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SWT Cas 10.1

Il documento descrive il modello SWT-CAS per il dimensionamento e la verifica del processo di depurazione biologica delle acque reflue tramite fanghi attivi, evidenziando i parametri di funzionamento e le tecniche di calcolo per la rimozione di carbonio, azoto e fosforo. Viene fornita una guida all'uso del software di calcolo SWT-CAS e si discute l'importanza della bioflocculazione e del carico del fango nel processo di depurazione. Infine, il documento include riferimenti bibliografici per approfondimenti teorici.

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Il documento descrive il modello SWT-CAS per il dimensionamento e la verifica del processo di depurazione biologica delle acque reflue tramite fanghi attivi, evidenziando i parametri di funzionamento e le tecniche di calcolo per la rimozione di carbonio, azoto e fosforo. Viene fornita una guida all'uso del software di calcolo SWT-CAS e si discute l'importanza della bioflocculazione e del carico del fango nel processo di depurazione. Infine, il documento include riferimenti bibliografici per approfondimenti teorici.

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CAS

Conventional Activated Sludge

M ODELLO DI D IMENSIONAMENTO /V ERIFICA DI P ROCESSO

Q U AD E R NO T E C N I C O C AS
Processi di Depurazione Biologica Nitro-Denitro

MAG. 2021 QUADERNO TECNICO Rev.: 10.0


G. Mappa Depurazione Acque Reflue Nitro-Denitro CAS Pagina 1 di 41
INDICE ARGOMENTI

1. GENERALITÀ SUL PROCESSO CAS


1.1 - Processi a Biomassa Sospesa per la rimozione del Carbonio
1.2 - Parametri Caratteristici di Funzionamento
1.3 - Parametri di Regolazione

2. TRATTAMENTI SPINTI PER LA RIMOZIONE DELL’AZOTO (Denitro-Nitro)


2.1 - Algoritmi di Calcolo del Volume del Reattore Biologico Denitro/Nitro
2.2 - Calcolo della produzione di Fanghi di Supero
2.3 - Calcolo del Sistema di Aerazione

3. SEDIMENTAZIONE SECONDARIA
3.1 – Parametri di Dimensionamento e Verifica
3.2 – Verifica delle Prestazioni Operative

4. GUIDA ALL’USO DEL SOFTWARE DI CALCOLO SWT-CAS


4.1 – Uso del Workbook di Input/Output

N.B.: SCOPO del presente documento è la descrizione “operativa” del modello SWT-CAS per il calcolo,
verifica del Processo di Depurazione Nitro-Denitro.
Si rimanda pertanto, ai riferimenti bibliografici per i necessari approfondimenti teorici.

MAG. 2021 QUADERNO TECNICO Rev.: 10.0


G. Mappa Depurazione Acque Reflue Nitro-Denitro CAS Pagina 2 di 41
BIBLIOGRAFIA
1) Metcalf & Eddy (2006). “Ingegneria delle acque reflue – Trattamento e riuso”. IV edizione – Ed.
McGraw-Hill.
2) AAVV- “Scientific and technical reports n 1”- IAWPRC, Londra 1987.
3) AAVV- “Scientific and technical reports n 2”- IAWPRC, Londra 1988.
4) L.Bonomo, G. De Frè “La Pianificazione degli Interventi di Risanamento in Lombardia” - Atti del
Congresso biennale ANDIS – Roma, 1991.
5) L. Bozzola, A. Damiani “Trattamenti Preliminari e Trattamenti Primari delle Acque di Scarico Urbane”,
IA Ingegneria Ambientale, vol. XX, n.6, giugno 1991.
6) E. de Fraja Frangipane “Impianti di depurazione per piccole comunità” - Ingegneria Ambientale -
Inquinamento e Depurazione - Quaderno n.4, ottobre 1986.
7) Ecoguida: F. D’Attanasio, P. Bizzarri, M. Corgiolu, et al. . “Guida all’antinquinamento” – Arti
Poligrafiche Europee - Terza Edizione – Milano, 1993.
8) R. Gavasci, F. Lombardi “Criteri di Scelta ed Analisi dei Costi di Depurazione” - 3° Convegno in Terra
d’Otranto – Lecce , 25/26 Maggio, 1995.
9) K. Imhoff, K.R. Imhoff “Manuale del Trattamento delle Acque di Scarico”, traduzione dell’Ing. C. Vetta,
Ediz. Franco Angeli, Milano, 1987.
10) L. Masotti “Depurazione delle Acque - Tecniche ed Impianti per il Trattamento delle Acque di Rifiuto”,
Ediz. Calderini, Bologna, 1987.
11) G. Navazio, P. Albertin, P. Ragazzo, F. Babato “I - Tecniche ed Impiantistica e sistemi di trattamento
per la sicurezza igienica della risorsa acqua”, Ingegneria Ambientale, Vol. XXII, pagg. 320-326, n.6,
giugno 1993.
12) R. Passino “Manuale della Conduzione degli Impianti di Depurazione delle Acque”, terza edizione,
Ediz. Zanichelli/ESAC, Bologna, 1995.
13) R. Vismara “Trattamenti di depurazione dei liquami domestici”- Corso di aggiornamento in Ingegneria
Sanitaria- Milano 24-28 Ottobre 1988.
14) O.Conio, V.Bonvicini, A.Carli, G.Mappa, et Alii – “ACQUE REFLUE URBANE – Sistemi Fognanti e
Depurativi” – I processi, gli impianti e gli impatti – AMGA SpA – ECIG Editore – Genova 2002.
15) G. Mappa, et Alii (1996) - "Development of an Expert System for Nitrogen Removal Process Control"
- EUROPEAN WATER POLLUTION CONTROL - EWPCA European Water Pollution Control - Volume 6,
Numero 6, Novembre 1996, pagg.45-50.
16) G.Mappa - “Distributed Intelligent Information System for Wastewater Management Efficiency
Control” - Wastewater Treatment Standards and Technologies to meet the Challenges of 21st
Century 4-7th April 2000 AD – Queen’s Hotel, Leeds, UK.
17) G.Mappa - "MICROexpert: un Sistema Esperto per il Controllo dei Problemi di Separazione Solido-
Liquido nei Depuratori a Fanghi Attivi, basato sulle metodiche di indagine microscopica" -
INGEGNERIA SANITARIA - Marzo 1995.
18) G. Mappa - “SWATER Depurazione Acque” – Swater Mix - Procedure per la Verifica di Funzionalità e
della Capacità Depurativa Residua, per il Dimensionamento/Upgrading –per la Simulazione e il
Controllo Ottimizzato dei Processi di Depurazione delle Acque Reflue Urbane e Industriali” -
IlMioLibro editore - Ottobre 2011.

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1. GENERALITÀ SUL PROCESSO CAS (Conventional Activated Sludge)

1.1 - Processi a Biomassa Sospesa per la Rimozione del CARBONIO


Tra i processi di depurazione biologica storicamente più diffusi, vi sono quelli denominati “a
fanghi attivi” (o a “fanghi attivati”), utilizzati tradizionalmente per il trattamento di liquami urbani
o assimilabili.
Gli impianti che utilizzano tale tipo di processo sono in genere costituiti dalle seguenti
apparecchiature impiantistiche di base:
- una o più vasche di aerazione o di ossidazione (reattore biologico), in cui si svolge il processo
di demolizione, adsorbimento e biotrasformazione della sostanza organica presente nel
liquame da depurare ad opera di microrganismi, con formazione di fiocchi di fango “attivo”;
- una o più vasche denominate sedimentatori secondari, in cui la fase acquosa viene separata
per gravità dai fiocchi di fango e liberata come effluente depurato;
- una o più stazioni di ricircolo/spurgo fanghi, in cui si realizza sia il processo di trasferimento
a ciclo continuo del fango sedimentato (al fine di mantenere una concentrazione di fango
adeguata nel reattore), sia lo spurgo della parte di fango in eccesso che si produce nel tempo
nel reattore, per effetto della naturale crescita batterica.
Un esempio è riportato in figura 1.

Reattore biologico Sedimentatore II


O2 O2
Liquame influente (Qi, BOD)
+ Substrato organico
Mixed Liquor Effluente chiarificato SSe
(MLSS, DO, V)
(Liq. + substrato + biomassa) (Fase di separazione
Liquame/Fango)
(Qw +Qr)SSr

Qr , SSr Qw , SSr
R/W
Fango di Ricircolo Fango di supero
Fig. 1 -
Schema di processo a fanghi attivi di tipo tradizionale

dove:
Qi portata in ingresso
Qr: portata di ricircolo
SSr: concentrazione Solidi Sospesi nel ricircolo
Qw: fango di supero
R/W: sistema di azionamento portata di spurgo e/o di ricircolo
MLSS: Mixed Liquor Suspended Solids
SSe: concentrazione di Solidi Sospesi in uscita dal sedimentatore

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Fondamentalmente, gli impianti convenzionali a fanghi attivi (CAS) si suddividono in due grandi
tipologie:
1. processi tradizionali per la rimozione delle sostanze organiche o carboniose;
2. processi spinti per la rimozione delle sostanze carboniose, dell’azoto e del fosforo.

Il processo di depurazione biologica si basa sostanzialmente sulla degradazione delle sostanze


organiche attraverso il metabolismo batterico, coadiuvato dal fenomeno fisico-chimico della
bioflocculazione (aggregazione di fiocchi di fango di dimensioni e peso specifico tali da poter
essere separate per sedimentazione).

