Numquid ignoramus quia omnis ranno a te : e non sappiam noi ,
laguncula implebitur vino ? che tutti i vasi si empieranno di
vino ?
13. Et dices ad eos : Haec di- 13. E tu dirai loro : queste cose
cit Dominus : Ecce ego implebo dice il Signore : ecco che io riema
omnes habitatores terrae hujus , pirò d'ubbriachezza tutti gli abita
et reges qui sedent de stirpe ·Da- tori di questo paese , e i regi della
vid super thronum ejus , et sro stirpe di David , che seggono sul
cerdotes , et prophetas , et omnes trono di lui , e i Sacerdoti , e i
habitatores Jerusalem , ebrietale : profeti, e tutti quelli che abitano in
Gerusalemme :
14. Et dispergam eos virum 14. E gli spergerò disgiunti il
fratre suo , et patres et filios pa. fratello dal fratello , e i padri si
>

riter , ait Dominus : non parcam , milmente da' figli , dice il Signore :
et non concedam : neque misere- non perdonero , c non mi plachero,
bor , ut non disperdam eos. ne avrò misericordia per non isper
gerli.
15. Audite , et auribus perci- 15. Udite , e prestate attente le
pite. Nolite elevari , quia Domi- orecchie ; non vi levate in super
nus locutus est . bia : perocchè il Signore ha parlato.
16. Dale Domino Deo vestro 16. Date gloria al Signore Dio
gloriam antequam contenebrescal, vostro , prima che vengan le tenca

Vers. 13. Ecco , che io riempirò d'ubbriachezza ec. Quando il Profeta disse,
che tutti i vasi sarebbon ripieni di vino , per questo vino intese il vino del
l'ira di Dio cioè tribolazioni
, le , ch'ei pioverà sopra il suo popolo , e di
questo vino egli dice adesso , chene farà bere fino all'ebbrezza ai regi , ai
sacerdoti, ai falsi profeti, e a tutto il popolo di Gerusalemme. Vedi Isaia. xix. 14:i
Vers , 14. Disgiunti il fratello dal fratello.Menati schiavi chi qua , e ch
là , c dispersi pel vasto impero de ' Caldei.
Vers. 16. Date gloria al Signore Dio vostro , prima ec. Umiliatevi dinanzi
a Dio , pentitevi delle vostre iniquità , invocatelo con ſede , prima che ven
7

84 PROFEZIA DI GEREMIA
et antequam offendant pedes ve. bre , e prima che i vostri piedi ur
stri ad montes caliginosos : er- tino ne' monti pieni di densa neb
pectabilis lucem , et ponet eam in bia ; voi aspetterete la luce , ed
umbram mortis , et in caliginem . ei la cangeri in ombra di morte ,
e in caligine.
17. Quod si hoc non audieri. 17. Che se voi non ascolterele
tis , 'in abscondito plorabit anima queste cose , piangerà in segrelo
mea a facie superbiae ( 1 ) : plo- l'aniina mia veggendo la vostra su
rans plorabit , el deducet' oculus perbia : direttamente piangerà, e
meus lacrymam , quia caplus est gli occhi mici spanderanno lagri
grex Domini . me , perchè è stato preso il gregge
del Signore.
18. Dic regi , et dominatrici : 18. Di al re , e alla padrona :
Humiliamini , sedete : quoniam umiliatevi , sedete per terra : impe
descendit de capite vestro corona rocchè la corona di vostra gloria vi
gloriae veslrne . cade di testa,
19. Civitates Austri clausne 19. Le città di miezzodi sono
sunt , et non est qui aperiat : chiuse , e non v'ha chi le apra ;
translata est omnis Juda tran. tutta la tribù di Giada è stata
smigratione perfecta. condotta via nella generale trasmi
grazione.
20. Levale oculos vestros , et 20. Alzate gli occhi vostri, e
videte qui venitis ab aquilone : mirate voi , che venite dalla parte
ubi est grex , qui datus est libi,, di settentrione : dov'è quel gresse ,
pecus inclylum tuum ? che a te fu dato , le insigni tue
pecorelle ?

(1) Thren . 1. a.

gano le tenebre della tribolazione , e prima che voi andiate a urtare ne ' cali
ginosi monti della Caldea : placate il Signore prima di essere dispersi pelle
montagne della Caldea , montagne , che per la loro altezza , e per le esalazioni
che vengono dai sottoposti paduli, sono sempre ingombrate da nelsbia. Cosi s.
Girolamo.
Vers. 17. Veggendo la vostra superbia. La rostra' impenitenza , il vostro
induramento .
Vers. 18.
Nohesta Di al re , e alla padrona. Al re Joachin , ed alla madre di lui
4. Reg. xxiv. 8.
Vers , 19. Le città di mezzodi sono chiuse. Tutte le città di Giuda , che
sono tutte nella parte meridionale della Giudea , sono chiuse , perchè non
banno chi le abiti ; tutto il popolo di Giuda è stato condotto via in paese ria
moto . E ' il passato in voce del futuro .
Vers. 20. Alzale gli occhi vostri, e mirate voi che venite ec. Generalmente
tutti qui leggono levate oculos vestros , et videte venientes ab aquilone : cioè i
Caldei , e cosi nella sua sposizione suppose , che debba leggersi s . Girolamo,
Nondimeno ritenendo la lezione della Volgata puo intendersi , che il Profeta
CAPO XIII. 85
21. Quid dices cum visitaverit 21. Che dirai tu quando Dio ti
te ? tu enim docuisti eos adver- visiterà ? Imperocchè tu ad essi
sum te , et erudisti in caput fosti maestro conlro di te , e gli
tuum : numquid non dolores ap- istruisti per tua rovina. Non ti
prehendent ie , quasi mulierem prenderann' eglino dolori simili a
>

parturientem ? quelli di una donna di parto ?


22. Quod si dixeris in cor- 22. Che se tu dirai in cuor tuo:
de tuo : Quare venerunt mihi perchè mai sono avvenute a me
haec ( 1 ) ? Propter multitudinem tali cose ? Per la moltitudine di
iniquitatis tuae revelata sunt vere- tue iniquità sono state scoperte le
cundiora tua , pollutae sunt plan- parti tue più vergognose , e conta
> >

tae tuae . minati i tuoi piedi.


23. Si mutare potest Æthiops 23. Se può l' Etiope mutar sua
pellem suans , aul pardus varie pelle , o il pardo la varietà delle
tates suas : et vos poteritis bene- sue macchie ; potrete voi pure far
facere , cum didiceritis malum .
> bene , essendo avvezzi al male.
24. El disseminabo eos quasi 24. Io li dispergerò come paglia,
stipulam , quae vento ruptatur cui il vento porta via nel deserto.
in deserlo .
25. Haec sors tua , parsque 25. Questa è la sorte tua , e la
mensurae iuae a me , dicit Do- porzione , ch' io ti ho disurata ,
minns, quia oblitu es mei , et dice il Signore, perché ti se' score
confisu es in mendacio. dat a di me , e ti se affidata alla
menzogna.
26. Unde et ego nudavi fe- 26. Per la qual cosa io pure ho

( 1 ) Infr. 30. 14.

qui parli agli Ebrei dimoranti nelle parti settentrionali , i quali , o udendo
per fama, o vedendo co' propri occhi la desolazione di Gerusalemme, diranno
rivolti a lei :dov'è il numeroso tuo popolo , l'illustre tua greggia ?
Vers. 21. Tu ad essi fosei maestro contro di te. Tu , o Giuda , tu , o Ge
rusalemme, ricorrendo alla protezione ve ' Caldei contraendo amistà con essi
insegnasti loro la strada del tuo paese , e gli allettasti col far loro vedere come
arricchir si potevano delle tue spoglie.
Vers. 23. Se può l' Etiope mutar sua pelle ec. Io veszo , che è tanto pos
sibile a te il mutar voglie e costumi, come sarebbe all' Etiope il cangiare in
bianca la fosca sua pelle , o al pardo il togliersi le macchie , onde le distinse
9 >

natura : perocchè la consuetudine di mal fare è una seconda natura : Dalla


perversa volontà venne il genio , dal genio la consuetudine , e dalla non con
trariata consuetudine venne la necessità. August. Conf. vul. 5.
Vers. 25. E la porzione , ch'io ti ho misurata. Vale a dire , sorte e por
zione proporziovata al numero , e alla gravezza dei tuoi peccati.
Ti se' affilata alla menzogna. Ai falsi tuoi dei.
Vers. 26. Ho scoperti i tuoi fianchi ec . Ti esporrò al ludibrio di tutti gli
uomini maniſestando le tue piú nascoste scelleratezze.
86 PROFEZIA DI GEREMIA
mora tua contra faciem tuam , et scoperti i tuoi fiaochi sugli occhi
apparuit ignominia tua. tuoi , e si è veduta la tua igno
>

minia.
27. Adulteria tua , et hinnitus 27 . I tuoi adulterj , la furiosa
tuus, scelus fornicationis tuae : libidine , e l'empietà di tua forni
super colles in agro vidi abomia cazione : sopra dei colli nella cam
nationes tuas. Vae tibi Jerusa- . pagna io vidi le tue abbominazio
lem : non mundaberis post me ? ni : guai a le o Gerusalemmel Non
usquequo adhuc ? ti monderai tu venendo dietro a
me ? Fino a quando ancora ?

CAPO XIV.

Siccità , e fame nella Giudea , e pregando Geremia il Signore, che


faccia misericordia , Dio gli ordina di non pregare , e non acculta
i digiuni , nè le vittime del popolo. I Profeti, che promettono
pace , periranno anch' essi. Il Profeta di nuovo prega istantemente
il Signore pel suo popolo.

Quod factum estde verbu m 1 . Parola detta dal Signore a


Domini ad Jeremiam sermo- Geremia in proposito della siccità.
nibus siccitatis.
2. Luxit Judea , et portae ejus 2. La Giudea è in pianto , e le
corruerunt , et obscuratae sunt in porte di Gerusalemme desolate , e
terra, et clamor Jerusalem ascendit. abbrunate sono per terra , e si al
zano le strida di lei.
3. Majores miserunt minores 3. I magnati mandano i loro in
suos ad aquan : venerunt ad feriori all'acqua : questi vanno ad

Vers., 1. In proposito della siccità. Non convengono gl ' interpreti intorno al


tempo diquesta siccità : alcuni vogliono , che avvenisse nel tempo dell'assedio
di Gerusalemme, altri prima dell'assedio , sotto Sedecia , lo che sembra più
verisimile , e non manca ancora chi la riporti ai tempi di Giosia .
Vers. 2. Le porte di Gerusalemme desolate, e abbrunate sono per terra ec .
Tutto spira lutto , e orrore alle porte di Gerusalemme , che erano già inon
date dalla turba del popolo , e le strida della città si alzano fino al cielo.
Vers . 3. S'imbacuccano la testa . Era uno de' segui di mestizia , e di duolo,
come si è yeduto già altre volte .
CAPO XIV. 81
hauriendum : non invenerunt a. attiguerne , e non trovano acqua ;
quam , reportaverunt vasa sua riportano voti i loro vasi ; riman.
vacua : confusi sunt, et afflicti , gon confusi , ed aflliiti , e s'imba
el operuerunt capita sua. cuccano la testa .
4. Propter terrae vastitatem , 4. Per la desolazione della terra
quia non venil pluvin in terram , priva di pioggia , confusi i conta
confusi sunt agricolae, operue- dini s'imbacuccano la testa .
runt capita sua. 1

5. Nam el ceryn in agro pe- 5. Imperocchè la cerva ancora

perit , et reliquit : quin non erat figliò nel campo, e abbandono il


herba. parto ; perchè manca l'erba.
6. Et onngri stelerunt in ru- 6. E gli asioi salvatichi si po
pibus , traxerunt ventum quasi sano su' massi , sorbiscono l' aria
dracones, defecerunt oculi eorum , come i dragoni : hanno perduto il
quia non erat herba . lume degli occhi per la mancanza
dell'erba .
7. Si iniquitates nostrae re- 3. Se le iniquità postre ci accu
sponderint nobis : Domine , fac sano , tu Signore , abbi pietà per
propter nomen tuum , quoniam amore del nome tuo ; perocchè le
.

multne sunt adversiones nostrae , ribellioni nostre son molte : contro


tibi peccavimus. di te abbiam peccato .
8. Expectatio Israel , Salvator 8. O espettazione d ' Israele , Sal.
ejus in tempore tribulationis ; vatore di lui nel tempo della tribo
quare quusi colonus futurus es in lazione , perchè sarai tu in questa
terra , et quasi viator declinans terra come uno straniero , e come

ad manendum ? un viaggiatore , che qua si volge


per albergare ?
9. Quare futurus es velul vir 9. Perchè tu sarai come un uomo
vagus , ut fortis , qui non potest incostante , come un campione , che

Vers. 5. E abbandonò il parlo ec. La cerva ama molto i suoi parti , ed è


segno di terribil necessità , che sopraffà la natura il vedere , che ella gli abbanci
doni ; ma non essendovi erba per nudrire la madre , non può ella allattare i
suoi figli .
Vers. 6. Sorbiscono l'aria come ii dragoni ec. Volgendosi dalla parte onde
soſia qualche fresc'aura , cercano refrigerio alla loro sete.
Perduto il lume deglocchi. Efetto della fame , e della sete. Vedi 1. Reg.
xvi . 17. L'asino salvatico ha ottima vista .
Vers . 8. Perchè sarai tu in questa terra come uno straniero ec . Questa ter
ra , che è tua , e cui tu riguardi finora come tua eredità , per qual motivo la
consideri adesso in quella maniera , che un forestiero, e un viaggiatore cou
sidera un paese , per cui egli passa , e dove vuol albergare non più di una
notte ? Cosi tu pure , che la Giudea consideri adesso come cosa , che a te
nullo appartiene , e del bene , e del male di lei non ti prendi pensiero .
Vers. 9. Come un campione , che non può dar salute ? Come un campione ,
da cui talora molto si spera , & si ottiene poco soccorso .
88 PROFEZIA DI GEREMIA
salvare ? lu autem in nobis es , non può dar salute ? Ma tu , o
Domine , et nomen tuum invoca- Signore , tu abiti tra di noi , e poi
tum est super nos , ne derelin . portiamo il tuo nome; non ci ab
quas nos . bandonare .
10. Haec dicit Dominus populo 10. Queste cose dice il Signore
huic , qui dilexit movere pedes a questo popolo , che ha amato di
SUOS et non quievit , et Domino tenere in moto i suoi piedi , e non
non placuil : Nunc recordabitur si è dato posa , e non è accetto al
iniquitatum eorum et visitabit Signore : questi ricorderassi ora delle
peccata eorum . loro iniquità , e punirà i loro pec
cati,
11. ( 1 ) Et dixit Dominus ad 11. E il Signore mi disse : pon
me : Noli orare pro populo isto pregare pel bene di questo popolo.
in bonum .
12. Cum jejunaverint , non 12. Quand' essi faranno digiuni ,
exaudiam preces eorun : et io non esaudirò le loro orazioni ,
si obtulerint holocautomata , el se offriranno olocausti , e vittime ,
victimas , non suscipiam ea : quo- io non le accetterò: perocchè io li
9

nian gladio , et jame , et peste consumerò colla spada , colla fame,


9

consumiam eos. e colla peste.


13. Et dixi , A a a , Domine 13. E io dissi : ah , ah , ah
Deus: Prophetae dicunt eis ( 2): Signore Dio , i Profeti dicon loro :
Non videbitis gladium , et fames voi non vedrete spada , e pon verrà >

non erit in vobis , sed pacem ve- la fame tra voi , ma vera pace darà
ram dabit vobis in loco islo. egli a voi in questo luogo.

( 1 ) Supr. 7. 16. et 11 , 14.


(2) Supr. 5. 19. Infr. 23. 1g . Infr. 29. 9.

Ma tu , o Siunore , tu abiti ec. Ma no , o Signore , non è straniera a te


questa terra , ue forastiero se ' tu in Israele : tu abiti ancora tra noi , dove hai
il tuo tempio , tra noi , che portiamo il nome glorioso di popol tuo : tu adun
que non ci abbandonare nella tribulazione. Queste belle parole si applicano
molto meglio al popolo Cristiano , che ha ne ' suoi templi risedente il suo Dio ,
e il suo Salvatore nel sacramento del Corpo, e Sangue di Cristo , al popolo ,
che ha nome del medesimo Salvatore , e Dio suo ; onde elle sono ogni di
nella bocca della Chiesa , recitandosi , e ripetendosi questa tenerissima ora
zione sulla fine dell' Ufficio divino .
Vers. 10. Che ha amato di tener in moto i suoi pieli. Ha amato non di star
fermo nella verità , e nel culto del vero Dio , ma di andar vagando or Verso
uno , or verso un altro de ' suoi idoli.
dicVers.
e: 11. Non pregare pel bene di questo popolo. L'Apostolo s . Giovanni
Avvi un peccato , che mena a morte , non dico , che alcuno per esso
preghị » 1. Jo . v. 6. Questo peccato , dice s. Girolamo , è la impenitenza
fiwale. E stollezza il credire , che „ rimanendo noi vel peccato co ' voti , o coi
» sacrilizj possiam riscattarci, e veriemmo a far Dio iugiusto peusando cosi :
CAPO XIV. 89
14. Et dixit Dominus ad me : 14. E il Signore disse a me :

Falso Prophetae vaticinantur in falsamente questi profeti profetize


nomine meo : non misi eos , et zano nel nome mio: io non gli ho
non praecepi eis , neque locutus mandati , e non ho dato loro alcun
sum ad eos : visionem menda- ordine , e non ho ad essi parlato .
cem , et divinationem , et fraudo- Danno a voi per profezie le visioni
lentiam , et seduclionem
> cordis false , e indovinelli , e imposture ,
sui prophetant vobis. e le illusioni del loro cuore.
15. Idcirco haec dicit Dominus 15. Per questo cosi parla il Si
de prophetis , qui prophetant in gnore riguardo a' profeti, che pro
nomine meo , quos ego non misi fetizzano nel nome mio , nou man.
dicentes : Gladius , et fames non dati da me ,3 e dicono : non verrà
erit in terra hac : In gladio, et sopra questa terra , nè spada , ne
fame consumentur prophetae illi. fame : di spada , e di fame peo
riranno que' profeti.
16. Et populi , quibus prophe- 16. E i popoli, a' quali costoro
>

tant, erunt projecti in viis Jeru- profetano , saran gettati pelle vie di
>

salem prae fume, et gladio , et Gerusalemme morti di fame , e di


non erit qui sepeliat eos : ipsi , spada , eglino , e le loro mogli, e
et uxores eoruni, filii , et filiae i figliuoli, e le figlie loro , e
> > non

eorum ; et effundam super eos sarà chi dia lor sepoltura ; e sopra
malum suum . costoro verscrò il male loro .
17 . Et dices ad cos verbum 17. E tu dirai loro questa par
istud ( 1 ) : Deducant oculi mei la rola : spandano lagrime gli occhi
crymam per noctem et diem , et miei la notte e il giorno , e non
non taceant : quoniam contritione abbian riposo : imperocchè da affli
magna contritn est virgo filia zione grande è straziata la vergine
populi mei , plaga pessima ve- figlia del popol mio , da piaga som
9

hementer . mamente maligna.


18. Si egressus fuero ad agros, 18. Se io esco in campagna , ecco
ecce occisi gladio : el si introiero i morti di spada ; o se io entro

( 1 ) Thren . 1. 16. et a . 18.

„ si in sceleribus permanentes putaverimus votis , atque sacrificiis redimere


» nos vehementer erramus , iniquum arbitrantes Deum » .
Vers. 16. Sopra costoro verserò il male loro. Il male , e la pena che hanno
meritata .
Vers. 18. Se io esco in campagna ec. Prima di metter l'assedio a Gerusa
lemme , Nabuchodonosor devastò le campagne , e vi commise grandissime cru
deltà , e i vicini popoli nemici giurati degli Ebrei fecero anch ' essi la par
to loro .
Sono condotti in un paese , che non conoscevano . Nella Caldea , paese da
essi non mai yeduto,
go PROFEZIA DI GEREMIA
in civitatem , ecce attenuati fame. nella città , eecoli siunti dalla fame.
Propheta quoque , et sacerdos I profeti stessi , e i sacerdoti sono
abierunt in terram , quam igno- condotti in un paese , che non co
rabant. noscevano.
19. (1 ) Numquid projiciens ab- 19. Hai tu rigettato totalmente il
jecisti Judam ? aut Sion abomi- popol di Giuda ? Od è ella Siopne
nata est anima tua ? quare ergo in abbominio all'anima tua ? Perchè
percussisti nos , ita ut nulla sit dunque ci hai tu in tal guisa per
>

sanitas ? expectavimus pacem , et cossi, che pulla ci resti di sano ?


>

non est bonum ; et tempus cu- Aspettammo la pace , e nulla ab


rationis , et ecce turbatio. biamo di bene ; il tempo di risto
rarci , ed eccoci tutti sconvolti.
20. Cognovimus >, Domine , im. 20. Noi riconosciamo , o Signore,
pietates nostras : iniquitates pa- le nostre empietà , e le iniquità dei
trum nostrorum , quia peccavimus padri nostri : noi abbiam peccato
tibi. contro di te.
21. Ne des nos in opprobrium 21. Per amore del nome tuo non
propter nomen tuum , neque fa. voler tu farci cader nell'obbrobrio ,
cias nobis contumeliam solii glo- e non far patire a noi contumelie ,
riae tuae : recordare , ne irritum che offendono il trono della tua
facias foedus tuum nobiscum . gloria. Ricordati , non appullare
l'alleanza fatta da te con noi .
22. Numquid sunt in sculpti- 22. V'ha egli tra gli scolpiti dei
libus gentium qui pluant ? aut delle genti chi dia la pioggia ? 0
coeli possunt dare imbres ? nonne posson eglino i cieli mandar del
tu es Dominus Deus noster , quem l'acqua ? Non sei tu quegli che fai
exspectavimus p tu enim fecisti ciò , o Signore Dio nostro , cui noi
omnia haec. aspettiamo ? Imperocchè tutto que
ste cose le hai fatte tu.

( 1) Supr. 8. 15.

Vers. 91. E non far patire contumelie , che offendono ec. Non far patire a
noi le contumelie , di cui ci confessiam meritevoli , le quali però ridonde
rebbon quasi in disdoro del tempio , che tu hai tra noi, del tempio dove la
tua gloria risiede sopra i cherubini , e sopra ii propiziatorj : Non a noi , non
a noi, o Signore , ma al nome luo dà tu gloria, affinché per disgrazia non
dicasi tra le nazioni: il Dio loro dov'è ? Ps. 13. 9. 10. Abbiam voluto rite
nere nella versione la interpunzione della nostra Volgata , benchè s. Girolamo
unisse il verbo recordare colle parole , che lo precedono in tal guisa : solii
gloriae tuae recordare : lo che dà un senso più chiaro .
Vers, 32. V ha egli tra gli scolpiti dei delle genti chi dia la pioggia ? Si
gnore , non da ' falsi dei , non da'morti simulacri noi aspettiamo soccorso in
questa siccità , ma da te , da te solo , che i cieli hai fatti , e la pioggia.
e
91

CAPO XV.

Il Signore dice , che non si piegherebbe alle orazioni , né di Mosè ,


nè di Samuele , nè si riterrebbe dall' abbandonare il popolo alla
pestilenza , alla fame, alla spalla , alla callività , perchè gasti
gato non si è corrello. Il Profeta si lamenta di essere stato cn
gione di discordia , e di aver sofferti degli strapazzi nell' annun .
ziare la parola di Dio : e il Signore promette di ajurarlo , e di
sterminare i Giudei : promette ancora fortezza , e salute , e mise
ricordia a quelli , che si convertiranno.

1 . El dicit Dominus ad me : 1 . E il Signore mi disse : quan

si steterit Moyses , et Samuel co- do Mosè , e Samuele si presentas


ram me , non esi anima mea ad sero dinanzi a me , non si pieghe
>

populum istum : ejice illos a facie rebbe l'anima mia verso di questo
mea , et egrediantur . popolo : discacciali dal mio cospetto,
e se ne vadano .
2. Quod si dixerint ad te : 2. Che se ti diranno : dove an
Quo egrediemur , dices ad eos : dremo noi ? tu dirai loro : queste
Haec dicit Dominus ( 1 ) : Qui ad cose dice il Signore : chi alla morte,
mortem , ad mortem : et qui ad alla morle ; chi alla spada , alla

( 1) Zach . 11. 9.

Vers. I. Quando Mosè e Samuele si presentasser cc. Risponde Dio all'ora


zione di Geremia , e dice : perché tu non creda , che io non tenga conto
9

della tua carità , sappi, che se e Mosè e Samuele si unissero insieme a pre
garmi per li Giudei , io non mi riconcilierei con questo popolo. Dio uomina
questi due Santi come uomini non solo di grandissimo merito per la inno
cenza della loro vita , ma anche per l'ardentissima carità , che ebber verso
il popol loro , di cui ebbero il governo , ed a cui impetrarono da Dio più
volte il perdono , e molti iusigui beveliz ; ; carità tanto più ammirabile perchè
e l'uno , e l'altro ebber molto da soffrire dal medesimo popolo.
Discacciali dal mio cospetto ec . Privali della mia protezione, cioè dichiara
loro , che io non li voglio più ajutare e proteggere , e che andranno ciascuno
a finire , secondo che è stato già stabilitoda me .
Vers. 3. Chi alla mortc , alla morte. S'intende vada a morire di pestilenza.
92 PROFEZIA DI GEREMIA
gladium , ad gladium : et qui spada ; e chi alla fame , alla fame;
ad famem , ad famem : et qui ad chi alla schiavitù , ( vada ) alla
captivitatem , ad captivitatem. schiavitù.
*3. Et visitabo super eos qua 3. Ed io darò potestà sopra di
tuor species , dicit Dominus : Gla . loro a queste quattro cose ( dice il
dium 'ad occisionem , et canes ad Signore ) : alla spada , perchè gli
>

lacerandum , et volatilia coeli , et uccida ; ai cani, perchè gli sbra


9

bestias terrae ad devorandum , et 'nino ; agli uccelli dell'aria , e alle


9

dissipandum : bestie della terra , perchè li divo


rino , e li dispergano.
4. Et dabo eos in fervorem 4. E faro che sieno perseguitati
universis regnis terrae ( 1) : pro- in tutti i regni della terra a cagio
pter Manassem filium Ezechiae ne di Manasse figliuolo di Ezechia
regis Juda , super omnibus quae re di Giuda , e per tutte le cosc ,
fecit in Jerusalem . che ei fece in Gerusalemme.
5. Quis enim miserebitur tui 5. Imperocchè chi avrà miscri
Jerusalem ? aut quis contristabi- cordia di te , o Gerusalemme ? 0
tur pro te ? aut quis ibit ad ro . chi ii compatirà ? O chi andrà a
gandum pro pace tua ? pregare per la tua pace ?
6. Tu reliquisti me , dicit Do- 6. Tu abbandonasti me , dice il
minus , retrorsum abiisti : et ex- Signore , tu li tirasti indietro ; ed
>

tendam manum meam super te , io stenderò sopra di te la mia ma


et interficiam te : laboravi rogans. no , e ti sterminero : mi stancai a
pregarti.
7. Et dispergam eos ventilabro 7. Or io li dispergerò, come colla
in portis terrae : interfeci , et din pala le paglie , per le porte della

( 1) 4. Reg . 21. 7. 12.

Vers. 4. E farò , che sieno perseguitati in tutti i regni. Tutti i regi, o


>

tutte le nazioni perseguiteranno e maltratteranno gli Ebrei dispersi ue ' loro


paesi ; e adduce Dio per ragione di tanta severità lemn picta di Manasse , il
quale rendelte dominante l'idolatria e tutti i vizi, e le scelleraggini, che an.
davan con essa. Manasse si converti, e pianse i suoi peccati , e ottenne il
>

perdono ; ma il popolo continuò nelle sue iniquità ; e i re , che vepner dopo


di lui , imitarono i peccati , e non la penitenza di Jui .
Vers. 6. Mi stancai di pregarti. Che altro fa egli Dio dalla prima parola di
questo libro fino adesso , se non chiamare , esortare , pregare Gerusalemine a
convertirsi , e tornare a lui ? Qual mai fu tra gli uomini bontà e carità si .
mile a quella di Dio , il quale uſleso , disgustato , insultato , non si ristà dal
procurare in tutti i modi il ravvedimento del peccatore ?
Vers . 7. Per le porte della terra . Gli spergero qua e là per le porte , cioè
.

per le città della terra abitabile , per le città delmoudo tutto li manderò sper
si , come si spargon le paglic gettate in aria colla pala contro il soffiare del
>

vento. Alcuni per le porle della terra intendono le ultime estremità della
terra .
1

CAPO XV. 93
sperdidi populum meum , et ta. terra : ho messo a morte , ed ho
men a viis suis non sunt reversi. disperso il mio popolo ; nè per
tutto questo dalle vie loro si son
ritirati.
8. Multiplicatae sunt mihi via 8. Io ho moltiplicate le vedove
dune ejus super arenam maris : più della sabbia del mare : bo
induxi eis super matrem adole- mandato contro di loro chi sul bel
scentis vastatorem meridie : misi mezzogiorno uccida alla madre il
super civitates repente terrorem . fanciullo : ho sparso sopra le città
un repentino terrore.
9. ( 1 ) Infirmata est quae pe- 9. È avvilita colei che avea sette
perit seplem ,> defecit anima ejus figliuoli; l'anima sua vien meno :
(2 ): occidit ei sol, cum adhuc es. è tramontalo il sole per lei quando
sei dies: confusa est , et erubuit: era ancor giorno. Ella è confusa
et residuos ejus in gladium dabo e vergognosa , perchè li suoi avanzi
in conspectu inimicorum eorum , consegnerò alla spada in faccia dei
ait Dominus. suoi nemici, dice il Signore.
10. Vae mihi , mater mea : 10. Ah ,' madre mia , infelice
quare genuisti me virum rixae , mel perchè generasti tu me uomo

virum discordiae in universa ter- di rissa , uomo di discordia in tutta


ru ? non foeneravi nec foeneravit questa terra ? Io non bo dato de

( 1 ) 1. Reg. 2. 5.
(a) Amos, 8. 9.

Vers. 8. Io ho moltiplicate le vedove ec . Colla strage di tanti mariti ho


fatto un numero grandissimo di vedove , come i granelli di sabbia del mare ;
e di più queste infelici hanno perduti anche i figli uccisi su' loro occhi dal
vincitore Caldeo .
Vers. 9. É avvilita colei , che avea sette figliuoli ec. Si può ciò intendere
>

e delle madri particolari , e della comune madre Gerusalemme si ſeconda di


popolo , mettendosi sovente il numero di sette per numero di moltitudine.
9

Cosi dove nell' Ebreo si legge : Fino a tanto , che la sterile parlori sette
figliuoli 1. Reg. 11. 5. la nostra Volgata tradusse ,> partori gran numero. Vedi
ancora Prov . XXVI . 16. ec .
É tramontato il sole per les quand'era ancor giorno. Nel tempo di sua
letizia , e prosperità è venuta repentinamente la trista notte di atrocissima
calamità .
Li suoi avanzi consernerò alla spada ec. Quelli che resteranno in vita
a tempo di Joachim , saranno uccisi da ’ Caldei sotto Sedecia .
>

Vers. 10. Vono di rissa , uomo di discordia ec. Non vedi tu come tutti mi
nemico
riguardano come un nemico della repubblica , come uomo turbolento ,
della pace , perchè annunzio ai miei concittadini le minacce del Signore ? lo
sono in perpetue liti con questi , benchè nè io sia un usurajo , che presti
denaro a interesse , nè abbia deliti con alcuno , contuttociò tutti dicon "male.
di me.
94 PROFEZIA DI GEREMIA
mihi quisquam : onines maledi- naro ad interesse , nè alcuno ne
cunt mihi. ba dato a me , e tutti mi male .
dicono .
u . Dicit Dominus : si non re- 11. Il Signore disse : io giuro ,
liquiae tuae in bonum , si non che il tuo fine sarà felice , che io
occurrit tibi in tempore afflictio- ti verro incontro nel tempo di af
nis , et in tempore tribulationis flizione , e nel tempo della tribola
adversus inimicum . zione contro il nimico.
12. Numquid foederabitur fer- 12. Farà egli il ferro lega col
rum ferro ab Aquilone, et aes ? ferro di settentrione , e il bronzo
, 1

col bronzo ?
13. Divitias tuas , et thesau- 13. Io darò gratis in preda le
ros tuos in direptionem dabo grua tue ricchezze , e i tuoi tesori , a 9

tis in omnibus peccatis tuis , et cagione di tutti i peccati fatti da


in omnibus terminis tuis. te , e di tutti i tuoi lermini.
14. Et adducam inimicos tuos 14. E i nemici luoi farò venir
de terra, quam nescis: quia ignis da una terra ignota a te ; perocchè
succensus est in furore meo, super il fuoco dell ' ira mia è acceso , e
vos ardebit. arderà in vostro danno .
15. Tu scis Domine , recordare 15. Tu conosci , o Signore , ri
mei , et visit me , et luere me cordati di me , e vieni a me , e
ab his , qui persequuntur me , difendiini ja coloro che ini perse
noli in patientia lua suscipere guitano : non prendere la difesa
me : scito quoniam sustinui pro- mia colla tua longanimità : sappi
pter te opprobrium . che io ho per amor tuo sofferti
obbrobri.

Vers. 11. Il tuo fine sarà felice ec. Ta sarai rispettato , e favorito da Nabu
chodonosor nel tempo che questi con somma durezza e crudeltà tratterà tutti
gli altri. Vedi cap. XXXIX . 11. 12. XL . 1. 2. 3.
Vers . 12. Farà egli il ferro lega col ferro di settentrione , e il bronzo col
bronzo ? Sappi , che la lega , e l'amista , che i Giudei hanno cercato di con
e
trarre co ' Caldei, non reggerà , perchè i Giudei sono duri , e caparbj , e duro,
e inflessibile ė Nabuchodonosor : sono due specie di ferro , e di bronzo , che
non possono star insieme. Vedi s . Girolamo.
Vers. 13. lo darò gratis in preda ec. Torna Dio a parlare a Gerusalemme.
Tu che perseguiti i miei profeti , sappi che abbandonata da me ta sarai saccheg
giata , e spogliata di tutte le tue ricchezze , e tesori dati da me gratuitamente
a un altro popolo in pena di tutti i tuoi peccati , e in pena degli idoli eretti
da te in tutte le strade , in tutti i confini. Termini sono in questo luogo i
simulacri , che si mettevano a ' capi delle strade , a'confini de territorj , dei
poderi ec. Vedi xl . 13 .
Vers. 15. Tu conosci , o Signore ec. Tu vedi , o Signore , la mia afflizione,
ricordati di assistermi , e di difendermi da costoro ; ma nou differire a soccor
rermi con quella longanimità , con cui differisci a punire la scellerata nazione,
che ti ha voltate le spalle : sia pronta la mia difesa per onore del ministero
im postomida te , per ragion del quale ho sofferte molte ignominic.
CAPO XV. 95
16. Inventi sunt sermones tui , 16. Io trovai la tua parola , e
et comedi eos , et factum est mihi me ne cibai , e la tua parola fu il
verbum tuum in gaudium , et in gaudio , e la letizia del cuor mio ;
laelitian cordis mei: quoniam in- perchè io ho nome da te , Signore
vocatum est nomen luum super Dio degli eserciti.
me , Domine Deus exercituum .
17. ( 1 ) Non sedi in concilio 17. Io non sono stato a sedere
ludentium , et gloriatus sum a nell'adunanze degli uomini di bel
facie manus tuae: solus sedebam , tempo , c non mi gloriai di quello
quoniam comminatione replesti che fe ' la tua mano : solo io mi se
me . deva, perchè tu di minacce mi riem
pisti.
18. (2) Quare factus est dolor 18. Per qual notivo è diventato
meus perpetuus, et plaga mea perpetuo il mio dolore , e non ama
desperabilis renuit curari ? facta melte rimedio la piaga mia dispe
est mihi quasi mendacium aqua- rata ? Ella è divenuta per me come
rum infidelium . quell'acquc infide , che gabbano .
19. Propter hoc haec dicit Do 19. Per questo cosi parla il Si.

( 1 ) Psal. 1. s . et 25. 4 .
(0) Infr. 30. 15.

Vers. 16. lo trovai la tua parola ec. Fa mia sorte grande , o Signore , lu
dir la tua voce , e il ricevere la tua parola , la quale io ricevei in me qual cibo
dolcissimo , che riempiè di gaudio il cuor mio, perchè io ebbi allora il glorioso
nome di tuo ministro , di tuo Profeta.
Vers. 19. Io non sono stato a sedere nell'adunanze ec. lo sono stato lontano
da tutti que'luoghi , dove gli uomini del secolo si adunano per divertirsi , ?
sollazzarsi, e don a me attribuii la gloria di quello che tu facesti in me col
tocco della tua mano , consacrandomi tuo Profeta ( cap. 1. 9. ) . Solitario io
vissi , perchè lo spirito, e il cuor mio era pieno delle minaccevoli profezie,
che a nome tuo annunziar dovea a questo popolo. Nel secondo membro di que
sto versetto ho supposto col Caldeo , e con molti interpreti , che vada intesa
ripetuta
tus sum la
ec .
negazione del precedente : Non sedi cum ludentibus , et non gloria
Vers . 18. Per qual motivo è diventato perpeluo il mio dolore ec. Per qual
motivo resto io , o Signore , senza sollievo , e consolazione nel mio dolore, e
disperata sembra la piaga del cuor mio , non vedendo effetto di mie parole ,
2
nè emendazione di vita in quelli, a'quali io intimo le tue minacce?
Ella è divenuta per me , come quell'acque infide , che gabbano. Questa
mia piagaconè come
valicarsi facilitaquelle
, maacque,le quali all' apparcuza
entrandovideutro si trovano' son
tantobasse ,epajonoda
profonde , che vi
si sou merge l'uomo, e vi affoga ; cosi quanto più io vo avanti nelmio mini
stero , più profonda diventa la piaga del mio dolore , veggendo , come l'osti
nata durezza del popol mio resiste a tutte le esortazioni 9, e a tutte le minacce,
e a tutto quello che tu fai, o Signore , per convertirli.
Vers. 19. Se ti convertirai, io ti convertiro ec. Se tu dalla tua diffidenza ti
volgerai atenerin me ferma la tua speranza , io puremi rivolgerů a te coi
96 PROFEZIA DI GEREMIA
minus : Si converteris , convertam gnore : se ti convertirai , io ti coo .
te , el ante faciem meam stabis : vertiro e starai davanti alla mia
et si separaveris pretiosum a via faccia : e se separerai il prezioso
li , quasi os meum eris : conver- dal vile , tu sarai quasi la mia
entur ipsi ad te , et tu non con- bocca : e' si volgeranno verso di te,
verteris ad eos . ) e non tu ad essi ti volgerai .
20. El dabo te populo huic in 20. E io ſarò , che riguardo a
murum aereum , forlem ; et bella . questo popolo tu sii un muro di
bunt adversum te , et non prae bronzo , forte: eglino ti faran guer
valebunt : quia ego tecum sum ra , e non ne potranno più di te ,
ut salvem te >, et eruam te , dicit perch ' io son teco affin di salvarti ,
Dominus. e liberarti , dice il Signore.
21. Et liberabo te de manu 21. E ti libererò dal poter dei
pessimorum , et redimam te de malvagi , e ti salverò dalla possan
manu fortium . za de ' forti .

maggiori ajuti della mia grazia , e tu starai qual ministro fedele dinanzi a me,
sempre pronto ad eseguire i miei comandi. Se tu saprai fare giusta distinzione
di quello che è prezioso e stimabile , com'è la mia parola , da quello che è
>

vile', e di nessuna considerazione , come sono i disprezzi, e le minacce degli


uomini , se tu quella parola mia terrai salda e immobile in cuor tuo , e non
farai caso di quel che dicano i neinici della stessa pırola , che sono polvere ,
e cenere , e impotenti a nuocere ( come a salvare ) se non quanto io loro
permetta : tu allora sarai quasi la mia bocca , annunzierai i miei misteri , e i
miei oracoli , i quali io confideró a te , come fa un amico col suo amico . со.
9
E
finalmente avverrà , che questi uomini si duri , e superbi , si troveranno
e

stretti a yolgersi a te , e chiederti ajuto , e non tu a chiederne ad essi .


97

CAPO XVI.

Dio proibisce al Profeta di prender moglie, perchè i Giudei saranno


oppressi dalle miserie , talmente che non si seppelliranno , nè si >

piangeranno i morti ; ma dipoi per mezzo di cacciatori , e di pe


scalori il Signore li ricondurrà al lor paese , dove insieme con
tutte le genti confesseranno i loro peccati.

1. Ε factum est verbum Do


Et 1. E il Signore parlommi , di
mini ad me , dicens : cendo :
2. Non accipies uxorem , et 2. Tu non prenderai moglie , e
non
non erunt tibi filii, et filiae in
loco isto.
avrai figliuoli , nè figlic in
questo luogo;
3. Quia haec dicit Dominus 3. Imperocchè queste cose dice il
super filios , et filias , qui gene. Signore sopra i figliuoli , e
> le
ratur in loco isto , et super ma- figliuole , che verranno alla luce in
tres eorum , quae genuerunt eos : questo luogo , e sopra le madri ,
et super patres eorum , de quo- che gli avran partoriti , e sopra i
rum stirpe sunt nati in terra padri , da' quali saranno nati in
hac : questa terra :
4. Mortibus aegrotationum mo- 4. Morranno di varj mali , e
rientur : non plangentur , et non non saranno pianti , nè seppelliti ,
sepelientur , in sterquilinium
> su saran come sterco sopra la terra ,
per faciem terrae erunt : et gla- e saran consunti dalla spada , e
dio , et fame consumentur , et dalla famc ; e i loro cadaveri saran
erit cadaver eorum in escam VO
pasto degli uccelli dell' aria , e delle
latilibus coeli , et bestiis terrae . bestie della terra .

Vers . 2. Tu non prenderai moglie , e non avrai figliuoli ec. Geremia adun
que fino allora era vissuto nella verginità , e Dio gli comanda di perseverare
in questo stato , primo, per esimerlo dalle sollecitudini inseparabili dallo stato
matrimoniale conservandolo in quella libertà santa , che è tanto conyenevole a!
ministero sacro ; in secondo luogo , per far conoscere , che la condizione di
padre di famiglia , che era tanto stimata in quel popolo, non era più da desi,
derarsi in tempo che stava già per piombare sopra la nazione l'ira diviua, ed
era imminente distruzione Gerusalemme
la di regno. Nou
, e del dubita
si ,
che Geremia visse vergine fino alla morte . Vedi llieronym . cap . xxin . In qua.
slo luogo : Nella Giudea , di cui è imminente la desolazione.
Alait. Tom . XIII. 7
98 PROFEZIA DI GEREMIA
5. Haec enim dicit Dominus : 5. Imperocchè queste cose dice
Ne ingredioris domum convivii, il Signore : tu non entrerai nella
plangendum , casa dov' è convito , nè andrai a
neque vadas ad plangendum
neque consoleris eos: quia abstuli piangere , e a far oflicio di conso.
pacem meam a populo isto , dicit lazione : perocchè io ho tolta da
Dominus , misericordiam , et mi- questo popolo la mia pace , ( dice
serationes. il Signore ) la misericordia , ' c la
clemenza.
6. Et morientur grandes , et 6. E morranno i grandi , ci
parvi in terra ista : non sepelien- piccoli in questa terra : non saranno
tur , neque plangentur , et non seppelliti , nè pianti, e niuno si
>

se incident , neque calvitium fiet farà incisioni , nè si loserà i ca.


pro eis . pelli per loro.
7. Et non frangent inter eos 7. Nè alcuno tra loro spezzerà
lugenti panem ad consolandum il pane per consolare colui , che
super mortuo : et non dabunt eis piange un morto , e non gli da
potum calicis ad consolandum su- rando da berc per consolarlo della
per patre suo , et matre.
> perdita del padre suo , e della
madre.
8. El domum convivii non in 8. E non entrerai nella casa , 9

grediaris , ut sedeas cum eis , et dove si banchetta per selere in


>

comedas , et bibas : compagnia , e mangiare , e bere ;


9. Quia haec dicit Dominus 9. Imperocchè queste cose dice
exercituum Deus Israel : Ecce il Signore degli eserciti, il Dio >

ego auferam de loco isto in oculis d' Israele : ecco che io da questo
vestris , et in diebus vestris , vo- luogo , veggenti voi , e ne' vostri
cem gaudii , et vocem laetitiae , giorni torrò la voce di gaudio , la
vocem sponsi et vocem sponsae. voce di letizia , i canti dello sposo ,
ei canti della sposa.
10. Et cum annuntiaveris po- 10. E quando tu avrai annun .

Vers . 5. Non entrerai nella casa dove è convito . Intendesi del convito , che
si facea a tutta la parentela dopo i funerali.
Vers. 6. Niuno si farà incisioni. Vedi quello che si è detto Levit. XIX . 27.
Peuter, skv . 1. sopra l'uso di farsi de' tagli , e delle incisioni nelle braccia ,
e per la vita , uso assai comune tra ’ Gentili , osservato particolarmente ne ' fu
nerali di Adone , ma proibito espressamente agli Ebrei , i quali facilmente lo
avranno messo in pratica a' tempi di Geremia , insieme colle altre gentilesche
superstizioni.
Vers. 7. Nè alcuno tra loro spezzerà il pane. Si adunavano i parenti nella
casa del morto per consolare la famiglia, procurando gli stessi parenti , che gli
9 >

afflitti prendesser cibo , e si ristorassero , che è quel che vuol dire , spezzar
>
il pane .
Vers. 8. Nella casa dove si banchetla . Si parla di un'altra maniera di cong
vito , convito d'allegrezza , per cagione di nozze ; da tali conviti ancora
vuole Dio , che stia lontano il Profeta.
CAPO XVI. 99
pulo huic omnia verba haec , et ziate a questo popolo tutte queste
dixerint tibi ( 1 ) : Quare locutus parole , ed ei ti" diranno : per qual
est Dominus super nos omne ma- motivo il Signore annuozia a noi
lum grande istuil ? quae iniqui- tutto questo gran male ? qual è mai
tas nostra ? et quod peccatum la nostra iniquità ? e qual è il no
nostrum , quod peccavimus Do- stro peccato , che abbiam commesso
mino Deo nostro ? contro il Signore Dio nostro ?
11. Dices ad eos : Quia dere . u . Tu dirai loro : perchè i pa
liquerunt me patres vestri , ait dri vostri mi abbandonarono , dice
Dominus : el abierunt post deos il Signore ; e andaron dietro a dei
alienos , et servierunt eis, et ado- stranieri, e li servirono , e gli ado
> 5

raverunt eos : et me derelique- rarono : e abbandonaron me , e non


runt , et legem meam non custo- osservarono la mia legge.
dierunt.
12. Sed et vos pejus operati 12. Ma voi ancora avete fatto
estis , quam patres vestri: ecce peggio , che i padri vostri : impe
enim ambulat unusquisque postrocchè ecco , che ognan di voi va
pravitatem cordis sui mali , ut dietro alla corruzione del cattivo
me non audint. suo
cuore per non dar retta a me.
13. Et ejiciam vos de terra 13. Ed io vi caccierò da questa
hac , in terram , quam ignoratis terra ad un' altra non conosciuta
vos , et patres vestri : et servietis da voi , nè da' padri vostri : ed
ibi diis alienis die ac nocte , qui ivi servirete di, e notte a' dei stra
non dabunt vobis requiem . nieri , i quali non vi daranno
requie.
14. Propterea ecce dies ve 14. Per questo ecco , che vienc
ninnt , dicit Dominus , et non di- il tempo , dice il Signore , quando >

cetur ultra : Pivić Dominus , qui non si dirà più : vive il Signore
eduxit filios Israel de terra £ che trasse i figliuoli d'Isracle dalla,
gypti , terra d'Egitto.
15. Sed , l'ivit Dominus , qui 15. Ma : vive il Signore , che
eduxit filios Israel de terra Aqui- ha tratti i figliuoli d'Israele dalla

(1) Supr. 5. 19.

Vers. 13. Servirete di, e notte a'dei stranieri , i quali non vi daranno requie.
Colà poi potrete servire quanto vorrete , e adorare gli dei stranieri , ma questi
bisogno . a voi la requie , nè il ristoro, nè la consacrazione, di cui avrete
tanto daranno
non >

le Vers:
dalla 14. 15.d'Erillo
Non si . dirà
Ni :più
vive: vive il Signore
ec. ,Inche trasse i figliuoli d ' Israe
>
terra il Signore vece di quella formola an
tica, usata pe' lor giuramenti dagli Ebrei : Vive il Signore , che ci trasse salvi
dall' Egiulo si userà quest'aitra : Vive il Signore ,che ci ha tratti dalla schia
vilù di Babilonia. E due cose sono qui indicate , primo , che la schiavitù di
100 PROFEZIA DI GEREMIA
lonis , et de universis terris , ad terra di settentrione , e da tutti i 9

quas ejeci eos : et reducam cos paesi , pe' quali io gli avrò disper -
in terrani suam , quam dedi ра . si , e li ricondurro nella terra data
tribus eorum . da me a' loro padri.
16. Ecce ego mittam piscatores 16. Ecco , che io manderò molti
multos , dicit Dominus , et pisca- pescatori , dice il Signore , i quali
buntur eos : el post haec mittam li pescheranno ; e dipoi manderò
eis mullos loro molti cacciatori , i quali an.
venatores , et vena-
buntur eos de omni monte , et de dranno a caccia di essi per tutti i
omni colle , et de cavernis pe- monti, e per tutti i colli , e nelle
>

trarum . tane de ' massi.


17. Quia oculi mei super omnes 17. Imperocchè gli occhi miei
vias eorum : non sunt absconditae osservano tutti i loro passi ; e pulla
a facie mea , et non fuit occul. n'è ascoso a' miei sguardi, come
tata iniquilas eorum ab oculis non fu ascosa agli occhi miei la
meis. loro iniquita
18. Et reddam primum dupli- 18. E prima io renderò il con
ces iniquitates , et peccata eorum : traccambio alle duplicate iniquità ,
quia contaminaverunt lerram meam e peccati loro : perocchè hanno
in morlicinis idolorum contaminato la mia terra co' corpi
suorum ,
et abominationibus suis impleve . de morti sagrificati a' loro idoli , e
runt hereditatem meam . han ripiena delle loro albomina
zioni la mia credità.

Babilonia sarà più dura , e crudele , che quella di Egitto , onde questa sarà
quasi dimenticata; secondo, la grandezza del benefizio di Dio, che da tanta mi
seria literò il popol suo. Ma quanto più grande diventa questo benefizio a fa
yore di tutti gli uomini. quando per questa liberazione s'intenda la salvazione
dello spirituale Israele dalla confusione del peccato , e dalla schiavitù del de
munio , e il ritorno di tutte le genti al vero Dio , e la lor riunionc nella
Chiesa di Cristo promessa ad Abramo , e agli altri santi del vecchio Testa
>

mento ? Imperocchè a questa Chiesa , e a Cristo capo di lei , e Salvatore si


trasporta in ispirito il nostro Profeta.
Vers. 16. Manderò molti pescatori ec . Zorobabele , Esdra , Nehemia riuni
>

rono molti degli Ebrei dispersi ne ' paesi dell'impero Caldeo per ricondurli a
Gerusalemme. Ma in piccol numero ſuron questi , come piccola era la pesca
da farsi in paragone della pesca grande , a cui furono mandati da Cristo gli
Apostoli, e gli uomini Apostolici, le fatiche de' quali si estesero a tutta la
terra , ed Ebrei, e Gentili riunirono nella mistica rete. Questi pescatori fa
ranno anche la figura , e l' ulicio di cacciatori d'anime , le quali andranno
a cercare ne'luoghi più inospiti , e barbari per guadagnarle a Cristo.
Vers: 15. Gli occhi miei osservano tutti i loro passi cc. lo non perdo di
vista nissuno degli nomini , e siccome osservo le iniquità , e le punisco , cosi
nel tempo di misericordia li soccorro , li salvo .
Vers . 18. E prima io renderò ec. Ma prima di mandare i miei pescatori io
darò , rendero la pena , che è dovuta alle doppie, cioè moltiplici iniquita del
wio popolo , affinchè alllilto e tribolato ritorni a me,
CAPO XVI. 101
19. Domine fortitudo mea , et 19. Signore mia fortezza , mio
robur meum , et refugium meum sostegno , e mio rifugio nel giorno
.

in die tribulationis : ad te gentes della tribolazione: a te verranno le


:

venient ab extremis terrae , et genti da' confini ultimi della terra ,


dicent : Vere mendacium posse- è diranno : veramente i padri no
derunt patres nostri , vanitatem , stri ereditarono la menzogna , e la
quae eis non profuit. vanità , che nulla ad essi giovo.
20. Numquid faciet sibi homo 20. Forse l'uomo potrà fare i
deos , et ipsi non sunt dii ? suoi dei ? Ed egli stesso non è un
Dio ?
21. Idcirco ecce ego 21. Per questo ecco , che io mo
ostendam
eis per vicem hanc , ostendam eis strerò loro questa volta , mostrero
manum meam , et virtutem meam , loro la mia possanza , > e la mia
et scient quia nomen mihi Do- virtù , e conosceranno , che io ho
minus. nome il Signore.

Vers. 19. 20. Signore mia fortezza ec. E un bellissimo cantico del Profeta ,
che annunzia con grande affetto la conversion delle genti ,> le quali illuminate
da Cristo confessano la propria stoltezza ; e quella de' padri loro , da quali
ad esse fu trasmesso come per eredità il culto de' bugiardi , e vani dei. "Pe
rocche ( diranuo queste genti ) che pazzia è il credere , che un uomo morta
>

le Vers
,, vile. ,21.cheè
>
terra, e in terra riducesi , cosi presto
Per questo ecco , che io mostrerò loro ec.possa creare degli dei ?
Nella conversione mi
rabilissima di queste genti , nelle grazie , e ne' doni dello spirito , onde io lo
:

ricolmerò , farò , faro loro conoscere qual sia la possanza mia, la possanza
di quell'essere , a cui solo l'incomunicabil nome di Dio si compete.
102 PROFEZIA DI GEREMIA

CAPO XVII.

Ostinazione de' Giudei , i quali per ciò saranno puniti. Maledetto


chi confida nell' uomo , e benedetto chi in Dio confida. Egli solo
penetra ne' cuori , e rende a ciascuno secondo i suoi andumenti.
Il Profeta domanda a Dio di essere liberato , e che sieno confusi
i nemici. Santificazione del sabato . Minacce contro Gerusalemme.

1 . Peccatum Juda scriptum 1 . Ilpeccato di Giuda è scritto


est stylo ferreo in ungue ada- con istile di ferro , e con punta di
>

mantino , exaratum supe impresso sopra la tavola


r latitu- diamante cuo
dinem cordis eorum , et in co del lor
r re o , e su' corni de' loro
nibus ararum eorum . altari.
2 . Cum recordati fuerint filii 2. Siccome i figli loro si son
eorum araruni suarun , et luco- ricordati de' loro altari , e dei loro
>

rum suorum , lignorumque fron- boschi, e delle ombrose piante ,


dentium , in montibus excelsis , che sono negli eccelsi monti,
3. Sacrificantes in agro : forti- 3. Eofferiscono sagriſizi nei
tudinem tuam , et omnes thesau- campi : io metterò
ros luos in direptionem dubo, excel. tue ricchezze , e tuttia saccomano lc
i tuoi tesori ,
sa tur propter peccata in universis ei tuoi eccelsi luoghi a motivo
finibus tuis. de' peccati da te commessi ( o Giu
da ) in tutte le parti della ferra.

Vers. 1. I peccato di Giuda è scritto con istile di ferro , e con punta di


.

diamante impresso sopra la tavola delloro cuore ec. Il peccato di Giuda è


indelebile , sendo scritto ne' loro cuori , e su'corni degli altari eretti ai falsi
numi , cou istile di ferro , e con punta acuta di diamante , onde è scritto si
profondamente , che non può cancellarsi , e peppure essere occulto. L'essere
>

scritto ne' loro cuori dinota, che in esso ' erano ostinatamente fissi , talmente
che i loro cuori aveano presa la forma stessa del peccato : l'essere scritto sui
corni degli altari sacrileghi significa , che non aveano nè vergogna , nè senti
mento della loro perversità , ma anzi ue faceano pompa . Del rimanente la
versione che ho dato di questo luogo , è couforme ai LXX . , e ad altre an
ticbe versioni .
Vers. 2. 3. Siccome i fiuli loro si son ricordati ec. Siccome i loro figliuoli
ancora per compiere la misura de ' padri hanno avuto a cuore gli altari , ei
boschetti , e le ombrose piaute , che sono negli alti monti ; e i sagrifizj alle
>
CAPO XVI. 103
4. Et relinqueris sola ab here. 4. E tu resterrai spogliata della
ditate tua , quam dedi tibi : et tua eredità , ch'io ti aveva data ;
.

servíre te faciam inimicis tuis in e ti farò serva de ' tuoi nemici iu


terra , quam ignoras : quoniam una terra ignota a te ; perocchè tu
ignem succendisti in furore meo , hai acceso il fuoco del furor mio ,
usque in aeternum ardebit. e arderà eternamcnte .
5. Haec dicit Dominus ( 1 ) : 5. Queste cose dice il Signore :
Maledictus homo , qui confidit in Maledetto l'uomo, che confida nel
homine, et ponit carnem brachium ľuomo , e fa suo appoggio un
suum , et a Domino recedit cor braccio di carne ,
>
e col cuor suo

ejus. si dilunga dal Signore;


6. (2) Erit enim quasi myricae 6. Imperocchè ei sarà simile al
in deserto , et non videbit cum
> tawarisco del deserto , e non gio
venerit bonum :: sed habitabit in verà a lui il bene ' quando venga ;
siccitate in deserto , in terra sal- ma starà al secco nel deserto in un
suginis , et inhabitabili. terren salso , e inabitabile.
7. Benedictus vir , qui confidit 7. Bencdello ľ uomo , che nel
in Domino , et erit Dominus fidu- Signore confida , ed è sua speranza
cia ejus. il Signore.
8. (5) Et erit quasi lignum 8. Ed .ci sarà come arbore tra
quod transplantatur super aquas, piantato presso le acque , che di
quod ad humorem mittit rulices stende verso l'umido le sue radici ,
suas ; et non timebit cum venerit e non temerà quando viene il gran
aestus. Et erit foliun ejus viri caldo. E le sue foglie saran verdeg -
de , et in tempore siccitatis non gianti, c non gli darà pena il sec
9

erit sollicitum , nec aliquando de- core , nè mai cesserà di far frulli.
>

sinet facere fructum .

(1). Isai. 30. 2. 31. 1. Infr. 48. 7 .


(2) Infr. 48. 6.
(3) Psal. i . 3.

loro immonde divinità offeriscono anche nelle campagne ; io perciò , o Geru o

salemme , faro che sieno saccheggiati i tuoi tesori , ee i luoghi eccelsi tanlo
amati da te per gli enormi peccati , che in ogni parte del tuo paese com
mettonsi .
Vers. 4. Resterai spozliata dalla tua eredità ec . Resterai nuda , e spogliata
del tuo popolo , e del regno , che io ti avea dato .
Vers. 5. Maledetto l'uomo, che confida nell'uomo ec. Queste parole vanno
a ferire Sedecia , e i principi della nazione , i quali senza pensare a Dio ri
9

correvano agli ajuti degli Egiziani. L ' Egitto é uomo e non Dio , diceva loro
Isaia xxxi . 3 .
Vers. 6. 7. 8. Sarà simile al tamarisco ec . Questa piauta , che nasce nelle
aride solitudini , non sente il bene della pioggia , perchè il sabbione , in cui
ella ba sue radici , non ritiene l'umido , 'c il calore labbrucia , ond ' ella
104 PROFEZIA DI GEREMIA
9. Pravum est cor omnium , et 9. Pravo è il cuere di tutti , ed
inscrutabile : quis cognoscet illuul ? inscrutabile : chi lo conoscerà ?
10. ( 1 ) Ego Dominus scrulans 10. Io il Signore sono scrutatore
cor , et probans renes : qui do del cuore , e discerno gli affetti : e
unicuique juxta viam suam , do ad ognuno secondo le opere sue,
el juxta fructum adinventionum e secondo il frutto de' suoi pensa
suarum . menti.
11. Perdix fovit , quae поп 11. La pernice cova le uova,
peperit : fecit divitias , et non in
che ella non partori : cosi uno fa
judicio : in dimidio dierum suo. ricchezze, ma non con giustizia : le
rum derelinquet eas , et in no- lascerà alla metà de' suoi giorni :
vissimo suo erit insipiens. nel suo fine sarà conosciuta la sua
stoltezza .
12. Solium gloriae altitudinis a 12. O trono della gloria dell'Al
principio > locus sanctificationis tissimo fin da principio : luogo di
nostrae . nostra santificazione..
13. Expectatio Israel , Domine: 13. 0 Signore espettazione.

omnes , qui te derelinquunt, cor- d' Israele : tutti quegli che ti ab


2

( 1 ) 1. Reg. 16. 17. Psal. 9. 10. Apoc. 2. 33 .

resta sempre terra terra , e non prospera in un terreno pieno di salsugine,


cioè di nitro , che isterilisce. La similitudine è molto bella , e dipinge il de
stino d ' un uomo , che le sue speranze ripone negli uomini, e non in Dio.
Egli sarà sempre poca cosa , e non mai veramente felice , né grande , perchè 2

la felicità , e la grandezza non cerca dove può ritrovarla , civė nel Signore.
9

Per lo contrario quanto bene è rappresentata la sorte di un'anima , che ha


tutto in Dio le speranze , gli affetti , i desideri , in ogni sua espettazione ?
Vers. 9. 10. Pravo è il cuore di tutti ec. Quanto mai è tortuoso , fallace il
cuore dell'uomo , cui Dio solo può penetrare, che è scrutatore de' cuori. Ee
chi pertanto potrà fidarsi di se medesimo , e dire , che in Dio egli spera ,
non uell'uomo ?
Vers. 11. La pernice cova le uova , che ella non partori ec. I naturalisti di
cono , che la pernice ruba quanto può le uova dell'altra pernice covandole
come se
fosser sue ; ma nati i pernicioti l'abbandonano , e non la ricono
scono per loro madre : cosi le ricchezze mal acquistate fagyiranno dagl'in
giusti possessori : e si vedrà alla fine , che stolto è l'uomo
> > che vuol arric
chire per mezzo del peccato. Queste cose sono dette contro gli avari Ebrei ,
de' quali ha parlato anche di sopra .
Pers. 12. O trono della gloria dell Allissimo ec . Contro la prepotruza , e
l'avarizia insaziabile de'grandi il Profeta alza gli occhi al cielo , dov'è il
trono glorioso , ed eterno di colui , che giudica con giustizia , est il quale pi
birà i ricchi ingiusti , e rapaci. 11 Profeta aggiunge , che il cielo e il 1000
di nostra santificazione , si perché tutta la saulità viene dal cielo , e si perche
la solie saulidi nel cielo ha ricetto .
Vers. 13. Espettazione d ' Israele. La sola speranza de ' veri figliuoli d'Abra
mo , e di Giacobbe , de ' vui Isracliti.
--
-
CAPO XVII. 105
fundentur : recedentes a te , in bandonano , saranno confusi , coloro
terra scribentur : quoniam dere che si allontanano da te , saranno
liquerunt venam aquarum viven- scritti nella terra : perchè hanno
tium Dominum . abbandonato la sorgente delle acque
vive , il Signore.
14 Sana me , Domine ,> et sa- 14. Sanami, o Signore , ed io
nabor : salvum me fuc , et salvus sarò sanato : salvami , ed io sarò
ero : quoniam laus mea tu es. salvato ; perocchè mia gloria se' tu.
15. Ecce ipsi dicunt ad me : 15. Ecco , che costoro dicono a
Ubi est verbum Domini ? veniat. me : dov'è la parola del Signore ?
Ch'ella si adempia. 1
16. Et ego non sum turbatus , 16. Ma io non mi son turbato
te pastorem sequens : et diem ho- seguendo lete mio pastore ; e non
minis non desideravi , tu scis. bramai il giorno dell'uomo tu il
Quod egressum est de labiis meis , sai. Quello che usci dalle mie lab
rectum in conspectu tuo fuit. bra , fu rello dinanzi a te.
17 . Non sis tu mihi formi- 17. Non sii tu a me cagion di
dini , spes mea tu in die afflic- spavento , o tu speranza mia nel
7

tionis. giorno dell'afllizione.


18. Confundantur qui me per- 18. Sieno confusi coloro che mi
sequuntur, et non confundar ego : perseguitano , ed io non sia confu
paveant illi , et non paveam ego : so ; abbian quegli paura , ed io
induc super eos diem afflictionis , non abbia paura : manda sopra di
:

et duplici contritione contere eos. loro il giorno dell'aillizione , e con


doppio flagello percuotili.

Saranno scritti nella terra : cioè nella polvere , maniera di proverbio si


mile a quella de’latini , che dicevano , scritte nell'acqua le promesse vane ,
e fallaci.
Vers . th . Sanami ed io sarò sanato ec. Sanami dalle piaghe delle lingue
calunniatrici .
Perocchè mia gloria se' tu. Vero , e stabile bene , e onore non posso aver
io se non da te , c da te solo io lo desidero , in cui solo mi glorio , e mi
gloriero .
Vers. 15. 16. Dov'é la parola del Signore ec. Signore tu vedi se io spero
in te . Io non lascio di annunziare le tre minacce ; é perché tu dando a co
storo spazio di peniteuza se ' lento a mandare il castigo , quesť einpj si bur
lano delle parole , che lu metti a me nella bocca. Ma io non mi turbo per
questo , perché io qual timida , e cauta pecorella seguo te mio Pastore ; e
non bramai il giorno dell'uomo , nou bramai la felicità terrena ; i terreni ap
plausi , i favori degli uomini ; come ben tu sai , o Signore, e come la parola ,
>

che io ho annunziata , è verità , checchè dicano i peccatori , che mal volen


9

tieri la soffrono .
Vers . 17. Non sii ei a me cagion di spavento. Non permettere , o Signore ,
che per ragione di tua parola mi spaventino le minacce degli avversarj : non
mi lasciare alle sole mie forze , ma colla possente mano tua sostenta la mia
debolezza .
Vers . 18. E con doppio flagello percuotili. Con doppio flagello , cioè colla
fame , e colla spada ; o semplicemente con grave , e pesante llagello.
106 PROFEZIA DI GEREMIA
19. Haec dicit Dominus ad me : 19. Queste cose dice a me il Si
Vade, et sta in porta filiorum gnore : va , e ferinati sulla porta
populi > per quam ingrediuntur de' figliuoli del popolo , per la quale
reges Juda , et egrediuntur , et entrano , ed escono i re di Giuda ,
in cunclis portis Jerusalem . e fermati sa tutte le porte di Ge
rusalemme .
20. Et dices ad eos : Audite 20. E dirai loro : udite la pa
verbum Domini , reges Juda , et rola del Signore , o re di Giuda ,
>

omnis Juda , cunctique habitato- e tu popolo di Giada tutto quanto;


res Jerusalem , qui ingredimini e voi tutti abitatori di Gerusalem
per portas istas. me , che entrate per queste porte.
21. Haec dicit Dominus : Cu- 21. Queste cose dice il Signore :
e
stodite animas vestras , et nolite abbiate cura delle anime vostre ,
portare pondera in die sabbati : non portate pesi nel giorno di sa
nec inferatis per portas Jerusalem . bato ; e non ne fate entrare per le
porte di Gerusalemme.
22. Et nolite ejicere onera de do- 22. E non portate pesi fuora
mibus vestris in die sabbati , et delle vostre case nel giorno di sa
omne opus non facietis : sancti- balo , e con fate veruo lavoro. San.
9

ficate dien sabbati , sicut praecepi tificate il giorno di sabato , com ' io
patribus vestris. ordinai a'padri vostri.
23. Et non audierunt , nec in- 23. Ma eglino non ascoltarono
clinaverunt aurem suam : sed in . nè piegarono le loro orecchie ; ma
duraverunt cervicem suam , пе indararono la loro cervice per non
audirent me , et acciperent die udirmi , e per non ricevere l' in
sciplinam . segnamento .
24. Et erit : Si nudieritis me , 24. Or la cosa sarà cosi : se voi
dicit Dominus , ut non inferatis mi ascolterete , dice il Signore, tal
onera per portas civitatis hujus mente che non portiate pesi per le
in die salbati : et si sınctificrive- porte di questa città in giorno di
rilis diem sabbati , ne faciatis in sabato , é santifichiate il giorno di
eo omne opus : sabato , non facendo in esso verun
lavoro
25. Ingredientur per portas ci 25. Entreranno per le porte di

Vers, 19. Sulla porta per la quale entrano , ed escono i re. Può forse si
gpificarsi la porta 'occidentale del tempio , per cui i re dal lor palazzo entra
9

vano uel tenirio , e ordinariamente con gran sequela di gente , onde pote dirsi
ancora porta de'fiyliuoli del popolo . Il ragionamento , che segue , non ha che
fare col prece iente.
Vers. 21. Abbiate cura delle anime vostre. Guardatevi dal precare , partico
larmente contro la sautificazione del sabato col fare opere servili.
Vers. 25. Entreranno per le porte di questa città ec: Darů a voi de' re della
stirpe di Davidde , i quali godranno pace , e gloria grande, e si vedrauuo au
dare , e venire ne' loro bei cocchi , o sopra i loro destrieri.
>
CA PO XVII. 107
vitatis hujus reges , et principes, questa città i re , e i principi, che
>

sedenles super solium David , et sederanno sul trono di David , e

ascendentes in curribus , et equis , saliranno su' cocchi , e sopra i ca


ipsi , et principes eorum , viri Ju- valli eglino , e i loro principi, gli
.

da , et habitatores Jerusalem : et uomini di Giuda , e gli abitatori


habitabitur civitas haec in sem- di Gerusalemme , e questa città sarà
pilernum . abitata in sempiterno.
20. Et venient de civitatibus Ju. 26. E verranno dalle città di
da, et de circuitu Jerusalem , et de Giuda , e da' contorni di Gerusa
>

terra Beniamin , et de campestri- lemme , e della terra di Beniamin ,


>

bus , et de montuosis , et ab Aue e dalle pianure , e dalle montagne ,


slro , portantes holocaustum , et e dal mezzodi a portare i loro olo
victimam , et sacrificium , et thus, causti , e le vittime , e i sacrifizj ,
et inferent oblationem in domum e l' incenso , e gli offriranno nella
Domini. casa del Signore.
27. Si autem поп audieritis 27. Se poi non mi ascolterete in
me, ut sanctificelis diem sabbati , questo , di santificare il giorno di
et ne portetis onus , et ne infera- sabato , e di non portar pesi : nè
tis per portas Jerusalem in die farne entrare per le porte di Geru
sabbali : succendum ignem in por- salemme in giorno di sabato , io
tis ejus , et devorabit domos. Je appiccherò il fuoco alle sue porte ,
• rusalem , et non extinguetur . il quale divorerà le case di Geru
salemme , e non si estinguerà .
108 PROFEZIA DI GEREMIA

CAPO XVIII .

Colla similitudine del vasajo dimostra il Signore , che la casa di


>

Israele è in sua mano , e la tratterà , secondo che avrà meritato .


Per la ostinata malvagità de' Giudei è minacciato ad essi lecci
dio. Cospirazione contro Geremia , e sue querele con Dio.

1. Verbum , quod factum est


> , . Parola detta a Geremia dal
ad Jeremiam a Domino , dicens : Signore , che disse :
2. Surge , et descende in do- 2. Sorgi , e va a casa del vasa
mum figuli, et ibi audies verba jo , ed ivi udirai le mie parole.
9

mea .
3. Et descendi in domum figu- 3. Ed io andai a casa del va
li , et ecce ipse faciebat opus su- sajo , ed egli lavorava alla ruota ,
per rotam .
4. Et dissipatum est vas, quod 4. E il vaso , ch' egli faceva di
ipse faciebat e luto manibus suis : creta , si sciolse nelle sue mani : e
conversusque fecit illud vas alte- subitamente fece di quello un altro
rum , sicut placuerat in oculis vaso della forma , che a lui parve .
ejus , ut faceret.
5. Et factum est verbum Do- 5. E il Signore parlommi di
mini ad me dicens : cendo :
6. ( 1 ) Numquid sicut figulus 6. Non potrò io forse fare a voi,

( 1) Isai. 45. 9. Rom. 9. 20.

Vers. 9. Va a casa del vasajo. Ovvero , di un tal vasajo. Per richiamare


gli uomini alla loro origine , e far loro comprendere la loro dipendenza dal
Creatore , più volte e nel Vecchio , e nel Nuoro Testamento Dio si è servito
di questa comparazione. Vedi Isai. xlv . 9. Rom . 18. 21. ec.
Vers, 5. Il vaso , ch ' egli faceva di creta , si sciolse ec. La creta , con cui
andava lavorando un tal vasajo , andò in pezzi nelle mani del vasajo , ed egli
della stessa creta riinessa insieme ne fece un altro vaso diverso dal primo ,
secondo che a lui piacque. Cosi Dio nel fatto di questo vasajo dà a Geremia
una sublime istruzione.
Vers. 6. Non potrò io forse fare a voi ... come ha fatto questo vasajo ec.
Sendo voi nelle mani mie molto più , che non è in mano del vasajo la creta ,
CAPO XVIII. 109
iste , non potero vobis facere , do- casa d' Israele , come ha fatto que.
mus Israel , ait Dominus ? ecce sto vasajo , dice il Signore ? Sic
sicut lutum in manu figuli , sic come la terra è in mano del vasa.
vos in manu mea , domus Israel. jo , cosi voi, casa d' Israele , nella
mano mia.
7. Repente loquar adversum 7. Io repentinamente minaccero
gen tem , et adv ers us reg num ( 1), una nazione , ed un regno di sra
ut eradicem , et destruam , et die dicarlo , distruggerlo , e annichia
sperdam illud . larlo .
8. Si poenitentiam egerit gens 8. Se quella nazione farà peni
illa a malo suo , quod locutus tenza del suo male , che io le rim
sum adversus eam : agam et ego proverai , mi ripentirò io pure del
poenitentiam super malo , quod mal , che pensava di farle.
cogitavi ul facerem ei.
9. Et subito loquar de gente , 9. Repentinamente ancora parlerò
et de regno , ut aedificem , et io di facilitare , e fondare una na
plantem illud . zione , od un regno .
10. Si fecerit malum in oculis 10. Se questa farà il male sugli
meis , ut non audiat vocem meam : occhi miei , e non udirà la mia
poenitentiam agam super bono , voce, io mi ripentirò del bene ,
>

quod locutus sum ut facerem ei. che avea detto di farle.


ui . Nunc ergo dic viro Juda , 11. Ta adunque adesso di agli
et habitatoribus Jerusalem , di- uomini di Giuda , e agli abitatori
cens : Haec dicit Dominus : Ecce di Gerusalemme : queste cose dice
ego fingo contra vos malum , et il Signore : ecco , che io vo forman.
cogito contra vos cogitationem (o) : do per voi un male , ed ho dei
revertatur unusquisque a via sua pensieri contro di voi : si converta
malaia, et diri
ra
gile vias vestras , et >
ognuno di voi dalla sua mala vita ,
stud vest . e raddirizzate le vostre vie , e le
vostre inclinazioni .

( 1 ) Supr. 1. 10.
(2) 4. Reg. 33. Infr. 25. 5. el 35. 15. Joan . 3. 9.

che egli impasta , e lavora , non posso io fare come .egli ha fatto, el quando
voi facciate penitenza ) riformarvi , e farvi di vasi d' ignominia quali siete
adesso , vasi d'onore , e amati , e gloriosi ?
Vers . 8. Mi ripentirò io pure del male ec . Dio parla qui umanamente per
fare intendere , come l'uomo può , convertendosi a lui , disarmare il suo sde
gno ; ma notisi , che da questo non dee inſerirsi ; che possa l'uomo colle sole
forze del suo libero arbitrio tornare a Dio ; egli ha bisogno degli ajuti della
sua grazia ; e quando dopo il peccato l'uomo si riconcilia con Dio , questo
grand'avvenimento , non è opera dell'uomo, ma della grazia di lui , che
diede il tutto ; e in tal modo dee salvarsi la libertà dell'arbitrio , che in
„ tutto diensi le prime parti alla grazia del donatore. „ Cosi s. Girolamo.
I10 PROFEZIA DI GEREMIA
12. Qui dixeruirt : Desperavi- 12. Quelli hanno detto : non ab .
mus : post cogitationes enim NO biam più speranza : perocchè an
stras ibimus , et unusquisque price drem seguendo i nostri pensieri, e
vitatem cordis sui mali fuciemus. farem ciaschedano quel che gli sug
gerisce la depravazione del cattivo
suo cuore .
13. Ideo haec dicit Dominus : 13. Quiodi il Signore parla cosi:
Interrogate gentes : Quis audivit domandate alle nazioni: chi mai
talia horribilia , quae fecit nimis udi cose tali , e si orrende , quali
virgo Israel ? purtroppo ha fatte la vergine
d ' Israele ?
14. Numquid deficiet de petra 14. Puo ella mancare la neve
agri niz Libani ? aut evelli pos- del Libano nei massi della pianu.
sunt aquae erumpentes frigidae , ra ? o può ella esaurirsi la scaturi
et defluentes ? gine di fresca acqua corrente ?
15. Quia oblilus est mei popu- 15. Ma il popol mio si è scor
lus meus , frustra libantes, et im- dato di me , facendo libagioni alla
pingentes in vüs suis , in semilis vanità , e trovando inciampo nelle
seculi , ut ambularent per eas in sue vie , nelle vie antiche , facendo
itinere non trito : per esse non piano , nè facil viaggio:

Vers. 12. Quelli hanno detto :: non abbiam piii speranza ec. Questi senti
menti avevano in cuor loro i Giudei , e li leggeva Dio , e li facea vedere al
Profeta . Costoro indurati , com'erano nel male , al male stesso si abbando
navano con la disperazione, dicendo : non v'è rimedio per noi ; non possiam
:

vivere , nè operare se nou come abbiam fatto fino adesso .


Vers. 13. Quali pur troppo ha fatte la vergine d' Israele ? Quella che chia
mù di sopra casa d ' Israele , la chiama adesso vergine d ' Israele , non per
altro , se non perchè molto più vergoguose sono le cadute , e i peccati in una
9

giovine fanciulla , ond' è come se dicesse : vergine una volta , ma adesso don
na vile , e peccatrice , e infame.
Vers. 14. 15. Può ella mancare la neve ec. La deve del Libano , che lenta
mente si scioglie
posta piadura , e pe' noti
, cambierà ella suoi
mai canali va a zampillare
quest'ordine ne'massi
prescrittole della , sotto
dalla natura e le
sorgenii, che indi si formano , può egli darsi il caso che manchino , non
mancando la neve ? Cosi dovea essere impossibil cosa pel mio popolo, ch ' ei si
scordasse di me , e de' miei benefizj. Ma egli se n'è scordato , ed è andato a
far libagioni agl' idoli vani e bugiardi , trovando inciampo , e caduta funesta
nelle vie loro , nelle vie antiche battute già tempo dai cattivi padri loro , fa
cendo per queste vie non buono , nè facil viaggio , perche in tali vie trovar
non possono se non amarezze , ed affanni pel presente , e la perdizione in fu
turo ; onde sarà ridotta la loro terra in desolazione , e in 'obbrobrio per le
loro iniquità . Paragonando attentamente la Volgata coll' originale si vedrà ,
che le vie , di cui parla il Profeta , sono la ribellione da Dio , e l'idolatria ,
a chi fino a tempo di Mosè si mostró matamente inclinato il popolo Ebreo ,
come si vide dal fatto del vitello d'oro .
CAPO XVIII. 111
16. ( 1 ) Ut fieret terra eorum 16. Per ridurre la loro terra in
in desolationem , et in sibilum desolazione, ed in ischerno sempi
>

sempiternum : omnis qui praete- terno : il passaggero , che la vedrà,


rierit per eam obsłupescet , et rimarrà stupefatto , e scuoterà la
>

movebit caput suum . sua testa .


17. Sicut ventus urens disper- 17. Qual vento ardente io gli
gam eos eorum inimico : dorsum , spergerò davanti al nemico : vol
et non facien ostendam eis in gerò loro le spalle , e non la faccia
die perditionis eorum . nel di della lor perdizione.
18. Et dixerunt: Venite, et cogi- 18. Ma quegli dissero : venite ,
temus contra Jeremiam cogitatio pensiam seriamente contro Geremia:
ncs : non enim peribit lexa sa perocchè non resterà senza legge il
cerdote , neque consilium a sa sacerdote , senza consiglio il sa
piente , nec sermo a propheta : piente , senza parola il profeta :
venite , e: percutiamus eum lin- venite , trafiggiamolo colla lingua ,
gua , et non attendamus ad unie e non badiamo a tutti i suoi
versos sermones ejus. sermoni.
19. Allende , Domine , ad me , 19. Volgi , o Signore , lo sguar
et audi vocem adversariorum me- do verso di me , e ascolta la voce
orum . de' miei avversarj. 1
20. Numquid redditur pro bo 20. Così adunque rendesi mal
no malum , quia foderuni foveam per bene , dappoichè costoro hanno
animae meae ? Recordare , quod scavata una fossa per la mia vita ?
steterim in conspectu tuo ut lo. Ricordati , com ' io mi presentava
querer pro eis bonum , et aver . al tuo cospetto per parlarti a loro
ierem indignationem tuam ab eis. favore , e per allontanare da essi
il tuo sdegno.
21. Propterea da filios eorun 21. Per questo abbandona tu i

( 1) Infr. 19. 8. et 40. 13. et 50. 53.

Vers. 16. E scuolerà la testa . Segno anche questo disprezzo , e d'insula


to, come si vede spesso nelle Scritture . Ps. xxi . 8. xix . 91. ec .
Vers. 17. Qual vento ardente io gli spergero. Allude a quel vento secco ,
ardente , che vene ndo dall ' Arabia fa molto dauno alla Giudea .
Vers. 18. Non resterà senza legge il sacerdote ec . Non perderemo nulla to
gliendo di mezzo costui ; se egli è sacerdote , e sapiente , é profeta, non mau
cano a poi sacerdoti , che spieghin la legge , sapienti , che dieno buoni consi
gli ; profeti , che annunzino il futuro . Ovvero : uccidiamo costui , il quale
dice , che periranno i sacerdoti, i sapienti , i profeti d'Israele , men :re è però
certo , che gli ha istituiti Dio stesso, e che non mancheranno questi giammai.
Trafiegiamolo con la lingua. Colla calunnia ; accusiamolo come falso
Profeta .
Vers . 21. Abbandona tu i loro figli alla fame ec. lo so che tu gli abbando
nerai alla fame , e alla spada , come da te mi è stato detto più volte.
II2 PROFEZIA DI GEREMIA
in famen , et deduc eos in ma . loro figli alla fame , e rimettili in
nus gladii: fiant uxores eorum balia della spada : le loro mogli si
absque liberis , et viduae : et viri restino senza figli, e i loroʻ mariti
earum interficiantur ntorle : ju- sien messi a morte : la gioventù sia
venes eorum confodiantur gladio trafilla dalla spada nella battaglia.
praelio.
in 22. sudiatur clamor de domibus 22. Le case loro rimbombino di
eorum : adduces enim super eos clamori. Imperocchè tu manderai
latronem repente : quia foderunt sopra di loro improvvisamente il
foveam ut caperent me , et la- ladrone, perchè eglino han cavata
queos absconderunt pedibus meis. la fossa per prendermi , ed han teso
lacciuoli a' miei piedi .
23. Tu aulem , Domine , scis 23. Ma a te , o Signore , poti
omne consilium eorum adversum sono tutti i loro mortali disegni
me in mortem : ne propitieris contro di me. Non perdonare alle
iniquitati eorum , et peccatum loro iniquità , e non si cancelli din
eorum a facie tua non deleatur : nanzi a te il loro peccato : rovi
fiant corruentes in conspectu tuo , nino per la terra al tuo cospetto ,
in lempore furoris tui abutere eis. nel tempo del tuo furore con
sumali .

Vers. 39. Manderai sopra di loro improvvisamente il ladrone. Questo ladrone


è Nabuchodonosor : la Scrittura sovente da questo nome a que' principi , i
quali , violando tutte le leggi di giustizia , non ad altro pensarono , che a di
>

latare il loro impero. Vedi. August. de Civ. 1V . 16.


Vers. 23. Consumali , Questo è il vero senso di queste parole : abutere eis ,
come apparisce da' vari passi di scrittori Latini , dove il verbo abuti vuol dir
consumare .
113

CAPO XIX.

Geremia spezzando il vaso di terra fa intendere, che il popolo perird


di spada e di fame nell' assedio , quando i padri mangeranno i
loro figliuoli ; e tutto questo avverrà per la loro idolatria, e pel
disprezzo della parola di Dio .

1. Haec dicit Dominus : Vau 1. Ques te cose dice il


ueste Signore :
de , et accipe lagunculam figuli va , e prendi da' seniori del popo
9

testeam a senioribus populi , et a lo , e da' seniori sacerdoti una bom


>

senioribus sacerdolum : bola di terra cotta', del vasajo ;


2 . E vattene alla valle del figliuo
2. Et egredere ad vallem filii
Ennom , quae est juxta introitum lo di Endom , che è vicina all'in
>

portae fictilis : et praedicabis ibi gresso della porta dei vasai ; ed


verba , quae ego loquar ad te. ivi annanzierai le parole, ch'io
dirò a te ,
3. Et dices : Audite 3. E dirai : Udite la parola del
verbum
Domini reges Juda , et habitato Signore , o regi di Giuda , e abi
res Jerusalem : haec dicit Domi- tanti di Gerusalemme : queste cose
NUS
exercituum , Deus Israel : dice il Signore degli eserciti , il
Ecce ego inducam afflictionem sua Dio d'Israele : Ecco , che io cader
per locum istum , ita ut omnis , farò sopra questo luogo alllizione
qui audierit illam , linniant aures tale , che chiunque ne udirà parla
ejus: re , gli fischieranno le orecchie:
4. Eo quod dereliquerint me , 4. Perchè costoro mi hanno aba

Vers . 1. Va , e prendi da' seniori del Popolo ec. Avuto riguardo all' Ebreo
si potrebbe tradurre anche cosi : „ Va e prendi una bombola di terra cotta
„ del vasajo , e ( prendi ) alcuni dei seniori del popolo , e dei seniori sa
„ cerdoti . 1 LXX . dell'edizione Romana , il Caldeo , s. Girolamo ec. l'in
te ser cosi . Vedi vers . 10.
Vers. 2. Alla valle del figliuolo di Ennom . Si è parlato di sopra di questa
valle , detta anche valle di Topheth .
Vers. 3. Gli fischieranno le orecchie. Come suol avvenire in un subitaneo
spavento.
Vers. 4. Di sangue innocente. Di sangue de’ loro figlinoli , e figlie , sacrifi .
cate a Moloc , a cui gli Ebrei aveano in quella valle eretto l'altare.
Mart. Tom . XIII . 8
I14 PROFEZIA DI GEREMIA
et alienum fecerint locum istum : bandonato, ed hanno profanato que
et libaverunt in eo diis alienis , sto luogo ; e ci hanno fatte libagio.
quos nescierunt ipsi , et patres ni a dei stranieri , ignoti ad essi ,
eorum , el reges Juda : et reple- e a'padri loro , e a' regi di Giuda ,
verunt locum istum sanguine in- ed hanno ripieno questo luogo di
nocentum : sangue innocente ;
5. El aedificaverunt excelsa 5. Ed hanno fabbricato altare a
Baalim ad comburendos filios Baal per bruciare nel fuoco i loro
suos igni in holocaustum Baalin : figli in olocausto a Baal : cose, cbe
quae non praecepi , nec loculus io non comandai , nè dissi mai , ne
Sun >nec ascenderunt in cor mi caddero in pensiero.
meun .

6. Propterea ecce dies veniunt, 6. Per questo ecco , che viene


dicit Doniinus : et non vocabitur il tempo , dice il Signore, in cui
amplius locus iste , Topheth , et questo luogo non sarà più chiama
vallis filii Ennom , sed vallis oc- to Topbeth , e valle del figliuolo
cisionis. di Eonom , ma valle di uccisione.
7 . Et dissipabo consilium Ju- 7. Ed io dissiperò in questo luo
da , el Jerusalem in loco islo : et go i disegni di Giuda , e di Geru.
subvertam eos gladio in conspectu salemme, e gli sterminerò colla spa
inimicorum suorum , et in manu da in faccia de’lor nemici , e per
quaerentium animas eorum : et mano di quegli che cercano la loro
dabo cadavera eorum , escam vo- perdizione: e i loro cadaveri daro
Intilibus coeli , et bestiis terrae. in cibo agli uccelli dell'aria , e alle
bestie della terra .
8. ( 1 ) Et ponam civitatem hanc 8. E questa città la farò io ar
in stuporem , et in sibilum : omnis, gomento di spavento , e di scherno:
qui praeterierit per eam , obstupe. tutti coloro che passeranno per es
scet, et sibilabit super universa sa , resteranno atterriti , e insulte
plaga ejus. raono a tutte le sue sciagure.
9. Et cibabo cos carnibus filio- 9. E ciberò costoro colle carni
rum suorum , el carnibus filiarum de' loro figliuoli, e delle loro figlie;
suarum ; et unusquisque carnem e l'amico mangerà la carne del suo
amici sui comedet in obsidione, amico nel tempo dell'assedio , e
>

et in angustia , in qua concludent nelle strettezze , alle quali saran ri


eos inimici eorum , et qui quae- dotti da' loro nemici , che vogliono
runt aninias eorum . la lor perdizione.

(1) Supr. 18. 16. Infr. 49. 13. et 50. 13.

Vors. 6. Non sarà più chiamato Topheth. Topheth può significare anche
ameno , e a questa significazione può alludere il Profeta . Non si dirà piu que
sto luogo , valle amena, ma valle di uccisione.
GAPO XIX. 115
10. Et conteres lagunculum in 10. E tu spezzerai la bombola
oculis virorum , qui ibunt tecum . sugli occhi di coloro che saranno
teco .
II . Et dices ad eos : Haec dicit 1. E dirai loro : Queste cose
Dominus exercituum : Sic conte- dice il Signore degli eserciti : In
ram populum istum , et civitatem tal guisa io spezzerò questo popolo,
islam , sicut conteritur vas figuli, e questa città, come si spezza un
quod non potest ultra instaurari : vaso di terra cotta , che non può
et in Topheth sepelientur , eo quod più ristaurarsi : e in Topheth sa
non sit alius locus ad sepeliendum . ran sepolti per non esservi altro luogo
da seppellirli.
12. Sic faciam loco huic , ait 12. Queste cose farò io a questo
Dominus , et habitatoribus ejus : luogo , e a' suoi abitanti , dice il
5

et ponam civitatem istam sicut Signore : e questa città la farò sia


Topheth. mile a Topheth .
13. Et erunt domus Jerusalem , 13. E le case di Gerusalemme ,
et domus regun Juda , sicut lo . e la casa de' re di Giuda saranno
cus Topheth , immundae ; omnes immonde come il luogo di Topheth:
domus , in quarum domatibus sa- tutte queste case, su'tetti delle qua
>

crificaverunt omni militiae coeli , li faceansi sagrifizj a tutta la mili


et libaverunt libamina diis alienis. zia del cielo , e libagioni agli dei
stranieri.
14. Venit autem Jeremias de 14. E se n'ando Geremia da
Topheth : quo miserat eum Do- Topheth , dove lo avea mandato il
9

minus ad prophetandum , et stelit Signore a profetare ; c si fermò nel


in atrio domus Domini , et dixit l'atrio della casa del Signore, e dis
ad omnem populum: se a tutto il popolo :
15. Haec dicit Dominus exer- 15. Queste cose dice il Signore
Deus Israel : Ecce ego degli eserciti, il Dio d' Israele : Ec
inducam super civitatem hanc , etco che io manderò sopra questa città,

Vers. ii . Che non può più ristaurarsi. Intendesi per umana potenza , pe
rocchè quanto a Dio non era impossibile il riunire i cocci del vaso spezzato ,
nè sarà a lui impossibile il riunire il popol di Giuda , e ricondurlo all'anti
ca sua fede .
Vers. 12. E questa cited la farò simile a Topheth . La darò alle fiamme ,
che la consumerano , come in Topheth sono stati consumati col fuoco i bam
bini innocenti ; ovvero la farò città profana , e immonda , come è immonda
la valle di Topheth : questa seconda sposizione quadra nieglio con quel che
segue .
Vers. 13. E le case di Gerusalemme ... saranno immonde : Perchè in quelle
case hanno adorati i falsi dei ( come segue ) , e perchè molti vi saranno uc
cisi , onde saranno contaminate da gran numero di cadaveri .
Vers. 14. Si fermò nell'atrio della casa del Signore. Quello che egli avea
detto a que' pochi , che erano con lui in Topheth , lo dice adesso a tutti
dell'atrio del popolo.
116 PROFEZIA DI GEREMIA
super omnes urbes ejus , universa e sopra tutte le città sue , tutti i
mala , quae locutus sum adver- mali , che io le ho minacciati :
sum eam : quoniam induraverunt perché hannoindurata la loro cervice
cervicem suam , ut non audirent per non udire le mie parole.
sermones meos.

CAPO XX.

Geremia é percosso , e messo in prigione da Phassur : è liberato , e


profetizza contro Phassur , e contro tutta la Giuilea. Si lamenta
>

di patire persecuzione , e scherni , e obbrobri per la parola del


Signore. Naledice il giorno di sua natività .

1 . El audivit Plaassur filius 1 . E Phassur figliuolo di Em.


Emmer sacerdos qui constitulus mer sacerdote , creato prefetto della
erat princeps in domo Domini , casa del Signore udi Geremia ,
Jeremiam prophetantem sermones che profetizzava in tal guisa.
istos,
2. Et percussit Phassur Jere- 2. E Phassar percosse Geremia
miam prophetam , et misit eum profeta , e lo mise a 'ceppi alla
3

in nervum , quod erat in porta porta superiore di Beniamin , nella


Beniamin superiori , in domo Do- casa del Signore.
mini.

Vers. 1. Phassur figliuolo di Emmer. Cioè uno dei discendenti di Emmer ,


il quale Emmer -fa capo della sedicesima classe sacerdotale. 1. Paral.sommo
xxiv. sa
14.
Phassar era figliuolo di Melchia : cap . xxi . ! . , ed egli non era
cerdote , ma maggiordomo , ovvero prefetto del tempio , e convien dire , che
questa dignità gli desse il potere di punire chi facesse tumulto , o altro man
camento nel tempio . Vedi cap. XXIX. 25. 26. 27 .
Vers . 3. Percosse Geremia . Alcuni intendono ', che lo facesse flagellare coi
soliti trentanove colpi. Altri , che lo stesso Phassur gli desse degli schiaffi.
E lo mise ai ceppi. S'intende di que' ceppi formati di due grossi legni
aperti in varie distanze , nelle quali aperture si mettevano i piedi dei rei più ,
o meno distanti l'uno dall'altro , secondo che voleasi dar loro maggiore, o
minor tormento .
Alla porta superiore di Beniamin ec. É certo , che questa era una porta
della città , come vedremo cap . XX311. 19. 6 altrove , ma contigua al tempio ,
• per essa entravasi nel tempio , ond'era cousiderata come parte di esso .
CAPO XX. 117
3. Cumque illuxisset in cra- 3. E il di appresso alla panta
stinum , eduxit Phassur Jeremian del giorno Phassur cavò Geremia
de nervo : et dixit ad eum Jere- da ' ceppi, e disse a lui Geremia :
mias : Non Phassur vocabit Do. Il Signore non ti ha posto il nome
minus nomen tuum , sed pavorem di Phassur ; ma di spavento uni
versale.
undique.
4. Quia haec dicit Dominus : 4. Imperocchè queste cose dice
Ecce ego dabo te in pavorem , te il Signore : Ecco , che io ricolmero
et omnes amicos tuos : et corruent di spavento te , e tutti gli amici
gladio inimicorum suorum , et tuoi , e periranno per la spada dei
oculi tui videbunt : et omnem Juo loro nemici , e ciò vedrai tu co' tuoi
dam dabo in manum regis Ba- occhi ; e tutto Giuda darò in balia
bylonis : et traducet eos in Baby- del re di Babilonia , che gli tra
lonem , et percutiet eos gladio. sporterà a Babilonia , e gli ucciderà
di spada.
5. Et dabo universam substan. 5. E tutte le ricchezze di questa
tiam civitatis hujus, et omnem città , e tutte le sue fatiche , e tutti
laborem ejus , omneque pretium , i tesori dei re di Giuda , darogli .

el cunctos thesauros regum Juda in potere de' loro nemici , i quali


dabo in manu inimicorum eo- faran botlino , e prenderanno , e
rum : el diripient eos , et lollent, porteran lutto a Babilonia.
et ducent in Babylonem .
6. Tu autem Phassur , et 0 6. Ma ta ,> o Phassur , e tutti
mnes habitatores domus tuae , ibi- quelli che abitano la tua casa , an
tis in captivitatem :: et in Baby- drete in ischiavitù ; e tu andrai a
lonem venies , et ibi morieris , Babilonia , ed ivi morrai , e sarai
>

ibique sepelieris tu , et omnes sepolto tu , e tutti gli amici tuoi ,


amici lui , quibus prophetasti men . a' quali profetizzasti menzogoa.
dacium .
7. Seduxisti me , Domine , et 7. Tu mi seducesti , o Signore ,
seductus sum : fortior me fuisti, ed io fui sedotto : tu fosti più forte

Vers. 3. Ma di spavento universale. Il nome di Phassar , secondo s. Giro


Jamo , significa viso lelro : Il nome, che Dio gli dà , è Magar Missabbl tra
dotto da s. Girolamo con quelle parole , spavento universale : onde secondo
queste etimologie il senso sarà questo : il tuo viso tetro aon farà più paura
ad alcuno , ma si tu sarai pieno di spavento , e di paura , quando sarai con,
dotto schiavo vile a Babilouia ; e quel che sarà di tu , lo sarà anche de ' tuoi
amici , e fautori.
Vers. 6. A quali profelizzasti menzogna. Si vede, che Phassar faceva anche
da profeta , e il vedersi smentito da Geremia dovette esacerbarlo contro questo
vero Profeta .
Vers. 7. Tu mi seducesti , o Signore, e io fui sedollo ec. Io non voleva in
traprendere questo difficileministero , ti dissi, ch ' io era fanciullo balbuzicn
te : il tuo comando, o Signore , mi violento, ed è avyenuto a me quello che può
ayvenire a un uoino , che sia stato sedotto da un altro , ed ko patito , e pati
118 PROFEZIA DI GEREMIA
et invaluisti : .factus sum in de- di me , e ne potesti più : io son
risum tola die , omnes subsan- tuttodi oggetto di derisione, tutti
nant me. si fan beffe di me.
8. Quia jam olim loquor , vo- 8. Imperocchè è già tempo , che
ciferans iniquitatem , et vastita . io parlo , e grido contro l'iniquità,
>

tem clamito : et factus est mihi e apnuozio ad alta voce la distru


sermo Domini in opprobrium , etzione : e la parola del Signore mi
in derisum tola die. tira addosso tuttodi gli obbrobri, e
gli scherni.
9. Et dixi : Non recordabor 9 E dissi : Non mi ricordero
ejus , neque loquar ultra in no- più di lei : e non parlerò più nel
mine illius : et factus est in corde nome di lui : e sentii pel mio cuore
meo quasi ignis exaestuans , clau quasi un fuoco ardente rinserrato
susque in ossibus meis : et defeci, nelle mie ossa , e veoni meno non
ferre non sustinens. avendo forza per tollerarlo .
10. Audivi enim contumelias 10. Imperocchè ho udito le con
multorum , el terrorem in cir- tumelie di molti , e i terrori al
cuitu : Persequimini , el perse . l ' intorno : Perseguitatelo , e per
quamur eum : ab omnibus viris, seguitiamolo ; ( ho udito ) da tutti
qui erant pacifici mei , et custo- quelli che viveano in pace con me,
dientes latus meum : si quo mo- e mi stanno a' fianchi ; ( e dicono )
do decipiatur et praevaleamus se in qualche modo egli cadesse in
>

adversus eum , et consequamur errore , e noi lo soverchiamo , e


ullionem ex eo. facciam vendetta di lui.

sco per obbedirti ogni sorta di patimenti. Parla il Profeta secondo i senti
menti della debil natura , sentimenti non ignoti agli stessi santi più grandi ;
come Giobbe , e l ' Apostolo delle genti , ridotto talora fino ad attediarsi della
vita divenuta a lui quasi insoffribile. Vedi Job. a. , 11. Cor. 1. 8.
Vers. 8. Grido contro l'iniquità . „ Grande affanno dei buoni egli è il tol
9

» lerare contrarj costumi , de' quali chi non rimane offeso , poco ha profittato :
„ perocchè tanto più il giusto dell'altrui iniquità prova tormento, quanto più
„ dalla stessa iniquità per se si allontana
Vers. 9. E dissi : Non mi ricorderò più di lei ec . E un movimento umano
di pusillanimità parló nel mio spirito , e mi suggeri di mettere in dimenti
canza questa parola del Signore , di non predicarla più s perchè io vedeva
che all' altrui emendazione non serviva , é a me non fruttava se non affauni ;
ma nello stesso momento io sentii questa parola divenir nel mio cuore quasi
fuoco ardente , che penetrò tutte ancor le mie ossa , e io mi consumapa , non
potendone raffrenare l'impetuosità , e la forza. Cosé Dio non volle , che ozio
>

so in me fosse il dono di profezia , ma mi obbligó a parlare anche agli osti


nati , e indurati fratelli.
>

Vers. 10. E mi stanno a' fianchi ; le dicono ) se in qualche modo egli ca


desse in errore ec. Quelli che una volta erano miei amici , oggi giorno non
peraltro mi stanno a ' fianchi, se non perosservare tutti i miei andamenti
e vedere , se in qualche cosa io mancassi per soverchiarmi, e vendicarsi di
me. Facevano costoro quello che fecer costantemente i Farisei, e gli Scribi
con Gesù Cristo ,di cui tutte notavano le parole, e leazioni per vendicarle.
CAPO XX . 119
11. Dominus autem mecum est 11. Ma sta meco il Signore come
quasi bellator fortis : idcirco qui un forte campione : quindi coloro
persequuntur me, cndent, et infir- che mi perseguitano , cadranno , e
mi erunt: confundentur vehemen- saran privi di forze : saranno con
ter ( 1 ) , quia non intellexerunt fusi altamente, perchè non happo
opprobrium sempiternum , quod compreso quell' obbrobrio sempiter
numquan delebitur. do , che non sarà mai cancellato.
12. Et tu , Domine exerci . 12. E tu , Signore degli eserciti,
tuum
des
(2) probator justi , qui vio che metti il giusto alla prova , tu ,
renes , et cor : videam , che discerni gli affetti del cuore , fa
quaeso ultionem luam ex eis : ch'io ti vegga prender vendetta di
tibi enim revel causavi meam
am . costoro ; perocchè a te ho racco
mandata la causa mia .
13. Cantate Domino , laudate 13. Cantate inni al Signore , date
1

Dominum : quia liberavit animam laude al Signore ; perocchè egli ha


pauperis de manu malorum . liberato l'apima del povero di mano
dei cattivi .
14. (3) Maledicta dies , in qua 14. Maledetto il giorno , in cui
natus sum : dies in qua peperit nacqui , il giorno , in cui mi par
me mater mea , non sit benedicta. tort la mia madre , non sia bene
.

detto.
15. Maledictus vir , qui an. 15. Maledetto l'uomo , che diede
nuntiavit patri meo : dicens : Na . la nuova al padre mio , dicendo :
tus est tibi puer masculus .: et È pato a te un bambino maschio :
quasi gaudio lnetificavit eum . quasi ciò fosse per riempirlo di al
legrezza.
16. Sit homo ille ut sunt civi- 16. Sia quell'uomo come son le
lates , quas subvertit Dominus, et città , le quali il Signore distrusse ,
non poenituit eum : audiat cla . senza averne pietà : le grida ascolti
moren mane , et ululatum in al mattino ,> e le urla nel mezzo
tempore meridiano : giorno :

( 1 ) Infr. 23. 40.


(a) Sup. 11. 10. et 17. 10.
(3) Job . 2. 3.

Vers. ! r . Ma sta meco il Signore ec . Qui la considerazione della possanza ,


e della bontà di Dio rianima l'affitto Profeta , onde in lui si fa forte , e tanto
più , perchè vede , che egli la causa sua , che è causa del medesimo Dio ,
prenderà sopra di se , lo liberera , e punirà i persecutori. Questi che non
hanno fatto caso dell'obbrobrio eterno minacciato loro da me , saranno con
>

fusi , come meritano , e nel tempo , e nell'eternità.


Vers. 14. 15. 16. Maledetto il giorno , in cui io nacqui ec. Cosi di Giobbe ata
' scritto , che eyli maledisse il giorno di sua nativiid , dicendo : perisca il giora
120 PROFEZIA DI GEREMIA
17. Qui non me interfecit a 17 . Perchè Dio non mi fe ' morire
vulva , ut fieret mihi mater mea nel sen materno , talmente che la
sepulchrum , et vulva ejus con- madre mia fosse il mio sepolcro ,
ceplus aeternus. ed elerna fosse la sua gravidanza ?
18. Quare de vulva egressus 18. Perchè mai venoi jo fuora
sum , ut viderem laborem , el dell'alvo materno a veder affanno ,
dolorem , et consunierentur in e dolore , e affinchè si consumasser
confusione dies mei ? nella confusione i miei giorni ?

no , in cui io nacqui. Job. 111.... donde apparisce , che maledir questo giorno
non vuol dir altro , se non bramare , che questo giorno non fosse mai stato ,
come giorno cattivo , perchè in esso venue alla luce un uomo , che tante do
vea non sol vedere , ma predire , e intimare agli altri sciagure , e affanni, e
>

tante dovea soffrirne nella propria persona. Con tali espressioni vuole il Pro
ſeta dipingere le angustie estreme di spirito , i serramenti di cuore , Porrore
de' mali presenti, ch'egli patisce , e lo spavento di quelli che egli vede viciui
a cadere sopra la sua infelicissima patria. Nella stessa guisa egli dice : non
fosse mai stato quell'uomo , che al padre mio recò la novella della mia na
scita : quest'uomo non era degno di premio per tale annunzio , ma piuttosto
era degno di sciagura 'simile a quella che soffrironole città distrutte dal Si
gnore senza riparo , e senza ch'ei ne avesse pietà : quell'uomo fu degno di
udire e mattina , é sera le urla , e le strida , che si odono in una città asse
diata , e degno di non avere tranqillità : tanto fu infausta la novella , cbe egli
portů. Ognun vede , che tutto questo discorso e iperbolico , in cui il profeta
3

Job . X.esprimere la grandezza del suo dolore . Vedi quello che si è detto
vuol
Vers. 18. E si consumasser nella confusione i miei giorni ? Vedi Job. 1. 18.
1
121

CAPO XXI.

Risposta data da Geremia a Phassur , e a Sophonia , mandati da


Sedecia a consultarlo in tempo dell'assedio. " Giuda sarà desolato
dalla guerra , dalla peste , e dalla fame : e avranno vita sola
mente quelli , che andrunno a soggettarsi a'Caldei.

1. Verbum , quod factum est I. Parola detta dal Signore ai


ad Jeremiam a Domino , quando Geremia , quando il re Sedecia man.
>

misit ad eum rex Sedecias Phase dò a lui Phassur figliuolo di Mel.


sur filium Melchiae , et Sopho . chia , e Sofovia , figliuolo di Maasia
nian filium Maasiae sacerdotem : Sacerdote , a dirgli :
dicens :
2. Interroga pro nobis Domi. 2. Consulta per noi il Signore ,
num , quia Nabuchodonosor rex perchè Nabuchodonosor re di Babi
Babylonis praeliatur adversum lonia ci muose guerra ; se a sorte
si forte faciat Dominus il Signore sia per
nos : fare in nostro fa
nobiscum secundum omnia mira . vore alcune delle tante sue meravi.
bilia sua , et recedat a nobis : glie , onde quegli vada lontan da
noi :
3. Et dixit Jeremias ad eos : 3. E disse loro Geretnia : Direte
Sic dicetis Sedeciae : così a Sedecia :
4. Haec dicit Dominus Deus 4. Queste cose dice il Signore ;
Israel : Ecce ego convertam vasu il Dio d' Israele : Ecco , che io vol
belli , quae in manibus vestris · gerò in vostro danno le armi , che

Vers. 1. Quando il re Sedecia mandò a lui Phassur ec . L'ordine dei tempi


nou fu osservato nel mettere insieme queste profezie . Quella che si riferisce in
questo capitolo , è del secondo anno dell'assedio di Gerusalemme regnando
Sedecia , onde il suo luogo sarebbe dopo il capo xxxvII . Quanto a Phassur
egli ėè probabilmente lo stesso , di cui si parla nel capo precedente , ed anche
.

capo xxxvi , 1. Sophonia avea il primo posto tra ' sacerdoti dopo il Pontefice .
IV. Reg. xxv . 28. Jerem , lil , 24 .
Vers. 2. Ci muove guerra . Nabuchodonosor dopo aver messo l'assedio a
Gerusalemme avea dovuto andare contro il re d'Egitto , che veniva per soc
correre Sedecia , e Gerusalemme. Dopo il ritorno di lui all'assedio , segui
quello che ora si narra .
122 PROFEZIA DI GEREMIA
sunt , et quibus vos pugnatis ad- sono nelle vostre mani , e colle quali
versum regem Babylonis, et Chal. combattete contro il re di Babilonia,
daeos , qui obsident vos in cir- e i Caldei , che circondano di asse
cuitu murorum : et congregabo ea dio le vostre mura : e radunerò que
in medio civitatis hujus. ste armi nel mezzo di questa città.
5. Et debellabo ego vos in ma- 5. Ed io vi debellerò , stesa la
nu extenta , et in brachio forti, mano mia , e il forte mio braccio ,
,

et in furore , et in indignatione, con furore, e indegnazione , ed ira >

et in ira grandi. grande.


6. Et percutiam habitatores ci. 6. E manderò flagello sopra gli
vitalis hujus : homines , et bestiae abitatori di questa città : uomini , c
pestilentia magna morientur. bestie norranno di orribile pesti
leaza.
7. Et post haec ait Dominus , 7. E dopo queste cose , dice il
dabo Sedeciam regem Juda , et Signore, io darò Sedecia re di Giuda ,
servos ejus , et populum ejus , et e i suoi servitori , e il suo popolo,
qui derelicti sunt in civitate hac e tutti quelli che in questa città sa
a peste , et gladio , et fame , in ranno avanzati alla peste , alla spada,
mánu Nabuchodonosor regis Baa e alla fame, li darò in potere del re
bylonis , et in manu inimicorum
. di Babilonia , e in potere de' lor
eorum , et in manu quaerentium nemici , e in potere di coloro che
animam eorum , et percutiet eos li vogliono morti, e li farà perire
in ore gladii , et non flectetur , di spada , e non si piegherà , nė
neque parcet, nec miserebitur. perdonerà , nè avrà misericordia.
8. Et ad populum hunc dices : 8. E a questo popolo tu dirai :
Haec dicit Dominus : Ecce ego do Queste cose dice il Signore : Ecco ,
coram vobis viam vitae , et viam che io pongo dinanzi a voi la via
>

mortis. della vita , e la via della morte.


9. ( 1) Qui habitaverit in urbe 9. Chi si fermerà in questa città ,
hac , morietur gladio , et fame, perirà di spada , e di fame, e di
> .

et peste : qui autem egressus fue- peste : chi se n'andra , e fuggirà


rit, et transfugerit ad Chaldaeos, verso i Caldei , che vi assediano ,
qui obsident vos , vivet , el erit vivrà , e la vita terragli luogo di
>

ei anima sua , quasi spolium . un bell'acquisto.


10. Posui enim faciem meam 10. Imperocchè io ho fissato il
super civitatem hanc in malum , mio sguardo sopra queste città per
(1) Infr. 38, a.

Vers . 8. La via della vita , e la via della morte . Via della morle è il re
stare in Gerusalemme , via della vita l'arrendersi a'Caldei , come è detto nel
versetto segueute.
Vers. 9. E la vita terragli luogo di un bell'aquisto ec. Farà acquisto della
vita , che era per lui già disperata , e di cui erano quasi padroni i Caldei.
CAPO XXI. 123
et non in bonum , ait Dominus : suo male , e non per suo bene ,
in manu regis Babybonis dabitur , dice il Signore : Io darolla in po
et exuret eam igni. tere del re di Babilonia , il quale la
darà alle fiamme.
11. Et domui regis Juda : Au- . E dirai alla casa del re di
dite verbum Domini , Giuda : Udite la parola del Signore,
12. Domus David , haec dicit 12. Casa di Davidde , queste cose
>

Dominus ( 1 ) : Judicate mane ju- dice il Signore : di buon'ora rendele


dicium , et eruite vi oppressum giustizia , e liberale dalle mani del
>

de manu calumniantis : ne forle calumniatore gli oppressi dalla pre


egrediatur ut ignis indignatio potenza : affinchè non iscappi fuora
mea , et succendatur , et non sit
> come fuoco la mia indegnazione , e
qui extinguat , propter malitiam sº infiammi, e non siavi chi possa
studiorum vestrorum . estinguerla per ragione delle maligne
vostre parzialità.
13. Ecce ego ad te habitatri. 13. Eccomi a te , o abitatrice
cem vallis solidne , atque cumpe. della valle sassosas e campestre ,
stris , ait Dominus : qui dicitis : dice il Signore ; a voi che dite :
Quis percutiet nos ? et quis in . Chi ci assalirà , e chi sforzerà le
gredielur domos nostras ? nostre case ?
14. Et visitabo super vos juxta 14. Ma io renderò a voi il frutto
fructum studiorum vestrorum , die delle vostre inclinazioni , dice il Sie
cit Dominus : et succendam'ignem gnore : e appiccherò il fuoco alla
in saltu ejus : et devorabit omnia sua selva , e divorerà ogni cosa al
in circuitu ejus. l'intorno .

( 1) Infr. 29. 3.

Vers. 19. Di buon ' ora rendere giustizia ec . Fate giustizia prontamente con
sollecitudine , e zelo.
Vers. 13. Abitatrice della valle sassosa , e campestre. Gerusalemme situata in
un gran monte , che avea molte teste , si alzava sopra le valli , che erano tra
le teste della montagna. Questa situazione la rendeva fortissima .
Vers. 14. Appiccherò il fuoco alla sua selva. Chiama selva la moltitudine
delle fitte case di Gerusalemme, delle quali ancora molte crano fabbricate di
legno di cedro. In questa boscaglia , dice Dio , ch ' ei metterà il fuoco.
124 PROFEZIA DI GEREMIA

CAPO XXII.

Discorso di Geremia al re di Giuda , c al popolo. Sellum figliuolo


di Josia re di Giuda , non tornerà a Gerusalemme. Sgrida quelli
che edificavano col frutto delle ingiustizie. Predizioni contro Joa
kim ; il cui figliuolo Jeconia sarà menalo colla madre a Babilo
nia , dove morrà .

1. Hae c dicit
aec Dominus : De . 1. Ques te cose dice il Signore :
ueste
scende in domum regis Juda , et Va alla casa del re di Giuda , ed
loqueris ibi verbum hoc , 5 ivi dirai queste parole :
2. El dices : Audi verbum Do- 2. Ascolta la parola del Signore ,
mini , rex Juda , qui sedes super o re di Giuda , che siedi sul trono
solium David ; tu , et servi lui, di Davidde ; lu , e i tuoi servitori,
et populus tuus , qui ingredimini e il popol tuo che entra per queste
,

per portas istas. porte.


3. Huec dicit Dominus (1) : Fa- 3. Queste cose dice il Signore :
cile judicium , et justitiam , et rendete ragione , e fate giustizia , e
9

liberate vi oppressum de manu liberate dalle mani del calunpiatore


calumniatoris : et adpenam , et gli oppressi per prepotenza : e non
pupillum , et viduam nolite con . affliggele , e non opprimete iniqua
tristare , neque opprimatis inique: mente il forestiero , e il pupillo ,> e
et sanguinem innocentem ne ef. la vedova : e non ispargete io que
:

fundatis in loco isto. sto luogo il sangue innocente.


4. Si enim facientes feceritis 4. Imperocchè se veramente farete
verbum istud : ingredientur per cosi , entrerapoo per le porte di
portas domus hujus reges seden- questa casa i re della stirpe di Da
tes de genere David super thro. vid a sedere sul trono di lui , e sa
num ejus , et ascendentes currus , liranno sa' cocchi , ee su cavalli
el equos , ipsi , et servi, et po eglino , e i loro servitori ,, e il loro
pulus eorum. popolo.
( 1 ) Supr. 31. 12 .

Vers. 1. Alla casa del re di Giuda. Comunemente per questo re è inteso


Joakim messo sul trono dal re d'Egitto in luogo di Joachaz : o sia Sellum
buo fratello condotto iu Egitto. Vedi ivi Rez. xxin .
CAPO XXII. 123
5. Quod si non audieritis verba 5. Che se voi non ascolterete que
haec : in memetipso juravi, dicit ste parole , per me stesso io giuro,
Dominus , quia in solitudinem erit dice il Signore , che questa casa
domius haec. sarà desolata .
6. Quia haec dicit Dominus 6. Imperocchè ecco quello che
super domum regis Juda : Ga- dice il Signore intorno alla casa del
laad , tu mihi caput Libani : si re di Giuda : o Galaad , tu a me
non posuero te solitudinem , ur- sei la testa del Libano : io giuro, che
bes inhabitabiles. renderò te un deserto ( come ) le
disabitate città ,
7. Et sanctificabo super te in- 7. E io contro di te santificherò
terficientem virum , et arma ejus: l'uomo uccisore , e le armi sue : e
>

et succident electas cedros tuas, troncheranno gli eletti tuoi cedri, e

et praecipitabunt in ignem . li getteranno sul fuoco.


8. Et pertransibuntgentes mule 8. E passerà molta gente per que.
tae per civilatem hanc :. et dicet sta città , e dirà l' uno al suo com
unusquisque proximo suo (1) : pagno : Per qual motivo è stata tral
Quare fecit Dominus sic civitati tata cosi dal Signore questa grande
huic grandi ? città ?
9. Et respondebunt : Eo quod 9. E sarà loro risposto : Perchè
dereliquerint pactum Domini Dei mancarono all'alleanza del Signore
sui , et adoraverint deos alienos , Dio loro , e adorarono Jei stranieri,
et seryierint eis. e servirono a questi.

( 1 ) Deuter. 29. 24. 3. Reg. 9. 8.

Vers. 6. O Galaad , tu a me sei la testa del Libano. Sembra indubitato ,


5

che qui il nome di Galaad sia posto per significare la casa , e la stirpe dei re
di Giuda. $. Girolamo , e dietro a lui molti interprcti dicono , che il monte
9

di Galaad è quasi la testa , e il principio del Libano : posto ciò il senso sarà
questo. !! Profeta parlando alla reggia dei re di Giuda , che era sul monte
Sion , dice , o casa reale, che per la tua grandezza ,e situazione sei ilcapo
di
struGerusalemme
tta
, come Galaad lo è del Libano ,io giuro , che tu sarai dia
e abbandonata. Il paese di Galaad era ricco di varie stimabilissime
produzioni, e ilLibano è posto talora per antonomasia , per dinotare un paese
deliziosissimo , e fertilissimo. Vedi Psalm . 1xX1 . 16. Cant. iv 14. Gen. xxxvu .
25. Come ledisabitateciud.Ho aggiunto la particella di simiļitudine, che sem:
bra
alle doversi
distruttequi sottintenderesecondo
famose città di Sodoma ,ile genio della. liugua Ébrea. É alludesi
Gomorra
Vers. 7. Santificherò l'uomouccisore , e learmisue. Santificare , anche in
altri luoghi simili presso Isaia, e in questo stesso libro ( vi. 4.)significa la
destinazione fatta da Dio di un potentato per eseguire la sua volontà a' danni,
o in favore del popol suo. Cosi santificato dicesi in questo luogo Nabuchodo
rolamo, . perchè eseguisce la sentenza di Dio contro Gerusalemme. Vedi s.
nosor Gi
E troncheranno gli eleui tuoi cedri. Le case reali , e le case dei grandi
I 26 PROFEZIA DI GEREMIA
10. Nolite flere mortuum , ne- 10. Non piangete il morto , ne
que lugeatis super eum fletu : mcnate duolo a causa di lui , ma
:

plangile eum , qui egreditur,quia piangete quello che parte : perocchè


non revertetur ultra , nec viilebit egli più non tornerà , e non vedrà
terram nativitatis suae : la terra dove egli nacque :
11. Quia haec dicit Dominus 11. Imperocchè cosi parla il Si
ad Sellum filium Josiae regem Jui gnore a Sellum figliuolo di Giosia
da , qui regnavit pro Josia palre re di Giuda , il quale ha regnato
suo, qui egressus est de loco islo : in vece di Giosia suo padre , che
Non revertelur huc amplius : andò via di questo luogo. Egli non
ritornerà qua mai più :
12. Sed in loco , ad quem tran- 12. Ma vel luogo , dov'io lo ho
stuli eum , ibi morietur , et ter . traportato , ivi morrà , e non vedrà
5

ram istam non videbit amplius. mai più questa terra.che edifica la
13. Vae qui aedificat domum 13. Guai a colui
suam in injustitia , el coenacula sua casa sull'ingiustizia , e i suoi
sua non in judicio : amicum suum appartamenti non sull' equità : che
opprimet frustra et mercedem angaria senza ragione il suo prossi
ejus non reddet ei. no , nè gli darà la mercede .
14. Qui dicit : Ædificabo mihi 14. Il quale va dicendo : lo mi
domum latam , et coenacula spa- fabbricherò uoa casa vasta , e gran
tiosa : qui aperit sibi fenestras , diosi appartainenti , e vi fa le fine
et facit laquearia cedrina : pingit- stre , e le soffitte di cedro , le quali
>

que sinopide. fa dipingere col minio.


15. Numquid regnabis , quo- 15. Forse che tu regnerai , per
niam confers te cedro ? pater tuus chè al cedro ti paragoni ? Il padre
numquid non comedit, et bibit , tuo non mangiò egli, e bevve , e
et fecit judicium , et justitiam , rendeva ragione , è facea giustizia ,
tunc cum bene erat ei ? mentre era in prosperità ?

di Gerusalemme , e gli stessi principi , e tutta la nobiltà. Continua la meta


fora del Libano famoso pe ' suoi altissimi cedri .
Vers. 10. Non piangete il morto ec . Non piangete il buon re Giosia ucciso
a Mageddo dal re d'Egitto : piangete Sellum , o sia Joachaz sbalzato dal suo
trono dallo stesso re , e condotto in Egitto , donde mai più tornerà . Vedi
Reg. IXUI. 33. 34 .
Vers. 13. Guai a colui , che edifica ec. Parla di Joackim messo dal re di
Egitto sul trono invece di Sellum . Questi dice il Profeta , che avea l'ambi
zione di fabbricare , e ſabbricava sull'ingiustizie , facendo lavorare il suo pros
simo senza pagarlo , e senza dargli la dovuta mercede.
Vers. 14. Le quali fa dipingere col minio . Col minio venuto da Sinope città
del Ponto. Vedi Plin . xxxv . 6.
Vers. 15. Forse che tu regnerai ec. Sarai tu stabile sul tuo trono , perchè
ti paragoni a luo padre , cedro altissimo , e principe incorruttibile , e somma
mente glorioso non pel fasto , e per la vana ambizione, ma per tutte le doti
di ottimo re ? Egli ebbe abbondanza di tutti i beni terreni , perchè nella sua
felicità conserpo la giustizia , e fu padre de' poveri,
CAPO XXII. 127
16. Judicavit causam pauperis, 16. Giudicò la causa del povero ,
et egeni in bonum suum : пи1 . e del mendico con suo gran pro : e
quid non ideo , quia cognovit me, ciò non fu egli , perchè ei conobbe
dicit Dominus ? me , dice il Signore ?
17. Tui vero oculi , et cor ad 17. Ma gli occhi tuoi , e il cuor
avaritiam ; et ad sanguinem in- tao mirano all'avarizia , e a spar
nocentem fundendum , et ad ca. gere il sangue innocente , e a ordire
lumniam , et ad cursun muli calunnie e a correre al male.
operis.
18. Propterea haec dicit Domi- 18. Per questo cosi parla il Si
nus ad Joakim filium Josiae re- gnore a Joachim ligliuolo di Giosia
gem Juda : Non plangent eum : re di Giuda : Non lo piangeranno ,
Vae frater , et vae soror : non dicendo : Infelice fratello , e sorella
concrepabunt ei : Pae Domine , infelice: nè grideranno , abi, Signo
et vae inclyle. re , ahi , inclito re.
19. ( 1 ) Sepultura asini sepe- 19. Ayrà sepoltura simile a quella
lietur , putrefactus , et projectus dell'asino ; sarà gittato a marcire
extra portas Jerusalem . fuor delle porte di Gerusalemme.
20. Ascende Libanum , et cla . 20. Sali" sul Libano , e grida ; e
ma : et in Basan da vocem tuam , in Basan alza la tua roce , e grida
a quegli
et clama ad transeuntes ', quia tuoi
contriti sunt omnes amatores tui.
che passano , che tutti i
amatori sono annichilati.
21. Loculus sum ad te in abun. 21. Io ti parlai nella tua pro
dantia tua, et dixisti: Non audian : sperità , e tu dicesti : Non darò retta:
haec est via tua ab adolescentia questo è il tuo stile fin dalla tua
tua , quia non audisti vocem adolescenza , di non ascoltar la mia
meani . voce.

(1) Infr. 36. 30.

