Bibbia - Antonio Martini - Volu - Antonio Martini
Bibbia - Antonio Martini - Volu - Antonio Martini
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ws
ലലലലല
VECCHIO
E NUOVO
TESTAMENTO
TRADOTTO ED ILLUSTRATO
DA MONSIGNOR
ANTONIO MARTINI
Pagine N. 384. ad un
cent. per pagina L. 3. 84.
Appendice Letteraria fasci
colo primo pag. 48 . 48.
Legatura 15 .
L. 4. 47
Porto e dazio
2222PPE
1
1
GOVERNATIVA
BIBLIOTECA
regFe.asi
1744
CREMONA
BIBLIOTECA
DI
CLASSICI AUTORI.
Vol. 13.
-
VECCHIO
E NUOVO
TESTAMENTO
secondo
LA VOLGATA
TRADOTTO IN LINGUA ITALIANA
ANTONIO MARTINI
ARCIVESCOVO DI FIRENZE EC. EC.
TOMO 13 .
VOGHERA 1831 .
DALLA TIPOGRAFIA SORMANI
a spese GIOVANNI TORRI in Pavia
de’librai 1 GLACISTO MORETTI in Alessandria.
Lesz Tezzi 1/47
>
PELICULA GUVERNATIVE
CREMONA
PROFEXIA DI QARAMIA .
7
Prefazione
punito per mano de' Caldei ; ma le sue profezie furon messe da lui per
iscritto solameote l'anno quarto del regno di Joachim. Geremia fin dal
principio di sua predicazione parla in tal modo contro i vizj, e le ini.
quità degli Ebrei , che si conosce evidentemente , come sotto un buodo, e
pio re , quale fu Giosia , continuavano i dolorosi effetti della empietà dei
predecessori, e particolarmente di Manasse , come è indicato iv. Reg.
1XXI. 36. Dopo la infelice morte di Giosia , Sellam ( detto altrimenti Joa
chaz ) suo successore del regoo fece il male dinanzi al Signore ( ibid.
Fers. 32. ) ; ma questi non regoò , se non tre soli mesi, essendo stato
deposto , e condotto dell' Egitto, e ucciso da Faraone Nechao , il quale
. >
a lui sostitui Joachim , principe , che non fu inferiore a verun altro pella
superbia , e nella crudeltà ; iv. Reg . xxxi . 37 .; onde il Profeta con
tinuo contro di lui , e contro il popolo prevaricatore le sue minacce , fino
a predire , che Joachim si ridurrebbe ad avere la sepoltura di un asino.
Quindi l'ira del re , e de' grandi , e de sacerdoti, e dei falsi profeti
8
contro Geremia , cui fecer soffrire di continuo ogni maniera d'insulti , c
di strapazzi ,e la prigione , ed egli sarebbe di buon' ora rimaso vittima
del furore de' suoi nemici , se Dio , il quale volea che egli divenisse
perfetta figura del Cristo , e meritasse più gloriosa corona , non l'avesse
>
più volte salvato dalle loro mani. Così dopo il breve regno di Jechonia ,
e dopo che la miglior parte del popolo col suo re fu trasportata a Babi
lonia, non cessò il Profeta , regnando l'ultimo re Sedecia , dall'esortare
> .
ogni suo potere si oppose alla disperata risoluzione de' Giudei , i quali a
dispetto de' suoi consigli , e delle sciagure , ch' ei lor prediceva , se fos
sero andati nell'Egitto , volevano cercare in quel regno un asilo , temen
do sempre , che i Caldei vendicar volessero sopra di essi la morte di
Godolia. Quindi per quanto il Profeta si affaticasse a persuaderli di ri
manere nella Giudea , promettendo loro a nome di Dio la sicurezza , e >
9
Oltre i treni , o sia lamentazioni , fu da alcuni creduto autore Ge
remia del terzo , e quarto libro de' Regi , ed anche de' Saluni lxiv. , e
cxxxyi . ; ma nou si hanno di ciò , se non mere congetture. Che altre
opcre avesse egli scritte , che non sono venute fino a noi , apparisce dal
libro secondo de' Maccabei cap . II. 1. , e dal secondo de ' Paralipomeui
cap . XXXV. 24. 25 .
I treni di questo Profeta , oltre la dignità di Scrittura sagra e са •
nonica , hanno ancora ilpregio di essere un insigne poema sagro , tutto
>
pieno da capo a piedi di tenerissimi affetti, col quale Geremia piange
la distruzione della santa città , la ruina del tempio del vero Dio , tem
pio unico al mondo , tempio , che era la meraviglia del mondo ,
pio piange.
la estrema miseria del popolo del Signore, e la sua schiavitù tra' Caldei
L'argomento è grande , e degno dello spirito del Signore , e le parole ,
e i sentimenti corrispondono alla grandezza dell' argomento , talmente che
non può esservi cuor cosi duro , che dalla vivissima descrizione di tauta
calamità non resti commosso . Per la qual cosa diceva il Nazianzeno :
Qualunque volta io leggo queste lamentazioni , mi si serra la voce
nel leggere , mi sgorgano le lagrime , e viemmi dinanzi agli occhi
quella rovina , e al pianto del Profeta io piango. Rende adunque qui
Geremia gli ultimi ufficj alla amata sua Gerusalemme , e la memoria di
lei consagra alla posterità , e stimola al dolore , e alle lagrime di peni
tenza i suoi concittadini , ailinchè chieggano , e impetrino da Dio la sua
ristaurazione . Nel! ' Ebreo sono scritti i treni con quest ' ordine , che il
primo verso comincia dalla prima lettera dell' alfabeto , il secondo verso
dalla seconda lettera , e così van continuando per tutte le lettere dello
stesso alfabeto ; nel capo terzo però i tre primi versi cominciano dalla
prima lettera , i tre seguenti dalla seconda lettera , e serbasi così il nu
mero ternario sino all' ultimna lettera , e quindi è venuto , che i latini
hanno posto innanzi a ciascun verso il nome della lettera , da cui nel
testo originale quel verso incomincia .
I dolori e i gemiti di Geremia figuravano i dolori e i gemiti di
Cristo paziente , il quale in mezzo alle ignominie, e in mezzo agli acer
bissimi suoi patimenti, piarse , ed esorto .gli altri a piangere (Luc. xxIII.
28. 29. 30. ) le orrende calamità , sotto le quali dovea nuovamente re
stare oppressa la ingratissima Gerusalemine , rea della morte del suo
Messia , e del suo Dio. Per la qual cosa si leggono nella Chiesa queste
9
IL LIBRO
DI GEREMIA PROFETA
CAPO PRIMO
Vers. t. Parole di Geremia figliuolo di Helcia ec. Tutto quello che riguarda
la persona di Geremia , si è detto nella prefazione.
Vers. 2. Parole delle a lui dal Signore ec . Geremia proſetó per più di qua
rant'anni continui cioè dall'anno tredici del regno di Josia , del mondo 3375.
fino alla ruina di Gerusalemme, che avvenne i anno del mondo 3416. Egli
profeto ancora dipoi nell'Egitto dove ando, e dove mori. Vedi cap. xLv. ec,
Vers. 3. E detiea lul ne' giorni di Joachim ec. Dopo Josia, regnarono Joa
1 2 PROFEZIA DI GEREMIA
usque ad consummationem unde. Giuda , sino tutto l ' undecimo
a
cimi anni Sedeciae filii Josiae re- anno di Sedecia figliuolo di Josia
, sino alla trasmigra
gis Juda , usque ad transmigra- re di GiudaGerusalemme
.
guardarsi questa , come una scusa dettata a Geremia dalla sua umiltà , scusa
simile a quella di Mosè , Exod. iv . 10.
САРО І. 13
et universa , quaecumque manda- cose , per le quali ti spedirò , е
vero tibi , loqueris. tutto quello che io t'ingiungerò, tu
lo dirai .
8. Ne timeas a facie eorum : 8. Non temere la faccia di co
quia tecum ego sum , ut eruam loro : conciossiachè son io con le ,
te , dicit Dominus. per trarti d'impaccio , dice il Sia
gnore.
9. Et misit Dominus manum 9. E stese il Signore la mano
suam , et tetigit os meum : et di- e toccò la mia bocca , e dissemi il
xit Dominus ad me : Ecce dedi Signore : Ecco che io pongo pella
verba mea in ore tuo : tua bocca le mie parole :
10. Ecce constitui te hodie su- 10. Ecco che io ti do oggi auto
per gentes , et super regna ( 1) , rità sopra le genti , e sopra i rea
ut evellas , et destruas , et di- mi , affinchè tu diradichi , e di
sperdas, et dissipes , et aedifices, strugga , e disperga , e dissipi , e
el plantes. edilichi e pianti.
11. Et factum est verbum Do- 11. E il Signore mi parlo , e
mini ad me, dicens : Quid tu disse : Che è quello che tu vedi ,
vides Jeremia ? Et dixi : virgam o Geremia ? E io dissi : lo vedo
vigilantem ego video . una verga vegliante.
( 1 ) Infr. 18. 7 .
( 1) Infr. 4. 6 .
Vers. 13. Ed ella viene dalla parte di settentrione. Cioè dalla Caldea , a da
Babilonia ; perocchè nelle Scritture i paesi oltre l'Eufrate sono indicati col
nome di settentrione. Questa immagine di una caldaja bollente , nella quale
si bollono le carni de' peccatori , parrà forse ad alcuno un po' bassa , e non
molto degna della gravità di un Profeta , ma essa è ripetuta anche in Eze
chielle , in Michea ec. , e tutt'altra idea , che a noi ella entava agli Ebrei,
i quali ' vedevano nel tempio di Dio cuocersi nelle caldaje le carni delle vitti
me sia pe ' sacerdoti , sia per le persone particolari , che offerivano le stesse
rittime, e delle stesse carni facevano banchetto dinanzi al Signore . Vedi Deuter.
111. xiv. E dall'altro lato i peccatori sono sovente nelle Scritture medesime e
considerati come vittime della divina giustizia. Ciò sia delto brevemente ,
sol di passaggio per quelli che facilmente condannano tutto quello che non in
tendono. Notisi , come nelle stesse minacce di Dio apparisce la sua miseri
cordia , e il genio di perdonare . Dio fa prima vedere e provare a ' peccatori
la verga : quelli che alle percosse della verga non si emendano ; sono gettati
nella caldaja bollente , di cui parla Ezechielle ,> cui mette fuoco il vento di
settentrione. Cosi s . Girolamo.
Vers. 15. Convocherò tutte le famiglie ec , Con Nabuchodonosor farò veniro
tutti i principi , e tutte le nazioni soggette a lui. Dopo presa Gerusalemme ,
Geremia racconta , „ che tutti i principi del re di Babilonia preser quartiere
n bel mezzo della porta » , cap. xxxix . 3.
CAPO . I. 15
16. Et loquar judicia mea cum 16. Ed io esporrò a costoro i
eis super omnem malitiam eorum , miei giudizj sopra tutta la malizia
qui dereliquerunt me , et libave- di quegli che hanno abbandonato
runt diis alienis , et adoraverunt me , ed han falte libagioni a' dei
opus manuum suarum . stranieri , e hanno adorato l' opera
delle lor mani .
17. Tu ergo accinge lumbos 17. Tu adunque cingi i tuoi
tuos , et surge , et loquere ad eos fiancii, e sorgi , e di a costoro
9
omnia , qurte ego praecipio tibi. tutto quello ch ' io ti comando. Non
Ne formides a facie eorum : пес aver paura della loro faccia : impe
enim timere te faciam vultum rocchè io farò , che tu non abbi
eorum . paura de' loro sguardi ;
18. ( 1) Ego quippe dedi te 18. Imperocchè io ti ho fatto
come
hodie in civitatem munitam , et ogsi come una città forte , e
in columnam ferream , et in mu- una colonna di ferro , e un muro
Vers. 16. Ed io esporró a costoro i mlei giudizi ec. Alle porte della città
tenevansi i tribunali, come si è veduto più volte. Dice adunque Dio, che Na
buchodonosor , e que principi , che sono con lui , alla porta di Gerusalemme
faraono giudizio di Gerusalemme , e de' motivi , che ha avuto Dio di abban
donarla al furore nemico per la somma sua malvagità , e ingratitudine : questi
motivi , e questa ingratitudine Dio farà , che li comprendano e Nabuchodo
>
CAPO II .
(1) Mich . 6. 3.
gnore , egli è la primizia di tutti i popoli primizia sagra molto pid , che le
primizie delle granaglie , e degli altri frutti della terrale quali a Dio si of .
feriscono : peccato grande fanno tutti quelli che lo divorano ., sendo egli cosa
mia , e io pioverø sciagure sopra di essi. Cosi gli Egiziani, gli Amaleciti , gli
Amorrei , i Madianiti ec. furono da me perseguitati , e puniti , perché odiaro
noil popol mio.
Vers. 5. Andarono dietro alla vanità ec. Andarono dietro ai falsi numi, agli
idoli , che sono cosa vana , e cosa vana rendono chi gli adora.
Vers. 7. In una fertilissima terra. Propriamente direbbe: In una lerra , che
è tutta un Carmelo: ma il senso è quello che abbiamo espresso , essendo qui
posto il nome di Carmelo , come in Isaia xxIX . 17. , e altrove.
Ne facesle un' abbominazione. Della terra , che più di qualunque altra era
terra mia , voi ne faceste un ricettacolo d'immonde abbominevoli divinità.
Vers . 8. I sacerdoti non hanno dello : Dov'è il Signore ? I sacerdoti stessi
non hanno avuto verun pensiero, nè cura alcuna di me : eglino ban fatto come
gli altri , e peggio che gli altri.
Mart .Tom . XIII.
18 PROFEZIA DI GEREMIA
phetae prophetaverunt in Baal , me , e i profetti hannosonproſetato
ti
et idola secuti sunt. nel nome di Baal , e anda
dietro agl ' idoli.
9. Propterea adhuc judicio con- 9. Per questo io contenderò in
teridam vobiscum , ait Dominus , giudizio con voi , dice il Signore , >
idolo .
12. Obstupescite coeli super hoc, 12. Stupite , o cieli , e inorridi
>
diterraneo ec. ; ma qui il nome di Cetbim è messo per siguificare tutti i paesi
oltre il mare , paesi posti all'occidente della terra santa , e per li paesi di
9
favorito , e beneficato .
Vers. 11. Ha cambiato la sua gloria in un idolo. Il glorioso suo Dio , il
vero , il solo Dio è stato cambiato dal mio popolo in un idolo : me , che era
gloria d'Israele , mi ha abbandonato l'ingratissimo Israele per abbracciare un
idolo vano .
Ver. 12. 13. Slupite , o cieli ec. Il portento è tanto grande , e orribile, che
il Profeta ba ragione d'intimare a'cieli stessi , che si risentano , e s’inor
ridiscano pell'euorme aggravio fatto al lor Creatore , e pella incredibile cecità ,
e stoltezza di crcature dotate da Dio di ragione. Queste creature abbandonas
CAPO II. 19
cisternas , cisternas dissipatas , andati a scayarsi delle cisterne , ci
quae continere non valent aquns. sterne , che Semono , e contener
non possono le acque.
14. Numquid servus est Israel, 14. Israele è egli forse uno schia
aut vernaculus ? quare ergo fue vo , o figliuol di una schiava ? per
ctus est in praedam ? qual motivo adunque è egli messo
a saccomanno ?
15. Super eum rugierunt leo- 15. I lioni rozgirono contro di
nes , el deilerunt vocem suam , lui, alzarono la loro vuce : la terra
posuerunt terram ejus in solitu- di lui è ridotta un deserto : le sue
dinem : civitates ejus e.rustae sunt, cità sono incendiate , e prive di
et non est qui habilet in eis. abitatori.
16. Filii quoque Mempheos , et 16. I figliuoli stessi di Memphi ,
Taphnes constupraverunt te usque e di Thaplines ti hanno coperta di
ad verticeni. obbrobrio fino alla cima del capo.
17. Numquid non istud factum 17. E non è egli ciò avvenuto a
est tibi , quia dereliquisti Domi- te , perchè hai abbandonato il Si
num Deum tuum eo tempore , gnor Dio tuo nel tempo che egli
quo ducebat te per viam ? era tua guida nel tuo viaggio ?
18. Et nunc quid tibi vis in 18. E adesso , che pretendi tu
via wypti , ut bibas aquam tur- coll' andare verso l'Egitto a bere
bidam ? et quid tibi cum via As- acqua torpida ? E che hai tu a
syriorum , 'ul bibas aquam .
fu, fare coll'andare verso gli Assiri a
minis ? bere l'acqua dell' Eufrate ?
rono il vero Dio , fonte di acqua viva , fonte di tutta consolazione , e di ogni
hann ac
bene , e andarono a cercare di dissetarsi a cisterne , che non o qua
ne possono averla , perchè gemono , e son sempre asciutte. Quello che degli
adoratori de' falsi dei è qui detto, ottimamente si applica di Padri ad ogni
maviera di peccatori , onde nobilmente s . Agostino sent. 289. dice : » Quauto
u gran bene , e qual bene sia Dio , anche da questo evidentemeute dimostrasi ,
„ che non ha bene nissu: uomo, che da Dio si allontani , perchè e quelli che
» ne' mortiferi loro piaceri si deliziano , non ponuo essere seuza timor di do
„ lore ; e di quelli , i quali per la eccedente gonfiezza di lor superbia niente
e
» sentono il male della loro apostasia , quanto sia grande la miseria apparisce
» Vers.
a tutti 14.
quelli che èhanno
Israele disceruimento
egli forse » . ec . Israele non era , e non fu mai
uno schiavo
considerato come uno schiavo ; egli era figliuolo , e figliuolo amato di Dio.
Come adunque è egli avvenuto , ch' ei sia preda' di lioui affamati , degli As
>
notati con queste due città dell'Egitto. Questi dice , che alle crudeltà contro
>
Israele
Vers. hanno
17. Nelaggiunto
tempo ,insulti
che egli, eeraobbrobrj infiniti
tua guida nel ,tuo
e da non nominarsi.
viaggio. Nel tempo , che
egli per la via de ' suoi comandamenti ti conduceva alla vera felicità .
Vers . 18. E adesso , che pretendi lu coll' andare verso l'Egitto ec. Gli
Ebrei , quando Dio permetteva , che fossero oppressi dagli Assiri', ricorrevano
all'ajuto degli Egiziani , e oppressi da questi imploravan l'ajuto degli Assiri
20 PROFEZIA DI GEREMIA
19. Arguet te malitia tun , et 19. Tua condannazione sarà la
aversio tua increpabit le. Scito , et tua malvagità , e la tua ribellione
vide , quia malum , et amarum griderà contro di le. Riconosci alla
est reliquisse le Dominum Deum prova , come mala cosa , e dolorosa
tuum , et non esse timorem mei ella è , che tu abbi abbandonato il
9
(1 ) Infr. 3. 6.
( a) Isai. 5. 1. Matth. 18. 33.
gliuoli degenerarono talmente , che Dio non può riconoscere più per sua que
sta vigna rimbastardita.
Vers. 39. Quando tù ti lavassicol nitro ec. Tu crederai , immonda donna ,
di lavarti , e mondarti colle tue abluzioni legali : ma quand' anche a queste tu
aggiungessi il nitro, e l'erba Borith , tu sarai sempre sordida ,. ee schifosa negli
occhi miei per le tue iniquità. L'erba borith è la soda , ovvero quella che di
САРО ІІ. 21
23. Quomodo dicis : Non sum 23. E come dici tu : lo non so
polluta , post Baalim non ambu- no contaminata , non sono andata
lavi ? vide vias tuas in convalle, dietro a Baal ? Mira le tue vestigia
scito quid feceris : cursor levis là in quella valle , rifletti a ciò che
explicans vias suas . hai fatto , agile barbero , che va
9
cesi saponaria , buona come il nitro a togliere le macchie dagli abiti , e di cui
a
e
potevano serviçsi , come del nitro le donne di que' paesi per far netta e lustra
la pelle.
Vers. 33. 34. Là in quella valle. Parla della valle di Hennom , dove si ado
rava Moloc , e si abbruciavano in onor di lui i bambini.
Ajile barbero. S'inteude un cammello di que' che chiamavansi dromedarj ,
cioè corridori, e tali erano particolarmente le femine ditali cammelli. Parago
na adunque Dio questa sposa infedele trasportata dal furore di sua passione ver
so gli infami dei" de’Gentili , la paragona , dico , ad una tal bestia, che corre,
e vola per ogni parte a soddisfare le sue brame.Nel seguente versetto ancora
è fortemente dipinta la sfrenata impetuosità , colla quale gli Ebrei correvano
dietro a ' falsi dei, colla similitudine di un'asida selvaggia che va in cerca di
quello che ama.
Vers. 25. Tieni guardato il tuo piede dalla nudità ec. Egli è lo sposo , che
parlonaquesta ingrata
sposascarpe
là consumi le tue , e ,leeinfeJele.
piaute ,e Guardache
ti guadag ui tucoltuocorre requaea.
la sete , cheti torment
Ma quella accecata risponde: io non ispero più nulla dal mio primo sposo :
ho, amati altri oggetti , e questi seguiterij ad amare : egli non mi riceverebbe
più nella sua grazia , e io 'andro dietro a quelli.
Vers.36. Come rimane confuso un ladro ec. Come un ladro colto infra
granti riman confuso ; cosi rimarran confusi costoro , quando la loro empietà,
e la loro infame rita si faràmanifesta del giúdizio, che ſaran di loro gli stessi
22 PROFEZIA DI GEREMIA
27. Dicenles ligno : Pater meus 27. I quali dicevano al legno :
:
es lu : et lapidi ( 1 ) : Tu me ga . tu se' il padre mio : e alla pietra :
nuisli : verterunt ad me tergum ,: tu mi hai generalo. Voltarono a
et non fucien , et in tempore af. me le spalle , e non la faccia ; c
flitionis suae dicent : Surge, et al tempo della loro aflizione di
libera nos . rando : levati su , e salvaci .
28. Ubi sunt dii tui , quos fe- 28. Dove sono i tuoi dei , che
cisti tibi? surgant , et liberent te , tu ti facesti ? Sorgano , e ti sal
in tempore afflictionis tune (2) : vino al tenpo di tua afflizione. Im.
secundum numerum quippe civi- perocchè i tuoi dei , o Giuda ,
>
tatum tuarum erant dii tui Juda. erano tanti , quante le tue città .
29. Quid vultis mecum judicio 29. Perchè ' mai volele voi di
contendere ? omnes dereliquistissputarla meco in giudizio ? Tutti
me , dicit Dominus voi avete abbandonato me , dice il
Signore.
30. Frustra percussi filios ve- 30. Senza frutto io gastigai i
stros , disciplinam non receperunt: vostri figliuoli , non dieder luogo
devoravit gladius vester prophetas alla correzione. La vostra spada
vestros , quasi leo vastator. divorò i vostri profeti : come lion
che devasta , la vostra stirpe.
31. Generalio vestra . Videte 31. Ponete mente a quello che
Verbum Domini : Numquid soli- dice il Signore :: Son io stato forse
tudo factus sum Israeli , aut terra per Israele un deserto , o una terra
)
serotina ? quare ergo dixit popu- à bacio ? Per qual motivo adunque
lus meus : Recessimus , non ve ha egli detto il mio popolo : Noi
niemus ultra ad te ? ci ritiriamo : noi non verrem più ||
da te ?
32. Numquid obliviscetur virgo 32. Si scorderà ella una fan .
ornamenti sui , aut sponsa fasciae ciulla de' suoi ornamenti , od una
pectoralis suae ? populus vero sposa della fascia , che stringe il
nemici. Vedi cap. 1. 15. perocchè allude a quello che ivi si dice , e l'afflizio
.
frutto ?
Vers. 32. Si scorderà ella una fanciulla ec. Nè una fanciulla , nè una spo
sa si scorda de ' suoi ornamenti : ma tutto il mio popolo ba fatto minor conto
di me , di quel che faccia una donna delle suc vanità.
CAPO II . 23
meus oblities est mei diebus inne suo petto ? Ma il mio popolo si è
numeris. scordato di me per innumerabili
giorni .
33. Quid niteris bonam osten- 33. Per qual motivo ti sforzi tu
dere vium tuam ad quaerendam di far vedere , che i tuoi anda
dilectionem , qune insuper et ma . menti son retti per guadagnarti
lilias luas docuisti vius tuus , amore , mentre tu hai eziandio in
segnato altrui i tuoi costumi mala
vagi ?
34. Et in alis tuis inventus est 34. E nelle falde della tua veste
sanguis animarum pauperum , et si è trovato il sangue delle anime
>
» lere di Dio , che chi volontariamente perdè quello che amar dovea , con do
» lore perda quello che amó .
Cosi dice Dio a questa sua sposa : tu abbandonato me , tuo sposo , e tuo
Dio , vai a mendicare consolazioni e soccorsi dall'Egitto , ma l'Egitto ti
burlerà , ti scherairà , ti abbandonerà , come già fece l' Assiro .
Vers. 37. Colle mani giunte sopra la testa . Cosi Thamar dopo l'oltraggio
fattole dal fratello si parti da lui stracciate le sue vesti , e colle mani giunte
sopra la testa in segno di somma vergogna e dolore. 3. Reg. xull . 19..
Noto qualche interprete , che la descrizione della estrema corruzione del
popolo di Giuda , che qui leggiamo , essendo stata scritta dal nostro Profeta
l'anno tredici di Josia , ci rappresenta lo stesso popolo , quale egli fu sotto
il regno di Manasse , di Amon , e anche di Josia , il quale non prima del
l'anno diciottesimo del suo regno purgò il paese dalla idolatria, ristoro il
culto del vero Dio , e con grandissimo zelo si adoperu per isbandire da ' suoi
sudditi la empietà , e il mal costume , nella qual opera ſu egli secondato
grandımcute da Geremia.
.
25
САРО ІІІ.
1.
Vulgo dicitur : Si dimise 1. Si dice comunemente : se un
rit vir uxorem suam , et recedens uomo ripudia la propria moglie , e
ab eo , dureril virum alterum : questa andatasene da lui prende un
numquid revertetur ad ean ulira ? aliro marito , ritornerà egli mai più
numquid non polluta , et conta . a lei il primo ? Non sarebbe colei
minata erit muljer illa ? lul autem immonda , e contaminata ? Ma tu
fornicata es cum amatoribus mul- con molti amatori hai peccato , e
tis : lamen revertere ad me , die con tutto questo il Signore dice :
cit Dominus , et ego suscipiam te. ritorna a me , ed io ti riceveró.
2. Leva oculos luos in dire . 2. Alza in alto i tuoi occhi , e
clum , et vide ubi non prostrata mira in qual luogo tu non abbi
sis : in vüs sedebas , expeclans peccato. Tu sedevi lungo le strade
eos quasi latro in solitudine : et aspettando gli uomini , come fa un
polluisti terranr in fornicationibus ladrone' nei luoghi disabitati : e
tuis , et in maliliis tuis . colle tue fornicazioni , e colle tue
malvagità contaminasti la terra.
3. Quam ob rem prohibitae 3. Per la qual cosa fu proibito
sunt stillae pluviarum , et serotio che non stillasser acque dal cielo ,
marito , che la ripudiò , non la ripiglierà, nė può mai ripigliarla . Vedi Deut.
XXIV . 5. Ella , riguardo a lui , è una donna contaminata e immonda , ch'ei
non può mirare . se non con orrore dopo che ella ha sposato altro marito.
Ma qui si parrà la mia bontà , dice il Signore : perocchè io a te , sposa de
gnissima di ripudio , perché adultera , che non uno , ma molti amatori e ma
riti ti se ' trovata ( i falsi dei , che tu onori ) a te io dico ; ritorna a me , e io
con amore ti accoglieró.
Vers. 2. Tu sedevi lungo le strade ec . Parla sempre di Giuda , come di
una sfacciata donna impudica sedente pelle strade per allettare a se gli uomi
ni , e farli cadere nel peccato , uccidendo le anime degli incauti , che si la
scian prendere alla sua rete. Vedi Prov . vir. 9. Gen. XXXVIII. 14.
Vers. 3. Per la qual cosa fu proibito , che non stillasser acque dal cielo .
26 PROFEZIA DI GEREMIA
nus inber non fuit : frons mulie. manco la piova serotina. Tu
e
ligno frondoso , el fornicata est ibi. sotto ogni ombrosa pianta , ed ivi
ha pocrato.
7. Et dixi , cum fecisset haec 7. E quand' ella tutte queste cose
omnia : Ad me revertere : et non ebbe falle , io le.dissi : Ritorna a
La siccità , di cui qui si parla , ed auche cap . v . 24. è diversa da quella che
è predetta cap. vi . 13. 20., e descritta cap. xiv . La pioggia serotina credono
alcuni , che sia quella di primavera , altri quella di autunno dopo la semen
ta ; ne abbiamo parlato altrove .
Vers. 4. Tu padre mio custode ec. Tu come sei padre mio , cosi se ' ancora
mio sposo , cui io giovinettafanciulla
fanciulla sposai . Lo sposo succede al padre nella
custodia dell'onore di una .
Vers. 5. Ti adirerai tu per sempre ec. Non dubito , che queste parole ancora
sieno parole messe in bocca della sposa , parole , che ella dee dire a Dio per
> >
placarlo.
Ecco , che tu hai dello , e falto ogni male , e' se' stata potente. Ma in
cambio de sentimenti di penitenza , che io t ' ispirava , tu hai parlato di far
del male , e il male hai fatto ostinatamente , ed bai fatto vedere al tuo sposo
la tua fortezza e possanza nel peccare.
Vers. 6.parla
Giuda ::
La adesso
ribelle d'Israele
figliuola d'Israele
, cioè delle? dieci
Finoratribù
avea, dove
parlato
dal del popolodello
principio di
scisma sino alla distruzione di quel regno fa sempre dominante l'idolatria.
Le dieci trilù erano già state condotte in ischiavitù dagli Assiri.
CAPO III. 27
sem eam , et dedissem ei libellum stata infedele , e le avea dato il
repudii : et non timuit praevari- libello del ripudio ; e la prevarica
catrix Juda soror ejus , sed abiit; trice sorella , Giuda , non ebbe ti
el fornicata est etiam ipsa. more , ma se n'ando , e divenne >
anch'essa infedele.
9. Et facilitate fornicationis suae 9. E colla frequenza di sue for
contaminavit lerram 9, et moechata nicazioni contaminò la terra , e amo
>
10. Et in omnibus his non est 10. E dopo tutte queste cose la
me praevaricatr
reversa adJuda ix so- prevaricatrice figlia di Giuda sua
ror ejus in toto corde suo , sorella non ritorno a me con tutto
sed in mendacio , ait Dominus. il suo cuore , ma con finzione , dice
il Signore.
1. Et dixit Dominus ad me : u . E il Signore mi disse : la
Justificavit animam suam aversa . ribelle Israele ha un'anima giusta
trix Israel, comparatione praeva- in comparazione della peccatrice
ricatricis Judae . figliuola di Giuda .
12. Tade , et clama sermones 12. Va , e ad alta voce ripeti
istos contra Aquilonem , et dices:
> queste parole verso il settentrione, e
Revertere aversatrix Israel, ait dirai: Torpa , Israele ribelle ( dice
>
mini : neque ascendet super cor , del Sigoore :nè si penserà più a
neque recordabuntur illius : nec lei , nè di lei ayrassi memoria , ne
visitabitur , nec fiet ultra. ella sarà visitata , nè più si farà.
17. In tempore illo vocabunt 17. In quel tempo daraano a
Jerusalem Solium Domini : et Gerusalemme il noine di Trono del
congregabuntur ad eam omnes Signore , e si raduneranno preso
gentes in nomine Domini in Je di lei le genti tutte nel nome del
rusalem , et non ambulabunt post Signore in Gerusalemine , e Don
pravitutem cordis sui pessimi. andranno dietro agli errori del peso
simo loro cuore.
18. In diebus illis ibit domus 18. Jo quel tempo la famiglia di
Juda ad domum Israel , et venient Giuda si riunirà alla famiglia di
simul de terra Aquilonis ad ter. Israele , e verranno insieme dalla
rum , quain dedi patribus vestris. terra di settentrione nella terra ,
ch' io diedi a' pauri vostri.
Vers. 14. E vi sceglierò uno di una città , e due di una famiglia ec Gli
Ebrei , e qualche altro interprete con essi supposero , che il Profeta parli del
ritorno degli Ebrei da Babilonia sotto Ciro , quando anche delle dieci tribu
alcuni tornarono nella Giudea ; ma tutto il ragionamento del Profeta visibil .
mente dimostra , che egli ba in mira la venuta di Cristo , quando gli avanzi
2
d' Israele , e di Giuda saranno salvati , e le genti tutte condotte al culto del
3
ne farà ; perché il nuovo popolo ha la vera arca del Testamento , cioè Cristo ,
che risiede in persona nelle Cbiese Cristiane ; e spiritualmente egli è sempre
colla sua Chiesa , nella quale si raduneranno tutte le genti , che non andranno
più dietro agli antichi errori.
Vers. 18. La famiglia di Giuda si riunirà ec. Sarà finita allora per sempre
la dissensione , e la divisione della casa d'Isracle dalla casa di Giuda, anzi
1
CAPO III. 29
19. Ego autem dixi: Quomodo 19. Ma io bo detto : quanti daro
ponam te in filios , et tribuam a te, figliuoli ? E ti darò una terra
tibi terram desiderabilem , here- desiderabile , l'eredità illustre degli
dilutem praeclaram exercituum eserciti delle nazioni ? E io ho
gentium ? Et dixi : Patrem voca- detto : tu mi chiamerai padre , e
bis me , et post me ingredi non non cesserai di venir dietro a me .
cessabis.
20. Sed quomodo si contemnat 20. Ma come una donna , che
mulier amatorem suum , sic con sprezza colui, che l'ama , cosi la
tempsit me domus Israel , dicit casa d' Israele ba disprezzato me ,
Dominus . dice il Signore .
21. Vox in viis audita est , 21. Si è udito clamore per le
ploratus et ululatus filiorum strade , gemiti , e urla dei figliuoli
>
viam suam , oblili sunt Domini malvagia la loro vita ,9 si sono scor
Dei sui. dati del Signore Dio loro .
22. Convertimini , filii reverten . 22. Convertitevi, figliuoli aposta
les , et sanabo aversiones vestras. ti, e io guarirò il male delle vostre
Ecce nos venimus ad te : tu enim ribellioni. Ecco, che noi vengbiamo
es Dominus Deus noster . a te : imperocchè tu se' il Signore
Dio nostro .
23. Vere mendaces erant colles, 23. Veramente erano menzogna
et multitudo montium : vere in i colli , e i tanti monti : veramente
Domino Deo nostro salus Israel . la salute d' Israele è stata pel Si
goore Dio nostro
anche la distinzione stessa delle tribù , e gli uni e gli altri dalla terra d'in
fedeltà verranno alla Chiesa di Cristo , che è la citla ricca di tutti i beni spi•
rituali promessa a' padri Joro . Egli è manifesto , che il Profeta adombra il
mistero della fondazione della nuova Chiesa , che nacque in Sionne , e da
Sionné si propago per tutta la terra , lo adombra con alludere a un altro av
vevim ento molto gradito per gli Ebrei , che è il ritorno di que’ di Giuda , e
di non pochi deg ? Israeliti da Babilonia , e da tutta l'Assiria.
Il seltentrione sovente nelle Scritturé figura il regno del demonio . Vedi
s. Girolamo.
Vers. 19. Quanti darò io a te figliuoli ? Quanto dumerosa , anzi immensa
sarà la turba de' figli , che io daro a tepovella mia sposa P
Ti darò una terra desiderabile . Cioè l'ampiezza intiera del mondo , dove
tu estenderai la fede , e Pamore del tuo Sposo e Padre.
E non cesserai di venire dietro a me. Nuova testimonianza della inde .
fettibilità della Chiesa , a confusione degli eretici.
Vers. at. Si è udico clamore per le strade. Torda il Profeta a parlare dei
Giudei del suo tempo puviti da Dio pe' loro peccati ; onde gridano e gemodo
ed urlano .
Vers. 39. Guarirò il male delle vostre ribellioni. Il male , che avete fatto a
voi stessi col ribellarvi da me e voltarmi le spalle.
Vers. 23. Erano menzogna i colli , e i tanti monti. Menzogna erano gli dei
adorati da noi su'colli ,' e sopra que monti senza numero, dove andavaro
iuntilmente a cercar soccorso ne' postri mali.
30 PROFEZIA DI GEREMIA
24. Confusio comedit laborem 24. Fin dalla nostra adolescenza
patrum nostrorum ab adolescentia la conſusione divorò le faliche dei
nostra , greges eorum , et armenta padri nostri , le loro gregge , e i
eorum , filios eorum , et filias foro armenti , e i figliuoli loro , e
Vers. 24. La confusione divorò ec . Il culto degl' idoli è chiamato qui con
fusione , perchè veramente l'idolatria fu la confusione e l'obbrobrio della po
vera umana ragione. Vedi cap. 11. 13. Osea x . 16. Dicono adunque questi
Ebrei flagellati e tornati in se: Veramente l'idolatria è stata quella che ha di
strutte tutte le fatiche de' Padri nostri , e i greggi , e gli armenti , e ogni bene
9
CAPO IV.
ronno lode.
3. Haec eninc dicit Dominus 3. Queste cose dice il Signore
puo intendere o gl'idoli , che sono chiamati auche con questo ' nome nelle
Scritture , ovvero più generalmenie tutti i peccati, che sono cagione di rovina .
Se questi tu rimoverai , o Israele , tu sarai" stabile nella terra asseguata , e da
ta a te dal Signore : altrimenti ne sarai sradicato,
Vers . 2. E il tuo giuramento ec. Abbiam veduto altre volte come il giura
mento si pone nelle Scritture per qualunque atto esterno di religione . Il tuo
giuramento sarà nel nome del tuo Dio : tu dirai : vive il Signore ; e giurerai
:
primu cou verità ; secondo con giudicio , vale a dire, con discrezione , non
tenuerariamente , non per leggera cagione, ma con riflessione , e con riverenza ;
terzo giurerai con giustizia , nou per oſſeudere , e per far danno al tuo pros
simo ingiustamente ; ove alcuna di queste condizioni mancasse , non sarebbe
il giuramento un atto di religione , ma un oltraggio fatto a Dio .
E lo benediranno
di persona ,
le genů , e gli daranno lode. É qui un cambiamento
e
a ; perocchè dalla seconda plurale si passa alla terza , cosa assai Tre
quente uell' Ebreo : i Gentili in vedendo la religiosità d'Israele si nel giura
re : e si ancora in tutto quello che riguarda l'onore di Dio , ee della sua legge,
benediranno questo popolo , e lo loderanno .
Vers. 3. Preparatevi unaterra nuova cc. Come una terra incolta si lavora
32 PROFEZIA DI GEREMIA
viro Juda , et Jerusalem ( 1 ) : No. agli uomini di Giuda , ee di Geru
.
benbene coll'aratro per isterparne le spine , e i cattivi germogli , cosi voi pur
9
gate il vostro cuore dall'idolatria e dai vizi per seminarvi la semenza della
vera pietà , onde divenghiate nuova creatura Gal. vi . 15.
2
non est aversa ira furoris Domini perchè non si è ritirata da noi la
a nobis. furibunda ira del Signore.
9. Et erit in die illa , dicit 9. In quel giorno dice il Si
Dominus : Peribil cor regis, et · gnore ) mancherà il cuore al re :
cor principum : et obstupescent mancherà il cuore a' principi , sa .
quand'
pervenit gladius usque ad ani- sino ecco la spada , che penetra
тат 2 all'anima.
11 . In tempore illo dicetur po Si dirà in quel tempo a
pulo huic , et Jerusalem : ventus questo populo , e a Gerusalemme :
urens in viis, quae sunt in de- Uo vento ardente dalla parte del
serto viae filiae populi mei , non deserlo , che conduce verso la figlia
ad ventilandum , et ad purgandum . del popol mio , non per discovera
re
re , e purga le biade.
sti , che questo popolo sia ingaunato cosi da suoi falsi profeti ?
Vers. ii. Un vento ardente dalla parte del deserto ec. Ecco una calamità ,
che sarà prima della venuta di Nabuchodonosor. Sofferà un vento che abbrucia
dalla parte del deserto , che è strada per venire a Gerusalemme ; e questo vento
vuolsi , che indichi la spedizione di Nechao re di Egitto nella Giudea. Egli
vinse Josia , e lo uccise , e dopo la morte di questo ottimo re il torrente del
l'ira divina venue sopra Israele. Geremia dice 5 che quel vento non sarebbe
un vento dolcc da tirare il grano , purgarlo dopo la battitura , m yento im
petuoso , e violento da portare ruine , e desolazioni .
Mart. Tom . XIII. S
34 PROFEZIA DI GEREMIA
19. Spiritus plenus ex his ve- 12. Un vento forte da quella
niet mihi : et nunc ego loquar parte verrà per me: e allora io
judicia mea cum eis. parlerò con essi de' miei giudizj.
13. Ecce quasi nubes ascendet, 13. Ecco , che quegli verrà come
et quasi tempestas currus ejus , una nuvola , e i suoi cocchi vanno
velociores aquilis equi illius : vae qual turbine :: i suoi cavalli son
nobis , quoniam vastati sumus. più veloci delle aquile : Guai a
noi , che siamo desolati.
14. Lava a malitia cor luum , 14. Monda d'ogni malizia il
Jerusalem , ut salva fias : usque coor tuo , o Gerusalemme , se vuoi
quo morabuntur in te cogitationes esser salvata : fino a quando da
:
dare super civitates Juda vocem e ban già alzate le strida contro le
suam . città di Giuda .
17. Quasi custodes agrorum 17 . Ei saranno pel suo territorio
facti sunt super eam in gyro : all' intorno come custodi de' campi :
quia me ad iracundiam provoca- perchè ella mi ha provocato ad
vit , dicit Dominus. ira , dice il Signore.
Vers. 13. Verrà per me. Verrà al mio comando , verrà per obbedirmi, e fare
quel ch'io vorró .
E allora io parlerò con essi de' miei giudizj. Nel testo è nunc , che do
vrebbe tradursi addesso ; ma ho voluto togliere l'ambiguità ,perocchè ivi si
considera il gastigo come venuto , e tuito a Dio è presente. Dice adunque Dio:
allora non colle parole , ma col fatto spiegherò a costoro i miei giudizj .
Vers , 13. Verrà come una nuvola . Come densa e nera nube verràl'esercito
Caldeo , e il suo re , e condottiere , Nabuchodonosor.
Vers. 15. Ecco una voce da Dan , Il Profeta ode una voce dalle frontiere
della Giudea , voce , che annunzia l'arrivo del pimnico. Dan era città limitrofa
da Settentrione , come Bersabea da Mezzodi. Da Dan adunque siode una voce,
che grida , che il nimico si avanza pei monti di Ephraim , e dice , che si
avanza l'idolo , vale a dire la figura.di Bel , dipinta negli stendardi de' Caldei,
come spiegano s. Girolamo , e Teodoreto.
Vers. si. Dile alle genti : Ecco che in Gerusalemme si è udito ec. Affinché
dal gastigo del popol mio imparino a temermi tutte le genti , dite loro , come
Gerusalemme già sa che vengono de ' custodi da lontano paese , che hanno già
alzate le grida contro le città di Giuda , assulite , e prese da essi , e questi
>
Juce.
24. Vidi montes , et ecce mo 24. Guardai i inonti , ed eccoli
vebantur : et omnes colles contur . io tremore ; e tutte le colline si
bati sunt . sono scommosse .
25. Intuitus sum , et non erat 25. Osservai , e non eravi più
5
( 1) Sap. 1. 3. 5.
Vers. 19. Le mie viscere ,le mie viscere ec. Sono parole del Profeta afflitto,
e pieno di cordoglio alla vista dei mali della sua patria.
Vers. 20. I miei padiglioni , e le mie tende sono state ec . Le città forti di
Giuda sono state quasi a un tempo stesso assalite , e prese , come si prende
rebbe un padiglione , od una tenda di pastore.
Vers. 22. Lo stolto mio popolo non mi ha conosciuto ec. É la risposta , che
fa Dio, alle querele del suo Profeta ,
Vers. 23. 24. 25. 26. Ho dato uno sguardo alla terra ec. La calamità , che
io veggo venire , è tale , e si grande , ch ' io reggo la terra vota non solo d'uo
36 PROFEZIA DI GEREMIA
homo : et onine volatile coeli re- an uomo : e tutti gli uocelli del
cessil. l'aria se ne son iti .
26. Aspezi , et ecce Carmelus 26. Mirai , ed ecco deserto il
desertus : et omnes urbes ejus de- Carmelo : tutte le città sono stato
structae sunt a facie irae furoris distrutte all ' apparir del Signore ,
ejus. e dell'ira sua furibonda ;
27 . Haec enim dicit Dominus :: 27. Imperocchè queste cose dice
Deserta erit omnis terra , sed ta- il Signore; Sarà desolata tutta la
men consummationem non facian . terra ; ma non farò total distruzione.
28. Lugebit terra , el moerebunt 28. Piangerà la terra , e si attri
coeli desuper : eo quod locutus steranno i cieli per la parola pro
sum , cogitavi , et non poenituit nunziata da me : ho stabilito ,
me , nec aversus sum ab eu . aon mi ripento , nè muto parere.
29. A voce equitis , et mitten . 29. Al romore de' cavalieri , e
tis sagittam , fugit omnis civitas : de ' saettatori tutta la città si dà alla
.
mini , ma anche di bestie ; il cielo stesso , che questa terra ricuopre, sembrami
>
oscuro , e teuebroso. Nelle grandi afllizioni suol parere agli uomini, che man
chi la luce , che i colli e i monti si muovano , che gema la terra per le scia
gure avvedute a'suoi antichi abitatori .
Vers. ag . Ma non farò lotal distruzione. La Giudea non sarà distrutta lo
talmente , vè abbandonata per sempre. I Caldei vi lasceranno un numero di
persone per coltivare i terreni , e il popolo vi tornerà ad abitare finita la cat
tività .
Vers. 30. Ma tu desolata , che farai ? Quando ci sarai vestita di porpora
ec. Parla Dio puovamente alla sua sposa infedele :: Che farai tu allora in tauta
desolazione ? Le tue vanità , il tuo lusso , le tue ricchezze , la tua avvcuenza
saranuo forse allora di qualche conforto, od ajuto per te? I tuoi amatori ti sprez
zado ,
e voglion la tua morte. Questi amatori sono gli Egiziani, e i Caldei ,
e
ai quali ricorreva Israele per aver soccorso , e per farsegli amici, prendeva ad
adorare gl'idoli loro . Vedi s. Girolamo. Dell'uso , che facevano le donne dele
l'antimonio per dar bellezza agli occhi , si è parlato iv . Rex. 11. 30.
Vers. 31. À cagione degli uccisi, Per ragione della strage fatta dai Caldei
di tanti de ' miei figli .
CAPO IV . 37
perce : Vox filiae Sion intermo- l'ansietà come di donna del suo
rientis , expandentisque manus primo parto : Voce della figliuola di
mas : vae mihi, quin defecit ani: Sion , che sta per inorire , e stende
ma mea propter interfectos. le braccia sue : jofelice me ! l'ani
ma mia vien meno a cagione degli
uccisi .
CAPO V.
Vers. 1. Se trovate un uomo , che faccia quello che i giusto se . Dio fo qui
la stessa proposizione riguardo a Gerusalemme, che fece un giorno ad Abraino
riguardo a Sodoma , ma con questa differenza, che là chiedeva dieci giusti ,
qui si contenta di un solo , e cou questo dà bene a conoscere , quanto egli ap
prezzi, ed ami la giustizia , come notó s . Girolamo , mentre in favore di un
solo giusto si dispone a perdonare a Gerusalemme , che è vicina e perire per
la enormità di sue scelleraggini. Dico vicina a perire , perocchè questa profezia
appartiene al tempo della imminente rovina , ed è notissimo, come la corru
zione dei costumi era allora grandissima , ed universale . Abbraccio nondimeno
il parere di un dotto interprete , il quale dice , che il giusto , che nou si tro
rava in Gerusalemme al tempo di sua distruzione , egli è un giusto perfetto
degno di opporsi come un altro Mosè all'ira del Signore , degno di ottenere
colle sue pregbiere la salvazione del popolo. Ma non era egli Geremia in Ge
rusalemme ? Geremia , che portava la parola del Signore , è facea le sue parti,
non dovea includersi nel numero dei cittadini di Gerusalemme.
1 38 PROFEZIA DI GEREMIA
3. 'Domine , oculi tui respiciunt 3. Signore , gli occhi tuoi mirano
:
fidem : percussisti eos , et la fede : tu hai percussi costoro , e
non :
duraverunt facies suas supra pe- indurarono la loro faccia più di una
tram , el noluerunt reverti. pietra , e non hanno voluto toroare
a te .
4. Ego autem dixi : Forsitan 4. Ed io dissi : Forse sono i
pauperes sunt , et stulti , igno . poveri , e gl ' idioti que 'che con co
3
viam
Domini, judicium noscon la via del Signore , e i giu
Dei sui. dizi del loro Dio.
5. Ibo igitur ad optimales , el 5. Io adunque andrò ai principi,
loquar eis : ipsi enim cognove-
.
e ad essi parlerò. Imperocchè eglino
runt viam Domini , judicium Dei conoscou la via del Signore , e i 1
sui : et ecce magis hi simul con- giudizi del loro Dio . Ma ecco , che
fregerunt jugum , ruperuni vincula. questianche peggio spezzarono tutti
insieme il giogo, strapparono il
freno.
6. Idcirco percussit cos leo de 6. Per questo il lione della fo
silva , lupus ad vesperam vasta- resta gli ha sbranati , il lupo alla
vit eos , pardus vigilans super
>
sera gli ha sierminati : il pardo sta
civitates eorum : omnis qui egres. vigilante intorno alle loro città :
sus fuerit ex eis , capietur : quia tutti quelli che da esse usciranno ,
multiplicatae sunt praevarication saranno presi ; perchè si sono mol
nes eorum , confortatae sunt aver- tiplicate le loro prevaricazioni, e
siones eorum . si sono ostinati nelle loro ribellioni ,
7. Super quo propitius tibi esse 7. Per qual tilolo potrò io essere
Vers. 3. Gli occhi tuoi mirano la fede. Cioè la verità : Signore , tu che vedi
il tutto , lu ben sai , ch'io parlo , é profetizzo secondo la verità , e non altro
dico , che il vero , cui tu m'ispiri .
Tu hai percossi costoro ec: I mali , che tu mandasti sopra questi cattivi
9
nè rossore nè delle loro infamità , ne de' gastighi , che si sono tirati addosso
per esse .
6. 11 lione della foresta
Vers.Nabuchodonosor gli ha sbranali , il lupo ec. Credo , che lo
stesso sia detto lione per la sua possanza , Elupo per la sua
avarizia e voracità, pardo per la sua celerità nelle imprese. Molto bene poi di
cesi : Il lupo alla sera ec.; perocchè questa bestia , che vede meglio di notte
che di giorno , non va in volta , se non la sera sul tardi , e la notte
9 9 , od a
tempi nebbiosi , e oscuri. Il pardo usa d'imboscașsi per far sua preda , e ve
dutala con somma celerità si getta sopra di essa. È qui il tempo passato in luogo
del futuro .
Vers. 7. E nella casa di donna infame gozzovigliavano. Le oscenità le
CAPO V. 39
potoro ? filii lui dercliquerunt propizio per te ? i tuoi figliuoli mi
me , et jurant in his , qui non hanno abbandonato , e giurano per
sunt dii, saluravi eos , et maece quegli che non son dei : io gli ho
chali sunt , et in domo meretri- satollati, ed essi hanno fornicato ,
cis luxuriabanlur. e nella casa di donna jofame goz
zovigliavano.
8. Equi amalores , et emissarii 8. Son divenuti come cavalli stal
facti sunt (1) : Unusquisque ad loni quando son in calore: ogaupo
u.xorem proximi sui hinniebut.di essi aitrisce verso la moglie del
prossimo suo.
9. Numquiit super his non via 9. Forse , che io non punirò tali
silabo , dicit Dominus ? et in cose, dice il Signore, e l'anima
gente tali non ulciscetur anina mia aon farà vendella di uoa aa
mea ? zione come questa ?
10, Ascendile muros ejus , et 10. Salite sulle mura di lei , e
dissipate , consummationem au abbattetele , ma 200 fate fine di
essa : toglicte le sue propaggini ,
tem nolite facere : auferte propa .
gines ejus, quia non sunt Do- perchè elle non son del Signore ;
mini .
11. Praevaricatione enim prae- 11. luperocchè ba peccato forte
varicata est in me domus Israel , contro di me la casa d' Israele , e
et domus Juda , ait Dominus.
> la casa di Giuda , dice il Signore ;
>
( 1 ) Esech . 91. 11 .
impurità d'ogni spece andavano cougiunto col culto degl'idoli , anzi facevano
parte di questo culto .
Vers . 10. Salíte sulle mura di lei ec , Esorta , e apima i Caldei a fare le sue
.
sarem felici a lor dispetto . Cosi la dissolutezza della vita conduce alla empietà
de'sentimenti , e de principi, e l'Epicureismo è l'ordinario rifugio delle pers
dute coscienze.
Vers. 13. I profeti parlavano in aria ec. Geremia , e gli altri profeti perlauo
a caso , nou perché abbiano avuta risposta da Dio intorno a quello che des
!
40 PROFEZIA DI GEREMIA
tiem locuti ,, et responsum
поп e non ebber essi risposta da Dio.
fuit in eis : haec ergo evenient Ad essi adunque avverran cose tali.
illis.
14. Haec dicit Dominus Deus 14. Queste cose dice il Signore
exercituum : Quia locuti eslis Dio degli eserciti : Perchè voi avete
verbum istud :: ecce ego do verba proferita questa parola ; ecco , che
mea in ore tuo in ignem , et io ( o Geremia ) pongo nella tua
>
sarà divorato .
15. Ecce ego adducam super 15. Ecco , che io ſarò venir so
vos gentem de longinquo domus pra di voi , o casa d ' Israele , una
Israel , ait Dominus ; gentem dazione lontana , dice il Signore ,
robustam , gentem antiquam , una nazione robusta , una nazione
gentem cujus ignorabis linguam , antica , una nazione , di cui non
nec intelliges quid loquatur. saprai la lingua , nè capirai quel
che ella li dica .
16. Pharetra ejus quasi sepub 16. Il suo turcasso è come un
gem tuum , et armenta lua : co- tuoi greggi , e de' tuoi armenti : spo
medet vineam tuam , ' et ficum glierà le tue vigne , e le piante di
tuam : et conteret urbes munitas ficbi : e rovinerà colla spada alla
tuus, in quibus lu hales fidu- mano le tue città forti , nelle quali
ciam gladio , . ponevi Gdanza .
essere : cadranno perciò sulle loro teste i tristi presagi , che fanno a noi. Tale
è il vero senso di questo versetto , come apparisce da quello che segue.
Vers. 14. Perchè voi avete proferita ec. Dio rimprovera severamente a questi
empj il disprezzo , che fanno de' suoi profeti , e perchè costoro veggano , che
i profeti non parlano in aria , si rivolge al Profeta stesso , e gli dice ; sappi , e
tieni per fermo , che le tue parole , anzi le parole mie poste nella tua bocca da
me' , saranno vero , e vivo fuoco , che abbrucerà , e divorerà questo fracido
.
legno , cioè il popol mio nou buono omai ad altro , che ad essere cibo del
fuoco . Maniera di parlare piena di forza incredibile a significare l'infallibile
esecuzione delle minacce fatte dal Profeta del Signore.
Vers. 15. Nazione antica. L'impero de' Caldei avea avuto principio da Nem
rod fondatore di Ninive , e di Babilonia. Vedi Gen. x . 16. Nabopolassar padre
edi di
Nabuchodonosor
Babilonia . avea conquistato i paesi soggetti agli antichi re dell'Assiria,
Vers. 16. Il suo curcasso è come un sepolcro aperto . Nel sepolcro sta la mor
te . , . nel turcasso de ' Caldei sta la morte, perchè è pieno di frecce mortifere.
Vers. 19. Divorerà i suoi figliuoli ec. E una espressione simile a quella che
CAPO V. 41
18. Verumtamen in diebus il. 18. Contuttocio io non faro fine
lis, ait Dominus , non faciam di voi in que'giorni, dice il Signore.
vos in consummationem .
19. ( 1 ) Quod si dixeritis : 19. Che se voi direte : Per qual
Quare fecit nobis Dominus Deus motivo ha egli fatto a noi tutto
noster haec omnia ? dices ad questo il Signore Dio nostro ? tu
eos : Sicut dereliquisti me , et dirai loro : Siccome voi avete abban
servistis deo alieno in terra ve- donato me , ed avete servito a dei
strii , sic servietis alienis in terra stranieri nella vostra terra , cosi a
non vestra . stranieri servirete in una terra non
vostra .
20. Annuntiate hoc domui Ja . 20. Annunziate questo alla casa
cob , et audilum facile in Juda , di Giacobbe , e fatelo sapere in
. >
dicentes : Giuda , dicendo :
21. Audi popule stulte , qui 21. Ascolta , popolo insensato , &
non habes cor : qui habentes ocu scuza cuore , il quale avendo occhi
los , non videtis ; et aures , el bon vedi , e avendo orecchie non odi.
.
non auditis.
22. Me ergo non timebitis , ait. 22. Voi adunque non mi teme
Dominus ; et a facie mea non rete , dice il Signore , e dinanzi a
dolebitis ? Qui posui arenam ter- me non vi pentirete ? Jo sono , che
minum mari , praeceptum sem- posi per confine al mare l'arena
piternum , quod non praeteribit : con ordine sempiterno , ch'ei non
el commovebuntur , el non pote- trasgredirà ; e si agiteranno le sue
rint ; el intumescent fluctus ejus, onde , e non oltrepasseranno , e gon
el non transibunt illud : fieranno , ma non passeranno quel
segno :
23. Populo autem huic factum 23. Ma questo popolo si è for
est cor incredulum , et exasperans, mato un cuore incredulo , e ribelle:
recesserunt , et abierunt. si son ritirali , e se ne son iti.
9
si usa tra noi, quando si dice , che uno mangia viva la gente , ma qui vuol
dire , che il Caldeo metterà a morte grandissimo numero di Giudei .
Vers. 19. A ' stranieri servirete in una terra non vostra. Di uomini stranieri,
cd anche di dei stranieri sarete schiavi nella Caldea . I popoli vinti erano con
siderati come soggetti all'impero anche degli dei del vincitore. Cosi (dice Dio)
voi , che amaste tauto gli dei stranieri , sarete servi di dei stranieri in casa del
vostro vincitore .
Vers . 21. E senza cuore . Privo del bene dell'intelletto. Gli Ebrei mettevano
nel cuore l'intelligenza , e la sapienza .
Vers. 23. Si son ritirati ; e se ne son iti. I furiosi flutti del mare mi ob
bediscono , ma con il popol mio , il quale si è ritirato da me , benchè faro
rito altamente , e beneficato , come in- appresso si dice.
42 PROFEZIA DI GEREMIA
24. Et non dixerunt in corde 24. E non hanno detto in cuor
suo : Meluamus Dominum Down loro : Temjamo il Signore Dio 00
nostrum , qui dat nobis pluvian stro, che dà a noi la prima pioga
temporaneam , el serotinam in gia , e la serotina ; ed a noi con
tempore suo ; plenitudinem an- serva la pienezza dell'annuale ri.
nuac messis custodientem nobis. colta .
25. Iniquitates vestrue declina- 25. Le vostre iniquità banno fatto
verunt haec : el peccata vestra sparir queste cose : e i peccativo
prohibuerunt bonum a vobis : stri vi hanno privati del bene ;
26. Quia inventi sunt in po 26. Perocchè si son trovati nel
pulo meo inpii insidiantes quasi popol mio degli empj, i quali
aucupes , laqueos ponentes , et ( come gli uccellatori ) pongono lacci
pedieas ad capiendos viros. e tendono reti per far caccia di
uomini.
27. Sicut decipula plena avi- 27. Come una gabbia è piena di
bus , sic domus eorum plenae uccelli , cosi la loro casa è piena
dolo : ideo magnificati suit , et di frodi : e per questo si son fatti
ditati. Grandi, e sono arricchiti.
28. Incrassati sunt , et impiice 28. Si sono ingrassati , e impio.
guati : et praeterierunt sermones guati : ed hanno violati pessimamente
meos pessime ( 1 ). Causam vidune i miei comandi. Non banno renduta
non juiticaverunt , causam pupilli giustizia alla vedova , non hanno
non direxerunt, et judicium pau- preso a petto la causa del pupillo ,
perum non judicaverunt. e non hanno fatto ragione al povero.
29. Numquid super his non 29. Forsechè io non punirò tali
visitabo , dicit Dominus ? aut su- cose , dice il Signore ? o di tal
per gentem hujuscemodi non ul. gente non farà vendetta l'anima
ciscetur aninice men ? mia ?
30. Stupor et mirabilia facta 30. Cose da sbalordire , cose pro
sunt, in terra : digiose sono avvenute sopra la icrra;
Vers.
suoi 25., Le
tempi vostre iniquità
le raccolte , ' c le hanno fatlè copiose
vendemmie sparir sono
questestate
cose.negate
Le pioggie ai
a voi da
Dio per colpa vostra .
Vers. 26. 27. Degli empi , i quali ... pongono lacci ec. Nel popol mio sono
degli empj , tutto lo studio de'quali si è di tirare altri uomini nel peccalo e
uella perdizione colle parole , cogli esempi , con gli scandali loro ; e nel tempo
stesso , che servono ai loro piaceri, servono anche all'ambizione , c all'ava
3
rizia ; perchè colle loro frudi si fanno ricchi e grandi uccellatori di uomini,
che empiono le loro case dei frutti di loro iniqnità , come gli uccellatori le
loro gabbie di uccelli.
Vers. 30. 31. Cose da sbalordire ec. Non è ella cosa da sbalordire , cosa or
.
renda , che nel popolo del Signore si trovino falsi profeti, che spacciano men.
CAPO V. 43
31. Prophetae prophetabaut men- 31. I profeti profetizzavano men
daciiem , et sacerdotes applaude- zogne , e i sacerdoti applaudivano
bant manibus suis :: et populus battendo le mani: e il mio popolo
meus dilexit talia : quid igitur amò tali cose : che sarà dunque di
fiet in novissimo ejus ? lui nella sua fine ?
CAPO VI.
11 Profeta parla , come se già i Caldei fossero in via per venire a Gerusalem .
>
me , anzi fossero già vicini , e parla a quelli della tribù di Beniamin , i quali
>
no di coraggio per diſendere Gerusalemme , che è città loro non meno che
di Giuda , parla dico ironicamente , perchè egli ben sapeva , e l'avea già det
to , che non le forze di Giuda , e di Beniamiu , ma la conversione , ed emen
9
dazione del popolo avrebbe potuto salvare la città : Geremia era nato nel paese
di quella tribù , come si è veduto.
In Thecua suonate la tromba , e alzale lo stendardo ec . Thécu a città di
Giuda , città assai forte , dove Roboamo avea fatto un arsenale per le cose
della guerra , 11. Paral. 2x1 . 13. Bethacare era della stessa tribù " di Giuda ,
e quasi nel mezio tra Gerusalemme , e Thecua. Suonate la tromba in Thecua
per adunare la milizia, alzate lo stendardo, sotto di cui si uniscono i
gucrrieri.
44 PROFEZIA DI GEREMIA
2. Speciosae , el delicatue assi 1.
2 lo paragono la figliuola di
milavı filiam Sion . Sion ad una bella , e molle fem
mina .
3. Ad eam venient pastores , 3. A lei verranno i pastori coi
et greges eorum : fixerunt in loro greggi: intorno a lei piantca
ca tentoria in circuitu : pascet
ranno le tende ; ciascuno governer :
unusquisque eos , qui sub manu quegli che sono sotto di lui.
sua sunt .
4. Sanctificate super ean bel- 4. Preparatevi a farle guerra santa ;
lum : consurgite , et ascendamussorgete , diaino la scalata sul bel
mezzo giorno : poveri noi : il giorno
in meridie : vae nobis , quia de-
clinavit dies declina , e le ombre della sera di.
quia longiores
factae sunt umbrae vesperi . ventan più grandi.
5. Surgite , et ascendumus in 5. Sorgele, e diamo la scalata di
nocle , ei dissipemus domos ejus.
notte , e roviniamo i suoi casamenti.
.
ligent quasi in vinea reliquias saran raccolti gli avanzi d' Israele
Israel : converte manum tuam come in una vigna : torna quasi
quasi vindemiator ad curtallum . vendeminiatore a portar la mato al
canestro .
10. Cui loquar ? et quem con- 10. A chi volgerò io la parola
testabor , ut audiat ? ecce incis- e chi scongiurerò io di ascoltarmi ?
concisae aures eorum , et audire dappoichè sono incirconcise le loro
non possunt: ecce verbum Domie orecchie , e non possono udire : ecco,
ni factum est eis in opprobrium , che la parola del Signore è spre
et .non suscipient illud . giata da essi , e non la riceveranno.
11. Idcirco furore Domini ple- 11. Per questo io sono pieno del
nus sum , lnboravi sustinens i ef- furor del Signore , duro fatica a
funde super parvulum foris , et contenermi : spandilo sopra i piccoli
>
Vers. 8. Impara o Gerusalemme ec. Impara quello che tanto importa alla
tua salute : iinpara a temermi , e a emendarti .
:
battuta dai padri vostri , Abramo , Isacco ec. , e camminato per essa . Ma ahi ,
che questi empj , e sfacciati peccatori risolutamente rispondono : ' per questa
strada noi pon cammineremo. Questa bella sentenza si applica molto bene ai
Cristiani di qualunque grado, e condizione : eglino , per saper quel che deb
bano fare , non fare , cerchino , e domandito quello che i padri loro gli
antichi Cristiani facevauo ai tempi loro. Cosi ogni classe di persone risalendo
all'origine della fede troveranno con facilità la norma , onde dirigere la loro
vita: perocche Gesù Cristo jeri , e oggi , e per lulli i secoli , comedice l'Ap
postolo, e il Vangelo non cangerà , e non le opinioni degli uomini , ma la
verità è quella che libera, come già disse il Salvatore,
Vers. 19. Ed io vi deputai delle sentinelle ec . 1 profeti , e i dottori, la voce
dei quali come voce di tromba vi avvisasse a tempo , affinché poteste ripararvi
colla penitenza da ' gastighi del Signore.
Vers. 3o. l' incenso di Saba , e la cannella. Ovvero la canna odorifera, che
veniva di Saba , come pur l'incenso migliore.
A IA
E ZI M
OF RE
48 PR DI GE
23. Sagittam , et scutum arri- 23. Darà di mano alle saette , e
e non
piet : crudelis est , et non mise. allo scudo : ella è crudele ,
rebitur : vox ejus quasi mare so- avrà misericordia . Il suo romore è
:
amarum , quia repente veniet va- morte d'un unigunito con pianto
stator super nos. amaro ; perocchè verrà repentina
mente sopra di te lo sterminatore.
27. Probatorem dedi te in po- 27. Io ti ho costituito qual sag,
pulo meo robuslum : et scies , et giature robusto in mezzo al inio po
probabis viam eorum . polo : e tu disaminerai , e farai sag
gio de' lor costumi .
28. Omnes isli principes decli- 28. Tutti questi magnati ranno
nantes : ambulantes fraudulenter, fuori di strada , camminano con fro
>
sunt. rotti ,
Vers. 24. Ne abbiam udido la fama ee.. É il Profeta , che dice , come la so
la prima povella della venuta di tal nimico basterà a far cadere le braccia agli
Ebrei , e a mettergli in disperazione.
Vers . 27. Ti ho costltuilo qual saggiatore robusto. Abbiamo veduto , come
talora si dice , che i Profeti facciano quello che predicano doversi fare , o do
ver succedere. Cosi qui si dice, che Geremia è come un sa giatore robusto , cioè
imperterrito , che farà saggio de' costumi del popolo , perchè senza timore ,
senza umaui rispetti annunzia , come Dio nel crogiuolo della tribolazione porra
lo stesso popolo per vedere di purificarlo : lo so ; dice Dio , che egli nel fuoco
9
comparirà come metallo impuro , che uon può esser purgato. Tutti questi ma
gnati sono pieni di fraude , son rame e ferro pieno di ruggine , perché sono
tutti corruzione e malvagità ; che vuoi tu cavar di buono da un rame arrug
ginito , e da un ferro arrugginito ? Meltili nel crogiuolo , soffia quanto tu
puoi , fino che regge il soffietto, od il mantice, il piombo , che tu vi avrai me
scolato , perché ajuta a fondere e separare i metalli , si sperderà , e non trar
rai , dopo tutte le fatiche , se non cattiyo rame , e cattivo ferro.
CAPO VI. 49
29. Defecit sufflatorium , in 24. Il mantice è venato meno ,
igne consumptum est plumbum , il piombo si è consunto nel fuoco :
frustra conflavit conflator ; mali- inutilmente il fonditore gli ha fusi :
tiae enim eorum non sunt con- le loro malvagità non S000 state
sumptae. consunte .
30. Argentum reprobun vocate 30. Chiamateli argento di rifiuto,
eos., quia Dominus projecit illos. perchè il Signore gli la rigettati.
CAPO VII.
In vano gli Ebrei si confidano nel lempio, mentre fanno opere pes
sime, e non vogliono ascoltare i Profeti , come pur fecero i padri
loro . Il tempio sarà distrutto , e la terra di Giuda sarà un de
serto : e non gioveranno ad essi le preghiere di Geremia , nè i
loro sagrifizj:
· Vers. 3o. Chiamateli argento di rifiuto ec. Che se alcımo vuole , che questo
ar
popolo si chiami, non rame e ferro , ma argento , si , dicasi argento , ma
gento di rifiuto , perchè Dio lo ha rigettato e riprovato . Adoprasiin oggi l'ar
9
gento vivo per separare l'argento dagli altri metalli , e l'acqua forte per se «
parar l'oro dall'argento .
Mart. Tom . XIII.
