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Memorie Intorno Al Martirio e Culto Dell

Il documento descrive un libro digitalizzato da Google, ora di pubblico dominio, che rappresenta un patrimonio storico e culturale. Viene sottolineata l'importanza di utilizzare il materiale in modo legale e non commerciale, con linee guida specifiche per gli utenti. Inoltre, Google Ricerca Libri è presentato come uno strumento per scoprire libri e facilitare l'accesso a informazioni globali.

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III.
EMANUELE
VITT
BIBLIOTECA

VITTOREM
NAZIONALE

FONDO

IO
III.
DORIA

XXIII

374
NAPOLI
E
MEMORIE

Jutorno al
al Martirio e Culto

DELLA VERGINE

SANTA FILOMENA

ED ALLA INVENZIONE DEL SUO CORPO

Nel Cimiterio di Priscilla

COMPILATE

Da Monsignore

GIUSEPPE DE POVEDA

DOTTORE IN TEOLOGIA E MEMBRO DEL COLLEGIO DELLA UNI-


9
VERSITA' DI SIENA , SOCIO DELLA NOBILE ACCADEMIA ETRU
SCA DI CORTONA , DELLA REALE DI LUCCA , DELLA I. E R.
DI PISTOJA , E DI AREZZO ecc. ecc.

SECONDA EDIZIONE
CORRETTA ED ACCRESCIUTA D'IMPORTANTI NOTIZIE
DALLO STESSO AUTORE ,

M
.
M
DOME
N

FULIGNO VO
IN
TIPOGRAFIA TOMASSINI

4833.
Fondo Done XVIll

374

96824
8
Sua Eccellenza Reverendifsima

MONSIG . ANTON-MARIA

CAGIANO DE AZEVEDO

Mobile Napoletano e Spoletino

AVVOCATO DEL SACRO CONCISTORO

PRELATO DOMESTICO

DELLA SANTITA' DI N. S. GREGORIO XVI.

Protonotario Apostolico

REFERENDARIO D' AMBE LE SEGNATURE

e.

Delegato Apostolico

DELLA CITTA' E PROVINCIA DI PERUGIA ..


1
Eccellenza Reverendifsima

E a chi mai se non ∞ Voi Eccel-

Lenzo Reverendissima erano da intitolarsi,

queste Memorie , che ho l'alto onore di

offerirvi con animo rispettoso ? Se nella

prima impressione, avuto riguardo alla pa-


tria della Santa Vergine e Martire

Filomena , che si disse essere stata Bo-


mit ,
ma almens per quel nascimento , che han-

no i Santi nei luoghi , dove morte ∞ lo-


20
toglie la temporal Vita, e fa che ne

acquistino una migliore in Cielo , si rico-

vrarono sotto gli auspicj della Nobilissima


Principessa Donna Vittoria Odescalchi

nei Conti Connestabile della Ståffa ,

Dama , che alla nobiltà del sangue unisce le

più care virtù della Religione e della

Pietà ; ragion volea , che in questa secou-

da fossero dedicate a Personaggio tale , che


la medesima
avesse un qualche rapports con

Santa , almeno pel luogo , ove riposano e

le sagre sue
sono particolarmente venerate

Spoglie . Difatti , appena che il Corpo del-
la inclila Martire venne estratto dal Ci-

miterio di Priscilla , fu traslatato allo

Città di Napoli , ed a quella Capitale ,

ove la distinta Vostra Famiglia gode d'ol-

tre a quattro Secoli la Nobiltà , dacchè

da Firenze là si condusse , sostenendo i vostri

preclari, Antenati cospicue cariche sotto i

Principi Aragoneri , fu quel prezioso depo-

sito esposto nella Chiesa di Sant'Angelo

* Segno, ricevendo le primizie del pubbli-



co cults , & comeche dappoi fosse trasferits
1 pure
Mugnano , non lasciò di essere nel-

la Provincia , ove sortiste i Natali . Ma


7

is dirò d'avvantaggio . A Voi specialmen-

te dovean essere raccomandate , perchè Voi

sopra ogni altro aveste il lodevole impegno

di favoreggiare il suo Culto in Spoleto , over

allora oi copriva da Voi la carica di

Delegato Apostolico con quella universale,

soddisfazione , che vi precede qua sin dal

momento , in cui per degnazione del Sa

pientifsimo nostro Sovrano Gregorio XVI ,

foste scelto al Governo della mia Patria ,


e della sua Provincia . Si aggiunge agli

addotti motivi il desiderio , . nu


che io stesso

driva di contestare all' Eccellenza Vostra

Ama , Rappresentante dell'ottimo Principe

la devozione mia , ed il profondo rispetto ,

che in me crebbe sin ' infanzia


dall verso

L'Augusto Capo della Chiesa , sotto il di

cui felices Dominio da tauti secoli vive

Perugia , e vissero nostrim lovi , dai

quali furono lasciati noi posteri eseu,

pj di fedelissima sudditanga . Do∞ die ver


20 ue
riportaron essi encomy tali, che po-
sista ofis 1
trebbon sembrare esagerati , non fosser
8

spressi con le parole del memorabile Pon-


Y
tefice Alessandro III in un suo Breve;

voltato cosi nel volgare nostro idioma (*) .


# La Chiesa Romana nelle sue avversità

sperimenta tanto fedele il popolo di Pe-



rugia , che niente potrebbe esser aggiun-
#
" to a dar prova della sua fedeltà , ed al

cumolo de' suoi meriti , ofsia all


' accresci-

# mento dell'i suoi premj , che non sia sta-

» to ricolmo della pienezza de medesimi . Non

bavoi pertanto cosa alcuna , che corri-

spondo ai loro meriti , o che possa es-

w bere di giovamento ai loro vantaggi , per

* quanto sia grande , purché possa essere

» conceduti dalla stessa Chiesa , che do

» Noi in qualunque maniera possa esse-


nie denegata
Mon procedo più innan-

zi , dacchè nell' intertenermi a ricordare i


la
meriti , che vi distinguono e destrezza
Ꮼ Ii
e la vigilanza , che mostrate in servizio

dell'Apostolica. Sede , mi è diodetto dall'au-

(*) Ciatti Fr. Felice Memorie di Perugia Parte IV. Perugia


Pontificia Lib. VIII pag, 230, dov'è il Breve latino di Papa Ales-
sandro III.
9
torevole vostro comandamento • e da quel

la modestia , ch'è propria del vostro genio


bile , Basti adunque il detto
e generoso .
mostrare la convenienza di α-
fin qui per
ver fregiata del rispettabile Vostro Nome

e di avere trascelto un
quasta Operetta ,
tal dare a Vostra Eccellenza
mezzo per
Ama un pubblico attestato di singolare
,

stima , e di sincerissimo rispetto . Frattanto

nel raccomandarla alla protezione vostra

cortese , io sono fortunato


ben fortunato di poter ri-

petere , con profonda venerazione , che sono

Bella Eccellenza Vostra Ama

22 Settembre 1833.
Perugia li

Homo e Deomo Serv.


CARLO LIPPI-ALESSANDRI .
11
PREFAZIONE .

Nel rendere di pubblico diritto per la seconda volta queste


Memorie intorno al Martirio della Santa Vergine Filomena , non
potrà non essere di maraviglia il vedere , che ciò avviene in un se-
colo , assai sbavigliante sulle Leggende dei Santi . Egli è pur trop-
po così , essendo che i componimenti di Filosofica , e di Romantica
letteratura son l' appetita occupazione di coloro , che si dan l'aria
di gran Pensatori , e che beffardi raggrinzan il naso , qualora si
avvengono in quell' opere , che a lor senno , sono un interteni-
mento ozioso per chi le scrive , ed anche per quei , che le leg-
gono . Ma sia pur , sì come voglion essi . A noi basta di osser-
vare col naturale raziocinio , che per quanti sforzi abbia fatto , e
faccia la moltiforme miscredenza , non è mai giunta • e nè mai
giungerà a svellere dal popolo la Religione , che ha succhiata col
latte , e molto meno ad indebolire quelle pratiche di culto este-
riore , che son d'alimento alla Fede del Cristiano . E come po-
trebb' essere diversamente , se ‫ ין‬uomo 9 essendo mosso da natura-
le sentimento alla felicità , egli nella moltitudine dei mali , aii qua-
li va soggetta la nostra esistenza , è spinto eziandio a cercare i
mezzi per menomarli , e di averne anche uno scampo , se fia pos-
sibile? Tra questi mezzi non è degli ultimi la protezione de ' San-
ti , che sono posti da Dio segnale delle beneficenze ; e delle gra-
zie , che per essi spande a coloro , che gli invocano devoti , e che
li richiedono del loro patrocinio . Di quì è , che ogni Fedele ha
forte stimolo d' informarsi delle gesta de' più celebri Eroi , pei
quali si degna Dio di fare spiccare la sua grandezza , e la sua
potenza , e che nell'ammirarne il merito , e la virtù prenda fi-
ducia d'invocarli ne' suoi bisogni , e di onorarli nel modo , che
a lui insegna la Chiesa , madre e maestra di verità . Ecco la ra-
gion chiara 9 perchè in un secolo , cui son di nausea , e putiscon
di rancidume i libri , e le pratiche di pietà , e le narrazioni di
portenti , e di grazie ottenute dai Santi , hanno avuto smercio le
Memorie della Santa Vergine , e Martire Filomena sino a consi-
gliarne questa seconda impressione . Essa è stata glorificata dal suo
Sposo celeste in tante guise , e in tanti luoghi , e con segni così
straordinarj , che sembra potersi francamente asserire ch' Egli avea
serbato a scoprire il suo Corpo per infervorare il Cristianesimo alle
pratiche di Religione , per confondere la miscredenza con l'aspet-
12.
to de' suoi martirj e per autenticare con i suoi nuovi portenti
la veracità di quegli antichi , che fan corona alla Fede . Il com-
plesso di quest' idee magnifiche e grandi , entrate nella mente
degli uomini han fatto sì , che nel Regno delle due Sicilie , e
negli Stati del Romano Pontefice , ed in altre lontane Provincie
si estendesse , e si propagasse il suo Culto . Ah sì ! ne sia con-
vinto Ciascuno , che non valgon i sofismi dell ' ingannevole filoso-
fia a indebolire le prove della Religione , e a distogliere gli uo-
mini dalle reverende sue pratiche ; avvegnacchè li sofismi diletti-
cano apparentemente gli ingegni superficiali e corrotti nella mo-
rale : ma le costumanze della Religione offrono un conforto , uno
scampo , ed un sostegno nei mali della terra a lui , che tenta di
esser felice in quella guisa , che è conciliabile col sistema della
viziata natura dell' uomo .
Dopo di avere accennate le cause della seconda impressione
delle Memorie della Santa Martire , sarebbe delle mie parti ac-
cennare il metodo , che si è tenuto nello scriverle , e i Documen-
ti ai quali si sono appoggiate . Avrò soddisfatto all' una e l'al-
tra ricerca riportando il detto nella Prefazione della prima stam-
pa . Ripeterò adunque , dacchè non si può fare altrimenti , che
la Lapida esistente avanti il Sepolcro della Santa Martire nel Ci-
miterio di Priscilla , ed i suoi figurati Emblemmi sono stati il
solo Codice cui si son appoggiate le mie asserzioni . Ad essa è da
unirsi pei fatti posteriori la Relazione Storica del Reverendo D.
Francesco di Lucia stampata per la quarta volta nel 1831. Ad
illustrazione poi della Lapida , e dei Geroglifici , mi son attenu-
to al Gallonio nell'erudito suo Trattato De Martyrum Cruciati-
bus stampato in Parigi nel 1659 da Claudio Cramoissi con le Fi-
gure de' tormenti , coi quali si straziavano i Martiri , ed alle No-
te apposte dal Cardinal Baronio al suo Martirologio , non che al
Trattato di Lattanzió Firmiano De Mortibus Persecutorum nel To-
mo II delle sue Opere date in luce in Parigi nel 1748 da Gio-
vanni de Bure . Ho notate amendue quelle edizioni , perchè sono
correttissime , e indicano le citazioni a chi volesse farne un raf-
fronto . Che se in qualche passo non sono pienamente d'accordo
le mie idee a quelle dell'ottimo Scrittore della Relazione Storica ,
non è avvenuto per prurito di criticare , e neppure di oscurare
l'altrui merito , lo che non dev'essere in alcuna produzione , ma
molto meno in quelle , che hanno per loro scopo il promuovere
la gloria ed il culto dei Santi , ma pel trito dettato del Padre
della eloquenza romana : amicus Plato , amicus Socrates , sed
amica magnis veritas .
13
Tornando adesso alla presente Impressione , debbo aggiunge-
re essere stata divisa in tre Parti . Nella prima si tratta degli
Atti del Martirio di Santa Filomena , e della invenzione del suo
Corpo . Nella seconda si danno le Memorie della Traslazione del
suo Corpo da Roma a Mugnano di Nola , e della propagazione
del suo Culto . Nella terza sono descritti i Prodigi , e le Grazie
ottenute da Dio per sua intercessione . Si è detto abbastanza men
tre un Leggitore Cristiano non ha 8 mestieri di verbosi preamboli
per essere infervorato , nell' alluvione di pestiferi libri , ad occu-
parsi nella lettura di quelli , che sono diretti a dar lode a Dio
ed a proporre negli Eroi , che commendano , esempj degni d' i-
mitazione .
14
' AUTORE .•
PROTESTA DELL

Obsecuturus ea , qua par est obedientia & reveren-


tia Decretis a SSmo Urbano VIII recolendæ memoriæ
editis in Sacra Congregatione S. R. & Universalis
Inquisitionis die 13 Maii 1625 , nec non confirmatis
die 5 Julii 1634 profiteor toto animo & corde , me
nullo alio sensu quidquid in hac Opella de Sanctæ
Philomenæ Virginis & Martyris Passione , atque de
beneficiis ejus intercessione a Deo impertitis relatum
est , accipere , aut a quovis alio accipi velle , quam
quo ea solent , quæ humanæ dumtaxat auctoritati ni-
tuntur , adeo ut fides tantumodo penes me sit & c. In
quorum &c.
Perusice pridie nonas Sextiles 1833 .

JOSEPH DE' POVEDA

S. Theologiæ Doctor , Regiæ & Imperialis Se-


nensis Universitatis Collegii Socius & ab honoris
Cubiculo SS. d. n.
MEMORIE

INTORNO AGLI ATTI DEL MARTIRIO DELLA VERGINE

SANTA FILOMENA

ED ALLA INVENZIONE DEL SUO CORPO

NEL CIMITERIO DI PRISCILLA .

PARTE I.

CAPITOLO I
2
Degli Atti de' Ss. Martiri.

Appena che la crudeltà degl' Imperatori Idolatri


cominciò a spargere il sangue dei seguaci del Cri-
stianesimo , fu anche sollecito impegno de' Roma-
ni Pontefici di raccogliere le memorie di quei vâ,
lorosi Confessori , che nei sanguinosi patiboli , e
negli spietati supplici , avessero date prove della
loro costanza . Siffatte memorie denominate Atti ,
e Passionarj si serbavan gelosamente negli Archi-
(t)
vi delle Chiese , e leggevansi , correndo il dì so→
lenne del Signore , nelle pubbliche Adunanze dei
fedeli . Il primo , che si prendesse pensiero di sot-
trarre al dispergimento quelle memorie fu S. Cle-
mente ,
terzo a succedere dopo S. Pietro , nell' A-
16
postolico Seggio ( 1 ) . Tennero lo stesso stile un S.
Antero , ed un S. Fabiano ; anzi quest' ultimo sta-
bilì , che sette Diaconi , sparsi nei quattordici Rio-
ni , nei quali Roma antica era divisa ( 2) , avesse-
ro la ispezione dello scrivere accuratamente i no-
mi dei Cristiani strascinati innanzi ai Giudici per
essere condannati , ed il genere degli supplizj , che
avessero sofferto 9% e gl' interrogatorj , e le rispo-
ste , con cui avessero data testimonianza alla veri-

tà della Fede . L'arte della Stenografiu allora co-


nosciuta e comune rendeva assai facile di registra-
re qualunque discorso , e dialogo con le stesse pa-
role , con cui si pronunciava , dacchè con una so-
la cifra a
9 e con una sola abbreviatur si scriveva il
detto a disteso da altri . Che però dagli Stenogra-
fi , si trasmisero a noi le Arringhe dette dagli O-
ratori nel Foro , e le Omelie , e i Sermoni dei
Vescovi , e ci conservarono sinceri gli Atti , os-
siano i Costituti , e le Gesta de' Martiri (3) . Nè
furono i soli Pontefici Romani ad essere solleciti
nel conservare i Monumenti di coloro , che subi-
rono il martirio specialmente in Roma ; lo furono
del pari i Vescovi delle altre Provincie , dovunque si
fosse estesa la Persecuzione ; talchè Eusebio di Ce-
sarea fu il primo , per quanto apparisce , a com-
porre una Storia de' Martiri , cui si attribuì an-
che il nome di Martirologio nel 柔 senso di aver
descritti quasi in un Indice i nomi di più Santi
martirizzati .

(1 ) Vien seguita la Cronologia del Musanzio , e nelle sue Ta-


vole Cronologiche si vedano le ragioni di quanto vien qui asse-
rito. Pag. 105 Septima ætas. )
(2) Mabillon Cap. 3 ad Ordin. Rom . T. II. Musæi Italici .
(3) Baronio nella Prefazione al Martirol. Romano Cap. VI. =
Ed il Ruinart Ada Syncera Martirum & c. , e nella sua Prefa-
10000 £
zione ediz, di Roma 1731 ,
17
Ben sarebbe stato a desiderarsi , che queste
autentiche carte fosser rimaste intatte dalle ingiurie
degli anni e degli uomini . E' però da incolpar-
sene piuttosto la barbarie degli uomini , che le
conseguenze del tempo se andaron disperse
Venuto infatti all ' Impero Diocleziano ( 1 ) non tar-
dò ad associarsi per collega Massimiano Erculeo ,
creando ancora due Cesari , Galerio cioè 9 e Co-
stanzo Cloro 9 che fu padre del gran Costan →
tino . Divisa in quattro parti la signoria di tut-
to il mondo , tenne per se l'Oriente , ed assegnò
l' Affrica e l'Italia a Massimiano Erculeo , diede
l'Illirico e la Tracia a Galerio , e le provincie di
là dall ' Alpi a Costanzo Cloro . L'indole feroce
di Diocleziano congiunta al suo odio implacabi
le contro il Cristianesimo lo trasportò a decreta-
re la più sauguinosa delle persecuzioni ( 2) , che
pel gran numero delle vittime sacrificate con sevi→
zia spietata , fu distinta col nome dell' Era de'
Martiri . Non fecero altramente Massimiano Ercu-
leo in Italia , e Galerio nell ' Illirico , riputando lo-
ro legge di seguire gli andamenti di quegli , che
sebben avesse ceduto in arbitrio loro le provincie
dell'Impero diviso , pure veniva considerato sempre
qual Capo di esso . Giunse pertanto la di loro i-
numanità ad un segno di aver fatto scrivere (3) ,
che sconvolgevasi tutto il mondo , e che , ec-
"7 cettuate le Gallie (4) dall' Oriente all' occaso
27 incrudelivano tre ferocissime Tigri nel fare
2
(1 ) Ciò avvenne nell' anno 284 dell' E, V, ≈ Lattanzio de
Mortibus Persecutorum pag. 191 .
Precisa Lattanzio nel citato suo Libro de Mortibus cho
la Persecuzione incominciò nel 23 Febbrajo 303. §. 12. 198.
(3) Lattanzio nell' opera suddetta §. 16 p. 202,
(4) La Gallia , essendo al di là dell' Alpi , apparteneva a
Costanzo Cloro , che non seguì l' esempio degli altri tre nella per-
secuzione , benchè ne avesse avuto l'invito da Diocleziano . §. 15
Op, cit,
18
99 man bassa de' Cristiani ,, · Ma gli atroci Editti
Diocleziano non avevano in mira soltanto le loro
persone , volevano abolito e distrutto tutto ciò che
li riguardava . Che però s' incendiavano le loro chie-
se , e si agguagliavano al suolo le loro case : si
cercavano avidamente i sacri libri , e le scritture
di lor pertinenza , impiegandosi squisiti supplicj
e le torture a far sì , che fossero denunziate ,
consegnate ai Giudici , che dopo averle accatastate
nelle pubbliche piazze le mettevano a fuoco . È

impossibile di esprimere la perdita , cui soggiacque-


ro i Codici , e le Memorie del Cristianesimo , e
specialmente la deplorabile distruzione de' veneran-
di Atti dei Ss . Martiri . Fu tanta al certo , che

un secolo dopo a quelle tragiche sventure , applau-


dendo Aurelio Prudenzio ( 1 ) alle Corone dei Mar-
tiri potè usare in metro latino queste frasi , che a co-
mune intelligenza si sono voltate nel nostro idioma .
99 Di muta antichitade oh logro oblìo !
"" Invidiate a noi son sì fatte cose ,
99 E viene al nulla ancor la stessa fama ,
29 Dacchè le scritte carte a noi rapìo
Un sacrilego sgherro , onde istruiti
77 Dai tenaci Libretti i tardi secoli ,
99 Saputo il tempo , il modo , e l'ordine
99 Del sofferto martir , con dolci accenti
Nol mandasser dei Posteri all' orecchio ( 2 ) ...
Ad onta però de' violenti sforzi degl' Idolatri

(1 ) Aurelii Prudentii Opera cum Notis Arevalo : Parmæ


apud Bodoni T. I.
(2) O vetustatis silentis obsoleta oblivio !
Invidentur ista nobis , fama & ipsa extinguitur .
Chartulas blasphemus olim nam satelles abstulit ;
Ne tenacibus libellis erudita sæcula ,
Ordinem , tempus , modumque Passionis proditum
Dulcibus linguis aures Posterorum spargerent .
Hymn. I. Peristephanon. T. I. Op . Prudentii .
19
la Sapienza del provvidissimo Iddio annichilò i de-
siderj degl' empj , e per altre strade imprevvedute
dall' uomo , trasmise ai posteri la memoria dei co-
raggiosi Atleti della sua Fede , a dei trionfi , che
avevano riportati . Che però essendo stata costumanza
degli Antichi di onorar con Epitafi e Lapidi i sepol-
cri dei trapassati , con ricordare in esse il nome , la
condizione , e le gesta del defonto , altrettanto si
fece dai Cristiani , che o dal paganesimo eran ve-
nuti al Vangelo , o ne avean avuto esempio dai
loro Maggiori . In mezzo a quelle sanguinose stragi
non perderon di vista le morte spoglie dei Cam-
pioni uccisi pel Nome di Gesù Cristo , e se a lo-
ro riusciva di sottrarle dai Pagani , le depositava-
no nei sepolcreti scavati nelle Catacombe , sulle
quali si parlerà più sotto . Chiudevan l'entratura
dei loro Depositi con tavolozzi di figulina , o con
lastre di marmo , e segnavan sulla superficie con
matita rossa il nome del Martire ivi chiuso , ed
esprimevano con geroglifici gl ' istrumenti che e-
ransi usati nel dar loro il martirio . Questi monu-
menti dissotterrati in appresso scoprirono le me-
morie , ed i nomi degli innumerevoli Eroi massa-
crati nelle celebri dieci persecuzioni , e supplirono
alle relazioni , ed agli Atti , che erano forse peri-
ti nel massacro fattone da Diocleziano , e Massimia-
no ,
dei quali si attribuì a lode in Lapide paga-
na (1 ) laver esterminato il nome dei Cristiani.
Altrettanto sarebbe avvenuto alla memoria illustre
della Santa Vergine , e Martire FILOMENA , se non
si avesse avuto un indirizzo dal sepolcrale Epitafio ,
che fu scoperto col venerando suo Corpo nelle Ca-
tacombe , ossia nel Cimiterio di Priscilla . Essendo
fregiato del suo nome , e di più simboli , allusivi
agli strazi da lei sostenuti , ci apprestò il compen-
(1 ) Presso il Baronio Ann . Eccl. T. III. è riferita una tal
Lapide .
20
dio delli suoi Atti , e quasi ci porse uno spiraglio
di luce per iscoprire l'ordine , il tempo , e l ' acer-
bità de' suoi patimenti , che nelle tenebre di più
secoli restavan avvolti .

CAPITOLO II.

Delle Catacombe , e del Cimiterio di Priscilla .

Quelle sotterranee Grotte che si ammirano


nei d'intorno di Roma , sono le Catacombe , ri-
cordate poc' anzi . Chiunque s' inoltra in esse , Co-
nosce dalla irregolarità dello strato , sul quale pas-
seggia , che più per caso di quel che per umano
artificio furon aperte nelle viscere della terra . Co-
munemente se ne attribuisce l'origine al lusso ፃ
ed all' ambizione de' Romani , che volendo gran-
deggiare nelle sontuosità delle fabriche , e degli e-
difici presero ad aprire le cave del vivo tufo e

le vene della sabbia , situate in poca distanza del-


la Città , onde estrarne i materiali ch ' erano neces-
sarj al loro d' uopo . Non dev' esser di meraviglia,
che l'andamento di quelle oscure caverne si esten
7
da a più miglia , e che le interne strade si di-
ramino in tortuosi intricati viottoli , non dissimi-
glievoli a labirinto non favoloso . Fu ciò opera
de' Cavatori , che approfondando le escavazioni del
suolo vennero a formarne viali sì angusti , che
volendo proceder avanti è di mestieri andar uno
dinanzi e l'altro dopo . Quel che sorprende è il tro-
vare in quel bujo scavamenti fatti a guisa di abita-
l'une
zioni sovraposte l' une alle altre , e spaziose sale
cosicchè nell' insieme queste Catacombe presentano
un' altra Roma sotterranea . E appunto con simi-
le titolo ne scrisse il Bosio una Storia ( 1 ) , ac-

(1) Roma sotterranea presso il Grignani 1650.


21
cresciuta poi dall' Arringhio ( 1 ) , siccome di quelle
1
strade trattò a parte l' erudito Giuseppe Mariano .
Partenio nella sua bell' Opera ( 2) le Vie Sacre
di Roma ..
. Incerta è l'etimologia del nome Catacombe .
Il Cardinale Baronio scrittore di grande autorità
nella erudizione Sacra pensa , che sia un compo-
sto di due voci greche KATA , e TYMBON , e-
quivalenti a dire JVXTA TUMBAS , ossia in
volgare idioma LUOGO VICINO AI SEPOL-
CRI (3) . Pare , che si confermi il di lui senti-
mento da un passo di Cicerone nel terzo libro
delle Leggi (4) . Osservando egli ch' era stata pre-
scritta da Solone una pena per coloro ? che aves-
sero violata o demolita una sepoltura , aggiunge
,, io stimo " che questo significar si volesse col
" termine tymbon . * Quindi è che Catacomba vien
a dire Luogo delle Sepolture , ricevendo per me-
tonimia il nome dall'uso , a cui si fecero servire
quelle sotterranee chiostre . E a dir vero essendo
vietato per legge delle dodici Tavole il seppelire
alcun cadavere dentro Roma , ne avvenne , che du
rante la Idolatria usassero i Pagani di farsi inuma,
re lungo le pubbliche Strade (5 ) , o nei Predj . di
loro pertinenza , o nei luoghi di proprietà de ' loro

(1) L' Arringhio voltò in latino l'Opera del Bosió , e l' ac-
crebbe di due Libri con le stampe del Mascardi 1751 .
(2) Sotto il nome di Giuseppe Mariano Partenio si nascose
il Gesuita Giuseppe Mazzolari di Siena , che appositamente allu+
dendo all' agnome di Civitas Virginis dato a Siena sua patria ,
s'intitolò Mariano Partenio . Stampò l'Opera intitolata Vie Sa-
cre in Roma presso il Salomoni nel 1780.
(3) Baronio nelle Note al Martirologio sotto il 10 Gennajo .
(4) Nelle Opere Filosofiche di Cicerone T. II. Lib. III. De
Legibus pag. 431. Edit. Gusph. Lugd . 1551 . I
(5) Bergier : Storia delle Grandi strade dell' Impero Roma-
ho T. I.
22
padroni trattandosi di liberti , e di servi . Fu ne-

cessario adunque ai Cristiani fin dal momento , in
cui fu promulgato il Vangelo in Roma , che abbor-
rendo di aver comune profano sepolcro co ' Gen-
tili , e con i Giudei cercassero di averlo in dispar-
te , ed in situazione tale da non essere scoperti ,
e da non essere mescolati coi cadaveri dei defonti
estranei alla loro comunione . Scelsero pertanto quei
sotterranei Recinti , che distanti qual a due , qual a
più miglia dalla Città ( 1 ) erano conformi alle Leg-
gi di non seppelire alcun Defonto nell ' abitato . In
tal guisa l'infinita sapienza avea fatto servire agli
occulti suoi disegni le opere dell' orgoglio umano
e molti secoli avanti il nascere del Cristianesimo "
e le spietate persecuzioni , Dio avea preparato nel
bujo di quei penetrali un ricovero a suoi Fedeli
e per sottrarli alla rabbia dei loro nemici , e per agio
da riunirsi agli Atti di Religione , e del mistico Sa-
crificio , e per ripostiglio da seppelirvi in pace i
cadaveri de' martirizzati suoi Santi . Che però nel-
le Ecclesiastiche Cronache le Catacombe furon det-
te Grotte Arenarie , dall'essere state scavate nel-
le vene dell' arena , e Cimiterj , altra voce greca
che in lingua nostrale corrisponde a Dormitorio per
accennare di essere ivi sepolti quelli , che dormen-
do nel Signore , aspettavano lo squillo dell' angelica
tromba per isvegliarsi a novella vita . Trovandosi
poi nell' internarsi più addentro Cenacoli , e Stan-
ze spaziose ornate di pitture , e di geroglifici rap-
presentanti le Storie dell' antico , 1 e del nuovo Tes
stamento , descritte dappoi , e spiegate da uomini
intelligenti ( 2 ) , si conosce essere stato questo il

(1 ) 11 Panvinio nel Libro de Cameteriis Urbis dà il nove-


ro , e la lontananza dei Cimiteri di Roma .
(2) Boldetti Osservazioni sopra i Cimiterj de' Ss. Mm, T. I.
Bonarotti Vetri Cimiteriali &c.
23
luogo in vece delle Chiese di cui mancavano per
l'adorazione , e per celebrare i divini Misterj .
4 Più spesso però le Catacombe son ricordate
con una specifica denominazione , presa dalle Stra-
de Consolari , presso le quali restavano , o dal fon-
do del proprietario , o dal benefattore che avesse
cooperato a farle ricetto de' Martiri . Quindi sono
rammentati i Cimiterj di Pretestato , di Lucina
e di Callisto con l'indicare , che restavano nella
Via Appia , nell' Aurelia , e nella Nomentana ( 1 ) .
Uno però de' più celebri sia per la sua antichità .
sia pel nome della sua fondatrice fu quello di Pri-
scilla posto nella Via Salaria , tre miglia lontano
da Roma nel luogo detto in Cubiculo claro . Pru-
denzio nel suo Poema contro Simmaco ci ha la-

sciato memoria di questa Via famosa per i sepol-


cri , de' quali abbondava . Si danno i suoi versi (2)
così volgarizzati da noi .
ง Perchè li Mani
Dei Padri Dei d'esser
i Monumenti tu ilneghi
stessi ?
provano .
22
Leggo i tagliati marmi , ed ivi sculto
99 Trovo alli Mani Dei , lo trovo ovunque
99 Degli Antichi si serba il freddo cenere
In la Latina , o in la Salaria Via ,
29 Che dagli spessi Avel han grave il dosso .
Essendo qui rimasto inosservato , ed ascoso
almeno per mille e cinquecent' anni il Corpo della
Vergine , e Martire SANTA FILOMENA , non si
reputi da chi ha rugoso cipiglio un apparecchio di
superficiale erudizione il dar ragguaglio di tal Ci-

(1 ) Panvin. De Camet. Urbis N. II . XV. III.


en (2) Ecce Deos Manes cur infitiaris haberi ?··
Hotely Ipsa Patrum monumenta probant : Diis Manibus illic
970 Marmora seda lego quacunque !Latina vetustos
Custodit cineres , densisque Salaria bustis .
Prudentius contra Symmachum. Lib. I. v. 10. )
24
miterio , quand' anzi nella mancanza degli Atti del-
la gloriosa Martire si rende necessario , e poco men
che essenziale il farlo per apprestar fondamento al-
le cose , che son da narrarsi .
Lasciata in disparte la Priscilla di cui parla-
no gli Atti Apostolici , e San Paolo nella sua pri-
ma lettera a quei di Corinto , che è affatto estranea
al nostro assunto , si fermi l' attenzione sopra la
Priscilla contemporanea agli Apostoli , che fu nobi-
lissima Matrona Romana , e commendevole nei fa-
sti della Chiesa . Ella fu che impiegò le sue SO- >

stanze in gran parte nell ' opera del Cimiterio nella


Via Salaria , e da lei prese la sua denominazione
Di ciò fan testimonianza Damaso , ed il libro dei
Censi della Biblioteca Palatina nel darci contezza ,

che ivi ebbero sepoltura le Sante Vergini Pudenzia-


na , e Prassede , che ebbero la stessa Priscilla per
loro Ava . Torna in acconcio il riferire qui l' Elo-
gio , che di questa piissima Dama fa il Cardinale
Baronio nel Martirologio sotto li sedici di Genna-
jo . Ecco tradotte le stesse sue parole ( 1 ) ,, In Ro-
,, ma è il natalizio ) di Santa Priscilla , che ven-
97 dè tutti i suoi beni , ed impiegò se stessa in
97 servizio de' Martiri .

CAPITOLO III.

Della Sepoltura de' Ss . Martiri .

A dritta , ed a sinistra di quelle lunghe e tor-


tuose strade , che servivano a camminare in quegli
oscuri sotterranei fu il luogo della Sepoltura de' Ss.
Martiri . D'amendue i lati di quegli angusti viottoli
erano disposte le nicchie ossian i loculi , dove si

(1) In Notis ad Martyrol. die cit,


25
riponevan colla massima riservatezza i corpi de' Mar-
tiri , o gli avanzi delle lor ossa , o le ceneri , che
gli superstiti amici , o congiunti avean potuto racco-
gliere non senza grave lor rischio . E ' noto , che i
generosi Confessori di Gesù Cristo ora furon con-
sumati a fuoco lento racchiusi nelle sartagini di
rame o di ferro , ed ora furon gettati nelle avvam-
panti cataste , e che non di rado furono esposti ad
essere sbranati dalle tigri , e dai leoni nell ' Anfitea-
tro . Le Reliquie , che di loro restavano , s'invola-
vano col favor della notte dagli occulti Cristiani
oppure quasi preziose gemme , e carissimi pegni si
riscattavano con lo sborso di contanti dai Manigol-
di ,, per darle ad onorata sepoltura . Che però , quan-
do il defonto avea sostenuto il martirio per la Fe
de di Gesù Cristo , apponevano al di lui Sepolcro
il trionfale segno della Palma , e vicino al di lui
capo racchiudevano col corpo Ampolla di vetro ,
od un Vascolo di creta , dove aveano raccolto il
sangue , C o mentre si versava dalle impiagate sue
membra , o che aveano spremuto dalle spugne , e dai
pannillini intrisi in esso nell' esserne bagnato il ter-
reno secondo che Jci attesta Aurelio Prudenzio . Col-
locavan ivi , quando a lor riusciva d' averli , gl' i-
strumenti , che aveano fatto scempio 3 delle lor car-
ni . Serravano poi l'ingresso di quelle nicchie , ossia-
no sepolcri con pietra di travertino , ma più spesso
per la povertà de' tempi con tavolozze di terra cotta
sulle quali imprimevano a graffito col pugillare , o
AHOUS 48978 ***
con altro ferro oltre il monogramma la figu
&
"
ra dell' Ancora , o degli istrumenti 1;del sofferto sup-
plicio , il nome , e la qualità del Martire , con qual-
che pietosa acclamazione . Tal era PAX TIBI ( 1 ) ,

(1 ) Nel T. I. pag . 449 del Monumenti Vaticani in Roma 1831 .


