Nuova Guida Agli Aeroplani Di Tutto Il Mondo Vol III Marco Riva
Nuova Guida Agli Aeroplani Di Tutto Il Mondo Vol III Marco Riva
di tutto il mondo
Prototipi e modelli minori (1935-)
ZEROC E-DIZIONI
MARCO RIVA
Marco Riva
ZEROC E-DIZIONI
Zeroc E-dizioni, Pisa 2011: oelimar@[Link]
L'Autore desidera ringraziare Renzo Utili e tutti coloro che hanno gentilmente
concesso l'uso delle loro immagini per questo volume.
Samolet SAM-13
Santangelo Cannoniere
Shangai Y-10
Shcherbakov Shche-2
Short S.A.4 Sperrin
Showa Nakajima L2D
SIAI-Marchetti S.M.89
SNCAC NC-1071
SNCAC NC-1080
SNCAC NC-211 Cormoran
SNCAC NC-3021
SNCASE SE-5000 Baroudeur
SNCASO SO 6000 Triton
SNCASO SO 6020 Espadon
Spencer-Larsen 12C
Sponson Tribian
Sud Est SE. Grognard I e II
Supermarine Seagull
Supermarine Vickers 508
Taifun Me.108F
Timm S-160
Trascendental 1-G
Tupolev Tu-70
VAK-191B
Watanabe E9W
Wiener WN.11
Wiener WN.16
Introduzione
L'Autore.
Cecoslovacchia Aero 45 - 1947
Aero 45
Sviluppato da Jiři Bouzek, Ondřej Ně- Apertura alare: m. 12,30
mec e František Vik, l'Aero 45 ricordava Lunghezza: m. 7,54
vagamente il Siebel 204, che la Aero Altezza: m. 2,30
avva costruito su licenza nel periodo bel- Superficie alare: mq. 17,09
lico. Peso: kg. 845 (a vuoto); 1.400 (totale)
Tra gli aerei da collegamento più diffusi Velocità: km/h 285
Quota: m. 5.700
oltrecortina, l'Aero 45 apparve il 21 luglio Autonomia: km. 1.600
1947, incontrando subito un grande suc- Motori: due Walter Minor III da 105 CV
cesso. Armamento: -
Uno dei primi modelli (OK-DCL, pilota Equipaggio: 1-2
Jan Anderle) vinse il Trofeo Norton-Griffi- Carico: 2-3 passeggeri
ths nelle National Air Races di Coventry Note: -
nell'agosto 1949. Questo spalancò al ve- di cui 590 esportati in molti Paesi, dal-
livolo le porte dell'estero, in particolare l'Ungheria al Vietnam. Tra i tipi derivati si
Italia e Svizzera. Tra il 10 e l'11 agosto registra anche la copia cinese non auto-
1958 un esemplare immatricolato in Ita- rizzata, il Sungari-1, prodotta nel 1958.
lia volò per tremila chilometri dal Sud
America a Dakar attraversando l'atlanti-
co.
Usato intensamente dalle forze aeree
cecoslovacche per compiti di collega-
mento ed addestramento, fu il primo ve-
livolo postbellico
cecoslovacco di co-
struzione intera-
mente metallica.
La versione 145,
sviluppo diretto del
45, ha il carrello tri-
ciclo anteriore e
motori più potenti.
La produzione si
chiuse nel 1963,
con un totale di ol-
tre settecento
esemplari costruiti,
ITALIA Agusta P.111 - 1951
Agusta P.111
Questo piccolo aereo dalla struttura mi-
Apertura alare: m. 10,50
sta era destinato all'addestramento pri- Lunghezza: m. 7,40
mario, anche strumentale; pilota ed Altezza: m. 2,75
istruttore sedevano affiancati in una ca- Superficie alare: mq. 16,00
bina piuttosto ampia per le dimensioni Peso: kg. 1.100 (totale); 818 (a vuoto)
generali del velivolo. Velocità: km/h 230 (massima), 190 (crocie-
Allo scopo di sopportare anche i tratta- ra)
menti più rudi, il coefficiente di robustez- Quota: m. 4.000
Autonomia: km. 600
za era superiore a dieci. I portelli della
Motori: un Lycoming da 180 CV
cabina erano inoltre sganciabili in volo Armamento: -
per il lancio col paracadute. Equipaggio: 2
Un'altra caratteristica consisteva nella Carico: 282 kg
grande facilità di manutenzione ed un fa- Note: -
cile stoccaggio, dato dalla possibilità di
smontare il velivolo per il ricovero in ma-
gazzino.
Oltre al Lycoming, il velivolo poteva es-
sere spinto anche da un Continentali da
185 o 145 CV, o dal meno potente Alfa
110 Ter da 145 CV (montato sul prede-
cessore ACP 110). L'elica, lignea, era a
passo fisso.
Il prototipo (MM465) dimostrò subito otti-
me caratteristiche di
volo, con un'ampia
tendenza a perdonare
gli errori anche dei più
inesperti. Interessanti
le prestazioni di involo
ed atterraggio, che av-
venivano rispettiva-
mente in 170 e 130
metri.
Francia ANF-Mureaux 180 - 1935
ANF-Mureaux 180
Derivato biposto del 170, effettuò il pri- Apertura alare: m. 11,40
mo volo il 10 febbraio 1935. Lunghezza: m. 7,83
Simile nella struttura al suo predecesso- Altezza: m. 3,26
re, era però di costruzione interamente Superficie alare: mq. 19,56
metallica, ed il motore aveva il radiatore Peso: kg. 1.266 (a vuoto); 1.953 (totale)
Velocità: km/h 379 (massima), 336 (crocie-
frontale.
ra)
Nel corso dei collaudi, perse la deriva Quota: m. 8.800
singola a favore di una soluzione bideri- Autonomia: km. 750
va (immagine piccola), ed il motore origi- Motori: un Hispano-Suiza 12Xcrs da 690
nario 12Xbrs per la versione 12Xcrs, CV
della medesima potenza, ma predispo- Armamento: un cannone HS.404 da 20
sta per ospitare anche un cannone as- mm., tre mitragliatrici MAC da 7,7 mm.
siale da venti millimetri. Equipaggio: 2
Carico: -
Delle tre mitragliatrici MAC, due erano
Note: dati della versione definitiva
assiali ed una brandeggiabile.