Vers. 16. Con suo gran pro . Avendo Dio rimunerato il suo buon cuore, e la
sua rettitudine con le sue benedizioni.
E ciò non fu egli, perchè el conobbe me, ec. E tutta questa felicità di Josia
non venne ella dall'aver conosciuto ,9 cioè dall'avere amato me e ubbidito a me ?
Vers. 18. Infelice fratello , e sorella infelice. I principi , e parenti della
sua casa non piangeranno lui , non piangeranno la consorte di lui dicendo :
Ah fratello infelice , ah sorella infelice !
Vers. 19. Avrei sepollura simile a quella dell'asino. Sarà gettato alla cam:
pagna a marcire, ed esser pasto degli uccelli , e delle bestie carnivore . Vedi
cap . XXXVI . 30 .
Vers. 20. Sali sul Libano ec. Sono parole di Dio a Gerusalemme , cui egli
esorta ad andare a piangere sul Libano , e in Basan la perdita de' suoi ama
tori , col qual nome intende gli Egiziani , e i popoli della Fenicia , e del
l'Arabia , coi quali ella avea contratta alleanza per difendersi da Nabuchodo
nosor ; ma questi alleati atterriti , e conquisi dalle forze di questo monarca
sono come se più non fossero riguardo al soccorso che ella ne aspettava.
128 PROFEZIA DI GEREMIA
23. Omnes pastores tuos pascet 22. Tutti i pastori tuoi si pasce.
ventus , et amatores lui in capti- ranno di vento , e i tuoi amatori
vitatem ibunt , et tunc confunden andranno in ischiavitù : e allora tu
ris , et erubesces ab omni malitia sarai confusa , c ti vergognerai di
tua, lua grande malizia.
23. Quae sedes in Libano , et 23. Tu , che siedi sul Libano
nidificas in cedris , quomodo con- e fai tuo pido sui cedri , in qual
gemuisti , cum venissent tibi do- maniera generai quando ti verranno
lores , quasi dolores parturientis ? i dolori , come quelli di donna nel
parto ?
24. Vivo ego , dicit Dominus : 24. lo giuro , dice il Signore ;
quia sifuerit Jechonias filius Joa- che se Jeconia figliuolo di Joachim
kim regis Juda , annulus in ma- re di Giuda fosse apello della mia
nu dexlera mea , inde evellan mano destra , io me lo strapperei
eum . di li.
25. Et dabo te in manu quae 25. E ti darò in potere di quei
rentium animam tuam , et in ma . che cercano la tua morte , e in mano
nu quorum tu formidas faciem , di quegli , dei quali la vista ti fa
et in manu Nabuchodonosor regis paura , in mano di Nabuchodonosor
Babylonis , et in manů Chaldeo- re di Babilonia , e ia mano dei
Tum . Caldei .
26. Et millam te , et matrem 26. E manderò te , e la madre
tuam , quae genuit te , in terram tua , che ti ha generato , in paese
alienam , in qua nati non estis , straniero , dove voi non siete nati ,
>

ibique moriemini. e dove morrete .


27. Et in terram , ad quam 27. E in quella terra , a cui
ipsi levant animam suam , ut re- aspira l'anima loro di ritornare ,
vertantur illuc , non revertentur . non torneranno .

Vers . 23. Si pasceranno di vento . I tuoi pastori , cioè i tuoi principidi, i vane
ma
gistrati , i sacerdoti , i maestri della Sinagoga ; si pasceranno
speranze .
Vers. 23. Tu che siedi sul Libano , e fai luo nido sui cedri ec. Paragona
questa città superba per la sua magnificenza, e grandezza , la paragona ( dico )
à un accello di alto volo , che va a far il suo nido sulle cime degli altissimi
cedri.
Vers. 24. Se Jeconia figliuolo di Joakim ec. Jeconia , ovvero Cbenia succc
dette al padre nel regno , e non fu niente migliore , nè più saggio del Padre ,
di cui avea veduto il pessimo fine. Iddio dice , che quando Jeconia fosse stato
tanto congiunto a lui , quanto lo è l'anello , che uno porta nel dito della sua
9

destra , sel trarrebbe dal dito , e lo getterebbe lungi da se per le sue empietà.
L'anello delle persone di gran condizione , oltre l'esser prezioso per se
stesso , lo era ancora , perchè serviva di sigillo a tutti gli atti pubblici e
privati.
Vers. 26. E la madre lua. Ella chiamavasi Nohesla. Vedi rv . Reg. Isiv. 8.
12. 15 .
CAPO XXII. 129
28. Numquid vas fictile , atque 28. È egli quest'uomo , Jeconia
contritum vir isle Jechonias? num- un vaso di terra spezzato ? È egli
quid vas absque omni voluptate ? un vaso , che non piaccia a nissuno ?
qu are abjecti sunt ipse , et semen Per qual motivo sono stati ripudiati
ejus , el projecti in terram , quam cgli e la sua stirpe, e gettati in
ignoraverunt ? una terra , ch ' essi non conoscevano?
29. Terra , terra , terra , audi 29. Terra , terra , terra , odi la
sermonem Domini. parola del Signore.
30. Haec dicit Dominus : Scribe 30. Queste cose dice il Signore :
virum istum sterilem , virum , Quest' uomo scrivilo sterile , uomo ,
qui in diebus suis non prosperabi- che ne'giorni suoi non avrà prospe
lur : nec enim erit de semine ejus rità : nè alcun vi sarà di sua stirpe,
vir , qui sedeal super solium Da- che segga sul trono di David , ed
vid , et potestatem habeat ultra abbia mai più potestà in Giuda.
in Juda .

NoVers . 28. 29.Jeconia


certamente É egli quest'
non è uomo , Jeconia
un vaso rotto ,, Jcconia
un vaso non
di terra
è unSpezzalo
uomo ?della
ec.
infima plebe da essere negletto , e rigettato da ognuno. Egli è un re , di anti
ca nobilissima prosapia , signore di un popolo illustre , e grande ; ma egli ė
un re peccatore , ed empio , e perciò Dio lo sbalza dal trono de ' suoi mag
giori , e lo fa condur prigioniero co' suoi figliuoli in lontano piese. Con tali
esempi parlaDioagli uomini in guisa da farsi intendere anche ai più duri , e
indolenti
del Signor; e.onde il Profeta soggiunge : Terra , terra , terra , ascolia la parola
3

Vers. 30. Quest' uomo scrivilo sterile ec. Jeconia ebbe de ' figliuoli , e da lui
>
discese Salathielpadre di Zorobabel , come si legge 1. Paral. 111. 17. 18.
Matt. 1 , 12. Ma il Profeta stesso spiega quel che sia la sterilità di Jeconia ,
aggiungendo : » ne' giorni suoi non avrà prosperità , ne alcun vi sarà di sua
stirpe , che segga sul trono diDavid ec. „ Or Zorobabel non fu re di Giuda
e non ebbe poiestà regia . Ecco adunque in qual inodo Jeconia si dica sterile ;
che i Lxx. dissero , 'uomo non crescente , e Teodozione , uomo rigellato.
Marl . Tom . XIII. 9
130 PROFEZIA DI GEREMIA

CAPO XXIII.

Minacce contro i pastori , che dispergono , e lacerano il gregge.


Dio promette , che farà tornare gli avanzi al luogo loro , e darà
de'pastori, e il Germe giusto di Davidde , sotto del quale sarà
>

felicilà grande . Predice ľ ignominia eterna a' falsi profeti , che


ingannano il popolo , e a quelli, che si burlano delle profezie.

1. ( 1 ) Vac
ae pastoribus , qui 1 . Guai
uaia 'pastori, che disper
disperdunt, et dilacerant gregem gono , e lacerano il gregge del mio
pascuae mene , dicit Dominus. ovile , dice il Signore.
2. Ideo haec dicit Dominus 2. Per questo cosi parla il Signore
Deus Israel ad pastores , qui pa . Dio d' Israele ai pastori , che pasco
scunt populum meum : Vos di- no il mio popolo : Voi avete disperso
:

spersistis gregem meum , et eje- il mio gregge, e l'avete caccialo


cistis eos , et non visitastis eos : fuora , e non lo avete visitato : ecco,
>

ecce ego visitabo super vos mali, che io visiterò voi , a motivo della
tian studiorum vestrorum , ait malvagità delle vostre inclinazioni ,
Dominus. dice il Signore.
3. Et ego congregabo reliquias 3. Ed io rauncrò gli avanzi del
gregis mei de omnibus terris , ad gregge mio da tutte le terre , dove
quas ejecero eos illuc : et conver- io gli avrò cacciati , e farolli tornare
iam eos ad rura sua : et crescent, alle loro possessioni ; e cresceranno ,
et multiplicabuntur. e moltiplicheranno.
4. El suscitabo super eos pa 4. E farò sorgere per essi dei

(1) Ezech . 13. 3. et 34. 2.

Vers. 9. A pastori , che pascono il mio popolo. Per questi pastori sembra
che debbano quiintendersi principalmente í sacerdoti , de' quali dice,ch'essi
pascono , cioè governano il popolo , perchè ad essi si apparteneva il pascerlo ,
benchè ó nol pascessero , o lo pascessero molto male , come dice il 'Profeta ;
>

per la qual cosa ancora soggiunge , che siccome essi non ebbero il pensiero
di visitare questo gregge , avrà egli il pensiero di visitare , cioè di punire la
crudele loro negligenza , e la malvagità del loro operare.
Vers. 3. 4.E' io raunero gli avanziec . Questi avanzi del gregge di Dio tolti
al governo de'cattivi pastori sono il nuovo popolo formato ,'e riunito da Cria
CAPO XXIII. 131
stores , et pascent eos : non for- pastori , che li pasceranno : Non
midabunt iiltra , et non pavebunt: avranno più timori , ne paure : e
et nullus quneretur ex numero , del loro numero non mancherà ve
dicit Dominus. runo , dice il Signore.
5. ( 1 ) Ecce dies veniunt , dicit 5. Ecco , che vengono i giorni ,
Dominus : et suscitabo David gere dice il Signore , cd io susciterò a
men justum : et regnabit rex , Davidde uo Germe giusto >, e regne
et sapiens erit ; et faciet judicium , rà come re , e sarà sapiente, e ren
et justitiam in terra. derà ragione , e farà giustizia in
terra.
6. In diebus illis salvabitur Juta 6. In que' giorni Giuda avrà sa
da , et Israel habitabit confiden- lute , e Israele vivrà tranquillo :: e
)

ter: et hoc est nomen , quod voca- questo è il nome col quale egli sarà
bunt eum, Dominus justus noster. chiamato : Il Giusto Dio nostro.

(1 ) Isai. 4. 2. 40. 11. 45. 8. Infr. 23. 14. Ezech . 34. 23. Dan. 9. 24.
Joan . 1. 45 .

sto , del qual popolo gli Ebrei ricondotti a Gerusalemme sono figura : di que
sto popolo i pastori sono gli Apostoli , i quali da tutte parti nell'unico ovile
allunarono e i Giudei , e i Gentili nella nuova Chiesa , e questa da ' Giudei
ebbe cominciamento , i quali erano già in possesso del culto del vero Dio ,
ed a' quali il Messia era stato promesso , e mandato principalmunte , onde di
essi può dirsi , che tornavano alle loro possessioni coll'entrare a parte dei
beni della Chiesa . Delle pecorelle del nuovo ovile si dice , che elle non saran
più in paure , e timori , perchè elle sono , e saranno sempre sotto la custodia ,
e sotto la protezione del Principe de ' Pastori , il quale le ama teneramente
e per esse diede la vita ; carità , che sarà imitata da quei pastori , i quali
o o
sott di lui avrann dello stesso gregge la cura : e di piii si dice ancora che ,
del loro numero non mancherà veruno , le quali parole ci ricordano quello
che il buon pastore già disse al celeste suo Padre : Di quelli che tu desti a
me non ne ho perduto veruno . Joan . xvsnr . 9. Perocchè a Cristo andarono ,
e alla Chiesa tutti quelli che dal Padre furou chiamati , ed ebbec salute da
lui tutti quelli che alla salute pervennero .
Vers. 5. 6. Susciterò a Davidde un Germe giusto, e regnerà come re ec.
Se le precedenti parole del Profeta possono in qualche maniera aver relazione
all'antico popolo , come si è detto , qui poi il velo è tolto affatto. Iddio dice ,
che egli una volta darà a Davidde un Germe , o ( per parlare strettamente
coll' Ebreo ) un tallo , il quale dalla sua quasi morta radice crescerà in gran
d'albero , che non solo ristorerà la gloria della casa di David , ma l'accre
>

scerà , e la estenderà senza fine . Questo Germe è Germe giusto , perchè egli è
principio e fonte di ogni giustizia , ed ei regnerà , lo che certamente nissuno
dei posturi di Davidde dopo la cattività ebbe in sorte , e governerà il suo
popolo con saggezza , rendendo a ' buoni il bene , a'cattivi il gastigo, e il suo
nome sarà il Giusto Dio nostro. Ecco adunque , come quel Figliuolo di Da
vidde secondo la carne, quel Germe , che da vergine terra spunterà un giore
Do , quando la casa di David sarà nella umiliazione , questo Germe sarà in
sieme vero Dio , e nostro giustificatore , e nostra salote , salute di Giuda , e
dello spirituale Israele , il quale in somma pace vivrà sotto questo re , che è
132 PROFEZIA DI GEREMIA
7. Propter hoc ecce dies ve- 7. Per questo verrà tempo , dice
:
niunt , dicit Dominus , et non di- il Signore , quando non diran più
cemil ultra : Vivil Dominus, qui , Vive il Signore , che trasse i fi.
eduxit filios Israel de terra £ gliuoli d'Israele dalla terra d'E
Opti : gitto.
8. Sed ( 1 ) : Vivit Dominus , 8. Ma ( diranno ) : Vive il Sie
qui eduxit , et adduxit semen do- gnore , il quale ha tratto ed ha
>

nius Israel de terra Aquilonis , condotto il seme della casa d' Israele
et de cunctis terris, ad quas eje- dalla terra di Settentrione , e da
tutte le terre , pelle quali io lo avea
ceram eos illuc : et habitabunt in
terra sua . disperso , e abiterando la loro terra .
9. Ad Prophetas: Contritum 9. Quanto ai profeti : Il mio
est cor meum in medio mei , con- cuore è spezzato dentro di me , tutte
>

tremuerunt omnia ossa mea : fa . le mie ossa, sono in fremito : son


clus sum quasi vir ebrius , et diventato come un abbriaco , e come
quasi homo madidus a vino a fa . uomo zuppo di vino alla consideras
cie Domini, et a facie verborum zione del Signore, e alla conside
>

sanctorum ejus. razione delle sue sante parole.


10. Quia adulteris repleta est 10. Perchè piena è la terra di
terra , quia a facie maledictionis adulteri , perchè a motivo delle be
luxit terra , arefacta sunt arva stemmie la terra è il luito ; sono
deserti : factus est cursus eorum arsi i campi del deserto : il corso
malus , et fortitudo eorum dissi: Toro è cattivo >, e sono forti non per
milis. la giustizia ;

(1) Deut. 33. 38. Supr. 16. 14.

principe della pace ( Isai. 18. 6. ) ed è nostra pace , come dice l ' Apostolo
Ephes. 11. 14 .
Vers. 8. Vive il Signore ed ha condotto il seme della casa d' Isracle
dalla terra di Settentrione. Vive il nostro Salvatore Dio Gesù Cristo , il quale
della cattivita del peccato , e del demonio ba liberato Israele , e da tutte le
parti del mondo lo ha condotto nella terra di luce e di pace , che è la spiri
tuale Gerusalemme, cioè la Chiesa Cristiana. Questa liñerazione, che sarà
opera del Figliuolo di David , è tanto grande , e insigne , e ammirabile , che
a paragone di essa , ella è poca cosa l'antica liberazione del popolo dal tiran
nico giogo di Faraone ; , onde questa appena più si rammenterà , se nou in
quanto di questa seconda ella fu una tal qual figura .
Vers. 9. Quanto ai profeti : il mio cuore è spezzato ec. Quanto
feti io mi consumo di afflizione , e il cuor mi sispezza ,
a ’falsi pro
tremano le mie
e
Ossa ,
quasi io fossi ebro di vino , considerando la maestà del Signore offeso
da loro , e la santità delle sue parole , delle quali costoro si fanno beffe.
Pers. 10. Piena è la terra d'adulteri ec. A ' falsi profeti , che adulavano il
pópulo colle menzogne , imputa giustamente il Profeta i disordiui regnanti
>

nel popolo , e i castighi coi quali Dio lo punisce : e particolarmente la sicci


tà , per cui dice , che era jo lutto la terra . Il corso della vita di questi pro
leti è cattivo >, e sono forti pel male , e non per fare il bene.
CAPO XXIII. 133
11. Prophetn namque ,, et sro 11. Imperocchè e il profeta , e
cerdos polluti sunt : et in domo il sacerdote souo immondi : e nella
mea inveni malum eorum , ait casa mia ho trovata la loro malva.
Dominus. gità , dice il Signore.
12. Idcirco viil eorum erit quasi 12. Per questo il loro cammino
lubricum in tenebris : impellentur sarà quasi per istrada sdrucciola al
enim , el corruent in ea : afferam bujo : perocchèinciamperanno , e vi
:

enim super eos mala , annum vis cadranno : dappoichè io farò venirc
sitationis eorum , ait Dominus. sciagure sopra di essi , il tempo di
loro punizione, dice il Signore.
13. Et in Prophetis Samariae 13. Come io vidi ne' profeti di
vidi fatuitatem : prophetabant in Sainaria l'insensataggine : profeta
Baal , et decipiebant populum yano nel nome di Baal, c inganna
meum Israel. vano il mio popolo d' Israele ;
14. Et in Prophetis Jerusalem 14. Così i profeti di Gerusalemme
vidi similitudinem adulterantium , gli ho veduti imitare gli adulteri, e
et iter mendacii : et confortave. seguir la menzogua : ed eglino han
runt manus pessimorum >, ut non fatto coraggio alla turba de' mal
converteretur unusquisque a mu vagi , affinchè non si convertisse
lilia sua : facti sunt mihi omnes ciascheduno di essi dalla loro mal.
ut Sodoma , et habitatores ejus vagità : son diventati per me come
quasi Gomorrha . Sodoma , e gli abitatori di lei come
Gomorra .
15. Propterea haec dicit Domi. 15. Per questo cosi parla il Si
nus exercituum ad Prophetas ( 1 ) : gnore degli eserciti ai profeti : lo li
Ecce ego cibebo eos absinthio , et cibero di assenzio , e gli abbevercrò
potabo eos felle , a Prophetis enim col fiele : imperocchè da ' Profeti di
Jerusalem egressa est pollutio Gerusalemme si è sparsa la immon
super omnem terram . dezza per tutta la terra .

(1) Supr. 9. 15.

Vers. 11. 12. Sono immondi: e nella casa mia ec. E proſeti , e sacerdoti
sono corrotti , e pieni d'iniquità, e nella stessa mia casa gli bo io veduti por
tare i loro idoli , le loro abbominazioni, le loro oscenità . Per questo precipi
teranno in orrende calamità , come avviene a un uomo , che al bujo cammina
per una strada lubrica , dove non puo fermare il suo passo.
Vers. 13. 14. Come io vidi nei profeti di Samaria l'insensataggine ec. Sic
come i profeti delle dieci tribù io li vidi adorare i dei di pietra , e di legno ,
argomento visibile di loro stoltezza ; cosi i profeti di Giuda io vidi imilare
gli stessi adulteri cioè idolatri di Samaria , e di piri li vidi battere la via
della menzogna dicendosi mandati da Dio , quando Dio ad essi non avea mai
parlato , e li vidi far cuore a'cattivi , perchè a dispetto di tutte le minacce
del Signore , non si convertissero . Sono adunque senza paragone più rei que
sti che i profeti di Samaria , che non parlavano , se non a nome di Baal , o
134 PROFEZIA DI GEREMIA
16. Haec dicit Dominus exer-16. Queste cose dice il Signor
cituum ( 1 ) : Nolite audire verba degli eserciti :Non ascoltate le pa
Prophetarum , qui prophetant vo- role de' profeti, i quali profetizzano
>

bis , et decipiunt vos : visionem a voi , e vi gabbano : pronunziano


.

cordis sui loquuntur, non de ore le visioni del loro cuore , e non pa
Domini. role della bocca del Signore.
17. Dicunt his , qui blasphe- 17. Essi dicono a coloro, che mi
niant me : Locutus est Domi- bestemmiano; il Signore ha parlato:
nus (2) : Pax erit vobis : et omni, Voi avrete pace : e tutti coloro che
qui ambulat in pravitate cordis seguono il depravato lor cuore , ban
sui , dixerunt : Non veniet super detto : . Non verrà sciagura sopra
vos malum . di voi.
18. Quis enim affuit in consilio 18. Ma , e chi assisté al consi .'
Domini, et vidit , et audivit ser- glio del Signore, e lo vide, e adi
>

monem ejus ? Quis consideravit il suo parlare ? chi penetrò la pa


verbum illius , et audivit ? rola di lui, e la comprese: ?
19. (5) Ecce turbo Dominicae 19. Ecco , che il turbine dello
indignationis egredietur , et tem- sdegno del Signore scapperà fuora,
tempestaa , rotto ogni argine ,
pestas erumpens super caput im- e la tempest
piorum veniet. verrà sulla testa degli empi.
20. Non revertetur furor Do- 20. Non cesserà il furor del Si
mini usque dum faciat , et usque gnore , fino a tanto che abbia ese
dum compleat cogitationem cordis guiti , e adempiuti i disegni della
sui : in novissimis diebus intelli . sua mente. Il consiglio di lui lo
gelis consilium ejus. comprenderete voi negli ultimi
giorni.
21. Non mittebam Prophetas , 21. Io non mandava questi pro
et ipsi currebant : non loquebar ſeti , ed essi correvano : io non par
ad eos , et ipsi prophetabant. lava ad essi , ed eglino profetavano.
22. Si stetissent in consilio meo, 22. Se fossero intervenuti al mio
et nola fecissent verba mea populo consiglio , e avessero intimate al mio

( 1 ) Infr. 27. 9. et ag. 8.


( 2 ) Supr. 5. 12. et 14. 13 .
(3) Infr. 30. 14 .

non abusavano del nome mio per dar credito alle menzogne , e per rendere
Gerusalemme , e i suoi
il popolo più perverso. lo perciò odio questi profeti didiSodoma,
abitatori von men di quel ch'io odiassi i cittadini e di Gomorra ,
e con simil castigo puniro questa corrotta città.
Vers. 18. Chi assistè al consiglio del Signore ? Chi di questi profeti ebbe
mai comunicazione con Dio , e assistè a'suoi segreti cousigli.
Vers. 22. Se fossero intervenuti ec. Se questi fossero miei profeti , se aves
ser comunicazione con me , se ad essi io avessi confidate le mie parole , essi
CAPO XXIII. 135
meo , avertissem utique eos a via popolo le mie parole, gli avrei cer
sua mala , et a cogitationibus suis tamente convertiti dalla mala lor
pessimis. vita , e dalle pessime loro inclina
zioni .
23. Putasne Deus , e vicino ego 23. Credi tu , ch ' io sia Dio da
sum , dicit Dominus ? et non Deus vicino ( dice il Signore ) , e non

de longe ? Dio da lontano ?


24. Si occultabitur vir in ab . 24. Potrà forse occultarsi un uo
sconditis , et ego non videbo eum , mo ne' suoi nascondigli , sicchè io
dicit Dominus 7 numquid non coe- non lo vogga , dice il Signore ? Non
>

lum , et terram ego impleo , dicit empio forse io il cielo , e la terra ,


>

Dominus ? dice il Signore ?


25. Audivi , quae dixerunt 25. Ho udito quello che dicono i
Prophetae , prophetantes in no profeti, che profetizzano nel nome
mine meo mendacium , atque di- mio la menzogna , e dicono : Ho
centes : Somniavi , somniavi. sognato , ho sognato.
26. Usquequo istud est in corde 26. E fino a quando avranno ciò
prophetarum vaticinantium men .. in cuore i profeti,, che profetizzano
dacium , et prophetantium sedun menzogne , e annunziano le seduzioni
ctiones cordis sui ? del loro cuore ?
27. Qui volunt facere ut obli 27. I quali voglion farsi , che
viscatur populus meus nominis si scordi del nome mio il mio po
mei propter somnia eorum , quae polo per darrelta a' sogni , che
narrat unusquisque ad proximum ogauno di essi racconta al suo pros
suum : sicut obliti sunt patres eo- simo : come del pome mio si scor
rum nominis mei propter Baal. darono i padri loro per amore di
Baal .
28. Propheta , qui habet ser- 28. Il profcta , che sogna , rac
>

non sarebbono cattivi, ed empj , come sono ; ed io prima di servirmi di loro


gli avrei convertiti , e ridotti a vita migliore , affinchè ilmio popolo non avesse
dinanzi agli occhi lo scandalo di vedere disonorato colla immondezza della
vita , e colla empietà delle massime un tal ministero.
Vers , 23. Credi tu , ch' io sia Dio da vicino , e non Dio da lontano ? lo
non solo veggo le cose presenti , ma tutte ancor le passate , e tutte ancor le
future ab eterno vidi , e conobbi ; e di più a tutte le cose io sono vicino , io
sono presente colla mia providenza , colla mia potenza , ed anche colla mia
immensità .
>

Vers . 25. Ho sognalo. Ho avuto un sogno profetico .


Vers. 26. E fino a quando avranno ciò in cuore ec . Fino a quando conti
nueranno ad amare , c ad esercitare questo brutto mestiere questi profeti di
menzogna , che spacciano le seduzioni del corrotto lor cuore Essi " non ad
altro pensano , che a distruggese nel mio cuore la pietà , la religione colle
loro imposture , come i proleti di Samaria fecer dimenticare del nome mio le
dieci tribu per andar dietro a Baal :: di questi padri sono degni figliuoli i pro
feti di Gerusalemme , i quali co’ loro sogni alienano il popolo da me.
Vers. 28. 29. Il Profeca , che sogna , racconti il sogno ec. Ti soguo , cho
136 PROFEZIA DI GEREMIA
monem meum , loquatur sermo. conti il sogno : e chi è depositario
nem meum vere : quid paleis ad mia
di miaconparola , annunzi la parola
verità : che han da fare
triticum ,> dicit Dominus ?
col grano le paglie , dice il Si
guore ?
29. Numquid non verba meat 29. Non son’ elleno le mie pa
sunt quasi ignis , dicit Dominus, role come il fuoco , dice il Signore,
et quasi malleus conterens per e come il martello che stritola il
tram ? sasso ?
30. Propterea ecce ego ad Pro- 30. Per questo eccomi ai profeti ,
phetas , ait Dominus , qui furan- dice il Signore , i quali rubano le
tur verba mea unusquisque a pro- mie parole , ciascheduno al suo
xim o suo . fratello.
31. Ecce ego ad Prophetas , ait > 31. Eccomi ai profeti , dice il
Dominus , qui assumunt linguas Signore , i quali si formano il pro
suas , et ajunt : dicit Dominus. prio linguaggio , e dicono : dice il
Signore.
52. Ecce ego ad prophetas som- 32. Eccomi ai profeti , che so
niantes mendacium ,> ait Dominus; gnano menzogne , dice il Signore ,
qui nurraverunt ea , et seduxe- e le raccontano , e seducono il po
runt populum meum mendacio pol mio colle loro menzogne , -e coi >

suo , in miraculis suis : cum loro prodigi , quand' io non gli avea
ego non misissem eos , nec man mandati , ne data commissione a
dassem eis , qui nihil profuerunt costoro , che non ha fatto bene al
populo huic , dicit Dominus. cuno a questo popolo , dice il Si
gnore.

costoro dicono di aver avuto , lo mettan fuora , e dicano : io ho sognato , ma


non dicano : Il Signore ha detto : Quelli poi , che hanno avuta qualche rive
Jazione da me , come parola mia , espongano con verità la parola, che hanno
udita . Che ha che fare la menzogna de' falsi profeti colla verità , e schiettez
za dei veri ? Come mai col puro grano vuol confondersi la vile leggera pa
glia ? La paglia non nutrisce, e la falsa profezia non edifica , ma distrugge .
La mia parola è fuoco , che purifica , è inartello , che rompe la durezza di
ogui pietra. Hanno eglino nulla di simile i discorsi de ' falsi profeti ?
Vers. 30. 31. 32. Eccomi ai profeti i quali rubano le mie parole et. Sono
notate tre specie di falsi profeti ; primo quelli che prendono alcune sentenze
dei veri proteti, e colle loro menzogne le mescolano , e le adulterauo ; secon
do di quelli che di proprio cervello si formano il proprio loro linguaggio , e
con estremo ardimento parlano come da parte di Dio ; terzo di quegli i quali
per tanti oracoli vendono i loro sogni, e colle bugie , e cogli inventati mira .
coli gabbano la turba ignorante. Sono da notarsi quelle parole : i quali si
formano il proprio linguaggio : perocchè il vero Prolita non forma egli il suo
linguaggio, perchè nou parlo , e non dice se nou quello che Dio gli mette in
bocca; donde avviene, che il falso profeta adula , lusinga colle dolci , e buone
parole i peccatori ; ma nou il vero , che non cerca di piacere ,> ma di esser
utile popolo
al .
CAPO XXIII. 137
33. Si igitur interrogaverit te 33. Se adunque ti interrogherà
populus iste , vel propheta , aut questo popolo , od un profeta, od
sacerdos , dicens : Quod est onus un sacerdote , e dirà : Qual è il
)
Domini i dices ad eos : Vos estis peso del Signore ? tu dirai loro :
onus : projiciam quippe vos , dicit Voi siete il peso : perocchè io vi
Dominus. getterò via , dice il Signore.
34. Et propheta , et sacerdos , 34. E se un profeta , un sacer
et populus, qui dicit : Onus Do- dote , o alcuno del popolo dirà :
mini: visitabo super virum illum , Peso del Signore: visiterò io un
el super domum ejus. tal uomo , e la casa di lui .
35. Haec dicetis unusquisque 35. Ognan di voi dirà al suo
ad proximum , et ad fratrem prossimo , e al suo fratello : Ch'è
suum : Quid respondit Dominus ? quello che ha risposto il Signore ?
et quid locutus est Dominus ? e , che ha egli detto il Signore ?
36. Et onus Domini ulira non 36. E non si nominerà più il
memorabitur : quia onus erit uni- peso del Signore; perchè a ciasche
cuique sermo suus : et perverti- dupo sarà suo peso la sua parola ;
stis verba Dei vivenris , Domini perchè voi avete pervertite le pa
exercituum Dei nostri. role di Dio vivo , del Signor degli
eserciti Dio nostro.
37. Haec dices ad prophetam : 57. Tu dirai al profeta :: Che
Quid respondit tibi Dominus ? Et t' ha egli risposto il Signore ? e che
quid locutus est Dominus ? ha egli detto il Signore ?
38. Si autem ONUS Domini 38. Che se voi direte : Peso del

Vers. 33. 34. 35. Se adunque questo popolo ... t'interrogherà , e dirà : Qual
é il peso del Signore ec. Le profezie , nelle quali annunziayansi i castighi di
Dio contro i prevaricatori , sono ordinariamente chiamate peso , che altrove
si è tradotto annnuzio grave ; ma qui conviene ritener la stessa parola affin
d'intendere la risposta , che Dio ordina a Geremia di dare a chi " burlandosi
delle continue minacce , che egli faceva a tutti , e della intimazione de ' futuri
>

castighi , gli domandava per ischerno : qual è il peso del Signore , che tu hai
oggi da predicare ? A questi empj schernitori ( dice Dio ) tu risponderai , peso
e peso grande siete voi, peso insoffribile , e per questo il Signore dice , che
vi rigetterà lungi da se , e vi caccierà nel paese de ’ Caldei . Cosi Dio ritorce
contro di essi le empie loro derisioni ; e aggiunge , che egli visiterà nell'ira
sua tutti quelli che in tal guisa si fauno beffe di sua parola , e li , castigherà
severamente , e allora tutti impareranno a rispettare la profezia , e il Profeta
.

del Signore , e non diranno più peso del Signore , ovvero qual è il peso del
>

Signore ? Ma con umiltà e timore domanderauno : che è quello che ha rispo


sto , o detto il Signore ?
Vers. 36. Non si nominerà più il peso del Signore ec. Sia tolta di mezzo.
questa parola peso , perocchè a chi la userà ella diverrà peso e flagello grave ,
per aver voi cangiata la parola di Dio vivo , del Siguore degli eserciti in ar
gomento di riso , e di burla.
Vers . 37. Tu dirai al Profeta ec. Quando tu vorrai interrogare il mio Pro
feta , tu gli dirai con rispetto : che ha risposto , oyver , che ha detto il
Siguore ?
138 PROFEZIA DI GEREMIA
dixeritis : propter hoc haec dicit Signore , per questo così dice il Si.
Dominus : Quia dixistis sermo- gnore :: Perchè avete detta questa
nem istum : onus Domini : et parola : Peso del Signore : quand' io
misi ad vos , dicens , Nolite die mandai a dirvi: Non istate a dire:
cere : Onus Domini : Peso del Signore ;
39. Propterea ecce ego tollam 39. Per questo ecco , che io vi
vos portans , et derelinquam vos , piglierò , e vi porterò , e vi abban.
et civitatem quam dedi vobis , et donerò lungi dalla mia faccia , e
>

patribus vestris , a facie mea , voi , e la città , ch'io diedi a voi ,


e ai padri vostri.
40. (1 ) Et dabo vos in oppro- 40. E farovvi argomento di ob
brium sempiternum , et in igno- brobrio sempiterno, e di eterna
miniam aeternam , quae numquam ignominia , di cui non si cancellera
oblivione delebitur . mai la memoria .

( 1 ) Supr. 20. 11 .

Vers. 39. Io vi piglierò , e vi porterò ec. Se voi continuerete a ridere ee scher


zare con questa parola peso del Signore , io vi prenderò , e vi portero qual
peso odioso lontano da me , e vi abbandonerò voi , e la vostra città in braccio
alle più orrende sciagure ; abbandonerò questa città data da me a ' padri vostri
per essere la città regina di un bellissimo regno , e voi resterete nell'obbro
Drio , e nell'ignominia per sempre . Dio fa qui intendere quanto gran male
sieno le derisioni delle cose sante , e particolarmente della sua divina parola ,
la quale dee ascoltarsi con profonda umiltà e venerazione da ogni uomo e
amarsi, e aversi cara anche quando condannando i nostri vizj, e le nostre pre
varicazioni, ci umilia , e quando colla minaccia de ' severi ' giudizj di Dio ,
c'intimnidisce allin di ritrarci dal male .
139

CAPO XXIV.

Paniere di fichi buoni , e paniere di fichi cattivi ; il primo de quali


è figura de' Giudei prigionieri in Babilonia , i quali torneranno
nella Giudea , e di tutto cuore si convertiranno al Signore ; il se
condo è figura di quelli rimasi in Gerusalemme , i quali incon
treranno i obbrobrio , e la maledizione.

1 . Ostendit
stendit mihi Dominus : 1 . I Signore mi diede una vi.
et ecce duo calathi pleni ficis, sione , e vidi due panieri pieni di
positi ante templum Domini, posta fichi posati davanti al tempio del
quam transtulit Nabuchodonosor Signore , dopo che Nabuchodonosor
rex Babylonis Jeconiam filium re di Babilonia avea menato da Ge
Joakim regem Juda , el principes rusalemme a Babilonia Jeconia fin
ejus, et fabrum , et inclusorem gliuolo di Joachim re di Giuda, e
de Jerusalem , et adduxit eos in i suoi principi, e i fabbri , e i
Babylonem . giojellieri.
2. Calathus unus ficus bonas 2. In uno de' panieri erano ot
habebat nimis , ut solent ficus timi fichi , come soglion essere i
>

esse primi temporis : et calathus primaticci : e nell' altro paniere


unus ficus habebat malas nimis , crano fichi pessimi da non potersi
quae comedi non poterant , eo mangiare per esser guasti.
quod essent malae,

Vers. 1. Il Signore mi diede una visione , e vidi ec . Questa visione l'ebbe


Geremia dopo che Jeconia fu condotto a Babilonia , quando in Gerusalemme
regnava Sedecia ultimo re di Giuda ,> Jeconia era stato menato in ischiavitù
insieme coi principali uomivi della corte , e della città .
9

1 fabbri, e i giojellieri. In vece di fabbri si potrebbe tradurre legnajuoli.


La seconda voce latina l'abbiamo spiegata secondo il senso datole da s. Giro
lamo. Vedi iv . Reg. xiv . 16 .
Vers. 2. Come sogliono essere i primaticci. Per questi fichi di primo tempo
alcuni intendono fichi , che essendo venuti fuora dalla pianta dentro l'au 5

tuuno , vi restauo tutto il virno , e maturano nella primavera. Di questa sorta


di fichi ne ha talora anche l'Italia quando il verno va mite , ma posso dire
che tra noi non sono molto buoni. Crederei adunque piuttosto , che sieno da
intendersi que ' fichi , che molte piante danno maturi nel mese di giugno , ben
che ( tra noi ) in piccol numero , e si chiamano fichi sampieri , e vengono
140 PROFEZIA DI GEREMIA
3. Et dixit Dominus ad me : 3. E il Signore mi disse : Ch'è
Quid tu vides , Jeremia ? Et quello che tu vedi , o Geremia ? E
dixi : Ficus , ficus bonas , bonas io dissi : Fichi , fichi buoni , e
valde ; et malus , malus valile , molto buopi : e fichi cattivi , e molto
quae comedi non possunt , eo cattivi da non potersi mangiare ,
quod sint malae. perchè sono cattivi.
4. El factum est verbum Do- 4. E il Signore parlommi, di
mini ad me , dicens : cendo :
5. Haec dicit Dominus Deus 5. Queste cose dice il Signore
Israel : Sicut ficus hae bonae : Dio d'Israele : Siccome questi fichi
sic cognoscam transmigrationem sono buoni ; cosi io farò ' del bene
Juda , quam emisi de loco isto agli esuli di Giuda , che sono stati
in terram Chuldaeorum , in bo- da me cacciati alla terra de ' Caldei .
пит .

6. Et ponam oculos meos super 6. E volgerò ad essi placato il


eos ad placandum , et reducam mio sguardo, e li ricondurrò in
cos in terram hanc , et aedificabo questa terra , e , luogi dallo ster
cos , et non destruum : et plan- winarli , darò loro ferma abitazione,
tabo eos , et non evellum . e li piantero , e non gli sradicherò.
7. Et dabo eis cor , ut sciant 7. E darò loro un cuore , allin
me , quia ego sum Dominus ( 1 ) ; chè conoscano , ch ' io sono il Sis
>

et erunt mihi in populum , elego gnore , ed ei saranno mio popolo ,


>

ero eis in Deum : quia reverlen- ed io sarò loro Dio , perchè ritor
tur ad me in toto corde suo. neranno a me con tutto il lor cuore.

( 1 ) Supr. 7. 33 .

più grossi , e di ottimo sapore ; per questo ho tradotto non fichi di primave
ra , ma primaticci.
Vers. 6. 7. Darò loro ferma abitazione , li piantero , e non gli sradicherò ,
e darò loro un cuore ec . Dio promette , primo di far si , che gli Ebrei , che
erano stati condotti a Babilonia con Jeconia , saranno assai ben trattati nella
>

loro cattività ; e cosi fu , e provollo lo stesso Jeconia , il quale da Evilmero


dach 3, che successe a Nabuchodonosor , fu cavato di prigione, e onorato nella
reggia , e da varj luoghi di Daniele , di Ezechiele , ee di Geremia apparisce ,
che nella loro sciagura ebbero questi Ebrei molte consolazioni. Secondo , Dio
promette , che questi Ebrei torneranno a Gerusalemme , cd ivi Dio li pianterà
>

di bel nuovo , nè più gli sradicherà ; e cio come si è egli avverato , ' menire
gli Ebrei già tempo furono sterminati dal loro paese ? Le parole stesse del
Profeta ci conducono allo scioglimento di questa difficoltà. Egli dice che que
sli Ebrei si convertiranno a Dio con tutto il cuor loro , e che Dio dara
loro un cuor per conoscerlo ; e soggiunge , ch ' ei saranno suo popolo , ed ei
sarà loro Dio Gli Ebrei adunque , che torneranno a Gerusalemme da Babi
>

lonia , avranno ferma e stabil sede in quella città fino a tanto , che ella sussi
sterà ,ed avranno più stabile abilazione nella spirituale Gerusalemme, cioè
mella Chiesa , e questa sorte sarà per quegli Ebrei , i quali con tutto il cuor
CAPO XXIV. 141
8. ( 1 ) Et sicut ficus pessimae , 8. E come gli altri fichi son pes
quae comedi non possuni, eoquod simi, e da non potersi mangiare ,
.
>

sini malae : haec dicit Dominus , perchè sono guasti, così io ( dice
sic dabo Sedeciam regem Juda, il Signore ) tratterò Sedecia re di
et principes ejus , el reliquos de Giuda , e i suoi principi , e tutti
Jerusalem , qui remanserunt in gli altri , che son rimasi in questa
urbe hac ; et qui habitant in terra città di Gerusalemme, e che abi
Ægypti. tano nella terra d'Egitto.
9. Et dabo eos in vexationem , 9. E farò , che sieno vessati , ed
afflictionemque omnibus regnis aflitti per tutti i regni della terra ;
terrae : in opprobrium , et in pa. e saranno l'obbrobrio , la favola ,
rabolam , et in proverbium , et l'esempio , e l'orrore di tutti i
3

in maledictionem in universis lo- luoghi , dov' io gli avrò cacciati.


cis , ad quae ejeci eos.
10. Et mittam in eis gladium , 10. E manderò contro di essi la
et famem , et pestem : donec con- spada , la fame , ee la peste , fino
>

sumantur de terra , quam dedi a tanto che sieno stcrminati dalla


eis , et patribus eorum . terra , ch'io diedi ad essi , e ai
padri loro.

( 1 ) Infr. 29. 17.

loro si convertiranno al Signore , cioè quegli , a' quali darà Dio un


9 cuor
Nuovo ,> mediante la nuova loro rigenerazione in Cristo Gesù , onde essi uniti
a tutto il popolo delle genti , saranno il vero popol di Dio , il vero Israele
fedele. Abbiam veduto già molte volte , come gli avvenimenti, che riguardano
Israele carnale, sono ai Profeti occasione di alzarsi a discorrere dello spiri
toale
VersIsraele , passando cosi dalla figura alla cosa figurata:
. 8. Cosi
tratterò Sedecia ec. Sedecia , e i grandi , e tutta la gento
rimasa con lui in Gerusalemme , e tutti quegli , i quali contro la mia volon
tà , significata loro per bocca del mio Profeta Geremia , hanno voluto fuggir
nell ' Egitto , tutti questi sono come que' fichi cattivi , de' quali non altro è
da fare, se non gettarli via , perchè nonposson vedersi, e così sono quelli ri
>

gettati da me , ed avrau tristo fipe.


142 PROFEZIA DI GEREMIA

CAPO XXV.

Perchè gli Ebrei non ascoltano Geremia , e gli altri profeti , che gli
esortano a penitenza, Gerusalemme sarà distrutla , ed essi condotti
in cattività per settanta anni. I Caldei ancora , e gli altri popoli ,
che hanno travagliato i Giudei berranno il calice dell' ira di Dio.

Verbum quod factum est 1. Parola , che fu rivelata a


ad Jeremiam de omni populo Ju- Geremia intorno a lutto il popolo
da, in anno quarto Joakim filii di Giuda l'anno quarto di Joachim T
Josiae regis Juda ( ipse est an- figliuolo di Giosia re di Giuda ,
nus primus Nabuchodonosor regische è l' anno primo di Nabuchodo
Babylonis ). nosor re di Babilonia.
2. Quod locutus est Jeremias 2. La qual parola ripetè Gerennia
propheta ad omnem populum Juda, profeta a tutto il popolo di Giuda,
et ad universos habitatores Jeru- e a tutti gli bitatori di Gerusa
salem , dicens : lemme , dicendo :
3. A tertio decimo anno Josiae 3. Dall'anno tredicesimo di Gio.
filii Ammon regis Juda usque ad sia figliuolo di Ammon re di Giuda
diem hanc ; iste tertius , et vige- fino a questo giorno , questo è il
simus annus , factum est verbum ventesimo terzo anno , dacche il
Domini ad me , et locutus sum Signore parlommi , c io ho parlato
ad vos de nocte consurgens >, et a voi , levandomi la notte per fa
loquens ; et non audistis . vellarvi, e voi non avete ascoltato.

Vers. 1. L'anno quarto di Joachim che é l'anno primo di Nabucodono


sor. L'anno primo di Nabuchodonosor è l'anno in cui egli fu associato dal
padre suo Nabopolassar all'imperio , tre anni prima della morte di questo , e
quest'anno privo di Nabuchodonosor è l'anno del mondo 3398. , ed è il
quarto del regno di Joachim . In quest'anno Nabuchodonosor prese Gerusa
lemme , e una gran parte dei vasi del tempio , e meno via gran numero di
prigionieri , e molti anche primary signori į principi della casa reale : di questo
numero furon Daniele, Anania , Nisael, Azaria, ma Joachim fu lasciato sul trouo
dal vincitore a condizioni molto gravose. Geremia adunque sul principio del .
l'anno , in cui Nabuchodonosor cominciò a regnare , ebbe ordine da Dio di
predire i mali , che questo re dovea fare a Gerusalemme.
Vers . 3. Levandomi la notte, Leyandomi innanzi giorno >, togliendomi al
riposo per amor del vostro benc .
CAPO XXV. 143
4. Et misit Dominus ad vos 4. E il Signore assai per tempo
onines servos suos prophetas , ha spediti a voi tutti i suoi servi ,
consurgens diluculo , mitiensque : i profeti , gli ha spediti, e non gli
et non qudistis , neque inclinastisavete ascoltati , nè avete piegate le
aures vestras ut audiretis. orecchie per dar loro reta ,
5. ( 1 ) Cum diceret : Reverti- 5. Quand ' ei vi diceva : Si con
mini unusquisque a via sua mala , verta ognuno di voi dalla sua mala
၅) et a pessimis cogitationibus vestris: vita , e dalle pessime sue inclina
et habitabitis in terra , quam de- zioni , e abiterete per tutti i secoli
spala , dit Dominus vobis , et patribus nella terra data dal Signore a voi ,
i D. vestris a seculo , et usque in se- e a' padri vostri ;
a

culum .
6. Et nolile ire post deos alie- 6. E non andate dietro a dei stra
nos , ut serviatis eis , adoretisque nieri , per adorargli , e servirgli ; e
eos : neque me ad iracundiam non provocate me ad ira colle opere

1332
provocetis in operibus manuum delle vostre mani , e io non darò a
vestrarum , et non affligam vos. voi afflizione.
orque 7. Et non audistis me , dicit 7. Ma voi non m'avete ascoltato ,
inden
Dominus, ut me ad iracundiam dice il Signore , talmente che mi
provocaretis in operibus manuum avele provocato ad ira colle opere
tot vestrarum , in malum vestrum . delle vostre mani per vostro danno.
8. Propterea haec dicit Domia 8. Quindi il Signore degli eserciti
rani
nus exercituum : pro eo quod non parla cosi : Perchè poi non avete
Jish audistis verba mea : ascoltate le mie parole ,
9 . Ecce ego mitlam , et 9. Ecco che io prenderò meco ,
assu-
mam universas cognationes aqui- e spedirò tutte le famiglie del set
lonis , ait Dominus , et Nabucho- tentrione , dice il Signore , e Nabu-.
> >
Gialle donosor regem Babylonis servum chodonosor re di Babilonia mio
meum : et adducam eos super ter- servo , e li condurrò contro questa
ram istam , et super habitatores terra , e contro i suoi abitatori, e
arbas ejus, et super omnes nationes , contro tutte le nazioni , che sono
is be qune in circuitu illius sunt , et all'intorno , e gli ucciderò , e ridur
liata interficiam eos , et ponam eos in rogli ad essere spavento , e scherno
>

stuporem , et in sibilum , et in di tutti, e solitudine sempiterna.


solitudines sempiternas .

Home
ato ! ( 1 ) 4. Reg. 17. 13. Supr, 18. 11. Infr. 35. 15.
esto , ?
deag1
ser d
pro
to
ques
I trom
del Vers. 4. Tutti i suoi servi , i profeti. Joel , Habacuc , Sophonia , Holda ec:
Dio di Vers. 9. Nabuchodonosor mio servo .Destinato dame esecutore dei decreti
smi al
di mia giustizia ; flagello , ond'iomi servirů a punire gliEbrei , i i vicini
popoli .
144 PROFEZIA DI GEREMIA
10. Perdamque ex eis vocem 10. E torrò via da essi la voce
gaudii , et vocem laetitiae , vo- di gaudio , e la voce di letizia , la
cem sponsi , et vocem sponsae , voce dello sposo , e la voce della
vocem molae , et lumen lucernae. sposa , le canzoni intorno alle ma
>

cine , e il lume di lampana.


II . ( 1 ) Et erit universa terra 11. E tutta questa terra sarà
haec in solitudinem , et in stue solitudine spaventosa : e serviranno
>

porem : et servient omnes gentes tutte queste genti al re di Babilo


islae regi Babylonis septuaginta via per setiant' anni.
annis.
12. Cumque impleti fuerint 12. E passati i settanta anni io
septuaginta anni, visitabo super visiterò il re di Babilonia , e quella
regem Babylonis , et super gene nazione , e la loro iniquità , è la >

tem illam , dicit Dominus , ini- terra dei Caldei , dice il Signore :
quitalem eorum , et super terram e la ridurrò a solitudine eterna .
Chaldaeorum : et ponam illam in
:

solitudines sempiternas.
13. Et adducam super terram 13. E sopra quella terra adem.
illam omnia verba mea , quae pierò tutte le mie parole dette da
locutus sum contra eam , omune , me contro di lei , tutto quello che
quod scriptum est in libro isto , sta scritto in questo libro, e tutto
quaecumque prophelavit Jeremias quello che Geremia ha predetto con
adversum omnes gentes : tro tutte le genti :
14. Quia servierung eis , cum 14. Perchè hanno servito a co
essent gentes multae , et reges loro , tuttochè fossero molte nazioni,
magni : et reddam eis secundum e regi grandi : Ed io renderò loro
opera eorum , et secundum facia quello che meritano , e secondo le
>

manuum suarum . opere delle lor mani.

( 1 ) 2. Par. 36. 39. 1. Esdr. 1. 1. Infr. 26. 6. , et 29. 10. Dan . 9. 3.

Vers. 10. Le canzoni intorno alle macine. Macinayansi allora i grani con
muliui a mano , e questa occupazione era per lo più delle donne schiave , le
quali si sollevavano dal tedio di quel faticoso lavoro col canto . Vedi Matth .
XXIV . 41.
E il lume di lampana. Vuol forse significare non tanto le lampane , che
si accendono per le case la sera , quanto le illuminazioni notturne , che face
vansi in certi giorni di letizia , illuminazioni , che dovean fare un superbo
spettacolo attesa la situazione della citta posta sopra tante colline .
Vers . 11. Per settant'anni. I Giudei , e le vicine nazioni saranno soggette
a Nabuchodonosor , e aa ' suoi successori , Evilmerodach , e Baltazar per set
tant'anni, e allora il Signore farà vendetta de ' Caldei per mano di Ciro , e

i Giudei , e quelle genti olterranno la loro libertà .


Vers. 13. 14. Contro tutte le genui : perchè hanno servito a coloro ec. Gl’Idu .
mei , gli Ammoniti , i Moabiti ec , si erano uniti co ' Caldei uella guerra mossa
CAPO XXV. 145
15. Quia sic dicit Dominus 15. Imperocchè cosi dice il Si
exercituum , Deus Israel : Sume gnor degli eserciti , il Dio d' Israele:
calicem vini furoris hujus de ma- Prendi dalla mia mano questo calice
пи mea :
et propinabis de illo di vino del furor mio : e danne a
cunctis gentibus, ad quas ego bere a tutte le genti , alle quali io
mittam te . ti mandero .
16. Et bibent , et turbabuntur , 16. Ed elle ne beranno , e ne
et insanient a facie gladii , quem saranno agitate , e perderanno la
ego miltam inter eos. ragione alla vista della spada , che
io manderò contro di esse.
17. Et accepi calicem de manu 17. Ed io presi il calice dalla
Domini , et propinavi cunctis gen- mano del Signore , e ne diedi a
tibus , ad quas misit me Dominus: bere a tutte le genti , alle quali il
Signore mi mandò ,
18. Jerusalem , et civitatibus 18. A Gerusalemme , e alle città
>

Juda , et regibus ejus , et prin- di Giuda , e a' suoi regi , c ai suoi>

cipibus ejus : ut darem eos in so. principi, onde fosse per me ridotta
litudinem , et in stuporem , et in la terra in solitudine spaventosa ,
sibilum , et in maledictionem , oggetto di scherno , e di orrore >

sicut est dies isla : corn ' ella è in quest'oggi;


19. Pharaoni regi Ægypti , et 19. A Faraone re dell'Egitto ,
servis ejus, et principibus ejus, et c a' suoi 'servi , e a' suoi principi ,
omni populo ejus : e a tutto il suo popolo ,
20. Ét universis generaliter : 20. E a tutti in generale ; a tutti

da questi a Sedecia , il quale avea fatta con essi alleanza . Vedi s . Gira
lamo. Questa perſidia , dice Dio , che sarà punita per mano degli stessi Caldci,
che vinceranno e meneranno in ischiavitù quelle genti , conciossiachè elle
avrebbon potuto star neutrali , sendo nazioni possenti , e se hanno fatto guer
ra agli Ebrei , non lo han fatto per necessità , ma per cattivo , animo contro
>

di essi .
Vers. 15. Prendi dalla mia mano questo calice ... e danne a bere a tutte le
genti ec. Dio porge in visione al Profeta questo calice pieno nou di vino , ma
d'ira , e di furore ; e in visione mostra al Profeta le varie genti , che beranno
a questo calice , le quali egli qui nomina : ed è da osservare, che queste pro
>

fezie notificate a tutti in Gerusalemme , alla qual città dovea concorrere di


continuo molta gente di tutti i vicini popoli , con facilità venivano a divul
garsi per ogni parte ; onde con ragione si dice qui, che la: missione , e le pre
dizioni di Geremia si estendono anche a queste nazioni : tale è il senso di
queste parole , alle quali 10 ti manderò .
9

Vers. 18. Onde fosse per me ridotta la terra in solitudine ec. Affinchè io
predicessi come la terra sarà ridotta in solitudine ec. si dice , che il Proleta
fa quello che annunzia dover seguire.
Com ella è in questo gi.Com'ella principia ad cosere oggi giorno, quan
do Nabuchodonosor' comincierà a menar via il fiore de ' cittadini di Gerusa
lemme , e i vasi del tempio ec . Velli qui innanzi vers . 1 .
Vers. 19. A Faraone re d'Egitto ec . VediEzech. xxvnt . 15. 16. 17 .
Vers. 20. E a tutti in generale.Credo , che queste parole debbano riferirsi
Mart. Tom . XII. JO
146 PROFEZIA DI GEREMIA
cunctis regibus terrae Ausilidis , i re della terra di Ilus, e a tutti
el cunclis regibus terrae Philie i re della terra de' Filistei , ad
sthiim , et Ascaloni , et Gazae , Ascalone , e a Gaza , e ad Accaron ,
et Accaron , et reliquiis Azoti ,
9 e agli avanzi di Azoto ,
21. Et Idumaeae , et Moab , et 21. E all' Idumea , e a Moab ,
filis Ammon : e a' Gigliuoli di Ammon ;
22. Et cunctis regibus Tyri , . 22. E a tutti i re di Tiro , e a
et universis regibus Sidonis : et tutti i re di Sidone , e ai re delle
regibus terrae insularum , qui isole , che sono di là dal mare ;
sunt trans mare :
23. Et Dedan , et Thema , et 23. E a Dedan , e a Thema, e
Buz , et universis , qui allonsi a Buz , e a tutti quegli che si to
sunt in comam : sano i capelli a modo di corona ;
24. Et cunctis regibus Arabiae, 24. E a tutti i re dell'Arabia ,
et cunctis regibus occidentis , qui e a tulli i re di occidcnle , che
habitant in deserto : abitano il deserto ;
25. Et cunctis regibus Zambri, 25. E aa tutti i re di Zambri , e
et cunctis regibus Elam , et cun- a tutti i re di Elam , e а tutti i
ctis regibus Aledorum : re de' Medi ;
26. Cunctis quoque regibus 26. E a tutti eziandio i regi di
Aquilonis de prope , et de longe, settentrione vicini , e lontani: a
unicuique contra fratrem suum : ognun di questi ( ne diedi , perchè
el omnibus regnis terrae , quae si levi su ) contro il proprio fra

al versetto precedente , e che con esse voglia il Profeta significare come le mi


nacce contro l'Egitto avranno effetto non solo contro gli Egiziani propria
meute detti , ma anche contro tutti quelli , di qualunque nazione , che si tro
veranno uell'Egitto quando Nabuchodonosor invaderà quel regno , e con que
sto accenna gli Ebrei, che aycano voluto rifugiarsi cola , benchè Dio non
volesse , cap. xxiv . 6 .
A tutti i re della terra di Hus. La terra di Hus , patrià di Giobbe nel
l'Arabia deserta . Agli avanzi di Azoto : quelli di Azoto erano stati molto
maltrattati da Sennacherib ( Isai. xx . 1.1 , e da Faraone Nechao 4. Reg.
XXIII. 29.
Vers. 22. E ai re delle isole ec . S. Girolamo dice , ch'ei si fece padrone di
Cipro , di Rodj, e delle Cicladi nel Mediterraneo. Egli avea un'armata na
vale in questo mare , come vedesi Ezech. xxx . 9.
Vers. 33. Declan , e Theman , e Buz. Popoli dell ' Arabia deserta al
l'oriente della Giudea. In generale gli Arabi si tosavano i capelli a guisa di
Corona .
Vers. 25. I re di Zambri i re di Elam . Zambri secondo 8. Girolamo è
paese della Persia , ed Elam è il paese , dov'era la famosa Elimaide , la
Media .
Vers. 26. E il re di Sesac ne berd dopo di essi. Il re di Sesac è certa
mente il re di Babilonia. S. Girolamo , ' e gli antichi Rabbini affermano , che
il nome di Babel è qui occultato mediante un cambiamcuto delle lettere .l
l'alfabeto , cambiamento noto , e usato tra gli Ebrei , ch ' essi cbiamayano
Atbasch >, e consisteva uel mutare con ordine retrógrado le prime lettere dei
CAPO XXV. 147
super faciem ejus sunt : et rez tello ; e a tutti i regni della terra ,
Sesach bibel post eos : quanti ne sono nella sua superficie:
e il re di Sesac ne berà dopo di
essi :
27. Et dices ad eos : Haec dia 23. E tu dirai loro : Queste cose
cit Dominus exercituum , Deus dice il Signor degli eserciti , il Dio
Israel : Bibite , et inebriamini ; et d' Israele : Bevete , e ubbriacatevi
vomite ; et cadite , neque surga- fino a vomitare ; e stramazzate per
tis a facie gladii , quem ego mit- terra , e non vi alzate alla vista
tam inter vos. della spada , ch'io manderò contro
di voi .
28. Cumque noluerint accipere 28. E quando non vorrad rice
calicem de manu tua ut bibant , vere dalla tua mano il calice , e
dices ad eos : Haec dicit Domio bere , tu dirai loro : Queste cose
nus exercituum : Bibentes bibetis: dice il Signor degli eserciti : Voi
berete in ogni modo :
29. ( 1 ) 'Quia ecce in civitate , 29. Imperocchè ecco che io co
in qua invocatum est nomert me. mincerò ad affliggere la città , che
um , ego incipiam affligere , et porta il mio nome, e voi , quasi
vos quasi innocentes , etimmunes foste innocenti , resterete impuniti ?
eritis ? non eritis immunes : gla- voi non sarete impuniti : imperocchè
dium enim ego voco super omnes ecco che io spedisco la spada contro
habitatores terrae , dicit Dominus tutti gli abitatori della terra , dice
exerciltun . il Signor degli eserciti.

( i ) Pet. 4. 17.

l'alfabeto nell'ultime, cosi qui è mutato il Beth seconda lettera iniziale nella
' seconda finale Schin , e Caph undecima iniziale è mutata in Lamed undecima
finale. S. Girolamo dice , che il Profeta usó questa ciira per prudenza , affin di
non esarcerbare i Caldei , che stavan per assediare Gerusalemme. So che lo
Scaligero , e altri dietro a lui hanno voluto , che Sesac sia una divinità di
>

Babilonia , e ci metton ſuora una prodigiosa 'moltitudine di testi , e di autori


profani sopra le feste sacre dette Šaccee , cioè ( com'essi dicono ) Sesacee ,
che facevansi a Babilonia. Io per me credo , che in cosa riguardante gli Ebrei,
e i loro costumi sia giusto di credere agli antichi Rabbini, e a s. Girolamo
piuttosto , che ad autori recenti , per quanto sieno dotti , e di vasta eru
dizione .
Vers. 27. Bevele, e ubbriacatevi ec. Questa ehbrezza significa la perturbazione,
la stupidità , la disperazione, che accompagnano le grandi sciagure , nelle
quali si troveranno involte queste nazioni punite da Dio severamente pelle
loro enormità .
Vers. 29. Comincerò ad affliggere la città, che porta il mio nome ec . lo
cominceró la vendetta contro i peccatori della mia propria casa, dalla città ,
che porta il nome di città del Signore. Sarebb'egli giusto , che io lasciassi
impunite le scellera gini degli stranicri ?
148 PROFEZIA DI GEREMIA
3o. Et fi prophctabis ad eos 30. E tu profetizzerai ad essi
omnia verba huec, et dices ad tutte queste cose , e dirai loro: It
illos ( 1 ) : Dominus de excelso rum. Signore ruggirà dall'alto , e dalla
e

gict , et de habitaculo sanclo suo mansione sua santa alzerà la sua


dabit vocem suam : rugiens ruo voce ; ruggirà altamente contro il
giet super decorem suum : celeun luogo della sua gloria : si canterà
ma quasi culcantium concinetur contro gli abitatori tutti della terra
adversus omnes habitatores terrae, canzone simile a quella di coloro
che pigian le uve.
31. Pervenit sonitus ' usque ad 31. Giungeranne lo strepito fino
extrema terrae : quia judicium agli ultimi confini della terra : pe
Domino cum gentibus : judicatur rocchè il Signore entra in giudizio
ipse cum omni carne , impios tra- colle nazioni , disputa la sua causa
didli gladio , dicit Dominus . contro ogni uomo. Io ho abbando
pati gli empj alla spada , dice il
Signore.
32. Haec dicit Dominus exer- 32. Queste cose dice il Signor
cituum : Ecce afflictio egredietur degli eserciti : Ecco che l'afflizione
de gente in gentem : et iurbo na. passerà d'un popolo all'altro : e
gnus egredietur a summitatibus un turbine spaventoso si leverà dalle
terrae , estremità della terra.
33. El erunt interfecti Domini 53. E quelli che il Signore avrà
in die illa a summo terrae usque messi a morte in quel di , si stena

( 1) Joel. 3. 16. Amos , 1. a .

Vers, 30. Contro il luogo della sua gloria. Questo luogo ė Gerusalemme ,
ovvero il tempio stesso , in cui Dio avea dati tanti segni di sua possanza , e
sua bontà verso gli Ebrei .
Si cantera canzone simile a quella di color , che pigian le uve. La ven .
detta del Signore è paragonata sovente nelle Scritture alla vendemmia , vedi
Ps. lxxix. 13. Apocal. xiv. 18. 19. I vendemmiatori qui sono i Caldei , la vie
gna da vendemmiare è il popolo Ebreo , la canzone , che suol cantarsi da quei
che vendemmiavo , divota le grida de' soldati Caldei , che si cccitano l'un
l'altro a predare , e uccidere .
Contro gli abitatori lutti della terra . Gli abitatori della terra di Giuda .
Vers . 31. Disputa la sua causa contro ogni uomo. Dio cou ammirabil bontà
si soggetta al giudizio degli uomini, affinché veggano , e decidano se ne'ca
stighi, oud ' egli affligge la terra , sia giustificato il suo procedere, e se la pena
sia non solo non eccedente , riguardo alla moltitudine delle iniquità , ma an.
che inferiore. Vedi Isai. 1 , 19. XLIIT. 44 .
Vers: 32 ,L'afflizione passerà d'un popolo all'altro. Nabuchodonosor si
getterà sopra Gerusalemnie, indi sopra Tiro , e Sidone ; di li si volgerà con
tro la Siria , e Damasco , indi contro l'Arabia , Moab , Ammon , l'Idumea ,
Egitto ec . Egli è come uno di que ' turbini rovinosi , che in lontano paese
formati vanno a desolare questa , e quella provincia.
CAPO XXV. 149
ad summum ejus: non plungen. deranno da un polo della terra fino
tur , et non colligentur , neque all'altro : non si farà duolo , e non
sepelientur : in sterquilinium su- si raccoglieranno , ne darassi lor
per faciem terrae jacebunt. sepoltura : giaceranno sulla terra
come lo sterco.
34. Ululate pastores , et cla- 54. Alzate le urla , o pastori , e
mate : et aspergite vos cinere gridate , e copritevi di cenere voi ,
.
optimates gregis : quia completi capi del gregge ; perocchè i giorni
sunt dies vestri, ut interficiumini; vostri sono finiti , e voi sarcle spez
et dissipationes vestrae , et cadetis zati , e come vasi preziosi andrete
quasi vasa pretiosa. per terra .
35. Et peribit fuga a pastori. 35. E i pastori non avran luogo
bus , ' et salvatio ab optimatibus alla fuga , é i capi del gregge non
gregis. avran luogo a salvarsi.
36. Vox clamoris pastorum , et ) 36. Voci di strida dei pastori ,
ululatus optimatum gregis : quia e urli dei capi del gregge , perchè
vaslavit Dominus pascua eorum . ha dissipati gli ovili loro il Signore.
37. Et conticuerunt arva pacis 37. E le campagne di pace sono
a facie irae furoris Domini. laciturne al cospetto dell'ira furi
bonda del Signore.
38. Dereliquit quasi leo um . 38. Egli qual lione ha abbando
braculum tuum , quia facta est pato il luogo, dov ' ei posava , e la
terra eorum in desolationem a terra loro è ridotta in desolazione
dall'ira della colomba , e dall' ira
facie irae columbae , et a facie furibon
irue fuoris Domini. da del Signore.

Vers. 34. Alzate le urla , o pastori. Parla ai regi , ai capi delle repubbliche ,
>

e a tutti quelli che governano i popoli , ai quali dice : che sono finiti i giorni
di lor potestà , finito il tempo di regnare , e coine vasi di gran pregio , ma
fragili cadranno per terra , e saranno stritolati .
Vers. 37. E le campagne di pace son taciturne cc . Nelle campague prima
fertili , e ridenti , e piene di coltivatori regna un tristo silenzio , e una total
solitudine ,perché si è fatta sentir l'ira , e il furore di Dio .
Vers. 38. Egli qual lione ha abbandonato il luogo ec. Quel tempio , in cui
egli avea suo trono , quel tempio , che egli qual lione forte , e possente custo
diva gelosamente , lo ha egli abbandonato. Imperocchè avrebbonºforse i Caldei
ardimento di accostarvisi , se egli non lo avesse lasciato ?
Dall'ira della colomba , e dall'ira furibonda del Signore. Mi attengo alla
>

opinione di 3. Girolamo , il quale per la colomba intese lo stesso Nabuchodo


nosor, sia che come dicono alcuni ) uelle loro insegne militari i Caldei,aves
sero una colomba , come i Romani , e i Persiani ebbero un'aquila ; sia per
qualche altra ragione , che noi von sappiamo. E non è da disprezzarsi il sentie
>

mento di s. Gregorio , il quale credette , che Dio stesso sia qui paragonato
alla colomba per la sua somma clemcuza , come è paragonato ad un lione per
la sua iuqnita possanza .
150 PROFEZIA DI GEREMIA

CAPO XXVI .

Geremia perchè profetizza l'eccidio di Gerusalemme se ella non si


converte , è preso de' sacerdoti , e da ' profeti , ma è liberato dui
principi, e seniori del popolo , addotti gli esempi di Michea , e
di Uria profeti.

1 .
In principio regni Joakim 1 . principio del
No principio del regno di
filii Josiae regis Iudi,, factum Joachim Gigliuolo di Giosia reme di
est verbum istud a Domino ,, di Giuda il Signore parlò a
cens : dicendo :
2. Haec dicit Dominus : Sta in 2. Queste cose dice il Signore :
atrio domus Domini , et loqueris Sta nell'atrio della casa del Signore,
ad omnes civitates Juda , de qui- e a tutte le città di Giuda , delle
bus veniunt , ut adorent in domo quali i cittadini vengono a far ado
Domini , universos sermones, quos razione nella casa del Signore , di
ego mandavi tibi ut loquaris ad rai tutto quello ch ' io ti ho ordi
eos : noli subtrahere verbum , nato di dir loro : Non ne lerare
una parola ,
3. Si forte audiant , el conver- 3. Se a sorte ascoltassero ' , e si
tatur unusquisque a via sua mala : convertissero dalla mala lor vita ,
et poeniteat me mali , quod cogito ond' io mi ripenta del male, clic
facere eis propter malitiam stu . penso di far loro a motivo della
diorum corum . malvagità de' loro affetti.
4. Et dices ad eos : Haec dicit 4. E tu dirai loro : Queste cose

Vers. 1. Nel principio del regno di Joachim ec . Questa profezia adunque è


del primo anno del re Joachim , o quella del capo precedente essendo del
l'anno quarto dello stesso re , é anteriore di tre anni.
Vers . 3. Se a sorte ascoltassero , e si convertissero ec. Dio parla ( per cosi
dire) umanamente , affinchè sia sempre salvo illibero arbitrio dell'uomo , e

si intenda com'egli per la eterna previsione di Dio non è costretto , e neces


sitato a fare , o non fare una cosa , cosi s. Girolamo , il quale soggiunge:
9 è adunque in poter nostro il fare una cosa , o non farla , con questo però
» che qualunque buona opera noi vogliamo , desideriamo , facciamo , alla gra
99

di Dio si riferisca , il quale sccondo l ' Apostolo dà a noi e il volere , e


» zia fare >

» il ' » .
CAPO XXVI. 151
Dominus: Si non audieritis me , dice il Signore : Se voi non mi
ut ambuletis in lege mea , quam
quam ascolterete ,, camminando nella mia
dedi vobis , legge , che io diedi a voi.
5. Ut audiatis sermones servo- 5. E fede prestando alle parole
rum meorum prophetarum , quos de servi miei , de' profeti, i quali
ego misi ad vos de nocte consur- io sollecitamente mandai , e indi
gens , et dirigens, et non au rizzai a voi , a' quali non avete
distis : prestato fede ,
6. ( 1 ) Dabo domum istanı sicut, 6. lo farò a questa casa come a
Silo , ei urbem hanc dabo in ma- Silo , e questa città la farò l' ese
>

ledictionem cunctis gentibus terrae. crazione di tutte le nazioni della


terra .
7. Et audierunt sacerdotes , et 7. E i sacerdoti , e i profeti , e
>

prophetae , et omnis populus Je- il popol tutto udirono Geremia


reniam loquentem verba haec in che dicea tali cose nella casa del
domo Domini. Signore.
8. Cumque complessel Jeremias, 8. E quando Geremia ebbe finito
loquens omnia quae praeceperat di dire tutto quello che il Signore
ei Dominus , ut loqueretur ad gli avea comandato di far sapere a
universum populum , apprehende. tutto il popolo , gli miser le mani
runt eum sacerdotes , et prophe- addosso i sacerdoti, e i profeti , e e

tae , el omnis populus, dicens : tutto il popolo dicendo : Sia messo :

Morte moriatur. a morte .


9. Quare prophetavit in nomine 9. Perchè ha egli profetizzato nel
Domini , dicens : Sicut Silo erit nome del Sigoore , dicendo : Questa
domus haec ; et urbs ista desola- casa sarà comc Silo , e questa città
bitur , eo quod non sit habitator ? sarà smantellata , talmente che non
Et congregatus est omnis populus vi rimanga abitatore ? E si rauno
adversus Jeremiam in domo Do- tutto il popolo contro Geremia nella
mini. casa del Signore.
10. Et audierunt principes Juda 10. E udirono queste cose i prin
verba haec : et ascenderunt 'de cipi di Giuda , è andarono dalla
>

( 1 ) 1. Reg. 4. 2. 10. Supr. 7. 13.

Vers. 6. Farò a questa casa , come a Silo. Vedi cap. vit .. 12 .


Vers. 8. E i profeti. I LXX. tradussero : e i falsi profeti, e cosiva intesa
.

la Volgata . Sia messo a norte : Geremia é qui una bella figura di Cristo ,
CON

to di cui parimente grido il popolo sedotto : sia crocifisso .


Vers. 10. All'ingresso della porta nuova . Altrimenti, porta orientale fatta ,
o ristorata da ' Joathan 4. Reg. xv . 25. Ivi , come note s . Girolamo , si
giudicavano le cause concernenti la religione, come era quella di Geremia ac
cusato di aver detto , che sarebbe distrutto quel tempio , che si credeva dagli
Ebrei dovesse durare in etervo.
152 PROFEZIA DI GEREMIA
domo regis in domum Domini , casa del re alla casa del Signore ,
et sederunt in introilu portae do- e si posero a sedere all'ingresso
mus Domini novae . della porta nuova della casa del
Signore.
u . Et locuti sunt sacerdotes , 11. E i sacerdoti e i profeti dis.
el prophetae ad principes , et ad sero a' principi, e a luito il po>

omnem populum , dicentes : Ju. polo : Costui è reo di morte , per


dicium mortis est viro huic : quia che ha profetizzato contro questa
prophetavi: adversus civitatem ciltà , conforme avete udito colle
istam , sicut audistis auribus ve vostre orecchie .
stris .
12. Et ait Jeremias ad omnes 12. E Geremia disse a tutti i
principes , et ad universum popu- principi , e a tutto il popolo : Il
lum , dicens ( 1 ) : Dominus misit Signore mi ha mandato a profetiz.
me , ut prophetarem ad domum zare a questa casa , e a questa città
istam , et ad civitatem hanc tutto quello che avete udito.
omnia verba , quae audistis.
13. (2) Nunc ergo bonas facite 13. Or adunque ammendate le
vins vesiras , el studia vestra , vostre vie , e le inclinazioni vostre;
et andile vocem Domini Dei ve. e ascoltate la voce del Signore Dio
stri : et poenitebit Dominum mali, vostro ; e il Signore si ripentirà
quoi locutus est adversum vos. del male , che ha a voi minacciato.
14. Ego autem ecce in manibus 14. Quanto a me , ecco che io
vestris sum : facite mihi quod bo- sono nelle vostre mani : fate di me
num , et rectum est in oculis ve- quello che vi piacerà , e parrà :
stris :
15. Verumtamen scitote : et co- 15. Sappiate però , e tenete per
gnoscite ; quod si occirleritis me , fermo , che se mi ucciderele , por
>

sanguinem innocentem inno cente sopra di


tradetis rete il sangue
contra vosmetipsos , et contra civi- voi , e sopra questa città , e sopra
tatem istani , et habitatores ejus: i suoi abitanti : perocchè in verità
in veritate enim misit me Doni- mi ha mandato à voi il Signore ',
mes all vos, ut loquerer in aurio perchè alle orecchie vostre intimassi
bus vestris omnia verba haec. tutte queste cose.

( 1 ) Supr. 25. 13 .
( 2) Supr. 7. 3 .

Vers. 14. Quanto a me ecco che io sono nelle vostre mani ec . Risplende mi
rabilmente in tutto il discorso del Profeta una grande e intrepida costanza
congiunta con somma dolcezza , e umiltà , e carità . Egli ripete dinanzi a' suoi
giudici , e persecutori quello che Dio gliha ordinato di predicare', e insieme
con amore gli esorta a fare colla lor penitenza , che Dio ritratti ( secondo la
CAPO XXVI. 153
16. Et dixerunt principes , et 16. E i principi , e tutto il po
omnis populus ad sacerdotes , et polo dissero a' sacerdoti , e ai pro
ad prophetas : Non est viro huic feti : Questo uomo non è reo di
judiciuni mortis : quia in nomine morte ; perocchè ba parlato a noi
Domini Dei nostris locutus est nel nome del Signore Dio nostro .
ad nos.
17. Surrexerunt ergo viri de 17 . Si alzarono allora alcuni dei
senioribus terrae : et dixerunt ad seniori del paese , e parlarono a tutto
omnem coelum populi , loquentes; il popolo , dicendo :
9

18. Michaeas de Morusthi fuit 18. Micbea di Morasthi fu pro


propheta in diebus Ezechiae regis feta a tempo di Ezechia re di Giu
Juda , et ait ad omnem populum da , e disse a tutto il popolo di
Juda , dicens : Hnec dicit Domi- Giuda : Queste cose dice il Signore
nus exerciluum (1) : Sion quasi degli eserciti : Siopne sarà arata come
ager arabitur : et Jerusalem in un campo ; e Gerusalemme sarà un
acervum lapidum erit : , et mons monte di pietre : e il inonte della
domus in excelsa silvarum .' casa del Signore sarà una gran bo
scaglia.
19. Numquid morte condemna- 19. Condannollo forse a morte
vit eum Ezechias rex Juda , et Ezechia re di Giuda , e tutto Giu
omnis Juda ? numquid non timue- da ? E non temeron essi il Signo
runt Dominion , et deprecati sunt re , e implorarono la bontà del
faciem Domini : et poenituit Domi. Signore , e il Signore si ripenti del
num mali , quod locutus fuerat male , che loro avea minacciato ?
adversum eos ? Itaque nos faci. Noi pertanto faremmo un male
mus malum grande contra animas grande in danno delle anime nostre.
nostras .
20. Fuit quoque vir prophetans 20. Vi fu ancora un uomo , che
in nomine Domini, Urias filius profetava nel noine del Sigpore ,
Semei de Cariaihiarim , et pro- Uria figliuolo di Semei di Caria

( 1). Mich . 3. 12 .

nostra ' maniera d'inteudere ) la sua sentenza , che del resto egli quanto a se
9

è contento di morire partire della verità , e solo a lui dispiacerà , che la sua
morte , e il suo sangue , perchè sangue di uomo , che non ha fatto cosa degna
di gastigo , griderà contro di essi come già il sangue di Abele. lu una parola
il contegno di Geremia é totalmente simile a quello degli Apostoli condotti
dinanzi al sinedrio di Gerusalemme . Vedi Alti jv.
Vers . 18. Sion sarà arata come un campo ec. Questa profezia si legge Miche
ul. 12. Ma il popolo allora si converti , e la minaccia non ebbe allora verun
effetto .
Vers. 20. Fu ancora un uomo , che profetava ec. Questo secondo fatto era
recente , e siccome dovea essere stato biasimato quello che Joachim avea fatto
contro questo Profeta , per questo i difensori di Geremia lo riferiscono ,
154 PROFEZIA DI GEREMIA
phetavit adversus civitatem istam , thiarim , e profetizzo contro questa
et adversus terram hanc juxta città , e contro questo paese tutto
omnia verba Jeremiae. quello che ha detto Geremia.
21. Et audivit rex Joakim , et 21. E il re Joachim , e tutti i
omnes potentes, et principes ejus magnati , e tutti i priocipi udiron
>

verba haec , el quaesivit rex in- le sue parole, e il re cercò di farlo


terficere eum . Et audivit Urias , morire. E Uria n’ebbe vento , e
et timuit , fugilque: et ingressus teme , e fuggi , e ando in Egitto.
est Egyptum.
22. Et misit rex Joakim viros 22. E il re Joachim mandò gente
in Ægyptum , Elnathan filiuen in Egitto , Eluathan figliuolo di A
9

Achobor, et viros cum eo in Æ- chobor , o altri con esso in Egitto.


>

gyptит .
23. Et addu.cerunt Uriam de 23. E trasser fuora d'Egitto Uria,
Ægyplo : et ailduxerunt cum ad e lo condussero al re Joachiin , che
regem Joakim , et percussit eum lo fece morir di spada , e gettò il
gladio : et projecit cadaver ejus suo cadavere nella sepoltura del
in sepulchris vulgi ignobilis. volgo ignobile.
24. Igitur manus sihicane filii 24. L'ajuto adunque di Abicam
Saphan fuit cum Jeremia , utnon figliuolo di Saphan giovò a Gere
traderetur in manus populi , et mia , perchè non fosse dato in poter
interficerent eum . del popolo , e non l'uccidessero.

mettono in paralello la pietà di Ezechia ( nome venerato dal popolo ) verso il


Profeta Miches , colla crudeltà di Joachim contro Uria : or Joachim era
molto odiato dal popolo : il ragionamento adunque di questi vecchioni è tale :
vogliamo noi seguire i principj , e le massime di Ezechia , o quelle di Joa
chim ? ma la paura del regnante li ritiene dal parlare con tal chiarezza . Tale
secondo me è il vero senso di questo luogo , benchè alcuni pretendono , che
questo secondo fatto sia portato dai nemici di Geremia : ma chi considera po
satamente tutta la serie del ragionamento , vedrà , che ciò non è verisimile
Vedi Teodor.
Vers. 24. L'ajuto adunque di Ahicam ... giovò a Geremia. Ahicam era in
gran considerazione a' tempi di Josia , 4. Reg. xxv. 22. E quel Godolia , il
a 9

quale da Nabuzardan fu lasciato governatore degl' infelici avanzi del popolo


e amico an
dopo la distruzione di Gerusalemme, era figliuolo di Ahicam ,
ch'esso di Geremia .
155

1
CAPO XXVII.

Geremia manda delle rilorte a varj regi ; e fa dire ad essi , che se >

vogliono servire al re di Babilonia , e a' successori di lui, reste


ranno nel lor paese ; altrimenti periranno di spada , di fame, e
di pestilenza. Investive contro i profeti falsi, ii quali predicevano il
contrario , e gabbavano il popolo : predice , che que' che restano
ancora vasi sacri saran “ portati a Babilonia , e alla fine saranno
riportati a Gerusalemme.

In
1.n principio regni Joakim 1. AI principio del regno di
filii Josiae regis Juda , factum Joachim figliuolo di Giosia re di
est verbum istud ad Jeremium Giuda il Signore parló a Geremia
a Domino , dicens : in tal guisa :
2. Haec dicit Dominus hd me : 2. Il Signore adunque mi disse :
Fac tibi vincula , et catenas : et Fatti delle ricorte , e delle catenc ;
pones eas in collo tuo. e mettile sul tuo collo.
3. Et milles eas ad regem Edom , 3. E le manderai al re di Edom,
et ad regem Moab , el ad regem e al re di Moab , e al re de'fi
filiorum Ammon , et ad regem gliuoli di Ammon , e al re di Tiro
Tyri, et ad regem Sidonis ; in è al re di Sidone per mezzo degli
manu nunciorum , qui venerunt ambasciatori , che son venuti a Se.
Jerusalem ad Sedeciam regem decia re di Giuda in, Gerusalemme.
Juda.

Vers. 1. 2. 3. Al principio del regno di Joachim ec. Notisi , che l'ordine di


farsi delle ritorte, e delle catene fu dato da Dio a Geremia nel principio del
regno di Joachim ; l'ordine poi di mandare queste ritorte ai vicini re di Edom ,
di Moab ec. gli fu dato regnante Sedecia , allorchè in Gerusalemme trovavausi
gli ambasciatori mandati a questo re probabilmente per trattare, del modo di
unirsi insieme per far testa al comune nemico Nabuchodonosor. Dal principio
del regno di Joachim fino a Sedecia vi corrono sei, o sette anni, e in questo
tempo il Profeta , se non di continuo , almeno assai spesso si facea vedere con
queste ritorte e catene profetando col fatto la schiavitù della sua gente sotto
Nabuchodonosor , schiavitù che egli,poscia intimo anche a quei re , e ai loro
popoli . Queste ritorte sono le funi, colle quali al collo de'buoi legasi il giogo:
le catene pai erano uno strumento della figura di un a fatto di due legni, i
quali nella base si chiudevano con una fune , o catena di ferro , o con un terzo
156 PROFEZIA DI GEREMIA
4. Et praecipies eis ut ad do- 4. E darai loro incumbenza di
minos suos loquantur : Haec dicit dire a' loro padroni : Queste cose
Dominus exercituum , Deus Isra. dice il Signor degli eserciti , il Dio .

el : Haec dicetis ad dominos ve- d' Israele : queste cose direte ai vo


stros : blri padroni :
5. Ego feci terram , et homi- 5. Io creai la terra , e gli uo
nes , et jumenta , quae sunt, su- mini , e le bestie , che 8000 sopra
>

per faciem terrae , in fortitudine la faccia di lei , colla inia potenza


mea magna , et in brachio meo grande, e col mio braccio sublime,
exten to : el dedi eam ei , qui plac' è ne ho dato il dominio a chi mi
cuit in oculis meis 5
è paruto.
6. Et nunc itaque ego dedi on- 6. Io adunque adesso bo dato
nes terras islas in manu Nabu- tutti questi paesi in potere di Na
chodonosor regis Babylonis servi buchodonosor re di Babilonia mio
mei: insuper et bestias agri dedi servo ; e gli ho dato ancora lutte
ei ut serviant illi. campag
le bestie della na , perchè
servano a lui
7. Et servient ei omnes gentes, 7. E servi di lui saranno tutti
et filio ejus , et filio filii ejus, questi popoli , e del suo figliuolo ,
> >
donec venint tempus terrae ejus , e del figliuolo del suo figlio , fino a
et ipsius : et servient ei gentes tanto che venga il tempo di lui , e
multae , et reges magni. a lui
del suo reguo : e serviranno
molte genti , e regi grandi.
8. Gens autem , et regnun , 8. E quel popolo , e quel regno,
quod non servierit Nabuchodono. che non servirà ' a Nabuchodonosor

lozno , onde faceva un triungolo, che si metteva sul collo degli schiavi, legate
9

le mani di qua e di là ai lati del triangolo. E questa dicevasi forca . Si consi


deri posatamente il fatto di un Profeta odjato tra' suoi per le continue minacce,
colle quali per ordinc di Dio procarava di atterirli per loro bene e salate , di
un proſeta stato già in evidente pericolo di perire per mano de' suoi molti
nemici , che va a portare simili strumenti di obbrobrio a personaggi di conto
e stranieri , ministri di re stranieri e infedeli , e ad annunziare in tal guisa
tutto quello che può avvenir di peg ;io a vu re, e a un popolo. E non veggia
mo , che nulla perciò ne avvenisse di sinistro a Geremia , perchè Dio sa ,
quando egli vuole , far rispettar la sua parola , e i ministri, che l'annunziano
anche da quelli,che nulla temono in questo mondo. Geremia era destinato da
Dio Profeta anche alle nazioni , come è detto cap. 1 , 5. , e per esse ancora
profetė sovente come si è veduto .
Vers. 6. Ho dato tutti questi paesi in potere di Nabuchodonosor ec. S. Gi.
rolamo dice , che non solo dai libri de' nostri profeti , .ma anche dagli storici
Greci , che aveano scritto delle cose dell'Assiria , appariva il pienissimo av
veramento di questa profezia. Per le bestie della campagna s. Girolamo intese
le genti più barbare.
Vers. 9. E del suo figliuolo e del figliuolo del sito figlio. Il figliuolo di Nas
buchodonosor fu Evilmerodach , e di questo fu figliuolo Baltasar , regnante, il
quale , fu presa Babilonia da Ciro , e distrutto quel vastissimo impero, Alcuni
CAPO XXVII. 157
isot regi Babylonis , et quicumque re di Babilonia , e chiunque non
non curvaverit collum suum sub piegherà il collo sotto il giogo del
jugo regis Babylonis : in gladio, re di Babilonia , io visiteró quel
et in forme , et in peste visitabo popolo colla spada , colla fame , с
1 >

super gentem illam , ait Dominus, colla peste , dice il Signore', fino a
donec consumam eos in manu tanto che io gli abbia colla mia
ejus. possanza distrutti.
9. ( ) Vos ergo nolite audire 9. Voi aduoque non date relta
prophetas vestros , et divinos , et a' vostri profeti , e indovini , e in >

somniatores , et augures , et ma . terpreti de' sogni, e auguri , e ma /


leficos , qui dicune 'vobis : Non gbi , i quali vi dicono : Voi non :

servietis regi Babylonis. sarcle servi del re di Babilonia :


10. Quia mendacium prophe- 10. Imperocchè profetizzano a voi
tant vobis : ut longe vos faciant menzogne per mapdarvi lontano della
de terra vestra , et ejiciant vos , vostra terra , e discacciarvenc , е
>

et pereatis. farvi perire.


u . Porro gens, quae subjccerit 11. Ma quella nazione , che pie
cervicem suam , sub jugo regis gherà il collo al giogo del re di
Babylonis , et servierit ei , dimit. Babilonia , e servirà a lui , io la
>

tani eam in terra sua , dicit Do- lascerò nella sua terra , dice il Si >

minus : et colet eam , et habita- gnore ', e la coltiverà , e la abiterà..


>
bit in ea .
12. Et ad Sedeciam regem Juu 12. E a Sedecia re di Giuda io
da locutus sum secundum annunziai tutte queste medesime cose
minid
verba haec , dicens : Subjicite dicendo : Piegate il vostro collo sotto
colla vestra sub jugo regis Baby- il giogo del re di Babilonia , e siate
servi
lonis , et servite ei , et populo vi
,

vret
di lui , e del suo popolo , e
ejus , et vivetis . e.
13. Quare moriemini tu ; et 13 .. Per qual motivo morrete , e >

populus tuus gladio , et fame , et tu , e il tuo popolo di spada , di


peste , sicul locutus est Dominus fame, e di peste , come ha predetto
ad gentem , quae servire noluerit il Signore alla nazione , che non
regi Babylonis ? vorrà servire al re di Babilonia ?
14. Nolite audire verba prophe- 14. Non date retta alle parole di
tarum dicentium vobis : Non ser- que' profeti , i quali vi dicono .: Voi
vietis regi Bubylonis : quia men . non sarete servi del re di Babilo
:

dacium ipsi loquuntur vobis. nia : imperocchè eglino vi dicon


bugia . 1

(1) Sup. 23. 16. Infr . 29. 8 .

contano in altra guisa ; ma non abbiam motivo di abbandonar s. Girolamo ,


il comune sentimento de nostri interpreti.
158 PROFEZIA DI GEREMIA
15. (1) Quia non misit eos , 15. Conciossiachè io non li ho
ait Dominus , et ipsi prophetant mandati , dice il Signore : e profe
in nomine meo mendaciter : ut tizzano menzogne pel nome mio ,
ejiciant vos , el pereatis tam vos, perchè siatc discacciati , e andiate
quam prophetae , qui valicinantur in perdizione tanto voi , che i pro
>

vobis. feti , i quali vi predicono il futuro .


16. Et ad sacerdotes , et ad 16. E a' sacerdoti , e a questo
populum istum locutus sum , di- popolo io parlai , dicendo : Queste
cens : Haec dicit Dominus ; Nolite cose dice il Signore : Non date retta
audire verba prophetarum vestro- alle parole dei vostri profeti, i
rum , qui prophetant vobis , dio quali profetizzano a voi" dicendo :
>

centes : Ecce visa Domini rever- Ecco che i vasi del Signore torne
tentur de Babylone nunc cito ; ranno di Babilonia adesso in breve,
mendacium enim prophetant vobis. conciossiachè vi profetizzato men
zogne.
17. Nolite ergo audire eos , sed 17. Non vogliate adunque ascol
servile regi Babylonis , ut vivatis: tarli , ma servite al re di Babilo
quare datur haec civitas in soli- nia , affia di salvare la vita . Perché
tudinem sarà ella reuduta un deserto questa
città ?
18. Et si prophelae sunt , et 18. Ed eglino se son profeti , e
se è in essi la parola del Signore ,
est verbum Domini in eis : occur.
rant Domino exercituum , ut non s'interpongano presso il Signor degli
veniant vasa , quae derelicta fue- eserciti', affinché i vasi , che son
rant in domo Domini , et in domo rimasi nella casa del Signore , e
regis Juda , et in Jerusalem , in nella casa del re di Giuda , e in
>

Babylonem . Gerusalemme, non vadano a Babią


>

lonia .
19. (2) Quia haec dicit Domi. 19. Imperocchè queste cose dice
nus exercituum ad columnas , et il Signor degli eserciti intorno alle
ad mare ,et ad bases , et ad re- colonne , al mare ( di bronzo ) , e
liqua vasorum , quae reman serunt alle basi , e agli altri vasi , che re
in civitate hac : starono in questa città ,
20. Quae non tulit Nabuchodo 20. I quali il re di Babilonia ,
nosor rex Bulylonis , cum tran . Nabuchodonosor non portò via ,

(1) Supr. 14. 14., et 23. 21. Infr. 29. 9.


(2) 4. Reg . 25. 13.

Vers. 16. I vasi del Signore torneranno ec. Parla de ' vasi sacri porlati via
dal tempio a tempo di Joachim , e dipoi sotto Jeconia.
Vers. 17. Perchè sarà ella renduta un deserto questa città ? Per qual motivo
volete voi la distruzione di Gerusalemme, mentre salvarla potete col soggettarvi
al re di Babilonia ?
CAPO XXVII. 159
sferret Jechoniam filium Joakim quando trasporto da Gerusalemme
regem Juda de Jerusalem in Ba- in Babilonia Jechonia figliuolo di
bylonem , et omnes optimees Ju- Joachim re di Giuda , e tutti i ma
da , et Jerusalem . goati di Giuda , e di Gerusalemme.
21. Quia haec dicit Dominus 21. Or queste cose dice il Signor
exerciturem , Deus Israel ad va- degli eserciti , il Dio d' Israele ,
sa , quae derelicta sunt in domo intorno a’ vasi , che rimasero nella
>

Domini , et in domo regis Juda , casa del Signore, e della casa del
et Jerusalem : re di Giuda , e in Gerusalemme :
22. In Babylonem transferen- 22. Saran trasportati a Babilonia:
tur , et ibi erunt usque ad diem ed ivi staranno sino a tanto che
visitationis suae , dicit Dominus , questa sia visitata , dice il Signore,
3

el afferri faciam ea , et restitui e io li farò riportare , e restituire


in loco isto . a questo luogo.

CAPO XXVIII.

Hanania falso profeta predice , che i vasi sacri torneranno insieme


col re , e col popolo. Geremia predice il contrario , e annunzia ad
Hanania la sua morte .

Er factum est in anno illo, 1. E in quello stesso anno , pel


in principio regni Sedeciae regis principio del regno di Sedecia re
Juda , in anno quarto , in mense di Giuda , nel quinto mese dela
>

quinto , dixit ad me Hananias l' anno quarto disse, a me Hanania


filius Azur propheta de Gabaon , figliuolo di Azur profeta di Gabaon
>

in lomo Domini coram sacerdo- nella casa del Signore davanti ai


tibus , et omni populo , dicens : sacerdoti, e a lutto il popolo :

Vers. 29. Fino å tanto che questa sia visitata. Fino che venga il tempo , in
cui Babilonia sarà visitata, cioè punita da me per le sue scelleraggini.
Vers . 1. Nel principio del regno di Sedecia dell'anno quarto. Sembra
evidente , che quest'anno quarto non è del regno di Sedecia , perocchè nissuno
> 9

direbbe mai, che l'anno quarto di un regno sia il cominciamento di un regno;


e poi di un regno anche breve , perché Sedecia non regr se non circa undici
anni . Quindi non pochi interpreti dicono, che questo quarto auno si conta dal
precedente anno sabatico , il qual annosabatico concorre col principio del
regno di Sedecia. L'uso di notare gli avvenimenti per mezzo degli anni saba
160 PROFEZIA DI GEREMIA
2. Haec dicit Dominus exerci. 2. Queste cose dice il Signore dea
tuum , Deus Israel : Contrivi juo gli eserciti , il Dio d'Isracle : lo
gum regis Babylonis. bo spezzato il giogo del re di Bas
bilopia .
3. Adhuc duo anni dierum , et 3. Restano ancora due anni , ed
ego referri faciam ad locum istum io farò riportare in questo luogo i
omnia vasa domus Domini , quae vasi tutti della casa del Signore,
tulit Nabuchodonosor rer Baly- che furon tolti di questo luogo da
lonis de loco isto , et transtulit Nabuchodonosor re di Babilonia , e

ea in Babylonem . trasportati a Babilonia.


4. Et jechoniam filium Joakim 4. Ed io faro ritornare in questo
regem Juda , et omncm transmiä luogo Jeconia figliuolo di Joachim
grationen ssi
Juda , qui ingre sunt re di Giuda , e tutti i ſuorusciti di
in Babylonem , ego convertam ad Giuda , che sono passati a Babilo
locum istum , ait Dominus: con- nia , dice il Signore ; perocchè io
teram enim jugum regis Baby- spezzerò il giogo del re di Babi
lonis. lonia .
5. Et dixit Jeremias propheta 5. E Geremia profeta disse ad
ad Hananiam prophetam in oculis Hanania profeta dinanzi a' sacerdoti ,
sacerdotum , et in oculis omnis c a lullo il popolo , che si trovava
populi , qui stabat in domo Do- nell'atrio del Signore :
mini :
6. Et ait Jeremias propheta : 6. E disse adunque Geremia pro
Amen , șic faciat Dominus : su- feta : Cosi sia : faccia il Sigoore
:

scitet Dominus verba tua , quae cosi. Il Signore dia vita alle parole,
prophetasti : ut referantur vasa colle quali tu bai profetizzato : che
in donum Domini, et omnis trans- tornino i vasi nella casa del Signo
migratio de Babylone ad locum re , ce tutti i fuorusciti in questo
istiem . luogo.
7. Verumtamen audi verbum g. Per altro ascolta tu questa
hoc , quod ego loquor in auribus parola , che io fo intendere alle tue
tuis , et in auribus universi po- orecchie , e alle orecchic di tutto il
puli : popolo :
8. Prophetae , qui fuerunt ante 8. I profeti, che furon prima
me, et ante le ab initio , et pro. di me , e priina di te fin da prine
> * >

phetaverunt super terras multas , ' cipio , profetizzarono anch'essi a


et super regna magna , de prae- molti pacsi , ed a' regni grandi guer
a

lio , ei de afflictione , et de fame. re , tribolazioni, e fame.

tici , come per mezzo de' giubilei, doyea necessariamente osservarsi tra gli
Ebrei , essendo per essi il settimo anno di gran considerazione, come è potis
simo , onde servira di punto fisso per seguaré i fatti, e particolarmente quelli
di fresca memoria .
Vers. 3. Restano ancora due anni éc. Letteralmente : due anni di giorni.
CAPO XXVIIÍ. 16
9. Propheta , qui vaticinatus 9. Un profeta , che predice la
est pacem : cum venerit verbum pace, avverata che siasi la sua pa
ejus , scietur propheta , quem rola , sarà riconosciuto per profeta
misit Dominus in veritate . mandato veracemente dal Signore.
10. Et tulit Hananias propheta 10. Ma Hanania prese il giogo
catenam de collo Jeremiae pro dal collo di Geremia profeta , e lo
phetae , et confregit eam. spezzo.
11. Et ait Hananias in con. u . E disse Hanania in presenza
spectu omnis populi , dicens: Haec di tutto il popolo : Queste cose dice
dicit Dominus : Sic confringam il Signore : Cosi io spezzerò di qui
jugum Nabuchodonosor regis Ba- a due anni il giogo messo da Na
bylonis post duos annos dierum buchodonosor re di Babilonia sul
de collo omnium gentium . collo di tutte le genti.
12. El abiit Jeremias propheta 19. E ando Geremia profeta pei
in viam suam . Et factum est ver- fatti suoi. E il Signore parlo a
bum Domini ad Jeremiam , post. Geremia , dopo che Hanania profeta
>

quam confregitHananias propheta ebbe spezzata la catena , che aveva


catenan de collo Jeremiae pro. al suo collo il profeta Geremia ,
phetae , dicens : dicendo :
13. Vade , 'et dices Hananiae : 13. Va , e di ad Hanania : Que
Haec dicit Dominus : Catenas li . ste cose dice il Signore : Tu hai
gneas contrivisti : et facies pro spezzato il giogo di legno ; e in
eis catenas ferreas. vece di quello ne farai uno di ferro :
14. Quia haec dicit Dominus 14. Imperocchè queste cose dice
exercituum , Deus Israel : Jugum il Signor degli eserciti , il Dio di
ferreum posui super collum cun-• Israele : io ho posto sul collo di
ctarum gentium istarum , ut ser- tutte queste genti un giogo di ferro,
viant Nabuchodonosor regi Baby- affinché servano a Nabuchodonosor
lonis , et servient ei : insuper , re di Babilonia , e a lui serviranno:
et bestias terrae dedi ei. ed anche le bestie della terra ho
soggettate a lui.
15. Et dixit Jeremias prophetu 15. E disse Geremia profeta ad
ad Hananiam prophetam : Audi Hanania profeta : ascolta , o Hana .

Vers. 9. 10. 11. Un profeta , che predice la pace , avverata che siasi la sua
parola ec. Disse nel versetto precedente , che molti profeti per l'avanti aveano
predetti de' disastri a questo , od a quel paese. L'evento è quello che ba fatto
conoscere se eglino eran veri , o falsi profeti. Tu , o Uria , predici cose lietc;
> o

se queste succederanno , sarai tu vero Profeta , e non io, che annunzio il con
trario. Hanania ben comprese la forza di questo discorso , e la sua coscienza
rimproverandogli l'usurpazione di un ministero, a cui Dio non lo avea chia
mato , diede in escandescenza , e presa quella catena , o sia forca , cbe Geremia
avea sul suo collo , la spezzi) , mostrando di fare un'azione profetica , e ripe
tendo le sue prediziopi. E Geremia sopporto con pazienza l'affronto.
Vers.13. Ne farai uno di ferro. Tucolle tue adulazioni facendo peggiore il po
Murt. Tom . XUI.
162 PROFEZIA DI GEREMIA
Hanania : non misit te Dominus , nia : il Signore non ti ba mandato,
:

et tu confidere fecisti populum e tu hai fatto , che questo popolo


istum in mendacio . ponesse fidaoza nella menzogna.
16. Idcirco haec dicit Dominus: 16. Per questo cosi dice il Si
Ecce ego mittam le a fucie ter- gnore : ecco , che io ti caccerò dalla
rae :: hoc anno morieris : adver- faccia della terra : in quest'anno
Sum enim Doniinum locutus es. morrai : perocchè hai parlato contro
il Signore.
1.7 . Et mortuus est Hananias 17. E mori Hanania profeta in
propheta in anno illo mense quell'anno , il settimo mese.
>

septimo.

CAPO XXIX .

I Giudei saranno in cattività a Babilonin per settanta anni , e poi


lorneranno. Quelli che son rimasti a Gerusalemme, periranno di
spada , di fame , e di peste. Minacce contro Achab, Sedecia ,
>
e

Senieia falsi profeti , che seducevano il popolo.

I. Et haec sunt verba libri , 1 . Queste


ueste son le parole della
quem misit Jeremias propheta de lettera mandata da Geremia profeta
Jerusalem ad reliquias seniorum a quelli che eran rimasi seniori dei
transmigrationis , et ad sacerdo- fuorusciti , e a' sacerdoti, e ai pro
tes , ' ei ad prophetas , et ad feti, e a tutto il popolo , che era
omnem populum , quem traduxe- stato trasportato da Nabuchodonosor
rat Nabuchodonosor de Jerusalem da Gerusalemme in Babilonia :
in Babylonem :
2. Postquam egressus est Je- 2. Dopoche furon partiti di Ge
'chonias rex , et domina , et eu- rusalemme Jeconia , e la padrona ,
nuchi , et principes Juda , et Je- e gli eunuchi , e i principi di Giu
rusalem , et faber , et inclusor de da ', e di Gerusalemme, e i fabbri,
Jerusalem : e i giojellieri :

popolo , e ritraendolo sempre più dalla penitenza, sarai cagione , che il giogo , 3

che egli dovrà portare sotto Nabuchodonosor, sia più duro , e pesante.
Vers. 17. 11 settimo mese. Nell'agosto , ovvero in settembre , due mesi in
circa dopo la predizione fattagli da Geremia. Il settimo mese e dell'anno sacro.
Vers. 1. 2. 3. Queste sono le parole della lettera mandala da Geremia ec.
CAPO XXIX. 163
3. In manu Elasa filii Saphan , 3. Per mado di Elasa figliuolo
et Gomariae filii Helciae , quos di Sapban , e di Gamaria figliuolo
misit Sedecias rex Juda ad Na- di Hclcia mandati a Babilonia da
buchodonosor regem Babylonem , Sedecia re di Giuda a Nabuchodo
dicens. nosor re di Babilonia :
4. Haec dicit Dominus exerci- 4. Scrisse egli : Queste cose dice
tuum , Deus Israel , omni tran- il Signore degli eserciti , il Dio
smigrationi , quam transtuli de d'Isracle , a tutti i fuorusciti , i
>

Jerusalem in Babylonem : quali io ho trasferiti da Gerusalemme


a Babilonia :
5. Ædificate domos , et habita- 5. Fabbricatevi delle case , e

te : et plantate hortos , et come- abitatele , e piantate degli orti , e


dite fructum eorum . mangiatene il frutto.
6. Accipite uxores , et generate 6. Fate de' matrimoni , e gene
filios , et filias : et date filiis ve- rate figliuoli , e figlie : e ammo
stris uxores , et filias vestras date gliate i vostri figliuoli, e maritate
viris , et pariant filios , et filias : le vostre figliuole , e partoriscano
et multiplicamini ibi, et ' nolite figliuoli, e figliuole , e moltiplicate
5 9

esse pauci numero . costi, e non vi riducete a scarso

numero .

Geremia non cessava , benchè rimaso in Gerusalemme , di aver a cuore la cona


9

servazione , e il bene di quella gran porzione del popolo , che era stata traspor
tata a Babilonia , tanto sotto Joakim , come sotto Jeconia . Quindi in occasione
che Sedecia spedi a Nabuchodonosor Elasa figliuolo di Saphan , e Gamaria fi
gliuoloi di Helcia , scrisse la lettera , che qui è riportata , agli anziani del po
polo , i quali sendo sopravvissuti alle calamità precedenti si trovavano nella
Caldea , e a 'sacerdoti , c a'profeti del Signore , e a tutto il popolo. É notato ,
che questa lettera fu scritta da che Jeconia , e la padrona , cioè la regina No
hesta madre di Jeconia , e i cortigiani, e i principi di Giuda , e di Gerusa
e

, e i fabbri , e giojellieri erano astati condotti via dalla


lemmeamo Giudea ; ma non
sappi l'anno preciso di essa letter , benchè comunemente si creda , che
Geremia la scrivesse al principio del regno di Sedecia. Notisi , che il nome di
Eunuco divenne titolo di ufficio , e di ministero nelle corti de' priucipi , onde
in questo luogo il Caldeo prese questa voce in significato di Grande . Quanto
a' profeti , de' quali qui si parla , Danielle , ed Ezechielle erano nella Caldea ,
ed altri profeti non conosciuti da noi poterono essere con quel popolo.
Vers. 5. 6. Fabbricatevi delle case , e abitatele ec. Quanto è degna della bontà
somma infinita diDio lacura , che eglisi prendediunpopoloingrato , e di,
7

sleale , che lo ha costretto a dar di mano a castighi colla sua protervia , ed


empietà ! Non solo Dio non dimentica questo popolo , ma lo istruisce per mezzo
.

de' suoi profeti di tutto quello che debbon fare nella loro cattività per meritarsi
colla umiltà , e colla pazienza ne' mali di vedere un giorno adempiute le pro
messe di misericordia fatte ad essi per bocca de ' medesimi profeti. Questi Ebrei
infelici la maggior tentazione , che provassero , era uti violento desiderio di
rivedere il suolo natio , e la città santa , e questo desiderio era nudrito dalle
false lusinghe dei falsi profeti. Dio però fa , che Geremia scriva per disingan
.

pargli , e ordini Joro di fabbricar delle case , di coltivare le terre , che saran
loro date , di fare de ' matrimoni , affinchè la nazione non perisca , ma si mulo
164 PROFEZIA DI GEREMIA
7. Et quaerite pacem civitatis , 7. E procurate la pace delia
ad quam transmigrare vos feci , città , nella quale io vi ho fatti pase
et orate pro ea ad Dominum : sare ; e pregate per essa il Signore;
guin in pace illius erit pax perocchè nella pace di lei sarà com
vobis . presa la vostra pace.
8. Haec enim dicit Dominus8. Imperocchè queste cose dice
exercituum , Deus Israel (1) : Non il Signore degli eserciti , il Dio
:

vos seducant prophetae vestri, d' Israele: Non vi seducano i vostri


qui sunt in medio vestrum , et profeti, che son tra di voi , e i
divini vestri , et ne attendatis ad vostri indovini , e non date retta
somnia vestra , quae vos som . a' sogoi da voi sognati ;
niatis :
9. Quin falso ipsi prophetant 9. Imperocchè falsamente profe
vobis in nomine meo : et non misi tan coloro nel nome mio , ed io
eos , dicit Dominus. non gli ho mandati , dice il Si.
gnore ;
10. (2) Quia haec dicit Domi- 10. Imperocchè queste cose dice
NUS :
cum coeperint impleri in il Signore: allorchè sarete per com
Babylone septuaginta anni , visi- piere i settanta anni in Babilonia ,
tabio vos : et suscitabo super vos io vi visiterò , e metterò ad effetto
verbum meum bonum , ut redu, la mia graziosa parola , di ricon
cam vos ad locum istum . durvi in questo luogo ;
11. Ego enim scio cogitationes, 1. Imperocchè io so i disegni ,
quas ego cogito super vos , ait che ho sopra di voi, dice il Si
Dominus , cogitationes pacis , et gnore, disegni di pace , e non di
>

non afflictionis , ut dem vobis afilizione, per dare a voi la fine , e


finem , et patientiam . quello che aspettate.
12. Et invocabitis me , et ibitis:
> 12. E voi m'invocherete , cpar
et orabitis me , et ego exaudiam tirete ; e mi pregherele , ed io vi
VOS . esaudirò.
13. Quaeretis me , et invenie .
> 15. Mi cercherete , e mi trove
tis : cum quaesierilis me in tolo rete , allorchè mi cercherete
> con
corde vestro . tutto il cuor vostro.

(1 ) Supr. 14. 14. et 23. 16. et 27. 15.


( a) Supr. 25. 13. 2. Par. 36. sj . 1. Esd , 1. 1. Dan . 9. 3.

tiplichi ; in una parola Dio vuole , che si assestino nel paese , dove sono , a
starvi per lungo tempo , cioè per settant'anni, come si è detto di sopra , e qui
ripetesi nuovamente vers. 10. sopra questi settant'anni sogliono computarsi
dall'anno quarto di Joakim fino all'anno primo del regno di Ciro in Babilo
nia , cioé dall'anno del mondo 3398. fino all'anno 3468.
Vers. 11. Per dare a voi la fine , e quello che aspeltate. Per darvi la fine
de ' mali , e la consolazione del ritorno a Gerusalemme , ritorno desiderato tan
to , e aspettato da voi .

1
CAPO XXIX. 165
14. Et inveniar a vobis , ait 14. E voi mi troverete , dice il
Dominus : et reducam captivi. Signore , ed io vi ricondurrò dalla
tatem vestram , et congregabo vos schiavitù , ee vi raunerò da tutte le
de universis gentibus , et de cune regioni , e da tutti i luoghi , nei
clis locis , ad quae expuli vos , quali io vi ho dispersi , dice il
dicit Dominus : et reverti vos fa- Sigoore : e vi farò tornare dal luo
ciam de loco , ad quem transmi. go , dove vi feci andare raminghi.
grare vos feci.
15. Quia dixistis : Suscitavit 15. Ma voi avete detto : Il Si.
nobis Dominus prophetas in Ba- gnore ha suscitati a noi de' profeti
bylone. in Babilonia .
16. Quia haec dicit Dominus 16. Or queste cose dice il Si
ad regem , qui sedet super solium gnore al re , che siede sul troco di
David , et ad omnem populum David , e a tutto il popolo , che
habitatorem urbis hujus , ad fra. abita questa città , a'a vostri fratelli ,
>

tres vestros , qui non sunt egressi che non sono come voi passati in
vobiscum in transmigrationem . altra regione.
17. ( 1 ) Haec dicit Dominus 17. Queste cose dice il Signore
exercituum : Ecce millam in eos degli eserciti : Ecco che io manderò
gladium , et famem , et pestem : contro di loro la spada , e la fame,
.

et ponam eos quasi ficus malas , e la peste e li tratterò come fichi


quae comedi non possunt , eo cattivi, che non posson mangiarsi
quod pessimae sint. per esser guasti.
18. Et persequar eos in gladio, 18. E li perseguiterò colla spada,
et in fame , et in pestilentia : et colla fame , e colla peste : e farò ,
dubo eos in vexationem universis che sieno spersi per tutti i regni
regnis terrae ; in maledictionem , della terra , divenuti la maledizione ,
el in stúporem , et in sibilum , et lo spavento , lo scherno , e l'obbro
in opprobrium cunctis gentibus , brio a tutte le genti , tra le quali
> >

ad quas ego ejeci cos : io li caccero ;


19. Eo quod non audierunt 19. Perchè, non hanno ascoltate
verba mea , dicit Dominus : quae le mie parole , dice il Signore , ma
>

misi ad eos per servos meos pro- nifestate ad essi di buon' ora da me
phetas , de nocte consurgens, et per mezzo de' profeti miei seçvi. Ma

(1 ) Supr. 24. 9. 10.

Vers. 15. 16. 17. Ma voi avete delto : il Signore ha suscitati a noi dei profe
ti ec. Ma sono tra voi di quelli che si lusingano di riveder ben presto la pa
tria :, dicendo , che hanno de ' profeti mandati da Dio , che ciò promettono ; e
questi stessi profeti son cagione , che voi invidiate la sorte de' vostri fratelli
gli Ebrei uimasi con Sedecia loro re in Gerusalemme. Or sappiate che e quel
re , e il suo popolo patirà ognisorta di mali , e di miserie , , perchè saranno
perseguitati dalla spada , dalla fame, e dalla pestileuza,
166 PROFEZIA DI GEREMIA
mittens : et non audistis , dicit voi non le ascoltaste , dice il Si
Dominus. gnore.
20. Vos ergo audile verbum 20. Voi adunque udite la parola
Domini, omnis transmigrutio quum del Signore voi fuorusciti tutti
emisi de Jerusalem in Baby lonem . mandati da me da Ger alemine a
Babilonia.
21. Haec dicit Dominus exer- 21. Queste cose dice il Signore
ciluum , Deus Israel , ad Achab degli eserciti, il Dio d' Israele, ad
filium Coliae , et ad Sedeciam Achub figliuolo di Colia , e a Se
filium Maasiue , qui prophetant decia figliuolo di Maasia , i quali
vobis in nomine meo mendaciter: profetizzano a voi menzogne nel po
Ecce ego tradam eos in manus me mio : ecco , che io li daro nelle
:

Nabuchodonosor regis Babylonis : mani di Nabuchodonosor re di Ba


et percutiet eos in oculis vestris. Lilonia , ed ei li farà morire sugli
occhi vostri .
22. Et assumetur ex eis male . 22. E lutli i fuorusciti di Giuda,
dictio omni transmigrationi Juda, che sono in Babilonia , prenderando
quae est in Babylone , dicentium : da questi una maniera di maledi
Ponat te Dominus sicut Sedeciam , zione , dicendo : faccia a te il Si
>

et sicut Achab , quos frixit rex gnore come a Sedecia , e ad Achab,


Babylonis in igne. i quali il re di Babilonia frisse sul
fuoco ;
23. Pro eo quod fecerint slul- 23. Perocchè eglino ban fatto cose
iitiam in Israel , el moechati sunt brutte in Israele , ed hapno svitu .
uxores amicorum suorum , et lo- perate le mogli de' loro amici, ed
cuti sunt verbum in nomine meo banno parlato falsamente nel nome
mendaciter , quod non mandavi mio , non avendone io data ad essi
eis : ego sum judex , et testis : commissione. Io sono il giudice , e
dicit Dominus. il testimone , dice il Signore.
24. Et ad Semejam Nehelami- 24. E a Semeja Nehelamite tu
tem dices : dirai :
25. Haec dicit Dominus exer . 25. Queste cose dice il Signor

Vers. 29. I quali il re di Babilonia frisse sul fuoco. Questa maniera di sup
plizio consisteva vel calare a poco a poco il corpo del paziente in una caldaja
di olio bollente : ovvero con fargli arrostire in una caldaja a secco . Nella
prima maniera furono tormentati i santi fratelli Maccabei, e's. Giovanni Evan
gelista , e molti altri martiri di Gesù Cristo .
Vers. 24. A Semeja Nehelamite. Pare , che Nehelamite sia messo per indicare
Ja patria di questo falso Profeta , ma un luogo , che si dicesse Nehelam , non è
conosciuto da verun interprete, o geografo : e dall'altro canto il titolo di Ne
helam , che vuol dir Sognatore , sta tanto bene a un falso Profeta , che taluno
>

ha sospettato , che Geremia con esso volesse indicare nou il luogo del nasci
mento , ma il carattere di questo mal uomo.
Vers. 25. Perché di tuo capriccio mandasti lettere ec. Il sentimento di questo
versetto non si cuucepisce se non nel yers . 32. con quelle parole : Per questo ,
CAPO XXIX. 167
cituum , Deus Israel: Pro eo quod degli eserciti , il Dio d'Israele :
misisti in nomine tuo libros ad Perchè lu di tuo capriccio mandasti
omnem populum , qui est Jerusa- lettere a tutto il popolo , che è in
lem , et ad Sophoniam filium Maa- Gerusalemme, c a Sophonia figliuolo
siae sacerdotem , et ad universos di Maasia sacerdote , e a tutti i sa
sacerdotes , dicens : cerdoti dicendo :
26. Dominus dedit te sacerdo- 26. Il Signore ti ha fatto sacer
tem pro Jojude sacerdote , ut sis dote in luogo di Jojada , affinchè
>

dux in domo Domini super omnem tu abbi autorità nella casa del Si
1
virum arreptitium , et prophetan. gnore per reprimere ogni fanatico ,
>

tem , ut mittas eum in nervum , che profetizza , e metterlo in ceppi,


et in carcerem , e in prigione ,
27. Et nunc quare non incre- 27. Ed ora perchè non hai tu
pasti Jeremiam Anathochiten , gastigato Geremia di Anathoth , che
qui prophetat vobis ? fa tra voi il profeta ?
28. Quia super hoc misit in 28. Imperocchè oltre di questo
Babylonem ad nos , dicens , Lon- egli ha mandato a dire a noi in
gum est : aedificate domos , él ha. Babilonia : La cosa è lunga : fab
bitate : et plantate horlos , et co- bricatevi case , e abitatele , piantate
medite fructus córum. orti , e mangiatenc il frutto .
29. Legit ergo Sophonias su- 29. Sofonia adunque lesse questa
cerdos librum istum in auribus lettera a Geremia profeta.
Jeremiae prophetae.
3o. Et factum est verbum Do- 30. E il Signore parlò a Gere
mini ad Jeremiam ', dicens : mia dicendo :
31. Mitte ad oninem transmis 31. Scrivi a tutti i fuorusciti in
grationem , dicens : Haec dicit questo tenore : Queste cose dice il
Dominus ad Semejam Nehelami- Signore intorno a Semeja Nebela
ten : Pro eo quod prophetavit vo. mite : perchè Semeja ha profetizzato
bis Semejas , et ego non misi a voi , ed io non lo avea mandato;
eum : et fecit vos confidere in e vi fece confidare nella menzogna.
mendacio .

così dice il Signore : ecco , che io visiterò Semeja Vehelamite, e la sua


stirpe ec.
Vers. 26. Il Signore ui ha fatto sacerdote in luogo di Jojadaec. Semeja adun
quc scriveva a Sophonia. Ricordati , che tu occupi il posto di Jojada. Questo
Pontefice
idolatria , a ' teinpi del re Joas fu il principale autore di purgare la Giudea dalla
a

e per consiglio di lui Joas fece morire i profeti di Baal, Semeja adu
lando Sofonia , che non era Pontefice , ma primo sacerdote dopo il Pontefice,
lo agguaglia a quel celebratissimo Pontefice Jojada , e dice , che egli è stato de
stinato da Dio a punire , come quegli , i profeti fanatici , che usurpano quel
ministero ; e che talc essendo Gereuria , egli lo dee far carcerare.
Vers. 28. La cosa è lunga. Il tempo del vostro soggiorno nella Caldea è
luugo , e non breve , come dicono i falsi profeti.
168 PROFEZIA DI GEREMIA
32. Idcirco haec dicit Dominus: 32. Per questo cosi dice il Si
Ecce ego visitalo super Semejam gnore : Ecco che io visiterò Semeja
Nohelamiten , et super semen ejus: Nehelamite , e la sua stirpe, della
non erit ei vir sedens in medio quale non sarà alcuno che segga in
populi hujus ; et non videbit bo- mezzo a questo popolo , nè che
num , quod ego facium populo vegga il bene , che io farò al mio
meo , ait Dominus : quia praeva. popolo , perchè da prevaricatore ha
ricationem locutus est adversus parlato contro il Signore.
Dominiem .

CAPO XXX.

P dice il ritorno dalla cattività ; e che dopo il ritorno servirnnno il


Signore , e David loro re suscitato da Dio ; e i nemici loro Sa.
fanno sterminati.

1. Hoc verbum , quod factum 1. Parola detta a Geremia dal


est ad Jeremiam a Domino , di- Signore , che disse :
cens :
2. Haec dicit Dominus Deus 2. Queste cose dice il Signore ,
Isruel , dicens : Scribe tibi omnia il Dio d' Israele : Scrivi tutte le
verba ,, quae locutus sum 'ad le , parole, che io ti bo dette , in un >
in libro . libro;
3. Ecce enim dies veniunt , die 3. Imperocchè ecco che vengono
cit Dominus : et convertam con- i giorni , dice il Signore' , ed io
versionem populi mei Israel , et farò ritornare i fuorusciti del popol

Vers. 32. Da prevaricatore ha parlato contro il Signore. Ha opposte le false


sue predizioni ai veri oracoli del Signore.
Vers. 2. Scrivi lutte le parole ec. Certe profezie più importanti Dio voleva ,
che fossero registrate , e divulgate , e lette pubblicamente al popolo. Quella di
cui qui si parla , è una delle più grandi , e si crede fatta regnaute Sedecia .
Vers. 3. lo farò ritornare i fuorusciti del popol mio d' Israele , e di Giuda
ec . Si sa , che nel ritorno dalla cattività di Babilonia , insieme col popolo di
Giuda , e di Beniamin torvarono non pochi anche delle dieci tribo. Ma chi
considererà tutto il ragionamento di Geremia , vedrà assai chiaramente , che
questo sitorno degli Ebrei a Gerusalemme vela , e nasconde un altro ritorno
de' medesimi Ebrei a Cristo , e alla Chiesa. La cattività adunque di Babilonia
CAPO XXX . 169
Juda , ait Dominus : et conver- mio d' Israele ,' e di Giuda , dice il
tum eos ad terram , quam dedi Signore , e farolli ritornare alla terra,
>
>

patribus eorum : et possidebunt che io diedi a' padri loro , e la

eum .
possederanno.
11
4. E queste son le parole dette
locutus
Et haec verba
est4.Dominus , quae, et ad dal Signore ad Israele , e a Giuda:
ad Israel
bi Judam :
5. Quoniam haec dicit Domi- 5. Queste cose dice il Signore :
nus : Vocem terroris audivimus : Abbiamo udito voce di terrore , di
sbigottimento , e non di pace.
6. ido
form , et non , est
Interrogule et pax.
videle si ge- 6. Domandate , e cercate se il

neral masculas : quare ergo vidi maschio partorisca : e perchè adun


omnis viri manum super lumbun que ho io veduto tutti gli uomini
suum , quasi parturientis , et con- colle mani a' loro fianchi a guisa
versae sunt universue facies in di partorienti, e tutte le facce loro
auruginem ? ingiallite ?

è figura di quella cattività , e dispersione , nella quale si trovano gli Ebrei


dopo il gran rifiuto del loro Messia , e da cui una sola piccola parte degli avau
zi furono liberati dagli Apostoli che gli convertirono al Signore ; ma con pie
Tiezza grande sarà liberato tutto l'infelice popolo alla fine del mondo , quando
egli sarà salvato , soggettandosi al regno di Cristo , e in tal guisa divenendo
1
cittadino della spirituale Gerusalemme, cioè della Chiesa . E questa piena sal
vazione d'Israele ha in mira specialmente il Profeta ; onde egli dice , 'che le
cose qui dette saranno intese alla fine dei giorni , ossia alla fine de ' tempi ,
24.
vers.Farolli cornore alla terra , che io diedi a padri loro. La Chiesa di Cristo
fu l'obbietto grande delle speranze , e dei desideri de' giusti dell'antico Te
stamento , e di questa Chiesa essi furono membri per la fede , onde agli Ebrei
U disse Cristo : Abramo. vostro padre sospirò di vedere questo mio giorno : lo
vide , e ne tripudio : Jo. vu . 56. Noteremo con s . Girolamo , come le stesse
cosé profetayano Geremia in Gerusalemme , e Ezechielle a Babilonia . Vedi
3
0 Ezech. xxxv11 . 04. Domandate e
6. Abbiamo udito voce di terrore , di abigottimento
Vers. ec5.. Non
cercate dobbiamo tacere , che questa descrizione di un tempo di terro
ri , di spaventi , e non di pace , l'intendono alcuni della guerra dei Medi , e
9
.

de ' Persiani contro Babilouia , quando gli Ebrei esuli vella Caldea parevano
esposti a disastri simili a quelli che nella patria loro aveano sofferti , е Dio
converti gli spaventi in letizia , mettendo nel cuore del vincitore Ciro septi
menti di clemenza , e di bontà verso gli Ebreiſ ma oltre che vi sarelbe da
se dire assai riguardo all'applicazione di queste parole , nelle quali il Profeta de
scrive il tempo della tribolazione di Giacobbe ( vers . 7. ) , é non de'Caldei ,
tutto quello che segue , non lega , e uon può stare con questa sposizione. Con
di vien dunque intendere questa profezia , come riguardante gli ultimi tempi , nei
quali Giacobbe , cioè il popolo di Giacobbe avrà insiemecon tutti i fedeli tribo
da Jazioue, e persecuzione grande dall’Anticristo per ragion della fede; lo chefacendo
di seguiremo le tracce degli stessi maestri della Sinag oga , e de' primi Cristiani del
bi Giudaisino , come avverti s. Girolamo: in quel tempo sarà grande lo spavento e di
e ( dice il Profeta) talmente che perduta la pace sarà piena la terra di strage ,
sangue , e gli uomini stessi avvezzi a combattere saran presi da dolori , e paure
a
170 PROFEZIA DI GEREMIA
7. ( 1 ) Vae , quia magna dies 9. Alii che graude è quel giorno ?
illa , nec est similis ejus : tempus non ve n'è altro simile, ed è il
que tribulationis est Jacob , et tempo della tribolazione di Giacobbe,
>

ex ipso salvabitur. ed egli da questa sarà salvato.