50 PROFEZIA DI GEREMIA
4. Nolite confidere in verbis4. Non ponete fidanza in quelle
mendacii, dicentes: Templum Do- false parole : Il tempio del Signore,
mini , templum Domini , templum il tempio del Signore , il tempio è
Domini est. del Signore.
5. Quoniam si bene direxeritis 5. Perocchè se voi rivolgerete al
vias vestras , et sludia vestra ; si bene i vostri costumi, e i vostri
feceritis judicium inter virum , et affetti : se renderete giustizia , tra
proximun ejus , uoino , e uomo ,
6. Advenae , et pupillo , et vie
9 6. Se non farete torto al forestie.
duae non feceritis calumniam , ro , e al pupillo , e alla vedova , e
nec sanguinem innocentem effe non ispargerete in questo luogo il
deritis in loco hoc , et post deos sangue innocente , e non andrete
alienos non ambulaveritis in ma . dietro agli dei stranieri per vostra
lum vobismelipsis : sciagura ;
7. Habitabo vobiscum in loco 7. Io abiterò con voi in questo
isto : in terra , quam dedi patri- luogo, nella terra , ch'io diedi ai
>
» veduto molti disastri ... E andarono al re , ed egli diede loro facoltà di via
„ vere secondo i costumi delle genti ec. „ Cap. I. 11. Gli Ebrei del tempo di
Geremia 'erano tanto più sfacciati ed empj, perchè simile discoro aveano co
raggio di fare nel tempio stesso del Signore.
Vers. 11. È ella dunque la casa mia ... una caverna di ladroni ? ec . Voi
venite nel tempio quasi per qui rifuggirvi dopo aver sparso il sangue de' pros
simi , dopo aver rubato i commessi adulterj.cc . , e credete che la santità del
.
uon sarà detto , che io sia protettore delle scelleraggini , e de' scellerati.
Vers. 12. Andate ... a Silo , dove ec . L'arca stette a Silo per molto tempo
col suo tabernacolo , ma pei peccati , che quivi commisero i figliuoli di Heli ,
Parca fu presa da’ Filistei , e mai più nun tornò a Silo. Vedi 1. Reg. 11.
23. 23. Psal. LXXVII . 6o .
Vers. 14. 15. lo farò a questa casa quello che feci a Silo .' Silo perde
l'arca , Silo perdė dipoi anche i suoi abitatori, quaüdo le dicci tribù furono
52 PROFEZIA DI GEREMIA
mea , sicut projeci omnes fratres faccia , come cacciai tutti i vostri
pestros , universum senien Eph. fratelli, tutta la stirpe di Ephraim.
raim .
16: ( 1 ) Tu' ergo noli orare pro 16. Tu adnoque non pregare per
populo hoc , ne assumas pro eis questo popolo , e non alzar le tue
laudeni , ' et orationem , et non laudi, e la tua orazione per essi ,
obsistas mihi : quia non erau. e non opporti a me : perocchè io
diam te. non ti esaudirò.
17. Nonne vides quid isti fa. 17. Non vedi tu quel che fanno
ciuni in civitatibus Juda , et in costoro nelle città di Giuda , e per
plaleis Jerusalen ? le piazze di Gerusalemme ?.
18. Filii colligunt ligna , et 18. I figliuoli raccolgon legna , e
patres succendunt ignem , et mu- i padri accendono il fuoco , e le
lieres conspergunt adipem , ut doppe aspergono di grasso
f la pa
faciant placentas reginae coeli , sla per fare schiacciate alla re
et libent diis alienis , et me ad gioa del cielo , e far libagioni agli
iracundiam provocent. dei stranieri , e provocar me ad
ira .
19. Numquid me ad iracun- 19. Forse, ch ' ei mi provocano ad
diam provocant , dicit DominusPira ,dice il Șignore ? É non fanno
nonne semetipsos in confusionem eglino male à loro stessi per lor
vultus suip confusione ?
20. Ideo haec dicit Dominus 20. Per questo cosi dice il Sie
Deus : Ecce furor meus , et in- gnore Dio : Ecco , che il mio furo
dignatio mea conflatur super la re , e la mia indegnazione si ac
( 1 ) Infr. 11. 14. et 14. 11 .
condotte schiave nell' Assiria : cosi Gerusalemme perderà il suo tempio, e sarà
ridotta in deserto , cometutta la Giudea dai Caldei , perchè voi andrete schiavi
non meno de ' vostri fratelli del regno d'Israele.
Vers. 16. Tu adunque non pregare ec. E dimostrata qui molto chiaramente
la forza , che hanno presso Dio le orazioni de' Santi anche viventi , mentre
Dio , che non vuole , per così dire, essere legato dalle orazioni di Geremia , gli
ordina , che non preghi più per quel popolo.
Le tue laudi , e la tua orazione. "Non presentarti dinanzi a me cantando
le mie lodi , e pregando per essi . Il sacrificio di laude 'è parte principalissima
della orazione . L ' Ebreo significa : le tue grida, e la tua orazione.
Vers. 18. I figliuoli raccolgon le na ec. Ecco tutta iutera una famiglia afe
facendata per onorare la regina del cielo , cioè la luna , o sia Astarte , o Dia
da , o Venere celeste . Il culto di questa regina del cielo era già introdotto
tra' Giudei a tempo d' Isaia . Vedi Isai. .xv. I Ral-bini dicono , che sopra
quelle schiacciate , o torte, s'imprimeva la figura della luna, o di altra divinità ,
cui erano offerte .
Vers. 19. Forse ch' ei mi provocano adira ec. Hapuo forse volontà di darmi
crucio e dolore , movendomi ad ira ? Stolti , che si figurano Dio soggetto alle
passioni degli uomini. Il male è tutto intero per essi.
i
CAPO VII. 53
cum istum , super viros , et su- cende contro questo luogo , contro
per jumenta , et super lignum gli uomini , e contro i giumenti , e
regionis , et super fruges terrae , contro le piante della campagna , o
et succendetur , et поп extin- contro i frutti della terra , e arde
guelur. rà , e non si spegnerà.
21. Haec dicit Dominus exer- 21. Queste cose dice il Signore
ciluum ' Deus Israel : Holocauto- degli eserciti , il Dio di Israele :
>
Vers. 31. E mangiate le carni. Mangiate pure le carni non solo delle ostie
pacifiche, ma anche le carni degli olocausti , le quali secondo la legge si ab
bruciado tutte in ouor mio ; ma ciò io non curo , perocchè odiosi sono a me
i vostri, olocausti , come tutti gli altri sacrifizi offerti da voi con cuore cor
rotto , e pieno delle vostre abbominevoli empietà .
Vers. 22. 23. Non ordinui loro cosa alcuna intorno agli olocausei ec . lo non
prescrissi a'padri vostri la maniera , e kordine de' sacrifizi per riguardo a
me , come se io nc'avessi bisogno ; io diedi prima ad essi il Decalogo , come
obbietto primario e capitale del mio culto, e della vera religione , e dipoi dopo
1 adorazioue del vitello d'oro prescrissi lutto quello che voi osservate intorno
ai sacrifiaj ordinati da we a tenervi occupati nel mio culto , affiachè nop an
daste dietro agl'idoli delle geuti . Io adunque da principio vi ordinai sula
54 PROFEZIA DI GEREMIA
26. Et non audierunt me , nec 26. Ed eglino non mi ascolta
inclinaverunt aurem suam : sed rono , nè mi diedero retta : ma in
induruverunt cervicem suam (1) : durarono la loro cervice ,
8
e fecer
et pejus operati sunt , quam pa- peggio , che i padri loro.
tres eorum .
27. Et loqueris ad eos omnia 27. Or ta dirai loro futte queste
verba haec , et non audient te : parole , ed eglino non ti ascolte
et vocabis eos, et non responde- ranno ; e li chiamerai, e non ti
bunt tibi. risponderanno.
28. El dices ad eos : Haec est 28. E dirai loro : Questa è quella
gens , quae non audivit vocem nazione , che non ha ascoltata la
Dei sui , nec recepit disciplinan : voce del Signore Dio suo , e non
periit fides : et ablata esi de ore há ammessa disciplina : la fede è
corum . morta , e dalle loro bocche se n'è
andata .
29. Tonde capillum luum , et 29. Tosa i tuoi capelli , e gettali
projice ,> et sume in direclum via , ed alza all'alto i tuoi gemiti ;
planctum , quia projecit Dominus, perocchè il Signore ha rigettata , e
et reliquit generationem furoris abbandonata la stirpe degna del suo
sui , furore ;
30. Quia fecerunt fili Juda 7o . Perchè i figliuoli di Giuda
malum in oculis meis , dicit Do-' sugli occhi miei han fatto il male ,
minus. Posuerunt offendicula sua dice il Signore. Hanno posti i loro
in domo , in qua invocatum est scandali della casa ', che ha nome
nomen meum , ut polluerent eam : da me , per contaminarla , >
( 1 ) Infr. 16. 12 .
et bestüs terrae , et non erit qui l' aria , e delle bestie della terra ,
abigat. Dè vi sarà chi le discacci.
34. (:) Et quiescere faciam de 34. E farò , che non si oda gelle.
urbibus Juda , et de plateis Jeri- città di Giuda , e delle piazze di
salem , vocem gaudii , et vocem Gerusalemme voce di gaudio , e di
laetitiae , vocem sponsi , et vocem allegrezza , voce di sposo , e di
. .
( 1) Ezech . al . 13.
Vers. 39. Non si dira più Tophech ec. Il nome di Topheth vuolsi dato a
quel luogo , perchè nell'abbruciarvi i bambini si suonasser de timpani , por
che non si udisser le loro strida. Toph significa il timpano ; Topheth , ë la
valle di Ennom cambieranno nome ; e questa valle si dirà valle di uccisione
poiché là si getterauno gli Ebrei uccisi .da’ Caldei , e anche Topheth sarà
.
luogo di sepolture ,perchéil numero degli uccisisarà tanto grande , che non
si troverà quasi luogo dove metterli. Vedi cap. III .
56 PROFEZIA DI GEREMIA
CAPO VIII.
Gerusalemme :
2. E ¢ expandent ea ad solem , 2. E le esporranno al sole , e
Vers. 1. Saran gettate fuora de' lor sepolcri le ossa ec. I Caldei non avran
rispetto neppur per i morti , de' quali apriranno , e metteranno .sossopra le
sepolture per trovarvi le ricchezze nascoste. L'avveramento di questa profezia
si legge , Baruch. 11. 24 .
Vers . 9. E a tutta la milizia del cielo . Alle stelle adorate insieme col sole
e colla luna dagli Ebrei a imitazione di molti popoli Geutili.
Vers 3. E ameranno la morte piu che la vita . Tutti quegli Ebrei , che po
tranno fuggire la spava , e la schiavitù de ' Caldei rifugeudosi ne ' luoghi soli
tarj ed ermi , sulle montagne disabitate ec. ne ' quali Juoghi il terrore dell'ira .
mia gli avrà cacciati , tutti questi trovandosi privi di ogni consolazique este
-
.
CAPO VIII. 57
fuerint de cognatione hac pessima stirpe pessima resteranno in tutti i
in universis locis , quae derelicta luoghi abbandonati, dov'io gli ho
sunt, ad quae ejeci cos , dicit cacciati , dice il Signore degli esercili,
Dominus exercitium .
4. El dices ad eos : Haec dicit 4. Ma tu dirai loro : Queste cose
Dominus : Numquid qui cadit, dice il Signore : Forse colui che
non resurget ? et qui aversus cade , non si rialza ? E chi è uscito
est , non reyertetur ? di strada , non la ripiglia ?
5. Quare ergo aversus est po 5. E perchè adunque questo po
pulus iste in Jerusnlem nversione polo di Gerusalemme si è ' ribellalo
contentiosa? Apprehenılerunt men- con ' ribellione pestinace ? Hanno
dacium , et noluerunt reverli. stretta la menzogua , e non han
voluto ricredersi.
6. Attendi , el auscultavi : ne- 6. lo li considerai , e gli ascoltai :
mo quod bonum est loquitur , nul- nissuno parla di quel che è bene ,
lus est qui agat poenitentium su- vissuno è , che faccia penitenza del
per peccato suo , dicens : Quid suo peccato , e dica : Che ho fatto
>
feci ? omnes conversi sunt ad cur: jo ? Si sono tutti rivolti alla loro
sum suum , quasi equus impetu carriera come cavallo , che impetuo
vudens ad praelium . samente va alla battaglia.
7. Milvus in coelo cognovit 7. Il nibbio nell' aria conosce il
tempus suum :: lurtur , el hiruni . suo tempo ; la, tortorella , e la ron
>
ne uva sulle viti, në fichi sulle ficaje, né fogliç sopra le piante : perocchè io
CAPO VIII. 59
nea , folium defluxit: et dedi eis stesse sono cadute , e le cose , chc
quae praetergressa sunt. lo diedi loro , se ne son ite.
"14. Quare sedemus? convenite, 14. Perché stiamo , aa sedere P Rau.
et ingrediamur civitatem muni- batevi , e andiamo nella città forte,
tam , et sileamus ibi : quia Do-
> ed ivi stiam in silenzio ; perocchè
minus Deus noster silere nos, fee il Signore Dio nostró ci ha condan
cit , et potum dedit nobis aquam nati al silenzio : é ci ha dato a
fellis ( 6): peccavimus enint Do- bere acqua di fiele: -perchè contro
mino . il Signore abbiam peccato.
35. ( ) Expeclavinus pacem , et 15. Aspettavamo la pace , e que
non eråt bonum : tempus medee sto bene D'on venne : il tempo di
lae, et ecce formido. guarigione , ed ecco terrori.
16. A Dan auditus est fremitus 26. Da Dan si é udito il nitrire
equorum ejus , a voce hinniluum de' suoi cavalli, al romore strepi
pugnatoruni : ' ejus commota est toso de ' suoi combattenti è stata
omnis terra : et .venerunt , et de- scommossa tutta la terra. E. sonu
voruverunt (erram , et plenitudi- veduti , e han divorata la terra , e
nem ejus ; urbem , et habitatores le sue ricchezze ; le città , e i loro
ejus. abitatori.
17. Quia ecce ego mittam 10 17. Imperocchè ecco che io man
bis serpentes regulos, quibus non derò contro di voi de' serpenti , e
est incantatio : et mordebunt vos , de' hasilischi , che non s'incantado ;
ait Dominus : e vi morderapno ; dice il Signore :
18. Dolor meus super dolorem : 18. Il mio dolore , passa ogni
in me cor meum moerens. dolore : io porto un cuore angustiato.
19. Ecce vox clamoris filiae 19. Odo la voce della figlia del
ho dati a costoro de'beni , che se ne sono iti , sono passati ( cioè passeranno
ad altri, conciossiaché di tutto saranuo padroui i loro vincitori.
Vers. 14. Perchè, stiamo a sedere ? Raunatevi eci Rappresenta il Profeta i
discorsi degli Ebrei pieni di paura' alla nuova dell'arrivo de' Caldei. Che fac
ciam noi ? Perchè non ci ritiriamo nella città forte , in Gerusalemme a star in
silenzio, cioè a morire ? Questo verbo tacere >, coniicescere , si usa dal nostro
Profeta in questo senso , cap. xxv . 37. XLIX. 18. S. Girolamo però l' intese in
altra maniera , ma non molto dissimile , e come se questi Ebrei dicessero :
Dio ci ha imposto un perfetto silenzio, ci ba proibito di aprir bocca per pre
garlo di aver pietà di noi , perchè ci ha condannati a perire. Sentimento di
disperazione , che suole essere un doloroso effetto della iuveterata abitudine di
peccare , come notò lo stesso s . Dottore.
Acqua difiele. Acqua mista con Gele.
Vers.19. De serpent , e de'basilischi, che non sº incantano. i Caldei sa
ranno per voi bestie crudeli come i serpenti , come i basilischi, contro de' quali
non vale ivcantagione. Le incantagioni contro le malattie , e contro i serpenti
furono molto in voga presso certi popoli. Vedi Psal. lvit.
Vers. 18. 19. Il mio dolore passa ogni dolore. Sono parole del Proſeta , che
60 PROFEZIA DI GEREMIA
populi mei de terra longinqua : popol mio : Non è egli pià il Si
Numquid Dominus non
est " in guore io Sionne ? O il suo Re non
Sion , aut rex ejus non est in ė egli più dentro di lei ? E perchè
ea ? Quare ergo me ad iracun- adunque mi provocarono a sdegno
diam concitaverunt in sculptili, co' loro simulacri e con vanità .
fo
bus suis , et ini vanitatibus
alienis ? restiere ?
20. Transiit messis , finita 'est 20. La nictitura è passata , l'e
aeslas , et nos salvati non sumus . state è finita , e noi non siam li
>
berati.
21. Super contrictione filiue po- 21. L' afflizione della figlia del
puli mei contrilus sum , . et cune popol mio mi affligge ; e mi con
tristalus : stupor obtinuit me. irista : l'orrore si è impossessato
di me .
21. Numquid resina non est 22. Non vi è egli resina in Ga
in Galuad ? aut medicus non est laad ? O pon hai tu verun medico?
ibi? quare igitur, non est obducla . Perchè adunque nonè ella rammara
cicatrix filiue populi mei ? ginata la ferita della figliuola del
popol mio ?
piange le calamità di Gerusalemme, Egli ode questa figlia del popol suo , odlo
il suo popolo , il quale alza le strida per ragion del nemico , che viene dal
paese rinutissimo : el esclama : non è egli in Sionne il suo Dio , il suo Signo
re ? Non è egli in Sionue quel Dio , che è il suo Re ? E se egli vi è , perché
mai lascia Sionne in tanto affanno , e in tali strettezze ? A queste grida rispon
de il Signore : e perchè adunque i suoi cittadini mi hanno provocato ad ira
co' loro simulacri , e con le loro vanità forestiere, cogl’idoli presi dalle altre na
zioni ? Tale è il vero senso di questo luogo ', dove quelle parole, de terru lon
ginqua , vapno intese nel modo , che abbiam detto , e come se dicesse propter
eus de terra longinqua , a cagione di quelli di rimoto paese.
Vers . 20. La inietitura è passata ec.'ll popolo assediato in Gerusalemme par
la cosi : ci era stato promesso da’uostri profeti , che noi saremmo in breve li
berati : ed ecco che la mietitura si è fatta ma non da noi , nè per noi . L'as
sedio durò due anni ; perocchè principiò il nono mese di Sedecia a ' dieci del
decimo mese , cioè ai treuta di gennajo dell'anno del mondo 3414.; di li a
qualche mese Nabuchodonosor ando contro il re d'Egitto , che veniva a SOC
correre la città , ma fatto dare indietro quel re , Nabuchodonosor tornú sotto
Gerusalemme , e ricominciò l'assedio ai quindici del terzo mese , e vi spese
trecento novanta giorni prima di espugnaria , lo che avvenue nell'anno seguen
te 3416. ai nove del quarto mese , che viene ad essere ai ventisette di luglio.
Dal principio dell'assedio in poi non avendo potuto i Giudei coltivare la terra,
nè raccogliere i frutti, la fame entró ben presto nella città . Ciò deplora Gere
mnia nel versetto che segue.
Vers. 22. Non vi è egli resina in Galaad ' ec. La resina di Galaad era ſamosa
ab antico. Veili Gen. xxvII . 25. , e generalmente i medici antichi attribuivano
9
molte virtù alla resina . Povera figlia del popol mio , tu se malata , e grave
piente ferita : . non é ella buona al tuo male la resina si eccellente di Galaad ?
ovvero : nou bài verun medico capace di conoscere la tua malattia , e dicurarla ?
La resina , cioè i rimedj non mancherebbero , nè mancherebbe medico per ap
plicarzli , e renderli ellicaci , se l'ammalata yolesse la sua guarigione , da se
61
САРО ІХ.
1.
Quis dabit capitimeo a. 1. Chi darà acqua alla mia te
quam , et oculis meis funtes la sta , e agli occhi mici una fontana
crimarum ? et plorabo die , ac di lagrime, e piangerò dì e noite
nocle interſeclos filiue populi mei. gli uccisi della liglia del popol
mio ?
2. Quis dabit me in solitudine 2. Chi mi darà nella solitudine
diversorium viatorum , et dere . una capanna da viaggiatore , affinchè
linquani populumi meum , et re io lasci il mio popolo , e mi ritiri
ceclam ab eis? quia onnes adulo da costorn ,? perch' ei soo tutti adul
teri sunt, coelus praevaricatorum . teri , turba di prevaricatori.
3. Et extenderunt linguam suam 3. E hanno stesa la loro lingua
quasi arcum mendacii , et non qual arco di menzogna , e non di >
1
62 PROFEZIA DI GEREMIA
ra , quia de malo ad malum la terra , perchè da una malvagità ,
egressi sunt , et me non cogno- son passati all' altra malvagità , e non
verunt , dicit Dominus.. hau conosciuto me , dice il Signore.
4. Unusquisque se a proximo 4. Si guardi ognuno dal suo pros
suo custodiat , et in omni fratre simo , e di nissuno si fidi de'suoi
suo
non habeat fiduciam : quia fratelli, perchè ogni fratello farà il
omnis frater supplantans supplan. mestiere di traditore , e ogni amico
tabit , et omnis amicus fraudun ordirà frodi.
lenler incedet.
5. El vir fratrem suum deri- 5. E ogni uomo ii burlerà del
debit , et veritatem non loquen. proprio fratello , e non diranno mai
.
tur :
docuerunt enim linguam yerità ; perocchè bannò avvezzata la
suam loqui mendacium : ut ini loro lingua alla bugia : si sono
que agerent , laboraverunt. stèocati a mal fare.
6. Habitatio tra in medio do. 6. Tu abiti in mezzo agli in
li : in dolo renuérunt scire me , ganni : perchè amano gl'inganni ;
dicit Dominus. ricusano di conoscermi , dice il Si.
gnore.
7. Propterea haec dicit Domia 7. Per questo tali cose dice il
nus ejercituum : Ecce ego con . Signore degli eserciti : Io li metterò
flabo , et probabo eos : quid enim al fuoco , o farò saggio di essi :
5
aliud faciam a facie filiae populi imperocchè qual altra cosa farò io
mei ? per la figlia del popol mio ?
8. ( 1 ) Sagitta vulnerans lingua 8. Saetta feritrice e la loro lin .
eorum , dolum locuta est ; in ore gua , ella parla per ingannare , colla
suo pacem cum amico suo loquio bocca annunzia ' pace al suo amico ,
tur , et occulte ponit ei insidias. e segretamente gli tende insidie.
.
9. Numquid super his non via 9. Forse che io non punirò tali
sitabo , dicit Dominus ? aut in cose , dice il Signore ? 0 non farà
gentes hujusmodi non ulcisce. vendetta l'anima mia di un popol
tur anima mea ? tale ?
10 . Super montes assumam 10. Spargerò lagrime , e lamenti
fletum , ac lamentun , et super a causa de'monti , e piangerò de
speciosa deserti planctum : quo- serto l'ameno paese ; perché tutto è
niam incensa sunt , eo quod non stato incendiato , e perchè nissuno
cod non
sit vir pertransiens : et non au- è , che vi passi , e non vi si ode
dieruni vocem possidentis : a vo- la voce de' padroni : dagli uccelli
Vers. 16. E manderò dietro ad essi la spada ec. Fuggano nell'Egitto , ſaga
gano nell' Arabia ec. , in qualunque luogo andrà dietro ad essi la vendicatrice
iramia , e per tutto troveranno sciagure , e morte. Vedi xlix. 37 .
Vers. 17. Chiamate delle piagnone ec. Cercate di quelle donne, che vanno
a ' funerali de' worti col seno scoperto , co' capelli scarmigliati', cou tutti i sen
64 PROFEZIA DI GEREMIA
ni , et vocate lamentatrices , et Cercatevi , e chiamate delle'piagno .
veniant : el ad eas , quae sapien . ne , e vengano : e‘mandate a invi
tes sunt , mittite , et properent: tare le più dotte, e si affrettino :
18. Festinent , et assuman suu 18. E presto intuonino lamenta
per nos lamentum : deducant oculi zioni sopra di noi' , e spargano la
nostri lacrymas , et palpebrue no- grime gli occhi nostri , e stillino >
.
CAPO IX. 65
Non glorietur sapiens in sapientia Non si glorii il saggio di sua sa
sua , et non glorietur fortis in pienza , e non si glorii il valoroso
>
za. Perocchè saggio veramente non è , se non l'umile , che nulla si arroga ,
nulla attribuisce a se stesso , conosce come tutto l'umano sapere è un niente,
che tutto quello che l'uomo ha , o può avere di bene , dee venire da Dio , in
9
cui solo con sapienza si gloria chiunque si gloria , come dice l'Apostolo. Vedi
1. Cor. 1. 31. , dove si riferiscono queste parole 9, e quello che ivi si è detto.
Vedi anche Jsai. xxix . 14. Pelle stesse ragioni è stoltezza di vantarsi della
robustezza del corpo , o delle richezze , mentre e la prima è sì fragile, e que
ste sono transitorie , e non possono fare l'uomo veramente felice. La vera
gloria , e la vera felicità dell'uomo sta nel conoscere Dio per quello che egli
é riguardo a se stesso , e riguardo a noi: Egli in se stesso è tutto il bene , c
riguardo a noi egli è tutto il nostro bene e pel tempo , e per l'eternità.
Ma tornando alle parole del Profeta ottimamente noto' s. Agostino, che
„ quel primo vizio , da cui fu vinto l'uomo , è l'ultimo a vincersi dall'uomo.
„ Perocché quando egli avrà superati tutti gli altri peccati , resta il pericolo ,
w che l'anima , la quale di nissuna cosa è consapevole a se stessa , in se si
» glorii piuttosto , che in Dio. Sent. 129.
Vers. 25. 26. Visiterò tutti i circoncisi , l Egillo , e Giuda , ed Edom ec.
Gli Ebrei facevano grandissimo caso della circoncisione, segno sacro , con cui
Dio yolle distinto da tutti gli altri il suo popolo . Ma Dio avea detto più volte,
che questa circoncisione del corpo era simbolo della circoncisione spirituale >
della mortificazione e spogliamento dei vizj , de ' peccati, e che la prima cir
concisione era valutata per un piente dinanzi a lui senza la seconda . Ripete la
stessa verità adesso dicendo , che egli pupirà pe ' loro peccati i circoncisi , ?
gl'incirconcisi : punirà l'Egitto incirconciso , punirà Giuda circonciso; punirà
gli Idumei , gli Ammoniti , i Moabiti , e tutti quelli che portano i capelli ta
Murt. T'om XII.
. 5
66 PROFEZIA DI GEREMIA
CAPO X.
Panità del culto degli astri , e degl' idoli : Dio solo il tutto creò , e
il tutto governa , il quale punirà i peccatori. Preghiera del
Profeta.
tus est Dominus super vos , Do. gnore ha detta sopra di voi , o casa
mus Israel. d'Israele.
2. Haec dicit Dominus : Juxta 2. Queste cose dice il Signore :
vias gentium nolite discere : et a Non andate a imparare i costumi
signis coeli nolite metuere , quae delle nazioni ; e non temete i segni
timent gentes : celesti , de' quali hanno timore le
pazioni :
3. Quia leges populorum vanac 3. Perocchè le leggi de' popoli
sunt : quia lignum de saltu prae- sono vane : conciossiachè l'artelice
cidit opus manus artificis in ascia. tronca colla scure una pianta nel
bosco , e la lavora.
>
gliati a guisa di corona , vale a dire gli Arabi Sceniti , cioé abitanti sotto le
tende. Dice adunque Dio , ch'ei non risparmierà l'Ebreo peccatore , perch'ei
sia circonciso , come non risparmierà l'Idumeo , il Moabita ec. che meritano
castigo pelle loro iniquità. Anzi più severo castigo toccherà all'Ebreo perchè
egli alle altre scelleraggini sue aggiunge l'ipocrisia professando nella circon .
cisione una legge santa ; ed essendo ascritto per mezzo di questo segno trai
figliuoli di Dio , e vivendo come gli Idumei , e i Moabiti , e gli altri Gentili ,
9 >
non temele i segni celesti : perocchè temere vuol dire , adorare ; e sono ancora
Je scelleratezze, che andavano congiuute coll'idolatria , e sovente facevan parte
di essa .
Vers. 3. 4. Le leggi de' popoli son vane. Parla delle varie opinioni e consue
tudini delle genti prive di religione rivelata , le quali genti erano tutte cadute
in assurdissimi errori intorno all'essere di Dio .,' e intorno alla maniera di
onorarlo ,
1
СА РОХ. 67
4. ( 1 ) Argento , et auro deco- 4. La adorna d'oro , e d'argento,
ravit illud : clavis , et malleis unendo il tutto per via di chiodi,
:
bene.
6. (2) Non est similis tui Do. 6. Non è chi somigli te , o Si >
martello , affinchè la veste della nobile statua non caschi a pezzi. Vedi il libro
della Sapienza sulla , e Isaia xlr . XLIV .
Vers. 5. Essa è falta come unu palma ec. Questa statua è diritta , immobi
le , inflessibile come è il tronco di una palma , e non parla ; se si vuol ch'essa
passi da un luogo all'altro conviene alzarla di peso e portarla ; altrimenti non
darà mai un passo .
Vers.. 6. 7. Non è chi somiyli te , o Signore ec. Come se dicesse il Profeta :
eppure a cose tali si è cenduto , e si rende l'onore dovuto a te , o Signore, a
te , che se' si grande in possanza , a te si glorioso, a te sapientissimo.
Vers. 8. Arjomento della loro vanità è illegno. Quel pezzo dilegno, cui >
E l oro di Ophaz : & lo stesso Ophaz , che Ophir , donde veniva l'oro
:
città, che se' assediala , ovvero che se in assedio , cioè , che sarai tosto as
sediata .
Vers. 18. Tribulazione tale , che li troverà. Getterò schiavi in rimoto paese
gli abitanti della Giudea, onde la tribulazione , che io manderò loro , li tro
verà tutti , nè ad essa alcuno sottrar si potrà .
Vers. 19. Infelice me nella mia afſizione ! Parole messe dal Profeta in boc
ca di Gerusalemme vinta e presa da Caldei, lyfelice me ! E tanto più infelico
70 PROFEZIA DI GEREMIA
autem dixi : Plane haec infirmie io ho detto : Questo male veramente
tas mea est , et portabo illam . è mio , e io dovrò portarlo.
20. Tabernaculum meum vasta- 20. Il mio padiglione è atterrato:
tum est , omnes funiculi mei din tulte le corde sono rotte : i miei fi
rupti sunt, filii mei exierunt a gliuoli si sono partiti dame, ed ei più
me , ei non subsistunt ; non est non sono : non v ' ha più chi rizzi
qui extendat ultra tentorium meum , la mia tenda , c innalzi i miei pa
>
( 1 ) Psal. 6. 1 .
(2) Psal. 78. 6.
nemici, senza l'ajuto tuo grande, battere la retta strada , la strada , che tu
>
gli hai ordivato di battere , nè per le forze del suo libero arbitrio è egli pos
sente a camminare per questa strada , e a ordinare rettamente la sua vita . Abbi
adunque , o Signore, pietà di noi , e se peccatori come noi siamo tu vuoi
giudicarci e punirci , castigaci con misura , castigaci con giudizio misto di
misericordia , e non nel tuo furore , di cui siamo degni , ee il quale potrebbe
in un momento distıuggerci e ainichilarci. Vedi Ps. vi. 1. XXXVII . 1.
Vers. 25. Versa la lua indegnazione, ec. Queste parole sono prese dal salmo
CAPO X. 71
tuan super gentes , quae non sopra le genti, che non ti conosco
no , e sopra le provincie , che non
cognoverunt le ; et super provin- 20
cias , quae nomen tuum non in- invocano il nome tuo : perocchè esse
vocaverunt : quia comederunt Ja- hanno mangiato Giacobbe , e lo han5
CAPO XI.
come di strumento per punire il suo popolo , proverà ella stessa a suo tempo
l'ira di Dio per le sue scelleratezze , e per le crudeltà esercitate contro lo
stesso popolo .
Vers. i. 3. Udite le parole di questa alleanza ec. Sembra , che sien dette
queste cose da Dio a Geremia , é agli altri proſeti, tra ' quali Geremia cra
come il primo , e più accreditato per la sua virtù , onde egli porta la
parola .
72 PROFEZIA DI GEREMIA
4. Quod praecepi patribus ve- 4. La quale io fermai co' padri
slris in die , qua eduxi cos de vostri nel giorno , in cui li trassi
terra Ægypti , de fornace ferrea , dalla terra d'Egitto , dalla fornace
dicens : Audite vocem meum , et di ferro , allorchè dissi : Udite la
fucile omnia , quue praecipio vo- mia voce , e fate tutte le cose , che
bis , et erilis mihi in populum , io vi comando , e voi sarete mio
et ego ero vobis in Deum : popolo , e io sarò vostro Dio ,
5. Ut suscitem juramentum >, 5. Affinchè io faccia rivivere il
quod juravi patribus vestris , da- giuramento , che feci ai padri vo
turum me eis terram fluentem la . stri, che io avrei dato loro una
cte , et melle , sicut est dies haec. terra , che scorrea latte , e miele ,
>
salem . rusalemme.
10. Reversi sunt ad iniquitates 10. Ei son ritornati alle iniquità
patrum suorum priores , qui no- antiche de' padri loro , i quali udir
luerunt audire verba mea , et hi non vollero le mie parole : Questi
ergo ubierunt post deos alienos , adunque ancor essi sono andati die
ut servirent eis : irritum fecerunt tro ai dei stranieri per adorarli : e :
bunt ad deos , quibus libant , et alzeranno le loro voci , verso gli dei,
non salvabunt eos in tempore af- a onor dei quali fan libagioni, é
flictionis eorum . questi non li salveranno nel tempo
di loro afflizione.
13. ( 1 ) Secundum numerum 13. Imperocchè i tuoi dei , 0
enim civitatum
tuarum , erant Giuda , agguagliavano il numero
>
dii tui Juda : et secundum nu- delle tue città ; e giusta il numero
.
( 1 ) Supr. 2. 28 .
(a) Supr. 7. 16. Infr . 14. 11.
strada avea il suo idolo . Alcunicredono , che il Profeta voglia dire , che ogni
città avesse la sua divinità propria e différente da quelle delle altre città. Ma
74
PROFEZIA DI GEREMIA
15. Quid est , quod dilectus 15. E donde avviene , che il mio
meus in domo mea fecit scelera diletto nella casa mia ha commesse
mulin ? numquid carnes sanctue molle scelleratezze ? Forse che le
auſ rent a te malitias tuas , in carni sagrificate toglieranno da te le
quibus gloriala es ? tue malizie , delle quali tu hai fatto
pompa ?
16. Ulivam uberem , pulchram , : 6. Ulivo fecondo , bello , frut
fructiferam , speciosam , vocavit tifero , e vago a vedersi , fu il
Dominus nomen tuum ; ad vocem
. nome , che diede a te il Signore : :
per te malum , pro malis domus contro di te a motivo de' mali , che
Israel , et domus Juda , quae fe fecero a se la casa d' Israele , e la
cerunt sibi ad irritandum me , casa di Giuda per muovermi ad
libantes Baalim . ira , facendo libagioni a Baal.
18. Tu autem ,. Domine , de. 18. Ma tu ,> o Signore , mi desti
monstrasti mihi , et cognovi : lunc a conoscere , e io compresi : tu mi
ostendisti mihi studia eorum , facesti vedere allora i loro pensa
menti.
19. Et ego quasi agnus man . 19. Ed io come agnello man
è più credibile , che in tutto il paese di Giuda si adorassero gli dei adorati in
Gerusalemme.
Altari di confusione. Altari eretti agl'idoli , che sono chiamati confusione,
Il miopiù
è veduto
Verssi, 15.
come diletto Vedicasa
volte.nella . 111.
Jeremmia 24.
ha commess e ec . Si lamenta Dio ,
che il suo popolo nello stesso suo tempio abbia introdotto l'empietà , ee l'ido
Jatria , e poi questo popolo stolto si credeva di mondarsi da ogni peccato colle
sue vittime , e coi suoi sacrifizj , e offeriva le carni delle vittime a Dio come
per placarlo , nel tempo stesso che facea pompa , e portava in trionfo le sue
empietà. che diede a te il Signore ec .
Vers . 16. Ulivo fecondo bello fu il nome
...
Popolo in felice ! Dio ti nomo , cioè ti fece essere come un bello , e fecondo
9
remia sia in queste parole adombrato il vero Agnello di Dio , l'agnello ucciso
dal principio del mondo , e figurato nell'agnello pasquale , « nell' agnello ,
che si offeriva maltina e sera come in tutti i sacrifiuj della antica legge. " Se
» guitiamo noi questa regola ( dice s . Girolamo ) , che tutti i profeti la mag
» gior parte delle cose fecero in figura di Cristo , e che tutto quello che si
9
» adempiè riguardo a Geremia era una profezia di quel che dovea un giorno
» avvenire riguardo a Cristo. „ E vogliani noi vedere, che il profeta mirava a
>
qualche altra cosa più importante , che tutte le cattive disposizioni degli Ebrei
contro la sua persona ? Egli dice , che per rivelazione di Dio ha saputo quello
che si maccbina dagli Ebrei , e dipoi ( vers. 1. ) immediatamente suggiunge , >
che i cittadini di Anathoth sua patria dicevano a lui , che non predicasse so
non voleva morire per le loro mani. Non avea dunque bisogno il Profeta , che
Dio rivelasse a lui il cattivo animo che gli Ebrei aveano contro di lui; ma di
rivelazione avea bisogno per sapere , e credere , che l'empietà , e la rabbia
degli Ebrei fosse per giungere fino ad uccidere l’Agnello immacolato mandato
a togliere ipeccati del mondo : che contro di questo agnello dovesse ordirsi
dagli Scribi , e da ' Farisei una sorda congiura , nella quale a suo tempo si
facesse entrare la stolta plebe di Gerusalemme , questo è veramente quello che
Dio fece conoscere al Profeta figura dello stesso agnello consolandolo nelle
persecuzioni , che egli soffriva coll ' esempio di quell' agnello mansuetissimo , il
quale dagli stessi Ebrei sarà ucciso anch'egli per l'odio , che hanno alla ve
rità , e alla pietà .
Venite : diamo a lui il legno in luogo di pane. Questa versioneè conforme
al senso seguitato dall' Araho ", che legge: si corrompa colla trave la carne di
lui , e col legno la sua fortezza : è conforme alla sposizione di s . Girolamo ,
di Teodoreto , di s . Giustino M. , di Tertulliano e di molti altri padri , o
interpreti , i quali hanno qui veduto accennato il mistero della croce di Cria
sto : venite , e diamo a lui per suo pane il legno , cioè la croce,
Vers. 20. Fa ch'io ti vegga far vendetta di essi. A. gran ragione il Profeta
chiede al giusto Dio , che castigbi l’empietà degli omicidi del Cristo . „ Ed è
>
Signo
mani CAPO XII.
] Si
io li
=> di Ammira il Profeta come gli empi sono prosperafi: eglino però song
loro serbati pel giorno della uccisione , esono cagione di lutto alpaese
>
aboth,
1 . Just
ustuuss quidem tu es Do 1 . Veramente checchè io dia
mine , si disputem tecum : verun- sputi teco , tu , o Signore , se' gia
> > >
tolleranza , che Dio usa cogli empi .. comiucia dal riconoscere umilmente , e
confessare , che Dio è la stessa giustizia. Contuttoció ( dice egli ) nella afflizio
ne , in cui io mi trovo , permettimi , o Signore , che io ti esponga una mia
querela , che a me sembra giusta. Questa stessa querela si vede proposta da
Davidde in più luoghi de' Salmi, e da altri santi.Vedi Psal. xxis . 3. 4.
Habac . 1. 13. 14.
Vers. 2. Tu''se' vicino alla loro bocca , ma lontano ec. È lo stesso rimpro
5
vero che fece Cristo agli Ebrei del suo tempo Matth. xv. 8. Costoro si burlano
pon ti
di te : perocchè di te sempre parlano , ma a te non pensano ,
, amano .
0
O500 Vers. 3. E tienli a parte pel giorno dell' uccisione. Tienli separati , messi
parte , come cosa consacrata a te , per farli perire vittime di tua giustizia nel
giorno stabilito per la loro immolazione.
78 PROFEZIA DI GEREMIA
tecum ; congrega eos quirsi gre sperimentato , che il mio cuore e
gem ad victimam , et sanctifica con te. Radunali qual gregge al
eos in die occisionis. macello , e tienli a parte pel giorno
della uccisione.
4. Usquequo lugebit terra , et 4. Fino a quando la terra sarà
herba omnis regionis siccabitur in lutto , e seccherassi l' erba in
propter malitinm habitantium in ogoi regione per la malvagità dei
ea ? consumptum est animal , et suoi abitatori ? animali , ed uccelli
volucre , quoniam dixerunt : Non sono stati consunti , perchè costoro
videbit novissimu nostra . hanno detto : ci non vedrà il nostro
fine.
5. Si cum peditibus currens 5. Se ti sei affannato correndo
laborasti , quomodo contendere po-
> con gente a piedi , come potrai tu
teris cum equis ? cum autem in gareggiar co' cavalli ? Che se in
terra pacis securus fueris , quid una terra di pace tu sei stato sen
fucies in superbia Jordanis ? za paure , che farai in mezzo alla
superbia del Giordano ?
6. Nam et fratres, tui , et do- 6. Imperocchè i tuoi stessi fra
mus patris tui , etiam ipsi pugna- telli , e la casa del padre tuo hanno
verunt adversum te , et clamave- a te fatto guerra , e hanno gridato
>
runt post te plena voce : nie cre contro di te con voce sonora . Non
das eis : cum loculi fuerint tibi ti fidar di loro quando ti parle
bong. rauno con amore .
gliVers
empi. 4.sono
Finocagione
a quando
della lasterilità
terra sarà
dellain terra
lutto benedetta
ec. lo veggo , o Signore
5
già da , che
te ; sterilità
tale e tanta , che non hanno potuto trovar da vivere gli uccelli , perchè l'em
pietà di costoro è tanto grande , che negano la tua providenza , e dicono ,
che tu non veli , с non curi il loro fine , nè pensi a punirli colla morte ,
com ' io a nome tuo ho ad essi intimato. Della sterilità , e della fame , che fu
in que' tempi della Giuden , parlò cap . vi . 13. , e ne parlerà cap. xiv. 4.
Vers. 5. Se ti sei affannato correndo ec. É una maniera di proverbio , che si
adatta a chi non avendo potuto fare il meno , tenta di fare quello che è più
difficile. Se tu , o Geremia , hai patito tanto da' tuoi fratelli di Anathoth come
saprai sopportare gl'insulti de ' cittadini di Gerusalemme col suo re , e coi
suoi grandi ? Che se tu in quella piccola città vivevi con fidanza , benchè ti
minacciasser la morte , che sarà poi quando tu abbi a fare co ' cittadini di
Gerusalemmc superbi , quanto il Giordano quando è più gonfio ? Al Profeta ,
che si lamenta di quel che ha patito , promette Dio , che avrà anche di più a
patire in Gerusalemme , dove vuole , che egli stia ad annunziarvi la sua
parola .
Vers. 6. Non ti fidar di loro quando ec. Si vede , che il Profeta si fidava
degli uomini d'Anathoth , perchè dopo avergli fatto de' cattivi trattamenti se
gli erano dimostrati amici e fautori. Chi vorrà comparare la sposizione data a
questi due versetti colle parole del testo sacro , e ancora colle altre, che si >
trovano presso varj interpreti , potrà conoscere come questa è la più semplice,
e naturale .
CAPO XII. 79
7. Reliqui domum meam , di- 7. Jo ho abbandonata la casa
misi hereditatem meam : dedi di- mia , ho rigettata la mia eredità :
lectam animam meam in many ho lasciato l'amor dell'anima mia
inimicorum ejus. nelle mani dei suoi nemici .
8. Facta est mihi hereditus 8. La mia eredità è divenula per
mou quasi leo in silva : dedit me qual lione nella boscaglia : ha
contra me vocem , ideo odivi alzata la voce contro di ine, per
eam . questo io la bo odiata .
9. Numquid avis discolor he 9 . È ella forse per me la mia
reditas meu mihi ? numquid avis eredità , come l'uccello a varj co
tincta per totum ? venite , congre. lori ! È ella come l'uccello dipinto
gamini omnes bestiae lerrae, pro- per ogni parte ? Venile bestie della
>
tificherà co ' suoi passi, e colla sua predicazione, questo amor dell'anima la
dà Dio nelle mani de' suoi nemici , perchè tutto ardano e distruggano.
Vers. 8. La mia eredità è divenuta per me qual lione ec. lo bo orrore del
popolo , già mia eredità , come un viandantc'ha orrore e fugge alla vista di
9
12. Super omnes vias deserti 12. Per tutte vie del deserto
venerunt vastatores , quin gla. sou venuti gli sterminatori , perchè
dius Domini devorabit ab extre , la spada del Signore divorerà la
mo lerrae usque ad extremum terra da una estremità fino all'al
ejus : non est pax universae tra estremità ; per nissun uomo vi
carni. sarà pace.
13. Seminaverunt triticum ,> ct 13. Hapno seminato del grano ,
spinas messuerunt : hereditatem ed hanno mielute spine : hanno
acceperunt, et non eis proderit : avuta un'eredità , e non sarà loro
confundemini r fructibus vestris , di giovamento : sarete confusi nella
propter iram furoris Domini. yana espeltazione de' vostri frutti
per la furibonda ira del Signore.
14. Haec dicit Dominus adver. 14. Queste cose dice il Signore
Sum omnes vicinos meos pessin contro tutti i pessimi vicini miei ,
mos , qui tangunt. hereditatem , i quali toccano l'eredità distribuita
quam distribui populo meo Israel: da me alinio popolo d' Israele ::
Ecce ego evellam eos de terra ecco che io gli sradicherò dalla lo
sua , et domum Juda evellam de ro terra , e la casa di Giuda torrò
medio eorum . di mezzo ad essi .
15. Et cum evvlsero eos , con. 15. E quando gli avrò sradicati
vertar , et miserebor eorum : et mi rappacifichero , e avrò compas
> :
.
CAPO XII. 81
rintnomine
vins populi
meo
mei , ut jurentreranno la legge del popol mio
in , vivit Dominus , talmente che nel nome mio facciano
sicut docuerunt populum meum i lor giuramenti , dicendo : vive il
jurare in Baal : aedificabuntur Signore , come insegnarono al po
in medio populi mei. pol mio a giurare per Baal , ei sa
ranno felicitati in mezzo al mio
popolo.
17. Quod si non audierint , 17 . Che se eglino saranno indca
evellam gentem illam evulsione , cili , sradicherò totalmente , e ster
>
CAPO XIII.
multam : rusalemme :
10. Populum istum pessimum , 10. Questo caltivissimo popolo ,
qui nolunt audire verba mea , et che non vuol udire le mie parole
pravo suo cuore , ed è
e segue il
ieruntquein pos
ambulant
ab pravitate alienossuiut: andato dietro a dei stranieri per
t deos cordis
servireni eis , et adorarent eos : onorargli , e adorarli ., sarà come
riter , ait Dominus : non parcam , milmente da' figli , dice il Signore :
et non concedam : neque misere- non perdonero , c non mi plachero,
bor , ut non disperdam eos. ne avrò misericordia per non isper
gerli.
15. Audite , et auribus perci- 15. Udite , e prestate attente le
pite. Nolite elevari , quia Domi- orecchie ; non vi levate in super
nus locutus est . bia : perocchè il Signore ha parlato.
16. Dale Domino Deo vestro 16. Date gloria al Signore Dio
gloriam antequam contenebrescal, vostro , prima che vengan le tenca
Vers. 13. Ecco , che io riempirò d'ubbriachezza ec. Quando il Profeta disse,
che tutti i vasi sarebbon ripieni di vino , per questo vino intese il vino del
l'ira di Dio cioè tribolazioni
, le , ch'ei pioverà sopra il suo popolo , e di
questo vino egli dice adesso , chene farà bere fino all'ebbrezza ai regi , ai
sacerdoti, ai falsi profeti, e a tutto il popolo di Gerusalemme. Vedi Isaia. xix. 14:i
Vers , 14. Disgiunti il fratello dal fratello.Menati schiavi chi qua , e ch
là , c dispersi pel vasto impero de ' Caldei.
Vers. 16. Date gloria al Signore Dio vostro , prima ec. Umiliatevi dinanzi
a Dio , pentitevi delle vostre iniquità , invocatelo con ſede , prima che ven
7
84 PROFEZIA DI GEREMIA
et antequam offendant pedes ve. bre , e prima che i vostri piedi ur
stri ad montes caliginosos : er- tino ne' monti pieni di densa neb
pectabilis lucem , et ponet eam in bia ; voi aspetterete la luce , ed
umbram mortis , et in caliginem . ei la cangeri in ombra di morte ,
e in caligine.
17. Quod si hoc non audieri. 17. Che se voi non ascolterele
tis , 'in abscondito plorabit anima queste cose , piangerà in segrelo
mea a facie superbiae ( 1 ) : plo- l'aniina mia veggendo la vostra su
rans plorabit , el deducet' oculus perbia : direttamente piangerà, e
meus lacrymam , quia caplus est gli occhi mici spanderanno lagri
grex Domini . me , perchè è stato preso il gregge
del Signore.
18. Dic regi , et dominatrici : 18. Di al re , e alla padrona :
Humiliamini , sedete : quoniam umiliatevi , sedete per terra : impe
descendit de capite vestro corona rocchè la corona di vostra gloria vi
gloriae veslrne . cade di testa,
19. Civitates Austri clausne 19. Le città di miezzodi sono
sunt , et non est qui aperiat : chiuse , e non v'ha chi le apra ;
translata est omnis Juda tran. tutta la tribù di Giada è stata
smigratione perfecta. condotta via nella generale trasmi
grazione.
20. Levale oculos vestros , et 20. Alzate gli occhi vostri, e
videte qui venitis ab aquilone : mirate voi , che venite dalla parte
ubi est grex , qui datus est libi,, di settentrione : dov'è quel gresse ,
pecus inclylum tuum ? che a te fu dato , le insigni tue
pecorelle ?
(1) Thren . 1. a.
gano le tenebre della tribolazione , e prima che voi andiate a urtare ne ' cali
ginosi monti della Caldea : placate il Signore prima di essere dispersi pelle
montagne della Caldea , montagne , che per la loro altezza , e per le esalazioni
che vengono dai sottoposti paduli, sono sempre ingombrate da nelsbia. Cosi s.
Girolamo.
Vers. 17. Veggendo la vostra superbia. La rostra' impenitenza , il vostro
induramento .
Vers. 18.
Nohesta Di al re , e alla padrona. Al re Joachin , ed alla madre di lui
4. Reg. xxiv. 8.
Vers , 19. Le città di mezzodi sono chiuse. Tutte le città di Giuda , che
sono tutte nella parte meridionale della Giudea , sono chiuse , perchè non
banno chi le abiti ; tutto il popolo di Giuda è stato condotto via in paese ria
moto . E ' il passato in voce del futuro .
Vers. 20. Alzale gli occhi vostri, e mirate voi che venite ec. Generalmente
tutti qui leggono levate oculos vestros , et videte venientes ab aquilone : cioè i
Caldei , e cosi nella sua sposizione suppose , che debba leggersi s . Girolamo,
Nondimeno ritenendo la lezione della Volgata puo intendersi , che il Profeta
CAPO XIII. 85
21. Quid dices cum visitaverit 21. Che dirai tu quando Dio ti
te ? tu enim docuisti eos adver- visiterà ? Imperocchè tu ad essi
sum te , et erudisti in caput fosti maestro conlro di te , e gli
tuum : numquid non dolores ap- istruisti per tua rovina. Non ti
prehendent ie , quasi mulierem prenderann' eglino dolori simili a
>
qui parli agli Ebrei dimoranti nelle parti settentrionali , i quali , o udendo
per fama, o vedendo co' propri occhi la desolazione di Gerusalemme, diranno
rivolti a lei :dov'è il numeroso tuo popolo , l'illustre tua greggia ?
Vers. 21. Tu ad essi fosei maestro contro di te. Tu , o Giuda , tu , o Ge
rusalemme, ricorrendo alla protezione ve ' Caldei contraendo amistà con essi
insegnasti loro la strada del tuo paese , e gli allettasti col far loro vedere come
arricchir si potevano delle tue spoglie.
Vers. 23. Se può l' Etiope mutar sua pelle ec. Io veszo , che è tanto pos
sibile a te il mutar voglie e costumi, come sarebbe all' Etiope il cangiare in
bianca la fosca sua pelle , o al pardo il togliersi le macchie , onde le distinse
9 >
minia.
27. Adulteria tua , et hinnitus 27 . I tuoi adulterj , la furiosa
tuus, scelus fornicationis tuae : libidine , e l'empietà di tua forni
super colles in agro vidi abomia cazione : sopra dei colli nella cam
nationes tuas. Vae tibi Jerusa- . pagna io vidi le tue abbominazio
lem : non mundaberis post me ? ni : guai a le o Gerusalemmel Non
usquequo adhuc ? ti monderai tu venendo dietro a
me ? Fino a quando ancora ?
CAPO XIV.
non erit in vobis , sed pacem ve- la fame tra voi , ma vera pace darà
ram dabit vobis in loco islo. egli a voi in questo luogo.
tant, erunt projecti in viis Jeru- profetano , saran gettati pelle vie di
>
eorum ; et effundam super eos sarà chi dia lor sepoltura ; e sopra
malum suum . costoro verscrò il male loro .
17 . Et dices ad cos verbum 17. E tu dirai loro questa par
istud ( 1 ) : Deducant oculi mei la rola : spandano lagrime gli occhi
crymam per noctem et diem , et miei la notte e il giorno , e non
non taceant : quoniam contritione abbian riposo : imperocchè da affli
magna contritn est virgo filia zione grande è straziata la vergine
populi mei , plaga pessima ve- figlia del popol mio , da piaga som
9
( 1) Supr. 8. 15.
Vers. 91. E non far patire contumelie , che offendono ec. Non far patire a
noi le contumelie , di cui ci confessiam meritevoli , le quali però ridonde
rebbon quasi in disdoro del tempio , che tu hai tra noi, del tempio dove la
tua gloria risiede sopra i cherubini , e sopra ii propiziatorj : Non a noi , non
a noi, o Signore , ma al nome luo dà tu gloria, affinché per disgrazia non
dicasi tra le nazioni: il Dio loro dov'è ? Ps. 13. 9. 10. Abbiam voluto rite
nere nella versione la interpunzione della nostra Volgata , benchè s. Girolamo
unisse il verbo recordare colle parole , che lo precedono in tal guisa : solii
gloriae tuae recordare : lo che dà un senso più chiaro .
Vers, 32. V ha egli tra gli scolpiti dei delle genti chi dia la pioggia ? Si
gnore , non da ' falsi dei , non da'morti simulacri noi aspettiamo soccorso in
questa siccità , ma da te , da te solo , che i cieli hai fatti , e la pioggia.
e
91
CAPO XV.
populum istum : ejice illos a facie rebbe l'anima mia verso di questo
mea , et egrediantur . popolo : discacciali dal mio cospetto,
e se ne vadano .
2. Quod si dixerint ad te : 2. Che se ti diranno : dove an
Quo egrediemur , dices ad eos : dremo noi ? tu dirai loro : queste
Haec dicit Dominus ( 1 ) : Qui ad cose dice il Signore : chi alla morte,
mortem , ad mortem : et qui ad alla morle ; chi alla spada , alla
( 1) Zach . 11. 9.
della tua carità , sappi, che se e Mosè e Samuele si unissero insieme a pre
garmi per li Giudei , io non mi riconcilierei con questo popolo. Dio uomina
questi due Santi come uomini non solo di grandissimo merito per la inno
cenza della loro vita , ma anche per l'ardentissima carità , che ebber verso
il popol loro , di cui ebbero il governo , ed a cui impetrarono da Dio più
volte il perdono , e molti iusigui beveliz ; ; carità tanto più ammirabile perchè
e l'uno , e l'altro ebber molto da soffrire dal medesimo popolo.
Discacciali dal mio cospetto ec . Privali della mia protezione, cioè dichiara
loro , che io non li voglio più ajutare e proteggere , e che andranno ciascuno
a finire , secondo che è stato già stabilitoda me .
Vers. 3. Chi alla mortc , alla morte. S'intende vada a morire di pestilenza.
92 PROFEZIA DI GEREMIA
gladium , ad gladium : et qui spada ; e chi alla fame , alla fame;
ad famem , ad famem : et qui ad chi alla schiavitù , ( vada ) alla
captivitatem , ad captivitatem. schiavitù.
*3. Et visitabo super eos qua 3. Ed io darò potestà sopra di
tuor species , dicit Dominus : Gla . loro a queste quattro cose ( dice il
dium 'ad occisionem , et canes ad Signore ) : alla spada , perchè gli
>
per le città della terra abitabile , per le città delmoudo tutto li manderò sper
si , come si spargon le paglic gettate in aria colla pala contro il soffiare del
>
vento. Alcuni per le porle della terra intendono le ultime estremità della
terra .
1
CAPO XV. 93
sperdidi populum meum , et ta. terra : ho messo a morte , ed ho
men a viis suis non sunt reversi. disperso il mio popolo ; nè per
tutto questo dalle vie loro si son
ritirati.
8. Multiplicatae sunt mihi via 8. Io ho moltiplicate le vedove
dune ejus super arenam maris : più della sabbia del mare : bo
induxi eis super matrem adole- mandato contro di loro chi sul bel
scentis vastatorem meridie : misi mezzogiorno uccida alla madre il
super civitates repente terrorem . fanciullo : ho sparso sopra le città
un repentino terrore.
9. ( 1 ) Infirmata est quae pe- 9. È avvilita colei che avea sette
perit seplem ,> defecit anima ejus figliuoli; l'anima sua vien meno :
(2 ): occidit ei sol, cum adhuc es. è tramontalo il sole per lei quando
sei dies: confusa est , et erubuit: era ancor giorno. Ella è confusa
et residuos ejus in gladium dabo e vergognosa , perchè li suoi avanzi
in conspectu inimicorum eorum , consegnerò alla spada in faccia dei
ait Dominus. suoi nemici, dice il Signore.
10. Vae mihi , mater mea : 10. Ah ,' madre mia , infelice
quare genuisti me virum rixae , mel perchè generasti tu me uomo
( 1 ) 1. Reg. 2. 5.
(a) Amos, 8. 9.
Cosi dove nell' Ebreo si legge : Fino a tanto , che la sterile parlori sette
figliuoli 1. Reg. 11. 5. la nostra Volgata tradusse ,> partori gran numero. Vedi
ancora Prov . XXVI . 16. ec .
É tramontato il sole per les quand'era ancor giorno. Nel tempo di sua
letizia , e prosperità è venuta repentinamente la trista notte di atrocissima
calamità .
Li suoi avanzi consernerò alla spada ec. Quelli che resteranno in vita
a tempo di Joachim , saranno uccisi da ’ Caldei sotto Sedecia .
>
Vers. 10. Vono di rissa , uomo di discordia ec. Non vedi tu come tutti mi
nemico
riguardano come un nemico della repubblica , come uomo turbolento ,
della pace , perchè annunzio ai miei concittadini le minacce del Signore ? lo
sono in perpetue liti con questi , benchè nè io sia un usurajo , che presti
denaro a interesse , nè abbia deliti con alcuno , contuttociò tutti dicon "male.
di me.
94 PROFEZIA DI GEREMIA
mihi quisquam : onines maledi- naro ad interesse , nè alcuno ne
cunt mihi. ba dato a me , e tutti mi male .
dicono .
u . Dicit Dominus : si non re- 11. Il Signore disse : io giuro ,
liquiae tuae in bonum , si non che il tuo fine sarà felice , che io
occurrit tibi in tempore afflictio- ti verro incontro nel tempo di af
nis , et in tempore tribulationis flizione , e nel tempo della tribola
adversus inimicum . zione contro il nimico.
12. Numquid foederabitur fer- 12. Farà egli il ferro lega col
rum ferro ab Aquilone, et aes ? ferro di settentrione , e il bronzo
, 1
col bronzo ?
13. Divitias tuas , et thesau- 13. Io darò gratis in preda le
ros tuos in direptionem dabo grua tue ricchezze , e i tuoi tesori , a 9
Vers. 11. Il tuo fine sarà felice ec. Ta sarai rispettato , e favorito da Nabu
chodonosor nel tempo che questi con somma durezza e crudeltà tratterà tutti
gli altri. Vedi cap. XXXIX . 11. 12. XL . 1. 2. 3.
Vers . 12. Farà egli il ferro lega col ferro di settentrione , e il bronzo col
bronzo ? Sappi , che la lega , e l'amista , che i Giudei hanno cercato di con
e
trarre co ' Caldei, non reggerà , perchè i Giudei sono duri , e caparbj , e duro,
e inflessibile ė Nabuchodonosor : sono due specie di ferro , e di bronzo , che
non possono star insieme. Vedi s . Girolamo.
Vers. 13. lo darò gratis in preda ec. Torna Dio a parlare a Gerusalemme.
Tu che perseguiti i miei profeti , sappi che abbandonata da me ta sarai saccheg
giata , e spogliata di tutte le tue ricchezze , e tesori dati da me gratuitamente
a un altro popolo in pena di tutti i tuoi peccati , e in pena degli idoli eretti
da te in tutte le strade , in tutti i confini. Termini sono in questo luogo i
simulacri , che si mettevano a ' capi delle strade , a'confini de territorj , dei
poderi ec. Vedi xl . 13 .
Vers. 15. Tu conosci , o Signore ec. Tu vedi , o Signore , la mia afflizione,
ricordati di assistermi , e di difendermi da costoro ; ma nou differire a soccor
rermi con quella longanimità , con cui differisci a punire la scellerata nazione,
che ti ha voltate le spalle : sia pronta la mia difesa per onore del ministero
im postomida te , per ragion del quale ho sofferte molte ignominic.
CAPO XV. 95
16. Inventi sunt sermones tui , 16. Io trovai la tua parola , e
et comedi eos , et factum est mihi me ne cibai , e la tua parola fu il
verbum tuum in gaudium , et in gaudio , e la letizia del cuor mio ;
laelitian cordis mei: quoniam in- perchè io ho nome da te , Signore
vocatum est nomen luum super Dio degli eserciti.
me , Domine Deus exercituum .
17. ( 1 ) Non sedi in concilio 17. Io non sono stato a sedere
ludentium , et gloriatus sum a nell'adunanze degli uomini di bel
facie manus tuae: solus sedebam , tempo , c non mi gloriai di quello
quoniam comminatione replesti che fe ' la tua mano : solo io mi se
me . deva, perchè tu di minacce mi riem
pisti.
18. (2) Quare factus est dolor 18. Per qual notivo è diventato
meus perpetuus, et plaga mea perpetuo il mio dolore , e non ama
desperabilis renuit curari ? facta melte rimedio la piaga mia dispe
est mihi quasi mendacium aqua- rata ? Ella è divenuta per me come
rum infidelium . quell'acquc infide , che gabbano .
19. Propter hoc haec dicit Do 19. Per questo cosi parla il Si.
( 1 ) Psal. 1. s . et 25. 4 .
(0) Infr. 30. 15.
Vers. 16. lo trovai la tua parola ec. Fa mia sorte grande , o Signore , lu
dir la tua voce , e il ricevere la tua parola , la quale io ricevei in me qual cibo
dolcissimo , che riempiè di gaudio il cuor mio, perchè io ebbi allora il glorioso
nome di tuo ministro , di tuo Profeta.
Vers. 19. Io non sono stato a sedere nell'adunanze ec. lo sono stato lontano
da tutti que'luoghi , dove gli uomini del secolo si adunano per divertirsi , ?
sollazzarsi, e don a me attribuii la gloria di quello che tu facesti in me col
tocco della tua mano , consacrandomi tuo Profeta ( cap. 1. 9. ) . Solitario io
vissi , perchè lo spirito, e il cuor mio era pieno delle minaccevoli profezie,
che a nome tuo annunziar dovea a questo popolo. Nel secondo membro di que
sto versetto ho supposto col Caldeo , e con molti interpreti , che vada intesa
ripetuta
tus sum la
ec .
negazione del precedente : Non sedi cum ludentibus , et non gloria
Vers . 18. Per qual motivo è diventato perpeluo il mio dolore ec. Per qual
motivo resto io , o Signore , senza sollievo , e consolazione nel mio dolore, e
disperata sembra la piaga del cuor mio , non vedendo effetto di mie parole ,
2
nè emendazione di vita in quelli, a'quali io intimo le tue minacce?
Ella è divenuta per me , come quell'acque infide , che gabbano. Questa
mia piagaconè come
valicarsi facilitaquelle
, maacque,le quali all' apparcuza
entrandovideutro si trovano' son
tantobasse ,epajonoda
profonde , che vi
si sou merge l'uomo, e vi affoga ; cosi quanto più io vo avanti nelmio mini
stero , più profonda diventa la piaga del mio dolore , veggendo , come l'osti
nata durezza del popol mio resiste a tutte le esortazioni 9, e a tutte le minacce,
e a tutto quello che tu fai, o Signore , per convertirli.
Vers. 19. Se ti convertirai, io ti convertiro ec. Se tu dalla tua diffidenza ti
volgerai atenerin me ferma la tua speranza , io puremi rivolgerů a te coi
96 PROFEZIA DI GEREMIA
minus : Si converteris , convertam gnore : se ti convertirai , io ti coo .
te , el ante faciem meam stabis : vertiro e starai davanti alla mia
et si separaveris pretiosum a via faccia : e se separerai il prezioso
li , quasi os meum eris : conver- dal vile , tu sarai quasi la mia
entur ipsi ad te , et tu non con- bocca : e' si volgeranno verso di te,
verteris ad eos . ) e non tu ad essi ti volgerai .
20. El dabo te populo huic in 20. E io ſarò , che riguardo a
murum aereum , forlem ; et bella . questo popolo tu sii un muro di
bunt adversum te , et non prae bronzo , forte: eglino ti faran guer
valebunt : quia ego tecum sum ra , e non ne potranno più di te ,
ut salvem te >, et eruam te , dicit perch ' io son teco affin di salvarti ,
Dominus. e liberarti , dice il Signore.
21. Et liberabo te de manu 21. E ti libererò dal poter dei
pessimorum , et redimam te de malvagi , e ti salverò dalla possan
manu fortium . za de ' forti .
maggiori ajuti della mia grazia , e tu starai qual ministro fedele dinanzi a me,
sempre pronto ad eseguire i miei comandi. Se tu saprai fare giusta distinzione
di quello che è prezioso e stimabile , com'è la mia parola , da quello che è
>
CAPO XVI.
Vers . 2. Tu non prenderai moglie , e non avrai figliuoli ec. Geremia adun
que fino allora era vissuto nella verginità , e Dio gli comanda di perseverare
in questo stato , primo, per esimerlo dalle sollecitudini inseparabili dallo stato
matrimoniale conservandolo in quella libertà santa , che è tanto conyenevole a!
ministero sacro ; in secondo luogo , per far conoscere , che la condizione di
padre di famiglia , che era tanto stimata in quel popolo, non era più da desi,
derarsi in tempo che stava già per piombare sopra la nazione l'ira diviua, ed
era imminente distruzione Gerusalemme
la di regno. Nou
, e del dubita
si ,
che Geremia visse vergine fino alla morte . Vedi llieronym . cap . xxin . In qua.
slo luogo : Nella Giudea , di cui è imminente la desolazione.
Alait. Tom . XIII. 7
98 PROFEZIA DI GEREMIA
5. Haec enim dicit Dominus : 5. Imperocchè queste cose dice
Ne ingredioris domum convivii, il Signore : tu non entrerai nella
plangendum , casa dov' è convito , nè andrai a
neque vadas ad plangendum
neque consoleris eos: quia abstuli piangere , e a far oflicio di conso.
pacem meam a populo isto , dicit lazione : perocchè io ho tolta da
Dominus , misericordiam , et mi- questo popolo la mia pace , ( dice
serationes. il Signore ) la misericordia , ' c la
clemenza.
6. Et morientur grandes , et 6. E morranno i grandi , ci
parvi in terra ista : non sepelien- piccoli in questa terra : non saranno
tur , neque plangentur , et non seppelliti , nè pianti, e niuno si
>
ego auferam de loco isto in oculis d' Israele : ecco che io da questo
vestris , et in diebus vestris , vo- luogo , veggenti voi , e ne' vostri
cem gaudii , et vocem laetitiae , giorni torrò la voce di gaudio , la
vocem sponsi et vocem sponsae. voce di letizia , i canti dello sposo ,
ei canti della sposa.
10. Et cum annuntiaveris po- 10. E quando tu avrai annun .
Vers . 5. Non entrerai nella casa dove è convito . Intendesi del convito , che
si facea a tutta la parentela dopo i funerali.
Vers. 6. Niuno si farà incisioni. Vedi quello che si è detto Levit. XIX . 27.
Peuter, skv . 1. sopra l'uso di farsi de' tagli , e delle incisioni nelle braccia ,
e per la vita , uso assai comune tra ’ Gentili , osservato particolarmente ne ' fu
nerali di Adone , ma proibito espressamente agli Ebrei , i quali facilmente lo
avranno messo in pratica a' tempi di Geremia , insieme colle altre gentilesche
superstizioni.
Vers. 7. Nè alcuno tra loro spezzerà il pane. Si adunavano i parenti nella
casa del morto per consolare la famiglia, procurando gli stessi parenti , che gli
9 >
afflitti prendesser cibo , e si ristorassero , che è quel che vuol dire , spezzar
>
il pane .
Vers. 8. Nella casa dove si banchetla . Si parla di un'altra maniera di cong
vito , convito d'allegrezza , per cagione di nozze ; da tali conviti ancora
vuole Dio , che stia lontano il Profeta.
CAPO XVI. 99
pulo huic omnia verba haec , et ziate a questo popolo tutte queste
dixerint tibi ( 1 ) : Quare locutus parole , ed ei ti" diranno : per qual
est Dominus super nos omne ma- motivo il Signore annuozia a noi
lum grande istuil ? quae iniqui- tutto questo gran male ? qual è mai
tas nostra ? et quod peccatum la nostra iniquità ? e qual è il no
nostrum , quod peccavimus Do- stro peccato , che abbiam commesso
mino Deo nostro ? contro il Signore Dio nostro ?
