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I Popoli Italici

Il documento analizza le diverse culture italiche nell'Età del Ferro, evidenziando i Celti, la cultura di Golasecca, la civiltà atestina, la cultura villanoviana, l'arte dei Piceni, gli Iàpigi, i Lucani e le popolazioni siciliane. Ogni cultura è descritta in termini di insediamenti, pratiche artistiche e rituali funerari, con particolare attenzione ai materiali e alle tecniche utilizzate. Viene sottolineata l'influenza reciproca tra queste popolazioni e le loro interazioni con altre civiltà, come quella greca ed etrusca.

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I Popoli Italici

Il documento analizza le diverse culture italiche nell'Età del Ferro, evidenziando i Celti, la cultura di Golasecca, la civiltà atestina, la cultura villanoviana, l'arte dei Piceni, gli Iàpigi, i Lucani e le popolazioni siciliane. Ogni cultura è descritta in termini di insediamenti, pratiche artistiche e rituali funerari, con particolare attenzione ai materiali e alle tecniche utilizzate. Viene sottolineata l'influenza reciproca tra queste popolazioni e le loro interazioni con altre civiltà, come quella greca ed etrusca.

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I popoli italici

nell’Età del ferro


L’ITALIA SETTENTRIONALE E CENTRALE – I Celti

• Si insediarono in Piemonte, Lombardia, Emilia,


Marche e alcuni territori etruschi.
• Provenivano dai territori danubiani e dalle
steppe mediorientali.
• La loro cultura si fuse in parte con quella delle
popolazioni locali.
• Abili nella lavorazione dei metalli, anche
preziosi.
• Producevano monili, armi da parata, collari per
guerrieri (torques), vasellame.

>> Celti, Fàlera di Manerbio (Brescia), III sec. a.C.


Argento, diametro 19 cm. Brescia, Museo di Santa Giulia.

2
L’ITALIA SETTENTRIONALE E CENTRALE – La cultura di Golasecca

• Occupava i territori di Lombardia, Piemonte e Canton Ticino.


• Cultura che prende il nome dal sito, a sud del Lago Maggiore,
dove è stata ritrovata una vastissima necropoli.
• Ebbe un ruolo di mediazione commerciale tra varie
popolazioni.
• Spicca l’importanza delle pratiche funerarie: i corpi venivano
cremati, le ceneri erano riposte in urne, poi collocate in pozzetti
insieme a utensili, ornamenti, ceramica.
• Caratteristiche sono le urne a forma di globo o quelle
biconiche, composte da un contenitore ricoperto da un altro
simile e rovesciato.

>> Cultura di Golasecca, Urna biconica, VIII-VII sec. a.C., dalla


Necropoli di Golasecca (Varese). Ceramica, h. 17 cm. Como,
Museo Archeologico.

3
L’ITALIA SETTENTRIONALE E CENTRALE – La civiltà atestina

• Occupava i territori da nord-est della


penisola italica fino alle Prealpi.
• La civiltà veneta che occupò la penisola
venne detta Atestina da Ateste, l’attuale
Este, principale area di insediamento.
• Significativa la produzione di situle,
contenitori metallici lavorati a sbalzo.

SITULA BENVENUTI
• corpo suddiviso in tre fasce con figurazioni,
delimitate da puntini
• prima fascia: un servitore porta un cavallo a
un uomo seduto in trono
• seconda fascia: ambientazione agreste e
pastorale arricchita da animali mitologici
• terza fascia: guerrieri vincitori che tornano >> Civiltà atestina, Situla Benvenuti, 600 a.C. ca. Bronzo, h.
in patria 31,5 cm ca. Este (Padova), Museo Nazionale Atestino.

4
L’ITALIA SETTENTRIONALE E CENTRALE – La cultura villanoviana

• Occupava i territori di Emilia, Alto Lazio, Campania


• Prende il nome da Villanova, presso Bologna, dove sono
state trovate le prime testimonianze.
• Contribuì in modo determinante allo sviluppo della
civiltà etrusca.
• I Villanoviani eseguivano il rito dell’incinerazione, con la
deposizione di ceneri entro urne dette biconiche per la
forma caratteristica a doppio cono.

>> Cultura villanoviana, Urna biconica con coperchio a elmo crestato,


IX-VIII sec. a.C. Bronzo. Tarquinia (Viterbo), Museo Archeologico
Nazionale.