8. Et erit in die illa , ait Do- 8. E in quel giorno ( dice il Si
minus exercituum : conteram ju- gnor degli eserciti) io spezzerò il
gum ejus de collo tuo , et vincula giogo messo da colui sul tuo collo ,
ejus dirumpam , et non domina- e rompero i suoi lacci , e non ti
bundur ei amplius alieni: domineranno più gli stranieri :
9. Sed servient Domino Deo 9. Ma serviranno ( i tuoi ) al
suo , et David regi suo , quem Signore Dio loro , e a Davidde
a

suscitabo eis . loro re , che io faro sorger per essi.


10. (2) Tu ergo ne timeas , 10. Non temere adunque tu ,
serve meus Jacub , ail Dominus , servo mio Giacobbe , dice il Sia

( 1) Joel. 2. 11. Amos. 5. 18. Soph . 1. 15 .


( 2) Isai. 43. 1. 44. 2. Luc. 1. 7o.

come le donne quando si trovano sul partorire , e le facce di tutti saranno del
colore dell'oro , la pallidezza dei volti mostrando lo sbigottimento , e l'affanno
del cuore. Vedi l'Apocalisse , dove simil descrizione si trova cap. anii .
Vers . 7. 8. 9. Ahi , che grande è quel giorno ec. Quel giorno sarà giorno ter
>

ribile , e sarà giorno di tribolazione grandissima per Giacobbe , ma da questo


giorno , e da questo tempo Giacobbe sarà salvato . Pecocchè Dio libererà allora
Israele dal vergognoso , pesante giogo del demonio , eo Israele non sarà più
soggetto a stranieri , ma sei virà al Signore Dio suo e a Cristo suo re man
dato , e dato a lui dal Signore,
La liberazione d'Israele dagli stranieri non si verifica , se non di quella
libertà , che i fedeli hanno in Cristo , il quale dalla schiavitù del demonio , e
del peccato li trasse per essere servi di Dio, e del medesimo Cristo , il quale
a prezzo grande li comperø ;; e la soggezioue di cuore , che l'uomo Cristiano
professa ai principi della terra , non ba nulla di contrario a questa libertà dei
figliuoli di Dio , perchè l' uom Cristiano venera nei principiº l'immaginee ,ube
l'autorità del medesimo Dio , e servendo e ubbidendo a questi , serve
bidisce a Dio , e a Cristo. Quanto alla nazione Ebrea ella non ebbe , dopo il
suo ritoruo a Gerusalemme , un tempo di libertà , se non dal tempo di Gio
vanni Ircano fino a Pompeo , che la soggiogo ; dal rimanente fu soggetta prima
a ' Persiani , indi ai successori di Alessandro , e finalmente ai Romani.
Cristo è qui chiamato Davidde >, come in Ezechielle xxxV11 . 35. , perché
Ďato del seme di David secondo la carne; e gli antichi Ebrei col Caldeo , e
alcuni ancora de ' moderni rabbini riconoscono, che questo Davidde è il Messia .
Finalmente la riunione di Giacobbe , o sia di tutti i figliuoli di Giacobbe , e
di tutte le tribù sotto un solo re ; questa riunione non fu mai , vè mai sarà, se
non nella general conversione di questo popolo a Cristo , conversione predetta
in tutte le Scritture dell'antico Testamento , e nuovamente dopo l'Evangelio
annunziata e predetta specialmente da Paolo Rom . xi . ec.
Vers. 10. 11. Ecco , che io salverò le da una terra rimola ec. Seguita il Pro
feta a illustrare la predizioue della riunione di Giacobbe : lú popolo sperso
CAPO XXX .. 171
neque paveas , Israel : quia ecce gnore , e non aver paura , o Israe
ego salvabo te de terra longinqua, le : imperocchè ecco che io salverò
et semen tuum de terra captivis te da una terra rimota , e la lua
tatis eorum : et revertetur Jacob , stirpe dalla terra di sua schiavitù ,
et quiescet , et cunctis affluet bo. e tornerà Giacobbe , e avrà riposo,
>

nis , et non erit quem formidet : e sarà ricolmo di beni , e non avrà
chi lemere :
11. Quoniam tecum ego sum , 11. Imperocchè io sono con te ,
ait Dominus , ut solvem le : fa- dice il Signore , affio di salvarti :
cium enim consummationem in imperocchè io farò fine di tutte le
cunctis gentibus , in quibus di- genti , tra le quali io ti dispersi ;
spersi te : le aulem non facinn in ma non faro fine di te : ma ti ga
consummationem , sed crustigabo stigherò con giustizia , affinché tu
2

te in judicio , ul non videaris tibi non seinbri a te stesso innocente ;


innoxius .
12. Quia haec dicit Dominus : 12. Imperocchè cosi dice il Si
Insanabilis fractura lun , pessima gnore : La tua frattura è insanabile,
plaga tua . e la tua piaga é maligna.
13. Non est , qui judicet judi- 13. Non è chi faccia giudizio del
cium tuum ad alligandum : cu- tuo male per medicarlo : i rimedj
rationum utilitas non est tibi . non ti giovano.
14. Omnes amatores tui obliti 14. Tulti i tuoi amatori si sono
sunt lui , teque non quuerent : scordati di te , e von cercberando
>

( 1 ) plaga enim inimici percussi' di le : perocchè io ti ho percossa

( 1) Supr. 23. 19 .

( dopo la distruzione della Giudea) per tutta la terra, dove vivi senza re senza
patria , senza sacerdozio , e senza tempio , tu sarai da me richiamato al mio
ovile : e tu tornerai , e di tutti i beni spirituali , e di ogni grazia , e pr
virtù
sarai da me arrichito , e sarai tranquillo , perch'io sarò teco. E mia ova
videnza', e bontà verso di te si farà manifesta in questo che io distruggerø
»

questa , e quella nazione , talmente che di più d'una di queste nazioni , tra le
quali tu sarai disperso 9, si rammenterà solo il nome , ma tu sarai sempre con
servato da me , sempre conservato , e sempre punito , conservato per far vedere
in te la grandezza di mia misericordia , che ti serba al futuro ravvedimento ,
panito perchè peccatore , e affinchè la stessa pena a te faccia conoscere , che
peccatore tu sei , e deguo dell'ira mia ; onde e la tua conservazione , ee il tuo
castigo saranno evidente dimostrazione della verità del Vangelo.
Vers. 12. 13. La tua frallura e insanabile ec. Qual è mai questa frattura in
şanabile, qual è mai questa piaga maligna , che rode , e consuma l'Ebreo; qual
è quel malore , per cui l'Ebrev non trova medico , nė medicina appropriata a
>

curarlo ? Questa piaga , e frattura , e malore , non è se non la cecità , e l'in


duramento d'Israele , che non volle conoscere il suo Messia , e lo rigettò , e
lo uccise , induramento , che Dio solo potrà salare , e sanerà a suo tempo .
Vers, 14. Tutti i tuoi amglori si sono scorduri di le ec. Per questi amatori
172 PROFEZIA DI GEREMIA
te castigatione crudeli : propter con piaga di pimico, con gastigo
multitudinem iniquitatis tuae dura crudele : per la moltitudine di tue
facta sunt peccata tuu . iniquità sono incalliti i tuoi peccati.
15. Quid clumas super contri- 15. Perchè alzi le strida nelle
tione tua ? insanabilis est dolor tue pene ? insanabile è il tuo do
tuus ; propler multitudinem ini. lore : per ragion della moltiludine
quitatis tuae , et propter dura pec. di tue iniquità , e per gli incalliti
cata tua feci haec tibi. tuoi peccati ho io fatlo a te questo .
16. Propterea omnes, qui co- 16. Ma tutti quelli che ti divo
medunt le , devoraluntur : et uni, rano , saran divorati , e tutti i di
versi hostes tui in caplivilaten mici luoi saran menati in ischiavitù:
ducentur : et qui te vastant , va- e coloro che ti desolano , sarào de
stabuntur , cunctosque praedatores solati ; e i predatori tuoi saran
tuos dabo in praedam . predati;
17. Obducum enim cicatricem 17. Imperocchè io cicatrizzerò la
tibi , et a vulneribus tuis sanabo tua piaga , e ti guarirò delle tue
>

te , dicit Dominus. Quia


> ejectan ferite, dice il Signore. Poichè a te,
vocaverunt te Sion : Haec est , o Sion , bao dato il nome di ripu
quae non habebat requirentem . diata : Ell' è colei che non ha chi
de abbia pensiero.
18. Haec dicit Dominus : Ecce 18. Queste cose dice il Signore :
ego convertam conversionenı taber . Ecco che io richiamerò le fuoruscite
naculorum Jacob , et tectis ejus famiglie di Giacobbe , ed avrò com?
miserebor , et aedificabilur civilas 'passione delle sue case , e la città
>

in excelso suo , et templum juxta sarà riedificata nell' alto suo monte,
ordinem suum fundabitur. e il tempio sarà fondato secondo la
sua dignità .
19. Et egredietur de eis laus , 19. E da essi usciranno laude ,
et multiplicabo e voci di giubilo : e io li moltipli.
voxque ludentium : el
cos , et non minuentur : et glo- cherò , e non diminuiranno , e li e

8. Girolamo intese gli Angeli tutelari di questo popolo , i quali pregavano


s'interponerano per esso , e lo ajutavano prima che egli abbaudonasse il suo,
Dio , e i guali lo hanno abbandonato , perchè egli ha meritato di essere per
e
cosso da Dio con piaga di nimico , con castigo crudele , a motivo della sua
incredibile ostinazione nel male.
1
Vers. 16. Ma tutti quelli che ti divorano , saran divorati eć. Tutti i nemici
della Chiesa , tuttii suoi persecutori saranno castigati , e sterminati da Dio.
Le stesse predizioni , e minacce si sono vedute in Isaia.
9

Vers . 19. Eil ' è colei , che non ha chi n ' abbia pensiero . Sono parole dei
nemici della Chiesa, a'quali permise Dio per un tempo di fare tutto quel ch'ei
volevano contro di essa , oud ' essi si ſecer animo ad affliggerla, e maltrattarla,
Vers. 18. 19. Ecco , che io richiamerò ec . Allude senza dubbio a ' tempi di
Zorobabel , e di Esdra , e al ritorno del popolo , quando si cominciò a riedi
ficare Gerusalemme , e a fondare il nuovo 'tempio , il quale però fu assai in
fcriore al primo ; na oggetto più grande , e di maggiore importanza si é pel
CAPO XXX., 173
rificabo eos , et non attenua- glorifichero , e non saran più av.
buntur. viliti .
20. El erunt filii ejus sicuta 20. E i figliuoli di lei saran come
principio , et coetus ejus coram da principio , e la loro adunanza
me permanebit : et visitabo advere sarà stabile dinanzi a me. Ed io
sun omnes qui tribulant eum . punirò tutti coloro , che lo affliggono.
21. Et erit dur ejus ex eo , et 21. E da lui verrà il suo COO

princeps de medio ejus produce. dottiere e il principe spunterà di


tur : et applicabo eum , et accedet mezzo a , lui ; e io lo faro avvicina.
ad me : quis enim iste est , qui re , ed egli si accosterà a me. Im
applicet cor suum ut appropinquet perocchè chi è costui che abbia fisso
mihi, nit Dominus ? jo cuor sco di accostarsi a me ,
dice il Signore ?
22. Et eritis mihi in populum , 23. E voi sarete mio popolo , е

et ego ero vobis in Deum . io sarò vostro Dio .


23. Ecce turbo Domini , furor 23. Ecco il turbine del Signore ,

Profeta la fondazione della nuova spirituale Gerusalemme, e del nuovo tempio


di Dio , che è la Chiesa , nel gual tempio spiritualmente si adempie tuito
quello che carualmente faceasi nel tempio degli Ebrei ; e allora udiransi le
laude , e i ringraziamenti , e le voci di giubilo , colle quali i fedeli , i nuovi
Israeliti secondo lo spirito manifesteranno la gratitudine loro , e l'allegrezza :
e moltiplicheranno questi figli di Sionne , e la gloria della Chiesa si estenderà
per tutta la terra .
Vers. 20. Ei figliuoli di lei saran come da principioec. Saranno imitatori.
della fede , e della virtù de’santi Patriarchi Abramo, Isacco ec. I figliuoli di
:
lei : cioè di Gerusalemme ; ovvero : i figliuoli di lui , cioè di "Giacobbe
vers , 18 .
E la loro adunanza sarà stabile dinanzi a me ec. Questa nuova Chicsa
durerà stabilmente fino alla fine de ' secoli , e sarà protetta da Dio , e assistita
in terra , e glorificata nel cielo.
Vers. 21. E da lui verrd Il suo condottiere ec . E da lui , cioè da Giacobbe
uscirà il condottiere della salute, il capo del nuovo popolo , il Cristo. Tutti
gli interpreti antichi , ee moderni , Ebrei, e Cristiani videro qui manifestamente
notato il Cristo nato dalla stirpe di Giacobbe , secondo la carne : da Giacobbe
stesso verrà il suo condottiere , e il principe spunterà di mezzo allo stesso
Giacobbe.

sto
Enon
io losecondo
farò avvicinare , ed divino
il suo essere egli si, accosterd
secondo ailme ec. Si
quale egliparla
è nelqui di Cri
Padre , e
i) Padre è in lui , ma si parla di Cristo , secondo il ministero assunto da lui
di mediatore nostro , e di postro Pontefice , e si dice , che egli sarà in per
fettissima unione di volontà col celeste, suo Padre , sendo egli venuto per fare
i voleri di lui , onde in lui si compiacerà sommamente il Padre. Imperocchè
chi sarà mai o tra gli uomini ,> o tra gli Angeli , che a Dio si accosti col
l'amore , e colla ubbidienza come questo figliuolo , il quale in Isaia è chia
.

mato dal Padre , l'uomo di sua volontà,. che fa in ogni cosa il volere del
Padre. Isai. XLVI . 11 .
Vers. 23. Ecco il turbine del Signore ec . Torna il Profeta a predire la ven
detta terribile , che Dio farà alla line de' tempi di tutti gli empj avversi a Cri
a

sto , e alla sua Chiesa .


174 PROFEZIA DI GEREMIA
egrediens, procella ruens , in ca. il furore , che scappa fuori , la bu
pite impiorum conquiescet. fera precipitosa , piomberà sul capo
>

degli empi.
24. Non avertet iram indigna- posa al
24. Il Signore non darà
tionis Dominus donec • faciat , et l'ira , e all'indignazione fino a tanto
> >

compleat cogitationem cordis sui ; che abbia eseguiti, e compiuti i


in novissimo dierum intelligetis ea . disegni del cuor suo : voi li com
prenderete alla fine de' giorni.

CAPO XXXI.

Ritorno del popolo dalla cattività , affinchè serva il Signore in meio


alla abbondanza de' beni. Rachel non pianga i suoi figlj. Israele
conosce , che è stato giustamente punito , e fa penitenza. Nuova
alleanza , che il Signore farà colla casa d' Israele.

1. Intenipore illo , dicit Dos


> 1. I.In quel tempo , dice il Si
minus :: Ero Deus universis co- gnore , io sarò il Dio di tutte quante
gnationibus Israel , et ipsi erunt le famiglie d' Israele , ed elle saran
mihi in populum , mio popolo.
2. Haec dicit Dominus : invenit 2. Queste cose dice il Signore :
gratiam in deserto populus , qui Trovò grazia nel deserto il popolo
remanserat a gladio : vadet ad avanzato alla spada : giungerà alla
requiem suam Israel. sua requie Israele .
3. Longe Dominus apparuit 3. Il Signore mi si fa vedere di
mihi. Et in charitate perpetua lontano : ma io ti ho amato con

Vers. 1. Io sarò il Dio di tutto quante le famiglie d' Israele ec. Continua il
Profeta lo stesso ragionamento del capo precedente , e viene qui a parlare del
le dicci tribù , o sia del paese delle dieci tribù , nel quale si propagó con
somma celerità la fede , e la Chiesa di Cristo . Vedi Alli vill .
Vers. 2. Trovò grazia nel deserto il popolo ec. Il popolo, che non peri sot
to i castighi , co ' quali il Signore puni i suoi peccati nel deserto , questo po
polo trovò grazia dinanzi a Dio , ed entrò nella requie della terra promessa
sotto la condotta di Giosuè. Lascia il Profeta , che da ciò s'inferisca , che
molto più alla requie eterna , alla terra de' vivi perverrà il popolo de' credenti
condotto da Cristo , suo condottiere , e principe , come disse cap: 1 * X: 2 !.
Vers. 3. Il Signore mi si fa vedere di lontano . Sono parole della Sinagoga
cioè della antica Chiesa , che dice : io veggo Dio solamente di lontano , perché
CAPO XXXI. 175
dilexi te : ideo attraxi te , mise- amore eterno ; per questo a me ti
rans. trassi per misericordia .
4. Rursumque aedificabo te , et 4. E ti ristorerò di nuovo , e ti
aedificaberis virgo Israel; adhuc darò nuovo essere , o vergine di
ornaberis tympanis luis , et egre. Israele : tu avrai ancora l'accom
dieris in choro ludentium. pagnamento de' tuoi timpani, e cam
ininerai in mezzo al coro de' SUO
natori.
5. Adhuc plantabis vineas in 5. Tu pianterai ancor vigne dei
montibus Samariae : plantabunt monti della Samaria : pianteranno i
plantantes ; et donec tempus ve . coltivatori , e fino a tanto che sia
niat , non vindemiabunt : suo tempo non faranno vendemmia;
6. Quia erit dies, in qua cla-. 6. Imperocchè giorno verrà quan
mabuni custodes' in monte Ephra- do le sentinelle grideranno sul monte
im ( 1 ) :: Surgite , et ascendamus di Efraim : sorgete , c andiamo in
>

in Sion ad Dominum Deum no- Sionne al Signore Dio nostro.


strum .

(1) Isai. 2. 3. Mich . 4. 2.

mi ricordo di quel che egli fece per me sul Sina , e nel deserto , ma in oggi
non veggo i segni di sua presenza , e del suo antico amore. Ma Dio risponde,
che egli con perpetuo amore per sua misericordia l'ha amata , e per questo
ora co’ benefizj , or coi castighi ha cercato di trarla a se.
Vers . 4. Ti ristorerò di nuovo , e ti darò nuovo essere, o vergine d' Israce
le ec. Tu sarai ristorata , tu avrai da me nuovo essere , o popolmio , quando
io t' introdurrò nella mia nuova Chiesa per mezzo de' miei Apostoli, entie allora
tu a me servirai , e mi benedirai , e mi renderai i tuoi ringraziam con
inni , e canzoni spirituali , come quando io ti trassi dall'Egitto , e dopo il
passaggio del mare rosso , ia con lieto cantico al suono de' timpani festeggiasti
>

con liete danze la tua liberazione , e'il nimico affogato nelle acque : simile ,
anzi molto più grande sarà la tua etizia in questa tua miglior redenzione ,, e
demonio , e dal peccato , sommerso nella salutare la
nel vederti liberata dal one
vanda di tua rigenerazi .
Vers. 5. Tu pianterai ancor vigne ec . Queste vigne sono le Chiese fondate
dagli Apostoli di Cristo , specialmenle nella Samaria . Di queste vigne di lor
piantagione aspetteranno cssi il frutto fino al debito tempo. Si allude qui ai
frutti delle nuove piante , i quali pe' primi tre anni aveansi per immondi , il
quarto anno si consacravano al Signore , il quinto si mangiavano , sendo già
divenuti comuni, e ad uso di chicchessia. Vedi Levit. X , 1 . 25. Deuter.. xx. 6.
Sembra , che voglia con tal similitudine accennare il Profeta , come gli Apo
stoli con molta longanimità aspetteranno i frutti per fetti di fede particolar
non potranno cosi
quali ie
mente da' Giudei , icerimon presto staccarsi totalmente da
tutte le antiche lor , onde nella smodata loro aſſezione alle stesse ce
tollerati permett
rimonie saran carità fino a quel
a
segno , che la condiscendenza di una schiet
ta , e sincera il .
Vers.6. Le sentinelle grideranno sul monte di Efraim ec. È nota l'antica
aypersione de' Samaritani riguardo agli Ebrei , e viceversa ; e questa avversione
176 PROFEZIA DI GEREMIA
7. Perocchè queste cose dice il
2. Quia haec dicit Dominus :
Exsultate in laetitia Jacob , et Siguore : esultate , e fate festa per
hinnite contra caput gentium : amor di Giacobbe , e alzate le voci
personate , et canite , et dicite : al cospetto delle nazioni : fate sen
salva , Domine , populum tuum , tire i vostri cantici , e dite : salva,
reliquias Israel. Signore , il popol tuo , le rcliquie
>

d ' Israele.
8. Ecce ego adducani eos de 8. Ecco , che io li condarrò dalla
terra Aquilonis , et congregabo terra di settentrione , e dagli ultimi
eos ab extremis terrae : inter quos confini della terra li riunirò : sa
erunt caecus , et claudus , prae- ranno insieme il cieco , e lo zoppo,
gnans , el pariens simul, coetus la donna gravida , e quella che ha
magnus revertentium huc. partorito ; sarà grande la turba di
quegli che qua torneranno.
9. In fletu venient , et in mis 9. Verranno piangendo , ed io
sericordia reducam eos : ed ad . li ricondurro con misericordia , e li
>

ducam eos per torrentes aqua- guiderò per mezzo alle acque dei
rum in via recta , et non inpin- torrenti , per la strada dritta , e
gent in ea : quia factus sum non vi troveranno inciampo ; per
Israeli pater , et Ephrain primo che io sono il padre d' Israele , ed
>

genitus meus est. Efraim è mio primogenito.

dovette crescere negli Ebrei , quando dopo la cattività delle dieci tribù quel paese
fu popolato da gran numero di gentili di varie nazioni , c vi fece " l'orribil
miscuglio del Giudaismo e del gentilesimo , di cui è parlato 4. Reg. xv11 .
27. 28. ec . , e dal Vangelo ancora si vede come erano in abbominazione quei
popoli presso i Giudei. Ma qui si odon delle sentinelle , le quali dal monte di
Efraim , in mezzo alla Samaria invitano la gente , che vada a adorare il Signo
>

re in Sionne : la discordia adunque è gia tolta , e la muraglia di divisione è


sparita , e alla Chiesa di Cristo ton lata in Sionne andranno a unirsi gli stessi
Samaritani . Queste sentinelle ognun vede, che sono gli Apostoli , ee i primi
predicatori del Vangelo .
Vers. 7. Esultate , e fate festa per amor di Giacobbe ec. Si celebri, e si
festeggi la sorte di Giacobbe nella conversione della Samaria : i fedeli alzino le
loro voci al cospetto di tutte le genti , allinchè anche queste entrino a parte
della loro allegrezza , e aspirino alla loro sorte : dicano tutti : Signore , che hai
salvato le reliquie d'Israele , continua tu a salvarle. In vece di tradurre : Sal.
va , Signore , il popol tuo ec. si potrebbe tradurre co’LXX . Tu hai salvato
lec . dove è da notare il titolo di Salvatore , dato a Cristo da ' nuovi fedeli ,
come gli fu dato dal popolo di Gerusalemme nel solenne ingresso , ch'ei fece
in quella città. Matt. xxi, 15. Vedi quello che ivi si è detto.
Vers. 8. 9. Li condurrò dalla terra di settentrione cc . Dal regno delle tene
bre , e del demonio io condurró uomini di ogni condizione , di ogni sesso ec.
al regno di Cristo. Verranno piangendo por amaro dolore delle lor colpe , e
io li guiderò con misericordia , e gli ajuteró a superare tutte le difficoltà , tutti
gli ostacoli , che si opporranno al loro ritorno , e li condurro per diritta via ,
nella quale non troveranno inciampo. Vedi Isai. asxv.7 . XII. 18. xlix. 10 .
Perocchè io sono il Paitre d'Israele , e amo Efraim come si ama un primoge
uito. Efraim dinota le dieci tribù , delle quali la principalissima era quella di
CAPO XXXI.. 177
10. Audite verbum Domini , 10. Udite , o genti , la parola
gentes , et annuntiate in insulis del Signore, e portate I ' annunzio
quae procul sunt , et dicite : Qui alle rimote isole , c dite : colui che
dispersit Israel , congregabit eum : ha disperso Israele lo riunirà , e
et custodiet eum sicut pastor gre- lo custodirà come un pastore il suo
gem suum . gresse ;
11. Redemit enim Dominus Ja . 11. Imperocchè il Signore ha +

cob , et liberavit eum de manu, redento Giacobbe , e lo ha liberato


potentioris. dalla mano del più possente.
12. Et venient , et laudabunt 12. E verranno , e cantcranno
in monte Sion :et confluent ad laude sul monte di Sion ; e corre
bona Domini super frumento , et ranno in folla a godere i beni del
vino , et oleo , et foetu pecorum , Signore , il grano, e il vino , e
>

et armentorum : eritque anima l'olio, e i parti delle pecore , e


eorum quasi hortus irriguus , et degli armenti: c l'anima loro sarà
ultra non esurient. come un orto inaffiato dall' acque ,
e non patiranno più fame.
13. Tunc laetabitur virgo in 13. Si allegreranno allora i cori
choro , juvenes, et senes simul : delle vergini, e i giovani, e i
et convertan luctum eorum in vecchi insieme : e il loro lutto can
gaudium , et consolabor eos , et gerò in gaudio , e li consolerò , с
laetificabo a dolore suo. faro argomento di lor letizia il
( passato ) dolore.
14. Et inebriabo animam sa- 14. E ' l'anima de' sacerdoti sa
cerdotum pinguedine : et populus zierò di pioguissime carni; e il po
meus borris meis adimplebitur , pol mio de' miei beni sarà ripieno ,
ait Dominus . dice il Signore.

Efraim . E si allude alla preferenza data da Giacobbe ad Efraim sopra Manasse .


Gen. xLvIII . 13. 14. 17.
Vers. 11. Dalla mano del più possente. Dal potere del Demonio .
Vers . 12. E canteranno laude 'sul monte di Sion ec. Il monte di Sion è la
.
Chicsa Cristiana : i beni , de ' quali godono in seno a lei i fedeli, sono i beni
spirituali , le grazie celesti , e i doni dello Spirito santo , i sacrameuti, la fe
condità per le buone opere ec. E che spiritualmente debbano intendersiunqueste
promesse , si conosce da quelle parole : E l'anima loro sarà come orto

inafiato , cioè bagnato , e fecondato dalla grazia.


>

Vers. 13. I cori delle vergini ec. Le vergini del Signore destinate a cantare
le laudi dell’Aguello , e a seguirlo dovunque egli vada . Vedi Apocal. xiv . 4.,
e s. Girolamo.
Vers. 14. E l'anima de sacerdoti sazierò di pinguissime carni. A vittima
infinitamente migliore ayran parte i sacerdoti della nuova legge, che quelli del
l'ordine di Aroune : e questa vittima, che essendo una sola adempie , e con .
tiene tutto quello che in tutte le antiche vittime era figurato , gli inebrierà del
fervore dello spirito .
Mart. Tom . XIII, 12
178 PROFEZIA DI GEREMIA
15. ( 1 ) Taec dicit Dominus : 15. Queste cose dice il Signore :
Tox in excelso audita est lamen . Si è sentita nell'alto voce di que
tationis, luctus, et fletus, Rachel rela , di lutto , e di gemito di Ra
plorantis filios suos, et nolentis chele , che piange i suoi figli , c
9 >

consolari super eis , quia non riguardo ad essi non ammette con .
sunt.
solazione, perch' essi più non sono.
16. Haec dicit Dominus : Qui- 16. Queste cose dice il Signore :
escat vox fua a ploratu , et oculi La tua bocca cessi dalle querele , e
tui a lacrymis : quia est merces i tuoi occhi dal piangere , perocchè
operi tuo ait Dominus : et re- la tua pena avrà inercede ' dice il
vertentur de terra inimici. Signore: ed ei lorneranno dalla terra
nemica.
17. Et est spes novissimi tuis , 17. E una speranza in line è
ait Dominus: et revertentur filii per te , dice il Signore; e torne
ad terminos suos. ranno i tuoi figli alla lor terra.
18. Audiens audivi Ephraim 18. llo ascoltato altentamente
transmigrantem : Castigasti me , Efraim nella sua cattività. Tu mi
et eruditus sum , quasi juvencu- bai gastigato , e , qual giovenco

1 ( 1 ) Matt. 3. 18.

Vers. 15. Si è sentita nell'alto ec. In s. Matteo cap. 11. 18. si legge : Si è
sentita in Rama ; ma il senso è lo stesso , perché Rama significa luogo elevato .
Questa piccola città di Rama era nella tribù di Beniamin ai confini di Giuda,
e di Beniamin , Sopra questa profezia si è parlato nel delto luogo di s. Matleo,
il quale la spiego della uccisione de ' bambini innocenti falta da Erode per
togliere dal mondo il nuovo Re de' Giudei , la vascita del quale era stata a
lui notificata dai Magi ; e questa uccisione ebbe luogo non solo in Bethlehem ,
ma anche ne'luoghi vicini . Due cose solamente qui noterò. Primo , il Profeta
>

in mezzo all'allegrezza , e all'espressioni di giubilo , colle quali descrisse la


9
fondazione della nuova Chiesa , mescola repentinamente un argomento di altis
simo lutto , perchè questo lutto in letizia grande, e in gloria couvertesi della
medesima Chiesa illustrata col sangue di queste innocenti vittime. In secondo
luogo, Rachele madre amantissima de' suoi figliuoli, Rachele sepolta in Bethlebem
é introdotta molto opportunamente dal Profeta a piangere gl'innocenti fanciulli
uccisi a Bethlehem , e a Rama , Rachele , dico , é introdotta in vece di tutte
le madri private dal barbaro re dei loro figliuoli, che più non sono.
Vers . 16. 17. La tua pena avrà mercede ec. I figli, che sono tua pena , avran
ricompensa del sangue sparso da essi per Cristo , e dalla terra soggetta a un re
violento e nemico , passeranno al regno de ' cieli , e questa speranza rimane an
cora per te , che questi fanciulli tanto amati da te torneranno un giorno alla
primiera lor sede e abitazione, torneranno ne ' corpi loro alla futura risurre
zione, e torneranno ne' corpi loro gloriosi , e quelli che erano piccoli bambi
9

nelli e lattanti , risorgeranno quali uomini perfetti alla misura della età piena
di Cristo . Eles . iv, 13. Cosi s. Girolamo.
Vers. 18. 19. Ilo ascoltato attentamente Efraim nella sua cattività ec. Dio
dice , che ha posto mente , ed ha ascoltato con bontà le parole , e i sentimenti
CAPO XXXI. 179
lus indomitus : conerle me , el non domo ancora , io fui corretto :
convertar : quia tu Dominus Deus convertimi , ed io mi convertirò :
mieus . perocchè tu Signore se' il mio Dio.
19. Postquam enim convertisti 19. Imperocchè dopo che ta mi
me , egi poenitentiam :; et post hai convertito , io ho fatta peniten
quam ostendisti mihi , percussi za ; e dopo che tu m'illuminasti,
femur meum . Confusus sum , et io percossi il mio fianco. Son con
erubui , quoniam sustinui oppro- fuso , ed arrossito portando l' ob
>

brium adolescentiae meae . brobrio di mia adolescenza.


20. Si filius honorabilis mihi 20. Non è egli per me Ephraim
Ephraim , si puer delicatus:: quia il figliuolo onorato , il fanciullo ,
ex quo locutus sum de eo , adhuc che è mia delizia ? Mentre da che
recordabor ejus. Idcirco conturbata io a lui ho parlato , l' ho sempre
sunt viscera mea super eum : mi- in memoria : Per questo si son com
serans miserebor ejus, ait Do- mosse per lui le mie viscere : jo
minus. avrò viscere di miscricordia per lui,
dice il Signore.
21. Statue tibi speculam , pone 21. Fatti una vedetta : datti in
tuum preda alla amarezza : rivolgi il cuor
dirige corambu-
tibi amaritudines : in
in viam rectam , qua tuo alla via diritta , per cui cam
lasti : reverlere , virgo Israel , minasti; torna , o vergine d' Israele,
>

revertere ad civitates tuas istas. torna alle tue città .

di Efraim , cioè di tutto il popolo di Giacobbe oppresso sotto la durissima


schiavitù del demonio : io ho udito
:
Israele gemente, e pentito de' suoi trascor
si , onde egli grida , e mi dice : tu mi hai castigato , aflinchè io mi emendassi,
come giovenco non domo ancora , che si piega , e si riduce a forza di battiture
a portare il giogo. Efraim adunque già convertito grida : convertimi sempre
più , o Signore , e io mi convertirò, accresci in me la coguizione de' miei
falli , e il dolore , affinché con gran pienezza di cuore io torni a te, che sei
il mio Dio; perocchè ho provato , come subito , che ta mettesti nel mio cuore
un principio di conversione , e subito che tu m'illuminasti , io feci penitenza,
e in segno di gran dolore percossi il mio fianco , e fui confuso , e arrossii delle
obbrobriose cose fatte da me ne ' tempi ad lietro , che furon per me come tempo
di sfrenata adolescenza. Da tutto questo discorso si conosce evidentemente , co
me la conversione del peccatore da Dio incomincia , e dalla sua grazia.
Vers. 20. Non è egli per me Efraim il figliuolo onorato ec . Egli è Dio , che
s'intenerisce ( per cosi'dire ) alle voci del prccatore penitente , e dice : non è
egli per me Efraim un figliuolo , cui io onoro , e distinguo, e teugo molto
caro ? Dopo che io parlai al suo cuore , ed egli fece penitenza >, io lo ho sem
pre presente alla mia memoria , e le mie viscere sono commosse da tenerezza
verso di lui , ed io lo ricolmerò di mie misericordie.
Vers. 21. Fatti una vedetta : datti in preda alla amarezza ec. Considera quasi
da luogo alto e sublime colla tua ragione sollevata dalla fede , considera e i
precedenti trascorsi , e le occasioni di essi , allin di guardartene pell'avvenire,
>

ripiglia la via retta , per cui camminasti quando fosti a meubbidiente , torna,
o vergine d ' Israele , torna alle tue città , cioè alla Chiesa di Cristo , la quale,
benché uua , è sparsa per tutta la terra, e di tutte le particolari Chiese riunite
180 PROFEZIA DI GEREMIA
22. Usquequo deliciis dissolve- 22. E fino a quando ti snerve
ris filin ingu ? quiz creavit Do- rai fra le dissolutezze , vagabonda
primus novum super terram : FE- figliuola ? Imperocchè nuova cosa
MINA CIRCUMDABIT VIRUM . ha creato il Signore sopra la terra :
Una Donna chiuderà in se un

uomo.

23. Hnec dicit Dominus exer. 23. Queste cose dice il Signore
cituum Deus Israel: Adhuc di- degli eserciti, il Dio di Israele :
cent verbum istud in terra Juda, questa parola dirassi ancora nella
it in urbibus ejus , cum Conver
terra di Giuda , e pelle città sue
tero captivitatem eorum : Benedi. quand' io avrò fatti ritornare i suoi
cat tibi Dominus , pulcritudo ju- fuorusciti: ti benedica il Signore , o
stiline , mons sanctus : splendor di giustizia , o monte santo :
24. Et habitabunt iil eo Judas, 24. Ed ivi abilerà Giuda , e

sotto un sol capo ši forma: Quelli i quali vogliono, che tutto questo capitolo
si spieghi del ritorno delle dieci tribü , avranno molta difficoltà, in primo luogo
a provare l'effettivo ritorno di queste in corpo considerevole dalla cattività
dell ' Assiria nella Giudea :; in secondo luogo avranno ancora maggior difficoltà
a provare ,ache 'le stesse tribù sieno tornate a'luoghi , e alle città , che loro
appartenevano secondo l'antica divisione della terra santa . Questo ritorno a

dunque,9 di cui è parlato più volte nei Profeti, non pare , che possa convene
volmente intendersi , se non del ritorno d ' Israele a Dio , ritorno , che comin
ciò ad eſſettuarsi per un numero d'Israeliti alla venuta del Cristo , e si effet
tuerà con pienezza grande alla fine , quando tutti gli Ebrei si volgeranno a mi
rare con ſede , e ainore quel Messia , cui cruelmente trafissero.
Vers. 12. E fino a quando ti snerverai tra le dissolutezze , vagabonda fizlino
la ? Fino a quando ti audrai tu perdendo col cercare la tua consolazione in
ogni altra cosa , fuori che in ritornare al tuo Padre , e al tuo Sposo ? Torna
a lui, figlia vagabunda , abbaudona i tuoi errori , i quali aggravano ogni di
più la tua miseria.
Imperocchè nuova cosa ha creato il Signore ec. Torna al tuo Dip , peroc
chè ecco il grande altissimo fondamento di sperare da lui oqui bene .' Dio una
cosa nuova , prodigiosa , inaudita ba fatta sopra la terra : Una donna chiuilera
9

nel suo seno un uomo , ovvero ľuomo. Quest'uomo è cosa affatto nuova ,
perchè egli non è solamente uomo , ma è anche Dio , e nasce da madre nuova ,
perché madre vergine , e con nuova maniera di concepimento , perchè senz'o
>

pera d'uomo lo concepisce di Spirito Sauto la Madre. Questo figliuolo , che


in quanto Dio von puo dentro alcun termine esser rinchiuso , lo chiuderà nel
suo seno una donna. Oltre l'autorità de' Padri della Chiesa , la quale ci lega
a questa sposizione , non mancò tra gli stessi antichi rabbini chi in queste pa
role vedesse predetto un miracoloso concepimento del Messia.
Tornando adunque alla sposizione di questa profezia , si dice essere con
veniente, che la vita degli uomini si riſormi , e che rigettate le concupiscenze
del secolo , e gli antichi peccati si riduca ognuno a vivere con sobrietà , con
giustizia , e con pietà in questo secolo , mentre Dio ha fatto cosa si grande a
favore dell'uomo , quale é quella di aver mandato il suo Verbo , il quale
a

per amore di ncile angustie dell'utero della Vergine si rinchiuse , i da


lei vacque;
Vers: 23. 24. Questa parola dirassi ... ti benedica ec. Gli Israeliti sciolti dal
l'actica loro cattività verranno alla Chiesa di Cristo, e la beuediranno, e a lei
CAPO XXXI. ig
et omnes civitates ejus simul, agri- tutte le sue città insieme: que' che
colae , et minantes greges. coltivan la terra , e quei che gui
dan la greggia ;
25. Quia inebriavi aniniam las. 25. Imperocchè io ho inebriata
sam , et omnem animam esurien- l'anima sitibonda , e ho salollala>

tem saluravi. ogni anima affamata .


26. Idoo quasi de somno susci- 26. Per questo mi son quasi
talus Sum : et vidi, et sonnus svegliato dal sonno : e gli occhi ho
meus dulcis mihi. aperti , e dolce è stato per me il
mio sonno .
27 Ecce dies veniunt , dicit 27. Ecco , che viene il tempo ,
Dominus : et seminabo domum dice il Signore , ed io darò semenza
>

Israel , et domum Juda semine alla casa d ' Israele , e alla casa di
hominum , et semine jumentorum . Giuda , semenza di uomioi , e se
menza di giumenti.
28. Et sicut vigilavi super eos 28. E nella stessa guisa che io
ut evellerem , et demolirer , et non perdei tempo ad estirparli, ad
dissiparem , et disperderem , et abbalterli , a dissiparli , à disper
>

affligerem : sic vigilabo super eos gerli , e ad alliggerli ; cosi non


ui aedificem , et planten , ait perderò tempo a ristorargli , e pian.
>

Dominus. targli , dice il Signore.


29. In diebus illis non dicent 29. In que' giorni non più si

pregheranno ogni bene , dicendo : il Signore benedica te abitacolo splendido ,


è bello della vera giustizia , moute di vera , e perfetta sanlità . La vera giusti
>

zia , e la vera san'ità non è , se non nella Chiesa , e nei vivi membri di essa
uniti a Cristo fonte , 'e principio di giustizia , e di santificazione per tutti. In
essa perfetta pace , e concordia di tutti i cittadini , e degli agricoltori , e di
quelli che,guidano , e pascolano i greggi . Perocchè nella sua grandissima am
piezza la Chiesa abbraccerà infinito numero di città , c ogni condizione di
uomini.
Vers . 25. Ho inebriata l'anima sitibonda ec . Inebriero colla celeste dottri
na , colle mie grazie , colle conselazioni dello spirito le apine assetate , e sa
tollerò quelle che hanno fame , onde dirassi : Beati quelli che hanno fame , e >

sele della giustizia. Matt. v .


Vers . 36. Per questo mi son quasi svegliato dal sonno ec. Il Profeta dice a
Dio , che le magnifiche promesse, che egli ha udite da lui, lo hanno svegliato
dal grave sonno , in cui si trovava , considerando i mali grandi del popol suo ,
9

e di tutti gli uomini : da questo sogno di tristezza , e di lauguore iu mi hai


:

svegliato , o Signore , con aupunzi cotanto lieti , e tu fai , che dolce per me
sia divenuto quel souno. Può ancora intendersi , che nel tempo del sonno Dio
mostrasse a Geremia tutto quello che ha qui detto intorno a Cristo , e alla
Chiesa , e che egli dica , che dolcissimo fu quel sonno per lui .
Vers. 27. Darò senenza alla casa d ' Israele .. , semenza di uomini ec . La
dottrina di Cristo sarà semenza di salute , e per gli uomini , cioè pe ' sapienti ,
e pe ' iumenti , per gl ' iodotti , e barbari'; unde per mezzo di essa ogoi' specie
di persoue rinascerà in Cristo , eе sarà uutrila , e crescerà nella virtu .
Vers. 29. Non più si dira : i padri mangiarono l'uva acerba ec, Non si
1 &2 PROFEZIA DI GEREMIA
ultra (1) : Patres comederunt dirà: i epadri mangiarono l'uva
uvam acerbam , er denles filiorum accı ba , e si sono allegati i denti
obstupuerunt. a ' figliuoli.
30. Sed unusquisque in iniqui- 30. Ma chi perirà , nella pro
tate sua morietur : omnis homo , pria iniquità perirà : e chiunque
qui comederit uvam acerbam , mangerà l'uva acerba , a lui i den
obstupescent dentes ejus. ti s ' allegberanno.
51. (2) Ecce dies venient dicit 31. Ecco , che vengono i giorni ,
Dominus : et feriam domui Israel dioc il Signore , ed io farò colla
et domui Juda foedus novum : casa d ' Israele, e colla casa di Giu
da una nuova alleanza :
32. Non secundum pactum , 32. Alleanza non come quella
quod pepigi cum patribus eorum , che io contrassi co ' padri loro , al
IN die qua' apprehendi manum lora quando li presi per mano ,
eorum , ut educerem eos de terra affin di trargli dalla terra d'Egitto :
Ægy'pli ; pactum , quod irritum alleanza , cui eglino violarono ; ed
fecerunt , et ego dominatus sum io esercitai il mio potere sopra di
>
corum , dicit Dominus. essi , dice il Signore.
33. Sed hoc erit pactum , quod 33. Ma questa sarà l'alleanza ,
feriam cum domo Israel post dies che io farò colla casa d' Israele do
illos , dicit Dominus (3) : Dabo po quel tempo , dice il Signore :
legem meam in visceribus eorum , Imprimerò la mia legge nelle loro
et in corde eorum scribam eam : viscere , e scriverolla ne' loro cuori :
et ero eis in Deum , et ipsi erunt e sarò loro Dio , ed essi saranno
mihi in populum . mio popolo.
34. Et non docebit ulira vir 34. È l'uomo non ſarà più da
proximum suum , et vir fratrem maestro al suo vicino , nè il fra
suum , dicens : Cognosce Domi- tello al fratello , dicendo : Conosci

( 1 ) Ezech . 18. 2 .
( 3) Hebr . 8. 8.
(3) Hebr. 10. 16.

ripeterà più quel detto ripetuto sovente dagli Ebrei nel tempo particolarmente
della cattività :: i padri peccarono , e i figli ne portano la pena ; che civi vo
levano essi dire con quel proverbio :i padri mangiarono l'uva acerba ec. Questo
non si dirà più ( dice Dio ) tra ' miei' fedeli : perocchè questi se da Dio saran
visitati colle tribolazioni , non ne rifonderanno la cagione ne' peccati de ' padri
9

loro , ma si ne' proprj.


Vers. 31. 32. 33. 34. Farò colla casa d ' Isracle una nuova alleanza ec.
L'Apostolo Paolo , che riferi questo bellissimo passo Heb. vu . 8. 9. 10. ec .
osservu , che parlaudo Dio di alleanza nuova , suppone , che la prima alleanza
ė da antiquarsi per far luogo ad un'altra , che è il Testamento Nuovo , del
quale sono qui notate le condizioni, per cui egli è infinitainente migliore del
l'antico, lo primo luogo adunque ilVecchio Testameuto ebbe fine ; e fu abo
CAPO XXXI. 183
num : omnes enim cognoscent me il Signore : perocchè dal più piccolo
a minimo eorum usque ad ma- fino al più grande, tutti mi cono
ximum , ait Dominus ( 1) : quia sceranno , dice il Signore : impe
propiliabor iniquitati eorum , et rocchè io perdonerò la loro iniqui
>

peccati eorum non memorabor tà , e non avrò più memoria del


amplius. lor peccato.
35. Haec dicit Dominus , qui 35. Queste cose dice il Signore ,
dat solem in lumine diei , ordi- che manda il sole a dar luce al
nem lunae , et stellarun in lun giorno , e dà il corso fisso alla lu
mine noctis : qui turbat mare , et na , ed alle stelle a rischiarare la
sonant fluctus ejus , Dominus nolte ; che mette il mare in tumul
exercituum nomen illi. to , e i flutti di lui romorreggiano :
il nome suo egli è Signore degli
eserciti.
36. Si defecerint leges istae 36. Se quest' ordine verrà meno
coram me , dicit Dominus : tunc , dinanzi a me : dice il Signore : al
et semen Israel deficiet , ut non lora eziandio verrà meno il seme
sil gens coram me cunctis diebus. d' Israele , ond' egli non sia un po
polo perenne dinanzi a me.
37. Haec dicit Dominus : Si 37. Queste cose dice il Signore :
mensurari potuerint coeli sursum , Se alcun mai potrà misurare co
et investigari fundamenta lerrae lassù i cieli , o penetrar colaggiù

(1) Act. 10. 43 .

lito ; il Nuovo non sarà abolito , e non avrà fine ; in secondo luogo Dio mo
strò nel Vecchio Testamento lo spirito di severità , e di rigore: esercitai il mio
potere sopra di essi : nel nuovo risplende maravigliosamente lo spirito d'amo
re ; terzo l'antica alleanza , e la legge fu scritta in tavole di pietra ; la nuova
è scritta dallo Spirito santo ne' cuori de ' fedeli ; quarto finalmente , la luce
che Dio spanderà per mezzo del Vangelo sopra gli uomini , e le illustrazioni
dello spirito di verità saranno tanto copiose , che potranno tutti gli uomini
anche i più rozzi , e ignoranti avere de' misteri di Dio , e delle cose concer
nenti la salute , potran , dico , averne una cognizione molto superiore a quella
che avesse giammai l'antico popolo del Signore.
Vers. 35. 36. Queste cose dice il Signore ec . Il Creatore , che fece tutte le
cose , e le conserva , e le ordina al bene degli uomini promette , che siccome
>

egli non lascerà giammai di serbare il costante bellissimo ordine ne'movimenti


dei corpi celesti , e nel flusso del mare , cosi serberà fino alla fine de' secoli il
seme d' Israele , il popolo fedele , la Chiesa di Cristo .
>

Vers. 37. Se alcun mai potrd misurure ec. Siccome non sarà possibile al
l'uomo di misurare con esattezza, e precisione l'altezza dc ' cieli , nè di pene
trare ne ' fondamenti della terra , cosi ' non sarà mai , che io rigetti tutto Israele
per le sue iniquita : anzi una parte ne trarrò a me' alla venuta del Cristo , e
tutto il corpo della stessa nazione farò entrare nella Chiesa , dopo che in essa
sarà entrata la pienezza delle nazioni, Rom . x1 , 26.
184 PROFEZIA DI GEREMIA
deorsum : et ego abjiciam univere ne' fondamenti della terra , potro io
sum semen Israel propter omnia pur rigettare tutto il seme di Israele
quae fecerunt , dicit Dominus. à motivo di tutte le cose , che egli
ha fatte , dice il Sigpore.
38. Ecce dies veniunt , dicit 58. Ecco , che il tempo viene ,
Dominus : el aedificabitur civitas dice il Signore, quando sarà dal Si
Domino a turre Hananeel usque gnore edificata la città dalla torre
ad porlam anguli. di Hananec fino alla porta angolare.
39. Et exibit ultra norma men 39. E l'archipenzolo sarà por .
surue in conspectu ejus super colo talo più innanzi dirimpetto ad essa
lem Gareb : et circuibit Goatha , ( porta ) sul colle di Gareb ; e gi
rerà intorno a Goatha ,
40. El omnem vallem cadave- 40 : E intorno a tutta la valle
rum , et cineris , et universam
3 de' cadaveri, e della cenere , e a

regionem mortis , usque ad tor- tutta la regione di morte fino al


renlem Cedron , et usque ad alle torrente Cedron , e fino all'angolo
gulum poriae equorum orientalis. della porta dc' cavalli , che sta ad
Sanctum Domini non evelle !ur , oriente. Il luogo santo del Signore
et non destruetur ulira in perpe- pon sarà abbattuto , nè mai din
tuum . strutto in perpetuo.

Vers . 38. 39. 40. Sarà dal Signore edificata la ciltà dalla torre di Hanancel
ec . Questa torre era in nou gran distauza dalla porta del gregge ; colle di
Gareb , e Goatha crano anch'essi nelle vicinanze della città. La valle dei ca
daveri è la valle di Eunom , e pare , che anche prima della cattività, questa
valle tanto infame pel culto , che ivi si era renduto a Moloc , fosse già dive
nuta la sardigua di Gerusalemme, onde è anche detta regione di morte , Ge
rusalemme sarà ampliata da tutte le parti , e comprenderà nel suo recinto tutti
i luoghi già delti , c fino la valle de' cadaveri , luogo immondo , ma che di
verrà allora luogo santificato . Finalmente il Profeta dice , che il luogo santo
del Signore non sarà abbattuto , nè distrutto mai più : profezia , che non può
intender
l' uno , sidel tempio di Gerusalemme, nè della stessa città santa , perche e
L'altrasia verifica
Chiesa di Cristo questa sciagura soggiacquero
esattamente sotto i Romani, ma della
, la quale è il vero spirituale tempio
di Dio , e la città santa , contro di cui le porte dell'interno non prevarranno
giammai,
secoli.
perchè con lei è colui , che la fondo , fino alla consumazione dei
1
185

CAPO XXXII.

Mentre Gerusalemme era assediata da Nabuchodonosor , Geremia


compra per ordine del Signore du un suo purente un podere in
Anulhoth , e ordina, che sia conservalo lo strumento di compera.
>

Gerusalemme col suo popolo sarà data in potere del re di Babi


lonia ; ma i Giudei torneranno a Gerusalemme ; e con essi farà
il Signore una nuova alleanza .

1. Verbu
erbumm ,, quod factum est Parola detta aa Geremia dal
ad Jeremiam a Domino , in anno Signore l'anno decimo di Sedecia
decimo Sedeciae regis Juda : ipse re di Giuda , che è l' anno diciot
.

est annus decimus octavus Nabuc. lesimo di Nabuchodonosor .


chodonosor.
2. Tunc exercitus regis Baby- 2. L'esercito del re di Babilonia
lonis obsidebat Jerusalem : et Je assediava allora Gerusalemine ; e
remias propheta erat clausus in Geremia profeta era rinchiuso nel
airio carceris , qui erat in domo cortile della prigione , la quale era
regis Juda . della casa del re di Giuda ;
3. Clauserat enim Sedecias rer 3. Imperocchè ve l'avea fatto
Juda , dicens : Quare vaticinuris, rinchiudere Sedecia re di Giu
dicens : Haec dicit Dominus : Ecce da dicendo : Perchè profetizzi tu , e
ego dabo civitatem istam in ma- dici : Queste cose ha dette il Si.
nus regis Balıylonis , et capiet gpore : Ecco , che io darò questa
eam ? città in potere del re di Babilonia ,
ed ei la espugnerà ?

Vers. I. 2. L'anno decimo di Sedecia ea . Era già quasi un anno , che Ge


rusalemme era assediata da' Caldei, e Geremia fin dal principio dell'assedio
avendo predetto , che la città sarebbe presa , e che Sedecia sarebbe condotto a
Babilonia, il re sdegnato perciò lo avea fatto mettere nel cortile della prigio
ne , che era nel palazzo reale. Alcuni in vecedi tradurre, nel cortile della
prigione, vorrebbono, che si dicesse : nella prigione del cortile, o sia atrio; ma
veramente apparisce dal capo xxxvii. 15. 20. , e dal capo xxxvu . 6 , che
debba distinguersi una doppia prigionia del nostro Profeta , che ora fu messo
nella stessa prigione , ora nel cortile della prigione , e come diremmo noi ,
alla larga .
186 PROFEZIA DI GEREMIA
6. Et Sedecias rex Juda non 4. E Sedecia re di Giuda non
effugiet de manu Chaldueorum : fuggirà dalle mani de' Caldei ; ma
" sed radetur in manus regis Ba . sarà dato in potere del re di Babi
bylonis : et loquetur os ejus cum lonia , e parlerà con lui testa a te
ore illius, et oculi ejus oculos sta , e gli occhi di lui vedranno gli
illius videbunt. occhi dell'altro :
5. Et in Babylonem ducet Se- 5. E quegli condurrà Sedecia a
deciam : et ibi erit donec visitem Babilonia ; ed ivi egli starà sino a
eum , ait Dominus : Si autem die tanto che io lo visiti, dice il Signo.
>

micaveritis adversum Clialdaeos , re : che se voi combatterete contro


nihil prosperum habebitis. i Caldei , non avrete nissun pro
spero successo .
6. Et dixit Jeremias : Factum 6. E Geremia disse : il Signore
est verbum Domini ad me , die mi ha parlato , dicendo :
cens :
7. Ecce Hanameel filius Sellum 7. Ecco , che verrà a te Hana
patruelis tuus veniei ad te , di- mecl figliuolo di Sellum tuo cugino
cens : Eme tibi agrum meum , qui da canto di padre a dirti : Compe
est in Anathoth : tibi enim com- rati il mio campo , che è in Apa
petit ex propinquitate , ut emas. thoth : imperocchè a te si compete
il comprarlo come a parente dello
stesso sangue.

Vers. 4. E gli occhi di lui vedranno gli occhi dell'altro. Supplizio crudele
per un re disgraziato il comparire dinanzi al suo vincitore , cui egli sa di avere
offeso . Vedi s . Girolamo.
Vers . 5. Sino a tanto , che io lo visiti. Fino a tanto , che io colla morte lo
.

tolga alla dolorosa e infelice sua vita. La parola visitare é equivoca , e si pren
de in bene , e in male .
Vers . 7: Verrà a te Hanameel figliuolo di Sellum luo cugino ec . Questo fatto
è degnissimo di considerazione. La città di Gerusalemme era assediata dal
Caldeo , e desolata dalla fame, e dalla peste , secondo
mia : questi era rinchiuso , come si è detto ,
le predizioni di Gere
non cessava di annunziare la
rovina della città , la cattività del re , e del popolo , la desolazione della Giu
dea . E contuttociò Dio avendo messo in cuore a questo suo cugino d'indiriz
zarsi a Geremia , come parente prossimo, per vendergli un campo , che egli
avea in Anathoth , Geremia per ordine del Signore lo compra , lo paga , ne fa
lo strumento solenne di acquisto , ed ha gran premura , che si conservi questo
strunento di un acquisto , del quale non poteva egli godere , avendo già pre
detto , che la cattività durerebbe settanta anni , e in questo tempo la Giudea
sarebbe in totale abbandonamento. Ma egli avea altresi predetto il ritorno dello
stesso popolo al suo paese 9, e voleva mostrare la fede, che tutti doveano pre
stare alle promesse di Dio , volea mostrare , come quella terra ridotta in soli
tudine pe' peccati de' suoi abitatori, era ancor cara al Signore , il quale do
vea quivi adempiere un giorno i disegni grandi di sua misericordia a favore e
degli Ebrei , e di tutte le genti per mezzo del Cristo : o per tutti questi mo
tivi non rifiuta di comperare quel piccolo campo da questo suo cugio , il
quale trovandosi in Gerusalemme , potė essere costretto a far questa yeudila
CAPO XXXII. 187
8. Et venit ad me Hunameel 8. E venne a me Hanameel fin
filius patrui mei secundum ver- gliuolo de! mio zio paterno, secondo
bum Domini ad vestibulum car- la parola del Signore , nel cortile
ceris , et ait ad me : Pusside della prigione , e mi disse: fa acqui
9

agrum meum , qui est in Ana . sto del mio campo , che è in Ana
thoth in terra Beniamin : quia thoth pella terra di Beniamin : , pe
tibi competit haereditas , et lu rocchè tu bai diritto alla eredità , e
propinquus es ut possideas. Intel- tu se' parente , e dei farne acquisto.
lexi autem , quod verbum Domini Or io compresi , che questa parola
>

essel. veniva dal Signore.


9. Et eni agrum ab Hanameel 9. E comperai da Hanameel figli
filio patrui mei , qui est in Ana . uolo di mio zio paterno il campo ,
thoth : et appendi ei argentum sep- che è in Anathoth : e gli pesai il
:

tem stateres , et decem argenteos. danaro , sette stateri , e dieci staleri


d'argento :
10. Et scripsi in libro , et si- 10. E scrissi il contratto , e lo
gnavi , et adhibui testes : et ap- sigillai presenti i testimoni : e pesai
pendi argentum in slalera. il denaro sulla bilancia.
11. Ei accepi librum possessio. 11 .
E presi il contratto di com
nis signatum , et stipulationes , et pra segnato con le sue stipulazioni,
rata , et signa forinsecus. e formalità , e coi sigilli al di fuori,
12. Et dedi librum possessionis 12. E diedi questo contratto di
Baruch filio Neri filii Maasiae compra a Baruch figliuolo di Neri
in oculis Hanameel patruelis mei, figliuolo di Maasia in presenza di
in oculis testium qui scripti erant Hanameele mio cugino , in presenza
in libro emptionis , et in oculis de' testimoni , che erano scritti nel
>

omnium Juilaeorum , qui sedebant contratto di compra , e in presenza


in atrio carceris . di tutti i Giudei , che stavano a se
der nel cortile della prigione.
13. Et praecepi Baruch coram 13. E diedi ordine in presenza di
eis , dicens : questi a Baruch , dicendo :
14. Haec dicit Dominus exer. 14. Queste cose dice il Signor

per campare. Ecco adunque un fatto profetico , in cui si fa .manifestamente


conoscere con qual fermezza di animo , ee di credenza parlassero i nostri Pro
feti intorno alle cose , che Dio rileva ad essi , e per mezzo di essi a tutto il
popolo . Notisi , che i sacerdoti , e i Leviti , i quali non ebbero parte veruna
nella distribuzione della terra promessa , non potevan vendere i pezzi di pra
to , o di campo , che avean presso alle città , che ad essi erano state assegna
te , non potean vendergli , se non a ' parenti prossimi , come uotò s. Gi
rolamo.
Vers . 9. Gli pesai il danaro ec . Non era ancora in uso la moneta coniata .
9 che il siclo , e il siclo era mezz'oncia d'argento ;
Lo statere è la stessa cosa
sette staleri , e dieci slateri d'argento , sono diciassette sicli d'argento.
Vers. 11. 14. E presi il contratto di compra ec . Si facevano in ogni contratto
due scritture , uua che era come l'originale segnato e sigillato , che serviva a
>
188 PROFEZIA DI GEREMIA
cituum . Deus Israel : Sume libros degli eserciti , il Dio d' Israele :
istos , librum emptionis hunc si. Prendi questi contratti , questo con
-gnatum , et librum hunc qui aper- tratto di compra sigillato , e questo
tus est : et pone illos in vase fie che è aperto , e mettili in un vaso
ctili , ut permanere possint diebus di terra cotta , affinchè possano con
multis. servarsi per lungo tempo ;
15. Haec enim dicit Dominus 15. Imperocchè queste cose dice
exercituum , Deus Israel : Adhuc il Signor degli escrciti , il Dio d'I .
possidebuntur domus , et agri , etsraele : Si compereranno tuttavia e
vineae in terra ista . e
case , e cainpi , e vigne in questa
terra .
16. Et oravi ad Dominum , 16. Efeci orazione al Signore ,
postquam tradidi librum posses. dopo che ebbi dato il contratto di
sionis Baruch filio Neri, dicens : compra a Baruch , dicendo :
17. Heu , heu , heu , Domine 17. Abi , ahi , ahi , Signore Dio:
Deus : ecce tu fecisti coelum , et ecco , che tu creasti il cielo , e la
terram in fortitudine tua magnn , terra colla lua possanza grande , e
et in brachio tuo extento : non collº alto luo braccio ; nulla sarà
erit tibi difficile omne verbum : difficile a te :
18. ( 1 ) Qui facis misericordiam 18. Tu se' quegli che fai miseri
in millibus , el reddis iniquitatem cordia per mille generazioni, e l'in 9

patrum in sinum filiorum eorum niquità de'padri puvisci dopo di essi


post eos : Forlissime , magne , et sopra i lor figli : 1u fortissimo , gran >

potens , Dominus exercituum no. de , e possente , il tuo nome è il Dio


men tibi. degli eserciti .
19. Magnus consilio , et incom- 19. Grande ne' tuoi consigli , )

prehensibilis cogitatu : cujus oculi incomprensibile ne'tuoi disegoi : gli


aperti sunt super omnes vias filio- occhi del quale sono aperti sopra
run Adam , ul red -las unicuique Tutti gli andamenti de' Ggliuoli di A.
secundum vias suas , et secun . damo , affin di rendere a ognuno
dum fructum adinventionum ejus, secondo le opere sue , e secoudo il
frutto dei loro pensamenti.
20. Qui posuit signa , el por .20. Il quale fino a questo di fa
tenta in terra Ægypti usque ad cesti segni , e prodigi nella terra di
diem hanc , et in Israel , el in Egitto , e in Israele , e tra tutti gli
> 1

hominibus, et fecisti tibi nomen uomini , e facesti a te un nome >

sicut est dies - haec. quale tu hai in oggi .

( 1 ) Exod. 34. 7 .

far fede in giudizio , l'altra era una copia da tenersi a mano per riscontrarla
ad ogni occasione. Geremia diede l'una e l'altra scrittura a Baruch , perchè
li mettesse in un vaso di terra , dove si conservassero sicuri . L'uso di mettere
le scritture in simili vasi era assai comune ; onde di Origene si racconta , che
trovo a Gerico una traduzione delle scritture in simil vaso.
CAPO XXXII. 189
21. Et eduxisti populum tuum 21. E tracsti il popolo dalla terra
Israel de terra Egypti , in signis d'Egitto per mezzo di segni , e pro
et in portenlis, et in manu ro- digi , con man robusta , e con braccio
busta , et in brachio exlento , et disteso , e con grandi terrori.
in terrore magno.
22. Et dedisti eis terram hanc, 22. E desti loro questa terra ,
quan juristi patribus eorum ut come a' padri loro promesso avevi
dares eis terram fluentem lacle , con giuramento di darla ad essi ,
et melle . terra , che scorre latte e miele.
>

23. Et ingressi sunt , et posse. 23. Ed entrarono in essa , e l'han


derunt eam : et non obedierunt no posseduta : e non ubbidirono alla
voci tuae , et in lege tua non an- tua voce , e non camminarono nelía
bulaverunt : omnia , quae man- tua legge : e non fecero tutto quello
dasti eis ut facerent , non fecerunt: che tu lor comandasti di fare , onde
et evenerunt eis omnia mala haec. son cadute sopra di essi lutte queste
sciagure.
24. Ecce munitiones extructae 24. Ecco , che le macchine da
sunt adversum civitatem , ul ca- guerra sono alzate contro la città per
piatur: et urbs data est in manus espugnarla , ed ella è data in poter
>

Chaldaeorum , qui praeliantur de Caldei , che la combattono colla


adversus eam , a facie gladii , et spada , colla fame, e colla peste : e
famis , et pestilentiae : et quae- tutto quello che tu hai predetto è
cumque loculus es accideruni , ut
> accaduto , come vedi tu stesso.
)

til ipse cernis.


25. El tu dicis mihi Domine 25. E tu mi dici , o Signore Dio:
Deus : Eme agrum argento , et compra col denaro un campo , pre:
ailhibe testes: cum urbs data sit senti i testimoni , quando la città è
in manus Chalılacorum ? abbandonata al poter de Caldei ?
26. Et factum est verbum Do- 26. E il Signore parlò aa Geremia ,
viini ad Jeremiam , dicens : dicendo :
27 . Ecce ego Dominus Deus 27 Ecco , che io sono il Signore
universe carnis : numquid mihi Dio di tutti gli uomini : vi sarà egli
difficile erit omne verbum ? cosa alcuna difficile a me ?
28. Propterea haec dicit Do- 28. Per questo cosi parla il si
minus : Ecce ego tradam civitatem goore : Ecco , che io darò questa
istam in manus Chaldaeorum , et città nelle mani dei Caldei , e in
in manus regis Babylonis >, el ca- potere del re di Babilonia , e la
pient eam , prenderanno >

29. El venient Chaldaei prae- 29 . E verranno i Caldei a batta


lianies adversum urbem hanc , et glia contro questa città , e le appic
succendent eam igni, et combu- cheranno il fuoco , ee la incendieranno
rent eam , et domos , in quarum
> , insieme colle case , sui tetti delle
domatibus sacrificabant Baal , et quali sacrificavano a Baal , e facean
libabant diis alienis librmina ad libagioni agli dei stranieri per muo
irritandum me. vermi ad ira ;
30. Erant enim filii Israel , 30. Imperocchè eran usi i figliuoli
190 PROFEZIA DI GEREMIA
et filii Juda jugiter facientes ma- d' Israele , e i figliuoli di Giuda
lum in oculis meis ab adolescenlia a sempre mal fare sugli occhi miei
sua : filii Israel , qui usyue nunc fin dalla loro adolesceoza : i figliuoli
g

exacerbant me in opere manuum d' Israele , quali sino a questo punto


suarum , dicit Dominus : mi esacerbano colle opere delle mani
loro , dice il Signore :
31. Quia in furore , et in indi- 31. Imperocchè oggetto del mio
1 gnatione mea facta est mihi civi- furore , e della mia indegnazione è
>

tas haec , a die , qua aedificave- per me questa città dal dì , nel quale
runt eam , usque ad diem istam , la edificarono , fino a questo giorno,
,

qua auferetur de conspectu meo in cui mi sarà tolta davanti agli occhi
32. Propter malitiam filiorum 32. Per le malvagità de' figliuoli
Israel et filiorum Juda, quam d' Israele , e de' figliuoli di Giuda
fecerunt ad iracundiam me pro- commesse da essi , quando mi pro
vocantes , ipsi , et reges eorum , vocavano ad ira eglino , e i loro
1
principes eurum , et sacerdotes regi, e i lor principi, e i lor sacer
eorum , et prophetae eorum viri doti, e i loro profeti , gli uomini di
Juda , et habitatores Jerusalem. Giuda, e gli abitatori di Gerusalemme.
33. Et verterunt ad me terga , 33. E volsero a me le spalle , e
et non facies : cum docerem eos pon la faccia , quando di buon ' ora
diluculo , et erudirem , et nollentio gli istruiva , e gli avvisava ; ed
>

audire ut acciperent disciplinam . essi non volevano udire , né am

metlere disciplina.
34. (1 ) Et posuerunt idola sua 34. E posero i loro idoli nella
in domo , in qua invocatum casa , che porta il mio nome
est affin
nomen meum , ut polluerent eam . di contaminarla . !
35. Et aedificaverunt excelsa 35. E alzarono a Baal gli alta
Baal , quae sunt in valle filii ' ri , che son nella valle del figliuolo
Ennom , ut initiarent filios suos , di Ennom per consacrarvi a Mo
et filias suas Moloch : quod non Joch i figli suoi , e le figlie: cosa ,
mandavi eis , nec ascendit in cor che io non comandai loro giam
meum , ut facerentabominationem mai ; nè mi cadde in pensiero , che

(1) 4. Reg. 21. 4.

Vers. 31. Dal di , nel quale la edificarono ec . Il verbo edificare si usa in


molti luoghi per ristorare', ingrandire , ornare , onde queste parole possono
aver questo senso : odio questa città dal tempo , in cui ella fu ivgrandita , e
ornata da Salomone, e dagli altri re , tra' quali pochi furono quelli che non
imitassero gli esempj cattivi dati negli ultimi anni suoi da Salomone, e anche
sotto que pochi buoni re Ezechia , Josia, Josaphat si è veduto , che era grande
la corruzione del popolo di Gerusalemme.
Ver. 35. Cosa , che io non comandai loro giammai , né mi cadde in pen
siero. Si è veduta altre volte simil maniera di parlare , con cui dicesi il 'me
CAPO XXXII. 191
hanc , et in peccatum deducerent ei facessero simile abbominazione, e
>

Judam . Giuda precipitassero nel peccato.


36. Et nunc propter ista , haec 36. E adesso dopo queste cose
dicit Dominus Deus Israel ad cie così parla il Signore , il Dio di
vitatem hanc , de qua vos dicitis, Israele a questa città , la qual voi
quod tradetur in manus regis dite , che sarà data in potere del
Babylonis in gladio , et in fame, re di Babilonia , a forza di spada ,
di fame , e di peste :
et in peste.
37. Ecce ego congregabo eos 37. Ecco , che io li raunerà da
de universis terris , ad quas ejeci tutti i paesi, pe' quali io li avrò di
eos in furore meo , et in ira mea, spersi del mio furore , nell'ira , e .

et in indignatione grandi : et re- nella indegnazione mia grande: e :

ducam eos ad locum istum , et li ricondurrò in questo luogo, e fa


habitare eos faciam confidenter. rò , che lo abitino senza timori.
>
.

38. Et erunt mihi in populum , 38. E saranno mio popolo , ed


et ego ero eis in Deum . io sarò loro Dio.
39. Et dabo eis cor unum , et 39. E darò loro un cuor solo ,
viam unam , ut timeant me uni. e un solo culto , affinchè temano
versis diebus : et bene sit eis , et me per tutti i lor giorni , e felici
>

filiis eorum post eos. sian essi , ei loro figli dopo di


loro.
40. Et feriam eis pactum sem- 40. E farò con essi un' alleanza
piternum , et non desinam eis be- eterna , e non cesserò mai di bene
nefacere : et limorem meum dabo ficargli ; e il mio timore porrò nel
in corde eorum , ut non recedant cuor loro , affinché non si allonta
ате . nino da me.
41. Et laetabor: super eis , cum 41. E sarà mio gaudio il far lo
bene eis fecero : et plantabo eos ro de' benefizj , e gli stabilirò in
in terra ista in veritate , in toto questa terra veracemente , di tutto
corde тео , et in tola anima cuore , e con tutto il mio spirito.
mea .
42. Quia haec dicit Dominus : 42. Imperocchè queste cose dice
Sicut adduxi super populum istum il Signore : Siccome io ho mandato
omne malum hoc grande : sic ad- sopra questo popolo tutto questo
ducam super eos omne bonum , gran male , cosi manderò sopra di
quod ego loquor ad eos. essi tutto il bene, che lor prometto.

no , e s'intende il più. Ben lungi , che Dio potesse aver comandato , o pensato
a comandare simile abbominazione , egli l'avea proibita severamente nella
legge. Vedi cap. VIII . 31. XIX . 5.
Vers. 36. 37. E adesso dopo queste cose ... Ecco che io gli raunerò ec. Dopo
tali , e tante prevaricazioni di questo popolo , per le quali io adesso lo ga
stigo , voi avreste gran motivo di temere,> che io nol rigettassi per sempre. Ma
po . lo conserveró questo popolo , lo libererò dalla sua cattività , nè solo dalla
cattività di Babilonia ; ma dalla assai peggiore cattività del demonio , e del
192 PROFEZIA DI GEREMIA
43. Et possidebuntur agri in 43. E torneranno a possedersi i
terra ista : de qua vos dicitis quod campi in questa terra , della quale
deserta sit , eo quod non reman. voi dite , ch'ella è deserta per non
>

serit homo, et jumentum , et data esservi rimaso uomo , nè giumento , >

sit in manus Chaldaeorum . e per essere stata data in potcr


de' Caldei .
44. Agri ementur pecunia , et 44. Si compreranno con denaro
scribentur in libro , et imprimelur i campi , e se ne faranno i con
signum , et testis adhibebitur : in tratti , e questi saran sigillati alla
terra Beniamin , et in circuitu Je- presenza di testimoni , nella terra
rusalem , in civitatibus Juda , di Beniamin , ee nel territorio di
et in civitatibus montanis , et in Gerusalemme , e nelle città di Giu
civitatibus campestribus , et in cia da , e nelle città di montagna , e
> > >

vitatibus , quae ad Austrum sunt: nelle città campestri, e nelle città ,


quia convertam captivitatem eo- che sono a mezzogiorno ; perocché
rum , ait Dominus. porrò fine alla loro schiavitudine ,
dice il Signore.

1
1

peccato lo salverd per mezzo di Cristo. Ognuno vedrà come quello che dal
Profeta si dice intorno alla felicità temporale degli Ebrei , che torneranno da
Babilonia , è un velo , sotto del quale egli vuol indicare la spirituale felicissima
sorte del nuovo popolo composto, e di Ebrei e di Gentili, del quale solo potrà
dirsi , che avrà un cuor solo , e un solo culto , e che Dio con essi farà sem
>

piterna Dio : promesse


sia loroalleanza , affinchè, che
sianononsempre popolo del Signore ,, see questi
si avverano pienamente sempre
> non riguardo
alla Chiesa cristiana , la quale non sarà mai separata da Dio , nė dal suo
3

Cristo.

1
193

CAPO XXXIII.
Il Signore perdonerà i peccati del popolo , e lo libererà dalla schia
vitudine , e lo ricolmerà di benefizj. Nuovo germe della stirpe di
David. Nuova alleanza con David , e colla stirpe di Giacobbe.

1. E : factum est verbum Do 1 . E il Signore parlò la se


mini ad Jeremiam secundo , cum conda volta a Geremia nel tempo ,
adhuc clausus esset in atrio car- ch'egli tuttora era rinchiuso nel
ceris , dicens : cortile della prigione , dicendo :
2. Haec dicit Dominus , qui 2. Queste cose dice il Signore ,
facturus est , et formaturus illud, il quale farà , ed effettuerà , e di
et paraturus , Dominus nomen sporrà quello che dice : il nome
>

ejus. suo è il Signore.


3. Clama ad me , et exaudiam 3. Alza à me le tue grida , ed
te : et annuntiabo tibi grandia , io ti esaudiro , e ti annuzierò cose
>

et firma , quae nescis. grandi, e certe , le quali tu ignori;


>

4. Quia haec disit Dominus 4. Imperocchè queste cose dice il


Deus Israel ad domos urbis hu- . Signore , il Dio d ' Israele intorno
jus, et ad domos regis Juda , alle case di questa città , e intorno
quae destructae sunt, et ad mu- alle case del re di Giuda , che sono
nitiones , et ad gladium distrutte , e intorno alle fortificazio
ni, e intorno alla spada
5. Venientium ut dimicent cum 5. Di coloro che vengono a com .
Chaldaeis , et impleant eas cada battere co' Caldei , e a riempirle di
>

Vers. a . Il Signore parlò la seconda volta a Geremia nel tempo ec. Questa
fu la seconda volta , che Dio parlò a Geremia rinchiuso nel cortile della pri
gione. Questa profezia è posteriore a quella del capo precedente , ma di poco
>

tempo e posteriore .
Vers. 3. Alza a me le tue grida , ed io ci esaudirò ec. Chiedimi con calda ,
ed istante orazione , che io ti faccia conoscere quello ch ' io sono per fare un
di a favore di questo popolo , e io ti esaudiro , e a te lo riveleró.
5

Vers. 4. 5. E intorno alla spada di coloro , che vengono ec. Biasima inci
dentemente molti Giudei , i quali dopo tutto quello cheil Signore avea fatto
dire da ' suoi profeti , erano corsi da tutte le parti a difender Gerusalemme ,
la qual cosa non ad altro servir dovea , che a moltiplicare la strage del por
Murt. Tom . XIII. 13
194 PROFEZIA DI GEREMIA
veribus hominum , quos percussi cadaveri di nomioi , i quali io nel
in furore meo , et in indignatione mio furore , e nella indegnazione
miea , abscondens facien mean a mia ho percossi , ascondendo la mia
civitate hac , propter omnem ma . faccia a questa città , motivo di
litiam eorum . tutta la malizia loro.
6. Ecce ego obducam eis cica . 6. Ecco , che io rassetterò le
tricem , et sanitatem , et curabo brecce , e ristorerò le rovine : e

eos ; et revelabo illis deprecatio farò vedere ad essi la pace , e la


nem pacis, et veritatis. verità , che domandano.
7. Et convertam conversionen 7. E faro , che ritornino i fuo
Juda , et conversionem Jerusa . rusciti di Giuda , e i fuorusciti di
lem : et aedificabo eos sicut a Gerusalemme , e li riporrò nell'an
principio. tico stato.
8. Et emundabo illos ab omni 8. Eli monderò da tutte le loro
iniquitate sua , in qua peccave . iniquità , colle quali hanno peccato
runt mihi , et propitius ero cun contro di me : e perdonerò ad essi
ctis iniquitatibus eorum , in qui- tutti i peccati , co' quali mi banno
bus deliquerunt mihi , et spreve• offeso , e mi ban disprezzato.
runl me .
9. Et erit mihi in nomen , et 9. E ciò acquisterammi nome
in gaudium , et in laudem , et in presso tutte le genti, alle quali
exultationem cunctis gentibus ter- perverrà la notizia di tutti i benes
rae , quae audierint omnia bona , fizj, ch ' io farò ad essi , e ne
quae ego facturus sum eis , et avranno allegrezza , e a me daran
pavebunt , et turbabuntur in uni- laude , ed esulterando , e treme
versis bonis , et in omni pace , ranno , e resteranno stupefalte dei
quam ego faciam eis. bencfizj di ogni maniera , e della
perfetta pace , che io ad essi con
ccdero.
10. Haec dicit Dominus : Ad 10. Queste cose dice il Signore :
huc audietur in loco isto , (quem in questo luogo ( che voi chiamate
vos dicitis esse desertum , eo quod un deserto , perchè non v'è uomo ,

polo inſelice fino ad empiere le case , e le fortificazioni di cadaveri , e tanto


più , perchè accresciuto il numero della gente della città si dovea far sentire
più presto la fame. Dio voleva , che Gerusalemme si arrendesse volontaria
mente a'Caldei. Vedi cap. XXVII .
Vers. 6. Faròvedere ad essi la pace , e la verità , ch' ci domandano ec. lo
ristorero Gerusalemme , e farò vedere , e gustare al popolo la pace , l'adem
pimento fedele delle mie veraci promesse . Ciò si verificò in parte col ritorno
del popolo condotto da Zorobabele : pienamente , e spiritualmente ſu adem
piuto da Cristo , dal quale solo oiterranno i credenti la remissione dei pecca
ti , e vera , e stabil salute. Vers. 8 .
Vers. 9. E ciò acquisterammi nome presso tutte le genti ec. I benefizj , dei
quali io ricolmerd la spirituale Gerusalemme, i doni dello Spirito sauto co
municati con tanta liberalità da me ai fedeli della nuova Chiesa adunata in
CAPO XXXIII. 195
non sit homo nec jumentum : in nò giumento ) , e nelle città di Giu
civitatibus Juda , et foris Jerusa- da , e ne' contorni di Gerusalemme ,
lem , quae desolatae sunt absque che son desolati senza un uomo , e
homine , et absque habitatore , et senza un abitatore , e senza bestia
absque pecore ) me , si udiranno ancora
1. Vox gaudii, et vox laeti- 11. Voce di gaudio , voce di al
tiae , vox Sponsi ,, et vox spon- legrezza , voce di sposo , e voce di
sae : vox dicentium : Confitemini sposa , voce di gente , che dirà :
Domino exercilucent , quoniam Date lode al Signore degli eserciti >

bonus Dominus, quoniam in ae- perchè buono è il Signore , perchè


ternum misericordia ejus : et por- la sua misericordia è in eterno : e
tantium vota in domum Domini : voci di coloro che verranno a scio.
reducam enim conversionem terrae gliere i loro voti nella casa del Si
sicut a principio , dicit Dominus. gnore : perocchè io riporrò i fuoru
sciti della terra nell'antico stato >
dice il Signore.
12. Haec dicit Dominus exer . 12. Queste cose dice il Signor
cituum : Adhuc erit in loco isto degli eserciti : In questo luogo de
deserto absque homine , et absque serto , é privo di uoinini , e di
jumento , et in cunctis civitatibus giumenti , e in tutte le città di
>

ejus , habitaculum pastorum ac Giuda saranno ancora le tende dei


cubantium gregum . pastori , de' greggi , che ivi si sdra
jeranno.
13. In civitatibus montuosis 13. Nelle città di montagna , e 9

et in civitatibus campestribus, et nelle città campestri , e nelle città ,


in civitatibus , quae ad austrum che sono a mezzodi, e nella terra
>

sunt ; et in terra Beniamin ,‫ و‬et di Benjamin , e ne' contorni di Ge.


in circuitu Jerusalem , et in civic rusalemme , e nelle città di Giuda
talibus Juda adhuc transibunt passeranno ancora i greggi sotto la
greges ad manum numerantis , mano di colui che ne fa il novero ,
ait Dominus. dice il Signore.
14. ( 1 ) Ecce dies veniunt , dicit 14. Ecco , che vengono i giorni ,

(1 ) Supr. 23. 5. seq .

Gerusalemme, empieranno di meraviglia , ee di consolazione gli stessi Gen


.

tili , a ' quali tutto ciò servirà per disporli , mediante tali prove di mia pos
.

sanza , e bontà , a desiderare di aver parte a tanto bene.


Vers . 11. Voce di gaudio , voce di allegrezza , voce di sposo ec. Si cele
brerà specialmente colle parole , e co' sentimenti del re Profeta ; si ilcelebrerà
Salino
da ' fedeli l'indissolubile unione di Cristo colla sua Chicsa . Vedi
OXVII .

Vers . 13. Passeranno ancora i greggi sotto la mano ec. Ovvero sotto la verga
del pastore , il quale colla verga li conta , quando all'ovile ritornano , per
>
196 PROFEZIA DI GEREMIA
Dominus :: et suscitabo verbum dice il Signore , e io adempierò la
bonum , quod locutus sum ad ilo. buona parola detta da mc alla casa
mum Israel , et ad domum Juda. d'Israele , e alla casa di Giuda .
15. In diebus illis , et in tem- 15. In que' giorni , e in quel
pore illo ,germinare faciam David tempo farò spuntare a Davidde un
germen justitiae : et faciet judi- germe di giustizia , che renderà ra
cium , et justitium in terra . gione , e farà giustizia sopra la
terra .
16. In diebus illis Salvabitur 16. In quei giorni Giuda ayrå
Juda , et Jerusalem habitabil con- salute , e Israele abiterà nella pa
fidenter : et hoc est nomen , quod ce : e il nome , che a lui daranno ,
>

vocabunt eum , Dominus justus egli è : il Signore nostro giusto ;


noster .
17. Quia haec dicit Dominus : 17. Imperocchè queste cose dice
Non interibit de David vir , qui il Signore : Non mancherà della
sedeat super thronum domus l. stirpe di David uomo , che segga
srael. sul trono della casa d'Israele.
18. Et de sacerdotibus , et de
> 18. E non mancherà della stirpe
Levitis non interibit vir a facie de' sacerdoti , e de' Leviti uomo ,
mea , qui offerat holocautomata , che offerisca davanti a me gli o'o

vedere se alcuna pecora sia perduta. Per questo pastore il Caldeo intese il
Messia ; e questi , come si dice iu s. Giovanni x. 14., conosce le sue peco
relie , ed elle conoscon lui ; ed è quel pastore si amante delle sue pecorelle ,
che dà per esse la vita .
Vers. 15. Farò spuntare a Davidde un germe di giustizia ec . Non solo tolti
i Cristiani , ma anche gli Ebrei hauno qui veduto promesso il Cristo della
stirpe di David , secondo la carne , re giustissimo , e priucipio di giustizia
per tutti i feiteli .
Vers. 16. E il nome , che a lui daranno , egli è : il Signore nostro giusto ,
Ovvero : il Signore nostra giustiziu. Vedi Jerem , xx111 . 6. dove si hanno le
stesse parole. La versione dei LXX . lesse in ambedne i luoghi nella stessa
mauiera ; ma nell ' Ebreo e in alcuni manoscritti della Voignta si parlerebbe
qui del vome dato non a Cristo , ma a Gerusalemme , cioè alla Chiesa sua
sposa , e il senso con varierelibe gran fatto : perocchè verrebbe a dire , che la
Chiesa ba suo nome da Cristo Dio vero , e vera giustizia di tutti i fedeli. E
non abbiamo verun motivo di sospettare, che gli Ebrei abbiano messa la
mano in questo luogo per alterarlo , mentre avrebbono dovuto fare altrettanto
nel capo 23. , e sappiamo , che s. Girolamo tradusse come sta nell'Ebreo.
Vers. 17. che
promessa ,
Nonè similissima
mancherà della stirpedidi Giacobbe
a quella David uomo
Gcn., che segga
XLIX. ec. Questa
10. in Cristo
fu adempiuta , il quale nato del seme di David fu costituito dal Padre re della
5

Duova Sionne , cioè della Chiesa composta , secondo la stessa profezia di Gia
cobbe , non de’soli Giudei , ma di tutte le genti.
Vers. 18. E non mancherà della stirpe de' sacerdoti ec . Sotto la figura del
l'aotico sacerdozio , di Cristo , e il suo sacrifizio si offerirà nella Chiesa sino
alla consumazione de ' secoli per le mani de' sacerdoti istituiti dal medesimo
Cristo .
CAPO XXXIII. 197
et incendat sacrificium , et caedat causti , e il fuoco accenda pel sa
victimas omnibus diebus. crifizio , e scanni in ogni tempo le
vittime .
19. Et factum est verbum Do 19. E il Signore parlò a Gere
mini ad Jeremiam , dicens : mia , dicendo :
20. Haec dicit Dominus :: Si 20. Queste cose dice il Signore :
irritum potest fieri puctum meum Sc rotlo può essere l'ordine stabi
cum die , et pactum meum сці lito da me pel giorno , e l'ordine
nocle , ut non sit dies , et nox stabilito da me per la nolle , tal
in tempore suo , mente che non sia il giorno , e non
sia la notte al suo tempo ,
21. El pactum meum irritun 21. Potrà ancora esser rotta l ' al.
esse poterit cum David servo meo , leanza mia con Davidde mio servo,
ul non sit ex eo filius qui regnet talmente che di lui non siavi un
in throno ejus , ei Levitae , et figlio , che regoi sopra il suo tro
sacerdotes ministri mei. no , e non sienvi i Leviti , e i sa
cerdoti ministri miei .
22. Sicuti enumerari non pos- 22. Come non possono contarsi le
stelle del cielo , nè misurarsi la
sunt stellae coeli , et metiri arena >

maris : sic multiplicabo semen sabbia del mare : cosi io moltipli


Duvid servi mei , et Lepitas mie cherò il seme di Davidde mio ser
nistros meos . vo , e i Leviti ministri miei.
23. Et factum est verbum Do- 23. E il Signore parlo a Gere
mini ad Jeremiam , dicens : mia , dicendo :
24. Numquid non vidisti quid 24. Non bai tu fatto riflessione
populus hic locutus sit , dicens : alle parole di questo popolo, che
Dune cognationes , quas elegerat dice : le due famiglie , che il Si
Doninus , abjectae sunt : et po- goore aveva elette son rigettate ?
pulum meum despexerunt , eo Cosi disprezzano il popol mio , tal
quod non sit ultra gens coram mente che nel cospetto di cosloro
eis ? ei non è più una nazione ?
25 . Huec dicit Dominus : Si 25. Queste cose dice il Signore :

Vers. 30. 21. 22. Se rotto può essere l'ordine ec. Siccome le leggi del cie
lo , e l'ordine posto da me per la successione del giorno alla notte , e della
notte al giorno; siccome quest' ordine non sarà cangiato , nè alterato giam
mai , cosi fissa ed in mobile sarà l'allcanza stabilita da me con gli uomini
per mezzo del figliuolo di Davidda , per mezzo di Cristo ; e cosi pure il nuovo
sacerdozio di lui sussisterà immutabilmente , e i ministri della Chiesa associati
al sacerdozio del medesimo Cristo saranno in numero assai maggiore degli
antichi sacerdoti , e Leviti a proporzione de ' figli, che io darò al nuovo Da
vidde, i quali agguaglieranno il numero de ' grauelli d'arena , onde sono coperti
i lidi del mare.
Vers. 24. 25. 36. Le due famiglie , che il Signore aveva elette , son rigettate
ec . Queste erano le querele de' Giudei , allorché vedeasi imminente l'espuguan
zione di Gerusalemme e la totale desolazione della Giudea. Dove sono le
198 PROFEZIA DI GEREMIA
pactum meum inter diem , et no- Se io non ho stabilito l'ordine tra
ctem , et leges coelo , el terrae il di , e la notte , e poste leggi al
>

non posui : cielo , e alla terra ;


26. Equidem , et semen Jacob, 26. Potrà ancor essere , ch' io ri
et David servi mei projiciam , ut getti il seme di Giacobbe, e di Da
non assumam de semine ejus vidde mio servo , talmente che del
principes seminis Abraham , Isaac, seme di lui io non elegga i princi
et Jacob : reducam enim conver- pi per la stirpe di Abramo , d'I
:

sionem eorum , et miserebor eis. sacco , e di Giacobbe. Ma io ricon


durro i lor fuorusciti , ed avro di
essi misericordii.

promesse del Signore', dicevan essi ? Ecco , che le due famiglie di Giuda e di
Levi sono rigettate : la famiglia di Giuda perderà la corona , e la famiglia di
Levi, distrutto il tempio , non avrà più dove offerir sacrifizio , e l'una e l'al
tra tribù perirà o sotto le spade de'Caldei , o nella schiavitù. Tanto poco
( dice Dio ) sanno questi increduli fare stima non solo delle mie promesse, ma
anche del popolo , a cui io le ho fatte , Or Dio di nuovo promette , che non
9

rigetterà i figliuoli di Giacobbe , e di Davidde ; che fi trarrà dalla loro catti


vità , e non solo dalla cattività di Babilonia , ma anche da un'altra peggiore ,
e darà loro gli Apostoli ,> i quali , come pontefici , e principi nella nuova
Chiesa , governeranno i nuovi' fedeli veri figliuoli di Abramo , d ' Isacco , e di
Giacobbe , figliuoli della promessa , e non secondo la carne , come dice Paolo
Rom . xvi . 6. 7. ec. Cosi sono in questo luogo due differenti promesse , la prima
di conservare la stirpe di Giacobbe , e quella di Davidde , da cui nascere
il Cristo ; la seconda di creare , e moltiplicare all'infinito la nuova progenie
de' figliuoli
promesse
di Abramo ec. secondo lo spirito , i quali saranno i peri eredi
delle .
199

CAPO XXXIV.

Sedecia sarà lato dal Signore in potere del re di Babilonia con


Gerusalemme , che sarà data alle fiamme, perchè non hanno oso
servata la promessa fatta dinanzi al Signore di liberare gli schiavi
Ebrei.

1 . Verbum quod factum est 1 . Parola detta a Geremia dal


ad Jeremiam a Domino , quando Signore , quando Nabuchodonosor re
Nabuchodonosor rex Babylonis , di Babilonia , e tutto il suo esercito,
et omnis exercitus ejus , univer-- e tutti i reami della terra , che era
saque regna terrae , quae erant no sotto il dominio di lui , facevan
sub potestate manus ejus , et guerra a Gerusalemme , e a tutte le
omnes populi bellabunt contra Je- sue città :
rusalem , et contra omnes urbes
ejus , dicens :
2. Haec dicit Dominus Deus 2. Queste cose dice il Signore Dio
Israel : Pade , et loquere ad Se
,
d' Israele : Va , e parla a Sedecia
deciam regem Juda , et dices ad re di Giuda , e digli : queste cose
>

eum : Haec dicit Dominus : Ecce dice il Signore : Ecco , che io darò
ego tradam civitatem hanc in ma . questa città in potere del re di Ba
nus regis Babylonis , et succendet bilonia , il quale la incendierà.
> >

eam igni.
3. Et tu non effigies de manu 3. E tu non fuggirai dalle sue
ejus : sed comprehensione capie- mani ; ma infallibilmente sarai preso ,
ris , et in manu ejus traderis : e dato in mano a lui : e gli occhi
.

et oculi tui oculos regis Babylo . tuoi vedranno gli occhi del re di
ris videbunt , et os ejus cum ore Babilonia , e parlerai con lui faccia
tuo loquelur , et Babylonem in- a faccia , ed entrerai in Bobilonia.
troibis.

Vers. 1. Quando Nabuchodonosor re di Babilonia , e tutto il suo esercito ec.


Sembra , che questa profezia sia dell'anno undecimo di Sedecia , e che fosse
fatta in quell' intervallo di tempo , che corse tra la partenza de ' Caldei , che
si mossero per andare contro il re di Egitto , e il loro ritorno sotto Gerusa
lewme , dopo ayer messo in rotta quel rc venuto per soccorrere la città,
200 PROFEZIA DI GEREMIA
4. Allamen audi verbum Do- 4. Cootuttociò ascolta la parola
mini , Sedecia rex Juda : Haec del Signore , o Sedecia re di Giuda:
dicit Dominus ad te : Non mo- queste cose dice a le il Signore :
rieris in gladio. Tu non morrai di spada ,
5. Sed in pace morieris ,> et 5. Ma morrai in pace , come e

secundum combustiones patrum furono bruciati i padri tuoi , i re


tuorum regum priorum qui fue- passati, che furono avanti a te ,
runt ante te , sic comburent te : così bruceranno te ; e meneran duolo
et vae Domine , plangent te : quia per te , dicendo : ahi Signore : im
verbum egolocutus sum , dicit perocchè io ho pronunziato così, dice
Dominus. il Signore.
6. El locutus est Jeremias pro. 6. E Geremia profeta disse a
phela ad Sedeciam regem Juda Sedecia re di Giuda tutte queste pa
universa verba haec in Jerusalem . role in Gerusalemme.
7. Et exercitus regis Babylonis 7. E l'esercito del re di Babilo
pugnabat contra Jerusalem , et nia stringeva Gerusalemine , e tutte
contra onines civitales Juda , quae le città di Giuda , che vi restavano,
reliquae erant, contra Lachis, Lachis , e Azecha : imperocchè delle
el contra Azecha : hae enini suo città di Giuda restavano queste due
per erant de civilatibus Juda , città fortificate.
urbes munitae.
8. Verbum , quod factum est 8. Parola detta a Geremia dal
ad Jeremiam aaDomino , posle Signore dopo che il re Sedecia fece
quam percussit rex Sedecias foe. il patto con tutto il popolo in Geo
dus cum omni populo in Jerusa . rusalemme, facendo sapere ,>

lem : praedicans :;
9. Ut dimitteret unusquisque 9 . Che ognuno dovesse rimandar
servum suum , et unusquisque liberi, il suo servo ebreo , e la sua
ancillam suam , Hebraeum , et serva ebrea ; e che nissuno dovesse

Vers . 5. Ma morrai in pace , e come furono bruciati i padri luov ec. Morrai
di morte naturale , e non violenta , e saranno renduti al tuo corpo gli onori
della sepoltura , e tu sarai pianto dalla tua gente. Si disputa acremcnte tra gli
interpreti intorno all'uso di abbruciare i cadaveri , il qual uso alcuni voglio
no , che non fosse mai presso gli Ebrei ; ma che solamente si abbruciasse
una gran quantità di aromi presso ai corpi di quei re , i quali si dice , che
fossero bruciati. Senza diffondermi sopra una tal quistione diró , che mi pare
non doversi dubitare , che i corpi di Saulle ( 1. Reg. xxxi . 12. ) e de ' suoi
figliuoli , e quello di Asa |2.2 Paral. xvi . 14. ) fossero abbruciati, e in con
seguenza poté essere abbruciato anche il cadavere di Sedecia , e forsc ancora
di altri di que' re.
Vers. 8. 9. Dopo che il re Sedecia fece il pallo eco. Questo patto , o pro
messa fatta al Signore era di mettere in libertà gli schiavi Ebrei , secondo la
legge , perché era allora l'anno sabatico . Vedi Exod. xxr . 3. Deut. xv . 12. Di
questa promessa fatta all'avvicinarsi de ' Caldei si scordarono gli Ebrei , quando
Nabuchodonosor si fu allontanato da Gerusalemme per andare contro il re di
Egitto , e ripigliarono gli schiavi.
CAPO XXXIV. 201
Hebraeam liberos : el nequaquam aver dominio sopra di essi come
dominarentur eis , id est , in Jun Ebrei , e fratelli suoi.
daco , et fratre suo.
10. Audierunt ergo omnes prin- 10. Tutti i principi adunque , e
cipes , et universus populus , qui il popolo tutto , che avean fatto il
inierantpactum ut dimitteret unus. paito di rimandar liberi ognuno il
quisque servum suim , et unus- proprio servo , e la propria serva ,
quisque ancillam suam liberos , e di non più trattarli da servi , fu
et ullra non dominarentur eis : rono obbedienti , e dieder loro la
libertà .
audierunt igitur , et dimiserunt.
11. El conversi sunt deinceps : u . Ma poi cambiaron parere , e

et retraxerunt servos , et ancillas si ripigliaron per forza i servi , e


suas , quos dimiserant liberos , et le serve messi in libertà , e li ri.
subjugaverunt in famulos , et fa- misero sotto il giogo.
mulas .
12. Et faclum est verbum Do- 12. E il Signore parlò a Gere.
mini aut Jeremiam a Domino , mia , dicendo :
dicens :
13. Haec dicit Doniinus Deus 13. Queste cose dice il Signore ,
Israel : Ego percussi foedus cum il Dio d' Israele: lo feci un'alleanza
patribus vestris , in die qua eduxi co' padri vostri nel dì, in cui li
eos de terra Ægypti , de domo trassi dalla terra d'Egitto , dalla
servitutis , dicens : casa di schiavitù , e dissi :
14. (1 ) Cum completi fuerint 14. Compiuti che siano i sette
septem anni , dimittat unusquis. anni , licenzierà ognuno il suo fratello
que fratrem suum Hebraeuni, qui Ebreo , che gli è stato venduto ; ed
.

venditus est ei , et serviet tibi sex egli ti servirà per sei anni , e lo
annis : et dimilles eum a te libe. rimanderai libero. Ma non mi ascol .
rum : et non audierunt patres ve- tarono i padri vostri , nè furon do
stri me , nec inclinaverunt aurem cili alle mie parole.
suam .
15. Et conversi estis vos hodie, 15. Ma voi oggi vi siete rivolti
et fecistis quod rect est in ocu- \ aa me ) , ed avete fatto quell
um liberta- è giusto degli occhi miei , dichiaran
lis meis , ut praedicaretis oche,

V
(s) Exod. 91. 9. Deuter. 15. 12.

Vers. 14. Compiuti che siano i sette anni ec. Vale a dire : Quando comin
ceranno a compiersi i selle anni, cioè finiti li sei anni , e principiando il set
timo. Cosi della circoncisione di Cristo dice s. Luca , che ella fu fatta dopo
che furono compiuti gli otlo giorni 11. i1 . fu fatta, cioè compiuti i sette gior
ni , e cominciato l'ottavo dal di della nativitá .
Versi 15. Al suo amico . Oyvero ; al suo prossimo,
202 PROFEZIA DI GEREMIA
lem unusquisque ad amicum suum : do , che desse ogauno, la libertà al
et inistis pactum in conspectu meo , suo amico : e avete fatto questa ri
in domo , in qua invocatum est soluzione dinanzi a me nella casa ,
nomen meum super eam . che porta il mio nome.
16. Et reversi estis , el comma. 16. E poi vi siete ripentiti , e
culastis nomen meum : et redu- avete fatto uno sfregio al mio pome:
zistis unusquisque servum suum , e avete ripresở ognuno il suo servo,
et unusquisque ancillam suam , e la sua serva rimandati da voi ,
quos , diniseratis ut essent liberi, perchè fosser liberi , e padroni di
et suae potestatis : et subjugastisse : e gli avete rimessi sotto il gio
eos ut sint vobis servi , et an- go facendoli servi, e serve.
cillae.
17. Propterea haec dicit Domi, 17. Per questo cosi parla il Sie
nus : Vos non audistis me , ut gnore: Voi non avete ascoltato me,
predicaretis libertatem unusquis- e non avete promulgata la libertà
+

que fratri suo , et unusquisque ognuno pel suo fratello , e pel suo
amico suo : ecce ego praedico vo amico : ecco , che io promulgo per
bis libertatem , ait Dominus , ad voi la libertà ( dice il Signore ) per
>

gladium , ad pestem , et ad fa- andare incontro alla spada, alla >

mem : et dabo vos in 'commotio- peste , e alla fame , e vi manderò


nem cunctis regnis terrae . spersi per tutti i regni della terra.
18. Et dabo viros , qui praeva- 18. E coloro che han violata la
ricantur foedus meum et non mia alleanza , e pon hanno osservale
1

observaverunt verba foederis , qui- le parole del patto concordato da


>

bus assensi sunt in conspectu meo , essi alla mia presenza , gli farò come
vitulum , quem conciderint in quel vitello , che divisero in due
duas partes , et transierunt inter parti , passando essi per mezzo alle
divisiones ejus : parti divise :
19. Principes Juda , et prin . 19. ( Dico ) i priocipi di Giuda ,
cipes Jerusalem , eunuchi , et sa- e i principi di Gerusalemme , e gli
>

Vers . 16. Avete fatto uno sfregio al mio nome. Violando la promessa solenne
fatta colla interposizione del mio nome.
Vers. 18. Gli faro come quel vitello , che divisero ec . Nelle solenni alleanze
divisa in due parti la vittima i contraenti passavano per mezzo alle parti della
stessa vittima . Nell'alleanza fatta da Dio con Abramo ſu osservato questo rito,
e spartite le vittime Abramo passo pel mezzo di esse , e un fuoco violento, che
era figura del Signore , vi passò dopo Abramo Gen. xv . 9. 10. 17. Sedecia nel
gran pericolo , in cui si trovava , volle rinnovare egli , e tutto il popolo l'al
Jeanza col Signore , e la promessa di osservare la legge, e specialmente l'ar
ticolo di essa legge coucernente la libertà da rendersi agli schiavi Ebrei al prin
cipio dell'anno sabatico. Ma tutte le belle promesse furono violate , onde il
Signore dice , che questi violatori della legge li tratterà come quel vitello fatto
in pezzi , immolato da essi per ratificare la volontà di adempiere la stessa legge,
cbe realmcute hanno dipoi trasgredita.
Vers. 19. I principi di Gerusalemme , e gli eunuchi, e i sacerdoti. Anche
e
CAPO XXXIV. 203
cerdotes , et omnis populus terrae, eunuchi , ed i sacerdoti , e tutto il
.

qui transierunt inter divisiones popolo di questa terra , che son


vituli : passati per mezzo alle parti divise
nel vitello ,
20. Et dabo eos in manus inie 20. E darogli in potere dei lor
micorum suorum , et in manus nemici, e in potere di quei che
quaerentium animam eorum : et cercano la loro morte ; e i loro ca
erit morticinum eorum in escam daveri saran pasto degli uccelli del
volatilibus coeli , et bestiis terrae, l'aria , e delle bestie della terra .
21. Et Sedeciam regem Juda , 21. E Sedecia re di Giuda , e i
et principes ejus dabo in manus suoi principi darò in balia de' loro
inimicorum suorum , et in manus nemici , in balia di que' che cer
9

quaerentium animas eorum , et cano la loro morte , e in balia de


in manus exercituum regis Ba- gli eserciti del re di Babilonia , i
bylonis , qui recesserunt a vobis. quali si sono ritirati da voi.
22. Ecce ego praecipio , dicit 22. Ecco che io do i miei or
Dominus , et reducam eos in cia dini , dice il Signore , e li ricon
vitatem hanc et praeliabunturdurrò a questa città ,, e la combat
adversus eam , et capient eam , teranno , è la espugneranno , e la
et incendent igni: et civitates Ju- incendierappo : e le città di Giuda
da dabo in solitudinem , eo quod ridurrò in solitudine , talmente che
non sit habitator. non vi resti abitatore.

i
da questo luogo dove gli eunuchi sono messi nel mezzo tra ' principi della città,
ei sacerdoti , si fa manifesto , che il nome di eunuco era titolo di diguità ,
>

di ufficio nella reggia. Vedi 4. Reg. xxv. 19.


204 PROFEZIA DI GEREMIA

CAPO XXXV.

Obbedienza de' Recabiti alle regole del Padre loro , Disobbedienza


de' Giudei ai comandamenti del Signore ; onde a questi Dio mi
naccia sciagure , a quelli promelle favori.

1 . Verbum quod factum est 1. Parola della dal Signore a


ad Jeremiam a Domino in diebus Geremia a tempo di Joachim figli
Joakim filii Josiae regis Juda , uolo di Giosia re di Giuda , quan
dicens : do gli disse :
2. Vade ad domum Rechabita . 2. Va alla casa dei Recabiti , с

rum : et loquere eis , et introdu- parla con essi, e conducili nella


.

ces eos in donium Domini in casa del Signore in una delle ca


unam exedram thesaurorum , et mere del tesoro , e presenta loro
dabis eis bibere vinum . da bere del vino.
3. Et assumpsi Jezoniam filium 3. Ed io presi Jczonia figliuolo
Jeremiae filii Habsaniae et di Geremia figliuolo di Habsania ,
fratres ejus, et omnes filios ejus, e i suoi fratelli , e tutti i loro fi
et universam domum Rechabita- gliuoli, e tutta la famiglia dei Re
rum : cabiti :

Vers. 1. Parola detta dal Signore a Geremia a tempo di Joachim ec. Quello
che qui racconta , avvenne molto tempo avanti alle cose dette di sopra. Na
buchodonosor assediò Gerusalemme l'anno quarto del regno di Joachim , e
dipoi tre, o quattro anni dopo regnando lo stesso re. ln uno di questi due
assedj i Recabiti , abbandonate le loro tende , e i loro pascoli , si erano riti
rati nella città per non cadere nelle mani de Caldei . Questi Recabiti erano
una famiglia di Cinei , i quali Cinei discesi da Jethro suocero di Mosè , e da
Hobab suo cognato , erano stati incorporati al popolo del Siguore. Vedi 1. Pa
ral. 1. 55. Jud. 1. 16. I Recabiti viveano alla campagna sotto le tende me
nando vita pastorale , e vivendo del frutto de' loro greggi , e si occupavano
molto nello studio , e nella meditazione della divina parola , e nel cantare le
lodi di Dio , e si vede che da Jonadab figliuolo , ovver discendente di Re
chab , questa gran famiglia di Recabiti avea avuto particolari regole , le quali
erano con molta esattezza osservate. Per la qual cosa s.Girolamo Ep. 13. ad
Paulin. dice , che questi Recabiti insieme con Elia , Eliseo ,« e i figliuoli dei
Profeti furono il modello dei monaci della Chiesa di Cristo .
Vers . 3. In una delle camere del tesoro . Si è veduto altre volte come gli
Ebrei col nome di tesoro intendevano le provvisioni di ogni maniera , come di
CAPO XXXV. 205
4. Et introduxi eos in domum , 4. E li . condussi nella casa del
Domini ad gazophylacium filio- Signore , della camera del tesoro
rum Hanan , filii Jegedeliae ho- dove stavauo i figliuoli di Hanan
minis Dei , quod eral juxta ga- figliuolo di Jegedelia uomo di Dio ,
zophylucium principum , super la qual camera era presso al tesoro
thesaurum Maasiae filii Sellum , de' principi , di là dalla tesoreria
qui erat cuslos vestibuli. di Maasia figliuolo di Sellum , che
era custode del vestibolo .
5. Et posui coram filiis domus 5. E misi dinanzi a' figliuoli della
Rechabitarum scyphos plenos vino, casa '
de Recabiti de' bicchieri e delle
el calices : el dixi ad eos : bibile tazze piene di vino , e dissi loro : :

vinum . Bevete del vino.


6. Qui responderunt : non bi. 6. Ma quegli risposero : Noi non
bemus vinum : quia Jonadab fi- berem vino ,perchè Jonadad figli
lius Rechab , pater noster , prae- uolo di Recab padre nostro ci die
cepit nobis , dicens: non bibetis de quest' ordine : Non berete vino
vinum vos , et filii vestri usque voi , e i vostri figliuoli in eterno :
in sempiternum :
7. Et domum non aedificabitis, 3. E non fabbrichercte case , e

et sementem non feretis , el via non seminerete biade, e non pian


neas non plantabitis, nec habe- terete >, nè avrete vigne ; ma abite
bitis : sed in tabernaculis habita, rete sotto le tende per tutti i vostri
bitis cunctis diebus vestris , ut vi- giorni , affinchè viviate lungamente
vatis diebus multis super faciem sopra la terra , in cui siete di pel
terrae , in qua vos peregrina. legrinaggio.
mini.
8. Obedivinus ergo voci Jona. 8. Abbiam dunque obbedito alla
dab fitii Rechal , patris nostri , voce di Jonadab figliuolo di Re
in omnibus quae praecepit nobis , chab padre nostro in lutto quello
ita ut non biberemus vinum cun . che egli ci ha comandato , e perciò
clis diebus nostris nos ,> et mulie . oon beviam vino in tutta la nostra
res nostrae , filii , et filiae no- vita noi e le vostre donne , e i
strae : Gigliuoli, e le figlie :

vino , di grano , di olio ec. Qui probabilmente si parla di una gran dispensa,
o cantina, dove tenevasi il vino per le libagioni , che si facevano continua
mente pel tempio .
Vers. 4. Jegedelia uomo di Dio. Si crede, che questo Jegedelia fosse un
Profeta , perchè questo titolo di uomo di Dio è dato ordinariamente ai profeti,
Presso al tesoro de' principi. Forse era il luogo , dove si custodivano i
doni fatti da' principi alla casa del Signore.
Vers. 7 , Affinchè viviate lungamente sopra la terra , in cui ec. Dio avea
promesso la ricompensa di vita lunga a quelli che onorano i genitori ; ma tutta
la risposta de' Recabiti fa conoscere, che', a imitazione de' santi Patriarchi ,
essi si consideravano come pellegrini in questo mondo , ( Heb . 11. 9. ) perché
ad una patria migliore aspirayano.
206 PROFEZIA DI GEREMIA
9. Et non aedificaremus domos 9. E non fabbrichiamo case per
ad habitandum : et vineam , et abitarvi , e non abbiamo nò vigna ,
>

agrum , et sementem non habui. vè campo da seminare :


mus :
10. Sed habitavimus in taber- 10. Ma abitiamo solto le tende
naculis , et obedientes fuimus juo e siamo stati obbedienti a tutti i
xta omnia , quae praecepit nobis comandamenti dati a noi da Jona
Jonadab pater nosler . dab padre nostro.
11. Cum autem ascendisset Na- 11. Ma essendo giunto Nabucho
buchodonosor rex Babylonis ad donosor re di Babilonia nella nostra
terram nostram , diximus : Veni. terra , noi abbiam detto : Venite ,
te , et ingrediamur Jerusalem a entriamo io Gerusalerome per ischi
facie exercitus Chaldaeorum , et vare l'esercito de Caldei , ee l'eser
a facie exercitus Syriae : et man . cilo della Siria : e ci siam fermati
sinius in Jerusalem . in Gerusalemme.
12. Et factum est verbum Do 12. E il Signore parlo a Gere
mini ad Jeremiam , dicens : mia , dicendo ::
13. Haec dicit Dominus exer- 13. Queste cose dice il Signore
cituum , Deus Israel : Vade , et degli eserciti, il Dio d ' Israele : Va ,
dic viris Juda , et habitatoribus e di agli uomini di Giuda , e agli
Jerusalem : Numquid non reci- abitatori di Gerusalemme : Non vi
pietis disciplinam , ut obedialis emenderete voi , obbedendo alle mie
verbis meis , dicit Dominus ? parole , dice il Signore ?
14. Praevaluerunt sermones Jo- 14. Sono state in piena osser
nadab filii Rechab , quos praoce. vanza le parole di Jonadab figliuolo
pit filiis suis , ul non biberent ad
vi. di Recab , colle quali ordinò a' suoi
nun : et non biberunt usque figliuoli di non ber vino , ed esși
diem hanc quia obedierunt prae- non ne hanno bevuto fino a que
cepto patris sui : ego autem locu- st' oggi , eseguendo il comando del
tus sum ad vos , de mane соп padre loro : ma io parlai a voi di
surgens , et loquens , et non obe- buon'ora , e senza intermissione , e >

distis mihi. non mi avete obbedito.


15. Misique ad vos omnes ser- 15. E mandai a voi i servi miei ,
vos meos prophetas, consurgens i profeti , di buon' ora li mandai
diluculo, mittensque , et dicens ( 1 ): dicendo : Convertitevi ogoun di voi
Convertimini unusquisque a via dalla sua pessimia vita , e rettificate
sua pessima, et bona facite studia
>
i vostri affetti, e non andate dietro
vestra : et nolite sequi deos alie- agli dei stranieri, e non gli onora
nos , neque colatis eos : et habi. te ; e abiterete nella terra , ch'io
tabitis in terra , quam dedi vobis, diedi a voi, e a ' padri vostri. Ma
et patribus vestris : et non incli- voi non mi porgeste orecchie , nè
nastis aurem vestram , neque au mi ascoltaste.
distis me .

(1) Supr. 18. 11. et 25. 5.


CAPO XXXV. 207
16. Firmaverunt igitur filii Jo- 16. I figli adunque di Jonadab
nadab filii Rechab praeceptum han ritenuto costantemente il co
patris sui , quod praeceperat eis: mandamento dato ad essi dal padre
populus autem isle non obedivit loro : ma questo popolo non ha ob
mihi. bedito a me .
19. Idcirco haec dicit Dominus 17. Per questo cosi parla il Si
exercituum , Deus Israel : Ecce gnore degli eserciti , il Dio d' Israe
ego adducam super Juda , et sua le : Ecco che io farò cader sopra
per omnes habitatores Jerusulem Giuda , e sopra tutti gli abitatori
universam afflictionem , quam lo . di Gerusalemme tutti i disastri , che
>

cutus sum adversum io ho lor minacciati , perchèho par


illos : eo

quod locutus sum ad illos , et lato ad essi , e non mi hanno ascol


non audierunt : vocavi illos, et tato ; gli ho chiamati , e non mi
hanno risposto.
.

non responderunt mihi.


18. Domui autem Rechabilarum 18. Ma Geremia disse alla fami
dixit Jeremias: Haec dicit Domi- glia de' Recabiti : Queste cose dice
nus exercituum , Deus Israel : il Signor degli esercili , il Dio
Pro eo quod obedistis praecepto d' Israele : Perchè voi avete ubbidi
Jonadab patris vestri , et custo- to al comando di Jonadab padre
dislis omnia mandata ejus, et vostro, e avete osservati tutti i suoi
fecistis universa , quae praecepit insegnamenti , e avete eseguito tutto
vobis : quello ch'egli v'impose :
19. Propterea haec dicit Do. 19. Per questo cosi dice il Si.
minus exercituum , Deus Israel : gnor degli eserciti , il Dio d' Israe
Non deficiet vir de stirpe Jona- le : Non mancherà della stirpe di
dab filii Rechab , stans in con- Jonadab figliuolo di Rechab chi stia
spectu meo cunctis diebus. dinanzi a me per tutti i tempi.

Vers. 19. Non mancherà della stirpe di Jonadab ... chi stia ec. Questi Rea
cabiti furono menati prigionieri a Babilonia , onde tornarono con gli Ebrei , e
si vede , che dopo la 'cattività dovettero essere impiegati a servire al tempio , é
probabilmente ero ufficio di cantori , e di portioai. Vedi 1. Paral. 1. 55
Per esercitare certi uffici nel tempio non era necessario di essere della tribù
, star dinanzi al Signore , dinota ufficio , o ministero , che
Levi. La frasetempio.
di esercitava
si nel
208 PROFEZIA DI GEREMIA

CAPO XXXVI.

Geremia fa leggere per mezzo di Baruch a tutto il popolo il libro


contenente le minacce del Signore , affinchè si ravveggano. Joa
chim brucia il libro , e ordina , che Geremia e Baruch sieno pre
si ; ma Dio non permette , che sieno trovali. Geremia detta un
altro libro a Baruch , e predice la rovina di Joachim , e di Ge
rusalemme.

1 . Et factum est in anno 1. L'anno quarto di Joachim fic


quarto Joakim filii Josiae regis gliuolo di Josia re di Giuda il Si
Juda : factum est verbum hoc ad gnore parlo cosi a Geremia ,
Jeremiam a Domino , dicens : disse :
2. Tolle volumen libri, et scrie 2. Prendi un libro , e in esso
bes in eo omnia verba , quae lo- scrivi tutie le parole , che io ho
culus sum tibi adversum Israel , dette a te contro Israele , e contro
>

et Judam , et adversum onines Giuda , e contro tutte le genti dal


gentes ; a die qua loculus sum tempo del regno di Josia quand'io
ad le ex diebus Josiae usque ad ti parlai , fino a questo di:
diem hanc :
3. Si forte audiente domo Juda 3. Se a sorte udendo la casa di
universa mala , quae ego cogito Giuda tutti i mali , ch' io penso
facere eis , revertatur unusquiso farle, si converta ogoun di loro
que a via sua pessima : et pro. dalla sua pessima vita , ond'io per
pitius ero iniquitati , et peccato doni la loro iniquità , e il loro
>

eorum . peccato.
4. Vocavit ergo Jeremias Bar 4. Geremia adunque chiamò Ba
ruch filium Neriae : et scripsit ruch figliuolo di Neria : e Baruch
Baruch ex ore Jeremiae omnes scrisse nel libro sotto la dettatura

Vers. 1. L'anno quarto di Joachim ec. Questo probabilmente avvenne alla


fine dell'anno quarto di Joachim , dopochė Nabuchodonosor era partito da
Gerusalemme , e il paese era libero , ma sempre in timore , che quel retor
passe. Vers. 9 .
Vers. 4. Chiamò Baruch figliuolo di Neria . Egli era il segretario , e il primo
tra’ discepoli di Geremia.
CAPO XXXVI. 309
sermones Domini , quos locutus di Geremia tutte le parole delte a
est ad eum , in volumine libri : lui dal Signore :
5. Et praecepit Jeremias Ba- 5. E Geremia diede questo ordi
ruch , dicens : Ego clausus sum , ne a Baruch , dicendo : Io son rin
9

nec valeo ingredi domum Domini. chiuso , e non posso anda alla
casa del Signore ;
6. Ingredere ergo tu , el lege 6. Ma va tu , e leggi dal libro
de volumine, in quo scripsisti ex scritto da te sotto la mia . dcitatura
ore neo , verba Domini, audiente le parole del Signore a sentita del
populo in domo Domini , in die popolo nella casa del Signore il di
jejunii : in super , et audiente uni- del digiuno : e le leggerai ancora a
verso Juda , qui veniunt de civi- sentita di tutto Giuda , che viene
tatibus suis , leges eis :
> dalle sue città ,
7. Si forte cadut oratio eorum 7. Se à sorte si umilii la loro
in conspectu Domini , et rever- orazione dinanzi al Signore e si con
tatır unusquisque a via sua pes. verta ognuno della sua pessima vita.
sima : quoniam magnus furor , et Imperocchè grande è il furore , e
indignatio est, quam locutus est l'indignazione , che il Signore ha
Dominus adversus populum hunc. manifestata contro di questo popolo .
8. Et fecit Baruch filius Neriae 8. E fece Baruch figliuolo di New
juxta omnia , quae praeceperat ria tutto quello che aveagli ordiva
.

ei Jeremias propheta , legens ex lo Geremia proſeta , leggendo dal li


z'olumine sermones Domini in do- bro le parole del Signore nella casa
no Domini, del Signore.
9. Factum est autem in anno 9. L'anno quinto di Joachim G
quinto Joakim filii Josiae regis gliuolo di Josia re di Giuda , il
Juda , in mense nono , praedica- mese nono fu intimato un digiuno
verunt jejunium in conspectu Do- davanti al Signore a tuito il popolo
mini omni populo in Jerusalem , di Gerusalemme , e a tutta la mol
et universae multitudini , quae titudine, che era coocorsa in folla
confluxerat de civitatibus juda in a Gerusalemme dalle città di Giuda .
Jerusalem .
10. Legitque Baruch ex volu- 10. E Baruch lesse dal libro le
mine sermones Jeremiae in domo parole di Geremia nella casa del Sic
Domini , in gazophylacio Gama. gnore nel gazoblacio di Gamaria . fie
riae filii Suphan scribae, in vesti- gliuolo di Saphan dottor della leg

Vers. 5. lo son rinchiuso , e non posso andare ec. Dio dovea aver ordinato
al proſeta di tenersi nascosto .
Vers. 6. 1! di del digiuno. Nel giorno del digiuno intimato a tutto il popolo,
come è detto vers. 9. , digiuno straordinario , e si può credere diretto a impe
trare da Dio , che Nabuchodonosor non tornasse nella Gindea.
Vers. 9. E a tutta la moltitudine che era concorsa ec. Nei digiuni di tutto
il popolo concorrevano gli Ebrei al tempio cougiungendo al digiuno l'orazione
comune .
Mart. Tom . XIII 14
210 PROFEZIA DI GEREMIA
bulo superiori , in introitu portae ge , nel vestibolo superiore all'in
Novae domus Domini , audiente > gresso della porta nuova della casa
omni populo . del Signore a sentita di tulto il
popolo.
11. Cumque audisset Michaeas I. E avendo sentito Michea fi .
filius Gamariae filii Saphan omnes gliuolo di Gamaria figliuolo di Sa
Sermones Domini ex libro : phan tutte le parole del Signore lette
sul libro ,
12. Descendit in domum regis 12. Ando alla casa del re alla
ad gazophylacium scribae , et ecce camera del segretario , dove sede
ili omnes principes sedebant : Eli. vano tutti i principi , Elisama se
sama scriba , et Dalajas filius gretario , c Dalaja figliuolo di Se
>

Semejae , et Elnathan filius A. meja , ed Elnathan figliuolo di Acho


chobor , et Gamarias filius Sa. bor , e Gamaria figliuolo diSaphan,
phan , et Sedecias filius Hana- e Sedecia figliuolo di Hanania , e
niae , et universi principes. tutti i principi ;
13. Et nunciavit eis ' Michaeas 13. E raccontò loro Michea tutto
omnia verba , quae audivit legente quello che avea udito leggere da
Baruch ex volumine in auribus Baruch a sentita del popolo.
populi.
14. Miserunt itaque omnes prin- 14. Tutti i principi adunque
cipes ad Buruch , Judi filium mandarono Giudi figliuolo di Na-..
>

Nathaniae filii Selemiae, filii thania figliuolo di Selemia , figliuolo


Chusi , dicentes , Volumen , ex di Chusi a dire a Baruch : Prendi
>

quo legisti audiente populo , su- in mano il libro , che li hai letto
me in manu tua Tulit presente il popolo, e vieni qua. E
lua et ' veni. Tulit
ergo Baruch filius Neriae volu- Baruch figliuolo di Neria prese in
men in manu sua , et venit ad mano il libro , e andò a trovarli.
eos .
15. Et dixerunt ad eum : Se. 15. B quegli dissero a lui : Sie
de , et lege haec in auribus nu- di , e leggi queste cose dinanzi a
stris. Et legit Baruch in auribus noi. E Baruch le lesse dinanzi ad
eorum . essi.
16. Igitur cum audissent omnia 16. Avendo pertanto udite tutte
verba , obstupuerunt unusquisque quelle parole , si guardavano stupe
ad proximum suum , et dixerunt fatti l'un l'altro , e dissero a Ba
ad Buruch ; Nunciare debemus ruch : Fa d'uopo , che noi facciam
:

regi omines sermones istos., sapere al re tutto questo.


17. Et interrogaverunt eum , 17. E lo interrogarono , dicendo :
dicentes : Indica nobis quomodo Racconta a noi come tu abbi rac
scripsisti omnes sermones istos ex colto dalla sua bocca tutte queste
ore ejus. cose .