11. Dices ad eos : Quia dere . u . Tu dirai loro : perchè i pa
liquerunt me patres vestri , ait dri vostri mi abbandonarono , dice
Dominus : el abierunt post deos il Signore ; e andaron dietro a dei
alienos , et servierunt eis, et ado- stranieri, e li servirono , e gli ado
> 5
cetur ultra : Pivić Dominus , qui non si dirà più : vive il Signore
eduxit filios Israel de terra £ che trasse i figliuoli d'Isracle dalla,
gypti , terra d'Egitto.
15. Sed , l'ivit Dominus , qui 15. Ma : vive il Signore , che
eduxit filios Israel de terra Aqui- ha tratti i figliuoli d'Israele dalla
Vers. 13. Servirete di, e notte a'dei stranieri , i quali non vi daranno requie.
Colà poi potrete servire quanto vorrete , e adorare gli dei stranieri , ma questi
bisogno . a voi la requie , nè il ristoro, nè la consacrazione, di cui avrete
tanto daranno
non >
le Vers:
dalla 14. 15.d'Erillo
Non si . dirà
Ni :più
vive: vive il Signore
ec. ,Inche trasse i figliuoli d ' Israe
>
terra il Signore vece di quella formola an
tica, usata pe' lor giuramenti dagli Ebrei : Vive il Signore , che ci trasse salvi
dall' Egiulo si userà quest'aitra : Vive il Signore ,che ci ha tratti dalla schia
vilù di Babilonia. E due cose sono qui indicate , primo , che la schiavitù di
100 PROFEZIA DI GEREMIA
lonis , et de universis terris , ad terra di settentrione , e da tutti i 9
quas ejeci eos : et reducam cos paesi , pe' quali io gli avrò disper -
in terrani suam , quam dedi ра . si , e li ricondurro nella terra data
tribus eorum . da me a' loro padri.
16. Ecce ego mittam piscatores 16. Ecco , che io manderò molti
multos , dicit Dominus , et pisca- pescatori , dice il Signore , i quali
buntur eos : el post haec mittam li pescheranno ; e dipoi manderò
eis mullos loro molti cacciatori , i quali an.
venatores , et vena-
buntur eos de omni monte , et de dranno a caccia di essi per tutti i
omni colle , et de cavernis pe- monti, e per tutti i colli , e nelle
>
Babilonia sarà più dura , e crudele , che quella di Egitto , onde questa sarà
quasi dimenticata; secondo, la grandezza del benefizio di Dio, che da tanta mi
seria literò il popol suo. Ma quanto più grande diventa questo benefizio a fa
yore di tutti gli uomini. quando per questa liberazione s'intenda la salvazione
dello spirituale Israele dalla confusione del peccato , e dalla schiavitù del de
munio , e il ritorno di tutte le genti al vero Dio , e la lor riunionc nella
Chiesa di Cristo promessa ad Abramo , e agli altri santi del vecchio Testa
>
rono molti degli Ebrei dispersi ne ' paesi dell'impero Caldeo per ricondurli a
Gerusalemme. Ma in piccol numero ſuron questi , come piccola era la pesca
da farsi in paragone della pesca grande , a cui furono mandati da Cristo gli
Apostoli, e gli uomini Apostolici, le fatiche de' quali si estesero a tutta la
terra , ed Ebrei, e Gentili riunirono nella mistica rete. Questi pescatori fa
ranno anche la figura , e l' ulicio di cacciatori d'anime , le quali andranno
a cercare ne'luoghi più inospiti , e barbari per guadagnarle a Cristo.
Vers: 15. Gli occhi miei osservano tutti i loro passi cc. lo non perdo di
vista nissuno degli nomini , e siccome osservo le iniquità , e le punisco , cosi
nel tempo di misericordia li soccorro , li salvo .
Vers . 18. E prima io renderò ec. Ma prima di mandare i miei pescatori io
darò , rendero la pena , che è dovuta alle doppie, cioè moltiplici iniquita del
wio popolo , affinchè alllilto e tribolato ritorni a me,
CAPO XVI. 101
19. Domine fortitudo mea , et 19. Signore mia fortezza , mio
robur meum , et refugium meum sostegno , e mio rifugio nel giorno
.
Vers. 19. 20. Signore mia fortezza ec. E un bellissimo cantico del Profeta ,
che annunzia con grande affetto la conversion delle genti ,> le quali illuminate
da Cristo confessano la propria stoltezza ; e quella de' padri loro , da quali
ad esse fu trasmesso come per eredità il culto de' bugiardi , e vani dei. "Pe
rocche ( diranuo queste genti ) che pazzia è il credere , che un uomo morta
>
le Vers
,, vile. ,21.cheè
>
terra, e in terra riducesi , cosi presto
Per questo ecco , che io mostrerò loro ec.possa creare degli dei ?
Nella conversione mi
rabilissima di queste genti , nelle grazie , e ne' doni dello spirito , onde io lo
:
ricolmerò , farò , faro loro conoscere qual sia la possanza mia, la possanza
di quell'essere , a cui solo l'incomunicabil nome di Dio si compete.
102 PROFEZIA DI GEREMIA
CAPO XVII.
scritto ne' loro cuori dinota, che in esso ' erano ostinatamente fissi , talmente
che i loro cuori aveano presa la forma stessa del peccato : l'essere scritto sui
corni degli altari sacrileghi significa , che non aveano nè vergogna , nè senti
mento della loro perversità , ma anzi ue faceano pompa . Del rimanente la
versione che ho dato di questo luogo , è couforme ai LXX . , e ad altre an
ticbe versioni .
Vers. 2. 3. Siccome i fiuli loro si son ricordati ec. Siccome i loro figliuoli
ancora per compiere la misura de ' padri hanno avuto a cuore gli altari , ei
boschetti , e le ombrose piaute , che sono negli alti monti ; e i sagrifizj alle
>
CAPO XVI. 103
4. Et relinqueris sola ab here. 4. E tu resterrai spogliata della
ditate tua , quam dedi tibi : et tua eredità , ch'io ti aveva data ;
.
erit sollicitum , nec aliquando de- core , nè mai cesserà di far frulli.
>
salemme , faro che sieno saccheggiati i tuoi tesori , ee i luoghi eccelsi tanlo
amati da te per gli enormi peccati , che in ogni parte del tuo paese com
mettonsi .
Vers. 4. Resterai spozliata dalla tua eredità ec . Resterai nuda , e spogliata
del tuo popolo , e del regno , che io ti avea dato .
Vers. 5. Maledetto l'uomo, che confida nell'uomo ec. Queste parole vanno
a ferire Sedecia , e i principi della nazione , i quali senza pensare a Dio ri
9
correvano agli ajuti degli Egiziani. L ' Egitto é uomo e non Dio , diceva loro
Isaia xxxi . 3 .
Vers. 6. 7. 8. Sarà simile al tamarisco ec . Questa piauta , che nasce nelle
aride solitudini , non sente il bene della pioggia , perchè il sabbione , in cui
ella ba sue radici , non ritiene l'umido , 'c il calore labbrucia , ond ' ella
104 PROFEZIA DI GEREMIA
9. Pravum est cor omnium , et 9. Pravo è il cuere di tutti , ed
inscrutabile : quis cognoscet illuul ? inscrutabile : chi lo conoscerà ?
10. ( 1 ) Ego Dominus scrulans 10. Io il Signore sono scrutatore
cor , et probans renes : qui do del cuore , e discerno gli affetti : e
unicuique juxta viam suam , do ad ognuno secondo le opere sue,
el juxta fructum adinventionum e secondo il frutto de' suoi pensa
suarum . menti.
11. Perdix fovit , quae поп 11. La pernice cova le uova,
peperit : fecit divitias , et non in
che ella non partori : cosi uno fa
judicio : in dimidio dierum suo. ricchezze, ma non con giustizia : le
rum derelinquet eas , et in no- lascerà alla metà de' suoi giorni :
vissimo suo erit insipiens. nel suo fine sarà conosciuta la sua
stoltezza .
12. Solium gloriae altitudinis a 12. O trono della gloria dell'Al
principio > locus sanctificationis tissimo fin da principio : luogo di
nostrae . nostra santificazione..
13. Expectatio Israel , Domine: 13. 0 Signore espettazione.
la felicità , e la grandezza non cerca dove può ritrovarla , civė nel Signore.
9
tieri la soffrono .
Vers . 17. Non sii ei a me cagion di spavento. Non permettere , o Signore ,
che per ragione di tua parola mi spaventino le minacce degli avversarj : non
mi lasciare alle sole mie forze , ma colla possente mano tua sostenta la mia
debolezza .
Vers . 18. E con doppio flagello percuotili. Con doppio flagello , cioè colla
fame , e colla spada ; o semplicemente con grave , e pesante llagello.
106 PROFEZIA DI GEREMIA
19. Haec dicit Dominus ad me : 19. Queste cose dice a me il Si
Vade, et sta in porta filiorum gnore : va , e ferinati sulla porta
populi > per quam ingrediuntur de' figliuoli del popolo , per la quale
reges Juda , et egrediuntur , et entrano , ed escono i re di Giuda ,
in cunclis portis Jerusalem . e fermati sa tutte le porte di Ge
rusalemme .
20. Et dices ad eos : Audite 20. E dirai loro : udite la pa
verbum Domini , reges Juda , et rola del Signore , o re di Giuda ,
>
ficate dien sabbati , sicut praecepi tificate il giorno di sabato , com ' io
patribus vestris. ordinai a'padri vostri.
23. Et non audierunt , nec in- 23. Ma eglino non ascoltarono
clinaverunt aurem suam : sed in . nè piegarono le loro orecchie ; ma
duraverunt cervicem suam , пе indararono la loro cervice per non
audirent me , et acciperent die udirmi , e per non ricevere l' in
sciplinam . segnamento .
24. Et erit : Si nudieritis me , 24. Or la cosa sarà cosi : se voi
dicit Dominus , ut non inferatis mi ascolterete , dice il Signore, tal
onera per portas civitatis hujus mente che non portiate pesi per le
in die salbati : et si sınctificrive- porte di questa città in giorno di
rilis diem sabbati , ne faciatis in sabato , é santifichiate il giorno di
eo omne opus : sabato , non facendo in esso verun
lavoro
25. Ingredientur per portas ci 25. Entreranno per le porte di
Vers, 19. Sulla porta per la quale entrano , ed escono i re. Può forse si
gpificarsi la porta 'occidentale del tempio , per cui i re dal lor palazzo entra
9
vano uel tenirio , e ordinariamente con gran sequela di gente , onde pote dirsi
ancora porta de'fiyliuoli del popolo . Il ragionamento , che segue , non ha che
fare col prece iente.
Vers. 21. Abbiate cura delle anime vostre. Guardatevi dal precare , partico
larmente contro la sautificazione del sabato col fare opere servili.
Vers. 25. Entreranno per le porte di questa città ec: Darů a voi de' re della
stirpe di Davidde , i quali godranno pace , e gloria grande, e si vedrauuo au
dare , e venire ne' loro bei cocchi , o sopra i loro destrieri.
>
CA PO XVII. 107
vitatis hujus reges , et principes, questa città i re , e i principi, che
>
CAPO XVIII .
mea .
3. Et descendi in domum figu- 3. Ed io andai a casa del va
li , et ecce ipse faciebat opus su- sajo , ed egli lavorava alla ruota ,
per rotam .
4. Et dissipatum est vas, quod 4. E il vaso , ch' egli faceva di
ipse faciebat e luto manibus suis : creta , si sciolse nelle sue mani : e
conversusque fecit illud vas alte- subitamente fece di quello un altro
rum , sicut placuerat in oculis vaso della forma , che a lui parve .
ejus , ut faceret.
5. Et factum est verbum Do- 5. E il Signore parlommi di
mini ad me dicens : cendo :
6. ( 1 ) Numquid sicut figulus 6. Non potrò io forse fare a voi,
( 1 ) Supr. 1. 10.
(2) 4. Reg. 33. Infr. 25. 5. el 35. 15. Joan . 3. 9.
che egli impasta , e lavora , non posso io fare come .egli ha fatto, el quando
voi facciate penitenza ) riformarvi , e farvi di vasi d' ignominia quali siete
adesso , vasi d'onore , e amati , e gloriosi ?
Vers . 8. Mi ripentirò io pure del male ec . Dio parla qui umanamente per
fare intendere , come l'uomo può , convertendosi a lui , disarmare il suo sde
gno ; ma notisi , che da questo non dee inſerirsi ; che possa l'uomo colle sole
forze del suo libero arbitrio tornare a Dio ; egli ha bisogno degli ajuti della
sua grazia ; e quando dopo il peccato l'uomo si riconcilia con Dio , questo
grand'avvenimento , non è opera dell'uomo, ma della grazia di lui , che
diede il tutto ; e in tal modo dee salvarsi la libertà dell'arbitrio , che in
„ tutto diensi le prime parti alla grazia del donatore. „ Cosi s. Girolamo.
I10 PROFEZIA DI GEREMIA
12. Qui dixeruirt : Desperavi- 12. Quelli hanno detto : non ab .
mus : post cogitationes enim NO biam più speranza : perocchè an
stras ibimus , et unusquisque price drem seguendo i nostri pensieri, e
vitatem cordis sui mali fuciemus. farem ciaschedano quel che gli sug
gerisce la depravazione del cattivo
suo cuore .
13. Ideo haec dicit Dominus : 13. Quiodi il Signore parla cosi:
Interrogate gentes : Quis audivit domandate alle nazioni: chi mai
talia horribilia , quae fecit nimis udi cose tali , e si orrende , quali
virgo Israel ? purtroppo ha fatte la vergine
d ' Israele ?
14. Numquid deficiet de petra 14. Puo ella mancare la neve
agri niz Libani ? aut evelli pos- del Libano nei massi della pianu.
sunt aquae erumpentes frigidae , ra ? o può ella esaurirsi la scaturi
et defluentes ? gine di fresca acqua corrente ?
15. Quia oblilus est mei popu- 15. Ma il popol mio si è scor
lus meus , frustra libantes, et im- dato di me , facendo libagioni alla
pingentes in vüs suis , in semilis vanità , e trovando inciampo nelle
seculi , ut ambularent per eas in sue vie , nelle vie antiche , facendo
itinere non trito : per esse non piano , nè facil viaggio:
Vers. 12. Quelli hanno detto :: non abbiam piii speranza ec. Questi senti
menti avevano in cuor loro i Giudei , e li leggeva Dio , e li facea vedere al
Profeta . Costoro indurati , com'erano nel male , al male stesso si abbando
navano con la disperazione, dicendo : non v'è rimedio per noi ; non possiam
:
giovine fanciulla , ond' è come se dicesse : vergine una volta , ma adesso don
na vile , e peccatrice , e infame.
Vers. 14. 15. Può ella mancare la neve ec. La deve del Libano , che lenta
mente si scioglie
posta piadura , e pe' noti
, cambierà ella suoi
mai canali va a zampillare
quest'ordine ne'massi
prescrittole della , sotto
dalla natura e le
sorgenii, che indi si formano , può egli darsi il caso che manchino , non
mancando la neve ? Cosi dovea essere impossibil cosa pel mio popolo, ch ' ei si
scordasse di me , e de' miei benefizj. Ma egli se n'è scordato , ed è andato a
far libagioni agl' idoli vani e bugiardi , trovando inciampo , e caduta funesta
nelle vie loro , nelle vie antiche battute già tempo dai cattivi padri loro , fa
cendo per queste vie non buono , nè facil viaggio , perche in tali vie trovar
non possono se non amarezze , ed affanni pel presente , e la perdizione in fu
turo ; onde sarà ridotta la loro terra in desolazione , e in 'obbrobrio per le
loro iniquità . Paragonando attentamente la Volgata coll' originale si vedrà ,
che le vie , di cui parla il Profeta , sono la ribellione da Dio , e l'idolatria ,
a chi fino a tempo di Mosè si mostró matamente inclinato il popolo Ebreo ,
come si vide dal fatto del vitello d'oro .
CAPO XVIII. 111
16. ( 1 ) Ut fieret terra eorum 16. Per ridurre la loro terra in
in desolationem , et in sibilum desolazione, ed in ischerno sempi
>
CAPO XIX.
Vers . 1. Va , e prendi da' seniori del Popolo ec. Avuto riguardo all' Ebreo
si potrebbe tradurre anche cosi : „ Va e prendi una bombola di terra cotta
„ del vasajo , e ( prendi ) alcuni dei seniori del popolo , e dei seniori sa
„ cerdoti . 1 LXX . dell'edizione Romana , il Caldeo , s. Girolamo ec. l'in
te ser cosi . Vedi vers . 10.
Vers. 2. Alla valle del figliuolo di Ennom . Si è parlato di sopra di questa
valle , detta anche valle di Topheth .
Vers. 3. Gli fischieranno le orecchie. Come suol avvenire in un subitaneo
spavento.
Vers. 4. Di sangue innocente. Di sangue de’ loro figlinoli , e figlie , sacrifi .
cate a Moloc , a cui gli Ebrei aveano in quella valle eretto l'altare.
Mart. Tom . XIII . 8
I14 PROFEZIA DI GEREMIA
et alienum fecerint locum istum : bandonato, ed hanno profanato que
et libaverunt in eo diis alienis , sto luogo ; e ci hanno fatte libagio.
quos nescierunt ipsi , et patres ni a dei stranieri , ignoti ad essi ,
eorum , el reges Juda : et reple- e a'padri loro , e a' regi di Giuda ,
verunt locum istum sanguine in- ed hanno ripieno questo luogo di
nocentum : sangue innocente ;
5. El aedificaverunt excelsa 5. Ed hanno fabbricato altare a
Baalim ad comburendos filios Baal per bruciare nel fuoco i loro
suos igni in holocaustum Baalin : figli in olocausto a Baal : cose, cbe
quae non praecepi , nec loculus io non comandai , nè dissi mai , ne
Sun >nec ascenderunt in cor mi caddero in pensiero.
meun .
Vors. 6. Non sarà più chiamato Topheth. Topheth può significare anche
ameno , e a questa significazione può alludere il Profeta . Non si dirà piu que
sto luogo , valle amena, ma valle di uccisione.
GAPO XIX. 115
10. Et conteres lagunculum in 10. E tu spezzerai la bombola
oculis virorum , qui ibunt tecum . sugli occhi di coloro che saranno
teco .
II . Et dices ad eos : Haec dicit 1. E dirai loro : Queste cose
Dominus exercituum : Sic conte- dice il Signore degli eserciti : In
ram populum istum , et civitatem tal guisa io spezzerò questo popolo,
islam , sicut conteritur vas figuli, e questa città, come si spezza un
quod non potest ultra instaurari : vaso di terra cotta , che non può
et in Topheth sepelientur , eo quod più ristaurarsi : e in Topheth sa
non sit alius locus ad sepeliendum . ran sepolti per non esservi altro luogo
da seppellirli.
12. Sic faciam loco huic , ait 12. Queste cose farò io a questo
Dominus , et habitatoribus ejus : luogo , e a' suoi abitanti , dice il
5
Vers. ii . Che non può più ristaurarsi. Intendesi per umana potenza , pe
rocchè quanto a Dio non era impossibile il riunire i cocci del vaso spezzato ,
nè sarà a lui impossibile il riunire il popol di Giuda , e ricondurlo all'anti
ca sua fede .
Vers. 12. E questa cited la farò simile a Topheth . La darò alle fiamme ,
che la consumerano , come in Topheth sono stati consumati col fuoco i bam
bini innocenti ; ovvero la farò città profana , e immonda , come è immonda
la valle di Topheth : questa seconda sposizione quadra nieglio con quel che
segue .
Vers. 13. E le case di Gerusalemme ... saranno immonde : Perchè in quelle
case hanno adorati i falsi dei ( come segue ) , e perchè molti vi saranno uc
cisi , onde saranno contaminate da gran numero di cadaveri .
Vers. 14. Si fermò nell'atrio della casa del Signore. Quello che egli avea
detto a que' pochi , che erano con lui in Topheth , lo dice adesso a tutti
dell'atrio del popolo.
116 PROFEZIA DI GEREMIA
super omnes urbes ejus , universa e sopra tutte le città sue , tutti i
mala , quae locutus sum adver- mali , che io le ho minacciati :
sum eam : quoniam induraverunt perché hannoindurata la loro cervice
cervicem suam , ut non audirent per non udire le mie parole.
sermones meos.
CAPO XX.
sco per obbedirti ogni sorta di patimenti. Parla il Profeta secondo i senti
menti della debil natura , sentimenti non ignoti agli stessi santi più grandi ;
come Giobbe , e l ' Apostolo delle genti , ridotto talora fino ad attediarsi della
vita divenuta a lui quasi insoffribile. Vedi Job. a. , 11. Cor. 1. 8.
Vers. 8. Grido contro l'iniquità . „ Grande affanno dei buoni egli è il tol
9
» lerare contrarj costumi , de' quali chi non rimane offeso , poco ha profittato :
„ perocchè tanto più il giusto dell'altrui iniquità prova tormento, quanto più
„ dalla stessa iniquità per se si allontana
Vers. 9. E dissi : Non mi ricorderò più di lei ec . E un movimento umano
di pusillanimità parló nel mio spirito , e mi suggeri di mettere in dimenti
canza questa parola del Signore , di non predicarla più s perchè io vedeva
che all' altrui emendazione non serviva , é a me non fruttava se non affauni ;
ma nello stesso momento io sentii questa parola divenir nel mio cuore quasi
fuoco ardente , che penetrò tutte ancor le mie ossa , e io mi consumapa , non
potendone raffrenare l'impetuosità , e la forza. Cosé Dio non volle , che ozio
>
detto.
15. Maledictus vir , qui an. 15. Maledetto l'uomo , che diede
nuntiavit patri meo : dicens : Na . la nuova al padre mio , dicendo :
tus est tibi puer masculus .: et È pato a te un bambino maschio :
quasi gaudio lnetificavit eum . quasi ciò fosse per riempirlo di al
legrezza.
16. Sit homo ille ut sunt civi- 16. Sia quell'uomo come son le
lates , quas subvertit Dominus, et città , le quali il Signore distrusse ,
non poenituit eum : audiat cla . senza averne pietà : le grida ascolti
moren mane , et ululatum in al mattino ,> e le urla nel mezzo
tempore meridiano : giorno :
no , in cui io nacqui. Job. 111.... donde apparisce , che maledir questo giorno
non vuol dir altro , se non bramare , che questo giorno non fosse mai stato ,
come giorno cattivo , perchè in esso venue alla luce un uomo , che tante do
vea non sol vedere , ma predire , e intimare agli altri sciagure , e affanni, e
>
tante dovea soffrirne nella propria persona. Con tali espressioni vuole il Pro
ſeta dipingere le angustie estreme di spirito , i serramenti di cuore , Porrore
de' mali presenti, ch'egli patisce , e lo spavento di quelli che egli vede viciui
a cadere sopra la sua infelicissima patria. Nella stessa guisa egli dice : non
fosse mai stato quell'uomo , che al padre mio recò la novella della mia na
scita : quest'uomo non era degno di premio per tale annunzio , ma piuttosto
era degno di sciagura 'simile a quella che soffrironole città distrutte dal Si
gnore senza riparo , e senza ch'ei ne avesse pietà : quell'uomo fu degno di
udire e mattina , é sera le urla , e le strida , che si odono in una città asse
diata , e degno di non avere tranqillità : tanto fu infausta la novella , cbe egli
portů. Ognun vede , che tutto questo discorso e iperbolico , in cui il profeta
3
Job . X.esprimere la grandezza del suo dolore . Vedi quello che si è detto
vuol
Vers. 18. E si consumasser nella confusione i miei giorni ? Vedi Job. 1. 18.
1
121
CAPO XXI.
capo xxxvi , 1. Sophonia avea il primo posto tra ' sacerdoti dopo il Pontefice .
IV. Reg. xxv . 28. Jerem , lil , 24 .
Vers. 2. Ci muove guerra . Nabuchodonosor dopo aver messo l'assedio a
Gerusalemme avea dovuto andare contro il re d'Egitto , che veniva per soc
correre Sedecia , e Gerusalemme. Dopo il ritorno di lui all'assedio , segui
quello che ora si narra .
122 PROFEZIA DI GEREMIA
sunt , et quibus vos pugnatis ad- sono nelle vostre mani , e colle quali
versum regem Babylonis, et Chal. combattete contro il re di Babilonia,
daeos , qui obsident vos in cir- e i Caldei , che circondano di asse
cuitu murorum : et congregabo ea dio le vostre mura : e radunerò que
in medio civitatis hujus. ste armi nel mezzo di questa città.
5. Et debellabo ego vos in ma- 5. Ed io vi debellerò , stesa la
nu extenta , et in brachio forti, mano mia , e il forte mio braccio ,
,
Vers . 8. La via della vita , e la via della morte . Via della morle è il re
stare in Gerusalemme , via della vita l'arrendersi a'Caldei , come è detto nel
versetto segueute.
Vers. 9. E la vita terragli luogo di un bell'aquisto ec. Farà acquisto della
vita , che era per lui già disperata , e di cui erano quasi padroni i Caldei.
CAPO XXI. 123
et non in bonum , ait Dominus : suo male , e non per suo bene ,
in manu regis Babybonis dabitur , dice il Signore : Io darolla in po
et exuret eam igni. tere del re di Babilonia , il quale la
darà alle fiamme.
11. Et domui regis Juda : Au- . E dirai alla casa del re di
dite verbum Domini , Giuda : Udite la parola del Signore,
12. Domus David , haec dicit 12. Casa di Davidde , queste cose
>
( 1) Infr. 29. 3.
Vers. 19. Di buon ' ora rendere giustizia ec . Fate giustizia prontamente con
sollecitudine , e zelo.
Vers. 13. Abitatrice della valle sassosa , e campestre. Gerusalemme situata in
un gran monte , che avea molte teste , si alzava sopra le valli , che erano tra
le teste della montagna. Questa situazione la rendeva fortissima .
Vers. 14. Appiccherò il fuoco alla sua selva. Chiama selva la moltitudine
delle fitte case di Gerusalemme, delle quali ancora molte crano fabbricate di
legno di cedro. In questa boscaglia , dice Dio , ch ' ei metterà il fuoco.
124 PROFEZIA DI GEREMIA
CAPO XXII.
1. Hae c dicit
aec Dominus : De . 1. Ques te cose dice il Signore :
ueste
scende in domum regis Juda , et Va alla casa del re di Giuda , ed
loqueris ibi verbum hoc , 5 ivi dirai queste parole :
2. El dices : Audi verbum Do- 2. Ascolta la parola del Signore ,
mini , rex Juda , qui sedes super o re di Giuda , che siedi sul trono
solium David ; tu , et servi lui, di Davidde ; lu , e i tuoi servitori,
et populus tuus , qui ingredimini e il popol tuo che entra per queste
,
che qui il nome di Galaad sia posto per significare la casa , e la stirpe dei re
di Giuda. $. Girolamo , e dietro a lui molti interprcti dicono , che il monte
9
di Galaad è quasi la testa , e il principio del Libano : posto ciò il senso sarà
questo. !! Profeta parlando alla reggia dei re di Giuda , che era sul monte
Sion , dice , o casa reale, che per la tua grandezza ,e situazione sei ilcapo
di
struGerusalemme
tta
, come Galaad lo è del Libano ,io giuro , che tu sarai dia
e abbandonata. Il paese di Galaad era ricco di varie stimabilissime
produzioni, e ilLibano è posto talora per antonomasia , per dinotare un paese
deliziosissimo , e fertilissimo. Vedi Psalm . 1xX1 . 16. Cant. iv 14. Gen. xxxvu .
25. Come ledisabitateciud.Ho aggiunto la particella di simiļitudine, che sem:
bra
alle doversi
distruttequi sottintenderesecondo
famose città di Sodoma ,ile genio della. liugua Ébrea. É alludesi
Gomorra
Vers. 7. Santificherò l'uomouccisore , e learmisue. Santificare , anche in
altri luoghi simili presso Isaia, e in questo stesso libro ( vi. 4.)significa la
destinazione fatta da Dio di un potentato per eseguire la sua volontà a' danni,
o in favore del popol suo. Cosi santificato dicesi in questo luogo Nabuchodo
rolamo, . perchè eseguisce la sentenza di Dio contro Gerusalemme. Vedi s.
nosor Gi
E troncheranno gli eleui tuoi cedri. Le case reali , e le case dei grandi
I 26 PROFEZIA DI GEREMIA
10. Nolite flere mortuum , ne- 10. Non piangete il morto , ne
que lugeatis super eum fletu : mcnate duolo a causa di lui , ma
:
ram istam non videbit amplius. mai più questa terra.che edifica la
13. Vae qui aedificat domum 13. Guai a colui
suam in injustitia , el coenacula sua casa sull'ingiustizia , e i suoi
sua non in judicio : amicum suum appartamenti non sull' equità : che
opprimet frustra et mercedem angaria senza ragione il suo prossi
ejus non reddet ei. no , nè gli darà la mercede .
14. Qui dicit : Ædificabo mihi 14. Il quale va dicendo : lo mi
domum latam , et coenacula spa- fabbricherò uoa casa vasta , e gran
tiosa : qui aperit sibi fenestras , diosi appartainenti , e vi fa le fine
et facit laquearia cedrina : pingit- stre , e le soffitte di cedro , le quali
>
Vers. 16. Con suo gran pro . Avendo Dio rimunerato il suo buon cuore, e la
sua rettitudine con le sue benedizioni.
E ciò non fu egli, perchè el conobbe me, ec. E tutta questa felicità di Josia
non venne ella dall'aver conosciuto ,9 cioè dall'avere amato me e ubbidito a me ?
Vers. 18. Infelice fratello , e sorella infelice. I principi , e parenti della
sua casa non piangeranno lui , non piangeranno la consorte di lui dicendo :
Ah fratello infelice , ah sorella infelice !
Vers. 19. Avrei sepollura simile a quella dell'asino. Sarà gettato alla cam:
pagna a marcire, ed esser pasto degli uccelli , e delle bestie carnivore . Vedi
cap . XXXVI . 30 .
Vers. 20. Sali sul Libano ec. Sono parole di Dio a Gerusalemme , cui egli
esorta ad andare a piangere sul Libano , e in Basan la perdita de' suoi ama
tori , col qual nome intende gli Egiziani , e i popoli della Fenicia , e del
l'Arabia , coi quali ella avea contratta alleanza per difendersi da Nabuchodo
nosor ; ma questi alleati atterriti , e conquisi dalle forze di questo monarca
sono come se più non fossero riguardo al soccorso che ella ne aspettava.
128 PROFEZIA DI GEREMIA
23. Omnes pastores tuos pascet 22. Tutti i pastori tuoi si pasce.
ventus , et amatores lui in capti- ranno di vento , e i tuoi amatori
vitatem ibunt , et tunc confunden andranno in ischiavitù : e allora tu
ris , et erubesces ab omni malitia sarai confusa , c ti vergognerai di
tua, lua grande malizia.
23. Quae sedes in Libano , et 23. Tu , che siedi sul Libano
nidificas in cedris , quomodo con- e fai tuo pido sui cedri , in qual
gemuisti , cum venissent tibi do- maniera generai quando ti verranno
lores , quasi dolores parturientis ? i dolori , come quelli di donna nel
parto ?
24. Vivo ego , dicit Dominus : 24. lo giuro , dice il Signore ;
quia sifuerit Jechonias filius Joa- che se Jeconia figliuolo di Joachim
kim regis Juda , annulus in ma- re di Giuda fosse apello della mia
nu dexlera mea , inde evellan mano destra , io me lo strapperei
eum . di li.
25. Et dabo te in manu quae 25. E ti darò in potere di quei
rentium animam tuam , et in ma . che cercano la tua morte , e in mano
nu quorum tu formidas faciem , di quegli , dei quali la vista ti fa
et in manu Nabuchodonosor regis paura , in mano di Nabuchodonosor
Babylonis , et in manů Chaldeo- re di Babilonia , e ia mano dei
Tum . Caldei .
26. Et millam te , et matrem 26. E manderò te , e la madre
tuam , quae genuit te , in terram tua , che ti ha generato , in paese
alienam , in qua nati non estis , straniero , dove voi non siete nati ,
>
Vers . 23. Si pasceranno di vento . I tuoi pastori , cioè i tuoi principidi, i vane
ma
gistrati , i sacerdoti , i maestri della Sinagoga ; si pasceranno
speranze .
Vers. 23. Tu che siedi sul Libano , e fai luo nido sui cedri ec. Paragona
questa città superba per la sua magnificenza, e grandezza , la paragona ( dico )
à un accello di alto volo , che va a far il suo nido sulle cime degli altissimi
cedri.
Vers. 24. Se Jeconia figliuolo di Joakim ec. Jeconia , ovvero Cbenia succc
dette al padre nel regno , e non fu niente migliore , nè più saggio del Padre ,
di cui avea veduto il pessimo fine. Iddio dice , che quando Jeconia fosse stato
tanto congiunto a lui , quanto lo è l'anello , che uno porta nel dito della sua
9
destra , sel trarrebbe dal dito , e lo getterebbe lungi da se per le sue empietà.
L'anello delle persone di gran condizione , oltre l'esser prezioso per se
stesso , lo era ancora , perchè serviva di sigillo a tutti gli atti pubblici e
privati.
Vers. 26. E la madre lua. Ella chiamavasi Nohesla. Vedi rv . Reg. Isiv. 8.
12. 15 .
CAPO XXII. 129
28. Numquid vas fictile , atque 28. È egli quest'uomo , Jeconia
contritum vir isle Jechonias? num- un vaso di terra spezzato ? È egli
quid vas absque omni voluptate ? un vaso , che non piaccia a nissuno ?
qu are abjecti sunt ipse , et semen Per qual motivo sono stati ripudiati
ejus , el projecti in terram , quam cgli e la sua stirpe, e gettati in
ignoraverunt ? una terra , ch ' essi non conoscevano?
29. Terra , terra , terra , audi 29. Terra , terra , terra , odi la
sermonem Domini. parola del Signore.
30. Haec dicit Dominus : Scribe 30. Queste cose dice il Signore :
virum istum sterilem , virum , Quest' uomo scrivilo sterile , uomo ,
qui in diebus suis non prosperabi- che ne'giorni suoi non avrà prospe
lur : nec enim erit de semine ejus rità : nè alcun vi sarà di sua stirpe,
vir , qui sedeal super solium Da- che segga sul trono di David , ed
vid , et potestatem habeat ultra abbia mai più potestà in Giuda.
in Juda .
Vers. 30. Quest' uomo scrivilo sterile ec. Jeconia ebbe de ' figliuoli , e da lui
>
discese Salathielpadre di Zorobabel , come si legge 1. Paral. 111. 17. 18.
Matt. 1 , 12. Ma il Profeta stesso spiega quel che sia la sterilità di Jeconia ,
aggiungendo : » ne' giorni suoi non avrà prosperità , ne alcun vi sarà di sua
stirpe , che segga sul trono diDavid ec. „ Or Zorobabel non fu re di Giuda
e non ebbe poiestà regia . Ecco adunque in qual inodo Jeconia si dica sterile ;
che i Lxx. dissero , 'uomo non crescente , e Teodozione , uomo rigellato.
Marl . Tom . XIII. 9
130 PROFEZIA DI GEREMIA
CAPO XXIII.
1. ( 1 ) Vac
ae pastoribus , qui 1 . Guai
uaia 'pastori, che disper
disperdunt, et dilacerant gregem gono , e lacerano il gregge del mio
pascuae mene , dicit Dominus. ovile , dice il Signore.
2. Ideo haec dicit Dominus 2. Per questo cosi parla il Signore
Deus Israel ad pastores , qui pa . Dio d' Israele ai pastori , che pasco
scunt populum meum : Vos di- no il mio popolo : Voi avete disperso
:
ecce ego visitabo super vos mali, che io visiterò voi , a motivo della
tian studiorum vestrorum , ait malvagità delle vostre inclinazioni ,
Dominus. dice il Signore.
3. Et ego congregabo reliquias 3. Ed io rauncrò gli avanzi del
gregis mei de omnibus terris , ad gregge mio da tutte le terre , dove
quas ejecero eos illuc : et conver- io gli avrò cacciati , e farolli tornare
iam eos ad rura sua : et crescent, alle loro possessioni ; e cresceranno ,
et multiplicabuntur. e moltiplicheranno.
4. El suscitabo super eos pa 4. E farò sorgere per essi dei
Vers. 9. A pastori , che pascono il mio popolo. Per questi pastori sembra
che debbano quiintendersi principalmente í sacerdoti , de' quali dice,ch'essi
pascono , cioè governano il popolo , perchè ad essi si apparteneva il pascerlo ,
benchè ó nol pascessero , o lo pascessero molto male , come dice il 'Profeta ;
>
per la qual cosa ancora soggiunge , che siccome essi non ebbero il pensiero
di visitare questo gregge , avrà egli il pensiero di visitare , cioè di punire la
crudele loro negligenza , e la malvagità del loro operare.
Vers. 3. 4.E' io raunero gli avanziec . Questi avanzi del gregge di Dio tolti
al governo de'cattivi pastori sono il nuovo popolo formato ,'e riunito da Cria
CAPO XXIII. 131
stores , et pascent eos : non for- pastori , che li pasceranno : Non
midabunt iiltra , et non pavebunt: avranno più timori , ne paure : e
et nullus quneretur ex numero , del loro numero non mancherà ve
dicit Dominus. runo , dice il Signore.
5. ( 1 ) Ecce dies veniunt , dicit 5. Ecco , che vengono i giorni ,
Dominus : et suscitabo David gere dice il Signore , cd io susciterò a
men justum : et regnabit rex , Davidde uo Germe giusto >, e regne
et sapiens erit ; et faciet judicium , rà come re , e sarà sapiente, e ren
et justitiam in terra. derà ragione , e farà giustizia in
terra.
6. In diebus illis salvabitur Juta 6. In que' giorni Giuda avrà sa
da , et Israel habitabit confiden- lute , e Israele vivrà tranquillo :: e
)
ter: et hoc est nomen , quod voca- questo è il nome col quale egli sarà
bunt eum, Dominus justus noster. chiamato : Il Giusto Dio nostro.
(1 ) Isai. 4. 2. 40. 11. 45. 8. Infr. 23. 14. Ezech . 34. 23. Dan. 9. 24.
Joan . 1. 45 .
sto , del qual popolo gli Ebrei ricondotti a Gerusalemme sono figura : di que
sto popolo i pastori sono gli Apostoli , i quali da tutte parti nell'unico ovile
allunarono e i Giudei , e i Gentili nella nuova Chiesa , e questa da ' Giudei
ebbe cominciamento , i quali erano già in possesso del culto del vero Dio ,
ed a' quali il Messia era stato promesso , e mandato principalmunte , onde di
essi può dirsi , che tornavano alle loro possessioni coll'entrare a parte dei
beni della Chiesa . Delle pecorelle del nuovo ovile si dice , che elle non saran
più in paure , e timori , perchè elle sono , e saranno sempre sotto la custodia ,
e sotto la protezione del Principe de ' Pastori , il quale le ama teneramente
e per esse diede la vita ; carità , che sarà imitata da quei pastori , i quali
o o
sott di lui avrann dello stesso gregge la cura : e di piii si dice ancora che ,
del loro numero non mancherà veruno , le quali parole ci ricordano quello
che il buon pastore già disse al celeste suo Padre : Di quelli che tu desti a
me non ne ho perduto veruno . Joan . xvsnr . 9. Perocchè a Cristo andarono ,
e alla Chiesa tutti quelli che dal Padre furou chiamati , ed ebbec salute da
lui tutti quelli che alla salute pervennero .
Vers. 5. 6. Susciterò a Davidde un Germe giusto, e regnerà come re ec.
Se le precedenti parole del Profeta possono in qualche maniera aver relazione
all'antico popolo , come si è detto , qui poi il velo è tolto affatto. Iddio dice ,
che egli una volta darà a Davidde un Germe , o ( per parlare strettamente
coll' Ebreo ) un tallo , il quale dalla sua quasi morta radice crescerà in gran
d'albero , che non solo ristorerà la gloria della casa di David , ma l'accre
>
scerà , e la estenderà senza fine . Questo Germe è Germe giusto , perchè egli è
principio e fonte di ogni giustizia , ed ei regnerà , lo che certamente nissuno
dei posturi di Davidde dopo la cattività ebbe in sorte , e governerà il suo
popolo con saggezza , rendendo a ' buoni il bene , a'cattivi il gastigo, e il suo
nome sarà il Giusto Dio nostro. Ecco adunque , come quel Figliuolo di Da
vidde secondo la carne, quel Germe , che da vergine terra spunterà un giore
Do , quando la casa di David sarà nella umiliazione , questo Germe sarà in
sieme vero Dio , e nostro giustificatore , e nostra salote , salute di Giuda , e
dello spirituale Israele , il quale in somma pace vivrà sotto questo re , che è
132 PROFEZIA DI GEREMIA
7. Propter hoc ecce dies ve- 7. Per questo verrà tempo , dice
:
niunt , dicit Dominus , et non di- il Signore , quando non diran più
cemil ultra : Vivil Dominus, qui , Vive il Signore , che trasse i fi.
eduxit filios Israel de terra £ gliuoli d'Israele dalla terra d'E
Opti : gitto.
8. Sed ( 1 ) : Vivit Dominus , 8. Ma ( diranno ) : Vive il Sie
qui eduxit , et adduxit semen do- gnore , il quale ha tratto ed ha
>
nius Israel de terra Aquilonis , condotto il seme della casa d' Israele
et de cunctis terris, ad quas eje- dalla terra di Settentrione , e da
tutte le terre , pelle quali io lo avea
ceram eos illuc : et habitabunt in
terra sua . disperso , e abiterando la loro terra .
9. Ad Prophetas: Contritum 9. Quanto ai profeti : Il mio
est cor meum in medio mei , con- cuore è spezzato dentro di me , tutte
>
principe della pace ( Isai. 18. 6. ) ed è nostra pace , come dice l ' Apostolo
Ephes. 11. 14 .
Vers. 8. Vive il Signore ed ha condotto il seme della casa d' Isracle
dalla terra di Settentrione. Vive il nostro Salvatore Dio Gesù Cristo , il quale
della cattivita del peccato , e del demonio ba liberato Israele , e da tutte le
parti del mondo lo ha condotto nella terra di luce e di pace , che è la spiri
tuale Gerusalemme, cioè la Chiesa Cristiana. Questa liñerazione, che sarà
opera del Figliuolo di David , è tanto grande , e insigne , e ammirabile , che
a paragone di essa , ella è poca cosa l'antica liberazione del popolo dal tiran
nico giogo di Faraone ; , onde questa appena più si rammenterà , se nou in
quanto di questa seconda ella fu una tal qual figura .
Vers. 9. Quanto ai profeti : il mio cuore è spezzato ec. Quanto
feti io mi consumo di afflizione , e il cuor mi sispezza ,
a ’falsi pro
tremano le mie
e
Ossa ,
quasi io fossi ebro di vino , considerando la maestà del Signore offeso
da loro , e la santità delle sue parole , delle quali costoro si fanno beffe.
Pers. 10. Piena è la terra d'adulteri ec. A ' falsi profeti , che adulavano il
pópulo colle menzogne , imputa giustamente il Profeta i disordiui regnanti
>
enim super eos mala , annum vis cadranno : dappoichè io farò venirc
sitationis eorum , ait Dominus. sciagure sopra di essi , il tempo di
loro punizione, dice il Signore.
13. Et in Prophetis Samariae 13. Come io vidi ne' profeti di
vidi fatuitatem : prophetabant in Sainaria l'insensataggine : profeta
Baal , et decipiebant populum yano nel nome di Baal, c inganna
meum Israel. vano il mio popolo d' Israele ;
14. Et in Prophetis Jerusalem 14. Così i profeti di Gerusalemme
vidi similitudinem adulterantium , gli ho veduti imitare gli adulteri, e
et iter mendacii : et confortave. seguir la menzogua : ed eglino han
runt manus pessimorum >, ut non fatto coraggio alla turba de' mal
converteretur unusquisque a mu vagi , affinchè non si convertisse
lilia sua : facti sunt mihi omnes ciascheduno di essi dalla loro mal.
ut Sodoma , et habitatores ejus vagità : son diventati per me come
quasi Gomorrha . Sodoma , e gli abitatori di lei come
Gomorra .
15. Propterea haec dicit Domi. 15. Per questo cosi parla il Si
nus exercituum ad Prophetas ( 1 ) : gnore degli eserciti ai profeti : lo li
Ecce ego cibebo eos absinthio , et cibero di assenzio , e gli abbevercrò
potabo eos felle , a Prophetis enim col fiele : imperocchè da ' Profeti di
Jerusalem egressa est pollutio Gerusalemme si è sparsa la immon
super omnem terram . dezza per tutta la terra .
Vers. 11. 12. Sono immondi: e nella casa mia ec. E proſeti , e sacerdoti
sono corrotti , e pieni d'iniquità, e nella stessa mia casa gli bo io veduti por
tare i loro idoli , le loro abbominazioni, le loro oscenità . Per questo precipi
teranno in orrende calamità , come avviene a un uomo , che al bujo cammina
per una strada lubrica , dove non puo fermare il suo passo.
Vers. 13. 14. Come io vidi nei profeti di Samaria l'insensataggine ec. Sic
come i profeti delle dieci tribù io li vidi adorare i dei di pietra , e di legno ,
argomento visibile di loro stoltezza ; cosi i profeti di Giuda io vidi imilare
gli stessi adulteri cioè idolatri di Samaria , e di piri li vidi battere la via
della menzogna dicendosi mandati da Dio , quando Dio ad essi non avea mai
parlato , e li vidi far cuore a'cattivi , perchè a dispetto di tutte le minacce
del Signore , non si convertissero . Sono adunque senza paragone più rei que
sti che i profeti di Samaria , che non parlavano , se non a nome di Baal , o
134 PROFEZIA DI GEREMIA
16. Haec dicit Dominus exer-16. Queste cose dice il Signor
cituum ( 1 ) : Nolite audire verba degli eserciti :Non ascoltate le pa
Prophetarum , qui prophetant vo- role de' profeti, i quali profetizzano
>
cordis sui loquuntur, non de ore le visioni del loro cuore , e non pa
Domini. role della bocca del Signore.
17. Dicunt his , qui blasphe- 17. Essi dicono a coloro, che mi
niant me : Locutus est Domi- bestemmiano; il Signore ha parlato:
nus (2) : Pax erit vobis : et omni, Voi avrete pace : e tutti coloro che
qui ambulat in pravitate cordis seguono il depravato lor cuore , ban
sui , dixerunt : Non veniet super detto : . Non verrà sciagura sopra
vos malum . di voi.
18. Quis enim affuit in consilio 18. Ma , e chi assisté al consi .'
Domini, et vidit , et audivit ser- glio del Signore, e lo vide, e adi
>
non abusavano del nome mio per dar credito alle menzogne , e per rendere
Gerusalemme , e i suoi
il popolo più perverso. lo perciò odio questi profeti didiSodoma,
abitatori von men di quel ch'io odiassi i cittadini e di Gomorra ,
e con simil castigo puniro questa corrotta città.
Vers. 18. Chi assistè al consiglio del Signore ? Chi di questi profeti ebbe
mai comunicazione con Dio , e assistè a'suoi segreti cousigli.
Vers. 22. Se fossero intervenuti ec. Se questi fossero miei profeti , se aves
ser comunicazione con me , se ad essi io avessi confidate le mie parole , essi
CAPO XXIII. 135
meo , avertissem utique eos a via popolo le mie parole, gli avrei cer
sua mala , et a cogitationibus suis tamente convertiti dalla mala lor
pessimis. vita , e dalle pessime loro inclina
zioni .
23. Putasne Deus , e vicino ego 23. Credi tu , ch ' io sia Dio da
sum , dicit Dominus ? et non Deus vicino ( dice il Signore ) , e non
suo , in miraculis suis : cum loro prodigi , quand' io non gli avea
ego non misissem eos , nec man mandati , ne data commissione a
dassem eis , qui nihil profuerunt costoro , che non ha fatto bene al
populo huic , dicit Dominus. cuno a questo popolo , dice il Si
gnore.
Vers. 33. 34. 35. Se adunque questo popolo ... t'interrogherà , e dirà : Qual
é il peso del Signore ec. Le profezie , nelle quali annunziayansi i castighi di
Dio contro i prevaricatori , sono ordinariamente chiamate peso , che altrove
si è tradotto annnuzio grave ; ma qui conviene ritener la stessa parola affin
d'intendere la risposta , che Dio ordina a Geremia di dare a chi " burlandosi
delle continue minacce , che egli faceva a tutti , e della intimazione de ' futuri
>
castighi , gli domandava per ischerno : qual è il peso del Signore , che tu hai
oggi da predicare ? A questi empj schernitori ( dice Dio ) tu risponderai , peso
e peso grande siete voi, peso insoffribile , e per questo il Signore dice , che
vi rigetterà lungi da se , e vi caccierà nel paese de ’ Caldei . Cosi Dio ritorce
contro di essi le empie loro derisioni ; e aggiunge , che egli visiterà nell'ira
sua tutti quelli che in tal guisa si fauno beffe di sua parola , e li , castigherà
severamente , e allora tutti impareranno a rispettare la profezia , e il Profeta
.
del Signore , e non diranno più peso del Signore , ovvero qual è il peso del
>
( 1 ) Supr. 20. 11 .
CAPO XXIV.
1 . Ostendit
stendit mihi Dominus : 1 . I Signore mi diede una vi.
et ecce duo calathi pleni ficis, sione , e vidi due panieri pieni di
positi ante templum Domini, posta fichi posati davanti al tempio del
quam transtulit Nabuchodonosor Signore , dopo che Nabuchodonosor
rex Babylonis Jeconiam filium re di Babilonia avea menato da Ge
Joakim regem Juda , el principes rusalemme a Babilonia Jeconia fin
ejus, et fabrum , et inclusorem gliuolo di Joachim re di Giuda, e
de Jerusalem , et adduxit eos in i suoi principi, e i fabbri , e i
Babylonem . giojellieri.
2. Calathus unus ficus bonas 2. In uno de' panieri erano ot
habebat nimis , ut solent ficus timi fichi , come soglion essere i
>
ero eis in Deum : quia reverlen- ed io sarò loro Dio , perchè ritor
tur ad me in toto corde suo. neranno a me con tutto il lor cuore.
( 1 ) Supr. 7. 33 .
più grossi , e di ottimo sapore ; per questo ho tradotto non fichi di primave
ra , ma primaticci.
Vers. 6. 7. Darò loro ferma abitazione , li piantero , e non gli sradicherò ,
e darò loro un cuore ec . Dio promette , primo di far si , che gli Ebrei , che
erano stati condotti a Babilonia con Jeconia , saranno assai ben trattati nella
>
di bel nuovo , nè più gli sradicherà ; e cio come si è egli avverato , ' menire
gli Ebrei già tempo furono sterminati dal loro paese ? Le parole stesse del
Profeta ci conducono allo scioglimento di questa difficoltà. Egli dice che que
sli Ebrei si convertiranno a Dio con tutto il cuor loro , e che Dio dara
loro un cuor per conoscerlo ; e soggiunge , ch ' ei saranno suo popolo , ed ei
sarà loro Dio Gli Ebrei adunque , che torneranno a Gerusalemme da Babi
>
lonia , avranno ferma e stabil sede in quella città fino a tanto , che ella sussi
sterà ,ed avranno più stabile abilazione nella spirituale Gerusalemme, cioè
mella Chiesa , e questa sorte sarà per quegli Ebrei , i quali con tutto il cuor
CAPO XXIV. 141
8. ( 1 ) Et sicut ficus pessimae , 8. E come gli altri fichi son pes
quae comedi non possuni, eoquod simi, e da non potersi mangiare ,
.
>
sini malae : haec dicit Dominus , perchè sono guasti, così io ( dice
sic dabo Sedeciam regem Juda, il Signore ) tratterò Sedecia re di
et principes ejus , el reliquos de Giuda , e i suoi principi , e tutti
Jerusalem , qui remanserunt in gli altri , che son rimasi in questa
urbe hac ; et qui habitant in terra città di Gerusalemme, e che abi
Ægypti. tano nella terra d'Egitto.
9. Et dabo eos in vexationem , 9. E farò , che sieno vessati , ed
afflictionemque omnibus regnis aflitti per tutti i regni della terra ;
terrae : in opprobrium , et in pa. e saranno l'obbrobrio , la favola ,
rabolam , et in proverbium , et l'esempio , e l'orrore di tutti i
3
CAPO XXV.
Perchè gli Ebrei non ascoltano Geremia , e gli altri profeti , che gli
esortano a penitenza, Gerusalemme sarà distrutla , ed essi condotti
in cattività per settanta anni. I Caldei ancora , e gli altri popoli ,
che hanno travagliato i Giudei berranno il calice dell' ira di Dio.
culum .
6. Et nolile ire post deos alie- 6. E non andate dietro a dei stra
nos , ut serviatis eis , adoretisque nieri , per adorargli , e servirgli ; e
eos : neque me ad iracundiam non provocate me ad ira colle opere
1332
provocetis in operibus manuum delle vostre mani , e io non darò a
vestrarum , et non affligam vos. voi afflizione.
orque 7. Et non audistis me , dicit 7. Ma voi non m'avete ascoltato ,
inden
Dominus, ut me ad iracundiam dice il Signore , talmente che mi
provocaretis in operibus manuum avele provocato ad ira colle opere
tot vestrarum , in malum vestrum . delle vostre mani per vostro danno.
8. Propterea haec dicit Domia 8. Quindi il Signore degli eserciti
rani
nus exercituum : pro eo quod non parla cosi : Perchè poi non avete
Jish audistis verba mea : ascoltate le mie parole ,
9 . Ecce ego mitlam , et 9. Ecco che io prenderò meco ,
assu-
mam universas cognationes aqui- e spedirò tutte le famiglie del set
lonis , ait Dominus , et Nabucho- tentrione , dice il Signore , e Nabu-.
> >
Gialle donosor regem Babylonis servum chodonosor re di Babilonia mio
meum : et adducam eos super ter- servo , e li condurrò contro questa
ram istam , et super habitatores terra , e contro i suoi abitatori, e
arbas ejus, et super omnes nationes , contro tutte le nazioni , che sono
is be qune in circuitu illius sunt , et all'intorno , e gli ucciderò , e ridur
liata interficiam eos , et ponam eos in rogli ad essere spavento , e scherno
>
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ato ! ( 1 ) 4. Reg. 17. 13. Supr, 18. 11. Infr. 35. 15.
esto , ?
deag1
ser d
pro
to
ques
I trom
del Vers. 4. Tutti i suoi servi , i profeti. Joel , Habacuc , Sophonia , Holda ec:
Dio di Vers. 9. Nabuchodonosor mio servo .Destinato dame esecutore dei decreti
smi al
di mia giustizia ; flagello , ond'iomi servirů a punire gliEbrei , i i vicini
popoli .
144 PROFEZIA DI GEREMIA
10. Perdamque ex eis vocem 10. E torrò via da essi la voce
gaudii , et vocem laetitiae , vo- di gaudio , e la voce di letizia , la
cem sponsi , et vocem sponsae , voce dello sposo , e la voce della
vocem molae , et lumen lucernae. sposa , le canzoni intorno alle ma
>
tem illam , dicit Dominus , ini- terra dei Caldei , dice il Signore :
quitalem eorum , et super terram e la ridurrò a solitudine eterna .
Chaldaeorum : et ponam illam in
:
solitudines sempiternas.
13. Et adducam super terram 13. E sopra quella terra adem.
illam omnia verba mea , quae pierò tutte le mie parole dette da
locutus sum contra eam , omune , me contro di lei , tutto quello che
quod scriptum est in libro isto , sta scritto in questo libro, e tutto
quaecumque prophelavit Jeremias quello che Geremia ha predetto con
adversum omnes gentes : tro tutte le genti :
14. Quia servierung eis , cum 14. Perchè hanno servito a co
essent gentes multae , et reges loro , tuttochè fossero molte nazioni,
magni : et reddam eis secundum e regi grandi : Ed io renderò loro
opera eorum , et secundum facia quello che meritano , e secondo le
>
Vers. 10. Le canzoni intorno alle macine. Macinayansi allora i grani con
muliui a mano , e questa occupazione era per lo più delle donne schiave , le
quali si sollevavano dal tedio di quel faticoso lavoro col canto . Vedi Matth .
XXIV . 41.
E il lume di lampana. Vuol forse significare non tanto le lampane , che
si accendono per le case la sera , quanto le illuminazioni notturne , che face
vansi in certi giorni di letizia , illuminazioni , che dovean fare un superbo
spettacolo attesa la situazione della citta posta sopra tante colline .
Vers . 11. Per settant'anni. I Giudei , e le vicine nazioni saranno soggette
a Nabuchodonosor , e aa ' suoi successori , Evilmerodach , e Baltazar per set
tant'anni, e allora il Signore farà vendetta de ' Caldei per mano di Ciro , e
cipibus ejus : ut darem eos in so. principi, onde fosse per me ridotta
litudinem , et in stuporem , et in la terra in solitudine spaventosa ,
sibilum , et in maledictionem , oggetto di scherno , e di orrore >
da questi a Sedecia , il quale avea fatta con essi alleanza . Vedi s . Gira
lamo. Questa perſidia , dice Dio , che sarà punita per mano degli stessi Caldci,
che vinceranno e meneranno in ischiavitù quelle genti , conciossiachè elle
avrebbon potuto star neutrali , sendo nazioni possenti , e se hanno fatto guer
ra agli Ebrei , non lo han fatto per necessità , ma per cattivo , animo contro
>
di essi .
Vers. 15. Prendi dalla mia mano questo calice ... e danne a bere a tutte le
genti ec. Dio porge in visione al Profeta questo calice pieno nou di vino , ma
d'ira , e di furore ; e in visione mostra al Profeta le varie genti , che beranno
a questo calice , le quali egli qui nomina : ed è da osservare, che queste pro
>
Vers. 18. Onde fosse per me ridotta la terra in solitudine ec. Affinchè io
predicessi come la terra sarà ridotta in solitudine ec. si dice , che il Proleta
fa quello che annunzia dover seguire.
Com ella è in questo gi.Com'ella principia ad cosere oggi giorno, quan
do Nabuchodonosor' comincierà a menar via il fiore de ' cittadini di Gerusa
lemme , e i vasi del tempio ec . Velli qui innanzi vers . 1 .
Vers. 19. A Faraone re d'Egitto ec . VediEzech. xxvnt . 15. 16. 17 .
Vers. 20. E a tutti in generale.Credo , che queste parole debbano riferirsi
Mart. Tom . XII. JO
146 PROFEZIA DI GEREMIA
cunctis regibus terrae Ausilidis , i re della terra di Ilus, e a tutti
el cunclis regibus terrae Philie i re della terra de' Filistei , ad
sthiim , et Ascaloni , et Gazae , Ascalone , e a Gaza , e ad Accaron ,
et Accaron , et reliquiis Azoti ,
9 e agli avanzi di Azoto ,
21. Et Idumaeae , et Moab , et 21. E all' Idumea , e a Moab ,
filis Ammon : e a' Gigliuoli di Ammon ;
22. Et cunctis regibus Tyri , . 22. E a tutti i re di Tiro , e a
et universis regibus Sidonis : et tutti i re di Sidone , e ai re delle
regibus terrae insularum , qui isole , che sono di là dal mare ;
sunt trans mare :
23. Et Dedan , et Thema , et 23. E a Dedan , e a Thema, e
Buz , et universis , qui allonsi a Buz , e a tutti quegli che si to
sunt in comam : sano i capelli a modo di corona ;
24. Et cunctis regibus Arabiae, 24. E a tutti i re dell'Arabia ,
et cunctis regibus occidentis , qui e a tulli i re di occidcnle , che
habitant in deserto : abitano il deserto ;
25. Et cunctis regibus Zambri, 25. E aa tutti i re di Zambri , e
et cunctis regibus Elam , et cun- a tutti i re di Elam , e а tutti i
ctis regibus Aledorum : re de' Medi ;
26. Cunctis quoque regibus 26. E a tutti eziandio i regi di
Aquilonis de prope , et de longe, settentrione vicini , e lontani: a
unicuique contra fratrem suum : ognun di questi ( ne diedi , perchè
el omnibus regnis terrae , quae si levi su ) contro il proprio fra
( i ) Pet. 4. 17.
l'alfabeto nell'ultime, cosi qui è mutato il Beth seconda lettera iniziale nella
' seconda finale Schin , e Caph undecima iniziale è mutata in Lamed undecima
finale. S. Girolamo dice , che il Profeta usó questa ciira per prudenza , affin di
non esarcerbare i Caldei , che stavan per assediare Gerusalemme. So che lo
Scaligero , e altri dietro a lui hanno voluto , che Sesac sia una divinità di
>
Vers, 30. Contro il luogo della sua gloria. Questo luogo ė Gerusalemme ,
ovvero il tempio stesso , in cui Dio avea dati tanti segni di sua possanza , e
sua bontà verso gli Ebrei .
Si cantera canzone simile a quella di color , che pigian le uve. La ven .
detta del Signore è paragonata sovente nelle Scritture alla vendemmia , vedi
Ps. lxxix. 13. Apocal. xiv. 18. 19. I vendemmiatori qui sono i Caldei , la vie
gna da vendemmiare è il popolo Ebreo , la canzone , che suol cantarsi da quei
che vendemmiavo , divota le grida de' soldati Caldei , che si cccitano l'un
l'altro a predare , e uccidere .
Contro gli abitatori lutti della terra . Gli abitatori della terra di Giuda .
Vers . 31. Disputa la sua causa contro ogni uomo. Dio cou ammirabil bontà
si soggetta al giudizio degli uomini, affinché veggano , e decidano se ne'ca
stighi, oud ' egli affligge la terra , sia giustificato il suo procedere, e se la pena
sia non solo non eccedente , riguardo alla moltitudine delle iniquità , ma an.
che inferiore. Vedi Isai. 1 , 19. XLIIT. 44 .
Vers: 32 ,L'afflizione passerà d'un popolo all'altro. Nabuchodonosor si
getterà sopra Gerusalemnie, indi sopra Tiro , e Sidone ; di li si volgerà con
tro la Siria , e Damasco , indi contro l'Arabia , Moab , Ammon , l'Idumea ,
Egitto ec . Egli è come uno di que ' turbini rovinosi , che in lontano paese
formati vanno a desolare questa , e quella provincia.
CAPO XXV. 149
ad summum ejus: non plungen. deranno da un polo della terra fino
tur , et non colligentur , neque all'altro : non si farà duolo , e non
sepelientur : in sterquilinium su- si raccoglieranno , ne darassi lor
per faciem terrae jacebunt. sepoltura : giaceranno sulla terra
come lo sterco.
34. Ululate pastores , et cla- 54. Alzate le urla , o pastori , e
mate : et aspergite vos cinere gridate , e copritevi di cenere voi ,
.
optimates gregis : quia completi capi del gregge ; perocchè i giorni
sunt dies vestri, ut interficiumini; vostri sono finiti , e voi sarcle spez
et dissipationes vestrae , et cadetis zati , e come vasi preziosi andrete
quasi vasa pretiosa. per terra .
35. Et peribit fuga a pastori. 35. E i pastori non avran luogo
bus , ' et salvatio ab optimatibus alla fuga , é i capi del gregge non
gregis. avran luogo a salvarsi.
36. Vox clamoris pastorum , et ) 36. Voci di strida dei pastori ,
ululatus optimatum gregis : quia e urli dei capi del gregge , perchè
vaslavit Dominus pascua eorum . ha dissipati gli ovili loro il Signore.
37. Et conticuerunt arva pacis 37. E le campagne di pace sono
a facie irae furoris Domini. laciturne al cospetto dell'ira furi
bonda del Signore.
38. Dereliquit quasi leo um . 38. Egli qual lione ha abbando
braculum tuum , quia facta est pato il luogo, dov ' ei posava , e la
terra eorum in desolationem a terra loro è ridotta in desolazione
dall'ira della colomba , e dall' ira
facie irae columbae , et a facie furibon
irue fuoris Domini. da del Signore.
Vers. 34. Alzate le urla , o pastori. Parla ai regi , ai capi delle repubbliche ,
>
e a tutti quelli che governano i popoli , ai quali dice : che sono finiti i giorni
di lor potestà , finito il tempo di regnare , e coine vasi di gran pregio , ma
fragili cadranno per terra , e saranno stritolati .
Vers. 37. E le campagne di pace son taciturne cc . Nelle campague prima
fertili , e ridenti , e piene di coltivatori regna un tristo silenzio , e una total
solitudine ,perché si è fatta sentir l'ira , e il furore di Dio .
Vers. 38. Egli qual lione ha abbandonato il luogo ec. Quel tempio , in cui
egli avea suo trono , quel tempio , che egli qual lione forte , e possente custo
diva gelosamente , lo ha egli abbandonato. Imperocchè avrebbonºforse i Caldei
ardimento di accostarvisi , se egli non lo avesse lasciato ?
Dall'ira della colomba , e dall'ira furibonda del Signore. Mi attengo alla
>
mento di s. Gregorio , il quale credette , che Dio stesso sia qui paragonato
alla colomba per la sua somma clemcuza , come è paragonato ad un lione per
la sua iuqnita possanza .
150 PROFEZIA DI GEREMIA
CAPO XXVI .
1 .
In principio regni Joakim 1 . principio del
No principio del regno di
filii Josiae regis Iudi,, factum Joachim Gigliuolo di Giosia reme di
est verbum istud a Domino ,, di Giuda il Signore parlò a
cens : dicendo :
2. Haec dicit Dominus : Sta in 2. Queste cose dice il Signore :
atrio domus Domini , et loqueris Sta nell'atrio della casa del Signore,
ad omnes civitates Juda , de qui- e a tutte le città di Giuda , delle
bus veniunt , ut adorent in domo quali i cittadini vengono a far ado
Domini , universos sermones, quos razione nella casa del Signore , di
ego mandavi tibi ut loquaris ad rai tutto quello ch ' io ti ho ordi
eos : noli subtrahere verbum , nato di dir loro : Non ne lerare
una parola ,
3. Si forte audiant , el conver- 3. Se a sorte ascoltassero ' , e si
tatur unusquisque a via sua mala : convertissero dalla mala lor vita ,
et poeniteat me mali , quod cogito ond' io mi ripenta del male, clic
facere eis propter malitiam stu . penso di far loro a motivo della
diorum corum . malvagità de' loro affetti.
4. Et dices ad eos : Haec dicit 4. E tu dirai loro : Queste cose
» il ' » .
CAPO XXVI. 151
Dominus: Si non audieritis me , dice il Signore : Se voi non mi
ut ambuletis in lege mea , quam
quam ascolterete ,, camminando nella mia
dedi vobis , legge , che io diedi a voi.
5. Ut audiatis sermones servo- 5. E fede prestando alle parole
rum meorum prophetarum , quos de servi miei , de' profeti, i quali
ego misi ad vos de nocte consur- io sollecitamente mandai , e indi
gens , et dirigens, et non au rizzai a voi , a' quali non avete
distis : prestato fede ,
6. ( 1 ) Dabo domum istanı sicut, 6. lo farò a questa casa come a
Silo , ei urbem hanc dabo in ma- Silo , e questa città la farò l' ese
>
la Volgata . Sia messo a norte : Geremia é qui una bella figura di Cristo ,
CON
( 1 ) Supr. 25. 13 .
( 2) Supr. 7. 3 .
Vers. 14. Quanto a me ecco che io sono nelle vostre mani ec . Risplende mi
rabilmente in tutto il discorso del Profeta una grande e intrepida costanza
congiunta con somma dolcezza , e umiltà , e carità . Egli ripete dinanzi a' suoi
giudici , e persecutori quello che Dio gliha ordinato di predicare', e insieme
con amore gli esorta a fare colla lor penitenza , che Dio ritratti ( secondo la
CAPO XXVI. 153
16. Et dixerunt principes , et 16. E i principi , e tutto il po
omnis populus ad sacerdotes , et polo dissero a' sacerdoti , e ai pro
ad prophetas : Non est viro huic feti : Questo uomo non è reo di
judiciuni mortis : quia in nomine morte ; perocchè ba parlato a noi
Domini Dei nostris locutus est nel nome del Signore Dio nostro .
ad nos.
17. Surrexerunt ergo viri de 17 . Si alzarono allora alcuni dei
senioribus terrae : et dixerunt ad seniori del paese , e parlarono a tutto
omnem coelum populi , loquentes; il popolo , dicendo :
9
( 1). Mich . 3. 12 .
nostra ' maniera d'inteudere ) la sua sentenza , che del resto egli quanto a se
9
è contento di morire partire della verità , e solo a lui dispiacerà , che la sua
morte , e il suo sangue , perchè sangue di uomo , che non ha fatto cosa degna
di gastigo , griderà contro di essi come già il sangue di Abele. lu una parola
il contegno di Geremia é totalmente simile a quello degli Apostoli condotti
dinanzi al sinedrio di Gerusalemme . Vedi Alti jv.
Vers . 18. Sion sarà arata come un campo ec. Questa profezia si legge Miche
ul. 12. Ma il popolo allora si converti , e la minaccia non ebbe allora verun
effetto .
Vers. 20. Fu ancora un uomo , che profetava ec. Questo secondo fatto era
recente , e siccome dovea essere stato biasimato quello che Joachim avea fatto
contro questo Profeta , per questo i difensori di Geremia lo riferiscono ,
154 PROFEZIA DI GEREMIA
phetavit adversus civitatem istam , thiarim , e profetizzo contro questa
et adversus terram hanc juxta città , e contro questo paese tutto
omnia verba Jeremiae. quello che ha detto Geremia.
21. Et audivit rex Joakim , et 21. E il re Joachim , e tutti i
omnes potentes, et principes ejus magnati , e tutti i priocipi udiron
>
gyptит .
23. Et addu.cerunt Uriam de 23. E trasser fuora d'Egitto Uria,
Ægyplo : et ailduxerunt cum ad e lo condussero al re Joachiin , che
regem Joakim , et percussit eum lo fece morir di spada , e gettò il
gladio : et projecit cadaver ejus suo cadavere nella sepoltura del
in sepulchris vulgi ignobilis. volgo ignobile.