1.2 - Parametri Caratteristici di Funzionamento


Carico del Fango o Fattore di Carico Organico (Fc)
Si definisce Carico del Fango o Fattore di Carico Organico Fc (altrimenti detto Food/Microrganisms F/M)
il rapporto tra il substrato alimentato Si (BOD) e la biomassa X presente nel reattore di volume V, espresso
come:
Fc [kgBOD/KgMLSS·d] = Q · Si/X·V (1)
dove:
kgBOD/kgMLSS·d: chilogrammi di BOD al giorno per chilogrammi di MLSS
Q: portata dell’influente [m³/d]
Si: BOD in ingresso [kg/ m³]
X: concentrazione di biomassa [kg/ m³]
V: volume del reattore biologico [m³]
Se: BOD in uscita [kg/ m³]

Il rendimento di rimozione del substrato è definito come (Si-Se)/Si ed è funzione di Fc secondo


l’andamento illustrato nella figura 2:

(Si – Se)/Si

100%
90%

0.3 Fc
Fig. 2 - Andamento del rendimento di rimozione del substrato organico in funzione di Fc

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Nel caso di liquami urbani l’andamento  =  (Fc) è noto ed in particolare risulta:

per Fc  0,3 (kgBOD/KMLSS·d) →   90%

perciò si tende ad adottare valori di Fc  0,3


Nel caso di liquami industriali l’andamento del rendimento non è noto a priori ed è necessario ricavarlo
per punti ottenuti sperimentalmente (impianto pilota).
Per il dimensionamento dei parametri caratteristici di un reattore biologico a fanghi attivi esistono nella
letteratura scientifica, diversi modelli matematici in grado di analizzare il processo di depurazione
biologica sia in condizioni dinamiche, che allo stato stazionario. Purtroppo la loro applicazione è tutt’altro
che semplice e richiede la valutazione di parametri specifici non sempre facilmente determinabili in
laboratorio.
Per gli scopi prefissati, si riporta di seguito il criterio di dimensionamento basato sul Fattore di Carico
Organico, essendo il criterio più semplice e diffuso.
Come già sottolineato, questo parametro, definito come la quantità di massa di inquinante che si può
alimentare giornalmente, riferita all’unità di massa di fango attivo presente in vasca, incorpora i concetti
di biodegradabilità del liquame e di efficienza di depurazione desiderata e viene generalmente espresso
nel seguente modo:
Fc [KgBOD/Kg SS d] = (24· Qi·BOD5)/(V·MLSS)
dove:
V = volume della vasca di aerazione (m)
Qi = portata del liquame influente (m³/h)
BOD5 = concentrazione media di sostanza organica biodegradabile nell’influente (mg/l)
MLSS = concentrazione di fanghi attivi presente nella vasca di aerazione (mg/l)
Si ricorda che:
▪ la (1) si può esprimere in termini di COD ricordando che (BOD5) infl.  40-60% (COD) infl.;
▪ nella (1) il BOD (o il COD), in presenza di sedimentazione primaria, rappresenta effettivamente
circa il 70% del substrato carbonioso influente.

Dalla (1) si ricava quindi:


V [m³] = (24·Qi·BOD5)/(Fc · MLSS) (2)
In generale, le dimensioni di una vasca aerobica a fanghi attivi, atta alla rimozione del substrato
carbonioso ed alla nitrificazione dell’azoto ammoniacale per effetto dell’aerazione, sono
funzione di:
• portata liquame influente;
• concentrazione di sostanza organica biodegradabile nel liquame influente;
• concentrazione della sostanza organica che si desidera nell’effluente depurato;
• caratteristiche di biodegradabilità del liquame da depurare;
• caratteristiche di bioflocculazione ed ispessimento del fango attivo;
• condizioni fisico-chimiche del liquame (pH, temperatura. presenza di sostanze inibenti, ecc.).

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La scelta del valore di carico del fango Fc nell’espressione (2) si effettua in base alle considerazioni
che seguono:
 se Fc è basso ( 0,1 kgBOD/KMLSS·d) si ha una scarsa disponibilità di substrato per la biomassa e, di
conseguenza, un elevato rendimento di abbattimento (il poco substrato viene ossidato
completamente). I microrganismi costituenti la biomassa, avendo poco substrato di cui nutrirsi,
utilizzano le risorse endogene contribuendo in tal modo a produrre un fango ben stabilizzato (cioè
meno ricco di sostanza organica). È possibile infine l’istaurarsi dei fenomeni inerenti l’abbattimento
dell’ammoniaca (nitrificazione). Di contro, per ottenere un Fc basso a parità di carico in ingresso
(Q·BOD) e di concentrazione di biomassa (MLSS), è necessario disporre di grandi volumi di ossidazione
(V);
 se Fc è medio-alto ( 0,3 kgBOD/KMLSS·d) si ha un’elevata disponibilità di substrato per la biomassa
che, pur conseguendo buoni rendimenti depurativi, non riesce ad ossidare tutta la sostanza organica
presente. In ogni caso si ha una forte produzione di fango ancora putrescibile che deve essere
stabilizzato separatamente. È inoltre pressoché inibita la possibilità di instaurarsi dei fenomeni di
nitrificazione biologica (pur fortemente dipendenti dalla temperatura).
La scelta del valore della concentrazione di biomassa espressa in MLSS è orientata ad ottenere
un valore più elevato possibile (per ridurre il volume V) ed è limitata da due fattori:
- la necessità di mantenere nella vasca condizioni aerobiche (diventa problematico se il valore
di MLSS è elevato);
- la necessità di garantire la separazione della biomassa dall’effluente nella sedimentazione
secondaria (difficoltosa se il valore di MLSS è troppo elevato, a meno di sovradimensionamenti
del decantatore stesso). Pertanto, il valore di MLSS viene generalmente mantenuto
nell’intervallo di 3000÷5000 mg/l.

Tempo di ritenzione (TR)


Il tempo di ritenzione TR (o di residenza idraulico) nella vasca di aerazione viene definito come il
tempo (in ore) di ritenzione del liquame nel comparto di aerazione, cioè:
TR [h] = V/Qi
I tempi di ritenzione del liquame nella vasca di aerazione, quali risultano dalla formula
precedente, sono tempi di ritenzione “convenzionali” o “nominali”, ma non tempi reali; questi
ultimi sono più ridotti perché dipendono dall’entità della portata di ricircolo.
Come è intuitivo, i tempi di ritenzione richiesti risultano tanto più elevati quanto maggiore è la
concentrazione di BOD5 nei liquami in arrivo (ovvero quanto minore è il rendimento del
trattamento primario) e quanto minore sono la concentrazione del fango nella miscela aerata e
il fattore di carico organico.

Età del fango ()


L’età del fango viene definito come rapporto tra il fango presente nella vasca di aerazione ed il
fango estratto dall’intero sistema e rappresenta il tempo medio in cui il fango resta nel reattore.
È necessario che l’età del fango sia superiore al tempo di ritenzione idraulico; tale effetto è
ottenibile solo mediante la portata di ricircolo Qr che reimmette nel sistema il fango
sedimentato. Pertanto, il parametro età del fango () viene generalmente calcolato nel modo
seguente:
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 [d] = V  MLSS/(Qw  SSr + 24 Qi  SSe)
dove:
Qi: portata di liquame influente alla vasca di ossidazione [m³/h]
Qw: portata del fango di spurgo [m³/d]
SSr: concentrazione del fango di ricircolo [mg/l]
SSe: concentrazione dei solidi sospesi totali in uscita nell’effluente finale [mg/l]

Efficienza di rimozione del BOD5


La quantità di inquinante rimosso, in termini di BOD 5 o di altri parametri (COD), da una data
sezione dell’impianto, o dall’impianto nella sua globalità, viene espresso come abbattimento
percentuale:
% BOD5abb.= 100·(BOD5in - BOD5out)/BOD5in
dove:
BOD5abb : valore del BOD abbattuto
BOD5in : valore del BOD in ingresso alla sezione di trattamento
BOD5out: valore del BOD in uscita dalla sezione di trattamento

La percentuale di riduzione di BOD5 è legata al fattore di carico organico (Fc) dalla seguente
relazione matematica di Hörler-Wuhrman:
% BOD5abb.= T/(0,7+T) * 1,05/(1 + 0,2 *
_________________________________________
√24*Q*BOD/MLSS*(Vn+((COD/TKN)/10)*Vdn)

da cui deriva la curva di rendimento di rimozione del BOD5 in funzione del fattore di carico
organico:
1,1
1
0,9
0,8
0,7
%BOD abb

0,6
0,5
0,4
0,3
0,2
0,1
0
0 5 10 15 20 25 30 35 40
Temperatura T [°C]

Fig. 3 – Curva di rendimento di rimozione del BOD5 in funzione di Fc secondo Hörler-Wuhrman (modificata)

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Ossigeno disciolto (OD)
L’ossigeno disciolto (OD) rappresenta la concentrazione di ossigeno molecolare che si trova in
soluzione nell’acqua.
Si tratta di un parametro molto importante, in quanto condiziona la vita di tutti gli organismi
presenti nell’acqua.
Gran parte dei microrganismi che agiscono nei processi depurativi biologici si sviluppano
adeguatamente solo con concentrazioni di ossigeno pari a 1-2 mg/l.
La scelta del valore di riferimento della concentrazione di OD nella vasca di aerazione deve tener
conto di diversi obiettivi:
1. garantire alla biomassa batterica l’ossigeno necessario per la respirazione ed il catabolismo;
2. favorire la crescita batterica di microrganismi flocculanti e ben sedimentabili;
3. evitare l’emissione di odori sgradevoli
4. evitare inutili sprechi energetici per fornire ossigeno non necessario.

