Servizio Poli che Sociali e Welfare, Sanità, Mezzogiorno, Immigrazione
DECRETO FLUSSI 2024
Lo scorso 3 ottobre è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 231 il DPCM del 27/09/2023 (all1dp1.pdf
(interno.gov.it) ) riguardante la programmazione dei flussi d’ingresso di cittadini di paesi terzi per il triennio
2023-2025.
Nel mese di dicembre scorso, nell’ambito di tre click day si è dato l’accesso all’invio di domande per lavoro
subordinato, stagionale e lavoro autonomo (136.000) relativamente al 2023. Per gli annui 2024 e 2025
vengono messe a disposizione, rispettivamente, 151.000 e 165.000 quote d’ingresso con date d’invio delle
domande fissate nei mesi di febbraio. In questa informativa ci concentriamo sull’annualità in corso. Di seguito
i dettagli riguardanti i flussi del 2024: le domande dovranno essere presentante, a seconda della tipologia di
assunzione, in una delle seguenti date:
5 febbraio 2024
7 febbraio 2024
12 febbraio 2024
In base al Decreto, le quote massime di ingresso di lavoratori stranieri da ammettere per lavoro subordinato,
anche stagionale, e per lavoro autonomo sono, complessivamente 151.000 per il 2024, così ripartite:
Lavoro subordinato 61.250
Lavoro autonomo 700
Lavoro stagionale
(Settore agricolo e turistico-alberghiero) 89.050
Quote di ingresso complessive 151.000
LAVORO SUBORDINATO NON STAGIONALE E LAVORO AUTONOMO
Con specifico riferimento agli ingressi per lavoro subordinato non stagionale, il decreto prende in
considerazione un numero di settori più ampio rispetto alla gestione precedente delle quote di ingresso. In
particolare, i settori nei quali possono essere ammessi sul territorio nazionale lavoratori subordinati sono i
seguenti:
autotrasporto merci per conto terzi;
edilizia;
settore turistico-alberghiero;
meccanica;
telecomunicazioni;
settore alimentare;
cantieristica navale;
trasporto passeggeri con autobus;
pesca;
acconciatori, elettricisti ed idraulici;
assistenza familiare e sociosanitaria.
Nell’ambito del numero di ingressi complessivi previsti per il lavoro non stagionale ed autonomo, le quote
sono poi ulteriormente ripartite come segue:
LAVORO SUBORDINATO 61.250
Cittadini di Stati che promuovono campagne mediatiche contro traffici migratori 2.380
irregolari (art.6 co. 2)
Cittadini di Paesi con accordi di cooperazione vigenti in materia migratoria 25.000
(art.6, co. 3, lett.a)
Cittadini di altri Paesi con futuri accordi di cooperazione in materia migratoria 20.000
(art.6, co. 3, lett. B)
Lavoratori di origine italiana residenti in Venezuela 90
(art. 6, co. 4, lett. A)
Apolidi e rifugiati 180
(art. 6, co. 4 lett. b)
Lavoratori del settore dell’assistenza familiare e sociosanitaria 9.500
(art.6, co. 4, lett. C)
Conversione in permessi di soggiorno per lavoro subordinato di permessi di soggiorno 4.000
per lavoro stagionale
(art.6, co. 5, lett. A)
Conversioni in permessi di soggiorno per lavoro subordinato di permessi di soggiorno 100
UE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati da altro Stato membro UE
(art. 6, co.5, lett. B)
LAVORO AUTONOMO 700
Cittadini di Stati che promuovono campagne mediatiche contro traffici migratori 120
irregolari (art.6 co. 2)
Lavoratori di origine italiana residenti in Venezuela 10
(art. 6, co. 4, lett. A)
Apolidi e rifugiati 20
(art. 6, co. 4 lett. b)
Cittadini appartenenti a specifiche categorie 500
(art. 6, co. 7)
Conversioni in permessi di soggiorno per lavoro autonomo di permessi di soggiorno UE 50
per soggiornanti di lungo periodo rilasciati da altro Stato membro UE
(art.6, co.6)
La Circolare che fornisce le istruzioni opera ve per la presentazione delle domande,
defcir1.pdf (interno.gov.it), chiarisce alcuni aspe procedurali già presen nel Testo Unico Immigrazione. In
par colare, si precisa che il datore di lavoro interessato a presentare flussi, prima dell’invio della richiesta di
nulla osta al lavoro allo Sportello Unico per l’Immigrazione, dovrà previamente verificare, presso il
competente Centro per l’Impiego, l’indisponibilità di lavoratori già presen sul territorio nazionale,
cer ficando il tu o con l’allegata dichiarazione.
all4mo_1.pdf (interno.gov.it)
Con riferimento ai requisiti del rapporto di lavoro (retribuzione, durata, orario di lavoro) ed il reddito che
deve possedere il datore di lavoro per poter presentare la richiesta di nulla osta i Ministeri competenti
precisano che:
Settore dell'assistenza familiare: l’istanza di nulla osta al lavoro subordinato a tempo
indeterminato ovvero determinato, con orario a tempo pieno o a tempo parziale, dovrà indicare la
retribuzione prevista dal CCNL di settore (lavoro domestico) e, comunque, non dovrà essere inferiore al
minimo previsto per l’assegno sociale (503,27 euro mensili). Con riguardo alla capacità economica del datore
di lavoro, così come indicato dalle Circolari INL n. 3 del 5 luglio 2022 e n. 2066 del 21 marzo 2023, “il reddito
imponibile del datore di lavoro con nucleo familiare composto solo dalla sua persona non può essere inferiore
a € 20.000,00 annui, limite che sale a € 27.000,00, nel caso in cui la famiglia anagrafica del datore di lavoro
sia composta da più familiari conviventi. Possono concorrere nella formazione del requisito reddituale del
datore di lavoro sia il reddito del coniuge e dei parenti entro il secondo grado di parentela, anche se non
conviventi, sia eventuali redditi esenti certificati (come, ad esempio, l'assegno di invalidità)”. Il requisito
reddituale non è richiesto per il datore di lavoro affetto da patologie o disabilità che ne limitano
l’autosufficienza e che presenti istanza di nulla osta al lavoro per un lavoratore addetto alla sua assistenza. È
possibile inoltrare l’istanza anche da parte di persona singola, componente il nucleo familiare dell’assistito
ovvero da rappresentante di convivenze familiarmente strutturate (es. comunità religiose, convivenze
militari, case-famiglia, che disciplina il rapporto di lavoro domestico.
