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Seconda Guerra Mondiale

La guerra scoppiò il 3 settembre 1939 dopo l'invasione della Polonia da parte della Germania, seguita dalla dichiarazione di guerra di Francia e Gran Bretagna. L'Italia inizialmente mantenne una posizione di non belligeranza, ma si unì al conflitto nel 1940 dopo la sconfitta della Francia. Con l'invasione dell'Unione Sovietica nel 1941 e il coinvolgimento degli Stati Uniti, il conflitto assunse una dimensione globale.

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Seconda Guerra Mondiale

La guerra scoppiò il 3 settembre 1939 dopo l'invasione della Polonia da parte della Germania, seguita dalla dichiarazione di guerra di Francia e Gran Bretagna. L'Italia inizialmente mantenne una posizione di non belligeranza, ma si unì al conflitto nel 1940 dopo la sconfitta della Francia. Con l'invasione dell'Unione Sovietica nel 1941 e il coinvolgimento degli Stati Uniti, il conflitto assunse una dimensione globale.

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Scoppia la guerra (3 settembre 1939)

L'espansionismo della Germania nazista (30) rotto:equilibri internazionali. La richiesta di cessione per la Polonia
del corridoio di Danzica avanzata da Hitler(1939),portò alla guerra. Francia e Gran Bretagna avevano garantito
alla Polonia che, in caso di attacco tedesco→ sistema delle alleanze. troppo tardi: il patto di non aggressione con
l'Unione Sovietica →1° settembre 1939, sette giorni dalla firma del patto Molotov-Ribbentrop, il Führer ordinò alle
sue truppe di invadere il territorio polacco→Seconda guerra mondiale: distruzione e di morte. Da quel momento
tutto fu vano: appello del nuovo pontefice Pio XII, il messaggio del presidente americano Roosevelt,un estremo
tentativo di Mussolini. Il dittatore tedesco, contava su un esercito fortissimo, fu irremovibile. Il successivo 3
settembre Francia e Inghilterra, trattato di alleanza con il governo polacco, dichiararono aperte le ostilità.Stati
Uniti e Giappone:neutralità.Anche l'Italia, malgrado Patto d'Acciaio, dichiarandosi in posizione di "non
belligeranza", cioè non neutrale,pur sempre alleata della Germania, ma in temporanea astensione .
La spartizione della Polonia
La Germania attaccò la Polonia con una massa di mezzi corazzati e di aerei portati in campo, secondo la tattica
di sfondamento della guerra-lampo. La resistenza dei polacchi era più debole; bombardamenti aerei, ai quali
venne sottoposta anche la popolazione civile, ma anche l'improvviso attacco delle armate sovietiche: settembre
1939 varcarono il confine. Era la prima conseguenza delle clausole segrete del patto Molotov-Ribbentrop.
L'esercito polacco fu costretto dieci giorni dopo ad arrendersi. Polonia cessò di esistere e il suo territorio fu diviso
fra la Germania e l'Unione Sovietica. Il 6 ottobre Hitler propose a Francia e Gran Bretagna una conferenza di
pace, ma le due potenze questa volta rifiutarono in segno di protesta per la brutalità dell’esercito nazista.
La guerra si sposta nel Nord Europa
Due mesi dopo, in base agli accordi segreti del patto tra Hitler e Stalin, l'esercito sovietico poneva sotto il proprio
controllo le repubbliche baltiche di Estonia, e attaccava la Finlandia che fu costretta a cedere un'ampia parte del
proprio territorio (1940).La guerra si spostò quindi nella penisola scandinava. Nella primavera del 1940 Hitler,
allo scopo di assicurarsi materie prime e basi di attacco contro l'Inghilterra, si impadronì di Danimarca e Norvegia
L'apertura del fronte occidentale
sul fronte occidentale gli eserciti tedesco e francese si fronteggiavano dietro le opposte linee di fortificazione
Sigfrido e Maginot(inespugnabile). I primi tempi del conflitto definiti la drôle de guerre, la "guerra buffa" o "strana",
non succedeva nulla. Tutto cambiò il 10 maggio 1940 quando le armate tedesche, dopo avere violato la neutralità
di Olanda, Belgio e Lussemburgo, aggirarono da nord la linea Maginot e con gli aerei, truppe e mezzi corazzati,
penetrarono in Francia. In pochi la costa della Manica cadde in mano tedesca, l’esercito britannico :decimato e
costretto a imbarcarsi dal porto di Dunkerque.
L'Italia dalla non belligeranza all'intervento
Fino a quel momento l'Italia aveva mantenuto la sua posizione di "non belligeranza", riscuotendo l’appoggio di
papa Pio XII e dell'opinione pubblica pacifista. Questa scelta era stata determinata da tre importanti motivi:
● l'impreparazione dell'esercito, logorato dalle campagne di Etiopia e di Spagna;
● le insufficienti risorse industriali e la conseguente dipendenza dell'Italia da quelle estere,
● tensioni con la Germania:guerra senza una consultazione, sin dal Patto d'Acciaio, l'Italia aveva chiarito
che non era pronta ad affrontare subito una guerra e che sarebbe stato necessario un rinvio almeno fino
al 1942, cosa che evidentemente Hitler non aveva preso in considerazione.
La posizione dell'Italia, però, cambiò di fronte alla disfatta francese e alle vittorie di Hitler: Mussolini voleva la
posizione di vincitore una volta arrivati alla pace, ormai vicina. 1940 dichiarò guerra alla Francia e all'Inghilterra.