Temperatura del liquame


La temperatura del liquame influenza il processo a livello biochimico e microbiologico, almeno
entro certi limiti (10-30°C). In genere, ad un aumento della temperatura corrisponde un aumento
della velocità delle reazioni biologiche e viceversa. Per temperature inferiori ai 10°C si ha un
notevole rallentamento della velocità del processo, mentre dai 10 ai 30°C la velocità catabolica e
anabolica aumenta di circa il doppio per ogni incremento di 10°C. Il campo di temperature
ammissibili varia tra 4 e 40°C.
Gli effetti più dannosi vengono provocati da variazioni della temperatura del liquame influente
relativamente piccole, ma repentine.
Si deve ricordare però che, a fronte di elevate escursioni notte/giorno della temperatura
atmosferica, normalmente le escursioni termiche nei liquami di fognatura sono più contenute.
Anche per temperature esterne di -10°C, che si protraggano per diversi giorni, raramente i
liquami civili scendono a temperature inferiori a 7-8°C, ad eccezione di quanto avviene nelle zone
interessate dallo scioglimento delle nevi, nelle quali tale periodo è piuttosto critico per gli
impianti a fanghi attivi, specialmente per quelli che attuano la rimozione dell’azoto.

pH
Come è noto, il pH esprime la concentrazione idrogenionica di una soluzione, cioè il suo carattere
di acidità/basicità. Questo parametro influenza notevolmente la funzionalità dei processi
biologici agendo su diversi meccanismi.
Dal punto di vista biochimico, il pH influenza la velocità delle reazioni enzimatiche, sia anaboliche
che cataboliche, poiché ogni enzima ha un suo optimum di attività ad un determinato valore di
pH.
Dal punto di vista dell’ecologia microbica, il pH influenza la composizione delle popolazioni che
popolano i fiocchi del fango attivo e, soprattutto, è in grado di selezionare gruppi batterici con
differenti caratteristiche di sedimentabilità e bioflocculazione del fango attivo.
Gli effetti più dannosi vengono provocati da variazioni del pH del liquame influente relativamente
piccole, ma repentine.
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Il processo a fanghi attivi opera senza diminuzioni di efficacia nel campo di pH 6,8 - 8, purché non
si verifichino repentine oscillazioni entro questo campo: in genere il valore più comune è intorno
a pH 7,5.
Inoltre, il fango attivo è in grado di tamponare brevi immissioni di flussi a pH estremi (da 1 a 11),
senza mostrare grandi variazioni della concentrazione idrogenionica nelle vasche di aerazione.
Spesso però, in seguito a shock da pH (tanto più pericoloso quanto più esiguo è il tempo di
ritenzione idraulico), può capitare che il sistema non venga danneggiato a livello biochimico
(buon livello respirometrico o di altri parametri di attività), ma mostri invece patologie nelle
caratteristiche di sedimentabilità e bioflocculazione che si manifestano con l’emissione di un
effluente torbido e/o ricco di solidi sospesi. In questi casi occorre predisporre sistemi di
correzione del pH tramite aggiunta di reagenti, oppure con l’utilizzo di una vasca di
equalizzazione dei massimi.
In entrambi i casi, occorre un sensore di pH anche all’interno di tali vasche: i valori di riferimento
da mantenere dipendono dalla durata dei massimi acido/base.
A titolo di riferimento, concentrazioni impulsive di pH<3 o pH>10 di breve durata (10-15’),
possono essere regolati fissando valori compresi tra 6,5 e 8,5.

In Tab. 1 vengono riportati per ciascuna classe (fattore di carico organico) di processo a fanghi attivi i
valori tipici dei parametri di riferimento, sia nel caso di reattore a mescolamento completo, sia nel caso
di reattore con flusso a pistone.

Fattore di Sicurezza secondo Gujer


Il fattore di Gujer permette di valutare capacità del sistema di nitrificare l’azoto ammoniacale
presente nel liquame.

SFGujer =  · max · fta


dove:
 : età del fango [d]
max = 0.47 [d-1] : velocità massima di crescita della biomassa autotrofa a T= 15°C
fta = 1.103(T-15) : funzione che considera la dipendenza dalla temperatura della crescita batterica

I valori di riferimento sono:


Se SFGujer < 1 Nitrificazione assente;
Se 1  SFGujer  2 Nitrificazione critica;
Se SFGujer > 2 Nitrificazione favorita.

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Indicatore BOD5_in-nitr/TKNin-nitr
Un parametro da considerare con attenzione per valutare il corretto funzionamento del reattore
di nitrificazione è la concentrazione della biomassa nitrificante che dipende dall’età del fango e
dal rapporto BOD5_in-nitr/TKNin-nitr tra BOD5 e TKN in ingresso al reattore di nitrificazione.
BOD5/TKN regola il rapporto tra la biomassa nitrificante e quella eterotrofa (costituita sia da
batteri denitrificanti, sia da quelli che ossidano le sostanze organiche).

BOD5_in-nitr/TKNin-nitr= [(BOD5_in ·Qmed(24h) · 24/1000)·(ΔNO3·4.3)] /


(TKNin · Qmed(24h) · 24/1000)
dove:
BOD5_in-nitr : concentrazione equivalente di carico organico in ingresso al reattore di nitrificazione [mg/l]
TKNin-nitr : concentrazione di azoto organico ed ammoniacale in ingresso al reattore di nitrificazione [mg/l]
Qmed(24h) : portata di liquame media giornaliera [m3/h]
ΔNO3·4.3 : quota parte di BOD consumato nella denitrificazione [Kg/d]

Con ΔNO3 = ΔTKNelim - (N-NO3_u · Qmed(24h) · 24 / 1000)


N-NO3-u = azoto nitrico uscente [Kg / d]
TKNelim = azoto ammoniacale ed organico che deve essere nitrificato [Kg/d]
ΔTKNelim = [24 · Qmed(24h) · TKNi - TKNu / 1000] - Nsint
Nsint : quantità di azoto ammoniacale utilizzata dai batteri eterotrofi per il fabbisogno di sintesi (assunta
pari al 5% del BOD rimosso in aerazione [Kg / d]
Nsint = 24 · Qmed(24h)  0.05  BOD5 / 1000
0.05  BOD5 = frazione di azoto impiegata dai batteri eterotrofi per la loro sintesi batterica
BOD5 = BOD abbattuto [mg/l]
TKNi = azoto ammoniacale ed organico in ingresso alla fase biologica (mg/l)
TKNu = azoto ammoniacale ed organico in uscita dalla fase biologica (mg/l)

I valori di riferimento sono:

Se 0 < BOD5_in-nitr/TKNin-nitr < 3 Nitrificazione limitata;

Se 3  BOD5_in-nitr/TKNin-nitr  5 Nitrificazione favorita;

Se BOD5_in-nitr/TKNin-nitr > 5 Nitrificazione limitata.

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Classe di Fc FCV MLSS TR TRS Età del Aria da R [%]  BOD5
processo di Sistema di fango fornire [%]
depurazione a Carico Carico Conc. Della Tempo di Tempo x Rapp.
aerazione
org. vollum. biomassa residenz [d] [m3/Kg Ricircolo efficienza
fanghi attivi a idr. [h] Concentr BOD5ri fanghi di

G. Mappa
MAG. 2021
[KgBOD5/ [KgBOD5 [mg/l] mo]
[d Kg/m3] rimozione
/m3d]
KgMLSS
a Mescolamento Completo
d]
Ad alto Con 0.35 – 0.6 0.9 – 2.1 2500 – 3500 0.5 – 4 0.05 – 0.6 5 – 10 100 – 500 75 – 90
carico aeratori
meccanici e oltre

A medio A diffusione
carico d’ aria o 0.2 – 0.35 0.7 – 1.8 3500 – 5000 4–7 0.6 – 1.46 5 –15 35 25 – 100 85 – 95
con aeratori
(convenzionale)
mecc.
Discontinuo Con 0.2 – 0.6 0.8 – 2 3500 – 5000 3–5 0.44 – 1.0 5 – 15
aeratori
meccanici
A basso A diffusione 75 –
carico d’ aria o 0.14 – 0.20 0.5 – 1 3500 – 5000 7 – 10 1.0 – 2.1
110
con aeratori
(nitrificazione)
mecc.

Ad aerazione A diffusione
d’ aria o 0.05 –0.14 0.2 – 0.8 4000 – 6000 18 – 36 3.0 – 9.0 20 – 30 75 – 150 75 – 95
prolungata
con aeratori
mecc.

QUADERNO TECNICO
Con Con

(dal Passino modificato).


0.25 – 0.1 1.6 – 4.0 6000 - 8000 1- 3 0.25 – 1.0 8 – 20 25 –50 85 – 95
ossigeno aeratori
puro meccanici

Con Flusso a Pistone

Depurazione Acque Reflue Nitro-Denitro CAS


Convenziona A diffusione
le con flusso d’ aria o 0.2 – 0.4 0.3 – 0.6 1500 – 3000 4–8 5 – 15 50 – 60 25 – 50 85 – 95
a pistone con aeratori
mecc.
Stabilizzazio A diffusione 1000 – 3000 0.5 – 1
ne con d’ aria o 0.2 – 0.6 0.9 – 1.2 5 – 15 50 25 – 100 80 – 90
4000 – 3–6

Tab. 1 – Riassunto delle condizioni di lavoro per diverse soluzioni impiantistiche


contatto con aeratori
mecc. 10000

A carico A diffusione 0.2 – 0.4 0.6 – 0.9 2000 - 3500 3–5 5 – 15 30 - 45 25 – 75 85 – 95


progressivo d’ aria

Rev.: 10.0
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1.3 – Parametri di Regolazione

Regolazione della Concentrazione del Fango Attivo

Qi SSTs
p AE (Qi +Qr)MLSS (Qi – Qw)SSe
SS
2 (Qr + Qw)SSr

QwSSr
QrSSr R/W
1

Fig. 4 - Superfici di controllo (1) e (2) di riferimento per il bilancio della biomassa

Consideriamo il bilancio della biomassa attraverso la superficie di controllo (1):


Dal bilancio al tempo t risulta:

(Variazione della biomassa) = (Biomassa liquame influente = 0)+ (Biomassa prodotta) -


(Biomassa in uscita con l’effluente) - (Biomassa in uscita con i fanghi di supero)

si può scrivere:

(d MLSS/dt) = (Qi SSTsp/V +   MLSS - (Qi-Qw) SSe/V - Qw SSr/V


Per quanto riguarda la biomassa prodotta, ricordando che il tasso di crescita

 = d X/(X  dt) = m S/(Ks +S) - Kd

dS/dt = (1/Y) m S X/( Ks +S)


si ha che la biomassa prodotta si scrive (con Kd tasso di respirazione endogena [1/d]):

dX/dt =  X = Y dS/dt - Kd X

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In definitiva:

MLSS = d MLSS/dt = 24  Y  Qi (BOD5in- BOD5out)/V - Kd  MLSS

cioè:

Biomassa Specifica Prodotta:


P [KgMLSS/m³ d] = 24  Qi  y (BOD5in-BOD5out)/(1000 V)
dove al posto di Y ed il termine Kd MLSS (respirazione endogena) si pone:

y: Rendimento Netto di crescita [KgMLSSeff./KgBOD] - y varia generalmente tra 0.6 e 0.9 e


assume valori differenti a seconda della temperatura, e se è presente la sedimentazione primaria.
Di seguito sono riportati gli andamenti di y in funzione della temperatura, del fattore di carico Fc
e della presenza o meno della sedimentazione primaria.

