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Appunti Storia e Tecniche Del Giornalismo

Il documento analizza l'evoluzione della comunicazione politica in Italia negli ultimi trent'anni, evidenziando tre linee di demarcazione: l'ascesa di Berlusconi e l'influenza della televisione, la transizione verso l'auto-comunicazione di massa con internet, e l'emergere di Beppe Grillo e del Movimento 5 Stelle grazie al web 2.0. Si discute anche del fenomeno dell'infotainment e del politainment, che hanno trasformato il modo in cui la politica viene comunicata, e come i meme siano diventati strumenti di comunicazione politica. Infine, si analizza la strategia di comunicazione di Donald Trump, che ha utilizzato i social media per mobilitare un elettorato specifico e influenzare l'opinione pubblica.

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Appunti Storia e Tecniche Del Giornalismo

Il documento analizza l'evoluzione della comunicazione politica in Italia negli ultimi trent'anni, evidenziando tre linee di demarcazione: l'ascesa di Berlusconi e l'influenza della televisione, la transizione verso l'auto-comunicazione di massa con internet, e l'emergere di Beppe Grillo e del Movimento 5 Stelle grazie al web 2.0. Si discute anche del fenomeno dell'infotainment e del politainment, che hanno trasformato il modo in cui la politica viene comunicata, e come i meme siano diventati strumenti di comunicazione politica. Infine, si analizza la strategia di comunicazione di Donald Trump, che ha utilizzato i social media per mobilitare un elettorato specifico e influenzare l'opinione pubblica.

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Appunti Storia e tecniche del giornalismo

Informazione e politica
Nella comunicazione politica italiana degli ultimi trent'anni si possono individuare tre linee di
demarcazione tra vecchia e nuova politica, le quali individuano tre diversi scenari dove gli
sviluppi tecnologici globali si intrecciano con le applicazioni nazionali.
Berlusconi: (prima linea di demarcazione delle politica italiana)

Berlusconi sale al potere quando a livello globale stava avvenendo un cambiamento


nell'ecosistema della comunicazione. Sale al potere nel 1994, in piena epoca televisiva e in
quegl'anni, tra il 1993 e il 1995, comincia a diffondersi il World Wide Web. Ricordiamo però
che inizialmente non tutti possono accedere a internet per diversi motivi e che bisogna
aspettare più di un decennio prima dell'invenzione della banda larga che riesce a garantire
l'accesso al WWW a masse critiche di utenti.
Qual è la funzione della televisione berlusconiana?

La funzione della televisione di Berlusconi ha svolto un ruolo prettamente politico e


sub-politico. Era poco incline al fare informazione, ricordiamo che il suo compito principale
era il fare business, associando e identificando il mezzo con lo spettacolo e lo svago,
soddisfacendo inoltre i nuovi bisogi di occupare il tempo libero con migliaia di ore di soap
opera e di pubblicità. Questa tlevisione commerciale, ansiosa di accaparrarsi le risorse
pubblicitarie, non amava il giornalismo televisivo poichè viso come troppo costoso e ostico
alle csalinghe che preferivano lo spettacolo (la situazione cambierà poi con la legge Mammì
del 1990).L'informazione delle reti televisive berlusconiane era diversa, poichè era di tipo
infotainment (informazione e intrattenimento) e si adattava alla sua politica e al suo tipo di
comunicazione. L'informazione doveva tenere una modalità di comunicazione che
intrattenesse gli spettatori oltre che informarli. La svolta di berlusconi è tipica della politica
pop in cui la televisione è l'estensione del corpo del leader.
Cultura Pop

Cultura caratterizzata da un mix di politica, spettacolo, scandalismo, gossip e lifting virtuale


di eventi, personaggi, esponenti politici. In poch parole bisogna mischiare informazione e
spettacolo o gossip, argomenti che interessano realmente il pubblico, in modo da attirarli a
guardare la televisione. Berlusconi inserisce la sua stessa vita all'interno della televisione,
ciò fa si che egli rimanga sempre sulla cresta dell'onda. Lo scandalo sessuale non
compromette l'immagine del politico tranne in alcuni casi particolari perchè le persone hanno
una considerazione della politica molto bassa, e questo tipo di scandalo è più vicino alla vita
delle persone.