26
oppure BENE TIBI SIT . (1 ) , ed anche oltre
quella di raccomandarsi alla di lui intercessione 9
e preghiere (2) DVLCIS ANIMA PETE ET
ROGA PRO FRATRES ET SODALES TVOS
davan loro l'estremo addio con augurar , che
avesser vita nel goder Dio : VALE VIVAS IN
DEO DVLCIS . Costumavano del pari di murare
nel d'avanti lucernette fatte di figulina , che si
accendevan o nel giorno anniversario del martirio ,
o nel farsi orazione avanti quei venerandi sepolcri .
Nè le divisate memorie erano scolpite con lo scal-
pello , quantunque di alcune se ne trovino esempj :
le più furono tinte col minio , o col cinabro sulla
creta จ o sul sasso 9 come si usava fin da remotis-
simi tempi secondo l'asserzione dello storico Pli-
nio ( 3) . Anche in questo rapporto la Provvidenza
si mostrò gelosa di conservare pel giro di lunghi
secoli il nome degli intrepidi Atleti , che avean con-
fessato al cospetto dei Tiranni la verità della Reli-
gion Cristiana , e sebbene quegli Epitafi , C e quei
geroglifici fossero formati con deboli tinte , e stas-
sero nella umidità di quelle spelonche , pure non
si cancellarono mai , nè venner meno in tanta di-
stanza di età .
Ε non fu a caso , che dai primitivi Cristiani
si tenesser quelle precauzioni , che abbiam descrit-
te di sopra Voller essi distinguere i sepolcri de-
gli uni , che con morte violenta aveano consumato
il martirio , dagli altri , che avean confessato il no-
,?
me di Gesù Cristo , e ne avean anche sostenuto i
tormenti , e le carceri , ma poi per morte natura-
le erano trapassati in pace , rifugiatisi in quelle ca-
(1) Aldi Ortografia pag. 391. Num. 14. Venetiis 1566g

Pauli Fil.
(2) Bonarrotti Vetri Cimiteriali pag. 167.
(3) Histor. Natural. Libr. XXXII . Cap. 6.
27
verne . Abbiam voluto toccar di passaggio siffatto

punto , onde i detrattori delle Reliquie dei Santi


Martiri , che affettando zelo per la purità del cul-
to , usano di una dannevole critica , siano convinti
delle circospette cautele , con cui si regolò sempre
la Chiesa nell' accordare a qualcuno il titolo e gli
onori di Martire . E chi non sà che Martire signi-
fica testimone , e Martirio testimonianza , nel qua-
le senso la sola Cattolica Religione ebbe veri ed
innumerevoli Martiri ; uomini cioè magnanimi , che
si sacrificarono nella vita , e nelle sostanze per su→
gellare col loro sangue le verità dal Vangelo in-
segnate ?

CAPITOLO IV.

Della Invenzione del Corpo di S. Filomena


e dell' Ampolla del maraviglioso suo Sangue .

I Depositi de' Ss . Martiri , secondo che sem-


bra al Padre della Storia Ecclesiastica ( 1 ) , resta→
rono inviolati sino all' età di Carlo Magno . Fu
allora , che in benemerenza de' luminosi servigj da
lui prestati all' Apostolica Sede , con averla sottrat-
ta alle continue violenze , ed alle usurpazioni dei
Longobardi , gli si accordò dai Sommi Pontefici 9
di potere estrarre dalle Catacombe , e portar fuori
di Roma i Corpi de ' Santi Martiri ; lo che sin a
quell'epoca era stato inaudito . Resta nel Registro
di San Gregorio Magno la lettera da lui scritta a
Costantina Augusta (2) adducendo le ragioni di
averle negate le Reliquie da lei domandate .
La circospezione dell' antica disciplina rappor-
to alle Reliquie dei Martiri camminò di pari passo

(1) Baron. in Notis ad Martyrol. ad 15 Junii .


(2) Nel T. IV. Operum Edit. Maurin. fol. 30.
28
con l'esatte indagini sull' ammettere o no nel ruo
lo dei Martiri quelli , dei quali si trovavano i cor-
pi nei Sepolcreti , ossiano Avelli dei Cimiterj . Non
bastava di rinvenirli in quei Depositi , e neppur
coll ' Epitafio , in cui si annunziasse essere gli avvan-
zi del corpo , oppure il corpo di di un
un Martire : si
esigeva molto di più . Erano necessarj i segni in-
controvertibili del sostenuto martirio , oppure gli
atti della sua passione , da essere discussi ed ap-
provati da uno , o da più Vescovi . E ' nota l'antica
formola Martyr vindicatus per indicare un Mar-
tire già riconosciuto tale , e di cui non restava al-
cun dubbio per non asserire , che fosse ascrit-

to al ruolo dei Comprensori celesti ( 1 ) . Egli è


questa l'origine de ' Processi , che si premettono
alla Canonizzazione . Ma non è mio intendimento
il trattare a disteso di sì importante materia . Ba-
sti -per chiuder la bocca , se fia possibile
agli in-
sipienti , de' quali è proprio di bestemmiare tutto
ciò che non intendono , l' aver accennate le costan-
ti regole , che si son osservate 2 anche precedente-
mente alle Tridentine leggi , nel giudicare veri e
genuini Corpi di Santi Martiri quelli , che si sono
scoperti , e si scuoprono nei Depositi dei Cimite-
rj di Roma . Fu opera dei Sommi Pontefici il pre-
scrivere un più imponente apparato a quelle disa-
mine . Costituiti da Gesù Cristo Regolatori e Mae-
stri di tutto ciò , che spetta alla disciplina , ed al-
la Fede disposero , che una Congregazione , cui
diedero il titolo delle Indulgenze e Sacre Reli-
quie , composta de ' più Dotti fra gli Eminentissi-
mi Cardinali , e della Prelatura , non meno che
• del fior dei Teol
e ogi , e Canonisti col rango di
Consultori , tutti rispettabili per dottrina 2 e pietà

(1 ) Baron. in Notis ad Martyrol. sub die 4 Martii . Benedi-


Aus XIV de Canoniz. & Culto Ss. T. I. C. 2. [
29
avesse il carico di esaminare , é decidere sugli og-
getti prenotati in avanti . Sarebbe error grossolano
il darsi a credere , che a caso od a capriccio si
facessero quelle escavazioni per trovare i Corpi dei
Santi Martiri . Non è così . Son anzi affidate dalla
Camera Apostolica a soggetti d'integra coscienza
e di conosciuta probità , vincolati con giuramento
a rintracciarli in quelle oscure cavità , e di non
"
estrarne neppure minima particella sotto pena
di scomunica . Nè si accingono soli a far tali ri-
cerche . Hanno sempre la sorveglianza di perito
Ecclesiastico deputato a tal duopo dal Cardinale
Vicario in Roma ( 1 ) . Non prima viene alla lu-
ce uno di quei Santi Corpi , che si perlustra-

con sottile scrutinio gl' indizj , che deggiono


concorrere a qualificarlo corpo di un Martire . Si
osserva specialmente se esista nel suo loculo l' Am-
polla , od il vasetto col sangue , o che sia tinto
del sangue , oppure la Palma , che giusta il De-
creto di Clemente IX sono indubitati segni del

consumato Martirio ( 2) . Attesta peraltro il Fa-


bretti , che avendo avuto per più anni l'incarico
di esaminare i Sepolcri de ' Ss . Martiri , egli ten-
ne per unico certissimo indizio del Martirio l' Am-
polla , ed il vaso col sangue , o tinto del colo-
re del sangue (3) . Se mancano quei segnali si
racchiude di nuovo il Sepolcreto , e non si tocca
mai più se poi non lascia alcun dubbio della sua
verità , allora sono trasportate le sacre ossa al te-
soro delle Reliquie , ove si conservano per appa-
gare le istanze , che tratto tratto se ne fanno al

Sommo Pontefice dai Principi e Vescovi del Cri-

(1) Benedetto XIV. De Canoniz. T. IV. Cap. 28 .


(2) Decreto del 10 Aprile 1668 , presso il Boldetti nelle Os-
servazioni sopra i Cimiterj Libr. I. C. 45.
(3) Inscript. Antiq. Cap. 8 p. 555.
30
stianesimo . Non sò quale schizzinoso soffistico po-
tesse domandare una assicurazione più cribrata di
questa a determinare il suo assenso per credere
*
la realtà delle Reliquie de' Martiri ?
Venendo adesso alla Invenzione del Corpo di
Santa FILOMENA , è da sapersi , che nel conti-
nuar le perquisizioni dei Corpi Santi nel summen-
tovato Cimiterio di Priscilla piacque a Dio di ma-
nifestarlo . Correva il giorno venticinquesimo di
Maggio ( 1 ) dell' Anno Ottocentodue dopo il Mille ,
ed era l'anno secondo del memorabile Pontificato
di Pio VII , allorchè nel ramo , che si estende
sotto la nuova via Salaria , venne a scuoprirsi l'E-
pitafio , che chiudeva il Deposito del di Lei ve-
nerando corpo , marcato di molti simboli coloriti 9

con minio 2 o cinabro , esprimenti la serie e la


qualità de' suoi supplizj , e quel che più monta il
suo proprio nome , secondo che vien espresso dal-
la Incisione nel Cap . V. di queste Memorie . L' e-
nunciato Epitafio era di terra cotta come il sono

per lo più siffatte lapidi trovate nei Cimiterj . Nel


rimuoverlo per aprire il sepolcro fu creduto lastra
di un solo pezzo , avente la dimensione pel lungo
di palmi sei e mezzo . Si conobbe però in appres-
so , ch' era un composto di tre intere tavolette di
argilla cotta , e che due di queste avean per il
largo la misura di un palmo e un quarto , man-
cando qualche mezz' oncia a quella di mezzo , on-
d'essere eguale alle due laterali . Aperto il Depo-
sito apparve lo Scheletro della Santa , e presso al-
la testa l'Ampolla di vetro col sangue , il di cui

recipiente fu giudicato capace di dieci e più oncie


di liquore . Sebbene nel collocare ivi l'Ampolla
avessero cercato di assicurarla con una cinta fatta
di calcina , nondimeno fu trovata per metà intera ,

(1 ) Relaz. Comp. pag. 28 N. 1.


31
e per metà infranta 9 e quasi vuota del sangue ,
di cui appariva macchiata al di fuori . E da con-
getturarsi con tutta probabilità che tale Ampolla
fatta di forma ovale è somiglievole a quelle tante
trovate nei Cimiterj the dal Boldetti , e dal Bonaroti
(1 ) fosse piena del sangue , giacchè uscito fuori
dal la fra ttu ra sec ond o che appariva nella sommità
ven ne in parte a sparge rsi dentro la sepoltura , ed
in parte si congelò col rozzo cemento , che la cir-
condava . Vicino all' Ampolla si trovarono i fran-
tumi della superiore sua parte tinti di sangue , e
con ciò sì avvalorò la congettura ' che pieno ne
fosse stato quel recipiente .
Frattanto non restando alcun dubbio che lo
scoperto Scheletro , non fosse il Corpo d' invitta
Martire , si ordinò da Monsig. Giacinto Ponzetti
Custode delle Sacre Reliquie , che fosse estratto
dall' Avello , e che le ossa , e le ceneri entro de-
cente custodia fossero trasferite al Tesoro delle Re-
liquie . Arrivate colà furono chiuse , sì come è sti→
le 9 in quattro diversi Involti
' ed essendo dispo →
ste a più strati con simetria in mezzo a bianca fi→
nissima hambagia furono segnati in più parti con
autentici Suggelli impressi in cera ispanica . Ecco
la ripartizione delle sant' Ossa , e delle ceneri del-
la illustre Vergine e Martire .
In uno di quegli Involti stava chiusa la vene-
2
randa sua Testa , che nella mascella superiore ser-
bava ancora intatti i suoi denti . Appariva molto
infranto il Cranio , le di cui cicatrici , si come mo-
strano le loro vestigia , che ancor restano , furono
forse causate dagli strapazzi , e dagli insulti , che
al dire di Sant' Agostino si usavano dai Manigoldi

(1 ) Osservaz. sopra i Cimiterj dei Ss. Martiri . Libr. I. Cap.


31 p. 149. Bonaroti Osservazioni sopra alcuni frammenti di Va-
si antichi di vetro , trovati nei Cimiterj di Roma ec.
32
anche dopo morte contro i corpi dei Martiri in on-
ta al nome di Cristiano ; oppure dai colpi scaglia-
ti dallo spietato carnefice sulla testa della innocen-
te Verginella , impaziente di trarla presto a mor-
te . Ciò si faceva da quei ribaldi , quando per la
qualità del supplicio i Martiri non morivano ad un
tratto , ma venivan meno lentamente , e con una
tarda agonia ; temendo " che potessero ricuperare

la guarigione . Di quì abbiamo sospettato , che la


Beata Filomena non consumasse il suo Martirio
con la decapitazione , di cui non apparisce alcun ve-
stigio tra i simboli del suo Martirio , ma coll ' esser
trafitta da Lancia nel petto ; del che nè è indizio la
figura Num . 5 della Lapida ; nel qual genere di
morte si rende più facile raccogliere il copioso
sangue , che fu racchiuso nella descritta Ampolla .
Intorno a questo c' interterremo altrove . Negli al-
tri tre stavan riunite le ossa 9 e le ceneri del di-
sciolto suo corpo , non essendo la incorrutezza del-
la carne argomento della santità . E ' però d' avver-
tire che le Ossa , le più grandi cioè , eranò intere ,
e tenerissime , ed assai fragili : e che il colore del-
la cenere indicava essere cenere di carne in polvere
ridotta . Nel quinto Involto si trovava il Vaso del
sangue , con la sua cinta di calcina all' intorno , che
nello scavarla dal sepolcro fece sì , che si franges-
se il vaso in modo , che restò integro il solo fon-
do . Questa porzione che è tenacemente unita al
suo cemento fu racchiusa nell' Urnetta che è di-
segnata vicino alla Santa nelle Immagini , da cui è
rappresentata nell ' odierna sua Tomba .

CAPITOLO V.

Dell' Epitafio della Santa : sua Illustrazione .

Fu notato in avanti , che l' Epitafio della Se◄


33
poltura , nella quale si trovò chiusa la spoglia del-
la Santa Martire , chiamato dal Partenio ( 1 ) un
monumento singolare affatto , essendo di creta cot-
ta , apparve sulle prime per la sua consistenza ,
lastra di un solo pezzo , e che in appresso si co-
nobbe essere un composto di tre tavolozze lateri-
zie . Sopra di questa lapide cretacea , e grezza e-
rano stati dipinti col minio , o cinabro i simboli
del martirio , ed il vero nome di essa , con l'ac-
clamazione PAX TECUM , dandoci così il com-

pendio degli atti della sua passione . Difatti fissan-


do l'occhio sopra l' Incisione rappresentata nell'
annesso Rame ( pag. 48 ) apparisce ben chiaro
che quattro diverse specie di atrocissimi tormenti
lacerarono le delicate sue membra , secondo che
mostreremo nel Capitolo ottavo .
Oltre la esposta singolarità lo stesso Epitafio
somministrò al sullodato Partenio certa vaga opi-
nione sulla maniera , con cui suppose , che fosse
scritta la epigrafe LUMENA PAX TECUMFI ,
sulla quale si espresse con queste parole ( 2) 99 Si
osservi la singolare maniera di scrivere dalla ma-
99 no destra alla sinistra , dalla similitudine dell' a-
,, ratro de' bovi , i quali fatto un solco ne inco-
22 minciano un altro , camminando a rovescio , e
99 dello scrivere in questa forma ne abbiamo l'uso
99 antichissimo da Caldei , Fenici , Arabi , Ebrei
,, e ben anche qualche volta dai Greci 99
Non v' ha dubbio essersi usata tal maniera di
scrivere denominata a bustrofedo dai popoli più an-
tichi , e senza ricorrere per averne gli esempj al-
l'Oriente , bastava aprire l'Opera dell ' eruditissi-
mọ Lanzi (3) , e ne avrebbe trovati non pochi di
3

(1) Vie Sacre T. III. cit. di sopra .


(2) Partenio loc. cit.
(3) Saggio di Lingua Etrusca , Tom, I. Cap. 5 §. 3.
54
quel Popolo stesso , che abitò pel primo la nostra
Italia , almeno nel tratto dalla Macra al Tevere
La difficoltà però sarebbe di provare , che conti-

nuasse lo scritto a bustrofedo sino al principio del


quarto secolo del Cristianesimo , al quale spetta
l'epitafio di Santa FILOMENA , quando dal citato
ch . Lanzi ci è assicurato , che venne meno prima
della guerra del Peloponeso , vale a dire quattrocento-

trentun anno avanti l'Era nostra Volgare . D'al-


tronde sembra una incongruenza imaginarsi quel-
l'uso antichissimo di scrivere nel ripartire il no-
me di LUMENA ... FI cominciando a leggerlo dal-
la ultima sillaba a destra retrocedendo a sinistra "
e poi veder trasandata la costante ortografia dei
Latini nei nomi Greci , o di Greca origine , per le
di cui regole si esigeva , che la iniziale di Filumena
fosse il digamma, ossia il pi aspirato , e non la sempli-
ce effe all'uso latino . Prescindendo ancora da siffat-
ta eccezione , a noi pare , che l'epitafio non sia
vergato nè da dritta a sinistra , secondo lo stile
degli Etruschi , nè a bustrofedo , che si alternava
da destra a sinistra , e da sinistra a destra , come
sono i solchi stampati da buoi , d'onde trasse il
suo nome . Dietro gli esposti principj è assai faci-
le il farne un riscontro .
Più ovvia , e più naturale è la spiegazione ,
che vien suggerita dallo stesso epitafio ? ogni
volta , che si attenda al luogo , ed al modo con
cui si racchiuse il Deposito della Santa Marti-
re . Già si disse , che l'intiera Lastra sepolcrale
era composta di tre tavolozze di terra cotta , e che
sù d'esse semplici e grezze erano stati espressi col
minio , o cinabro l' Epigrafe ed i Simboli del sof
ferto martirio . Qui non occorre gran
gran discussione
per apprendere , che combaciandosi nel mezzo le
tre tavolozze abbisognavan di fermezza le due di
35
fianco per chiudere stabilmente l'incavo avanti cui
doveano stare , e che ciò non si ottenea se non coll'
incalcinare gli angoli a destra e sinistra della La-
pida . Quindi è , che nel toglierla dal suo posto ,
forzata forse dai cavatori , venne a screpolarsi laक
stuccatura degli angoli delle tavolozze a destra e
sinistra , ed a scrostarsi le due sillabe PHI nel prin-
cipio , e FI nel fine senza avvertirlo gli astanti per
la tenebrosità di quei sotterranei . Abbiamo detto il
FI nella fine , quando regga doversi leggere FIAT
voce , che non è inusitata nei monumenti de ' Cristia
ni , giacche potrebbe essere , che svanita la tinta
la iniziale S. in iscambio di F , offrisse un elemento
della voce SIT comunissima nella epigrafìa latina .
Del resto quest' insigne epitafio che fu rimosso
dal Sepolcro della Santa Martire passò ad avere po-
sto tra le altre Iscrizioni Cristiane del Collegio Mas-
simo de' Gesuiti , ove rimase sin a tanto , che piac-
que alla Santità di Pio VII , che fosse trasferito al te-
soro delle Lapidi Cristiane nel Vaticano , Ma non
andò guari , che Iddio glorificatore de ' suoi Santi
dispose , che per un mezzo si può dir prodigioso
fosse mandato in dono ad ornamento della Cappel-
la , dove in Mugnano si venera il Corpo della Santa
Martire , ed ha solenne culto non solamente dagli
abitanti del Regno di Napoli , ma dalle Città an-
cora dello Stato Pontificio , ed in tutte quelle parti
dove è penetrata la fama delle meravigliose grazie di-
spensate da Dio per sua intercessione . A buon di-
ritto adunque sì prezioso autentico Monumento me-
ritò di essere distinto con ogni riguardo . Racchiu-
so in ricca cornice dorata con cristalli , che gli stanno
d'avanti , difeso da imposte di legno , da chiuder-
si al d'uopo , e che son ornate di fregi d'oro e
da pitture , fu situato non lontano alla Cappella do-
ye è il Beato Corpo di Santa FILOMENA , che
per
36
XVI Secoli lo santificò col suo contatto . Nel di

sotto si legge scolpita in gran Tavola di marmo con


altre due Epigrafi l' appresso Iscrizione volgarizzata
a maggior gloria dell' inclita Eroina " e che per la
prima volta è pubblicata coi torchj ( 1 ) .

La Suddescritta Sepolcrale Lapida Della San-


ta Vergine E Martire Di Gesù Cristo FILOME-
22 NA Chiudeva Il Di Lei Deposito Nelle Catacom-
be Dell' Alma Città Di Roma . Dappoi Per Mu-
99 nificenza Del Sommo Pontefice LEONE XII . Coo-
99 perando il Padre D. Salvatore Pascale De' Pii O-
,, perarj E Monsignore Filippo Ludovici Sacerdote
99 Romano Questo Sacro Venerando E Singolare
Monumento Fregiato Di Simboli E Figure Fu
99 Dato In Dono Alla Cappella Della Stessa Santa
27 E Qua Fu Mandato li IV Di Agosto Nell' An-
,, no Della Nostra Redenzione MDCCCXXVII .

CAPITOLO VI.

Del Nome di Filomena e della età


in cui ebbe il Martirio .

Benchè il nome di Filomena sia di greca eti-


mologia , pure non somministra sufficiente indicio
a concludere , che Ella debba aggiudicarsi a quel-
la Nazione . Sono frequenti i nomi Greci nelle I-
scrizioni latine dell' uno e dell' altro sesso , fu-
rono posti in uso dagli stessi Romani dopo che la

(1 ) L'autografa Iscrizione , come si legge in Mugnano , è


rapportata in fine .
37
Grecia divenne loro Provincia . Se interpetrar si vo-
lesse letteralmente il nome di FILOMENA , è da
dirsi , che PHILOMENIN greco corrisponde a quel-
lo di AMATA , talchè HAGIA PHILOMENIN vo-
glia dire lo stesso che latinamente , SANCTA
AMATA .
Dal Cardinale Baronio nelle Note del Marti-
rologio nel 29 Novembre si dà contezza di un S.
Filomeno martirizzato in Ancira della Galazia 3 tra
il ducento settanta , e ducento settantacinque nella
nona persecuzione sotto l'Imperatore Aureliano ,
e ci avverte , che i di lui Atti nel Menologio Gre-
co sono conformi a quelli de' Latini ( 1 ) . Antece-
dentemente avea ricordato un altro S. Filomeno (2)
Martire con due Compagni in Eraclea , Città del-
la Tracia , intorno al quale non ha particolare an-
notazione . Che se alcuno opponesse essere queste
memorie spettanti alla Grecia e non relative a pro-
vare , che la Santa Martire non avesse nome LU-
MENA ; siccome si pretese ma FILOMENA ,
non sarò lento a provare , che l'Occidente ancora
ha più e più monumenti di questo antichissimo
nome nei Fasti della Chiesa .
Celebre fra tutte è la ricordanza de' Martiri
di Lione nel secondo secolo del Cristianesimo . Nel
Catalogo di questi Eroi è registrato un Filomeno ,
che essendo Cittadino Romano ebbe il supplicio
della decapitazione (3) . A questi è da aggiungersi
Santa Filomena Vergine , che fiorì appena un se-
colo dopo la nostra Martire , di cui forse rinno-
vellò il nome 9 nell'antica Settempeda , Città della

(1 ) Mænologium Græcum . T. II. p. 220 Romæ &c.


(2) Baron. Sub die 14 Novembr.
(3) Tillemont T. III. Article 15. - Ruinart Acta Syncera pag.
51. Saussai Martyr. Gall. ad diem 2 Jumii .
38
Marca Anconetana , che dandosi dai Barbari il gua-
sto alla misera Italia , fu smantellata 9 e risorse
doppo col vocabolo di San Severino ( 1 ) . Scrive il
Continuatore del Bollando (2) che nel sovrastare i
Goti con Totila a quella Città , di cui era Vesco-
vo un Severino , questi lo trasferì al suo Moniste-
ro , e che ivi lo nascose per sottrarlo dalle pro-
fanazioni . Stando alla Cronologia la mossa di To-
tila contro di Roma fu circa l'anno cinquecen-
to quarantadue . Se in quel tempo già era in ve-
nerazione presso i Settempedani la Santa Filomena
Vergine , è d'uopo concedere , che in altre circo-
stanze avessero sperimentato il valevole suo patro-
cinio 9 e che attesa la fama delle sue virtù si muo-
vesse quel Santo Pastore ad occultarne gelosamen-
te il Corpo qual tesoro prezioso della sua Dioce-
si , dove tutt' ora ha venerazione nella Chiesa dei
Monaci Cisterciensi , che subentrarono ai Benedet-
tini neri , ossiano Cassinensi .
Se dai sacri monumenti si trascorra alle La-

pidi , che sono il miglior testimone per l' emenda


dei nomi , si troverà che FILOMENA 9 e non LU-

MENA fu usitato presso i Romani , ancorchè que-


sti variamente lo scrivessero e col P aspirato , se-
condo il costume dei Greci , e con la semplice F
secondo l'uso latino ; il qual mutamento si usò
(3) anche in altri nomi antichi , che prima erano
segnati col pi aspirato all ' uso greco , è d' indi fu-
rono scritti senza l'aspirazione .
Difatti presso l' Aldo , da cui si ha un esatta
ortografia appoggiata all' autorità di mille e cinque,
cento Iscrizioni , si trovano sette Lapidi , dove il
nome Philomena è aspirato , e due sono senza
1 e due

(1) Ughelli Ital. Sacr. T. II.


(2) Acta SS. T. II. nel 5 di Luglio .
(3) Lanzi T. II. pag. 52. N. 3.
39
l'aspirazione ( 1 ) ….. Da ciò risulta , che la vera no-
menclatura è di greca origine , e che nell' epitafio
Sepolcrale della Santa manca la prima sillaba Ph,
oppure F , e che non è da prendersi il principio
dalla finale FI essendo iniziale di altra parola . Lo
stesso nome è nella maggior prosa ( 2 ) maestra del
bell ' Idioma Italiano composta dopo la metà del
Secolo XIV. dove a disteso è scritto FILOMENA .
Dopo di avere fissato il vero nome della San-
ta Martire , volendo conoscere l'età , in cui sosten-
ne i colpi della crudel tirannia de' persecutori del
Cristianesimo , nella mancanza degli Atti non resta
altro argomento , che il dedurla dalla sua Ofteo-
logia . Sanno gl' Intendenti delle cose Fisiologiche,
che dall' accurata ispezione della testa , e delle os-
sa che in numero di trecent' ottantaquattro con-
catenano il corpo umano 2 sono in grado di scopri-
re l' età , il sesso ' e la complessione della perso-
na , di cui resta lo scheletro , e di decidere , an-
corchè disciolte le filamenta , che leganvalo , se sia
nella sua interezza . Fosse dimenticanza , od altro
motivo , non si usò di tal avvertenza prima di e-
strarre il corpo della Santa Martire dal suo Depo-
sito . Un breve cenno si ha nella Relazione Stori-
ca (3) , ove descrivendo il Teschio di S. Filomena si
esprime così . ,, Quello poi di certezza si è , che
99 la testa è di piccola circonferenza 9 e la propor-
99 zione della piccolezza delle ossa con quella del
,, corpo fece giudicare di essere stata martirizzata

(1) Lapidi col nome Filomena aspirato p . 95. e pag. 385.


ẹ pag. 403. e pag. 195. e pag. 474. Senza aspirazione pag. 253.
e pag. 331. ( Aldi Ortographiæ ratio : Venet. 1556 ) . In altra
lapide Cristiana presso il Boldetti è del pari senza aspirazione ;
pag. 396. della Roma Sotterranca .
(2) Dec. T. 1. Gior. II.
(3) Relaz . abbrev. pag. 52 .
40
97 di poca età Si precisa in altro paragrafo ,, che
วง le ossa in gran numero , e le più grandi erano
intere , benchè tenerissime , e fragili ,, . Da tut-
to ciò si potè congetturare , che l'età di Santa
Filomena , allorchè sostenne gli asprissimi tormen-
ti del suo Martirio , non oltrepassasse il tredicesi-
mo , o quattordicesimo anno e che fosse di de-
licata 9 e di gentil complessione .

Torna quì in acconcio il riflettere a gloria


della inclita nostra Eroina , che la sola Religion
cristiana poteva renderla superiore alla spietatezza
de' raddoppiati tormenti , con cui miser a prova la
fragilità del suo sesso , ed i freschi suoi anni nel
confessare il nome di Gesù Cristo . E qual prova
più palpabile per convincere la follia dei miscre-
denti , ed a confessare vera la cattolica dottrina ?
come è il vedere delicata donzella , che per la età
non essendo ancor capace ad alcuna pena era già.
matura per la vittoria ; che mancando di forza per

combattere avea coraggio per meritar la corona ,


e che correndo l' arringo del valore giungea alla
meta , vincendo gli ostacoli della natural debolezza
del sesso ? Se v' ha alcuno , che scevro da preven-
zioni ciò prenda a disamina , non potrà non escla-
mare : Oh quant'è vero , gran Dio , che voi sce-
gliete gl ' istrumenti , che son deboli agli occhi del
mondo , per abbattere l'alterezza degli spiriti fortį,
e della carnale sapienza , e per coprirli di confu-
sione sì come con l'eroismo delle pudiche vostre
Vergini colmaste di vergogna e di obbrobrio le
crudeli violenze degli insensati Idolatri ! Le stra-
ziavan essi con i supplicj , solcavan coi dentati
pettini , e con gli uncinati graffi le tenere lor car-
ni , ma non le udivan prorompere in voci di al-
cun lamento ; davan anzi benedizione , e lodi a
Voi diletto loro Sposo , e presentavano uno spetta-
41
colo , che accrescea onta , e dispetto ai nemici di
quella Religione , ch ' ebbe Voi per suo autore .

CAPITOLO VII.

Dell' Epoca , in cui fu martirizzata


Santa Filomena .

Non è men difficile il tentare di scoprire l'e-


poca in cui Santa FILOMENA raccolse la palma
del trionfale suo martirio . Essendo il tutto avvol-
to in densa oscurità non si può avventurar alcuna
asserzione , senza coniare a capriccio quelle apocri-
fe Leggende , che furon lavoro de ' Secoli dell'i-
gnoranza . Tuttavolta in mezzo alle tenebre , in cui
siamo sulle notizie della Santa Martire , pare che
Essa abbia voluto somministrarci uno spiraglio di
chiara luce con due Manifestazioni " che sono ri-
ferite qui appresso , e che la stessa lo abbia fatto per
iscoprire a suoi Devoti quel di più , che non po-
tevan apprendere dai nudi geroglifici della sepolcra-
le sua Lapida ·
La prima delle prenotate Manifestazioni fu
descritta dall' Autore della Relazione Storica che
nel farla di pubblico diritto protestò di 99 aver e-
4 stratto il racconto dall' apparizione della San-
99 ta a pio Sacerdote , Uomo di una confidentis-
sima divozione alla medesima 9 che non nomi-
" nava per non offendere la sua umiltà , e dalle
di lui lettere , e da ciò , ch' esso con la stes-
", sa sua bocca avea riferito agli amici nella sua
23
,, patria 9 e nella Chiesa di Mugnano nell' an-
nuale visita al venerando Corpo della S. Martire
Nè alcun ci garrisca di aver noi data fede a visio-
ni e manifestazioni , che van quasi sempre sogget-

(1) Relaz, Compend. pag. 39. §. 12. .


42
te ad essere riputate effetto d' immaginazione , e di
fantasia . Se c'incolpasser di questo , avrebbon pri-
ma da ribattere le fondatissime regole fissate sul
particolare dal sapientissimo Benedetto XIV , il
quale insegnò nell ' Opera della Canonizzazione e
del Culto dei Santi , che le visioni , e le appari-
zioni si deggion ammettere anche in processo per
la beatificazione de' Servi del Signore , se sono
pie , sante , ed utili alla salute delle anime , ed
alla pietà dei Fedeli ( 1 ) Qualora non si prenda
un abbaglio , siffatte circostanze concorrono nella
manifestazione della Santa , che è di simil tenore .
Avea esposto il sullodato Sacerdote bellissimo
Quadro di Santa Filomena in una Chiesa di gran
concorso nella sua patria , dove per intercessione
di essa si operavano da Dio grandi prodigj , con-
testati da pubblici documenti . Passeggiando egli un
' di solingo nell ' aperta campagna , d' improviso , e
come a caso si vidde dinnanzi incognita Donna
che si fe' a domandarlo così : E
' vero , che in u-
na vostra Chiesa avete esposto un quadro di San-
ta Filomena ? Sì , rispose quegli . Che ne sapete
voi di questa Santa , soggiunse l' Incognita ? Tan-
to , replicò , quanto a stento si è potuto ricavare
da una Lapida trovata nel suo sepolcro , e facen-
dosi a descrivere in succinto i simboli della sepol-
crale Lapida , sentì interrompersi : E niente di più?
Niente di più , disse il Sacerdote : Oh quanto ,
sclamò l' Incognita , oh quanto vi è di più su que
sta Santa ! e quando lo saprà il Mondo , resterà
pieno di meraviglia . - Sapete voi la causa della
sua persecuzione e de' suoi martirj , tornò a do-
mandargli l' Incognita ? Non è a nostra saputa ri-
petè il Sacerdote . Fu , proseguì quella a dire , la
negativa delle nozze , che fece all' Imperatore ,
1
(1) T. I. C. ult.
43
che perdutamente amandola la pretendeva per ispo
sa , ed essa si negò , per conservare la sua vergini-
tà a Gesù Cristo , a cui per sempre l'avea donata.
Acceso il Sacerdote dal suo zelo in promulgare le
glorie della gloriosa Martire in udir siffatto racconto
non potè contenersi dall'interloquirla così ,, - Fate.
mi grazia , sapete Voi di certo tutto ciò ? Ditemi
99 dove l'avete letto ? noi andiamo cercando no-
99 tizie di questa Sa nta
Sant a , perciò fatemi sapere il
99 libro , che avete letto , se lo sapete di certo . -
A questo passo spiegando sul volto l' Incognita un
aria di sussiego ripigliò autorevolmente - ,, A me si
ï domanda se lo sò di certo ? a me ? in qual li-
99 bro l'ho letto ? Lo so purtroppo di certo , lo
", so sicuramente , lo so , lo so , e incontanen-
te qual lampo si dileguò dagli occhj del Sacer-
dote ( 1 ) .

Dall ' enunciato Dialogo si apprende essersi so-


stenuto dalla gloriosa Verginella il martirio per
aver ricusate le nozze di uno degl' Imperatori Ro-
mani e di averle ricusate onde serbarsi illibata

e pura al suo Sposo Gesù , cui si era in perpe-


tuo dedicata . Quest' ultima prerogativa ci è con-
fermata dal fiore dell' Oliva , simbolo di Verginità ,
che venne espresso nella figura sesta del Sepolcra-
le epitafio . Ma qual de ' Cesari , persecutori dei
Cristiani , cominciando da Nerone sino ai due si-
tibondi del loro sangue , Diocleziano cioè , e Mas-
simiano Erculeo , avrà anelato alle nozze della ca-
sta Donzella ? Quì ripeter si potrebbe , che niente
di più sappiamo . Eppure anche in questo rappor
to viene stenebrato il bujo da una seconda mani-
festazione fatta dalla Santa ad un giovane Artista
suo divoto , che semplice e retto di cuore meritò
di vedere il corso de' suoi Martirj sì , come sono

(1 ) Relaz. Compend. pag. 38. §. 12.


