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La Latrina Orientale Delle Terme Centrali Di Aquinum

Il documento analizza la latrina orientale delle Terme Centrali di Aquinum, evidenziando la sua struttura e il sistema idrico progettato dai romani per ottimizzare il servizio igienico. Durante le indagini archeologiche, è stata identificata una canaletta per lo smaltimento delle acque reflue, collegata a un sistema di approvvigionamento idrico. La ricerca contribuisce alla comprensione delle pratiche igieniche e della progettazione delle strutture termali romane.

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La Latrina Orientale Delle Terme Centrali Di Aquinum

Il documento analizza la latrina orientale delle Terme Centrali di Aquinum, evidenziando la sua struttura e il sistema idrico progettato dai romani per ottimizzare il servizio igienico. Durante le indagini archeologiche, è stata identificata una canaletta per lo smaltimento delle acque reflue, collegata a un sistema di approvvigionamento idrico. La ricerca contribuisce alla comprensione delle pratiche igieniche e della progettazione delle strutture termali romane.

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La latrina orientale delle Terme Centrali di Aquinum

Chapter · January 2020

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1 author:

Ivan Ferrari
Italian National Research Council
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S PIGOLATURE
Aquinati i
dieci anni nell’ area archeologica
di scavi DI CASTROCIELO

a cura di
Giuseppe Ceraudo

edizioni esperidi
Comune di Castrocielo

Copyright 2020 Edizioni Esperidi


ISBN 978-88-5534-039-7
Edizioni Esperidi
Via Monte Nero n. 27
Monteroni di Lecce (Le)
www.edizioniesperidi.com
[email protected]
Indice

5 Claudio Martino, Nota dell’Editore


6 Filippo Materiale, La Politica e la Cultura
9 Giuseppe Ceraudo, Premessa
11 Abstract

19 Giuseppe Ceraudo, Spigolature Aquinati: 10 anni di scavi nell’Area Archeologica di


Castrocielo
51 Carlo Molle, Epigrafia “minore” dagli scavi di Aquinum
71 Jacopo De Grossi Mazzorin, L’iconografia del rinoceronte nel mondo antico:
riflessioni sul mosaico di Aquinum
83 Paola Giglio, Paola Guacci, Salvatrice Pantano, I canoni termali vitruviani in
rapporto alle Terme Centrali di Aquinum
115 Konogan Beaufay, Riscaldare le terme romane: il caso delle Terme Centrali di Aquinum
131 Giuseppe Sarcinelli, Gianluca Mandatori, Spicciolature Aquinati: la moneta di
piccolo taglio nelle tasche dei fruitori delle terme (e non solo)
149 Ivan Ferrari, La latrina orientale delle Terme Centrali di Aquinum
167 Luana Testa, Tepidarium, settore femminile delle terme vecciane di Aquinum:
ricostruzione dell’apparato decorativo
191 Beatrice Fochetti, Quattro fusti di colonna in pavonazzetto dalla palestra delle
terme
205 Giovanni Murro, Dopo i Balnea: il riutilizzo degli ambienti delle terme. Con
Appendice di Flavio De Angelis e Walter B. Pantano, Le indagini specialistiche:
primi dati dall’analisi degli isotopi stabili (C/N) negli individui della tomba 14
delle terme vecciane di Aquinum
241 Giovina Caldarola, Il potere dei social media per la cultura: il caso di Aquinum
La latrina orientale delle Terme Centrali di Aquinum 149

Ivan Ferrari1

L’indagine archeologica

Nell’estate del 2017, durante la IX campagna di indagini archeologiche delle Terme Cen-
trali di Aquinum2 (fig. 1), un ampliamento dello scavo nella porzione NE ha consentito di
meglio delineare l’ingombro planimetrico di un modesto ambiente posto a ridosso dell’en-
trata settentrionale secondaria delle terme. Ciò che è emerso nel suo insieme è un vano
delimitato da muri in opus reticulatum, da cui si rileva una pianta leggermente trapezoidale,
con i lati S ed E ortogonali fra loro lunghi rispettivamente 5,00 e 3,90 m, e quelli N e O
leggermente svasati verso l’esterno lunghi rispettivamente 5,80 e 4,10 m (fig. 2). L’ambiente
è ubicato nel settore femminile del complesso termale3, confinando ad O con il lungo cor-
ridoio d’ingresso che conduce al grande frigidarium femminile, a S con una cisterna ricono-

Fig. 1. Aquinum - Terme Centrali, planimetria generale.