Fig. 5 – Relazione tra y, T e ed Fc per un refluo chiarificato

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Fig. 6 – Relazione tra y, T e ed Fc per un refluo grezzo

L’equazione per la determinazione del valore y ha tale espressione:

y = f(Fc,T) = a(T)Fcb(T)

di seguito è riportata la tabella con le espressioni di a e b

Sed. Primaria presente Sed. Primaria assente

a 1.274968-0.016576T 1.566-0.0216T

b 0.22652-0.0007773T 0.21333-0.0006905T

Tab. 3.2 – Valori dei parametri nell’espressione di y in funzione di T e Fc

Allora il precedente bilancio di biomassa si scrive con riferimento a t = 1 h e al nuovo valore di


MLSS’:
MLSS’ [mg/l]=MLSS+(QiyBOD5/V-(Qi–Qw/24)SSe/V-QwSSr/24V) t
da cui la Portata Fanghi di Supero:

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Qw [m³/d] = 24[V(MLSS- MLSS’)/t + Qi  y BOD5 - Qi SSe]/(SSr - SSe)
dove:
y : espressione precedente
Qi = Portata liquame influente in [m³/h]
Qw = Portata fanghi di supero in [m³/d]
t = 1h

Considerando invece, il bilancio di biomassa attraverso la superficie di controllo (2) si ha:


(d MLSS/dt) = Qi SSTsp/V + Qr SSr /V +  MLSS - (Qi+Qr) MLSS/V

In regime stazionario (d MLSS/dt 0), trascurando la crescita di biomassa ( MLSS  0) e la


biomassa nell’influente (SSTsp  0), si ha:
Qr SSr = (Qi+Qr) MLSS

da cui si ottiene l’espressione completa del:

Rapporto di Ricircolo Fanghi:


R = Qr/Qi  MLSS/(SSr- MLSS)
Per “regolare” la concentrazione del fango attivo nella vasca di aerazione
normalmente si agisce sulla portata di ricircolo Qr, mentre la portata di spurgo
Qw viene utilizzata per bilanciare la produzione di biomassa. In realtà, si dimostra
che la regolazione di Qr può avvenire (se l’impiantistica lo consente) entro piccoli range d’azione.

In effetti, se consideriamo che in condizioni stazionarie (dMLSS/dt  0) a regime si ha:

Qw [m³/d]  24 Qi (y BOD5- SSe)/(SSr – SSe)

considerando che da R  MLSS/(SSr - MLSS), si ricava che:

SSr  (R+1) MLSS/R


e ponendo:
 = 24 Qi-med (y BOD5-med- SSemed)/MLSSmed
si ricava che la Portata di Fango di Supero che deve essere spurgata ogni giorno
(compatibilmente con la portata delle pompe installate) risulta:
Qw[m³/d]    R/(R+1) [R1]
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D’altra parte, è possibile ottenere piccole variazioni della concentrazione di MLSS in aerazione
(trimming) operando sulla portata di ricircolo Qr.
Infatti, dalla relazione R MLSS/(SSr -MLSS), considerando SSr e Qi circa costanti (rispetto al
periodo di tempo in cui si opera la regolazione), si ricava che:

MLSS (t)  Qr(t) SSr/[Qr(t)+Qi] [R2]

Fig. 7 - Regolazione della concentrazione della biomassa MLSS al variare della portata di ricircolo dei fanghi

N.B: in realtà, la relazione [R2] è utilizzabile solo per condizioni del fango attivo lontane dal Bulking ( SVI)
e per valori di Qr << 3 Qi, vale a dire per R << 3.

Regolazione della Concentrazione dell’Ossigeno Disciolto


In condizioni stazionarie, in un processo tradizionale a fanghi attivi, il bilancio dell’ossigeno nel
reattore biologico si esprime nel seguente modo:
(O2 trasf. miscela aerata)=(O2 biodegrad. substrato)+
+ (O2 respiraz. endogena)+(O2 ossidaz. N-NH4)
In genere, per la richiesta di ossigeno si fa riferimento alla seguente espressione:
RO2 [Kg/d] = aT24Qi (Si - Su) + bhT VX + c Nox
dove:
aT = a201,02(T-20) [Kg O2/Kg BOD5d-1];
a20 = 0,5 [Kg O2/Kg BOD5d-1]: coefficiente di respirazione attiva a 20°C;
bhT = bh201,084(T-20) : coefficiente di respirazione endogena [Kg O2/Kg MLSSd-1]*;
bh20 = 0,1 [Kg O2/Kg MLSSd-1]*: coefficiente di respirazione endogena a 20°C;
X = concentrazione della biomassa nel reattore di nitrificazione [Kg MLSS/m 3]*;
Qi = portata liquame influente [m³/h];
V = volume della vasca d’aerazione [m³];
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Nox = azoto ammoniacale ed organico che deve essere nitrificato [Kg TKN/d];
c = 4,57 [ Kg O2/Kg TKN];
Si = Substrato organico biodegradabile in ingresso alla fase biologica [KgBOD 5/m³];
Su = Substrato organico biodegradabile in uscita alla fase biologica [KgBOD 5/m³].

(T-20) ΔBOD 5 (T-20) MLSS  ΔTKN − 0.05  ΔBOD 5 


Ro2 [Kg/d] = 0.5  1.02    Qi  + 0.1  1.084 V + 4.57  24  Qi   
1000 1000  1000 
dove:
0.05BOD5 = frazione di azoto impiegata dai batteri eterotrofi per la loro sintesi batterica;
BOD5 = BOD abbattuto [mg/l];
TKN = TKN rimosso [mg/l];
MLSS = concentrazione dei solidi sospesi totali in aerazione [mg/l] *.
*
meglio se espressi in termini di MLVSS

Il terzo termine di richiesta d’ossigeno è legato all’abbattimento dell’azoto ammoniacale (caso di


nitrificazione).
Il fabbisogno è in ogni caso legato al fattore di carico organico Fc e per liquami urbani vale quanto
indicato nella seguente tabella:

Fc [Kg BOD/KgSS d] KgO2/KgBOD abb.

< 0.1 2.0 - 2.3

0.1 - 0.3 1.5 - 1.8

> 0.3 1,2 - 1.5

Tab. 3 -.Richiesta di ossigeno in funzione del fattore di carico organico

Il calcolo della richiesta di ossigeno in condizioni standard avviene secondo tale formula:
S.O.R. [Kg/d]= RO2 /K
dove K ha la seguente espressione
 1013.3 − 0.10133 H 
β    CSl − OD
K = α 1.024(T − 20)
  1013.3 
CST
dove
 = fattore di trasferimento di ossigeno;
 = fattore correttivo della concentrazione di ossigeno in condizione di saturazione;
H = Altitudine [m];
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Cst = Concentrazione di Ossigeno a saturazione in acqua pulita nelle condizioni standard [mg/l];
Csl = Concentrazione di Ossigeno a saturazione in acqua pulita alla temperatura operativa [mg/l];
OD = Ossigeno disciolto in vasca [mg/l];
T = temperatura di processo.

Nel bilancio energetico dell’ossigeno bisogna tener conto di altri due importanti fattori:

> Energia Minima di Agitazione per mantenere il fango attivo in sospensione, si deve verificare
che si abbia Emin = 30 [W/m³]

> Efficienza di Ossigenazione che si esprime nel seguente modo:

o= 100 (O2 assorbito/O2 fornito)

Operativamente la richiesta biochimica di ossigeno deve essere trasformata in termini di aria


necessaria per fornire un dato quantitativo di ossigeno.
Considerando che 1 m³ Aria = 280 g O2 si ha che (O2/Aria)= 0.28 [KgO2/m3aria] in condizioni
standard (T=293 K, P=1atm).
Pertanto, considerando il rendimento app. dell’apparecchiatura per il trasferimento dell’aria alla
miscela aerata, si ha che la portata d’aria necessaria viene calcolata nel modo seguente:

Qaria [m³/d] = RO2 [Kg/d]/(0.28 app.)

Ad es.:
• Aerazione a Bolle Fini: app = 0.110
• Aerazione a Bolle Medie:  app = 0.065
• Aerazione Bolle Grosse: app = 0.055
Il dimensionamento dell’aeratore o il numero di aeratori si ottiene dalla potenza richiesta (v.
valori di riferimento della resa operativa nella tabella seguente):

PO2 [kW] = RO2 [kg/h]/O2- op [kgO2/kWh]


Cond. Oper. Medie
Tipo di Aerazione Condizioni Standard
 O2- op
Bolle Fini 1.7 2.2 1.2  1.5
Bolle Medie 1.1 2.4 0.8  1.1
Bolle Grosse 0.9  1.2 0.7  1.1
Turbine (mecc. asse vert.) 1.5  2.0 1.2  1.7
Spazzole (mecc. asse orizz.) 1.8  1.9 1.4  1.6
Tab.4 - Resa Indicativa di Ossigenazione per kWh dei diversi sistemi di aerazione in condizioni standard e operative
(Vismara, 1988)

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La valutazione indicativa della potenza del motore elettrico dell’aeratore si ottiene
considerando:

Po2 [kW]<40 kW → Pm [kW] = Po2 + 25% Po2

40  Po2 [kW]  100 kW → Pm [kW] = Po2 + 15% Po2

Po2 [kW] > 100 kW → Pm [kW] = Po2 + 10% Po2

Verifica delle Prestazioni Operative


L’obiettivo fondamentale della depurazione biologica è quello di mantenere elevato e costante il
rendimento depurativo e ciò si traduce, come già detto, nel mantenere costante il fattore di
carico organico Fc:

(dep = const)  (Fc = cost)

Area di Lavoro della Concentrazione del Fango Attivo “MLSS”


La caratterizzazione del range di valori di MLSS che consente di raggiungere l’obiettivo fondamentale al
variare della portata trattata Qi [m³/h] è determinabile considerando la variazione massima e minima di
BOD5 che interessa l’impianto (in genere BOD5min/max=100300 [mg/l] da liquami deboli a forti).
Così si ottiene per ogni istante t e per Fc= cost. e V = cost.:
MLSS(t)min/max= (24·BOD5min/max/Fc)·(Q(t)/V)

ponendo: KTmin/max = 24·BOD5min/max/Fc

si ha:
[I] MLSS(t)min/max [mg/l] = KTmin/max· Q(t)/V

In altri termini la concentrazione di MLSS dei fanghi attivi deve essere regolata tra un massimo
ed un minimo “fisiologico” per l’impianto in esame, in accordo alla relazione (I) per un prefissato
valore caratteristico di BOD5min/max/Fc dell’impianto.