44
dipinti sulla Lapida del sepolcro . E quì si noti
che questi non poteva essere punto informato , di
tutto ciò perchè illetterato , e perchè il Monumen-
to era lontano da Mugnano circa 130 miglia , essendo
in Roma nel Tesoro delle Lapidi Cristiane . L'ottimo
Sacerdote di Lucia protesta di aver ,, notato un tale
99 racconto per iscrupolo di coscienza , e per non
defraudare se lo avesse taciuto la Santa Martire
99 del massimo suo Elogio ( 1 ) . E a dir vero , essen-
dosi ammessa quella prima sua manifestazione sul-
la fede del pio Sacerdote , promulgatore del di Lei
culto , non sapremmo trovar ragione per escludere
la seconda , che vien rapportata da altro Sacerdo-
te , egualmente esemplare , e zelante dell' onor di
Dio , aggiungendo di più ,, che ne restava per-
suaso , e fortemente confermato per sua privata
opinione . Chiunque cavillar volesse sulla loro esi-
stenza 2 si mostrerebbe ben digiuno della Ecclesia-

stica Storia , che in più luoghi ci attesta , essersi


degnato il sommo Iddio di rivelare con apparizio-
ni , e con visioni la gloria de' suoi Eletti , e di sco-
prire ancora i nascosti loro Corpi per retribuire ad
essi quì in terra solenni onori , e distinzioni per
l'ignominia e gli obbrobrj , di cui furon inebriati nel
confessare il suo nome dai superbi , e reprobi Ido-
latri Ma si torni alla visione del Gioyane Arti-
sta . " Questi , è scritto nella Storica Relazio-

,, ne , vedeva il tiranno Diocleziano , perdu-


to di amore per Santa Filomena ; egli , in ogni
,, condanna a nuovi supplicj , sperava la di Lei
,, condiscendenza , e che per l'atrocità della pe-
na fosse per cedere avvilita ; ma stante la sua
fermezza nel soffrir i tormenti , smaniava di rab-
,, bia , ed impazziva per non poterla piegare ad
essere sua Sposa Analizzando la prenotata vi-

(1) Relaz. Istorica pag. 63 .


45
sione ci vien confermato quanto fu asserito di so-
pra intorno alla causa del Martirio della Santa , e
ci scuopre , che Ella lo soffrì sotto la terribile per-
secuzione di Diocleziano e Massimiano , proclama-
ta in Nicomedia residenza del primo li ventitre di
Febbrajo nel trecento tre dopo la venuta di Ge-
sù Cristo , nel qual giorno cadeva la Festa dei
Terminali , quasi indicar volesse , che sin da quel
momento avea decretata l'estinzione ed il termine
del Cristianesimo . Questo punto richiede una più
estesa disamina per supplire , in quanto il permet-
ta la critica ragionata , alla mancanza degli Atti del-
la Santa .
Si disse in addietro , ( Cap. I. pag. 17 ) che
salito all' Imperial Seggio Diocleziano , si associò
per suo collega Massimiano Erculeo , e che furon
da lui creati due Cesari , Galerio , e Costanzo Clo-
ro . Divisa in quattro parti la Signoria del mondo ,
ognun di loro n' ebbe una porzione , talchè in quel
ripartimento Diocleziano tenne , per sè l'Oriente col
fare sua residenza in Nicomedia , ed assegnò a Mas-
simiano Erculeo l'Africa e l'Italia , fissando in Ro-
ma la stanza del suo Dominio .
Appena che giunsero in Italia i ferali Editti
contro i Cristiani furon fatti osservare con estremo
rigore da Massimiano , tanto più s'impegnò
nell' estendere la persecuzione , dacchè il popolo ,
adulando forse al di lui genio inumano , , per ben
dieci volte avea gridato nel Circo , che fossero e-
sterminati i Cristiani . ( 1 ) Era Prefetto di Roma
per la seconda volta Giunio Tiberiano , che non la
cedea in barbarie a Massimiano , ed avendo grata la
strage , e lo spargimento del sangue avea preposto in
Senato , che fosse generale il massacro degli adora-
tori del Nazareno . Ognun di qui argomentar può

(1) Corsini Series Præfecorum Urbis . p. 158.


46
il numero delle innocenti vittime che nel solo
circuito di Roma avranno sbramata la rabbia di
due uomini cotanto iniqui e brutali .
Ma seguendo per lo scopo nostro i rilievi in-
torno a Diocleziano , si osserva , che due sole vol-
te nel corso dei vent'anni , che fu Imperatore , si
portò a Roma ; val a dire nel dugento ottanta sei
secondo gli Atti di S. Sebastiano ( 1 ) , e nel tre-
cento tre per testimonianza di Lattanzio ( 2) . Sa-
rebbe inevitabile dunque di assegnare o al primo
od al secondo incontro la morte di Santa Filo-
mena , se per di lui ordine sostenne il martirio
dopo avere rifiutate le imperiali sue nozze . Fran-
camente però diciamo non esservi alcun apparenza
nè per la prima , nè per la seconda epoca . Non

per l'anno ducento ottanta sei , perchè Diocleziano


avea allora in moglie Prisca donna a lui così ca-
ra che neppur seppe indursi a ripudiarla , quan-

do promulgati gli Editti della persecuzione , ebbe


sentore , che professava il Cristianesimo , unitamen-
te a Valeria sua figlia , che di poi fu sposatama
Galerio uno dei Cesari da lui creati ; non per l'an-
no trecento tre , perchè oltre essere Diocleziano
in età poco men che sessagenaria , era oppresso
da un occulto malore , che gli logorava l' esistenza,
e lo gettava in un malcontento da non destare in
lui voglie di un piacevole maritaggio .
Nè queste riflessioni son contrarie ai racconti
dell ' Ecclesiastico devoto della Santa Martire , e
del giovane illetterato . Sembra forse così a prima
vista , ma è facile il conciliarle tra loro . Si chia-
mi al pensiero essersi da noi premesso da prima ,
che quell ' illetterato giovane ignorava affatto la qua-

(1) Tillemont - T. III. Persecution de Diocletien et Notes


sur la Persecution .
(2) De Mortibus Persecut. p. 204. §. 17.
47
lità degli supplicj dati a Santa Filomena ; secon-
dariamente , che non poteva averne, avuta cognizione
dalla Lapida , perchè era conservata in Roma fra
le Cristiane del Vaticano , e da ultimo , che per
la sua imperizia delle lettere non era in grado di
sapere i nomi degl' Imperatori idolatri , e delle lo-
ro persecuzioni . Ora avendo egli esposto tutto ciò
nella sua relazione , è da concedersi , a che quella
sua visione o fosse immaginaria , cioè di quelle ,
che appartengono al senso interiore della fantasia
od intellettuale , perchè appartiene alla potenza
spirituale dell' intelletto , è certo ch ' Egli dovè es-
ser istruito da una superiore ispirazione , e sulla
qualità de' diversi supplicj fatti soffrire alla Santa ,
e sul motivo per cui fu tormentata , e sul nome
degli stessi persecutori ( 1 ) . Quantunque esprimes-
se , che Essa li soffri stante la negativa di sposa
a Diocleziano , quando piuttosto è da credersi
che dasse il suo deciso rifiuto a Massimiano , ciò
non nuoce alla verità del racconto ; avvegnachè
trattandosi d'illetterato potè di leggieri scambiare
l'un nome coll' altro . Avea forse udito dirsi nell'
avuta visione 9 che la Santa Donzella sostenne tan-
ti Martirj nella persecuzione mossa alla Chiesa da-
gl' Imperatori Diocleziano , e Massimiano , e che
questi acceso d' amore per la di lei bellezza ane-
lando di farla sua sposa non ottenne condiscenden-
za 9 essendo essa ferma nel conservare la sua ver-

ginità a Gesù Cristo . Dileguatasi poi la visione , le


idee della mente illetterata tornaron allo stato del
la loro primitiva inscienza , e ritenendo gli embrio-
ni delle specie potè riferirle , ma non era facile ,
far altrettanto nell ' individuare i nomi di due di-
verse persone Siccome egli da prima potè aver
udito nominar Diocleziano 9 così di lui solo fece

(1 ) Scaramelli Direttorio Mistico Trat. 4 Cap . 4.


48
menzione ignorando che era un soggetto diverso
da Massimiano . Al carattere poi di questi , più
che all' altro convengono i trasporti di quella sen-
suale bramosia per la Santa Donzella , essendo
noto , che vivendo ancor la di lui Moglie Va-
leria avea cercato di contrar nuove nozze con San-
ta Susanna , figlia di Gabinio parente di Dioclezia-
no ( 1 ) . Per altra parte Massimiano ebbe la sua re-
sidenza in Roma , patria di Santa Filomena , e per-
ciò più facile ad essere esposta agli sguardi di lui,
di quel che di Diocleziano assente in Nicomedia ,
e che due volte soltanto per breve spazio lasciò
vedersi in Roma .
Dopo il già detto è lecito di conchiudere , I.
che la Santa Vergine Filomena ottenne la palma
del Martirio in Roma nell ' Anno 303 o al più tar-
di nei primi mesi del trecento quattro , durando la
persecuzione di Diocleziano e di Massimiano , da
cui si abdicò l'Impero circa ai primi del Maggio
300 cinque . II. essere stato Massimiano quegli che
adescato dalla di Lei venustà tentò di sedurla con
promessa delle imperiali nozze , da lei rifiutate per
serbare illibata virginità al suo Sposo Gesù , dal
chè adontato il Tiranno , ordinò che fosse tradot-
ta al Tribunale secondo era stile , del Prefetto di
Roma , da cui fu sottoposta ai più spietati tormenti .

CAPITOLO VIII.

Del genere dei Tormenti dati alla Santa , ed in


quale supplicio consumò il suo Martirio .

Se dalla sepolcrale Lapida siamo assicurati ,

(1 ) Baron. Ann. Eccl. T. II . ad Ann. 294 - Sebben l' Anna-


lista dica esser morta Valeria in questo torno , pure è da creder-
si a Lattanzio contemporaneo , che la fa sopravivere fino al 310.
COMF
PAXAT
MENAL
CVMME

2
2
5

LAPIDA
SEPOLC
DEL
S.FILO
DI

eGa
lic
Bib
NAP
Hasio
ne
OLI
49
che Filomena fu il vero e proprio nome della San-
ta Martire , siam del pari informati dalla serie dei
tormenti , che forse a più giorni si prolungò il
suo Martirio . Era peraltro impossibile di esprime-
re tutto per via di emblemi , ed a formarsi un i-
dea di ciò , che manca , è d' uopo di prenderla

dalle leggi , che regolavan allora i giudicj . Inco-


minciavan questi dagl' interrogatorj , che si faceva-
no sedendo il Giudice in tribunale nella pubblica
piazza . Quando trattavasi di cristiani , avea d' ap-
presso un Idolo , od un altare col fuoco , perchè
volendo arrendersi potesser dare segno di prevari-
cazione , offrendo l'incenso . Se persistevano co-
stanti nella confessione della loro Fede , si sotto-
ponevano agli supplicj , e si restringevano in carce-
re per provarli più a lungo , e per tormentarli più
volte . Prima adunque , che si venisse alle pene
simboleggiate nell ' Epitafio , è certo , che la Santa
Vergine , essendo stata denunziata qual Cristiana
nel Tribunale del Prefetto di Roma , ebbe da vin-
minaccie , e gli
le minaccie
cere le lusinghe , e le promesse , le
insulti degl' Idolatri , la carcere , e la vergogna di
stare in pubblico giudizio per dare testimonianza al
nome di Gesù Cristo . Ma dessa perseverando in-
flessibile , e forte nella sua fede , dall ' inumano
Giudice fu data in balia ai manigoldi , che ne fe
cero scempio con le diverse qualità degli strazj ru
bricati nell ' Epitaffio . Che però seguendo l'ordine ,
con cui vengon sott' occhio nella Incisione simile
alla Lapida , dalle frecce ( num. 2. ) darem prin-
cipio alla lor serie .

S. 1. Frecce .

Essendo replicata in due diversi punti la fi-


gura delle frecce , si ha non equivoco indizio ,
4
50
che per due volte fosse assoggettata la tenera Ver-
gine ad essere bersaglio degli Arcieri , che balestra-
vano dall' arco gli strali contro le persone condan-
nate a pena così dolorosa . Tanto più si confer-
ma " che per due volte fosse esposta la Santa Don-
zella a quel tormento dal vedere 9 che lo strale
N. 1. ha la punta rivolta all'insù , laddove quel-
lo di N. 2. la tiene in basso , ed ha due alette ?
che mancano nel primo alla sommità dello stilo
con due altre linee corte , e ritorte per significare
forse , che tal sorta di freccia aveva altre punte
taglienti per un maggiore strazio dei Martiri .·
Il modo poi , con cui si dava ai pazienti il
supplicio delle Frecce , era quello di legarli ignu-
di con le braccia avvinte dietro il tergo a colon-
netta di pietra dell ' altezza di mezzo uomo o nell'
Anfiteatro , oppure nel Circo , o nel pubblico Fo-

ro . Una di queste colonnette si ammira nelle au-


tichità Cristiane della Chiesa di Santa Prassede di
Roma ; ma più delle punte acute delle Frecce ,
ond' erano impiagate le carni , riusciva d'inespri-
mibile vergogna specialmente alle Vergini Cristia-
ne , l'essere esposte ignude agli sguardi curiosi
degli empj Idolatri , che non risparmiavan d'insul-
tarle con laidi sarcasmi , e di beffeggiar con loro
il nome adorabile di Gesù Cristo .
Fan testimonianza delle Frecce , con le qua-
li erano trafitti i Cristiani le loro gesta , e parti-
colarmente quelle dei dugento sessanta Martiri , dei
quali s'ignorano i nomi , e che sono rammemo-
rati dal Martirologio ( 1 ) , uccisi per ordine dell'
Imperatore Claudio con le frecce dei Soldati .
Nè sia di meraviglia , che due volte si re-
plicasse lo stesso tormento sopra S. FILOMENA ,

(1) Baron. in Notis ad Marty. sub die 1 Martii .


51
e che sopravivesse a quello strazio . E' noto che
il Signore accrescea forza e vigore ai Martiri , e che
risanava le impiagate lor carni , restituendoli a uno
stato più florido di salute per confondere i perse-
cutori . Non di rado erano visibili i prodigj , che
li serbavan illesi dalla forza del ferro , e delle fiam-
me , lo che dagli Idolatri si attribuiva agl' incan-
tesimi della magia .

§. 2. Scorpioni.

Il secondo tormento di S. FILOMENA furo-

no gli Scorpioni Num. 3. Di quest' atroce supplicio ,


ne ha la spiegazione dal Cardinal Baronio 29 Se la
,, verga ( egli scrive ) è nodosa , ed è armata
97 di punte si chiama con novissimo nome Scor-
" pione , perchè vien confitta nelle carni fa-
99 cendo l'impiagatura a guisa di un arco (1 ) ·
Simiglianti a queste erano certe verghe , come li
rami della palma , fornite di punte di ferro ac-
ciocchè si attaccassero ai fianchi di quelli , che con
esse erano battuti . Che anzi gli antichi , avean in
costume di castigare i colpevoli ( 2 ) , e specialmen-
te i Cristiani non solamente percotendoli con sot→
tili verghe , ma ancora con nodosi bastoni armati
di punte , che con proprio nome si chiamarono
Scorpioni . Quindi è , che se qualche volta si tro-
va nei Passionarj , che i Martiri sono stati battuti
con verghe spinose , e nodose , è lo stesso , che
sia scritto , che sono stati lacerati dagli Scorpioni,

§. 3. Staffle piombato .

Altro genere di tormento è accennato dal ge-

(1 ) Baron. in Notis ad diem XII Junii .


(2) Gallonius Cap. VI. Tab. III. fig. A. p. 135.
52
roglifico segnato Num. 4. del Rame . Per quan
to sia informe nell' autografo della Lapida non la-
scia di scoprirci il supplicio degli Staffili piombati ,
ossia delle piombarole . Erano le piombarole (1 )
certa specie di sferza composta da funicelle , o da
striscie di cuojo , nelle di cui estremità si appen-
devano globetti di piombo , o di ferro , con la
quale si batteva il dosso ed il collo dei condan-
nati . Fu costume presso i Romani , che le sole
persone plebee fossero tormentate con gli staffili
piombati ; ma trattandosi di Cristiani cessava il fa-
vor d'ogni legge ( 2 ) . Anche questa pena riusciva
oltremodo sensibile al decoro delle Vergini , e più
dell ' aspre percosse , che illividivano , e straziavano
le loro membra , le offendeva lo spettacolo di es-
sere legate ignude alla colonnetta ricordata di so-
pra , oppure di essere costrette a scorrere le stra-
de della Città inseguite dal Carnefice , che armato
di quel flagello raddoppiava su di esse le battitu-
re con tanta veemenza , che alle volte restavan se-
mivive sul suolo .

S. 4. Lancia o Verricolo .

L'ultimo degli supplicj , che mise a prova la


costanza della Vergine S. FILOMENA fu quello
del Verricolo , ossia della Lancia Num. 5. Apparisce
dagli Atti de ' Santi Martiri , che non pochi di loro
furon tolti di vita trapassandoli da parte a parte
con l'accennato Istrumento (3) . Avverte Lattanzio ,
autore quasi contemporaneo a quelle strepitose car-
neficine , che l'istrumento della lancia nel dare
la morte , fu usitato " e comune eziandio nel pu-

(1 ) Gallonius pag. 103.


(2) Fleuri Costumi de' Cristiani Cap. XIV.
(3) Baron. ad diem 18 Junii , & 1 Novembr. in Martyrol.
53
nire i domestici ed i ministri della imperial Cor-
ፃ che meritavan l'estremo supplicio ( 1 ) . Si può
aggiungere , che sia stata individuata la Lancia ( 2)
perchè usavan di essa nel trafiggere a morte i
Cristiani .
Deve dunque aggiungersi alla serie degli Sup-
plicj sofferti dalla gloriosa Eroina quello della Lan-
cia (3) , intorno al quale non si è fatta attenzione dal-

(1 ) De Mort . Pers. §. 22 P. 22 p. 213.


(2) Si è dato il nome di Lancia al geroglifico Numero 5.
della Lapida , per maggior chiarezza , tuttochè a noi sembri piut-
tosto un Verricolo , oppure un Pilo , arma dell'antica Milizia
Romana . L'uno e l'altro era di forma triangolare nella som-
mità , ed era largo once tre , con manubrio lungo tre piedi e
mezzo . ( Vegetius de Re militari Libr. II. Cap. XV ... Nat.
ab Alex. Dies Gen. Libr. IV. Cap. 7 e Libr. VI. C. 22. ) .
Questa circostanza potrebbe dar argomento ad asserire con tutta
probabilità , che la Santa Vergine fosse uccisa da un Soldato degli
Armati alla leggera , e che quel lanciotto Numero 5. fosse il
Verricolo , ossia il Pilo , che pendeva dal fianco degli Armati
alla leggera . Di questo Istrumento non ha memoria il Gallonio
nella sua Opera dei Tormenti de' Martiri . Può essere , che da
lui fosse confuso con la figura della Lancia , essendo per altro
diversa nel trigono della punta dalla forma , che avevano il Ver-
ricolo , ed il Pilo . Bensì il Boldetti ( Osserv . sopra i Cimiterj
T. I. Lib. 1 Cap. 6 ) riferisce di aver trovato nel Sepolcro di
un Martire nel Cimiterio di Callisto lancia di ferro della lun
ghezza di un palmo 1 e nella pagina trecento quindici ci mette
sott'occhio la figura di un lanciotto del tutto somigliante ad al-
tro , che frammezza la Croce decussata 2 che è sovraposta alla
Iscrizione del Martire da lui scoperto nel Cimiterio di Santa
Agnese .
(3) Non è da preterirsi sotto silenzio l'avvenimento , che
fu a noi significato dal zelante Sacerdote di Lucia , Custode del
Ven. Corpo della S. Martire con sua lettera del 30 Novembre"
1832 Eterna riconoscenza ( così Egli scrive ) io protesto in
» nome ancora di questo Clero per la scoperta dei due mar-a
a
» tirj , da noi non conosciuti , degli Scorpioni cioè e dell
» Lancia , nel che si è data la combinazione , che in una del-
54
lo Scrittore della Relazione Storica , e neppure dal
suo Abbreviatore ; avvegnachè non v'è alcuna ap-
parenza , conforme si è prenotato più avanti , che
con la jugulazione meritasse la trionfale palma del
suo Martirio .

CAPITOLO IX.

Della figura dell' Ancora e del Giglio


' Epitafio .
nell

Altri due emblemi della Lapida , son ancora


da spiegarsi . Di questi fu scambiato il significato
allorchè la figura dell' Ancora Numero 1. fu in-
terpretata ( 1 ) per istrumento di supplicio dato al-
la Santa , e quella di Num. 6. per un Giglio sim-
bolo della sua verginità . Nè l' una , nè l'altra spie-
gazione può sostenersi secondo le regole degli Au-
tori , che scrissero intorno ai Tormenti dei Santi
Martiri , e dei loro Geroglifici , che si vedono
nelle Lapidi Cristiane . Insegnan quei primi (2) ,
che non una sola , ma più furon le maniere tenu-
nelle acque i
te dagli Idolatri , per sommergere
Cristiani . Non di rado legavano loro al collo , o
ai piedi , ed alla mano dritta enormi sassi , oppur
un globo di piombo di più libre , altre volte le-
gavan loro mani e piedi , o gli avviluppavan den-
tro rete di maglia di ferro , o li chiudevano in
casse di piombo , o li cucivano in sacchi di cuo-
jo , e quindi li gettavano nel mare , o nei fiumi .
Ebber anche in costume , e questa era gravissima

» le Statue , tra le tre , che tengono gl' Istrumenti simboleg-


» giati nella Lapida, situate sul Cornicione della Nobile Cappella
» della Santa gli Artefici invece della Freccia abbiano formata
» una Lancia .
(1) Relaz. Comp. p. 34 N. 6.
(2) Gallonius Cap. ult. Fig. 13 , e 14 pag. 202.
5.5
pena , di gettarli a capo in giù nei pozzi , con i-
smisurate pietre appese al collo ( 1 ) . Da nessuno
però è ricordata l'Ancora nella classe di quei pe-
si , che impiegavano ad affondarli nelle acque . Uno
o due esempj che si posson citare 9 sui quali so-
no dubbj gli Atti , che ne fanno menzione , non
valgono a stabilire una pratica costante . E di ve-
rità , trovandosi l' emblema dell ' Ancora nei Sepol-
cri de' Cristiani che non ebbero il martirio , dimo-
stra che era simbolo di altro mistico oggetto . Co-
sì in una Lapida del Cimiterio di S. Agnese è se-
gnata l'Ancora con Iscrizione , e non ha alcun
segno indicativo essere sepolcro di Martire ( 2 ) . In
altra del Cimiterio della Via Nomentana esiste
l'Ancora con la semplice epigrafe DIONYSI ME-
MORIA (3) . Andrei troppo avanti , se citar voles-
si tutte le Lapidi , che hanno la semplice figura
dell' Ancora , siccome a dismisura crescerebbe il
catalogo dei Martiri soffocati nel Mare , e nei fiu-
mi , se tutti i monumenti , nei quali è scolpita
l' Ancora indicassero Martire sommerso nell' acque .
Piuttosto è da far giudizio , che quel simbolo al-
luda a misteriosa significazione . Sembra a varj
Scrittori , che sotto l' Ancora possa intendersi la
Speranza , che quei primitivi Credenti aveano fis-
sa in Dio , per la quale non avean temute le for-
tune 9 e le tempeste di questo mare del mondo ;
oppur la Fede che avendo sorretta da ogni par-
te la loro mente avea fatto che non vacillassero 2
e che a lei fosser affissi come stà all' Ancora la
nave ; ed in fine la stabile loro Costanza nell' aver
affrontati e sofferti i tormenti per amore del loro

(1) Baronius in Notis ad Martyrol. sub die 14 Octobr.


(2) Boldetti cc. T. I. P. 375.
(3 ) Bosio ec. Libr . III . Cap. V. pag. 428.
56
Dio ( 1 ) . In questo senso è da spiegarsi la figura ¿
dell' Ancora Num . 1. nell'Epitafio di S. FILOME-
NA . Posta in precedenza dei geroglifici de' suoi
tormenti , venne a dire con tacito linguaggio , che
la magnanima Donzella fu costante , e ferma sino
all' ultimo spiro (2 ) nel sostenere quegli atroci
supplicj .
L'altro equivoco è quello di aver dato il no-
me di Giglio alla figura N. 5. dell' Epitafio . Si
è ricusata tal allusione , perchè è inusitato in tut-
ti i Monumenti dei Martiri il Giglio , quale sim-
bolo della Virginità . Si oppone ancora alla costan-
te pratica degli Antichi , che appropriarono il Gi-
glio all' emblema della Speranza (3) , secondo che
si trova in più Medaglie Romane , dov'è figura
paludata in piedi , avente nella destra un Giglio
coll' Epigrafe SPES PUBLICA , oppure SPES P.
R. Qualora non sia stata svariata nell ' apografo la
figura dell' originale , potrebbe dirsi con più di ve-
rosimiglianza , che ivi fosse espresso il geroglifico
del fiore dell' oliva . Ciò s ' inferisce chiaramente
da più lapidi sepolcrali come è quella del Martire
S. Primo nel Cimiterio di Lucina (4) , nella qua-

le , col monogramma in mezzo alle due si-


gle A ed è la Colomba , che tien fra le bran-
che un ramoscello di bellissima oliva fiorita , sim-
bolo della innocenza di quel Martire . Risulta an-
che dalle Lapidi , che volendo gli antichi Cristiani
indicare la qualità di Vergine , usarono del suo o-
monimo , e non del giglio . Che se per la stret-
tezza delle tre tavolozze dell' epitafio non si per-

(1) Boldetti ec. Libr. I. C. XLIII. p. 675.


(2) S. Thomas. 2 2. quæst. 124 Art. 2 ad 3.
(3) Pier Valer. Lib. 55 Cap. de Lilio .
(4) Aringh. T. I. Lib. III. Cap. 22. pag. 595.
57
metteva di apporvi la voce Virgo , nè lo soffriva
il sentimento dell' Epigrafe , è naturale che fosse
supplito con quel simbolo stesso , che in altre la-
pidi alludeva alla Innocenza , ed alla Virgini-
tà , ( 1 ) siccome era l' Oliva .
Che però conchiude l' Aringhi (2) 99 oltre i
99 rami delle palme , che in simbolo della vitto-
,, ria posero i Cristiani nel Sepolcro dei fortissi-
29 mi Atleti di Gesù Cristo , ed in segno di glo-
99 rioso martirio a quegli Eroi , che lo avean me-
" ritato , si vedon espressi certi ramoscelli , che
99 mostran a chi li mira la figura dell' Oliva , in-
dicio della Virginità „ •

CAPITOLO X.

Della Formola PAX TECVM .

Fu costume degli antichi Cristiani di scrivere


nei marmi , o nelle tavole di terra cotta , che chiu-
devano i Sepolcri dei Defonti , l'ultime parole af-
fettuose , colle quali gli accompagnavano negli e-
stremi offici , quasi prendesser da loro commiato .
Facevan precedere in queste Acclamazioni l' A e
l' prima , ed ultima lettera dell ' alfabeto greco ,
con le quali Dio è nominato Principio , e Fine di

tutto ( 3) e le intermediavano col Monogramma Ж


Nell ' Acclamazione Sepolcrale a Santa Filo-
mena con le voci PAX TECVM o vollero fare in-

tendere , che le desideravano quella Pace , che dai


Giusti è goduta in Dio , o significarono affettuoso
saluto , che le facevano nel chiudere il suo corpo
in quel Deposito , come se le dicessero , Resta In
Pace o Filomena E Così Sia .

(1 ) Arringh. T. 1. Libr. 6 Cap. 45 p. 646.


(2) Idem loc. cit. p. 643.
(3) Apocalyps. C. I. v. 8.
58
E qui vien a proposito un pensiero dell'eru-
dito Boldetti ( 1 ) . Egli è di sentimento , che le I-
scrizioni , nelle quali si riscontra qualche nota di
speciale affetto , siano state collocate dai Con-
giunti , o dagli Amici nei Sepolcri de' Santi Mar-
tiri . Nè punto pregiudicano allo stato del Mar-
" tirio in quelli , che il conseguirono , quelle vo-
ci , ancorché abbiano in se dell ' umana tene-
22 rezza , anzi con molta maggior ragione si do-
" vean tali espressioni dai figli verso i loro Ge-
" nitori già coronati della palma , e dai padri
n verso i figliuoli rigenerati col martirio ad im-
,, mortale vita . Che però non solamente la te-
", nerezza del sangue , ma la carità Cristiana ec-
99 citava negli superstiti col dolore gli affetti di
,, amore e di onoranza a que' loro Defonti . Lo
99 stesso è da dirsi degli amici . La certezza , che
" aveano , essere già gloriosi nella celeste patria
" quei loro benaffetti , gli accendeva di più viva
,, fiamma di carità , e li movea a registrarne la
992 memoria , e segnarne le gesta nelle lapidi dei
sepolcri , onde perpetuar il più che fosse pos-
sibile anche in terra la loro memoria . 99 Se è
così non è da mettersi in dubbio , che il Se-
polcrale Epitafio di S. FILOMENA , fregiato di più
simboli del suo martirio , e accompagnato nella sua
brevità da un linguaggio sentimentale
9 ed espres-
sivo del più vivo desiderio per l'adempimento dell'
implorata pace , non fosse collocata alla sua Tom-
ba da qualche suo Congiunto, e forse dagli stessi suoi
Genitori , che per la fresca età della Santa , ben
potevano essere stati spettatori del magnanimo suo
combattimento per difesa della Religion Cristiana .

(1 ) Osservazioni ecc. Lib. II . C. V. p. 378.


59

MEMORIE

INTORNO ALLA TRASLAZIONE DEL CORPO


DELLA VERGINE E MARTIRE

SANTA FILOMENA

DA ROMA A MUGNANO DI NOLA


!
ED AL SUO CULTO .

PARTE II .

CAPITOLO I.

Del Corpo di S. Filomena ,

Sebbene
ebbene l' atroce persecuzione contro de' Cristia-
ni infierisse orgogliosa in tutte le Provincie del va
sto Impero Romano , nondimeno nella Capitale ,
ove godea di splendido seggio la Idolatria , spiegò
più terribile la sua baldanza . Che però in Roma ;
dove più che altrove sostenner inaudita ed orrida
strage , inaudito ancora e moltiplice fu lo stuolo
di loro , che vittime del martirio arricchirono ‹i . Ci-
miterj delle sagre loro spoglie a
Se è vero il racconto di Anastasio Biblioteca-
rio fu Astolfo Re de ' Longobardi che tenendo stret-
ta d'assedio Roma , osò pel primo di scavare nel-
le Catacombe , e di estrarne i Santi Corpi , avver-
60
tendo di averlo quegli fatto con grand' aggravio della
sua coscienza ( 1 ) . Da ciò si conferma , che avanti
Carlo Magno gli stessi Sommi Pontefici non si avvan-
zarono a por le mani in quei sacri depositi . E' ben
vero però , che in appresso i Franchi , e i Ger-
mani furono tanto avidi di trasportare alle Chiese
de' loro Stati i Corpi , e le Reliquie de' Santi , che
l'Italia ne sostenne una specie di saccheggio . Da
ciò forse avvenne 9 che essendo stati aperti disor-
dinatamente i Sepolcri delle Catacombe si confuse-
ro 9 e perirono le memorie di tanti Martiri , che
poi si disser anonimi . È peraltro da osservarsi 9
che nell' atroce macello de'Cristiani , bene spesso
i loro corpi restavano insepolti nelle strade , e nel-
la campagna , e che dai severi editti si proibiva il
darli alla sepoltura ; così anche raccolti col favor
delle tenebre , o riscattati dai Carnefici , si ascon-
devano dai Cristiani nei Cimiterj con qualche se-
gno del martirio e senza indicazione del nome ,
o che ignoravano , o che tralasciavano di apporre
al monumento per la fretta , e per non essere sor-
presi dai pagani solleciti investigatori di ogni loro
andamento .

Quindi è che introdottosi l'uso di estrarre i


Santi corpi dalle Catacombe , venner alla luce an-
che questi Martiri Anonimi . Non sembrando be-
ne alla Chiesa di lasciarli senza venerazione pel so-
lo motivo di ignorarsene il nome , impose loro un
nome generico , desumendolo dalle virtù che sono
comuni a tutti i Comprensori celesti . Così fu pra-
ticato da quegli antichi Cristiani , che ignorando il
nome di quell' Atleta di Gesù Cristo , che si fece
compagno del Martire S. Felice , condotto al sup-
plicio , lo chiamarono Adaucto ( 2) , cioè Aggiunto .

(1) Anastas. Bibliot. in Vita Stephani II . sive III. Ann. 752,


(2) Baron. in Martyrol. sub die 30 Augusti .
61,
Secondo l'odierna disciplina scoprendosi
nei
Cimiterj i Corpi , e le Reliquie dei Martiri Anoni
mi , per concessione de' Sommi Pontefici vien loro
imposto da Monsig. Sagrista , 0 dal Cardinal Vica-
rio un nome 9 che non sia proprio di altro Santo ,
ma che sia il derivativo di qualche virtù . Tali sono
Candido , Diodato , Giusto , Felice , ed altro con-
simile essendo certissimo che i Santi tutti sono
candidi , son dati da Dio , son giusti , e felici . I
Santi poi , che hanno questo nome generico , si chia-
mano impropriamente ( 1 ) Santi Batezzati , ai qua-
li dalla Religione si presta il culto stesso " che ai
Santi di nome proprio .
Non è per tutto questo , che non s' incontri-
no più gravi difficoltà nell ' ottenere dal tesoro del-
le Reliquie un Corpo , od un insigne Reliquia di
un Martire di nome proprio di quel che del nu-
mero di quelli , che si appellano Batezzati . Di
ciò ne è chiaro il motivo , ove si attenda alla
scarsezza de ' Santi Corpi , che hanno nome pro-
prio , ed alle continue richieste de' Principi , e dei
Vescovi anziosi di appagare la lor pietà con quei
sacri Pegni di Religione
Cesserà dunque ogni ammirazione al sapersi
gli ostacoli e le opposizioni , che furono fatte al
Reverendo Francesco di Lucia , quantunque sulle
prime da Monsig. Giacinto Ponzetti Custode delle
Reliquie con ogni condiscendenza gli fosse promes-
so il Corpo della Santa Vergine e Martire FILO-
MENA . Trattavasi del Corpo di una Santa distin-
ta del nome proprio , fregiata nel sepolcrale Epi-
tafio della notizia dei sostenuti tormenti il qual
monumento conservato nel Tesoro delle Iscrizioni
Cristiane , sembrava quasi imprudenza il mandarlo

(1) Benedetto XIV. de Canon. SSrum . T. IV. Lib. 4. Part.