L'occupazione della Francia
l'esercito tedesco entrò a Parigi, costringendo la Francia a chiedere l'armistizio, firmato dal nuovo capo del
governo francese,maresciallo Pétain. L'armistizio fu firmato nello stesso vagone ferroviario nella foresta di
Compiègne in Piccardia, dove fu firmato anche l'armistizio che nel 1918, con la resa della Germania, aveva posto
fine alla Prima guerra mondiale. In base alle sue clausole tutta la Francia atlantica passava sotto il controllo
tedesco,la parte centro-meridionale, meno importante→militare strategico, diventava:nuovo Stato francese,
presieduto dallo stesso Pétain, con capitale a Vichy:"Francia di Vichy": regime autoritario, filonazista e
collaborazionista, che fino all'ultimo:al fianco della Germania. Ma ci fu anche una Francia che fece la scelta
opposta:generale De Gaulle fece da Londra, rifugiato perché contrario alla resa, il primo appello al popolo
francese affinché si ribellasse all'occupazione nazista. Il 24 giugno anche l'Italia firmava l'armistizio con la
Francia, dopo avere occupato, a costo di dolorose perdite, insignificanti porzioni di territorio al di là delle Alpi.
battaglia d'Inghilterra (agosto-ottobre 1940)
Hitler avanzò una proposta di pace al Regno Unito, ma→avversione al nazismo del primo ministro britannico
Churchill. La Germania progettò l'operazione Scelöwe, "leone marino", :sbarco in Gran Bretagna condotto dalle
basi navali di cui ormai disponeva sulla sponda francese della Manica. Prima era necessario neutralizzare la Raf
(Royal Air Force):potente aviazione britannica→18 agosto Hitler iniziò la "battaglia d'Inghilterra":bombardamenti a
tappeto sulle installazioni militari e sulle più importanti città dell'isola, che per i giorni consecutivi vennero
sottoposte a “pioggia di fuoco”da parte dell'aviazione tedesca (Luftwaffe). le perdite umane e le distruzioni non
frenarono la resistenza del popolo inglese, che si andò rapidamente rafforzando grazie ai continui rifornimenti di
uomini e mezzi dalle colonie,dai rapporti commerciali privilegiati con gli Stati Uniti. nell'ottobre 1940 la battaglia
d'Inghilterra:fallita,aerei abbattuti, Hitler rinunciò>piano:concludere la guerra prima dell'inverno .
L'offensiva italiana in Africa e nei Balcani
Contemporaneamente ebbe inizio l'offensiva italiana nel Mediterraneo e in Africa con l'obiettivo di paralizzare le
linee di navigazione britanniche attraverso i canali di Sicilia e di Suez. Iniziarono le incursioni aeree sulla colonia
inglese dell'isola di Malta e un duplice attacco a partire dai possedimenti italiani nel continente africano: condotto
dall'Africa orientale: conquista della Somalia britannica, l'altro dalla Libia:occupazione di importanti capisaldi al di
là del confine egiziano. Mussolini vedendo che l'iniziativa era sempre in mani tedesche e volendo perciò
rafforzare la posizione italiana-> "guerra parallela":da condurre in modo autonomo rispetto alla Germania. 28
ottobre (anniversario della marcia su Roma del 1922) l'Italia attaccò improvvisamente dall'Albania la Grecia, ma
l'offensiva, mal preparata, fu bloccata dall'esercito greco che, rifornito dagli inglesi, contrattaccò fino a penetrare
in territorio albanese (dicembre 1940). Hitler giunse in soccorso dell'italia, sia per risparmiargli l'umiliazione di una
sconfitta, sia per impedire agli inglesi di iniziare una controffensiva nei Balcani: dopo aver occupato jugoslavia,
dove aveva preso il potere un governo contrario all'alleanza con la Germania, i tedeschi invasero la Grecia e la
costrinsero alla resa (aprile 1941). La stessa sorte toccò all'isola di Creta, in mano agli inglesi, volevano usarla
per attacchi aerei al continente. Nel frattempo anche le azioni italiane nel Mediterraneo e in Africa: fallimento. A
opera degli inglesi la flotta italiana subì gravi perdite nel porto militare di Taranto (novembre 1940) e nelle acque
greche di capo Matapan (marzo 1941). In Africa le forze britanniche, dall'Egitto penetrarono in Libia e
conquistarono gran parte della Cirenaica (dicembre 1940-gennaio 1941)., nel febbraio 1941, Hitler decise di
inviare in appoggio alle truppe italiane un potente corpo corazzato tedesco (Afrika Korps) comandati dal generale
Rommel, che costrinse gli inglesi ad abbandonare la Cirenaica e a ritirarsi al di là del confine egiziano. Tuttavia
un altro contingente britannico in Africa orientale era passato alla controffensiva occupando Somalia, Eritrea ed
Etiopia, dove fu riportato sul trono abissino il negus Hailé Selassié; dopo pochi mesi anche l'ultimo presidio
italiano comandato dal duca di Savoia,rifugiatosi sull'Amba Alagi, fu costretto ad arrendersi (17 maggio 1941):
tramontava COSì, dopo appena cinque anni, l'impero fortemente voluto dal duce.
LA SVOLTA DEL 1941 : la GUERRA DIVENTA MONDIALE
Patto tripartito e la creazione di un "ordine nuovo"
Mentre Germania e Italia portavano avanti l'attacco all'Inghilterra, il Patto d'Acciaio fu esteso al Giappone con la
firma a Berlino del "patto tripartito" (1940): Asse Roma-Tokyo-Berlino:impegno dei tre a creare un ordine nuovo
per il pianeta, anche questo concepito su basi razziali, per cui le potenze firmatarie avrebbero esercitato un vero
e proprio predominio su tutti gli altri popoli asiatici ed europei inferiori). La Germania aveva il compito di
controllare l’Europa continentale, l'Italia il bacino del Mediterraneo e il Giappone il continente asiatico.
