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Bollettino 1023 - 2025 - 1 Gennaio-Febbraio - Unito

Il documento è un bollettino bimestrale del Santuario della Beata Vergine delle Grazie, che include articoli sulla vita religiosa e riflessioni su temi come la Quaresima e la vita fraterna. Viene descritto il Capitolo Provinciale dei frati Servi di Maria, evidenziando l'importanza della comunità e del dialogo con i giovani. La Quaresima è presentata come un periodo di preparazione spirituale, caratterizzato da preghiera, digiuno e carità, invitando i fedeli a una conversione profonda.

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Bollettino 1023 - 2025 - 1 Gennaio-Febbraio - Unito

Il documento è un bollettino bimestrale del Santuario della Beata Vergine delle Grazie, che include articoli sulla vita religiosa e riflessioni su temi come la Quaresima e la vita fraterna. Viene descritto il Capitolo Provinciale dei frati Servi di Maria, evidenziando l'importanza della comunità e del dialogo con i giovani. La Quaresima è presentata come un periodo di preparazione spirituale, caratterizzato da preghiera, digiuno e carità, invitando i fedeli a una conversione profonda.

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Anno CV - n. 1023
Madonna
delle Grazie
Gennaio/Febbraio 2025
Sommario Madonna delle Grazie
Bollettino bimestrale del Santuario della Beata
I frati in Capitolo p. 1 Vergine delle Grazie in Udine.
di p. Francesco Anno CV - n. 1023 - Gennaio/Febbraio 2025 -
ISSN 2039-8247.
La Quaresima: un cammino di con- p. 6
versione Editore
di Giorgio De Zorzi Basilica Beata Vergine delle Grazie
Piazza I Maggio 24 - 33100 Udine
Romano Guardini: Vita, Pensie- p. 10 Tel. +39 0432 501739
ro, Compito. N. 23 Sito: www.bvgrazie.it
di Giuliana Fabris Mail: [email protected]

Il Grinch p. 16 Amministratore
di Lucia Comelli P. Francesco M. Polotto osm

San Vincenzo de’ Paoli un leader p. 21 Direttore Responsabile


per il nostro tempo Lisa Zancaner
di Vally Fondi D’Este
Grafica e Impaginazione
AFIP - Udine - [email protected]
Fotocronaca del Santuario p. 24
Stampa
Litografia Ponte - Talmassons (UD) Italia.

In I copertina: L’altare maggiore per l’apertura


dell’anno giubilare alle Grazie. (Foto di Maria
Grazia).
Registrato presso Tribunale di Udine n. 7 del
In IV copertina: Edicola votiva in Via Cividale a 25/10/1948 - © Basilica «Beata Vergine delle
Udine dedicata alla Madonna delle Grazie. Grazie», Udine, Italia. Tutti i diritti riservati.

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soluzione degli obblighi sul copyright, resta a
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Riflessione

I frati in Capitolo

di p. Francesco

A ll’inizio del mese di febbraio 2025, i frati Servi di Maria


delle Grazie hanno lasciato Udine, dove è rimasto un solo
frate, per celebrare il Capitolo Provinciale a Cavallino di
Jesolo nella “Casa Maria Assunta” della diocesi di Vene-
zia.

Sono stati sei giorni impegnativi e densi di significati, di incontri fra-


terni e di dialoghi.

Ma cosa è “il Capitolo”? Il capitolo è la riunione di tutti i frati di una


giurisdizione che valutano il senso della propria vita religiosa, almeno
degli ultimi quattro anni, progettano i prossimi quattro anni e cercano di
trovare risposte ai tante perché della vita da religiosi.

La nostra giurisdizione comprende la Lombardia dove ci sono 4 con-


venti, poi il Veneto e anche qui ci sono 4 conventi, basti pensare al più
grande santuario mariano del nord Italia, Monte Berico a Vicenza, dove
LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025 - 1
vivono quasi venti frati, e infine il Friuli dove siamo rimasti solo noi della
Madonna delle Grazie di Udine e l’Alto Adige con il convento di Pietral-
ba. Al Cavallino eravamo presenti 40 frati, oltre a 5 frati ospiti di altre
giurisdizioni per mantenere vivo lo spirito di comunione e di fraternità;
una decina di frati, sia per la salute che per l’età, non sono intervenuti
alla riunione.

Il primo giorno, al mattino s’incrociano i saluti, con scambio di infor-


mazioni sulla vita delle comunità, sulla buona vita dei frati giunti dall’A-
frica, e le primissime impressioni sul Capitolo che stiamo per celebrare.

Alle ore 11.00 si celebra l’Eucaristica presieduta dal priore provinciale,


con invocazione allo Spirito Santo sul Capitolo e sul futuro della Provin-
cia Lombardo Veneta, che comprende anche l’Est Africa, e cioè l’Uganda,
il Kenia, una fondazione in Congo, diverse comunità del Sud Africa.

La Fondazione dell’Est Africa sarà motivo nei prossimi giorni di lun-


ghe analisi, prospettive e progetti per il futuro.

I temi da affrontare in Capitolo sono tanti e impegnativi e tra i primi è


la vita fraterna e comunitaria, l’invecchiamento dei frati nei conventi, il
futuro dell’Est Africa, ma anche l’economia dei conventi e della giurisdi-
zione, cioè della Provincia Lombardo Veneta.