2. Cap. 28.
62
fuori della Capitale del Cristianesimo . Ad onta
però delle insorte gravissime opposizioni si viddero
dileguate con somma facilità , ed il Postulante del-
la Santa trovò in un punto esser soddisfatte le di-
vote sue istanze . Essendo egli nella comitiva di
Monsig. Bartolomeo de' Cesare eletto Vescovo di
Potenza in Basilicata , recatosi di quei dì a Roma
per essere consecrato , e per offerire a nome del
suo Sovrano Ferdinando IV. officio di rispettosa
congratulazione al Pontefice Pio VII. reduce dalla
Francia ( 1 ) , al qual Regno si era condotto per
dar l'ultima mano agli affari della Cattolica Reli-
gione miseramente sconvolta dalla miscredenza
e dallo scisma ; in questa casuale circostanza ebbe
il mezzo di togliere gl' insorti ostacoli . Senza me-
no la promessa di concedergli il Corpo di quella
Santa era stata fatta con troppa larghezza , e VO-

lendo la riflessione correggere la svista fu d' uopo


ricorrere ad un pretesto , e specialmente alla for-
te eccezione , non essere conveniente , che fosse
donato ad un semplice Sacerdote 9 a cui si offriva
in compenso il Catalogo di dodici Corpi di Santi
batezzati , tra i quali poteva scerne uno a suo
piacimento . Ma la Sapienza del Sovrano Regolato-
re , che sovente fa servire i piccoli atomi al pari
de' grandi elementi alla glorificazione dei suoi San-
ti inspirò miglior compenso a Monsig. Ponzetti .
Avuto riguardo all'essere il Postulante nel seguito
del Vescovo di Potenza , e volendo divertire ogni
impegno , scelse di far un sacro presente col man-
dare il corpo di S. FILOMENA a quel Prelato
in cui concorreva ogni diritto di esporne richiesta ,
quando spontanea non fosse venuta la offerta . Di
buon grado fu ricevuto , e molto si rallegrò di
poter consolare quell' afflitto Ecclesiastico , cui sen-

(1) Nel 16 Maggio 1805.


63
za indugio volle cederlo in dono con aggiungere
promessa alla Santa Martire , di portarla seco nel
viaggio , e di collocarla in luogo distinto , e sotto
i suoi occhj . Sopratutto gli fu somma consolazio →
ne di far sì che in quelle Sante Reliquie dal cen-
tro della Religione fosse portato a Mugnano un
pegno di sicuro Patrocinio . E in verità Mugnano
potè ripeter quel bel detto di S. Gio . Grisostomo ( 1 ):
Roma raccolse lo stillante sangue dalle ferite della
Martire FILOMENA ; ma io ho la gloria di aver
raccolte le sagre sue Spoglie .

CAPITOLO II.

Traslazione del Corpo della Santa


da Roma a Napoli .

Compito il rito della Vescovile sua consacra-


zione Monsig. di Potenza si dispose a far ritorno
a Napoli sua patria . Sebbene avesse ceduto in do
no il Corpo di S. FILOMENA al Reverendo di
Lucia , pure non avea dimenticata la promessa fat-
ta alla Santa . Oltre il Corpo di questa avea l' al-
tro di S. Ferma , Martire di nome non proprio
che forse destinava a qualche Chiesa della sua
Diocesi . Una tal circostanza darà argomento di
ammirare un singolar avvenimento della illustre
Eroina .

È d'uopo qui di avvertire , che qualunque


condiscendenza usar si volesse col nome di Trasla-
zione , dato al trasportamento delle sue Reliquie
da Roma a Napoli , e da Napoli a Mugnano non
si verificherebbon mai le condizioni , che si richie-
dono ad una tale funzione . Si è ritenuto da noi il

(1) S. Joan. Grisost. Homil. de S. Ignatio Martyre & c. E-


dit. Maur. T. XII.
64
nome di Traslazione per chiarezza , e nel senso di
trasferire le robe da un luogo all' altro , e non mai
nel senso voluto dalla Chiesa , perchè mancarono ,
allora le formalità a quel rito prescritte .
Arrivato frattanto alla Capitale del Regno il
Reverendo di Lucia , tutti i suoi pensieri furono in-
tenti a far sì , che le Reliquie della Santa si espo-
nessero al pubblico culto . Essendo però sua in-
tenzione di trasferirle a Mugnano non gli era leci-
to toccarne i sigilli senza esserne verificata l' inte-
grità dal Vescovo di Nola suo Ordinario . A que-
sti dunque furono presentate le autentiche Remis-
soriali di Roma , e del Vescovo di Potenza , che
non ebber alcuna eccezione . Monsig. Vincenzio
Torrusio , che presiedeva allora alla Diocesi Nola-
na , delegò il Vescovo de Cesare ad aprire la Cas-
setta , e di riconoscere l'identità delle Reliquie ,
e di autenticarle di nuovo nella forma con cui
sarebbero disposte . A questo si era provveduto
dallo stesso di Lucia . Fatta lavorare una figura
d'aspetto feminile , ingiunse allo Statuario , che
lasciasse vuote nell' interno , le proporzioni delle
membra , onde ivi collocar si potesser le ceneri e
le ossa della Santa Martire . Che però disposte le
cose fu presentata avanti quel Vescovo delegato al-
la ricognizione , la Cassetta , ossia Custodia delle
venerande Reliquie di Santa FILOMENA , ch ' era
munita al di fuori degli autentici suggelli dell' Emo
Cardinal Giulio della Somaglia Vicario della Santi-
tà di Pio VII , e di Monsig. Benedetto Fenaja Ar-
civescovo di Filippi Vicegerente , e di Monsignor
Ponzetti Custode delle Reliquie . Prima di estrarle
dalla Cassetta furono recitate alcune preghiere , ed
aperto dirò quel sagro deposito ne uscì fragranza
di soavissimo odore , che imbalsamava i cuori ง
e riempiva lo spirito di santa allegrezza . Osserva-
65
te diligentemente le verginali , e martirizzate spo-
glie , conservate da Dio pel corso di tanti secoli ,
furono collocate in questa guisa . Nel capo della
figura fu rinchiuso il Teschio vero della Santa ?
che conservando nella superiore mascella i suoi
denti , li fa ostensibili dal labbro semiaperto del
volto artefatto ; nelle singole membra poi furono
riposte le altre Reliquie in modo , che non po-
tessero mai essere tocche nè violate . ( 1 ) Quantunque
le membra , che compongono la figura , fossero
solidamente collegate , pure restarono mobili , ed
elastiche al d'uopo di essere vestito il Corpo del-
la Santa . Non s'indugiò a farlo , e fu vestita di un
abito di seta color bianco e di sopraveste rossa
all'uso Greco , simbolo l' uno e l'altro della ver-
ginità , e del martirio : il capo fu ornato di lun-
ga capigliatura intessuta di seta color lionato , di-
sciolta sull' omero , e bipartita sulla fronte secon-
do l'uso antico delle Romane Donzelle , posando-
vi sopra ghirlanda di fiori artefatti : stringeva nella
sinistra un ramoscello di palma col giglio , e nella
destra poggiata sul petto freccia colla cuspide vol-
tata d'abbasso . All'insù vicino al capo fu situato
il Vaso del Sangue col giro della calcina secondo ,
che stava nel suo sepolcro . Abbigliato così il Cor-
po di S. FILOMENA venne collocato dentro un
Urna di ebano , data in dono dal Vescovo di Po-
tenza per sua divozione , posando sopra uno stra-
to di seta rossa , essendo dello stesso drappo i
due guanciali guerniti di trina d'oro , sui quali
poggiava la testa . Riuscì corta l'Urna , quantun →
que la Figura non arrivasse a cinque palmi di lun-
ghezza 9 e perciò fu d' uopo di adagiarla giacente a
supino , e di raggruzzar le ginocchia con atteggia-
5

(1) Tav. 1. Figura della Santa .


66
mento che non sembrava decoroso del tutto . Chiu-
şer l'Urna da fronte , e dai lati con tersi cristal-
li , dai quali appariva il Corpo della Santa , che
inspirava caldo affetto di venerazione in chiunque
si avveniva a mirarla , e fermata con apposita chia-
ve , fu anche munita da quattro ampli Sigilli in
autentica forma . Dopo di quest' apparecchio non
si dilazionò un momento ad esporre la Santa Mar-
tire ai voti del popolo cristiano . Fatta recar l'Ur-
na nell' antichissima Chiesa di Sant' Angiolo a Se-
gno della Città di Napoli fra lo splendore di di-
ciotto torchietti , che arsero di continuo
continuo per lo
spazio di tre giorni , con affluenza pietosa di ogni
ordine di persone ricevè per la prima volta gli o-
nori del pubblico culto .

CAPITOLO III.

Traslazione da Napoli a Mugnano .

Correva il giorno stabilito ad essere trasferito


a Mugnano il Corpo della Santa Martire . L'effer-
vescenza della stagione , essendo il nove di Ago-
sto , aveva suggerito al Reverendo di Lucia di
profittare delle fresc ' ore della notte 9 ed il sole ,
che piegava all ' Occidente. pareva , che gli addi-
tasse essere tempo opportuno alla partenza . Que-
sto momento empì di afflizione la famiglia dei
Signori Terres , presso i quali era stata come o-
spite la Santa , e che nella loro Cappella era sta-
ta l'oggetto di religiosa pietà . Donna Angiola Ro-
sa Terres , che aveva prestata ogni opera ed im-
pegno nel vestire la Santa , testimoniò per la prima
l'efficacia del di lei patrocinio nell' essere stata li-
berata da pericolosa indisposizione , per la quale
dodici anni avea sperimentati inutili i soccorsi del-
l'arte medica , ed in pegno di religione , e di gra-
67
titudine le presentò ricco calice con sua patena ( 1 ),
Ma il cordoglio che appariva sul di lei volto , e
degli altri della famiglia commosse tanto il Sacer-
dote di Lucia , che meditò di trovare un espedien-
te per alleggerirlo . Dopo breve pausa , indirizzan-
do le parole alla benefica donna ,, ecco , le disse "
99 la chiave dell' Urna , ov'è il corpo della San-
ta ; prendetela : io la lascio nelle vostre ma-
99 ni ; il Corpo sarà in deposito presso di me :
,, Voi e la famiglia vostra ne sarete i patroni
ho conse-
99 col possesso della chiave , che vi ho
,, gnata ,, (2 ) . Ciò detto , fatto cenno ai portato-
ri , che l' attendevano , s'indirizzo
s ' indirizzo con la sacra
Urna a Mugnano .
E' Mugnano una Terra della Diocesi di Nola ,
distante circa venti miglia da Napoli . In antico
aveva portato il nome di Litto , avendolo preso
da un Idolo ivi onorato 9 e che grecamente era
detto LITHOS , ossia nel nostrale idioma Sasso .
Successivamente gli aggiunsero l'agnome del Car-
dinale per onoranza del Cardinal Lodovico di Ar-
ragona , che a lungo soggiornò nel prossimo suo
Borgo . I Goti , e i Longobardi , che depredaron
la Campania , e d'indi le turbolenti scisme de' po
poli circonvicini ridussero gli Abitanti di Litto a
scarso numero . Una tal circostanza fece , che si
unissero in social lega a quelli di Pontemiano ,
Castello in oggi distrutto . Per la difesa comune
alzarono fortificazioni , delle quali è un avvanzo il
Torrione circondato di rivellini presso alla Chiesa
Parocchiale di S. Maria delle Grazie . Da siffatte
fabbriche , chiamate Munimen a secondo l'ar-
caismo d' allora munimentum , venne a derivare il
nome di Mugnano .

(1 ) Rel. Stor. p. 87. N. 13 .


(2) Relaz, Comp. p. 58. N. 12,
68
Continuava intanto il viaggio de' Portatori del-
l' Urna , ed essendo il plenilunio , non avrebbon
avuto bisogno di lume artificiato 9 se dense nuvo-
le non avessero ottenebrato il raggio della luna .
Mancavano in mezzo a quel bujo di scorta ; ma
sembrò , che la Santa volesse accorrere al loro d'
uopo . Imperocchè d'improvviso si vidde rompere
da quelle tenebre una striscia di luce , che rendè
sicuro il cammino da sinistri intoppi . Distavano un
buon miglio da Cimitile , allorchè un singolare ac-
cidente tolse quasi il coraggio di seguire avanti .
Qui dovrei fermare l'attenzione , se non fosse in
acconcio il farlo più sotto . Bensì scosso dall' im-
provviso caso non potè a meno il Reverendo di Lu-
cia di non spedire un messaggiero a Mugnano , ac-
ciocchè venissero uomini a dar mano al trasporto .

Tuttochè fosse intempestiva l'ora , essendo le due


della mattina , non fu difficile il trovarli . Atterri-
te le genti dal violento terremoto , che avea mi-
nacciato funesto eccidio nel ventisei del Luglio
poc' anzi trascorso , dormivano per sicurezza nell' a-
perta campagna . Si divulgò in un batter d'occhio ,
che sarebbe presto arrivata la Santa Martire , e la
Voce venne confermata dal concerto festivo delle
campane sonate in quell' ora notturna . Quanto sia-
no vaghi gli Abitanti della Campania felice , e quei
di Nola d'avere magnifici doppj di bronzi sacri , è
superfluo il dirlo , dacchè è volgare sentimento 9
che presso loro ne incominciasse l'uso nelle sacre

officiature , detti perciò Campana , e Nola , e che


poi da Sabiniano Papa fosser introdotte le Cam-
pane in tutta la Chiesa ( 1 ) . Non ci volle di 4 più
per destar un generale commovimento ; grandi , e
piccoli , ecclesiastici e secolari si unirono d' ac-

(1) Ciacon. T. 1. & Sandinius in Vita Sabiniani .


69
cordo per ricever la Santa con festevole incon-
tro . Quaranta furono i Sacerdoti , e due le Con-
fraternite delle loro divise vestite , che inalberati gli
Stendardi , s'incamminarono verso il borgo del Car-
dinale . Anticipatamente si era convenuto , che qui
sarebbe stata scoperta l ' Arca , ed il Corpo di S.
FILOMENA . Le grida di Processione , e la novi-
tà di una Santa non più veduta destò tanto entu-
siasmo , che trasse in folla la gente non solo di
Mugnano , ma delle altre Castella ancora . La mol-
titudine , che ingrossava , e che non è la più circo-
spetta ne' trasporti di divozione , gli obbligò a pren-
der ricovero con l' Urna della Santa , che era arri-
vata , dentro un Casino situato al di sopra del Bor-
go del Cardinale . Se non si fosse tenuta questa
precauzione , e se in pubblico si fossero tolte le
tende , che la coprivano , con la calca l'avrebbero e-
sposta per gli urtoni a gravissimo rischio . Ma ecco
un incontro non aspettato , che accrebbe il giubilo
della festa . Stante la ricorrenza del Martire S. Lo-
renzo si tenevano in buon ordine gli Abitanti del
Villaggio delle Quadrelle con le loro insegne orna-
te alla ricca , per solennizzare la memoria del lo-
ro Protettore . Non prima seppero di essere in pro-
cinto quella solennissima Processione dei Mugnane-
si con la loro Santa , che avendo fatti precedere i
musicali istrumenti , vennero ad unirsi alla loro co-
mitiva . Non basta . Una " scelta musica di Profes-
sori napolitani passando di là per andare a Monte-
forte , Terra distante quattro miglia , informata del-
‫ ין‬accompagnamento del sacro Deposito , si esibi
spontanea di far parte di quel solenne spettacolo .
Disposte le cose si aprirono alla fine le porte del
Casino 9 e di li si fece sfilare la solennissima Pro-
cessione . Tra il salmeggiamento , ed il canto degli
Inni , interrotto dalle armoniose sinfonie dei musi-
70
cali istromenti comparve allo sguardo di ognuno l'
Urna della Santa , portata sulle spalle dei divoti
Confratri vestiti delle loro divise . Al fissare su
di essa gli occhi si destò in tutti compunzione , che
li sforzò a lacrimare per tenerezza , e non poten-
do contenere gl' impeti degli affetti esclamaron con
altissime grida Oh che paradiso ! oh che para-
diso ! Piangevano gli uni per sentimento di religio-
ne ; gli altri per quell ' ascendente , che hanno le
pratiche esteriori del culto sugli animi stessi , che
affettar vogliono l' indifferentismo sì comune al se-
colo nostro . Si dirizzò la numerosa Processione ?
che durò per due ore , e che potè dirsi un pom-
poso trionfo di S. Filomena , a Mugnano . Percor-
so il tratto della celebre Via Appia , e le strade
interne della Terra , accompagnata dal rimbombo
dei fucili , e moschetti , e dal tintinnire festivo del-
le grandi Campane della Chiesa delle Grazie , qua
venne a fermarsi . Ricevuta l'Urna delle Sante Re-
liquie sotto pomposo Baldacchino , e situate nel la-
to del Vangelo dell' Altare maggiore , cominciò la
solenne Messa con l'accompagnamento di giocon-
dissime sinfonie , e di ben intesa musica . Questa
per verità potè dirsi traslazione del Corpo di S.
FILOMENA per essere stata fatta secondo i riti ec-
clesiastici . Ma non fu senza ricompensa l'allegrez→
za di questo suo arrivo . Perocchè impaurito il Po-
polo di Mugnano , e gli altri delle limitrofe castel-
la , secondo che si è detto , per il passato scoti-
mento della Terra , dormivano fuori delle loro a-
bitazioni . Tosto che ebbero fra loro questo Sacro
Deposito si dileguò ogni timore . Persuasi di ave-
re acquistata una Protettrice possente , ed uno scu-
do di sicurezza , tornarono tranquilli agli abbando-
nati lor focolari .
71
CAPITOLO IV.

Avvenimenti mirabili nelle due Traslazioni .

Essendo pronto il Vescovo di Potenza pel


suo viaggio da Roma a Napoli , ed entrato già
nella Carrozza 9 ecco , che nel intertenersi in fa-

re amichevoli officj di congedo ai ragguardevoli


suoi conoscenti , che lo aveano accompagnato ,
sentì darsi colpi così gagliardi alle gambe , che
fu obbligato a sorgere in piedi . O fosse stato ar→
bitrio , o smemoratezza di quegli , cui toccava e-
seguire gli ordini dati , le Cassette delle Sante
Martiri erano state collocate sotto il sedile e spe-
cialmente quella , ove erano le Reliquie di Santa
FILOMENA , era situata così , che corrispondeva
ai polpacci delle gambe del Vescovo . Egli al sen-
tire quei colpi , si avvisò subito che ciò avvenisse
per urto della Cassetta della Santa ; ma attenta-
mente osservato il modo stabile con cui era sta-
ta fermata , si conobbe da quanti erano presenti ,
che non poteva essere stato suo strabalzamento 9
tanto più che era ferma la Carrozza : tornò egli a
sedere , quando di nuovo si fecero sentire più sen-
sibili quelle percosse , talchè maggiormente agitato il
Prelato sorse , e pregò che fosse dato altro posto alla
Cassetta delle Reliquie , non potendo sostenere quel-
l'urto nelle gambe , delle quali era assai cagionevole .
Si replicò la disamina , e si tornò ad asserire non
essere possibile il movimento di quella , perchè
stabilmente fermata , e perchè distante almeno due
palmi dal contatto delle gambe . Ma che ? Quello
ch ' era avvenuto nelle due volte precedenti , av-
venne con maggiore violenza in questa terza , e
stupefatto di ciò il Vescovo , risolutamente ordi-
nò di cambiar luogo alla Cassetta delle Reliquie ,
72
o che avrebbe sostenuto il disagio di recarsela
fra le braccia in tutto il viaggio piuttosto , che
soffrire la molestia di quei colpi alle gambe . Tol-
ta dal posto di prima si trovò nel davanti della
carrozza , e sotto gli occhi dello stesso Vescovo "
un luogo opportuno per situarla , come fu fatto .
Da nessuno allora si pose mente al mistero di
que' colpi : ma avanti di uscire dalle mura di Ro-
ma , essendo in vicinanza di S. Giovanni Laterano ,
conobbe Monsig. de Cesare il mezzo maraviglioso
che aveva tenuto la Santa per ricordargli la sua pro-
messa . Mosso egli da riverenzial fede , e persuaso
essere stata ciò opera sopranaturale si fe ' a baciare
a capo scoperto la Cassa della Santa Martire ( i) ,
ed a recitare in di lei onore Inni e Salmi , ed
altre preci di lode .
Non sarei stato corrivo in ammettere questo
singolar accidente , se non fosse stato appoggiato al-
la testimonianza di un Vescovo , rispettabile pel ca-
rattere , e per somma dottrina , e se da lui stesso
non fosse stato ripetuto in Napoli alla presenza di
quanti a lui venivano dopo il suo ritorno da Ro-
ma . Non occorre cercar d' avvantaggio sul mezzo
tenuto dalla Santa per far intendere la sua volon-
tà . Forse la gloriosa Martire da quel nuovo posto ,
ove furono situate le sue Reliquie , volle dare l'ul-
timo sguardo a quella Roma , che avea bagnata col
sangue de' suoi tormenti : forse volle ancora com-
passionare le non lontane vicende , e la terribile pro-
cella , che fra non molto avrebbe investita la Chie-
sa , e l'Apostolica Sede (2 ) . I Santi hanno un lin-
guaggio , che è intelligibile solamente dai Santi .
Non è di minor maraviglia l'altro caso nel

(1 ) Relaz. Comp. pag. 24.


(2) Nel 1808. Storia d'Ital. T. VII.
73
transitare le Reliquie di S. FILOMENA da Cimiti
le per essere trasferite a Mugnano . Cimitile è l'an-
tico Borgo di Nola chiamato così dalla voce cor-
rotta Cimitino " o Cimiterio per essere stato il luo-
go del martirio d' innumerevoli seguaci di Gesù
Cristo . Qui in tempo della persecuzione
alzaron
tribunale i ministri degl' Imperatori , e dando ese-
cuzione ai crudelissimi Editti , lo tinsero del San-
gue d'innumerevoli Eroi della Fede ( 1 ) . È anche
rispettabile questo Borgo per la celebre Basilica fab-
bricata ad onore di S. Felice dal Vescovo Nolano
S. Paolino ( 2) , ed in essa si conservano molte in-
signi Reliquie .
Distavano , si come dissi , i Portatori dell' Ur-
na un miglio circa da questo Borgo , allorchè co-
minciarono a sperimentare uno straordinario peso .
Sembra difficile a credersi , che uomini di robusta
lena venissero meno sotto una soma che non avea
gravezza . Difatti qual era il loro carico ? Null ' al-
tro , che quell' Urna di ebano lunga appena cinque
palmi , in cui si trovavano le disseccate ossa della
Santa Martire , racchiuse nella Figura , che rappre-
sentava il suo Corpo . Eppure arrivati alle mura
del Borgo si accrebbe la pesantezza tanto " che si
dichiararono impotenti a sorreggerla . ,, Contrasta-
vo io , scrive l'Autore della Relazione Stori-
,, ca (3) , con la loro apprensione , ma accusan-
99 do essi la pesantezza passava il tempo
con mia
", angustia . Gli animai a trasportare l' Urna al-
,, meno fuori di Cimitile . Ma che ? quanto più
si avvanzavano nella piazza , tanto più cresce-
" va il ·peso . Gemevano i Portatori , e si erano

(1 ) Ferraro ( Andrea ) Del Cimitero Nolano . Napoli 1644.


(2) Muratori Dissert. XIII . de Edificiis a S. Paulino ædific.
pag. 823 .
(3) Relaż . Stor. p . 98. N. 23.
74
99 illividiti gli omeri loro , cosicchè dopo il tratto
,, di pochi passi erano obligati a sostare . Mi ac-
"; corsi allora , che toccandosi dall' Urna il suo-
lo , rimbombava quasi fosse di sonoro bronzo .
,, Ciò non era avvenuto nelle antecedenti ferma-
" te . Io ne stupii oltremodo , e varj pensieri mi
,, ingombraron la mente . I miei compagni furon
" presi dalla tristezza sul dubbio , che la Santa
,, volesse restare in quel Borgo , che avean irri-
" gato col loro sangue più e più Martiri . A sten-
99 to però mi riuscì di trasportare quel Deposito
99 fuori di Cimitile . Ripigliato quindi il cammi-
no mentre avvanzavano , conobbero che pian
" piano la gravezza dell' Urna si alleggeriva .
,, Arrivati al Paese della Schiava , che è lonta-
-92 no due miglia 8 da Cimitile , si avvidero della
prodigiosa mutazione , e soprafatti dall' allegrezza
" gridaron con giubilo : Miracolo ! Miracolo ! la
,, Santa è fatta leggiera , come una penna , qual
,, era vicino a Napoli . 79
Questo prodigio confermato dalla voce de' te-
stimonj , che lo divulgarono , fece grand' impres-
sione in chiunque ne ebbe " contezza , e si ravvisò
da tutti essere stata opera di Dio per dar risalto
ai meriti della Santa Martire . É impossibile al cer-
to di spiegare la causa di quella gravezza accresciu-
tasi all' Urna , e continuata pel tratto di poche mi-
glia senza ricorrere a quel principio , che Dio può
far molte cose , delle quali noi non siam capaci

di render ragione ( 1 ) . Forse qualche accigliato


pensatore istruito nelle leggi della natura , e nel
sistema delle cause occulte la spiegarebbe facilmen-
te qual fenomeno di forza attraente senz'avveder-
si , che data ancora questa sua eccezione reste-

(1 ) S. August. Libr. XXI. de Civit. Dei C. 7.


75
rebbe la difficoltà dello sciogliere come stanti le
1
stesse circostanze , d'improvviso potesse accrescer-
si , e susseguentemente pian piano diminuire il pe-
so all' Urna delle sagre Ossa ? Ma tale è la con-
dizione de' folli naturalisti , di essere abbacinati dal-
lo splendore delle maraviglie di Dio , allorchè ten-
tano di assoggettarle ad una curiosa investigazio-
ne ( 1 ) . Benchè straordinario sia l'evento , nuovo
non è nei fasti della Chiesa , riscontrandosi , che i
depositi di più Santi non solamente si aggravarono
di pesantezza " ma si fecero immobili al traspor-
tamento da un luogo all' altro . Ne sia in prova il
Corpo di S. Giovanni Grisostomo . Divisandosi di
trasportarlo da Comana del Ponto a Costantinopo-
li , fu trovato immobile e fermo al pari di uno sco-
glio ( 2 ) , e continuò ad esserlo , finchè a lui non
piacque di condiscendere ad essere cambiato dal
suo Sepolcro . Egual resistenza mostrò il Corpo di
S. Firmina V. e M. allorquando Pasquale Vescovo
d' Amelia , avendo ideato di portarlo nel 770 da
Agoliano , luogo del suo martirio , al maggior Tem-
pio (3 ) , trovò talmente fissa l' Arca , che fu im-
possibile a muoverla , e soltanto dopo lunghe pre-
ghiere , unite a quelle del popolo impetrò dalla
Santa di essere esaudito . Questi fatti non furon nel
bujo , o nel segreto , ma in pien meriggio , e nel-
le pubbliche strade , presenti gran numero di per-
sone , che ne diedero legittime prove . Per dubitar
dunque della lor verità , e della loro esistenza è
d'uopo avere la sfrontatezza del filosofico pirronismo.

(1) Qui scrutator est majestas opprimitur a gloria . Prov.


C. 25.
(2) Baron. Ann. Eccles. T. V. ad Ann . 438.
(3) De Invent. & Traslat. Corp. SS. MM. Firminæ , & Olym-
piadis ad calcem T. I. Syn. Amerin.
76
CAPITOLO V.

Culto alla Santa , e fondazione della sua


Cappella in Mugnano .

Il culto a S. FILOMENA incominciò con l'ar-


rivo del sacro suo Corpo a Mugnano . Non anco-
ra spuntava l'alba del dì undecimo di Agosto ,
e già si affollavan da ogni parte l' estere , e le cit
tadine genti , ansiose di vedere , e di venerar da
vicino il sacro Deposito . É ordinario costume del
popolo di seguire l'esempio altrui , e di correre
là dove i più vanno senza saperne il perchè . E
questo peraltro uno de' forti argomenti per la ve-
rità del Cristianesimo , e delle sue pratiche ; essen-
do prova di esperienza , che gli errori di opinio-
ne , e le imposture son distrutte dal tempo , lad-
dove le verità seguate dall'impronto di Dio si con-
solidano e si confermano dal tempo medesimo (1 ) .
Il mirabile è , che quell'affluenza non si restringeva
a genti idiote , o spinte in quei primi momenti dal-
l'entusiasmo di divozione : nò : si vedevan tra quei
Concorrenti nobili de' due sessi , ecclesiastici distin-
ti , e persone nelle quali sospettar non si poteva
pregiudizio di prevenzione , Vieppiù poi si accreb-
be la frequenza del popolo , allorchè Dio cominciò
a glorificare con prodigj , e con le grazie il nome
della Martire , sua Ancella , in beneficio di quel-
li , che accorrevano al di lei Sepolcro , valga per
tutti lo stupendo successo del diciottesimo di Ago-
sto dello stesso anno .
La Vedova Angiola Guerriero di Mercoglia-
no 9 Castello della Diocesi Abbaziale di Montever-

(1 ) Opinionum commenta delet dies , naturæ judicia confir-


mat. Cic. de Nat . Deorum Lib. II. C. 2.
77
gine in Provincia di Avellino , avea condotto à
visitare la Santa Martire , l'unico suo figlio di an-
ni dieci , per nome Modestino del fu Emmanuello
Vecchiarelli , ch' era storpio , ed impotente affat-
to a reggersi sulle gambe . Mentre sull'ora del mez-
zo giorno si celebrava solenne Messa per l'Otta-
vario dell' arrivo del Corpo di S. FILOMENA , ec-
co che nel levarsi all ' adorazione del popolo l' O-
stia Sagramentata , alla vista di quanti erano in
Chiesa , lo storpio si stacca dal fianco della ma-
dre 9 e con franco spedito passo camminando cor-
re direttamente all ' Urna della Santa Martire . La
madre che supplicava per la grazia , nel vedere il
figlio , che avea incominciato a godere l'uso libe-
ro delle sue gambe , smarrita per la maraviglia al-
zò la voce a gridare miracolo ! miracolo ! e con
lei si unirono a dir miracolo quelle persone , che
conoscevano l'impotenza del fanciullo nel cammi-
nare . Terminata la Messa il giovinetto Modestino
non più storpio qual era in avanti , girò pubblica-
mente tutta la Terra di Mugnano , accompagnato
dalla madre e dagli altri , che avean avuta CO-
gnizione della di lui infermità , e con lagrime di
gioja lo confermavano . Il popolo però non si con-
tenne nell' esultanza ( 1 ) ; suonando a festa le Cam-
pane si fe' a ripetere tra gli evviva il nome di
Santa FILOMENA .

Nel Vespero dello stesso giorno , essendo Do-


menica , accorse al Sacro Tempio un affluenza in-
credibile di popolo , che non potea capire nel suo
recinto , così che un buon numero fu costretto a
rimanersene di fuori . Si teneva sermone in lode
della Santa dallo zelante Missionario Don Antonio
Vetrano , e mentre ei ragionava riuscì a certa

(1 ) Rel. Compend.. pag. 70. §. 3.


78
Donna di Avella di rompere la folla , e di avan-
zarsi avanti l'Urna della Martire Santa FILOMENA
con una sua Bambina di circa due anni , divenuta
cieca pel vajolo , e giudicata dai Periti nell' arte
medica insanabile da umano medicamento . Non

prima l'afflitta madre potè avvicinarsi alla lampa-


da , che ardeva innanzi al Sacro Corpo ed in-
tinto un dito nell ' olio di essa , applicarlo all' or-
be pupille della sua bambinella , e in quell'istante ,
oh mirabile portento ! ricuperò la vista , ed usa-
ron a pieno i suoi occhj della luce del giorno •
Nel momento del miracolo si udiron echeggiar d'in-
torno pianti e grida : gridava la madre per con-
solazione ; e piangeva la figlia , quale è lo stile
dei fanciulli , atterrita dalle voci della madre 9 e
dal movimento del popolo , che tumultuoso si af-
follava per voglia di vagheggiar da vicino il por-
tento . Fattosi allora silenzio dal pio Missionario
si prese da altro Ecclesiastico la Bambina , e sali-
to con essa sovra dei balaustri , la presentò al den-
so popolo , che lagrimando per lo stupore non ces-
sava di glorificare il nome di Dio , tanto mirabile
nelli suoi Santi . Tra gli altri presenti al miraco-
lo , che furono molti del Clero , e dei Nobili di
Mugnano , si trovò un certo gentil Uomo , al qua-
le davan mala voce di miscredente . Colpito egli
da un effetto così sovranaturale , si arrese agl' im-
pulsi della interior grazia , mercè la quale si sgom-
braron nella di lui mente le tenebre della incre-
dulità , siccome si erano sgombrate visibilmente
quelle degli occhi della bambina ( 1 ) . Miracolo era
questo di gran lunga maggiore del primo , e mol-
to più lo era nell' udire , che acceso di fede si
offeriva * spontaneo di concorrere con ricca sovven-

(1 ) Relaz. Comp. pag. 71 , §. 4.


79
zione alla erezione della Cappella , che si divisava
di fondare pel Culto della gloriosissima Martire .
Al prodigio testè descritto tenne dietro un se-
condo non men segnalato di quello ( 1 ) . Da Mon-
teforte Terra nella Diocesi di Avellino più Donne
tirate dalle grandi maraviglie , che udivan narrare,
e che si vedevan da innummerevoli testimonj
eran venute nel quattordicesimo di Agosto dello stes-
so anno al Sepolcro della Santa . Si contava tra
queste una dolente madre , che recavasi tra le
braccia un suo figlioletto dell ' età di circa sette
anni , mutolo fin dalla nascita 9 e cagionevole di
salute . Facendo discorso con le sue compagne di
viaggio fe' promessa di lasciare in dono alla Santa
Martire , un cordellino d'oro
d' oro il più ricco , e pre-
zioso tra quei che portava al collo , e lo addi-
tò a loro
to se ottenesse la grazia della guarigione
del Figlio . Arrivata la comitiva alla porta di San-
ta Maria delle Grazie , inaspettatamente si udi par-
lare il muto fanciullo , e con ispediti accenti disse
alla Madre , da cui si teneva in braccio Mamma !
voglio calare . Questa esultò di allegrezza , cono-
scendo di essere stata esaudita , e deposto in terra
il fanciullo drizzò con l' altre donne i suoi passi
devote pre-
verso la Tomba della Santa e per far
ci , e per adempiere la sua promessa . Ma ecchè
non puole l'avarizia nel cuor dell ' uomo ? Se que-
sta fra tutte le passioni è chiamata la radice di o-
gni malvagità , a ragione eziandio fu detto , che non
havvi persona più scellerata dell ' avaro . Ciò si di-
mostrò a chiare note nella suddetta Donna . Co-
nosceva ella l'obbligo della sua parola , ma acce-
cata dall' interesse voleva mantenerla offrendo non
il maggiore dei fili d'oro , qual era la promessa ,

(1) Relaz. Comp. pag. 7. N. 6.