Francia ANF-Mureaux 190 - 1936
ANF-Mureaux 190
Disegnato da André Brunet, il Mureaux
Apertura alare: m. 8,38
190 fu un caccia leggero, monoplano, in-
Lunghezza: m. 7,20
teramente metallico, contrariamente ai Altezza: m. 3,00
suoi pari categoria dell'epoca, come il Superficie alare: mq. 10,00
Caudron C.710, più pesante e lento. Peso: kg. 850 (a vuoto); 1.290 (al decollo)
L'armamento, previsto ma non installato, Velocità: km/h 500 (massima), 376 (crocie-
era costituito da un cannone sparante ra)
attraverso il mozzo dell'elica e da due Quota: m. 9.200
mitragliatrici alari. Autonomia: km. 920
Motori: un Salmson 12Vars da 450 CV
L'aereo volò per la prima volta nel luglio
Armamento: (proposto) un cannone da 20
1936, ma ogni sviluppo fu abbandonato mm., due mitragliatrici da 7,7 mm.
l'anno successivo a causa dell'inaffidabi- Equipaggio: 1
lità del motore Salmson, un dodici cilin- Carico: -
dri a V rovesciata raffreddato ad aria. Note: -
Ugualmente abbandonata anche la ver-
sione con carrello retrattile, la 191.
Da questo modello fu successivamente
derivato il Potez 230, quando la A.N.F. fu
assorbita dalla Potez.
Gran Bretagna Armstrong Withworth A.W.52 - 1947
Armstrong Withworth
A.W.52
Preceduto dagli studi su di un aliante in Apertura alare: m. 27,75
scala 1:3 che ne ricalcava le forme Lunghezza: m. 11,40
(l'A.W.52G del 1945), l'A.W.52 volò il 13 Altezza: m. 4,40
novembre 1947. Superficie alare: mq. 122,20
Inteso come velivolo sperimentale, esso Peso: kg. 14.700 (totale); 8.918 (a vuoto)
doveva servire da banco di prova per i Velocità: km/h 805 (massima), 450 (crocie-
futuri velivoli tuttala, tra cui la Armstrong ra)
Quota: m. 10.970
Withworth ipotizzava un grosso trasporto Autonomia: km. 2.414
da novanta tonnellate di peso per ses- Motori: due Rolls-Royce Nene da 2.270
santa metri di apertura alare. Kgs (due Rolls-Royce Derwent)
Questo primo prototipo precipitò il 30 Armamento: -
maggio 1949 a causa di una perdita di Equipaggio: 2
controllo da parte del collaudatore, John Carico: -
Lancaster, che divenne il primo pilota Note: tra parentesi i dati del secondo
britannico ad essersi mai eiettato. prototipo
Un secondo esemplare, che montava i
Derwent in luogo
dei Nene, volò il
primo settembre
1948, continuan-
do le prove fino
alla messa a terra
e alla successiva
demolizione, nel
maggio 1954.
Il programma non
ebbe seguito, e
con esso finì an-
che la ventilata
ipotesi di ricavar-
ne il grosso aereo
passeggeri.
Francia Arsenal-Delanne 10C-2 - 1941
Arsenal-Delanne 10C-2
La curiosa conformazione di questo bi- Apertura alare: m. 10,11
posto, progettato da Maurice Delanne, Lunghezza: m. 7,33
applicava la configurazione dell'ala bi- Altezza: m. 3,06
plana Nénadovich, in cui le ali in tandem Superficie alare: mq. 22,50
Peso: kg. 2.880 (al decollo)
fornivano un continuo “effetto fessura”
Velocità: km/h 550 (massima)
ed un notevole spostamento del centro Quota: m. 10.000
di gravità. Autonomia: km. 1.600 (massima)
Completamente metallico, la costruzione Motori: un Hispano-Suiza 12Ycrs da 860
fu cura della Arsenal; era praticamente CV
giunta al completamento del primo pro- Armamento: (previsto) un cannone
totipo, quando l'aeroporto di Villacoublay Hispano-Suiza da 20 mm., quattro
cadde in mano tedesca nel giugno 1940. mitragliatrici MAC1934 da 7,5 mm.
Equipaggio: 2
Il primo volo avvenne nell'ottobre dell'an-
Carico: -
no successivo, dopodiché il velivolo fu Note: -
trasferito in Germania per ulteriori valu-
tazioni, che apparentemente però non
influenzarono i tecnici tedeschi.
L'aereo andò probabilmente distrutto in
un bombardamen-
to alleato.
Cecoslovacchia Avia B.35 - 1938
Avia B.35
L'Avia B.35 nacque dal progetto di Fran- Apertura alare: m. 10,85
tišek Novotný in seguito ad una specifica Lunghezza: m. 8,50
del 1935 intesa a trovare il successore Altezza: m. 2,60
dell'Avia B.534. Superficie alare: mq. 17,00
Dotato di un'elegante e funzionale ala el- Peso: kg. 1.690 ( a vuoto); 2.200 (totale)
littica di legno, questo caccia aveva la Velocità: km/h 495 (massima), 435 (crocie-
struttura di tubi d'acciaio, con copertura ra)
Quota: m. 8.500
metallica nella parte anteriore e di tela in Autonomia: km. 500
quella posteriore. Motori: un Hispano-Suiza 12Ycrs da 860
Piuttosto stranamente, la specifica impo- CV
neva un carrello fisso, nell'ottica di acce- Armamento: (previsto) un cannone Hispa-
lerare i tempi di sviluppo. Fu comunque no-Suiza da 20 mm.; due mitragliatrici
predisposta la collocazione futura di un Tipo 30 da 7,72 mm.
carrello retrattile. Equipaggio: 1
Inizialmente, l'unità motrice doveva es- Carico: -
Note: -
sere un prodotto Avia su licenza dell'Hi-
spano-Suiza 12Y-37 da 1.000 CV, ma l'allungamento dei tempi di consegna
fece optare per l'Hispano-Suiza 12Ydrs,
un dodici cilindri raffreddato a liquido.
Portato in volo per la prima volta il 28
settembre 1938, la macchina mostrò ot-
time caratteristiche, ma rimase distrutta
il 22 novembre dello stesso anno quan-
do, al termine di una prova di velocità, il
capo collaudatore della Avia, Arnošt Ka-
valec compì una brusca virata a bassa
quota, entrando in stallo e schiantando-
si.
Con alettoni rimpiccioliti, apertura alare
e flap ampliati, il secondo prototipo iniziò
le prove il 30 dicembre.
Le autorità cecoslovacche posero un or-
dine per una preserie di dieci apparec-
chi, ma prima che questa commessa po-
tesse essere soddisfatta, intervenne l'oc-
cupazione tedesca.
Cecoslovacchia Avia B.35 - 1938
Sotto il controllo nazista, gli studi prose-
guirono sul terzo ed ultimo velivolo, mo-
dificato sostanzialmente con l'adozione
di un bordo d'attacco dritto anziché ellitti-
co ed un carrello retrattile.