Quando ci dividiamo in commissioni di studio, io scelgo il tema “Come


rafforzare la vita fraterna e comunitaria”. Presento alcune note.

Nella letteratura biblica la fraternità nasce con la prima coppia umana


e si manifesta subito problematica: chi non ricorda Caino e Abele? Nella
teologia biblica del Nuovo Testamento la fraternità è riconoscersi figli di
un unico Padre, e realizzare la presenza del Verbo nella vita personale. La
fede personale opera nel cuore e nella mente e trasforma la vita dell’uo-
mo.

Nei nostri conventi viviamo la fede con quella profondità da farci re-
spirare la fraternità in Gesù Cristo e di conseguenza anche tra noi? Non
2 - LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025
sono malizioso, ma sembra che a volte la fede (quella concreta fatta di
piccoli gesti quotidiani) sia vissuta soltanto come poesia o forma di inda-
gine intellettuale, ma noi frati, mossi da una scelta giovanile, viviamo in
conventi che dovrebbero manifestare il senso della nostra vita di fede: vi-
viamo insieme! Cosa significa essere uomini di fede nei conventi? Uomini
che nella fede trovano le modalità e la gioia d’intessere buone relazioni.
Se non ci sono buone relazioni tra i frati vuol dire che si vive una fede
superficiale, abitudinaria, fatta di formule e di gesti obsoleti, ma che non
toccano l’uomo nel suo cuore.

In Atti 1,14 viene presentata la prima Comunità post-pasquale: una-


nimi e concordi nella preghiera con Maria, la Madre di Gesù. Noi siamo
Servi di Maria: nella tradizione biblica i servi di Dio sono gli amici di Dio,
come Abramo, Isacco, ecc.; noi siamo servi di Dio e di Maria, essi sono il
nostro tesoro.

Maria unisce i discepoli dopo il fallimento della passione: è una riunio-


ne di uomini umiliati, delusi e frustrati dopo il tradimento della passio-
ne. Maria ha vissuto l’abbandono ai piedi della Croce, ma ora è colma di
speranza nelle parole di Gesù, rianima quegli uomini, e infonde in loro il
LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025 - 3
desiderio di comprendere cosa significhi resurrezione.

Maria guarda al futuro e aiuta ad interrogarsi su quanto è avvenuto a


Gesù, in una amicizia che lega e comunica vita. Nessuno si sente isolato,
peggio escluso.

I conflitti nelle comunità, e anche nelle famiglie, sono una realtà con-
creta e sono originati da età diverse, da diversità di cultura e di forma-
zione, da ideologie che abbiamo assunto nel corso della vita e/o fatte
proprie, attratti da un flebile pensiero religioso e con modalità di pietà
popolare ripetitiva, ma non sono patrimonio dei Servi di Maria, e sono
estranee al vivere religioso.

La vita fraterna si rafforza passando attraverso i conflitti, ma trovando


nelle fede e nella speranza, che poi si traducono in carità, la motivazione
personale per progredire nella vita.

Noi frati in Capitolo abbiamo affrontato anche un altro problema fon-


damentale: il mondo giovanile e le vocazioni. Nei confronti dei giovani ci
sono dei pregiudizi: davanti al pensiero negativo dei mass-media per cui
i giovani o sono chiusi con lo smartphone a chattare o si ritrovano soli e
isolati e senza interessi.

Questo pensiero non è vero: se questo giudizio può valere per una par-
te dei giovani, ce ne sono tantissimi che cercano il senso della propria
vita, cercano Gesù Cristo, non regole e dogmi. I frati devono cogliere que-
sta ricerca, soprattutto quando con timidezza i giovani si accostano al
confessionale per un dialogo.

È nel dialogo che il giovane si apre, sorride e manifesta la propria spe-


ranza. È nel dialogo che il frate può fare la proposta vocazionale religiosa.
Il frate può dire a un giovane “vieni e vedi” (Gv 1,46) e lo accompagna in
comunità, ma questa deve essere capace di accoglienza libera e liberante.
Ecco la fraternità che ancora una volta gioca il suo ruolo.

4 - LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025


Santuario di Monte Berico a Vicenza

LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025 - 5


Tempo liturgico

La Quaresima: un cam-
mino di conversione

di Giorgio De Zorzi

L
a Quaresima è uno dei tempi liturgici più importanti per la
Chiesa Cattolica e per i cristiani di tutto il mondo. Questo
periodo di quaranta giorni, che precede la celebrazione del-
la Pasqua, rappresenta un tempo di preparazione spirituale,
caratterizzato dalla preghiera, dal digiuno e dalla carità. Un
invito a riflettere sulla propria vita, a convertirsi e a rinnovare il proprio
rapporto con Dio e con il prossimo.

