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Nuova Guida Agli Aeroplani Di Tutto Il Mondo Vol III Marco Riva

Il documento è il terzo volume della 'Nuova Guida agli aeroplani di tutto il mondo', che presenta circa 120 modelli di aeroplani minori o prototipi dal 1935 ad oggi. Include dettagli tecnici e storici su vari velivoli, come l'Aero 45, l'Agusta P.111 e l'ANF-Mureaux 180, evidenziando le loro caratteristiche e prestazioni. L'autore invita i lettori a contribuire con informazioni e correzioni.
Copyright
© © All Rights Reserved
Per noi i diritti sui contenuti sono una cosa seria. Se sospetti che questo contenuto sia tuo, rivendicalo qui.
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Nuova Guida Agli Aeroplani Di Tutto Il Mondo Vol III Marco Riva

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aeroplani

nuova guida agli

di tutto il mondo
Prototipi e modelli minori (1935-)

ZEROC E-DIZIONI

MARCO RIVA
Marco Riva

NUOVA GUIDA AGLI


AEROPLANI DI TUTTO IL
MONDO
VOL. III

Prototipi e modelli minori dal 1935 ad oggi.

ZEROC E-DIZIONI
Zeroc E-dizioni, Pisa 2011: oelimar@[Link]

Realizzazione grafica: Marco Riva


Illustrazioni: come da bibliografia. Eventuali opere non attribuite possono essere se-
gnalate all'Autore per la correzione.

L'Autore desidera ringraziare Renzo Utili e tutti coloro che hanno gentilmente
concesso l'uso delle loro immagini per questo volume.

Nuova Guida agli aeroplani di tutto il mondo, vol. III

Prima Edizione Marzo 2011


Contenuti

Aero 45 IST XL-15 Tagak


Agusta P.111 ISTXL.17 Musang
ANF-Mureaux 180 ICA IS-24
ANF-Mureaux 190 INTA HM.5
Armstrong Withworth A.W.52 Kayaba Ka-1
Arsenal-Delanne 10 Kokusai Ki-59
Avia B.35 Kokusai Ki-76
Avia L-60 Brigadyr Koolhoven FK.58
Avro Canada C-102 Jetliner Kyushu K10W1
Avro Athena Lascurain Aura
Belyayev Babochka Latécoère 611
Benes Mraz Be.252 Letov S-50
Bereznyak-Isaev B-1 Lioré et Olivier H.46
Boeing XPBB-1 Sea Ranger Luscombe 8E Silvaire Deluxe
Breguet Br.790 Nautilus Luscombe Fifty
Canadair CL-84 Dynavert LWD Zuraw
Caproni Ca.193 LWS-3 Mewa
Caudron C.860 Macchi MB308
Chance Vought SB2U Vindicator Macchi MB314
Collins Aerodyne Macchi MB323
Cunliffe-Owen Concordia Martin P4M Mercator
Doak 16 Matra M.360 Jupiter
Dornier Do.212 Millet-Lagarde ML-10
Dornier Do.215 Mitsubishi Ki-83
Dornier Do.31 Mitsubishi Ki-97
Douglas Cloudster II Nakajima J5N Tenrai
Douglas DC-5 Nardi FN.333 Riviera
Douglas XD-558 Skystreak Neiva T-25 Universal
ERCO Ercoupe Nikol A-2
Ercolani Falco Nord 1601
Fairchild C-82 Packet North American AJ Savage
Fairchild PT-19 North American YF-93
Fairchild XC-120 Packplane Northrop N-23 Pioneer
Fanaero Chincol Northrop N3PB
FIAT G.49 Northrop X-4 Bantam
Fletcher FB-25 Northrop YC-125 Raider
FMA MB1 Piaggio P.150
Fokker S.13 Piaggio P.23M
Fokker T.V Piaggio P.23R
Fuji LM-1 Nikko Piaggio P.50
Gerin Varivol Pilatus PC-8 Twin Porter
Grumman AF-2S Guardian Planet Satellite
Grumman XF10F Jaguar Praga E.210
Harbin Y-12 Putzer SR.57 Bussard
Heinonen HK-1 Ryan XF2R Dark Shark
Henschel Hs.130 SAI KZIII Lark
IST L.21S SAI S1001 Grifo
Contenuti

Samolet SAM-13
Santangelo Cannoniere
Shangai Y-10
Shcherbakov Shche-2
Short S.A.4 Sperrin
Showa Nakajima L2D
SIAI-Marchetti S.M.89
SNCAC NC-1071
SNCAC NC-1080
SNCAC NC-211 Cormoran
SNCAC NC-3021
SNCASE SE-5000 Baroudeur
SNCASO SO 6000 Triton
SNCASO SO 6020 Espadon
Spencer-Larsen 12C
Sponson Tribian
Sud Est SE. Grognard I e II
Supermarine Seagull
Supermarine Vickers 508
Taifun Me.108F
Timm S-160
Trascendental 1-G
Tupolev Tu-70
VAK-191B
Watanabe E9W
Wiener WN.11
Wiener WN.16
Introduzione

Innanzitutto, desidero ringraziare chi ha acquistato i miei due precedenti volumi e


coloro che ne hanno scaricato la versione ridotta su Internet.
Anche in questo terzo volume, sono descritti circa centoventi modelli minori o meno
considerati, che siano giunti almeno allo stadio di simulacro.
Ringrazio ancora Renzo Utili, Santo Russo, Srecko Bradić ed il Comandante Mirko
Božić per avermi concesso l'uso dei profili a colori da loro disegnati e Mario Serrano
per la foto dell'M.B.323.
Chiunque può collaborare inviando informazioni, segnalazioni e correzioni, al-
l'indirizzo oelimar@[Link] .
Lo stesso per coloro i quali riconoscano i propri disegni senza l'opportuna at-
tribuzione.

L'Autore.
Cecoslovacchia Aero 45 - 1947

Aero 45
Sviluppato da Jiři Bouzek, Ondřej Ně- Apertura alare: m. 12,30
mec e František Vik, l'Aero 45 ricordava Lunghezza: m. 7,54
vagamente il Siebel 204, che la Aero Altezza: m. 2,30
avva costruito su licenza nel periodo bel- Superficie alare: mq. 17,09
lico. Peso: kg. 845 (a vuoto); 1.400 (totale)
Tra gli aerei da collegamento più diffusi Velocità: km/h 285
Quota: m. 5.700
oltrecortina, l'Aero 45 apparve il 21 luglio Autonomia: km. 1.600
1947, incontrando subito un grande suc- Motori: due Walter Minor III da 105 CV
cesso. Armamento: -
Uno dei primi modelli (OK-DCL, pilota Equipaggio: 1-2
Jan Anderle) vinse il Trofeo Norton-Griffi- Carico: 2-3 passeggeri
ths nelle National Air Races di Coventry Note: -
nell'agosto 1949. Questo spalancò al ve- di cui 590 esportati in molti Paesi, dal-
livolo le porte dell'estero, in particolare l'Ungheria al Vietnam. Tra i tipi derivati si
Italia e Svizzera. Tra il 10 e l'11 agosto registra anche la copia cinese non auto-
1958 un esemplare immatricolato in Ita- rizzata, il Sungari-1, prodotta nel 1958.
lia volò per tremila chilometri dal Sud
America a Dakar attraversando l'atlanti-
co.
Usato intensamente dalle forze aeree
cecoslovacche per compiti di collega-
mento ed addestramento, fu il primo ve-
livolo postbellico
cecoslovacco di co-
struzione intera-
mente metallica.
La versione 145,
sviluppo diretto del
45, ha il carrello tri-
ciclo anteriore e
motori più potenti.
La produzione si
chiuse nel 1963,
con un totale di ol-
tre settecento
esemplari costruiti,
ITALIA Agusta P.111 - 1951

Agusta P.111
Questo piccolo aereo dalla struttura mi-
Apertura alare: m. 10,50
sta era destinato all'addestramento pri- Lunghezza: m. 7,40
mario, anche strumentale; pilota ed Altezza: m. 2,75
istruttore sedevano affiancati in una ca- Superficie alare: mq. 16,00
bina piuttosto ampia per le dimensioni Peso: kg. 1.100 (totale); 818 (a vuoto)
generali del velivolo. Velocità: km/h 230 (massima), 190 (crocie-
Allo scopo di sopportare anche i tratta- ra)
menti più rudi, il coefficiente di robustez- Quota: m. 4.000
Autonomia: km. 600
za era superiore a dieci. I portelli della
Motori: un Lycoming da 180 CV
cabina erano inoltre sganciabili in volo Armamento: -
per il lancio col paracadute. Equipaggio: 2
Un'altra caratteristica consisteva nella Carico: 282 kg
grande facilità di manutenzione ed un fa- Note: -
cile stoccaggio, dato dalla possibilità di
smontare il velivolo per il ricovero in ma-
gazzino.
Oltre al Lycoming, il velivolo poteva es-
sere spinto anche da un Continentali da
185 o 145 CV, o dal meno potente Alfa
110 Ter da 145 CV (montato sul prede-
cessore ACP 110). L'elica, lignea, era a
passo fisso.
Il prototipo (MM465) dimostrò subito otti-
me caratteristiche di
volo, con un'ampia
tendenza a perdonare
gli errori anche dei più
inesperti. Interessanti
le prestazioni di involo
ed atterraggio, che av-
venivano rispettiva-
mente in 170 e 130
metri.
Francia ANF-Mureaux 180 - 1935

ANF-Mureaux 180
Derivato biposto del 170, effettuò il pri- Apertura alare: m. 11,40
mo volo il 10 febbraio 1935. Lunghezza: m. 7,83
Simile nella struttura al suo predecesso- Altezza: m. 3,26
re, era però di costruzione interamente Superficie alare: mq. 19,56
metallica, ed il motore aveva il radiatore Peso: kg. 1.266 (a vuoto); 1.953 (totale)
Velocità: km/h 379 (massima), 336 (crocie-
frontale.
ra)
Nel corso dei collaudi, perse la deriva Quota: m. 8.800
singola a favore di una soluzione bideri- Autonomia: km. 750
va (immagine piccola), ed il motore origi- Motori: un Hispano-Suiza 12Xcrs da 690
nario 12Xbrs per la versione 12Xcrs, CV
della medesima potenza, ma predispo- Armamento: un cannone HS.404 da 20
sta per ospitare anche un cannone as- mm., tre mitragliatrici MAC da 7,7 mm.
siale da venti millimetri. Equipaggio: 2
Carico: -
Delle tre mitragliatrici MAC, due erano
Note: dati della versione definitiva
assiali ed una brandeggiabile.
Francia ANF-Mureaux 190 - 1936

