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Progetto di ricerca

Girolamo Ciulla

Musica, Neuroscienze e Psicomotricità: implicazioni nella Didattica


Musicale e nella Musicoterapia

Introduzione
Negli ultimi decenni, la musica è emersa non solo come una forma di espressione artistica,
ma anche come un potente strumento per in uenzare la neuroplasticità e le funzioni
cognitive del cervello umano. Le neuroscienze hanno dimostrato che l'interazione con la
musica coinvolge una vasta gamma di processi cognitivi, emotivi e motori, che possono
essere sfruttati in vari contesti, inclusi quelli educativi e terapeutici. La musicoterapia e la
psicomotricità offrono opportunità uniche per migliorare non solo la salute mentale e
sica, ma anche il rendimento scolastico e il benessere degli studenti. Questo progetto di
ricerca si propone di indagare il rapporto tra musica, neuroscienze e psicomotricità, con un
focus sulle applicazioni della musicoterapia nella didattica musicale e le sue implicazioni
sullo sviluppo cognitivo ed emotivo degli studenti. Una parte signi cativa del progetto
devo origine di un'esperienza pratica condotta nel 2018 presso l'Istituto Comprensivo
Statale "Rinnovata Pizzigoni" di Milano.

Obiettivi della Ricerca


1. Esaminare l'impatto della pratica musicale sulla plasticità cerebrale e le modi cazioni
strutturali del cervello, con particolare attenzione ai cambiamenti neuro siologici associati
alla formazione musicale.
2. Valutare i bene ci cognitivi, sociali e personali derivanti dalla pratica musicale e
dall'integrazione della psicomotricità in contesti educativi, identi cando le competenze
speci che potenziate da queste discipline.
3. Indagare il potenziale della musicoterapia e della psicomotricità come strumenti
didattici per supportare l'apprendimento, promuovere il benessere degli studenti e
favorire l'inclusione scolastica.

Stato dell’arte e revisione della Letteratura

Neuroscienze e Musica
Le neuroscienze hanno evidenziato che la musica attiva simultaneamente molteplici aree
cerebrali, comprese quelle associate alla percezione uditiva, alla memoria, alle emozioni e
alla motricità (Koelsch, 2014). Zatorre (2024) ha mostrato che la musica non solo stimola il
cervello, ma può anche indurre modi cazioni strutturali signi cative, aumentando la
neuroplasticità. Questo fenomeno è particolarmente evidente nei musicisti, che mostrano
un volume maggiore del corpo calloso, della corteccia motoria e del cervelletto rispetto ai
non musicisti (Piricò - Rigamonti, 2024).
Nel libro Musico lia (2007/2009), Oliver Sacks esplora il profondo legame tra musica e
cervello attraverso una serie di casi clinici, lo studioso descrive la musica non solo come
un'esperienza estetica, ma come una forza terapeutica capace di in uenzare
profondamente la neuroplasticità e il comportamento umano. Attraverso esempi di
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persone affette da disturbi neurologici che sperimentano effetti straordinari grazie alla
musica si dimostra come quest’arte possa diventare uno strumento per il recupero delle
funzioni cognitive e motorie, offrendo nuove prospettive per la riabilitazione
neurocognitiva.