80
ma il minore di tutti , e questo da lei fu appeso
all' Urna della Santa . Soffriron di malavoglia le a-
stanti sue Compagne quell' irreligiosa mancanza , e
una d'esse rimproverandola acremente di prender-
si a gabbo la Santa , le ricordava la grazia otte-
nuta " e le prediceva maggior castigo , se restasse
ostinata nella sua ingratitudine . A vuoto andarono.
le rimostranze , ma non tardò eziandio una visibi-
le punizione , avvegnachè appena che uscì fuori del-
"
la Chiesa tenendo per mano il suo Fanciulletto ?
questi tornò alla primiera sua mutolezza . Sebbene
egli portasse la pena dell' avarizia materna , non
pertanto la madre ebbe un continuato castigo dalla
rimorditrice coscienza , rinfacciandole di essere in-
felice il figlio per sola sua causa , e per la violata
promessa fatta alla gloriosa Martire . Si dica de San-
ti quel che di Dio disse l' Apostolo Paolo : Deus
non irridetur ( 1 ) .
Pochi giorni appresso venne con altra comi-
tiva di donne da un Villaggio di Nola divota Fan-
ciulla di sovra vent' anni , che per sofferta infer-
mità era rimasta del tutto cieca ( 2 ) . Si erano spe-
rimentati i più efficaci rimedj da valenti Professo-
ri di Napoli , ma fu disperata la guarigione . Giun-
ta avanti l'Arca della Santa , prostesa sulla terra ,
cominciò lacrimando a supplicare per la grazia , e
protestò risolutamente di non volersi quinci rimuo-
vere , se non fosse stata consolata . Congedate le
donne , che l' aveano scortata nel viaggio , costan-
te nel suo proponimento non volle uscir dalla Chie-
sa , neppure pel necessario ristoro nell ' ora del pran-
zo . Sovraggiunta la sera dovè ritirarsi , e fu ac-
colta amorevolmente da pietosa benefattrice . Fu

( 1 ) Ad Galatas Cap. 6. v. 5.
(2) Rel. Comp. pag. 77. N. 7.
81
allora che nell' uscire dalla Chiesa si accorse di
vedere certo barlume di luce dalle finestre , e nul-
la più . Tornò nel successivo giorno , nè rifiniva
di raccomandarsi devotamente alla Santa , finchè fat-
tasi notte di nuovo vidde nell ' uscire dalla Chiesa
un maggior chiarore , di quel che avesse veduto nel
giorno avanti , ravvisando le genti , che a lei vici-
ne passavano . Nella mattina del terzo giorno rad-
doppiò con più di fervore le sue istanze 9 e con

lei le accompagnava la moltitudine accorsa per la


fama del miracolo , di cui era come impaziente di
vederne il compimento . Era già trascorso il merig-
gio , allorchè l'orba Fanciulla conobbe , che si
schiarivano i suoi occhj , e poco dopo potè vede-
re la Santa nell' Urna , e gli altri oggetti , ch ' era-
no nella Chiesa . Sparsa la voce dell ' ottenuta gra-
zia fu indicibile la calca del popolo , che accorse
ad ammirarne la verità . Alcuni poi per assicurar-
si della realtà del fatto , presentarono all' orba già
sana un filo di seta da introdur nella cruna di sot-
til ago , lo che fu da lei perfettamente eseguito
alla presenza di molti in casa della benefattrice
che le avea data ospitalità . Che anzi nel giorno
dopo senza alcuna guida rimpatriò .
Le narrate maraviglie ed altre più , che si
trapassano per ora in silenzio riserbando a riferir-
le nella Parte III portavano alle stelle il nome di
S. FILOMENA e ne aumentavano, ovunque la de-

vozione . Già più persone impegnate nel di lei cul-


to avevan divisato di fondare solenne Cappella nel-
la Pieve di S. Maria delle Grazie , dov ' era depo-
sitato il venerando suo Corpo . Informatone Mon-
signor Vincenzio Torrusio , Vescovo di Nola , ap-
provò il pensiero , e decretò che le Spoglie della
Santa Martire si conservassero nella ricordata Chie-
sa Juspatronato della Comunità , ma che per is-
6
82
fuggire i puntigli del patronato , si acquistasse in
compera la Cappella per la Santa . Spettava questa
ai Signori Majetta di Avella . Allorchè ne furono
richiesti prontamente da loro fu data in donazione
a S. FILOMENA siccome apparisce dal Rogito del
Notaro Giuseppe Barba .
Dato intanto cominciamento alla Fabbrica del-
la Cappella , sopraggiunsero vicende assai luttuose
al Regno di Napoli . Sul finire del Gennajo 1806
( cinque mesi appena dacchè era stato trasferito a
Mugnano il Corpo di Santa Filomena ) , il Re Fer-
dinando IV. cedendo alla cattivezza dei tempi do-
vè cercar sicurezza in Sicilia . Napoli allora e
tutto lo Stato di quà dal Faro venne sotto il gio-
go di quei medesimi , che orridamente aveano scon-
volta l'Italia nel millesettecento novanta sette , e
sparsa aveano nei popoli sotto il nome di filoso-
fia 9 e di libertà , miscredenza e rivolta . Il peg-
giore di tanti mali era lo spirito di partito , che
dividendo gli animi dei cittadini empiva di stragi
le Città , e le Castella , e di masnadieri la Cam-
pagna . Siffatte rivoluzioni contribuirono a diminui-
re il concorso alla Santa , ma non lo spensero del
tutto , e perenne si mantenne la di Lei venerazio-
ne in mezzo a quei disastri , funesti alla Religio-
ne , ed allo Stato . Una sola cosa angustiava gli
animi di quei , che si adoperavan senza risparmio
a darle gloria , ed era quell' Altare , e quel Can-
cello di rozzo legno , che non sembrava dicevole
al decoro della sua Cappella , é che si sarebbe de-
siderato di miglior forma e di più ricca materia.
Ma in che modo dar effetto alle idee , se non eran
cópiose come in addietro l'offerte della pietà dei
Fedeli ? Eppure quel che pareva quasi impossibile
all' intendimento dell' uomo , divenne facile per
disposizione di Dio Eran tornati nel mille otto-
83
cento quattordici , giorni più felici all' Italia ed i
Sovrani , che avean riacquistati i loro Seggi , con-
taminati da una usurpatrice forza , stendevan l'au-
torevol lor destra al sostegno , ed al progresso del-
la Religione , che era stata sì vilipesa dai disleali
suoi figli . In questo politico cambiamento di cose
dimorava in Mugnano D. Alessandro Serio , distin-
to Avvocato Napoletano , che avea pingue possi-
denza in quel Territorio , che da più anni era op-
presso da gravissimo male de' visceri . Coufidando
egli nella intercessione della Santa , ricorse al suo
ajuto , e volle che si facessero pubbliche preghiere
dinanzi al suo altare . Ma clie ? Si avvicinava alla
fine il divoto ottavario , e non appariva alcun se→
gno di guarigione , ed incominciava a perdere la
speranza di essere esaudito . Anzi incrudelì di re-
pente la sua indisposizione a segno , che lo ridus-
se agli estremi . Dimandò umilmente i conforti del-
la Religione ed , oh mirabil portento ! finita che
ebbe la sagramental confessione , sparve per sem¬
suo malore
pre il suo malore , e in lui tornaron le forze con
maggior brio di prima . Tocco dalla grandezza del
beneficio ordinò subito , che a sue spese fosse e-
retto Altare di ricchi e pregevoli marmi ad onore
della Taumaturga sua liberatrice " e susseguente-
mente le offerì in dono Pisside di argento , di cui
pel lavoro non havvi la eguale in tutte le Chiese
del Circondario ( 1 ) . A questa decorazione della
Cappella tennero dietro generose sovvenzioni di
altri Benefattori , talchè nello stesso anno si viddė
abbellita elegantemente di due marmoree colonne ,
e di altri marmi di squisito lavoro ? oltre a ben
inteso Cancello di ferro guarnito d' intagliato lu-
cido ottone .

Stupendo però è il prodigio , col quale dalla

(1) Stor. Rel. p. 143.


84
Santa si segnalò la erezione di quell ' Altare nella
sua Cappella . Chiunque legge non potrà non esser
sorpreso da maraviglia , e raddoppierà a nostro
senno la sua fiducia nella protezione di Lei , tan-
to glorificata dal suo Sposo Gesù .
Giunt' era la struttura del divisato Altare a

quell ' altezza , che serve di base alla mensa pel


Santo Sacrificio della Messa . Essendo di fino mar-
mo la tavola avvenne , che nel farsi l'incavo per
la Pietra Sacra il Marmorario , ch ' era uno dei

più esperti di Napoli , nel dare il primo colpo con


lo scalpello vidde spezzarsi sotto i suoi occhj la
mensa , precisamente nel mezzo circa tre quarti
pel lungo , dividendosi in due parti , ed appun-
to dalla parte opposta al lato , che corrisponde al
petto del Celebrante , il qual lato restò intero
quant'è la quarta parte della misura della larghez-
za . A questo inaspettato infortunio non potè con-
tener le lagrime il desolato Marmorario sia nel
vedere posta a repentaglio la sua riputazione , sia

pel nocumento al suo interesse . Stando alle rego


le dell'arte pareva impossibile il proseguire l'in-
cavatura ; poichè se ai primi colpi si era spaccato
enormemente quel marmo non poteva a meno di
non essere infranta la porzione , che restava inte-
ra , quando si continuasse il taglio secondo il qua-
dro ivi segnato . Si cercò allora pronto compenso
coll' adattare una fermezza di ferro di fronte al
lato , ove incominciava la spaccatura della mensa ,
e con far sì , che stringesse quanto più si potea
la cicatrice del marmo , larga da cima assai più
di un dito . Fatto ciò , terebrandosi con trapani il
marmo riuscì di formare l' incavo capace a rac-
chiudere la Sacra Pietra . Restava la spaccatura ,
che offrendo all' occhio deformitá , suggerì un ri-
medio con riempiere la fessura di quel composto
85
di calcina e di marmo polverizzato , cui dai vol-
gari si dà il nome di stucco . Ma quale straordi-
nario portento , degno di ammirazione si vidde al-
lora ? Mentre la mano visibile dell' Artefice rimar-
ginava quella fessura , la mano invisibile di S. FI-
LOMENA reintegrava la marmorea spezzata mensa ,
e si combacciarono assieme le due parti divise in
modo , che formò un solo pezzo , qual era in a-
vanti , ritenuto il marchio di una semplicissima
linea suboscura , in testimonianza del prodigio , ed
è tale , che invece di derogare alla qualità del mar-
mo sembra picciola e natural sua vena . Tuttociò
avvenne nella pubblica Chiesa , ed in presenza di
probissimi soggetti , tra i quali si trovava altro
Artefice abitante nel Sobborgo del Cardinale , che
penetrato dalla grandezza del portento mostrava a
quanti accorrevano o per divozione 9 o per curio-
sità la marmorea mensa rotta prima , e poi risar-
cita " e con l'asta del martello la percoteva , onde
tramandasse sonoro squillo in argomento della sua
interezza . Quindi per fare che ai posteri arrivasse
´la ricordanza d'evento così memorabile alla prima
Iscrizione posta di fronte alla Cappella della Santa
si aggiunse questa seconda ( 1 ) , che si allega vol-
garizzata qual pubblico solenne monumento di ve-
rità .
II.

99 L'Altare Che Si Vede. In Questo Tempio


99 Dinanzi Al Corpo Della Santa Vergine E Martire
92 Di Gesù Cristo Filomena E' Assai Venerando ;
,, Imperocchè Nella Sua Erezione Essendosi
" Spezzata Dalla Mano Dell'Artefice La Sacra Mensa

\.. (1 ) In fine sono riportate le Iscrizioni come si leggono


nello stesso originale .
86
,, Per Virtù Dell' Onnipotente Fu Risarcita E
Tornò Alla Sua Interezza Alla Presenza Di Un
97 Gran Numero Di Cittadini . Degnatosi Ancora Il
99 Dito Del Signore Di Marcare L' Opera Sua Con
92 Una Linea Suboscura Come Si Vede . Ciò
29 Avvenne Negli Anni Della Fruttifera Incarnazione
29 Del Figliuolo di Dio . MDCCCXIIII .

CAPITOLO VI.

Cambiamenti maravigliosi nel Corpo della Santa .

Dopo la fabbrica della Cappella ad onore del-


la S. Martire si stabilì , che fosse lavorata altra
Urna più spaziosa , e più dicevole al sagro suo
Corpo . Studiavan i Devoti di far sì , che l' opera
riuscisse di comune contentamento , e perciò la
commise a due Artefici dei più rinomati in quei
dintorni . Questi non furono tardi a prendere le
necessarie dimensioni tanto più che si facevano cal-
de istanze , onde quel benedetto Corpo non avesse
da star lungamente fuori della sua Cappella . Ma
siffatte circostanze , che a prima vista sembran i-
nezie , furon all' eterna Sapienza un mezzo di far
conoscere , quasi scherzando cogli oggetti , ai qua-
li il mondo attacca grand' estimazione che aven-
doli posposti la Vergine S. FILOMENA agli obbro-
brj , ed alle ignominie delle vilipese sue membra,
servivano all ' anticipata glorificazione dello stesso
suo Corpo anche quì in terra . Null' altro io farò ,
che serbata la sostanza delle cose , compendiare
la Storica Relazione .
Spuntava il giorno dopo alle convenzioni fis-
sate pel lavoro dell' Urna , allorchè nell' essere sco-
perto il Corpo della Santa alla venerazione di alcu-
ni esteri , fu trovato in una situazione del tutto di- ,
87
versa da quella che avea prima . Si vedeva il cam-
biamento , e non si prestava credenza agli occhj ,
ed il prodigio straordinario , e nuovo sembrava un
aggregato di molti prodigj . E come nò , se il Cor-
po della Santa aveva mutata la sua primiera per-
sonale positura ? Fin da quando in Napoli era sta-
to riposto dentro l' Urna , stava giacente a supino ,
e qui appariva poco meno che sedente : avea leva-
to in alto il suo Capo presso la parte interna dell'
Urna 9 e per adagiarla , si era da lei sollevato a

quell'altezza il guanciale , che in avanti stava d'ab-


basso sotto la testa ; l'altro guanciale si era ad-
dattato in appoggio del braccio destro . Essendosi
alzata la Santa dalla positura supina a quella di es-
ser quasi seduta , avea acquistata maggior lunghez-
za per estendersi , e pianeggiar le estremità , e spe-
cialmente le ginocchia , che pel corto dell ' Urna era-
no state raggruzzate in modo spiacevole all' oc-
chio . ( 1 ) Sorprendevan tante maraviglie , e movean
gli affetti dello spettatore , che consultava la fede .
Ma quel che più apportò sorpresa fu il suo atteg-
giamento nel vedere , che si era rivolta sul fianco

(1 ) Dopo la Festa solennizzata nello scorso Agosto 1833 la


Santa ha dato nuovi segni di cambiamenti , come siamo stati rag-
guagliati da Lettera dello zelante Custode del Santuario di Mu-
gnano . Dopo la pubblica suggellazione , egli scrive , nel dì se-
guente fu trovato il Santo Corpo perfettamente seduto , e dirit-
to , mentre da prima era stato collocato colle spalle , e col suo
capo appoggiato ai Cuscini posti nel fondo dell' Urna . Di poï
ha data una situazione tutta diversa alla Freccia , che ha nella
destra , e si è voltata col petto , e col viso al popolo ...... Ha
date diverse pieghe alla gonna di cui è ammantata , ed ha ca-
lato mezzo palmo i suoi piedi situandoli in miglior modo . Tut-
to ciò fu di gaudio , e di esultanza ai Terrieri , ed agli Este¬
ri del Regno , che nel giorno precedente l'apposizione dei Ve-
scovili suggelli l'aveano veduta in diverso atteggiamento - Lett.
del 31 Agosto 1853.
88
destro , piegando il viso verso il popolo , e che il
di Lei braccio sinistro , già situato per la strettez-
za vicino ai cristalli , si tenea graziosamente eleva-
to alla proporzione del capo , e del busto , mostran-
do nel pugno della mano il Giglio , e la Palma
e porzione della sopraveste rossa foggiata alla gre-
che dianzi restava nascosta sotto lo stesso brac-
cio , e che voltata avea d' abbasso , diretta verso

i piedi , la freccia o quadrella , che in avanti te-


nendola stretta nella destra con la punta all'insù
mirava al cuore . Anche il viso avea cambiata for-
ma , e lineamenti , e le sue guance sparute e bian-
chiccie apparivano piene e colorite . Notabile poi
si rendeva la variazione della chioma , ch' era sta-
ta aggiunta per ornamento alla testa della figura ( 1 ) .
Quella capellatura di color lionato , bipartita sulla
fronte , calava ondeggiante sugli omeri a dritta , ed
a sinistra : la porzione del lato manco , essendo
stretta l'urna , posava dietro le spalle , e ne re-
stava visibile soltanto una picciola lista . Quella del
lato destro , d'avanti ai cristalli , era disposta fra
il braccio ed il petto , ed increspavansi alcune trec-
cie sull' omero . Ma in altra simetria , e con mag-
gior vaghezza si trovò acconciata ; avvegnachè la
porzione , che restava a destra , appariva suddivisa
in tre parti , delle quali una scendeva a diritto sul-
le spalle , la seconda era trasportata vicino al col-
lo girandosi con tutta l'eleganza tra il braccio ed
il petto , l'altra poi si espandeva leggiadramente
con le increspate sue ciocche sul destro omero . Ta-
le fu lo scambiamento , in cui ravvisandosi una
squisitezza singolare , più che in altra parte del cor-
po della Santa , mi fa congetturare , che nella sua
chioma tollerasse un più sensibile supplicio ; che

(1 ) Cap. 2. pag. 60.


89
per mancanza degli Atti è sepolto nel bujo . E a
dir vero fra i terribili strattagemma inventati dagl'
Idolatri per iscoraggire le Vergini Cristiane , dopo
quello di condannarle a prostituirsi , del che in al-
tre non si trova esempio ( 1 ) , è da porsi l'igno-
minia di essere stati tosati a loro publicamente i
capegli . Quale e quanto infame fosse un tale sup-
plicio , lo attesta il Card. Baronio nelle sue An-
notazioni al Martirologio ( 2 ) , ove parlando di San-
ta Fausta precisa , che per vituperevole smacco le
furono rasati i capegli . Anche il Gallonio annove-
rò nella classe degli supplicj quello del tosarsi la
chioma (3) alle Sante Vergini .
Che però avendo promesso Gesù Cristo , che
non avrebbe lasciato senza ricompensa neppur un
capello della testa di quelli (4) , che esposti all'
odio de' Persecutori , avessero incontrato lo spoglio
de' loro beni , qual maraviglia , che l' ignominia ,
e il disonore di S. FILOMENA , salda nell' esser
tosata anzichè rinunziare alla verità del Vangelo fos-
se ricompensata con l' ornamento di quella capil-
liera , di cui vivendo avea fatto un sagrificio al suo
Dio ? Nè manca di saldo appoggio questa mia con-
gettura : lo ha autorevole nella dottrina dell' An-
gelico , da cui s ' insegna (5 ) , che i Santi avreb-
bon avuta una speciale glorificazione in quelle par-
ti del corpo , nelle quali particolarmente avevan pa-
tito per amore di Dio .
Sparsa intanto la notizia del miracoloso cam-
biamento di S. FILOMENA vistamente Mugnano ,
e le genti anco lontane si mossero per vederlo .

(1) Fleuri Cost. de' Crist. Part. II. Cap . XIV.


(2) Baron. In Notis Martyrol. ad Diem XX Septembr.
(3) Gallon. pag. 177. de diversis Cruciat.
(4) Luca C. 21. v. 12.
(5) S. Thom. 3. Part. 9 54. Art. 4.
90
Di null'altro più si parlava , che di un tanto pro-
digio . I buoni Cristiani , che non sanno di filoso-
fia , ma hanno mente sincera per credere , non du-
bitavan di confessarlo vero , e lo avean qual nuo-
vo argomento di protezione : i sedicenti spiriti il-
luminati , che non potevano negare il fatto , per-
chè visibile , ricorrevano al gergo dell' impostura ,
e attribuivan a sveltezza di mano l' aver collocato ,
e disposto notturnamente in tal guisa il Corpo del-
la Santa per inorpellare la moltitudine . Gravissima
ingiuria fu questa a chi avea in custodia le Sante
Reliquie ; ma fu ingiuria tale , che coprì di vergo-
gna l'iniquità , che si trovò in contradizione con le
stesse sue menzogne (1 ) . Ignorando essi le caute-
le che si usan dalla Chiesa per l'autenticità delle
Reliquie de' Santi , erano all' oscuro della impossi¬
bilitá di far ciò , che empiamente chiamavan giuo-
co di mano , e delle difficoltà , che si aggiungeano ,
nell' Urna di S. FILOMENA , essendo chiusa e
serrata a chiave . Non sapevan i meschini detratto-
ri , che due cose erano da provarsi per dar corpo
alla loro calunnia ; la prima , che fossero stati vio-
lati i sigilli , coi quali era stata assicurata l'Urna
dal Vescovo di Potenza ; l'altra , che fosse torna-
ta in mano del Custode del Corpo della Santa la
chiave della stessa Urna data a guardarsi ai Signo-
ri Terres , affinchè la custodissero . Questi due e-
stremi eran da provarsi per objettare con criterio ,
se criterio può ammettesi nei miscredenti . Lo ten-
tarono difatti per una parte , e corsero di soppiat-
to a Napoli per verificare se la chiave dell'Urna

fosse in deposito presso di quelli , ma la conseguen-


za fu di riportarne vituperevole vergogna , coll ' es-
sersi impegnati in questa temeraria , ed impruden-
te ricerca . Maggior difficoltà era per l'altra parte ,

(1 ) Psalm. 26. v. 12.


91
giacchè i quattro Suggelli apposti dal Vescovo di
Potenza all' Urna , essendo intatti , ed inviolati , for-
mavano per legge canonica , e civile , e per logico
una prova incontrastabile a chiunque
raziocinio
avesse fiore di senno . Quindi i lor cavilli torna-
rono a lode della verità in un fatto , che avean
già ammesso , e che non potevan più negare sen-
za essere in contradizione con loro stessi . Ne ebbe-
ro più solenne mentita , allorchè i Signori Ter-
res , e con essi persone autorevoli da Napoli , ven-
nero a Mugnano , ed estraendo a vista di tutti la
chiave dell' Urna , affermaron , ed ogni fede meri-
tavano le loro parole , che mai più dalla consegna
in poi , non era uscita dalle lor mani , e smenti-
ron gli artificj dell'empietà , che sa mutare il qua ,
drato in circolo , quando le fa comodo
In mezzo alle ostinate contradizioni sulle ma-
raviglie , che Dio avea manifestate nel Corpo della
Santa Martire , giunse al suo compimento la Cap-
pella . Adorna nel miglior modo possibile , si vol-
le dare alla stessa festevole tributo di onore . Pre-
cedendo un solenne apparecchio si fece la traslazio-
ne nel ventinove di Settembre mille ottocento cin-
que coll ' intervento di Monsig. Salvatore di Lucia ,
Vescovo di Carinola , che è l'antico Caleno in Ter-
ra di lavoro , e di tutto il Clero . Quindi fra le
voci di giubilo , e con l' Inno Ambrosiano , fụ o-
norevolmente collocata l' Urna nella Cappella , de-
dicata a DIO OTTIMO MASSIMO , sotto il Nome.
di S. FILOMENA V. e M.

CAPITOLO VII.

Continuazione de' cambiamenti mirabili nella Santa .

Non fu una fiata soltanto , che si lasciò vede-


92
re nella Santa il cambiamento testè descritto , Tor
nò a rinnovellarsi dopo diciannove anni . Si ascol-
ti con fede la Storia di un avvenimento , che sarà
di conforto a veri devoti .
Si dava opera a preparare un più ricco abito
1 al sacro Corpo perocchè la Santa avea fatto co-
noscere con sensibili segni essere sua volontà , che
le fossero mutate le vesti di cui l' avevano amman-
tata in Napoli ( 1 ) . Correva il Sabato avanti la
Pentecoste , dodicesimo di Giugno mille ottocento
ventiquattro , allorchè nello scoprire l' Urna si offrì
agli occhj la novità , ch' empì d'alto stupore chi-
unque si fissava a mirarla . Quella porzione della
chioma artefatta , che era a sinistra , e che per la
strettezza dell' Urna rimaneva visibile in una sua
picciola lista , apparve estratta fuori del tutto , ed
accresciuta di volume , e di lunghezza , ed assetta-
ta con ornatezza in modo che sembrava allora al-
lor profumata . Scorrendo la capellatura dall' ome-
ro sinistro tramezzo il braccio , veniva a scendere
decorosamente sopra le vesti . Attonito il popolo ,
che da tant' anni avea veduta la piccola lista a.2
manca , ne ammirava l'accrescimento della massa ,
e dava lode a Dio , che distinguesse la martirizza-
ta Vergine con tante meraviglie (2) . Incominciava
a diramarsi la fama dello straordinario prodigio
e la circostanza del concorrere gli Abitanti delle

(1) Relaz. Compend. p. 132. §. 9.


Oltre le mutazioni , che furono narrate nella pag. 88.
si aggiunge dal Rev. Custode della Santa in Mugnano nella sua
lettera del 31 Agosto 1833 quanto segue - La Santa ha accre-
sciuti i suoi capelli circa tre palmi , e ci ha sorpreso questo por-
tento dopo essere stata suggellata l'Urna , giacchè nell'essere
stata aperta si dovettero accumulare sopra le spalle , mentre ar-
rivavano sino all'estremità de' piedi . : Se di nuovo sarà aper-
la l'Urna sarà d'uopo di reciderli , sì come si è fatto con al-
cuni , che non comparivano .
93
Provincie Napoletane al Monastero di Montevergi-
ne frequentissimo nella Pentecoste , rendè più stre-
pitosa la notizia . Vicino è Mugnano alla Strada Con-
solare , battuta da passaggeri , che venivan divoti
a quel Santuario , fondato da S. Guglielmo di Ver-
celli , ed il sentire parlare di prodigio attirò la
moltitudine ad ammirarlo cogli occhi proprj . Per
non pochi di loro ripeter forse si potea quel det-
to riguardo a Giudei , che erano accorsi in gran
numero al convito di Betania non a causa di { Ge-
sù , ma per verificare se in realtà Lazzaro fosse da
morte tornato a vita . Non v' ha dubbio , che in
alcuni la divozione , in altri , e questi erano del ce-
to più colto , lo spirito d' incredulità , fu lo stimo-
lo a visitare il Sepolcro della Santa Martire . Tor-
narono subito in campo le ricerche sul modo , col
quale si teneva serrata l' Urna ; se una o più fos-
sero la chiavi , e presso chi stavano in deposito ,
e somiglianti scrupoli di affettata curiosità , detta-

ti dall ' astuto Scetticismo per trovar appicagnoli da


screditare l'opere sopranaturali , che son di me-
rito alla fede . Ma ammutiron le labbra degl' in-
creduli , quando osservarono chiusa a chiave la San-
ta Urna , e udirono il nome dei Signori Terres di
Napoli , presso i quali si trovava , e quel che più
monta nel mirare le quattro grandi impronte di
Monsig. Torrusio Vescovo di Nola , sostituite a quel-
le del Vescovo di Potenza nell' essersi mutati i cri-
stalli . Allora furon sforzati a dire e questo fia
suggel che ogni uomo sganni .
Esige adesso il filo delle cose , che han fra
loro relazione , che si dia breve ragguaglio sulla
vestizione della Santa , il di cui Corpo bersaglio. di
tormenti qui in terra , essere dovrà compagno della
sua immortalità in Cielo . Sebbene potesse essere
di qualche ostacolo la spesa , pure non si allenì la
94
pietà dei Fedeli nel cooperare a darle più magni-
fica gloria .
Comperato ricco e prezioso drappo , con es-
so si fece lavorare l'abito di cui fu ornato il di
lei Corpo . Allestito il tutto , allora si pregò il Dio-
cesano di Nola , che di quei dì era Monsignor Nc-
cola de' Conti Coppola , ad accrescere lustro al fe-
steggiamento con la sagra sua persona . Distinto il
Prelato di religiosa pietà , di buona voglia venne
a glorificare la Santa Martire in faccia agli Esteri ,
e ai Diocesani , prestandosi ad una funzione , che
durò per lo spazio di cinque ore , nell' incomoda
stagione estiva , dacchè era il cinque di Luglio del
mille ottocento ventiquattro . Vestito il Sacro Cor-
po s'impose sulle di lui tempia fulgida regal co-
rona di argento , e quindi fu chiuso nella nuova
Urna , alla quale per l'autenticità si apposero i Ve-
scovili Sigilli .
Ma che ? Sembrava ad ognuno , che avesse
veduto in addietro il Corpo di S. FILOMENA ,
che avesse acquistato un ingrandimento maggiore .
Se ne attribuiva la causa all' abito , col quale l'a-
vean novellamente vestita , ed alla corona 9 di cui
le avean fregiata la fronte . Durò per alcun poco
l'illusione , ma alla fine si squarciò il velame
giacchè col fatto non si contende . Non restò più
il dubbio , che vero era l'ingrandimento del Cor-
po , e che lo fosse appariva dall' Arca , dentro la
quale più non capiva . A due cose allora fu forza
di applicare il pensiero ; cioè a costruire una no-
vella Urna , ed a preparare altre vesti per ornar-
ne la Santa . Il lavoro di fare un Urna più estesa
portava di conseguenza grave dispendio , e nell'
ampliare la nicchia della Cappella , in cui è con-
servata 9 e nell' estendere le mostre de' marmi ,
che l'abbelliscono , ed in altri cambiamenti che
95
corrispondessero alle proporzioni della sua Archi-
tettura . Per riguardo poi alla vestizione era d' uo-
po prender consiglio dal sullodato Monsignor Cop-
pola Vescovo di Nola . Egli benignamente accon-
sentì , che si dasser nuove prove di devozione alla
Santa . Mentre si attendeva il di lui arrivo per ser-
rare l'Urna , fatta che fosse la vestizione , nella
quale oltre gli abiti più ricchi , e sfarzosi , sareb-
be riposto il Sagro Corpo adorno delle gioje , e
d'altri simili arredi , che le avean offerto in dono
pie , e divote persone .
Ma oh vicende dell ' uomo ! Nell ' aspettazione
della venuta del Prelato si ricevè il tristo annun-
zio che avea pagato il tributo alla natura in Na-
poli dove trovavasi infermo . Siffatta notizia ap-

portò disordine , ed imbarazzo nei preparativi ,


ch ' erano in assetto per la sagra funzione . Dio per
altro provvide . L' Emo Sig. Cardinale Luigi Ruf-
fo di Scilla Arcivescovo di Napoli , superiore di
forze alla sua grave età di anni settantotto , non
ricusò di prestar l'autorevole sua mano per dar

culto a questa Santa , verso la quale nudriva una


special divozione . Si trasferì egli a Mugnano
benchè contasse la terza volta che quà veniva ,
nel ventisette Settembre mille ottocento vent' otto .
Erano nel di lui seguito il Vescovo di Larino ,
e due Abbati . Nel giorno appresso , correndo la
Domenica diciottesima dopo la Pentecoste , celebra-
ti i Santi Misterj dal Porporato Arcivescovo nella
Cappella della Santa Martire , con tutta la sacra
pompa , e con affluenza straordinaria di esteri e
di cittadini fu suggellata in quattro luoghi la ser-
ratura dell' Urna col Cardinalizio suo stemma . Si
apposero eguali sigilli all ' Ampolla del Sangue , ed1
alla Reliquia , che si appende al Collo alla Statua ,
96
sulla quale avrò da trattare nel Capitolo Nono (1 ) .
Tale fu il compimento della festevole solennità ad
onore di S. FILOMENA , e per darne ricordanza , ed
eccitamento alla devozione dei posteri , si pose que.

sta Lapida , scolpita in marmo (2) , poco distante


dall ' altra , rammemorata dianzi

L EMINENTISS . LUICI RUFFO DI SCILLA CARDINALE


DELLA S. R. C. ARCIVESCOVO DI NAPOLI VENUTO PER
LA TERZA VOLTA A VENERARE LA V. E M.
S. FILOMENA . NEL XXVIII . DI SETTEMBRE MDCCCXXVIII .
PREVIO L' ASSENSO DI MONSIG. GENNARO PASCA
VESCOVO DI NOLA . ASSISTENTI MONSIGN . DOMENICO
LOMBARDI VESCOVO DI LARINO . ED I REVMI
D. MICHELE MINIERI . D. ANDREA BISESTI1 . D. FELICE
TROCCHIA CANONICI DELLA CHIESA NOLANA .
UNITAMENTE ALLI MM. RR. ABBATI GIUSEPPE
ORLANDI E LUIGI LIONELLI . COLLOCO CON SOLENNE
POMPA IL CORPO DELLA SANTA MART . DECORATO DI PREZIOSE
VESTI . NELL' URNA PIU'
MAGNIFICA . DOVE AL FRESENTE RICEVE RELIGIOSA VENERAZIONE .
1 CITTADINI DI MUGNANO
IN ATTESTATO DI ANIMO RICONOSCENTE OSSEQUIOSO A
FUTURA MEMORIA POSERO QUESTA LAPIDA .

(1 ) Nella ricorrenza festiva del corrente anno fu di nuovo a-


perta l'Urna della Santa , e si solennizzò con magnifico appara-
to . Il Corpo ove sono le venerabili Reliquie fu vestito a guisa
d'Imperatrice ed ornato di due ricche collane , delle quali una.
di perle orientali del valore di quattro a cinque mila Ducati • OS-
siano Scudi Romani 4000 , e l'altra di rari e grandi smeraldi
del valore di mille e cinquecento Ducati ossiano Scudi 1200 dono
di un Sacerdote Cavaliere di Lucera , oltre a molti brillanti , ed
anella preziosissime , che furono disposte con regolare simetria
al collo alla cintura di quello . Quindi l' Urna tornò ad essere
chiusa con i Suggelli del rispettabile , ed egregio Vescovo di No-
la Monsignor Gennaro Pasca . che per onore si nomina . - Leite-
ra del Sacerdote di Lucia Custode del Santuario in data del 31
Agosto 1833.
(2) L' Iscrizione come è nel Marmo si legge in fine delle Me-
morie .
97
CAPITOLO VIII.

Nuove Meraviglie nel Corpo della Santa .

Uno dei mezzi , de ' quali per lo più Iddio si


serve per glorificare quì in terra le immagini , e
le spoglie dei Santi , che regnan con lui beati in
Cielo, sono i miracoli , e le meraviglie che allet-
tano gli uomini a far ad essi ricorso nei loro bi-
sogni . Piene son l' Ecclesiastiche Storie di tali e-
sempj , e lunga serie potremmo qui riferire 9 se
non fosse superfluo prender imprestito da altri ciò
che sovrabonda nella nostra Santa , e che in Na-
poli , e in tutta Italia può dirsi , e fuori ancora
ha fatto grande il suo Nome . Fra tanti innume-
revoli degni tutti di speciale menzione , ci siam
ristretti ai più stupendi , pei quali si accrebbe viep-
più la venerazione alle vergiuali martirizzate sue
Spoglie , e culto alle sue immagini .
Dando qui principio al racconto diremo tan-
tosto dell' aprimento degl' occhi di S. Filomena in
tempo delle pubbliche preghiere , che erano fatte
avanti l'Urna del suo corpo . Il prodigio scorreva
già per le bocche di tutti , e più persone asseri-
van concordi di aver veduto in replicate diverse
volte , che avea aperti , e mossi i suoi cccbj .
Sebbene quei testimonj fosser in Chiesa gli uni
discosti dagli altri , ed uno non fosse consapevole
di ciò , che dall' altro si era veduto , nondimeno
eran concordi nelle vicendevoli loro relazioni . La
voce dell' aprimento degli occbj trasse da ogni par-
te genti alla Chiesa di Mugnano , desiose di esse
re spettatrici di questo singolare avvenimento , con
che Iddio glorificava la sua Ancella , e che avea
fatto grande strepito nel cadere del passato Secolo
in più Immagini di Nostra Signora . Nei tanti , che
2
98
accorsero si trovò certa Marianna Masuccio , don-
na di provetta età , che non prestava piena cre-
denza alla voce dell' aprirsi gli occhj della Santa .
Essa ne stava incerta , e Dio senza meno permise
la sua diffidenza , acciocchè in maggior luce fosse
posto il prodigio ; tantopiù , che quei tempi non
eran propizj alla fede dei miracoli , l'increduli-
tà non avea ritegno nel morderli con sardonico.
sogghigno . Stando adunque la preindicata Donna
dinanzi all' Urna della Santa considerava il di lei
volto , che modellato a guisa di chi è defonto , ha
chiuse le sue palpebre , e nel rimirarlo posata-
mente volgea in mente le idee proprie della sua
idiotaggine . Persuasa che fosse un movimento ma-
teriale della vista nella Santa Martire quello , che
si opera da Dio per mezzo di rappresentazione
mentale , o per mezzo degli oggetti corporei , che
fa servire ai suoi profondi disegni , fra se stessa
dicea ( 1 ) , Com' è possibile , che la Santa pos-
sa aprire gli occhj , mentre non li tiene ? E
,, se fa questo prodigio ad altri , perchè non lo
"" mostra anche a me ? Non era finito questo
sciocco suo discorso , che raccapricciò tutta per lo
spavento . Vidde d'improvviso aprirsi dalla Santa
Martire ambo i suoi occhj , e vidde , che dopo
averli fissi severi e sdegnósi nel di lei volto tornò
4
a ricomporli nel sonno della pace . A quell ' ina-
spettato evento ebbe da svenire per la paura , e
senti un brivido tale , che le restò appena fiato
di alzar la voce a gridar soccorso ed aita . Non
poteva a meno di non essere commossa da grande
agitazione . Calmato però quel suo turbamento , si
rasserenò , e deponendo i mal concepiti dubbj pro-
vò gli effetti di quelle manifestazioni , che vengo-
no da Dio , d'acquistar cioè ilarità di spirito , e

(1) Rel. Comp. pag. 87 num. 2.


