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Breve Storia Della Parola Stampata - Warren Chappel, Robert Bringhurst

Il documento esplora la storia della parola stampata, evidenziando le resistenze iniziali alla stampa di Gutenberg e le fasi evolutive della stampa, dalla xilografia all'era digitale. Viene discusso l'impatto della carta e dell'alfabeto sulla diffusione della cultura, con particolare attenzione all'Umanesimo e al Rinascimento. Infine, si analizzano i caratteri tipografici, il processo di stampa e la diffusione degli incunaboli in Europa.
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Breve Storia Della Parola Stampata - Warren Chappel, Robert Bringhurst

Il documento esplora la storia della parola stampata, evidenziando le resistenze iniziali alla stampa di Gutenberg e le fasi evolutive della stampa, dalla xilografia all'era digitale. Viene discusso l'impatto della carta e dell'alfabeto sulla diffusione della cultura, con particolare attenzione all'Umanesimo e al Rinascimento. Infine, si analizzano i caratteri tipografici, il processo di stampa e la diffusione degli incunaboli in Europa.
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Breve storia della parola

stampata
Warren Chappel, Robert Bringhurst
Cap. 1 Prologo alla scoperta
C’erano delle resistenze non trascurabili alla di usione della stampa a caratteri mobili da parte di
Gutenberg:
- La carta non fu facilmente disponibile che dal tardo XIII secolo
- calligra e miniaturisti esercitarono pressioni politiche per limitare i nuovi metodi di duplicazione
- l’ignoranza (la domanda di libri era limitata)
Johann Gutenberg, nato nel 1394 a Magonza, morto nel 1468
Esistono comunque molti libri cinesi e coreani stampi con caratteri mobili prima della nascita di
Gutenberg. Fu Bi Sheng primo maestro di tale procedimento, ma non conobbe grande successo
a causa dei molti caratteri della lingua cinese.

Gutemberg stampò la magni ca Bibbia a 42 linee (due colonne di testo di 42 Linee)

Esistono tre metodi di stampa:


- Tipogra ca: immagine in rilievo produce una immagine incavata
- Calcogra ca: immagine incavata produce una immagine in rilievo
- Planogra ca: per a nità chimica, l’immagine è sullo stesso piano della super cie di stampa
La storia della parola stampata conosce tre fasi principali:
- Prima fase: all’inizio del VIII secolo in Cina e Corea, tramite la xilogra a (mezzo > Legno)
- Seconda fase: si basa sull’incisione e fusione di singole lettere e caratteri, in seguito composti
(appunto caratteri mobili). Cominciò nel XI secolo in Cina e Corea e arrivò con Gutemberg nel
1400 in Europa (mezzo > metallo)
- La terza fase è recentissima ed è quella digitale (mezzo > informazione elettronica)
E’ importante ricordare che le fasi della stampa non si escludono a vicenda

La stampa pretipogra ca in Europa


La xilogra a servì inizialmente per la riproduzione di eroi dello spirito da parte dei monaci.
Arrivò in Europa tra il 1300 e il 1400 (es. San Cristoforo 1423)
Contribuì anche il gioco delle carte, che venivano stampate illegalmente. Si evitava quindi ogni
tipo di identi cazione.

La domanda di stampe votive era legato invece ai pellegrinaggi e alla richiesta delle indulgenze.
La produzione era molto semplice e veniva detta stampa a frottage (imbrunire il foglio di carta
sulla lastra incisa e inchiostrata). Con tale tecnica si sarebbero potuti stampare testi in qualsiasi
momento, se solo ci fossero stati lettori per leggerli.

L’invenzione e la di usione della fabbricazione della carta


Si produce in Cina dalla dinastia Han (I sec a.c). Fu il monaco Cain Lun nel 105 d.c. a sviluppare
un metodo funzionale ed economico.

VII sec. Arriva in Giappone


VIII sec arriva a Samarcanda (gli arabi la apprendono dai prigionieri cinesi)
1085 Cartiera a Jativa, Spagna
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Seconda metà del 1200 fu fondata Fabriano, nel frattempo ci furono innovazioni meccaniche sia
nella creazione della polpa che nei materiali del telaio.

Fasi della creazione


Carica (telaio nell’acqua e la polpa) > Calandratura (asciugatura in panni di feltro) > imbozzinatura
(rivestiti da soluzione di colla o amido)

Nel corso del XIV sec e XV sec si di onde in Europa (in Francia, a Troyes 1338; in Germania a
Norimberga, 1389)

E’ interessante il fatto che la di usione della carta in Europa coincida con una grande rinascita
della letteratura e dell’arte contemporanea.

L’Umanesimo e il Rinascimento
Symonds riconosce tre fasi nella storia del Rinascimento:

1) l’epoca del desiderio passionale, di Petrarca e Boccaccio


2) L’epoca delle acquisizioni e delle Biblioteche, di Papa Nicolo V, Cosimo de’ Medici e Poggio
Bracciolini
3) L’epoca dei critici, dei lologi e degli stampatori: Ficino, Poliziano ed Erasmo (saggistica) e
Manuzio, Estienne e i Froben (stampatori)

Questa spinta umanistica del Rinascimento avviene di nuovo in Inghilterra nella seconda metà
dell?ottocento, con William Morris, Emery Walker, Sydney Cockerell, Bruce Togers. Con
l’intenzione di riscoprire il metodo classico della produzione di libri rispetto ai metodi industriali.

Non a caso nel 1891 Morris fonda la Kelmscott Press, con uno spirito molto neoumanista.

Importante citare Erasmo da Rotterdam e come lui molti umanisti a cui dobbiamo la cultura come
la conosciamo oggi

Punti di riferimento della stampa

Il lavoro cominciato dalla Kelmscott Press e da Morris si di onde rapidamente no a Nord


America e, arrivati a dopo la prima guerra mondiale, possiamo dire di aver scon tto i manierismi
Prera aelliti e le derive Art Nouveau. Insomma, gli sforzi per ritrovare i valori autentici della stampa
si fecero spontanei.
Oggi è infatti necessario valutare i mezzi secondo il loro contributo ai valori umani, non per
ostacolarli ma per valutarli e cacemente.