Gli anni 2000 ( seconda linea di demarcazione):

La seconda linea di demarcazione segna il superamento della comunicazione di massa,


trasformandosi, con la diffusione di internet, in auto-comunicazione di massa, ovvero
questa nuova comunicazione digitale e interattiva. I mass media però esistono ancora, infatti
i giornali vengono ancora stampati su carta ma resi disponibili anche online, anche la
televisione diventa digitale. Ricordiamo come nell'800 il processo di informazione comincia a
diventare industriale, il giornalista fa da mediatore tra il fatto e il pubblico. Con internet
questa mediazione viene meno, si parla di informazione liquida poichè questa proviene da
più parti. Internet consente anche a chi non aveva voce in tv o nei giornali di avere uno
spazio nel mondo dell'informazione.
2005 (web 2.0 e Beppe Grillo, terza linea di demarcazione):

Con il web 2.0 vi è una parità di accesso alle risose comunicative onlinee anche per i olitici e
i candidati, ciò ha creato le condizioni necessarie per l'insorgere del fenomeno Grillo con la
terza linea di demarcazione.
Funzione politica del blog

Beppe Grillo, sfruttando la rete e i nuovi media, inizia a imporsi nel dibattito politico nel 2005
con il suo blog sfruttandolo come Berlusconi avva sfruttato la televisione un po’ di tempo
prima. Nel blog Grillo cerca di dare voce al malcontento popolare, quindi preme su quelle
che sono le problematiche che affliggono i cittadini e riesce pian piano a dar vita ad una vera
e propria leadership politica. Tutto questo anche grazie alla collaborazione con
Gianroberto Casaleggio e la raccolta dei gruppi di amici di beppe Grillo intorno alla
piattaforma Meetup. Nel 2009 Grillo darà vita Movimento 5 Stelle che, nel 2018, sarà uno
dei governi più votati che formeranno il governo nazionale con la Lega. Tutto ciò è stato
possibile per Grillo grazie alla democrazia diretta permessa dalla rete.
Qual è la differenza tra democrazia diretta e indiretta?

Democrazia indiretta= votiamo un rappresentante che prende per noi le decisioni


Democrazia diretta= Grillo pensa che la democrazia precedente non andasse bene, quindi
propone una piattaforma dove i cittadini potessero votare. Grillo ha sfruttato la fanbase
creata sul blog spostandola dal piano digitale a quello fisico, ricordiamo ce le fanbase sono
importantissime per qualsiasi cosa si scelga di fare in futuro. Queste persone si riuniscono in
luoghi fisici dove si discute delle idee di Grillo, prendono il nome di meet up e si
concretizzeranno nel Movimento 5 stelle.
Giornalista al bando= Grillo ogni tot estraeva dalle sue antipatie un giornalista e lo metteva
al bando, aveva un pessimo rapporto con la stampa ma quel rapporto prometteva ai cittadini
la diversità del suo movimento ai cittadini.
Lorenzo Mosca ha affermato “Secondo questa visione, il web sarebbe in grado di demolire
qualsiasi tipo di mediazione, qualsiasi tipo di filtro e organismo tra i cittadini e i loro
portavoce. Dal punto di vista del leader, la disintermediazione si traduce in
un’organizzazione priva di struttura e nella comunicazione diretta con la base che esclude i
mediatori tradizionali (partiti e media), mentre dal punto di vista dei cittadini essa si sostanzia
nella partecipazione diretta, nel monitoraggio continuo degli eletti, e nella produzione attiva
di informazioni.”
Gianpiero Mazzoleni ne “La politica pop online” afferma “Come già con la televisione, così
anche con i media online, la tecnologia ha creato nuovi bisogni, ha soddisfatto esigenze reali
di maggiore interazione tra individui, ha sollecitato azioni e reazioni, ha tolto potere a chi
l’aveva da tempo e l'ha dato a chi non l'aveva mai avuto, ha reso obsolete ideologie
consolidate e ne ha diffuse di nuove, ha stimolato nuovi atteggiamenti e comportamenti nella
società e dunque anche nel campo dell'agire politico.”
La nascita dei partiti personali moderni, dove l'apparato ideologico conta poco o nulla, non
sarebbe stata possibile senza l'azione trasformativa dei mass media.
Infotainment:

Prima dell'arrivo di internet, il termine infotainment indicava la tendenza delle industrie


mediali a guadagnare inseguendo i gusti dei consumatori, garantendogli un enorme
intrattenimento. Il problema è che non bisognerebbe privileggiare le soft news, quindi le
notizie più leggere e divertenti, a scapito delle hard news, ovvero le notizie che interessano
in un piano più ampio tutta la comunità. Privilegiare le notizie più leggere non aiuta i cittadini
a formarsi un’ opinione strutturata.
Politainment: (è una forma di infotainment)