99
di sentirsi istillare nel cuore una speciale divozio-
ne verso la Santa .
La fama del fatto , che si estese dovunque ,
confermò la verità del prodigio già ammirato da
molti e la voce invalsa dell' aprimento degli oc-
chi . Quella che era incredula ne divenne zelante
promulgatrice , anzi non cessa di narrarlo , tutto-
che siano trascorsi ventitre anni , a gloria della
illustre Vergine e Martire S. FILOMENA .
Più solenne fu il modo , con cui fu replica-
to nel mese di Giugno mille ottocento ventotto al-
la presenza di tre Ecclesiastici . Due di questi cran
divotissimi della Santa , ed erano stati beneficati
con insigni e molte grazie ( 1 ) . Il Canonico d' A-
riola D. Giovanni Mango , ch ' era uno di essi ,
prima di scoprire il sagro Corpo dicea con fidu-
M
cia ,, Voglio vedere mia CARA SANTA , se
99 mi fai contento in questa visita col darmi un
" segno miracoloso del tuo affetto , Scoperta la
Santa dopo pochi minuti cominciò a gridare , che
S. FILOMENA avea aperto quasi per meta l' oc-
chio sinistro , e ch ' era lucente , ed invitava gli
altri a fissar lo sguardo in quel beato viso . Ma
nulla si vedeva dagli astanti . Per sette e più volte
fu replicato il favore , che fu per lui solo , essen-
do stato negato a quelli che erano presenti . Av-
vicinandosi al suo tramontare il sole fu coperta l'Ur-
na , e partiron tutti con risoluzione di tornare nel
giorno appresso alla venerazione del sagro Corpo .
Difatti cosìfecero . Scoperta l'Urna incominciò
l'aprimento dell' occhio sinistro , che fu palese al
solo D. Giovanni Mango . I due Ecclesiastici suoi
compagni , e tre Mugnanesi , che gli accompagna-
vano non vedendo ciò che si asseriva , in parte si
umiliavano credendosi immeritevoli di essere spet-

(1 ) Rel. Comp. pag. 88. n. 3.


100
tatori di quel miracolo , ed in parte sospettavano,
che fosse una illusione di quel Canonico . Ma oh
gran degnazione della Santa Martire ! In questa ti-
tubanza interna , ella aprì per ben tre volte l'oc-
chio sinistro , e vivissimo lo aprì visibile alle sei
persone , ch ' eran presenti . Non poteva darsi per
loro maggior consolazione 9 e pieni di riverenzial
ossequio confessarono le maraviglie da lor vedute .
Non v' ha dubbio , che raro è il prodigio
e che è singolare ancora secondo a quel che ne
sentono i dotti ; ma assai più stupendo diviene at
sapersi , che l'aprimento degli occhj , fu rinovel-
lato non solamente nel Corpo di SANTA FILO-
MENA , ma nelle dipinte sue Immagini , e che fu
replicato in luoghi distantissimi tra loro , e a di-
versità di persone , e nelle congiunture di pubbli-
che solennità del festeggiarsi il suo nome . La qual
varietà di paesi , di tempi , e di genti fu permis-
sione di Dio , ove si attendano gli alti suoi fini nei
miracoli , dei quali usò , e per esaltare , e per con-
fermare la sua fede e per esaltare e confermare

la virtù , e la Santità di quelli , per di cui mezzo


esso gli opera . Ma vien opportuno il raccontamen-
to di ciò che avvenne in Castelvetere .
É questa una Terra della Diocesi di Monte-
marano , assai divota a S. FILOMENA , e da lei
distinta con segnalatissime grazie . Grati quei Ter-
rieri a beneficj loro compartiti , innalzarono ad o-
nor di Dio sotto il nome della Santa decente Cap-
pella con Altare ornato di marmi , che fu conse-
crato dal Vescovo de Nicolais suo divoto . Desiosi
di aver tra loro nella Cappella l ' Immagine di quel-
la , allogaron l'opera di nobile ed elegante qua-
dro di colori a olio ad esperto pittore , e perchè
riuscisse somigliante all ' originale pattuirono , che
fosse dipinto in Mugnano dinanzi al sagro, suo Cor-
101
po . Venne a perfezione la cópia . Rappresentava
la Vergine e Martire situata nell' Urna , tenendo ser◄
rati gli occhi qual uom che dorme . Più , e più
persone di Castelvetere e di Mugnano avean consi-
derata da vicino la pittura , esaltandone la bellez-
za · Compiuta che fu l'opera , si stabilì di farne
il trasporto con solennissima Processione . Concer-
tato l'ordine e il viaggio della sacra pompa , si
mossero Clero , e Confraternite di Castelvetere ad
incontrare la Santa Immagine . Giunti avanti la Ma-
china , ov' era situata , viddero che di repente , seb-
bene fosse dipinta con chiuse palpebre , aprì l' oc-
chio destro , e si rimase così alla presenza di tut-
ti . Ognun può immaginar lo sbalordimento , e l' ains
mirazione delle affollate genti . Fu così grande , che
le gentildonne , si spogliaron pubblicamente de' pre-
ziosi loro ornamenti , e ne fecero un dono alla San-
ta : le donne di minor condizione , che non avean
altro in pronto , offrirono i nastri di cui usano per
fasciare i capegli ( 1 ) . Ma che ? Si avvanzava la Pro-
cessione alla volta del Paese , allorchè fatta pausa
su di una prominenza , si manifestò nuovo aprimen-
to nell'occhio della parte sinistra , che dopo non
molto si chiuse , ed apparirono nel volto della Im-
magine una vena che dalla fronte si allungava fino
alle narici , e tre macchie sanguigne . Tutto ciò ac-
cadde nella giornata del ventiquattro di Maggio mil-
le ottocento ventinove che precedeva l' Anniversario
del memorabile scoprimento del Corpo della Santą
Martire .

È degno di egual memoria altro prodigio , di


cui restano autentici Atti . Si solennizzava nella
Terra di Lauro , Diocesi di Nola , la prima Fe-
sta della Santa Martire nel sette di Settembre , Do-
menica decimaterza dopo le Pentecoste del mille

(1 ) Rel. Comp. 20. n. 2. e pag. 254. N. 4. *


102
ottocento ventinove . Le Monache Rocchettine di quel
luogo mosse da divozione eran bramose , che l' Im-
magine fosse trasferita alla lor Chiesa , e che qui-
vi si solennizzassero i secondi Vesperi , e se ne re-
citasse il Panegirico . Furono esaudite con benigna
annuenza del loro Vescovo Monsig. Gennaro Pa-
sca . Si accostava al suo compimento la funzione :
nell' atto di compartirsi la benedizione coll' Augu-
stissimo Sagramento , si accorse il Popolo , che la
Santa ed era dipinta nell' atteggiamento pari al
quadro di Castelvetere ) avea aperto l'occhio de-
stro . La voce del miracolo destò grande sussurro.
Le Monache vollero assicurarsi della verità , e fe-
cero esporre l' Immagine dinnanzi alla Grata della
Chiesa . Stavan intente a mirar quel volto , e vid-
dero l'aprimento dell'occhio : commosse dal pro-
digio incominciarono a piangere dirottamente 9 e ad
esclamare , . mentre al di loro pianto facean eco le
lagrime , e le esclamazioni del popolo . Di nuovo
la Santa Immagine dilatò l'occhio più che non a-
vea fatto da prima , e tre volte consecutive aprì ,
ed abbassò le sue palpebre in modo a tutti visibi-
le . Per consolare quelle divote Vergini fu d' uopo
concedere alla loro pietà , che fosse introdotto il
Quadro nel Monastero . Si ricevè da esse alla Por-
ta ginocchioni , e con doppieri accesi , e lo riten-
nero dentro al loro Chiostro sino al domani . Per
maggior prova del prodigio restò permanentemente
aperto l'occhio destro , che non disdice all' atteg-
giamento , in cui è composta l'effigie .
Era ancor fresca la memoria dei suddescritti
portenti , quando S. FILOMENA tornò a manife-
starli in una sua Immagine nella Parrocchia di Cam-
posano vicino a Nola . Il Quadro rappresenta la sua
figura con gli occhj serrati , come è solito di es-
ser dipinta . Solennizzavasi la sua Festa nel dì un-

1
103
dici Luglio 1830 Domenica sesta dopo la Pente-
coste e di repente viddero , che aprì l'occhio de-
stro 9 e non solamente lo aprì , ma , quasi per ri-
meritare la devozione di quel popolo , lo ritiene co-
si aperto .
E ' poi sorprendente la mutazione , che si am-
mirò in una sua Immagine , conservata in Avelli-
no presso Don Luigi Lanzillo soggetto di ottime
prerogative ( 1 ) . In questo Quadro , opera dell'
ingegnoso pennello di regio Pittore Napoletano , era
stata effigiata la Santa con gli occhj semi - aperti ,
alludendo al prodigio manifestato in Mugnano . Già
da quattr' anni si teneva con gran riverenza nelle
sue stanze da quel Regio Giudice la divota pittu-
ra 9 e non avea mai notato alcun cambiamento .
Nel Luglio dello stesso anno 1830 si avvide , che
la Immagine spesso chiudeva i suoi occhi , nascon-
dendo perfettamente le pupille , e poi alzando le
palpebre , le apriva per metà più dello scorcio ,
che le avea dato il pennello . Durò un intera set-
timana il portento , manifesto a quanti si appres-
savano a considerarlo . Il prudente Sig. Lanzillo
non avea creduto . tosto a se stesso : sospettando
illusione de' sensi chiamò i domestici , e persone
estranee 2 e intelligenti , e avanti di esse si repli-
carono le mosse dell' aprire , e del chiudere gli
occhj . Allora si confessò da ognuno essere opera
di Dio per esaltare i meriti della Santa Martire .
Compie infine la serie cronologica di sì ammi-
rabili portenti quello di una Statua di S. FILOME
NA , onorata nella Cappella intitolata al suo nome
nella Chiesa Arcipretale di Monteforte ( 2 ) . La cir-
costanza delle quarant' ore per la Quinquagesima nel
tredici. Febbrajo mille ottocento trentuno aveva ra

(1 ) Rel. Comp. pag. 269. num . 10.


(2) Rel. Comp. p. 294. num. 18.
104
dunato gran popolo in quella Chiesa intitolata a San
Nicolò di Bari ; tanto solenne
più , che la Messa

era decorata della musica de ' professori di Avelli-
no . Si celebrava altra Messa privata nella Cappel-
la della Santa Martire dal Reverendo Don Nicola
Gesualdo . Intento egli all'azione del divin sacrifi-
zio non poteva osservare i cambiamenti , che suc-
cedevano negli occhi della Statua . Furon notati dal
principio della Messa sino alla fine da alcune gen-
tildonne dubitando ciascuna d' inganno avea in-
vitata la vicina ad osservarli . Gia il popolo ne era
commosso . Informatone l'Arciprete Don Andrea
Cunzo e con lui altri Ecclesiastici , fecero le più

esatte inquisizioni sopra un' avvenimento che non


lasciava più dubitare della sua realtà , e che durò
per lo spazio di circa due ore .
Di grazia così distinta si conservarono pubbli
che , e legali informazioni ; perocchè è lodevole co-
sa tramandare ai posteri la memoria de' miracoli ,
che si fan da Dio per confermare la santità di quel-
li , per cui mezzo esso gli opera .

CAPITOLO IX .

Statua della Santa Martire , e suo prodigioso


Sudore .

Resta ancora a narrare un prodigio , che ha


del grande , e del singolare nei tempi nostri , seb-
bene non fosse straordinario nei secoli andati ( 1 )
Il sudore è questo , che scaturì da una Statua rap-
presentante Santa FILOMENA . Prima però di ri-
ferire l'evento son da accennarsi due particolari-
tà , che somministran chiarezza a chi legge .

(1 ) Muratori Ant. Medii Evi T. V. Diss. 58. De Christiano-


rum Veneratione erga San&os &c.
105
Si accostava l'anniversaria rimembranza della
traslazione del Corpo della Santa Martire . Corri-
spondeva questa alla Domenica undecima dopo la
Pentecoste , dieci di Agosto mille ottocento sei ,
Solenne era l'apparecchio , che si apprestava per
sì fausto giorno , assegnato al festeggiamento , per-
chè ignorasi quello del martirio , che natalizio dal-
la Chiesa è chiamato . Fra le cose preparate fu una
sua Statua intagliata di legno , sul di cui petto pen-
deva da elegante nastro , pregevole Reliquiere , or-
nato di canutiglie germaniche , nel quale si chiu-
deva particella d'un osso del venerando suo Cor,
po . Quel Simulacro era per la processione da far-
si con giubilo di esultante riconoscenza ( 1 ) . Tutto
già era in ordine ; ma che ? quando men si aspet-
tava , un grave incidente empi di spavento gli abi
tanti , ed apportò scompiglio alla festa , ed a quan-
ti erano ad essa concorsi .
È noto , e si tocco di sopra , che nel mille
ottocento sei il Regno di Napoli , strappato dalle ma-
ni del legittimo suo Sovrano , gemea schiavo di una
detestabile invasione . Se in altra parte d'Italia usa-
vano gl' increduli di una cinica libertà nel deridere
il Culto , Miracoli , e Sacerdozio , qui vi aveano
più largo spazio di farlo sotto l'ombra di adesio-
ne al politico cambiamento . Di niente più godon i
libertini , che d'impedire , e turbare le divote pra-
tiche del cattolico culto , e perciò sono feraci di
calunnie , e di astuzie acconce agl' infernali loro di-
segni . É proprio di ogni nuovo Governo
chè legittimo , di essere circospetto sulla condotta
dei sudditi , e lo è molto più l'usurpatore , che è
paventoso dell' avvenire . Di quì si prese occasione
per distornare la Festa di Mugnano . Dessa fu de-
signata una conventicola di concerto coi Calabresi ,
(1 ) La Statua è somigliante alla figura del rame qui annesso .
106
disposta a funesta sollevazione . Quindi è , che non
era il meriggio del Sabbato precedente il decimo di
Agosto , e già si vedevano brulicar pel paese du-
gento quaranta soldati della truppa Francese , acquar-
tierata in Napoli . Seco aveano l'ordine di fissar
quivi stazione , e di essere mantenuti a carico del
Comune di soldo e di foraggio . Con la truppa
si portò forte comandamento di proibire la solen-
nità della Festa . Fu inesprimibile il lutto , ed il
cordoglio di quei pacifici abitanti . Non trovando al-
tro scampo , ebbero ricorso al patrocinio della lo-
ro Santa , e nelle sue mani raccomandarono la pub-
blica causa , e la di loro innocenza . Non riusciro-
no in vano tali speranze . Cerziorato il Comandan-
te di quella milizia dell' oggetto del popolare tri-
pudio 9 e della pietosa celebrità , cambiò il burbe-
ro sussiego in placidezza di amico , ed acconsentì ,
che si mandasse ad effetto il preparato festeggia-
mento . Anzi volle 9..
, che le ecclesiastiche funzioni
e la Processione della Santa Martire fossero deco-
rate con l'intervento della sua Truppa , che servì
al buon ordine 9 ad accrescere decoro alla reli-

giosa solennità . Il più notabile si è , che nel gior-


no appresso quel minaccioso squadrone , togliendo
ogni aggravio al Comune , tornò a Napoli , con fa-
re testimonianza del docile contegno dei Mugnane-
si . Oh quant'è vero , che Dio sparpaglia , come
fumo , i progetti degli empj !
Si torni adesso all'interrotto filo sul prodigio-
so sudore , che come si accennò , scaturì in Mu-
gnano dalla Statua di S. FILOMENA . Avea già os-
servato l' erudito Onorato da Santamaria ( 1 ) Cri-
tico non sospetto di puerile credulità , che molte
Storie di oriente , e di occidente ricordavano un li-
core , che stillava a guisa di sudore dalle Imma¬

(1 ) Reflexions sur les Regles , e l'usage de la chritique ecc.


107
gini , o Statue di nostro Signore , e della Vergine ?
Madre , ed anco talora de' Santi , pregiatissimo non
solo pel miracolo , ma per la guarigione di quel-
li , che l'adopravano . - Di queste dimostrazioni
( scrive uno scienziato Autore (1) "" cercherei vo-
lentieri , come si facciano , perchè talora ci si
tramescola sceleratamente la fraude , il perchè
, giustissima è la severità , che si usa dalla Chie-
"" sa nella disamina di cotali accidenti ; ma quan-
99 do non intervenga l'umana malizia , parmi , che
dubbiar non si possa essere lavorìo degli An-
99 gioli . Eglino sono gli ordinari ministri della
99 divina Onnipotenza , la quale non suole imme-
"" diatamente oprare da se . Non è dunque sopra
92 l'angelica forza e velocità nell'oprare , che pi-
22 gliando d'altronde quei licori , li dispensino
"" variamente attorno a quelle Immagini ; ovvero
"" che tramutino in quelli tanto improvisi , e per-
ciò miracolosi liquori l' aria vicina con poten-
,, tissime , da noi non conosciute cagioni . Ma
,, comunque si faccia , sogliono sempre avere del
", portentoso , massimamente quando si formano
,, in lagrime , ed in sudore , quasichè quei San-
22 ti personaggi nelle Immagini , e nelle Statue dei
", quali seguono cotali maraviglie , compatiscano
alli loro Devoti ,, •
Ciò posto , è fuori di ogni dubbio " che an-
do esente da fraude , e da artificio il sudore della
Statua di S. FILOMENA , e che le autentiche te-
stimonianze , indicate più basso , e le ragioni rife-
rite dall' allegato Scrittore , chiudon la bocca ai
latrati degl' increduli materialisti , se ardissero di
zittire in contrario . Riguardandolo adunque mira-
bile e prodigioso , si come lo è , si dirà il modo ,
con cui si manifestò dalla Santa , quasi volesse cor-

(1 ) Rho. Sabbati del Gesù di Roma p. 229.


108
rispondere con quello speciale favore all'interessa-
mento di un popolo instancabile nel di lei culto .·
Giunt' era la ricorrenza della Traslazione del
sagro suo Corpo , ed in tal anno 1823. si avven-
ne nello stesso giorno , in cui nel mille ottocento
cinque si era festeggiato il suo arrivo a Mugnano .
Una delle consuete funzioni fu la solenne proces-
sione con la Statua . Si notò allora dai Terrieri ,
che nel suo volto si mostrava un colorito più ver-
miglio del solito fu osservato di passaggio , e
nessuno fermò sul cambiamento la sua riflessione .
Dato termine all'anniversaria festività , si la-
sciò esposto il Simulacro anche nel di undici suc-
cessivo . Vennero in quel tempo alcuni Esteri per
venerare la Santa , ed essendo già coperto il suo
Deposito , si posero a pregare dinnanzi la Statua .
Uno di essi era Terrazzano di Monteforte . Solle-
vò egli a caso gli occhi a mirarla in volto , e vid-
de sulla estremità del mento una escrescenza so-
migliante ad un globetto di cristallo lucente . Al-
trettanto fu osservato dai suoi compagni : Fattosi
animo quel primo si accostò alla Statua e benchè
troppo audace stese la mano a toccare quel glo-
betto , che si risolvè in fluido , di cui penetrato
da religioso rispetto segnò la sua fronte . Esami-
nando poi meglio la Statua vidde con certezza

che da più parti tramandava quel prodigioso sudo-


re , e che questo non tanto, scaturiva dalla fronte ,
ancora , e non a gocciole rade. 2
guance ancora
ma dalle guance
e lente 9 come nell' ordinaria traspirazione avvenir
suole 9 ma quasi spicciassero da una vena scende-
vano a destra e sinistra due rivoletti , che si uni-
vano sotto la gola , e poi in modo maraviglioso
calavano nel petto . Pareva che il viso non fosse
di Simulacro , ma di Donzella vivente . Vermiglie al
par della rosa si eran fatte le guance , e brillavaa
109
di una luce vivace i suoi occhi . Attonito ognun
ammirava lo straordinario portento , ed il popolo,
che di ciò avea intesa la voce , si affollava al Tem-

pio delle Grazie per contemplarlo . Là si condusse


eziandio il Sacerdote di Lucia col Parroco Vicario
Foraneo onde assicurarsi del fatto . Per instituirne
più legale disamina ebbero seco il Sindaco, ed
I il Can-
celliere del Comune . Fu considerata posatamente
l'emanazione di quel sudore , e la sua qualità ;
lo toccarono que ? Sacerdoti con le loro mani " e
notate le circostanze , conclusero che in esso non
si trovava alcun argomento di fraude , nè abbaglio
8
di occhj (1 ) , ma che era miracolo della Santa .
Posta poi attenzione al nastro di seta , da cui sta-
va pendente il Reliquiario , in cui era richiusa una
particella delle sue venerande ossa , fu trovato mol-
le del sudore , che scaturiva dal volto . Gran ma-
raviglia fu questa , che durò in tutto l'Ottavario
*
della Traslazione , non già continua , ma rinnova→
ta sino al Mercoledì , e d'indi apparve nel modo
con cui si diede a veder da principio Prese di
ciò le debite attestazioni dei Testimonj oculari
cioè del Parroco Vicario Foraneo , di diciasette
Sacerdoti del Clero di Mugnano , del Sindaco
Cancelliere , e Decurioni della Comune , furono de-
positate nei pubblici Archivj . Oltre a Documenti
cotanto incontrastabili fu posta scolpita in marmo
1
l' appresso Iscrizione ( 2) .

(1 ) Rel. Comp. p. 114. num. 18.


(2) L' Epigrafe qual è nel suo Originale è in fine di queste
Memorie ,
110
IL SIMULACRO DI SANTA FILOMENA V. Z M. INTAGLIATO
. DI LEGNO . CHE CON RELIGIOSO CULTO SI CONSERVA E VENERA

IN QUESTO TEMPIO · E MOLTO VENERABILE . DACCHÈ CORRENDO
L'ANNO DELLA REDENZIONE NOSTRA MDCCCXXII ง ED IL
NONO GIORNO DELL' AGOSTO TRAMANDÒ DAL
VOLTO E DAL COLLO PER DUE GIORNI E DUE NOTTI
COPIOSO SUDORE , DI MANNA . ESSENDONE SPETTATORE
UN PIENO CONCORSO DI CITTADINI E DI FORESTIERI •
AMMIRANDOSI DA TUTTI QUAL PRODIGIO DEL
DIO VIVENTE .. CHE FRA I POPOLI GLORIFICAVA
LA SANTA SUA VERGINE E MARTIRE .

Non è da mettersi in dubbio essere stato un


5. effetto fuor dell'ordine naturale
il sudore , che si
vidde scaturire da questa Statua intagliata di legno ,
si come non può darsi diverso giudizio intorno al-
l'umor acqueo , che per dieci mesi non interrotti ,
' fervendo la stagione estiva , sotto il caldo clima del-
*
la Campania felice bagnò la nicchia , dove si cu-
stodiva l'Ampolla del Sangue della gloriosa Marti-
re , ed i pannilini , che l' avvolgevan per maggior
venerazione . Effetti tanto insoliti , e straordinarj 2
che possono esser chiamati fenomeni spirituali ,
interessan l'attenzione nostra , e richiedon che
pel filo della Storia , sian uniti ad altri sorprenden-
ti maraviglie , con le quali si volle illustrar da Dio
quel Sangue , che fu sparso dalla Santa Eroina ,
in ossequio della Cattolica Fede .

CAPITOLO X.

Portenti mostrati da Dio nel Sangue


di S. FILOMENA .

Già si premise nel Cap. quarto della Parte


le sacre
prima , che nell' estrarre dal Sepolcreto le
Ossa di S. FILOMENA , si trasse fuori ancora
l'Ampolla del suo Sangue , che essendosi attac-
cata alla Cinta , che avvolgea il suo fondo , venne
111
a spezzarsi fino alla metà per l'azione dei Cava-
tori . Volendo provvedere alli frastagli del ' vetro'
ch' erano nel Quinto Involto , rammemorato più
avanti , si divisò di raschiare sottilmente i detti
ན་
frastagli , ai quali era attaccato il Sangue , e di
conservarlo onorevolmente , qual preziosa Reliquia
dentro altr' Ampolla di Cristallo . Così si fece , ma
nel dar esecuzione al progetto , oh qual si vidde
spettacolo stupendo , e pieno di maraviglia ! Ap-
pena che i minuzzoli di quel raschiato sangue e-
rano intromessi nella nuova Ampolla , incontinen-
te si • mostrarono mutati in una sostanza lucida e
sfolgorante non senza grave stupore degli astanti
che venerando attoniti il portento , non si lascia-
van illudere del prestigio , lo che sarebbe un on-
ta il supporlo , dacchè i più erano soggetti rispet-
tabili e addottrinate nelle Teologiche , e Filosofi-
che teorie . Quel sangue adunque , che in avanti
. mostrava un colore suboscuro , quale è naturalmen-
te il colore del sangue disseccato , apparve tramu-
tato in una specie diversa . Altri di quei franimen-
ti rilucevano come lapilli d' oro , altri somigliava-
no limpido argento ; alcuni fiammeggiavano al pari
del rubino , non pochi rassomigliavano lo smeral-
do e tutti insieme mostravano l'aggregato dei co-
lori , di cui Dio distinse la bellissima Iride (1 )
Se mai da qualchuno attribuire si volesse ciò re-
frazione , o riflessione della luce , lo pregheremmo
ad essere rilento nel dare alle naturali cause un
effetto , che è da ripetersi da una superiore , ed
a considerare , che stanti i precetti della Teoria
della luce non se ne otterrebbe mai l'intento nel-
‫ין‬
aperto del giorno , e neglette le precauzioni as-
segnate a tal d'uopo dagli espertissimi fisici . Che
anzi l'esperienza smentirebbe il suo giudizio , es-

(1 ) Relaz. Comp. pag. 44 N. 2.


112
sendo provato da irrefragabili testimonianze , che
per mistero impenetrabile quei preziosi frammenti
del Sangue non rade volte brillano di maggior
ed altre fiate di minor luce ; che tra d'essi so-
vente appariscono più smeraldi , e sovente più ru-
bini e che non sempre i colori sono di egual
quantità , nè della stessa chiarezza 9 e che talora

si vedono mischiati a porzione di finissima cenere


essendo i cambiamenti a seconda delle interne di-
sposizioni dei riguardanti . Merita di essere qui re-
gistrato un avvenimento , che una sola volta si è
mostrato nel corso di ventiquattro anni con terrore
degli spettatori di Mugnano e che l'esito mostrò

essere stato un funesto presagio .


Erasi recato alla visita del Corpo della S. Mar-
tire un Ecclesiastico costituito in alto posto , e do-
po aver venerate le Reliquie domandò di vedere
eziandio il suo Sangue . Ma che ? Nell' istante istes-
so , che fu scoperta la sacra Ampolla al suddetto
Prelato , apparve il sangue tramutato in semplice
vilissima terra 9 e così continuò finchè egli fu pre-

sente . Partito da poi , tornò allo stato primiero .


Si argomentò allora da tutti quello , che di fatti av-
venne , e fu l'inopinata morte da cui fu colpito quel-
l' Ecclesiastico nell' atto di essere assiso alla sua
mensa ( 1 ) .
Fin da principio quest' Ampolla , che diremo
nuova per distinguerla dall' antica , che esisteva nel
1
Sepolcro della Santa , munita degli autentici sigilli
fu situata insieme con l' altra dentro l' Urna del
corpo artefatto di Santa Filomena . La situazione
però delle due Ampolle , era tale , che impedivan
agli occhi degli spettatori di vederle 2 e in consc-

(1 ) Lett. del Sacerdote de Lucia Custode del Santuario di


Mugnano in data del 28 Ottobre dello scorso 1832. descrive l'
avvenimento .
113
guenza non si eccitavano negli animi loro sentimen-
ti di devozione . Si divisò pertanto di cogliere il
buon destro di farsi la vestizione del Corpo della
martirizzata Vergine da Monsignor Niccola Coppo-
la , ond' estrarre l'Ampolla nuova , ove stavan i
frammenti della raditura del sangue , ed esporlo
palesemente al pubblico culto . Riconosciutasi da
quel Vescovo l'integrità dei suggelli fu collocata in
bellissima Teca serrata nel d'avanti 9 e nell' op-
posta parte da suoi cristalli , da esporsi nei dì so-
lenni entro a machina lavorata d'argento a guisa
di grande Ostensorio fregiato all' intorno di varie
colorate pietre .
Volendo poi far sì , che custodito fosse con
religiosa decenza si fece scavare all' altezza di cir-
ca otto palmi da terra , tramezzo il marmo del pi-
lastro , che resta a destra dell' Altare della Santa
Martire un Vano a guisa di nicchia da chiudersi
con Portello di rame orificiato , sul quale si ve-
dono a rilievo inargentati l' Effigie della Santa , ed
i simboli dei suoi martirj . Rasciugatosi frattanto
l'interiore scialbo della Nicchia , nell' atto di col-
locarvi la Teca del Sangue , per una maggior ri-
verenza venne fasciata con bianchi pannilini , fin a
che fosse terminato il lavoro di una borsa di serico
drappo , ricamata in oro , da sostituirsi a quell'umi-
le avviluppo . Ma di qui appunto cominciò la sc-
rie di stupendi segni manifestati da Dio per questa
Reliquia . Venner à caso dopo alquanti giorni per-
sone devote a venerare la S. Martire , e volendo
mostrar loro la Reliquia del Sangue , si trovò che
quei pannilini erano umidi come aspersi da tepid'
acqua . Non fu lento il Custode a cambiarli in al-
tri ben asciutti , attribuendo l'avvenimento a fer-
mentazione dello scialbo della nicchia troppo pre-
sto racchiusa alla ventilazione dell' aria . Ma che
8
114
Trascorser alcune settimane , e datasi nuova occasio-
ne di aprir la celletta apparver in egual guisa bagnati
quei pannilini , e tuttochè si replicasse la precauzione
dianzi accennata 2 anche per la terza volta si sco-

prì in essi una maggiore umidezza . Impaziente il


zelante Custode trasportò altrove il Reliquiario ,
per fare una esatta ispezione nell' interno della nic-
chia , e per iscoprire se potesse la causa di fe-
nomeno così straordinario . Ma non era questo fe-
nomeno di naturali cause ; era un effetto di supe-
riore disposizione per glorificare la Santa Martire .
Di fatti la trovò aridissima , e senza il menomo
indizio di umidità , talchè restituì ad essa la vene-
randa Reliquia . Non andò guari , che da capo si
osservò la medefazione di prima , e per venire a un
utile espediente fece circondare l'interno del Vano
di grosso panno , onde assorbisse l'umore tutto
della parete , qualora da questa ne scaturissero gli
effluvj che inumidivan i pannilini. Ma fu inutile prov-
vedimento : anzichè torre , si accrebbe a tanto la
emanazione di quell' umor acqueo , che passò fino
ai cristalli della Teca , e non si ristette per dieci
mesi continui , secondochè fu detto in addietro .
Scoraggiatosi il buon Custode , nè sapendo più a
qual consiglio appigliarsi divisò di apporvi forte ri-
paro con una cassetta di metallo della estensione
della nicchia 9 e con altra custodia a modo di scat-
tola parimenti di metallo da chiudersi con suo co-
perchio . Ma a che prò delle cautele dell' uomo
quando un prodigioso arcano si nascondeva in quel-
la tepida madefazione ? Correva il decimonono di
Giugno mille ottocento ventiquattro allorchè Mon-
signor Coppola per officio di Pastoral Visita ven¬
ne sull' ora del Vespero alla Terra di Mugnano .
Ricevuto in mezzo al corteggio di tutto il Clero ,
andò a prostrarsi all' adorazione del divin Sacra-
115
mento nella Cappella della Santa , e d' indi ** do-
mandò di baciare la Reliquia del suo Sangue . Ma
qual fu mai la sorpresa e insieme lo sbigottimen-
to del Sacerdote Custode nell' avvenirsi , come eb-
be aperto il portello della nicchia , nella cassetta
l'una e l'altra bagnate del solito umore ?
Quest' inaspettato caso , che indeboliva la spe-
ranza di far cessare il disordine , finì di estinguer-
la nel divoto Custode , quando trascorsi pochi gior-
ni , condottosi colà con varj soggetti di specchiata
virtù , per replicare le investigazioni , vidde che
( sebbene fosse stata ben asciugata in avanti la nic-
chia , ed il Reliquiario ) pure rinnovellata si era
la stessa madefazione in amendue i posti . Avvertì
inoltre , che l' inaffiamento invece di scemare si
aumentava vieppiù , dacchè molli erano non sola-
mente i pannilini , ma anche il zendado , che co-
priva l'interno della scattola chiusa dal suo coper
chio , e che dalle pareti della Celletta scorrevan
gocciole di quell ' umor acqueo , le quali unite ad
altre si arrestavano nel fondo , mentre altre di
queste avendo una circonferenza maggiore pende-
vano dalla sua volta , e riunite al centro grondavan
abbasso . Da lui si notò d' avvantaggio , che nell'
interiore parte del portellino apparivan le stesse
gocciole , e che era intrisa di umidità tutta la su-
perficie . Da nessuno allora si pose mente al pa-
vimento , dove andava a cadere quell' umore .
Frattanto si procurò di prosciugare il tutto
col mezzo di un gran panno , e trepidando l' ani-
mo fu restituita al suo ricetto la veneranda Reli-
quia . Compiuta siffatta operazione si rischiarò da
Dio l'intelletto degli ammiratori , e chiaramente
conobbero , che quell' abbondevole umore null' al-
tro era che miracolosa Manna scaturita dal vene-
rando sangue della Santa Martire FILOMENA . Se
116
qui alcuno per far del saccente volesse filosofare
cercando , se ciò potesse seguire per forza di natu-
ra , o di fato , si lasciarebbe filosofare a suo sen-
no , che da noi non si contende ad altri il lambic-
carsi il cervello . Ma si avverte , che poco durar
potrebbe quella sua cinica filosofia , essendo diffi-
cile intendere , senza ricorrere a sovranaturale ca-
gione , che si veda ad occhj aperti un effetto per
dieci continui mesi , e che stanti le stesse cause
cessi in un attimo 9 e che non sia tornato a rin-
novellarsi mai più nel corso di anni nove .

CAPITOLO XI.

Propagazione del Culto alla Santa Martire .