Mostrato al salone Aeronautico di Bru-
xelles nel luglio 1939 con la matricola D-
IPBB, fu la base del successivo B.135.
Avro Athena
L'Athena era un piccolo monomotore tri- Apertura alare: m. 12,20
posto, interamente metallico, per l'adde- Lunghezza: m. 11,10
stramento, la fotografia aerea ed il traino Altezza: m. 3,50
alianti. L'origine del velivolo era la speci- Superficie alare: mq. 25,10
fica T.7/45 per un turboelica per l'adde- Peso: kg. 3.262 (totale)
Velocità: km/h 462 (massima), 407 (crocie-
stramento avanzato. La successiva ra)
T.7/47 indicò nell'unità motrice il Rolls- Quota: m. 10.600
Royce Merlin. Autonomia: km. 886
La Avro decise di rispondere ad entram- Motori: un Armstrong Siddeley Mamba
be, adattando la cellula. Armamento: -
Il T.1 dotato del motore turboelica Mam- Equipaggio: 3
ba, effettuò il suo primo volo il 12 giugno Carico: -
1948 a Woodford. La versione dotata di Note: -
un motore a pistoni, la T.2 la seguì il 1° La RAF dichiarò vincitore della gara il
agosto successivo. Bolton Paul Balliol.
IN ambo i casi l'autonomia poteva esse-
re aumentata con l'applicazione di ser-
batoi supplementari sganciabili, collocati
in posizione subalare.
Furono costruiti solo ventidue esemplari
della T.2, compresi i due prototipi T.1, i
quattro T.2 ed il solo T.1A spinto dal Roll-
s-Royce Dart.
Una caratteristica all'epoca ritenuta inte-
ressante era costituita da uno schermo
frontale ambrato, che poteva essere al-
zato a mezzo di aria compressa che,
usato in combinazione con gli occhiali
blu dava al pilota la sensazione di oscu-
rità completa, per l'addestramento al
volo notturno anche in pieno giorno.
Unione Sovietica Belyayev Babochka - 1941
Belyayev Babochka
Essenzialmente il Babochka (farfalla) fu Apertura alare: m. 10,80
un velivolo nato per sperimentare l'ala Lunghezza: m. 6,84
dalla inconsueta pianta zigzagante. Altezza: m. -
La prima difficoltà cui andò incontro l'i- Superficie alare: mq. 11,50
deatore dell'ala, V.N. Belyayev fu infatti Peso: kg. 680 (a vuoto); 1.028 (a pieno ca-
rico)
l'impossibilità di applicarla ad un velivolo
Velocità: km/h 510 (massima stimata)
preesistente, a causa della inconciliabili- Quota: m. -
tà dei centraggi del velivolo. Autonomia: km. -
Fu necessario quindi progettare un ae- Motori: un (Renault) MV-6 da 210 CV
reo ex-novo, il Babochka, appunto. Armamento: -
Il progetto fu lanciato nel 1937 e i dise- Equipaggio: 2
gni furono completati l'anno successivo, Carico: -
passando immediatamente alla fase e- Note: -
secutiva. trastato dalla torsione negativa della par-
L'aereo fu approntato per il 1941, ma te esterna.
l'invasione nazista bloccò tutte le suc- Le superfici mobili erano collocate lungo
cessive operazioni, compreso il battesi- tutto il bordo d'uscita.
mo dell'aria. Infatti, pur essendo la fab- Sebbene si possa ammettere che il Ba-
brica a Kazan, molto distante dal fronte, bochka avrebbe volato con successo, vi
la produzione si concentrò su altri pro- sono invece dubbi che la formula co-
grammi considerati prioritari al fine dello struttiva dell'ala avrebbe portato signifi-
sforzo bellico. cativi vantaggi rispetto ad un aereo più
La costruzione del velivolo era comple- convenzionale.
tamente metallica. L'ala
era conformata in quel
modo per cercare di elimi-
nare i problemi di stabilità
longitudinale anche nelle
manovre più impegnative:
col carico aerodinamico, la
parte interna dell'ala si
fletteva verso l'alto, tor-
cendosi con un angolo
d'incidenza positivo, con-
Cecoslovacchia Beneš-Mráz Be.252 - 1937
Beneš-Mráz Be.252
L'ing. Pavel Beneš, dopo aver lavorato
per la Avia e la Praga, le principali realtà Apertura alare: m. 10,66
Lunghezza: m. 7,45
cecoslovacche d'anteguerra, fondò nel
Altezza: m. -
1935 una propria Ditta. Superficie alare: mq. 14,00
Tra i prodotti di spicco, fu l'elegante ad- Peso: kg. 610 (a vuoto), 890 (totale)
destratore Be.252, disegnato in collabo- Velocità: km/h 250
razione con Jaroslav Mráz, simile al pre- Quota: m. 7.000
decessore Be.150, pur con dei rinforzi Autonomia: km. 500
strutturali per consentire un maggiore in- Motori: un Walter Scolar da 120 CV
viluppo acrobatico e sportivo, e con l'a- Armamento: -
Equipaggio: 2
dozione di un radiale Walter Scolar in
Carico: -
vece del Beta-Minor, lineare ma meno Note: -
potente.
Unione Sovietica Bereznyak-Isaev B-1 - 1942
Bereznyak-Isaev B-1
Questo intercettore era spinto da un mo- Apertura alare: m. 6,48
tore a razzo Dushkin D-1A-1100 ed era Lunghezza: m. 6,40
armato con due cannoncini da venti mil- Altezza: m. 2,06
limetri; il prototipo volò il 15 maggio Superficie alare: mq. 7,00
1942 ma, nonostante se ne fosse co- Peso: kg. 958 (a vuoto); 1.693 (al decollo)
Velocità: km/h 990 (massima)
struita una piccola serie di nove esem-
Quota: m. -
plari, venne abbandonato senza che Autonomia: km. -
avesse partecipato ad alcuna azione Motori: un razzo Dushkin D-1A-1100 da
bellica, anche in seguito all'incidente 1.100 kgs
mortale occorso al collaudatore principa- Armamento: due cannoni ShVAk da 20
le. mm.
Nel corso delle prove infatti, il 27 marzo Equipaggio: 1
1943, il pilota della ditta, Grigory Yako- Carico: -
Note: -
vlevich Backchivandzli, trovò la morte
durante un passaggio a bassa quota. Fu
insignito della medaglia di Eroe dell'U-
nione Sovietica.
Alcune fonti individuano questo velivolo
come “Bolchowitinow BI-1”, in quanto
Bolkhovitinov era capo dell'OKB-293,
l'impianto dove il velivolo venne costrui-
to.
Ne esisteva un modello in resina della
Airmodel in scala 1/72.
