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517 - Grammatica Storica - Lezione 1 - 3032023 - Caricamento

Il corso di grammatica storica della lingua italiana, tenuto dalla Prof.ssa Veronica Ricotta, comprende 9 lezioni e prevede un esonero facoltativo alla fine. Si esploreranno i cambiamenti linguistici dal latino al volgare, analizzando fonetica, morfologia, sintassi e lessico. Il materiale di studio include testi di autori come Giuseppe Patota e Gerhard Rohlfs.
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517 - Grammatica Storica - Lezione 1 - 3032023 - Caricamento

Il corso di grammatica storica della lingua italiana, tenuto dalla Prof.ssa Veronica Ricotta, comprende 9 lezioni e prevede un esonero facoltativo alla fine. Si esploreranno i cambiamenti linguistici dal latino al volgare, analizzando fonetica, morfologia, sintassi e lessico. Il materiale di studio include testi di autori come Giuseppe Patota e Gerhard Rohlfs.
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GRAMMATICA STORICA DELLA

LINGUA ITALIANA

LEZIONE 1

Corsi Magistrali: Competenze testuali e Scienze linguistiche

Storia della lingua italiana (SSD: L-FIL-LET/12)

Prof.ssa Veronica Ricotta


a.a. 2022/2023
Il corso

- 9 lezioni, 18 ore totali; lezione tutti i venerdì dalle 14.30 alle 16.15 (venerdì 7 aprile non ci
sarà lezione; altri eventuali cambiamenti verranno comunicati in itinere)
- Testo d’esame: Giuseppe Patota, Lineamenti di grammatica storica dell’italiano, Bologna,
il Mulino, tutte le edizioni (anche nuova edizione: Nuovi lineamenti di grammatica storica
dell’italiano)

Manuale (già per le parti monografiche di Frosini e Ricci): Storia dell’italiano, la lingua, i testi,
a cura di Giovanna Frosini (le parti da approfondire saranno indicate via via. Da tenere
presente anche i testi nell’aulaweb: https://www.salernoeditrice.it/aulaweb/storia-dell-
italiano/testi-ecommenti/capitolo-1/

- Esonero facoltativo, scritto e in presenza, alla fine del corso


L’esonero

- ESONERO SCRITTO riservato a chi frequenta, facoltativo, alla fine delle lezioni (fine
maggio 2023).
- L’esonero riguarda gli argomenti trattati a lezione e consiste in domande a risposta
chiusa (scelta multipla), esercizi e domande a risposta aperta.
- Chi supera l’esonero sostiene l’ESAME ORALE SULLE PARTI MONOGRAFICHE (Corsi
prof. Frosini e Ricci) con eventuali domande sugli errori nello scritto (sarà possibile
vedere il proprio compito durante un ricevimento dedicato).
- Chi non sostiene, per qualsiasi motivo, l’esonero, sarà chiamato a rispondere
all’orale anche sui temi del corso di Grammatica storica.
Di cosa parliamo quando parliamo di grammatica storica

• Della rappresentazione di una lingua nella sua evoluzione nel tempo

• Del mutamento dal latino al volgare in questi àmbiti:


- Fonetica e fonologia
- Morfologia
- Cenni di sintassi
- Lessico (semantica)
• …E, naturalmente, di un po’ di storia e di testi
Strumen6

• Gerhard Rohlfs, Gramma6ca storica della lingua italiana e dei suoi diale7. 3 volumi: Fone6ca, Morfologia,
Sintassi e formazione delle parole, Torino, Einaudi, 1970 (nuova edizione Firenze, Accademia della Crusca,
2021).

• Pavao Tekavčić, Gramma6ca storica dell'italiano. 3 volumi: Fonema6ca, Morfologia, Lessico, 2ª ed.,
Bologna, Il Mulino, 1980.

• Luca Serianni, Lezioni di gramma6ca storica italiana, Roma, Bulzoni, 1998.

• Arrigo Castellani, Gramma6ca storica della lingua italiana, Bologna, il Mulino, 2000.

• Paolo D’Achille, Breve gramma6ca storica dell'italiano, Roma, Carocci, 2001.

• Giuseppe Patota, Nuovi lineamen6 di gramma6ca storica dell'italiano, Bologna, Il Mulino, 2007.

• Lorenzo Renzi, Giampaolo Salvi, Gramma6ca dell'italiano an6co, Bologna, Il Mulino, 2010.