1
Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche - ISPC CNR di Lecce, [email protected].
2
Le terme romane insistono in una porzione della città antica attualmente ricadente nel territorio comunale di Ca-
strocielo (FR), nel 2001 divenuta proprietà comunale grazie a un lascito testamentario. Per le annuali campagne di sca-
vo dal 2009 al 2016, cfr. Ceraudo 2011, pp. 163-168; Ceraudo et al. 2013a, pp. 133-139; Ceraudo et al. 2014, pp.
243-248; Albiero et al. 2014, pp. 1-20; Ceraudo, Murro, 2016a; Ceraudo 2018; Corsi et al. 2018, pp. 185-189.
3
Sulla ripartizione degli spazi interni distinti per entrambi i sessi e i relativi percorsi di balneazione cfr. Ceraudo
2019, pp. 89-90.
Ivan Ferrari

150

Fig. 2. Aquinum - Terme Centrali, rilievo planimetrico della latrina orientale.

scibile per avere sia il pavimento che le pareti rivestite in cocciopesto e a E con due stretti
vani dalla forma allungata parzialmente indagati, la cui funzione resta ancora da definire. Il
conseguente approfondimento delle indagini e il raggiungimento del piano di calpestio in
mosaico ha accertato la destinazione d’uso, individuando nella canaletta in blocchi calcarei
a ridosso dei lati E e S, l’elemento chiave per l’identificazione di una latrina.
Il riempimento del canale fognario presente fra la canaletta in blocchi e i muri perime-
trali E e S è stato oggetto di indagine nell’ambito della successiva campagna di scavo (aprile
2018). Nell’asportazione del terreno non sono emersi grossi elementi riconducibili alle sellae
pertusae, ad eccezione di due frammenti di modeste dimensioni, tuttavia sono stati docu-
mentati svariati lacerti di intonaco riconducibili a due distinte fasi. Una volta svuotato il
canale fognario è stato possibile individuare in prossimità dell’angolo SO dell’ambiente la
connessione con un collettore che convogliava le acque reflue nel lungo ramo fognario che
fiancheggia il grande frigidarium femminile.
A garantire l’ingresso alla latrina erano due varchi, uno settentrionale riconducibile ad
una prima fase posto direttamente sulla crepidine stradale e tale da consentire l’accesso
dall’esterno, e un secondo varco nel muro occidentale realizzato contestualmente alla chiu-
sura del precedente, che garantiva l’entrata dal corridoio interno adiacente (figg. 3-4).
La latrina orientale delle Terme Centrali di Aquinum

151

Fig. 3. Aquinum - Terme Centrali, panoramica da O della latrina orientale.

Fig. 4. Aquinum - Terme Centrali, panoramica da SE della latrina orientale.