Essa ha le sue radici nella tradizione biblica e nella storia della Chiesa.
Il numero quaranta ricorre più volte nella Sacra Scrittura, simboleggian-
do un periodo di prova, purificazione e preparazione. Nell'Antico Testa-
mento, ad esempio, Mosè trascorse quaranta giorni sul monte Sinai pri-
ma di ricevere le Tavole della Legge (Esodo 24,18), e il popolo di Israele
vagò per quaranta anni nel deserto prima di entrare nella Terra Promessa

6 - LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025


(Numeri 14,34). Nel Nuovo Testamento, Gesù digiunò per quaranta gior-
ni nel deserto, resistendo alle tentazioni del diavolo, prima di iniziare la
sua missione pubblica (Matteo 4,1-11). Questo per la Chiesa è un tempo
per imitare l'esempio di Gesù, vivendo un periodo di deserto spirituale
in cui ci si distacca dalle distrazioni del mondo per concentrarsi sulla
relazione con Dio. È un cammino che conduce alla Pasqua, la festa più
importante del calendario cristiano, in cui si celebra la resurrezione di
Cristo e la vittoria della vita sulla morte.

La Quaresima è tradizionalmente associata a tre pratiche fondamenta-


li: la preghiera, il digiuno e la carità. Questi tre pilastri rappresentano un
percorso di conversione che coinvolge l'intera persona: il corpo, l'anima e
lo spirito. Tempo per intensificare la vita di preghiera. I cristiani sono in-
fatti chiamati a dedicare più tempo alla meditazione della Parola di Dio,
alla partecipazione alla Santa Messa e alla vita ecclesiale e parrocchiale.
La preghiera è il mezzo attraverso cui i fedeli si avvicinano a Dio, gli apro-
no il proprio cuore e gli chiedono la grazia di cambiare vita. È anche un
momento per chiedere perdono dei propri peccati e per intercedere per
le necessità del mondo. Tempo di digiuno, una pratica antica che ha un
profondo significato spirituale. Rinunciare al cibo o ad altre comodità
materiali aiuta i cristiani a ricordare che non di solo pane vive l'uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio (Matteo 4,4). Il digiuno è un
atto di umiltà e di dipendenza da Dio, che purifica il cuore e lo rende più
disponibile all'ascolto della sua volontà. Inoltre, il digiuno è un modo per
condividere, in spirito di solidarietà, le sofferenze di coloro che sono nel
bisogno. Oltre al digiuno nei giorni prescritti e all'astinenza dalle carni il
venerdì, i cristiani sono incoraggiati a vivere anche un digiuno dalle cose,
a rinunciare a qualcosa di significativo per loro ma che li distrae dalla
relazione con Dio. Queste rinunce non devono essere fini a se stesse, ma
sono offerte a Dio come segno di amore e di desiderio di purificazione.
Tempo per praticare la carità, sia attraverso opere di misericordia spiri-

LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025 - 7


tuale che corporale. I cristiani sono invitati a condividere i propri beni
con i poveri, a visitare gli ammalati, a confortare gli afflitti e a perdonare
chi ha fatto loro del male. La carità è l'espressione concreta dell'amore di
Dio, che si manifesta nel servizio agli altri, specialmente ai più bisognosi.

Questo tempo forte è quindi un tempo di conversione. La parola "con-


versione" deriva dal greco "metanoia", che significa cambiamento di
mentalità e di cuore. Siamo chiamati a fare un esame di coscienza, a ri-
conoscere i nostri peccati e a chiedere perdono a Dio attraverso il sacra-
mento della Riconciliazione. La conversione implica necessariamente un
abbandono di tutti quei comportamenti che ci allontanano dall'insegna-
mento di Cristo, che generano male. Deve essere un ritorno a camminare
verso Dio, con la decisione di vivere in modo più coerente con il Vangelo.

Un'opportunità per crescere nella fede e per rafforzare il proprio im-


pegno a seguire Gesù per riscoprire la bellezza della vita cristiana e per
rinnovare la propria dedizione a Dio. In questo periodo si impone anche
la riflessione sul mistero della croce. La croce ricorda che il cammino ver-
so la resurrezione passa anche attraverso la sofferenza, ma che alla fine la
luce di Cristo vince le tenebre del peccato e della morte.

Un percorso per vivere con pienezza il mistero pasquale, che è il fon-


damento della speranza cristiana. La celebrazione del Triduo Pasquale,
che comprende la Messa della Cena del Signore il Giovedì Santo, la com-
memorazione della Passione e Morte di Gesù il Venerdì Santo, e la Veglia
Pasquale del Sabato Santo è il cuore dell'anno liturgico e rappresentano il
momento più solenne e gioioso della fede cristiana. Con Cristo il peccato
e la morte sono stati sconfitti e la vita eterna è offerta a tutti coloro che
credono in Lui. Un tempo di grazia e di misericordia, in cui la Chiesa e i
cristiani sono chiamati a vivere un'autentica conversione del cuore, per
ricordare a tutti che la vita è un cammino verso Dio, e che, nonostante le
difficoltà e le prove, la luce di Cristo risplende sempre, offrendo speranza
e salvezza a chi lo segue con cuore sincero.

8 - LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025


LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025 - 9
Studi e Memorie

Romano Guardini:
Vita, Pensiero, Compito.
N. 23

di Giuliana Fabris

I
l Centro Studi “Romano Guardini” di Isola Vicentina (VI), nella
volontà di far conoscere la figura di Romano Guardini, propone
un foglietto mensile in cui, raccontandone la vita, meglio risalti
il suo pensiero e la sua importanza per la Chiesa e le comunità
civili in un’ottica europea e mondiale. Viene proposta una narra-
zione in prima persona, dove momenti di vita si intrecceranno con spunti
di riflessione, poiché questo è anche stato il suo stile. Ripubblichiamo di
seguito i testi.