18. Dixit autem eis Baruch : 18. E Baruch disse loro : Egli

Vers, 18. Egli pronunziava lutte queste parole come se le leggesse. Cosi fa
CAPO XXXVI. 210
Ex ore suo loquebalur quasi le- pronunziava colla sua bocca tutte
gens ad me omnes sermones istos: queste parole come se le leggesse ,
el egy scribebim in volumine atrao , ed io le scrivea nel libro coll ' in
mento . chiostro .
19 . Et dixerunt principes ad 19. E i principi dissero a Ba
Baruch : Vade , et abscondere . ruch :: Va , e nasconditi tu , e Ge.
tu , el Jeremias, et nemo sciat ubi remia , che pissun sappia dove voi
sitis. siate.
20. Et ingressi sunt ad regem 20. Ed essi andarono a trovar il
in atrium : porro volumen com- re nell'atrio ; ma il libro lo conse
mendaveruni in gazophilacio Elie guarono nel gazoſilacio a Elisama
samae scribae: etnunciaverunt au segretario , e riferirono al re , che
diente rege omnes sermones. gli ascoltava , tutto quel che era
avvenuto .
21. Misitque rex Judi ut su 21. E il re mandò Giudi a pren
meret volumen : qui tollens illud dere il libro ; il qaale presolo dal
de gazophilacio Elisamae scribae, gazoſilacio di Elisaina segretario ,
legit audiente rege , et universis lo lesse a sentita del re , e di tutti
principibus , qui stabant circa i principi , che stavano intorno
regem . al re .
22. Rex autem sedebat in domo 22 . Or il re era nell ' apparta. .
hiemali in mense nono : et positæ mento d'inverno , essendo il nono
erat arula coram eo plenaprunis. mese ; ed eravi dinanzi a lui un
caldano pieno di carboni accesi .
23. Cumque legisset Judi tres 23. E dopo che Giudi ebbe lette
pagellas , vel qualuor', scidit illud
> > tre , o quattro pagine, il re taglio
scalpello scribae , et projecit in il libro col temperino del segreta
ignem , qui erat super arulam , rio , e gettollo sul fuoco , che era
donec consumeretur omne volu- nel caldano , facendo consumare tutto
men igni, qui erat in arula. il libro dal fuoco del caldano.
24. Et non timuerunt , neque 24. E non ebber timore , nė

intendere Baruch , che Geremia non istudiaya , nè cercava le parole, ma pro


nunziava quello che gli era dettato dallo Spirito del Signore ; e si trattava di
dettare tutte le profezie predicate a vocepel corso di circa ventidue anni ,
dall'anno tredici di Josia fino al quinto di Joachim .
Vers. 19. Nasconditi eu , e Geremia , cc. E lodevole la carità , e la pru
denza di questi principi di Giuda , i quali non potendo tenere occulta la cosa
9

al re , e conoscendo il carattere di lui violento , esortano Baruch , e Geremia


a sottrarsi al pericolo col tenersi nascosti.
Vers. 22. Essendo il nono mese. Il nono , mese dell'anno santo corrispon
deva al nostro mese di novembre .
Vers. 24. E non ebber timore , né stracciaron le loro vesti ec. E nè il rc si
commosse all'udire le minacce intimate da Dio in quel libro , nº se ne coin :
mossero i principi , e i cortigiaui , e nissuno da ,tal lettura trasse frutto di
penitenza , e di ravvedimento.
212 PROFEZIA DI GEREMIA
sciderunt vestimenta sua , rex , stracciaron le loro vesti ne il re
et omnes servi ejus, qui audie- nè i servi di lui , che udiron tutti
runt universos sermones istos. tutte queste parole.
25. Verumtamen Elnathan , et 25. Ma Elnathan , e Dalaja , e
Dalajas , et Gamarias contradi- Gamaria si opposero al re , perchè
xerunt regi , ne combureret li- non bruciasse il libro ; ma egli non
brum : et non audivit eos. diede lor retta .
26. El praecepit rex Jeremiel 26. E il re ordinò a Jeremiel
filio Amelech , et Sarajae filio figliuolo di Amelech , еe a Saraja
Ezriel, et Selemiae filio Abdeel, figliuolo diEzriel , e a Selemia fi.
ui comprehenderent Baruch scrio gliuolo di Abdeel , che prendessero
bam , et Jeremiam prophetam :
> Baruch segretario , e Geremia pro
abscondit autem eos Dominus. feta : ma il Signore li nascose.
27 . El factum est verbum Do- 27. E il Signore parlo a Gere
mini ad Jeremiam prophetam , mia profeta dopo che il re ebbe bru.
postquam combusserat rex volu- ciato il libro , e le parole scritte da
men , et sermones , quos scripse. Baruch a dettatura di Geremia , e
rat Baruch er ore Jeremiae > disse :
dicens :
28. Rursum lolle volumen aliud: 28. Prendi di nuovo un altro lie
et scribe in eo onnes sermones bro , e scrivi in esso tutte le pa
priores , qui erant in primo vo- role , che eran già nel primo libro
lumine , quod combussit Joakim bruciato da Joachim re di Giuda ;
rex Juda.
29. Et ad Joakim regem Juda, 29 . E a Joachim re di Giuda
dices : Huec dicit Dominus : tu dirai : Queste cose dice il Signore :
combussisti volumen illud , di- Tu bai bruciato quel libro dicendo :
cens : Quare scripsisti in eo an. perchè hai tu scritte in esso questa
nuntia ns : Festinus veniet rex prediziBabilonVerrà, con prestezza il
Babylonis , et vastabit terram re di one: ia e devasterà que
hanc , et cessare faciet ex illu sta terra , e ne sterminerà uomini ,
hominem , et jumentum ? e giumenti ?
30. Propterea haec dicit Domi- 30. Per questo cosi parla il Si
nus contra Joakim regen Juda :: gnore contro Joachim re di Giuda :
Non erit ex eo qui sedeat super Non sarà de' suoi posteri chi segga
soliun David ; et cadaver ejus sul trono di David :: e il suo cada
projicietur ad aestum per diem , vere sarà gettato al caldo del giore
et ad gelu per nuclem. no , e al gelo della notte.

Vers. 30. Non sarà de' suoi posteri chi segga ec. Jeconia figliuolo di Joa.
chim ebbe un'ombra di regno ', e per tre soli mesi , e non lasciò il regno al
suo figliuolo. Vedi Reg. xxv.
È il suo cadavere sarà gettato ec. Lastessa cosa avea predetta Geremia ,
quando disse, che Joachia avrebbe sepoltura simile a quella di un asino cap .
xii . 18. 19.
CAPO XXXVI. 213
31. Et visitabo contra eum , et 31. E visitero lui , ee la sua stir
contra semen ejus , et contra ser . pe , e i suoi -servi per le loro ini
>

vos ejus iniquitates suas , et ad . quità : e farò cadere sopra di essi ,


ducam super eos , el super habia e sopra gli abitanti di Gerusalemme,
tatores Jerusalem , el super viros e sopra gli uomini di Giuda tutto
Juda omne malum , quod locutus il male , che io ho lor anounziato ;
sum ad eos , et non audierunt. perchè non mi hanno ascoltato.
32. Jeremias autem tulit volu- 32. E Geremia prese un altro
men aliud , et dedit illud Baruch libro , e diello a Baruch , figliuolo
filio Neriae scribae : qui scripsit di Neria segretario , il quale vi
in eo ex ore Jeremiae omnes ser scrisse a dettatura di Geremia le
mones libri, quem combusserat parole tutte del libro bruciato da
Joakim rex Juda igni : et insu- Joachim re di Giuda ; e vi furono
per additi sunt sermones multo aggiunti molti ragionamenti di più ,
plures , quam antea fuerant, che non v'erano per l'avanti.

bi .bps

arsi iz 738,diantaranya svitid gilla


、 分文 :: ‫ارتقي‬ ‫ من زمان و‬.
ఆ అtories
23 20 これ はとっさ のり
Vers. 31. Perché non mi hanno ascoltato . Nel latino la particella congiun
tiya c tieuc luogo della causale quia , perché.
214 PROFEZIA DI GEREMIA

CAPO XXXVII .

Sedecia successore di Jechonia si raccomanda alle orazioni del Pro


feta. Nabuchodonosor si ritira da Gerusalemme per andare contro
il re d'Egitto. Geremia predice , ch'ei lornerà , e che la città sarà
data alle fiamme. Geremia volendo andare ad Anatoth , è battuto,
e messo in prigione , ma Sedecia lo fa cavar di prigione , e lo fa
mettere nel vestibolo della prigione , e gli fa dar da mangiare.

1. ( 1 ) . E. regnavit rex Se. 1 . E Sedecia figliuolo di Josia


1

decias filius Josiae pro Jeconia ebbe il regno in luogo di Jeconia


filio Joakim : quem constituit re- figliuolo di Joachim , essendo stato
gem Nabuchodonosor rex Baby- costituito re del paese da Nabucho
lonis in terra Juda. donosor re di Babilovia .
2. Et non obedivit ipse , et servi 2. E non obbedi nè egli, nè i
ejus , et populus terrae verbis suoi servidori, nè il popolo alle
Domini , quae locutus est in ma- parole dette dal Signore per bocca
nu Jeremiae prophetae. del profeta Geremia.
3. Et misit rex Sedecias Juchal 3. E il re Sedecia mando Juchal
filium Selemiae , et Sophoniam figliuolo di Selemia , e Sofonia fi
filium Maasiae sacerdotem , ad gliuolo di Maasia sacerdote a dire
:
Jeremiam prophetam ,, dicens : al profeta Geremia : Fa orazione
Ora pro nobis Dominum Deum per noi al Signore Dio nostro .
nostrum .
4. Jeremias autem libere am- 4. Or Geremia .andava , e stava
bulabat in medio populi : non enim liberamente in mezzo al popolo :

(1) 4. Reg. 24. 17. Infr. 52. 1. 2. Par. 36. 15.

Vers. 1. Sedecia figliuolo di Josia ebbe il regno ec. Sedecia era zio di Je
conia figliuolo di Joachim ; il qual Jeconia regnò solamente tre mesi , come si
disse .
Vers. 4. Frattanto l'esercito di Faraone usci dall'Egitto , ec. Faraone si
mosse finalmente per soccorrere Sedecia , il quale avea contratta segretamente
Jega con esso. Vedi Ezech. xvii . 15. , e da quello , che dice lo stesso Profeta
>

sembra che l'Egiziano non si ritirò nell'Egitto , se non dopo cssere stato
CAPO XXXVII . 215
miserant eum in custodian car . perocchè non lo avevano messo in
ceris. Igitur exercitus Pharaonis prigione. Frattanto l'esercito di Fa
egressus est de Ægypto : et au raone usci dall'Egitto , e udita que
dientes Caldaei , qui obsidebant sta nuova i Caldei , che assediavan
Jerusalem , hujuscemodinuncium , Gerusalemine , se pe ritirarono.
recesserunt ab Jerusalem . 1

5. Et factum est verbum 5. E il Signore parlo a Geremia


Do-
mini ad Jeremiam prophetam , profeta dicendo :
dicens :
6. Haec dicit Dominus Deus 6. Queste cose dice il Signore
Israel : Sic dicetis regi Juda , Dio d ' Israele : Voi direte così al
>

qui misit vos ad me interrogan- re di Giuda , il quale vi ha man


dum : Ecce exercilus Pharaonis , dati a consultarmi: Ecco che l'eser
qui egressus est vobis in auxi- cito di Faraone , che veniva in vo
lium , revertetur in terram suam, stro soccorso , se de tornerà nella
in Ægyptum : sua terra , in Egitto :
7. Et redient Chaldaei , et bel. 7. E i Caldei torneranno , e

labunt contra civitatem hanc , et combatteranno questa città , e la


capient eam , et succendent eam espugneranno , e la incendieranno.
igni.
8. Hnec dicit Dominus : Nolite 8. Queste cose dice il Signore : :

decipere animas vestras , dicentes: Non ingannate voi stessi , dicendo :


Euntes abibunt , et recedent a Se ne andranno assolutamente , e si
nobis Chaldaei ; quia non abibunt. allontaneranno da noi i Caldei : pe
rocché non se ne andranno .
9. Sed et si percusseritis omnem 9 . Ma quand'anche voi disfa
exercitum Caldaeorum , qui prae. ceste tutto l'esercito de' Caldei , che
liantur adversum vos , et dere. combattono contro di voi , e re
licti fuerint ex eis aliqui vulne- stasser di loro solamente alcuni fe
rati : singuli de tentorio suo con- riti , uscirebbe ognun di questi dal
surgent et incendent civitatem la sua tenda , e incendierebbono
hanc igni. questa città .
10. Ergo cum recessisset exer- 10. Essendosi adunque l'esercito
cilus Chaldaeorum ab Jerusalem de' Caldei ritirato da Gerusalemme
propter exercitum Pharaonis. per ragion dell'esercito di Faraone,
11. Egressus est Jeremias de 11. Si parti Geremia da Geru
Jerusalem , ut iret in terram Be- salemme per andare nella terra di
nianin , el divideret ibi possessio- Beniamin , per ivi spartire una pos
nem in conspectu civium . sessione alla presenza de' cittadioi ;

vinto in battaglia dal Caldeo. Ezech . xxx. 31 . as . Vedi anche Jerem . XLVI .
15. 16 .
Vers. 11. Per ivi spartire una possessione ec. Non sappiamo quel che fosse
questa possessione , nè quale la ragione precisa , che obbligasse Geremia ad an
216 PROFEZIA DI GEREMIA
12. Cumque pervenisset ad por 12. E arrivato ch' ei fu alla por
tam Beniamin ; erat ibi custos la di Beniamin , il custode , che
portae per vices, nomine Jerias, era ivi di turno , di nomc Geria
filius Selemine filii Ilananiae , et figliuolo di Selemia figliuolo di Ha
apprehendit Jeremiam prophetam , pania , fermò Geremia profeta , di
dicens : Ad Chaldaeos profugis. cendo : Tu vai a trovare i Caldei .
13. Et respondit Jeremilis , Fal- 13. E Geremia rispose : Questo
sum esi , non fugio ad Chaldaeos. è falso , non ro'a trovare i Caldei.
>

Et non audivit eum : sed com- Ma Geria non l'ascolto , e preso


prehendit Jerias Jeremiam , et Geremia lo meno ai principi.
adduxit eum ad principes.
14. Quam ob rem irati princi- 14. I principi adunque adirati
pes contra Jeremiam , caesum eum contro Geremia , fattolo baltere , lo
2

miserunt in carcerem , qui erat poser nella carcere , che era nella
.

in domo Jonathan scribue : ipse casa di Jonatban segretario : impe


enim praepositus erat super car'. rocchè egli avea la soprintendenza
cerem . della carcere.
15. Itaque ingressus est Jere- 15. Entrò adunque Geremia nella
mias in domum laci , et in erga- fossa , e nell'ergastolo , e vi stette
> 9

slulum : et sedit ibi Jeremias die- per molti giorni .


bus mullis.
'16 . Miltens autem Sedecias rex 16. Ma il re Sedecia mando a
tulit eum : et interrogavit eum in cavarlo , e lo interrogo in casa sua
domo sua abscondite , et dixit : segretamente , e disse : V'ha egli
putasne est sermo a Domino ? Et qualche parola da parte del Signo
dixit Jeremias : Est : et ait : In re ? E Geremia disse : Arvi ; e
manu regis Babylonis iraderis. soggiunse : Tu sarai dato in potere
del re di Babilonia.
19. El dixit Jeremias ad regem 17. E disse Geremia al re Sede
Sedeciam : Quid peccavi tibi , et cia : Qual fallo ho io commesso
servis tuis , et populo luo , quia contro di te , e contro dei secvitori
5

misisti me in domum carceris ? tuoi , e contro il tuo popolo , per


ragion del quale tu mi hai manda
to in prigione ?

dare in Anathoth per ispartirla ; e tanto più siamo qui all'oscuro , perché il
campo di Hanameel , di cui è parlato cap. 33. non lo avea probabilmente an
cora comprato , quando i Caldei si ritirarono da Gerusalemme ; non essendo
nella raccolta di queste profezie osservato l'ordine de' tempi ; e quand' anche
fosse stato già comprato , non sappiamo per quali difficoltà il Profeta fosse ne
cessitato ad audare in Anathoth . L ' Ebreo è tradotto in altra maniera , e di
rebbe , cbe Geremia volle separarsi da Gerusalemme , e da quel popolo .
Vers . 15. Nella fossa , e nell'ergastolo. Chiama fossa quella prigione , per
chè era tetra , e piena di fango , e dipessimo odore : l'ergastolo era propria
:

mente il luogo , in cui si chiudevano la uotte gli schiavi incatevati. Geremia


CAPO XXXVII. 217 1

18. Ubi sunt prophelae vestri , 18. Dove sono que' vostri pro
qui prophetabant vobis , et dice- feti , i quali , profetizzavano a voi,, 1
bant: Non veniet rex Babylonis e dicevano : Non verrà il re di
super vos , et super terram hanc? Babilonia sopra di voi , ee sopra la
vostra terra ?
19. Nunc ergo audi , obsecro , 19. Adesso pertanto ascolta , o
domine mi rex : Valeat depreca- re mio signore ; vaglia la mia pre
tio mea in conspectu tuo : et ne ghiera dinanzi a te , e non riman.
me remittas in donuin Jonathan darmi a casa di Jonathan segreta
scribae , ne moriar ibi. rio , perchè io non vi muoia.
20. Praecepit ergo rex Sede- , ** 20. Comandò adunque il re Se
cias , ut traderetur Jeremias in decia , che Geremia fosse messo nel
>

vestibulo carceris : et daretur ei vestibolo della prigione , e che se


torta panis quotidie , excepto pul- gli desse ogni giorno un pane , oltre
mento, donec consumerentur omnes il companatico , fioo a tanto che
panes de civitute : et mansit Je . vi restasse pane in Città: e Gere
remias in vestibulo carceris. mia se ne stava nel vestibolo della
prigione.

è uno di quei Profeti, che ebbero molta parte agli obbrobrj, e ai patimenti di
Cristo , come si è veduto , ee si vedrà .
>

Vers. 20. Un pane. Si può tradurre : un pane tondo , e dall' Ebreo appa
risce , cha era una specie di pane comune, che vendevasi dai fornai.
218 PROFEZIA DI GEREMIÆ

CAPO XXXVIII.

Geremia dato dal re'nelle mani de' principi , vien cacciato in una
fossa piena di fungo , donde è ricondotto nel vestibolo della pri
gione , ed esorta il re , che si arrendı ai Caldei. Il re ordina a
Geremia , che tenga segreto questo colloquio.

Audivit autem Saphatias


迷 1. M. Saphatia figliuolo diMa
filius Mathan , et Gedelias filius than , e Gedelia figliuolo di Phas
Phassur , et Juchąl filius Sele- sur , e Jucbal figliuolo di Selemia ,
>

e Phassur figliuolo di Melchia avea


miae , et Phassur filius Melchiae ,
sermones , quos Jeremias loque- no udito le parole di Geremia , che
batur ad omnem populum , di- diceva a tutto il popolo :
cens :

2. Haec dicit Dominus ( 1 ) : 2. Queste cose dice il Signore :


Quicumque manserit in ' civitate Chiunque resterà in questa città ,
hac , morietur gludio , et fame , perirà di spada, di fame , e di
> .

et peste : qui autem profugerit ad peste : ma chi fuggirà ai Caldei vi


Chaldaeos , vivet , et erit anima vrà , e provederà alla sua salute.
ejus sospes , vivens,
> 3. Queste cose dice il Signore :
3. Haec dicit Dominus : Tra. Questa città sarà data assolutamente
dendo tradetur civitas haec in in potere dell'esercito del re di
manu exercitus regis Babylonis, Babilonia , ed ei la espugnerà.
et capiet eam .
4. Et dixerunt principes regi :: 1. E disser que' principi al re :
Rogamus , ut occidatur homo iste : Di grazia sia messo a morte que
de industria enim dissolvit manus st'uomo : imperocchè egli apposta
virorum bellantium , qui remane fa cader le braccia agli uomini di

(1) Sup. 91. 9.

Vers. 1. Aveano udito le parole di Geremia , ec. Geremia nel cortile della
prigione continuava a predire con libertà al popolo , che andava a adirlo , le
stesse cose ,"per ragion delle quali era stato messo in prigione , e battuto , e
oltraggiato ,
CAPO XXXVIII. 19 219
serunt in civitate hac , el manus valore, che son rimasi in questa
universi populi , loquens ad eos città , e al popol tutto , dicendo
juxta verba haec : siquidem homo loro queste parole : perocchè que
iste non quaerit pacem populost' uomo non cerca il bene dique
huic , sed malum . y dos sto popolo , ma il male. 1920
5. Et dixit rex Sedecias : Ecce 5. È il re Sedecia disse: Egli è
ipse in manibus vestris est : nec già nelle vostre mani ; perchè non
enim fas est regem vobis quid. è giusto , che alcuna cosa a voi
quam negare. nieghi il re. bay bucks
6. Tulerunt ergo Jeremiam , et 6. Presero adunque Geremia , e
projecerunt eum in lacum Mel. lo misero nella cisterna di Melchia
chiae filii Amelech , qui erat in figliuolo di Amelech , che era nel
vestibulo carceris : et submiserunt vestibolo della prigione , e colle fu
e

Jeremiam funibus in lacum , in ni calarono Geremia nella fossa


quo non erat aqua , sed lutum : dove non era acqua , ma fango.
descendit itaque Jeremia in coe- Entro adunque Geremia nel fango.
num .
7. Audivit autem Abdemelech 7. Or Abdemelech eunuco Etio
Æthiops vir eunuchus, qui erat pe, che stava nella casa del re ,
in domo regis quod misissent Te- sentì dire come aveano gettato Ge .
remiam in lacum : porro rex se- remia nella fossa. Si stava allora il
debat in porta Beniamin. re a sedere alla porta di Beniamin .
8. Et egressus est Abdemelech 8. E Abdemelech si parti dalla
.

de domo regis , et locutus est ad casa del re , e andò a parlare al


regem , dicens : re , dicendo : 1

9. Domine mi rex , malefece- 9. O re mio signore , hanno fatto


runt viri isti omnia quaecunque male costoro in tutto quello che
perpetrarunt contra Jeremiam banno attentato contro Geremia pro
prophetam , mittentes eum in la- feta , avendolo messo nella fossa ,
cum , ut moriatur ibi fame , non affinchè vi muoja di fame , mentre
sunt enim panes ultra in civitate. non ' ' ha più pane nella città.
10. Praecepit itaque rex Abde- 10. Diede adunque quest' ordine
melech Æthiopi dicens : Tolle te- il re ad Abdemelech Etiope , di
cum hinc triginta viros , et leva cendo : Prendi qui teco trenta 10
Jeremiam prophetam de lacu , mini , e leva Geremia dalla fossa
antequam morintur. prima che egli si muoia.

Vers. 6. Entrò adunque Geremia nel fango . Ovvero : fu immerso nel fango.
Giuseppe Ebreo dice , che nel fango di quella cisterna era immerso Geremia
fino al collo. Antiq. x . 10. .

Vers . 9 . Avendolo messo nella fossa , affinché vi muoja di fame, mentre


non v'ha più pane nella cited . Lo bavno messo iù in quella cisterna , af
finchè vi muoja ; peroccbè quando anche fosse ordinato , che se gli dia da
mangiare , la mancanza del pane è tale nella città , che non ne toccherà a
quell' uomo già quasi sepolto.
220 PROFEZIA DI GEREMIA
11. Assumptis ergo Abdeme. WE Abdemelech presi seco gli
lech secum viris , ingressus est uomini , entrò nella casa del re in
domum regis , quae erat sub cel- un luogo sotto la guardarobba , e
laria : et tulit inde veteres pan- ne trasse fuora de' vecchi pandi ,
nos , et antiqua quae computrue- e robbe vecchie, e mezze lacere , e
rant , et submisit ea ad Jeremian le calo giù a Geremia nella fossa per
in lacum per funiculos. mezzo di funicelle,
12. Dixitque Abdemelech Æ . 12. E disse Abdemelech Etiope
thiops ad Jeremiam : Pone vete- a Geremia : Mettiti questi vecchi
res pannos, et haec scissa , el panni , e questi laceri stracci sotto
>

putrida sub cubito manuum tua- le ascelle delle lue braccia , e solto
rum et super funes : fecit ergo le funi: e Geremia fece cosi.
Jeremias sic.
13. El extraxerunt Jerenriam 13. E trasser fuori colle funi Gee
funibus , ei eduxerunt eum de remia , e lo tolsero dalla fossa :: ed
lacu ; mansit autem Jeremias egli rivaase ael vestibolo della pri
in vestibulo carceris . gione.
14. Et misit rex Sedecias , et 14. E il re Sedecia mandò gente
tulit ad se Jeremiam prophetam per far venire a se Geremia alla
ad ostium tertium , quod erat in porta terza , che era nella casa del
domo Domini : et dixit rex ad Signore , e il re disse a Geremia :
Jeremiam : Interrogo ego te ser . Io ti domanderò una cosa , non
monem , ne abscondas a me ali. ascondermi nulla .
quid.
15. Dixit autem Jeremias ad 15. E Geremia rispose aa Sedecia:
Sedecian : Si annunciavero tibi , Se io te la dirò , non mi ucciderai
9

numqu d non interficies me ? et tu ? e se io ti darò consiglio , tu


si consilium dedero tibi , non me non mi ascolterai.
audies.
16. Juravit ergo rer Sedecias 16, Allora il re Sedecia segreta
Jeremiae clam , dicens : Vivit Do- mente giurò a Geremia , dicendo :
minus , qui fecit nobis animam Io giuro pel Signore , che ha crea

Vers. 12. Sotto le ascelle delle tue braccia ec. Tutto questo dimostra , che
Geremia era stato gettato ignudo in quella vecchia cisterna , e perciò Abdeme
lech gli dice di mettersi quei panni tra le ascelle , e le funi', affincbè non
avesse a soffrire nell ' essere tirato fuora .
Vers. 13. Rimase nel vestibolo della prigione. Ma legato mani , e piedi. Vedi
cap . XL. 4 .
Vers. 14. Alla porta terza ,. che era nella casa del Signore. Questa era forse
la porta , per cui dal palazzo reale si andava al tempio ; ma non sappiamo il
perchè si dicesse lerza.
Vers. 15. Se io te lo dirò , non mi ucciderai tu ? Se io ti dirò quella cosa ,
intorno a cui m'.interroghi, non è egli certo , che tu mi ucciderai , perch'ia
non abbia risposto secondo il tuo desiderio ?
CAPO XXXVIII. 221
hanc , si occidero te , et si tradi- ta in noi quest' anima , che non li
dero te in manus virorum isto- uccidero , e non ti darò in potere
rum , qui quaerunt animam tuam . di coloro che vogliono la tua
morte .
17 . Et dixit Jeremias ad Se . 17. E Geremia disse a Sedecia :
deciam : Haec dicit Dominus exer- Queste cose dice il Signor degli
cituum , Deus Israel : Si profe. eserciti , il Dio d'Israele : Se tu
ctus exieris ad principes regis partirai , e andrai a trovare i prio
a

Babylonis , vivet anima tua , et > cipi del re di Babilonia viverà


civitas haec non succendetur igni: l'a nim a tua, e que sta citt à non sarà
et salvus eris tu , et domus lua. incendiata , c sarai salvo tu , e la
tua famiglia.
18. Si autem non exieris ad 18. Se poi non andrai a trovar
principes regis Babylonis , trade- i priocipi del re di Babilonia , que
tur civitas haec in manus Chal . sta città sarà data in poter de Cal.
daeorum , et succendent eam igni: dei , i quali la incendieranno , e tu
el tu non effugies de manu eorum . non iscamperai dalle loro mani.
19. Et dixit rex Sedecias ad 19. E disse il re Sedecia a Ge
Jeremiam : Sollicitus sum propter remia : Jo sono in angustia per ra
:

Judaeos , qui transfugerunt ad


> gione di que' Giudei , che sono fug
Chaldaeos : ne forte tradar in giti tra' Caldei : che per disgrazia
manus eorum ,> et illudant mihi. io non sia dato nelle mani di que
sti , e mi svituperino.
20. Respondit autem Jeremias: 20. Ma Geremia rispose : Non
li daranno in loro potere : ascolta
Non le tradent : audi quaeso vo-
ceni Domini , quam ego loquor di grazia la parola del Signore ,
ad te , et bene tibi crit , et vivet che io parlo a te , e li tornerà in
animä tua . bene ,> e salverai la tua vita,
21. Quod si nolueris egredi : 21. Che se non vorrai andare ,
iste est sermo , quem ostendit ecco quello che ha mostrato a me
mihi Dominues : il Signore.
22. Ecce omnes mulieres , quae 22. Ecco , che tutte le donne ,
remanserunt in domo regis Juda, che saran rimase nella casa del re
educentur ad principes regis Ba- di Giuda , saran menate ai principi
bylonis , el ipsae dicent : Seduxe- del re di Babilonia , ed elle diran
runt te , et praevaluerunt adver- no : Ti ban sedotto, e l'hanno vinta
sum te viri pacifici tui , demer- per tuo danno que' tuoi amici ;

Vers., 9. lo sono in angustia per ragione di quei Giudei ec. Sedecia te


meva più questi Giudei , i quali ( non sisa il perchè ) erano andati a unirsi
coi nemici , gli temea più , che gli stessi Caldei . Ma Geremia lo assicura , che
i Caldei nol daranno in potere di quei disertori. Che se egli teme gl ' insulti
di quegli , avrà da soffrire , ov'ei non si arrenda, gl' insulti , e gl'imprope
rj , che saranno detti a lui dalle donne della casa reale , come dice il Profeta
vers . 22 .
322 PROFEZIA DI GEREMIA
serunt in coeno , et in lubrico hanno precipitati i tuoi passi in
>

pedes tuos , el recesserunt a te. luogo lubrico , e pien di fango , e


si hanno abbandonato .
23. Et omnes uxores tuae , et 23. E tutte le tue mogli , e i
filii tui educentur ad Chaldaeos : luoi figliuoli saranno menati a' Cal.
et non effugies manus eorum, sed dei , e tu non fuggirai for dalle
in manu regis Babylonis capieris; mani , ma sarai fatto prigione dal
et civitatem hanccomburet igni. re di Babilonia , e il fuoco copsu
merà questa città.
24. Dixit ergo Sedecias ad 24. Disse pertanto Sedecia a Ge
Jeremian : Nullus scit , verba remia : Nissuno sappia queste cose ,
:

haec , et non morieris. e tu non morrai.


25. Si aulem audierint prin 25. Che se risapranno i princi
cipes quia locutus' sum tecum , pi , che io ho parlato teco , e ver
et venerint ad te , et dixerint ran da te , e ti diranno : Di a noi
tibi : Indica nobis quid locutus quel che tu hai detto al re , e di
sis cum rege , ne celes nos , et quai cose il re abbia parlato teco ,
non te interficiemus : et quid lo- non celar nulla ; e noi non ti uc
cutus est tecum rex : cideremo ;
26. Dices ad eos : Prostravi 26. Tu dirai loro : lo bo umi.
ego preces meas coram rege , ne liate le mie preghiere al re, affin
me reduci juberet in domum Jo. chè non ordinasse , ch' io fossi rie
nathan , et ibi morerer. condotto alla casa di Jonathan , per
ch ' io non vi morissi .
27. Venerunt ergo omnes prin . 27. Audarono adunque i princi
cipes ad Jeremiam, et interroga. pi a interrogar Gerenia , ed egli
verunt eum : et locutus est juxta rispose loro conforme il re gli ave
onnia verba , quae praeceperat va ordinato , e non lo molestaron
ei rex , et cessaverunt ab eo : più , perocchè nulla si era saputo.
>

nihil enim fuerat auditum .


28. Mansit vero Jeremias in 28. E Geremia si stette nel ve
vestibulo carceris usque ad diem, stibolo della prigione fino al giorno ,
quo capta est Jerusalem : et fr in cui fu presa Gerusalemme , con
ct ut caperetur Jerusalem . ciossiache fu presa Gerusalemme.

Vers. 24. Nissuno sappia queste cose. Nè quello che io ho detto a te , ně


quello che tu mi hai risposto.
Vers. 26. Ho umiliate le mie preghiere al re ec. Non solo il re suggeri a
Geremia questa risposta , ma Geremia la diede ai principi , i quali effettiva
mente cercarono di sapere i colloquj tenuti con lui dal re . Versetto 27. Donde
apparisce , che veramente Geremia avea ringraziato il re , che l'avea fatto ca
vare da quella fossa , e lo avea pregato di non permettere , ch'egli vi fosse
ricondotto. Imperocchè Geremia non era uomo da intaccare per nissuna ra
gione la verità , neppur con leggera menzogna .
Vers. 37. Nulla si era saputo . Dei discorsi tenuti dal re con Geremia.
223

CAPO XXXIX .

Gerusalemme presa da' Caldei. Sedecia fugge , ed è preso , e gli


sono cavati gli occhi. Incendio della cilià , e del tempio. Parte del
popolo è condotta a Babilonia con Sedecia. Geremia è messo in
libertà .

!: (1) Anno nono Sadeciae L'anno nono di Sedecia re


regis Juda , mense decimo , venit
> di Giuda , il decimo mese venne
Nabuchodonosor rer Babylonis , Nabachodonosor re di Babilonia , e
et omnis exercitus ejus ad Jeru- tutto il suo esercito aa Gerusalem.
salem , et obsidcbant cam . . me , e posele assedio .
2. Undecimo autem anno Se- 2. E l'anno uodecimo di Sede
deciae , mense quarto , quinta cia, e il mese quarto , ai cinque
mensis , aperta est civitas.
> del mese fu espugnata la città .
3. Et ingressi sunt omnes prin- 3. E v ' entraron tutti i principi
cipes regis Babylonis, et sederunt del re di Babilonia, e si fermarono
in porta media : Neregel , Sere. alla porta di mezzo. Neregel , See

( 1) 4. Reg. 25. 1. Infr. 59. 4.

Vers. 9. Il mese quarto ai cinque del mese. L' Ebreo , e i LXX . , e tutte
>

le versioni pongono il di nove del mese quarto , e non il di cinque come qui
si legge ; anzi nella stessa maniera si ha il di nove anche in varj manoscritti
della nostra Volgata , e siccome la stessa data si trova nel sv. dei Re xxv. 3. ,
e anche in Geremia 111. 6. ; quindi molti dotti interpreti non banno difficoltà
di credere , che sia qui uno sbaglio di copista facilissimo ad accadere, parti
colarmente quando si tratta di numeri. Vedi Torniello , a Castro , Sa ec . Al
cuni pero credona di potere sciogliere la difficoltà col dire , che ai cinque co
minciò ad aprirsi la breccia , e ai noye fu espugnata la città. Gerusalemme
adunque fu assediata l'anno nono di Sedecia , del mondo 3414.Secondo
?? Usserio ai 30. di gennajo : e fu espugnata l'anno 3416. ai 27. di luglio.
Gli Ebrei osservano due digiuni ogni anno, l'uno pel cominciamento del
l'assedio , l'altro per l'incendio del tempio nel quinto mese.
Vers . 3. Alla porta di mezzo. Si fermarono davanti alla porta del secondo
recinto ; perocchè Gerusalemme avea doppia muraglia. Vedi la predizione di
Geremia i . 15. Isai XXII . 7 .
224 PROFEZIA DI GEREMIA
ser , Semegarnabu , Sarsachim reser , Semegarnabu , Sarsachim ,
Rabsaces , Neregel, Sereser , Reb. Rabsaces , Neregel, Sereser , Reb
>

mag , et omnes reliqui principes mag ; e tutti iagli altri principi del
regis Babylonis. re di Babilon .
4. Cumque vidisset .eos Sede- 4. E avendogli veduto Sedecia re
cias rex Juda , et omnes viri di Giuda , e tutti gli uomini di
bellatores , fugerunt : et egressi valore , fuggirono , e usciron di
>

sunt nocte de civitate per viam notte tempo dalla città per la strada
horti regis , el per portam , quae del giardino del re , e per la porta,
erat inter duos muros , et egressi che era tra le due muraglie, e pre
sunt ad viam deserti. ser la via del deserto .
5. Persecutus est autem eos 5. Ma tenne lor dietro l'esercito
exercitus Chaldaeorum : et com- de' Caldei , e presero Selecia nella
>

prehenderunt Sedeciam in campo campagna deserta diGerico , ee preso


solitudinis Jericontinae , et cap- lo condussero a Nabuchodoposor re
tum adduxerunt ad Nabuchodo . di Babilonia jo Reblatha , che è
nosor regem Babylonis in Rebla . nella terra di Emath : e questi lo
tha , quae est in terra Emath :: giudico.
et locutus est ad eum iudicia .
6. Et occidit rex Babylonis fi- 6. E il re di Babilonia uccise i
lios Sedeciae in Reblathu , in ocie. figliuoli di Sedecia sotto gli occhi
lis ejus : et omnes inobiles Juda di lui in Reblatha: e tutti i nobili
occidit rex Babylonis. di Giuda fece morire il re di Ba
bilonia .
7. Oculos quoque Sedeciae eruit: 7. E fece di più cavare gli occhi
et vinxit eum compedibus , ut a Sedecia , e lo mise in ceppi, perº
dulceretur ad Babylonem . che fosse condotto a Babilonia .
8. Domum quoque regis, et 8. I Caldei pare incendiarono la

Neregel. , Sereser. Non si sa il perchè questi due nomi siano ripetuti due
volte. Neregel era nome anche di un dio degli Assiri. Vedi iv . Reg: avar . 30.
11 Vatablo, ed altri vogliono , che i nomi di alcuni di questi priacipi spie
ghino l'officio , che essi aveano presso il re , e particolarmente que' nomi ,
che cominciano da Ser , o da Rab, che vuol dire capo , come Seresor ; tesorie
re ; Rebmag , capo de' Magi.
Vers. 5. Nella campagna deserta di Gerico. Nella campagna di Gerico non
coltivata , perchè forse era lasciata cosi per servire di pascolo a ' bestiami.
In Reblata , che è nella terra di Emath . A tempi di Teodoreto , Reblatha
sussisteva ancora vicina ad Emesa ( che è Emath ) nella Siria .
E questi lo giudicò. Lo convinse d'ingratitudine , c d'infedeltà , e anche
di spergiuro , avendo Sedecia :( posto sul trono da quel re ) giurato a Jui fe .
delta . I re di Babilonia non facevan cosa d'importanza senza il consiglio dei
loro savi . Dan. vi . 7. 8. ec .
Vers .
7 : E fece cavare gliocchi a Sedecia. Cosi ſu adempiata la predizione
di Ezechiele , 'il quale avea detto , che Sedecia sarebbe condotto a Babilonia
ma non avrebbe veduta quella città . Ezech . XII. 13.
casa
Vers. 8. E la casa del volgo. Alcuni credono , che possa essere una
CAPO XXXIX. 225
Honum vulgi succenderunt Chal. casa del re , e la casa del volgo , e
daei igni , et murum Jerusalem smantellarono
lemme.
le mura di Gerusa
subverterunt.
9. Et reliquias populi, qui re- 9. E gli avanzi del popolo restato
manserant in civitate, et perfugas, nella città , e i disertori, che si
>

qui transfugerant ad eum , et eran rifuggiati presso di lui , e il


superfluos vulgi , qui remanserant, rimanente del volgo fu condotto a
transtulit Nabuzardan magister Babilonia da Nabuzardan comandante
militum in Babylonem . della cavalleria.
10. Et de plebe pauperum , qui 10. E la turba de' poveri , che
nihil penitus habebant , dimisit non avevano nulla affatto , li lasciò
Nabuzardan magister militum in Nabuzardan comandante della caval .
terra Juda : et dedit eis vineas , leria nella terra di Giuda ; e dono
et cisternas in die illa . loro vigne , e cisterne in quel
giorno.
11. Praeceperat autem Nabu . 11. Ma Nabuchodonosorre di
chodonosor rex Babylonis de Je . Babilonia avea dati a Nabuzardan
remia Nabuzardan magistro mi comandante della cavalleria i suoi
litum , dicens : : ordini intorno a Geremia , dicendo:
12. Tolle illum , et pone super 12. Prendi quest' uomo ed ab
eum oculos tuos , nihilque eimali bine cura , e non fare a lui nissun
9

facias : sed , ut voluerit , sic fa- male , ma concedigli quello che


cias ei. vuole.
13. Misit ergo Nabuzardan 13. Per la qual cosa Nabuzardan ,
princeps militiae , et Nabusezban, capitano dell'esercito , e Nabusez
et Rabsaces , et Neregel , et Se- ban , e Rabsaces, e Neregel , e See
>

reser , el Rebmag , et omnes opti- reser e Rebmag , e tutti i grandi


> >

mates regis Babylonis del re di Babilonia


14. Miserunt , et tulerunt Je . 14. Mandarono a trar Geremia
remiam de vestibulo carceris , et dal vestibolo della prigione , e lo
tradiderunt eum Godoliae filio consegnarono a Godolia figliuolo di
Ahicam filii Saphan , ut intraret. Abicam figliuolo di Saphan , affinchè
in domum , et habitaret in populo . egli se n'andasse a casa sua , e vi
vesse in mezzo al popolo.
15. Ad Jeremiam autem factus 15. Ma a Geremia avea parlato
fuerat sermo Domini , cum clau. il Signore mentre egli era rinchiuso
>

sus esset in vestibulo carceris , nel vestibolo


dicens : o
della prigione , e gli .

avea dett :

comune , dove il popolo celebrasse le nozze i conviti ec.; altri , cho


fosse la Sinagoga , dove si faceva a certi tempi la lettura della legge , e altri
esercizi di religione.
Vers. 10. E cisterne. Cioè campi ed orti con acqua da inaffiarli.
Vers , 14. Lo consegnarono a Godolia. Questi ſu nominato dal re governatore
Mart. Tom . XIII. 15
226 PROFEZIA DI GEREMIA
16. Dade , et dic Abdemelech 16. Va , e di' ad Abdemelech
Æthiopi , dicens : Haec dicit Do. Etiope : Queste cose dice il Signor
minus exercituum , Deus Israel: degli eserciti , il Dio d'Israele :
Ecce ego inducan sermones meos Ecco , che io adempierò sopra que
super civitatem hanc in malum , sta città le mie parole per suo dan
et non in bonum : et erunt in Do , e non per suo bene , e tu avrai
conspectu tuo in die illa , solto gli occhi questo adempimento
in quel giorno.
17. Et liberabo te in die illa , 17. Ma io ti libererò in quel
ait Dominus : et non traderis in giorno , dice il Signore , e tu non >

manus virorum , quos tu for- sarai dato io potere di color che tu


midas : temi :
18. Sed eruens liberabo te , et 18. Ma ti libercrò infallibil
gladio non cades : sed erit tibi mente , e non perirai di spada; ma
>

anima tua in salutem , quia in me tu salverai l'anima tua , perchè hai


habuisti fiduciam , ait Dominus. confidato in me , dice il Signore.

de' Giudei rimasi nel paese iv . Reg. xxv . 22. Jerem. xl. 5. 4. Gli Ebrei dicono,
che Godolia al principio dell'assedio era fuggito tra i Caldei.
Vers . 16. Adº Abden clech Etiope ec. Dio vuol ricompensare quest'uomo per
la carità usata da lui perso Geremia , cap . XXXVIII . 7. 8. ec .
227

CAPO XL.

É permesso a Geremia di stare dove yuole : egli va a trovar Godoa


lia саро de' Giudei rimasi nel paese . Questi non presta fede a
Johanan , il quale gli dà avviso come Ismaele vuole ucciderlo.

1. Sermo , qui factus est ad I. Parola detta dal Signore aa


Jeremiam a Domino , postquam Geremia , dopo che egli fu posto
dinissus est a Nabuzardan ma in libertà da Nabuzardan coman
gistro militiae de Rama , quando dante della cavalleria in Rama , al
tulit eum vinctum catenis in me . lorchè menollo incatenato in mezzo
dio omnium , qui migrabant de a tutti quegli che se n'andayano
Jerusalem , el Juda , et duceban- da Gerusalemme, e da Giuda , ed >

tur in Balylonem . erano condotti in Babilonia .


2. Tollens ergo princeps militiae 2. Il capitano adunque preso a
Jeremiam , dixit ad eum : Domia parte Geremia , gli disse : il Si.
nus Deus tuus locutus est malum gnore Dio tuo avea predette scia.
hoc super locum istum . gure sopra questo luogo ,
3. Et adduxit : et fecit Domia 3. E il Signore ha eseguilo , ed
nus sicut locutus est quia pecca. ha fatto conforme avea predetto ;
stis Domino , et non audistis vos perchè voi peccaste contro il Signore,
cem ejus , et factus est vobisè non ascoltaste la sua voce , ed è
sermo hic. avvenuto a voi questo.
4. Nunc ergo ecce solvi te ho. 4. Or adunque io ti ho sciolto
die de catenis , quae sunt in ma . in questo giorno dalle catene , ch :

Vers . 1. Parola detta dal Signore a Geremia ec. Geremia prende qui , e nel
capo seguente a raccontare più a lungo quello che egli avea solamente accen
nato nel capo precedente intorno alla sua liberazione, e dipoi parla di altre
cose avvenute in quel tempo , e finalmente nel capo slir . vers. 7. viene a
spiegare quello che Dio gli avea rivelato intorno al disegno del popolo di
fuggir, nell'Egitto . Geremia adunque legato com'era nel cortile della prigione ,
fu indi tratto , a condotto a Rama , dove si adunavano i Giudei , che doveano
esser menati a Babilonia .
Vers: 2. Il Signore Dio tuo avea predette ec. Si vede , come gli stessi ne
mici di Gerusalemme riconoscevano più di Dio , che dalle proprie forze la
loro vittoria , e come le profezie di Geremia erano notissime anche presso gli
stranieri .
228 PROFEZIA DI GEREMIA
nibus tuis : si placet tibi , ut ve- tu avevi alle mani : se ti piace di
nias mecum in Babylonem , veni; venir meco a Babilonia , vieni pure,
et ponam oculos meos super te : ed io avrò cura di te : se poi non
si autem displicet tibi venire me. ti piace di venir meco a Babilonia ,
cum in Babylonem , reside : ecce
> fermati qui: ecco tutto il paese da.
omnis terra in conspectu tuo est , vanti a te ; va dovunque eleggerai,
quod elegeris , et quo placuerit e ti piacerà di andare.
libi ut vadas , illuc perge.
5. El mecum noli venire : sed 5. E non venire con me : ma va
habita apud Godoliam filium Ahi- a stare con Godolia figliuolo di
cam filii Snphan , quem praeposuit Ahicam , figliuolo di Saphan , a cui
9

rex Baby lonis civitatibus Juda : il re di Babilonia ha dato il gover


habita ergo cum eo in medio po- no delle città di Giuda : sta dun
puli : vel quocumque placuerit tibi que con lui in mezzo al tuo popolo;
ut vadus , vade. Dedit quoque ei oppure vattene in qualunque luogo
magister militiae cibaria , et mu- ti piacerà. Diede eziandio il capi
nuscula , et dimisit eum. tano a lui viveri , e piccoli doni ,
> >

e lo licenzió.
6. Venit autem Jeremias ad 6. Or Geremia andossene da Go.
Godoliam filium Ahicam in Ma. dolia figliuolo di Ahicam in Ma
sphath , et habitavit cum eo in sphath , e abito in casa di lui in
>

medio populi , qui relictus fuerat mezzo al popolo , che era rimaso
>
in terra . nel paese.
7. Cumque audissent omnes 7. E avendo udito i principi del.
principes exercitus , qui dispersi l'esercito ( che eran dispersi in va
fuerant per regiones , ipsi , et ric parti eglino , e i lor compagni )
socü eorum , quodpraefecisset rex come il re di Babilonia avea dato
Babylonis Godoliam filium Ahio il governo del paese a Godolia fi
cam terrae, et quod commendasset. gliuolo di Ahicam , e a lui avea
ei viros , et mulieres , et parvulos, raccomandati gli uomini , e le don
et de pauperibus terrae , qui non ne , e i fanciulli , e i poveri del
fuerant translati in Babylonem : paese , che non erano stati traspore
tati a Babilonia :
8. Venerunt ad Godolian in 8. Andarono a trovare Godolia
Masphath , et Ismahel filius Na- in Masphat , cioè Ismahel figliuolo
thaniae , et Johanan , ei Jonathan di Nathania >, e Johanan , ' e Jona
filii Caree , et Sareas filius Than than figliuolo di Caree , e
nehumeth > et filii Ophi , qui figliuolo di Thanehumeth , ci fi
erant de Netophatni, ei Jezonias gliuoli di Ophi , che erano di Ne

Vers. 7.I principi dell'esercito. Giuseppe racconta , che quando ſu preso


Sedecia dai Caldei , i suoi ainici , e i capitani , che erano con lui , si fuggi
rovo chi qua , chi là . Questi sono i principi dell'esercito , che andarono a
trovar Godolia a Maspha . Antiq . X , 11 .
CAPO XL. 229
filius Maachati , ipsi , et viri tophath , e Jesonia figliuolo di Maa
eorum . chati , eglino , e i loro compagoi.
9. (1) El juravit eis Godolias 9. E Godolia figliuolo di Ahicam
filius Ahicam filii Saphan , et figliuolo di Saphan fece promessa
comitibus eorum , cens : Nolite ad essi , e a' loro compagni con
timere servire Chaldaeis , habitate giuramento , dicendo: Non temete
in terra , et servite regi Babylo- di obbedire a' Caldei , dimorate nel
nis , el bene erit vobis. paese ; e servite al re di Babilonia ,
e vivrete felici .
so . Ecce ego habito in Ma- 10. Ecco , che io abito in Mas .
sphalh , ut respondeam praecepto phath per eseguire gli ordini , che
Chaldaeorum : qui mittuntur ad vengono a noi da' Caldei : e voi :

nos :: vos autem colligite vinde- vendemmiate , e tagliate le messi,


miam , et messem , et oleum , et e fate l'olio , e riponetelo ne' vostri
condite in vasis vestris , el mane vasi , e state nelle vostre città , che >

le in urbibus vestris , quas tenetis. avete occupate.


11. Sed et omnes Judaei , qui 11 .
E tutti eziandio i Giudei ,
erant in Moab , et in filiis An- che erano in Moab , e tra i figliuoli
mon , et in Idumaea , et in unia di Ammon , e nell' Idumea , e in
versis regionibus , audito quod qualunque altro paese avendo
dedisset rex Babylonis reliquias udito come il re di Babilonia avea
in Judaea , et quod praeposuisset lasciato gli avaozi del popolo nella
super eos Godoliam filium Ahicam Giudea , e di questi avea dato il >

filii Saphan : governo a Godolia figliuolo di Ahi


cam figliuolo di Saphan
12 . Reversi sunt , inquam 12. Tutti , dico , que' Giudei se
>

omnes Judaei de universis locis , ne tornarono da' luoghi , dove si


ad quae profugerant, et venerunt erano rifuggiati , e andaron nella
in lerram Juda ad Godoliam in terra di Giuda a trovar Godolia in
Masphath , et collegerunt vinum , Masphalh , e fecer la vendemmia ,
el messem multam nimis, e una raccolta grande oltre misura,
13. Johanan autem filius Ca. 13. E Johanan figlinolo di Ca
ree , et omnes principes exercitus, ' rec , e tutti i capi dell'esercito ,
qui dispersi fuerant in regionibus, che eran dispersi chi qua , e chi
venerunt ad Gudolian in Ma. là , andaron da Godolia in Ma
sphath. sphath .

(1) 5. Reg. 25. 04.


prisen polis2 lat does 3. นาง นาง 2.
*** canons 2 sitolit
key get 13 di una tempat sy best selles
10303 mesin ; 3 ‫ ܕܵܐ ܟܬܵܛ‬% A. ; { ; : x
1
Vers. 9. Fece promessa ad essi, e a ' loro compagni con giuramento. Questi
che aveano combattuto contro i Caldei , potevano temere di non essere o pri
ma , o dopo imprigionati , e mandati a Babilonia. Godolia con giuramento
e

promette , che saranuo lasciati vivere in pace alle case loro,


230 PROFEZIA DI GEREMIA
14. Et dixerunt ei : Scito quod 14. E gli dissero : Sappi, che
Baalis rex filiorum Ammon misit Baalis re de'figliuoli di Ainmon hu
Ismahel filium Nathaniae percu- mandato Ismaele figliuolo di Natha
tere animam tuam . Et non cre nia ad ucciderti . Ma Godolia fi.
didit eis Godolias filius Ahicam . gliuolo di Ahicam non diede loro
credenza.
15. Johanan autem filius Caree 15. Ma Johanan figliuolo di Ca
dixit ad Godoliam seorsum ree , disse segretamente a Godolia
in
Masphath , loquens : Ibo , et per- in Masphath : lo andro , e ucciderò
cutian Ismahel filium Nathaniae Ismaele figliuolo di Nathania , sch
nullo sciente , ne interficiat ani- za che alcuno lo sappia , affinchè
mam tuam , et dissipentur omnes egli non ti uccida ; e non sieno di
>

Judaei , qui congregati sunt ad spersi i Giudei raunati teco , e pea >

te , et peribunt reliquiae Juda . riscano gli avanzi d'Israele .


16. Et ail Godolias filius Ahi- 16. Ma Godolia figliuolo di Ahi
cam ad Johanıin filium Caree : cam disse a Johanan figliuolo di
Noli facere verbum hoc : falsum Caree : Non far questo : impe
enim tu loqueris de Ismuhel. rocchè quello che tu dici d' Ismae
le , è falso.

Vers. 14. Ismaele figliuolo di Nathania. Ismaele era del sangue reale di
Giuda : e l'invidia contro Godolia messo dai Caldei al governo della Giudea ,
8

e le istigazioni del re degli Ammoniti , il quale forse gli prometteva ajuto per
farsi re della desolata Giudea , poterono ispirargli la risoluzione di uccidere
Godolia . Quanto al re degli Ammoniti egli forse in cuor suo desideraya di
vedere distrutto affatto il nome Ebreo , per l'antico odio , che era tra le due
nazioni. Godolia fu tradito dalla sua troppa fidanza , come vedremo nel capo
seguente,
231

CAPO XLI.

Ismaele uccide a tradimento Godolia , e i Caldei , e gli Ebrei , che


erano con lui in Maspha. Johanan va dietro a Ismaele , il quale
lasciata la gente , che conducea seco prigioniera , fugge con otto
persone. Il resto del popolo stabilisce di fuggir nell' Egitto.

1 . E. factum est in mense 1. E il settimo mese Ismaele


septimo , venit Ismahel filius Na- figliuolo di Nathania , figliuolo di I

thaniae , filii Elisama de semine Elisama , che era della stirpe reale
regali , et optimates regis, et con de' grandi del regno , cioè
>

decem viri cum eo , ad Godoliam con dieci uomini ando a trovar


filium Ahicam in Masphath : et Godolia figliuolo di Ahicao in Ma
comederunt ibi panes simul in sphath , e mangiarono alla stessa
Masphath. mensa in Masphath.
2. Surrexit autem Ismahel 2. E si alzo Ismaele figliuolo di
filius. Nathanine , et
el decem viri , Nathania , ci dieci uomini , che
qui cum co erant , et percusse . eran con lui, e uccisero Godolia
>

runt Godoliam filium Ahicam figliuolo di Ahicam figliuolo di


filii Saphan gladio , et interfece . Saphan , e dieder morte a colui , il
>

runt eum , quem praefecerat rex quale dal re di Babilonia era stato
Babylonis terrae. posto al governo del paese.
3. Omnes quoque Judaeos, qui 3. E Ismaele uccise eziandio i
erant cum Godolia in Masphath , Giudei , che erano in Masphath

Vers. . Il settimo mese . Due soli mesi dopo l'incendio di Gerusalemme ,


sendo ella stata espugnata il quarto mese , e incendiata il quinto mese. I Giu
dei fanno anche in oggi un solenne digiuno in memoria della uccisione di
Godolia .
Cioè con dieci uomini. La particella congiuntiva ho creduto , che abbia
qui lo stesso senso , che ha cap . xl. 8. Ismaele avea seco dieci grandi della
corte dei re di Giuda , ed egli , e questi grandi doveano aver seco un numero
di servidori.
Vers . 2.
2 3. E si alzò Ismacle ... e i dieci uomini ec . Non fu difficile a quem
ste undici persone di assalire e Godolia , e i Caldei , e i Giudei , che erava
9

con lui, edi ucciderli di notte tempo , mentre dopo un gran couyito dormivana
>

tranquillamente . Vedi Giuseppe Antiq, X. 11 ,


232 PROFEZIA DI GEREMIA
et Chaldaeos , qui reperti sunt con Godolia , e quanti Caldei vi si
ibi, et viros bellatores percussit trovarono , e gli uomini di valore.
Ismahel.
4. Secundo autem die postquam 4. E il giorno seguente , dopo
occiderat Godoliam , nullo adhuc chè egli avea ucciso Godolia , non
sciente , sapendosi ancora il fatto da alcuno,
5. Venerunt viri de Sichem , et 5. Arrivarono da Sichem , e da
de Silo , et de Samaria octoginta Silo , e dalla Samaria ollauta
> նս

viri , rasi barba , et scissis vesti- mini colla barba rasa , e stracciate
bus , et squallentes : et munera , le vesti , e squallidi in volto , e
et thus habebant in manu , ut portando in mano incenso , e doni
offerrent in domo Domini. per offerirli nella casa del Signore.
6. Egressus ergo Ismahel filius 6. Ismaele adunque figliuolo di
Nathaniae in occursum eorum de Nathania andò incontro a questa
Masphath , incedens, et plorans gente da Masphath , e camminava
ibat : cum autern occurrisset eis , piangendo : e incontratili, disse lo.
dixit ad eos : Venite ad Godoliam ro :: Venite da Godolia figliuolo di
filium Ahicam . Alicam.
7. Qui cum venisset ad medium 7. E quando quegli furono nel
civitatis interfecit eos Ismahel mezzo della città , Ismaele figliuolo
filius Nathaniae circa medium di Nathania , e quegli uomini, che
laci , ipse , et viri , qui erant erano con lui , gli uccisero nel mez
сип со. zo della cisterna.
8. Decem autem viri reperti 8. Ma dieci uomini furon tra
sunt inter eos , qui dixerunt ad questi , i quali dissero a Ismaele :
Ismahel : Noli occidere nos : quia non ammazzarci; perocchè abbiaın dei
habemus thesauros in agro , fru- tesori alla campagna in grado , or
>

menti, el ohrdei, et olei, etmellis.Et zo, olio, e miele. Ed ei si rattenne , e


cessavit, et non interfecit eos cum non gli uccise come i loro fratelli,
fratribus suis.

Vers. 4. 5. Non sapendosi ancora il fatto da alcuno , arrivarono ec . La nuo


va della strage fatta da Ismaele non si era saputa fuori di Maspha , quando
arrivarono questi uomini Giudei , i quali con tutti i segni di duolo , rasa la
>

barba, stracciate le vesti , squallidiin tutta la persona , volevano fare le loro


obblazioni nella casa del Signore. Ma la casa del Signore era abbruciata , e
non è da mettersi in dubbio , s'ci lo sapessero , o no ; perocchè erano passati
due mesi dopo l'incendio. Maspha adunque in molte occasioni era stato , e
fu anche in appresso un luogo di divozione , dove più volte il popolo si era
adunato ad esercitarvi gli atti di religione. Vedi Jud. xx. 1. xxi., 11. Reg. x.
17. ec . , ed è molto crestibile , che Godolia in tali circostanze avesse eretto col
cousiglio di Geremia , e di altri sacerdoti alıneno un altare in quel luogo >

come altra volta ve lo avea eretto Samuele. 1. Reg. vii . 69. 10. Vedi anche
Machab. 1. cap. III. 46 .
Vers. 6. E camminava piangendo. Fingeva di unirsi con essi a piangere le
calamità della comune patria,
CAPO XLI. 233
9. Lacus autem , in quem pro- 9. E la cisterna , nella quale
jecerat Ismahel omnia cadavera Ismaele gettò tutti i cadaveri di
virorum , quos percussit propter quella gente amuazzata da lui a ca
Godoliam , ipse est , quem fecit gione dicheGodo fatt,a ella
fu lia
quellaa
dal reè Asa
rex
Asa propter Baasa regem stessa ,
Israel : ipsum replevit Ismahel cagione di Baasa re d' Israele : e
filius Nathaniae occisis. questa la riempiè Ismaele figliuolo
di Nathania di corpi uccisi .
10. Et captivas duxit Ismahel 10. E lece prigioni tutti gli avan
omnes reliquias populi , qui erantzi del popolo , che erano in Ma
in Masphaih ; filias regis, et uni- sphath , le figlie del re , e tutto il
versum populum , qui remanserat popolo, che era restato in Maspbath,
in Masphath : quos commenda- i quali da Nabuzardan capitano della
perat Nabuzardan princeps mili- milizia erano stati raccomandati a
tiae Godoliae filio Ahicam . Et Godolia figliuolo di Ahicain . El
cepit eos Ismahel filius Natha- smaele figliuolo di Nathania li pre
niae , et abiit , ut transiret ad se , e se n'andò verso i figliuoli
filios Ammon . di Ammon.
11. Audivit autem Johanan u . Ma Johanan figliuolo di Ca
filius Caree , et omnes principes ree , e tutti i capi delle milizie ,
bellatorum , qui erant cum eo , che cran con esso , ebbero avviso
omne malum , quod fecerat Isma. di tutto il male fatto da Ismaele
hel filius Nathaniae , figliuolo di Nathania.
12. Et assumplis universis vi 12 . E raunata tutta la loro gen
ris , profecti sunt ut bellarent te , andarono per combattere con
adversum Ismahel filium Natha- tro Ismaele figliuolo di Nathania ,
niae , et invenerunt eum ad aquas e lo incontrarono presso la peschie
multas , quae sunt in Gabaon . ra di Gabaon .
13. Cumque vidisset omnis po- 13. E quando il popolo , che
pulus , qui erat cum Ismahel , era con Ismaele , ebbe veduto Jo
Johanan filium Caree , et univer- banan figliuolo di Caree , e tutti i
sos principes bellutorum , qui erant capi delle milizie , che venivan con
>

cum eo ,> laetati sunt. lui , si rallegrarono tutti.


9

14. Et reversus est omnis po- 14. E tutta la gente , che era
pulus, quem ceperat Ismahel , in stata fatta prigione da Ismaele se

Vers. 9. Fu fatta dal re Asa a cagione di Baasa re d' Israele. Quando A sa


per difendersi dalle scorrerie di Baasa fortifico Gabaa e Masphath , egli allora
dovette fare in Masphath quella gran cisterna per ogni caso di assedio. Ordi
nariamente si vede , che restava
9 asciutta. Vedi ul . Reg. xv. 20. 11. 19 .
Vers . 10. Le figlie del re . Probabilmente di Sedecia .
Vers. 12. Presso la peschiera di Gabaon. Vedi 11. Reg. 11. 13.
Vers. 14. E si diede a seguilare Johanan figliuolo di Caree. L'averli Joha,
pan liberati dalle mani d' Ismaele indasse tutti questi Giudei a riguardare
Johanan come loro capo.
234 PROFEZIA DI GEREMIA
Masphath : reversusque abiit ad ne tornò a Masphath , e si diede
Johanan filium Caree. a seguitare Johagan figliuolo di
Caree .
15. Ismahel autem filius Na- 15. Ma Ismaele figliuolo di Na
thaniae fugit cuni octo viris a thapia fuggi con otto persone l’in
facie Johawan , et abiit ad filios contro di Johanan , e se ne andò
Ammon . tra' figliuoli di Ammon.
16. Tulit ergo Johanan filius 16. Johanan adunque figliuolo
Caree , et omnes principes bella- lizie
di Caree, con tutti ii capi delle mi
>

torum , qui erant cum eo , unic , che eran con lui , prese a
versus reliquias vulgi, quas re- Masphath tutti gli avanzi della ple
1
duxerat ab Ismahel filio Natha- be, che egli avea ritolti -ad Ismae.
niae de Masphath , postquam le figliuolo di Nathania , dopo che
percussit Godoliam filium Ahio questi ebbe ucciso Godolia figliuolo
cam ; fortes viros ad praelium , di Ahicam : e prese gli uomini buoni
et mulieres , et pueros , et eunu- per la guerra , e le doone, ee i fanciul
chos , quos reduxerat de Gabaon . li , e gli eunuchi , che avea ricona
dotti da Gabaon ,
17. Et abierunt , et sederunt 17. E se n'andarono , e si po
peregrinantes in Chamaam , quae sarono di passaggio in Chamaam
est juxla Bethlehem , ut perge. che è vicino a Bethlehem per an .
rent , et introirent Ægy plum
> dar innanzi , ed entrar nell' Egitto ,
18. A ficie Chaldaeorum : tia 18. Fuggendo i Caldei ; imperoce
mebant enim eos , quia percusserat chè avean paura di essi, per aver
Ismahel filius Nathaniae Godo- Ismaele figliuolo di Nathania ucciso
liam filium Ahicam , quem prae . Godolia figliuolo di Aicam , posto
posuerut rex Bubylonis in terra dal re di Babilonia al governo della
Juda. terra di Giuda.

Vers. 17. 18. Si posarono di passaggio in Chamaam ec. Il Caldeo dice, che
questo era un piccol paese dato da Davidde a Chamaam figliuolo di Berzellai
per riconoscenza della fedeltà ed affetto mostrato verso di lui da Berzellai nel
tempo della guerra di Assalonne. Vedi u . Reg . XIX. 37. lvi si fermó questa
gente con intenzione di tirare avanti verso l ' Egitto , perchè temevano , che i
Caldei irritati per la morte di Godolia non pensassero a farne vendetta sopra
di essi , bencbé non vi avessero ayuto parte.
+
235

CAPO XLJI.

Geremia dopo aver pregato , e consultato il Signore , risponde , che


į Giudei saranno salvi se restano nella Giudea : se poi vanno in
Egitto , periranno di spada , di fame, e di pestilenza.

1 . E 1..E andarono tutti i capi delle


accesserunt omnes prin
cipes bellatorum , et Johanun filius milizie , e Johanan figliuolo di Ca
Caree , et Jezonius filius Osaiae, ree , e Jezonia figliuolo di Osaja , >

et reliquum vulgus a parvo usque e tutto il rimanente del volgo , pic


ad magnum : coli , e grandi ,
2. Dixeruntque ad Jeremiam 2. E dissero a Geremia profeta :
prophetam : Cadut oratio nostra Sieno accette dinanzi a le le nostre
in conspectu tuo : et ora pro no- suppliche , e prega il Signore Dio
bis ad Dominum Deum tuum pro tuo per noi , e per tutti questi
avanzi , che pochi siam poi rimasi
universis reliquiis istis , quia de- >

relicti sumus pauci de pluribus, di molti, che eravamo , conforme


>

sicut oculi tui nos intuentur : tu vedi cogli occhi tuoi ,


3. Et annuntiet nobis Dominus 3. E faccia il Signore Dio tuo
Deus tuus viam , per quam per- conoscere a noi la via , per cui
gamus , et verbum , quod faciamus. dobbiam camminare , e quello che
abbiam da fare.
4. Dixit autem ad eos Jere- 4. E il Profeta Geremia disse
mias propheta : Audivi : ecce ego loro : Ho inteso : ecco , che io ſarò
oro ad Dominum Deum vestrum orazione al Signore Dio vostro a
secundum verba vestra : omne tenore delle vostre parole : qualun
verbum quodcumque responderit que cosa mi risponderà il Signore ,
mihi , indicabo vobis, non celabo jo ve l'annunzierò , e nulla vi terrò
vos quidquam . celato .
5. Et illi dixerunt ad Jere . 5. E quegli dissero a Geremia : :

miam : Sit Dominus inter nos te. Il Signore sia testimone tra noi della
siis veritutis , et fidei , si non , verità , e della sinceriià nostra , se
juxta omne verbum , in quo mnie noi non faremo appuntino tutto
serit te Dominus Deus iuus ad quello che il Signore Dio tuo man
nos ,sic faciemus. derà a dire a noi per bocca tua.
6. Sive bonum est , sive malum , 6. Dolce , od acerba , che ella
voci Domini Dei nostri, ad quem sia , noi obbediremo alla voce del
millimus te , obedienus : ut bene Signore Dio nostro, verso del quale
.

236 PROFEZIA DI GEREMIA


sit nobis , cum audierimus vocem noi ti mandiamo :: affinchè abbian
Domini Dei nostri. felice esito le cose nostre , quando
avremo ascoltata la voce del Signore
Dio nostro .
7. Cum autem completi essent 7. E passati che furono dieci
decem dies , factum est verbum giorni , il Signore parlo a Geremia :
Domini ad Jeremiam :
8. Vocavitque Johanan filium 8. Ed egli chiamo Johanan figli
Caree , et omnes principes bella , uolo di Caree , e tutti i capi delle
torum , qui erant cum
>
eo , et milizie , che erano con lui , c tullo
>

universum populum , a minimo il popolo , piccoli e grandi.


/
usque ad magnum .
9. Et dixit ad eos : Haec dicit 9. E disse loro : Queste cose dice
Dominus Deus Israel, ad quem il Signore Dio d'Israele, verso del
misistis me, ut prosternerem pre. quale mi avete mandato , perch'io
ces vestras in conspectu ejus : umiliassi davanti a lui le vostre
preghiere :
10. Si quiescentes manseritis in 10. Se voi starete tranquilli in
terra hac , aedificabo vos , et non questa terra , io vi ristorero , e non
destrưam ; plantabo , et non evel- vi distruggero : vi piantero , e non
lam : jam enim placatus sum vi sradichero : imperocchè io son
1
super malo , quod feci vobis. già placato col male che v'ho fatto.
u . Nolite limere a facie regis 11. Non temcte il re di Babilo
Babylonis , quem vos pavidi for- nia , di cui voi avete tanto spa
midatis ; nolite metuere eum , dicit vento , nol temete dice il Signore ;
Dominus : quia vobiscum sum ego, perocchè io sono con voi per sal .
ut salvos vos faciam , et eruan varvi , e liberarvi dalle sue mani .
de manu ejus.
12. Et dabo vobis misericordias, 12. E faro misericordia con voi ,
et miserelor vestri , et habitare e avrò di voi pietà , e faro , che
>

vos faciam in terra vestra. abitiate nella vostra terra .


13. Si autem dixeritis vos : 13. Ma se voi direte : Noi non
Non habitabimus in terra ista , abiteremo in questa terra , e non
nec audiemus vocem Domini Dei ubbidiremo alla voce del Signore
nostri , Dio nostro ,
14. Dicentes : Nequaquam , sed 14. E direte ; Non fia cosi : ma

Vers. 7. E passati che furono dieci giorni ee. Il Profeta spese tutti questi
giorni in orazione affinché Dio gli rivelasse la sua volontà per farla sapere
al popolo , e in ciò si fece vedere la carità di Geremia verso il suo popolo.
Alcune volte Dio parlava a lui quando meno egli sel sarebbe aspettato ; altre
volte vuole , ch'egli preghi , e pregui lungamente , prima che Dio gli parli.
>

Ma lo stesso Dio conosceva , che tutte le promesse fatte da questo popolo , e


ratificate con giuramento vers. 5. 6. , non venivano da cuore veramente retto
e sincero , e disposto a obbedire ai comandi suoi,
CAPO XLII. 237
ad terram Egypti pergemus : ubi noi ce n'andremo nella terra d'E.
non videbimus bellum , et clango- gitto , dove non vedremo la faccia
.

rem tubae non audiemus , et fa. della guerra , e non udiremo romor
mem non sustinebimus ; et ibi di tromba , e non patiremo la fame,
habitabimus :: ed ivi ce ne staremo :
15. Propter hoc nunc audite 15. Udite adesso sopra di questo
verbum Domini , reliquiae Judae: la parola del Signore , o avanzi di
Haec dicit Dominus exercituum , Giuda : Queste cose dice il Signore
Deus Israel : Si posueritis faciem degli eserciti , il Dio d' Israele : Se .

vestram , ut ingrediamini EgyÆgy. voi vi ostinerete a voler andare in


ptum , et intraveritis , ut ibi ha . Egitto , e vi andrete per abitarvi ,
>

bitelis :
16. Gladius , quem vos formia 16. La spada , di cui temete , vi
datis , ibi comprehendet vos in troverà nella terra di Egitto , e la
terra Ægypti : et fames, pro qua fame, di cui vi mettete in pena ,
estis solliciti , adhaerebit vobis in sarà addosso a voi nell' Egitto , ed >

Egypto , et ibi moriemini, ivi morrete .


17. Omnesque viri , qui posue ,
. 17. E tutti coloro , che si sa
runt faciem suam , ut ingredian- radno ostinati a voler andar in
tur Egyptum , ut habitent ibi , Egitto per ivi abitare , morranno
morientur gladio , et fame , et di spada , di fame , e di peste :
peste : nullus de eis remanebit , nissun di essi resterà in vita , ne
nec effugiet a facie mali, quod fuggirà il male ch ' io farò cadere
ego afferam super eos. sopra di loro ;
18. Quia haec dicit Dominus 18. Imperocchè queste cose dice
exercituum , Deus Israel : Sicut il Signore degli eserciti , il Dio di
conflatus est furor meus , et le
in . Israc e
: Come si acces il furor
dignatio mea super habitatores mio , e la mia indegnazione contro
Jerusalem : sic conflabitur india gli abitanti di Gerusalemme: così
gnatio mea super vos , cum in . si accenderà la mia indegnazione
gressi fueritis Egyptum , et eritis contro di voi , quando sarete entrali
>

in jusjurandum , et in stuporem , in Egitto , e sarete oggetto di ese


et in maledictum , et in oppro crazione , di spavento , di maledi
brium : et nequaquam ultra vide- zione , e , di obbrobrio , e non ve
bitis locum istum . drete mai più questo luogo.
19. Verbum Domini super vos , 19. Il Signore parla a voi , o
reliquiae Juda : Nolite intrare avanzi di Giuda : Non andate in
Ægyptum : scientes scietis , quia Egitto : tenete ben a mente , che io
obtestatus sum vos hodie , ve l'ho protestato in questo di ,
----

Vers. 18. Sarete oggetto di esecrazione. Di giuramento csecratorio ; volendo


dire , che chiunque giurerà, volendo fare la più terribile imprecazione , che
dar si possa , dirà : Il Signore mi tratti ( se io fo tal cosa ) come tratto quegli
Ebrei , i quali contro la volontà di Jui andarono in Egitto.
238 PROFEZIA DI GEREMIA
20. Quia decepistis animas ve- 20. Conciossiache voi avete ine
stras : vos enim misistis me ad gannate le anime vostre : mentre
Dominum Deum nostrum , dicen- voi mi avete mandato a parlare al
tes : Ora pronobis ad Dominum Signore Dio nostro , dicendo : Prega
Deum nostrum , et juxta omnia per noi il Signore Dio postro , e
quaecumque dixerit tibi Dominus tutto quello che il Signore Dio no
Deus noster , sic annuntia nobis , stro dirà a te , riferiscilo tu a noi,
9

et faciemus. e noi il faremo.


21. Et annuntiavi vobis hodie , 21. Ed io oggi ve l'ho riferito ,
et non audistis vocem Domini Dei e voi non avete ascoltata la voce
vestri, super universis , pro quibus del Signore Dio nostro riguardo a
misit me ad vos. tutte quelle cose , delle quali mi ha
mandato a parlarvi.
22. Nunc ergo scientes'scietis , 22. Ora adunque tencte ben a
quia gladio , et fame , et peste mente , che voi morrete di spada , >

moriemini in loco , ad quem vo• di fame, e di peste colà , dove


luistis intrare ut habitaretis ibi. avete voluto andare per abitarvi.

Vers. 20. Avete ingannate le anime vostre ec. Geremia leggeva già ne' volti
di quella gente , che la risposta , ch'ei dava loro da parte di Dio non cra
:
gradita , chei non volevano starci. Diceloro perciò : ma , e per qual motivo
mi avete voi detto di consultare il Signore ? Se solamente per udire da lui
quello che a voi piaceva , e quello che volete fare , voi non ingannate lui ,
ma poi stessi , e la vostra finzione cadrà sopra di voi .
239

CAPO XLIII.

Gli avanzi de Giudei non ubbidiscono al comando del Signore , sie


gnificato ad essi da Geremia , e partono con Geremia , e con Ba
ruch verso l' Egilto. Ivi Geremia predice , che il re di Babilonia
>

desolerà l'Egitto , ei suoi idoli , e ne avrà il dominio.

1 . Factum est autem , cum 1 . E quando Geremia ebbe


complesset Jeremias loquens ad finito di dire al popolo tutte le pa
populum universos sermones Do- role del Signore Dio loro , le quali
mini Dei eorum , pro quibus mi- parole tutte il Signore Dio loro
serat eum Dominus Deus eorum To avea mandato a dirle ad essi ,
ad illos , omnia verba haec : :

2. Dixit Azarias filius Osaiae , 2. Disse Azaria figliuolo di Osaia ,


et Johanan filius Caree , et omnes e Jobanan figliuolo di Caree, e tutti
viri superbi, dicentes ad Jere gli uomini superbi a Geremia : Ta
miam : Mendacium tu loqueris ; dici bugia : non ti ha mandato il
:

non nisit te Dominus Deus no. Signore Dio nostro a dire : Non
ster ,
dicens : Ne ingrediamini andate ad abitare in Egitto.
Egyptum , ut habitetis illic .
3. Sed Baruch filius Neriae 3. Ma Baruch figliuolo di Neria
incitat te adversum nos , ut tra- t'istiga contro di noi , per darci
dal nos in manus Chaldaeorum , in man de'Caldei , efarci morire ,
ut interficiat nos , et traduci fa e farci condurre a Babilonia.
ciat in Babylonem .

Vers. 3. Ma Baruch figliuolo di Neria Ⓡistiga ec. Per un po' di riguardo ,


che hanno ancora costoro per Geremia , se lo accusano di dire il falso , non
vogliono accusar lui di traditore, ma Baruch , il quale vogliono , che se l'in
tenda coi Caldei , perchè era stato ben trattato da essi , come ancbe Geremia ,
ed avea , come lo stesso Geremia , sempre detto , che i Giudei doveano arren
dersi, e soggettarsi a Nabuchodonosor. Con questi beifondamenti non bavno
ribrezzo diaccusare due santi Profeti , l'uno di dire il falso a nome di Dio ,
l'altro di tramare la distruzione di quei pochi avanzi della sfortunata nazione.
Si vede qui chiaramente la dura cervice di questo popolo , e la sua pervicacia
terribile contro Dio , predetta già da Mosè , Deuler. xxxi. 27. , e rimprove
rata da tutti i loro Profeti,
240 PROFEZIA DI GEREMIA
4. Et non audivit Johanan fi- 4. E Johanan figliuolo di Carce,
lius Caree , et omnes principes e tutti i capi delle milizie , e tutto
bellatorum , et universus populus, il popolo non ascoltarono la voce
vocem Domini , ut manerent in del Signore di dimorar nella terra
>

terra Juda , di Giuda',


5. Sed tollens Johanan filius 5. Ma e Johanap figliuolo di Ca.
Caree , et universi principes belo ree , e tutti i capi delle milizie >

latorum , universos reliquiarum


> prendendo seco tutti gli avanzi di
Juda , qui reversi fuerant de cun. Giuda , i quali da tutti i diversi
ctis gentibus ad quas fuerunt ante luoghi , pe' quali si erano già di.
dispersi , ut habitarent in terra spersi, eran tornati ad abitare nella
,

Juda , terra di Ginda ,


6. Piros , et mulieres >, et par .6. Uomini , e donne , e fanciulli ,
vulos , et filias regis , et omnem e le figlie del re , e tutte le per
>

animam , quam reliquerat Nabu- sone lasciate da Nabuzardan capo


pardan princeps militiae cum Go- delle milizie con Godolia figliuolo
dolia filio Ahicam filii Saphan , di Aicam figliuolo di Saphan , e
et Jeremiam prophetam , et Ba- Geremia profeta , e Baruch figliuolo
ruch filium Neriae. di Neria ,
7. Et ingressi sunt terram Æ . 7. Se o' andarono nella terra di
gypti , quia non obedierunt voci Egitto , perchè non obbedirono alla
Domini : et venerunt usque ad voce del Signore ; e giunsero fino a
Taphnis. Taphois.
8. Et factus et serno Domini 8. E il Signore parlò a Geremia
ad Jeremiam in Taphnis , dicens: in Taphois , dicendo :
9. Sume lapides grandes in 9. Prendi delle grosse pietre colla
manu tua , et abscondes eos in fua mano , e nascondile nella grotta ,
crypta , quae est sub muro lale. che è sotto la muraglia di mattoni
ricio in porta domus Pharaonis in alla porta della casa di Faraone ,
Taphnis, cernentibus viris Judaeis: che è in Taphnis , io presenza dei
Giudei ,

Vers. 6. E Geremia profeta , e Baruch . Menarono seco per forza anche i due
Profeti.
Vers . 7. A Taphnis. Città reale , detta anche Hanes. Vedi Jerem . XXX. 4. ?
Vers. 9. Prendi delle grosse picere ... e nascondile nella grotta ec . Ovvero
nascondile nella volta , che è sotto la muraglia di mattoni ec. La muraglia di
mattoni è simbolo della protezione , che gli Ebrei erano andati a Cercaro
nell'Egitto , alla porta della casa di Faraone : sotto la volta di questo muro
Geremia mette per ordine di Dio queste pietre , sopra le quali egli dice , che
> 9

Nabuchodonosor porrà un di il suo tribunale per giudicare le cause de ' suoi


nuovi sudditi , quando sarà divenuto padrone dell'Egitto , e della casa stessa
di Faraone. I re antichi , come si è veduto più volte , rendevano giustizia al
popolo da lor medesimi, e il loro tribunale era o all'ingresso del palazzo , o
nel cortile. Vedi la descrizione del trono di Salomone . 111. Reg. x. 18.
+

CAPO XLIII. 241


1o . Êt dices ad eos : Haec dicit 10 , E dirai loro : Queste cose
Dominus exercituum , Deus Israel: dice il Signor degli eserciti , il Dio
Ecce ego mittam , et assumam d' Israele : Ecco , che io manderò
Nabuchodonosor regem Babylonis a chiamare Nabuchodonosor re di
servum meum : et ponam thro- Babilonia mio servo ; e porrò il
num ejus super lapides istos , quos trono di lui sopra queste pietre,
abscondi , et statuet solium suum che ho nascoste , e sopra queste ale
9

super eos. zerà il suo soglio ,


1. Veniensque percutiet terram 1. E verrà , e flagellerà la terra
Ægypti ; quos in mortem , d'Egitto : quelli che son per la
in mor
tem ; et quos in captivitatem , in morte , alla morte; quelli che son
captivitatem ; et quos in gladium , per la schiavitù , alla schiavitù ;
in gladium. quelli che son per la spada , andran
no alla spada.
12. Et succendet ignem in de. 12. E darà fuoco a' templi degli
lubris deorum Ægypti, et COM dei dell' Egitto , e gli abbrucerà , e
buret ea , et captivos ducet illos : menerà schiavi gli dei : ed ci si
et amicietur terra Ægypti , sicut vestirà delle spoglie dell'Egitto ,
amicitur pastor pallio suo : et come un pastore si cuopre del suo
egredietur inde in pace. mantello , e andrassene in pace.
13. Et conteret statuas domus 13. Espezzerà le stalue della
solis , quae sunt in terra Ægypti: casa del sole, che son nell' Egitto ,
et delubra deorum Ægypti come e incendierà i templi degli dei del
buret igni. l'Egitto.

Vers. 10. Nabuchodonosor mio servo. Questo titolo è dato a questo re


dal nostro Profeta più volte. Vedi xxv . 9. xxvii . 6. Egli , e il suo grande
esercito non facean altro , che eseguire gli eterni decreti di Dio.
Vers. 11. Quelli che son per la morte , alla morte ec . Andranno alla morte ,
alla schiavitù , alla spada quelli che ho condaunati a perire in questa , od in
>

quella maniera .
Vers. 12. E menerà schiavi gli dei. Gli dei particolarmente se di oro , o di
argento orpavano il trionfo del vincitore . Vedi" Isai. xlvi . 1 .
Si vestirà delle spoglie dell'Egitto , come un pastore ec . Si arricchirà di
tutte le spoglie dell'Egitto con quella facilità e prontezza , con cui un pastore
si butta addosso il suo mantello .
Vers. : 3 . Spezzerà le slutue della casa del sole. Si crede , che voglia par
Jare il Profeta de’ famosi obelischi dell'Egitto eretti in onore I del sole , e
considerati come una delle più grandi meraviglie di quel paese. più grandi
erano nel tempio del sole , e aveano fino a cento cubiti di altezza , e otto di
grossezza ; e ognun sa , che erano tutti d'un sol pezzo , e pieni di geroglifici
secondo l'uso del paese.
Murt. Tom . XIII. 16
242 PROFEZIA DI GEREMIA

-С АРО XLIV.

I Giudei nell'Egitto , ripresi da Geremia per ragione del culto de


gli idoli, rispondono sfacciatamente , uomini , e donne , che conti
nueranno a far quello che fanno. Predizione della loro rovina .
Faraone Ephree sarà dato in potere de' suoi nemici.

1 . Verbum ,, quod factum est I. Parola annunziata a tutti i


per Jeremiam ad omnes Judaeos, Giudei , che abitavano nella terra
qui habitabant in terra Ægypti , d'Egitto , a Magdalo , e a Taphois,
habitantes in Mugdalo , et in e a Memphi , e nella terra di Pha
Tuphnis , et in Memphis , et in tures , per bocca di Gerencia profe
terra Phatures , dicens : ta , il quale diceva :
2. Haec dicit Dominus exerci- 2. Queste cose dice il Signore de
iuum , Deus Israel : Vos vidistis gli eserciti , il Dio d'Israele : Voi
omne malum istud , quod adduxi avete veduto tutti que'mali , ch' io
super Jerusalem , et super omnes ho mandati sopra Gerusalemme , e
>

urbes Juda ; et ecce desertae sunt sopra lutte le città di Giuda ; ' ed
hodie, et non est in eis habitator: ecco , che elle sono in oggi deserte ,
e vuote di abitatori ;
3. Propter malitiam , quam fe- 5. A causa delle malvagità com
cerunt ut me ad iracundiam messe da loro per provocarmi a sde
provocarent, et irent ut sacrifica- gno , andando a offerir sagrifizj , e
rent, et colerent deos alienos , a rendere onore agli dei stranieri,
quos nesciebant et illi , et vos , ignoli ad essi , e a voi , e a' padri
> >

et paties vestri. vostri .


4. Et misi ad vos onines ser 4. E mandai a voi con gran sol.
vos meos prophetas , de nocte con- lccitudine i mici servi , i Profeti ,

Vers. 1. Parola annunziata ec. Questa profezia è l'ultima di Geremia sce


condo i' ordine cronologico : perocchè quelle che seguono sino alla fine del li
bro , sono di data anteriore. Non sappiamo , se egli andú in persona nei luo
ghi, che sono qui nominati , ovvero se mandó Baruch , e alcun altro de ' suoi
discepoli a parlare a nome súo , anzi a nome di Dio a quei Giudei.
Memphi e Taphni erano cillà notissime : di Magdalo , e di Płatures non
abbiamo gran notizia , se non che Phatures é nominata anche in Ezechiele
XXIX . 14. XXX . 14 .
CAPO XLIV. 243
surgens , mitlensque , et dicens : li mandai a dirvi : Non fate tali
Nolite facere verbiem abominatio. abbominazioni, le quali sono odiose
nis hujuscemodi, quam odivi. all anima mia .
5. Et non audierunt, nec in- 5. E non ascoltarono , e non pie
clinaverunt aurem garono le orecchie per convertirsi
suam , ut con .
verterentur a malis suis , et non dalle loro malvagità , e astenersi dal
>

sacrificarent diis alienis. sagrificare agli dei stranicri.


6. El conflata est indignatio 6. E si accese il mio sdegno , e
mea , et furor meus , et succensa il mio furore , e scoppiò contro le
est in civitatibus Juda , el in pla. città di Giadago contro le piazze
teis Jerusalem : et versae sunt in di Gerusalema?, e si sono cangiate
solitudinem , et vastitatem secun disertagione
in solitudine , e in ,
dum diem hanc. quale oggi si vede.
7. Et nunc haec dicit Dominus 7. E adesso queste cose dice il
exercituum Deus Israel : Quare Signor degli eserciti , il Dio d'Isra.
vos facitis , malum grande hoc ele : Per qual motivo fate questo
contra animas vestras , ut intereat gran male contro le anime vostre ,
ex vobis vir , et mulier , parvu- per far perire li vostri uomini, e
lus , et lactens de medio Judae , le vostre donne , i fanciulli , e i
>

nec relinquatur vobis quidquam bambini di latte in mezzo a Giuda,


residuum : talmente che nulla più rimanga di
voi ,
8. Provocantes me in operibus 8. Irritandomi colle opere delle
manuum vestrarum , sacrificando vostre mani, sagrificando agli dei
diis alienis in terra Ægypti, in stranieri della terra d'Egitto, dove
e
quam ingressi estis , ut habitetis sicle venuti per abilarvi , e per ma
ibi: et disperentis , et sitis in ma- lamente perire , ad essere la male
ledictionem , et in opprobrium dizione , e l' obbrobrio di tutte le
cuclis gentibus terrae ? genti della terra ?
9. Numquid obliti estis mala 9. Vi siete voi dimenticati dei
patrum vestrorum , et mala re.
> peccati de' padri vostri , e de’ pec
gum Juda , et mala uxorum ejus, cati dei re di Giuda , e de' peccati
et mala vestra , et mala uxorum delle loro mogli , e de' peccativo
vestrarum , qune fecerunt in terra stri , e de' peccati delle vostre
9

Juda , et in regionibus Jerusalem? mogli, fatti nella terra di Giuda , e


>

ne ' rioni di Gerusalemme ?


10. Non sunt munduti usque 10. E' pon se ne sono mondati
ad diem hanc : et non timuer , fino a questo di , e non hanno te
unt
et non ambulaverunt in lege Do. muto , e non hanno osservata la lega

Vers. 8. Irrilandomi colle opere delle vostre mani. Co ' simulacri fatti da
voi , a ' quali rendete culto. E degna di gran ponderazione l'ostinata caparbietà
di questo popolo , il quale dopo tanti e si recenti gastighi , torna agli stessi
9

peccati , pe' quali fu flagellato aspramente , e poco men che distrutto ; e di


più sostiene la nuova sua ribellione con somma, e quasi incredibile arroganza.
244 PROFEZIA DI GEREMIA
mini , in praeceptis meis , quae ge del Signore, nè i comandamenti
>

dedi coram vobis , ct coram pa . intimati da me a voi , e a' padri


tribus vestris. vostri.
11. Ideo haec dicit Dominus u . Per questo cosi dice il Signo
exercituum , Deus Israel ( 1 ) : Ecce re degli eserciti , il Dio d'Isracle :
ego ponam faciem meam in vobis Ecco , che io fisserò sopra di voi la
in malum : ei disperdam omnem mia faccia per vostro danno , e sper
Judam . derò tutto Giuda.
12. Et assumam reliquias Ju- 12. E me la prenderò cogli avan
dae, qui posuerunt facies suas , zi di Giuda , i quali si sono ostinati
ut ingrederentur teftam Egypti , a voler venire in Egitto , e quivi
et habitarent ibi : et consumentur abitare , e saran tutti consunti nella
omnes in terra Æg'pli : cadent terra d'Egitto ; periranno dispada,
in gladio , et in fame : et con . e di fame; e saran consunti dal più
sunientur a minimo usque ad piccolo fino al più grande , morran
maximum , in gladio , et in fame no di spada , e di fame , e saranno
morientur : et erunt in jusjuran- oggetto di esecrazione , di terrore ,
>

dum , et in miraculum , et in di maledizione , e di obbrobrio.


maledictionem , et in opprobrium .
13. Et visitabo super habita. 13. E visitero gli abitatori d' E
tores lerrae Egypti , sicut visi- gitto , come ho visitato Gerusalem
>

tavi super Jerusalem , in gladio , me , colla spada , colla fame , e colla


et fame , et peste : peste :
14. Et non erit qui effugiat , 14. E non sarà chi la scampi ;
et sit residuus de reliquiis Ju- e degli avanzi de' Giudei , che son
daeorum , qui vadunt ul peregris pellegrini nella terra d'Egitto , non
nentur in terra Ægypti : et re- rimarrà uomo , che torni nella terra
' vertantur in terram Juda , ad di Giuda , verso la quale sospirano
>

qunm ipsi elevant animas suas , di tornare , e di abitarvi : non vi


ut revertantur , et habitent ibi : torneranno , se non quelli che fug
non revertentur nisi qui fugerint. giranno d'Egitto.
(1) Amos. 9. 4.

Cosi ( secondo la parola dello Spirito santo ) . L'empio quando e giunto al


profondo dei mali non nè fa caso . Prov. xv111. 3. Ed è grande lezione per ogni
uomo , il considerare fino a qual segno di orribile cecità , e di prodigiosa
ostinazione possa condursi l'uomo per la lunga abitudine nella colpa, e pel
disprezzo degli ajuti , e delle grazie' divine , ostinazione , che non può ad al
tra paragonarsi: se non a quella degli stessi daunati nell'inferno. Ma tale è
l ' uomo considerato in se stesso , e nella natural corruzione , e separatamente
dalla grazia del Salvatore , onde con gran ragione ognun puo ripetere con
s . Agostino : „ Chi son io ? e qual cosa son io ? e qual sorta di male non son
„ io ? e come ho io bene , quando ho alcun bene , se non suggendo il tuo
9 latte , e di te nutrendomi , cibo incorruttibile ? » Conf. lib . iv . 1. 2 .
9

Vers. 14. Non vi torneranno se non quelli che fugairanno. Torneranno ad


abitare nella Giudea quelli che fuggiran' dall'Egitto , e si sottrarranno alle
calamità , che piomberanno sopra lo stesso Egitto , e sopra gli Ebrei , che si
ostidano a rimanervi.
CAPO XLIV . 245
15. Responderunt autem Jere- 15. Ma tutti gli uomini ( i quali
mine omnes viri , scientes quod sapevano , come le loro mogli offe
sacrificarent uxores eorum diis rivan sacrifizj agli dei stranieri ) ,
alienis et universae mulieres , e tutte le donne , che eran ivi in
quarum stabat multitudo grandis, gran numero , e tutto il popolo ,
et onnis populus habitantium in che dimorava nella terra d'Egitto ,
terra Ægypti, in Phatures , di- in Phatures , risposero a Geremia ,
centes : dicendo :
16. Sermonem , quem locutres 16. Intorno alle parole , che tu
es ad nos in nomine Domini , hai dette a noi nel nome del Signore,
non audiemus ex te. noi non ti daremo retta ,
17. Sed facientes faciemus omne 17. Ma assolutamente faremo tutto
verbum , quod egredietur de ore quello che avrem promesso , e farem
nostro , ut sacrificemus reginae sacrifizj, e libagioni alla regina del
coeli , et libemus ei libamina , sicut cielo , conforme facemmo noi , e i
>

fecimus nos , et patres nostri , padri nostri, e i nostri regi, e i nostri


>

reges nostri , et principes nostri, principi nelle città di Giuda , e nelle


>

in urbibus Juda, et in plateis piazze di Gerusalemme, onde avem -


9

Jerusalem , el saturati sumus pa• mo abbondanza di pane , c fummo


nibus , et bene nobis erat , ma- felici, e non vedemmo sciagura.
lumque non vidimus.
18. Ex eo autem tempore , quo 18. Ma da quel tempo , in cui
cessavimus sacrificare reginae coeli, tralasciammo di far sacrifizj , e lis >

et libare ei libamina , indigemus bagioni alla regina del cielo , siam 2

omnibus , et gladio , et fame con- poveri di ogni bene , e siam consun


sumpti sumus. ti dalla spada , e dalla fame.
19. Quod si nos sacrificamus 19. Che se noi offeriam sacrifizj,
reginae coeli , et libamus ei liba- e libagioni alla regina del ciclo ,
mina : numquid sine viris nostris abbiam forse noi fatte aa lei le schiac
fecimus
du
ei placentus , ad colen- ciate senza i nostri mariti per ono
m ean el libandum ei liba. rarla >, e offerire a lei le libagioni ?
mina ?
20. Et dixit Jeremias ad omnem 20. E Geremia disse a tutto il
populum adversum viros , et ad- popolo , agli uomini , e alle donne ,
>

versum mulieres , et e a tutta la plebe , che gli avcan


ailversum
universam plebem , qui responde- ' risposto , in tal guisa.
rant ei verbum , dicens :

Vers. 17. Faremo tutto quello che avrem promesso. Cioè tutto quello che
avrem promesso agli dei , è particolarmente alla regina del cielo ,) cioè alla
luna.
Vers. 19. Abbiam forse noi fatle a lei le schiacciate senza i nostri mariti ec .
Le donne , intestate anche più degli uomini del culto della regina del cielo ,
rispondono , che initano, e fanno quel che fanno i mariti , a cui sono sog
gelte. Scusa irragionevole : perocchè nou crano certamente tenute a ubbidire
246 PROFEZIA DI GEREMIA
21. Numquid non sucrificium 21. E non si è egli ricordato , C
quod sacrificatis in civitatibus non è egli stato irritato in cuor suo
Juda , et in plateis Jerusalem , il Signore per que' sacrifizi offerti
vos , et patres vestri , reyes vestri, da voi , e da ' padri vostri, e da
>

el principes vestri , et populus vostri regi, e da vostri principi ,


terrae , horum recordulus est Do- e dal popolo di quella terra nelle
minus, et ascendit super cor ejus? città di Giuda , e nelle piazze di
>

Gerusalemme ?
22. Et non poterat Dominus 22. Non poleva più sopportarvi
ultra portare propter malitiam il Signore per le malvage inclinazioni
studiorum vestrorum , et propter vostre , e per le abbominazioni,che
abominationes , quas fecistis :: el avete fatte :: e la vostra terra è sta
facta est terra vestra in desola . ta desolata , e ridoila oggetto di spa .
tionem > et in stuporem , et in vento , e di maledizione , e vuota
maledictum , eo quod non sit habis d'abitatori , com'ella è in oggi.
tutor , sicut est dies haec .
23. Propterea quod sacrificave- 23. Perchè voi sacrificaste agli
ritis idulis , et peccaveritis Domi- idoli , e peccaste contro il Signore ,
no ; et non audieritis vocem Do- e non ascoliaste la voce del Signore,
mini , et in lege et in praeceptis, e non osservaste la legge , e CO

et in testimonis ejus non ambu- mandamenti , e gl ' insegnamenti di


laveritis : idcirco evenerunt vobis lui , per questo sono venute sopra
malu haec , sicut est dies haec. di voi queste sciagure, come oggi
si vede.
24. Dixit autem Jeremias ad 24. Disse ancor Geremia a tutto
omnem populum , et ail universus il popolo, e a tutte le donne : Udi
>

mulieres : Audite verbum Domini, te la parola del Signore voi popol


omnis Juda , qui estis in terra lutto di Giuda , quanti sicte in
Egypti : Egitto :
25. Haec inquit Dominus exer- 25. Queste cose dice il Signor
cituum Deus Israel, dicens : Vos degli eserciti, il Dio d' Israele :
et uxores vestrae , loculi estis Voi , e le vostre mogli, colla vostra
ore vestro , et manibus vestris bocca avete dello , e colle mani vo
implestis >dicentes : Faciamus stre avete fulto quello che dicevale:
vota nostra , quae vorimus, ut Adempiamo i nostri voti , che ab
sacrificemus reginae coeli , et lie biamo fatti , di offerire sacrifizio
bemus ei libaminu , implestis vota c libagioni alla regina del cielo ;
vestru , et opere perpetrastis ea . avete adempiuti i nostri voti , e gli
avete soddisfatti coll' opera .
26. Ideo audite verbum Domia 26. Per quesio udite la parola

ai mariti in cosa tale , e con disobbedire a Dio. Dall'Ebreo si può intende


re , che queste schiacciate aveano impressa la figura della luna.
Verse 26. Il nome niio non sarà più pronunziato ec . Dio giura , che non

1
CAPO XLIV. 247
ni , omnis Juda , qui habitatis in del Signore , o popol di Giuda,
terra Ægypti: Ecce ego juravi voi , che abitate nella terra d'Egit
in nomine meo magno, ait Domi- to. Ecco , che io ho giurato pel
nus : quia nequaquam ultra vo- nome mio grande , dice il Signore ,
cabitur nomen meum ex ore omnis che il nome mio no sarà più pro
viri Judaei , dicentis : Vivit Do- nunziato in tutta la terra d'Egitto
minus Deus in omni terra Æ dalla bocca di nomo alcuno Giu
wypti. deo , che dica : Vive il Signore .
27. Ecce ego vigilabo super eos 27. Ecco , che io veglierò sopra
in malum , et non in bonum : et di essi per loro danno , e non per
consumentur omnes viri Juda , lor bene ; e tutti gli uomini di Giu.
qui sunt in terra Ægypti , gla- da, che sono in Egitto , saran con
dio , et fame , donec penitus con- sunti dalla spada , e dalla fame ,
sumantur. finchè sieno sterminati totalmente.
28. Et qui fugerint gladium , > 28. Ma quegli che fuggiranpo la
revertentur de terra Ægypti in spada , uscendo d'Egitto , torne
terram Juda viri pauci : et scient ranno in piccol numero nella terra
omnes reliquiae Juda ingredien- di Giuda : e tutti gli avanzi di
tium terram Egypti , ut habitent Giuda , che sono entrati in Egitto
ibi , cujus sermo compleatur', meus per abitarvi, conosceranno , se la
an illorum . mia parola , o la loro abbia effetlo.
29. Et hoc vobis signum , ait 29. Ed eccovi un segno ( dice
Dominus, quod visitem ego super il Signore ) della visita, ch'io farò
vos in loco isto : ut sciatis quia a voi in questo luogo , affinchè in
vere complebuntur sermones mei tendiate come le parole mie saranno
contra los in malum . veramente adempiute sopra di voi
per vostra sciagura.
30. Haec dicit Dominus : Ecce 30. Queste cose dice il Signore :
ego tradam Pharaonem Ephree Ecco , che io darò Faraone Efree
regem Ægypti in manu inimico- re d'Egitto in potere dci suoi ne
rum ejus, et in manu quneren mici, in potere di quegli che cer
tium animam illius : sicut tradidi cano la sua perdizione, come diedi
Sedeciam regen Jurla in пати Sedecia re di Giuda in potere di
Nabuchodonosor regis Babylon's Nabuchodonosor re di Babilonia
inimici sui , et quaerentis animam suo nemico , il quale cercava la sua
ejus. perdizione.

resterà nell'Egitto neppur un Giudeo , che giuri pel nome suo , perchè Dio li
farà tutti perire fino ad uno . Si vede , che questi empi volevano continuare a
riconoscere il Signore per loro Dio , nel tempo stesso che adoravano gl ' idoli.
Vers . 30. Io darò Faraone Ephree re d'Egitto in potere ec. La guerra di
Nabuchodonosor contro l'Egitto è descrilta pateticamente in Ezechiele cap . 29.
30 31 32. Vedi ancora Giuseppe Ebrco lib. i. cont. Appion . c Antiq. x. 11,
248 PROFEZIA DI GEREMIA

CAPO XLV.

. Dio per mezzo di Geremia riprende Baruch , che si lamentava


di non aver requie , e lo consola,

I. Verbum , quod locutus est


>
Parola detta da Geremia pro
Jeremias propheta ad Baruch fi- feta a Baruch figliuolo di Neria ,
lium Neriae , cum scripsisset verba quando questi ebbe scritto nel libro
haec in libro ex ore Jeremiae , quelle parole dettategli da Geremia
anno quarlo Joakim filii Josiae l' anno quarto di Joachim figliuolo
regis Juda , dicens : di Giosia re di Giuda ; Geremia
disse :
2. Hrec dicit Dominus Deus 2. Queste cose dice il Signore ,
Israel ad te , Baruch : il Dio d' Israele a te , o Baruch :
3. Dixisti : Vae misero mihi , 3. Tu hai detto : ah me infelice !
quoniam addidit Dominus dolurem perchè il Signore ha aggiunto do
dolori meo : laboravi in gemitu Jore al dolor mio : sono stanco di
meo , et requiem non inveni. gemere, e non ho trovato requie.
4. Haec dicit Dominus : Sic di. 4. Queste cose dice il Signore :
ces ad eum : Ecce quos aedificavi, Tu dirai a lui : Ecco , che io di
ego destruo : et quos plantavi, ego struggo quelli ch ' io innalzai , ee
evello , et universam terram hanc. sradico que' ch'io piantai, e tutta
intera questa terra.

Vers. i. Quando questi ebbe scritto nel libro quelle parole ec. Sembra veri
simile , che ciò s'intenda della seconda volta che Baruch a dettatura di Ge
remia scrisse il terribile annunzio delle calamità , che sovrastano a Gerusa
lemine : perocchè Baruch avendo veduto in qual maniera il re Joachim avea
stracciato, e albruciato il primo suo scritto , ed avea cercato di lui , del Pro
feta per farli morire , era persuaso , che il re molto più si accenderebbe di
sdegno per questo secondo , che era ancor pieno di più gravi e spaventose mi
nace , onde temeva di non essere ucciso , o almeno condannato alla prigioue.
Ecco il motivo delle afllizioni , e delle querele di Baruch. Vedi cap. xxxvI .
Vers. 3. Il Signore ha aggiunto dolori al dolor mio. Da un pericolo gra
vissimo sono caduto in uno peggiore , e per non
>
quanto io abbia co' miei gemiti
procurato di ottenere consolazione da Dio , trovo nė consolazione , ne
riposo .
Vers. 4. 5. Ecco , che io distruggo ec. lo distruggo una nazione eletta ,
CAPO XLV . 249
5. Et tu quaeris tibi grandia ? 5. E ta cerchi grandi cose per
noli quaerere : quia ecce ego ad- te ? non cercarle : perocchè io
ducam malum super omnem car- manderò sciagure sopra tutti gli
nem , ait Dominus : et dabo tibi uomini , dice il Signore
> ; maluogo
io sal
animam tuam in salutem in omni rero a te la in ogni ,
bus locis , ad quaecumque per- dovunque andrai.
>

rexeris.

CAPO XLVI.

Il Signore predice a Faraone , e all'Egitto la desolazione per mano


di Nabuchodonosor : ritorno dei Giudei dalla loro cattività .

1.
Quod
uod factum est verbum Parola detta a Geremia pro
Domini ad Jeremiam prophetam feta dal Signore contro le genti :
contra gentes :
2. Ad Egyptum , adversum 2. Contro l'Egitto , contro l'eser
exercitum Pharaonis Nechao regis cito di Faraone Nechao re d'Egitto,
Ægypti, qui erat juxta fluvium che era vicino al fiume Eufrate in
Euphraten in Charcamis , quem Carchamis , e fu sbaragliato da Na
percussit Nabuchodonosor rex Ba- buchodonosor re di Babilovia l'anno
bylonis , in quarlo anno Joakim quarto di Joachim figliuolo di Gio
filii Josiae regis Juda. sia re di Giuda.

inalzata
tato
da pretenderesti
e tu me, sradico dida essere
questa esente
terra un popolo
affatto da ,tribolazione
9
che io avea, einprivilegiato
essa pian?
2

Ti basti , che io salvi a te la vita , e qui nella Giudea , e nell'Egitto , dove


tuo malgrado faranno andare e le , e Geremia , gli Ebrei .
Vers. 1. Contro le genti. In questo , e ne'cinque seguenti capitoli Geremia
profetiza contro le straniere nazioni , sendo egli anche per queste chiamato da
Dio a quel ministero cap. 1. 5.
Vers. a . Contro l'esercito di Faraone ... che era vicino al fiume Eufrate ec.
Faraone si era mosso col suo esercito per andare ad occupare Charcamis città
sul fiume Eufrate l'anno trentunesimo di Josia , e vinto questo re , e sog
giogato tutto il paese dall'Egitto sino all’Eufrate , lasciò buon nerbo di sol
dati a Charcamis , e se ne tornò nell'Egitto. Ma di li a quattro anni Nabu
chodonosor spedito dal padre Nabopolassar non solo s' impadroni uuovamente
di Charcamis, avendo superato in battaglia ľesercito , che era in quella
città , e quello che Faraone mandà in soccorso , ma di più conquistò tutte

.
250 PROFEZIA DI GEREMIA
3. Praeparate scutum , et cly . 3. Preparate lo scudo , e la ro
peum , et procedite ad bellum . tella , e avanzatevi per dar bat
taglia.
4. Jungite equos , et ascendite 4. Mettele i cavalli sotto i coc
equites : state in galeis , polite chi : salite a cavallo , o cavalieri ,
:

lanceas , induile vos loricis. mettetevi i morioni , pulite le lan


ce , vestitevi delle corazze .
5. Quid igitur ? vidi ipsos pa- 5. Che mai sarà ? Holli veduti
vielos, et terga vertentes , fortes paurosi , c volger le spalle , uccisi
eorum caesos : fugerunt concili , i valenti : fuggono a precipizio sen
nec respexerunt ; terror undique , za voltarsi indietro : dappertutto è
>

ait Dominus. il terrore , dice il Signore.


6. Non fugint velox , nec sal- 6. Non occorre che l'uomo agile
vari se putei furtis : Ad Aquilo- si fugga , nè l'uom forte si creda
nem juxta flumen Euphratem victi di salvarsi : A settentrione presso
sunt , et ruerunt. al fiume Eufrate sono stati vinti ,
e precipitati per terra.
7. Quis est iste , qui quasi flu- 7. Chi è costui , che cresce a
men ascendit : et veluti fluviorum , guisa di fiumana , e i suoi gorghi
intumescunt gurgites ejus ? rigonfiano come quelli dei fiumi ?
8. Egy plus , fluminis instar 8. L'Egitto si gonfia qual fiu
ascendit , et velut flumina move- me , e le sue onde sono precipitose
buntur fluctus ejus , et dicet : come quelle de' fiumi, ed ei dirà :
Ascendens operiam terram : per Io mi avauzerò , inonderò la terra ,
dam civitatem , et habitatores ejus.
> distruggerò la città, e i suoi abi
tanti .
9. Ascendile equos, et exultate 9. Montate a cavallo , e fate
in curribus , et procedant fortes, pompa de' vostri cocchi , e si avan
Æthivpia , et Lybies tenentes scu- zino i valorosi dell' Etiopia , e quei

quelle regioni dall'Eufrate fino al Nilo. Questa spedizione di Nabuchodonosor


ė predetta dal nostro profeta in tempo che Faraone era a far guerra verso
l'Eufrate . Vedi 4. Reg. xu . 29. , 3. Paral. xxxv . 20. , Joseph. Antiq ., .' .
Vers . 3. 4. 5. Preparate lo scudo ec. E ' una esortazione a' soldati' di Fa
raone perché si preparino alla battaglia coi Caldei. Ma il profeta vede gli
Egiziani in grande scompiglio e sbigottimento , all'avvicinarsi del nemico.
Vers. 6. Å setientrione ec. Charcamis era a settentrione riguardo alla Giu
dea , e all'Egitto , e presso a questa città segui la battaglia .
Vers. 7. Chi è costui , che cresce ec. Parlă de grandi preparativi di Ne
chao , e le schiere di lui paragona alle acque crescenti di un gran fiume, che
inonda e cuopre le campagne : Faraone si crede di sommergere e ingojare
Nabuchodonosor , e il suo esercito.
Vers . 8. Distruggerò la città , e i suoi abitanti. Sembra , che Faraone mi
nacci la stessa Babilonia metropoli de' Caldei ; ovvero potrà esser posto il sin
golare in vece del plurale : distruggerò le città nemiche ec.
Vers . 9. I valorosi dell' Etiopia. O sia , del paese di Chus 2, che era una
parte dell' Egillo. Vedi quel che si è detto , Isai. xviii . s .
CAPO XLVI. 251
tum , et Lydii arripientes , et della Libia collo scudo alla mano ,
jacientes sagillas. e i Lidj, che dan di piglio alle
frecce , e le scoccano.
10. Dies autem ille Domini Dei 10. Ma quel giorno sarà giorno
exercituum , dies ultionis , ut su- del Signore , del Dio degli eserciti ,
mat vindictam de inimicis suis : giorno di vendetta , in cui farà pa
devorabil glaulius , el saturubitur, gare la pena a ' suoi neinici : la spe
et inebriabitur sanguine eorum : da divorcrà , e si satollerà , e SI

victima enim Dornini Dei exerci- inebrierà del loro sangue : imperoc
tuum in terra aquilonis juxta chè ecco la vittima del Signore Dio
flumen Euphraten. degli eserciti nella terra di settentrio
ne , presso al fiume Eufrate .
11 . Ascene in Galuad , et 11. Va a Galaad , e prendi del
tolle resinam , virgo filia Ægypti: balsamo , o vergine figlia d'Egitto ;
frustra multiplicus medicamina , indarno lu 'moltiplichi i rimedi , tu
sanitas non erit tibi. non vi troverai guarigione.
12. Audierunt gentes ignomi- 12. La tua ignominia è divulgata
niam tuum , et ululatus tuus re- tra le genti , e la terra è piena
plevit terram : quin forlis impegit delle tue strida ; perchè il forte ha
in fortem , et ambu puriter con- inciainpato nel forte , e son caduti
ciderunt. al tempo stesso ambidue.
13. Verbum , quod locutus est 13. Parola detta dal Signore a
Dominus ad Jeremiam prophetam , Geremia profeta intonosrno al futuro
super eo quod venturus esset Nao arrivo di Nabuchodo or re di Ba
buchodonosor rex Babylonis , et bilonia nella terra d'Egitto a deva
percussurus terram Ægypti. starla .

Vers. 10. Ecco la vittima del Signore ... nella terra di sellentrione ec. Gli
Egiziani tutti sono come una sola vittima , che sarà immolata alla divina giu
stizia là presso a Charcamis. Vedi Isai , xxxiv . 6.
Vers . 11. Va a Galaad cc. Dice all'Egitto , che vada a cercare a Galaad la
famosa salubre resina per medicare la gran ferita , che ha avuta a Charcamis.
Vedi Jerem. vill . 32. Abbiam veduti più volte i regni , e le provincie indi
carsi col nome di fanciulle , o di vergini.
Vers. 12. Il forte ha inciampato nel forte , e son caduti al tempo stesso
ambidue. Teodoreto credette , 'che il Proleta voglia accennare , che la vittoria
costò molto sangue a'Caldei. Ma molto migliore a me sembra la sposizione
di molti altri , che credono judicarsi piuttosto il male , che gli Egiziani si
>

faceano nel fuggire urtando gli uni negli altri , e calpestaudosi tra di loro : in
un esercito particolarmente composto in gran parte di suldati a cavallo , e di
cocchi, come era quello degli Egiziani, i fuggitivi si fanno più danno , che
non poteron fare ail essi i nemici.
Vers . 13. Inlorno al futuro arrivo di Nabuchodonosor. ec. Dopo aver pre
detta la sconfitta di Faraone Nechao a Charcımis , la quale sconfitta avvenne
l'anno primo di Nabuchodonosor passa il Profeta a descrivere l'invasione
dell'Egitto , di cui lo stesso re si fece padrone sedici auni in circa dopo
l'espuguazione di Gerusalemme.
252 PROFEZIA DI GEREMIA
14. Innuntiate Egypto , et 14. Portate questa nuova all'Egit
. auditum facile in Magdalo , et to , fatela udire a Magdalo , e ri >

resonet in Memphis, et in Taph. suoni in Memphis , e in Taphnis ,


nis , dicite : Sta , et praepara le : e dite : sta in piè , e preparati ; pe
:
>

quia devorabit gladiusea, quae cbc la spadaa divorerà


rocchèè intorno te.
tutto quello
per circuitum tuum sunt.
15. Quare computruit fortis 15. Come mai il tuo campione
tuus ? non stetit, quoniam Domi- è spossato ? non si è retto su' piedi,
nus subvertit eum , perchè il Signore lo ha gettato per
terra .
сесі .
16. Multiplcavit ruentes , ceci 16. Egli ne ba precipitati un
ditque vir ad proximum suum , gran numero , son caduti i un SO

et dicent : Surge : el revertamur pra l'altro , e hanno detto : Le


ad populum nostrum , et ad ter- viamoci su , torniamo al nostro
rani nativitatis nostrae , a facie popolo , e nella terra dove siam
gladii columbae. nati , sottraendoci alla spada della
>

colomba.
1

17 . Vocate nomen Pharaonis 17. Ponete a Faraone re del !

regis Ægypti , tumultum adduxit l'Egitto questo nome : Scompiglio :


>

tempus. egli ne ha fatto venire il tempo,


18. Vivo ego ( inquit rex Den 18. Io giuro per me stesso , dice

Vers. 14. Sta in piè , e preparati ec . Preparati a ricevere i Caldei, che per
gono a visitarti. Ta vedrai come la spada di questi tuoi nemici desolerà tutti
i paesi , che sono intorno a te , la Fenicia , la Siria , l' Idumea , la Giudea ,
Moab , e Ammou . Aspettati anche tu una medesima sorte. Nabuchodonosor ,
soggettati questi paesi, verrà a te.
>

Vers.15. Come mai il tuo campione ec. I LXX. lessero : come mai è fug
gito da te Api, il tuo eletto vitello non è stato costante ? Gli Egiziani ado
ravano un vitello col nome di Apis , e quando uno era morto , ne cercavano
un altro con gran diligenza , e solennità . Secondo questa lezione , la quale
può adattarsi anche alla nostra Volgala , Geremia dice all'Egitto : dov'è an
>

dato quel tuo Dio forte , che era il tuo principal protettore P. Egli non si
>

regge , perchéil vero Dio lo ha umiliato , e gittato per terra insieme con
>
tutti gli altri tuoi dei .
Vers. 16. Eyli ne ha precipitati un gran numero , ec . Dio ha fatto perire
un gran numero di soldati del re Egiziano , i quali si rovesciavan ľun so .
pra l'altro , e quelli , che sarebbero stati capaci ancor di combattere, si
esortavano l'un l'attro a tornare alle proprie case , e sottrarsi alla spada di
Nabuchodonosor. Questi è detto colomba in questo luogo , come cap. xxx. 38.
Vedi quello , che ivi si è detto.
Vers. 17. Ponete a Paraone questo nome : Scompiglio : cc. Abbiamo qui
della oscurità , che nasce probabilmente della ignoranza de' fatti concernenti
questa guerra de Caldei contro l'Egitto : ho seguito il senso , che mi ė pa
ruto più semplice , e adattato alle parole della nostra Volgata. Diasi a faraone
a
questo nome , scompiglio , perocchè egli accattando briga co' Caldei scompi
glierà , e metterà sussopra l'Egitto ; egli ha fatto venir il tempo di questo
Acompiglio .
Versi 18. Come il Tabor sta a cavaliere degli altri monti , e il Carmelo del

1
CAPO XLVI. 253
minus exercituum nomen ejus ) quel Re , che ha nome il Signor
quoniam sicut Thabor in montibus, degli eserciti , che come il Tabor
et sicut Carmelus in mari , ve- sta a cavaliere degli altri monti , e
nient . il Carmelo del mare , cosi egli
verrà .
19. Vasa transmigrationis fac 19. Prepara il bisognevole per
tibi , habitatrix filia Ægypti : quia la tua trasmigrazione , o fanciulla
Memphis in solitudinem erit , et abitatrice dell'Egitto ; perocchè
deseretur , el inhabitabilis erit. Memphi sarà ridotta in solitudine ,
e abbandonata , e deformata.
20. Vitula elegans, atque for- 20. Vitella di vago aspetto , e
mosa Ægyptus : stimulator ab d . graziosa è l'Egitto : da settentrione
quilone veniet ei. verrà chi la domi .
21. Mercenarii quoque ejus, qui 21. Anche i soldati mercenarj ,
versabantur in medio ejus, quasi che viveano con lei , come vitelli ,
>

vituli saginati versi sunt , et fu- che s'ingrassano , hanno volte le


gerunt simul, nec stare potue- spalle , e si son dati alla fuga , e
runt : quia dies interfectionis eo-
non han potuto far fronte , perchè >

rum venit super eos , tempus vi- è venuto per essi il giorno di es
)
sitationis eorum. sere uccisi , il tempo di essere via
sitati .
22. Vox ejus quasi aeris sona. 22. Rimbomberà come bronzo la
bit : quoniam cum exercitu pro- voce di lei , perchè quelli verranno
>

perabunt, et cum securibus' ve- frettolosamente coll'esercito ; ver


nient ei , quasi caedentes ligna. radno a lei armati di scure , quasi
a far legna .
23. Succiderunt saltum ejus , >
23. Troncheranno la sua bosca
ait Dominus , qui supputari non glia , dice il Signore , di cui le
potest : multiplicati sunt super lo piante son senza numero : son turba
custas , et non est eis numerus. grande più che le locuste , e sono
innumerabili .

mare ec. Come il Tabor domina i viçini monti , il Carmelo domina il mare
Mediterraneo, così il Signore verrà con una possanza , che sarà al di sopra
di ogni altra .
Vers . 20. Da settentrione verrà chi la domi. Verrà da Settentrione Nabu
chodonosor , il quale la metterà sotto il giogo , e la domerà.
Vers.21. Anche i soldati mercenarj ec . L'Egitto era solito di avere buon
nerbo di truppapresa a soldo dallee vicine
soldati in mezzo alla abbondanza
nazioni più valorose; ma questi
alle delizie dell'Egitto , ingrassati come
vitelli di serbatojo non serviranno a diſendere il regno , dice il Profeta .
Vers. 22. 23. Rimbomberà come bronzo la voce di lei ec. L'Egitto alzerà le
sue strida come dibronzo squillante ,perchè iprincipi Caldci verranno in
furia con grande esercito armati di scuri come per tagliare delle legna : e tron
cheranno essi veramente la boscaglia vastissima dell'Egitto , e le suepiante
belle , i principi , i condottieri , i grandi , e la turba ' immensa del popolo.
254 PROFEZIA DI GEREMIA
24. Confusa est filia Ægo pti , 24. La figliuola d'Egitto è ar
et tradita in manus populi Aquio vilita , e data in potere del popolo
lonis. di settentrione.
25. Dixit Dominus exerciluum , 25 Il Signor degli eserciti , il
Deus Israel : Ecce ego visitabo Dio d' Israele ha detto : Ecco che
super tumultum Alexandriae , et io visiterò la rożnorosa Alessandria ,
4
super Pharaonem , et super Egº . e Faraone , e l'Egitto , e i suoi
plum , et super deos ejus, et dei , e i suoi regi , c Faraone , e

super reges ejus, et super Phara . quegli che confidano in lui.


onem , et super eos , qui confie
>

dunt in eo.
26. Et dabo eos in manus quae 26. E darogli in potere di quei
rentium animam eorum , et in che cercano il loro sterminio , cioè
manus Nabuchodonosor regis Ba • in potere di Nabuchodonosor re di
bylonis , et in manus servorum Babilonia , e in potere de' servi di
ejus : et post haec habitabitur lui , e dopo questo sarà abitato
sicut diebus pristinis , ait Dominus. come ne' primi tempi l'Egitto dice
il Signore.
27. ( 1 ) Et tu ne timeas , serve 27. E tu non temere , servo mio
meus Jacob , et ne paveas , Israel:> Giacobbe , e non aver paura , o
quia ecce ego silvum te faciam Isracle ; perocchè dal rimoto paese
de longinquo , et semen fuum de io ti libererò , e dalla terra ; dove
terra captivitatis tuae : et rever- se’ schiavo , libererò la tua stirpe ;
. > et requiescet , et e tornerà Giacobbe , e
tetur Jacob avrà re
prosperabitur , et non erit qui quie , e sarà felice , e non sarà chi
exterreat cum . a lui dia timore.
28. Et tu noli timere , serve 28. E tu non isbigottirti , Gia

( 1) Isai. 43. 1. , et 44. 3.

L'esercito di questi Caldei è simile a que' nuvoli immensi di locuste , che


sovente cuoprono le campagne , e le devastano crudelmente ,
Vers. 25. Visiterò la romorosa Alessandria . S. Girolamo , il quale in vece
9

dell'Ebreo , Ammon - No , tradusse tumultum Alexandriae , ben sapeva , che ai9

tempi di Geremia non esisteva Alessandria ; ma egli credette , che il sito .


dove ella fu fabbricata , fosse il luogo detto dmmon -No , ovvero No- Ammon ,
che vuol dire la turba , il popolo , la multitudine di No ; perocchè si tratta
di città , o regione molto popolata .
Vers. 26. E dopo questo sarà abitato come ne' primi tempi l’Egitto. In
Ezechiele xxix . 14. il tempo della desolazione dell'Egitto è di quarant'anni.
Vers. 27. 28. E tu non iemere , servo mio Giacobbe ec. Avenido predetto ,
che l’Egitto dopo un dato tempo si rimetterà in piedi , volge alla fine il di
scorso
che
a ' Giudei posti nella cattività , e promette il loro ritorno , aggiungendo,
saranno sterminate , e distrutte le nazioni ; tra le quali sarà condotto
sch iavo Israele ; ma Israele sarà conservato , e salvato ; perocchè sebbene Dio
lo gastigherà per fargli conoscere i suoi falli , il gastigo pero sarà misurato
>

sarà gastigo di Padre , e non di vendicatore rigoroso , e implacabile.


CAPO XLVI. 255
meus Jacob , ait Dominus : quia cobbe mio servo , dice il Signore ;
tecum ego sum , quia ego consue perocchè io sono con te , perocchè
nam cunctas gentes , ad quas consumerò tutte le genti , tra le
ejeci te : te vero non consumam , quali ti bo disperso ; ma te io non
sed castigabo te in judicio , nec consumerò , ma ti castigherò con
quasi innocenti parcam tibi. misura , e non ti perdonerò come
se tu fossi innocente.

CAPO XLVII..

Deyastazione de' Filistei , di Tiro , Sidone , Gaza , e Ascalone.