ANF-Mureaux 190
Disegnato da André Brunet, il Mureaux
Apertura alare: m. 8,38
190 fu un caccia leggero, monoplano, in-
Lunghezza: m. 7,20
teramente metallico, contrariamente ai Altezza: m. 3,00
suoi pari categoria dell'epoca, come il Superficie alare: mq. 10,00
Caudron C.710, più pesante e lento. Peso: kg. 850 (a vuoto); 1.290 (al decollo)
L'armamento, previsto ma non installato, Velocità: km/h 500 (massima), 376 (crocie-
era costituito da un cannone sparante ra)
attraverso il mozzo dell'elica e da due Quota: m. 9.200
mitragliatrici alari. Autonomia: km. 920
Motori: un Salmson 12Vars da 450 CV
L'aereo volò per la prima volta nel luglio
Armamento: (proposto) un cannone da 20
1936, ma ogni sviluppo fu abbandonato mm., due mitragliatrici da 7,7 mm.
l'anno successivo a causa dell'inaffidabi- Equipaggio: 1
lità del motore Salmson, un dodici cilin- Carico: -
dri a V rovesciata raffreddato ad aria. Note: -
Ugualmente abbandonata anche la ver-
sione con carrello retrattile, la 191.
Da questo modello fu successivamente
derivato il Potez 230, quando la A.N.F. fu
assorbita dalla Potez.
Gran Bretagna Armstrong Withworth A.W.52 - 1947

Armstrong Withworth
A.W.52
Preceduto dagli studi su di un aliante in Apertura alare: m. 27,75
scala 1:3 che ne ricalcava le forme Lunghezza: m. 11,40
(l'A.W.52G del 1945), l'A.W.52 volò il 13 Altezza: m. 4,40
novembre 1947. Superficie alare: mq. 122,20
Inteso come velivolo sperimentale, esso Peso: kg. 14.700 (totale); 8.918 (a vuoto)
doveva servire da banco di prova per i Velocità: km/h 805 (massima), 450 (crocie-
futuri velivoli tuttala, tra cui la Armstrong ra)
Quota: m. 10.970
Withworth ipotizzava un grosso trasporto Autonomia: km. 2.414
da novanta tonnellate di peso per ses- Motori: due Rolls-Royce Nene da 2.270
santa metri di apertura alare. Kgs (due Rolls-Royce Derwent)
Questo primo prototipo precipitò il 30 Armamento: -
maggio 1949 a causa di una perdita di Equipaggio: 2
controllo da parte del collaudatore, John Carico: -
Lancaster, che divenne il primo pilota Note: tra parentesi i dati del secondo
britannico ad essersi mai eiettato. prototipo
Un secondo esemplare, che montava i
Derwent in luogo
dei Nene, volò il
primo settembre
1948, continuan-
do le prove fino
alla messa a terra
e alla successiva
demolizione, nel
maggio 1954.
Il programma non
ebbe seguito, e
con esso finì an-
che la ventilata
ipotesi di ricavar-
ne il grosso aereo
passeggeri.
Francia Arsenal-Delanne 10C-2 - 1941

Arsenal-Delanne 10C-2
La curiosa conformazione di questo bi- Apertura alare: m. 10,11
posto, progettato da Maurice Delanne, Lunghezza: m. 7,33
applicava la configurazione dell'ala bi- Altezza: m. 3,06
plana Nénadovich, in cui le ali in tandem Superficie alare: mq. 22,50
Peso: kg. 2.880 (al decollo)
fornivano un continuo “effetto fessura”
Velocità: km/h 550 (massima)
ed un notevole spostamento del centro Quota: m. 10.000
di gravità. Autonomia: km. 1.600 (massima)
Completamente metallico, la costruzione Motori: un Hispano-Suiza 12Ycrs da 860
fu cura della Arsenal; era praticamente CV
giunta al completamento del primo pro- Armamento: (previsto) un cannone
totipo, quando l'aeroporto di Villacoublay Hispano-Suiza da 20 mm., quattro
cadde in mano tedesca nel giugno 1940. mitragliatrici MAC1934 da 7,5 mm.
Equipaggio: 2
Il primo volo avvenne nell'ottobre dell'an-
Carico: -
no successivo, dopodiché il velivolo fu Note: -
trasferito in Germania per ulteriori valu-
tazioni, che apparentemente però non
influenzarono i tecnici tedeschi.
L'aereo andò probabilmente distrutto in
un bombardamen-
to alleato.
Cecoslovacchia Avia B.35 - 1938

Avia B.35
L'Avia B.35 nacque dal progetto di Fran- Apertura alare: m. 10,85
tišek Novotný in seguito ad una specifica Lunghezza: m. 8,50
del 1935 intesa a trovare il successore Altezza: m. 2,60
dell'Avia B.534. Superficie alare: mq. 17,00
Dotato di un'elegante e funzionale ala el- Peso: kg. 1.690 ( a vuoto); 2.200 (totale)
littica di legno, questo caccia aveva la Velocità: km/h 495 (massima), 435 (crocie-
struttura di tubi d'acciaio, con copertura ra)
Quota: m. 8.500
metallica nella parte anteriore e di tela in Autonomia: km. 500
quella posteriore. Motori: un Hispano-Suiza 12Ycrs da 860
Piuttosto stranamente, la specifica impo- CV
neva un carrello fisso, nell'ottica di acce- Armamento: (previsto) un cannone Hispa-
lerare i tempi di sviluppo. Fu comunque no-Suiza da 20 mm.; due mitragliatrici
predisposta la collocazione futura di un Tipo 30 da 7,72 mm.
carrello retrattile. Equipaggio: 1
Inizialmente, l'unità motrice doveva es- Carico: -
Note: -
sere un prodotto Avia su licenza dell'Hi-
spano-Suiza 12Y-37 da 1.000 CV, ma l'allungamento dei tempi di consegna
fece optare per l'Hispano-Suiza 12Ydrs,
un dodici cilindri raffreddato a liquido.
Portato in volo per la prima volta il 28
settembre 1938, la macchina mostrò ot-
time caratteristiche, ma rimase distrutta
il 22 novembre dello stesso anno quan-
do, al termine di una prova di velocità, il
capo collaudatore della Avia, Arnošt Ka-
valec compì una brusca virata a bassa
quota, entrando in stallo e schiantando-
si.
Con alettoni rimpiccioliti, apertura alare
e flap ampliati, il secondo prototipo iniziò
le prove il 30 dicembre.
Le autorità cecoslovacche posero un or-
dine per una preserie di dieci apparec-
chi, ma prima che questa commessa po-
tesse essere soddisfatta, intervenne l'oc-
cupazione tedesca.
Cecoslovacchia Avia B.35 - 1938
Sotto il controllo nazista, gli studi prose-
guirono sul terzo ed ultimo velivolo, mo-
dificato sostanzialmente con l'adozione
di un bordo d'attacco dritto anziché ellitti-
co ed un carrello retrattile.
Mostrato al salone Aeronautico di Bru-
xelles nel luglio 1939 con la matricola D-
IPBB, fu la base del successivo B.135.

Il secondo prototipo (ill. AZ Models)


Cecoslovacchia Avia L-60 Brigadyr - 1955

Avia L-60 Brigadyr


Questo versatile prodotto dell'industria Apertura alare: m. 13,96
aeronautica cecoslovacca costituì per Lunghezza: m. 8,54
anni la spina dorsale nei collegamenti e Altezza: m. 2,70
nel lavoro aereo. Furono impiegati infatti Superficie alare: mq. 24,30
come aeroambulanza, lavoro agricolo Peso: kg. 968 (a vuoto), 1.560 (al decollo)
(col nome di Agricola), scuola, collega- Velocità: km/h 193 (massima), 175 (crocie-
ra)
mento, traino alianti, posto volante di
Quota: m. 4.500
controllo tiri; era predisposto anche per Autonomia: km. 900
dotarsi di una mitragliatrice. Motori: un Praga Doris M-208B da 220 CV
Provvisto di un robusto ed alto carrello, Armamento: una mitragliatrice MG15 da
atterrava senza difficoltà su piste im- 7,95 mm. (predisposizione)
provvisate. Equipaggio: 1
L'inizio della progettazione risale al Carico: 3; 1+2 barelle; 300 kg
1952, mentre il primo volo alla vigilia di Note: ill. di Marek Radomski
Natale del 1953.
Le prove furono estremamente lusin-
ghiere, tantoché il velivolo entrò imme-
diatamente in produzione, con le prime
consegne nella primavera dell'anno suc-
cessivo. Una caratteristica interessante,
la velocità di stallo di soli cinquantacin-
que chilometri orari.
Costruito in 270 esemplari (altre fonti
parlano di oltre quattrocento macchine),
di cui molti servirono in Cina, Polonia,
Ungheria, DDR, URSS, Egitto (ill. gran-
de) e Cuba.
La linea di produzione fu chiusa nel
1960; alcuni velivoli furono rimotorizzati
nel corso degli anni con i radiali PZL Iw-
tschenko AI-14R e denominati L-60S.
Canada Avro Canada C-102 Jetliner - 1949