Stati Uniti Boeing XPBB-1 Sea Ranger 1942
Caproni Ca.193
Nel 1945 l'ing. Amilcare Porro iniziò lo Apertura alare: m. 13,80
studio di un piccolo bimotore da collega- Lunghezza: m. 9,35
mento e aerotaxi, nella speranza anche Altezza: m. 2,49
di interessare l'Aeronautica Militare per Superficie alare: mq. 20,33
l'addestramento al volo strumentale e la Peso: kg. 1.400 (a vuoto); 2.100 (totale)
Marina per collegamento. Velocità: km/h 265 (massima)
Il risultato fu di un monoplano quadripo- Quota: m. 5.700
Autonomia: km. 1.200
sto bimotore di costruzione interamente Motori: due Walter Minor 6-III da 160 CV
metallica, con struttura a guscio con im- Armamento: -
pennaggi bideriva per facilitare il control- Equipaggio: 1
lo in caso di spinta asimmetrica. Le eli- Carico: 3-4 passeggeri o 700 kg.
che propulsive bipale metalliche della Note: -
Ratier Heramatic erano a giri costanti e
Le prove statiche iniziarono nel novem-
passo variabile in volo.
bre 1948, ed il primo volo, con marche I-
La costruzione del prototipo iniziò a Ta-
POLO, venne effettuato il 13 maggio
liedo nonostante la grave situazione del-
1949 da Tullio De Prato, ex capo collau-
la Caproni, che stava tentando una diffi-
datore delle Reggiane durante la guerra.
cile ripresa produttiva. Motori, eliche, tu-
Dopo un ciclo di prove militari a Roma, il
bazioni idrauliche furono donati da vari
Ca.193 tornò a Linate. Al prototipo non
generosi fornitori.
successe alcun esemplare di serie, dive-
nendo così l'ultimo aereo costruito dalla
Caproni di Milano, visto anche che le
proposte versioni a turboelica da scuola
caccia, da pattugliamento con radar nel
muso per la Marina, o addirittura per uso
coloniale rimasero tutte senza seguito.
L'unico Ca.193 fu infine acquistato dal-
l'Aeronautica Militare nel marzo 1950 e,
dopo un breve uso, rivenduto sul merca-
to civile nel luglio 1952.
L'I-POLO terminò la sua carriera nel
1960 presso l'Aero Club di Trento, da
dove venne recuperato per il Museo Ca-
proni. Trasportato a Vizzola Ticino, vi ri-
mase sino al trasferimento a Rovereto
effettuato alla fine del 1988. Il restauro fu
effettuato nel corso del 1991 e comprese
anche il ripristino dell'originale finitura
metallica in luogo della colorazione color
crema applicata a Trento nel corso della
vita volativa del velivolo.
Francia Caudron C.860 - 1938
Caudron C.860
Questo velivolo da corsa fu concepito Apertura alare: m. 10,40
per battere il record sulla Parigi-Tokyo, Lunghezza: m. 8,60
stabilito nel '36 da un Simoun. Altezza: m. 3,28
Di costruzione lignea, impiegava estesa- Superficie alare: mq. 16,00
mente il limbo, un legno la cui resistenza Peso: kg. 2.300 (massimo al decollo)
alla compressione era superiore del Velocità: km/h 340 (massima), 290 (crocie-
ra)
quaranta per cento a quella dello spru-
Quota: m. -
ce, consentendo una grossa economia Autonomia: km. 7.100
sui pesi. Motori: un sei cilindri Renault da 240 CV
Il rivestimento lavorante era di compen- Armamento: -
sato ricoperto di tela verniciata; sia la fu- Equipaggio: 1
soliera che la sezione alare erano bicon- Carico: 490
vesse simmetriche. La prima, inoltre era Note: foto e modello di Jim Schubert
costituita da longheroni, diagonali e tra-
verse di legno, con coprigiunti di com-
pensato.
Le varie carenature, in lamiera di ma-
gnesio, erano protette dalla corrosione
da un'immersione in un bagno di bicro-
mato di potassio e vernice a smalto cot-
ta al forno a 120°.
I timoni, dalla leggera struttura
metallica, avevano il rivesti-
mento di tela, deriva e stabiliz-
zatore erano invece di legno
con rivestimento lavorante.
L'elica, una bipala Ratier, ave-
va il passo variabile in volo,
tramite comando elettrico; i
cinque serbatoi avevano una
capacità complessiva di mille-
cinquecento litri.
Nonostante le aspettative,
l'aereo non riuscì mai a pren-
dere parte al raid per cui era
stato progettato.
Stati Uniti Chance Vought SB2U Vindicator - 1936
Cunliffe-Owen Concordia
Il primo volo di questo elegante bimotore
Apertura alare: m. 17,26
da dieci posti, disegnato da W. Garrow- Lunghezza: m. 13,65
Fisher e spinto da una coppia di radiali a Altezza: m. 5,10
nove cilindri Alvis Leonides, avvenne il Superficie alare: mq. 40,40
19 maggio 1947 ad Eastleigh. Peso: kg. 3.572 (a vuoto); 5.682 (a pieno
Dotato di flap a fessura, aveva il carrello carico)
retrattile, con la ruota che girava di 90° Velocità: km/h 352 (massima)
per alloggiarsi orizzontalmente nell'ala. Quota: m. 7.300
Autonomia: km. 1.820
Successivamente una seconda macchi-
Motori: due Alvis Leonides L.E.4M a nove
na, G-AKBE, intraprese un lungo giro cilindri da 550 CV
promozionale in Europa che però si con- Armamento: -
cluse con un nulla di fatto. Equipaggio: 2
La Società totalizzò solo sei ordini: uno Carico: 10 passeggeri o 1.740 kg.
dalla Nawab di Bhopal (India), due per la Note: -
B.E.A., uno per l'Air Malta. Una società
belga, la COGEA, acquisì i diritti di ven-
dita in Belgio e nel Congo Belga.
Tuttavia, senza un numero di ordini con-
veniente la produzione venne fermata il
18 novembre del 1947 e la Ditta chiuse i
battenti l'anno successivo.