Ivan Ferrari

152 Il sistema idrico

La latrina orientale, così come quella del settore maschile, si inserisce all’interno di uno
schema ben collaudato dai costruttori romani, finalizzato ad ottimizzare al meglio il fun-
zionamento di un luogo predisposto al servizio di diverse unità di persone, il cui elemento
chiave era rappresentato da un adeguato approvvigionamento d’acqua dolce connesso ad
un efficiente sistema di smaltimento dei reflui. Fondamentale risultava quindi progettare
la costruzione di un tale ambiente in aree provviste di una congrua risorsa d’acqua, come
appunto nei pressi o all’interno di grandi complessi termali pubblici4. Entrambe le latrine
aquinati divengono così parte integrante delle strutture idrico-tecniche delle Terme Centra-
li, elemento che garantiva una provvista idrica costante, un efficiente sistema di deflusso e
un ridotto spreco di acqua.
Esaminando la pendenza del pavimento e della canaletta in blocchi, appare evidente
come l’acqua che alimentava quest’ultima dovesse fuoriuscire da una condotto posto in
prossimità dell’angolo SO, nel punto in cui il muro meridionale del vano appare molto
danneggiato per la presenza di una grande lacuna, che interessa in parte anche la stessa
canaletta e il massetto pavimentale. Nonostante lo stato di conservazione non fornisca ele-
menti utili per una chiara comprensione di come il sistema idrico fosse alimentato, si può
comunque ragionare su alcuni elementi pertinenti il vano adiacente a S della stessa latrina.
Questi, impermeabilizzato con uno strato di cocciopesto che rivestiva pareti e pavimento,
era la cisterna che alimentava la vasca settentrionale del frigidarium femminile attraverso
una fistula, di cui restano le tracce, un tempo presente nel muro di fondo della piccola nic-
chia absidata: è pertanto logico immaginare un secondo condotto nella porzione di muro
attualmente danneggiata, che andasse a servire la canaletta interna della latrina. Resta incer-
to il sistema di immissione dell’acqua nella canaletta, se in modo diretto o indiretto, tuttavia
considerando il fatto che nel resto dell’ambiente non si rilevano tracce di bacini d’acqua a
servizio degli utenti e prendendo come esempio più prossimo proprio la latrina occidentale,
si può ipotizzare come l’acqua proveniente dalla cisterna potesse defluire all’interno di un
bacino connesso alla canaletta, nella quale il fluido traboccava dopo aver raggiunto una certa
altezza: per analogia con la latrina occidentale si può immaginare una piccola vasca a livello
pavimentale5, senza tuttavia escludere la possibilità di un catino sopraelevato.
La canaletta che correva a ridosso delle sedute dislocate sui lati S ed E ha una sezione
semicircolare con un diametro di 15 cm, ed è ricavata all’interno di sette blocchi rettango-
lari in pietra calcarea, con quello angolare a forma di “L”, aventi lunghezze variabili fra i
60 e i 96 cm, una larghezza media di 60 cm ed un’altezza fra i 20 e i 45 cm. Nonostante
attualmente risultino leggermente sconnessi, in origine i sette elementi dovevano garan-
tire all’acqua una pendenza dolce e uniforme, sino al raggiungimento dell’ultimo blocco
in prossimità dell’angolo NE, nella cui testata settentrionale la canaletta termina con un

4
Van Vaerenbergh 2006, pp. 453-459; Van Vaerenbergh 2011, pp. 115-119.
5
Ferrari 2019, pp. 141-142. Per uno studio dei bacini in muratura posti a livello del pavimento nelle latrine di
Pompei, Ercolano e Ostia cfr.: Jansen 1997, pp. 125-126, 130; Jansen 2002, p. 60. Per quanto riguarda la pulizia
intima degli utenti nelle latrine cfr.: Scobie 1986, p. 411; Hodge 1992, pp. 271, 454, Neudecker 1994, pp. 31-39;
Wilson 2011a, pp. 102-104; Hobson 2009, pp. 133-146; Thüry 2011, pp. 43-50; Wiplinger 2012, pp. 295-304. Sui
problemi connessi all’igiene delle latrine cfr. Jansen 2000, pp. 275-280; Jansen 2011b, pp. 157-164. Per un discorso
più in generale sul concetto di igiene in età romana cfr. Hobson 2009, pp. 105-115.
La latrina orientale delle Terme Centrali di Aquinum