Avro Canada C-102 Jetliner


Uno dei primi tentativi di rilanciare nel Apertura alare: m. 29,90
dopoguerra l'industria aeronautica cana- Lunghezza: m. 25,20
dese fu la creazione di un aviogetto da Altezza: m. 8,00
trasporto a medio raggio di passeggeri Superficie alare: mq. 107,48
per le linee nazionali, in particolare la Peso: kg. 27.240 (al decollo); 16.740 (a
Trans Canada, che proprio in quegli anni vuoto)
Velocità: km/h 735 (massima), 650 (crocie-
aveva avviato una ricerca di mercato per ra)
le proprie esigenze. Quota: m. 12.285
Il Jetliner fu il frutto di questo sforzo: ini- Autonomia: km. 2.000
zialmente concepito con motori a turbo Motori: quattro Rolls-Royce Derwent 5
elica, simile nell'impostazione al britanni- Armamento: -
co Tudor, fu successivamente dotato di Equipaggio: 2-4
quattro motori a getto, di un carrello trici- Carico: 40-50 passeggeri
clo, di una coda ridisegnata e di una ca- Note: imm. da Wings Palette
bina passeggeri pressurizzata e climatiz-
zata
Intanto, la TCA precisò il proprio requisi-
to per un velivolo da trentasei posti.
Il prototipo, CF-EJD, decollò per la prima
volta il 10 agosto 1949, ma fu
danneggiato dopo appena sei
giorni da un cedimento del car-
rello.
Riparato in breve tempo, tornò
a volare dopo la sostituzione
dei Derwent 5 con una versione
più potente.
Solo Howard Hughes cercò di
siglare un ordine per una trenti-
na di esemplari per la sua
TWA, attirato dall'idea di tra-
sportare turista da New York in
Florida in metà tempo, ma la
Avro, impegnata nella costru-
zione del CF-100, non pote' in
alcun modo soddisfare l'ordine.
Solo nel 1953 le condizioni sa-
rebbero state favorevoli per la
produzione, ma a quel punto
anche la TCA aveva già ordina-
to cinquantuno Viscount.
Gran Bretagna Avro Athena - 1948

Avro Athena
L'Athena era un piccolo monomotore tri- Apertura alare: m. 12,20
posto, interamente metallico, per l'adde- Lunghezza: m. 11,10
stramento, la fotografia aerea ed il traino Altezza: m. 3,50
alianti. L'origine del velivolo era la speci- Superficie alare: mq. 25,10
fica T.7/45 per un turboelica per l'adde- Peso: kg. 3.262 (totale)
Velocità: km/h 462 (massima), 407 (crocie-
stramento avanzato. La successiva ra)
T.7/47 indicò nell'unità motrice il Rolls- Quota: m. 10.600
Royce Merlin. Autonomia: km. 886
La Avro decise di rispondere ad entram- Motori: un Armstrong Siddeley Mamba
be, adattando la cellula. Armamento: -
Il T.1 dotato del motore turboelica Mam- Equipaggio: 3
ba, effettuò il suo primo volo il 12 giugno Carico: -
1948 a Woodford. La versione dotata di Note: -
un motore a pistoni, la T.2 la seguì il 1° La RAF dichiarò vincitore della gara il
agosto successivo. Bolton Paul Balliol.
IN ambo i casi l'autonomia poteva esse-
re aumentata con l'applicazione di ser-
batoi supplementari sganciabili, collocati
in posizione subalare.
Furono costruiti solo ventidue esemplari
della T.2, compresi i due prototipi T.1, i
quattro T.2 ed il solo T.1A spinto dal Roll-
s-Royce Dart.
Una caratteristica all'epoca ritenuta inte-
ressante era costituita da uno schermo
frontale ambrato, che poteva essere al-
zato a mezzo di aria compressa che,
usato in combinazione con gli occhiali
blu dava al pilota la sensazione di oscu-
rità completa, per l'addestramento al
volo notturno anche in pieno giorno.
Unione Sovietica Belyayev Babochka - 1941

Belyayev Babochka
Essenzialmente il Babochka (farfalla) fu Apertura alare: m. 10,80
un velivolo nato per sperimentare l'ala Lunghezza: m. 6,84
dalla inconsueta pianta zigzagante. Altezza: m. -
La prima difficoltà cui andò incontro l'i- Superficie alare: mq. 11,50
deatore dell'ala, V.N. Belyayev fu infatti Peso: kg. 680 (a vuoto); 1.028 (a pieno ca-
rico)
l'impossibilità di applicarla ad un velivolo
Velocità: km/h 510 (massima stimata)
preesistente, a causa della inconciliabili- Quota: m. -
tà dei centraggi del velivolo. Autonomia: km. -
Fu necessario quindi progettare un ae- Motori: un (Renault) MV-6 da 210 CV
reo ex-novo, il Babochka, appunto. Armamento: -
Il progetto fu lanciato nel 1937 e i dise- Equipaggio: 2
gni furono completati l'anno successivo, Carico: -
passando immediatamente alla fase e- Note: -
secutiva. trastato dalla torsione negativa della par-
L'aereo fu approntato per il 1941, ma te esterna.
l'invasione nazista bloccò tutte le suc- Le superfici mobili erano collocate lungo
cessive operazioni, compreso il battesi- tutto il bordo d'uscita.
mo dell'aria. Infatti, pur essendo la fab- Sebbene si possa ammettere che il Ba-
brica a Kazan, molto distante dal fronte, bochka avrebbe volato con successo, vi
la produzione si concentrò su altri pro- sono invece dubbi che la formula co-
grammi considerati prioritari al fine dello struttiva dell'ala avrebbe portato signifi-
sforzo bellico. cativi vantaggi rispetto ad un aereo più
La costruzione del velivolo era comple- convenzionale.
tamente metallica. L'ala
era conformata in quel
modo per cercare di elimi-
nare i problemi di stabilità
longitudinale anche nelle
manovre più impegnative:
col carico aerodinamico, la
parte interna dell'ala si
fletteva verso l'alto, tor-
cendosi con un angolo
d'incidenza positivo, con-
Cecoslovacchia Beneš-Mráz Be.252 - 1937

Beneš-Mráz Be.252
L'ing. Pavel Beneš, dopo aver lavorato
per la Avia e la Praga, le principali realtà Apertura alare: m. 10,66
Lunghezza: m. 7,45
cecoslovacche d'anteguerra, fondò nel
Altezza: m. -
1935 una propria Ditta. Superficie alare: mq. 14,00
Tra i prodotti di spicco, fu l'elegante ad- Peso: kg. 610 (a vuoto), 890 (totale)
destratore Be.252, disegnato in collabo- Velocità: km/h 250
razione con Jaroslav Mráz, simile al pre- Quota: m. 7.000
decessore Be.150, pur con dei rinforzi Autonomia: km. 500
strutturali per consentire un maggiore in- Motori: un Walter Scolar da 120 CV
viluppo acrobatico e sportivo, e con l'a- Armamento: -
Equipaggio: 2
dozione di un radiale Walter Scolar in
Carico: -
vece del Beta-Minor, lineare ma meno Note: -
potente.
Unione Sovietica Bereznyak-Isaev B-1 - 1942

Bereznyak-Isaev B-1
Questo intercettore era spinto da un mo- Apertura alare: m. 6,48
tore a razzo Dushkin D-1A-1100 ed era Lunghezza: m. 6,40
armato con due cannoncini da venti mil- Altezza: m. 2,06
limetri; il prototipo volò il 15 maggio Superficie alare: mq. 7,00
1942 ma, nonostante se ne fosse co- Peso: kg. 958 (a vuoto); 1.693 (al decollo)
Velocità: km/h 990 (massima)
struita una piccola serie di nove esem-
Quota: m. -
plari, venne abbandonato senza che Autonomia: km. -
avesse partecipato ad alcuna azione Motori: un razzo Dushkin D-1A-1100 da
bellica, anche in seguito all'incidente 1.100 kgs
mortale occorso al collaudatore principa- Armamento: due cannoni ShVAk da 20
le. mm.
Nel corso delle prove infatti, il 27 marzo Equipaggio: 1
1943, il pilota della ditta, Grigory Yako- Carico: -
Note: -
vlevich Backchivandzli, trovò la morte
durante un passaggio a bassa quota. Fu
insignito della medaglia di Eroe dell'U-
nione Sovietica.
Alcune fonti individuano questo velivolo
come “Bolchowitinow BI-1”, in quanto
Bolkhovitinov era capo dell'OKB-293,
l'impianto dove il velivolo venne costrui-
to.
Ne esisteva un modello in resina della
Airmodel in scala 1/72.
Stati Uniti Boeing XPBB-1 Sea Ranger 1942

Boeing XPBB-1 Sea Ranger


Quando gli U-Boot tedeschi comincia- Apertura alare: m. 42,58
rono a far le loro apparizioni sempre più Lunghezza: m. 28,88
frequentemente lungo le coste america- Altezza: m. 10,40
ne, gli Stati Uniti iniziarono a pensare al- Superficie alare: mq. 169,70
le contromisure da adottare. Peso: kg. 45.872 (al decollo); 18.878 (a
L'idea di fondo era quella di un pattuglia- vuoto)
Velocità: km/h 348 (massima)
tore-bombardiere idrovolante antisom a Quota: m. 5.760
lungo raggio: la Boeing, forte della sua Autonomia: km. 17.700 (teorica) ; 6.830 (o-
esperienza con il Clipper prebellico, di- perativa)
segnò il Model 344 Sea Ranger, che fu Motori: due Wright R-3350-8 Double Cy-
ordinato in cinquantasette esemplari dal- clone da 2.300 CV
la Marina il 29/6/1940. Armamento: otto mitragliatrici da 12,7
Il prototipo volò il 9 luglio 1942 e stabilì il mm.
primato per essere il più grande bimoto- Equipaggio: 10
Carico: 9.000 kg di bombe
re dell'epoca. Il collaudo ebbe tra l'altro Note: -
pieno successo, rivelando una macchina
pienamente rispondente ai requisiti. navale di san Diego, dove fu provato per
Caratterizzato da una linea piuttosto qualche anno in diversi ruoli, ma senza
pulita, aveva lo scafo a gradino singolo e aver mai preso parte all'attività bellica.
i galleggianti laterali, non retraibili, erano Coerentemente, a questa macchina
sostenuti da piloni piuttosto curati aero- venne affibbiato il nomignolo di “Lone
dinamicamente. Molta importanza fu Ranger”.
data all'autonomia, che poteva arrivare Fu ritirato presso la base di Norfolk e
teoricamente a ben settantadue ore. demolito.
Tuttavia, le esperienze che le
forze armate statunitensi stavano
maturando nel fronte del Pacifico
portarono ad un cambiamento di
strategia, con la preferenza per
velivoli terrestri.
Il programma di costruzione fu
conseguentemente annullato, e
la fabbrica Boeing di Renton,
realizzata per l'occasione, fu
convertita alla produzione del B-
29.
L'unico esemplare costruito,
seriale 3144, fu trasferito il 25
ottobre 1943 alla volta della base
Francia Breguet Br.790 Nautilus - 1939