Detto anche infotainment politico, è nocivo per lo sviluppo di una cittadinanza informata e
competente, condizione essenziale per una deocrazia sana. La politica e lo spettacolo
vanno purtroppo molto d'accordo, le gaffe, le imprese, le dichiarazioni dei governi e partiti
politici attirano naturalmente l'attenzione dei media e dei pubblici. Anche le cronache rosa e
scandalistiche che vedono come protagonisti i politici, attirano molto interesse.Si parla infatti
di intimate politics e sono molto rari i casi in cui un poitico richiede la privacy per fermare
una storia che lo riguarda, soprattutto se questa può giocargli a favore nella carriera politica.
Lo spettacolo della politica, quindi anche la vita personale del politico, vende molto. La sfera
intima inoltre tende a rendere più umano il politico.
Meme:

Termine che deriva dalla parola greca mìnema e che significa “qualsiasi cosa sia imitata” nel
caso di internet indica un video, immagine o testo di carattere umoristico che viene diffuso
rapidamente dagli utenti di internet anche con alcune varianti. Ultimamente è stato spesso
utilizzato dai politici per aumentare il loro seguito.
Quali sono le caratteristiche dei meme?

1. Fedeltà, ovvero la capacità di un meme di essere facilmente riconducibile e comprensibile


e di poter passare con successo di mente in mente perlopiù intatto rispetto all'idea originaria;
2. Fecondità, più è veloce il modo in cui si diffonde, più è probabile che catturi l'attenzione
e venga ripubblicato e diffuso da altri. (Se produco un contenuto e riesco in poco tempo ad
avere tante condivisioni, avrò più probabilità che cresca ancora di più, quindi grazie nel più
poco tempo possibile ad avere più condivisioni)
3. Longevità.
In alcuni paesi come Cina, Iran, Iraq, il potere politico avversa la creazione dei meme, in
Russia, per esempio, non può essere rappresentato l'estabilishment politico nei meme.
Rapporto tra meme e media= il mondo dell'informazione tradizionale spesso racconta il
mondo digitale senza caprilo realmente, questo perchè non vuole rimanere isolato dalle
dinamiche comunicative che si sviluppano online. rappresentare la complessità del mondo
dei meme all'occhio delle interpretazioni giornalistiche non è sempr semplice. Ricordiamo il
caso di Salvini.
Caso Salvini e la bandiera:

Il 24 febbraio 2018, in piena campagna elettorale per le elezioni politiche del marzo 2018,
Matteo Salvini tiene un comizio a Milano in cui spunta una strana bandiera, quella del
Kekistan, che viene associata immediatamente all' iconografia nazista. Diverse testate
sostengono con convinzione l'interpretazione della presenza neonazista al comizio della
Lega, a confermare il legame tra la destra-xenofoba e il partito di Salvini. molte testate
giornalistiche come la Repubblica e il Corriere della Sera sostengono che la bandiera
appartenesse ai movimenti neonazisti pro-Trump. il Kekistan è però uno stato immaginario
nato su 4chan il cui logo è rappresentato nelle quattro foglie di quadrifoglio in altro a sinistra
nella bandiera. Si tratta di un paese che deve difendersi dai nemici normie e dalle loro
pratiche di shitposting. Le quattro K raffigurate nel vessillo non rappresentano la svastica
nazista, bensi le iniziali del protettore dio Kek, la divinità egiziana del caos e del disordine
che ha la testa di rana. proprio come il famosissimo meme Pepe the Frog. L'assonanza tra
Kek e Pepe ha favorito la diffusione del meme, che ha iniziato a circolare come idea della
difesa della libertà di espressione, in opposizione al politicamente corretto; per trollare sia
liberali che conservatori, ovvero il sistema politico americano.
Il logo indica il combattere contro i normie, e la K rappresenta il dio del disordine egiziano

che ha una testa di rana . (aggiungere foto migliore). durante le elezioni di


Trump, il meme si trrasforma nel movimento di chi si oppone alle tendenze liberal di
considerare come nazisti tutti coloro che si esprimono senza rispettre il politicamente
corretto, il eme si normifica perdendo tutti i livelli di significato a esso associati e alla sua
storia, diventando così un simbolo caratteristico dei ovimenti dell'alt-right.
Pepe the Frog

É un personaggio dei fumetti con il viso di rana e il corpo umano creato nel 2005 da Matt
Furie, che nel 2008 si trasforma in un meme diffondendosi in piattaforme come Myspace e
4chan. Pepe è rimasto un meme fino al 2015, fino a quando i meme si sono trasformati in
prodotti mainstream per esprimere le oroprie opinioni politiche, ed è diventato
un'espressione dell'alt-right durante le elezioni presidenziali del 2016.Addirittura durante le
elezioni del 2015, Trump spinge i nazionalisti bianchi ad utilizzare Pepe avviando il processo
di trasformazione di questo personaggio in un rappresentante del movimento
dell'alt-right.Pian piano il meme si era trasformato in un driver culturale utilizzato per
diffondere le ideologie razziste, per alimentare l'antisemitismo e per attaccare gli altri
candidati.
Strategia di disseminazione:

Strateia che è stata e tuttora viene utilizzata da trump per le sue azioni politiche. É basata su
4 fasi fondamentali:
1.​ Produrre un meme e inserirlo all'interno di canali di nicchia, quindi si testa sulle
piattaforme più piccole (reddit e 4chan);
2.​ I meme vengono diffusi piattaforme un po' più grandi come Twitter anche attraverso
l'uso di bot;
3.​ I meme vengono potenziati, nel caso di Trump da manager;
4.​ I meme vengono trasferiti su piattaforme ancora più grandi e più generaliste come
Facebook.
Strategia elettorale di Trump 2016:

“Se Facebook ha permesso la vittoria di Trump non è certo per colpa di fake news, omofilia,
hate speech. Quella del candidato repubblicano è stata veramente una strategia digital
first. Stare sui social, insomma, non ha solo aiutato Trump a raccogliere oltre 250milioni di
dollari in fundraising. Fare social media monitoring ha permesso, per esempio, a Trump e il
suo staff di conoscere meglio il proprio possibile elettorato e di scoprire soprattutto le issue
prioritarie per questo.
Trump ha permesso di monitorare sui social quello che le persone volevano sentirsi dire.
Quindi vede dove c'è più discussione e parla di quello. Hillary Clinton ha perso perchè la sua
strategia non era specifica. La Clinton si è sempre rivolta a tutti gli americani, di qualsiasi
orientamento politico e etnia o ceto sociale con slogan molto generali come “Stronger
Together” o “I’m with her”. Trump, invece, si rivolge a un target ben preciso, ovvero la media
e alta borghesia bianca e il suo slogan, rispetto a quello della Clinton, è incisivo e delinea il
suo obiettivo “Make America Great Again”. I toni polemici, scorretti e irrispettosi utilizzati da
Trump e il suo linguaggio semplice e viscerale e, in generale, il suo non utilizzare mezzi
termini è diventato un fatto costante del suo stile. La vittoria politica dinTrump è dipesa
quindi dalla capacità del politico di mostrarsi autentico e di farlo tramite i social network.

Fatti e opinioni:

I social network hanno peggiorato l'informazione, uno dei motivi è perchè non c'è più la
distinzione tra fatti e opinioni, i social ci spingono a offrire una nostra opinione. Il pubblico ha
bisogno di una netta divisione tra fatti e opinioni?
I fatti sono dati concreti, informazioni verificabili e oggettive che possono essere dimostrate
attraverso prove, osservazioni o documentzioni. Sono verità universalmente accettate nel
momento in cui vengono riportate. Le opinioni sono le interpretazioni di quei fatti e non
possono essere dimostrate, rappresentano la percezioni individuale di un fatto.
Sappiamo che il giornalismo nasce come veicolo per riportare fatti, soprattutto con la stampa
gionaliera del XIX secolo. I primi giornali, però erano spesso schierati politicamente e il
confine tra fatto e opinione era meno rigido di quanto lo sia oggi.
Nel XX secolo, la nascita delle scuole di giornalismo ha introdotto standard di oggettività e
rigore nella separazion tra fatti e opinioni, inoltre il giornalismo cambia, nasce il concetto di
giornalismo neutrale, ovvero il mantenere un tono distaccato nella narrazione dei fatti. Le
opinioni possono essere inserite ma in una sede distaccata rispetto ai fatti, ovvero la sezione
editoriale.
Principio dell'oggettività: nel corso del XX secolo, l'oggettività fu considerata il principio
centrale del giornalismo. Il giornalista doveva agire come un osservatore imparziale,
presentando i fatti separati dalle opinioni personali. Tuttavia, questo modello non è stato
immune alle critiche: alcuni sostenevano che l'oggettività assoluta fosse irraggiungibile, dato
che la selezione e l'interpretazione dei fatti è sempre soggettiva.
Oggi la situazione è diversa grazie ai media digitali e alle piattaforme d'opinione, i confini tra
fatti e opinioni si sono nuovamente confusi. Con la nascita di blog, social media e notizie
online, vi è stata una proliferazione di opinioni presentate come informazioni, tutto ciò è
peggiorato con la crescita del giornalismo opinionistico soprattutto nei talk show e nelle
piattaforme online.
Cronaca e commento:

La cronaca, o reporting, è la forma di esposizione della notizia per eccellenza, è il modo


giornalistico di raccontare un avvenimento, escludendo le opinioni, si tratta quindi di News.
Walter Lippmann afferma che la notizia è la cronaca di un aspetto della realtà che si è
imposto all'attenzione, attraverso atti precisi e manifesti che possano essere registrati.
Lippmann afferma inoltre “Noi crediamo che i fatti sono fatti, e che essi sono accertabili
attraverso un reporting onesto, di mente aperta e diligente. Noi crediamo perciò che si possa
giungere alla verità sovrapponendo fatti a fatti, proprio come nella costruzione d'una
cattedrale”
Il commento è la forma giornalistica di esposizione delle opinioni, si tratta di views, punti di
vista contrapposti alle news, resoconti di fatti. Ci possono essere commenti all'interno del
giornale che non riflettono il punto di vista del giornale stesso ma di altre persone (questo
soprattutto in USA). La distinzione tra cronaca e commento è cardine nel linguaggio
giornalistico anglosassone. I grandi quotidiani americani e inglesi hanno una sezione
dedicata agli editoriali e alle columns, rubriche che generalmente comprende le lettere al
direttore. In Italia la Repubblica ha ripreso il modello grfico anglosassone, senza però
rinunciare agli editoriali in prima pagina, un classico della tradizione italiana. il Codice etico
della Society of Professional Journalists afferma “Una prassi corretta esige che le notizie
siano separate in modo chiaro dai commenti. Le notizie debbono essere riportate senza
opinioni o Pregiudizi e in modo da presentare tutti i lati di una questione”. Non si ricerca più
l'oggettività, ma l'obiettività, ovvero imparzialità rispetto all'avvenimento oggetto della notizia.
significa quindi mettere da parte pregiudizi, inganni, per lasciar parlare soltanto i fatti.
Premessa: La teoria ci dice che decidere se un avvenimento sia o non sia notizia dipende
dalla soggettività del giornalista, perciò è inevitabile che entrino in gioco le esperienze della
vita, il genere, l'età, la cultura, i principi. Considerazione: In questo senso, una notizia è
sempre un'interpretazione dell'avvenimento. L'obiettività riguarda la possibilità di realizzare
questo processo senza condizionamenti pregiudiziali, senza influenze di parte, mettendo la
soggettività al servizio dei fatti.
I fatti possono parlare da soli?Si può prescindere dalle opinioni? No. Ci sono alcuni ambiti
come la politica e lo sport dove i fatti non parlano da soli, pertanto ha senso domandarsi se
la comprensione di un avvenimento, attraverso la notizia giornalistica, possa prescindere da
spiegazioni e valutazioni che completino la registrazione dei fatti e che li facciano parlare.
Il concetto di notizia neutra è del tutto opinabile: l'obiettività venne teorizzata e valorizzata
come tecnica di esposizione della notizia nell'età del reporter. la chiave della cronaca erano
cinque parole: who, what, when, where, why, talvolta how. Lo stile doveva essere semplice,
asciutto, un buon reporting voleva dire “simply to recit the facts”, semplicemente elencare i
fatti.
Negli anni ‘30 si avverte l'esigenza di un'informazione che non si limitasse a raccontare fatti,
ma a chiarirne il significato, si conia qindi il termine interpretative reporting, opposto al
tradizionale straight reporting, e vuole indicare na cronaca che combinasse due elementi del
giornalismo fino a allora concepiti come due entità separate: narrazione e commento.
Bisognava essere non solo reporter, ma anche interpreter, quindi restare obiettivi,
mantenere uno stile descrittivo, spigando però il significato di ciò che accadeva, in relazione
al contesto sociale, economico e politico.
Negli anni ‘50 il senatore Joseph McCarthy contro il pericolo comunista mise a nudo i limiti
dell'obiettività. Andrea Barbato afferma “Costretti a pubblicare senza commentare, senza
neppure apparire ironici o scettici, i giornalisti contribuivano, volontariamente o no, a far sì
che McCarthy creasse notizie dal nulla”.
Abbiamo quindi detto che ci sono due modelli di reporting:
interpretative reporter, che cercava il retroscena di una storia, prtando alla luce le cause
delle azioni e scavando a fondo nei risvolti di un problema;
straight reporter, che, in nome dell'obiettività, accettava passivamente la registrazione
ufficiale di vicende come le accuse di comunismo contro funzionari pubblici e intelletuali.
L'interpretatie reporting era un lavoro che apparteneva a pochi privilegiati, anche se
dovevano sottostare alle continue accuse maccariste. La rigida applicazione del criterio
dell'obiettività consentiva a McCarthy di manipolare i cronisti. Sebbene la maggior parte dei
cronisti sapesse di dare spazio a notizie infondate, tuttavia nessuno aabbandonò le
convenzioni dell'obiettività giornalistica.