1 .
verbum
Quod factum estprophe ..Parola detta dal Signore a
1

Domini ad Jeremiam tam Geremia profeta contro i Filistei ,


contra Palaestinos , antequam per- prima che Faraone espugnasse Gaza.
cuteret Pharao Gazam .
2. Haec dicit Dominus : Ecce 2. Queste cose dice il Signore :
aquae ascendunt ab Aquilone ; et > Ecco che le acque vengono da set
erunt quasi torrens inundans , et tentrione a guisa di torrente , che
operient terram , et plenitudinem inonda , e cuopriranno la terra , e
ejus , urbem , et habitatores ejus: tutto quello che ella contiene , la
clamabunt homines , et ululabunt città , e i suoi abitanti : grideranno
omnes habitatores terrae , gli uomini, e urleranno tutti gli
abitatori della terra .
3. A strepitu pompae armorum , 3. Al romore delle armi pompo

Vers . 1. Prima che Faraone espugnasse Gaza. Gaza adunque sarà presa da
Faraone , e dipoi e Gaza , e il resto del paese dei Filistei "sarà desolato da
Nabuchodonosor. Non si sa precisamente il tempo , in cui Faraone espugno
>

Gaza , benché alcuni credano , che ciò avvenisse , quando Faraone venne a
recar
>

soccorso
a Sedecia assediato da Nabuchodonosor . Quanto alla devasta
zione del paese de ' Filistei invaso da Nabuchodonosor credesi comunemente
accaduta nel tempo dell'assedio di Tiro ; perocchè in que' tredici anni poto
egli o in persona, o per mezzo di alcuno de' suoi capitani far la conquista di
quelle città.
Vers. 3. Ecco che le acque vengono da settentrione ec. Le acque sono le
schiere
dano
di Nabuchodonosor', che guisa di torrente gonfio e precipitoso inon
a

e guastano il paese de'Filistei.


Vers. 3. Al romore delle armi pompose ec. Vuol forse accennare il Profeta ,
256 PROFEZIA DI GEREMIA
et bellatorum ejus , a commotione se , e degli armati , allo scotimento
9

quadrigarum ejus, et multitudine de' cocchi , e delle molte lor ruote.


rotarum illius. Non respexerunt I padri perduto il vigor delle brac
patres filios manibus dissolutis. cia , non hanno data a' figliuoli
un'occhiata.
4. Pro adventu diei , in quo 4. Perchè il di è venuto , in cui >

vaslabuntur omnes Philisthiim , et i Filistei saranno sterminati, e sarà


>

dissipabitur Tyrus , et Sidon cum distrutta Tiro , e Sidone con tutti


omnibus reliquis auxiliis suis : gli ajuti, che lor restavano. Impe
depopulatus est enim Dominus rocchè il Signore ha messi a Sac .
Palaestinos (1) , reliquias insulae comanno i Filistei , avanzi dell'iso
>

Cappadociae. la di Cappadocia
5. Venit calvitium super Gau 5. Gaza è diventata calva : Asca
zam : conticuit Ascalon , et reli. Jone è taciturna , e quel che resta
quiae vallis earum : usquequo della lor valle. Fino a quando ti
concideris ? farai delle ferite ?

(1) Deut. 2. 23. Amos. 9. 7.

che le armi de' Caldei erano ricche , e rilucenti per l'oro e l'argento , se
condo l'uso di quelle nazioni.
I padri perduto il vigor delle braccia ec. I padri sbigottiti , e senza spi
rito , tremanti alla vista del vicino pericolo si sono scordati della nalura , e
pon hanno dato uno sguardo a propri figliuoli , nè si son presi pensiero della
lor sorte .
Vers. 4. Sarà distrutta Tiro , e Sidone con lutti gli ajutl , che lor restavano.
Questi ajuti erano i Filistei alleati di Tiro , e di Sidone. Tiro fu presa da
Nabuchodonosor ; ma quanto a Sidone pare , che allora abbandonando la sua
colonia divenuta sua rivale , cioè Tiro , cla si salvasse Isai. xu . 4. s ma
sotto A rtaserse Ocho questa città fu assediata da trecento mila combattenti , e
a vendola tradita il suo stesso re , e il comandante delle sue milizie , e avendo
abbruciate al principio dell'assedio tutte le navi , affinchè nissuno potesse
fuggire , ridotti all'estremo della disperazione i Sidoni presero la barbara
risoluzione di abbruciarsi colle loro mogli , e figliuoli nelle proprie case ,
dicesi , che vi perissero fino a quaranta mila persone. Diodoro Olymp. 177 .
an . 2 .

Avanzi dell'isola di Cappadocia. I Filistei venuti dalla Cappadocia occu


parono la Palestina cacciatine gli Hevei , come è detto Deut. 11. 23. Teodo
reto però , e dietro a lui qualche altro interprete crede , che l'isola di Caph
tor ( come sta nell'Ebreo ) sia l'isola di Cipro ; altri dice , che è l'isola di
Candia .
Vers. 5. Gaza è diventata calva. Può alludere o all'uso di radersi i capelli
nel duolo , e nelle grandi calamità : vedi Jerem . xlviii . 37., Isai. 11. 24 .
xv., 23.Deut. siv . 1. , e può anche alludere al costume di radere la testa
degli schiavi , e delle schiave.
Ascalone è taciturna ec. Un tristo silenzio regna in Ascalona , e nella
valle, che è tra queste due città ; tutte le ville , e le case , che restano , sono
deserte , e non vi si ode voce di uomo .
CAPO XLVII. 257
6. O mucro Domini usquequo 6. Non avrai tu posa giammai ,
non quiesces ? Ingredere in vagi. o spada del Signore ? rientra nel
nam tuam , refrigerare , et sile. fodero, raffreddati , e sta in quiete.
7. Quomodo quiescet , cum Do. 7. E come starà ella in quiete
.

minus praeceperit ei adversus A. mentre il Signore le ha dati ordini


scalonem , et adversus maritimas contro Ascalone , e contro le sue
ejus regiones , ibique condixerit regioni marittime, e ivi le ha pro
illi ? scritto di agire ?

CAPO XLVIII.

Profezia contro Moab , e contro le sue città : ma finalmente


egli sarà sciolto dalla cattività .

1 . Ad Noab haec dicitDomi 1 . Contro di Noab cosi parla


nus exerciluum , Deus Israel : Vae il Signore degli eserciti , il Dio
super Nubo , quoniam vas!ata est, d' Isracle. Guai a Nabo ; perocchè
>

et confusa : capta est Cariathiarim : ella è devastata , ed umiliata : Can


confusa est fortis , et tremuit . riathiarim è stata espugnata : la forte
è confusa , e in tremito.

Fino a quando ti farai delle ferite ? Parla a Gaza , e ad Ascalona . Lo


stracciarsi le carni o colle unghie , od anche coi coltelli si usava dai Geutili
nel duolo . Vedi Deut. xiv. 1., Jerem . xli . 5.
Vers . 6. 7. Non avrai lu posa giammai ec . Il Profeta alla vista delle stragi
ſatte pel giusto sdegno di Dio tra questi popoli per man de ’ Caldei, il Profeta
tocco da gran commiserazione esclama, e prega , che la spada del Signore
rientri ncí fodero , e si raffreddi , e si posi. Ma come ciò , “ se Dio le ha dati
ordini di agire contro Ascalona , c contro quelle sue regioni, che sono lungo
il mare Mediterraneo , e ivi yuole >, che questa spada continui a uccidere, e
sterminare ?
Vers . 11. Guni a Nabo. Nabo , ovver Nebo , città del paese di Moab appie
3

del monte , che le diede il nome , prima fu degli Israeliti , e dipoi ne ' tempi
delle calamità de ' Giudei , i Moabiti la prescro , e finalmente ne furou cac
ciati , e condotti schiavi da Nabuchodonosor , come qui é predetto. Il monte
Ncho
Ebrei è, Mosè.
celebreVedi
9
particolarmente
Deut. XXXIVper
. I.essere ivi morto il gran legislature degli
Cariathiarim è stata espugnala : la forte é confusa , e in tremito. Anche que
sta città fu degl' Israeliti', à ' quali la tolsero i Moabiti. Ella era tra Eleale ,
e il Giordano Num . Xxx11. 37. Jus. xur. 19. Geremia dice , che questa forte
città presa da'Caluci è piena di confusione , e di spavento .
Mart. Tom . XIII. 17
258 PROFEZIA DI GEREMIA
2. Non est ultra exultatio in 2. Non v'è più allegrezza in
Moab : contra Hesebon cogitave . Moab : Han formati cattivi disegni
runt malum . Venite , et disperda. contro di Hesebon : Venite, distruge
mus eam de gente : ergo silens giamola , che non sia più tra le
conticesces , sequeturque te gladius. genti. Tu adunque starai in silenzio,
e la spada ti sarà alle spalle.
3. Vox clamoris de Oronaim : 3. Strepiti , e strida da Oro
vastitas , et contritio magna. naim : devastamento , e strage
grande.
4. Contrita est Moab : annun . 4. Moab è abbattuta : annunziate
tinte clamorem parvulis ejus. a' suoi pargoletti, ch' essi stri
deranno .
5. Per ascensum enim Luith 5. Ella salirà il colle di Luith
plorans ascendet in fletu : quoniam tra pianti continui : i nemici hanno
in descensu Oronaim hostes ulu . udito nella calata di Oronaim le
latus contritionis audierunt : urla de' miserabili :
6. Fugite , salvate animas ve- 6. Fuggite , salvate le vostre vite ,
strus : et eritis quasi myricae in siate come il tamarisco nel deserto.
deserto .

Vers. 3. Han formati cattivi disegni contro di Mesebon ec . Hesebon un


volta città capitale di Sehon re degli Amorrei , ma avauti a lui ciltà dei
Moabiti, fu della tribù di Ruben , e finalmente ripresa da’Moabiti. Il Profeta
.

dice , che i Caldei hanno formato il disegno di sperdere questa forte , e illu
stre città .
Tu adunque starai in silenzio , e la spada ec. Queste parole son dette a
Moab , cui dice il Profeta , ch'egli starà ' in cupo e 'mesto silenzio , e che la
9

spada lo seguirà dappertutto. Non debbo però tacere , che il Caldeo , e varj
moderni presero come nome proprio di città quella voce Ebrea , che è renduta
nella nostra Volgata colla parola silens , onde traducono : tu adunque , o Mad
men ( città del silenzio , ovver taciturna ) sarai ridotta al silenzio , cioè diser
tata , e spopolata .
Chi paragonerà i capi xv. xvi . d'Isaia con quello che dal nostro Proſeta
si dice adesso sopra la futura rovina di Moab , troverà gran somiglianza non
solo di sentimenti , ma anche di espressioni, avendo voluto lo Spirito santo
ripetere in differenti tempi , e per bocca di più profeti le stesse cose ; perocchè
9

vedremo anche in Ezechiele , ée in Sufonia descritte le calamità , che Dio ser


bava a quel paese , Ezech. 1xv. Sophon . 11. 8. 9.
Vers . 3. Sirepiti , e strida da Oronaim , Isai . XV . 5.
Vers; . 4. Moab è abbattuta ec. La nazione de'Moabiti ė all'ultima desola
zione suoi pargoletti intimate , che avrauno da stridere , e da urlare quando
9

vedranno maltrattate le loro madri , e tutto il paese ripieno di confusione , e


di orrore .
Vers . 5. Ella salirà il colle di Luith ec. La vergine di Moab prenderà la
fuga verso l'Idumea pe'colli di Luith , e per la scesa di Oronaim , donde si
faranno sentire a ' nemici sparsi pel paese le strida de' miseri fuggitivi ,
Isai. xv. 5.
Vers. 6. Siale come il tamarisco nel deserto . Voi vivrete in luoghi inculti ,
e sterili , e solitarj , dove nasce in abbondanza il tamarisco.
CAPO XLVIII. 259
7. ( 1 ) Pro eo enim quod hr 7. Conciossiache per aver tu avu.
buisti fiduciam in munitionibus ta fidanza nelle tue forze , e ne' tuoi
tuis , et in thesauris tuis , tu quo- tesori , tu pur sarai presa : e mus

que capieris : et ibit Chamos in terà paese Chamos , e i suoi sacer


transmigrutionem , sacerdotes ejus, doti , e i suoi principi insieme.
et principes ejus simul.
8. El veniet praedo ad omnem 8. E a tutte le città si accosterà
:
urbem , et urbs nulla salvabitur : il ladrone , e nissuna città rimarrà
:
el peribunt valles , et dissipabunt salva : e saran desolate le valli , e
campestria , quoniam dixit Do- ruinate le campagne ; perocchè il
minus : Signore lo ha detto :
9. Date florem Moal , quia flo- 9. Coropate Moab di fiori ; pe
a ella muterà paese ,
rens egredietur : et civitates ejus rocchè coronatadi
desertae erunt , et inhabitabiles. e sue citt saran deserte , e
inabitabili .
10. Maledictus , qui facit opus 10. Maledetto chi fa l ' opera del
Domini fraudulenter : et maledi. Signore con mala fede , ee maledetto
ctus , qui prohibet gladium suum colui , che rattiene la spada di lui
>

a sanguine. dallo spargere il sangue.

( 1 ) Supr. 17. 6.

Vers . 7. E mulerà paese Chamos , ee i suoi sacerdoti ec . Chamos era se non


l'unica , almeno la primaria divinità dei Moabiti 3; onde dipoi sono detti da
Geremia popolo di Chamos. Vedi ancora Num . xxi . 9. Jud. 11. 24 .
Vers . 8. il ladrone. Egli è Nabuchodonosor , la cui ambizione , e avarizia
benchè permesse da Dio , e ordinate alla punizione di altri peccatori , non
>

sono però approvate , nė volute da lui , Jerem . Iv. 7. , Isai. xxxii. 1 .


Vers. 9. Coronate Moab di fiori ec. Sia la figlia di Moab ornata di ric
chezze , è di gloria : con tutto questo ella sarà menata in ischiavitù .
Vers. 10. Maledetto chifa l'opera del Signore con mala fede ec. Quando
Dio mette in mano ad un uomo la spada , con cui vuole , che questi vendichi
gli oltraggi fatti alla giustizia divina , quest'uomo è maledetto se non adempic
esattamente , e con perfetta fedeltà i voleri del Signore , e se per una falsa
pietà si astiene dallo spargere il sangue. Quindi s'inferisce , che se Nabucho
donosor avesse conosciuto la volontà di Dio , che lo avea destinato a punire
le scelleraggini di Moab , e si fosse con retta fede conformato a tal volontà ,
pon avrebbe commesso verun peccato per quello ch' ei fece contro quel popolo,
anzi avrebbe fatto cosa accetta al Signore ; ma egli non a Dio serviva in cuor
suo , ma alla sua vanità , e al genio di dominare , o di avere soggetta alla
sua potestà tutta la terra .
Questa sentenza si applica ottimamente ai priucipi , i quali dice l' Apo
stolo , che quai ministri dell'Altissimo portano la spada , e non senza cagione
la portano , cioè per terrore , e punizione de'cattivi.
Finalmente colla stessa sentenza viene maledetto quell'uomo , il quale
non si studia di uccidere colla spada dello spirito i pravi affetti, e le ree pas .
sioni , che sono i veri nemici e dell'anima , e del medesimo Dio.
260 PROFEZIA DI GEREMIA
11. Fertilis fuù Monb ab ado- 1. Moab En dalla sua adolescen
lescentia sua , el requievit in fe. za fu ſertile , e riposo sulla sua
cibus suis ; nec transfusus est de fondata ; e non fu trasfuso d'uno
vase in vas , el in transmigra . in altro vaso , cgli non ha matato
9

tioncm non abbiit : idcirco pero paese; per questo il suo sapore si
:

mansit gustus ejus in eo , et odor è conservato , e non è alterato il


>

ejus non est immutalus. suo odore.


12. Propterea ecce dies veniunt , 12. Ecco però che viene il tempo ,
dicit Dominus : et mittam ei ordi , dice il Signore, quand ' io manderò
natores , et stratores laguncula a lui uomini pratici nel disporre i
rum , el slernent eum , et vasa vasi , e nel mutare il vino , e faran
ejus exhaurient , et lagunculas no la muta , e voteranno i vasi , e
eorum collident, gli spezzeranno.
13. ( 1 ) Et confundetur Moub a 13. E Moab sarà confuso per ra
Chamos , sicut confusa est domus gion di Chamos , come la casa d' I.
Isrnel a Bethel- in qua habebat sraele è stata confusa a causa di
fiduciam . Bethel , in cui avea speranza.
14. ( 2) Quomodo dicitis : Fortes id . Come mai dite voi : Noi sia
sumus , et viri robusti ad prae- mo forti , e valorosi a combattere ?
liandum ?

( 1) 3. Reg. 12. 29.


(2) Isai. 16. 6.

Vers. 11. 12. Moab fin dalla sua adolescenza fu fertile ec. Paragona i Moa-,
biti ad una fertile vigna , e al vino di essa ; vino , che è stato tenuto sempre
sulla sua fondata , e non è stato mutato d'uno in altro vaso , onde cousciva
il suo naturale , ſorte , e austero sapore , e odore. Notisi che gli antichi strin
gevano le uve , e il vino colava in una cisterna ( detta in latiuo lacus fossa )
dove si conservava molto bene in tutta la sua forza. Questa cisterna era quadra ,
o rotonda , e incrostata per ogni parte talora di marmo , talor di calcina , o
di gesso , Plin . XXX / 1 . 1. Da questa cisterna , che era unita alla vigna , si
cavava il vino per metterlo in vasi per lo più di terra colta , che allora di
ceasi Vinum diffusum . Questi vasi poi o si mettevano nella terra sepolti in
tutto , od in parte , o si tenevano nelle cantiue , Plin . xv. 21. Il Profeta
adunque vuol dire colla sua allegoria , che i Moabiti sono un popolo , il quale
essendo stato sempre nell'abbondanza , e nella pace , non essendo mai stato
soggiogato , nè menato in ischiavitù , ha conservato l'antico suo carattere , la
superbia, la dissolutezza, che ebbe ab antico . Ma ecco ( dice il Signore ) , che
jo manderò i Caldei , i quali sanno quel che debba farsi a questo viuo : essi :

lo caveranno dalla sua cisterna , lo muteranno mettendolo in vasi, e dipoi


vuoteranno i vasi bevendo il vino , e i vasi ridurranno in pezzi . Cosi Moab
sarà tra portato dal suo paese nella Caldea , e tutti i vasi , ne'quali questo
9

vino soleva stare ( le sue città , i borghi ec. ) resterauno vuoti , e devastati .
Vers . 13. Sarà conſuso per ragione di Chamos , come la casa ec. Moab pon
potrà trovar riſugio , e ditesa nel suo dio Chamos , come gl ' Israeliti non
poterono esser diſesi dai vileli d'oro , che adoravano in Bethel.
CAPO XLVIII. 261
15. Vastata est Moab , el civi- 15. Il paese di Moab è devasta
dates illius succiderunt : et electi 20 , e son ite in fumo le sue città:
juvenes ejus descenderunt in oce e la scelta sua gioventù è andata
cisionem : ait rex , Dominus exer- al macello , dice il Re , che si no
cituum nomen ejus. ma il Signor degli esercili .
16. Prope est interitus Moab 16. La perdizione di Moab è
ut veniat : et malum ejus“ veloci- ranno
imminente : e le sue sciagure ver
con somma celerità
ter occurret nimis. .
17. Consolamini eum omnes , 17. Consolatelo tutti voi , che
qui estis in circuitu ejus , et uni- intorno a lui dimorate : e voi , che
versi, qui scitis nomen ejus , di- avete di lui conoscenza , dite : Come
>

cite : Quomodo confracta est virga mai è stato spezzato lo scettro fora
fortis , baculus gloriosus ? te , il bastone di gloria ?
18. Descende de gloria , et sede 18. Scendi dalla tua gloria , е
in siti , habitatio filiae Dibon : siedi in arido sito , o figlia abita
>

quoniam vastator Moab ascendit trice di Dibon : perocchè lo stermi


ad te , dissipavit munitiones fuas. natore di Moab sen viene a te , e
abbaiterà le tue difese.
19. In via sta , et prospice , 19. Stattene sulla strada , e fa
habitatio Aroer : interroga fugien . l' ascolta , o abitatrice di Aroer ;
tem , et ei qui evasit , dic : quid domanda al fuggitivo , e a
: colui
accidit ? che ha avuto scampo, di: Che è egli
stato ?
20. Confusus est Moab , quo- 20. Moab è confuso , perchè è ►

niam victus est : ululate , et cla- ºstato vinto : urlate , alzate le strida,
male , annuntiate in Arnon , quo fate sapere lungo ľ Arnon , che
nian vastata est Moab . Moab é devastata .
21. Et judicium veniet ad ter . 21. E la vendetta è venuta sulla
rum campestrem : super Helon , et terra campestre, sopra Helou, Jasa,
super Jasa , et super Mephaath , e sopra Mephaath.
22. Et super Dibon , et super 22. E sopra Dibon , e sopra

Vers. 19. Come mai è stato spezzato lo scettro forte ec. I Moabiti erano
molto presuntuosi, e si credevano grandemente forti, e quasi invincibili . Vedi
vers . 29
Vers. 18. Scendi dalla tua gloria , e siedi in arido silo ec. Dibon era città
famosa e gloriosa per le sue acque ,> Isai. xv . 9. 11 Profeta dice , che i suoi
abitatori saran costretti a fuggire , e porre stanza ne' luoghi , aridi del deserto.
Perocchè lo sterminatore di Moab ec . Nabuchodonosor.
Vers. 19. 20. Stattene sulla strada ... o abitatrice di Aroer ec. Aroer era
a ' confini di Moab sul fiume Arnon . Geremia dice agli Abitatori di questa
città , che domandino ai fuggitivi quel che sia accaduto nel pacse. Rispondono
>

questi fuggitivi, che Moab è confuso , ed è vioto ; ed esortano ancora , che


tal nuova si annunzi per tutto il paese , che è traversato dall'Arnon , affio
chè tutti pensino a' casi loro. Moab é devastata : parla del popolo di Moab in
femminino , come sopra .
Vers. 21 , 2a. Sopra Helon , e sopra Jasa ec. Delle città dei Moabiti ram
262 PROFEZIA DI GEREMIA
Nabo , et super domum Debla . Nabo , e sopra la casa di Debla
thaim , thaim ,
23. Et super Cariathaim , et 23. E sopra Cariathaiin , e sopra
super Bethgamul , et super Beth- Bethgamul , e sopra Bethmaon ,
maon ,
24. Et super Carioth , et super 24. E sopra Carioth , e sopra >

Bosra ; et super omnes civitates Bosra ; e sopra tutte le città del


terrae Moab , quae longe , et quae paese di Moab , le rimote , e le
>

prope sunt . vicipe. i

25. Abscissum est cornu Moab, 25. È stato troncato il corno di 1

et brachium ejus contritum est , Moab , e spezzato il suo braccio >

ait Dominus. dice il Signore.


26. Inebriate eum , quoniam 26. Inebriatelo , perchè egli si
contra Dominum erectus esl : et è inalberalo contro il Signore , e
allidet manum Moab in vomitu i vomit , e sbatta le mani , e sia
SUO , et erit in derisum etiam fgli pure oggetto di scherno.
ipse.
27. Fuit enim in derisum tibi 27. Imperocchè tu scherpisti Israe
Israel , quasi inter fures reperis. le , come se lo avessi sorpreso in
ses eum : propter verba ergo tua, compagnia di ladri : a motivo adun
quae adversum illum locutus es , que delle parole , che hai detto
captivus duceris. contro di lui , sarai tu menato in
ischiavitù .
28. Relinquite civitates , et ha- 28. Abbandonate le città , andate
bitate in petra habitatores Moab : a stare sui massi , o abitatori di
et estote quasi columba nidificans Moab : e siate come colomba , che 5

in summo ore foraminis. ſa suo nido della parte più alta


della forata rupe .

mentate in questi versetti alcane , come queste prime tre , erano state della tri
3

bù di Ruben , e poscia furono occupate da Moabiti nella decadenza del regno


d ' Israele.
Vers. 25. É stato troncato il corno di Moab ec. Il corno significa il regno ,
il braccio dipota la fortezza .
Vers . 26. 27. Inebriatelo , perché ec. Diasi a bere a Moab del vino d'ira
a

del Signore fino che egli ne sia inebriato >, e fino che vomiti tutte le sue ric
chezze , e la sua gloria , ed egli nella sua disperazione sbatta le sue mani , e
sia anche egli schernito ; perocchè egli arrogantemente ed empiamente ha
parlato contro del Signore. Tu adunque , o Moab, vedendo Israele in tribo
lazione e affanno , nou sol non avesti" senso di compassione per lui , ma lo
>

schernisti come si suol fare a un ladro colto in frayranti , e in compagnia di


altri ladri : or perché tu parlasti male d'Israele , e lo insultasti nella sua
iniseria, e non rispettasti Dio stesso , che gastigó questo popolo per correg
gerlo , tu per questo sarai meuato in ischiavitù .
Vers. 28. Andate a stare sui massi ec . Andate ad abitare sui massi degli
alti monti , e nelle caverne di cui è pieno il vostro paese ; imitate la co
lomba , che va a far suo nido nelle spaccature più alte delle rupi.
1

CAPO XLVIII. 263


29. ( 0 ) Audivimus superbiam 29. Abbiam sentito parlare della
Moab , superbus est valde ; subli- superbia di Moab ., che è grande
mitatem ejus, et arrogantiam , et mente superbo ; e della sua altura ,
superbiam , et altitudinem cordis e dell' arroganza, e della superbia ,
ejus. e dell'elevato suo cuore.
30. Ego scio , ait Dominus , 30. Io conosco , dice il Signore ,
jactantia:n ejus : et quod non sit la sua giattanza ; e che questa il
juxta eam virtus ejus , nec juxta suo valor non confina , ei suoi
quod poterat conata sit facere. tentativi non furon proporzionati al
suo potere.
31. Ideo super Moab ejulabo , .31. Per questo io alzerò le strida
et ad Moab universam clamabo , sopra di Moab , e a tutto Moab farò
>

ad viros muri fictilis lamentantes . sentir la mia voce , e agli uomini


delle mura di mattone , i quali me
nan gran duolo,
32. De planctu Jazer plorabo 32. Come ho pianto Jazer , cosi
tibi , vinea Sabama : propagines piangerò te , o vigna di Sabama :
tuae transierunt mare , usque ad le tue propaggini hanno passato il
3

mare Jazer pervenerunt : super mare , sono arrivate fino al mare


>

messem tuam , et vindemiam tuam di Jazer : sopra la tua messe , e

praedo irruit. sopra la tua vendemmia si è gittato


il ladrone.
33. (2) Ablata est laetitia , et 33. L'allegrezza , e il gaudio è
exultatio de Carmelo , et de terra stato tolto al Carmelo , ed a Moab;

(1 ) Isai, 17. 6.
(9) Isai. 16. 10 .

Vers . 31. Per questo io alzerò le strida ec. Io piangeró ( dice il Profeta ) so
pra le calamità di Moab , e grideró , e farò sentir la lugubre mia voce e tutto
il paese di Moab, e agli abitanti in particolare di quella città , che ha le mura
di mattone. Questa è Ar capitale del paese di Moab detta Kir - Hasereth
ovvero Kir - Heres, In un paese sassoso le fabbriche dovean essere general
mente di pietra ; ma questa città avea questo di singolare , che le sue mura
erano di mattone. Ne abbiamo parlato altre volte , e anche in Isaia xvi. 7 .
Vers . 32. Come ho piunto Jazer , cosi ec. Le belle , e feraci vigne di Sa
bama ben si meritano, che io pianga la distruzione di questa città, come ho
pianto la distruzione di Jazer.
Le tue propaggini hanno passato il mare, ec . I tuoi cittadini sono fuggiti
fin di là dal mar morto , sono andati fino a questo mare >, che è vicino alla
città d ' Jazer. Tale è la comune sposizione dei nostri interpreti : confesso pe.
rò , che volentieri con varj altri io tradurrei in tal guisa : le tue propaggini
hanno passato il mare ; quelle d' Jazer sono arrivate fino al mare ; e cosi
l'intese il Caldeo , ee il senso sembra migliore.
Vers. 33. Al Carmelo , e a Moab. Per Carmelo s'intende qui un tratto di
paese ſertile al sommo , e ridente come il Carmelo.
264 PROFEZIA DI GEREMIA
Moub , et vinum de torcularibus ho tolto il vino agli strettoj ; bè
>

sustuli : nequaquam calcator uvne colui che pigia le uve , canterà la


solitum celeuma cantabit. usata canzone .
34. De clamore Hesebon usque 34. Le grida di Mesebon arrivaa
Eleale , Jasa , dederunt vocem fino ad Eleale , ed a Jasa : banno
>

suam ; a Segor usque ad Oro- alzata la loro voce da Segor fino


naim vitula conternante : aquae ad Oronaiin , come una vitella di
quoque Nemrin pessimae erunt. tre anni. Le acque ancora di Nen- ,
rim saran di pessima qualità.
55. Et auferam de Moab , ait 55. E io togliero di Moab , dite
Dominus , offerentem in excelsis, il Signore , e folui che fa obbli
et sacrificantem diis ejus. zioni ne' luoghi elevati , e colui che
fa sagrifizio agli dii di lui.
36. Propterea cor meum ad 36. Per questo il mio cuore darà
Moab quasi tibiae resonabit : et suono come di tibia per amore di
cor meum ad viros muri fictilis Moab , e per amor di coloro che
dubit sonitum tibiarum : quia plus abitan dentro le muraglie di matton
fecit , quam potuit , idcirco pe- colto il mio cuore darà suono di
rierunt : tibia : son iti in rovina , perchè
han fatto più di quel che potevano :
37. ( 1 ) Omne enim caput cal- 37. Perchè ogni testa sarà senza
( 1) Isai. 15. 2. Ezech . 7 . 18 ,

Ho tolto il vino agli strettoj ec. Non vi sarà più vendemmia , non vi sarà
>

la pigiatura del vino , nè si udíranuo più le liete canzoni de' vendemmiatori.


Vers. 34. Le grida di Hesebon ec . Quelli di Hesebon fanno udire le loro
strida fino ad Eleale , e a Jasa . Parimeate da Segor si odono le strida fino
ad Oronaim , da Segor , io dico , città forte , non mai doma , e insolente
come una vitella di tre anui , cioè nel fiore della più vegeta età . Vedi Colu
mella cap . vi . 2.
Le acque ancora di Nemrim saran di pessima qualità. Nemrim , dice
s . Girolamo , cbe era una piccola città sul mare , di cui le acque eran salate ,
e cattive. 11 Profeta aduvque o vuol dire, che queste acque gia per loro stesse
assai cattive diventeranno peggiori pel sangue de cadaveri" de'Moabiti uccisi in
quella città da ’ Caldei ; ovvero , che le acque stesse , che prima erano buone ,
perchè erano contenute , e chiuse nelle cisterne in guisa da non aver comuni
>

cazione veruu col mare morto , distrutto dipoi il popolo della città , che avea
cura di mantenerle sane , si ridurranno ad essere di pessima qualità. Questa
seconda sposizione è forse migliore.
Vers . 36. Il mio cuore darà suono come di tibia ec. Ho voluto ritenere la
voce Tibia del latino , perchè lo strumento di tal nome è certo , che si ado
perava nei funerali , e non si sa con certezza a quale de ' nostri strumenti da
fiato corrisponda la tibia. Il Profeta dice , che il suo cuore afflitto per le or
ribili calainità di Moab , afflitto particolarmente per le calamità di Kir-Heres
si síogherà in lugubre canto da accompagnarsi col suono della tibia.
Sun iti in rovina , perchè han faico più di quel, che potevano. Hanno
fatto vuol dire bauno tentato
, hauno voluto fare cosa superiore alle loro
forze : hanno voluto resistere al domatore dell ' Asia , a Nabuchodonosor.
Vers. 39. Ogni resta sarà senza capelli , ec. Tutto il paese sarà iu duolo ,
CA É O XLVIII, 265
vitium , et omnis burba rasa erit: capelli, e sarà rasa ogai barba;
in cunctis manibus colligatio , et tutte le braccia saran fasciate : 0
super omne dor'sum cilicium . ogni dorso sarà coperto di cilizio .
38. Super omnia tecla Moab : 38. Non si sentirà se non gemiti
et in plateis ejus omnis planctus: su tutti i tetti di Moab , e pelle
quoniam contrivi Moab sicut vas suc piazze ; perocchè io ho spezzato
inutile , ait Dominus. Moab come un Vaso non buono a
nulla , dice il Signore.
39. Quomodo victa est , et ulu- 39. Comc mai è ella stata vinta ,
laveruni ? quomodo dejecit cervi- ed ha alzate le strida ? Come mai
cem Moab , et confusus est ? Erit. Moab ha gettato giù il capo , ed è >

que Moab in derisum , et in exem- confusa ? Moab sarà scherno , ed


plum omnibus in circuitu suo. esempio per tutti ne' suoi contorni .
40. Haec dicit Dominus : Ecce 40. Queste cose dice il Signore ;
quasi aquila solitbit ,> ei extendet Ecco che ( il Caldeo ) volerà come
alas suas ad Moab. aquila , e le ali sue stenderà sopra
Moab.
41. Capta est Carioth , et mu- 41. Carioth è stata espugnata , e
nitiones comprehensae sunt : et i suoi baluardi sono siati superati :
erit cor forlium Moab in die e il cuore dei forti di Moab sarà
illa , sicut cor mulieris partu- in quel di come il cuore di
> una

rientis . doona , che partorisce.


42. Et cessabit Moab esse po. 42. E Moab cesserà di essere un
pulus : quoniam contra Dominum popolo; perché si è insuperbito con
gloriatus est. iro il Signore .
43. Pavor , et fovea , et laqueus 43. La scacciata , la fossa e il
super te , a habilator Moab , dicit laccio saran per te , o abitatore di
Dominus. Moab , dice il Signore.

ciù vuole esprimere il Profeta rammentando i soliti segni del duolo , la testa ,
e la barba rasa, il cilizio , e le braccia fasciate per le incisioni, che solevano
farsi in simile congiuntura . Confesso , che quelle parole , in cunctis manibus
colligatio , mi hanno dato del fastidio a intenderle , come comunemente si in
tendono ; perocchè quauto è frequente nelle Scritture l'uso osservato trai
gentili di straziarsi le carni vel duolo , altrettanto è cosa nuova il dirsi , che
le ferite , o jacisioni, che coloro si eran fatte , le fasciassero e le nascondessero .
Contuttociò non saprei trovar senso più adattato alla nostra Volgata. L'Ebreo
porta : in tutte le mani ( ovver braccia ) le incisioni.
Vers. 38. Su tutti i teici, Montavano sopra i solai delle case a piangere , e
fare i loro lamenti , come si è veduto altre volte.
Vers. 39. Moab ha gettato giu il capo ec. Pare , che alluda alla vitella di
tre anni , di cui parló vers . 34., e voglia dire ; ella ba gettato giù il capo , ha
piegato il collo al giogo de Caldci.
Vers. 41. Carioth è stata espugnata. Si crede , che Carioth sia la già detta
Kir , ovvero Kir - Hares.
Vers. 43. 44. La scacciata , la fossa , e il laccio ec . Pone le ordinarie ma
miere , colle quali si prendono a caccia gli animali , e per significare , che
Moab non potrà sottrarsi in verun modo all’ira vendicatrice di Dio , dice .
à 66 PROFEZIA DI GEREMIA
44. ( 1 ) Qui fugerit a facie pa- 44. Chi scanserà la scacciata , ca
voris , cadet in foveam : et qui drà nella fossa , e chi uscirà della
conscenderit de fovea , capietur fossa , sarà preso al faccio : impe
laqueo : adducam enim super Moab rocchè io farò venire per Moab
annum visitationis eorum , ait l'anno di loro visita , dice il Sja
Dominus, gnore.
45. In umbra Hesebon steterunt 45. Que' che fuggivano il laccio ,
de laqueo fugientes : quia ignis si posarono all'ombra di Hesebon : :

egressus est de Hesebon , et flan . ma è uscito fuoco di Hesebon , e


ma de medio Seon , et devorabit una fiamma di mezzo a Sebon , la
partem Moab , et verticem filio- quale divorerà una parte di Moab ,
2

rum tumultus. e l'altura de' figliuoli di tumulto.


46. Vae tibi Moab , perüsti po- 46. Guai a te , o Moab , popolo
pule Chamos: quia comprehensi di Chamos tu sei andato ic rovina;
sunt filü tui , et filiae tuae in perocchè sono stati portati via i
caplivitatem . figli tuoi , e le figlie in ischiavitù.
47. Et convertam captivitatem 47. E io farò ritornare i prigio
Moab in novissimis diebus , ait nieri di Moab negli ultimi giorni ,
Dominus. Hucusque judicia Moab. dice il Signore. Fin qui il giudizio
di Moab.
( 1) Isai. 24. 18.

che se il Moabita non incapperà nella rete per mezzo della scacciata , caderå
nelle ossa , e se dalla fossa si salverà , rimarrà preso al laccio.
Vers. 45. 46. E una fiamma di mezzo a Sehon ec. Cioè di mezzo alla città
di Sehon , che è la stessa Hesebon , reggia di Sehon re degli Amorrei . Il
Profeta cita in questo luogo , ed applica al caso presente le parole di un'antica can
zone , fatta in tempo che Hesebon fu tolta ai Moabiti dagli Amorrei , cauzo
ne , che è riferita almeno in parte Num. xxi . 28. 39. I fuggitivi di Moab , che
si sono salvati dal primo impeto de' nemici , si sono fermati in Hesebou città
ſorte , all'ombra di cui sperarono di poter reggersi contro i Caldei , ma che
un fuoco venne dalla stessa Hesebon , dalla stessa città di Sehon , e questo
fuoco divorò una parte de' Moabiti , e l'altura de' figliuoli di tumulto ,
cioè , o la superbia dei Moabiti , inquieti, violenti perturbatori della pace
ovvero le alte fortezze degli stessi Moabiti ; e questo secondo senso combinerà
col luogo cilato dei Numeri . Quanto al fuoco uscito da Hesebon , non sappia
mo di certo quel che ciò fosse, ma credesi indicato il fuoco della discordia
e la guerra intestina, che ivi si accendesse tra gli stessi Moabiti , lo che diede
9

maggior facilità a ' Caldei di conquistare , e distruggere quel paese : onde il


Profeta conclude colle parole stesse del libro de' Numeri , che il popolo di
Chamos ė ito is rovina , perchè i suoi figliuoli , e le sue figlie sono menate
9

in ischiavitù adesso da' Caldei , come una volta da Sehon re degli Amorrei.
E ' qui sempre secondo l'uso profetico il passato in vece del futuro.
Vers. 47. E io farò ritornare i prigionieri di Moab ec. Dio promette , che
i Moabiti saran liberati dalla loro schiavitù , e torneranno da Babilonia al loro
paese negli ultimi giorni ; e non si dubita , che veramente fossero liberati circa
lo stesso tempo , in cui Dio liberò per mezzo di Ciro gli Ebrei. Giuseppe
Ebrco , e s. Girolamo , ed altri suppongono , che i Moabiti fosser soggiojati
.

l'annó ventitre di Nabuchodonosor , cinque anni dopo la rovina di Gerus


salemme.
267

CAPO XLIX.

Desolazione di Ammon , dell' Idumea , di Damasco , di Geder , e


de' regni di Asor , e di Elam . Gli Ammonili , ed Elamiti schiavi,
saranno finalmente liberali.

1. Ad filios Ammon . Haec 1 . A figliuolidi Ammon . Queste


dicit Dominus : Numquid non filii cose dice il Signore: Israele non ba
sunt Israel ? aut heres non est ei? egli forse figli , od è egli privo di
Cur igitur hereditate possedit Mel- erede ? Perqual motivo adunque si
chom , Gad : et populus ejus in è egli Melchom fatto padrone di
urbibus ejus habitavit ? Gad , e il popolo di lui abita nella
città di Gad ?
2. Ideo ecce dies veniunt dicit 2. Per questo vien il tempo ,
Dominus : et auditum faciam su- dice il Signore , quand' io farò udire

Vers. 1. A' figliuoli di Ammon. Si sottintende, Profezis , annunzio. Gli Am


>

moniti erano fratelli de' Moabiti , come si è veduto Gen. 231. 37. , ed erano
vicini di abitazione tra loro , e confinanti con Israele , e la profezia riguar
dante questo popolo , ebbe il suo adempimento nel tempo stesso , in cui lo
ebbe quella del capo precedente riguardo a ' Moabiti , l'uno , e l'altro popolo
.

esseudo stato soggiogato dai Caldei.


Per qual motivo adunque si è egli Melchom fatto padrone di Gad ec . La
terra di Gad di là dal Giordano è il paese , che ebbero le tribu di Gad ,
e di Ruben , e la metà della tribù di Manasse: queste tribù essendo state con
dotte in ischiavitù da Theglatpbalasar ( 4. Reg. iv. 9. 3. Par. v. 36. ) gli Am
moniti occuparono , o in tutto , od in parte , quel paese , come aveano pre
teso di fare a ' tempi di Jephte . Jul. xi. 13. Il Signore adunque dice , che >

ingiustamente , ed anche inutilmente l'Ammonita , e il suo dio Melcom , o


>

sia Moloch si era usurpali i terreni appartenenti a quelle tribù , le quali non
erano nè senza figliuoli , nè senza eredi ; e non erano senza figliuoli de' paesi
dove erano state condotte , e donde on di una parte di esse dovea tornare , e
non erano senza ere.li , perché la tribù di Giuda , e di Beniamin , il cui ri
torno era cosi indubitato , subentrar dovea ne' diritti di quelle tribù a titolo
di fratellanza. Ingiustamente adunque gli Ammoniti si son fatti padroni della
terra di Gad , data dal Signore agl’Israeliti , ed anche inutilmente perchè la
terranno per poco tempo , e ne saranno spossessati da Nabuchodonosor.
Vers. 2. Farò udire in 'Rabbath ec. Rabbath era la capitale degli Ammoni
ti , detta dipoi Filadelfia , e Ammana ,> e Astarte . Le figlie di lei sono le città
subalterne .
268 PROFEZIA DI GEREMIA
per Rabbath filiorum Ammon fre- in Rabbath de' figliuoli di Ammon
mitum praelii , et erit in tumu-. il romore della guerra , ed ella al
lum dissipata , filiaeque ejus igni terrata , sarà un mucchio di sassi ,
succendentur , et possidebit Israel e le sue figlie saran date alle fiam
possessores suos , ail Dominus . me, e Israele sarà signore di quelli
che lo signoreggiavano , dice il Sie
goore.
3. Ulula Hesebon , quoniam 3. Getta urli , o Hesebon , per
vastata est Hai : clamate filii Rab chè Hai è stata distrutta. Alzate le
bath , accingile vos ciliciis : plan. grida figliuoli di Rabbath , vesti
gile , et circuile per sepes : quo- tevi di cilizj ; sospirate , e aggira
niam Melchom in transmigratio. tevi intorno alle siepi , perchè Mela
nem ducetur , sacerdotes ejus , et chom cambierà paese , e i sacerdoti
principes ejus simul. di lei , e i suoi principi insieme.
4. Quid glorinris in vallibus ? 4. Perché ti vanti delle tue valli ?
defluxit vallis tua , filia delicata , Le tue valli son desolate , o figlia
quae confidebas in thesauris tuis, nutrita nelle delizie , che avevi fi
et dicebas : Quis veniel ad me ? danza ne' tuoi tesori , e dicevi : Chi
verrà contro di me ?
5. Ecce ego inducam super te 5. Ecco che io ( dice il Signore
terrorem , ait Dominus Deus exer- Dio degli eserciti ) farò , che a te
cituum , ab omuibus , qui sunt in diano spavento tutti quelli che ti
>

circuitu tuo : el dispergimini sin- stanno all' intorno , e sarete dispersi


>

guli a conspectu reslro , nec erit, l'uno lontan dalla vista dell'altro ,
qui congreget fugientes. pè sarà , chi i fuggittivi raduui.

Israele sarà signore cc. Israele tornato dalla cattività prima degli Ammo
niti , non solo ripiglierà il possesso de' paesi usurpati aa lui da questo popolo ,
ma occuperà ancora parte delle terre di esso ; e linalmente verrà il giorno ,
in cui Israele soggiogherà gli Ammoniti. Cosi avvenne a ' tempi dei Maccabei.
Vedi Machab . v . 6. 28.
Vers . 3. Getta urli , o Hesebon , perché Ilai è stata distrutta. Da questo
luogo si può argomentare , che contro gli Ammoniti il Caldeo porto la guerra
prima che contro i Moabiti : Hesebon , come vedemmo , era de Moabiti, e it
Profeta esorta i Moabiti di Hesebon a gridare , e urlare , percbè Hai città
degli Ammoniti è già distrutta . V’ba chi crede che Hai sia la città Je- Aba
rim , Num . XXI , 1 .
Aggiratevi intorno alle siepi , perché Melchom ec. Andate attorno pe' vil
Jaggi ciuti di siepi in vece di mura , e piangete , e sospirate , perchè Melchom
vostro re andrà in cattività a Babilonia co'suoi sacerdoti , e con tutti i prin
cipi del paese.
Vers. 4. Perché ti vanti delle tue valli ec . Parla a Rabbath , le cui valli
erano fertilissime, e deliziose , onde il Profeta a questa città dà il titolo di
>

figlia nutrita nelle delizie.


Vers. 5. Farò , che a le diano spavento tutti quelli ec . Farò , che i tuoi
stessi vicini , de' quali tu nou faceyi alcun conto , sieno terribili a te , e ti
diano spavento : tanto tu sarai abbattuto , e couquiso , .0 popolo di Ammon,
.

CAPO XLIX . 269


6. Et post haec reverti faciam 6. E dopo questo io farò , che
captivos filiorum Ammon , ait Do- ritornino i figliuoli di Ammon , dice
winus. il Signore.
7. Ad Idumeam . Haec dicit Do- 7. Contro l' Idumea . Queste cose
minus exercituum : Numquid non dice il Signor degli eserciti: Non è
ultra est sapientia in Theman ? adunque più saviezza in Themap ?
Periit consilium a filüs, inutilis I suoi figli asono senza consiglio , la
buona a nulla .
loro saviezz non è
facta est sapientia eorum .
8. Fugite , et terga vertile , de 8. Fuggite , non guardate indie
scendite in voraginem habitatores tro , sprofondatevi nelle caverne , o >

Dedan : quoniam perditionem Esau abitanti di Dedan :: perocchè io ho


adduxi super eum , tempus visie mandato sopra Esau la sua perdi
tationis ejus. zione , il tempo del suo gastigo.
9. Si vindemiatores venissent 9. Se fosser venuti a te dei ven
super te , non reliquissent race-
>
demmiatori , non avrebbon essi la.
mium : si fures in nocle , rapuise sciato qualche grappolo. Se fosser
sent , quod sufficeret sibi. venuti de' ladri , avrebbon rubalo
quanto loro bastasse .
10. Ego vero discooperui Esau , 10. Ma io ho discoperto Esau ,
revelavi abscondita ejus , 'et celari
ho tratto fuori quel ch' ei teneva
non poterit : vastatum est semen nascosto , e non potrà più celarlo :
ejus , et fratres ejus , et vicini è sterminata la sua stirpe ,
ejus , et non erit. telli , i vicini , ed ci più non sarà.

Vers. 6. E dopo questo io farò, che ritornino i figliuoli di Ammon. Nello


stesso tempo , in cui tornarono i Moabiti , tornarono anche gli Ammoniti .
Vedi Ezech . xxv .
Vers. 7. Contro l'Idumca . Il Profeta Abdia vers. 1o . ec , descrive le crudcl
tà , e l'odio ferino degl'Idumei contro Israele. L'Idumea fu soggiogata da
Nabuchodonosor nel tempo stesso , in cui egli oppresse i Moabiti , e gli Am
moniti. Vedi anche Ps. cxxxvi . 7 .
Non é adunque più saviezza ' in Theman ? Theman , città famosa dell'Idu
mea li cui cittadini facevano particolar proſessione di studiar la , saviezza ,
come si vede non solo da queste parole di Geremia , ma anche da Abdia vers.
8. Questi cittadini di Theman ( dice Geremia ) con tutta la lor sapienza non
ban saputo tener lontano dalla loro patria il flagello , ond'è desolata.
Vers. 8. Sprofondatevi nelle caverne , o abitanti di Dedan. Dedan era vi
cina a Theman , e Geremia consiglia a ' suoi abitanii di andarsi a cercar ri
fugio nelle caverne , che sono in gran numero nella parte meridionale del
l'Idumea , come noty s . Girolamo.
Vers. 9. Se fossero venuti a te de' vendeminiatori ec. Se il Caldeo fosse un
vendemmiatore , lascerebbe qualche raspollo nelle tue vigne ; se fosse un ladro
ordinario , si contenterebbe di rubare a te tanlo , che gli bastasse pel suo biso
spo ; ora il Caldeo è un oppressore senza .pietà , che spoglierà l Idumea
d'ogni benc .
Vers. 1o. lo ho discoperto Esau ec . Io scuoprirú a' Caldei le caverne , nelle
quali gl ' Idumei figliuoli di Esau si sono ritirati , jo manifesterò a ' nemici i
tesori , che aveano nascusi nelle stesse cayerne : la stirpe di Esau ė stermina

/
270 PROFEZIA DI GEREMIA
11. Relinque pupillos tuos , ego 11. Lascia i tuoi pupilli : io li
faciam eos vivere : et viduae tuae farò vivere , e le tue vedove in me
in me sperabunt. spereranno ;
12. Quia haec dicit Dominus : 12. Perocchè queste cose dice il
Ecce quibus non erit judicium ut Sigoore : ecco che quelli, pei quali >

biberent calicem ,> bibentes bibent : non era destinato di bere il calice ,
et tu quasi innocens relinqueris ? pur lo berranno assolutamente : e tu
non eris innocens , sed bibens, sarai lasciato a parte quasi inno
bibes. cente ? Tu non sarai innocente , е

lo berai assolutamente;
13. Quia per memetipsum ju. 13. Imperocchè per me medesi.
ravi , dicit Dominus , quod in so- mo io ho giurato , dice il Signore ,
litudinem , et in opprobrium , et che Bosra sarà devastata , ridotta
in desertum , et in maledictionem all'obbrobrio , e deserta , e male
erit Bosra : et omnes civitates ejus detta , e tulte le sue città saranno
9

erunt in solitudines sempiternas. solitudine eterna.


14. ( 1 ) Auditum audivi a Do- 14. Questa cosa udii io dal Si.
mino , et legatus ad gentes miso gnore , e n'è stata mandata l'am
sus est : Congregamini , et venite basciata alle genti. Raunatevi , e
contra eam , et consurgamus in venite contro Bosra , e andiamo a
praclium : combatterla :
15. Ecce enim parvulum dedi 15. Imperocchè piccolo ti feci io

( 1 ) Abd. 1 , 1 .

ta , come gli Ebrei fratelli di Esau sono sterminati , e come lo sono i suoi
9

vicini i Moabiti , e gl ' Idumei non saranno più un popolo .


Vers. 11. Lascia i tuoi pupilli : e io gli farò vivere ec. Se tu avrai de' pic
coli bambini , che rimangano in vita , lasciane la cura a me , dice Dio, peroc
chè altro uomo non avrai , cui raccomandargli , e similmente le vostre vedove,
o Idumei , non avranno in chi sperare fuori che in me. Gli uomini fatti o
saranno uccisi , o condotti in ischiavitù ; la tenera età , e il sesso debole , che
potrà restare , bench è in poco numcro nell'Idumea , resterà senza sostegno
> >

e senza ajuto.
Vers, 12. Quelli , pe' quali non era destinato di bere il calice ec. Molti
uomini virtuosi , e pii del popolo di Giuda , pei quali non era fatto , ne pre
> >

parato il calice della tribolazione mandata da me a quel popolo , non lasce


ranno di bere , nè di essere involti nelle comuni calamità . Sarebb'egli giusto ,
che la peccatrice Idumea ne audasse esente ?
Vers . 13. Bosra sarà devastata ec . Questa città di Bosra nell'Idumea è men
conosciuta , che l'altra dello stesso nome nel paese de ' Moabiti . Ella è però
nominata Gen. xxxvi . 33., e di quella città fu Jobab secondo re della Idumea .
Vers . 14. Questa cosa udii io dal Signore , e n'è stata mandata lamba
sc alle genti ec. Ecco quello che il Signore a me rivelò ; il Caldeo ha
mandato suoi messi alle nazioni soggetle al suo impero , affiuchė si adunino
per andare a portar la guerra contro Bosra .
Vers. 15. Piccolo ci feci io tra le genti ec . Tu non fosti mai una nazione
CAPO XLIX. 271
le in gentibus , contemptibilem tra le genti , e dispregevole tra gli
e

inter homines. uomini .


16. Arrogantin tua decepit te , 16. L'arroganza tua , e la su
el superbia cordis tui : qui habie perbia del tuo cuore inganno te , te
las in cavernis petrae , el appre- che abiti nelle caverne de' massi ,
hendere niteris altitudinem col- e tenti di alzarti fino alla vetta del
lis (1) : cum exaltaveris quasi monte. Quando tu facessi il tuo nido
aquila nidum tuum , inde detra- più in alto , che l'aquila , indi io
.

ham te , dicit Dominus. ti trarrò fuora , dice il Signore.


17. Et erit Idumaea deserta : 17. E [ Idumea sarà deserta :
omnis qui transibit per eam , slu- chiunque vi passerà , resterà stu
pebit , et sibilabit super omnes pefatto , e insulterà a tutte le sue
plagas ejus. piaghe.
18. (2) Sicut subversa est So- 18. Come fu atterrata Sodoma ,
doma , et Gomorrha , et vicinae e Gomorra , e le sue vicine , dice
>

ejus , ait Dominus : non habitabit il Signore : Ella non sarà abitata
ibi vir , el non incolet eam filius da uomo , nè un figliuolo dell' uo
hominis. mo vi porrà stanza.
19. Ecce quasi leo ascendet de 19. Ecco uno , che quasi leone
superbia Jordanis ad pulchritudi- dal gonfio Giordano va sopra alla
nem robustam : quia subito cur . beltà robusta : perocchè io farò ,
rere faciam eum ad illam : et che egli a lei corra subitamente : e
quis erit electus, quem praeponam quai sono gli uomini eletti , che io
ei ? quis enim similis mei (3) ? le darò per difesa ? perocchè chi è
et quis sustinebit me , et quis est simile a me ? chi a me si opporrà ?
iste pastor , qui resistat vultui E qual è il pastore , che sostener
meo possa il mio volto ?

( 1) Abd. 1. 4 .
(2) Genes. 19. 20.
( 3) lob. 41. 1 .

grande , o Idumeo ; io ti tenni ristretto dentro angusti confini , e in luoghi


>
alpestri.
Vers, 16. E lenti di alzarti fino alla vetta del monte . Vorresti farti eccelso
del montedi Seir.
piùdi un gigaute , ed agguagliare l'altezza Dicendo
Vers . 17. Insulteràa lutte le sue piaghe. , che ben le sta tutto il
male , che ella ha sofferto , a cagione della grande sua arroganza.
Vers. 19. Ecco uno , che quasi lione dalº gonfio Giordano va sopra alla
.

beltà robusta . Paragona Nabuchodonosor , a un leone , come sopra iv., dice,


che egli dal gonfio Giordano s'incamminerà verso la bella , e robusta Idumea :
che in tal guisa doveano esaltare il loro paesei superbi Idumei. Dicesi,checrele
rive del più ampio letto , per cui corre il Giordano quando è nella sua
scenza , sono coperte di boschi , ne ' quali banno loro stanza i leoni , ed altre
bestie feroci. Il re Caldeo adunque vinta , edevastata laGiudea , dal gonfio
272 PROFEZIA DI GEREMIA
20. Propterea audite consilium 20. Udite adunque il disegno ,
Domini , quod iniit de Edom ; et che il Signore ha formato intorno
cogitationes ejus , quas cogitavit ad Edom ; e quello che egli ha ri
9

de habitatoribus Theman : Si non soluto intorno agli abitatori di The


dejecerint eos parvuli gregis, nisi man : lo giuro , che i pargoletti
>
dissipaverint cum eis habitaculum del gregge li getteranno per terra ,
eorum .
e dissiperanno con essi le loro abia
tazioni.
21. A voce ruinae eorum com . 21. Al romore di lor rovina si
mota est terra : clamor in mari è smossa la terra , le voci loro , e
rubro auditus est vocis ejus. i clamori si son sentiti nel rosso
mare .
22. Ecce quasi aquila ascendet, 22. Verrà, e alzerà il volo come
et ayolabit : et expandet alas aquila , e spanderà le ali sue sopra
suas super Bosran , et erit cor Bosra : e il cuore dei forti dela
fortium Idumaeae in die illa , l' Idumea sarà in quel di come il
quasi cor mulieris parturientis , cuore di una donna , che partorisce .
23. Ad Damascum : Confusa 23. Contro Damasco : Emath , e
est Emath , et Arphad : quia au . Arpbad sono confuse ; perocchè pes
ditum pessimum audierunt , tur- sima novella hanno udito ; quelli
bati sunt in mari : prae sollicitu- del mare sono turbati ; la inquietu
dine quiescere non potuit. dine toglie loro il riposo.
24. Dissoluta est Damascus , 24. Damasco è sbigottita , si è
versa est in fugam , tremor ap- data alla fuga , ella è tutta in tre
prehendit eam : angustia , et do- more : l' affanno, e i dolori la pre
>

lores tenuerunt eam quasi partil . mono come douna , che partorisce.
rientem .

Giordano andrà verso l ' Idumea come un lione , che va a gettarsi sopra una
mandra di pecore : perocchè nell'Idumea lo farà andare il Signore : e chi sa
ranno i valorosi , i campioni dell'Idumea , che possano sostenerla , quando io
stesso le sarò contro ? E a me chi potrà opporsi ? E qual è il potente pastore
di popoli , che possa stare a petto con me , e sostenere il mio syuardo ?
Vers. 20. I pargoletti del greuge li getteranno per terra ec. I più deboli sol
dati Caldei getteranno per terra i valorosi di Theman , e dissiperanno le loro
schiere , e le loro abitazioni , cioè le loro città .
Vers. 21. E i clamori si son sentili nel rosso mare . L'Idumea stendevasi
fino al gonfio Elanitico , parte del mare rosso.
Vers. 22. Verrd , e alzerà il volo com ' aquila. Com ' aquila di gran volo , e
rapace , verrà il re Caldeo , stese le ali , e si getterà sopra Bosra .
3

Vers. 33. Contro Damasco. La guerra contro Damasco , e contro la Siria fu


circa lo stesso tempo , e probabilmente quando Nabuchodonosor stando all'asse
dio di Tiro, e avendo risoluto di prendere quella città coll' affamarla , impiegº
parte del suo grande esercito a invadere, e soggiogare i vicini paesi. Emath , e
Arphad sono due città della Siria rammentate anche 4. Reg. xvii . 34. xix. 13 .
Isai. x. 9. ec. Emath alcuni crcdovo , che sia Emesa sul fiumeOronte, Arphad la
credono Raphane , ovver Raphanea.
CAPO XLIX. 273
25. Quomodo dereliquerunt ci- 25. Come hann' eglino abbando
vitutem laudabilem urbem lae- nata la città celebre , la città deli
titiae ziosa ?
26. Ideo cadent juvenes ejus 26. La sua gioventù cadrà per
in plateis ejus: et omnes viri praelii le piazze , e tutti i guerrieri saran
conlicescent in die illa , ait Do no senza parola in quel giorno ,
minus exercituum . dice il Signor degli eserciti.
27. Et succendam ignem in muro 27. E appicherò il fuoco alle
Damasci , et devorabit moenia Be. mura di Damasco , e divorerà le
nadad . muraglie di Benadad.
,

28. Ad Cedar ', et ad regna 28. Goutro Cedar , e contro i


Asor , quae percussit Nabuchodo. regni di Asor abbattuti da Nabu
nosor rex Babylonis. llaec dicit chodonosor re di Babilonia. Queste
Dominus : Surgite , et ascendite cose dice il Signore : Alzatevi , an
:

ad Cedar , et vastate filios O- date contro Cedar , e sterminate i


rientis. figli dell ' Oriente .
Tabernacula eorum > et gre
29 . 29. Saccheggeranno le loro tende,
ges eorum capient : pelles eorum , e i loro gregzi: si prenderanno le
et omnia vasa eorum , et camelos loro pelli , e tutti i loro arnesi , e
ps eorum tollent sibi : et vocabunt i loro cammelli; e porteranno sopra
super eos formidinem in circuitu. di loro lo spavento da ogni parte.

Quelli del mare sono turbati ec. Quelli che abitano le isole del Mediter
raneo, a' quali è pervenuta la nuova di quel che Nabuchodonosor fa nella
Siria vicina , sono in grau turbamento ancor essi , temendo per loro stessi , e
9

la sollecitudine , e la paura toglie loro il riposo.


Vers. 26. I guerrieri saranno senza parola. Saranno incapaci non solo di
combattere , ma anche di aprir bocca ; tanto saranno sbigottiti.
Vers. 27. Le muraglie di Benodai . Gli antichi re di Damasco , dicesi , che
portasser tutti il nome di Benadad . Teodoreto intese , che si parli qui di quel
Benadad padre di Hazacl , il quale ornò di edifici , e di fabbriche reali quella
città .
3

Vers. 28. Contro Cedar , e contro i regni di Asor. Cedar dinota i Cedareni
discesi da Cedar figliuolo d ' Ismaele. Gen. xxv . 13. , popolo dell' Arabia de
serta , di cui si è parlato altre volte . I regni di Asor , secondo Teodoreto ,
er non sono altro , che le diverse città ambulanti di questi popoli , i quali non
hanno case , e vivono alla campagna co’loro bestiami , cangiando posto secon
do le stagioni . Il Profeta però parla di Asor in tal maniera , che non possiam
dubitare , che debba intendersi con questo nome una città murata , la quale
dovea essere come la metropoli di tutte quelle tribù , che abitavano in quel
vasto deserto . Vedi s . Girolamo Isai. xxi .
I figliuoli dell'Oriente. L’Arabia deserta è all' Oriente della Giudea.
Vers. 29. Saccheggeranno le loro tende ec. I Caldei prenderanno tutte le
ricchezze de' Cedareni , che sono le loroe tende , i greggi , le pelli , li pochi
arnesi necessari pe' bisogni della vita , e i loro cammelli . I Cedareni" non
molto avvezzi ad esser inquietati da alcuno saranno molto sbigottiti alla ve
nuta del Caldeo .

Mart. Tom . XIII. 18


274 PROFEZIA DI GEREMIA
30. Fugite, el abite vehementer , 30. Fuggite , scappate lungi , ri
posatevi nelle caverne, abitatori
in voraginibus sedete , qui habia Asor di
talis Asor , ait Dominus : iniit , dice il Signore; imperocchè
contra vos Nabuchodonosor rex contro di voi ha formati disegni ,
Babylonis consilium , et cogitavit macchina contro di voi Nabuchodo
adversum vos cogitationes. nosor re di Babilonia .
3 :. Consurgite , et ascendite ad 31. Or voi alzatevi , andate ad
gentem quietam , et habitantem invadere una nazione tranquilla ,
confidenter , ait Dominus : non che vive senza timori , dice il Si
ostia , nec vectes eis : soli habie gnore : non hanno porte , nè chia
I
tant. vi ; abitan solitari.
52. Et erunt cameli eorum in 52. Voi rapirete i loro cammelli,
direplionem , et multitudo jumen , e la multitudine de' lor giumenti
torum in praedam : et dispergam sarà vostra preda. Jo dispergerò a
eos in omnem ventum , qui sunt tutti i venti costoro che tosano i
allonsi in comam : et ex omni lor capelli a ' modo di corona , e
confinio eorum adducam interi- da tutti i loro confini faro , che
tum super eos , ait Dominus. venga contro di essi la morte , dice
il Signore.
33. Et erit Asor in habitaculum 33. E Asor diventerà tana di
draconum , deserta usque in aeter- dragoni , sarà deserta ' in eterno :
num : non manebit ibi vir , пес non resteravvi uomo , nè figliuolo >

incolet enim filius hominis . di uomo vi porrà stanza .


34. Quod factum est verbum 34. Parola detta dal Signore al
Domini ad Jeremiam prophetam profeta Geremia contro di Elam al
adversus Ælam in principio regni principio del regno di Sedecia re
Sedeciae regis Juda , dicens :
>
di Giuda :
35. Haec dicit Dominus exerci- 55. Queste cose dice il Signore
turum : ecce ego confringam arcum degli eserciti: ecco , che io spezzerò
Ælam ,> et summam fortitudinem l'arco di Elam , с il principio di
eorum . lor possanza.
36. Et inducam super Ælam 36. E scatenero contro Elam
quatuor ventos a quatuor plagis quattro Venti dai quattro punti del
coeli : et ventilabo eos in omnes cielo : e gli spergero a tutti questi
ventos istos : et non erit gens , venti , e non saravvi nazione , dove
ad quam non perveniant profugi non arrivino i fuggitivi di Elam .
Alam .

Vers. 32. Che tosano i lor capelli a modo di corona. Anche in altri luoghi
Geremia ha descritto questo costume degli Arabi . Cap. IX. 26. xxv. 23.
Vers. 34. Contro di Elam . É una parte della Persia , di cui la capitale era
Susa. A questi Elamiti fece guerra Nabuchodonosor circa lo stesso tempo ,
come
predetto qui dal nostro Frofeta .
Vers. 35. L'arco di Elam , e il principio di lor possanza . Vale a dire ,
CAPO XLIX. 275
37. El pavere faciam £ lam co- 37. E farò , che tremi Elamin
ram inimicis suis, et in conspectu faccia a' suoi nemici , e al cospetto
quaerentium animam eorum : et di color che vogliono la sua perdi
adılucam super eos malum , iram zione. Maoderò sciagure sopra di
furoris mei , dicit Dominus : et loro , l'ira mia furibonda, dice il
mittam post eos gladium , . donec Signore , e manderò dietro ad essi
Consumam eos . la spada fino ch' io gli abbia con
sunti .
38 . Et solium meum in 58. E porrò il mio trono in
ponam
Ælam , et perdam inde reges , et Elam , e di là scaccerò i regi , e i
principes , ait Dominus. principi , dice il Signore.
39. In novissimis autem diebus 39. Ma negli ultimi giorni farò ,
reverti faciam captivos Ælam , dicit che tornino i prigionieri di Elam ,
Dominus. dice il Signore.

l'arco , che è il principio della possanza degli Elamiti , i quali erano arcieri
famosi . Vedi Isai. xxiv. 6. 7 .
Vers . 38. Porrò il mio trono in Elam , e di là scaccerò ec. Porró in Elam
il mio tribunale , e giudicherò quella nazione >, e ne manderò in dispersione i
suoi re, e i principi del sangue reale 3, e questo paese sarà una provincia del
l'imperio di Nabuchodonosor.
Vers. 39. Farò che tornino i prigionieri di Elam . Gli Elamiti dispersi tor
neranuo alle case loro sotto Ciro , 'il quale per sua prima impresa si assumerà
di liberare il paese di Elam , e tutta la Persia dalla soggezione de' Caldei. E
non è dubbio, che tutti questi Elamiti ripatriati fosser di grande ajuto a Cire
per intraprendere la conquista del reguo de' Caldei.
1
236 PROFEZIA DI GEREMIA

CAPO L.

Babilonia sarà desolata , gli Ebrei saranno liberati.


>

1. Verlum quod loculus est Parola annunziata dal Signore


1.

Dominus de Babylone , et de terra sopra Babilonia , e sopra la terra


Chaldaeorum , in manu Jeremiae de' Caldei per Geremia profeta .
prophetae.
2. Annuntiate in gentibus , et 2. Portate la nuova alle genti ,
auditum fucite : levate signum , spargetene la fama , alzate i segnali,
9

praedicate, et nolite celare : dicite: ditelo ad alta voce , e no celate ,


9

Capla est Babylon , confusus est dite : Babilonia è presa. Bel è con
Bel , victus est Merodach , confusa ſuso , è vinto Merodach , sono sver
sunt sculptilia ejus , superata sunt gognati i lor simulacri , son conqui
idola eorum . si i loro idoli ;
3. Quoniam ascendit contra eam 3. Imperocchè contro di lei si
gens ab Aquilone , quae ponet muoverà da Settentrione un popolo ,
>

terram ejus in solitudinem : et il quale desolerà la sua terra , e

Vers. 2. Portale la nuova alle genti ec. Dopo aver predetto come i Caldei
ridurranno in ischiavitù gli Ebrei , i Filistei , gl ' Idumei , ee altri popoli , il
Profeta passa a profetare la rovina di quell'impero , la rovina di Babilonia
regina di tante nazioni , rovina annunziata già molto prima da Isaia cap . 45.
46. 47. I Profeta adunque comincia con dire , che si annunzi alle genti , che
gemono sotto il giogo di Babilonia , questa novella ; e allinché con maggior
celerità se ne sparga la fama, egli ordina , che si alzino secondo l'uso i SC
2

gnali sui monti. Intorno a questo uso vedi Isai. v . 26. xI . I 2 . ec . Jerem ,
iv . 6. cc .
Bel è confuso. Bel era la divinità primaria de' Babilonesi , ed era un an
tico loro re onorato dopo la sua morte come dio , e il suo tempio cra una
delle più grandiose fabbriche , che sian rammentate nella storia antica. Dicesi,
che si offerisrero a Belo anche vittime umane .
E vinto Merodach. Dicesi , che il nome di Merodach era nome comune

di tutti i re di Babilonia , i quali si distinguevano colla giunta di altro nome,


o litolo : cosi Evilmerodach Isai. xxxi . 1. Merodach Baladan 4. Reg. xxv . 27 .;
ma chi non impedisce, che possa credersi Merodach nome di un dio , o di un
altro re fatto dio da’Babilonosi , come altri credono .
Vers. 3. Si muoverà da Settentrione un popolo ec. Isaia disse , che Ciro ver
rebbe dall'Oriente ad assediar Babilonia xli . 2. XLVI . IV .; ma egli avea ancora
CAPO L. 277
non erit qui habitet in ea ab ho- non vi rimarrà abitatore dall'uomo
mine usque ad pecus : et moli fino al giumento : sono spauriti, e
sunt , et abierunt. se ne vanno .

4. In diebus illis , et in tem- 4. In que' giorni, e in quel tem


pore illo , ait Dominus : venient po , dice il Signore , i figliuoli d'I.
>

filii Israel , ipsi , et filii Juda sraele , e i figliuoli di Giyda si


simul : ambulantes , et flen!es uniranno insieme pel ritorno , e si
:

properabunt , et Dominum Deum affretteranno piangendo , e cerche


suum quaerent. ranno il Signore Dio loro.
5. In Sion interrogabunt viam , 5. Domanderanno della strada ,
huc facies eorum . Venient , et ap- che mena a Sionne ; ad essa si vol.
ponentur ad Dominum foedere gerando. Torneranno , e si congiun
sempiterno, quod nulla oblivione geranno col Signore in allcanza sem
>

delebilur. piterna , di cui non si cancellera


giammai la memoria.
6. Grex perditus factus est po- 6. Gregge smarrito diventò il po
pulus meus : pastores eorum se- pol mio , e i pastori suoi lo sedus
duxerunt eos , feceruntque vugari sero , e lo fecero andar vagando
in montibus : de monte in collem
:
pelle montagne : ei passo dal monte
transierunt , obliti sunt cubilis sui.
> alla collina , si dimentico del luogo
del suo riposo .
7. Omnes , qui invenerunt , co- 7. Tutti coloro che gl' incontrava
mederunt eos : et hostes eorum no , li divoravano , ei lor nemici
dixerunt : Non peccavimus : pro dicevano ; Noi non facciam male ala
eo quod peccaverunt Domino de. cuno ; perchè costoro han peccato
cori justitiae, et expectationi pa-' contro il Signore splendor di giusti
trum eorum Domino, zia , contro il Signore speranza dei
padri loro,

detto , come Geremia :: lo chiamerò da Settentrione. xli . 25. Vedi quello che
si è detto in questo luogo d'Isaia. Sono spauriti , e se ne vanno > fuggono
spaventati cercando salute.
Vers. 4. Si affietteranno piangendo ec. Piangendo per l'allegrezza , di cui
saranno ricolai, quando Ciro alle due tribù , e alle dieci tribù concederà la
piena facoltà di tornare alla patria .
Vers. 5. Si congiungeranno col Signore in Alleanza sempiterna. Veramente
al ritorno degli Ebrei alla Terra santa fu solennemente rinnovellata l'antica
alleanza loro con Dio 2. Esd . ix . 18. x . 1. 2 .; wa ogoun sa come questo po
polo fosse stabile in questa alleanza : per la qual cosa non è dubbio , che il
Profeta parlando di alleanza sempiterna , iviende di parlar della nuova , di
cui fu mediatore Gesù Cristo , alleanza stabilita da Dio , non co’soli Ebrei ,
ma con tutto il nuovo spirituale Israele composto di tutti i popoli della terra.
Vers. 6. 7. , Gregge smarrito diventò, il popol mio ec. Il mio popolo usci di
strada per colpa de'suoi pastori , de' suoi regi , de ' suoi principi , de' suoi
sacerdoti , i quali lo fecero andare da un colle all'altro a adorare i simulacri
profani, talmente che puse quasi all'atto in dimenticanza il mio tempio , che
era il luogo del suo riposo , e di sua consolazione. Quindi Israele' diventó
278 PROFEZIA DI GEREMIA
8. Recedite de medio Babylonis, 8. Fuggite di mezzo a Babilonia,
el de terra Chaldaeorum egredio e uscite dalla terra de Caldei ; e
mini : et estole quasi hoedi ante siale come i capri alla testa del
gregen . gresse ;
9. Quoniam ecce ego suscito , 9. Imperocchè ecco , che io porrò
et adducam in Babylonem congre. in movimento , e condurrò a Babi.
gationem gentium magnarum de lonia le unite schiere di grandi na
terra Aquilonis : et praeparabun- zioni dalla terra di Settentrione, e 9

tur adversus eam , et inde capietur: si disporranno ad assalirla , e di li


>

sagitta ejus >, quasi viri fortis in- ella sarà presa. Le lor saette , come
terfectoris , non revertetur vacua. di guerrier forte uccisore , non sa
ran senza effetto .
10. Et erit Chaldaea in prae- 10. E la Caldea sarà depredata :
dam : omnes vastantes eam reple- tutti i saccheggiatori suoi si arricli
buntur , ait Dominus. rando , dice il Signore.
u . Quoniam exultatis , et ma . u . Perchè voi trionfate , e par
gna loquimini, diripientes haere- late con arroganza per aver desolata
ditatem meam : quoniam effusi la mia eredità ; c perchè esultate
estis sicut vituli super herbam , come vitelli sull'erba , e come tori,
et mugistis sicut tauri . che mugghiano.
12. Confusa est mater vestra 12. La madre vostra è confusa
nimis , et adaequata pulveri , quae altamente , e sarà agguagliata al

preda di tutti quelli che s'imbalterono in lui , ei nemici di questo misero


gregge lo straziarono senza compassione ; perchè lo videro alienato da Dio ,
videro com ' egli avea peccato contro il Signore , glorioso in sua giustizia ,
contro il Signore , che era stato sempre la speranza de' padri loro . Per que
sto i nemici d'Israele si fecer lecito di divorar questo gregge.
Vers. 8. Siate come i capri alla testa del gregge. Ognuno di voi nell'andar
sene da Babilonia si studii di esser de ' primi , e di andare innanzi agli altri,
come i capri vanno avanti al rimanente del gregge. Vedi Isai. X. 13. XIV . 9.
Vers. 9. E di li ella sarà presa. Da quella parte , d ' onde vengono queste
schicre , da quella stessa parte ella sarà presa , cioè dalla parte di Settentrione ,
e cosi fu , perché i soldati di Ciro entrarono in Babilonia pel letto dell' Eu
frate , la cui corrente Ciro avea divertita nc' canali già preparati ; l'Eufrate
cra a Settentrione di Babilonia. Ella era tanto forte , e tanto ben provveduta
di viveri , ee di difensori , che i Babilonesi non si dayano vissuna pena di ve
dersi assediati , e la notte stessa , in cui Ciro entrò nella città , vi si celebrava
una gran festa con grande allegria di balli , di suoni, e di cauti.
Le lor saette ec. Si è già detto , che gli Elamiti, e tutti i Persiani erano
famosi arcieri. Notisi , che il re di Babilonia venue prima a battaglia con Ciro ,
e fu vinto ,> e si chiuse nella città .
Vers. 11. 12. Perchè voi trionfale ec . Perchè voi vi vantate di vostre vitto
rie , e parlate arrogantemente , é fate gran festa pel male , che avete fatto al
mio popolo , ad Israele mia eredità , ed esultate come un giovine vitello , che
scherza sull'erba , e come un toro >, che ha vinto il rivale : per questo Babi
lopia vostra madre sarà ella pure a suo tempo umiliata altamente , sarà umi
liata fino alla polvere , ella diverrà l'ultima tra le città delle nazioni , e
-
CAPO L. 279
genuit vos : ecce novissima erit in suolo colei che vi generò : ecco,
gentibus, deserta , invia , el arens. che ella sarà abbiettissima tra le
>

genti , deserta , inospita , e senza


>

acque.
13. Ab ira Domini non habi . 13. Per ragione dell'ira del Signore
tabitur , sed redigelur tota in su- ella sarà disabitata , e tutta ridotta
litudinem : omnis, qui transibit in solitudine: chiunque passerà per
per Babylonem , stupebit , et sibi- Babilonia , rimarrà sbigottilo , e in
labit super universis plagis ejus. sulterà a tutte le sue piaghe.
14. Praeparamini contra Baby- 14. Preparatevi di ogni parte
lonem per circuitum omnes qui contro Babilonia, voi tutti , che
tenditis arcum ; debellate eam , siete úsi a tendere l'arco , assalia
non parcalis jaculis : quia Domino tela , non risparmiate le freccie ;
peccavit. perocchè ella ha peccata contro il
Signore.
15. Clamate adversus eam : 15. Alzate le grida contro di lei :
ubique dedit manum , ceciderunt d'ogni parte ella teade le maui, le
fundamenta ejus, destructi sunt sue fondamenta sono cadute >, le sue
muri ejus , quoniam ultio Domini mura sono atterrate , perchè così
est : ultionem accipite de ea ; sicut porta la vendetta del Sigoore : pren
fecit , facite ei. detevi vendetta di lei : come fece
ella , fatele voi.
,

16. Disperdite satorem de Bae 16. Sterminate da Babilonia coe


bylone , et tenentem falcem in tem
9 lui che semina , e colui che manega
pore messis : a facie gladii colum- gia la falce al tempo della mielie
bue unusquisque ad populum suum tura : al lampeggiar della spada della
convertetuer , et singuli ad terram colomba torneran tutti al suo popo
suam fugient. lo , e ciascheduno si fuggirà al pro
prio paese.

resterà deserta e inabitabile , e senza acque. Questa profezia fu adempiuta pon


ad un tratto , ma appoco appoco. Ciro distrutto l'impero de ' Calilei atterrò le
mura esteriori di Babilonia , ed egli e i suoi successori preferirono a Babilo
>

nia Persepoli, Susa , Ecbatane, onde Babilonia continuo a decadere sempre


più : Dario figlio di Histaspe ruino anche le mura interiori , e le porte ; e
Serse distrusse il famoso tempio di Belo , di cui portò via lo ricchezze. For
negletta dai successori di Alessandro, particolarmente quando Seleuco Nicatore
ebbe edificata Seleucia sul Tigri , e finalmente a' tempi di Strabone non si
vedeva dove fu giá babilonia , altro che un vasto deserto ; e s. Girolamo
scrive , che a suo tempo ella era un parco dove tenevansi gli animali per le
cacce de ' priucipi.
Vers. 15 D'ogni parte ella tende le mani. Confessandosi vinta , e implo
rando la misericordia de' vincitori. Le sue fondamenta sono distrutte , leue

mura sono alterrate. Ciò fu fatto da Ciro , come si è detto .


Vers. 16. Slern.inate da Babilonia colui che semina ec. Nou sarà rispar
miato il contadino , che semina la terra , e sega i grani : si ucciderando non
280 PROFEZIA DI GEREMIA
17. Grex dispersus Israel , leo- 17. Israele è un gregge disperso:
nes ejecerunt eum : primus come- i lioni lo hanno sbandato : il primo
dit eum rex Assur : iste novissi- a divorarlo fu il re di Assur : que
mus exossavit eum Nabuchodonosor st'ultimo , Nabuchodonosor re di
rex Babylonis. Babilonia lo ha disossato .
18. Propterea haec dicit Domi. 18. Per questo il Signore degli
nus exercituum Deus Israel: Ecce eserciti, il Dio d' Israele parla
ego visitabo regem Babylonis , et cosi : Ecco che io visiterò il re di
terram ejus , sicut visitavi regem Babilonia , e la sua terra , come vi
9

Assur : sitai il re di Assur :


19. El reducan Israel ad ha. 19. E ricondurró Israele all'an
bitaculum suum : et pascetur Car- tica sua stanza , e pascolerà sul
melum , et . Basan , et in monte
> Carmelo , e in Basan , e i colli di
Ephraim , et Galaad saturabitur: Efraim , e di Galaad sazieranno le
anima ejus. loro brame.
20. In diebus illis , et in tem- 20. In que' giorni , e in quel
pore illo , ait Dominus , quacretur tempo , dice il Signore , si farà ri
iniquitas Israel, et non erit ; et cerca dell'iniquità d' Isracle , e que
peccatum Juda, et non invenietur: sta più non sarà : e del peccato di
quoniam propitius ero eis , quos Giuda , e questo non troverassi ; per
reliquero. ch' io agli avanzi di lui farò mise
ricordia.

solo quelli che si troveranno colle armi alla mano , ma anche gli agricoltori.
Notisi , che Babilonia nel suo immenso circuito aveva grandi poderi , onde
in caso d'assedio poteva trarsi in parte da far sussistere la gente. Vedi Cur
zio lib . v .
Al lampeggiar della spada della colomba ec . Non è da dubilare , che in
questo luogo la voce colomba sia posta per significare il conquistatore Ciro ,
benchè non
Persiani era possiamo
l'aquila , render ragione
e in tempi di questo
posteriori nome;
il sole. perchè dice
Il Profeta l'insegna
, che de?
al
lampeggiar della spada i soldati di varie nazioni venuti in soccorso di Babilo
nia se ne fuggiranno al loro paese.
Vers. 17. Israele é un gregge disperso ec. Israele é un gregge sparso per tutte
le parti della terra , essendo stato assalito più volte da leoni violenti , e cru
deli. Questi leoni sono i re dell'Assiria , è i Caldei , i re di Ninive , e di
Babilonia. L'Assiro , cioè Theglathphalasar, Salmanasar , Sennacherib mena
>

rono schiave le dieci tribù , assalirono Giuda , assediaron Gerosalemme , e


fecero del male assai alle due tribù . Nabuchodonosor re di Babilonia yenne
e
più volte nella Giudea , prese , e abbració Gerusalemme , ee il Tempio ,
9

meno in cattività i principi , e il popolo .


Vers . 18. Come visitai il re di Assur. Ninive fu presa , ee la monarchia degli
Assiri fu distrutta da Nabopolassar padre di Nabuchodonosor. Babilonia sarà
presa , e l'impero de ' Caldei sarà distrutto da Ciro.
>

Vers . 19. É pascolerà sul Carmelo , e in Basan ec . Questo gregge disperso


toruerà a godere i pascoli del Carmelo , e di Basau , e le delizie de'colli di
9

Etraim , e di Galaad.
Vera,30. Si farà ricerca dell' iniquità d' Israele , e questa più non sarà eo.
>
----
CAPO L. 281
21. Super terram dominantium 21. Muovi contro la terra dei
et super habitatores ejus dominatori >, e punisci gli abitatori
ascende ,el
visita , dissipa , et interfice quae suoi e devasta , e uccidi que che
post eos sunt , ait Dominus : et van dietro a loro , dice il Signore ,
fac juxta omnia quae praecepi e la secondo tutti gli ordini , che io
tibi. ti ho dati .
22. Vox belli in terra , et con- 22. Romor di battaglia sopra la
tritio magna. terra , e sterminio grande.
23. Quomodo confractus est , et 23. Come mai è stato spezzato ,
contritus malleus universae terrae ? e stritolato il martello di tutia quan
quomodo versa est in desertum ta la terra ? Come mai Babilonia e
Babylon in gentibus ? tra le nazioni un deserto ?
24. Illaqueavi te , et capta es 24. Io ti ho colta al laccio , e
Babylon , et nesciebas : inventa se' stata presa senza saperlo , o Ba
es, et apprehensa : quoniam Do- bilonia : tu se' stata scoperta , e fer
7

minum provocasti. mata, perchè facesti guerra al Signore.


25. Aperuit Dominus thesaurum 25. Il Signore ha aperto il suo 3

suum , et protulil vasa irae siune : tesoro , e ne ha tratti fuora gli


quoniam opus est Domino Deo strumenti dell'ira sua , perchè il
exercituum in terra Chalılaeorum . Signore Dio degli eserciti ne ha bi
isogno per la terra de Caldei .
26. Venite ad eam ab extremis 26. Muovetevi contro di lei dalle 1

Più non sarà la iniquità d'Israele , perchè il Signore la ha dimenticata , e


più non ne parlerà , e più non la punirà , ma sara felice il suo popolo. La
vera liberazione dal peccato la ayrå il popolo del Signore , il nuovo Israele ,
mediante la migliore redenzione operata da Cristo ; onde la misericordia è qui
promessa agli avanzi , vale a dire a quegli Ebrei , i quali nella ribellione di
quel popolo contro Dio , e contro il suo Cristo abbracceranno la ſede , ed
ayrauno salute ,
Vers. 31. Muovi contro la terra dei dominatori ec. Porta la guerra contro
la Caldea signora di tante provincie : E fa secondo tutti gli ordini , ch'io ti
ho dati. Così parla Dio a Ciro facendo vedere , come tutto quello che avviene
>

nelle rivoluzioni ancora degli imperi , lutto viene da lui , che ordina , o per
es
mette , e dà i mzi , e seconda le operazioni di quelli che ba eletti ad
sere strumenti dell'ira sua , o di sua misericordia : perocchè Ciro servi di
strumento
Israele
a Dio , e per castigare i Caldei >, e per procurare la libertà a
.
Vers. 23. Il martello di tutta quanta la terra ? Babilonia tu come terribile
martello , cui nissuna potenza serpe resistere senza restarne acciaccaia , e

oppressa .
Vers. 24. Tu se stala scoperta', e fermata ec. Colla metafora di una fiera
presa al laccio , quando meno ella potea sospettarne , dipinge il grande ina
spettatissimo avvenimento della presa di Babilonia , quand' ella si credeva
sicura dentro le formidabili sue muraglie piene di difensori e provveduta di
tutto
lo ilernecessario
ro sp anze, per istancare la costanza degli assedianti , ' c burlarsi delle
Vers. 25. Il Signore ha aperto il suo tesoro ec. Il Signore ba aperto il te

A
282 PROFEZIA DI GEREMIA
finibus, aperite ut exeant qui ultime regioni , fate largo ,
> affinchè
conculcent eam : tollite de via la- passino quei che debbono concul
pides , et redigite in acervos , et carla : togliete dalla strada le pie
interficite eam : nec sit quidquam tre , e fatene mucchi. Fate macello
reliquum . di lei , fia che nulla vi resti.
27. Dissipate universos fortes 27. Sterminate tutti i suoi guer
ejus , descendunt in occisionem : rieri , siano strascinati al macello :
vae eis , quia venit dies eorum , guai a loro ; perocchè il loro di è
tempus visitationis eorum . veauto , il tempo , in cui saran
visitati .
28. Vox fugientium , et eorum , 28. Voce di que' che fuggono , >

qui evaserunt de terra Babylonis, e di quegli che si sono salvati dal


ut annuntient in Sion ultionen la terra di Babilonia , affin di por
Domini Dei nostri , ultionem templi tare a Sionne la nuova della ven
ejus. detta del Signore nostro Dio , della
vendetta del suo tempio .
29. Annuntiate in Baby lonen 29. Dite alla moltitudine , a tutti
plurimis , omnibus qui tendunt quelli che tendon arco : fermatevi
arcum : consistite adversus eam di contro a lei tutt'all' intorno , af
per gyrum , et nullus evadat : finchè non ne scappi nissuno : ren
reddite ei secundum opus suum : dete a lei secondo le opere sue ; fate
juxta omnia quae fecit , facite illi: a lei secondo tutto quel ch'ella si
quia contr.2 Dominum erecta est , è inalberata contro il Signore , cona >

adversus sanctum Israel. tro il Santo d ' Israele.


30. Idcirco cadenl juvenes ejus 30. Per questo cadrà la sua gio
in plateis ejus : et omnes viribel- ventù nelle sue
latores ejus conticescent in die suoi . guerrieri piazze , e lulli i
saran senza fiato in
illa , ait Dominus. quel giorno , dice il Signore.
31. Ecce ego ad te superbia , 31. Eccomi a te , o superbo ,
dicit Dominus Deus exerciluum : dice il Signore Dio degli eserciti;
quia venit dies tuus , lempus vi- perocchè è venuto il tuo giorno , il
sitationis tune . tempo , in cui sarai visitato.
32. Et cadet superbus , et cor 32. E cadrà il superbo , e pre
ruel , et non erit, qui suscitet cipiterà , nè saravvi chi lo rialzi ;

soro dell'ira sua : questo tesoro è tutto il complesso di tutte le creature , le


quali sono tutte nelle mani dell' Onnipotente , che le adopra all'esecuzione
de' suoi disegni . Vedi una simile immagine in Giobbe XXXVIII . 22. 23.
Vers . 28. Voce di que' che fuggono affin di portare a Sionne ec. Mi sem
bra assai giusto il sentimento di quegli interpreti, i quali credono , che qual
do Ciro entrò nel paese di Babilonia , cella confusione delle cose , in cui era
il paese , alcuni degli Ebrei , che non potevano essersi scordati delle predi
zioni d'Isaia , e di Geremia , prendesser la fuga per andare a Gerusalemme,
e portarvi la gran novella a quegli Ebrei , che tuttora restavano nel paese. Di
questi adunque tengo per fermo , che parli il nostro Profeta.
Vers , 31. Eccomi a te , o superbo ec. Parla al re di Babilonia .
CAPO L. 283
eum : et succendam ignem in ur. e appicherò il fuoco alle sue città ,
bibus ejus , et devorabit omnia in il quale divorerà tutte le cose al
circuitu ejus. l'intorno.
33. Haec dicit Dominus exer- 33. Queste cose dice il Signore
cituum : Calumniam sustinent filii degli eserciti : I figliuoli d' Israele ,
Israel, et filii Juda simul: omnes, e insieme i figliuoli di Giuda sof
qui ceperunt eos , tenent , nolunt frono oppressione : tutti coloro , che9

dimittere eos . li fecero prigionieri , li ritengono ,


non voglion lasciarli andare.
34. Redemptor eorum fortis , 34. Il forte lor Rendentore , il
Dominus exercituum nomen ejus, cui nome si è Signor degli eserciti ,
judicio defendet causam eorum , sosterrà in giudizio la loro causa , с

ut exterreat terram , et commoveat


melterà in ispavento la terra , e

habilalores Babylonis. scuoterà gli abitatori di Babilonia.


35. Gladius ad Chaldaeos , ait 35. La spada contro i Caldei ,
Dominus , et ad habitatores Ba- dice il Signore , e contro gli abi
bylonis, et ad principes , et ad tapti di Babilonia , e contro i suoi
sapientes ejus. principi, e contro de' suoi sapienti.
36. Gladius ad divinos ejus , 36. La spada contro i suoi in
qui stulti erunt : gladius ad for- dovini , i quali saranno stolti : la
tes illius , qui timebunt. spada contro i suoi campioni , che
tremeranno .
37. Gladius ad equos ejus , et 37. La spada contro i suoi ca
ad currus ejus , et ad omne vul- valli , e contro i suoi cocchi, e
gus , quod est in medio ejus : et contro tutto il popolo , che ella
erunt quasi mulieres: gladius ad contiene , e saran coine fermine :
thesauros ejus , qui diripientur. la spada contro i suoi tesori , che
saran saccheggiati.
38. Siccitas super aquas ejus 38. Le sue acque si seccheranno,
erit , et arescent : quin terra scul- e si asciugheranno : perchè questa
ptilium est , et in portentis glo. è terra de' simulacri, e si gloriano
riuntur. de ' loro inostri.
39. Propterea habitabunt dra. 39. Per questo la abileranno i
cones cum faunis ficuriis : et lui dragoni, ee i fauni , che mangian

Vers . 36. Contro i suoi indovini. Il numero di costoro era grandissimo in


Babilonia , ed cráno molto onorati. Il Profeta dice , che saranno stolti , cioè
saranno conosciuti per veri stolti , mentre nulla hanno potuto prevedere di
quello che ad essi dovea avvenire , ee alla loro città .
Vers . 38. Le sue acque si seccheranno ec. letto dell'Eufrate , che divide
in due parti la gran Babilonia , resterà asciutlo , e darà libero e sicuro pas
saggio nella città ai Persiani.
Si gloriano de' loro mostri . Delle mostruose figure dei loro dei.
Vers. 39.' E i fauni , che mangian fichi salvatici ec. Ognuuo sa , che questi
fauni erano mosíri mezz'uomo, e mezza bestia rammeutati soyeute uo' poetiä
284 PROFEZIA DI GEREMIA
bitabunt in ea struthiones : et non fichi selvatici , e la abiteranno gli
inhabitabilur ultra usque in sem struzzoli : ed ella non sarà ripopo
piternum , nec exlruetur usque lata in eterno , nè sarà rifabbricata
ad generationem , et generationem . per generazioni , e generazioni.
40. ( 1 ) Sicut subvertit Domi. 40. Nella stessa guisa che il Si
nus Sodomam , et Gomorrham , gnore distrusse Sodoma , e Gomorra,
et vicinas ejus , ait Dominus : non e le sue vicine , dice il Sigoore ;
habitabit ibi vir , et non incolet così uomo non avrà quivi sua stan
eam filius hominis. za , nè figliuolo di uomo vi di
morerà .
41. Ecce populus venit ab Aqui- 41. Ecco che un popolo , ed
lone , et gens magna , et reges
> una nazione grande vien da setten
multi consurgent a finibus terrae., tentrione , e molti regi si muoveran
no dalle estremità della terra .
42. Arcum , el scutum appre- 42. E' daran di piglio all' arco >
hendent : crudeles sunt >, et immi. e allo scudo : sono crudeli , e senza
sericordes : vox eorum quasi mare misericordia : le loro voci come un
sonabit : et super equos ascendent, mar , che fa strepito ,un e sol
saliranno
sicut vir paratus ad praelium su' loro cavalli coine uomo
conlra te , filia Babylon. preparato a combatter contro di te,
o figliuola di Babilonia.
43. Audivit rex Babylonis fa- 43. Ne ha udito la fama il re
mam eorum , et dissolutae sunt di Babilonia , ed è mancato il via
manus ejus : angustia apprehen- gore nelle sue braccia : è oppresso
dit eum , dolor quasi parturientem . di affanno , e di dolore come dou
na che partorisce.
44. (2) Ecce quasi leo ascendet 44. Ecco uno , che quasi lione
de superbia Jordunis au pulchri- dal gonfio Giordano va sopra alla

(1 ) Genes. 19. 24.


(2) Supr. 49. 19.

e questi mostri si diceva , che comparivano ne ' luoghi ' disabitati , e deserti ;
onde dicendosi , che , dove fu Babilonia , abiteranno i dragoni , e i fauni ec .
si viene a dire , che ella sarà ridotta un deserto .
>

Non sarà ripopolata in eterno. A ' tempi di Adriano scriveva Pausania :


„ Babilonia la massima tra le città , che il sol vedesse giammai , non ha più
9 altro , che poche mura lib . vin . » La Babilonia , di cui parlano i moderni
viaggiatori , non è dove fu l'antica , e uon ha da far nulla con quella .
Vers. 41. E molti regi. Ciro accompagnato da molti principi soggetti a lui.
Vers . 44. Ecco uno , che quasi lione dal gonfio Giordano ec. Si serve par
lando di Ciro della stessa similitudine , di cui si valse parlando di Nabucho
donosor , cap . XLIX . 19. I versetti ancora che seguono , sono una repetizione
di quello che il Profeta disse della Idumea nello stesso capitolo vers. 19 .
20. 21. 22.
CAPO L. 285
tudinem robustam : quia subito beltà robusta ; perocchè io farò ,
currere facian eum ad illam : et egli a lei corra subitamente : e quai
quis erit electus , quem praepo- saranno i forti , che io porrò di
nam ei ? quis est enim similisfesa di lei ? Imperocchè chi è simi-.
mei ? et quis sustinebit me ? et ( ) le a me ? E chi a me si opporrà ?
quis est iste pastor , qui resistat E qual è quel pastore , che soste
vultui meo ? ner possa il mio volto ?
45. Propterea audite consilium 45. Udite adunque il disegno ,
Domini , quod mente concepit nd- che il Signor ha formato nella sua
versum Babylonem ; et cogitationes mente contro di Babilonia , e quello
ejus , quas cogitavit super terram che egli ha risoluto intorno alla
Chaldaeorum : Nisi detraxerint terra dei Caldei : io giuro , che i
eos parvuli gregum ,> nisi dissipa- più deboli dell'esercito li getteranno
tum fuerit cum ipsis habitaculum per terra , io giuro, che saran di
eorum. strutte con essi le loro abitazioni .
46. A voce captivitatis Babylo- 46. All'annunzio della cattività
nis commota est terra , et clamor di Babilonia si è smossa la terra ,
inter gentes auditus est. e le strida si sono udite tra le na
zioni,

( 1) Job. 41. 1.
286 PROFEZIA DI GEREMIA

CAPO LI.

De' mali , che faranno a Babilonia i re


della Media .

1. Haec dicit Dominus : Ecce 1. Ques te


ueste cose dice il Signore :
ego suscitabo super Babylonem , Ecco , che io farò levarsi come un
et super habitatores ejus , qui cor vento pestilenziale contro Babilonia ,
suum levaverunt contra me , quasi e contro i suoi abitatori , i quali
ventum pestilentem . hanno insolentito contro di me.
2. Et mittam in Babylonem 2. E manderò a Babilonia dei
ventilatores , et ventilabunt eam
> battitori , e getteranno sua paglia al
et demolientur terram ejus : quo- vento , e desoleranno la sua terra ;
niam venerunt super eam undi- perocchè da tutte le parti verran
que in die afflictionis ejus. contro di lei nel giorno di sua af 1

flizione. 1
3. Non tendat qui tendit arcum 3. Chi tende l'arco , nol tenda ,
suum , et non ascendat loricatus : e nissuno vada coperto di corazza .
nolite parcere juvenibus ejus , in- Non perdonate alla sua gioventù ,
terficite omnem militiam ejus. uccidete tutte le sue milizie.
4. Et cadent interfecti in terra 4. E i morti cadranno nella terra
Chaldaeorum , et vulnerati in de' Caldei , e i feriti nelle sue
regionibus ejus. regioni.
5. Quoniam non fuit vidualus 5. Perocchè Israele , c Giuda

Vers . 1 . Farò levarsi come un vento pestilenziale ec. Questo vento è la


guerra , che porterà a ' Babilonesi ogni sorta di mali , e la morte.
Vers. 2. Manderò a Babilonia dei battitori ec. Come al tempo della messe si
hattono , e si pestano le spighe del grano dai piedi degli animali, o sotto le
pesanti ruote dei carri , e dipoi il tutto gettasi" contro il vento , che se ne porta
Ja paglia , cosi sarà di Babilonia , la quale percossa da' suoi nemici vedrà i
suoi cittadini gettati qual paglia inutile , e spersi a tutti i venti per ogni parte
1 del mondo , onde la terra di Babilonia resterà desolata .
Vers. 3. Chi iende l'arco nol lenda , e nissuno vada coperto di corazza.
La vittoria sarà facile ee sicura : voi troverete i Babilonesi pieni di sonno , e di
vino , e non avrete a far altro , che trucidarli : non perdonate alla gioventù ,
all'età militare.
Vers. 5. Israele , e Giuda non é rimaso senza il suo Dio ec. Israele , e
CAPO LI. 287
Israel , et Juda a Deo suo Do- non è rimaso senza il suo Dio ,
mino exercituum : terra autem senza il Signor degli eserciti : ma
corum repleta est delicto a sancto la loro terra fu ripiena di delitti
Israel. contro il Santo d'Israele.
6. Fugite de medio Babylonis , 6. Fuggite di mezzo a Babilonia,
et salvet unusquisque animam e metla in salvo ciascuno la propria
suam : nolite tacere super iniqui- vita :: non siate indolenti sopra le
tatem ejus : quoniam tempus ul. suc iniquità , perocchè viene il tem
tionis est a Domino , vicissitudi- po della vendetta del Signore , ei
nem ipse retribuet ei. le renderà il contraccambio :
7. Calix aureus Babylon in 7. Babilonia nella man del Signo
manu Domini , inebrians omnem re fu un calice d'oro da inebriare
terram : de vino ejus biberunt tutta la terra. Di quel suo vino tut
gentes , et ideo commotae sunt.te bevver le genti , e ne furono al
terate .
8. ( 1 ) Subito cecidit Babylon , 8. Babilonia è caduta repentina
et contrita est : ululate super eam , mente, e si è fracassata : gettate urla
tollite resinam ad dolorem ejus , sopra di lei , prendete della resina
si forte sanelur. pe' suoi dolori , se a sorte ella gua
>
risse.
9. Curavimus Babylonem , et 9. Abbiam medicata Babilonia ,
non
est sanata : derelinquamus e non è guarita : abbandoniamla , e

(1 ) Isai, 21. 9. Apoc. 14. 8.

Giada non sono un popolo messo del tutto in abbandono da Dio :; egli fu tolto
dalla sua terra , perchè questa era piena di peccati commessi contro lo stesso
Santo Dio d'Israele : ma egli è tempo , ch'io riconduca questo popolo alla
sua terra .
Vers. 6. Fuggite di mezzo a Babilonia ec. Non è dubbio , che questa esorta
zione e indiritta particolarmente agli Ebrei , affinché non rimangano involti
nelle calamità , che verranno sopra Babilonia : ritiratevi per tempo da cotesta
infame città , maledetta da Dio , e condannata all'eccidio ; e aggiunge ancora
il Profeta , voi , che vedete fino a qual segno questa città è corrotta c piena
di tutti i vizj , e di ogni scelleratezza , pon vi avvezzate a soffrire senza dispia
cere , e senza ribrezzo una si grande iniquità : perocchè dovete sapere , che il
tempo delle vendette di Dio verrà , ed ei le renderà sua mercede. Avvisa
adunque gli Ebrei , che fuggano da quella impura città >, che fuggano per non
familiarizzarsi colle sue empietà , pensando al gastigo , con cui saranno tosto
punite .
Vers . Babilonia ... fu un calice d'oro da inebriare ec. Di Babilonia , di
questa splendida , e si temuta possanza si servi il Signore per far bere alle
genti la lor porzione del calice dell'ira sua : le genti ne bevvero all'ebbrezza .
Vers. 9. Abbiam medicata Babilonia ec . Le nazioni soggette a Babilonia di
cono , che hanno fatto quel che potevano per sanarla , cioè per diſenderla, o
salyarla dalla ruina. Origene , ed altri credono , che sian parole degli An
2
288 PROFEZIA DI GEREMIA
eam , et eamus unusquisque in andiamcene ognuno al suo paese ;
terram suam , quoniam pervenit perocchè i suoi delitti arrivarono fi .
usque ad coelos judicium ejus, no al cielo , e si alzavan fino alle
>

et elevatum est usque ad nubes. nuvole .


10. Protulit Dominus justitias 10. Il Signore ha fatta apparire
nostras : venite , et narremus in la nostra giustizia : venite , e an
Sion opus Domini Dei nostri, nunziamo in Sion . l'opera del Si
gnore Dio nostro.
1. Acuile sagittas , implete 11. Appuntate le vostre frecce ,
pharetras : suscitavit Dominus spin empite i turcassi. Il Signore ha su
ritum regum Niedorum : et contra , scitato lo spirito dei re di Media ,
Babylonem mens ejus est , ret per ed egli ha presa la sua risoluzi one
dat eam , quoniam , ultio Domini contro Babilonia per isterminarla ;
est , ultio templi sui. perchè dev' essere vendicato il Si.
gnore , vendicato il suo tempio.
12. Super muros Babylonis le- 12. Sulle mura di Babilonia al.
vate signum , augete custodiam : zate lo stendardo , aumentate le guar .
levate custodes , praeparate insi- die , ponete le ascolle , preparate
dias : quia cogitavit Dominus , et stratagemni ; perocchè il Signore ha
fecit quaecumque locutus est con- risoluto , ed ha eseguito tutto quello
tra habitatores Babylonis. che egli predisse contro gli abitanti
di Babilonia .

geli custodi di quell'impero , i quali , avendo fatto tutto quel che era loro
permesso di fare per salute di Babilonia , risolvono di abbandonarla : cosi poco
9

prima dell'ultima rovina di Gerusalemme il di della Pentecoste si udi nel


tempio una voce ,9 che dicea : Partiamo di qua . Vedi Giuseppe B. " I !. 12.
I suoi delitei arrivarono fino al cielo. Letteralmente, il suo giudizio, vale
a dire la materia del giudizio fatto da Dio contro di lei , cioè i suoi peccati.
Vers. 10. Il Signore ha fatta apparire la nostra giustizia. Il popolo Ebrco
riguardo a Dio era pieno d'ingiustizia , e meritava ogni male , ma riguardo ai
Caldei poteva dire , che non avea fatto ad essi alcun male , e che non meritava
di esser tenuto da essi in ischiavitù così dura e crudele. Quindi dicono , che
Dio col gastigo di Babilonia ha giustificata la causa loro , e s’invitano scam
bievolmente a portarsi a Gerusalemme, per ivi celebrare l'opera del Signore,
e renderne a lui solenni grazie.
Vers, 11. Appuntate le vostre frecce ec. È una ironia del Profeta , che dice
a'Babilonesi : preparate le vostre armi , tenetevi pronti a combattere : tutto
questo sarà inutile , perchè Dio è quegli che a prendere , e devastar Babilonia
conduce il re dei Medi co' principi del suo regno; il Signore vuol far vendetta
delle empietà di Babilonia , e dell'ingiuria fatta a lui nel dare alle fiamme il
suo tempio.
Vers. 12. Alzate lo stendardo , aumentate le guardie ec. Segue a dire a ' Ba
bilonesi , che si affatichino , e si studino quanto mai sanno e possono per te
ner ben difesa la loro città : Dio con tutto questo farà ed eseguirà puntual
mente tutto quello che ha risoluto ,e fatto predire tanto tempo innanzi ri
guardo al destino di Babilonia.
;
CAPO LI. 289
13. Quae habitus super aquas . 13. O tu , che siedi sopra le
snultas , locuples in thesauris molte acque , ricca de' tuoi tesori ,
venit finis tuus pedalis praeci- è venuto il tuo fine, il punto fisso +
sionis tuae . del tuo eccidio .
14. ( 1 ) Juravit Doniinus exer . 14. Il Signore degli eserciti la
cituum per animam suam : Quo- giurato per se medesimo : lo t'inon
niam replebo le hominibus quasi derò di turbe di uonini come le
brucho , et super te celeuma can- locuste , e sopra di te sarà cantata
>
tabitur. la canzone della vendemmia.
15. (2 ) Qui fecit terram in for- 15. Egli è che fece con sua pos.
titudine sun , praeparavit orbem sanza la terra , e il mondo dispose
in sapientia siia , ei prudentia sua colla sua sapienza , e colla intellie
extendit coelos. genza sua ordino i cieli.
16. Darte eo vocem , multipli- 16. A una sua voce si adunano
cantur aquae in coelo : qui levat le acque nel cielo ; egli alza dalle
nubes ab extremoterrae , fulgura estremità della terra le nuvole : scio
in pluviam fecit : et produxit ven. glie i folgori in pioggia , e da' suoi
tum de thesauris suis . * tesori ne tragge il vento.

(1 ) Amos. 6. 8.
( 2) Genes . l . I.

Vers. 13. Or tu , che siedi sopra le molte acque ec. L'Eufrate , detto nelle
Scritture il fiume per eccellenza , il fiume grande, divideva Babilonia in due
parti , come si è ditto .
É venuto il tuo fine , il punto fisso del tuo eccidio . Ovvero : la misura
determinata pel tuo taglio , pel tuo eccidio. Nella voce pedalis si riconosce il
piede come misura : e questa misura riguardo a Babilonia ell’ė , primo , la
misura della sua grandezza fissata da Dio dentro certi termini ; secondo la
durazione di questa grandezza ; terzo la misura de' peccati , che Dio volea
sopportare. Piena questa misura il Signore abbandona l'empia città alla
distruzione.
Vers. 14. La canzone della vendemmia . Abbiam veduto più volte , come la
vendemmia nei nostri libri santi è posta per significare il gastigo. 11 Siguore
che ha detto , com'egli inonderà il paese di Babilonia di turba immensa di
>

nemici , aggiunge , che a ' danni di lei >, e del suo paese , canteranno questi la
canzone de' vendemmiatori , colla quale si esortano a troncare i grappoli , a
spogliare le viti , e a premere le uve nello strettojo .
Paragoua l'esercito di Ciro a que' nuvoli di 'locuste , le quali in quelle
regioni si gettano sopra grandissimi tratti di paese , e guastano alberi , piante ,
grani , erbe, e in poco tempo il tutto disertano.
Vers . 36. A una sua voce ec. Mette in bella veduta la sovrana potenza di
Dio per far intendere a'Babilonesi qual sia il nimico , di cui hanno meritato
lo sdegno. La voce , di cui parla il Profeta , è il tuono.
Dalle estremità della terra. Vuol dire , dal mare , perchè le costiere del
9

mare sembra , che siano i termini delle terre.


Mart. Tom . XIII, 19)
290 PROFEZIA DI GEREMIA
17. Stultus factus est omnis 17. Stollo diventò ľ uomo del S10
hoтo a scientia : confusus est sapere. La statua stessa confonde
omnis conflator in sculptili : quin ogni artefice : perchè cosa falsa è
:

mendax est conflatio eorum , nec quella che egli ha fatto , e spirito
est spiritus in eis. in lei non è
18. Vana sunt opera , et risu 18. Sono opere vane e degne di
digna , in tempore visitationis suae riso : al tempo della visita periran
peribunt. queste cose.
19. Non sicut naec , pars Ja- 19. Non è come questi colui ,
cob : quia qui fecit omnia ipse est, che è la porzion di Giacobbe : ira
et Israel sceptrum haereditatis perocchè egli è , che ha fatte tulle
ejus : Dominus exercituum nomen le cose , e Isracle è il regno 8110
ejus. ereditario. Il suo nome egli ė , Si
gnor degli eserciti .
20. Collidis tu mihi visa belli: 20. Tu se' stata per me il mare
et
collidam in te gentes, et tello , che hai stritolate le armi , e
ego
disperdam in te regna : gli armati , e per mezzo di te io
conquasserò le genti, e desolerò i
reami :
21. El collidam in te equum , 21. E per mezzo di te sperderò
el equilem ejus : et collidam in i cavalli , e i cavalieri , e per mez
te currum ,> et ascensorem ejus : zo di te sperderò i cocchi , e quei
che li guidano :
22. Et collidam in te virum , 22. E per mezzo di te sperderò
et mulierem , et collidam in te uomini , e donne, e per te sperderò
senem , et puerum : et collidam vecchi , e fanciulli , e sperderò per
in le juvenem , et virginem : te giovani , c fanciulle :
23. Et collidam in te pastorem , 23. E per inezzo di te sperderò
et gregem ejus : et collidam in il pastore , e il suo gregge , e per
te agricolam , et jugales ejus : et te sperderò il bifolco , e i buoi ,
9

collidam in te duces , et magie che van sotto il giogo ; e per te


>

stratus. sperdero i condottieri , ci magistrati.


24. Et reddam Babyloni , et 24. Ed io poi renderò sotto gli
cunctis habitatoribus Chaldaeae occhi vostri a Babilonia , e a tutti
omne malum suum , quod fece- gli abitatori della Caldca tutto il
runt in Sion , in oculis vestris ait male , che fecero contro Sionne ,
>

Dominus. dice il Signore.

Vers. 17. 18. 19. Scollo diventò l'uomo del suo sapere ec. Vedi cap. x . 14.
15. 16. dove si sono spiegati questi tre versetti .
Vers. 20. Tu se stala per me il martello ec . Di te , o potente e superba
città , io mi son servito come di strumento per albattere la potenza di molte
altre nazioni. Nel capo precedente diede a Babilonia il titolo di martello di
tutta quanta la terra vers. 23. Questo bel sentimento è qui esposto nobilmente
fino al yersello 24.
CAPOLI. 291
25. Ecce ego ad te mons pe 25. Eccomi a te , o pestifero
slifer , ait Dominus , qui corrumpis monte ( dice il Signore ) , che in
universam terram : et extendam fetti tutta quanta la terra ; ed io
manum merem super te , et evol. stenderò la mano mia contro di te ,
vam te de pelris , et dabo le in e ti precipiterò dalle tue rupi , e
montem combustionis. farotti on monte d'incendio. ,
26. Et non tollent de te lapidem 26. Non si trarrà da te pietra
in angulum , et lapidem in fun . da mettere all'angolo, nè pietra da
damenta , sed perdilus in aeter- geltare ne' fondamenti: ma sarai di
num eris , ait Dominus. strutio in eterno , dice il Signore.
27. Levate signum in terra : 27. Alzate lo stendardo : suonate
clangite buccina in gentibus , san la tromba tra le nazioni: preparate
ctificate super eam gentes : annun. alla guerra sacra contro di lei i po
tiate contra illam regibus Ararat, poli : convocate contro di lei i regi
:

Menni , et Ascenez : numerate, di Ararat , di Menni , e di Ascepcz :


contra eam Taphsar , adducite numerate i soldati di Taphsar contro
equum quasi bruchum aculeatum. di lei : mettete in campo cavalli
:

come un esercito di cavallette armate


di pungiglioni.

Vers. 25. Eccomi a le , o pestifera monte ec. Il Profeta ben sapeva , che
> Ba
bilonia era posta in una vasta pianura : ma le dà il nome di monte si
:

e
per
ragione della sua superbia , e della grandezza del suo impero , e si ancora per
Ja altezza delle sue mura , dei suoi palauzi ec. Vedi Teodoreto. Questa mi
sembra la miglior ragione di tal denominazione. La chiama monte pestifero ,
perchè ella avea portata la corruzione de' costumi, la moltiplicità delle super
stizioui , il lusso enorme, e ogni sorta di disordine ne'paesi soggetti al suo
dominio .
Ti precipiterò dalle tue rupi ec. Continua la metafora del monte : peroc
ché i monti pare , che posino sopra le rupi , che li formano , e li sostengono.
Non debbo lasciar di rammentare i famosi orti pensili di Babilonia sostenuti
e considerati come un prodigio del mondo.
sopra volte di miranda struttura ,
E farotti un monte d'incendio. Ti farò diventare monte orrido , arso , in
fruttifero , come uno di que ' monti , da'quali uscirono de' Vulcani.
Vers. 26. E non si trarrà da te pietra da mettere all'angolo ec. La pietra
dell'angolo , la pietra del fondamento sono simboli dei regi , e de' principi ;
che sono pietre angolari , e fondamentali dello stato . Di tali pietre non se ne
troverà più in questo monte di Babilonia. In fatti questa citti non fu più città
capitale , nè residenza dei sovrani di Persia , e si ridusse ben presto in granie
avvilimento. Alessandro ebbe volontà di ristorarla , ma Dio non gli diè tempo
di farlo .
Vers . 27. Alzate lo stendardo ec. Dio parla come supremo capo della im
presa contro Babilonia , e ordina , che si allestisca un grande esercito , e sic
come tale impresa é impresa voluta da Dio , perciò dice : Sanctificate super
eam Igentes , preparate a questa guerra , che è santa , i popoli.
rezi di Ararat , di 'Menni', e di Ascenez . Ararat ė Armenia , ovvero
5

una parte dell'Armenia. Vedi Isai. xXXVIS, Menni è un altro paese dell ' Ar
menia ; secondo un antico Scrittore presso Giuseppe Antig. 1. Ascenez credesi
un popolo detto gli Ascanti , vicino al Tanai.
292 PROFEZIA DI GEREMIA
28. Sanciificate contra eam gen- 28. Preparate alla guerra sacra
tes , reges Mediae , duces ejus, contro di ſci i regi di Media , e i
> >

el universos magistratus ejus, suoi capitani, e tutti i suoi grandi,


cunctamque terram potestatis ejus. e tutte le provincie , che ad essi
sono soggette.
29 . Et commovebitur terra , 29. E la terra sarà scommossa e
et conturbabitur : quia evigilabit sconturbata ; perchè tosto avrà effet
contra Babylonem cogitatio Do- to la risoluzion del Signore , da cui
mini, ut ponat terram Babylonis la terra di Babilonia sarà renduta
desertam , et inhabitabilem . deserta e inabitabile.
50. Cessaverunt fortes Baby- 30. I forti di Babilonia han la .
lonis a prnelio, habitaverunt in sciala la pugna , se ne stanno nei
praesidiis : devoratum est robur luoghi fortificati : il lor valore se
eorum ,> et facli sunt quasi nuo n'è andato , son diventati come
lieres : incensa sunt tabernacula femmine : le loro tende sono state
:

ejus , contriti sunt vecles ejus.


>
abbruciate , e i contraſforti delle
porte sono spezzati.
31. Currens obviam currenti 51. Il corridore s ' imbatterà nel
veniet : et nuncius obvius nun- corridore , e il messaggiere s'inbat
cianti: ut annuntiet regi Baby- terà nel messaggiere : e' vanno 2

lonis , quia cupta est civitas ejus far sapere al re di Babilonia , chc
a summo usque ad summum : la città è presa da un'estremità al
l'altra ::
32. Et vada praeoccupata sunt , 52. Che i passaggi sono occupati ,
el paludes incensae sunt igni , el e che è stato messo il fuoco ai can
viri bellatores conturbati sunt. neti della palude, e tutti i guerrieri
sono sbigottiti ;

Numerate i soldati di Taphsar. Sembra evidente , che nella nostra Vol


>

gata Taphsar sia posto quasi nome di qualche luogo , o paese. Molti interpreti
credono, che questa voce significhi principe : ovver satrapo ; ma cið pure non
fa , che ella non possa anche essere nome proprio di città , o provincia .
Vers. 30. E i contraforti delle porte sono spezzali. Non è da dubitare , che
entrati i soldati di Ciro pel letto dell'Eufrate andasser subito a occupare ,
e spalancare le porte della città , affinchè tutto l'esercito potesse entrare più
proutamente.
Vers . 31. 32. Il corridore s'imballerd nel corridore ec. Nel tempo , che un
2

uomo correndo in furia va per portare la nuova , che i nemici sono entrati da
una parte , s'imbatte in un'altro , che va a dire , che essi sono entrati anche
da un'altra , e la vastiti di Babilonia era tale , che vi volle del tempo assai ,
prima che per tutta la città si sapesse la terribil novella : andavano adunque
continui messaggeri al re , che riferivano , come la città era presa da una estre
nità fino all'opposta estremità , che il nemico ha occupati i passaggi del fiume,
o sia i guadi , essendo entrato pel letto del fiume stesso dalla parte dov'entra
nella città , e dalla parte , dove esce fuori , che è stato messo il fuoco ai can
neti , ee che lo spavento é grande ne' soldati , che dovrebbon difendere la città .
Non abbiamo cosi precisa notizia de ' luoghi da poter rendere esatta ragione di
CAPO LI. 293
33. Quia haec dicit Dominus 33. Imperocchè queste cose dice il
exercituum , Deus Israel : Filia Signor degli eserciti , il Dio d ' Isra
Babylonis quasi area , tempus tri- ele : La figliuola di Babilonia è come
turae ejus : adhuc modicum , et un' aja , quest' è il tempo di sua
veniet tempus messionis ejus. battilura : ancora un po' di tempo , >

e la mietitura di lei verrà .


34. Comedit me , devoravit me 34. Mi ha consunta , mi ha di
9

Nabuchodonosor rex Babylonis : vorata , Nabuchodonosor re di Ba


reddidit me quasi vas inane , ab- bilonia ; mi ha ridotta come un vaso
sorbuit me quasi draco , replevit voto : egli qual dragone mi ha asa
ventrem suum teneritudine mea , sorbita :: ha empiuto il suo ventre
et ejecit me. di tutto quello che io aveva di mc
glio , e mi ha mandata in disper
sione ,
35. Iniquitas adversum me , et 35. L'iniquità commessa contro
caro mea super Babylonem , dicit di me , e il macello della mia carne
habitatio Sion : et sanguis meus sta sopra Babilonia , dice la figlia
super hubitatores Chaldaeae , dicit uola di Sion , e il sangue mio SO
Jerusalem . pra gli abitatori della Caldea , dice
Gerusalemme.
36. Propterea haec dicit Domi- 36. Per questo così dice il Signo
nus : Ecce ego judicabo causam re : Ecco , che io giudicherò la tua

quelle parole : le paludi sono abbruciate , lo che vuol dire come abbiam tra
dutto : i canneti della palude sono abbruciati : ma possiamo intendere , che )

i soldati di Ciro mettesser fuoco ai canneti , che coprivauo per grande spazio
le rive dell'Eufrate , e impedivano il passaggio alle schiere , perocchè quelle
.

caune erano di una straordinaria grossezza , e come alheri, quali elle sono an
cora nelle Indie per relazione de' viaggiatori. Ma il Profeta tanto tempo avanti
vide in ispirito tutte le principali circostanze della presa di Babilonia, e le de
scrisse come uno scrittore contemporaneo scriverebbe i ſalti veduti co'suoi
propri occhi. Or Geremia scrivea questa profezia circa cinquantasei anni prima
di quell' avvenimento .
Vers. 33. La figliuola di Babilonia è come un ' aja ec. Come un ' aja , cios
come la messe , che si porta nell'aja , per essere battuta : verrà il tempo in
9

cui si farà la dietitura di tutto quello che Babilonia ha di buono , e di bello ,


verrà il tempo , in cui Babilonia sarà battuta dai flagelli del Signore , come
nell'aja la messe .
Vers. 34. Mi ha consunta , mi ha divorata ec. Ella è Sionne , che rappre
senta le crudeltà esercitate da Nabuchodonosor contro Israele. Ella dice , che
questo superbo re l'ha consunta , e divorata , l'ha fatta vota di abitatori, ha
ingojate le sue ricchezze , e ha mandati dispersi i suoi figli , la più cara parte
di lei .
Vers. 35. E il macello della mia carne. La strage di tanti de ' miei figliuoli .
Tutte le stragi commesse , tutto il sangue versato del misero Israele sta sopra
Ba bilonia , e chiede vendetta ' negli occhi del Signore .
Vers. 36. Asciugherò il mare di Babilonia ec . Col nome di mare si può in
tendere con Teodoreto , ed altri la moltitudine immensa degli abitanti di Ba
bilonia , ee l'infinita copia delle ricchezze , che aa lei veniyano da tutte le parti,
PROFEZIA DI GEREMIA
294 , et ulciscar ultionem tuam ,
tuam causa , e farò tue vendette >, e ascia
et desertum fuciam mare ejus , et gherò il mare di Babilonia , e sec
siccabo venam ejus. chero le sue sorgenti.
37. Et erit Babylon in tumulos, 37. E Babilonia sarà una massa
habitatio draconum , stupor , et di rovine , abitazion di dragoni ,
sibilus , eo quod non sit habitator. oggetto di spavento , e di scherno ,
) perchè non avrà abitatore .
38. Simul ut leones rugient , 38. Ruggiranno insieme come
exculient comas ' veluti catuli leo- lioni , e come giovani lioncelli scuo
num . teranno i lor crini .
In calore 39. Li farò riscaldare nelle lor
tus39.eorum eorum boponam
, et inebria eos ,po
ut gozzoviglie , e gli inebrierò , affio
sopiantur et dormiant somnum che si addormentino , e dormano
sempiternum , et non consurgant , un sonno sempiterno , e più non si
>

dicit Dominus. alzino , dice il Signore.