L'invasione dell'Unione Sovietica (22 giugno 1941)
fine 1940 e inizio 1941 i diplomatici tedeschi avviarono trattative con i governi di Ungheria, Romania, Bulgaria,
Jugoslavia e Slovacchia (dopo l'occupazione di Praga1939, uno Stato filonazista) che aderirono al Patto tripartito.
l’iniziativa aveva lo scopo di trasformare Carpazi e Balcani in un'ampia regione satellite della Germania in vista di
un attacco all'Unione Sovietica. I motivi dell'attacco erano molteplici. Hitler considerava l'Est europeo come
"spazio vitale" della Germania e riteneva la conquista delle terre abitate dalla "razza inferiore" degli slavi
indispensabile alla sopravvivenza e al benessere della "razza ariana", e l'Urss rappresentava il principale
ostacolo alla sottomissione dell'intera Europa orientale; ma la Russia di Stalin, con cui aveva stretto un'alleanza,
continuava a essere il grande nemico ideologico del nazismo, il cui obiettivo era la distruzione del bolscevismo. I
servizi segreti annunciarono un ribaltamento dei fronti e di un avvicinamento di Stalin a Churchill. Il 22 giugno
1941 il Führer si decise dunque a dare il via all"Operazione Barbarossa", ordinando alle sue divisioni di
attaccare l'Unione Sovietica, convinto di sconfiggerla in poco tempo e di poter rivendicare l'ultimo nemico,
l'Inghilterra→ provvista di nuove preziose risorse: il grano dell'Ucraina e il petrolio del Caucaso. Mussolini
insistette per partecipare alla campagna: nel luglio 1941 fu inviato un Corpo di spedizione italiana in Russia
(Csir),che dal 1942 divenne l'Armata italiana in Russia (Armir).
L'avanzata italo-tedesca e la resistenza sovietica
L'avanzata della germania e italia nell’unione sovietica fu travolgente, rapida, profonda: in breve tempo l'esercito
invasore si impadronì di territori vastissimi e di un immenso bottino, riuscendo a stringere da vicino Mosca e
Leningrado e a occupare il ricco bacino del fiume Donec,Ucraina. l'esercito sovietico era riuscito a sfuggire alla
morsa, facendo terra bruciata dietro di sé e organizzando un movimento di resistenza alle spalle dell'invasore. A
metà ottobre il sopraggiungere di un inverno precoce bloccò l'avanzata tedesca e impedì l'occupazione di Mosca.
La progettata guerra-lampo dei tedeschi era da considerarsi fallita, proprio mentre l'intera Unione Sovietica si
preparava alla controffensiva e riorganizzava l'esercito sotto la guida del generale Georgij Zukov
.
GLI STATI UNITI TRA ISOLAZIONISMO E AIUTI DALL’EUROPA
I russi poterono fare affidamento anche sugli aiuti dagli Stati Uniti. Gli Stati Uniti a"inizio del conflitto seguivano
una linea di non intervento, isolazionismo,1941 avevano adottato, su proposta del presidente Roosevelt, la 'legge
affitti e prestiti":autorizzava il governo a vendere, prestare o affittare materiale bellico e prodotti agricoli e di ogni
altro genere a quei paesi la cui difesa fosse stata giudicata "vitale" per gli interessi del paese. Il provvedimento
era sostegno agli Stati europei nella lotta antinazista. Gli Usa in questo modo non entravano direttamente nel
conflitto, considerato un affare tutto europeo, ma le industrie: "l'arsenale delle democrazie" :slancio produttivo.
La Carta atlantica (14 agosto 1941)
Roosevelt sempre più volenteroso a sconfiggere la politica aggressiva nazista, Il 14 agosto 1941 incontra
Churchill una corazzata,isola di Terranova, nell'Atlantico, e firmarono la "Carta atlantica":dichiarazione congiunta
dove venivano fissati alcuni fondamentali principi ispirati alla libertà e alla democrazia da realizzare dopo la
definitiva distruzione della tirannia nazista. il 1° gennaio 1942 a Washington da Stati Uniti, Gran Bretagna, Unione
Sovietica e altre 23 libere nazioni contro il nazifascismo: Dichiarazione delle Nazioni Unite:lottare contro l'Asse.
l'ingresso in guerra degli Stati Uniti (8 dicembre 1941)
Dinanzi all'espansionismo del Giappone, gli Usa interruppero le forniture di acciaio e di petrolio, dalle quali
l'industria giapponese era strettamente dipendente; estesero la "legge affitti e prestiti" alla Cina, a sostegno del
movimento di resistenza. Questo portò allo scontro.7 dicembre 1941 l'aviazione giapponese attaccò a sorpresa la
base navale statunitense di Pearl Harbor,Hawaii, distruggendo buona parte della flotta statunitense.Il
bombardamento,senza una dichiarazione ufficiale di guerra, determinò l'immediato intervento degli Stati Uniti,
contro Giappone, anche contro Germania e Italia. La guerra assumeva così dimensioni sempre più vaste.
L'importanza degli aiuti statunitensi
Le truppe alleate, al contrario, poterono beneficiare del sostegno degli Stati Uniti che mobilitarono 14 milioni di
uomini e inviarono sui fronti di tutti i continenti viveri,medicinali,munizioni, autocarri, aeroplani e carri armati.Come
risposta diretta la Germania dette inizio a una guerra sottomarina, mirate a bloccare i convogli di navi cariche di
rifornimenti americani.Ma i sommergibili italo-tedeschi fallirono 1942, cont5emporaneamente intensificarono i
bombardamenti aerei alleati sulle maggiori città europee: intenzione anglo-americani :portare a estreme
conseguenze la guerra totale, rovinando moralmente e materialmente le popolazioni civili e i centri di produzione.
Una svolta decisiva: la battaglia di Stalingrado
Sul fronte russo i nazisti avevano dato vita a una potente offensiva in direzione di Stalingrado. L'assedio tedesco
ebbe inizio nel luglio 1942 ma si trasformò in una battaglia urbana, combattuta brutalmente casa per casa. I russi
riuscirono a resistere per 180 giorni, ma quando le armate sovietiche scatenarono la controffensiva, novembre
1942, le forze della Wehrmacht erano ormai decimate e indebolite dalla fame e dal freddo di un inverno
particolarmente rigido. L’armata tedesca passò dal ruolo di assediante a quello di assediata in una sorta di sacca
intorno alla città, ma Hitler diede l'ordine di combattere a oltranza, fino al 2 febbraio 1943, quando il comandante
Paulus si arrese. La disfatta di Stalingrado segnò la svolta decisiva della Seconda guerra mondiale: per le sue
conseguenze militari ma anche per la positiva ripercussione psicologica da essa esercitata in campo alleato.