I punti di riferimento fondamentali sono: (1) alfabeto, (2) natura scultorea dei caratteri, (3)
disposizione dei caratteri ed e ettiva (4) impressione.

Cap. 2 L’alfabeto
Le nostre lettere derivano dalle capitali romane lapidarie, dalle incisioni della colonna trainata
eretta nel 114 d.c. Da qui otteniamo 20 lettere dell’alfabeto latino, a cui si aggiungono K,Y,Z dal
greco e successivamente J,U,W.
Se aggiungiamo l’estensione della serie dei caratteri di base, il numero e la frequenza dei segni
diacritici, il numero della serie di caratteri alternativi, lo stile e la struttura dei gli , si capirà che allo
stampatore serviranno svariate centinaia di gli per carattere.

L’alfabeto romano
Luca Pacioli, Albrecht Durer e Geo roy Tory hanno cercato di sviluppare un codice per la
comprensione delle forme delle lettere romane.
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L’approccio più logico è quello di pensare alle forme come una variazioni geometriche sul tema
del quadrato, del cerchio e del triangolo. Tutte le capitali romane sono inscritte in un quadrato,
suddiviso in caso delle E e della S in metà quadrato.
La modulazione del tratto da spesso a sottile indica che il loro sviluppo è avvenuto a partire dalle
forme scritte realizzate con un utensile a punta larga (la penna a punta tronca e similI)

Le grazie del tondo legano le lettere alla linea di base, mentre le grazie del corsivo legano le
lettere tra di loro.

Miglioramenti della lettera romana


Capitali quadrate, dal II no a buona parte del V secolo. Caratterizzate da un contrasto deciso tra
tratti spessi e sottili, e nelle grazie derivate dall’uso della penna.
Non erano facili da scrivere e questo ne ha limitato l’uso.

Capitali rustiche , che assottigliano molto i tratti verticali tendendo la penna ad angolo acuto sul
foglio.

Onciale, compare nel IV secolo e dura no al VIII, ha forme arrotondate per aumentare la velocità
di scrittura. Questa rielaborazione modi ca la forma di A,D,E,H,M,U,Q.

Semionciale, che appartiene al VII, VIII, IX secolo, che è basato su un sistema a quattro linee, con
tratti ascendenti e discendenti. E’ l’inizio di ciò che chiameremo minuscolo. Cambia il modo di
tenere la penna, che adesso è perpendicolare al foglio.

La minuscola carolina (o carolingia)


Ne 789 Carlo magno ordina una revisione dei libri ecclesiastici. Questo obbliga ad avere un
modello di scrittura di riferimento. Il risultato fu la minuscola carolina, di discendenza classica ma
che usava comunque un sistema a quattro linee (come il semionciale). Sembra essere stata
sviluppata da Alcunoi di York, abate di St Martina a Tours.
La minuscola carolingia non solo ha l’aspetto dell’odierna minuscola, ma ne aveva anche l’uso (le
capitali venivano usate per l’inizio del paragrafo) inoltre furono importanti i miglioramenti
nell’organizzazione del teso (punteggiatura più dettagliata e organizzazione in paragra )

Scritture postcaroline
Entro il XI secolo si manifesto una tendenza a scritture più strette e con un’organizzazione migliore
della spaziatura, per risparmiare pergamena. Si sviluppano scritture gotiche con il tipico motivo a
palizzata.
Nel 300 in Germania erano note come Texture, in Francia come lettre de forme e in Inghilterra
come blackletter. Generalmente li indichiamo come gotici.
La forma con la pancia della b, p e d esagonale è nota come Textura e sarà il carattere scelto da
Gutemberg per la Bibbia 42 linee.

In Italia si svilupperà una scrittura gotica più arrotondata, detta appunto rotunda.

Scrittura umanistica e corsivo cancelleresco


La scrittura umanistica (XIV e inizio XV sec) è il legame più diretto tra la minuscola carolina e i
nostri attuali caratteri minuscoli. Ha lettere più complesse della carolina, più tonda dei gotici
settentrionali ed è più leggera nel colore (inteso come contrasto tra pieni e vuoti)

La scrittura cancelleresca fu invece il primo corsivo (detta così perché usata nella cancelleria
papale). Tende ad una leggera pendenza. La qualità corsiva è insita nella struttura, non
nell’inclinazione. Veniva alternata a capitali romani più piccole
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L’invenzione della pagina
Un altro passo cruciale fu la suddivisione del testo in pagine e l’invenzione de Codex. Questo
articola il testo.
Piegato un foglio si ottengono due fogli, quattro pagine (in folio o quartino) poi quattro fogli, otto
pagine (in quarto o ottavo) poi otto, sedici pagine (in ottavo o sedicesimo) e poi sedici (in
sedicesimo o trentaduesimo). Esistono anche sei e dodici fogli, detti in sesto e in dodicesimo.

L’ultima oritura della calligra a


In de nitiva possiamo de nire l’alfabeto dominante in tre classi: formale (maiuscolo), semiformale
(minuscolo) e epistolare (corsivo).

Lo scopo dei primi stampatori era quello di competere con i calligra . Di conseguenza le lettere
incise e fuse da Gutenberg e dai primi stampatori erano modellate sulle scritture librarie in voga al
tempo. Sappiamo infatti che l’avvento della stampa fu osteggiato con forza.