L’opposizione polare, seconda parte

L’idea della opposizione polare nacque dialogando con il mio amico


fraterno Karl Neundörfer e ne uscì un piccolo saggio nel 1912. Era una
idea utile, come ho già detto, contro tutti quelli che parlavano dell’uomo e

10 - LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025


del mondo secondo un unico punto di vista. Di lì a poco in Russia (1917),
in Italia (1922) e poi in Germania sarebbe accaduto che tutto l’umano
sarebbe stato visto e trattato proprio da un unico punto di vista e ne de-
rivarono delle terribili dittature, anche se il punto di partenza era stato
reale e concreto.

In Russia si sarebbe governato, e dominato, in base all’unica idea di


uomo lavoratore; in Italia in vista di una fede per una Italia imperiale
impersonata nell’unico duce; in Germania una sola razza degna di domi-
nare. Idee nate da desideri di riscatto di popoli feriti dalla storia, ma che
generarono cieche violenze.

Nell’antichità il governo era un potere divino: gli antichi faraoni erano


dei, e con potere divino erano pensati i governanti greci e romani; nel
Medio Evo l’idea era che l’impero doveva promuovere la Città Celeste. Ma
da molto tempo il progresso tecnico ha distolto l’uomo dal divino così che
egli ora vuole essere autonomo, riferirsi a se stesso, perdendo l’idea di un
Principio creatore.

Il progresso così è diventato un dio e la vita e la terra sono trattati


come fossero cose di cui si può disporre a piacimento e ciò che non pro-
duce profitto viene scartato.

Invece tutto ciò che c’è ha una sua vita che in ogni cosa scorre a modo
suo; anche una pietra è viva e lo sa bene lo scultore, come vivo è il fiume,
il mare e la montagna che esigono di essere rispettati. Oltre all’esser vivo
l’uomo anche sa della propria vita e questo sapere lo mette più in alto:
non legato alla sola natura ma responsabile di essa di fronte a Chi il mon-
do lo ha creato.

Con la nostra teoria degli opposti noi volevamo parlare proprio di que-
sto vivere umano.

«Noi sperimentiamo la vita come un flusso, la cui forma appartiene


al modo di esperire delle nostra esistenza…[la sentiamo come] forza che

LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025 - 11


afferra e dà impronta… [Essa è ] forma e nello stesso tempo eccedenza…
[è nel singolo ma] si percepisce orientata alla totalità…[va] dall’interno
verso l’esterno e viceversa.»1.

Vita per l’uomo vuol dire sgorgare di azioni che producono, creano
cose nuove e non, come l’animale, mera ripetizione istintuale ma «libero
creare [come pure] dominio su ciò che è dato…[Così] dominare resta pos-
sibile finché si tratta di un dominare che nello stesso tempo crea».

La nostra idea è che la vita è fatta di coppie di opposti: movimento e


stabilità; statica e dinamica; energia che sgorga nuova ma che cerca una
forma in cui porsi; un fluire che va da dentro a fuori e viceversa, come il
respiro. La vita è azioni che producono e dispongono in un ordine, ecc. E
a monte di tutte le opposizioni sta qualcosa di semplice: l’unire e il sepa-
rare, l’essere simili o diversi.

E questo fu l’agire di Dio nella creazione: azione e parola che ogni gior-
no separò e radunò insieme; e fu così che dal caos il mondo emerse come
mondo ordinato. Ciò che vive è sempre ordine, è organismo; nell’uomo
questo delinea anche i vari caratteri, cioè i modi singolari di cercare or-
dine: nelle persone e nei sistemi di vita a cominciare dalla famiglia e poi
la società e lo Stato.

«[Tale] è la struttura oppositiva di una famiglia. Qui il rapporto tra


gli sposi ha struttura oppositiva, ed anzi nel modo più forte e più pro-
fondo. Tale rapporto di opposizione si presenta come unità strettissi-
ma. Come tale assume il ruolo di punto transempirico2 generando nuove
vite. I figli si dispongono ora, dal punto di vista sociologico, “attorno”
ai genitori; da loro “generati” e “ordinati”. Qui si incontrano non solo
dei singoli che sono in grado di legarsi reciprocamente, ma vengono

1 Scritti di metodologia filosofica, Opera Omnia I, Morcelliana, Bs 2007, p. 95, 101,


105, 109, 110.
2 Il rapporto fra i genitori va oltre e al di là di loro stessi e della loro relazione; gene-
rando potenzialmente altri individui tale rapporto è rivolto all’origine della vita, lì rispec-
chiandosi, cioè in somiglianza a Dio.
12 - LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025
LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025 - 13
all’esistenza nuovi elementi singoli, così che tra loro poi nasce un rap-
porto simile a quello che c’è in una cerchia tra il centro e i membri che vi
appartengono…»3.

La famiglia è un sistema vivente che va oltre le singole vite e perso-


nalità dei componenti: questo sistema ha un centro originario che è in
tensione con i singoli: ogni membro vi si contrappone ma nel contempo
lo conserva. Tanto più nella famiglia un membro diverge quanto più, pa-
radossalmente, è forte il suo legame con il centro, un legame, appunto, di
opposizione.