Breguet Br.790 Nautilus


Questo piccolo idro nasceva dietro un
Apertura alare: m. 17,00
requisito della Marina francese per un Lunghezza: m. 13,00
pattugliatore costiero. Altezza: m. 4,00
Di costruzione mista -fusoliera metallica, Superficie alare: mq. 33,00
ali di tela- era spinto da un dodici cilindri Peso: kg. 2.700 (a vuoto); 3.600 (al decol-
a V della Hispano-Suiza, che muoveva lo)
un elica spingente. Velocità: km/h 310 (massima); 150 (crocie-
Il primo prototipo volò nel 1939 e si di- ra)
mostrò ampiamente soddisfacente, tanto Quota: m. 6.000
Autonomia: km. 900
che fu posto un ordine per settantacin- Motori: un Hispano-Suiza 12Xirs da 720
que esemplari, poi ridotti a quarantacin- CV
que nel maggio 1940; tuttavia, l'aggres- Armamento: una mitragliatrice MAC 1934
sione nazista non diede tempo di co- da 7,5 mm.
struire nessun esemplare di serie. Equipaggio: 3
Non ebbero ovviamente seguito nemme- Carico: -
no le varianti Br.791, dotata di un radiale Note: -
Gnome-Rhône 14M, e Br.792, versione
imbarcata per la ricognizione, propulsa
da due motori Béarn da 360 CV.
Canada Canadair CL-84 Dynavert - 1965

Canadair CL-84 Dynavert


Giunto al momento sbagliato, nel posto
Apertura alare: m. 10,60
sbagliato, il CL-84 era un progetto pro- Lunghezza: m. 16,30
babilmente troppo avanzato per la pro- Altezza: m. 5,20
pria epoca. Ad ostacolare la carriera di Superficie alare: mq. 21,67
questa macchina occorsero anche due Peso: kg. 6.577 (totale), 3.980 (a vuoto)
incidenti non mortali, uno dei quali pro- Velocità: km/h 321 (massima)
prio durante la valutazione della Marina Quota: m. -
statunitense, comunque non imputabili Autonomia: km. 677
Motori: due Lycoming T.53 Model LTC 1K-
al disegno del velivolo,.
4C da 1.500 CV
A nulla valsero le prestazioni della mac- Armamento: -
china, uno V-STOL che compì il primo Equipaggio: 2
decollo verticale nel maggio 1965, ed il Carico: 12 passeggeri
primo volo traslato nel dicembre succes- Note: Ill. ipotetica di J. Oreskovich
sivo. Versatile come un elicottero, ma
Stati Uniti, Italia, Germania, Olanda, Re-
più veloce e più capiente, fu offerto a
gno Unito ed in Scandinavia, senza suc-
cesso.
In realtà, la formula del “tilt rotor”, rotore
basculante, non convinceva appieno:
molti erano convinti che, anziché abbi-
nare i pregi di aereo ed elicottero, ne cu-
mulasse i difetti; ad esempio la Marina
americana dubitava fortemente che que-
sto velivolo potesse essere utilizzato co-
me piattaforma di fuoco. Inoltre, sotto
l'impulso della guerra in Vietnam, gli eli-
cotteri stavano guadagnando terreno:
anche se non veloci come il Dynavert,
non erano più le macchine lente e vulne-
rabili di pochi anni prima.
Dopo diciotto anni di lotta contro questi
giudizi negativi, il programma fu cancel-
lato. Delle quattro unità costruite, solo
tre spiccarono il volo.
Italia Caproni Ca.193 - 1949

Caproni Ca.193
Nel 1945 l'ing. Amilcare Porro iniziò lo Apertura alare: m. 13,80
studio di un piccolo bimotore da collega- Lunghezza: m. 9,35
mento e aerotaxi, nella speranza anche Altezza: m. 2,49
di interessare l'Aeronautica Militare per Superficie alare: mq. 20,33
l'addestramento al volo strumentale e la Peso: kg. 1.400 (a vuoto); 2.100 (totale)
Marina per collegamento. Velocità: km/h 265 (massima)
Il risultato fu di un monoplano quadripo- Quota: m. 5.700
Autonomia: km. 1.200
sto bimotore di costruzione interamente Motori: due Walter Minor 6-III da 160 CV
metallica, con struttura a guscio con im- Armamento: -
pennaggi bideriva per facilitare il control- Equipaggio: 1
lo in caso di spinta asimmetrica. Le eli- Carico: 3-4 passeggeri o 700 kg.
che propulsive bipale metalliche della Note: -
Ratier Heramatic erano a giri costanti e
Le prove statiche iniziarono nel novem-
passo variabile in volo.
bre 1948, ed il primo volo, con marche I-
La costruzione del prototipo iniziò a Ta-
POLO, venne effettuato il 13 maggio
liedo nonostante la grave situazione del-
1949 da Tullio De Prato, ex capo collau-
la Caproni, che stava tentando una diffi-
datore delle Reggiane durante la guerra.
cile ripresa produttiva. Motori, eliche, tu-
Dopo un ciclo di prove militari a Roma, il
bazioni idrauliche furono donati da vari
Ca.193 tornò a Linate. Al prototipo non
generosi fornitori.
successe alcun esemplare di serie, dive-
nendo così l'ultimo aereo costruito dalla
Caproni di Milano, visto anche che le
proposte versioni a turboelica da scuola
caccia, da pattugliamento con radar nel
muso per la Marina, o addirittura per uso
coloniale rimasero tutte senza seguito.
L'unico Ca.193 fu infine acquistato dal-
l'Aeronautica Militare nel marzo 1950 e,
dopo un breve uso, rivenduto sul merca-
to civile nel luglio 1952.
L'I-POLO terminò la sua carriera nel
1960 presso l'Aero Club di Trento, da
dove venne recuperato per il Museo Ca-
proni. Trasportato a Vizzola Ticino, vi ri-
mase sino al trasferimento a Rovereto
effettuato alla fine del 1988. Il restauro fu
effettuato nel corso del 1991 e comprese
anche il ripristino dell'originale finitura
metallica in luogo della colorazione color
crema applicata a Trento nel corso della
vita volativa del velivolo.
Francia Caudron C.860 - 1938

Caudron C.860
Questo velivolo da corsa fu concepito Apertura alare: m. 10,40
per battere il record sulla Parigi-Tokyo, Lunghezza: m. 8,60
stabilito nel '36 da un Simoun. Altezza: m. 3,28
Di costruzione lignea, impiegava estesa- Superficie alare: mq. 16,00
mente il limbo, un legno la cui resistenza Peso: kg. 2.300 (massimo al decollo)
alla compressione era superiore del Velocità: km/h 340 (massima), 290 (crocie-
ra)
quaranta per cento a quella dello spru-
Quota: m. -
ce, consentendo una grossa economia Autonomia: km. 7.100
sui pesi. Motori: un sei cilindri Renault da 240 CV
Il rivestimento lavorante era di compen- Armamento: -
sato ricoperto di tela verniciata; sia la fu- Equipaggio: 1
soliera che la sezione alare erano bicon- Carico: 490
vesse simmetriche. La prima, inoltre era Note: foto e modello di Jim Schubert
costituita da longheroni, diagonali e tra-
verse di legno, con coprigiunti di com-
pensato.
Le varie carenature, in lamiera di ma-
gnesio, erano protette dalla corrosione
da un'immersione in un bagno di bicro-
mato di potassio e vernice a smalto cot-
ta al forno a 120°.
I timoni, dalla leggera struttura
metallica, avevano il rivesti-
mento di tela, deriva e stabiliz-
zatore erano invece di legno
con rivestimento lavorante.
L'elica, una bipala Ratier, ave-
va il passo variabile in volo,
tramite comando elettrico; i
cinque serbatoi avevano una
capacità complessiva di mille-
cinquecento litri.
Nonostante le aspettative,
l'aereo non riuscì mai a pren-
dere parte al raid per cui era
stato progettato.
Stati Uniti Chance Vought SB2U Vindicator - 1936

Chance Vought SB2U


Vindicator
Derivato da una richiesta della US Navy Apertura alare: m. 12,80
per un bombardiere imbarcato, il Vindi- Lunghezza: m. 10,36
cator fu proposto dalla Casa costruttrice Altezza: m. 3,12
in due versioni: biplana e monoplana. Superficie alare: mq. 28,00
Quest'ultima si rivelò vincente e fu per- Peso: kg. 2.138 (a vuoto); 3.326 (massimo
ciò presentata al concorso, anche se la al decollo)
Vought era cosciente della scarsa sim- Velocità: km/h 404
patia della Marina per le modernità. Quota: m. 8.382
Autonomia: km. 1.014
Una caratteristica del progetto era l'elica Motori: un Pratt & Whitney R-1535-96
reversibile, che avrebbe rallentato la pic- Twin Wasp Jr da 825 CV
chiata durante il bombardamento. Armamento: due mitragliatrici Browning
Per il resto, l'apparecchio fu piuttosto M1919 da 7,62 mm.
tradizionale. Equipaggio: 2
Dei sei concorrenti al concorso, ben Carico: 454 kg. di bombe
quattro furono ritenuti idonei alla produ- Note: dati della versione SB2U-2
zione: il primo prototipo della Chance se; in quest'ultima confluirono gli esem-
Vought fu ordinato il 15 ottobre del 1934, plari che non furono presi in carico dalla
volò il 4 gennaio 1936, fu consegnato il Francia a causa dell'armistizio. Assunse-
15 aprile, venne accettato per le prove ro il nome di Chesapeake.
operative il due luglio seguente, ma pre-
cipitò il 20 agosto.
Furono prodotti circa centoset-
tanta esemplari, già obsoleti al-
l'entrata in guerra, cui comunque
parteciparono fino alla battaglia
di Midway del 1942, dopodiché
gli esemplari superstiti furono im-
piegati in ruoli addestrativi.
Il principale utilizzatore fu la Mari-
na, imbarcando il velivolo su
quattro portaerei, seguirono i Ma-
rines che equipaggiarono due
squadroni; all'estero, alcuni e-
semplari servirono con i colori
delle Marine francese ed ingle-
Gran Bretagna Cunliffe-Owen Concordia - 1947