Stati Uniti Doak 16 - 1958
Doak 16 (VZ-4)
Costruito dalla Doak Aircraft Co. Di Tor- Apertura alare: m. 7,77
rance, fu il primo VTOL ad applicare il Lunghezza: m. 9,75
concetto delle ventole intubate rotanti, Altezza: m. 3,05
che il progettista, Edmond Doak, speri- Superficie alare: mq. 8,92
mentava già dal 1935. Peso: kg. 1.043 (a vuoto); 1.452 (al decol-
Questo prototipo fu commissionato dal- lo)
Velocità: km/h 370 (massima)
l'Esercito statunitense il 10 aprile 1956,
Quota: m. 1.830
assumendo la denominazione di VZ-4.. Autonomia: km. 370
Il primo volo dell'apparecchio (s/n 56- Motori: un Lycoming YT53 da 850 CV
9642) ebbe luogo il 25 febbraio di due Armamento: -
anni dopo. Equipaggio: 2
Di costruzione mista, fibra di vetro ed al- Carico: -
luminio, incorporava dei complessivi di Note: -
altri aeroplani: il carrello del Cessna 182, a cui si pose però rimedio.
i seggiolini del Mustang e gli attuatori Tuttavia le caratteristiche STOL furono
delle ventole da quelli dei flap del T-33. ritenute insoddisfacenti, specie a causa
Le ventole ruotavano di novantadue gra- della resistenza prodotta dai particolari
di: l'asse era parallelo al suolo per il volo flussi aerodinamici che si creavano alle
livellato, per poi ruotare di tanto all'indie- basse velocità, ed in particolare durante
tro nel volo verticale. Il tutto rendeva ne- le transizioni.
cessari degli alberi adeguatamente ver- Doak vendette il brevetto alla Douglas
satili per permettere la continuità del mo- che cercò di migliorare l'idea, senza su-
vimento. scitare alcun successo.
Il motore era collocato in fusoliera, all'al- La macchina rimase a Langley fino al
tezza dalla radice alare. 1972, da dove fu trasferita al Museo del-
Dopo la conclusione dei voli di prova l'U.S. Army Transportation Command di
presso l'aeroporto di Torrance (giugno Fort Eustis, dove è tuttora in mostra.
1958) il velivolo fu riposizionato ad Ed-
wards per ulteriori collaudi, compresi di
prove in quota di transizione tra il volo li-
vellato e quello verticale.
Una volta accettato dall'Esercito, il mez-
zo fu spostato nel settembre 1959 a
Langley, per ulteriori valutazioni.
Durante tutto questo periodo, la macchi-
na mostrò le sue capacità V/STOL, con
qualche altro aspetto poco desiderabile,
Germania Dornier Do.31 - 1967
Dornier Do.31
Nell'ambito della ricerca NATO (BMR-4) Apertura alare: m. 18,00
per un velivolo da supporto tattico da af- Lunghezza: m. 20,53
fiancare all'aereo da attacco VTOL EWR Altezza: m. 8,53
VJ101, la Dornier sviluppò il Do.31, mo- Superficie alare: mq. 57,00
dellandolo sulle esigenze della Luftwaffe Peso: kg. 27.422 (massimo al decollo);
22.453 (a pieno carico)
che, preoccupata della vulnerabilità delle
Velocità: km/h 730 (massima); 650 (crocie-
sue basi agli attacchi del Patto di Varsa- ra)
via (i cui aerei potevano decollare anche Quota: m. 10.700
dalle autostrade), era interessata ad una Autonomia: km. 1.800
macchina che fosse facilmente riposizio- Motori: due Bristol Pegasus e otto Rolls-
Royce RB.162
Armamento: -
Equipaggio: 2
Carico: 3.500 kg
Note: -
nabile senza particolari esigenze logisti-
che.
Ciò poteva trovare risposta solo in un
velivolo a decollo verticale.
Il Do.31 aveva due motori Bristol Pega-
sus nelle gondole subalari interne e
quattro Rolls-Royce RB.162 per ciascu-
na di quelle esterne; si pensò anche di
eliminare queste ultime quando si fosse
reso disponibile un efficace sistema di
ugelli orientabili, da affiancare ai più po-
tenti RB.153.
In totale furono costruiti tre prototipi: il
primo per il solo volo orizzontale (primo
volo il 10/2/1967), il secondo per le pro-
ve statiche e solo l'ultimo era completo
per la transazione da volo livellato a ver-
ticale e viceversa.
Questo volò nel luglio 1967. Dopo aver
stabilito un record internazionale di cate-
Germania Dornier Do.31 - 1967
goria durante il percorso fino al Salone
di Parigi del 1969, il Do.31 fece il suo ul-
timo volo pubblico il 4 maggio 1970 all'I-
LA di Hannover, il mese successivo alla
cancellazione ufficiale del programma,
dovuta agli alti costi.
Inutile fu pertanto l'ipotesi Dornier per il
Do.321, trasporto per cento passeggeri,
sostenuto da dodici RB.202 da 5.940
kgs e spinto da due altri reattori (non
specificati) della potenza di 10.880 kgs.
Germania Dornier Do.212 - 1942
Dornier Do.212
Il Dornier Do.212 fu un idrovolante anfi- Apertura alare: m. 10,30
bio sperimentale a quattro posti di con- Lunghezza: m. 10,15
cezione molto originale, concepito come Altezza: m. 4,40
successore del Do.12 Libelle III del Superficie alare: mq. 23,10
1932. Peso: kg. 1.960 (a vuoto); 2.485 (totale)
Velocità: km/h 293 (massima), 285 (crocie-
I lavori allo sviluppo del Do.212 iniziaro- ra)
no alla Dornier Werke di Friedrichshafen Quota: m. 5.700
nel 1938 e le sussidiarie tedesche e Autonomia: km. 650
svizzera della fabbrica collaborarono in Motori: un Hirt HM 512B-0 da 460 CV
seguito; quella svizzera, situata ad Al- Armamento: -
tenrhein sul lago di Costanza fu anche Equipaggio: 1
responsabile della costruzione del proto- Carico: 3 passeggeri
tipo. Note: -
Il Do.212 fu un monoplano interamente no serie difficoltà causate dall'albero mo-
metallico ad ala alta e a sbalzo con gal- tore prolungato. Anche ii raffreddamento
leggianti fissi situati alle estremità alari, del motore Hirth rappresentò un grave
potenziato da un motore 12 cilindri raf- problema.
freddato ad aria Hirth HM 512B da 460 In conseguenza di ciò i collaudi furono
CV installato dietro l'abitacolo, a quattro sospesi e ii prototipo demolito. In virtù
posti. Tale motore azionava un'elica qua- dell'incompletezza delle prove, i dati del
dripala Escher-Wyss dal diametro di velivolo sono per lo più stimati.
2,40 metri, posta dietro i piani di coda
mediante un'estensione dell'albero, lun-
go poco meno di tre metri, che poteva
essere rialzato fino a dodici gradi per ga-
rantire sufficiente distanza dall'acqua al
decollo e all'atterraggio.
