Il 0% ha trovato utile questo documento (0 voti)
15 visualizzazioni132 pagine

DL 76 Legge 120 2020 Testo Coordinato

DL 76

Caricato da

caterom
Copyright
© © All Rights Reserved
Per noi i diritti sui contenuti sono una cosa seria. Se sospetti che questo contenuto sia tuo, rivendicalo qui.
Formati disponibili
Scarica in formato PDF, TXT o leggi online su Scribd
Il 0% ha trovato utile questo documento (0 voti)
15 visualizzazioni132 pagine

DL 76 Legge 120 2020 Testo Coordinato

DL 76

Caricato da

caterom
Copyright
© © All Rights Reserved
Per noi i diritti sui contenuti sono una cosa seria. Se sospetti che questo contenuto sia tuo, rivendicalo qui.
Formati disponibili
Scarica in formato PDF, TXT o leggi online su Scribd
Sei sulla pagina 1/ 132

15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***

TESTO COORDINATO DEL DECRETO-LEGGE 16 luglio 2020, n. 76

Testo del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76 (in S.O. n. 24/L alla


Gazzetta Ufficiale - Serie generale - n. 178 del 16 luglio 2020),
coordinato con la legge di conversione 11 settembre 2020, n. 120 (in
questo stesso S.O.), recante: «Misure urgenti per la semplificazione
e l'innovazione digitale.». (20A04921)

(GU n.228 del 14-9-2020 - Suppl. Ordinario n. 33)

Vigente al: 14-9-2020

Titolo I
SEMPLIFICAZIONI IN MATERIA DI CONTRATTI PUBBLICI ED EDILIZIA

Capo I
Semplificazioni in materia di contratti pubblici

Avvertenza:

Il testo coordinato qui pubblicato e' stato redatto dal Ministero


della giustizia ai sensi dell'art. 11, comma 1, del testo unico delle
disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull'emanazione dei
decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni
ufficiali della Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre
1985, n. 1092, nonche' dell'art. 10, commi 2 e 3, del medesimo testo
unico, al solo fine di facilitare la lettura sia delle disposizioni
del decreto-legge, integrate con le modifiche apportate dalla legge
di conversione, che di quelle modificate o richiamate nel decreto,
trascritte nelle note. Restano invariati il valore e l'efficacia
degli atti legislativi qui riportati.

Le modifiche apportate dalla legge di conversione sono stampate


con caratteri corsivi.

A norma dell'art. 15, comma 5, della legge 23 agosto 1988, n. 400


(Disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza
del Consiglio dei Ministri), le modifiche apportate dalla legge di
conversione hanno efficacia dal giorno successivo a quello della sua
pubblicazione.

Nel Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale del 29


settembre 2020 si procedera' alla ripubblicazione del presente testo
coordinato, corredato delle relative note.

Art. 1

Procedure per l'incentivazione degli investimenti pubblici durante il


periodo emergenziale in relazione all'aggiudicazione dei contratti
pubblici sotto soglia

1. Al fine di incentivare gli investimenti pubblici nel settore


delle infrastrutture e dei servizi pubblici, nonche' al fine di far
fronte alle ricadute economiche negative a seguito delle misure di
contenimento e dell'emergenza sanitaria globale del COVID-19, in
deroga agli articoli 36, comma 2, e 157, comma 2, del decreto
legislativo 18 aprile 2016, n. 50, recante Codice dei contratti
pubblici, si applicano le procedure di affidamento di cui ai commi 2,
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 1/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
3 e 4, qualora la determina a contrarre o altro atto di avvio del
procedimento equivalente sia adottato entro il 31 dicembre 2021. In
tali casi, salve le ipotesi in cui la procedura sia sospesa per
effetto di provvedimenti dell'autorita' giudiziaria, l'aggiudicazione
o l'individuazione definitiva del contraente avviene entro il termine
di due mesi dalla data di adozione dell'atto di avvio del
procedimento, aumentati a quattro mesi nei casi di cui al comma 2,
lettera b). Il mancato rispetto dei termini di cui al secondo
periodo, la mancata tempestiva stipulazione del contratto e il
tardivo avvio dell'esecuzione dello stesso possono essere valutati ai
fini della responsabilita' del responsabile unico del procedimento
per danno erariale e, qualora imputabili all'operatore economico,
costituiscono causa di esclusione dell'operatore dalla procedura o di
risoluzione del contratto per inadempimento che viene senza indugio
dichiarata dalla stazione appaltante e opera di diritto.
2. Fermo quanto previsto dagli articoli 37 e 38 del decreto
legislativo n. 50 del 2016, le stazioni appaltanti procedono
all'affidamento delle attivita' di esecuzione di lavori, servizi e
forniture, nonche' dei servizi di ingegneria e architettura, inclusa
l'attivita' di progettazione, di importo inferiore alle soglie di cui
all'articolo 35 del decreto legislativo n. 50 del 2016 secondo le
seguenti modalita':
a) affidamento diretto per lavori di importo inferiore a 150.000
euro e per servizi e forniture, ivi compresi i servizi di ingegneria
e architettura e l'attivita' di progettazione, di importo inferiore a
75.000 euro;
b) procedura negoziata, senza bando, di cui all'articolo 63 del
decreto legislativo n. 50 del 2016, previa consultazione di almeno
cinque operatori economici, ove esistenti, nel rispetto di un
criterio di rotazione degli inviti, che tenga conto anche di una
diversa dislocazione territoriale delle imprese invitate, individuati
in base ad indagini di mercato o tramite elenchi di operatori
economici, per l'affidamento di servizi e forniture, ivi compresi i
servizi di ingegneria e architettura e l'attivita' di progettazione,
di importo pari o superiore a 75.000 euro e fino alle soglie di cui
all'articolo 35 del decreto legislativo n. 50 del 2016 e di lavori di
importo pari o superiore a 150.000 euro e inferiore a 350.000 euro,
ovvero di almeno dieci operatori per lavori di importo pari o
superiore a 350.000 euro e inferiore a un milione di euro, ovvero di
almeno quindici operatori per lavori di importo pari o superiore a un
milione di euro e fino alle soglie di cui all'articolo 35 del decreto
legislativo n. 50 del 2016. Le stazioni appaltanti danno evidenza
dell'avvio delle procedure negoziate di cui alla presente lettera
tramite pubblicazione di un avviso nei rispettivi siti internet
istituzionali. L'avviso sui risultati della procedura di affidamento,
la cui pubblicazione nel caso di cui alla lettera a) non e'
obbligatoria per affidamenti inferiori ad euro 40.000, contiene anche
l'indicazione dei soggetti invitati.
3. Gli affidamenti diretti possono essere realizzati tramite
determina a contrarre, o atto equivalente, che contenga gli elementi
descritti nell'articolo 32, comma 2, del decreto legislativo n. 50
del 2016. Per gli affidamenti di cui al comma 2, lettera b), le
stazioni appaltanti, fermo restando quanto previsto dall'articolo 95,
comma 3, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, nel rispetto
dei principi di trasparenza, di non discriminazione e di parita' di
trattamento, procedono, a loro scelta, all'aggiudicazione dei
relativi appalti, sulla base del criterio dell'offerta economicamente
piu' vantaggiosa ovvero del prezzo piu' basso. Nel caso di
aggiudicazione con il criterio del prezzo piu' basso, le stazioni
appaltanti procedono all'esclusione automatica dalla gara delle
offerte che presentano una percentuale di ribasso pari o superiore
alla soglia di anomalia individuata ai sensi dell'articolo 97, commi
2, 2-bis e 2-ter, del decreto legislativo n. 50 del 2016, anche
qualora il numero delle offerte ammesse sia pari o superiore a
cinque.
4. Per le modalita' di affidamento di cui al presente articolo la
stazione appaltante non richiede le garanzie provvisorie di cui
all'articolo 93 del decreto legislativo n. 50 del 2016, salvo che, in
considerazione della tipologia e specificita' della singola

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 2/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
procedura, ricorrano particolari esigenze che ne giustifichino la
richiesta, che la stazione appaltante indica nell'avviso di indizione
della gara o in altro atto equivalente. Nel caso in cui sia richiesta
la garanzia provvisoria, il relativo ammontare e' dimezzato rispetto
a quello previsto dal medesimo articolo 93.
5. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche alle
procedure per l'affidamento dei servizi di organizzazione, gestione e
svolgimento delle prove dei concorsi pubblici di cui agli articoli
247 e 249 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con
modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, di seguito citato
anche come «decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34», fino all'importo di
cui alla lettera d), comma 1, dell'articolo 35 del decreto
legislativo 18 aprile 2016, n. 50.
5-bis. All'articolo 36, comma 2, lettera a), del decreto
legislativo 18 aprile 2016, n. 50, sono aggiunte, in fine, le
seguenti parole: «. La pubblicazione dell'avviso sui risultati della
procedura di affidamento non e' obbligatoria».
5-ter. Al fine di incentivare e semplificare l'accesso delle
microimprese, piccole e medie imprese, come definite nella
raccomandazione 2003/361/CE della Commissione, del 6 maggio 2003,
alla liquidita' per far fronte alle ricadute economiche negative a
seguito delle misure di contenimento dell'emergenza sanitaria globale
da COVID-19, le disposizioni del presente articolo si applicano anche
alle procedure per l'affidamento, ai sensi dell'articolo 112, comma
5, lettera b), del testo unico di cui al decreto legislativo 1°
settembre 1993, n. 385, della gestione di fondi pubblici europei,
nazionali, regionali e camerali diretti a sostenere l'accesso al
credito delle imprese, fino agli importi di cui al comma 1
dell'articolo 35 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50.

Art. 2

Procedure per l'incentivazione degli investimenti pubblici in


relazione all'aggiudicazione dei contratti pubblici sopra soglia

1. Al fine di incentivare gli investimenti pubblici nel settore


delle infrastrutture e dei servizi pubblici, nonche' al fine di far
fronte alle ricadute economiche negative a seguito delle misure di
contenimento e dell'emergenza sanitaria globale del COVID-19, si
applicano le procedure di affidamento e la disciplina dell'esecuzione
del contratto di cui al presente articolo qualora la determina a
contrarre o altro atto di avvio del procedimento equivalente sia
adottato entro il 31 dicembre 2021. In tali casi, salve le ipotesi in
cui la procedura sia sospesa per effetto di provvedimenti
dell'autorita' giudiziaria, l'aggiudicazione o l'individuazione
definitiva del contraente avviene entro il termine di sei mesi dalla
data di adozione dell'atto di avvio del procedimento. Il mancato
rispetto dei termini di cui al periodo precedente, la mancata
tempestiva stipulazione del contratto e il tardivo avvio
dell'esecuzione dello stesso possono essere valutati ai fini della
responsabilita' del responsabile unico del procedimento per danno
erariale e, qualora imputabili all'operatore economico, costituiscono
causa di esclusione dell'operatore dalla procedura o di risoluzione
del contratto per inadempimento che viene senza indugio dichiarata
dalla stazione appaltante e opera di diritto.
2. Salvo quanto previsto dal comma 3, le stazioni appaltanti
procedono all'affidamento delle attivita' di esecuzione di lavori,
servizi e forniture nonche' dei servizi di ingegneria e architettura,
inclusa l'attivita' di progettazione, di importo pari o superiore
alle soglie di cui all'articolo 35 del decreto legislativo 18 aprile
2016 n. 50, mediante la procedura aperta, ristretta o, previa
motivazione sulla sussistenza dei presupposti previsti dalla legge,
la procedura competitiva con negoziazione di cui agli articoli 61 e
62 del decreto legislativo n. 50 del 2016 o il dialogo competitivo di
cui all'articolo 64 del decreto legislativo n. 50 del 2016, per i
settori ordinari, e di cui agli articoli 123 e 124, per i settori
speciali, in ogni caso con i termini ridotti di cui all'articolo 8,
comma 1, lettera c), del presente decreto.
3. Per l'affidamento delle attivita' di esecuzione di lavori,
servizi e forniture nonche' dei servizi di ingegneria e architettura,
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 3/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
inclusa l'attivita' di progettazione, di opere di importo pari o
superiore alle soglie di cui all'articolo 35 del decreto legislativo
18 aprile 2016 n. 50, la procedura negoziata di cui all'articolo 63
del decreto legislativo n. 50 del 2016, per i settori ordinari, e di
cui all'articolo 125, per i settori speciali, puo' essere utilizzata,
previa pubblicazione dell'avviso di indizione della gara o di altro
atto equivalente, nel rispetto di un criterio di rotazione, nella
misura strettamente necessaria quando, per ragioni di estrema urgenza
derivanti dagli effetti negativi della crisi causata dalla pandemia
da COVID-19 o dal periodo di sospensione delle attivita' determinato
dalle misure di contenimento adottate per fronteggiare la crisi, i
termini, anche abbreviati, previsti dalle procedure ordinarie non
possono essere rispettati. La procedura negoziata di cui all'articolo
63 del decreto legislativo n. 50 del 2016, per i settori ordinari, e
di cui all'articolo 125, per i settori speciali, puo' essere
utilizzata altresi' per l'affidamento delle attivita' di esecuzione
di lavori, servizi e forniture di importo pari o superiore alle
soglie di cui all'articolo 35 del decreto legislativo n. 50 del 2016,
anche in caso di singoli operatori economici con sede operativa
collocata in aree di preesistente crisi industriale complessa ai
sensi dell'articolo 27 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83,
convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134,
che, con riferimento a dette aree ed anteriormente alla dichiarazione
dello stato di emergenza sanitaria da COVID-19 del 31 gennaio 2020,
abbiano stipulato con le pubbliche amministrazioni competenti un
accordo di programma ai sensi dell'articolo 252-bis del decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
4. Nei casi di cui al comma 3 e nei settori dell'edilizia
scolastica, universitaria, sanitaria, giudiziaria e penitenziaria,
delle infrastrutture per attivita' di ricerca scientifica e per la
sicurezza pubblica, dei trasporti e delle infrastrutture stradali,
ferroviarie, portuali, aeroportuali, lacuali e idriche, ivi compresi
gli interventi inseriti nei contratti di programma ANAS-Mit 2016-2020
e RFI-Mit 2017 - 2021 e relativi aggiornamenti, nonche' per gli
interventi funzionali alla realizzazione del Piano nazionale
integrato per l'energia e il clima (PNIEC), e per i contratti
relativi o collegati ad essi, per quanto non espressamente
disciplinato dal presente articolo, le stazioni appaltanti, per
l'affidamento delle attivita' di esecuzione di lavori, servizi e
forniture nonche' dei servizi di ingegneria e architettura, inclusa
l'attivita' di progettazione, e per l'esecuzione dei relativi
contratti, operano in deroga ad ogni disposizione di legge diversa da
quella penale, fatto salvo il rispetto delle disposizioni del codice
delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al
decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, nonche' dei vincoli
inderogabili derivanti dall'appartenenza all'Unione europea, ivi
inclusi quelli derivanti dalle direttive 2014/24/UE e 2014/25/UE, dei
principi di cui agli articoli 30, 34 e 42 del decreto legislativo 18
aprile 2016, n. 50 e delle disposizioni in materia di subappalto.
Tali disposizioni si applicano, altresi', agli interventi per la
messa a norma o in sicurezza degli edifici pubblici destinati ad
attivita' istituzionali, al fine di sostenere le imprese ed i
professionisti del comparto edile, anche operanti nell'edilizia
specializzata sui beni vincolati dal punto di vista culturale o
paesaggistico, nonche' di recuperare e valorizzare il patrimonio
esistente.
5. Per ogni procedura di appalto e' nominato un responsabile unico
del procedimento che, con propria determinazione adeguatamente
motivata, valida ed approva ciascuna fase progettuale o di esecuzione
del contratto, anche in corso d'opera.
6. Gli atti delle stazioni appaltanti adottati ai sensi del
presente articolo sono pubblicati e aggiornati nei rispettivi siti
internet istituzionali, nella sezione «Amministrazione trasparente» e
sono soggetti alla disciplina di cui al decreto legislativo 14 marzo
2013, n. 33. Nella medesima sezione, e sempre ai sensi e per gli
effetti del predetto decreto legislativo n. 33 del 2013, sono
altresi' pubblicati gli ulteriori atti indicati all'articolo 29,
comma 1, del decreto legislativo n. 50 del 2016. Il ricorso ai
contratti secretati di cui all'articolo 162 del decreto legislativo

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 4/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
n. 50 del 2016 e' limitato ai casi di stretta necessita' e richiede
una specifica motivazione.

Art. 2 - bis

Raggruppamenti temporanei di imprese

1. Alle procedure di affidamento di cui agli articoli 1 e 2 gli


operatori economici possono partecipare anche in forma di
raggruppamenti temporanei di cui all'articolo 3, comma 1, lettera u),
del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50.

Art. 2 - ter

Norme per favorire l'attuazione delle sinergie all'interno del gruppo


Ferrovie dello Stato italiane

1. Allo scopo di favorire una piu' efficace attuazione delle


sinergie previste dall'articolo 49 del decreto-legge 24 aprile 2017,
n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n.
96, anche mediante la razionalizzazione degli acquisti e
l'omogeneizzazione dei procedimenti in capo alle societa' del gruppo
Ferrovie dello Stato:
a) fino al 31 dicembre 2021 le societa' del gruppo Ferrovie dello
Stato sono autorizzate a stipulare, anche in deroga alla disciplina
del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, ad eccezione delle
norme che costituiscono attuazione delle disposizioni delle direttive
2014/24/UE e 2014/25/UE, apposite convenzioni al fine di potersi
avvalere delle prestazioni di beni e servizi rese dalle altre
societa' del gruppo;
b) fino al 31 dicembre 2021 e' consentito ad ANAS S.p.A. di
avvalersi dei contratti, anche di accordi quadro, stipulati dalle
societa' del gruppo Ferrovie dello Stato per gli acquisti unitari di
beni e servizi appartenenti alla stessa categoria merceologica e
legati alla stessa funzione, non direttamente strumentali ai propri
compiti istituzionali.

Art. 3

Verifiche antimafia e protocolli di legalita'

1. Al fine di potenziare e semplificare il sistema delle verifiche


antimafia per corrispondere con efficacia e celerita' alle esigenze
degli interventi di sostegno e rilancio del sistema
economico-produttivo conseguenti all'emergenza sanitaria globale del
COVID-19, fino al 31 dicembre 2021, ricorre sempre il caso d'urgenza
e si procede ai sensi dell'articolo 92, comma 3, del decreto
legislativo 6 settembre 2011, n. 159, nei procedimenti avviati su
istanza di parte, che hanno ad oggetto l'erogazione di benefici
economici comunque denominati, erogazioni, contributi, sovvenzioni,
finanziamenti, prestiti, agevolazioni e pagamenti da parte di
pubbliche amministrazioni, qualora il rilascio della documentazione
non sia immediatamente conseguente alla consultazione della banca
dati di cui all'articolo 96 del decreto legislativo 6 settembre 2011,
n. 159, fatto salvo quanto previsto dagli articoli 1-bis e 13 del
decreto-legge 8 aprile 2020, n.23, convertito, con modificazioni,
dalla legge 5 giugno 2020, n. 40, nonche' dagli articoli 25, 26 e 27
del decreto- legge 19 maggio 2020, n.34.
2. Fino al 31 dicembre 2021, per le verifiche antimafia riguardanti
l'affidamento e l'esecuzione dei contratti pubblici aventi ad oggetto
lavori, servizi e forniture, si procede mediante il rilascio della
informativa liberatoria provvisoria, immediatamente conseguente alla
consultazione della Banca dati nazionale unica della documentazione
antimafia ed alle risultanze delle banche dati di cui al comma 3,
anche quando l'accertamento e' eseguito per un soggetto che risulti
non censito, a condizione che non emergano nei confronti dei soggetti
sottoposti alle verifiche antimafia le situazioni di cui agli
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 5/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
articoli 67 e 84, comma 4, lettere a), b) e c), del decreto
legislativo 6 settembre 2011, n. 159. L'informativa liberatoria
provvisoria consente di stipulare, approvare o autorizzare i
contratti e subcontratti relativi a lavori, servizi e forniture,
sotto condizione risolutiva, ferme restando le ulteriori verifiche ai
fini del rilascio della documentazione antimafia da completarsi entro
sessanta giorni.
3. Al fine di rafforzare l'effettivita' e la tempestivita' degli
accertamenti di cui ai commi 1 e 2, si procede mediante la
consultazione della banca dati nazionale unica della documentazione
antimafia nonche' tramite l'immediata acquisizione degli esiti delle
interrogazioni di tutte le ulteriori banche dati disponibili.
4. Nei casi di cui al comma 2, qualora la documentazione
successivamente pervenuta accerti la sussistenza di una delle cause
interdittive ai sensi del decreto legislativo 6 settembre 2011,
n.159, i soggetti di cui all'articolo 83, commi 1 e 2, del medesimo
decreto legislativo recedono dai contratti, fatti salvi il pagamento
del valore delle opere gia' eseguite e il rimborso delle spese
sostenute per l'esecuzione del rimanente, nei limiti delle utilita'
conseguite fermo restando quanto previsto dall'articolo 94, commi 3 e
4, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, e dall'articolo
32, comma 10, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito,
con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114.
5. Con decreto del Ministro dell'interno, da adottare entro
quindici giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto,
possono essere individuate ulteriori misure di semplificazione
relativamente alla competenza delle Prefetture in materia di rilascio
della documentazione antimafia ed ai connessi adempimenti.
6. Per quanto non espressamente disciplinato dai commi da 1 a 5, si
applicano le disposizioni del decreto legislativo 6 settembre 2011,
n. 159.
7. Al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, dopo l'articolo
83 e' inserito il seguente:
«Art. 83-bis (Protocolli di legalita'). - 1. Il Ministero
dell'interno puo' sottoscrivere protocolli, o altre intese comunque
denominate, per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di
criminalita' organizzata, anche allo scopo di estendere
convenzionalmente il ricorso alla documentazione antimafia di cui
all'articolo 84. I protocolli di cui al presente articolo possono
essere sottoscritti anche con imprese di rilevanza strategica per
l'economia nazionale nonche' con associazioni maggiormente
rappresentative a livello nazionale di categorie produttive,
economiche o imprenditoriali e con le organizzazioni sindacali, e
possono prevedere modalita' per il rilascio della documentazione
antimafia anche su richiesta di soggetti privati, nonche' determinare
le soglie di valore al di sopra delle quali e' prevista l'attivazione
degli obblighi previsti dai protocolli medesimi. I protocolli possono
prevedere l'applicabilita' delle previsioni del presente decreto
anche nei rapporti tra contraenti, pubblici o privati, e terzi,
nonche' tra aderenti alle associazioni contraenti e terzi.
2. L'iscrizione nell'elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed
esecutori di lavori di cui all'articolo 1, commi 52 e seguenti, della
legge 6 novembre 2012, n. 190, nonche' l'iscrizione nell'anagrafe
antimafia degli esecutori istituita dall'articolo 30 del
decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni,
dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, equivale al rilascio
dell'informazione antimafia.
3. Le stazioni appaltanti prevedono negli avvisi, bandi di gara o
lettere di invito che il mancato rispetto dei protocolli di legalita'
costituisce causa di esclusione dalla gara o di risoluzione del
contratto.».

Art. 4

Conclusione dei contratti pubblici


e ricorsi giurisdizionali

1. All'articolo 32, comma 8, del decreto legislativo 18 aprile


2016, n. 50, sono apportate le seguenti modificazioni:
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 6/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
a) al primo periodo, le parole «ha luogo» sono sostituite dalle
seguenti: «deve avere luogo»; dopo le parole «espressamente
concordata con l'aggiudicatario» sono aggiunte le seguenti: «,
purche' comunque giustificata dall'interesse alla sollecita
esecuzione del contratto»;
b) dopo il primo periodo sono aggiunti i seguenti: «La mancata
stipulazione del contratto nel termine previsto deve essere motivata
con specifico riferimento all'interesse della stazione appaltante e a
quello nazionale alla sollecita esecuzione del contratto e viene
valutata ai fini della responsabilita' erariale e disciplinare del
dirigente preposto. Non costituisce giustificazione adeguata per la
mancata stipulazione del contratto nel termine previsto, salvo quanto
previsto dai commi 9 e 11, la pendenza di un ricorso giurisdizionale,
nel cui ambito non sia stata disposta o inibita la stipulazione del
contratto. Le stazioni appaltanti hanno facolta' di stipulare
contratti di assicurazione della propria responsabilita' civile
derivante dalla conclusione del contratto e dalla prosecuzione o
sospensione della sua esecuzione.».
2. In caso di impugnazione degli atti relativi alle procedure di
affidamento di cui agli articoli 1 e 2, comma 2, del presente
decreto, qualora rientranti nell'ambito applicativo dell'articolo
119, comma 1, lettera a), del codice del processo amministrativo,
approvato con il decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104, si
applica l'articolo 125, comma 2, del medesimo codice.
3. In caso di impugnazione degli atti relativi alle procedure di
affidamento di cui all'articolo 2, comma 3, si applica l'articolo 125
del codice del processo amministrativo, approvato con il decreto
legislativo 2 luglio 2010, n. 104.
4. All'articolo 120 del codice del processo amministrativo, sono
apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 6, primo periodo, le parole «, ferma la possibilita'
della sua definizione immediata nell'udienza cautelare ove ne
ricorrano i presupposti,» sono sostituite dalle seguenti: «, qualora
le parti richiedano congiuntamente di limitare la decisione all'esame
di un'unica questione, nonche' in ogni altro caso compatibilmente con
le esigenze di difesa di tutte le parti in relazione alla
complessita' della causa, e' di norma definito, anche in deroga al
comma 1, primo periodo dell'articolo 74, in esito all'udienza
cautelare ai sensi dell'articolo 60, ove ne ricorrano i presupposti,
e, in mancanza,»;
b) al comma 9, le parole «Il Tribunale amministrativo regionale»
sono sostituite dalle seguenti: «Il giudice» e quelle da «entro
trenta» fino a «due giorni dall'udienza» sono sostituite dalle
seguenti: «entro quindici giorni dall'udienza di discussione. Quando
la stesura della motivazione e' particolarmente complessa, il giudice
pubblica il dispositivo nel termine di cui al primo periodo,
indicando anche le domande eventualmente accolte e le misure per
darvi attuazione, e comunque deposita la sentenza entro trenta giorni
dall'udienza.».

Art. 4 - bis

Ulteriori misure in materia di contratti pubblici

1. In considerazione dell'incremento dei costi derivanti


dall'adeguamento alle misure di contenimento e contrasto
dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 nell'erogazione dei servizi
di pulizia o di lavanderia in ambito sanitario o ospedaliero, nel
caso in cui detto adeguamento determini un incremento di spesa di
importo superiore al 20 per cento del prezzo indicato nel bando di
gara o nella lettera di invito, le stazioni appaltanti, in relazione
alle procedure di affidamento aggiudicate in data anteriore al 31
gennaio 2020, possono procedere, qualora non abbiano gia' provveduto
alla stipulazione del contratto e l'aggiudicatario non si sia gia'
avvalso della facolta' di cui all'articolo 32, comma 8, del decreto
legislativo 18 aprile 2016, n. 50, alla revoca dell'aggiudicazione,
ai sensi dell'articolo 21-quinquies della legge 7 agosto 1990, n.
241. In tal caso, il provvedimento di revoca e' comunicato
all'aggiudicatario entro trenta giorni dalla data di entrata in
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 7/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
vigore della legge di conversione del presente decreto.
2. In relazione ai contratti dei servizi di pulizia o di lavanderia
in ambito sanitario o ospedaliero, in corso di esecuzione alla data
del 31 gennaio 2020 ed ancora efficaci alla data di entrata in vigore
della legge di conversione del presente decreto, le stazioni
appaltanti possono procedere alla risoluzione degli stessi, ai sensi
dell'articolo 108 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, nel
caso in cui dall'adeguamento alle misure di contenimento e contrasto
dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 derivi un incremento di
prezzo superiore al 20 per cento del valore del contratto iniziale.
La risoluzione del contratto di appalto e' dichiarata dalla stazione
appaltante entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della
legge di conversione del presente decreto.
3. In relazione ai contratti di cui al comma 2, resta ferma la
possibilita' di procedere alla loro modifica nei limiti e secondo le
modalita' di cui all'articolo 106 del decreto legislativo 18 aprile
2016, n. 50.

Art. 5

Sospensione dell'esecuzione dell'opera pubblica

1. Fino al 31 dicembre 2021, in deroga all'articolo 107 del decreto


legislativo 18 aprile 2016, n. 50, la sospensione, volontaria o
coattiva, dell'esecuzione di lavori diretti alla realizzazione delle
opere pubbliche di importo pari o superiore alle soglie di cui
all'articolo 35 del medesimo decreto legislativo, anche se gia'
iniziati, puo' avvenire, esclusivamente, per il tempo strettamente
necessario al loro superamento, per le seguenti ragioni:
a) cause previste da disposizioni di legge penale, dal codice delle
leggi antimafia e delle misure di prevenzione di cui al decreto
legislativo 6 settembre 2011, n. 159, nonche' da vincoli inderogabili
derivanti dall'appartenenza all'Unione europea;
b) gravi ragioni di ordine pubblico, salute pubblica o dei soggetti
coinvolti nella realizzazione delle opere, ivi incluse le misure
adottate per contrastare l'emergenza sanitaria globale da COVID-19;
c) gravi ragioni di ordine tecnico, idonee a incidere sulla
realizzazione a regola d'arte dell'opera, in relazione alle modalita'
di superamento delle quali non vi e' accordo tra le parti;
d) gravi ragioni di pubblico interesse.
2. La sospensione e' in ogni caso disposta dal responsabile unico
del procedimento. Nelle ipotesi previste dal comma 1, lettera a), si
provvede ai sensi del comma 4. Nelle ipotesi previste dal comma 1,
lettere b) e d), su determinazione del collegio consultivo tecnico di
cui all'articolo 6, le stazioni appaltanti o le autorita' competenti,
previa proposta della stazione appaltante, da adottarsi entro il
termine di quindici giorni dalla comunicazione allo stesso collegio
della sospensione dei lavori, autorizzano nei successivi dieci giorni
la prosecuzione dei lavori nel rispetto delle esigenze sottese ai
provvedimenti di sospensione adottati, salvi i casi di assoluta e
motivata incompatibilita' tra causa della sospensione e prosecuzione
dei lavori.
3. Nelle ipotesi previste dal comma 1, lettera c), il collegio
consultivo tecnico, entro quindici giorni dalla comunicazione della
sospensione dei lavori ovvero della causa che potrebbe determinarla,
adotta una determinazione con cui accerta l'esistenza di una causa
tecnica di legittima sospensione dei lavori e indica le modalita',
tra quelle di cui al comma 4, con cui proseguire i lavori e le
eventuali modifiche necessarie da apportare per la realizzazione
dell'opera a regola d'arte. La stazione appaltante provvede nei
successivi cinque giorni.
4. Nel caso in cui la prosecuzione dei lavori, per qualsiasi
motivo, ivi incluse la crisi o l'insolvenza dell'esecutore anche in
caso di concordato con continuita' aziendale ovvero di autorizzazione
all'esercizio provvisorio dell'impresa, non possa procedere con il
soggetto designato, ne', in caso di esecutore plurisoggettivo, con
altra impresa del raggruppamento designato, ove in possesso dei
requisiti adeguati ai lavori ancora da realizzare, la stazione
appaltante, previo parere del collegio consultivo tecnico, salvo che
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 8/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
per gravi motivi tecnici ed economici sia comunque, anche in base al
citato parere, possibile o preferibile proseguire con il medesimo
soggetto, dichiara senza indugio, in deroga alla procedura di cui
all'articolo 108, commi 3 e 4, del decreto legislativo 18 aprile
2016, n. 50, la risoluzione del contratto, che opera di diritto, e
provvede secondo una delle seguenti alternative modalita':
a) procede all'esecuzione in via diretta dei lavori, anche
avvalendosi, nei casi consentiti dalla legge, previa convenzione, di
altri enti o societa' pubbliche nell'ambito del quadro economico
dell'opera;
b) interpella progressivamente i soggetti che hanno partecipato
alla originaria procedura di gara come risultanti dalla relativa
graduatoria, al fine di stipulare un nuovo contratto per
l'affidamento del completamento dei lavori, se tecnicamente ed
economicamente possibile e alle condizioni proposte dall'operatore
economico interpellato;
c) indice una nuova procedura per l'affidamento del completamento
dell'opera;
d) propone alle autorita' governative la nomina di un commissario
straordinario per lo svolgimento delle attivita' necessarie al
completamento dell'opera ai sensi dell'articolo 4 del decreto-legge
18 aprile 2019, n. 32, convertito, con modificazioni, dalla legge 14
giugno 2019, n. 55. Al fine di salvaguardare i livelli occupazionali
e contrattuali originariamente previsti, l'impresa subentrante, ove
possibile e compatibilmente con la sua organizzazione, prosegue i
lavori anche con i lavoratori dipendenti del precedente esecutore se
privi di occupazione.
5. Le disposizioni del comma 4 si applicano anche in caso di
ritardo dell'avvio o dell'esecuzione dei lavori, non giustificato
dalle esigenze descritte al comma 1, nella sua compiuta realizzazione
per un numero di giorni pari o superiore a un decimo del tempo
previsto o stabilito per la realizzazione dell'opera e, comunque,
pari ad almeno trenta giorni per ogni anno previsto o stabilito per
la realizzazione dell'opera, da calcolarsi a decorrere dalla data di
entrata in vigore del presente decreto.
6. Salva l'esistenza di uno dei casi di sospensione di cui al comma
1, le parti non possono invocare l'inadempimento della controparte o
di altri soggetti per sospendere l'esecuzione dei lavori di
realizzazione dell'opera ovvero le prestazioni connesse alla
tempestiva realizzazione dell'opera. In sede giudiziale, sia in fase
cautelare che di merito, il giudice tiene conto delle probabili
conseguenze del provvedimento stesso per tutti gli interessi che
possono essere lesi, nonche' del preminente interesse nazionale o
locale alla sollecita realizzazione dell'opera, e, ai fini
dell'accoglimento della domanda cautelare, il giudice valuta anche la
irreparabilita' del pregiudizio per l'operatore economico, il cui
interesse va comunque comparato con quello del soggetto pubblico alla
celere realizzazione dell'opera. In ogni caso, l'interesse economico
dell'appaltatore o la sua eventuale sottoposizione a procedura
concorsuale o di crisi non puo' essere ritenuto prevalente rispetto
all'interesse alla realizzazione dell'opera pubblica.

Art. 6

Collegio consultivo tecnico

1. Fino al 31 dicembre 2021 per i lavori diretti alla realizzazione


delle opere pubbliche di importo pari o superiore alle soglie di cui
all'articolo 35 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, e'
obbligatoria, presso ogni stazione appaltante, la costituzione di un
collegio consultivo tecnico, prima dell'avvio dell'esecuzione, o
comunque non oltre dieci giorni da tale data,con i compiti previsti
dall'articolo 5 e con funzioni di assistenza per la rapida
risoluzione delle controversie o delle dispute tecniche di ogni
natura suscettibili di insorgere nel corso dell'esecuzione del
contratto stesso. Per i contratti la cui esecuzione sia gia' iniziata
alla data di entrata in vigore del presente decreto, il collegio
consultivo tecnico e' nominato entro il termine di trenta giorni
decorrenti dalla medesima data.
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 9/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
2. Il collegio consultivo tecnico e' formato, a scelta della
stazione appaltante,da tre componenti, o cinque in caso di motivata
complessita' dell'opera e di eterogeneita' delle professionalita'
richieste, dotati di esperienza e qualificazione professionale
adeguata alla tipologia dell'opera,tra ingegneri, architetti,
giuristi ed economisti con comprovata esperienza nel settore degli
appalti delle concessioni e degli investimenti pubblici, anche in
relazione allo specifico oggetto del contratto e alla specifica
conoscenza di metodi e strumenti elettronici quali quelli di
modellazione per l'edilizia e le infrastrutture (BIM), maturata per
effetto del conseguimento di un dottorato di ricerca , oppure che
siano in grado di dimostrare un'esperienza pratica e professionale di
almeno dieci anni nel settore di riferimento. I componenti del
collegio possono essere scelti dalle parti di comune accordo, ovvero
le parti possono concordare che ciascuna di esse nomini uno o due
componenti e che il terzo o il quinto componente, con funzioni di
presidente, sia scelto dai componenti di nomina di parte. Nel caso in
cui le parti non trovino un accordo sulla nomina del presidente entro
il termine indicato al comma 1, questo e' designato entro i
successivi cinque giorni dal Ministero delle infrastrutture e dei
trasporti per le opere di interesse nazionale, dalle regioni, dalle
province autonome di Trento e Bolzano o dalle citta' metropolitane
per le opere di rispettivo interesse. Il collegio consultivo tecnico
si intende costituito al momento della designazione del terzo o del
quinto componente. All'atto della costituzione e' fornita al collegio
consultivo copia dell'intera documentazione inerente al contratto.
3. Nell'adozione delle proprie determinazioni, il collegio
consultivo puo' operare anche in videoconferenza o con qualsiasi
altro collegamento da remoto e puo' procedere ad audizioni informali
delle parti per favorire, nella risoluzione delle controversie o
delle dispute tecniche eventualmente insorte, la scelta della
migliore soluzione per la celere esecuzione dell'opera a regola
d'arte. Il collegio puo' altresi' convocare le parti per consentire
l'esposizione in contraddittorio delle rispettive ragioni.
L'inosservanza delle determinazioni del collegio consultivo tecnico
viene valutata ai fini della responsabilita' del soggetto agente per
danno erariale e costituisce, salvo prova contraria, grave
inadempimento degli obblighi contrattuali; l'osservanza delle
determinazioni del collegio consultivo tecnico e' causa di esclusione
della responsabilita' del soggetto agente per danno erariale, salvo
il dolo. Le determinazioni del collegio consultivo tecnico hanno la
natura del lodo contrattuale previsto dall'articolo 808-ter del
codice di procedura civile, salva diversa e motivata volonta'
espressamente manifestata in forma scritta dalle parti stesse. Salva
diversa previsione di legge, le determinazioni del collegio
consultivo tecnico sono adottate con atto sottoscritto dalla
maggioranza dei componenti, entro il termine di quindici giorni
decorrenti dalla data della comunicazione dei quesiti, recante
succinta motivazione, che puo' essere integrata nei successivi
quindici giorni, sottoscritta dalla maggioranza dei componenti. In
caso di particolari esigenze istruttorie le determinazioni possono
essere adottate entro venti giorni dalla comunicazione dei quesiti.
Le decisioni sono assunte a maggioranza.
4. Per le opere diverse da quelle di cui al comma 1 le parti
possono comunque nominare un collegio consultivo tecnico con tutti o
parte dei compiti descritti ai commi da 1 a 3. Le parti possono anche
stabilire l'applicabilita' di tutte o parte delle disposizioni di cui
all'articolo 5.
5. Le stazioni appaltanti, tramite il loro responsabile unico del
procedimento, possono costituire un collegio consultivo tecnico
formato da tre componenti per risolvere problematiche tecniche o
giuridiche di ogni natura suscettibili di insorgere anche nella fase
antecedente alla esecuzione del contratto, ivi comprese le
determinazioni delle caratteristiche delle opere e le altre clausole
e condizioni del bando o dell'invito,nonche' la verifica del possesso
dei requisiti di partecipazione, e dei criteri di selezione e di
aggiudicazione. In tale caso due componenti sono nominati dalla
stazione appaltante e il terzo componente e' nominato dal Ministero
delle infrastrutture e dei trasporti per le opere di interesse

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 10/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
nazionale,dalle regioni, dalle province autonome di Trento e Bolzano
o dalle citta' metropolitane per le opere di interesse locale. Ferma
l'eventuale necessita' di sostituzione di uno dei componenti
designati dalla stazione appaltante con uno di nomina privata, le
funzioni di componente del collegio consultivo tecnico nominato ai
sensi del presente comma non sono incompatibili con quelle di
componente del collegio nominato ai sensi del comma 1.
6. Il collegio consultivo tecnico e' sciolto al termine
dell'esecuzione del contratto ovvero, nelle ipotesi in cui non ne e'
obbligatoria la costituzione, in data anteriore su accordo delle
parti. Nelle ipotesi in cui ne e' obbligatoria la costituzione, il
collegio puo' essere sciolto dal 31 dicembre 2021 in qualsiasi
momento, su accordo tra le parti.
7. I componenti del collegio consultivo tecnico hanno diritto a un
compenso a carico delle parti e proporzionato al valore dell'opera,
al numero, alla qualita' e alla tempestivita' delle determinazioni
assunte. In mancanza di determinazioni o pareri ad essi spetta un
gettone unico onnicomprensivo. In caso di ritardo nell'assunzione
delle determinazioni e' prevista una decurtazione del compenso
stabilito in base al primo periodo da un decimo a un terzo, per ogni
ritardo. Il compenso e' liquidato dal collegio consultivo tecnico
unitamente all'atto contenente le determinazioni, salva la emissione
di parcelle di acconto, in applicazione delle tariffe richiamate
dall'articolo 9 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito,
con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, aumentate fino a
un quarto. Non e' ammessa la nomina di consulenti tecnici d'ufficio.
I compensi dei membri del collegio sono computati all'interno del
quadro economico dell'opera alla voce spese impreviste.
8. Ogni componente del collegio consultivo tecnico non puo'
ricoprire piu' di cinque incarichi contemporaneamente e comunque non
puo' svolgere piu' di dieci incarichi ogni due anni. In caso di
ritardo nell'adozione di tre determinazioni o di ritardo superiore a
sessanta giorni nell'assunzione anche di una sola determinazione, i
componenti del collegio non possono essere nuovamente nominati come
componenti di altri collegi per la durata di tre anni decorrenti
dalla data di maturazione del ritardo. Il ritardo ingiustificato
nell'adozione anche di una sola determinazione e' causa di decadenza
del collegio e, in tal caso, la stazione appaltante puo' assumere le
determinazioni di propria competenza prescindendo dal parere del
collegio.
9. Sono abrogati i commi da 11 a 14 dell'articolo 1 del
decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, convertito, con modificazioni,
dalla legge 14 giugno 2019, n. 55.

Art. 7

Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche

1. Al fine di garantire la regolare e tempestiva prosecuzione dei


lavori diretti alla realizzazione delle opere pubbliche di importo
pari o superiore alle soglie di cui all'articolo 35 del decreto
legislativo 18 aprile 2016 n. 50, nei casi di maggiori fabbisogni
finanziari dovuti a sopravvenute esigenze motivate nel rispetto della
normativa vigente, ovvero per temporanee insufficienti disponibilita'
finanziarie annuali,e' istituito nello stato di previsione del
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, a decorrere dall'anno
2020, il Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche. Il Fondo
non puo' finanziare nuove opere e l'accesso al Fondo non puo' essere
reiterato a esclusione del caso in cui la carenza delle risorse
derivi da una accelerazione della realizzazione delle opere rispetto
al cronoprogramma aggiornato di cui al comma 3.
2. Per l'anno 2020 lo stanziamento del fondo di cui al comma 1
ammonta a 30 milioni di euro. Per gli anni successivi,con la legge di
bilancio e' iscritto sul Fondo un importo corrispondente al 5 per
cento delle maggiori risorse stanziate nella prima delle annualita'
del bilancio, nel limite massimo di 100 milioni di euro, per la
realizzazione da parte delle Amministrazioni centrali e territoriali
di nuove opere e infrastrutture o per il rifinanziamento di quelle
gia' previste a legislazione vigente. Il Fondo e' altresi'
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 11/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
alimentato:
a) dalle risorse disponibili in bilancio anche in conto residui,
destinate al finanziamento dell'opera e non piu' necessarie in quanto
anticipate a valere sul Fondo;
b) dalle somme corrispondenti ad eventuali anticipazioni del Fondo
alla stazione appaltante per residui passivi caduti in perenzione,
mediante utilizzo di quota parte delle somme da iscrivere sul Fondo
di cui all'articolo 34-ter, comma 5, della legge 31 dicembre 2009, n.
196, con la legge di bilancio successiva alla eliminazione dal Conto
del patrimonio dei predetti residui passivi.
3. Le stazioni appaltanti possono fare richiesta di accesso al
Fondo quando, sulla base dell'aggiornamento del cronoprogramma
finanziario dell'opera,risulti, per l'esercizio in corso, un
fabbisogno finanziario aggiuntivo non prevedibile rispetto alle
risorse disponibili per la regolare e tempestiva prosecuzione dei
lavori.
4. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti,
adottato di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze
entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di
conversione del presente decreto, sono individuate le modalita'
operative di accesso e utilizzo del Fondo e i criteri di assegnazione
delle risorse.
5. Con decreti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti,
da adottare con cadenza trimestrale, su richiesta delle stazioni
appaltanti,previa verifica da parte delle amministrazioni
finanziatrici dell'aggiornamento del cronoprogramma finanziario
dell'opera e dell'impossibilita' di attivare i meccanismi di
flessibilita' di bilancio ai sensi della normativa contabile vigente,
sono assegnate le risorse per la rapida prosecuzione dell'opera, nei
limiti delle disponibilita' annuali del Fondo secondo i criteri
previsti dal decreto di cui al comma 4.
6. All'onere derivante dal comma 1, pari a 30 milioni di euro per
l'anno 2020, si provvede mediante corrispondente riduzione dello
stanziamento del fondo speciale di conto capitale iscritto, ai fini
del bilancio triennale 2020-2022, nell'ambito del programma «Fondi di
riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato
di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno
2020, allo scopo parzialmente utilizzando: quanto a 17 milioni di
euro l'accantonamento relativo al Ministero dell'economia e delle
finanze; quanto a 0,7 milioni di euro l'accantonamento relativo al
Ministero del lavoro e delle politiche sociali; quanto a 1,7 milioni
di euro l'accantonamento relativo al Ministero dell'istruzione,
dell'universita' e della ricerca; quanto a 1,7 milioni di euro
l'accantonamento relativo al Ministero dell'interno; quanto a 0,9
milioni di euro l'accantonamento relativo al Ministero per i beni e
le attivita' culturali e per il turismo; quanto a 8 milioni di euro
l'accantonamento relativo al Ministero della salute.
7. Il Ministro dell'economia e delle finanze e' autorizzato ad
apportare con propri decreti le occorrenti variazioni di bilancio
anche nel conto dei residui.
7-bis. Al fine di accelerare le procedure per l'attuazione degli
investimenti pubblici e per l'affidamento di appalti e concessioni,
e' istituito un fondo presso il Ministero delle infrastrutture e dei
trasporti, con dotazione pari a 1 milione di euro per l'anno 2020 e a
2 milioni di euro a decorrere dall'anno 2022. Tali risorse sono
destinate ad iniziative finalizzate all'aggiornamento professionale
del responsabile unico del procedimento (RUP) di cui all'articolo 31
del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50.
7-ter. Ai maggiori oneri di cui al comma 7-bis, pari a 1 milione di
euro per l'anno 2020 e a 2 milioni di euro annui a decorrere
dall'anno 2022, si provvede mediante corrispondente riduzione del
Fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014,
n. 190.

Art. 8

Altre disposizioni urgenti in materia di contratti pubblici

1. In relazione alle procedure pendenti disciplinate dal decreto


https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 12/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
legislativo 18 aprile 2016, n. 50, i cui bandi o avvisi, con i quali
si indice una gara, sono gia' stati pubblicati alla data di entrata
in vigore del presente decreto, nonche', in caso di contratti senza
pubblicazione di bandi o avvisi, alle procedure in cui, alla medesima
data, siano gia' stati inviati gli inviti a presentare le offerte o i
preventivi, ma non siano scaduti i relativi termini, e in ogni caso
per le procedure disciplinate dal medesimo decreto legislativo
avviate a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente
decreto e fino alla data del 31 dicembre 2021:
a) e' sempre autorizzata la consegna dei lavori in via di urgenza
e, nel caso di servizi e forniture, l'esecuzione del contratto in via
d'urgenza ai sensi dell'articolo 32, comma 8, del decreto legislativo
n. 50 del 2016, nelle more della verifica dei requisiti di cui
all'articolo 80 del medesimo decreto legislativo, nonche' dei
requisiti di qualificazione previsti per la partecipazione alla
procedura;
b) le stazioni appaltanti possono prevedere, a pena di esclusione
dalla procedura, l'obbligo per l'operatore economico di procedere
alla visita dei luoghi, nonche' alla consultazione sul posto dei
documenti di gara e relativi allegati ai sensi e per gli effetti
dell'articolo 79, comma 2, del decreto legislativo n. 50 del 2016
esclusivamente laddove detto adempimento sia strettamente
indispensabile in ragione della tipologia, del contenuto o della
complessita' dell'appalto da affidare;
c) in relazione alle procedure ordinarie, si applicano le riduzioni
dei termini procedimentali per ragioni di urgenza di cui agli
articoli 60, comma 3, 61, comma 6, 62 comma 5, 74, commi 2 e 3, del
decreto legislativo n. 50 del 2016. Nella motivazione del
provvedimento che dispone la riduzione dei termini non e' necessario
dar conto delle ragioni di urgenza, che si considerano comunque
sussistenti;
d) le procedure di affidamento di lavori, servizi e forniture
possono essere avviate anche in mancanza di una specifica previsione
nei documenti di programmazione di cui all'articolo 21 del decreto
legislativo n. 50 del 2016, gia' adottati, a condizione che entro
trenta giorni decorrenti dalla data di entrata in vigore della legge
di conversione del presente decreto si provveda ad un aggiornamento
in conseguenza degli effetti dell'emergenza da COVID-19.
2. In relazione alle procedure disciplinate dal decreto legislativo
n. 50 del 2016, per le quali sia scaduto entro il 22 febbraio 2020 il
termine per la presentazione delle offerte, le stazioni appaltanti,
fermo quanto previsto dall'articolo 103 del decreto-legge 17 marzo
2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile
2020, n. 27, provvedono all'adozione dell'eventuale provvedimento di
aggiudicazione entro la data del 31 dicembre 2020.
3. In relazione agli accordi quadro di cui all'articolo 54 del
decreto legislativo n. 50 del 2016, efficaci alla data di entrata in
vigore del presente decreto, le stazioni appaltanti, nei limiti delle
risorse disponibili a legislazione vigente e fermo quanto previsto
dall'articolo 103 del decreto-legge n. 18 del 2020 provvedono, entro
la data del 31 dicembre 2020, all'aggiudicazione degli appalti basati
su tali accordi quadro ovvero all'esecuzione degli accordi quadro nei
modi previsti dai commi da 2 a 6 del medesimo articolo 54.
4. Con riferimento ai lavori in corso di esecuzione alla data di
entrata in vigore del presente decreto:
a) il direttore dei lavori adotta, in relazione alle lavorazioni
effettuate alla medesima data e anche in deroga alle specifiche
clausole contrattuali, lo stato di avanzamento dei lavori entro
quindici giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto.
Il certificato di pagamento viene emesso contestualmente e comunque
entro cinque giorni dall'adozione dello stato di avanzamento. Il
pagamento viene effettuato entro quindici giorni dall'emissione del
certificato di cui al secondo periodo;
b) sono riconosciuti, a valere sulle somme a disposizione della
stazione appaltante indicate nei quadri economici dell'intervento e,
ove necessario, utilizzando anche le economie derivanti dai ribassi
d'asta, i maggiori costi derivanti dall'adeguamento e
dall'integrazione, da parte del coordinatore della sicurezza in fase
di esecuzione, del piano di sicurezza e coordinamento, in attuazione

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 13/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
delle misure di contenimento di cui agli articoli 1 e 2 del
decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, convertito, con modificazioni,
dalla legge 5 marzo 2020, n. 13, e all'articolo 1 del decreto-legge
25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22
maggio 2020, n. 35, e il rimborso di detti oneri avviene in occasione
del pagamento del primo stato di avanzamento successivo
all'approvazione dell'aggiornamento del piano di sicurezza e
coordinamento recante la quantificazione degli oneri aggiuntivi;
c) il rispetto delle misure di contenimento previste dall'articolo
1 del decreto-legge n. 6 del 2020 e dall'articolo 1 del decreto-legge
n. 19 del 2020 nonche' dai relativi provvedimenti attuativi, ove
impedisca, anche solo parzialmente, il regolare svolgimento dei
lavori ovvero la regolare esecuzione dei servizi o delle forniture
costituisce causa di forza maggiore, ai sensi dell'articolo 107,
comma 4, del decreto legislativo n. 50 del 2016 e, qualora impedisca
di ultimare i lavori, i servizi o le forniture nel termine
contrattualmente previsto, costituisce circostanza non imputabile
all'esecutore ai sensi del comma 5 del citato articolo 107 ai fini
della proroga di detto termine, ove richiesta; non si applicano gli
obblighi di comunicazione all'Autorita' nazionale anticorruzione e le
sanzioni previsti dal terzo e dal quarto periodo del comma 4
dell'articolo 107 del decreto legislativo n. 50 del 2016.
5. Al decreto legislativo n. 50 del 2016 sono apportate le seguenti
modificazioni:
0a) all'articolo 30, comma 8, dopo le parole: «e alle altre
attivita' amministrative in materia di contratti pubblici» sono
inserite le seguenti: «nonche' di forme di coinvolgimento degli enti
del Terzo settore previste dal titolo VII del decreto legislativo 3
luglio 2017, n. 117»;
0a-bis) all'articolo 36, comma 1, le parole: «Le stazioni
appaltanti possono, altresi', applicare le disposizioni di cui
all'articolo 50» sono sostituite dalle seguenti: «Le stazioni
appaltanti applicano le disposizioni di cui all'articolo 50»;
a) all'articolo 38:
1) al comma 1, secondo periodo, le parole «agli ambiti di
attivita',» sono soppresse;
2) al comma 2, primo periodo, le parole «sentite l'ANAC e la
Conferenza Unificata,» sono sostituite dalle seguenti: «di intesa con
la Conferenza unificata e sentita l'ANAC,»;
3) al comma 3:
3.1) sono premesse le seguenti parole: «Fatto salvo quanto
previsto dal comma 3-bis»;
3.2) alla lettera a), le parole «programmazione e» sono
soppresse;
3.3) dopo il comma 3, e' inserito il seguente: «3-bis. Le
centrali di committenza e i soggetti aggregatori sono qualificati
almeno negli ambiti di cui al comma 3, lettere a) e b). Nelle
aggiudicazioni relative all'acquisizione di beni, servizi o lavori
effettuati dalle centrali di committenza, ovvero dai soggetti
aggregatori, le attivita' correlate all'ambito di cui al comma 3,
lettera c) possono essere effettuate direttamente dai soggetti per i
quali sono svolte le suddette aggiudicazioni purche' qualificati
almeno in detto ambito secondo i criteri individuati dal decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri di cui al comma 2.»;
4) al comma 4, lettera a), dopo il numero 5-ter) e' aggiunto il
seguente: «5-quater) disponibilita' di piattaforme telematiche nella
gestione di procedure di gara;»;
5) al comma 4, lettera b), il numero 3 e' soppresso;
a-bis) all'articolo 46, comma 1, lettera a), dopo le parole: «gli
archeologi» sono aggiunte le seguenti: «professionisti, singoli e
associati, e le societa' da essi costituite»;
a-ter) all'articolo 48, comma 7, secondo periodo, dopo le parole:
«per quali consorziati il consorzio concorre;» sono inserite le
seguenti: «qualora il consorziato designato sia, a sua volta, un
consorzio di cui all'articolo 45, comma 2, lettera b), e' tenuto
anch'esso a indicare, in sede di offerta, i consorziati per i quali
concorre;»;
a-quater) all'articolo 59, comma 1, sono premesse le seguenti
parole: «Fermo restando quanto previsto dal titolo VII del decreto

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 14/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
legislativo 3 luglio 2017, n. 117,»;
b) all'articolo 80,comma 4, il quinto periodo e' sostituito dai
seguenti: «Un operatore economico puo' essere escluso dalla
partecipazione a una procedura d'appalto se la stazione appaltante e'
a conoscenza e puo' adeguatamente dimostrare che lo stesso non ha
ottemperato agli obblighi relativi al pagamento delle imposte e tasse
o dei contributi previdenziali non definitivamente accertati qualora
tale mancato pagamento costituisca una grave violazione ai sensi
rispettivamente del secondo o del quarto periodo. Il presente comma
non si applica quando l'operatore economico ha ottemperato ai suoi
obblighi pagando o impegnandosi in modo vincolante a pagare le
imposte o i contributi previdenziali dovuti, compresi eventuali
interessi o multe, ovvero quando il debito tributario o previdenziale
sia comunque integralmente estinto, purche' l'estinzione, il
pagamento o l'impegno si siano perfezionati anteriormente alla
scadenza del termine per la presentazione delle domande.»;
c) all'articolo 83, dopo il comma 5 e' inserito il seguente:
«5-bis. In relazione al requisito di cui al comma 4, lettera c),
l'adeguatezza della copertura assicurativa offerta viene valutata
sulla base della polizza assicurativa contro i rischi professionali
posseduta dall'operatore economico e in corso di validita'. In
relazione alle polizze assicurative di importo inferiore al valore
dell'appalto, le stazioni appaltanti possono richiedere che l'offerta
sia corredata, a pena di esclusione, dall'impegno da parte
dell'impresa assicuratrice ad adeguare il valore della polizza
assicurativa a quello dell'appalto, in caso di aggiudicazione.»;
c-bis) all'articolo 140, comma 1, alinea, al primo periodo, dopo le
parole: «salvo quanto disposto nel presente articolo» sono aggiunte
le seguenti: «e fermo restando quanto previsto dal titolo VII del
decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117»;
c-ter) all'articolo 151, comma 3:
1) le parole: «il Ministero dei beni e delle attivita' culturali e
del turismo puo'» sono sostituite dalle seguenti: «lo Stato, le
regioni e gli enti territoriali possono, con le risorse umane,
finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente,»;
2) e' aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Resta fermo quanto
previsto ai sensi dell'articolo 106, comma 2-bis, del codice dei beni
culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio
2004, n. 42»;
c-quater) all'articolo 180, comma 2, dopo il primo periodo e'
inserito il seguente: «Nel caso di contratti di rendimento energetico
o di prestazione energetica (EPC), i ricavi di gestione
dell'operatore economico possono essere determinati e pagati in
funzione del livello di miglioramento dell'efficienza energetica o di
altri criteri di prestazione energetica stabiliti contrattualmente,
purche' quantificabili in relazione ai consumi; la misura di
miglioramento dell'efficienza energetica, calcolata conformemente
alle norme in materia di attestazione della prestazione energetica
degli immobili e delle altre infrastrutture energivore, deve essere
resa disponibile all'amministrazione concedente a cura dell'operatore
economico e deve essere verificata e monitorata durante l'intera
durata del contratto, anche avvalendosi di apposite piattaforme
informatiche adibite per la raccolta, l'organizzazione, la gestione,
l'elaborazione, la valutazione e il monitoraggio dei consumi
energetici»;
d) all'articolo 183, comma 15:
1) al primo periodo, le parole «non presenti» sono sostituite
dalle seguenti: «anche se presenti»;
2) al nono periodo, le parole «e' inserito» sono sostituite
dalle seguenti: «qualora non sia gia' presente» e dopo le parole
«sulla base della normativa vigente» sono aggiunte le seguenti: «, e'
inserito in tali strumenti di programmazione».
6. Le disposizioni di cui al comma 5 si applicano alle procedure i
cui bandi o avvisi, con i quali si indice una gara, sono pubblicati
successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto,
nonche', in caso di contratti senza pubblicazione di bandi o avvisi,
alle procedure in cui, alla medesima data, non sono ancora stati
inviati gli inviti a presentare le offerte o i preventivi.
6-bis. In considerazione dell'emergenza sanitaria da COVID-19 e

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 15/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
delle conseguenti esigenze di accelerazione dell'iter autorizzativo
di grandi opere infrastrutturali e di architettura di rilevanza
sociale, aventi impatto sull'ambiente, sulle citta' o sull'assetto
del territorio, sino al 31 dicembre 2023, su richiesta delle
amministrazioni aggiudicatrici, le regioni, ove ritengano le suddette
opere di particolare interesse pubblico e rilevanza sociale, previo
parere favorevole della maggioranza delle amministrazioni provinciali
e comunali interessate, possono autorizzare la deroga alla procedura
di dibattito pubblico di cui all'articolo 22, comma 2, del decreto
legislativo 18 aprile 2016, n. 50, e al relativo regolamento di cui
al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 maggio 2018,
n. 76, consentendo alle medesime amministrazioni aggiudicatrici di
procedere direttamente agli studi di prefattibilita'
tecnico-economica nonche' alle successive fasi progettuali, nel
rispetto delle disposizioni del decreto legislativo 18 aprile 2016,
n. 50.
7. All'articolo 1 del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32,
convertito, con modificazioni, dalla legge 14 giugno 2019, n. 55,
sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all'alinea del comma 1, le parole «31 dicembre 2020» sono
sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2021»;
b) al comma 2, le parole «30 novembre 2020» sono sostituite dalle
seguenti: «30 novembre 2021»;
c) al comma 3, le parole «31 dicembre 2020» sono sostituite dalle
seguenti: «31 dicembre 2021»;
d) il comma 7 e' sostituito dal seguente: «7. In deroga
all'articolo 215, comma 3, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n.
50, fino al 31 dicembre 2021, il Consiglio superiore dei lavori
pubblici esprime il parere obbligatorio di cui al comma 3 del
medesimo articolo 215 esclusivamente sui progetti di fattibilita'
tecnica ed economica di lavori pubblici di competenza statale, o
comunque finanziati per almeno il 50 per cento dallo Stato, di
importo pari o superiore ai 100 milioni di euro. Per i lavori
pubblici di importo inferiore a 100 milioni di euro e fino a 50
milioni di euro, le competenze del Consiglio superiore sono
esercitate dai comitati tecnici amministrativi presso i
Provveditorati interregionali per le opere pubbliche. Per i lavori
pubblici di importo inferiore a 50 milioni di euro si prescinde
dall'acquisizione del parere di cui all'articolo 215, comma 3, del
citato decreto legislativo n. 50 del 2016.».
7-bis. Al codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al
decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, sono apportate le
seguenti modificazioni:
a) all'articolo 115:
1) al comma 3, primo periodo, le parole: «delle attivita' di
valorizzazione» sono sostituite dalle seguenti: «ovvero mediante
l'affidamento di appalti pubblici di servizi»;
2) al comma 4, terzo periodo, dopo le parole: «di cui all'articolo
114» sono aggiunte le seguenti: «, ferma restando la possibilita' per
le amministrazioni di progettare i servizi e i relativi contenuti,
anche di dettaglio, mantenendo comunque il rischio operativo a carico
del concessionario e l'equilibrio economico e finanziario della
gestione»;
b) all'articolo 117, comma 3, sono aggiunti, in fine, i seguenti
periodi: «Qualora l'affidamento dei servizi integrati abbia ad
oggetto una concessione di servizi ai sensi dell'articolo 3, comma 1,
lettera vv), del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50,
l'integrazione puo' essere realizzata anche indipendentemente dal
rispettivo valore economico dei servizi considerati. E' ammessa la
stipulazione di contratti di appalto pubblico aventi ad oggetto uno o
piu' servizi tra quelli di cui al comma 1 e uno o piu' tra i servizi
di pulizia, di vigilanza e di biglietteria».
8. Il Commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento
delle misure di contenimento e contrasto dell'emergenza
epidemiologica da COVID-19, di cui all'articolo 122 del decreto-legge
17 marzio 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24
aprile 2020, n. 27, fino alla scadenza del predetto stato di
emergenza, procede, nell'ambito dei poteri conferitigli e con le
modalita' previste dalla suddetta norma, all'acquisizione e

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 16/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
distribuzione delle apparecchiature e dei dispositivi di protezione
individuale, nonche' di ogni necessario bene strumentale, compresi
gli arredi scolastici, utile a garantire l'ordinato avvio dell'anno
scolastico 2020-2021, nonche' a contenere e contrastare l'eventuale
emergenza nelle istituzioni scolastiche statali. Il Commissario, per
l'attuazione di quanto previsto dal primo periodo, provvede nel
limite delle risorse assegnate allo scopo con delibera del Consiglio
dei ministri a valere sul Fondo emergenze nazionali di cui
all'articolo 44 del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1; le
risorse sono versate sull'apposita contabilita' speciale intestata al
Commissario. A tale scopo, le procedure di affidamento dei contratti
pubblici, necessarie per dare attuazione al primo periodo, possono
essere avviate dal Commissario anche precedentemente al trasferimento
alla contabilita' speciale delle suddette risorse.
9. Le procedure di affidamento dei contratti pubblici necessari per
dare attuazione ai piani di riorganizzazione della rete ospedaliera e
di quella territoriale per il contrasto dell'emergenza da COVID-19,
possono essere avviate dal Commissario straordinario di cui
all'articolo 122 del decreto-legge n. 18 del 2020 anche
precedentemente al trasferimento alla contabilita' speciale intestata
al Commissario straordinario degli importi autorizzati ai sensi delle
vigenti disposizioni.
10. In ogni caso in cui per la selezione del contraente o per la
stipulazione del contratto relativamente a lavori, servizi o
forniture previsti o in qualunque modo disciplinati dal presente
decreto, e' richiesto di produrre documenti unici di regolarita'
contributiva di cui al decreto del Ministero del lavoro e delle
politiche sociali 30 gennaio 2015, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 125 del 1° giugno 2015, ovvero di indicare, dichiarare o
autocertificare la regolarita' contributiva ovvero il possesso dei
predetti documenti unici, non si applicano le disposizioni
dell'articolo 103, comma 2, del decreto-legge n. 18 del 2020,
relative alla proroga oltre la data del 31 luglio 2020 della
validita' dei documenti unici di regolarita' contributiva in scadenza
tra il 31 gennaio 2020 e il 31 luglio 2020.
10-bis. Al Documento unico di regolarita' contributiva e' aggiunto
quello relativo alla congruita' dell'incidenza della manodopera
relativa allo specifico intervento, secondo le modalita' indicate con
decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, da
adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della
legge di conversione del presente decreto. Sono fatte salve le
procedure i cui bandi o avvisi sono pubblicati prima della data di
entrata in vigore del decreto del Ministro del lavoro e delle
politiche sociali di cui al periodo precedente.
11. All'articolo 4 del decreto legislativo 15 novembre 2011, n.
208, il comma 1 e' sostituito dal seguente:
«1. Con regolamento, da emanarsi con decreto del Presidente della
Repubblica, ai sensi dell'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto
1988, n. 400, entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore
della presente disposizione, su proposta del Ministro della difesa,
di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti,
acquisiti i pareri del Consiglio superiore dei lavori pubblici e del
Consiglio di Stato, che si pronuncia entro quarantacinque giorni
dalla richiesta, e' definita la disciplina esecutiva, attuativa e
integrativa delle disposizioni concernenti le materie di cui
all'articolo 2, comma 1, lettere a), c) ed e), anche in relazione
alle disposizioni del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50,
applicabili al presente decreto.».