Anche in Italia tra anni '60 e '70 viene messa in discussione l'obiettività. Piero Pratsi,
vicedirettore dell’”Avvenire d'Italia” nel 1965 afferma “Il giornalista in un giornale non può che
dare quella che ritiene la sua versione dei fatti, che nasce da una serie di elementi
compositi, sintesi delle sue conoscenze, delle sue convinzioni speciali, degli ambienti ai
quali presume di rivolgersi, della sua volontà di opporsi o di conservare un sistema”
Onestà al posto dell'obiettività
L'onestà al posto dell'obiettività permetteva di superare sia i limiti di una cronaca spogliata
di interpretazioni, sia gli eccessi di punti di vista pregiudiziali. Era il patto che il giornalista
doveva fare con il lettore di dire quello che riusciva a sapere, senza servire gli interessi di
qualcuno. Umberto Eco afferma” Il mito dell'obiettività con l'immagine correlativa del
‘giornale indipendente', camufifa semplicemente la riconosciuta e fatale prospetticità di ogni
notizia. Per il semplice fatto che scelgo di dire una cosa piuttosto che un'altra ho già
"interpretato". Se metto in prima pagina la notizia di un conflitto a fuoco in Nigeria e in
un'altra pagina la vittoria di tappa al Giro d'Italia, è chiaro che ho già fatto una scelta politica:
ho imposto al pubblico una scala di priorità”. La stessa notizia assume un valore diverso
secondo il bagaglio ideologico della testa su cui appare: “Scrivere ‘i socialisti vogliono il
divorzio’ sull'Avaanti ha un significato, scriverlo sul Popolo ne ha un altro”.
Edmund B. Lambeth, professore di giornalismo all'Università del Missouri, contrappone alle
regole della vecchia obiettività l'authentic interpretation o obiective interpretation, una
categoria che permetta di tenere insieme il peso della soggettiità e la tensione ideale verso
l'obiettività.
I generi informativi:

●​ Resoconto, cronaca lineare e sintetica di un fatto di un fenomeno;


●​ Reportage, cronaca narrtiva o descrittiva di un fatto o di un fenomeno realizzato
mediante una focalizzazione interna e una sscrittura tendenzialmente soggettiva;
●​ Biografia, resocoto della vita di personaggi o protagonisti della cronaca;
●​ Fogliettone, dal “feullieton”, è un genere ibrido in cui piccole storie e affreschi sociali
mescolano cronaca e commento , ironia e morale in un quadro di grande libertà
espressiva.
I generi di opinione:

●​ Editoriale, esprime a firma del direttore o diun opinionista la posizione del giornale;
●​ Commento, a firmadi un giornalista o un opinion leader, a corredo di un fatto o di un
fenomeno;
●​ Opinione, è un commento non impegnativo per la linea del giornale;
●​ Analis, è una lettura nalitico-interpretativa di un evento o di un fenomeno sviluppata
da esperti.
Op-ed

Abbreviazione di opposite the editorial page, perchè graficamente vengono di solito collocati
nella pagina a fronte rispetto a quella degli editoriali. Si tratta di contributi di commentatori
esterni al giornale, e che talvolta esprimono posizioni molto lontane da quelle della testata.

Caso di George Floyd

Nel giugno del 2020, nel pieno delle proteste che seguirono la morte di George Floyd,
soffocato da un poliziotto che lo stava arrestando a Minneapolis, il "New York Times" -
giornale di orientamento progressista - pubblicò un op-ed firmato dal senatore repubblicano
dell'Arkansas Tom Cotton. L'articolo, intitolato “Send in the troops”,"mandate le truppe",
esortava il governo federale a servirsi dell'esercito per reprimere le rivolte in diverse città del
Paese. Il testo suscitò indignazione tra i lettori, ma anche all'interno della stessa redazione
del quotidiano, alcuni membri della quale presero pubblicamente le distanze da quanto
pubblicato dal loro giornale, criticando contenuti e toni. Il quotidiano finì per pubblicare una
nota ammettendo che il commento conteneva diverse inesattezze ed era mancata una
sufficiente revisione preliminare. Questo caso dimostra quanto, anche in un contesto
culturale quasi ossessionato dalla pluralità delle voci, posizioni da un lato poco accurate,
dall'altro troppo stridenti con l'identità stessa della testata possono mettere in crisi il rapporto
con la comunità dei lettori che in quell'identità si riconosce.