leggero rialzo che consentiva un basso ristagno di circa una decina di centimetri, superato 153
il quale l’acqua traboccava nello stretto intertizio presente fra quest’ultimo e la parete N,
disperdendosi quindi nel ramo fognario al di sotto delle sedute orientali. Lo stesso avveniva
per i liquidi che in qualche modo finivano sul pavimento della latrina, la cui pendenza era
tale da farli convogliare nel medesimo punto: a tal proposito va evidenziata la presenza di
resti riconducibili a un piccolo cordolo in cocciopesto che impermeabilizzava perimetral-
mente il piano musivo. L’acqua reflua in questo modo con un percorso inverso ritornava
in prossimità dell’angolo SO del vano, grazie alla contropendenza del canale fognario che
correva sotto le sedute. Quest’ultimo, della larghezza di 45 cm, corre lungo i lati E e S del
vano, fra i corrispondenti muri perimetrali e quelli di sostruzione della canaletta, entrambi
in opus reticulatum, e presenta un rivestimento in cocciopesto integralmente conservato sul
fondo e parzialmente sulle pareti (fig. 5). Il ramo fognario orientale lungo 370 cm registra
un’inclinazione di circa 12° nel tratto iniziale a N per poi ridursi a soli 3° nella porzione
restante, mentre quello meridionale lungo 470 cm pur conservando per una buona parte la
pendenza di 3°, si pone in piano nel punto più basso -ovvero in corrispondenza del colletto-
re di deflusso-, per poi assumere una contropendenza di 23° nel tratto terminale O (fig. 6).

Fig. 5. Aquinum - Terme Centrali, particolare del canale fognario interno della latrina orientale foderato in
cocciopesto: A) il ramo orientale da S; B) il ramo meridionale da O.
Ivan Ferrari

154

Fig. 6. Aquinum - Terme Centrali, sezioni della latrina orientale con l’indicazione della pendenza del ramo
fognario orientale (Sez. Ai-A) e di quello meridionale (Sez. B-Bi).

Sebbene utile a dilavare parte dei rifiuti organici, il rivolo d’acqua proveniente dalla cana-
letta prospiciente le sedute di certo non era sufficiente a garantire una pulizia più energica
del canale fognario, che a differenza della latrina maschile non aveva un afflusso d’acqua
supplementare come quello proveniente dallo svuotamento di una delle vasche del frigida-
rium. A tal proposito si può immaginare come una pulizia del vano realizzata anche con
delle semplici secchiate d’acqua sul pavimento, potesse contribuire indirettamente anche a
quello della fogna, tuttavia non si può escludere a priori la presenza di un discendente in
corrispondenza dell’angolo NE in grado di fornire un getto d’acqua più consistente.

Le sellae pertusae

Il ritrovamento di soli due frammenti marmorei attribuibili alle lastre che componevano
i bancali della latrina, uno dei quali una mera scheggia, lascia immaginare come gli stessi
siano stati oggetto di spoliazione già in antico. Il frammento più grande (ca. 27 x 26 x 7 cm
di spessore) conserva parte del bordo circolare e confrontato con i dati metrici provenienti
dai bancali della latrina maschile, come gli spessori delle lastre e il diametro dei fori6, sug-
gerisce essere parte di uno degli elementi orizzontali (fig. 7). Anche se non è possibile rico-
struire le dimensioni esatte delle lastre, utili indicazioni di massima sul numero e sulle loro
dimensioni possono essere dedotte grazie al frammento di mensola visibile nella porzione
centrale del muro meridionale (fig. 8). La mensola, realizzata in pietra calcarea e con una
6
Ferrari 2019, pp. 136-139.
La latrina orientale delle Terme Centrali di Aquinum

Fig. 7. Aquinum - Terme Centrali, i due frammenti 155


marmorei delle sellae pertusae rinvenuti nella latrina
orientale.

Fig. 8. Aquinum - Terme Centrali, particolari del frammento di mensola.

sezione trapezoidale di ca. 30 x 33 cm, è inquadrata sia superiormente che inferiormente da


due mattoni in laterizio e costituiva il piano d’appoggio di due bancali orizzontali nel loro
punto di contatto, sufficienti a coprire il lato S della latrina. Questo implica la presenza di
altre due mensole sul medesimo lato, una in prossimità dell’angolo SO e l’altra in quello SE,
probabilmente nel punto in cui è presente l’evidente lacuna del muro (fig. 9). La superficie
di posa della mensola è circa 34 cm più in alto rispetto ai blocchi della canaletta, dato che
fornisce l’altezza degli stessi bancali verticali: si può quindi stimare una quota di seduta degli
utenti di 39/40 cm aggiungendo uno spessore medio di 5/6 cm delle lastre orizzontali7 (fig.
10). Date le dimensioni grossomodo simili del lato orientale è facile immaginare anche in
questo caso una soluzione analoga, con la presenza di due coppie di bancali - due verticali