Art. 8 - bis

Modifica al decreto-legge 30 aprile 2019, n. 35, convertito, con


modificazioni, dalla legge 25 giugno 2019, n. 60

1. All'articolo 6, comma 1, del decreto-legge 30 aprile 2019, n.


35, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 giugno 2019, n. 60,
le parole: «di centrali di committenza di altre regioni» sono
sostituite dalle seguenti: «dalla centrale di committenza della
regione Calabria».
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 17/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
Art. 9

Misure di accelerazione degli interventi infrastrutturali

1. All'articolo 4 del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32,


convertito, con modificazioni, dalla legge 14 giugno 2019, n. 55,
sono apportate le seguenti modificazioni:
a) il comma 1 e' sostituito dal seguente: «1. Con uno o piu'
decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottare entro
il 31 dicembre 2020, su proposta del Ministro delle infrastrutture e
dei trasporti, sentito il Ministro dell'economia e delle finanze,
previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, sono
individuati gli interventi infrastrutturali caratterizzati da un
elevato grado di complessita' progettuale, da una particolare
difficolta' esecutiva o attuativa, da complessita' delle procedure
tecnico - amministrative ovvero che comportano un rilevante impatto
sul tessuto socio - economico a livello nazionale, regionale o
locale, per la cui realizzazione o il cui completamento si renda
necessaria la nomina di uno o piu' Commissari straordinari che e'
disposta con i medesimi decreti. Il parere delle Commissioni
parlamentari viene reso entro venti giorni dalla richiesta; decorso
inutilmente tale termine si prescinde dall'acquisizione del parere.
Con uno o piu' decreti successivi, da adottare con le modalita' di
cui al primo periodo entro il 30 giugno 2021, il Presidente del
Consiglio dei ministri puo' individuare, sulla base dei medesimi
criteri di cui al primo periodo, ulteriori interventi per i quali
disporre la nomina di Commissari straordinari. In relazione agli
interventi infrastrutturali di rilevanza esclusivamente regionale o
locale, i decreti di cui al presente comma sono adottati, ai soli
fini dell'individuazione di tali interventi, previa intesa con il
Presidente della Regione interessata. Gli interventi di cui al
presente articolo sono identificati con i corrispondenti codici unici
di progetto (CUP) relativi all'opera principale e agli interventi ad
essa collegati. Il Commissario straordinario nominato, prima
dell'avvio degli interventi, convoca le organizzazioni sindacali
maggiormente rappresentative a livello nazionale»;
b) al comma 3, il primo periodo e' sostituito dai seguenti: «Per
l'esecuzione degli interventi, i Commissari straordinari possono
essere abilitati ad assumere direttamente le funzioni di stazione
appaltante e operano in deroga alle disposizioni di legge in materia
di contratti pubblici, fatto salvo il rispetto dei principi di cui
agli articoli 30, 34 e 42 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n.
50, nonche' delle disposizioni del codice delle leggi antimafia e
delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6
settembre 2011, n. 159, e dei vincoli inderogabili derivanti
dall'appartenenza all'Unione europea, ivi inclusi quelli derivanti
dalle direttive 2014/24/UE e 2014/25/UE, e delle disposizioni in
materia di subappalto. Per l'esercizio delle funzioni di cui al primo
periodo, il Commissario straordinario provvede anche a mezzo di
ordinanze.»;
c) dopo il comma 3, e' inserito il seguente: «3-bis. E'
autorizzata l'apertura di apposite contabilita' speciali intestate ai
Commissari straordinari, nominati ai sensi del presente articolo, per
le spese di funzionamento e di realizzazione degli interventi nel
caso svolgano le funzioni di stazione appaltante. Il Commissario
predispone e aggiorna, mediante apposito sistema reso disponibile dal
Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, il cronoprogramma
dei pagamenti degli interventi in base al quale le amministrazioni
competenti, ciascuna per la parte di propria competenza, assumono gli
impegni pluriennali di spesa a valere sugli stanziamenti iscritti in
bilancio riguardanti il trasferimento di risorse alle contabilita'
speciali. Conseguentemente, il Commissario, nei limiti delle risorse
impegnate in bilancio, puo' avviare le procedure di affidamento dei
contratti anche nelle more del trasferimento delle risorse sulla
contabilita' speciale. Gli impegni pluriennali possono essere
annualmente rimodulati con la legge di bilancio in relazione agli
aggiornamenti del cronoprogramma dei pagamenti nel rispetto dei saldi
di finanza pubblica. Le risorse destinate alla realizzazione degli

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 18/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
interventi sono trasferite, previa tempestiva richiesta del
Commissario alle amministrazioni competenti,sulla contabilita'
speciale sulla base degli stati di avanzamento dell'intervento
comunicati al Commissario. I provvedimenti di natura regolatoria, ad
esclusione di quelli di natura gestionale, adottati dai Commissari
straordinari sono sottoposti al controllo preventivo della Corte dei
conti e pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica
italiana. Si applica l'articolo 3, comma 1-bis, della legge 14
gennaio 1994, n. 20. I termini di cui all'articolo 27, comma 1, della
legge 24 novembre 2000, n. 340, sono dimezzati. In ogni caso, durante
lo svolgimento della fase del controllo, l'organo emanante puo', con
motivazione espressa, dichiarare i predetti provvedimenti
provvisoriamente efficaci, esecutori ed esecutivi, a norma degli
articoli 21-bis, 21-ter e 21-quater, della legge 7 agosto 1990, n.
241. Il monitoraggio degli interventi effettuati dai Commissari
straordinari avviene sulla base di quanto disposto dal decreto
legislativo 29 dicembre 2011, n. 229.»;
d) il comma 4 e' sostituito dal seguente: «4. I Commissari
straordinari trasmettono al Comitato interministeriale per la
programmazione economica, per il tramite del Ministero competente, i
progetti approvati, il relativo quadro economico, il cronoprogramma
dei lavori e il relativo stato di avanzamento, rilevati attraverso il
sistema di cui al decreto legislativo n. 229 del 2011, segnalando
altresi' semestralmente eventuali anomalie e significativi
scostamenti rispetto ai termini fissati nel cronoprogramma di
realizzazione delle opere, anche ai fini della valutazione di
definanziamento degli interventi. Le modalita' e le deroghe di cui al
comma 2, ad eccezione di quanto ivi previsto per i procedimenti
relativi alla tutela di beni culturali e paesaggistici, e di cui ai
commi 3 e 3-bis, nonche' la possibilita' di avvalersi di assistenza
tecnica nell'ambito del quadro economico dell'opera, si applicano
anche agli interventi dei Commissari straordinari per il dissesto
idrogeologico e dei Commissari per l'attuazione degli interventi
idrici di cui all'articolo 1, comma 153, della legge 30 dicembre
2018, n. 145 e del Commissario unico nazionale per la depurazione di
cui all'articolo 2, comma 1, del decreto-legge 29 dicembre 2016 n.243
convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2017, n. 18 e
all'articolo 5, comma 6, del decreto-legge 14 ottobre 2019 n.111,
convertito, con modificazioni, dalla legge 12 dicembre 2019 n. 141 e
dei Commissari per la bonifica dei siti di interesse nazionale di cui
all'articolo 252, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.»;
e) il comma 5 e' sostituito dal seguente: «5. Con i medesimi
decreti di cui al comma 1 sono, altresi', stabiliti i termini e le
attivita' connesse alla realizzazione dell'opera nonche' una quota
percentuale del quadro economico degli interventi da realizzare
eventualmente da destinare alle spese di supporto tecnico e al
compenso per i Commissari straordinari. I compensi dei Commissari,
ove previsti, sono stabiliti in misura non superiore a quella
indicata all'articolo 15, comma 3, del decreto-legge 6 luglio 2011,
n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n.
111. Per il supporto tecnico e le attivita' connesse alla
realizzazione dell'opera, i Commissari possono avvalersi, senza nuovi
o maggiori oneri per la finanza pubblica, di strutture
dell'amministrazione centrale o territoriale interessata, dell'Unita'
Tecnica- Amministrativa di cui all'articolo 5, comma 1, del
decreto-legge 10 dicembre 2013, n. 136, convertito, con
modificazioni, dalla legge 6 febbraio 2014, n. 6, nonche' di societa'
controllate direttamente o indirettamente dallo Stato, dalle Regioni
o da altri soggetti di cui all'articolo 1, comma 2, della legge 31
dicembre 2009, n. 196, i cui oneri sono posti a carico dei quadri
economici degli interventi da realizzare o completare nell'ambito
della percentuale di cui al primo periodo. I Commissari straordinari
possono nominare un sub-commissario. L'eventuale compenso del sub
commissario da determinarsi in misura non superiore a quella indicata
all'articolo 15, comma 3, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98,
convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, e'
posto a carico del quadro economico dell'intervento da realizzare,
nell'ambito della quota percentuale di cui al primo periodo.».
1-bis. Al comma 9 dell'articolo 4-ter del decreto-legge 18 aprile

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 19/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
2019, n. 32, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 giugno
2019, n. 55, al primo periodo, dopo le parole: «opera in deroga alle
disposizioni di legge in materia di contratti pubblici, fatto salvo
il rispetto dei vincoli inderogabili derivanti dall'appartenenza
all'Unione europea» sono aggiunte le seguenti: «e con i poteri di cui
all'articolo 4, commi 2, 3, 3-bis e 5, del presente decreto. Al
Commissario si applicano, altresi', le disposizioni di cui
all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91,
convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116»;
2. All'articolo 7, comma 4, del decreto-legge 12 settembre 2014,
n.133 convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n.
164, dopo le parole: «della legge 23 dicembre 2009, n. 191,» sono
inserite le seguenti: «nonche' le stesse attivita' relative ad
interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, comunque
finanziati a valere su risorse finanziarie nazionali, europee e
regionali,».
3. Al fine di garantire l'uniformita' nelle gestioni commissariali
finalizzate alla realizzazione di opere pubbliche o interventi
infrastrutturali assicurando, al contempo, la riduzione dei relativi
tempi di esecuzione, a decorrere dalla data di entrata in vigore
della legge di conversione del presente decreto, tutti i commissari
nominati per la predetta finalita' sulla base di specifiche norme di
legge operano, fino all'ultimazione degli interventi, con i poteri di
cui all'articolo 4, commi 2 e 3, del decreto-legge 18 aprile 2019, n.
32 convertito, con modificazioni, dalla legge 14 giugno 2019, n. 55.
Restano esclusi dall'ambito di applicazione del citato articolo 4 i
commissari nominati ai sensi dell'articolo 25 del decreto legislativo
2 gennaio 2018, n. 1, ai sensi dell'articolo 11 della legge 23 agosto
1988, n. 400, ai sensi dell'articolo 1 del decreto-legge 28 settembre
2018, n. 109 convertito, con modificazioni, dalla legge 16 novembre
2018, n. 130, ai sensi dell'articolo 7-ter del decreto-legge 8 aprile
2020, n. 22, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno
2020, n. 41, nonche' i commissari straordinari nominati per
l'attuazione di interventi di ricostruzione a seguito di eventi
calamitosi. Resta comunque fermo quanto previsto dall'articolo 11 del
presente decreto. Sono aggiudicati esclusivamente sulla base del
criterio dell'offerta economicamente piu' vantaggiosa, individuata
sulla base del miglior rapporto qualita'/prezzo, i contratti relativi
ai servizi sociali e di ristorazione ospedaliera, assistenziale e
scolastica, nonche' ai servizi ad alta intensita' di manodopera, come
definiti all'articolo 50, comma 1, del decreto legislativo 18 aprile
2016, n. 50, fatti salvi gli affidamenti ai sensi dell'articolo 36,
comma 2, lettera a), del medesimo decreto legislativo.

Capo II
Semplificazione e altre misure in materia edilizia e per la ricostruzione pubblica nelle aree colpite da eventi
sismici
Art. 10

Semplificazioni e altre misure in materia edilizia

1. Al fine di semplificare e accelerare le procedure edilizie e


ridurre gli oneri a carico dei cittadini e delle imprese, nonche' di
assicurare il recupero e la qualificazione del patrimonio edilizio
esistente e lo sviluppo di processi di rigenerazione urbana,
decarbonizzazione, efficientamento energetico, messa in sicurezza
sismica e contenimento del consumo di suolo, al testo unico delle
disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, di cui
al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380,
sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all'articolo 2-bis, il comma 1-ter, e' sostituito dal seguente:
«1-ter. In ogni caso di intervento che preveda la demolizione e
ricostruzione di edifici, anche qualora le dimensioni del lotto di
pertinenza non consentano la modifica dell'area di sedime ai fini del
rispetto delle distanze minime tra gli edifici e dai confini, la
ricostruzione e' comunque consentita nei limiti delle distanze
legittimamente preesistenti. Gli incentivi volumetrici eventualmente
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 20/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
riconosciuti per l'intervento possono essere realizzati anche con
ampliamenti fuori sagoma e con il superamento dell'altezza massima
dell'edificio demolito, sempre nei limiti delle distanze
legittimamente preesistenti. Nelle zone omogenee A di cui al decreto
del Ministro per i lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, o in zone
a queste assimilabili in base alla normativa regionale e ai piani
urbanistici comunali, nei centri e nuclei storici consolidati e in
ulteriori ambiti di particolare pregio storico e architettonico, gli
interventi di demolizione e ricostruzione sono consentiti
esclusivamente nell'ambito dei piani urbanistici di recupero e di
riqualificazione particolareggiati, di competenza comunale, fatti
salvi le previsioni degli strumenti di pianificazione territoriale,
paesaggistica e urbanistica vigenti e i pareri degli enti preposti
alla tutela»;
b) all'articolo 3, comma 1:
1) alla lettera b), primo periodo, le parole «e non comportino
modifiche delle destinazioni di uso» sono sostituite dalle seguenti:
«e non comportino mutamenti urbanisticamente rilevanti delle
destinazioni d'uso implicanti incremento del carico urbanistico» e,
dopo il secondo periodo, e' aggiunto il seguente: «. Nell'ambito
degli interventi di manutenzione straordinaria sono comprese anche le
modifiche ai prospetti degli edifici legittimamente realizzati
necessarie per mantenere o acquisire l'agibilita' dell'edificio
ovvero per l'accesso allo stesso, che non pregiudichino il decoro
architettonico dell'edificio, purche' l'intervento risulti conforme
alla vigente disciplina urbanistica ed edilizia e non abbia ad
oggetto immobili sottoposti a tutela ai sensi del Codice dei beni
culturali e del paesaggio di cui al decreto legislativo 22 gennaio
2004, n. 42;»;
2) alla lettera d), il terzo e il quarto periodo sono
sostituiti dai seguenti: «Nell'ambito degli interventi di
ristrutturazione edilizia sono ricompresi altresi' gli interventi di
demolizione e ricostruzione di edifici esistenti con diversi sagoma,
prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche,
con le innovazioni necessarie per l'adeguamento alla normativa
antisismica, per l'applicazione della normativa sull'accessibilita',
per l'istallazione di impianti tecnologici e per l'efficientamento
energetico. L'intervento puo' prevedere altresi', nei soli casi
espressamente previsti dalla legislazione vigente o dagli strumenti
urbanistici comunali, incrementi di volumetria anche per promuovere
interventi di rigenerazione urbana. Costituiscono inoltre
ristrutturazione edilizia gli interventi volti al ripristino di
edifici, o parti di essi, eventualmente crollati o demoliti,
attraverso la loro ricostruzione, purche' sia possibile accertarne la
preesistente consistenza. Rimane fermo che, con riferimento agli
immobili sottoposti a tutela ai sensi del Codice dei beni culturali e
del paesaggio di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42,
nonche', fatte salve le previsioni legislative e degli strumenti
urbanistici, a quelli ubicati nelle zone omogenee A di cui al decreto
del Ministro per i lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, o in zone
a queste assimilabili in base alla normativa regionale e ai piani
urbanistici comunali, nei centri e nuclei storici consolidati e negli
ulteriori ambiti di particolare pregio storico e architettonico, gli
interventi di demolizione e ricostruzione e gli interventi di
ripristino di edifici crollati o demoliti costituiscono interventi di
ristrutturazione edilizia soltanto ove siano mantenuti sagoma,
prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche
dell'edificio preesistente e non siano previsti incrementi di
volumetria.»;
2-bis) alla lettera e), il capoverso e.5) e' sostituito dal
seguente:
«e.5) l'installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e
di strutture di qualsiasi genere, quali roulotte, camper, case
mobili, imbarcazioni, che siano utilizzati come abitazioni, ambienti
di lavoro, oppure come depositi, magazzini e simili, ad eccezione di
quelli che siano diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee o
delle tende e delle unita' abitative mobili con meccanismi di
rotazione in funzione, e loro pertinenze e accessori, che siano
collocate, anche in via continuativa, in strutture ricettive

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 21/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
all'aperto per la sosta e il soggiorno dei turisti previamente
autorizzate sotto il profilo urbanistico, edilizio e, ove previsto,
paesaggistico, che non posseggano alcun collegamento di natura
permanente al terreno e presentino le caratteristiche dimensionali e
tecnico-costruttive previste dalle normative regionali di settore ove
esistenti»;
c) all'articolo 6, comma 1, la lettera e-bis) e' sostituita dalla
seguente:
«e-bis) le opere stagionali e quelle dirette a soddisfare
obiettive esigenze, contingenti e temporanee, purche' destinate ad
essere immediatamente rimosse al cessare della temporanea necessita'
e, comunque, entro un termine non superiore a centottanta giorni
comprensivo dei tempi di allestimento e smontaggio del manufatto,
previa comunicazione di avvio dei lavori all'amministrazione
comunale;»;
d) all'articolo 9-bis:
1) dopo il comma 1 e' aggiunto il seguente:
«1-bis. Lo stato legittimo dell'immobile o dell'unita' immobiliare
e' quello stabilito dal titolo abilitativo che ne ha previsto la
costruzione o che ne ha legittimato la stessa e da quello che ha
disciplinato l'ultimo intervento edilizio che ha interessato l'intero
immobile o unita' immobiliare, integrati con gli eventuali titoli
successivi che hanno abilitato interventi parziali. Per gli immobili
realizzati in un'epoca nella quale non era obbligatorio acquisire il
titolo abilitativo edilizio, lo stato legittimo e' quello desumibile
dalle informazioni catastali di primo impianto, o da altri documenti
probanti, quali le riprese fotografiche, gli estratti cartografici, i
documenti d'archivio, o altro atto, pubblico o privato, di cui sia
dimostrata la provenienza, e dal titolo abilitativo che ha
disciplinato l'ultimo intervento edilizio che ha interessato l'intero
immobile o unita' immobiliare, integrati con gli eventuali titoli
successivi che hanno abilitato interventi parziali. Le disposizioni
di cui al secondo periodo si applicano altresi' nei casi in cui
sussista un principio di prova del titolo abilitativo del quale,
tuttavia, non sia disponibile copia.»;
2) la rubrica e' sostituita dalla seguente: «Documentazione
amministrativa e stato legittimo degli immobili»;
e) all'articolo 10, comma 1, la lettera c) e' sostituita dalla
seguente: «c) gli interventi di ristrutturazione edilizia che portino
ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente,
nei casi in cui comportino anche modifiche della volumetria
complessiva degli edifici ovvero che, limitatamente agli immobili
compresi nelle zone omogenee A, comportino mutamenti della
destinazione d'uso, nonche' gli interventi che comportino
modificazioni della sagoma o della volumetria complessiva degli
edifici o dei prospetti di immobili sottoposti a tutela ai sensi del
Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto
legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.»;
f) all'articolo 14:
1) il comma 1-bis e' sostituito dal seguente:
«1-bis. Per gli interventi di ristrutturazione edilizia, la
richiesta di permesso di costruire in deroga e' ammessa anche per gli
interventi di ristrutturazione edilizia, previa deliberazione del
Consiglio comunale che ne attesta l'interesse pubblico limitatamente
alle finalita' di rigenerazione urbana, di contenimento del consumo
del suolo e di recupero sociale e urbano dell'insediamento, fermo
restando, nel caso di insediamenti commerciali, quanto disposto
dall'articolo 31, comma 2, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201,
convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214»;
2) al comma 3, le parole «nonche', nei casi di cui al comma
1-bis, le destinazioni d'uso» sono sostituite dalle seguenti:
«nonche' le destinazioni d'uso ammissibili»;
g) all'articolo 16, comma 4, lettera d-ter), le parole «, in
deroga o con cambio di destinazione d'uso» sono sostituite dalle
seguenti: «o in deroga»;
h) all'articolo 17, il comma 4-bis e' sostituito dal seguente:
«4-bis. Al fine di agevolare gli interventi di rigenerazione
urbana, di decarbonizzazione, efficientamento energetico, messa in
sicurezza sismica e contenimento del consumo di suolo, di

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 22/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
ristrutturazione, nonche' di recupero e riuso degli immobili dismessi
o in via di dismissione, il contributo di costruzione e' ridotto in
misura non inferiore del 20 per cento rispetto a quello previsto
dalle tabelle parametriche regionali. I comuni hanno la facolta' di
deliberare ulteriori riduzioni del contributo di costruzione, fino
alla completa esenzione dallo stesso.»;
i) all'articolo 20, comma 8, dopo il primo periodo, e' aggiunto,
in fine, il seguente: «Fermi restando gli effetti comunque prodotti
dal silenzio, lo sportello unico per l'edilizia rilascia anche in via
telematica, entro quindici giorni dalla richiesta dell'interessato,
un'attestazione circa il decorso dei termini del procedimento, in
assenza di richieste di integrazione documentale o istruttorie
inevase e di provvedimenti di diniego; altrimenti, nello stesso
termine, comunica all'interessato che tali atti sono intervenuti.»;
l) all'articolo 22, comma 1, lettera a), dopo le parole «parti
strutturali dell'edificio», sono inserite le seguenti «o i
prospetti»;
m) all'articolo 23-ter, il comma 2 e' sostituito dal seguente:
«2. La destinazione d'uso dell'immobile o dell'unita'
immobiliare e' quella stabilita dalla documentazione di cui
all'articolo 9-bis, comma 1-bis.»;
m-bis) nel capo III del titolo II della parte I, dopo l'articolo
23-ter e' aggiunto il seguente:
«Art. 23-quater (Usi temporanei). - 1. Allo scopo di attivare
processi di rigenerazione urbana, di riqualificazione di aree urbane
degradate, di recupero e valorizzazione di immobili e spazi urbani
dismessi o in via di dismissione e favorire, nel contempo, lo
sviluppo di iniziative economiche, sociali, culturali o di recupero
ambientale, il comune puo' consentire l'utilizzazione temporanea di
edifici ed aree per usi diversi da quelli previsti dal vigente
strumento urbanistico.
2. L'uso temporaneo puo' riguardare immobili legittimamente
esistenti ed aree sia di proprieta' privata che di proprieta'
pubblica, purche' si tratti di iniziative di rilevante interesse
pubblico o generale correlate agli obiettivi urbanistici,
socio-economici ed ambientali indicati al comma 1.
3. L'uso temporaneo e' disciplinato da un'apposita convenzione che
regola:
a) la durata dell'uso temporaneo e le eventuali modalita' di
proroga;
b) le modalita' di utilizzo temporaneo degli immobili e delle aree;
c) le modalita', i costi, gli oneri e le tempistiche per il
ripristino una volta giunti alla scadenza della convenzione;
d) le garanzie e le penali per eventuali inadempimenti agli
obblighi convenzionali.
4. La stipula della convenzione costituisce titolo per l'uso
temporaneo e per l'esecuzione di eventuali interventi di adeguamento
che si rendano necessari per esigenze di accessibilita', di sicurezza
negli ambienti di lavoro e di tutela della salute, da attuare
comunque con modalita' reversibili, secondo quanto stabilito dalla
convenzione medesima.
5. L'uso temporaneo non comporta il mutamento della destinazione
d'uso dei suoli e delle unita' immobiliari interessate.
6. Laddove si tratti di immobili o aree di proprieta' pubblica il
soggetto gestore e' individuato mediante procedure di evidenza
pubblica; in tali casi la convenzione specifica le cause di decadenza
dall'assegnazione per gravi motivi.
7. Il consiglio comunale individua i criteri e gli indirizzi per
l'attuazione delle disposizioni del presente articolo da parte della
giunta comunale. In assenza di tale atto consiliare lo schema di
convenzione che regola l'uso temporaneo e' approvato con
deliberazione del consiglio comunale.
8. Le leggi regionali possono dettare disposizioni di maggior
dettaglio, anche in ragione di specificita' territoriali o di
esigenze contingenti a livello locale»;
n) all'articolo 24, dopo il comma 7 e' aggiunto il seguente:
«7-bis. La segnalazione certificata puo' altresi' essere
presentata, in assenza di lavori, per gli immobili legittimamente
realizzati privi di agibilita' che presentano i requisiti definiti

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 23/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di
concerto con il Ministro della salute, con il Ministro per i beni e
le attivita' culturali e per il turismo e con il Ministro per la
pubblica amministrazione, da adottarsi, previa intesa in Conferenza
unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto
1997, n. 281, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore
della presente disposizione.»;
o) all'articolo 34, il comma 2-ter e' abrogato;
p) dopo l'articolo 34 e' inserito il seguente:
«Art. 34-bis (Tolleranze costruttive). - 1. Il mancato rispetto
dell'altezza, dei distacchi, della cubatura, della superficie coperta
e di ogni altro parametro delle singole unita' immobiliari non
costituisce violazione edilizia se contenuto entro il limite del 2
per cento delle misure previste nel titolo abilitativo.
2. Fuori dai casi di cui al comma 1, limitatamente agli immobili
non sottoposti a tutela ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio
2004, n. 42, costituiscono inoltre tolleranze esecutive le
irregolarita' geometriche e le modifiche alle finiture degli edifici
di minima entita', nonche' la diversa collocazione di impianti e
opere interne, eseguite durante i lavori per l'attuazione di titoli
abilitativi edilizi, a condizione che non comportino violazione della
disciplina urbanistica ed edilizia e non pregiudichino l'agibilita'
dell'immobile.
3. Le tolleranze esecutive di cui ai commi 1 e 2 realizzate nel
corso di precedenti interventi edilizi, non costituendo violazioni
edilizie, sono dichiarate dal tecnico abilitato, ai fini
dell'attestazione dello stato legittimo degli immobili, nella
modulistica relativa a nuove istanze, comunicazioni e segnalazioni
edilizie ovvero con apposita dichiarazione asseverata allegata agli
atti aventi per oggetto trasferimento o costituzione, ovvero
scioglimento della comunione, di diritti reali.».
p-bis) all'articolo 94:
1) al comma 1, la parola: «scritta» e' soppressa;
2) il comma 2 e' sostituito dal seguente:
«2. L'autorizzazione e' rilasciata entro trenta giorni dalla
richiesta»;
3) dopo il comma 2 e' inserito il seguente:
«2-bis. Decorso inutilmente il termine per l'adozione del
provvedimento conclusivo, ove il dirigente o il responsabile
dell'ufficio non abbia opposto motivato diniego, sulla domanda di
autorizzazione si intende formato il silenzio assenso. Fermi restando
gli effetti comunque prodotti dal silenzio assenso ai sensi del primo
periodo, lo sportello unico per l'edilizia rilascia, anche in via
telematica, entro quindici giorni dalla richiesta dell'interessato,
un'attestazione circa il decorso dei termini del procedimento, in
assenza di richieste di integrazione documentale o istruttorie
inevase e di provvedimenti di diniego; altrimenti, nello stesso
termine, comunica all'interessato che tali atti sono intervenuti»;
4) al comma 3, le parole: «, o nei confronti del mancato rilascio
entro il termine di cui al comma 2,» sono soppresse;
p-ter) all'articolo 94-bis, comma 3, la parola: «scritta» e'
soppressa;
p-quater) all'articolo 103, comma 2, e' aggiunto, in fine, il
seguente periodo: «Ai fini dell'esercizio dell'attivita' prevista dal
presente articolo, sono individuati come prioritari i lavori avviati
o effettuati sulla base di autorizzazione rilasciata secondo le
modalita' di cui all'articolo 94, comma 2-bis».
2. Nelle more dell'approvazione del decreto del Ministro della
salute di cui all'articolo 20, comma 1-bis, del decreto del
Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, le disposizioni di
cui al decreto del Ministro per la sanita' 5 luglio 1975, pubblicato
sulla Gazzetta Ufficiale n. 190 del 18 luglio 1975, si interpretano
nel senso che i requisiti relativi all'altezza minima e i requisiti
igienico-sanitari dei locali di abitazione ivi previsti non si
considerano riferiti agli immobili che siano stati realizzati prima
della data di entrata in vigore del medesimo decreto e che siano
ubicati nelle zone A o B, di cui al decreto ministeriale 2 aprile
1968, n. 1444, o in zone a queste assimilabili, in base alla
normativa regionale e ai piani urbanistici comunali. Ai fini della

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 24/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
presentazione e del rilascio dei titoli abilitativi per il recupero e
la qualificazione edilizia dei medesimi immobili e della segnalazione
certificata della loro agibilita', si fa riferimento alle dimensioni
legittimamente preesistenti.
3. Ciascun partecipante alla comunione o al condominio puo'
realizzare a proprie spese ogni opera di cui agli articoli 2 della
legge 9 gennaio 1989, n. 13, e 119 del decreto-legge 19 maggio 2020,
n. 34, anche servendosi della cosa comune nel rispetto dei limiti di
cui all'articolo 1102 del codice civile. Alla legge n. 13 del 1989
sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all'articolo 2, comma 1, sono aggiunti, in fine, i seguenti
periodi: «Le innovazioni di cui al presente comma non sono
considerate in alcun caso di carattere voluttuario ai sensi
dell'articolo 1121, primo comma, del codice civile. Per la loro
realizzazione resta fermo unicamente il divieto di innovazioni che
possano recare pregiudizio alla stabilita' o alla sicurezza del
fabbricato, di cui al quarto comma dell'articolo 1120 del codice
civile.»;
b) l'articolo 8 e' abrogato.
4. Per effetto della comunicazione del soggetto interessato di
volersi avvalere del presente comma, sono prorogati rispettivamente
di un anno e di tre anni i termini di inizio e di ultimazione dei
lavori di cui all'articolo 15 del decreto del Presidente della
Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, come indicati nei permessi di
costruire rilasciati o comunque formatisi fino al 31 dicembre 2020,
purche' i suddetti termini non siano gia' decorsi al momento della
comunicazione dell'interessato e sempre che i titoli abilitativi non
risultino in contrasto, al momento della comunicazione
dell'interessato, con nuovi strumenti urbanistici approvati o
adottati. Le disposizioni di cui al primo periodo del presente comma
si applicano anche ai permessi di costruire per i quali
l'amministrazione competente abbia gia' accordato una proroga ai
sensi dell'articolo 15, comma 2, del decreto del Presidente della
Repubblica 6 giugno 2001, n. 380. La medesima proroga si applica alle
segnalazioni certificate di inizio attivita' presentate entro lo
stesso termine ai sensi degli articoli 22 e 23 del decreto del
Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380.
4-bis. Il termine di validita' nonche' i termini di inizio e fine
lavori previsti dalle convenzioni di lottizzazione di cui
all'articolo 28 della legge 17 agosto 1942, n. 1150, dagli accordi
similari comunque denominati dalla legislazione regionale, nonche' i
termini dei relativi piani attuativi e di qualunque altro atto ad
essi propedeutico, formatisi al 31 dicembre 2020, sono prorogati di
tre anni. La presente disposizione si applica anche ai diversi
termini delle convenzioni di lottizzazione di cui all'articolo 28
della legge 17 agosto 1942, n. 1150, o degli accordi similari
comunque denominati dalla legislazione regionale nonche' dei relativi
piani attuativi che hanno usufruito della proroga di cui all'articolo
30, comma 3-bis, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito,
con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98.
5. Non e' subordinata alle autorizzazioni di cui agli articoli 21,
106, comma 2-bis, e 146 del Codice dei beni culturali e del
paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, la
posa in opera di elementi o strutture amovibili sulle aree di cui
all'articolo 10, comma 4, lettera g), del medesimo Codice, fatta
eccezione per le pubbliche piazze, le vie o gli spazi aperti urbani
adiacenti a siti archeologici o ad altri beni di particolare valore
storico o artistico. Con decreto del Ministro per i beni e le
attivita' culturali e per il turismo, da adottare entro trenta giorni
dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del
presente decreto, sono definite le modalita' di attuazione del
presente comma.
6. All'articolo 12, comma 2, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n.
189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n.
229, dopo le parole «titolo edilizio» sono aggiunte le seguenti: «ai
sensi dell'articolo 20 del testo unico delle disposizioni legislative
e regolamentari in materia edilizia di cui al decreto del Presidente
della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, ovvero verifica i titoli
edilizi di cui agli articoli 22 e 23 del medesimo decreto. La

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 25/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
conformita' urbanistica e' attestata dal professionista abilitato o
dall'Ufficio comunale tramite i titoli edilizi legittimi
dell'edificio preesistente, l'assenza di procedure sanzionatorie o di
sanatoria in corso, l'inesistenza di vincoli di inedificabilita'
assoluta. Nei comuni indicati negli allegati 1, 2 e 2-bis gli
interventi di ricostruzione di edifici privati in tutto o in parte
lesionati, crollati o demoliti, od oggetto di ordinanza di
demolizione per pericolo di crollo, sono in ogni caso realizzati con
SCIA edilizia, ai sensi e nei limiti di cui all'articolo 3-bis, comma
2, del decreto-legge 24 ottobre 2019, n. 123, convertito, con
modificazioni, dalla legge 12 dicembre 2019, n. 156, anche con
riferimento alle modifiche dei prospetti senza obbligo di speciali
autorizzazioni.».
7. All'articolo 12 del decreto- legge 8 aprile 2020, n. 23,
convertito, con modificazioni. dalla legge 5 giugno 2020, n. 40, sono
apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 2-ter, lettera a-bis), le parole «alle quote di mutuo
relative alle unita' immobiliari appartenenti alle cooperative
edilizie a proprieta' indivisa adibite ad abitazione principale e
alle relative pertinenze dei soci assegnatari che si trovino» sono
sostituite dalle seguenti: «alle cooperative edilizie a proprieta'
indivisa, per mutui ipotecari erogati alle predette cooperative, di
importo massimo pari al prodotto tra l'importo di cui alla lettera b)
e il numero dei rispettivi soci, qualora almeno il 20% dei soci
assegnatari di immobili residenziali e relative pertinenze si trovi,
al momento dell'entrata in vigore della presente disposizione,»;
b) al comma 2-ter, dopo la lettera a-bis) sono inserite le
seguenti:
«a-ter) la sospensione delle rate del mutuo di cui al comma
a-bis) puo' essere concessa nella misura di:
1) 6 mesi, qualora gli eventi di cui all'articolo 2, comma
479, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, verificatisi
successivamente al 31 gennaio 2020, riguardano un numero di
assegnatari pari ad almeno il 10 per cento dei soci;
2) 12 mesi, qualora gli eventi di cui all'articolo 2, comma
479, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, verificatisi
successivamente al 31 gennaio 2020, riguardano un numero di
assegnatari compreso tra un valore superiore al 20 per cento e fino
al 40 per cento dei soci;
3) 18 mesi, qualora gli eventi di cui all'articolo 2, comma
479, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, verificatisi
successivamente al 31 gennaio 2020, riguardano un numero di
assegnatari superiore al 40 per cento dei soci;
a-quater) l'istanza di sospensione e' presentata dalla societa'
cooperativa mutuataria alla banca, attraverso il modulo pubblicato,
entro 30 giorni dall'entrata in vigore del presente comma, nel sito
internet del Gestore del Fondo di cui all'articolo 2, comma 475 e
seguenti della legge 24 dicembre 2007, n. 244, che riporta
l'indicazione dei documenti probatori degli eventi che determinano la
richiesta di sospensione, previa delibera assunta dai rispettivi
organi deliberativi, con le modalita' e nei termini previsti
dall'atto costitutivo, dallo statuto o da altri regolamenti interni
della medesima societa'. Con decreto del Ministro dell'economia e
delle finanze possono essere stabilite ulteriori modalita' di
attuazione delle disposizioni di cui al comma 2-ter.»;
c) il comma 2-quater e' abrogato.
7-bis. All'articolo 5 del decreto-legge 28 maggio 2004, n. 136,
convertito, con modificazioni, dalla legge 27 luglio 2004, n. 186,
dopo il comma 2-bis sono aggiunti i seguenti:
«2-ter. Al fine di ridurre i tempi di realizzazione dei progetti di
lavori pubblici di interesse statale o comunque finanziati per almeno
il 50 per cento dallo Stato, la verifica preventiva di cui
all'articolo 26 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50,
accerta anche la conformita' dei progetti alle norme tecniche per le
costruzioni di cui al decreto del Ministro delle infrastrutture e dei
trasporti 17 gennaio 2018, pubblicato nel supplemento ordinario n. 8
alla Gazzetta Ufficiale n. 42 del 20 febbraio 2018, ovvero alle norme
tecniche per la progettazione e la costruzione degli sbarramenti di
ritenuta (dighe e traverse), di cui al decreto del Ministro delle

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 26/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
infrastrutture e dei trasporti 26 giugno 2014, pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 156 dell'8 luglio 2014. L'esito positivo della
verifica di cui al primo periodo esclude l'applicazione delle
previsioni di cui all'articolo 4 della legge 5 novembre 1971, n.
1086, al capo III del titolo II della legge 2 febbraio 1974, n. 64, e
alla sezione II del capo IV della parte II del decreto del Presidente
della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380. I progetti corredati dalla
verifica di cui al primo periodo sono depositati, con modalita'
telematica, presso l'archivio informatico nazionale delle opere
pubbliche-AINOP, di cui all'articolo 13, comma 4, del decreto-legge
28 settembre 2018, n. 109, convertito, con modificazioni, dalla legge
16 novembre 2018, n. 130. Con la stessa modalita' di cui al terzo
periodo sono depositati le varianti di carattere sostanziale
regolarmente approvate e i documenti di cui agli articoli 6 e 7 della
legge 5 novembre 1971, n. 1086, nonche' agli articoli 65, comma 6,
ove applicabile, e 67, commi 7 e 8-ter, del decreto del Presidente
della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380.
2-quater. In relazione ai progetti di lavori pubblici di interesse
statale o comunque finanziati per almeno il 50 per cento dallo Stato,
approvati nel periodo compreso tra la data di entrata in vigore delle
norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto del Ministro
delle infrastrutture 14 gennaio 2008, pubblicato nel supplemento
ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 29 del 4 febbraio 2008, e la
data di entrata in vigore del decreto del Ministro delle
infrastrutture e dei trasporti 17 gennaio 2018, l'accertamento della
conformita' di detti progetti alle norme tecniche di cui al decreto
del Ministro delle infrastrutture 14 gennaio 2008 e' effettuato entro
il 31 dicembre 2021, previa richiesta da parte delle stazioni
appaltanti da presentare entro il 31 dicembre 2020 e senza nuovi o
maggiori oneri per la finanza pubblica, dal Consiglio superiore dei
lavori pubblici per i lavori di importo superiore a 50 milioni di
euro e dai comitati tecnici amministrativi istituiti presso i
provveditorati interregionali per le opere pubbliche per i lavori di
importo inferiore a 50 milioni di euro. Qualora il lavoro pubblico di
importo inferiore a 50 milioni di euro presenti elementi di
particolare rilevanza e complessita', l'accertamento di cui al primo
periodo e' effettuato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici su
richiesta motivata del provveditore interregionale per le opere
pubbliche.
2-quinquies. In caso di esito positivo, l'accertamento di cui al
comma 2-quater produce i medesimi effetti degli adempimenti e
dell'autorizzazione previsti dagli articoli 93 e 94 del decreto del
Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, dall'articolo 4
della legge 5 novembre 1971, n. 1086, e dagli articoli 17, 18 e 19
della legge 2 febbraio 1974, n. 64. I progetti corredati
dall'accertamento positivo di cui al comma 2-quater sono depositati,
con modalita' telematica, presso l'archivio informatico nazionale
delle opere pubbliche- AINOP, di cui all'articolo 13, comma 4, del
decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109, convertito, con
modificazioni, dalla legge 16 novembre 2018, n. 130. Con la stessa
modalita' di cui al secondo periodo sono depositati le varianti di
carattere sostanziale regolarmente approvate e i documenti di cui
agli articoli 6 e 7 della legge 5 novembre 1971, n. 1086, nonche'
agli articoli 65, comma 6, ove applicabile, e 67, comma 7 o comma
8-ter, del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n.
380».
7-ter. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 7 del decreto
del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, le opere
edilizie finalizzate a realizzare o qualificare edifici esistenti da
destinare ad infrastrutture sociali, strutture scolastiche e
universitarie, residenze per studenti, strutture e residenze
sanitarie o assistenziali, ostelli, strutture sportive di quartiere
ed edilizia residenziale sociale comunque denominata, realizzate da
pubbliche amministrazioni, da societa' controllate o partecipate da
pubbliche amministrazioni o enti pubblici ovvero da investitori
istituzionali di cui all'articolo 1, comma 1, lettere k), l), o) e
r), del testo unico di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998,
n. 58, sono sempre consentite con SCIA, purche' iniziate entro il 31
dicembre 2022 e realizzate, sotto controllo pubblico, mediante

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 27/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
interventi di ristrutturazione urbanistica o edilizia o di
demolizione e ricostruzione. Tali interventi possono prevedere un
incremento fino a un massimo del 20 per cento della volumetria o
della superficie lorda esistente. I diritti edificatori di cui al
presente comma non sono trasferibili su aree diverse da quella di
intervento. I predetti interventi sono sempre consentiti sugli
edifici che rientrano nelle categorie funzionali di cui all'articolo
23-ter, comma 1, lettere a), a-bis), b) e c), del decreto del
Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, ferme restando le
disposizioni di cui al decreto del Ministro per i lavori pubblici 2
aprile 1968, n. 1444. Le regioni adeguano la propria legislazione ai
principi di cui al presente articolo entro sessanta giorni; decorso
tale termine trovano applicazione diretta le disposizioni del
presente articolo. Restano comunque ferme le disposizioni del codice
dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22
gennaio 2004, n. 42.

Art. 10 - bis

Semplificazioni in materia di demolizione di opere abusive

1. L'articolo 41 del testo unico di cui al decreto del Presidente


della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, e' sostituito dal seguente:
«Art. 41 (L) (Demolizione di opere abusive). - 1. In caso di
mancato avvio delle procedure di demolizione entro il termine di
centottanta giorni dall'accertamento dell'abuso, la competenza e'
trasferita all'ufficio del prefetto che provvede alla demolizione
avvalendosi degli uffici del comune nel cui territorio ricade l'abuso
edilizio da demolire, per ogni esigenza tecnico-progettuale. Per la
materiale esecuzione dell'intervento, il prefetto puo' avvalersi del
concorso del Genio militare, previa intesa con le competenti
autorita' militari e ferme restando le prioritarie esigenze
istituzionali delle Forze armate.
2. Entro il termine di cui al comma 1, i responsabili del comune
hanno l'obbligo di trasferire all'ufficio del prefetto tutte le
informazioni relative agli abusi edilizi per provvedere alla loro
demolizione».

Art. 11

Accelerazione e semplificazione della ricostruzione pubblica nelle


aree colpite da eventi sismici

1. Le disposizioni del presente decreto recanti semplificazioni e


agevolazioni procedurali o maggiori poteri commissariali, anche se
relative alla scelta del contraente o all'aggiudicazione di pubblici
lavori, servizi e forniture, nonche' alle procedure concernenti le
valutazioni ambientali o ai procedimenti amministrativi di qualunque
tipo, trovano applicazione, senza pregiudizio dei poteri e delle
deroghe gia' previsti dalla legislazione vigente, alle gestioni
commissariali, in corso alla data di entrata in vigore del presente
decreto, finalizzate alla ricostruzione e al sostegno delle aree
colpite da eventi sismici verificatisi sul territorio nazionale.
2. Senza pregiudizio di quanto previsto dal comma 1, il Commissario
straordinario di cui all'articolo 2 del decreto-legge 17 ottobre
2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre
2016, n. 229, nei comuni di cui agli allegati 1, 2 e 2-bis del
medesimo decreto-legge n. 189 del 2016, individua con propria
ordinanza gli interventi e le opere urgenti e di particolare
criticita', anche relativi alla ricostruzione dei centri storici dei
comuni maggiormente colpiti, per i quali i poteri di ordinanza a lui
attribuiti dall'articolo 2, comma 2, del decreto-legge n. 189 del
2016, sono esercitabili in deroga a ogni disposizione di legge
diversa da quella penale, fatto salvo il rispetto delle disposizioni
del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di
cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, delle
disposizioni del Codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al
decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, nonche' dei vincoli
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 28/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
inderogabili derivanti dall'appartenenza all'Unione europea, ivi
inclusi quelli derivanti dalle direttive 2014/24/UE e 2014/25/UE.
L'elenco di tali interventi e opere e' comunicato al Presidente del
Consiglio dei ministri, che puo' impartire direttive. Per il
coordinamento e la realizzazione degli interventi e delle opere di
cui al presente comma, il Commissario straordinario puo' nominare
fino a due sub-commissari, responsabili di uno o piu' interventi,
nonche' individuare, ai sensi dell'articolo 15 del decreto-legge n.
189 del 2016, il soggetto attuatore competente, che agisce sulla base
delle ordinanze commissariali di cui al presente comma. Il compenso
dei due sub-commissari e' determinato in misura non superiore a
quella indicata all'articolo 15, comma 3, del decreto-legge 6 luglio
2011 n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio
2011, n. 111. A tal fine e' autorizzata la spesa di 100.000 euro per
il 2020 e di 200.000 euro annui a decorrere dal 2021. Ai relativi
oneri si provvede mediante corrispondente riduzione dello
stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini
del bilancio triennale 2020-2022, nell'ambito del programma «Fondi di
riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato
di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno
2020, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo
al Ministero medesimo.
3. All'articolo 15, comma 3-bis, del decreto-legge 17 ottobre 2016,
n. 189, il primo periodo e' sostituito dal seguente: «Fermo restando
il protocollo di intesa firmato il 21 dicembre 2016 tra il
Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione, il
Ministero per i beni e le attivita' culturali e per il turismo e il
presidente della Conferenza episcopale italiana (CEI), i lavori di
competenza delle diocesi e degli enti ecclesiastici civilmente
riconosciuti di cui al comma 1, lettera e), di importo non superiore
alla soglia comunitaria per singolo lavoro, seguono le procedure
previste per la ricostruzione privata sia per l'affidamento della
progettazione che per l'affidamento dei lavori. Resta ferma la
disciplina degli interventi di urgenza di cui all'articolo 15-bis.».
3-bis. Al comma 3 dell'articolo 25 del decreto-legge 28 settembre
2018, n. 109, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 novembre
2018, n. 130, il secondo periodo e' sostituito dal seguente:
«Successivamente all'accoglimento delle istanze di cui al periodo
precedente, nel limite delle risorse stanziate, il contributo spetta
anche per le parti relative ad aumenti di volume gia' condonati, ma
e' comunque escluso per i casi di demolizione e ricostruzione».
3-ter. All'articolo 3-bis, comma 4-bis, del decreto-legge 6 luglio
2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto
2012, n. 135, le parole: «31 dicembre 2020» sono sostituite dalle
seguenti: «31 dicembre 2021».

Art. 11 - bis

Modifiche al decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con


modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229

1. All'articolo 14 del decreto-legge 17ottobre 2016, n. 189,


convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229,
sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 3-bis, le parole: «, sulla base del progetto
definitivo,» sono soppresse;
b) all'ultimo periodo del comma 3-bis.1, le parole: «a cura di
soggetti attuatori di cui all'articolo 15, comma 1» sono sostituite
dalle seguenti: «a cura dei soggetti attuatori di cui al comma
3-quater del presente articolo e all'articolo 15, commi 1 e 2».
2. All'articolo 8, comma 4, terzo periodo, del decreto-legge 17
ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15
dicembre 2016, n. 229, le parole: «al 30 giugno 2020» sono sostituite
dalle seguenti: «al termine perentorio del 30 novembre 2020».

Titolo II
SEMPLIFICAZIONI PROCEDIMENTALI E RESPONSABILITÀ

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 29/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***

Capo I
Semplificazioni procedimentali
Art. 12

Modifiche alla legge 7 agosto 1990, n. 241

1. Alla legge 7 agosto 1990, n. 241 sono apportate le seguenti


modificazioni:
0a) all'articolo 1, dopo il comma 2 e' aggiunto il seguente:
«2-bis. I rapporti tra il cittadino e la pubblica amministrazione
sono improntati ai principi della collaborazione e della buona fede»;
a) all'articolo 2:
1) dopo il comma 4, e' inserito il seguente:
«4-bis. Le pubbliche amministrazioni misurano e pubblicano
nel proprio sito internet istituzionale, nella sezione
"Amministrazione trasparente", i tempi effettivi di conclusione dei
procedimenti amministrativi di maggiore impatto per i cittadini e per
le imprese,comparandoli con i termini previsti dalla normativa
vigente. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su
proposta del Ministro per la pubblica amministrazione, previa intesa
in Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo
28 agosto 1997, n. 281, sono definiti modalita' e criteri di
misurazione dei tempi effettivi di conclusione dei procedimenti,
nonche' le ulteriori modalita' di pubblicazione di cui al primo
periodo.»;
2) dopo il comma 8, e' inserito il seguente:
«8-bis. Le determinazioni relative ai provvedimenti, alle
autorizzazioni, ai pareri,ai nulla osta e agli atti di assenso
comunque denominati,adottate dopo la scadenza dei termini di cui agli
articoli 14-bis, comma 2, lettera c), 17-bis, commi 1e 3, 20, comma
1, ovvero successivamente all'ultima riunione di cui all'articolo
14-ter, comma 7, nonche' i provvedimenti di divieto di prosecuzione
dell'attivita' e di rimozione degli eventuali effetti, di cui
all'articolo 19, commi 3 e 6-bis, primo periodo, adottati dopo la
scadenza dei termini ivi previsti, sono inefficaci, fermo restando
quanto previsto dall'articolo 21-nonies,ove ne ricorrano i
presupposti e le condizioni.»;
b) all'articolo 3-bis, le parole «incentivano l'uso della
telematica» sono sostituite dalle seguenti: «agiscono mediante
strumenti informatici e telematici»;
c) all'articolo 5, comma 3, dopo le parole «L'unita'
organizzativa competente» sono inserite le seguenti: «, il domicilio
digitale»;
d) all'articolo 8, comma 2:
1) alla lettera c), dopo le parole «l'ufficio» sono inserite le
seguenti: «, il domicilio digitale dell'amministrazione»;
2) la lettera d) e' sostituita dalla seguente: «d) le modalita'
con le quali, attraverso il punto di accesso telematico di cui
all'articolo 64-bis del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 o con
altre modalita' telematiche, e' possibile prendere visione degli
atti, accedere al fascicolo informatico di cui all'articolo 41 dello
stesso decreto legislativo n. 82 del 2005 ed esercitare in via
telematica i diritti previsti dalla presente legge;»;
3) dopo la lettera d), e' inserita la seguente: «d-bis)
l'ufficio dove e' possibile prendere visione degli atti che non sono
disponibili o accessibili con le modalita' di cui alla lettera d).»;
e) all'articolo 10-bis, comma 1, il terzo e il quarto periodo
sono sostituiti dai seguenti: «La comunicazione di cui al primo
periodo sospende i termini di conclusione dei procedimenti, che
ricominciano a decorrere dieci giorni dopo la presentazione delle
osservazioni o, in mancanza delle stesse, dalla scadenza del termine
di cui al secondo periodo. Qualora gli istanti abbiano presentato
osservazioni, del loro eventuale mancato accoglimento il responsabile
del procedimento o l'autorita' competente sono tenuti a dare ragione
nella motivazione del provvedimento finale di diniego indicando, se
ve ne sono, i soli motivi ostativi ulteriori che sono conseguenza
delle osservazioni. In caso di annullamento in giudizio del
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 30/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
provvedimento cosi' adottato, nell'esercitare nuovamente il suo
potere l'amministrazione non puo' addurre per la prima volta motivi
ostativi gia' emergenti dall'istruttoria del provvedimento
annullato.»;
f) all'articolo 16, comma 2:
1) il primo periodo e' soppresso;
2) al secondo periodo la parola: «facoltativo» e' soppressa;
g) all'articolo 17-bis:
1) alla rubrica, le parole «Silenzio assenso» sono sostituite
dalle seguenti: «Effetti del silenzio e dell'inerzia nei rapporti»;
2) al comma 1, dopo il primo periodo e' inserito il seguente:
«Esclusi i casi di cui al comma 3, quando per l'adozione di
provvedimenti normativi e amministrativi e' prevista la proposta di
una o piu' amministrazioni pubbliche diverse da quella competente ad
adottare l'atto, la proposta stessa e' trasmessa entro trenta giorni
dal ricevimento della richiesta da parte di quest'ultima
amministrazione.»;
3) al comma 1, come modificato dalla presente lettera, quarto
periodo, dopo le parole «dello schema di provvedimento;» sono
inserite le seguenti: «lo stesso termine si applica qualora dette
esigenze istruttorie siano rappresentate dall'amministrazione
proponente nei casi di cui al secondo periodo.» e le parole «non sono
ammesse» sono sostituite dalle seguenti: «Non sono ammesse»;
4) al comma 2, dopo il primo periodo e' inserito il seguente:
«Esclusi i casi di cui al comma 3, qualora la proposta non sia
trasmessa nei termini di cui al comma 1, secondo periodo,
l'amministrazione competente puo' comunque procedere. In tal caso, lo
schema di provvedimento, corredato della relativa documentazione, e'
trasmesso all'amministrazione che avrebbe dovuto formulare la
proposta per acquisirne l'assenso ai sensi del presente articolo.»;
h) all'articolo 18:
1) al comma 1, le parole da «Entro sei mesi» fino a
«interessate» sono sostituite dalle seguenti: «Le amministrazioni», e
le parole «di cui alla legge 4 gennaio 1968, n. 15 e successive
modificazioni e integrazioni» sono sostituite dalle seguenti: «di cui
al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445»;
2) dopo il comma 3, e' inserito il seguente: «3-bis. Nei
procedimenti avviati su istanza di parte, che hanno ad oggetto
l'erogazione di benefici economici comunque denominati, indennita',
prestazioni previdenziali e assistenziali, erogazioni, contributi,
sovvenzioni, finanziamenti, prestiti, agevolazioni, da parte di
pubbliche amministrazioni ovvero il rilascio di autorizzazioni e
nulla osta comunque denominati, le dichiarazioni di cui agli articoli
46 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000,
n. 445, ovvero l'acquisizione di dati e documenti di cui ai commi 2 e
3, sostituiscono ogni tipo di documentazione comprovante tutti i
requisiti soggettivi ed oggettivi richiesti dalla normativa di
riferimento, fatto comunque salvo il rispetto delle disposizioni del
codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al
decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159.»;
i) all'articolo 21-octies, comma 2, e' aggiunto, in fine, il
seguente periodo: «La disposizione di cui al secondo periodo non si
applica al provvedimento adottato in violazione dell'articolo
10-bis.»;
i-bis) nel capo IV-bis, dopo l'articolo 21-nonies e' aggiunto il
seguente:
«Art. 21-decies (Riemissione di provvedimenti annullati dal giudice
per vizi inerenti ad atti endoprocedimentali). - 1. In caso di
annullamento di un provvedimento finale in virtu' di una sentenza
passata in giudicato, derivante da vizi inerenti ad uno o piu' atti
emessi nel corso del procedimento di autorizzazione o di valutazione
di impatto ambientale, il proponente puo' richiedere
all'amministrazione procedente e, in caso di progetto sottoposto a
valutazione di impatto ambientale, all'autorita' competente ai sensi
del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, l'attivazione di un
procedimento semplificato, ai fini della riadozione degli atti
annullati. Qualora non si rendano necessarie modifiche al progetto e
fermi restando tutti gli atti e i provvedimenti delle amministrazioni
interessate resi nel suddetto procedimento, l'amministrazione o

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 31/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
l'ente che abbia adottato l'atto ritenuto viziato si esprime
provvedendo alle integrazioni necessarie per superare i rilievi
indicati dalla sentenza. A tal fine, entro quindici giorni dalla
ricezione dell'istanza del proponente, l'amministrazione procedente
trasmette l'istanza all'amministrazione o all'ente che ha emanato
l'atto da riemettere, che vi provvede entro trenta giorni. Ricevuto
l'atto ai sensi del presente comma, o decorso il termine per
l'adozione dell'atto stesso, l'amministrazione riemette, entro i
successivi trenta giorni, il provvedimento di autorizzazione o di
valutazione di impatto ambientale, in attuazione, ove necessario,
degli articoli 14-quater e 14-quinquies della presente legge e
dell'articolo 25, commi 2 e 2-bis, del decreto legislativo 3 aprile
2006, n. 152»;
l) all'articolo 29, comma 2-bis, dopo le parole «il termine
prefissato» sono inserite le seguenti: «, di misurare i tempi
effettivi di conclusione dei procedimenti».
2. Entro il 31 dicembre 2020 le amministrazioni e gli enti pubblici
statali provvedono a verificare e a rideterminare, in riduzione, i
termini di durata dei procedimenti di loro competenza ai sensi
dell'articolo 2 della legge 7 agosto 1990, n. 241.
3. Gli enti locali possono gestire in forma associata in ambito
provinciale o metropolitano l'attuazione delle disposizioni di cui
all'articolo 18 della legge 7 agosto 1990, n. 241. Le province e le
citta' metropolitane definiscono nelle assemblee dei sindaci delle
province e nelle conferenze metropolitane appositi protocolli per
organizzare lo svolgimento delle funzioni conoscitive, strumentali e
di controllo, connesse all'attuazione delle norme di semplificazione
della documentazione e dei procedimenti amministrativi.

Art. 12 - bis

Semplificazione delle procedure di competenza dell'Ispettorato


nazionale del lavoro

1. Le autorizzazioni di cui all'articolo 4, comma 2, della legge 17


ottobre 1967, n. 977, e all'articolo 15, secondo comma, della legge
22 febbraio 1934, n. 370, nonche' gli ulteriori provvedimenti
autorizzativi di competenza dell'Ispettorato nazionale del lavoro
individuati con provvedimento del direttore, si intendono rilasciati
decorsi quindici giorni dalla relativa istanza.
2. Le istruttorie finalizzate al rilascio delle convalide di cui
all'articolo 55, comma 4, del testo unico di cui al decreto
legislativo 26 marzo 2001, n. 151, e all'articolo 35, comma 4, del
codice di cui al decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, nonche'
le altre procedure amministrative o conciliative di competenza
dell'Ispettorato nazionale del lavoro che presuppongono la presenza
fisica dell'istante, individuate con provvedimento del direttore,
possono essere effettuate attraverso strumenti di comunicazione da
remoto che consentano in ogni caso l'identificazione degli
interessati o dei soggetti dagli stessi delegati e l'acquisizione
della volonta' espressa. In tali ipotesi il provvedimento finale o il
verbale si perfeziona con la sola sottoscrizione del funzionario
incaricato.
3. Al decreto legislativo 23 aprile 2004, n. 124, sono apportate le
seguenti modificazioni:
a) all'articolo 12:
1) al comma 1 e' aggiunto, in fine, il seguente periodo: «La
diffida trova altresi' applicazione nei confronti dei soggetti che
utilizzano le prestazioni di lavoro, da ritenersi solidalmente
responsabili dei crediti accertati»;
2) al comma 2, il secondo periodo e' sostituito dai seguenti: «In
caso di accordo, risultante da verbale sottoscritto dalle parti, il
provvedimento di diffida perde efficacia e, per il verbale medesimo,
non trovano applicazione le disposizioni di cui all'articolo 2113,
commi primo, secondo e terzo, del codice civile. Entro il medesimo
termine, in alternativa, il datore di lavoro puo' promuovere ricorso
avverso il provvedimento di diffida al direttore dell'ufficio che ha
adottato l'atto. Il ricorso, notificato anche al lavoratore, sospende
l'esecutivita' della diffida ed e' deciso nel termine di sessanta
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 32/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
giorni dalla presentazione»;
3) al comma 3, dopo le parole: «attestato da apposito verbale,»
sono inserite le seguenti: «oppure in caso di rigetto del ricorso,» e
le parole: « , con provvedimento del direttore della Direzione
provinciale del lavoro, valore di accertamento tecnico, con» sono
soppresse;
4) il comma 4 e' abrogato;
b) l'articolo 14 e' sostituito dal seguente:
«Art. 14 (Disposizioni del personale ispettivo). - 1. Il personale
ispettivo dell'Ispettorato nazionale del lavoro puo' adottare nei
confronti del datore di lavoro un provvedimento di disposizione,
immediatamente esecutivo, in tutti i casi in cui le irregolarita'
rilevate in materia di lavoro e legislazione sociale non siano gia'
soggette a sanzioni penali o amministrative.
2. Contro la disposizione di cui al comma 1 e' ammesso ricorso,
entro quindici giorni, al direttore dell'Ispettorato territoriale del
lavoro, il quale decide entro i successivi quindici giorni. Decorso
inutilmente il termine previsto per la decisione il ricorso si
intende respinto. Il ricorso non sospende l'esecutivita' della
disposizione.
3. La mancata ottemperanza alla disposizione di cui al comma 1
comporta l'applicazione della sanzione amministrativa da 500 euro a
3.000 euro. Non trova applicazione la diffida di cui all'articolo 13,
comma 2, del presente decreto».