Cap. 3 Caratteri: incisione e fusione


Utensili e preparazione

Per fondere un carattere si usa uno stampo a cui è attaccata una matrice

La matrice è sagomata da un punzone, a sua volta sagomata da contro punzoni per la parti
bianche della lettera.
Si mette una tacca alla base della lettera per permettere al tipografo di capire il verso solo
toccando il carattere
Il cavicchio permette di tenere fermo il lavoro
Si usano delle lime per “scolpire” il carattere

La lega per caratteri di stampa era di piombo, antimonio e stagno. Le matrici erano in rame.

Sistemato lo stampo e la matrice si fa colare il metallo fuso e si danno dei piccoli scossoni per
farlo distribuire bene. Una volta tolto dallo stampo il carattere viene limato alla giusta altezza
tipogra ca

Viene detta polizza la serie completa dei caratteri di un unico corpo. ( La polizza della Bibbia 42
Linee comprendeva 290 caratteri, tra abbreviazioni, legature e altri caratteri speciali presenti nei
manoscritti medievali)

I caratteri vengono sistemati in due casse, sopra le maiuscole, maiuscoletto e caratteri speciali
(infatti uppercase) e sotto le minuscole, i numeri e le spaziature (lower case). Le lettere ovviamente
sono a rovescio

Il torchio di Gutemberg fu fatto da Saspoch ed era un macchina da stampa a platina (lastra di


ferro che veniva scendere). Il piano di stampa ha il telaio che da la forma alla pagina, i serraforma
determinano le zone di bianco. L’imposizione è la disposizione giusta delle pagine per la
piegatura. Il timpano è il telaio su cui si stende la carta mentre la fraschetta è una maschera di
carta usata per evitare macchie di inchiostro.

Cap. 4 Incunaboli 1440-1550


Gutemberg si indebito molto con Fust, un mercante di Magonza, per perfezionare il processo di
stampa, infatti nel 1455 il debito era di 2000 orini e le attrezzature furono con scate. (Da lì a
breve uscirà la Bibbia a 42 linee)
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Peter Scho er aiutò dunque Fust e ne sposò la glia. Insieme pubblicano il Salterio di Magonza
con il primo colophon, e delle versali (lettere ornamentali ad inizio paragrafo) bicrome.
Sia per la Bibbia che per il Salterio il carattere è il textura. Scho er inoltre usò lo schwabacher (o
bastarda) per l’Hortus sanitas

Nel 1462 Magonza fu saccheggiata e da qui ci fu un esodo degli stampatori da Magonza per tutta
Europa, che contribuì alla di usione della stampa.

Sweynheym e Pannarts nel 1465 vanno a Subiaco, vicino Roma e godono della protezione della
chiesa. Stampano il De Divinis Istitutionibus di Lattanzio che è il primo libro italiano. Usano
caratteri che si ispirano alla scrittura umanistica, con maiuscole romane e ben interlineate.

Zainer nel 1468 va ad Augusta dove incontrò l’opposizione degli xilogra sti del tempo. Ha
l’appoggio dell’abate e stampò Meditationes de vita Christi, pieno di xilogra e (è probabile che gli
stessi che lo avevano ostacolato all’inizio furono coinvolti nel progetto).

I Da Spira, o van Speyer (Johann e il glio Wendelin) stampano per primi a Venezia l’Epistolare ad
familiare di cicerone nel 1469. Stampano il primo libro con numeri di pagina, il De Cvitate Dei di
Sant’Agostino. Usato caratteri puramente romani di cui reclamano la paternità e un brevetto.

In realtà fu Jenson l’autore del carattere e ci sono tracce che lo legano allo stesso Gutemberg. I
suoi caratteri avevano chiara ispirazione romana e colore omogeneo, molto leggibili. Nel 1471
fonde il primo carattere greco.

In Spagna si preferiva il gotico e il primo a stampare fu Lamber Palmart.

Nei Paesi Bassi furono Ketelae e Leempt nel 1473. Ad Anversa fu fusa una polizza corpo 14 del
Textura che sopravvive ancora no ai giorni nostri.

Nel 1473 in Belgio, Caxton stampa il primo libro in inglese (traduzione del Le Recuel des hisotire
de Troyes di le Freve). Crea anche un carattere corsivo ammingo con discendenti molto
appuntite, ascendenti a cappio

Contemporaneamente Ratdolt a Venezia stampa i primi frontespizi decorati e i primi diagrammi


matematici, tramite l’uso di xilogra e multicolori. Nel 1468 stampa il primo campionario di
caratteri (10 polizze di rotonda, 1 di greco, 1 di maiuscola ornata)

A Londra i primi furono letto, de Machlinia e Pynson. L’ultimo cominciò la conversione


dell’Inghilterra dal gotico al tondo.

In francia si preferiva il gotico e le città più produttive erano Parigi e Lione. Vanno citate le lettre
batardes (un corsivo vernacolare) e i libro d’ore (Horae), libri che si distinguono per tipogra a e
miniature.

Aldo Manuzio stampa nel 1499 a Venezia l’Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna con
xilogra e di Benedetto Bordon. Utilizzava la stampa come recupero della saggezza classica e
aveva il proprio marchio di stampa (del no, ancora, festina lente).

Manuzio si faceva incidere i caratteri da Francesco Gri o, che fuse il primo corsivo e migliorò il
carattere tondo dandogli maggiore equilibrio abbassando l’altezza delle maiuscole sotto le
ascendenti.

Cap. 5 Il Cinquecento
La stampa causò un grande fermento religioso ed intellettuale.