Neuroscienze e Improvvisazione
Un aspetto emergente della ricerca neuroscienti ca che ha implicazioni signi cative per
l'educazione musicale riguarda l'improvvisazione musicale. Come illustrato da Landau e
Limb nel loro articolo The Neuroscience of Improvisation (2017), l'improvvisazione
rappresenta una forma complessa di creatività musicale che coinvolge diversi meccanismi
cerebrali. Le loro ricerche utilizzano tecniche di neuroimaging come la risonanza
magnetica funzionale (fMRI) per esplorare come il cervello risponde durante
l'improvvisazione.
Landau e Limb evidenziano che durante l'improvvisazione si osserva una signi cativa
riduzione dell'attività nella corteccia prefrontale dorsolaterale (DLPFC), una regione del
cervello associata al controllo cognitivo e al monitoraggio delle azioni. Questo
"spegnimento" parziale della DLPFC facilita l'entrata in uno stato di " ow", una
condizione psicologica di immersione totale e di massima espressione creativa.
Parallelamente, l'attivazione della corteccia mediale frontale (MFC) è cruciale per
coordinare la sequenza di idee musicali e costruire una narrazione musicale coesa durante
l'improvvisazione
Queste scoperte supportano l'idea che l'improvvisazione non sia solo un esercizio tecnico,
ma un processo creativo che permette ai musicisti di esprimere sé stessi e di comunicare in
modo signi cativo con altri musicisti. Inoltre, suggeriscono che incorporare
l'improvvisazione nelle pratiche didattiche musicali possa non solo migliorare le
competenze tecniche degli studenti, ma anche favorire lo sviluppo di capacità cognitive e
socio-emotive, rendendo l'insegnamento della musica un'esperienza più completa e
coinvolgente.

Psicomotricità e Musica
La psicomotricità è una disciplina che integra il movimento con la dimensione psicologica,
promuovendo una connessione armoniosa tra corpo e mente. Questo approccio si basa
sull'idea che il corpo non sia solo un mezzo di espressione, ma anche uno strumento
attraverso il quale si sviluppano le capacità cognitive ed emotive. Nell'ambito educativo,
la psicomotricità gioca un ruolo cruciale nello sviluppo integrato degli studenti,
migliorando le loro capacità motorie, cognitive e socio-emotive.

Le attività psicomotorie sono progettate per stimolare l'equilibrio, la coordinazione, la


percezione spaziale e temporale, e l'orientamento nel tempo e nello spazio. Queste abilità
sono fondamentali per il successo scolastico e per la crescita personale, poiché in uiscono
su competenze come la scrittura, la lettura, e la capacità di risolvere problemi. La
psicomotricità, attraverso giochi e movimenti strutturati, incoraggia gli studenti a
esplorare il loro ambiente, a prendere coscienza del proprio corpo e a interagire con gli
altri, favorendo lo sviluppo di abilità sociali e relazionali.
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Quando la musica viene integrata nelle attività psicomotorie, i bene ci si ampli cano. Il
ritmo musicale, ad esempio, agisce come un potente stimolo per il sistema motorio,
migliorando la coordinazione e la sincronizzazione dei movimenti (Caputo, 2019). La
musica facilita anche l'apprendimento dei concetti di ritmo e tempo, che sono essenziali
non solo per la musica stessa ma anche per le attività quotidiane e scolastiche. Inoltre, il
movimento al ritmo della musica favorisce la lateralizzazione, che è cruciale per il
coordinamento motorio e per lo sviluppo di competenze come la scrittura e la lettura.
L'integrazione della musica nelle attività psicomotorie non solo stimola il sistema motorio,
ma attiva anche aree del cervello coinvolte nell'elaborazione emotiva e cognitiva. La
musica, infatti, è in grado di evocare emozioni profonde e di facilitare l'espressione
emotiva, creando un ambiente di apprendimento positivo e coinvolgente. Questo può
avere un impatto signi cativo sulla motivazione degli studenti, migliorando la loro
partecipazione attiva e il loro impegno nelle attività scolastiche.
Inoltre, la combinazione di musica e psicomotricità può essere particolarmente ef cace nel
supportare studenti con bisogni educativi speciali. Per esempio, i bambini con disturbi del
neurosviluppo possono trarre grande bene cio da attività che combinano musica e
movimento, poiché queste attività stimolano simultaneamente il sistema motorio e quello
cognitivo, contribuendo a migliorare le loro capacità di attenzione, memoria e controllo
motorio (Thaut, 2005).
In ne, la psicomotricità musicale può favorire lo sviluppo di una maggiore
consapevolezza corporea e di un migliore controllo motorio, che sono fondamentali per
l'autostima e la ducia in sé stessi. Gli studenti che partecipano a queste attività
apprendono non solo a controllare meglio i loro movimenti, ma anche a esprimere le
proprie emozioni in modo più ef cace e a relazionarsi meglio con i loro pari. Questo
approccio integrato può quindi contribuire a creare un ambiente scolastico più inclusivo e
favorevole allo sviluppo completo degli studenti, tanto sul piano sico quanto su quello
emotivo e cognitivo (Caputo, 2019).