Art. 13

Accelerazione del procedimento in conferenza di servizi

1. Fino al 31 dicembre 2021, in tutti i casi in cui debba essere


indetta una conferenza di servizi decisoria ai sensi dell'articolo
14, comma 2, della legge 7 agosto 1990, n. 241, e' in facolta' delle
amministrazioni procedenti adottare lo strumento della conferenza
semplificata di cui all'articolo 14-bis della medesima legge, con le
seguenti modificazioni:
a) tutte le amministrazioni coinvolte rilasciano le
determinazioni di competenza entro il termine perentorio di sessanta
giorni;
b) al di fuori dei casi di cui all'articolo 14-bis, comma 5,
l'amministrazione procedente svolge, entro trenta giorni decorrenti
dalla scadenza del termine per il rilascio delle determinazioni di
competenza delle singole amministrazioni, con le modalita' di cui
all'articolo 14-ter, comma 4, della legge n. 241 del 1990, una
riunione telematica di tutte le amministrazioni coinvolte nella quale
prende atto delle rispettive posizioni e procede senza ritardo alla
stesura della determinazione motivata conclusiva della conferenza di
servizi verso la quale puo' essere proposta opposizione dalle
amministrazioni di cui all'articolo 14-quinquies, della legge n. 241
del 1990, ai sensi e nei termini ivi indicati. Si considera in ogni
caso acquisito l'assenso senza condizioni delle amministrazioni che
non abbiano partecipato alla riunione ovvero, pur partecipandovi, non
abbiano espresso la propria posizione, ovvero abbiano espresso un
dissenso non motivato o riferito a questioni che non costituiscono
oggetto della conferenza.
2. Nei casi di cui agli articoli 1 e 2, ove si renda necessario
riconvocare la conferenza di servizi sul livello successivo di
progettazione tutti i termini sono ridotti della meta' e gli
ulteriori atti di autorizzazione, di assenso e i pareri comunque
denominati, eventualmente necessari in fase di esecuzione, sono
rilasciati in ogni caso nel termine di sessanta giorni dalla
richiesta.

Art. 14

Disincentivi alla introduzione di nuovi oneri regolatori

All'articolo 8 della legge 11 novembre 2011, n. 180, dopo il comma


1 e' inserito il seguente: «1-bis. Per gli atti normativi di
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 33/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
competenza statale, il costo derivante dall'introduzione degli oneri
regolatori, compresi quelli informativi e amministrativi ed esclusi
quelli che costituiscono livelli minimi per l'attuazione della
regolazione europea nonche' gli oneri volti a disincentivare
attivita' inquinanti, qualora non contestualmente compensato con una
riduzione stimata di oneri di pari valore, e' qualificato, salva
deroga espressa, come onere fiscalmente detraibile, ferma restando la
necessita' della previa quantificazione delle minori entrate e della
individuazione di un'idonea copertura finanziaria con norma di rango
primario. Per gli atti normativi di iniziativa governativa, la stima
del predetto costo e' inclusa nell'ambito dell'analisi di impatto
della regolamentazione di cui all'articolo 14 della legge 14 novembre
2005, n. 246.».

Art. 15

Agenda per la semplificazione, ricognizione e semplificazione dei


procedimenti e modulistica standardizzata

1. All'articolo 24 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90,


convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114,
sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, le parole «Entro il 31 ottobre 2014» sono
sostituite dalle seguenti: «Entro il 30 ottobre 2020»; le parole
«triennio 2015-2017» sono sostituite dalle seguenti: «periodo
2020-2023» e le parole «condivise» sono sostituite dalle seguenti: «e
il programma di interventi di semplificazione per la ripresa a
seguito dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, condivisi»;
b) dopo il comma 1 sono inseriti i seguenti: «1-bis. Entro
centocinquanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente
disposizione, lo Stato, le Regioni e le autonomie locali, sentiti le
associazioni imprenditoriali, gli ordini e le associazioni
professionali, completano la ricognizione dei procedimenti
amministrativi al fine di individuare:
a) le attivita' soggette ad autorizzazione, giustificate da
motivi imperativi di interesse generale e le attivita' soggette ai
regimi giuridici di cui agli articoli 19, 19-bis e 20 della legge 7
agosto 1990, n. 241, ovvero al mero obbligo di comunicazione;
b) i provvedimenti autorizzatori, gli adempimenti e le misure
incidenti sulla liberta' di iniziativa economica ritenuti non
indispensabili, fatti salvi quelli imposti dalla normativa
dell'Unione europea e quelli posti a tutela di principi e interessi
costituzionalmente rilevanti;
c) i procedimenti da semplificare;
d) le discipline e i tempi uniformi per tipologie omogenee di
procedimenti;
e) i procedimenti per i quali l'autorita' competente puo'
adottare un'autorizzazione generale;
f) i livelli di regolazione superiori a quelli minimi richiesti
per l'adeguamento alla normativa dell'Unione europea.
1-ter. Gli esiti della ricognizione sono trasmessi al Presidente
del Consiglio dei ministri e al Ministro per la pubblica
amministrazione, alla Conferenza delle regioni e delle province
autonome, all'Unione delle province d'Italia e all'Associazione
nazionale dei comuni italiani.»;
c) al comma 2, le parole «Entro centottanta giorni dall'entrata
in vigore del presente decreto» sono soppresse;
d) al comma 3, le parole «con riferimento all'edilizia e
all'avvio di attivita' produttive» sono soppresse;
e) al comma 4, le parole «per l'edilizia e per l'avvio di
attivita' produttive» sono soppresse.
2. All'articolo 16, comma 6, del decreto legislativo 1° dicembre
2009 n. 178, le parole «per l'approvazione» sono soppresse.
2-bis. All'articolo 53, comma 6, alinea, del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165, dopo le parole: «i compensi» sono inserite le
seguenti: «e le prestazioni».
3. All'attuazione delle disposizioni del presente articolo si
provvede con le risorse finanziarie, strumentali ed umane disponibili
a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 34/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
pubblica.
3-bis. All'articolo 7, comma 1, del codice del consumo, di cui al
decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, dopo le parole: «su
altra documentazione illustrativa» sono inserite le seguenti: « ,
anche in formato digitale, ».

Art. 16

Disposizioni per facilitare l'esercizio del diritto di voto degli


italiani all'estero nel referendum confermativo del testo di legge
costituzionale, recante «Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della
Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari»

1. Per il referendum confermativo del testo di legge


costituzionale, recante: «Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della
Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari»,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 240 del 12
ottobre 2019:
a) il termine di cui all'articolo 12, comma 7, primo periodo,
della legge 27 dicembre 2001, n. 459, e' fissato alle ore 16 del
martedi' antecedente la data stabilita per le votazioni in Italia;
b) il Ministero degli affari esteri e della cooperazione
internazionale puo' disporre che la spedizione di cui all'articolo
12, comma 7, secondo periodo, della legge 27 dicembre 2001, n. 459,
avvenga con valigia diplomatica non accompagnata;
c) il numero minimo e massimo di elettori per ciascun seggio di
cui all'articolo 13, comma 1, della legge 27 dicembre 2001, n. 459,
e' stabilito rispettivamente in ottomila e novemila elettori;
d) l'onorario in favore dei componenti dei seggi elettorali di
cui all'articolo 13 della legge 27 dicembre 2001, n. 459, e'
aumentato del 50 per cento.

Art. 16 - bis

Modifica alla legge 21 marzo 1990, n. 53

1. All'articolo 14, comma 1, della legge 21 marzo 1990, n. 53, dopo


le parole: «segretari delle procure della Repubblica,» sono inserite
le seguenti: «gli avvocati iscritti all'albo che abbiano comunicato
la loro disponibilita' all'ordine di appartenenza, i consiglieri
regionali, i membri del Parlamento,».

Art. 16 - ter

Disposizioni in materia di circolazione in Italia di veicoli


immatricolati all'estero

1. All'articolo 93 del codice della strada, di cui al decreto


legislativo 30 aprile 1992, n. 285, dopo il comma 1-quater e'
inserito il seguente:
«1-quinquies. Le disposizioni di cui ai commi 1-bis, 1-ter e
1-quater non si applicano:
a) ai residenti nel comune di Campione d'Italia;
b) al personale civile e militare dipendente da pubbliche
amministrazioni in servizio all'estero, di cui all'articolo 1, comma
9, lettere a) e b), della legge 27ottobre 1988, n. 470;
c) ai lavoratori frontalieri, o a quei soggetti residenti in Italia
che prestano un'attivita' di lavoro in favore di un'impresa avente
sede in uno Stato confinante o limitrofo, i quali, con il veicolo ivi
immatricolato a proprio nome, transitano in Italia per raggiungere il
luogo di residenza o per far rientro nella sede di lavoro all'estero;
d) al personale delle Forze armate e di polizia in servizio
all'estero presso organismi internazionali o basi militari;
e) al personale dipendente di associazioni territoriali di
soccorso, per il rimpatrio dei veicoli immatricolati all'estero».
2. Qualora il veicolo sia immatricolato in un Paese non
appartenente all'Unione europea, restano ferme le pertinenti
disposizioni unionali in materia di immissione temporanea.
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 35/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
Art. 16 - quater

Codice alfanumerico unico dei contratti collettivi nazionali di


lavoro

1. Nelle comunicazioni obbligatorie previste dalle disposizioni di


cui all'articolo 6 del decreto legislativo 19 dicembre 2002, n. 297,
e nelle trasmissioni mensili di cui all'articolo 44, comma 9, del
decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con
modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, il dato relativo
al contratto collettivo nazionale di lavoro e' indicato mediante un
codice alfanumerico, unico per tutte le amministrazioni interessate.
Tale codice viene attribuito dal Consiglio nazionale dell'economia e
del lavoro (CNEL) in sede di acquisizione del contratto collettivo
nell'archivio di cui all'articolo 17 della legge 30 dicembre 1986, n.
936. La composizione del codice e' definita secondo criteri stabiliti
dal CNEL d'intesa con il Ministero del lavoro e delle politiche
sociali e l'Istituto nazionale della previdenza sociale.

Art. 16 - quinquies

Modifica al decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219

1. All'articolo 54, comma 4-bis, primo periodo, del decreto


legislativo 24 aprile 2006, n. 219, dopo le parole: «da utilizzare in
sperimentazioni cliniche di fase I» sono inserite le seguenti: «e di
fase II».

Capo II
Disposizioni in materia di enti locali e stato di emergenza
Art. 17

Stabilita' finanziaria degli enti locali

1. In considerazione della situazione straordinaria di emergenza


sanitaria derivante dalla diffusione dell'epidemia da COVID-19, il
termine di cui all'articolo 243-bis, comma 5, primo periodo, del
decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e' fissato al 30
settembre 2020 qualora il termine di novanta giorni scada
antecedentemente alla predetta data. Sono rimessi in termini i Comuni
per i quali il termine di novanta giorni e' scaduto alla data del 30
giugno 2020, per effetto del rinvio operato ai sensi dell'articolo
107, comma 7, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con
modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, ovvero e' scaduto
fra il 30 giugno 2020 e la data di entrata in vigore del presente
decreto.
1-bis. Il termine di tre mesi di cui all'articolo 259, comma 1, del
testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e'
fissato al 30 settembre 2020, qualora esso scada antecedentemente
alla predetta data. Sono rimessi in termini gli enti locali per i
quali il termine di tre mesi e' scaduto alla data del 30 giugno 2020,
per effetto del rinvio operato ai sensi dell'articolo 107, comma 7,
del decreto-legge 17marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni,
dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, o e' scaduto fra il 30 giugno 2020
e la data di entrata in vigore della legge di conversione del
presente decreto.
2. Nei casi di cui al comma 7 dell'articolo 243-quater del decreto
legislativo 18 agosto 2000, n. 267, l'applicazione dell'articolo 6,
comma 2, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149, e' sospesa
fino al 30 giugno 2021, qualora l'ente locale abbia presentato, in
data successiva al 31 dicembre 2017 e fino al 31 gennaio 2020, un
piano di riequilibrio riformulato o rimodulato, ancorche' in corso di
approvazione a norma delle leggi vigenti in materia, o lo abbia
riformulato o rimodulato nel medesimo periodo.
3. Il comma 7 dell'articolo 243-quater del decreto legislativo 18
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 36/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
agosto 2000, n. 267, trova applicazione, limitatamente
all'accertamento da parte della competente sezione regionale della
Corte dei conti del grave e reiterato mancato rispetto degli
obiettivi intermedi fissati dal piano, a decorrere dal 2019 o dal
2020, avendo quale riferimento il piano eventualmente riformulato o
rimodulato, deliberato dall'ente locale in data successiva al 31
dicembre 2017 e fino al 31 gennaio 2020. Gli eventuali procedimenti
in corso, unitamente all'efficacia degli eventuali provvedimenti gia'
adottati, sono sospesi fino all'approvazione o al diniego della
rimodulazione o riformulazione deliberata dall'ente locale.
4. All'articolo 1 della legge 27 dicembre 2017, n. 205, sono
apportate le seguenti modificazioni:
a) il comma 850 e' abrogato;
b) al comma 889, l'ultimo periodo e' soppresso.
4-bis. All'articolo 110, comma 1, del decreto-legge 17 marzo 2020,
n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n.
27, le parole: «in centottanta giorni» sono sostituite dalle
seguenti: «al 31 dicembre 2020».
4-ter. Per le province in dissesto finanziario che, entro la data
del 31 dicembre 2020, presentano una nuova ipotesi di bilancio di
previsione stabilmente riequilibrato a seguito del diniego da parte
del Ministero dell'interno dell'approvazione di una precedente
ipotesi di bilancio di previsione stabilmente riequilibrato, il
termine di cinque anni di cui al comma 1-ter dell'articolo 259 del
testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267,
decorre dalla data di presentazione da parte del Consiglio della
nuova ipotesi di bilancio di previsione stabilmente riequilibrato.
4-quater. Il termine per la presentazione da parte dei comuni alla
prefettura ufficio territoriale del Governo (UTG) territorialmente
competente delle richieste di ammissione alle risorse di cui
all'articolo 35-quinquies, comma 1, del decreto-legge 4 ottobre 2018,
n. 113, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° dicembre 2018,
n. 132, e' fissato, per l'anno 2020, al 15 ottobre 2020.
Conseguentemente la prefettura-UTG territorialmente competente
provvede a trasmettere le predette richieste al Ministero
dell'interno - Dipartimento della pubblica sicurezza - Ufficio per il
coordinamento e la pianificazione delle Forze di polizia non oltre il
31 ottobre 2020.

Art. 17 - bis

Accesso ai dati e alle informazioni di cui all'articolo 7, sesto


comma, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre
1973, n. 605

1. Al fine di semplificare il processo di riscossione degli enti


locali, all'articolo 1, comma 791, lettera a), della legge 27
dicembre 2019, n. 160, dopo le parole: «nell'Anagrafe tributaria»
sono inserite le seguenti: « , ivi inclusi i dati e le informazioni
di cui all'articolo 7, sesto comma, del decreto del Presidente della
Repubblica 29 settembre 1973, n. 605,».

Art. 18

Modifiche al decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con


modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35

1. Il comma 2 dell'articolo 3 del decreto-legge 25 marzo 2020, n.


19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35,
e' abrogato.

Capo III
Semplificazioni concernenti l'organizzazione del sistema universitario e disposizioni concernenti il Corpo
nazionale dei vigili del fuoco
Art. 19

Misure di semplificazione in materia di organizzazione del sistema


https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 37/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
universitario

1. Alla legge 30 dicembre 2010, n. 240, sono apportate le seguenti


modificazioni:
a) all'articolo 1, comma 2, le parole: «che hanno conseguito la
stabilita' e sostenibilita' del bilancio, nonche' risultati di
elevato livello nel campo della didattica e della ricerca,» sono
soppresse e l'ultimo periodo e' sostituito dal seguente «Con decreto
del Ministero dell'universita' e della ricerca di concerto con il
Ministero dell'economia e delle finanze sono definiti i criteri per
l'ammissione alla sperimentazione e le modalita' di verifica
periodica dei risultati conseguiti, fermo restando il rispetto del
limite massimo delle spese di personale, come previsto dall'articolo
5, comma 6, del decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 49»;
b) all'articolo 6, comma 1, e' aggiunto, infine, il seguente
periodo: «La quantificazione di cui al secondo periodo, qualora non
diversamente richiesto dai soggetti finanziatori, avviene su base
mensile.»;
c) all'articolo 7, comma 3, sono aggiunti, infine, i seguenti
periodi: « I trasferimenti di cui al secondo periodo possono avvenire
anche tra docenti di qualifica diversa, nei limiti delle facolta'
assunzionali delle universita' interessate che sono conseguentemente
adeguate a seguito dei trasferimenti medesimi. I trasferimenti di cui
al presente comma sono computati nella quota del quinto dei posti
disponibili, di cui all'articolo 18, comma 4.»;
d) all'articolo 18, comma 4, le parole «non hanno prestato
servizio» sono sostituite dalle seguenti: «non hanno prestato
servizio quale professore ordinario di ruolo, professore associato di
ruolo, ricercatore a tempo indeterminato, ricercatore a tempo
determinato di cui all'articolo 24, comma 3, lettere a) e b),»;
d-bis) all'articolo 18, dopo il comma 4 e' inserito il seguente:
«4-bis. Le universita' con indicatore delle spese di personale
inferiore all'80 per cento possono attivare, nel limite della
predetta percentuale, per la chiamata nel ruolo di professore di
prima o di seconda fascia o di ricercatore a tempo indeterminato, le
procedure di cui al comma 1, riservate a personale gia' in servizio
presso altre universita', aventi indicatore delle spese di personale
pari o superiore all'80 per cento e che versano in una situazione di
significativa e conclamata tensione finanziaria, deliberata dagli
organi competenti. Con decreto del Ministro dell'universita' e della
ricerca, sentita la Conferenza dei rettori delle universita'
italiane, sono individuati i criteri, i parametri e le modalita' di
attestazione della situazione di significativa e conclamata tensione
finanziaria. A seguito delle chiamate di cui al presente comma, le
facolta' assunzionali derivanti dalla cessazione del personale sono
assegnate all'universita' che dispone la chiamata. Nei dodici mesi
successivi alla deliberazione di cui al primo periodo sono sospese le
assunzioni di personale, a eccezione di quelle conseguenti
all'attuazione del piano straordinario dei ricercatori, di cui
all'articolo 6, comma 5-sexies, del decreto-legge 30 dicembre 2019,
n. 162, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2020,
n. 8, e all'articolo 238 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34,
convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77,
nonche' di quelle riferite alle categorie protette »;
e) all'articolo 22, comma 3, dopo il primo periodo, e' inserito
il seguente: «I soggetti di cui al comma 1, possono conferire, ovvero
rinnovare assegni di durata anche inferiore a un anno, e, in ogni
caso, non inferiore a sei mesi, esclusivamente per lo svolgimento di
progetti di ricerca, la cui scadenza non consente di conferire
assegni di durata annuale.»;
f) all'articolo 24, dopo il comma 5, e' inserito il seguente:
«5-bis. L'universita', qualora abbia le necessarie risorse nella
propria programmazione, nei limiti delle risorse assunzionali
disponibili a legislazione vigente per l'inquadramento nella
qualifica di professore associato, ha facolta' di anticipare, dopo il
primo anno del contratto di cui al comma 3, lettera b),
l'inquadramento di cui al comma 5, previo esito positivo della
valutazione. In tali casi la valutazione comprende anche lo
svolgimento di una prova didattica nell'ambito del settore

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 38/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
scientifico disciplinare di appartenenza del titolare del
contratto.».
f-bis) all'articolo 24, comma 9-ter, il primo periodo e' sostituito
dai seguenti:
«Salvo quanto previsto dal terzo e dal quarto periodo, ai contratti
di cui al presente articolo si applicano, in materia di congedo
obbligatorio di maternita', le disposizioni di cui al decreto del
Ministro del lavoro e della previdenza sociale 12 luglio 2007,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 247 del 23 ottobre 2007. Nel
periodo di congedo obbligatorio di maternita', l'indennita'
corrisposta dall'INPS, ai sensi dell'articolo 5 del citato decreto 12
luglio 2007, e' integrata dall'universita' fino a concorrenza
dell'intero importo del trattamento economico spettante. Per i
titolari dei contratti di cui al comma 3, lettera b), del presente
articolo, il periodo di congedo obbligatorio di maternita' e'
computato nell'ambito della durata triennale del contratto e, in caso
di esito positivo della valutazione di cui al comma 5, il titolare
del contratto e' inquadrato, alla scadenza del contratto stesso, nel
ruolo dei professori associati. Fermo restando quanto previsto dal
presente comma, i titolari dei contratti di cui al comma 3, lettera
b), possono chiedere, entro la scadenza del contratto, la proroga
dello stesso per un periodo non superiore a quello del congedo
obbligatorio di maternita'»;
f-ter) le disposizioni di cui alla lettera f-bis) si applicano
anche ai contratti in corso. In tali casi, qualora, sulla base delle
previgenti disposizioni, i contratti siano stati gia' sospesi, il
titolare del contratto di ricerca puo' chiedere che il periodo di
sospensione sia computato nell'ambito della durata triennale del
contratto.
1-bis. L'articolo 16, comma 3, lettera h), della legge 30 dicembre
2010, n. 240, si interpreta nel senso che la valutazione richiesta ai
fini dell'inclusione nelle liste dei professori ordinari
positivamente valutati ai sensi dell'articolo 6, comma 7, e' quella
di cui al secondo periodo del citato comma 7.
1-ter. L'articolo 7 della legge 18 marzo 1958, n. 311, e' abrogato.
2. All'articolo 8 del decreto legislativo 27 gennaio 2012, n.19,
dopo il comma 2, e' aggiunto il seguente: «2-bis. Con regolamento da
adottarsi ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto
1988, n. 400, sentiti l'ANVUR, la Conferenza dei rettori delle
universita' italiane e il Consiglio universitario nazionale, sono
definite le modalita' di accreditamento dei corsi di studio da
istituire presso sedi universitarie gia' esistenti, in coerenza con
gli obiettivi di semplificazione delle procedure e di valorizzazione
dell'efficienza delle universita'. Con decreto del Ministro
dell'universita' e della ricerca, da adottarsi entro e non oltre la
data del 15 aprile precedente all'avvio dell'anno accademico, e'
prevista la concessione o il diniego dell'accreditamento. A decorrere
dalla data di entrata in vigore del regolamento di cui al presente
comma, i commi da 3 a 9 del presente articolo sono abrogati.».
3. Nelle Scuole superiori a ordinamento speciale, il titolo finale
rilasciato al termine dei corsi ordinari di durata corrispondente ai
corsi di secondo livello dell'ordinamento universitario, nonche' ai
corsi di laurea magistrale a ciclo unico, e' equiparato, agli effetti
di legge, al master di secondo livello di cui all' articolo 3, comma
9, del decreto del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della
ricerca 22 ottobre 2004, n. 270. Sono, in ogni caso, ammessi, agli
esami finali dei corsi delle Scuole superiori a ordinamento speciale,
i candidati che abbiano conseguito la laurea o la laurea magistrale o
la laurea magistrale a ciclo unico. Le disposizioni di cui al
presente comma si applicano, previa autorizzazione del Ministero
dell'universita' e della ricerca, anche ai corsi analoghi, attivati
dalle Scuole superiori istituite presso gli atenei, che rispettino i
requisiti di qualita' dell'offerta formativa indicati con decreto del
Ministro dell'universita' e della ricerca da adottare entro novanta
giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del
presente decreto.
4. Il collegio dei revisori legali dei conti delle fondazioni
universitarie di diritto privato di cui al decreto del Presidente
della Repubblica 24 maggio 2001, n. 254, e' organo di controllo della

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 39/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
fondazione e svolge le funzioni previste dal Codice civile per il
collegio sindacale. Le modalita' di nomina, la composizione, la
competenza e il funzionamento del collegio sono stabiliti dai singoli
statuti. Il collegio dei revisori legali e' costituito dal presidente
e dai componenti titolari e supplenti. Il presidente e' nominato
dalla fondazione e individuato tra i soggetti che sono iscritti nel
registro dei revisori legali e che hanno svolto, per almeno cinque
anni, funzioni di revisore legale presso istituzioni universitarie.
Il collegio e' costituito dai componenti titolari, nel numero minimo
di tre e massimo di cinque, e dai componenti supplenti, nel numero
sufficiente a garantire l'ordinario funzionamento del collegio.
Almeno due componenti titolari del collegio sono nominati dalla
fondazione, su designazione del Ministero dell'economia e delle
finanze e del Ministero dell'universita' e della ricerca, e sono
individuati, prioritariamente, tra i dipendenti delle predette
amministrazioni, e, in ogni caso, tra coloro che sono in possesso del
requisito di iscrizione nel registro dei revisori legali. L'articolo
11 del decreto del Presidente della Repubblica 24 maggio 2001, n.
254, e' abrogato.
5. Ai fini del concorso di cui all'articolo 2 del decreto del
Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca 10 agosto
2017, n. 130, i titoli di cui al comma 1 dell'articolo 5 del citato
decreto non sono riconoscibili e computabili ai concorrenti gia' in
possesso di diploma di specializzazione, ne' ai concorrenti gia'
titolari di contratto di specializzazione e ai candidati dipendenti
medici delle strutture del Servizio sanitario nazionale o delle
strutture private con esso accreditate ovvero in possesso del diploma
di formazione specifica per medico di medicina generale di cui
all'articolo 21 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 368.
5-bis. I medici della Polizia di Stato e gli ufficiali medici delle
Forze armate e del Corpo della guardia di finanza in servizio
permanente effettivo con almeno quattro anni di anzianita' di
servizio, previo conseguimento del titolo di formazione specifica in
medicina generale, su richiesta delle aziende del Servizio sanitario
nazionale, limitatamente ai casi di persistente mancanza dei medici
di medicina generale, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza
pubblica e compatibilmente con le esigenze operative e funzionali
delle amministrazioni interessate nonche' con i doveri attinenti al
servizio, possono svolgere attivita' di medicina generale,
prioritariamente in favore del personale delle medesime
amministrazioni e dei relativi familiari, secondo i criteri, le
modalita' e i limiti stabiliti con decreto del Ministro della salute,
di concerto con il Ministro della difesa, il Ministro dell'interno e
il Ministro dell'economia e delle finanze.
6. All'articolo 1, comma 245, della legge 27 dicembre 2019, n. 160,
il secondo periodo e' sostituito dal seguente: «La commissione di
valutazione, istituita con decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri, e' composta da cinque membri di alta qualificazione
designati, uno ciascuno, dal Ministro dell'universita' e della
ricerca, dal presidente del Consiglio direttivo dell'Agenzia
nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca
(ANVUR), dal presidente dell'European Research Council, dal
presidente dell'European Science Foundation e da un componente
designato dal presidente della Conferenza dei rettori e delle
universita' italiane (CRUI), d'intesa con il presidente della
Consulta dei presidenti degli enti pubblici di ricerca.».
6-bis. All'articolo 38, comma 3, del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, le parole: «sentito il Ministero dell'istruzione,
dell'universita' e della ricerca» sono sostituite dalle seguenti:
«sentiti il Ministero dell'istruzione e il Ministero dell'universita'
e della ricerca » e le parole: « dell'ammissione al concorso e della
nomina » sono sostituite dalle seguenti: « dell'inserimento in
graduatoria e dell'assunzione dopo il superamento di concorso
pubblico ».
6-ter. L'assegnazione dei fondi relativi alle procedure di cui
all'articolo 238, comma 1, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34,
convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, e'
effettuata con decreto del Ministro dell'universita' e della ricerca
con l'obiettivo di riequilibrare la presenza di giovani ricercatori

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 40/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
nei vari territori. A tal fine si fa riferimento, in ogni ateneo, per
il 30 per cento delle chiamate per l'assunzione di ricercatori con le
procedure di cui al primo periodo e per il conseguente eventuale
consolidamento nella posizione di professore di seconda fascia, al
numero dei ricercatori di cui all'articolo 24, comma 3, lettera b),
della legge 30 dicembre 2010, n. 240, in servizio rispetto al numero
complessivo di docenti e ricercatori.
6-quater. In considerazione dell'emergenza epidemiologica da
COVID-19 e del relativo impatto sul sistema universitario, i collegi
universitari di merito riconosciuti nonche' quelli accreditati ai
sensi rispettivamente degli articoli 16 e 17 del decreto legislativo
29 marzo 2012, n. 68, e dei relativi decreti attuativi mantengono il
proprio status con riferimento al monitoraggio dei requisiti di
riconoscimento e dei requisiti di accreditamento basato sui dati
relativi all'anno accademico 2019/2020, a prescindere dal loro
rispetto.
6-quinquies. All'articolo 25, comma 4-novies, secondo periodo, del
decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162, convertito, con
modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2020, n. 8, le parole: «della
legge regionale» sono sostituite dalle seguenti: «della legge di
conversione del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76».

Art. 20

Disposizioni concernenti il Corpo nazionale dei vigili del fuoco

1. La tabella C allegata al decreto legislativo 13 ottobre 2005, n.


217, e' sostituita dalla tabella C di cui all'allegato A al presente
decreto, la quale reca gli allegati n. 1, n. 2 e n. 3,
rispettivamente disciplinanti, a far data dal 1° gennaio 2020, dal 1°
gennaio 2021 e dal 1° gennaio 2022 le misure dello stipendio
tabellare, delle indennita' di rischio e mensile, dell'assegno di
specificita' e della retribuzione di rischio e di posizione quota
fissa del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
2. Gli effetti retributivi derivanti dall'applicazione della
tabella C di cui al comma 1, costituiscono miglioramenti economici ai
sensi dell'articolo 12, comma 5, del decreto legislativo 19 agosto
2016, n. 177, e dell'articolo 261 del decreto legislativo 13 ottobre
2005, n. 217.
2-bis. All'articolo 6, comma 3, ultimo periodo, del decreto
legislativo 13 ottobre 2005, n. 217, la parola: «cinque» e'
sostituita dalla seguente: «due».
3. Per fronteggiare imprevedibili e indilazionabili esigenze di
servizio, connesse all'attivita' di soccorso tecnico urgente e alle
ulteriori attivita' istituzionali del Corpo nazionale dei vigili del
fuoco nonche' al correlato addestramento operativo, l'attribuzione
annua di ore di lavoro straordinario prevista dall'articolo 11 della
legge 10 agosto 2000, n. 246 e dall'articolo 8-ter del decreto-legge
14 giugno 2019, n. 53, convertito con modificazioni dalla legge 8
agosto 2019, n. 77, e' incrementata di 55.060 ore per l'anno 2021 e
di 401.900 ore a decorrere dall'anno 2022.
4. Al fine di potenziare l'efficacia dei servizi istituzionali
svolti dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco nonche' di
razionalizzare il quadro dei relativi istituti retributivi accessori,
il fondo di amministrazione del personale non direttivo e non
dirigente del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e' incrementato di
euro 693.011 dal 1° gennaio 2020, di euro 3.772.440 dal 1° gennaio
2021, di euro 13.972.000 a decorrere dal 1° gennaio 2022.
5. Allo scopo di armonizzare il sistema delle indennita' spettanti
al personale che espleta funzioni specialistiche del Corpo nazionale
dei vigili del fuoco con quello del personale delle Forze di polizia,
le risorse di cui all'articolo 17-bis, comma 5, del decreto
legislativo 29 maggio 2017, n. 97 sono incrementate:
a) per il settore aeronavigante, di euro 1.161.399 per l'anno
2021 e di euro 3.871.331 a decorrere dall'anno 2022;
b) per il settore dei sommozzatori, di euro 400.153 per l'anno
2021 e di euro 1.333.843 a decorrere dall'anno 2022;
c) per il settore nautico, ivi compreso il personale che svolge
servizio antincendi lagunare, di euro 552.576 per l'anno 2021 e di
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 41/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
euro 1.841.920 a decorrere dall'anno 2022.
6. Per il riconoscimento dell'impegno profuso al fine di
fronteggiare le eccezionali e crescenti esigenze del soccorso
pubblico, al personale appartenente al ruolo dei vigili del fuoco e
al ruolo dei capi squadra e dei capi reparto, nonche' al personale
appartenente alle corrispondenti qualifiche dei ruoli speciali
antincendio boschivo (AIB) a esaurimento e dei ruoli delle funzioni
specialistiche del Corpo nazionale dei vigili del fuoco che matura
nell'anno 2021 un'anzianita' di effettivo servizio di almeno 32 anni
nel suddetto Corpo, e' corrisposto un assegno una tantum di euro 300.
Al medesimo personale che matura nell'anno 2022 un'anzianita' di
effettivo servizio di almeno 32 anni nel suddetto Corpo, e'
corrisposto un assegno una tantum di euro 400.
7. In relazione alla specificita' delle funzioni e delle
responsabilita' dirigenziali connesse alle esigenze in materia di
soccorso pubblico, al fine di incentivare il miglioramento
dell'efficienza dei correlati servizi, il fondo per la retribuzione
di rischio e posizione e di risultato del personale dirigente di
livello non generale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e'
incrementato:
a) per la quota variabile della retribuzione di rischio e
posizione di euro 52.553 dal 1° gennaio 2021 e di euro 363.938 a
decorrere dal 1° gennaio 2022;
b) per la retribuzione di risultato di euro 23.346 dal 1° gennaio
2021 e di euro 161.675 a decorrere dal 1° gennaio 2022.
8. Per le medesime finalita' di cui al comma 7 il fondo per la
retribuzione di rischio e posizione e di risultato del personale
dirigente di livello generale del Corpo nazionale dei vigili del
fuoco e' incrementato:
a) per la quota variabile della retribuzione di rischio e
posizione di euro 14.494 dal 1° gennaio 2021 e di euro 100.371 a
decorrere dal 1° gennaio 2022;
b) per la retribuzione di risultato di euro 4.659 dal 1° gennaio
2021 e di euro 32.267 a decorrere dal 1° gennaio 2022.
9. Per il potenziamento dell'efficacia dei servizi istituzionali
svolti dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco, fermo restando
quanto previsto dall'articolo 17-bis, comma 2, lettera c), del
decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 97, il fondo di produttivita'
del personale direttivo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e'
incrementato di euro 715.341 dal 1° gennaio 2021 e di euro 3.390.243
a decorrere dal 1° gennaio 2022, anche per il finanziamento della
spesa connessa all'istituzione delle posizioni organizzative di cui
agli articoli 199 e 223 del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n.
217.
10. Al fine di armonizzare gli elementi retributivi del personale
appartenente ai ruoli tecnico-operativi del Corpo nazionale dei
vigili del fuoco con quelli del personale appartenente alle Forze di
polizia, a decorrere dal 1° gennaio 2021 la maggiorazione
dell'indennita' di rischio, istituita ai sensi dell'articolo 64,
comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica 4 agosto 1990,
n. 335, e' riassorbita nelle nuove misure previste per l'indennita'
di rischio e indicate nella relativa tabella C di cui al comma 1.
11. Per le medesime finalita' di cui ai commi 4, 7, 8 e 9, i fondi
di incentivazione del personale del Corpo nazionale dei vigili del
fuoco sono annualmente incrementati, a decorrere dall'anno 2020,
dalle risorse, indicate nell'allegato B al presente decreto.
12. L'articolo 14-sexies del decreto legislativo 29 maggio 2017, n.
97, si interpreta nel senso che al personale appartenente al gruppo
sportivo vigili del fuoco Fiamme rosse e alla banda musicale del
Corpo nazionale dei vigili del fuoco in servizio alla data del 31
dicembre 2017, in occasione degli inquadramenti di cui agli articoli
124 e 129 del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217, si applica
l'articolo 261 del medesimo decreto legislativo 13 ottobre 2005, n.
217.
13. Nelle ipotesi in cui il personale del Corpo nazionale dei
vigili del fuoco, a seguito dell'applicazione del presente articolo
consegua, a titolo di assegni fissi e continuativi, ivi compresi gli
scatti convenzionali, un trattamento economico inferiore a quello in
godimento allo stesso titolo all'atto della suddetta applicazione,

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 42/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
l'eccedenza e' attribuita sotto forma di assegno ad personam
pensionabile da riassorbire con i successivi miglioramenti economici.
14. Agli oneri derivanti dall'attuazione del presente articolo,
pari a euro 65 milioni per l'anno 2020, a euro 120 milioni per l'anno
2021 e a euro 164,5 milioni a decorrere dall'anno 2022, comprensivi
degli oneri indiretti, definiti ai sensi dell'articolo 17, comma 7,
della legge 31 dicembre 2009, n. 196 e pari a 3,161 milioni di euro
per l'anno 2020, a 5,8 milioni di euro per l'anno 2021 e a 7,6
milioni di euro a decorrere dal 2022, si provvede mediante
corrispondente utilizzo delle risorse del fondo di cui all'articolo
1, comma 133, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, iscritto nello
stato di previsione del Ministero dell'interno. Con successivi
provvedimenti normativi, nel limite di spesa di 500.000 euro a
decorrere dall'anno 2022, si provvede alla valorizzazione del
personale operativo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco anche
attraverso nuove modalita' assunzionali di cui all'articolo 1, comma
138, della legge 27 dicembre 2019, n. 160.
15. Gli effetti giuridici ed economici di cui al presente articolo
decorrono dal 1° gennaio 2020 ed ai fini previdenziali tali
incrementi hanno effetto esclusivamente con riferimento ai periodi
contributivi maturati a decorrere dalla medesima data.
16. Il Ministro dell'economia e delle finanze e' autorizzato ad
apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

Art. 20 - bis

Disposizioni concernenti il personale del Ministero delle


infrastrutture e dei trasporti

1. Al fine di sopperire alla carenza di organico degli uffici della


Motorizzazione civile, anche in considerazione dell'emergenza
sanitaria da COVID-19, nelle more del passaggio dalla qualifica di «
addetto » a quella di « assistente », ai sensi della tabella IV.1
articolo 332, allegata al regolamento di esecuzione e di attuazione
del nuovo codice della strada, di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, il personale in servizio presso
gli uffici della Motorizzazione civile che ha superato il corso di
abilitazione per il ruolo di esaminatore, indetto con decreto del
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 12 aprile 2018,
recante « Corsi di qualificazione per esaminatori per il
conseguimento delle abilitazioni alla guida », pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 107 del 10 maggio 2018, e' ammesso
all'esercizio del ruolo di esaminatore per le prove teoriche e
pratiche per il conseguimento della patente di guida.
2. All'attuazione delle disposizioni di cui al presente articolo si
provvede nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie
disponibili a legislazione vigente e comunque senza nuovi o maggiori
oneri a carico della finanza pubblica.

Capo IV
Responsabilità
Art. 21

Responsabilita' erariale

1. All'articolo 1, comma 1, della legge 14 gennaio 1994, n. 20,


dopo il primo periodo e' inserito il seguente: «La prova del dolo
richiede la dimostrazione della volonta' dell'evento dannoso.».
2. Limitatamente ai fatti commessi dalla data di entrata in vigore
del presente decreto e fino al 31 dicembre 2021, la responsabilita'
dei soggetti sottoposti alla giurisdizione della Corte dei conti in
materia di contabilita' pubblica per l'azione di responsabilita' di
cui all'articolo 1 della legge 14 gennaio 1994, n. 20, e' limitata ai
casi in cui la produzione del danno conseguente alla condotta del
soggetto agente e' da lui dolosamente voluta. La limitazione di

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 43/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
responsabilita' prevista dal primo periodo non si applica per i danni
cagionati da omissione o inerzia del soggetto agente.

Art. 22

Controllo concomitante della Corte dei conti per accelerare gli


interventi di sostegno e di rilancio dell'economia nazionale

1. La Corte dei conti, anche a richiesta del Governo o delle


competenti Commissioni parlamentari, svolge il controllo concomitante
di cui all'articolo 11, comma 2, della legge 4 marzo 2009, n. 15, sui
principali piani, programmi e progetti relativi agli interventi di
sostegno e di rilancio dell'economia nazionale. L'eventuale
accertamento di gravi irregolarita' gestionali, ovvero di rilevanti e
ingiustificati ritardi nell'erogazione di contributi secondo le
vigenti procedure amministrative e contabili, e' immediatamente
trasmesso all'amministrazione competente ai fini della
responsabilita' dirigenziale ai sensi e per gli effetti dell'articolo
21, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
2. Il Consiglio di presidenza della Corte dei conti, nell'esercizio
della potesta' regolamentare autonoma di cui alla vigente normativa,
provvede all'individuazione degli uffici competenti e adotta le
misure organizzative necessarie per l'attuazione delle disposizioni
di cui al presente articolo senza nuovi o maggiori oneri per la
finanza pubblica e nell'ambito della vigente dotazione organica del
personale amministrativo e della magistratura contabile.

Art. 23

Modifiche all'articolo 323 del codice penale

1. All'articolo 323, primo comma, del codice penale, le parole «di


norme di legge o di regolamento,» sono sostituite dalle seguenti: «di
specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da
atti aventi forza di legge e dalle quali non residuino margini di
discrezionalita'».

Titolo III
MISURE DI SEMPLIFICAZIONE PER IL SOSTEGNO E LA DIFFUSIONE DELL'AMMINISTRAZIONE
DIGITALE

Capo I
Cittadinanza digitale e accesso ai servizi digitali della pubblica amministrazione
Art. 23 - bis

Disposizioni concernenti i comuni con popolazione inferiore a 5.000


abitanti

1. Al fine di introdurre misure di semplificazione procedimentale


volte a snellire gli iter e ad eliminare le sovrapposizioni
burocratiche, tenendo comunque conto delle difficolta' di ordine
tecnico-infrastrutturale e delle ricadute sull'organizzazione del
lavoro a seguito delle misure di contenimento dell'emergenza
sanitaria globale da COVID-19, i comuni con popolazione inferiore a
5.000 abitanti si adeguano alle previsioni del presente capo per il
sostegno e la diffusione dell'amministrazione digitale a partire
dalla data prevista per la cessazione dello stato di emergenza in
conseguenza del rischio sanitario connesso all'insorgenza di
patologie derivanti da agenti virali trasmissibili, fissata con
delibera del Consiglio dei ministri del 29 luglio 2020.

Art. 24

Identita' digitale, domicilio digitale

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 44/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
e accesso ai servizi digitali

1. Al fine di semplificare e favorire l'accesso ai servizi in rete


della pubblica amministrazione da parte di cittadini e imprese e
l'effettivo esercizio del diritto all'uso delle tecnologie digitali,
al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, sono apportate le
seguenti modificazioni:
a) all'articolo 3-bis:
1) al comma 01, le parole «, lettere a) e b)» sono soppresse e
dopo le parole «identita' digitale» sono aggiunte le seguenti: «e
anche attraverso il punto di accesso telematico di cui all'articolo
64-bis»;
2) al comma 1-bis, il secondo periodo e' sostituito dal
seguente «Nel caso in cui il domicilio eletto risulti non piu' attivo
si procede alla cancellazione d'ufficio dall'indice di cui
all'articolo 6-quater secondo le modalita' fissate nelle Linee
guida.»;
3) al comma 1-quater, dopo il primo periodo, e' aggiunto il
seguente: «Con le stesse Linee guida, fermo restando quanto previsto
ai commi 3-bis e 4-bis, sono definite le modalita' di gestione e di
aggiornamento dell'elenco di cui all'articolo 6-quater anche nei casi
di decesso del titolare del domicilio digitale eletto o di
impossibilita' sopravvenuta di avvalersi del domicilio»;
4) al comma 3-bis, il secondo periodo e' sostituito dal
seguente: «Con lo stesso decreto sono determinate le modalita' con le
quali ai predetti soggetti puo' essere reso disponibile un domicilio
digitale ovvero altre modalita' con le quali, anche per superare il
divario digitale, i documenti possono essere messi a disposizione e
consegnati a coloro che non hanno accesso ad un domicilio digitale.»;
5) il comma 4-bis e' sostituito dal seguente: «4-bis. Fino alla
data fissata nel decreto di cui al comma 3-bis, i soggetti di cui
all'articolo 2, comma 2, possono predisporre le comunicazioni ai
soggetti che non hanno un domicilio digitale ovvero nei casi di
domicilio digitale non attivo, non funzionante o non raggiungibile,
come documenti informatici sottoscritti con firma digitale o altra
firma elettronica qualificata, da conservare nei propri archivi, ed
inviare agli stessi, per posta ordinaria o raccomandata con avviso di
ricevimento, copia analogica di tali documenti sottoscritti con firma
autografa sostituita a mezzo stampa predisposta secondo le
disposizioni di cui all'articolo 3 del decreto legislativo 12
dicembre 1993, n. 39 ovvero un avviso con le indicazioni delle
modalita' con le quali i suddetti documenti sono messi a disposizione
e consegnati al destinatario.»;
6) al comma 4-quinquies, il primo periodo e' sostituito dal
seguente: «Fino all'adozione delle Linee guida di cui al comma 1-ter
del presente articolo e alla realizzazione dell'indice di cui
all'articolo 6-quater, e' possibile eleggere il domicilio speciale di
cui all'articolo 47 del Codice civile anche presso un domicilio
digitale diverso da quello di cui al comma 1-ter.»;
b) all'articolo 6-bis:
1) al comma 2, dopo il primo periodo, e' inserito il seguente:
«Nell'Indice nazionale sono inseriti anche i domicili digitali dei
professionisti diversi da quelli di cui al primo periodo, iscritti in
elenchi o registri detenuti dalle pubbliche amministrazioni e
istituiti con legge dello Stato.»;
2) al comma 5, dopo le parole «collegi professionali» sono
aggiunte le seguenti: «nonche' le pubbliche amministrazioni»;
c) all'articolo 6-quater:
1) alla rubrica, dopo le parole «delle persone fisiche», sono
inserite le seguenti: «, dei professionisti» e dopo le parole «in
albi»" sono inserite le seguenti «, elenchi o registri»;
2) al comma 1, al primo periodo, dopo le parole «delle persone
fisiche» sono inserite le seguenti: «, dei professionisti» e le
parole «in albi professionali o nel registro delle imprese» sono
sostituite dalle seguenti: «nell'indice di cui all'articolo 6-bis»;
al secondo periodo, le parole «dell'Indice» sono sostituite dalle
seguenti «del presente Indice»; in fine, e' aggiunto il seguente
periodo: «E' fatta salva la facolta' del professionista, non iscritto
in albi, registri o elenchi professionali di cui all'articolo 6-bis,

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 45/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
di eleggere presso il presente Indice un domicilio digitale
professionale e un domicilio digitale personale diverso dal primo.»;
3) al comma 3, dopo le parole «domicili digitali» sono inserite
le seguenti: «delle persone fisiche»;
d) all'articolo 6-quinquies, comma 3, le parole «per finalita'
diverse dall'invio di comunicazioni aventi valore legale o comunque
connesse al conseguimento di finalita' istituzionali dei soggetti di
cui all'articolo 2, comma 2» sono sostituite dalle seguenti: «per
l'invio di comunicazioni commerciali, come definite dall'articolo 2,
comma 1, lettera f), del decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 70»;
e) all'articolo 64:
1) al comma 2-ter, dopo le parole «per consentire loro» sono
inserite le seguenti: «il compimento di attivita' e»;
2) al comma 2-quater, al primo periodo, dopo le parole «avviene
tramite SPID» sono aggiunte le seguenti: «, nonche' tramite la carta
di identita' elettronica»;
3) al comma 2-quinquies, al primo periodo, dopo le parole «per
la gestione dell'identita' digitale dei propri utenti», sono aggiunte
le seguenti: «, nonche' la facolta' di avvalersi della carta di
identita' elettronica»; al secondo periodo, dopo le parole
«L'adesione al sistema SPID» sono aggiunte le seguenti: «ovvero
l'utilizzo della carta di identita' elettronica»;
4) al comma 2-nonies, le parole «la carta di identita'
elettronica e» sono soppresse;
5) dopo il comma 2-decies, sono inseriti i seguenti:
«2-undecies. I gestori dell'identita' digitale accreditati sono
iscritti in un apposito elenco pubblico, tenuto da AgID, consultabile
anche in via telematica.
2-duodecies. La verifica dell'identita' digitale con livello di
garanzia almeno significativo, ai sensi dell'articolo 8, paragrafo 2,
del regolamento (UE) n. 910/2014 del Parlamento e del Consiglio
europeo del 23 luglio 2014, produce, nelle transazioni elettroniche o
per l'accesso ai servizi in rete, gli effetti del documento di
riconoscimento equipollente, di cui all'articolo 35 del testo unico
di cui decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n.
445. L'identita' digitale, verificata ai sensi del presente articolo
e con livello di sicurezza almeno significativo, attesta gli
attributi qualificati dell'utente, ivi compresi i dati relativi al
possesso di abilitazioni o autorizzazioni richieste dalla legge
ovvero stati, qualita' personali e fatti contenuti in albi, elenchi o
registri pubblici o comunque accertati da soggetti titolari di
funzioni pubbliche, secondo le modalita' stabilite da AgID con Linee
guida.";
6) al comma 3-bis, dopo le parole «soggetti di cui all'articolo
2, comma 2,» sono inserite le seguenti «lettere b) e c)» e, infine,
sono aggiunti i seguenti periodi: «Fatto salvo quanto previsto dal
comma 2-nonies, a decorrere dal 28 febbraio 2021, i soggetti di cui
all'articolo 2, comma 2, lettera a), utilizzano esclusivamente le
identita' digitali e la carta di identita' elettronica ai fini
dell'identificazione dei cittadini che accedono ai propri servizi in
rete. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri o del
Ministro delegato per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione
e' stabilita la data a decorrere dalla quale i soggetti di cui
all'articolo 2, comma 2, lettera a), utilizzano esclusivamente le
identita' digitali per consentire l'accesso delle imprese e dei
professionisti ai propri servizi in rete.»;
f) all'articolo 64-bis:
1) al comma 1-bis, le parole «con il servizio di cui al comma
1» sono sostituite dalle seguenti: «con i servizi di cui ai commi 1 e
1-ter»;
2) dopo il comma 1-bis sono aggiunti i seguenti: «1-ter. I
soggetti di cui all'articolo 2, comma 2, lettera a), rendono fruibili
i propri servizi in rete tramite applicazione su dispositivi mobili
anche attraverso il punto di accesso telematico di cui al presente
articolo, salvo impedimenti di natura tecnologica attestati dalla
societa' di cui all'articolo 8, comma 2 del decreto-legge 14 dicembre
2018, n. 135, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 febbraio
2019, n. 12.
1-quater. I soggetti di cui all'articolo 2, comma 2, lettera

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 46/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
a), rendono fruibili tutti i loro servizi anche in modalita' digitale
e, al fine di attuare il presente articolo, avviano i relativi
progetti di trasformazione digitale entro il 28 febbraio 2021.
1-quinquies. La violazione dell'articolo 64, comma 3-bis e
delle disposizioni di cui al presente articolo, costituisce mancato
raggiungimento di uno specifico risultato e di un rilevante obiettivo
da parte dei dirigenti responsabili delle strutture competenti e
comporta la riduzione, non inferiore al 30 per cento della
retribuzione di risultato e del trattamento accessorio collegato alla
performance individuale dei dirigenti competenti, oltre al divieto di
attribuire premi o incentivi nell'ambito delle medesime strutture.»;
g) all'articolo 65, comma 1:
1) alla lettera b), le parole «nonche' attraverso uno degli
altri strumenti di cui all'articolo 64, comma 2-nonies, nei limiti
ivi previsti» sono sostituite dalle parole: «la carta di identita'
elettronica o la carta nazionale dei servizi;»;
2) dopo la lettera b) e' inserita la seguente: «b-bis) ovvero
formate tramite il punto di accesso telematico per i dispositivi
mobili di cui all'articolo 64-bis;»;
3) alla lettera c-bis), il primo periodo e' sostituito dal
seguente: «ovvero se trasmesse dall'istante o dal dichiarante dal
proprio domicilio digitale iscritto in uno degli elenchi di cui
all'articolo 6-bis, 6-ter o 6-quater ovvero, in assenza di un
domicilio digitale iscritto, da un indirizzo elettronico eletto
presso un servizio di posta elettronica certificata o un servizio
elettronico di recapito certificato qualificato, come definito dal
Regolamento eIDAS.», e il secondo periodo e' sostituito dal seguente:
«In tale ultimo caso, di assenza di un domicilio digitale iscritto,
la trasmissione costituisce elezione di domicilio digitale ai sensi e
per gli effetti dell'articolo 3-bis, comma 1-ter.».
2. All'articolo 65 del decreto legislativo 13 dicembre 2017, n.
217, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 2, le parole «30 giugno 2020» sono sostituite dalle
seguenti: «28 febbraio 2021»;
b) al comma 4, il secondo periodo e' soppresso;
c) il comma 5 e' abrogato.
3. L'articolo 36, comma 7, del decreto del Presidente della
Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, e' sostituito dal seguente: «7.
La carta di identita' puo' essere rinnovata a decorrere dal
centottantesimo giorno precedente la scadenza. Le carte di identita'
rilasciate su supporto cartaceo e le carte di identita' elettroniche
rilasciate in conformita' al decreto del Ministro dell'interno 8
novembre 2007, recante "regole tecniche della Carta d'identita'
elettronica", pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica
italiana n. 261 del 9 novembre 2007, possono essere rinnovate,
ancorche' in corso di validita', prima del centottantesimo giorno
precedente la scadenza.».
4. Ai fini dell'attuazione dell'articolo 64, comma 3-bis, secondo
periodo, del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, come modificato
dal comma 1, lettera e), numero 6), dal 28 febbraio 2021, e' fatto
divieto ai soggetti di cui all'articolo 2, comma 2, lettera a) del
predetto decreto legislativo n. 82 del 2005 di rilasciare o rinnovare
credenziali per l'identificazione e l'accesso dei cittadini ai propri
servizi in rete, diverse da SPID, CIE o CNS, fermo restando
l'utilizzo di quelle gia' rilasciate fino alla loro naturale scadenza
e, comunque, non oltre il 30 settembre 2021.

Art. 24 - bis

Semplificazione nell'accesso ai servizi di pagamento elettronico dei


titoli di viaggio dei comuni e degli enti locali

1. Al fine di digitalizzare i processi della pubblica


amministrazione, di semplificare le modalita' di corresponsione delle
somme dovute ai comuni per l'utilizzo dei servizi di trasporto
pubblico di linea, di contrastarne l'evasione e di ridurre l'utilizzo
dei titoli di viaggio cartacei, i comuni assicurano
l'interoperabilita' degli strumenti di pagamento elettronico dei
titoli di viaggio all'interno dei rispettivi territori e per quanto
di propria competenza.
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 47/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
2. I comuni, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili a
legislazione vigente, hanno la facolta' di sottoscrivere appositi
accordi o convenzioni con soggetti privati al fine di realizzare
specifiche piattaforme digitali per assicurare l'attuazione del comma
1, anche per il tramite dei soggetti di cui all'articolo 8, comma 1,
del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con
modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221.
3. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti,
d'intesa con la Conferenza unificata e sentita la Conferenza
Stato-citta' ed autonomie locali, da emanare entro sei mesi dalla
data di entrata in vigore della legge di conversione del presente
decreto, sono definite, nei limiti delle risorse umane, strumentali e
finanziarie disponibili a legislazione vigente, le modalita'
operative per assicurare:
a) l'interoperabilita' dei sistemi di pagamento, anche tramite
piattaforme elettroniche realizzate nelle forme di cui alla
comunicazione della Commissione del 30 aprile 2004, COM (2004) 327;
b) l'interazione di sistemi esistenti alla data di entrata in
vigore della legge di conversione del presente decreto con metodi di
pagamento elettronico, secondo principi di trasparenza e libera
concorrenza.
4. Dall'attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi
o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

Art. 25

Semplificazione in materia di conservazione dei documenti informatici


e gestione dell'identita' digitale

1. Al fine di semplificare la disciplina in materia di


conservazione dei documenti informatici, al decreto legislativo 7
marzo 2005, n. 82, sono apportate le seguenti modifiche:
a) all'articolo 14-bis, comma 2, lettera i), le parole
«conservatori di documenti informatici accreditati» sono sostituite
dalle seguenti: «soggetti di cui all'articolo 34, comma 1-bis,
lettera b)»;
b) all'articolo 29:
1) la rubrica e' sostituita dalla seguente: «Qualificazione dei
fornitori di servizi»;
2) al comma 1, al primo periodo, le parole "o di gestore
dell'identita' digitale di cui all'articolo 64" sono soppresse e il
secondo periodo e' soppresso;
3) al comma 2, il primo e il secondo periodo sono sostituiti
dai seguenti: «Ai fini della qualificazione, i soggetti di cui al
comma 1 devono possedere i requisiti di cui all'articolo 24 del
regolamento (UE) 23 luglio 2014, n. 910/2014, disporre di requisiti
di onorabilita', affidabilita', tecnologici e organizzativi
compatibili con la disciplina europea, nonche' di garanzie
assicurative adeguate rispetto all'attivita' svolta. Con decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri, o del Ministro delegato per
l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione, sentita l'AgID, nel
rispetto della disciplina europea, sono definiti i predetti requisiti
in relazione alla specifica attivita' che i soggetti di cui al comma
1 intendono svolgere.»;
4) al comma 4, le parole «o di accreditamento» sono soppresse;
c) all'articolo 30, comma 1, le parole da «I prestatori» fino a
«comma 6» sono sostituite dalle seguenti: «I prestatori di servizi
fiduciari qualificati e i gestori di posta elettronica certificata,
iscritti nell'elenco di cui all'articolo 29, comma 6, nonche' i
gestori dell'identita' digitale e i conservatori di documenti
informatici»;
d) all'articolo 32-bis, al comma 1, le parole «conservatori
accreditati» sono sostituite dalle seguenti: «soggetti di cui
all'articolo 34, comma 1-bis, lettera b)»; dopo il primo periodo e'
inserito il seguente: «Le sanzioni per le violazioni commesse dai
soggetti di cui all'articolo 34, comma 1-bis, lettera b), sono
fissate nel minimo in euro 4.000,00 e nel massimo in euro
40.000,00.»;
e) all'articolo 34, comma 1-bis, lettera b), le parole
«accreditati come conservatori presso l'AgID» sono sostituite dalle
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 48/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
seguenti: «che possiedono i requisiti di qualita', di sicurezza e
organizzazione individuati, nel rispetto della disciplina europea,
nelle Linee guida di cui all'art 71 relative alla formazione,
gestione e conservazione dei documenti informatici nonche' in un
regolamento sui criteri per la fornitura dei servizi di conservazione
dei documenti informatici emanato da AgID, avuto riguardo
all'esigenza di assicurare la conformita' dei documenti conservati
agli originali nonche' la qualita' e la sicurezza del sistema di
conservazione.»;
f) all'articolo 44, comma 1-ter, le parole «Il sistema» sono
sostituite dalle seguenti: «In tutti i casi in cui la legge prescrive
obblighi di conservazione, anche a carico di soggetti privati, il
sistema».
2. Fino all'adozione delle Linee guida e del regolamento di cui al
comma 1, lettera e), in materia di conservazione dei documenti
informatici si applicano le disposizioni vigenti prima della data di
entrata in vigore del presente decreto.
3. Al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 141, sono apportate le
seguenti modificazioni:
a) all'articolo 30-ter, comma 5, lettera b-bis), dopo le parole
«decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82» sono aggiunte le seguenti:
«"e i gestori dell'identita' digitale di cui all'articolo 64 del
medesimo decreto»;
b) all'articolo 30-quater, comma 2, dopo il primo periodo e'
aggiunto il seguente: «L'accesso a titolo gratuito e' assicurato
anche ai gestori dell'identita' digitale di cui all'articolo 64 del
decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 per le verifiche
propedeutiche al rilascio delle credenziali di accesso relative al
sistema SPID.».

