Filippo Brunelleschi
Filippo Brunelleschi
Filippo Brunelleschi opera a Firenze nella prima metà del Quattrocento, il cui governo appariva come
una Repubblica, ma era effettivamente guidato dalla famiglia dei Medici.
Biografia
Nasce nel 1377 da una famiglia benestante fiorentina. Apprende da bambino il latino e i rudimenti matematici
e si forma come orefice, specializzandosi anche nella tecnica della scultura. Divenne celebre grazie a delle
tavolette in cui mostra i principi matematici della prospettiva monofocale o scientifica (vengono realizzati
scorci prospettici del battistero e del palazzo della Signoria).
Nel 1401 a Firenze viene bandito un concorso per la realizzazione delle placche decorative (formelle) delle
porte bronzee del battistero di San Giovanni e Brunelleschi vi partecipa perdendo il concorso contro Ghiberti.
Decide quindi di trasferirsi a Roma fino al 1418, dove lavora come orefice ed orologiaio mentre studia
l’architettura romana dell’antichità.
Tornato a Firenze, il primo progetto che intraprende è quello di risolvere il problema della cupola
della cattedrale di Santa Maria del Fiore.
In seguito all’ingrandimento ulteriore della zona presbiteriale operata da Francesco Talenti, si
verificano problemi riguardo alla costruzione della cupola da porre sull’enorme tamburo. Le
conoscenze tecniche per realizzarla non erano sufficienti, nonostante già ci fosse l’idea di come
avrebbe dovuto apparire. Per realizzare la cupola viene richiesto l’aiuto di Brunelleschi, che progetta
due volte: una interna, con intercapedine e scale per la costruzione e la manutenzione, e una
esterna, poggiata su un tamburo, collegate tra loro da costoloni verticali in pietra (8 costoloni
maggiori e 2 minori per lato) e da costoloni orizzontali.
Per rendere la volta il più leggera possibile utilizza un sistema che riprende le volte romane antiche
(opus spicatum), attraverso il posizionamento di mattoni in verticale ogni tot mattoni in orizzontale.
In questo modo realizza una disposizione di mattoni autoportante e evita l’utilizzo di centine e
appalchi. Celebre è anche l’utilizzo dei macchinari da lui progettati.
Inserisce degli elementi chiamati tribune morte, collocate in corrispondenza delle diagonali
dell’ottagono in modo da irrobustire i lati lasciati scoperti staticamente.
La lanterna è importante per l’illuminazione e per creare un peso che tiene insieme i costoloni.
Orfanotrofio che viene fatto costruire dall’Arte della Seta, di cui Brunelleschi faceva parte. Viene
realizzato a Firenze e si affaccia su una piazza rettangolare della Santissima Annunziata. Egli ha
sicuramente progettato il porticato e il chiostro (attorno il quale si sviluppano le stanze). È un
edificio molto regolare e vi si accede attraverso 3 ingressi nel portico.
Il portico: portico su due livelli su un lato della piazza, con gradini di accesso allo spedale, di
ispirazione basilicale.
Novità:
Realizzata per Cosimo il vecchio, è considerata come la chiesa medicea per eccellenza. Nel 1419
viene affidata la ricostruzione a Brunelleschi: prima vi realizza la Sagrestia Vecchia (luogo di
sepoltura) e poi la Chiesa.
Sagrestia vecchia: Situata vicino alla chiesa di San Lorenzo, contiene la tomba di Giovanni di Bicci al
centro della pianta rettangolare. All’interno si apre uno spazio quadrato coperto da una volta
circolare. L’ordine architettonico corinzio e le modanature realizzate in pietra serena risaltano sul
muro intonacato di bianco, conferendo allo scheletro una funzione allusiva che rende il muro
“vuoto”.
La chiesa:
Cappella realizzata da Brunelleschi per la famiglia Pazzi. Si ispira alla Sacrestia Vecchia: ha pianta
centrale e rettangolare, ma ai lati Brunelleschi aggiunge due spazi che volta a botte con lacunari.