Le fonti
Le fonti sono la base della notizia e gran parte del valore di una notizia dipende dalla
capacità di individuarle, organizzarle, trattarle, saggiarle. Le fonti sono persone e documenti
che forniscono informazioni sugli avvenimenti oggetto di notizia. Nella teoria della notizia,
l'avvenimento non è l'esperienza ma il resoconto del fatto, significa che tra lettore e notizia
c'è una mediazione ma anche una fonte. La fonte rappresenta il primo livello di
discostamento dall'evento, il primo diaframma rispetto ai fatti così come sono accaduti. La
fonte non ci restituisce l'integrità dell'evento, ma ci mette a disposizione una versione
dell'evento. Quindi la fonte non ci darà mai LA verità, ma una sua versione. Le fonti hanno
due caratteristiche principali:
●​ Sono parziali e limitate rispetto alla totalità e alla complessità dell'avvenimento, è uno
sguardo gettato su un frammento della realtà;
●​ Subiscono distorsioni, perché io che racconto la notizia ho esperienza di incidenti
simili pregressi, quindi il fatto è basato anche sulla mia personale esperienza. I
testimoni dell'avvenimento tendono a ricordare sulla base delle proprie precedenti
esperienze.La proiezione dell'esperienza di chi quel fatto lo racconta.
Marc Bloch, storico francese, afferma “Un testimone non può fare a meno di uno stato civile.
Prima ancora di fare il punto su ciò che ho potuto vedere, è necessario che io dica con quali
occhi l'ho veduto”. Ricordiamo che quando diamo una notizia non possiamo sempre fare a
meno di esprimere la fonte.
Esempio dell'inchiesta:
L'inchiesta è un tipo di articolo che riguarda l'indagine di qualcosa, è un informazione molto
costosa perchè il giornalista deve avere il tempo di indagare e spesso può anche non
portare a nulla. Quando si svolge un’'inchiesta sociale, ovvero si indaga sui caratteri e
problemi di una determinata società in un determinato territorio, la selezione delle fonti deve
tener conto di molteplici condizionamenti: collocazione sociale e politica, livelli di reddito e di
scolarizzazione, interessi di parte, fattori culturali ed etnici. L'inchiesta ha quindi bisogno di
tante fonti che rispecchiano tanti punti di vista.
Possiamo quindi fare una differenza tra lo storico e il giornalista: lo storico non ha limiti di
tempo e può prendere in considerazione tutte le fonti disponibili, senza stabilire delle priorità;
il giornalista lavora quasi sempre facendo i conti con il tempo, deve stabilire priorità e fare i
conti con la deadline.
Le tipologie di fonti