Art. 26

Piattaforma per la notificazione digitale degli atti della pubblica


amministrazione

1. La piattaforma di cui all'articolo 1, comma 402, della legge 27


dicembre 2019, n. 160, e le sue modalita' di funzionamento sono
disciplinate dalla presente disposizione.
2. Ai fini del presente articolo, si intende per:
a) «gestore della piattaforma», la societa' di cui all'articolo
8, comma 2, del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, convertito,
con modificazioni, dalla legge 11 febbraio 2019, n. 12;
b) «piattaforma», la piattaforma digitale di cui al comma 1,
utilizzata dalle amministrazioni per effettuare, con valore legale,
le notifiche di atti, provvedimenti, avvisi e comunicazioni;
c) «amministrazioni», le pubbliche amministrazioni di cui
all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.
165, gli agenti della riscossione e, limitatamente agli atti emessi
nell'esercizio di attivita' ad essi affidate ai sensi dell'articolo
52 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, i soggetti di
cui all'articolo 52, comma 5, lettera b), numeri 1), 2), 3) e 4), del
medesimo decreto legislativo;
d) «destinatari», le persone fisiche, le persone giuridiche, gli
enti, le associazioni e ogni altro soggetto pubblico o privato,
residenti o aventi sede legale nel territorio italiano ovvero
all'estero ove titolari di codice fiscale attribuito ai sensi del
decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 605, ai
quali le amministrazioni notificano atti, provvedimenti, avvisi e
comunicazioni;
e) «delegati», le persone fisiche, le persone giuridiche, gli
enti, le associazioni e ogni altro soggetto pubblico o privato, ivi
inclusi i soggetti di cui all'articolo 12, comma 3, del decreto
legislativo 31 dicembre 1992, n. 546, ai quali i destinatari
conferiscono il potere di accedere alla piattaforma per reperire,
consultare e acquisire, per loro conto, atti, provvedimenti, avvisi e
comunicazioni notificati dalle amministrazioni;
f) «delega», l'atto con il quale i destinatari conferiscono ai
delegati il potere di accedere, per loro conto, alla piattaforma;
g) «avviso di avvenuta ricezione», l'atto formato dal gestore
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 49/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
della piattaforma, con il quale viene dato avviso al destinatario in
ordine alle modalita' di acquisizione del documento informatico
oggetto di notificazione;
h) «identificativo univoco della notificazione (IUN)», il codice
univoco attribuito dalla piattaforma a ogni singola notificazione
richiesta dalle amministrazioni;
i) «avviso di mancato recapito», l'atto formato dal gestore della
piattaforma con il quale viene dato avviso al destinatario in ordine
alle ragioni della mancata consegna dell'avviso di avvenuta ricezione
in formato elettronico e alle modalita' di acquisizione del documento
informatico oggetto di notificazione.
3. Ai fini della notificazione di atti, provvedimenti, avvisi e
comunicazioni, in alternativa alle modalita' previste da altre
disposizioni di legge, anche in materia tributaria, le
amministrazioni possono rendere disponibili telematicamente sulla
piattaforma i corrispondenti documenti informatici. La formazione,
trasmissione, copia, duplicazione, riproduzione e validazione
temporale dei documenti informatici resi disponibili sulla
piattaforma avviene nel rispetto del decreto legislativo 7 marzo
2005, n. 82, e delle Linee guida adottate in attuazione del medesimo
decreto legislativo. Eventualmente anche con l'applicazione di
«tecnologie basate su registri distribuiti», come definite
dall'articolo 8-ter del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135,
convertito, con modificazioni, dalla legge 11 febbraio 2019, n. 12,
il gestore della piattaforma assicura l'autenticita', l'integrita',
l'immodificabilita', la leggibilita' e la reperibilita' dei documenti
informatici resi disponibili dalle amministrazioni e, a sua volta, li
rende disponibili ai destinatari, ai quali assicura l'accesso alla
piattaforma, personalmente o a mezzo delegati, per il reperimento, la
consultazione e l'acquisizione dei documenti informatici oggetto di
notificazione. Ciascuna amministrazione, nel rispetto delle
disposizioni del decreto legislativo n. 82 del 2005 e delle Linee
guida adottate in attuazione del medesimo decreto legislativo,
individua le modalita' per garantire l'attestazione di conformita'
agli originali analogici delle copie informatiche di atti,
provvedimenti, avvisi e comunicazioni, anche attraverso
certificazione di processo nei casi in cui siano adottate tecniche in
grado di garantire la corrispondenza della forma e del contenuto
dell'originale e della copia. Gli agenti della riscossione e i
soggetti di cui all'articolo 52, comma 5, lettera b), numeri 1), 2),
3) e 4), del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446 individuano
e nominano i dipendenti incaricati di attestare la conformita' agli
originali analogici delle copie informatiche di atti, provvedimenti,
avvisi e comunicazioni. I dipendenti incaricati di attestare la
conformita' di cui al presente comma, sono pubblici ufficiali ai
sensi e per gli effetti di cui all'articolo 23, comma 2, del decreto
legislativo 7 marzo 2005, n. 82. La piattaforma puo' essere
utilizzata anche per la trasmissione di atti, provvedimenti, avvisi e
comunicazioni per i quali non e' previsto l'obbligo di notificazione
al destinatario.
4. Il gestore della piattaforma, con le modalita' previste dal
decreto di cui al comma 15, per ogni atto, provvedimento, avviso o
comunicazione oggetto di notificazione reso disponibile
dall'amministrazione, invia al destinatario l'avviso di avvenuta
ricezione, con il quale comunica l'esistenza e l'identificativo
univoco della notificazione (IUN), nonche' le modalita' di accesso
alla piattaforma e di acquisizione del documento oggetto di
notificazione.
5. L'avviso di avvenuta ricezione, in formato elettronico, e'
inviato con modalita' telematica ai destinatari titolari di un
indirizzo di posta elettronica certificata o di un servizio
elettronico di recapito certificato qualificato:
a) inserito in uno degli elenchi di cui agli articoli 6-bis,
6-ter e 6-quater del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82;
b) eletto, ai sensi dell'articolo 3-bis, comma 4-quinquies, del
decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 o di altre disposizioni di
legge, come domicilio speciale per determinati atti o affari, se a
tali atti o affari e' riferita la notificazione;
c) eletto per la ricezione delle notificazioni delle pubbliche

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 50/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
amministrazioni effettuate tramite piattaforma secondo le modalita'
previste dai decreti di cui al comma 15.
6. Se la casella di posta elettronica certificata o il servizio
elettronico di recapito certificato qualificato risultano saturi, il
gestore della piattaforma effettua un secondo tentativo di consegna
decorsi almeno sette giorni dal primo invio. Se anche a seguito di
tale tentativo la casella di posta elettronica certificata o il
servizio elettronico di recapito certificato qualificato risultano
saturi oppure se l'indirizzo elettronico del destinatario non risulta
valido o attivo, il gestore della piattaforma rende disponibile in
apposita area riservata, per ciascun destinatario della
notificazione, l'avviso di mancato recapito del messaggio, secondo le
modalita' previste dal decreto di cui al comma 15. Il gestore della
piattaforma inoltre da' notizia al destinatario dell'avvenuta
notificazione dell'atto a mezzo di lettera raccomandata, senza
ulteriori adempimenti a proprio carico.
7. Ai destinatari diversi da quelli di cui al comma 5, l'avviso di
avvenuta ricezione e' notificato senza ritardo, in formato cartaceo,
a mezzo posta direttamente dal gestore della piattaforma, con le
modalita' previste dalla legge 20 novembre 1982, n. 890 e con
applicazione degli articoli 7, 8 e 9 della stessa legge. L'avviso
contiene l'indicazione delle modalita' con le quali e' possibile
accedere alla piattaforma e l'identificativo univoco della
notificazione (IUN) mediante il quale, con le modalita' previste dal
decreto di cui al comma 15, il destinatario puo' ottenere la copia
cartacea degli atti oggetto di notificazione. Agli stessi
destinatari, ove abbiano comunicato un indirizzo e-mail non
certificato, un numero di telefono o un altro analogo recapito
digitale diverso da quelli di cui al comma 5, il gestore della
piattaforma invia un avviso di cortesia in modalita' informatica
contenente le stesse informazioni dell'avviso di avvenuta ricezione.
L'avviso di cortesia e' reso disponibile altresi' tramite il punto di
accesso di cui all'articolo 64-bis del decreto legislativo 7 marzo
2005, n. 82.
8. L'autenticazione alla piattaforma ai fini dell'accesso avviene
tramite il sistema pubblico per la gestione dell'identita' digitale
di cittadini e imprese (SPID) di cui all'articolo 64 del decreto
legislativo 7 marzo 2005, n. 82 ovvero tramite la Carta d'identita'
elettronica (CIE) di cui all'articolo 66 del medesimo decreto
legislativo. L'accesso all'area riservata, ove sono consentiti il
reperimento, la consultazione e l'acquisizione dei documenti
informatici oggetto di notifica, e' assicurato anche tramite il punto
di accesso di cui all'articolo 64-bis del decreto legislativo 7 marzo
2005, n. 82. Con le modalita' previste dal decreto di cui al comma
15, i destinatari possono conferire apposita delega per l'accesso
alla piattaforma a uno o piu' delegati.
9. La notificazione si perfeziona:
a) per l'amministrazione, nella data in cui il documento
informatico e' reso disponibile sulla piattaforma;
b) per il destinatario:
1) il settimo giorno successivo alla data di consegna
dell'avviso di avvenuta ricezione in formato elettronico, risultante
dalla ricevuta che il gestore della casella di posta elettronica
certificata o del servizio elettronico di recapito certificato
qualificato del destinatario trasmette al gestore della piattaforma
o, nei casi di casella postale satura, non valida o non attiva, il
quindicesimo giorno successivo alla data del deposito dell'avviso di
mancato recapito di cui al comma 6. Se l'avviso di avvenuta ricezione
e' consegnato al destinatario dopo le ore 21.00, il termine di sette
giorni si computa a decorrere dal giorno successivo;
2) il decimo giorno successivo al perfezionamento della
notificazione dell'avviso di avvenuta ricezione in formato cartaceo;
3) in ogni caso, se anteriore, nella data in cui il
destinatario, o il suo delegato, ha accesso, tramite la piattaforma,
al documento informatico oggetto di notificazione.
10. La messa a disposizione ai fini della notificazione del
documento informatico sulla piattaforma impedisce qualsiasi decadenza
dell'amministrazione e interrompe il termine di prescrizione
correlato alla notificazione dell'atto, provvedimento, avviso o

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 51/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
comunicazione.
11. Il gestore della piattaforma, con le modalita' previste dal
decreto di cui al comma 15, forma e rende disponibili sulla
piattaforma, alle amministrazioni e ai destinatari, le attestazioni
opponibili ai terzi relative:
a) alla data di messa a disposizione dei documenti informatici
sulla piattaforma da parte delle amministrazioni;
b) all'indirizzo del destinatario risultante, alla data
dell'invio dell'avviso di avvenuta ricezione, da uno degli elenchi di
cui agli articoli 6-bis, 6-ter e 6-quater del decreto legislativo 7
marzo 2005, n. 82 o eletto ai sensi del comma 5, lettera c);
c) alla data di invio e di consegna al destinatario dell'avviso
di avvenuta ricezione in formato elettronico; e alla data di
ricezione del messaggio di mancato recapito alle caselle di posta
elettronica certificata o al servizio elettronico di recapito
certificato qualificato risultanti sature, non valide o non attive;
d) alla data in cui il gestore della piattaforma ha reso
disponibile l'avviso di mancato recapito del messaggio ai sensi del
comma 6;
e) alla data in cui il destinatario ha avuto accesso al documento
informatico oggetto di notificazione;
f) al periodo di malfunzionamento della piattaforma ai sensi del
comma 13;
g) alla data di ripristino delle funzionalita' della piattaforma
ai sensi del comma 13.
12. Il gestore della piattaforma rende altresi' disponibile la
copia informatica dell'avviso di avvenuta ricezione cartaceo e degli
atti relativi alla notificazione ai sensi della legge 20 novembre
1982, n. 890, dei quali attesta la conformita' agli originali.
13. Il malfunzionamento della piattaforma, attestato dal gestore
con le modalita' previste dal comma 15, lettera d), qualora renda
impossibile l'inoltro telematico, da parte dell'amministrazione, dei
documenti informatici destinati alla notificazione ovvero, al
destinatario e al delegato, l'accesso, il reperimento, la
consultazione e l'acquisizione dei documenti informatici messi a
disposizione, comporta:
a) la sospensione del termine di prescrizione dei diritti
dell'amministrazione correlati agli atti, provvedimenti, avvisi e
comunicazioni oggetto di notificazione, scadente nel periodo di
malfunzionamento, sino al settimo giorno successivo alla
comunicazione di avvenuto ripristino delle funzionalita' della
piattaforma;
b) la proroga del termine di decadenza di diritti, poteri o
facolta' dell'amministrazione o del destinatario, correlati agli
atti, provvedimenti, avvisi e comunicazioni oggetto di notificazione,
scadente nel periodo di malfunzionamento, sino al settimo giorno
successivo alla comunicazione di avvenuto ripristino delle
funzionalita' della piattaforma.
14. Le spese di notificazione degli atti, provvedimenti, avvisi e
comunicazioni oggetto di notificazione tramite piattaforma sono poste
a carico del destinatario e sono destinate alle amministrazioni, al
fornitore del servizio universale di cui all'articolo 3 del decreto
legislativo 22 luglio 1999, n. 261 e al gestore della piattaforma.
Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, o del Ministro
delegato per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione, di
concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sono
disciplinate le modalita' di determinazione e anticipazione delle
spese e i criteri di riparto.
15. Con uno o piu' decreti del Presidente del Consiglio dei
ministri, o del Ministro delegato per l'innovazione tecnologica e la
digitalizzazione, sentiti il Ministro dell'economia e delle finanze e
il Garante per la protezione dei dati personali per gli aspetti di
competenza, acquisito il parere in sede di Conferenza unificata di
cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, da
adottare entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore del
presente articolo, nel rispetto del decreto legislativo 7 marzo 2005,
n. 82:
a) sono definiti l'infrastruttura tecnologica della piattaforma e
il piano dei test per la verifica del corretto funzionamento. La

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 52/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
piattaforma e' sviluppata applicando i criteri di accessibilita' di
cui alla legge 9 gennaio 2004, n. 4 nel rispetto dei principi di
usabilita', completezza di informazione, chiarezza di linguaggio,
affidabilita', semplicita' di consultazione, qualita', omogeneita' e
interoperabilita';
b) sono stabilite le regole tecniche e le modalita' con le quali
le amministrazioni identificano i destinatari e rendono disponibili
telematicamente sulla piattaforma i documenti informatici oggetto di
notificazione;
c) sono stabilite le modalita' con le quali il gestore della
piattaforma attesta e certifica, con valore legale opponibile ai
terzi, la data e l'ora in cui i documenti informatici delle
amministrazioni sono depositati sulla piattaforma e resi disponibili
ai destinatari attraverso la piattaforma, nonche' il domicilio del
destinatario risultante dagli elenchi di cui al comma 5, lettera a)
alla data della notificazione;
d) sono individuati i casi di malfunzionamento della piattaforma,
nonche' le modalita' con le quali il gestore della piattaforma
attesta il suo malfunzionamento e comunica il ripristino della sua
funzionalita';
e) sono stabilite le modalita' di accesso alla piattaforma e di
consultazione degli atti, provvedimenti, avvisi e comunicazioni da
parte dei destinatari e dei delegati, nonche' le modalita' con le
quali il gestore della piattaforma attesta la data e l'ora in cui il
destinatario o il delegato accedono, tramite la piattaforma, all'atto
oggetto di notificazione;
f) sono stabilite le modalita' con le quali i destinatari
eleggono il domicilio digitale presso la piattaforma e, anche
attraverso modelli semplificati, conferiscono o revocano ai delegati
la delega per l'accesso alla piattaforma, nonche' le modalita' di
accettazione e rinunzia delle deleghe;
g) sono stabiliti i tempi e le modalita' di conservazione dei
documenti informatici resi disponibili sulla piattaforma;
h) sono stabilite le regole tecniche e le modalita' con le quali
i destinatari indicano il recapito digitale ai fini della ricezione
dell'avviso di cortesia di cui al comma 7;
i) sono individuate le modalita' con le quali i destinatari
dell'avviso di avvenuta ricezione notificato in formato cartaceo
ottengono la copia cartacea degli atti oggetto di notificazione;
l) sono disciplinate le modalita' di adesione delle
amministrazioni alla piattaforma.
16. Con atto del Capo della competente struttura della Presidenza
del Consiglio dei ministri, ultimati i test e le prove tecniche di
corretto funzionamento della piattaforma, e' fissato il termine a
decorrere dal quale le amministrazioni possono aderire alla
piattaforma.
17. La notificazione a mezzo della piattaforma di cui al comma 1
non si applica:
a) agli atti del processo civile, penale, per l'applicazione di
misure di prevenzione, amministrativo, tributario e contabile e ai
provvedimenti e alle comunicazioni ad essi connessi;
b) agli atti della procedura di espropriazione forzata
disciplinata dal titolo II, capi II e IV, del decreto del Presidente
della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, diversi da quelli di cui
agli articoli 50, commi 2 e 3, e 77, comma 2-bis, del medesimo
decreto;
c) agli atti dei procedimenti di competenza delle autorita'
provinciali di pubblica sicurezza relativi a pubbliche
manifestazioni, misure di prevenzione personali e patrimoniali,
autorizzazioni e altri provvedimenti a contenuto abilitativo,
soggiorno, espulsione e allontanamento dal territorio nazionale degli
stranieri e dei cittadini dell'Unione europea, o comunque agli atti
di ogni altro procedimento a carattere preventivo in materia di
pubblica sicurezza, e ai provvedimenti e alle comunicazioni ad essi
connessi.
18. All'articolo 50, comma 3, del decreto del Presidente della
Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, le parole «trascorsi
centottanta giorni» sono sostituite dalle seguenti: «trascorso un
anno».

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 53/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
19. All'articolo 1, comma 402, della legge 27 dicembre 2019, n.
160, il secondo periodo e' sostituito dal seguente: «La societa' di
cui al primo periodo affida, in tutto o in parte, lo sviluppo della
piattaforma al fornitore del servizio universale di cui all'articolo
3 del decreto legislativo 22 luglio 1999, n. 261, anche attraverso il
riuso dell'infrastruttura tecnologica esistente di proprieta' del
suddetto fornitore.».
20. Il gestore si avvale del fornitore del servizio universale di
cui all'articolo 3 del decreto legislativo 22 luglio 1999, n. 261,
anche per effettuare la spedizione dell'avviso di avvenuta ricezione
e la consegna della copia cartacea degli atti oggetto di
notificazione previste dal comma 7 e garantire, su tutto il
territorio nazionale, l'accesso universale alla piattaforma e al
nuovo servizio di notificazione digitale.
21. Per l'adesione alla piattaforma, le amministrazioni utilizzano
le risorse umane, finanziarie e strumentali previste a legislazione
vigente, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
22. Per la realizzazione della piattaforma di cui al comma 1 e
l'attuazione della presente disposizione sono utilizzate le risorse
di cui all'articolo 1, comma 403, della legge 27 dicembre 2019, n.
160.

Art. 27

Misure per la semplificazione e la diffusione della firma elettronica


avanzata e dell'identita' digitale per l'accesso ai servizi bancari

1. Ferma restando l'applicazione delle regole tecniche di cui


all'articolo 20, comma 3, del decreto legislativo 7 marzo 2005, n.
82, per il rilascio della firma elettronica avanzata, nel rispetto
della disciplina europea, si puo' procedere alla verifica
dell'identita' dell'utente anche tramite uno dei seguenti processi:
a) processi di identificazione elettronica e di autenticazione
informatica basati su credenziali che assicurano i requisiti previsti
dall'articolo 4 del Regolamento Delegato (UE) 2018/389 della
Commissione del 27 novembre 2017 gia' attribuite, dal soggetto che
eroga la firma elettronica avanzata, al medesimo utente identificato
ai sensi dell'articolo 19 del decreto legislativo 21 novembre 2007,
n. 231;
b) processi di identificazione elettronica e di autenticazione
informatica, a due fattori, basati su credenziali gia' rilasciate
all'utente nell'ambito del Sistema Pubblico per la gestione
dell'Identita' Digitale di cittadini e imprese di cui all'articolo 64
del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82;
c) processi di identificazione elettronica e di autenticazione
informatica, basati su credenziali di livello almeno
«significativo»,nell'ambito di un regime di identificazione
elettronica notificato, oggetto di notifica conclusa con esito
positivo, ai sensi dell'articolo 9 del regolamento (UE) n. 910/2014
di livello almeno «significativo».
2. I soggetti che erogano soluzioni di firma elettronica avanzata
conservano per almeno venti anni le evidenze informatiche del
processo di autenticazione in base al quale e' stata attribuita la
firma elettronica avanzata.
3. Al decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, sono apportate
le seguenti modificazioni:
a) all'articolo 1, comma 2, lettera n), le parole«gli estremi del
documento di identificazione»sono soppresse;
b) all'articolo 18, comma1, lalettera a) e' sostituita dalla
seguente: «a) l'identificazione del cliente ela verificadella sua
identitasulla base di documenti, dati o informazioni ottenuti da una
fonte affidabile e indipendente. Le medesime misure si attuano nei
confronti dell'esecutore, anche in relazione alla verifica
dell'esistenza e dell'ampiezza del potere di rappresentanza in forza
del quale opera in nome e per conto del cliente;»;
c) all'articolo 19, comma 1:
1) alla lettera a), il numero 2) e' sostituito dal seguente:
«2) per i clienti in possesso di un'identita' digitale, con livello
di garanzia almeno significativo, nell'ambito del Sistema di cui
all'articolo 64 del predetto decreto legislativo n. 82 del 2005, e
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 54/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
della relativa normativa regolamentare di attuazione, nonche' di
un'identita' digitale con livello di garanzia almeno significativo,
rilasciata nell'ambito di un regime di identificazione elettronica
compreso nell'elenco pubblicato dalla Commissione europea a norma
dell'articolo 9 del regolamento UE n. 910/2014, o di un certificato
per la generazione di firma elettronica qualificata o, infine,
identificati per mezzo di procedure di identificazione elettronica
sicure e regolamentate ovvero autorizzate o riconosciute dall'Agenzia
per l'Italia digitale;»;
2) allalettera a),dopo ilnumero4) e' inserito il seguente:
«4-bis) per i clienti che, previa identificazione elettronica basata
su credenziali che assicurano i requisiti previsti dall'articolo 4
del regolamento delegato (UE) 2018/389 della Commissione del 27
novembre 2017, dispongono un bonifico verso un conto di pagamento
intestato al soggetto tenuto all'obbligo di identificazione. Tale
modalita' di identificazione e verifica dell'identita' puo' essere
utilizzata solo con riferimento a rapporti relativi a carte di
pagamento e dispositivi analoghi, nonche' a strumenti di pagamento
basati su dispositivi di telecomunicazione, digitali o
informatici,con esclusione dei casi in cui tali carte, dispositivi o
strumenti sono utilizzabili per generare l'informazione necessaria a
effettuare direttamente un bonifico o un addebito diretto verso e da
un conto di pagamento;»;
3) alla lettera b) prima della parola «laddove» e' inserita la
seguente: «solo».
3-bis. All'articolo 1, comma 2, del decreto-legge 24 gennaio 2015,
n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2015, n.
33, la parola: «2020» e' sostituita dalla seguente: «2021».

Art. 27 - bis

Modifica all'articolo 55 del decreto legislativo 1° agosto 2003, n.


259, per la semplificazione nell'identificazione degli acquirenti
di S.I.M.

1. All'articolo 55 del codice delle comunicazioni elettroniche, di


cui al decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, dopo il comma 7 e'
aggiunto il seguente:
«7-bis. L'obbligo di identificazione di cui al comma 7 non si
applica alle schede elettroniche (S.I.M.) utilizzate per la fornitura
di servizi di tipo "internet delle cose", installate senza
possibilita' di essere estratte all'interno degli oggetti connessi e
che, anche se disinstallate, non possono essere utilizzate per
effettuare traffico vocale, inviare SMS o fruire del servizio di del
servizio di connessione a internet».

Art. 28

Semplificazione della notificazione e comunicazione telematica degli


atti in materia civile, penale, amministrativa, contabile e
stragiudiziale

1. Al decreto -legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con


modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, sono apportate
le seguenti modificazioni:
a) all'articolo 16, comma 12, al primo periodo, le parole «entro
il 30 novembre 2014» sono soppresse e, in fine, sono aggiunti i
seguenti periodi: «Con le medesime modalita', le amministrazioni
pubbliche possono comunicare altresi' gli indirizzi di posta
elettronica certificata di propri organi o articolazioni, anche
territoriali, presso cui eseguire le comunicazioni o notificazioni
per via telematica nel caso in cui sia stabilito presso questi
l'obbligo di notifica degli atti introduttivi di giudizio in
relazione a specifiche materie ovvero in caso di autonoma capacita' o
legittimazione processuale. Per il caso di costituzione in giudizio
tramite propri dipendenti, le amministrazioni pubbliche possono
altresi' comunicare ulteriori indirizzi di posta elettronica
certificata, riportati in una speciale sezione dello stesso elenco di
cui al presente articolo e corrispondenti a specifiche aree
organizzative omogenee, presso cui eleggono domicilio ai fini del
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 55/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
giudizio.»;
b) all'articolo 16, il comma 13 e' sostituito dal seguente: «13.
In caso di mancata comunicazione ai sensi del comma 12, le
comunicazioni e notificazioni a cura della cancelleria si effettuano
ai sensi dei commi 6 e 8 e le notificazioni ad istanza di parte si
effettuano ai sensi dell'articolo 16-ter, comma 1-ter.»;
c) all'articolo 16-ter, comma 1-bis, le parole «del comma 1» sono
sostituite dalle seguenti: «dei commi 1 e 1-ter» e dopo il comma
1-bis e' aggiunto il seguente: «1-ter. Fermo restando quanto previsto
dal regio decreto 30 ottobre 1933, n. 1611, in materia di
rappresentanza e difesa in giudizio dello Stato, in caso di mancata
indicazione nell'elenco di cui all'articolo 16, comma 12, la
notificazione alle pubbliche amministrazioni degli atti in materia
civile, penale, amministrativa, contabile e stragiudiziale e'
validamente effettuata, a tutti gli effetti, al domicilio digitale
indicato nell'elenco previsto dall'articolo 6-ter del decreto
legislativo 7 marzo 2005, n. 82, e, ove nel predetto elenco risultino
indicati, per la stessa amministrazione pubblica, piu' domicili
digitali, la notificazione e' effettuata presso l'indirizzo di posta
elettronica certificata primario indicato, secondo le previsioni
delle Linee guida di AgID, nella sezione ente dell'amministrazione
pubblica destinataria. Nel caso in cui sussista l'obbligo di notifica
degli atti introduttivi di giudizio in relazione a specifiche materie
presso organi o articolazioni, anche territoriali, delle pubbliche
amministrazioni, la notificazione puo' essere eseguita all'indirizzo
di posta elettronica certificata espressamente indicato nell'elenco
di cui all'articolo 6-ter del decreto legislativo 7 marzo 2005, n.
82, per detti organi o articolazioni.».
2. Ferma restando l'immediata applicazione dell'articolo 16-ter,
comma 1-ter, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito,
con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, come
introdotto dal presente decreto, con provvedimento del responsabile
dei sistemi informativi automatizzati del Ministero della giustizia,
da adottare nel termine di novanta giorni dalla data di entrata in
vigore del presente decreto, sono dettate le specifiche tecniche per
l'attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 16, comma 12, del
decreto-legge n. 179 del 2012, come modificato dal presente articolo.

Art. 29

Disposizioni per favorire l'accesso delle persone con disabilita'


agli strumenti informatici, piattaforma unica nazionale informatica
di targhe associate a permessi di circolazione dei titolari di
contrassegni e semplificazioni in materia di esportazioni di
veicoli

1. Al fine di favorire l'accesso delle persone con disabilita' agli


strumenti informatici, alla legge 9 gennaio 2004, n. 4, sono
apportate le seguenti modificazioni:
a) all'articolo 1, comma 2, dopo le parole «della pubblica
amministrazione» sono inserite le seguenti: «, nonche' alle strutture
ed ai servizi aperti o forniti al pubblico attraverso i nuovi sistemi
e le tecnologie di informazione e comunicazione in rete»;
b) all'articolo 2, comma 1, lettera a-quinquies, le parole «comma
1» sono sostituite dalle seguenti: «commi 1 e 1-bis»;
c) all'articolo 3, dopo il comma 1, e' inserito il seguente:
«1-bis. La presente legge si applica altresi' ai soggetti giuridici
diversi da quelli di cui al comma 1, che offrono servizi al pubblico
attraverso siti web o applicazioni mobili, con un fatturato medio,
negli ultimi tre anni di attivita', superiore a cinquecento milioni
di euro.»;
d) all'articolo 4:
1) al comma 1, e' aggiunto, in fine, il seguente periodo: «La
previsione di cui al secondo periodo si applica anche
all'acquisizione di beni o alla fornitura di servizi effettuata dai
soggetti di cui all'articolo 3, comma 1-bis.»;
2) al comma 2, le parole «comma 1» sono sostituite dalle
seguenti: «commi 1 e 1-bis»;
e) all'articolo 7:
1) al comma 1, alinea, le parole «L'Agenzia», sono sostituite
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 56/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
dalle seguenti: «Nei confronti dei soggetti di cui all'articolo 3,
comma 1, l'Agenzia»;
f) all'articolo 9:
1) al comma 1, dopo le parole «della presente legge» sono
inserite le seguenti: «da parte dei soggetti di cui all'articolo 3,
comma 1»;
2) dopo il comma 1, e' aggiunto il seguente: «1-bis.
L'inosservanza delle disposizioni della presente legge da parte dei
soggetti di cui all'articolo 3, comma 1-bis, e' accertata e
sanzionata dall'AgID, fermo restando il diritto del soggetto
discriminato di agire ai sensi della legge 1° marzo 2006, n. 67. Si
osservano, in quanto applicabili, le disposizioni contenute nel capo
I, sezioni I e II, della legge 24 novembre 1981, n. 689. Se a seguito
dell'istruttoria l'AgID ravvisa violazioni della presente legge,
fissa il termine per l'eliminazione delle infrazioni stesse da parte
del trasgressore. In caso di inottemperanza alla diffida di cui al
periodo precedente, l'AgID applica la sanzione amministrativa
pecuniaria fino al 5 per cento del fatturato.».
2. All'articolo 1 della legge 30 dicembre 2018, n. 145, sono
apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 489, il secondo periodo e' sostituito dal seguente:
«Il Fondo e' destinato all'istituzione di una piattaforma unica
nazionale informatica, presso il Ministero delle infrastrutture e dei
trasporti, nell'ambito dell'archivio nazionale dei veicoli previsto
dall'articolo 226, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285,
per consentire la verifica delle targhe associate a permessi di
circolazione dei titolari di contrassegni, rilasciati ai sensi
dell'articolo 381, comma 2, del decreto del Presidente della
Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, al fine di agevolare la
mobilita', sull'intero territorio nazionale, delle persone titolari
dei predetti contrassegni.»,
b) il comma 491, e' sostituito dal seguente: «491. Con decreto
del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il
Ministro dell'economia e delle finanze e il Ministro dell'interno,
sentite le associazioni delle persone con disabilita'
comparativamente piu' rappresentative a livello nazionale, previa
intesa in sede di Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del
decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, nonche' previo parere del
Garante per la protezione dei dati personali da adottare entro
novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente
disposizione, sono definite le procedure per l'istituzione della
piattaforma di cui al comma 489, nel rispetto dei principi
applicabili al trattamento dei dati personali, previsti dagli
articoli 5 e 9, paragrafo 2, lettera g), del regolamento (UE) n.
679/2016, e dagli articoli 2-sexies e 2-septies del Codice in materia
di protezione dei dati personali di cui al decreto legislativo 30
giugno 2003, n. 196, nonche' previo parere del Garante per la
protezione dei dati personali e delle prescrizioni adottate ai sensi
dell'articolo 2-quinquiesdecies del medesimo Codice. Per la
costituzione della piattaforma di cui al primo periodo, il Ministero
delle infrastrutture e dei trasporti puo' avvalersi anche della
societa' di cui all'articolo 83, comma 15, del decreto-legge 25
giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6
agosto 2008, n. 133. Dall'attuazione del presente comma non devono
derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica e vi si
provvede con le risorse finanziarie disponibili a legislazione
vigente.».
2-bis. All'articolo 103, comma 1, del codice della strada, di cui
al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, il secondo periodo e'
sostituito dal seguente: «La cancellazione e' disposta a condizione
che il veicolo sia in regola con gli obblighi di revisione o sia
stato sottoposto, nell'anno in cui ricorre l'obbligo della revisione,
a visita e prova per l'accertamento dell'idoneita' alla circolazione
ai sensi dell'articolo 75, e che non sia pendente un provvedimento di
revisione singola ai sensi dell'articolo 80, comma 7».

Art. 29 - bis

Modifica all'articolo 4, comma 1, del decreto-legge 9 febbraio 2012,


n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n.
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 57/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
35

1. All'articolo 4, comma 1, del decreto-legge 9 febbraio 2012, n.


5, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 35,
sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «e per i sussidi tecnici
e informatici volti a favorire l'autonomia e l'autosufficienza delle
persone con disabilita' di cui all'articolo 3 della legge 5 febbraio
1992, n. 104».
2. Con proprio decreto di natura non regolamentare, da emanare
entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di
conversione del presente decreto, il Ministro dell'economia e delle
finanze aggiorna il comma 2 dell'articolo 2 del decreto del Ministro
delle finanze 14 marzo 1998, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.
77 del 2 aprile 1998, prevedendo che le persone con disabilita' ai
fini dell'applicazione dei benefici previsti possono produrre il
certificato attestante l'invalidita' funzionale permanente rilasciato
dall'azienda sanitaria locale competente o dalla commissione medica
integrata e sopprimendo la necessita' di presentare contestualmente
la specifica prescrizione autorizzativa rilasciata dal medico
specialista dell'azienda sanitaria locale di appartenenza.

Art. 29 - ter

Semplificazione dei procedimenti di accertamento degli stati


invalidanti e dell'handicap

1. Le commissioni mediche pubbliche preposte all'accertamento delle


minorazioni civili e dell'handicap ai sensi dell'articolo 4 della
legge 5 febbraio 1992, n. 104, sono autorizzate a redigere verbali
sia di prima istanza che di revisione anche solo sugli atti, in tutti
i casi in cui sia presente una documentazione sanitaria che consenta
una valutazione obiettiva.
2. La valutazione sugli atti puo' essere richiesta dal diretto
interessato o da chi lo rappresenta unitamente alla produzione di
documentazione adeguata o in sede di redazione del certificato medico
introduttivo. In tale secondo caso spetta al responsabile della
commissione di accertamento indicare la documentazione sanitaria da
produrre. Nelle ipotesi in cui la documentazione non sia sufficiente
per una valutazione obiettiva, l'interessato e' convocato a visita
diretta.

Art. 30

Misure di semplificazione in materia anagrafica

1. All'articolo 62 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82,


sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 3:
1) al terzo periodo, la parola «esclusivamente» e' soppressa;
2) dopo il terzo periodo e' inserito il seguente: «La
certificazione dei dati anagrafici in modalita' telematica e'
assicurata dal Ministero dell'Interno tramite l'ANPR mediante
l'emissione di documenti digitali muniti di sigillo elettronico
qualificato, ai sensi del Regolamento (UE) n. 910/2014del Parlamento
europeo e del Consiglio, del 23 luglio 2014.»;
3) e' aggiunto, in fine, il seguente periodo: «L'ANPR
attribuisce a ciascun cittadino un codice identificativo univoco per
garantire la circolarita' dei dati anagrafici e l'interoperabilita'
con le altre banche dati delle pubbliche amministrazioni e dei
gestori di servizi pubblici di cui all'articolo 2, comma 2, lettere
a) e b).»;
b) dopo il comma 6, e' aggiunto il seguente: «6-bis. In relazione
ai servizi resi disponibili dall'ANPR alle pubbliche amministrazioni
e agli organismi che erogano pubblici servizi in base alle previsioni
del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 novembre
2014, n. 194, con uno o piu' decreti del Ministro dell'interno,
d'intesa con il Ministro per l'innovazione tecnologica e la
digitalizzazione e il Ministro per la pubblica amministrazione,
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 58/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
sentiti il Garante per la protezione dei dati personali, la
Conferenza Stato-citta' ed autonomie locali e l'Agenzia per l'Italia
digitale, sono assicurati l'adeguamento e l'evoluzione delle
caratteristiche tecniche della piattaforma di funzionamento
dell'ANPR.».
2. Al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 1989, n.
223, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all'articolo 13, comma 3, e' aggiunto, in fine, il seguente
periodo: «Le dichiarazioni di cui al secondo periodo del comma 2 sono
rese anche in modalita' telematica attraverso i servizi resi
disponibili dall'ANPR.»;
b) all'articolo 33, comma 2, e' aggiunto, in fine, il seguente
periodo: «Il rilascio di certificati anagrafici in modalita'
telematica e' effettuato mediante i servizi dell'ANPR con le
modalita' indicate nell'articolo 62, comma 3, del decreto legislativo
7 marzo 2005 n. 82, e si applica a decorrere dall'attivazione del
relativo servizio da parte del Ministero dell'interno e di Sogei
S.p.a.»;
c) all'articolo 35, comma 1, sono aggiunte, in fine, le seguenti
parole: «sostituita dal sigillo elettronico qualificato, ai sensi del
regolamento (UE) n. 910/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio,
del 23 luglio 2014, nelle certificazioni rilasciate in modalita'
telematica mediante i servizi dell'ANPR».
3. L'attuazione delle disposizioni di cui al presente articolo e'
operata con le risorse stanziate nello stato di previsione del
Ministero dell'interno per la realizzazione della piattaforma ANPR.

Art. 30 - bis

Misure di semplificazione in materia di autocertificazione

1. Al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica


28 dicembre 2000, n. 445, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all'articolo 2, comma 1, le parole: «che vi consentono» sono
soppresse;
b) all'articolo 71, comma 4, le parole: «che vi consentono» e le
parole: «, previa definizione di appositi accordi,» sono soppresse.

Capo II
Norme generali per lo sviluppo dei sistemi informativi delle pubbliche amministrazioni e l'utilizzo del
digitale nell'azione amministrativa
Art. 31

Semplificazione dei sistemi informativi delle pubbliche


amministrazioni e dell'attivita' di coordinamento nell'attuazione
della strategia digitale e in materia di perimetro di sicurezza
nazionale cibernetica

1. Al fine di semplificare e favorire l'offerta dei servizi in rete


della pubblica amministrazione, il lavoro agile e l'uso delle
tecnologie digitali, nonche' il coordinamento dell'azione di
attuazione della strategia digitale, al decreto legislativo 7 marzo
2005, n. 82, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all'articolo 12:
1. al comma 3-bis, dopo il primo periodo e' aggiunto il
seguente: «In caso di uso di dispositivi elettronici personali, i
soggetti di cui all'articolo 2, comma 2, nel rispetto della
disciplina in materia di trattamento dei dati personali, adottano
ogni misura atta a garantire la sicurezza e la protezione delle
informazioni e dei dati, tenendo conto delle migliori pratiche e
degli standard nazionali, europei e internazionali per la protezione
delle proprie reti, nonche' a condizione che sia data al lavoratore
adeguata informazione sull'uso sicuro dei dispositivi, anche
attraverso la diffusione di apposite linee guida, e disciplinando,
tra l'altro l'uso di webcam e microfoni, previa informazione alle
organizzazioni sindacali.»;
2. dopo il comma 3-bis e' aggiunto il seguente: «3-ter. Al fine
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 59/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
di agevolare la diffusione del lavoro agile quale modalita' di
esecuzione del rapporto di lavoro subordinato, i soggetti di cui
all'articolo 2, comma 2, lettera a), acquistano beni e progettano e
sviluppano i sistemi informativi e i servizi informatici con
modalita' idonee a consentire ai lavoratori di accedere da remoto ad
applicativi, dati e informazioni necessari allo svolgimento della
prestazione lavorativa, nel rispetto della legge 20 maggio 1970, n.
300, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e della legge 22
maggio 2017, n. 81, assicurando un adeguato livello di sicurezza
informatica, in linea con le migliori pratiche e gli standard
nazionali ed internazionali per la protezione delle proprie reti,
nonche' a condizione che sia data al lavoratore adeguata informazione
sull'uso sicuro degli strumenti impiegati, con particolare riguardo a
quelli erogati tramite fornitori di servizi in cloud, anche
attraverso la diffusione di apposite linee guida, e disciplinando
anche la tipologia di attivita' che possono essere svolte, previa
informazione alle organizzazioni sindacali.»;
b) all'articolo 14, comma 2, secondo periodo, le parole «L'AgID»
sono sostituite dalle seguenti: «La Presidenza del Consiglio dei
ministri, anche avvalendosi dell'AgID,» e, infine, dopo le parole
«migliorino i servizi erogati» sono aggiunte le seguenti:
«assicurando un adeguato livello di sicurezza informatica, in linea
con le migliori pratiche e gli standard nazionali ed internazionali
per la protezione delle proprie reti, nonche' promuovendo la
consapevolezza dei lavoratori sull'uso sicuro dei suddetti sistemi
informativi, anche attraverso la diffusione di apposite linee guida
che disciplinano anche la tipologia di attivita' che possono essere
svolte.»;
c) all'articolo 14-bis:
1) al comma 2, lettera h), le parole «ovvero, su sua richiesta,
da parte della stessa AgID» sono soppresse;
2) al comma 3, le parole «nonche' al Dipartimento per
l'innovazione tecnologica della Presidenza del Consiglio dei
ministri» sono soppresse;
d) all'articolo 17, comma 1-quater, dopo l'ultimo periodo, e'
aggiunto il seguente: «Il mancato avvio delle attivita' necessarie a
porre rimedio e il mancato rispetto del termine perentorio per la
loro conclusione rileva ai fini della misurazione e della valutazione
della performance individuale dei dirigenti responsabili e comporta
responsabilita' dirigenziale e disciplinare ai sensi degli articoli
21 e 55 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.».
1-bis. All'articolo 263, comma 1, secondo periodo, del
decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni,
dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, sono aggiunte, in fine, le
seguenti parole: «e comunque a condizione che l'erogazione dei
servizi rivolti a cittadini ed imprese avvenga con regolarita',
continuita' ed efficienza, nonche' nel rigoroso rispetto dei tempi
previsti dalla normativa vigente».
2. All'articolo 1, comma 6, lettera a), del decreto-legge 21
settembre 2019, n. 105, convertito, con modificazioni, dalla legge 18
novembre 2019, n. 133, le parole «ovvero le centrali di committenza
alle quali essi fanno ricorso ai sensi dell'articolo 1, comma 512,
della legge 28 dicembre 2015, n. 208, che intendano procedere
all'affidamento» sono sostituite dalle seguenti: «che intendano
procedere, anche per il tramite delle centrali di committenza alle
quali essi sono tenuti a fare ricorso ai sensi dell'articolo 1, comma
512, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, all'affidamento».
3. E' istituita presso il Ministero dell'interno, nell'ambito del
Dipartimento per l'amministrazione generale, per le politiche del
personale dell'Amministrazione civile e per le risorse strumentali e
finanziarie, la Direzione Centrale per l'innovazione tecnologica per
l'amministrazione generale, cui e' preposto un dirigente di livello
generale dell'area delle funzioni centrali. La Direzione Centrale
assicura la funzionalita' delle attivita' di innovazione tecnologica
e di digitalizzazione, nonche' dei sistemi informativi del Ministero
dell'interno e delle Prefetture-UTG.
4. La dotazione organica del Ministero dell'interno, in
applicazione di quanto previsto dal comma 3, e' incrementata di un
posto di funzione dirigenziale di livello generale da assegnare al

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 60/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
personale dell'area delle funzioni centrali, i cui maggiori oneri, al
fine di assicurare l'invarianza finanziaria, sono compensati dalla
soppressione di un numero di posti di funzione dirigenziale di
livello non generale della medesima area, equivalente sul piano
finanziario. Alle modifiche della dotazione organica di cui al primo
periodo si provvede con regolamento da adottarsi ai sensi
dell'articolo 17, comma 4-bis della legge 23 agosto 1988, n. 400.
5. Per assicurare la piena efficacia dei progetti di trasformazione
digitale la societa' di cui all'articolo 83, comma 15, del
decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni,
dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nell'ambito dei progetti e delle
attivita' da essa gestiti, provvede alla definizione e allo sviluppo
di servizi e prodotti innovativi operando, anche in favore delle
amministrazioni committenti, in qualita' di innovation procurement
broker. In tale ambito, per l'acquisizione dei beni e dei servizi
funzionali alla realizzazione di progetti ad alto contenuto
innovativo, la medesima societa' non si avvale di Consip S.p.A. nella
sua qualita' di centrale di committenza, in deroga all'ultimo periodo
dell'articolo 4, comma 3-ter, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95,
convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135.
6. Dall'attuazione del presente articolo non derivano nuovi o
maggiori oneri a carico della finanza pubblica. I soggetti di cui
all'articolo 2, comma 2, del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82,
provvedono con le risorse umane, strumentali e finanziarie
disponibili a legislazione vigente.

Art. 32

Codice di condotta tecnologica

1. Al fine di garantire il coordinamento nello sviluppo dei sistemi


informativi e dell'offerta dei servizi in rete delle pubbliche
amministrazioni su tutto il territorio nazionale, al decreto
legislativo 7 marzo 20005, n. 82, dopo l'articolo 13, e' inserito il
seguente:
«Art. 13-bis (Codice di condotta tecnologica ed esperti). - 1. Al
fine di favorire la digitalizzazione della pubblica amministrazione e
garantire il necessario coordinamento sul piano tecnico delle varie
iniziative di innovazione tecnologica, i soggetti di cui all'articolo
2, comma 2, lettera a), nell'ambito delle risorse disponibili,
progettano, realizzano e sviluppano i propri sistemi informatici e
servizi digitali, in coerenza con gli obiettivi dell'agenda digitale
italiana ed europea e nel rispetto del codice di condotta tecnologica
adottato dal Capo dipartimento della struttura della Presidenza del
Consiglio dei ministri competente per la trasformazione digitale,
sentiti l'AgID e il nucleo per la sicurezza cibernetica di cui
all'articolo 12, comma 6, del decreto legislativo 18 maggio 2018, n.
65 e acquisito il parere della Conferenza unificata di cui
all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, entro
sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente disposizione.
2. Il codice di condotta tecnologica disciplina le modalita' di
progettazione, sviluppo e implementazione dei progetti, sistemi e
servizi digitali delle amministrazioni pubbliche, nel rispetto del
principio di non discriminazione, dei diritti e delle liberta'
fondamentali delle persone e della disciplina in materia di perimetro
nazionale di sicurezza cibernetica.
3. I soggetti di cui all'articolo 2, comma 2, lettera a), che
avviano progetti di sviluppo dei servizi digitali sono tenuti a
rispettare il codice di condotta tecnologica e possono avvalersi,
singolarmente o in forma associata, di uno o piu' esperti in possesso
di comprovata esperienza e qualificazione professionale nello
sviluppo e nella gestione di processi complessi di trasformazione
tecnologica e progetti di trasformazione digitale, nel limite delle
risorse progettuali disponibili a legislazione vigente per lo scopo.
Il codice di condotta tecnologica indica anche le principali
attivita', ivi compresa la formazione del personale, che gli esperti
svolgono in collaborazione con il responsabile per la transizione
digitale dell'amministrazione pubblica interessata, nonche' il limite
massimo di durata dell'incarico, i requisiti di esperienza e
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 61/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
qualificazione professionale e il trattamento economico massimo da
riconoscere agli esperti.
4. Nella realizzazione e nello sviluppo dei sistemi informativi, e'
sempre assicurata l'integrazione con le piattaforme abilitanti
previste dagli articoli 5, 62, 64 e 64-bis, nonche' la possibilita'
di accedere da remoto ad applicativi, dati e informazioni necessari
allo svolgimento della prestazione lavorativa in modalita' agile,
assicurando un adeguato livello di sicurezza informatica, in linea
con le migliori pratiche e gli standard nazionali ed internazionali
per la protezione delle proprie reti, nonche' promuovendo la
consapevolezza dei lavoratori sull'uso sicuro dei suddetti sistemi
informativi, anche attraverso la diffusione di apposite linee guida,
e disciplinando anche la tipologia di attivita' che possono essere
svolte.
5. L'AgID verifica il rispetto del codice di condotta tecnologica
da parte dei soggetti interessati e puo' diffidare i soggetti a
conformare la propria condotta agli obblighi previsti dal codice. La
progettazione, la realizzazione e lo sviluppo di servizi digitali e
sistemi informatici in violazione del codice di condotta tecnologica
costituiscono mancato raggiungimento di uno specifico risultato e di
un rilevante obiettivo da parte dei dirigenti responsabili delle
strutture competenti e comportano la riduzione, non inferiore al 30
per cento, della retribuzione di risultato e del trattamento
accessorio collegato alla performance individuale dei dirigenti
competenti, oltre al divieto di attribuire premi o incentivi
nell'ambito delle medesime strutture.».

Capo III
Strategia di gestione del patrimonio informativo pubblico per fini istituzionali
Art. 33

Disponibilita' e interoperabilita' dei dati delle pubbliche


amministrazioni e dei concessionari di pubblici servizi

1. Al fine di semplificare e favorire la fruizione del patrimonio


informativo pubblico da parte delle pubbliche amministrazioni per
fini istituzionali, al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 sono
apportate le seguenti modificazioni:
a) all'articolo 50 dopo il comma 3-bis, e' aggiunto il seguente:
«3-ter. In caso di mancanza di accordi quadro, il Presidente del
Consiglio dei ministri o il Ministro delegato per l'innovazione
tecnologica e la digitalizzazione stabilisce un termine entro il
quale le pubbliche amministrazioni interessate provvedono a rendere
disponibili, accessibili e fruibili i dati alle altre amministrazioni
pubbliche ai sensi del comma 2. L'inadempimento dell'obbligo di
rendere disponibili i dati ai sensi del presente articolo costituisce
mancato raggiungimento di uno specifico risultato e di un rilevante
obiettivo da parte dei dirigenti responsabili delle strutture
competenti e comporta la riduzione, non inferiore al 30 per cento,
della retribuzione di risultato e del trattamento accessorio
collegato alla performance individuale dei dirigenti competenti,
oltre al divieto di attribuire premi o incentivi nell'ambito delle
medesime strutture.»;
b) dopo l'articolo 50-ter, e' inserito il seguente:
«Art. 50-quater (Disponibilita' dei dati generati nella
fornitura di servizi in concessione). - 1. Al fine di promuovere la
valorizzazione del patrimonio informativo pubblico, per fini
statistici e di ricerca e per lo svolgimento dei compiti
istituzionali delle pubbliche amministrazioni, nei contratti e nei
capitolati con i quali le pubbliche amministrazioni affidano lo
svolgimento di servizi in concessione e' previsto l'obbligo del
concessionario di rendere disponibili all'amministrazione concedente,
che a sua volta li rende disponibili alle altre pubbliche
amministrazioni per i medesimi fini e nel rispetto dell'articolo 50,
tutti i dati acquisiti e generati nella fornitura del servizio agli
utenti e relativi anche all'utilizzo del servizio medesimo da parte
degli utenti, come dati di tipo aperto ai sensi dell'articolo 1,

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 62/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
comma 1, lettera l-ter), nel rispetto delle linee guida adottate da
AgID, sentito il Garante per la protezione dei dati personali.».

Art. 34

Semplificazione per la Piattaforma Digitale Nazionale Dati

1. Al fine di favorire la condivisione e l'utilizzo del patrimonio


informativo pubblico per l'esercizio di finalita' istituzionali e la
semplificazione degli oneri per cittadini e imprese, l'articolo
50-ter del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, e' sostituito dal
seguente:
«Art. 50-ter (Piattaforma Digitale Nazionale Dati). - 1. La
Presidenza del Consiglio dei ministri promuove la progettazione, lo
sviluppo e la realizzazione di una Piattaforma Digitale Nazionale
Dati (PDND) finalizzata a favorire la conoscenza e l'utilizzo del
patrimonio informativo detenuto, per finalita' istituzionali, dai
soggetti di cui all'articolo 2, comma 2, nonche' la condivisione dei
dati tra i soggetti che hanno diritto ad accedervi ai fini della
semplificazione degli adempimenti amministrativi dei cittadini e
delle imprese, in conformita' alla disciplina vigente e agli accordi
quadro previsti dall'articolo 50.
2. La Piattaforma Digitale Nazionale Dati e' gestita dalla
Presidenza del Consiglio dei ministri ed e' costituita da
un'infrastruttura tecnologica che rende possibile l'interoperabilita'
dei sistemi informativi e delle basi di dati delle pubbliche
amministrazioni e dei gestori di servizi pubblici per le finalita' di
cui al comma 1, mediante l'accreditamento, l'identificazione e la
gestione dei livelli di autorizzazione dei soggetti abilitati ad
operare sulla stessa, nonche' la raccolta e conservazione delle
informazioni relative agli accessi e alle transazioni effettuate suo
tramite. La condivisione di dati e informazioni avviene attraverso la
messa a disposizione e l'utilizzo, da parte dei soggetti accreditati,
di interfacce di programmazione delle applicazioni (API). Le
interfacce, sviluppate dai soggetti abilitati con il supporto della
Presidenza del Consiglio dei ministri e in conformita' alle Linee
guida AgID in materia interoperabilita', sono raccolte nel "catalogo
API" reso disponibile dalla Piattaforma ai soggetti accreditati. I
soggetti di cui all'articolo 2, comma 2, sono tenuti ad accreditarsi
alla piattaforma, a sviluppare le interfacce e a rendere disponibili
le proprie basi dati senza nuovi o maggiori oneri per la finanza
pubblica. In fase di prima applicazione, la Piattaforma assicura
prioritariamente l'interoperabilita' con il sistema informativo
dell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) di cui
all'articolo 5 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito,
con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, con
l'Anagrafe nazionale della popolazione residente di cui all'articolo
62 e con le banche dati dell'Agenzie delle entrate individuate dal
Direttore della stessa Agenzia. L'AgID, sentito il Garante per la
protezione dei dati personali e acquisito il parere della Conferenza
unificata, di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto
1997, n. 281, adotta linee guida con cui definisce gli standard
tecnologici e criteri di sicurezza, di accessibilita', di
disponibilita' e di interoperabilita' per la gestione della
piattaforma nonche' il processo di accreditamento e di fruizione del
catalogo API.
3. Nella Piattaforma Nazionale Digitale Dati non confluiscono i
dati attinenti a ordine e sicurezza pubblici, difesa e sicurezza
nazionale, polizia giudiziaria e polizia economico-finanziaria.
4. Con decreto adottato dal Presidente del Consiglio dei ministri
entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente
disposizione, di concerto con il Ministero dell'economia e delle
finanze e il Ministero dell'interno, sentito il Garante per la
protezione dei dati personali e acquisito il parere della Conferenza
Unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto
1997, n. 281, e' stabilita la strategia nazionale dati. Con la
strategia nazionale dati sono identificate le tipologie, i limiti, le
finalita' e le modalita' di messa a disposizione, su richiesta della
Presidenza del Consiglio dei ministri, dei dati aggregati e
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 63/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
anonimizzati di cui sono titolari i soggetti di cui all'articolo 2,
comma 2, dando priorita' ai dati riguardanti gli studenti del sistema
di istruzione e di istruzione e formazione professionale ai fini
della realizzazione del diritto-dovere all'istruzione e alla
formazione e del contrasto alla dispersione scolastica e formativa.
5. L'inadempimento dell'obbligo di rendere disponibili e
accessibili le proprie basi dati ovvero i dati aggregati e
anonimizzati costituisce mancato raggiungimento di uno specifico
risultato e di un rilevante obiettivo da parte dei dirigenti
responsabili delle strutture competenti e comporta la riduzione, non
inferiore al 30 per cento, della retribuzione di risultato e del
trattamento accessorio collegato alla performance individuale dei
dirigenti competenti, oltre al divieto di attribuire premi o
incentivi nell'ambito delle medesime strutture.
6. L'accesso ai dati attraverso la Piattaforma Digitale Nazionale
Dati non modifica la disciplina relativa alla titolarita' del
trattamento, ferme restando le specifiche responsabilita' ai sensi
dell'articolo 28 del regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo
e del Consiglio del 27 aprile 2016 in capo al soggetto gestore della
Piattaforma nonche' le responsabilita' dei soggetti accreditati che
trattano i dati in qualita' di titolari autonomi del trattamento.
7. Resta fermo che i soggetti di cui all'articolo 2, comma 2,
possono continuare a utilizzare anche i sistemi di interoperabilita'
gia' previsti dalla legislazione vigente.
8. Le attivita' previste dal presente articolo si svolgono con le
risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione
vigente.».
2. All'articolo 60 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82,
sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 2-bis, dopo le parole «secondo standard e criteri di
sicurezza e di gestione definiti nelle Linee guida» sono aggiunte le
seguenti: «e mediante la piattaforma di cui all'articolo 50-ter»;
b) il comma 2-ter e' abrogato.
3. All'articolo 264, comma 2, del decreto-legge 19 maggio 2020, n.
34, la lettera c) e' abrogata.

Art. 35

Consolidamento e razionalizzazione delle infrastrutture digitali del


Paese

1. All'articolo 33-septies del decreto-legge 18 ottobre 2012, n.


179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n.
221, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) il comma 1 e' sostituito dal seguente: «1. Al fine di tutelare
l'autonomia tecnologica del Paese, consolidare e mettere in sicurezza
le infrastrutture digitali delle pubbliche amministrazioni di cui
all'articolo 2, comma 2, lettere a) e c) del decreto legislativo 7
marzo 2005, n. 82, garantendo, al contempo, la qualita', la
sicurezza, la scalabilita', l'efficienza energetica, la
sostenibilita' economica e la continuita' operativa dei sistemi e dei
servizi digitali, la Presidenza del Consiglio dei ministri promuove
lo sviluppo di un'infrastruttura ad alta affidabilita' localizzata
sul territorio nazionale per la razionalizzazione e il consolidamento
dei Centri per l'elaborazione delle informazioni (CED) definiti al
comma 2, destinata a tutte le pubbliche amministrazioni. Le
amministrazioni centrali individuate ai sensi dell'articolo 1, comma
3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, nel rispetto dei principi di
efficienza, efficacia ed economicita' dell'azione amministrativa,
migrano i loro Centri per l'elaborazione delle informazioni (CED) e i
relativi sistemi informatici, privi dei requisiti fissati dal
regolamento di cui al comma 4, verso l'infrastruttura di cui al primo
periodo o verso l'infrastruttura di cui al comma 4-ter o verso altra
infrastruttura propria gia' esistente e in possesso dei requisiti
fissati dallo stesso regolamento di cui al comma 4. Le
amministrazioni centrali, in alternativa, possono migrare i propri
servizi verso soluzioni cloud, nel rispetto di quanto previsto dal
regolamento di cui al comma 4.»;
b) dopo il comma 1, sono inseriti i seguenti:
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 64/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
«1-bis. Le amministrazioni locali individuate ai sensi
dell'articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n.196, nel
rispetto dei principi di efficienza, efficacia ed economicita'
dell'azione amministrativa, migrano i loro Centri per l'elaborazione
delle informazioni (CED) e i relativi sistemi informatici, privi dei
requisiti fissati dal regolamento di cui al comma 4, verso
l'infrastruttura di cui al comma 1 o verso altra infrastruttura gia'
esistente in possesso dei requisiti fissati dallo stesso regolamento
di cui al comma 4. Le amministrazioni locali, in alternativa, possono
migrare i propri servizi verso soluzioni cloud nel rispetto di quanto
previsto dal regolamento di cui al comma 4.
1-ter. L'Agenzia per l'Italia digitale (AgID), effettua con
cadenza triennale, anche con il supporto dell'Istituto Nazionale di
Statistica, il censimento dei Centri per l'elaborazione delle
informazioni (CED) della pubblica amministrazione di cui al comma 2
e, d'intesa con la competente struttura della Presidenza del
Consiglio dei ministri, nel rispetto di quanto previsto dai commi 1 e
1-bis e dalla disciplina introdotta dal decreto-legge 21 settembre
2019, n. 105, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 novembre
2019, n. 133, definisce nel Piano triennale per l'informatica nella
pubblica amministrazione la strategia di sviluppo delle
infrastrutture digitali delle amministrazioni di cui all'articolo 2,
comma 2, lettere a) e c), del decreto legislativo 7 marzo 2005, n.
82, e la strategia di adozione del modello cloud per la pubblica
amministrazione, alle quali le amministrazioni si attengono. Per la
parte relativa alla strategia di sviluppo delle infrastrutture
digitali e della strategia di adozione del modello cloud delle
amministrazioni locali e' sentita la Conferenza unificata di cui
all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.»;
c) al comma 2, le parole «un impianto informatico atto» sono
sostituite dalle seguenti: «uno o piu' sistemi informatici atti»; le
parole «apparati di calcolo» sono sostituite dalle seguenti: «risorse
di calcolo»; e le parole «apparati di memorizzazione di massa» sono
sostituite dalle seguenti: «sistemi di memorizzazione di massa»;
d) il comma 4 e' sostituito dal seguente: «4. L'AgID, con proprio
regolamento, d'intesa con la competente struttura della Presidenza
del Consiglio dei ministri, nel rispetto della disciplina introdotta
dal decreto-legge 21 settembre 2019, n. 105, convertito, con
modificazioni, dalla legge 18 novembre 2019, n. 133, stabilisce i
livelli minimi di sicurezza, capacita' elaborativa, risparmio
energetico e affidabilita' delle infrastrutture digitali per la
pubblica amministrazione, ivi incluse le infrastrutture di cui ai
commi 1 e 4-ter. Definisce, inoltre, le caratteristiche di qualita',
di sicurezza, di performance e scalabilita', interoperabilita',
portabilita' dei servizi cloud per la pubblica amministrazione.»;
e) il comma 4-bis e' sostituito dal seguente: «4-bis. Le
disposizioni del presente articolo si applicano, fermo restando
quanto previsto dalla legge 3 agosto 2007, n. 124, nel rispetto
dell'articolo 2, comma 6, del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82
e della disciplina e dei limiti derivanti dall'esercizio di attivita'
e funzioni in materia di ordine e sicurezza pubblici, di polizia
giudiziaria, nonche' quelle di difesa e sicurezza nazionale svolte
dalle infrastrutture digitali dell'amministrazione della difesa.»;
f) al comma 4-ter le parole «al comma 4» sono sostituite dalle
seguenti «al comma 1-ter»;
g) dopo il comma 4-ter e' inserito il seguente: «4-quater. Gli
obblighi di migrazione previsti ai commi precedenti non si applicano
alle amministrazioni che svolgono le funzioni di cui all'articolo 2,
comma 6, del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82.».
2. All'articolo 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160, il comma
407 e' abrogato.
3. All'attuazione della presente disposizione le amministrazioni
pubbliche provvedono con le risorse disponibili a legislazione
vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza
pubblica.

Capo IV
Misure per l'innovazione

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 65/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
Art. 36

Misure di semplificazione amministrativa per l'innovazione

l. Al fine di favorire la trasformazione digitale della pubblica


amministrazione, nonche' lo sviluppo, la diffusione e l'impiego delle
tecnologie emergenti e di iniziative ad alto valore tecnologico, le
imprese, le Universita', gli enti di ricerca, pubblici e privati, e
le societa' con caratteristiche di spin off o di start up
universitari di cui all'articolo 6, comma 9, della legge 30 dicembre
2010, n. 240, che intendono sperimentare iniziative attinenti
all'innovazione tecnologica e alla digitalizzazione, possono
presentare alla struttura della Presidenza del Consiglio dei ministri
competente per la trasformazione digitale i relativi progetti, con
contestuale domanda di temporanea deroga alle norme dello Stato,
diverse da quelle di cui al comma 3, che impediscono la
sperimentazione. Nella domanda sono indicati il titolare della
richiesta e il responsabile della sperimentazione, sono specificati
le caratteristiche, i profili di innovazione, la durata, le finalita'
del progetto e della sperimentazione, nonche' i risultati e i
benefici attesi, le modalita' con le quali il richiedente intende
svolgere il monitoraggio delle attivita' e valutarne gli impatti,
nonche' gli eventuali rischi connessi all'iniziativa e le
prescrizioni che si propongono per la loro mitigazione.
2. Le domande vengono contestualmente indirizzate anche al
Ministero dello sviluppo economico, che, sentito il Ministero delle
infrastrutture e dei trasporti per gli eventuali aspetti relativi
alla sicurezza della circolazione, le esamina entro 30 giorni dal
ricevimento e redige una relazione istruttoria contenente la proposta
di autorizzazione alla competente struttura della Presidenza del
Consiglio dei ministri ovvero di preavviso di diniego. Non si
applicano gli articoli 19 e 20 della legge 7 agosto 1990, n. 241. Il
Ministero dello sviluppo economico puo' richiedere chiarimenti o
integrazioni della domanda al richiedente e, in tal caso, la
richiesta interrompe il termine di cui al primo periodo, che inizia a
decorrere nuovamente dalla ricezione degli elementi richiesti o dalla
scadenza del termine assegnato per la risposta. La mancata
trasmissione dei chiarimenti e delle integrazioni da parte del
richiedente, nel termine indicato, comporta il rigetto della domanda.
Per tutti i progetti che presentano concreti ed effettivi profili di
innovazione tecnologica, i cui risultati attesi comportano positivi
impatti sulla qualita' dell'ambiente o della vita e che presentano
concrete probabilita' di successo, la competente struttura della
Presidenza del Consiglio dei ministri, d'intesa con il Ministero
dello sviluppo economico, autorizza la sperimentazione, fissandone la
durata, non superiore ad un anno e prorogabile una sola volta,
stabilendone le modalita' di svolgimento e imponendo le prescrizioni
ritenute necessarie per mitigare i rischi ad essa connessi, dando
comunicazione delle proprie determinazioni, anche ove ostative
all'accoglimento della domanda, al richiedente. L'autorizzazione
sostituisce ad ogni effetto tutti gli atti di assenso, permessi,
autorizzazioni, nulla osta, comunque denominati, di competenza di
altre amministrazioni statali. Ove l'esercizio dell'attivita' oggetto
di sperimentazione sia soggetto anche a pareri, intese, concerti,
nulla osta, autorizzazioni o altri atti di assenso, comunque
denominati, di competenza di altre amministrazioni la competente
struttura della Presidenza del Consiglio dei ministri procede,
d'intesa con il Ministero dello sviluppo economico, ai sensi degli
articoli 14, 14-bis, 14-ter, 14-quater e 14-quinquies, della legge 7
agosto 1990, n. 241, con il dimezzamento dei termini ivi previsti.
3. Con l'autorizzazione di cui al comma 2 non puo' essere disposta
in nessun caso la deroga di disposizioni a tutela della salute,
dell'ambiente, dei beni culturali e paesaggistici ovvero di
disposizioni penali o del codice delle leggi antimafia e delle misure
di prevenzione di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n.
159, ne' possono essere violati o elusi vincoli inderogabili
derivanti dall'appartenenza all'Unione europea o da obblighi
internazionali.