«Nel rapporto fra due persone può prevalere in una l’elemento che
spinge a cambiare, nell’altra l’elemento che tende a conservare così le
cose. In una famiglia, in alcuni membri prevale l’originalità individua-
le, in altri l’attenzione alla totalità dell’esistente e della tradizione.»

La famiglia si inserisce nella società e nello Stato, senza rinunciare a


ciò che è: «Il singolo nel gruppo, la famiglia nella comunità, l’associa-
zione più piccola in quella più grande: tutte queste realtà rimangono ciò
che sono anche all’interno dell’unità superiore in cui confluiscono. [Ma
più il sistema si amplifica più i legami diventano deboli]:… la connessio-
ne più complessa si distingue quindi da quella semplice perché ha un
legame più debole, che diventa sempre più debole con l’ingrandirsi della
connessione …[tuttavia] la storia di ogni amicizia, di ogni famiglia, di
ogni cerchia fino a quella di ogni Stato mostra questo perenne fluire.
Ora però Il legame interno di queste unità si fonda proprio sul recipro-
co incastro degli opposti in eccesso. Si vede perciò chiaramente quanto
sia alto il rischio causato da questo variare. […] Qui sta la causa di crisi
profonde, […].»4.

Nelle crisi accade che un membro ecceda, o sia in difetto rispetto alla
cerchia della famiglia ed allora “trasbordi” lasciandosi cadere in altri le-

3 Scritti di metodologia filosofica, p. 173.


4 Ibd. p. 174. 76.
14 - LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025
gami diversi alla ricerca
di nuovi equilibri ma
non per questo esce ve-
ramente dalla famiglia.

In realtà il legame con


la famiglia rimane come
elevata opposizione: se
il figlio se ne rende con-
to la sua sarà una crisi
creativa; dal canto suo
la famiglia deve sperare
che il figlio insoddisfat-
to trovi nuovi legami nel
sistema più ampio, nella
società e nello Stato.

Qualcosa di simi-
le accadde anche nella
mia famiglia, e riguardò
me e un mio fratello nel
lontano inverno 1905-19065.

In questi casi la famiglia deve essere capace di sostenere l’opposizione:


non semplicemente opporsi ma contra-porsi, essere il polo opposto al
figlio in una tensione che è comunque dialogo.

Io trovai posto nella struttura della Chiesa e lì divenni creativo an-


che per la mia famiglia; mio fratello, un artista, riuscì ad essere creativo
nell’azienda di famiglia.

La famiglia è il nocciolo della dedizione e fedeltà personali che farà


forte la società e lo Stato.

5 Cfr opuscolo n.4.


LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025 - 15
Vita da nonna

Il Grinch

di Lucia Comelli

Giovanni e il Grinch

A
l telefono mia figlia si lamentava, qualche giorno fa, della not-
tataccia passata con Giovanni: “Era in preda all’agitazione,
ha tardato ad addormentarsi e si è risvegliato più volte.”.
Il tutto perché, nel corso di una visita alla cugina Silvia, suo
figlio Pietro si era presentato al piccolo e alla sorellina Marta
indossando la maschera maligna del Grinch1: i due fratelli ne sono stati ter-
rorizzati, soprattutto Giovanni, che tremava visibilmente. Anche quando il
cugino si è tolto il travestimento, il bimbo è rimasto profondamente inquie-
to. Il giorno dopo l’accaduto, mentre sistemava per terra dei giocattoli, Giò
mi ha raccontato improvvisamente che dalla zia aveva avuto molta ‘paula’,

1 Personaggio immaginario - protagonista dell’omonimo libro per bambini dello


scrittore e fumettista statunitense Dr. Seuss (1957) e di una più recente versione cinema-
tografica (2000), il Grinch è diventato nei Paesi anglosassoni una figura tradizionale del
Natale, di cui avversa lo spirito.
16 - LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025
supportato da analoghe afferma-
zioni di Marta. L’episodio mi ha
ricordato che qualche anno pri-
ma, entrando nella casa di mia
sorella Anna, nostro nipote An-
selmo (due anni) si era talmente
spaventato alla vista di una ma-
schera veneziana da clown ap-
pesa al muro che la madre aveva
Il Grinch
dovuto subito riportarlo a casa!
“Ti credo – avevo commentato
mentre mia sorella lo raccontava – quella maschera ha l’espressione pazza
e cattiva del Joker”2. Ad ogni buon conto, ci è voluto circa un anno per ricon-
quistare la fiducia del piccolo: restio ad entrare a casa della zia, accettava di
rimanervi solo dopo aver controllato che il sinistro buffone non ci fosse più!

Evidentemente, la capacità di leggere le espressioni del viso è per molti


aspetti innata nell’essere umano: in che modo altrimenti due bimbi picco-
lissimi avrebbero potuto riconoscere istantaneamente come pericolosa un’e-
spressione malvagia, pur vivendo entrambi in famiglie amorevoli?

Allo stesso modo, un istinto potente ha guidato Giovanni, appena nato,


dalla pancia fino al seno della mamma a cui – dopo aver strisciato sulle brac-
cia come un minuscolo marine – si è attaccato avidamente.

L’istinto e il buon senso, cioè la ragione, sono strumenti che la natura (il
Buon Dio, per chi crede) ci fornisce per aiutarci a sopravvivere/prosperare:
l’educazione che diamo ai piccoli dovrebbe porsi in continuità con essi, disci-
plinando e potenziando ciò che in noi è originario!

