Il 476 d.C.
è considerato l'anno della caduta dell'Impero Romano e l'inizio del
Medioevo. Tuttavia, nella storia dell'arte, questo passaggio era avvenuto circa 150 anni
prima. Con l'Editto di Milano del 313 d.C., l'imperatore Costantino concesse ai cristiani
la libertà di culto e la possibilità di costruire edifici sacri. Questo evento segnò la
nascita dell'arte paleocristiana e diede il via al Medioevo nell'arte, diviso in Alto
Medioevo (fino al 1000) e Basso Medioevo (dal 1000 al 1300). Le basiliche cristiane e i
mausolei inizialmente ricalcavano le forme delle basiliche civili romane, ma
successivamente vennero elaborate nuove strutture. Prima dell'Editto di Costantino, i
cristiani si riunivano clandestinamente in case private chiamate "Domus Ecclesiae" per
celebrare i loro riti. I defunti venivano seppelliti in cimiteri sotterranei scavati nel tufo,
conosciuti come catacombe, dove lungo le pareti degli ambulacri venivano ricavati
loculi per le salme e ambienti quadrangolari per le sepolture familiari. Dopo il 313 d.C.,
iniziarono a essere realizzati mosaici che raffiguravano Cristo e la Madonna. Con la
concessione della libertà di culto, Costantino fece costruire le prime chiese, dando vita
all'arte paleocristiana. Questa nuova arte era stilisticamente legata all'arte romana,
riprendendo le tipologie costruttive delle basiliche e dei ninfei. Tuttavia, l'arte
paleocristiana si distinse per l'introduzione di nuovi simboli e temi religiosi, adattando
le forme architettoniche e decorative alle esigenze del culto cristiano.
Nel 339 d.C. muore Giulio basso che era un prefetto di Roma che si era convertito al
cristianesimo e alla sua morte gli venne costruito un sarcofago, un capolavoro che
unisce le caratteristiche dell'arte romana a vari contenuti della religione cristiana. Le
immagini sono disposte su due piani sovrapposti. I 10 episodi scolpiti, tratti dall'antico
testamento e dai Vangeli, sono separati da colonne che nel registro superiore
sostengono un architrave, in quello inferiore archetti alternati a timpani. Nell'arte
paleocristiana, ci si concentra molto sulla natura divina di Gesù e si evidenzia di meno
il fatto che egli fosse anche un uomo e questo lo notiamo in quanto la passione e la
crocifissione sono appena accennate, mentre le scene centrali trasmettono la solenne
regalità del culto di Dio.
Durante il suo Regno, Costantino rende Bisanzio nuova capitale dell'impero in nome di
Costantinopoli. In esse c'era una cultura molto raffinata e rielaboro in modo conforme
gli elementi orientali e occidentali. In Italia in centro diventa Ravenna da allora essa
divenne capitale dell'impero d'occidente fino al quattro e successivamente mantiene
questo ruolo con Teodorico. Ravenna viene conquistata dall'imperatore d'oriente e
divenuta una città periferica. Dal quinto secolo alla metà del sesto Ravenna si
arricchisce di nuovi edifici. Le chiese bizantine hanno di preferenza la pianta centrale e
una copertura a cupola. Diversamente dalla basilica paleocristiana, che si sviluppa
longitudinalmente e ha nell'altare un punto di riferimento, nella chiesa bizantina a
pianta centrale ci si trova immersi nello spazio sacro, completamente avvolti nella
dimensione divina e senza un centro d'attenzione privilegiato.
Una pianta molto frequente è quella ad ottagono. La forma ottagonale per chiese e
battisteri è carica di significati:
• è la mediazione tra il quadrato (la Terra, l'uomo, l'imperfezione, la base della
cupola) e il cerchio (Dio, la perfezione, il cielo e la cupola che lo raffigura);
• è il simbolo della resurrezione (perché somma di 7, la creazione, e di 1 che è
Dio);
• il numero 8 rovesciato significa "infinito";
• è la nota musicale che riproduce quella iniziale di una scala nella cetra a 8
corde;
• è il sesto numero della serie di Fibonacci;
• è il simbolo della stella polare e della rosa dei venti.
I Bizantini svilupparono un nuovo tipo di cupola, quella a pennacchi. Mentre i Romani
impostano la cupola su una base circolare e il raccordo tra cupola e pareti è
immediato, i Bizantini utilizzano una base poligonale che viene raccordata alla
semisfera attraverso la curvatura degli angoli superiori (pennacchi) sino ad ottenere
una base circolare su cui innestare la cupola. Nelle chiese bizantine le colonne
presentano il fusto liscio con base poligonale. Sopra il capitello è posto il pulvino, un
elemento a forma di tronco di piramide rovesciata che fa convergere il peso delle
strutture sovrastanti sulla parte centrale del capitello. Spesso è decorato con ricchi
motivi ornamentali a traforo o a rilievo. Le arti figurative si esprimono attraverso i
mosaici. Inizialmente sono realistici e con fondo azzurro, simili a quelli di età romana
imperiale, poi le figure diventeranno sempre più rigide, convenzionali, piatte e frontali
mentre il fondo diventerà d'oro per dare il senso di uno spazio ultraterreno. Ai Bizantini
non interessa più creare immagini vere, ambienti reali: Cristo, la Madonna, l'imperatore
e i dignitari sono considerati come simboli del potere spirituale e non sono più
raffigurati come uomini comuni. La progressiva idealizzazione delle immagini e dello
spazio è dovuta all'influenza delle icone orientali dove la divinità appare eterna,
immutabile e solenne. Le figure bizantine rispecchiano, nella loro fissità, frontalità e
rigidità proprio queste caratteristiche divine, mentre i colori splendenti e i fondi oro
contribuiscono a creare un'atmosfera irreale intorno a queste figure.
Fra le più antiche costruzioni di Ravenna(425-426) si presenta esternamente in forme
semplici e dimesse, con i 4 bracci della croce disposti intorno al cubo centrale (tiburio)
sopraelevato e chiari richiami all'architettura romana. Originariamente era più
slanciato ma lo sprofondamento del terreno di circa 1,5 m ha fatto perdere le
proporzioni originali. L'interno è molto diverso: il tiburio cela una volta a vela mentre i
bracci con spioventi nascondono delle volte a botte. Tutta la parte superiore è rivestita
da mosaici che (grazie alla diversa giacitura delle tessere) riflettono la luce in tutte le
direzioni smaterializzando le strutture architettoniche. Il mosaico della volta centrale,
riprendendo il tema della notte, mostra una cielo notturno con giri concentrici di stelle
dorate sempre più piccole, culminanti con una croce. Ai quattro angoli, invece, i
simboli degli evangelisti.