1.
Nullità formali o extra-formali
FORMALI attengono al singolo atto e non si estendono agli atti precedenti
e successivi; la sanatoria si prevede entro certo termine indicato dal
giudice oppure con raggiungimento dello scopo; EXTRA-FORMALI:
regole che, se violate, bloccano lo svolgimento del processo, attengono ai
presupposti processuali. Sanatoria e rilevabilità sono inerenti al singolo
presupposto processuale.
2. Litisconsorzio necessario
Rapporto unico con pluralità di parti. Casi: a) per ragioni sostanziali:
azione di divisione e scioglimento della comunione, disconoscimento della
paternità; b) per ragioni processuali: surrogatoria del creditore verso terzi,
come legittimazione straordinaria; c) per ragioni di opportunità: chiamata
del creditore con proprietario in azione di scioglimento e divisione della
comunione. Sentenza inutiliter data, in caso di pretermissione del
litisconsorte necessario. Litisconsorte estromesso, viene rimesso nei
termini facendo ricominciare il processo.
- Litisconsorzio in materia di impugnazione: art. 331, se la sentenza è
prodotta verso più parti in cause inscindibili o dipendenti, ma non è
impugnata nei confronti di tutti, il giudice ordina l’integrazione del
contraddittorio, con notificazione della citazione e fissa la data entro
cui tenere l’udienza con gli estromessi dal contraddittorio. Ratio:
decisione unica. A questi litisconsorti è concesso di esercitare
impugnazione incidentale, cioè proposta successivamente alla
principale.
Per le cause scindibili: art. 332, il giudice ordina la notificazione
dell’impugnazione ai soggetti contro cui non è stata proposta o ai
soggetti che non l’hanno proposta; lo fa in cause scindibili, perché
deve assicurare la possibilità di avere un procedimento unico e non
una decisione unica, perché si può avere l’ipotesi in cui alcune parti
vedono la regola di diritto nella sentenza, mentre altre si comportano
secondo la regola dell’impugnazione.
3. Nullità assolute
Nullità della sentenza. Ossia nei casi: A) sentenza emessa da un non
giudice, B) sentenza emessa da giudice incompetente, C) sentenza emessa
in caso di pretermissione del litisconsorte necessario, D) sentenza resa
verso soggetto inesistente. Sanatoria in questo caso è impossibile, sono
ipotesi così gravi da andare oltre il giudicato.
4. Limiti oggettivi del giudicato
Difformità tra oggetto domanda e oggetto sentenza per ragioni fisiologiche
(domande alternative, condizionate), o per ragioni patologiche
(ultrapetitum e omessa pronuncia su un punto della sentenza, art.112). Poi,
estensione dei limiti oggettivi per connessione per pregiudizialità
dipendenza, art. 2909, c.c.; accertamento sul diritto pregiudiziale e riflessi
su quello indipendente.
5. Successione a titolo particolare
111, c.p.c., cessione del diritto controverso durante la litispendenza. È
l’estromissione del dante causa.
6. Eccezioni riconvenzionali
Stesso fatto costitutivo della domanda dell’attore. Per il resto lo sai.
7. Effetti della domanda
Sostanziali: interruzione prescrizione, impedimento decadenze,
restituzione dei frutti. Processuali: litispendenza, perpetuatio jurisdictionis,
irrinunciabilità della domanda, salvo consenso dell’altra parte.
8. Acquiescenza
Comportamento contrario all’utilità che potrebbe derivare
dall’impugnazione della sentenza. Può essere espressa, tacita, tacita
qualificata (o parziale), non può essere mai preventiva. Unico caso in cui si
può decidere di rinunciare al ricorso in appello è il ricorso in Cassazione
“per saltum”.
9. Sentenza non definitiva
Nel caso in cui il giudice dichiara con ordinanza la prosecuzione del
processo, nel caso di inesistenza di questioni pregiudiziali di rito e
preliminari di merito che riteneva erroneamente inesistenti, perché idonee
a chiudere la causa. In caso di simultaneo processo, il giudice può decidere
di separare le cause, per ragioni di economia processuale, sospendendo
uno dei due giudizi in attesa della soluzione dell’altro. C’è l’ipotesi anche
di controversie che ha ad oggetto pagamento di somme o rilascio di beni, il
giudice può condannare la parte ad adempiere con ordinanza, parte che
entro 30 giorni può chiedere di proseguire nel merito perché avrebbe
interesse nella sentenza.