7
Nei bancali orizzontali delle sellae pertusae della latrina occidentale, il margine anteriore era rifinito con uno spes-
sore regolare leggermente più piccolo rispetto al resto della lastra − in media 5 cm −, per garantire una posa corretta al
di sopra dei bancali verticali, cfr. Ferrari 2019, p. 138.
Ivan Ferrari

156

Fig. 9. Aquinum - Terme Centrali, proposta ricostruttiva 3D del funzionamento del sistema idrico della
latrina orientale con posizionamento delle mensole di sostegno delle sellae pertusae.

Fig. 10. Aquinum - Terme Centrali, sezioni della latrina orientale con il frammento di mensola evidenziato
in rosso e ricostruzione del sistema di sostegno delle sellae pertusae (Sez. C-CI).
La latrina orientale delle Terme Centrali di Aquinum

e due orizzontali -, con questi ultimi sostenuti da ulteriori due mensole incassate nel muro 157
orientale della latrina (fig. 11).

Fig. 11. Aquinum - Terme Centrali, ipotesi ricostruttiva 3D delle sellae pertusae.

Gli accessi

La presenza dei due varchi d’ingresso è strettamente legata a due distinte fasi di utilizzo
della latrina. In un primo momento il vano era accessibile esclusivamente dall’esterno, at-
traverso un ingegnoso sistema costituito da una porta girevole, la cui presenza è accertata
dalla particolare conformazione della soglia d’ingresso tutt’ora in situ: un blocco lapideo di
ca. cm 60 x 100 x 30 d’altezza, con al centro una depressione circolare del diametro di 10
cm, destinata ad ospitare il perno centrale della porta, il cui ingombro in fase di rotazione
è rimarcato da un’ulteriore depressione circolare di circa 1 cm avente 100 cm di diametro
(fig. 12). Confronti in tal senso si possono individuare nella grande latrina pubblica situata
nei pressi del Foro di Ostia, in via della Forica appunto, dove entrambi i due accessi sono
provvisti di soglie con un foro circolare nel punto mediano8, così come anche nella soglia

8
Hobson 2009, p. 5.
Ivan Ferrari

158

Fig. 12. Aquinum - Terme Centrali, particolare della soglia di ingresso della latrina orientale ospitante una
porta girevole.

d’ingresso della latrina pubblica del Foro di Minturno9. Il motivo di una tale soluzione è
forse da rimandare all’assenza di un ambiente di disimpegno in grado di impedire la vista
diretta di chi era dentro la latrina da parte dei passanti, non a caso in tutti e tre gli esempi in
oggetto le latrine si aprono direttamente sulla strada, elemento che tenderebbe a far conside-
rare anche quella aquinate non ad uso esclusivo degli utenti delle terme, ma più in generale
un ambiente destinato al pubblico servizio (fig. 13).
In una seconda fase, probabilmente rientrante all’interno dei lavori di ampliamento av-
venuti nel corso del I sec. d.C., si attesta l’apertura di un secondo ingresso con un varco nel
muro occidentale, che consentiva di entrare nella latrina direttamente dal corridoio interno,
mentre contestualmente viene murato l’ingresso dalla strada. L’asse della nuova entrata non
è perfettamente ortogonale al muro, ma leggermente ruotato, quasi ad offrire un invito a chi
proveniva dal grande frigidarium femminile: questo lascerebbe supporre che almeno in un
secondo momento il vano sia stato inglobato e destinato a soddisfare i bisogni dell’utenza
femminile dell’impianto termale (fig. 14).

9
Cfr. Jansen 2015, p. 131; Kreuz 2015, p. 74.
La latrina orientale delle Terme Centrali di Aquinum

159

Fig. 13. Aquinum - Terme Centrali, proposta ricostruttiva 3D della prima fase della latrina orientale.

Fig. 14. Aquinum -Terme Centrali, proposta ricostruttiva 3D della seconda fase della latrina orientale.