La tragica ritirata degli italiani
Nel marzo 1943 tutte le armate tedesche erano state respinte al di là del Don, ma già da gennaio avevano
iniziato a ripiegare su tutto il lunghissimo fronte esteso dal mar Baltico al mar Nero. Nella disastrosa ritirata fu
coinvolto anche il corpo di spedizione italiano. Scarsamente armati ed equipaggiati, privi di adeguati mezzi di
trasporto, indeboliti dalla fame e dal freddo e profondamente sconvolti e amareggiati per essere stati mandati allo
sbaraglio in una lotta alla quale si sentivano sempre più estranei, i soldati dell'Armir cercarono di tornare in Italia:
molti caddero combattendo contro il nemico che li incalzava, tanti altri morirono per assideramento.
LA CADUTA DEL FASCISMO E LA GUERRA CIVILE IN ITALIA
La conferenza di Casablanca
Nel gennaio 1943 Roosevelt e Churchill si incontrarono una seconda volta in Marocco e nel corso della
conferenza di Casablanca aprirono un secondo fronte in Europa, cosa che Stalin chiedeva da tempo per
alleggerire la pressione sull'Urss. La situazione era favorevole: si poteva sfruttare l'Africa come base per
l'invasione e approfittare delle difficoltà tedesche sul fronte russo. Gli anglo-americani scelsero come obiettivo
dell'attacco l'Italia: il paese era ai limiti della resistenza e Mussolini aveva perso il consenso dell'opinione pubblica
tanto che in alcuni ambienti (monarchia, esercito e persino dello stesso fascismo) era ormai diffusa la
convinzione che l'unica via di salvezza andasse cercata in un immediato sganciamento dalla Germania. Che la
situazione del fronte interno fosse ormai compromessa lo dimostrarono anche i grandi scioperi operai scoppiati a
Torino e in alcune altre grandi città del Nord. Inoltre, dall'ottobre 1942 gli Alleati avevano intensificato i
bombardamenti sulle città italiane: tra i bersagli principali:Torino, Genova, Milano, Napoli fu duramente colpita
(dicembre 1942).
Lo sbarco in Sicilia e la caduta di Mussolini
In seguito alle decisioni di Casablanca, il 10 luglio le divisioni anglo-americane sbarcarono in Sicilia, dopo aver
occupato le isole di Lampedusa e Pantelleria. Le truppe alleate ebbero la meglio sui reparti italo-tedeschi spediti
frettolosamente nell'isola, mentre rilevanti forze aeree americane bombardavano Roma e Frascati, sedi del
comando tedesco in Italia. LRoma fu colpita per la prima volta il 19 luglio: oltre agli obiettivi militari, toccò anche
alle abitazioni con numerose vittime tra i civili. Notte tra il 24 e il 25 luglio il Gran consiglio del fascismo approvò a
maggioranza l'ordine del giorno che stabiliva il ripristino dello Statuto albertino, con la restituzione al re del
comando delle forze armate;si trattava della fine di Mussolini, se non del regime. Il 25 luglio Vittorio Emanuele III
convocò Mussolini obbligandolo alle dimissioni e ordinando l'arresto. A questo avvenimento imprevisto l'Italia
reagì con entusiasmo. fine della dittatura, che si dissolse con inaspettata rapidità e senza alcun tentativo di
resistenza, mentre gli antifascisti e i condannati politici, liberati dalle prigioni, potevano riprendere la loro attività.
Il Governo Badoglio e l'armistizio di Cassibile settembre 1943)
Bisognava però proclamare un nuovo capo del governo, designato dal re, il maresciallo Pietro Badoglio, il quale
annunciava la continuazione della guerra. il nuovo governo prendeva segreti contatti con gli anglo-americani, che
a metà agosto avevano completato l'occupazione della Sicilia, per trattare una pace separata e uscire dal
conflitto, mentre i tedeschi, resi sospettosi dagli avvenimenti, facevano affluire nella penisola, attraverso il passo
del Brennero, dieci nuove divisioni. Il 3 settembre fu segretamente firmato a Cassibile, nei pressi di Siracusa, un
armistizio,reso noto l'8 settembre con un proclama letto alla radio da Badoglio. La decisione era stata presa
senza dare all'esercito indicazioni precise sull'atteggiamento da tenere nei confronti della prevedibile reazione
tedesca. Così, mentre il 9 settembre il re e Badoglio, per garantire la sopravvivenza dello Stato italiano,
abbandonavano Roma e si rifugiavano a Brindisi liberata dagli Alleati, il paese precipitava nel caos.
L'occupazione tedesca e la Repubblica sociale italiana
Lo sbandamento dell'esercito italiano facilitò ai tedeschi il controllo militare su tutta la parte del paese non ancora
occupata dagli Alleati. Rimasti senza ordini, molti soldati italiani gettarono la divisa e cercarono di confondersi
con i civili e di ritornare alle proprie case, evitando di essere catturati dai nazisti. I tedeschi fecero scattare subito
il "piano Alarico",preparato in previsione di uno sbarco alleato sulle coste italiane e prevedeva l'immediata
occupazione della penisola. Il 10 settembre i nazisti completarono quella di Roma, nonostante il tentativo di
difendere la capitale condotto da alcuni militari a cui si unirono dei civili spontaneamente o organizzati dai partiti
antifascisti. Anche oltre frontiera alcune truppe, rimaste senza comandi, tentarono la resistenza, ma furono
sopraffatti dai tedeschi,'isola greca di Cefalonia; il resto dell'esercito fu prigioniero e i soldati che si rifiutarono di
arruolarsi nell'esercito tedesco furono deportati nei campi di detenzione in Germania come prigionieri di guerra.
Nel frattempo, un gruppo di paracadutisti tedeschi aveva liberato con un colpo di mano Mussolini, prigioniero a
Campo Imperatore sul Gran Sasso, e lo aveva condotto in Germania. Il duce, ormai strumento nelle mani di
Hitler, dichiarò di voler riprendere la guerra a fianco dell'alleato e proclamò l'istituzione della Repubblica sociale
italiana (Rsi, 23 settembre 1943), detta "di Salò" (cittadina sul lago di Garda sede del nuovo governo). La Rsi
era la continuazione del regime fascista o, meglio, come sua realizzazione; la monarchia che aveva "tradito",
Mussolini ebbe una posizione repubblicana,come gran parte del programma di San Sepolcro, cercando così di
suscitare nuovi entusiasmi.