1. DAL LATINO AL VOLGARE
DAL LATINO ALLE LINGUE ROMANZE

La nascita delle diverse lingue romanze (o neolatine) avviene - nella maggior parte
dei casi - nei secoli immediatamente successivi alla caduta dell'Impero romano
d'Occidente (476 d.C.), che sancì la perdita dell'unità politica e linguistica, garantita
dall’Impero.
La prima attestazione del termine romana (romana lingua, da cui il
termine romanza nel senso di lingua derivata dal latino), risale al Concilio di Tours
(813), durante il quale così ci si riferisce alla lingua comunemente parlata all'epoca
in Gallia, in opposizione alla lingua germanica parlata dai Franchi invasori.
Il Serment de Strasbourg o Giuramento di Strasburgo (842) è indicato come il primo
documento ufficiale in cui si impieghi un antenato del francese (e del tedesco,
essendo stato redatto in due copie da Carlo il Calvo e Ludovico il Germanico, una
latinizzante e l'altra germanizzante).
DAL LATINO ALLE LINGUE ROMANZE
Quante e quali sono le lingue romanze?

1. Portoghese
2. Spagnolo
3. Catalano
4. Francese
5. Provenzale
6. Franco-provenzale
7. Sardo
8. Ladino
9. Friulano
10. Rumeno
11. Italiano
PREREQUISITI: LE DIMENSIONI DELLA
VARIAZIONELINGUISTICA

• DIACRONIA
• DIATOPIA
• DIAFASIA
• DIAMESIA
• DIASTRATIA
LE DIMENSIONI DELLA VARIAZIONELINGUISTICA
LE VARIETA’ DIACRONICHE DEL LATINO
• Latino arcaico – dall’VIII secolo a.C. alla fine del II sec. a.C. (Plauto,
Ennio, Terenzio, Catone e Lucilio)
• Latino preclassico – dalla fine del II sec. a.C. alla prima metà del I
secolo a.C. (Lucrezio, Catullo, Cesare)
• Latino classico – dalla seconda metà del I sec. a.C. alla morte di
Augusto (14 d. C.) (Cicerone, Virgilio, Orazio, Ovidio e Tito Livio)

• Latino postclassico – dalla morte di Augusto alla fine del II sec. d.C.
(Seneca, Petronio, Marzilae, Giovenale, Tacito, Plinio il Giovane,
Svetonio e Apuleio)
• Latino tardo – dalla fine del II sec. d.C. al VII-VIII sec. d.C. (Ambrogio,
Prudenzio, Girolamo, Agostino e Orosio)
CARATTERISTICHE DEL LATINO
- Le vocali dal latino venivano distinte per quantità e durata:

LĪBER (‘libero’, agg.) distinto da LĬBER (‘corteccia’ e poi ‘libro’, sost.).

In tutto il Latino ha un sistema a 10 vocali, l’italiano, come la maggior


parte delle lingue romanze, ha un sistema a 7 vocali, distinte unicamente
per il timbro (es.: pésca ‘attività di ricerca e cattura die pesci’ e pèsca
‘frutto commestibile del pèsco’).
«COLLASSO» DEI CASI

QUISQUIS AMA VALIA. PERIA QUI NOSCI AMARE


BIS TANTI PERIA QUISQUIS AMARE VOTA
QUISQUIS AMATVALEAT. PEREAT QUI NESCIT AMARE
BIS TANTO PEREAT QUISQUIS AMARE VETAT
CAMBIAMENTI DAL LATINO AL VOLGARE
Nel passaggio dal latino alle lingue romanze si registra la perdita del
sistema dei casi e la conseguente diffusione delle preposizioni

Il fenomeno ha portato alla caduta delle consonanti finali, per esempio la


–M finale dell’accusativo, che già si articolava meno nel latino classico e si
era già persa nel latino tardo

Anche la –S cade a partire dal altino tardo ma si conserva come marca del
plurale (Romania occidentale e Sardo, presentano plurale sigmatico)

La –S sopravvive nel Francese, dove però raramente si pronuncia


CAMBIAMENTI DAL LATINO AL VOLGARE
Anche –T sparisce, ma rimane nella terza persona dei verbi francesi, ma
non viene pronunciata; persiste anche nel Sardo, sia nello scritto sia nel
parlato

Monottongazione del dittongo AU > O (AURO > oro)