Il silenzio , in cui per più secoli erano state


sepolte le Memorie della Vergine S. FILOMENA
cesso alla fine con l' Invenzione del venerando suo
Corpo , e dell ' Epitafio , che nelli suoi simboli som-
ministra la Storia del suo Martirio . Sembra , che
a lei si potessero appropriare quelle espressioni di
S. Agostino ( 1 ) ; ,, Rimase nascoso per tanto tem-
" po il suo Corpo ; ma poi quando a Dio piacque ,
,, venne alla pubblica luce : illuminò il mondo con
grandi portenti , perchè dessa vivea , e non era
27 morta .
Difatti appena che furono esposte alla venera-
zione le sue Reliquie , se ne dilatò il culto con ra-
pidità prodigiosa . Trasportate da Roma a Mugna-
no , piccola Terra della Campania , pareva , che a-'
vessero da tornare alla dimenticanza , o almeno
all'oscurità , che aveano sostenuto nelle Catacom-
be . Fu tutto all' opposto . Se Hagia Philomenin e-

(1 ) Serm. XCI. inter. recent. Edit. Maurin.


117
quivale nell' idioma nostrale a Santa Amata , pud
dirsi , ancora che il suo nome fu di Amabile al suo
Signore ( 1 ) ; tanto grande si mostrò la protezione
divina nel glorificare questa diletța sua Serva . Av-
vegnacchè si dilatò la memoria de' suoi fasti non
solo per le Città , ma anche nei Villaggi , e nelle
Campagne ; fu onorata da persone di ogni età , di
ogni ordine , di ogni sesso , e al venerando suo

Deposito vennero ossequiosi non i soli idioti , ma


i più distinti personaggi della. Ecclesiastica Gerar-
chia . Si ricordino per onoranza il SSmo Pontefice
LEONE XII . di f. r . ed il Cardinale Luigi Ruffo
di Scilla Arcivescovo di Napoli , che per tre fiate
si condusse a visitarlo , e celebrò le sue lodi con
energica Omelia ( 2) ; Monsig. Bartolommeo de Ce-
sare Vescovo di Potenza di cui fu il dono del-
l' Urna alle sacre sue Spoglie (3 ) ; Monsig. Dome-
nico Lombardi Vescovo di Larino ; Monsig. Salva-
tore di Lucia Vescovo di Carinola ; Monsig. Vin-
cenzio Torrusio , e Monsig. Niccola Coppola , che
l'uno all' altro succedè nel Vescovil Seggio di San
Paolino . A loro è da unirsi Monsig. Gennaro, Pa-
sca che traslatato dalla Sede di Bojano a quella
di Nola consecrò le primizie del suo pastoral mi-
nistero col visitare in Mugnano le onorande Reli-
quie della S. M.. Colà egli andò nel Settembre mil-
le ottocento ventotto e celebrati i divini Misterj sul-
la Tomba dell' inclita Eroina , nel trentesimo del
prenotato mese , tenne dotta e fervorosa Omelia al-
l'affollato Popolo , che esultò di consolazione nel
ricevere l'Eucaristico Pane dalle mani del novello
suo Pastore . Che più ? Questo stesso zelante Pre-

(1) Vocavit nomen ejus Amabilis-Domino , eo quod dilige-


ret Eam Dominus . Reg. II. C. 12. v. 25.
(2) Rel. Stor. pag. 304.
(3) Sud. pag. 89.
118
lato aprì l'Urna del sacro Corpo , e con le pro-
prie mani lo adornò di ricca collana di gemme pre-
ziose , offerta da pia persona , e con la maestà del
religioso culto serrò il Deposito , ed in cinque par-
ti appose alla serratura ( 1 ) i vescovili suoi marchi .
Ma questa propagazione di culto , che si alle-
ga a commendazione , e sicurezza delle pratiche cri-
stiane , è contestata da altre prove riguardo a S.
FILOMENA . Si omettano i luoghi di minore im-
portanza , nei quali o s' introdusse , o si estese con
fortunato successo ; bastino i nomi di alcune Città
più illustri , che si distinsero nel darle solenni onori .
S'incominci da ROMA , che è la Capitale del-
la Religione , dove più che in altra parte si spar-
sero le notizie della Santa Martire . Col mezzo di
questa salì a grand' estimazione Mugnano e per di-
vozione del venerando Deposito , che accoglie in
seno , si mandarono a quella sua Chiesa preziose
offerte , e si giunse a scrivere , che in Roma era
arrivata alle stelle la divozione (2 ) a S. FILO-
MENA . Si disse più avanti , che LEONE XII.
Pont. Ottimo Massimo , d' immortale ricordanza e-
ra stato ben affetto al culto della medesima . Di-
fatti essendo stato a lui offerto un esemplare della
Relazione Istorica non solamente la gradì pel na-
turale suo amore alle scienze , ma informato dal
P. D. Salvatore Pascale de ' Pii Operari , che tro-
vossi ivi presente , del contenuto del Libro , nell ' os-
servare il Rame , che era apposto avanti l'Apolo-
gia della Verginità , ove erano espresse le Verginel-
le dette di S. FILOMENA tanta fu la di lui com-

piacenza pel tenore di vita , che esse osservavano ,


che non potè non esclamare con le appresso me-

(1) Rel. Stor. pag. 303 .


(2) Rel. Comp . pag. 161. Num. 14.
119
morande parole - Questo è miracolo più grande
degli altri , che ha fatti questa gran Santa . Co-
me ! in un secolo universalmente corrotto , in un
Regno , che è stato ultimamente soggetto a vicen-
de di religione , sono spuntate queste anime pure
a calpestare il mondo e la carne pubblicamente ?
Io da qui le benedico tutte . - Oh sentimenti degni
di un Successore del Magno Leone , a di cui en-
comio basta il ricordare di essere stato d' ingegno
così penetrante , che era ben difficile sorprenderlo
con la illusione (1 ) .
Proseguendo nell' intrapreso dettaglio , diremo ,
che in NAPOLI , Città dominante delle due Sici-
lie , per opera dell' Emo , e Rmo suo Arcivescovo
fu esposto alla venerazione dei Fedeli nella Chiesa
del GESU ' vecchio , una Statua della Santa nel do-
dicesimo di Aprile mille ottocento trenta . Devo-
tissimo , finchè fu tra viventi quel Porporato , al
suo nome volle egli stesso benedire il Simulacro ,
e con solenne rito lo fece portare in processione
per l'interiore recinto della Chiesa , reggendò l'a-
ste del palio nobili soggetti , e chiudendone esso
il seguito con tutta la sua Corte . Si continuò nel
dì seguente la Festa , e dopo Vespero si recitò 0-
razione di lode alla Martire , e per l' Ottava inte-
ra si tenne esposto con pompa alla divozione del
Popolo . Quella Chiesa è la più frequentata da Na-
poletani , e da Forastieri di tutto il Regno per la
magnificenza con cui è officiata . f

Anche a LUCERA , Capitale di Capitanata ,


la di cui Cattedrale trasferita dentro le mura dal
Re Carlo II di Angiò è un Capo d' opera d' Ar-
chitettura del Sec. XIII , arrivò il nome di S. FI-
LOMENA . Monsig. Andrea Portanova suó Vescovo

(2) Relaz. Istorica pag. 162. dove è riportata la Memoria


presentata col Libro al Pont. Leone XII.
120
si accinse a propagare le di Lei glorie , e stabili-
re con esemplare zelo la di Lei venerazione nella
sua Diocesi . Incominciò dall' intimare un Triduo
di penitenza , e fatta nel ventinove di Giugno mille
ottocento trenta solenne Processione con l' interven-
to del Capitolo , e dei due Cleri , e dei Nobili , e del
Magistrato , fe' portare come in trionfo per le stra-
de di quella vetusta Città il magnifico Quadro , nel
quale da perito pennello egli avea fatto effigiare la
Santa . Compiuta la sacra pompa si cantò dallo stes-
so la pontifical Messa , nella di cui solennità fu pro-
nunciata dotta Omelia sui meriti della Taumaturga ,
e Martire S. FILOMENA . D'indi ordinò , che fosse
protratta la Festiva celebrità all' intero ottavario
nel quale ripetute le testimonianze di religiosa pie-
tà , dal Pastore , e dal Gregge , pria di chiuderlo ,
fu salutata la Santa col titolo di principale Com-pro-
tettrice di Lucera .
Egual impegno si vidde in TRANI , Città co-
spicua della Terra di Bari . Monsig. Gaetano de'
Franci Soggetto ( che distinto per dottrina , come
provan le sue Opere in cinque Tomi contro i va-
neggiamenti della miscredenza , non solamente me-
ritò di esser eletto dal religiosissimo Ferdinando IV
di f. mé. Arcivescovo di una Diocesi così popolo-
sa ma ebbe anche il geloso assunto di educare il
Principe suo Figlio Francesco I. di f. r. da cui fu
confermato nello stesso officio presso il giovane
Ferdinando II (* ) ora felicemente Regnante nelle due
Sicilie informato de' mirabili effetti del patroci-
nio della Taumaturga Santa , e delle grazie che
si profondevano a suoi Devoti , fondò nobile Cap-
pella , ornandola con di lei Quadro , e con prege-
vole Statua . Desioso poi di mantenere viva la re-
ligiosa pietà verso la Santa , stabilì che in ogni
(*) Sarebbe V nella Cronol. de' Rè di tal nome nel Regno
delle Sicilie .
121
giorno di festa , esposta la di Lei Reliquia , si te
nesse analogo e Morale Ragionamento da esperto
Ecclesiastico a ciò designato . Fece ancor d' avvan-
taggio . Da lui si propose , che nel Chericale Se-
minario , non che nei Chiostri delle Sacre Ver-
gini , e nei luoghi di Ritiro per lezione spirituale
della mensa şi facesse uso della Relazione Istori-
ca della Traslazione del Sacro suo Corpo da Ro-
ma a Mugnano stampata per la quarta volta in
Napoli nel 1831 .
Garreggiaron con questo esemplare Prelato nel
fondare Cappelle , e nell' innalzare Statue sotto la
invocazione di S. FILOMENA , e nel proclamar
dal Pergamo le sue lodi con Sermoni , e con fa-
conde Omelie i Vescovi di Avellino , di Foggia ,
e di San Severo pur del Regno di Napoli . Cono-
scendo visibilmente quei zelanti Pastori il frutto
che raccoglievano dal loro Gregge , non potevan non
argomentare , che quelle pratiche di ossequioso
culto erano grate alla Santa in Cielo ed erano
benedette da Dio col fortunato esito , che da noi
è descritto nel Capitolo XII.
Anche le stesse Religiose Famiglie , le più
Penitenti per l' Instituto , che professano , furon mos-
se da ferventissima devozione per la Santa Marti-
re . Tra queste è da commendarsi la Provincia di
S. 1 Angelo del Gargano dell' Ordine dei Capucci-
ni , e quella dell' Aquila degli Osservanti Rifor-
mati (1) . Il Generale Definitorio di questa non si
contento di aver condisceso , che nella loro Chiesa
di Santa Maria di Valverde di Celano negli Abruz-
zi , fosse eretta Cappella alla Santa con Quadro
esprimente la sua Immagine , ma ancora con 0-
norifico Decreto del Religioso Consesso , S. FI-

(1) Relaz. Stor. pag. 306 , ove è riferito a disteso il Decreto


de' RR. Definitori .
122
LOMENA fu acclamata Avvocata di tutti i Con-
venti di quella Provincia , detta di S. Bernardi-
no , e la raccomandaron alla di lei protezione per
l'incremento di ottimi Operarj in servigio di Dio
e della Religione nostra Santissima .
Che però essendo proprietà del vero bene il
diffondersi , ed il propagarsi , questa divozione alla
Santa Martire si estese ad altre parti . PERUGIA
nobilissima Città dell'Umbria Pontificia si distinse
fra le altre nel ricevere , e nel coltivare il suo cul-
to . San gli eruditi , che Perugia ricevè sin dall'età
degli Apostoli la Fede di Gesù Cristo , e con essa
uno spirito di pietà , e di devozione , che si con-
serva illibato nelli suoi abitanti . Laonde non prima
dal Nobil Uomo Sig. Carlo Lippi Alessandri si fe
cer conoscere il nome e le maraviglie di S. FILO-
MENA , col distribuire gratuitamente la Relazione
Istorica della Traslazione del suo Corpo , e le im-
presse sue Immagini , che si svegliò in tutti affetto
di gran fiducia nel suo patrocinio . Fatta adunque
dipingere in tela la sua Immagine , e premesso
sacro triduo , fu esposta nel dì tredici del Feb-
brajo mille ottocento trentadue 'nella Chiesa del GE-
SU' , la più frequentata di quante sono nella Città
per i continui esercizj di Religione , che in essa
esemplarmente si praticano in vantaggio delle ani-
me . La vista della Effige di quella Santa , non co-
nosciuta in avanti , e la Relazione delle singolari
sue maraviglie , la resero venerabile ai Riguardanti
cosicchè incominciarono a farla oggetto delle loro
orazioni . Non andò in lungo , che il suo nome fu
sulle labbra di tutti : gl' Infermi , ed altrettanti op-
pressi , ed afflitti da mali nascenti , o pericolosi al-
zarono l'animo a certa speranza di essere esauditi
da Dio con l'intercessione sua . Continue si fece-
ro le domande di avere le sue Immagini , impres-
123
se in carta ; talchè il Nobile Promotore trovò di
averne distribuite a più migliaja , oltre a quattro-
+
cento Esemplari delle Memorie intorno al suo Mar-
tirio , e al devoto Esercizio in apparecchio alla sua
:
Festa , del quale ebbe a rinnovellarne una seconda
stampa , dopo essere trascorsi pochi mesi dalla prima
edizione . Frequenti per non dire giornaliere si fe-
cero le obblazioni della cera da porsi ad ardere in-
nanzi al Quadro della Santa , e in testimonianza del-
le grazie ottenute si appesero ivi Donarj in ar-
gento , volgarmente detti Voti , che ascendono ad
un vistoso numero , e che a fomento della pietà
de' Fedeli si approvan dalla Chiesa , tuttochè il bia-
simo abbian avuto dai Novatori moderni ( 1 ) . Di
qui appariva ben chiaro , che la rapida propagazio-
ne del suo Culto non era opera umana ma una
chiara dimostrazione dell ' immanchevole assistenza
del divin Fondatore alla sua Chiesa 9 mentre egli
+
somigliante al provvido Padre di famiglia ( 2 ) , che
estraendo fuori dal ricco suo forziere preziosi attrezzi
di moderno , e di vetusto lavoro , mette in vista
alli Cristiani suoi figli nei Santi dei secoli recenti ,
i nuovi lavori della sua grazia cogli esempi delle
sublimi eroiche virtù , che a noi trasmisero , e mo-
stra ad infervoramento di fede nelle spoglie de ' Mar-
tiri , che sono gli antichi lavori della sua potenza ,
quei forti Campioni , che confermarono col sangue
le verità stesse da noi credute . Tante prove di os-
sequio , unite all' esperienza de' beneficj , che per
glorificazione della Santa Martire si ricevon da Dio ,
infiammaron anime devote ad intraprendere l'ope-
ra di un nuovo Quadro rappresentante la Effige
collocata nella sua Urna in atteggiamento consimi-
le alla copia del sacro Corpo venuta da Mugnano .
(1 ) Pelliccia de Christi Ecclesiæ Politia T. I. Vedi la
Prop. XXXII della Bolla Autorem Fidei di Pio VI.
(2) Matth. Cap. 13. v. 51 .
124
Questo Quadro alto cinque palmi e mezzo , e lun-
go palmi otto è a colori in olio , ed è fregiato di
cornice dorata , velandosi la Effige da un drappo
di seta , da ravvolgersi col mezzo di un cilindro
nel d'uopo di essere scoperta . A piè del dipinto
è stato aggiunto l'Epitafio sepolcrale secondo che
è delineato nel Rame riportato più avanti . Su di es-
SO 9 come sopra ad una base , posa leggiadramente
l' Urna , ed offre le insegne del glorioso martirio .
Un divoto festeggiamento , lo che fu da attribuir-
ne merito di lode at Nobile Sig. Carlo Lippi Ales-
sandri , ed alle Patrizie famiglie , e Claustrali Ver-
gini dell' Augusta Città , che cooperarono con pie-
tose erogazioni al suo buon esito . Desso fu prece-
duto da altro devoto Triduo , e con Orazione Pa-
negirica si rendè più solenne il giorno della sua e-
sposizione nella Chiesa del Gesù . In testimonianza
poi alle distinte grazie ricevute dalla Santa Martire ,
si pose dal Nobile Promotore l'appresso Lapida sot-
to alla enunciata Immagine

Ж
AD . ONORE . ED . IN . MEMORIA
DI . SANTA FILOMENA • V. E. M.
CHE NEI PRIMI • ANNI .. DEL IIII. SECOLO
DELLA • E. C. IMPERVERSANDO • LA PERSECUZIONE
DI . DIOCLEZIANO E. MASSIMIANO • RIPORTO
LA • PALMA . DEL . MARTIRIO • IL . DI . CUL .
CORPO • CON L' • AMPOLLA . DEL .. SANGUE •
SCOPERTO . NEL . CIMITERIO · DI . PRISCILLA • LI
XXV . MAGGIO . MDCCCII. É • VENERATO .
NELLA TERRA DI MUGNANO . del
CARDINALE • DISTANTE CIRCA . SETTE •
LEGHE . DA . NAPOLI . QUESTA . EFFICE .
PER • IMPULSO • DI SINGOLAR . DIVOZIONE
E. PER • LE GRAZIE · RICEVUTE
POSERO . A LORO • SPESE ⚫ NEL • xxx.
SETTEMBRE • MDCCCXXXII. CARLO SCI-
PIONE . E. GIUSEPPE FRATELLI LIPPI ·
ALESSANDRI • PATRIZI · PERUGINI ·
125
La frequenza poi del popolo nel far giornalie
ri atti di Religione avanti l' Immagine della Marti-
re Taumaturga suggerì di porre appostatamente in
due quadretti la formola della Preghiera , che è in
fine del divoto Apparecchio , alla quale da Monsig
Carlo Filesio Cittadini Vescovo di Perugia con suo
Rescritto del ventidue Dicembre 1832 venne accor-
data per la sua Diocesi l' Indulgenza di quaranta
giorni a chiunque devotamente la recitasse .
L'esempio di Perugia fu di lodevole stimo→
lo a molte Città , e Terre dell' Umbria e della
Marca ad introdurre fra loro il culto a S. FILO-
MENA . Sarebbe troppo prolisso il dettaglio volen-
do registrar di tutte il nome . Basterà ricordare
alcune di esse . Tali sono le principali Spoleto ."
Fuligno , Assisi , e Terni , e specialmente Anco-
na , che si è distinta nell' innalzare nella Chiesa
dei Servi di Maria , al trionfale suo nome , magni-

fica Cappella ; e Fermo , dove la munificenza pie-


tosa del suo Arcivescovo , Cardinale Cesare Bran-
cadoro , oltre averne autorizzata la divozione , ha
fatto coniare a sue spese , per distribuire al Po-
polo , Medaglia di metallo elegantemente scolpita , che
nella impronta d'avanti ha il Corpo della Santa
Martire , chiuso nell ' Urna , sormontata dal Mono-

gramma P con la Epigrafe SANTA PHILOME-


NA ORA PRO NOBIS , e nell' opposto lato è a
rilievo Corona di alloro col motto in mezzo COR-
PVS MVNIANI QVIESCIT . Si aggiunga alle ri-
cordate Città Ferrara , Capitale un tempo della
Estense Signoria , dove il zelante suo Arcivescovo
Monsignor Filippo Filonardi , intento ad ogni ope-
ra buona pel vantaggio del suo Gregge , essendo
assai divoto della Martire Taumaturga , dopo di
aver fatto incidere in rame la Effige di questa , e
di averne distribuite più centinaja ai suoi Diocesa-
126
ni sani ed infermi , ha avuta la consolazione , che
è l'unico fine di un Sacro Pastore , di veder in
tutti spirituale , e temporale profitto ancora ( 1 ) ,
ed ha sentito rinovellarsi il nome di S. FILO-

MENA nel Battesimo di più innocenti nate Fan-


ciulle e nelle adulte Donzelle , nell ' atto di rinun

ziare alle pompe del secolo per stringersi a Dio


coi solenni Voti del Chiostro . E qui giustamente
è da esclamarsi da ognuno , che abbia sentimento
di Religione : Oh quanto è mirabile il Signore nel
propagare fra il Popolo Cristiano le glorie della
martirizzata sua Ancella !

CAPITOLO XII.

Del Natalizio della Santa Martire , e del Rito


Ecclesiastico nella sua Festa .

La mancanza degli Atti della Santa avvolgen→


do nel bujo il giorno del consumato suo Martirio,
toglie il mezzo di solennizzare il suo trionfo , che
Natalizio dalla Chiesa è chiamato . Fu costume
della veneranda antichità 9 scrisse il Baronio , di
registrare il Natalizio di ogni martire , avvegnac-
chè con tal nome si appella il loro passaggio da
questa vita all' immortalità del cielo , onde in ogni
anno nella ricorrenza dello stesso giorno si offeri-
sca a Dio Sacrificio in di loro memoria .
Se è nelle tenebre il giorno Natalizio , non sa-
rebbe cosa insolita o nuova , che il giorno della
Invenzione , oppure della Traslazione del veneran-
do suo Corpo ' prendesse il luogo della festa del suo
Natalizio . Che però essendo avvenuta la invenzione
del martirizzato Corpo di S. FILOMENA nel ven-
ticinque di Maggio , questo verrebbe a succedere 1

( 1 ) Lett. di S. E. Rma Monsig. Arcivescovo di Ferrara da-


ta del 30 Sett. 1833 all' Autore di queste Memorie .
127
nelle veci del giorno del suo martirio , quando dal-
la Santa Sede le fosse dato l'onore della Canoniz.
zazione , che in sè non hanno i Martiri , ancorchè
sia palese , che lasciaron la vita bei martirj , e che
sostenner il Martirio per la fede di Gesù Cristo .
Sebbene si conosca , aggiunge quì il dottissi-
mo Benedetto XIV , che anche nelle cause de Mar-
tiri , da procedersi per la via del non culto , si
debba prima devenire alla Beatificazione , di poi
alla Canonizzazione , pure non vi è ragione alcu-
na , che persuada esser necessarj i miracoli , ac-

ciocchè un Martire sia proposto precettivamente dal


Sommo Pontefice da esser venerato dalla Chiesa u-
niversale , e neppure doversi ricercar i medesimi ,
quando dallo stesso Pontefice , e per suo permesso
vien proposto un Martire alla venerazione non del-
la Chiesa Universale , nè all' Universo Mondo , ma
ad alcune Chiese particolari , e molto più , perchè
se nelle cause de' Martiri si ricercano i miracoli.
acciocchè con maggior certezza sia manifesto il mar-
tirio , e la causa del martirio , su quest' articolo non
si tratta dopo la Beatificazione , ma prima che
questa sia conceduta al Martire .
Da tutto ciò si apprende , che il diritto del
pubblico culto dato solennemente a S. FILOMENA
si deve intendere del culto di Martire Beatificata ,
e che il privilegio della Messa , tolta dal Comune
delle Vergini e Martiri per l'anniversaria sua Fe-
stività , è da credersi conceduto alla Pieve di Mu-
gnano , dove riposano le venerande sue Ossa , e non
altrimente . È dunque di positiva necessità di no-
tare giuridicamente i fatti miracolosi operati dalla
potente Mano di Dio , e di provarli in autentica
forma , ove si desideri per maggior culto della glo-
riosa Martire , che sia ascritta dalla Chiesa nel ran-
go e nel Catalogo dei Santi Canonizzati .
128

MEMORIE

INTORNO AI PRODIGI DELLA VERGINE E MART'RE

SANTA FILOMENA

EĎ alle grazie ottenute da Dio PER SUA


INTERCESSIONE .

PARTE III .

Sebbene nel corso di questa Operetta a quando

a quando siano state riferite varie grazie , e molti


prodigj operati da Dio per la S. Martire " nondi-
meno ad accrescere la divozione in quelli che la
nudron verso di essa , ed a propagarla in quei ta-
li , che non ne avessero notizia , avvisatamente si
sono raccolti , e si sono distribuiti sotto diversi
titoli in questa Terza Parte molti Portenti che resta-
van a dietro . Nè già si è riportato l'intero novero
di tutti , de' quali restarebbe a dirsi : sarebbe ciò
impresa difficilissima , e quasi impossibile ; dacchè
il Signore Iddio , sempre grande nelli suoi Santi
in ogni giorno , anzi in ogni istante si degna spar-
gere le moltiplici sue beneficenze in quelle Fami-
glie , ed in quelle tante Città , nelle quali , sicco-
me si disse , fu introdotta , e rapidamente si este-
se la devozione alla gloriosa Taumaturga . Se a
prima vista sembrasser grandi , od eccessivi , sap-
pia il Leggitor Cristiano ง Che sono ancora
129
"" tali da essere confermate da moltitudine di te-
29 stimonj oculari . Ben sappiamo esser costume
di non dar fede alle cose , che sono sovra le
,, leggi di natura 9 e l'esser tenute per favolose ,
99 specialmente da coloro , che hanno o poca ca-
,, pacità , e cattiva fede , o cattiva coscienza ; ma
99 sappiamo del pari , che ciò accade ai soli mal-
vagj Cristiani , agli Eretici , ed Infedeli , i qua-
99 li non mirano la potenza di Dio , e della sua
99 grazia , con la quale i Santi sono Santi , e per
99- virtù dello stesso Dio fanno maraviglie , che su-
,, perano la nostra capacità . Quindi le scriviamo
con sicurezza di non averne mentita , essendo
99 a favore delle nostre asserzioni tanti testimonj 2
,, e ta nti luoghi , che sanno , e viddero le COSC
tanti
92 da noi qui narrate

CAP . I.

Grazie ottenute dagl' Infermi con l'uso dell' olio


della Lampada posta ad ardere dinan-
zi la Santa .

L'antichissimo uso di onorare le Reliquie ,


e le Imagini de' Santi coll' apporre dinanzi a loro
Lampade ad ardere " ed il segnare gl ' Infermi , e
gli Ossessi coll ' olio tolto da queste , venne auto-
rizzato da stupende ed istantanee guarigioni , che
s' impetraron da loro , che l'usarono con fede .
Basti a dar prova dell' antichità di tal costume Ve-
nanzio Fortunato Scrittore del sesto secolo dell'
Era nostra , che nella Vita di San Martino Vesco-
vo di Tours ( 1 ) , descrive la guarigione della per-
9
(1) Venantii Honorii Fortunati in Vita S. Martini Libr. IV.
circa finem : ediz. di Roma 1786 per cura del R. P. Michele Lu-
chi , poi Card. di S. C. T. I.
130
duta vista ottenuta mercè di essersi unte le orbe
pupille con l'olio della Lampada posta ad ardere
avanti l'Imagine del Santo nella Chiesa de' SS . Gio-
vanni e Paolo in Ravenna . Ecco le sue parole da
noi fatte volgari . (*)
Dove a Paulo , e a Giovan sacro si estolle
„; Il Tempio , appar del Sant' Eroe l' Imago ,
Sulla parete espressa , e tal si mostra
,, Dal morbido pennel dipinta al vivo ,
,, Che t'invita agli amplessi : ha sotto i piedi
,, Composto ad arte un picciol Cavo , e all ' uopo
92 Della Lampada serve , in cui notante
"" Dentro di vitrea tazza arde il lucignolo .
99 Mentre i passi quà affretto 9 assai spedito
"" Mi fè lo spasmo , e il duol dell'orbe occhiaje .
99 Ma appena i' le toccai col benedetto
99 Licor , che trasse dall' oliva il nome ,
99 Che tosto sparve dall' inferma fronte
99 L'infiammante vapor , e l' unzion semplice ?
Medicina propizia , espulse il morbo ;
99 Nè i miei Occhi scordar unqua potrauno ,
วง Che per grazia di Lui godon lor vista .
Descrivendo il Culto dato alla Santa Martire
nella sua Cappella di Mugnano , si riferirono pag.
78 e pag 79 maravigliose guarigioni ottenute da

(*) » Est ubi Basilicæ culmen Pauli , atque Joannis


» Hic paries retinet Sancti sub imagine formam ,
Amplectenda ipso dulci pictura colore .
» Sub pedibus Justi paries habet arte fenestram ,
» Lychnus adest , cujus vitrea natat ignis in urna .
» Huc ego dum propero , valido torquente dolore ,
» Diffugiente gemens oculorum luce fenestris ;
» Quo procul ut tetigi benedicto lumen olivo ,
" Igneus ille vapor marcenti fronte recessit ,
» Et præsens medicis blando fugat unguine morbos •
» Non oblita mihi mea lumina munere Sancti .
Venant. Fort. Vita S. Martini LIBR. IV.
131
persone cieche coll' applicare alle orbe occhiaje
Ï'olio della lampana , che arde avanti le sante sue
Reliquie . Si dà adesso più minuto , ed esteso rag-
guaglio di altre consimili Grazie nei seguenti para-
grafi ad onore della gran Taumaturga .

S. I.

Filomena , Figlia di Tommaso Tedesco Abi-


tante in Mugnano , della età di anni cinque , scher-
zando un dì con una forbicetta tagliente , venne a
ferirsi nell'occhio destro dalla pupilla in giù , d' on-
de per cinque giorni scaturì sangue con umor cri-
stallino . Desolata la di lei Madre supplicava la San-
ta di farla morire piuttosto , che vederla cieca e de-
forme . Redarguita dal Sacerdote di Lucia della scon-
sigliata sua domanda , fece condur la Bambina al-
l'Urna del Sacro Corpo della Martire , e le insi-
nuò a segnare la ferita con l'innocente sua mano
intinta nell'olio della lampada , che le ardeva din-
nanzi . Fattasi la pia unzione , ognuno potè ammni-
rare nel giorno appresso l'occhio perfettamente ri
sanato nella cicatrice , con istupore puranche dei
Professori , che l' avean giudicata incurabile , di
guarigione senza speranza ( 1 ) . Il fatto seguì nell '
anno 1830,
S. 2.

Un Vecchio nativo di Monteforte terra della Dio-


cesi di Avellino , di cui non fu notato il nome per
esser persona a tutti cognita , essendo cieco da più
anni udì parlare delle mirabili guarigioni , che su ¢-
cedevano al sepolcro di S. FILOMENA , e mosso
da instinto di religione , si fece condur dalla sua

( 1) Rel. Comp. p. 172


132
moglie a Mugnano . Giunto alla Tomba della San-
ta versando lagrime dalle orbe sue occhiaje , la pre-
gò di grazia , ed untò con l'olio della lampada am-
bo gli occhj . Appeso all' Urna in segno di Volo
anello prezioso , e fermo nella fede di essere esau-
dito , tornò alla patria . Colà infatti sparite dagli
occhj le tenebrose caligini riacquistò la sua vista ( 1 ) ,
e potè intraprendere i rustici suoi lavori , qual fu
veduto dai Mugnanesi , che resero testimonianza di
quel prodigio , che era avvenuto nell' Ottobre 1805 .

§. 3.

In un Monastero delle Francescane di Nola


sotto il titolo dello Spirito Santo era arrivata per
la prima volta l'Immagine di S. FILOMENA (2) .
Tutte le Religiose Coriste si affollavano per veder-
la , ed essendo imbrunita la sera fu d'uopo di ac-
cendere i lumi . Tripudiavano di lieta gioja al mi-
rare quella Santa , di cui avean udite tante mara-
viglie . Accorsero anche le inservienti , tra le qua-
li una di matura età , e totalmente cieca da più an-
ni . Era perciò la sola , che restava priva della co-
mune allegrezza : Mesta e crucciosa in mezzo a quel-
la raunanza si fece a prorompere in queste dolen-
ti espressioni : 22 Io sola dunque non ho la con-
92 solazione , e la grazia di vederti o Santa Mar
tire di Gesù Cristo ? Abbi pietà di me : puoi
99 consolarmi , se il vuoi . ,, Così dicea con umil-
tà 9 . e fede , e in quel momento stesso meritò di
vedere la Santa Immagine , e di ricuperare perfet-
tamente la vista .
S. 4.
P
Più sopra nella pag. 77 e pag. 80 furon ad-
2
(1 ) Rel. Comp. pag. 74.
(2) Rel. Comp. pag. 102. N. II.
133
dotte le altre grazie fatte a beneficio delle due Cie-
che , che per sua intercessione ravvivarono nei lo-
ro occhj la spenta luce del giorno . Altrettanto av-
venne ad un vecchio di Ticciola , Diocesi di Nica-
stro ( 1 ) , che nella grave età di settantasette anni
ricuperò col patrocinio della Sauta l' uso d'un oc-
chio perduto .

CAP . II.

Grazie ottenute col mezzo delle sue Immagini


impresse nella carta .

Le Immagini de ' Santi , ossiano colorite sulla


tela , od impresse nella carta , sono l'istrumento del
quale Dio si è servito , e si serve per eccitare a
divozione il cuore de' Credenti , e per manifestare
le sue misericordie . Questa è una verità , che si
appoggia ai fatti , e si può dire verità di esperien-
za . Tutto ciò si è veduto per le Immagini di §.
FILOMENA . Queste hanno esteso il di lei culto ,
e chiunque abbia scintilla di fede avrà sperimenta-
to , che al primo fissar gli occhi su di esse , si
destò subito in cuore un soave trasporto di pietà
religiosa , ed un affezione verso la S. Martire con
vivo desiderio di venerarla . Se vi è alcuno che

non l'abbia sperimentato , è da dirsi che ben mi-


sero egli sia ; tanto più che la Santa corrisponde
sempre a misura delle disposizioni , che vede nel-
l'anima di quegli , che vuol mostrarle devozione ,
e Dio , che è mirabile nelli suoi Santi , si è
degnato di far celebri quelle sue Immagini con sc-
Tenni , e publici portenti . Per estender vieppiù
la divozione alla Santa , e promuovere la sua glo-
ria , si ricordano alcune registrate qui appresso .

(1 ) Relaz. mss. del Sacerdote di Lucia .


134
S. L.

Don Vincenzio Radago Canonico della Terra


di Apricena , Diocesi di Lucera , essendo ridotto
a disperata salute per una indisposizione di petto ,
accompagnata da febre , e da spurghi di sangue si
era divenuto incapace ad ogni officio . Trovavasi Mon-
signor Portanova Vescovo di Lucera nella necessi-
tà di un Maestro di Eloquenza pel suo Seminario ,
nel che era valente il Canonico Radago , e avendo
mandato a chiamarlo per addossargli l'istruzione 9
se ne scuso col motivo dei mali , che lo aggrava-

vano . Replicò allora il Prelato a questo ci pen-


serò io soggiunse allora l'infermo con riverenzia-
le confidenza : Oh Monsignore ! avete anche la
facoltà di sanare ? Se non la ho io , replicò il
Prelato , vi è chi la tiene . Senza più andò a pren-
dere una Immagine di S. FILOMENA , e a lui con-
segnandola aggiunse : raccomandatevi a questa , ed
avrete la salute , e servirete al mio Seminario .
Ma che ? appena si applicò quell ' Immagine al pet-
to , che si senti investito da gagliardia , e quasi
fuori di se stesso esclamò : Monsignore ! io già
mi sento sano . Si fece l'atto autentico di quest ' i-
stantaneo miracolo , e lo stesso Canonico Radago
in una Elegia che recitò in una pubblica Accade-
mia tenuta nel Seminario di Lucera , narrò il se-
gnalato beneficio descrivendolo nei seguenti versi 9
ridotti a due terzine ( 1 ) Italiane .
99 Di FILOMENA i' veddi , e non è molto
99 Sebben non fossi degno , il gran portento ,
,, Quando il sanguigno spurgo a me fu tolto .

(1) Ipse , etsi indignus , vidi prodigia nuper


Sanguinis e Fluxu me Philumena luit .
Quid reddam , infelix ! tanto pro munere dignum ?
Accipe cor , quæso tu Philumena meum .
135
,, Qual guiderdon darò meschin , che sento
27 Esser grande il tuo don ? prendi ah ! ten priego
99 FILOMENA il mio cuor , a Te il presento •

§. 2.