10. Sentenza se esecutiva subito o no
Di primo grado è provvisoriamente esecutiva tra le parti. Anche l’appello,
perché ricorro in Cassazione. Inibitoria in appello però qui va ricollegata.
11. Rinvio pregiudiziale in corte di Cassazione
Giudice del merito può farlo per capire come applicare la legge.
Prerequisiti: questione rilevante in causa, questione non risolta prima,
questione di difficile interpretazione, questione che si pone in un contesto
di lite seriale.
12. Confessione: limiti all’ammissibilità
Diritti disponibili, soggetto che è in grado di disporne.
13. Ius poenitendi
Ipotesi di riapertura delle attività difensive, consente di modificare o
rinnovare i fatti già introdotti in causa. Per la domanda si può ridurre il
petitum, invece per la sentenza si può passare da condanna a sentenza di
mero accertamento; si può cambiare anche il fatto costitutivo, ricorda
diritti etero individuati o auto. Si possono introdurre nuovi fatti secondari
per le eccezioni per avvalorarle, e poi è difficile immaginare questo
regime nei confronti delle prove, perché lgt prevede un regime molto
rigoroso per le prove.
14. Opposizione di terzo
È concessa al terzo che non è parte formale o sostanziale del processo, che
sia titolare di una posizione incompatibile, autonoma e prevalente. È
concessa anche all’avente causa dell’art.111. Si deve consentire la
possibilità che il terzo non diventi titolare di una posizione deteriore
partendo da prevalente; in più, si deve consentire di tutelare l’avente causa
in caso di dolo o collusione delle parti nel processo a cui vi si oppone. Si
introduce con citazione, che deve contenere la sentenza impugnata e il
giorno in cui si è conosciuto il dolo o collusione. Sospende l’esecutività
della sentenza, sempre fondato sul periculum. In caso di rigetto, condanna
la parte al pagamento di una sanzione pecuniaria.
15. Infondatezza dell’appello, art.348-bis
Si valuta nel merito dal giudice, basandosi sul merito della controversia,
fino a prima della riforma del 2022, se il giudice poteva credere che
l’appello fosse infondato decideva con una sentenza poco motivata, che
era impugnabile solo per cassazione e si facevano valere solo i motivi già
spesi in appello. Oggi il giudice prevede un’udienza di discussione delle
parti se ravvisa un’infondatezza del motivo d’appello, che decide con
sentenza, che può essere impugnata. È esercizio di un potere discrezionale
del giudice che valuta la controversia e decide sulla fondatezza. Se il
giudice deve esprimersi su improcedibilità o inammissibilità, lo fa sulle
regole di diritto previste, e non sulla sua discrezionalità. Appello
inammissibile se: a) mancato rispetto dello schema formale previsto per
l’impugnazione (sbagliato mezzo, fuori termine, giudice incompetente,
mancanza di soccombenza, per l’appello: non integrato il contraddittorio
ex art.331; della cassazione: se è manifestamente infondato il ricorso);
motivi di improcedibilità: mancata costituzione in giudizio dell’appellante
nei termini o mancato deposito del ricorso nei 20gg successivi alla
notifica. Conseguenze sono l’impossibilità di riproporre il mezzo, esclusa
la revocazione.