Il corsivo di Gri o si basava sulla scrittura cancelleresca e Manuzio lo volle sia per i piccoli formati
delle sue Aldine (infatti inizialmente era considerato come un carattere a se stante) sia per colmare
la grande di erenza tra i suoi tondi e i suoi greci.
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Tra il 1522 ed il 1560 Arrighi, Tagliente e Palatino stampano manuali di scrittura interamente in
xilogra a. Arrighi stampa il sue secondo manuale nel 1523 inserendo un carattere corsivo da lui
disegnato, più formale di quello di Gri o con ascendenti e discendenti molto lunghe e
inframezzato da piccole capitali romane. In seguito introdurrà maiuscole ornamentali (è il periodo
del manierismo)

La xilogra a era un modo molto buono per stampare illustrazioni, e ne era un grande esempio
Durer (illustrò l’Apocalisse, stampata a Norimberga nel 1498)

La xilogra a si ottiene incidendo il legno di lo degli alberi da frutto con un coltello (tenuto dritto in
oriente e come una matita in occidente, infatti cambia il tipo di lama) e con sgorbie a U o V e
scalpelli per fare i vuoti interni. Le linee curve si ottenevano ruotando il lavoro e solitamente si
fanno due incisioni (la prima a 20/30 gradi e la seconda a 40/60 gradi). Si possono riparare gli
errori incollando un tassello di legno nella parte che è stata asportata per sbaglio.

Si potevano ottenere e etti di chiaroscuro o di grisaille preparando e stampando più matrici con
varie parti del disegno

I pittori dell’epoca erano interessati alle torsioni plastiche del movimento, così come i tipogra
dell’epoca erano interessati al movimento delle lettere.
Vi furono tentativi di razionalizzare la forma delle lettere tramite saggi come De Divina Proportione
di Pacioli, Underweysung der Messung di Durer e Champ eury di Tory.

Colines diventò il direttore artistico della casa editrice e stamperia di Henry Estienne nel 1501 a
Parigi. Componeva pagine molto varie nella trama. Incise tondi, corsivi, maiuscoletti, greci e latini.
Era una tipogra a complessa che trattava di materie complesse (trattati di medicina, astronomia
etc)

Robert Estienne (di cui Colines era il patrigno) trattò i caratteri del patrigno con più pudicizia,
all’uso di Manuzio.

Lavoro alla stamperia Estienne anche Tory, il suo saggio Champ eury è un ragionamento sulla
forma delle lettere e sul suo signi cato mistico, che si lega alla sua passione per l’alchimia.

Garamond stampò alla Sorbona e fu un rinomato incisore e stampatore. Incise rinomati caratteri
tondi e corsivi (i primi con capitali romane inclinate). Fra il 1540 e il 1550 incide per re Francesco I
di Francia il greco du roi (tre caratteri corsivi greci)

A Basilea vi fu una collaborazione straordinaria tra Froben (stampatore) Erasmo (autore) e Holbein
(illustratore). Trasparono il Nuovo Testamento greco con la traduzione in latino di Erasmo a Basile
nl 1516

A Lione nel 1504 stampò Jean de Tournes, il cui stile era caratterizzato da cornici arabescate
xilogra e

Per lui lavorò Granjon, che introdusse una classe di caratteri di scrittura detti civilitès, ispirati alla
scrittura corsiva gotica francese, chiamati così perché furono usati per stampare La Civilitè
puerile.

Plantin, che fu l’antitesi di Tournes, si stabilì ad Anversa ed era principalmente un uomo d’a ari e
fu uno dei primi a praticare promozione commerciale. Fu incaricato da Filippo II di stampare la
Bibbia regia, in cinque lingue, detta Bibbia poliglotta, tra il 1568 e il 1572. Fu anche lui a sfruttare
principalmente le incisioni in rame (più costose ma più durevoli del legno)

Pian piano nell’Europa settentrionale cominciano a scomparire i caratteri gotici

Philipp Bienewitz realizzò nel 1568 una mappa (<3) della Bavaria con cartina incisa su legno e
nomi fusi in piombo. Il planisfero di Mercatore fu inciso su 24 grandi lastre di rame, segui l’atlante
di Mercatore.
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Cap. 6 Il Seicento
Con l’arrivo del Seicento, la stampa era sentita come una minaccia al potere costituito, sia
religioso sia politico. Le conseguenze sono la censura.

A Londra ci furono la guerra civile, la peste e il Grande Incendio. Questo rallentò i passi avanti
della stampa in Inghilterra. (I due libri più stampati in lingua inglese: Bibbia di re Giacomo e prima
edizione in folio delle opere di Shakespeare)

Nel 1605 a Madrid viene stampato El Ingenioso hidalgo Don Quixote de la Mancha. (Si erano
completamente abbandonati i caratteri gotici)

Gli Elzevir di Leida stampavano i duodecimos (in dodicesimo) alti 11 cm con frontespizio inciso. Il
carattere di questi libri era disegnato da van Dijck, ma la maggior parte del suo lavoro fu perduto.

Nel 1667 fu fondata la Oxford University Press, il vescovo John Fell acquistò caratteri Olandesi, e
furono chiamati caratteri Fell. Hanno caratteristiche tipiche dello stile barocco olandese

In calcogra a l’inchiosto viene trasferito sulla carta da zone sotto la super cie della lastra di rame.
Il torchio è un piano che si muove fra due cilindri d’acciaio (la lastra deve essere “strizzata” dal
torchio). Lastra e foglio sono inserite tra due feltri.

L’incisione diretta o puntasecca viene fatta con un utensile a lato e sottile con un maniche che
permette di fare forza con il palmo della mano. E’ possibile ruotare il lavoro tramite un cuscinetto
riempito di sabbia.

Le incisioni indirette sono l’acquaforte dove la lastra viene riscaldata, viene applicata una base
resistente all’acido, annerita con il nerofumo e viene incisa solo la base resistente, scoprendo le
parti della lastra che verranno “morse” nell’acido e risulteranno incise. La morsura può essere
fatte in più fasi per ottenere parte più nere e più chiare nel disegno. Rembrandt fu maestro di
questa tecnica

In acquatinta, invece la lastra viene riscaldata per far aderire una resina protettiva, dunque viene
applicata una vernice protettiva nelle parti del disegno che dovranno essere più chiare. Si fa la
morsura più volte no ad ottenere una lastra con parti più e meno stampanti, in base ai
chiaroscuri del disegno.