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 66/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
4. La struttura della Presidenza del Consiglio dei ministri
competente per la trasformazione digitale, d'intesa con il Ministero
dello sviluppo economico, vigila sulla sperimentazione autorizzata e
verifica il rispetto delle prescrizioni imposte, l'avanzamento
dell'iniziativa, i risultati conseguiti e gli impatti sulla qualita'
dell'ambiente e della vita. In caso di violazione delle prescrizioni
imposte, diffida l'impresa richiedente ad adeguarsi alle prescrizioni
e a rimuovere ogni eventuale conseguenza derivante dalla violazione,
assegnando all'uopo un congruo termine, comunque non inferiore a
quindici giorni. In caso di inottemperanza alla diffida, la struttura
della Presidenza del Consiglio dei ministri competente per la
trasformazione digitale dispone, d'intesa con il Ministero dello
sviluppo economico, la revoca dell'autorizzazione.
5. Al termine della sperimentazione, l'impresa richiedente
trasmette alla struttura della Presidenza del Consiglio dei ministri
competente per la trasformazione digitale e al Ministero dello
sviluppo economico una documentata relazione con la quale illustra i
risultati del monitoraggio e della sperimentazione, nonche' i
benefici economici e sociali conseguiti. La struttura della
Presidenza del Consiglio dei ministri competente per la
trasformazione digitale, sulla base degli accertamenti svolti durante
la sperimentazione e a conclusione della stessa, valutato il
contenuto della relazione di cui al precedente periodo, attesta se
l'iniziativa promossa dall'impresa richiedente si e' conclusa
positivamente ed esprime un parere al Presidente del Consiglio dei
ministri e al Ministro competente per materia sulla opportunita' di
modifica delle disposizioni di legge o di regolamento che
disciplinano l'attivita' oggetto di sperimentazione.
6. Entro novanta giorni dalla data dell'attestazione positiva di
cui al comma 5, il Presidente del Consiglio dei ministri, o il
Ministro delegato, di concerto con il Ministro competente per
materia, promuove le iniziative normative e regolamentari
eventualmente necessarie per disciplinare l'esercizio dell'attivita'
oggetto di sperimentazione.
7. L'impresa richiedente e' in via esclusiva responsabile dei danni
cagionati a terzi in dipendenza dallo svolgimento della
sperimentazione. Il rilascio dell'autorizzazione di cui al comma 2
non esclude o attenua la responsabilita' dell'impresa richiedente.
8. Il presente articolo non si applica alle attivita' che possono
essere sperimentate ai sensi dell'articolo 36 del decreto-legge 30
aprile 2019, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 28
giugno 2019, n. 58. In ogni caso, con l'autorizzazione di cui al
presente articolo non puo' essere disposta la sperimentazione in
materia di raccolta del risparmio, credito, finanza, moneta, moneta
elettronica, sistema dei pagamenti, assicurazioni e di ogni altro
servizio finanziario oggetto di autorizzazione ai sensi di
disposizioni dell'Unione europea o di disposizioni nazionali che
danno attuazione a disposizioni dell'Unione europea, nonche' in
materia di sicurezza nazionale. E' altresi' esclusa l'autorizzazione
alla sperimentazione di cui al presente articolo in materia
anagrafica, di stato civile, di carta d'identita' elettronica,
elettorale e referendaria, nonche' con riguardo ai procedimenti di
competenza delle autorita' provinciali di pubblica sicurezza relativi
a pubbliche manifestazioni, misure di prevenzione personali e
patrimoniali, autorizzazioni e altri provvedimenti a contenuto
abilitativo, soggiorno, espulsione e allontanamento dal territorio
nazionale degli stranieri e dei cittadini dell'Unione europea, o
comunque di ogni altro procedimento a carattere preventivo in materia
di pubblica sicurezza, e ai provvedimenti e alle comunicazioni ad
essi connessi.
9. Dall'attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi
o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. La competente
struttura della Presidenza del Consiglio dei ministri provvede con le
risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione
vigente.

Art. 37

Disposizioni per favorire l'utilizzo della posta elettronica


certificata nei rapporti tra pubbliche amministrazioni, imprese e
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 67/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
professionisti

1. Al fine di garantire il diritto all'uso delle tecnologie di cui


all'articolo 3 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante
Codice dell'amministrazione digitale, e favorire il percorso di
semplificazione e di maggiore certezza delle comunicazioni
telematiche tra imprese, professionisti e pubbliche amministrazioni
nel rispetto della disciplina europea e fermo quanto previsto nel
predetto Codice, all'articolo 16 del decreto-legge 29 novembre 2008,
n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009,
n. 2, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 6:
1) primo periodo, le parole da «indirizzo di posta elettronica
certificata» fino a «con analoghi sistemi internazionali» sono
sostituite dalle seguenti: «domicilio digitale di cui all'articolo 1,
comma 1, lettera n-ter del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82»;
2) il secondo periodo e' sostituito dal seguente: «Entro il 1°
ottobre 2020 tutte le imprese, gia' costituite in forma societaria,
comunicano al registro delle imprese il proprio domicilio digitale se
non hanno gia' provveduto a tale adempimento.»;
3) al terzo periodo, le parole «dell'indirizzo di posta
elettronica certificata» sono sostituite dalle seguenti: «del
domicilio digitale»;
b) al comma 6-bis:
1) al primo periodo, le parole «indirizzo di posta elettronica
certificata» sono sostituite dalle seguenti: «domicilio digitale», le
parole «per tre mesi,» sono soppresse e, infine, le parole
«l'indirizzo di posta elettronica certificata» sono sostituite dalle
seguenti: «il domicilio digitale»;
2) sono aggiunti i seguenti periodi: «Fatto salvo quanto
previsto dal primo periodo per le imprese di nuova costituzione, i
soggetti di cui al comma 6, che non hanno indicato il proprio
domicilio digitale entro il 1° ottobre 2020, o il cui domicilio
digitale e' stato cancellato dall'ufficio del registro delle imprese
ai sensi del comma 6-ter, sono sottoposti alla sanzione prevista
dall'articolo 2630 del codice civile, in misura raddoppiata.
L'ufficio del registro delle imprese, contestualmente all'irrogazione
della sanzione, assegna d'ufficio un nuovo e diverso domicilio
digitale per il ricevimento di comunicazioni e notifiche, attestato
presso il cassetto digitale dell'imprenditore, erogato dal gestore
del sistema informativo nazionale delle Camere di commercio di cui
all'articolo 8, comma 6, della legge 29 dicembre 1993, n. 580»;
c) dopo il comma 6-bis e' inserito il seguente: «6-ter. Il
Conservatore dell'ufficio del registro delle imprese che rileva,
anche a seguito di segnalazione, un domicilio digitale inattivo,
chiede alla societa' di provvedere all'indicazione di un nuovo
domicilio digitale entro il termine di trenta giorni. Decorsi trenta
giorni da tale richiesta senza che vi sia opposizione da parte della
stessa societa', procede con propria determina alla cancellazione
dell'indirizzo dal registro delle imprese ed avvia contestualmente la
procedura di cui al comma 6-bis. Contro il provvedimento del
Conservatore e' ammesso reclamo al giudice del registro di cui
all'articolo 2189 del codice civile.»;
d) al comma 7:
1) al primo periodo, le parole da «indirizzo di posta
elettronica» fino a «del presente decreto» sono sostituite dalle
seguenti: «domicilio digitale di cui all'articolo 1, comma 1, lettera
n-ter del decreto-legislativo 7 marzo 2005, n. 82»;
2) al secondo periodo, le parole «con il relativo indirizzo di
posta elettronica certificata.» sono sostituite dalle seguenti: «e il
relativo domicilio digitale.»;
3) al terzo periodo le parole «indirizzo di posta elettronica
certificata» sono sostituite dalle seguenti: «domicilio digitale»;
e) il comma 7-bis e' sostituito dal seguente: «7-bis. Il
professionista che non comunica il proprio domicilio digitale
all'albo o elenco di cui al comma 7 e' obbligatoriamente soggetto a
diffida ad adempiere, entro trenta giorni, da parte del Collegio o
Ordine di appartenenza. In caso di mancata ottemperanza alla diffida,
il Collegio o Ordine di appartenenza applica la sanzione della

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 68/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
sospensione dal relativo albo o elenco fino alla comunicazione dello
stesso domicilio. L'omessa pubblicazione dell'elenco riservato
previsto dal comma 7, il rifiuto reiterato di comunicare alle
pubbliche amministrazioni i dati previsti dal medesimo comma, ovvero
la reiterata inadempienza dell'obbligo di comunicare all'indice di
cui all'articolo 6-bis del decreto-legislativo 7 marzo 2005, n. 82
l'elenco dei domicili digitali ed il loro aggiornamento a norma
dell'articolo 5 del decreto del Ministro dello sviluppo economico 19
marzo 2013, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 83 del 9 aprile
2013, costituiscono motivo di scioglimento e di commissariamento del
collegio o dell'ordine inadempiente ad opera del Ministero vigilante
sui medesimi.»;
f) il comma 8 e' abrogato;
g) il comma 9 e' abrogato;
h) il comma 10 e' abrogato.
2. All'articolo 5 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179,
convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221,
il comma 2 e' sostituito dal seguente: «2. L'ufficio del registro
delle imprese che riceve una domanda di iscrizione da parte di
un'impresa individuale che non ha indicato il proprio domicilio
digitale, in luogo dell'irrogazione della sanzione prevista
dall'articolo 2630 del codice civile, sospende la domanda in attesa
che la stessa sia integrata con il domicilio digitale. Le imprese
individuali attive e non soggette a procedura concorsuale che non
hanno gia' indicato, all'ufficio del registro delle imprese
competente, il proprio domicilio digitale sono tenute a farlo entro
il 1° ottobre 2020. Fatto salvo quanto previsto dal primo periodo
relativamente all'ipotesi della prima iscrizione al registro delle
imprese o all'albo delle imprese artigiane, le imprese individuali
attive e non soggette a procedura concorsuale che non hanno indicato
il proprio domicilio digitale entro il 1° ottobre 2020, o il cui
domicilio digitale e' stato cancellato dall'ufficio del registro
delle imprese, sono sottoposte alla sanzione prevista dall'articolo
2194 del codice civile, in misura triplicata previa diffida a
regolarizzare l'iscrizione del proprio domicilio digitale entro il
termine di trenta giorni da parte del Conservatore del registro delle
imprese. Il Conservatore dell'ufficio del registro delle imprese che
rileva, anche a seguito di segnalazione, un domicilio digitale
inattivo, chiede all'imprenditore di provvedere all'indicazione di un
nuovo domicilio digitale entro il termine di trenta giorni. Decorsi
trenta giorni da tale richiesta senza che vi sia opposizione da parte
dello stesso imprenditore, procede con propria determina alla
cancellazione dell'indirizzo dal registro delle imprese. Contro il
provvedimento del Conservatore e' ammesso reclamo al giudice del
registro di cui all'articolo 2189 del codice civile. L'ufficio del
registro delle imprese, contestualmente all'irrogazione della
sanzione, assegna d'ufficio un nuovo e diverso domicilio digitale
presso il cassetto digitale dell'imprenditore disponibile per ogni
impresa all'indirizzo impresa.italia.it, valido solamente per il
ricevimento di comunicazioni e notifiche, accessibile tramite
identita' digitale, erogato dal gestore del sistema informativo
nazionale delle Camere di commercio ai sensi dell'articolo 8, comma
6, della legge 29 dicembre 1993, n. 580. L'iscrizione del domicilio
digitale nel registro delle imprese e le sue successive eventuali
variazioni sono esenti dall'imposta di bollo e dai diritti di
segreteria.».
2-bis. Dall'attuazione del presente articolo non devono derivare
nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le
amministrazioni interessate provvedono agli adempimenti previsti con
le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a
legislazione vigente.

Art. 37 -bis

Misure di semplificazione in materia di richieste di gratuito


patrocinio

1. Al fine di favorire una celere evasione delle richieste di


liquidazione dei compensi spettanti al difensore della parte ammessa
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 69/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
al patrocinio a spese dello Stato e al difensore d'ufficio ai sensi
del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30
maggio 2002, n. 115, le istanze prodotte dal giorno successivo a
quello di entrata in vigore della legge di conversione del presente
decreto sono depositate presso la cancelleria del magistrato
competente esclusivamente mediante modalita' telematica individuata e
regolata con provvedimento del direttore generale per i sistemi
informativi automatizzati del Ministero della giustizia.

Titolo IV
SEMPLIFICAZIONI IN MATERIA DI ATTIVITÀ DI IMPRESA, AMBIENTE E GREEN ECONOMY

Capo I
Semplificazioni in materia di attività di impresa e investimenti pubblici
Art. 38

Misure di semplificazione per reti e servizi di comunicazioni


elettroniche

1. Al decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, sono apportate le


seguenti modificazioni:
a) all'articolo 86, comma 3, dopo le parole: «e ad esse si
applica la normativa vigente in materia» sono aggiunte le seguenti:
«, fatto salvo quanto previsto dagli articoli 87 e 88 con riferimento
alle autorizzazioni per la realizzazione della rete di comunicazioni
elettroniche e degli elementi ad essa collegati per le quali si attua
il regime di semplificazione ivi previsto. Alla installazione di reti
di comunicazione elettronica mediante posa di fibra ottica non si
applica la disciplina edilizia e urbanistica»;
b) all'articolo 87-ter, comma 1, dopo le parole «nel caso di
modifiche delle caratteristiche degli impianti gia' provvisti di
titolo abilitativo» sono inserite le seguenti: «, ivi incluse le
modifiche relative al profilo radioelettrico»; in fine, e' aggiunto
il seguente periodo: «I medesimi organismi di cui al primo periodo si
pronunciano entro trenta giorni dal ricevimento
dell'autocertificazione.»;
c) dopo l'articolo 87-ter e' inserito il seguente:
«Art. 87-quater (Impianti temporanei di telefonia mobile). - 1.
Gli impianti temporanei di telefonia mobile, necessari per il
potenziamento delle comunicazioni mobili in situazioni di emergenza,
o per esigenze di sicurezza, esigenze stagionali, manifestazioni,
spettacoli o altri eventi, destinati ad essere rimossi al cessare
delle anzidette necessita' e comunque entro e non oltre centoventi
giorni dalla loro collocazione, possono essere installati previa
comunicazione di avvio lavori all'amministrazione comunale.
L'impianto e' attivabile qualora, entro trenta giorni dalla
presentazione della relativa richiesta di attivazione all'organismo
competente ad effettuare i controlli di cui all'articolo 14 della
legge 22 febbraio 2001, n. 36, non sia stato comunicato dal medesimo
un provvedimento di diniego.
2. L'installazione di impianti di telefonia mobile, la cui
permanenza in esercizio non superi i sette giorni, e' soggetta ad
autocertificazione di attivazione, da inviare contestualmente alla
realizzazione dell'intervento, all'ente locale, agli organismi
competenti a effettuare i controlli di cui all'articolo 14 della
legge 22 febbraio 2001, n. 36, nonche' ad ulteriori enti di
competenza, fermo restando il rispetto dei vigenti limiti di campo
elettromagnetico. La disposizione di cui al presente comma opera in
deroga ai vincoli previsti dalla normativa vigente.»;
d) all'articolo 88:
1) al comma 1, le parole «un'istanza unica» sono soppresse ed
e' aggiunto infine il seguente periodo: «L'istanza cosi' presentata
avra' valenza di istanza unica effettuata per tutti i profili
connessi agli interventi di cui al presente articolo.»;
2) ai commi 4 e 9, le parole «gli atti di competenza delle
singole amministrazioni» sono sostituite dalle seguenti: «gli atti di

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 70/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
assenso, comunque denominati e necessari per l'effettuazione degli
scavi e delle eventuali opere civili indicate nel progetto, di
competenza delle amministrazioni, degli enti e dei gestori di beni o
servizi pubblici interessati»;
3) al comma 7, terzo periodo, le parole «posa di cavi o tubi
aerei su infrastrutture esistenti, allacciamento utenti il termine e'
ridotto a otto giorni» sono sostituite dalle seguenti: «posa di cavi
o tubi aerei o altri elementi di rete su infrastrutture e siti
esistenti, allacciamento utenti il termine e' ridotto a otto giorni»,
e, dopo il terzo periodo, e' aggiunto il seguente: «I predetti
termini si applicano anche alle richieste di autorizzazione per
l'esecuzione di attraversamenti e parallelismi su porti, interporti,
aree del demanio idrico, marittimo, forestale e altri beni immobili
appartenenti allo Stato, alle Regioni, agli enti locali e agli altri
enti pubblici.»;
d-bis) all'articolo 104, comma 1, lettera c), dopo il numero 2.8)
e' aggiunto il seguente:
«2.8-bis) di installazione o esercizio di apparati
concentratori in tecnologie LPWAN rispondenti alla raccomandazione
della Conferenza europea delle amministrazioni delle poste e delle
telecomunicazioni CEPT/ERC/REC 70-03, fatte salve le esigenze di
difesa e sicurezza dello Stato»;
e) all'articolo 105, comma 1, lettera p), il periodo «Rimane
fermo l'obbligo di rendere la dichiarazione di cui all'articolo 145.»
e' soppresso;
e-bis) all'allegato 25:
1) all'articolo 33, comma 1, lettera c), le parole: «di tipologia
diversa», ovunque ricorrono, sono soppresse;
2) all'articolo 34, comma 1, dopo la lettera c) e' aggiunta la
seguente:
«c-bis) nelle ipotesi di cui all'articolo 104, comma 1, lettera c),
numero 2.8-bis), del Codice:
1) a euro 300,00 fino a 15 apparati concentratori ubicati nello
stesso ambito provinciale;
2) a euro 500,00 da 16 fino a 40 apparati concentratori ubicati
nello stesso ambito provinciale;
3) a euro 700,00 da 41 fino a 100 apparati concentratori ubicati
nello stesso ambito provinciale;
4) a euro 1.000,00 da 101 fino a 300 apparati concentratori ubicati
nello stesso ambito provinciale;
5) a euro 1.500,00 con oltre 300 apparati concentratori
ubicati nello stesso ambito provinciale»;
f) l'articolo 127 e' abrogato. Nella scheda tecnica allegata alla
determina di assegnazione dei diritti d'uso sono riportate le
caratteristiche tecniche degli apparati necessari al funzionamento
degli impianti di cui all'articolo 126 del decreto legislativo n. 259
del 2003;
g) i commi 3 e 4 dell'articolo 145, nonche' l'articolo 36 ed il
comma 2 dell'articolo 37 dell'allegato n. 25, sono abrogati.
2. All'articolo 82 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18,
convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27,
dopo il comma 2, e' inserito il seguente:
«2-bis. Al fine di dare esecuzione agli obiettivi di cui al comma
2, anche in deroga a quanto disposto dal decreto legislativo 1°
agosto 2003, n. 259 e dai regolamenti adottati dagli enti locali,
alle imprese fornitrici di reti e servizi di comunicazioni
elettroniche e' consentito effettuare gli interventi di scavo,
installazione e manutenzione di reti di comunicazione in fibra ottica
mediante la presentazione di segnalazione certificata di inizio
attivita' all'amministrazione locale competente e agli organismi
competenti a effettuare i controlli, contenente le informazioni di
cui ai modelli C e D dell'allegato n. 13 al decreto legislativo n.
259 del 2003. La segnalazione cosi' presentata ha valore di istanza
unica effettuata per tutti i profili connessi alla realizzazione
delle infrastrutture oggetto dell'istanza medesima. Per il
conseguimento dei permessi, autorizzazioni e atti abilitativi,
comunque denominati, relativi alle installazioni delle infrastrutture
per impianti radioelettrici di qualunque tecnologia e potenza, si
applicano le procedure semplificate di cui all'articolo 87-bis del

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 71/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
decreto legislativo n. 259 del 2003.».
3. L'installazione e l'esercizio di sistemi di videosorveglianza di
cui all'articolo 5, comma 2, lettera a), del decreto-legge 20
febbraio 2017, n. 14, convertito, con modificazioni, dalla legge 18
aprile 2017, n. 48, da parte degli enti locali, e' considerata
attivita' libera e non soggetta ad autorizzazione generale di cui
agli articoli 99 e 104 del decreto legislativo 1° agosto 2003, n.
259.
4. All'articolo 7 del decreto legislativo 15 febbraio 2016, n. 33,
il comma 2-bis e' sostituito dal seguente: «2-bis. Qualora siano
utilizzate infrastrutture fisiche esistenti e tecnologie di scavo a
basso impatto ambientale in presenza di sottoservizi, ai fini
dell'articolo 25, comma 1, ultimo periodo, del decreto legislativo 18
aprile del 2016 n. 50, e per gli immobili sottoposti a tutela ai
sensi del decreto legislativo 22 gennaio del 2004, n. 42, l'avvio dei
lavori e' subordinato esclusivamente alla trasmissione, da parte
dell'Operatore di comunicazione elettronica, alla soprintendenza e
all'autorita' locale competente, di documentazione cartografica
prodotta dall'Operatore medesimo relativamente al proprio tracciato e
a quello dei sottoservizi e delle infrastrutture esistenti, nonche'
di documentazione fotografica sullo stato attuale della
pavimentazione. La disposizione si applica anche alla realizzazione
dei pozzetti accessori alle infrastrutture stesse, qualora essi siano
realizzati in prossimita' dei medesimi sottoservizi preesistenti.
L'operatore di rete comunica, con un preavviso di almeno quindici
giorni, l'inizio dei lavori alla soprintendenza competente. Qualora
la posa in opera dei sottoservizi interessi spazi aperti nei centri
storici, e' altresi' depositato presso la soprintendenza apposito
elaborato tecnico che dia conto delle modalita' di risistemazione
degli spazi oggetto degli interventi.».
5. Al fine di semplificare e ridurre i termini delle procedure
autorizzative per l'istallazione di reti di telecomunicazioni,
all'articolo 5 del decreto legislativo 15 febbraio 2016, n. 33, dopo
il comma 1 sono inseriti i seguenti:
«1-bis. Al fine di favorire lo sviluppo delle infrastrutture
digitali e minimizzare l'impatto sul sedime stradale e autostradale,
la posa di infrastrutture a banda ultra larga da parte degli
operatori puo' essere effettuata con la metodologia della micro
trincea attraverso l'esecuzione di uno scavo e contestuale
riempimento di ridotte dimensioni (larghezza da 2,00 a 4,00 cm, con
profondita' regolabile da 10 cm fino a massimo 35 cm), in ambito
urbano ed extraurbano, anche in prossimita' del bordo stradale o sul
marciapiede.
1-ter. L'ente titolare o gestore della strada o autostrada, ferme
restando le caratteristiche di larghezza e profondita' proposte
dall'operatore in funzione delle esigenze di posa dell'infrastruttura
a banda ultra larga, puo' concordare con l'operatore stesso ulteriori
accorgimenti in merito al posizionamento dell'infrastruttura e le
concrete modalita' di lavorazione allo scopo di garantire le
condizioni di sicurezza e non alterare le prestazioni della
sovrastruttura stradale.
1-quater. L'operatore e' tenuto a svolgere le attivita' di scavo
e riempimento a regola d'arte in modo da non arrecare danno
all'infrastruttura stradale o autostradale interessata dai lavori.».
6. All'articolo 8, della legge 22 febbraio 2001, n. 36, il comma 6
e' sostituito dal seguente: «6. I comuni possono adottare un
regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e
territoriale degli impianti e minimizzare l'esposizione della
popolazione ai campi elettromagnetici con riferimento a siti
sensibili individuati in modo specifico, con esclusione della
possibilita' di introdurre limitazioni alla localizzazione in aree
generalizzate del territorio di stazioni radio base per reti di
comunicazioni elettroniche di qualsiasi tipologia e, in ogni caso, di
incidere, anche in via indiretta o mediante provvedimenti
contingibili e urgenti, sui limiti di esposizione a campi elettrici,
magnetici ed elettromagnetici, sui valori di attenzione e sugli
obiettivi di qualita', riservati allo Stato ai sensi dell'articolo
4.».
6-bis. L'articolo 1, comma 46, della legge 4 agosto 2017, n. 124,

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 72/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
si interpreta nel senso che le misure di identificazione in via
indiretta o da remoto del cliente gia' adottate dagli operatori di
telefonia mobile, sia in caso di nuova attivazione che di migrazione
di S.I.M. card gia' attivate, basate su sistemi di registrazione
audio-video che garantiscano, anche ai fini di giustizia, la corretta
e completa acquisizione dei dati necessari al riconoscimento
dell'utente, la genuinita' della ripresa e il rispetto delle norme a
tutela della riservatezza dei dati personali, effettuate sotto la
responsabilita' del medesimo operatore, sono ritenute compatibili con
le previsioni, gli obiettivi ed i requisiti di cui all'articolo 55,
comma 7 codice di cui al decreto legislativo 1° agosto, del2003, n.
259.
7. Agli oneri derivanti dall'attuazione delle lettere e) e g) del
comma 1, valutati in 280.000 euro annui a decorrere dall'anno 2020,
si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del
Fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio
triennale 2020 - 2022, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e
speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di
previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno
2020, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo
al Ministero dello Sviluppo Economico.

Art. 38 - bis

Semplificazioni per la realizzazione di spettacoli dal vivo

1. Fuori dei casi di cui agli articoli 142 e 143 del regolamento di
cui al regio decreto 6 maggio 1940, n. 635, al fine di far fronte
alle ricadute economiche negative per il settore dell'industria
culturale conseguenti alle misure di contenimento dell'emergenza
epidemiologica da COVID-19, in via sperimentale fino al 31 dicembre
2021, per la realizzazione di spettacoli dal vivo che comprendono
attivita' culturali quali il teatro, la musica, la danza e il
musical, che si svolgono in un orario compreso tra le ore 8 e le ore
23, destinati ad un massimo di 1.000 partecipanti, ogni atto di
autorizzazione, licenza, concessione non costitutiva, permesso o
nulla osta comunque denominato, richiesto per l'organizzazione di
spettacoli dal vivo, il cui rilascio dipenda esclusivamente
dall'accertamento di requisiti e presupposti richiesti dalla legge o
da atti amministrativi a contenuto generale, e' sostituito dalla
segnalazione certificata di inizio attivita' di cui all'articolo 19
della legge 7 agosto 1990, n. 241,presentata dall'interessato allo
sportello unico per le attivita' produttive o ufficio analogo, fermo
restando il rispetto delle disposizioni e delle linee guida adottate
per la prevenzione e il contrasto della diffusione del contagio da
COVID-19 e con esclusione dei casi in cui sussistono vincoli
ambientali, paesaggistici o culturali nel luogo in cui si svolge lo
spettacolo in oggetto.
2. La segnalazione di cui al comma 1indica il numero massimo di
partecipanti, il luogo e l'orario in cui si svolge lo spettacolo ed
e' corredata dalle dichiarazioni sostitutive di certificazioni e
dell'atto di notorieta' per quanto riguarda tutti gli stati, le
qualita' personali e i fatti previsti negli articoli 46 e 47 del
testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28
dicembre 2000, n. 445, nonche' da una relazione tecnica di un
professionista iscritto nell'albo degli ingegneri o nell'albo degli
architetti o nell'albo dei periti industriali o nell'albo dei
geometri che attesta la rispondenza del luogo dove si svolge lo
spettacolo alle regole tecniche stabilite con decreto del Ministro
dell'interno.
3. L'attivita' oggetto della segnalazione puo' essere iniziata
dalla data della presentazione della segnalazione all'amministrazione
competente.
4. L'amministrazione competente, in caso di accertata carenza dei
requisiti e dei presupposti di cui al comma 1, nel termine di
sessanta giorni dal ricevimento della segnalazione di cui al medesimo
comma, adotta motivati provvedimenti di divieto di prosecuzione
dell'attivita' e di rimozione degli eventuali effetti dannosi di
essa. In caso di dichiarazioni sostitutive di certificazioni e
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 73/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
dell'atto di notorieta' false o mendaci, l'amministrazione, ferma
restando l'applicazione delle sanzioni penali di cui al comma 5,
nonche' di quelle di cui al capo VI del testo unico di cui al decreto
del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, puo'
adottare i provvedimenti di cui al primo periodo anche dopo la
scadenza del termine di sessanta giorni.
5. Ogni controversia relativa all'applicazione del presente
articolo e' devoluta alla giurisdizione esclusiva del giudice
amministrativo. Ove il fatto non costituisca piu' grave reato,
chiunque, nelle dichiarazioni, attestazioni o asseverazioni che
corredano la segnalazione certificata di inizio attivita', dichiara o
attesta falsamente l'esistenza dei requisiti o dei presupposti di cui
al comma 1 e' punito con la reclusione da uno a tre anni.

Art. 39

Semplificazioni della misura Nuova Sabatini ed estensione degli


interventi di cui al decreto-legge 1° aprile 1989, n. 120,
convertito, con modificazioni, dalla legge 15 maggio 1989, n. 181

1. All'articolo 2, comma 4, del decreto-legge 21 giugno 2013, n.


69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98,
le parole «In caso di finanziamento di importo non superiore a
100.000,00 euro, il contributo viene erogato in un'unica soluzione»,
sono sostituite dalle seguenti: «In caso di finanziamento di importo
non superiore a 200.000 euro, il contributo viene erogato in un'unica
soluzione.».
2. All'articolo 1, comma 226, della legge 27 dicembre 2019, n. 160,
dopo il terzo periodo sono aggiunti i seguenti: «I contributi di cui
al terzo periodo sono erogati alle imprese beneficiarie in un'unica
soluzione, con modalita' procedurali stabilite con decreto, del
Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro
dell'economia e delle finanze. In aggiunta al predetto stanziamento
di 60 milioni di euro, l'intervento puo' essere cofinanziato con
risorse rivenienti da fondi strutturali e di investimento europei,
anche per sostenere, applicando la medesima maggiorazione del 100 per
cento, investimenti aventi caratteristiche diverse da quelle di cui
al secondo periodo.».
2-bis. Al fine di accelerare la ripresa economica ed occupazionale,
tra i programmi di investimento nelle aree di crisi industriale
agevolati ai sensi del decreto-legge 1° aprile 1989, n. 120,
convertito, con modificazioni, dalla legge 15 maggio 1989, n. 181, e'
aggiunta, limitatamente ai programmi di investimento per la tutela
ambientale, la fabbricazione di gas industriali, in conformita' e
alle condizioni di cui agli articoli 36 e 37 del regolamento (UE) n.
651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014. Sono conseguentemente
apportate le necessarie modifiche al decreto del Ministro dello
sviluppo economico 30 agosto 2019, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 244 del 17 ottobre 2019.

Art. 39 - bis

Modifiche alla disciplina della piattaforma telematica


«Incentivi.gov.it»

1. All'articolo 18-ter del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34,


convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58,
sono apportate le seguenti modificazioni:
a) dopo il comma 1 e' inserito il seguente:
«1-bis. La piattaforma telematica di cui al comma 1 deve promuovere
la conoscenza di tutte le misure di incentivazione e dei programmi di
finanziamento gestiti dal Ministero dello sviluppo economico e
migliorare la trasparenza e la comprensione delle procedure di
accesso e di erogazione degli incentivi anche attraverso un accesso
alle informazioni interattivo e di facile utilizzo che, sulla base
delle esigenze dei beneficiari, li indirizzi verso le misure piu'
appropriate ed agevoli la conoscenza dello stato di avanzamento delle
procedure di concessione degli incentivi, anche attraverso sistemi
dedicati di assistenza»;
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 74/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
b) il comma 2 e' sostituito dal seguente:
«2. Fermi restando i contenuti previsti al comma 1-bis, una sezione
della piattaforma e' dedicata alle informazioni relative alle misure
di sostegno al tessuto produttivo gestite dalle altre amministrazioni
pubbliche centrali e locali di cui all'articolo 1, comma 2, del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ed e' alimentata
attraverso l'interoperabilita' con il Registro nazionale degli aiuti
di Stato di cui al comma 6»;
c) i commi 4 e 5 sono abrogati;
d) al comma 6, le parole: « , da emanare entro sessanta giorni
dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del
presente decreto, » sono soppresse e sono aggiunte, in fine, le
seguenti parole: « ,ivi incluse le modalita' per assicurare
l'interoperabilita' della piattaforma Incentivi-.gov.it con il
Registro nazionale degli aiuti di Stato di cui all'articolo 52 della
legge 24 dicembre 2012, n. 234, al fine di garantire l'immediata
disponibilita' delle informazioni utili ai sensi dei commi 1-bis e 2
».
2. All'attuazione dell'articolo 18-ter del decreto-legge 30 aprile
2019, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno
2019, n. 58, come modificato dal presente articolo, si provvede con
il decreto di cui al comma 6 del medesimo articolo 18-ter, da
adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della
legge di conversione del presente decreto.

Art. 39 - ter

Modifiche alla disciplina del Fondo di cui all'articolo 1, comma 226,


della legge 30 dicembre 2018, n. 145

1. All'articolo 1, comma 226, della legge 30 dicembre 2018, n. 145,


il terzo periodo e' sostituito dai seguenti: «Con decreto del
Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro
dell'economia e delle finanze, sono stabiliti criteri e modalita' di
utilizzo delle risorse del Fondo al fine di favorire il collegamento
tra i diversi settori di ricerca interessati dagli obiettivi di
politica economica e industriale, la collaborazione con gli organismi
di ricerca internazionale, l'integrazione con i finanziamenti della
ricerca europei e nazionali, le relazioni con il sistema del capitale
di rischio (venture capital) italiano ed estero. Per l'attuazione
dell'intervento il Ministero dello sviluppo economico si avvale della
societa' Infratel Italia S.p.a. mediante apposita convenzione. Ai
relativi oneri si provvede nel limite massimo dell'1 per cento delle
risorse del Fondo di cui al presente comma» e al sesto periodo, le
parole: «dal regolamento» sono sostituite dalle seguenti: «dal
decreto».

Art. 40

Semplificazione delle procedure di cancellazione dal registro delle


imprese e dall'albo degli enti cooperativi

1. Il provvedimento conclusivo delle procedure d'ufficio


disciplinate dal decreto del Presidente della Repubblica 23 luglio
2004, n. 247, dall'articolo 2490, sesto comma, del codice civile,
nonche' ogni altra iscrizione o cancellazione d'ufficio conseguente
alla mancata registrazione obbligatoria a domanda di parte nel
registro delle imprese, e' disposto con determinazione del
conservatore. Il conservatore verifica, nell'ipotesi della
cancellazione delle societa' di persone, tramite accesso alla banca
dati dell'Agenzia delle entrate - Ufficio del territorio competente,
che nel patrimonio della societa' da cancellare non rientrino beni
immobili ovvero, ove siano presenti beni immobili, sospende il
procedimento e rimette gli atti al Presidente del Tribunale ai sensi
dell'articolo 3, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica
23 luglio 2004, n. 247.
2. Per le societa' di capitali e' causa di scioglimento senza
liquidazione l'omesso deposito dei bilanci di esercizio per cinque
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 75/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
anni consecutivi o il mancato compimento di atti di gestione, ove
l'inattivita' e l'omissione si verifichino in concorrenza con almeno
una delle seguenti circostanze:
a) il permanere dell'iscrizione nel registro delle imprese del
capitale sociale in lire;
b) l'omessa presentazione all'ufficio del registro delle imprese
dell'apposita dichiarazione per integrare le risultanze del registro
delle imprese a quelle del libro soci, limitatamente alle societa' a
responsabilita' limitata e alle societa' consortili a responsabilita'
limitata.
3. Il conservatore iscrive d'ufficio la propria determinazione di
accertamento della causa di scioglimento senza liquidazione, nel
registro delle imprese.
4. Il conservatore del registro delle imprese comunica l'avvenuta
iscrizione agli amministratori, risultanti dal registro delle
imprese, ai quali e' assegnato un termine di sessanta giorni per
presentare formale e motivata domanda di prosecuzione dell'attivita'
e per presentare le domande di iscrizione degli atti non iscritti e
depositati, ai sensi di legge.
5. A seguito della presentazione della formale e motivata domanda
di prosecuzione dell'attivita' di cui al comma 4, il conservatore
iscrive d'ufficio la propria determinazione di revoca del
provvedimento di accertamento della causa di scioglimento senza
liquidazione, nel registro delle imprese. In caso contrario, decorso
il termine di cui al comma 4, il conservatore del registro delle
imprese, verificata altresi' l'eventuale cancellazione della partita
IVA della societa' e la mancanza di beni iscritti in pubblici
registri, provvede con propria determinazione alla cancellazione
della societa' dal registro medesimo.
6. Ogni determinazione del conservatore del registro delle imprese
e' comunicata agli interessati entro otto giorni dalla sua adozione.
7. Contro la determinazione del conservatore l'interessato puo'
ricorrere, entro quindici giorni dalla comunicazione, al giudice del
registro delle imprese.
8. Le determinazioni del conservatore non opposte, le decisioni del
giudice del registro adottate ai sensi dell'articolo 2189 del codice
civile e le sentenze del tribunale in caso di ricorso ai sensi
dell'articolo 2192 del codice civile sono iscritte nel registro delle
imprese con comunicazione unica d'ufficio, disciplinata dall'articolo
9 del decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito, con
modificazioni, dalla legge 2 aprile 2007, n. 40, al fine della
trasmissione immediata all'Agenzia delle entrate, all'lNPS,
all'lNAIL, ed agli altri enti collegati.
9. Il comma 16 dell'articolo 25 del decreto-legge 18 ottobre 2012,
n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012,
n. 221, e' sostituito dal seguente:
«16. Entro sessanta giorni dalla perdita dei requisiti di cui ai
commi 2 e 5 la start-up innovativa o l'incubatore certificato sono
cancellati dalla sezione speciale del registro delle imprese di cui
al presente articolo, con provvedimento del conservatore impugnabile
ai sensi dell'articolo 2189, terzo comma, del codice civile,
permanendo l'iscrizione alla sezione ordinaria del registro delle
imprese. Ai fini di cui al primo periodo, alla perdita dei requisiti
e' equiparato il mancato deposito della dichiarazione di cui al comma
15.»
10. Il comma 7 dell'articolo 4 del decreto-legge 24 gennaio 2015,
n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2015, n.
33, e' sostituito dal seguente:
«7. Entro sessanta giorni dalla perdita dei requisiti di cui al
comma 1, le PMI innovative sono cancellate dalla sezione speciale del
registro delle imprese di cui al comma 2, con provvedimento del
conservatore impugnabile ai sensi dell'articolo 2189, terzo comma,
del codice civile, permanendo l'iscrizione alla sezione ordinaria del
registro delle imprese. Alla perdita dei requisiti e' equiparato il
mancato deposito della dichiarazione di cui al comma 6.».
11. All'articolo 223-septiesdecies delle disposizioni per
l'attuazione del codice civile e disposizioni transitorie, dopo il
primo comma e' aggiunto il seguente:
«Ai fini dello scioglimento e della cancellazione ai sensi del

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 76/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
primo comma, l'ente di cui all'articolo 7 della legge 29 dicembre
1993, n. 580, trasmette all'autorita' di vigilanza, alla chiusura di
ogni semestre solare, l'elenco degli enti cooperativi, anche in
liquidazione ordinaria, che non hanno depositato i bilanci di
esercizio da oltre cinque anni. L'autorita' di vigilanza verifica
l'assenza di valori patrimoniali immobiliari mediante apposita
indagine massiva nei pubblici registri, in attuazione delle
convenzioni che devono essere all'uopo stipulate con le competenti
autorita' detentrici dei registri predetti.».
12. All'articolo 5 della legge 17 luglio 1975, n. 400, dopo il
primo comma e' aggiunto il seguente:
«L'autorita' di vigilanza trasmette il decreto di cancellazione
di cui al primo comma all'indirizzo di posta elettronica certificata
della conservatoria competente per territorio che provvede, senza
indugio, alla cancellazione dei gravami, delletrascrizionie
delledomandein quello indicate nel decreto.».
12-bis. In conseguenza dell'emergenza sanitaria da COVID-19 e
dell'esigenza di garantire alle imprese la lavorazione delle numerose
pratiche presentate e ancora giacenti presso le Camere di commercio,
industria, artigianato e agricoltura, il termine per la conclusione
dei procedimenti di accorpamento di cui al comma 1 dell'articolo 61
del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, e' fissato al 30 novembre
2020.
12-ter. Al codice civile sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all'articolo 2492:
1) dopo il terzo comma e' inserito il seguente:
«Entro i cinque giorni successivi alla presentazione del reclamo,
il cancelliere comunica la notizia in via telematica, ai fini
dell'annotazione, al competente ufficio del registro delle imprese»;
2) al quarto comma e' aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Un
estratto della sentenza definitiva che decide sul reclamo e'
trasmesso, entro cinque giorni, dal cancelliere al competente ufficio
del registro delle imprese per la relativa annotazione»;
b) all'articolo 2495:
1) al primo comma sono aggiunte, in fine, le seguenti parole:
«, salvo quanto disposto dal secondo comma»;
2) dopo il primo comma e' inserito il seguente:
«Decorsi cinque giorni dalla scadenza del termine previsto dal
terzo comma dell'articolo 2492, il conservatore del registro delle
imprese iscrive la cancellazione della societa' qualora non riceva
notizia della presentazione di reclami da parte del cancelliere».

Art. 40 - bis

Semplificazione del terminale unico per i buoni pasto elettronici

1. All'articolo 144 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50,


sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 5, primo periodo, la parola: «individuati» e'
sostituita dalle seguenti: «individuati le modalita' attuative della
disposizione di cui al comma 6-bis, nonche'»;
b) dopo il comma 6 e' inserito il seguente:
«6-bis. In caso di buoni pasto in forma elettronica previsti
dall'articolo 4, comma 3, del regolamento di cui al decreto del
Ministro dello sviluppo economico 7 giugno 2017, n. 122, e' garantito
agli esercizi convenzionati un unico terminale di pagamento».
2. Dall'attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi
o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Art. 40 - ter

Semplificazioni per le attivita' di recupero dei materiali metallici

1. Al fine di incentivare azioni di recupero dei materiali


metallici e promuovere una gestione sostenibile, efficiente e
razionale degli stessi, secondo i principi dell'economia circolare,
le attivita' di raccolta e trasporto degli stessi materiali avviati a
specifiche attivita' di recupero possono essere svolte con modalita'
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 77/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
semplificate di iscrizione all'Albo nazionale gestori ambientali di
cui all'articolo 212 del decreto legislativo 6 aprile 2006, n. 152. A
tal fine presso l'Albo e' istituito un registro al quale le aziende
italiane ed estere possono iscriversi ai fini dell'abilitazione
all'esercizio della raccolta e del trasporto in modalita'
semplificata. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore
della legge di conversione del presente decreto, l'Albo definisce
apposite modalita' semplificate di iscrizione nel registro che
promuovano e facilitino l'ingresso nel mercato, anche dall'estero,
per le imprese che intendano svolgere tali attivita'.
2. Dall'attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi
o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

Art. 40 - quater

Semplificazioni in materia di visto per investitori esteri

1. All'articolo 26-bis del testo unico di cui al decreto


legislativo 25 luglio 1998, n. 286, sono apportate le seguenti
modificazioni:
a) al comma 1, alinea, dopo le parole:
«agli stranieri che intendono effettuare» sono aggiunte le
seguenti: «, in nome proprio o per conto della persona giuridica che
legalmente rappresentano»;
b) dopo il comma 3 sono inseriti i seguenti:
«3-bis. Qualora la richiesta del nulla osta di cui al comma 3 sia
presentata dal legale rappresentante della persona giuridica
straniera, l'autorita' amministrativa, individuata con il decreto di
cui al comma 2, richiede al Ministero degli affari esteri e della
cooperazione internazionale la preliminare verifica sulla sussistenza
della condizione di reciprocita' di cui all'articolo 16 delle
disposizioni sulla legge in generale premesse al codice civile.
3-ter. Il rilascio del nulla osta ai sensi del comma 3-bis reca
l'attestazione dell'avvenuta verifica della condizione di
reciprocita' di cui all'articolo 16 delle disposizioni sulla legge in
generale premesse al codice civile»;
c) dopo il comma 5 e' inserito il seguente:
«5-bis. Il soggetto titolare del permesso di soggiorno per
investitori esercita gli stessi diritti inerenti al permesso di
soggiorno per lavoro autonomo di cui all'articolo 26,e' esonerato
dalla verifica della condizione di reciprocita' di cui all'articolo
16 delle disposizioni sulla legge in generale premesse al codice
civile e, per la durata complessiva di cinque anni a decorrere dal
primo rilascio, e' esonerato dall'obbligo della sottoscrizione
dell'accordo di integrazione di cui all'articolo 4-bis e dagli
obblighi inerenti alla continuita' del soggiorno in Italia previsti
dal regolamento di attuazione».

Art. 41

Semplificazione del Sistema di monitoraggio degli investimenti


pubblici e riduzione degli oneri informativi a carico delle
Amministrazioni pubbliche

1. Al fine di rafforzare sistemi di monitoraggio degli investimenti


pubblici, anche per garantire la trasparenza dell'azione
amministrativa, attuare pienamente i principi di interoperabilita' e
unicita' dell'invio dei dati, semplificare le modalita' di utilizzo
del Sistema vigente di monitoraggio degli investimenti pubblici,
all'articolo 11 dalla legge 16 gennaio 2003, n. 3, dopo il comma 2,
sono aggiunti, in fine, i seguenti:
«2-bis. Gli atti amministrativi anche di natura regolamentare
adottati dalle Amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, che dispongono il
finanziamento pubblico o autorizzano l'esecuzione di progetti di
investimento pubblico, sono nulli in assenza dei corrispondenti
codici di cui al comma 1 che costituiscono elemento essenziale
dell'atto stesso.
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 78/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
2-ter. Le Amministrazioni che emanano atti amministrativi che
dispongono il finanziamento pubblico o autorizzano l'esecuzione di
progetti di investimento pubblico, associano negli atti stessi, il
Codice unico di progetto dei progetti autorizzati al programma di
spesa con l'indicazione dei finanziamenti concessi a valere su dette
misure, della data di efficacia di detti finanziamenti e del valore
complessivo dei singoli investimenti. A tal fine il Dipartimento per
la programmazione e il coordinamento della politica economica, il
Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato e il Dipartimento
per le Politiche di Coesione concordano modalita' per fornire il
necessario supporto tecnico per lo svolgimento dell'attivita' di cui
al periodo precedente al fine di garantire la corretta programmazione
e il monitoraggio della spesa di ciascun programma e dei relativi
progetti finanziati.
2-quater. I soggetti titolari di progetti d'investimento pubblico
danno notizia, con periodicita' annuale, in apposita sezione dei
propri siti web istituzionali, dell'elenco dei progetti finanziati,
indicandone il CUP, l'importo totale del finanziamento, le fonti
finanziarie, la data di avvio del progetto e lo stato di attuazione
finanziario e procedurale.
2-quinquies. Entro il 30 giugno di ogni anno, l'Autorita'
politica delegata agli investimenti pubblici ove nominata, con il
supporto del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento
della politica economica, presenta al Comitato Interministeriale per
la Programmazione Economica un'informativa sullo stato di attuazione
della programmazione degli investimenti pubblici, in base agli esiti
dell'applicazione del presente articolo. Entro il medesimo termine,
il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, con il supporto
del Dipartimento per le Politiche di Coesione, presenta al Comitato
Interministeriale per la Programmazione Economica un'informativa
sullo stato di attuazione della programmazione degli investimenti
pubblici finanziati con le risorse nazionali e comunitarie per lo
sviluppo e la coesione. A tal fine il Dipartimento della Ragioneria
dello Stato mette a disposizione del Dipartimento per la
programmazione e il coordinamento della politica economica e del
Dipartimento per le Politiche di Coesione, in cooperazione
applicativa, i corrispondenti dati rilevati dalle Amministrazioni
pubbliche nella banca dati delle Amministrazioni pubbliche di cui
alla legge 31 dicembre 2009, n. 196, con le riconciliazioni, ove
presenti, con i dati di pagamento del Sistema SIOPE PLUS, di cui
all'articolo 14 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, e dal sistema
della fatturazione elettronica, di cui alla legge 24 dicembre 2007,
n. 244.
2-sexies. All'attuazione del presente articolo le Amministrazioni
provvedono nei limiti delle risorse umane finanziarie e strumentali
disponibili allo scopo a legislazione vigente.».
2. Al comma 7 dell'articolo 1 della legge 17 maggio 1999, n. 144
e' aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Una quota del fondo pari
a 900.000 euro annui, a decorrere dall'anno 2021, e' assegnata al
finanziamento delle attivita' di cui al comma 5.».
3. All'articolo 44 del decreto-legge del 30 aprile 2019, n. 34,
convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58,
dopo il comma 2, e' aggiunto il seguente:
«2-bis. I sistemi di gestione e controllo dei Piani di sviluppo e
coesione di cui al comma 1, sono improntati, sulla base di linee
guida definite dall'Agenzia per la coesione territoriale, a criteri
di proporzionalita' e semplificazione, fermi restando i controlli di
regolarita' amministrativo contabile degli atti di spesa previsti
dalla legislazione vigente.».
3-bis. All'articolo 7-bis, comma 2-bis, del decreto-legge 29
dicembre 2016, n. 243, convertito, con modificazioni, dalla legge 27
febbraio 2017, n. 18, dopo il primo periodo e' inserito il seguente:
«La comunicazione di cui al periodo precedente, entro trenta giorni
dalla ricezione, e' trasmessa dal Ministro per il Sud e la coesione
territoriale all'autorita' politica delegata per il coordinamento
della politica economica e la programmazione degli investimenti
pubblici di interesse nazionale».

Art. 42

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 79/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***

Semplificazioni dell'attivita' del Comitato interministeriale per la


programmazione economica

1. All'articolo 1, comma 15, del decreto-legge 18 aprile 2019, n.


32, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 giugno 2019, n. 55,
sono apportate le seguenti modificazioni:
a) le parole: «2019 e 2020» sono sostituite dalle seguenti: «dal
2019 al 2022»;
b) dopo le parole: «soggetto aggiudicatore», sono aggiunte le
seguenti: «, anche ai fini della localizzazione e, ove occorrente,
previa convocazione da parte di quest'ultimo della Conferenza di
servizi,»;
c) e' aggiunto, in fine, il seguente periodo: «In caso di
approvazione da parte del soggetto aggiudicatore, il Ministero delle
infrastrutture e dei trasporti rende una informativa al CIPE.».
2. All'articolo 202 del Codice dei contratti pubblici di cui al
decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, dopo il comma 8, e'
inserito il seguente:
«8-bis. Per i finanziamenti approvati dal Comitato
interministeriale per la programmazione economica senza contestuale
approvazione dei progetti, con particolare riferimento a quelli
approvati ai sensi dell'articolo 5 della legge 26 febbraio 1992, n.
211, l'utilizzo di eventuali ribassi di gara o risorse liberatesi in
corso d'opera e' autorizzato dal Ministero delle infrastrutture e dei
trasporti previa richiesta e istruttoria presentate dal soggetto
attuatore, e contestuale individuazione degli interventi da
finanziare nell'ambito della medesima opera in cui i ribassi e le
risorse si sono determinate. Il Ministero delle infrastrutture e dei
trasporti rende informativa al CIPE in merito a tali
autorizzazioni.».
3. All'articolo 216 del Codice dei contratti pubblici di cui al
decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, dopo il comma 27-octies e'
aggiunto, il seguente:
«27-novies. Le proroghe della dichiarazione di pubblica utilita'
e del vincolo preordinato all'esproprio in scadenza su progetti gia'
approvati dal Comitato interministeriale per la programmazione
economica (CIPE) in base al previgente decreto legislativo 12 aprile
2006, n. 163, sono approvate direttamente dal soggetto aggiudicatore.
Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti entro il 31
dicembre di ciascun anno rende una informativa al CIPE in merito alle
proroghe disposte nel corso dell'anno e ai termini in scadenza
nell'anno successivo.».
4. All'articolo 6 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, il comma 4
e' sostituito dal seguente: «4. Il Dipartimento per la programmazione
e il coordinamento della politica economica della Presidenza del
Consiglio dei ministri trasmette alle Camere, entro il 30 giugno di
ciascun anno, una relazione concernente l'attivita' e le
deliberazioni del Comitato interministeriale per la programmazione
economica (CIPE) adottate nel corso dell'anno precedente. A decorrere
dall'anno 2022 la relazione contiene anche le attivita' svolte in
materia di sviluppo sostenibile.».

Art. 43

Semplificazione per l'erogazione delle risorse pubbliche in


agricoltura, in materia di controlli nonche' di comunicazioni
individuali dei provvedimenti adottati ai sensi dell'articolo 38,
comma 7, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con
modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111

1. Al fine di assicurare la continuita' e la semplificazione delle


attivita' amministrative, ivi compresi i controlli propedeutici e
successivi necessari all'erogazione delle risorse pubbliche in
agricoltura, anche in considerazione delle misure restrittive
introdotte per il contenimento e la gestione dell'emergenza
epidemiologica da COVID-19 e delle conseguenti misure di sostegno,
nell'ambito del Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN) sono
adottate le seguenti misure:
a) e' istituito un nuovo sistema unico di identificazione delle
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 80/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
parcelle agricole in conformita' all'articolo 5 del regolamento
delegato (UE) n. 640/2014 della Commissione, dell'11 marzo 2014,
basato sull'evoluzione e sviluppo di sistemi digitali che supportano
l'utilizzo di applicazioni grafiche e geo-spaziali per agevolare gli
adempimenti previsti in capo ai produttori dalla normativa
dell'Unione europea e nazionale in materia agricola e per
l'esecuzione delle attivita' di gestione e di controllo di competenza
delle amministrazioni pubbliche;
b) l'anagrafe delle aziende agricole di cui all'articolo 1 del
decreto del Presidente della Repubblica 1° dicembre 1999, n. 503,
banca dati di interesse nazionale ai sensi dell'articolo 60, comma
3-bis, lettera f-ter), del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82,
e' costituita dall'insieme dei fascicoli aziendali di cui
all'articolo 9 del suddetto decreto del Presidente della Repubblica
n. 503 del 1999; conseguentemente, per le finalita' di cui al
presente articolo, il fascicolo aziendale deve essere confermato o
aggiornato annualmente in modalita' grafica e geo-spaziale per
consentire l'attivazione dei procedimenti amministrativi che
utilizzano le informazioni ivi contenute;
c) la superficie aziendale, dichiarata attraverso l'utilizzo di
strumenti grafici e geo-spaziali ai fini della costituzione o
dell'aggiornamento dei fascicoli aziendali ai sensi della lettera b),
e' verificata sulla base del sistema di identificazione della
parcella agricola di cui alla lettera a); le particelle catastali
individuate dai titoli di conduzione, contenuti nel fascicolo
aziendale, possono essere utilizzate ai fini della localizzazione
geografica delle superfici.
2. Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali,
entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente
decreto, adotta i necessari provvedimenti attuativi.
3. All'articolo 1 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91,
convertito, con modificazioni dalla legge 11 agosto 2014, n. 116,
sono apportate le seguenti modificazioni:
a) alla rubrica, dopo le parole: «imprese agricole» sono inserite
le seguenti: «e alimentari e mangimistiche»;
b) ai commi 1 e 2, dopo le parole: «imprese agricole», ovunque
ricorrono, sono inserite le seguenti: «e alimentari e mangimistiche»;
c) al comma 3:
1) al primo periodo, le parole «sola», «per la prima volta» e
«entro il termine di venti giorni dalla data di ricezione dell'atto
di diffida» sono soppresse e sono aggiunte, in fine, le seguenti
parole: «entro un termine non superiore a novanta giorni, anche
presentando, a tal fine, specifici impegni»;
2) al secondo periodo sono aggiunte, in fine, le seguenti
parole: «anche tramite comunicazione al consumatore»;
3) dopo il quarto periodo e' aggiunto, in fine, il seguente:
«La diffida e' applicabile anche ai prodotti gia' posti in commercio,
a condizione che per essi vengano sanate le violazioni nei termini di
cui al presente comma.».
4. Alla legge 12 dicembre 2016, n. 238, sono apportate le seguenti
modificazioni:
a) all'articolo 12, comma 2, le parole «, da effettuare almeno
cinque giorni prima dell'inizio dell'attivita'», sono soppresse;
b) all'articolo 14, comma l, le parole «, entro il quinto giorno
antecedente alla loro effettuazione,», sono soppresse;
c) all'articolo 16, il comma 2 e' sostituito dal seguente: «2. La
detenzione e il successivo confezionamento sono subordinati ad
apposita registrazione. L'ufficio territoriale puo' definire
specifiche modalita' volte a prevenire eventuali violazioni.»;
d) all'articolo 38, comma 7, dopo le parole «per le partite
medesime», sono aggiunte le seguenti: «fatti salvi eventuali
provvedimenti adottati dall'Autorita' competente in caso di calamita'
naturali o condizioni meteorologiche sfavorevoli ovvero di adozione
di misure sanitarie o fitosanitarie che impediscano temporaneamente
agli operatori di rispettare il disciplinare di produzione»;
e) all'articolo 38, dopo il comma 7, e' aggiunto il seguente:
«7-bis. In caso di dichiarazione di calamita' naturali ovvero di
adozione di misure sanitarie o fitosanitarie, o altre cause di forza
maggiore, riconosciute dall'Autorita' competente, che impediscano

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 81/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
temporaneamente agli operatori di rispettare il disciplinare di
produzione, e' consentito imbottigliare un vino soggetto all'obbligo
di cui all'articolo 35, comma 2, lettera c), al di fuori della
pertinente zona geografica delimitata.».
4-bis. Per le colture arboree ubicate su terreni di origine
vulcanica, in caso di superamento dei limiti di acido fosforoso
stabiliti dalla normativa vigente in materia di produzione con metodo
biologico, qualora a seguito degli opportuni accertamenti da parte
dell'organismo di controllo la contaminazione sia attribuibile alla
natura del suolo, non si applica il provvedimento di soppressione
delle indicazioni biologiche. Entro sei mesi dalla data di entrata in
vigore della legge di conversione del presente decreto, con decreto
del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali,
d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le
regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, possono essere
stabilite specifiche soglie di presenza di acido fosforoso per i
prodotti coltivati nelle predette aree.
5. All'articolo 11 del decreto legislativo 23 febbraio 2018, n. 20,
ai commi 3 e 4, dopo il primo periodo e' aggiunto, in fine, il
seguente: «Non si procede all'irrogazione della sanzione nel caso in
cui il soggetto sanzionato abbia operato, nel periodo in cui e'
avvenuta la constatazione della violazione, in territori colpiti da
calamita' naturali ovvero sui quali vi sia stata l'adozione di misure
sanitarie o fitosanitarie.».
6. All'articolo 11, comma 2, del decreto-legge 18 giugno 1986, n.
282, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 1986, n.
462, le parole «di uno» sono soppresse.
7. All'articolo 38, comma 6, del decreto-legge 6 luglio 2011, n.
98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n.
111, al secondo periodo, le parole da «l'INPS» a «di variazione» sono
sostituite dalle seguenti: «l'INPS provvede alla notifica ai
lavoratori interessati mediante comunicazione individuale a mezzo
raccomandata, posta elettronica certificata o altra modalita' idonea
a garantire la piena conoscibilita'» e il terzo periodo e' soppresso.
7-bis. Per i prodotti agricoli e agroalimentari, nonche' per gli
alimenti o per il loro ingrediente primario, somministrati
nell'esercizio delle attivita' agrituristiche di cui alla legge 20
febbraio 2006, n. 96, nel rispetto della vigente normativa europea,
e' possibile evidenziare il luogo di produzione, con modalita' idonee
a rendere chiare e facilmente leggibili o acquisibili da parte del
consumatore le informazioni fornite.
7-ter. Le liste delle vivande degli esercizi pubblici adibiti alla
somministrazione di cibi e bevande nelle attivita' di cui
all'articolo 3, comma 6, della legge 25 agosto 1991, n. 287, possono
riportare, chiaramente visibili e leggibili, le indicazioni relative:
a) al Paese, alla regione o alla localita' di origine e di
produzione delle materie prime impiegate per la preparazione di
ciascuna vivanda;
b) al nome, alla ragione sociale o al marchio e alla sede legale
del produttore o dell'importatore, in caso di provenienza da un Paese
estero, delle materie prime impiegate per la preparazione di ciascuna
vivanda;
c) alle caratteristiche organolettiche e merceologiche delle
materie prime impiegate per la preparazione di ciascuna vivanda e ai
metodi di lavorazione utilizzati, ove questi siano determinanti per
la qualita' o per le caratteristiche organolettiche o merceologiche
delle vivande.
7-quater. All'articolo 3 del decreto legislativo 17 marzo 1995, n.
194, dopo il comma 5 e' aggiunto il seguente:
«5-bis. In caso di adesione al Sistema di qualita' nazionale di
produzione integrata, istituito dall'articolo 2, comma 3, della legge
3 febbraio 2011, n. 4, o ad altri sistemi di certificazione volontari
conformi a standard internazionali basati sulla sostenibilita' e
qualora il rispetto delle relative norme tecniche collegate lo renda
necessario, e' ammessa una deroga alle indicazioni sull'impiego dei
fitofarmaci riportate in etichetta. Restano comunque inderogabili i
requisiti previsti all'articolo 31, paragrafo 3, del regolamento (CE)
n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre
2009».