A causa del mancato tempo, non sempre è possibile venire a contatto con tutte le fonti che
si pensa possano fornire informazioni, si è quindi obbligati a dividerle tra quelle da sentire
prima e quelle da sentire dopo, o da non sentire affatto, secondo una gerarchia.
I livelli =
• Primarie, sono quelle che garantiscono credibilità all'informazione poichè possiedono
autorevolezza istituzionale o perché viene loro riconosciuta una competenza specifica.
Come il giornalista, agenzie stampa, ministri ecc. é una fonte credibile;
• Secondarie, sono quelle che vengono rese credibili dal giornalista che gli affibbia
attendibilità, è il giornalista che le legittima agli occhi del pubblico. Come il testimone
oculare.
La differenza tra il primo e il secondo livello non riguarda l'importanza dell'informazione , ma
concerne soltanto la credibilità della fonte. Le fonti di secondo livello devono essere sempre
controllate perché le informazioni che forniscono possano diventare notizie.
Garrison nel 1990 afferma “Una delle basi per scrivere una buona notizia è identificare
chiaramente le fonti d'informazione, sia nel caso che ad esse si attribuiscano dichiarazioni
virgolettate, sia che le dichiarazioni siano indirette. Il modo migliore per identificare le fonti è
di collegarle con le funzioni che hanno in una storia”.
Nessuna fonte è neutra. Le fonti di primo livello sono citate, dunque esercitano la loro
funzione specifica, esprimendo il loro effettivo valore. Conoscere le fonti permette al lettore
di valutarne la partigianeria, numerose fonti,in una società organizzata in funzione
dell'informazione, sono di parte.
6 categorie= (la fonte più importante sono le agenzie stampa)
●​ Fonti istituzionali, ogni istituzione pubblica, azienda privata, associazione, società
sportiva, personaggio noto, hanno tutti un ufficio comunicazione o stampa che
emana comunicati stampa o che fa conferenze stampa e che emanano le notizie.
●​ Fonti giornalistiche, la ricostruzione di un fatto può partire da quanto già pubblicato
da un altro organo di informazione. Il sistema dei media ha al suo interno le agenzie
stampa la cui funzione è proprio quella di fornire alle altre testate una notizia già
raccolta, selezionata, scritta. La ripresa, cioè il pezzo che prende le mosse da quanto
pubblicato da altri, non solleva i giornalisti dai doveri di verifica.
●​ Fonti documentali, documenti che vengono resi disponibili al mondo
dell'informazione. L'ufficialità di un documento non implica la veridicità del suo
contenuto, ma costituisce comunque un pezzo di realtà.
●​ Fonti confidenziali, ovvero la rete di conoscenze personali del giornalista al di fuori
delle linee ufficiali di comunicazione, la verificabilità va sempre conclamata, bisogna
inoltre domandarsi perchè quella fonte sta confidando quel tipo di notizia.
●​ Fonti online e partecipative, una pagina, un blog o un gruppo su un social network
possono essere fonti di notizie, ma rappresentando un tipo di mediazione non
professionale, sono quelle che vanno più verificate.
●​ Banche Dati, gli open data, ovvero le banche dati pubbliche consultabili liberamente
via internet, ricordiamo però che sono masse di dati tra i quali il giornalista deve
saper estrarre quelli rilevanti.
Il giornalista può anche, in certi casi, non rivelare l'identità della fonte come nel caso delle
fonti confidenziali. Il nuovo codice di procedura penale ha riconosciuto anche ai giornalisti il
diritto al segreto professionale Anche se generalmente è necessario condividerla.
4 gradi di attribuzione della fonte=
●​ On the record, la fonte viene identificata, le sue affermazioni vengono esplicitamente
attribuite tramite virgolettato;
●​ On background, o not for attribution, la fonte accetta di essere citata direttamente,
tramite virgolettati, ma non di essere identificata personalmente, solo attraverso il
suo ruolo;
●​ On deep background, la notizia viene riportata senza alcun riferimento alla fonte se
non in termini estremamente generici (“fonti parlamentari”, “fonti investigative”)
●​ Off the record, questo tipo di fonte vincola il giornalista a tenere la notizia per sè,
almeno per il momento. Che senso ha prendere un informazione se poi non può
essere detta? Può essere in realtà detta in un secondo momento, può essere utile
per il giornalista per comprendere meglio il fatto. Si può orientare però l'articolo verso
quella informazione in modo sottile così da non citare espressamente in alcun modo
la fonte.
In italia quando una fonte parla a lungo si tende a sintetizzare, spesso però i giornali tentano
di manipolare, trasformare quelle citazioni per il proprio tornaconto. In America invece
questa pratica è quasi totalmente assente, viene infatti utilizzato molto il virgolettato che
vuole citare per filo e per segno le parole della fonte senza tralasciare alcuna parola.
Tipologie di mediazione=
• Fonti Dirette,
• Indirette, come l'agenzia stampa,
Agenzie stampa :
A partire dal 1832 alcune persone cominciano a creare delle agenzie simili alle odierne
agenzie stampa. 1859, i tre si suddividono e si spartirono i paesi dove distribuire le notizie.
agenzia Stefani che diventa Agenzia Nazionale dello Stato Fascista durante la 2 GM e
andrà avanti fino alla fine della guerra quando si trasforma in Ansa
Doppia natura delle agenzie=
• Producono notizie
• Sono fonti per i mass media, per gli altri giornali
3 materiali distribuibili dall'agenzia=
• Flash, notizia breve e veloce
• Take, notizia più strutturata non superiore generalmente alle 24 righe
• Servizi
L'agenzia deve dare una notizia in un certo modo, in modo terzo, arrivano a fare i servizi ma
sono casi rari. Ci sono delle lettere che vengono utilizzate per indicare l'urgenza della
notizia.(Routine, Urgente, Bulletin quindi urgentissima, Flash, ovvero straordinaria)
Il titolo è preceduto e si conclude con due + poichè bisogna tenere d'occhio questa notizia.
Un'agenzia, per essere credibile, deve rispondere alcuni criteri (foto), dare qualsisi tipo di
notizia, anche se in certi casi bisogna privilegiarne alcune.
inoltre gli scrittori delle agenzie stampa emanano le notizie attraverso dei codici, cioè non è
presente il nome perchè il giornale non deve essere orientato da chi ha promulgato la
notizia.

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