Tommaso Di Benedetto
Commento della parabola “Pecore in mezzo ai lupi” da Matteo 10, 7-20
Gesù affida la sua missione ai discepoli, avvertendoli che saranno disarmati e dovranno prestare
attenzione alla opposizione degli uomini, fiduciosi però nell’aiuto del Signore. Gesù è consapevole
della cattiveria degli uomini, interessati a mantenere le consuetudini e le leggi che li favoriscono e
garantiscono loro il potere. Invita i discepoli a non fermarsi davanti agli ostacoli che si
presenteranno nel corso della loro missione, partiranno da una posizione di debolezza e senza altri
mezzi, oltre la parola, per convincere i loro uditori. Questa parola però non è un loro pensiero
personale, che può essere condivisibile o meno, ma la volontà di Dio che entrerà nel loro animo e
nelle loro menti. Non otterranno nulla in cambio, nessuna ricompensa ma saranno servitori del
Signore, come Gesù stesso.
Questa missione è innovativa: in una società alimentata dall’interesse e dal tornaconto personale
dei singoli, Gesù sfida la prepotenza che convive con l’osservanza esclusivamente formale della
legge, per ottenere un nuovo mondo basato sull’aiuto reciproco privo di fini egoistici.
Commento della parabola “Battesimo di Gesù” da Matteo 3, 13-17
Gesù arriva dalla Galilea proprio con il fine di farsi battezzare da Giovanni perché si compia “ogni
giustizia”, la volontà di Dio. Gesù obbedisce al mistero di salvezza voluto da Dio, motivo per cui
appena battezzato viene riconosciuto come Figlio da una voce celeste.
Emerge il tema dell’umiltà, frutto dell’accettazione di un disegno provvidenziale; Gesù, infatti,
rinuncia a qualsiasi privilegio e dimostra di volere la giustizia, riconoscendo che ognuno ha un
ruolo nel mondo, nessuno deve essere superiore agli altri, nemmeno lui, e deve essere battezzato
come ogni altro uomo perché capace di peccare.
Commento della parabola “Apparizione a Maria di Magdala” da Giovanni 20, 11-18
Maria di Magdala è la prima persona con la quale Gesù risorto parla, quindi è a una donna che si
rivela per la prima volta. Come mai proprio una donna e non uno dei suoi discepoli? Come mai
solo lei gli crede da subito nonostante non abbia appreso tanto quanto i suoi seguaci? La figura
femminile assume un’importanza che nella società del tempo era sconosciuta, una donna che in
passato è stata una prostituta, ora è la prima ad avere il privilegio di incontrare il figlio di Dio che
ha appena compiuto qualcosa di straordinario: vinto la morte fisica e donato una speranza di
cambiamento al genere umano. Una donna, già ritenuta inferiore per il genere, e inoltre
peccatrice, merita il perdono ed il trattamento pari a qualsiasi altro essere umano; Gesù dimostra
così che dalla vita da peccatrice si può risorgere, e che ognuno deve essere trattato e considerato
allo stesso modo.