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 82/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
Art. 43 - bis

Semplificazioni in materia di accesso alle informazioni sugli


alimenti

1. All'articolo 5-bis del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33,


dopo il comma 2 e' inserito il seguente:
«2-bis. Al fine di semplificare le procedure in materia di accesso
alle informazioni sugli alimenti, il Ministero della salute rende
disponibili, ogni sei mesi, tramite pubblicazione nel proprio sito
internet, in una distinta partizione della sezione «Amministrazione
trasparente», tutti i dati aggiornati raccolti e comunque detenuti
relativi ad alimenti, mangimi e animali vivi destinati al consumo
umano provenienti dai Paesi dell'Unione europea nonche' da Paesi
terzi, anche con riguardo ai dati identificativi degli operatori
economici che abbiano effettuato le operazioni di entrata, uscita,
transito e deposito dei suddetti prodotti. All'attuazione del
presente articolo il Ministero della salute provvede con le risorse
umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e
senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica».

Art. 43 - ter

Modifiche alla legge n. 238 del 2016

1. Alla legge 12 dicembre 2016, n. 238, sono apportate le seguenti


modificazioni:
a) all'articolo 10, comma 1, le parole: «1° agosto» sono sostituite
dalle seguenti: «15 luglio»;
b) all'articolo 31, il comma 5 e' sostituito dal seguente:
«5. La menzione "superiore" non puo' essere abbinata alla menzione
"novello", fatte salve le denominazioni preesistenti»;
c) all'articolo 33, il comma 1 e' sostituito dal seguente:
«1. Il riconoscimento della DOCG e' riservato ai vini gia'
riconosciuti a DOC da almeno sette anni, che siano ritenuti di
particolare pregio, per le caratteristiche qualitative intrinseche e
per la rinomanza commerciale acquisita, e che siano stati
rivendicati, nell'ultimo biennio, da almeno il 66 per cento, inteso
come media, dei soggetti che conducono vigneti dichiarati allo
schedario viticolo di cui all'articolo 8,che rappresentino almeno il
66 per cento della superficie totale dichiarata allo schedario
viticolo idonea alla rivendicazione della relativa denominazione e
che, negli ultimi cinque anni, siano stati certificati e
imbottigliati dal 51 per cento degli operatori autorizzati, che
rappresentino almeno il 66 per cento della produzione certificata di
quella DOC »;
d) all'articolo 41, il comma 5 e' sostituito dal seguente:
«5. Le attivita' di cui alla lettera e) del comma 1 e alla lettera
e) del comma 4 sono distinte dalle attivita' effettuate dagli
organismi di controllo e sono svolte, nel rispetto della normativa
nazionale e dell'Unione europea, sotto il coordinamento dell'ICQRF e
in raccordo con le regioni. L'attivita' di vigilanza di cui alla
lettera e) del comma 1 e alla lettera e) del comma 4 e' esplicata
prevalentemente nella fase del commercio e consiste nella verifica
che le produzioni certificate rispondano ai requisiti previsti dai
disciplinari e che prodotti similari non ingenerino confusione nei
consumatori e non rechino danni alle produzioni a DOP e IGP. Agli
agenti vigilatori incaricati dai consorzi, nell'esercizio di tali
funzioni, puo' essere attribuita la qualifica di agente di pubblica
sicurezza nelle forme di legge ad opera dell'autorita' competente; i
consorzi possono richiedere al Ministero il rilascio degli appositi
tesserini di riconoscimento, sulla base della normativa vigente. Gli
agenti vigilatori gia' in possesso della qualifica di agente di
pubblica sicurezza mantengono la qualifica stessa, salvo che
intervenga espresso provvedimento di revoca. Gli agenti vigilatori in
nessun modo possono effettuare attivita' di vigilanza sugli organismi
di controllo ne' possono svolgere attivita' di autocontrollo sulle
produzioni»;
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 83/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
e) l'articolo 46 e' abrogato;
f) all'articolo 64, il comma 2 e' sostituito dal seguente:
«2. Gli organismi di controllo devono essere accreditati in base
alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17065:2012 e in ogni caso alla sua
versione piu' aggiornata. Gli organismi di controllo esistenti aventi
natura pubblica devono adeguarsi a tale norma entro sei mesi dalla
data di entrata in vigore della presente disposizione».

Art. 43 -quater

Misure per favorire l'ingresso in agricoltura di giovani imprenditori

1. Per contrastare la perdita di liquidita' delle imprese dovuta


alla diffusione del COVID-19, all'articolo 10 del decreto legislativo
21 aprile 2000, n. 185, il comma 1 e' sostituito dal seguente:
«1. Ai soggetti ammessi alle agevolazioni di cui al presente capo
possono essere concessi mutui agevolati per gli investimenti, a un
tasso pari a zero, della durata massima di dieci anni comprensiva del
periodo di preammortamento e di importo non superiore al 60 per cento
della spesa ammissibile, nonche' un contributo a fondo perduto fino
al 35 per cento della spesa ammissibile. Per le iniziative nel
settore della produzione agricola il mutuo agevolato ha una durata,
comprensiva del periodo di preammortamento, non superiore a quindici
anni».
2. Con decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e
forestali, da adottare di concerto con il Ministero dell'economia e
delle finanze entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore
della legge di conversione del presente decreto, sono dettate le
misure di attuazione del presente articolo al fine di assicurare, in
particolare, la compatibilita' delle disposizioni di cui al comma 1
con le agevolazioni previste a legislazione vigente dall'articolo 10
del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 185, in modo da garantire
l'assenza di oneri aggiuntivi per la finanza pubblica.
3. All'attuazione del comma 1 si provvede senza nuovi o maggiori
oneri per il bilancio dello Stato e nell'ambito delle risorse umane,
finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente.

Art. 44

Misure a favore degli aumenti di capitale

1. In deroga agli articoli 2368, secondo comma, e 2369, terzo e


settimo comma, del codice civile, sino alla data del 30 giugno 2021,
a condizione che sia rappresentata almeno la meta' del capitale
sociale sono approvate con il voto favorevole della maggioranza del
capitale rappresentato in assemblea, anche qualora lo statuto preveda
maggioranze piu' elevate, le deliberazioni aventi ad oggetto:
a) gli aumenti del capitale sociale mediante nuovi conferimenti, ai
sensi degli articoli 2439, 2440 e 2441 del codice civile;
b) l'introduzione nello statuto della delega agli amministratori ad
aumentare il capitale sociale, ai sensi dell'articolo 2443 del codice
civile, per aumenti di capitale da deliberare fino al 30 giugno 2021.
2. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano anche alle
societa' a responsabilita' limitata, ai sensi degli articoli 2480,
2481 e 2481-bis del codice civile.
3. Sino alla data del 30 giugno 2021, le societa' con azioni
quotate in mercati regolamentati o negoziate in sistemi multilaterali
di negoziazione possono deliberare l'aumento del capitale sociale
mediante nuovi conferimenti, con esclusione del diritto di opzione,
ai sensi dell'articolo 2441, quarto comma, secondo periodo, del
codice civile, anche in mancanza di espressa previsione statutaria,
nei limiti del 20 per cento del capitale sociale preesistente.
4. All'articolo 2441 del codice civile sono apportate le seguenti
modificazioni:
a) al secondo comma, l'ultimo periodo e' sostituito dal seguente:
«Per l'esercizio del diritto di opzione deve essere concesso un
termine non inferiore a quattordici giorni dalla pubblicazione
dell'offerta nel sito internet della societa' con le modalita' sopra
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 84/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
descritte, o, in mancanza, dall'iscrizione dell'offerta nel registro
delle imprese»;
b) al terzo comma, dopo le parole: «quotate in mercati
regolamentati» sono inserite le seguenti: «o negoziate in sistemi
multilaterali di negoziazione», dopo le parole: «nel mercato
regolamentato» sono inserite le seguenti: «o nel sistema
multilaterale di negoziazione» e le parole: «cinque sedute» sono
sostituite dalle seguenti: «due sedute»;
c) al quarto comma, dopo le parole: «quotate in mercati
regolamentati» sono inserite le seguenti: «o negoziate in sistemi
multilaterali di negoziazione» e dopo le parole: «societa' di
revisione legale. » sono aggiunte le seguenti: «Le ragioni
dell'esclusione o della limitazione nonche' i criteri adottati per la
determinazione del prezzo di emissione devono risultare da apposita
relazione degli amministratori, depositata presso la sede sociale e
pubblicata nel sito internet della societa' entro il termine della
convocazione dell'assemblea, salvo quanto previsto dalle leggi
speciali».

Art. 44 - bis

Semplificazione dei criteri per la qualificazione delle PMI quotate

1. Al fine di semplificare i criteri per determinare l'elenco delle


PMI quotate anche con l'obiettivo di pervenire ad una semplificazione
complessiva del regime applicabile alle societa' quotate,
all'articolo 1, comma 1, lettera w-quater.1), del testo unico di cui
al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, sono apportate le
seguenti modificazioni:
a) le parole: «il cui fatturato anche anteriormente all'ammissione
alla negoziazione delle proprie azioni, sia inferiore a 300 milioni
di euro, ovvero» sono soppresse;
b) le parole: «entrambi i predetti limiti» sono sostituite dalle
seguenti: «tale limite»;
c) le parole: «sulla base delle informazioni fornite dagli
emittenti» sono soppresse.
2. Gli emittenti che alla data di entrata in vigore della legge di
conversione del presente decreto assumono la qualifica di PMI in base
al solo criterio del fatturato continuano a mantenere tale qualifica
per due esercizi successivi a quello in corso.

Art. 45

Proroga dei termini per assicurare la continuita' del servizio svolto


da Alitalia - Societa' Aerea Italiana S.p.a. e Alitalia Cityliner
S.p.a. in amministrazione straordinaria

1. All'articolo 1, comma 2, del decreto-legge 2 dicembre 2019, n.


137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 gennaio 2020, n.
2, le parole «entro sei mesi dall'erogazione» sono sostituite dalle
seguenti: «entro il 31 dicembre 2020».

Art. 45 - bis

Proroga dei termini per gli adeguamenti antincendio nelle


aerostazioni

1. Al fine di semplificare, nonche' di far fronte all'impatto delle


misure di contenimento correlate all'emergenza sanitaria da COVID-19
sul settore del trasporto aereo, limitatamente alle aerostazioni che
si siano gia' adeguate ai requisiti di sicurezza antincendio nei
termini di cui all'articolo 6, comma 1, lettera a), del decreto del
Ministro dell'interno 17 luglio 2014, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 173 del 28 luglio 2014, il termine temporale di cui alla
lettera b) del citato articolo 6, comma 1, e' prorogato al 7 ottobre
2021 e il termine temporale di cui alla lettera c) dello stesso
articolo 6, comma 1, e' prorogato al 7 ottobre 2023.
2. La disposizione di cui al presente articolo non ha efficacia
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 85/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
retroattiva e non sana eventuali inadempimenti rispetto a termini
gia' scaduti.

Art. 46

Semplificazioni in materia di Zone Economiche Speciali

1. Al decreto-legge 20 giugno 2017, n. 91, convertito, con


modificazioni, dalla legge 3 agosto 2017, n. 123, sono apportate le
seguenti modificazioni:
a) all'articolo 4:
1) al comma 7-bis, le parole «Il Segretario generale
dell'Autorita' di sistema portuale» sono sostituite dalle seguenti:
«Il Commissario straordinario del Governo di cui al comma 6»;
2) dopo il comma 7-bis sono aggiunti i seguenti commi:
«7-ter. Il Commissario straordinario del Governo di cui al
comma 6, anche avvalendosi del supporto dell'Agenzia per la Coesione
territoriale:
a) assicura il coordinamento e l'impulso, anche operativo,
delle iniziative volte a garantire l'attrazione, l'insediamento e la
piena operativita' delle attivita' produttive nell'ambito della ZES,
ferme restando le competenze delle amministrazioni centrali e
territoriali coinvolte nell'implementazione dei Piani di Sviluppo
Strategico, anche nell'ottica di coordinare le specifiche linee di
sviluppo dell'area con le prospettive strategiche delle altre ZES
istituite e istituende, preservando le opportune specializzazioni di
mercato;
b) opera quale referente esterno del Comitato di Indirizzo
per l'attrazione e l'insediamento degli investimenti produttivi nelle
aree ZES;
c) contribuisce a individuare, tra le aree identificate
all'interno del Piano di Sviluppo Strategico, le aree prioritarie per
l'implementazione del Piano, e ne cura la caratterizzazione
necessaria a garantire gli insediamenti produttivi;
d) promuove la sottoscrizione di appositi protocolli e
convenzioni tra le amministrazioni locali e statali coinvolte
nell'implementazione del Piano di Sviluppo Strategico, volti a
disciplinare procedure semplificate e regimi procedimentali speciali
per gli insediamenti produttivi nelle aree ZES.
7-quater. Alle attivita' previste dal comma 7-ter, l'Agenzia
per la coesione territoriale provvede con le risorse umane,
strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza
nuovi e maggiori oneri per la finanza pubblica.»;
b) all'articolo 5, comma 1:
1) alla lettera a-ter), le parole «entro trenta giorni dalla
data di entrata in vigore della presente disposizione» sono
sostituite dalle seguenti: «su impulso del Commissario straordinario
del Governo di cui all' articolo 4, comma 6»;
2) la lettera a-sexies) e' sostituita dalla seguente:
«a-sexies) nelle ZES e nelle ZES interregionali possono essere
istituite zone franche doganali intercluse ai sensi del regolamento
(UE) n. 952/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9
ottobre 2013, che istituisce il codice doganale dell'Unione, e dei
relativi atti di delega e di esecuzione. La perimetrazione di dette
zone franche doganali, il cui Piano di Sviluppo Strategico sia stato
presentato dalle regioni proponenti entro l'anno 2019, e' proposta da
ciascun Comitato di indirizzo entro il 31 dicembre 2021 ed e'
approvata con determinazione del direttore dell'Agenzia delle dogane
e dei monopoli, da adottare entro sessanta giorni dalla proposta;».

Art. 47

Accelerazione nell'utilizzazione dei fondi nazionali ed europei per


gli investimenti nella coesione e nelle riforme

1. All'articolo 9 del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69,


convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, sono
apportate le seguenti modificazioni:
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 86/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
a) la rubrica e' sostituita dalla seguente: «Accelerazione
nell'utilizzazione dei fondi nazionali ed europei per gli
investimenti nella coesione e nelle riforme»;
b) al comma 1, dopo le parole «all'utilizzazione» sono inserite
le seguenti: «delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione e» e le
parole «alla realizzazione dei progetti realizzati con i medesimi
fondi» sono sostituite dalle seguenti: «alla realizzazione dei
programmi nazionali per le riforme comunque finanziati attraverso il
bilancio dell'Unione europea»;
c) dopo il comma 1 e' inserito il seguente:
«1-bis. Per le finalita' di cui al comma 1, gli Enti e le
Amministrazioni interessati inseriscono nei sistemi di valutazione
delle performance individuali dei propri dirigenti obiettivi connessi
all'accelerazione dell'utilizzazione dei fondi nazionali ed europei
per gli investimenti nella coesione e nelle riforme.».

Art. 48

Disposizioni urgenti in materia di funzionalita' delle Autorita' di


sistema portuale e delle Autorita' di sistema portuale, di
digitalizzazione della logistica portuale, di cold ironing, nonche'
di rilancio del settore della crocieristica, del cabotaggio
marittimo e della nautica

1. All'articolo 5 della legge 28 gennaio 1994, n. 84, sono


apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1-quinquies, primo periodo, le parole «ai sensi
dell'articolo 14-quater» sono sostituite dalle seguenti: «ai sensi
dell'articolo 14-ter»;
b) al comma 1-sexies, dopo le parole «la destinazione funzionale
delle aree interessate» sono aggiunte le seguenti: «nonche' i beni
sottoposti al vincolo preordinato all'esproprio nel rispetto del
decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001 n. 327. Se la
realizzazione di un'opera pubblica o di pubblica utilita' non e'
prevista dal PRP, il vincolo preordinato all'esproprio, ai sensi
dell'articolo 10, comma 1, del decreto del Presidente della
Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, puo' essere disposto dall'Autorita'
di sistema portuale, mediante una conferenza di servizi ai sensi
dell'articolo 14-ter della legge 7 agosto 1990, n. 241.»;
c) al comma 2-quinquies, primo periodo, le parole «ai sensi
dell'articolo 14-quater» sono sostituite dalle seguenti: «ai sensi
dell'articolo 14-ter»;
d) il comma 5 e' sostituito dal seguente: «5. Le modifiche che
non alterano in modo sostanziale la struttura del piano regolatore
portuale in termini di obiettivi, scelte strategiche e
caratterizzazione funzionale delle aree portuali, relativamente al
singolo scalo marittimo, costituiscono adeguamenti tecnico-funzionali
del piano regolatore portuale. Gli adeguamenti tecnico-funzionali
sono adottati dal Comitato di gestione dell'Autorita' di sistema
portuale, previa acquisizione della dichiarazione di non contrasto
con gli strumenti urbanistici vigenti da parte del comune o dei
comuni interessati, con riferimento esclusivo alle previsioni delle
aree destinate a funzioni di interazione porto-citta'. E'
successivamente acquisito il parere del Consiglio superiore dei
lavori pubblici, che si esprime entro quarantacinque giorni,
decorrenti dalla ricezione della proposta di adeguamento
tecnico-funzionale. Decorso tale termine, il parere si intende
espresso positivamente.»;
e) dopo il comma 5-bis e' inserito il seguente: «5-ter. Per le
opere pubbliche da realizzare nei porti, fermo restando quanto
stabilito al comma 5-bis, l'accertamento della conformita' ai piani
urbanistici ed alle norme in materia di edilizia e' effettuato ai
sensi del comma 5 ovvero, per le opere che non comportano
modificazioni plano-batimetriche del piano regolatore portuale, in
sede di approvazione del progetto ai sensi dell'articolo 27 del
decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, in deroga all'articolo 7
del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, e
all'articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica 18 aprile
1994, n. 383. Qualora effettuato nell'ambito del procedimento di cui
all'articolo 27 del citato decreto legislativo n. 50 del 2016,
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 87/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
l'accertamento di cui al primo periodo sostituisce ad ogni effetto
tutti gli atti di intesa, i pareri, i titoli abilitativi anche
edilizi, le autorizzazioni e i nulla osta previsti da leggi statali e
regionali.».
1-bis. All'articolo 7, comma 3, della legge 28 gennaio 1994, n. 84,
sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all'alinea, le parole: «sono disposti» sono sostituite dalle
seguenti: «possono essere disposti»;
b) la lettera b) e' sostituita dalla seguente:
«b) siano riscontrati dai competenti organi di controllo,
giurisdizionali o amministrativi, l'omesso esercizio o gravi
irregolarita' nell'espletamento delle funzioni e delle competenze
previste rispettivamente dagli articoli 8, comma 3, e 9, comma 5,
tali da compromettere il funzionamento dell'Autorita'».
1-ter. All'articolo 5-bis della legge 28 gennaio 1994, n. 84, dopo
il comma 1 e' inserito il seguente:
«1-bis. Per le operazioni di dragaggio nelle aree portuali e marino
costiere, oltre che nei bacini idrici, anche se non posti in siti di
interesse nazionale, si utilizzano le modalita' e le migliori
tecnologie disponibili finalizzate a mitigare i rischi di
propagazione di contaminanti, ove presenti».
2. Al fine di mitigare gli effetti derivanti dalla diffusione del
virus COVID-19, nonche' per accelerare gli interventi
infrastrutturali nelle aree portuali e marino- costiere di cui
all'articolo 5-bis della legge 28 gennaio 1994, n. 84, in relazione
alle operazioni di dragaggio in corso alla data di entrata in vigore
del presente decreto, nonche' a quelle avviate a decorrere dalla
medesima data e fino al 30 giugno 2021, il termine massimo previsto
dal terzo periodo del comma 5 del medesimo articolo 5-bis e' elevato
a quarantacinque mesi.
3. All'articolo 36-bis, comma 3, del decreto-legge 22 giugno 2012,
n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n.
134, dopo le parole «dal sito di interesse nazionale.» sono aggiunte
le seguenti: «Se la ridefinizione del perimetro del sito riguarda una
porzione ricadente nei limiti territoriali di competenza di
un'Autorita' di Sistema Portuale, istituita ai sensi dell'articolo 6
della legge 28 gennaio 1994 n. 84, la richiesta di ridefinizione del
perimetro puo' essere formulata anche dall'Autorita' di Sistema
Portuale, previo parere degli enti locali interessati acquisito
mediante una conferenza di servizi ai sensi dell'articolo 14-bis
della legge 7 agosto 1990, n. 241.».
4. All'articolo 11-bis del decreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124,
convertito, con modificazioni, dalla legge 19 dicembre 2019, n. 157,
sono apportate le seguenti modificazioni:
a) il comma 1 e' sostituito dal seguente: «1. A decorrere
dall'anno 2020, una quota pari a 5 milioni di euro annui delle
risorse del fondo per il finanziamento degli interventi di
adeguamento dei porti, di cui all'articolo 18-bis, comma 1, della
legge 28 gennaio 1994, n. 84, e' destinata al finanziamento delle
attivita' strettamente connesse alla digitalizzazione della logistica
del Paese con particolare riferimento ai porti, agli interporti, alle
ferrovie e all'autotrasporto anche per garantire il raggiungimento
degli obiettivi di sostenibilita' del sistema di mobilita' delle
merci, nonche' per il completamento degli investimenti, con
particolare riferimento ai nodi (porti, interporti e piattaforme
logistiche) del Mezzogiorno.»;
b) al comma 2, le parole «di cui al comma 1 del presente
articolo» sono sostituite dalle seguenti: «di cui al presente
articolo»;
c) dopo il comma 2, e' aggiunto il seguente: «2-bis. Il Ministero
delle infrastrutture e dei trasporti e' autorizzato a ridefinire,
entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente
disposizione, il rapporto convenzionale stipulato in attuazione
dell'articolo 4-bis del decreto legge 29 dicembre 2016, n. 243,
convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2017, n. 18,
con il soggetto attuatore di cui all'articolo 61-bis, comma 4, del
decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni,
dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, riconoscendo, nei limiti
dell'autorizzazione di spesa recata dal comma 2 del medesimo articolo

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 88/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
4-bis, i soli costi documentati e sostenuti alla data del 31 dicembre
2019. Le risorse, che si rendono disponibili a seguito della
ridefinizione del rapporto convenzionale, sono destinate al
finanziamento delle attivita' di cui al comma 1.».
5. Per l'attuazione del comma 4, il Ministro dell'economia e delle
finanze e' autorizzato ad apportare le occorrenti variazioni di
bilancio.
5-bis. Al fine di mitigare gli effetti della pandemia e allo scopo
di semplificare l'attuazione delle disposizioni di cui all'articolo
199 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con
modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, al medesimo
articolo 199, comma 8, le parole: «Con decreto» sono sostituite dalle
seguenti: «Con uno o piu' decreti» e la parola: «adottato» e'
sostituita dalla seguente: «adottati».
6. Al fine di mitigare gli effetti negativi derivanti dalla
diffusione del virus COVID- 19 e di salvaguardare i livelli
occupazionali delle imprese esercenti attivita' crocieristica e di
cabotaggio marittimo, le navi da crociera iscritte nel Registro
Internazionale possono effettuare, fino al 31 dicembre 2020, previo
accordo da stipularsi tra le associazioni datoriali e sindacali
firmatarie del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il
settore privato dell'industria armatoriale, servizi di cabotaggio ai
sensi dell'articolo 224 del codice della navigazione anche in deroga
all'articolo 1, comma 5, del decreto-legge 30 dicembre 1997, n. 457,
convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 1998, n. 30,
per svolgere esclusivamente servizi crocieristici.
7. All'articolo 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160, sono
apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 725, dopo le parole «all'articolo 7-quater, comma 1,
lettera e),» sono inserite le seguenti: «e all'articolo 7-sexies,
comma 1, lettera e-bis),»;
b) al comma 726, la parola «aprile» e' sostituita dalla parola
«novembre».
7-bis. Al fine di semplificare le componenti tariffarie
dell'energia elettrica necessaria per alimentare le navi tramite cold
ironing, all'articolo 34-bis, comma 1, del decreto-legge 30 dicembre
2019, n. 162, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio
2020, n. 8, e' aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Alle stesse
forniture non si applicano gli oneri generali di sistema, data la
natura addizionale dei suddetti prelievi». Dall'attuazione del
presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la
finanza pubblica. L'Autorita' di regolazione per energia, reti e
ambiente provvede, ove necessario, ai conseguenti aggiornamenti
compensativi delle componenti tariffarie dell'energia elettrica.

Art. 48 - bis

Modifiche alla legge 5 giugno 1962, n. 616

1. Alla legge 5 giugno 1962, n. 616, sono apportate le seguenti


modificazioni:
a) all'articolo 4:
1) alla lettera c), la parola: «radiotelegrafica» e' sostituita
dalla seguente: «radioelettrica» e le parole: «1.600 tonnellate» sono
sostituite dalle seguenti: «500 tonnellate»;
2) la lettera d) e' abrogata;
b) all'articolo 6:
1) al quarto comma, le parole: «, c), d)» sono soppresse;
2) l'ultimo comma e' sostituito dal seguente:
«La durata dei certificati di cui alle lettere b) e c)
dell'articolo 4 e' fissata in cinque anni, soggetta a collaudi
intermedi da effettuare annualmente entro i tre mesi precedenti o
successivi rispetto alla data di rilascio dei certificati stessi. La
durata del certificato di idoneita' di cui alla lettera f)
dell'articolo 4 non puo' essere superiore a due anni, ad eccezione
delle unita' da pesca la cui durata e' fissata in tre anni».

Art. 48 - ter

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 89/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***

Modifica al codice delle comunicazioni elettroniche

1. All'articolo 178, comma 1, del codice delle comunicazioni


elettroniche, di cui al decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259,
dopo le parole: «le ispezioni di cui all'articolo 176» sono inserite
le seguenti: «effettuati dai propri funzionari».

Art. 48 - quater

Tracciabilita' telematica delle movimentazioni delle unita' navali


nei porti e rinnovo del termine per la stipula delle convenzioni di
arruolamento ai sensi dell'articolo 329 del codice della
navigazione

1. Al fine di rafforzare gli interventi per la tracciabilita' delle


movimentazioni delle unita' navali nei porti, con particolare
riguardo alle attivita' dell'Agenzia delle dogane, all'articolo
14-bis, comma 1, del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 196, dopo
le parole: «agenti raccomandatari,» sono inserite le seguenti:
«avvisatori marittimi,».
2. All'articolo 103-bis del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18,
convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, le
parole: «fino alla data del 31 agosto 2020» sono sostituite dalle
seguenti: «fino al 31 dicembre 2020».

Art. 48 - quinquies

Zona logistica semplificata

1. All'articolo 1, comma 62, della legge 27 dicembre 2017, n. 205,


e' aggiunto, in fine, il seguente periodo: « Qualora in una regione
ricadano piu' Autorita' di sistema portuale di cui alla legge 28
gennaio 1994, n. 84, e nell'ambito di una delle dette Autorita'
rientrino scali siti in regioni differenti, la regione e' autorizzata
ad istituire una seconda Zona logistica semplificata, il cui ambito
ricomprenda, tra le altre, le zone portuali e retroportuali relative
all'Autorita' di sistema portuale che abbia scali in regioni
differenti ».
2. All'articolo 1, comma 64, della predetta legge n. 205 del 2017
e' aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Nelle Zone logistiche
semplificate istituite ai sensi del secondo periodo del comma 62 non
trovano applicazione le agevolazioni di cui all'articolo 5, comma 2,
del predetto decreto-legge n. 91 del 2017».

Art. 49

Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle infrastrutture


stradali e autostradali

1. Al fine di assicurare l'omogeneita' della classificazione e


gestione del rischio, della valutazione della sicurezza e del
monitoraggio delle gallerie esistenti lungo la rete stradale e
autostradale, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei
trasporti, sentito il Consiglio superiore dei lavori pubblici,
adottato entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del
presente decreto, sono approvate apposite linee guida in materia di
programmazione ed esecuzione delle attivita' di indagine sullo stato
di conservazione delle gallerie esistenti lungo le strade statali o
autostrade gestite da Anas S.p.A. o da concessionari autostradali, di
esecuzione delle ispezioni e di programmazione degli interventi di
manutenzione e di messa in sicurezza delle stesse.
2. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti,
da adottarsi, per le medesime finalita' di cui al comma 1, sentito il
Consiglio superiore dei lavori pubblici e previa intesa in sede di
Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28
agosto 1997, n. 281, sono adottate apposite linee guida in materia di
programmazione ed esecuzione delle attivita' di indagine sullo stato
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 90/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
di conservazione delle gallerie esistenti lungo le infrastrutture
stradali diverse da quelle di cui al comma 1, nonche' di esecuzione
delle ispezioni e di programmazione degli interventi di manutenzione
e di messa in sicurezza delle stesse.
3. Nelle more dell'adozione dei decreti di cui ai commi 1 e 2,
continuano ad applicarsi le vigenti disposizioni in materia di
ispezioni delle gallerie stradali ed autostradali, ferma restando la
possibilita' per il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di
individuare, in presenza di particolari situazioni di urgenza,
specifiche misure e modalita' di effettuazione delle ispezioni.
4. All'articolo 14 del decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109,
convertito, con modificazioni, dalla legge 16 novembre 2018, n. 130,
i commi 1, 2 e 3 sono sostituiti dai seguenti: «1. Al fine di
assicurare l'omogeneita' della classificazione e gestione del
rischio, della valutazione della sicurezza e del monitoraggio dei
ponti, viadotti, rilevati, cavalcavia e opere similari, esistenti
lungo strade statali o autostrade gestite da Anas S.p.A. o da
concessionari autostradali, con decreto del Ministro delle
infrastrutture e dei trasporti, da adottarsi entro trenta giorni
dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, previo
parere del Consiglio Superiore dei lavori pubblici e sentito il
Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio
dei ministri, sono adottate apposite linee guida. Con il medesimo
decreto di cui al primo periodo sono individuate le modalita' di
realizzazione e gestione in via sperimentale e per un periodo non
inferiore a dodici mesi, da parte del Consiglio superiore dei lavori
pubblici, in collaborazione con gli enti del sistema nazionale di
protezione civile, di un sistema di monitoraggio dinamico da
applicare sulle infrastrutture di cui al primo periodo gestite da
Anas S.p.A. o da concessionari autostradali che presentano
particolari condizioni di criticita' in relazione all'intensita' del
traffico di mezzi pesanti. A tal fine, i predetti gestori forniscono
al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti i dati occorrenti
per l'inizializzazione e lo sviluppo del sistema di monitoraggio
dinamico, dotandosi degli occorrenti apparati per operare il
controllo strumentale costante delle condizioni di sicurezza delle
infrastrutture stesse anche utilizzando il Building Information
Modeling - BIM. Il citato Sistema di monitoraggio dinamico per la
sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali in condizioni
di criticita' reca l'identificazione delle opere soggette a
monitoraggio tramite il Codice IOP, di cui all'articolo 13.
2. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti,
adottato, per le medesime finalita' di cui al comma 1, previo parere
del Consiglio superiore dei lavori pubblici, sentito il Dipartimento
della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri e
previa intesa in sede di Conferenza unificata di cui all'articolo 8
del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sono adottate le
linee guida applicabili su ponti, viadotti, rilevati, cavalcavia e
opere similari esistenti lungo infrastrutture stradali gestite da
enti diversi da Anas S.p.A. o da concessionari autostradali, nonche'
le modalita' della loro partecipazione, nei limiti delle risorse
disponibili a legislazione vigente, alla sperimentazione di cui al
comma 1.
3. Al termine del periodo di sperimentazione di cui al comma 1,
con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti,
adottato secondo le modalita' previste dal comma 2, sono approvati
gli adeguamenti alle linee guida di cui ai commi 1 e 2 e sono
definiti i termini e le modalita' con cui i soggetti che a qualsiasi
titolo gestiscono infrastrutture stradali e autostradali forniscono
al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti i dati occorrenti
per l'operativita' a regime del sistema di monitoraggio dinamico,
attraverso l'utilizzazione degli occorrenti apparati per il controllo
strumentale costante delle condizioni di sicurezza delle
infrastrutture stesse. Ai fini dell'implementazione del sistema di
monitoraggio dinamico, il Ministero delle infrastrutture e dei
trasporti sovraintende all'utilizzo delle piu' avanzate ed efficaci
tecnologie, anche spaziali, per l'acquisizione e l'elaborazione dei
dati di interesse.».
5. All'articolo 25 del codice della strada, di cui al decreto

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 91/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
legislativo 30 aprile 1992, n. 285, dopo il comma 1, sono inseriti i
seguenti:
«1-bis. In caso di attraversamento a livelli sfalsati tra due
strade appartenenti a enti diversi, ferma restando l'obbligatorieta'
della concessione di cui al comma 1, le strutture che realizzano
l'opera d'arte principale del sottopasso o sovrappasso, comprese le
barriere di sicurezza nei sovrappassi, sono di titolarita' dell'ente
che rilascia la concessione qualora la strada interferita sia di tipo
superiore, con riferimento ai tipi definiti dall'articolo 2, comma 2,
a quello della strada interferente.
1-ter. Per ragioni di sicurezza e di importanza dei flussi di
traffico:
a) le strutture dei sottopassi e sovrappassi di strade di tipo
A e B con strade di tipo inferiore, comprese le barriere di sicurezza
nei sovrappassi, sono di titolarita' degli enti proprietari delle
strade di tipo A e B, anche quando tali enti rilasciano la
concessione all'attraversamento;
b) nel caso di attraversamento tra strada di tipo A e strada di
tipo B, le strutture dei sottopassi e sovrappassi, comprese le
barriere di sicurezza nei sovrappassi, sono di titolarita' dell'ente
proprietario della strada di tipo A;
c) nel caso di attraversamento tra strade di tipo A
appartenenti a enti diversi, la titolarita' delle strutture dei
sottopassi e sovrappassi, comprese le barriere di sicurezza nei
sovrappassi, e' indicata nell'atto di concessione di cui al comma 1,
che va rinnovato o rilasciato se privo di tale indicazione;
c-bis) nel caso di attraversamento tra strade di tipo B
appartenenti a enti diversi, la titolarita' delle strutture dei
sottopassi e sovrappassi, comprese le barriere di sicurezza nei
sovrappassi, e' indicata, con preferenza per l'ente cui appartiene la
strada di interesse nazionale, nell'atto di concessione di cui al
comma 1, che va rinnovato o rilasciato se privo di tale indicazione;
d) nel caso di attraversamento tra strade di tipo C
appartenenti a enti diversi, la titolarita' delle strutture dei
sottopassi e sovrappassi, comprese le barriere di sicurezza nei
sovrappassi, e' indicata, con preferenza per l'ente cui appartiene la
strada di interesse nazionale, nell'atto di concessione di cui al
comma 1, che va rinnovato o rilasciato se privo di tale indicazione.
1-quater. Fermo quanto previsto dai commi 1-bis e 1-ter, la
titolarita' delle strutture delle opere d'arte dei sottopassi e
sovrappassi, comprese le barriere di sicurezza nei sovrappassi e'
indicata in appositi atti convenzionali con cui vengono disciplinati,
in relazione alle nuove strutture ovvero a quelle esistenti alla data
di entrata in vigore della presente disposizione, le modalita' e gli
oneri di realizzazione, gestione e manutenzione a carico dell'ente
titolare della strada interferente, stipulati tra gli enti
proprietari ovvero tra i gestori delle strade interessate
dall'attraversamento a livello sfalsato.
1-quinquies. In relazione ai sottopassi e sovrappassi stradali
esistenti, gli enti proprietari della strada interferita e di quella
interferente provvedono, ove necessario anche mediante trasferimento
della titolarita' delle opere d'arte da realizzarsi senza nuovi o
maggiori oneri a carico della finanza pubblica, a dare attuazione
alle previsioni di cui ai commi 1-bis, 1-ter e 1-quater entro sei
mesi dalla data di entrata in vigore della presente disposizione. Gli
enti proprietari, nonche' i gestori dei medesimi procedono, senza
nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, alla
formazione e all'aggiornamento degli elenchi dei sottopassi e
sovrappassi, di cui risultano o divengano titolari in attuazione dei
commi 1-bis, 1-ter e 1-quater.».
5-bis. Al comma 1 dell'articolo 8 della legge 15 gennaio 1992, n.
21, le parole: «che abbiano la proprieta' o la disponibilita' in
leasing» sono sostituite dalle seguenti: «che abbiano la proprieta' o
la disponibilita' in leasing o ad uso noleggio a lungo termine».
5-ter. Al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30
aprile 1992, n. 285, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all'articolo 2:
1) al comma 2, dopo la lettera E e' inserita la seguente:
«E-bis - Strade urbane ciclabili»;

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 92/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
2) al comma 3, dopo la lettera E e' inserita la seguente:
«E-bis - Strada urbana ciclabile: strada urbana ad unica
carreggiata, con banchine pavimentate e marciapiedi, con limite di
velocita' non superiore a 30 km/h, definita da apposita segnaletica
verticale ed orizzontale, con priorita' per i velocipedi»;
b) all'articolo 3, comma 1:
1) il numero 12-bis) e' sostituito dai seguenti:
«12-bis) Corsia ciclabile: parte longitudinale della carreggiata,
posta di norma a destra, delimitata mediante una striscia bianca,
continua o discontinua, destinata alla circolazione sulle strade dei
velocipedi nello stesso senso di marcia degli altri veicoli e
contraddistinta dal simbolo del velocipede. La corsia ciclabile puo'
essere impegnata, per brevi tratti, da altri veicoli se le dimensioni
della carreggiata non ne consentono l'uso esclusivo ai velocipedi; in
tal caso essa e' parte della corsia veicolare e deve essere
delimitata da strisce bianche discontinue. La corsia ciclabile puo'
essere impegnata da altri veicoli anche quando sono presenti fermate
del trasporto pubblico collettivo e risulta sovrapposta alle strisce
di delimitazione di fermata di cui all'articolo 151 del regolamento
di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992,
n. 495. La corsia ciclabile si intende valicabile, limitatamente allo
spazio necessario per consentire ai veicoli, diversi dai velocipedi,
di effettuare la sosta o la fermata nei casi in cui vi sia fascia di
sosta veicolare laterale, con qualsiasi giacitura;
12-ter) Corsia ciclabile per doppio senso ciclabile: parte
longitudinale della carreggiata urbana a senso unico di marcia, posta
a sinistra rispetto al senso di marcia, delimitata mediante una
striscia bianca discontinua, valicabile e ad uso promiscuo, idonea a
permettere la circolazione sulle strade urbane dei velocipedi in
senso contrario a quello di marcia degli altri veicoli e
contraddistinta dal simbolo del velocipede. La corsia ciclabile e'
parte della carreggiata destinata alla circolazione dei velocipedi in
senso opposto a quello degli altri veicoli»;
2) dopo il numero 58) e' aggiunto il seguente:
«58-bis) Zona scolastica: zona urbana in prossimita' della quale si
trovano edifici adibiti ad uso scolastico, in cui e' garantita una
particolare protezione dei pedoni e dell'ambiente, delimitata lungo
le vie di accesso dagli appositi segnali di inizio e di fine»;
c) all'articolo 7:
1) al comma 1, dopo la lettera i) sono aggiunte le seguenti:
«i-bis) stabilire che su strade classificate di tipo E, E-bis, F o
F-bis, ove il limite massimo di velocita' sia inferiore o uguale a 30
km/h ovvero su parte di una zona a traffico limitato, i velocipedi
possano circolare anche in senso opposto all'unico senso di marcia
prescritto per tutti gli altri veicoli, lungo la corsia ciclabile per
doppio senso ciclabile presente sulla strada stessa. La facolta' puo'
essere prevista indipendentemente dalla larghezza della carreggiata,
dalla presenza e dalla posizione di aree per la sosta veicolare e
dalla massa dei veicoli autorizzati al transito. Tale modalita' di
circolazione dei velocipedi e' denominata "doppio senso ciclabile" ed
e' individuata mediante apposita segnaletica;
i-ter) consentire la circolazione dei velocipedi sulle strade di
cui alla lettera i), purche' non siano presenti binari tramviari a
raso ed a condizione che, salvo situazioni puntuali, il modulo delle
strade non sia inferiore a 4,30 m.»;
2) dopo il comma 11 e' inserito il seguente:
«11-bis. Nelle zone scolastiche urbane puo' essere limitata o
esclusa la circolazione, la sosta o la fermata di tutte o di alcune
categorie di veicoli, in orari e con modalita' definiti con ordinanza
del sindaco. I divieti di circolazione, di sosta o di fermata non si
applicano agli scuolabus, agli autobus destinati al trasporto degli
alunni frequentanti istituti scolastici, nonche' ai titolari di
contrassegno di cui all'articolo 381, comma 2, del regolamento di cui
al decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495.
Chiunque viola gli obblighi, le limitazioni o i divieti previsti al
presente comma e' soggetto alla sanzione amministrativa di cui al
comma 13-bis»;
d) nel titolo I, dopo l'articolo 12 e' aggiunto il seguente:
«Art. 12-bis (Prevenzione ed accertamento delle violazioni in

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 93/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
materia di sosta e fermata). -1. Con provvedimento del sindaco
possono essere conferite funzioni di prevenzione e accertamento di
tutte le violazioni in materia di sosta nell'ambito delle aree
oggetto dell'affidamento per la sosta regolamentata o a pagamento,
aree verdi comprese, a dipendenti comunali o delle societa' private e
pubbliche esercenti la gestione della sosta di superficie a pagamento
o dei parcheggi. Con provvedimento del sindaco possono, inoltre,
essere conferite a dipendenti comunali o a dipendenti delle aziende
municipalizzate o delle imprese addette alla raccolta dei rifiuti
urbani e alla pulizia delle strade funzioni di prevenzione e
accertamento di tutte le violazioni in materia di sosta o di fermata
connesse all'espletamento delle predette attivita'.
2. Le funzioni di prevenzione e accertamento delle violazioni in
materia di sosta e di fermata sono svolte dal personale,
nominativamente designato in tale funzione con il provvedimento del
sindaco di cui al comma 1, previo accertamento dell'assenza di
precedenti o pendenze penali e con l'effettuazione e il superamento
di un'adeguata formazione. Tale personale, durante lo svolgimento
delle proprie mansioni, riveste la qualifica di pubblico ufficiale.
3. Le funzioni di cui al comma 1 possono essere conferite anche al
personale ispettivo delle aziende esercenti il trasporto pubblico di
persone. A tale personale sono inoltre conferite, con le stesse
modalita' di cui al comma 1, le funzioni di prevenzione e
accertamento in materia di circolazione, fermata e sosta sulle corsie
e strade ove transitano i veicoli adibiti al servizio di linea.
4. Al personale di cui al presente articolo e' conferito il potere
di contestazione delle infrazioni di cui agli articoli 7, 157 e 158,
in ragione delle funzioni attribuibili ai sensi dei commi 1 e 2,
nonche' di disporre la rimozione dei veicoli ai sensi dell'articolo
159, limitatamente agli ambiti oggetto di affidamento di cui al
presente articolo. Al suddetto personale e' conferito il potere di
contestazione nonche' di redazione e sottoscrizione del verbale di
accertamento delle violazioni di propria competenza. Al personale di
cui al comma 1, secondo periodo, e di cui al comma 3 e', altresi',
conferito il potere di compiere accertamenti di violazioni in materia
di sosta o di fermata in aree limitrofe a quelle oggetto
dell'affidamento o di gestione dell'attivita' di propria competenza
che sono funzionali, rispettivamente, alla gestione degli spazi per
la raccolta dei rifiuti urbani o alla fruizione delle corsie o delle
strade riservate al servizio di linea. Il personale dipendente dalle
societa' di gestione dei parcheggi di cui al comma 1, primo periodo,
ha possibilita' di accertare violazioni relative alla sosta o alla
fermata anche nelle aree immediatamente limitrofe alle aree oggetto
dell'affidamento solo quando queste costituiscono lo spazio minimo
indispensabile per compiere le manovre necessarie a garantire la
concreta fruizione dello spazio di sosta regolamentata o del
parcheggio oggetto dell'affidamento.
5. L'attivita' sanzionatoria di cui al presente articolo,
successiva all'emissione del verbale da parte del personale, e
l'organizzazione del relativo servizio sono di competenza
dell'amministrazione comunale attraverso gli uffici o i comandi a
cio' preposti, a cui compete anche tutta l'attivita' autorizzativa e
di verifica sull'operato. I comuni possono conferire alle societa' di
cui ai commi 1, 2 e 3 la facolta' di esercitare tutte le azioni
necessarie al recupero delle evasioni tariffarie e dei mancati
pagamenti, ivi compresi il rimborso delle spese, gli interessi e le
penali. Le modalita' operative e gli importi di tali azioni di
recupero sono oggetto di negoziazione tra il soggetto concedente ed
il concessionario.
6. Ai fini dell'accertamento nonche' per la redazione della
documentazione in ordine alle violazioni di cui al presente articolo
e' possibile ricorrere all'uso della tecnologia digitale e a
strumenti elettronici e fotografici.
7. Dall'attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi
o maggiori oneri a carico della finanza pubblica»;
e) all'articolo 37, il comma 3 e' abrogato;
f) all'articolo 75, il comma 4 e' sostituito dal seguente:
«4. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti individua, con
proprio decreto, i veicoli di tipo omologato da adibire a servizio di

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 94/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
noleggio con conducente per trasporto di persone di cui all'articolo
85, o a servizio di piazza di cui all'articolo 86, o a servizio di
linea per trasporto di persone di cui all'articolo 87, che sono
soggetti all'accertamento di cui al comma 2»;
g) all'articolo 78, comma 1, dopo il primo periodo sono inseriti i
seguenti: «Con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei
trasporti, da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in
vigore della presente disposizione, sono individuate le tipologie di
modifica delle caratteristiche costruttive e funzionali, anche con
riferimento ai veicoli con adattamenti per le persone con
disabilita', per le quali la visita e prova di cui al primo periodo
non sono richieste. Con il medesimo decreto sono stabilite, altresi',
le modalita' e le procedure per gli accertamenti e l'aggiornamento
della carta di circolazione»;
h) all'articolo 94:
1) al comma 2, le parole: «procede all'aggiornamento della carta di
circolazione» sono sostituite dalle seguenti: «procede
all'aggiornamento dell'archivio nazionale dei veicoli di cui agli
articoli 225 e 226»;
2) al comma 4, dopo le parole: «l'aggiornamento» sono inserite le
seguenti: «dei dati presenti nell'archivio nazionale dei veicoli»;
i) all'articolo 126:
1) dopo il comma 8 e' inserito il seguente:
«8-bis. Al titolare di patente di guida che si sottopone, presso la
commissione medica locale di cui all'articolo 119, comma 4, agli
accertamenti per la verifica della persistenza dei requisiti di
idoneita' psicofisica richiesti per il rinnovo di validita' della
patente di guida, la commissione stessa rilascia, per una sola volta,
un permesso provvisorio di guida, valido fino all'esito finale della
procedura di rinnovo. Il rilascio del permesso provvisorio di guida
e' subordinato alla verifica dell'insussistenza di condizioni di
ostativita' presso l'anagrafe nazionale degli abilitati alla guida di
cui all'articolo 226, comma 10. Il permesso provvisorio di guida non
e' rilasciato ai titolari di patente di guida che devono sottoporsi
agli accertamenti previsti dagli articoli 186, comma 8, e 187, comma
6»;
2) al comma 9, l'ultimo periodo e' sostituito dal seguente: «Chi ha
rinnovato la patente di guida presso un'autorita'
diplomatico-consolare italiana in uno Stato non appartenente
all'Unione europea o allo Spazio economico europeo ha l'obbligo,
entro sei mesi dalla riacquisizione della residenza in Italia, di
rinnovare la patente stessa secondo la procedura ordinaria prevista
al comma 8»;
3) dopo il comma 10 e' inserito il seguente:
«10-bis. La commissione medica locale di cui all'articolo 119,
comma 4, che, a seguito di accertamento dell'idoneita' psicofisica,
valuta che il conducente debba procedere al declassamento della
patente di guida, trasmette, per via informatica, i dati del
conducente all'Ufficio centrale operativo, che provvede alla stampa e
alla spedizione della nuova patente di guida. Contenuti e modalita'
di trasmissione dei dati della commissione medica locale all'Ufficio
centrale operativo del Dipartimento per i trasporti, la navigazione,
gli affari generali ed il personale sono fissati con decreto del
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti»;
l) all'articolo 145, dopo il comma 4 sono inseriti i seguenti:
«4-bis. I conducenti degli altri veicoli hanno l'obbligo di dare la
precedenza ai velocipedi che transitano sulle strade urbane ciclabili
o vi si immettono, anche da luogo non soggetto a pubblico passaggio.
4-ter. Lungo le strade urbane i conducenti degli altri veicoli
hanno l'obbligo di dare la precedenza ai velocipedi che circolano
sulle corsie ciclabili»;
m) all'articolo 148, dopo il comma 9 e' inserito il seguente:
«9-bis. Lungo le strade urbane ciclabili il conducente di un
autoveicolo che effettui il sorpasso di un velocipede e' tenuto ad
usare particolari cautele al fine di assicurare una maggiore distanza
laterale di sicurezza in considerazione della minore stabilita' e
della probabilita' di ondeggiamenti e deviazioni da parte del
velocipede stesso. Prima di effettuare il sorpasso di un velocipede,
il conducente dell'autoveicolo valuta l'esistenza delle condizioni

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 95/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
predette per compiere la manovra in completa sicurezza per entrambi i
veicoli, riducendo particolarmente la velocita', ove necessario,
affinche' la manovra di sorpasso sia compiuta a ridottissima
velocita' qualora le circostanze lo richiedano. Chiunque viola le
disposizioni del presente comma e' soggetto alle sanzioni
amministrative di cui al comma 16, primo periodo»;
n) all'articolo 150, dopo il comma 2 e' inserito il seguente:
«2-bis. Lungo le strade urbane a senso unico, in cui e' consentita
la circolazione a doppio senso ciclabile di cui all'articolo 7, comma
1, lettera i-bis), qualora risulti non agevole l'incrocio, i
conducenti degli altri veicoli devono dare la precedenza ai
velocipedi che circolano sulla corsia ciclabile per doppio senso
ciclabile»;
o) all'articolo 175, comma 2, lettera b), sono aggiunte, in fine,
le seguenti parole: «, ad eccezione dei tricicli, di cilindrata non
inferiore a 250 cm3 se a motore termico e comunque di potenza non
inferiore a 15 kW, destinati al trasporto di persone e con al massimo
un passeggero oltre al conducente»;
p) all'articolo 180, comma 4, dopo le parole: «e per quelli adibiti
a locazione senza conducente» sono inserite le seguenti: «, ovvero
con facolta' di acquisto in leasing,»;
q) all'articolo 182:
1) dopo il comma 1 e' inserito il seguente:
«1-bis. Le disposizioni del comma 1 non si applicano alla
circolazione dei velocipedi sulle strade urbane ciclabili»;
2) il comma 9 e' sostituito dal seguente:
«9. I velocipedi devono transitare sulle piste loro riservate
ovvero sulle corsie ciclabili o sulle corsie ciclabili per doppio
senso ciclabile, quando esistono, salvo il divieto per particolari
categorie di essi, con le modalita' stabilite nel regolamento. Le
norme previste dal regolamento per la circolazione sulle piste
ciclabili si applicano anche alla circolazione sulle corsie ciclabili
e sulle corsie ciclabili per doppio senso ciclabile»;
3) al comma 9-ter, l'ultimo periodo e' sostituito dal seguente:
«L'area delimitata e' accessibile attraverso una corsia o da una
pista ciclabile di lunghezza pari almeno a 5 metri, situata sul lato
destro in prossimita' dell'intersezione»;
r) all'articolo 201, comma 1-bis, lettera g), le parole:
«attraverso i dispositivi previsti dall'articolo 17, comma 133-bis,
della legge 15 maggio 1997, n. 127» sono sostituite dalle seguenti: «
o con accesso o transito vietato, attraverso dispositivi omologati ai
sensi di apposito regolamento emanato con decreto del Ministro delle
infrastrutture e dei trasporti. Con il medesimo regolamento sono
definite le condizioni per l'installazione e l'esercizio dei
dispositivi di controllo, al fine di consentire la rilevazione delle
violazioni dei divieti di circolazione, in ingresso, all'interno ed
in uscita nelle corsie, strade, aree e zone di cui al periodo
precedente, nonche' il controllo della durata di permanenza
all'interno delle medesime zone».
5-quater. L'articolo 74 del regolamento di cui al decreto del
Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, e' abrogato.
5-quinquies. L'articolo 59 della legge 29 luglio 2010, n. 120, e'
abrogato.
5-sexies. Il regolamento di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 22 giugno 1999, n. 250, e' abrogato con effetto dalla data
di entrata in vigore del decreto del Ministro delle infrastrutture e
dei trasporti da adottare ai sensi dell'articolo 201, comma 1-bis,
lettera g), del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30
aprile 1992, n. 285.
5-septies. All'articolo 92 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18,
convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27,
sono apportate le seguenti modificazioni:
a) il comma 4 e' sostituito dal seguente:
«4. In considerazione dello stato di emergenza nazionale di cui
alle delibere del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020 e del 29
luglio 2020, e' autorizzata la circolazione fino al 31 ottobre 2020
dei veicoli da sottoporre entro il 31 luglio 2020 alle attivita' di
visita e prova di cui agli articoli 75 e 78 o alle attivita' di
revisione di cui all'articolo 80 del decreto legislativo 30 aprile

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 96/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
1992, n. 285, ed e' rispettivamente autorizzata la circolazione fino
al 31 dicembre 2020 dei veicoli da sottoporre ai medesimi controlli
entro il 30 settembre 2020 nonche' la circolazione fino al 28
febbraio 2021 dei veicoli da sottoporre agli stessi controlli entro
il 31 dicembre 2020 »;
b) dopo il comma 4-sexies e' aggiunto il seguente:
«4-septies. Al fine di mitigare gli effetti derivanti
dall'attuazione delle misure di contenimento dell'emergenza
epidemiologica da COVID-19, nonche' di ridurre i tempi di
espletamento delle attivita' di cui all'articolo 80 del decreto
legislativo 30 aprile 1992, n. 285, fino al 31 marzo 2021 gli
accertamenti previsti dal medesimo articolo 80 possono essere svolti
anche dagli ispettori di cui al decreto del Ministro delle
infrastrutture e dei trasporti 19 maggio 2017, pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 139 del 17 giugno 2017. Ai predetti ispettori
e' riconosciuto, per lo svolgimento dell'attivita', un compenso, a
carico esclusivo dei richiedenti la revisione, determinato secondo le
modalita' di cui all'articolo 19, commi 1, 2, 3 e 4, della legge 1°
dicembre 1986, n. 870».
5-octies. All'articolo 1, comma 104, della legge 30 dicembre 2018,
n. 145, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al primo periodo, le parole: «Allo scopo di finanziare
interventi finalizzati alla progettazione di ciclovie interurbane,
come definite ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera a), della
legge 11 gennaio 2018, n. 2» sono sostituite dalle seguenti: «Per
l'installazione della segnaletica lungo l'itinerario ciclo-turistico
appenninico dal comune di Altare, in Liguria, fino al comune di Alia,
in Sicilia»;
b) il secondo periodo e' sostituito dal seguente: «Con decreto del
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, da adottare entro il
30 novembre 2020, sono definite le modalita' di erogazione delle
risorse del predetto Fondo».
5-novies. All'articolo 1, comma 4-bis, del decreto legislativo 29
maggio 2017, n. 98, le parole: «entro il 31 ottobre 2020» sono
sostituite dalle seguenti: «entro il 31 marzo 2021».
5-decies. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore
della legge di conversione del presente decreto, si provvede
all'aggiornamento del regolamento di esecuzione e di attuazione del
nuovo codice della strada, di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495.
5-undecies. All'articolo 4, comma 1, del decreto-legge 20 giugno
2002, n. 121, convertito, con modificazioni, dalla legge 1°agosto
2002, n. 168, le parole: «sulle strade di cui all'articolo 2, comma
2, lettere C e D, del citato decreto legislativo, ovvero su singoli
tratti di esse, individuati con apposito decreto del prefetto ai
sensi del comma 2» sono sostituite dalle seguenti: «sulle restanti
tipologie di strade, ovvero su singoli tratti di esse, individuati
con apposito decreto del prefetto ai sensi del comma 2».
5-duodecies. All'articolo 17 della legge 15 maggio 1997, n. 127, i
commi 132 e 133 sono abrogati.
5-terdecies. L'articolo 68 della legge 23 dicembre 1999, n. 488, e'
abrogato.

Art. 49 - bis

Disposizioni in materia di rilascio del documento unico di


circolazione

1. Per tutte le operazioni gestite con le procedure attualmente


vigenti che danno luogo al rilascio del documento unico di
circolazione e di proprieta' di cui al decreto legislativo 29 maggio
2017, n. 98, l'intestatario di un veicolo diverso da quelli di cui
all'articolo 60 del codice della strada, di cui al decreto
legislativo 30 aprile 1992, n. 285, puo' richiedere la restituzione
del documento di circolazione originale, previa apposizione di un
segno di annullamento.
2. La restituzione del documento di circolazione originale e'
subordinata al pagamento di un contributo, in sede di presentazione
dell'istanza, secondo ammontare, criteri e modalita' definiti con
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 97/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
apposito decreto dirigenziale del Ministero delle infrastrutture e
dei trasporti.
3. Le amministrazioni provvedono all'attuazione del presente
articolo con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili
a legislazione vigente.