16. L’appello
Nel diritto romano non chiedeva motivazione; l'onere di motivazione è
stato inserito in epoca della rivoluzione francese (principio della domanda,
principio dispositivo). Nel 2014 è stato inserito l'articolo 345, poi
potenziato con la riforma del 2022, che richiede l'inserimento nel ricorso in
appello di: capo della sentenza impugnato, censure, violazioni commesse,
a pena di inammissibilità (parte argomentativa). Tutto ciò in effetti ha reso
l'appello più un mezzo di impugnazione che non di gravame, la differenza
tra questi due sta nell'effetto devolutivo e sostitutivo. Oggi non si possono
proporre in appello nuove difese (domande, eccezioni e prove), si usa il
thema decidendum e il thema probandum ormai formati in primo grado;
deroghe: a) diritti che si accrescano nel tempo (purché la domanda di
condanna ci fosse in primo grado), e a fatti sopravvenuti (es.: pagamento
del debito dopo l'udienza di spedizione assenza di primo grado); b) 344,
c.p.c.: l'opposizione di terzo ordinaria (diritti incompatibili), revocatoria
(diritti dipendenti), questa è proprio una nuova domanda; c) eccezioni
rilevabili d'ufficio, però il fatto che è alla base dell'eccezione deve essere
già rilevato in primo grado; d) rimessione in termini, 153, riguarda anche
le prove; e) mezzi di prova ritenuti indispensabili dal giudice d'appello,
come il giuramento decisorio che può essere deferito in qualsiasi momento
(elemento oggi presente solo nel rito laburista, nel 2012 è stato tolto dal
rito ordinario, però lo ricollego al 345), lo permetto ai sensi del 24, Cost..
Dopo la riforma cartabia nell'articolo 342 è stato inserito l'obbligo di
motivazione in modo chiaro, sintetico, specifico. Tra citazione e udienza
devono esserci o 90 o 150 giorni, se notificazione è in italia o all’estero.
Prima c'era il filtro dell'articolo 348bis, sulla probabilità di accoglimento
del ricorso in appello, oggi riformulato così: “se l'impugnazione è
inammissibile o manifestamente infondata, il giudice dispone la
discussione orale della causa ex articolo 350bis”. Sentenze appellabili
sono quelle di primo grado e non definitive; inappellabili quelle ex lege
tali e quelle rese secondo equità.
17. Art.348bis prima e dopo
Prima c'era il filtro sulla probabilità di accoglimento, dopo c'è la
discussione orale quando l'impugnazione è inammissibile o
manifestamente infondata. Se l'impugnazione proposta è incidentale, i vizi
devono sussistere anche in quella principale per poter procedere in questo
modo. Motivi di inammissibilità, li desumo dai casi: non rispetto schema
formale (mezzo sbagliato, mancanza di soccombenza, fuori termine,
giudice non competente, mancato contraddittorio in appello; manifesta
infondatezza del ricorso per cassazione). La fondatezza del ricorso in
appello si valuta sulla discrezionalità del giudice nel merito della
controversia, perciò c’è obbligo di motivazione. L’ammissibilità si fonda
sulle regole processuali e si guarda nel rito, dette prima. Prima c'era il
filtro dell'articolo 348bis, sulla probabilità di accoglimento del ricorso in
appello, oggi riformulato così: “se l'impugnazione è inammissibile o
manifestamente infondata, il giudice dispone la discussione orale della
causa ex articolo 350bis”. Prima della riforma si decideva con ordinanza
poco motivata, ricorribile solo per cassazione, solo per i motivi già
presenti in appello. Oggi si decide con sentenza, impugnabile.
18. Mera difesa
È una difesa di merito, insieme alle eccezioni di merito (eccezioni della
parte, eccezioni riconvenzionali, mera difesa, prova, impeditive
modificative e estintive che è prescrizione). La parte dice che il fatto
dedotto dall’altra non esiste, è atteggiamento difensivo. Fatti
specificatamente contestati, con ricostruzione. Se non viene contestato il
fatto, è pacifico e concorre alla formazione del convincimento del giudice.
19. Regolamento competenza
Ricorso, entro 30 giorni. Può essere necessario: solo competenza, oppure
facoltativo quando si impugna anche il merito, d’ufficio quando il giudice
si dichiara competente o meno. Sospende il processo con il deposito del
ricorso c/o giudice. Riassunzione: vd. ordinanza del giudice, o entro 3 mesi
in ogni caso.
20. Sentenze non definitive
Inesistenza questioni pregiudiziali di rito e preliminari di merito che erano
ritenute prima erroneamente esistenti, separazione del simultaneo processo
per accertare l’esistenza dell’altro, ordinanza per condanna al pagamento
somma o rilascio di cose mobili (ingiuntiva), per cui la parte può chiedere
di arrivare a sentenza.