24. Igitur manus sihicane filii 24. L'ajuto adunque di Abicam
Saphan fuit cum Jeremia , utnon figliuolo di Saphan giovò a Gere
traderetur in manus populi , et mia , perchè non fosse dato in poter
interficerent eum . del popolo , e non l'uccidessero.
1
CAPO XXVII.
Geremia manda delle rilorte a varj regi ; e fa dire ad essi , che se >
In
1.n principio regni Joakim 1. AI principio del regno di
filii Josiae regis Juda , factum Joachim figliuolo di Giosia re di
est verbum istud ad Jeremium Giuda il Signore parló a Geremia
a Domino , dicens : in tal guisa :
2. Haec dicit Dominus hd me : 2. Il Signore adunque mi disse :
Fac tibi vincula , et catenas : et Fatti delle ricorte , e delle catenc ;
pones eas in collo tuo. e mettile sul tuo collo.
3. Et milles eas ad regem Edom , 3. E le manderai al re di Edom,
et ad regem Moab , el ad regem e al re di Moab , e al re de'fi
filiorum Ammon , et ad regem gliuoli di Ammon , e al re di Tiro
Tyri, et ad regem Sidonis ; in è al re di Sidone per mezzo degli
manu nunciorum , qui venerunt ambasciatori , che son venuti a Se.
Jerusalem ad Sedeciam regem decia re di Giuda in, Gerusalemme.
Juda.
lozno , onde faceva un triungolo, che si metteva sul collo degli schiavi, legate
9
super gentem illam , ait Dominus, colla peste , dice il Signore', fino a
donec consumam eos in manu tanto che io gli abbia colla mia
ejus. possanza distrutti.
9. ( ) Vos ergo nolite audire 9. Voi aduoque non date relta
prophetas vestros , et divinos , et a' vostri profeti , e indovini , e in >
tani eam in terra sua , dicit Do- lascerò nella sua terra , dice il Si >
vret
di lui , e del suo popolo , e
ejus , et vivetis . e.
13. Quare moriemini tu ; et 13 .. Per qual motivo morrete , e >
centes : Ecce visa Domini rever- Ecco che i vasi del Signore torne
tentur de Babylone nunc cito ; ranno di Babilonia adesso in breve,
mendacium enim prophetant vobis. conciossiachè vi profetizzato men
zogne.
17. Nolite ergo audire eos , sed 17. Non vogliate adunque ascol
servile regi Babylonis , ut vivatis: tarli , ma servite al re di Babilo
quare datur haec civitas in soli- nia , affia di salvare la vita . Perché
tudinem sarà ella reuduta un deserto questa
città ?
18. Et si prophelae sunt , et 18. Ed eglino se son profeti , e
se è in essi la parola del Signore ,
est verbum Domini in eis : occur.
rant Domino exercituum , ut non s'interpongano presso il Signor degli
veniant vasa , quae derelicta fue- eserciti', affinché i vasi , che son
rant in domo Domini , et in domo rimasi nella casa del Signore , e
regis Juda , et in Jerusalem , in nella casa del re di Giuda , e in
>
lonia .
19. (2) Quia haec dicit Domi. 19. Imperocchè queste cose dice
nus exercituum ad columnas , et il Signor degli eserciti intorno alle
ad mare ,et ad bases , et ad re- colonne , al mare ( di bronzo ) , e
liqua vasorum , quae reman serunt alle basi , e agli altri vasi , che re
in civitate hac : starono in questa città ,
20. Quae non tulit Nabuchodo 20. I quali il re di Babilonia ,
nosor rex Bulylonis , cum tran . Nabuchodonosor non portò via ,
Vers. 16. I vasi del Signore torneranno ec. Parla de ' vasi sacri porlati via
dal tempio a tempo di Joachim , e dipoi sotto Jeconia.
Vers. 17. Perchè sarà ella renduta un deserto questa città ? Per qual motivo
volete voi la distruzione di Gerusalemme, mentre salvarla potete col soggettarvi
al re di Babilonia ?
CAPO XXVII. 159
sferret Jechoniam filium Joakim quando trasporto da Gerusalemme
regem Juda de Jerusalem in Ba- in Babilonia Jechonia figliuolo di
bylonem , et omnes optimees Ju- Joachim re di Giuda , e tutti i ma
da , et Jerusalem . goati di Giuda , e di Gerusalemme.
21. Quia haec dicit Dominus 21. Or queste cose dice il Signor
exerciturem , Deus Israel ad va- degli eserciti , il Dio d' Israele ,
sa , quae derelicta sunt in domo intorno a’ vasi , che rimasero nella
>
Domini , et in domo regis Juda , casa del Signore, e della casa del
et Jerusalem : re di Giuda , e in Gerusalemme :
22. In Babylonem transferen- 22. Saran trasportati a Babilonia:
tur , et ibi erunt usque ad diem ed ivi staranno sino a tanto che
visitationis suae , dicit Dominus , questa sia visitata , dice il Signore,
3
CAPO XXVIII.
Vers. 29. Fino å tanto che questa sia visitata. Fino che venga il tempo , in
cui Babilonia sarà visitata, cioè punita da me per le sue scelleraggini.
Vers . 1. Nel principio del regno di Sedecia dell'anno quarto. Sembra
evidente , che quest'anno quarto non è del regno di Sedecia , perocchè nissuno
> 9
scitet Dominus verba tua , quae cosi. Il Signore dia vita alle parole,
prophetasti : ut referantur vasa colle quali tu bai profetizzato : che
in donum Domini, et omnis trans- tornino i vasi nella casa del Signo
migratio de Babylone ad locum re , ce tutti i fuorusciti in questo
istiem . luogo.
7. Verumtamen audi verbum g. Per altro ascolta tu questa
hoc , quod ego loquor in auribus parola , che io fo intendere alle tue
tuis , et in auribus universi po- orecchie , e alle orecchic di tutto il
puli : popolo :
8. Prophetae , qui fuerunt ante 8. I profeti, che furon prima
me, et ante le ab initio , et pro. di me , e priina di te fin da prine
> * >
tici , come per mezzo de' giubilei, doyea necessariamente osservarsi tra gli
Ebrei , essendo per essi il settimo anno di gran considerazione, come è potis
simo , onde servira di punto fisso per seguaré i fatti, e particolarmente quelli
di fresca memoria .
Vers. 3. Restano ancora due anni éc. Letteralmente : due anni di giorni.
CAPO XXVIIÍ. 16
9. Propheta , qui vaticinatus 9. Un profeta , che predice la
est pacem : cum venerit verbum pace, avverata che siasi la sua pa
ejus , scietur propheta , quem rola , sarà riconosciuto per profeta
misit Dominus in veritate . mandato veracemente dal Signore.
10. Et tulit Hananias propheta 10. Ma Hanania prese il giogo
catenam de collo Jeremiae pro dal collo di Geremia profeta , e lo
phetae , et confregit eam. spezzo.
11. Et ait Hananias in con. u . E disse Hanania in presenza
spectu omnis populi , dicens: Haec di tutto il popolo : Queste cose dice
dicit Dominus : Sic confringam il Signore : Cosi io spezzerò di qui
jugum Nabuchodonosor regis Ba- a due anni il giogo messo da Na
bylonis post duos annos dierum buchodonosor re di Babilonia sul
de collo omnium gentium . collo di tutte le genti.
12. El abiit Jeremias propheta 19. E ando Geremia profeta pei
in viam suam . Et factum est ver- fatti suoi. E il Signore parlo a
bum Domini ad Jeremiam , post. Geremia , dopo che Hanania profeta
>
Vers. 9. 10. 11. Un profeta , che predice la pace , avverata che siasi la sua
parola ec. Disse nel versetto precedente , che molti profeti per l'avanti aveano
predetti de' disastri a questo , od a quel paese. L'evento è quello che ba fatto
conoscere se eglino eran veri , o falsi profeti. Tu , o Uria , predici cose lietc;
> o
se queste succederanno , sarai tu vero Profeta , e non io, che annunzio il con
trario. Hanania ben comprese la forza di questo discorso , e la sua coscienza
rimproverandogli l'usurpazione di un ministero, a cui Dio non lo avea chia
mato , diede in escandescenza , e presa quella catena , o sia forca , cbe Geremia
avea sul suo collo , la spezzi) , mostrando di fare un'azione profetica , e ripe
tendo le sue prediziopi. E Geremia sopporto con pazienza l'affronto.
Vers.13. Ne farai uno di ferro. Tucolle tue adulazioni facendo peggiore il po
Murt. Tom . XUI.
162 PROFEZIA DI GEREMIA
Hanania : non misit te Dominus , nia : il Signore non ti ba mandato,
:
septimo.
CAPO XXIX .
popolo , e ritraendolo sempre più dalla penitenza, sarai cagione , che il giogo , 3
che egli dovrà portare sotto Nabuchodonosor, sia più duro , e pesante.
Vers. 17. 11 settimo mese. Nell'agosto , ovvero in settembre , due mesi in
circa dopo la predizione fattagli da Geremia. Il settimo mese e dell'anno sacro.
Vers. 1. 2. 3. Queste sono le parole della lettera mandala da Geremia ec.
CAPO XXIX. 163
3. In manu Elasa filii Saphan , 3. Per mado di Elasa figliuolo
et Gomariae filii Helciae , quos di Sapban , e di Gamaria figliuolo
misit Sedecias rex Juda ad Na- di Hclcia mandati a Babilonia da
buchodonosor regem Babylonem , Sedecia re di Giuda a Nabuchodo
dicens. nosor re di Babilonia :
4. Haec dicit Dominus exerci- 4. Scrisse egli : Queste cose dice
tuum , Deus Israel , omni tran- il Signore degli eserciti , il Dio
smigrationi , quam transtuli de d'Isracle , a tutti i fuorusciti , i
>
numero .
servazione , e il bene di quella gran porzione del popolo , che era stata traspor
tata a Babilonia , tanto sotto Joakim , come sotto Jeconia . Quindi in occasione
che Sedecia spedi a Nabuchodonosor Elasa figliuolo di Saphan , e Gamaria fi
gliuoloi di Helcia , scrisse la lettera , che qui è riportata , agli anziani del po
polo , i quali sendo sopravvissuti alle calamità precedenti si trovavano nella
Caldea , e a 'sacerdoti , c a'profeti del Signore , e a tutto il popolo. É notato ,
che questa lettera fu scritta da che Jeconia , e la padrona , cioè la regina No
hesta madre di Jeconia , e i cortigiani, e i principi di Giuda , e di Gerusa
e
de' suoi profeti di tutto quello che debbon fare nella loro cattività per meritarsi
colla umiltà , e colla pazienza ne' mali di vedere un giorno adempiute le pro
messe di misericordia fatte ad essi per bocca de ' medesimi profeti. Questi Ebrei
infelici la maggior tentazione , che provassero , era uti violento desiderio di
rivedere il suolo natio , e la città santa , e questo desiderio era nudrito dalle
false lusinghe dei falsi profeti. Dio però fa , che Geremia scriva per disingan
.
pargli , e ordini Joro di fabbricar delle case , di coltivare le terre , che saran
loro date , di fare de ' matrimoni , affinchè la nazione non perisca , ma si mulo
164 PROFEZIA DI GEREMIA
7. Et quaerite pacem civitatis , 7. E procurate la pace delia
ad quam transmigrare vos feci , città , nella quale io vi ho fatti pase
et orate pro ea ad Dominum : sare ; e pregate per essa il Signore;
guin in pace illius erit pax perocchè nella pace di lei sarà com
vobis . presa la vostra pace.
8. Haec enim dicit Dominus8. Imperocchè queste cose dice
exercituum , Deus Israel (1) : Non il Signore degli eserciti , il Dio
:
tiplichi ; in una parola Dio vuole , che si assestino nel paese , dove sono , a
starvi per lungo tempo , cioè per settant'anni, come si è detto di sopra , e qui
ripetesi nuovamente vers. 10. sopra questi settant'anni sogliono computarsi
dall'anno quarto di Joakim fino all'anno primo del regno di Ciro in Babilo
nia , cioé dall'anno del mondo 3398. fino all'anno 3468.
Vers. 11. Per dare a voi la fine , e quello che aspeltate. Per darvi la fine
de ' mali , e la consolazione del ritorno a Gerusalemme , ritorno desiderato tan
to , e aspettato da voi .
1
CAPO XXIX. 165
14. Et inveniar a vobis , ait 14. E voi mi troverete , dice il
Dominus : et reducam captivi. Signore , ed io vi ricondurrò dalla
tatem vestram , et congregabo vos schiavitù , ee vi raunerò da tutte le
de universis gentibus , et de cune regioni , e da tutti i luoghi , nei
clis locis , ad quae expuli vos , quali io vi ho dispersi , dice il
dicit Dominus : et reverti vos fa- Sigoore : e vi farò tornare dal luo
ciam de loco , ad quem transmi. go , dove vi feci andare raminghi.
grare vos feci.
15. Quia dixistis : Suscitavit 15. Ma voi avete detto : Il Si.
nobis Dominus prophetas in Ba- gnore ha suscitati a noi de' profeti
bylone. in Babilonia .
16. Quia haec dicit Dominus 16. Or queste cose dice il Si
ad regem , qui sedet super solium gnore al re , che siede sul troco di
David , et ad omnem populum David , e a tutto il popolo , che
habitatorem urbis hujus , ad fra. abita questa città , a'a vostri fratelli ,
>
tres vestros , qui non sunt egressi che non sono come voi passati in
vobiscum in transmigrationem . altra regione.
17. ( 1 ) Haec dicit Dominus 17. Queste cose dice il Signore
exercituum : Ecce millam in eos degli eserciti : Ecco che io manderò
gladium , et famem , et pestem : contro di loro la spada , e la fame,
.
misi ad eos per servos meos pro- nifestate ad essi di buon' ora da me
phetas , de nocte consurgens, et per mezzo de' profeti miei seçvi. Ma
Vers. 15. 16. 17. Ma voi avete delto : il Signore ha suscitati a noi dei profe
ti ec. Ma sono tra voi di quelli che si lusingano di riveder ben presto la pa
tria :, dicendo , che hanno de ' profeti mandati da Dio , che ciò promettono ; e
questi stessi profeti son cagione , che voi invidiate la sorte de' vostri fratelli
gli Ebrei uimasi con Sedecia loro re in Gerusalemme. Or sappiate che e quel
re , e il suo popolo patirà ognisorta di mali , e di miserie , , perchè saranno
perseguitati dalla spada , dalla fame, e dalla pestileuza,
166 PROFEZIA DI GEREMIA
mittens : et non audistis , dicit voi non le ascoltaste , dice il Si
Dominus. gnore.
20. Vos ergo audile verbum 20. Voi adunque udite la parola
Domini, omnis transmigrutio quum del Signore voi fuorusciti tutti
emisi de Jerusalem in Baby lonem . mandati da me da Ger alemine a
Babilonia.
21. Haec dicit Dominus exer- 21. Queste cose dice il Signore
ciluum , Deus Israel , ad Achab degli eserciti, il Dio d' Israele, ad
filium Coliae , et ad Sedeciam Achub figliuolo di Colia , e a Se
filium Maasiue , qui prophetant decia figliuolo di Maasia , i quali
vobis in nomine meo mendaciter: profetizzano a voi menzogne nel po
Ecce ego tradam eos in manus me mio : ecco , che io li daro nelle
:
Vers. 29. I quali il re di Babilonia frisse sul fuoco. Questa maniera di sup
plizio consisteva vel calare a poco a poco il corpo del paziente in una caldaja
di olio bollente : ovvero con fargli arrostire in una caldaja a secco . Nella
prima maniera furono tormentati i santi fratelli Maccabei, e's. Giovanni Evan
gelista , e molti altri martiri di Gesù Cristo .
Vers. 24. A Semeja Nehelamite. Pare , che Nehelamite sia messo per indicare
Ja patria di questo falso Profeta , ma un luogo , che si dicesse Nehelam , non è
conosciuto da verun interprete, o geografo : e dall'altro canto il titolo di Ne
helam , che vuol dir Sognatore , sta tanto bene a un falso Profeta , che taluno
>
ha sospettato , che Geremia con esso volesse indicare nou il luogo del nasci
mento , ma il carattere di questo mal uomo.
Vers. 25. Perché di tuo capriccio mandasti lettere ec. Il sentimento di questo
versetto non si cuucepisce se non nel yers . 32. con quelle parole : Per questo ,
CAPO XXIX. 167
cituum , Deus Israel: Pro eo quod degli eserciti , il Dio d'Israele :
misisti in nomine tuo libros ad Perchè lu di tuo capriccio mandasti
omnem populum , qui est Jerusa- lettere a tutto il popolo , che è in
lem , et ad Sophoniam filium Maa- Gerusalemme, c a Sophonia figliuolo
siae sacerdotem , et ad universos di Maasia sacerdote , e a tutti i sa
sacerdotes , dicens : cerdoti dicendo :
26. Dominus dedit te sacerdo- 26. Il Signore ti ha fatto sacer
tem pro Jojude sacerdote , ut sis dote in luogo di Jojada , affinchè
>
dux in domo Domini super omnem tu abbi autorità nella casa del Si
1
virum arreptitium , et prophetan. gnore per reprimere ogni fanatico ,
>
e per consiglio di lui Joas fece morire i profeti di Baal, Semeja adu
lando Sofonia , che non era Pontefice , ma primo sacerdote dopo il Pontefice,
lo agguaglia a quel celebratissimo Pontefice Jojada , e dice , che egli è stato de
stinato da Dio a punire , come quegli , i profeti fanatici , che usurpano quel
ministero ; e che talc essendo Gereuria , egli lo dee far carcerare.
Vers. 28. La cosa è lunga. Il tempo del vostro soggiorno nella Caldea è
luugo , e non breve , come dicono i falsi profeti.
168 PROFEZIA DI GEREMIA
32. Idcirco haec dicit Dominus: 32. Per questo cosi dice il Si
Ecce ego visitalo super Semejam gnore : Ecco che io visiterò Semeja
Nohelamiten , et super semen ejus: Nehelamite , e la sua stirpe, della
non erit ei vir sedens in medio quale non sarà alcuno che segga in
populi hujus ; et non videbit bo- mezzo a questo popolo , nè che
num , quod ego facium populo vegga il bene , che io farò al mio
meo , ait Dominus : quia praeva. popolo , perchè da prevaricatore ha
ricationem locutus est adversus parlato contro il Signore.
Dominiem .
CAPO XXX.
eum .
possederanno.
11
4. E queste son le parole dette
locutus
Et haec verba
est4.Dominus , quae, et ad dal Signore ad Israele , e a Giuda:
ad Israel
bi Judam :
5. Quoniam haec dicit Domi- 5. Queste cose dice il Signore :
nus : Vocem terroris audivimus : Abbiamo udito voce di terrore , di
sbigottimento , e non di pace.
6. ido
form , et non , est
Interrogule et pax.
videle si ge- 6. Domandate , e cercate se il
de ' Persiani contro Babilouia , quando gli Ebrei esuli vella Caldea parevano
esposti a disastri simili a quelli che nella patria loro aveano sofferti , е Dio
converti gli spaventi in letizia , mettendo nel cuore del vincitore Ciro septi
menti di clemenza , e di bontà verso gli Ebreiſ ma oltre che vi sarelbe da
se dire assai riguardo all'applicazione di queste parole , nelle quali il Profeta de
scrive il tempo della tribolazione di Giacobbe ( vers . 7. ) , é non de'Caldei ,
tutto quello che segue , non lega , e uon può stare con questa sposizione. Con
di vien dunque intendere questa profezia , come riguardante gli ultimi tempi , nei
quali Giacobbe , cioè il popolo di Giacobbe avrà insiemecon tutti i fedeli tribo
da Jazioue, e persecuzione grande dall’Anticristo per ragion della fede; lo chefacendo
di seguiremo le tracce degli stessi maestri della Sinag oga , e de' primi Cristiani del
bi Giudaisino , come avverti s. Girolamo: in quel tempo sarà grande lo spavento e di
e ( dice il Profeta) talmente che perduta la pace sarà piena la terra di strage ,
sangue , e gli uomini stessi avvezzi a combattere saran presi da dolori , e paure
a
170 PROFEZIA DI GEREMIA
7. ( 1 ) Vae , quia magna dies 9. Alii che graude è quel giorno ?
illa , nec est similis ejus : tempus non ve n'è altro simile, ed è il
que tribulationis est Jacob , et tempo della tribolazione di Giacobbe,
>
come le donne quando si trovano sul partorire , e le facce di tutti saranno del
colore dell'oro , la pallidezza dei volti mostrando lo sbigottimento , e l'affanno
del cuore. Vedi l'Apocalisse , dove simil descrizione si trova cap. anii .
Vers . 7. 8. 9. Ahi , che grande è quel giorno ec. Quel giorno sarà giorno ter
>
nis , et non erit quem formidet : e sarà ricolmo di beni , e non avrà
chi lemere :
11. Quoniam tecum ego sum , 11. Imperocchè io sono con te ,
ait Dominus , ut solvem le : fa- dice il Signore , affio di salvarti :
cium enim consummationem in imperocchè io farò fine di tutte le
cunctis gentibus , in quibus di- genti , tra le quali io ti dispersi ;
spersi te : le aulem non facinn in ma non faro fine di te : ma ti ga
consummationem , sed crustigabo stigherò con giustizia , affinché tu
2
( 1) Supr. 23. 19 .
( dopo la distruzione della Giudea) per tutta la terra, dove vivi senza re senza
patria , senza sacerdozio , e senza tempio , tu sarai da me richiamato al mio
ovile : e tu tornerai , e di tutti i beni spirituali , e di ogni grazia , e pr
virtù
sarai da me arrichito , e sarai tranquillo , perch'io sarò teco. E mia ova
videnza', e bontà verso di te si farà manifesta in questo che io distruggerø
»
questa , e quella nazione , talmente che di più d'una di queste nazioni , tra le
quali tu sarai disperso 9, si rammenterà solo il nome , ma tu sarai sempre con
servato da me , sempre conservato , e sempre punito , conservato per far vedere
in te la grandezza di mia misericordia , che ti serba al futuro ravvedimento ,
panito perchè peccatore , e affinchè la stessa pena a te faccia conoscere , che
peccatore tu sei , e deguo dell'ira mia ; onde e la tua conservazione , ee il tuo
castigo saranno evidente dimostrazione della verità del Vangelo.
Vers. 12. 13. La tua frallura e insanabile ec. Qual è mai questa frattura in
şanabile, qual è mai questa piaga maligna , che rode , e consuma l'Ebreo; qual
è quel malore , per cui l'Ebrev non trova medico , nė medicina appropriata a
>
in excelso suo , et templum juxta sarà riedificata nell' alto suo monte,
ordinem suum fundabitur. e il tempio sarà fondato secondo la
sua dignità .
19. Et egredietur de eis laus , 19. E da essi usciranno laude ,
et multiplicabo e voci di giubilo : e io li moltipli.
voxque ludentium : el
cos , et non minuentur : et glo- cherò , e non diminuiranno , e li e
Vers . 19. Eil ' è colei , che non ha chi n ' abbia pensiero . Sono parole dei
nemici della Chiesa, a'quali permise Dio per un tempo di fare tutto quel ch'ei
volevano contro di essa , oud ' essi si ſecer animo ad affliggerla, e maltrattarla,
Vers. 18. 19. Ecco , che io richiamerò ec . Allude senza dubbio a ' tempi di
Zorobabel , e di Esdra , e al ritorno del popolo , quando si cominciò a riedi
ficare Gerusalemme , e a fondare il nuovo 'tempio , il quale però fu assai in
fcriore al primo ; na oggetto più grande , e di maggiore importanza si é pel
CAPO XXX., 173
rificabo eos , et non attenua- glorifichero , e non saran più av.
buntur. viliti .
20. El erunt filii ejus sicuta 20. E i figliuoli di lei saran come
principio , et coetus ejus coram da principio , e la loro adunanza
me permanebit : et visitabo advere sarà stabile dinanzi a me. Ed io
sun omnes qui tribulant eum . punirò tutti coloro , che lo affliggono.
21. Et erit dur ejus ex eo , et 21. E da lui verrà il suo COO
sto
Enon
io losecondo
farò avvicinare , ed divino
il suo essere egli si, accosterd
secondo ailme ec. Si
quale egliparla
è nelqui di Cri
Padre , e
i) Padre è in lui , ma si parla di Cristo , secondo il ministero assunto da lui
di mediatore nostro , e di postro Pontefice , e si dice , che egli sarà in per
fettissima unione di volontà col celeste, suo Padre , sendo egli venuto per fare
i voleri di lui , onde in lui si compiacerà sommamente il Padre. Imperocchè
chi sarà mai o tra gli uomini ,> o tra gli Angeli , che a Dio si accosti col
l'amore , e colla ubbidienza come questo figliuolo , il quale in Isaia è chia
.
mato dal Padre , l'uomo di sua volontà,. che fa in ogni cosa il volere del
Padre. Isai. XLVI . 11 .
Vers. 23. Ecco il turbine del Signore ec . Torna il Profeta a predire la ven
detta terribile , che Dio farà alla line de' tempi di tutti gli empj avversi a Cri
a
degli empi.
24. Non avertet iram indigna- posa al
24. Il Signore non darà
tionis Dominus donec • faciat , et l'ira , e all'indignazione fino a tanto
> >
CAPO XXXI.
Vers. 1. Io sarò il Dio di tutto quante le famiglie d' Israele ec. Continua il
Profeta lo stesso ragionamento del capo precedente , e viene qui a parlare del
le dicci tribù , o sia del paese delle dieci tribù , nel quale si propagó con
somma celerità la fede , e la Chiesa di Cristo . Vedi Alli vill .
Vers. 2. Trovò grazia nel deserto il popolo ec. Il popolo, che non peri sot
to i castighi , co ' quali il Signore puni i suoi peccati nel deserto , questo po
polo trovò grazia dinanzi a Dio , ed entrò nella requie della terra promessa
sotto la condotta di Giosuè. Lascia il Profeta , che da ciò s'inferisca , che
molto più alla requie eterna , alla terra de' vivi perverrà il popolo de' credenti
condotto da Cristo , suo condottiere , e principe , come disse cap: 1 * X: 2 !.
Vers. 3. Il Signore mi si fa vedere di lontano . Sono parole della Sinagoga
cioè della antica Chiesa , che dice : io veggo Dio solamente di lontano , perché
CAPO XXXI. 175
dilexi te : ideo attraxi te , mise- amore eterno ; per questo a me ti
rans. trassi per misericordia .
4. Rursumque aedificabo te , et 4. E ti ristorerò di nuovo , e ti
aedificaberis virgo Israel; adhuc darò nuovo essere , o vergine di
ornaberis tympanis luis , et egre. Israele : tu avrai ancora l'accom
dieris in choro ludentium. pagnamento de' tuoi timpani, e cam
ininerai in mezzo al coro de' SUO
natori.
5. Adhuc plantabis vineas in 5. Tu pianterai ancor vigne dei
montibus Samariae : plantabunt monti della Samaria : pianteranno i
plantantes ; et donec tempus ve . coltivatori , e fino a tanto che sia
niat , non vindemiabunt : suo tempo non faranno vendemmia;
6. Quia erit dies, in qua cla-. 6. Imperocchè giorno verrà quan
mabuni custodes' in monte Ephra- do le sentinelle grideranno sul monte
im ( 1 ) :: Surgite , et ascendamus di Efraim : sorgete , c andiamo in
>
mi ricordo di quel che egli fece per me sul Sina , e nel deserto , ma in oggi
non veggo i segni di sua presenza , e del suo antico amore. Ma Dio risponde,
che egli con perpetuo amore per sua misericordia l'ha amata , e per questo
ora co’ benefizj , or coi castighi ha cercato di trarla a se.
Vers . 4. Ti ristorerò di nuovo , e ti darò nuovo essere, o vergine d' Israce
le ec. Tu sarai ristorata , tu avrai da me nuovo essere , o popolmio , quando
io t' introdurrò nella mia nuova Chiesa per mezzo de' miei Apostoli, entie allora
tu a me servirai , e mi benedirai , e mi renderai i tuoi ringraziam con
inni , e canzoni spirituali , come quando io ti trassi dall'Egitto , e dopo il
passaggio del mare rosso , ia con lieto cantico al suono de' timpani festeggiasti
>
con liete danze la tua liberazione , e'il nimico affogato nelle acque : simile ,
anzi molto più grande sarà la tua etizia in questa tua miglior redenzione ,, e
demonio , e dal peccato , sommerso nella salutare la
nel vederti liberata dal one
vanda di tua rigenerazi .
Vers. 5. Tu pianterai ancor vigne ec . Queste vigne sono le Chiese fondate
dagli Apostoli di Cristo , specialmenle nella Samaria . Di queste vigne di lor
piantagione aspetteranno cssi il frutto fino al debito tempo. Si allude qui ai
frutti delle nuove piante , i quali pe' primi tre anni aveansi per immondi , il
quarto anno si consacravano al Signore , il quinto si mangiavano , sendo già
divenuti comuni, e ad uso di chicchessia. Vedi Levit. X , 1 . 25. Deuter.. xx. 6.
Sembra , che voglia con tal similitudine accennare il Profeta , come gli Apo
stoli con molta longanimità aspetteranno i frutti per fetti di fede particolar
non potranno cosi
quali ie
mente da' Giudei , icerimon presto staccarsi totalmente da
tutte le antiche lor , onde nella smodata loro aſſezione alle stesse ce
tollerati permett
rimonie saran carità fino a quel
a
segno , che la condiscendenza di una schiet
ta , e sincera il .
Vers.6. Le sentinelle grideranno sul monte di Efraim ec. È nota l'antica
aypersione de' Samaritani riguardo agli Ebrei , e viceversa ; e questa avversione
176 PROFEZIA DI GEREMIA
7. Perocchè queste cose dice il
2. Quia haec dicit Dominus :
Exsultate in laetitia Jacob , et Siguore : esultate , e fate festa per
hinnite contra caput gentium : amor di Giacobbe , e alzate le voci
personate , et canite , et dicite : al cospetto delle nazioni : fate sen
salva , Domine , populum tuum , tire i vostri cantici , e dite : salva,
reliquias Israel. Signore , il popol tuo , le rcliquie
>
d ' Israele.
8. Ecce ego adducani eos de 8. Ecco , che io li condarrò dalla
terra Aquilonis , et congregabo terra di settentrione , e dagli ultimi
eos ab extremis terrae : inter quos confini della terra li riunirò : sa
erunt caecus , et claudus , prae- ranno insieme il cieco , e lo zoppo,
gnans , el pariens simul, coetus la donna gravida , e quella che ha
magnus revertentium huc. partorito ; sarà grande la turba di
quegli che qua torneranno.
9. In fletu venient , et in mis 9. Verranno piangendo , ed io
sericordia reducam eos : ed ad . li ricondurro con misericordia , e li
>
ducam eos per torrentes aqua- guiderò per mezzo alle acque dei
rum in via recta , et non inpin- torrenti , per la strada dritta , e
gent in ea : quia factus sum non vi troveranno inciampo ; per
Israeli pater , et Ephrain primo che io sono il padre d' Israele , ed
>
dovette crescere negli Ebrei , quando dopo la cattività delle dieci tribù quel paese
fu popolato da gran numero di gentili di varie nazioni , c vi fece " l'orribil
miscuglio del Giudaismo e del gentilesimo , di cui è parlato 4. Reg. xv11 .
27. 28. ec . , e dal Vangelo ancora si vede come erano in abbominazione quei
popoli presso i Giudei. Ma qui si odon delle sentinelle , le quali dal monte di
Efraim , in mezzo alla Samaria invitano la gente , che vada a adorare il Signo
>
Vers. 13. I cori delle vergini ec. Le vergini del Signore destinate a cantare
le laudi dell’Aguello , e a seguirlo dovunque egli vada . Vedi Apocal. xiv . 4.,
e s. Girolamo.
Vers. 14. E l'anima de sacerdoti sazierò di pinguissime carni. A vittima
infinitamente migliore ayran parte i sacerdoti della nuova legge, che quelli del
l'ordine di Aroune : e questa vittima, che essendo una sola adempie , e con .
tiene tutto quello che in tutte le antiche vittime era figurato , gli inebrierà del
fervore dello spirito .
Mart. Tom . XIII, 12
178 PROFEZIA DI GEREMIA
15. ( 1 ) Taec dicit Dominus : 15. Queste cose dice il Signore :
Tox in excelso audita est lamen . Si è sentita nell'alto voce di que
tationis, luctus, et fletus, Rachel rela , di lutto , e di gemito di Ra
plorantis filios suos, et nolentis chele , che piange i suoi figli , c
9 >
consolari super eis , quia non riguardo ad essi non ammette con .
sunt.
solazione, perch' essi più non sono.
16. Haec dicit Dominus : Qui- 16. Queste cose dice il Signore :
escat vox fua a ploratu , et oculi La tua bocca cessi dalle querele , e
tui a lacrymis : quia est merces i tuoi occhi dal piangere , perocchè
operi tuo ait Dominus : et re- la tua pena avrà inercede ' dice il
vertentur de terra inimici. Signore: ed ei lorneranno dalla terra
nemica.
17. Et est spes novissimi tuis , 17. E una speranza in line è
ait Dominus: et revertentur filii per te , dice il Signore; e torne
ad terminos suos. ranno i tuoi figli alla lor terra.
18. Audiens audivi Ephraim 18. llo ascoltato altentamente
transmigrantem : Castigasti me , Efraim nella sua cattività. Tu mi
et eruditus sum , quasi juvencu- bai gastigato , e , qual giovenco
1 ( 1 ) Matt. 3. 18.
Vers. 15. Si è sentita nell'alto ec. In s. Matteo cap. 11. 18. si legge : Si è
sentita in Rama ; ma il senso è lo stesso , perché Rama significa luogo elevato .
Questa piccola città di Rama era nella tribù di Beniamin ai confini di Giuda,
e di Beniamin , Sopra questa profezia si è parlato nel delto luogo di s. Matleo,
il quale la spiego della uccisione de ' bambini innocenti falta da Erode per
togliere dal mondo il nuovo Re de' Giudei , la vascita del quale era stata a
lui notificata dai Magi ; e questa uccisione ebbe luogo non solo in Bethlehem ,
ma anche ne'luoghi vicini . Due cose solamente qui noterò. Primo , il Profeta
>
nelli e lattanti , risorgeranno quali uomini perfetti alla misura della età piena
di Cristo . Eles . iv, 13. Cosi s. Girolamo.
Vers. 18. 19. Ilo ascoltato attentamente Efraim nella sua cattività ec. Dio
dice , che ha posto mente , ed ha ascoltato con bontà le parole , e i sentimenti
CAPO XXXI. 179
lus indomitus : conerle me , el non domo ancora , io fui corretto :
convertar : quia tu Dominus Deus convertimi , ed io mi convertirò :
mieus . perocchè tu Signore se' il mio Dio.
19. Postquam enim convertisti 19. Imperocchè dopo che ta mi
me , egi poenitentiam :; et post hai convertito , io ho fatta peniten
quam ostendisti mihi , percussi za ; e dopo che tu m'illuminasti,
femur meum . Confusus sum , et io percossi il mio fianco. Son con
erubui , quoniam sustinui oppro- fuso , ed arrossito portando l' ob
>
ripiglia la via retta , per cui camminasti quando fosti a meubbidiente , torna,
o vergine d ' Israele , torna alle tue città , cioè alla Chiesa di Cristo , la quale,
benché uua , è sparsa per tutta la terra, e di tutte le particolari Chiese riunite
180 PROFEZIA DI GEREMIA
22. Usquequo deliciis dissolve- 22. E fino a quando ti snerve
ris filin ingu ? quiz creavit Do- rai fra le dissolutezze , vagabonda
primus novum super terram : FE- figliuola ? Imperocchè nuova cosa
MINA CIRCUMDABIT VIRUM . ha creato il Signore sopra la terra :
Una Donna chiuderà in se un
uomo.
23. Hnec dicit Dominus exer. 23. Queste cose dice il Signore
cituum Deus Israel: Adhuc di- degli eserciti, il Dio di Israele :
cent verbum istud in terra Juda, questa parola dirassi ancora nella
it in urbibus ejus , cum Conver
terra di Giuda , e pelle città sue
tero captivitatem eorum : Benedi. quand' io avrò fatti ritornare i suoi
cat tibi Dominus , pulcritudo ju- fuorusciti: ti benedica il Signore , o
stiline , mons sanctus : splendor di giustizia , o monte santo :
24. Et habitabunt iil eo Judas, 24. Ed ivi abilerà Giuda , e
sotto un sol capo ši forma: Quelli i quali vogliono, che tutto questo capitolo
si spieghi del ritorno delle dieci tribü , avranno molta difficoltà, in primo luogo
a provare l'effettivo ritorno di queste in corpo considerevole dalla cattività
dell ' Assiria nella Giudea :; in secondo luogo avranno ancora maggior difficoltà
a provare ,ache 'le stesse tribù sieno tornate a'luoghi , e alle città , che loro
appartenevano secondo l'antica divisione della terra santa . Questo ritorno a
dunque,9 di cui è parlato più volte nei Profeti, non pare , che possa convene
volmente intendersi , se non del ritorno d ' Israele a Dio , ritorno , che comin
ciò ad eſſettuarsi per un numero d'Israeliti alla venuta del Cristo , e si effet
tuerà con pienezza grande alla fine , quando tutti gli Ebrei si volgeranno a mi
rare con ſede , e ainore quel Messia , cui cruelmente trafissero.
Vers. 12. E fino a quando ti snerverai tra le dissolutezze , vagabonda fizlino
la ? Fino a quando ti audrai tu perdendo col cercare la tua consolazione in
ogni altra cosa , fuori che in ritornare al tuo Padre , e al tuo Sposo ? Torna
a lui, figlia vagabunda , abbaudona i tuoi errori , i quali aggravano ogni di
più la tua miseria.
Imperocchè nuova cosa ha creato il Signore ec. Torna al tuo Dip , peroc
chè ecco il grande altissimo fondamento di sperare da lui oqui bene .' Dio una
cosa nuova , prodigiosa , inaudita ba fatta sopra la terra : Una donna chiuilera
9
nel suo seno un uomo , ovvero ľuomo. Quest'uomo è cosa affatto nuova ,
perchè egli non è solamente uomo , ma è anche Dio , e nasce da madre nuova ,
perché madre vergine , e con nuova maniera di concepimento , perchè senz'o
>
Israel , et domum Juda semine alla casa d ' Israele , e alla casa di
hominum , et semine jumentorum . Giuda , semenza di uomioi , e se
menza di giumenti.
28. Et sicut vigilavi super eos 28. E nella stessa guisa che io
ut evellerem , et demolirer , et non perdei tempo ad estirparli, ad
dissiparem , et disperderem , et abbalterli , a dissiparli , à disper
>
zia , e la vera san'ità non è , se non nella Chiesa , e nei vivi membri di essa
uniti a Cristo fonte , 'e principio di giustizia , e di santificazione per tutti. In
essa perfetta pace , e concordia di tutti i cittadini , e degli agricoltori , e di
quelli che,guidano , e pascolano i greggi . Perocchè nella sua grandissima am
piezza la Chiesa abbraccerà infinito numero di città , c ogni condizione di
uomini.
Vers . 25. Ho inebriata l'anima sitibonda ec . Inebriero colla celeste dottri
na , colle mie grazie , colle conselazioni dello spirito le apine assetate , e sa
tollerò quelle che hanno fame , onde dirassi : Beati quelli che hanno fame , e >
svegliato , o Signore , con aupunzi cotanto lieti , e tu fai , che dolce per me
sia divenuto quel souno. Può ancora intendersi , che nel tempo del sonno Dio
mostrasse a Geremia tutto quello che ha qui detto intorno a Cristo , e alla
Chiesa , e che egli dica , che dolcissimo fu quel sonno per lui .
Vers. 27. Darò senenza alla casa d ' Israele .. , semenza di uomini ec . La
dottrina di Cristo sarà semenza di salute , e per gli uomini , cioè pe ' sapienti ,
e pe ' iumenti , per gl ' iodotti , e barbari'; unde per mezzo di essa ogoi' specie
di persoue rinascerà in Cristo , eе sarà uutrila , e crescerà nella virtu .
Vers. 29. Non più si dira : i padri mangiarono l'uva acerba ec, Non si
1 &2 PROFEZIA DI GEREMIA
ultra (1) : Patres comederunt dirà: i epadri mangiarono l'uva
uvam acerbam , er denles filiorum accı ba , e si sono allegati i denti
obstupuerunt. a ' figliuoli.
30. Sed unusquisque in iniqui- 30. Ma chi perirà , nella pro
tate sua morietur : omnis homo , pria iniquità perirà : e chiunque
qui comederit uvam acerbam , mangerà l'uva acerba , a lui i den
obstupescent dentes ejus. ti s ' allegberanno.
51. (2) Ecce dies venient dicit 31. Ecco , che vengono i giorni ,
Dominus : et feriam domui Israel dioc il Signore , ed io farò colla
et domui Juda foedus novum : casa d ' Israele, e colla casa di Giu
da una nuova alleanza :
32. Non secundum pactum , 32. Alleanza non come quella
quod pepigi cum patribus eorum , che io contrassi co ' padri loro , al
IN die qua' apprehendi manum lora quando li presi per mano ,
eorum , ut educerem eos de terra affin di trargli dalla terra d'Egitto :
Ægy'pli ; pactum , quod irritum alleanza , cui eglino violarono ; ed
fecerunt , et ego dominatus sum io esercitai il mio potere sopra di
>
corum , dicit Dominus. essi , dice il Signore.
33. Sed hoc erit pactum , quod 33. Ma questa sarà l'alleanza ,
feriam cum domo Israel post dies che io farò colla casa d' Israele do
illos , dicit Dominus (3) : Dabo po quel tempo , dice il Signore :
legem meam in visceribus eorum , Imprimerò la mia legge nelle loro
et in corde eorum scribam eam : viscere , e scriverolla ne' loro cuori :
et ero eis in Deum , et ipsi erunt e sarò loro Dio , ed essi saranno
mihi in populum . mio popolo.
34. Et non docebit ulira vir 34. È l'uomo non ſarà più da
proximum suum , et vir fratrem maestro al suo vicino , nè il fra
suum , dicens : Cognosce Domi- tello al fratello , dicendo : Conosci
( 1 ) Ezech . 18. 2 .
( 3) Hebr . 8. 8.
(3) Hebr. 10. 16.
ripeterà più quel detto ripetuto sovente dagli Ebrei nel tempo particolarmente
della cattività :: i padri peccarono , e i figli ne portano la pena ; che civi vo
levano essi dire con quel proverbio :i padri mangiarono l'uva acerba ec. Questo
non si dirà più ( dice Dio ) tra ' miei' fedeli : perocchè questi se da Dio saran
visitati colle tribolazioni , non ne rifonderanno la cagione ne' peccati de ' padri
9
lito ; il Nuovo non sarà abolito , e non avrà fine ; in secondo luogo Dio mo
strò nel Vecchio Testamento lo spirito di severità , e di rigore: esercitai il mio
potere sopra di essi : nel nuovo risplende maravigliosamente lo spirito d'amo
re ; terzo l'antica alleanza , e la legge fu scritta in tavole di pietra ; la nuova
è scritta dallo Spirito santo ne' cuori de ' fedeli ; quarto finalmente , la luce
che Dio spanderà per mezzo del Vangelo sopra gli uomini , e le illustrazioni
dello spirito di verità saranno tanto copiose , che potranno tutti gli uomini
anche i più rozzi , e ignoranti avere de' misteri di Dio , e delle cose concer
nenti la salute , potran , dico , averne una cognizione molto superiore a quella
che avesse giammai l'antico popolo del Signore.
Vers. 35. 36. Queste cose dice il Signore ec . Il Creatore , che fece tutte le
cose , e le conserva , e le ordina al bene degli uomini promette , che siccome
>
Vers. 37. Se alcun mai potrd misurure ec. Siccome non sarà possibile al
l'uomo di misurare con esattezza, e precisione l'altezza dc ' cieli , nè di pene
trare ne ' fondamenti della terra , cosi ' non sarà mai , che io rigetti tutto Israele
per le sue iniquita : anzi una parte ne trarrò a me' alla venuta del Cristo , e
tutto il corpo della stessa nazione farò entrare nella Chiesa , dopo che in essa
sarà entrata la pienezza delle nazioni, Rom . x1 , 26.
184 PROFEZIA DI GEREMIA
deorsum : et ego abjiciam univere ne' fondamenti della terra , potro io
sum semen Israel propter omnia pur rigettare tutto il seme di Israele
quae fecerunt , dicit Dominus. à motivo di tutte le cose , che egli
ha fatte , dice il Sigpore.
38. Ecce dies veniunt , dicit 58. Ecco , che il tempo viene ,
Dominus : el aedificabitur civitas dice il Signore, quando sarà dal Si
Domino a turre Hananeel usque gnore edificata la città dalla torre
ad porlam anguli. di Hananec fino alla porta angolare.
39. Et exibit ultra norma men 39. E l'archipenzolo sarà por .
surue in conspectu ejus super colo talo più innanzi dirimpetto ad essa
lem Gareb : et circuibit Goatha , ( porta ) sul colle di Gareb ; e gi
rerà intorno a Goatha ,
40. El omnem vallem cadave- 40 : E intorno a tutta la valle
rum , et cineris , et universam
3 de' cadaveri, e della cenere , e a
Vers . 38. 39. 40. Sarà dal Signore edificata la ciltà dalla torre di Hanancel
ec . Questa torre era in nou gran distauza dalla porta del gregge ; colle di
Gareb , e Goatha crano anch'essi nelle vicinanze della città. La valle dei ca
daveri è la valle di Eunom , e pare , che anche prima della cattività, questa
valle tanto infame pel culto , che ivi si era renduto a Moloc , fosse già dive
nuta la sardigua di Gerusalemme, onde è anche detta regione di morte , Ge
rusalemme sarà ampliata da tutte le parti , e comprenderà nel suo recinto tutti
i luoghi già delti , c fino la valle de' cadaveri , luogo immondo , ma che di
verrà allora luogo santificato . Finalmente il Profeta dice , che il luogo santo
del Signore non sarà abbattuto , nè distrutto mai più : profezia , che non può
intender
l' uno , sidel tempio di Gerusalemme, nè della stessa città santa , perche e
L'altrasia verifica
Chiesa di Cristo questa sciagura soggiacquero
esattamente sotto i Romani, ma della
, la quale è il vero spirituale tempio
di Dio , e la città santa , contro di cui le porte dell'interno non prevarranno
giammai,
secoli.
perchè con lei è colui , che la fondo , fino alla consumazione dei
1
185
CAPO XXXII.
1. Verbu
erbumm ,, quod factum est Parola detta aa Geremia dal
ad Jeremiam a Domino , in anno Signore l'anno decimo di Sedecia
decimo Sedeciae regis Juda : ipse re di Giuda , che è l' anno diciot
.
Vers. 4. E gli occhi di lui vedranno gli occhi dell'altro. Supplizio crudele
per un re disgraziato il comparire dinanzi al suo vincitore , cui egli sa di avere
offeso . Vedi s . Girolamo.
Vers . 5. Sino a tanto , che io lo visiti. Fino a tanto , che io colla morte lo
.
tolga alla dolorosa e infelice sua vita. La parola visitare é equivoca , e si pren
de in bene , e in male .
Vers . 7: Verrà a te Hanameel figliuolo di Sellum luo cugino ec . Questo fatto
è degnissimo di considerazione. La città di Gerusalemme era assediata dal
Caldeo , e desolata dalla fame, e dalla peste , secondo
mia : questi era rinchiuso , come si è detto ,
le predizioni di Gere
non cessava di annunziare la
rovina della città , la cattività del re , e del popolo , la desolazione della Giu
dea . E contuttociò Dio avendo messo in cuore a questo suo cugino d'indiriz
zarsi a Geremia , come parente prossimo, per vendergli un campo , che egli
avea in Anathoth , Geremia per ordine del Signore lo compra , lo paga , ne fa
lo strumento solenne di acquisto , ed ha gran premura , che si conservi questo
strunento di un acquisto , del quale non poteva egli godere , avendo già pre
detto , che la cattività durerebbe settanta anni , e in questo tempo la Giudea
sarebbe in totale abbandonamento. Ma egli avea altresi predetto il ritorno dello
stesso popolo al suo paese 9, e voleva mostrare la fede, che tutti doveano pre
stare alle promesse di Dio , volea mostrare , come quella terra ridotta in soli
tudine pe' peccati de' suoi abitatori, era ancor cara al Signore , il quale do
vea quivi adempiere un giorno i disegni grandi di sua misericordia a favore e
degli Ebrei , e di tutte le genti per mezzo del Cristo : o per tutti questi mo
tivi non rifiuta di comperare quel piccolo campo da questo suo cugio , il
quale trovandosi in Gerusalemme , potė essere costretto a far questa yeudila
CAPO XXXII. 187
8. Et venit ad me Hunameel 8. E venne a me Hanameel fin
filius patrui mei secundum ver- gliuolo de! mio zio paterno, secondo
bum Domini ad vestibulum car- la parola del Signore , nel cortile
ceris , et ait ad me : Pusside della prigione , e mi disse: fa acqui
9
agrum meum , qui est in Ana . sto del mio campo , che è in Ana
thoth in terra Beniamin : quia thoth pella terra di Beniamin : , pe
tibi competit haereditas , et lu rocchè tu bai diritto alla eredità , e
propinquus es ut possideas. Intel- tu se' parente , e dei farne acquisto.
lexi autem , quod verbum Domini Or io compresi , che questa parola
>
( 1 ) Exod. 34. 7 .
far fede in giudizio , l'altra era una copia da tenersi a mano per riscontrarla
ad ogni occasione. Geremia diede l'una e l'altra scrittura a Baruch , perchè
li mettesse in un vaso di terra , dove si conservassero sicuri . L'uso di mettere
le scritture in simili vasi era assai comune ; onde di Origene si racconta , che
trovo a Gerico una traduzione delle scritture in simil vaso.
CAPO XXXII. 189
21. Et eduxisti populum tuum 21. E tracsti il popolo dalla terra
Israel de terra Egypti , in signis d'Egitto per mezzo di segni , e pro
et in portenlis, et in manu ro- digi , con man robusta , e con braccio
busta , et in brachio exlento , et disteso , e con grandi terrori.
in terrore magno.
22. Et dedisti eis terram hanc, 22. E desti loro questa terra ,
quan juristi patribus eorum ut come a' padri loro promesso avevi
dares eis terram fluentem lacle , con giuramento di darla ad essi ,
et melle . terra , che scorre latte e miele.
>
tas haec , a die , qua aedificave- per me questa città dal dì , nel quale
runt eam , usque ad diem istam , la edificarono , fino a questo giorno,
,
qua auferetur de conspectu meo in cui mi sarà tolta davanti agli occhi
32. Propter malitiam filiorum 32. Per le malvagità de' figliuoli
Israel et filiorum Juda, quam d' Israele , e de' figliuoli di Giuda
fecerunt ad iracundiam me pro- commesse da essi , quando mi pro
vocantes , ipsi , et reges eorum , vocavano ad ira eglino , e i loro
1
principes eurum , et sacerdotes regi, e i lor principi, e i lor sacer
eorum , et prophetae eorum viri doti, e i loro profeti , gli uomini di
Juda , et habitatores Jerusalem. Giuda, e gli abitatori di Gerusalemme.
33. Et verterunt ad me terga , 33. E volsero a me le spalle , e
et non facies : cum docerem eos pon la faccia , quando di buon ' ora
diluculo , et erudirem , et nollentio gli istruiva , e gli avvisava ; ed
>
metlere disciplina.
34. (1 ) Et posuerunt idola sua 34. E posero i loro idoli nella
in domo , in qua invocatum casa , che porta il mio nome
est affin
nomen meum , ut polluerent eam . di contaminarla . !
35. Et aedificaverunt excelsa 35. E alzarono a Baal gli alta
Baal , quae sunt in valle filii ' ri , che son nella valle del figliuolo
Ennom , ut initiarent filios suos , di Ennom per consacrarvi a Mo
et filias suas Moloch : quod non Joch i figli suoi , e le figlie: cosa ,
mandavi eis , nec ascendit in cor che io non comandai loro giam
meum , ut facerentabominationem mai ; nè mi cadde in pensiero , che
no , e s'intende il più. Ben lungi , che Dio potesse aver comandato , o pensato
a comandare simile abbominazione , egli l'avea proibita severamente nella
legge. Vedi cap. VIII . 31. XIX . 5.
Vers. 36. 37. E adesso dopo queste cose ... Ecco che io gli raunerò ec. Dopo
tali , e tante prevaricazioni di questo popolo , per le quali io adesso lo ga
stigo , voi avreste gran motivo di temere,> che io nol rigettassi per sempre. Ma
po . lo conserveró questo popolo , lo libererò dalla sua cattività , nè solo dalla
cattività di Babilonia ; ma dalla assai peggiore cattività del demonio , e del
192 PROFEZIA DI GEREMIA
43. Et possidebuntur agri in 43. E torneranno a possedersi i
terra ista : de qua vos dicitis quod campi in questa terra , della quale
deserta sit , eo quod non reman. voi dite , ch'ella è deserta per non
>
1
1
peccato lo salverd per mezzo di Cristo. Ognuno vedrà come quello che dal
Profeta si dice intorno alla felicità temporale degli Ebrei , che torneranno da
Babilonia , è un velo , sotto del quale egli vuol indicare la spirituale felicissima
sorte del nuovo popolo composto, e di Ebrei e di Gentili, del quale solo potrà
dirsi , che avrà un cuor solo , e un solo culto , e che Dio con essi farà sem
>
Cristo.
1
193
CAPO XXXIII.
Il Signore perdonerà i peccati del popolo , e lo libererà dalla schia
vitudine , e lo ricolmerà di benefizj. Nuovo germe della stirpe di
David. Nuova alleanza con David , e colla stirpe di Giacobbe.
Vers. a . Il Signore parlò la seconda volta a Geremia nel tempo ec. Questa
fu la seconda volta , che Dio parlò a Geremia rinchiuso nel cortile della pri
gione. Questa profezia è posteriore a quella del capo precedente , ma di poco
>
tempo e posteriore .
Vers. 3. Alza a me le tue grida , ed io ci esaudirò ec. Chiedimi con calda ,
ed istante orazione , che io ti faccia conoscere quello ch ' io sono per fare un
di a favore di questo popolo , e io ti esaudiro , e a te lo riveleró.
5
Vers. 4. 5. E intorno alla spada di coloro , che vengono ec. Biasima inci
dentemente molti Giudei , i quali dopo tutto quello cheil Signore avea fatto
dire da ' suoi profeti , erano corsi da tutte le parti a difender Gerusalemme ,
la qual cosa non ad altro servir dovea , che a moltiplicare la strage del por
Murt. Tom . XIII. 13
194 PROFEZIA DI GEREMIA
veribus hominum , quos percussi cadaveri di nomioi , i quali io nel
in furore meo , et in indignatione mio furore , e nella indegnazione
miea , abscondens facien mean a mia ho percossi , ascondendo la mia
civitate hac , propter omnem ma . faccia a questa città , motivo di
litiam eorum . tutta la malizia loro.
6. Ecce ego obducam eis cica . 6. Ecco , che io rassetterò le
tricem , et sanitatem , et curabo brecce , e ristorerò le rovine : e
tili , a ' quali tutto ciò servirà per disporli , mediante tali prove di mia pos
.
Vers . 13. Passeranno ancora i greggi sotto la mano ec. Ovvero sotto la verga
del pastore , il quale colla verga li conta , quando all'ovile ritornano , per
>
196 PROFEZIA DI GEREMIA
Dominus :: et suscitabo verbum dice il Signore , e io adempierò la
bonum , quod locutus sum ad ilo. buona parola detta da mc alla casa
mum Israel , et ad domum Juda. d'Israele , e alla casa di Giuda .
15. In diebus illis , et in tem- 15. In que' giorni , e in quel
pore illo ,germinare faciam David tempo farò spuntare a Davidde un
germen justitiae : et faciet judi- germe di giustizia , che renderà ra
cium , et justitium in terra . gione , e farà giustizia sopra la
terra .
16. In diebus illis Salvabitur 16. In quei giorni Giuda ayrå
Juda , et Jerusalem habitabil con- salute , e Israele abiterà nella pa
fidenter : et hoc est nomen , quod ce : e il nome , che a lui daranno ,
>
vedere se alcuna pecora sia perduta. Per questo pastore il Caldeo intese il
Messia ; e questi , come si dice iu s. Giovanni x. 14., conosce le sue peco
relie , ed elle conoscon lui ; ed è quel pastore si amante delle sue pecorelle ,
che dà per esse la vita .
Vers. 15. Farò spuntare a Davidde un germe di giustizia ec . Non solo tolti
i Cristiani , ma anche gli Ebrei hauno qui veduto promesso il Cristo della
stirpe di David , secondo la carne , re giustissimo , e priucipio di giustizia
per tutti i feiteli .
Vers. 16. E il nome , che a lui daranno , egli è : il Signore nostro giusto ,
Ovvero : il Signore nostra giustiziu. Vedi Jerem , xx111 . 6. dove si hanno le
stesse parole. La versione dei LXX . lesse in ambedne i luoghi nella stessa
mauiera ; ma nell ' Ebreo e in alcuni manoscritti della Voignta si parlerebbe
qui del vome dato non a Cristo , ma a Gerusalemme , cioè alla Chiesa sua
sposa , e il senso con varierelibe gran fatto : perocchè verrebbe a dire , che la
Chiesa ba suo nome da Cristo Dio vero , e vera giustizia di tutti i fedeli. E
non abbiamo verun motivo di sospettare, che gli Ebrei abbiano messa la
mano in questo luogo per alterarlo , mentre avrebbono dovuto fare altrettanto
nel capo 23. , e sappiamo , che s. Girolamo tradusse come sta nell'Ebreo.
Vers. 17. che
promessa ,
Nonè similissima
mancherà della stirpedidi Giacobbe
a quella David uomo
Gcn., che segga
XLIX. ec. Questa
10. in Cristo
fu adempiuta , il quale nato del seme di David fu costituito dal Padre re della
5
Duova Sionne , cioè della Chiesa composta , secondo la stessa profezia di Gia
cobbe , non de’soli Giudei , ma di tutte le genti.
Vers. 18. E non mancherà della stirpe de' sacerdoti ec . Sotto la figura del
l'aotico sacerdozio , di Cristo , e il suo sacrifizio si offerirà nella Chiesa sino
alla consumazione de ' secoli per le mani de' sacerdoti istituiti dal medesimo
Cristo .
CAPO XXXIII. 197
et incendat sacrificium , et caedat causti , e il fuoco accenda pel sa
victimas omnibus diebus. crifizio , e scanni in ogni tempo le
vittime .
19. Et factum est verbum Do 19. E il Signore parlò a Gere
mini ad Jeremiam , dicens : mia , dicendo :
20. Haec dicit Dominus :: Si 20. Queste cose dice il Signore :
irritum potest fieri puctum meum Sc rotlo può essere l'ordine stabi
cum die , et pactum meum сці lito da me pel giorno , e l'ordine
nocle , ut non sit dies , et nox stabilito da me per la nolle , tal
in tempore suo , mente che non sia il giorno , e non
sia la notte al suo tempo ,
21. El pactum meum irritun 21. Potrà ancora esser rotta l ' al.
esse poterit cum David servo meo , leanza mia con Davidde mio servo,
ul non sit ex eo filius qui regnet talmente che di lui non siavi un
in throno ejus , ei Levitae , et figlio , che regoi sopra il suo tro
sacerdotes ministri mei. no , e non sienvi i Leviti , e i sa
cerdoti ministri miei .
22. Sicuti enumerari non pos- 22. Come non possono contarsi le
stelle del cielo , nè misurarsi la
sunt stellae coeli , et metiri arena >
Vers. 30. 21. 22. Se rotto può essere l'ordine ec. Siccome le leggi del cie
lo , e l'ordine posto da me per la successione del giorno alla notte , e della
notte al giorno; siccome quest' ordine non sarà cangiato , nè alterato giam
mai , cosi fissa ed in mobile sarà l'allcanza stabilita da me con gli uomini
per mezzo del figliuolo di Davidda , per mezzo di Cristo ; e cosi pure il nuovo
sacerdozio di lui sussisterà immutabilmente , e i ministri della Chiesa associati
al sacerdozio del medesimo Cristo saranno in numero assai maggiore degli
antichi sacerdoti , e Leviti a proporzione de ' figli, che io darò al nuovo Da
vidde, i quali agguaglieranno il numero de ' grauelli d'arena , onde sono coperti
i lidi del mare.
Vers. 24. 25. 36. Le due famiglie , che il Signore aveva elette , son rigettate
ec . Queste erano le querele de' Giudei , allorché vedeasi imminente l'espuguan
zione di Gerusalemme e la totale desolazione della Giudea. Dove sono le
198 PROFEZIA DI GEREMIA
pactum meum inter diem , et no- Se io non ho stabilito l'ordine tra
ctem , et leges coelo , el terrae il di , e la notte , e poste leggi al
>
promesse del Signore', dicevan essi ? Ecco , che le due famiglie di Giuda e di
Levi sono rigettate : la famiglia di Giuda perderà la corona , e la famiglia di
Levi, distrutto il tempio , non avrà più dove offerir sacrifizio , e l'una e l'al
tra tribù perirà o sotto le spade de'Caldei , o nella schiavitù. Tanto poco
( dice Dio ) sanno questi increduli fare stima non solo delle mie promesse, ma
anche del popolo , a cui io le ho fatte , Or Dio di nuovo promette , che non
9
CAPO XXXIV.
eum : Haec dicit Dominus : Ecce dice il Signore : Ecco , che io darò
ego tradam civitatem hanc in ma . questa città in potere del re di Ba
nus regis Babylonis , et succendet bilonia , il quale la incendierà.
> >
eam igni.
3. Et tu non effigies de manu 3. E tu non fuggirai dalle sue
ejus : sed comprehensione capie- mani ; ma infallibilmente sarai preso ,
ris , et in manu ejus traderis : e dato in mano a lui : e gli occhi
.
et oculi tui oculos regis Babylo . tuoi vedranno gli occhi del re di
ris videbunt , et os ejus cum ore Babilonia , e parlerai con lui faccia
tuo loquelur , et Babylonem in- a faccia , ed entrerai in Bobilonia.
troibis.
lem : praedicans :;
9. Ut dimitteret unusquisque 9 . Che ognuno dovesse rimandar
servum suum , et unusquisque liberi, il suo servo ebreo , e la sua
ancillam suam , Hebraeum , et serva ebrea ; e che nissuno dovesse
Vers . 5. Ma morrai in pace , e come furono bruciati i padri luov ec. Morrai
di morte naturale , e non violenta , e saranno renduti al tuo corpo gli onori
della sepoltura , e tu sarai pianto dalla tua gente. Si disputa acremcnte tra gli
interpreti intorno all'uso di abbruciare i cadaveri , il qual uso alcuni voglio
no , che non fosse mai presso gli Ebrei ; ma che solamente si abbruciasse
una gran quantità di aromi presso ai corpi di quei re , i quali si dice , che
fossero bruciati. Senza diffondermi sopra una tal quistione diró , che mi pare
non doversi dubitare , che i corpi di Saulle ( 1. Reg. xxxi . 12. ) e de ' suoi
figliuoli , e quello di Asa |2.2 Paral. xvi . 14. ) fossero abbruciati, e in con
seguenza poté essere abbruciato anche il cadavere di Sedecia , e forsc ancora
di altri di que' re.
Vers. 8. 9. Dopo che il re Sedecia fece il pallo eco. Questo patto , o pro
messa fatta al Signore era di mettere in libertà gli schiavi Ebrei , secondo la
legge , perché era allora l'anno sabatico . Vedi Exod. xxr . 3. Deut. xv . 12. Di
questa promessa fatta all'avvicinarsi de ' Caldei si scordarono gli Ebrei , quando
Nabuchodonosor si fu allontanato da Gerusalemme per andare contro il re di
Egitto , e ripigliarono gli schiavi.
CAPO XXXIV. 201
Hebraeam liberos : el nequaquam aver dominio sopra di essi come
dominarentur eis , id est , in Jun Ebrei , e fratelli suoi.
daco , et fratre suo.
10. Audierunt ergo omnes prin- 10. Tutti i principi adunque , e
cipes , et universus populus , qui il popolo tutto , che avean fatto il
inierantpactum ut dimitteret unus. paito di rimandar liberi ognuno il
quisque servum suim , et unus- proprio servo , e la propria serva ,
quisque ancillam suam liberos , e di non più trattarli da servi , fu
et ullra non dominarentur eis : rono obbedienti , e dieder loro la
libertà .
audierunt igitur , et dimiserunt.
11. El conversi sunt deinceps : u . Ma poi cambiaron parere , e
venditus est ei , et serviet tibi sex egli ti servirà per sei anni , e lo
annis : et dimilles eum a te libe. rimanderai libero. Ma non mi ascol .
rum : et non audierunt patres ve- tarono i padri vostri , nè furon do
stri me , nec inclinaverunt aurem cili alle mie parole.
suam .
15. Et conversi estis vos hodie, 15. Ma voi oggi vi siete rivolti
et fecistis quod rect est in ocu- \ aa me ) , ed avete fatto quell
um liberta- è giusto degli occhi miei , dichiaran
lis meis , ut praedicaretis oche,
V
(s) Exod. 91. 9. Deuter. 15. 12.
Vers. 14. Compiuti che siano i sette anni ec. Vale a dire : Quando comin
ceranno a compiersi i selle anni, cioè finiti li sei anni , e principiando il set
timo. Cosi della circoncisione di Cristo dice s. Luca , che ella fu fatta dopo
che furono compiuti gli otlo giorni 11. i1 . fu fatta, cioè compiuti i sette gior
ni , e cominciato l'ottavo dal di della nativitá .
Versi 15. Al suo amico . Oyvero ; al suo prossimo,
202 PROFEZIA DI GEREMIA
lem unusquisque ad amicum suum : do , che desse ogauno, la libertà al
et inistis pactum in conspectu meo , suo amico : e avete fatto questa ri
in domo , in qua invocatum est soluzione dinanzi a me nella casa ,
nomen meum super eam . che porta il mio nome.
16. Et reversi estis , el comma. 16. E poi vi siete ripentiti , e
culastis nomen meum : et redu- avete fatto uno sfregio al mio pome:
zistis unusquisque servum suum , e avete ripresở ognuno il suo servo,
et unusquisque ancillam suam , e la sua serva rimandati da voi ,
quos , diniseratis ut essent liberi, perchè fosser liberi , e padroni di
et suae potestatis : et subjugastisse : e gli avete rimessi sotto il gio
eos ut sint vobis servi , et an- go facendoli servi, e serve.
cillae.
17. Propterea haec dicit Domi, 17. Per questo cosi parla il Sie
nus : Vos non audistis me , ut gnore: Voi non avete ascoltato me,
predicaretis libertatem unusquis- e non avete promulgata la libertà
+
que fratri suo , et unusquisque ognuno pel suo fratello , e pel suo
amico suo : ecce ego praedico vo amico : ecco , che io promulgo per
bis libertatem , ait Dominus , ad voi la libertà ( dice il Signore ) per
>
bus assensi sunt in conspectu meo , essi alla mia presenza , gli farò come
vitulum , quem conciderint in quel vitello , che divisero in due
duas partes , et transierunt inter parti , passando essi per mezzo alle
divisiones ejus : parti divise :
19. Principes Juda , et prin . 19. ( Dico ) i priocipi di Giuda ,
cipes Jerusalem , eunuchi , et sa- e i principi di Gerusalemme , e gli
>
Vers . 16. Avete fatto uno sfregio al mio nome. Violando la promessa solenne
fatta colla interposizione del mio nome.
Vers. 18. Gli faro come quel vitello , che divisero ec . Nelle solenni alleanze
divisa in due parti la vittima i contraenti passavano per mezzo alle parti della
stessa vittima . Nell'alleanza fatta da Dio con Abramo ſu osservato questo rito,
e spartite le vittime Abramo passo pel mezzo di esse , e un fuoco violento, che
era figura del Signore , vi passò dopo Abramo Gen. xv . 9. 10. 17. Sedecia nel
gran pericolo , in cui si trovava , volle rinnovare egli , e tutto il popolo l'al
Jeanza col Signore , e la promessa di osservare la legge, e specialmente l'ar
ticolo di essa legge coucernente la libertà da rendersi agli schiavi Ebrei al prin
cipio dell'anno sabatico. Ma tutte le belle promesse furono violate , onde il
Signore dice , che questi violatori della legge li tratterà come quel vitello fatto
in pezzi , immolato da essi per ratificare la volontà di adempiere la stessa legge,
cbe realmcute hanno dipoi trasgredita.
Vers. 19. I principi di Gerusalemme , e gli eunuchi, e i sacerdoti. Anche
e
CAPO XXXIV. 203
cerdotes , et omnis populus terrae, eunuchi , ed i sacerdoti , e tutto il
.
i
da questo luogo dove gli eunuchi sono messi nel mezzo tra ' principi della città,
ei sacerdoti , si fa manifesto , che il nome di eunuco era titolo di diguità ,
>
CAPO XXXV.
Vers. 1. Parola detta dal Signore a Geremia a tempo di Joachim ec. Quello
che qui racconta , avvenne molto tempo avanti alle cose dette di sopra. Na
buchodonosor assediò Gerusalemme l'anno quarto del regno di Joachim , e
dipoi tre, o quattro anni dopo regnando lo stesso re. ln uno di questi due
assedj i Recabiti , abbandonate le loro tende , e i loro pascoli , si erano riti
rati nella città per non cadere nelle mani de Caldei . Questi Recabiti erano
una famiglia di Cinei , i quali Cinei discesi da Jethro suocero di Mosè , e da
Hobab suo cognato , erano stati incorporati al popolo del Siguore. Vedi 1. Pa
ral. 1. 55. Jud. 1. 16. I Recabiti viveano alla campagna sotto le tende me
nando vita pastorale , e vivendo del frutto de' loro greggi , e si occupavano
molto nello studio , e nella meditazione della divina parola , e nel cantare le
lodi di Dio , e si vede che da Jonadab figliuolo , ovver discendente di Re
chab , questa gran famiglia di Recabiti avea avuto particolari regole , le quali
erano con molta esattezza osservate. Per la qual cosa s.Girolamo Ep. 13. ad
Paulin. dice , che questi Recabiti insieme con Elia , Eliseo ,« e i figliuoli dei
Profeti furono il modello dei monaci della Chiesa di Cristo .