40. Deducam eos quasi agnos 40. Li condurrò come agnelli al
ad viclimani , et quasi arietes cum macello , e come arieti coi capretti.
>

hoedis.
41. Quomodo capta esl Sesach , 41. Come mai è stata presa Se
et comprehensa est inclyta uni- sach , e vinta la gloria di tutta la
versae terrae ? quomodo facta est terra ? Come mai Babilonia è diven
in stuporem Babylon inter gentes? tata l'orrore di tutti i popoli ?
42. Ascendit super Babylonem 42. Un mare ha inondato Babi .
mare , multitudine fluctuum ejus lonia , e la massa de ' suoi flutti
operta est. l'ha affogata.
43. Faciae sunt civitates ejus 43. Le sue città son divenutespet
in stuporem , terra inhabitabilis , tacolo di terrore , terra inabitabile ,
et deserta , terra , in qua nullus e deserta , nella quale niuno possa
>

habitet , nec transeat per eam abitare , nè figliuoli dell'uomo pas


filius hominis. sarvi .

mediante i tributi di tante nazioni soggette al suo impero. Ma Babilonia non


sarà più città regina , e sparirà il suo fasto ,5 la sua grandezza , e la sua
opulenza.
Vers. 38. 39. Puggiranno insieme come lioni ec. | Babilonesi ruggiranno
come lioni infuriati , minacciando strage e morte ai loro nemici ; ma io , dice
il Signore , ammansiro questi lioni ,farò che si riscaldino nelle lor gozzovi
>

glie , e pieni di vino si addormenteranno , e dormiranno per sempre sorpresi


> >

nel sonno, e trucidati da quei nemici , ch'ei disprezzayano . Abbiam già detto,
9

come Babilonia fu presa in tempo di una festa solenne , in cui tutto il popolo
non ad altro avea pensato , che a bere , a sollazzarsi , e a divertirsi . Vedi
anche Daniele v . 3o .
Vers. 41. È stata presa Sesac. Sesac era una dea de” Babilonesi , probabil
mente la luna , o sia Diana. Vedi Jerem . xxv. 26. Quindi è posto il nome di
questa divinità in vece del nome di Babilonia .
Vers. 42. Un mare ha inondato Babilonia . Si è veduto altre volte assomi
son
gliato un grande esercito ad uua gran massa di acque , che allagano , e
CAPO LI. 295
44. Et visitabo super Bel in 44. E visitero Bel in Babilonia ,
Babylone , et ejiciam quod absor- e farogli vomitare quel che ha in
buerat de ore ejus , et non con- gojato , e non accorreranno più aa lui
>

fluent ad eum ultra gentes, siqui- i popoli; perocchè anche le mora


dem et murus Babylonis corruet. di Babilonia andranno in rovina.
45. Egredimini de medio ejus 45. Uscite da lei , popol mio ,
populus meus : ut salvet unusquis- affiochè ognun salvar possa la pro
que animam suam ab ira furoris pria vita dall'ira furibonda del
Domini. Signore.
46. Et ne forte mollescat cor 46. E badate , che il vostro cuore
vestruri , et timeatis 'auditum , qui non si sbigottisca , e non vi faccian
>

audietur in terra , et veniet in paura le nuove , che si sentiran pel


anno auditio , et post hunc annum paese ; un anno verrà una nuova ,
auditio ; et iniquitns in terra , et e dopo questo anno altra nuova ; e
dominator super dominatorem. la tirannide nel paese , e un domi
natore dopo l'altro dominatore ;
47. Propterea ecce dies veniunt, 47. Perocchè allora verrà il tem
et visitabo super sculptilia Baby- po , in cui visiterò i simulacri di
lonis : et omnis terra ejus confun . Babilonia , e tutta la sua terra sarà
>

detur, et universi interfecti e us in confusione, e tutti i suoi ( citta


cadent in medio ejus. dini ) cadranno uccisi in mezzo a lei .
48. El laudabunt super Baby- 48. I cieli , ee la terra , e quanto
.

lonem coeli , el terra , et omnia


> in essi contiepsi , canteranno laude
quae in eis sunt : quia ab Aqui a cagione di Babilonia , perchè da

mergono una campagna. Isai vmr. S. XVII . 13. Xxvui, 15. Può anche essere
che il Profeta ailada allo stato , in cui dovea ridursi questa città ; coucios
>

siache le acque dell'Eufrate , perduto il loro corso , cominciarono a formare


vastissimi laghi all'intorno. Vedi Isai. xiii . 21.
Vers. 44. E farogli vomitare quel cheha ingojato. Erano immensi i doni
portati al tempio di questo Dio de ' Babilonesi , e i vasi sacri del tempio del
vero Dio furono da Nabuchodonosor dati a Bel ; ma furono renduti da Ciro ,
e riportati a Gerusaleme. Vedi 1. Esd . 1. 7. 8. ec.
Vers. 46. E badate , che il vostro cuore non si sbigottisca ec. Quando si
andrà avvicinando il tempo di eseguire i miei dissegni contro Babilonia , ba
date di non lasciarvi atterrire e di non perdere la ferma speranza , che do
vete avere della vostra liberazione, per le varie nuove , che si andranno spar
gendo pel paese : perocchè un'anno sentirete dire una cosa l'anvo dopo ne
sentirete dire un'altra , e vi si farà intendere , che dopo un dominatore cru
dele , ne verrá un' altro peggiore. Dio vuol tener costanti nella speranza della
>

futura lor libertà yli Ebrei ; onde li premunisce contro i varj romori , che si
spargeravno nel tempo appunto , in cui si preparerà la tempesta , che dee
metter
Vers. sossopra l'impero
47. E tutti i suoi de'Caldei.
( cittadini) cadranno uccisi in mezzo a lei. L'E
breo legge : E tutti i suoi ballerini cadranno ec. Alludeado ai balli , che si
facevano in quella festa , in tempo di cui fu presa Babilonia.
Vers. 48. Canteranno laudi cc.Darau lode a Dio per tutto quello che egli
ha ordinato contro l'empia città .
296 PROFEZIA DI GEREMIA
lone venient ei praeilones , ait Settentrione verranno i suoi distrut
Dominus. tori , dice il Signore.
49. Et quomodo fecit Babylon , 49. E come Babilonia fece , che
ut cuderent occisi in Israel : sic tanti cadesser uccisi in Israele , cosi
de Dabylone cadent occisi in uniunin molti de ' Babilonesi cadranno uccisi
versa terra . per tutto il paese.
50. Qui fugistis gladium , venile, 50. Voi , che avete fuggita la
nolile stare : recordamini procul spada , venite , non vi fermate : da :

Domini, et Jerusalem ascendat lungi ricordatevi del Signore , e ri


super cor vestrum . tornivi in cuore Gerusalemme.
51. Confusi sumus , quoniam 51. Noi siam confusi degli ob
audivimus opprobrium : operuit brobri , che abbiam uditi : i nostri
ignominia fucies nostras : quia volti son coperti di ignominia ; pe
venerunt alieni super sanctifica- rocchè gli stranieri entrarono nella
tionem domus Domini. casa santa del Signore.
52. Propterea ecce dies veniunt, 52. Per questo ecco , che viene il
ait Dominus , et visitabo super tempo , dice il Signore , e farò mie
sculptilia ejus , et in omni terra vendette sopra i suoi simulacri , e
cjus muziet vulneratus. muggiranno i feriti per tulto il suo
territorio .
53. Si ascenderit Bubylon in 53. Se Babilonia s'innalzerà fino
coclum , et firmaverit in excelso al cielo , e nell' alto nno
> fisserà sua pos
dati
robur suum ,> a me venient vasta- sanza , da me sara man i
tores ejus , ait Dominus. suoi distruttori, dice il Signore.
54. Vox clamoris de Babylone, 54. Strida grandi da Babilonia ,
etdaecontritio magna de terra Chal- e fracasso grande dalla terra dei
orum : Caldei :
55. Quoniam vastavit Dominus 55. Perocchè il Signore ha deva
Babylonem , et perdidit ex ea vo- stata Babilonia , ed ha falte cessare

Vers. 50. Voi che avele fuggita la spada ec. Voi , o Israeliti , che siete stati
9

sottratti alla morte , e nella presa di Babilonia , e nello sconvolgimento di


quell'impero , venite , non vi fermate in alcun luogo , tornate a Sionne , me
mori del culto del Signore dopo tinto tempo , che voi non avete potuto a lui
renderlo nella sua casa , memori della vostra Gerusalemme.
Vers. 51. Noi siam confusi ec. Alla esortazione del Profeta gli Ebrei rispon
dono, che essi son confusi , perchè hanno udito gli obbrobri , e le contumelie
fatte a Gerusalemme nel suo eccidio da' Caldei , hauno udite le bestemmie ,
e gli improperi degli stessi nemici contro la città santa , e contro lo stesso
Dio ; chi ei non posson dimenticarsi come un popolo barbaro entrò nel san
tuario della casa del Signore. Notisi, come molto bene il Profeta la dire agli
Ebrei: abbiamo udito ; perocchè la massima parte di quelli che vider la di
struzione di Gerusalemme, e del tempio , erano già morti . Dio risponde, che
>

egli getterà a terra Bel con tutti gli alli simulacri di Babilonia , empierà di
e colle
stragi tutto il paese , e devasterà quella città , la quale colle sue mura ,
bue torri s'invalzava quasi fino al cielo .
Veis. 55. La fatie cessare in lei le voci superbe ec. Non si 'sentirà più Ba
CAPOLI. 297
cem magnam : et sonabunt fluclus in lei le voci superbe : sarà il ro
eorum quasi aquue multae : dedit more di quei flutti simile ad una
sonitum vox eorum : gran massa di acque : ,tal sarà il
suono delle lor voci :
56. Quia venit super eam , 56. Imperocchè è venuto sopra
id est super Babylonem , praedo , di Babilonia il ladrone , e i suoi
et apprehensi sunt fortes ejus , et guerrieri sono stati sorpresi , e il
emarcuit arcus eorum , quia fortis loro arco è stato senza forza , per
ullor Dominus reddens retribuet. chè forte vendicatore è il Signore ,
che rende il contraccambio.
57. Et inebriabo principes ejus, 57. Ed io inebriero i suoi prin .
et sapientes ejus , et duces ejus , cipi , e i suoi sapienti, ei suoi
et magistratus ejus, et fortes ejus: capitani, e i suoi magistrati , e i
et dormient somnum sempiternum, suoi campioni : , o dormirauno un
et non expergiscentur , ait rex , sonno eterno, e non si risveglieran
Dominus exercituum nomen ejus. no , dice il Re , che ha nome il
Signor degli eserciti .
58. Haec dicit Dominus exerci. 58. Queste cose dice il Sigoor
tuum : Murus Babylonis ille latis. degli eserciti : Quella muraglia lar
simus suffossione suffodietur , et ghissima di Babilonia sarà rovinata
portae ejus excelsae igni combi- da sommo a imo , e le sue altissime 4

rentur , et labores populorum ad porte saranno arse dalle fiamme , e


nihilum , et gentium in ignem le fatiche de' popoli, e delle na >

erunt, et disperibunt. zioni saranno apnichilate , e distrutte


dal fuoco , e periranno.
59. Verbum , quod praecepit 59. Comandamento dato da Ge
Jeremias propheta , Sarajae filio remia profeta a Saraja figliuolo di

bilonia parlar con voce imperiosa , e superba : il romore della moltitudine del
suo popolo sarà un romore sordo , e spaventevole , come quello di una piena
grande di acque : tal sarà il romore , che si udirá in Babilonia alla invasione
dei Persiani ; sarà romore di gemito , di querela , di trista e stupida dispe
razione.
Vers . 57. Inebrierò i suoi principi , e i suoi sapienti ec , Inebrierò col ca
lice dell'ira mia i principi ec .
Vers. 58. Quella muraglia larghissima di Babilonia ec. Le mura di Babilonia
sono dipinte per una delle graudi meraviglie del mondo da molti scrittori.
Queste mura avevano di circuito ventitre leghe di due miglia e mezzo italiane
per ogni lega , se crediamo ad Erodoto , e a Plinio , e benchè altri mettano
qualche cosa di meno , la differenza
e
però non è grande. Quanto alla loro
larghezza, Quinto Curzio , e Strabone la fanno di trentadue piedi , e final
mente lo stesso Strabote, Plinio , ed altri scrivono , che fossero alte dugento
cubiti . Siccome dicesi , che ella avesse tre reriuti di mura vuolsi , che Ciro
facesse smantellare le mura esteriori , e il resto , e tutte le porte le demoli
Dario Gigliuolo di Histarpe.
Vers. 59. Quando andava con Sedecia re a Babilonia ec . Gli Ebrei , e die
Iro ad essi molti dei nostri interpreti dicono , che Sedecia Panuo quarto del
298 PROFEZIA DI GEREMIA
Neriue filii Maasiae , cum perge. Neria figliuolo di Maasia , quando
ret cumi Sedecia rege in Babylo- andava con Sedecia re di Babilo
nem , in anno quarto regni ejus : pia l'anno quarto del regno di Jui.
Sarajas autem erat princeps pro- Or Saraja era capo dell'ambasciata.
phetiae .
60. Et scripsit Jeremias omne 60. Descrisse Geremia tutte le
malum , quod venturum erat su- sciagure , che dovean cadere sopra
per Babylonem , in libro uno : Babilonia in un libro , e tutte que
omnia verba haec , quae scripta ste parole , che sono scritte contro
sunt contra Babylonem . Babilonia .
61. Et dixit Jeremias ad Sara. 61. E Geremia disse a Saraja :
jam : Cum veneris in Babylonem , Quando tu sarai arrivato a Babilo
:

et videris , et legeris omnia verba nia , e avrai vedute e lette tutte


haec , queste parole ,
62. Dices : Domine , lu locutus 62. Dirai: Tu , Signore , hai
es contra locum istum , ut disper- minacciato di distruggere questo laga
luo
deres eum : ne sit , qui in eo ha- go a segno , che non ci rimanga chi
vitet ab homine usque ad pecus , lo abiti nè uomo , nè bestia , e sia
et ut sil perpetua solitudo. qui solitudine eterna.
63. Cumque compleveris legere 63. E quando avrai finito di leg
librum istum , ' ligabis ad eum gere questo libro , lo legherai a una
lapidem , et projicies illum in me . pietra , e lo getterai in mezzo al .
>

dium Euphratem : [ Eufrate :


64. Et dices : Sic submergetur 64. E dirai ; In tal guisa sarà
Babylon , et non consurget afacie somóersa Babilonia , e non risore
afflictionis , quam ego adduco su- gerà dall'eccidio , che io mando
per eam , et dissolvetur. Hucusque sopra di lei , e verrà meno . Fio
verba Jeremiae. qui le parole di Geremia .

suo regno andò a Babilonia a visitare Nabuchodonosor , portandogli alcuni


doni per farselo amico , e per ottenere , che trattasse con umanità i prigionieri
Giudei , che erano già nella Caldea , e sehbene di questo viaggio non si dica
altra cosa in verun altro luogo delle Scritture , sembra che non possa met
tersi in dubbio per quello che qui leggiano. In questo anno quarto di Sedecia
era pace tra gli Ebrei , e Nabuchodonosor, ed eran già cinque anui , che
Jechonia predecessore di Sedecia si trovava a Babilonia .
Saraja era capo dell' imbasciala. Di molte interpretazioni , che si danno a
quelle parole : Princeps prophetiae , mi è paruta la più vera quella che ho
posta nella versione. Il re Sedecia avea seco un numero di ministri e di
cortigiani , tra ' quali Saraja era il primo , portando egli la parola , ed essendo
a trattare co'ministri di Nabuchodonosor delle cose , che il re Sedecia si era
proposte nel fare quel viaggio .
Vers. 63. E quanto avrai finito di leggere ec. La profezia dovea esser letta
da Saraj. agii Ebrei adunati segretamente in qualche luogo.
Vers. 64. In lul guisa sarà som nersa Babilonia. Cosi Babilonia sarà som
mersa prima in un diluvio di calamità , e di sciagure , c finalmente sotto le
299
9

1
CAPO LII.

Gerusalemme è presa da Nabuchodonosor. Incendio della città , e


del tempio. Sedecia accecato é condotto a Babilonia con tutto il
popolo. Esallazione di Joachin dopo trentasette anni di prigionia.
:

1. ( 1 ) Filius viginti , et unius 1 . Sedecia avca ventun ' anno


anni erat Sedecias , cum regnare quando cominciò a regnare , e regno
coepisset i et undecim annis re- undici anni in Gerusalemme. La
gnavit in Jerusalem , et nomen sua madre chiamavasi Amital , fi.
inatris ejus Amital , filia Jere , gliuola di Geremia di Lobna .
miae de Lobna .
2. Et fecit malum in oculis Do- 2. Ed ei peccò davanti al Signo
mini, juxta omnia , quae fecerat re , facendo in tutto e per tutto
Joakim . quel , che avea fatto Joachim.
3. Quoniam furor Domini erat 3. Perocchè il Signore era irritato
in Jerusalem , et in Juda , usque- contro Gerusalemme , e contro Giu
quo projiceret eos a facie sua : et da si altamente , che volea rigettarli
recessit Sedecias a rege Babylonis. da se. E Sedecia si ribello contro
il re di Babilonia.

(1) 4. Reg. 24. 18. 2. Paral. 36. 11 .

acque dell'Eufrate, e sparirà dalla faccia della terra , come la scrittura get
tata nel fondo del medesimo fiume , che non verrà mai a galla.
Fin qui le parole di Geremia. Alcuni credono , che queste parole fossero
aggiunte da Baruch , il quale mise insieme le profezie di Geremia , senza

però osservare l'ordine dei tempi. Altri vogliono , che siano state aggiunte
da Esdra .
Vers. 1. Sedecia avea ventun' anno ec. Quello che si legge in questo capi
tolo si trova scritto dal versetto 18. del capo xxiv . fino al versetto 25. del
capo xxv , del libro quarto dei Re. Quelli che credono scritti da Geremia il
terzo e il quarto libro dei Regi , dicono , che questo capitolo è anch'esso di
Geremia >, e fu posto qui da Baruch pel motivo , che tutto quello che in esso
raccontasi , serve a dimostrare l'adempimento delle profezie di Geremia in
torno alla rovina di Gerusalemme , e serve anche d'introduzione alle lamen
tazioni dello stesso Profeta. Altri poi osservando ,> che la esaltazione di Joa
300 PROFEZIA DI GEREMIA
4. ( 1 ) Factum est autem in anno 4. E l'anno pono del suo regno,
nono regni ejus , in mense decimo, il decimo mese , a' dieci del mese
decima mensis : Venit Nabucho . Nabuchodonosor re di Babilonia si
donosor rex Babylonis, ipse , et mosse egli , e tutto il suo esercito
omnis exercitus ejus , adversus contro Gerusalemme , e l'assedia
Jerusalem , et obsederunt eam , diarono , e la cinsero di circonval .
aedificaverunt contra eam muni lazione.
tiones in circuitu .
5. Et fuit civilas obsessa usque 5. E la città rimase assediata
ad undecimum annum regis Se- fino all' undecimo anno di Sedecia .
decine .
6. Mense autem quarto , nona 6. Ma il quarto mese , ai nove
mensis , oblinuit fames civitatem : del mese , la fame s'impossessò del
et non erant alimenta populo la città , e il popolo non avea di
terrae . che nutrirsi.
7. Et dirupta est civitas , et 7. Ed eran conquassate le mura
omnes viri bellatores ejus fuge della cià, e tutti i suoi guerrieri
runt , exieruntque de civitale no- si fuggirono, é usciron dalla città di
cle per viam portae , quae est polte per la via della porta , che è
>

inter duos muros , et ducit ad tra le due muraglie , e conduce al


hortum regis ( Chaldaeis obsiden- giardino del re ( mentre i Caldei
tibus urbem in gyro ) et abierunt cingevano all'intorno la città ) , e >

per viam , quae ducit in eremuni. se n'andarono per la strada , che


mena al deserto .
8. Persecutus est autem Chal- 8. E l'esercito de' Caldei tenne
daeorum exercitus regem : et apo dietro al re , e prescro Sedecia nel
prehenderunt Sedecium in deserio, deserto , che è vicino a Gerico , ee
quod est juxta Jericho : et omnis tutti que' che l' accompagnavano , lo
comitatus cjus diffugit ab eo. abbandonaroco.
9. Cumque comprehendissent 9 . E preso il re , lo condussero
regem , adduxerunt eum ad regem al re di Babilonia in Reblatha , che
Babylonis in Reblatha , quae est è nella terra di Emath , e questi
in terra Emath : el loculus est ad pronunziò la sentenza contro di lui.
eum judicia .

(1) 4. Reg. 25. 1. Sup. 39. 1 .

chin ( la quale non segui se non dopo la morte di Nabuchodonosor a tempo


di Evilmerodach , e dopo la morte dello stesso Geremia ) è narrata in questo
capitolo , credono piuttosto , che Esdra , o lo stesso Baruch mettendo insieme
le profezie di Geremia , aggiungesse alla fine questo racconto delle calamità
di Gerusalemme tolto dal libro dei Re .
Vers. 4. La cinsero di circonvallazione. Nei LXX . si dice che alzarono
attorno un muro di grosse pietre : cosa usata frequentemente ab antico negli
ssedj delle grandi cillà ,
CAPO LII. 301
10. El jugulavit rex Baby-lonis 10. E il re di Babilonia fece
filios Sedeciae in oculis ejus : sed scannare i figliuoli di Sedecia sotto
et omnes principes Juda occidit i suoi occhi ; ed uccise eziandio
in Reblatha. tutti i principi di Giuda in Re
blatha .
11. Et oculos Sedeciae eruit , 1. E fece cavar gli occhi a Se.
et vinxit eum compedibus , et decia , e lo mise in reppi, e il re
adduxit eum rex Babylonis in Ba- di Babilonia lo condusse a Babilo
bylonem , et posuit eum in domo dia , e lo cacciò in prigione per
carceris usquead dien mortis ejus. sino al di della sua morte.
12. In mense autem quinto , 12. Il quinto mesc , a' dieci del
decima mensis , ipse est annus mese , che correa l'anno decimonono
NONUS decimus Nabuchodonosor di Nabuchodonosor re di Babilonia,
regis Babylonis : venit Nabuzar. arrivò Nabuzardan capitano del
dan princeps militiae, qui stabat l'esercito , il quale comandava per
coran rege Babylonis in Jerum ordine del re di Babilonia in Ge
salem . rusalemme ,
13. Et incendit domum Domini, 13. E bruciò la casa del Signo
et domum regis , et omnes domos re , e la casa del re , e lutte le
Jerusalem 3 et omnem domum case di Gerusalemme , e tutti i gran
magnam igni combussit. palazzi consumo colle fiamme.
14. Et lolum murum Jerusalem 14. E tutto il muro , che cin
per circuitum destruxit cunctus geva Gerusalemme , fu atterrato da
exercitus Chaldaeorum , qui erat tutto l'esercito de Caldei , che
cum magistro militiae. v'era col suo .capitano.
15. De pauperibus autem populi, 15. E quello che nella città era
et de reliquo vulgo , quod reman. rimaso di povera gente , e gli avanzi
serat in civitate , et de perfugis , del volgo , e i disectori, che si
>

qui transfugerant ad regem Ba- crano rifuggiti presso il re di Ba


lylonis , et ceteros de multitudine, bilonia , e tutto il resto della turba
transtulit
militiae.
Nubuzardan princeps li trasportò Nabuzardan capitano
dell'esercito a Babilonia.
16. De pauperibus vero terrae 16. De' poveri poi del paese
reliquit Nabuzardan princeps mie Nabuzardan capitano dell'esercito
litiae vinitores , et agricolas. vi lasciò i vignajuoli , e i lavora
tori della terra .
17. Columnas quoque aereas , 17. E i Caldei pure fecerin

Vers. 19. A' dieci del mese ec. Nel libro quarto dei Re è notato il settimo
giorno , e non il decimo : ma ai
lemme', e ai dieci fu dato il fuocosette fu l'arrivo di Nabuzardan
le case reali .
alla città dopo avere spogliato a Gerusa
il tempio ,
>

Vers . 15. 16. E quello che nella città era rimaso ec. Per l'intelligenza di
questi due versetti 'nolisi , che furono menati a Babilonia tutti i poveri , c
tulli i ricchi di Gerusalemme, s ma nella campagna furono lasciati i poveri ,
302 PROFEZIA DI GEREMIA
quae erant in domo Domini , et pezzi le colonne di bronzo , che
bases et mare aeneum , quod erano nella casa del Signore , e i
.

erat in domo Domini, confrege. piedistalli , e il mare di bronzo ,


runt Chaldaei , et tulerunt omne che era nella casa del Signore , e
aes eorum in Babylonem . tutto il bronzo lo portarono a Ba
bilonia .
18. Et lebetes , et creagras , et 18. E portaron via le caldaje , e
psalleria , et phialas , et morta , le padelle , e i salteri, e le coppe ,
riola , et omnia vasa aerer , quae e i mortaj, e tutti i vasi di bron
in ministerio fuerant , tulerunt. zo , che serrivano ad uso del
tempio ,
19. Et hydrias , et thymiama. 19. E il capitano dell'esercito
teria , et urceos , et pelves , et prese le idrie , e i turiboli, e gli
candelabra , et mortaria , et cya . orci, e ii catini , e i candellieri , e
thos : quotquot aurea , aurea ; et i mortai , e le tazze , e quanto vi
quotquot argentea , argentea ; tulit era sia d'oro , sia d' argento ;
magister militiae.
20. Et columnas duas , et mare
> 20. E le due colonne , e il ma
unum , et vitulos duodecim ae- re , e i dodici vitelli di bronzo ,
reos , qui erant sub basibus , quns che erano sotto i piedistalli , fatti
fecerat rex Salomon in domo Do- dal re Salomone , nella casa del
mini : поп erat pondus aeris Signore. Era immenso il peso del
omnium horum vasorum . bronzo di tutti questi vasi .
21. De coluninis autem , decem 21 . E quanto alle colonne ,
et octo cubiti altitudinis erant in ognuna delle colonne avea diciotto
colunina una , el funiculus duo. cubiti d'altezza , e una corda di
decim cubitorum circuibat eam : dodici cubiti faceva il suo giro , e
porro grossiludo ejus quatuor di- avea quattro dita di grossezza , e
gitorum , et intrinsecus cava erat. dentro era vota .
22. Et capitella super utramque 22. E i capitelli dell'una e del
aerea : altitudo capitelli unius l'altra eran di bronzo . L'altezza
quinque cubitorum : et retiacula , di un capitello era cinque cubiti,
el malogranata super coronam in e vi erano delle reticelle , e dei
circuitu , omnin aerea . Similiter meli granati , che lo coprivano al
colu mnae secundae , et malogra- l' intorno , e il tutto era di bronzo .
nata . Cosi l'altra pure colonna , ee i meli
granati .

perchè coltivasser le vigne , e i campi , affinchè il paese non


> 9 restasse intera
mente abbandonato .
Vers. 21.Diciotto cubiti di altezza. Nei Paralipomeni si dice , che tutte due
le colonne facevano trentacinque cubiti di altezza , ma ivi abbiam detto in
3

qual modo ció s'intenda. Vedi 11. Paral. 10. 15 .


Qualtro dita di grossezza . La colonna deutro era vota , e il metallo era
all'intorno a quattro pollici di grossezza .
CAPO LII. 303
23. Et fuerunt malogranata no 23. E i meli granati pendenti
naginta sex dependentia : et omnia erano novantasei ; e in tutto i meli
mulogranata centum , reliaculis granati erano cento circondati dalle
circumdabantur . reticelle .
24. El tulit : magister militiae 24. E il capitano dell'esercito
Sarajam sacerdotem primum , et prese ancor Saraja primo sacerdote,
Sophoniam sacerdotem secundum , è Sofonia secondo sacerdote , e i
et tres custodes vestibuli, tre custodi del vestibolo.
25. El de civitate tulit eunu 25. E levò ancor dalla città un
chun unum , qui erat praepositus eunuco , che avea la soprintendenza
super viros bellatores : et septem delle milizie , e sette persone di
viros de his , qui videbant faciem quello che stavano davanti alla face
regis , qui inventi sunt in civic cia del re, che furono trovate nella
tate : et scribam principen milie città ; e il segretario capo delle
tum , qui probabat tyrones : et milizie , che esercitava i soldati po
sexaginta viros de populo terrae , vizj , e sessanta nomini del volgo ,
qui inventi sunt in medio civitatis. che si trovarono dentro la città .
26. Tulit autem eos Nabuzar- 26. E Nubuzardan capitano del.
dan magister militiae , et duxit l'esercito li prese , e li condusse
eos ad regem Babylonis in Rebe al re di Babilonia a Reblatha.
lalha .
27. Et percussit eos rex Buby- 27. E il re di Babilonia li fece
lonis , et interfecit eos in Rebla- tutti uccidere in Reblata nella terra
tha , in terra Emath : et transla- di Ennath . E Giuda fu condotto
tus cst Juda de lerra sua. fuori della sua terra.
28. Iste est populus , quem 28. Questa è la gente trasportata
transtulit Nabuchodonosor : In da Nabuchodonosor l'anno set
anno septimo , Judaeos tria mil- timo , tre mila , e ventitre Giudei : :

lia , et viginti ires :


29. In anno octavo decino Na. 29. L'anno decimo ottavo di
buchodonosor , de Jerusalem ani. Nabuchodonosor ottocento trentadue
mas octingentas triginta duas : persone da Gerusalemme :
30. In anno vigesimo tertio 30. L'anno ventitre di Nabu
Nabuchodonosor , transtulit Nabu. chodonosor , Nabuzardan capitano
zardan magister militiae animas dell'esercito trasporto settecento
Judaeorum septingentas quadrn- quarantacinque Giudei : in tutto
ginta quinque : omnes ergo anio perciò quattromila secento persone,
mae , quatuor millia sexcentre.

Vers. 23. I meli granati pendenti erano novantasei. Ve n'erano cento per
ogni colonna , ma quattro restavano nascosti dietro la colonna , il cui capitello
si crede di figura sferica , e sole novantasei si vedevano.
Vers.a dire
Vale 25. Selte persone
de'primarj , e
di quelle che stavano davanti alla faccia del re.
più intimi cortigiani.
304 PROFEZIA DI GEREMIA
31. Et factum est in trigesimo 31. E l'anno trentasettesimo della
septimo anno transmigrationis Jo- trasmigrazione di Joachim rc di
achim regis Juda, duodecimomen . Giuda , il decimo mese , ai venti
>

se , vigesima quinta mensis , ele- cinque del mese Evilmerodach re


vavit Evilmerodach rex Babylonis, di Babilonia il primo anno del suo
ipso anno regni sui , caput Jono regno fece alzar la testa a Joachim
chim regis Juda , el eduxit euin re di Giuda , e lo cavo di prigione.
de domo carceris.
32. Et locutus est cum eo bona, 32. E lo consolo con buone pa
et posuit thronum ejus super thro• role , e lo fece sedere al di sopra
nos regum , qui erant post se in dei re , che egli avea alla sua corte
Babylone. in Babilonia .
33. Et mulavit vestimenta car- 33. E gli fece cangiare gli abiti,
ceris ejus , et comedebat panem ch'ei portava nella prigione, e lo
coram eo semper cunctis diebus fece mangiare alla sua tavola sino
vitae suae : a tanto ch ' ei visse :
34. Et cibaria ejus , cibaria per- 34. E il suo mantenimento gli
petua dabantur ei a rege Baby- fu assegnato dal re di Babilonia in
lonis statuta per singulos dies , perpetuo, tanto per giorno , fino
> >

usque ad diem 'mortis suae , сип. i


al di della sua morte , per tutt i
ctis diebus vitae ejus. giorni ch' ei visse.

FINE DELLA PROFEZIA DI GEREMIA.


1

LAMENTAZIONI
307

LE LAMENTAZIONI

DI

GEREMIA PROFETA.

Et factum est , postquam in capti. Dopoche Israele fu condotto in ischias


vitatem redactus est Israel , et vitù , e Gerusalemmerimase deser
Jerusalem deserta est, sedit Je- ta , il profeta Geremia se ne sta
remias propheta flens , et plan- va piangendo , e sfogo con questa
xit lamentatione hac in Jeru . lamentazione il suo cordoglio so
sulem , et amaro animo suspia
> pra Gerusalemme , e col cuore
rans ,et ejulans , dixit : afflitto sospirando , e gridando
disse :

CAPO PRIMO
ALEPH . ALEPH .

I. Quomodo
uomodo sedet sola civitas Come mai sicde solitaria la
plena populo : facta est quasi vidua città piena di popolo, la signora
domina gentium : princeps provine delle nazioni e come vedova : la
ciarum facta est sub tributo ? donna di provincie è obbligata al
tributo ?

Dopo che Israele fu condotto in ischiavitù ec. Questo titolo , ovver argo
mento di queste lamentazioni , manca nell'Ebreo , nel Caldeo , nel Siriaco
9 >

e ne' migliori manoscritti della versione di s. Girolamo , e sembra aggiunto


da' LXX . ; perocchè in essi si trova , e antico egli è certamente.
Vers . 1. Come mai siede solitaria ec. Il Profeta , considerato quel che cra
nei tempi addietro Gerusalemme , e quel che ella è adesso , esce a questa
espressione di stupore. Come mai ec .
La signora delle nazioni ec. Quella che ebbe soggetti al suo impero gli
308 LAMENTAZIONI DI GEREMIA
BETH . BETH .
2. ( 1 ) Plorans ploravit in nocte , 2. Ella piange inconsolabilmente
et lacrymae ejus in maxillis ejus: la notte , le sue lagrime bagnano le
non est , qui consoletur eam er sue guance : non v'ba tra tutti i
omnibus charis ejus : omnes amici suoi cari chi la consoli : tutti gli
amici suoi l'han
ejus spreverunt eam , et facti sunt diven disprezzata , e son
ei inimici . suoi avversarj.
uti
GHIMEL . GHIMEL .
3. Migravit Judas propter affic. 3. Disperso andò Giuda perchè
tionem , ei multitudinem servitutis: straziato con molte maniere di ser.
habitavil inter gentes , nec invenit vitù : pose sua stanza tra le nazioni,
requiem : omnes persecutores ejus e non trovò requie : tutti i suoi per
apprehenderunt eam inter angu- secutori lo strinsero da tutte le parti.
stias.
DALETH . DALETH .
4. Viae Sion lugent, eo quod 4. Piangono le vie di Sionne ,
non sint qui veniant ad solemni- perchè nissuno più concorre alle sue
tatem : omnes portae ejus destrue solennità : tutte le sue porte distrutte :

( 1 ) Jerem . 13. 17.

Idumei , gli Ammoniti , i Moabiti , gli Arabi , i Soriani ,> ha dovuto pagare il
tributo da Achaz in poi agli Assiri , indi per qualche tempo agli Egiziani , e
finalmente adesso ai Caldei.
È come vedova. Ella ha perduto il suo re , ha perduto il suo Pontefice ,
ha perduti i suoi principi , e i suoi grandi , ba perduto il suo popolo .
Vers. 2. Ella piange inconsolabilmente la notte. Piauge tutta la notte non
solo perché questo tempo di silenzio , e di solitudine è attissimo alle lagrime , >

ma anche perchè le convien di nascondere a ' suoi dari padroni la sua tristezza
ed il suo pianto. Ella adunque piange la notte , e non ha mai asciutte le guan
ce , e tanto più irremediabile è il suo dolore , perché non solo non riceve
consolazione da veruno de' suoi amici , ma questi la sprezzano , e la trattano
da nemici. Gli Ammoniti , i Moabiti , e gli ' Idumei , che aveano fatto lega
con Sedecia contro il Caldeo , si uniron con esso ai danni di Gerusalemme ,
e quand'ella fu assediata , e presa , ne fecero festa : e la stessa cosa fecer Tiro,
e Sidone. Vedi Jerem . xxv11. 3. 7. XLVIII. 26. 27. ec . Ezech. xxvs . 3. Gli
Egiziani , che si mossero per soccorrerla , non giovarono a lei , e le tirarono
addosso la piena ,
Vers. 3. Disperso andò Giuda , perchè straziato ec. Un gran numero di
Giudei ridotti in somma povertà , oppressi dalle gravezze imposte al pacse dai
Caldei , e maltrattati in molte guise da essi , si spersero tra le vicine nazioni ;
ma non ebbero in verun luogo la requie., che cercavano , perché tra gli Idu
mei , tra gli Ammoniti , e tra i Moabiti furono trattati anche poggio che nella
Giudea dai Caldei , onde Giuda si trovò come serrato e stretto tra le angberie
de' suoi diversi nemici , e persecutori.
Vers. 4. Piangono le vie di Sionne ec. Piangono , e al pianto invitano le
yie di Sionne, quelle , che da tutte le parti della Giudça meuano a Gerusa
>
--
CAPO I. 309
ctae : sacerdotes ejus gementes : i sacerdoti gementi : le vergini nello
virgines ejus squalidae, et ipsa squallore, ed ella oppressa dall' a .
oppressa amaritudine. marezza .

HE. HE
5. Facti sunt hosles ejus in 5. I suoi nemici la signoreggia
capite , inimici ejus locupletati no; que' , che la odiano, si sono ar
sunt : quia Dominus locutus est ricchiti : perchè il Signore pronun
super eam propter multitudinem ziò contro di lei per le molte sue
iniquitatum ejus : parvuli ejus iniquità. I suoi fanciulli sono stati
ducii sunt in captivitutem ante condotti in ischiavitù , è cacciati dal
>

faciem tribuluntis.' persecutore.


VAU . VAU .
6. El egressus est a filia Sion 6. Perdė la figlia di Sion tutta la
omnis decor ejus : facti sunt prin- sua beltà : i suoi principi son di
cipes ejus velul arieles non inve . ventati come arieti , che non trovan
>

nientes pascua : et abierunt absque pastura : c sono andati privi di


fortitudine ante faciem subsequentis. forze jaoanzi a chi stava loro alle
spalle.
ZAIN. ZAIN .
7. Recordata est Jerusalem die . 7. Gerusalemme ha in memoria
rum afflictionis suae , et praeva . i giorni di sua tribolazione , e la
ricationis omnium desiderabilium sua prevaricazione , e tutti que' beni,
>

suorum , quae habuerat a diebus ch'ella ebbe fin dagli antichi tempi,
antiquis', cum caderet populus quando il suo popolo per man ne

lemme , ed al tempio , vie una volta calcate da immenso popolo , e particolar >

mente al ritorno delle tre grandi solennità , ed ora allatto deserte. Ognun sa
che lutti gli Ebrei doveano presentarsi al tempio tre volte l'anno , cioè nelle
tre feste di Pasqua , della Pentecoste , e de' Tabernacoli. E non solo da tutta
la Giudea , ma anche da tutti i paesi , dove si trovassero addomiciliati , un
grandissimo numero di Ebrei andava in quelle feste a Gerusalemme per divo
zione , come si vede Alti 11. 5. E ' però vero , che ne'tempi di Geremia , tolti
gli Ebrei , che erano stati già menati in ischiavitù dal paese di Samaria , e da
quello delle due tribù , non abbiano indizio , che se ne trovassero sparsi in
altre provincie , coine segui ne' tempi appresso . Ma il concorso degli uomini
di tutta la nazione a Gerusalemme dovea essere un grandioso spettacolo.
Vers. 5. Cacciuti dal persecutore. Cacciati come un brauco di pecore , dal
Caldeo persecutore , che li conduce schiavi a Babilonia .
Vers.
riosa 6. Tutta la sua beltà. Tutto quello
, i che
suoilaprincipi
orvava ,, ęi lasuoi
rendeva
grandiglo
>, il tempio , i sacerdoti , i sacrifizj ,i
suoi palazzi , i suoi cittadini , le sue ricchezze , il suo regno.
I suoi principi sono diventati ec. I suoi principi, come arieti privi di pa
scolo , si son trovati alla fame , e perciò privi di forze , talmente che spiu
gendoli i Caldei per menargli in cattività , appena aveano vigore da sostenersi,
e muovere il passo .
Vers. 7. Gerusalemme ha in memoria i giorni di sua tribulazione ec. Riuni .

sce insieme il Profeta tre motivi dell'altissima afflizione di Gerusalemme. Pria


mo ella pun puu scordarsi dei mali graudi , degli atroci mali sofferti in questi
310 LAMENTAZIONI DI GEREMIA
ejus in manu hostili , et non esset mica cadeva , priva di chi l' ajutas
uuxiliator : viderunt eam hostes , se. La videro i nemici , e si burla
et deriserunt sabbata ejus. rono de' suoi sabati.
HETH . HETH .
8. Peccatum peccavit Jerusa- 8. Peccato grande fu il peccato
lem , propterea instabilis facta est: di Gerusalemme , per questo ella non
omnes , qui glorificabant eum , ha avuto stabilità. Tutti que' che le
spreverunt illum , quia viderunt davano lode la han disprezzata ,
>

ignominiam ejus : ipsa autem ge- perchè han vedute le sue brutture :
mens conversa est retrorsum . ella percio sospirando ha rivolta in .
dietro la faccia.
TETH . TETH .
9. Sordes ejus in pedibus ejus , 9. La sua immondezza è fio nei
nec recordata est finis sui : de- suoi piedi, ned' ella si ricordo del
posita est vehementer , non ha- suo fine. Or ella è altamente depres
bens consolatorem ;: vide Domine sa , senza avere chi la consoli. Mira ,
>

afflictionem meam , quoniam ere- o Signore, la tribolazione mia; peroc


ctus est inimicus. che il nemico è divenuto insolente.

giorni di sua tribolazione ; secondo ella non può scordarsi , che questi mali
.

ella gli ha meritati colle sue prevaricazioni , e co'suoi peccati ; terzo ella
non può scordarsi de' beni grandi , che Dio verso in seno a lei fino dai tempi
antichi, e di tutto ella si vede spogliata , e vede il suo popolo caduto in poter
di mano nemica , senza che trovisi chi lo soccorra ; e per giunta ella vede ,
come i nemici burlano l'antica sua religioue , e l'osservauza della requie del
sabato. Vedi s . Agostino de civ. vi . 11. , dove racconta , come i Gentili deri
devano gli Ebrei dicendo , che perdevano una settima parte della vita per ragion
del riposo del sabato , come se fosse tempo perduto quello che era destinato a
meditare le opere di Dio , a cautar le sne lodi , a studiare la legge ec .
Non debbo però tacere , che gli Ebrei , e gli interpreti Greci per questa
voce sabbato intendono in questo luogo la totale inazione , a cui era ridotta
Gerusalemme ,> priva di ogni commercio , senza giudizi , senza negozj , senza
occupazione, perchè senza popolo : come se i nemici alludendo alla requie del
sabato dicessero, che adesso veramente un perfetto
salemme. Vedi la minaccia di Dio . Levil. xxvi . 33 . sabato si osserva in Geru
Vers. 8. Non ha avuta stabilità. Non si è mantenuta nel felice suo stato ,
perchè grandemente , cd enormemente ha peccato colla sua idolatria , col voltar
le spalle al suo sposo , c darsi sfacciatamente ad altri amatori . Per questo da
quelli che un di la lodavano , ella non riscuote adesso , se non disprezzi , ed
insulti : perocchè son divenute pubbliche le sue bratture , la sua immondezza :
quindi ella stessa , piena di confusione, e di vergogna , tieu volta indietro la
faccia , e vorre, be celarsi non solo agli sguardi altrui , ma anche a se stessa .
Dall'Ebreo apparisce , che qui, e nel yersetto seguente si parayona la peccatrice
Gerusalemme a una douna , che è uel tempo di sua immundezza.
Vers. 9. Nell' ella si ricordò del suo fine. Pecco Gerusalemme, si contamino ,
si rendette immonda , e abbominevole , perché non si ricordò mai di quello
che dovca essere di lei , se continuava a vivere nel suo peccato ; non vollemai
ricordarsene quando Dio tante volte fece annunziare a lei pe ' suoi profeti le
future calamità . Or ella ha fatto una prodigiosa caduta : è stupore il comparare
CAPO I. 311
JOD. JOD.
10. Manum suam misit hostis 10. Il nemico mise la mano sopra
ad omnia desiderabilia ejus : quia tutto quel ch' ella avea di più caro ,
vidit gentes ingressas sanctuarium ed ella ha veduto entrar nel suo
suum , de quibus praeceperas ne santuario le genti , le quali tu avem
intrarent in ecclesiam tuam . vi ordinato , che alle tue adunanze
non si accostassero.
CAPH . CAPH .
1. Omnis populus ejus gemens,11. Tutto il suo popolo è in so
et quaerens panem : dederunt spiri , e cerca di pane : tutte le cose
pretiosa quaeque pro cibo ad re- più preziose hanno date per aver
focillandam animam. Vide , Do. cibo da ristorarsi. Mira , o Signore,
mine , et considera , quoniam e considera com' io sono avvilita.
facta sum vilis.
LAMED. LAMED.
O vos omnes , qui transitis
12 . 12. O voi tutti , che passate per
per piam , attendite , el videte si questa strada , ponete mente , c ve
est dolor sicut dolor meus : quo- dete ,> se v’ha dolor simile al inio
niain vindemiavit me ut locutus dolore ; perocchè il Signore, secondo
est Dominus in die irae furoris sui. ch'egli predisse , mi ha vendemmiata
nel giorno dell'ira sua furibonda.
MEM . MEM.
13. De excelso misit ignem in 13. Dall'alto mando un fuoco

quel ch'ella fu , con quello ch'ella è adesso . Ma tu o Signore , mira l'estrema


tribolazione mia , se non altro perché il nemico ne prende argomento d'inso
lentire , e di credere , che opera sua sieno le afflizioni, con cui tu mi punisci .
Tale è la breve , e bella preghiera , che il Profeta mette in bocca a Gerusa
lemme . Il mio istituto non mi permette di stendermi nel dimostrare l'appli
cazione coutinua , che può farsi de' sentimenti del Profeta allo stato di
un'anima , che si è separata da Dio col peccato , ed è caduta in un orribile
spogliamento , in una terribil privazione di ogni bene spirituale , divenuta
.

schiava del demonio , da cui è tenuta sotto durissimo giogo , senza che sia
capace di dar da se sola un passo per liberarsene ; non mi permette ( dico ) il
mio istituto di stendermi ad illustrar questo senso , ma la cosa è assai facile ,
>

e io spero , che Dio darà tanto lume a quelli che leggeranno queste lamenta
zioui , da saper ricavarne quel frutto , per cui principalmente egli le detto.
Vers. 10. Il nimico mise la mano sopra tutto quel ec. Quello che Gerusa
lemme,poteva aver di più caro , erano i libri della legge , e le cose sante del
tempiv : in questo tempio vide Gerusalemme entrare i Caldei Gentili , e avau
zarsi non solo nel santo , ma fino nel santuario , nel santo de' santi , cioè in
quel luogo , uel quale il solo Pontefice una volta l'anno poteva entrare. E
questi Gentili , o Signore , erano quelli , a ' quali tu avevi proibito di aver
parte alle adunanze d'Israele , per esser quesii incirconcisi , e profani.
Vers. 12. Mi ha vendemmiata. Si è veduta più volte la vendetta di Dio ras
somigliata alla vendemmia ; ed anche la comparazione di Gerusalemme , e del
popolo Ebreo ad una vigna.
Vcrs, 13. Dall'alto mandò un fuoco nelle mie ossa ec, La vendetta di Dio
312 LAMENTAZIONI DI GEREMIA
ossibus meis , et erudivit me : nelle mie ossa , e mi gastigo : tese

expandit rete pedibus meis , con-


> una rete a' miei piedi , e mi fe'ca
vertit me retrorsum : posuit me dere all'indietro . Mi ha posto in
desolatam , tota die moerore con- desolazione , mi ha fatto tutto di
fectam . consumar di dolore.
NUN . NUN.
14. Vigilavit jugum iniquita- 14. Venne sopra di me ad un
tum mearum : in manu ejus con- tratto il giogo di mie iniquità. Egli
yolutae sunt , et impositae collo colle sue mani ne fe' un fascio , e
meo : infirmata est virius mea : le pose sopra il mio collo. Le mie
dedit me Dominus in manu , de forze sono mancate. Il Signore mi
qua non potero surgere. ha consegnata a tal mano , da cui
SAMECH .
fuggir non potrò.
SAMECH .
15. Abstulit omnes magnificos 15. Il Signore mi ha rapiti dal
meos Dominus de medio mei : seno tutti i miei principi. Ha chia
vocavit adversum me tempus , ut mato contro di me il tempo, in cui
contereret electos meos : torcular distruggere tutti i miei campioni.
calcavit Dominus virginis filiae Il Signore ha pigiate le uve per la
Juda . vergine figlia di Giuda.
LIN . AIN .
16. ( 1) ldcirco ego plorans , 16. Per questo io piango , ed
et oculus meus deducens aquas :: acque, sgorgano dagli occhi miei ,
quia longe factus est a me con
perchè si è ritiralo da me il conso

(1 ) Jerem . 14. 17 .

venne dall'alto qual fuoco ardente a divorare , e consumare tutte le mie forze ,
e questo fuoco è il gastigo delle mie colpe , c
3 ne fa a me conoscere tutta
l'enormità ,
Vers. 14. Venne sopra di me ad un tratto il giogo ec. Allude al giogo ,
col quale Geremia si' fe ' vedere per Gerusalemme ( cap. xy011 . ) , minacciando
a Israele il giogo de ' Caldei : Gerusalemme adunque dice , che Dio fe' venire
ben presto , e improvvisameute sopra di lei il giogo formato , e lavorato dalle
sue stesse iniquità ; e come a un toro indomito si suol mettere il giogo im
provvisamente , e quand'ei meno lo teme , nella stessa guisa pose Dio sopra
di lei questo terribil giogo : egli delle pene dovute ai suoi peccatine fece colle
sue proprie mani una forte , e pesante catena , e sul collo di Jei la pose ;
quindi priva di forze per liberarsi, consegnolla Dio in custodia ad un nemico ,
dal potere di cui non può ella da se liberarsi giammai.
Vers. 15. Ha chiamato contro di me il tempo ec. Ha chiamato , ee fatto ve
nire quel tempo tante volte a me minacciato , in cui tutti i mici difensori do
vean essere ridotti in polvere .
I Signore ha pigiate le uve per la vergine figlia di Sion. Dio stesso ha
non sol vendemmiata la vigna , ma ha pigiate le uve , e ne ha tratto il vino ,
oude inebriar di amarezza la vergiue figlia di Siou.
CAPO I. 313
solator , convertens animam mean : Jatore ,> che ravvivi l'anima mia . I
facti sunt filii mei periliti , quo- figli miei sono periti , perchè il vi.
niam invaluit inimicus. mico l'ha vinta .
PHE. PHE.
17. Expandit Sion manus suas, 17. Sionne stende le mani, ma non
non est qui consoletur eam : man. havvi chi la coosoli. Il Signore ha
davit Doniinus adversum Jacob Convocato contro Giacobbe i suoi
in circuitu ejus hostes ejus : facta nemici , che lo circondassero : in
est Jerusalem quasi polluta mer- mezzo a questi Gerusalemme è come
struis inter eos . una donna nella sua immondezza.
SADE. SADE.
18. Justus est Dominus , quia 18. Giusto è il Signore : perchè
os ejus ad iracundiam provocavi: io violando la sua parola lo esacer-.
audite , obsecro , universi populi , bai. Popoli tatti udite , vi prego ,
et videle dolurem meum i virgi. e ponete mente al mio dolore : le
nes meae , et juvenes mei abie. mie vergini , e i miei giovani son' iti
runt in captivitatem . iu ischiavitù .
COPH . COPH .
19. Vocavi amicos meos , et 19. Ricorsi agli amici niei , ed
ipsi deceperunt me : sacerdotes essi m'ingannarono. I mici sacere
mei , et senes mei in urbe con- doti , ei miei anziani si son COO
sumpti sunt : quia quaesierunt sumati nella città in cercando . cibo
cibum sibi , ut refocillarent ani- da sostener la loro vita .
пат ѕиат .
RES. RES.
20. Vide , Domine , quoniam 20. Mira , o Signore , com’io son
tribulor >, conturbutus est venter tribolala : le mie viscere sozio scom
meus : subversum est cor meun mosse , il mio cuore è sconvolto den
in memetipsa , quoniam amari tro di me, io son piena di amarez
tudine plena sum : foris interficit za . La spada uccide al di fuori , e
gladius , et domi mors similis est.
> in casa é l'immagine della morte .
SIN . SIN .
1
21. Audierunt , quia ingemisco 21. Hapno uditi i mici gemiti ,
ego , et non est qui consuletur
> e nissun vba , che mi consoli :

Vers. 19. Come donna nella sua immondezza. Come donna , da cui ognuno
dee star lontano per non contaminarsi. Vedi Levit. xv . 19 .
Vers. 19. Ricorsi agli amici miei ec. Gli Ebrei aveano qualche confedera .
zione coll'Egitto , coll ' Idumea , colla Fenicia ec. Tutto fu inutile , perché
Dio li volle punire , e punire uella maniera tante volte predetta.
Vers, 20. La spuda uccide al di fuori , e in casu ec . Quelli che sono in
istato di andar qua , e là , soto uccisi della spada , imbattendosi ne' nemici , e
per le case non si veggouu , se von uomini semivivi , e moribondi per la fa
me , e per tutti gli altri mali , che van con essa .
Vers. a1 . Ne hanno godulo , perchè questa e opra - lua. Ed è cosa ordinaria ,
314 LAMENTA
ZIONI
DI GEREMIA
me : omnes inimici mei audierunt tutti i miei nemici hanno sapute le
malunl meum , laetati sunt, quo- mie sciagure , ne hanno goduto , per
niam tu fecisti : adduxisti diem chè questa è opera tua : manderai
consolationis , et fient similes mei. il giorno di consolazione , e diverran
simili a me.
TH4U. THAU.
22. Ingrediatur omne malum 22. Siati presente tutta la loro
eorum coram te : el vindenia eos, malizia , e trattali come me hai trat
sicut vinclemiasti me propter omnes tato per le mie iniquità : imperocchè
iniquitates meas : multi enim ge- continui sono i miei sospiri, ed è
mitus mei , et cor meum moerens. angustiato il mio cuore.

CAPO II.

ALEPII. ALEPH .

Quomodo obtexit caligine Come mai il Signore nel fu


in furore suo Dominus filiam ror suo ha coperta di caligine la
Sion : projecit de coelo in terram figliuola di Sion ? Egli ha cacciata
inclytam Israel , et non est recor. dal ciel sulla terra la gloria d'Isra
datus scabelli pedum suorum in elc , e non si è ricordato dello spa
die furoris sui. bello de' piedi suoi nel giorno del
suo furore.

che quando tu disprezzi , e gastighi , gli uomini ancora disprezzino , ed


affliggano ; perocchè ciò tu permetti pel bene stesso di quei che sono da te
gastigati.
Manderai il giorno di consolazione. Verrà nel tempo da te stabilito la
mia consolazione , ed ei saranno allora , quale io son adesso. Si è veduto in
Geremia predetto il gastigo di tutti i nemici del popol di Dio , e particolar
mente dei Caldei.
Vers . 22. E trattali comeme hai trattato. È qui una nuova predizione con
tro i nemici del popol di Dio. Questi li tratterà, cioè li punirà pe’loro pecca
ti, come pe' suoi peccati ha punito Israele.
Vers. 1. Come mai il Signore ... ha coperta di caligine ' ec. Come mai lo
segno di Dio ha involto in tetra caligine la magnificenza , e lo splendore di
Gerusalemme ? Dall'eccelso trono di gloria , sul quale ella sedeva , ha gettata
sul suolo colti , che era l'onore d’Israele , e quasi astro luminoso del cielo .
E non si è ricordato dello sgabello de' piedi suoi ec. Di Gerusalemme secondo
alcuui , ma più veramente del tempio , come dicono Teodoreto, Olimpiodoro ,
e altri . Dell' arca si ricordo il Signore , e non volle , che ella andasse in po
tere dei Caldei, facendo che Geremia la togliesse dal tempio , e la nascondesse ,
come si legge Machab. lib. 2. cap . 11. 5. , ma il tempio lo abbandono al furor
CAPO ,
II. 315
BETH . BETH.
2. Praecipitavit Dominus , nec 5 2. Il Signore ba distrutto senza
pepercit , omnia speciosa Jacob : eccezione tutto quello che era di
destruxit in furore suo munitio. bello in Giacobbe : ba smantellati
nes virginis Juda , et dejecit in nel suo furore i baluardi della ver
terram : polluit regnum , et prin- gine di Giuda , e gli ha agguagliati
>

cipes ejus. al suolo : ba trattato come profano


il regno >, e i suoi principi.
GHIMEL . GHIMEL.
3. Confregit in ira furoris sui 3. Egli ha ridotta in polvere
omne cornu Israel : avertit retror . dell ' ira sua furibonda tutta la pos .
sum dexteram suam a facie ini- sanza d' Israele : l'ausiliatrice sua
mici : et succendit in Jacob quasi destra ritrasse in dietro al venir
ignem flammae devorantis in del nemico , e quasi fuoco accese
wro . io Giacobbe , che ogni cosa all' in
torno divora colla sua fapıma .
DALETH . DALETH .
4. Tetendit arcum suum quasi 4. Egli come nemico tese il suo
inimicus , firmavit dexteram suam arco , e come avversario puntò la
quasi hostis : et occidit omné , sua destra : e tutto uccise quel che
quod pulchrum erat visu in ta era di bello a vedersi vel padi
bernaculo filiae Sion , effudit quasi glione della figliuola di Sion : sca
ignem indignationem suam . gliò qual fuoco la sua indegoazione.
HE . HE .
5. Factus est Dominus velut 5. Il Signore è diventato come
inimicus: praecipitavit Israel, prae- nemico : ha precipitato Israele , ha
:

cipitavit omnia moenia ejus : dis precipitate tutte le sue mura ,, ba


si pavit munitiones ejus , et reple- dissipati i suoi baluardi , e tutti
.
vit in filia Juda humiliatum , et ha umiliati , e le donne della fin
humiliatam . gliuola di Giuda.

dei nemici. Da molti passi delle Scritture , e da ' più antichi scrittori appie
risce , che alle persone di distinzione si metteva sotto de' piedi uno sgabello
quando stavano sedendo , e a tal costume alludesi quando da' nostri scrittori
sagri si dice , che trono di Dio è il cielo , e la terra , o Gerusalemme , o il
tempio 3o l'arca sono sgabello de' piedi suoi .
Vers. 2. Ha trattato come profano ec. I re , i principi , il popolo tutto di
3

Giuda , che erano consagrati a Dio , sono stati trattati da lui come immondi ,
e profani , cacciati dal suo tempio , e dalla santa città .
Vers . 4. Puntò la sua destra : e tullo uccise ec. Con forza grande puntò la
man destra tirata a se la corda dell'arco , e ne scoccò mortali saette , colle
quali uccise tutta la bella , e florida gioventù , che si trovava nelle tende mi
Ditari della figliuol di Sion .
Vers. 5. E lutti ha umiliati gli uomini , e le donne ec . Ha permesso , che e
gli uomini, e le doune di Giuda soffrissero ogni specie d'insulti , e di obbro
Lrj dal superbo , e brutale Caldeo.

1
316 LAMENTAZIONI DI GEREMIA
ViU . VAU .
6. El dissipavit quasi hortum 6. E ha rovesciata la sua tenda
tentorium suum : demolitus est come quella di un orto , e ha at
tabernaculum surem : oblivioni tra. terrato il suo padiglione : il Signore
didit Dominus in Sion festivila . ha fatte dimenticare in Sionne le
tem , et sabbatum , et in oppro- solennità , ee i sabati, ed ha ab
brium , et in indignationem furoris bandonati all'obbrobrio , e all'in
sui , regem , et sacerdotem . degnazione sua furibooda , e il re ,
e il sacerdote.
ZAIN . ZAIN.
7. Repulit Dominus altare suum , 7. Il Signore ha rigettato il suo
maledixit sanctificationi suae : altare , ha maledetto il suo San
1
tradidit in manu inimici muros tuario : dale in potere del nemico
turrium ejus : vocem dederunt in le sue mura , e le torri . Hanno al
domo Domini , sicut in die so- zate le voci nella casa del Signore , >

lenini. come ne' di solenni.


HETH . HETH .
8. Cogitavit Dominus dissipare 8. Determinò il Signore di di
murum filiae Sion : tetendit fu- strugger le mura della figliuola di
niculum suum , et non avertit Sioa : tese sua corda , e non ri
manum suam a perditione : luxit. trasse sua mano dal demolire : e
que antemurale , et murus pariter
9 l'antemurale geme , e il muro
dissipalus est. insieme fu atterrato .

Vers. 6. Come quella di un orto. Come la tenda >, o capanna , che si fa in


>

un orto di frutta per custodirle , la qual tenda , raccolte le frutta , si disfa , e


si lascia andar male , cosi Dio ha trattato il suo tempio , la sua tenda , il suo
>

tabernacolo , il solo tabernacolo , che egli avesse tra gli uomioi.


E il re e il sacerdote. Sedecia dopo aver veduti uccisi sugli occhi suoi
i figliuoli fu accecato , emesso in catene , e condotto a Babilonia per istarvi
in perpetua prigionia . Il Pontefice Saraja nel tempo stesso fu messo a morte
4. Reg. XXIV, 21. , Jerem . LI . 10. u .
Vers. 7. Hanno alzate le voci nella casa del Signore , come ne' di solenni.
>

I Caldei hanno fatte udire nel tempio voci fesiose di gioja per la loro vitto
ria , voci simili a quelle che nel tempio stesso si udivano per motivo assai
differente ne' nostri giorni solenni, quando la turba de ' cantori , e di tutto il
popolo alzava liete le sue voci per celebrare il Signore , e lodare le sue mise
ricordie . Dove il Profeta dice, che Dio maledisse il suo santuario , si noti ,
cbe la voce malcdire vale lo stesso , che rigettare , disprezzare e dopo che
Achaz , e Ammon : e Manasse ebber profanato il tempio coll' introdurvi i
loro idoli , Dio dichiaro , che abbandouerebbe quel tempio.
Vers. 8. Tese sua corda ec. Per agguagliare al suolo le mura superbe di
Gerusalemme il Signore tende la sua corda come fanno gli architetti , quando
voglioco appianare , e metter tutto a livello un terreno . Abbiamo una minaccia
si Dio 4. Reg. xxi. 14. , che illustra molto bene questo luogo : perocchè ivi
Dio afferma >,che metterà Gerusalemme a livello della già distrutta Samaria.
CAPO II. 317
TETTI. TETII .
9. Defixae sunt in terra portae 9. Le sue porte sono confitte
ejus : perdidit , et contrivitvectes nella terra : egli guasto , e spezzò
ejus : regem ejus et principes le sue serrature ; esilio il suo re ,
ejus in gentibus : non est lex , et e i suoi principi tra le nazioni :
prophetae ejus non invenerunt non v' ha più legge , e i suoi pro
visionem a Domino. feti non hanno visione dal Signore.
JOD. JOD.
10. Sederunt in terra , conti- 10. Seggono per terra in silenzio
cuerunt senes filiae Sion : con- gli anziani della figliuola di Sion :
sperserunt cinere capita sua , ac- banno cosperse le loro teste di ce
cincii sunt ciliciis , abjecerunt in nere , son vestiti di cilizj , si, son
terram capitu sua virgines Jeru- gettale col capo per terra le ver
salen . gini di Gerusalemme.
CAPH . CAPH .
11. Defecerunt prae lacrymis oculi 11. Gli occhi miei venner meno

mei , conturbata sunt viscera mea : per la copia delle lagrime , le mie
>

effusum est in terra jecur meum viscere si conturbarono : il cuor mi


super contritione filiae populi mei, cadde per terra per lo scempio
cum deficeret parvulus , et lactens della figlia del popol mio , quando
in plateis oppidi. i fanciulli , e i bambini di latte
>

venivan meno per le piazze della


città .
LAMED . LAMED.
12. Matribus suis dixerunt : 12. Essi dicevano alle loro ma,
Ubi est triticum , et vinum ? cum dri : Dov'è il grano , ed il vino ?
deficerent quasi vulnerati in pla . Allorchè quasi fosser feriti venivan
teis civitatis : cum exhalarent mancando pelle piazze della città ,
animas sulas in sinu matrum allorchè rendevan i loro spiriti in
sunrum . seno alle madri loro.
MEM . MEM.
13. Cui comparabo te ? vel cui 13. A qual cosa ti paragonero ,
assimilabo te , filia Jerusalem ? od a qual cosa ti assomigliero , o >

Vers. 9. Le sue porte sono confille nella terra. S'intende ciú e delle porte
e della città , e di quelle del tempio.
Non v'ha più legge, ei suoi profeti ec. La legge più non si osserva , ne
può osservarsi in quel che riguarda i sagrifizj ,e tulto il pubblico culto , nè
.

più si parla della lettura della legge nelle sinagoghe, nè y'ha chi la legge stessa
spieghi, ed illustri ; onde la legge stessa è come se più non fosse. Quanto ai
profeti si vede , che dopo la rovina di Gerusalemme lo stesso Geremia più non
parlo , ed essendo dipoi consultato dal popolo , che desiderava di andare in
Egitto , e chiedeva di conoscere intorno a ciò il voler del Signore , fece ora
zione per dieci giorni prima che Dio gli rispondesse , Jerem . XLII.
Vers. 13. A chi i' agguaglierò per consolarti ec . Qual esempio potrò io re
carti di città , o di popolo , che abbia sofferto quello che tu sopporti , onde
318 LAMENTAZIONI DI GEREMIA
cui exaequabo te , et consolabor figliuola di Gerusalemme ? A chi ti
et , virgo filia Sion ? magna est agnaglierò per consolarti , o ver
enim velut mare contritio tua : gine figlia di Sion ? Grande qual
quis medebitur tui ? mare è la tua afllizione : chi ap
presterà a te medicina ?
NUN . NUN .
14. Prophetae tui viderunt tibi 14. I tuoi profeti ti profetizz.a
falsa , et stulta , nec aperiebant rop0
cose false , ed insulse , de a
>

iniquitatem tuam , ut te ad poe- te disvelavan la tua iniquità per


nitentiam provocarent : viderunt muoverti a penitenza :: ed ei profe
autem tibi assumptiones falsas , tavano a te falsamente annunzi gra
et ejecliones. vi , e discacciamenti.
SAMECH . SAMECH .
15. Plauserunt super le mani- 15. Batteropo palma a palma so
bus omnes transeuntes per viam :: pra di te tutti quei che passavano
sibilaverunt , et moverunt caput per la strada : facean fischiate , e
suum super filiam Jerusalem : scuotevano il capo verso la figliuola
Haeccine est urbs , dicentes , per- di Gerusalemme dicendo : E ella
fecti decoris , gaudium universae questa la città di perfetta bellezza
terrae ? il gaudio di tutta quanta la terra ?
PHE. PHE.
16. Aperuerunt super te os 16. Contro di te aperser la boc
suum omnes inimici tui : sibila . ca tutti i tuoi nemici 9, fecero fischia
verunt , et fremuerunt dentibus , te , e digrignavano i denti , e dis
et dixerunt : Devorabimus : en ista sero : Noi la divoreremo : Ccco il
est dies, quam expectabamus : giorno aspettato da noi , l'abbiam
invenimus , vidimus. trovato , l'abbiam veduto .
AIN. AJN .
17. (1 ) Fecit Dominus quae co- 17. Il Signore ha fatto quello

( 1 ) Lev. 26. 14. Deut. 28. 15.

no
l'aver compagna ne'mali ti sia di qualche sollievo nel tuo dolore ? ma
tu non haichi a te si agguagli nelle sciagure , e le tue afflizioni sono un mar
senza limiti .
Vers. 14. Profetavano a te falsamente annunzi gravi ec. Come i veri pro
feti annunziavano in tuo danno profezie gravi, e pesanti ; cosi i falsi profeti
contraffacendo i veri , e burlandosi di loro ripetevano annunzio grave , ma pei
Caldei , e discacciamento di essi dalla terra di Giuda , di cui non saran più
padroni.
Vers . 15. Balteron . palma a palma ec. Insultarono a' mali tuoi tutti: i pasa
seggeri , fischiavano in tuo disprezzo , e scuotevano il capo dicendo : ecco
che è ridotta la grande , la bella , la felice Gerusalemme , che era la letizia di
tutto Giudaico impero.
il
Vers . 17. La sua parola annunziata fino da' giorni antichi. Vedi le minacce
CAPO II. 319
che stabili , ha adempiuta la sua
gitavit, complevit sermonem suum ,
quem praeceperat a diebus anti- parola annunziata fino da' giorni an
quis : destruxit , et non pepercit, tichi : ti ha distrutta senza remis.
et laetificavit super te inimicum , sione, e ti ha renduta argomento
et exaltavit cornu hostium tuorum . di allegrezza pe' tuoi nemici , ed
ha innalzata la possanza di color
che ti odia vano.
SADE. SADE.
18. Clamavit cor eorum ad 18. Il loro cuore alzò le grida
Dominum super muros filiae Sion : al Signore sulle mura della figliuota
( 1 ) Deduc quasi torrentem lacry - di Sion : versa dì , e notte à guisa
mas , per diem , et noclem : non di torrente le lagrime : non darti
des requiem tibi , neque taceat riposo , e quiete non abbia la pu
pupilla oculi tui. pilla dell'occhio tuo.
COPA . COPH .
19. Consurge , lauda in nocte, 19. Alzati , dà laude al Signore
in principio vigiliarum , effunde la notte , al cominciar delle vigilie :
sicuttuaquam
m cor
ni
tuum ante con- spanditocome acquae il cuor tuo al
spec Domi : leva ad eum cospet del Signor ; alza a lui le
manus tuas pro anima parvulo- tue mani per l'anima de ' tuoi fan
rum tuorum , qui defecerunt in ciulli venuti meno per la fame ad
fame , in capite omnium compi- ogni angolo di tutte le strade.
torum .
RES . RES.
20. Vide , Domine , et consi 20. Mira , o Signore , e consi
>

dera quem vindemiaveris ita : dera chi tu abbi desolato in tal

( 1) Jerem , 14. 16. Supr. 1. 16.

di Dio Levit xxvi. 15. 25., Deuter. XXVIII. 15. E Michea profeta fino da' tempi
di Ezechia avea predetto , che Gerusalemme sarebbe arata come un campo
Jerem . xxvi. 18.Vedi ancora la profezia di Holda 3. Paral xxxiv . 24.
Vers. 18. Il loro cuore alzò le grida ec . I miseri Ebrei più col cuore , che
colla voce si volsero a Dio implorando pietà sulle mura atterrate di Sion , e
si esortano l'un l'altro a piangere senza darsi mai posa , la desolazione della
lor patria.
Vers. 19. Alzati , dà laude al Signore la notte ec. Sono parole del Profeta a
Gerusalemme. Sorgi , invoca ', e loda il Signore dal principio della notte sino
al mattino , e come chi un vaso pieno di acqua rovescia , cosi tu spandi di
>

nanzi a Dio i tuoi gemiti , i tuoi desideri , i tuoi dolori , le tue estreme mi
>

serie, versa in una parola a ' piedi di lui tutto il tuo cuore : alza a lui le tue
mani , movilo a compassione col rammentargli gl'innocenti bambinelli struttî
dalla fame , caduti morti ad ogni angolo di tue contrade.
Vers. 20. Chi tu abbi desolato in tal guisa. Qual popolo sia quello , cui ta
si terribilmente hai punito. Il Profeta non ya ayanti , nè ardisce di dire ;
320 LAMENTAZIONI DI GEREMIA
ergone comedent mulieres fructum guisa. E sarà dunque vero , che
suum , parvulos ad mensuram mangin le donne i propri parti , i
palmae ? si occiditur in sanctuario bambini della grandezza della palma
Domini sacerdos , et propheta ? della mano ? E sarà egli ucciso nel
santuario del Signore il sacerdote ,
e il profeta ?
SIN . SIN.
21. Jacuerunt in terra foris 21. Giacquer fuora per terra
puer , et senex : virgines meae , ( uccisi) i fanciulli , ee i vecchi : le
et juvenes mei ceciderunt in gla- mie vergini , ei miei giovani son
>

dio : interfecisti in die furoristui: caduti di spada : gli hai uccisi nel
percussisti , nec miserius es. giorno del tuo furore , senza remise
sione gli hai percossi.
TH4U. THAU.
22. Vocasti quasi ad diem so 22 . Tu hai chiamata come ad
lemnem , qui terrerent me de
> una gran festa questa nazione , che
circuitu , et non fuit in die furo- d'ogni banda mi spaventasse , e
ris Domini , qui effugeret , et re- nel giorno del tuo furore nissuno
linqueretur : quos educavi , et fu, che scappar potesse , c restar
enutrivi, inimicus meus consum- salvo : quegli che io allevai , e nu
psit eos. trii , fi consumò il nemico .

Signore , questo è il popol tuo : perchè sa come questo popolo ba meritato di


>

non esser più considerato come popol di Dio ; ma egli passa a mettere in vista
quello che di più orribile possa mai raccontarsi di unacittà assediata. Le ma.
dri mangiarono i propri figli, i figli partoriti di fresco , i teneri figli grandi
non più della palma della mano : e di più nel Santuario stesso del Signore
resto ucciso il sacerdote, e il profeta.
Vers. 32. Tu hai chiamata ad una gran festa ec. Come una volta da tutte
parti correva gente a Gerusalemme nelle solenni sue feste ; cosi tu adesso , @
Signore , hai fatta venire una turba immensa di gente nemica ad atterrirmi, e
e desolarmi ,
321
che
i, i
Ima
I nel
CAPO III .

vpra
ALEPH . ALEPH .
le
‫ܕ ܘܪ‬
son

del
1. Ego vir videns pauperta 1. Uom son che conosco la
tem meam in virga indignationis mia miseria sotto la verga dell' ira
WS
ejus. di lui .
ALEPH. ALEPH .
2. Me minavit , et adduxit in 2. Tra le tenebre mi ha con
ad tenebras ,> et non in lucem. domo , e non al chiaror della luce.
che ALEPH. ALEPH .
€ 3. Tantum in me ' vertit , et 3. Non ha fatt' altro , che per
convertit manum suam tota die. cuotermi , e ripercuotermi tutto
giorno colla suamaoo.
10 BETH . BETH .
4. Vetuslam fecit pellem meam 4. Ha faita invecchiar la mia
et carnem meam ; contrivit ossa pelle , e la mia carne , ha stritolate
mea . le ossa mie.

Vers. 1. Uom son io , che conosco ec . Parla qui il Profeta , cui era toccato
non sol di vedere , ma anche di soffrire per la sua parte della comune tribu
lazione. Altri Profeti , che l'aveano predetta, eran già morti ; Ezechiele vivea,
ma lontauo dalla Giudea . Geremia ebbe a vedere i mali tutti maudati da Dio
sopra Gerullemme, e la orrenda strage commessa da'Caldei nella infelice
città , e l'incendio di essa , e del tempio , onde dopo aver sofferti nella pro
pria persona gli strapazzi de’suoi concittadini, le battiture , la prigione, e
ogoi sorta d'improperi , dovette ancora provare tutte le calamità dell'assedio,
e patire per sentimento di carità , e di compassione quel che gli altri patirono
e prima , e dopo l'espugnazione di Gerusalemine. Egli adunque dice che nel
gastigo terribile , con cui Dio punisce e se , e tutto il suo popolo , conosce la
propria miseria . E ' degna della sublime smotità di Geremia la umiltà , con cui
i propri maucamenti non meno , che i peccati de'suoi fratelli riconosce per
principio junesto di tutte le calamità della patria . lo conosco , dice egli , la
mia povertà , la mia spirituale miseria sotto la verga del mio Dio , che non
di mi percuore se non per illuminarmi , e sanarmi.
Esta Vers. 2. Tra le tenebre mi ha condolto cc. Le tenebre sono poste per l'af .
ma flizione, come la luce per siguificare le consolazioni. Dio mi ha condotto sem
ndi pre per la via della tribolazione , e non della consolazione, e della letizia.
ore Vers. 3. Non ha fatl ' altro , che percuotermi , e ripercuotermi ec. Non
> mi
ha lasciato un sol momento senza affliggermi, e tormentarmi.
tte Vers. 4. Ha fulla invecchiar la mia pelle ec. Il continuato patire mi ka ren
duto vecchio innanzi tempo , e le ossa' mie sono stritolate ; vale a dire- tulta
3
la forza e la robustezza mia è perduta , ed io son privo d'ogni vigore.
Mart. To :n . XIII. 21
322 LAMENTAZIONI DI GEREMIA
BETH . BETH .
5. Edificavit in gyro meo , et 5. Ha alzato un muro intorno a
circumdedit me ſelle , et labore. me , e mi ha circondato di ama
rezze ,> e di affanni .
BETH . BETII.
6. In tenebrosis collocavit me , 6. Mi collocò in luoghi tenebrosi,
quasi mortuos sempiternos. come que' che son morti per sempre.
GHIMÉL. GHIMEL.
7. Circum aedificavit adversum 7. Mi serro coa ripari all' intorno,
me, ut non egrediar : aggravavit perchè io non ne esca : aggravo i
compedem meum . miei ceppi.
GHIMEL . GHIIMEL .
8. Sed et cum 8. Ed oltre a ciò , quand' io al
clamavero , et
rogavero, exclusit orationem meam. zai le grida , e lo pregai , ha chiuso
il varco alla mia orazione.
GHIMEL . GHIMEL .
9. Conclusil vias meas lapidibus 9. Mi ha chiuse le strade con
quadris , semitas meas subvertil. pietre quadrate : ha ruinati i miei
sentieri.
DALETH . DALETH .
10. Ursus insidians factus est 10. Egli è divenuto per me qual
mihi , leo in absconditis.
> orso , che sta in agguato : come lione
in luogo rimoto .

Vers. 5. Ha alzato un muro intorno a me ec. Questo muro sono le tribola


zioni , e gli affanni senza termine , co ' quali il Profeta dice , che Dio lo cir
condó , e lo strinse per ogni parte in maniera da non poter uscire , nè libe
rarsene .
Vers. 6. Mi collocò in luoghi tenebrosi ec. Fui gittato in tenelloso orrido
Juogo più proprio ad essere sepolcro di un uomo morto , che albergo di un
9

vivo. Allude alla prigione , in cui egli ſu posto nel tempo dell'assedio. Vedi
XXXVIII . 6 . 7 .Dice morti per sempre quelli che sono già realmente nel se
polcro , i veri morli.
Vers. 8. Ha chiuso il varco alla mia orazione ec. Dio più volte disse a
Geremia , che non pregasse per quel popolo , la durezza del quale , e le scia
>

gure , ch'egli si tirava addosso , affliggevano il Profeta assai più che tutti i
patimenti , che egli soffriva da loro. Vedi vir . 16. 17. 14. ec.
Vers. g. Mi ha chiuse le strade con pietre quadrate ec. Queste espressioni
spiegano molto bene la total privazione di ogni mezzo , e di ogni via disalute,
e l'angıstia estrema d'un uomo , il quale in gravissimi , e urgenti pericoli
non vede scampo .
Vers. 10. è divenuto per me qual orso ec. Dio già mio Padre , e mio pro
tettore sembra divenuto per 'me
m orso feroce , che sta in agguato , aspettando
sua preda , e come lion terribile in cui s' imbatta un povero viandante nella
foresta . Dove è da notarsi primo , che Geremia parla non tanto a suo nome
quanto a nome di Gerusalemme , e del popol suo , cui Dio lo avea dato per
Profeta , e pastore. In secondo luogo sotto la metafora dell'orso varj interpreti
intendono significata la presente calamità per opera de' Caldei , pel ' lione poi
САРО ІІІ. 323
DALETH . DALETH .
11. Semitas meas subvertit , et Il Egli ha ruinati i mici sentieri,
confregit me : posuit me deso- e mi ha straziato ; mi ha abbando
latam. nato alla desolazione,
DALETH . DALETH .
12. Tetendit arcum suum , et 12. Egli tese il suo arco , e mi
posuit me quasi signum ad sa- fe' come segno agli strali.
gitlam .
HE . HE .
13. Misit in renibus meis filias 13. Ne' miei reni ha confitte le
pharetrae suae. frecce del suo turcasso .
HE. HE .
14. Factus sum in derisum po- 14. Son divenuto il ludibrio di
pulo meo , canticum eorum tota die. tutto il mio 'popolo ; la lor canzone
per tutto il giorno.
HE. HE
15. Replevit me amaritudinibus, 15. Mi ha ripieno di amarezza ,
inebriavit me absinthio. mi ha inebriato di assenzio.
VAU , VAU .
16. Et fregit ad numerum 16. Ed ha spezzati a uno a uno

dentes meos , cibavit me cinere . tutti i miei denti, mi ha cibato di


cenere.
VAU . VAU.
17. Et repulsa est a pace anima 17 . È bandita dall'anima mia la
mea , oblitus sum borwrum. pace ; non so più che sia bene.

la futura irremediabil rovina de' Giudei per mano di Tito rassomigliato al


lione : perocchè lo Spirito santo , che tali cose detto a istruzione della Chiesa
di tutti i tempi , in tal maniera descrisse gli avvenimenti presenti , che la de
scrizione stessa fosse una predizione de' futuri.
Vers . 11. Mi ha abbandonato alla desolazione . Benche nella Volgata sia il
femminino , desolatam , nell'Ebreo è il mascolino , onde uella Volgata si sot
tinteu de l'anima mia : ha abbandonata l'anima mia alla desolazione.
Vers. ' 19. E mi fe quasi segno agli strali. Vedi Job. xvi. 11. 14.
Vers. 13. Ne' miei reni ha confirle ec. Pei reni nelle Scritture s'intendono
gli affetti , e gli affetti più intimi dell'uomo : il sentimento adunque del Pro
.

feta egli ė : Dio secondo i suoi giudizj , colle disposizioni di sua providenza
ba trafitta l'anima mia nella parte sua più sensitiva , e delicata , contrariando
tutti i miei desiderj , e tutte le mic volontà. Vedi Origene.
Vers. 16. Ha spezzati a uno a uno lutti i miei denti. Non veggo difficoltà per
pigliare letteralmente questa espressione , potendo ben essere >, che nel tempo
particolarmehte , in cui Geremia stette carcerato in luogo pieno di fango , e
d'infezione, patisse egli qualche atroce male di denti , onde questi si spezzas
sero uno a uno ', come dice il Profeta . Egli attribuisce sempre a Dio tutti i
suoi patimenti come tutti i mali di pena mandati da 'lui sopra il suo popolo
per mano de' suoi nemici. Gli Ebrei dicono , che il pane , che fu dato a Ge
remia mentre era in prigione , era pieno di pietruzze, che gli ruppero i denti.
324 LAMENTAZIONI DI GEREMIA
VAU . VAU .
18. Et dixi : Periit finis meus, 18. Ed io dissi : Ogni termino
et spes mea a Domino . per me è sparito , e la espettazione
mia nel Signore.
ZAIN . ZALY ..
19. Recordare paupertatis , et 19. Ricordati della miseria , mi
transgressionis meae, absinthii, seria mia eccedente , e dell'assenzio ,
>

et fellis. e del fiele.


ZAIN . ZAIN .
20. Memoria memor ero , et 20. Queste cose ho di continuo
tabescet in me anima mea . alla memoria , e si strugge l'anima
mia dentro di me.
ZAIN . ZAIN .
21. Haec recolens in corde meo, 21. Queste cose riandando in cuor
ideo sperabo. , per questo io sperero.
HETH . HETH .
22. Misericordiae Domini quia 22. Misericordia del Signore ell'è,
non sumus consumpti : quia non che noi non siamo consunti : per
defecerunt miserationes ejus. cbè non son mai venute meno le
sue misericordie .
HETH . HETH ..
23. Novi diluculo , multa est 23. Delle nuove ne sono ogni
fides tua. mattine: grandemente fedele se'tu.

Vers. 18. Oni termine per me è sparito ec . Ė finita per me: non veggo più
termine ai mali , ch'io soffro : nè occorre più , ch'io aspetti dal Signore la
liberazione. Ho messo espettazione in vece di speranza , perché il Profeta non
vuol dire , ch'ei nou avesse più speranza in Dio , ma vuol dire ,. ch'ei non
isperava , cioè non aspettava più di veder finire le sue miserie.
Vers. 19. Della miseria , miseria mia eccedente. I LXX . lessero della mise
ria , e della persecuzione mia , cioè com’io sia stato perseguitato.
Vers. ai . Per questo io spererò. L'Apostolo disse, che la tribolazione pro
duce la pazienza , la pazienza lo sperimento , lo sperimento la speranza , Rom .
>

v. 3. 4. Civ veggiamo verificarsi nel Profeta , il quale dal vivo sentimento


delle sue afllizioni si solleva a speranza , considerando ancora , che egli patisce
per Dio , per lui, che è pieno di bontà , e di misericordia verso gli alilitti ,
come esprime egli grandiosamente ne seguenti verseti.
Vers. 22. Misericordia del Signore elli è ec. Riprende se stesso il Profeta ,
e dice : Ma perchè in vece di pensar tanto ai tuoi mali . perchè non pensi tu
anima mia , a ' peccati , pei quali e questi , e peggiori mali abbiam noi meri.
tati ? Imperocchè noi abbiam meritato di essere totalmente consunti , ma noi
nol siamo , perché i suoi giudizj , per quanto siauo severi , son tempratimai
sempre colla misericordia ,
Vers. 23. Delle nuove ne sono ogni mattina. E ' qui nel latino una sconcor
danza ; perocchè novi certamente si riferisce alla parola misericordiae del ver
setto precedente , e novae in vece di novi , leggesi in alcuni codici della Vol
gata . Le misericordie del Signore tanto è vero , che non sono venute meno ,
che anzi ogni mattina , ogni dine fa egli e noi delle nuove, nè al sole , ne
CAPO III. 325
HETH . HETH .
24. Pars mea Dominus , dixit 24. Mia porzione è il Signore ,
anima mea : propterea expectabo disse l'anima mia ; per questo io
eum . lo aspetterò.
TETH . .
TETH .
25. Bonus est Dominus speran . 25. Buono è il Signore a quei
tibus in eun , animae quaerenti che sperano in lui , all'anima, che
>

illum . lo cerca .
TETA . TETH.
26. Bonum est praestolari cum 26. Buona cosa è l'aspettar? in
silentio salutare Dei. silenzio la salute di Dio.
TETH . TETH .
27. Bonum est viro , cum por- 27. Buona cosa è per ľ uomo
taverit jugum ab adolescentia sua . l'aver portato il giogo ſin dalla sua
adolescenza .
JOD. JOD .
28. Sedebit solitarius , et lace. 28. Ei sederà solitario , e si ta
bit : quia tevavit super se. cerà , perchè egli ເil giogo ha preso
sopra di se.
JOD . JOD.
29. Ponet in pulvere os suum , 29. Porrà la bocca sua nella
si forte sit spes. polvere ( cercando ) se a sorte siavi
speranza.

l'aurora sono tanto costanti nel tornare a noi ogni di , come la misericordia
è costante nel beneficarci ogni giorno : perocchè grande , o Dio , è la tua fe
deltà veil ' adempiere in nostro pro le tue misericordiose promesse.
Vers. 24. Mia porzione è il Signore, disse l'anima mia. Ciò potea ben dire
il profeta non solo per la generale ragione, per cui i giusti in tutto quello che
fanno , non cercano , e non vogliono , se non Dio solo , ma specialmente perchè
avendo egli secondo l'ordine di Dio rinunziato al matrimonio , e all'aver
figliuolanza , si era sottratto a tutte le sollecitudini del secolo per solo atten
dere all'opera del Signore.
Vers. 37. L' aver portato il giogo fin dalla sua adolescenza . Questo gingo
non è solanjente l'esatta osservanza della divina legge , ma egli è più special
mente il giogo della tribolazione , e de' patimenti , giogo , che è d ' infinita
utilità per lo spirito in ogni tempo , ma particolarmente nell'età più fervida ,
perchè egli serve a mortificare le nascenti passioni ; a domare la ribellione
della carne , a rendere mansueta , ed umile , e circospetta l'anima , e a farle
.

imparar di buon ora , come la vita dell'uomo sopra la terra é milizia , come
dice il sauto Giobbe.
Vers. 28. Sederà solitario , e si lacerd ec. Sederà paziente , umiliato sotto
la mano di Dio , e non amerà di trattare con gli uomini per non versarsi in
querele ; ma amerà la solitudine , ed il silenzio ; e se de ' suoi mali vorrà -par
lare , con Dio solo ne parlerà ; ee cosi egli farà , perché con rassegnazione ha
preso , « di buon cuore sopra se il suo giogo.
Vers. 29. Porrà la bocca sua nella polvere ec. Si umilierà profondamente
dinanzi a Dio , colla bocca per terra á lui parlerà , dicegdogli con Abramo ;
326 LAMENTAZIONI DI GEREMIA
JOD. JOD.
30. Dabil percutienti se maxil. 30. Porgerà la guancia a chi lo
lam , saturabitur opprobriis. percuote : sarà satollato d'iguominic.
CAPH . CAPH .
31. Quia non repellet in sem 31. Perocchè non per sempre ri
piternum Dominus . getterà da se il Signore.
C.PH. CAPH .
32. Quia si abjecit , et misere. 32. Perocchè s'egli ci ha riget
bitur secundum multitudinem mi- tati , avrà anche pietà secondo le
sericordiarum suarum . molte sue misericordie.
C.APH . CAPH .
33. Non enim humiliavit ex 33. Perocchè non di sua elezione
corde suo , et abjecit . filios ho- egli umilia , e rigetta i figliuoli de
Drinum . gli uomini ,
LAMED . LAMED .
34. Ut contereret sub pedibus 34. Ma calpestare sotto i suoi
suis omnes vinclos terrae , piedi tutti gli schiavi della terra ,
LAMED . LAMED .
35. Ut declinaret judicium viri 35. Pesare con non giusta bi
in conspectu vultus Allissimi. lancia la causa di un uomo nel suo
cospetto.
LAMED . LAMED.
36. Ul perverteret hominem in 36. Ledere ingiustamente un uo
judicio suo , Dominus ignoravit. mo nel suo giudizio : ciò non sa
fare il Signore.

parlerò al mio Signore , sendo io terra , e cenere Gen. XVII !. 37. , e implo
rerà la misericordia delle sue colpe : e ciò egli farà per ravvivare la sua spe
ranza coll ' umile ricorso a Dio . Tale mi sembra il vero senso , e stretto di
quelle parole : Si forte sit spes , che il giusto 'cerca di tener viva la sua spe
Tauza colla umile, e fervorosa orazione,
Vers. 30. Porgerà la guancia ec . E questa speranza in Dio lo farà forte ;
e generoso sino a porgere volontariamente la guancia agli schiafli. Cið fece Cri
sto , capo dei Martiri , modello della invitta pazieuza de'giusti ; e di Cristo
ſu una viva', e bella figura il nostro Profeta perseguitato , imprigionato , per
COSSO , e satollalo d'ignominia dalla stessa nazione. !

Vers, 31. Non per sempre rigetterà er . Egli , che or ci percuote , una volta
ci sarera. Vedi Psal. LXXVI . 10. Deut. XXXII . 39.
Vers. 33. Non di sua elezione ec . Non è piacere di Dio l ' affliggere l'uomo
e umiliarlo , e molto meno il rigettarlo da se : e fa egli quasi forza al suo
cuore , quando per punire i peccati egli flagella : perocchè proprio di lui è
l'esser benigno , e misericordioso .
Vers. 34.35. 36. Ma calpestare sotto i suoi piedi ec . Gli schiavi della terra
sono i Giudei presi , e menati schiavi dal Calieo. Dio nou sa , nè è proprio
di lui il calpestare senza ragione, e senza loro demerito i miseri Giudei
dotti in ischiavitù : Dio non sa , che sia il pesare con non giusta
ri
ancia la
causa di un uomo dinanzi a se , e condannarlo , o assolverlo non per giusti
zia , ma per passione. Dio nou sa finalmente far torto ad un uomo qualunque
CAPO III. 327
'MEM . MEM.
37. ( 1 ) Quis est iste , qui dixit, 37. Chi è colui che ha detto ,
ut fieret, Domino non jubente ? che si facesse una cosa , senza che
il Signore la comandasse ?
MEM . MEM.
38. Ex ore Allissimi non egre- 38. Non verran eglino dalla bocca
dientur nec mala , nec bona ? del Signore i beoi, ed i mali ?
MEM . MEM .
39. Quid murmuravit homo via 39. Perchè mai uomo vivente
vens , vir pro peccatis suis ? querelavasi dell'effetto de' suoi pec
cati ?
NUN. NUN .
40. Scrutemur vias nostras , el 40. Disaminiamo , e facciamo ri
quaeramus , et revertamur ad cerca de' nostri andamenti , e tornia
Dominum , mo al Signore.
NUN . NUN .
41. Levemus corda nostra cum 41. Alziamo al cielo insiem colle
manibus ad Dominum in coelo.s . mani i cuori nostri al Signore.
NUN . NUN
42. Nos inique egimus , et ad 42. Noi iniquamente ci dipor
iracundiam provocavimus : idcirco lammo >, oe ti provocammo
rabile
ad ira :
tu inexorabilis es. per quest tu se' ineso .
SAMECH . SAMECH .
43. Operuisti in furore , et per- 43. Tu ti cuopristi col tuo furore,

(1) Amos. 3. 6.

egli sia neludicio , ch'ei fa di lui :di tutte queste cose vissuna Dio ne co
posce , nissuna Dio ne sa fare , perchè egli è la stessa giustizia.
Vers . 37. 38. Chi è colui , che ha detto ec. Vi sarà egli chi ardisca di dire ,
che alcuna cosa sia avvenuta contro la volontà , e il comando di Dio , e che
i beni temporali , ee i mali temporali delle ordinazioni divine non sono l'effetto ?
E se da Dio giusto vengono i suoi gastighi, per qual motivo mai uomo viventę
mormora , e si querela di quello che è effetto de' suoi peccati ? vers. 39. E
qui mirabilmenie stabilita la providenza di Dio , che tutto ordina , e regge
secondo la sempre giusta , e adorabile sua volontà. Ed è certamenteche
.
argomento
vengon
di consolazione grande nelle avversità , e ne' travagli il sapere ,
da Dio , e da lui souo indiriiti al nostro bene , e alla nostra salute , e sono
pena , e rimedio de ' nostri peccati.
Vers. 40. Disaminiamo , e facciam ricerca ec. Ecco principalmente ciò che
dee fare l'uomo nella tribolazione : mettiamoci dalla parte di Dio , disami
viamo la nostra vita , e le opere nostre ; penetriamo nel fondo del nostro cuo.
re , e giudichiamo noi stessi senza adularci. Questa disamiųa di noi stessi farà
si , che noi non sarem più ingiusti inverso Dio lamentandoci a torto di quel
che egli fa , e sarem giusti verso di noi , perchè ci condanneremo , e risolve
remo di tornare di cuore a Dio , come dice il Profeta.
Vers. 43. Tu ti cuopristi col tuo furore. Ti ponesti davanti agli occhi quasi
328 LAMENTAZIONI DI GEREMIA
cussisti nos : occidisti , nec peper- e ci percuotesti : tu uccidesti , e non
cisti. perdopasti.
SAMECH . SAMECH .
44. Opposuisti nubem tibi , ne 44. Ti ponesti davanti una nu
transeat oratio . vola , perchè non arrivasse a te la
orazione.
SAMECH . SAMECH .
45. Eradicationem , et abjectio- 45. Tu mi bai diradicato , e get
nem posuisti me in medio popu- tato per terra sulla faccia di tutti
lorum . i popoli.
PHE. PHE.
46. Aperuerunt super nos os 46. Tutti i nemici hanno aperta
suum omnes inimici. la lor bocca contro di noi.
PHE. PHE.
47. Formido , et laqueus facta 47. La profezia fu per noi ter
est nobis vaticinatio , et contritio . rore >, e laccio , e rovina.
PHE . PHE.
48. Divisiones aquarum deduxit 48. Rivi di acque spargono gli
oculus meus , in contritione filiae occhi miei sopra l' aflizione della
populi mei. figliuola del popol mio.
AI. AIN .
49. Oculus meus afflictus est , 49. Il mio occhio è afflitto , nè 9

nec tacuit , eo quod non esset si dà posa , perchè requie alcuna


requies , non è ,
AIN . AIN.
50. Donec respiceret , et videret 50. Fino a tanto che il Signore
Dominus de coelis. volga l'occhio dal cielo , e rimiri.
AIN . AIN .
51. Oculus meus depraedalus 51. L'occhio mio è stato nemico

velo il tuo furore , per non distinguere alcuno tra noi , ma tutti punirci alla
riulusa , e senza eccezione :: in tal guisa tu flagellasti , e uccidesti senza lasciarti
9

muovere a compassione.
Vers. 45. T'u mi hai diradicato ec. Parla il Profeta in persona del suo po
polo strappato dalla natia sua terra , avvilito nel cospetto delle vicine nazioni ,
e menato schiavo nella Caldea . Geremia avea ciò predetto più volte allo stesso
popolo.
Vers. 46. Hanno aperta la loro bocca contro di noi. Per divorarci , è ster
minarci. Vedi cap . 1. 16.
>

Vers. 47. Lo profezia fu per noi terrore 'ec. Gli oracoli dei profeti , che do
yeano condurci a salute , sono stati per noi terrore , e laccio , e ruina , perché
noi li disprezzamme , ed or veggiamo , come sono stati adempiuti.
Vers . 49. 50. Requie alcuna non é , fino a tanto ec. Non potremo aver ri
poso , e consolazione, se uon quando il Signore dal cielo volga lo sguardo a
poi , e con pietà ci riguardi,
Vers. 51. L'occhio mio è stato nemico della mia vita ec. Col piangere di
continuo il miserabile stato delle donne Ebree maltrattate , e disonorate dal
CAPO IIT. 329
est animam meam in cunctis fie della mia vita , in piangendo le fi
9

liabus urbis meae . glie lutte della mia patria.


SADE. SADE.
52. Venatione ceperunt me quasi 52. Come uccello alla caccia mi
avem inimici mei gratis. presero i miei nemici senza mia
SADE.
colpa.
SADE.
53. Lapsa est in lacum vita 53. È caduta l'anima mia nella
mea , et posuerunt lapidem su fossa : hanno posta una pietra sopra
per nie . di me .
SADE, SADE.
54. Inundaverunt aquae super 54. Un diluvio di acque si è
caput meum : dixi : Perii. scaricato sulla mia testa ; io dissi :
Son perduto .
COPH. COPH .
55. Invocavi nomen tuun , Do. 55. Invocai il nome tuo , Signore,
mine , de lacu novissimo . dalla fossa profonda .
COPH . COPH.
56. Vocem meam audisti : ne 56. Tu ascoltasti la voce mia ;
avertas aurem tuam a singultu or non chiuder le orecchie tue ai
meo , et clamoribus. miei singulti , e a'miei clamori.
COPH . COPH .
57. Appropinquasti in die quan . 57. Tu ti appressasti nel giorno ,
do invocavi le : dixisti: Ne timeas. ch'io ti in vocai: dicesti : Non te.
mere.
RES , RES.
58. Judicasti , Domine, causam 58. Tu pronuoziasti in favore
animae meae , redemptor vitae
> dell'anima mia , ö redentore della
meae . mia vita .

nimico : l'occhio mio è stato nimico della mia vita ; perocchè e l'aver ve
duta la loro miseria mi portava a piangerla incousolabilinente , il pianto
9

stesso consuma quasi , ed estingue tutto quel che mi restava di mia vita .
Vers . 52. 53. Come uccello alla caccia mi presero ec. Torna il Profeta a
parlare delle sue proprie tribolazioni , e della sua prigionia ; mi presero ,
in'imprigionarono senza alcuua nia colpa , come un uccello innocente , che
incappa nelle reti tese dal cacciatore : io caddi nella fossa piena di fetido fan
gº, e con pesante șasso fu chiusa la porta e la bocca del tetro mio carcére .
Vers. -54. Un diluvio di acque ec . Un diluvio di tribolazioni.
Vers. 55. Dalla fossa profonda. Dallo stato di afflizione gravissima , e in cui
mi trovai ,
Vers. 58. Tu pronunziasti in favore dell'anima mia ec. Dio si dichiarò in
favore del perseguitato Profeta , primo col far morir Hanania dentro il ter
mine da lui predetto , cap. xxvii. 17. ; secondo nel farlo liberare dalla pri
gione per mezzo di Abdemelech , e di poi facendolo lasciar libero dallo stesso
Nabuchodonosor ; terzo col verificare ad una ad una tutte le sue predizioni ,
per ragion delle quali lo aveano tanto iu odio i Giudei.
330 LAMENTAZIONI DI GEREMIA
RES . RES.
59. Vidisli, Domine , iniqui- 59. Tu hai veduto , o Signore ,
tatem illorum adversum me : juo la iniquità loro inverso di me: fam
dica judicium meum . mi giustizia.
RES. RES.
60. Vidisti omnem furorem , 60. Tu vedesti i loro furori , e
universas cogitationes corum ad- tutti i loro disegni contro di me.
versum me.
SIN . SIN.
61. Audisti opprobrium eorum , 61. Ta udisti , o Signore , le
Domine , omnes cogitationes eo-, loro villanie , e i lor pensieri con
run adversum me ; tro di me ;
SIN . SIN .
62. Labia insurgentium mihi , 62. E le parole di color che mi
et meditationes eorum adversum fanno guerra , e quel che meditano
nie tota die . tutto giorno contro di me.
SIN . SIN.
63. Sessionem eorum , et resur- 63. Osserva come andando essi ,
rectionem eorum vide ; ego sum e venendo , io sono la loro canzone.
psalmus eorum.
THAU. THAU.
64. Reddes eis vicem , Do- 64. Tu renderai loro , o Signore,
mine , juxta opera manuum sua . secondo le opere delle loro mani.
rum .
THAU. THAU .
65. Dabis eis scutum cordis 65. Tu porrai sopra il cuor loro
luburem tuum. per iscudo gli affanni, che lor man
derai .
TH4U. THAU.
66. Persequeris in furore , et 66. Li perseguiterai col furor tuo,
conteres eos sub coelis Domine. e gli spergerai di sotto ai cieli, o
Signore.

Vers . 63. Osserva come andando essi , e venendo ec. Nissuna cosa , credo
io , può meglio farci comprendere la orribile ostinazione de' Giudei nella loro
perversità , che il sentire come in mezzo alle atroci loro calamità conservavano
uu odio rabbioso contro il santo Profeta ; e ciò ( per quanto sappiamo ) , per :
chè egli si opponeva a nome di Dio all'andata loro nell'Egitto . Egli perció
prega il Signore , che siccome fu suo rifugio nei tempi passati, lo sia anche
adesso , e pell'avvenire. Mira , o Signore , come questi infelici o si stiano ,
o si muovano , tutto il giorno non fanno altro , che proverbiarmi , e scher
nirmi , ond'io sono la loro canzone , e la loro favola .
Vers. 65. 66. Tu porrai sopra il cuor loro per iscudo cc . Come lo scudo
cuopre , e ripara il corpo del soldato , cosi in contrario senso tu porrai in
torno al cuor di costoro uno scudo di aflauni , e di dolori , talmente che il
lor cuore sia inaccessibile ad ogni consolazione. Cosi questo misero ayauzo
331

CAPO IV.

ALEPH . ALEPH .

1.
Quouomod o obscuratum est
modo 1. Come mai si è oscurato l'oro,
aurum , mutatus est color optimus, il suo bel colore si è cangiato , sono
dispersi sunt lapides sanctuarii in disperse le pietre del santuario pegli
capite omnium platearum ? angoli di tutte le piazze ?
BETH . BETH .
2. Filii Sion inclyti , et amicti 2. I figliuoli illustri di Sion , che
auro primo : quomodo reputati eran vestiti di oro finissimo , come
sunt in vasa teslea , opus ma- mai sono stimati quasi vasi di terra
nuum figuli ? cotta , lavoro di un stovigliajo ?
>

GHIMEL. GHIMEL.
3. Sed et laniiae nudaverunt , 3. Ma le lamie stesse scuoprono le
mammam > lactaverunt catulos lor mannelle , allattano i lor parli :
suos : filia populi mei crudelis , crudele la figlia del popol mio ,
quasi struthio in deserto. che imita lo struzzolo del deserto.

delle spade dei Caldei , questi Ebrei , che vogliono a tutti i patti andar nel
l'Egitto , non vi troveranno se non crepacuori , e miseria , e saranno stermi.
>

pati di sotto al cieli per la loro disubbidienza , e per l'ingiusto. loro odio
contro di me.
Vers. 1.Come mai si è oscurato l ' oro ec. Parla del tempio di Gerusalemme
talmente ricco d'oro , che pareva fosse quasi tutto d'oro. Come mai quel
tempio si maestoso , ed augusto, e ricco per l'immensa copia dell'oro , onde
era ornato , è or divenuto ( dopo il fuoco messovi da' Caldei ) cosa talocute
orrida ; e deforme , che nou altro sembra se non filiggine , é nero carbone ?
Sono disperse le pietre del santuario ec. Come nella seconda distruzione del
tempio si avvero letteralmente la profezia di Cristo , non resterà pietra sopra
>

pietra , cosi dovelte succedere nella prima .


Si dà ancora da varj interpreti quest'altro senso : come mai il regno Giu
daico , pio , e ſelice sotto Giosia , si cambiò sotto i suoi successori si fatla
mente , che dalla pietà passò alla idolatria , e dalla felicità ad una incompa
rabil miseria ; onde i cittadini di Gerusalemme, pietre mistiche della santa
città , sono spersi tra le nazioni ? Vedi Teodoreto . La sposizione letterale e
semplice è quella che si è detta.
Vers. a. I figliuoli illustri di Sion ,> che eran vestiti di oro ec . Intorno al
lusso de' cittadini di Gerusalemme si è veduta qualche cosa in Isaia ,, e quello
che il nostro Profeta dice dello stato , in cui furon ridotti da ' Caldei , verifica
appieno , e letteralmente la predizione dello stesso Isaia , cap. xxx. 13. 14 .
Vers.Girolamo
3. Ma le lamie stesse scuoprono le mamelle ec. La voce Ebrca tradotta
da s. colla voce lamiae significa un mostro e per lo più un mo
332 LAMENTAZIONI DI GEREMIA
DALETH . DALETH .
4. Adhaesit lingua lactentis ad 4. La lingua del bambino di latte
palatum ejus in siti : parvuli pe- rimase attaccata al palato di lui
tierunt panem , et non erat qui per la sele : i fanciulli domandayan
>

frangeret eis. pane , e non era chi loro lo spez


zasse .
HE. HE.
5. Qui vescebantur voluptuose , 5. Quelli che banchettavano tra
interierunt in viis : qui nutrieban. le delizie , son periti in mezzo alle
tur in croceis , amplexati sunt strade : quegli che erano stati a!le
slercora .
vati nella porpora , hanno brancicato
lo sterco .
VAU . VAU .
6. Et major effecta est iniqui-6. Ed è stata maggiore l'iniquità
tas filine populi mei peccato So della figlia del popol dio , che il
domorum ( 1) , quae subversa est peccato di Sodoma, la quale fu al
in momento , el non ceperunt in ierrata in un punto , e mano di
ca manus .
uomo non priucipiò a ruinarla .
ZAIN . ZAIN .
7. Candidiores Nazaraei ejus 7. I suoi Nazarei eran più can

( 1) Genes . 19. 24 .

stro marino , ee la parola latina scrondo varj scrittori significa il cane marino ,
animale voracissimo, e sommamente crudele. Dice adunque il Profeta , che le
9

bestie più feroci presentino lc mammelle ai loro parti , e gli allattano : ma le


doune di Gerusalemme nel tempo dell'assedio sono state crudeli verso i pro
pri figliuoli , e non solo negarono ad essi il latte , ma li rigettaron da se , e
gli lasciarono abbandonati come lo struzzolo , che abbandona le sue uova nel
deserto, nė di esse si prende verun pensiero. Vedi Job. xxxix. 14. 15. 16. Non
istó a parlare delle favole assai note intorno alle lamie , che sarebbero final
mente quelle , a cui davasi una volta il nome di streghe , che mangiavano i
9 >

bambini ec. , perocchè mi sembra verisimile , che s. Girolamo abbia , voluto


piuttosto che a queste , alludere al cane marino, sapendosi , che questo mangia
veramente gli uomini se può prenderli.
Vers. 5. Son periti in mezzo alle strade. S'intende , son periti di fame.
. Hanno brancicato lo sterco. Sono andati a cercar riposo , ed albergo pelle
stalle delle bestie , e a dormire sullo sterco .
Vers. 6. Ed è stata maggiore liniquità ec . Dalla punizione più lunga , c
più grave , con cui Dio puni Gerusalemme , ne inferisce il Profeta , che la
iniquità di lei fu maggiore, che quella di Sodoma punita anch'essà , ma con
hreve pena beuché gravissima. Sodoma in un momento fu abbruciata , e mano
d'uomo non ebbe parte alla sua distruzione. ' Gerusalemme dopo tutti gli or
rori , e i patimenti di un lunghissimo assedio , esiste ancora in una parte di
se per continuare a soffrire , e a portare il peso dell'ira di Dio.
Vers . 7. 8. I suoi Nazarei eran più candidi , che la neve ec. Dei Nazarei
si è paclato Num . vi . 18. 19. Jud . x111 . 5. Erano grandemente stimati, e.ve
CAPO IV . 333
nive , nitidiores lacte , rubicun . didi che la neve , 'più puri del latte,
diores ebore antiquo , sapphiro rosseggianti: più dell' avorio , più
belli dei saffiri,
pulchriores. HETA . HETH.
8. Denigrata est super carbones 8. La loro faccia è più nera dei
facies corum , et non sunt cogniti carboni , e non si riconoscono pelle
>

in plateis : adhaesit cutis eorum strade : la loro pelle è attaccata alle


.

ossibus : aruit , et facta est quasi ossa , è inaridità , e fatta simile al


lignum. legno .
TETH . TETH .
9. Melius fuit occisis gladio , 9. Miglioré fu la condizione di
qream interfectis fame , quoniam , que' che furon uccisi di spada , che
isti extabuerunt consumpti a ste di quelli che moriron di fame : pe
rilitate terrae. rocchè questi si strussero consunti
per la sterilità della terra.
JOD. JOD.
10 . Manus mulierum miserie 10. Le mani delle donne compas.
cordium coxerunt filios suos: facti sioncvoli misero a cuocere i loro fie
sunt cibus earum , in contritione gli ; questi furono il loro cibo nella
filiae populi mei. calamità della figlia del popol mio.
CAPH . CAPH .
u . Complevit Dominus furorem
1
11. Il Siggore ha sfogato il suo
suum , effudil iram indignationis furore , ha versata l'ira di sua in
suge : el succendit ignem in Sion, dignazione : ba acceso in Sion il
et devoravit fundamenta ejus. fuoco , che ha divorate le suc ſon
damenla .
LAMED. LAMED .
12. Non crediderunt reges ter 12. Non credevano i re della

nerati quelli che alla vita di Nazarei si consacrarano come uomini di “ molta
virtù , mortificati , religiosi impiegati più particolarmente nello studio , e nel
culto della religione. Sembra , che in questi tempi ne fosse in Gerusalemme
non piccol numero , e tia essi della gioventù nobile , e di bella apparenza ,
mentre il Profeta dice , ch'eglino erau più candidi della neve , più nitidi del
latte , e rossi più dell'avorio , cui si dava dagli antichi un bello , e vivido
colore di porpora : c finalmente dice , che erano più belli a vedersi , che il
saffiro , pietra , che era tanto stimata , ed è quel saffiro , di cui parla Plinio
.

lib. XXXVII . 9. pietra durissima di un bel colore celeste , e sparsa di stellette


d'oro . Quanto all'arte di tingere l'avorio dandogli il colore di porpora , no
è parlato da Omero Iliad. iv. , da Virgilio Æneid. x11 . , e da altri. Ma questa
bella gioventù , che rallegrava il cuore al solo vederla , per la fame sofferta
nell'assedio , é pei crudi trattamenti , e per le miserie , onde è stata oppressa ,
è talmente cangiata , che gli stessi amici , e concittadini , più non saprebbono
riconoscerla ; le facce di questi giovani sono luride, e nere più del carbone :
la Vers. loro
pelle 9. è attaccata
Consunti alle ossa , ed è arida e secca come il legao .
per la sterilità della terra. Consunti per la carestia , e la
fame , che domina tutto il paese .
Vers.' 13. Non credevano i re della terra ec. I re vicini , e gli uomini di
334 LAMENTAZIONI DI GEREMIA
rae , et universi habitatores orbis, terra , e gli abitatori tutti del mondo,
quoniam ingrederetur hostis, et che il nemico e l'avversario entre
inimicus per portas Jerusalem : rebbe nelle porte di Gerusalemine ;
MEM . MEM .
13. Propter peccata propheta- 13. Pe' peccati , e pelle iniquità
>

rum ejus , et iniquitates sucerdo- de' suoi profeti , é de' suoi sacerdoti
>

tum ejus , qui effuderunt in medio i quali sparsero in mezzo a lei il


ejus sanguinem justorum . sangue de' giusti.
NUN . NUN.
14. Erraverunt caeci in plateis, Th. Andavano errando quai cic
polluti sunt in sanguine : cumque chi pelle piazze, lordati di sangue,
non possent , tenuerunt lacinias e non potend' altro , si alzavan l'e
suas : stremità della vestc :
SAMECA . SAMECH.
15. Recedite polluti, clamaverunt 15. Ritiratevi impuri che siete ,
eis : recedite , abite , nolite tan- dicevan gridando agli altri, ritiratevi,
gere : jurgati quippe sunt , et andate via , non ci toccate : peroc
>

commoti dixerunt inter gentes : che hanno fatta rissa , e sdegnati


Non addet ultra , ut habitet in eis. disser tra le nazioni : Ei non abiterà
più tra di loro .
PHE. PHE .
16. Facies Domini divisit eos , 16. La faccia ( irata ) del Signore

qualunque paese , che avesser veduto comeera fortificata e difesa per ogni parte
Gerusalemme , non potevan credere , che il Caldeo giungesse mai" a impadro
uirsene ; e molto più , che tutti sapevano , come ella era stata sempre protetta
da Dio , e liberata altre volte miracolosamente da simil pericolo.
Vers. 13. 14. Pei peccati , e per le iniquilà de' suoi, profeti , e de' suoi sa
cerdoti ec. Mette insieme co'falsi profeti'i sacerdoti, perché questi ordinaria
mente applaudivano alle false predizioni, con cui quegli adulavano il popolo ,
Jerem .'11. 26. iv . 9. 5. 11. , e degli uni , e degli altri , dice Geremia , che
aveano sparso il sangue de' giusti in mezzo a Gerusalemme, e che perció questi
empj imbrattati del sangue de' giusti , presa Gerusalemme , andavano errando
per le piazze , qu perduto avendo il lune degli occhi , e imbrattandosi nuo
vamente del sangue di tanti uccisi , che correva per le piazze, e per le strade
della città , e non potendo far altro , alzavano l'estremità della veste , perchè
non toccasse il sangue. Nota qui il Profeta il carattere de' cattivi sacerdoti
Ebrei prontissimi a spargere il sangue de ' giusti , ma scrupolosissimi ne guar
darsi dal toccamento del sangue d' un uomo ucciso per non contrarre immon
dezza. Tali erano essi anche a' tempi di Cristo.
Vers. 15. Ritiratevi impuri che siete , dicevan gridando ec. Continua a par
Jare de ' falsi profeti, e de' sacerdoti : questi , contaminati già come erano, non
lasciavano di gridare a quelli che vedevan venire verso di loro , ritiratevi
lungi da noi , non ci toccate , perchè voi siete immondi :: e perchè questi ,
quasi fuori di se in mezzo a tante calamità , non curavano tali voci , vennero
a rissa tra loro i sacerdoti , e gli uomini del popolo , e sdegnali questi dis
>

sero poi tra le nazioni , che Dio non sarebbe mai piú co' loro sacerdoti.
Vers . 16. La faccia ( irala ) del Signore gli ha dispersi ec. Il Signore giu
stamente sdegnalo con questi empi sacerdoti gli ha dispersi , nè più volgerà ad
CAPO IV. 335
non addet ut respiciat eos : facies gli ha dispersi : ei non volgerà più
sacerdotum non erubuerunt , ne . ad essi il suo sguardo : non hanno
que senum miserti sunt. avuto rispetto alla faccia de' sacer .
doti , ne hanno avuto compassione
pei seniori.
AIN . AIN.
19. Cum adhuc subsisteremus , 17. Quando noi eravamo tuttora
defecerunt oculi nostri ad auxi- in piedi , si stancarono gli occhi
lium nostrum vanum , cum respic nostri rivolti al vano soccorso , no
ceremus attenti ad gentem , quae stro , e ad una >nazione , che non
salvare non poterat. poteva salvarci.
SADE. SADE .
: 8. Lubricaverunt vestigia no- 18. I nostri piedi trovarono in
I

stra in itinere platearum nostra . ciampo nell' andar pelle nostre piaz
rum , appropinquavit finis noster: ze , il nostro fine si appresso , i
completi sunt dies nostri, quia nostri giorni si son compiuti, perchè
venit finis noster . è venuto il nostro termine.
COPA. COPH .
19. Velociores fuerant persecu. 19. I nemici nostri furono più
lores nostri 'aquilis coeli : super velosi , che le aquile del cielo : ci
montes persecuti sunt nos , in de hanno perseguitati pelle montagne ,
serto insidiati sunt nobis. ci hanno tese insidie nel deserto.
RES. RES.
20. Spiritus oris nostri Chri- 20. Il Cristo , il Signore , spirito

essi benigno lo sguardo , perché non ha rispettato il sacerdozio , nè avuto ri


guardo alcuno pei sacerdoti loro fratelli , nè compassione pe' seniori del po
polo , che non si univano con essi a perseguitare gl'innocenti. Si sa come fu
trattato da que' sacerdoti Geremia sacerdote e profeta, e da varj luoghi di
Geremia apparisce , che l'ingiustizia, e la crudeltà di costoro fu una delle
ragioni principali , per cui Dio mandò tal diluvio di mali sopra la disgraziata
città .
Vers, 17. Si stancarono gli occhi nostri rivolti al vano soccorso ec. Aspet
tavamo nel tempo dell'assedio il soccorso del re d'Egitto , che venisse a lie
berarci ; vana espettazione : l'Egitto pou poteva salvare una nazione destinata
già da Dio alla morte , e alla cattività.
Vers. 18. I nostri piedi trovavano inciampo nell andar pelle nostre piazze.
Tra ’ nostri stessi concittadini , tra'nostri fratelli noi non eravamo sicuri di
. nostra vita , tante erano le insidie tese da maligni uomini particolarmente
contro de' buoui. La stessa cosa si vede nel tempo dell'ultimo assedio di Ge
rusalemme, come racconta Giuseppe Ebreo . Tutto questo volea dire , o Si
gnore, che era venuto il tempo del nostro fine, dell'eccidio della città , dello
sterminio della nazione ; cosi dice il Profeta.
Vers. 19. Furono più veloci , che le aquile del cielo ec. Più veloci delle
aquile , che volano per l'altissimo cielo , furono i Caldei nel correr dietro a
Sedecia , e a principi, e al fiore dellanobiltà di Gerusalemme, che fuggivano
dalla città , e nel cercare i miseri Ebrei nascosti pelle montagne, e ne' luo
ghi deserti.
Vers. 20. Il Cristo , il Signore, spirito di nostra bocca ec. Geremia , che
>
336 LAMENTAZIONI DI GEREMIA
stus Dominus captus est in pec. di nostra bocca è stato preso pei
catis nostris : cui diximus : In nostri peccati : cui noi abbiam
umbra tua vivemus in gentibus. detto : all'ombra tua vivremo tra le
nazioni.
SIN. SIN .
21. Gaude, et laelare , filia
> 21. Rallegrati, e fa festa , o fi.
>

Edom , quae hubitas in terra glia di Edom , che abiti nella terra
Hus : ad te quoque perveniet ca- di Hus : a te ancor giungerà il ca
lix , inebriaberis , atque nudie lice , sarai ivebriata , e denudata .
>

ber'is.
THU. THAU.
22. Completa est iniquitas lua 22. La tua iniquità ha un ter
filia Sion , non addet ultra ut mine , o figlia di Sion : ei non ti
transmigret te : visitavit iniqui- farà più caugiar di paese. Egli pu
talem tuam filin Edon , discoope- nirà la tua iniquità, o Gylia di
ruit peccata tua. Edom , discoprirà i tuoi peccati.

1
avea fin qui parlato delle sciagure di Gerusalemme nella sua espugnazione per
mano de'Caldei , repentinamente vien trasportato a considerare e predire una
sciagura senza paragone più grande , e questa si è , che il Cristo , vero Dio ,
sarà preso un giorno , e catturato , e messo da noi a morte. Notisi come nel
versetto precedente il Profeta aveva accennato la presa di Sedecia , uno dei
progenitori di Cristo , ma nou avea voluto nominarlo :: da questo avvenimento
egli passa a descrivere la cattura di Cristo , come sc dicesse : perché porrò io
tra le cose degne di pianto la prigionia del nostro re Sedecia preso da'Caldei ?
argomento assai più degno di lagrime sarà il Cristo preso pe' peccati nostri ,
e ucciso per opra nostra, il Cristo , che è nostro respiro , e nostra vita , prin
cipio del nostro essere come postro Dio ,e principio del nostro rinascimento
spirituale come nostro Salvatore , all'ombra del quale noi , che in lai veu
turo crediamo, tra le genti idolatre e inique , dovevamo viver sicuri , perché
da lui protetti e custoditi. Quelle ultime parole : all'ombra tua vivremo tra le
1 nazioni : secondo s. Agostino significano piuttosto come Cristo , e la vera
Chiesa passerà da ' Giudei alle geuti , nelle quali saranno compresi gli Ebrei
credenti; e questa sposizione è buonissima.
Vers. a1. Rallegrati , e fa festa, o figlia di Edom , che abiti nella terra di
e

Hus. Il Profeta si volge agli Idumei , i quali nel tempo dell'assedio di Ge


rusalemme si erano uniti col Caldeo , e con amara ironia dice ' loro , che si
rallegrino e faccian festa della distruzione di Gerusalemme , città lanto odiata
da essi ; ma sappiano ancora , che ad essi pure toccherà la loro porzione del
calice dell'ira di Dio . La terra di Hus ė parte dell'antica Idamea . Gli Idu
mei in fatti , cinque anni dopo la rovina di Gerusalemme , furono assaliti e
devastati dagli stessi Caldei . Vedi il capo siviili
Vers. 22. La tua iniquità ha un termine. E' fisso e stabilito da Dio il ter
e
miue de' gastighi, co’quali vuol egli punire la tua iniquità , e allora
ritornerà nella tua terra natia , e non ſarà , che tu caugi mai più di egli ti
9 paese.
Notisi, che nell'ultima rovina di Gerusalemme per mano de' Roinapi non furon
fatti passare gli Ebrei ue' pacsi del conquistatore, come fu a tempo di Nabucho
donosor , ma allora furono sterminati e distrutti gli Ebrei senza che abbian
potuto mai unirsi in verun luogo prr fare un corpo , come il facevano nella
Caldea , dove (come si vede da varj luoghi delle Scritture ) aveano fino i loro
337
ORAZIONE
DI

CARMIA PROFNTA .
CAPO V.

Recordare , Domine , quid Ricordati , o Signore , di quel


acciderit nobis: intuere , et respice che è a noi avvenuto : mira , e con
opprobrium nostrum . sidera la nostra ignominia.
2. Hereditas nostra versa est 2. La nostra eredità è andata in
ad alienos , domus nostrae ad mano a' forestieri ; le nostre case ad
extraneos . estranei.
3. Pupilli facti sumus absque 3. Siam divenuti pupilli privi di
patre, matres nostrae quasi viduae. padre : le madri nostre son come
vedove.
4. Aquam nostram pecunia bi. 3. A prezzo di denaro abbiam
bimus :: ligna nostra pretio com- bevuta la nostra acqua : col denaro
paravimus. abbiam comprate le nostre legna.

giudici , e viveano secondo le loro leggi . Cosi trasmigrazione, e non total di


struzione patiron gli Ebrei sotto Nabuchodonosor : eccidio e sterminio totale
sotto i Romani.
Punirà la tua iniquità, o figlia di Edom ec. Dio , che finora ha tollerate
le vostre iniquità o Idumei , lé punirà finalmente ben presto , e dalla gran
dezzainiquità
stre del gastigo farà intendere la gravezza , e la moltitudine delle stesse VO
.
Vers. i . Ricordati , o Signore , di quel che è a noi avvenuto ec. Conclude
il Profeta tutto quello che disse intorno almisero stato di Gerusaiemme, e

delpopoloEbreo con questa bella orazione , ch'ei mette in bocca dello stesso
popolo , che se ne va in ischiavitù tra’ Caldei.
Vers. 9. La nostra eredità è andata in mano a ' forestieri ec. La terra san
ta ,cui noi
straniera .
possedevamo per diritto di eredità , è passata in potere di gente
Vers. 3. Siam divenuti pupilli ec. La maggior parte di quei che restano di
un gran popolo , qual noi eravamo , sono pupilli, che hanno perduto il lor
padre o nel
stre son tempo
vedove .
dell'assedio , o dopo presa Gerusalemme , e le madri no
coVers.
muni , 4. A prezzo di denaro, abbiam bevuta la nostra acqua ec. Le cose più
e più necessarie , come l'acqua , e le legna , abbiam dovuto compe
rarle a denaro contante , benchè fossero cosa nostra .
>

Mart . Tom . XXII. 22


338 ORAZIONE DI GEREMIA
5. Cervicibus nostris minaba . 5. Eravano condotti presi pel
mur : lassis non dabatur requies. nostro collo ; requie non concede
vasi agli stanchi.
6. Egyplo dedimus manum , 6. Agli Egiziani , ed agli Assiri
et Assyriis , ut saturaremur pane. porgemmo le mani per essere satol
lali di pane,
7. Patres nostri peccaverunt , 7 : I padri nostri peccarono , e
et non sunt : et nos iniquitates più non sono : e noi abbiam por
eorum portavimus. tate le loro iniquità.
8. Servi dominati sunt nostri : 8. I servi nostri ci han domina
non fuit , qui redimeret de manu ti : non v'ebbe chi dalle mani loro
eorum . ci riscattasse.
9. In animabus nostris allere- 9. Con pericolo di nostra vita in
bamus panem nobis , a facie gladii luoghi deserti andavano a provve.
>

in deserto. derci di o
sostentamento , temend
sempre la spada.
10. Pellis nostra , quasi cliba.
9 10. La nostra pelle è arsa come
nus exusta est a facie tempesta un forno per l'atrocità della fame.
tum famis.
II . Mulieres in Sion humilia. II . Svergognavano in Sion le
verunt, et virgines in civitatibus donne , e le vergini nelle tittà di
Juda . Giuda.