La Resistenza: guerra di liberazione e guerra civile
drammatica fase del conflitto per l'Italia, priva di una guida politica e invasa da due eserciti contrapposti. italiani
divisi:repubblichini, fedeli al governo di Salò e schierati con i tedeschi in difesa del fascismo e dell'onore
nazionale infranto dall'armistizio e dal "tradimento" della monarchia;partigiani, gruppi spontanei di combattenti
armati, formati da ufficiali e soldati dell'esercito regio sbandato e da civili, ostili alle truppe tedesche di
occupazione e ai fascisti, colpevoli di una dittatura ventennale e di aver trascinato il paese in guerra.Italia
centro-settentrionale:Resistenza,fu una guerra di liberazione dall'invasione nazista e di guerra civile tra italiani,tra
sostenitori e oppositori del nazi-fascismo, opposte concezioni dei rapporti politici e sociali e del futuro dell'Italia.
Il Cln e la lotta partigiana
Per proseguire la guerra accanto alla Germania, la Rsi riorganizzò un esercito di leva, comando affidato al
generale Graziani,comandante truppe in Libia fino alla sconfitta del 1941;coinvolti reparti e milizie volontarie,
estremismo ideologico,seguivano lo squadrismo degli anni Venti. La renitenza alla leva repubblichina alimentò le
formazioni partigiane: piccoli gruppi, basi nelle zone collinari e sulle montagne, più sicure perché più difficili da
raggiungere e permettevano di controllare la situazione dall'alto; anche alcuni gruppi nelle città: azioni di
sabotaggio. La maggior parte delle formazioni partigiane era collegata :ai partiti democratici e antifascisti
riorganizzati durante i "45 giorni" (25 luglio-3 settembre) del governo Badoglio: Dopo l'armistizio, il 9 settembre
1943, essi avevano dato vita a Roma a un'organizzazione unitaria, il Comitato di liberazione nazionale. (CIn),
presieduto da Bonomi. Il CIn:condurre unitariamente la guerra partigiana di liberazione accanto agli
anglo-americani: nel corso della guerra in Italia, riuscì a organizzare quella che era nata come lotta spontanea,
per piccoli gruppi e su basi locali. Nel programma del CIn c'era anche la volontà di promuovere al termine del
conflitto una rifondazione dello Stato italiano su basi democratiche. Oltre al CIn centrale si organizzarono dei CIn
locali, a livello regionale, provinciale, comunale.6 partiti che facevano parte del CIn centrale: Partito comunista,
in clandestinità->regime fascista ,facevano capo le "Brigate Garibaldi"; Partito d'Azione,1942,orientamento
democratico e socialista, con le "Brigate Giustizia e Libertà"; Partito socialista,1943,da cui dipendevano le
"Brigate Matteotti";Democrazia cristiana, riorganizzata 1942 da De Gasperi e altri ex popolari, con le "Brigate
del popolo"; Partito liberale e la Democrazia del lavoro non avevano proprie formazioni partigiane. le brigate
partigiane spesso erano il frutto di incontri dettati dalle circostanze, perciò erano composte da uomini provenienti
da varie esperienze e di diverse opinioni. Esistevano inoltre molte formazioni che si definivano "autonome",
spesso composte da ufficiali e soldati dell'esercito regio, si riconoscevano :monarchia e nel governo Badoglio.
La dichiarazione di guerra alla Germania
il governo retto da Badoglio che, con la monarchia, rappresentava la continuità del legittimo Stato italiano si
schierò contro le forze di occupazione nazista: decade la vecchia alleanza e dichiara guerra alla Germania (13
ottobre 1943).l'Italia venne riconosciuta dagli anglo-americani come cobelligerante (non "alleato" a pieno titolo).
Nel frattempo l'esercito alleato risaliva verso nord in Calabria, mentre altri reparti, sbarcati a Salerno, puntavano
verso Napoli,insorse spontaneamente il 27 settembre e dopo "quattro giornate" di lotta costrinse le forze
tedesche ad abbandonare la città. Napoli fu la prima grande città in Europa a insorgere contro i tedeschi.La
guerra di movimento sul fronte italiano fu di breve durata:autunno le truppe alleate costrette a fermarsi per alcuni
mesi lungo una linea di difesa "Gustav",confine tra Lazio e Campania fino al sud di Pescara, caposaldo nella
città di Cassino. All'inizio del 1944 gli anglo-americani tentarono uno sbarco alle spalle della linea Gustav, sulla
spiaggia di Anzio, Roma, fermati da reparti tedeschi,operazioni militari bloccate fino alla primavera successiva.
Il governo di unità nazionale (22 aprile-8 giugno 1944)
Proseguiva intanto l'attività politica. Il 28 gennaio a Bari, in un congresso dei partiti antifascisti che aderivano al
CIn,fu richiesta l'abdicazione di Vittorio Emanuele III, responsabile delle sciagure del paese, in favore del figlio
Umberto. fu appoggiata da liberali e democratici cristiani, oltre che dagli Alleati, mentre socialisti, comunisti e
Partito d'Azione chiedevano l'immediata abolizione della monarchia. decisiva la scelta di Togliatti, il leader del
Partito comunista rientrato in Italia dall'Urss dopo 18 anni di esilio, appoggiò il governo Badoglio, purché allargato
alla partecipazione di tutti i partiti del Cln. Questa iniziativa, "svolta di Salerno"->accordo del 12 aprile 1944, in
base al quale il re si impegnava a nominare, al momento della liberazione di Roma, il figlio Umberto
"luogotenente del regno" e a rimandare la scelta fra monarchia e repubblica a un referendum popolare da tenersi
al termine del conflitto. Salerno: governo di unità nazionale sotto la direzione di Badoglio, mentre fu ufficialmente
riconosciuto un CIn dell'Alta Italia (CInai), sede clandestina a Milano, che ebbe per delega poteri di governo nella
conduzione della guerra nell'Italia ancora occupata dai nazifascisti.