Le paraste non sono collocate a metà come nella sagrestia e si inventa la parasta asimmetrica, più
larga da un lato.
Modanature e paraste sono in pietra (serena) mentre le pareti intonacate bianche (elemento tipico
dell’architettura di Brunelleschi.
La stessa tecnologia progettuale di San Lorenzo, ma si osservano delle differenze. Per la prima volta
lavora in libertà perché non ha edifici preesistenti in quanto la chiesa di Santo Spirito si trova oltre
l’Arno (zona poco edificata).
Inizialmente Brunelleschi voleva realizzare un edificio con facciata rivolta verso l’Arno e verso il
centro di Firenze, ma i committenti mantengono l’orientamento dell’abside verso est.
- Variante compositiva nella pianta e nell’alzato: 3 navate più cappelle estradossate (coperte
in seguito con muratura esterna) e semicircolari regolari che circondano tutto l’edificio.
Dall’esterno l’edifico appariva ritmato dalle cappelle, poi è stato coperto.
- Il transetto è suddiviso in diversi spazi, con deambulatorio continuo intorno al presbiterio,
con campate quadrate.
- Ha delle colonne centrali nel deambulatorio (pieno in asse).
- L’altare è sotto la cupola.
- Questa disposizione delle campate genera un problema nella facciata (4 ingressi per
proseguire le campate quadrate.
Brunelleschi si cimenta in una pianta centrale (visto da molti come un tema Quattrocentesco, ma
proveniente dal Medioevo). Realizza un edificio a sedici lati esternamente e otto internamente con
cappelle biabsidate su ogni lato (frequentemente utilizzata nell’antichità). Le cappelle sono collegate
da passaggi che le rendono comunicanti (le rende un deambulatorio continuo). Può aver tratto
ispirazione dal battistero di Firenze (si pensava fosse un tempio prima di un battistero), o da un
edificio a Bologna, copia del Santo Sepolcro (secondo Giuliano da San Gallo).
• ragioni commerciali
• ragioni igieniche (vengono lastricate per tenerle pulite).
• ragioni pratiche di viabilità (uso di carrozze e persone a cavallo), vengono eliminate i banchi
dei mercanti ed altri ostacoli alla viabilità.
• necessità di adeguamento di scala
Le piazze inoltre cominciano ad avere proporzioni regolari e una certa monumentalità (nuove
piazze o regolarizzazione geometrica, solatura e sistemazione degli edifici in quelle esistenti - uso del
portico).
- 3 livelli (perché non si poteva fare più alto di così e si aveva anche una quota minima).
- Ricopertura integrale in pietra bugnato, materiale molto costoso (sfoggio di ricchezza)
- Non ci sono ordini architettonici, ma distinguo i 3 livelli grazie alle differenze del bugnato
(bugnato rustico, bugnato liscio, bugnato levigato) e alle modanature decorative collocate
sotto il davanzale delle finestre (marca davanzale). I piani interni non corrispondono ai 3
livelli esterni.
- Le finestre sono bifore gotica ma con arco a tutto sesto uguali ed equidistanti. Le finestre
sono realizzate in modo da dare regolarità, ma in questo modo si da priorità alla facciata,
mentre internamente non sono sempre centrali.
- Lo stemma è collocato sullo spigolo dell’edificio, in modo da essere visibile quando giri la via.
- I palazzi fiorentini occupano un intero isolato e sono circondati da 4 strade, ma a Palazzo
Medici questo non è più visibile.
- La copertura è una cornice sommitale decorata all’antica.
Disposizione interna:
Palazzo Strozzi
Palazzo degli anni 90 del Quattrocento, realizzato da Giuliano di San Gallo. Riprende tutte le
caratteristiche del palazzo fiorentino. Giuliano però pone un’attenzione particolare all’interno: è
simmetrica internamente in quanto era divisa tra le famiglie del padre e del figlio. Ha 3 ingressi su 3
lati (Palazzo in isola). Inoltre i piani sono tutti voltati (assecondando le proposte di Cronaca) e questo
comporta un rialzamento rispetto al progetto iniziale.