Il prototipo (HB-GOG) fu completato nel
1942 e le prime prove in acqua rivelaro-
no la necessità di un allargamento dei
galleggianti alari. Il primo decollo, con il
traino di un Do.24, avvenne il 3 agosto
1942 nelle mani del collaudatore Egon
Fath; I'idro tuttavia si rivelo una macchi-
na complessa: meccanicamente, vi furo-
Germania Dornier Do.215 – 1938
Dornier Do.215
Il Do.215, evoluzione da esportazione
del Do.17, fu progettato come bombar-
Apertura alare: m. 18,00
diere pesante (per gli standard dell'epo-
Lunghezza: m. 15,79
ca) e ricognitore a lungo raggio. Altezza: m. 4,56
Bimotore completamente metallico, era Superficie alare: mq. 55,00
dotato di una parte anteriore ampiamen- Peso: kg. 8.600 (totale); 4.486 (a vuoto)
te vetrata, dove era alloggiato l'equipag- Velocità: km/h 500 (massima)
gio. Quota: m. 9.000
I primi tre prototipi furono approntati cia- Autonomia: km. 2.450
scuno con una motorizzazione diversa, Motori: due Daimler Benz DB.601 Ba da
1.150 CV
a scopo comparativo. Il primo prototipo,
Armamento: sei mitragliatrici MG15 da
V1, precipitò durante le prove; il terzo ri- 7,92 mm.
sultò il migliore. Equipaggio: 4
Diciotto esemplari, pronti per l'Aeronauti- Carico: 1.000 kg di bombe
ca svedese, furono requisiti dalla Luft- Note: dati dell'ultima serie della versione
waffe allo scoppio delle ostilità: tre ven- B-1
nero ricondizionati secondo gli standard
tedeschi, mutando designazione in
Do.215B-0, gli altri quindici furono i B-1,
la variante princi-
pale.
Altre versioni inte-
ressanti furono la
B-4 da ricognizio-
ne, dotata di un
sensore IR, ed il
B-5 da caccia not-
turna.
In questi ultimi
due ruoli l'aereo
ottenne quei lu-
singhieri risultati
che mancarono
invece negli altri
impieghi.
In totale furono
prodotti circa cen-
to esemplari.
Stati Uniti Douglas Cloudster II - 1947
Douglas Cloudster II
Concettualmente simile al Mixmaster del Apertura alare: m. 12,22
1944, il Cloudster II era però un tranquil- Lunghezza: m. 10,80
lo velivolo per il diporto, capace di tra- Altezza: m. 3,35
sportare cinque passeggeri su tratte fino Superficie alare: mq. -
a 1.770 chilometri. Peso: kg. 1.451 (a vuoto); 2.307 (totale)
Tuttavia, il Cloudster II riprendeva l'albe- Velocità: km/h 369 (massima), 320 (crocie-
ro di trasmissione dal Mixmaster, con il ra)
Quota: m. 6.770
quale i due Continental posti subito die- Autonomia: km. 1.770
tro la cabina muovevano l'unica elica bi- Motori: due Continental E-250, sei cilindri
pala spingente della Hamilton Standard . da 250 CV
Il velivolo poteva sostentarsi anche con Armamento: -
un solo motore, sebbene con la velocità Equipaggio: 1
di salita ridotta da 457 metri al minuto,a Carico: 4 passeggeri
soli 183. La tangenza inoltre passava da Note: -
6.700 metri a 3.600. che lo resero antieconomico.
Le prese d'aria del motore erano situate
ai lati della fusoliera, all'altezza della ra-
dice alare.
Il carrello triciclo era retrattile, mentre la
cabina era dotata sul lato sinistro di un
portello d'accesso di tipo automobilistico.
Il prezzo commerciale era ipotizzato dal-
la Douglas attorno ai venti-venticinque-
mila dollari dell'epoca.
Il primo prototipo volò il 12 marzo 1947,
dimostrando di possedere manovrabilità
e buone prestazioni, ma anche un peri-
coloso eccesso di vibrazioni ed il surri-
scaldamento del motore durante il rul-
laggio.
Il programma fu abbandonato dopo soli
due voli del prototipo, anche a causa
dell'inaspettato innalzamento dei costi
Stati Uniti Douglas DC-5 - 1939
Douglas DC-5
Quello che nelle intenzioni della Douglas Apertura alare: m. 23,77
doveva riempire il vuoto tra il DC-2 ed il Lunghezza: m. 19,05
DC-3 fu invece l'insuccesso peggiore Altezza: m. 6,05
della Ditta statunitense in campo civile. Superficie alare: mq. 76,55
Il prototipo fu portato in volo per la prima Peso: kg. 9.072 (massimo al decollo);
volta il 20 febbraio 1939 da Carl A. Co- 6.202 (a vuoto)
Velocità: km/h 356
ver; questo prototipo diventò poi l'aereo Quota: m. 7.225
personale di William E. Boeing. Autonomia: km. 2.575
Il modello fu ordinato in soli dodici esem- Motori: due Wright GR-1820-F62 da 850
plari: sei per la Pennsylvania Central CV
(poi Capital AL), due per la SCADTA e Armamento: -
quattro per la KLM. Equipaggio: 3
A causa della intervenuta priorità della Carico: 16-22 passeggeri
produzione bellica, furono inizialmente Note: ill. di Renzo Utili
consegnati solo tre esemplari alla KLM.
Di questi, due, PK-ADA e PK-ADB furo-
no catturati dai giapponesi che, canniba-
lizzando il secondo esemplare, riusciro-
no a rimettere in condizioni di volo la pri-
ma macchina, utilizzandola come tra-
sporto militare.
La produzione comunque fu soddisfatta,
e gli esemplari non ritirati dalle aviolinee
furono impiegati dalla Marina come
R3D-1.
Al termine della guerra, però, l'abbon-
danza di surplus militari rese superflua
la presenza di questo velivolo sul merca-
to. L'unico esemplare sopravvissuto al
conflitto finì in Israele dove fu addirittura
usato nella guerra arabo-israeliana del
1948 come bombardiere mediante la ri-
mozione del portellone posteriore e l'uti-
lizzo, come meccanismo di sgancio, di
un preciso calcio di un membro dell'equi-
paggio per far rotolare fuori l'ordigno.
Questo velivolo concluse la carriera
come ausilio didattico sull'aeroporto di
Haifa. Fu smantellato attorno al 1955.
Stati Uniti Douglas XD-558 Skystreak - 1947
base di Muroc.
Stabilì due record mondiali di velocità, il
20 e 25 agosto 1947, pilotato rispettiva-
mente da Turner Caldwell e Marion Carl,
prima di distruggersi a Muroc nell'inci-
dente del 3/5/1948 che costò la vita al
collaudatore Howard C. Lilley, primo pi-
lota della N.A.C.A. caduto in servizio.
L'aereo poteva aumentare la propria au-
tonomia grazie ai serbatoi supplementari
applicabili alle estremità alari, ciascuno
con una capacità di centonovanta litri,
che si aggiungevano agli 870 in fusolie-
ra.