Goya combinava sia acquaforte che acquatinta

In ne, nella maniera nera o mezzatinta, inventata da Von Siegen, la lastra viene tutta zigrinata con
mezzelune e le parti bianche del disegno vengono appiattite con dei brunitoi.

Lo svantaggio della calcogra a è il fatto che molto spesso c’è il rischio di sporcare la pagina con
l’inchiostro.

Il primo giornale fu, ovviamente cinese, era il Dibao o Gazzetta della Capitale, comincia nel IX
secolo d.c. e continua no al 1912.
A causa dell’assenza della censura i giornali si sviluppò principalmente nei Paesi Bassi, grazie
anche alla sua posizione sul mare che portava notizie dall’estero.
In generale il potere costituito non permetteva ai giornali di essere stampati, soprattutto in
America.

Nel 1640 viene fondata L’imprimerie Royale da Luigi XIII e il cardinale Richelieu. Prima
pubblicazione fu il De Imitatione Christi, che impiegò punzonisti, tra cui Garamond e i caracteres
del’universitè di Bannon.

Jannon era contro il re e diventò il tipografo dell’Accademia de Sedan, che era un principato
indipendente al con ne con il Lussemburgo. Fece caratteri in pieno stile barocco francese. I suoi
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punzoni, quando tornò a Parigi, furono perquisiti. Infatti molti suoi lavori furono attribuiti a
Garamond.

Nel 1692 l’Accademie delle Scienze francese volle ssare uno standard per tutti i mestieri,
partendo dalla tipogra a.
Jaugeon (inventore di giochi da tavolo <3) nel 1695 disegnò un carattere a partire da una griglia di
2304 quadretti. Una griglia trapezoidale fu proposta per il corsivo. Inizia un concetto razionale di
tipogra a (asse verticale delle lettere)

Ispirato ai disegni di Jaugeon, Grandjean disegnò il Romain du roi Louisi XIV

In generale nel 600 ci fu un arresto delle innovazioni nell stampa, a causa del clima di grande
censura.

Capitolo 7 Il Settecento
Il roman du roi è il primo carattere ad avere grazie bilaterali, mentre l’occhio delle minuscole ha
asse verticale, rispetto a quello dei caratteri precedenti che seguiva il moto di scrittura, dunque
era obliquo.

Caslon era un decoratore di pistole, e questa sua formazione lo portò ad avere un approccio
vecchia maniera alla tipogra a, partì da modelli olandesi. Nel 1725 incise il suo primo tondo e
corsivo, mentre nel 1745 disegnò un carattere etrusco per un paleografo di Oxford, che viene
considerato il primo carattere senza grazie. Stile barocco

Baskerville era invece un disegnatore di pietre tombali decorate, si faceva incidere i caratteri da
John Handy. Stile molto neoclassico, molto razionalista. Inventò una nitura per carta con carta
telata che pressava sul foglio a caldo. Nel 1760 pubblicò un campionario.

I Fournier, nel 1764 Pierre Simon pubblico un Manuale Typographique che prevedeva un sistema
di pollici, linee e punti. Questo seguiva lo spirito geometricamente perfetto del tempo. Basò i suoi
caratteri sul lavoro di Grandjean. I due fratelli Forunier erano concorrenti. Ma Pierre Simon andava
avanti con tre sogni: incidere caratteri in ogni corpo, apprendere tutto lo scibile sulla tipogra a, e
la fama che ottenne grazie ad un’opera di autoproduzione.

I Didot. Francois Ambroise Didot lavorò come stampatore u ciale per ordine del fratello del re,
incise caratteri di gusto neoclassico (come Baskerville) e godette di una certa fama, anche per il
fatto che non subì gli impedimenti da parte della chiesa. A lui si deve il sistema europeo di
misurazione tipogra ca (revisionò il sistema di Fournier). Partì dal pied du roi, diviso il dodici pollici
francesi, a sua volta diviso in sei Cicero da dodici Didot l’uno. E’ grazie a lui che identi chiamo i
Didot grazie al corpo. Il glio, Firmin, creò una serie di caratteri molto drammatici (che verranno
de niti romantici) poi conosciuti come caratteri Didot.

Bodoni lavorò per la Stamperia Regia del Duca di Parma. Acquistò i primi caratteri da Fournier e
fece una serie di caratteri neoclassici (poi passò a caratteri romantici). Godette anche di molta
fama in quanto stampatore di Carlo III di Spagna. Nel 1702 stampò il Manuale tipogra co.

Gli Enschede ad Harleem fecero incidere i propri funzioni da Fleischman. Ma i suoi caratteri non
verrano ripresi se non nel 900. Aveva un’approccio scultoreo all’incisione dei punzoni.

In Spagna Carlo II dimostrò molto interesse per la stampa (protezione a Bodoni)

Defoe fondò The Review nel 1704, si dichiarava imparziale e fu multato per un pamphlet contro
l’intolleranza ecclesiastica. Nel 1719 fece uscire a puntate il suo Robinson Crusoe

Nel 1735 a New York John Peter Zenger viene assolto di accusa da “libelli sovversivi”. La sua
assoluzione fu salutata come un trionfo per la libertà di stampa

Nel 1772 Haas produce un torchio in cui la platina e il piano portatore erano interamente in ferro
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Bewick praticava una particolare forma di xilogra a, dove al posto della tavola vi era una sezione
trasversale di albero, il bosso turco. Questa nuova tecnica fu nota come “riga bianca”. Utilizzava i
bulini al posto del coltello, per poter spingere con il palmo della mano sul legno.

Cap. 8 L’Ottocento
Innovazioni tecnologiche:

Stenefeld scopre la litogra a.