LA VITTORIA DEGLI ALLEATI :La conferenza di Teheran
In Italia la guerra durò a lungo (ottobre 1943-aprile 1944) sulla linea Gustav anche perché il comando alleato
vedeva il fronte italiano come secondario dal punto di vista strategico, mentre riteneva di doverne aprire un altro
più importante nella Francia settentrionale.strategia decisa alla fine del 1943, conferenza di Teheran (Iran),
presenza di Roosevelt, Churchill e Stalin. L'incontro assunse un significato importante in quanto i tre "grandi"
mostrarono per la prima volta una forte volontà di giungere insieme alla vittoria. La decisione di aprire un
secondo fronte a ovest diede a Stalin la certezza che gli anglo-americani non avrebbero cercato una pace
separata con Hitler a scapito dell'Urss. Perciò Stalin si impegnò a sostenere gli Alleati con una controffensiva da
est, in modo da stringere in una morsa la Germania, tra due fuochi. il leader sovietico ottenne dagli Alleati che
l'Urss avrebbe conservato quanto acquisito in Polonia e nelle regioni baltiche in base al patto Molotov-Ribbentrop
Lo sbarco alleato in Normandia (6 giugno 1944)
invasione della Francia:"operazione Overlord", doveva essere attuato nel maggio-giugno 1944. il 6 giugno (due
giorni dopo liberazione di Roma), gli Alleati sbarcarono presso Cherbourg in Normandia e, grazie al valore delle
truppe, alla perfetta organizzazione e alla quantità di navi e di mezzi impiegati, infransero la resistenza dei
tedeschi attestati dietro il "Vallo atlantico", grande linea di fortificazione sulla costa della Manica. Nel giro di dieci
giorni l'esercito tedesco si trovò di fronte a uomini a mezzi corazzati :pioggia di fuoco dal cielo e dal mare. agosto
un altro sbarco in Provenza: crollo resistenza dei reparti tedeschi, grazie all’ aiuto dalle forze partigiane francesi,
sempre meglio organizzate. settembre 1944 la Francia era liberata e affidata a un governo guidato dal generale
De Gaulle, rientrato trionfalmente a Parigi come liberatore fin dal 26 agosto.
avanzata dell'Armata rossa e la liberazione dei Balcani.
contemporaneamente sul fronte orientale l'Armata rossa -dopo la battaglia di Stalingrado era riuscita con
incessanti offensive a liberare tutto il paese - giunse al confine con la Polonia e iniziò la liberazione degli Stati
baltici. In seguito ai fallimenti delle controffensive ordinate da Hitler, in Germania la situazione era diventata
sempre più drammatica.Ormai distaccato dalla realtà, il Führer restava chiuso nel quartier generale di
Rastenburg, dove il 20 luglio 1944 sfuggì a un attentato dinamitardo organizzato dal colonnello Stauffenberg (
insieme ad altri ufficiali della Wehrmacht. Falliva il tentativo: liberarsi dal dittatore e sganciarsi da una situazione
militare divenuta insostenibile, per tentare di negoziare un armistizio con gli Alleati su nuove basi. dal luglio
all'ottobre 1944 si arresero Romania, Ungheria e Bulgaria, mentre la jugoslavia riacquistava la libertà grazie
all'azione dell'esercito partigiano comandato dal capo comunista Broz detto Tito, nominato presidente di un
governo provvisorio. Nell'ottobre 1944 gli inglesi sbarcarono in Grecia.
La conferenza di Yalta (4-11 febbraio 1945)
Il conflitto non era finito, sorte segnata. Durante l'ultimo inverno di guerra Roosevelt, Churchill e Stalin si riunirono
a Yalta, sulla costa meridionale della Crimea. Durante la conferenza: importanti decisioni per gli assetti
internazionali da attuare dopo la disfatta della Germania nazista, fu stabilita l'entrata in guerra dell'Unione
Sovietica contro il Giappone dopo la capitolazione tedesca, allo scopo di accelerare la fine del conflitto.
La liberazione dell'italia e la resa della Germania
contemporaneamente l'esercito tedesco crollava anche sul fronte italiano. mentre gli anglo-americani superavano
la "linea gotica" e irrompevano nella pianura padana, nelle maggiori città del Nord il 25 aprile 1945 le forze della
Resistenza insorgevano, liberandosi dall'oppressione nazista prima dell'arrivo degli Alleati e insediando governi
locali espressi dai vari Cin locali. Nello stesso giorno il Cln nazionale dell'Alta Italia assunse tutti i poteri civili e
militari nelle regioni settentrionali. Nel frattempo i gerarchi della Rsi, compreso Mussolini, cercavano scampo
verso la Svizzera. Il 27 aprile l'ex duce fu intercettato da una formazione partigiana presso Dongo (lago di Como)
mentre si trovava su un camion di una colonna tedesca in ritirata. Mussolini venne riconosciuto, arrestato e
fucilato il giorno dopo, insieme con altri gerarchi. I loro corpi furono esposti in piazzale Loreto, a Milano; nello
stesso luogo il 10 agosto 1944 i fascisti avevano fucilato quindici partigiani, lasciando i loro cadaveri sulla strada
per tutta la giornata. In Italia la resa senza condizioni delle truppe tedesche entrò in vigore il 2 maggio. Lo stesso
giorno si concludeva la battaglia di Berlino, l'Armata rossa era penetrata proprio il 25 aprile. Hitler tuttavia già il
30 aprile si era suicidato nei sotterranei della Cancelleria del Reich. Il 7 maggio, a Reims, la Germania
sottoscrisse la resa incondizionata. L'Europa, ridotta a un cumulo di rovine, aveva così finalmente la sua pace.
La bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki
La resistenza di Okinawa indicava che l'esercito giapponese continuava a essere forte e tenace, potendo contare
ancora su oltre tre milioni di uomini sparsi nel territorio asiatico, pronti a combattere a oltranza: anche se si stava
avviando verso la sconfitta, il Giappone non avrebbe mai chiesto la resa e la guerra rischiava di prolungarsi e di
provocare eccessive perdite all'esercito americano. allora il nuovo presidente, il democratico Truman; succeduto
a Roosevelt dopo la sua morte, ricorre ad un'arma terrificante, gli Alleati avrebbero definitivamente messo in
ginocchio il nemico.Nel mattino del 6 agosto un aereo statunitense sganciò la bomba atomica, sulla città di
Hiroshima, provocando la distruzione totale. Il 9 agosto una seconda bomba colpì anche la città di Nagasaki. i più
determinati militaristi giapponesi cessarono le ostilità e il 1° settembre, a bordo della corazzata americana
"Missouri", nella baia di Tokyo, il Giappone firmava l'atto ufficiale di resa.La guerra mondiale poteva dirsi
veramente chiusa, con un bilancio spaventoso: oltre 55 milioni di vittime, una buona metà delle quali civili.