Neuroscienze e Didattica
L'articolo di Tino e Fedeli (2021) esplora se le neuroscienze possono informare le pratiche
didattiche. Le autrici riportano che esistono visioni contrastanti su questa possibilità. Da
un lato, alcuni studiosi sostengono che le neuroscienze, attraverso la comprensione dei
processi cognitivi come l'attenzione, la memoria e l'emozione, possono fornire spunti utili
per migliorare le strategie didattiche. Dall'altro lato, c'è chi ritiene che le neuroscienze e la
didattica siano due campi distinti e che la comprensione dei meccanismi cerebrali non sia
direttamente applicabile alla pratica educativa. Tuttavia, il dibattito rimane aperto e
l'articolo sottolinea l'importanza di una visione integrata che consideri l'apprendimento
come un processo complesso, in uenzato da molteplici fattori, tra cui quelli biologici,
sociali ed emotivi.
Come evidenziato da C. Beatrici (2024), uno degli aspetti più rilevanti riguarda il ruolo dei
neuroni specchio nella musica d'insieme. Questi neuroni, situati nella corteccia prefrontale
e in altre aree del cervello, si attivano non solo quando un individuo esegue un'azione, ma
anche quando osserva la stessa azione compiuta da altri.
Nel contesto della musica, i neuroni specchio facilitano la sincronizzazione e la
coordinazione tra musicisti, migliorando la capacità di prevedere le azioni degli altri e di
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comprenderne le intenzioni e gli stati d'animo. Questo fenomeno è particolarmente
evidente durante l'esecuzione di musica d'insieme, dove la coordinazione temporale e la
essibilità sono fondamentali. Beatrici sottolinea che questi meccanismi non solo
contribuiscono alla precisione dell'esecuzione musicale, ma promuovono anche l'empatia e
la comunicazione interpersonale, elementi cruciali per un ambiente di apprendimento
collaborativo e inclusivo.
Queste scoperte neuroscienti che suggeriscono che la didattica musicale può bene ciare
enormemente dall'integrazione di attività che stimolino i neuroni specchio, come la musica
d'insieme e l'improvvisazione guidata. Questi approcci non solo migliorano le competenze
musicali, ma favoriscono anche lo sviluppo di abilità sociali e cognitive più ampie,
contribuendo a un apprendimento olistico che coinvolge mente e corpo (Gilstrap, 2015).
Le ultime scoperte delle neuroscienze cognitive hanno profonde implicazioni per
l'educazione musicale, poiché rivelano come l'apprendimento musicale possa in uenzare e
modellare lo sviluppo cognitivo. Ad esempio, l'educazione musicale è in grado di
promuovere la plasticità neuronale, migliorando non solo le capacità musicali ma anche
funzioni cognitive più ampie, come l'attenzione e la memoria (Artıktay, 2024). Inoltre,
l'integrazione di tecnologie avanzate e approcci didattici basati sulle neuroscienze può
favorire metodi di insegnamento più ef caci e personalizzati, contribuendo a una
maggiore autonomia e coinvolgimento degli studenti nel processo di apprendimento

Osservazioni da un’esperienza pratica

Nel 2018 ho realizzato presso l'Istituto Comprensivo Statale "Rinnovata Pizzigoni" di