Evoluzione di consonante + L in consonante + J (CLAVEM > chiave)

Evoluzione di Ĭ in [e]
LA SORTE DELLE CONSONANTI
CONSONANTISMO
- CADUTA CONSONANTI FINALI
- SEMPLIFICAZIONE DI ALCUNI NESSI:
assimilazione CT > tt; PT > tt; DV > vv
modifica LJ > ʎʎ (famiglia); NJ > ɲɲ (vigna); TJ > tts (prezzo)
raddoppiamento HABEAT > abbia; FACIAM > faccia
CAMBIAMENTI DAL LATINO AL VOLGARE: ORDINE
DELLE PAROLE

Si modifica la struttura della frase e l’ordine delle parole che in latino era
libero, poiché le funzioni erano garantite dai casi, con prevalenza
SOGGETTO-OGGETTO-VERBO (SOV) in italiano diventa SOGGETTO-VERBO-
OGGETTO (SVO)

Per esempio:

PETRUS LUCRETIAM AMAT/LUCRETIAM PETRUS AMAT > Pietro ama


Lucrezia / Lucrezia ama Pietro
CAMBIAMENTI DAL LATINO AL VOLGARE:
MORFOLOGIA

Il sistema tripartito del genere (maschile, femminile e neutro) si riduce; il


neutro tende a confluire nel maschile. Per esempio, il neutro OVUM ha
dato origine all’italiano maschile uovo. Al plurale si conserva la
terminazione in –a che in latino marcava il neutro.
ova, le uova, reinterpretata però dal punto di vista morfologico come
femminile; in altre lingue si vede il livellamento totale al maschile, per
esempio lo spagnolo: sing. El huevo; plur. Los huevos.
CAMBIAMENTI DAL LATINO AL VOLGARE:
IL LESSICO
AUREUS > aureo AŬRU(M) > oro
FLORA > flora FLŌRE(M) > fiore
GLORIA > gloria
NIVEUS > niveo NĬVE(M) > neve

Parole ’’alte’’, confinate in testi scritti di un certo livello, non usate dai
parlanti e quindi preservate dalle modificazioni fonetiche
CAMBIAMENTI DAL LATINO AL VOLGARE

In molti casi la stessa base latina ha avuto due continuatori, uno popolare
e uno dotto (N.B. con popolare e dotto ci si riferisce alla trafila fonetica
non alla semantica o alla percezione o alla classificazione della parola
nell’italiano dell’uso):

ANGUSTIA(M) > angustia


> angoscia

VĬTIŬ(M) > vizio


> vezzo
OCCLUSIVE AFFRICATE
p: occlusiva bilabiale sorda ts: affricata dentale sorda VOCALI
b: occlusiva bilabiale sonora dz: affricata dentale sonora i: vocale alta anteriore
t: occlusiva dentale sorda tʃ: affricata palatale sorda u: vocale alta posteriore
d: occlusiva alveolare sonora d ʒ: affricata palatale sonora e: vocale medioalta anteriore
k: occlusiva velare sorda o: vocale medioalta posteriore
g: occlusiva velare sonora NASALI ɛ: vocale mediobassa anteriore
q: occlusiva uvulare sorda m: nasale bilabiale sonora ɔ: vocale mediobassa posteriore
ɱ: nasale labio-dentale sonora a: vocale bassa centrale
FRICATIVE
n: nasale alveolare sonora
ɲ: nasale palatale sonora SEMIVOCALI
f: fricativa labio-dentale sorda
ŋ: nasale velare sonora
v: fricativa labio-dentale sonora j: semivocale anteriore
s: fricativa alveolare sorda w: semivocale posteriore
LATERALI E VIBRANTE
z: fricativa alveolare sonora
l: laterale alveolare sonora
ʃ: fricativa palatale sorda ʎ: laterale palatale sonora
ʒ: fricativa palatale sonorax: fricativa velare r: vibrante alveolare sonora
sorda
LE CONSONANTI DELL’ITALIANO