Vers . 3. In una delle camere del tesoro . Si è veduto altre volte come gli
Ebrei col nome di tesoro intendevano le provvisioni di ogni maniera , come di
CAPO XXXV. 205
4. Et introduxi eos in domum , 4. E li . condussi nella casa del
Domini ad gazophylacium filio- Signore , della camera del tesoro
rum Hanan , filii Jegedeliae ho- dove stavauo i figliuoli di Hanan
minis Dei , quod eral juxta ga- figliuolo di Jegedelia uomo di Dio ,
zophylucium principum , super la qual camera era presso al tesoro
thesaurum Maasiae filii Sellum , de' principi , di là dalla tesoreria
qui erat cuslos vestibuli. di Maasia figliuolo di Sellum , che
era custode del vestibolo .
5. Et posui coram filiis domus 5. E misi dinanzi a' figliuoli della
Rechabitarum scyphos plenos vino, casa '
de Recabiti de' bicchieri e delle
el calices : el dixi ad eos : bibile tazze piene di vino , e dissi loro : :
vino , di grano , di olio ec. Qui probabilmente si parla di una gran dispensa,
o cantina, dove tenevasi il vino per le libagioni , che si facevano continua
mente pel tempio .
Vers. 4. Jegedelia uomo di Dio. Si crede, che questo Jegedelia fosse un
Profeta , perchè questo titolo di uomo di Dio è dato ordinariamente ai profeti,
Presso al tesoro de' principi. Forse era il luogo , dove si custodivano i
doni fatti da' principi alla casa del Signore.
Vers. 7 , Affinchè viviate lungamente sopra la terra , in cui ec. Dio avea
promesso la ricompensa di vita lunga a quelli che onorano i genitori ; ma tutta
la risposta de' Recabiti fa conoscere, che', a imitazione de' santi Patriarchi ,
essi si consideravano come pellegrini in questo mondo , ( Heb . 11. 9. ) perché
ad una patria migliore aspirayano.
206 PROFEZIA DI GEREMIA
9. Et non aedificaremus domos 9. E non fabbrichiamo case per
ad habitandum : et vineam , et abitarvi , e non abbiamo nò vigna ,
>
Vers. 19. Non mancherà della stirpe di Jonadab ... chi stia ec. Questi Rea
cabiti furono menati prigionieri a Babilonia , onde tornarono con gli Ebrei , e
si vede , che dopo la 'cattività dovettero essere impiegati a servire al tempio , é
probabilmente ero ufficio di cantori , e di portioai. Vedi 1. Paral. 1. 55
Per esercitare certi uffici nel tempio non era necessario di essere della tribù
, star dinanzi al Signore , dinota ufficio , o ministero , che
Levi. La frasetempio.
di esercitava
si nel
208 PROFEZIA DI GEREMIA
CAPO XXXVI.
eorum . peccato.
4. Vocavit ergo Jeremias Bar 4. Geremia adunque chiamò Ba
ruch filium Neriae : et scripsit ruch figliuolo di Neria : e Baruch
Baruch ex ore Jeremiae omnes scrisse nel libro sotto la dettatura
nec valeo ingredi domum Domini. chiuso , e non posso anda alla
casa del Signore ;
6. Ingredere ergo tu , el lege 6. Ma va tu , e leggi dal libro
de volumine, in quo scripsisti ex scritto da te sotto la mia . dcitatura
ore neo , verba Domini, audiente le parole del Signore a sentita del
populo in domo Domini , in die popolo nella casa del Signore il di
jejunii : in super , et audiente uni- del digiuno : e le leggerai ancora a
verso Juda , qui veniunt de civi- sentita di tutto Giuda , che viene
tatibus suis , leges eis :
> dalle sue città ,
7. Si forte cadut oratio eorum 7. Se à sorte si umilii la loro
in conspectu Domini , et rever- orazione dinanzi al Signore e si con
tatır unusquisque a via sua pes. verta ognuno della sua pessima vita.
sima : quoniam magnus furor , et Imperocchè grande è il furore , e
indignatio est, quam locutus est l'indignazione , che il Signore ha
Dominus adversus populum hunc. manifestata contro di questo popolo .
8. Et fecit Baruch filius Neriae 8. E fece Baruch figliuolo di New
juxta omnia , quae praeceperat ria tutto quello che aveagli ordiva
.
Vers. 5. lo son rinchiuso , e non posso andare ec. Dio dovea aver ordinato
al proſeta di tenersi nascosto .
Vers. 6. 1! di del digiuno. Nel giorno del digiuno intimato a tutto il popolo,
come è detto vers. 9. , digiuno straordinario , e si può credere diretto a impe
trare da Dio , che Nabuchodonosor non tornasse nella Gindea.
Vers. 9. E a tutta la moltitudine che era concorsa ec. Nei digiuni di tutto
il popolo concorrevano gli Ebrei al tempio cougiungendo al digiuno l'orazione
comune .
Mart. Tom . XIII 14
210 PROFEZIA DI GEREMIA
bulo superiori , in introitu portae ge , nel vestibolo superiore all'in
Novae domus Domini , audiente > gresso della porta nuova della casa
omni populo . del Signore a sentita di tulto il
popolo.
11. Cumque audisset Michaeas I. E avendo sentito Michea fi .
filius Gamariae filii Saphan omnes gliuolo di Gamaria figliuolo di Sa
Sermones Domini ex libro : phan tutte le parole del Signore lette
sul libro ,
12. Descendit in domum regis 12. Ando alla casa del re alla
ad gazophylacium scribae , et ecce camera del segretario , dove sede
ili omnes principes sedebant : Eli. vano tutti i principi , Elisama se
sama scriba , et Dalajas filius gretario , c Dalaja figliuolo di Se
>
quo legisti audiente populo , su- in mano il libro , che li hai letto
me in manu tua Tulit presente il popolo, e vieni qua. E
lua et ' veni. Tulit
ergo Baruch filius Neriae volu- Baruch figliuolo di Neria prese in
men in manu sua , et venit ad mano il libro , e andò a trovarli.
eos .
15. Et dixerunt ad eum : Se. 15. B quegli dissero a lui : Sie
de , et lege haec in auribus nu- di , e leggi queste cose dinanzi a
stris. Et legit Baruch in auribus noi. E Baruch le lesse dinanzi ad
eorum . essi.
16. Igitur cum audissent omnia 16. Avendo pertanto udite tutte
verba , obstupuerunt unusquisque quelle parole , si guardavano stupe
ad proximum suum , et dixerunt fatti l'un l'altro , e dissero a Ba
ad Buruch ; Nunciare debemus ruch : Fa d'uopo , che noi facciam
:
18. Dixit autem eis Baruch : 18. E Baruch disse loro : Egli
Vers, 18. Egli pronunziava lutte queste parole come se le leggesse. Cosi fa
CAPO XXXVI. 210
Ex ore suo loquebalur quasi le- pronunziava colla sua bocca tutte
gens ad me omnes sermones istos: queste parole come se le leggesse ,
el egy scribebim in volumine atrao , ed io le scrivea nel libro coll ' in
mento . chiostro .
19 . Et dixerunt principes ad 19. E i principi dissero a Ba
Baruch : Vade , et abscondere . ruch :: Va , e nasconditi tu , e Ge.
tu , el Jeremias, et nemo sciat ubi remia , che pissun sappia dove voi
sitis. siate.
20. Et ingressi sunt ad regem 20. Ed essi andarono a trovar il
in atrium : porro volumen com- re nell'atrio ; ma il libro lo conse
mendaveruni in gazophilacio Elie guarono nel gazoſilacio a Elisama
samae scribae: etnunciaverunt au segretario , e riferirono al re , che
diente rege omnes sermones. gli ascoltava , tutto quel che era
avvenuto .
21. Misitque rex Judi ut su 21. E il re mandò Giudi a pren
meret volumen : qui tollens illud dere il libro ; il qaale presolo dal
de gazophilacio Elisamae scribae, gazoſilacio di Elisaina segretario ,
legit audiente rege , et universis lo lesse a sentita del re , e di tutti
principibus , qui stabant circa i principi , che stavano intorno
regem . al re .
22. Rex autem sedebat in domo 22 . Or il re era nell ' apparta. .
hiemali in mense nono : et positæ mento d'inverno , essendo il nono
erat arula coram eo plenaprunis. mese ; ed eravi dinanzi a lui un
caldano pieno di carboni accesi .
23. Cumque legisset Judi tres 23. E dopo che Giudi ebbe lette
pagellas , vel qualuor', scidit illud
> > tre , o quattro pagine, il re taglio
scalpello scribae , et projecit in il libro col temperino del segreta
ignem , qui erat super arulam , rio , e gettollo sul fuoco , che era
donec consumeretur omne volu- nel caldano , facendo consumare tutto
men igni, qui erat in arula. il libro dal fuoco del caldano.
24. Et non timuerunt , neque 24. E non ebber timore , nė
Vers. 30. Non sarà de' suoi posteri chi segga ec. Jeconia figliuolo di Joa.
chim ebbe un'ombra di regno ', e per tre soli mesi , e non lasciò il regno al
suo figliuolo. Vedi Reg. xxv.
È il suo cadavere sarà gettato ec. Lastessa cosa avea predetta Geremia ,
quando disse, che Joachia avrebbe sepoltura simile a quella di un asino cap .
xii . 18. 19.
CAPO XXXVI. 213
31. Et visitabo contra eum , et 31. E visitero lui , ee la sua stir
contra semen ejus , et contra ser . pe , e i suoi -servi per le loro ini
>
bi .bps
CAPO XXXVII .
Vers. 1. Sedecia figliuolo di Josia ebbe il regno ec. Sedecia era zio di Je
conia figliuolo di Joachim ; il qual Jeconia regnò solamente tre mesi , come si
disse .
Vers. 4. Frattanto l'esercito di Faraone usci dall'Egitto , ec. Faraone si
mosse finalmente per soccorrere Sedecia , il quale avea contratta segretamente
Jega con esso. Vedi Ezech. xvii . 15. , e da quello , che dice lo stesso Profeta
>
sembra che l'Egiziano non si ritirò nell'Egitto , se non dopo cssere stato
CAPO XXXVII . 215
miserant eum in custodian car . perocchè non lo avevano messo in
ceris. Igitur exercitus Pharaonis prigione. Frattanto l'esercito di Fa
egressus est de Ægypto : et au raone usci dall'Egitto , e udita que
dientes Caldaei , qui obsidebant sta nuova i Caldei , che assediavan
Jerusalem , hujuscemodinuncium , Gerusalemine , se pe ritirarono.
recesserunt ab Jerusalem . 1
vinto in battaglia dal Caldeo. Ezech . xxx. 31 . as . Vedi anche Jerem . XLVI .
15. 16 .
Vers. 11. Per ivi spartire una possessione ec. Non sappiamo quel che fosse
questa possessione , nè quale la ragione precisa , che obbligasse Geremia ad an
216 PROFEZIA DI GEREMIA
12. Cumque pervenisset ad por 12. E arrivato ch' ei fu alla por
tam Beniamin ; erat ibi custos la di Beniamin , il custode , che
portae per vices, nomine Jerias, era ivi di turno , di nomc Geria
filius Selemine filii Ilananiae , et figliuolo di Selemia figliuolo di Ha
apprehendit Jeremiam prophetam , pania , fermò Geremia profeta , di
dicens : Ad Chaldaeos profugis. cendo : Tu vai a trovare i Caldei .
13. Et respondit Jeremilis , Fal- 13. E Geremia rispose : Questo
sum esi , non fugio ad Chaldaeos. è falso , non ro'a trovare i Caldei.
>
miserunt in carcerem , qui erat poser nella carcere , che era nella
.
dare in Anathoth per ispartirla ; e tanto più siamo qui all'oscuro , perché il
campo di Hanameel , di cui è parlato cap. 33. non lo avea probabilmente an
cora comprato , quando i Caldei si ritirarono da Gerusalemme ; non essendo
nella raccolta di queste profezie osservato l'ordine de' tempi ; e quand' anche
fosse stato già comprato , non sappiamo per quali difficoltà il Profeta fosse ne
cessitato ad audare in Anathoth . L ' Ebreo è tradotto in altra maniera , e di
rebbe , cbe Geremia volle separarsi da Gerusalemme , e da quel popolo .
Vers . 15. Nella fossa , e nell'ergastolo. Chiama fossa quella prigione , per
chè era tetra , e piena di fango , e dipessimo odore : l'ergastolo era propria
:
18. Ubi sunt prophelae vestri , 18. Dove sono que' vostri pro
qui prophetabant vobis , et dice- feti , i quali , profetizzavano a voi,, 1
bant: Non veniet rex Babylonis e dicevano : Non verrà il re di
super vos , et super terram hanc? Babilonia sopra di voi , ee sopra la
vostra terra ?
19. Nunc ergo audi , obsecro , 19. Adesso pertanto ascolta , o
domine mi rex : Valeat depreca- re mio signore ; vaglia la mia pre
tio mea in conspectu tuo : et ne ghiera dinanzi a te , e non riman.
me remittas in donuin Jonathan darmi a casa di Jonathan segreta
scribae , ne moriar ibi. rio , perchè io non vi muoia.
20. Praecepit ergo rex Sede- , ** 20. Comandò adunque il re Se
cias , ut traderetur Jeremias in decia , che Geremia fosse messo nel
>
è uno di quei Profeti, che ebbero molta parte agli obbrobrj, e ai patimenti di
Cristo , come si è veduto , ee si vedrà .
>
Vers. 20. Un pane. Si può tradurre : un pane tondo , e dall' Ebreo appa
risce , cha era una specie di pane comune, che vendevasi dai fornai.
218 PROFEZIA DI GEREMIÆ
CAPO XXXVIII.
Geremia dato dal re'nelle mani de' principi , vien cacciato in una
fossa piena di fungo , donde è ricondotto nel vestibolo della pri
gione , ed esorta il re , che si arrendı ai Caldei. Il re ordina a
Geremia , che tenga segreto questo colloquio.
Vers. 1. Aveano udito le parole di Geremia , ec. Geremia nel cortile della
prigione continuava a predire con libertà al popolo , che andava a adirlo , le
stesse cose ,"per ragion delle quali era stato messo in prigione , e battuto , e
oltraggiato ,
CAPO XXXVIII. 19 219
serunt in civitate hac , el manus valore, che son rimasi in questa
universi populi , loquens ad eos città , e al popol tutto , dicendo
juxta verba haec : siquidem homo loro queste parole : perocchè que
iste non quaerit pacem populost' uomo non cerca il bene dique
huic , sed malum . y dos sto popolo , ma il male. 1920
5. Et dixit rex Sedecias : Ecce 5. È il re Sedecia disse: Egli è
ipse in manibus vestris est : nec già nelle vostre mani ; perchè non
enim fas est regem vobis quid. è giusto , che alcuna cosa a voi
quam negare. nieghi il re. bay bucks
6. Tulerunt ergo Jeremiam , et 6. Presero adunque Geremia , e
projecerunt eum in lacum Mel. lo misero nella cisterna di Melchia
chiae filii Amelech , qui erat in figliuolo di Amelech , che era nel
vestibulo carceris : et submiserunt vestibolo della prigione , e colle fu
e
Vers. 6. Entrò adunque Geremia nel fango . Ovvero : fu immerso nel fango.
Giuseppe Ebreo dice , che nel fango di quella cisterna era immerso Geremia
fino al collo. Antiq. x . 10. .
putrida sub cubito manuum tua- le ascelle delle lue braccia , e solto
rum et super funes : fecit ergo le funi: e Geremia fece cosi.
Jeremias sic.
13. El extraxerunt Jerenriam 13. E trasser fuori colle funi Gee
funibus , ei eduxerunt eum de remia , e lo tolsero dalla fossa :: ed
lacu ; mansit autem Jeremias egli rivaase ael vestibolo della pri
in vestibulo carceris . gione.
14. Et misit rex Sedecias , et 14. E il re Sedecia mandò gente
tulit ad se Jeremiam prophetam per far venire a se Geremia alla
ad ostium tertium , quod erat in porta terza , che era nella casa del
domo Domini : et dixit rex ad Signore , e il re disse a Geremia :
Jeremiam : Interrogo ego te ser . Io ti domanderò una cosa , non
monem , ne abscondas a me ali. ascondermi nulla .
quid.
15. Dixit autem Jeremias ad 15. E Geremia rispose aa Sedecia:
Sedecian : Si annunciavero tibi , Se io te la dirò , non mi ucciderai
9
Vers. 12. Sotto le ascelle delle tue braccia ec. Tutto questo dimostra , che
Geremia era stato gettato ignudo in quella vecchia cisterna , e perciò Abdeme
lech gli dice di mettersi quei panni tra le ascelle , e le funi', affincbè non
avesse a soffrire nell ' essere tirato fuora .
Vers. 13. Rimase nel vestibolo della prigione. Ma legato mani , e piedi. Vedi
cap . XL. 4 .
Vers. 14. Alla porta terza ,. che era nella casa del Signore. Questa era forse
la porta , per cui dal palazzo reale si andava al tempio ; ma non sappiamo il
perchè si dicesse lerza.
Vers. 15. Se io te lo dirò , non mi ucciderai tu ? Se io ti dirò quella cosa ,
intorno a cui m'.interroghi, non è egli certo , che tu mi ucciderai , perch'ia
non abbia risposto secondo il tuo desiderio ?
CAPO XXXVIII. 221
hanc , si occidero te , et si tradi- ta in noi quest' anima , che non li
dero te in manus virorum isto- uccidero , e non ti darò in potere
rum , qui quaerunt animam tuam . di coloro che vogliono la tua
morte .
17 . Et dixit Jeremias ad Se . 17. E Geremia disse a Sedecia :
deciam : Haec dicit Dominus exer- Queste cose dice il Signor degli
cituum , Deus Israel : Si profe. eserciti , il Dio d'Israele : Se tu
ctus exieris ad principes regis partirai , e andrai a trovare i prio
a
CAPO XXXIX .
Vers. 9. Il mese quarto ai cinque del mese. L' Ebreo , e i LXX . , e tutte
>
le versioni pongono il di nove del mese quarto , e non il di cinque come qui
si legge ; anzi nella stessa maniera si ha il di nove anche in varj manoscritti
della nostra Volgata , e siccome la stessa data si trova nel sv. dei Re xxv. 3. ,
e anche in Geremia 111. 6. ; quindi molti dotti interpreti non banno difficoltà
di credere , che sia qui uno sbaglio di copista facilissimo ad accadere, parti
colarmente quando si tratta di numeri. Vedi Torniello , a Castro , Sa ec . Al
cuni pero credona di potere sciogliere la difficoltà col dire , che ai cinque co
minciò ad aprirsi la breccia , e ai noye fu espugnata la città. Gerusalemme
adunque fu assediata l'anno nono di Sedecia , del mondo 3414.Secondo
?? Usserio ai 30. di gennajo : e fu espugnata l'anno 3416. ai 27. di luglio.
Gli Ebrei osservano due digiuni ogni anno, l'uno pel cominciamento del
l'assedio , l'altro per l'incendio del tempio nel quinto mese.
Vers . 3. Alla porta di mezzo. Si fermarono davanti alla porta del secondo
recinto ; perocchè Gerusalemme avea doppia muraglia. Vedi la predizione di
Geremia i . 15. Isai XXII . 7 .
224 PROFEZIA DI GEREMIA
ser , Semegarnabu , Sarsachim reser , Semegarnabu , Sarsachim ,
Rabsaces , Neregel, Sereser , Reb. Rabsaces , Neregel, Sereser , Reb
>
mag , et omnes reliqui principes mag ; e tutti iagli altri principi del
regis Babylonis. re di Babilon .
4. Cumque vidisset .eos Sede- 4. E avendogli veduto Sedecia re
cias rex Juda , et omnes viri di Giuda , e tutti gli uomini di
bellatores , fugerunt : et egressi valore , fuggirono , e usciron di
>
sunt nocte de civitate per viam notte tempo dalla città per la strada
horti regis , el per portam , quae del giardino del re , e per la porta,
erat inter duos muros , et egressi che era tra le due muraglie, e pre
sunt ad viam deserti. ser la via del deserto .
5. Persecutus est autem eos 5. Ma tenne lor dietro l'esercito
exercitus Chaldaeorum : et com- de' Caldei , e presero Selecia nella
>
Neregel. , Sereser. Non si sa il perchè questi due nomi siano ripetuti due
volte. Neregel era nome anche di un dio degli Assiri. Vedi iv . Reg: avar . 30.
11 Vatablo, ed altri vogliono , che i nomi di alcuni di questi priacipi spie
ghino l'officio , che essi aveano presso il re , e particolarmente que' nomi ,
che cominciano da Ser , o da Rab, che vuol dire capo , come Seresor ; tesorie
re ; Rebmag , capo de' Magi.
Vers. 5. Nella campagna deserta di Gerico. Nella campagna di Gerico non
coltivata , perchè forse era lasciata cosi per servire di pascolo a ' bestiami.
In Reblata , che è nella terra di Emath . A tempi di Teodoreto , Reblatha
sussisteva ancora vicina ad Emesa ( che è Emath ) nella Siria .
E questi lo giudicò. Lo convinse d'ingratitudine , c d'infedeltà , e anche
di spergiuro , avendo Sedecia :( posto sul trono da quel re ) giurato a Jui fe .
delta . I re di Babilonia non facevan cosa d'importanza senza il consiglio dei
loro savi . Dan. vi . 7. 8. ec .
Vers .
7 : E fece cavare gliocchi a Sedecia. Cosi ſu adempiata la predizione
di Ezechiele , 'il quale avea detto , che Sedecia sarebbe condotto a Babilonia
ma non avrebbe veduta quella città . Ezech . XII. 13.
casa
Vers. 8. E la casa del volgo. Alcuni credono , che possa essere una
CAPO XXXIX. 225
Honum vulgi succenderunt Chal. casa del re , e la casa del volgo , e
daei igni , et murum Jerusalem smantellarono
lemme.
le mura di Gerusa
subverterunt.
9. Et reliquias populi, qui re- 9. E gli avanzi del popolo restato
manserant in civitate, et perfugas, nella città , e i disertori, che si
>
avea dett :
de' Giudei rimasi nel paese iv . Reg. xxv . 22. Jerem. xl. 5. 4. Gli Ebrei dicono,
che Godolia al principio dell'assedio era fuggito tra i Caldei.
Vers . 16. Adº Abden clech Etiope ec. Dio vuol ricompensare quest'uomo per
la carità usata da lui perso Geremia , cap . XXXVIII . 7. 8. ec .
227
CAPO XL.
Vers . 1. Parola detta dal Signore a Geremia ec. Geremia prende qui , e nel
capo seguente a raccontare più a lungo quello che egli avea solamente accen
nato nel capo precedente intorno alla sua liberazione, e dipoi parla di altre
cose avvenute in quel tempo , e finalmente nel capo slir . vers. 7. viene a
spiegare quello che Dio gli avea rivelato intorno al disegno del popolo di
fuggir, nell'Egitto . Geremia adunque legato com'era nel cortile della prigione ,
fu indi tratto , a condotto a Rama , dove si adunavano i Giudei , che doveano
esser menati a Babilonia .
Vers: 2. Il Signore Dio tuo avea predette ec. Si vede , come gli stessi ne
mici di Gerusalemme riconoscevano più di Dio , che dalle proprie forze la
loro vittoria , e come le profezie di Geremia erano notissime anche presso gli
stranieri .
228 PROFEZIA DI GEREMIA
nibus tuis : si placet tibi , ut ve- tu avevi alle mani : se ti piace di
nias mecum in Babylonem , veni; venir meco a Babilonia , vieni pure,
et ponam oculos meos super te : ed io avrò cura di te : se poi non
si autem displicet tibi venire me. ti piace di venir meco a Babilonia ,
cum in Babylonem , reside : ecce
> fermati qui: ecco tutto il paese da.
omnis terra in conspectu tuo est , vanti a te ; va dovunque eleggerai,
quod elegeris , et quo placuerit e ti piacerà di andare.
libi ut vadas , illuc perge.
5. El mecum noli venire : sed 5. E non venire con me : ma va
habita apud Godoliam filium Ahi- a stare con Godolia figliuolo di
cam filii Snphan , quem praeposuit Ahicam , figliuolo di Saphan , a cui
9
e lo licenzió.
6. Venit autem Jeremias ad 6. Or Geremia andossene da Go.
Godoliam filium Ahicam in Ma. dolia figliuolo di Ahicam in Ma
sphath , et habitavit cum eo in sphath , e abito in casa di lui in
>
medio populi , qui relictus fuerat mezzo al popolo , che era rimaso
>
in terra . nel paese.
7. Cumque audissent omnes 7. E avendo udito i principi del.
principes exercitus , qui dispersi l'esercito ( che eran dispersi in va
fuerant per regiones , ipsi , et ric parti eglino , e i lor compagni )
socü eorum , quodpraefecisset rex come il re di Babilonia avea dato
Babylonis Godoliam filium Ahio il governo del paese a Godolia fi
cam terrae, et quod commendasset. gliuolo di Ahicam , e a lui avea
ei viros , et mulieres , et parvulos, raccomandati gli uomini , e le don
et de pauperibus terrae , qui non ne , e i fanciulli , e i poveri del
fuerant translati in Babylonem : paese , che non erano stati traspore
tati a Babilonia :
8. Venerunt ad Godolian in 8. Andarono a trovare Godolia
Masphath , et Ismahel filius Na- in Masphat , cioè Ismahel figliuolo
thaniae , et Johanan , ei Jonathan di Nathania >, e Johanan , ' e Jona
filii Caree , et Sareas filius Than than figliuolo di Caree , e
nehumeth > et filii Ophi , qui figliuolo di Thanehumeth , ci fi
erant de Netophatni, ei Jezonias gliuoli di Ophi , che erano di Ne
Judaei , qui congregati sunt ad spersi i Giudei raunati teco , e pea >
Vers. 14. Ismaele figliuolo di Nathania. Ismaele era del sangue reale di
Giuda : e l'invidia contro Godolia messo dai Caldei al governo della Giudea ,
8
e le istigazioni del re degli Ammoniti , il quale forse gli prometteva ajuto per
farsi re della desolata Giudea , poterono ispirargli la risoluzione di uccidere
Godolia . Quanto al re degli Ammoniti egli forse in cuor suo desideraya di
vedere distrutto affatto il nome Ebreo , per l'antico odio , che era tra le due
nazioni. Godolia fu tradito dalla sua troppa fidanza , come vedremo nel capo
seguente,
231
CAPO XLI.
thaniae , filii Elisama de semine Elisama , che era della stirpe reale
regali , et optimates regis, et con de' grandi del regno , cioè
>
runt eum , quem praefecerat rex quale dal re di Babilonia era stato
Babylonis terrae. posto al governo del paese.
3. Omnes quoque Judaeos, qui 3. E Ismaele uccise eziandio i
erant cum Godolia in Masphath , Giudei , che erano in Masphath
con lui, edi ucciderli di notte tempo , mentre dopo un gran couyito dormivana
>
viri , rasi barba , et scissis vesti- mini colla barba rasa , e stracciate
bus , et squallentes : et munera , le vesti , e squallidi in volto , e
et thus habebant in manu , ut portando in mano incenso , e doni
offerrent in domo Domini. per offerirli nella casa del Signore.
6. Egressus ergo Ismahel filius 6. Ismaele adunque figliuolo di
Nathaniae in occursum eorum de Nathania andò incontro a questa
Masphath , incedens, et plorans gente da Masphath , e camminava
ibat : cum autern occurrisset eis , piangendo : e incontratili, disse lo.
dixit ad eos : Venite ad Godoliam ro :: Venite da Godolia figliuolo di
filium Ahicam . Alicam.
7. Qui cum venisset ad medium 7. E quando quegli furono nel
civitatis interfecit eos Ismahel mezzo della città , Ismaele figliuolo
filius Nathaniae circa medium di Nathania , e quegli uomini, che
laci , ipse , et viri , qui erant erano con lui , gli uccisero nel mez
сип со. zo della cisterna.
8. Decem autem viri reperti 8. Ma dieci uomini furon tra
sunt inter eos , qui dixerunt ad questi , i quali dissero a Ismaele :
Ismahel : Noli occidere nos : quia non ammazzarci; perocchè abbiaın dei
habemus thesauros in agro , fru- tesori alla campagna in grado , or
>
come altra volta ve lo avea eretto Samuele. 1. Reg. vii . 69. 10. Vedi anche
Machab. 1. cap. III. 46 .
Vers. 6. E camminava piangendo. Fingeva di unirsi con essi a piangere le
calamità della comune patria,
CAPO XLI. 233
9. Lacus autem , in quem pro- 9. E la cisterna , nella quale
jecerat Ismahel omnia cadavera Ismaele gettò tutti i cadaveri di
virorum , quos percussit propter quella gente amuazzata da lui a ca
Godoliam , ipse est , quem fecit gione dicheGodo fatt,a ella
fu lia
quellaa
dal reè Asa
rex
Asa propter Baasa regem stessa ,
Israel : ipsum replevit Ismahel cagione di Baasa re d' Israele : e
filius Nathaniae occisis. questa la riempiè Ismaele figliuolo
di Nathania di corpi uccisi .
10. Et captivas duxit Ismahel 10. E lece prigioni tutti gli avan
omnes reliquias populi , qui erantzi del popolo , che erano in Ma
in Masphaih ; filias regis, et uni- sphath , le figlie del re , e tutto il
versum populum , qui remanserat popolo, che era restato in Maspbath,
in Masphath : quos commenda- i quali da Nabuzardan capitano della
perat Nabuzardan princeps mili- milizia erano stati raccomandati a
tiae Godoliae filio Ahicam . Et Godolia figliuolo di Ahicain . El
cepit eos Ismahel filius Natha- smaele figliuolo di Nathania li pre
niae , et abiit , ut transiret ad se , e se n'andò verso i figliuoli
filios Ammon . di Ammon.
11. Audivit autem Johanan u . Ma Johanan figliuolo di Ca
filius Caree , et omnes principes ree , e tutti i capi delle milizie ,
bellatorum , qui erant cum eo , che cran con esso , ebbero avviso
omne malum , quod fecerat Isma. di tutto il male fatto da Ismaele
hel filius Nathaniae , figliuolo di Nathania.
12. Et assumplis universis vi 12 . E raunata tutta la loro gen
ris , profecti sunt ut bellarent te , andarono per combattere con
adversum Ismahel filium Natha- tro Ismaele figliuolo di Nathania ,
niae , et invenerunt eum ad aquas e lo incontrarono presso la peschie
multas , quae sunt in Gabaon . ra di Gabaon .
13. Cumque vidisset omnis po- 13. E quando il popolo , che
pulus , qui erat cum Ismahel , era con Ismaele , ebbe veduto Jo
Johanan filium Caree , et univer- banan figliuolo di Caree , e tutti i
sos principes bellutorum , qui erant capi delle milizie , che venivan con
>
14. Et reversus est omnis po- 14. E tutta la gente , che era
pulus, quem ceperat Ismahel , in stata fatta prigione da Ismaele se
torum , qui erant cum eo , unic , che eran con lui , prese a
versus reliquias vulgi, quas re- Masphath tutti gli avanzi della ple
1
duxerat ab Ismahel filio Natha- be, che egli avea ritolti -ad Ismae.
niae de Masphath , postquam le figliuolo di Nathania , dopo che
percussit Godoliam filium Ahio questi ebbe ucciso Godolia figliuolo
cam ; fortes viros ad praelium , di Ahicam : e prese gli uomini buoni
et mulieres , et pueros , et eunu- per la guerra , e le doone, ee i fanciul
chos , quos reduxerat de Gabaon . li , e gli eunuchi , che avea ricona
dotti da Gabaon ,
17. Et abierunt , et sederunt 17. E se n'andarono , e si po
peregrinantes in Chamaam , quae sarono di passaggio in Chamaam
est juxla Bethlehem , ut perge. che è vicino a Bethlehem per an .
rent , et introirent Ægy plum
> dar innanzi , ed entrar nell' Egitto ,
18. A ficie Chaldaeorum : tia 18. Fuggendo i Caldei ; imperoce
mebant enim eos , quia percusserat chè avean paura di essi, per aver
Ismahel filius Nathaniae Godo- Ismaele figliuolo di Nathania ucciso
liam filium Ahicam , quem prae . Godolia figliuolo di Aicam , posto
posuerut rex Bubylonis in terra dal re di Babilonia al governo della
Juda. terra di Giuda.
Vers. 17. 18. Si posarono di passaggio in Chamaam ec. Il Caldeo dice, che
questo era un piccol paese dato da Davidde a Chamaam figliuolo di Berzellai
per riconoscenza della fedeltà ed affetto mostrato verso di lui da Berzellai nel
tempo della guerra di Assalonne. Vedi u . Reg . XIX. 37. lvi si fermó questa
gente con intenzione di tirare avanti verso l ' Egitto , perchè temevano , che i
Caldei irritati per la morte di Godolia non pensassero a farne vendetta sopra
di essi , bencbé non vi avessero ayuto parte.
+
235
CAPO XLJI.
miam : Sit Dominus inter nos te. Il Signore sia testimone tra noi della
siis veritutis , et fidei , si non , verità , e della sinceriià nostra , se
juxta omne verbum , in quo mnie noi non faremo appuntino tutto
serit te Dominus Deus iuus ad quello che il Signore Dio tuo man
nos ,sic faciemus. derà a dire a noi per bocca tua.
6. Sive bonum est , sive malum , 6. Dolce , od acerba , che ella
voci Domini Dei nostri, ad quem sia , noi obbediremo alla voce del
millimus te , obedienus : ut bene Signore Dio nostro, verso del quale
.
Vers. 7. E passati che furono dieci giorni ee. Il Profeta spese tutti questi
giorni in orazione affinché Dio gli rivelasse la sua volontà per farla sapere
al popolo , e in ciò si fece vedere la carità di Geremia verso il suo popolo.
Alcune volte Dio parlava a lui quando meno egli sel sarebbe aspettato ; altre
volte vuole , ch'egli preghi , e pregui lungamente , prima che Dio gli parli.
>
rem tubae non audiemus , et fa. della guerra , e non udiremo romor
mem non sustinebimus ; et ibi di tromba , e non patiremo la fame,
habitabimus :: ed ivi ce ne staremo :
15. Propter hoc nunc audite 15. Udite adesso sopra di questo
verbum Domini , reliquiae Judae: la parola del Signore , o avanzi di
Haec dicit Dominus exercituum , Giuda : Queste cose dice il Signore
Deus Israel : Si posueritis faciem degli eserciti , il Dio d' Israele : Se .
bitelis :
16. Gladius , quem vos formia 16. La spada , di cui temete , vi
datis , ibi comprehendet vos in troverà nella terra di Egitto , e la
terra Ægypti : et fames, pro qua fame, di cui vi mettete in pena ,
estis solliciti , adhaerebit vobis in sarà addosso a voi nell' Egitto , ed >
Vers. 20. Avete ingannate le anime vostre ec. Geremia leggeva già ne' volti
di quella gente , che la risposta , ch'ei dava loro da parte di Dio non cra
:
gradita , chei non volevano starci. Diceloro perciò : ma , e per qual motivo
mi avete voi detto di consultare il Signore ? Se solamente per udire da lui
quello che a voi piaceva , e quello che volete fare , voi non ingannate lui ,
ma poi stessi , e la vostra finzione cadrà sopra di voi .
239
CAPO XLIII.
non nisit te Dominus Deus no. Signore Dio nostro a dire : Non
ster ,
dicens : Ne ingrediamini andate ad abitare in Egitto.
Egyptum , ut habitetis illic .
3. Sed Baruch filius Neriae 3. Ma Baruch figliuolo di Neria
incitat te adversum nos , ut tra- t'istiga contro di noi , per darci
dal nos in manus Chaldaeorum , in man de'Caldei , efarci morire ,
ut interficiat nos , et traduci fa e farci condurre a Babilonia.
ciat in Babylonem .
Vers. 6. E Geremia profeta , e Baruch . Menarono seco per forza anche i due
Profeti.
Vers . 7. A Taphnis. Città reale , detta anche Hanes. Vedi Jerem . XXX. 4. ?
Vers. 9. Prendi delle grosse picere ... e nascondile nella grotta ec . Ovvero
nascondile nella volta , che è sotto la muraglia di mattoni ec. La muraglia di
mattoni è simbolo della protezione , che gli Ebrei erano andati a Cercaro
nell'Egitto , alla porta della casa di Faraone : sotto la volta di questo muro
Geremia mette per ordine di Dio queste pietre , sopra le quali egli dice , che
> 9
quella maniera .
Vers. 12. E menerà schiavi gli dei. Gli dei particolarmente se di oro , o di
argento orpavano il trionfo del vincitore . Vedi" Isai. xlvi . 1 .
Si vestirà delle spoglie dell'Egitto , come un pastore ec . Si arricchirà di
tutte le spoglie dell'Egitto con quella facilità e prontezza , con cui un pastore
si butta addosso il suo mantello .
Vers. : 3 . Spezzerà le slutue della casa del sole. Si crede , che voglia par
Jare il Profeta de’ famosi obelischi dell'Egitto eretti in onore I del sole , e
considerati come una delle più grandi meraviglie di quel paese. più grandi
erano nel tempio del sole , e aveano fino a cento cubiti di altezza , e otto di
grossezza ; e ognun sa , che erano tutti d'un sol pezzo , e pieni di geroglifici
secondo l'uso del paese.
Murt. Tom . XIII. 16
242 PROFEZIA DI GEREMIA
-С АРО XLIV.
urbes Juda ; et ecce desertae sunt sopra lutte le città di Giuda ; ' ed
hodie, et non est in eis habitator: ecco , che elle sono in oggi deserte ,
e vuote di abitatori ;
3. Propter malitiam , quam fe- 5. A causa delle malvagità com
cerunt ut me ad iracundiam messe da loro per provocarmi a sde
provocarent, et irent ut sacrifica- gno , andando a offerir sagrifizj , e
rent, et colerent deos alienos , a rendere onore agli dei stranieri,
quos nesciebant et illi , et vos , ignoli ad essi , e a voi , e a' padri
> >
Vers. 8. Irrilandomi colle opere delle vostre mani. Co ' simulacri fatti da
voi , a ' quali rendete culto. E degna di gran ponderazione l'ostinata caparbietà
di questo popolo , il quale dopo tanti e si recenti gastighi , torna agli stessi
9
Vers. 17. Faremo tutto quello che avrem promesso. Cioè tutto quello che
avrem promesso agli dei , è particolarmente alla regina del cielo ,) cioè alla
luna.
Vers. 19. Abbiam forse noi fatle a lei le schiacciate senza i nostri mariti ec .
Le donne , intestate anche più degli uomini del culto della regina del cielo ,
rispondono , che initano, e fanno quel che fanno i mariti , a cui sono sog
gelte. Scusa irragionevole : perocchè nou crano certamente tenute a ubbidire
246 PROFEZIA DI GEREMIA
21. Numquid non sucrificium 21. E non si è egli ricordato , C
quod sacrificatis in civitatibus non è egli stato irritato in cuor suo
Juda , et in plateis Jerusalem , il Signore per que' sacrifizi offerti
vos , et patres vestri , reyes vestri, da voi , e da ' padri vostri, e da
>
Gerusalemme ?
22. Et non poterat Dominus 22. Non poleva più sopportarvi
ultra portare propter malitiam il Signore per le malvage inclinazioni
studiorum vestrorum , et propter vostre , e per le abbominazioni,che
abominationes , quas fecistis :: el avete fatte :: e la vostra terra è sta
facta est terra vestra in desola . ta desolata , e ridoila oggetto di spa .
tionem > et in stuporem , et in vento , e di maledizione , e vuota
maledictum , eo quod non sit habis d'abitatori , com'ella è in oggi.
tutor , sicut est dies haec .
23. Propterea quod sacrificave- 23. Perchè voi sacrificaste agli
ritis idulis , et peccaveritis Domi- idoli , e peccaste contro il Signore ,
no ; et non audieritis vocem Do- e non ascoliaste la voce del Signore,
mini , et in lege et in praeceptis, e non osservaste la legge , e CO
1
CAPO XLIV. 247
ni , omnis Juda , qui habitatis in del Signore , o popol di Giuda,
terra Ægypti: Ecce ego juravi voi , che abitate nella terra d'Egit
in nomine meo magno, ait Domi- to. Ecco , che io ho giurato pel
nus : quia nequaquam ultra vo- nome mio grande , dice il Signore ,
cabitur nomen meum ex ore omnis che il nome mio no sarà più pro
viri Judaei , dicentis : Vivit Do- nunziato in tutta la terra d'Egitto
minus Deus in omni terra Æ dalla bocca di nomo alcuno Giu
wypti. deo , che dica : Vive il Signore .
27. Ecce ego vigilabo super eos 27. Ecco , che io veglierò sopra
in malum , et non in bonum : et di essi per loro danno , e non per
consumentur omnes viri Juda , lor bene ; e tutti gli uomini di Giu.
qui sunt in terra Ægypti , gla- da, che sono in Egitto , saran con
dio , et fame , donec penitus con- sunti dalla spada , e dalla fame ,
sumantur. finchè sieno sterminati totalmente.
28. Et qui fugerint gladium , > 28. Ma quegli che fuggiranpo la
revertentur de terra Ægypti in spada , uscendo d'Egitto , torne
terram Juda viri pauci : et scient ranno in piccol numero nella terra
omnes reliquiae Juda ingredien- di Giuda : e tutti gli avanzi di
tium terram Egypti , ut habitent Giuda , che sono entrati in Egitto
ibi , cujus sermo compleatur', meus per abitarvi, conosceranno , se la
an illorum . mia parola , o la loro abbia effetlo.
29. Et hoc vobis signum , ait 29. Ed eccovi un segno ( dice
Dominus, quod visitem ego super il Signore ) della visita, ch'io farò
vos in loco isto : ut sciatis quia a voi in questo luogo , affinchè in
vere complebuntur sermones mei tendiate come le parole mie saranno
contra los in malum . veramente adempiute sopra di voi
per vostra sciagura.
30. Haec dicit Dominus : Ecce 30. Queste cose dice il Signore :
ego tradam Pharaonem Ephree Ecco , che io darò Faraone Efree
regem Ægypti in manu inimico- re d'Egitto in potere dci suoi ne
rum ejus, et in manu quneren mici, in potere di quegli che cer
tium animam illius : sicut tradidi cano la sua perdizione, come diedi
Sedeciam regen Jurla in пати Sedecia re di Giuda in potere di
Nabuchodonosor regis Babylon's Nabuchodonosor re di Babilonia
inimici sui , et quaerentis animam suo nemico , il quale cercava la sua
ejus. perdizione.
resterà nell'Egitto neppur un Giudeo , che giuri pel nome suo , perchè Dio li
farà tutti perire fino ad uno . Si vede , che questi empi volevano continuare a
riconoscere il Signore per loro Dio , nel tempo stesso che adoravano gl ' idoli.
Vers . 30. Io darò Faraone Ephree re d'Egitto in potere ec. La guerra di
Nabuchodonosor contro l'Egitto è descrilta pateticamente in Ezechiele cap . 29.
30 31 32. Vedi ancora Giuseppe Ebrco lib. i. cont. Appion . c Antiq. x. 11,
248 PROFEZIA DI GEREMIA
CAPO XLV.
Vers. i. Quando questi ebbe scritto nel libro quelle parole ec. Sembra veri
simile , che ciò s'intenda della seconda volta che Baruch a dettatura di Ge
remia scrisse il terribile annunzio delle calamità , che sovrastano a Gerusa
lemine : perocchè Baruch avendo veduto in qual maniera il re Joachim avea
stracciato, e albruciato il primo suo scritto , ed avea cercato di lui , del Pro
feta per farli morire , era persuaso , che il re molto più si accenderebbe di
sdegno per questo secondo , che era ancor pieno di più gravi e spaventose mi
nace , onde temeva di non essere ucciso , o almeno condannato alla prigioue.
Ecco il motivo delle afllizioni , e delle querele di Baruch. Vedi cap. xxxvI .
Vers. 3. Il Signore ha aggiunto dolori al dolor mio. Da un pericolo gra
vissimo sono caduto in uno peggiore , e per non
>
quanto io abbia co' miei gemiti
procurato di ottenere consolazione da Dio , trovo nė consolazione , ne
riposo .
Vers. 4. 5. Ecco , che io distruggo ec. lo distruggo una nazione eletta ,
CAPO XLV . 249
5. Et tu quaeris tibi grandia ? 5. E ta cerchi grandi cose per
noli quaerere : quia ecce ego ad- te ? non cercarle : perocchè io
ducam malum super omnem car- manderò sciagure sopra tutti gli
nem , ait Dominus : et dabo tibi uomini , dice il Signore
> ; maluogo
io sal
animam tuam in salutem in omni rero a te la in ogni ,
bus locis , ad quaecumque per- dovunque andrai.
>
rexeris.
CAPO XLVI.
1.
Quod
uod factum est verbum Parola detta a Geremia pro
Domini ad Jeremiam prophetam feta dal Signore contro le genti :
contra gentes :
2. Ad Egyptum , adversum 2. Contro l'Egitto , contro l'eser
exercitum Pharaonis Nechao regis cito di Faraone Nechao re d'Egitto,
Ægypti, qui erat juxta fluvium che era vicino al fiume Eufrate in
Euphraten in Charcamis , quem Carchamis , e fu sbaragliato da Na
percussit Nabuchodonosor rex Ba- buchodonosor re di Babilovia l'anno
bylonis , in quarlo anno Joakim quarto di Joachim figliuolo di Gio
filii Josiae regis Juda. sia re di Giuda.
inalzata
tato
da pretenderesti
e tu me, sradico dida essere
questa esente
terra un popolo
affatto da ,tribolazione
9
che io avea, einprivilegiato
essa pian?
2
.
250 PROFEZIA DI GEREMIA
3. Praeparate scutum , et cly . 3. Preparate lo scudo , e la ro
peum , et procedite ad bellum . tella , e avanzatevi per dar bat
taglia.
4. Jungite equos , et ascendite 4. Mettele i cavalli sotto i coc
equites : state in galeis , polite chi : salite a cavallo , o cavalieri ,
:
victima enim Dornini Dei exerci- inebrierà del loro sangue : imperoc
tuum in terra aquilonis juxta chè ecco la vittima del Signore Dio
flumen Euphraten. degli eserciti nella terra di settentrio
ne , presso al fiume Eufrate .
11 . Ascene in Galuad , et 11. Va a Galaad , e prendi del
tolle resinam , virgo filia Ægypti: balsamo , o vergine figlia d'Egitto ;
frustra multiplicus medicamina , indarno lu 'moltiplichi i rimedi , tu
sanitas non erit tibi. non vi troverai guarigione.
12. Audierunt gentes ignomi- 12. La tua ignominia è divulgata
niam tuum , et ululatus tuus re- tra le genti , e la terra è piena
plevit terram : quin forlis impegit delle tue strida ; perchè il forte ha
in fortem , et ambu puriter con- inciainpato nel forte , e son caduti
ciderunt. al tempo stesso ambidue.
13. Verbum , quod locutus est 13. Parola detta dal Signore a
Dominus ad Jeremiam prophetam , Geremia profeta intonosrno al futuro
super eo quod venturus esset Nao arrivo di Nabuchodo or re di Ba
buchodonosor rex Babylonis , et bilonia nella terra d'Egitto a deva
percussurus terram Ægypti. starla .
Vers. 10. Ecco la vittima del Signore ... nella terra di sellentrione ec. Gli
Egiziani tutti sono come una sola vittima , che sarà immolata alla divina giu
stizia là presso a Charcamis. Vedi Isai , xxxiv . 6.
Vers . 11. Va a Galaad cc. Dice all'Egitto , che vada a cercare a Galaad la
famosa salubre resina per medicare la gran ferita , che ha avuta a Charcamis.
Vedi Jerem. vill . 32. Abbiam veduti più volte i regni , e le provincie indi
carsi col nome di fanciulle , o di vergini.
Vers. 12. Il forte ha inciampato nel forte , e son caduti al tempo stesso
ambidue. Teodoreto credette , 'che il Proleta voglia accennare , che la vittoria
costò molto sangue a'Caldei. Ma molto migliore a me sembra la sposizione
di molti altri , che credono judicarsi piuttosto il male , che gli Egiziani si
>
faceano nel fuggire urtando gli uni negli altri , e calpestaudosi tra di loro : in
un esercito particolarmente composto in gran parte di suldati a cavallo , e di
cocchi, come era quello degli Egiziani, i fuggitivi si fanno più danno , che
non poteron fare ail essi i nemici.
Vers . 13. Inlorno al futuro arrivo di Nabuchodonosor. ec. Dopo aver pre
detta la sconfitta di Faraone Nechao a Charcımis , la quale sconfitta avvenne
l'anno primo di Nabuchodonosor passa il Profeta a descrivere l'invasione
dell'Egitto , di cui lo stesso re si fece padrone sedici auni in circa dopo
l'espuguazione di Gerusalemme.
252 PROFEZIA DI GEREMIA
14. Innuntiate Egypto , et 14. Portate questa nuova all'Egit
. auditum facile in Magdalo , et to , fatela udire a Magdalo , e ri >
colomba.
1
Vers. 14. Sta in piè , e preparati ec . Preparati a ricevere i Caldei, che per
gono a visitarti. Ta vedrai come la spada di questi tuoi nemici desolerà tutti
i paesi , che sono intorno a te , la Fenicia , la Siria , l' Idumea , la Giudea ,
Moab , e Ammou . Aspettati anche tu una medesima sorte. Nabuchodonosor ,
soggettati questi paesi, verrà a te.
>
Vers.15. Come mai il tuo campione ec. I LXX. lessero : come mai è fug
gito da te Api, il tuo eletto vitello non è stato costante ? Gli Egiziani ado
ravano un vitello col nome di Apis , e quando uno era morto , ne cercavano
un altro con gran diligenza , e solennità . Secondo questa lezione , la quale
può adattarsi anche alla nostra Volgala , Geremia dice all'Egitto : dov'è an
>
dato quel tuo Dio forte , che era il tuo principal protettore P. Egli non si
>
regge , perchéil vero Dio lo ha umiliato , e gittato per terra insieme con
>
tutti gli altri tuoi dei .
Vers. 16. Eyli ne ha precipitati un gran numero , ec . Dio ha fatto perire
un gran numero di soldati del re Egiziano , i quali si rovesciavan ľun so .
pra l'altro , e quelli , che sarebbero stati capaci ancor di combattere, si
esortavano l'un l'attro a tornare alle proprie case , e sottrarsi alla spada di
Nabuchodonosor. Questi è detto colomba in questo luogo , come cap. xxx. 38.
Vedi quello , che ivi si è detto.
Vers. 17. Ponete a Paraone questo nome : Scompiglio : cc. Abbiamo qui
della oscurità , che nasce probabilmente della ignoranza de' fatti concernenti
questa guerra de Caldei contro l'Egitto : ho seguito il senso , che mi ė pa
ruto più semplice , e adattato alle parole della nostra Volgata. Diasi a faraone
a
questo nome , scompiglio , perocchè egli accattando briga co' Caldei scompi
glierà , e metterà sussopra l'Egitto ; egli ha fatto venir il tempo di questo
Acompiglio .
Versi 18. Come il Tabor sta a cavaliere degli altri monti , e il Carmelo del
1
CAPO XLVI. 253
minus exercituum nomen ejus ) quel Re , che ha nome il Signor
quoniam sicut Thabor in montibus, degli eserciti , che come il Tabor
et sicut Carmelus in mari , ve- sta a cavaliere degli altri monti , e
nient . il Carmelo del mare , cosi egli
verrà .
19. Vasa transmigrationis fac 19. Prepara il bisognevole per
tibi , habitatrix filia Ægypti : quia la tua trasmigrazione , o fanciulla
Memphis in solitudinem erit , et abitatrice dell'Egitto ; perocchè
deseretur , el inhabitabilis erit. Memphi sarà ridotta in solitudine ,
e abbandonata , e deformata.
20. Vitula elegans, atque for- 20. Vitella di vago aspetto , e
mosa Ægyptus : stimulator ab d . graziosa è l'Egitto : da settentrione
quilone veniet ei. verrà chi la domi .
21. Mercenarii quoque ejus, qui 21. Anche i soldati mercenarj ,
versabantur in medio ejus, quasi che viveano con lei , come vitelli ,
>
rum venit super eos , tempus vi- è venuto per essi il giorno di es
)
sitationis eorum. sere uccisi , il tempo di essere via
sitati .
22. Vox ejus quasi aeris sona. 22. Rimbomberà come bronzo la
bit : quoniam cum exercitu pro- voce di lei , perchè quelli verranno
>
mare ec. Come il Tabor domina i viçini monti , il Carmelo domina il mare
Mediterraneo, così il Signore verrà con una possanza , che sarà al di sopra
di ogni altra .
Vers . 20. Da settentrione verrà chi la domi. Verrà da Settentrione Nabu
chodonosor , il quale la metterà sotto il giogo , e la domerà.
Vers.21. Anche i soldati mercenarj ec . L'Egitto era solito di avere buon
nerbo di truppapresa a soldo dallee vicine
soldati in mezzo alla abbondanza
nazioni più valorose; ma questi
alle delizie dell'Egitto , ingrassati come
vitelli di serbatojo non serviranno a diſendere il regno , dice il Profeta .
Vers. 22. 23. Rimbomberà come bronzo la voce di lei ec. L'Egitto alzerà le
sue strida come dibronzo squillante ,perchè iprincipi Caldci verranno in
furia con grande esercito armati di scuri come per tagliare delle legna : e tron
cheranno essi veramente la boscaglia vastissima dell'Egitto , e le suepiante
belle , i principi , i condottieri , i grandi , e la turba ' immensa del popolo.
254 PROFEZIA DI GEREMIA
24. Confusa est filia Ægo pti , 24. La figliuola d'Egitto è ar
et tradita in manus populi Aquio vilita , e data in potere del popolo
lonis. di settentrione.
25. Dixit Dominus exerciluum , 25 Il Signor degli eserciti , il
Deus Israel : Ecce ego visitabo Dio d' Israele ha detto : Ecco che
super tumultum Alexandriae , et io visiterò la rożnorosa Alessandria ,
4
super Pharaonem , et super Egº . e Faraone , e l'Egitto , e i suoi
plum , et super deos ejus, et dei , e i suoi regi , c Faraone , e
dunt in eo.
26. Et dabo eos in manus quae 26. E darogli in potere di quei
rentium animam eorum , et in che cercano il loro sterminio , cioè
manus Nabuchodonosor regis Ba • in potere di Nabuchodonosor re di
bylonis , et in manus servorum Babilonia , e in potere de' servi di
ejus : et post haec habitabitur lui , e dopo questo sarà abitato
sicut diebus pristinis , ait Dominus. come ne' primi tempi l'Egitto dice
il Signore.
27. ( 1 ) Et tu ne timeas , serve 27. E tu non temere , servo mio
meus Jacob , et ne paveas , Israel:> Giacobbe , e non aver paura , o
quia ecce ego silvum te faciam Isracle ; perocchè dal rimoto paese
de longinquo , et semen fuum de io ti libererò , e dalla terra ; dove
terra captivitatis tuae : et rever- se’ schiavo , libererò la tua stirpe ;
. > et requiescet , et e tornerà Giacobbe , e
tetur Jacob avrà re
prosperabitur , et non erit qui quie , e sarà felice , e non sarà chi
exterreat cum . a lui dia timore.
28. Et tu noli timere , serve 28. E tu non isbigottirti , Gia
CAPO XLVII..
1 .
verbum
Quod factum estprophe ..Parola detta dal Signore a
1
Vers . 1. Prima che Faraone espugnasse Gaza. Gaza adunque sarà presa da
Faraone , e dipoi e Gaza , e il resto del paese dei Filistei "sarà desolato da
Nabuchodonosor. Non si sa precisamente il tempo , in cui Faraone espugno
>
Gaza , benché alcuni credano , che ciò avvenisse , quando Faraone venne a
recar
>
soccorso
a Sedecia assediato da Nabuchodonosor . Quanto alla devasta
zione del paese de ' Filistei invaso da Nabuchodonosor credesi comunemente
accaduta nel tempo dell'assedio di Tiro ; perocchè in que' tredici anni poto
egli o in persona, o per mezzo di alcuno de' suoi capitani far la conquista di
quelle città.
Vers. 3. Ecco che le acque vengono da settentrione ec. Le acque sono le
schiere
dano
di Nabuchodonosor', che guisa di torrente gonfio e precipitoso inon
a
Cappadociae. la di Cappadocia
5. Venit calvitium super Gau 5. Gaza è diventata calva : Asca
zam : conticuit Ascalon , et reli. Jone è taciturna , e quel che resta
quiae vallis earum : usquequo della lor valle. Fino a quando ti
concideris ? farai delle ferite ?
che le armi de' Caldei erano ricche , e rilucenti per l'oro e l'argento , se
condo l'uso di quelle nazioni.
I padri perduto il vigor delle braccia ec. I padri sbigottiti , e senza spi
rito , tremanti alla vista del vicino pericolo si sono scordati della nalura , e
pon hanno dato uno sguardo a propri figliuoli , nè si son presi pensiero della
lor sorte .
Vers. 4. Sarà distrutta Tiro , e Sidone con lutti gli ajutl , che lor restavano.
Questi ajuti erano i Filistei alleati di Tiro , e di Sidone. Tiro fu presa da
Nabuchodonosor ; ma quanto a Sidone pare , che allora abbandonando la sua
colonia divenuta sua rivale , cioè Tiro , cla si salvasse Isai. xu . 4. s ma
sotto A rtaserse Ocho questa città fu assediata da trecento mila combattenti , e
a vendola tradita il suo stesso re , e il comandante delle sue milizie , e avendo
abbruciate al principio dell'assedio tutte le navi , affinchè nissuno potesse
fuggire , ridotti all'estremo della disperazione i Sidoni presero la barbara
risoluzione di abbruciarsi colle loro mogli , e figliuoli nelle proprie case ,
dicesi , che vi perissero fino a quaranta mila persone. Diodoro Olymp. 177 .
an . 2 .
CAPO XLVIII.
del monte , che le diede il nome , prima fu degli Israeliti , e dipoi ne ' tempi
delle calamità de ' Giudei , i Moabiti la prescro , e finalmente ne furou cac
ciati , e condotti schiavi da Nabuchodonosor , come qui é predetto. Il monte
Ncho
Ebrei è, Mosè.
celebreVedi
9
particolarmente
Deut. XXXIVper
. I.essere ivi morto il gran legislature degli
Cariathiarim è stata espugnala : la forte é confusa , e in tremito. Anche que
sta città fu degl' Israeliti', à ' quali la tolsero i Moabiti. Ella era tra Eleale ,
e il Giordano Num . Xxx11. 37. Jus. xur. 19. Geremia dice , che questa forte
città presa da'Caluci è piena di confusione , e di spavento .
Mart. Tom . XIII. 17
258 PROFEZIA DI GEREMIA
2. Non est ultra exultatio in 2. Non v'è più allegrezza in
Moab : contra Hesebon cogitave . Moab : Han formati cattivi disegni
runt malum . Venite , et disperda. contro di Hesebon : Venite, distruge
mus eam de gente : ergo silens giamola , che non sia più tra le
conticesces , sequeturque te gladius. genti. Tu adunque starai in silenzio,
e la spada ti sarà alle spalle.
3. Vox clamoris de Oronaim : 3. Strepiti , e strida da Oro
vastitas , et contritio magna. naim : devastamento , e strage
grande.
4. Contrita est Moab : annun . 4. Moab è abbattuta : annunziate
tinte clamorem parvulis ejus. a' suoi pargoletti, ch' essi stri
deranno .
5. Per ascensum enim Luith 5. Ella salirà il colle di Luith
plorans ascendet in fletu : quoniam tra pianti continui : i nemici hanno
in descensu Oronaim hostes ulu . udito nella calata di Oronaim le
latus contritionis audierunt : urla de' miserabili :
6. Fugite , salvate animas ve- 6. Fuggite , salvate le vostre vite ,
strus : et eritis quasi myricae in siate come il tamarisco nel deserto.
deserto .
dice , che i Caldei hanno formato il disegno di sperdere questa forte , e illu
stre città .
Tu adunque starai in silenzio , e la spada ec. Queste parole son dette a
Moab , cui dice il Profeta , ch'egli starà ' in cupo e 'mesto silenzio , e che la
9
spada lo seguirà dappertutto. Non debbo però tacere , che il Caldeo , e varj
moderni presero come nome proprio di città quella voce Ebrea , che è renduta
nella nostra Volgata colla parola silens , onde traducono : tu adunque , o Mad
men ( città del silenzio , ovver taciturna ) sarai ridotta al silenzio , cioè diser
tata , e spopolata .
Chi paragonerà i capi xv. xvi . d'Isaia con quello che dal nostro Proſeta
si dice adesso sopra la futura rovina di Moab , troverà gran somiglianza non
solo di sentimenti , ma anche di espressioni, avendo voluto lo Spirito santo
ripetere in differenti tempi , e per bocca di più profeti le stesse cose ; perocchè
9
( 1 ) Supr. 17. 6.
tioncm non abbiit : idcirco pero paese; per questo il suo sapore si
:
Vers. 11. 12. Moab fin dalla sua adolescenza fu fertile ec. Paragona i Moa-,
biti ad una fertile vigna , e al vino di essa ; vino , che è stato tenuto sempre
sulla sua fondata , e non è stato mutato d'uno in altro vaso , onde cousciva
il suo naturale , ſorte , e austero sapore , e odore. Notisi che gli antichi strin
gevano le uve , e il vino colava in una cisterna ( detta in latiuo lacus fossa )
dove si conservava molto bene in tutta la sua forza. Questa cisterna era quadra ,
o rotonda , e incrostata per ogni parte talora di marmo , talor di calcina , o
di gesso , Plin . XXX / 1 . 1. Da questa cisterna , che era unita alla vigna , si
cavava il vino per metterlo in vasi per lo più di terra colta , che allora di
ceasi Vinum diffusum . Questi vasi poi o si mettevano nella terra sepolti in
tutto , od in parte , o si tenevano nelle cantiue , Plin . xv. 21. Il Profeta
adunque vuol dire colla sua allegoria , che i Moabiti sono un popolo , il quale
essendo stato sempre nell'abbondanza , e nella pace , non essendo mai stato
soggiogato , nè menato in ischiavitù , ha conservato l'antico suo carattere , la
superbia, la dissolutezza, che ebbe ab antico . Ma ecco ( dice il Signore ) , che
jo manderò i Caldei , i quali sanno quel che debba farsi a questo viuo : essi :
vino soleva stare ( le sue città , i borghi ec. ) resterauno vuoti , e devastati .
Vers . 13. Sarà conſuso per ragione di Chamos , come la casa ec. Moab pon
potrà trovar riſugio , e ditesa nel suo dio Chamos , come gl ' Israeliti non
poterono esser diſesi dai vileli d'oro , che adoravano in Bethel.
CAPO XLVIII. 261
15. Vastata est Moab , el civi- 15. Il paese di Moab è devasta
dates illius succiderunt : et electi 20 , e son ite in fumo le sue città:
juvenes ejus descenderunt in oce e la scelta sua gioventù è andata
cisionem : ait rex , Dominus exer- al macello , dice il Re , che si no
cituum nomen ejus. ma il Signor degli esercili .
16. Prope est interitus Moab 16. La perdizione di Moab è
ut veniat : et malum ejus“ veloci- ranno
imminente : e le sue sciagure ver
con somma celerità
ter occurret nimis. .
17. Consolamini eum omnes , 17. Consolatelo tutti voi , che
qui estis in circuitu ejus , et uni- intorno a lui dimorate : e voi , che
versi, qui scitis nomen ejus , di- avete di lui conoscenza , dite : Come
>
cite : Quomodo confracta est virga mai è stato spezzato lo scettro fora
fortis , baculus gloriosus ? te , il bastone di gloria ?
18. Descende de gloria , et sede 18. Scendi dalla tua gloria , е
in siti , habitatio filiae Dibon : siedi in arido sito , o figlia abita
>
niam victus est : ululate , et cla- ºstato vinto : urlate , alzate le strida,
male , annuntiate in Arnon , quo fate sapere lungo ľ Arnon , che
nian vastata est Moab . Moab é devastata .
21. Et judicium veniet ad ter . 21. E la vendetta è venuta sulla
rum campestrem : super Helon , et terra campestre, sopra Helou, Jasa,
super Jasa , et super Mephaath , e sopra Mephaath.
22. Et super Dibon , et super 22. E sopra Dibon , e sopra
Vers. 19. Come mai è stato spezzato lo scettro forte ec. I Moabiti erano
molto presuntuosi, e si credevano grandemente forti, e quasi invincibili . Vedi
vers . 29
Vers. 18. Scendi dalla tua gloria , e siedi in arido silo ec. Dibon era città
famosa e gloriosa per le sue acque ,> Isai. xv . 9. 11 Profeta dice , che i suoi
abitatori saran costretti a fuggire , e porre stanza ne' luoghi , aridi del deserto.
Perocchè lo sterminatore di Moab ec . Nabuchodonosor.
Vers. 19. 20. Stattene sulla strada ... o abitatrice di Aroer ec. Aroer era
a ' confini di Moab sul fiume Arnon . Geremia dice agli Abitatori di questa
città , che domandino ai fuggitivi quel che sia accaduto nel pacse. Rispondono
>
mentate in questi versetti alcane , come queste prime tre , erano state della tri
3
del Signore fino che egli ne sia inebriato >, e fino che vomiti tutte le sue ric
chezze , e la sua gloria , ed egli nella sua disperazione sbatta le sue mani , e
sia anche egli schernito ; perocchè egli arrogantemente ed empiamente ha
parlato contro del Signore. Tu adunque , o Moab, vedendo Israele in tribo
lazione e affanno , nou sol non avesti" senso di compassione per lui , ma lo
>
(1 ) Isai, 17. 6.
(9) Isai. 16. 10 .
Vers . 31. Per questo io alzerò le strida ec. Io piangeró ( dice il Profeta ) so
pra le calamità di Moab , e grideró , e farò sentir la lugubre mia voce e tutto
il paese di Moab, e agli abitanti in particolare di quella città , che ha le mura
di mattone. Questa è Ar capitale del paese di Moab detta Kir - Hasereth
ovvero Kir - Heres, In un paese sassoso le fabbriche dovean essere general
mente di pietra ; ma questa città avea questo di singolare , che le sue mura
erano di mattone. Ne abbiamo parlato altre volte , e anche in Isaia xvi. 7 .
Vers . 32. Come ho piunto Jazer , cosi ec. Le belle , e feraci vigne di Sa
bama ben si meritano, che io pianga la distruzione di questa città, come ho
pianto la distruzione di Jazer.
Le tue propaggini hanno passato il mare, ec . I tuoi cittadini sono fuggiti
fin di là dal mar morto , sono andati fino a questo mare >, che è vicino alla
città d ' Jazer. Tale è la comune sposizione dei nostri interpreti : confesso pe.
rò , che volentieri con varj altri io tradurrei in tal guisa : le tue propaggini
hanno passato il mare ; quelle d' Jazer sono arrivate fino al mare ; e cosi
l'intese il Caldeo , ee il senso sembra migliore.
Vers. 33. Al Carmelo , e a Moab. Per Carmelo s'intende qui un tratto di
paese ſertile al sommo , e ridente come il Carmelo.
264 PROFEZIA DI GEREMIA
Moub , et vinum de torcularibus ho tolto il vino agli strettoj ; bè
>
Ho tolto il vino agli strettoj ec. Non vi sarà più vendemmia , non vi sarà
>
cazione veruu col mare morto , distrutto dipoi il popolo della città , che avea
cura di mantenerle sane , si ridurranno ad essere di pessima qualità. Questa
seconda sposizione è forse migliore.
Vers . 36. Il mio cuore darà suono come di tibia ec. Ho voluto ritenere la
voce Tibia del latino , perchè lo strumento di tal nome è certo , che si ado
perava nei funerali , e non si sa con certezza a quale de ' nostri strumenti da
fiato corrisponda la tibia. Il Profeta dice , che il suo cuore afflitto per le or
ribili calainità di Moab , afflitto particolarmente per le calamità di Kir-Heres
si síogherà in lugubre canto da accompagnarsi col suono della tibia.
Sun iti in rovina , perchè han faico più di quel, che potevano. Hanno
fatto vuol dire bauno tentato
, hauno voluto fare cosa superiore alle loro
forze : hanno voluto resistere al domatore dell ' Asia , a Nabuchodonosor.
Vers. 39. Ogni resta sarà senza capelli , ec. Tutto il paese sarà iu duolo ,
CA É O XLVIII, 265
vitium , et omnis burba rasa erit: capelli, e sarà rasa ogai barba;
in cunctis manibus colligatio , et tutte le braccia saran fasciate : 0
super omne dor'sum cilicium . ogni dorso sarà coperto di cilizio .
38. Super omnia tecla Moab : 38. Non si sentirà se non gemiti
et in plateis ejus omnis planctus: su tutti i tetti di Moab , e pelle
quoniam contrivi Moab sicut vas suc piazze ; perocchè io ho spezzato
inutile , ait Dominus. Moab come un Vaso non buono a
nulla , dice il Signore.
39. Quomodo victa est , et ulu- 39. Comc mai è ella stata vinta ,
laveruni ? quomodo dejecit cervi- ed ha alzate le strida ? Come mai
cem Moab , et confusus est ? Erit. Moab ha gettato giù il capo , ed è >
ciù vuole esprimere il Profeta rammentando i soliti segni del duolo , la testa ,
e la barba rasa, il cilizio , e le braccia fasciate per le incisioni, che solevano
farsi in simile congiuntura . Confesso , che quelle parole , in cunctis manibus
colligatio , mi hanno dato del fastidio a intenderle , come comunemente si in
tendono ; perocchè quauto è frequente nelle Scritture l'uso osservato trai
gentili di straziarsi le carni vel duolo , altrettanto è cosa nuova il dirsi , che
le ferite , o jacisioni, che coloro si eran fatte , le fasciassero e le nascondessero .