Per tutti i comparti lavorativi: il reddito imponibile, in caso di persona fisica/Impresa
Individuale o il fatturato, in caso enti e società, non può essere inferiore a € 30.000,00. Una lunga serie di
dettagli viene fornita per il settore dell’autotrasporto merci per conto terzi e del trasporto passeggeri con
autobus.
Con riguardo all’istanza di nulla osta per lavoro subordinato precisa che può essere presentata in favore di
cittadini dei Paesi espressamente indicati nel Decreto Flussi (Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia Erzegovina,
Corea del Sud, Costa d'Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Georgia, Ghana, Giappone,
Giordania, Guatemala, India, Kirghizistan, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger,
Nigeria, Pakistan, Perù, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia,
Ucraina).
I Ministeri rammentano che è necessario il possesso di patenti guida equipollenti alla categoria richiesta e
convertibili in Italia sulla base di vigenti accordi di reciprocità, attualmente esistenti con: Albania, Algeria,
Marocco, Moldova, Repubblica di Corea (solo per patenti di categoria D), Repubblica di Macedonia del Nord,
Tunisia e Ucraina. (Per un aggiornamento sugli accordi vigenti con alcuni Paesi Terzi si veda il seguente link
del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: https://www.mit.gov.it/conversione-patente-estera ).
Per quanto riguarda le patenti che danno titolo all’assunzione la circolare indica che:
Per il settore dell’autotrasporto merci per conto terzi i lavoratori conducenti dovranno
essere muniti di patenti professionali equivalenti alle patenti di categoria CE, cittadini dei
Paesi compresi nell’elenco di cui sopra,
Per il settore trasporto passeggeri con autobus i lavoratori dovranno essere muniti di patenti
professionali equivalenti alle patenti delle categorie C1 e C (anche speciale), nonché delle
categorie C1E, CE, D1, D, D1E e DE CE, cittadini dei Paesi compresi nello stesso elenco.
In entrambi i settori, trascorso un anno dall’acquisizione della residenza in Italia è necessario convertire la
patente.
Ai fini dell’effettivo impiego nell’attività di conducente all’interno del territorio nazionale, analogamente a
quanto avviene in altri Stati membri dell’Unione Europea, le imprese di trasporto per entrambi i settori sopra
indicati dovranno dimostrare, che si siano perfezionati gli adempimenti formativi prescritti per il rilascio della
Carta di Qualificazione del Conducente (CQC), ai fini dell’abilitazione (prevista dal d.lgs. n. 50/2020, in
attuazione della Direttiva 2018/645, e DM MIMS 30 luglio 2021). I suddetti adempimenti formativi sono
anche richiesti, per il solo settore del trasporto internazionale di merci per conto terzi, ai fini del rilascio
dell’attestato di conducente, recante il codice unionale armonizzato “95”, da parte degli Ispettorati
Territoriali del Lavoro (ai sensi dell’art. 22, comma 6, lett. a), d.lgs. n. 286/2005).
Tali lavoratori, titolari di una patente di guida non comunitaria di categoria C1 e C (anche speciale), nonché
delle categorie C1E, CE, D1, D, D1E e DE CE, ed in possesso della Carta di Qualificazione del Conducente (CQC),
potranno condurre veicoli immatricolati sul territorio italiano, a nome di impresa che effettua trasporti, fino
ad un anno dall’acquisizione della residenza in Italia. Trascorso un anno, è necessario convertire la patente.
La durata del contratto di lavoro sarà, in tali casi, a tempo determinato della durata massima di un anno. Se,
invece, il lavoratore è già in possesso della patente comunitaria e della Carta di Qualificazione del Conducente
(CQC), in corso di validità, la durata del contratto di lavoro potrà essere anche a tempo indeterminato.
PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI NULLA OSTA
I termini di presentazione delle richieste di nulla osta al lavoro vengono fissati prevedendo finestre temporali
diverse per l’invio delle domande di lavoro non stagionale e stagionale.
In particolare, per il 2024 le richieste potranno essere inviate, fino al 31 dicembre 2024, a partire dalle ore
9.00 del:
5 febbraio per i lavoratori subordinati non stagionali cittadini di Paesi che hanno accordi di
cooperazione con l’Italia. Si tratta, in particolare, dei cittadini dei seguenti Paesi: Albania,
Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Corea del Sud, Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador,
Etiopia, Filippine, Gambia, Georgia, Ghana, Giappone, Giordania, Guatemala, India,
Kirghizistan, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria,
Pakistan, Perù, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia,
Ucraina;
7 febbraio per gli altri lavoratori subordinati non stagionali, cittadini di altri Paesi con i quali
nel corso del triennio entrino in vigore accordi di cooperazione in materia migratoria, e per i
lavoratori domestici;
12 febbraio per i lavoratori stagionali.