Cunliffe-Owen Concordia
Il primo volo di questo elegante bimotore
Apertura alare: m. 17,26
da dieci posti, disegnato da W. Garrow- Lunghezza: m. 13,65
Fisher e spinto da una coppia di radiali a Altezza: m. 5,10
nove cilindri Alvis Leonides, avvenne il Superficie alare: mq. 40,40
19 maggio 1947 ad Eastleigh. Peso: kg. 3.572 (a vuoto); 5.682 (a pieno
Dotato di flap a fessura, aveva il carrello carico)
retrattile, con la ruota che girava di 90° Velocità: km/h 352 (massima)
per alloggiarsi orizzontalmente nell'ala. Quota: m. 7.300
Autonomia: km. 1.820
Successivamente una seconda macchi-
Motori: due Alvis Leonides L.E.4M a nove
na, G-AKBE, intraprese un lungo giro cilindri da 550 CV
promozionale in Europa che però si con- Armamento: -
cluse con un nulla di fatto. Equipaggio: 2
La Società totalizzò solo sei ordini: uno Carico: 10 passeggeri o 1.740 kg.
dalla Nawab di Bhopal (India), due per la Note: -
B.E.A., uno per l'Air Malta. Una società
belga, la COGEA, acquisì i diritti di ven-
dita in Belgio e nel Congo Belga.
Tuttavia, senza un numero di ordini con-
veniente la produzione venne fermata il
18 novembre del 1947 e la Ditta chiuse i
battenti l'anno successivo.
Stati Uniti Doak 16 - 1958

Doak 16 (VZ-4)
Costruito dalla Doak Aircraft Co. Di Tor- Apertura alare: m. 7,77
rance, fu il primo VTOL ad applicare il Lunghezza: m. 9,75
concetto delle ventole intubate rotanti, Altezza: m. 3,05
che il progettista, Edmond Doak, speri- Superficie alare: mq. 8,92
mentava già dal 1935. Peso: kg. 1.043 (a vuoto); 1.452 (al decol-
Questo prototipo fu commissionato dal- lo)
Velocità: km/h 370 (massima)
l'Esercito statunitense il 10 aprile 1956,
Quota: m. 1.830
assumendo la denominazione di VZ-4.. Autonomia: km. 370
Il primo volo dell'apparecchio (s/n 56- Motori: un Lycoming YT53 da 850 CV
9642) ebbe luogo il 25 febbraio di due Armamento: -
anni dopo. Equipaggio: 2
Di costruzione mista, fibra di vetro ed al- Carico: -
luminio, incorporava dei complessivi di Note: -
altri aeroplani: il carrello del Cessna 182, a cui si pose però rimedio.
i seggiolini del Mustang e gli attuatori Tuttavia le caratteristiche STOL furono
delle ventole da quelli dei flap del T-33. ritenute insoddisfacenti, specie a causa
Le ventole ruotavano di novantadue gra- della resistenza prodotta dai particolari
di: l'asse era parallelo al suolo per il volo flussi aerodinamici che si creavano alle
livellato, per poi ruotare di tanto all'indie- basse velocità, ed in particolare durante
tro nel volo verticale. Il tutto rendeva ne- le transizioni.
cessari degli alberi adeguatamente ver- Doak vendette il brevetto alla Douglas
satili per permettere la continuità del mo- che cercò di migliorare l'idea, senza su-
vimento. scitare alcun successo.
Il motore era collocato in fusoliera, all'al- La macchina rimase a Langley fino al
tezza dalla radice alare. 1972, da dove fu trasferita al Museo del-
Dopo la conclusione dei voli di prova l'U.S. Army Transportation Command di
presso l'aeroporto di Torrance (giugno Fort Eustis, dove è tuttora in mostra.
1958) il velivolo fu riposizionato ad Ed-
wards per ulteriori collaudi, compresi di
prove in quota di transizione tra il volo li-
vellato e quello verticale.
Una volta accettato dall'Esercito, il mez-
zo fu spostato nel settembre 1959 a
Langley, per ulteriori valutazioni.
Durante tutto questo periodo, la macchi-
na mostrò le sue capacità V/STOL, con
qualche altro aspetto poco desiderabile,
Germania Dornier Do.31 - 1967

Dornier Do.31
Nell'ambito della ricerca NATO (BMR-4) Apertura alare: m. 18,00
per un velivolo da supporto tattico da af- Lunghezza: m. 20,53
fiancare all'aereo da attacco VTOL EWR Altezza: m. 8,53
VJ101, la Dornier sviluppò il Do.31, mo- Superficie alare: mq. 57,00
dellandolo sulle esigenze della Luftwaffe Peso: kg. 27.422 (massimo al decollo);
22.453 (a pieno carico)
che, preoccupata della vulnerabilità delle
Velocità: km/h 730 (massima); 650 (crocie-
sue basi agli attacchi del Patto di Varsa- ra)
via (i cui aerei potevano decollare anche Quota: m. 10.700
dalle autostrade), era interessata ad una Autonomia: km. 1.800
macchina che fosse facilmente riposizio- Motori: due Bristol Pegasus e otto Rolls-
Royce RB.162
Armamento: -
Equipaggio: 2
Carico: 3.500 kg
Note: -
nabile senza particolari esigenze logisti-
che.
Ciò poteva trovare risposta solo in un
velivolo a decollo verticale.
Il Do.31 aveva due motori Bristol Pega-
sus nelle gondole subalari interne e
quattro Rolls-Royce RB.162 per ciascu-
na di quelle esterne; si pensò anche di
eliminare queste ultime quando si fosse
reso disponibile un efficace sistema di
ugelli orientabili, da affiancare ai più po-
tenti RB.153.
In totale furono costruiti tre prototipi: il
primo per il solo volo orizzontale (primo
volo il 10/2/1967), il secondo per le pro-
ve statiche e solo l'ultimo era completo
per la transazione da volo livellato a ver-
ticale e viceversa.
Questo volò nel luglio 1967. Dopo aver
stabilito un record internazionale di cate-
Germania Dornier Do.31 - 1967
goria durante il percorso fino al Salone
di Parigi del 1969, il Do.31 fece il suo ul-
timo volo pubblico il 4 maggio 1970 all'I-
LA di Hannover, il mese successivo alla
cancellazione ufficiale del programma,
dovuta agli alti costi.
Inutile fu pertanto l'ipotesi Dornier per il
Do.321, trasporto per cento passeggeri,
sostenuto da dodici RB.202 da 5.940
kgs e spinto da due altri reattori (non
specificati) della potenza di 10.880 kgs.
Germania Dornier Do.212 - 1942

Dornier Do.212
Il Dornier Do.212 fu un idrovolante anfi- Apertura alare: m. 10,30
bio sperimentale a quattro posti di con- Lunghezza: m. 10,15
cezione molto originale, concepito come Altezza: m. 4,40
successore del Do.12 Libelle III del Superficie alare: mq. 23,10
1932. Peso: kg. 1.960 (a vuoto); 2.485 (totale)
Velocità: km/h 293 (massima), 285 (crocie-
I lavori allo sviluppo del Do.212 iniziaro- ra)
no alla Dornier Werke di Friedrichshafen Quota: m. 5.700
nel 1938 e le sussidiarie tedesche e Autonomia: km. 650
svizzera della fabbrica collaborarono in Motori: un Hirt HM 512B-0 da 460 CV
seguito; quella svizzera, situata ad Al- Armamento: -
tenrhein sul lago di Costanza fu anche Equipaggio: 1
responsabile della costruzione del proto- Carico: 3 passeggeri
tipo. Note: -
Il Do.212 fu un monoplano interamente no serie difficoltà causate dall'albero mo-
metallico ad ala alta e a sbalzo con gal- tore prolungato. Anche ii raffreddamento
leggianti fissi situati alle estremità alari, del motore Hirth rappresentò un grave
potenziato da un motore 12 cilindri raf- problema.
freddato ad aria Hirth HM 512B da 460 In conseguenza di ciò i collaudi furono
CV installato dietro l'abitacolo, a quattro sospesi e ii prototipo demolito. In virtù
posti. Tale motore azionava un'elica qua- dell'incompletezza delle prove, i dati del
dripala Escher-Wyss dal diametro di velivolo sono per lo più stimati.
2,40 metri, posta dietro i piani di coda
mediante un'estensione dell'albero, lun-
go poco meno di tre metri, che poteva
essere rialzato fino a dodici gradi per ga-
rantire sufficiente distanza dall'acqua al
decollo e all'atterraggio.
Il prototipo (HB-GOG) fu completato nel
1942 e le prime prove in acqua rivelaro-
no la necessità di un allargamento dei
galleggianti alari. Il primo decollo, con il
traino di un Do.24, avvenne il 3 agosto
1942 nelle mani del collaudatore Egon
Fath; I'idro tuttavia si rivelo una macchi-
na complessa: meccanicamente, vi furo-
Germania Dornier Do.215 – 1938