Vers. 5. Eravamo condotti presi pel nostro collo ec. Si vede , che condu
cendogli a Babilonia i Caldei gli aveano incatenati e legati come i più vili
animali , e non si avea pietà alcuna per quelli che essendo più deboli non
reggevano alla fatica del viaggio.
Vers . 6. Aşli Egiziani , ed agli Assiri porgemmo le mani ec. Ci soggettammo
quai servi agli Egiziani , e agli Assiri per aver pane da sostentare la misera
nostra vita : vendemmo la nostra libertà , non avendo altro , per non perire
di fame .
Vers. 7. I padri nostri peccarono , e più non sono ec . Non voglion dir
questi poveri Ebrei , che solo i padri loro abbian peccato , e siano essi inno
centi ; perocchè il contrario confessano vers. 16. , ma bensi , che i padri loro ,
i quali furono i primi autori della idolatria , e dei disordini introdotti nei
costumi del popolo , sono stati colla morte sottratti alle atroci calamità , sotto
lemeno
qualidi gemono
quelli.
i figli, ii quali per esser ancora di fresca età aveano peccato
Vers. 8. I servi nostri ci han dominati ec. Gli Idumei , gli Ammoniti , i
Moabiti una volta postri servi hanno fatto da padroni in casa nostra , e noi
non abbiamo avuto chi da tanta miseria potesse liberarci. Questi popoli, come
si è già veduto , si unirono co’Calici contro Gerusalemme.
Vers. 9. Con pericolo di nostra vita ec. Se angustiati e tormentati dalla fame
andavamo nel deserto a cercar frutti salvatichi per sostentarci , noi eravamo
sempre in risico della vita per cagion de ' Caldei , che scorrevano per ogoi
parte , e ci minacciavan di morte.
Vers . 10. La nostra pelle è arsa ec, Arsa , lurida e nera come un forno e
diyeouta la nostra pel le per l'atroce rabbiosa fame da noi sofferta ,
CAPO V. 339
12. Principes manu suspensi 12. I principi sono stati appic.
sunt : fucies senum non erubue- cati per la mano : nou hanno avuto
runt . rispetto alle facce de' vecchi.
13. Adolescentibus impudice 13. Hanno disonorati i giovanetti ,
abusi sunt : et pueri in ligno cor e i fanciulli son venuti meno sotto
ruerunt. il bastone.
14. Senes defecerunt de portis, 14. Mancano alle porte i seniori,
juvenes de choro psallentium . i giovani al coro dei suonatori.
15. Defecit gaudium cordis no- 115. È estinta nel nostro cuor
stri : versus est in luctum chorus l'allegrezza : le nostre armonie son
noster. cangiate in lutto .
16. Cecidit corona capitis no 16. È caduta la corona dal nostro
stri : vae nobis , quia peccavimus. capo : guai a noi , che abbiam
peccato .
17. Propteren moestum factum 17. Per questo il cuor nostro é
est cor nostrum , ideo contenebrati addolorato ;per questo han perduto
sunt oculi nostri. il lume gli occhi nostri.
18. Propter montem Ston quia 18. Perchè desolato è il monte di
disperiit
in eo .
, vulpes ambulaverunt Sion , le volpi per esso camminano.
19. Tu autem , Domine , in 19. Ma tu , o Signore , sarai in
>

aeternum permanebis , solium eterno , il tuo trono per tutte quana


.

in generationem , et
el generationem . te le generazioni.
20. Quare in perpetuum obli. 20. Perchè ti scorderai tu per
visceris nostri ? derelinques nos sempre di noi ? ci abbandonerai tu
in longitudine dierum ? per la lunghezza de' giorni ?
21. Converto nos Domine ad 21. Convertici a te , o Signore,
te , et convertemur : innova dies e noi ci convertiremo : rinnovella ti
nostros , sicut a principio. i nostri giorni , come da principio.

Vers . 19. Sono stati appicati per la mano . È molto credibile , che i Caldei
avesser l'uso , che ebbero i Persiani , di tagliare il capo a’rci , e di appiccare
il cadavere per una mano a una croce .
Vers. 16. È caduta la corona dal nostro capo ec . Il nostro capo non più si
coronerà , come si usava una volta in occasione di festa solenne , o di nozze ,
o di conviti .
Vers. 18. "Levolpi per esso camminano. Sul monte di Sion tra le ruine del
tempio di Dio hanno tana e covile le volpi .
Vers. 11. Convertici a te .. e noi ci convertiremo. I nostri mali sono venuti
da te , da te giustamente sdegnato per la ostinazione nostra nel male , e per
la nostra, impenitenza . Ma noi , che potemmo peccare , e allontanal'ci da te ,
non possiam convertirci , e tornare a te scuza di te , senza l'ajuto della tua
grazia : convertici tu adunque e poi ci convertireino ; rinnovella lu i giorni
nostri come da priucipio , fa che noi ti onoriamo , e ti serviamo coa vera e
stabil pietà , come noi cominciammo a servirti , quando per ministero del tuo
servo Mosè tu desti a noi la tua legge.
340 ORAZIONE DI GEREMIA
22. Ma tu ci hai rigettati terri
22. Sed projiciens repulisti nos,
iratus es contra nos vehementer. bilmente : tu se sdegnato grande
:

mente coniro di noi.

FINE DELLE LAMENTAZIONI DI GEREMIA.

Vers. 25. Ma tu ci hai rigettati terribilmente ec. Ma io veggo , o Signore ,


che tu ci hai rigettati , e non per poco tempo ; io veggo , che tu sei sdegnato
come
fortemente con noi , e non ti placherai cosi presto. Il Profeta , che sa
Dio ha determinato, che gli Ebrei vivano per settant'anni nella loro trista
cattività adora in silenzio la giusta , e santa volontà del Siguore ,, e
non ar.

disce didir più parola , ma a questa volontà si conforma , e si insegna a' suoi
fratelli di conformarsi ad essa , per meritare un giorno colla umilta , e colla
penitenza la promessa liberazione,
PROFEZIA

DI BARUCH.
1

1
343

Prefazione

Di questo Profeta abbiam veduto come si fa menzione più volte nel


libro di Geremia , del qual Profeta fu Baruch amantissimo discepolo , e
indivisibil compagno , e perciò ebbe anche l'onore di entrare a parte di
tutte le persecuzioni , che ebbe da soffrire Geremia per la ostinata in .
credulità de' Giudei. Egli fu di nobile , e grande famiglia , e il padre
>

di lui Nerie , e Maseja suo avo crano personaggi molto ragguardevoli


tra' Giudei , c al fratello di lui Saraja si dà il titolo di principe Jerem.
LI. 61. Abbiamo ancora veduto come sotto il regno di Joachim a della
tura di Geremia scrisse Baruch in un libro tutti i ragionamenti , e le
predizioni dello stesso Geremia , e le lesse al popolo , ed ai grandi , e
>

dipoi allo stesso re , ed avendo questi gettato il libro nel fuoco , Baruch
scrisse il secondo ancor più copioso detlato parimente a lui dal suo mae
stro , ed è quello che abbiamo. Egli col suo fratello Saraja ando a Ba
bilonia l' anno quarto di Sedecia , e portò agli Ebrei , che erano stati
condotti in quel paese col re Jeconia una lettera di Geremia , che si
trova Jerem. cap. 50. 51. , la qual lettera egli lesse a Jeconia , e a

tutti gli Ebrei , ed ella risvegliò in tutti lo spirito di compunzione , e


di penitenza , come è raccontato , Baruch. 1. 3. 4. 5. 6. 'In tal guisa
9

fissano il tempo di questo viaggio di Baruch alcuni Interpreti; ma molto


più son quelli', i quali con Teodoreto afferiano, che Baruch aon andò a
9

Babilonia se non l' anno quinto dopo l'incendio , e la rovina di Geru


1

344
ralemme, e le difficoltà che soglion portarsi contro questa opinione non
sono insolubili , come vedremo a suo luogo , e dall'altra parte le parole
stesse di Baruch capo 1 . 2. ) dove egli dice di avere scritta in Babilo
nia la sua lettera , o libro , l'anno quinto il settimo giorno del mese ,
dal tempo in cui i Caldei preser Gerusalemme , e la incendiarono ,
queste parole , io dico , non pare , che possano intendersi , se non della
espugnazione di Gerusalemme sotto Sedecia ; ed è anche certo , che le
atroci calamità descritte dal nostro Profcta capo 11. 2. , e quel che egli
aggiunge della ruina del Tempio , non possono in verun modo riferirsi ,
se non a questo ultimo assedio , e all'eccidio totale della stessa città ;
finalmente di quel viaggio di Baruch con Saraja non è fatta menzione
alcuna nè da Geremia , nè da Baruch. Scrisse egli adunque la sua lettera
>

da Babilonia >, dove era andato , e probabilmente morto già il suo pa


dre , e maestro Geremia , ed ivi, se crediamo agli Ebrei , finì egli la
> 3

sua vita l'anno duodecimo della cattività. Il libro di Baruch non si ha


di presente >, se non in greco , ma questa versione è antichissima, e rin
tiene ancora tutti i segni , e le proprietà dell ' Ebreo , ond' ella fu tratta ,
e dallo stesso fonte Ebreo viene la nostra Volgata , come potrà agevol
mente conoscersi da chi lo stile di essa consideri, e col Greco la parago
ni. Del rimancote come libro canonico fu sempre ricevuta nella Chiesa
questa profezia , di cui se alcuni Padri non fecer menzione nel tessere il
catalogo dei libri Santi , conviene osservare , che essi ne facevano un
solo libro colle Profezie di Geremia , onde sovente le parole di Baruch
sotto il nome di Geremia sono riferite non solo dagli stessi Padri, ma anche
comunemente nella Chiesa , come osservò già S. Agostino De Civ. xyli.
>

33. , e finalmente si pel concilio di Firenze , e si ancora in quello di


>

Trento fu contro la temerità degli eretici conservato espressamenle a Ba


ruch il suo luogo nel canone delle Scritture. Il nome di lui fu sempre
onorato dalla Sinagoga , e dalla Chiesa di Cristo , e questa ne fa ricor
>

danza ai 28. di Settembre.


345

PRONEZIA DI BARUCHI .

CAPO PRIMO

I Giudei di Babilonia mandano a que'di Gerusalemme il libro , o


lettera di Baruch co' denari raccolti , affinchè questi offeriscano
olocausti , e preghino per essi , e per Nabuchodonosor, e pel
figliuolo di lui Balthasar ; e confessano i lor peccati.

I. El haec verba libri, quae 1 . E queste son le parole del


scripsit Baruch filius Neriae ,filii libro scritto da Baruch figliuol di
Maasiae , filii Sedeciae , filii Se- Neria , figliuolo di Maasia , figli
dei , filii Helciae , in Babylonia , uolo di Sedecia , figliuolo di Sedci,
figliuolo di Helcia in Babilonia ,
2. In anno quinto , in septimo 2. L'anno quinto ai selte del
die mensis >, in lempore quo cepe mese dal tempo , che i Caldei pre
>

runt Chaldaei Jerusalem >, et suc- ser Gerusalemme ,> e la incendiarono.


cenderunt eam igni.
3. Et legit Baruch verba libri 3. E lesse Baruch le parole di
hujus ad aures Jechoniae filii questo libro dinanzi a Jechonia fi
Joakim regis Juda , et ad aures gliuolo di Joachim re di Giuda , e
universi
br
populi venientis ad li- davauti a tutto il popolo , che an
um , daya a sentirle ,

Vers. 3. di sette del mese ec. Vale a dire lo stesso giorno, e lo stesso mese,
in cui cinque anni avanti fu presa Gerusalemme , e incendiata , cioè ai sette
>

del mese quinto .


Vers . 3. E lesse Baruch le parole dinanzi a Jechonia ec. E perché non
piuttosto dinanzi a Sedecia , se questi era già a Babilonia ? . Questa è una delle
difficoltà , sulle quali si fondano quelli che mettono il viaggio di Baruch a
3.46 PROFEZIA DI BARUCH
4. Et ad aures potentium filio- 4. E davanti a tutti i grandi , e
rum regum , et ad aures presby- figliuoli de' regi , e davanti a' seniori,
terorum , et ad aures populi, a e davanti al popolo dal più piccolo
minimo usque ad maximum eo- fino al più grande di tutti coloro ,
rum , omnium habitantium in Bae che abitavano in Babilonia presso
bylonia , ad flumen Sodi. al fiume Sodi .
5. Qui audientes plorabant , et 5. I quali in ascoltando piange
jejunabant , et orabant in CON vano , c digiunavano , e facean ora.
spectu Domini. zione nel cospetto del Signore.
6. Et collegerunt pecuniam se- 6. E fecer colletta di denaro se.
cundum quod potuit uniuscujusque condo la possibilità di ciascheduno ,
manus ,
7. Et miserunt in Jerusalem 7. E lo mandarono a Gerusalem
ad Joakim filium Helciae, filii me a. Joachim figliuolo di Helcia
. >

Salom sacerdotem , et ad sacerdo- figliuolo di Salom sacerdote , ed ai


tes , el ad omnem populum , qui sacerdoti , e a tutto il popolo , che
>

inventi sunt cum co in Jerusalem : si trovava con lui io Gerusalemme,


8. Cum acciperet vasa templi 8. Dopochè egli ebbe ricevuto i
Domini , quae ablata fuerant de vasi del tempio del Signore , che

Babilonia sotto Sedecia , e prima della rovina di Gerusalemme: perocchè ,


dicon essi , perché non piuttosto dinanzi a Sedecia lesse Barnch la sua lettera ,
se Sedecia era già a Babilonia ? Ma si risponde, che Sedecia odiato grande
mente da ’ Caldei , perduti i figli , come si è veduto , e privato del lume degli
vechi, era stato messo in prigione a Babilonia. Jeconia poi , che si era renduto
a Nabuchodonosor , non era mal visto , e nel suo esilio avca_avuti de ' figli
uoli , ne' quali gli Ebrei ponevano la loro speranza , e in fatti Zorobabel nipote
di Jeconia fu il condottiere del popolo nel suo ritorno da Babilonia nella
Giudea. Questo luogo adunqne ci dà a conoscere , che Jeconia , sebben prigio
nicro tuttora , godeva però una certa libertà , ammettendo gli Ebrei , che an
davano a trovarlo : cosi viene a spiegarsi quello che si dice 4. Rez. xxv . 27. ,
cbe Evilmerodach re di Babilonia lo stesso anno , in cui cominciò a regnare ,
9

sollevò , e trasse Joachim re di Giuda dalla prigione : gli diede cioè piena li
bertà laddove lino a quel tempo era stato ristretto o dentro la casa , in cui
abitava , o dentro cerui limiti , e in tal guisa convien pur che intendano queste
parole quegli stessi , iquali dal vedere , che gli Ebrei si aduvavano presso
Jeconia vorrebbono inſerirne , che Sedecia non fosse ancora a Babilonia .
Vers. 4. E figliuoli de ' reji. Intende quelli che noi diremmo , principi della
stirpe reale.
Presso al fiume Sodi. Non albiam verun lume intorno a questo fiume
Sodi. V'ha chi pretende , che Sodi in Ebreo significando la superbia , gli
Elrei potessero dar questo nome all'Eufrate chiamandolo il superbo fiume.
Vers. 7. A Joachim fizliuolo di Helcia .. sacerdote. Si vede, che erano
restati a Gerusalemme de' sacerdoti , probabilmente i più vecchi, e impotenti
a fare il viaggio di Babilonia : Joachim dovea essere il più anziano tra questi ;
non si dice pero ch'ci fosse pontefice ; benchè alcuni credano , ch'ei sia
quell'Eliacim , ovver Helcia poutefice , che vivea ai tempi di Manasse , e di
Josia .
Vers. 8. 9. Dopo che egli ebbe ricevuto i vasi del tempio ec , Chi riceve questi
САРО І. 347
templo , revocare in terram Juda erano stati portati via dal tempio
decima die mensis Sivan , vasa per rimandarli della terra di Giuda
argentea , quae fecit Sedecias fi- a dieci del mese Sivan , i quali >

lius Josiae rex Juda , erano i vasi d'argento fatti da Se .


decia figliuolo di Josia re di Giuda,
9. Posteaquam cepisset Nabu- 9. Dopochè Nabuchodonosor re
chodonosor rex Babylonis Jecho. di Babilonia ebbe fatto prigione
niam , et principes, et cunctos pou Jechonia , e i principi , e tutti i
tentes , et populum terrue ab grandi , e il popolo del paese , e
Jerusalem , et duxit eos vinctos legati li condusse da Gerusalemme
>

in Babylonem . a Babilonia.
10. Et dixerunt : Ecce misimus 10. E scrissero : Ecco che noi
ad vos pecunias , de quibus emite vi abbiam mandato del denaro , col
holocauiomata, et thus , et facite quale comperate gli olocausti , e
manna , et offerte pro peccato ad l’incenso , e fatene obblazione , c
aram Domini Dei nostri : offerite ostie per lo peccato all' al.
1 tare del Signore Dio nostro ,
11. Et orate pro vita Nabucho 11. E pregate per la conserva

a
vasi , egli è Baruch istesso , e questi vasi che furono a lui renduti per riman
dargli a Gerusalemme , erano i vasi d'argento , che avea fatti Sedecia al
principio del suo reguo per sostituirgli a'vasi d'oro portati via da ’ Caldei a
tempo di Jechonia: donde si fa manifesto , che la lettera di Baruch fu scritta
>

dopo la ruina di Gerusalemme , mentre i vasi d'argento fatti da Sedecia erano


stati recati a Babilonia , e di là sono rimandati a Gerusalemme, essendo stati
restituiti o gratuitamente , o mediante il riscatto da'Caldei. Dice dipoi il Pro
feta , che quei vasi d'argento furono fatti da Sedecia , dopo che Nabuchodo
nosor ebbe menato via il re Jechonia , e i principi ec. , e legati li condusse
seco a Babilonia .
Vers . 10. E scrissero ec . Scrisse Baruch a nome di Jechonia re , e de ' prin
cipi , e de ' sacerdoti , ? de ' seuiori , e di tutto il popolo , e la lettera è con
tenuta in questo , e nei quattro seguenti capitoli. Baruch sendo andato a Ba .
Ebrei , che colà si trovavano
bilonia avea recato aglianche , novelle degli Ebrei di
Gerusalemme , e fors' la lettera da essi scritta .
E fatene obblazione. La voce Manna è usata dai LXX. in vece dell'Ebreo
Mincha , che era propriamente l'obblazione del pane , o della fav;úa , e del
vino . Vedi il testo dei LXX . Jerem . xv11 . 26. Dan. 11. 46.
All' altare del Signore Dio nostro . Anche sopra queste parole si fanno
forti quelli che pongono il viaggio di Baruch prima della distruzione di Ge
rusalemme. Dov'era l'altare per oferirvi i sacrifizj, se il tempio era total
mente distrutto e abbruciato ? Ma dove era l'altare, sul quale voleano oferire
l'obblazioni , e l'incenso quegli Ebrei , i quali due soli mesi dopo la rovina
del tempio a questo fine venivano verso Gerusalemme , e furono uccisi da
Ismaeleº , come si legye Jerem . Xll . 5. ? Convien dunque dire , che nel luogo
stesso del tempio fiu di allora avessero gli Ebrei eretto un altare , ed ivi pro
>

babilmente ancor si adunavano per farvi nel miglior modo , che potevano , gli
atti di religione ; e molto più è da credere , che cinque anni dopo si fosse
dagli Ebrei stessi dato ordine , secondo la loro possibilità , alle cose riguardanti
il culto di Dio.
Vers. 16. E pregate per la conservazione di Nabuchodonosor cc. Questi
348 PROFEZIA DI BARUCH
donosor regis Babylonis , et pro zione di Nabuchodonosor re di Ba
vita Balthasar filii ejus, ut sint bilania , e per la conservazione di
dies eorum sicut dies coeli super Balthasar suo figliaolo , affinchè i
terram : loro giorni sopra la terra sieno come
i giorni del cielo :
12. El ut det Dominus virtu- 12. E affinchè il Signore dia a
tem nobis , et illuminet oculos no- noi fortezza , e dia luce agli occhi
stros , ut vivamus sub umbra Na . nostri , onde all'ombra viviamo di
buchodonosor regis Babilonis , et Nabuchodonosor re di Babilonia , e
sub ombra Balthasar filii ejus , et all'ombra di Balthasar suo figliuolo,
serviamus eis multis diebus , et e ad essi senyiarno lungamente , e
inveniamus gratiam in cospectu troviamo grazia davanti ad essi.
corum .
13. Et pro nobis ipsis orate ad 13. E per noi pure pregate il
Dominum Deum nostrum : quia Signore Dio nostro ; perchè noi ab
peccavimus Domino Deo nostro , biamo peccato contro il Signore Dio
el non est aversus furor ejus a nostro , e non si è allontanato il
nobis usque in hunc diem . suo furore da noi fino a questo
giorno .
14. Et legite librum istum , 14. E leggete questo libro , che
quem misimus ad vos recitari in abbiam mandato a voi , perchè sia
templo Domini, in die solemni , recitato nel tempio del Signore in
et in die opportuno : giorno solenne , e in giorno oppor
tudo,
15. ( 1 ) Et dicetis : Domino Deo 15. E voi direte : Al Signore

( 1 ) Infr. 3. 6 .

Ebrei , che pregano , e fan pregare per un principe infedele , e loro tiranno ,
3

cui la provvidenza gli avea renduti soggetti , insegnano a ’ Cristiani l'obbli


gazione di pregare con tutto l'aſſetto pel bene de' loro sovrani . L'Apostolo
Paolo raccomandò a ' suoi figliuoli di orare pei regi , e principi tuttora idolatri
1. Tim. 11. 2. Baruch nomina Balthasar figliuolo di Nabuchodonosor , e non
parla di Evilmerodach , il quale sappiamo , che succedette allo stesso Nabu
pri
chodonosor 4. Reg. xxv . gg. , onde chi ha detto , che Balthasar figliuol , che
mogenito di Nabuchodonosor mori prima del padre , e chi ha voluto
>

Balthasar e Evilmerodach sieno una stessa persona ; ma di questo verrà occa


e

sione di parlare in altro luogo.


Vers. in. E dia luce agli occhi nostri ec. Ci consoli nella nostra miseria , e
ci faccia veder la luce di sua bontà ; ed ancora ci dia lume per regolare la
nostra vita in tal modo da potere sperare la sua protezione.
Vers. 14. Nel tempio del Signore. Nel luogo , dor' era già il tempio , tra le
rovine del quale era eretto l'altare ,9 ed ivi si adunavano gli avanzi di Giuda
ne ' di solenni .
Vers. 15. Al Signore Dio nostro la giustizia. Al nostro Dio è dovuta la
lode di vera incorrolta giustizia. Egli non solamente è giusto >, ma è la stessa
giustizia .
CAPO I. 349
rostro justitia , nobis autem con- Dio nostro la giustizia , e a noi la
fusio faciei nostrae : sicut est dies confusione del nostro volto , come
haec omni Juda , et habitantibus avviene in questo di a tutto Giuda,

in Jerusalem , e agli abitanti di Gerusalemme ,


16. Regibus nostris , et prin-
> 16. A’ nostri regi , e a' nostri
cipibus nostris , et sacerdotibus principi, e a'nostri sacerdoti , e
>

nostris , et prophetis nostris , et a' nostri profeti, e a' padri nostri:


patribus nostris.
17. ( 1 ) Peccavimus ante Domia 17. Abbiam peccato dinanzi al
num Deum nostrum , et non cre- Signore Dio nostro , e non abbiam
didimus , diffidentes in eum : creduto , non avendo fidanza in lui:
18. Et non fuimus subjectibiles 18. E non siamo stati soggetti a
illi , et non audivimus vocem Do- lui , e non abbiamo ascoltata la
mini Dei nostri, ut ambularemus voce del Signore Dio nostro per cam
in mandatis ejus , quae dedit mioare secondo li suoi precetti , ch' ei
nobis. diede a noi,
19. A die , qua eduxit patres 19. Dal giorno , in cui trasse i
nostros de terra Ægypti, usque padri nostri dalla terra di Egitto
ad diem hanc, eramus incredibi- fino a questo di, noi eravamo in
>

les ad Dominum Deum nostrum : creduli al Signore Dio nostro , e >

et dissipati recessimus , ne audi imprudentemente ci ritiramıno dal


>

remus vocem ipsius. l'udir la sua voce.


20. (2) Et adhaeserunt nobis 20. E ci si attaccarono molti mali,
multa mala > et maledictiones , e maledizioni ( predetti dal Signore
quae constituit Dominus Moysi a Mosè suo servo , il quale condus
servo suo : qui eduxit patres no- se dalla terra d'Egitto i padri no
stros de terra Ægypti, dare no- stri per dare a noi una terra , che
bis terram fluentem lac , et mel , scorrea latte , e miele ) come oggi
sicut hodierna die. apparisce.
21. Ec non audivimus ' vocem 21 . Ma noi non ascoltammo la
Domini Dei nostri secundum 0- voce del Signore Dio nostro , se.
mnia verba prophetarum , quos condo quel che dicevano i profeti ,
misit ad nos : ch'ei ci mando :

( 1 ) Dan . 9. 5.
(a) Deuler. 28. 15.

Vers. 16. E ai nostri profeti. Agli stessi nostriprofeti , benchè giusti , e in


nocenti , è toccato di soffrire l'obbrobrio della schiavitù , e di aver parte a
tutti i mali , che furono effetto de' nostri peccati.
Vers. 17. Non avendo fidanzn in lui. E ricorrendo piuttosto ai falsi dei, che
a lui .
Vers. 30. Predetti dal Signore a Mosè ec. Veggasi "Levit xxvi. Deuter. Ixvis .
XXVIII .
350 PROFEZIA DI BARUCH
22. Et abivimus unusquisque in 22. E andammo dietro ognuno
sensum cordis nostri maligni , o- di noi alle inclinazioni del cuor
perari diis alienis , facientes mala nostro malvagio , a servire agli dei
ante oculos Domini Dei nostri.. stranieri , male cose facendo davanti
agli occhi del Signore Dio nostro.

САРО ІІ.

I Giudei nella cattivilà confessano i loro peccati , pe ' quali merita


rono i gastighi intimati loro da' Profeti : chieggono umilmente da
Dio la misericordia promessa da lui per bocca di Mosè ai pecca
tori penitenti.

1. Propter quod statuit Do- 1. Per la qual cosa il Signore


1
minus Deus noster verbum suum , Dio postro adempiè la sua parola
quod locutus est ad nos , et ad annunziata a noi, e. a' nostri giu
>

judices nostros , qui judicaverunt dici , che giudicavano Israele , e ai


>

Israel , et ad reges nostros , et nostri re , e a' nostri principi , e a


ad principes nostros, et ad omnem tutto Israele , e Giuda ,
Israel , et Juda :
2. Ut adduceret Dominus su. 2. Che il Signore avrebbe man
per nos mala magna , quae non dati sopra di noi mali grandi , che
>

sunt facta sub coelo , quemadmo- non eran avvenuti mai sotto del cie.
>

dum facta sunt in Jerusalem ( 1 ) , lo , quali sono stati in Gerusalemme


>

secundum quae scripta sunt in conforme a quel che sta scritto nella
lege Moysi legge di Mose ;
3. U manducaret homo car. 3. E che avrebbe mangiato l'uo
nes filii sui, et carnes filiae suae. mo le carni del proprio figliuolo , e
della figlia.

( 1) Deut. 28. 53.

Vers. 2. 3. Conforme a quel che sta scritto nella legge di Mose. Veggansi le
minacce di Mosè Deuter. XXVIII , 52. 53. 55.
CAPO II. 351
4. Et de dit eos sub manu re. 4. E diegli il Signore in potere
gum omnium , qui sunt in cir- di tutti i re , che ci stanno all'in.
cuilu noslro , in improperium , et torno , e li fece lo scherno , e
> >

in desolationem in omnibus popu- l' escmpio d' infelicità presso tutti


lis, in quibus nos dispersit Do- i popoli , tra i quali il Signore ci
minus. disperse.
5. Et facti sumus sublus , et 5. E siam divenuti servi , e non
non supra : quia peccavimus Do- padroni , perchè abbiam peccato
mino Deo nostro , non obaudien- contr o il Signore Dio nostro ;
ascolta ndo la sua voce.
non

do voci ipsius.
6. ( 1 ) Domino Deo nostro ju- 6. Al Signore Dio nostro s'ap
stitia : nobis autem , et patribus partien la giustizia : ma a noi , ed
nostris confusio faciei , sicut est a' padri nostri la confusione del vol.
dies haec. to , com'oggi addiviene ;
7. Quia locutus est Dominus 7. Perocchè il Signore tutti que
super nos omnia mala haec , quae sti mali ci aveva minacciati, che
venerunt super nos : sono caduti sopra di noi :
8. Ec non sunus deprecati fum 8. E non siamo andati dinanzi al
ciem Domini Dei nostri , ut re- Signore Dio postro a pregarlo , af
verleremur unusquisque nostrum a finchè ci convertissimo ognun di noi
viis nostris pessimis. dalle pessime vie nostre.
9. Et vigilavit Dominus in man 9. È il Signore fu pronto al ga
lis , et adduxit ea super nos : stigo , e mandollo sopra di noi ; pe
quin justus est Dominus in omni rocchè giusto è il Signore in tutte
bus operibus suis , quae mandavit le opere sue, e in quello che a noi
nobis : ha comandato :
10. El non audivimus vocem 10. E noi alla sua voce non ob
ipsius , ut iremus in praeceptis bedimmo per camminare secondo i
Domini , quae dedit ante faciem comandamenti del Signore, i quali
nostram . egli ci aveva posti davanti.
11. (2) Et nunc , Domine Deus 11. E adesso , o Signore Dio
Israel, qui eduxisti populum tuum d' Israele , che traesti il popolo dalla
de terra Ægypti in manu valida , terra d'Egitto con mano forte ,
et in signis , et in prodigiis , et per mezzo di segoi , e colla tua
2

in virtute tua magna , et in bra . . gran possanza , è col disteso tao


chio excelso , et fecisti tibi nomen
> braccio , e ti facesti un nome , qua
sicut est dies iste : le oggi tu l'bai ,

( 1 ) Supr. 1. 15.
(2) Dan . 9. 15.

Ven . 5. E siam divenuti servi , e non padroni, Vedi Deuler. XXVIII. 13.
352 PROFEZIA DI BARUCH
12. Peccavimus, impie egimus, 12. Noi abbiam peccato , abbia
inique gessimus , Domine Deus mo operato empiamente , iniqua
noster , in omnibus justitiis luis. mente ci siamo portali , o Signore
Dio postro , contro tutti i tuoi co
mandamenti ;
13. Avertalur ira tua a nobis : 13. Si allontani da noi l'ira tua;
quiaderelictisumus
gentes
pauci inter leperocchèsiamrimasiben
, ubi dispersisti nos.
pochitra
nazioni , dove tu ci hai dispersi.
14. Exaudi, Domine , preces 14. Esaudisci , o Signore , le no
stre orazioni , e le nostre suppliche,
nostras , et orationes nostras , et
educ nos propter te : et da nobis e tu ci libera per amor di te stesso ,
invenire gratiam ante faciem co- e fa' che noi troviam grazia dinanzi
rum , qui nos abduxerunt : a coloro che ci hanno spatriati :
15. Ut sciat omnis terra , quia 15. Affinchè la terra tutta cono
tu es Dominus Deus noster , et sca ; 'che tu se’ il Signore Dio no
quia nomen tuum invocatum est stro , e che Israele , e tutta la stir
super Israel , et super genus pe di lui porta il tuo nome.
ipsius.
16. ( 1 ) Respice Domine , de 16. Volgi, o Signore , lo sguar
>

domo sancta tua in nos , et in- do


sopra di noi dalla casa tua san
clina aurem tuam , et exaudi nos. ta , e porgi le tue orecchie > e

ascoltaci .
17. (2) Aperi oculos tuos , et 17. Apri gli occhi tuoi , e pon
vide : quia non mortui , qui sunt mente che non i morti : che son

in inferno , quorum spiritus ac- nell'inferno , de' quali lo spirito è


ceptus est a visceribus suis , da- separato dalle lor viscere , reade
bunt honorem , et justificationem
>
ranno onore alla giustizia del Si
Domino : gnorc :
18. Sed anima , quae tristis 18. Ma l'anima che è afflitta
est super magnitudine mali , et per la grandezza de' mali e curva
incedit curva , et infirma , et e languente cammina , e gli occhi
oculi deficientes , et anima esu- abbattuti , e l'anima famelica glo
riens, dat tibi gloriam , et justi- rifica Te , e la tua giustizia , o
stiam Domino. Signore .

(1) Deut. 26. 15. Isai. 63. 15 .


(a) Isai. 37. 17. et 64. 9. Ps. I.
1. 13. 17 .

Vers. 16. Dalla casa tua santa. Dal cielo , che è la tua sede ; ovvero dal
9

luogo del tempio ; perocchè verso il tempio stesso , benché distrutto si volge
vano gli Ebrei , che stavano a Babilonia. Dan . vi . 10 .
Vers. 17. 18. Non i morti , che son nell'inferno ec. Se tu , o Signore, ami ,
che gli uomini celebrino solennemente la tua giustizia , la tua bontà , la tua
CAPO 11. 353
19. Quia non secunclum justi- 19. Imperocchè non fondati sulla
stias patrum nostrorum nos fundi- giustizia de' padri nostri noi versia
mus preces , et petimus misericor- mo preghiere , e imploriamo mise
diam ante conspectum tuum , Do. ricordia al tuo cospetto , Signore >
mine Deus noster : Dio nostro ;
20. Sed quia misisti iram tuam , 20. Ma perchè tu hai versato
et furorem tuum super nos , sicut l'ira tua , e il to furore sopra di
>

locutus es in manu puerorum luo- noi , come predicesti per mezzo dei
>

rum prophetarum , dicens : servi tuoi , i profeti , dicendo :


21.Sic dicit Dominus : Incli.
: 21. Gosi dice il Sizuore : Chi
nate humerum vestrum , et cer- nate le vostre spalle , e le vostre
vicem vestram , et operá facite teste , e servite al re di Babilonia ,
regi Babylonis : et sedebitis in e avrete quiete nella terra , ch'io
terra , quam dedi patribus vestris. diedi a ' padri vostri.
22. Quod si non audieritis vo- 22. Che se non ascolterete il co
cem Domini Dei vestri operari mando del Signore Dio vostro , di
regi Babyloniae : defectionem ve- servire al re di Babilonia , vi farò
stram faciam de civitatibus Juda , cacciare dalle città di Giuda , e fuor
et a foris Jerusalem , di Gerusalemme ,
23. Et auferan a vobis vocem 23. E torrò da voi i canti di

sa pienza , la tua fortezza ec. , se tu ami , ch'ei diano a te gloria pe tuoi benes
>

fizi , e per le mirabili opere tue, e a te ne rendano grazie pubblicamente in talne


guisa , che serva a far si , che altri ancora conoscano quel che tu sei , e
rimangano edificati ed eccitati a lodarti , e benedirti >, tu sai , o Signore , che
in tal maniera ti lodano , non que' morti , che per una parte di loro son nel
sepolcro , ma in tal maniera ti lodano i viventi , i quali co' loro inui, e colle
benedizioni, che danno a te per le tue misericordie" propagano la gloria del
nome tuo. Ecco , che noi nella nostra cattività siamo come morti : risuscita
adunque i tuoi morti , o Signore. Perocchè l'anima afflitta da gravi tribola
zioni , e perciò umiliata e penitente , l'anima , che è in abbattimento , e lan
guore , e a te si rivolge per aver forza ed ajuto , e questo ajuto implora colle
sue lagrime , onde si offuscano , e vengon meno i suoi occhi , e l'anima , che
per placarti si condanna ai rigorosi digiuni , quest'anima da gloria a te , di
mostrando come da te solo , e dalla tua potenza e boutà ella aspetta soccorso ,
e dà gloria alla tua giustizia , riconosceudo come tu se' giusto ne ' tuoi gastighi,
e fedele nelle dolci misericordiose promesse fatte da te a favore delle anime
penitenti.
Vers. 19. 20. Non fondati sulla giustizia de' padri nostri ec. Noi ricorriamo
a te , e alla tua misericordia non facendo capitale della giustizia , e de ' meriti ,
e delle buone opere de padri nostri ; perocchè noi confessiamo ,1 ch'ei furono
essi ancor peccatori : ma costretti da'tuoi flagelli , e dai terrori dell’ira tua
noiimploriamo la tua clemenza , sapendo , che ta puoi consolarci,come ci hai
percossi , secondo la minaccia fatta a nome tuo da' profeti tuoi servi .
Vers. 21. Chinale le vostre spalle ,> e le vostre leste ec . Geremia avea più
volte avvertiti gli Eb a vivere quieti e soggetti al dominio de ' Caldei . Vedi
particolarmente il cap. xxvii. 7. 8. 9. , ma Sedecia, e gli Ebrei tutti , non sa
9

pendo piegare di Dio , si ribellarono , onde ne vennero


alle disposizioniripetute.
la testapredette
calamità
tutte le già , e qui
Mart . Tom . XIII. 23
354 PROFEZIA DI BARUCH
juconditatis , el vocem gaudii , et letizia, e di gaudio , e il canto
vocem sponsi , et vocem sponsae , . dello sposo , e il canto della sposa ,
et erit omnis terra sine vestigio e tutta la terra sarà senza vestigio
ab inhabitantibus eam . di chi la abiti .
24. Et non audierunt vocem 4. Ma eglino non ascoltarono la
tuam , ut operarentur regi Baby- tua voce , nè servirono al re di
lonis , et statuisti verba tua , quae Babilonia , tu adempisti le tue
e

locutus es in manibus puerorum parole annunziate per mezzo dei


tuorum prophetarum , ut trans . servi tuoi , i profeti , talmente che
ferrentur ossa regum nostrorum , tolte fosser le ossa de' nostri re
et ossa patrum nostrorum de loco e le ossa de' padri nostri dal luogo
SUO : loro :
25. Et ecce projecta sunt in
.
25. Ed ecco che sono state get
calore solis , et in gelu noctis : tate al calore del sole , e al gelo
>

el mortui sunt in doloribus pes. della notte ; ' equelli morirono trai
simis , in fame, et in gladio , et dolori crudeli di fame , e di spada ,
> >

in emissione . e di peste mandata ( da te ).


26. El posuisti templum , in 26. E il tempio , che portava il
quo invocalum est nomen tuuni tuo nome , lo riducesti qual egli è
in ipso , sicut haec dies , propter in oggi per ragion dell'iniquità del
iniquitatem domus Israel , et do- la casa d'Israele , e della casa di
mus Juda . Giuda .
27. Et fecisti in nobis , Domine 27. E ti diportasti verso di noi ,
Deus noster , secundum omnem o Signore Dio nostro , con tutta la
bonitatem tuam , et secundum tua bontà , e con tutta quella tua
omnem miserationem tuam illam misericordia grande ;
magnam :
28. Sicu ! locutus es in manu 28. Conforme avevi predetto per
pueri tui Moysi , in die qua prae- Mosè tuo servo nel giorno , in cui
cepisti ei scribere legem tuan gli ordinasti di scrivere la tua legge
coram filü Israel, pe' figliuoli d' Israele ,

Vers. 24. Talmente che tolte fosser le ossa ec. Si è veduta la predizione
ſattane da Geremia cap. yunt. 1. a. I Caldei nei sepolcri particolarmente dei
re ,
c de grandi speravano di trovare de' tesori nascosti , e disotterravano le
ossa dei morti , cosa di sommo dolore per una nazione , qual era l'Ebrea , che
.

avea tanto rispetto pei morti , ed osservava con somma religiosità l'onore dei
sepolcri.
Vers. 25. E quelli morirono ec. Vale a dire i padri nostri.
E dipeste mandata i da te ). Ho tradotto cosi , perchè in primo luogo ,
cosi esige il luogo di Geremia , anzi in molti luoghi di Geremia , dove sono
uniti questi tre Nagelli , la spada , la fame, e la peste , che Dio minacciava a
Gerusalmi me.' Vedi Jerem . * xxn . 36. ec. in secondo luogo , perchè la ordina
ria maniera , onde da molti intendesi quella parola in emissione , cioè nell'esi
liv , non può stare in verun modo , perchè questi, dei quali furon disotterrate
le ossa erano morti in Gerusalemme, e nella Giudea , e non uell'esilio,
CAPO II. 355
29. ( 1 ) Dicens : Si non audie . 29. Dicendo : Se voi non ascol
ritis vocent meam , mulliludo haec terete la mia voce , questa moltitu
magna convertetur in minia mm in . dine grande si ridurrà ad essere la
ter gentes , quoeos
ego di- minima delle nazioni , tra le quali
spergam : io la spergero :
30. Quia scio quod me non au 50. Perocchè io so , che il popolo
diet populus : populus est senim non mi ascolterà ; perchè è un po
dura cervice : et convert elur ad polo di dura cervice : ma rientrerà
captivitatis
terra
cor SUUN in in se nella terra , dova sarà schiavo;
suae :
31. Et scient quia ego sum 31. E conosceran , che io sono
Donrinus Deus eorum , et dabo , il Signore Dio , e darò loro un cuo
eis cor , et intelligent ; aures , et re , e intenderanno , e orecchie, e
audient. udiranno .
32. Et laudabunt me in terra 32. E daran laude a me nella
captivitatis suae et memores terra di lor schiavitù , e si ricore
erunt nominis mei . deran del mio nome.
33. Et ivertent se a dorso suo 33. E lasceranno il duro lor dor
duro , et a malignitatibus suis : so , e la loro malignità ; perocchè si
quia reminiscetur viam patrum ricorderanno di quel che fu de’' pa
suorum , qui peccaverunt in me. dri loro , che peccaron contro di me.
34. Et revocabo illos in ter- 34. Eli richiamerò nella terra
ram , quam juravi patribus eo- che io promisi con giuramento ai
rum , Abraham , Isaac , et domi- padri loro , Abramo, Isacco , e
nabuntur icabo
eis: et multipl eos, Giacobbe , e ne avranno il dominio,
et non minorabuntur . e li moltiplicherò , e non dimia
nuiranno.
35. Et statuam illis testamen . 35. E fermero con essi un'altra
tum alterum sempiternum , ut alleanza sempiterna , ond' io sia loro
sim illis in Deum , et ipsi erunt Dio , com ' ei saranno mio popolo :
mihi in populum : et non movebo e non moverò più il mio popolo ,
amplius populum meum , filios i figliuoli d' Israele dalla terra , che
Israel a terra , quiim dedi illis. ho data ad essi.

(1) Levit. 26. 14. Deut. 28. 15.

Vers . 3o . Io so , che il popolo non mi ascolterà ec . Non le stesse parole ,


ma il sentimento stesso si trova Deuter. xxxi . 29.
Ma rientrerà in se ec. Vedi Levit. xxvi . 39. 40. 41 .
Vers. 35. E fermerò con essi un'altra alleanza sempiterna. Questa alleanza
sempiterna non può esser altra , che quella , di cui fu mediatore Gesù Cristo,
alleanza , di cui era figura , il ritorno del popolo dalla cattività della terra di
promissione, e il rinnovellamento della alleauza autica fatto da Nehemia , co
me si narra 2. Esd . ix . 38. X. I. a . ec , Vedi Jerem , xxx . 31. 32.
356 PROFEZIA DI BARUCH

CAPO III.

Continuano a confessare i loro peccati , e a chieder misericordia .


Israele fu condotto in ischiavitù , perchè abbandonò la via della
sapienza ; questa via non la trovano i potenti, i ricchi , i gigan
>

ti , ma ella ' fu insegnata al suo popolo da Dio , cui le creature


tutte ubbidiscono. Profezia della incarnazione di Cristo.

1. E пипс , Domine omnia . adesso,, o


„ E adesso Signore onnipo
potens , Deus Israel , anima in tente , Dio d' Israele , l'anima an
>

angustiis , et spiritus anxius cla- gustiata , e lo spirito alllitto alza le


mat ad te : voci a te :
2. Audi, Domine , etmiserere ,
> 2. Ascolta , o Signore , ed abbi
quia Deus es misericors , et mie pietà , perchè tu se' Dio di miseri
serere nostri: quia peccavimus cordia e fa misericordia con noi ,
ante te . perchè abbiamo peccato davanti a te.
3. Quia tu sedes in sempiter- 3. Perocchè tu se' in eterno ; e
num , et nos peribimus in aevum? noi dovrem perire per sempre ?
4. Domine omnipotens , Deus 4. Signore onnipotente , Dio d' I.
Israel , audi nunc orationen sraele , ascolta adesso l'orazione dei
mortuorum Israel, et filiorum morti d' Israele, e de' figliuoli di
ipsorum , qui peccaverunt ante te, quelli , i quali peccarono dinanzi a
et non audierunt vocem Domini te , e non ascoltaron la voce dek

Vers. alzai
i . L'anima
le mie angustiata
voci nella , tribolazione.
e lo spirito Ed
ec. Cosi
è cosaDavidde Ps. che
XLIX Vavima
. 15. AL
Signore naturale
tribolata a Dio si rivolga , come unico consolatore , che mai non manca. Cosi
fece Giona cap. 11. Così Tobia 111. 21 .
Vers. 3. Tu sei in elerno ; e noi dovrem perir per sempre ? Tu sei immor
tale >, ed immutabile : noi mortali , e soggetti a mali infiniti : vorrai tu farci
9

talti perire cosi presto , e perire per sempre, mentre , morti che siamo, non
torniamo più alla vita ? Simili sentimenti gli abbiam veduti e in Giobbe, e nei
Salmi , dove si espone a Dio la fragilità , e mortalità dell'uomo, come I.argo
mento attissimo a muovere Dio a pietà. Vedi Job. x111 . 25. 26. xiv . 2.
3. ec . Ps. qu . 15 .
Vers . 4. Ascolta adesso l'orazione de'morti d' Israele ec. Questi morti di
Israele von sono i santi Patriarchi della nazione , Abraino , Isacco ec. peroc
che si dice , che questi morti furono peccatori ; ma sono gli Ebrei morti nella
CAPO III. 357
Dei sui, et agglutinata sunt Signore Dio loro, onde si attacaro
nobis mala . no a noi tutti i mali.
5. Noli meminisse iniquitatum 5. Non ti ricordare delle iniquità
patrum nostrorum , sed memento de' padri nostri, ma ricordati di tua
manus tuae , et nominis tui in possanza , e del nome tuo io que
>

tempore isto : sto tempo :


6. Quia tu es . Dominus Deus
.
6. Perocchè tu se' il Signore Dio
noster , et laudabimus te Domine: nostro , e noi ti darem lode , o
Signore :
7. Quia propter hoc dedisti tie 2. Conciossiache per questo tu
morem tuum in cordibus nostris , di timore hai ripieni i nostri cuori ,
>

et ul inyocemus nomen tuum , et affinchè invochiamo il tuo nome ,


laudemus te in captivitate nostra, e ti diamo lode nella nostra cattivi
quia convertimur ab iniquitate pa. tà ; perocchè noi abbiamo in odio
irum nostrorum , qui peccaverunt l'iniquità de' padri nostri, che pec
>

ante te . carono dinanzi a te.


8. Et ecce nos in captivitate 8. Ed ecco che noi siamo oggi
nostra sumus hodie , qua nos dio nella nostra cattività , dove tu ci
spersisti in improperium , et in hai dispersi ad esser lo scherno , Jala
maledictum , et in peccatum , se maledizione , e la feccia de' peccato
cundum omnes iniquitates patrum ri, secondo tutte le iniquità de'pa
nostrorum , qui recesserunt a te , dri nostri , i quali si allontanaron
>

Domin Deus noster


e . da te , Signore Dio nostro.
9. Audi , Israel ,, mandata vitae: 9. Ascolta , o Isracle , i coman
auribus percipe , ut scias pru- damenti di vita : porgi le orecchie
dentiam . ad imparare prudenza.

penitenza in questa ultima calamità ; conciossiache non è da dubitare , che


per molti Ebrei peccatori la morte della carne accettata in ispirito di umiltà , >

e di perfetta rassegnazione servisse a salvare lo spirito , e farli passare in luogo


di salute ,> cioè nel seno di Abramo , dove pregassero per gli miseri loro
figliuoli.
Vers. 8. E la feccia de' peccatori. Letteralmente , e il peccato : vale a dire ,
9

sendo noi considerati come i più vili, e iudegui peccatori del mondo , perché
oppressi da gravissime calamità , dalla atrocità delle quali si argomenta la
moltitudine , e la gravezza di nostre iniquità .Cosi noi circondati di miserie ,
e di tribolazioni siamo nel cospetto degli uomini , non sol peccatori , ma lo
stesso peccato , e un composto di peccati , onde ci dileggiano , e male di noi
parlano , e ci svitu perano le nazioni ; e tutto questo noi lo abbiam meritato
pe' nostri peccali , e per quelli de ' padri nostri.
Vers. 9. Ascolta , o Israele , i comandamenti ec. Comincia adesso la seconda
parte della lettera , in cui gli Ebrei di Babilonia cioè Baruch , che scrive a
nome di essi v, iene a dare gli avvertimenti adattati alle circostanze presenti
al popolo di Gerusalemme. Questa esortazione è piena di mirabil forza, e di
nobilissimi , e tenerissimi sentimenti. Ascolta , o‘Israele , i precetti di vita ,
9

gl'insegnamenti della vera sapienza , de' quali il disprezzo ti ha condotto a


stato si misero , e alla dura tua cattività .
358 PROFEZIA DI BARUCH ,
10. Quid est , Israel , quod in 10. Qual è il motivo , o Israele , 1
terra inimicorum es ? per cui tu se' in terra nemica ?
11. Inveterasti in terra aliena , 11. Invecchi in paese straniero ,
coinquinatus es cum mortuis : de. se' contaminato tra i morti : se' sta
1
pulatus es cum descendentibus in to confuso con quegli che scendono
infernum . nell'inferno.
12 . Dereliquisti fontem sa 12. Tu abbandonasti la fonte
pientiae : della sapienza :
15. Nam si in via Dei ambulas- 13. Imperocchè se tu per la via
ses , habitasses utique in pace di Dio avessi camminato , saresti
sempiterna. vissuto in una pace sempiterna.
14. Disce ubi sit prudentia , ubi 14. Impara dove sia la prudenza,
sit virtus , ubi sit intellectus : ut dove sia la fortezza , dove sia la
scies simul ubi sit longiturnitas intelligenza , affin di sapere a un
vitae , et victus, ubi sit lumen tempo dove sia la lunghezza della
oculorum , et pax . vita , e il nudrimento , dove sia il
lumne degli occhi , e la pace.
15. Quis invenit locum ejus ? 15. Cbi trovò la sede di lei ? e
et quis intravit in thesauros chi ne' tesori di lei penetrò ?
ejus ?
16 . Ubi sunt principes gen- 16. Dove sono i principi delle
tium , et qui dominantur super nazioni , e coloro che dominano so
>

bestias , quae sunt super terram ? pra le bestie della terra ?


>

17. Qui in avibus coeli lu- 17. Coloro che scherzano co' vo
dunt , Jatili del cielo ,

Vers." 1u . Sei contaminato tra i morti ec. Tu vivi in Babilonia nello squal
lore della cattività , come se tu fossi già morto cadavere , confuso con quegli
che scendono nel sepolcro : perocchè non è molto diversa la trista tua condi
zione da quella dei morti , e non men di questi tu sei contaminato , e im
mondo .
Vers. 19. Abbandonasti la fonte della sapienza. Cioè Dio , fonte di vita ,
come è detto Ps. XXXV . 10., ee fonte di acqua viva , come disse Geremia
11. 13 .
Vers. 14. Impara dove sia la prudenza ec. Da quel che ti è avvenuto im
para adesso , che sia l'essere prudente , l'esser forte per resistere a' nemici,
l'avere la scienza per ben operare , e impara insieme dove trovisi lunga
vita , la copia de ' beni, la luce degli occhi della mente , e la pace del cuore.
E' manisesto , che tutte queste cose si trovano nella sapienza vera , cioè nella
sapienza pratica, che è la vera pieti. Vedi quello che si è detto Sap: vi .
Vers. 15. Chi trovò la sede di lei ?? ec Dimostra
. come la vera sapienza , che
è la beatitudine dell'uomo , non con arte , od ingegno , o con potenza umana
si acquista , ma in Dio de cercarsi >, in cui ella risiede , e da lui chiedersi
>
con umiltà .
Vers. 16. 17. Dove sono i principi ec. Che è egli stato dei grandi , e potenti
monarchi , di questi , dico , che aveano soggetti non solo gli uomini , ma an
che le bestie della terra , e pareva che avesser dominio tin sopra gli stessi
volatili ? Teodoreto crede , che alluda il Profeta ai re cacciatori , i quali si

1
1
CAPO III. 1359
18. Qui argentum thesauria 18. Coloro che tesoreggiano ar
yant , et aurum , in quo confi- gento , ed oro , in cui confidano
dunt homines , et non est fonis gli uomini , nè mai finiscono di
acquisitionis eorum ? qui argen- procacciarsene; color che lavoran
tum fabricant, e solliciti sunt , l'argento , e gran pensier se ne
nec est inventio operum illorum il danno ' , e non hanno termine le
opere loro ?
19. Exterminati sunt , et ad 19. Furono sterminati , e disce
inferos descenderunt , et alii loco sero nell'inferno , ed altri suben
eorum surrexerunt. traron nel luogo loro.
20. Juvenes viderunt lumen , 20. Questi giovani vider la luce ,
et habitaverunt super lerram : e abitarono sopra la terra , ma non
viam autem disciplinae ignoran conobber la via della disciplina.
verunt.
21. Neque intellexerint semi- 21. E non ne compresero le di
tas ejus , neque filii eorum sye rezioni ,nè i loro figli l'abbraccia
sceperunt eam , a facie ipsorum rono. Ella andò lungi da essi.
longe facta est :
22 . Non ese audita in terra 22. Di lei non si udi parola nel.
Chanaan neque visa est in la terra di Chanaan , nè fu veduta
Theman . in Theman .
23. ' Filii quoque Agar , qui 23. I figli ancora di Agar , che
exquirunt prudentiam , quae de cercano la prudenza , che vien dalla
terra , est , negotiatores Merrhae , terra , e i negozianti di Merrha , e
et Theman , et fabulatores
fabulatores ,, et di Theman , & i favoleggiatori , ee
exquisilores prudentiae , et intele discopritori della prudenza , e della

prendevan divertimento degli animali più leroci, e de' volatili selvaggi , e ra


>

paci. In Daniele si dice , che il Signore ha dato a Nabuchodonosor il dominio


di tutti i paesi , e di tutti gli animali , e di tutti i volatili . Dan . si . 38.
Vers. 18. Color , che lavoran l'argento ec. Lo sanno estrarre dalle miniere ,
lo che è proprio de principi.
E non hanno termine le opere loro ? Non si trova , non si può trovare ,
o veder termine alle imprese, e alle opere grandi , ch'ei fanno per trarre dalle
viscere de monti le ascose ricchezze.
Vers. 20. Questi giovanivider la luce. Sorsero in luogo dei defunti monar
chi questi giovani loro figliuoli , ma quanto all'acquisto della sapienza furon
essi non men disgraziati , che i padri loro.
Vers. 39. Di lei non si udi parola nella terra di Chanaan. I Fenici ( popolo
si scaltro , e astuto , e celebre per l'invenzione della scrittura ) non
> > sentiron
parlare giammai della vera sapienza , nè lume alcuno n'ebbero 'li Themaniti ,
9

che si vantarono , ab antico , di molto sapere . Vedi Jerem . XLIX. 2. Theman


era capitale d'una parte dell'Idumea , popolata da Theman figliuolo di Eli
phaz e nipote di Esau.
Vers. 23. I figli ancora di Agar ec . Gl’Ismaeliti ancora facevano professione
di scienza.
I negozianti di Merrha ec. Una città di Maara era nella Fenicia Jos, 1111 ,
360 PROFEZIA DI BARUCH
ligentiae : viam autem sapientiae intelligenza , la via non conobber
nescierunt , neque commemorati della sapienza , nè delle direzioni di
sunt semitas ejus . lei fecer menzione.
24. O Israel , quam magna est 24. O Israele , quanto è mai gran
domus Dei , et ingens locus pos- de la casa di Dio , e quanto grande è
sessionis ejus / il luogo del suo doininio !
25. Magnus est , et non habet 25. Egli è grande , e non ha ter
finem ; excelsus , et immensus. mine , eccelso , e immenso.
26. Ibi fuerunt gigantes nomi- 26. Ivi furono que' giganti famosi,
nati illi , qui ab initio fuerunt ,
> che furon da principio , di statura
statura magna , scientes bellum . grande , maestri di guerra.
27. Non hos elegit Dominus , 27. Non iscelse questi il Signore,
neque viam disciplinae invene- nè questi trovarono la via della di
runt : propterea perierunt. sciplina; per questo perirono.
28. Et quoniam non habuerunt 28. E perchè non ebbero la sa
sapientiam , interierunt propter pienza , perirono per la loro stol
suam insipientiam . tezza .
29. Quis ascendit in coelum , 29. Chi sali al cielo , e ne fece
et accepit eam , et eduxit eam acquisto , e chi dalle pubi la trasse ?
de nubibus ?
30. Quis transfretavit mare , et 30. Chi valico il mare , e tro
invenit illam ? et attulit illam su volla , e la portò a preferenza del
per aurum eleclum ? l'oro più lino ?
31. Non est, qui possil scire 31. Non è chi le vie di lei pos
vias ejus , neque qui exquirat se- sa conoscere , nè chi gli andamenti
mitas ejus : di lei comprenda :

4. E i favoleggiatori. Si può intendere di quelli che insegnavano per via di


favole , e di apologbi , maniera d'istruire usitatissima fin da ' più antichi tempi
in Oriente. Tutti questi nominati fin qui dal Profeta , fecer , com ' egli mon
>
dice ,
graude studio uell'apparare , e insegnare altrui la sapienza naturale , e>

dana , ma della vera divina sapienza non conobber la strada.


Vers. 24. 25. O Israele , quanto é mai grande la casa di Dio ec. La casa
9

di Dio ella èdominio


conseguenza qui l'universo'
di Dio , tutto creato
dominio da Dio
si vasto , governato
, che da Dio
l'uomo non è
, e per
di
capace
vederne la fine , tanto egli è graude , ed eccelso , e quasi immenso. Il mondo
simo , e di una quasi immensa capacità. Viene adunque il Profeta ad accen
nare la via per giungere alla sapienza , che è di salire dal ' mondo , che è
casa , e tempio di Dio , fino a Dio stesso , e di farsi delle creature una scala
per arrivare al loro Creatore.
Vers. 26. 27. 28. Ivi furono que' giganti ec. Parla de ' giganti , che erano ai
tempi di Noe '; Dio non elesse questi uomini si robusti , e di statura si grande,
e di somma possanza; elesse Noè , e i figliuoli, e abbandono que' gigauti alla
>

perdizione sotto le acque del diluvio. A Noè , ed a 'figliuoli di Noe, Dio fece
parte di sua sapienza ; e dipoi ai giganti della Palestina , e a tutti gli altri po
poli preferi il piccolo ,e disprezzato Israele. Vedi Deuter. vu . 6. ec.
Vers. 29. 30. 31. Chi sali al cielo , e ne fece acquisto ec. La sapienza non è
CAPO III. 361
32. Sed qui scit universa , no 32. Ma colui che lutto sa , ei la !
vit eam , et adinvenit eum pru- conosce, e la discopri colla sua pru
dentia sua : qui praeparavit ter . denza : colui che fondò la terra per
ram in aeterno tempore , et re- l'eternità , e la riempie di animali ,
plevit eam pecudibus , et quadru- e di quadrupedi ,
pedibus ,
33. Qui emittil lumen , et va- 33 , Colui che spedisce la luce,
dit : et vocavit illud , et obedit ed ella va : e la chiama , e a lui
illi in treniore . con tremore obbedisce .
34. Stellue autem dederunt 34. Le stelle diffusero il loro lu
lumen in custodiis suis , et lae . me nelle loro stazioni , e nc furon
tatae sunt. liete ,
35. Vocale sunt , et dixerunt : 35. Chiamate , dissero , eccoci : e :

adsumus : et luxerunt ei cum ju- con gioja rispleuderon per lui , che
cunditate , qui fecit illas. le creo.
36. Hic est Deus noster , et 36. Questi è il nostro Dio, e nis.
non aestimabitur alius adver- sun altro sarà messo in paragove
sus eum . con lui .
37. Hic adinvenit omnem viam ön . Questi fu l'inventore della
disciplinae, et tradidit illam Ja- via della disciplina , e iosegnolla a
cob puero suo , et Israel dile- Giacobbe suo servo , e ad Israele
cto suo. suo diletto.
38. Post haec in terris visus 38. Dopo tali cose egli si è ve
est , et cum hominibus conver- duto sopra la terra, ed ha conver
salus est. sato cogli uomini.

un bene , che trovisi sopra la terra ; ella è di origine celeste e divina , ella
è dovo di Dio , e pissuno può averla se da lui non la riceve . Ma chi potrà
salire al cielo per rinvenirla , e farne acquisto P E sarà egli possibile , che col
>

valicare i mari giunga l'uomo a trovare in qualche parte del mondo una
merce cosi preziosa , che sorpassa il pregio dell'oro più fino ? Nissuno co
nosce le vie di lei per rintracciarla , se non gli è conceduto dall'alto .
Vers . 32. Ma colui , che lutlo sa ec . Dio sulo sapien za eterna , ed increata ,
Dio solo conosce , ed è il padrone , e il dispensatore di quella sapienza prati
ca , cui egli comunica all'uomo.
Vers, 33. Colui , che spedisce la luce ec. Egli dà ordine al sole d'illustrar
l'universo colla sua luce , e il sole adempie questo ordive ; lo chiama , e gli
comanda di arrestarsi , ovver di tornare iudietro , e il sole con timor rispettoso
umilmente ubbidisce alla voce del suo Creatore. Vedi Jos. X. 13. 13. >, 4. Reg.
ax . 9. 10.
Vers. 34. Nelle loro stazioni. Le stelle in molti luoghi delle Scritture sono
descritte come una milizia celeste , e a ciò qui s'allude dicendo , che elle
stanno aa' loro posti , come di sentinella , ubbidendo agli ordini del gran pa
droue. Vedi Isai. xxiv , 21. Jud. y. 20. ec.
Vers. 37. Questi fu d'inventore ec. Conclude il Profeta con dire ; che da
Dio vien la sapienza ; e questa egli comunico per mezzo di Mosė a Israele
suv popolo diletto , quando sul Sina gli diede la legge.
9

Vers: 38. Dopo tali coce egli si é velluto sopra laterra ec. Magnifica predis
362 PROFEZIA DI BARUCH

CAPO IV.

Prerogative di Israele. Dio lo diede in poter de' nemici pe' suoi pec
cati, ma lo libererà , e gastigherà i nemici.
>

1 Hic liber mandatorum Dei, La sapienza è il libro dei


et lex , quae est in aeternum : comandamenti di Dio , e la legge ,
omnes , qui tenent eam , perve- che dura in eterno : tutti color che
nient ad vitam ; qui autem dere la osservano , giungono alla vita , €

linquerunt eam , in mortem . tutti quegli che l'abbandonano ,


giungono alla morie.

zione della incarnazione del Verbo di Dio : perocchè queste parole di Baruch
dicono con eguale chiarezza , e precisione quello che disses. Giovanni : il
Verbo si fece carne , e abitò tra di noi. La sapienza del Padre scese ella stessa
sopra la terra , conversó cogli uomini per istruirgli ; e fargli saggi e felici.
Ius istarú a riferire a uno a uno i Padri della Chiesa , i quali non hanuo
tutti , se non una sola sposizione, ed è quella che sola ' risponde alle parole
del Proſela ; nelle quali ognun vede, che è posto il tempo passalo in vece del
futuro. La sapienza adunque del Padre , la quale avea inseguata la pietà , e
la virtù al popolo Ebreo per mezzo di Mosè , e per mezzo de' Profeti , venue
>

ella stessa al mondo a formarsi un popolo accettevole , amante del bene ; e


laddove prima per mezzo di que ' suoi ministri ella avea parlato al solo Israele,
ella venne a parlare , e a istruire tutte le genti , delle quali fu composto il
nuovo spirituale Israele. Questa sapienza del Padre , che s'incarnò ; ella
)

quella stessa per cui furon fatte tutte le cose , come disse s. Giovanni dopo il
nostro Profeta ; donde s'inferisce evidentemente contro i Giudei , che il Cristo ė
Dio . Finalmente sopra queste belle parole di Baruch , non posso trattenermi
3

dal riferire la bella riflessione di s . Cipriano. » O uomo che vorresti di più ?


„9 Una volta dicevasi a Dio : tuo è l'uomo : adesso all'uomo si dice : Dio è
» tuo : Serm . de Ascens , e s. Agost. serm . 36. de' Temp.: Dovea seguitarsi
„ Dio , il quale non poteva vedersi : non dovea seguitarsi l'uomo , il quale
» potea vedersi :: affinchè adunque avesse l'uom cui seguire , e vedere , Iddio
» si fece uomo. „ Ed è questo quel gran mistero della pietà , di cui parla
l ' Apostolo 1. Tim . 11. 16.
Vers. 1. La sapienza è il libro ec. E' convenuto aggiungere questa parola ,
lu sapienza , affin di dar un senso fisso , e aperto. La Sapienza in quanto ella
comunica all'uomo, o sia la sapienza dell'uomo, che viene da Dio , ella
consiste nel libro de ' comandamenti del Signore , e in quella legge , che è
eterna . Parla della legge data sul Sina , la quale fu legge eterna , quanto ai
precetti morali , e il figliuolo di Dio venne non a scioglierla , ma si a perfe
e
/ CAPO IV. 363
2. Convertere , Jacob , et ap- 2. Convertiti , Giacobbe , ed ab
prehende eam , ambula per viam bracciala , cammina al lume di essa
ad splendorem ejus contra lumen per la strada ,
ejus.
3. Ne tradas alteri gloriam 3. Non dare ad altri la tua glo
tuam , et dignitatem tuam genti ria , e la tua dignità ad una nazione
alienae. straniera .
4. Beati sumus , Israel : quia 4. Beati siam noi , o Israele ,
quae Deo placent , manifesta sunt perchè manifesto è a noi quello che
nobis. piace a Dio.
5. Animaequior esto , populus 5. Fatti animo , popol di Dio ,
Dei , memorabilis Israel. che la memoria conservi di Israele.
6. Venumdali estis gentibus 6. Voi siele stati venduti alle
non in perditionem : sed propter genti non per essere annichilati , ma
quod in ira ad iracundiam pro- perchè irritaste l' ira di Dio foste
vocastis Deum , traditi estis ad- dati in poter , .de' nemici ;
versariis.
7. Exacerbastis enim eum qui 7. Imperocchè voi esacerbaste co
fecit vos , Deum aeternum , in- lui che vi creo, il Dio eterno , sa
> :

molantes dnemoniis , et non Deo. crificando a’ demoni , e non a Dio :


8. Obliti enim estis Deum , qui 8. Imperocchè vi dimenticaste di

zionarla , Matl. v. 17. : perocchè anche quanto a ' precetti cerimoniali ella fu
eterna non in se , ma nell'adempimento di tutte quelle cose , che negli stessi
precetti venivano figurate. Nella osservanza di questa legge il vero Israelita 3

avea per premio la vita eterna , mediante la fede >, e la speranza nel venturo
Salvatore.
Vers . 2. Ed abbracciala , cammina al lume di essa ec. Tienla cara , o Gia
una
cobbe questa legge data a te per benefizio grande da Dio , seguila come
viva face , perchè ella tra le tenebre di questa vita ti mostrerà la strada retta
e sicura per giungere alla salute.
Vers . 3. Non dare ad altri la tua gloria ec . Gloria del popolo Ebreo si fu
l'essere la Chiesa del vero Dio , l'avere il deposito delle Scritture , il sacer
>

dozio , i profeti ec Bada , Israele , che per gli peccati tuoi questa tua gloria ,
questa tua dignità nou l'abbia Dio a trasferire ad un altro popolo con inficito
e irreparabil tuo danno. Ed è questo un avvertimento insieme, e una predi
zione di quello che avvenne , quando rigettato l'Ebreo incredulo, fu surrogato
nelle prerogative di lui il popolo delle genti , secondo quella parola di Cristo:
Sarà colto a voi il regno di Dio ec . Matt. xxn . 41.
Vers. 4. Beati siam noi ec. Lo stesso diceva Davidde. Il Signore non ha
fatto altrettanto a nissun' altra nazione , nè ad esse manifestò le sue leggi Ps.
Calvii. 9. Vedi anche Deuter. 4. 8.
Vers. 5. Che la memoria conservi d'Israele. Popolo di Dio grandemente
sminuito , e impiccolito , ma serbato da Dio , affinché tu conservi viva tuttora
la memoria , c il nome d ' Israele.
Vers. 6. Voi siete stati venduti alle genti ec . Siete stati messi da Dio in
poter delle genti come schiavi venduti , e non per esser distrutti , ma per es
sere gastigati , e corretti , e purgati dai vostri falli.
Vers. 8. E Affiggeste la nutrice vostra Gerusalemme. Cioè la Chiesa , che

1
364 PROFEZIA DI BARUCH
nutrivit vos , et contristastis nuo Dio , che vi nutrico , e affliggeste
tricem vestram Jerusalem . la nutrice vostra Gerusalemme ;
1
9. Vidit enim iracundiam a 9. Imperocchè ella vide l'ira di
Deo venientem vobis , et dixit : Dio venir sopra di voi , ee disse : >

Audite , confines Sion , adduxit udite , o città vicine di Sion , Dio


enim mihi Deus luctum magnum : mi ha mandato un gran dolore :
10. captivit
Vidi enim atem po- 10. Imperocchè ho io veduto la
puli mei , filiorum meorum , et schiavitudine del popol mio , dei
filiarum , quam superduxit illis miei figli , e delle figlie, alla quale
Æternus. l'eterno gli condanno :
11. Nutritivi enim illos cum 11. Imperocchè io gli allevai con
jucunditate : dimisi autem illos piacere :e gli ho lasciati con pianto,
cum fletu , el ' luctu . e con dolore.
12. Nemo gaudeat super me vi- 12. Nissun si allegri in vedermi
duam , et desolatam : a multis vedova , e desolata : son rimasa ab
derelicta sum propter peccata fi- bandouata da molta gente pei pec
liorum meorum , quia declinave- cati de' miei figliuoli , i quali devia
runt a lege Dei. rono dalla legge di Dio ,
13, Justitias autem ipsius ne- 13. E igooravano i suoi precetti,
scierunt nec ambulaverunt per e non battevan la strada de coman
vias mandatorum Dei, neque per damenti di Dio , nè colla giustizia
semitas veritatis ejus cum justitia camminarono pe' sentieri della sua
ingressi sunt verità.
14. Veniant confines Sion , et 14. Vengan le vicine di Sion , e
memorentur captivitatem filiorum , meco facciano ricordanza della schia
el filiarum mearum , quam super- vitudine de miei figli , e delle figlie,
duxit illis Æternus. nella quale gli ha condotti l'Eterno;
15. Adduxit enim super illos 15. Imperocchè mandò cgli con
gentem de longinquo , gentem tro di loro una nazione rimota ,
improbam , et alterius linguae : nazione perversa , e di lingua ignota;
16. Qui non sunt reveriti se . 16. I quali non hanno avuto ri
nem , neque puerorum miserti spetto pe' vecchi , nè misericordia
sunt, et abduxerunt dilectos vie pe' fanciulli, e hanno menati via i
duae , et a filiis unicum desoli cari della vedova , e priva di figli
9

verunt. l'anno lasciata in desolazione.

vi putri nella fede , e della legge , e nel culto del vero Dio , rigetatto il quale
voi vi deste a seguire gli dei stranieri. Questa Chiesa è quella che è introdotta
à parlare nei seguenti versetti.
Vers. 9. O città vicine di Sion . Intende le città sottoposte al regno Giu
daico , che faceano ancor parte della Sinagoga. E' una 'madre , che avverte
>

con grande amore i figliuoli protervi , che la contristano , perché contristano ,


e offendono il Signore , e provocano il suo sdegno ma ella non è ascoltata .
Vers. 12. Nissun si 'allegri ec . Non si allegrino del mio male i nemici , ac
mi credan perciò rigettata da Dio.
CAPO ' IV . 365
17. Ego autem quid possum 17. E qual ajuto recarvi poss' io?
adjuvare vos ?
18. Qui enim adducit super 18. Ma' colui , che mandò sopra
vos mala , ipse vos eripiel de ma. di voi questi mali , egli vi libererà
nibus inimicorum vestrorum . dalle mani de' vostri nemici .
19. Ambulate , fili , ambulate : 19. Andate , figli, andate , ed io
>

ego enim derelicta sum sola. mi resti pur sola .


20. Exui me stola pacis, indui 20. Mi sono spogliata del manto
aulem me sacco obsecrationis , et di pace , e mi sono vestita del sacco
clamabo ad Altissimum in diebus disupplichevole , e alzerò mie grida
meis. all? Altissimo per tutt' i miei giorni.
21. Animaequiores estote filii , 21. Fatevi animo , o figliuoli,
clamate ad Dominum , et eripiet alzate le vostre grida al Signore , e
vos de manu principum inimic- vi libererà dal potere de' principi
corum . nemici :
22. Ego enim speravi in neter. 22. Imperocchè io ho posta la
num salutem vestram : et venit speranza mia nell'Eterno, salute
mihi gaudium a Sancto - super vostra , e il Santo mi ba consolala
misericordia , quae veniet vobis colla misericordia , che verrà a voi
ab aeterno salutari nostro . dall'eterno salvator vostro :
23. Emisi enim vos cum luctu , 23. Imperocchè. con lagrime , e
et ploratu : reducet autem vos con sospiri ri licenziai , ma ricon
mihi Dominus cum gaudio , et durravvi a me il Signore con gaudio
jucunditate in sempiternum . e letizia sempiterna.
24. Sicut enim viderunt vicinae 24. E siccome le vicine di Sion
Sion captivitatem vestram a Deo , videro venir da Dio la schiavitù
sic videbunt , el in celeritate sa- vostra , cosi vedranno assai presto
lutem vestram a Deo , quae sice la salute vostra venire da Dio a voi
perveniet vobis cum honore · ma.con onore grande , e splendore
gno , et splendore aeterno .
9 eterno .
25. Filii , patienter sustinete 25. Figliuoli , sopportate pazien

Vers. 19. Andate figli , andate ec. Andate dove Dio vuole , che poi andiate.
.

Non dice, alla cattività , alla servitù ; e questa reticenza spiega assai bene il
dolore di questa buona madre nelle calamità de' suoi figli.
Vers. 20. Mi son spogliata del manto di pace ec . Ho deposte le vesti usate
in tempo di pace , e 'di" letizia , e mi son vestita di cilizio , abito conveniente
> )

al tempo di penitenza , e di orazione.


Vers. 29. Ho posta la speranza mia nell'Eterno ec . Io ho sperato in Dio
eterno , che è la vostra salute , ed egli mi ha consolata coll'annunziarmi la
futura vostra liberazione .
Vers. 24. E siccome le vicine di Sion videro ec. Queste vicine sono le na
zioni confinanti , e nemiche d'Israele ; gli Ammoniti , i Moabiti , gli Idu
mei ec .
Vers. 95. E tu calcherai la lua cervice. In parte ciò si verificò quando
366 PROFEZIA DI BARUCH
iram , quae supervenit vobis : per- temente l'ira , che è venuta sopra
secutus est enim te inimicus tuus, di voi : imperocchè ti ha persegui
sed cilo videbis perditionem ipsius: tato il tuo nemico , ma tosto vedrai
et super cervices ipsius ascendes. tu la perdizione di lui , e tu cal
cherai la sua cervice.
26. Delicati mei ambulaverunt 26. I teneri miei figliuoli hanno
vias asperas : ducti sunt enim ut battute aspre strade ; perocchè sono
grex direplus ab inimicis. stati condotti come una greggia ra.
pita dagli inimici .
27. Animaequiores estote , filii, 27. Fatevi animo , o figliuoli , e
>

et proclamate ad Dominum : erit alzate le vostre grida al Signore ;


enim memoria vestra ab eo , qui perocchè si ricorderà di voi colui,
duxit vos. che vi ha trasportati ;
28. Sicut enim fuit sensus ver 28. Imperocchè se vostra volontà
ster ul erraretis a Deo : decies ' si fu di andar Jungi da Dio , con
tantum iterum convertentes requi- volontà dieci volle tanta lui cercherete
retis eum . ravveduti ;
29. Qui enim induxit 29. Imperocchè colui , che mando
vobis
mala , ipse rursiem adducet vobis a voi questi mali , egli pure a voi
sempiternam jucunditatem cum manderà una sempiterna allegrezza
salute vestra . cal darvi salute.
30. Animaequior esto , Jerusa- 30. Sta di buon animo , Gerusa
lem , exhortatur enim te , qui le lemine ; perocchè ti consola colui ,
>

noninavit. che a te dà il nome .


31. Nocentes peribunt , qui te 51. I cattivi , che ti straziarono ,
vezaverunt: et qui gratulati sunt periranno: e saranno puniti quelli
in tun ruina , punientur : che hanno goduto di tua rovina :
32. Civitates, quibus servierunt 32. Le citià , alle quali hanno
>

filii tui , punientur ; et quae ac- servito i tuoi figli , saran gastigate ,
cepit filios tuos. e quella che tenne seco i tuoi figli,
33. Sicut enim gavisa est in 33. Siccome si allegro della tua
tua ruina , et laetata est in casu rovina , e fece festa di tua caduta ,
tuo sic contristabitur in sua cosi della sua desolazione sarà rate
desolatione. tristata .

Esther , e Mardocheo in Susa , Daniele in Babilonia ebbero poter grandissimo


>

nella corte , e fecer tremare gli stessi Caldei. Ma in amplissimo senso fu aden
.

piuta questa predizione , quando agli Apostoli , e alla Chiesa si soggettarono


tutte le genti.
Vers. 30. Sla di buon animo , Gerusalemme ec . Qui il Profeta parla e con
forta Gerusalemme. Sta di buon animo , ciità santa , città di Dio :: tuo con
solatore egli è , e sarà sempre colui , che dà a te il nome , onde tu sei detta
sua propria città , e sua sede. Gerusalemme è detta Città del Santo . Isai. lll .
1. Lx . 14 .
Vers. 32. 33. 34. E quella che tenne seco i tuoi figli. Siccome si allegrò ec.
1
CAPO IV . 367
34. Et. amputabitur exultatio 34. E le sarà tolto il brio della
multitudinis ejus , et gaudimo- sua moltitudine , e la sua allegria
nium ejus erit in luclum . in lutto si cangerà ;
35. Ignis enim superveniet ei 35. Imperocchè fuoco manderà
ab aeterno in longiturnis diebus , sopra di lei l'Eterno per lunghi
et habitabitur á daemoniis in giorni , e da' demoni sarà abitala
multitudine temporis. per molto tempo.
36. Circumspice Jerusalem ad 36. Mira , o Gerusalemme, al
Orientem , et vide jucunditatem l'Oriente , e vedi l'allegrezza , che
a Deo tibi venientem . da Dio viene a te ;
37. Ecce enim veniunt filii tui, 37. Imperocchè ecco ,che vengono
quos dimisisti dispersos , veniunt a te i figli tuoi divisi da te per an.
collecti ab Oriente usque ad Oc- dare dispersi : essi vengono raudati
cidentem , .in verbo sancti gau- da Oriente fino a Occidente , secon
dentes in honorem Dei. do la parola del Santo, lieti, lodan
do Dio.

Babilonia , che tenne in cattività i tuoi figliuoli , sarà desolata in pena del
barbaro piacere, col quale ella vide la sua rovina , e rise di tue sciagure; ella
perderà la moltitudine de' suoi abitatori , che la rendono lieta , e superba, e il
5

suo, gaudio si cangerà in acerbissimo duolo .


Vers . 35. Fuoco manderà sopra di lei l'Eterno ec. Questo fuoco egli è la
Dio manderà sopra Babilonia per mano de' Persiani.
divina vendetta , che Jerem
Vedi Isai. xull . 19. L. 29.
.
Isai.E xxdaIIdemoni
V . 14 . sarà abitata ec. Vedi quello che si è detto Jerem . 1. 39.
Vers. 37. Raunati da Oriente fino a Occidente ec. Vengono secondo la pro
messa di Dio e quelli che sono in cattività all'Oriente dalle parti di Babi
lonia , equelli che sono a Occidente spersi per le isole, dove oʻsi sono salvati
per
Isai, fuggire
x1.II la schiavitù , o venduti da' nemici , sono stati condotti. Vedi
368 . PROFEZIA DI BARUCH

CAPO V.

Gerusalemme deponga gli abiti di duolo , perchè i suoi figli condotti


con ignominia in cattività , torneranno a lei con gloria.

„ . Ezúe tete , Jerusalem , slo . Spogliati, Gerusalemme , della


la luctus , et vexationis tuae ; et veste di duolo , che con veniva alla
indue te decore , et honore ejus , tua afflizione , e vestiti dello splen
quae a Deo tibi est , sempiternae dore, e della magnificenza di quella
gloriae. che da Dio ti viene gloria sempi
terpa .
2. Circumdabit te Deus diploide 2. Il Signore ti ammanterà della
justitiae , et imponet mitram ca- diploide di giustizia , e ti porrà
piti honoris aeterni. sul capo la mitra di eterno onore :
3. Deus enim ostendet splendo- 3. Imperocchè in te Dio farà co
rem suum in te , omni qui sub noscere la magnificenza sua a tutti
coelo est. gli uomini , che son sotto del cielo:
4. Nominabitur enim tibi no. 4. Inperocchè il tuo nome, quello
men tuum a Deo in sempiter- che ti sarà imposto da Dio per
num : Pax justitiae , et honor sempre egli è : La pace della giu
:

pietatis. stizia , e' la gloria della pietà .


5. Exurge , Jerusalem , et sla 5. Sorgi , Gerusalemme , e sta
in excelso ( 1 ) : et circumspice ad ' in alto , e gira gli occhi all'Oriente,
Orientem , et vide collectos filios e mira raunati i tuoi figli dall' o

(1) Sup. 4. 36.

Vers. 3. Il Signore ti ammanterà della diploide di giustizia ec. La diploiile


era abito talare
preziose. Questadadiploidedi
donna , edgiustizia
avea questo nome, del
è l'opposto perché
saccoera, foderato di pelli
che conveniva a
Gerusalemme nel tempo di penitenza , e di lutto . La mitra é ornamento della
testa , rammentato anche nel libro di Judith . X. 3. Ed era un berretto ,
che
cingevasi intorno al capo con fettuccia , e nastro ricco d'oro , di perle , o di
pietre preziose .
Vers. 4. 5. La pace della giustizia , e la gloria della pietà. Tu sarai detta
la città , in cui segna la pace , che nasce dalla giustizia , e la gloria , che
3
CAPO V. 369
tuos ab oriente sole usque ad oc- riente fino all ' occidente in virtù
cidentem , in verbo sancti gauden . della parola del Santo , lieti della
>

tes Dei memoria . memoria del loro Dio ;


6. Exierunt enim abs te pedi- 6. Imperocchè si partiron da te
bus ducti ab inimicis : adducet nenati a piedi da' pemici ; ma ri.
autem illos Dominus ad te pore condurralli il Signore a te portati
tatos in honore sicut filios regni. onorevolmente come figliuoli delregno.
ho Constituit enim Deus hu- 7. Conciossiachè il Signore ba
priliare omnem montem excelsum, stabilito di abbassar tutti gli alti
et rupes perennes, et convalles re- monti, e le rupi eterne , e di colo
plere in aequalitatem terrae : ut mare le valli , ed agguagliarle alla
ambulet Israel diligenter in ho- terra , affinché Israele cammini franco
norem Dei. per onore di Dio.
8. Obumbraverunt autem et sil . 8. E le selve , e tutte le piante
vae , ct omne lignum suavitalis di grato odore per comando di Dio
Israel ex mandato Dei. faranno ombra à Isracle ;
9. Adducel enim Deus Israel 9. Imperocchè Iddio guiderà I.
cum jucunditate in lumine maje. sraele collo splendore di sua maestà,'
stalis suae , cum misericordia ,'et mediante la misericordia , ee la gius
justitia , quae est ex ipso. stizia , che è da lui.

proviene dalla pietà . Questo non fu adempiuto se non in parte nella terrena
Gerusalemme dopo il ritorno del suo popolo da Babilonia ; ma si adempie
letteralmente nella spirituale Gerusalenime liberata per Gesù Cristo dalla schia
vitù del demonio , e del peccato , e arricchita di tutti i frutti della vera e perfetta
giustizia , e della gloria della vera pietà. A questa amata Gerusalemme verranno
figli da tutte le parti del mondo , tratti dalla efficacia della divina parola
tutti lieti e festosi celebrando la memoria , e le lodi del celeste Liberatore.
Vers . 6. Portati onorevolmente come figliuoli del rezno . Nel terzo libro di
Esdra cap . v . 2. si legge , che Dario mandò mille soldati a cavallo ad accoma /
pagnare quelli che tornavano a Gerusalemme, e che tutto il viaggio si ſece
tra' canti e suoni , e con incredibile allegrezza. Vedi anche Giuseppe Antig,
>

XI . 4 .
Vers. 7. Il Signore ha stabilito di abbassar ec. Il Signore appianerà tutte
le difficoltà , e tutti gli impedimenti e ostacoli leverà di mezzo , i quali pos;
sano o ritardare , o rendere aspro e penoso il viaggio a Israele ; e ciò servirà
a far si , che Dio sia glorificato grandemente di questo loro si lieto e felice
>

ritorno . L'epiteto eterne dato alle rupi , e ai massi significa la loro fer
mezza , e stabilità . Vedi , Psal Lxxv. 5. Deut. XXX111 . 15 .
Vers. 8. E tutte le piante di gralo odore ec. Per difendersi dall'ardore del
sole , tutte le piante daranno a voi non solo ombra grata , e refrigerante , ma
anche il delizioso odore de ' loro fiori , e de ' loro frutti .
Vers. 9. Collo splendore di sua maestà. Allude alla colonna di fuoco , di
nube , con cui Dio guidó Israele pel deserto , simbolo della protezione divina,
>

colla quale Dio lo condurrà auche in questo nuovo viaggio .


Mediante la misericordia , e la giustizia, Dio farà tutte queste cose per
Israele , perchè egli è misericordioso , e perchè egli è giusto , cioè fedele , e
con giustizia adempie le promesse fatte con gratuita misericordia.
Mart. Tom . XIII. 24
370 PROFEZIA DI BARUCH

CAPO VI.

Geremia predice a ' Giudei cattivi a Babilonia la loro liberazione dopo


selle generazioni. Gli esorta a guardarsi dalla idolatria , dimon
strando in molte maniere come gli idoli non hanno senso , e son
cose vanissime.

Exemplar epistolae, quam Copia della lettera mandata da


misit Jeremias ad abducendos ca. Geremia a quegli che doveano essere
ptivos in Babyloniam a rege Ba- condotti schiavi a Babilonia dal re
byloniorum , ut annuntiaret illis de' Babilonesi , per far loro sapere
secundum quod praeceptum est quello che Dio aveva a lui coman
illi a Deo. dato.
1. ( 1) Propter peccata , quae 1. Per ragion de peccati com
peccastis ante Deum , abducemini messi dinanzi al Signore voi sarete
>

in Babyloniam captivi a Nabucho- condotti schiavi a Babilonia da Na


donosor rege Babyloniorum . buchodonosor re de' Babilonesi .
2. Ingressi itaque in Balylo. 2. Arrivati adunque a Babilonia,
nem , eritis ibi annis plurimis , ivi starete per moltissimi anni , 6
el temporibus longis , usque ad per lungo tempo fino a sette gene
generationes septem : post hoc au- razioni: e dipoi vi trarro di colà
tem educam vos inde cum pace . in pace.

4
( 1 ) Jerem . 25. g.

Copia della lettera. Questa lettera su mandata da Geremia a ' Giudei pri
gionieri , adunati in Reblatha , i quali doveano partire col loro re Sedecia ,
per andare a Babilonia ; ella fu dettata da Geremia , e scritta da Baruch .
Vers . 2. Fino a selle generazioni. La cattività dovea essere di settanta anni,
onde la generazione si vede, che è qui messa per uno spazio di dieci anni. I
>

settanta auni cominciavano l'anno del mondo 3398. , e finivano l'anno 3468.,
e questa lettera sendo scritta l'anno stesso della ruina di Gerusalemme sotto
Sedecia , che fu l'anno 3416. erano già scorsi diciotto anni dal principio della
cattività : perché ( come altrove și disse ) questa incomincia dal tempo , in cui
il re Joachim fu preso da Nabuchodonosor, e resto soggetto ai Caldei.
CAPO VI. 371
3. ( 1 ) Nunc autem vilebitis in 5. Ma adesso voi vedrete in Ba
Babylonia deos aureos , el argen . bilonia dei d'oro , e d'argento , e
teos , et lapideos el ligneos in lum di pietra , e di legno portarsi sopra
meris porturi , ostentuntes metum le spalle , e incuter timore alle genti.
gentibus.
4. Videte ergo ne Vos simia 4. Badate adunque di non imitar
les efficiumini facti alienis , et voi pure il fare degli stranieri , sic
metuatis , et metus vos copint in chè abbiate paura , e vi prenda il
ipsis. ..) timore di tali dei.
5. Visa itaque turba de retro , 5. Quando adunque vedrete la
et ab uute , worantes, dicite in turba dinanzi, e di dietro adorarli,
cordibus vestris : Te oportet aulo- dile ne' vostri cuori : Te fa d'uopo
ruri , Domine, di adorare , o Signore ;
6. Angelus enim meus vobiscum 6. Perocchè il mio Angelo è con
est : ipse autein exquiram ani- voi , ed io stesso 'avrò cura delle
mus Vesiras . anime vostre.
7. Nam linguz ipsorum polita 7. Conciossiache la loro liogna
a fubro , ipsu etium inaurata , et · fu limata dall' artefice : quegli an
>

margentatu , fuisa sunl , et non cora , che sono indorati , e inargen .


possunt loqui. tali , sono menzogna , e non possou
#
parlare.
8. El sicut virgini amanti ora 8. E come si fa ad una fanciulla ,
namenta ; ita accepto auro fabric che ama gli ornamenti, cosi dato
cati sunt . di mano all ' oro si ornano questi
con arte.
9. Coronas certe aureas habent 9. Certo , che i loro dei hanno
supera capila sun dii illorum : salle lor teste corone di oro , onde:
unde subtrahunt sacerdotes ab eis poi i sacerdoti tolgon ad essi l'oro,
allium , et urgentum , et erogant e l'argento , e se l' appropriano.
illud in semelipsos.
10. Dant ' autem et ex ipso 10 . E di questo ne ornano le
prostitulis , et , meretrices ornanit : prostitute , e le meretrici , e vicen
)

( 1 ) Isai. 41. 10.

Vers. 3. E inculer timore alle genti. Le quali stoltamente s'immaginavano ,


che qualche cosa di divino fosse in quei simulacri.
Vers. 6. Il mio Angelo è con voi. In mezzo a quel popolo idolatro io non
vi lascerò senza protezione : avrete con voi il mio Angelo , ed io stesso saru
:

vostro
Ebrea. custode
Vedi Dan, é. difensore.
X. 13. 21. Quest'
x11 . 1 . Angelo è s. Michele proteitore della nazione
Vers. 8. E come si fa ad una fanciulla. Nella stessa guisa che una fanciulla
si orna , e si abbella con tutte le invenzioni della vaniti , cosi si ornano ,' e
si abbellano da’loro arteici i falsi dei coll'oro , che iacttono loro intorno.
372 PROFEZIA DI BARUCH
et iterum cum receperint illuil a devolmente riayutolo dalle meretrici
meretricibus , ornant deos suos. ne abbelliscono i loro dei ;
U. Hi autem non liberantur ab 11. E questi ( dei ) non san li..
aerugine , et linea. berarsi dalla ruggine , e dalla tie
gnuola.
12. Operlis autem illis veste 12. Ma quando gli han rivestiti
purpurea , extergunt faciem ipso . di porpora , lavan loro la faccia a
>

rum propler pulverem domus, qui motivo della polvere , che è grau
est plurimus inter eos, dissima nei loro templi.
13. Sceptrum autem habel ut 13. E l'idolo ha in mano lo
homo , sicut judex regionis , qui scettro come un uomo , come uno ,
in se peccantem non interficit. che governa un paese : ma egli non
fa morir chi l' offende.
14. Habet etiam in manu gla- 14. Ha talora in mano la spada,
dium , et securin ; se autem de e la scure , ma non si può salvar
bello , et a latronibus non liberat. dalla guerra , nè dai ladri ; per le
Unde vobis notum sit quia non quali cose s'intende com' essi non
sunt alii. son dii.
15. Noiz ergo timueritis eos . 15. Non abbiate adunque timore
Sicut enim vas hominis confractun di essi : imperocchè tali sono i loro
inutile efficitur , tales sunt et dii dei , qual è un vaso rotto , che non
illorum . è buono a nulla .
16. Constilulis illis in donio , 16. Collucati , che sono in una
oculi eorum pleni sunt pulvere a casa , i loro occhi si cuopron di
pedibus introeunlirem . polvere smossa da' piedi di color ,
che vi entrano .
17. Et sicut alicui , qui regen 17. E siccome colui , che ha ofe
offendit, circumseptae sunt januae; feso il re , si chiude dentro molte
aul sicut ad sepulchrum adulu- porte , o come fassi ad un morto ,
ctum mortuum , ita tutantur sa- che si conduca alla sepoltura ; cosi
cerdotes ostiu clausuris , et seris , i sacerdoti assicuran le porte con
ne a latronibus expolientur. serrature , e chiavistelli , affinchè i
ladri non ispoglino gli dei .
18. Lucernas accendunt illis , 18. Accendon loro eziandio molte
et
lam quidem
videremultas , ex quibusautem
nula lampane , dellepurquali
una :nonessiposson
>
possunt : sunt quelli vederne sono

sicut trabes in domo . come le travi in una casa .


19. Corda vero eorum dicunt 19. Dicono , che i serpenti che
elingere serpentes , qui de terrı sono dalla terra , mangian le loro

Vers. 18. Sono come le travi in una casa . Sono legni morti senz'anima, e
senza senso , coine le travi , che reggono le case , dove essi abitano .
9

Vers. 19. Dicono , che i serpenli mangran ec. La voce serpenti in questo
luogo è usata probabilmente a significare ogni sorta di vermi: questi vermi
CAPO VI. 373
sunt , dum comedunt eos , el ve- interiora quando mangiano ad essi
slimentum ipsorum , et non sen- i loro vestimenti , ed essi nol sen
tiunt . . tono .
20. Nigrae fiunt fucies eorum 20. Le loro facce son nere pel
a fumo , qui in domo fit. fumo , che si fa nelle lor case .
21. Supra corpus eorum , et 21. Sopra il loro corpo , ee sopra
supra caput eorum volant no il loro capo volano le civette , c le
ctuae , et hirundines , et dves rondini , è altri uccelli , ee il simile
>

etiam , similiter et cattae. fanno i gatti.


22. Unde sciatis , quia non 22. Donde imparate , che questi
sunt dii. Ve ergo timueritis eos. non sono dei :, non abbiate adunque
di essi timore.
23. Aurum etiam quod ha- 23. L'oro ancora , che hanno, ė
.

bent , ad speciem est. Nisi aliquis per mostra : se qualcheduno non li


exterserit aeruginem , non fulge- ripulisce dalla ruggine, non saran
bunt : neque enim dum conflaren- risplendenti : e quando erano fusi ,
tur ' , sentiebant. nulla sentivano.
24. Ex omni pretio empta sunt, 24. E furon comprati a prezzo
in quibus spiritus non inest ipsis. sommo , benchè spirito non sia in
essi .
15. ( 1) Sine pedibus in hume- 25. Li portano su ' spalle quasi
ris portantur, ostentantes ignobi- sieno senza piedi , facendo vedere
litaiem suam hominibus. Confun . agli uomini la vergognosa loro in
dantur etiam qui colunt ea. potenza . Sieno confusi anche color
che gli adorano.
26. Propterea si ceciderint in 26. Per questo se cascan per ter.
terram , a semetipsis non consur- ra , non si rialzan da loro ; e se

gunt : neque si quis eum statuc. uno li collocherà ritti , da per loro
rit rectum , per semetipsunt sta non istaranno , ma si reggeranno
bit , sed sicui mortuis nunera eo- sugli omeri di quelli , come i morti.
>

rum illis apponentur.


27 . Hostias illorum vendunt 27. Le loro ostie le vendono i
sacerdotes ipsorum , et abutuntur: sacerdoti in loro pro , ed anche lo
>

(1) Isai. 46. 7.

dice, che mangiavano i cuori, cioè l'interior parte de’ simulacri di legno, i
quali eran rosi , e consunti dai tarli. Facevano per lo più gli idoli di legno ,
é dipoi li rivestivano d'oro , d'argento , di porpora eç.
Vers . 23. L'oro ancora , che hanno , è per mostra . E cosa imprestata , non

è cosa loro , ed è loro tolta dagli stessi sacerdoti ogni volta , che vogliono.
Vers. 26. Ma si reggeranno sugli omeri di quelli ec. la varie edizioni della
nostra Volgata in vece di munera si legge humeri , che dà un senso , il quale
può anche trarsi dal greco , sepso , che conviene a questo luogo oye leggasi
374 PROFEZIA DI BARUCH
similiter et mulieres eorum decer. loro donne ne sirappano e non 118
pentes , neque infirmo , neque fanno parte all' ammalato ,. ne al
mendicanti aliquid impertiunt ; mendico ;
28. De sacrificiis eorum fetae, 28. I lor sacriſizi li toccano do ).
et menstruatue contingunt. Scien- ne fresche dal parto , e le menstrua
tes itaque ex his quia non suit te. Conoscendo adunque da tali cose,
dii , ne timeatis eos, ch'essi non son dei , non li temete;
29. Unle enim vocantur dii ?29. Imperocchè a qual titolo si
Quia mulieres apponunt diis. ar- chiaman dei ? perchè le donne
genteis , el aureis , et ligneis : presentano doni a quisti dei d' ar
gento , d'oro , e di legno :
9

30. Et in domibus eorum sacer- . 30. E nelle case di essi seggono


doles sedent, habentes tunicas i sacerdoti , portando tonache strac
scissas , et capita , et barbam ra . ciale , e rase le feste , e la barba ,
sam ., quorum capita nuda sunt, e il capo ignudo.
31. Rugiunt autem clamantes 31. E dan ruggiti alzando la
contra deos suos , sicut in coena voce ai loro dei , cuine si ſa alla
mortui. cena di un morto.
32. Vestimenta eorum auferunt 52. I Sacerdoti tolgon loro le
sacerdotes , et vestiunt uxores vestimenta , e ne riveston le ipogli,
suas , et filios suos. ei figliuoli.
33. Neque si quid mali patiun- 35. E se è fatto loro del male ,
tur ab aliquo, neque si quid boni, e se é fatto loro del bene , non
potuerunt retribuere: neque regem posson rendere il contracambio : ee
constiluere possunt, neque au non possono fare un re , né die
ferre. sfarlo.
34. Similiter ncque dare divis 34. Parimente non possono ne
tias possunt, neque malum retrio dar ricchezze, nè vendicarsi. Se uno
buere. Si quis illis votum voverit, fa ad essi un volo , e nou l' adeni.
et non reddiderit ; neque hoc re- pie , seppur di ciò si querelano.
quirunt.

munera , converrà tradurre :; si mettono dinanzi ad essi de ' doni , come si fa


ai morti ; lo che s'iutende de' conviti , che si apprestavano agli idoli . Vedi Da
niele xiv . , e ciò facevasi dagli idolatri anche sui sepolcri de'morti.
Vers, 28. I loro sagrifiaj li toccano donne fresche dal parto ec . Ciò dovea
ispirare agli Ebrei un grand’orrare per tali sagrifirj, ad essi, dico , i quali
secondo la legge non potevan permettere , che le donne in alcuna delle circo
stanze qui notate si accostassero alle cose sante. Vedi Levit. x11.
Vers . 29. Perchè le donne presentano ec . Perché le donmachere ignoranti ,
e superstiziose , e uomini di cervello debole come le donne , gli adorano , per
questo si dà loro il nome di dei .
Vers. 30. 31. Seggono i sacerdoti portando tonache stracciale , e rasc le teste
ec . Sembra , che alluda qui il Profeta alla maniera , onde si faceva il lutto di
Adone , divinità conosciuta anche tra ’ Babilonesi . Ne parla a lungo Luciano
de dea Syl.
CAPO VI. 375
55. Hominem a morte non lie 35. Non liberan l'uomo dalla
berant, neque infirmum a poten- morte , e non salvano il debole dal
tiori eripiunt, più possente.
56. Hominem caecum ad via 36. Non rendono a' ciechi la via
SUN non restituiunt , de necessita .
> sta : non trasgou uomo dalla mia
te homineni non liberabunt . seria .
37. Viduae non miser ebuntur , 37. Non avran pietà della vedo
neque orphanis benefacient. va , nè faranno bene agli orfani.
>

58. Lapidibus de monte simi- 58. Simili alle pietre del monte son
les sunt dii illorum , lignei et la- questi loro dei di legno , di pietra ,
>

pidei , el aurei, et argentei. Qui d'oro , e di argento . E color che


autem colunt ea , confundentur. gli onorano , saran confusi.
59. Quomodo ergo aeslimandum 39. Coine dunque è da pensarsi ,
est , uul dicendum , illos esse deos ? o da dirsi , che sieno dei ?
40. Adhuc enim ipsis Chaldueis 40: Quando di più i Caldei stes
non honorantibus ea : qui cum si non li rispettano ? eglino quando
audierint mutum non posse loqui, hanno adito , che uno non può par
oſſerunt illud ad Bel , postulantes lare, perchè mitolo , lo presentano
ab eo loqui ; à Bel , pregandolo a far , ch ' ci
parli ;
41. Quasi possint sentire qui 41. Come se potessero aver sen .
non habent motum , el ipsi cum timento coloro che non hanno moto;
intellexerint , relinquent ea : sen ed eglino stessi fatti accorti , gli
SUM
enim non habent ipsi dii abbandonano ; perocchè i loro dei
illorum . non han seuso .
42. Mulieres aulem circumda . 42. Ma le donne cinte di corde
tae funibus in viis sedent , suc- seggono per le strade , bruciando
cendentes ossa olivarum . moccioli d ' ulive.
43. Cum autem aliqua ex ipsis 43. E quando una di esse con . '
altracta ab aliquo Ir unseunte dor dotta via da uno , che passa , ha >

Vers. 40 46. I Caldei stessi non li spettano cc . Uno scrittore Gentilc , ma


di buona mente presso s . Agostino de civ. iv. 3. dice , che , quelli , i quali
„ furono i primi a dare alle città i simulacri degli dei, tolsero il timore della
» di viuita , e aggiunsero un errore ,, Perocchè , come soggiunge s. Agostino, era
facile , che dalla stupidità de' simulacri si apprendesse a non temere la stessa
divinità. Que’ Caldei , che pregano Bel di reudere la favella a un mutolo ,
veggeudo , che Bel nė rende a queilo la favella , nè può egli stesso parlare ,
piantano Bel , e non si curano più di lui.
Vers. 42. 43. Ma le donne cinte di corde ec. Tra’ Babilonesi le donne tutte
anche di primaria condizione doveano almeno una volta in vita loro prosti
tuirsi in onore di Militta , che è Venere , e stavano vicino al tempio di questa
dea aspettando , chi dato loro del denaro per farne offerta a Militta , seco ls
conducesse. Ognuna di queste donne aveva avvolte intorno al capo delle corde,
le quali erano il segno di questa infame consagrazione , e queste corde rom
peva , e toglieva dalla loro testa colui , che o questa , o quella si cra eletta.
1 noccioli d'oliva , ch'elle bruciavano , crano una specie di Gltro , secondo
376 PROFEZIA DI BARUCH
mierit cum eo , proximae suae dormito con lui , getta in faccia
exprobat , quod ea non sit digna alla sua vicina , che ella non è stata
habita , sicut ipsa , neque funis stimata da tanto com' ella , e che la
ejus diruplus sil. sua corda non è stata rotta .
44. Omnia autem , quae illis
> 44. E tutto quello che intorno
fiunt falsa sunt. Quomodo aesti- ad essi si fa , è cosa falsa. Come
mandum , aut dicendum est, illos mai è da pensarsi , o da dirsi , che
esse deos ? ei sieno dei ?
45. A fabris autem , et ab au- 45. Sono stati fatti da legpajuoli,
rificibus facta sunt. Nihil aliud e da orefici. E non altro saranno ,
erunt, nisi id quod volunt esse che quello che piacerà a' sacerdoti.
sacerdotes.
46. Artifices etiam ipsi , qui > 46. Gli stessi artefici , che li
ea faciunt , non sunt multi tem fanno , non son di lunga durata.
poris. Numquid ergo possunt ea , Potrann' eglino adunque esser dei i
quae fubricata sunt ab ipsis , es- lavori fatti da essi ?
se diz ?
47. Reliquerunt autem fulsa , et 47. Hanno lasciate menzogne , e
opprobrium postea futuris. obbrobrio a quei che saranno dopo
di loro.
48. Nam cum supervenerit illis 48. Che se sopraggiunge loro
praelium , et mala , cogitant sa- guerra , e sciagure , i sacerdoti van.
cerdotes apud se , ubi se abscon- no pensando dove riporsi con quei
dant cum illis. lor dei.
49. Quomodo ergo sentiri de- 49. Come mai adunque possono
beant quoniam dii sunt , qui nec essere in concetto di dei coloro che
de vello se liberant, neque de та • nè dalla guerra siliberado , nè si sot
lis se eripiunt ? traggono alle sciagure ?
50. Nam cum sint ligneu , inau- 50. Imperocchè essendo cose di

la pazza opinione degli stessi idolatri atto ad attrarre l'affetto altrui. Nè un


rito si vergognoso , e scellerato fu solo de' Babilonesi ; perocchè di varie altre
vazioni simili obbrobri si narrano. Vedi s. Agostino de civ. iv. 10. , s. Ata
nasio Orat. contra idola ec.
Vers. 44. Tutto quello che intorno ad essi si fa , è cosa falsa. Tutto è falso
tutto e vano , irragionevole , ingiusto , quello che si fa nel culto di tali dei .
>

Vers . 45. Non altro saranno , che quello che piacerà a' sacerdoti. Nel Greco
in vece di sacerdoti si ha artefici ; ma è ottima la lezione della nostra Volgata,
perché i sacerdoti dovean dare agli artefici l'idea per formare questi simulacri,
e davano ad essi il nome , e li mettevano in riga di dei .
Vers . 46. 47. Non son di lunga durata ec . Son uomini nati poco tempo fa ,
e che presto morravno. Potran eglino formar degli dei immortali, ed eterni
Ma quel ch ' ei fanno si è di perpetuare con queste opere loro un errore, e una
falsità dannosissima , e un obbrobrio sommo , e di lasciarlo a que' che ver
ranno dopo di loro .
Vers. 50. Si conoscerà una volta ec. La luce dell'Evangelio farà conoscere
un di a tutte le geați la yanità della idolatria .
CAPO VI. 377
rata , et inargentata , scientur po. legno , e indorate , e inargentale,
stea quia fulsa sunt , ab univer- si conoscerà una volta da tutte le
sis gentibus , et regibus : quae genti, e dai regi che son falsità :
manifesta sunt quia non sunt manifesto essendo , ch'ei non son
dii ,,sed opera manum hominum , uom
dei ini
, ma opere delle mani degli
et nullum Dei opus cum illis. , e non fanno nulla , che
sia da Dio.
51. Unde ergo notum est , quia 51. E donde adunque conoscesi ,
non sunt dii , sed opera manuum ch' ei non sono dei , ma opere delle
hominum , et nullum Dei opus in mani degli uomini, e che nulla fan
ipsis est ? no , che sia da Dio ?
52. Regem regioni non susci- 52. Nop danno il re ad un re

tant , neque pluviam hominibus gno , nè concedono agli uomini la


>

dabunt. pioggia .
53. Judicium quoque non di 53. Non decideranno le contro
scernent , neque regiones libera- versie , nè libereranno le provincie
bunt ab injuria : quia nihil pose dalle ingiurie ; perocchè nulla pos
sunt , sicut corniculae inter me- sono , come cornacchie , che volan
>

diuni coeli , et terrae, di mezzo tra 'l cielo , e la terra.


54. Etenim cum inciderit ignis 54. Imperocchè quando si sarà
in domum deorum ligneorum , appiccato il fuoco alla casa degli
argenteorum ,> et aureorum , sacer- dei di legno , d'argento , e d'oro ,
dotes quidem ipsorun fugient, i lor sacerdoti fuggiran certamente ,
et liberabuntur ; ipsi vero sicut e si metteranno in salvo ; ma eglino
trabes in medio cómburentur. vi bruceranno dentro non men che
le travi.
55. Regi autem , et bello non 55. E non faran resistenza a un
resistent. Quomodo ergo aestiman-. re in tempo di guerra : come adun.
dum est , aut recipiendum , quia que è da pensarsi , ' o da tenersi ,
dii sunt ? ch ' ei sien dei ?

E non fanno nulla , che sia da Dio. Non fanno alcuna di quelle opere ,
che sono proprie di Dio , non miracoli , nou benefizj a pro degli uomini, non
>

sono buoni a far nulla di tutto quello che ha fatto , e fa il vero Dio.
Vers . 51. 52. E donde adunque conoscesi ec . Con bella induzione prova ,
che gl'idoli non sono dei , perchè nou fanno alcuna di quelle cose , che a
Dio convengono , e sono degne di Dio.
Vers . 53. Non decideranno le controversie cc . S'intende che non le decide
ranno con fare qualche miracolo , come fece Dio nella controversia , che ebbe
Aronne con Core , Dathan , e Abiron Num . xvi .
Cornacchie , che volan di mezzo al cielo , e la terra . La cornacchia è uno
de' più deboli tra'volatili ,e non si alzano molto da terra. Alle cornacchie
paragona il Profeta questi idoli come per dire :: non si sa in qual classe di
cose riporre costoro ; ci non son cosa terrena secondo i loro adoratori ,
perchè la superstizione li fa dei 3; ma si alzano tanto poco da terra , che ognun
vede, ch'ei non meritano di essere messi in cielo , perché non possono far
378 PROFEZIA DI BARUCH
56. Non a ſuribus , neque a la . 56. Non si salveraino dai ladri ,
tronibus se lilverabunt dii lignei, nè de' malandrini gli dei di legno ,
el lapislei , et inaurati , et inar- e di pietra e indorati, e ioargentati,
gentali : quibus hi qui fortiores perchè quelli ne posson più , 5

sunt ,
57. Aurum , et argentum , et 57. E torranno loro l ' argento ,
vestimentum , quo operti sunt , e 1 oro e il vestito , onde son ri
auferent illis , et abibunt , nec sibi coperti , e se n' andranno ; e gli dei
auxilium ferent. non ajuteranno se stessi.
58. Itaque melius est esse regem 58. Per la qual cosa miglior cosa
ostentantem irtutem suam ; nutė un re , che la mostra di suo va
vis in domo utile , in quo gloria . lore , od un vaso utile nella casa ,
bitur qui possidet illud ; vel ostium di cui farà gloria il padrone , o la
in domo , quod custodit , quae in porta della casa , che custodisce quel
ipsa sunt , quam falsi dii. che in essa si trova , che i falsi dei .
59. Sol quidem , et luna , ac
9 59. Certamente il sole , e la luna , >

sidera cum sint splendida , et emis- e le stelle mandate ad esser utili


sa ad utilitates , obarudiunt. col loro splendore , sono obbedienti.
60. Similiter et fulgur cum ap- 60. Similmente anche il folgore
paruerit , perspicuum est : idipsum si fa distinguere quando apparisce ;
autem et spiritus in omni regione e parimente anche il vento spira in
spirat. ogni regione.
61. Et nubes , quibus cum im- 61. E le nuvole quando è lor
peratum fuerit a Deo perumbulare comandato da Dio di scorrere tutto
universum orbem , perficiunt quod l'orbe , fanno quel che fu lor co
>

imperatum est eis. mandalo.


62. Ignis etiam missus desuper, 62. Il fuoco ancora mandato di
ut consumat montes , et silvas , sopra a consumare i monti , e le
facit quod praeceptum est ei. Haec selve , fa quel che gli fu ordinato.
autem neque speciebus , neque Ma costoro , ne per bellezza , ne
virtutibus uni eorum similia sunt: per virtudi sono simili ad una di
queste cose .
65. Unde neque 'existimandum 63. Per la qual cosa da pensarsi
est, neque dicendum , illos esse non è , nè da dirsi , che questi sieno
deos , quando non possunt neque dei , mentre non possono né far
judicium judicare , neque quid- giustizia , nè far cosa alcuna agli
quam facere hominibus. uomini.
64. Scientes itaque quia non 64. Conoscendo pertanto , che non
sunt dii , ne ergo timuerilis co's. son dei , voi perciò non li temele ;
3

nulla , che sia da Dio : stanno adunque , come le cornacchic , di mezzo al


cielo , e la terra .
Vers. 59. Sono obbedienti. Agli ordini del Creatore.
CAPO VI. 379
65. Neque enim regibus male . 65. Imperocchè eglino non man
dicent , neque benedicent. deranno maledizione ai regi, nè be
nedizione.
66. Signa etiam in coelo genti- 66. Ei non mostrano a' popoli nel
bus non ostendunt , neque ut sol cielo i segni de' tempi, nė splende .

lucebunt , neque illuminabunt ut ran come il sole , nè faran lume


7 >

luna. come la luna.


67. Bestiae meliores sunt illis , 67. Da più di loro sono le be
quae possunt frugere sub tectum , stie , che possono fuggire al coperto ,
ac prolesse sibi. e giovare a se stesse .
68. Nullo itaque modo nobis est 68. In verun modo adunque non
manifestim quiii sunt dii : prop- son dei , com'è maniſesto : per que
ter quod ne timeatis eos . sto adunque non li temete ;
69. Nam sicut in cucumerario ' 69. Imperocchè siccome in un co
formido nihil custodit : ita sunt comeraio uno spauracchio non è
dii illorum lignei, et argentei , buona guardia , cosi sono i loro dei
et innurati. di legno , d'argento , d'oro.
70. Eodem modo , et in horto 70. E nella stessa guisa succede
spina alba , supra quam omnis della vitalba in un orto) , sulla quale
avis sedet. Similiter et mortuo vanno a posarsi tutti gli uccelli .
projecto in tenebris , similes sunt Simili ancora son questi loro dei di
dii illorum lignei , et inaurati, et legno , e indorati , c inargentati ad
9 >

inurgentati. un morto gittato tra le tenebre.


71. A purpura quoque , etmu-
> 21. Dalla porpora ancora . e dallo
rice , quae supra illos tineant , scarlatto , che intignano addosso a
scientis itaque quia non sunt dii. loro , imparerete di certo , che non
Ipsi etiam postremo commeruntur, son dei. Eglino siessi finalmente
et erunt opprobrium ' in regione. saran mangiati , e saranno l'obbro .
brio d'ogui paese.

Vers. 66. Ei non mostrano a ' popoli nel cielo i segni de' tempi. Come se
dicesse : sono molto inſeriori in merito al sole , e alla luna , luminari ,
> cbe
insegnano all'uomo la divisione del tempo , e la dislinzione delle stagioni ,
Gen. 1. 14 .
Vers . 69. Uno spauracchio non è buona guardia. Per un po' di tempo gli
uccelli , od altri animali avran paura di un fautoccio posto per ispauracchio
in un cocomerajo : ma appoco appoco avvedutisi , che quella è uva figura
morta, non se ne daranno più veruna pena. Cosi sarà alla fine di questi dei.
Vers . 7. E nella stessa guisa succede della vitalba ec . Sono ancor simili
quesli dei alla spina degli orti, della quale non banno vissuu timore gli
, e vanno tutti a posarsi sopra di essa , vedendo , che non può far
uccelli male.
3

veriin
Vers . 71. 72. Saran mangiati , e saranno l'o ec . Ma non solo le
loro yesti 'di porpora , e di scarlatto sono rose dalle tignuolo , ma anche gli
dei stessi , se di legno , saran wanziati dai tarli , se di materia più durevole ,
saran consunti dal tempo , e finalmente saranno lo scheruo , l'obbrobrio di
380 PROFEZIA DI BARUCH
72. Melior est homo justus , 72. Migliore è l'uomo giusto che
qui non habet simulacra : nam non ba idoli : perocche egli sarà
erit longe ab opprobriis. lungi dall ' ignominia.

FINE DELLA PROFEZIA DI BARUCH.

dove furono onorati come dei . Quanto più felice di essi è ľuomo
ogni paese
giusto , ché, non ha idoli , ma onora il solo vero Dio , mentre egli stando
lontano da questi , sta lontano dalla temporale ignominia , e dall'eterna ?
381
IND I ĆE
DB' CAPITOLI CHE SI CONTENGONO IN QUESTO VOLUME.

CAPO I. Vocazio
ocazione di Geremia al ministero di Profera. Și scusa per
cagione della sua tenera età , ma Dio lo riempie di forlezza. Gli é 'co
mandato di predire la distruzione di Gerusalemme muscrata a lui colla
visione d'una verga , e d'una caldaja , che bolle . Pag . 11
CAPO II . Querele di Dio contro i Giudei , e particolarmente contro i
pastori , e falsi profeti. Predizione della loro imminente rovina in pena
della loro idoiatria , e di tutte le loro iniquilà 0 16
CAPO III . Dio, con somma bontà richiama'a se il suo popolo. Promesse
ch'ei fa a Gerusalemme : gloria , ed esallazione di lei , e della aggrega
sione con lei di tutte le genti . 25
CAPO IV . Promette il Signore il perdono agli Ebrei se si convertiranno
i cuori loro : Minaccia disastri gravissimi se perseverano nel male.
.
Piange il Profeta le calamità di Giuda.
CAPO V. Il Signore cerca un giusto in Gerusalemme per farle misericor
dia : ma tanto il popolo , come i grandi sono indurati
e senza freno
corrono a mal fare : Dio perciò minaccia di devastar la città per mano
: ma non 3
CAPO VI. Gerusalemme saràdesolata dagli Assuri inJenade'
хепа peccatidel
popolo , de' grandi , de falsi profell , de sacerdoti. I suoi sagrifizj sono
>

rigettatı. 1 Gludei simili a unmetallo , che non può purificarsi col fuoco. 37
CAPO VII . In vano gli Ebrei si confidano nel tempio , mentre fanno
opere pessime, e non vogliono ascoltare i profeti , come pur fecero i pa
dri loro. Il tempio sarà distrullo , e la terra di Giuda sarà un deserto,
>

e non gioveranno ad essi le preghiere di Geremia , nè į loro sacrifizj. · 43


CAPO Vill , I regi , i principi, i sacerdoti, e tutto il popolo , perché hanno
abbracciata l'idolatria , e senza riflettere a' giudizj di Dio , hanno abban
donata la verità , e non pensano ad alıro , che alla avarizia , ea ? loro idoli,
2

e non voglion convertirsi, saranno slraziali da nemici sommamente crudeli. 49


CAPO IX. Piange lo slalo infelice di Gerusalemme : non è da fidarsi
d' alcuno perchè tutti camminano con fraude: invita tutti a piangere la
desolazione della Giudea. Non gloriarsi se non in Dio , il quale punirà
tanto i Gentili , come gli Ebrei incirconcisi di cuore 56
CAPO X. Vanilà del culto degli astri , e degl' idoli : Dio solo il tutto creó,
e il tutto governa , il quale punirà i peccatori. Preghiera del Profeta 6r
CAPO XI. Perché è maledetto chi non osserva l'alleanza falla da Dio
coi padri, perciò è comandato al Profela di predicarne l'osservanza.
Gli Ebrei però imiteranno piuttosto le scelleragını , e l' idolatria dc' Pa
dri loro , e saranno puniti con mali inevitabili, nè gioveran loro gl' idoli,
né l'orazione de' giusti, nè l'essere stati prima amati da Dio . Vogliono
toglier dal mondo Geremia. Quelli di Anałoth ló minacciano , affinchè
più non predichi .. . . 66
CAPO Xif.Ammtra il Profeta come gli empi sonoprosperati : eglino però
sono serbati pel giorno della uccisione, e son cagione di lutto al paese
loro. I pastori hanno disertata la vigna del Signore : il Signore però
avrà misericordia d'essa , e ne castigherd i nemici 21
CAPO XIII . Il cingolo di Geremia 'nascosto presso all' Eufrate , dove
murcisce , figura di Gerusalemme rigettata , e abbandonata da Dio . Esor
5

lazione alla penitenza i minaccia de'fuluri gastighi .


77
382
CAPO XIV . Siccità . e famenella Giudea , e prezando Geremia il Signore,
e

che faccia misericordia , Dio gli' ordina di non prezure, e non accella
i digiuni, né le vittime del popolo. I profelt , che promultono pace. , pe
ririinno anch'essi. Il Profeta di nuovo preya istantemente il Signore pel
suo popolo 86
CAPO AV . Il Signore dice , che non si pie herebbe alle orazioni ne di
Mosè , nè di Samuele , né si riterrebbe dall'abbandonare il popolo alla
pestilenza , alla fume , alla spada , alla caitività , perche gastigato non si
e corrello. Il Profeta si lamenta di essere stato cazione di discordia , e
di ader sofferti degli strapazzi nell'annunziare la parola di Dio : é il
Signore promette di ajutarlo , e di sterminare i Giudei : promette ancora
fortezza , e salute , e misericordia a quelli che se convertiranno 91
CAPO XVI . Dio proibisce al Profeta di prender mo lle , perchè i Giudei
saranno oppressi dalle miserie , talmente che non si seppelliranno, ne
si piangeranno i morti; ma dipoi per mezzo di cacciatori , e di pescatory
il Sgnore li ricondurrà al loro paese , dove insieme con tutte le genti
confesseranno i loro peccati. 97
CAPO XVII. Ostinazione de' Giudei, che perciò saranno puniti. Male
detto chi confida nell' uomo e benedeto chi in Dio confida . E ; li solo
$

penetra ne' cuori, e rende a ciascuno secondo i suoi andmenti.' il Pro


jeta domanda a Dio di essere liberato , e che sieno confusi i nemici.
Santificazione del sabato. Minacce contro Gerusalemine 102

CAPO'XVIII. Colla similitudine del vasajo dimostra il Signore, che la


casa d ' Israele è in sua mano e la Iratterà , secondo che vi neritato .
Per Postin ta malvagità de' Giudei é minacciato ad essi l'eccidio . Co
spirazione contro Geremia , è sue g: erele con Dio . 108
CAPO XIX. Geremia spezzando il vaso di terra fa intendere', che il po
polo perirà di spada e di fame nell'assedio , quando i padri mange
ranno i loro figliuoli; e tutto questo avverrà per la loro idolatria , e pel
>

disprezzo della parola di Dio 113


CAPO XX . Geremia é percosso , e messo in pregione da Phassur : è libe
rato e profetizza contró Phassur, e contro tutta la Giudea . Si lamenta
di patire persecuzione, e scherni, e obbrobri per la parola del Signore.
Maledice il giorno di sua nativila 16
CAPO XXI. Risposta data da Geremia a Phassur, e a Sophonia , man
dati du Sedecia a consultarlo in tempo dell'assedio. Giuda sarà deso
lato dalla guerra , dalla peste , e dalla fame : e avranno vita solamente
.

12r
quelli che andranno a soggettarsi a'Caldei
CÁPO XXII . Discorso di Geremia al re di Giuda , e al popolo. Sellum
figliuolo di Josia re di Giuda non tornerà a Gerusalemme, Syrida quelli
che edificavanocol frutto delle ingiustizie. Predizioni contro Joachim ; il cui
figliuolo 'Jeconia sarà menalo colla madre a Rabılonia , dove morrà .

CAPO XX111 . Minacce contro i pastori , che disperzono >, e lacerano il


grene. Dio promelle , che farà tornare gli avanzi al luogo loro , e darà
dei pastori , e il Germe Giuslo di Davidde , solto del quale sarà felicità
grande. Predice l'ignominia eterna a ' falsiprofeli , che ingannano il 130
popolo , e a quelli che si burlano delle profezie. .

CAPO XXIV. Paniere di fichi buoni, e puniere di fichicattivi; il primo


de' quali è figurade' Giudei privionieri in Babilonia, i quali torneranno nella
Giudea, e di tullo cuore si convertiranno al Signore; il secondo è figura di
quelli rimasiin Gerusalemme, che incontreranno l'obbrobrio e la maledizione 139
CÁPO XXV . Perché gli Ebrei non ascoltano Geremia , e gli altri profeti,
che gli esortano a penitenza, Gerusalemme sarà distrulta , ed essi con
doui in cattività per settant'anni. I Caldei ancora , e gli altri popoli ,
che hanno travagliato i Giudei , beranno il calice dell''ira di Dio 142 .

CAPO XXVI . Geremia perchè profetizza l'eccidio di Gerusalemme se


ella non si converte , é preso da' sacerdoti , e daiprofeti, ma è liberato dai
principi, e seniori delpopolo ,addotti gli esempj di Michea, e di Uria profeli, 550
383
CAPO XXVII . Geremia manda delle rilorte a vorj regi , a fa dire ad essi,
che se vogliono servire al re di Babilonia , e a successori di lui , resle
ranno nel lor paese ; altrimenti periranno di spada , di fame , e di pe
stilenza . Invettive contro i profeti falsi , che predicevano il contrario ,
e gabbavano il popolo , predice , cle que' che restano ancora vusi sucri
saran portati a Babilonia , e alla fine saranno riportati a Gerusalemme. 155
CAPO XXVIII . Hanania falso profeta predice, che i vasi sucri torne
ranno insieme col re , e col popolo . Geremia predice il contrario , e an
nunzia ad Hunania la sua morte .
159
CAPO XXIX . I Giudei saranno in cattività a Babilonia per seltunt'anni,
e poi torneranno. Quelli che son rimasi a Gerusalemme, periranno di
spada , di fame, e di peste. Minacce contro Achab , Sedecia , e Semeja
falsi profeti , che seducevano il popolo .
162
CAPOʻXXX . Predice il ritorno dalla cattività .; e che dopo il ritorno ser
viranno il Signore , e David loro re suscitato da Dio ; ei nemici loro
saranno sterminali 168
CAPO XXX1. Ritorno del popolo dalla cattività , affinchè serva il Signore
in mezzo all'abbondanza de' beni. Rachel non pianga i suoi figli. Israele
conosce , che è stato giustamente punico , e fa penitenza. Nuova alleanza ,
che il Signore fard colla casa d ' Israele
CAPO XXXII. Mentre Gerusalemme era assediata da Nabuchodonosor ,
Geremia compra per ordine del Signore da un suo parente un podere in
Anathoth , e ' ordina , che sia conservato lo strumento di compera. Geru
salemme col suo popolo sarà data in potere del re di Babilonia ; ma i Giu
dei torneranno a Gerusalemme, e con essifarà il Signore una nuova alleanza. 185
CAPO XXXIII. Il Signore perdonerà i peccati del popolo , e lo libererà
dalla schiavitudine , e lo ricolmerà di benefizj. Nuovo germe della stirpe
di David. Nuova alleanza con David , e colla stirpe di Giacobbe . 193
CAPO XXXIV . Sedecia sarà dato dal Signore in potere del re di Babilonia
con Gerusalemme , che sarà data alle fiamme , perchè non hanno osser
Vula la promessa fatta dinanzi al Signore di liberare gli schiavi Ebrei. 199
CAPO XXXV. Obbedienza de' Recabilialle regole del Padre loro. Disob
bedienza de' Giudei a'comandamenti del Signore ; onde a questi Diomi
nacciasciagure , a quelli promette favori 204 .