Questo è il motivo per cui mi batto strenuamente, da una decina d’anni,

2 Il Joker è il protagonista dell’omonimo film (2019) della serie dedicata a Batman:


un comico fallito, che soffre di problemi mentali, inizia a commettere crimini sanguinosi a
Gotham City.
LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025 - 17
contro i progetti che – con il lodevole proposito di combattere il bullismo
e l’intolleranza – hanno introdotto l’ideologia gender nella scuola: sono gli
stessi attivisti lgbtqi+ che spesso entrano negli istituti di ogni ordine e gra-
do, pretendendo di essere considerati dai bambini secondo le proprie fluide
autopercezioni e non secondo quella distinzione tra maschi e femmine che
rispecchia l’ordine delle cose e ai piccoli è ben chiara fin dall’asilo nido: in
questo modo insegnano ai bimbi a negare l’evidenza, cioè a mentire, ed en-
trano – da perfetti estranei – a gamba tesa nella loro sfera più intima, semi-
nando confusione e dubbi sulla loro stessa identità!

Io parto nei miei dialoghi con i nipotini dal loro vissuto, segnato in modo
essenziale dall’appartenenza ad una famiglia: in cui anche la distinzione tra
maschio e femmina nasce dall’esperienza di una madre e di un padre, cioè
dalla carne e dal sangue. Questo è il motivo per cui trasformo in ‘storie’ gli
episodi grandi e piccoli delle loro giornate e prediligo narrare loro favole
e leggende classiche, che affrontano le esperienze fondamentali dell’essere
umano e quindi hanno un valore universale.

Raccontando le fiabe e i miti classici - questi ultimi, come il ciclo bretone


di re Artù, affascinano soprattutto i maschi - noi adulti possiamo introdurre
i bambini alla dimensione morale, oggi sostituita da un moralismo prono al
politicamente corretto: tali racconti illustrano infatti la necessità di faticare
per far fronte alle avversità e raggiungere ciò che si desidera; elogiano virtù
come il coraggio, la perseveranza, la generosità e la prudenza.

Allo stesso modo, in contrapposizione ai protagonisti positivi, altri per-


sonaggi incarnano le numerose oscurità dell’animo umano come la vanità,
l’invidia, la gelosia e l’avidità; mostrano gli atti crudeli che ne derivano e la
rovina finale di chi vive in balia di questi vizi. Aiutano gli educatori (in primis
genitori e nonni) a coltivare i semi di bene che albergano nel cuore dei pic-
coli e a tenerli lontani dal potere distruttivo del male: “Certo che hai avuto
paura – ho detto a Giò, dopo la sua confidenza – il Grinch è malvagio e fa
orrore!” Il piccolo, dopo qualche istante, mentre continuava la rassegna dei

18 - LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025


giocattoli, ha ripetuto con convinzione: “Si, fa ‘ollole’!”.

Ancora alle prese con il Grinch

G
iovanni è un bambino coraggioso: l’ultima visita dalla pe-
diatra ha steso senza problemi il braccino per un’iniezione:
ma la sortita del cugino Pietro con la maschera malevola del
Grinch non l’ha ancora digerita! Sicché, lo scorso venerdì,
che i due fratellini trascorrevano a casa di noi nonni, è sal-
tato ancora fuori nella conversazione ‘l’innominabile’ e Giò, con cui stavo
componendo il nostro puzzle preferito, si è trasferito sulle mie ginocchia
chiedendomi se l’avrei difeso dall’orrido umanoide: “Tu mi proteggerai vero
nonna?” “Certamente” - gli ho risposto con tono deciso cercando di piazzare
un’altra tessera, malgrado la sua piccola figura ora mi ostruisse buona parte
della visuale. “Tienimi stretto, così le tue braccia mi proteggeranno!”.

Ho esaudito subito la sua preghiera, mentre riflettevo su come aiutarlo a


superare il timore, anche perché mi sarebbe piaciuto continuare a giocare:
“Non devi temere – gli ho detto ‘gettando’ idealmente la carta del buon senso
(Giovanni è di solito un ometto ragionevole) – era soltanto una maschera
e poi il Grinch è il personaggio di una favola! “Come Cappuccetto rosso”,
è intervenuta Marta, mentre disegnava dall’altra parte del tavolo, “O come
i tre porcellini”, ho continuato: “non esiste veramente. E poi se anche fosse
reale e venisse qui, la nonna lo scaccerebbe di casa con la scopa, come un
topaccio!”. In questo modo, ho ‘calato sul tavolo’ anche la carta dell’imma-
ginazione…

Giò ha sospeso il gioco, segno che il discorso lo interessava: “Gli daresti


veramente la scopa in testa, nonna?” “Sicuro – gli ho risposto infervoran-
domi – e lo spaventerei con un ruggito fortissimo, come quello con cui i

LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025 - 19


leoni di pietra3 difendono di notte la villa dei vostri vicini: lo farei scappare
per sempre!”.