Alcune fonti attribuiscono la motorizza-
zione al turboreattore General Electric
TG-180.
Stati Uniti ERCO Ercoupe - 1937
ERCO Ercoupe
L'aereo più sicuro del mondo. L'aereo Apertura alare: m. 9,14
che non entrerà mai in vite. Lunghezza: m. 6,23
Queste le definizioni di cui si fregiava il Altezza: m. 1,88
modello progettato da Fred Weick, bril- Superficie alare: mq. 13,25
lante ideatore delle capottature NACA e Peso: kg. 335 (a vuoto); 565 (totale)
di varie altre creazioni, oltre che del Pi- Velocità: km/h 204 (massima), 153 (crocie-
ra)
per PA-28, solo per citare un aeroplano.
Quota: m. 4.200
L'Ercoupe è nome sotto il quale si cela- Autonomia: km. 800
no diversi modelli: dal 310, che volò per Motori: un Continental C-75-12 da 75 CV
la prima volta il 1° ottobre 1937, mono- Armamento: -
deriva e di costruzione mista con un mo- Equipaggio: 1
tore da 37 CV, alla serie di maggior suc- Carico: 1 passeggero; 230 kg
cesso, la 415C, bideriva metallica, con Note: motorizzazione del modello ERCO
un motore da 75 CV. 15-C dal 1945
Il disegno si basò sulla semplicità e sulla La produzione iniziò nel 1940 con il
sicurezza: l'aereo era dotato del coordi- 415C, tre esemplari furono valutati dalle
namento automatico dei movimenti degli Forze Armate come YO-55, ma trovati
alettoni, del timone di dire-
zione e del ruotino, ma era
privo di pedaliera, in quanto
tutti i comandi venivano at-
tuati dal volantino. Esisteva
anche un kit per rendere
l'aereo manovrabile “tradizio-
nalmente”, e la stessa ER-
CO ritornò al sistema con-
venzionale sugli ultimi mo-
delli, allo scopo di non diso-
rientare molti piloti non abi-
tuati all'inconsueto sistema.
L'Autorità statunitense per
l'aviazione civile certificò
l'aereo come “incapace di
entrare in vite”, e la ERCO
applicò fieramente questa di-
citura su di una placchetta
sul pannello degli strumenti.
Stati Uniti ERCO Ercoupe - 1937
non adatti per l'impiego. La produzione
fu bloccata dopo centododici esemplari,
a causa della priorità data alla fornitura
di alluminio per gli aerei militari.
Ripresa nel 1945 con la motorizzazione
definitiva ed alcune migliorie, la produ-
zione ERCO assommò 4.408 415C, 77
415D, e 275 415CD fino al 1950, quan-
do fu trasferita ad altri costruttori: San-
ders, Forney, Air Product, Alon, Mooney,
fino al 1970 con il 5.604° esemplare to-
tale, tra originali e derivati.
Ciascun costruttore interpretò infatti l'ae-
roplano secondo la propria filosofia, dan-
do nomi diversi: ad esempio, il modello
Mooney, monoderiva con la tipica coda
della Ditta, divenne nel 1969 l'M-10 Ca-
det.
Italia Ercolani Falco 376 - 1940
Fairchild M-185
Concepito some aereo d'affari da dieci
Apertura alare: m. -
posti, sembra fosse stato ordinato nel Lunghezza: m. -
1956 in tre esemplari dalla U.S. Conti- Altezza: m. -
nental Can Company, con consegne Superficie alare: mq. -
previste nel 1960. Peso: kg. -
L'aereo non andò oltre la costruzione del Velocità: km/h 885
simulacro. Quota: m. 14.000
Autonomia: km.
Motori: quattro
Armamento: -
Equipaggio: 2
Carico: 10 passeggeri
Note: -
Stati Uniti Fairchild PT-19 - 1939
Fairchild PT-19
L'aereo volò per la prima volta il 15 mag- Apertura alare: m. 10,97
gio del 1939, mostrando buone caratteri- Lunghezza: m. 8,53
stiche, tanto da risultare vincitore del Altezza: m. -
concorso dell'USAAC per un addestrato- Superficie alare: mq. -
re basico, cui avevano partecipato di- Peso: kg. 1.154 (a pieno carico)
ciassette altri prototipi. Velocità: km/h 212 (massima)
Ordinata il 22 settembre 1939, la prima Quota: m. 4.663
Autonomia: km. 692
serie di 275 macchine dotata dei Ranger Motori: un Fairchild Ranger L-440
L-440-1 da 175 CV fu seguita da una Armamento: -
produzione di ulteriori 3.181 esemplari, Equipaggio: 2
spinti dalla versione -3 da 200 CV. Altre Carico: -
477 unità vennero costruite dalla Aeron- Note: le varianti dei motori sono nel testo
ca e quarantaquattro dalla St. Louis Air-
scelto, spinse la Fairchild ad adottare il
craft Corp.
radiale Continental R-670 da 220 CV e
La versione B del velivolo, prodotta in
cambiando la designazione in PT-23
917 macchine, fu modificata per l'adde-
(PT-23A la versione per l'addestramento
stramento al volo notturno.
notturno), la cui produzione assommò a
La scarsa disponibilità del motore pre-
869 e 256 esemplari rispettivamente.
Nel corso del 1943 si manifestarono i
primi problemi di fatica delle ali lignee,
provocate dall'esposizione ai fattori at-
mosferici. A causa della frequenza della
sostituzione delle ali, l'USAAF pretese
una versione con ali metalliche, che di-
venne la PT-26 con il Ranger L-440-7.
Gli esemplari costruiti in Canada assun-
sero il nome di Cornell.
Operativamente, il velivolo terminò la
carriera alla fine degli anni '40, dopo es-
sersi meritato l'appellativo di “Culla degli
Eroi”, per il gran numero di valenti avia-
tori formatisi su questo apparecchio.
Quasi cento esemplari sono ancora in
circolazione.
Stati Uniti Fairchild XC-120 Packplane - 1950
Fanaero-Chile Chincol
Questo piccolo addestratore biposto, Apertura alare: m. 10,63
che derivava il suo nome dal passero lo- Lunghezza: m. 7,22
cale, volò per la prima volta il Altezza: m. 2,10
14/12/1955. Superficie alare: mq. 15,70
Di progettazione interamente nazionale Peso: kg. 738,50 (a vuoto); 1.050 (totale)
(motore escluso), fu proposto per soddi- Velocità: km/h 210 (massima); 185 (crocie-
sfare le esigenze della forza aerea cile- ra)
Quota: m. -
na; fu da questa ordinato in cinquanta
Autonomia: km. 650
esemplari. Motori: un Continental O-470 da 215 CV
Velivolo dal disegno classico, era costi- Armamento: -
tuito da una struttura di tubi d'acciaio, ali Equipaggio: 2
lignee e copertura telata. Carico: -
Durante i voli di collaudo, però, insorse- Note: -
ro problemi finanziari che non furono ri-
solti e, nonostante le buone qualità tra
cui la corsa di decollo di duecentocin-
quanta metri, l'ordine fu cancellato prima
dell'entrata in produzione.