Un disegno tracciato con una sostanza grassa, circondato da una super ce ricettiva all’acqua e
bagnato con una mistura di acqua e inchiostro solubile fa aderire l’inchiostro alla parte grassa del
disegno. Si ottiene una matrice per la stampa in-piano.
Nel 1818 pubblica il manuale sulla tecnica della stampa litogra ca

Stanhope costruisce un torchio completamente in ferro

Konig crea il primo torchio meccanico (macchina piano-cilindrica, dove la forma era disposta su
un piano che veniva fatto passare sotto un cilindro, che la faceva passare in pressa e la rimetteva
al suo posto. Aumentava la tiratura. In Seguito Konig costruì la macchina a doppio cilindro.
Questa macchina fu usata per stampare il Times di Londra il 29 Novembre 1814.

Fu la pubblicità e non la cultura a far andare avanti il progresso della tipogra a.

Nicolas Louis Robert fra il 1798 e il 1806 sviluppa la macchina Foudrinier, una macchina capace
di produrre un nastro continuo di carta. Non è altro che l’antenata delle moderne macchine
industriali per la produzione di carta.

Nel 1727 William Ged sviluppa la Stereotipia, ovvero la stampa per creazioni di “stereotipi” (gli
diede il nome Didot) di un’intera pagina in un materiale so ce (prima ano, poi gesso, in ne carta
pesta). Nel 1816 William Nicholsono fece i primi tentativi con stereotipi curvi da montare sui rulli.

1837 fu perfezionata la galvanotipia (strato di cera pressato sui caratteri. Ricoperto con uno strato
di gra te e immerso in un bagno galvanico. Sulla matrice si forma uno strato di rame che viene
riempito da metallo no a raggiungere l’altezza tipogra ca)

Nel 1890 ormai le penne stilogra che (che permettevano di tracciare linee più sottili e più piene)
erano una norma. Questo cambia la forma delle terminali e cambia l’asse delle lettere (che prima
seguiva l’avambraccio, ora è dato da un movimento a tirare verso il corpo). Cambia dunque anche
la scrittura.

Con l’arrivo dell’Impero Napoleonico e la riscoperta di Pompei ed Ercolano si riscopre una


passione per le forme romane. (Bodoni ebbe successo con l’impero)

Tipogra ed editori scozzesi godettero di abbastanza successo e incisero caratteri che vennero
conosciuti come Scotch Roman

Si ebbero anche tendenze contrarie alla tendenza romantica


Perrin incise i caracteres Augustaux (con asse umanistico e forme rinascimentali)
Pickering fu un editore che commissiono alla fonderia Caslon le forme originali di William Caslon.
Prese in prestito la marca editoriale di Aldo Manuzio aggiungendo il motto “Aldi discip. Anglus” (Il
discepolo inglese di Aldo.

Le illustrazioni erano molto di use e benché rimase in auge la calcogra a, alcuni artisti
padroneggiavano anche la litogra a (Ancora era troppo presto per la fotogra a, che
comparteciperà solo nell’ultimo quarto di secolo

Blake era molto individualista e aveva un’approccio mistico alla tipogra a, questo tenne lontani i
mecenati. Faceva i disegni e scriveva le parole sul rame con un liquido resistente all’acido e poi
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sottoponeva le lastre a morsatura. I suoi libri possono essere considerati una versione aggiornata
dei libri xilogra ci.

Alcuni illustratori importanti furono Rowlandson, Cruikshank, in Francia Daumier, Garvani e Dorè e
in Germania Menzel.

Nel 1846 Richard Hoe brevetta una macchina rotativa tipogra ca alimentata a fogli, con matrici
curve in stereotipia e bobine di carta. 10 anni più tardi Eickho costruì una macchina che
stampava simultaneamente in bianca e volta.

tra il 1880 e il 1890 la Linotype da Mergenthaler, permetteva di fondere una linea di caratteri
intera. La Monotype da Lanston fonde le singole lettere e le assembla.
La linotype ha una tastiera che richiama le matrici dal cassetto e le sistema su una riga, fondendo
l’intera riga di testo
La Monotype produce, sempre con tastiera, un nastro di carta che viene letto attraverso una serie
di getti di aria compressa. Le lettere vengono selezionate e fuse una ad una.
Il problema è che queste macchine limitano la libertà di composizione (la Monotype meno)

Nella fotoincisione dal negativo fotogra co dell’originale si ottiene un positivo su metallo


resistente all’acido, ovviamente la morsura avviene in più fasi in base alle gradazioni (ottenute
fotografando attraverso retini fotogra ci)

De Vinne stampò il giornale Century, commissionando un carattere per la rivista, che fu appunto il
“Century”

La stampa americana dell’800 non era ostacolata da tasse speciali e restrittive e fu dunque più
libera di svilupparsi della stampa inglese

In America si svilupperà il sistema pica, diviso in 12 punti e lo Standard Lining System che
permette un più facile allineamento di caratteri di diverse famiglie e corpi.

Morris era un tipogra sta legato a Pickering (l’allievo inglese di Aldo Manuzio) e fondò la
Kelmscott Press nel 1891. Disegnò tre caratteri incisi da Prince: Golden, Chaucer e Troy. Era un
ero sostenitore che l’arte della tipogra a dovesse rifarsi agli esempi del passato e che il libro
dovesse essere considerato come un insieme (carattere, carta, inchiostro, imposizione e
impressione)

Cap. 9 Il primo Novecento: 1900-1940


Emery Walker (ex collega di Morris) nel 1900 fonda la Dove Press e fece realizzare un carattere
che si ispirava al romano di Jenson. Fu il primo carattere moderno (anche se per moderno
solitamente intendiamo i caratteri romantici. Per distinguerli dall’antiqua)

Rogers nel 1896 diventò il diretto della Riverside Press di Cambridge, più tardi sarebbe diventato
il precursore del moderno tipografo freelance, lavorò infatti per molti editori. Designò due
caratteri: Montaigne (1901) e Centaur (1914). Si basa anche lui sul lavoro di Jenson ma lo rende
nuovo e moderno.