Milano una Unità di Apprendimento (UDA) volta a integrare attività di musicoterapia e
psicomotricità nel curriculum scolastico per i bambini della classe prima della primaria. Le
diverse attività, svolte durante il secondo quadrimestre, sono state realizzate a partire
dalla aba musicale Pierino e il Lupo di Sergej Proko ev che, come un lo conduttore, ha
permesso di focalizzarsi sull’esplorazione di tematiche legate alla musica, alle emozioni, al
racconto, alla capacità di ascolto e di concentrazione, nonché alla comprensione dei timbri
degli strumenti musicali e il loro collegamento ai personaggi e ai luoghi della storia. In ne
si è utilizzato il movimento per interiorizzare ancora di più gli elementi musicali,
emozionali e narrativi emersi.

Fasi dell’UDA
1. Fase 1: Attività Preliminari di Ascolto e Narrazione
- Durata: 2 settimane
- Attività: I bambini sono stati introdotti alla storia di Pierino e il Lupo attraverso l'ascolto guidato della aba
musicale, gli insegnanti hanno raccontato la storia, enfatizzando le emozioni dei personaggi e il loro
sviluppo narrativo. I bambini sono stati incoraggiati a esprimere le loro reazioni emotive attraverso
discussioni di gruppo e attività di ascolto attivo.
- Obiettivi: Familiarizzare i bambini con i personaggi e gli strumenti, sviluppare la capacità di riconoscere i
timbri musicali e comprendere il legame tra musica, emozioni e narrazione.

2. Fase 2: Disegno di Vignette


- Durata: 1 settimana
- Attività: Dopo le sessioni di ascolto e narrazione, i bambini sono stati invitati a disegnare vignette che
rappresentassero le emozioni provate da loro stessi durante l’ascolto dei diversi brani musicali ri ettendo
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anche sui personaggi della aba. Ogni bambino ha creato vignette ispirate alle sensazioni suscitate dalla
musica e dalla narrazione, concentrandosi su come i diversi personaggi si sentissero nelle varie situazioni.
- Obiettivi: Sviluppare l'espressione artistica e l'empatia, stimolare la ri essione sulle proprie emozioni e
sul loro legame con la musica.

3. Fase 3: Divisione in Gruppi e Assegnazione dei Personaggi


- Durata: 1 settimana
- Attività: Gli studenti sono stati divisi in 5 gruppi, ciascuno associato a un personaggio della storia: il
gruppo dei Pierini, il gruppo dei nonni, dei gatti, degli uccellini e delle anatre. Ogni gruppo ha approfondito
la conoscenza del proprio personaggio e dello strumento musicale corrispondente.
- Obiettivi: Promuovere il lavoro di squadra e l'identi cazione con i personaggi rafforzando la
comprensione del ruolo di ciascun personaggio nella storia e ri ettere sulle caratteristiche timbrico-sonore
dei personaggi-strumenti.

4. Fase 4: Espressione delle Emozioni attraverso Musica e Movimento


- Durata: 4 settimane
- Attività: Ogni gruppo ha lavorato sull'interpretazione delle emozioni del proprio personaggio attraverso
espressioni facciali e movimenti del corpo, ascoltando la musica corrispondente in sottofondo. Gli studenti
hanno imparato non solo a mimare le emozioni, ma anche a rappresentare il signi cato narrativo di ciascun
personaggio utilizzando la musica come guida.
- Obiettivi: Sviluppare l'espressione emotiva, migliorare le capacità motorie e di coordinazione e
approfondire la comprensione del legame tra musica, emozioni e narrazione.

5. Fase 5: Performance Finale e Discussione


- Durata: 2 settimane
- Attività: L’UDA si è conclusa con una performance in cui ogni gruppo ha rappresentato il proprio
gruppo-personaggio attraverso mimica e movimento, accompagnati dalla musica in un contesto narrativo e
teatrale guidato dall’insegnante. Durante la performance sono stati proiettati i disegni realizzati dagli alunni.
Dopo, si è tenuta una discussione in classe in cui i bambini hanno condiviso le loro esperienze e ri essioni.
- Obiettivi: Valutare l'apprendimento raggiunto, consolidare le competenze acquisite, favorire il confronto
tra pari e la condivisione delle emozioni.