Fonte: Massimo Palermo, Linguis6ca italiana, Bologna, il Mulino, 2015, p. 24


GRAFIA E PRONUNCIA

L'alfabeto italiano deriva da quello latino, rispetto al quale presenta alcune lettere in
meno: k, x, e y (oggi recuperate nei prestiti da altre lingue: kayak; xilofono, ecc.) e una
in più, la u: in latino la v indicava sia la /v/ sia la semiconsonante /w/.
L'italiano presenta nel complesso una buona corrispondenza tra la grafia e la fonetica
(non così, per altre lingue, per esempio il francese) ma in alcuni casi non vi è
corrispondenza biunivoca, e in alcuni casi a un fonema corrispondono più lettere
dell’alfabeto e viceversa.
I TRATTI CHE DISTINGUONO LE CONSONANTI

1) il luogo di articolazione, cioè il punto in cui avviene un contatto tra due articolatori
2) il modo di articolazione, cioè il tipo di ostacolo che gli articolatori oppongono al
flusso d'aria
3) l'oralità/nasalità: nella produzione delle consonanti orali l'aria è espulsa dalla bocca,
nelle nasali dalla bocca e dalla cavità nasale;
4) la vibrazione delle corde vocali, che dà luogo all'opposizione tra consonanti sorde e
sonore
GRAFEMI E FONEMI
- a un grafema corrispondono più fonemi:
(e, o, s, z, c, g, i, u)
- a due grafemi corrisponde un fonema: i 7 digrammi
(<ch>, <gh> , <ci>, <gi>, <sc>, <gl>, <gn>)
- a tre grafemi corrisponde un fonema: i 3 trigrammi
(<sci>, <gli>, <gni>)
- a un fonema corrispondono più grafemi:
(c, q)
- il grafema <h> non rappresenta alcun suono
DESCRIZIONE DEI FONEMI IN TRATTI DISTINTIVI
/k/ = occlusiva velare sorda
/ɛ/ = vocale anteriore medio-bassa
/ts/ = affricata, alveolare, sorda, orale
/ʎ/ = laterale, palatale, sonora, orale
/u/ = vocale, posteriore, alta, orale, arrotondata
/l/ =laterale, alveolare sonora, orale
/tʃ / = affricata, prepalatale, sorda, orale
/z/ = frica…va, alveolare, sonora, orale
/m/ = nasale, bilabiale, sonora
/j/ = approssimante, palatale, sonora, orale
DESCRIZIONE DEI FONEMI IN TRATTI DISTINTIVI

alcune opposizioni (s/z; ts/dz; e/ɛ; o/ↄ) non vengono percepite con nettezza dai parlanti
di tutte le regioni linguistiche, esempi:

Sposo /spↄso/
RIFORME ORTOGRAFICHE NELLA STORIA DELLA LINGUA
Gian Giorgio Trissino (1478-1550), letterato vicentino, nella Epistola de le lettere
nuωvamente aggiunte a la lingua italiana (1524), propose di ricorrere ai seguenti
grafemi (lettere alfabeto greco).
- ε e ω per distinguere le vocali medie aperte dalle chiuse viεne, ʃiεde, piεde, ciεlo, piεno,
poʃe, non pωʃe
- ζ per /dz-/, ç (cediglia) all’interno di parola Zωccolo, Zωppo, Zecca, ζona, ζoroaʃtro,
ζephiro, meço
- j per la semiconsonante
- v per /v/, laddove anticamente si usava sempre u.
L’unica proposta a passare fu l’uso di <zi> al posto di <ti>.
RIFORME ORTOGRAFICHE NELLA STORIA DELLA LINGUA

Reazioni all’Epistola di Trissino (tra il 1524 e il 1525):

Agnolo Firenzuola
Lodovico Martelli
Claudio Tolomei (sotto lo pseudonimo di Adriano Franci)
RIFORME ORTOGRAFICHE NELLA STORIA DELLA LINGUA
Lionardo Salvia… (1540-1589), negli Avver6men6 sopra la lingua del Decamerone (1584),
spiega alcune scelte ortografiche des…nate a durare nell’italiano:
- l’assimilazione dei nessi la…ni (no66a > no6zia, abstracto > astraXo)
- la normalizzazione dell’affricata prepalatale sorda intervocalica (bascio
[il trigramma -sci- rappresentava la pronuncia fioren…na con frica…va prepalatale
sorda, /'baʃo/] > bacio, con lo stesso digramma di gancio),
- la soppressione dell’acca e…mologica all’interno di parola (allhora > allora).
Già nella prima edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca (1612) si
comincia. normalizzare l’uso dell’h: ho, hai, ha, ma ancora huomo e deriva…, che
spariscono nella Terza impressione (1691)

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