Italia FIAT G.49 - 1952
FIAT G.49
Questo era un velivolo da addestramen- Apertura alare: m. 13,00
to basico, interamente metallico che nel- Lunghezza: m. 9,68 (9,50)
le intenzioni del progettista Gabrielli a- Altezza: m. 2,77(2,65)
vrebbe potuto sostituire i Texan delle Superficie alare: mq. 24,38
scuole di volo dell'Aeronautica. Peso: kg. 1.950 (1.990) (a vuoto); 2.490
I sedili erano in tandem, per l'istruttore e (2.620) (massimo)
l'allievo, con tettucci indipendenti. Velocità: km/h 374 (380)
Quota: m. 8.100 (7.550)
Il carrello era biciclo, retrattile, con ruoti- Autonomia: km. 1.000 (1.100)
no fisso; l'elica, tripala, aveva un diame- Motori: un Alvis Leonides 502/4 MK24 da
tro di 2,74 m. 560 CV
La versione -2 fu dotata di un Pratt & Armamento: (previsto) due mitragliatrici
Whitney R.1340 S3-H1 da seicentodieci da 7,7 o 12,7 mm.
CV. Equipaggio: 2
Carico: due bombe, otto razzi
Note: dati tra parentesi della versione -2
Il primo volo ebbe luogo nel settembre
1952, l'anno successivo toccò alla ver-
sione -2, dotata anche di un pinna dor-
sale per l'aumento della stabilità.
Nelle due versioni, la produzione totaliz-
zò solo tre esemplari.
Stati Uniti Fletcher FD-25 - 1953
Fletcher FD-25
Uno dei primi aerei COIN ad essere pro- Apertura alare: m. 9,14
gettati, l'FB-25 fu realizzato in due ver- Lunghezza: m. 6,37
sioni, la A, chiamata Defender, biposto Altezza: m. 1,90
per la controguerriglia e l'addestramento Superficie alare: mq. 14,00
e la B, Tank Buster, monoposto con Peso: kg. 648 (a vuoto); 1.225 (totale)
compiti di cacciacarri ed appoggio tattico Velocità: km/h 301 (massima), 261 (crocie-
leggero. ra)
Quota: m. 5.000
Furono costruiti due prototipi della ver- Autonomia: km. 1.015
sione B ed uno della A, ma senza desta- Motori: un Continental E-225-8 da 225 CV
re l'interesse delle forze armate statuni- Armamento: (predisposto) due mitraglia-
tensi. trici da 7,62 mm.
L'aereo fu invece costruito su licenza Equipaggio: 1 (vers. B); 2 (A)
dalla Tojo giapponese; sei esemplari (tre Carico: due bombe al napalm da 180 lt.;
A e tre B) andarono all'aviazione cambo- 40 razzi da 70 mm.; due bombe da 115
giana, che lo ebbe in servizio a partire kg.
Note: -
dal 1954, e quattro a quella vietnamita.
Argentina F.M.A. Ae. M.B.1 - 1935
Fokker S.13
Questo sgraziato bimotore fu concepito Apertura alare: m. 19,20
come addestratore di secondo periodo Lunghezza: m. 13,50
per il pilotaggio sui plurimotori, per l'i- Altezza: m. 5,50
struzione di navigatori e marconisti. Superficie alare: mq. 46,00
Metallico, con il carrello triciclo retrattile, Peso: kg. 4.185 (a vuoto)
poteva portare dieci persone, tra pas- Velocità: km/h 355 (massima), 320 (crocie-
ra)
seggeri ed equipaggio (due piloti ed il
Quota: m. 6.500
navigatore istruttore). Autonomia: km. -
Le eliche, bipala, erano del tipo a veloci- Motori: due Pratt & Whitney S1H1-G
tà costante. Wasp da nove cilindri e 600 CV
Il primo volo del prototipo (PH-NEI) av- Armamento: -
venne nel 1949, e l'aereo dimostrò buo- Equipaggio: 3
ne doti di maneggevolezza ed una cellu- Carico: 7 passeggeri
la robusta, cosa che convinse le forze Note: -
armate olandesi a sceglierlo per la pro-
duzione in serie.
Malauguratamente, l'avvento del pro-
gramma statunitense MDAP (Patto di
assistenza per la mutua difesa) rese di-
sponibili i Beech 18 a prezzi stracciati.
Questo fu fatale al programma indigeno
che fu chiuso.
L'unico esemplare, dopo una breve car-
riera come fotoricognitore, fu infine do-
nato all'odierna facoltà di tecnologia del-
l'università di Delft. Attualmente è smem-
brato in più parti e derelitto.
Olanda Fokker T.V - 1937
Fokker T.V
Il 16/10/1937 il primo T.V a volare fu di- Apertura alare: m. 21,00
rettamente un esemplare della commes- Lunghezza: m. 16,00
sa di sedici macchine ordinata dall'Olan- Altezza: m. 5,00
da. Superficie alare: mq. 66,20
In servizio il velivolo si dimostrò poco Peso: kg. 4.640 (a vuoto); 7.235 (al decol-
stabile e adatto solo a piloti esperti. lo)
Al momento dell'invasione nazista del Velocità: km/h 415 (massima), 320 (crocie-
ra)
maggio 1940, il T.V che era l'unico bom-
Quota: m. 7.700
bardiere medio in servizio nell'aeronauti- Autonomia: km. 1.630
ca olandese, era ritenuto già obsoleto, Motori: due Bristol Pegasus XXVI da 940
tanto che il suo successore [Link] era ap- CV
pena uscito dagli scali di montaggio sot- Armamento: sei mitragliatrici da 7,9 mm.
to forma di primo prototipo. Equipaggio: 5
Allo scoppio delle ostilità infatti, solo Carico: 1.000 kg di bombe
nove esemplari risultavano operativi; Note:
combatterono però valorosamente, giun-
gendo a distruggere trenta velivoli ger-
manici sull'aeroporto di Waalhaven.
Vittima anche di fuoco amico, la linea di
volo dei T.V si assottigliò ulteriormente:
al momento della resa, ne sopravviveva
un solo esemplare.
Giappone Fuji LM-1 Nikko - 1955