Risultati dell'Esperienza Pratica


I risultati di quest’UDA hanno mostrato che l'integrazione della musicoterapia e della
psicomotricità, combinata con attività preliminari di ascolto e narrazione, ha portato a un
miglioramento signi cativo nelle capacità di ascolto e concentrazione degli alunni, oltre a
un aumento della loro capacità di esprimere e riconoscere le emozioni. Attraverso il
disegno di vignette, i bambini hanno dimostrato una maggiore comprensione delle
emozioni legate ai personaggi e una capacità di rappresentare gra camente i loro
sentimenti e attraverso il disegno si è preservata la dimensione ludica dell’esperienza.
Questa dimensione si è mantenuta durante la performance nale dove inoltre si è
evidenziato un forte legame emotivo tra gli studenti e i personaggi della storia,
sottolineando l'ef cacia dell'approccio utilizzato.

Integrazione con la Metodologia Psicomotoria applicata all'Opera "Rigoletto" di Verdi

Questa unità didattica ha richiamato un'esperienza parallela, realizzata e descritta da A.


Caputo nell'articolo tratto dalla rivista Musica Domani (2019), in cui si è applicato un
approccio psicomotorio all'ascolto e alla comprensione di alcune arie tratte dall'opera
Rigoletto di Giuseppe Verdi. Anche in questo contesto, la psicomotricità è stata utilizzata
per collegare l'esperienza musicale al movimento corporeo, favorendo una comprensione
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più profonda dei contenuti musicali e delle emozioni trasmesse attraverso l'uso del corpo.
È interessante prendere spunto dalla strategia educativa elaborata dalla studiosa basata
sulla relazione mente-corpo e musica-movimento, utilizzando il Sincronismo
Acustico‑Motorio (SAM) per facilitare l'apprendimento. La metodologia si concentra
sull'integrazione tra stimoli acustici e risposte motorie, permettendo agli studenti di
"vivere" la musica attraverso il movimento. I risultati ottenuti hanno dimostrato che
l'approccio psicomotorio può migliorare signi cativamente la comprensione musicale,
oltre a sviluppare capacità motorie e cognitive. Questo metodo può essere applicato anche
in contesti didattici più ampi nell'educazione musicale nelle scuole, offrendo un modo
innovativo per coinvolgere gli studenti e migliorare il loro apprendimento attraverso
l'esperienza corporea.

Strutturazione della Ricerca

Il progetto si articola in diverse fasi:


- Revisione della letteratura: Analisi delle principali teorie e studi che collegano
neuroscienze, musica e psicomotricità.
- Progettazione e implementazione: Sviluppo di una progettazione educativa integrata
che combini musica, psicomotricità e principi neuroscienti ci.
- Sperimentazione: Applicazione presso un istituto scolastico.
- Valutazione e analisi: Raccolta e analisi dei dati per valutare l’impatto del programma
sugli studenti.

Metodologia del Progetto di Ricerca


Il metodo scienti co utilizzato sarà quello induttivo-ipotetico-deduttivo di Raymond
Cattell; si tratta di un approccio metodologico utilizzato principalmente nella ricerca
psicologica, ma applicabile anche in altre discipline scienti che. Questo metodo presenta
una combinazione di ragionamento induttivo e deduttivo, e si articola in diverse fasi per
costruire e testare teorie scienti che.