L’Area di Lavoro del Mixed Liquor Suspended Solids MLSS=(Qi) risulta così delimitato dai valori
min-max della portata trattata e dai valori MLSSmin/max, calcolati dalla (I):

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Fig. 8 - Area di lavoro della concentrazione della biomassa MLSS al variare della portata influente

Indicatore di Prestazione del Fango

Se nel intervallo di portata influente [Qi min, Qimax] indichiamo con:


IPMLSS = (MLSS - MLSSmin) / (MLSSmax -MLSSmin)
Risulta che IPMLSS varia nell’intervallo [0, 1] e raggiunge il valore ottimale intorno a 0.5.

Area di Lavoro della Concentrazione di ossigeno nel Fango Attivo: “OD”


Il valore della concentrazione di ossigeno disciolto OD nel reattore biologico è correlato a
differenti fattori ambientali e di esercizio: ogni tipo di processo a fanghi attivi richiede, per
ottenere un funzionamento ottimale, un range ottimale di valori di OD.
Ci sono oggettive restrizioni sui valori eccessivi di OD per le note ragioni di risparmio energetico,
ma anche sui valori bassi di OD a causa del possibile instaurarsi di condizioni patologiche di
Bulking o di Rising.
Nella figura 9 viene riportata l’area di lavoro del reattore biologico e il valore di Fc e di OD che
non producono condizioni per lo sviluppo di Bulking e viceversa.

Fig. 9 - Area di funzionamento in condizioni di possibile bulking rispetto ai possibili valori di Fc e OD

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Dalle precedenti considerazioni, imponendo che l’ossigeno disciolto deve assumere valori
all’interno dell’area di non-bulking, considerando un margine di sicurezza, si ottiene una
relazione del tipo:
OD  10 Fc
da cui, indicando con: KOmin/max = 10·(24 ·BOD5min/max/ MLSSmed)

Si ha:
[II] OD(t)min/max[mg/l]  KOmin/max· Q(t)/V
Analogamente al caso precedente degli MLSS, si ottiene una relazione semplificata che indica
come la concentrazione di ossigeno nel reattore biologico deve variare tra un minimo ed un
massimo in funzione della portata e del rapporto BOD5min/max/MLSS, dove MLSS corrisponde al
valore medio corrispondente all’Fc caratteristico dell’impianto.

Fig. 10 - Area di lavoro della concentrazione dell’ossigeno disciolto al variare della portata influente

Rapporto Solidi Volatili/Solidi Totali [MLSSV/MLSST]


Il rapporto Solidi Volatili/Solidi Totali nel reattore biologico e nei fanghi di ricircolo/spurgo,
ovvero MLSSV/MLSST e SSVr/SSTr, dipende da principalmente dai seguenti fattori:
a) presenza o meno della fase di sedimentazione primaria: è evidente come nel caso di presenza
di sedimentazione primaria, nella quale vengono allontanati i solidi sedimentabili, abbia un
rapporto di solidi volatili più elevato (SSV/SST  0,85 rispetto a SSV/SST  0,75 nel liquame
grezzo )
b) età del fango , ovvero dal fattore di carico organico Fc: maggiore è il grado di stabilizzazione
del fango (, Fc), minore è il rapporto SSV/SST.

Sulla base di valutazioni euristiche si trova che l’andamento del rapporto volatili/totali nel
reattore biologico è dato dalla seguente espressione:

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MLSSV/MLSST = Fc/(K1+Fc)
dove: K1 = 0,035 nel caso di assenza di Sedimentazione Primaria
K1 = 0,018 nel caso di presenza di Sedimentazione Primaria

SSVr/SSTr = MLSSV/MLSST (1- /(K2+))


dove: K2 = 300 in prima approssimazione
 età del fango in giorni

Riportando su un grafico l’andamento delle precedenti espressioni, si ha:

0.001

Con Sedimentazione Primaria


0.001
MLSSV/MLSST

0.001 Senza Sedimentazione Primaria

0.001

0.000

0.000

0.000
0.000 0.000 0.000 0.000 0.000 0.001

Fc

Fig. 11 – Rapporto MLSSV/MLSST nel reattore biologico

0.001
%SSV/SST*(MLSSV/MLSST)

0.001

0.001

0.001
0 5 10 15 20 25 30 35 40

Età

Fig. 12 – Rapporto SSVr/SSTr nei fanghi di Ricircolo e Supero

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2. TRATTAMENTI SPINTI PER LA RIMOZIONE DELL’AZOTO (Denitro-Nitro)

2.1 – Algoritmi di Calcolo del Volume del Reattore Biologico Denitro/Nitro


Dimensionamento del Volume della Fase di Ossidazione (Nitrificazione)
Ai fini della progettazione si dovranno considerare i seguenti parametri: BODi; TKNi;
Inoltre, si dovranno stabilire i seguenti valori che si vogliono realizzare in uscita: BODu; TKNu;
dove:
BODi = concentrazione equivalente di carico organico in ingresso alla fase biologica (mg/l)
TKNi = concentrazione di azoto organico ed ammoniacale in ingresso alla fase biologica (mg/l)
BODu = concentrazione equivalente di carico organico in uscita alla fase biologica (mg/l)
TKNu = concentrazione di azoto organico ed ammoniacale in uscita alla fase biologica (mg/l)

Per calcolare il livello di nitrificazione , viene presa in considerazione la velocità di nitrificazione stessa che
può essere calcolata secondo la formula generale:
vnT=24vn20[TKNu/(KTKN+TKNu)][OD/(KO+OD)]n(T-20)[1-0.833(7.2-pH)]

dove:
vnT = velocità di nitrificazione alla generica temperatura T [KgTKN/KgSS d]
vn20 = velocità di nitrificazione, in assenza di fattori limitanti, alla temperatura di riferimento di 20 gradi:
mediamente 0.075 [KgTKN/KgSS h]
OD = concentrazione di ossigeno disciolto mantenuta in vasca (mg/l): in genere almeno 2.0 mg/l
KTKN = costante di semisaturazione relativa all'ammoniaca, pari a 0.5 mg/l
KO = costante di semisaturazione relativa all'ossigeno disciolto, pari a 1.0 mg/l
T = temperatura di esercizio (°C)
n= coefficiente di correzione relativo alla temperatura, pari a 1.12 (adimensionale)

La quantità di azoto ammoniacale che deve essere ossidata, ossia nitrificata, (Nox) è costituita da quella
alimentata alla fase biologica (Ni), diminuita di quella che viene allontanata con lo scarico (Nu) e di quella
utilizzata dai batteri eterotrofi per il fabbisogno di sintesi (Nsint).

Quest'ultima può essere assunta pari al 5% del BOD rimosso in aerazione (C:N:P = 100:5:1), per cui risulta:
Nsint = (TKNi -TKNu ) eterotrofi = 0,05BOD5
In realtà, risulta:
Nsint = 0,05BOD5 per BOD/TKN  [0, 12]
Nsint = (0,0766-0,0022  BOD/TKN) BOD5 per BOD/TKN  [12, 30]
Nsint = 0,01BOD5 per BOD/TKN >30

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Per semplicità, considereremo il fattore 0,05, pertanto:
Nox =TKNelim = [24 Qi  (TKNi - TKNu) / 1000] - Nsint
TKNelim = 24 Qi [(TKNi - TKNu)- 0,05 BOD5]/ 1000
dove:
Qi = portata liquame influente [m³/h]
Nox = azoto ammoniacale ed organico (TKNelim) che deve essere ossidato (Kg/d)
TKNi = azoto ammoniacale ed organico in ingresso alla fase biologica (mg/l)
TKNu = azoto ammoniacale ed organico in uscita dalla fase biologica (mg/l)
Nsint = azoto ammoniacale ed organico sintetizzato (Kg/d)

La biomassa necessaria ad ottenere il voluto livello di nitrificazione risulta perciò:


X = Nox / (f  vnT)
dove:
X = biomassa che deve essere garantita nel reattore di nitrificazione (Kg);
f = frazione di batteri nitrificanti sulla biomassa totale (adimensionale).

Per utilizzare tale formula è necessario stabilire la frazione “f” di batteri nitrificanti (sulla biomassa totale)
che è pari a:
f = [1 + (BODi - BODu) / (TKNi -TKNu)  (Y/Yn)]-1
dove:
BODi = concentr. equivalente di carico organico in ingresso alla fase di nitrificazione (mg/l)
BODu = concentr. equivalente di carico organico in uscita alla fase di nitrificazione (mg/l)
TKNi = concentr. azoto organico ed ammoniacale in ingresso alla fase di nitrificazione (mg/l)
TKNu = concentr. di azoto organico ed ammoniacaie in uscita alla fase di nitrificazione (mg/l)
Y/Yn = rapporto dei coefficienti di crescita cellulare dei batteri totali e di quelli nitrificanti (adimensionale), valore
che può essere assunto pari a 3.7 (Y = 0.88 g SS/g TKN); Yn = 0.24 g SS/g TKN)

Ad es.: sapendo che BODi = 420 mg/l, fissato BODu = 40 mg/l, TKNu = 11 mg/l e Y/Yn = 3.7, per TKNi = 60
mg/l si ha f=0.033676.
Il valore “f” rappresenta, come già detto, la percentuale della biomassa presente che è costituita da batteri
nitrificanti. Stabilita la quantità di biomassa, sarà possibile, dopo aver determinato la concentrazione di
solidi totali che deve essere garantita, calcolare il volume del bacino di nitrificazione-ossidazione:

VNIT = 1000  X/MLSS = 1000  TKNelim / (MLSS  f  vnT)


dove:
VNIT= volume del bacino di nitrificazione [m³]
Xn = biomassa nitrif. che deve essere garantita nel reattore di nitrificazione [Kg]

N.B.: La concentrazione della biomassa totale MLSS nel reattore viene scelta tra 6 e 20 KgSST/m3, secondo quanto
consigliano le stesse aziende produttrici di membrane.