Dornier Do.215
Il Do.215, evoluzione da esportazione
del Do.17, fu progettato come bombar-
Apertura alare: m. 18,00
diere pesante (per gli standard dell'epo-
Lunghezza: m. 15,79
ca) e ricognitore a lungo raggio. Altezza: m. 4,56
Bimotore completamente metallico, era Superficie alare: mq. 55,00
dotato di una parte anteriore ampiamen- Peso: kg. 8.600 (totale); 4.486 (a vuoto)
te vetrata, dove era alloggiato l'equipag- Velocità: km/h 500 (massima)
gio. Quota: m. 9.000
I primi tre prototipi furono approntati cia- Autonomia: km. 2.450
scuno con una motorizzazione diversa, Motori: due Daimler Benz DB.601 Ba da
1.150 CV
a scopo comparativo. Il primo prototipo,
Armamento: sei mitragliatrici MG15 da
V1, precipitò durante le prove; il terzo ri- 7,92 mm.
sultò il migliore. Equipaggio: 4
Diciotto esemplari, pronti per l'Aeronauti- Carico: 1.000 kg di bombe
ca svedese, furono requisiti dalla Luft- Note: dati dell'ultima serie della versione
waffe allo scoppio delle ostilità: tre ven- B-1
nero ricondizionati secondo gli standard
tedeschi, mutando designazione in
Do.215B-0, gli altri quindici furono i B-1,
la variante princi-
pale.
Altre versioni inte-
ressanti furono la
B-4 da ricognizio-
ne, dotata di un
sensore IR, ed il
B-5 da caccia not-
turna.
In questi ultimi
due ruoli l'aereo
ottenne quei lu-
singhieri risultati
che mancarono
invece negli altri
impieghi.
In totale furono
prodotti circa cen-
to esemplari.
Stati Uniti Douglas Cloudster II - 1947

Douglas Cloudster II
Concettualmente simile al Mixmaster del Apertura alare: m. 12,22
1944, il Cloudster II era però un tranquil- Lunghezza: m. 10,80
lo velivolo per il diporto, capace di tra- Altezza: m. 3,35
sportare cinque passeggeri su tratte fino Superficie alare: mq. -
a 1.770 chilometri. Peso: kg. 1.451 (a vuoto); 2.307 (totale)
Tuttavia, il Cloudster II riprendeva l'albe- Velocità: km/h 369 (massima), 320 (crocie-
ro di trasmissione dal Mixmaster, con il ra)
Quota: m. 6.770
quale i due Continental posti subito die- Autonomia: km. 1.770
tro la cabina muovevano l'unica elica bi- Motori: due Continental E-250, sei cilindri
pala spingente della Hamilton Standard . da 250 CV
Il velivolo poteva sostentarsi anche con Armamento: -
un solo motore, sebbene con la velocità Equipaggio: 1
di salita ridotta da 457 metri al minuto,a Carico: 4 passeggeri
soli 183. La tangenza inoltre passava da Note: -
6.700 metri a 3.600. che lo resero antieconomico.
Le prese d'aria del motore erano situate
ai lati della fusoliera, all'altezza della ra-
dice alare.
Il carrello triciclo era retrattile, mentre la
cabina era dotata sul lato sinistro di un
portello d'accesso di tipo automobilistico.
Il prezzo commerciale era ipotizzato dal-
la Douglas attorno ai venti-venticinque-
mila dollari dell'epoca.
Il primo prototipo volò il 12 marzo 1947,
dimostrando di possedere manovrabilità
e buone prestazioni, ma anche un peri-
coloso eccesso di vibrazioni ed il surri-
scaldamento del motore durante il rul-
laggio.
Il programma fu abbandonato dopo soli
due voli del prototipo, anche a causa
dell'inaspettato innalzamento dei costi
Stati Uniti Douglas DC-5 - 1939

Douglas DC-5
Quello che nelle intenzioni della Douglas Apertura alare: m. 23,77
doveva riempire il vuoto tra il DC-2 ed il Lunghezza: m. 19,05
DC-3 fu invece l'insuccesso peggiore Altezza: m. 6,05
della Ditta statunitense in campo civile. Superficie alare: mq. 76,55
Il prototipo fu portato in volo per la prima Peso: kg. 9.072 (massimo al decollo);
volta il 20 febbraio 1939 da Carl A. Co- 6.202 (a vuoto)
Velocità: km/h 356
ver; questo prototipo diventò poi l'aereo Quota: m. 7.225
personale di William E. Boeing. Autonomia: km. 2.575
Il modello fu ordinato in soli dodici esem- Motori: due Wright GR-1820-F62 da 850
plari: sei per la Pennsylvania Central CV
(poi Capital AL), due per la SCADTA e Armamento: -
quattro per la KLM. Equipaggio: 3
A causa della intervenuta priorità della Carico: 16-22 passeggeri
produzione bellica, furono inizialmente Note: ill. di Renzo Utili
consegnati solo tre esemplari alla KLM.
Di questi, due, PK-ADA e PK-ADB furo-
no catturati dai giapponesi che, canniba-
lizzando il secondo esemplare, riusciro-
no a rimettere in condizioni di volo la pri-
ma macchina, utilizzandola come tra-
sporto militare.
La produzione comunque fu soddisfatta,
e gli esemplari non ritirati dalle aviolinee
furono impiegati dalla Marina come
R3D-1.
Al termine della guerra, però, l'abbon-
danza di surplus militari rese superflua
la presenza di questo velivolo sul merca-
to. L'unico esemplare sopravvissuto al
conflitto finì in Israele dove fu addirittura
usato nella guerra arabo-israeliana del
1948 come bombardiere mediante la ri-
mozione del portellone posteriore e l'uti-
lizzo, come meccanismo di sgancio, di
un preciso calcio di un membro dell'equi-
paggio per far rotolare fuori l'ordigno.
Questo velivolo concluse la carriera
come ausilio didattico sull'aeroporto di
Haifa. Fu smantellato attorno al 1955.
Stati Uniti Douglas XD-558 Skystreak - 1947

Douglas XD-558 Skystreak


Progettato dalla Douglas in collaborazio- Apertura alare: m. 7,62
ne con la N.A.C.A. (ora N.A.S.A.) e con Lunghezza: m. 10,71
l'ufficio progetti della Marina statuniten- Altezza: m. 3,70
se, questo velivolo sperimentale funse Superficie alare: mq. 13,90
da banco di prova per gli studi sulle ve- Peso: kg. 4.582 (al decollo)
locità supersoniche (o transonore, come Velocità: km/h 1.048 (massima)
si diceva all'epoca).. Quota: m. -
Autonomia: km. -
Il primo volo avvenne il 14/4/1947 sulla
Motori: un Allison J35-A-11 da 2.260 Kgs
Armamento: -
Equipaggio: 1
Carico: -
Note: -

base di Muroc.
Stabilì due record mondiali di velocità, il
20 e 25 agosto 1947, pilotato rispettiva-
mente da Turner Caldwell e Marion Carl,
prima di distruggersi a Muroc nell'inci-
dente del 3/5/1948 che costò la vita al
collaudatore Howard C. Lilley, primo pi-
lota della N.A.C.A. caduto in servizio.
L'aereo poteva aumentare la propria au-
tonomia grazie ai serbatoi supplementari
applicabili alle estremità alari, ciascuno
con una capacità di centonovanta litri,
che si aggiungevano agli 870 in fusolie-
ra.
Alcune fonti attribuiscono la motorizza-
zione al turboreattore General Electric
TG-180.
Stati Uniti ERCO Ercoupe - 1937

ERCO Ercoupe
L'aereo più sicuro del mondo. L'aereo Apertura alare: m. 9,14
che non entrerà mai in vite. Lunghezza: m. 6,23
Queste le definizioni di cui si fregiava il Altezza: m. 1,88
modello progettato da Fred Weick, bril- Superficie alare: mq. 13,25
lante ideatore delle capottature NACA e Peso: kg. 335 (a vuoto); 565 (totale)
di varie altre creazioni, oltre che del Pi- Velocità: km/h 204 (massima), 153 (crocie-
ra)
per PA-28, solo per citare un aeroplano.
Quota: m. 4.200
L'Ercoupe è nome sotto il quale si cela- Autonomia: km. 800
no diversi modelli: dal 310, che volò per Motori: un Continental C-75-12 da 75 CV
la prima volta il 1° ottobre 1937, mono- Armamento: -
deriva e di costruzione mista con un mo- Equipaggio: 1
tore da 37 CV, alla serie di maggior suc- Carico: 1 passeggero; 230 kg
cesso, la 415C, bideriva metallica, con Note: motorizzazione del modello ERCO
un motore da 75 CV. 15-C dal 1945
Il disegno si basò sulla semplicità e sulla La produzione iniziò nel 1940 con il
sicurezza: l'aereo era dotato del coordi- 415C, tre esemplari furono valutati dalle
namento automatico dei movimenti degli Forze Armate come YO-55, ma trovati
alettoni, del timone di dire-
zione e del ruotino, ma era
privo di pedaliera, in quanto
tutti i comandi venivano at-
tuati dal volantino. Esisteva
anche un kit per rendere
l'aereo manovrabile “tradizio-
nalmente”, e la stessa ER-
CO ritornò al sistema con-
venzionale sugli ultimi mo-
delli, allo scopo di non diso-
rientare molti piloti non abi-
tuati all'inconsueto sistema.
L'Autorità statunitense per
l'aviazione civile certificò
l'aereo come “incapace di
entrare in vite”, e la ERCO
applicò fieramente questa di-
citura su di una placchetta
sul pannello degli strumenti.
Stati Uniti ERCO Ercoupe - 1937
non adatti per l'impiego. La produzione
fu bloccata dopo centododici esemplari,
a causa della priorità data alla fornitura
di alluminio per gli aerei militari.
Ripresa nel 1945 con la motorizzazione
definitiva ed alcune migliorie, la produ-
zione ERCO assommò 4.408 415C, 77
415D, e 275 415CD fino al 1950, quan-
do fu trasferita ad altri costruttori: San-
ders, Forney, Air Product, Alon, Mooney,
fino al 1970 con il 5.604° esemplare to-
tale, tra originali e derivati.
Ciascun costruttore interpretò infatti l'ae-
roplano secondo la propria filosofia, dan-
do nomi diversi: ad esempio, il modello
Mooney, monoderiva con la tipica coda
della Ditta, divenne nel 1969 l'M-10 Ca-
det.
Italia Ercolani Falco 376 - 1940