L’apparato decorativo

L’unico elemento ancora visibile nella sua quasi completa estensione è il mosaico pavi-
mentale, realizzato esclusivamente in tessere bianche disposte con un ordito regolare, privo
di elementi decorativi geometrici o figurati. Nonostante ciò, le indagini di scavo hanno
restituito una gran quantità di lacerti di intonaco pertinenti due fasi di utilizzo della latrina,
alcuni dei quali lasciano intuire un complesso apparato decorativo. La maggior parte di essi
è stata individuata nell’indagine del canale fognario con una maggiore concentrazione nello
Ivan Ferrari

160 strato più basso, prossimo o addirittura a contatto con il fondo. Sicuramente appartenenti
ad una prima fase di utilizzo sono dei frammenti di intonaco che porterebbero a suggerire
l’esistenza in origine di una semplice decorazione impostata su una bicromia rosso e bianca.
Appartenenti a una successiva fase sono ulteriori lacerti di intonaco che si sovrappongono
ai precedenti, ma con un apparato decorativo decisamente più variegato e ricco. La presenza
di diversi listelli colorati di piccole e medie dimensioni, rimanda ad una ripartizione dell’or-
ditura molto articolata e con un’ampia gamma cromatica che varia dal rosso al blu, dal giallo
al verde, e dal marrone all’ocra.
Su alcuni frammenti si individua la presenza di un motivo decorativo composto da due
fasce ondulate intrecciate di colore giallo e blu su fondo bianco, forse dei festoni, cui si po-
trebbero ricondurre dei frammenti di intonaco con sopra dipinti dei riccioli di colore rosso;
sono anche in parte riconoscibili due anforette e un incrocio di riquadro (fig. 15, A-F).

Fig. 15. Aquinum - Terme Centrali, frammenti di intonaco della latrina orientale con decorazione parietale
pertinenti la seconda fase: A) fasce rettilinee; B) fasce andulate intrecciate; C) incrocio di riguardo; D) anfo-
retta; E) anforetta; F) riccioli; G) iscrizione.

Ma l’elemento che senza dubbio contraddistingue la latrina orientale è il rinvenimento di


diversi frammenti riconducibili ad una frammentaria iscrizione dipinta sull’intonaco: si tratta
chiaramente di un qualcosa appositamente realizzato per essere letto dagli utenti della latrina,
composto da eleganti lettere di colore rosso (fig. 15, G). Gli intonaci sono stati trovati nella por-
zione mediana del muro meridionale, in prossimità del fondo del corrispondente ramo fognario
interno, lasciando intuire come la scritta che insisteva ad una certa altezza al di sopra delle sellae
pertusae, fosse ben visibile a chi entrava nel vano e si recava a prendere posto. L’ipotesi è che
possa rientrare all’interno dei così detti tituli picti, ossia iscrizioni volutamente inserite all’inter-
no dell’apparato decorativo10, e non delle semplici scritte occasionalmente scarabocchiate dagli
stessi utenti delle latrine o, per richiamare un passo di Marziale, da poeti di basso volgo11. Nei
rari esempi di tituli picti documentati all’interno di latrine si identificano essenzialmente due
tipi di messaggi, uno evergetico o più in generale connesso alla costruzione dell’ambiente e l’al-

10
Jansen 2011a, pp. 172-173.
11
Mart. 12,61,7-10: «Quaeras censeo, si legi laboras, / nigri fornicis ebrium poetam, / qui carbone rudi putrique creta
/ scribit carmina, quae legunt cacantes». Epigramma nel quale Marziale facendo riferimento al contesto di una latrina si
rivolge a Lugurra dicendo: “Se desideri tanto che il tuo nome sia letto, ti consiglio di cercarti un poeta ubriaco di lurido
voltone, che col rozzo carbone e il gesso che si sgretola scriva versi che leggono coloro che cacano”, cfr. Norcio 2013.
La latrina orientale delle Terme Centrali di Aquinum

Fig. 16. Aquinum - Terme 161


Centrali, sezione ricostruttiva
3D della latrina orientale.