Il nuovo ordine razzista di Hitler
Il "nuovo ordine europeo" basi razziali: la gerarchia politica e sociale:gerarchia "di sangue", gli ultimi gradini erano
occupati dagli slavi e dagli ebrei. i primi potevano essere utilizzati come forza-lavoro a basso costo, in condizione
semi-schiavile, gli ebrei dovevano essere in tutti i modi eliminati dalla nuova Europa dominata dagli "ariani".
Le deportazioni e i ghetti
dalla fine degli anni Trenta, con l'espansione del Reich,fu affrontata la "questione ebraica". La prima:
deportazione, che cominciò Austria e Cecoslovacchia: gli ebrei che vi abitavano vennero trasferiti con la forza in
alcune città della Pomerania, che sarebbe dovuta diventare un territorio loro riservato. Man mano che i tedeschi
conquistavano territori, aumentava il numero di ebrei sotto il loro dominio. La "questione ebraica" assunse
proporzioni enormi dopo l'invasione della Polonia, dove la comunità ebraica :più di due milioni di persone. Gli
ebrei polacchi subito sottoposti a durissime restrizioni e segregazioni. introdotto l'obbligo di residenza nei ghetti
e quello di indossare sugli abiti l a stella gialla di David.
La rivolta del Bretto di varsavia (18 gennaio-16 maggio 1943)
Il più grande ghetto d'Europa fu istituito a Varsavia dai nazisti nel 1940: in circa 10 chilometri quadrati vennero
concentrate mezzo milione di persone, ma all'inizio del 1943 i continui "trasferimenti" verso i campi di sterminio
ne avevano ridotto il numero. Quando il 18 gennaio 1943 i comandi nazisti decisero un'operazione di totale
svuotamento del ghetto con la deportazione di tutti i residenti verso i campi di concentramento,le SS incaricati di
eseguire l’ordine si trovarono di fronte a una popolazione che, dopo aver trasformato fognature, scantinati e
sotterranei in centri fortificati, aveva deciso di ribellarsi agli oppressori. Guidati da un'organizzazione clandestina
di resistenza nata nel 1942 e chiamata Zob (Organizzazione Ebraica di Combattimento), strutturata in un
comitato politico e una direzione militare, gli ebrei riuscirono a prendere il controllo del ghetto ma furono sconfitti
dopo aspri combattimenti tra il 19 aprile e il 16 maggio dello stesso anno. La disperata ed eroica battaglia si
concluse col massacro di oltre 7.000 ebrei e la deportazione di altri 50.000 nei campi di sterminio tedeschi.
Campi di concentramento e campi di sterminio
dal 1941 con l'espansione del fronte orientale, in seguito all'invasione dell'Urss, che si affermò definitivamente
l'idea dello sterminio totale degli ebrei:"soluzione finale". I nazisti la organizzarono con deportazioni e uccisioni di
massa, lavori forzati e disumane torture. In Germania e in tutta l'Europa occupata venne creato un sistema di
"campi" (Lager). Non tutti erano destinati allo sterminio: quelli di "concentramento” :sfruttamento a oltranza dei
prigionieri come forza-lavoro.Una volta ridotti allo stremo delle forze, questi venivano trasferiti nei campi di
sterminio, eliminati con le camere a gas, insieme a quelli poco utili al lavoro (vecchi,donne, bambini, malati). Nei
diversi tipi di Lager, oltre agli ebrei, anche zingari, i comunisti, i neri, gli omosessuali, i dissidenti, i testimoni di
Geova e i malati fisici e mentali.All'interno dei campi vi erano numerose baracche, edifici in legno o in muratura,
adibiti a dormitorio, a lavanderia, a cucina, a officina, a uffici e ad alloggi dei sorveglianti; vi era poi la baracca di
quarantena, un' infermeria speciale chiamata anche "blocco della morte",deportati soppressi in breve tempo. Vi
erano anche le camere a gas, i forni crematori, i locali destinati alle esecuzioni, alle torture e agli esperimenti
medici operati su cavie umane. Alla fine della guerra si conteranno più di 900"campi della morte",Auschwitz,
Buchenwald, Dachau, Mauthausen, Ravensbrück, Treblinka: morte ebrei,polacchi, sovietici, ma anche italiani,
francesi, olandesi, belgi, catturati come "resistenti" o fatti prigionieri.
Il ruolo dei governi collaborazionisti
Allo sterminio degli ebrei collaborarono anche i governi nazifascisti e collaborazionisti, quello di Vichy e, quello
della Repubblica sociale italiana: censendo e fornendo le liste degli ebrei alle autorità tedesche; sostenendo i
tedeschi durante i rastrellamenti; organizzando le deportazioni verso la Germania o altre destinazioni. Anche in
Italia furono attivi dei campi di concentramento e di sterminio, come quelli di Fossoli (concentramento) in
Emilia-Romagna e della Risiera di San Sabba (concentramento e sterminio) a Trieste. l'atteggiamento di fronte
alle persecuzioni spaccò la popolazione civile di tutti i paesi europei:rischiarono la propria vita per dare soccorso
e rifugio ai perseguitati, dall'altra coloro che non esitarono a collaborare allo sterminio:vantaggi materiali.