CAPO XXXVI. Geremia fa leggere per mezzo di Baruch a tutto il popolo


il libro contenente le minacce del Signore , affinchè si ravveggano. Joa
chim brucia il libro , e ordina , che Geremia , e Baruch sieno presi ;
ma Dio non permette , che sieno trovati. Geremia della un altro libro
a Baruch , e predice la rovina di Joachim , e di Gerusalemme. 208
CAPO XXXVII . Sedecia successore di Jeconia si raccomanda alle ora
zioni del Profeta. Nabuchodonosor si ritira da Gerusalemme per andare
contro il re d'Egillo. Geremia predice ch'ei tornerà, e che la città sarà
data alle fiamme. Geremia volendo andare ad Anathoth , é baltuto , e
messo in prigione, ma Sedecia lo fa cavar di prigione , e lo fa meller
nel vestibolo della prigione , e gli fa dar da mangiare 214
CAPO XXXVIII . Geremia dato dal re nelle mani de'principi , vien cac
ciato in una fossa piena di fango , donde é ricondotto nel vestibolo
della prigione , ed esorta il re, che si arrenda a ’ Caldei. Il re ordina a
2

Geremia , che tenga seyreto questo colloquio 218


CAPO XXXIX . Gerusalemme presa da’ Caldei. Sedecia furge , ed è preso,
e gli sono cavati gli occhi. Incendio della città , e del tempio. Parte del
popolo è condotto a Babilonia con Sedecia . Geremia è messo in libertà. 213
CAPO XL. É permesso a Geremia di stare dove vuole : egli va a trovar
Godolia capo 'de' Giudei rimasi nel paese. Questi non presta fede a Jo
hanan , il quale gli dà avviso come 'Ismaele vuole ucciderlo : 227
CAPO ÝLI .' Ismaele uccide a tradimento Godolia , e i Caldei, e gli Ebrei,
ehe erano con lui in Maspha, Johanan va dietro a Ismaele, il quale la
384
sciata la gente , che conducea seco prigioniera , fugge con olto persone. 331
Il resto del popolo stabilisce di fuggire nell'Egitto
CAPO XLII . Geremia dopo aver pregato , e consultato il Signore , rispon
de, che i Giudei saranno salvi se restano nella Grudea : se poi vanno
in Egitto , periranno di spada , di fame , e di pestilenza .
235
CAPOⓇxLili. Gli avanzi de ' Giudei non obbediscono al comundo del
Signore, significato ad essi da Geremia , e partono con Geremia , e con
Rarach verso l'Egitto. lvi Geremia predice , che il re di Babilonia de
solerà l’Egilto , e i suoi idoli , e ne avrà il dominio .
239
CAPO XLIV . I Giudei neil Egitto , ripresi da Geremia per ragione del
culto deglidoli, rispondono sfacciatamente , uomini e donne , che con
tinueranno a far quello che fanno. Predizione della loro rovina. Fa
raone Ephree sarà dato in polere de' suoi nemici .
242
CAPO XLV. Dio per mezzo di Geremta riprende'Baruch , che si lamen >

tava di non aver requie , e lo consola 248


CAPO XLVI , Il Signore predice a Faraone , e all'Egitto la desolazione
per mano di Nabuchodonosor ; rilorno de ' Giudei dalla loro cattività 249
CAPO XLVII. Devastazione de' Filistei, di Tiro, di Sidone, Gaza e Ascalone. 255
CAPO XLVIII . Profezia contro Moab , e contro le sue città : ma final
menle egli sard sciolto dalla cattività .
257
CAPO XLIX . Desolazione di Ammon , dell ' Idumea , di Damasco , di
9

Cedar , e de' regni d ' Asor , e d'Elam . Gli Ammoniti , ed Elamiti


schiavi saranno finalmente liberalı 267
CAPO L. Babilonia surà desolata , gl Ebrei saranno liberati
CAPO LI . De ' mali che faranno a Babilonia i re della Media
.
276
286
CAPO LII. Gerusalemme è presa da Nabuchodonosor. Incendio della città
e del tempio. Sedecia accecato e condo!lo a Babilonia con iullo il po
polo. Esaltazione di Joachin dopo trentasette anni di prigionia . .
* 99

LAMENTAZIONI DI GEREMIA.
Dopoche Israele fu condotto in schiavitù , e Gerusalemme rimase deserta,
il Profeta Geremia se ne stava piangendo , e sfogo con quesla lamenta
zione il suo cordoglio sopra Gerusalemme , e col cuore affitto sospirando,
e gridando disse. Sono comprese in cinque Capi da pag. 307. fino a pag. 337
PROFEZIA DI BARUCH .
CAPO I. 1 Giudei di Babilonia mandano a' que ' di Gerusalemme il libro,
o letlera di Baruch co' denari raccolti affinché quesli offeriscano olo
causti , e preghino per essi, e per Nabuchodonosor , e pel figliuolo di
lui Balthasar ; e confessino i lor pece 345
. .

CAPO 11. I Giudei nella cattività confessano i lor peccati , pe ' quali me
ritarono i gastighi intimati loro da’profeti: chieggono umilmente da Dio la
misericordia promessa da lui per bocca di Mosè a ' peccatori penitenti 350 .

CAPO 111. Continuano a confessare i loro peccali, ' e a chieder ,miseri


cordia. Israele fù condolto in schiavitù perchè abbandonò la via della
sapienza , questa via non la trovano i potenti , i ricchi , - giganti , ma .
ella fu insegnata al suo popolo da Dio , cui le creature túlte obbediscono.
Profezia della incarnazione di Cristo . 356.

CAPO IV. Prerogative d'Israele. Dio lo diede in potere de' nemici pe' suoi 362
peccati, ma lo libererà , e gastigherà i nemici
CAPO V. Gerusalemme deponga gli abiti di duolo, perchè i suoi figli
>

368
condotti con ignominia in cattività , lorneranno a lei con gloria .

CAPO VI . Geremia predice a Giudei cattivt a Babilonia la loro liberazione


dopo sette generazioni. Gli esorta a guardarsi dalla idolatria, dimostrando
in molte maniere come gl ' idoli non hanno senso , e son cose vanissime , 370
( Con Permissione )
APPENDICE
LETTERARIA

all' edizion Vogherese


DELLA SAQRA BIBBIA
TRADOTTA E DICHIARATA

DA MONSIGNOR MARTINI

VOGHERA

dalla Tipografa Sormani


1831
3

AL PIO E COLTO

L E G GITORE
amante delle sagre kellere

Nel gran libro della natura che aperto a tutti,, parla a tutti un
medesimo e perenne linguaggio , con quanta discrepanza o piuttosto
con quanta contraddizione si è mai letto dagli Uominil Alcuni hanno
creduto di leggere in esso che tutto quanto l'universo è un grande
Essere materiale , un accozzamento fortuito di atomi, e che le anime
stesse non sono che una materia più sottile : Allri che l'universo è
un grand Essere animato e che tutti gli altri esseri animati ed ina .
nimati non sono che tante porzioni della sostanza medesima di esso :
Altri che il mondo è eterno: altri che il mondo è lo stesso Dio ; ed
altri che Iddio non può stare senza il mondo , nè il mondo senza
Dio : mentre alcuni altri hanno creduto di vedere nella natura due
Dei , l'uno buono , e l' altro callivo ; altri riconobbero come Dio il
sole , altri il fuoco , ed altri una si varia e contradditoria pluralità
di Dei , che difficilmente si potrebbe numerare.
>

In mezzo a tanta opposizione e collisione di sistemi vi è un lie


bro antichissimo e venerato come divino , il quale ci fa sapere in
poche parole : Che vi è un Dio : che prima d'ogni conseguenza egli è
eterno : che il mondo è sua opera : che egli lo ha formato di nulla colla
sua sola parola : che cosi egli è onnipotente. IN PRINCIPIO CREAVIT DEUS
COELUM ET TERRAM. Ci rappresenta poi l' uomo che esce dalle mani
del suo Creatore , e che è composto di corpo e di anima : Di corpo
futto di poca polvere , prova di sua debolez za : e di anima che è il
debolezza
4
soffio di Dio e per conseguenza distinta dal corpo , spirituale , ine
telligente , e per la sostanza stessa di sua costituzione incorruttibile
ed immortale .
Ma una tale dottrina fu specialmente impugnata da coloro ai
quali parve di aver trovato che la materia sia un Essere increato ,
attivo , dotato di forze propriamente dette , e che le anime non sieno
>

anche esse che materia sempre risolubile e corruttibile. Onde ne


avvenne cke pretesero di rovesciare sino dai fondamenti quanto ci
viene dalle sagre lettere insegnato.
Abbiamo adunque giudicato sono divisamento in questa Appen
dice il premettere , a foggia di Prolegomeni, alla soluzione dei dubbi
e delle obbiezioni che si mossero contro a' sagri libri, una filosofica ,
ma breve, discussione dell' Inerzia della Materia , e della Spiritualità
dell' Anima : e preghiamo il pio e colto leggitore a sostenere con
pazienza la fatica di leggere una tale discussione, mentre dai co
rollari, che ne deriveranno uscirà molto più spedita , e più cile la
soluzione di molte obbiezioni, che altrimenti sarebbero di assai più
lungo e laborioso scioglimento.
5

SULL ' INERZIA

Delle Mbolecole primitive della Abaterias


OSSIA

DEGLI ESSERI
NON CONSAPEVOLI DI LORO ESISTENZA

Memoria
DI G. NI. SCARAMUZZA

Meditatus sum in omnibus operibus tuis , in


factis manuum tuarum meditabar . Psal . 142.
Invisibilia enim ipsius Dei a creatura mundi
per ea quaefacia sunt intellecla conspiciun .
lur : sempiterna quoque ejus virtus es die
vinitas. Ad Rom. i . 30.

1. Duc soli generi di sostanze noi possiano concepire esistenti , in


tutta la natura presa insieme. Le une sono consapevoli di loro esistenza ,
e delle modificazioni dell'esistenza medesima : le altre non sono consape
voli della propria esistenza e tanto meno perciò delle modificazioni di
cssa. Le prime hanno forza di agire сc di conoscere , perchè essere con
sapevole della propria esistenza inchiude attività e capacità di cognizione:
e debbono anch ' esser capaci di dar origine al moto , perchè il dar ori.
gine al moto inchiude determinazione , la quale inchiude parimenti atti
vità e cognizione. Le altre per lo contrario , sono incapaci di dar origine
al moto , appunto perchè non essendo consapevoli di loro esistenza , sono
incapaci di determinarsi a niuna di quelle possibili celerità e direzioni
con una delle quali forza è che il inoto cominci. Queste ultime adun
que sono puramente inerti e passive , cioè incapaci di niuna forza pro
moto e
priamente detta ; ma debbono essere solo capaci di ricevere un
di comunicarlo. Questa loro inerzia è dunque una non forza , una mera
qualità , una indifferenza , una passività. Questi due generi di sostanze
sono dunque fra loro distinti e diversi quanto il dar principio al moto è
diverso dal riceverlo , e comunicarlo , e quanto l'essere consapevole di
sua esistenza è diverso dal non esserac consapevole.
6
2. Per poco però che osserviamo i fenomeni che quotidianamente ap
pariscono ai nostri sensi , noi scorgiamo dappertutto quello che chiamasi
moto , in virtù del quale si vede quell' infinita e stapenda serie di fe
>

nomeni che ci fanno scorgere l'ammirabil connessione fra tutto ciò che
esiste nell'universo. Noi scorgiamo similmente che nell'infinita varietà di
oggetti che si movono , alcuni ci danno indizio di essere pensanti e ca
paci di moto spontaneo e volontario : altri all' opposto non ci danno in.
dizio vetuno di pensiero , e quindi nemmeno di alcuna spontaneità di
movimento : e pero gli oggetti che ci danno indizio di movimento spon
taneo e volontario da voi chiamansi Animali , cioè esseri aventi un prin
cipio pensante che n'è l'anima , la quale domina e regge i movimenti
che da essi veggiamo eseguirsi : mentre gli altri che non danno indizio
di movimento spontaneo chiamansi semplicemente corpi od esseri ma
teriali.
3. Ogni moto poi suppone una forza , un'azione , che lo produca e lo
risvegli. Come dunque si produce , come si comunica il moto fra que
gli esseri , che non essendo animali sono incapaci di movimento sponta
neo ? Questo dubbio ed alcun altro che potrebbe risvegliarsi tenteremo
qui d'illustrare colla scorta dell'analisi , ragionando sui dati che ci sono
?

presentati dai fenomeni, e passando dal cognito all'incognito esponendo


ciò che analizzando ci par di vedere, senza apportaccia veruna a chi
ha creduto di vedere diversamente da quello che di vedere a noi sem
bra. Tale è il contegno che giudichiaino doversi da noi serbare verso gli
altri : e tale pur crediamo di poterlo dagli altri giustamente esigere verso
di noi.
4. Se noi consideriamo lutta quanta la natura corporea sottoposta ai
postri sensi , troviamo che ogni corpo per piccolo che sia è composto di
parti : anzi l'osservazione e la sperienza concordemente ci fanno sapere
che è divisibile in un si prodigioso numero di parti che trascende ogni
postro calcolo . Ma un essere composto non è che un aggregato , una

somina delle parti che lo compongono : dunque non è divisibile al di là


:

del numero delle sue parti : essendo inconcepibile un composto senza che
se ne possan concepire i principii componenti. Perchè se dopo qualunque
divisione le parti restano sempre ancor divisibili , si avrebbe sempre un
composto di cui mai non si darebbero i principii. E siccome un essere
composto non è punto un essere assolutamente individuo , ma un aggre
gato , una coesistenza di tanti esseri quante sono le singole parti nelle
quali esso è risolubile: perchè un essere composto di non esseri sarebbe
assurdo : e se le parti esistono sono tanti esseri anch'esse : perciò un
Essere composto non è che un aggregato di tanti esseri fra loro aritmeti
camente distinti, altrimenti si avrebbe sempre un aggregato di esseri senza
che mai si avesse l'Essere individuo. Dunque la materia onde sono com
posti i corpi non è divisibile all'infinito , ma soltanto sino ad un certo
limite oltre al quale i corpi non son più divisibili .
5. Ma dalla somma delle parti che formano un Essere composto , qual >

è un Corpo , ae risulta in lui l'estensione. Questa esteasione aduuque é


7
l'aggregato e la somma delle singole rispettive estensioni delle parti ;dan
quela loro estensione non può esser concepita ridotta a zero : perchè
zero aggiunto anche infinite volte a zero dà sempre zero. Dunque la loro
estensione debb' esser minima d'ogni assegnabile. Questa denominazione
non ignota in matematica esprime un'idea positiva colla quale concepir
possiamo come dalla somma de' principii componenti risultar ne possa un
aggregato di qualunque data estensione.
6. Queste parti che sono l'ultimo limite a cui può arrivarsi nella di
visione o decomposizione de' corpi , possono acconciamente chiamarsi
molecole primitive della materia o primitivi elementi dei corpi , e sono
tanti esseri fra loro aritmeticamentedistinti. La estensioneminima d' ogni
assegnabile è il massimo grado della lorº semplicità al di là del quale
ridurrebbonsi a zero .
7. Codeste molecole primitive della materia debbono dunque considerarsi
come gli elementi dell'estensione, perchè aggregandosi fra loro formano una
qualunque data estensione. Quindi o sieno esse tutte omogenee , cioè d'una
medesima specie , o sieno di specie diversa , ne può sempre dalla diversa
loro unione o combinazione risultare un'infioita varietà di aggregati o
corpi quanta è quella che ammiriamo nell'universo. Imperciocchè essendo
di estensione minima d'ogni assegnabile non hanno parti separate da in
terstizi , altrimenti non sarebbero esseri individui ; e perciò non possono
esser divise da niuna forza della natura , nè ridursi a minor estensione :
*dunque sono perfettamente dure : vengono dunque in contatto senza com
penetrarsi. Quindi una linea formata di esse molecole sarà perfettamente
dura o solida : e tale sarà pure qualunque aggregato dimolecole in esqui
:

sitissimo contatto fra loro senza veruno spazio intermedio.


8. Ma nella natura noi non conosciamo corpo veruno perfettamente so
lido :: l’unione adunque delle molecole primitive succede in modo che vi
rimangono fra loro degli interstizi o spazi vuoti infinitamente fra loro va
riati , siccome le osservazioni ci fanno conoscere. Sappiamo pure dalle
osservazioni e dalle sperienze che i corpi tutti sono risolubili in tante
particelle e che dalla diversità delle particelle componenti e dalla diversa
loro combinazione deriva la sorprendente varietà nei diversi generi di
corpi. Dunque dalla diversa combinazione delle molecole primitive deriva
la diversità delle particelle che formano i diversi generi di corpi.
9. Dalla diversa maniera onde possono combinarsi fra loro le molecole
ne risulta che una data estensione può essere occupata da maggiore o
minor numero di molecole , ossia che un maggiore o minor numero di esse
può essere contenuto da egnale spazio : egli è quindi manifesto che quanto
maggiore sarà il numero delle molecole formanti un aggregato, tanto mag
giore ne sarà la massa la quale è la quantità della materia : e quanto
minori saranno gl' interstizi fra le molecole , tanto maggiore ae sarà la
densità .
10. L'unione però delle molecole primitive può essere tanto variata
quanto varie sono tutte le possibili figure o maniere onde combinar si
possono dei punti e delle linee per occupare e circoscrivere un quantune
8
que minimo spazio . Quindi ne può derivare una indefinita varictà di ag
gregati primitivi di esse molecule, che costituiscono le diverse particelle
dei corpi.
11. Essendo per conseguenza tali aggregati primitivi o particelle de
corpi di figura diversa , e potendo quindi ammettere nella loro vicendevole
mescolanza e combinazione una infinita varietà , ne segue , che ne' corpi
le molecole sieno più o meno disposte nella stessa linea retta o cospiranti
nella stessa direzione, che le particelle sieno più o meno in contatto , che
abbiavi fra loro pjů o men vuoto , che nell' urto e nella collisione sieno
più o men facili a cedere di luogo , che sicno più o meno collegate o
>

sciolte , più o meno facili a rimbalzare al posto primiero . Quindi ne de


rivano i diversi gradi d' elasticità , di mollezza , e di fluidità.
12. Ora poichè tutte le molecole della materia sono esseri non Consa
pevoli di loro esistenza , e però inerti, passivi, incapaci di dar origine al
inoto , e capaci solo di riceverlo e di comunicarlo , ne segue che la loro
>

somma qualunque non potrà mai formare un essere altivo : che anzi poi.
:

chè l' incrzia di un corpo compete a ciascheduna delle particelle ond' esso
è composto , riguardar si dee come l'aggregato di tutte codeste inerzie
parziali : e quindi l'inerzia debb' esser proporzionale alla quantità della
materia . Dunque l'inerzia o la non forza di ciaschedupa inolecola non
può esser tolta che da una esterna forza , e da una forza esterna debbe
in esse causarsi il movimento.
13. E poichè niuna produzione o comunicazione di movimento può
aver luogo senza l'azione di una forza , e piuna forza od azione può
spiegarsi senza che una cosa influisca sull' altra : dunque se di due cose
l'una influisce sull'altra , cioè se l'una esercita sull' altra una qualche
azione , vi debb’ essere fra loro un punto di comunicazione , cioè deb
bouo ambedue possedere una data comune modificazione di loro esistenza .
14. Ora se le molecole fossero inestesee , toccandosi , coinciderebbero
insieme senza formare un'estensione , non toccandosi non potrebbe
l'una aver influenza sull' allra , perchè l'azione di un essere non è che
l'essere medesimo che agisce , nè può agire se non dove egli è , 0 dove
abbiavi altr' essere capace di ricevere è trasmettere l'azione ricevuta : ma
essendo le molecole di estensione minima d'ogni assegnabile capaci per
ciò di toccarsi senza compenctrarsi, e incapaci di niuna forza propria
mente detta , ne segue che non potrebbe i' una aver influenza sulla so
lidità dell'altra se non per via di contatto, e che non potrebbe l' una
comunicare all'altra il moto senza cacciarla dallo spazio che prima oc
cupava , come in fatti succede in ogni caso di movimento comunicato ,
>

il che non potrebbe succedere se non fossero impenetrabili e solide e se


non si toccassero vicendevolmente. Questo punto di contatto viene adun
quc ad essere la comune modificazione che aver possono della loro esi
stenza, e il solo punto di comunicazione che fra loro concepire si possa.
Questo contatto però vellc molecole è perfettissimo coinc nei punti che
formapo una linea continuata : non cosi nelle particelle formate di esse ,
9
le quali , come le diverse figure circolari, elittiche, triangolari o polía
gone toccar non si possono che in alcuni dati punti.
15. Ogni qualvolta pertanto le molecole fossero disgiunte e separate
di luogo , egli è chiaro che pon potrebbero avvicinarsi nè venire in con
>

tatto senza moto e a questo moto niuna di esse può dar origine : dun
que non possono venire in contatto se non per forza di un impalso. Il
coutatto adunque è l'effetto di un impulso , e vuolsi considerare come
>

un impulso anch'esso.
16. E parimenti se le molecole sono in contatto , non possono da lui
récedere senza un movimento : ma esse non mai possono dar origine al
moto : dunque poste in contatto da qualunque siasi impulso , non potran
no da lui recedere , ma persevereranno in tale stato di contatto in cui
trovansi collocate , fintantochè non vengono da qualche nuovo impulso
costrette a disgiungersi. Questo fenomeno dell'inerzia delle molecole , che
poste in contatto sono inette a disgiungersi , chiamasi Coesione, la quale
è massima fra le molecole , perchè vengono fra loro in esquisitissimo con
tatto , e varia nelle particelle perchè non vengon fra loro in contatto che
in alcuni dati punti siccome abbiamo notato.
17. Quanto maggiori adunque saranno i punti di contatto , tanto mag
giore sarà la coesione. Così , per esempio, due lastre di metallo o di
marmo non perfettamente levigate e piane, applicata l'una sopra l'altra ,
non combaciandosi perfettamente , si potranno distaccare con poca diffi
coltà : mentre per lo contrario se saranno ben levigate e piane , ed unte
anche leggermente di olio a fine di sloggiar l'aria dai loro pori, sta
ranno si fatlamente aderenti fra loro , che tal volta non basterà la forza
di quattro uomini robusti per poterle distaccare.
18. Possotto però in uo corpo essere maggiori in numero le molecole ,
ma non maggiori i punti di contatto : perciò vi sovo dei corpi che sotto
maggior massa hanno poca coesione. Così , per esempio , con una data 1
quantità di uguali parallelepidi rettangoli si potrà formare , apche lascian
dovi maggiori interstizi, un aggregato molto più solido di quello che for
mar si potrebbe con una benchè maggior quantità di sfere uguali agli
stessi parallelepidi : perchè questi si possono disporre in modo , che seb
bene si lascioo fra loro alcuni spazi vaoti , si tocchino ciononostante in
un maggior numero di punti di quello che toccar si possano le sfere.
19. L'interposizione degli spazi vuoti fra le molecole e particelle fa
che da quella parte in cui non trovansi in contatto , possano essere an
che individualmente colpite , e quindi poscia disgiunte dal primiero loro
contatto da altre molecole o particelle che da qualche impulso fossero spin
te per entro a quegli interstizi.
20. La disposizione dei punti di contatto fra le particelle potendo es
sere variata indefioitamente secondo l'infinita varietà delle figure e di
tutte le possibili loro combinazioni , nc p : o risultare una infinila varictà
di corpi fra loro diversissimi , e per la diversa quantità e figura dei
pori , e delle particelle , e per la diversità degli angoli e dei lati.
9

21. La divcrsità poi degli angoli c dei lati risultanti dalla diversità
10
di figura fa che le particelle possano unirsi e venire in contatto le une
più le altre meno , .ee le une a preferenza delle altre.
>

22. Siccome però le molecole non possono esser poste in moto nè messe
in contatto con altre , nè da esse disgiunte se non da una forza che su
di esse agisca ; ne segue che quanta è la somma delle molecole , tanta ·
debb' essere quella della forza che debbesi impiegare. E veramente l'iner
zia è uno zero : lo zero 5 non si toglie che ponendo una quantità. Quindi
se per disgiungere da un dato aggregato, e per cacciare di luogo una
molecola si richiede un dato grado di forza ; per disgiungerne o cacciarne
di luogo due ad un tratto nella stessa direzione , richiederassi una forza
doppia. Perciò noi dalla quantità della forza che debbesi impiegare ar
gomentiamo della quantità della resistenza.
23. E similmente poichè quanto maggiori sono i punti di contatto tanto
la cocsione è maggiore , ne segue che per mezzo di un aggregato di ino
lecole o particelle non si potrà vincere la coesione di un altro , se non
in virtù dell' eccesso dei punti di contatto , e quindi della maggior coe
.

sione fra le molecole o particelle del corpo che serye di strumento per
vincere la coesione di un altro. Cosi , p . e. quattro uomini robusti facendo
poco sforzo non disgiungerebbero le due lastre di cui si è parlato avanti :
nè quattro fanciulli , nè gli stessi quattro uomini divenuti men robusti ,
o facendo uso di un altro corpo di minore consistenza, le disgiungerebbero
anche usando pari contenzione o sforzo come usarono nel primo caso in
cui giunsero a distaccarle.
24. Poichè però le particelle stesse de' corpi sotto un' egual dimensione
possono contenere maggiore o minor quantità di molecole primitive o parti
solide circoscriventi un piccolo spazio : di modo che per cagion 'd' esempio
alcune particelle non avranno che la sola periferia formata di un semplice
ordine di molecole , ed altre l'avranno formata di più ordini, ed in altre
le molecole forineranno entro la periferia stessa più linee fra loro in con
talto o intersecantisi o cospiranti ecc. , de segue che vi saranno delle par
licelle più o mcu dure od elastiche , più o meno facili a comprimersi e
cambiar di figura : ed alcune saranno più di altre capaci di cagionare un
maggior urto , e di opporre una resistenza maggiore. Perchè quanto mag
giore sarà il numero delle molecole o parti solide in contatto fra loro in
una stessa , od in più linee cospiranti nella medesinia direzione; tanto mag.
>

giore sarà l'urto che per mezzo di esse potrà cagionarsi, e viceversa tan.
to maggiore sarà la resistenza che potranno opporre al ricevere di un
urto .
25. Le molecole non possono comunicare nè agirc fra loro , che per
via di contatto : da ciò ne segue che la diversa collocazione dei punti di
contatto in una data quantità di molecole dee fra loro causare una diversa
comunicazione, rendendole quindi meccanicamente adaltate ad eseguire
certi movimenti, piuttosto che altri. Cosi la diversa disposizione e strut
tura delle parti fa che le diverse macchine, benchè tutte riferibili alla leva ,
abbiano diversa capacità a ricevere e comunicare un dato movimento ,
e che da una cseguire si possa ciò che non si potrebbe dall'altra.
II
26. Per la stessa l'agione l'effetto causato da un impulso è proporzio -
nale alla quantità della causa impellente e alla capacità del dato aggregato
di molecole a ricevere ed eseguire il dato effetto.
27. L'effetto perciò di un impulso causato da un dato aggregato di
molecole , e da questo per via di contatto comunicato ad un altro , e

da questo secondo ad un terzo è proporzionale alla capacità del primo nel


riceverlo e trasınetterlo , ee del secondo nel riceverlo parimenti e nel co
municarlo , se occorre, ad un altro , e così di seguito. Perciò un tale im
pulso può essere indefinitamente alterato in più od in meno secondo la di
versità dei mezzi che servono a comunicarlo.
28. Lemolecoleo le particelledi un corpo essendo incapaci da se
stesse di staccarsi dal contatto , non possono esserne divelte che da una
forza : questa forza adunque che svelle dal contatto una o più molecole
cagionerà sulle altre molecole attigue al contatto suddetto un impulso
verso quella parte medesima dalla quale si opera il distaccamento.
29. Non possono le particelle de' corpi esercitare fra loro veruna vi.
cendevole influenza se non per mezzo del contatlo : nè possono le parti
celle di un corpo venire in contatto colle particelle interne di un altro ,
se non entrando pei pori di questo : uno dunque almeno dei dati corpi
debb' essere in istato di fluidità , e le particelle dell'uno debbono essere
tali che possano entrare pei pori dell'altro. Essendo che la diversità de
gli angoli e dei lati risultanti dalla diversità della figura fra le parti.
celle , comepure la diversità nella grandezza , figura , e disposizione dei
piccoli spazi vuoti sparsi qua e là nella tessitura de corpi, fa che al
cune particelle possano entrare per quei pori , ed altre invece non
possano .
30. Essendo che le molecole o particelle non possono venire in con
tatto senza un moto , e quindi senza un vicendevole impulso : questo per
minimo che sia potrà produrre un moto qualora si eserciti su particelle
che sieno in tale stato che richiegga parimenti minimo impulso affinchè
le une alle altre cedano di luogo, e quindi si muovano secondo quella
>

direzione verso la quale sono determinate dall'impulso che nel momento


del contatto ricevono. Cosi per esempio l'acqua ascende nei lubi capilla
ri , e ad una tanto maggiore altezza quanto è minore il diametro della
loro cavità : perchè non possono i tubi tuffarsi nell' acqua senza che vi
cagionino una qualche pressione an impulso ancorchè minimo , ne' senza
che l'acqua entri nell'inferiore apertura : cosicchè quell' esile porzione di
acqua , che nel primo tuffarsi di un tubo è spinta entro la cavità di
esso, riceve un impulso a salire, e da tutti i punti dell'interna periferia
del tubo in cui viene urtando , e dall'acqua sottoposta che scorre losto
ad occupare il luogo abbandonato da quella che dal vaso entra nel tubo.
Quindi l'acqua ascende nel tubo sido a tale quantità che opponga una
resistenza pari all'urto che riceve : perciò , siccome quanto è minore il
diametro della cavità del tubo , tanto è minore la quantità dell'acqua
che vi può capire , tanto maggiore sarà l'altezza a cui potrà ascendere
prina di opporre una resistenza pari all' urto ricevuto.
I2
31. Siccome poi l'acqua non può ascendere alle parti superiori del
tubo senza abbandonare le inferiori , perciò se ascendesse in virtù del
l'attrazione , converrebbe ammettere una maggiore attrazione fra l' acqua c
le parti superiori del tubo , e maggior efficacia fuori del contatto , giac
che l'acqua per ascendere alle parti superiori abbandonerebbe le in
feriori che già l'avrebbero attratta e colle quali già era in contatto : e
siccome inoltre quanto è più lungo il tubo , tanto maggiore sarebbe la
somma delle parti attraenti, ne seguirebbe che a circostanze pari l'acqua
dovrebbe ascendere a tanto maggiore altezza quanto più lungo fosse il
tubo : il che non si avvera. Convien dunque dire che l' acqua ascende
per forza di un urto che riceve, siccome per forza di un proporzionato
urto si fa pure ascendere in ogni tubo qualunque.
32. L'eguaglianza della figura fa che in pari circostanze di urto e di
moto , in uno spazio prima occupato da una data particella , cedendo
>

essa di luogo , vi sottentri un'alira particella di eguale figura , piuttosto


>

che un'altra diversa. Perciò se in un piccolo vaso formato a foggia di


lucerna , e riempiuto d'acqua , d'olio e di vino purissimo insieme me.
>

scolati , si porranno tre lucignoli di bambagia , intinti prima separata


mente uno nell'acqua , l'altro dell'olio , il terzo nel vino ,
> e collocati
tutti e tre in qualche distanza l'uno dall'altro nell'anzidetto miscuglio ,
si faccia sporgere un capo di ciascheduno in modo che penda all'ingià
fuori del vaso , si vedrà che quantunque sieno tutti e tre tuffati nel mi
scuglio di tre differenti liquidi , pure da ciascheduno di essi gocciolerà
soltanto quel fluido di cui si trova anticipatamente imbevuto, fintanto che
il vaso sarà del tutto vuoto, e , raccogliendosi in tre diversi scodellini ,
si troverà nel primo la sola acqua , nel secondo l'olio , nel terzo il vi.
no : perchè non essendovi in questo caso che la sola diversità di figura
pelle particelle dei suddetti liquidi , essendo nel resto pari le circostanze
di urto e di moto , all'uscire da ciaschedun lacignolo una particella del
fluido ond' è imbevuto , nello spazio da essa occupato sottentra successi
vamente un'altra particella di eguale figura piuttostocbè un'altra diversa.
33. Se urtandosi o venendo in contatto le particelle di due corpi
(de'quali uno fosse in istato di fuidità , o circondato da qualche fluido ,
ò diffondesse degli elluvii ) le particelle dell'uno saranno tali che possano
entrare nei pori sparsi tralle particelle dell'altro :questo promoverà la
totale mescolanza de' corpi : ma se le particelle dell'uno sieno tali che
non possano entrare nei pori dell'altro , questo cagionerà nelle particelle
d'ambidue una vicendevole ripercussione, cioè un movimento verso la parte
opposla . Per questo motivo succedono molti fenomeni che si attribuiscono 1
all' attrazione e alla ripulsione:
34. Se una data quantità di particelle sarà tale che penetrando fra gli
interstizi di altre, nè valendo a superare la resistenza di esse , si adatti
fra loro , e ne accresca i punti di contatto , ne aumenterà la coesione :
ma se sarà in copia' tale che superando la resistenza di quelle ne dimi
nuisca colla sua interposiziooc i punti di contatto , ne diminuirà pure la
coesionc. Cosi una data quantità di acqua servirà solo ad unire maggior.

i
13
mente una certa quantità di farina , o di creta ridotta in polvere , men
tre una maggior quantità servirebbe a ridurla ad uno stato liquido.
35. Sc una data quantità di particelle interponendosi fra le particelle
di un altro corpo lo avrà ridotto in istato fluido od aeriforme , di mano
in mano che le particelle interposte di bel nuovo usciranno , questo an
derà ritornando allo stato primitivo. Cosi una data quantità di particelle
caloriche entrando in un corpo solido , interponendosi fra le particelle di
9

lui , e scemandone perciò la coesione , lo ridurranno ad uno stato liquido;


ed un'altra data quantità di esse part icelle di calorico entrando per mezzo
alle particelle di un corpo fluido , ee coll'urto maggiormente disgiungendole,
il faranno passare allo stato aeriforme. Per lo contrario uscendo da un
corpo aeriforme una data quantità di calorico , quello riprenderà lo stato
di liquidità , maggiormente accostandosi le particelle di lui , e uscendo
da lui un'altra quantità di calorico , il corpo stesso passerà allo stato
di solido.
36. Se la figura ee l'intima costituzione di una data specie di particelle
sarà tale , che versandosi sopra od immergendosi entro di esse una data
quantità di particelle d' altra specie , le une possano penetrare fra i pori
>

dell'altre e cagionar fra esse un urto che le disgiunga dal primiero loro
contatto e ne tolga la coesione di modo che le particelle di una specie
possano egualmente combaciarsi con quelle dell' altra , e si vengano con
quelle ad equilibrare, si farà una combinazione, o totale mescolanza delle
particelle d' ambedue le specie con una nuova disposizione e figura d' in
jerstizi fra loro. E se in questa combinazione s'intrometteranno altre par.
ticelle d' altra specie capaci di essere penetrate ne' loro pori solo da una
delle dette specie di particelle , e di essere per questo mezzo anch ' esse
disciolte, se la figura di queste particelle sarà lale che possa combaciarsi
ed upirsi con le particelle dissolventi , e non già con quelle precedente
mente disciolte : queste verranno a restar isolate , e si farà una precipita
zione di esse ed una nuova combinazione colle altre intromesse , la quale
potrà nello stesso modo venir alterata coll'intromettervi altre particelle
capaci , per la loro figura , e per quella de' loro pori , di essere penetra
te da una sola delle dette specie di particelle, e di combaciarsi soltanto
con esse .

37. Cosi se un pezzo d'argento si porrà dentro una sufficiente quan.


tità d'acqua forte , le particelle di questa entrando pei pori dell' argento
ed urtando le particelle circostanti , e da queste successivamente rimbal 1

zate sino alle più intime cavità e particelle, vedrassi nascere una specie 1

di effervescenza, durante la quale le particelle dell' argento saranno disso


ciate e resteranno incorporate con quelle dell'acqua forte , che fra esse si
è sparsa ed interposta. Se in questa soluzione si getterà della limatura di
rame , le particelle di questo venendo penetrate dalle sole particelle del
l'acqua forte, e con queste sole combinandosi, allora le particelle dell'ar
gento abbandonate dall' acqua forte , restando isolate , si vedranno preci
pitare al fondo del vaso. Lo stesso accade alle particelle di rame , venen
do gettata nello stesso liquore un poco di limatura di ferro , al quale
14
acca de pure lo stesso qualor si ponga in quello on pezzettino di zinco ,
il quale parimente vedesi precipitare a fondo , tosto che vi si versi dentro
un pò di polvere d’occhi di granchi.
38. Ora se il suddetto fenomeno fosse l'effetto della maggiore o minore
attrazione fra certe specie di elemcati , si avrebbero altrettante specie di
verse di attrazione quante sono le diverse specie di tali elementi; e que
ste diverse attrazioni sarebbero tante forte indite capaci di dar origine
al moto l'una in certi casi , e a certe specie di elementi , e l'altra in
altri casi e ad altri elementi. E siccome i suddetti fenomeni non seguono
la proporzione del peso nè della leggerezza , perchè spesso un corpo più
grave é precipitato da un più leggiero , e viceversa ; ne segue , che que
>

sta tal forza non agirebbe in proporzione della quantilà di materia , cioè
della somma delle parti che la posseggono : percio i sopra enunciati fe
nomeni esser debbono effetto o di tante diverse specifiche forze indite ai
singoli diversi elementi , o della diversa tessitura degli clementi medesimi.
Ma siccome le particelle che eserciterebbero una tale affinità di attrazione
sono una somma di molecole inerti e passive , ne risulterebbe che dalla
:
somma di molecole inattive formar si potrebbe un essere atlivo : il che
è un assurdo. Convien dunque conchiudere che il prodigioso numero di
fenomeni che si vogliono originati dall'affinità di attrazione non sono che
una comunicazione di molo per contatto derivante dalle iafinitamente
varie modificazioni che l'urio vicendevole fra le particelle può subire
nelle cavità od interstizi fra particella e particella secondo la diversità
degli angoli e dei lati delle figure sì dei pori che delle particelle che vi
entrano e dei differenti angoli d'incidenza e di riflessione .
39. Ci occorre infatti spessissimo di poter osservare che quando anche
più tranquilla è l'atmosfera sentesi il vento sibilare pei buchi e per le
fessure dentro cui passando' le particelle dell'aria ricevono un urto ed una
ripercussione dalle pareti del buco e delle fessure per cui vanno passando.
Sappiamo pure che i raggi sonori non men che quei della luce , che sono
una continuazion di particelle >, si raccolgono in fochi ed acquistano mag
giore intensità. Sappiamo che le particelle dell'aria , dalle quali ne risulta
un raggio sonoro , quando sono ripercosse , non solo cagionano l'eco , ma
in alcuni casi accrescono l'intensità del suono stesso , siccome il dimo
stravo gli effetti del Portavoce e della tromba parlante dalle cui pareti
vengono riflettute in diversi punti , e che tanto più crescono la forza e
l'efficacia del suono quanto più numerosi sono i rimbalzi. È pur noto
che in un Portavoce formato d'una parte elittica e d’una parabolica ,
le particelle dell'aria formanti il raggio sonoro riflettendosi in certi dati
punti dell'elisse vanno ripercossi a concorrere nel suo foco e di là ri
flessi di bel nuovo in certi dati punti della parabola vengono tramandati
in direzione parallela all'asse con somma ellicacia a distanze considerabi.
lissime. Ed è poi dimostrato che le dette particelle de' raggi sonori , sic
come pure quelle dei raggi della luce , e in generale ogni atomo perfet
tamente elastico partendo dal foco di una parabola , si riflettono per una
IS
direzione parallela all'asse e partendo dai fochi dell'elisse si riflettono
nell ' altro foco.
40. L'impulso adunque e l'urto quantunque minimo che le particelle
di un corpo ricever possono venendo per qualsivoglia causa in contatto
colle particelle di un altro , tanto sulla esterna superficie , quanto entrando
ne' pori del medesimo , cagiona in esse un movimento che può essere in
>

definitamente variato in più od in meno : e quindi venire accelerato , o


ritardato , accresciuto , o diminuito di efficacia secondo la diversa figura
delle superficie si esterne che interne de pori in cui si eseguisce l'urto e
il moto , secondo che esse presenteranno un'elisse , una parabola , un
>

piano inclinato ecc. e secondo la tessitura e la quantità delle particelle


che vicendevolmente si urteranno , ed originerassi quindi un prodigioso
numero di soluzioni , decomposizioni, e composizioni che non sono che
tapti effetti del moto regolati dalle stesse leggi che si oss rva nei corpi
elastici, molli, fluidi ecc. cosicchè succedono i medesimi effetti tra le particelle
nei pori , cioè negli spazj minimi, come nei corpi negli spazi maggiori.
Imperciocchè non essendo un corpo che una somma di particelle , e non
essendo uno spazio grande che una somma di spazi piccoli, sta ( caete
ris paribus ) particella a particella , come corpo a corpo , e sta un poro
ad un altro come uno spazio ad un altro spazio , ed una particella ad
un poro come un corpo ad un spazio. Seguono dunque le stesse mecca
niche leggi della natura. La natura opera con tutta semplicità , senza
bisogno di quelle cause bizzarre che l'immaginazione degli uomini pro
duce e moltiplica di tempo in tempo.
41. La terra e l'atmosfera sopo i serbatoj comuni di tutte le mole
cole che formano ii principii componenti tutte le diverse specie di corpi
che esistono sul nostro globo , il calorico poi , comune dissolvente , dee
pur considerarsi come una materia sino dalla creazione incessanteme nte
in moto , e quindi causa comunicatrice di moto , che si modifica secondo 1
la diversità delle figure degli angoli e dei lati e delle altre accennate cir.
costanze che influir possono sul movimento delle particelle , onde risultano
i corpi , senza bisogno di supporre delle forze di attrazione e di ripul
zione che non possono accordarsi coll' inattività od inerzia delle parti
cellc. Tutti quindi i fenomeni della vegetazione , delle meteore , della for
mazione deifossili ecc. non sono che tanti effetti prodotti da materia in
moto la quale ha ricevuto movimento da altra materia già in moto , di
cui le sopra accennate cause ne determinarono la direzione , l'intensità ,
l'acceleramento , il ritardamento , la cessazione : cosicchè , tranne i moti
causati dagli esseri animati e pensanti , uopo è nel restante , risalendo
di causa in causa , riconoscere una serie di movimenti che cominciò sino
dalla creazione del mondo , e de' quali ciascheduno dee considerarsi come
successiva cagione di un altro .
42. Cosi a noi pare di vedere considerando i fenomeni che dalla ma
teria mercè del moto si veggono prodotti nell'ammirabile disposizione del
mondo fisico . Se più accurate meditazioni , ed una migliore analisi ci
faranno conoscere di aver preso un qualche abbaglio , non ci vergogne
16
remo di confessarlo. Quisquis ergo ( conchiuderemo con alcune parole di
S. Agostino : De Geresi ad litter.in lib. 4. c. 28 ..) non eam quam
pro nostro modulo vel indagare vel putare poluimus, sed aliam
exquirit. . sententiam , quae in hac creaturarum conditione proprius
meliusque possit intelligi ; quaerat et divinitus adjutus inveniat : fieri
enim potest ut ego etiam aliam congruentioren fortassis inveniam :
neque enim ita hanc confirmo ut aliam , quae praeponenda sit , inve .
niri posse contendam .

1
17

CONSIDERAZIONI ANALITICHE
DI G. M. SCARAMUZZA
SUGLI ESSERI

Consapevoli della propria esistenza


E SPECIALMENTE

sull' Anima Ulmana

I. Sentire la propria esistenza è una prerogativa siffattamente pro


pria di quel tal Essere che la sente , che quanti vi sono singoli sensi
intimi l'un dall'altro distinti , altrettanti vi sono singoli esseri aritmetica
mente fra loro distinti. E siccome up Essere composto non è punto un
Essere assolutamente individuo , ma un aggregato , una cresistenza di
lanti Esseri quante sono le singole parti nelle quali esso è risolubile :
perchè un Essere composto di parti che non esistesero , oppure che
unite esistessero , e disgiunte cessassero di esistere , sarebbe un aggre
gato' di non esseri, e sarebbe quindi un assurdo : e se le parti esistono
sono tanti esseri anch'esse : perciò up Essere composto , non può avere
un solo individuo senso di se medesimo , e di sua esistenza , ma o tanti
>

sensi intimi diversi in lui coesisterebbero , quante sono le parti o gli


esseri di cui è composto ; oppure una sola parte , cioè un solo degli es
>

seri componenti un tale aggregato sarebbe dotato di senso intimo, e in


tal caso le altre parti destituite di intimo senso sarebbero esseri del tutto
da lui diversi , comecchè seco lui uniti in un solo aggregato.
2. Ma un Essere privo di senso , cioè pon consapevole di sua esisten
>

za è un Essere puramente passivo , inerte , incapace di niuna forza pro


priamente detta , incapace di determinarsi da se stesso , e però incapace
di movimento spontaneo: E per lo contrario un essere dotato di senso
intimo di sua esistenza è attivo , perchè lo stesso sentire la propria esi
Stenza è un alto , ed è capace di movimento spontaneo , e perciò anche
di dar origine al moto , perchè il moto non può cominciare senza un atto
che iochiude determinazione .
Append. Lett. 2
18
3. Siccome poi ua Essere non è uno ed individuo se è risolubile in
parti , che sono esse medesime tanti esseri, e siccome piun Essere pud
>

esistere senza una qualche modificazione di sua esistenza : perciò ogni


Essere è semplice ed indivisibile , ed ha un'esistenza talmente distinta
da quella di ogni altro che la modificazione dell'esistenza di uno non è
quella stessa dell'altro. Perciò quanto agli Esseri non senzienti che ag
gregati insieme formano un'estensione, la loro semplicità consiste nell'esten.
sione minima d'ogni assegnabile e la modificazione che distingue l'uno
dall'altro è l' impenetrabilità per cui l'uno non può occupare il luogo
dell' altro. E quanto agli esseri dotati di senso intimo la loro semplicità
è assoluta ed inestesa e la modificazione che contraddistingue l'esistenza
dell'uno da quella dell'altro è il rispettivo senso intimo di ciascuno ,
perchè il senso intimo di uno non è quel medesiino dell'altro.
4. E poichè up Essere composto non può avere un solo individuo
senso intimo di se medesimo , perchè tutte le proprietà di un Essere
composto non sono anch' esse che un aggregato delle singole proprietà
delle singole parti , non essendo le proprietà che il sogge:lo stesso in
quella tal guisa modificato , ossia una modificazione dell'esistenza del
medesimo ; e non essendo il senso intimo un aggregato di parti , perchè
o qneste parti sono sensi intimi e allora formerebbero una somma di
tanti sensi intimi; o non sono sensi intimi e allora l'aggregato sarebbe
un senso intimo formato di non sensi , il che è impossibile , non essendo
il senso intimo capace di frazione: dunque un essere dotato di senso in
timo è assolutamente semplice , indivisibile , vale a dire spirituale.
3

Quindi ne segue che se in un aggregato di esseri esiste un senso in.


timo, questo è proprio di un solo Essere unito a quell' aggregato , e sa .
>

rebbe l'anima reggitrice e dominatrice dell' aggregalo a cui è upita e


che a lei servirebbe di corpo.
5. Un'anima è dunque un Ente consapevole di sua esistenza , e di
sue modificazioni ( cioè pensante ) e perciò attivo semplice e indivisibile >

vale a dire spirituale , unito ad un aggregato esteso , pin o men grande ,


quante sono le molecole che formano la macchina corporea di cui essa
Anima è reggitrice e domjoatrice .
6. Sebbene poi l' esser consapevole di saa esistenza sia una proprietà I
siffattamente semplice ed una che non ammetta parti in cui sia risolu.
bile : ciononostante ammette diversi gradi di maggiore o minore intensità
attività e forza , siccome ogni più semplice sensazione ed intellezione
benchè non sia un aggregato di parti di sensazioni ed intellezioni può
esser però più o meno intensa e vigorosa. Quindi è che taie diver
sità di grado d'intensità e forza del senso intimo , costituisce diversi
>

ordini di esseri consapevoli di loro esistenza , più o men nobili e per


fetti. Perciò il Supremo Essere , che per se stesso sussiste , che tutto in
se comprende , che di tutto è origine e vila , in sommo ed infioito grado
è consapevole di sua esistenza , vale a dire ba perfettissima cognizion di
se stesso , e in sommo ed infinito grado è attivo , e quindi onnipotente ,
e in somino ed infinito grado ha tutte le perfezioni : mentre l' infimo

!
19
degli esseri consapevoli della propria esistenza , ha l'infimo grado di
senso inlimo e di attività .
7. Ma non può un Essere qualunque esercitare veruna influenza ne
attività sopra di un altro Essere fuori di se stesso se non ha con lui
qualche punto di comunicazione cioè se ambidue non posseggono una
data comune modificazione di loro esistenza . Ora l'esistere o in tutto lo
spazio , o in un dato punto del medesimo , l' esistere nel punto mede
simo dello spazio dove esiste un altro Essere , senza cacciarlo od esserne
Cacciato , nel che consiste la compenetrazione, l' esistere nel punto stesso
>

ed in esterno esquisito contatto di un altro Essere in moto od in quiete ,


o capace , o no di ricevere e trasmettere un dato movimento , sono tante
maniere di esistere , cioè modificazioni di esistenza , le quali sono tanti
punti di comunicazione per cui da un Essere si può esercitare influenza
e causare in un altro qualche nuova modificazione in modo però analoga
e proporzionato alla rispettiva natura degli esseri fra loro in qualche
dato modo comunicanti , ed aventi una comune modificazione.
8. E veramente l'azione di na Essere non è già una cosa la quale si
distacchi da esso a foggia di effluvj e spicchisi ad agire fuori di lui : ma
è l' Essere medesimo che agisce; nė può agire se non dove egli è pre
sente , o dove abbiavi altr' Essere capace di trasmettere l'azione ricevuta :
epperò dovunque scorgesi un'azione , ivi debbe trovarsi un Essere che
orginariamente la produca , o secondariamente la trasmetta ricevuta.
9. Siccome però in tutta quanta la natura non possiamo concepire che
due soli generi di Esseri , cioè gli Esseri consapevoli e gli Esseri
non consapevoli di loro esistenza : cosi due sole maniere di agire noi
possiam conoscere , cioè la volontà quanto agli esseri consapevoli di loro
esistenza , e il Contatto onde nasce l'urto , quanto agli Esseri oon con
sapevoli della propria esistenza. Cosi Dic il quale è il Supremo Essere
in sommo ed infinito grado conscio di sua esistenza , il quale tutto in
sè comprendendo come autore di tutto , ed immenso , in ogni luogo è
.

presente , con un atto solo della sua Divina Volontà su tutto agisce ed
opera , é può su, d'ogni e singolo Essere agire tanto originariamente
quanto per mezzo di esseri subordinati e secondarii. Così pure ogni Essere
animato, cominciando dal più esile microscopico insetto sino alla più
smisurata baleoa, colla sua sola volontà eseguisce i movimenti spontanei
del suo corpo ed agisce anche fuori di sè per quanto il permette la
forza della macchina corporea che gli serve di stromento e di mezzo .
Per lo contrario gli Esseri non consapevoli di loro esistenza non agiscono
che per contatto , cioè per mezzo di un urto che ricevono e comunia
cano : siccome abbiam veduto parlando dell'inerzia delle molecole .
che vi ' puoto di
nicazionecioè un commerciofra l'anima eil corpo per cuil'anima debbe
esistere in modi analoghi al corpo , e il corpo in modi analoghi all'a
nima . Ed è pur manifesto che essendo l' anima un Essere attivo , sem
plice inesteso può esistere nel punto stesso dello spazio da una molecola
materiale occupato, cioè può compenetrarla. Ma l'esistere nel punto stesso
20
dello spazio occupato da una molecola che sia centro di un organo sen
sorio è pure una maniera di esistere. Dunque l'anima che è consapevole
di sua esistenza e delle sue maniere di esistere sarà pur consapevole di
ciò che succede nella molecola dov ' ella esiste cioè da lei compenetrala.
Vicendevolmente l'anima che è un Essere attivo può cogli atti della sua
volontà esercitare influenza sulla molecola che è a lei upita per compe
netrazione e quindi su tutto l'aggregato di molecole che formano l'ore
gano sensorio .
11. Ora la sostanza midollare del cervello a cui , come al tronco di
una pianta i rami , si uniscono i nervi che per mezzo d'innumerabili
ramificazioni stendonsi alle più lontane parti dei ser.si e delle membra a
cui si conneltono , vi esista o no qualche fluido che per entro vi tra
scorra , il che a noi nulla rileva investigare , non può considerarsi che
come un sistema , un aggregato di tante molecole , cioè di tanti singoli
>

esseri materiali, quante sono le parti in cui tale aggregato è risolubile :


cosicchè alcune di esse molecole formano l' esterior superficie dell'organo
sensorio , altre formano le parti centrali del sensorio comune , e altre
formano lc fibre intermedie . Ma tutte siffatie molecole, comunque archi
tettate, e disposte, non sono che inerti e passive, nè d' altro capaci che
di ricevere un movimento e di comunicarlo per contatto alle loro con
tigue , cosicchè le molecole collocate alla superficie di ciascun senso ester
no loccale dalle molecole di un oggetto esterno che su lor faccia impres.
sione subiscono un movimento che comunicano per contatto alle contigue
molecole successivamente sino al sensorio comune : e parimenti le molecole
collocate qual centro è foco del comune sensorio a cui l'anima è unita ,
non posson in altro modo eseguire l'impero di lei che con un movi
mento cui poscia comunican per contatto , giusta quella direzione cui
tende la volontà dell'anima, alle consigue molecole, e così successiva.
mente. Per lo contrario essendo l'anima un Essere pensante consapevole
delle modificazioni di sua esistenza , le sue modificazioni non possono
essere che del genere dei pensieri , e perciò i movimenti delle fibre sen
>

siſere non altro possono diventare nell'anima che una modificazione che
sia del genere dei pensieri , cioè una sensazione una percezione , cam
biandosi cosi in un genere consentanco alla natura dell'Essere in cui
passano , siccome pur veggiamo nei corpi stessi chè un urlo cagiona un
movimento e un movimento cagiona un urto il quale spesso interrompe
il moto e cagiona la quiete , scorgendosi in tal modo che l'effetto non è
lo stesso che la causa . Ed è poi noto per esperienza che il capo sog
giace a stanchezza ed altre affezioni dopo un lungo e faticoso pensare , >

siccome vanno soggette a stanchezza e ad altre cattive affezioni le altre


membra del corpo dopo un lungo e faticoso esercizio. Segno è dunque
che nel pensare le fibre del comune sensorio si muovono , altrimenti sog
giacer non potrebbero a nessuna affezione per cagion del pensiero.
12. Poichè adunque i movimenti delle fibre dell'organo sensifero non
altro possono indurre nell'anima che un pensiero ; e i pensieri dela
l'anima non altro possono indurre nell'organo sensorio che un movimen
21
to , ne segue che ogni pensiero dell'anima è sempre accompagnato e
simultaneo con qualche movimento del sensorio : così che il sensorio è
soggetto a moversi tanto per impulso di qualche oggetto esterno sopra un
organo del senso ; quanto per volontà dell'anima quand'ella si occupa
di qualche pensiero.
13. Ora esser consapevole delle modificazioni causate dai movimenti
sensiſeri prodotti dallo stimolo degli oggetti esterni chiamasi sensazione :
ma i movimenti causati dagli oggetti esterni sugli organi sepsiſeri vanno
tutti a parare nel sensorio comune : dunque la sensazione in ultima analisi
non è altro che esser consapevole delle modificazioni causate dai movi.
menti del sensorio comune. Perciò siccome i movimenti causati dall'im
pressione degli oggetti esterni sopra gli organi esterni debbono passare
per tutle le molecole intermedie formanti i nervi che stendonsi da cia
scun organo esterno sino al sensorio comune , ne segue che se anche una
sola parte dei nervi o del comune sensorio per cui dee comunicarsi un
dato moyimento sarà male affetta per infiammazione, o slogamento , o
laceramento o contusione o torpore o per umori morbosi per entro sta
gnanti o circolanti ecc. ecc. ( alle quali imperfezioni e gli organi sensorii e
i nervi , e il comun sensorio viscere delicatissimo sappiamo che sono
soggetti ) questo basterà perchè il movimento che per esse parti dovrebbe
coinunicarsi non si comunichi tale e quale sarebbesi comunicato essendo
esse parti perfettamente sane.
14. L'anima dunque alla quale servono le parti del sensorio come ad
un osservatore serve il telescopio , ayrà tali sensazioni quali saranno le
modificazioni causate in ultimo dai movimenti delle parti centrali del
scusorio che a lei serve di stromento .
15. Non istaremo però quivi ad indovinare se i suddetti movimenti
sieno di vibrazione , di ondulazione , o d'oscillazione : ciò nulla rileve.
rebbe al nostro scopo. Ci basta il sapere che le molecole onde sono com
posti i sensi e i nervi sensiferi e il comune sensorio non son d'altro ca
paci che di subire dei movimenti , e che questi movimenti passano in
3

fine a costiluire una modificazione del comune sensorio , e che l'anima ,


la quale ad esso trovasi unita , ( il che forma per lei una maniera di
csistere ) sente , cioè è consapevole di quella tale o tal' altra modificazione
di sua esistenza .
16. Siccome però tutti gli oggetti sensibili sono fra loro distinti per
qualche particolarità ; cosi debbono far sugli organi diversa impressione ,
e cagionar quindi un diverso movimento nelle fibre sensifere, perchè al
trimenti non ci sarebbe ragion sufficiente per distinguere una impressione
da un'altra. Quante dunque sono le differenti sensazioni che ricever si
possono , tanti debbon essere i diversi movimenti che debbono cagiona
>

re , siccome in una stessa corda musica quanti sono i suoni che può
produrre , tante son le diverse isocrone vibrazioni della corda medesima.
17. Similmente siccome una stessa corda musica toccata in diversi pun.
ti, onde trarne diversi suoni contemporanei eseguisce vibrazioni associate;
cosi diverse impressioni simultanee causar possono nel comune sensorio
22
dei movimenti associati. Come in fatti produr deve il suono contempora .
neo di parecchi strumenti , la vista simultanea di vari oggetti , l'odorare
un mazzetto di fiori diversi ecc. ecc. Questi moti associati o vogliansi
considerare come diversi moti contemporanei di varie fibrille tendenti ad
un punto comune , o voglian considerarsi sotto l'aspelto di un molo
composto di una medesima fibra causato dalla simultanea impressione di
varj oggetti , egli è certo che debbono esser diversi dai singoli moti che
cagionato avrebbe da se solo ciascun oggetto : perchè altrimenti non ser
virebber a far distinguere un oggetto solo da una pluralità di oggetti.
18. Oltre di ciò poichè il sensorio comune, e più precisamente la
molecola che ne fa ſuffizio di centro , dee , per legge di commercio fra
9

l'anima e il corpo , subire ad ogni determinato pensiero dell' anima un


movimento, e quindi per contatto comunicarlo ad un'altra contigua, giusta
la direzione determioata dall'azione che l'anima esercita sulla tale o
tal' altra fibra nell'atto che fermasi sopra un dato pensiero : ne segue
che se l'anima si fermerà su qualche data scusazione o percezione
qoesl'alto dell'anima sarà causa che nel comune sensorio proseguirà il
movimento causato dall'esterna impressione , quaod' anche fosse rimosso
l'oggetto che l'avea prodotta ; e l'anima proseguirà ad averne presente
l'analoga idea. Se poi l'anima trascurerà quella data sensazione , il moto
che la causava non durerà se non quanto lo permetterà la forza dell' im
pressione esteroa causala e comunicata al sensorio. Che se l'anima date
più sensazioni si fermerà su di una sola, trascurate le altre , il moto che
la causava sussiterà a preferenza degli altri, e quella sensazione stessa
restando sola apparirà più viva.
19. Quell'atto adunque della mente col quale ella si ferma sopra una
dala percezione accompagnata e simultanea con un dato movimento del
sensorio considerar ben si puo come una reazione dell'anina sul sensorio
medesimo : e volgarmente si chiama attenzione quando l'anima si ferma
sa d'una percezione causata da un oggetto presente ; ed immaginazione,
contemplazione , riflessione ccc. secondo che l'anima si ferma sulla per.
cezione d'un oggetto assente o trasporta l'attenzione dall'uno all'altro
oggetto , siccome abbastanza è noto.
20. Abbiamo già osservato , che per un Essere consapevole di sua
esistenza ( il quale non potrebbe pur esistere senza esistere nello spazio ,
>

perchè l' esistere ioclude tempo e luogo ) il coesistere nello stesso punto
dello spazio occupato da una molecola nell'atto che ella subisce un dalo
movimento , è una maniera di esistere : perciò il coesistere colla stessa
>

molecola nel punto che ella subisce un altro dato movimento è pure
un 'altra maniera di esistere : dunque un Essere consapevole delle modi
ficazioni di sua esistenza , sebbene l' esserne conscio sia un atto proprio
di lui solo, ciononostante non può scntire quella tale modificazione se non
quale
sebbe
infatti. Dunq
ella ilè senti ue l'anima nel ricevere una data sensazione ,
ne re sia
un atto tutto proprio dell'Auima , ella iu
certo modo è passiva , perchè non può sentire se non come in fatti
sente , cioè non può fare che una sensazione non sia tale , quale a lei
23
viene dal comune sensorio trasinessa. Cosi pure succede in alcuni casi
bella imaginazione e nella reminiscenza cioè in quanto alcune idee in lei
si eccitano o ritornano a cagione d'un movimento dell'organo sensorio.
Cosi pure accade sempre nei sogoi e nel delirio e nella pazzia i cui stra
vaganti fenomeni ( nei quali l' anima non può che esercitar malamente le
sue facoltà ) non sono che effetti dei movimenti a cui vanno soggette le
fibre dell'organo sensorio , siccome abbiamo accennato nell' Esame Ana .
litico della facoltà di sentire e dei fenomeni della reminiscenza , del
sogno , del sonniloquio , del sonnambolismo, del delirio e della pazzia.
Ma nel fermarsi che fa l'anima volontariamente sopra una data sensa
zione o percezione , nel trasportar l'attenzion sua dall' uno all'altro
.

oggetto , nel paragonare , nel conneltere , nell' astrarre , nel giudicare ,


nel conoscere , nel ragionare ecc. sempre agisce , e tale azione per lei è
sorgente di nuove modificazioni che va da se stessa acquistandosi . Ma il
comune sensorio sempre è passivo sia che si mova per impulso dei nervi
seosiferi che a lui sovo in contatto , sia che si muova per occasione dei
pensieri dell'Anima che ia lui siccome abbiam detto causar debbono
sempre un qualche movimento. Ed ecco in qual modo il pensiero , il 9

qnal noine usiamo con altri filosofi ad quas vis mentis actiones deno
iandas ( Storch. Psich. 5. 3. ) e il cui primo grado è la sensazione
( Loch. de intell. I. 2. c. 9. Genuens. Log. Crit. č. 1. ) subisce diversi
cambiamenti e sviluppasi sotto diversi aspetti costituendo ora lo stato di
sensazione , ora di reminiscenza , di attenzione, di giudizio , di raziocinio
>

ecc. ecc. che altro non sono , che tante operazioni di una sola e
medesima facoltà che è l'intelletto , siccome è noto a chiunque non sia
del tutto ignaro delle cose filosofiche.
21. Tali sono aduoque gli stati dell' Anima e le sue operazioni nella
sua unione col corpo. Ella è un Essere cioè una sostanza semplice , vale
dire Spirituale , consapevole di sua esistenza , e capace di dar origine
>

al moto . Ella è perciò Attiva. Dall'esser consapevole di sua esistenza e


delle sue modificazioni nasce che ella è Intelligente. Dall'essere attiva e
capace di dar origiae al moto e dall' esser consapevole di sua esistenza e
delle proprie modificazioni deriva che ella è pur capace di determinarsi
come ' padıona e direttrice delle sue modificazioni medesime. Ella è
perciò liberamente Volente .
22. Tre sono adunque le primarie e distinte facoltà della nostr'anima
cioè Attività , Intelleito e Volontà. Da queste derivano tutte le altre
sue Operazioni. Queste la distinguono da tutti gli esseri materiali. Per
queste facoltà elia è fatta ad imagine dell' Essere supremo, siccome dalla
sacra Scrittura ci vien dichiarato con quelle parole : faciamus hominem
ad imaginem et similitudinem nostram .
24

OSSERVAZIONI
E

COROLLARJ

OSSERVAZIONE . La supposta infinita divisibilità , e le forze di attra


zione e di ripulsione attribuite alla materia servirono a dare di essa una
idea molto arcana ,,e a farne un inconcepibile non so che , onde molti
s'indussero a crederla incrcata e capace pur anco di pensare. Perciò giac
chè abbiam procurato di far conoscere che ella non è punto divisibile
all'infinito , nè dotata di forze d'attrazione e ripulsione è che i fenomeni
che a queste si attribuiscono sono puri effetti di meccaniche leggi , avrem
mo pur volentieri dato qualche matematica dimostrazione della sua non

infinita divisibilità , giacchè dalla matematica si trassero degli argomenti


della sua divisibilità infioita . Ma per non renderci di troppo gravosi ai
vostri leggitori , osserveremo solamente quanlo segue.
Se fra due parallele prolungate all'infinito , si tirerà una perpendicolare;
:

e da un punto, preso verso sinistra nella superior parallela , si tirino


altrettante linee rette a vari punti di divisione presi verso destra nella
inferior paralella ; codeste rette segheranno a traverso la detta perpendico
lare in un numero di parti ad essa corrispondente. Ciò non ostante per
quanto grande vogliasi prendere siffatto numero non si potrà giammai se
gare tutta la detta perpendicolare , perchè essendo posta fra due parallele,
non si potrà mai dal suddetto punto tirare a traverso di essa una retta
a qualunque punto assegnabile nell ' inferior parallela , che vada a coinci
dere colla parallela superiore: per conseguenza vi resterà sempre una por
zione di detta perpendicolare che non mai si potrà fivir di dividere sia
quanto si voglia immenso il numero dei punti presi nella inferior paral .
lela : d ' onde si deduce esserci nella perpendicolare un infinito numero
di parti.
Sappiamo pure che la tangente di un circolo non tocca la circonferenza
che in un sol punto , e che fra questa tangente e questa circonferenza
infiniti altri circoli condur si possono, i quali tutti coincideragno colla
tangente in quel medesimo ed unico punto. Ora se dalla tangente alla
25
circonferenza sarà tirata una linea retta , questa a misura che i circoli
diventando maggiori si accosteranno sempre più alla tangente , parrà ta
gliata in parti sempre più piccole sino all'infinito , giacchè all'infinito
può andare il numero dei circoli che si possono condurre nè si arriverà
mai ad alcuna parte di essa chi possa dirsi indivisibile perchè da uno
o più altri circoli non possa ancor nuovamente esser divisa.
Osserveremo pero che una cosa non può dirsi verainente divisa se le
parti non sono aritmeticamente distinte , e se non possono concepirsi se
parate e l'una fuori dell'altra. Ora siccome il punto da cui nel primo
caso si tirano le infinite linee che attraversano la detta perpendicolare è
comune a tutte senza esser da niuna di esse diviso : e siccome il punto
della tangente è comune a tutti i possibili circoli che ad essa si possono
condurre , senza che questi dividavo un tal punto : cosi sc dopo questo
punto vi fossero altri punti che fossero comuni a più linee che attraver
sano la detta perpendicolare, e a più circoli che passano fra il minimo
circolo e la tangente ; non potrebbe dirsi che succeda una vera divisione.
Ora questo è appunto ciò che succede nei due sopra delli casi come ri.
levar potranno i Geometri attentamente considerando i due sopra detii
teoremi .
Egli è vero che una linea può concepirsi divisa in due parti e ciar
scuna di esse in altre due parti e così in infinito : siccome è pur vero
che si possono concepir delle frazioni decrescenti in infinito ; e che tutte
queste parti o frazioni unite insieme non formano che la linea , o l'unità
che si suppone in infinito divisa : ma una tale infinita divisione non è
che imaginaria , e bisogna invece supporla terminata ad uno de' suoi
termini se si vuol farne la somma , altrimenti si avrebbe un'infinita serie
di frazioni , senza che mai formar se ne potesse l'unità.
COROLLARIO . Poichè ogni corpo è un aggregato di molecole primitive
connesse fra loro , tulto l'universo non è che un grandissimo aggregato
delle medesime. Ora nessuna molecola può nascere da un'altra molecola ,
come da materia onde si tragsa ; perchè essendo ogni molecola di esten
sione minima d'ogoi assegnabile ; niente a lei si può torre che separata
mente possa esistere; nè potendo farsi produzione alcuna senza un'azione:
le molecole sono di essa incapaci. Nemmeno poi una molecola può na
scere da un corpo : perchè fatta l'ultina analisi di esso , l'estano le sue
>

parti che sono le molecole che lo coraponevano : il che non è già un


principiare ma un proseguire ad esistere : dunque ogni molecola quando
cominciò ad esistere proveone dal nulla. Dunque tutto l'Universo , tutti
gli elementi che lo compongono hanno solamente per creazione principiato
ad esistere. Cosi c' insegnano d'accordo la relta ragione e la fede.
Nè già si può dire che il mondo sia eterno : perchè essendo esso an

aggregato di molecole :: vi sarebbero tanti esseri eterni, assoluti, indipen


denti quante sono le molecole primitive che lo compongono. E siccomo
quest' ammirabile disposizione dell'Universo non ha potuto cominciare
senza moto: ed essendo le molecole esseri non consapevoli di loro esistenza
e perciò incapaci di dar origine al moto : ne segue che non avrebbe mai
potuto esistere quest' Universo che ammiriamo.

1
26
COROLLARIO. Dunque tutto quanto l'universo è opera di un solo Dio ,
dell'Essere Supremo il quale infinitamente conscio di sua esistenza e in
finitamente attivo ha potuto dar l'esistenza aa tutti gli esseri semplici
dotati di senso intimo, di attività , e d'intelligenza , ed alcuni lasciarli
sciolti da ogni esteuzion materiale , come puri Spiriti, ed alcuni unirli
( come sono le Anime ) ad un esteso mobile, quale è il corpo animato.
>

È parimenti ba potuto dare l'esistenza a tutti gli Esseri semplici di


estensione minima d'ogni assegnabile , come sono le molecole della mate
ria senza senso ed inerti , e quindi unirli in aggregati di qualunque data
minima e massima estensione , e colla infioita sua sapienza architettarli
in modo , che da lui suscitato in essi originariamente il moto , ne
emergessero tutti i fenomeni che mercè del moto si eseguirono , e si ese
guiscono della sorprendente struttura di quest' Universo , la quale da noi
contemplata ci invita ad esclamare : Quam magna esl domus Dei ei
ingens locus possessionis ejus ! (( Baruch. c. v. ).
.

OxSERVAZIONE . La semplicità dell'estensione minima d'ogni assegna


bile delle molecole primitive della materia fa che possano veoire in con
tatto senza veruno spazio intermedio , Ina non compenetrarsi , perchè
>

l'estensione benchè minima di una non può occupare il luogo di un'al


tra senza cacciarla. Poichè dunque posson venire in contatto ne segue
che l'una può agire sull' altra senza bisogno di supporre delle forze di
attrazione e ripulsione, che sono incompatibili coll' inerzia della materia.
Con ragione quindi osserva il P. Soave ( Metaf. p . 3. c. 5.) che l'ipo
tesi dell' attrazione e ripulsione è affatto gratuita ed arbitraria , e che è
ancor più gratuito il pretendere che gli elementi dopo essersi attratti
sino ad uncerto segno , quando per la maggiore vicinanza attrarsi do
vrebbero più fortemente allora invece si respingano.
Oltre di ciò la semplicità dell'estensione minima di ogni assegnabile
degli elementi corporei tronca ogni sistema de' materialisti. Infatti il loro
impegno è stato sempre di persuadere che il corpo cioè un aggregato di
materia sempre divisibile possa pensare , non già gli elementi presi a
>

uno a uno ; per indi conchiudere che distruggendosi il corpo umano ,


distruggasi aucora l' Essere pensante. Imperciocchè essi ben sanno che la
materia sempre divisibile è quella che può soggiacere ad una separazione
di parti e non già un Essere semplice , o di estensione minima d'ogni
assegnabile, perchè non avendo parti, non può perire che per annichi
lazione la quale esige una forza infinita come la Creazione. Onde ben
veggono che non potendo niuna molecola aonichilarsi se non da Dio , se >

ella fosse un pensante libero anderebbe per tutta l'eternità a penare o


godere secondo le sue opere.
Poichè adunque nemmeno le molecole materiali da veruna forza della
natura possono essere distrutte ; e pella corruzione , dissoluzione e de
composizione dei corpi non altro fanno che trasmigrare; formandosi cosi
di esse delle nuove composizioni e dei nuovi aggregati, siccome le osser
vazioni e le sperienze c' insegnano : resta solo a vedere se Dio quantun
que abbia creato le Anine naturalmente incorruttibili e indistruggibili,
27
egli stesso poi le distrugga ed annichili. E qui non è difficile il riflettere
che, se cosi fosse , Iddio appagherebbe le speranze dei tristi , e lascie
rebbe i giusti colle mani vuote. Cosicchè i tristi dopo di avere in questo
ndo fatto pagare ai buoni il fio della virtù , dopo di aver soddisfatto
>

il perfido desio di soverchiare il giusto e debole , dopo di aver detto e


fatto davvero ( come leggesi nella Sapienza : Cap. 2. vers. 6. e seg. ).
Su via godiam dei benipresenti e delle creature facciam uso fretto
losamente , giovani come siamo. Empiamoci di prezioso vino e di
unguenti , e non si lasci fuggire il fior della stagione. Coroniamoci
di rose prima che appassiscano : non siavi prato per cui non passeggi
la nostra cupidità. Nessuno sia di noi che non partecipi de' nostri
sollazzi : lascinsi in ogni luogo i segnali di nostra galloria , pe
rocchè questa è la nostra porzione e la nostra sorte. Si opprima il
giusto che è povero , e non si abbia pielà della vedova , e non si
3

abbia rispetto all'antica canizie dei vecchi. E il nostro potere sin


nostra legge di giustizia ; imperocchè quello che è senza forza si
vede che non è buono a nulla . Noi dunque mettiamo in mezzo il
giusto perchè egli non è buono per noi , ed è contrario alle opere
nostre ecc. Dopo avere , dico , ciò detto e fatto , olterrebbero il massimo
>

premio , che dai tristi sperare si possa , l'annichilamento: mentre i giusti


nulla ottenendo per aver seguita la virtù , non avrebbero stretto che
una parola vuota di senso.
Ora egli sarebbe assai meno assurdo il dire che non esiste verun Dio ,
piuttosto che supporre un Dio ingiusto e che in tale modo si mostrasse
padre verso i tristi, e padrigno verso i giusti. Si nihil est post hanc
vitam , (dice il Grisostomo serm . 4. de provid . ), igitur neque Deus
est, nam si Deus est , justus est ; si jusius est , juxtu merita uni.
cuique distribuit.
Dunque i peccatori saranno eternamente infelici , e non avranno mai
speranza di refrigerio , nè d' un cambiamento di loro sorte ? A questa
tremenda inchiesta , osserveremo che la ragione stessa ci fa sapere che
l'anima tosto che è separata dal corpo cessa di avere tutta quella suc
cessione di modificazioni che avea nel suo commercio col corpo e quindi
quale sarà lo stato di sua volontà nel cessare di esser unita al corpo ,
in quello si rimarrà :: e però un'anima reproba uscendo da questo mon
do coll'affetto al peccato il serberà sempre oslinatamente : dunque sarà
per sempre meritevole di pena. Così la stessa ragione ci dice quello che
più chiaramente c'insegna la divina rivelazione.
Quanto agli altri dnbbj ed alleobbiezioni , che si mossero contro la
Spiritualità ed Immortalità dell'Anima :: siccome pure quanto ai dodici
argomenti di Aristotele , e le venti ragioni di Proclo , e le dodici di
Averroe , e le dodici altre
> di altri Autori che si produssero per provare
l'eternità del mondo , crediamo che non abbisognino di singolar soluzione.
Imperciocchè avendo dimostrato che gli elementi dei corpi sono anch'essi
semplici, ma inerti ; questo rende inutili tutte le arbitrarie ipotesi fatte
sui principii de' corpi, spiega dei fenomeni che per altre vie spiegar non
si potrebbero ; non lascia più luogo a tante obbiezioni dei materialisti e
28
degli Increduli e dimostra inoltre che il mondo è stato creato : che sono
i motivi per cui a gloria di Dio abbiamo procurato di rischiarare questo
filosofico argomento (*).
Porrem fine a queste annotazioni aggiungendo che Newton medesimo
lasciò scritto ( Optic. l. 3. quaest. 31.) Quam ego attractionem , ap
pello , fieri sane potest, ui ea efficiaturimpulsu , vel alio aliquo
modo nobis ignoto. E il nostro Galileo Galilei nel suo trattato intorno
alle cose che stanno in su l'acqua disse parlando dal contatto ; e chi
sa che un tal contatlo quando sia esquisitissimo, non sia bastante
>

cagione dell' unione e continuità delle parti del corpo naturale ? Il


che paré a noi parendo esser vero , abbiamo osato investigare, ed esporre
>

nella precedente inemoria Sull' Inerzia e in un'altra che abbiamo in


trapreso a scrivere sugli effetti massimi delle cause minime , e sui
.

fenomeni attribuiti all' attrazione alle massime distanze .

( *) I sopra detti argomenti di Aristotele , di Proclo di Averroc ed altri


si trovano esposti e confutati ad uno ad uno in una lunga Dissertazione
dell'Ab. Antonio Genovesi la quale vedesi nel tomo 5 della sua opera
intitolata : DiscIPLINARUM METAPHII SICARUM ELEMENTA MATHEMATICUM
IN NOREM ADORNATA .
29
ESTRATTO
Dal discorso sopra la Storia Universale di Monsignor
Jacopo Benigno Bossuet Vescovo di Meaux.

Sui primi tempi del mondo.

La prima epoca ci presenta a prima giunta un grandespettacolo. Iddio


che crea il Cielo e la Terra colla sua parola , e fa l’ Uomo a sua im.
magine. Da questo comincia Mosè , il più antico fra gli Storici', il più
sublime fra i Filosofi, il più savio tra i Legislatori. Colloca egli questo
fondamento tanto della sua Storia , quanto della sua Dottrina e delle sue
>

Leggi. Ora se da noi si viene a considerare quale idea egli ci presenti


del suo Dio , dovremo confessare che ella è superiore a tutti gli umani
pensieri , e degna di essere riguardata come originata dal medesimo Dio.
Il Dio di cui Mosè ci ha scritto le maraviglie non ha solo ordinato il
mondo ; lo ha fatto tutto intero nella sua materia e nella sua forma.
Prima ch'egli avesse dato l'essere non v' era cosa che l'avesse fuorch'egli
solo. Gi vien rappresentato come quel , che fa il tutto , e fa il tutto colla
sua parola, tanto perchè fa il tutto con ragione quanto perchè fa il tutto
senza fatica :: e perchè il far cose tanto eccellenti non gli costa che un
sol detto cioè a dire non gli costa che il volerlo. Il nostro Dio è un Dio ,
infinito , perfetto , sol degno di vendicare i delitti , e di coronar la virtù ,
perchè egli solo è la medesima santità .
Ma per seguire la Storia della creazione poichè l'abbiam cominciata ,
1
Mosè ci ha insegnato che questo possente Architetto, a cui le cose costan
si росо ha voluto farle in più volte creando l'Universo in sei giorni: e
cosi facendolo in più volte fa vedere che egli è il padrone di sua ma
teria , di sua azione, di ogni sua impresa e non ha , operando , altra
>

regola che la sua volontà sempre da sè medesima giusta. Questa condotta


di Dio ci fa parimenti vedere che il tutto esce immediatamente dalla sua
mano. Coloro i quali hanno creduto che la Terra mescolata coll' acqua e
ajutata dal calore del Sole abbia da se colla sua propria fecondità pro
dotto le piante e gli animali si son troppo rozzamente inganpati. La scrit
tura ci fa intendere che gli elementi sono sterili se la parola di Dio non
li rende fecondi. Nè la Terra , nè l'Acqua , nè l'Aria , non avrebbono
9 >

mai avuto le piante nè gli animali che vi miriamo , se Iddio che ne avea
fatta e preparata la materia , non l'avesse ancora formata colla sua vo
lontà onnipotente , e non avesse dato ad ogni cosa , per moltiplicarsi in
tutti i secoli le proprie sementi . Coloro che vedon le piante prendere il
lor nascimento e la loro aumentazione dal calore del sole potrebbono cre
dere esserne egli il Creatore . Ma la Scrittura ci fa vedere la terra vestita
d' erbe e di ogni sorta di piante avanti che il sole fosse creato affinchè si
concepisca da noi che il tutto dipende dal solo Dio.
30
è piaciuto a questo sommó Artefice di creare la luce prima eziandio
di ridurla alla forma che le ha data nel Sole e negli Astri, perchè volle
insegnardi , che qne' grandi e superbi luminari , de' quali vollero alcuni
farci delle Divinità , nou avevano da se stessi nè la materia preziosa , e
risplendente della quale furono composti , nè la forma maravigliosa , alla
>

quale li vediamo ridotti. In somma il racconto della creazione qual'è fatto


da Mosè , ci scuopre quel gran segreto della vera filosofia , che in Dio
solo la possanza e la fecondità risiede. Beato , Savio , Onnipotente , solo
sufficiente a se stesso , opera senza necessità come opera senza bisogno ;
giammai costretto oè imbarazzato dalla Diateria , di cui fa ciò che vuole ,
perchè le ha dato colla sua volontà il fondo del suo essere. Con questo
:
sovrano diritto, la volge , la lavora , la move senza fatica : il tutto im
mediatamente da lui dipende , e se secondo l'ordine stabilito alla Natura
una cosa dipende dall'altra , per esempio la nascita e l'aumento delle
piante dal calore del sole , quest' è perchè lo stesso Iddio che ha fallo
tutte le parti dell'Universo , ba voluto insieme legarle e far risplendere
coa questa incatenatura maravigliosa la sua Sapienza.
l'Ma tutto ciò che la Scrittura santa c'insegna sopra la creazione del
Univer so , è un nulla in paragone di ciò che ci dice sopra la Creazione
dell' Uomo. Fin qui Iddio avea fatio il tutto col comando : Sia fatta la
luce :: stendasi il Firmamento nel mezzo delle acque : ľ acque si ria
tirino : sia discoperta la Terra e germogli : vi siano gran luminari
che dividano il giorno e la notte : gli uccelli e i pesci escano dal
seno delle acque : La terra produca gli animali , secondo le varie
lor specie. Ma quando fratlasi di produr l’ Uomo , Mosè fa ch'egli tenga
un nuovo linguaggio : Facciamo l Uomo , egli dice , a nostra immagine
¢ sonuiglianza,
Facciamo ? Uomo, Iddio parla in se stesso , parla ad alcuno che fa
come egli : ad alcuno di cui l' Uomo è la creatura e la immagine: parla a
un altro se stesso ; parla a colui dal quale tutte le cose sono state fatte :
a colui il quale dice nel suo Vangelo. Tutto ciò che fa il padre lo fa
ancora similmente il Figliuolo. Parlando a suo figliuolo , ovvero con
suo Figliuolo , parla nel tempo stesso collo Spirito Onnipotente all' uno
e all'altro eguale e coeterno.
Così l' Uomo , tanto elevato sopra le altre creature delle quali Mosè
ci avea descritta la generazione , è prodotto di una maniera del tutto nuova.
Comincia a dichiararsi la Trinità facendo la Creatura ragionevole le cui
operazioni intellettuali sono una immagine imperfetta dell'eterne operazioni,
colle quali Iddio è in se stesso fecondo.
La parola di Consiglio , di cui servesi Iddio , mostra che la creatura
la quale sta per esser fatta , è la sola che può operare per consiglio e 1
per intelligenza. Tutto il rimanente non è meno straordinario. Sino a quel
punto non avevam veduto nella storia del Geaesi il dito di Dio sopra
una corruttibil materia applicato. Per formare il corpo dell' Uomo egli
stesso prende della terra e questa terra sotto una tal mano disposta riceve
la più bella figura che sia puranche nel mondo comparsa.

1
31
:
Ma la maniera onde produce l'anima è molto più maravigliosa : egli
non la cava dalla materia , l'ispira di lassà : ella è un soffio di vita
che viene da Dio stesso. Sovvengaci che Mosè propone agli Uomini care
nali per via d'immagini sensibili verità pure ed intellettuali. Non cre
diamo che Iddio soffii a guisa degli animal . Non crediamo che l'anima
nostra sia un'aria sottile , un vapor fino. Il soffio che Dio c' ispira e
porta in se stesso l'immagine di Dio , con è nè aria nè vapore.
Non crediamo che l'anima nostra sia una porzione della Divia natura ,
come ban vaneggiato , alcuni Filosofi. Iddio non è un tatto che si dis
vide. Quando Iddio avesse parti , elle non sarebbon fatte atteso che il
Creatore, l'Essere increato non sarebbe composto di Creature. L'Anima é
fatta e talmente fatla che non è cosa alcuna della Natura Divina ; ma
solamente una cosa fatta ad immagine e somiglianza della Natura Divina,
una cosa che dee restar unita sempre a colui che l'ha formata : questo
vuol esprimere il Divin soffio: questo ci rappresenta lo spirito di vita.
Ecco adunque formato l'Uomo. Iddio forma ancora da lui la com
pogna che dar gli vuole. Tutti gli uomini pascono di un sol matrimonio
affine di esser sempre per dispersi e moltiplicati che sieno , una sola e
stessa famiglia. I nostri primi parenti così formati sono collocati in quel
giardin delizioso che paradiso si appella. Iddio era debitore a se stesso
di render felice la propria immagine. Egli fa un precetto all'Uomo, per
fargli conoscere che ha un Padrone; un precetto attaccato ad una COS 3
sensibile, perchè l'uomo era fatto coi sensi; un precetto facile , perchè
voleva renderli la vita comoda fintantochè ella fosse ionocente.
L'uomo non osserva un comandamento di una si agevole osservanza :
ascolta lo spirito tentatore e ascolta se stesso invece d' ascoltare unica
mente Dio. Egli trasgredisce il divino comando. La sua trasgressione è
funesta a tutto il genere umano. Ma nei rigori medesimi della divina
Giustizia ammiriamo come Dio rivolga gli occhi nostri a un più aggra
devole oggetto. Sotto la figura del serpente Iddio fa vedere ad Eva il suo
nemico vinto e le mostra la benedetta semente dalla quale il suo vincitore
doveva avere schiacciata la resta cioè a dire dovea veder domato il suo
orgoglio e abbattuto il suo imperio.
Intanto la terra comincia a riempirsi e i peccati si aumentano. Caino
fa vedere al mondo nascente la prima tragica azione ; e la virtù comincia
da quel punto ad essere perseguitata dal vizio. Indi comparisce la di
stiozione de' figliuoli di Dio da' figliuoli degli uoinini cioè a dire di co
loro che viveano secondo lo spirito da coloro che viveano secondo la
carne ; la loro mescolanza e la corruttela universale del mondo.
Vi si trovò tuttavia un uomo giusto. Iddio prima di salvarlo daldilu
vio dell'acqua, lo avea preservato colla sua grazia dal diluvio dell' ini,
quità. La sua famiglia fu riserbata per ripopolare la terra , che s' in.
cammioava a non esser più che un'immensa solitudine. Colle diligenze di
quest' uomo giusto , Iddio salva gli animali , affinchè l' uomo intenda ,
>

che eglino sono per esso e dal loro Creatore soltomessi al suo imperio.
Rinnovasi il Mondo e la terra esce un'altra volta dal seno delle acque :
32
ma in questo rinnovamento resta una eterna impressione della Divina
vendetta. Persino al diluvio tutta la natura era forte di più e più vigo
rosa: dalla immensa quantità d' acque che Iddio condusse sopra la terra
e dal lungo soggiorno che v'hanno fatto , i sughi ch'ella chiudeva furono
alterati, l' aria carica di una eccedente umidità fortificò i principii della
corruzione , e il primo temperamento dell'universo trovandosi affievolito,
la vita umana che giugneva quasi a mille anni appoco appoco andò smi
nuendo ; l' erbe e le frutta non ebbero più la prima lor forza e fu duopo
dare agli Uomini un alimento più sostanzioso nella carne degli animali.
Innanzi al lempo del diluvio l'alimento che prendevano gli Uomini
senza violenza nelle frutta che da se stesse cadevano , e nell' erbe che
nè più nè manco presto seccavansi , era senza dubbio qualche residuo
della prima innocenza e della dolcezza per la qual eravamo formati. Ora
per nudrirci bisogna spargere il sangue malgrado l'orrore che natural
mente ci causa , e tutti gli affinamenti de' quali ci serviamo per imban.
dire le nostre mense bastano appena per mascherare i cadaveri che
siamo a mangiar costretti prima di renderci sazi .
Ma questa non è che la minor parte delle nostre disgrazie. La vita
di già raccorciata si abbrevia ancora dalle violenze che s'introducono nel
Genere umano. L'uomo che ne' primi tempi vedevasi risparmiare la vita
delle fiere , s' e' avvezzato a non risparmiar più de' suoi simili la vita.
Invano subito dopo il diluvio Iddio vietò di spargere il sangue umano :
invano per salvare qualche vestigio della prima mansuetudine di nostra
natura permettendo di mangiare delle bestie la carne ne riserbò il sangue.
Gli omicidi si moltiplicarono senza misura. È vero che Caino avea sa

griſicato suo fratello alla sua gelosia. Lamec paio di Cain avea fatto il
secondo omicidio e può credersi che ne sieno stati fatti degli altri
dopo questi biasimevoli esempi. Ma le guerre non erano ancora inventate.
Dopo il diluvio comparvero que'depredatori di Provincie che furono di.
nominati Conquistatori che spinti dalla sola gloria del comando , hanno
sterminato tanti innocenti. Nembrot maledetto rampollo di Cam maledetto
da suo Padre cominciò a far la guerra solo per stabilirsi un impero. Da
quel tempo l'ambizione s' e' presa a giuoco senza alcun termine la vita
degli uomini : sono venuti al punto di vicendevolmente uccidersi senza
odiarsi : l'ammazzarsi gli uni cogli altri è stato il colmo della gloria e la
più bella di lutte le Arti. Ecco i principii del mondo quali ce li rap
presenta la storia di Mosè: principii i quali c' insegnano a considerar
I'Universo e il Genere Umano sempre sotto la mano del Creatore tratto
dal niente colla sua parola , conservato dalla sua bontà , governato dalla
>

sua saviezza , punito dalla sua giustizia , liberato dalla sua misericordia
sempre soggetto alla sua possanza .
Bella Filosofia che ci somministra idce tanto pure dell' Autore del no
stro essere! Bella Tradizione che ci conserva la memoria dell' opere sue
magniſiche !
! 33

SULLA CREAZIONE

008
0. N. Scaramu334
di O.

Siese la man sull'orrido


Nulla l ' Eterno Fabbro :
5
Il portentoso facciasi
Uscia dal Divin labbro
E terra e cielo apparvero ,
E dissero : siam qui ( 1 ).

* Si pone quest' Ode o frammento per allogare alcune note che ci


sembrano interessanti.
(1 ) Salva la verità della fede Cattolica , e la dignità delle Divine
Scritture , e per meglio difendere il sacro testo dalle derisioni dei Pagani
e degli Eretici , espose il P. S. Agostino la sua sentenza de simultanen
rerum creatione appoggiata pur anche sull’autorità del libro dell'Eccle
siastico : Qui vivit in aeternum creavit omnia simul; e anche, come os.
serva il P. Calmet , al secondo canone del Concilio Lateranese : Deus
Creator omnium visibilium et invisibilium , spiritualium et corpora
6

lium qui sua omnipotenti virtute simul ab initio temporis utramque


de nihilo condidit creaturam : di modo che secondo il detto S. Padre
ne' sei primi giorni della creazione debbonsi intendere sei opere diverse
del Creatore, l'incominciar e finir delle quali corre sotto nome di mat
tina e di sera. Questa sentenza di S. Agostino piacque pure a S. Dio
nigi Cartusiano ( Enarr. in Gen. ) e all' Angelico S. Tommaso il quale
disse : Haec opinio Augustini plus mihi placet ( 1. part. q. 12. de
quatuor coevis ) e con ragione parve loro più conforme al buon razioci
nio , e al senso medesimo del sacro testo. In fatti le parole: In princi
Append. Lett. 3
34
2. S'accese il Sol : sui cardini
Brillâr le stelle aſlisse :
l ' pianeti si mossero
Nell'assegnata ellisse :
E le comcte eccentriche
Steser per l'etra il crin (s).
1
3. Spicgâr gli arbusti e gli alberi
Le chiome frondeggianti :
L' erbe , le biade alzaronsi
Mollemente ondeggianti :
Ad olezzar sul calamo
S'apriro i pinti fjor.
4. S'alzâr danzando in aere
Gli augei cantando in festa :
E belve innumerevoli
Saltar per la foresta :
E nell ' onde guizzarono
I muli abitator.
5. Tre volte , o Santo , udiasi
7

Sonare il firmamento :
Tre volte il ripeteano
Il mar , la terra , il vento :
E tre volte eccheggiavene
L'immensità del Ciel.

cipio creavit Deus coelum et terram indicano la creazione di tutto


quanto contiensi del cielo e nella terra , e il cielo non si dice che fosse
informe e vuoto come si dice della terra , la quale, sebbene Iddio avesse
già in lei creata tutta la materia destinata alla formazione delle diverse
specie de corpi, era però ancora priva di luce , di piante, di animali
>

e d'ogni altro ornamento. Oltre ciò le parole : fiat lux etc. fiat firma
mentum etc. germinet terra etc. fiant luminaria etc, non esprimono già
che la luce , il firmamento , le piante , gli animali , il sole , la luna ecc.
sieno stati da Dio formati di nuova materia non ancora da lui creata : ma
bensi che dalla materia già creata da lui si trassero , dando loro quella
tal forma, e formandone quel tale aggregato ; cosi che in quel tal
giorno sviluppossi dal miscuglio della materia la luce , che prima era la
>

lente , e che in quel tal altro giorno si formò il firmamento, e in quel


tal altro germogliò la terra , e in quel tal altro giorno il sole e la luna
cominciarono a far funzione di luminari rispetto alla terra , la cui atmo
sfera trovavasi ingombrata da dense materie che rendevanla tenebrosa.
( 1 ) La ragione del silenzio di Mosè intorno a molte particolari opere
della creazione, vien data da S. Tominaso p. 1.
s q. 70. a . 1. ad 3. Moy .
ses rudi populo condescendens secutus est ea quae sensibiliter appas
35
0. Seco allor fea concilio
Con sua Sapienza Eterna
L' Onnipotenza artefice ,
La Volontà superna :
O uom d'argilla fragile
Iddio su te pensò.
17. Allora in te lo spirito
Animator discese ,
D'incorruttibil tempera
Trina in te fiamma accese :
Virtù d'agire ingenita ,
lotendere , e Voler ( 1 ):
8. O attiva Possa lo genito
Tatenditor pensiero
Da voi sent' io procedere
Lo scerre il buono il vero s
O trina fiamma o imagine
Dell'Ente Creator 1

rent. ÉE un po' dopo. Moyses ut populum ab idolatria revocaret ils


lam solum causam attigit secundum quod sunt facta ad nostram ulia
lilatem .
( 1 ) Comincia a dichiararsi la Trinità (dice Bossuet ) facendo la Crea
tura ragionevole, le cui operazioni intellettuali sono un' imagine imper
fetta delle eterne operazioni.In fatti il pensier, che sentiamo nascere come
germoglio del nostro spirito , come figliuol della nostra attività intelligen
té cidà qualche idea del Figliuolo di Dio che prende il nome di Verbo
affinchè intendiamo che egli nasce nel seno del Padre non come nascono i
corpi , ma come nasce nell'anima nostra la parola interiore , che vi sen
>

tiamo allorchè contempliamo la verità .


Ma l'attività della nostr’Anima non si termina a questa parola intel
lettuale Dall' Attività e dall' Intelletto procede la volontà. Queste tre
cose non mai si dividono , e vicendevolmente si contengono : e in tutte a
tre consiste della ragionevol creatura la felicità e la preminenza. L'unio
ne poi dell'anima e del corpo, dice lo stesso Bossuet, ci dà un' imagine
eziandio della Incarnazione. v. Bossuet. Disc. sulla Storia Univera
sale P. 2. yi .
36
?

Sullo stato primordiale della Terra.

enzaa fermarci a discutere le diverse ipotesi


Senz più o meno dissonanti
dalla sagra scrittura , e delle quali la bizzarria degli Uomini può pro
durne delle centinaja : noi attcnendoci al sacro testo esporremo i fatti
geologici e fisici che il tempo ha dato luogo di poter osservare tuttora
sussistenti ; e che concordano colla sacra scrittura : e cosi vedremo come
il tempo stesso conferma la verità , e smentisce gli errori.
Le moderne osservazioni geologiche indubitatamente assicurano che due
volte in diversissimi tempi la terra fu coperta dalle acque ; cioè prima
dell' esitenza degli animali, e molti secoli dopo. E veramente nelle mon .
>

tagne primitive o cordigliere più elevate non trovasi vestigio veruno di


animali: mentre al contrario nelle saontagne secondarie trovansi infinite
petrificazioni di pesci , di conchiglie ,> di ossa umane, e di altri animali.
)

Dunque i monti primitivi si formarono prima dell'esistenza degli anima


li , e i monti secondarii si formarono dopo.
Essendochè poi le masse che compongono le montagne primitive sono
collocate a strati , le cui commissure sono sepsibilissime , da ciò si deducc
che siffatta collocazione è succeduta in uno stato di fluidità, e che prima
nuotavano in una generale soluzione , dalla quale precipitarono giusta le
ehimiche affinità o come si è detto vela precedente memoria sull iner.
žia , giacchè trovansi in più siti delle materie più leggiere sotto altre più
gravi. Dunque il globo terrestre de' suoi principii era tutto inondato dalle
acque , come ci attestano le sacre lettere : e la terra era informe e
vuota , e le tenebre erano sopra la faccia dell'abisso d'acqua in cui
la terra era come assorbita ,
Poichè dunque al principio le acque coprivano tutta la faccia della
terra : perciò erano al di sopra del livello a cui fu ridotto il mare : ri
tirandosi dunque le acque affinchè l'arido elemento apparisse , tutta la
copia di esse che superava il livello del mare dove congregarsi in qual.
che sotterraneo abisso d' onde sgorgo di bel nuovo al diluvio , come ci
dice la sagra scrittura : rupti sunt fontes abyssi magnae.
37

Estratto della Dissertazione del P. Calmet.


Siel paradiso terrestre.

nque vorrà considerare che anche dopo il diluvio , e dopo Mosè


Chiunque
le sorgenti de' fiumi che uscivano dal Paradiso terrestre possono esser
state scomposte , e che ciò che cra pianura può esser divenuto monta
gna , e che le montagne di quel paese possono esser state da qualche
terremoto sprofondate e disordinate , confesserà che tutte queste cose sono
tanti ostacoli alla scoperta di questo luogo.
Ciò non ostante se non vogliamo restringere il paradiso terrestre in
troppo angusti confini, secondo la descrizione geografica e corografica
che Mosè ne ha fatto dobbiam contentarci di rinvenire quel tratto di
paese in cui giaceva a un dipresso questo famoso giardino.
Senza fermarci adunque sulle varie opinioni di varj Autori ci basterà
il mostrare che i fiumi cosi famosi, che sono come i punti fissi cbe Mosè
ci ha lasciati per istabilire la situazione del paradiso terrestre , hanno le
>

loro sorgenti nella grande Armenia , amendue nel monte Tauro. L'Eufrale
nel monte Abos dalla parte del settentrione ; e il Tigri nel monte Nifate
altro ramo del Tauro dalla parte di mezzogiorno. Mosè nulla dice di
particolare sull' Eufrate detto in Ebreo Pherat : ma ci dice che il Tigri
chiamato in Ebreo Chiddekel va avanti cioè all' oriente dell'Assur , 0

dell ' Assiria .


I due altri fiumi che uscivano dal paradiso terrestre sono ilPhison e
il Gehon . Il primo in Ebraico significa fiume grande , abbondante ,
esteso. Gehon significa fiume violento , rapido, impetuoso.
>

I caratteri del Pbison secondo Mosè sono che gira attorno al paese di
Hevilath dove nasce l' oro . La somiglianza fra i nomi Fasi e Phison fa
credere che il Fasi sia il fiume di cui parla Mosè in questo luogo. Non
ci ha poi forse fiume al mondo che abbia tanti giri e andirivieni quanto il
Fasi. Uu altro carattere del Pbisou è che vi nasce loro , e loro di
questo paese è ottimo. Non ci ba fiume al mondo più celebre pel suo
oro quanto il Fasi. Mosè aggiunge che nel paese in cui scorre il Phison
si trova il bdellio e la pietra oniche : ma il significato dei nomi ebraici
di queste pietre non è conosciuto .
Il secondo fiume è Gehon , ed è quello che gira per tutta la terra dell' Etio
38
pia , che nell' Ebraico si dice paese di Chus. Non si conosce presente
mente alcun fiume chiamato Gehon se non l'Oxus che gli abitatori del
paese nominano Geihon e che mette foce nel mar Caspio , e anche un pica
colo ruscello presso Gerusalemme , che si appellava Gehon o Gihon,
Tutti però gli interpreti che sotto il nome di paese di Chus intesero
l'Etiopia intesero pure solto nome di Gehon il Nilo che ha la sua sor
gente nell' Etiopia . Ma il Nilo è troppo lontano dall' Eufrate e dal Tigri,
che inaffiavano certamente il paradiso terres!re ; perciò molti altri sotto
il nome di Gehon intesero l'Arasse , perchè la parola ebraica Gehon
o piuttosto Guihon che significa scorrere con impeto esprime perfetta
mente la natura dell' Arasse , e perchè l' Arasse scorre in vicinanza del
l'Eufrate del Tigri e del Phison , e perchè inaſſia un terreno somma
mente fertile ; ed al pari del Tigri , dell' Eufrate e del Fasi ha la sua
sorgente pelle montagne dell' Armenia e della Colchide. Altri però pro
posero ultimamente delle conghietture in favore del Ciro che va a con
giungersi coll' Arasse per gittarsi con esso nel Caspio e dicono che il
Giro dopo il Fasi è il solo fiume vicino al Tigri e all'Eufrate che si co
nosca più atto a corrispondere all' idea che Mosd ci dà del Gehon per
riguardo alla sụa escrescenza ed a' suoi rigiri. Quanto poi alla terra di
Chus inaffiata dal fiumeGehon , vogliono alcuni che sia l'antico paese
degli Sciti bagnato dal Fasi , dall'Arasse e dal Ciro.
Conchiuderemo adunque che tutti i caratteri coi quali la scrittura ci se
gna la situazione del Paradiso terrestre si scontrano in quella parte del
1 Armenia in cui si veggono le sorgenti dei quattro fiumi indicati da
Mosè , l'Eufrate , il Tigri, il Fasi , e l'Arasse o il Ciro che vi si con
giunge. Il pretendere una topografica precisione dopo tanti cambiamenti
dei paesi e dci nomi sarebbe una critica intemperanza,

1
39

Sulla disobbedienya di Adamo.

Gli increduli dei nostri tempi sonosi serviti eziandio del pomo di
Adamo e del discorso di Eva col serpente come di un nuovo e forte ar
gomento contro la Religione rivelata , trattando da ridicolo questo discorso
e conchiudendo che un pomo mangiato da Adamo non polè mai essere
un peccato degno di sì gran castigo del genere umano.
Noi dunque osserveremo che per quanto Dio fossc debitore a se stesso
di render felice la propria imagine : non era però gran fatto consentanco
alla Divina Sapienza e Giustizia il premiare Adamo senza verun merito :
e crearlo senza libero arbitrio , facendone invece di un pensante libero ,
un pensante Automa . Or dunque Adamo non poteva rendersimeritevole senza
libero arbitrio e senza il baon uso di esso. Era dunque necessario un
precelto per esperimentare la ben dovuta sua obbedienza verso il suo be
nefico Creatore. Ma nelle circostanze in cui trovavasi Adamo di esser solo
colla sua moglie in uno stato felice , i precetti di onorare il padre e la
madre , di non rubare , di non ammazzare , di non fornicare, di non dir
falso testimonio , di non desiderare l'altrui , erano affatto inutili. Qual
precetto adunque più a proposito in quella circostanza che la proibizione
di un frutto in mezzo a tanta copia di cose che poteano contentarlo ?
E chi può dire inoltre che il frutto vietato ad Adamo non fosse stato
anche dannoso alla costituzione fisica di Adamo stesso , e che perciò ancora
Iddio qual padre amoroso glielo abbia vietato ?
Oltre di che se bene si considera la disobbedienza di Adamo fu figlia
di un indegno sospetto che egli concepi del suo Dio , quasi che gli
avesse proibito quel frutto non per giusto fino , e fors' anche per van
taggio di Adamo stesso , come dovea reltamente pensare, ma per gelosia ,
che Adamo non diventasse un altro Dio. D'onde si vede che Adamo ha
malignamente interpretato il comando di Dio , ha prestato fede più al
serpente che a Dio : e però la disobbedienza di Adamo fu effeito di
grave malizia e di ribellione contro Dio. Ora siccome nessun figlio può
ercditar dal padre quello che ha perduto , e per legge fisica passano nei figli le
infezioni dei padri passate in natura : così appanto avvenne che il genere
umano resto erede non dei perduti beni di Adamo, ma delle susseguite
iniscrie.
Il discorso poi di Eva col serpente nulla ba di incredibile anche pre
so letteralmente. In fatti gli uomini sono arrivati a far delle statue par
lanti , altri a far parlar degli uccelli. Eva dunque potè credere che il
serpente parlasse o naturalmente , o per virtù d'un Essere superiore.
40

Osservazione sopra un' Obbiezione sulla Varietà


nella specie Umana.

Fra
ra le obbiezioni che si fecero contro ai sagri libri evvi pure quella
di alcuni i quali dissero non esser possibile che tutti gli uomini vengano
dal solo Adamo. Imperciocchè, dicono essi , Adamo fu egli bianco o
nero ? Se fu bianco , d'onde vengono i neri ? E se fu nero d' onde ven
gono i bianchi ?
Osserveremo adunque brevemente che i Naturalisti ammettono tre cause
Lutte e tre concorrenti a produrre le variazioni che si osservano ne' diffe
renti abitatori della terra. La prima è l'influenza del clima , la seconda
che s'accosta molto alla prima è il podrimento, e la terza che s'avvicina
forse ancor più alla prima e alla seconda , sono i costumi.
>

E veramente che il clima , il freddo , il caldo abbian si grande in


fluenza sul colore degli animali si può argomentare dal vedere che nei
paesi settentrionali non si trovano punto capelli neri, e che gli scojattoli , i
lepri , le donnole e molti altri animali vi son bianchi o quasi bianchi,
mentre ne' paesi men freddi essi sono bruni o bigi ; e aella Svezia certi
animali son grigi durante la state e in tempo d'inverno affatto bianchi.
Lepus, dice Linneo ( Fauna Svecica ) apud nos aestate cinereus , hie
me
semper albus.
Osserviamo inoltre che quando il calore dà all'eccesso come al Senegal
e nella Guinea gli uomini sono neri ; quand'è men forte , come sulle
9

costiere orientali dell’Africa gli uomioi sono men neri : quando comincia
a farsi un pò più temperato come in Barberia , del Mogol, ia Arabia
ecc. gli uomini sono bruoi solamente ; quando poi è temperato come in
Europa gli uomini sono bianchi, eccettuate alcune varietà derivanti unica
inente dalla maniera di vivere , cioè il menar una vita dura e selvaggia
esposti all'aria , o il menar una vita comoda e colta nelle città.
Similmente gli abitatori delle Maldive , di Ceylan , di Sumatra , delle
Filippine sono bruvissini , ma noo neri , perchè il mare tempera solto
5

questi climi l' ardor dell'aria ; perchè il vento di Levante o di Ponente


non vi arriva che dopo aver scorso un vastissimo spazio di mare. Cosi
pur succede sotto la zona corrida dell'America , dove il calore è meno
41
eccessivo che sotto la zona torrida dell' Africa. Non si trovano dunque
a
neri che in que' climi della terra dove tutte le circostanze concorrono
produrre un calore costante e sempre eccessivo : cosicchè variate le circo
stanze , varia il colore .
Il freddo eziandio quando sia estremo produce alcuni effetti simili a
que' del caldo eccessivo. Il freddo egualmente che il caldo può disseccar la
pelle e darle quel color olivastro che ne' Lapponi si vede. In somma il
clima , e la qualità del nutrimento hanno un influsso tanto evidente sulla
>

struttura degli animali , che non v'è luogo a dubitare degli effetti del.
>

l'uno e dell'altro. Ora tutto ciò serve a provare che il genere umano
non è già composto di specie tra lor differenti, ma che anzi non fuvvi
da principio che una sola specie d' uomini, la quale per essersi molti.
plicata e diffusa su tutta la superficie della terra , ha sofferte poi varie
mutazioni , cagionate dell'influsso del clima , dalla varia maniera di nu
>

drirsi e di vivere,> da morbi epidemici , e dal miscaglio eziandio , vas


riatosi indefinitamente fra individui più o meno somiglianti ; che siffatte
alterazioni non erano da principio cotanto patenti , ma si fecero più manifeste ,
3

più generali più costanti per mezzo dell' azion continuata di quelle stes
se cagioni : che elleno si sono perpetuate e si perpetuano tuttavia di ge
nerazione in generazione , in quel modo appunto che le malattie de' padri
e delle madri si comunicano anche a' figliuoli ; e finalmente che siccome
esse varietà non derivano in origine che dal concorso di cause estrin
seche ed accidentali , e che non sono state confermate e rese costanti che
dal tempo e dall'azione continuata delle stesse cause, cosi è probabilissimo
che verrebbero a poco a poco col decorso del tempo a distruggersi , o
almeno si farebber diverse se non sussistessero più le medesiime cagioni ,
o se date altre circostanze ed altre combinazioni , venisser elleno a varia
re. V. Bulfon Storia Naturale dell'Uomo.
42

Sul Diluvio Universale

Egli è un fatto abbastanza noto che l'asse terrestre attualmente trovasi


inclinato di 23 gradi , e circa 28 minuti ; e questo fa vedere che il
centro di gravità non coincide col centro di grandezza del globo terrestre.
Questa inclinazione, o per parlare più chiaramente , il moto che hanno
dovuto subire la terra e l'atmosfera nell'atto che avvenne un tale can ,
giamento , ha dovuto fare impetuosamente sgorgare il grande ammasso di
9

acque , che nei primordii della terra , coine abbiam detto , si erano ri
tirate nel grau sotterraneo , allora che l'arido elemento apparve. Lo
sconvolgimento poi dell' atmosfera dovette esser tale che ha ben potuto
produrre un diluvio di pioggie .
Sappiamo poi dalla Geologia che i più grandi e famosi promontoricome
il Capo di Buonasperanza, di Horn , di Comorin, di Sud nella nuova
Olanda , di Romania della punta del regno di Malaca, di Matapan nella
>
Morea ecc. tutti guardano verso il Mezzogiorno : ed osservasi pure che
all' Oriente di essi trovansi molte isole , e all'occidente grandi e profondi
seni. Osservarono in oltre i Geologi che tanto nell'antico mondo quanto
nel nuovo sono più frequenti verso il Nord gli ammassi di conchiglie
di ossa umane , e di molti animali della zona torrida , e che siffatti
ammassi sono maggiormente alle falde meridionali delle montagne , e che
essi lati meridionali sono più erti , più corrosi , più diroccati , più ango
>

losi che gli opposti. E un doito Geologo pure osservo che le piante fos
sili hanno generalmente i tronchi verso il Nord , e verso il Sud hanno i
rami. Ed è poi noto in fine che trovasi gran numero di pesci petrificati
e di conchiglie per entro ai monti secondarii; e che maggior quantità di
terra trovasi verso il polo Artico , e maggior quantità di acqua verso
l'Antartico.
Da tutto questo adunque si deduce che molti secoli dopo l'esistenza
degli Animali fu per la seconda volta la terra interamente sommersa dalle
acque : e che queste non furono soltanto l'effetto di una gran pioggia ,
:

ma molto più di un immenso sgorgamento dalla parte del Sud :


Rupti sunt fontes abyssi magnae. Cosicchè questo violentissimo sgorga
mento correndo verso il polo opposto , e urtando nei detti promontorj : gli
spoglio d'una gran parte di terra , e la trasporto verso questo polo insieme
a tant' altra terra , e in un cogli uomini e gli animali naufraghi delle al
tre zone. Quindi ne avvenne che i detti pronontorj facendo declinare la
43
corrente verso l'occaso , nè cmcrsero le isole , e i seni che abbiam detto,
e coine osservasi avvenir in piccolo ne' torrenti, dalla deposizio delle acque
sorsero le montagne secondarie. La maggior quantità poi di terra trasportata
verso il Nord , facendo col suo peso cambiar luogo al centro di gravità
del globo , fece che l'asse del medesimo proseguisse a restare inclinato
anche dopo cessata la causa che produsse originariamente un tale bar
collamento della terra ,
Dunque la Geologia stessa , mediante l'osservazione di tanti e ancor
perseveranti effetti ci dimostra e descrive l'universale Diluvio siccome
cel dimostrano e descrivono le Sante Scritture. In fatti il sacro testo ei
dice : anno sexcentesimo vitae Noe , mense secundo , septimo decimo
die mensis >, rupti sunt omnes fontes abyssi magnae , et cataractae
coeli apertae sunt. E l'inclinazione del perno terrestre ci dice che do
vette traboccare l'abisso delle acqne e scorrere a soverchiare tutta la
terra , e che non minore sconvolgimento soffrir dovelte l'atmozfera , la
>

quale da una parte con uno dei poli trovossi esposta più direttamente ai
raggi del sole , mentre la parte opposta, passò ad un tratto , insieme
> >

coll' altro polo, ad uno stato di lunga notte , e di raffreddamento , il


che tutto non potè succedere senza uno scompiglio tale da produrre un
diluvio di acque. Le petrificazioni poi di pesci, di conchiglie , di ossa
.

animali nelle più alte montagne secondarie , dimostrano che , appunto


come dicono le sante scritture , aquae praevaluerunt nimis super terram ,
opertique sunt omnes montes excelsi sub universo coelo .
Aggiugneremo le seguenti osservazioni del Chiariss. Autore dello Spela
tacolo della Natura ( tom. 3. ) le quali sono degne di esser lette.
Supponiamo, dice egli , che la terra primitiva descrivesse intorno al
sole il suo cerchio anduo , o la sua orbita ovale senza declinare il suo
asse da una parte più che da un'altra sul piano di quest' orbita ....
Non inclinando la terra il suo asse sul piano dell'annua sua via , >

presentava sempre il suo equatore al sole : e ad eccezione del mezzo


della zona torrida , ove il calore era eccessivo , a meno che non vi
fosse come al presente corretto da un ammasso di vapori , tutti gli
altri climi godevano di una dolce temperatura . Il giorno e la notte
erano dappertutto di dodici ore , ľ aere sempre puro , perfetta la pri
mavera , ..... l'atmosfera cra sempre pacifica ; uu solo zeffiro cagionato
dappertutto dal successivo approssimarsi del sole, cacciava i vapori
che si sollevavano dal mare , e gli scioglicva in rugiade sempre co
>

piose e sempre nuove ...


» Per una conseguenza naturale di questa uniforme temperatura gli
alberi conservavano sempre la lor verdezza. Essi erano nello stesso
tempo coperti di frutta , di fiori , e di gemme : rallegrando l'uomo
con ricolte sempre nuove... l'abbondanza era somma perchè oon interrotta .
w L 'uguale icmperatura dell'aria non poteva a meno di non influire sulla
vita dell'uomo , che rendeva più lunga. Una sola cosa deformava la
ierra ed era la malvagità de' suoi abitanti ... Tutta la natura colman.
doli di beni, loro dava mille motivi di riconoscenza , c di pietà : ma
44
essa dava loro anche l'occasionc , ed i mezzi di essere voluttosi e scellea
rati ; la vista di una morte che non dovea accadere se non molti sccoli
dopo non turbava nè punto nè poco i loro disegni ... Non ci voleva
meno che un cangiamento universale nella natura per arrestare il male. »
» Con qual mezzo ha potuto operarsi questo terribile cangiamento ? Una
linea scomposta nella natura basta a Dio per mutarne la faccia. Egli
prese l'asse della terra e la inclinò per poco verso le stelle del Nord .
Questa interruzione dell'ordine antico parve introdurre nuovi cieli e una
nuova terra. Con quest' abbassamento dell'asse l' equatore si trovò neces.
sariamente un po 'più basso del sole da una parte , e un po' più alto
dall'altra : Tutti gli ardori del sole si fecero sentire in quel momento in
un emisfero ed il freddo più acuto in un altro : da ciò il condensarsi , il
:

dilatarsi , e tutti gli urti dell'aria ; da ciò i venti tempestosi : l'atmo


sfera ne fu torbata :.. le acque superiori condensate . dall'urto di questi
venti si precipitarono : la terra scossa da un urto universale si iofranse
sotto i piedi de'suoi infami abitanti ... i serbatoi del grande abisso
furono rotti. · dal concorso delle acque superiori ed inferiori si formò
1 un diluvio universale ed il globo fu annegalo ... *
u Dopo questo tempo la terra... andò soggetta ad apparenze che variano
tutti i giorni per sci mesi... La diversità delle stagioni e le vicende
dell'aria necessariamente cagionarono un' alterazione nel temperamento
dell' uomo , e restrinsero la durata della sua vita.
Resterebbero alcune obbiezioni da sciogliere , cioè ; come mai tanti avis
mali proprii di climi lontanissimi dell'America dell' Africa e dell'Europa
siansi tutti recati all'Arca : e como mai la maggior parte delle piante ,
dei semi e degli alberi non siapsi corrotti e impudriti sotto le acque ?
Ma quanto alla prima si può rispondere che avanti il Diluvio non eravi
l'attuale diversità di climi , e che perciò anche in quella sola plaga del
mondo sotto la quale abitava Noè dovca trovarsi ogni specie di animali ,
e che perciò non aveano da fare un' immenso viaggio per recarvisi come
da taluno si pensa. Quanto alla seconda poi si osserva che le acque co
minciarono a diminuire dopo cenlocinquanta giorni ; che nel mare istesso
+
si veggono piante che vi crescono e che vi vegetano ; e che gli alberi
radicati possono , al pari delle sementi coperte di terra , durare sott'acqua
per lunghissimo tempo. Nulla dunque ostano tali obbiezioni alla univer
salità del Diluvio , come da Mosè viene narrata .
45

Sull' drca di Noe .

La lunghezza dell'arca era di 3oo. cubiti , la larghezza di 50. , e


l'allezza di 30. Queste tre dimensioni danno un volume cabico di
450,000. cubiti per la capacità dell'arca. E siccome il cubito ebraico
corrisponde a 20. pollici francesi, perciò i 300. cubiti danno 500. piedi
di lunghezza , i 5o. cubiti danno 83. piedi , di larghezza , i 30. cubiti
>

danno 50. piedi di altezza. Queste tre dimensioni danno un volume di


2,095, 000. piedi cubici di capacità dell'arca.
Ma la famiglia di Noè , non era che di 8. persone a ciascuna delle
quali assegnando s, 000. piedi cubici di spazio per alloggio ( spazio suf
ficiente per un alloggio libero ed agiato ) e deducendo questi 8,000.
piedi cubici dalla capacità totale dell'Arca ( 2 , 075, 900. ) rimarranno
2,067, 000. piedi cubici di spazio per contenere tutti gli animali , le
provvigioni, mudizioni, gli utensili ed istrumenti necessari per sostentare
gli uomini e le bestie per tutto il tempo che restaron dell'Arca.
Se
merosi però
porta eccessivo
a 4560. rispetto
il numero
agli degli animali introdottisulla
nell'Arca ( nu
animali che esistono terra , massi
mc se si considera che probabilmente Noè non avrà introdotto dell'Arca gli
animali che posson essere riferiti alla stessa specie ) dobbiamo dire che
sarebbe anche troppo assegnare per alloggio di tutti gli uomini e gli
animali dell'Arca uno spazio di 280, 195. piedi cubici ; e che perciò
rimarrebbe ancor libero per le provvisioni uno spazio di 1,794,805 .
e supponendo che le provvisioni occupassero anche il quadruplo dello
spazio occupato dagli, animali viventi , ciononostante restava nell'Arca
libero ancora un terzo circa della sua capacità.
46
Se poi consideriamo che avea tre piani : cioè il deorsum , caenacula
et tristega ; che vi erano in essa mansiunculas ; che Noe diede ala
l'Arca lume quanto bastava ( cssendo che la parola fenestram della vol
gata , nell'Arabo , e nel Siriaco è in plurale ; e l'Ebreo significa let
teralmente lumen dabis arcae ) dobbiamo conchiudere che l'arca era si
curamente comodissima per tutto quanto secondo la Divina Scrittura en
trò in essa.
Oppongono alcuni che non si comprende come un' Arca cosi carica e
pesante abbia potuto non sommergersi ; ma si osserva che le navi anche
più cariche non si immergono ordinariamente che fino a tre quarti della
foro altezza : e che il carico dell'Arca paragonato alla sua grandezza ed
:

all'estensione della sua superficie era molto minore di quel che non
sia in proporzione il peso delle pavi ordinarie.
Quanto agli animali carnivori sui quali alcuni fanno delle difficoltà ,
osserveremo , che molti , e forse anche tutti poteano essere nudriti di crbe ,
>

legumi, o di frutta , e che fors' anche la sagacità di Noè avrà introdotte


nell' Arca dei novelli più facili ad esser mantenuti e governati.
1

47

Caratteri della vera Religione ee delle Scritture


divinamente inspirate.

Sogliono i miscredenti opporci di continuo su quale fondamento, e su


quali prove incontrastabili abbiamo noi a credere che Dio abbia vera
mente parlato ? E che non sia questa , dicono essi , una qualche pia
frode chi ci assicura ? Sappiam pure , soggiungono , che Numa Pompilio
per conciliare autorità alle leggi ed ai sagrifizi da lui imposti , diceva di
aver appresa ogni vorma ed ogni istituzione dalla Ninfa Egeria. Sappiamo
che Minosse Cretense recavasi spesso sul monte Dittéo facendo gran vista
di dovere ascoltare gli insegnamenti di Giove. Sappiamo che Licurgo in
traprese un viaggio a Delfo per sapere com' ei diceva , da Apollo quali
migliori leggiproporre al suo paese , e per impetrare dalla divinità lo
spirito di saviezza necessario al compimento de' suoi disegni. Sappiamo in
fine che anche Maometto fondar pretese sopra una Rivelazione la sua
legge. A quali contrassegni adunque potremo noi contraddistinguere la vera
Religione rivelata da tutte le altre che non lo sono ?
Gravissima inchiesta in vero è la presente , alla quale volendosi quanto
più si può adeguatamente soddisfare uopo è premettere quali sieno i ca
ratteri della vera Religione , e dei libri divinamente ispirati.
1. La vera Religione debb' essere inerente all'esistenza delle cose , e
però consentanea tanto alla natura divina quanto alla natura umana :
perchè debb' essere fondata sui veri rapporti fra Dio ľ uomo .
2. Debb' essere la perfezione della legge Naturale la quale è la primi
tiva e anteriore ad ogni altra legge. E perché la legge naturale ha per
autore lo stesso Dio , perciò la Religione rivelata dee perfezionarla.
48
3. Dee venire immediatamente da Dio , ed essere presentata da lui
agli uomini con contrassegni sensibili pubblici e notorj quali sono i veri
miracoli e le vere profezie.
Perciò i veri miracoli , e le vere profezic non può averli che la vera
Religione.
4. Debbº essere uniforme ed invariabile al contrario di quelle che son
opera degli uomini nelle quali spesso ciò che una approva , l' altra con
danna , ciò che una chiama bene e virtù , l' altra chiama vizio e male ,
>

e ciò che condanna in un tempo , approva in un altro.


6. Debb' essere evidente e dimostrata : e perciò ella sola può vantare
veri miracoli e vere profezie che la dimostrano sensibilmente e noto
riamente.
7. Debb' essere ragionevole , cioè tutta conforme alla retta ragione :
può bensi contener qualche cosa superiore alla ragione , ma non mai una
cosa contraria al buon senso.
8. Dee perfezionar l'umano intelletto nella vera cognizione di Dio e
dell'uomo , reggere gli umani affetti affinchè non sienoº falsi e nocivi , e
dirigere la volontà al sommo bene, e distoglierla da' beni falsi e bugiardi.
9. Debb' esser giusta , pacifica , benefica , considerando tutti gli uomini
come fratelli. Ella è perciò fondata sulla carità , cioè sull'amor di Dio e
del prossimo .
Questi sono adunque i caratteri che nella nostra santa Religione
ravvisiamo quantunque volte ci facciamo a considerarla : questi sono
i contrassegni che ci palesano la Divinità delle Sante Scritture , sic
come procureremo di esporre in una Dissertazione che daremo in se
guito , se a Dio piacerà di assistere colla sua grazia la nostra bassezza.

( Con permissione. )
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1
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