1. Osservazione e Raccolta dei Dati (Induzione)


Nella prima fase, raccoglieremo dati empirici osservabili attraverso esperimenti, test cognitivi e
comportamentali, neuroimmagini (fMRI, EEG), e osservazioni dirette in classe. Questi dati riguarderanno
l'impatto delle attività musicali e psicomotorie sugli studenti, con particolare attenzione alle loro capacità
cognitive, motorie e socio-emotive. Ad esempio:

- Neuroimmagini (fMRI, EEG): Monitoraggio dell'attività cerebrale durante le sessioni musicali e


psicomotorie.
- Test Cognitivi e Comportamentali: Valutazione delle capacità cognitive, motorie e socio-emotive degli
studenti.
- Osservazioni in Classe: Registrazione dei comportamenti degli studenti, delle interazioni sociali e del
coinvolgimento nelle attività.
- Questa fase consente di identi care pattern e correlazioni iniziali tra l'intervento educativo (musica e
psicomotricità) e i risultati osservati negli studenti.

2. Formulazione di Ipotesi (Ipotetico)


Sulla base dei dati raccolti, si formulano ipotesi che spiegano i pattern osservati. Ad esempio, dopo l'analisi
dei dati iniziali, si potrebbe ipotizzare che:
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- Ipotesi 1: L'integrazione della musica e della psicomotricità nel curriculum scolastico aumenta la
neuroplasticità e migliora le capacità cognitive degli studenti.
- Ipotesi 2: Le attività musicali e psicomotorie migliorano signi cativamente le capacità motorie e socio-
emotive degli studenti, in particolare la coordinazione motoria e la capacità di riconoscere e gestire le
emozioni.
- Ipotesi 3: L'improvvisazione musicale, in particolare, facilita l'attivazione di aree cerebrali legate alla
creatività e al " ow", migliorando le prestazioni cognitive e il benessere emotivo degli studenti.

Queste ipotesi sono basate su una combinazione di dati empirici e conoscenze teoriche precedenti, come
quelle relative al ruolo dei neuroni specchio nella musica d'insieme o all'impatto dell'improvvisazione sul
cervello.

3. Deduzione di Conseguenze (Deduttivo)


Dalle ipotesi formulate, si deducono conseguenze logiche che possono essere testate empiricamente. Ad
esempio:

- Se l'ipotesi 1 è corretta, dovremmo osservare un aumento misurabile della neuroplasticità e un


miglioramento delle prestazioni nei test cognitivi dopo un periodo di intervento educativo basato su
musica e psicomotricità.
- Se l'ipotesi 2 è valida, ci aspettiamo di vedere un miglioramento delle capacità motorie e delle abilità
socio-emotive, valutato attraverso test speci ci e osservazioni comportamentali.
- Se l'ipotesi 3 è vera, l'improvvisazione musicale dovrebbe attivare speci che aree cerebrali osservabili
tramite fMRI, con un corrispondente miglioramento delle capacità creative e del benessere emotivo degli
studenti.

Queste previsioni derivano direttamente dalle ipotesi e sono progettate per essere testabili attraverso
esperimenti e misurazioni.

4. Test delle Ipotesi Dedotte


In questa fase, le ipotesi dedotte vengono testate empiricamente. Gli esperimenti e le osservazioni raccolte
durante la fase di intervento educativo verranno analizzati per veri care se i dati confermano o confutano le
ipotesi. Questo può includere:

- Analisi delle Neuroimmagini: Valutazione delle modi che nella neuroplasticità e dell'attivazione cerebrale
durante le attività musicali e psicomotorie.
- Confronto dei Test Cognitivi e Comportamentali Pre/Post: Confronto dei risultati degli studenti prima e
dopo l'intervento per valutare i miglioramenti nelle capacità cognitive e motorie.
- Valutazione delle Osservazioni in Classe: Analisi delle interazioni sociali, del coinvolgimento e del
benessere emotivo degli studenti durante le attività.

