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Vangelo Del Giorno - Liturgia Del Giorno - Rito Romano LaParola - It

Il documento riguarda la liturgia del Giovedì della 6.a di Pasqua, con letture bibliche e preghiere specifiche per la giornata. Viene enfatizzata la gioia della risurrezione e la presenza di Dio tra il suo popolo, con un richiamo alla fede e alla trasformazione della tristezza in gioia. Inoltre, si riflette sull'importanza del tempo e della comunione con Dio per superare le difficoltà quotidiane.

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Il documento riguarda la liturgia del Giovedì della 6.a di Pasqua, con letture bibliche e preghiere specifiche per la giornata. Viene enfatizzata la gioia della risurrezione e la presenza di Dio tra il suo popolo, con un richiamo alla fede e alla trasformazione della tristezza in gioia. Inoltre, si riflette sull'importanza del tempo e della comunione con Dio per superare le difficoltà quotidiane.

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LITURGIA DEL

GIORNO
RITO ROMANO
A AA

Giovedì della 6.a di Pasqua

Giovedì 9 Maggio 2024


S. Pacomio; S. Isaia pr.; B. Forte Gabrielli
6.a di Pasqua
At 18,1-8; Sal 97; Gv 16,16-20
Il Signore ha rivelato ai popoli la sua
giustizia

PREGHIERA DEL MATTINO

Padre, che hai rallegrato i discepoli del tuo


Figlio con la gioia della sua risurrezione, fa’
che durante questa giornata sappiamo
riconoscere i segni della sua presenza nel
mondo. Donaci occhi per vedere quanta
testimonianza della risurrezione viene
data continuamente attorno a noi e per
costatare che il lieto messaggio del
vangelo si di!onde ogni giorno più e,
come sale e lievito, dà senso e
orientamento all’immensa operosità
umana. Il tuo Spirito conservi sempre la
tua gioia sul nostro volto e su quello dei
nostri cari, perché, con il tuo aiuto, ci
illuminiamo e ci sosteniamo gli uni gli altri
durante questo giorno.

ANTIFONA D’INGRESSO

O Dio, quando uscivi davanti al tuo


popolo, aprivi la strada e abitavi con loro,
la terra tremò e si aprirono i cieli. Alleluia.
(Cf. Sal 67, 8-9)

COLLETTA

O Dio, che hai reso il tuo popolo partecipe


della redenzione, fa’ che esulti in eterno
per la risurrezione del Signore. Egli è Dio, e
vive e regna con te, nell’unità dello Spirito
Santo, per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA

Paolo si stabilì in casa loro e lavorava, e


discuteva nella sinagoga.

Dagli Atti degli Apostoli 18,1-8

In quei giorni, Paolo lasciò Atene e si recò


a Corìnto. Qui trovò un Giudeo di nome
Aquila, nativo del Ponto, arrivato poco
prima dall’Italia, con la moglie Priscilla, in
seguito all’ordine di Claudio che
allontanava da Roma tutti i Giudei. Paolo si
recò da loro e, poiché erano del
medesimo mestiere, si stabilì in casa loro
e lavorava. Di mestiere, infatti, erano
fabbricanti di tende. Ogni sabato poi
discuteva nella sinagoga e cercava di
persuadere Giudei e Greci. Quando Sila e
Timòteo giunsero dalla Macedònia, Paolo
cominciò a dedicarsi tutto alla Parola,
testimoniando davanti ai Giudei che Gesù
è il Cristo. Ma, poiché essi si opponevano e
lanciavano ingiurie, egli, scuotendosi le
vesti, disse: «Il vostro sangue ricada sul
vostro capo: io sono innocente. D’ora in
poi me ne andrò dai pagani». Se ne andò
di là ed entrò nella casa di un tale, di
nome Tizio Giusto, uno che venerava Dio,
la cui abitazione era accanto alla sinagoga.
Crispo, capo della sinagoga, credette nel
Signore insieme a tutta la sua famiglia; e
molti dei Corìnzi, ascoltando Paolo,
credevano e si facevano battezzare.

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 97)

R: Il Signore ha rivelato ai popoli la sua


giustizia.

Cantate al Signore un canto nuovo,

perché ha compiuto meraviglie.

Gli ha dato vittoria la sua destra

e il suo braccio santo. R

Il Signore ha fatto conoscere la sua


salvezza,

agli occhi delle genti ha rivelato la sua


giustizia.

Egli si è ricordato del suo amore,

della sua fedeltà alla casa d’Israele. R.

Tutti i confini della terra hanno veduto

la vittoria del nostro Dio.

Acclami il Signore tutta la terra,

gridate, esultate, cantate inni! R.

CANTO AL VANGELO (cf. Gv 14,18)

Alleluia, alleluia.

Non vi lascerò orfani, dice il Signore;

vado e ritorno a voi, e il vostro cuore sarà


nella gioia.

Alleluia.

VANGELO

Voi sarete nella tristezza, ma la vostra


tristezza si cambierà in gioia.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni 16,16-20

In quel tempo, disse Gesù ai suoi


discepoli: «Un poco e non mi vedrete più;
un poco ancora e mi vedrete». Allora
alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro:
«Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e
non mi vedrete; un poco ancora e mi
vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?».
Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un
poco”, di cui parla? Non comprendiamo
quello che vuol dire». Gesù capì che
volevano interrogarlo e disse loro: «State
indagando tra voi perché ho detto: “Un
poco e non mi vedrete; un poco ancora e
mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico:
voi piangerete e gemerete, ma il mondo si
rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la
vostra tristezza si cambierà in gioia».