Contuttociò non saprei trovar senso più adattato alla nostra Volgata. L'Ebreo
porta : in tutte le mani ( ovver braccia ) le incisioni.
Vers. 38. Su tutti i teici, Montavano sopra i solai delle case a piangere , e
fare i loro lamenti , come si è veduto altre volte.
Vers. 39. Moab ha gettato giu il capo ec. Pare , che alluda alla vitella di
tre anni , di cui parló vers . 34., e voglia dire ; ella ba gettato giù il capo , ha
piegato il collo al giogo de Caldci.
Vers. 41. Carioth è stata espugnata. Si crede , che Carioth sia la già detta
Kir , ovvero Kir - Hares.
Vers. 43. 44. La scacciata , la fossa , e il laccio ec . Pone le ordinarie ma
miere , colle quali si prendono a caccia gli animali , e per significare , che
Moab non potrà sottrarsi in verun modo all’ira vendicatrice di Dio , dice .
à 66 PROFEZIA DI GEREMIA
44. ( 1 ) Qui fugerit a facie pa- 44. Chi scanserà la scacciata , ca
voris , cadet in foveam : et qui drà nella fossa , e chi uscirà della
conscenderit de fovea , capietur fossa , sarà preso al faccio : impe
laqueo : adducam enim super Moab rocchè io farò venire per Moab
annum visitationis eorum , ait l'anno di loro visita , dice il Sja
Dominus, gnore.
45. In umbra Hesebon steterunt 45. Que' che fuggivano il laccio ,
de laqueo fugientes : quia ignis si posarono all'ombra di Hesebon : :
che se il Moabita non incapperà nella rete per mezzo della scacciata , caderå
nelle ossa , e se dalla fossa si salverà , rimarrà preso al laccio.
Vers. 45. 46. E una fiamma di mezzo a Sehon ec. Cioè di mezzo alla città
di Sehon , che è la stessa Hesebon , reggia di Sehon re degli Amorrei . Il
Profeta cita in questo luogo , ed applica al caso presente le parole di un'antica can
zone , fatta in tempo che Hesebon fu tolta ai Moabiti dagli Amorrei , cauzo
ne , che è riferita almeno in parte Num. xxi . 28. 39. I fuggitivi di Moab , che
si sono salvati dal primo impeto de' nemici , si sono fermati in Hesebou città
ſorte , all'ombra di cui sperarono di poter reggersi contro i Caldei , ma che
un fuoco venne dalla stessa Hesebon , dalla stessa città di Sehon , e questo
fuoco divorò una parte de' Moabiti , e l'altura de' figliuoli di tumulto ,
cioè , o la superbia dei Moabiti , inquieti, violenti perturbatori della pace
ovvero le alte fortezze degli stessi Moabiti ; e questo secondo senso combinerà
col luogo cilato dei Numeri . Quanto al fuoco uscito da Hesebon , non sappia
mo di certo quel che ciò fosse, ma credesi indicato il fuoco della discordia
e la guerra intestina, che ivi si accendesse tra gli stessi Moabiti , lo che diede
9
in ischiavitù adesso da' Caldei , come una volta da Sehon re degli Amorrei.
E ' qui sempre secondo l'uso profetico il passato in vece del futuro.
Vers. 47. E io farò ritornare i prigionieri di Moab ec. Dio promette , che
i Moabiti saran liberati dalla loro schiavitù , e torneranno da Babilonia al loro
paese negli ultimi giorni ; e non si dubita , che veramente fossero liberati circa
lo stesso tempo , in cui Dio liberò per mezzo di Ciro gli Ebrei. Giuseppe
Ebrco , e s. Girolamo , ed altri suppongono , che i Moabiti fosser soggiojati
.
CAPO XLIX.
moniti erano fratelli de' Moabiti , come si è veduto Gen. 231. 37. , ed erano
vicini di abitazione tra loro , e confinanti con Israele , e la profezia riguar
dante questo popolo , ebbe il suo adempimento nel tempo stesso , in cui lo
ebbe quella del capo precedente riguardo a ' Moabiti , l'uno , e l'altro popolo
.
sia Moloch si era usurpali i terreni appartenenti a quelle tribù , le quali non
erano nè senza figliuoli , nè senza eredi ; e non erano senza figliuoli de' paesi
dove erano state condotte , e donde on di una parte di esse dovea tornare , e
non erano senza ere.li , perché la tribù di Giuda , e di Beniamin , il cui ri
torno era cosi indubitato , subentrar dovea ne' diritti di quelle tribù a titolo
di fratellanza. Ingiustamente adunque gli Ammoniti si son fatti padroni della
terra di Gad , data dal Signore agl’Israeliti , ed anche inutilmente perchè la
terranno per poco tempo , e ne saranno spossessati da Nabuchodonosor.
Vers. 2. Farò udire in 'Rabbath ec. Rabbath era la capitale degli Ammoni
ti , detta dipoi Filadelfia , e Ammana ,> e Astarte . Le figlie di lei sono le città
subalterne .
268 PROFEZIA DI GEREMIA
per Rabbath filiorum Ammon fre- in Rabbath de' figliuoli di Ammon
mitum praelii , et erit in tumu-. il romore della guerra , ed ella al
lum dissipata , filiaeque ejus igni terrata , sarà un mucchio di sassi ,
succendentur , et possidebit Israel e le sue figlie saran date alle fiam
possessores suos , ail Dominus . me, e Israele sarà signore di quelli
che lo signoreggiavano , dice il Sie
goore.
3. Ulula Hesebon , quoniam 3. Getta urli , o Hesebon , per
vastata est Hai : clamate filii Rab chè Hai è stata distrutta. Alzate le
bath , accingile vos ciliciis : plan. grida figliuoli di Rabbath , vesti
gile , et circuile per sepes : quo- tevi di cilizj ; sospirate , e aggira
niam Melchom in transmigratio. tevi intorno alle siepi , perchè Mela
nem ducetur , sacerdotes ejus , et chom cambierà paese , e i sacerdoti
principes ejus simul. di lei , e i suoi principi insieme.
4. Quid glorinris in vallibus ? 4. Perché ti vanti delle tue valli ?
defluxit vallis tua , filia delicata , Le tue valli son desolate , o figlia
quae confidebas in thesauris tuis, nutrita nelle delizie , che avevi fi
et dicebas : Quis veniel ad me ? danza ne' tuoi tesori , e dicevi : Chi
verrà contro di me ?
5. Ecce ego inducam super te 5. Ecco che io ( dice il Signore
terrorem , ait Dominus Deus exer- Dio degli eserciti ) farò , che a te
cituum , ab omuibus , qui sunt in diano spavento tutti quelli che ti
>
guli a conspectu reslro , nec erit, l'uno lontan dalla vista dell'altro ,
qui congreget fugientes. pè sarà , chi i fuggittivi raduui.
Israele sarà signore cc. Israele tornato dalla cattività prima degli Ammo
niti , non solo ripiglierà il possesso de' paesi usurpati aa lui da questo popolo ,
ma occuperà ancora parte delle terre di esso ; e linalmente verrà il giorno ,
in cui Israele soggiogherà gli Ammoniti. Cosi avvenne a ' tempi dei Maccabei.
Vedi Machab . v . 6. 28.
Vers . 3. Getta urli , o Hesebon , perché Ilai è stata distrutta. Da questo
luogo si può argomentare , che contro gli Ammoniti il Caldeo porto la guerra
prima che contro i Moabiti : Hesebon , come vedemmo , era de Moabiti, e it
Profeta esorta i Moabiti di Hesebon a gridare , e urlare , percbè Hai città
degli Ammoniti è già distrutta . V’ba chi crede che Hai sia la città Je- Aba
rim , Num . XXI , 1 .
Aggiratevi intorno alle siepi , perché Melchom ec. Andate attorno pe' vil
Jaggi ciuti di siepi in vece di mura , e piangete , e sospirate , perchè Melchom
vostro re andrà in cattività a Babilonia co'suoi sacerdoti , e con tutti i prin
cipi del paese.
Vers. 4. Perché ti vanti delle tue valli ec . Parla a Rabbath , le cui valli
erano fertilissime, e deliziose , onde il Profeta a questa città dà il titolo di
>
/
270 PROFEZIA DI GEREMIA
11. Relinque pupillos tuos , ego 11. Lascia i tuoi pupilli : io li
faciam eos vivere : et viduae tuae farò vivere , e le tue vedove in me
in me sperabunt. spereranno ;
12. Quia haec dicit Dominus : 12. Perocchè queste cose dice il
Ecce quibus non erit judicium ut Sigoore : ecco che quelli, pei quali >
biberent calicem ,> bibentes bibent : non era destinato di bere il calice ,
et tu quasi innocens relinqueris ? pur lo berranno assolutamente : e tu
non eris innocens , sed bibens, sarai lasciato a parte quasi inno
bibes. cente ? Tu non sarai innocente , е
lo berai assolutamente;
13. Quia per memetipsum ju. 13. Imperocchè per me medesi.
ravi , dicit Dominus , quod in so- mo io ho giurato , dice il Signore ,
litudinem , et in opprobrium , et che Bosra sarà devastata , ridotta
in desertum , et in maledictionem all'obbrobrio , e deserta , e male
erit Bosra : et omnes civitates ejus detta , e tulte le sue città saranno
9
( 1 ) Abd. 1 , 1 .
ta , come gli Ebrei fratelli di Esau sono sterminati , e come lo sono i suoi
9
e senza ajuto.
Vers, 12. Quelli , pe' quali non era destinato di bere il calice ec. Molti
uomini virtuosi , e pii del popolo di Giuda , pei quali non era fatto , ne pre
> >
ejus , ait Dominus : non habitabit il Signore : Ella non sarà abitata
ibi vir , el non incolet eam filius da uomo , nè un figliuolo dell' uo
hominis. mo vi porrà stanza.
19. Ecce quasi leo ascendet de 19. Ecco uno , che quasi leone
superbia Jordanis ad pulchritudi- dal gonfio Giordano va sopra alla
nem robustam : quia subito cur . beltà robusta : perocchè io farò ,
rere faciam eum ad illam : et che egli a lei corra subitamente : e
quis erit electus, quem praeponam quai sono gli uomini eletti , che io
ei ? quis enim similis mei (3) ? le darò per difesa ? perocchè chi è
et quis sustinebit me , et quis est simile a me ? chi a me si opporrà ?
iste pastor , qui resistat vultui E qual è il pastore , che sostener
meo possa il mio volto ?
( 1) Abd. 1. 4 .
(2) Genes. 19. 20.
( 3) lob. 41. 1 .
lores tenuerunt eam quasi partil . mono come douna , che partorisce.
rientem .
Giordano andrà verso l ' Idumea come un lione , che va a gettarsi sopra una
mandra di pecore : perocchè nell'Idumea lo farà andare il Signore : e chi sa
ranno i valorosi , i campioni dell'Idumea , che possano sostenerla , quando io
stesso le sarò contro ? E a me chi potrà opporsi ? E qual è il potente pastore
di popoli , che possa stare a petto con me , e sostenere il mio syuardo ?
Vers. 20. I pargoletti del greuge li getteranno per terra ec. I più deboli sol
dati Caldei getteranno per terra i valorosi di Theman , e dissiperanno le loro
schiere , e le loro abitazioni , cioè le loro città .
Vers. 21. E i clamori si son sentili nel rosso mare . L'Idumea stendevasi
fino al gonfio Elanitico , parte del mare rosso.
Vers. 22. Verrd , e alzerà il volo com ' aquila. Com ' aquila di gran volo , e
rapace , verrà il re Caldeo , stese le ali , e si getterà sopra Bosra .
3
Quelli del mare sono turbati ec. Quelli che abitano le isole del Mediter
raneo, a' quali è pervenuta la nuova di quel che Nabuchodonosor fa nella
Siria vicina , sono in grau turbamento ancor essi , temendo per loro stessi , e
9
Vers. 28. Contro Cedar , e contro i regni di Asor. Cedar dinota i Cedareni
discesi da Cedar figliuolo d ' Ismaele. Gen. xxv . 13. , popolo dell' Arabia de
serta , di cui si è parlato altre volte . I regni di Asor , secondo Teodoreto ,
er non sono altro , che le diverse città ambulanti di questi popoli , i quali non
hanno case , e vivono alla campagna co’loro bestiami , cangiando posto secon
do le stagioni . Il Profeta però parla di Asor in tal maniera , che non possiam
dubitare , che debba intendersi con questo nome una città murata , la quale
dovea essere come la metropoli di tutte quelle tribù , che abitavano in quel
vasto deserto . Vedi s . Girolamo Isai. xxi .
I figliuoli dell'Oriente. L’Arabia deserta è all' Oriente della Giudea.
Vers. 29. Saccheggeranno le loro tende ec. I Caldei prenderanno tutte le
ricchezze de' Cedareni , che sono le loroe tende , i greggi , le pelli , li pochi
arnesi necessari pe' bisogni della vita , e i loro cammelli . I Cedareni" non
molto avvezzi ad esser inquietati da alcuno saranno molto sbigottiti alla ve
nuta del Caldeo .
Vers. 32. Che tosano i lor capelli a modo di corona. Anche in altri luoghi
Geremia ha descritto questo costume degli Arabi . Cap. IX. 26. xxv. 23.
Vers. 34. Contro di Elam . É una parte della Persia , di cui la capitale era
Susa. A questi Elamiti fece guerra Nabuchodonosor circa lo stesso tempo ,
come
predetto qui dal nostro Frofeta .
Vers. 35. L'arco di Elam , e il principio di lor possanza . Vale a dire ,
CAPO XLIX. 275
37. El pavere faciam £ lam co- 37. E farò , che tremi Elamin
ram inimicis suis, et in conspectu faccia a' suoi nemici , e al cospetto
quaerentium animam eorum : et di color che vogliono la sua perdi
adılucam super eos malum , iram zione. Maoderò sciagure sopra di
furoris mei , dicit Dominus : et loro , l'ira mia furibonda, dice il
mittam post eos gladium , . donec Signore , e manderò dietro ad essi
Consumam eos . la spada fino ch' io gli abbia con
sunti .
38 . Et solium meum in 58. E porrò il mio trono in
ponam
Ælam , et perdam inde reges , et Elam , e di là scaccerò i regi , e i
principes , ait Dominus. principi , dice il Signore.
39. In novissimis autem diebus 39. Ma negli ultimi giorni farò ,
reverti faciam captivos Ælam , dicit che tornino i prigionieri di Elam ,
Dominus. dice il Signore.
l'arco , che è il principio della possanza degli Elamiti , i quali erano arcieri
famosi . Vedi Isai. xxiv. 6. 7 .
Vers . 38. Porrò il mio trono in Elam , e di là scaccerò ec. Porró in Elam
il mio tribunale , e giudicherò quella nazione >, e ne manderò in dispersione i
suoi re, e i principi del sangue reale 3, e questo paese sarà una provincia del
l'imperio di Nabuchodonosor.
Vers. 39. Farò che tornino i prigionieri di Elam . Gli Elamiti dispersi tor
neranuo alle case loro sotto Ciro , 'il quale per sua prima impresa si assumerà
di liberare il paese di Elam , e tutta la Persia dalla soggezione de' Caldei. E
non è dubbio, che tutti questi Elamiti ripatriati fosser di grande ajuto a Cire
per intraprendere la conquista del reguo de' Caldei.
1
236 PROFEZIA DI GEREMIA
CAPO L.
Capla est Babylon , confusus est dite : Babilonia è presa. Bel è con
Bel , victus est Merodach , confusa ſuso , è vinto Merodach , sono sver
sunt sculptilia ejus , superata sunt gognati i lor simulacri , son conqui
idola eorum . si i loro idoli ;
3. Quoniam ascendit contra eam 3. Imperocchè contro di lei si
gens ab Aquilone , quae ponet muoverà da Settentrione un popolo ,
>
Vers. 2. Portale la nuova alle genti ec. Dopo aver predetto come i Caldei
ridurranno in ischiavitù gli Ebrei , i Filistei , gl ' Idumei , ee altri popoli , il
Profeta passa a profetare la rovina di quell'impero , la rovina di Babilonia
regina di tante nazioni , rovina annunziata già molto prima da Isaia cap . 45.
46. 47. I Profeta adunque comincia con dire , che si annunzi alle genti , che
gemono sotto il giogo di Babilonia , questa novella ; e allinché con maggior
celerità se ne sparga la fama, egli ordina , che si alzino secondo l'uso i SC
2
gnali sui monti. Intorno a questo uso vedi Isai. v . 26. xI . I 2 . ec . Jerem ,
iv . 6. cc .
Bel è confuso. Bel era la divinità primaria de' Babilonesi , ed era un an
tico loro re onorato dopo la sua morte come dio , e il suo tempio cra una
delle più grandiose fabbriche , che sian rammentate nella storia antica. Dicesi,
che si offerisrero a Belo anche vittime umane .
E vinto Merodach. Dicesi , che il nome di Merodach era nome comune
detto , come Geremia :: lo chiamerò da Settentrione. xli . 25. Vedi quello che
si è detto in questo luogo d'Isaia. Sono spauriti , e se ne vanno > fuggono
spaventati cercando salute.
Vers. 4. Si affietteranno piangendo ec. Piangendo per l'allegrezza , di cui
saranno ricolai, quando Ciro alle due tribù , e alle dieci tribù concederà la
piena facoltà di tornare alla patria .
Vers. 5. Si congiungeranno col Signore in Alleanza sempiterna. Veramente
al ritorno degli Ebrei alla Terra santa fu solennemente rinnovellata l'antica
alleanza loro con Dio 2. Esd . ix . 18. x . 1. 2 .; wa ogoun sa come questo po
polo fosse stabile in questa alleanza : per la qual cosa non è dubbio , che il
Profeta parlando di alleanza sempiterna , iviende di parlar della nuova , di
cui fu mediatore Gesù Cristo , alleanza stabilita da Dio , non co’soli Ebrei ,
ma con tutto il nuovo spirituale Israele composto di tutti i popoli della terra.
Vers. 6. 7. , Gregge smarrito diventò, il popol mio ec. Il mio popolo usci di
strada per colpa de'suoi pastori , de' suoi regi , de ' suoi principi , de' suoi
sacerdoti , i quali lo fecero andare da un colle all'altro a adorare i simulacri
profani, talmente che puse quasi all'atto in dimenticanza il mio tempio , che
era il luogo del suo riposo , e di sua consolazione. Quindi Israele' diventó
278 PROFEZIA DI GEREMIA
8. Recedite de medio Babylonis, 8. Fuggite di mezzo a Babilonia,
el de terra Chaldaeorum egredio e uscite dalla terra de Caldei ; e
mini : et estole quasi hoedi ante siale come i capri alla testa del
gregen . gresse ;
9. Quoniam ecce ego suscito , 9. Imperocchè ecco , che io porrò
et adducam in Babylonem congre. in movimento , e condurrò a Babi.
gationem gentium magnarum de lonia le unite schiere di grandi na
terra Aquilonis : et praeparabun- zioni dalla terra di Settentrione, e 9
sagitta ejus >, quasi viri fortis in- ella sarà presa. Le lor saette , come
terfectoris , non revertetur vacua. di guerrier forte uccisore , non sa
ran senza effetto .
10. Et erit Chaldaea in prae- 10. E la Caldea sarà depredata :
dam : omnes vastantes eam reple- tutti i saccheggiatori suoi si arricli
buntur , ait Dominus. rando , dice il Signore.
u . Quoniam exultatis , et ma . u . Perchè voi trionfate , e par
gna loquimini, diripientes haere- late con arroganza per aver desolata
ditatem meam : quoniam effusi la mia eredità ; c perchè esultate
estis sicut vituli super herbam , come vitelli sull'erba , e come tori,
et mugistis sicut tauri . che mugghiano.
12. Confusa est mater vestra 12. La madre vostra è confusa
nimis , et adaequata pulveri , quae altamente , e sarà agguagliata al
acque.
13. Ab ira Domini non habi . 13. Per ragione dell'ira del Signore
tabitur , sed redigelur tota in su- ella sarà disabitata , e tutta ridotta
litudinem : omnis, qui transibit in solitudine: chiunque passerà per
per Babylonem , stupebit , et sibi- Babilonia , rimarrà sbigottilo , e in
labit super universis plagis ejus. sulterà a tutte le sue piaghe.
14. Praeparamini contra Baby- 14. Preparatevi di ogni parte
lonem per circuitum omnes qui contro Babilonia, voi tutti , che
tenditis arcum ; debellate eam , siete úsi a tendere l'arco , assalia
non parcalis jaculis : quia Domino tela , non risparmiate le freccie ;
peccavit. perocchè ella ha peccata contro il
Signore.
15. Clamate adversus eam : 15. Alzate le grida contro di lei :
ubique dedit manum , ceciderunt d'ogni parte ella teade le maui, le
fundamenta ejus, destructi sunt sue fondamenta sono cadute >, le sue
muri ejus , quoniam ultio Domini mura sono atterrate , perchè così
est : ultionem accipite de ea ; sicut porta la vendetta del Sigoore : pren
fecit , facite ei. detevi vendetta di lei : come fece
ella , fatele voi.
,
solo quelli che si troveranno colle armi alla mano , ma anche gli agricoltori.
Notisi , che Babilonia nel suo immenso circuito aveva grandi poderi , onde
in caso d'assedio poteva trarsi in parte da far sussistere la gente. Vedi Cur
zio lib . v .
Al lampeggiar della spada della colomba ec . Non è da dubilare , che in
questo luogo la voce colomba sia posta per significare il conquistatore Ciro ,
benchè non
Persiani era possiamo
l'aquila , render ragione
e in tempi di questo
posteriori nome;
il sole. perchè dice
Il Profeta l'insegna
, che de?
al
lampeggiar della spada i soldati di varie nazioni venuti in soccorso di Babilo
nia se ne fuggiranno al loro paese.
Vers. 17. Israele é un gregge disperso ec. Israele é un gregge sparso per tutte
le parti della terra , essendo stato assalito più volte da leoni violenti , e cru
deli. Questi leoni sono i re dell'Assiria , è i Caldei , i re di Ninive , e di
Babilonia. L'Assiro , cioè Theglathphalasar, Salmanasar , Sennacherib mena
>
Etraim , e di Galaad.
Vera,30. Si farà ricerca dell' iniquità d' Israele , e questa più non sarà eo.
>
----
CAPO L. 281
21. Super terram dominantium 21. Muovi contro la terra dei
et super habitatores ejus dominatori >, e punisci gli abitatori
ascende ,el
visita , dissipa , et interfice quae suoi e devasta , e uccidi que che
post eos sunt , ait Dominus : et van dietro a loro , dice il Signore ,
fac juxta omnia quae praecepi e la secondo tutti gli ordini , che io
tibi. ti ho dati .
22. Vox belli in terra , et con- 22. Romor di battaglia sopra la
tritio magna. terra , e sterminio grande.
23. Quomodo confractus est , et 23. Come mai è stato spezzato ,
contritus malleus universae terrae ? e stritolato il martello di tutia quan
quomodo versa est in desertum ta la terra ? Come mai Babilonia e
Babylon in gentibus ? tra le nazioni un deserto ?
24. Illaqueavi te , et capta es 24. Io ti ho colta al laccio , e
Babylon , et nesciebas : inventa se' stata presa senza saperlo , o Ba
es, et apprehensa : quoniam Do- bilonia : tu se' stata scoperta , e fer
7
nelle rivoluzioni ancora degli imperi , lutto viene da lui , che ordina , o per
es
mette , e dà i mzi , e seconda le operazioni di quelli che ba eletti ad
sere strumenti dell'ira sua , o di sua misericordia : perocchè Ciro servi di
strumento
Israele
a Dio , e per castigare i Caldei >, e per procurare la libertà a
.
Vers. 23. Il martello di tutta quanta la terra ? Babilonia tu come terribile
martello , cui nissuna potenza serpe resistere senza restarne acciaccaia , e
oppressa .
Vers. 24. Tu se stala scoperta', e fermata ec. Colla metafora di una fiera
presa al laccio , quando meno ella potea sospettarne , dipinge il grande ina
spettatissimo avvenimento della presa di Babilonia , quand' ella si credeva
sicura dentro le formidabili sue muraglie piene di difensori e provveduta di
tutto
lo ilernecessario
ro sp anze, per istancare la costanza degli assedianti , ' c burlarsi delle
Vers. 25. Il Signore ha aperto il suo tesoro ec. Il Signore ba aperto il te
A
282 PROFEZIA DI GEREMIA
finibus, aperite ut exeant qui ultime regioni , fate largo ,
> affinchè
conculcent eam : tollite de via la- passino quei che debbono concul
pides , et redigite in acervos , et carla : togliete dalla strada le pie
interficite eam : nec sit quidquam tre , e fatene mucchi. Fate macello
reliquum . di lei , fia che nulla vi resti.
27. Dissipate universos fortes 27. Sterminate tutti i suoi guer
ejus , descendunt in occisionem : rieri , siano strascinati al macello :
vae eis , quia venit dies eorum , guai a loro ; perocchè il loro di è
tempus visitationis eorum . veauto , il tempo , in cui saran
visitati .
28. Vox fugientium , et eorum , 28. Voce di que' che fuggono , >
e questi mostri si diceva , che comparivano ne ' luoghi ' disabitati , e deserti ;
onde dicendosi , che , dove fu Babilonia , abiteranno i dragoni , e i fauni ec .
si viene a dire , che ella sarà ridotta un deserto .
>
( 1) Job. 41. 1.
286 PROFEZIA DI GEREMIA
CAPO LI.
flizione. 1
3. Non tendat qui tendit arcum 3. Chi tende l'arco , nol tenda ,
suum , et non ascendat loricatus : e nissuno vada coperto di corazza .
nolite parcere juvenibus ejus , in- Non perdonate alla sua gioventù ,
terficite omnem militiam ejus. uccidete tutte le sue milizie.
4. Et cadent interfecti in terra 4. E i morti cadranno nella terra
Chaldaeorum , et vulnerati in de' Caldei , e i feriti nelle sue
regionibus ejus. regioni.
5. Quoniam non fuit vidualus 5. Perocchè Israele , c Giuda
Giada non sono un popolo messo del tutto in abbandono da Dio :; egli fu tolto
dalla sua terra , perchè questa era piena di peccati commessi contro lo stesso
Santo Dio d'Israele : ma egli è tempo , ch'io riconduca questo popolo alla
sua terra .
Vers. 6. Fuggite di mezzo a Babilonia ec. Non è dubbio , che questa esorta
zione e indiritta particolarmente agli Ebrei , affinché non rimangano involti
nelle calamità , che verranno sopra Babilonia : ritiratevi per tempo da cotesta
infame città , maledetta da Dio , e condannata all'eccidio ; e aggiunge ancora
il Profeta , voi , che vedete fino a qual segno questa città è corrotta c piena
di tutti i vizj , e di ogni scelleratezza , pon vi avvezzate a soffrire senza dispia
cere , e senza ribrezzo una si grande iniquità : perocchè dovete sapere , che il
tempo delle vendette di Dio verrà , ed ei le renderà sua mercede. Avvisa
adunque gli Ebrei , che fuggano da quella impura città >, che fuggano per non
familiarizzarsi colle sue empietà , pensando al gastigo , con cui saranno tosto
punite .
Vers . Babilonia ... fu un calice d'oro da inebriare ec. Di Babilonia , di
questa splendida , e si temuta possanza si servi il Signore per far bere alle
genti la lor porzione del calice dell'ira sua : le genti ne bevvero all'ebbrezza .
Vers. 9. Abbiam medicata Babilonia ec . Le nazioni soggette a Babilonia di
cono , che hanno fatto quel che potevano per sanarla , cioè per diſenderla, o
salyarla dalla ruina. Origene , ed altri credono , che sian parole degli An
2
288 PROFEZIA DI GEREMIA
eam , et eamus unusquisque in andiamcene ognuno al suo paese ;
terram suam , quoniam pervenit perocchè i suoi delitti arrivarono fi .
usque ad coelos judicium ejus, no al cielo , e si alzavan fino alle
>
geli custodi di quell'impero , i quali , avendo fatto tutto quel che era loro
permesso di fare per salute di Babilonia , risolvono di abbandonarla : cosi poco
9
(1 ) Amos. 6. 8.
( 2) Genes . l . I.
Vers. 13. Or tu , che siedi sopra le molte acque ec. L'Eufrate , detto nelle
Scritture il fiume per eccellenza , il fiume grande, divideva Babilonia in due
parti , come si è ditto .
É venuto il tuo fine , il punto fisso del tuo eccidio . Ovvero : la misura
determinata pel tuo taglio , pel tuo eccidio. Nella voce pedalis si riconosce il
piede come misura : e questa misura riguardo a Babilonia ell’ė , primo , la
misura della sua grandezza fissata da Dio dentro certi termini ; secondo la
durazione di questa grandezza ; terzo la misura de' peccati , che Dio volea
sopportare. Piena questa misura il Signore abbandona l'empia città alla
distruzione.
Vers. 14. La canzone della vendemmia . Abbiam veduto più volte , come la
vendemmia nei nostri libri santi è posta per significare il gastigo. 11 Siguore
che ha detto , com'egli inonderà il paese di Babilonia di turba immensa di
>
nemici , aggiunge , che a ' danni di lei >, e del suo paese , canteranno questi la
canzone de' vendemmiatori , colla quale si esortano a troncare i grappoli , a
spogliare le viti , e a premere le uve nello strettojo .
Paragoua l'esercito di Ciro a que' nuvoli di 'locuste , le quali in quelle
regioni si gettano sopra grandissimi tratti di paese , e guastano alberi , piante ,
grani , erbe, e in poco tempo il tutto disertano.
Vers . 36. A una sua voce ec. Mette in bella veduta la sovrana potenza di
Dio per far intendere a'Babilonesi qual sia il nimico , di cui hanno meritato
lo sdegno. La voce , di cui parla il Profeta , è il tuono.
Dalle estremità della terra. Vuol dire , dal mare , perchè le costiere del
9
mendax est conflatio eorum , nec quella che egli ha fatto , e spirito
est spiritus in eis. in lei non è
18. Vana sunt opera , et risu 18. Sono opere vane e degne di
digna , in tempore visitationis suae riso : al tempo della visita periran
peribunt. queste cose.
19. Non sicut naec , pars Ja- 19. Non è come questi colui ,
cob : quia qui fecit omnia ipse est, che è la porzion di Giacobbe : ira
et Israel sceptrum haereditatis perocchè egli è , che ha fatte tulle
ejus : Dominus exercituum nomen le cose , e Isracle è il regno 8110
ejus. ereditario. Il suo nome egli ė , Si
gnor degli eserciti .
20. Collidis tu mihi visa belli: 20. Tu se' stata per me il mare
et
collidam in te gentes, et tello , che hai stritolate le armi , e
ego
disperdam in te regna : gli armati , e per mezzo di te io
conquasserò le genti, e desolerò i
reami :
21. El collidam in te equum , 21. E per mezzo di te sperderò
el equilem ejus : et collidam in i cavalli , e i cavalieri , e per mez
te currum ,> et ascensorem ejus : zo di te sperderò i cocchi , e quei
che li guidano :
22. Et collidam in te virum , 22. E per mezzo di te sperderò
et mulierem , et collidam in te uomini , e donne, e per te sperderò
senem , et puerum : et collidam vecchi , e fanciulli , e sperderò per
in le juvenem , et virginem : te giovani , c fanciulle :
23. Et collidam in te pastorem , 23. E per inezzo di te sperderò
et gregem ejus : et collidam in il pastore , e il suo gregge , e per
te agricolam , et jugales ejus : et te sperderò il bifolco , e i buoi ,
9
Vers. 17. 18. 19. Scollo diventò l'uomo del suo sapere ec. Vedi cap. x . 14.
15. 16. dove si sono spiegati questi tre versetti .
Vers. 20. Tu se stala per me il martello ec . Di te , o potente e superba
città , io mi son servito come di strumento per albattere la potenza di molte
altre nazioni. Nel capo precedente diede a Babilonia il titolo di martello di
tutta quanta la terra vers. 23. Questo bel sentimento è qui esposto nobilmente
fino al yersello 24.
CAPOLI. 291
25. Ecce ego ad te mons pe 25. Eccomi a te , o pestifero
slifer , ait Dominus , qui corrumpis monte ( dice il Signore ) , che in
universam terram : et extendam fetti tutta quanta la terra ; ed io
manum merem super te , et evol. stenderò la mano mia contro di te ,
vam te de pelris , et dabo le in e ti precipiterò dalle tue rupi , e
montem combustionis. farotti on monte d'incendio. ,
26. Et non tollent de te lapidem 26. Non si trarrà da te pietra
in angulum , et lapidem in fun . da mettere all'angolo, nè pietra da
damenta , sed perdilus in aeter- geltare ne' fondamenti: ma sarai di
num eris , ait Dominus. strutio in eterno , dice il Signore.
27. Levate signum in terra : 27. Alzate lo stendardo : suonate
clangite buccina in gentibus , san la tromba tra le nazioni: preparate
ctificate super eam gentes : annun. alla guerra sacra contro di lei i po
tiate contra illam regibus Ararat, poli : convocate contro di lei i regi
:
Vers. 25. Eccomi a le , o pestifera monte ec. Il Profeta ben sapeva , che
> Ba
bilonia era posta in una vasta pianura : ma le dà il nome di monte si
:
e
per
ragione della sua superbia , e della grandezza del suo impero , e si ancora per
Ja altezza delle sue mura , dei suoi palauzi ec. Vedi Teodoreto. Questa mi
sembra la miglior ragione di tal denominazione. La chiama monte pestifero ,
perchè ella avea portata la corruzione de' costumi, la moltiplicità delle super
stizioui , il lusso enorme, e ogni sorta di disordine ne'paesi soggetti al suo
dominio .
Ti precipiterò dalle tue rupi ec. Continua la metafora del monte : peroc
ché i monti pare , che posino sopra le rupi , che li formano , e li sostengono.
Non debbo lasciar di rammentare i famosi orti pensili di Babilonia sostenuti
e considerati come un prodigio del mondo.
sopra volte di miranda struttura ,
E farotti un monte d'incendio. Ti farò diventare monte orrido , arso , in
fruttifero , come uno di que ' monti , da'quali uscirono de' Vulcani.
Vers. 26. E non si trarrà da te pietra da mettere all'angolo ec. La pietra
dell'angolo , la pietra del fondamento sono simboli dei regi , e de' principi ;
che sono pietre angolari , e fondamentali dello stato . Di tali pietre non se ne
troverà più in questo monte di Babilonia. In fatti questa citti non fu più città
capitale , nè residenza dei sovrani di Persia , e si ridusse ben presto in granie
avvilimento. Alessandro ebbe volontà di ristorarla , ma Dio non gli diè tempo
di farlo .
Vers . 27. Alzate lo stendardo ec. Dio parla come supremo capo della im
presa contro Babilonia , e ordina , che si allestisca un grande esercito , e sic
come tale impresa é impresa voluta da Dio , perciò dice : Sanctificate super
eam Igentes , preparate a questa guerra , che è santa , i popoli.
rezi di Ararat , di 'Menni', e di Ascenez . Ararat ė Armenia , ovvero
5
una parte dell'Armenia. Vedi Isai. xXXVIS, Menni è un altro paese dell ' Ar
menia ; secondo un antico Scrittore presso Giuseppe Antig. 1. Ascenez credesi
un popolo detto gli Ascanti , vicino al Tanai.
292 PROFEZIA DI GEREMIA
28. Sanciificate contra eam gen- 28. Preparate alla guerra sacra
tes , reges Mediae , duces ejus, contro di ſci i regi di Media , e i
> >
lonis , quia cupta est civitas ejus far sapere al re di Babilonia , chc
a summo usque ad summum : la città è presa da un'estremità al
l'altra ::
32. Et vada praeoccupata sunt , 52. Che i passaggi sono occupati ,
el paludes incensae sunt igni , el e che è stato messo il fuoco ai can
viri bellatores conturbati sunt. neti della palude, e tutti i guerrieri
sono sbigottiti ;
gata Taphsar sia posto quasi nome di qualche luogo , o paese. Molti interpreti
credono, che questa voce significhi principe : ovver satrapo ; ma cið pure non
fa , che ella non possa anche essere nome proprio di città , o provincia .
Vers. 30. E i contraforti delle porte sono spezzali. Non è da dubitare , che
entrati i soldati di Ciro pel letto dell'Eufrate andasser subito a occupare ,
e spalancare le porte della città , affinchè tutto l'esercito potesse entrare più
proutamente.
Vers . 31. 32. Il corridore s'imballerd nel corridore ec. Nel tempo , che un
2
uomo correndo in furia va per portare la nuova , che i nemici sono entrati da
una parte , s'imbatte in un'altro , che va a dire , che essi sono entrati anche
da un'altra , e la vastiti di Babilonia era tale , che vi volle del tempo assai ,
prima che per tutta la città si sapesse la terribil novella : andavano adunque
continui messaggeri al re , che riferivano , come la città era presa da una estre
nità fino all'opposta estremità , che il nemico ha occupati i passaggi del fiume,
o sia i guadi , essendo entrato pel letto del fiume stesso dalla parte dov'entra
nella città , e dalla parte , dove esce fuori , che è stato messo il fuoco ai can
neti , ee che lo spavento é grande ne' soldati , che dovrebbon difendere la città .
Non abbiamo cosi precisa notizia de ' luoghi da poter rendere esatta ragione di
CAPO LI. 293
33. Quia haec dicit Dominus 33. Imperocchè queste cose dice il
exercituum , Deus Israel : Filia Signor degli eserciti , il Dio d ' Isra
Babylonis quasi area , tempus tri- ele : La figliuola di Babilonia è come
turae ejus : adhuc modicum , et un' aja , quest' è il tempo di sua
veniet tempus messionis ejus. battilura : ancora un po' di tempo , >
quelle parole : le paludi sono abbruciate , lo che vuol dire come abbiam tra
dutto : i canneti della palude sono abbruciati : ma possiamo intendere , che )
i soldati di Ciro mettesser fuoco ai canneti , che coprivauo per grande spazio
le rive dell'Eufrate , e impedivano il passaggio alle schiere , perocchè quelle
.
caune erano di una straordinaria grossezza , e come alheri, quali elle sono an
cora nelle Indie per relazione de' viaggiatori. Ma il Profeta tanto tempo avanti
vide in ispirito tutte le principali circostanze della presa di Babilonia, e le de
scrisse come uno scrittore contemporaneo scriverebbe i ſalti veduti co'suoi
propri occhi. Or Geremia scrivea questa profezia circa cinquantasei anni prima
di quell' avvenimento .
Vers. 33. La figliuola di Babilonia è come un ' aja ec. Come un ' aja , cios
come la messe , che si porta nell'aja , per essere battuta : verrà il tempo in
9
hoedis.
41. Quomodo capta esl Sesach , 41. Come mai è stata presa Se
et comprehensa est inclyta uni- sach , e vinta la gloria di tutta la
versae terrae ? quomodo facta est terra ? Come mai Babilonia è diven
in stuporem Babylon inter gentes? tata l'orrore di tutti i popoli ?
42. Ascendit super Babylonem 42. Un mare ha inondato Babi .
mare , multitudine fluctuum ejus lonia , e la massa de ' suoi flutti
operta est. l'ha affogata.
43. Faciae sunt civitates ejus 43. Le sue città son divenutespet
in stuporem , terra inhabitabilis , tacolo di terrore , terra inabitabile ,
et deserta , terra , in qua nullus e deserta , nella quale niuno possa
>
nel sonno, e trucidati da quei nemici , ch'ei disprezzayano . Abbiam già detto,
9
come Babilonia fu presa in tempo di una festa solenne , in cui tutto il popolo
non ad altro avea pensato , che a bere , a sollazzarsi , e a divertirsi . Vedi
anche Daniele v . 3o .
Vers. 41. È stata presa Sesac. Sesac era una dea de” Babilonesi , probabil
mente la luna , o sia Diana. Vedi Jerem . xxv. 26. Quindi è posto il nome di
questa divinità in vece del nome di Babilonia .
Vers. 42. Un mare ha inondato Babilonia . Si è veduto altre volte assomi
son
gliato un grande esercito ad uua gran massa di acque , che allagano , e
CAPO LI. 295
44. Et visitabo super Bel in 44. E visitero Bel in Babilonia ,
Babylone , et ejiciam quod absor- e farogli vomitare quel che ha in
buerat de ore ejus , et non con- gojato , e non accorreranno più aa lui
>
mergono una campagna. Isai vmr. S. XVII . 13. Xxvui, 15. Può anche essere
che il Profeta ailada allo stato , in cui dovea ridursi questa città ; coucios
>
futura lor libertà yli Ebrei ; onde li premunisce contro i varj romori , che si
spargeravno nel tempo appunto , in cui si preparerà la tempesta , che dee
metter
Vers. sossopra l'impero
47. E tutti i suoi de'Caldei.
( cittadini) cadranno uccisi in mezzo a lei. L'E
breo legge : E tutti i suoi ballerini cadranno ec. Alludeado ai balli , che si
facevano in quella festa , in tempo di cui fu presa Babilonia.
Vers. 48. Canteranno laudi cc.Darau lode a Dio per tutto quello che egli
ha ordinato contro l'empia città .
296 PROFEZIA DI GEREMIA
lone venient ei praeilones , ait Settentrione verranno i suoi distrut
Dominus. tori , dice il Signore.
49. Et quomodo fecit Babylon , 49. E come Babilonia fece , che
ut cuderent occisi in Israel : sic tanti cadesser uccisi in Israele , cosi
de Dabylone cadent occisi in uniunin molti de ' Babilonesi cadranno uccisi
versa terra . per tutto il paese.
50. Qui fugistis gladium , venile, 50. Voi , che avete fuggita la
nolile stare : recordamini procul spada , venite , non vi fermate : da :
Vers. 50. Voi che avele fuggita la spada ec. Voi , o Israeliti , che siete stati
9
egli getterà a terra Bel con tutti gli alli simulacri di Babilonia , empierà di
e colle
stragi tutto il paese , e devasterà quella città , la quale colle sue mura ,
bue torri s'invalzava quasi fino al cielo .
Veis. 55. La fatie cessare in lei le voci superbe ec. Non si 'sentirà più Ba
CAPOLI. 297
cem magnam : et sonabunt fluclus in lei le voci superbe : sarà il ro
eorum quasi aquue multae : dedit more di quei flutti simile ad una
sonitum vox eorum : gran massa di acque : ,tal sarà il
suono delle lor voci :
56. Quia venit super eam , 56. Imperocchè è venuto sopra
id est super Babylonem , praedo , di Babilonia il ladrone , e i suoi
et apprehensi sunt fortes ejus , et guerrieri sono stati sorpresi , e il
emarcuit arcus eorum , quia fortis loro arco è stato senza forza , per
ullor Dominus reddens retribuet. chè forte vendicatore è il Signore ,
che rende il contraccambio.
57. Et inebriabo principes ejus, 57. Ed io inebriero i suoi prin .
et sapientes ejus , et duces ejus , cipi , e i suoi sapienti, ei suoi
et magistratus ejus, et fortes ejus: capitani, e i suoi magistrati , e i
et dormient somnum sempiternum, suoi campioni : , o dormirauno un
et non expergiscentur , ait rex , sonno eterno, e non si risveglieran
Dominus exercituum nomen ejus. no , dice il Re , che ha nome il
Signor degli eserciti .
58. Haec dicit Dominus exerci. 58. Queste cose dice il Sigoor
tuum : Murus Babylonis ille latis. degli eserciti : Quella muraglia lar
simus suffossione suffodietur , et ghissima di Babilonia sarà rovinata
portae ejus excelsae igni combi- da sommo a imo , e le sue altissime 4
bilonia parlar con voce imperiosa , e superba : il romore della moltitudine del
suo popolo sarà un romore sordo , e spaventevole , come quello di una piena
grande di acque : tal sarà il romore , che si udirá in Babilonia alla invasione
dei Persiani ; sarà romore di gemito , di querela , di trista e stupida dispe
razione.
Vers . 57. Inebrierò i suoi principi , e i suoi sapienti ec , Inebrierò col ca
lice dell'ira mia i principi ec .
Vers. 58. Quella muraglia larghissima di Babilonia ec. Le mura di Babilonia
sono dipinte per una delle graudi meraviglie del mondo da molti scrittori.
Queste mura avevano di circuito ventitre leghe di due miglia e mezzo italiane
per ogni lega , se crediamo ad Erodoto , e a Plinio , e benchè altri mettano
qualche cosa di meno , la differenza
e
però non è grande. Quanto alla loro
larghezza, Quinto Curzio , e Strabone la fanno di trentadue piedi , e final
mente lo stesso Strabote, Plinio , ed altri scrivono , che fossero alte dugento
cubiti . Siccome dicesi , che ella avesse tre reriuti di mura vuolsi , che Ciro
facesse smantellare le mura esteriori , e il resto , e tutte le porte le demoli
Dario Gigliuolo di Histarpe.
Vers. 59. Quando andava con Sedecia re a Babilonia ec . Gli Ebrei , e die
Iro ad essi molti dei nostri interpreti dicono , che Sedecia Panuo quarto del
298 PROFEZIA DI GEREMIA
Neriue filii Maasiae , cum perge. Neria figliuolo di Maasia , quando
ret cumi Sedecia rege in Babylo- andava con Sedecia re di Babilo
nem , in anno quarto regni ejus : pia l'anno quarto del regno di Jui.
Sarajas autem erat princeps pro- Or Saraja era capo dell'ambasciata.
phetiae .
60. Et scripsit Jeremias omne 60. Descrisse Geremia tutte le
malum , quod venturum erat su- sciagure , che dovean cadere sopra
per Babylonem , in libro uno : Babilonia in un libro , e tutte que
omnia verba haec , quae scripta ste parole , che sono scritte contro
sunt contra Babylonem . Babilonia .
61. Et dixit Jeremias ad Sara. 61. E Geremia disse a Saraja :
jam : Cum veneris in Babylonem , Quando tu sarai arrivato a Babilo
:
1
CAPO LII.
acque dell'Eufrate, e sparirà dalla faccia della terra , come la scrittura get
tata nel fondo del medesimo fiume , che non verrà mai a galla.
Fin qui le parole di Geremia. Alcuni credono , che queste parole fossero
aggiunte da Baruch , il quale mise insieme le profezie di Geremia , senza
però osservare l'ordine dei tempi. Altri vogliono , che siano state aggiunte
da Esdra .
Vers. 1. Sedecia avea ventun' anno ec. Quello che si legge in questo capi
tolo si trova scritto dal versetto 18. del capo xxiv . fino al versetto 25. del
capo xxv , del libro quarto dei Re. Quelli che credono scritti da Geremia il
terzo e il quarto libro dei Regi , dicono , che questo capitolo è anch'esso di
Geremia >, e fu posto qui da Baruch pel motivo , che tutto quello che in esso
raccontasi , serve a dimostrare l'adempimento delle profezie di Geremia in
torno alla rovina di Gerusalemme , e serve anche d'introduzione alle lamen
tazioni dello stesso Profeta. Altri poi osservando ,> che la esaltazione di Joa
300 PROFEZIA DI GEREMIA
4. ( 1 ) Factum est autem in anno 4. E l'anno pono del suo regno,
nono regni ejus , in mense decimo, il decimo mese , a' dieci del mese
decima mensis : Venit Nabucho . Nabuchodonosor re di Babilonia si
donosor rex Babylonis, ipse , et mosse egli , e tutto il suo esercito
omnis exercitus ejus , adversus contro Gerusalemme , e l'assedia
Jerusalem , et obsederunt eam , diarono , e la cinsero di circonval .
aedificaverunt contra eam muni lazione.
tiones in circuitu .
5. Et fuit civilas obsessa usque 5. E la città rimase assediata
ad undecimum annum regis Se- fino all' undecimo anno di Sedecia .
decine .
6. Mense autem quarto , nona 6. Ma il quarto mese , ai nove
mensis , oblinuit fames civitatem : del mese , la fame s'impossessò del
et non erant alimenta populo la città , e il popolo non avea di
terrae . che nutrirsi.
7. Et dirupta est civitas , et 7. Ed eran conquassate le mura
omnes viri bellatores ejus fuge della cià, e tutti i suoi guerrieri
runt , exieruntque de civitale no- si fuggirono, é usciron dalla città di
cle per viam portae , quae est polte per la via della porta , che è
>
Vers. 19. A' dieci del mese ec. Nel libro quarto dei Re è notato il settimo
giorno , e non il decimo : ma ai
lemme', e ai dieci fu dato il fuocosette fu l'arrivo di Nabuzardan
le case reali .
alla città dopo avere spogliato a Gerusa
il tempio ,
>
Vers . 15. 16. E quello che nella città era rimaso ec. Per l'intelligenza di
questi due versetti 'nolisi , che furono menati a Babilonia tutti i poveri , c
tulli i ricchi di Gerusalemme, s ma nella campagna furono lasciati i poveri ,
302 PROFEZIA DI GEREMIA
quae erant in domo Domini , et pezzi le colonne di bronzo , che
bases et mare aeneum , quod erano nella casa del Signore , e i
.
Vers. 23. I meli granati pendenti erano novantasei. Ve n'erano cento per
ogni colonna , ma quattro restavano nascosti dietro la colonna , il cui capitello
si crede di figura sferica , e sole novantasei si vedevano.
Vers.a dire
Vale 25. Selte persone
de'primarj , e
di quelle che stavano davanti alla faccia del re.
più intimi cortigiani.
304 PROFEZIA DI GEREMIA
31. Et factum est in trigesimo 31. E l'anno trentasettesimo della
septimo anno transmigrationis Jo- trasmigrazione di Joachim rc di
achim regis Juda, duodecimomen . Giuda , il decimo mese , ai venti
>
LAMENTAZIONI
307
LE LAMENTAZIONI
DI
GEREMIA PROFETA.
CAPO PRIMO
ALEPH . ALEPH .
I. Quomodo
uomodo sedet sola civitas Come mai sicde solitaria la
plena populo : facta est quasi vidua città piena di popolo, la signora
domina gentium : princeps provine delle nazioni e come vedova : la
ciarum facta est sub tributo ? donna di provincie è obbligata al
tributo ?
Dopo che Israele fu condotto in ischiavitù ec. Questo titolo , ovver argo
mento di queste lamentazioni , manca nell'Ebreo , nel Caldeo , nel Siriaco
9 >
Idumei , gli Ammoniti , i Moabiti , gli Arabi , i Soriani ,> ha dovuto pagare il
tributo da Achaz in poi agli Assiri , indi per qualche tempo agli Egiziani , e
finalmente adesso ai Caldei.
È come vedova. Ella ha perduto il suo re , ha perduto il suo Pontefice ,
ha perduti i suoi principi , e i suoi grandi , ba perduto il suo popolo .
Vers. 2. Ella piange inconsolabilmente la notte. Piauge tutta la notte non
solo perché questo tempo di silenzio , e di solitudine è attissimo alle lagrime , >
ma anche perchè le convien di nascondere a ' suoi dari padroni la sua tristezza
ed il suo pianto. Ella adunque piange la notte , e non ha mai asciutte le guan
ce , e tanto più irremediabile è il suo dolore , perché non solo non riceve
consolazione da veruno de' suoi amici , ma questi la sprezzano , e la trattano
da nemici. Gli Ammoniti , i Moabiti , e gli ' Idumei , che aveano fatto lega
con Sedecia contro il Caldeo , si uniron con esso ai danni di Gerusalemme ,
e quand'ella fu assediata , e presa , ne fecero festa : e la stessa cosa fecer Tiro,
e Sidone. Vedi Jerem . xxv11. 3. 7. XLVIII. 26. 27. ec . Ezech. xxvs . 3. Gli
Egiziani , che si mossero per soccorrerla , non giovarono a lei , e le tirarono
addosso la piena ,
Vers. 3. Disperso andò Giuda , perchè straziato ec. Un gran numero di
Giudei ridotti in somma povertà , oppressi dalle gravezze imposte al pacse dai
Caldei , e maltrattati in molte guise da essi , si spersero tra le vicine nazioni ;
ma non ebbero in verun luogo la requie., che cercavano , perché tra gli Idu
mei , tra gli Ammoniti , e tra i Moabiti furono trattati anche poggio che nella
Giudea dai Caldei , onde Giuda si trovò come serrato e stretto tra le angberie
de' suoi diversi nemici , e persecutori.
Vers. 4. Piangono le vie di Sionne ec. Piangono , e al pianto invitano le
yie di Sionne, quelle , che da tutte le parti della Giudça meuano a Gerusa
>
--
CAPO I. 309
ctae : sacerdotes ejus gementes : i sacerdoti gementi : le vergini nello
virgines ejus squalidae, et ipsa squallore, ed ella oppressa dall' a .
oppressa amaritudine. marezza .
HE. HE
5. Facti sunt hosles ejus in 5. I suoi nemici la signoreggia
capite , inimici ejus locupletati no; que' , che la odiano, si sono ar
sunt : quia Dominus locutus est ricchiti : perchè il Signore pronun
super eam propter multitudinem ziò contro di lei per le molte sue
iniquitatum ejus : parvuli ejus iniquità. I suoi fanciulli sono stati
ducii sunt in captivitutem ante condotti in ischiavitù , è cacciati dal
>
suorum , quae habuerat a diebus ch'ella ebbe fin dagli antichi tempi,
antiquis', cum caderet populus quando il suo popolo per man ne
lemme , ed al tempio , vie una volta calcate da immenso popolo , e particolar >
mente al ritorno delle tre grandi solennità , ed ora allatto deserte. Ognun sa
che lutti gli Ebrei doveano presentarsi al tempio tre volte l'anno , cioè nelle
tre feste di Pasqua , della Pentecoste , e de' Tabernacoli. E non solo da tutta
la Giudea , ma anche da tutti i paesi , dove si trovassero addomiciliati , un
grandissimo numero di Ebrei andava in quelle feste a Gerusalemme per divo
zione , come si vede Alti 11. 5. E ' però vero , che ne'tempi di Geremia , tolti
gli Ebrei , che erano stati già menati in ischiavitù dal paese di Samaria , e da
quello delle due tribù , non abbiano indizio , che se ne trovassero sparsi in
altre provincie , coine segui ne' tempi appresso . Ma il concorso degli uomini
di tutta la nazione a Gerusalemme dovea essere un grandioso spettacolo.
Vers. 5. Cacciuti dal persecutore. Cacciati come un brauco di pecore , dal
Caldeo persecutore , che li conduce schiavi a Babilonia .
Vers.
riosa 6. Tutta la sua beltà. Tutto quello
, i che
suoilaprincipi
orvava ,, ęi lasuoi
rendeva
grandiglo
>, il tempio , i sacerdoti , i sacrifizj ,i
suoi palazzi , i suoi cittadini , le sue ricchezze , il suo regno.
I suoi principi sono diventati ec. I suoi principi, come arieti privi di pa
scolo , si son trovati alla fame , e perciò privi di forze , talmente che spiu
gendoli i Caldei per menargli in cattività , appena aveano vigore da sostenersi,
e muovere il passo .
Vers. 7. Gerusalemme ha in memoria i giorni di sua tribulazione ec. Riuni .
ignominiam ejus : ipsa autem ge- perchè han vedute le sue brutture :
mens conversa est retrorsum . ella percio sospirando ha rivolta in .
dietro la faccia.
TETH . TETH .
9. Sordes ejus in pedibus ejus , 9. La sua immondezza è fio nei
nec recordata est finis sui : de- suoi piedi, ned' ella si ricordo del
posita est vehementer , non ha- suo fine. Or ella è altamente depres
bens consolatorem ;: vide Domine sa , senza avere chi la consoli. Mira ,
>
giorni di sua tribolazione ; secondo ella non può scordarsi , che questi mali
.
ella gli ha meritati colle sue prevaricazioni , e co'suoi peccati ; terzo ella
non può scordarsi de' beni grandi , che Dio verso in seno a lei fino dai tempi
antichi, e di tutto ella si vede spogliata , e vede il suo popolo caduto in poter
di mano nemica , senza che trovisi chi lo soccorra ; e per giunta ella vede ,
come i nemici burlano l'antica sua religioue , e l'osservauza della requie del
sabato. Vedi s . Agostino de civ. vi . 11. , dove racconta , come i Gentili deri
devano gli Ebrei dicendo , che perdevano una settima parte della vita per ragion
del riposo del sabato , come se fosse tempo perduto quello che era destinato a
meditare le opere di Dio , a cautar le sne lodi , a studiare la legge ec .
Non debbo però tacere , che gli Ebrei , e gli interpreti Greci per questa
voce sabbato intendono in questo luogo la totale inazione , a cui era ridotta
Gerusalemme ,> priva di ogni commercio , senza giudizi , senza negozj , senza
occupazione, perchè senza popolo : come se i nemici alludendo alla requie del
sabato dicessero, che adesso veramente un perfetto
salemme. Vedi la minaccia di Dio . Levil. xxvi . 33 . sabato si osserva in Geru
Vers. 8. Non ha avuta stabilità. Non si è mantenuta nel felice suo stato ,
perchè grandemente , cd enormemente ha peccato colla sua idolatria , col voltar
le spalle al suo sposo , c darsi sfacciatamente ad altri amatori . Per questo da
quelli che un di la lodavano , ella non riscuote adesso , se non disprezzi , ed
insulti : perocchè son divenute pubbliche le sue bratture , la sua immondezza :
quindi ella stessa , piena di confusione, e di vergogna , tieu volta indietro la
faccia , e vorre, be celarsi non solo agli sguardi altrui , ma anche a se stessa .
Dall'Ebreo apparisce , che qui, e nel yersetto seguente si parayona la peccatrice
Gerusalemme a una douna , che è uel tempo di sua immundezza.
Vers. 9. Nell' ella si ricordò del suo fine. Pecco Gerusalemme, si contamino ,
si rendette immonda , e abbominevole , perché non si ricordò mai di quello
che dovca essere di lei , se continuava a vivere nel suo peccato ; non vollemai
ricordarsene quando Dio tante volte fece annunziare a lei pe ' suoi profeti le
future calamità . Or ella ha fatto una prodigiosa caduta : è stupore il comparare
CAPO I. 311
JOD. JOD.
10. Manum suam misit hostis 10. Il nemico mise la mano sopra
ad omnia desiderabilia ejus : quia tutto quel ch' ella avea di più caro ,
vidit gentes ingressas sanctuarium ed ella ha veduto entrar nel suo
suum , de quibus praeceperas ne santuario le genti , le quali tu avem
intrarent in ecclesiam tuam . vi ordinato , che alle tue adunanze
non si accostassero.
CAPH . CAPH .
1. Omnis populus ejus gemens,11. Tutto il suo popolo è in so
et quaerens panem : dederunt spiri , e cerca di pane : tutte le cose
pretiosa quaeque pro cibo ad re- più preziose hanno date per aver
focillandam animam. Vide , Do. cibo da ristorarsi. Mira , o Signore,
mine , et considera , quoniam e considera com' io sono avvilita.
facta sum vilis.
LAMED. LAMED.
O vos omnes , qui transitis
12 . 12. O voi tutti , che passate per
per piam , attendite , el videte si questa strada , ponete mente , c ve
est dolor sicut dolor meus : quo- dete ,> se v’ha dolor simile al inio
niain vindemiavit me ut locutus dolore ; perocchè il Signore, secondo
est Dominus in die irae furoris sui. ch'egli predisse , mi ha vendemmiata
nel giorno dell'ira sua furibonda.
MEM . MEM.
13. De excelso misit ignem in 13. Dall'alto mando un fuoco
schiava del demonio , da cui è tenuta sotto durissimo giogo , senza che sia
capace di dar da se sola un passo per liberarsene ; non mi permette ( dico ) il
mio istituto di stendermi ad illustrar questo senso , ma la cosa è assai facile ,
>
e io spero , che Dio darà tanto lume a quelli che leggeranno queste lamenta
zioui , da saper ricavarne quel frutto , per cui principalmente egli le detto.
Vers. 10. Il nimico mise la mano sopra tutto quel ec. Quello che Gerusa
lemme,poteva aver di più caro , erano i libri della legge , e le cose sante del
tempiv : in questo tempio vide Gerusalemme entrare i Caldei Gentili , e avau
zarsi non solo nel santo , ma fino nel santuario , nel santo de' santi , cioè in
quel luogo , uel quale il solo Pontefice una volta l'anno poteva entrare. E
questi Gentili , o Signore , erano quelli , a ' quali tu avevi proibito di aver
parte alle adunanze d'Israele , per esser quesii incirconcisi , e profani.
Vers. 12. Mi ha vendemmiata. Si è veduta più volte la vendetta di Dio ras
somigliata alla vendemmia ; ed anche la comparazione di Gerusalemme , e del
popolo Ebreo ad una vigna.
Vcrs, 13. Dall'alto mandò un fuoco nelle mie ossa ec, La vendetta di Dio
312 LAMENTAZIONI DI GEREMIA
ossibus meis , et erudivit me : nelle mie ossa , e mi gastigo : tese
(1 ) Jerem . 14. 17 .
venne dall'alto qual fuoco ardente a divorare , e consumare tutte le mie forze ,
e questo fuoco è il gastigo delle mie colpe , c
3 ne fa a me conoscere tutta
l'enormità ,
Vers. 14. Venne sopra di me ad un tratto il giogo ec. Allude al giogo ,
col quale Geremia si' fe ' vedere per Gerusalemme ( cap. xy011 . ) , minacciando
a Israele il giogo de ' Caldei : Gerusalemme adunque dice , che Dio fe' venire
ben presto , e improvvisameute sopra di lei il giogo formato , e lavorato dalle
sue stesse iniquità ; e come a un toro indomito si suol mettere il giogo im
provvisamente , e quand'ei meno lo teme , nella stessa guisa pose Dio sopra
di lei questo terribil giogo : egli delle pene dovute ai suoi peccatine fece colle
sue proprie mani una forte , e pesante catena , e sul collo di Jei la pose ;
quindi priva di forze per liberarsi, consegnolla Dio in custodia ad un nemico ,
dal potere di cui non può ella da se liberarsi giammai.
Vers. 15. Ha chiamato contro di me il tempo ec. Ha chiamato , ee fatto ve
nire quel tempo tante volte a me minacciato , in cui tutti i mici difensori do
vean essere ridotti in polvere .
I Signore ha pigiate le uve per la vergine figlia di Sion. Dio stesso ha
non sol vendemmiata la vigna , ma ha pigiate le uve , e ne ha tratto il vino ,
oude inebriar di amarezza la vergiue figlia di Siou.
CAPO I. 313
solator , convertens animam mean : Jatore ,> che ravvivi l'anima mia . I
facti sunt filii mei periliti , quo- figli miei sono periti , perchè il vi.
niam invaluit inimicus. mico l'ha vinta .
PHE. PHE.
17. Expandit Sion manus suas, 17. Sionne stende le mani, ma non
non est qui consoletur eam : man. havvi chi la coosoli. Il Signore ha
davit Doniinus adversum Jacob Convocato contro Giacobbe i suoi
in circuitu ejus hostes ejus : facta nemici , che lo circondassero : in
est Jerusalem quasi polluta mer- mezzo a questi Gerusalemme è come
struis inter eos . una donna nella sua immondezza.
SADE. SADE.
18. Justus est Dominus , quia 18. Giusto è il Signore : perchè
os ejus ad iracundiam provocavi: io violando la sua parola lo esacer-.
audite , obsecro , universi populi , bai. Popoli tatti udite , vi prego ,
et videle dolurem meum i virgi. e ponete mente al mio dolore : le
nes meae , et juvenes mei abie. mie vergini , e i miei giovani son' iti
runt in captivitatem . iu ischiavitù .
COPH . COPH .
19. Vocavi amicos meos , et 19. Ricorsi agli amici niei , ed
ipsi deceperunt me : sacerdotes essi m'ingannarono. I mici sacere
mei , et senes mei in urbe con- doti , ei miei anziani si son COO
sumpti sunt : quia quaesierunt sumati nella città in cercando . cibo
cibum sibi , ut refocillarent ani- da sostener la loro vita .
пат ѕиат .
RES. RES.
20. Vide , Domine , quoniam 20. Mira , o Signore , com’io son
tribulor >, conturbutus est venter tribolala : le mie viscere sozio scom
meus : subversum est cor meun mosse , il mio cuore è sconvolto den
in memetipsa , quoniam amari tro di me, io son piena di amarez
tudine plena sum : foris interficit za . La spada uccide al di fuori , e
gladius , et domi mors similis est.
> in casa é l'immagine della morte .
SIN . SIN .
1
21. Audierunt , quia ingemisco 21. Hapno uditi i mici gemiti ,
ego , et non est qui consuletur
> e nissun vba , che mi consoli :
Vers. 19. Come donna nella sua immondezza. Come donna , da cui ognuno
dee star lontano per non contaminarsi. Vedi Levit. xv . 19 .
Vers. 19. Ricorsi agli amici miei ec. Gli Ebrei aveano qualche confedera .
zione coll'Egitto , coll ' Idumea , colla Fenicia ec. Tutto fu inutile , perché
Dio li volle punire , e punire uella maniera tante volte predetta.
Vers, 20. La spuda uccide al di fuori , e in casu ec . Quelli che sono in
istato di andar qua , e là , soto uccisi della spada , imbattendosi ne' nemici , e
per le case non si veggouu , se von uomini semivivi , e moribondi per la fa
me , e per tutti gli altri mali , che van con essa .
Vers. a1 . Ne hanno godulo , perchè questa e opra - lua. Ed è cosa ordinaria ,
314 LAMENTA
ZIONI
DI GEREMIA
me : omnes inimici mei audierunt tutti i miei nemici hanno sapute le
malunl meum , laetati sunt, quo- mie sciagure , ne hanno goduto , per
niam tu fecisti : adduxisti diem chè questa è opera tua : manderai
consolationis , et fient similes mei. il giorno di consolazione , e diverran
simili a me.
TH4U. THAU.
22. Ingrediatur omne malum 22. Siati presente tutta la loro
eorum coram te : el vindenia eos, malizia , e trattali come me hai trat
sicut vinclemiasti me propter omnes tato per le mie iniquità : imperocchè
iniquitates meas : multi enim ge- continui sono i miei sospiri, ed è
mitus mei , et cor meum moerens. angustiato il mio cuore.
CAPO II.
ALEPII. ALEPH .
dei nemici. Da molti passi delle Scritture , e da ' più antichi scrittori appie
risce , che alle persone di distinzione si metteva sotto de' piedi uno sgabello
quando stavano sedendo , e a tal costume alludesi quando da' nostri scrittori
sagri si dice , che trono di Dio è il cielo , e la terra , o Gerusalemme , o il
tempio 3o l'arca sono sgabello de' piedi suoi .
Vers. 2. Ha trattato come profano ec. I re , i principi , il popolo tutto di
3
Giuda , che erano consagrati a Dio , sono stati trattati da lui come immondi ,
e profani , cacciati dal suo tempio , e dalla santa città .
Vers . 4. Puntò la sua destra : e tullo uccise ec. Con forza grande puntò la
man destra tirata a se la corda dell'arco , e ne scoccò mortali saette , colle
quali uccise tutta la bella , e florida gioventù , che si trovava nelle tende mi
Ditari della figliuol di Sion .
Vers. 5. E lutti ha umiliati gli uomini , e le donne ec . Ha permesso , che e
gli uomini, e le doune di Giuda soffrissero ogni specie d'insulti , e di obbro
Lrj dal superbo , e brutale Caldeo.
1
316 LAMENTAZIONI DI GEREMIA
ViU . VAU .
6. El dissipavit quasi hortum 6. E ha rovesciata la sua tenda
tentorium suum : demolitus est come quella di un orto , e ha at
tabernaculum surem : oblivioni tra. terrato il suo padiglione : il Signore
didit Dominus in Sion festivila . ha fatte dimenticare in Sionne le
tem , et sabbatum , et in oppro- solennità , ee i sabati, ed ha ab
brium , et in indignationem furoris bandonati all'obbrobrio , e all'in
sui , regem , et sacerdotem . degnazione sua furibooda , e il re ,
e il sacerdote.
ZAIN . ZAIN.
7. Repulit Dominus altare suum , 7. Il Signore ha rigettato il suo
maledixit sanctificationi suae : altare , ha maledetto il suo San
1
tradidit in manu inimici muros tuario : dale in potere del nemico
turrium ejus : vocem dederunt in le sue mura , e le torri . Hanno al
domo Domini , sicut in die so- zate le voci nella casa del Signore , >
I Caldei hanno fatte udire nel tempio voci fesiose di gioja per la loro vitto
ria , voci simili a quelle che nel tempio stesso si udivano per motivo assai
differente ne' nostri giorni solenni, quando la turba de ' cantori , e di tutto il
popolo alzava liete le sue voci per celebrare il Signore , e lodare le sue mise
ricordie . Dove il Profeta dice, che Dio maledisse il suo santuario , si noti ,
cbe la voce malcdire vale lo stesso , che rigettare , disprezzare e dopo che
Achaz , e Ammon : e Manasse ebber profanato il tempio coll' introdurvi i
loro idoli , Dio dichiaro , che abbandouerebbe quel tempio.
Vers. 8. Tese sua corda ec. Per agguagliare al suolo le mura superbe di
Gerusalemme il Signore tende la sua corda come fanno gli architetti , quando
voglioco appianare , e metter tutto a livello un terreno . Abbiamo una minaccia
si Dio 4. Reg. xxi. 14. , che illustra molto bene questo luogo : perocchè ivi
Dio afferma >,che metterà Gerusalemme a livello della già distrutta Samaria.
CAPO II. 317
TETTI. TETII .
9. Defixae sunt in terra portae 9. Le sue porte sono confitte
ejus : perdidit , et contrivitvectes nella terra : egli guasto , e spezzò
ejus : regem ejus et principes le sue serrature ; esilio il suo re ,
ejus in gentibus : non est lex , et e i suoi principi tra le nazioni :
prophetae ejus non invenerunt non v' ha più legge , e i suoi pro
visionem a Domino. feti non hanno visione dal Signore.
JOD. JOD.
10. Sederunt in terra , conti- 10. Seggono per terra in silenzio
cuerunt senes filiae Sion : con- gli anziani della figliuola di Sion :
sperserunt cinere capita sua , ac- banno cosperse le loro teste di ce
cincii sunt ciliciis , abjecerunt in nere , son vestiti di cilizj , si, son
terram capitu sua virgines Jeru- gettale col capo per terra le ver
salen . gini di Gerusalemme.