5. Conferma o Modi ca delle Teorie


In base ai risultati ottenuti dai test delle ipotesi, si procede alla conferma, modi ca o riformulazione delle
ipotesi iniziali. Se i risultati supportano le ipotesi, la teoria che collega musica, neuroscienze e psicomotricità
all'apprendimento e al benessere degli studenti viene rafforzata. Se invece i risultati contraddicono le ipotesi,
sarà necessario rivedere l'approccio o formulare nuove ipotesi da testare.

Risultati Attesi
Si prevede che gli studenti sottoposti a programmi di educazione musicale, musicoterapia
e psicomotricità mostreranno:

- Modi cazioni Strutturali: aumento della neuroplasticità e miglioramento delle


connessioni sinaptiche nelle aree cerebrali coinvolte nella memoria, nell'attenzione, nel
controllo motorio e nella percezione corporea.
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- Miglioramento delle Capacità Cognitive e Motorie: potenziamento delle abilità
cognitive fondamentali, come la memoria di lavoro, l'attenzione sostenuta e la
risoluzione dei problemi, insieme a una migliore coordinazione motoria e
consapevolezza corporea.
- Incremento del Benessere Socio-Emotivo: miglioramento delle competenze sociali,
riduzione dell'ansia e aumento dell'autostima, grazie all'integrazione della
musicoterapia e della psicomotricità nel contesto educativo.

Periodo di Ricerca e Studio da Svolgersi in Impresa/Ente


Il progetto prevede lo svolgimento di periodi di ricerca presso diverse istituzioni e
contesti, al ne di garantire una raccolta dati ampia e diversi cata. Il programma
comprenderà:
- Ricerca presso scuole pubbliche dove verranno implementate attività musicali e
psicomotorie eventualmente integrate nel curriculum educativo. Questo permetterà di
valutare l'impatto di tali attività sugli studenti in un contesto scolastico tradizionale, con
particolare attenzione ai bene ci cognitivi e socio-emotivi.
- Ricerca presso reparti ospedalieri pediatrici: questo consentirà di indagare l'ef cacia
della musicoterapia e della psicomotricità in ambienti terapeutici e di monitorare il loro
impatto sui pazienti con bisogni educativi e clinici speciali.
- Ricerca all’estero: saranno previsti periodi di ricerca in contesti scolastici all’estero, per
raccogliere dati comparativi sui diversi sistemi educativi. L'obiettivo sarà quello di
analizzare come l’integrazione di musica, neuroscienze e psicomotricità venga
affrontata in scuole di differenti paesi e di identi care le pratiche più ef caci e
innovative, che potranno arricchire le linee guida e le metodologie sviluppate dal
progetto.

Obiettivi e implicazioni

Questo progetto potrebbe avere profonde implicazioni per la didattica musicale e


l'educazione in generale, suggerendo l'adozione di strategie basate sulle neuroscienze, la
musicoterapia e la psicomotricità per migliorare l'ef cacia dell'insegnamento.
L'integrazione di queste discipline nel curriculum scolastico non solo arricchirebbe
l'esperienza educativa degli studenti, ma offrirebbe anche nuove opportunità per lo
sviluppo di metodologie educative innovative.

In particolare, i risultati del progetto potrebbero promuovere:

1. Sviluppo di Nuove Metodologie Educative: l'integrazione della musica, della


psicomotricità e della musicoterapia nelle pratiche didattiche potrebbe portare alla
creazione di nuovi approcci educativi che tengano conto del benessere emotivo e cognitivo
degli studenti. Queste metodologie, basate sulle evidenze neuroscienti che, potrebbero
essere particolarmente ef caci nel supportare l'apprendimento di studenti con bisogni
educativi speciali, fornendo strumenti per un'educazione più inclusiva e personalizzata.
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2. Realizzazione di Pubblicazioni Scienti che: i risultati del progetto vengono disseminati
attraverso la pubblicazione di articoli scienti ci in riviste specializzate in educazione,
neuroscienze e musicoterapia. Queste pubblicazioni contribuiscono al dibattito
accademico sull'uso della musica e del movimento nell'educazione, fornendo dati empirici
a sostegno dell'ef cacia di questi approcci. Inoltre, stimolano ulteriori ricerche in ambito
educativo e terapeutico.