tro a un aspetto di intrat-


tenimento. Al primo caso
si rimandano due iscrizio-
ni, una prima rinvenuta
in una latrina di Smirne
che sembra commemo-
rare la conversione della
stessa in qualcos’altro12 e
una seconda nella latrina
pubblica vicino alle Ter-
me di Scolastica a Efeso,
che allude a qualcuno che
avrebbe finanziato la costruzione sia della latrina che di un bordello . Diverso è il messaggio di
13

un’altra iscrizione ritrovata sempre in una latrina pubblica nell’Hanghaus 2.2 sempre a Efeso,
dove vi è la caricatura di tre filosofi sulle cui teste erano dipinti degli enigmi irrisolti, che Jansen
ipotizza dovessero restare tali per risaltare l’eccentricità di quei personaggi e quindi suscitare
l’ilarità degli utenti14. Un qualcosa che richiama molto da vicino la decorazione che da il nome
alle Terme dei Sette Sapienti a Ostia (III, X,2), dove sia pur nell’ambiguità della destinazione
d’uso del vano15, si ritrovano raffigurati dei saggi che dispensano consigli e avvertimenti con
una spontaneità quasi volgare, per una buona digestione e deiezione16.
Ritornando all’esempio aquinate, le analisi dei frammenti di intonaco non hanno fornito
elementi utili per immaginare la presenza di raffigurazioni di personaggi simili a quelli at-
testati nelle latrine di Efeso e a Ostia. Guardando al contesto generale delle Terme Centrali
di Aquino, l’attestazione di due iscrizioni commemorative rinvenute l’una sul pavimento
musivo del frigidarium femminile17 e l’altra su quello del frigidarium maschile18, potrebbe
far propendere verso un’ipotesi di tipo celebrativa dell’iscrizione, anche per via della stessa

12
Anth. Pal. 9.662; cfr. Wilson 2011b, pp. 154-155.
13
L’iscrizione, datata tra la fine del I e la prima metà del II sec., è ricomposta dai frammenti di un architrave, cfr.
Wilson 2011, p. 155.
14
Jansen 2011a, p. 173.
15
Cfr. Neudecker 1994, p. 35; Mols 1997, p. 72; Clarke 2007, pp. 125-131.
16
Koloski-Ostrow, Moormann 2011, pp. 178-181.
17
La frammentaria iscrizione riporta i nomi dei notabili locali Plotius Albanus e Mevius Festus (cui forse se ne poteva-
no aggiungere altri due nella porzione mancante), probabilmente legati all’ambiente/edificio connesso al mosaico, forse
come magistrati promotori o restauratori di un ambiente. La datazione dell’iscrizione e con essa del mosaico si basa
sullo studio dei caratteri paleografici e sulla presenza della stessa tabula ansata, che proprio nella prima metà del I sec.
d.C. sembra trovare il massimo sviluppo come motivo decorativo a corredo delle epigrafi; cfr.: Ceraudo et al. 2013b,
pp. 101-109; Di Giuseppe 2009, pp. 231-244; Ceraudo, Vincenti 2015, pp. 258-260.
18
L’iscrizione datata all’età augustea indica in Marcus Veccius, figlio di Marco e duoviro quinquennale per la seconda
volta, come colui che a proprie spese finanziò la costruzione delle terme maschili e femminili, della palestra, della crypta
(probabilmente un corridoio coperto intorno alla palestra) e dell’apparato decorativo; Ceraudo et al. 2017, p. 6; Ce-
raudo, Vincenti 2018, p. 462; Ceraudo et al. 2018, pp. 10-13; Ceraudo 2019, pp. 94-95.
Ivan Ferrari

162

Fig. 17. Aquinum - Terme Centrali, proposta ricostruttiva 3D dell’interno della latrina orientale.

posizione che in origine era al di sopra delle sedute dislocate lungo il muro meridionale,
ovvero di comoda lettura per chi vi entrava e scomoda, se non addirittura preclusa, per chi
si trovava seduto. Un prezioso studio congiunto ad una meticolosa opera di ricomposizione
dei frammenti effettuata nell’ambito di un progetto Ager Aquinas, tuttavia, ha consentito di
formulare una diversa chiave interpretativa dell�iscrizione, che rimanderebbe a una lettura
di tipo “commerciale” della stessa: un�ulteriore singolarità della piccola latrina aquinate19.