5
L’ITALIA SETTENTRIONALE E CENTRALE – L’arte dei Piceni
• Stanziati nella regione medio-adriatica.
• Risentono dell’influenza della cultura villanoviana, dei
popoli della Puglia e della civiltà etrusca.
• Arte caratterizzata da un linguaggio orientaleggiante, con
un variegato repertorio di figure mitologiche
caratterizzate da linee fluenti.
• Furono una cultura aperta a diverse sollecitazioni,
deducibile dall’ampia varietà di materiali utilizzati.
• Si specializzarono nella bronzistica e nella produzione di
grandi statue, che segnalavano le sepolture.

GUERRIERO DI CAPESTRANO
• risalente al VI sec. a.C., fu rinvenuto nell’Appennino
• scolpito in calcare locale, misura 223 cm. di altezza
• riproduce probabilmente un capotribù
• vi sono incisi i nomi di autore e committente
• presenta parti in rilievo dipinte di colore rosso
• ornato da paramenti e insegne militari >> Cultura picena, Aninis, Guerriero di Capestrano (L’Aquila), seconda
metà del VI sec. a.C. Pietra calcarea, h. 223 cm. Chieti, Museo
Archeologico Nazionale d’Abruzzo.

6
L’ITALIA MERIDIONALE – Gli Iàpigi

• Stanziati in Puglia.
• Il termine Iàpigi fu poi latinizzato in Apuli. Si
distinguono in: Dàuni, Peucèzi e Messàpi.
• La loro arte inizialmente mostrava legami con
quella balcanica, nel IV sec. a.C. si aprì poi alle
influenze elleniche.
• La loro produzione (vasi, stele funerarie) si
caratterizzò per la ricorrenza di motivi
ornamentali.
• Nel territorio dàuno si concentrano reperti di
stele funerarie calcaree, insegne di tombe.

>> Cultura apulica, Stele funeraria, da Siponto (Foggia), VII sec. a.C.
Calcare, h. 130 cm ca. Manfredonia (Foggia), Museo Archeologico
Nazionale.

7
L’ITALIA MERIDIONALE – I Lucani
• Stanziati in Campania.
• All’inizio dell’Età del ferro, i Lucani entrarono in
contatto con coloni greci ed etruschi attraverso le
colonie di Capua, Cuma e Ischia, ereditandone
pratiche e forme artistiche.
• Presto produssero ceramiche di alta qualità,
derivando da quelle elleniche forme e temi
raffigurati.
• La produzione più strettamente locale diede vita tra
il VI e il V sec. a.C. a statue in tufo, dette “madri”:
– hanno forme schematiche e monumentali
– rappresentano donne sedute, con uno o più
bambini in grembo rappresentazioni di divinità
– venivano offerte dalle donne diventate madri alle
divinità

>> Area campana, Madre con figlio, dal Santuario di Fondo


Patturelli di Curti, presso Capua. VI sec. a.C. Tufo, h. 144 cm.
Capua (Caserta), Museo Provinciale Capuano.

8
L’ITALIA MERIDIONALE – Siculi, Sicàni ed Èmili
• Siculi, Sicàni ed Èlimi erano stanziati in Sicilia TOMBA DELLE DANZATRICI
prima della colonizzazione fenicia e greca • al rinvenimento presentava dieci lastre dipinte
(dalla fine dell’VIII sec. a.C.). • l’intero fregio che percorreva le pareti rappresentava probabilmente
il géranos, una danza circolare che imita il volo delle gru, simbolo
• Alla fine del I millennio a.C. nell’isola
del viaggio nell’aldilà
perdurava ancora l’uso della tomba a thòlos di
• l’abbigliamento delle danzatrici è di tradizione apula
derivazione micenea.
• non vi è accenno a interessi spaziali e i volumi sono appiattiti da
• In seguito, in campo artistico, si assistette a: colori forti e omogenei
– l’adesione alle forme elleniche nell’arte • composizione scandita dall’alternarsi di toni caldi e freddi
ceramica
– la permanenza di motivi stilistici locali
nell’arte dei bronzetti e della pittura
vascolare
• Notevoli sono le pitture parietali delle tombe.

>> Danza rituale funebre dalla Tomba 11,


Necropoli di Ruvo di Puglia (Bari), fine del V
– inizio del IV sec. a.C. Dipinto murale.
Napoli, Museo Archeologico Nazionale.
Particolare di una delle pareti laterali.

9
© Istituto Italiano Edizioni Atlas 2024

Coordinamento: Silvia Gadda


Redazione: Chiara Del Monte, Giulia Baccanelli

Licenza d’uso:
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Fonti iconografiche: Photo By DEA/A. DAGLI ORTI/De Agostini via Getty Images; DeAgostini Picture
Library/Scala, Firenze; Photo by DeAgostini/Getty Images; Foto Scala, Firenze; Photo By DEA/G.
NIMATALLAH/De Agostini via Getty Images.

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