CAPH . CAPH .
11. Defecerunt prae lacrymis oculi 11. Gli occhi miei venner meno
mei , conturbata sunt viscera mea : per la copia delle lagrime , le mie
>
Vers. 9. Le sue porte sono confille nella terra. S'intende ciú e delle porte
e della città , e di quelle del tempio.
Non v'ha più legge, ei suoi profeti ec. La legge più non si osserva , ne
può osservarsi in quel che riguarda i sagrifizj ,e tulto il pubblico culto , nè
.
più si parla della lettura della legge nelle sinagoghe, nè y'ha chi la legge stessa
spieghi, ed illustri ; onde la legge stessa è come se più non fosse. Quanto ai
profeti si vede , che dopo la rovina di Gerusalemme lo stesso Geremia più non
parlo , ed essendo dipoi consultato dal popolo , che desiderava di andare in
Egitto , e chiedeva di conoscere intorno a ciò il voler del Signore , fece ora
zione per dieci giorni prima che Dio gli rispondesse , Jerem . XLII.
Vers. 13. A chi i' agguaglierò per consolarti ec . Qual esempio potrò io re
carti di città , o di popolo , che abbia sofferto quello che tu sopporti , onde
318 LAMENTAZIONI DI GEREMIA
cui exaequabo te , et consolabor figliuola di Gerusalemme ? A chi ti
et , virgo filia Sion ? magna est agnaglierò per consolarti , o ver
enim velut mare contritio tua : gine figlia di Sion ? Grande qual
quis medebitur tui ? mare è la tua afllizione : chi ap
presterà a te medicina ?
NUN . NUN .
14. Prophetae tui viderunt tibi 14. I tuoi profeti ti profetizz.a
falsa , et stulta , nec aperiebant rop0
cose false , ed insulse , de a
>
no
l'aver compagna ne'mali ti sia di qualche sollievo nel tuo dolore ? ma
tu non haichi a te si agguagli nelle sciagure , e le tue afflizioni sono un mar
senza limiti .
Vers. 14. Profetavano a te falsamente annunzi gravi ec. Come i veri pro
feti annunziavano in tuo danno profezie gravi, e pesanti ; cosi i falsi profeti
contraffacendo i veri , e burlandosi di loro ripetevano annunzio grave , ma pei
Caldei , e discacciamento di essi dalla terra di Giuda , di cui non saran più
padroni.
Vers . 15. Balteron . palma a palma ec. Insultarono a' mali tuoi tutti: i pasa
seggeri , fischiavano in tuo disprezzo , e scuotevano il capo dicendo : ecco
che è ridotta la grande , la bella , la felice Gerusalemme , che era la letizia di
tutto Giudaico impero.
il
Vers . 17. La sua parola annunziata fino da' giorni antichi. Vedi le minacce
CAPO II. 319
che stabili , ha adempiuta la sua
gitavit, complevit sermonem suum ,
quem praeceperat a diebus anti- parola annunziata fino da' giorni an
quis : destruxit , et non pepercit, tichi : ti ha distrutta senza remis.
et laetificavit super te inimicum , sione, e ti ha renduta argomento
et exaltavit cornu hostium tuorum . di allegrezza pe' tuoi nemici , ed
ha innalzata la possanza di color
che ti odia vano.
SADE. SADE.
18. Clamavit cor eorum ad 18. Il loro cuore alzò le grida
Dominum super muros filiae Sion : al Signore sulle mura della figliuota
( 1 ) Deduc quasi torrentem lacry - di Sion : versa dì , e notte à guisa
mas , per diem , et noclem : non di torrente le lagrime : non darti
des requiem tibi , neque taceat riposo , e quiete non abbia la pu
pupilla oculi tui. pilla dell'occhio tuo.
COPA . COPH .
19. Consurge , lauda in nocte, 19. Alzati , dà laude al Signore
in principio vigiliarum , effunde la notte , al cominciar delle vigilie :
sicuttuaquam
m cor
ni
tuum ante con- spanditocome acquae il cuor tuo al
spec Domi : leva ad eum cospet del Signor ; alza a lui le
manus tuas pro anima parvulo- tue mani per l'anima de ' tuoi fan
rum tuorum , qui defecerunt in ciulli venuti meno per la fame ad
fame , in capite omnium compi- ogni angolo di tutte le strade.
torum .
RES . RES.
20. Vide , Domine , et consi 20. Mira , o Signore , e consi
>
di Dio Levit xxvi. 15. 25., Deuter. XXVIII. 15. E Michea profeta fino da' tempi
di Ezechia avea predetto , che Gerusalemme sarebbe arata come un campo
Jerem . xxvi. 18.Vedi ancora la profezia di Holda 3. Paral xxxiv . 24.
Vers. 18. Il loro cuore alzò le grida ec . I miseri Ebrei più col cuore , che
colla voce si volsero a Dio implorando pietà sulle mura atterrate di Sion , e
si esortano l'un l'altro a piangere senza darsi mai posa , la desolazione della
lor patria.
Vers. 19. Alzati , dà laude al Signore la notte ec. Sono parole del Profeta a
Gerusalemme. Sorgi , invoca ', e loda il Signore dal principio della notte sino
al mattino , e come chi un vaso pieno di acqua rovescia , cosi tu spandi di
>
nanzi a Dio i tuoi gemiti , i tuoi desideri , i tuoi dolori , le tue estreme mi
>
serie, versa in una parola a ' piedi di lui tutto il tuo cuore : alza a lui le tue
mani , movilo a compassione col rammentargli gl'innocenti bambinelli struttî
dalla fame , caduti morti ad ogni angolo di tue contrade.
Vers. 20. Chi tu abbi desolato in tal guisa. Qual popolo sia quello , cui ta
si terribilmente hai punito. Il Profeta non ya ayanti , nè ardisce di dire ;
320 LAMENTAZIONI DI GEREMIA
ergone comedent mulieres fructum guisa. E sarà dunque vero , che
suum , parvulos ad mensuram mangin le donne i propri parti , i
palmae ? si occiditur in sanctuario bambini della grandezza della palma
Domini sacerdos , et propheta ? della mano ? E sarà egli ucciso nel
santuario del Signore il sacerdote ,
e il profeta ?
SIN . SIN.
21. Jacuerunt in terra foris 21. Giacquer fuora per terra
puer , et senex : virgines meae , ( uccisi) i fanciulli , ee i vecchi : le
et juvenes mei ceciderunt in gla- mie vergini , ei miei giovani son
>
dio : interfecisti in die furoristui: caduti di spada : gli hai uccisi nel
percussisti , nec miserius es. giorno del tuo furore , senza remise
sione gli hai percossi.
TH4U. THAU.
22. Vocasti quasi ad diem so 22 . Tu hai chiamata come ad
lemnem , qui terrerent me de
> una gran festa questa nazione , che
circuitu , et non fuit in die furo- d'ogni banda mi spaventasse , e
ris Domini , qui effugeret , et re- nel giorno del tuo furore nissuno
linqueretur : quos educavi , et fu, che scappar potesse , c restar
enutrivi, inimicus meus consum- salvo : quegli che io allevai , e nu
psit eos. trii , fi consumò il nemico .
non esser più considerato come popol di Dio ; ma egli passa a mettere in vista
quello che di più orribile possa mai raccontarsi di unacittà assediata. Le ma.
dri mangiarono i propri figli, i figli partoriti di fresco , i teneri figli grandi
non più della palma della mano : e di più nel Santuario stesso del Signore
resto ucciso il sacerdote, e il profeta.
Vers. 32. Tu hai chiamata ad una gran festa ec. Come una volta da tutte
parti correva gente a Gerusalemme nelle solenni sue feste ; cosi tu adesso , @
Signore , hai fatta venire una turba immensa di gente nemica ad atterrirmi, e
e desolarmi ,
321
che
i, i
Ima
I nel
CAPO III .
vpra
ALEPH . ALEPH .
le
ܕ ܘܪ
son
del
1. Ego vir videns pauperta 1. Uom son che conosco la
tem meam in virga indignationis mia miseria sotto la verga dell' ira
WS
ejus. di lui .
ALEPH. ALEPH .
2. Me minavit , et adduxit in 2. Tra le tenebre mi ha con
ad tenebras ,> et non in lucem. domo , e non al chiaror della luce.
che ALEPH. ALEPH .
€ 3. Tantum in me ' vertit , et 3. Non ha fatt' altro , che per
convertit manum suam tota die. cuotermi , e ripercuotermi tutto
giorno colla suamaoo.
10 BETH . BETH .
4. Vetuslam fecit pellem meam 4. Ha faita invecchiar la mia
et carnem meam ; contrivit ossa pelle , e la mia carne , ha stritolate
mea . le ossa mie.
Vers. 1. Uom son io , che conosco ec . Parla qui il Profeta , cui era toccato
non sol di vedere , ma anche di soffrire per la sua parte della comune tribu
lazione. Altri Profeti , che l'aveano predetta, eran già morti ; Ezechiele vivea,
ma lontauo dalla Giudea . Geremia ebbe a vedere i mali tutti maudati da Dio
sopra Gerullemme, e la orrenda strage commessa da'Caldei nella infelice
città , e l'incendio di essa , e del tempio , onde dopo aver sofferti nella pro
pria persona gli strapazzi de’suoi concittadini, le battiture , la prigione, e
ogoi sorta d'improperi , dovette ancora provare tutte le calamità dell'assedio,
e patire per sentimento di carità , e di compassione quel che gli altri patirono
e prima , e dopo l'espugnazione di Gerusalemine. Egli adunque dice che nel
gastigo terribile , con cui Dio punisce e se , e tutto il suo popolo , conosce la
propria miseria . E ' degna della sublime smotità di Geremia la umiltà , con cui
i propri maucamenti non meno , che i peccati de'suoi fratelli riconosce per
principio junesto di tutte le calamità della patria . lo conosco , dice egli , la
mia povertà , la mia spirituale miseria sotto la verga del mio Dio , che non
di mi percuore se non per illuminarmi , e sanarmi.
Esta Vers. 2. Tra le tenebre mi ha condolto cc. Le tenebre sono poste per l'af .
ma flizione, come la luce per siguificare le consolazioni. Dio mi ha condotto sem
ndi pre per la via della tribolazione , e non della consolazione, e della letizia.
ore Vers. 3. Non ha fatl ' altro , che percuotermi , e ripercuotermi ec. Non
> mi
ha lasciato un sol momento senza affliggermi, e tormentarmi.
tte Vers. 4. Ha fulla invecchiar la mia pelle ec. Il continuato patire mi ka ren
duto vecchio innanzi tempo , e le ossa' mie sono stritolate ; vale a dire- tulta
3
la forza e la robustezza mia è perduta , ed io son privo d'ogni vigore.
Mart. To :n . XIII. 21
322 LAMENTAZIONI DI GEREMIA
BETH . BETH .
5. Edificavit in gyro meo , et 5. Ha alzato un muro intorno a
circumdedit me ſelle , et labore. me , e mi ha circondato di ama
rezze ,> e di affanni .
BETH . BETII.
6. In tenebrosis collocavit me , 6. Mi collocò in luoghi tenebrosi,
quasi mortuos sempiternos. come que' che son morti per sempre.
GHIMÉL. GHIMEL.
7. Circum aedificavit adversum 7. Mi serro coa ripari all' intorno,
me, ut non egrediar : aggravavit perchè io non ne esca : aggravo i
compedem meum . miei ceppi.
GHIMEL . GHIIMEL .
8. Sed et cum 8. Ed oltre a ciò , quand' io al
clamavero , et
rogavero, exclusit orationem meam. zai le grida , e lo pregai , ha chiuso
il varco alla mia orazione.
GHIMEL . GHIMEL .
9. Conclusil vias meas lapidibus 9. Mi ha chiuse le strade con
quadris , semitas meas subvertil. pietre quadrate : ha ruinati i miei
sentieri.
DALETH . DALETH .
10. Ursus insidians factus est 10. Egli è divenuto per me qual
mihi , leo in absconditis.
> orso , che sta in agguato : come lione
in luogo rimoto .
vivo. Allude alla prigione , in cui egli ſu posto nel tempo dell'assedio. Vedi
XXXVIII . 6 . 7 .Dice morti per sempre quelli che sono già realmente nel se
polcro , i veri morli.
Vers. 8. Ha chiuso il varco alla mia orazione ec. Dio più volte disse a
Geremia , che non pregasse per quel popolo , la durezza del quale , e le scia
>
gure , ch'egli si tirava addosso , affliggevano il Profeta assai più che tutti i
patimenti , che egli soffriva da loro. Vedi vir . 16. 17. 14. ec.
Vers. g. Mi ha chiuse le strade con pietre quadrate ec. Queste espressioni
spiegano molto bene la total privazione di ogni mezzo , e di ogni via disalute,
e l'angıstia estrema d'un uomo , il quale in gravissimi , e urgenti pericoli
non vede scampo .
Vers. 10. è divenuto per me qual orso ec. Dio già mio Padre , e mio pro
tettore sembra divenuto per 'me
m orso feroce , che sta in agguato , aspettando
sua preda , e come lion terribile in cui s' imbatta un povero viandante nella
foresta . Dove è da notarsi primo , che Geremia parla non tanto a suo nome
quanto a nome di Gerusalemme , e del popol suo , cui Dio lo avea dato per
Profeta , e pastore. In secondo luogo sotto la metafora dell'orso varj interpreti
intendono significata la presente calamità per opera de' Caldei , pel ' lione poi
САРО ІІІ. 323
DALETH . DALETH .
11. Semitas meas subvertit , et Il Egli ha ruinati i mici sentieri,
confregit me : posuit me deso- e mi ha straziato ; mi ha abbando
latam. nato alla desolazione,
DALETH . DALETH .
12. Tetendit arcum suum , et 12. Egli tese il suo arco , e mi
posuit me quasi signum ad sa- fe' come segno agli strali.
gitlam .
HE . HE .
13. Misit in renibus meis filias 13. Ne' miei reni ha confitte le
pharetrae suae. frecce del suo turcasso .
HE. HE .
14. Factus sum in derisum po- 14. Son divenuto il ludibrio di
pulo meo , canticum eorum tota die. tutto il mio 'popolo ; la lor canzone
per tutto il giorno.
HE. HE
15. Replevit me amaritudinibus, 15. Mi ha ripieno di amarezza ,
inebriavit me absinthio. mi ha inebriato di assenzio.
VAU , VAU .
16. Et fregit ad numerum 16. Ed ha spezzati a uno a uno
feta egli ė : Dio secondo i suoi giudizj , colle disposizioni di sua providenza
ba trafitta l'anima mia nella parte sua più sensitiva , e delicata , contrariando
tutti i miei desiderj , e tutte le mic volontà. Vedi Origene.
Vers. 16. Ha spezzati a uno a uno lutti i miei denti. Non veggo difficoltà per
pigliare letteralmente questa espressione , potendo ben essere >, che nel tempo
particolarmehte , in cui Geremia stette carcerato in luogo pieno di fango , e
d'infezione, patisse egli qualche atroce male di denti , onde questi si spezzas
sero uno a uno ', come dice il Profeta . Egli attribuisce sempre a Dio tutti i
suoi patimenti come tutti i mali di pena mandati da 'lui sopra il suo popolo
per mano de' suoi nemici. Gli Ebrei dicono , che il pane , che fu dato a Ge
remia mentre era in prigione , era pieno di pietruzze, che gli ruppero i denti.
324 LAMENTAZIONI DI GEREMIA
VAU . VAU .
18. Et dixi : Periit finis meus, 18. Ed io dissi : Ogni termino
et spes mea a Domino . per me è sparito , e la espettazione
mia nel Signore.
ZAIN . ZALY ..
19. Recordare paupertatis , et 19. Ricordati della miseria , mi
transgressionis meae, absinthii, seria mia eccedente , e dell'assenzio ,
>
Vers. 18. Oni termine per me è sparito ec . Ė finita per me: non veggo più
termine ai mali , ch'io soffro : nè occorre più , ch'io aspetti dal Signore la
liberazione. Ho messo espettazione in vece di speranza , perché il Profeta non
vuol dire , ch'ei nou avesse più speranza in Dio , ma vuol dire ,. ch'ei non
isperava , cioè non aspettava più di veder finire le sue miserie.
Vers. 19. Della miseria , miseria mia eccedente. I LXX . lessero della mise
ria , e della persecuzione mia , cioè com’io sia stato perseguitato.
Vers. ai . Per questo io spererò. L'Apostolo disse, che la tribolazione pro
duce la pazienza , la pazienza lo sperimento , lo sperimento la speranza , Rom .
>
illum . lo cerca .
TETA . TETH.
26. Bonum est praestolari cum 26. Buona cosa è l'aspettar? in
silentio salutare Dei. silenzio la salute di Dio.
TETH . TETH .
27. Bonum est viro , cum por- 27. Buona cosa è per ľ uomo
taverit jugum ab adolescentia sua . l'aver portato il giogo ſin dalla sua
adolescenza .
JOD. JOD .
28. Sedebit solitarius , et lace. 28. Ei sederà solitario , e si ta
bit : quia tevavit super se. cerà , perchè egli ເil giogo ha preso
sopra di se.
JOD . JOD.
29. Ponet in pulvere os suum , 29. Porrà la bocca sua nella
si forte sit spes. polvere ( cercando ) se a sorte siavi
speranza.
l'aurora sono tanto costanti nel tornare a noi ogni di , come la misericordia
è costante nel beneficarci ogni giorno : perocchè grande , o Dio , è la tua fe
deltà veil ' adempiere in nostro pro le tue misericordiose promesse.
Vers. 24. Mia porzione è il Signore, disse l'anima mia. Ciò potea ben dire
il profeta non solo per la generale ragione, per cui i giusti in tutto quello che
fanno , non cercano , e non vogliono , se non Dio solo , ma specialmente perchè
avendo egli secondo l'ordine di Dio rinunziato al matrimonio , e all'aver
figliuolanza , si era sottratto a tutte le sollecitudini del secolo per solo atten
dere all'opera del Signore.
Vers. 37. L' aver portato il giogo fin dalla sua adolescenza . Questo gingo
non è solanjente l'esatta osservanza della divina legge , ma egli è più special
mente il giogo della tribolazione , e de' patimenti , giogo , che è d ' infinita
utilità per lo spirito in ogni tempo , ma particolarmente nell'età più fervida ,
perchè egli serve a mortificare le nascenti passioni ; a domare la ribellione
della carne , a rendere mansueta , ed umile , e circospetta l'anima , e a farle
.
imparar di buon ora , come la vita dell'uomo sopra la terra é milizia , come
dice il sauto Giobbe.
Vers. 28. Sederà solitario , e si lacerd ec. Sederà paziente , umiliato sotto
la mano di Dio , e non amerà di trattare con gli uomini per non versarsi in
querele ; ma amerà la solitudine , ed il silenzio ; e se de ' suoi mali vorrà -par
lare , con Dio solo ne parlerà ; ee cosi egli farà , perché con rassegnazione ha
preso , « di buon cuore sopra se il suo giogo.
Vers. 29. Porrà la bocca sua nella polvere ec. Si umilierà profondamente
dinanzi a Dio , colla bocca per terra á lui parlerà , dicegdogli con Abramo ;
326 LAMENTAZIONI DI GEREMIA
JOD. JOD.
30. Dabil percutienti se maxil. 30. Porgerà la guancia a chi lo
lam , saturabitur opprobriis. percuote : sarà satollato d'iguominic.
CAPH . CAPH .
31. Quia non repellet in sem 31. Perocchè non per sempre ri
piternum Dominus . getterà da se il Signore.
C.PH. CAPH .
32. Quia si abjecit , et misere. 32. Perocchè s'egli ci ha riget
bitur secundum multitudinem mi- tati , avrà anche pietà secondo le
sericordiarum suarum . molte sue misericordie.
C.APH . CAPH .
33. Non enim humiliavit ex 33. Perocchè non di sua elezione
corde suo , et abjecit . filios ho- egli umilia , e rigetta i figliuoli de
Drinum . gli uomini ,
LAMED . LAMED .
34. Ut contereret sub pedibus 34. Ma calpestare sotto i suoi
suis omnes vinclos terrae , piedi tutti gli schiavi della terra ,
LAMED . LAMED .
35. Ut declinaret judicium viri 35. Pesare con non giusta bi
in conspectu vultus Allissimi. lancia la causa di un uomo nel suo
cospetto.
LAMED . LAMED.
36. Ul perverteret hominem in 36. Ledere ingiustamente un uo
judicio suo , Dominus ignoravit. mo nel suo giudizio : ciò non sa
fare il Signore.
parlerò al mio Signore , sendo io terra , e cenere Gen. XVII !. 37. , e implo
rerà la misericordia delle sue colpe : e ciò egli farà per ravvivare la sua spe
ranza coll ' umile ricorso a Dio . Tale mi sembra il vero senso , e stretto di
quelle parole : Si forte sit spes , che il giusto 'cerca di tener viva la sua spe
Tauza colla umile, e fervorosa orazione,
Vers. 30. Porgerà la guancia ec . E questa speranza in Dio lo farà forte ;
e generoso sino a porgere volontariamente la guancia agli schiafli. Cið fece Cri
sto , capo dei Martiri , modello della invitta pazieuza de'giusti ; e di Cristo
ſu una viva', e bella figura il nostro Profeta perseguitato , imprigionato , per
COSSO , e satollalo d'ignominia dalla stessa nazione. !
Vers, 31. Non per sempre rigetterà er . Egli , che or ci percuote , una volta
ci sarera. Vedi Psal. LXXVI . 10. Deut. XXXII . 39.
Vers. 33. Non di sua elezione ec . Non è piacere di Dio l ' affliggere l'uomo
e umiliarlo , e molto meno il rigettarlo da se : e fa egli quasi forza al suo
cuore , quando per punire i peccati egli flagella : perocchè proprio di lui è
l'esser benigno , e misericordioso .
Vers. 34.35. 36. Ma calpestare sotto i suoi piedi ec . Gli schiavi della terra
sono i Giudei presi , e menati schiavi dal Calieo. Dio nou sa , nè è proprio
di lui il calpestare senza ragione, e senza loro demerito i miseri Giudei
dotti in ischiavitù : Dio non sa , che sia il pesare con non giusta
ri
ancia la
causa di un uomo dinanzi a se , e condannarlo , o assolverlo non per giusti
zia , ma per passione. Dio nou sa finalmente far torto ad un uomo qualunque
CAPO III. 327
'MEM . MEM.
37. ( 1 ) Quis est iste , qui dixit, 37. Chi è colui che ha detto ,
ut fieret, Domino non jubente ? che si facesse una cosa , senza che
il Signore la comandasse ?
MEM . MEM.
38. Ex ore Allissimi non egre- 38. Non verran eglino dalla bocca
dientur nec mala , nec bona ? del Signore i beoi, ed i mali ?
MEM . MEM .
39. Quid murmuravit homo via 39. Perchè mai uomo vivente
vens , vir pro peccatis suis ? querelavasi dell'effetto de' suoi pec
cati ?
NUN. NUN .
40. Scrutemur vias nostras , el 40. Disaminiamo , e facciamo ri
quaeramus , et revertamur ad cerca de' nostri andamenti , e tornia
Dominum , mo al Signore.
NUN . NUN .
41. Levemus corda nostra cum 41. Alziamo al cielo insiem colle
manibus ad Dominum in coelo.s . mani i cuori nostri al Signore.
NUN . NUN
42. Nos inique egimus , et ad 42. Noi iniquamente ci dipor
iracundiam provocavimus : idcirco lammo >, oe ti provocammo
rabile
ad ira :
tu inexorabilis es. per quest tu se' ineso .
SAMECH . SAMECH .
43. Operuisti in furore , et per- 43. Tu ti cuopristi col tuo furore,
(1) Amos. 3. 6.
egli sia neludicio , ch'ei fa di lui :di tutte queste cose vissuna Dio ne co
posce , nissuna Dio ne sa fare , perchè egli è la stessa giustizia.
Vers . 37. 38. Chi è colui , che ha detto ec. Vi sarà egli chi ardisca di dire ,
che alcuna cosa sia avvenuta contro la volontà , e il comando di Dio , e che
i beni temporali , ee i mali temporali delle ordinazioni divine non sono l'effetto ?
E se da Dio giusto vengono i suoi gastighi, per qual motivo mai uomo viventę
mormora , e si querela di quello che è effetto de' suoi peccati ? vers. 39. E
qui mirabilmenie stabilita la providenza di Dio , che tutto ordina , e regge
secondo la sempre giusta , e adorabile sua volontà. Ed è certamenteche
.
argomento
vengon
di consolazione grande nelle avversità , e ne' travagli il sapere ,
da Dio , e da lui souo indiriiti al nostro bene , e alla nostra salute , e sono
pena , e rimedio de ' nostri peccati.
Vers. 40. Disaminiamo , e facciam ricerca ec. Ecco principalmente ciò che
dee fare l'uomo nella tribolazione : mettiamoci dalla parte di Dio , disami
viamo la nostra vita , e le opere nostre ; penetriamo nel fondo del nostro cuo.
re , e giudichiamo noi stessi senza adularci. Questa disamiųa di noi stessi farà
si , che noi non sarem più ingiusti inverso Dio lamentandoci a torto di quel
che egli fa , e sarem giusti verso di noi , perchè ci condanneremo , e risolve
remo di tornare di cuore a Dio , come dice il Profeta.
Vers. 43. Tu ti cuopristi col tuo furore. Ti ponesti davanti agli occhi quasi
328 LAMENTAZIONI DI GEREMIA
cussisti nos : occidisti , nec peper- e ci percuotesti : tu uccidesti , e non
cisti. perdopasti.
SAMECH . SAMECH .
44. Opposuisti nubem tibi , ne 44. Ti ponesti davanti una nu
transeat oratio . vola , perchè non arrivasse a te la
orazione.
SAMECH . SAMECH .
45. Eradicationem , et abjectio- 45. Tu mi bai diradicato , e get
nem posuisti me in medio popu- tato per terra sulla faccia di tutti
lorum . i popoli.
PHE. PHE.
46. Aperuerunt super nos os 46. Tutti i nemici hanno aperta
suum omnes inimici. la lor bocca contro di noi.
PHE. PHE.
47. Formido , et laqueus facta 47. La profezia fu per noi ter
est nobis vaticinatio , et contritio . rore >, e laccio , e rovina.
PHE . PHE.
48. Divisiones aquarum deduxit 48. Rivi di acque spargono gli
oculus meus , in contritione filiae occhi miei sopra l' aflizione della
populi mei. figliuola del popol mio.
AI. AIN .
49. Oculus meus afflictus est , 49. Il mio occhio è afflitto , nè 9
velo il tuo furore , per non distinguere alcuno tra noi , ma tutti punirci alla
riulusa , e senza eccezione :: in tal guisa tu flagellasti , e uccidesti senza lasciarti
9
muovere a compassione.
Vers. 45. T'u mi hai diradicato ec. Parla il Profeta in persona del suo po
polo strappato dalla natia sua terra , avvilito nel cospetto delle vicine nazioni ,
e menato schiavo nella Caldea . Geremia avea ciò predetto più volte allo stesso
popolo.
Vers. 46. Hanno aperta la loro bocca contro di noi. Per divorarci , è ster
minarci. Vedi cap . 1. 16.
>
Vers. 47. Lo profezia fu per noi terrore 'ec. Gli oracoli dei profeti , che do
yeano condurci a salute , sono stati per noi terrore , e laccio , e ruina , perché
noi li disprezzamme , ed or veggiamo , come sono stati adempiuti.
Vers . 49. 50. Requie alcuna non é , fino a tanto ec. Non potremo aver ri
poso , e consolazione, se uon quando il Signore dal cielo volga lo sguardo a
poi , e con pietà ci riguardi,
Vers. 51. L'occhio mio è stato nemico della mia vita ec. Col piangere di
continuo il miserabile stato delle donne Ebree maltrattate , e disonorate dal
CAPO IIT. 329
est animam meam in cunctis fie della mia vita , in piangendo le fi
9
nimico : l'occhio mio è stato nimico della mia vita ; perocchè e l'aver ve
duta la loro miseria mi portava a piangerla incousolabilinente , il pianto
9
stesso consuma quasi , ed estingue tutto quel che mi restava di mia vita .
Vers . 52. 53. Come uccello alla caccia mi presero ec. Torna il Profeta a
parlare delle sue proprie tribolazioni , e della sua prigionia ; mi presero ,
in'imprigionarono senza alcuua nia colpa , come un uccello innocente , che
incappa nelle reti tese dal cacciatore : io caddi nella fossa piena di fetido fan
gº, e con pesante șasso fu chiusa la porta e la bocca del tetro mio carcére .
Vers. -54. Un diluvio di acque ec . Un diluvio di tribolazioni.
Vers. 55. Dalla fossa profonda. Dallo stato di afflizione gravissima , e in cui
mi trovai ,
Vers. 58. Tu pronunziasti in favore dell'anima mia ec. Dio si dichiarò in
favore del perseguitato Profeta , primo col far morir Hanania dentro il ter
mine da lui predetto , cap. xxvii. 17. ; secondo nel farlo liberare dalla pri
gione per mezzo di Abdemelech , e di poi facendolo lasciar libero dallo stesso
Nabuchodonosor ; terzo col verificare ad una ad una tutte le sue predizioni ,
per ragion delle quali lo aveano tanto iu odio i Giudei.
330 LAMENTAZIONI DI GEREMIA
RES . RES.
59. Vidisli, Domine , iniqui- 59. Tu hai veduto , o Signore ,
tatem illorum adversum me : juo la iniquità loro inverso di me: fam
dica judicium meum . mi giustizia.
RES. RES.
60. Vidisti omnem furorem , 60. Tu vedesti i loro furori , e
universas cogitationes corum ad- tutti i loro disegni contro di me.
versum me.
SIN . SIN.
61. Audisti opprobrium eorum , 61. Ta udisti , o Signore , le
Domine , omnes cogitationes eo-, loro villanie , e i lor pensieri con
run adversum me ; tro di me ;
SIN . SIN .
62. Labia insurgentium mihi , 62. E le parole di color che mi
et meditationes eorum adversum fanno guerra , e quel che meditano
nie tota die . tutto giorno contro di me.
SIN . SIN.
63. Sessionem eorum , et resur- 63. Osserva come andando essi ,
rectionem eorum vide ; ego sum e venendo , io sono la loro canzone.
psalmus eorum.
THAU. THAU.
64. Reddes eis vicem , Do- 64. Tu renderai loro , o Signore,
mine , juxta opera manuum sua . secondo le opere delle loro mani.
rum .
THAU. THAU .
65. Dabis eis scutum cordis 65. Tu porrai sopra il cuor loro
luburem tuum. per iscudo gli affanni, che lor man
derai .
TH4U. THAU.
66. Persequeris in furore , et 66. Li perseguiterai col furor tuo,
conteres eos sub coelis Domine. e gli spergerai di sotto ai cieli, o
Signore.
Vers . 63. Osserva come andando essi , e venendo ec. Nissuna cosa , credo
io , può meglio farci comprendere la orribile ostinazione de' Giudei nella loro
perversità , che il sentire come in mezzo alle atroci loro calamità conservavano
uu odio rabbioso contro il santo Profeta ; e ciò ( per quanto sappiamo ) , per :
chè egli si opponeva a nome di Dio all'andata loro nell'Egitto . Egli perció
prega il Signore , che siccome fu suo rifugio nei tempi passati, lo sia anche
adesso , e pell'avvenire. Mira , o Signore , come questi infelici o si stiano ,
o si muovano , tutto il giorno non fanno altro , che proverbiarmi , e scher
nirmi , ond'io sono la loro canzone , e la loro favola .
Vers. 65. 66. Tu porrai sopra il cuor loro per iscudo cc . Come lo scudo
cuopre , e ripara il corpo del soldato , cosi in contrario senso tu porrai in
torno al cuor di costoro uno scudo di aflauni , e di dolori , talmente che il
lor cuore sia inaccessibile ad ogni consolazione. Cosi questo misero ayauzo
331
CAPO IV.
ALEPH . ALEPH .
1.
Quouomod o obscuratum est
modo 1. Come mai si è oscurato l'oro,
aurum , mutatus est color optimus, il suo bel colore si è cangiato , sono
dispersi sunt lapides sanctuarii in disperse le pietre del santuario pegli
capite omnium platearum ? angoli di tutte le piazze ?
BETH . BETH .
2. Filii Sion inclyti , et amicti 2. I figliuoli illustri di Sion , che
auro primo : quomodo reputati eran vestiti di oro finissimo , come
sunt in vasa teslea , opus ma- mai sono stimati quasi vasi di terra
nuum figuli ? cotta , lavoro di un stovigliajo ?
>
GHIMEL. GHIMEL.
3. Sed et laniiae nudaverunt , 3. Ma le lamie stesse scuoprono le
mammam > lactaverunt catulos lor mannelle , allattano i lor parli :
suos : filia populi mei crudelis , crudele la figlia del popol mio ,
quasi struthio in deserto. che imita lo struzzolo del deserto.
delle spade dei Caldei , questi Ebrei , che vogliono a tutti i patti andar nel
l'Egitto , non vi troveranno se non crepacuori , e miseria , e saranno stermi.
>
pati di sotto al cieli per la loro disubbidienza , e per l'ingiusto. loro odio
contro di me.
Vers. 1.Come mai si è oscurato l ' oro ec. Parla del tempio di Gerusalemme
talmente ricco d'oro , che pareva fosse quasi tutto d'oro. Come mai quel
tempio si maestoso , ed augusto, e ricco per l'immensa copia dell'oro , onde
era ornato , è or divenuto ( dopo il fuoco messovi da' Caldei ) cosa talocute
orrida ; e deforme , che nou altro sembra se non filiggine , é nero carbone ?
Sono disperse le pietre del santuario ec. Come nella seconda distruzione del
tempio si avvero letteralmente la profezia di Cristo , non resterà pietra sopra
>
( 1) Genes . 19. 24 .
stro marino , ee la parola latina scrondo varj scrittori significa il cane marino ,
animale voracissimo, e sommamente crudele. Dice adunque il Profeta , che le
9
nerati quelli che alla vita di Nazarei si consacrarano come uomini di “ molta
virtù , mortificati , religiosi impiegati più particolarmente nello studio , e nel
culto della religione. Sembra , che in questi tempi ne fosse in Gerusalemme
non piccol numero , e tia essi della gioventù nobile , e di bella apparenza ,
mentre il Profeta dice , ch'eglino erau più candidi della neve , più nitidi del
latte , e rossi più dell'avorio , cui si dava dagli antichi un bello , e vivido
colore di porpora : c finalmente dice , che erano più belli a vedersi , che il
saffiro , pietra , che era tanto stimata , ed è quel saffiro , di cui parla Plinio
.
rum ejus , et iniquitates sucerdo- de' suoi profeti , é de' suoi sacerdoti
>
qualunque paese , che avesser veduto comeera fortificata e difesa per ogni parte
Gerusalemme , non potevan credere , che il Caldeo giungesse mai" a impadro
uirsene ; e molto più , che tutti sapevano , come ella era stata sempre protetta
da Dio , e liberata altre volte miracolosamente da simil pericolo.
Vers. 13. 14. Pei peccati , e per le iniquilà de' suoi, profeti , e de' suoi sa
cerdoti ec. Mette insieme co'falsi profeti'i sacerdoti, perché questi ordinaria
mente applaudivano alle false predizioni, con cui quegli adulavano il popolo ,
Jerem .'11. 26. iv . 9. 5. 11. , e degli uni , e degli altri , dice Geremia , che
aveano sparso il sangue de' giusti in mezzo a Gerusalemme, e che perció questi
empj imbrattati del sangue de' giusti , presa Gerusalemme , andavano errando
per le piazze , qu perduto avendo il lune degli occhi , e imbrattandosi nuo
vamente del sangue di tanti uccisi , che correva per le piazze, e per le strade
della città , e non potendo far altro , alzavano l'estremità della veste , perchè
non toccasse il sangue. Nota qui il Profeta il carattere de' cattivi sacerdoti
Ebrei prontissimi a spargere il sangue de ' giusti , ma scrupolosissimi ne guar
darsi dal toccamento del sangue d' un uomo ucciso per non contrarre immon
dezza. Tali erano essi anche a' tempi di Cristo.
Vers. 15. Ritiratevi impuri che siete , dicevan gridando ec. Continua a par
Jare de ' falsi profeti, e de' sacerdoti : questi , contaminati già come erano, non
lasciavano di gridare a quelli che vedevan venire verso di loro , ritiratevi
lungi da noi , non ci toccate , perchè voi siete immondi :: e perchè questi ,
quasi fuori di se in mezzo a tante calamità , non curavano tali voci , vennero
a rissa tra loro i sacerdoti , e gli uomini del popolo , e sdegnali questi dis
>
sero poi tra le nazioni , che Dio non sarebbe mai piú co' loro sacerdoti.
Vers . 16. La faccia ( irala ) del Signore gli ha dispersi ec. Il Signore giu
stamente sdegnalo con questi empi sacerdoti gli ha dispersi , nè più volgerà ad
CAPO IV. 335
non addet ut respiciat eos : facies gli ha dispersi : ei non volgerà più
sacerdotum non erubuerunt , ne . ad essi il suo sguardo : non hanno
que senum miserti sunt. avuto rispetto alla faccia de' sacer .
doti , ne hanno avuto compassione
pei seniori.
AIN . AIN.
19. Cum adhuc subsisteremus , 17. Quando noi eravamo tuttora
defecerunt oculi nostri ad auxi- in piedi , si stancarono gli occhi
lium nostrum vanum , cum respic nostri rivolti al vano soccorso , no
ceremus attenti ad gentem , quae stro , e ad una >nazione , che non
salvare non poterat. poteva salvarci.
SADE. SADE .
: 8. Lubricaverunt vestigia no- 18. I nostri piedi trovarono in
I
stra in itinere platearum nostra . ciampo nell' andar pelle nostre piaz
rum , appropinquavit finis noster: ze , il nostro fine si appresso , i
completi sunt dies nostri, quia nostri giorni si son compiuti, perchè
venit finis noster . è venuto il nostro termine.
COPA. COPH .
19. Velociores fuerant persecu. 19. I nemici nostri furono più
lores nostri 'aquilis coeli : super velosi , che le aquile del cielo : ci
montes persecuti sunt nos , in de hanno perseguitati pelle montagne ,
serto insidiati sunt nobis. ci hanno tese insidie nel deserto.
RES. RES.
20. Spiritus oris nostri Chri- 20. Il Cristo , il Signore , spirito
Edom , quae hubitas in terra glia di Edom , che abiti nella terra
Hus : ad te quoque perveniet ca- di Hus : a te ancor giungerà il ca
lix , inebriaberis , atque nudie lice , sarai ivebriata , e denudata .
>
ber'is.
THU. THAU.
22. Completa est iniquitas lua 22. La tua iniquità ha un ter
filia Sion , non addet ultra ut mine , o figlia di Sion : ei non ti
transmigret te : visitavit iniqui- farà più caugiar di paese. Egli pu
talem tuam filin Edon , discoope- nirà la tua iniquità, o Gylia di
ruit peccata tua. Edom , discoprirà i tuoi peccati.
1
avea fin qui parlato delle sciagure di Gerusalemme nella sua espugnazione per
mano de'Caldei , repentinamente vien trasportato a considerare e predire una
sciagura senza paragone più grande , e questa si è , che il Cristo , vero Dio ,
sarà preso un giorno , e catturato , e messo da noi a morte. Notisi come nel
versetto precedente il Profeta aveva accennato la presa di Sedecia , uno dei
progenitori di Cristo , ma nou avea voluto nominarlo :: da questo avvenimento
egli passa a descrivere la cattura di Cristo , come sc dicesse : perché porrò io
tra le cose degne di pianto la prigionia del nostro re Sedecia preso da'Caldei ?
argomento assai più degno di lagrime sarà il Cristo preso pe' peccati nostri ,
e ucciso per opra nostra, il Cristo , che è nostro respiro , e nostra vita , prin
cipio del nostro essere come postro Dio ,e principio del nostro rinascimento
spirituale come nostro Salvatore , all'ombra del quale noi , che in lai veu
turo crediamo, tra le genti idolatre e inique , dovevamo viver sicuri , perché
da lui protetti e custoditi. Quelle ultime parole : all'ombra tua vivremo tra le
1 nazioni : secondo s. Agostino significano piuttosto come Cristo , e la vera
Chiesa passerà da ' Giudei alle geuti , nelle quali saranno compresi gli Ebrei
credenti; e questa sposizione è buonissima.
Vers. a1. Rallegrati , e fa festa, o figlia di Edom , che abiti nella terra di
e
CARMIA PROFNTA .
CAPO V.
delpopoloEbreo con questa bella orazione , ch'ei mette in bocca dello stesso
popolo , che se ne va in ischiavitù tra’ Caldei.
Vers. 9. La nostra eredità è andata in mano a ' forestieri ec. La terra san
ta ,cui noi
straniera .
possedevamo per diritto di eredità , è passata in potere di gente
Vers. 3. Siam divenuti pupilli ec. La maggior parte di quei che restano di
un gran popolo , qual noi eravamo , sono pupilli, che hanno perduto il lor
padre o nel
stre son tempo
vedove .
dell'assedio , o dopo presa Gerusalemme , e le madri no
coVers.
muni , 4. A prezzo di denaro, abbiam bevuta la nostra acqua ec. Le cose più
e più necessarie , come l'acqua , e le legna , abbiam dovuto compe
rarle a denaro contante , benchè fossero cosa nostra .
>
in deserto. derci di o
sostentamento , temend
sempre la spada.
10. Pellis nostra , quasi cliba.
9 10. La nostra pelle è arsa come
nus exusta est a facie tempesta un forno per l'atrocità della fame.
tum famis.
II . Mulieres in Sion humilia. II . Svergognavano in Sion le
verunt, et virgines in civitatibus donne , e le vergini nelle tittà di
Juda . Giuda.
Vers. 5. Eravamo condotti presi pel nostro collo ec. Si vede , che condu
cendogli a Babilonia i Caldei gli aveano incatenati e legati come i più vili
animali , e non si avea pietà alcuna per quelli che essendo più deboli non
reggevano alla fatica del viaggio.
Vers . 6. Aşli Egiziani , ed agli Assiri porgemmo le mani ec. Ci soggettammo
quai servi agli Egiziani , e agli Assiri per aver pane da sostentare la misera
nostra vita : vendemmo la nostra libertà , non avendo altro , per non perire
di fame .
Vers. 7. I padri nostri peccarono , e più non sono ec . Non voglion dir
questi poveri Ebrei , che solo i padri loro abbian peccato , e siano essi inno
centi ; perocchè il contrario confessano vers. 16. , ma bensi , che i padri loro ,
i quali furono i primi autori della idolatria , e dei disordini introdotti nei
costumi del popolo , sono stati colla morte sottratti alle atroci calamità , sotto
lemeno
qualidi gemono
quelli.
i figli, ii quali per esser ancora di fresca età aveano peccato
Vers. 8. I servi nostri ci han dominati ec. Gli Idumei , gli Ammoniti , i
Moabiti una volta postri servi hanno fatto da padroni in casa nostra , e noi
non abbiamo avuto chi da tanta miseria potesse liberarci. Questi popoli, come
si è già veduto , si unirono co’Calici contro Gerusalemme.
Vers. 9. Con pericolo di nostra vita ec. Se angustiati e tormentati dalla fame
andavamo nel deserto a cercar frutti salvatichi per sostentarci , noi eravamo
sempre in risico della vita per cagion de ' Caldei , che scorrevano per ogoi
parte , e ci minacciavan di morte.
Vers . 10. La nostra pelle è arsa ec, Arsa , lurida e nera come un forno e
diyeouta la nostra pel le per l'atroce rabbiosa fame da noi sofferta ,
CAPO V. 339
12. Principes manu suspensi 12. I principi sono stati appic.
sunt : fucies senum non erubue- cati per la mano : nou hanno avuto
runt . rispetto alle facce de' vecchi.
13. Adolescentibus impudice 13. Hanno disonorati i giovanetti ,
abusi sunt : et pueri in ligno cor e i fanciulli son venuti meno sotto
ruerunt. il bastone.
14. Senes defecerunt de portis, 14. Mancano alle porte i seniori,
juvenes de choro psallentium . i giovani al coro dei suonatori.
15. Defecit gaudium cordis no- 115. È estinta nel nostro cuor
stri : versus est in luctum chorus l'allegrezza : le nostre armonie son
noster. cangiate in lutto .
16. Cecidit corona capitis no 16. È caduta la corona dal nostro
stri : vae nobis , quia peccavimus. capo : guai a noi , che abbiam
peccato .
17. Propteren moestum factum 17. Per questo il cuor nostro é
est cor nostrum , ideo contenebrati addolorato ;per questo han perduto
sunt oculi nostri. il lume gli occhi nostri.
18. Propter montem Ston quia 18. Perchè desolato è il monte di
disperiit
in eo .
, vulpes ambulaverunt Sion , le volpi per esso camminano.
19. Tu autem , Domine , in 19. Ma tu , o Signore , sarai in
>
in generationem , et
el generationem . te le generazioni.
20. Quare in perpetuum obli. 20. Perchè ti scorderai tu per
visceris nostri ? derelinques nos sempre di noi ? ci abbandonerai tu
in longitudine dierum ? per la lunghezza de' giorni ?
21. Converto nos Domine ad 21. Convertici a te , o Signore,
te , et convertemur : innova dies e noi ci convertiremo : rinnovella ti
nostros , sicut a principio. i nostri giorni , come da principio.
Vers . 19. Sono stati appicati per la mano . È molto credibile , che i Caldei
avesser l'uso , che ebbero i Persiani , di tagliare il capo a’rci , e di appiccare
il cadavere per una mano a una croce .
Vers. 16. È caduta la corona dal nostro capo ec . Il nostro capo non più si
coronerà , come si usava una volta in occasione di festa solenne , o di nozze ,
o di conviti .
Vers. 18. "Levolpi per esso camminano. Sul monte di Sion tra le ruine del
tempio di Dio hanno tana e covile le volpi .
Vers. 11. Convertici a te .. e noi ci convertiremo. I nostri mali sono venuti
da te , da te giustamente sdegnato per la ostinazione nostra nel male , e per
la nostra, impenitenza . Ma noi , che potemmo peccare , e allontanal'ci da te ,
non possiam convertirci , e tornare a te scuza di te , senza l'ajuto della tua
grazia : convertici tu adunque e poi ci convertireino ; rinnovella lu i giorni
nostri come da priucipio , fa che noi ti onoriamo , e ti serviamo coa vera e
stabil pietà , come noi cominciammo a servirti , quando per ministero del tuo
servo Mosè tu desti a noi la tua legge.
340 ORAZIONE DI GEREMIA
22. Ma tu ci hai rigettati terri
22. Sed projiciens repulisti nos,
iratus es contra nos vehementer. bilmente : tu se sdegnato grande
:
disce didir più parola , ma a questa volontà si conforma , e si insegna a' suoi
fratelli di conformarsi ad essa , per meritare un giorno colla umilta , e colla
penitenza la promessa liberazione,
PROFEZIA
DI BARUCH.
1
1
343
Prefazione
dipoi allo stesso re , ed avendo questi gettato il libro nel fuoco , Baruch
scrisse il secondo ancor più copioso detlato parimente a lui dal suo mae
stro , ed è quello che abbiamo. Egli col suo fratello Saraja ando a Ba
bilonia l' anno quarto di Sedecia , e portò agli Ebrei , che erano stati
condotti in quel paese col re Jeconia una lettera di Geremia , che si
trova Jerem. cap. 50. 51. , la qual lettera egli lesse a Jeconia , e a
344
ralemme, e le difficoltà che soglion portarsi contro questa opinione non
sono insolubili , come vedremo a suo luogo , e dall'altra parte le parole
stesse di Baruch capo 1 . 2. ) dove egli dice di avere scritta in Babilo
nia la sua lettera , o libro , l'anno quinto il settimo giorno del mese ,
dal tempo in cui i Caldei preser Gerusalemme , e la incendiarono ,
queste parole , io dico , non pare , che possano intendersi , se non della
espugnazione di Gerusalemme sotto Sedecia ; ed è anche certo , che le
atroci calamità descritte dal nostro Profcta capo 11. 2. , e quel che egli
aggiunge della ruina del Tempio , non possono in verun modo riferirsi ,
se non a questo ultimo assedio , e all'eccidio totale della stessa città ;
finalmente di quel viaggio di Baruch con Saraja non è fatta menzione
alcuna nè da Geremia , nè da Baruch. Scrisse egli adunque la sua lettera
>
PRONEZIA DI BARUCHI .
CAPO PRIMO
Vers. 3. di sette del mese ec. Vale a dire lo stesso giorno, e lo stesso mese,
in cui cinque anni avanti fu presa Gerusalemme , e incendiata , cioè ai sette
>
sollevò , e trasse Joachim re di Giuda dalla prigione : gli diede cioè piena li
bertà laddove lino a quel tempo era stato ristretto o dentro la casa , in cui
abitava , o dentro cerui limiti , e in tal guisa convien pur che intendano queste
parole quegli stessi , iquali dal vedere , che gli Ebrei si aduvavano presso
Jeconia vorrebbono inſerirne , che Sedecia non fosse ancora a Babilonia .
Vers. 4. E figliuoli de ' reji. Intende quelli che noi diremmo , principi della
stirpe reale.
Presso al fiume Sodi. Non albiam verun lume intorno a questo fiume
Sodi. V'ha chi pretende , che Sodi in Ebreo significando la superbia , gli
Elrei potessero dar questo nome all'Eufrate chiamandolo il superbo fiume.
Vers. 7. A Joachim fizliuolo di Helcia .. sacerdote. Si vede, che erano
restati a Gerusalemme de' sacerdoti , probabilmente i più vecchi, e impotenti
a fare il viaggio di Babilonia : Joachim dovea essere il più anziano tra questi ;
non si dice pero ch'ci fosse pontefice ; benchè alcuni credano , ch'ei sia
quell'Eliacim , ovver Helcia poutefice , che vivea ai tempi di Manasse , e di
Josia .
Vers. 8. 9. Dopo che egli ebbe ricevuto i vasi del tempio ec , Chi riceve questi
САРО І. 347
templo , revocare in terram Juda erano stati portati via dal tempio
decima die mensis Sivan , vasa per rimandarli della terra di Giuda
argentea , quae fecit Sedecias fi- a dieci del mese Sivan , i quali >
in Babylonem . a Babilonia.
10. Et dixerunt : Ecce misimus 10. E scrissero : Ecco che noi
ad vos pecunias , de quibus emite vi abbiam mandato del denaro , col
holocauiomata, et thus , et facite quale comperate gli olocausti , e
manna , et offerte pro peccato ad l’incenso , e fatene obblazione , c
aram Domini Dei nostri : offerite ostie per lo peccato all' al.
1 tare del Signore Dio nostro ,
11. Et orate pro vita Nabucho 11. E pregate per la conserva
a
vasi , egli è Baruch istesso , e questi vasi che furono a lui renduti per riman
dargli a Gerusalemme , erano i vasi d'argento , che avea fatti Sedecia al
principio del suo reguo per sostituirgli a'vasi d'oro portati via da ’ Caldei a
tempo di Jechonia: donde si fa manifesto , che la lettera di Baruch fu scritta
>
babilmente ancor si adunavano per farvi nel miglior modo , che potevano , gli
atti di religione ; e molto più è da credere , che cinque anni dopo si fosse
dagli Ebrei stessi dato ordine , secondo la loro possibilità , alle cose riguardanti
il culto di Dio.
Vers. 16. E pregate per la conservazione di Nabuchodonosor cc. Questi
348 PROFEZIA DI BARUCH
donosor regis Babylonis , et pro zione di Nabuchodonosor re di Ba
vita Balthasar filii ejus, ut sint bilania , e per la conservazione di
dies eorum sicut dies coeli super Balthasar suo figliaolo , affinchè i
terram : loro giorni sopra la terra sieno come
i giorni del cielo :
12. El ut det Dominus virtu- 12. E affinchè il Signore dia a
tem nobis , et illuminet oculos no- noi fortezza , e dia luce agli occhi
stros , ut vivamus sub umbra Na . nostri , onde all'ombra viviamo di
buchodonosor regis Babilonis , et Nabuchodonosor re di Babilonia , e
sub ombra Balthasar filii ejus , et all'ombra di Balthasar suo figliuolo,
serviamus eis multis diebus , et e ad essi senyiarno lungamente , e
inveniamus gratiam in cospectu troviamo grazia davanti ad essi.
corum .
13. Et pro nobis ipsis orate ad 13. E per noi pure pregate il
Dominum Deum nostrum : quia Signore Dio nostro ; perchè noi ab
peccavimus Domino Deo nostro , biamo peccato contro il Signore Dio
el non est aversus furor ejus a nostro , e non si è allontanato il
nobis usque in hunc diem . suo furore da noi fino a questo
giorno .
14. Et legite librum istum , 14. E leggete questo libro , che
quem misimus ad vos recitari in abbiam mandato a voi , perchè sia
templo Domini, in die solemni , recitato nel tempio del Signore in
et in die opportuno : giorno solenne , e in giorno oppor
tudo,
15. ( 1 ) Et dicetis : Domino Deo 15. E voi direte : Al Signore
( 1 ) Infr. 3. 6 .
Ebrei , che pregano , e fan pregare per un principe infedele , e loro tiranno ,
3
( 1 ) Dan . 9. 5.
(a) Deuler. 28. 15.
САРО ІІ.
sunt facta sub coelo , quemadmo- non eran avvenuti mai sotto del cie.
>
secundum quae scripta sunt in conforme a quel che sta scritto nella
lege Moysi legge di Mose ;
3. U manducaret homo car. 3. E che avrebbe mangiato l'uo
nes filii sui, et carnes filiae suae. mo le carni del proprio figliuolo , e
della figlia.
Vers. 2. 3. Conforme a quel che sta scritto nella legge di Mose. Veggansi le
minacce di Mosè Deuter. XXVIII , 52. 53. 55.
CAPO II. 351
4. Et de dit eos sub manu re. 4. E diegli il Signore in potere
gum omnium , qui sunt in cir- di tutti i re , che ci stanno all'in.
cuilu noslro , in improperium , et torno , e li fece lo scherno , e
> >
do voci ipsius.
6. ( 1 ) Domino Deo nostro ju- 6. Al Signore Dio nostro s'ap
stitia : nobis autem , et patribus partien la giustizia : ma a noi , ed
nostris confusio faciei , sicut est a' padri nostri la confusione del vol.
dies haec. to , com'oggi addiviene ;
7. Quia locutus est Dominus 7. Perocchè il Signore tutti que
super nos omnia mala haec , quae sti mali ci aveva minacciati, che
venerunt super nos : sono caduti sopra di noi :
8. Ec non sunus deprecati fum 8. E non siamo andati dinanzi al
ciem Domini Dei nostri , ut re- Signore Dio postro a pregarlo , af
verleremur unusquisque nostrum a finchè ci convertissimo ognun di noi
viis nostris pessimis. dalle pessime vie nostre.
9. Et vigilavit Dominus in man 9. È il Signore fu pronto al ga
lis , et adduxit ea super nos : stigo , e mandollo sopra di noi ; pe
quin justus est Dominus in omni rocchè giusto è il Signore in tutte
bus operibus suis , quae mandavit le opere sue, e in quello che a noi
nobis : ha comandato :
10. El non audivimus vocem 10. E noi alla sua voce non ob
ipsius , ut iremus in praeceptis bedimmo per camminare secondo i
Domini , quae dedit ante faciem comandamenti del Signore, i quali
nostram . egli ci aveva posti davanti.
11. (2) Et nunc , Domine Deus 11. E adesso , o Signore Dio
Israel, qui eduxisti populum tuum d' Israele , che traesti il popolo dalla
de terra Ægypti in manu valida , terra d'Egitto con mano forte ,
et in signis , et in prodigiis , et per mezzo di segoi , e colla tua
2
( 1 ) Supr. 1. 15.
(2) Dan . 9. 15.
Ven . 5. E siam divenuti servi , e non padroni, Vedi Deuler. XXVIII. 13.
352 PROFEZIA DI BARUCH
12. Peccavimus, impie egimus, 12. Noi abbiam peccato , abbia
inique gessimus , Domine Deus mo operato empiamente , iniqua
noster , in omnibus justitiis luis. mente ci siamo portali , o Signore
Dio postro , contro tutti i tuoi co
mandamenti ;
13. Avertalur ira tua a nobis : 13. Si allontani da noi l'ira tua;
quiaderelictisumus
gentes
pauci inter leperocchèsiamrimasiben
, ubi dispersisti nos.
pochitra
nazioni , dove tu ci hai dispersi.
14. Exaudi, Domine , preces 14. Esaudisci , o Signore , le no
stre orazioni , e le nostre suppliche,
nostras , et orationes nostras , et
educ nos propter te : et da nobis e tu ci libera per amor di te stesso ,
invenire gratiam ante faciem co- e fa' che noi troviam grazia dinanzi
rum , qui nos abduxerunt : a coloro che ci hanno spatriati :
15. Ut sciat omnis terra , quia 15. Affinchè la terra tutta cono
tu es Dominus Deus noster , et sca ; 'che tu se’ il Signore Dio no
quia nomen tuum invocatum est stro , e che Israele , e tutta la stir
super Israel , et super genus pe di lui porta il tuo nome.
ipsius.
16. ( 1 ) Respice Domine , de 16. Volgi, o Signore , lo sguar
>
ascoltaci .
17. (2) Aperi oculos tuos , et 17. Apri gli occhi tuoi , e pon
vide : quia non mortui , qui sunt mente che non i morti : che son
Vers. 16. Dalla casa tua santa. Dal cielo , che è la tua sede ; ovvero dal
9
luogo del tempio ; perocchè verso il tempio stesso , benché distrutto si volge
vano gli Ebrei , che stavano a Babilonia. Dan . vi . 10 .
Vers. 17. 18. Non i morti , che son nell'inferno ec. Se tu , o Signore, ami ,
che gli uomini celebrino solennemente la tua giustizia , la tua bontà , la tua
CAPO 11. 353
19. Quia non secunclum justi- 19. Imperocchè non fondati sulla
stias patrum nostrorum nos fundi- giustizia de' padri nostri noi versia
mus preces , et petimus misericor- mo preghiere , e imploriamo mise
diam ante conspectum tuum , Do. ricordia al tuo cospetto , Signore >
mine Deus noster : Dio nostro ;
20. Sed quia misisti iram tuam , 20. Ma perchè tu hai versato
et furorem tuum super nos , sicut l'ira tua , e il to furore sopra di
>
locutus es in manu puerorum luo- noi , come predicesti per mezzo dei
>
sa pienza , la tua fortezza ec. , se tu ami , ch'ei diano a te gloria pe tuoi benes
>
el mortui sunt in doloribus pes. della notte ; ' equelli morirono trai
simis , in fame, et in gladio , et dolori crudeli di fame , e di spada ,
> >
Vers. 24. Talmente che tolte fosser le ossa ec. Si è veduta la predizione
ſattane da Geremia cap. yunt. 1. a. I Caldei nei sepolcri particolarmente dei
re ,
c de grandi speravano di trovare de' tesori nascosti , e disotterravano le
ossa dei morti , cosa di sommo dolore per una nazione , qual era l'Ebrea , che
.
avea tanto rispetto pei morti , ed osservava con somma religiosità l'onore dei
sepolcri.
Vers. 25. E quelli morirono ec. Vale a dire i padri nostri.
E dipeste mandata i da te ). Ho tradotto cosi , perchè in primo luogo ,
cosi esige il luogo di Geremia , anzi in molti luoghi di Geremia , dove sono
uniti questi tre Nagelli , la spada , la fame, e la peste , che Dio minacciava a
Gerusalmi me.' Vedi Jerem . * xxn . 36. ec. in secondo luogo , perchè la ordina
ria maniera , onde da molti intendesi quella parola in emissione , cioè nell'esi
liv , non può stare in verun modo , perchè questi, dei quali furon disotterrate
le ossa erano morti in Gerusalemme, e nella Giudea , e non uell'esilio,
CAPO II. 355
29. ( 1 ) Dicens : Si non audie . 29. Dicendo : Se voi non ascol
ritis vocent meam , mulliludo haec terete la mia voce , questa moltitu
magna convertetur in minia mm in . dine grande si ridurrà ad essere la
ter gentes , quoeos
ego di- minima delle nazioni , tra le quali
spergam : io la spergero :
30. Quia scio quod me non au 50. Perocchè io so , che il popolo
diet populus : populus est senim non mi ascolterà ; perchè è un po
dura cervice : et convert elur ad polo di dura cervice : ma rientrerà
captivitatis
terra
cor SUUN in in se nella terra , dova sarà schiavo;
suae :
31. Et scient quia ego sum 31. E conosceran , che io sono
Donrinus Deus eorum , et dabo , il Signore Dio , e darò loro un cuo
eis cor , et intelligent ; aures , et re , e intenderanno , e orecchie, e
audient. udiranno .
32. Et laudabunt me in terra 32. E daran laude a me nella
captivitatis suae et memores terra di lor schiavitù , e si ricore
erunt nominis mei . deran del mio nome.
33. Et ivertent se a dorso suo 33. E lasceranno il duro lor dor
duro , et a malignitatibus suis : so , e la loro malignità ; perocchè si
quia reminiscetur viam patrum ricorderanno di quel che fu de’' pa
suorum , qui peccaverunt in me. dri loro , che peccaron contro di me.
34. Et revocabo illos in ter- 34. Eli richiamerò nella terra
ram , quam juravi patribus eo- che io promisi con giuramento ai
rum , Abraham , Isaac , et domi- padri loro , Abramo, Isacco , e
nabuntur icabo
eis: et multipl eos, Giacobbe , e ne avranno il dominio,
et non minorabuntur . e li moltiplicherò , e non dimia
nuiranno.
35. Et statuam illis testamen . 35. E fermero con essi un'altra
tum alterum sempiternum , ut alleanza sempiterna , ond' io sia loro
sim illis in Deum , et ipsi erunt Dio , com ' ei saranno mio popolo :
mihi in populum : et non movebo e non moverò più il mio popolo ,
amplius populum meum , filios i figliuoli d' Israele dalla terra , che
Israel a terra , quiim dedi illis. ho data ad essi.
CAPO III.
Vers. alzai
i . L'anima
le mie angustiata
voci nella , tribolazione.
e lo spirito Ed
ec. Cosi
è cosaDavidde Ps. che
XLIX Vavima
. 15. AL
Signore naturale
tribolata a Dio si rivolga , come unico consolatore , che mai non manca. Cosi
fece Giona cap. 11. Così Tobia 111. 21 .
Vers. 3. Tu sei in elerno ; e noi dovrem perir per sempre ? Tu sei immor
tale >, ed immutabile : noi mortali , e soggetti a mali infiniti : vorrai tu farci
9
talti perire cosi presto , e perire per sempre, mentre , morti che siamo, non
torniamo più alla vita ? Simili sentimenti gli abbiam veduti e in Giobbe, e nei
Salmi , dove si espone a Dio la fragilità , e mortalità dell'uomo, come I.argo
mento attissimo a muovere Dio a pietà. Vedi Job. x111 . 25. 26. xiv . 2.
3. ec . Ps. qu . 15 .
Vers . 4. Ascolta adesso l'orazione de'morti d' Israele ec. Questi morti di
Israele von sono i santi Patriarchi della nazione , Abraino , Isacco ec. peroc
che si dice , che questi morti furono peccatori ; ma sono gli Ebrei morti nella
CAPO III. 357
Dei sui, et agglutinata sunt Signore Dio loro, onde si attacaro
nobis mala . no a noi tutti i mali.
5. Noli meminisse iniquitatum 5. Non ti ricordare delle iniquità
patrum nostrorum , sed memento de' padri nostri, ma ricordati di tua
manus tuae , et nominis tui in possanza , e del nome tuo io que
>
sendo noi considerati come i più vili, e iudegui peccatori del mondo , perché
oppressi da gravissime calamità , dalla atrocità delle quali si argomenta la
moltitudine , e la gravezza di nostre iniquità .Cosi noi circondati di miserie ,
e di tribolazioni siamo nel cospetto degli uomini , non sol peccatori , ma lo
stesso peccato , e un composto di peccati , onde ci dileggiano , e male di noi
parlano , e ci svitu perano le nazioni ; e tutto questo noi lo abbiam meritato
pe' nostri peccali , e per quelli de ' padri nostri.
Vers. 9. Ascolta , o Israele , i comandamenti ec. Comincia adesso la seconda
parte della lettera , in cui gli Ebrei di Babilonia cioè Baruch , che scrive a
nome di essi v, iene a dare gli avvertimenti adattati alle circostanze presenti
al popolo di Gerusalemme. Questa esortazione è piena di mirabil forza, e di
nobilissimi , e tenerissimi sentimenti. Ascolta , o‘Israele , i precetti di vita ,
9
17. Qui in avibus coeli lu- 17. Coloro che scherzano co' vo
dunt , Jatili del cielo ,
Vers." 1u . Sei contaminato tra i morti ec. Tu vivi in Babilonia nello squal
lore della cattività , come se tu fossi già morto cadavere , confuso con quegli
che scendono nel sepolcro : perocchè non è molto diversa la trista tua condi
zione da quella dei morti , e non men di questi tu sei contaminato , e im
mondo .
Vers. 19. Abbandonasti la fonte della sapienza. Cioè Dio , fonte di vita ,
come è detto Ps. XXXV . 10., ee fonte di acqua viva , come disse Geremia
11. 13 .
Vers. 14. Impara dove sia la prudenza ec. Da quel che ti è avvenuto im
para adesso , che sia l'essere prudente , l'esser forte per resistere a' nemici,
l'avere la scienza per ben operare , e impara insieme dove trovisi lunga
vita , la copia de ' beni, la luce degli occhi della mente , e la pace del cuore.
E' manisesto , che tutte queste cose si trovano nella sapienza vera , cioè nella
sapienza pratica, che è la vera pieti. Vedi quello che si è detto Sap: vi .
Vers. 15. Chi trovò la sede di lei ?? ec Dimostra
. come la vera sapienza , che
è la beatitudine dell'uomo , non con arte , od ingegno , o con potenza umana
si acquista , ma in Dio de cercarsi >, in cui ella risiede , e da lui chiedersi
>
con umiltà .
Vers. 16. 17. Dove sono i principi ec. Che è egli stato dei grandi , e potenti
monarchi , di questi , dico , che aveano soggetti non solo gli uomini , ma an
che le bestie della terra , e pareva che avesser dominio tin sopra gli stessi
volatili ? Teodoreto crede , che alluda il Profeta ai re cacciatori , i quali si
1
1
CAPO III. 1359
18. Qui argentum thesauria 18. Coloro che tesoreggiano ar
yant , et aurum , in quo confi- gento , ed oro , in cui confidano
dunt homines , et non est fonis gli uomini , nè mai finiscono di
acquisitionis eorum ? qui argen- procacciarsene; color che lavoran
tum fabricant, e solliciti sunt , l'argento , e gran pensier se ne
nec est inventio operum illorum il danno ' , e non hanno termine le
opere loro ?
19. Exterminati sunt , et ad 19. Furono sterminati , e disce
inferos descenderunt , et alii loco sero nell'inferno , ed altri suben
eorum surrexerunt. traron nel luogo loro.
20. Juvenes viderunt lumen , 20. Questi giovani vider la luce ,
et habitaverunt super lerram : e abitarono sopra la terra , ma non
viam autem disciplinae ignoran conobber la via della disciplina.
verunt.
21. Neque intellexerint semi- 21. E non ne compresero le di
tas ejus , neque filii eorum sye rezioni ,nè i loro figli l'abbraccia
sceperunt eam , a facie ipsorum rono. Ella andò lungi da essi.
longe facta est :
22 . Non ese audita in terra 22. Di lei non si udi parola nel.
Chanaan neque visa est in la terra di Chanaan , nè fu veduta
Theman . in Theman .
23. ' Filii quoque Agar , qui 23. I figli ancora di Agar , che
exquirunt prudentiam , quae de cercano la prudenza , che vien dalla
terra , est , negotiatores Merrhae , terra , e i negozianti di Merrha , e
et Theman , et fabulatores
fabulatores ,, et di Theman , & i favoleggiatori , ee
exquisilores prudentiae , et intele discopritori della prudenza , e della
perdizione sotto le acque del diluvio. A Noè , ed a 'figliuoli di Noe, Dio fece
parte di sua sapienza ; e dipoi ai giganti della Palestina , e a tutti gli altri po
poli preferi il piccolo ,e disprezzato Israele. Vedi Deuter. vu . 6. ec.
Vers. 29. 30. 31. Chi sali al cielo , e ne fece acquisto ec. La sapienza non è
CAPO III. 361
32. Sed qui scit universa , no 32. Ma colui che lutto sa , ei la !
vit eam , et adinvenit eum pru- conosce, e la discopri colla sua pru
dentia sua : qui praeparavit ter . denza : colui che fondò la terra per
ram in aeterno tempore , et re- l'eternità , e la riempie di animali ,
plevit eam pecudibus , et quadru- e di quadrupedi ,
pedibus ,
33. Qui emittil lumen , et va- 33 , Colui che spedisce la luce,
dit : et vocavit illud , et obedit ed ella va : e la chiama , e a lui
illi in treniore . con tremore obbedisce .
34. Stellue autem dederunt 34. Le stelle diffusero il loro lu
lumen in custodiis suis , et lae . me nelle loro stazioni , e nc furon
tatae sunt. liete ,
35. Vocale sunt , et dixerunt : 35. Chiamate , dissero , eccoci : e :
adsumus : et luxerunt ei cum ju- con gioja rispleuderon per lui , che
cunditate , qui fecit illas. le creo.
36. Hic est Deus noster , et 36. Questi è il nostro Dio, e nis.
non aestimabitur alius adver- sun altro sarà messo in paragove
sus eum . con lui .
37. Hic adinvenit omnem viam ön . Questi fu l'inventore della
disciplinae, et tradidit illam Ja- via della disciplina , e iosegnolla a
cob puero suo , et Israel dile- Giacobbe suo servo , e ad Israele
cto suo. suo diletto.