A questo punto, Giovanni ha girato il visetto dalla mia parte e mi ha guar-


dato con molta attenzione: ho letto nei suoi occhi intelligenti e fiduciosi la
speranza di ascoltare un’anticipazione convincente del terribile verso. Vin-
cendo il timore di non essere all’altezza delle sue aspettative, ho raccolto
tutte le mie forze e facendo appello alla mia irritazione verso il malefico per-
sonaggio ho cacciato, dopo un respiro profondo: il miglior ruggito della mia
vita!

Anche Marta a questo punto ha interrotto il suo disegno e sorridendo mi


ha detto: “Questo, nonna, faceva proprio paura!” Chiedendomi se la pic-
cola avesse colto, con l’intuito che la contraddistingue, l’incertezza che per
qualche istante mi aveva preso, mi sono rallegrata per il complimento e le ho
sorriso a mia volta.

3 A differenza di Giovanni (due anni) che ancora ci crede, Marta (quattro) – quando
avevo raccontato loro per la prima volta la storia dei leoni da guardia – aveva obiettato che,
essendo di pietra, non potevano ruggire: le ho risposto che di notte si animavano come ac-
cade ai ‘gargoyle’, cioè agli animali mostruosi che sorvegliano le cattedrali (cfr. il bellissimo
cartone Il gobbo di Notre Dame della Disney)… Da allora Marta sta al gioco!
20 - LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025
Gruppo Vincenziano

San Vincenzo de’ Paoli,


un leader per il nostro
tempo

di Vally Fondi D’Este*

S
e qualcun si avvicinasse a San Vincenzo de’ Paoli con un’ idea
precostituita, si renderebbe poi conto che essa sfugge dalle sue
mani, infatti ci troviamo di fronte ad un uomo che è, allo stesso
tempo, buono ed energico, attivo e contemplativo, intelligente
ma non dedito alle elucubrazioni intellettuali, riservato e co-
municativo, tradizionalista ed innovatore, critico del potere ma collabora-
tivo, flessibile ed inflessibile, affettivo ma non sentimentale, ironico e serio;
uomo di orazione e di impegno, idealista e fortemente legato alla realtà,
prodigo e risparmiatore, diffidente e fiducioso, lavoratore infaticabile ma
contrario all’ attivismo, dedito a Dio e dedito al prossimo… Questi aggettivi
contrapposti ed apparentemente contraddittori possono essere documen-
tati con testi ed aneddoti. In definitiva, egli è stato un uomo aperto alla vita
e la vita non può essere ravvisata e delimitata in un sistema.

Spesso diciamo che San Vincenzo era in anticipo rispetto al suo tempo
LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025 - 21
ed alla società in cui viveva, per tutto quello che riguarda il servizio ai po-
veri e la lotta per la dignità degli esclusi e degli emarginati; diciamo che
le istituzioni da lui fondate portano il sigillo inconfondibile dell’originalità
ed aggiungiamo che Vincenzo de’ Paoli è sempre uno stimolo costante per i
suoi seguaci, per la sua audacia e creatività nell’aprire nuovi cammini per
cambiare le strutture ingiuste ed emarginanti di un ordine sociale, politico
economico e religioso chiusi sul proprio opprimente egoismo. Ed affermia-
mo che la sua visione dell’economia, dell’organizzazione e della pianifica-
zione a vantaggio dei poveri è un modello anche per il secolo in cui viviamo.

In definitiva, ogni volta che parliamo di Vincenzo de’ Paoli diamo per
scontato la sua capacità di essere un leader con la sua influenza e l’esempio
che trascende il suo tempo.

Qualcuno ha detto che oggigiorno, in pieno secolo XXI, abbiamo la ne-


cessità di tutto quello che significa, comporta, illumina ed ispira la figura di
questo grande Santo, che se non fosse esistito bisognerebbe inventarlo. (P.
Celestino Fernandez, C.M.).

Mi ha sempre colpito la perspicacia di San Vincenzo in tutte le sue opere


e progetti. Se il servizio ai poveri deve essere di buona qualità è indispen-
sabile essere aperti alla formazione, come impulso dinamico dell’“essere” e
del “fare”, come conoscenza sempre attuale del mondo dei poveri e del loro
ambiente sociale, come aggiornamento dei metodi e dei modi del servizio.
Lo consideriamo nostro leader ma nella pratica ci dimentichiamo? Bob Dy-
lan in una sua canzone diceva “la risposta è nel vento” ma in questo caso la
risposta è dentro di noi.

Il gruppo di volontariato vincenziano “Beata Vergine delle Grazie” è pre-


sente dal 1929, allora “Pia Unione delle Dame della Carità di San Vincenzo
de’ Paoli”, e sino ad oggi sostenute dal P. Servi di Maria. Cerchiamo di ope-
rare con giustizia e saggezza, ma i tempi sono difficili, la povertà di un tempo
è differente da quella di oggi, le necessità sono cambiate così come il modo
di pensare e di agire, eppure la povertà è sempre presente!

22 - LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025


Sono i nostri occhi ed il no-
stro cuore che ci portano ad ac-
corgerci del bisogno di colui che
ci sta di fronte. Talvolta sbaglia-
mo, siamo umani, ma la spe-
ranza che ci sostiene e ci aiuta
nel discernimento è il credere in
Dio con la certezza che Egli che
ci dà la forza di aiutare il nostro
prossimo. Mai come in questo
tempo abbiamo bisogno di pre-
gare, di chiedere aiuto a Nostro
Signore per fare bene la carità.