Stragi e violenze nell'italia occupata dai nazisti
In Italia la repressione nazifascista fu feroce e aumentò man mano che gli alleati avanzavano verso Nord,
affiancata dalle milizie repubblichine. L'elenco di stragi di civili è lungo. 23-24 marzo 1944 alle Fosse Ardeatine,
presso Roma: 335 persone prelevate dalle carceri di via Tasso e di Regina Coeli - parecchi antifascisti, ma anche
ebrei, renitenti alla leva, detenuti comuni, comuni cittadini incappati per caso nei rastrellamenti - furono uccise per
rappresaglia in seguito alla morte di 32 militari tedeschi, avvenuta nel corso di un attentato partigiano nella stessa
capitale. Un'altra strage di innocenti fu quella che colpì Marzabotto, un paese dell'Appennino bolognese i cui
abitanti, secondo i fascisti, offrivano aiuto alla brigata partigiana "Stella Rossa”. Il 29 settembre 1944 una colonna
di SS uccise barbaramente 1.836 persone, soprattutto donne, vecchi e bambini.
L’eccidio delle foibe
I residenti sul confine con la iugoslavia dovettero subire la violenza dell'esercito comunista di Tito, che nel corso
della guerra di liberazione aveva occupato l'Istria e l'intera Venezia Giulia, di cui rivendicava l'annessione alla
repubblica jugoslava. Tale rivendicazione, inizialmente favorita dal Partito comunista italiano, non venne accettata
dagli altri partigiani del luogo, decisi a difendere i territori italiani dall'intento espansionistico di Tito. Furono poi gli
Alleati a costringere le forze di occupazione jugoslave a ritirarsi dal Friuli-Venezia Giulia, ma non dall'Istria, dove
ebbe inizio una lunga serie di persecuzioni e azioni di "pulizia etnica" da parte jugoslava. L'accanimento contro
gli italiani: le terre istriane e dalmate attaccate per 20anni dalla politica fascista di italianizzazione forzata; nel
1941 si era aggiunta l'occupazione militare delle regioni settentrionali del regno di Jugoslavia, quindi la guerra
anti-partigiana condotta dall'esercito italiano, anche con metodi brutali. Nella primavera del 1945 si arrivò alla
resa dei conti, e il fatto di essere italiani fu considerato equivalente a essere fascisti. I "titini" procedettero perciò a
esecuzioni di massa di cittadini, giovani, vecchi, donne, bambini, gettati, vivi o morti che fossero, nelle cavità
naturali scavate dalle acque nella roccia carsica della zona, comunemente dette foibe (dal latino fovea, "fossa").
È stato calcolato che circa 5.000 persone persero la vita in questo modo, alcune internate in campi di prigionia..
L'incontro degli Alleati a Yalta (4-11 febbraio 1945
prima della sconfitta della Germania nazista nella 2gm, durante la conferenza di Yalta, Stati Uniti, Gran Bretagna
e Unione Sovietica:primo accordo ->futuro assetto europeo : spartizione in sfere d'influenza. All'Urss fu
riconosciuto il controllo dei territori conquistati dall'Armata rossa: paesi baltici, gran parte Polonia e
Ungheria,Balcani con Romania e Bulgaria e una certa presenza in Jugoslavia. Fu decisa la divisione della
Germania in zone di occupazione, furono stabiliti i principi generali cui avrebbero dovuto ispirarsi gli Alleati dopo
la guerra:
• libere elezioni in tutti i paesi europei;
• diritto dei popoli a scegliere la forma di governo sotto cui vivere (principio dell'autodeterminazione);
• commercio internazionale aperto.
L'evidente contraddizione tra l'enunciazione di questi principi e la spartizione in zone d'influenza sarà all'origine
dei contrasti che sorgeranno tra gli Alleati di lì a breve tempo.
La nascita dell'Onu
Oltre alla riorganizzazione economica e monetaria si guardava anche a una riorganizzazione delle relazioni
internazionali. 'idea di costituire un organismo in grado di garantire la risoluzione pacifica delle controversie in
modo più efficace di quanto avesse fatto la Società delle Nazioni, nata all'indomani della Prima guerra mondiale
ma dimostratasi incapace di svolgere un ruolo significativo. Nel giugno 1945 su iniziativa di 51 Stati venne
fondata a San Francisco L’ Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu), con lo scopo di assicurare la pace e la
sicurezza internazionale, il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali dell'uomo, la promozione dello sviluppo
economico, sociale e culturale di tutti i paesi.Gli organi dell'Onu erano, e sono tuttora:
• l'Assemblea generale, con compiti deliberativi, cui partecipano in modo paritario tutti gli Stati membri (passati
dai 51 iniziali ai 193 attuali, più la Città del Vaticano e lo Stato di Palestina - dal 2012 - che presenziano ai lavori
in qualità di osservatore permanente);
• il Consiglio di sicurezza, che è l'organo esecutivo ed è composto da cinque membri permanenti e da dieci che
vi entrano a rotazione.
Sono membri permanenti Stati Uniti, Unione Sovietica e Gran Bretagna, cui si aggiunsero la Francia, per il ruolo
svolto dalla resistenza organizzata da De Gaulle, e la Cina, nel 1945 ancora controllata dai nazionalisti di Chiang
Kai-shek e perciò ritenuta dagli Usa un alleato in funzione anti giapponese nello scenario asiatico. Ciascun
membro permanente ha potere di veto, che consente di impedire l'adozione di una delibera di parte del Consiglio.
processo di Norimberga
Nell'agosto 1945 i vincitori decisero di istituire un Tribunale militare internazionale con l'incarico di punire i
responsabili dei crimini di guerra, in particolare quelli compiuti contro le popolazioni civili, contro i prigionieri e
contro gli ebrei. Vari processi si tennero nella città baVarese di Norimberga dal 14 novembre 1945 al 1° Ottobre
1946, durante i quali ventiquattro tra i massimi esponenti del nazismo furono giudicati da magistrati che
rappresentavano le quattro potenze vincitrici. Conclusosi con tre assoluzioni, dodici condanne a morte e diverse
altre pene detentive, questo processo risulterà nel complesso largamente deludente agli occhi dell'opinione
pubblica mondiale, poiché l'esiguo numero dei responsabili portati in tribunale decretava, di fatto, l'impunità per la
maggior parte dei criminali di guerra nazisti, spesso aiutati a nascondersi e a rifarsi un'identità dalle stesse
potenze vincitrici, in primo luogo Usa e Urss.

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