38. Post haec in terris visus 38. Dopo tali cose egli si è ve
est , et cum hominibus conver- duto sopra la terra, ed ha conver
salus est. sato cogli uomini.
un bene , che trovisi sopra la terra ; ella è di origine celeste e divina , ella
è dovo di Dio , e pissuno può averla se da lui non la riceve . Ma chi potrà
salire al cielo per rinvenirla , e farne acquisto P E sarà egli possibile , che col
>
valicare i mari giunga l'uomo a trovare in qualche parte del mondo una
merce cosi preziosa , che sorpassa il pregio dell'oro più fino ? Nissuno co
nosce le vie di lei per rintracciarla , se non gli è conceduto dall'alto .
Vers . 32. Ma colui , che lutlo sa ec . Dio sulo sapien za eterna , ed increata ,
Dio solo conosce , ed è il padrone , e il dispensatore di quella sapienza prati
ca , cui egli comunica all'uomo.
Vers, 33. Colui , che spedisce la luce ec. Egli dà ordine al sole d'illustrar
l'universo colla sua luce , e il sole adempie questo ordive ; lo chiama , e gli
comanda di arrestarsi , ovver di tornare iudietro , e il sole con timor rispettoso
umilmente ubbidisce alla voce del suo Creatore. Vedi Jos. X. 13. 13. >, 4. Reg.
ax . 9. 10.
Vers. 34. Nelle loro stazioni. Le stelle in molti luoghi delle Scritture sono
descritte come una milizia celeste , e a ciò qui s'allude dicendo , che elle
stanno aa' loro posti , come di sentinella , ubbidendo agli ordini del gran pa
droue. Vedi Isai. xxiv , 21. Jud. y. 20. ec.
Vers. 37. Questi fu d'inventore ec. Conclude il Profeta con dire ; che da
Dio vien la sapienza ; e questa egli comunico per mezzo di Mosė a Israele
suv popolo diletto , quando sul Sina gli diede la legge.
9
Vers: 38. Dopo tali coce egli si é velluto sopra laterra ec. Magnifica predis
362 PROFEZIA DI BARUCH
CAPO IV.
Prerogative di Israele. Dio lo diede in poter de' nemici pe' suoi pec
cati, ma lo libererà , e gastigherà i nemici.
>
zione della incarnazione del Verbo di Dio : perocchè queste parole di Baruch
dicono con eguale chiarezza , e precisione quello che disses. Giovanni : il
Verbo si fece carne , e abitò tra di noi. La sapienza del Padre scese ella stessa
sopra la terra , conversó cogli uomini per istruirgli ; e fargli saggi e felici.
Ius istarú a riferire a uno a uno i Padri della Chiesa , i quali non hanuo
tutti , se non una sola sposizione, ed è quella che sola ' risponde alle parole
del Proſela ; nelle quali ognun vede, che è posto il tempo passalo in vece del
futuro. La sapienza adunque del Padre , la quale avea inseguata la pietà , e
la virtù al popolo Ebreo per mezzo di Mosè , e per mezzo de' Profeti , venue
>
quella stessa per cui furon fatte tutte le cose , come disse s. Giovanni dopo il
nostro Profeta ; donde s'inferisce evidentemente contro i Giudei , che il Cristo ė
Dio . Finalmente sopra queste belle parole di Baruch , non posso trattenermi
3
zionarla , Matl. v. 17. : perocchè anche quanto a ' precetti cerimoniali ella fu
eterna non in se , ma nell'adempimento di tutte quelle cose , che negli stessi
precetti venivano figurate. Nella osservanza di questa legge il vero Israelita 3
avea per premio la vita eterna , mediante la fede >, e la speranza nel venturo
Salvatore.
Vers . 2. Ed abbracciala , cammina al lume di essa ec. Tienla cara , o Gia
una
cobbe questa legge data a te per benefizio grande da Dio , seguila come
viva face , perchè ella tra le tenebre di questa vita ti mostrerà la strada retta
e sicura per giungere alla salute.
Vers . 3. Non dare ad altri la tua gloria ec . Gloria del popolo Ebreo si fu
l'essere la Chiesa del vero Dio , l'avere il deposito delle Scritture , il sacer
>
dozio , i profeti ec Bada , Israele , che per gli peccati tuoi questa tua gloria ,
questa tua dignità nou l'abbia Dio a trasferire ad un altro popolo con inficito
e irreparabil tuo danno. Ed è questo un avvertimento insieme, e una predi
zione di quello che avvenne , quando rigettato l'Ebreo incredulo, fu surrogato
nelle prerogative di lui il popolo delle genti , secondo quella parola di Cristo:
Sarà colto a voi il regno di Dio ec . Matt. xxn . 41.
Vers. 4. Beati siam noi ec. Lo stesso diceva Davidde. Il Signore non ha
fatto altrettanto a nissun' altra nazione , nè ad esse manifestò le sue leggi Ps.
Calvii. 9. Vedi anche Deuter. 4. 8.
Vers. 5. Che la memoria conservi d'Israele. Popolo di Dio grandemente
sminuito , e impiccolito , ma serbato da Dio , affinché tu conservi viva tuttora
la memoria , c il nome d ' Israele.
Vers. 6. Voi siete stati venduti alle genti ec . Siete stati messi da Dio in
poter delle genti come schiavi venduti , e non per esser distrutti , ma per es
sere gastigati , e corretti , e purgati dai vostri falli.
Vers. 8. E Affiggeste la nutrice vostra Gerusalemme. Cioè la Chiesa , che
1
364 PROFEZIA DI BARUCH
nutrivit vos , et contristastis nuo Dio , che vi nutrico , e affliggeste
tricem vestram Jerusalem . la nutrice vostra Gerusalemme ;
1
9. Vidit enim iracundiam a 9. Imperocchè ella vide l'ira di
Deo venientem vobis , et dixit : Dio venir sopra di voi , ee disse : >
vi putri nella fede , e della legge , e nel culto del vero Dio , rigetatto il quale
voi vi deste a seguire gli dei stranieri. Questa Chiesa è quella che è introdotta
à parlare nei seguenti versetti.
Vers. 9. O città vicine di Sion . Intende le città sottoposte al regno Giu
daico , che faceano ancor parte della Sinagoga. E' una 'madre , che avverte
>
Vers. 19. Andate figli , andate ec. Andate dove Dio vuole , che poi andiate.
.
Non dice, alla cattività , alla servitù ; e questa reticenza spiega assai bene il
dolore di questa buona madre nelle calamità de' suoi figli.
Vers. 20. Mi son spogliata del manto di pace ec . Ho deposte le vesti usate
in tempo di pace , e 'di" letizia , e mi son vestita di cilizio , abito conveniente
> )
filii tui , punientur ; et quae ac- servito i tuoi figli , saran gastigate ,
cepit filios tuos. e quella che tenne seco i tuoi figli,
33. Sicut enim gavisa est in 33. Siccome si allegro della tua
tua ruina , et laetata est in casu rovina , e fece festa di tua caduta ,
tuo sic contristabitur in sua cosi della sua desolazione sarà rate
desolatione. tristata .
nella corte , e fecer tremare gli stessi Caldei. Ma in amplissimo senso fu aden
.
Babilonia , che tenne in cattività i tuoi figliuoli , sarà desolata in pena del
barbaro piacere, col quale ella vide la sua rovina , e rise di tue sciagure; ella
perderà la moltitudine de' suoi abitatori , che la rendono lieta , e superba, e il
5
CAPO V.
proviene dalla pietà . Questo non fu adempiuto se non in parte nella terrena
Gerusalemme dopo il ritorno del suo popolo da Babilonia ; ma si adempie
letteralmente nella spirituale Gerusalenime liberata per Gesù Cristo dalla schia
vitù del demonio , e del peccato , e arricchita di tutti i frutti della vera e perfetta
giustizia , e della gloria della vera pietà. A questa amata Gerusalemme verranno
figli da tutte le parti del mondo , tratti dalla efficacia della divina parola
tutti lieti e festosi celebrando la memoria , e le lodi del celeste Liberatore.
Vers . 6. Portati onorevolmente come figliuoli del rezno . Nel terzo libro di
Esdra cap . v . 2. si legge , che Dario mandò mille soldati a cavallo ad accoma /
pagnare quelli che tornavano a Gerusalemme, e che tutto il viaggio si ſece
tra' canti e suoni , e con incredibile allegrezza. Vedi anche Giuseppe Antig,
>
XI . 4 .
Vers. 7. Il Signore ha stabilito di abbassar ec. Il Signore appianerà tutte
le difficoltà , e tutti gli impedimenti e ostacoli leverà di mezzo , i quali pos;
sano o ritardare , o rendere aspro e penoso il viaggio a Israele ; e ciò servirà
a far si , che Dio sia glorificato grandemente di questo loro si lieto e felice
>
ritorno . L'epiteto eterne dato alle rupi , e ai massi significa la loro fer
mezza , e stabilità . Vedi , Psal Lxxv. 5. Deut. XXX111 . 15 .
Vers. 8. E tutte le piante di gralo odore ec. Per difendersi dall'ardore del
sole , tutte le piante daranno a voi non solo ombra grata , e refrigerante , ma
anche il delizioso odore de ' loro fiori , e de ' loro frutti .
Vers. 9. Collo splendore di sua maestà. Allude alla colonna di fuoco , di
nube , con cui Dio guidó Israele pel deserto , simbolo della protezione divina,
>
CAPO VI.
4
( 1 ) Jerem . 25. g.
Copia della lettera. Questa lettera su mandata da Geremia a ' Giudei pri
gionieri , adunati in Reblatha , i quali doveano partire col loro re Sedecia ,
per andare a Babilonia ; ella fu dettata da Geremia , e scritta da Baruch .
Vers . 2. Fino a selle generazioni. La cattività dovea essere di settanta anni,
onde la generazione si vede, che è qui messa per uno spazio di dieci anni. I
>
settanta auni cominciavano l'anno del mondo 3398. , e finivano l'anno 3468.,
e questa lettera sendo scritta l'anno stesso della ruina di Gerusalemme sotto
Sedecia , che fu l'anno 3416. erano già scorsi diciotto anni dal principio della
cattività : perché ( come altrove și disse ) questa incomincia dal tempo , in cui
il re Joachim fu preso da Nabuchodonosor, e resto soggetto ai Caldei.
CAPO VI. 371
3. ( 1 ) Nunc autem vilebitis in 5. Ma adesso voi vedrete in Ba
Babylonia deos aureos , el argen . bilonia dei d'oro , e d'argento , e
teos , et lapideos el ligneos in lum di pietra , e di legno portarsi sopra
meris porturi , ostentuntes metum le spalle , e incuter timore alle genti.
gentibus.
4. Videte ergo ne Vos simia 4. Badate adunque di non imitar
les efficiumini facti alienis , et voi pure il fare degli stranieri , sic
metuatis , et metus vos copint in chè abbiate paura , e vi prenda il
ipsis. ..) timore di tali dei.
5. Visa itaque turba de retro , 5. Quando adunque vedrete la
et ab uute , worantes, dicite in turba dinanzi, e di dietro adorarli,
cordibus vestris : Te oportet aulo- dile ne' vostri cuori : Te fa d'uopo
ruri , Domine, di adorare , o Signore ;
6. Angelus enim meus vobiscum 6. Perocchè il mio Angelo è con
est : ipse autein exquiram ani- voi , ed io stesso 'avrò cura delle
mus Vesiras . anime vostre.
7. Nam linguz ipsorum polita 7. Conciossiache la loro liogna
a fubro , ipsu etium inaurata , et · fu limata dall' artefice : quegli an
>
vostro
Ebrea. custode
Vedi Dan, é. difensore.
X. 13. 21. Quest'
x11 . 1 . Angelo è s. Michele proteitore della nazione
Vers. 8. E come si fa ad una fanciulla. Nella stessa guisa che una fanciulla
si orna , e si abbella con tutte le invenzioni della vaniti , cosi si ornano ,' e
si abbellano da’loro arteici i falsi dei coll'oro , che iacttono loro intorno.
372 PROFEZIA DI BARUCH
et iterum cum receperint illuil a devolmente riayutolo dalle meretrici
meretricibus , ornant deos suos. ne abbelliscono i loro dei ;
U. Hi autem non liberantur ab 11. E questi ( dei ) non san li..
aerugine , et linea. berarsi dalla ruggine , e dalla tie
gnuola.
12. Operlis autem illis veste 12. Ma quando gli han rivestiti
purpurea , extergunt faciem ipso . di porpora , lavan loro la faccia a
>
rum propler pulverem domus, qui motivo della polvere , che è grau
est plurimus inter eos, dissima nei loro templi.
13. Sceptrum autem habel ut 13. E l'idolo ha in mano lo
homo , sicut judex regionis , qui scettro come un uomo , come uno ,
in se peccantem non interficit. che governa un paese : ma egli non
fa morir chi l' offende.
14. Habet etiam in manu gla- 14. Ha talora in mano la spada,
dium , et securin ; se autem de e la scure , ma non si può salvar
bello , et a latronibus non liberat. dalla guerra , nè dai ladri ; per le
Unde vobis notum sit quia non quali cose s'intende com' essi non
sunt alii. son dii.
15. Noiz ergo timueritis eos . 15. Non abbiate adunque timore
Sicut enim vas hominis confractun di essi : imperocchè tali sono i loro
inutile efficitur , tales sunt et dii dei , qual è un vaso rotto , che non
illorum . è buono a nulla .
16. Constilulis illis in donio , 16. Collucati , che sono in una
oculi eorum pleni sunt pulvere a casa , i loro occhi si cuopron di
pedibus introeunlirem . polvere smossa da' piedi di color ,
che vi entrano .
17. Et sicut alicui , qui regen 17. E siccome colui , che ha ofe
offendit, circumseptae sunt januae; feso il re , si chiude dentro molte
aul sicut ad sepulchrum adulu- porte , o come fassi ad un morto ,
ctum mortuum , ita tutantur sa- che si conduca alla sepoltura ; cosi
cerdotes ostiu clausuris , et seris , i sacerdoti assicuran le porte con
ne a latronibus expolientur. serrature , e chiavistelli , affinchè i
ladri non ispoglino gli dei .
18. Lucernas accendunt illis , 18. Accendon loro eziandio molte
et
lam quidem
videremultas , ex quibusautem
nula lampane , dellepurquali
una :nonessiposson
>
possunt : sunt quelli vederne sono
Vers. 18. Sono come le travi in una casa . Sono legni morti senz'anima, e
senza senso , coine le travi , che reggono le case , dove essi abitano .
9
Vers. 19. Dicono , che i serpenli mangran ec. La voce serpenti in questo
luogo è usata probabilmente a significare ogni sorta di vermi: questi vermi
CAPO VI. 373
sunt , dum comedunt eos , el ve- interiora quando mangiano ad essi
slimentum ipsorum , et non sen- i loro vestimenti , ed essi nol sen
tiunt . . tono .
20. Nigrae fiunt fucies eorum 20. Le loro facce son nere pel
a fumo , qui in domo fit. fumo , che si fa nelle lor case .
21. Supra corpus eorum , et 21. Sopra il loro corpo , ee sopra
supra caput eorum volant no il loro capo volano le civette , c le
ctuae , et hirundines , et dves rondini , è altri uccelli , ee il simile
>
gunt : neque si quis eum statuc. uno li collocherà ritti , da per loro
rit rectum , per semetipsunt sta non istaranno , ma si reggeranno
bit , sed sicui mortuis nunera eo- sugli omeri di quelli , come i morti.
>
dice, che mangiavano i cuori, cioè l'interior parte de’ simulacri di legno, i
quali eran rosi , e consunti dai tarli. Facevano per lo più gli idoli di legno ,
é dipoi li rivestivano d'oro , d'argento , di porpora eç.
Vers . 23. L'oro ancora , che hanno , è per mostra . E cosa imprestata , non
è cosa loro , ed è loro tolta dagli stessi sacerdoti ogni volta , che vogliono.
Vers. 26. Ma si reggeranno sugli omeri di quelli ec. la varie edizioni della
nostra Volgata in vece di munera si legge humeri , che dà un senso , il quale
può anche trarsi dal greco , sepso , che conviene a questo luogo oye leggasi
374 PROFEZIA DI BARUCH
similiter et mulieres eorum decer. loro donne ne sirappano e non 118
pentes , neque infirmo , neque fanno parte all' ammalato ,. ne al
mendicanti aliquid impertiunt ; mendico ;
28. De sacrificiis eorum fetae, 28. I lor sacriſizi li toccano do ).
et menstruatue contingunt. Scien- ne fresche dal parto , e le menstrua
tes itaque ex his quia non suit te. Conoscendo adunque da tali cose,
dii , ne timeatis eos, ch'essi non son dei , non li temete;
29. Unle enim vocantur dii ?29. Imperocchè a qual titolo si
Quia mulieres apponunt diis. ar- chiaman dei ? perchè le donne
genteis , el aureis , et ligneis : presentano doni a quisti dei d' ar
gento , d'oro , e di legno :
9
58. Lapidibus de monte simi- 58. Simili alle pietre del monte son
les sunt dii illorum , lignei et la- questi loro dei di legno , di pietra ,
>
Vers . 45. Non altro saranno , che quello che piacerà a' sacerdoti. Nel Greco
in vece di sacerdoti si ha artefici ; ma è ottima la lezione della nostra Volgata,
perché i sacerdoti dovean dare agli artefici l'idea per formare questi simulacri,
e davano ad essi il nome , e li mettevano in riga di dei .
Vers . 46. 47. Non son di lunga durata ec . Son uomini nati poco tempo fa ,
e che presto morravno. Potran eglino formar degli dei immortali, ed eterni
Ma quel ch ' ei fanno si è di perpetuare con queste opere loro un errore, e una
falsità dannosissima , e un obbrobrio sommo , e di lasciarlo a que' che ver
ranno dopo di loro .
Vers. 50. Si conoscerà una volta ec. La luce dell'Evangelio farà conoscere
un di a tutte le geați la yanità della idolatria .
CAPO VI. 377
rata , et inargentata , scientur po. legno , e indorate , e inargentale,
stea quia fulsa sunt , ab univer- si conoscerà una volta da tutte le
sis gentibus , et regibus : quae genti, e dai regi che son falsità :
manifesta sunt quia non sunt manifesto essendo , ch'ei non son
dii ,,sed opera manum hominum , uom
dei ini
, ma opere delle mani degli
et nullum Dei opus cum illis. , e non fanno nulla , che
sia da Dio.
51. Unde ergo notum est , quia 51. E donde adunque conoscesi ,
non sunt dii , sed opera manuum ch' ei non sono dei , ma opere delle
hominum , et nullum Dei opus in mani degli uomini, e che nulla fan
ipsis est ? no , che sia da Dio ?
52. Regem regioni non susci- 52. Nop danno il re ad un re
dabunt. pioggia .
53. Judicium quoque non di 53. Non decideranno le contro
scernent , neque regiones libera- versie , nè libereranno le provincie
bunt ab injuria : quia nihil pose dalle ingiurie ; perocchè nulla pos
sunt , sicut corniculae inter me- sono , come cornacchie , che volan
>
E non fanno nulla , che sia da Dio. Non fanno alcuna di quelle opere ,
che sono proprie di Dio , non miracoli , nou benefizj a pro degli uomini, non
>
sono buoni a far nulla di tutto quello che ha fatto , e fa il vero Dio.
Vers . 51. 52. E donde adunque conoscesi ec . Con bella induzione prova ,
che gl'idoli non sono dei , perchè nou fanno alcuna di quelle cose , che a
Dio convengono , e sono degne di Dio.
Vers . 53. Non decideranno le controversie cc . S'intende che non le decide
ranno con fare qualche miracolo , come fece Dio nella controversia , che ebbe
Aronne con Core , Dathan , e Abiron Num . xvi .
Cornacchie , che volan di mezzo al cielo , e la terra . La cornacchia è uno
de' più deboli tra'volatili ,e non si alzano molto da terra. Alle cornacchie
paragona il Profeta questi idoli come per dire :: non si sa in qual classe di
cose riporre costoro ; ci non son cosa terrena secondo i loro adoratori ,
perchè la superstizione li fa dei 3; ma si alzano tanto poco da terra , che ognun
vede, ch'ei non meritano di essere messi in cielo , perché non possono far
378 PROFEZIA DI BARUCH
56. Non a ſuribus , neque a la . 56. Non si salveraino dai ladri ,
tronibus se lilverabunt dii lignei, nè de' malandrini gli dei di legno ,
el lapislei , et inaurati , et inar- e di pietra e indorati, e ioargentati,
gentali : quibus hi qui fortiores perchè quelli ne posson più , 5
sunt ,
57. Aurum , et argentum , et 57. E torranno loro l ' argento ,
vestimentum , quo operti sunt , e 1 oro e il vestito , onde son ri
auferent illis , et abibunt , nec sibi coperti , e se n' andranno ; e gli dei
auxilium ferent. non ajuteranno se stessi.
58. Itaque melius est esse regem 58. Per la qual cosa miglior cosa
ostentantem irtutem suam ; nutė un re , che la mostra di suo va
vis in domo utile , in quo gloria . lore , od un vaso utile nella casa ,
bitur qui possidet illud ; vel ostium di cui farà gloria il padrone , o la
in domo , quod custodit , quae in porta della casa , che custodisce quel
ipsa sunt , quam falsi dii. che in essa si trova , che i falsi dei .
59. Sol quidem , et luna , ac
9 59. Certamente il sole , e la luna , >
Vers. 66. Ei non mostrano a ' popoli nel cielo i segni de' tempi. Come se
dicesse : sono molto inſeriori in merito al sole , e alla luna , luminari ,
> cbe
insegnano all'uomo la divisione del tempo , e la dislinzione delle stagioni ,
Gen. 1. 14 .
Vers . 69. Uno spauracchio non è buona guardia. Per un po' di tempo gli
uccelli , od altri animali avran paura di un fautoccio posto per ispauracchio
in un cocomerajo : ma appoco appoco avvedutisi , che quella è uva figura
morta, non se ne daranno più veruna pena. Cosi sarà alla fine di questi dei.
Vers . 7. E nella stessa guisa succede della vitalba ec . Sono ancor simili
quesli dei alla spina degli orti, della quale non banno vissuu timore gli
, e vanno tutti a posarsi sopra di essa , vedendo , che non può far
uccelli male.
3
veriin
Vers . 71. 72. Saran mangiati , e saranno l'o ec . Ma non solo le
loro yesti 'di porpora , e di scarlatto sono rose dalle tignuolo , ma anche gli
dei stessi , se di legno , saran wanziati dai tarli , se di materia più durevole ,
saran consunti dal tempo , e finalmente saranno lo scheruo , l'obbrobrio di
380 PROFEZIA DI BARUCH
72. Melior est homo justus , 72. Migliore è l'uomo giusto che
qui non habet simulacra : nam non ba idoli : perocche egli sarà
erit longe ab opprobriis. lungi dall ' ignominia.
dove furono onorati come dei . Quanto più felice di essi è ľuomo
ogni paese
giusto , ché, non ha idoli , ma onora il solo vero Dio , mentre egli stando
lontano da questi , sta lontano dalla temporale ignominia , e dall'eterna ?
381
IND I ĆE
DB' CAPITOLI CHE SI CONTENGONO IN QUESTO VOLUME.
CAPO I. Vocazio
ocazione di Geremia al ministero di Profera. Și scusa per
cagione della sua tenera età , ma Dio lo riempie di forlezza. Gli é 'co
mandato di predire la distruzione di Gerusalemme muscrata a lui colla
visione d'una verga , e d'una caldaja , che bolle . Pag . 11
CAPO II . Querele di Dio contro i Giudei , e particolarmente contro i
pastori , e falsi profeti. Predizione della loro imminente rovina in pena
della loro idoiatria , e di tutte le loro iniquilà 0 16
CAPO III . Dio, con somma bontà richiama'a se il suo popolo. Promesse
ch'ei fa a Gerusalemme : gloria , ed esallazione di lei , e della aggrega
sione con lei di tutte le genti . 25
CAPO IV . Promette il Signore il perdono agli Ebrei se si convertiranno
i cuori loro : Minaccia disastri gravissimi se perseverano nel male.
.
Piange il Profeta le calamità di Giuda.
CAPO V. Il Signore cerca un giusto in Gerusalemme per farle misericor
dia : ma tanto il popolo , come i grandi sono indurati
e senza freno
corrono a mal fare : Dio perciò minaccia di devastar la città per mano
: ma non 3
CAPO VI. Gerusalemme saràdesolata dagli Assuri inJenade'
хепа peccatidel
popolo , de' grandi , de falsi profell , de sacerdoti. I suoi sagrifizj sono
>
rigettatı. 1 Gludei simili a unmetallo , che non può purificarsi col fuoco. 37
CAPO VII . In vano gli Ebrei si confidano nel tempio , mentre fanno
opere pessime, e non vogliono ascoltare i profeti , come pur fecero i pa
dri loro. Il tempio sarà distrullo , e la terra di Giuda sarà un deserto,
>
che faccia misericordia , Dio gli' ordina di non prezure, e non accella
i digiuni, né le vittime del popolo. I profelt , che promultono pace. , pe
ririinno anch'essi. Il Profeta di nuovo preya istantemente il Signore pel
suo popolo 86
CAPO AV . Il Signore dice , che non si pie herebbe alle orazioni ne di
Mosè , nè di Samuele , né si riterrebbe dall'abbandonare il popolo alla
pestilenza , alla fume , alla spada , alla caitività , perche gastigato non si
e corrello. Il Profeta si lamenta di essere stato cazione di discordia , e
di ader sofferti degli strapazzi nell'annunziare la parola di Dio : é il
Signore promette di ajutarlo , e di sterminare i Giudei : promette ancora
fortezza , e salute , e misericordia a quelli che se convertiranno 91
CAPO XVI . Dio proibisce al Profeta di prender mo lle , perchè i Giudei
saranno oppressi dalle miserie , talmente che non si seppelliranno, ne
si piangeranno i morti; ma dipoi per mezzo di cacciatori , e di pescatory
il Sgnore li ricondurrà al loro paese , dove insieme con tutte le genti
confesseranno i loro peccati. 97
CAPO XVII. Ostinazione de' Giudei, che perciò saranno puniti. Male
detto chi confida nell' uomo e benedeto chi in Dio confida . E ; li solo
$
12r
quelli che andranno a soggettarsi a'Caldei
CÁPO XXII . Discorso di Geremia al re di Giuda , e al popolo. Sellum
figliuolo di Josia re di Giuda non tornerà a Gerusalemme, Syrida quelli
che edificavanocol frutto delle ingiustizie. Predizioni contro Joachim ; il cui
figliuolo 'Jeconia sarà menalo colla madre a Rabılonia , dove morrà .
LAMENTAZIONI DI GEREMIA.
Dopoche Israele fu condotto in schiavitù , e Gerusalemme rimase deserta,
il Profeta Geremia se ne stava piangendo , e sfogo con quesla lamenta
zione il suo cordoglio sopra Gerusalemme , e col cuore affitto sospirando,
e gridando disse. Sono comprese in cinque Capi da pag. 307. fino a pag. 337
PROFEZIA DI BARUCH .
CAPO I. 1 Giudei di Babilonia mandano a' que ' di Gerusalemme il libro,
o letlera di Baruch co' denari raccolti affinché quesli offeriscano olo
causti , e preghino per essi, e per Nabuchodonosor , e pel figliuolo di
lui Balthasar ; e confessino i lor pece 345
. .
CAPO 11. I Giudei nella cattività confessano i lor peccati , pe ' quali me
ritarono i gastighi intimati loro da’profeti: chieggono umilmente da Dio la
misericordia promessa da lui per bocca di Mosè a ' peccatori penitenti 350 .
CAPO IV. Prerogative d'Israele. Dio lo diede in potere de' nemici pe' suoi 362
peccati, ma lo libererà , e gastigherà i nemici
CAPO V. Gerusalemme deponga gli abiti di duolo, perchè i suoi figli
>
368
condotti con ignominia in cattività , lorneranno a lei con gloria .
DA MONSIGNOR MARTINI
VOGHERA
AL PIO E COLTO
L E G GITORE
amante delle sagre kellere
Nel gran libro della natura che aperto a tutti,, parla a tutti un
medesimo e perenne linguaggio , con quanta discrepanza o piuttosto
con quanta contraddizione si è mai letto dagli Uominil Alcuni hanno
creduto di leggere in esso che tutto quanto l'universo è un grande
Essere materiale , un accozzamento fortuito di atomi, e che le anime
stesse non sono che una materia più sottile : Allri che l'universo è
un grand Essere animato e che tutti gli altri esseri animati ed ina .
nimati non sono che tante porzioni della sostanza medesima di esso :
Altri che il mondo è eterno: altri che il mondo è lo stesso Dio ; ed
altri che Iddio non può stare senza il mondo , nè il mondo senza
Dio : mentre alcuni altri hanno creduto di vedere nella natura due
Dei , l'uno buono , e l' altro callivo ; altri riconobbero come Dio il
sole , altri il fuoco , ed altri una si varia e contradditoria pluralità
di Dei , che difficilmente si potrebbe numerare.
>
DEGLI ESSERI
NON CONSAPEVOLI DI LORO ESISTENZA
Memoria
DI G. NI. SCARAMUZZA
nomeni che ci fanno scorgere l'ammirabil connessione fra tutto ciò che
esiste nell'universo. Noi scorgiamo similmente che nell'infinita varietà di
oggetti che si movono , alcuni ci danno indizio di essere pensanti e ca
paci di moto spontaneo e volontario : altri all' opposto non ci danno in.
dizio vetuno di pensiero , e quindi nemmeno di alcuna spontaneità di
movimento : e pero gli oggetti che ci danno indizio di movimento spon
taneo e volontario da voi chiamansi Animali , cioè esseri aventi un prin
cipio pensante che n'è l'anima , la quale domina e regge i movimenti
che da essi veggiamo eseguirsi : mentre gli altri che non danno indizio
di movimento spontaneo chiamansi semplicemente corpi od esseri ma
teriali.
3. Ogni moto poi suppone una forza , un'azione , che lo produca e lo
risvegli. Come dunque si produce , come si comunica il moto fra que
gli esseri , che non essendo animali sono incapaci di movimento sponta
neo ? Questo dubbio ed alcun altro che potrebbe risvegliarsi tenteremo
qui d'illustrare colla scorta dell'analisi , ragionando sui dati che ci sono
?
del numero delle sue parti : essendo inconcepibile un composto senza che
se ne possan concepire i principii componenti. Perchè se dopo qualunque
divisione le parti restano sempre ancor divisibili , si avrebbe sempre un
composto di cui mai non si darebbero i principii. E siccome un essere
composto non è punto un essere assolutamente individuo , ma un aggre
gato , una coesistenza di tanti esseri quante sono le singole parti nelle
quali esso è risolubile: perchè un essere composto di non esseri sarebbe
assurdo : e se le parti esistono sono tanti esseri anch'esse : perciò un
Essere composto non è che un aggregato di tanti esseri fra loro aritmeti
camente distinti, altrimenti si avrebbe sempre un aggregato di esseri senza
che mai si avesse l'Essere individuo. Dunque la materia onde sono com
posti i corpi non è divisibile all'infinito , ma soltanto sino ad un certo
limite oltre al quale i corpi non son più divisibili .
5. Ma dalla somma delle parti che formano un Essere composto , qual >
somma qualunque non potrà mai formare un essere altivo : che anzi poi.
:
chè l' incrzia di un corpo compete a ciascheduna delle particelle ond' esso
è composto , riguardar si dee come l'aggregato di tutte codeste inerzie
parziali : e quindi l'inerzia debb' esser proporzionale alla quantità della
materia . Dunque l'inerzia o la non forza di ciaschedupa inolecola non
può esser tolta che da una esterna forza , e da una forza esterna debbe
in esse causarsi il movimento.
13. E poichè niuna produzione o comunicazione di movimento può
aver luogo senza l'azione di una forza , e piuna forza od azione può
spiegarsi senza che una cosa influisca sull' altra : dunque se di due cose
l'una influisce sull'altra , cioè se l'una esercita sull' altra una qualche
azione , vi debb’ essere fra loro un punto di comunicazione , cioè deb
bouo ambedue possedere una data comune modificazione di loro esistenza .
14. Ora se le molecole fossero inestesee , toccandosi , coinciderebbero
insieme senza formare un'estensione , non toccandosi non potrebbe
l'una aver influenza sull' allra , perchè l'azione di un essere non è che
l'essere medesimo che agisce , nè può agire se non dove egli è , 0 dove
abbiavi altr' essere capace di ricevere è trasmettere l'azione ricevuta : ma
essendo le molecole di estensione minima d'ogni assegnabile capaci per
ciò di toccarsi senza compenctrarsi, e incapaci di niuna forza propria
mente detta , ne segue che non potrebbe i' una aver influenza sulla so
lidità dell'altra se non per via di contatto, e che non potrebbe l' una
comunicare all'altra il moto senza cacciarla dallo spazio che prima oc
cupava , come in fatti succede in ogni caso di movimento comunicato ,
>
tatto senza moto e a questo moto niuna di esse può dar origine : dun
que non possono venire in contatto se non per forza di un impalso. Il
coutatto adunque è l'effetto di un impulso , e vuolsi considerare come
>
un impulso anch'esso.
16. E parimenti se le molecole sono in contatto , non possono da lui
récedere senza un movimento : ma esse non mai possono dar origine al
moto : dunque poste in contatto da qualunque siasi impulso , non potran
no da lui recedere , ma persevereranno in tale stato di contatto in cui
trovansi collocate , fintantochè non vengono da qualche nuovo impulso
costrette a disgiungersi. Questo fenomeno dell'inerzia delle molecole , che
poste in contatto sono inette a disgiungersi , chiamasi Coesione, la quale
è massima fra le molecole , perchè vengono fra loro in esquisitissimo con
tatto , e varia nelle particelle perchè non vengon fra loro in contatto che
in alcuni dati punti siccome abbiamo notato.
17. Quanto maggiori adunque saranno i punti di contatto , tanto mag
giore sarà la coesione. Così , per esempio, due lastre di metallo o di
marmo non perfettamente levigate e piane, applicata l'una sopra l'altra ,
non combaciandosi perfettamente , si potranno distaccare con poca diffi
coltà : mentre per lo contrario se saranno ben levigate e piane , ed unte
anche leggermente di olio a fine di sloggiar l'aria dai loro pori, sta
ranno si fatlamente aderenti fra loro , che tal volta non basterà la forza
di quattro uomini robusti per poterle distaccare.
18. Possotto però in uo corpo essere maggiori in numero le molecole ,
ma non maggiori i punti di contatto : perciò vi sovo dei corpi che sotto
maggior massa hanno poca coesione. Così , per esempio , con una data 1
quantità di uguali parallelepidi rettangoli si potrà formare , apche lascian
dovi maggiori interstizi, un aggregato molto più solido di quello che for
mar si potrebbe con una benchè maggior quantità di sfere uguali agli
stessi parallelepidi : perchè questi si possono disporre in modo , che seb
bene si lascioo fra loro alcuni spazi vaoti , si tocchino ciononostante in
un maggior numero di punti di quello che toccar si possano le sfere.
19. L'interposizione degli spazi vuoti fra le molecole e particelle fa
che da quella parte in cui non trovansi in contatto , possano essere an
che individualmente colpite , e quindi poscia disgiunte dal primiero loro
contatto da altre molecole o particelle che da qualche impulso fossero spin
te per entro a quegli interstizi.
20. La disposizione dei punti di contatto fra le particelle potendo es
sere variata indefioitamente secondo l'infinita varietà delle figure e di
tutte le possibili loro combinazioni , nc p : o risultare una infinila varictà
di corpi fra loro diversissimi , e per la diversa quantità e figura dei
pori , e delle particelle , e per la diversità degli angoli e dei lati.
9
21. La divcrsità poi degli angoli c dei lati risultanti dalla diversità
10
di figura fa che le particelle possano unirsi e venire in contatto le une
più le altre meno , .ee le une a preferenza delle altre.
>
22. Siccome però le molecole non possono esser poste in moto nè messe
in contatto con altre , nè da esse disgiunte se non da una forza che su
di esse agisca ; ne segue che quanta è la somma delle molecole , tanta ·
debb' essere quella della forza che debbesi impiegare. E veramente l'iner
zia è uno zero : lo zero 5 non si toglie che ponendo una quantità. Quindi
se per disgiungere da un dato aggregato, e per cacciare di luogo una
molecola si richiede un dato grado di forza ; per disgiungerne o cacciarne
di luogo due ad un tratto nella stessa direzione , richiederassi una forza
doppia. Perciò noi dalla quantità della forza che debbesi impiegare ar
gomentiamo della quantità della resistenza.
23. E similmente poichè quanto maggiori sono i punti di contatto tanto
la cocsione è maggiore , ne segue che per mezzo di un aggregato di ino
lecole o particelle non si potrà vincere la coesione di un altro , se non
in virtù dell' eccesso dei punti di contatto , e quindi della maggior coe
.
sione fra le molecole o particelle del corpo che serye di strumento per
vincere la coesione di un altro. Cosi , p . e. quattro uomini robusti facendo
poco sforzo non disgiungerebbero le due lastre di cui si è parlato avanti :
nè quattro fanciulli , nè gli stessi quattro uomini divenuti men robusti ,
o facendo uso di un altro corpo di minore consistenza, le disgiungerebbero
anche usando pari contenzione o sforzo come usarono nel primo caso in
cui giunsero a distaccarle.
24. Poichè però le particelle stesse de' corpi sotto un' egual dimensione
possono contenere maggiore o minor quantità di molecole primitive o parti
solide circoscriventi un piccolo spazio : di modo che per cagion 'd' esempio
alcune particelle non avranno che la sola periferia formata di un semplice
ordine di molecole , ed altre l'avranno formata di più ordini, ed in altre
le molecole forineranno entro la periferia stessa più linee fra loro in con
talto o intersecantisi o cospiranti ecc. , de segue che vi saranno delle par
licelle più o mcu dure od elastiche , più o meno facili a comprimersi e
cambiar di figura : ed alcune saranno più di altre capaci di cagionare un
maggior urto , e di opporre una resistenza maggiore. Perchè quanto mag
giore sarà il numero delle molecole o parti solide in contatto fra loro in
una stessa , od in più linee cospiranti nella medesinia direzione; tanto mag.
>
giore sarà l'urto che per mezzo di esse potrà cagionarsi, e viceversa tan.
to maggiore sarà la resistenza che potranno opporre al ricevere di un
urto .
25. Le molecole non possono comunicare nè agirc fra loro , che per
via di contatto : da ciò ne segue che la diversa collocazione dei punti di
contatto in una data quantità di molecole dee fra loro causare una diversa
comunicazione, rendendole quindi meccanicamente adaltate ad eseguire
certi movimenti, piuttosto che altri. Cosi la diversa disposizione e strut
tura delle parti fa che le diverse macchine, benchè tutte riferibili alla leva ,
abbiano diversa capacità a ricevere e comunicare un dato movimento ,
e che da una cseguire si possa ciò che non si potrebbe dall'altra.
II
26. Per la stessa l'agione l'effetto causato da un impulso è proporzio -
nale alla quantità della causa impellente e alla capacità del dato aggregato
di molecole a ricevere ed eseguire il dato effetto.
27. L'effetto perciò di un impulso causato da un dato aggregato di
molecole , e da questo per via di contatto comunicato ad un altro , e
i
13
mente una certa quantità di farina , o di creta ridotta in polvere , men
tre una maggior quantità servirebbe a ridurla ad uno stato liquido.
35. Sc una data quantità di particelle interponendosi fra le particelle
di un altro corpo lo avrà ridotto in istato fluido od aeriforme , di mano
in mano che le particelle interposte di bel nuovo usciranno , questo an
derà ritornando allo stato primitivo. Cosi una data quantità di particelle
caloriche entrando in un corpo solido , interponendosi fra le particelle di
9
dell'altre e cagionar fra esse un urto che le disgiunga dal primiero loro
contatto e ne tolga la coesione di modo che le particelle di una specie
possano egualmente combaciarsi con quelle dell' altra , e si vengano con
quelle ad equilibrare, si farà una combinazione, o totale mescolanza delle
particelle d' ambedue le specie con una nuova disposizione e figura d' in
jerstizi fra loro. E se in questa combinazione s'intrometteranno altre par.
ticelle d' altra specie capaci di essere penetrate ne' loro pori solo da una
delle dette specie di particelle , e di essere per questo mezzo anch ' esse
disciolte, se la figura di queste particelle sarà lale che possa combaciarsi
ed upirsi con le particelle dissolventi , e non già con quelle precedente
mente disciolte : queste verranno a restar isolate , e si farà una precipita
zione di esse ed una nuova combinazione colle altre intromesse , la quale
potrà nello stesso modo venir alterata coll'intromettervi altre particelle
capaci , per la loro figura , e per quella de' loro pori , di essere penetra
te da una sola delle dette specie di particelle, e di combaciarsi soltanto
con esse .
zate sino alle più intime cavità e particelle, vedrassi nascere una specie 1
sta tal forza non agirebbe in proporzione della quantilà di materia , cioè
della somma delle parti che la posseggono : percio i sopra enunciati fe
nomeni esser debbono effetto o di tante diverse specifiche forze indite ai
singoli diversi elementi , o della diversa tessitura degli clementi medesimi.
Ma siccome le particelle che eserciterebbero una tale affinità di attrazione
sono una somma di molecole inerti e passive , ne risulterebbe che dalla
:
somma di molecole inattive formar si potrebbe un essere atlivo : il che
è un assurdo. Convien dunque conchiudere che il prodigioso numero di
fenomeni che si vogliono originati dall'affinità di attrazione non sono che
una comunicazione di molo per contatto derivante dalle iafinitamente
varie modificazioni che l'urio vicendevole fra le particelle può subire
nelle cavità od interstizi fra particella e particella secondo la diversità
degli angoli e dei lati delle figure sì dei pori che delle particelle che vi
entrano e dei differenti angoli d'incidenza e di riflessione .
39. Ci occorre infatti spessissimo di poter osservare che quando anche
più tranquilla è l'atmosfera sentesi il vento sibilare pei buchi e per le
fessure dentro cui passando' le particelle dell'aria ricevono un urto ed una
ripercussione dalle pareti del buco e delle fessure per cui vanno passando.
Sappiamo pure che i raggi sonori non men che quei della luce , che sono
una continuazion di particelle >, si raccolgono in fochi ed acquistano mag
giore intensità. Sappiamo che le particelle dell'aria , dalle quali ne risulta
un raggio sonoro , quando sono ripercosse , non solo cagionano l'eco , ma
in alcuni casi accrescono l'intensità del suono stesso , siccome il dimo
stravo gli effetti del Portavoce e della tromba parlante dalle cui pareti
vengono riflettute in diversi punti , e che tanto più crescono la forza e
l'efficacia del suono quanto più numerosi sono i rimbalzi. È pur noto
che in un Portavoce formato d'una parte elittica e d’una parabolica ,
le particelle dell'aria formanti il raggio sonoro riflettendosi in certi dati
punti dell'elisse vanno ripercossi a concorrere nel suo foco e di là ri
flessi di bel nuovo in certi dati punti della parabola vengono tramandati
in direzione parallela all'asse con somma ellicacia a distanze considerabi.
lissime. Ed è poi dimostrato che le dette particelle de' raggi sonori , sic
come pure quelle dei raggi della luce , e in generale ogni atomo perfet
tamente elastico partendo dal foco di una parabola , si riflettono per una
IS
direzione parallela all'asse e partendo dai fochi dell'elisse si riflettono
nell ' altro foco.
40. L'impulso adunque e l'urto quantunque minimo che le particelle
di un corpo ricever possono venendo per qualsivoglia causa in contatto
colle particelle di un altro , tanto sulla esterna superficie , quanto entrando
ne' pori del medesimo , cagiona in esse un movimento che può essere in
>
1
17
CONSIDERAZIONI ANALITICHE
DI G. M. SCARAMUZZA
SUGLI ESSERI
!
19
degli esseri consapevoli della propria esistenza , ha l'infimo grado di
senso inlimo e di attività .
7. Ma non può un Essere qualunque esercitare veruna influenza ne
attività sopra di un altro Essere fuori di se stesso se non ha con lui
qualche punto di comunicazione cioè se ambidue non posseggono una
data comune modificazione di loro esistenza . Ora l'esistere o in tutto lo
spazio , o in un dato punto del medesimo , l' esistere nel punto mede
simo dello spazio dove esiste un altro Essere , senza cacciarlo od esserne
Cacciato , nel che consiste la compenetrazione, l' esistere nel punto stesso
>
presente , con un atto solo della sua Divina Volontà su tutto agisce ed
opera , é può su, d'ogni e singolo Essere agire tanto originariamente
quanto per mezzo di esseri subordinati e secondarii. Così pure ogni Essere
animato, cominciando dal più esile microscopico insetto sino alla più
smisurata baleoa, colla sua sola volontà eseguisce i movimenti spontanei
del suo corpo ed agisce anche fuori di sè per quanto il permette la
forza della macchina corporea che gli serve di stromento e di mezzo .
Per lo contrario gli Esseri non consapevoli di loro esistenza non agiscono
che per contatto , cioè per mezzo di un urto che ricevono e comunia
cano : siccome abbiam veduto parlando dell'inerzia delle molecole .
che vi ' puoto di
nicazionecioè un commerciofra l'anima eil corpo per cuil'anima debbe
esistere in modi analoghi al corpo , e il corpo in modi analoghi all'a
nima . Ed è pur manifesto che essendo l' anima un Essere attivo , sem
plice inesteso può esistere nel punto stesso dello spazio da una molecola
materiale occupato, cioè può compenetrarla. Ma l'esistere nel punto stesso
20
dello spazio occupato da una molecola che sia centro di un organo sen
sorio è pure una maniera di esistere. Dunque l'anima che è consapevole
di sua esistenza e delle sue maniere di esistere sarà pur consapevole di
ciò che succede nella molecola dov ' ella esiste cioè da lei compenetrala.
Vicendevolmente l'anima che è un Essere attivo può cogli atti della sua
volontà esercitare influenza sulla molecola che è a lei upita per compe
netrazione e quindi su tutto l'aggregato di molecole che formano l'ore
gano sensorio .
11. Ora la sostanza midollare del cervello a cui , come al tronco di
una pianta i rami , si uniscono i nervi che per mezzo d'innumerabili
ramificazioni stendonsi alle più lontane parti dei ser.si e delle membra a
cui si conneltono , vi esista o no qualche fluido che per entro vi tra
scorra , il che a noi nulla rileva investigare , non può considerarsi che
come un sistema , un aggregato di tante molecole , cioè di tanti singoli
>
siſere non altro possono diventare nell'anima che una modificazione che
sia del genere dei pensieri , cioè una sensazione una percezione , cam
biandosi cosi in un genere consentanco alla natura dell'Essere in cui
passano , siccome pur veggiamo nei corpi stessi chè un urlo cagiona un
movimento e un movimento cagiona un urto il quale spesso interrompe
il moto e cagiona la quiete , scorgendosi in tal modo che l'effetto non è
lo stesso che la causa . Ed è poi noto per esperienza che il capo sog
giace a stanchezza ed altre affezioni dopo un lungo e faticoso pensare , >
re , siccome in una stessa corda musica quanti sono i suoni che può
produrre , tante son le diverse isocrone vibrazioni della corda medesima.
17. Similmente siccome una stessa corda musica toccata in diversi pun.
ti, onde trarne diversi suoni contemporanei eseguisce vibrazioni associate;
cosi diverse impressioni simultanee causar possono nel comune sensorio
22
dei movimenti associati. Come in fatti produr deve il suono contempora .
neo di parecchi strumenti , la vista simultanea di vari oggetti , l'odorare
un mazzetto di fiori diversi ecc. ecc. Questi moti associati o vogliansi
considerare come diversi moti contemporanei di varie fibrille tendenti ad
un punto comune , o voglian considerarsi sotto l'aspelto di un molo
composto di una medesima fibra causato dalla simultanea impressione di
varj oggetti , egli è certo che debbono esser diversi dai singoli moti che
cagionato avrebbe da se solo ciascun oggetto : perchè altrimenti non ser
virebber a far distinguere un oggetto solo da una pluralità di oggetti.
18. Oltre di ciò poichè il sensorio comune, e più precisamente la
molecola che ne fa ſuffizio di centro , dee , per legge di commercio fra
9
perchè l' esistere ioclude tempo e luogo ) il coesistere nello stesso punto
dello spazio occupato da una molecola nell'atto che ella subisce un dalo
movimento , è una maniera di esistere : perciò il coesistere colla stessa
>
molecola nel punto che ella subisce un altro dato movimento è pure
un 'altra maniera di esistere : dunque un Essere consapevole delle modi
ficazioni di sua esistenza , sebbene l' esserne conscio sia un atto proprio
di lui solo, ciononostante non può scntire quella tale modificazione se non
quale
sebbe
infatti. Dunq
ella ilè senti ue l'anima nel ricevere una data sensazione ,
ne re sia
un atto tutto proprio dell'Auima , ella iu
certo modo è passiva , perchè non può sentire se non come in fatti
sente , cioè non può fare che una sensazione non sia tale , quale a lei
23
viene dal comune sensorio trasinessa. Cosi pure succede in alcuni casi
bella imaginazione e nella reminiscenza cioè in quanto alcune idee in lei
si eccitano o ritornano a cagione d'un movimento dell'organo sensorio.
Cosi pure accade sempre nei sogoi e nel delirio e nella pazzia i cui stra
vaganti fenomeni ( nei quali l' anima non può che esercitar malamente le
sue facoltà ) non sono che effetti dei movimenti a cui vanno soggette le
fibre dell'organo sensorio , siccome abbiamo accennato nell' Esame Ana .
litico della facoltà di sentire e dei fenomeni della reminiscenza , del
sogno , del sonniloquio , del sonnambolismo, del delirio e della pazzia.
Ma nel fermarsi che fa l'anima volontariamente sopra una data sensa
zione o percezione , nel trasportar l'attenzion sua dall' uno all'altro
.
qnal noine usiamo con altri filosofi ad quas vis mentis actiones deno
iandas ( Storch. Psich. 5. 3. ) e il cui primo grado è la sensazione
( Loch. de intell. I. 2. c. 9. Genuens. Log. Crit. č. 1. ) subisce diversi
cambiamenti e sviluppasi sotto diversi aspetti costituendo ora lo stato di
sensazione , ora di reminiscenza , di attenzione, di giudizio , di raziocinio
>
ecc. ecc. che altro non sono , che tante operazioni di una sola e
medesima facoltà che è l'intelletto , siccome è noto a chiunque non sia
del tutto ignaro delle cose filosofiche.
21. Tali sono aduoque gli stati dell' Anima e le sue operazioni nella
sua unione col corpo. Ella è un Essere cioè una sostanza semplice , vale
dire Spirituale , consapevole di sua esistenza , e capace di dar origine
>
OSSERVAZIONI
E
COROLLARJ
1
26
COROLLARIO. Dunque tutto quanto l'universo è opera di un solo Dio ,
dell'Essere Supremo il quale infinitamente conscio di sua esistenza e in
finitamente attivo ha potuto dar l'esistenza aa tutti gli esseri semplici
dotati di senso intimo, di attività , e d'intelligenza , ed alcuni lasciarli
sciolti da ogni esteuzion materiale , come puri Spiriti, ed alcuni unirli
( come sono le Anime ) ad un esteso mobile, quale è il corpo animato.
>
mai avuto le piante nè gli animali che vi miriamo , se Iddio che ne avea
fatta e preparata la materia , non l'avesse ancora formata colla sua vo
lontà onnipotente , e non avesse dato ad ogni cosa , per moltiplicarsi in
tutti i secoli le proprie sementi . Coloro che vedon le piante prendere il
lor nascimento e la loro aumentazione dal calore del sole potrebbono cre
dere esserne egli il Creatore . Ma la Scrittura ci fa vedere la terra vestita
d' erbe e di ogni sorta di piante avanti che il sole fosse creato affinchè si
concepisca da noi che il tutto dipende dal solo Dio.
30
è piaciuto a questo sommó Artefice di creare la luce prima eziandio
di ridurla alla forma che le ha data nel Sole e negli Astri, perchè volle
insegnardi , che qne' grandi e superbi luminari , de' quali vollero alcuni
farci delle Divinità , nou avevano da se stessi nè la materia preziosa , e
risplendente della quale furono composti , nè la forma maravigliosa , alla
>
1
31
:
Ma la maniera onde produce l'anima è molto più maravigliosa : egli
non la cava dalla materia , l'ispira di lassà : ella è un soffio di vita
che viene da Dio stesso. Sovvengaci che Mosè propone agli Uomini care
nali per via d'immagini sensibili verità pure ed intellettuali. Non cre
diamo che Iddio soffii a guisa degli animal . Non crediamo che l'anima
nostra sia un'aria sottile , un vapor fino. Il soffio che Dio c' ispira e
porta in se stesso l'immagine di Dio , con è nè aria nè vapore.
Non crediamo che l'anima nostra sia una porzione della Divia natura ,
come ban vaneggiato , alcuni Filosofi. Iddio non è un tatto che si dis
vide. Quando Iddio avesse parti , elle non sarebbon fatte atteso che il
Creatore, l'Essere increato non sarebbe composto di Creature. L'Anima é
fatta e talmente fatla che non è cosa alcuna della Natura Divina ; ma
solamente una cosa fatta ad immagine e somiglianza della Natura Divina,
una cosa che dee restar unita sempre a colui che l'ha formata : questo
vuol esprimere il Divin soffio: questo ci rappresenta lo spirito di vita.
Ecco adunque formato l'Uomo. Iddio forma ancora da lui la com
pogna che dar gli vuole. Tutti gli uomini pascono di un sol matrimonio
affine di esser sempre per dispersi e moltiplicati che sieno , una sola e
stessa famiglia. I nostri primi parenti così formati sono collocati in quel
giardin delizioso che paradiso si appella. Iddio era debitore a se stesso
di render felice la propria immagine. Egli fa un precetto all'Uomo, per
fargli conoscere che ha un Padrone; un precetto attaccato ad una COS 3
sensibile, perchè l'uomo era fatto coi sensi; un precetto facile , perchè
voleva renderli la vita comoda fintantochè ella fosse ionocente.
L'uomo non osserva un comandamento di una si agevole osservanza :
ascolta lo spirito tentatore e ascolta se stesso invece d' ascoltare unica
mente Dio. Egli trasgredisce il divino comando. La sua trasgressione è
funesta a tutto il genere umano. Ma nei rigori medesimi della divina
Giustizia ammiriamo come Dio rivolga gli occhi nostri a un più aggra
devole oggetto. Sotto la figura del serpente Iddio fa vedere ad Eva il suo
nemico vinto e le mostra la benedetta semente dalla quale il suo vincitore
doveva avere schiacciata la resta cioè a dire dovea veder domato il suo
orgoglio e abbattuto il suo imperio.
Intanto la terra comincia a riempirsi e i peccati si aumentano. Caino
fa vedere al mondo nascente la prima tragica azione ; e la virtù comincia
da quel punto ad essere perseguitata dal vizio. Indi comparisce la di
stiozione de' figliuoli di Dio da' figliuoli degli uoinini cioè a dire di co
loro che viveano secondo lo spirito da coloro che viveano secondo la
carne ; la loro mescolanza e la corruttela universale del mondo.
Vi si trovò tuttavia un uomo giusto. Iddio prima di salvarlo daldilu
vio dell'acqua, lo avea preservato colla sua grazia dal diluvio dell' ini,
quità. La sua famiglia fu riserbata per ripopolare la terra , che s' in.
cammioava a non esser più che un'immensa solitudine. Colle diligenze di
quest' uomo giusto , Iddio salva gli animali , affinchè l' uomo intenda ,
>
che eglino sono per esso e dal loro Creatore soltomessi al suo imperio.
Rinnovasi il Mondo e la terra esce un'altra volta dal seno delle acque :
32
ma in questo rinnovamento resta una eterna impressione della Divina
vendetta. Persino al diluvio tutta la natura era forte di più e più vigo
rosa: dalla immensa quantità d' acque che Iddio condusse sopra la terra
e dal lungo soggiorno che v'hanno fatto , i sughi ch'ella chiudeva furono
alterati, l' aria carica di una eccedente umidità fortificò i principii della
corruzione , e il primo temperamento dell'universo trovandosi affievolito,
la vita umana che giugneva quasi a mille anni appoco appoco andò smi
nuendo ; l' erbe e le frutta non ebbero più la prima lor forza e fu duopo
dare agli Uomini un alimento più sostanzioso nella carne degli animali.
Innanzi al lempo del diluvio l'alimento che prendevano gli Uomini
senza violenza nelle frutta che da se stesse cadevano , e nell' erbe che
nè più nè manco presto seccavansi , era senza dubbio qualche residuo
della prima innocenza e della dolcezza per la qual eravamo formati. Ora
per nudrirci bisogna spargere il sangue malgrado l'orrore che natural
mente ci causa , e tutti gli affinamenti de' quali ci serviamo per imban.
dire le nostre mense bastano appena per mascherare i cadaveri che
siamo a mangiar costretti prima di renderci sazi .
Ma questa non è che la minor parte delle nostre disgrazie. La vita
di già raccorciata si abbrevia ancora dalle violenze che s'introducono nel
Genere umano. L'uomo che ne' primi tempi vedevasi risparmiare la vita
delle fiere , s' e' avvezzato a non risparmiar più de' suoi simili la vita.
Invano subito dopo il diluvio Iddio vietò di spargere il sangue umano :
invano per salvare qualche vestigio della prima mansuetudine di nostra
natura permettendo di mangiare delle bestie la carne ne riserbò il sangue.
Gli omicidi si moltiplicarono senza misura. È vero che Caino avea sa
griſicato suo fratello alla sua gelosia. Lamec paio di Cain avea fatto il
secondo omicidio e può credersi che ne sieno stati fatti degli altri
dopo questi biasimevoli esempi. Ma le guerre non erano ancora inventate.
Dopo il diluvio comparvero que'depredatori di Provincie che furono di.
nominati Conquistatori che spinti dalla sola gloria del comando , hanno
sterminato tanti innocenti. Nembrot maledetto rampollo di Cam maledetto
da suo Padre cominciò a far la guerra solo per stabilirsi un impero. Da
quel tempo l'ambizione s' e' presa a giuoco senza alcun termine la vita
degli uomini : sono venuti al punto di vicendevolmente uccidersi senza
odiarsi : l'ammazzarsi gli uni cogli altri è stato il colmo della gloria e la
più bella di lutte le Arti. Ecco i principii del mondo quali ce li rap
presenta la storia di Mosè: principii i quali c' insegnano a considerar
I'Universo e il Genere Umano sempre sotto la mano del Creatore tratto
dal niente colla sua parola , conservato dalla sua bontà , governato dalla
>
sua saviezza , punito dalla sua giustizia , liberato dalla sua misericordia
sempre soggetto alla sua possanza .
Bella Filosofia che ci somministra idce tanto pure dell' Autore del no
stro essere! Bella Tradizione che ci conserva la memoria dell' opere sue
magniſiche !
! 33
SULLA CREAZIONE
008
0. N. Scaramu334
di O.
Sonare il firmamento :
Tre volte il ripeteano
Il mar , la terra , il vento :
E tre volte eccheggiavene
L'immensità del Ciel.
e d'ogni altro ornamento. Oltre ciò le parole : fiat lux etc. fiat firma
mentum etc. germinet terra etc. fiant luminaria etc, non esprimono già
che la luce , il firmamento , le piante , gli animali , il sole , la luna ecc.
sieno stati da Dio formati di nuova materia non ancora da lui creata : ma
bensi che dalla materia già creata da lui si trassero , dando loro quella
tal forma, e formandone quel tale aggregato ; cosi che in quel tal
giorno sviluppossi dal miscuglio della materia la luce , che prima era la
>
loro sorgenti nella grande Armenia , amendue nel monte Tauro. L'Eufrale
nel monte Abos dalla parte del settentrione ; e il Tigri nel monte Nifate
altro ramo del Tauro dalla parte di mezzogiorno. Mosè nulla dice di
particolare sull' Eufrate detto in Ebreo Pherat : ma ci dice che il Tigri
chiamato in Ebreo Chiddekel va avanti cioè all' oriente dell'Assur , 0
I caratteri del Pbison secondo Mosè sono che gira attorno al paese di
Hevilath dove nasce l' oro . La somiglianza fra i nomi Fasi e Phison fa
credere che il Fasi sia il fiume di cui parla Mosè in questo luogo. Non
ci ha poi forse fiume al mondo che abbia tanti giri e andirivieni quanto il
Fasi. Uu altro carattere del Pbisou è che vi nasce loro , e loro di
questo paese è ottimo. Non ci ba fiume al mondo più celebre pel suo
oro quanto il Fasi. Mosè aggiunge che nel paese in cui scorre il Phison
si trova il bdellio e la pietra oniche : ma il significato dei nomi ebraici
di queste pietre non è conosciuto .
Il secondo fiume è Gehon , ed è quello che gira per tutta la terra dell' Etio
38
pia , che nell' Ebraico si dice paese di Chus. Non si conosce presente
mente alcun fiume chiamato Gehon se non l'Oxus che gli abitatori del
paese nominano Geihon e che mette foce nel mar Caspio , e anche un pica
colo ruscello presso Gerusalemme , che si appellava Gehon o Gihon,
Tutti però gli interpreti che sotto il nome di paese di Chus intesero
l'Etiopia intesero pure solto nome di Gehon il Nilo che ha la sua sor
gente nell' Etiopia . Ma il Nilo è troppo lontano dall' Eufrate e dal Tigri,
che inaffiavano certamente il paradiso terres!re ; perciò molti altri sotto
il nome di Gehon intesero l'Arasse , perchè la parola ebraica Gehon
o piuttosto Guihon che significa scorrere con impeto esprime perfetta
mente la natura dell' Arasse , e perchè l' Arasse scorre in vicinanza del
l'Eufrate del Tigri e del Phison , e perchè inaſſia un terreno somma
mente fertile ; ed al pari del Tigri , dell' Eufrate e del Fasi ha la sua
sorgente pelle montagne dell' Armenia e della Colchide. Altri però pro
posero ultimamente delle conghietture in favore del Ciro che va a con
giungersi coll' Arasse per gittarsi con esso nel Caspio e dicono che il
Giro dopo il Fasi è il solo fiume vicino al Tigri e all'Eufrate che si co
nosca più atto a corrispondere all' idea che Mosd ci dà del Gehon per
riguardo alla sụa escrescenza ed a' suoi rigiri. Quanto poi alla terra di
Chus inaffiata dal fiumeGehon , vogliono alcuni che sia l'antico paese
degli Sciti bagnato dal Fasi , dall'Arasse e dal Ciro.
Conchiuderemo adunque che tutti i caratteri coi quali la scrittura ci se
gna la situazione del Paradiso terrestre si scontrano in quella parte del
1 Armenia in cui si veggono le sorgenti dei quattro fiumi indicati da
Mosè , l'Eufrate , il Tigri, il Fasi , e l'Arasse o il Ciro che vi si con
giunge. Il pretendere una topografica precisione dopo tanti cambiamenti
dei paesi e dci nomi sarebbe una critica intemperanza,
1
39
Gli increduli dei nostri tempi sonosi serviti eziandio del pomo di
Adamo e del discorso di Eva col serpente come di un nuovo e forte ar
gomento contro la Religione rivelata , trattando da ridicolo questo discorso
e conchiudendo che un pomo mangiato da Adamo non polè mai essere
un peccato degno di sì gran castigo del genere umano.
Noi dunque osserveremo che per quanto Dio fossc debitore a se stesso
di render felice la propria imagine : non era però gran fatto consentanco
alla Divina Sapienza e Giustizia il premiare Adamo senza verun merito :
e crearlo senza libero arbitrio , facendone invece di un pensante libero ,
un pensante Automa . Or dunque Adamo non poteva rendersimeritevole senza
libero arbitrio e senza il baon uso di esso. Era dunque necessario un
precelto per esperimentare la ben dovuta sua obbedienza verso il suo be
nefico Creatore. Ma nelle circostanze in cui trovavasi Adamo di esser solo
colla sua moglie in uno stato felice , i precetti di onorare il padre e la
madre , di non rubare , di non ammazzare , di non fornicare, di non dir
falso testimonio , di non desiderare l'altrui , erano affatto inutili. Qual
precetto adunque più a proposito in quella circostanza che la proibizione
di un frutto in mezzo a tanta copia di cose che poteano contentarlo ?
E chi può dire inoltre che il frutto vietato ad Adamo non fosse stato
anche dannoso alla costituzione fisica di Adamo stesso , e che perciò ancora
Iddio qual padre amoroso glielo abbia vietato ?
Oltre di che se bene si considera la disobbedienza di Adamo fu figlia
di un indegno sospetto che egli concepi del suo Dio , quasi che gli
avesse proibito quel frutto non per giusto fino , e fors' anche per van
taggio di Adamo stesso , come dovea reltamente pensare, ma per gelosia ,
che Adamo non diventasse un altro Dio. D'onde si vede che Adamo ha
malignamente interpretato il comando di Dio , ha prestato fede più al
serpente che a Dio : e però la disobbedienza di Adamo fu effeito di
grave malizia e di ribellione contro Dio. Ora siccome nessun figlio può
ercditar dal padre quello che ha perduto , e per legge fisica passano nei figli le
infezioni dei padri passate in natura : così appanto avvenne che il genere
umano resto erede non dei perduti beni di Adamo, ma delle susseguite
iniscrie.
Il discorso poi di Eva col serpente nulla ba di incredibile anche pre
so letteralmente. In fatti gli uomini sono arrivati a far delle statue par
lanti , altri a far parlar degli uccelli. Eva dunque potè credere che il
serpente parlasse o naturalmente , o per virtù d'un Essere superiore.
40
Fra
ra le obbiezioni che si fecero contro ai sagri libri evvi pure quella
di alcuni i quali dissero non esser possibile che tutti gli uomini vengano
dal solo Adamo. Imperciocchè, dicono essi , Adamo fu egli bianco o
nero ? Se fu bianco , d'onde vengono i neri ? E se fu nero d' onde ven
gono i bianchi ?
Osserveremo adunque brevemente che i Naturalisti ammettono tre cause
Lutte e tre concorrenti a produrre le variazioni che si osservano ne' diffe
renti abitatori della terra. La prima è l'influenza del clima , la seconda
che s'accosta molto alla prima è il podrimento, e la terza che s'avvicina
forse ancor più alla prima e alla seconda , sono i costumi.
>
costiere orientali dell’Africa gli uomioi sono men neri : quando comincia
a farsi un pò più temperato come in Barberia , del Mogol, ia Arabia
ecc. gli uomini sono bruoi solamente ; quando poi è temperato come in
Europa gli uomini sono bianchi, eccettuate alcune varietà derivanti unica
inente dalla maniera di vivere , cioè il menar una vita dura e selvaggia
esposti all'aria , o il menar una vita comoda e colta nelle città.
Similmente gli abitatori delle Maldive , di Ceylan , di Sumatra , delle
Filippine sono bruvissini , ma noo neri , perchè il mare tempera solto
5
struttura degli animali , che non v'è luogo a dubitare degli effetti del.
>
l'uno e dell'altro. Ora tutto ciò serve a provare che il genere umano
non è già composto di specie tra lor differenti, ma che anzi non fuvvi
da principio che una sola specie d' uomini, la quale per essersi molti.
plicata e diffusa su tutta la superficie della terra , ha sofferte poi varie
mutazioni , cagionate dell'influsso del clima , dalla varia maniera di nu
>
più generali più costanti per mezzo dell' azion continuata di quelle stes
se cagioni : che elleno si sono perpetuate e si perpetuano tuttavia di ge
nerazione in generazione , in quel modo appunto che le malattie de' padri
e delle madri si comunicano anche a' figliuoli ; e finalmente che siccome
esse varietà non derivano in origine che dal concorso di cause estrin
seche ed accidentali , e che non sono state confermate e rese costanti che
dal tempo e dall'azione continuata delle stesse cause, cosi è probabilissimo
che verrebbero a poco a poco col decorso del tempo a distruggersi , o
almeno si farebber diverse se non sussistessero più le medesiime cagioni ,
o se date altre circostanze ed altre combinazioni , venisser elleno a varia
re. V. Bulfon Storia Naturale dell'Uomo.
42
acque , che nei primordii della terra , coine abbiam detto , si erano ri
tirate nel grau sotterraneo , allora che l'arido elemento apparve. Lo
sconvolgimento poi dell' atmosfera dovette esser tale che ha ben potuto
produrre un diluvio di pioggie .
Sappiamo poi dalla Geologia che i più grandi e famosi promontoricome
il Capo di Buonasperanza, di Horn , di Comorin, di Sud nella nuova
Olanda , di Romania della punta del regno di Malaca, di Matapan nella
>
Morea ecc. tutti guardano verso il Mezzogiorno : ed osservasi pure che
all' Oriente di essi trovansi molte isole , e all'occidente grandi e profondi
seni. Osservarono in oltre i Geologi che tanto nell'antico mondo quanto
nel nuovo sono più frequenti verso il Nord gli ammassi di conchiglie
di ossa umane , e di molti animali della zona torrida , e che siffatti
ammassi sono maggiormente alle falde meridionali delle montagne , e che
essi lati meridionali sono più erti , più corrosi , più diroccati , più ango
>
losi che gli opposti. E un doito Geologo pure osservo che le piante fos
sili hanno generalmente i tronchi verso il Nord , e verso il Sud hanno i
rami. Ed è poi noto in fine che trovasi gran numero di pesci petrificati
e di conchiglie per entro ai monti secondarii; e che maggior quantità di
terra trovasi verso il polo Artico , e maggior quantità di acqua verso
l'Antartico.
Da tutto questo adunque si deduce che molti secoli dopo l'esistenza
degli Animali fu per la seconda volta la terra interamente sommersa dalle
acque : e che queste non furono soltanto l'effetto di una gran pioggia ,
:
quale da una parte con uno dei poli trovossi esposta più direttamente ai
raggi del sole , mentre la parte opposta, passò ad un tratto , insieme
> >
all'estensione della sua superficie era molto minore di quel che non
sia in proporzione il peso delle pavi ordinarie.
Quanto agli animali carnivori sui quali alcuni fanno delle difficoltà ,
osserveremo , che molti , e forse anche tutti poteano essere nudriti di crbe ,
>
47
( Con permissione. )
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