Capo II
Semplificazioni in materia ambientale

Art. 50

Razionalizzazione delle procedure di valutazione dell'impatto


ambientale

1. Al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, sono apportate le


seguenti modificazioni:
a) all'articolo 5, comma 1:
1) alla lettera g), il secondo periodo e' sostituito dal
seguente: «Ai fini del rilascio del provvedimento di VIA il
proponente presenta il progetto di fattibilita' come definito
dall'articolo 23, commi 5 e 6, del decreto legislativo 18 aprile
2016, n. 50, o, ove disponibile, il progetto definitivo come definito
dall'articolo 23, comma 7, del decreto legislativo n. 50 del 2016, ed
in ogni caso tale da consentire la compiuta valutazione dei contenuti
dello studio di impatto ambientale ai sensi dell'allegato IV della
direttiva 2011/92/UE;»;
2) alla lettera i) le parole «gli elaborati progettuali» sono
sostituite dalle seguenti: «i progetti»;
3) alla lettera o-quater), dopo le parole «che definisce» sono
inserite le seguenti: «le linee di indirizzo da seguire nelle
successive fasi di sviluppo progettuale delle opere per garantire
l'applicazione di criteri ambientali atti a contenere e limitare gli
impatti ambientali significativi e negativi o incrementare le
prestazioni ambientali del progetto, nonche'»;
b) all'articolo 6:
1) al comma 3-ter, primo periodo, dopo le parole «nell'ambito
del Piano regolatore portuale» sono inserite le seguenti: «o del
Piano di sviluppo aeroportuale» e dopo le parole «comunque desumibili
dal Piano regolatore portuale», sono inserite le seguenti: «o dal
Piano di sviluppo aeroportuale»; al secondo periodo, dopo le parole
«Qualora il Piano regolatore portuale» sono inserite le seguenti: «,
il Piano di sviluppo aeroportuale»;
2) al comma 9, e' aggiunto infine il seguente periodo: «L'esito
della valutazione preliminare e la documentazione trasmessa dal
proponente sono tempestivamente pubblicati dall'autorita' competente
sul proprio sito internet istituzionale.»;
3) al comma 12, dopo le parole «pianificazione territoriale»
sono inserite le seguenti: «, urbanistica» e dopo le parole «della
destinazione dei suoli conseguenti» sono inserite le seguenti:
«all'approvazione dei piani di cui al comma 3-ter, nonche'»;
c) all'articolo 7-bis:
1) dopo il comma 2 sono inseriti i seguenti: «2-bis. Entro
centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente
disposizione, il Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta
del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare,
del Ministro dello sviluppo economico, del Ministro delle
infrastrutture e dei trasporti e del Ministro per i beni e le
attivita' culturali e per il turismo, previa intesa con la Conferenza
permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province
autonome di Trento e Bolzano, individua, con uno piu' decreti,
successivamente aggiornati, ove necessario, con cadenza semestrale,
le tipologie di progetti e le opere necessarie per l'attuazione del
Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC), nonche'
le aree non idonee alla realizzazione di tali progetti o opere,
tenendo conto delle caratteristiche del territorio, sociali,
industriali, urbanistiche, paesaggistiche e morfologiche e delle aree
sia a terra che a mare caratterizzate dalla presenza di siti di
interesse nazionale da bonificare ovvero limitrofe, con particolare
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 98/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
riferimento all'assetto idrogeologico e alle vigenti pianificazioni,
da sottoporre a verifica di assoggettabilita' a VIA o a VIA in sede
statale ai sensi del comma 2. »;
2-ter. L'individuazione delle aree di cui al comma 2-bis deve
avvenire nel rispetto delle esigenze di mitigazione degli effetti dei
cambiamenti climatici, nonche' delle esigenze di tutela del
patrimonio culturale e del paesaggio, delle aree agricole e
forestali, della qualita' dell'aria e dei corpi idrici e del suolo,
tenuto conto dei suoli degradati le cui funzioni ecosistemiche
risultano pregiudicate in modo irreversibile e definitivo.
2-quater. Per la realizzazione delle opere di cui al comma 2-bis
occorre privilegiare, ove possibile, l'utilizzo di superfici di
strutture edificate, comprese le piattaforme petrolifere in disuso»;
2) al comma 3, primo periodo, le parole «Sono sottoposti a VIA»
sono sostituite dalle seguenti: «Fatto salvo quanto previsto dal
comma 2-bis, sono sottoposti a VIA»;
3) al comma 6 e' aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Le
autorita' competenti evitano l'insorgenza di situazioni che diano
origine a un conflitto di interessi e provvedono a segnalare ogni
situazione di conflitto, anche potenziale, alle competenti
autorita'.»;
4) dopo il comma 8 e' inserito il seguente: «8-bis.
Limitatamente agli interventi necessari per il superamento di
sentenze di condanna della Corte di Giustizia dell'Unione Europea, in
caso di inerzia regionale per i progetti sottoposti a verifica di
assoggettabilita' a VIA o a VIA ai sensi del comma 3, lo Stato
esercita i poteri sostitutivi di cui all'articolo 41 della legge 24
dicembre 2012 n. 234.»;
d) all'articolo 8:
1) dopo il comma 2 e' inserito il seguente: «2-bis. Per lo
svolgimento delle procedure di valutazione ambientale di competenza
statale dei progetti individuati dal decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri di cui all'articolo 7-bis, comma 2-bis, e'
istituita la Commissione Tecnica PNIEC, posta alle dipendenze
funzionali del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio
e del mare, e formata da un numero massimo di venti unita', in
possesso di laurea specialistica o magistrale ovvero del diploma di
laurea, con almeno cinque anni di esperienza professionale e con
competenze adeguate alla valutazione tecnica ed ambientale dei
predetti progetti, individuate in base all'articolo 17, comma 14,
della legge 15 maggio 1997, n. 127, tra il personale di ruolo del
CNR, del Sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente di
cui alla legge 28 giugno 2016, n. 132, dell'ENEA e dell'ISS, secondo
le modalita' di cui al comma 2, secondo periodo. I componenti
nominati nella Commissione Tecnica PNIEC non possono far parte della
Commissione di cui al comma 1 del presente articolo. Nella nomina dei
membri e' garantito il rispetto dell'equilibrio di genere. I
componenti della Commissione Tecnica PNIEC sono nominati con decreto
del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare,
entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto di
cui all'articolo 7-bis, comma 2-bis. I componenti della Commissione
Tecnica PNIEC restano in carica quattro anni e sono rinnovabili per
una sola volta. Ai commissari spetta una indennita' aggiuntiva
definita con le modalita' di cui al comma 5, esclusivamente in
ragione dei compiti istruttori effettivamente svolti e solo a seguito
dell'adozione del relativo provvedimento finale. Per lo svolgimento
delle istruttorie tecniche la Commissione puo' avvalersi, tramite
appositi protocolli d'intesa, del Sistema nazionale a rete per la
protezione dell'ambiente a norma della legge 28 giugno 2016, n. 132,
e degli altri enti pubblici di ricerca. La Commissione opera con le
modalita' previste dall'articolo 20, dall'articolo 21, dall'articolo
23, dall'articolo 24, dai commi 1, 2-bis, 3, 4, 5, 6 e 7
dell'articolo 25, e dall'articolo 27, del presente decreto.»;
2) al comma 4, dopo le parole «della Commissione» sono aggiunte
le seguenti: «e della Commissione tecnica PNIEC»;
3) al comma 5, dopo le parole «Commissione tecnica di verifica
dell'impatto ambientale» sono inserite le seguenti: «e della
Commissione tecnica PNIEC», e dopo le parole «ciascun membro della
Commissione» sono inserite le seguenti: «e della Commissione tecnica

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 99/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
PNIEC»;
e) all'articolo 9:
1) al comma 4 e' aggiunto, infine, il seguente periodo:
«L'invio di informazioni a un altro Stato membro e il ricevimento di
informazioni da un altro Stato membro sono soggetti alle restrizioni
vigenti nello Stato membro in cui il progetto e' proposto.»
2) dopo il comma 4 e' aggiunto il seguente: «4-bis. L'autorita'
competente provvede a mettere a disposizione del pubblico, mediante
il proprio sito internet istituzionale, le informazioni pratiche
sull'accesso alle procedure di ricorso amministrativo e
giurisdizionale. Ai sensi dell'articolo 3, comma 4, della legge 7
agosto 1990 n. 241, in ogni atto notificato al destinatario sono
indicati l'autorita' cui e' possibile ricorrere e il relativo
termine.».
f) l'articolo 19 e' sostituito dal seguente:
«Articolo 19 (Modalita' di svolgimento del procedimento di
verifica di assoggettabilita' a VIA). - 1. Il proponente trasmette
all'autorita' competente lo studio preliminare ambientale in formato
elettronico, redatto in conformita' a quanto contenuto nell'allegato
IV-bis alla parte seconda del presente decreto, nonche' copia
dell'avvenuto pagamento del contributo di cui all'articolo 33.
2. Entro cinque giorni dalla ricezione dello studio preliminare
ambientale, l'autorita' competente verifica la completezza e
l'adeguatezza della documentazione e, qualora necessario, puo'
richiedere per una sola volta chiarimenti e integrazioni al
proponente. In tal caso, il proponente provvede a trasmettere i
chiarimenti e le integrazioni richiesti, inderogabilmente entro i
successivi quindici giorni. Qualora il proponente non trasmetta la
documentazione richiesta entro il termine stabilito, la domanda si
intende respinta ed e' fatto obbligo all'autorita' competente di
procedere all'archiviazione.
3. Contestualmente alla ricezione della documentazione, ove
ritenuta completa, ovvero dei chiarimenti e delle integrazioni
richiesti ai sensi del comma 2, l'autorita' competente provvede a
pubblicare lo studio preliminare nel proprio sito internet
istituzionale, con modalita' tali da garantire la tutela della
riservatezza di eventuali informazioni industriali o commerciali
indicate dal proponente, in conformita' a quanto previsto dalla
disciplina sull'accesso del pubblico all'informazione ambientale.
Contestualmente, l'autorita' competente comunica per via telematica a
tutte le Amministrazioni e a tutti gli enti territoriali
potenzialmente interessati l'avvenuta pubblicazione della
documentazione nel proprio sito internet.
4. Entro e non oltre quarantacinque giorni dalla comunicazione
di cui al comma 3 e dall'avvenuta pubblicazione sul sito internet
della relativa documentazione, chiunque abbia interesse puo'
presentare le proprie osservazioni all'autorita' competente in merito
allo studio preliminare ambientale e alla documentazione allegata.
5. L'autorita' competente, sulla base dei criteri di cui
all'allegato V alla parte seconda del presente decreto, tenuto conto
delle osservazioni pervenute e, se del caso, dei risultati di
eventuali altre valutazioni degli effetti sull'ambiente effettuate in
base ad altre pertinenti normative europee, nazionali o regionali,
verifica se il progetto ha possibili ulteriori impatti ambientali
significativi.
6. L'autorita' competente adotta il provvedimento di verifica
di assoggettabilita' a VIA entro i successivi quarantacinque giorni
dalla scadenza del termine di cui al comma 4. In casi eccezionali,
relativi alla natura, alla complessita', all'ubicazione o alle
dimensioni del progetto, l'autorita' competente puo' prorogare, per
una sola volta e per un periodo non superiore a venti giorni, il
termine per l'adozione del provvedimento di verifica; in tal caso,
l'autorita' competente comunica tempestivamente per iscritto al
proponente le ragioni che giustificano la proroga e la data entro la
quale e' prevista l'adozione del provvedimento. La presente
comunicazione e', altresi', pubblicata nel sito internet
istituzionale dell'autorita' competente.
7. Qualora l'autorita' competente stabilisca di non
assoggettare il progetto al procedimento di VIA, specifica i motivi

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 100/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
principali alla base della mancata richiesta di tale valutazione in
relazione ai criteri pertinenti elencati nell'allegato V alla parte
seconda, e, ove richiesto dal proponente, tenendo conto delle
eventuali osservazioni del Ministero per i beni e le attivita'
culturali e per il turismo, per i profili di competenza, specifica le
condizioni ambientali necessarie per evitare o prevenire quelli che
potrebbero altrimenti rappresentare impatti ambientali significativi
e negativi.
8. Qualora l'autorita' competente stabilisca che il progetto
debba essere assoggettato al procedimento di VIA, specifica i motivi
principali alla base della richiesta di VIA in relazione ai criteri
pertinenti elencati nell'allegato V alla parte seconda.
9. Per i progetti elencati nell'allegato II-bis e nell'allegato
IV alla parte seconda del presente decreto la verifica di
assoggettabilita' a VIA e' effettuata applicando i criteri e le
soglie definiti dal decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela
del territorio e del mare del 30 marzo 2015, pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 84 dell'11 aprile 2015.
10. Il provvedimento di verifica di assoggettabilita' a VIA,
comprese le motivazioni, e' pubblicato integralmente nel sito
internet istituzionale dell'autorita' competente.
11. I termini per il rilascio del provvedimento di verifica di
assoggettabilita' a VIA si considerano perentori ai sensi e per gli
effetti di cui agli articoli 2, commi da 9 a 9-quater, e 2-bis, della
legge 7 agosto 1990, n. 241. In caso di inerzia nella conclusione del
procedimento, il titolare del potere sostitutivo, nominato ai sensi
dell'articolo 2 della legge 7 agosto 1990 n. 241, acquisito, qualora
la competente Commissione di cui all'articolo 8 non si sia
pronunciata, il parere dell'ISPRA entro il termine di trenta giorni,
provvede al rilascio del provvedimento entro i successivi trenta
giorni.
12. Tutta la documentazione afferente al procedimento, nonche'
i risultati delle consultazioni svolte, le informazioni raccolte, le
osservazioni e i pareri, e, comunque, qualsiasi informazione raccolta
nell'esercizio di tale attivita' da parte dell'autorita' competente,
sono tempestivamente pubblicati dall'autorita' competente sul proprio
sito internet istituzionale e sono accessibili a chiunque.»;
g) l'articolo 20 e' sostituito dal seguente:
«Art. 20 (Consultazione preventiva). - 1. Il proponente ha la
facolta' di richiedere, prima di presentare il progetto di cui
all'articolo 5, comma 1, lettera g), una fase di confronto con
l'autorita' competente al fine di definire la portata e il livello di
dettaglio delle informazioni necessarie da considerare per la
redazione dello studio di impatto ambientale. A tal fine, il
proponente trasmette, in formato elettronico, una proposta di
elaborati progettuali. Sulla base della documentazione trasmessa dal
proponente, l'autorita' competente trasmette al proponente il proprio
parere.»;
h) all'articolo 21:
1) al comma 1, secondo periodo, le parole «gli elaborati
progettuali» sono sostituite dalle seguenti: «il progetto di cui
all'articolo 5, comma 1, lettera g)»;
2) al comma 2, le parole «La documentazione di cui al comma 1»,
sono sostituite dalle seguenti: «Entro cinque giorni dalla relativa
trasmissione la documentazione di cui al comma 1», e dopo la parola
«comunica» e' inserita la seguente: «contestualmente»;
3) al comma 3 le parole «sessanta giorni» sono sostituite dalle
seguenti: «quarantacinque giorni»;
i) all'articolo 23:
1) al comma 1, lettera a), le parole «gli elaborati
progettuali» sono sostituite dalle seguenti: «il progetto»;
2) al comma 3, primo periodo, le parole «quindici giorni» sono
sostituite dalle seguenti: «dieci giorni»;
3) al comma 4, dopo il secondo periodo e' inserito il seguente:
«Per i progetti individuati dal decreto del Presidente del Consiglio
dei ministri di cui all'articolo 7-bis, comma 2-bis, contestualmente
alla pubblicazione della documentazione di cui al comma 1, la
Commissione di cui all'articolo 8, comma 2-bis, avvia la propria
attivita' istruttoria.»;

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 101/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
l) all'articolo 24:
1) al comma 3, le parole «trenta giorni» sono sostituite
dalle seguenti: «quindici giorni»;
2) al comma 4, primo periodo, le parole «entro i trenta
giorni successivi» sono sostituite dalle seguenti: «entro i venti
giorni successivi», le parole «ulteriori trenta giorni» sono
sostituite dalle seguenti: «ulteriori venti giorni» e, al secondo
periodo, le parole «centottanta giorni» sono sostituite dalle
seguenti: «sessanta giorni»;
3) al comma 5:
3.1. al primo periodo le parole «, ove motivatamente ritenga
che le modifiche o le integrazioni siano sostanziali e rilevanti per
il pubblico,» sono sostituite dalle seguenti: «procede alla
pubblicazione delle integrazioni sul proprio sito internet
istituzionale e»;
3.2. (Soppresso);
3.3. all'ultimo periodo, le parole «trenta giorni successivi»
sono sostituite dalle seguenti: «dieci giorni successivi»;
4) il comma 7 e' sostituito dal seguente: «7. Tutta la
documentazione afferente al procedimento, nonche' i risultati delle
consultazioni svolte, qualsiasi informazione raccolta, le
osservazioni e i pareri comunque espressi, compresi quelli di cui
agli articoli 20 e 32, sono tempestivamente resi disponibili al
pubblico interessato mediante pubblicazione, a cura dell'autorita'
competente, sul proprio sito internet istituzionale.»;
m) all'articolo 25:
1) al comma 2, primo periodo, dopo le parole «Nel caso di
progetti di competenza statale» sono inserite le seguenti: «, ad
esclusione di quelli di cui all'articolo 7-bis, comma 2-bis,» dopo il
terzo periodo e' inserito il seguente: «Decorsi inutilmente i termini
di cui al periodo precedente senza che la Commissione competente di
cui all'articolo 8 si sia espressa, il direttore generale della
competente Direzione Generale del Ministero dell'ambiente e della
tutela del territorio e del mare, entro i successivi sessanta giorni,
e sulla base del parere dell'ISPRA acquisito entro il termine di
trenta giorni, trasmette il provvedimento di VIA al Ministro
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per la
conseguente adozione.», nonche' al quarto periodo le parole «sessanta
giorni» sono sostituite dalle seguenti: «trenta giorni» e le parole
«trenta giorni» sono sostituite dalle seguenti: «quindici giorni» e
al quinto periodo dopo le parole «Ministro dei beni e delle attivita'
culturali e del turismo» sono aggiunte le seguenti: «nonche' qualora
sia inutilmente decorso il termine complessivo di duecentodieci
giorni, a decorrere dall'avvio del procedimento per l'adozione del
provvedimento di VIA»;
2) dopo il comma 2 e' inserito il seguente: «2-bis. Per i
progetti di cui all'articolo 7-bis, comma 2-bis, la Commissione di
cui all'articolo 8, comma 2-bis, si esprime entro il termine di
centosettanta giorni dalla pubblicazione della documentazione di cui
all'articolo 23 predisponendo lo schema di provvedimento di VIA. Nei
successivi trenta giorni, il direttore generale del Ministero
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare adotta il
provvedimento di VIA, previa acquisizione del concerto del competente
direttore generale del Ministero per i beni e le attivita' culturali
e per il turismo entro il termine di quindici giorni. Nel caso di
consultazioni transfrontaliere il provvedimento di VIA e' adottato
entro il termine di cui all'articolo 32, comma 5-bis. In caso di
inerzia nella conclusione del procedimento, il titolare del potere
sostitutivo, nominato ai sensi dell'articolo 2 della legge 7 agosto
1990 n. 241, acquisito, qualora la competente commissione di cui
all'articolo 8 non si sia pronunciata, il parere dell'ISPRA entro il
termine di trenta giorni, provvede al rilascio del provvedimento
entro i successivi trenta giorni.»;
3) al comma 4, dopo la lettera a), e' inserita la seguente:
«a-bis) le linee di indirizzo da seguire nelle successive fasi di
sviluppo progettuale delle opere per garantire l'applicazione di
criteri ambientali atti a contenere e limitare gli impatti ambientali
significativi e negativi o incrementare le prestazioni ambientali del
progetto;»;

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 102/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
n) all'articolo 27:
1) al comma 4, primo periodo, la parola «quindici» e'
sostituita dalla seguente: «dieci»;
2) il comma 6 e' sostituito dal seguente: «6. Entro cinque
giorni dalla verifica della completezza documentale, ovvero, in caso
di richieste di integrazioni, dalla data di ricevimento delle stesse,
l'autorita' competente indice la conferenza di servizi decisoria di
cui all'articolo 14-ter della legge 7 agosto 1990, n. 241 che opera
secondo quanto disposto dal comma 8. Contestualmente l'autorita'
competente pubblica l'avviso di cui all'articolo 23, comma 1, lettera
e), di cui e' data comunque informazione nell'albo pretorio
informatico delle amministrazioni comunali territorialmente
interessate. Tale forma di pubblicita' tiene luogo delle
comunicazioni di cui agli articoli 7 e 8, commi 3 e 4, della legge n.
241 del 1990. Dalla data della pubblicazione della suddetta
documentazione, e per la durata di sessanta giorni, il pubblico
interessato puo' presentare osservazioni concernenti la valutazione
di impatto ambientale, la valutazione di incidenza ove necessaria e
l'autorizzazione integrata ambientale nonche' gli altri titoli
autorizzativi inclusi nel provvedimento unico ambientale.»;
3) il comma 7 e' sostituito dal seguente: «7. Entro i
successivi quindici giorni l'autorita' competente puo' chiedere al
proponente eventuali integrazioni assegnando allo stesso un termine
perentorio non superiore a quindici giorni. Su richiesta motivata del
proponente l'autorita' competente puo' concedere, per una sola volta,
la sospensione dei termini per la presentazione della documentazione
integrativa per un periodo non superiore a novanta giorni. Qualora
entro il termine stabilito il proponente non depositi la
documentazione integrativa, l'istanza si intende ritirata ed e' fatto
obbligo all'autorita' competente di procedere all'archiviazione.
L'autorita' competente procede immediatamente alla pubblicazione
delle integrazioni sul sito internet istituzionale e dispone, entro
cinque giorni dalla ricezione della documentazione integrativa, che
il proponente trasmetta, entro i successivi dieci giorni, un nuovo
avviso al pubblico, predisposto in conformita' all'articolo 24, comma
2, del presente decreto, da pubblicare a cura della medesima
autorita' competente sul proprio sito internet e di cui e' data
comunque informazione nell'albo pretorio informatico delle
amministrazioni comunali territorialmente interessate. In relazione
alle modifiche o integrazioni apportate al progetto e alla
documentazione, i termini di cui al comma 6 per l'ulteriore
consultazione del pubblico sono ridotti alla meta'.»;
4) il comma 8 e' sostituito dal seguente: «8. Fatto salvo il
rispetto dei termini previsti dall'articolo 32, comma 2, per il caso
di consultazioni transfrontaliere, al fine di acquisire il
provvedimento di VIA e dei titoli abilitativi in materia ambientale
richiesti dal proponente, l'autorita' competente convoca nel termine
di cui al primo periodo del comma 6, una conferenza di servizi
decisoria che opera in modalita' simultanea secondo quanto stabilito
dall'articolo 14-ter della legge 7 agosto 1990, n. 241. Alla
conferenza partecipano il proponente e tutte le amministrazioni
competenti o comunque potenzialmente interessate al rilascio del
provvedimento di VIA e i titoli abilitativi ambientali richiesti dal
proponente. Per i progetti di cui all'articolo 7-bis, comma 2-bis,
alla conferenza partecipano in ogni caso il direttore generale del
Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare o un
suo delegato e il direttore generale del Ministero per i beni e le
attivita' culturali e per il turismo o un suo delegato. La
conferenza, nell'ambito della propria attivita', prende in
considerazione le osservazioni e le informazioni raccolte in sede di
consultazione ai sensi dei commi 6 e 7, e conclude i propri lavori
nel termine di duecentodieci giorni. La determinazione motivata di
conclusione della conferenza di servizi, che costituisce il
provvedimento unico in materia ambientale, reca l'indicazione
espressa del provvedimento di VIA ed elenca, altresi', i titoli
abilitativi compresi nel provvedimento unico. Fatto salvo quanto
previsto per i progetti di cui all'articolo 7-bis, comma 2-bis, la
decisione di rilasciare i titoli di cui al comma 2 e' assunta sulla
base del provvedimento di VIA, adottato dal Ministro dell'ambiente e

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 103/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro
per i beni e le attivita' culturali e per il turismo, ai sensi
dell'articolo 25. I termini previsti dall'articolo 25, comma 2,
quarto periodo, sono ridotti alla meta' e, in caso di rimessione alla
deliberazione del Consiglio dei ministri, la conferenza di servizi e'
sospesa per il termine di cui all'articolo 25, comma 2, quinto
periodo. Tutti i termini del procedimento si considerano perentori ai
sensi e per gli effetti di cui agli articoli 2, commi da 9 a
9-quater, e 2-bis della legge n. 241 del 1990.»;
o) all'articolo 27-bis:
1) al comma 2, le parole «Entro quindici giorni» sono
sostituite dalle seguenti: «Entro dieci giorni»;
2) al comma 4, ultimo periodo, le parole: «sessanta giorni» sono
sostituite dalle seguenti: «trenta giorni»;
2-bis) al comma 7, terzo periodo, le parole: «centoventi giorni»
sono sostituite dalle seguenti: «novanta giorni»;
p) all'articolo 28, comma 2, al terzo periodo, sono aggiunte in
fine le seguenti parole: «, che operano secondo le modalita' definite
da uno o piu' decreti del Ministro dell'ambiente e della tutela del
territorio e del mare adottati sulla base dei seguenti criteri:
a) designazione dei componenti dell'Osservatorio da parte di
ciascuna delle Amministrazioni e degli Enti individuati nel decreto
di Valutazione di Impatto Ambientale;
b) nomina dei due terzi dei rappresentanti del Ministero
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare tra soggetti
estranei ai ruoli del Ministero e dotati di significativa competenza
e professionalita' per l'esercizio delle funzioni;
c) previsioni di cause di incandidabilita', incompatibilita' e
conflitto di interessi;
d) temporaneita' dell'incarico, non superiore a quattro anni,
non rinnovabile e non cumulabile con incarichi in altri Osservatori;
e) individuazione degli oneri a carico del proponente, fissando
un limite massimo per i compensi dei componenti dell'Osservatorio»;
p-bis) all'articolo 28, dopo il comma 7 e' inserito il seguente:
«7-bis. Il proponente, entro i termini di validita' disposti dal
provvedimento di verifica di assoggettabilita' a VIA o di VIA,
trasmette all'autorita' competente la documentazione riguardante il
collaudo delle opere o la certificazione di regolare esecuzione delle
stesse, comprensiva di specifiche indicazioni circa la conformita'
delle opere rispetto al progetto depositato e alle condizioni
ambientali prescritte. La documentazione e' pubblicata
tempestivamente nel sito internet dell'autorita' competente»;
p-ter) all'articolo 102, comma 1, la parola: «ovvero» e' sostituita
dalle seguenti: «o, in alternativa»;
q) al numero 8) dell'allegato II alla parte seconda, le parole: «di
petrolio, prodotti chimici, prodotti petroliferi e prodotti
petrolchimici con capacita' complessiva superiore a 40.000 m3» sono
sostituite dalle seguenti: «di petrolio con capacita' complessiva
superiore a 40.000 m3; di prodotti chimici, prodotti petroliferi e
prodotti petrolchimici con capacita' complessiva superiore a 200.000
tonnellate»
r) all'articolo 32:
1) al comma 1, dopo le parole «nell'ambito delle fasi previste
dalle procedure di cui ai titoli II, III e III-bis, provvede» sono
inserite le seguenti: «quanto prima e comunque contestualmente alla
informativa resa al pubblico interessato» e, dopo le parole
«concernente il piano, programma, progetto o impianto» sono aggiunte
le seguenti: «e delle informazioni sulla natura della decisione che
puo' essere adottata»;
2) dopo il comma 5-ter e' aggiunto il seguente: «5-quater. In
caso di progetti proposti da altri Stati membri che possono avere
effetti significativi sull'ambiente italiano le informazioni ricevute
dall'altro Stato membro sono tempestivamente rese disponibili alle
pertinenti autorita' italiane e al pubblico interessato italiano che
entro sessanta giorni esprimono le proprie osservazioni. Il Ministero
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare entro sessanta
giorni redige il proprio parere e lo trasmette unitamente alle
osservazioni ricevute all'autorita' competente nell'altro Stato
membro.».

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 104/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
2. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del primo
decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e
del mare di cui all'articolo 28 del decreto legislativo n. 152 del
2006, come modificato dal presente articolo, gli osservatori
ambientali gia' costituiti sono rinnovati nel rispetto delle
modalita' fissate dal medesimo decreto, senza nuovi o maggiori oneri
per la finanza pubblica.
3. Le disposizioni introdotte dal presente articolo si applicano
alle istanze presentate a partire dal trentesimo giorno successivo
alla data di entrata in vigore della legge di conversione del
presente decreto.
3-bis. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della
legge di conversione del presente decreto, con uno o piu' decreti del
Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di
concerto con il Ministero per i beni e le attivita' culturali e per
il turismo e con il Ministero della salute, sono recepite le norme
tecniche per la redazione degli studi di impatto ambientale,
elaborate dal Sistema nazionale a rete per la protezione
dell'ambiente, finalizzata allo svolgimento della valutazione di
impatto ambientale, anche ad integrazione dei contenuti degli studi
di impatto ambientale di cui all'allegato VII alla parte seconda del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
4. L'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale,
per il tramite della Scuola di specializzazione in discipline
ambientali di cui all'articolo 17-bis del decreto-legge 30 dicembre
2009, n. 195, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio
2010, n. 26, assicura, mediante appositi protocolli d'intesa con
l'autorita' competente, il supporto scientifico e la formazione
specifica al personale del Ministero dell'ambiente e della tutela del
territorio e del mare con particolare riferimento a quello operante
presso la direzione generale competente in materia di valutazioni e
autorizzazioni ambientali. A tal fine, nonche' per assicurare il
funzionamento della suddetta Scuola, il Ministero dell'ambiente e
della tutela del territorio e del mare riconosce all'Istituto
superiore per la protezione e la ricerca ambientale un contributo
pari ad euro 300.000 per l'anno 2020 e ad euro 700.000 a decorrere
dall'anno 2021. Agli oneri derivanti dal presente comma, pari ad euro
300.000 per l'anno 2020 e ad euro 700.000 annui a decorrere dall'anno
2021, si provvede mediante corrispondente riduzione
dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 3 della legge 1°
giugno 2002, n. 120. Il Ministro dell'economia e delle finanze e'
autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti
variazioni di bilancio».

Art. 50 - bis

Accelerazione dei processi amministrativi per le attivita'


infrastrutturali

1. All'articolo 119, comma 1, del codice del processo


amministrativo, di cui al decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104,
dopo la lettera m-sexies) e' aggiunta la seguente:
«m-septies) l'autorizzazione unica di cui agli articoli 52-bis e
seguenti del testo unico di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, per le infrastrutture lineari
energetiche, quali i gasdotti, gli elettrodotti, gli oleodotti e le
reti di trasporto di fluidi termici, ivi inclusi le opere, gli
impianti e i servizi accessori connessi o funzionali all'esercizio
degli stessi, i gasdotti e gli oleodotti necessari per la
coltivazione e lo stoccaggio degli idrocarburi, nonche' rispetto agli
atti riferiti a tali infrastrutture inerenti alla valutazione
ambientale strategica, alla verifica di assoggettabilita' e alla
valutazione di impatto ambientale e a tutti i provvedimenti, di
competenza statale o regionale, indicati dall'articolo 27 del decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152, nonche' agli atti che definiscono
l'intesa Stato-regione».

Art. 51

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 105/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
Semplificazioni in materia di VIA per interventi di incremento della
sicurezza di infrastrutture stradali, autostradali, ferroviarie e
idriche e di attuazione degli interventi infrastrutturali

1. Con uno o piu' decreti del Presidente del Consiglio dei


ministri, adottati entro il 31 dicembre 2020 su proposta del Ministro
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministro
delle infrastrutture e dei trasporti, sono individuati gli interventi
urgenti finalizzati al potenziamento o all'adeguamento della
sicurezza delle infrastrutture stradali, autostradali, ferroviarie e
idriche esistenti che ricadono nelle categorie progettuali di cui
agli allegati II e II-bis, alla parte seconda del decreto legislativo
3 aprile 2006, n. 152. In relazione agli interventi individuati con i
decreti di cui al primo periodo, il proponente presenta al Ministero
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, dandone
contestuale comunicazione al Ministero delle infrastrutture e dei
trasporti che nei successivi dieci giorni trasmette le proprie
osservazioni al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio
e del mare, gli elementi informativi dell'intervento e quelli del
sito, secondo le modalita' di cui all'articolo 6, comma 9, del
decreto legislativo n. 152 del 2006 finalizzati a stabilire, in
ragione della presunta assenza di potenziali impatti ambientali
significativi e negativi, se essi devono essere assoggettati a
verifica di assoggettabilita' a VIA, a VIA, ovvero non rientrano
nelle categorie di cui ai commi 6 o 7 del medesimo articolo 6 del
decreto legislativo n. 152 del 2006. Il Ministero dell'ambiente e
della tutela del territorio e del mare, entro trenta giorni dalla
data di presentazione della richiesta, comunica al proponente l'esito
delle proprie valutazioni.
2. Per la realizzazione o la modifica di infrastrutture stradali,
autostradali, ferroviarie e idriche esistenti che ricadono nelle
categorie progettuali di cui agli allegati II e II-bis alla parte
seconda del decreto legislativo n. 152 del 2006, la durata
dell'efficacia del provvedimento di cui al comma 5 dell'articolo 25
del decreto legislativo n. 152 del 2006 non puo' essere inferiore a
dieci anni. In relazione ai medesimi interventi, la durata
dell'efficacia dell'autorizzazione paesaggistica di cui al comma 4
dell'articolo 146 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 e'
pari a dieci anni.

Art. 52

Semplificazione delle procedure per interventi e opere nei siti


oggetto di bonifica

1. Al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, dopo l'articolo


242-bis e' inserito il seguente:
«Art. 242-ter (Interventi e opere nei siti oggetto di
bonifica). - 1. Nei siti oggetto di bonifica, inclusi i siti di
interesse nazionale, possono essere realizzati interventi e opere
richiesti dalla normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, di
manutenzione ordinaria e straordinaria di impianti e infrastrutture,
compresi adeguamenti alle prescrizioni autorizzative, nonche' opere
lineari necessarie per l'esercizio di impianti e forniture di servizi
e, piu' in generale, altre opere lineari di pubblico interesse, di
sistemazione idraulica, di mitigazione del rischio idraulico, opere
per la realizzazione di impianti per la produzione energetica da
fonti rinnovabili e di sistemi di accumulo, esclusi gli impianti
termoelettrici, fatti salvi i casi di riconversione da un
combustibile fossile ad altra fonte meno inquinante o qualora
l'installazione comporti una riduzione degli impatti ambientali
rispetto all'assetto esistente, opere con le medesime connesse,
infrastrutture indispensabili alla costruzione e all'esercizio degli
stessi impianti, nonche' le tipologie di opere e interventi
individuati con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri
di cui all'articolo 7-bis, a condizione che detti interventi e opere
siano realizzati secondo modalita' e tecniche che non pregiudichino
ne' interferiscano con l'esecuzione e il completamento della
bonifica, ne' determinino rischi per la salute dei lavoratori e degli
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 106/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
altri fruitori dell'area nel rispetto del decreto legislativo 9
aprile 2008, n. 81.
2. La valutazione del rispetto delle condizioni di cui al comma
1 e' effettuata da parte dell'autorita' competente ai sensi del
Titolo V, Parte quarta, del presente decreto, nell'ambito dei
procedimenti di approvazione e autorizzazione degli interventi e, ove
prevista, nell'ambito della procedura di valutazione di impatto
ambientale.
3. Per gli interventi e le opere individuate al comma 1,
nonche' per quelle di cui all'articolo 25 del decreto del Presidente
della Repubblica 13 giugno 2017, n. 120, il Ministro dell'ambiente e
della tutela del territorio e del mare con proprio decreto per le
aree ricomprese nei siti di interesse nazionale, e le regioni per le
restanti aree, provvedono all'individuazione delle categorie di
interventi che non necessitano della preventiva valutazione da parte
dell'Autorita' competente ai sensi del Titolo V, Parte quarta, del
presente decreto, e, qualora necessaria, definiscono i criteri e le
procedure per la predetta valutazione nonche' le modalita' di
controllo.
4. Ai fini del rispetto delle condizioni previste dal comma 1,
anche nelle more dell'attuazione del comma 3, sono rispettate le
seguenti procedure e modalita' di caratterizzazione, scavo e gestione
dei terreni movimentati:
a) nel caso in cui non sia stata ancora realizzata la
caratterizzazione dell'area oggetto dell'intervento ai sensi
dell'articolo 242, il soggetto proponente accerta lo stato di
potenziale contaminazione del sito mediante un Piano di indagini
preliminari. Il Piano, comprensivo della lista degli analiti da
ricercare, e' concordato con l'Agenzia di protezione ambientale
territorialmente competente che si pronuncia entro e non oltre il
termine di trenta giorni dalla richiesta del proponente,
eventualmente stabilendo particolari prescrizioni in relazione alla
specificita' del sito. In caso di mancata pronuncia nei termini da
parte dell'Agenzia di protezione ambientale territorialmente
competente, il Piano di indagini preliminari e' concordato con
l'ISPRA che si pronuncia entro i quindici giorni successivi su
segnalazione del proponente. Il proponente, trenta giorni prima
dell'avvio delle attivita' d'indagine, trasmette agli enti
interessati il piano con la data di inizio delle operazioni. Qualora
l'indagine preliminare accerti l'avvenuto superamento delle CSC anche
per un solo parametro, il soggetto proponente ne da' immediata
comunicazione con le forme e le modalita' di cui all'articolo 245,
comma 2, con la descrizione delle misure di prevenzione e di messa in
sicurezza di emergenza adottate;
b) in presenza di attivita' di messa in sicurezza operativa
gia' in essere, il proponente puo' avviare la realizzazione degli
interventi e delle opere di cui al comma 1 previa comunicazione
all'Agenzia di protezione ambientale territorialmente competente da
effettuarsi con almeno quindici giorni di anticipo rispetto all'avvio
delle opere. Al termine dei lavori, l'interessato assicura il
ripristino delle opere di messa in sicurezza operativa;
c) le attivita' di scavo sono effettuate con le precauzioni
necessarie a non aumentare i livelli di inquinamento delle matrici
ambientali interessate e, in particolare, delle acque sotterranee. Le
eventuali fonti attive di contaminazione, quali rifiuti o prodotto
libero, rilevate nel corso delle attivita' di scavo, sono rimosse e
gestite nel rispetto delle norme in materia di gestione dei rifiuti.
I terreni e i materiali provenienti dallo scavo sono gestiti nel
rispetto del decreto del Presidente della Repubblica 13 giugno 2017,
n. 120.
c-bis) ove l'indagine preliminare di cui alla lettera a) accerti
che il livello delle CSC non sia stato superato, per i siti di
interesse nazionale il procedimento si conclude secondo le modalita'
previste dal comma 4-bis dell'articolo 252 e per gli altri siti nel
rispetto di quanto previsto dal comma 2 dell'articolo 242.
5. All'attuazione del presente articolo le amministrazioni
interessate provvedono con le risorse umane, finanziarie e
strumentali disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o
maggiori oneri a carico della finanza pubblica.».

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 107/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
2. All'articolo 34 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133,
convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164,
sono abrogati i commi 7, 8, 9 e 10.

Art. 52 - bis

Misure a sostegno della razionalizzazione della rete di distribuzione


dei carburanti

1. Al comma 115 dell'articolo 1 della legge 4 agosto 2017, n. 124,


le parole: «tre anni dalla data di entrata in vigore della presente
legge» sono sostituite dalle seguenti: «il 31 dicembre 2023».

Art. 53

Semplificazione delle procedure nei siti di interesse nazionale

1. All'articolo 252 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152,


dopo il comma 4 sono inseriti i seguenti:
«4-bis. Nei casi di cui al comma 4, il soggetto responsabile
dell'inquinamento o altro soggetto interessato accerta lo stato di
potenziale contaminazione del sito mediante un Piano di indagini
preliminari. Il Piano, comprensivo della lista degli analiti da
ricercare, e' concordato con l'Agenzia di protezione ambientale
territorialmente competente che si pronuncia entro e non oltre il
termine di trenta giorni dalla richiesta del proponente,
eventualmente stabilendo particolari prescrizioni in relazione alla
specificita' del sito. In caso di mancata pronuncia nei termini da
parte dell'Agenzia di protezione ambientale territorialmente
competente, il Piano di indagini preliminari e' concordato con
l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che
si pronuncia entro e non oltre i quindici giorni successivi su
segnalazione del proponente o dell'autorita' competente. Il
proponente, trenta giorni prima dell'avvio delle attivita'
d'indagine, trasmette al Ministero dell'ambiente e della tutela del
territorio e del mare, alla regione, al comune, alla provincia e
all'agenzia di protezione ambientale competenti il Piano con la data
di inizio delle operazioni. Qualora l'indagine preliminare accerti
l'avvenuto superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione
(CSC) anche per un solo parametro, si applica la procedura di cui
agli articoli 242 e 245. Ove si accerti che il livello delle CSC non
sia stato superato, il medesimo soggetto provvede al ripristino della
zona contaminata, dandone notizia, con apposita autocertificazione,
al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare,
alla regione, al comune, alla provincia e all'agenzia di protezione
ambientale competenti entro novanta giorni dalla data di inizio delle
attivita' di indagine. L'autocertificazione conclude il procedimento,
ferme restando le attivita' di verifica e di controllo da parte della
provincia competente da concludere nel termine di novanta giorni
dalla data di acquisizione dell'autocertificazione, decorsi i quali
il procedimento di verifica si considera definitivamente concluso.
4-ter In alternativa alla procedura di cui all'articolo 242, il
responsabile della potenziale contaminazione o altro soggetto
interessato al riutilizzo e alla valorizzazione dell'area, puo'
presentare al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e
del mare gli esiti del processo di caratterizzazione del sito
eseguito nel rispetto delle procedure di cui all'allegato 2 del
presente Titolo, allegando i risultati dell'analisi di rischio sito
specifica e dell'applicazione a scala pilota, in campo, delle
tecnologie di bonifica ritenute idonee. Qualora gli esiti della
procedura dell'analisi di rischio dimostrino che la concentrazione
dei contaminanti presenti nel sito e' superiore ai valori di
concentrazione soglia di rischio (CSR), il Ministero dell'ambiente e
della tutela del territorio e del mare, valutata la documentazione di
cui al primo periodo, approva, nel termine di novanta giorni,
l'analisi di rischio con il procedimento di cui al comma 4 e
contestualmente indica le condizioni per l'approvazione del progetto
operativo di cui all'articolo 242, comma 7. Sulla base delle
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 108/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
risultanze istruttorie, il Ministero dell'ambiente e della tutela del
territorio e del mare puo' motivatamente chiedere la revisione
dell'analisi di rischio previa esecuzione di indagini integrative ove
necessarie. Nei successivi sessanta giorni il proponente presenta il
progetto e il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e
del mare lo approva ai sensi del comma 4 e con gli effetti di cui al
comma 6. Il potere di espropriare e' attribuito al comune sede
dell'opera. Ove il progetto debba essere sottoposto alla procedura di
verifica di assoggettabilita' o a valutazione di impatto ambientale
ai sensi della normativa vigente, il procedimento e' sospeso fino
all'acquisizione della pronuncia dell'autorita' competente ai sensi
della parte seconda del presente decreto. Qualora il progetto sia
sottoposto a valutazione di impatto ambientale di competenza
regionale, i titoli abilitativi per la realizzazione e l'esercizio
degli impianti e delle attrezzature necessari all'attuazione del
progetto operativo sono ricompresi nel provvedimento autorizzatorio
unico regionale rilasciato ai sensi dell'articolo 27-bis.
4-quater. Qualora gli obiettivi individuati per la bonifica del
suolo, sottosuolo e materiali di riporto siano raggiunti
anticipatamente rispetto a quelli previsti per la falda, e' possibile
procedere alla certificazione di avvenuta bonifica di cui
all'articolo 248 limitatamente alle predette matrici ambientali,
anche a stralcio in relazione alle singole aree catastalmente
individuate, fermo restando l'obbligo di raggiungere tutti gli
obiettivi di bonifica su tutte le matrici interessate da
contaminazione. In tal caso e' necessario effettuare un'analisi di
rischio atta a dimostrare che le contaminazioni ancora presenti nelle
acque sotterranee fino alla loro completa rimozione non comportino un
rischio per i fruitori e per le altre matrici ambientali secondo le
specifiche destinazioni d'uso. Le garanzie finanziarie di cui al
comma 7 dell'articolo 242 sono comunque prestate per l'intero
intervento e sono svincolate solo al raggiungimento di tutti gli
obiettivi di bonifica».
2. Le disposizioni di cui al comma 4-ter, dell'articolo 252 del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, fatti salvi gli interventi
approvati, sono applicabili anche ai procedimenti in corso alla data
di entrata in vigore del presente decreto su richiesta da presentare
nel termine di centottanta giorni decorrenti dalla medesima data.
2-bis. All'articolo 252 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.
152, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 3, dopo le parole: «Ai fini della perimetrazione del
sito» sono inserite le seguenti: «, inteso nelle diverse matrici
ambientali compresi i corpi idrici superficiali e i relativi
sedimenti,»;
b) al comma 4, le parole: «puo' avvalersi anche dell'Istituto
superiore per la protezione e la ricerca ambientale (APAT), delle
Agenzie regionali per la protezione dell'ambiente delle regioni
interessate» sono sostituite dalle seguenti: «si avvale per
l'istruttoria tecnica del Sistema nazionale a rete per la protezione
dell'ambiente (SNPA)».
2-ter. All'articolo 253, comma 1, del decreto legislativo 3 aprile
2006, n. 152, le parole: «ai sensi dell'articolo 250» sono sostituite
dalle seguenti: «ai sensi degli articoli 250 e 252, comma 5» e dopo
le parole: «L'onere reale viene iscritto» sono inserite le seguenti:
«nei registri immobiliari tenuti dagli uffici dell'Agenzia del
territorio».
2-quater. All'articolo 306-bis, comma 1, del decreto legislativo 3
aprile 2006, n. 152, sono premesse le seguenti parole: «Salvo che la
transazione avvenga in sede giudiziale a norma dell'articolo 185 del
codice di procedura civile,» e sono aggiunte, in fine, le seguenti
parole: «in sede amministrativa».
3. All'articolo 1, comma 800, della legge 30 dicembre 2018, n. 145,
al secondo periodo, dopo le parole «Dette somme sono finalizzate» e'
inserita la seguente: «anche» e il terzo periodo e' sostituito dal
seguente: «Con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del
territorio e del mare, d'intesa con la Conferenza unificata, sono
definiti i criteri e le modalita' di trasferimento alle autorita'
competenti delle risorse loro destinate di cui al primo periodo.».
3-bis. All'articolo 252 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 109/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
152, dopo il comma 9 sono aggiunti i seguenti:
«9-bis. E' individuata quale sito di interesse nazionale ai sensi
della normativa vigente l'area interessata dalla presenza di
discariche ed impianti di trattamento dei rifiuti, compresa nel sito
dell'Area vasta di Giugliano (Napoli). Con successivo decreto del
Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare si
provvede alla perimetrazione della predetta area.
9-ter. In caso di compravendita di aree ubicate nei siti di
interesse nazionale, il Ministero dell'ambiente e della tutela del
territorio e del mare, su istanza congiunta degli interessati,
autorizza entro novanta giorni dal ricevimento dell'istanza la
volturazione dell'autorizzazione di cui ai commi 4 e 6».

Art. 54

Misure di semplificazione in materia di interventi contro il dissesto


idrogeologico

1. All'articolo 10, comma 6, del decreto-legge 24 giugno 2014, n.


91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n.
116, e' aggiunto in fine il seguente periodo: «L'autorita'
procedente, qualora lo ritenga necessario, procede a convocare la
conferenza di servizi di cui all'articolo 14 della legge 7 agosto
1990, n. 241. Il termine massimo per il rilascio dei pareri in sede
di conferenza dei servizi e' di trenta giorni.»;
2. Ai fini della predisposizione del Piano di interventi per la
mitigazione del dissesto idrogeologico, a valere sulle risorse di
bilancio del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e
del mare, gli elenchi degli interventi da ammettere a finanziamento
sono definiti, fino al 31 dicembre 2020, per liste regionali e
mediante apposite Conferenze di servizi da svolgere on line, sulla
base dei fabbisogni e delle proposte delle regioni e delle province
autonome interessate, con il contributo e la partecipazione dei
commissari per l'emergenza, dei commissari straordinari per il
dissesto e delle autorita' di bacino distrettuale. Per essere ammessi
al finanziamento tutti gli interventi sono dotati del codice unico di
progetto di cui all'articolo 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3 e
monitorati ai sensi del decreto legislativo 29 dicembre 2011 n. 229.
2-bis. All'articolo 66, comma 1, del decreto legislativo 3 aprile
2006, n. 152, dopo le parole: «sono sottoposti» sono inserite le
seguenti: «alla verifica di assoggettabilita' alla valutazione
ambientale strategica (VAS), di cui all'articolo 12, qualora
definiscano il quadro di riferimento per la realizzazione dei
progetti elencati negli allegati II, III e IV alla parte seconda del
presente decreto, oppure possano comportare un qualsiasi impatto
ambientale sui siti designati come zone di protezione speciale per la
conservazione degli uccelli selvatici e su quelli classificati come
siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat
naturali e della flora e della fauna selvatica».
3. All'articolo 68 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152,
dopo il comma 4, sono aggiunti i seguenti:
«4-bis. Nelle more dell'adozione dei piani e dei relativi
stralci, di cui agli articoli 65 e 67, comma 1, ovvero dei loro
aggiornamenti, le modifiche della perimetrazione e/o classificazione
delle aree a pericolosita' e rischio dei piani stralcio relativi
all'assetto idrogeologico emanati dalle soppresse Autorita' di bacino
di cui alla legge 18 maggio 1989, n. 183, derivanti dalla
realizzazione di interventi collaudati per la mitigazione del
rischio, dal verificarsi di nuovi eventi di dissesto idrogeologico o
da approfondimenti puntuali del quadro conoscitivo, sono approvate
con proprio atto dal Segretario generale dell'Autorita' di bacino
distrettuale, d'intesa con la Regione territorialmente competente e
previo parere della Conferenza Operativa. Le modifiche di cui al
presente comma costituiscono parte integrante degli aggiornamenti dei
Piani di cui all'articolo 67, comma 1.
4-ter. Gli aggiornamenti di piano di cui al comma 4-bis sono
effettuati nel rispetto delle procedure di partecipazione previste
dalle norme tecniche di attuazione dei piani di bacino vigenti nel
territorio distrettuale e, comunque, garantendo adeguate forme di
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 110/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
consultazione e osservazione sulle proposte di modifica. Nelle more
dell'espletamento delle procedure di aggiornamento, il Segretario
generale dell'Autorita' di bacino distrettuale puo' adottare sulla
base del parere della Conferenza Operativa, misure di salvaguardia
che sono immediatamente vincolanti e restano in vigore sino
all'approvazione dell'aggiornamento del piano di cui al comma
4-bis.».
3-bis. Per le occupazioni d'urgenza e per le eventuali
espropriazioni delle aree occorrenti per l'esecuzione delle opere e
degli interventi di competenza dei commissari straordinari per il
dissesto idrogeologico, una volta emesso il decreto di occupazione
d'urgenza, prescindendo da ogni altro adempimento, si provvede alla
redazione dello stato di consistenza e del verbale d'immissione in
possesso dei suoli anche con la sola presenza di due rappresentanti
della regione o degli altri enti territoriali interessati.

Art. 55

Semplificazione in materia di zone economiche ambientali

1. Alla legge 6 dicembre 1991, n. 394, sono apportate le seguenti


modificazioni:
a) all'articolo 9:
1) al comma 3, il primo periodo e' sostituito dai seguenti: «Il
Presidente e' nominato con decreto del Ministro dell'ambiente e della
tutela del territorio e del mare, d'intesa con i presidenti delle
regioni nel cui territorio ricade in tutto o in parte il parco,
nell'ambito di una terna proposta dal Ministro e composta da soggetti
in possesso di comprovata esperienza in campo ambientale nelle
istituzioni o nelle professioni, oppure di indirizzo o di gestione in
strutture pubbliche o private. Entro trenta giorni dalla ricezione
della proposta, i presidenti delle regioni interessate esprimono
l'intesa su uno dei candidati proposti. Decorso il suddetto termine
senza che sia raggiunta l'intesa con i presidenti delle regioni
interessate, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio
e del mare, sentite le Commissioni parlamentari competenti per
materia, che si pronunciano entro trenta giorni dalla richiesta,
provvede alla nomina del Presidente, scegliendo tra i nomi compresi
nella terna» e dopo il primo periodo sono inseriti i seguenti:
«L'avvio della procedura di nomina e' reso noto nel sito internet
istituzionale del Ministero dell'ambiente e della tutela del
territorio e del mare nonche' dell'ente parco interessato, sessanta
giorni prima della scadenza del Presidente in carica. Non puo' essere
nominato Presidente di Ente parco chi ha gia' ricoperto tale carica
per due mandati, anche non consecutivi. Alla nomina di Presidente di
Ente parco si applica la disciplina in materia di inconferibilita' e
incompatibilita' degli incarichi di cui al decreto legislativo 8
aprile 2013, n. 39.»;
1-bis) dopo il comma 4 e' inserito il seguente:
«4-bis. Nella composizione degli organismi di gestione e direzione
delle aree naturali protette deve essere rispettato il criterio della
parita' di genere»;
2) al comma 11, e' aggiunto, in fine, il seguente periodo:
«L'iscrizione nell'albo dura cinque anni, salvo rinnovo mediante le
procedure di cui al primo periodo del presente comma.»;
1) dopo il comma 11, e' inserito il seguente: «11-bis. La
gestione amministrativa dei parchi nazionali e' affidata al direttore
del parco, che esercita le funzioni di cui all'articolo 5, del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ed assicura l'attuazione
dei programmi ed il conseguimento degli obiettivi fissati dal
Presidente e dal Consiglio direttivo, ai sensi dell'articolo 17,
comma 1, lettere da d) a e-bis), del citato decreto legislativo n.
165 del 2001; al direttore del parco spetta l'adozione dei connessi
atti anche a rilevanza esterna.»;
2) dopo il comma 14, e' inserito il seguente: «14-bis. Per la
realizzazione di piani, programmi e progetti, ferma restando la
possibilita' di ricorrere a procedure di affidamento di evidenza
pubblica, gli enti parco nazionali possono avvalersi della societa'
di cui all'articolo 1, comma 503, della legge 27 dicembre 2006, n.
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 111/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
296, mediante stipula di apposite convenzioni senza nuovi o maggiori
oneri per la finanza pubblica.»;
b) all'articolo 11:
1) al comma 1, e' aggiunto, in fine, il seguente periodo: «In
caso di inosservanza dei termini di cui al periodo precedente, il
Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare si
sostituisce all'amministrazione inadempiente, anche con la nomina di
un commissario ad acta, proveniente dai ruoli del Ministero
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, senza nuovi o
maggiori oneri per la finanza pubblica, il quale provvede entro tre
mesi.»;
2) al comma 6, dopo le parole «e' approvato dal Ministro
dell'ambiente» sono aggiunte le seguenti «su proposta dell'Ente
parco», e dopo le parole «e comunque d'intesa con le regioni e le
province autonome interessate» sono inserite le seguenti: «che si
esprimono entro novanta giorni, decorsi i quali l'intesa si intende
acquisita»;
c) all'articolo 12:
1) al comma 3, primo periodo, dopo la parola «predisposto» sono
aggiunte le seguenti: «e adottato», e il terzo periodo e' soppresso.
2) al comma 4:
2.1. al primo periodo le parole «adottato e' depositato per
quaranta giorni» sono sostituite dalle seguenti: «di cui al comma 3
adottato dal Consiglio direttivo dell'Ente parco e' depositato per
sessanta giorni»;
2.2. al secondo periodo, le parole «Entro i successivi
quaranta giorni» sono sostituite dalle seguenti: «Entro tale
termine»;
2.3. al terzo periodo la parola «centoventi» e' sostituita
dalla seguente: «sessanta», nonche' le parole «emana il provvedimento
d'approvazione» sono sostituite dalle seguenti: «approva il piano
tenendo conto delle risultanze del parere motivato espresso in sede
di valutazione ambientale strategica di cui al decreto legislativo 3
aprile 2006, n. 152, avviata contestualmente dall'Ente parco nella
qualita' di autorita' procedente, e nel cui ambito e' acquisito il
parere, per i profili di competenza, del Ministero per i beni e le
attivita' culturali e per il turismo»;
2.4. il quarto periodo e' sostituito dal seguente «Qualora il
piano non sia definitivamente approvato entro dodici mesi
dall'adozione da parte dell'Ente parco, esso e' approvato, in via
sostitutiva e previa diffida ad adempiere, entro i successivi
centoventi giorni con decreto del Ministro dell'ambiente e della
tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro per i
beni e le attivita' culturali e per il turismo qualora non sia
vigente il piano paesaggistico approvato ai sensi dell'articolo 143
del codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto
legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, ovvero il piano non sia stato
adeguato ai sensi dell'articolo 156 del medesimo decreto
legislativo.».
d) dopo l'articolo 13 e' inserito il seguente:
«Art.13-bis (Interventi nelle zone di promozione economica e
sociale). - 1. In presenza di piano del parco e di regolamento del
parco approvati e vigenti le cui previsioni siano state recepite dai
comuni nei rispettivi strumenti urbanistici, gli interventi di natura
edilizia da realizzare nelle zone di cui all'articolo 12, comma 2,
lettera d), eccetto quelle ricomprese nei perimetri dei siti Natura
2000, sono autorizzati direttamente dagli enti locali competenti,
salvo che l'intervento non comporti una variante degli strumenti
urbanistici vigenti, dandone comunicazione all'Ente parco. In caso di
non conformita' il direttore del parco annulla il provvedimento
autorizzatorio entro quarantacinque giorni dal ricevimento.»;
e) all'articolo 15, dopo il comma 1 sono inseriti i seguenti:
«1-bis. I beni demaniali o aventi il medesimo regime giuridico,
statali e regionali, presenti nel territorio del parco nazionale che,
alla data di entrata in vigore della presente disposizione, non siano
stati gia' affidati a soggetti terzi, ad eccezione di quelli
destinati alla difesa e alla sicurezza nazionale, possono essere dati
in concessione gratuita all'Ente parco ai fini della tutela
dell'ambiente e della conservazione dell'area protetta, se da esso

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 112/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
richiesti, per un periodo di nove anni, ovvero di durata inferiore se
richiesta dallo stesso Ente parco, fatta salva l'eventuale estensione
della durata della concessione ai sensi dell'articolo 14, comma 2,
del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 13
settembre 2005, n. 296. L'Ente parco provvede alla gestione dei beni
demaniali con le risorse disponibili a legislazione vigente.
1-ter. La concessione di cui al comma 1-bis puo' essere
rinnovata allo scadere del termine, salvo motivato diniego da parte
del soggetto competente.
1-quater. L'Ente parco puo' concedere i beni demaniali di cui
al comma 1-bis, dietro il pagamento di un corrispettivo. La
concessione gratuita di beni demaniali all'ente parco non modifica la
titolarita' di tali beni, che rimangono in capo al soggetto
concedente.».
2. In sede di prima applicazione, ai soggetti gia' iscritti
all'albo di idonei all'esercizio dell'attivita' di direttore di
parco, il termine di cui all'articolo 9, comma 11, ultimo periodo,
della legge n. 394 del 1991, come modificato dal presente articolo,
decorre dalla data di entrata in vigore del presente decreto.
3. All'articolo 10, comma 1, della legge 21 novembre 2000, n. 353,
le parole «dal Ministro» sono sostituite con le seguenti: «dalla
direzione generale competente in materia del Ministero».
3-bis. All'articolo 227 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34,
convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77,
sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, dopo le parole: «dalla legge 12 dicembre 2019, n.
141,» sono inserite le seguenti: «nonche' nelle aree marine
protette,» e le parole: «alle micro, piccole e medie imprese» sono
sostituite dalle seguenti: «alle micro e piccole imprese»;
b) al comma 3, le parole: «avere sede legale e operativa nei comuni
aventi almeno il 45 per cento della propria superficie compreso
all'interno di una ZEA» sono sostituite dalle seguenti: «avere la
sede operativa all'interno di una ZEA o operare all'interno di
un'area marina protetta».
3-ter. All'articolo 4-ter, comma 2, del decreto-legge 14 ottobre
2019, n. 111, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 dicembre
2019, n. 141, le parole: «micro, piccole e medie imprese con sede
legale e operativa nei comuni aventi almeno il 45 per cento della
propria superficie compreso all'interno di una ZEA» sono sostituite
dalle seguenti: «micro e piccole imprese con sede operativa
all'interno di una ZEA».

Art. 55 - bis

Semplificazioni per interventi su impianti sportivi

1. All'articolo 62 del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50,


convertito, con modificazioni, dalla legge 22 giugno 2017, n. 96,
dopo il comma 1 sono inseriti i seguenti:
«1-bis. Al fine di prevenire il consumo di suolo e di rendere
maggiormente efficienti gli impianti sportivi destinati ad accogliere
competizioni agonistiche di livello professionistico, nonche' allo
scopo di garantire l'adeguamento di tali impianti agli standard
internazionali di sicurezza, salute e incolumita' pubbliche, il
soggetto che intenda realizzare gli interventi di cui al comma 1 puo'
procedere anche in deroga agli articoli 10, 12, 13, 136 e 140 del
codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto
legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e alle eventuali dichiarazioni di
interesse culturale o pubblico gia' adottate, nel rispetto dei soli
specifici elementi strutturali, architettonici o visuali di cui sia
strettamente necessaria a fini testimoniali la conservazione o la
riproduzione anche in forme e dimensioni diverse da quella
originaria. L'individuazione di tali elementi, qualora presenti, e'
rimessa al Ministero per i beni e le attivita' culturali e per il
turismo, il quale ne indica modalita' e forme di conservazione, anche
distaccata dal nuovo impianto sportivo, mediante interventi di
ristrutturazione o sostituzione edilizia volti alla migliore
fruibilita' dell'impianto medesimo. Il provvedimento di cui al
periodo precedente e' adottato entro il termine di novanta giorni
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 113/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
dalla richiesta del proprietario o del concessionario dell'impianto
sportivo, prorogabile una sola volta di ulteriori trenta giorni per
l'acquisizione di documenti che non siano gia' in possesso della
sovrintendenza territorialmente competente e che siano necessari
all'istruttoria. Decorso tale termine senza che il Ministero abbia
completato la verifica, il vincolo di tutela artistica, storica e
culturale ricadente sull'impianto sportivo viene meno e cessano gli
effetti delle dichiarazioni di interesse culturale eventualmente gia'
adottate.
1-ter. Nell'adozione del provvedimento di cui al comma 1-bis, il
Ministero per i beni e le attivita' culturali e per il turismo tiene
conto che l'esigenza di preservare il valore testimoniale
dell'impianto e' recessiva rispetto all'esigenza di garantire la
funzionalita' dell'impianto medesimo ai fini della sicurezza, della
salute e della incolumita' pubbliche, nonche' dell'adeguamento agli
standard internazionali e della sostenibilita' economico-finanziaria
dell'impianto. La predetta esigenza prevalente rileva anche ai fini
delle valutazioni di impatto ambientale e di compatibilita'
paesaggistica dell'intervento».

Capo III
Semplificazioni in materia di green economy
Art. 56

Disposizioni di semplificazione in materia di interventi su progetti


o impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile e di taluni
nuovi impianti, nonche' di spalma incentivi

1. Al decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, sono apportate le


seguenti modificazioni:
a) all'articolo 4, dopo il comma 6 e' aggiunto il seguente:
«6-bis. Nel caso di progetti di modifica di impianti di
produzione di energia da fonti rinnovabili afferenti a integrali
ricostruzioni, rifacimenti, riattivazioni e potenziamenti, la
valutazione di impatto ambientale ha ad oggetto solo l'esame delle
variazioni dell'impatto sull'ambiente indotte dal progetto
proposto.»;
b) all'articolo 5, il comma 3 e' sostituito dal seguente:
«3. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di
concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio
e del mare, previa intesa con la Conferenza unificata, di cui
all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sono
individuati, per ciascuna tipologia di impianto e di fonte, gli
interventi di modifica sostanziale degli impianti da assoggettare ad
autorizzazione unica, fermo restando il rinnovo dell'autorizzazione
unica in caso di modifiche qualificate come sostanziali ai sensi del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. Gli interventi di modifica
diversi dalla modifica sostanziale, anche relativi a progetti
autorizzati e non ancora realizzati, sono assoggettati alla procedura
abilitativa semplificata di cui all'articolo 6, fatto salvo quanto
disposto dall'articolo 6-bis. Non sono considerati sostanziali e sono
sottoposti alla disciplina di cui all'articolo 6, comma 11, gli
interventi da realizzare sui progetti e sugli impianti fotovoltaici
ed idroelettrici che non comportano variazioni delle dimensioni
fisiche degli apparecchi, della volumetria delle strutture e
dell'area destinata ad ospitare gli impianti stessi, ne' delle opere
connesse. Restano ferme, laddove previste, le procedure di verifica
di assoggettabilita' e valutazione di impatto ambientale di cui al
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.»;
c) all'articolo 6, comma 11, sono aggiunte, in fine, le seguenti
parole: «, fermi restando l'articolo 6-bis e l'articolo 7-bis, comma
5.»;
d) dopo l'articolo 6, e' inserito il seguente:
«Articolo 6-bis (Dichiarazione di inizio lavori asseverata). -
1. Non sono sottoposti a valutazioni ambientali e paesaggistiche, ne'
sottoposti all'acquisizione di atti di assenso comunque denominati, e
sono realizzabili a seguito del solo deposito della dichiarazione di
cui al comma 4, gli interventi su impianti esistenti e le modifiche
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 114/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
di progetti autorizzati che, senza incremento di area occupata dagli
impianti e dalle opere connesse e a prescindere dalla potenza
elettrica risultante a seguito dell'intervento, ricadono nelle
seguenti categorie:
a) impianti eolici: interventi consistenti nella sostituzione
della tipologia di rotore che comportano una variazione in aumento
delle dimensioni fisiche delle pale e delle volumetrie di servizio
non superiore in ciascun caso al 15 per cento;
b) impianti fotovoltaici con moduli a terra: interventi che,
anche a seguito della sostituzione dei moduli e degli altri
componenti e mediante la modifica del layout dell'impianto,
comportano una variazione delle volumetrie di servizio non superiore
al 15 per cento e una variazione dell'altezza massima dal suolo non
superiore al 20 per cento;
c) impianti fotovoltaici con moduli su edifici: interventi di
sostituzione dei moduli fotovoltaici su edifici a uso produttivo,
nonche', per gli edifici a uso residenziale, interventi che non
comportano variazioni o comportano variazioni in diminuzione
dell'angolo tra il piano dei moduli e il piano della superficie su
cui i moduli sono collocati;
d) impianti idroelettrici: interventi che, senza incremento
della portata derivata, comportano una variazione delle dimensioni
fisiche dei componenti e della volumetria delle strutture che li
ospitano non superiore al 15 per cento.
2. Qualora, nel corso del procedimento di autorizzazione di un
impianto, intervengano varianti consistenti negli interventi elencati
al comma 1, il proponente presenta all'autorita' competente per la
medesima autorizzazione la comunicazione di cui al comma 4. La
dichiarazione non comporta alcuna variazione dei tempi e delle
modalita' di svolgimento del procedimento autorizzativo e di ogni
altra valutazione gia' avviata, ivi incluse quelle ambientali.
3. Con le medesime modalita' previste al comma 1, al di fuori
delle zone A di cui al decreto del Ministro dei lavori pubblici 2
aprile 1968, n. 1444, e ad esclusione degli immobili tutelati ai
sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto
legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, sono altresi' realizzabili i
progetti di nuovi impianti fotovoltaici con moduli collocati sulle
coperture di fabbricati rurali, di edifici a uso produttivo e di
edifici residenziali, nonche' i progetti di nuovi impianti
fotovoltaici i cui moduli sono installati in sostituzione di
coperture di fabbricati rurali e di edifici su cui e' operata la
completa rimozione dell'eternit o dell'amianto.
4. Il proprietario dell'immobile o chi abbia la disponibilita'
degli immobili interessati dall'impianto e dalle opere connesse
presenta al Comune, in formato cartaceo o in via telematica, una
dichiarazione accompagnata da una relazione sottoscritta da un
progettista abilitato e dagli opportuni elaborati progettuali, che
attesti il rispetto delle norme di sicurezza, antisismiche e
igienico-sanitarie. Per gli impianti di cui al comma 3, alla
dichiarazione sono allegati gli elaborati tecnici per la connessione
alla rete elettrica redatti dal gestore della rete.
5. Gli interventi di cui al comma 1, possono essere eseguiti
anche su impianti in corso di incentivazione. L'incremento di
produzione energetica derivante da un aumento di potenza superiore
alle soglie di cui all'articolo 30 del decreto del Ministro dello
sviluppo economico 23 giugno 2016, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 150 del 29 giugno 2016, e' qualificato come ottenuto da
potenziamento non incentivato. Il GSE adegua conseguentemente le
procedure adottate in attuazione dell'articolo 30 del citato decreto
del Ministro dello sviluppo economico 23 giugno 2016, e, ove occorra,
le modalita' di svolgimento delle attivita' di controllo ai sensi
dell'articolo 42.».
2. All'articolo 12, comma 3, del decreto legislativo 29 dicembre
2003, n. 387, dopo le parole «nonche' le opere connesse e le
infrastrutture indispensabili alla costruzione e all'esercizio degli
impianti stessi,» sono inserite le seguenti: «ivi inclusi gli
interventi, anche consistenti in demolizione di manufatti o in
interventi di ripristino ambientale, occorrenti per la
riqualificazione delle aree di insediamento degli impianti,».