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Come verifica viene calcolata l’età del fango  nel processo biologico:
 [d] = 1/(u - Kd)
dove (u - Kd) rappresenta la velocità di crescita netta del fango (giorni-1)
L’età minima del fango, in funzione della temperatura T, per consentire la nitrificazione può essere
espressa dalla seguente relazione:
min = 1.54  (1.12)20-T  (OD+1)/(OD  (1-0.833  (7.2-pH))) 
min = 2,769  (1.12)20-T

Dimensionamento del Volume della Fase di Denitrificazione


Viene presentato il calcolo per il dimensionamento di un reattore di pre-denitrificazione per liquami di
tipo domestico senza apporto di carbonio dall'esterno.
Si considerano i seguenti parametri: BODi; TKNi; N-NO3i;
inoltre, si dovranno stabilire i seguenti valori che si vogliono realizzare in uscita: BOD u; Nu (costituito da:
TKNu e N-NO3u)
dove:
BODi = concentrazione equivalente di carico organico in ingresso alla fase biologica [mg/l]
TKNi = concentraz. di azoto organico ed ammoniacale in ingresso alla fase biologica [mg/l]
N-NO3i = concentrazione di azoto nitrico in ingresso alla fase biologica [mg/l]
BODu = concentrazione equivalente di carico in uscita dalla fase biologica [mg/l]
Nu = concentrazione dell’azoto totale in uscita dalla fase biologica (TKN u + N-NO3) [mg/l]
TKNu = concentraz. di azoto organico ed ammoniacale in uscita dalla fase biologica [mg/l]
N-NO3u= concentrazione di azoto nitrico in uscita dalla fase biologica [mg/l]

Per calcolare il livello di denitrificazione viene presa in considerazione la velocità di denitrificazione stessa
che può essere calcolata secondo la formula seguente:
vdT =24  vd20  [N-NO3_u/(Kn+N-NO3_u)]  [S/(KS+S)]  d(T-20)
dove:
vdT = velocità di denitrificazione alla generica temperatura T [KgN-NO3/KgSS d]
vd20 = velocità di denitrificazione, in assenza di fattori limitanti, alla temperatura di riferimento di 20 gradi:
mediamente pari a 0.003 [KgN-NO3/KgSS h]
N-NO3_u = concentrazione dell’azoto nitrico in uscita alla fase di denitrificazione [mg/l]
S = concentrazione del substrato carbonioso biodegradabile [mg/l]
Kn = costante di semisaturazione relativa ai nitrati, pari a 0.1 [mg/l]
KS = costante di semisaturazione relativa al substrato carbonioso, pari a 0.1 [mg/l]
T = temperatura d’esercizio (°C)
d= coefficiente di correzione relativo alla temperatura, pari a 1.12 (adimensionale)

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In definitiva si ha:
vdT=240.003[N-NO3_u/(0.1+N-NO3_u)][BOD/(0.1+BOD)]d(T-20)

La quantità di nitrati da ridurre si calcola come somma dei nitrati in ingresso e dell'ammoniaca ossidata,
cui vanno sottratti i nitrati voluti allo scarico:
Nrid = NNi + Nox - NNu
dove:
Nrid = nitrati N-NO3 che devono essere ridotti [Kg/d]
NNi = nitrati N-NO3_i presenti nel liquame in ingresso [Kg/d]
Nox = azoto organico ed ammoniacale TKNi da ossidare [Kg/d]
NNu = nitrati N-NO3_u ammessi allo scarico [Kg/d]

La biomassa necessaria ad ottenere il voluto livello di denitrificazione risulta perciò:


Xd = Nrid / vdT
dove:
Xd = biomassa che deve essere garantita nel reattore di denitrificazione [Kg]
Nrid = nitrati N-NO3 che devono essere ridotti [KgN-NO3/d]
vdT = velocità di denitrificazione alla generica temperatura T [KgN-NO3/KgSS d]
Stabilita la quantità di biomassa sarà possibile, dopo aver già calcolato la concentrazione di solidi totali
che deve essere mantenuta, ottenere il volume del bacino di denitrificazione:

Vden = 1000  Xd/MLSS = 1000  (N-NO3elim) / (MLSS  vdT)


dove:
Vden= volume del bacino di denitrificazione [m³]
Xd = biomassa che deve essere garantita nel reattore di denitrificazione [Kg]
Il BOD utilizzato per la denitrificazione è di circa 4÷5 Kg BOD per Kg di N-NO3 rimosso.
È preferibile, piuttosto che calcolare il minor carico in BOD risultante in ossidazione per il processo di
denitrificazione, definire il solo risparmio ottenibile come minor fabbisogno di ossigeno.

Verifica del Volume necessario per l’abbattimento del BOD


Prima di definire il volume totale bireattore MBR, è necessario verificare il fabbisogno relativo
all’abbattimento di BOD (richiesto a progetto), ovvero:
dati BODin, BODout, si ha che :
(BOD) = (BODin –BODout)/BODin
Considerando il fattore di carico organico Fc [kgBOD/kgSST) corrispondente a (BOD), si ha:
Vox = 24*Qi*BODin/(Fc*MLSS)
In genere Vox  Vnit; se dovesse invece risultare Vox > Vnit allora, in tal caso la cinetica del carbonio
risulterebbe predominante rispetto a quella della nitrificazione e, pertanto, bisognerà imporre il volume
più grande (Vnit=Vox)

Pertanto, il Volume totale dell’MBR risulta :

VTot = Vden + Vnit


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2.2 – Calcolo della Produzione dei Fanghi di Supero

Applicazione della Formula di "Metcalf & Eddy" (2003)


SPx,SSV [kgSSV/d] = [Yh *24*Qh*(S0-S)/(1+ kdh*fT*SRT )] + [fd*kdh*Yh *24*Qh*(S0 -S) *SRT/(1+
kdh*fT*SRT)] + [Yn*24*Qh*Nnitrificato)/(1+ kdn* fT *SRT)] + [nbSSV* ((SSV/SST) *SSTinbio)]

Ponendo:
A: contributo della Biomassa Eterotrofa: [Yh *24*Qh*(S0 - S)/(1+ kdh*fT *SRT )]
B: contributo dei Residui Cellulari: [fd * kdh *Yh *24*Qh*(S0 - S) *SRT/(1+ kdh * fT *SRT )]
C: contributo della Biomassa Autotrofa: [Yn*24*Qh*Nnitrificato)/(1+ kdn* fT * SRT )]
D: contributo SSV non-biodegradabili: [nbSSV* (SSV/SST*SSTinbio)]

dove:
• Yh [kgVSS/kgBOD] rendimento di crescita eterotrofa
• kdh [1/d] coefficiente di decadimento endogeno per gli organismi eterotrofi
• fT [-] = 1,04^(T-20) fattore correttivo di temper.
• fd [-] frazione di biomassa dalla lisi cellulare “cell debris”
• Yn [gVSS/gN-NH4] rendimento di crescita autotrofa
• kdn [1/d] coefficiente di decadimento endogeno per gli organismi eterotrofi
SSV/SST 0,75
Yh 0,4
kd 0,088
fd 0,15
Yn 0,123
Kdn 0,058
hbSSV 0,2

Si ha che la produzione di Fanghi di Supero in termini di SSV si può scrivere come:


SPx,SSV [kgSSV/d] = A + B + C + D
dove:
A= 42,45 [kgSSV/d]
B= 12,25 [kgSSV/d]
C= 4,62 [kgSSV/d]
D= 72,68 [kgSSV/d]

La produzione complessiva di Fango di Supero in termini di SST che tiene conto anche della
frazione di inerti derivanti dalla sedimentazione primaria si calcola come:

(3) SPd,X,SST [kgSST/d] = (1-SSV/SST) *SSTinbio + D + (A+ B+C)/(SSV/SST)

Px,ssv 132,00 [kgSSV/d]


Px,sst 273 [kgSST/d] 99,6 t/anno
Qx 20,4 [m³/d]
%secco 1,34% [%]
SSV/SST 0,484 [-]

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2.3 - Calcolo del Sistema di Aerazione
Si può dire che l'aerazione è il parametro più importante nella progettazione e funzionamento di un MBR,
esso ha tre funzioni principali: fornire ossigeno alla biomassa, per mantenere il fango attivo in sospensione e
per controllare membrana fouling.
In genere, il sistema di aerazione della biomassa in ossidazione e quello per prevenire le incrostazioni nelle
membrane, sono separati.

Calcolo del Sistema di Aerazione del Biologico


La Richiesta Biologica di Ossigeno può essere valutata con la seguente espressione:
RO2 [Kg/d]= aT24Qi(Si - Su) + bhTVX + ΔcNox+ cNox-u
dove:
aT = a201,02(T-20) [Kg O2/Kg BOD5d-1]
a20 = 0,5 [Kg O2/Kg BOD5d-1]: coefficiente di respirazione attiva a 20°C
bhT = bh201,084(T-20) : coefficiente di respirazione endogena [KgO2/Kg MLSSd-1]*
bh20 = 0,1 [Kg O2/Kg MLSSd-1]*: coefficiente di respirazione endogena a 20°C
X = concentrazione della biomassa nel reattore di nitrificazione [Kg MLSS/m3]
Qi = portata liquame influente [m³/h]
V = volume della vasca d’aerazione [m³]
Nox = azoto ammoniacale ed organico che deve essere nitrificato [Kg TKN/d];
Nox-u = azoto ammoniacale ed organico uscente come nitrati [Kg TKN/d];
Δc = (4,57-1,7) [Kg O2/Kg TKN]
c = 4,57 ossigeno necessario per trasformare 1 Kg di NH3 in nitrati
1,7 = g O2/g N-NO3 denitrificato (apporto di ossigeno per 1 Kg di NO3)
Si = Substrato organico biodegradabile in ingresso alla fase biologica [KgBOD 5/m³];
Su = Substrato organico biodegradabile in uscita alla fase biologica [KgBOD5/m³].