Goudy diventò uno dei pù proli ci disegnatori di caratteri nella storia della tipogra a. E’
caratterizzato da una certa esagerazione nel disegno, i suoi caratteri: Deepdene e Kennerly.

Edward Johnston fu un calligrafo inglese ed è insieme a Morris alla base del movimento Arts and
Crafts (per riprendere le tradizioni tipogra che del passato). Nel 1916 disegnò il carattere senza
grazie per la metropolitana di Londra.

In Francia spopolavano i livre de peintres e si accostava portava l’opera dei pittori nei libri di
poesia.
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La O enbacher Werkstatt di Koch comprendeva una scuola di arti applicate, mentre i caratteri di
Koch: Koch Antiqua e Neuland godono dell’in usso del pensiero di Morris.

Eric Gill diceva: Le lettere sono cose, non immagini delle cose

Eichenauer lavorò per la fonderia Klingspor

Nel 1919 a Weimar fu fondata la Bauhaus, il cui pensiero era una riduzione alle forme a ai colori
elementari tipici, comprensibili a tutti. Predicavano alfabeti costruiti razionalmente e Paul Renner
(che non era della Bauhaus) nel 1925 disegnò il Futura

Le tipogra a commerciali sono per de nizione alla merce del mercato e in questo periodo, solo in
condizioni fortunate il mercato si cura della qualità. All’inizio dei Novecento gli editori che
curavano la qualità erano: Alfred Knopf, Arnoldo Mondadori, Gaston Gallimard, Samuel Fischer e
Greg Svensson

La Monotype Corporation sotto la guida dello storico della tipogra a Stanley Morison, comincia a
fondere tutti i caratteri del Rinascimento, del Barocco, e del Neoclassicismo. Commissiono inoltre
altri caratteri ad Eric Gill.

Nel 1915 Alfred Knopf fece dello stile editoriale riconoscibile un marchio che fu la fortuna della
sua casa editrice. Mentre George Macy fece il Limited Editions Club, pubblicava solo 12 libri
l’anno

Nel 1904 uno stampatore a New York di nome Ira Ruben mise a punto la macchina o set, che
sappiamo come funziona.

E’ importante da dire che per il clima politico antecedente alla guerra molti artisti, gra ci e
tipogra abbandonarono il continente.

Cap. 10 La seconda guerra mondiale e il periodo


successivo: 1940-1975
In maniera impercettibile, l’economia di produzione ha separato il compositore e lo stampatore, e
lo stampatore medio ha dovuto accettare di procurarsi il suo materiale per la composizione da
ditte specializzate.

Gli editori americani so riranno molto il razionamento della carta

Allen Lane nel 1935 fondò la Penguin Books, che faceva forza su libri ben disegnati, composti ad
arte ed economici. (Entravano perfettamente nella custodia della maschera antigas). Lane
ingaggiò Tschicold che impostò le regole di progettazione in quattro pagine di “Regole di
Composizione Penguin”.

In questo periodo l’appetito per la letteratura era enorme, anche per potersi distrarre dai disagi del
tempo. A scanso della qualità, anche in uenzata dalla momentanea scarsità delle risorse

La richiesta continua avvicina sempre più studenti alle arti gra che. (Negli stati Uniti una leggere
federale nanziava la riconversione degli stessi combattenti a questo tipo di arti)

La Stempel, la fonderia di Francoforte, aveva un disegnatore interno molto abile. Hermann Zapf,
che produsse molti ottimi caratteri, tra cui il Palatino. Tra il 1964 e il 1967 inoltre la Stempel
produsse il carattere disegnato da Tschichold, il Sabon. Si basa sui disegni di Garamond, e
richiama le forme del Rinascimento francese. Fu prodotto sia per composizione a mano, sia per la
Linotype che per la Monotype. La parentesi della Stemper purtroppo fu temporanea..

La guerra interruppe e ritardò la progettazione di nuovi macchinari. Questo fu un il disastro dei


piccoli editori.
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Si era persa l’arte tipogra ca, e ci fu piuttosto un’interesse maggiore verso la Cappigra a.
L’incisione a mano dei punzoni era arte decisamente rara.

L’autore lamenta il fatto che con la fotocomposizione, da cui derivano le lastre della o set ed il
pantografo che allarga e stringe i caratteri all’in nito, si perde la tridimensionalità e la parte
scultorea della tipogra a.

Le nuove macchina da stampa permettevano velocità più elevate, questo riduceva i costi e
aumentava l’aspetto generale dei tascabili. Non sempre però, c’era chi faceva brossura fresata e
usava carta di pastalegno (libri che durano molto meno)

Cap. 11 La rivoluzione digitale sullo scorcio del


Novecento
Lazlo Biro nel 1937 inventa la penna biro, altre scoperte tecnologiche furono il pennarello, la
macchina da scrivere ed, ovviamente, il personal computer.
La macchina da scrivere ci abitua ai caratteri monospaziati mentre il personal computer crea una
generazione di tipogra senza alcun collegamento con la forma reale delle lettere.

Di contro, però, la di usione del computer ha reso milioni di persone molto più attente ai caratteri
e alla tipogra a e sono stati disegnati più caratteri dal 1975 a oggi che nell’intero millennio
precedente.

Nuove fonderie digitali sono la Adobe Systems a San Jose, in California. Altre sono la Dutch Type
Library all’Aja e FontShop a Berlino.

Sopravvive anche un manipolo di incisori di punzoni, che svolge prevalente un lavoro di


conservazione e sostituzione, all’imprimerie Nationale di Parigi.

(Serif diva dal tedesco Schrift, che signi ca scrittura, e dall’olandese Schreef, che signi ca tratto o
linea. Indica le grazie)
Le grazie sottolineano e contemporaneamente alleggeriscono le estremità delle lettere, imitando il
movimento della penna. Nel corsivo sono transitive e unilaterali, mentre nel tondo sono bilaterali e
unilaterali.