Parola del Signore.

OMELIA

Quanto ci occupa, ci preoccupa e talvolta


ci spaventa, il tempo! Ha un ritmo
inarrestabile che ci conduce alla fine; crea
così distacchi dolorosi ed inevitabili
perdite. È in vista di ciò che ne percepiamo
meglio il valore, ma sappiamo che spesso
ci sfugge, ci ingoia e ci a"igge. Nella
visione di Dio «Mille anni sono come il
giorno di ieri che è passato, come un
turno di veglia nella notte». È evidente che
presso Dio il calcolo del tempo viene
valutato con parametri diversi dai nostri.
Per questo gli apostoli non comprendono
le parole di Gesù quando dice loro:
«Ancora un poco e non mi vedrete; un pò
ancora e mi vedrete». «Che cos’è mai
questo «un poco» di cui parla? Non
comprendiamo quello che vuol dire». È
una cronologia davvero di#cile da
comprendere, anche perché non è solo
tempo quello di cui parla Gesù, ma
piuttosto di eventi nuovi, di situazioni
nuove che consentiranno di vederlo. Quel
«poco» riguarda la fede dei discepoli e la
luce dello Spirito Santo, le due lampade
che splenderanno nei loro cuori e
consentiranno di vederlo realmente. Solo
allora la tristezza si cambierà in gioia. Tutti
noi siamo nell’attesa di vedere. Il velo che
ci o!usca è ancora determinato dalla
pochezza della nostra fede nel risorto e
dalla non piena accoglienza dello Spirito.
Per questo il «poco» che abbiamo ancora
da vivere e il «poco» che ci separa dalla
mèta è spesso cosparso di pianto e di
tristezza. Voglia Dio che sia il desiderio di
Lui e l’essere incapaci di una risposta
adeguata al suo infinito amore a renderci
tristi e a far sgorgare il nostro pianto. Tutti
noi sappiamo come colmare quel «poco» e
sconfiggere definitivamente la sensazione
di un distacco doloroso da Cristo: è la
nostra comunione con noi, è la nostra vita
modellata al suo Vangelo, è la nostra
preghiera che ce lo rende vivo, presente e
partecipe della nostra storia. (Padri
Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTE

Salgano a te, o Signore, le nostre


preghiere insieme all’o!erta di questo
sacrificio, perché, purificati dal tuo amore,
possiamo accostarci al sacramento della
tua grande misericordia. Per Cristo nostro
Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE

«Ecco io sono con voi tutti i giorni sino alla


fine del mondo». Alleuia.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE

Dio onnipotente, che nella risurrezione di


Cristo ci fai nuove creature per la vita
eterna, accresci in noi i frutti del
sacramento pasquale e infondi nei nostri
cuori la forza di questo nutrimento di
salvezza. Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERA

Padre onnipotente e misericordioso, nelle


nostre giornate ci sono momenti nei quali
pensiamo che siano pochi gli uomini che
hanno il diritto di gioire, tanta è la miseria,
il dolore, l’ingiustizia che ci attornia e che
sembra impedire la gioia a gran parte
dell’umanità. Eppure tu hai detto: “Beati i
poveri, beati gli a"itti, beati i
perseguitati…”. Sì, è vero, al di là delle
apparenze e oltre alla gioia che dà il
mondo e dalla quale a volte mi sono
lasciato attrarre, tu oggi hai donato tanta
gioia e tanta serenità a coloro che si sono
a#dati a te. Ripensandoci ora, nel silenzio
della sera, posso anch’io ricordare il nome
di molte persone sul volto delle quali
erano riconoscibili i segni della fortezza,
della serenità, della generosità, della
laboriosità che soltanto tu puoi donare.
Dammi la capacità di giudicare come tu
giudichi. Fa’ che anch’io cerchi sempre la
gioia che tu dai.

MEDITA IL VANGELO DI
OGGI
Meditazione sul Vangelo di Gv 16,16-
20 Tristezza e gioia. Dopo aver
istruito i discepoli riguardo a tempi
ancora lontani - quelli, cioè, che
seguono l’Ascensione e la
Pentecoste, quando lo Spirito Santo
prenderà il posto di Gesù - il Signore
torna adesso alla realtà del
momento presente: la passione e ...

Continua a leggere la meditazione

ANCHE OGGI, NON


TEMERE:

Non temere se un uomo arricchisce,


se aumenta la gloria della sua casa.
Quando muore, infatti, con sé non
porta nulla né scende con lui la sua
gloria.

Salmo 49,17-18

VIVERE LA PAROLA DI
OGGI

Ti sei già fermato a meditare e a


prendere coscienza che sei il più
grande miracolo vivente della storia?
Tu sei unico e irripetibile! Possiedi
qualità che ti fanno egualmente un
essere unico. E qualora tutto ciò non
bastasse, tu sei un tempio vivente di
Dio!
Rallégratene.

PENSA E PREGA
Signore, aiutami a dire “sì”
Ho paura a dirti di "sì", Signore. Non
so ancora che cosa vuoi e dove mi
vuoi portare. Ho paura che tu mi
voglia condurre proprio là dove io
non voglio andare. Ho paura che tu
mi spinga per strade a me non
gradite, di firmare una carta in
bianco, ...

Continua a leggere la preghiera

SAGGEZZA POPOLARE

Una sola buona azone è meglio di tre


giorni di digiuno (Giappone)

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