Ercolani Falco 376


L'aereo che il [Link]. E. Ercolani pro- Apertura alare: m. 8,80
gettò e costruì nel 1940 in una piccola Lunghezza: m. 5,95
officina, impiantata nel giardino della Altezza: m. 1,75
propria abitazione, mirava a coniugare la Superficie alare: mq. 13,00
bassa potenza disponibile con una di- Peso: kg. 450 (a vuoto)
screta velocità ed un basso consumo (e Velocità: km/h 180 (crociera); 280 (massi-
conseguenti bassi costi d'esercizio). ma)
Quota: m. 4.300
Il piccolo velivolo dimostrò delle buone
Autonomia: km. 720
doti di volo (decollo in 150 metri, atter- Motori: un Fiat A.50 da 85CV
raggio in 250) e una grande facilità di pi- Armamento: -
lotaggio; era possibile anche l'installazio- Equipaggio: 1
ne di un doppio comando per l'impiego Carico: 1 passeggero
addestrativo. Note: -
La semplicità della costruzione rendeva
obbligatorio il ricorso al legno, in partico-
lare frassino e spruce.
L'ala, trapezioidale bilongherone, dotata
del profilo Eiffel 372, aveva un diedro di
tre gradi e mezzo ed era rivestita di
compensato sul bordo d'attacco, mentre
la sezione centrale era rivestita con tela,
lo stessoo dicasi per i timoni.
La cabina, posta nella fusoliera rivestita
anch'essa di compensato, poteva ospita-
re due persone in posti scalati, cui si ac-
cedeva tramite due ampie portiere sgan-
ciabili in volo.
Il carrello biciclo non era retrattile, la ruo-
ta posteriore carenata poteva ruotare di
360°. Il piano orizzontale era controven-
tato da due piccoli montanti.
Non si hanno notizie sulla storia volativa
del prototipo.
Stati Uniti Fairchild C-82 Packet - 1944

Fairchild C-82 Packet


Nel 1942, la pressante esigenza bellica Apertura alare: m. 32,46
spinse la Fairchild a disegnare un velivo- Lunghezza: m. 23,50
lo per il trasporto di uomini e materiali. Altezza: m. 8,03
A differenza della maggioranza dei mo- Superficie alare: mq. 130,10
delli già in circolazione, adattamenti di Peso: kg. 14.773 (a vuoto); 24.545 (al de-
trasporti passeggeri, il Packet nacque collo)
già con alcuni accorgimenti essenziali Velocità: km/h 399 (massima)
Quota: m. 6.460
per il ruolo, come il piano di carico piatto Autonomia: km. 6.239
e l'ottimizzazione dal carico da camion. Motori: due Pratt & Whitney R-2800-85 da
Le varie soluzioni trovate ai problemi di 2.100 CV
trasporto di materiali diversi tra loro, o di Armamento: -
diversi tipi di truppe portarono alla confi- Equipaggio: 3
gurazione finale, bitrave. Carico: 42 soldati o 34 barellati
Questa permetteva l'apertura della parte Note: -
terminale della fusoliera per carichi che i ma si dimostrarono insostituibili nel mo-
Dakota in servizio non potevano ospita- vimentare carichi sfusi o macchinari pe-
re. santi come ruspe, asfaltatrici o schiac-
Il simulacro fu completato nell'ottobre ciasassi, tanto che il loro impiego fu pro-
1942 ed il prototipo volò il 10/9/1944. Le lungato per diversi mesi.
consegne iniziarono a partire dal settem- Seppure complessivamente deludente,
bre dell'anno dopo, largamente ridimen- fece intravedere un ottimo potenziale su
sionate nelle quantità dalla fine della cui basare il ben più famoso successore,
guerra. il C-119 Vagone Volante.
Impiegato in cinque esemplari nel ponte
aereo di Berlino, pur sembrando il veli-
volo ideale, offrì uno scarso contributo in
termini assoluti, potendo portare solo
quattro ton-
nellate.
Comunque, i
cinque velivoli
completarono
252 voli tra il
14 settembre
ed il 30 no-
vembre 1948,
trasportando
1.054 tonnel-
late di carico,
Stati Uniti Fairchild M-185 - 1956

Fairchild M-185
Concepito some aereo d'affari da dieci
Apertura alare: m. -
posti, sembra fosse stato ordinato nel Lunghezza: m. -
1956 in tre esemplari dalla U.S. Conti- Altezza: m. -
nental Can Company, con consegne Superficie alare: mq. -
previste nel 1960. Peso: kg. -
L'aereo non andò oltre la costruzione del Velocità: km/h 885
simulacro. Quota: m. 14.000
Autonomia: km.
Motori: quattro
Armamento: -
Equipaggio: 2
Carico: 10 passeggeri
Note: -
Stati Uniti Fairchild PT-19 - 1939

Fairchild PT-19
L'aereo volò per la prima volta il 15 mag- Apertura alare: m. 10,97
gio del 1939, mostrando buone caratteri- Lunghezza: m. 8,53
stiche, tanto da risultare vincitore del Altezza: m. -
concorso dell'USAAC per un addestrato- Superficie alare: mq. -
re basico, cui avevano partecipato di- Peso: kg. 1.154 (a pieno carico)
ciassette altri prototipi. Velocità: km/h 212 (massima)
Ordinata il 22 settembre 1939, la prima Quota: m. 4.663
Autonomia: km. 692
serie di 275 macchine dotata dei Ranger Motori: un Fairchild Ranger L-440
L-440-1 da 175 CV fu seguita da una Armamento: -
produzione di ulteriori 3.181 esemplari, Equipaggio: 2
spinti dalla versione -3 da 200 CV. Altre Carico: -
477 unità vennero costruite dalla Aeron- Note: le varianti dei motori sono nel testo
ca e quarantaquattro dalla St. Louis Air-
scelto, spinse la Fairchild ad adottare il
craft Corp.
radiale Continental R-670 da 220 CV e
La versione B del velivolo, prodotta in
cambiando la designazione in PT-23
917 macchine, fu modificata per l'adde-
(PT-23A la versione per l'addestramento
stramento al volo notturno.
notturno), la cui produzione assommò a
La scarsa disponibilità del motore pre-
869 e 256 esemplari rispettivamente.
Nel corso del 1943 si manifestarono i
primi problemi di fatica delle ali lignee,
provocate dall'esposizione ai fattori at-
mosferici. A causa della frequenza della
sostituzione delle ali, l'USAAF pretese
una versione con ali metalliche, che di-
venne la PT-26 con il Ranger L-440-7.
Gli esemplari costruiti in Canada assun-
sero il nome di Cornell.
Operativamente, il velivolo terminò la
carriera alla fine degli anni '40, dopo es-
sersi meritato l'appellativo di “Culla degli
Eroi”, per il gran numero di valenti avia-
tori formatisi su questo apparecchio.
Quasi cento esemplari sono ancora in
circolazione.
Stati Uniti Fairchild XC-120 Packplane - 1950

Fairchild XC-120 Packplane


Nato per soddisfare l'esigenza di far arri- Apertura alare: m. 32,46
vare i materiali a destinazione evitando i Lunghezza: m. 23,50
tempi morti di carico e scarico, fin dal Altezza: m. 7,60
suo apparire il prototipo dell'XC-120 su- Superficie alare: mq. -
scitò sentimenti contrastanti. Peso: kg. 29.000 (totale)
Tra i favorevoli, oltre il suo progettista Velocità: km/h 400 (massima)
Quota: m. 5.500
A.J. Thieblot ed il presidente della Fair- Autonomia: km. -
child D. Boutelle, vi era anche il massi- Motori: due Pratt&Whitney R-4360 da
mo esperto dell'epoca nelle operazioni 3.250 CV
aviotrasportate, il Generale James Ga- Armamento: -
vin. Anzi, costoro spinsero il progetto Equipaggio: 5
fino ad ipotizzare che si potessero pro- Carico: 66 persone o 10 tonnellate
durre gli XC-120 modificando sugli scali Note: -
di montaggio i C-119 allora in produzio- Analogamente all'impiego militare, an-
ne. che nel campo commerciale le applica-
Tuttavia, il passaggio non poteva essere zioni avrebbero potuto essere molte.
semplice: sebbene affine al Vagone Vo- Rimanendo nel campo militare, si valutò
lante, dal punto di vista aerodinamico vi l'ipotesi dello sgancio in volo della navi-
erano delle notevoli differenze, così cella per i rifornimenti oltre le linee nemi-
come da quello strutturale, in particolare che.
nella concezione del carrello, triciclo Il primo volo avvenne l'11 agosto 1950
classico per il 119, quadruplo per il 120. (s/n 48-330) ma, nonostante i numerosi
Per ovviare, si pensò di mantenere il voli di collaudo -che rivelarono una certa
muso al 119 modificato, cosicché la na- instabilità senza la navicella- e le pro-
vicella di carico costituisse una parte spettive promesse, non entrò mai in pro-
della fusoliera, anziché intera. In questo duzione.
modo si sarebbero anche risparmiati cir-
ca cinquecento chili di peso, gra-
zie al ritorno al carrello triciclo.
Grazie alla semplicità del siste-
ma, il comparto di carico sarebbe
stato staccato/attaccato in pochi
minuti, consentendo al velivolo
una rapida ripresa del volo. Natu-
ralmente, la navicella di carico sa-
rebbe stata adattabile per i più di-
versi scopi, dal laboratorio foto-
grafico alla sala operatoria.
Cile Fanaero-Chile Chincol - 1955

Fanaero-Chile Chincol
Questo piccolo addestratore biposto, Apertura alare: m. 10,63
che derivava il suo nome dal passero lo- Lunghezza: m. 7,22
cale, volò per la prima volta il Altezza: m. 2,10
14/12/1955. Superficie alare: mq. 15,70
Di progettazione interamente nazionale Peso: kg. 738,50 (a vuoto); 1.050 (totale)
(motore escluso), fu proposto per soddi- Velocità: km/h 210 (massima); 185 (crocie-
sfare le esigenze della forza aerea cile- ra)
Quota: m. -
na; fu da questa ordinato in cinquanta
Autonomia: km. 650
esemplari. Motori: un Continental O-470 da 215 CV
Velivolo dal disegno classico, era costi- Armamento: -
tuito da una struttura di tubi d'acciaio, ali Equipaggio: 2
lignee e copertura telata. Carico: -
Durante i voli di collaudo, però, insorse- Note: -
ro problemi finanziari che non furono ri-
solti e, nonostante le buone qualità tra
cui la corsa di decollo di duecentocin-
quanta metri, l'ordine fu cancellato prima
dell'entrata in produzione.
Italia FIAT G.49 - 1952