In generale la richiesta d’ossigeno (AOR) assume tale formula:

(T-20) ΔBOD5 (T-20) MLSS


Ro2 [Kg/d] = [0,5  1,02 ]    Qi  + [ 0,1  1,084 ] V  +
1000 1000
 (Δ TKN − Noxu ) − 0,05  ΔBOD5 
( )
+ 4,57 − 1,7  24  Qi    + 4,57  24  Qi  Noxu
 1000 
dove:
0.05BOD5 = frazione di azoto impiegata dai batteri eterotrofi per la loro sintesi batterica
BOD5 = BOD abbattuto [mg/l]
TKN = TKN abbattuto [mg/l]
MLSS = concentrazione dei solidi sospesi totali in aerazione [mg/l]

Il calcolo della richiesta di ossigeno in condizioni standard avviene secondo tale formula:
S.O.R.[Kg/d]= RO2/K

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dove K ha la seguente espressione:

 1013.3 − 0.10133 H 
β    CSl − OD
K = α 1.024(T − 20)
  1013.3 
CST
Dove:
 = fattore di trasferimento di ossigeno (nell’MBR  = 0,4);
 =EXP(-0,083*MLSS/1000)
 = fattore correttivo della concentrazione di ossigeno in condizione di saturazione;
H = Altitudine [m];
Cst = Concentrazione di Ossigeno a saturazione in acqua pulita nelle condizioni standard [mg/l];
Csl = Concentrazione di Ossigeno a saturazione in acqua pulita alla temperatura operativa [mg/l];
OD = Ossigeno disciolto in vasca [mg/l];
T = temperatura di processo.

Nel bilancio energetico dell’ossigeno bisogna tener conto di altri due importanti fattori:
• Energia Minima di Agitazione per mantenere il fango attivo in sospensione, si deve verificare che si
abbia Emin = 30 [W/m³]
• Efficienza di Ossigenazione che si esprime nel seguente modo:
• o = 100(O2 assorbito/O2 fornito)

Operativamente la richiesta biochimica di ossigeno deve essere trasformata in termini di aria necessaria
per fornire un dato quantitativo di ossigeno. Considerando che 1 m³ Aria = 280 g O2 si ha che (O2/Aria)=
0.28 [KgO2/m3aria] in condizioni standard (T=293 K, P=1atm).
Pertanto considerando il rendimento app. dell’apparecchiatura per il trasferimento dell’aria alla miscela
aerata, si ha che la portata d’aria necessaria viene calcolata nel modo seguente:
Qaria [m³/d] = AOR_RO2 [Kg/d]/(0.28 app.)
Ad es.:
• Aerazione a Bolle Fini: app = 0.110
• Aerazione a Bolle Medie: app = 0.065
• Aerazione Bolle Grosse: app = 0.055

Il dimensionamento dell’aeratore si ottiene dalla potenza richiesta (v. valori di riferimento della resa
operativa nella tabella seguente):
PO2 [kW] = RO2 [kg/h]/O2- op [kgO2/kWh]

La valutazione indicativa della potenza del motore elettrico dell’aeratore si ottiene considerando:
• Po2 [kW] < 40 kW → Pm [kW] = Po2 + 25% Po2
• 40  Po2 [kW]  100 kW → Pm [kW] = Po2 + 15% Po2
• Po2 [kW] > 100 kW → Pm [kW] = Po2 + 10% Po2

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3. SEDIMENTAZIONE SECONDARIA

3.1 - Parametri di Dimensionamento e Verifica


Esistono molte teorie riguardanti il funzionamento ed il dimensionamento dei sedimentatori
secondari, tra cui le più note sono quelle di Dick e Ewing note come la “Teoria del Flusso Solido”.
Per gli obiettivi che ci si prefigge in questo lavoro si farà riferimento a parametri e procedure più
facilmente applicabili alla realtà impiantistica, sia in fase di verifica di funzionamento che di
progettazione.
La funzionalità della sedimentazione secondaria si esprime in termini di efficienza di separazione
solido-liquido, che, a sua volta, risulta direttamente influenzata da:
• portata di flusso influente (portata di liquame influente + portata ricircolo fanghi)
• concentrazione dei fanghi influenti
• caratteristiche di sedimentabilità dei fanghi.

Di questi tre parametri la portata di flusso è sicuramente il principale.


Infatti, un aumento della portata idraulica sul sedimentatore secondario determina:
• un aumento dello strato di fango sul fondo del sedimentatore, in quanto gli ingressi (in termini
di peso secco) superano le uscite con il ricircolo;
• un aumento della turbolenza nel sedimentatore;
• un aumento della velocità di trascinamento dell’acqua alle condotte di uscita favorendo il
trascinamento dei fiocchi più piccoli e leggeri;
• un aumento della concentrazione di solidi sospesi in uscita e di tutte le forme chimiche che
sono aggregate a tali solidi. Si ricorda infatti, che:
10 mg di MLSS  3-5 mgBOD  0.1-0.5 mgPtot  0.2-0.3 mgTKN
Pertanto, i parametri di funzionamento e di dimensionamento dei bacini di sedimentazione
secondaria sono esprimibili in funzione di grandezze “misurabili” come il carico di solidi
superficiale, tempo di ritenzione, efficienza del sedimentatore e rendimento di abbattimento dei
solidi, correlate all’efficienza di separazione solido-liquido:
Carico di Solidi Superficiale:

Cs [KgSS/m²h]= [(Qi+Qr) ·MLSS]/1000·Ass [3 ÷ 6]

dove:
Qi [m³/h]: portata liquame influente
Qr [m³/h]: fanghi di ricircolo
MLSS [mg/l]: concentrazione dei solidi nella vasca di aerazione
Ass [m²]: area utile totale dei sedimentatori secondari
Generalmente Cs = 3  6 [KgSS/m²h]

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Di fatto, il carico di solidi superficiale rappresenta la massa di solidi sospesi che transita per unità
di area del sedimentatore.
A parte le molte speculazioni teoriche più o meno valide costruite su questo parametro, si può
affermare sicuramente che, a parità di portata, all’aumentare della concentrazione di MLSS in
aerazione si verifica un aumento dei solidi sospesi in uscita dal sedimentatore.

Altro parametro di riferimento è il:

Tempo di Ritenzione:
TR [h] = Vss/Q [ 3÷5 h]
dove:
Vss [m³]: volume utile del sedimentatore
Q [m³/h]: portata liquame

Generalmente per la sedimentazione secondaria TR = [3 5 h]

Considerando che il principale compito di un sedimentatore finale è quello di separare la fase liquida da
quella solida e quindi, fare in modo che l’effluente sia privo di solidi (SSe  0), è possibile definire un
parametro di efficienza di funzionamento di un sedimentatore secondario come rapporto tra la differenza
di carico di solidi ingresso/uscita del sedimentatore ed il fango ricircolato in aerazione.

(Qi+Qr)MLSS (Qi-Qw)SSe

(Qw+Qr)SSr

Fig. 13 - Flussi idraulici in ingresso ed in uscita da un sedimentatore secondario

Sulla base di questo bilancio si ha:


Ess% = 100·[(Qi +Qr)·MLSS - (Qi-Qw)·SSe] /[(Qr +Qw)·SSr]

considerando:

Qw  0

SSr = [(R+1)/R]·MLSS dove: R = Qr /Qi)

allora si può scrivere:

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Efficienza del Sedimentatore:

Ess %  100·1 - [1/(R+1)]·SSe/MLSS

Questo parametro operativo è molto importante, in quanto mette in relazione la quantità di solidi in uscita
dal sedimentatore con la concentrazione della biomassa nel reattore biologico e con il rapporto di ricircolo
utilizzato dal sistema. Evidentemente, Ess aumenta quando SSe → 0 e all’aumentare del rapporto di
ricircolo dei fanghi R.
Il valore limite di riferimento di Ess viene determinato per ciascun sedimentatore in base al valore limite
di accettabilità di SSe, in relazione alle prescrizioni della normativa vigente.
Per R=0 l’efficienza del sedimentatore coincide con il rendimento di abbattimento dei solidi e cioè risulta:
Ess = ss= (MLSS - SSe )/MLSS

Rendimento di Abbattimento dei Solidi:


ss= (MLSS - SSe )/MLSS
Pertanto, ad es. per un determinato impianto di trattamento a fanghi attivi:
Se R = 0.8, MLSS = 3800 mg/l e SSelim = 80 mg/l
allora risulta:
Ess= 98.83% (ss=97.89%)

Volume Minimo di Aerazione-Sedimentazione


La concentrazione MLSS del fango attivo di un reattore biologico è un parametro di estrema
importanza per la definizione delle volumetrie occorrenti al processo.
Tale parametro, infatti, condiziona sia il volume del reattore aerobico, sia quello del
sedimentatore finale, anche se con effetti contrapposti.
Si è già descritta la relazione che lega il volume del reattore biologico al fattore di carico organico:
Vr = (24 Q BOD5)/(Fc  MLSS) (a)
Considerando il carico di solidi superficiale ed il volume del sedimentatore Vs= Ass Hss ed il
rapporto di ricircolo R = Q/Qr, si ha:
Vs = [Q·(1+R)·Hss·MLSS]/(1000·Cs) (b)

Le precedenti formulazioni del volume del reattore biologico e del sedimentatore possono
scriversi come Vr = A/MLSS e Vs = B  MLSS, considerando costanti gli altri termini.
Il volume totale (reattore + sedimentatore) si può allora scrivere come:
Vt = Vr + Vs = A/MLSS + B MLSS

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Vr
Vs
Vt

Vt
Vs

Vr

MLSSmin MLSS
Fig. 14 - Variazione del volume totale al variare della concentrazione degli MLSS

Affinché Vt sia il minimo la condizione da imporre è che d(Vt)/d(MLSS) = 0, cioè:


d(Vt)/d(MLSS) = - A/MLSS² + B = 0
da cui risulta il valore ottimale:
MLSSott. =(A/B)½ =(24 BOD5 Cs 1000/Fc (1+R) Hss)½

Sostituendo il valore di MLSSott. nelle precedenti relazioni (a) e (b) si ottengono i corrispondenti
valori minimi di Vr e Vs.