Considerazioni finali

La latrina orientale delle Terme Centrali di Aquinum è un ambiente nel quale, accanto a
diversi elementi riscontrabili in altri esempi documentati, si riscontrano alcune peculiarità
che la rendono particolarmente interessante nel panorama romano di questa categoria di
servizi. I dati desunti dall’analisi tecnica dell’ambiente sono confluiti all’interno di due pro-
poste ricostruttive tridimensionali inerenti le due distinte fasi, elaborate con tecniche di mo-
dellazione digitale hand-made20, realizzate a partire dal rilievo 3D con tecniche Image-Based
delle evidenze archeologiche21: l’obiettivo è stato quello di presentare i risultati interpretativi
in un “modello di conoscenza” frutto di una sintesi critica dei dati raccolti.
Gli elementi emersi sulla disposizione e dislocazione delle sedute in marmo, hanno in-
dotto a proporre una latrina munita di una capienza di undici postazioni, con sellae pertusae

19
A tal proposito si rimanda al contributo di Carlo Molle redatto all’interno della presente pubblicazione (pp. 51-54).
20
Per ulteriori esempi sull’utilizzo di metodologie di 3D handmade modelling cfr.: Gabellone et al. 2013; Ga-
bellone et al. 2014; Caruso et al. 2015, pp. 19-28; Ferrari 2017, pp. 65-85; Gabellone, Ferrari 2017, pp. 78-82;
Gabellone et al. 2019, pp. 1-9.
21
Per l’utilizzo di metodologie 3D Image-Based nell’elaborazione di proposte ricostruttive cfr. Gabellone et al.
2015, pp. 478- 482; Ferrari, Giuri 2015, pp. 63-70; Ferrari, Quarta 2017, pp. 583-588; Gabellone et al. 2017,
pp. 595-600; Ferrari, Quarta 2019, pp. 28-39.
La latrina orientale delle Terme Centrali di Aquinum

in grado di offrire cinque sedute sul lato orientale e sei su quello meridionale. In prossimità 163
dell’angolo SO del vano si è prospettata la presenza di un bacino d’acqua connesso alla ca-
naletta posta alla base dei bancali e a servizio degli utenti, servita da una fistula alimentata
dall’adiacente cisterna.
Per quanto riguarda la prima fase, nel modello 3D si è ricreata una porta girevole a tre
ante, anche se non è da escluderne una a sole due ante, incardinata nel foro tuttora riscon-
trabile nella porzione mediana della soglia, con una decorazione parietale sostanzialmente
semplice che si riconduce al binomio cromatico rosso-bianco. Nella proposta ricostruttiva
della seconda fase è presente l’apertura che consente l’accesso dal corridoio attiguo, conte-
stualmente alla tamponatura del precedente varco, mentre per le decorazioni parietali data
la complessità delle stesse e in attesa di uno studio più dirimente dei frammenti, ci si è limi-
tati a riproporre una semplice fascia decorativa policroma impostata su quanto attestato in
alcuni frammenti.
Sull’elevato dell’ambiente lo stato di conservazione delle strutture murarie non consente
di reperire informazioni utili, tuttavia è ragionevole immaginare l’esistenza di una o più
aperture sia per il circolo dell’aria che per l’entrata della luce, a tal proposito nello studio ri-
costruttivo ne è stata proposta una sul lato maggiormente indicato per ospitare una finestra,
ossia quello settentrionale che dava sulla strada. Riguardo il sistema di copertura si è optato
per un tetto ad unica falda sorretto da travi a vista nell’ambiente, questo perché a differenza
della latrina maschile22, non sono stati rinvenuti frammenti di intonaco con tracce in nega-
tivo di incannucciata (figg. 16 e 17).

22
Ferrari 2019, pp. 129-130.
Ivan Ferrari

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- 22 März, 2009, Frontinus-Gesellschaft e.V. & Peeters, Leiden 2012, pp. 295-304.
Finito di stampare nel mese di luglio 2020
presso ISG Panico - Soleto (Lecce)
per conto di Edizioni Esperidi
Monteroni di Lecce (Lecce)

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