Nel corso dell’ anno 2023, il gruppo di volontariato vincenziano ha accol-


to ed aiutato 955 persone e distribuito 697 borse con alimenti. Molti prodotti
alimentari vengono forniti dal Banco Alimentare, altri vengono raccolti nel
cesto di condivisione presente durante il periodo natalizio e, non da ultimo,
grazie alla generosità dei benefattori.

Un ringraziamento di cuore al Priore e Parroco p. Francesco Polotto ed ai


confratelli che ci supportano con generosità e pazienza. Grazie ai volontari
vincenziani che con impegno, gratuità e sensibilità dedicano il loro tempo e
le loro forze, sempre con l’aiuto di Nostro Signore.

“Ci sostenga in questo cammino la Madre di Dio, Maria Santissima. A


Lei, che Dio ha guardato per la sua umile povertà, affidiamo la nostra pre-
ghiera che salirà al cielo e sarà ascoltata” (Messaggio di Papa Francesco
17/11/2024).

*Presidente del Gruppo di volontariato vincenziano “Beata Vergine delle


Grazie”

LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025 - 23


Fotocronaca

Vita del
Santuario e della
Comunità Parrocchiale

5 gennaio - Prove per la recita dell'Epifania con i ragazzi e le famiglie del catechi-
smo.

24 - LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025


5 gennaio - Apertura dell'anno giubilare alla Madonna delle Grazie.

6 gennaio - Recita dell'Epifania con i ragazzi e le famiglie del catechismo.

LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025 - 25


12 gennaio - Preparativi per il pranzo di ringraziamento per tutti i collaboratori alle
attività di Avvento e Natale.

12 gennaio - Pranzo di ringraziamento per tutti i collaboratori alle attività di Avven-


to e Natale.

26 - LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025


1 febbraio - Giornata diocesana per la vita.

1 febbraio - Giornata diocesana per la vita. La messa celebrata dall'Arcivescovo, a


cui è seguita l'adorazione eucaristica per tutta la notte.

LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025 - 27


2 febbraio - Madonna candelora.

12 febbraio - Volontari preparano il pane per San Valentino.

28 - LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025


13 febbraio - I tradizionali oggetti devozionali di San Valentino pronti per la bene-
dizione.

14 febbraio - Nonostante il tempo avverso, il mercatino del libro usato a sostegno


della biblioteca del convento è stato fatto, con ottimi risultati.

LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025 - 29


14 febbraio - Gruppo folkloristico alla festa di San Valentino (Foto Daniela).

16 febbraio - Commemorazione dei Sette Santi fondatori durante la messa parroc-


chiale.

30 - LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025


17 febbraio - Frati e clero udinese per la celebrazione nella festa dei Sette Santi Fon-
datori.

Presso la Biblioteca del Convento


esiste un punto di scambio-libri dove è
possibile prendere e lasciare dei libri,
gratuitamente.

Gli orari sono i medesimi della biblioteca:


i lunedì feriali dalle 15.30 alle 18.30.

LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025 - 31


Santuario della
Madonna delle Grazie
Tel. 0432.501739 - Mail: [email protected]
ORARI APERTURA DEL SANTUARIO
Dalle 7.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 19.30.
ORARI S. MESSE DEL SANTUARIO
Dal Lunedì al Venerdì: 8.00 - 9.00 - 10.00 - 18.30.
Sabato: 8.00 - 9.00 - 10.00 - Messa prefestiva 19.00.
Domenica: 8.00 - 9.00 - 10.00 - 11.00 - 17.00.
ORARI CONFESSIONALE
Feriale: 8.30 - 10.30 e 16.00 - 18.00. Festivo: 7.30 - 12.00 e 15.30 - 18.00.
SACRESTIA
Rivolgersi qui per S. Messe, Bollettino, informazioni.

ATTENZIONE!
Molti lettori desiderano contribuire annualmente al
bollettino e spesso ci chiedono se sono in regola con le
offerte: se nel bollettino postale che ricevi con
la Madonna delle Grazie dopo il tuo nominativo vedi
questo simbolo: #
significa che da più di un anno non riceviamo nessuna
offerta.
Grazie comunque per ogni vostro aiuto.

32 - LA MADONNA DELLE GRAZIE - GEN/FEB 2025


Il Bollettino della Madonna delle Grazie è da più di cento anni
la voce del Santuario di Udine, per i suoi tantissimi fedeli sparsi nel
Friuli e nel mondo. Racconta i tanti aspetti della Fede in Cristo e
della devozione alla Vergine Maria, oltre alle attività della comuni-
tà dei Servi di Maria che regge il Santuario.
La sua pubblicazione e la spedizione per 6 sei numeri annui co-
sta alla redazione € 20 in Italia, € 25 in Europa e € 35 nel resto del
mondo.
Se vuoi sostenere il Bollettino della Madonna delle Grazie puoi
fare un'offerta tramite bollettino postale sul c.c.p. 291336 inte-
stato a Basilica Madonna delle Grazie - Udine o con un bonifico sul
C.C. bancario IBAN: IT42A0200812311000020169898 BIC SWIFT:
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solo per intenzione (non vengono detti nomi) e senza date tassa-
tive. Diversamente, bisogna rivolgersi alla sacrestia del Santuario.

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