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 115/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
2-bis. Al fine di semplificare le procedure autorizzative e di
usufruire di una disciplina piu' favorevole alla loro effettiva
diffusione, gli impianti di accumulo elettrico connessi ad impianti
di produzione di energia elettrica sono classificati come opere
connesse ai sensi dell'articolo 12 del decreto legislativo 29
dicembre 2003, n. 387.
3. I produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili, titolari
di impianti che beneficiano o che hanno beneficiato degli incentivi
di cui all'articolo 1, comma 3, lettera a), del decreto-legge 23
dicembre 2013, n. 145, convertito, con modificazioni, dalla legge 21
febbraio 2014, n. 9, possono partecipare, con progetti di intervento
sullo stesso sito dei predetti impianti, ai bandi pubblicati dal GSE
successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto,
in applicazione dei provvedimenti attuativi di cui all'articolo 24,
comma 5, del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, nonche' ad
eventuali ulteriori strumenti incentivanti a carico dei prezzi o
delle tariffe dell'energia elettrica successivamente approvati, anche
in esecuzione del Piano nazionale integrato per l'energia e il clima.
4. Gli impianti inseriti in posizione utile nelle graduatorie di
cui al comma 3, sono ammessi agli incentivi nel limite della potenza
che, in ciascuna procedura e per ciascun gruppo di impianti, non
dovesse essere assegnata agli impianti diversi da quelli di cui allo
stesso comma 3, e con l'applicazione di una decurtazione percentuale
della tariffa di riferimento, pari ad un'ulteriore riduzione di 5
punti percentuali rispetto a quella offerta dal produttore. Per gli
impianti a registri, la tariffa di riferimento e' ridotta di 3 punti
percentuali.
5. I soggetti che hanno esercitato l'opzione di cui all'articolo 1,
comma 3, lettera b), del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145,
convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 9,
possono partecipare, con progetti di intervento sullo stesso sito, ai
bandi di cui al comma 3, senza l'applicazione delle condizioni di cui
al medesimo comma 3 e al comma 4.
6. Resta fermo, per gli impianti di cui ai commi 3 e 5, il rispetto
delle altre condizioni di partecipazione ai bandi e di formazione
delle graduatorie stabilite nei provvedimenti attuativi dell'articolo
24, comma 5, del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28.
6-bis. All'articolo 24, comma 2, del decreto legislativo 3 marzo
2011, n. 28, sono aggiunte, in fine, le seguenti lettere:
«i-bis) deve essere assicurata prioritaria possibilita' di
partecipazione agli incentivi a chi installi impianti fotovoltaici a
seguito di rimozione dell'amianto, con agevolazioni premiali e
modalita' di partecipazione quanto piu' possibile ampie. A tali fini:
1) non e' necessario che l'area dove e' avvenuta la sostituzione
dell'amianto coincida con quella dove viene installato l'impianto,
pur- che' l'impianto sia installato sullo stesso edificio o in altri
edifici catastalmente confinanti nella disponibilita' dello stesso
soggetto;
2) gli impianti fotovoltaici potranno occupare una superficie
maggiore di quella dell'amianto sostituito, fermo restando che in
tale caso saranno decurtati proporzionalmente in modo forfettario i
benefici aggiuntivi per la sostituzione dell'amianto;
i-ter) qualora nel corso delle procedure di assegnazione degli
incentivi si verifichi un eccesso di offerta per gli impianti sopra o
sotto una determinata soglia di potenza, con il decreto di cui al
comma 5, la parte degli incentivi non assegnati puo' essere destinata
ad altre procedure per impianti di potenza diversa dove vi sia
eccesso di domanda».
7. All'articolo 42 del decreto legislativo 3 marzo 2011, n.28, sono
apportare le seguenti modificazioni:
0a) al comma 1, le parole: «incentivi nel settore elettrico e
termico» sono sostituite dalle seguenti: «incentivi nei settori
elettrico, termico e dell'efficienza energetica»;
a) al comma 3, dopo le parole «Nel caso in cui le violazioni
riscontrate nell'ambito dei controlli di cui ai commi 1 e 2 siano
rilevanti ai fini dell'erogazione degli incentivi, il GSE» sono
aggiunte le seguenti: «in presenza dei presupposti di cui
all'articolo 21-nonies della legge 7 agosto 1990, n. 241».
a-bis) al comma 3, secondo periodo, le parole: «al fine di

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 116/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
salvaguardare la produzione di energia da fonti rinnovabili degli
impianti» sono sostituite dalle seguenti: «al fine di salvaguardare
la produzione di energia da fonti rinnovabili, l'energia termica e il
risparmio energetico, conseguente agli interventi di efficientamento,
degli impianti»;
b) il comma 3-bis e' sostituito dal seguente: «3-bis. Nei casi in
cui, nell'ambito delle istruttorie di valutazione delle richieste di
verifica e certificazione dei risparmi aventi ad oggetto il rilascio
di titoli di efficienza energetica di cui all'articolo 29 ovvero
nell'ambito di attivita' di verifica, il GSE riscontri la non
rispondenza del progetto proposto e approvato alla normativa vigente
alla data di presentazione del progetto e tali difformita' non
derivino da documenti non veritieri ovvero da dichiarazioni false o
mendaci rese dal proponente, e' disposto il rigetto dell'istanza di
rendicontazione o l'annullamento del provvedimento di riconoscimento
dei titoli in ottemperanza alle condizioni di cui al comma
precedente, secondo le modalita' di cui al comma 3-ter»;
c) al comma 3-ter dopo le parole «Per entrambe le fattispecie
indicate sono fatte salve le rendicontazioni gia' approvate» sono
aggiunte le seguenti: «relative ai progetti standard, analitici o a
consuntivo» e le parole «relative ai progetti medesimi» sono
soppresse.
8. Le disposizioni di cui al comma 7 si applicano anche ai progetti
di efficienza energetica oggetto di procedimenti amministrativi di
annullamento d'ufficio in corso e, su richiesta dell'interessato, a
quelli definiti con provvedimenti del GSE di decadenza dagli
incentivi, oggetto di procedimenti giurisdizionali pendenti nonche'
di quelli non definiti con sentenza passata in giudicato alla data di
entrata in vigore del presente decreto-legge, compresi i ricorsi
straordinari al Presidente della Repubblica per i quali non e'
intervenuto il parere di cui all'articolo 11 del decreto del
Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199. Il GSE, preso
atto della documentazione gia' nella propria disponibilita' e di
eventuale documentazione integrativa messa a disposizione dal
proponente, dispone la revoca del provvedimento di annullamento entro
il termine di 60 giorni consecutivi dalla data di presentazione
dell'istanza a cura del soggetto interessato. Le disposizioni di cui
al comma 7 non si applicano nel caso in cui la condotta
dell'operatore che ha determinato il provvedimento di decadenza del
GSE e' oggetto di procedimento penale in corso concluso con sentenza
di condanna, anche non definitiva.
8-bis. All'articolo 65 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1,
convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, dopo
il comma 1 sono inseriti i seguenti:
«1-bis. Il comma 1 non si applica agli impianti solari fotovoltaici
da realizzare su aree dichiarate come siti di interesse nazionale
purche' siano stati autorizzati ai sensi dell'articolo 4, comma 2,
del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, e in ogni caso l'accesso
agli incentivi per tali impianti non necessita di ulteriori
attestazioni e dichiarazioni.
1-ter. Il comma 1 non si applica altresi' agli impianti solari
fotovoltaici da realizzare su discariche e lotti di discarica chiusi
e ripristinati, cave o lotti di cave non suscettibili di ulteriore
sfruttamento per le quali l'autorita' competente al rilascio
dell'autorizzazione abbia attestato l'avvenuto completamento delle
attivita' di recupero e ripristino ambientale previste nel titolo
autorizzatorio nel rispetto delle norme regionali vigenti,
autorizzati ai sensi dell'articolo 4, comma 2, del decreto
legislativo 3 marzo 2011, n. 28, e in ogni caso l'accesso agli
incentivi per tali impianti non necessita di ulteriori attestazioni e
dichiarazioni.
8-ter. La scadenza per la presentazione della comunicazione di cui
all'articolo 36, comma 5, del decreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124,
convertito, con modificazioni, dalla legge 19 dicembre 2019, n. 157,
e' differita al 31 dicembre 2020».

Art. 57

Semplificazione delle norme per la realizzazione di punti e stazioni


https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 117/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
di ricarica di veicoli elettrici

1. Ai fini del presente articolo, per infrastruttura di ricarica di


veicoli elettrici si intende l'insieme di strutture, opere e impianti
necessari alla realizzazione di aree di sosta dotate di uno o piu'
punti di ricarica per veicoli elettrici.
2. La realizzazione di infrastrutture di ricarica per veicoli
elettrici puo' avvenire:
a) all'interno di aree e edifici pubblici e privati, ivi compresi
quelli di edilizia residenziale pubblica;
b) su strade private non aperte all'uso pubblico;
c) lungo le strade pubbliche e private aperte all'uso pubblico;
d) all'interno di aree di sosta, di parcheggio e di servizio,
pubbliche e private, aperte all'uso pubblico.
2-bis. Nei casi di cui al comma 2, lettere a) e b), la ricarica del
veicolo elettrico, in analogia con quanto previsto dal decreto
legislativo 16 dicembre 2016, n. 257, per la ricarica pubblica, e' da
considerare un servizio e non una fornitura di energia elettrica.
3. Nei casi di cui al comma 2, lettere c) e d), la realizzazione di
infrastrutture di ricarica, fermo restando il rispetto della
normativa vigente in materia di sicurezza, e' effettuata in
conformita' alle disposizioni del codice della strada di cui al
decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e del relativo
regolamento di esecuzione e di attuazione di cui al decreto del
Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, in relazione al
dimensionamento degli stalli di sosta ed alla segnaletica orizzontale
e verticale. In tali casi, qualora la realizzazione sia effettuata da
soggetti diversi dal proprietario della strada, si applicano anche le
disposizioni in materia di autorizzazioni e concessioni di cui al
citato codice della strada e al relativo regolamento di esecuzione e
attuazione. Nei casi di cui al comma 2, lettere a) e b), resta ferma
l'applicazione delle vigenti norme in materia di sicurezza e
dell'articolo 38 del citato codice della strada. Resta fermo, in ogni
caso, il rispetto delle norme per la realizzazione degli impianti
elettrici, con particolare riferimento all'obbligo di dichiarazione
di conformita' e di progetto elettrico, ove necessario, in base alle
leggi vigenti.
4. Le infrastrutture di ricarica di cui al comma 2, lettere c) e
d), sono accessibili, in modo non discriminatorio, a tutti gli utenti
stradali esclusivamente per la sosta di veicoli elettrici in fase di
ricarica al fine di garantire una fruizione ottimale dei singoli
punti di ricarica.
5. All'articolo 158, comma 1, del codice della strada, di cui al
decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, la lettera h-bis) e'
sostituita dalla seguente:
«h-bis) negli spazi riservati alla fermata e alla sosta dei veicoli
elettrici. In caso di sosta a seguito di completamento di ricarica,
possono essere applicate tariffe di ricarica mirate a disincentivare
l'impegno della stazione oltre un periodo massimo di un'ora dal
termine della ricarica. Tale limite temporale non trova applicazione
dalle ore 23 alle ore 7, ad eccezione dei punti di ricarica di
potenza elevata di cui all'articolo 2, comma 1, lettera e), del
decreto legislativo 16 dicembre 2016, n. 257».
6. Con propri provvedimenti, adottati in conformita' ai rispettivi
ordinamenti, i comuni, ai sensi dell' articolo 7 del codice della
strada di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285,
disciplinano, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del
presente decreto, l'installazione, la realizzazione e la gestione
delle infrastrutture di ricarica a pubblico accesso, di cui al
presente articolo, stabilendo la localizzazione e la quantificazione
in coerenza con i propri strumenti di pianificazione, al fine di
garantire un numero adeguato di stalli in funzione della domanda e
degli obiettivi di progressivo rinnovo del parco dei veicoli
circolanti, prevedendo, ove possibile, l'installazione di almeno un
punto di ricarica ogni 1.000 abitanti.
7. I comuni possono consentire, in regime di autorizzazione o
concessione, anche a titolo non oneroso, la realizzazione e gestione
di infrastrutture di ricarica a soggetti pubblici e privati sulla
base della disciplina di cui ai commi 3 e 4, anche prevedendo una

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 118/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
eventuale suddivisione in lotti.
8. Un soggetto pubblico o privato puo' richiedere al comune che non
abbia provveduto alla disciplina di cui al comma 6 ovvero all'ente
proprietario o al gestore della strada, anche in ambito extraurbano,
l'autorizzazione o la concessione per la realizzazione e l'eventuale
gestione delle infrastrutture di ricarica di cui al comma 2, lettere
c) e d), anche solo per una strada o un'area o un insieme di esse.
9. I comuni possono prevedere la riduzione o l'esenzione del canone
di occupazione di suolo pubblico e della tassa per l'occupazione di
spazi e aree pubbliche per i punti di ricarica, nel caso in cui gli
stessi eroghino energia di provenienza certificata da energia
rinnovabile. In ogni caso, il canone di occupazione di suolo pubblico
deve essere calcolato sullo spazio occupato dalle infrastrutture di
ricarica senza considerare gli stalli di sosta degli autoveicoli che
rimarranno nella disponibilita' del pubblico.
10. In caso di applicazione della riduzione o dell'esenzione di cui
al comma 9, se a seguito di controlli non siano verificate le
condizioni previste, i comuni possono richiedere il pagamento, per
l'intero periodo per cui e' stata concessa l'agevolazione, del canone
di occupazione di suolo pubblico e della tassa per l'occupazione di
spazi e aree pubbliche, applicando una maggiorazione a titolo
sanzionatorio fino al 30 per cento dell'importo.
11. Per le infrastrutture di ricarica di veicoli elettrici e ibridi
plug-in, quanto previsto dai commi 2 e 2-bis dell'articolo 95 del
decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, e' sostituito da una
dichiarazione sottoscritta dai soggetti interessati, da comunicare
all'Ispettorato del Ministero competente per territorio, da cui
risulti l'assenza o la presenza di interferenze con linee di
telecomunicazione e il rispetto delle norme che regolano la materia
della trasmissione e distribuzione di energia elettrica. In tali casi
i soggetti interessati non sono tenuti alla stipula degli atti di
sottomissione previsti dalla normativa vigente.
12. L'Autorita' di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA),
entro centottanta giorni decorrenti dalla data di entrata in vigore
del presente decreto, definisce le tariffe per la fornitura
dell'energia elettrica destinata alla ricarica dei veicoli,
applicabili ai punti di prelievo in ambito privato e agli operatori
del servizio di ricarica in ambito pubblico secondo quanto previsto
dall'articolo 4, comma 9, del decreto legislativo del 16 dicembre
2016, n. 257, in modo da favorire l'uso di veicoli alimentati ad
energia elettrica e da assicurare un costo dell'energia elettrica non
superiore a quello previsto per i clienti domestici residenti.
13. Le concessioni rilasciate a partire dalla data di entrata in
vigore del presente decreto, ivi compreso il rinnovo di quelle
esistenti, prevedono che le aree di servizio di cui all'articolo 61
del decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495,
vengano dotate delle colonnine di ricarica per i veicoli elettrici.
Conseguentemente, sono aggiornati il Piano nazionale infrastrutturale
per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica, di cui
all'articolo 17-septies del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83,
convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, e
il Piano di ristrutturazione delle aree di servizio autostradali.
13-bis. All'articolo 17-terdecies, comma 1, del decreto-legge 22
giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7
agosto. 2012, n. 134, dopo le parole: «ad esclusiva trazione
elettrica,» sono inserite le seguenti: «ovvero a trazione ibrida con
l'installazione di motori elettrici,».
14. All'articolo 23 del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5,
convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 35, i
commi 2-bis e 2-ter sono abrogati.
15. Il decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 3
agosto 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 290 del 13
dicembre 2017, cessa di avere efficacia.
16. Con regolamento da emanarsi entro novanta giorni dalla data di
entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto
sono adottate le disposizioni integrative e modificative del decreto
del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, in coerenza
con le disposizioni del presente articolo.
17. Dall'attuazione del presente articolo non derivano nuovi o

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 119/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le amministrazioni
pubbliche interessate provvedono alle attivita' previste con le
risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione
vigente.

Art. 58

Trasferimenti statistici di energia rinnovabile dall'Italia ad altri


paesi

1. L'articolo 35 del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, e'


sostituito dal seguente:
«Art. 35 (Progetti comuni e trasferimenti statistici con altri
Stati membri). - 1. Sulla base di accordi internazionali all'uopo
stipulati, sono promossi e gestiti con Stati membri dell'Unione
europea progetti comuni e trasferimenti statistici di produzioni di
energia da fonti rinnovabili, relativi agli obiettivi 2020 e 2030,
nel rispetto dei criteri di cui ai commi seguenti.
2. Nel caso di trasferimenti statistici da altri Stati membri
dell'Unione europea verso l'Italia:
a) gli accordi sono promossi allorche', sulla base dei dati
statistici di produzione e delle previsioni di entrata in esercizio
di nuovi impianti effettuate dal GSE si prospetta il mancato
raggiungimento degli obiettivi 2020 e 2030;
b) l'onere specifico per il trasferimento statistico e per i
progetti comuni e' non superiore al valore medio ponderato
dell'incentivazione, in Italia, della produzione elettrica da
impianti a fonti rinnovabili entrati in esercizio nell'anno
precedente a quello di stipula dell'accordo;
c) gli accordi sono stipulati e gestiti con modalita' che
assicurano che l'energia oggetto del trasferimento statistico, ovvero
la quota di energia proveniente dal progetto comune, contribuisca al
raggiungimento degli obiettivi italiani in materia di fonti
rinnovabili.
3. La copertura dei costi per i trasferimenti statistici e i
progetti comuni di cui al comma 1 e' assicurata dalle tariffe
dell'energia elettrica e del gas naturale, con modalita' fissate
dall'Autorita' di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA)
successivamente alla stipula di ciascun accordo.
4. Nel caso di trasferimenti statistici dall'Italia verso altri
Stati membri o regioni dell'Unione europea:
a) l'energia oggetto del trasferimento statistico, ovvero la
quota di energia proveniente dal progetto comune, e' determinata in
modo da assicurare comunque il raggiungimento degli obiettivi
italiani;
b) in caso di trasferimenti statistici, la scelta dello Stato o
degli Stati membri verso cui ha effetto il trasferimento statistico
avviene, a cura del Ministero dello sviluppo economico, mediante
valutazione delle manifestazioni di interesse, considerando anche il
criterio del migliore vantaggio economico conseguibile;
c) i proventi derivanti dal trasferimento statistico sono
attributi direttamente alla Cassa per i servizi energetici e
ambientali (CSEA) e sono destinati, secondo modalita' stabilite
dall'ARERA sulla base di indirizzi adottati dal Ministro dello
sviluppo economico, alla riduzione degli oneri generali di sistema
relativi al sostegno delle fonti rinnovabili ed alla ricerca di
sistema elettrico, ovvero ad altre finalita' connesse agli obiettivi
italiani 2020 e 2030 eventualmente concordati con gli Stati
destinatari del trasferimento.
5. Per gli accordi di cui al presente articolo sono in ogni caso
stabilite le misure necessarie ad assicurare il monitoraggio
dell'energia trasferita.
6. La cooperazione per progetti comuni con altri Stati membri
puo' comprendere operatori privati.».

Art. 59

Meccanismo dello scambio sul posto altrove per piccoli Comuni


https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 120/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***

1. (Abrogato).
2. Al comma 7 dell'articolo 355 del decreto legislativo 15 marzo
2010, n. 66, dopo le parole «anche per impianti di potenza superiore
a 200 kW» sono aggiunte le seguenti: «, nei limiti del proprio
fabbisogno energetico e previo pagamento degli oneri di rete
riconosciuti per l'illuminazione pubblica».

Art. 60

Semplificazione dei procedimenti autorizzativi delle infrastrutture


delle reti energetiche nazionali

1. Le infrastrutture di rete facenti parte della rete nazionale di


trasmissione dell'energia elettrica e della rete nazionale di
trasporto del gas naturale individuate nei decreti del Presidente del
Consiglio dei ministri di cui al comma 2-bis dell'articolo 7-bis del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, introdotto dall'articolo
50 del presente decreto, sono autorizzate rispettivamente ai sensi
dell'articolo 1-sexies del decreto-legge 29 agosto 2003, n. 239,
convertito, con modificazioni, dalla legge 27 ottobre 2003, n. 290, e
ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001,
n. 327, anche nelle more della approvazione del primo Piano decennale
di sviluppo delle rispettive reti in cui sono state inserite. Alle
stesse infrastrutture sono applicabili le disposizioni introdotte
dallo stesso articolo 50.
2. Le infrastrutture di rete facenti parte della rete nazionale di
trasmissione dell'energia elettrica individuate nei decreti del
Presidente dei Consiglio dei ministri di cui al comma 1 o nel Piano
Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC) che ricadono
nell'ambito di applicazione del regolamento di cui al decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri 10 maggio 2018, n. 76,possono
esseresottoposteal dibattito pubblico secondo le modalita' di cui al
regolamento (UE) 347/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del
17 aprile 2013.
3. Il comma 12 dell'articolo 36 del decreto legislativo 1º giugno
2011, n. 93, e' sostituito dal seguente: «12. Terna S.p.A. predispone
ogni due anni, entro il 31 gennaio, un Piano decennale di sviluppo
della rete di trasmissione nazionale, coerente con gli obiettivi in
materia di fonti rinnovabili, di decarbonizzazione e di adeguatezza e
sicurezza del sistema energetico stabiliti nel Piano Nazionale
Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC). Il Ministro dello
sviluppo economico, acquisito il parere delle Regioni
territorialmente interessate dagli interventi in programma e tenuto
conto delle valutazioni formulate dall'ARERA in esito alla procedura
di cui al comma 13, approva il Piano. Il Piano individua le linee di
sviluppo degli interventi elettrici infrastrutturali da compiere nei
dieci anni successivi, anche in risposta alle criticita' e alle
congestioni riscontrate o attese sulla rete, nonche' gli investimenti
programmati e i nuovi investimenti da realizzare nel triennio
successivo e una programmazione temporale dei progetti di
investimento, secondo quanto stabilito nella concessione per
l'attivita' di trasmissione e dispacciamento dell'energia elettrica
attribuita a Terna S.p.A. ai sensi del decreto legislativo 16 marzo
1999, n.79. Ogni anno Terna S.p.A. presenta al Ministero dello
sviluppo economico e all'ARERA un documento sintetico degli
interventi di sviluppo della rete coerenti con il Piano di sviluppo
da compiere nei successivi tre anni e lo stato di avanzamento degli
interventi inclusi nei precedenti Piani.».
4. Al decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n.
327, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) (Soppressa);
b) all'articolo 6, dopo il comma 9, e' aggiunto il
seguente:«9-bis L'autorita' espropriante, nel caso di opere di minore
entita', puo' delegare, in tutto o in parte, al soggetto proponente
l'esercizio dei propri poteri espropriativi, determinando chiaramente
l'ambito della delega nell'atto di affidamento, i cui estremi vanno
specificati in ogni atto del procedimento espropriativo. A questo
scopo i soggetti cui sono delegati i poteri espropriativi possono
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 121/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
avvalersi di societa' controllate nonche' di societa' di servizi ai
fini delle attivita' preparatorie.»;
c) all'articolo 52-quinquies, dopo il comma 2 sono aggiunti i
seguenti:
«2-bis. Nel caso in cui, per le infrastrutture energetiche
lineari, venga determinato, nell'ambito della procedura di VIA, che
debba svolgersi anche la verifica preventiva dell'interesse
archeologico disciplinata dall'articolo 25 del Codice dei contratti
pubblici, di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016 n. 50, il
proponente presenta il piano per l'espletamento delle operazioni di
cui alle lettere a), b) e c) del comma 8 del medesimo articolo 25 del
decreto legislativo n. 50 del 2016; tale verifica preventiva e'
realizzata a integrazione della progettazione preliminare e viene
completatacon la redazione della relazione archeologica definitiva di
cui al citato articolo 25, comma 9; ai sensi del comma 9
dell'articolo 25 del decreto legislativo n. 50 del 2016,la procedura
si conclude con l'approvazione del soprintendente di settore
territorialmente competente entro un termine non superiore a sessanta
giorni dalla data in cui il soggetto proponente ha comunicato gli
esiti delle attivita' svolte in attuazione del piano.
2-ter. Fermi restando i vincoli di esercizio e il rispetto
della normativa ambientale e paesaggistica, sono sottoposti al regime
di denuncia di inizio attivita' i rifacimenti di metanodotti
esistenti, necessari per ragioni di obsolescenza, che siano
effettuati sul medesimo tracciato, nonche' le relative dismissioni
dei tratti esistenti.
5. All'articolo 1-sexies del decreto-legge 29 agosto 2003, n. 239,
convertito, con modificazioni, dalla legge 27 ottobre, n. 290, sono
apportate le seguenti modificazioni:
a) (Soppressa);
b) dopo il comma 4-quaterdecies, e' aggiunto il seguente:
«4-quinquiesdecies. Fermi restando i vincoli di esercizio e il
rispetto della normativa ambientale e paesaggistica, sono sottoposte
al regime di inizio attivita' previsto al comma 4-sexies le
ricostruzioni di linee aeree esistenti, necessarie per ragioni di
obsolescenza e realizzate con le migliori tecnologie esistenti, che
siano effettuate sul medesimo tracciato o che se ne discostino per un
massimo di 15 metri lineari e non comportino una variazione
dell'altezza utile dei sostegni superiore al 20 per cento rispetto
all'esistente. Tenuto conto dei vincoli di fattibilita' tecnica e
della normativa tecnica vigente, sono altresi' realizzabili tramite
regime di inizio attivita' previsto al comma 4-sexies le
ricostruzioni di linee in cavo interrato esistenti che siano
effettuate sul medesimo tracciato o che si discostino entro il
margine della strada impegnata o entro i tre metri dal margine
esterno della trincea di posa.».
6. Al fine di realizzare il rilancio delle attivita' produttive
nella regione Sardegna, garantendo l'approvvigionamento di energia
all'isola a prezzi sostenibili e in linea con quelli del resto
d'Italia, assicurando al contempo la compatibilita' con l'ambiente e
l'attuazione degli obiettivi del PNIEC, in tema di rilancio
industriale, di decarbonizzazione dei consumi e di phase out delle
centrali a carbone presenti nella regione Sardegna, e' considerato
parte della rete nazionale di trasporto, anche ai fini tariffari,
l'insieme delle infrastrutture di trasporto e rigassificazione di gas
naturale liquefatto necessarie al fine di garantire la fornitura di
gas naturale mediante navi spola a partire da terminali di
rigassificazione italiani regolati e loro eventuali potenziamenti
fino ai terminali di rigassificazione da realizzare nella regione
stessa. Il gestore della rete nazionale di trasporto attiva una
procedura per consentire la presentazione di richieste di
allacciamento alla rete nazionale di trasporto a mezzo di tali
infrastrutture entro trenta giorni dalla data entrata in vigore della
legge di conversione del presente decreto, e avvia le attivita'
propedeutiche alla realizzazione delle stesse infrastrutture.
7. Al fine di accelerare la realizzazione degli interventi
finalizzati a favorire il raggiungimento degli obiettivi di
decarbonizzazione del PNIEC, il Ministero dello sviluppo economico
puo' avvalersi, nel limite di dieci unita', di personale dell'area

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 122/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
funzionale III appartenente ad altre Amministrazioni pubbliche, con
esclusione del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico
ed ausiliario delle istituzioni scolastiche, all'Agenzia nazionale
per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico
sostenibile (ENEA), al Gestore dei servizi energetici S.p.A. (GSE
S.p.A.), alla Ricerca sul sistema energetico S.p.A. (RSE S.p.A.) e ad
altri enti di ricerca, con almeno cinque anni di anzianita' di
servizio nella pubblica amministrazione ed esperienza professionale e
competenze adeguate ai profili individuati, e collocato in posizione
di comando, distacco, fuori ruolo o analoga posizione prevista
dall'ordinamento di appartenenza, ai sensi dell'articolo 17, comma
14, della legge 15 maggio 1997, n. 127. All'atto del collocamento in
fuori ruolo e' reso indisponibile per tutta la durata dello stesso un
numero di posti nella dotazione organica dell'amministrazione di
provenienza equivalente dal punto di vista finanziario.
7-bis. Al decreto legislativo 23 maggio 2000, n. 164, sono
apportate le seguenti modificazioni:
a) all'articolo 3, il comma 6 e' abrogato;
b) all'articolo 12, il comma 8 e' sostituito dal seguente:
«8. Lo stoccaggio di modulazione e' a carico dei soggetti di cui
agli articoli 17 e 18. I soggetti che prestano al sistema nazionale
del gas il servizio di interrompibilita' a favore della sicurezza
stabilito nei piani di emergenza del sistema nazionale del gas
naturale sono esonerati dalla corresponsione dei corrispettivi
tariffari che remunerano il ser- vizio di stoccaggio strategico e il
fattore di copertura dei ricavi del servizio di stoccaggio»;
c) all'articolo 12, il comma 11-bis e' sostituito dal seguente:
«11-bis. Al fine di semplificare e favorire il transito attraverso
la rete italiana del gas proveniente da altri Stati membri
dell'Unione europea o da Paesi terzi, lo stoccaggio strategico,
offerto in regime regolato, erogabile solamente su autorizzazione del
Ministero dello sviluppo economico per fronteggiare situazioni di
emergenza del sistema nazionale del gas naturale, e' posto a carico
dei clienti connessi ai punti di riconsegna della rete di
distribuzione in quanto destinato all'approvvigionamento dei medesimi
clienti in situazioni di emergenza».

Art. 60 - bis

Semplificazioni per lo stoccaggio geologico di biossido di carbonio

1. Al fine di consentire l'avvio di iniziative di cattura e


stoccaggio geologico di biossido di carbonio (CO2) e semplificare le
relative procedure autorizzative, al decreto legislativo 14 settembre
2011, n. 162, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all'articolo 7, comma 1, dopo le parole: «Conferenza
Stato-regioni» sono inserite le seguenti: «per la parte in
terraferma»;
b) all'articolo 7, il comma 3 e' sostituito dal seguente:
«3. Nelle more dell'individuazione delle aree di cui al comma 1,
eventuali licenze di esplorazione ed autorizzazioni allo stoccaggio
sono rilasciate, in via provvisoria, nel rispetto degli articoli 8,
11, 12 e 16 del presente decreto. Sono comunque considerati quali
siti idonei i giacimenti di idrocarburi esauriti situati nel mare
territoriale e nell'ambito della zona economica esclusiva e della
piattaforma continentale, per i quali il Ministero dello sviluppo
economico puo' autorizzare i titolari delle relative concessioni di
coltivazione a svolgere programmi sperimentali di stoccaggio
geologico di CO2, ai sensi delle previsioni di cui agli articoli 8,
comma 7, e 14, comma 1, in quanto applicabili. I programmi
sperimentali che interessano un volume complessivo di stoccaggio
geologico di CO2 inferiore a 100.000 tonnellate non sono sottoposti a
valutazione ambientale»;
c) all'articolo 1 e' aggiunto, in fine, il seguente comma:
«2-bis. I progetti sperimentali di esplorazione e stoccaggio
geologico di CO2 possono essere inclusi nel decreto del Presidente
del Consiglio dei ministri di cui all'articolo 7-bis, comma 2-bis,
del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152».
2. Le modalita' e i tempi di esecuzione di programmi che
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 123/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
comprendono la cattura di flussi di CO2 in impianti esistenti, la
realizzazione delle infrastrutture per il trasporto di CO2 e il
successivo stoccaggio, riutilizzo o recupero di CO2 possono essere
definiti con appositi contratti di programma da stipulare tra i
soggetti proponenti e il Ministero dello sviluppo economico, il
Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e le
regioni interessate.

Art. 61

Semplificazione dei procedimenti autorizzativi delle infrastrutture


della rete di distribuzione elettrica

1. Al fine di agevolare lo sviluppo di sistemi di distribuzione


elettrica sicuri, resilienti, affidabili ed efficienti, nel rispetto
dell'ambiente e dell'efficienza energetica, il Ministro dello
sviluppo economico, di concerto con il Ministro per i beni e le
attivita' culturali e per il turismo e con il Ministro dell'ambiente
e della tutela del territorio e del mare, acquisita l'intesa della
Conferenza Unificata, di cui all'articolo 8 del decreto legislativo
28 agosto 1997, n. 281, adotta le linee guida nazionali per la
semplificazione dei procedimenti autorizzativi riguardanti la
costruzione e l'esercizio delle infrastrutture appartenenti alle reti
di distribuzione.
2. Le linee guida di cui al comma 1 assicurano la semplificazione
delle procedure autorizzative, tramite l'adozione di una
autorizzazione unica comprendente tutte le opere connesse e le
infrastrutture indispensabili all'esercizio delle infrastrutture
secondo i principi della legge 7 agosto 1990, n. 241. Sono, inoltre,
individuati i casi per i quali puo' trovare applicazione una
procedura autorizzativa semplificata tramite denuncia di inizio
lavori e i casi in cui, per gli interventi legati al rinnovo, alla
ricostruzione ed al potenziamento di reti elettriche esistenti di
qualunque tipologia, puo' trovare applicazione il meccanismo
dell'autocertificazione, in ragione del limitato impatto sul
territorio nonche' sugli interessi dei privati, in virtu' della
preesistenza dell'impianto e delle limitate modifiche apportate alla
tipologia di impianto o al tracciato, essendo le stesse contenute
entro 50 metri rispetto al tracciato originario.
3. Le regioni adeguano le rispettive discipline entro novanta
giorni dalla data di entrata in vigore delle linee guida. In caso di
mancato adeguamento entro il predetto termine, si applicano le linee
guida nazionali. Sono fatte salve le competenze delle regioni a
statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano che
provvedono alle finalita' del presente articolo ai sensi dei
rispettivi statuti speciali e delle relative norme di attuazione.
4. Nelle more dell'adozione delle linee guida, ai procedimenti
autorizzativi delle infrastrutture appartenenti alle reti di
distribuzione si applicano i principi di cui alla legge n. 241 del
1990.
5. All'articolo 4 del decreto legislativo 15 febbraio 2016, n. 33,
dopo il comma 1 e' inserito il seguente: «1-bis. Il Sistema
informativo nazionale federato delle infrastrutture di cui al comma
1, popolato dei dati previsti dal comma 2, viene altresi' utilizzato
dalle Pubbliche Amministrazioni per agevolare la procedura di
valutazione di impatto dei progetti sul territorio e consentire un
celere svolgimento dei procedimenti autorizzativi, attraverso
l'inserimento dei dati relativi alle aree vincolate.».

Art. 62

Semplificazione dei procedimenti per l'adeguamento di impianti di


produzione e accumulo di energia

1. All'articolo 1 del decreto-legge 7 febbraio 2002, n. 7,


convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2002, n. 55, dopo
il comma 2, sono inseriti i seguenti:
«2-bis. Si intendono interventi di modifica sostanziale di
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 124/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
impianto esistente soggetti all'autorizzazione unica di cui al
presente articolo quelli che producono effetti negativi e
significativi sull'ambiente o una variazione positiva di potenza
elettrica superiore al 5 per cento rispetto al progetto
originariamente autorizzato. Tutti gli altri interventi sono
considerati modifica non sostanziale o ripotenziamento non rilevante
e la loro esecuzione e' subordinata alla sola comunicazione
preventiva al Ministero dello sviluppo economico, da effettuare
sessanta giorni prima della data prevista dell'intervento, fermo
restando il pagamento del contributo di cui all'articolo 1, comma
110, della legge 23 agosto 2004, n. 239. E' fatta salva
l'acquisizione, ove necessario, dell'autorizzazione di cui
all'articolo 146 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.
2-ter. Ferma restando, ove necessario, l'acquisizione
dell'autorizzazione di cui all'articolo 146 del decreto legislativo
22 gennaio 2004, n.42, gli interventi concernenti nuove opere civili
o modifica di opere civili esistenti, ivi compresi gli interventi di
smontaggio di apparecchiature e parti di impianto o di demolizione di
strutture civili qualora relativi a singole sezioni di centrali
termoelettriche per le quali sia gia' intervenuto il provvedimento di
definitiva messa fuori servizio, da effettuare all'interno dell'area
di centrale che non risultano connessi al funzionamento dell'impianto
produttivo e che non comportino un aumento superiore al 30 per cento
delle cubature delle opere civili esistenti, sono realizzabili
mediante segnalazione certificata di inizio attivita'. Il gestore,
almeno sessanta giorni prima dell'inizio dei lavori, presenta al
Ministero dello sviluppo economico, inviandone copia al Comune
interessato, la segnalazione certificata di inizio attivita',
accompagnata da una dettagliata relazione a firma di un progettista
abilitato e dai relativi elaborati progettuali, da una dichiarazione
del progettista che attesti la compatibilita' del progetto con gli
strumenti urbanistici approvati e i regolamenti edilizi vigenti
nonche' il rispetto delle norme di sicurezza e igienico-sanitarie e
dagli eventuali atti di assenso in caso di intervento in aree
sottoposte a vincolo. Il Ministero dello sviluppo economico, ove
riscontri l'assenza in tutto o in parte della documentazione
necessaria ai fini della segnalazione certificata di inizio
attivita', invita il gestore all'integrazione, con sospensione del
termine. Qualora il gestore non ottemperi nel termine perentorio di
trenta giorni dalla comunicazione del Ministero dello sviluppo
economico, la segnalazione si intende ritirata definitivamente. Il
Ministero dello sviluppo economico, ove riscontri l'assenza di una o
piu' delle condizioni stabilite, notifica al gestore l'ordine
motivato di non effettuare il previsto intervento e, in caso di falsa
attestazione del professionista abilitato, informa l'autorita'
giudiziaria e il consiglio dell'ordine professionale di appartenenza.
E' comunque fatta salva la facolta' di ripresentare la dichiarazione,
con le modifiche o le integrazioni necessarie per renderla conforme
alla normativa. Qualora entro i termini sopra indicati non
intervengano comunicazioni di non effettuazione dell'intervento,
l'attivita' si intende consentita. Ultimato l'intervento, il soggetto
incaricato del collaudo trasmette al Ministero dello sviluppo
economico il certificato di collaudo finale dell'opera. La
sussistenza del titolo a effettuare l'intervento e' provata con la
copia della segnalazione certificata di inizio attivita' da cui
risultino la data di ricevimento della segnalazione stessa, l'elenco
dei documenti presentati a corredo del progetto, l'attestazione del
professionista abilitato nonche' gli atti di assenso eventualmente
necessari.
2-quater. La realizzazione degli impianti di accumulo
elettrochimico funzionali alle esigenze del settore elettrico, ivi
inclusi i sistemi di conversione di energia, i collegamenti alla rete
elettrica e ogni opera connessa e accessoria, e' autorizzata in base
alle seguenti procedure:
a) gli impianti di accumulo elettrochimico ubicati all'interno
di aree ove sono situati impianti industriali di qualsiasi natura,
anche non piu' operativi o in corso di dismissione, o ubicati
all'interno di aree ove sono situati impianti di produzione di
energia elettrica alimentati da fonte fossile di potenza inferiore ai

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 125/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
300 MW termici in servizio, o ubicati presso aree di cava o di
produzione e trattamento di idrocarburi liquidi e gassosi in via di
dismissione, i quali non comportino estensione delle aree stesse, ne'
aumento degli ingombri in altezza rispetto alla situazione esistente,
ne' richiedano variante agli strumenti urbanistici adottati, sono
autorizzati mediante la procedura abilitativa semplificata comunale
di cui all'articolo 6 del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28. In
assenza di una delle condizioni sopra citate, si applica la procedura
di cui alla lettera b);
b) gli impianti di accumulo elettrochimico ubicati all'interno di
aree gia' occupate da impianti di produzione di energia elettrica
alimentati da fonte fossile di potenza maggiore o uguale a 300 MW
termici in servizio, nonche' gli impianti «stand-alone» ubicati in
aree non industriali e le eventuali connessioni alla rete, sono
autorizzati mediante autorizzazione unica rilasciata dal Ministero
dello sviluppo economico, secondo le disposizioni di cui al presente
articolo. Nel caso di impianti ubicati all'interno di aree ove sono
presenti impianti per la produzione o il trattamento di idrocarburi
liquidi e gassosi, l'autorizzazione e' rilasciata ai sensi della
disciplina vigente;
c) gli impianti di accumulo elettrochimico da esercire in combinato
o meno con impianti di produzione di energia elettrica alimentati da
fonti rinnovabili sono considerati opere connesse ai predetti
impianti, ai sensi della normativa vigente, e sono autorizzati
mediante:
1) autorizzazione unica rilasciata dalla regione o dalle province
delegate o, per impianti con potenza termica installata superiore a
300 MW termici, dal Ministero dello sviluppo economico, secondo le
disposizioni di cui all'articolo 12 del decreto legislativo 29
dicembre 2003, n. 387, ove l'impianto di produzione di energia
elettrica alimentato da fonti rinnovabili sia da realizzare;
2) procedura di modifica ai sensi dell'articolo 12, comma 3, del
decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, ove l'impianto di
produzione di energia elettrica alimentato da fonti rinnovabili sia
gia' realizzato e l'impianto di accumulo elettrochimico comporti
l'occupazione di nuove aree rispetto all'impianto esistente;
3) procedura abilitativa semplificata comunale di cui all'articolo
6 del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, se l'impianto di
produzione di energia elettrica alimentato da fonti rinnovabili e'
gia' esistente e l'impianto di accumulo elettrochimico non comporta
occupazione di nuove aree;
d) la realizzazione di impianti di accumulo elettrochimico
inferiori alla soglia di 10 MW, ovunque ubicati, e' attivita' libera
e non richiede il rilascio di un titolo abilitativo, fatta salva
l'acquisizione degli atti di assenso previsti dal decreto legislativo
22 gennaio 2004, n. 42, nonche' dei pareri, autorizzazioni o nulla
osta da parte degli enti territorialmente competenti, derivanti da
specifiche previsioni di legge vigenti in materia ambientale, di
sicurezza e di prevenzione degli incendi, e del nulla osta alla
connessione da parte del gestore del sistema di trasmissione
nazionale o da parte del gestore del sistema di distribuzione
elettrica di riferimento. I soggetti che intendono realizzare gli
stessi impianti sono tenuti a inviare copia del relativo progetto al
Gestore del sistema di trasmissione nazionale che, entro trenta
giorni, puo' formulare osservazioni nel caso in cui sia richiesta una
connessione alla rete elettrica nazionale, inviandole anche agli enti
individuati per il rilascio delle autorizzazioni, che devono essere
comunicate allo stesso gestore, ai fini del monitoraggio del grado di
raggiungimento degli obiettivi nazionali in materia di accumuli di
energia previsti dal Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il
Clima. I soggetti che realizzano gli stessi impianti di accumulo sono
tenuti a comunicare al gestore della rete di trasmissione nazionale
la data di entrata in esercizio degli impianti.».

Art. 62 - bis

Semplificazioni per le attivita' di cui alla legge 8 luglio 1950, n.


640

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 126/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
1. Al fine di favorire l'utilizzo del biometano nel settore dei
trasporti e in coerenza con il Piano nazionale integrato per
l'energia e il clima, sono attribuite ad Acquirente unico Spa le
attivita' previste dalla legge 8 luglio 1950, n. 640, nonche' le
attivita' propedeutiche, conseguenti o comunque correlate alle
precedenti.
2. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto
con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sono
disciplinate le modalita' di esecuzione della legge 8 luglio 1950, n.
640, e della legge 7 giugno 1990, n. 145, come modificate ai sensi
del presente articolo, al fine di semplificare gli adempimenti
connessi allo svolgimento delle attivita' di cui al comma 1. A
decorrere dalla data di entrata in vigore dello stesso decreto cessa
di avere efficacia il regolamento di esecuzione delle leggi 8 luglio
1950, n. 640, e 7 giugno 1990, n. 145, di cui al decreto del
Presidente della Repubblica 9 novembre 1991, n. 404.
3. Acquirente unico Spa subentra nei rapporti giuridici attivi e
passivi del soggetto di cui al decreto del Ministro dell'industria,
del commercio e dell'artigianato, di concerto con il Ministro del
tesoro e con il Ministro delle finanze, del 5 gennaio 1998. Le
attivita' di cui al comma 1 possono essere svolte da Acquirente unico
Spa mediante l'acquisizione della Servizi Fondo Bombole Metano Spa
(SFBM), subconcessionaria del soggetto di cui al decreto richiamato
al primo periodo, o di un suo ramo di azienda dedicato alle attivita'
di cui al comma 1, al valore di acquisizione che sara' determinato
mediante una perizia giurata di stima che quantifichi il capitale
economico dell'acquisizione. Tutti gli oneri anche finanziari di cui
al presente articolo sono coperti mediante il contributo posto a
carico dei soggetti di cui all'articolo 3 della legge 7 giugno 1990,
n. 145.
4. Le modalita' con cui Acquirente unico Spa acquisisce le
attivita' di cui al comma 1 sono determinate con decreto del
Ministero dello sviluppo economico, di concerto con il Ministero
dell'economia e delle finanze, da adottare entro novanta giorni dalla
data di entrata in vigore della legge di conversione del presente
decreto, sulla base delle proposte di Acquirente unico Spa.
L'ammontare del contributo di cui all'articolo 3 della legge 7 giugno
1990, n. 145, e' determinato con decreto del Ministero dello sviluppo
economico, in modo da assicurare l'equilibrio economico, patrimoniale
e finanziario di Acquirente unico Spa, nonche' della SFBM in caso di
acquisizione da parte di Acquirente unico Spa di quest'ultima.
5. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, da emanare
entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge
di conversione del presente decreto, sono adottati gli indirizzi per
l'esercizio delle attivita' di cui al comma 1,sulla base del piano
predisposto da Acquirente unico Spa, ed e' stabilita la data entro la
quale diviene effettiva l'operativita' di Acquirente unico Spa e a
partire dalla quale quest'ultimo subentra nelle funzioni di gestione
del fondo di cui all'articolo 13 della legge 8 luglio 1950, n. 640.
Acquirente unico Spa adegua il proprio statuto alle previsioni di cui
al presente articolo prevedendo l'obbligo della tenuta della
contabilita' in maniera distinta e separata dalle altre attivita' da
esso svolte.
6. A decorrere dalla data di effettiva operativita' di Acquirente
unico Spa ai sensi del comma 5, cessano di avere efficacia le
seguenti disposizioni:
a) articoli 12, 14 e 15 della legge 8 luglio 1950, n. 640;
b) articolo 6 della legge 10 febbraio 1953, n. 136;
c) ogni altra disposizione di cui alla legge 8 luglio 1950, n. 640,
alla legge 10 febbraio 1953, n. 136, e alla legge 7 giugno 1990, n.
145, qualora incompatibile con le disposizioni del presente articolo.

Art. 62 - ter

Introduzione di una soglia per i canoni annui per le concessioni di


coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi

1. All'articolo 11-ter del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135,


convertito, con modificazioni, dalla legge 11 febbraio 2019, n. 12,
dopo il comma 9 e' inserito il seguente:
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 127/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
«9-bis. Al fine di garantire la prosecuzione in condizioni di
economicita' della gestione delle concessioni di coltivazione di
idrocarburi, l'ammontare annuo complessivo del canone di superficie
dovuto per tutte le concessioni in titolo al singolo concessionario
non puo' superare il 3 per cento della valorizzazione della
produzione da esse ottenuta nell'anno precedente».
2. Ai maggiori oneri di cui al comma 1, pari a 3 milioni di euro
annui a decorrere dall'anno 2020, si provvede mediante corrispondente
riduzione delle risorse del Fondo di cui all'articolo 1, comma 200,
della legge 23 dicembre 2014, n. 190.

Art. 63

Programma straordinario di manutenzione del territorio forestale e


montano, interventi infrastrutturali irrigui e bacini di raccolta
delle acque

1. Al fine del miglioramento della funzionalita' delle aree


forestali ubicate nelle aree montane ed interne, il Ministero delle
politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il
Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e il
Ministero per i beni e le attivita' culturali e per il turismo, e
previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo
Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano,
elabora entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore del
presente decreto un programma straordinario di manutenzione del
territorio forestale e montano, in coerenza con gli obiettivi dello
sviluppo sostenibile fissati dall'ONU per il 2030, del Green new deal
europeo e della Strategia dell'Unione europea per la biodiversita'
per il 2030. Il programma straordinario e' composto da due sezioni,
la sezione A e la sezione B. La sezione A contiene un elenco ed una
descrizione di interventi selvicolturali intensivi ed estensivi, di
prevenzione selvicolturale degli incendi boschivi, di ripristino e
restauro di superfici forestali degradate o frammentate, di tutela
dei boschi vetusti presenti secondo quanto previsto dall'articolo 7
del testo unico di cui al decreto legislativo 3 aprile 2018, n. 34,
da attuare da parte di imprese agricole e forestali, su iniziativa
del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e delle
regioni e province autonome, sentiti gli Enti parco nazionali e
regionali. La sezione B del programma e' destinata al sostegno della
realizzazione di piani forestali d'indirizzo territoriale, per ambiti
subregionali omogenei, di cui all'articolo 6 del decreto legislativo
n. 34 del 2018, nell'ambito di quadri programmatici regionali almeno
decennali, che consentano di individuare le vocazioni delle aree
forestali e organizzare gli interventi migliorativi e manutentivi nel
tempo.
2. Nell'ambito del Parco progetti degli interventi irrigui del
Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, il
Ministro, con proprio decreto, approva un Piano straordinario di
interventi prioritariamente esecutivi, di manutenzione, anche
ordinaria, dei canali irrigui primari e secondari, di adeguamento
funzionale delle opere di difesa idraulica, di interventi di
consolidamento delle sponde dei canali o di ripristino dei bordi
danneggiati dalle frane, di opere per la laminazione delle piene e
regimazione del reticolo idraulico irriguo e individua gli Enti
attuatori, privilegiando soluzioni di rinaturazione e ingegneria
naturalistica per favorire nel contempo l'uso agricolo, la riduzione
del rischio idraulico, il recupero della capacita' autodepurativa del
territorio, anche promuovendo fasce tampone vegetali, e la tutela
della biodiversita'.
3. Il decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e
forestali, di cui al comma 2, e' adottato di concerto con il Ministro
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentito il
parere dell'Autorita' di bacino distrettuale competente e previa
intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato le
Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, espressa ai
sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281,
e dispone il riparto delle risorse necessarie alla realizzazione
degli interventi individuati, da attribuire alle Regioni e Province
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 128/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
autonome, responsabili della gestione e della rendicontazione dei
fondi.
4. Le risorse, necessarie alla realizzazione e alla manutenzione di
opere infrastrutturali anche irrigue e di bonifica idraulica, nella
disponibilita' di Enti irrigui con personalita' di diritto pubblico o
che svolgono attivita' di pubblico interesse, anche riconosciuti con
le modalita' di cui all'articolo 863 del codice civile, non possono
essere sottoposte ad esecuzione forzata da parte dei terzi creditori
di tali Enti nei limiti degli importi gravati dal vincolo di
destinazione alle singole infrastrutture pubbliche. A tal fine
l'organo amministrativo degli Enti di cui al primo periodo, con
deliberazione adottata per ogni semestre, quantifica preventivamente
le somme oggetto del vincolo. E' nullo ogni pignoramento eseguito in
violazione del vincolo di destinazione e la nullita' e' rilevabile
anche d'ufficio dal giudice. La impignorabilita' di cui al presente
comma viene meno e non e' opponibile ai creditori procedenti qualora,
dopo la adozione da parte dell'organo amministrativo della
deliberazione semestrale di preventiva quantificazione delle somme
oggetto del vincolo, siano operati pagamenti o emessi mandati per
titoli di spesa diversi da quelli vincolati, senza seguire l'ordine
cronologico delle fatture cosi' come pervenute per il pagamento o, se
non e' prescritta fattura, delle deliberazioni di impegno da parte
dell'Ente stesso
5. Al fine di garantire la continuita' di prestazioni
indispensabili alle attivita' di manutenzione delle infrastrutture
irrigue di competenza, i contratti di lavoro a tempo determinato del
personale dell'Ente per lo sviluppo dell'irrigazione e la
trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia (EIPLI), in
essere alla data di entrata in vigore del presente decreto e la cui
scadenza e' prevista tra il 1° agosto 2020 e il 31 dicembre 2020,
possono essere prorogati fino al 31 dicembre 2020.
6. Per i primi interventi di attuazione del presente articolo, pari
a 50 milioni di euro per l'anno 2020 e a 50 milioni di euro per
l'anno 2021 si provvede mediante riduzione delle risorse del Fondo
sviluppo e coesione - programmazione 2014-2020 - di cui all'articolo
1, comma 6, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, previa delibera del
CIPE volta a rimodulare e ridurre di pari importo, per il medesimo
anno o per i medesimi anni, le somme gia' assegnate con le delibere
CIPE n. 53/2016, 13/2018 e 12/2019 al Piano operativo «Agricoltura»
di competenza del Ministero delle politiche agricole, alimentari e
forestali. Ai medesimi interventi puo' concorrere anche quota parte
delle risorse assegnate al Ministero delle politiche agricole
alimentari e forestali in sede di riparto del fondo di cui
all'articolo 1, comma 14, della legge 27 dicembre 2019, n. 160. Il
Ministro dell'economia e delle finanze e' autorizzato ad apportare
con propri decreti le occorrenti variazioni di bilancio.
7. Le amministrazioni provvedono all'attuazione del presente
articolo con le risorse finanziarie, strumentali ed umane disponibili
a legislazione vigente e senza nuovi e maggiori oneri per la finanza
pubblica.

Art. - 63 bis

Semplificazione per la gestione dei rifiuti sanitari

1. All'articolo 30-bis, comma 1, del decreto-legge 8 aprile 2020,


n. 23, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 giugno 2020, n.
40, le parole: «fino a trenta giorni dopo la dichiarazione di
cessazione dello stato di emergenza sanitaria,» sono soppresse.

Art. 64

Semplificazioni per il rilascio delle garanzie sui finanziamenti a


favore di progetti del green new deal

1. Le garanzie e gli interventi di cui al all'articolo 1, comma 86,


della legge 27 dicembre 2019, n. 160, possono riguardare, tenuto
conto degli indirizzi che il Comitato interministeriale per la
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 129/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
programmazione economica puo' emanare entro il 28 febbraio di ogni
anno e conformemente alla Comunicazione della Commissione al
Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale
europeo e al Comitato delle regioni n. 640 dell'11 dicembre 2019, in
materia diGreen dealeuropeo:
a) progetti tesi ad agevolare la transizione verso un'economia
pulita e circolare e ad integrare i cicli produttivi con tecnologie a
basse emissioni per la produzione di beni e servizi sostenibili;
b) progetti tesi ad accelerare la transizione verso una mobilita'
sostenibile e intelligente, con particolare riferimento a progetti
volti a favorire l'avvento della mobilita' multimodale automatizzata
e connessa, idonei a ridurre l'inquinamento e l'entita' delle
emissioni inquinanti, anche attraverso lo sviluppo di sistemi
intelligenti di gestione del traffico, resi possibili dalla
digitalizzazione.
2. Le garanzie di cui al comma 1 sono assunte da SACE S.p.A., nel
limite di 2.500 milioni di euro per l'anno 2020 e, per gli anni
successivi, nei limiti di impegno assumibili fissati annualmente
dalla legge di bilancio, nell'esercizio delle attribuzioni di cui
all'articolo 2 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 143,
conformemente ai termini e alle condizioni previsti nella convenzione
stipulata tra il Ministero dell'economia e delle finanze e SACE
S.p.A. e approvata con delibera del Comitato interministeriale per la
programmazione economica da adottare entro il 30 settembre 2020, che
disciplina:
a) lo svolgimento da parte di SACE S.p.A. dell'attivita'
istruttoria delle operazioni, anche con riferimento alla selezione e
alla valutazione delle iniziative in termini di rispondenza agli
obiettivi di cui al comma 1 e di efficacia degli interventi in
relazione ai medesimi obiettivi;
b) le procedure per il rilascio delle garanzie e delle coperture
assicurative da parte di SACE S.p.A. anche al fine di escludere che
da tali garanzie e coperture assicurative possano derivare oneri non
previsti in termini di indebitamento netto delle amministrazioni
pubbliche;
c) la gestione delle fasi successive al pagamento
dell'indennizzo, incluse le modalita' di esercizio dei diritti nei
confronti del debitore e l'attivita' di recupero dei crediti;
d) le modalita' con le quali e' richiesto al Ministero
dell'economia e delle finanze il pagamento dell'indennizzo a valere
sul fondo di cui al comma 5 e le modalita' diescussione della
garanzia dello Stato relativa agli impegni assunti da SACE S.p.A.,
nonche' la remunerazione della garanzia stessa;
e) ogni altra modalita' operativa rilevante ai fini
dell'assunzione e gestione degli impegni;
f) le modalita' con cui SACE S.p.A. riferisce periodicamente al
Ministero dell'economia e delle finanze degli esiti della
rendicontazione cui i soggetti finanziatori sono tenuti nei riguardi
di SACE S.p.A., ai fini della verifica della permanenza delle
condizioni di validita' ed efficacia della garanzia.
3. Il rilascio da parte di SACE S.p.A. delle garanzie di cui al
comma 1 di importo pari o superiore a 200 milioni di euro, e'
subordinato alla decisione assunta con decreto del Ministro
dell'economia e delle finanze, sentiti il Ministro dello sviluppo
economico e il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e
del mare, sulla base dell'istruttoria trasmessa da SACE S.p.A..
4. Sulle obbligazioni diSACES.p.A.derivanti dalle garanzie
disciplinate dal comma 1, e' accordata di diritto lagaranziadello
Stato a prima richiesta e senza regresso, la cuioperativita' sara'
registrata da SACE S.p.A. con gestione separata. La garanziadello
Stato e' esplicita, incondizionata,irrevocabile esiestende al
rimborso del capitale, al pagamento degli interessi e adognialtro
onere accessorio, al netto delle commissioni ricevute per le medesime
garanzie.
5. Per l'anno 2020, le risorse disponibili del fondo di cui
all'articolo 1, comma 85, della legge 27 dicembre 2019, n.160, sono
interamente destinate alla copertura delle garanzie dello Stato di
cui al comma 4 mediante versamento sull'apposito conto di tesoreria
centrale, istituito ai sensi dell'articolo 1, comma 88, terzo

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 130/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
periodo, della citata legge n. 160 del 2019. Sul medesimo conto sono
versati i premi riscossi da SACE S.p.A. al netto delle commissioni
trattenute da SACE S.p.A. per le attivita' svolte ai sensi del
presente articolo e risultanti dalla contabilita' di SACE S.p.A.,
salvo conguaglio all'esito dell'approvazione del bilancio. Per gli
esercizi successivi, le risorse del predetto fondo destinate alla
copertura delle garanzie concesse da SACE S.p.A. sono determinate con
il decreto di cui all'articolo 1, comma 88, quarto periodo, della
citata legge n.160 del 2019, tenuto conto dei limiti di impegno
definiti con la legge di bilancio ai sensi del comma 2.
5-bis. All'articolo 1, comma 86, della legge 27 dicembre 2019, n.
160, dopo le parole: «partenariato pubblico-privato» sono inserite le
seguenti: «e anche realizzati con l'intervento di universita' e
organismi privati di ricerca».
6. All'articolo 1, comma 88, della legge 27 dicembre 2019, n. 160,
sono apportate le seguenti modificazioni:
a) le parole «, il primo dei quali da adottare entro novanta
giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, e'
individuato l'organismo competente alla selezione degli interventi
coerenti con le finalita' del comma 86, secondo criteri e procedure
conformi alle migliori pratiche internazionali, e sono stabiliti i
possibili interventi, i criteri, le modalita' e le condizioni per il
rilascio delle garanzie di cui al comma 86,» sono soppresse;
b) dopo le parole: «in quote di capitale di rischio e/o di debito
di cui al comma 87,» sono aggiunte le seguenti: «e' stabilita».
7. Per l'anno 2020, le garanzie di cui al comma 1 possono essere
assunte anche in assenza degli indirizzi del Comitato
interministeriale per la programmazione economica.

Art. 64 - bis

Misure a sostegno dello sviluppo tecnologico e di semplificazione

1. Al fine di far fronte alle esigenze straordinarie e urgenti


derivanti dalla diffusione del COVID-19 ed alle problematiche
connesse all'incremento di domanda dei servizi erogati dalle
pubbliche amministrazioni o dai soggetti abilitati successivamente
alla scadenza dei termini indicati nell'articolo 103, comma 2, del
decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni,
dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, in via transitoria e in deroga
alle periodicita' dei controlli previsti dal regolamento di cui al
decreto del Ministro delle attivita' produttive 1° dicembre 2004, n.
329, i proprietari dei serbatoi di GPL di qualsiasi capacita'
comunicano all'INAIL, entro diciotto mesi dalla data di entrata in
vigore della legge di conversione del presente decreto, i dati delle
attrezzature ancora da sottoporre a verifica tramite la tecnica di
controllo basata sull'emissione acustica alla data della
dichiarazione dello stato di emergenza e fino a non oltre centoventi
giorni dalla data di cessazione dello stato di emergenza.
2. Al fine di garantire la pronta effettuazione delle procedure di
verifica di cui al comma 1, le disposizioni di cui al decreto dei
Ministri delle attivita' produttive, della salute e del lavoro e
delle politiche sociali 23 settembre 2004, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 243 del 15 ottobre 2004, e al decreto direttoriale dei
medesimi Ministeri 17 gennaio 2005, pubblicato nel supplemento
ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 30 del 7 febbraio 2005, si
applicano anche ai recipienti a pressione fissi interrati, tumulati e
fuori terra con capacita' complessiva superiore a 13 m3.
3. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della
legge di conversione del presente decreto, l'INAIL definisce la
procedura operativa per l'effettuazione delle verifiche di integrita'
dei serbatoi di cui al comma 2 con il sistema di controllo basato
sulla tecnica delle emissioni acustiche, nonche' i requisiti dei
soggetti abilitati ad effettuare le verifiche, ed invia al Ministero
dello sviluppo economico, al Ministero del lavoro e delle politiche
sociali e al Ministero della salute un'apposita relazione tecnica
relativa all'attuazione delle disposizioni di cui ai commi
precedenti.

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 131/132
15/9/2020 *** ATTO COMPLETO ***
Art. 64 - ter

Clausola di salvaguardia

1. Le disposizioni del presente decreto sono applicabili nelle


regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di
Bolzano compatibilmente con le norme dei rispettivi statuti e le
relative norme di attuazione, anche con riferimento alla legge
costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3.

Art. 65

Entrata in vigore

1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a


quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana e sara' presentato alle Camere per la conversione
in legge.

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 132/132

Potrebbero piacerti anche