3.2 - Verifica delle Prestazioni Operative: Area di Lavoro del Sedimentatore II

Solidi Sospesi SSe “fisiologici”

Sulla base della formula di Pflanz per la determinazione dei solidi sospesi Sse in uscita al
sedimentatore secondario:

SSe1 = 5.3616exp(0.1787MLSS10-3 + 1.315Q/A)

Esiste inoltre, una relazione approssimativamente lineare tra Carico dei Solidi Superficiale e Solidi
Sospesi in uscita alla sedimentazione secondaria:

[*] SSe2  7.5 Cs

Pertanto, per la valutazione degli SSe “fisiologici” si farà riferimento al valore medio:

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SSe= (SSe1+SSe2)/2

L’Area di Lavoro
L’area di lavoro del sedimentatore secondario è una funzione (MLSS, SSe,Q) definita dalle
seguenti relazioni (Ess 98,8):
SSe(t) [mg/l]  (100-Ess)(R+1)MLSS
MLSS = (1000ssCs)/((R+1)Qi)

Le precedenti espressioni rappresentano nell’intervallo Qimin e Qimax, l’Area di Lavoro del


sedimentatore secondario:

SSe

MLSS

Qi

Fig. 15 - Area di funzionamento regolare di un sedimentatore secondario

Risulta inoltre, che l’efficienza del sedimentatore secondario diminuisce quando:


 (  Q)
( Ess (t) %  )  (  MLSS )
(R)
 (  Ass )

Le precedenti implicazioni sono molto importanti in fase di regolazione dell’impianto.

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Ad es. risulta che è consigliabile di non diminuire la concentrazione di MLSS (spurgando fango o
diminuendo R) durante i periodi di portata di punta (ad es.: spurgare durante le ore notturne).

Valutazione del Carico dei Solidi Limite (secondo la teoria del Flusso Solido):
Per la determinazione del carico superficiale limite si è utilizzata la teoria del flusso solido. Dalla
letteratura è noto che il fango attivo sedimenta con una certa velocità di sedimentazione,
dipendente dalla concentrazione del fango, che ha un’espressione del tipo mostrato di seguito:

Vz=V0e-KX
dove:
Vz: velocità di sedimentazione
X: concentrazione del fango
V0 e K: costanti empiriche

Le proprietà di sedimentazione del fango sono spesso correlate allo Sludge Volume Index (SVI).
Daigger & Roper hanno trovato, per i fanghi di impianti civili, una relazione che correla lo SVI con
la velocità di sedimentazione.
Vz=7.8e-(0.148+0.0021SVI)X
dove:
Vz: velocità di sedimentazione [m/h]
X: concentrazione del fango [g/l]
SVI: Sludge Volume Index [ml/g]

Attraverso l’espressione della velocità su illustrata e la teoria del flusso solido, possiamo ricavare
il valore del carico superficiale limite, corrispondente al minimo della curva rappresentante
l’andamento del flusso solido totale in funzione della concentrazione di solidi sospesi.

Il flusso totale dei solidi ha l’espressione seguente:


SFtot = SFg + SFu
Dove SFg è la componente gravitazionale e SFu è la componente dovuta la moto di insieme. Le espressioni
delle due componenti sono mostrate di seguito:
SFg= XVz SFu=XQr/A
dove:
X: concentrazione solidi sospesi [g/l]
Vz: velocità di sedimentazione [m/h]
Qr: portata di ricircolo [m3/h]
A: area del sedimentatore [m2]

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L’espressione complessiva del flusso solido quindi sarà la seguente.

SFtot = X7.8e-(0.148+0.0021SVI)X + XQr/A


Come si evince dalla figura 3.17 il valore del flusso solido può essere trovato o attraverso
risoluzione della derivata dell’equazione precedente, o trovando il punto di tangenza tra la curva
a2 del flusso gravitazionale e la retta b2 avente pendenza -Ub = Qr/A e passante per il punto
avente coordinate (SSr,0).

Fig. 16 – Andamento dei flussi di solido in funzione della concentrazione di solidi

Attraverso l’approccio della tangenza si è arrivati alla formulazione dell’equazione di secondo


grado seguente, attraverso la quale determiniamo il valore della concentrazione corrispondente
al punto di tangenza tra la retta b2 e la curva a2 del flusso gravitazionale.

kXm2 – kSSr10-3Xm +SSr10-3 = 0

Xm si ricaverà dalla risoluzione dell’equazione di secondo grado precedente attraverso la formula


seguente:
Xm = (kSSr10-3 +  [(kSSr10-3)2 – 4kSSr] )/2k

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La costante k è pari all’esponente dell’espressione della velocità di sedimentazione ed è pari a
tale equazione.
0.148 + 0.0021SVI se SVI  SVImin
k=
0.148 + 0.0021SVImin se SVI < SVImin

dove SVimin è il valore che rende nullo il valore del determinante della radice
nell’equazione dalla quale si ricava X m, ed ha l’espressione seguente

SVImin = (41000/SSr – 0.148)/0.0021


Il valore del flusso limite corrisponde all’intercetta della retta b2 con l’asse delle y ed ha tale
espressione:
SF_lim = 7.8Xm2/(SSr10-3 – Xm) +7.8Xm
Quindi il massimo carico dei solidi superficiale applicabile è pari al flusso solido limite.

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4. Guida all’Uso del Software di Calcolo SWT-CAS

4.1 - Uso del Workbook di Input/Output

All’avvio del programma SWT-CAS compare un foglio di lavoro (interfaccia Workbook) predisposto per
l’inserimento dei dati di ingresso (Input) e la restituzione dei risultati (Output), nonché per l’inserimento
dei dati di configurazione dell’impianto in esame.
I dati di Input (es.: concentrazioni/carichi idraulici e inquinanti) si trovano sul lato a sinistra del workbook
e sono contrassegnati da celle su fondo bianco e caratteri in blu, mentre i risultati di calcolo di output sono
situati nella parte centrale e sono indicati con caratteri in nero su fondo grigio (v. figura seguente).

N.B.: i valori delle concentrazioni inquinanti (COD, BOD, SST, ecc.) si riferiscono all’ingresso al biologico
(monte denitrificazione) e NON all’INGRESSO IMPIANTO. Pertanto, in presenza di una eventuale
fase di sedimentazione primaria o di altri trattamenti che comportino l’abbattimento parziale di
dette concentrazioni, se ne dovrà tener conto nella definizione degli input al programma.
Accanto alle celle di input possono essere presenti dei caratteri numerici (indicati in rosso) che sono valori
di calcolo di supporto al dimensionamento dell’unità in esame.
Ad esempio, accanto alla cella di inserimento del volume di denitrificazione (input) viene indicato il valore
del volume minimo teorico calcolato con le equazioni cinetiche denitro-nitro del Modello SWT-CAS.
Nel Workbook sono riportati due grafici, 1) Rapporto tra i Volumi operativi e i Volumi Teorici e 2) Area
di Funzionamento del Biologico, che sono di supporto guida al Progetto/Verifica del comparto biologico
in esame.

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In particolare, nel grafico 1) sono indicati (grafico a barre) i rapporti tra il volume posto a base di calcolo
per la fase di denitrificazione e di nitrificazione e quello teorico minimo richiesto. Inoltre, nel grafico viene
indicato il rapporto tra il volume operativo e quello teoricamente necessario per la fase di ossidazione del
BOD. Viene altresì indicato il rapporto tra il dimensionamento operativo (in termini di superficie) delle
membrane (MBR) e quello teorico.

Grafico 1)
N.B.: Ossigeno Disciolto minimo e Recupero Energetico:
nella parte superiore del Grafico 1) viene riportato il Margine di Recupero di Energia di Aerazione ottenibile
fissando (set point) la concentrazione dell’Ossigeno Disciolto OD = ODmin, ovvero pari al valore minimo di OD
(D.Jenkins, 1994) in grado di garantire il necessario metabolismo batterico del fango attivo (MLSS), senza
provocare situazioni di sofferenza biologica o di crescita eccessiva di filamentosi (Bulking da basso ossigeno).
Il grafico 2) rappresenta invece, l’Area di Lavoro del comparto biologico nel piano Q-MLSS (delimitato da
due rette oblique di cui quella rossa corrisponde al BODmax e quella verde al BODmin; e da rette
orizzontali che rappresentano le concentrazioni min/max di lavoro dei MLSS), che sta ad indicare quanto
al variare della portata Q [m3/h] il comparto sia in grado di fornire prestazioni target di abbattimento dei
carichi inquinanti, ovvero come variare eventualmente la concentrazione della biomassa MLSS [mg/l] (v.
figura seguente).

Semaforo Indicatore di
Funzionalità del Biologico

Grafico 2)

MAG. 2021 QUADERNO TECNICO Rev.: 10.0


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Nell’esempio in figura l’Area di Funzionamento (indicata in giallo) del biologico è delimitata dai valori di portata Q
min/max (80-200 m3/h), dalle rette orizzontali MLSS min/max (2000-12.000), nonché dalle rette oblique relative al
BOD5 min/max in ingresso al comparto. Nell’esempio in fig. si vede come per una portata media di circa 140 [m3/h],
il punto di funzionamento P abbia la possibilità di mantenere le prestazioni target in tutto il range di portata 80-200
mantenendo una concentrazione di 7.000 mg/l MLSS: diversamente sarebbe stato necessario operare con valori
dimensionali del comparto biologico e/o di concentrazione di MLSS tali da ottenere il funzionamento ottimale tra
massime elasticità depurativa e minima produzione di fanghi di supero.

Parametri di Configurazione
Sul lato destro del workbook del programma SWT-MBR (v. fig. seguente) sono presenti una serie di celle
di input riguardanti i parametri di configurazione del comparto biologico, ovvero la definizione:
- BODmin, BODmax in ingresso al biologico (valori operativi di riferimento);
- MLSSmin, MLSSmax assunti nel biologico (valori operativi di riferimento);
- Parametri di efficienza del sistema di aerazione del biologico e del sistema CAS (coefficienti di
efficienza , , rendimento di insufflazione aria, rapporto di compressione, ecc.)

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