Ricordiamo l’etrusco di Caslon del 1746 per la Oxford University Press e il pronipote nel 1812
disegnò delle maiuscole romane senza grazie per uso nelle stampe commerciali. I sans serif
divennero comuni nella metà dell’ottocento (solo pubblicità).
I sans serif per i testi è un fenomeno del XX secolo, le tappe più signi cative: Gill Sans di Eric Gill
(1927), Futura di Renner (1927) Univers di Frutiger (1957), Optima di Zapf (1958)

Gill Sans fu il primo carattere senza grazie a ricalcare un modello umanistico

Rimuovere le grazie “amputa” il suono, in un certo qual modo lo scandisce, che può servire a
rendere più nitida una forma bidimensionale.

Il fotopolimero è l’anello mancante tra il lavoro di pressa e il computer.


Si fa un cliché di stampa in fotopolimero, che è una fotoincisione ottenuta tramite una resina
fotosensibile.
Il blocco di polimero, solubile in acqua e fotosensibile. Se si copre la placca con un negativo
fotogra co le aree esposte ad una forte luce perdono di solubilità, mentre quelle non esposte
possono essere lavate. E’ così che i caratteri digitali vengono generati ad alta risoluzione.
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Common questions

Basati sull'IA

Il movimento Arts and Crafts, rappresentato da figure come Edward Johnston, influenzò la tipografia attraverso un ritorno alle tradizioni del passato e la valorizzazione dell'artigianato. Johnston sviluppò caratteri senza grazie per il trasporto pubblico di Londra nel 1916 . La Bauhaus, fondata nel 1919 a Weimar, promosse un pensiero di riduzione a forme e colori elementari, comprensibili universalmente. Questa scuola influenzò la creazione di alfabeti razionalmente costruiti, come il Futura di Paul Renner nel 1925, sebbene Renner non appartenesse ufficialmente alla Bauhaus .

Il corsivo di Francesco Griffo, basato sulla scrittura cancelleresca, fu un elemento innovativo nella tipografia del Cinquecento. Griffo migliorò il carattere tondo dando maggiore equilibrio e abbassando l'altezza delle maiuscole sotto le ascendenti. Questa invenzione colmò la differenza tra i caratteri tondi e i greci di Aldo Manuzio e contribuì al fermento religioso e intellettuale dell'epoca .

Nell'Ottocento, la tipografia e la stampa videro l'introduzione e popolarità dei caratteri senza grazie (sans serif) per la pubblicità. Caslon disegnò il primo carattere etrusco considerato senza grazie per la Oxford University Press nel 1745, e il suo pronipote nel 1812 creò maiuscole romane senza grazie per uso commerciale. La metà del XIX secolo vide una diffusione crescente dei sans serif per motivi pubblicitari, mentre la loro applicazione ai testi emerse solo nel XX secolo .

Nel Cinquecento e Seicento, la stampa era percepita come un'industria emergente con potenziali enormi ritorni economici, soprattutto con pubblicazioni commerciali come le Bibbie di Plantin finanziate da Filippo II. Tuttavia, essa fu anche soggetta a restrizioni severe a causa delle sue implicazioni politiche, venendo censurata e controllata per evitare la diffusione di materiale sovversivo. Plantin, a esempio, unì abilità commerciali a capacità tipografiche per sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla stampa .

Nel Seicento, la stampa era percepita come una minaccia al potere costituito, sia religioso che politico. Questo avveniva perché la diffusione della stampa facilitava la diffusione delle idee, che potevano essere contrarie ai regimi dell'epoca, portando a caos e ribellione. Di conseguenza, i governi reagirono imponendo censura per controllare il contenuto stampato e limitare l'impatto destabilizzante della stampa .

La stampa contribuì al fermento religioso e intellettuale del Rinascimento rendendo più accessibile l'informazione e la conoscenza. Esponenti come Aldo Manuzio utilizzarono nuovi caratteri e piccoli formati per diffondere idee e opere classiche, democratizzando l'accesso al sapere e facilitando la circolazione di nuove idee che sfidarono la conoscenza tradizionale .

Nel Seicento, l'innovazione cartografica e tecnologica influenzò la stampa dei libri, con mappe dettagliate come quella di Baviera di Philipp Bienewitz e il planisfero di Mercatore, inciso su lastre di rame. Queste tecniche raffinate non solo migliorarono la qualità visiva della stampa, ma spinsero anche i confini della produzione editoriale, richiedendo competenze specializzate e nuove tecnologie. La calcografia, ad esempio, permise lo sviluppo di disegni dettagliati sfruttando lastre di rame, contribuendo alla bellezza e complessità delle opere stampate di quel tempo .

Nel Cinquecento, la xilografia era una tecnica cruciale per stampare illustrazioni, esempio ne è Dürer con l'Apocalisse stampata a Norimberga nel 1498. Questa tecnica si otteneva incidendo il legno di frutta con un coltello e sgorbie per creare immagini dettagliate. Gli errori potevano essere riparati incollando tasselli di legno, e vari effetti di chiaroscuro si ottenevano usando più matrici .

La calcografia presentava svantaggi rispetto ad altre tecniche a causa del rischio di sporcare la pagina con l'inchiostro. Mentre consentiva un'incredibile dettaglio, lo svantaggio principale era il rischio costante di macchie d'inchiostro durante il processo di trasferimento su carta, che richiedeva cautela estrema per evitare di rovinare il lavoro finale .

Il personal computer ha profondamente influenzato la tipografia, rendendo milioni di persone più consapevoli dei caratteri e spingendo alla creazione di più nuovi caratteri dal 1975 a oggi rispetto a tutta la storia precedente. Sebbene i caratteri monospaziati abbiano origini nella macchina da scrivere, il computer ha permesso a più tipografi di esplorare la creazione di caratteri digitali ad alta risoluzione, grazie anche all'introduzione di fotopolimeri per la stampa .

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