FIAT G.49
Questo era un velivolo da addestramen- Apertura alare: m. 13,00
to basico, interamente metallico che nel- Lunghezza: m. 9,68 (9,50)
le intenzioni del progettista Gabrielli a- Altezza: m. 2,77(2,65)
vrebbe potuto sostituire i Texan delle Superficie alare: mq. 24,38
scuole di volo dell'Aeronautica. Peso: kg. 1.950 (1.990) (a vuoto); 2.490
I sedili erano in tandem, per l'istruttore e (2.620) (massimo)
l'allievo, con tettucci indipendenti. Velocità: km/h 374 (380)
Quota: m. 8.100 (7.550)
Il carrello era biciclo, retrattile, con ruoti- Autonomia: km. 1.000 (1.100)
no fisso; l'elica, tripala, aveva un diame- Motori: un Alvis Leonides 502/4 MK24 da
tro di 2,74 m. 560 CV
La versione -2 fu dotata di un Pratt & Armamento: (previsto) due mitragliatrici
Whitney R.1340 S3-H1 da seicentodieci da 7,7 o 12,7 mm.
CV. Equipaggio: 2
Carico: due bombe, otto razzi
Note: dati tra parentesi della versione -2
Il primo volo ebbe luogo nel settembre
1952, l'anno successivo toccò alla ver-
sione -2, dotata anche di un pinna dor-
sale per l'aumento della stabilità.
Nelle due versioni, la produzione totaliz-
zò solo tre esemplari.
Stati Uniti Fletcher FD-25 - 1953

Fletcher FD-25
Uno dei primi aerei COIN ad essere pro- Apertura alare: m. 9,14
gettati, l'FB-25 fu realizzato in due ver- Lunghezza: m. 6,37
sioni, la A, chiamata Defender, biposto Altezza: m. 1,90
per la controguerriglia e l'addestramento Superficie alare: mq. 14,00
e la B, Tank Buster, monoposto con Peso: kg. 648 (a vuoto); 1.225 (totale)
compiti di cacciacarri ed appoggio tattico Velocità: km/h 301 (massima), 261 (crocie-
leggero. ra)
Quota: m. 5.000
Furono costruiti due prototipi della ver- Autonomia: km. 1.015
sione B ed uno della A, ma senza desta- Motori: un Continental E-225-8 da 225 CV
re l'interesse delle forze armate statuni- Armamento: (predisposto) due mitraglia-
tensi. trici da 7,62 mm.
L'aereo fu invece costruito su licenza Equipaggio: 1 (vers. B); 2 (A)
dalla Tojo giapponese; sei esemplari (tre Carico: due bombe al napalm da 180 lt.;
A e tre B) andarono all'aviazione cambo- 40 razzi da 70 mm.; due bombe da 115
giana, che lo ebbe in servizio a partire kg.
Note: -
dal 1954, e quattro a quella vietnamita.
Argentina F.M.A. Ae. M.B.1 - 1935

F.M.A. Ae. M.B.1


Sebbene fosse il primo bombardiere leg-
Apertura alare: m. 17,20
gero della F.M.A., questo velivolo poteva Lunghezza: m. 10,90
ricoprire anche il ruolo di trasporto. Altezza: m. 2,80
Di disegno classico, monoplano ad ala Superficie alare: mq. 35,00
bassa a sbalzo, aveva il carrello fisso, Peso: kg. 2.120 (a vuoto), 3.500 (al decol-
carenato da vistosi “pantaloni”. lo)
Inizialmente ad abitacolo aperto, questo Velocità: km/h 285 (massima), 240 (crocie-
fu chiuso dopo le prime prove, iniziate il ra)
9 giugno 1935, che evidenziarono buone Quota: m. 6.700
Autonomia: km. 600
caratteristiche di volo. Motori: un Wright SGR-1820-F3 Cyclone
Ulteriori modifiche interessarono il timo- da 715 CV
ne, ingrandito, e la carenatura del carrel- Armamento: tre mitragliatrici Madsen da
lo, dotato di vistosi “pantaloni”. 7,76 mm., una mitragliatrice da 11,35
Generalmente, assomigliava molto al mm.
Northrop Delta, cosa che anche la pro- Equipaggio: 4
paganda e le illustrazioni tendevano a Carico: 400 kg. di bombe
sottolineare, talvolta con qualche aggiu- Note: -
stamento “artistico”. apprezzavano molto, fu prodotto inizial-
Chiamato affettuosamente “Bombi” dagli mente in una prima serie di otto esem-
equipaggi dell'aviazione argentina che lo plari, consegnati a partire dal 12 aprile
1936, e da una seconda, presa in carico
dal 12 agosto dello stesso anno, per un
totale di sedici macchine costruite, pro-
totipo incluso.
Progressivamente relegati a ruoli secon-
dari dal 1938, conclusero la carriera
spargendo pesticidi per conto del Mini-
stero dell'Agricoltura.
Furono radiati definitivamente nel 1945.
Olanda Fokker S.13 - 1949

Fokker S.13
Questo sgraziato bimotore fu concepito Apertura alare: m. 19,20
come addestratore di secondo periodo Lunghezza: m. 13,50
per il pilotaggio sui plurimotori, per l'i- Altezza: m. 5,50
struzione di navigatori e marconisti. Superficie alare: mq. 46,00
Metallico, con il carrello triciclo retrattile, Peso: kg. 4.185 (a vuoto)
poteva portare dieci persone, tra pas- Velocità: km/h 355 (massima), 320 (crocie-
ra)
seggeri ed equipaggio (due piloti ed il
Quota: m. 6.500
navigatore istruttore). Autonomia: km. -
Le eliche, bipala, erano del tipo a veloci- Motori: due Pratt & Whitney S1H1-G
tà costante. Wasp da nove cilindri e 600 CV
Il primo volo del prototipo (PH-NEI) av- Armamento: -
venne nel 1949, e l'aereo dimostrò buo- Equipaggio: 3
ne doti di maneggevolezza ed una cellu- Carico: 7 passeggeri
la robusta, cosa che convinse le forze Note: -
armate olandesi a sceglierlo per la pro-
duzione in serie.
Malauguratamente, l'avvento del pro-
gramma statunitense MDAP (Patto di
assistenza per la mutua difesa) rese di-
sponibili i Beech 18 a prezzi stracciati.
Questo fu fatale al programma indigeno
che fu chiuso.
L'unico esemplare, dopo una breve car-
riera come fotoricognitore, fu infine do-
nato all'odierna facoltà di tecnologia del-
l'università di Delft. Attualmente è smem-
brato in più parti e derelitto.
Olanda Fokker T.V - 1937

Fokker T.V
Il 16/10/1937 il primo T.V a volare fu di- Apertura alare: m. 21,00
rettamente un esemplare della commes- Lunghezza: m. 16,00
sa di sedici macchine ordinata dall'Olan- Altezza: m. 5,00
da. Superficie alare: mq. 66,20
In servizio il velivolo si dimostrò poco Peso: kg. 4.640 (a vuoto); 7.235 (al decol-
stabile e adatto solo a piloti esperti. lo)
Al momento dell'invasione nazista del Velocità: km/h 415 (massima), 320 (crocie-
ra)
maggio 1940, il T.V che era l'unico bom-
Quota: m. 7.700
bardiere medio in servizio nell'aeronauti- Autonomia: km. 1.630
ca olandese, era ritenuto già obsoleto, Motori: due Bristol Pegasus XXVI da 940
tanto che il suo successore [Link] era ap- CV
pena uscito dagli scali di montaggio sot- Armamento: sei mitragliatrici da 7,9 mm.
to forma di primo prototipo. Equipaggio: 5
Allo scoppio delle ostilità infatti, solo Carico: 1.000 kg di bombe
nove esemplari risultavano operativi; Note:
combatterono però valorosamente, giun-
gendo a distruggere trenta velivoli ger-
manici sull'aeroporto di Waalhaven.
Vittima anche di fuoco amico, la linea di
volo dei T.V si assottigliò ulteriormente:
al momento della resa, ne sopravviveva
un solo esemplare.
Giappone Fuji LM-1 Nikko - 1955

Fuji LM-1 Nikko


Dall'esperienza della costruzione su li- Apertura alare: m. 9,98
cenza del Beech T-34 Mentor, la Fuji col- Lunghezza: m. 7,90
se l'occasione per rielaborare il progetto Altezza: m. 3,63
di base del piccolo velivolo americano, Superficie alare: mq. 16,50
per farne un quadriposto da collegamen- Peso: kg. 980 (a vuoto)
to. Velocità: km/h 298 (massima), 257 (crocie-
Sostanzialmente, si trattò di una fusolie- ra)
ra allungata, di nuovo disegno, cui furo- Quota: m. 5.300
Autonomia: km. 1.600
no applicati ali, carrello ed impennaggi Motori: un Continental O-470-13 da 225
dell'aereo statunitense. CV
Per aumentare il volume disponibile per Armamento: -
il carico, il sedile anteriore venne dispo- Equipaggio: 1
sto diversamente rispetto al Mentor, cau- Carico: 3 passeggeri o 400 kg.
sando uno spostamento del cruscotto di Note: foto di RuthAS
circa cinque centimetri. Sul cielo della
cabina venne ricavato un portello per l'u-
scita d'emergenza e, accanto, un altro
per il caricamento di colli completi di pic-
cole dimensioni.
L'adozione di un serbatoio alare supple-
mentare ampliava di molto l'autonomia
rispetto al Mentor.
Il primo volo avvenne il 6 giugno 1955;
ne furono costruiti ventisette esemplari
della serie LM-1 e due della LM-2, dota-
ta di un motore Lycoming da 340 CV.
Impiegati dalla JASDF in compiti di col-
legamento, alla fine della propria vita
nelle file militari, molti esemplari trovaro-
no una seconda giovinezza come aerei
da turismo negli Stati Uniti.

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