3. Espansione della Ricerca: il progetto potrebbe servire come base per ulteriori studi che
esplorino in modo più approfondito l'interazione tra musica, neuroscienze e
psicomotricità. Ad esempio, potrebbero essere condotte ricerche longitudinali per valutare
gli effetti a lungo termine di queste metodologie sugli studenti, oppure studi comparativi
tra diversi contesti educativi per identi care le pratiche più ef caci.

4. Formazione degli Insegnanti: i risultati potrebbero anche informare programmi di


formazione per insegnanti, fornendo loro competenze pratiche e teoriche per integrare
musica e movimento nelle loro lezioni. Questo non solo migliorerebbe la qualità
dell'insegnamento, ma aumenterebbe anche la capacità degli insegnanti di rispondere alle
diverse esigenze degli studenti, rendendo l'educazione più adattabile e inclusiva.

5. Sviluppo di Programmi Educativi e Terapie Innovative: i dati raccolti potrebbero essere


utilizzati per sviluppare nuovi programmi educativi che combinino musica e
psicomotricità, nonché terapie innovative che sfruttino il potere della musica e del
movimento per trattare disturbi cognitivi e motori nei bambini. Questi programmi
potrebbero essere implementati sia in contesti scolastici sia in ambito clinico, offrendo
soluzioni creative per affrontare le s de educative e sanitarie.

In conclusione, questo progetto di ricerca ha il potenziale per trasformare


signi cativamente l'approccio all'educazione musicale e al benessere degli studenti,
aprendo la strada a nuove forme di insegnamento e apprendimento che siano più ef caci,
inclusive e basate sulle evidenze scienti che. La sinergia tra neuroscienze, musica e
psicomotricità potrebbe rappresentare una rivoluzione nel modo in cui concepiamo
l'educazione, con bene ci che si estendono ben oltre l'ambito scolastico.

Individuazione di Criteri e Indicatori per la Misurazione e Monitoraggio degli Obiettivi


- Indicatori Neuro siologici: con la collaborazione di esperti saranno analizzate speci che
regioni del cervello attraverso neuroimmagini (fMRI, EEG): in questo modo si potranno
osservare le modi che cerebrali associate alla pratica musicale, alla musicoterapia e alla
psicomotricità. Come suggerito dagli ultimi aggiornamenti della letteratura scienti ca
(Zatorre, 2024), in particolare, verrà monitorata l'attività in aree come la corteccia
prefrontale, l'ippocampo e il cervelletto, per identi care i cambiamenti strutturali e
funzionali.
- Indicatori Cognitivi e comportamentali: verranno condotti test per valutare le capacità
cognitive, motorie e socio-emotive degli studenti, confrontando un gruppo sottoposto
ad attività di educazione musicale intensiva, tecniche di musicoterapia e attività
psicomotorie con un gruppo di controllo.
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- Indicatori Socio-Emotivi: Valutazioni comportamentali e interviste che misurano il
benessere emotivo, l’autostima e la socializzazione.

Bibliogra a

ARTIKTAY, G. G. (2024). Cognitive neuroscience and music education: Relationships and


interactions. International Journal of Educational Spectrum. 6(1), 91-119.
https://doi.org/10.47806/ijesacademic.1402953

BEATRICI, C. (2024). Musica e neuroscienze. Oi Dialogoi, 1, pp. 167-178.


DOI: 10.7413/oidi0012

CAPUTO, A. (2019). Le giostre e la lirica. Corpo a corpo con Rigoletto. CORPO E/È
MUSICA. Musica Domani, n. 181, pp. 16-25.

COLLINS, A. (2013). Neuroscience meets music education: Exploring the implications of


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https://doi.org/10.1177/0255761413483081

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