Beatrice Buonopane moglie di Giovanni Mar-


ra della Città di Vulturara , che in tre parti non
aveva potuto mai allevare la prole per mancanza
del latte , trovandosi di nuovo incinta fece voto
alla Santa di porre il suo nome al nascituro feto ,
se fosse stato di sesso feminino , sperando la gra
zia del latte per darle nudrimento . Si sgravò in-
fatti nel 5 Ottobre 1826 di una Bambina , cui nel
battesimo fu imposto il nome di Filomena ; ma
ad onta di ciò le mancava il latte come prima
Aspettò molti giorni la sconsolata Beatrice , ed im
mersa nella afflizione si pose a piangere e pregare
dinnanzi ad una Immagine della Santa . Oppressa dal
sonno si addormentò 9 e non molto dopo fu sve-
gliata dalla ridondanza del latte nel suo petto , e
l'alimento fu soprabbondante per la Neonata fan-
ciulla ( 1 ) . Di ciò si fece legale documento dai
preindicati Conjugi nel 27 Gennajo 1827 .

§. 3.

Maria Antonia , moglie di Bernardo de Mat


teis di Castelvetere , divotissima della Santa Mar
tire " essendole morto nell' utero il Feto , di cui
trovavasi incinta , nel settimo mese , restò semivi-
va per più giorni senza poterlo ' dare alla luce .
Disperata la di lei salute dall'Ostetrice , i Congiun-

ti , ed un suo figlio Sacerdote la consigliavano “ a

(4) Rel. Stor. pag. 179. N. I.


156
ricevere gli ultimi conforti di Religione ; ma essa
confidata nel patrocinio della sua Santa si fece por-
tare una S. Inimagine in carta , e disse agli astanti ,
che non si fossero rattristati , perchè S. FILOME-
NA l'avrebbe salvata : indi posta sul suo seno la
stessa Immagine , si sentì sgravata del feto morto
da più giorni , e restò libera ( 1 ) .

S. 4.

Don Filippo Ferro Suddiacono , nativo di Mi-


rabella ch'è nobile popolosa Terra della Diocesi
di Avellino cadde infermo nel 27 Giugno 1830. In
breve si aggravò il male a segno di fargli perdere
l'uso de' sentimenti . I medici , che si vedevan i-
nabili a poterlo salvare , lo diedero spedito . I suoi
Congiunti lo piangevano per morto , una delle sue
zie , cui era nota la di lui devozione- a S. FILO-

MENA gli pse sul petto una Immagine in carta


della Santa , e fece celebrare una Messa in suo o-
nore : Nulla io conosceva , sono parole dello stes-
so Suddiacono nella sua relazione dell' avvenimen-
to prodigioso , essendo destituito dei sensi . In
questo funestissimo stato mi sembrò di vedere S.
FILOMENA , che mi diede sette colpi nel pet-
to , ove stava la sua Immagine , e m' infuse tre
stille di latte nella gola , e tantosto quasi da
sonno profondo mi destai libero nell' uso dei sen-
si , e sano dalla febbre , cosicchè in pochissimi
giorni mi ristabilii perfettamente in salute (2) .

S. 5 .

C Angelo Pirolo del Borgo del Cardinale desti-

( 1 ) Rel . Stor. pag. 183. N. 5.


(2) Rel. Comp. pag. 200.-
137
nato dal Custode della Cappella della Santa , a ri
cogliere le limosine del grano sull' aje per supplire
al mantenimento del suo Culto , smarrita , non
seppe dir come , la strada , si trovò in un paese
a lui sconosciuto , e che intese esser molto distan-
te dal luogo , d'onde veniva ( 1 ) . Nel paese , in
cui era capitato , non si avea ancora notizia delle
grazie compartite per la nostra Santa , ed essendo
ignoto il Pirolo a quei Foresi venne preso per la-
dro , o almeno per Cantabanco 9 che trar volesse
guadagno sotto pretesto di limosinare ad onore
della Santa . Fu ritenuto adunque , e udì intimar-
si di andar catturato , a nulla giovandogli il mo-
strare le Immagini per distribuire ai Benefattori .
Avendo inteso parlare dell ' accaduto persone auto-
revoli , e dabbene di quel luogo 9 si frammezza-
rono acciocchè si lasciasse andar libero al suo
viaggio l'innocente Accattatore . Nello scorrere per
le bocche dei Terrazzani il racconto 9 venne a ca-
so il nome della Santa alle orecchie di giovane ,
e nobile Signora , che trovavasi in grave pericolo
della vita pel feto attraversato nell' ute-
morto e
ro . Già si attendeva da Napoli il professore chia-
mato alla rischiosa operazione . Ma che ? all' udir-
si dalla giovane Signora il nome della ignota Mar-
tire cominciò a dire fra se : Chi sà che la Prov-
videnza non l'abbia mandata per me ? chi sa chè
non sia venuta per farsi conoscere in questi luo-
ghi con liberare me dalle fauci della morte ? Sif-
fatte riflessioni l'accesero del desiderio di avere
una di quelle Immagini , che portava l'Accattatore,
e per appagarla si mossero tantosto i domestici die-
tro le di lui tracce . Fuggiva egli di buon passo ,
essendogli sprone al cammino la paura dell' andar

(1 ) Rel. Comp. pag. 111. N. 16.


138
catturato per sospetto . Ma non andò guari che lo
raggiunsero quei , che lo inseguivano , e suo mal-
grado fu ricondotto al Paese , per offrirsi alla in-
ferma Signora . Ricevuta ch ' ebbe la desiderata Im-
magine , ella di subito con viva fede l' applicò al
suo seno ; ed oh efficacia della orazione per chi
prega con fede ! Al tocco della portentosa effige
il feto già estinto , qual fosse ancor animato , uscì
fuori dell' alvo , e recò salvezza alla madre , e
consolazione a quanti dei suoi Congiunti lì si tro-
varon presenti . Grata a beneficio così insigne ,
dopo il puerperio recossi quella Signora alla Tom-
ba della celeste sua Benefattrice , e a porgerle ren-
dimento di grazie con ricche offerte , ed a pre-
garla di novello felice parto . Il tutto essa otten-
ne ed a suo tempo diede in luce una Bambina ,
cui nel Santo Battesimo rinnovellò il nome di Fi-
lomena .
S. 6.

Darem termine al presente paragrafo con av-


vertire i Divoti della Santa , che col mezzo delle
sue Immagini non solamente si son operati da Dio
miracoli , ma si son udite e vedute molte altre
maraviglie da persone superiori ad ogni eccezione ,
e che non eran illuse , e neppur prevenute ( 1 ) ·
Tali maraviglie per lo più sono soavissima fragran-
za ,
che si spande dalle 1 sue Immagini , o dalle
sue Reliquie : sono visibile aprimento dell' occhio
destro , e talvolta di tutti e due : sensibile mo-
vimento da sua posta dei quadri che hanno la di
lei Immagine ; sono la voce della Santa , che al-
cuna volte si sente al di fuori espressa in soavis-
simi accenti ; altre volte tacita internamente nel

(1 ) Rel. Comp. pag. 100.


139
cuore de' suoi devoti . Più sovente poi sono toc-
chi , o colpi , o picchi somiglievoli non di rado
al movimento degli orologi tascabili , e più spes-
so son colpi sensibili come di martello 9 ora leg-
geri , ora gagliardi , ora fortissimi , che 1 alcune
fiate sono di lieve , altre di lunga durata . Sono
senza numero le Famiglie , alle quali si è degna-
ta la Santa di dar segni della sua efficace assisten-
za , e sono per l'ordinario avvisi di qualche im→
minente disastro , da cui la Santa vuole scampar-
le , o di celeste favore , che vuole loro impetrare
dal suo Sposo Gesù .

CAP. III.

Grazie ottenute nei pericoli con l'invocazione


del suo Nome .

S. 1 .

Rosa Fortunata , figlia di Lelio Gesualdo di


Monteforte , bambinella di mesi undici essendo
caduta disgraziatamente capovolto all' ingiù da una
finestra alta palmi ventiquattro , venne a percuote-
talche per
re sulle pietre della pubblica strada
ogni natural ragione si dovevano schiacciare cranio ,
e cervella : nell'atto di piombar a basso fu vedu-
ta dalla madre , che affettuosamente invocando la
Santa esclamò : Santa FILOMENA ! questa
?
figlia tua se me la salvi . Arrivò in quell ' istan-
te il padre , che sollevata la bambina da terra , la
trovò intatta , e senza la menoma lividura . Fu por-
tata a Mugnano per ringraziamento alla sua Libe-
ratrice 2 e fecero i Genitori un atto autentico del
riportato beneficio ( 1 ) .

(1 ) Rel. Stor. pag. 165. Num. 5.`.


140
§. 2 .

Don Giovanni Vitale della Congregazione dei


Chierici Regolari della Madre di Dio , essendo
Novizio in Napoli nell ' atto di pulire il lanternone
del corridojo del Noviziato , ruppe in più parti u
na delle quattro lastre di vetro , che lo compone-
vano lunga un palmo , e mezzo , e larga altrettan-
to . Intimorito · della pubblica riprensione , e peni-
tenza , che per legge dell' Istituto avrebbe dovuto
soffrire , ricorse con gran fiducia al patrocinio del-
la miracolosa V. e M. S. FILOMENA ; tanto più ,
che il suo sacro Corpo riposa , e si venera fortu-
natamente nella di lui patria : mentre a lei ricor-
reva , vidde intera la rotta lastra di vetro , in cui
non appariva alcun segnale di frattura . Ne fu fat-
to autentico attestato , in cui specifica di farlo e-
tiam cum juramento si expedit ( 1 ) .

§. 3.

Basilio , figlio di Girolamo per cognome il


Napoletano , della Terra di Comignano , vicino a
Nola , fanciullo di anni quattro essendo precipitato
a capo basso nel nove di Luglio 1827 nella pub-
un
blica piazza dall ' altezza di palmi trentasei e
terzo misurati , restò quasi morto sul suolo', e
tramandando spuma alla bocca non dava più segno
di vita accorse la madre ? e non avendo altri fi.

glj , incominciò a disperarsi e piangere .


Memore
delle altre grazie ricevute da S. FILOMENA 9 CO-
minciò ad invocarla altamente , e sulle braccia por-
tò il figlio alla Chiesa Parocchiale , dove si venera
una sua Immagine . Fatte cautare le litanie Lau-

( 1) Rel. Stor. pag. 229. Num. 11 .


141
retane " in fine delle quali si aggiunse S. Philu
mena ora pro eo , ed ecco , che nella invocazione
della Santa , si scosse il fanciullo , chiamò lá ma-
dre " e senza mostrare alcuna ferita o contusione
nel capo , fu riportato a casa , tanto che nel gior
no dopo , sano ed in buona salute potè caminare
alla vista di quelli , che lo aveano riputato mor-
to ( 1 ) . I Parroco di Comignano ne rilasciò au-
tentico certificato .

§. 4.

Maria Vincenza di Cola di Castelvetere essen-


do stata assalita dai dolori di parto nel Settembre
1827 , nè potendo sgravarsi del feto ' che si era
attraversato , si vedeva ridotta al pericolo di mor-
te : la Levatrice a tal vista s' intimidì , ma avendo
sperimentata in altri simili incontri efficacissima la
protezione della Santa , la invocò con fede , e dis-
se : O Vergine Santissima del Carmine per l'a-
more , che porti a S. Filomena
ajuto ; e poi ag-
giunse : O Santa Martire ora , ora io voglio que-
sta grazia : appena che ebbe ciò detto , partorì la
donna felicemente . Il feto era vivente e sano ? an-

cora nel 1831 ( 2) .


S. 5.

Un Gentiluomo , di cui per debite ragioni si


tace il nome , e la patria , avea smarrita certa car-
ta di mallevadoria , che presentar dovea al Regio
Tribunale nel termine di alcuni giorni (3 ) . Non
avendola rinvenuta dopo le possibili indagini , da
lui usate , si affliggeva in modo , che non reggen-

(1) Relaz . Comp .


(2) Rel. Stor. pag. 185. Num. 6.
(3) Rel. Comp. p. 199. N. 20.
142
do all' interna angustia , si gettò abbattuto sopra
una seggiola , e piangendo esclamava : Oh Santa
FILOMENA ! tu sola puoi liberarmi da queste
pene . Mentre più collo spirito di quel che cou le
labbra continuava nella preghiera , oppresso dal lan-
guore cadde addormentato . Ecco che a lui parve
di vedere la Santa , che così a lui dicesse : Stà
contento ; la tua carta si trova nella Cassetta vi-

cino al vaso dell' Acqua santa nella Chiesa del


Romitaggio di San Pietro . A questo prodigioso
avviso si scosse l'afflitto Gentiluomo , ed all'istan-
te volò a quel Romitaggio distante un miglio dal-
l'abitato ; ma il Romito era assente . Trovato il
mezzo di entrare in Chiesa si pose a cercar au-
zioso collo sguardo la Cassetta divisatagli dalla
Santa . Difatti era nel posto indicato ma serrata
a chiave fu d' uopo di forzarla , ed aperta che
l'ebbe con immenso giubilo trovò la sospirata sua
carta . Era questa un congedo militare di riscat-
to la di cui perdita portava di conseguenza , Q
la partenza nel giorno appresso per la milizia
l' andar carcerato . Facendo ostensibile quel Genti-
luomo nelle strade , e nella piazza la suddetta Car-
ta pubblicava altamente il miracolo , ed accendeva
in quanti l' udivan la divozione verso la Santa tan-
to benefica e propizia a chiunque a lei ricorre nel-
le sue disgrazie .

CAP. IV.

Grazie ottenute col far ricorso alla sua interces-


sione nei luoghi dove ha pubblico culto ,

S. I.

Don Michele Ulpicella Avvocato Napoletano


143
di anni circa sessanta , afflitto da sei mesi per gli spa,
simi di un ostinata sciatica , che l'obbligava a star-
sene immobile nel letto , informato di essere giun-
to a Napoli il venerando Corpo di S. FILOMENA
concepì in sua mente il pensiero di ricorrere alla
sua intercessione , con la ferma speranza , che a-·
vrebbe ottenuta la guarigione da Dio , e che la
S. Martire lo avrebbe consolato per manifestare la
valida sua intercessione . Trovavasi il suo Corpo
nella Cappella dei Signori Terres , e fattosi tra-
sportare la col soccorso di altre persone si rimase
a pregare dinnanzi alle Sacre Reliquie per l'intera
giornata Si avvicinavano i crepuscoli della sera ,
allorchè conobbe di aver ottenuta la sospirata gra-
zia . Egli fu così penetrato dal sentimento di alle-
grezza , e di riconoscenza , che la rese manifesta
ovunque , e per rogito del Notaro Angelo Antonio
Montuori ne formò autentico attestato , in cui si
precisa , che nel sette di Agosto 1805 ricevè la
e
grazia , e che nel giorno appresso tornò libero
sano a ringraziare l'inclita sua Benefattrice , ed a
glorificare Dio misericordioso , che per essa lo avea
esaudito . Si noti , che questo fu il primo prodi-
gio , manifestamente veduto dopo l'arrivo della
Santa dalle Catacombe di Roma .

S. 3 .

Giacomo figlio di Don Raffaelle di Elìa di Vi-


sciano di anni circa undici , mentre si solazzava con
altri suoi coetanei nella pubblica strada fu schiac-
ciato nel piede destro dalla ruota di un carro , ca-
rico di vino , tirato da buoi , così che pel dolore
restò semivivo . Condotto , a casa fu giudicato ma-
le insanabile dallo stesso suo padre Chirurgo del
luogo : sopra chiamato altro professore Don Anto-
144
nio Mercugliano da Nola , che avendo trovato es-
sere cominciata la cancrena , accompagnata da con-
vulsioni , giudicò pericolosissima l' amputazione del
piede . Entrò intanto a visitare l' infermo Don Sab-
batino Nappo , e gli porse una Immagine di Santa
FILOMENA " e chiamando dal letargo il fanciullo
lo animò a confidare nella Santa . Il padre poi pro-
mise una pomposa festa , oltre quella , che fa il
popolo di Visciano g dove nella Chiesa Abbaziale
sta esposto un suo divoto quadro . Scomparve in
un subito la cancrena , lasciando nel piede un mar-
co bianco per testimonianza del prodigio , e risa-
nato il giovinetto camminò senza il menomo impe-
dimento . Ciò avvenne nel Marzo 1826 , e se ne

fece legale ( 1 ) Relazione .

§. 3.

Nel Monastero della Santissima Annunziata di


Foggia nell' Abruzzo , donna Maria Michela Torres
Monaca Corista era oppressa da tre anni dal mor-
bo maniaco , che nell ' estate specialmente la rende-
va stupida , ed incapace ad ogni officio del Mona-
stero . Inutili erano riusciti gli sforzi de ' più va-
lenti Professori , e non si era ottenuto alcun mi-
glioramento . Vivea nello stesso Monastero una sua
zia Monaca , che sensibile alla disgrazia della nipo-
te ว ricorse alla intercessione di S. FILOMENA .
Mandò a Mugnano , acciocchè fossero fatte preghie-
re avanti le sagre sue spoglie . Stava esposta nel
Coro dello stesso Monastero divota Immagine della
Santa Martire , allorchè in tempo del divin Officio
le Religiose ebbero un segno manifesto , che si sa-
e da quel
rebbe ottenuta la grazia . Tanto avvenue 2

( 1 ) Rel. Stor. pag. 180. Num. 2.


145
punto si trovò perfettamente in salute l'Inferma
così che poco dopo fu destinata a diversi officj dal-
l'Abbadessa , che furono disimpegnati con soddisfa-
zione della Comunità ( 1 ) . Da questo insigne por-
tento ebbero impulso quelle buone Vergini a di-
chiarare S. FILOMENA Protettrice del loro Mo-
nastero .
S. 4.

In Castelvetere una Gentil donna , di cui si è


soppresso il nome ( 2) , passava gravi pericoli di vita
nello sgravarsi dei parti . In una sua gravidanza ,
che la minacciava più delle antecedenti fece fre-
quenti preghiere alla Santa così famigerata per la
sua possente intercessione presso Dio . Giunto il
tempo del parto , fece promessa alla Santa Martire
d'imporre il suo nome al feto se fosse Bambina ·
Nondimeno sovrastando già il momento di sgravarsi
trovavasi in un rischio assai desolante . Allora il Con-
sorte animato da un sentimento di viva fede si fece
a dire : Ah S. FILOMENA ! ora si vede se mi
vuoi ajutare ! Fatta questa invocazione , immedia-
tamente si udì la ripercussione di alcuni forti col-
pi dentro di un forziere , che stava nella stanza ,
e nel tempo stesso la moribonda partoriente diede
felicemente alla luce una Bambina , che subito chia-
marono col nome di Filomena . Visitato poscia il
Forziere d' onde era uscito il fragore dei colpi , si
trovò un Libro della Relazione della Santa , alza-
to , e semiaperto colla di Lei Immagine affatto spie-
gata , quando ivi era stato posto chiuso , e disteso
orizontalmente .

10
(1 ) Rel. Stor. p. 245. N. 20 .
(2) Rel. Comp. pag. 121. N. 3.
146
CAP. V.

Grazie ottenute per le Novene , e Tridui


fatti ad onor della Santa .

Quanto sian accette a Dio le divote Pratiche


di ricorrere all' intercessione dei Santi con Tridui ,
e Novene , lo ha fatto conoscere l'esito felice ot-
tenuto da quei tanti , che sono ricorsi al patroci-
nio di S. FILOMENA . Bastino gli appresso rac-
conti per consigliare ai Fedeli un tal uso . Spe-
cialmente poi non può non esserle gradita in Cielo
la Preghiera , che è posta in fine , dove si ricor-
dan i trionfi da Lei riportati nelle cinque effusio-
ni del Sangue sparso nei replicati diversi Martirj ,
descritti nel Cap . VIII della I. P. di queste Memorie.

S. 1.

Il Monastero di Santa Maria de Foris della


Città di Teano , nel quale si era introdotta la di-
vozione a S. FILOMENA , trovavasi in gravissima
strettezza . Per suggerimento dell' Abbadessa donna
Gaetana Rintucci si ordinò una comune preghiera
con Novena alla Santa Martire . Era incominciata
di pochi giorni , allorchè le Monache e le Con-
verse si avvidero , che una Tina ( 1 ) della capaci-
tà di tomole (2) sessanta e più , da varj mesi vuo-
tata , era ricolma di ottimo grano . Erano presenti
alla miracolosa moltiplicazione del grano i facchi-
ni , che aveano vuotata la Tina 9 le Converse , che
l' aveano ripulita , e le Monache ed Abbadessa 2 •
che più volte aveano aperto lo sportello della vuo-
ta Tina . Mosse quelle buone Vergini dalla gran-
dezza del miracolo alzarono grida di lode alla San-
ta Benefattrice : indi mandaron a Mugnano le no-

( 1 ) È una specie di pozzo artificiale per custodia del grano.


(2) Misura , che equivale a dodici Rubbia circa di Perugia .
1
147
tizie per rendimento di grazie di farsi avanti il suo
Sagro Corpo , e legale attestato sottoscritto dalle
Monache , e dal loro Confessore P. Luigi Pisano
Missionario .
S , 2.

Nella Classe delle malattie insanabili si anno-


vera l'Etisia inoltrata . Di questa era affetta Suor
Giovannina Cioffi di Arienzo , Religiosa Corista nel
Monastero del SSmo Redentore nella Città di S.
Agata de' Goti ( 1 ) . Da dieci mesi languiva in let-
to estenuata di forze 9 e soggetta ad un continuo

spurgo di sangue , che di sovente passava al gra-


do di vomito . Avvenne , che fosse portato a quel
Monastero un libro della Relazione Istorica della
Santa Martire . Si lesse dalla Superiora , e per
informarne le Religiose tutte lo fece leggere nel
Refettorio in tempo della mensa . Amò di leggerlo
anche l'Inferma , e dalla lettura prese coraggio di
sperare nella intercessione della Santa . Quindi è ?
che diede subito cominciamento alla sua Novena
dinanzi alla di Lei Immagine . Nella successiva not-
te ebbe un quieto riposo , e destatasi di buon mat-
tino osservò , che nello spurgo non era mescolata
alcuna macchia di sangue . Non essendo ancora
persuasa della grazia , tenne in segreto il fatto per
assicurarsene meglio . Trascorsero intanto i succes-
sivi giorni , sinchè nell ' ultimo della Novena " men-
tre riposava nell ' ore pomeridiane , venne destata
da un forte fracasso , cosicchè presa dalla paura
se ne fuggi dal letto . Avendo chiamate le Reli
giose Consorelle narrò loro , che i colpi si erano
fatti
• sentire nella Immagine della Santa , e insieme
altestò di aver ottenuta la sospirata grazia 9 non
senza grave sorpresa delle medesime , che la ve-

(1 ) Rel. Comp . p . 218. N. 30 .


148
devano risanata . Attonite del portento si portaro-
no tutte in quell' ora stessa al Coro , e col canto
del Te Deum a suono d'organo umiliarono vivo
Rendimento di grazie a Dio principio di ogni be-
ne . Dopo la impetrata guarigione si scorse nella
suddetta Religiosa uno stato di salute più vegeta
di quella che mostrava prima della sua indisposi-
zionc .

§. 3.

Una Gentildonna per nome Maria Giuseppa


Selvaggi della età di anni cinquantacinque , era da
più anni inferma per ostinato male di petto , che
nel principio del verno 1829 avendole cagionato
un flusso sanguigno , dai Fisici venne dichiarata
Etica ( 1 ) . Fu esposta nella di lei stanza la Reli-
quia della Santa , ma l' inferma passava i giorni
nella malinconia , e non faceva , che raccoman-
darsi a S. FILOMENA . In una notte , dentro la
Novena del SSmo Natale , mentre dormiva , le
parve di vedere farsi magnifica festa ad onore
della gloriosa Martire . Tuttociò non fu che un
presagio di verità , essendo avvenuto tale festeg-
giamento un Mese dopo . In quella comune esul-
tanza si stenebrò il suo spirito , e si dileguò la
profonda malinconia , che l' opprimeva , talchè si
destò ilare 9 e interamente guarita . Più lieta di-
venne quand' ebbe sperimentato essere durevole ,
e permanente la sanità impetrata . Ebbe inoltre
il favore di udire più volte al giorno forti colpi ,
che derivavano dalla esposta Reliquia indizio della
benefica intercessione della Santa . La suddetta
Grazia venne attestata da un Sacerdote Nipote
della Inferma , e confermata da altri soggetti .

(1 ) Rel. Comp. p. 275. N. 13.


149
S. 4.

Una Zitella di circa trent'anni trovavasi op-


pressa dalla grave infermità (1 ) di languore di
stomaco , e di spossatezza di forze , che l'obbli-
gava a guardare di continuo il letto . Il suo male
era causato da gravissime molestie dello spirito im-
mondo , e dal timore di cadere in questi laidi com-
battimenti . Per consiglio del suo Confessore ebbe
ricorso a S. FILOMENA , ed incominciò ancora
la Novena a suo onore , supplicandola di liberarla
per i meriti della sua virginal pudicizia dalle ga-
gliarde impure tentazioni , la resistenza alle quali
I' avea ridotta a quello stato infelice . Dopo po-
chi giorni , essendo sopita dal sonno , parve a Lei
di vedere , che la Vergine Eroina standole d'avan-
ti le dicesse così : Apri la bocca , e che Essa ub-
bidisse 9 che indi alitandole in * faccia tre volte a
guisa di esorcismo aggiungesse : ecco che sei libe-
rata . Qui si scosse dal sonno , e sentì essere tran-
quilla , e depurata nello spirito , e risanata del pa-
ri nel corpo . Non cessò da poi con trasporto di
riconoscenza di predicare al popolo il potere , e la
pronta carità di SANTA FILOMENA , e ne fece
sincero racconto all'Autore della Relazione Istorica .

S. 5 .

Trovavasi nella casa dei Signori della Missio-


ne in Napoli gravemente indisposto di salute non
senza rischio della vita , il Reverendo Sig. D. Gio-
vanni di Guida Sacerdote della stessa Congrega-
zione , ed essendo ricorso alla Santa Martire parve
a lui di vederla in visione vestita di bianco am-
manto 9 ed ornata di corona di fiori , convenienti
alla sua condizione di Vergine 2 e che standogli

(1) Loc. cit. P. 276.


150
vicino gli dasse un colpo sulle spalle , e due altri
sul capo , indirizzando a lui queste parole : Ti

dai per morto ? Mira là : è qui dirimpetto


si vidde la forma , e il verde colore del Vescovile
Cappello , proseguendo a dire la Santa : Tu devi fati-
care per la Chiesa di Dio . Sta bene .... apparec-
chiati . Restituito alla primiera salute , dopo pochi
giorni ricevè il Dispaccio Reale per il Vescovato
d'Oria , ossia Uritana , nella Puglia , e fu preconiz-
zato per detta Chiesa nel Concistoro del 29 Luglio
1833 dal Regnante Sommo Pontefice Gregorio XVI.
Questo fatto scrive il Custode del Santuario di
Mugnano in sua lettera del 31 Agosto 1833 , è
stato descritto dal Prelato nella sua Diocesi : si
è da lui narrato ai Ministri del Re , e cento vol-
te fu replicato a questo Clero di Mugnano , ed
al popolo , allorchè scalzo venne a visitare il
Corpo della Santa Martire , e dopo avere cele-
brato l'incruento Sacrificio sull' Altare della sua
Cappella , lasciò di elemosina ducento Ducati ,
ossiano Scudi Centosessanta Romani .
Abbian qui termine le Memorie compilate ad
onore dell'inclita Vergine , e Gloriosa Martire SAN-
TA FILOMENA , e l'estremo Capitolo delle sue
Grazie sia quasi un serto di freschi olezzanti fio-
ri , da appendersi dinnanzi alla veneranda sua Tom-
ba . Stendan la mano a questi fiori i suoi Divoti ,
e gli abbiano seco come un monumento da ricor-
dare le molte Grazie , e di sommi Benefici , che per
Lei ha compartito Iddio a coloro , che con pura
fede a Lei fecer ricorso , e sian d'eccitamento ef-
ficace ad invocarla Taumaturga propizia nelle ca-
lamità che circondan la miserabile nostra esistenza .
151
ISCRIZIONI

NELLA CHIESA DI MUgnano del CardinALE .

I.

Sotto l'Epitafio , che chiudeva il Sepolcro della


S. Martire nel Cimiterio di Priscilla .

HÆC SUPERSCRIPTIO SEPULCRALIS S. CHRISTI V. ET M.


FILUMENÆ ADSTABAT ANTE EJUSDEM SEPULCRUM IN
CATACUMBIS URBIS ALME ROME MAGNANIMITATE AUTEM
PONTIFICIS SUMMI LEONIS XII. ET OPERA RDI SALVATORIS
PASCALIS EX PIIS OPERARIIS DIVI GEORGII DE CIVITATE
NEAPOLIS ET PHILIPPI LUDOVICI ROMANI PRESBYTERI HOC
SACRUM VENERANDUM ET VALDE SINGULARE MONUMENTUM
SYMBOLIS ET FIGURIS REFERTUM EJUSDEM MARTYRIS
SACELLO FUIT DONATUM ET HUC MISSUM DIE IV AUGUSTI
REPARATIONIS NOSTRE ANNO MDCCCXXVII.

II.

Miracolo della Mensa Marmorea per l' Altare


della Santa spezzata , e riunitasi visibilmente .

ALTARE QUOD IN HOC TEMPLO VISITUR ANTE CORPUS


SANCTE CHRISTI V. ET M. FILUMENE VALDE EST
VENERANDUM IN EJUS ENIM ERECTIONE MANU ARTI-
FICIS SACRA MENSA IN MEDIO FRACTA EST ET VIRTUTE
OMNIPOTENTIS REFECTA ET IN INTEGRUM RESTITUTA
MULTITUDINE CIVIUM ASTANTE . ATQUE ETIAM
DIGITUS DEI OPUS SUUM SIGNAVIT LINEA SUBOSCURA
UT CERNITUR HOC FACTUM EST AN. DIV. REPARATIONIS .
MDCCCXIV.
152

III.

Miracolo della Statua della Santa intagliata di


legno , d'onde per due giorni scaturi
largo sudore . (*)

SIMULACRUM LIGNEUM S. FILUMENÆ v. ET M.


QUOD IN HOC TEMPLO ASSERVATUR AC RELIGIOSE
COLITUR VALDE VENERANDUM EST ANN. ENIM
NOSTRÆ REDEMPTIONIS MDCCCXXIII. DIE IX
-->
AUGUSTI FER. II. E VISU ET COLLO PER DIES
NOCTES QUE DUAS MANNE SUDOREM EMANAVIT .
PLENO CIVIUM ET ADVENARUM CONCURSU SPECTANTE
ET ADMIRANTE SIGNUM DEI VIVI VIRGINEM ET
MARTYREM SUAM MAGNIFICANTIS
IN POPULIS .

(*) Queste tre Iscrizioni sono riunite in una sola Tavola di


marmo di fronte alla Cappella della Santa Martire .

IV.

Seconda Tavola di Marmo con sua Iscrizione .

EMINENTISS. S. R. E. CARDINALIS ALOYSIUS RUFFO


SCILLE ARCHIEPISC. NEAPOLIT. IN TERTIO SUO ADVENTU
AD VENERANDAM S. V. ET M. FILUMENAM SACRUM EJUDEM
MARTYRIS ET VIRGINIS CORPUS SOLEMNI CULTU COLLOCAVIT
IN ELEGANTIORI ARCA IN QUA NUNG RELIGIOSE
COLITUR ET PRETIOSIS VESTIBUS DECORAVIT AN. D.
MDCCCXXVIII. DIE DOMINICO XXVIII. SEPTEMBRIS
QBTENTA FACULTATE AB EXCELMO AC RMO DOMINO
JANUARIO PASCA EPISC . NOLANO ADSISTENTIBUS
ILLMO AC RMO DNO DOMINICO LOMBARDI EPISC.
LARENS ET RMIS CATHED . NOLANE CANONICIS
D. MICHÆLE MINIERI ET D. ANDREA BISESTI ET
D. FELICE TROCCHIA SIMILITER ADMODUM RDIS
ABBATIBUS JOSEPHO . ORLANDO • ET ALOYSIO LIONELLI .
CIVES MUNIANENS , GRATO AC DEVOTO ANIMO
AD FUTURAM REI MEMORIAM HOC MONUM. PP.
DIVOTO ESERCIZIO

IN APPARECCHIO ALLA FESTA

DI SANTA FILOMENA V. E M.

Che si venera in Perugia

NELLA CHIESA DEL GESU'

COMPOSTO

DALLO STESSO AUTORE DELLE MEMORIE

Intorno al Martirio dello Santo .


155
Actiones nostras , quæsumus Domine , aspirando præ-
veni , & adjuvando proseguere , ut cuncta nostra
oratio , & operatio a te semper incipiat , & per te
coepta finiatur . Per Christum Dominum Nostrum .
R. Amen .

ORAZIONE I.

O gloriosa ed illibata Vergine , che meritaste il no-


me di FILOMENA per significare , che foste amata da
quel Dio , che si compiace di essere chiamato Corona
delle Vergini , è grata specialmente a Lui vi rendeste
per la virginal purità , di cui foste gelosa custode , e
per cui soffriste indicibili angustie , quando esposta al
cimento o di rinunziare alla Fede Cristiana , o di esse-
re denudata nel pubblico Circo di Roma per subire il
tormento delle Frecce " a cui vi condannava il Tiran-
no , non ricusaste tal pena , sebben offendesse la vostra
modestia , e vi fosse assai più sensibile degli acuti stra-
li , che impiagarono di ferite le vostre membra , purchè
non aveste da rendervi infedele al vostro Sposo Gesù ;
Per questa bella virtù , e per la prontezza , con
cui incontraste il Martirio , Vi supplichiamo ad impetrar-
ci la grazia di corrispondere al nome di Cristiano , da
noi ricevuto col Santo Battesimo , onde essendo il buon
E. odore di Gesù Cristo , possiamo conseguire il premio
serbato in cielo a chi avrà combattuto fedelmente qui
Ps in terra .
Tre Pater e Ave , & Gloria ·

ORAZIONE II.

Generos
enerosa Amante di Gesù Cristo , ed ammirabile San-
ta FILOMENA che accesa di perfettissima carità vi ren-
deste superiore alla natural debolezza del vostro sesso
con quell' eroica fortezza , che riceve alimento dal per-
fetto amore , cosicchè , allorquando dall'infellonito Ti-
rauno si minacciaron a Voi nuove e più spietate pene,
se prontamente non aveste adorati i suoi Idoli , magua-
156
nima rispondeste , che non vi sarebbe forza valevole a
intimorirvi nel professar unica , e vera la Religione Cri-
stiana " e mentre i fieri Carnefici non sazj di aver la-
cerate le vostre carui con i taglienti Scorpioni raddop-
piavano sul vostro nudato corpo le battiture delle Piom-
bate , soffriste di restare semiviva anzichè cedere alle
diaboliche loro suggestioni ; >
Per quest' amore , che accrebbe in Voi un saulo
coraggio , ed uni i vostri affetti a Lui , che Glorioso Re
dei Martiri è detto , Vi supplichiamo ad impetrarci ve-
o spirito di religione , onde , avviviamo l'illanguidita
Fede , onorandola con l'opere , che son di merito al
Cristiano ,
Tre Pater , Ave , & Gloria .

ORAZIONE III.

Invi tta Martire di Gesù Cristo , gloriosa S. FILOME-


-nvitta
NA , che ferma nelle promesse da Lui fatte alli suoi
Servi , che loro non sarebbe mancata la sua possente
virtù , quando gli avessero strascinati ai Tribunali , e
davanti ai Presidi per rendere testimonianza al suo No-
me , ed alla Dottrina da loro professata , sempre più
intrepida vi mostraste , perchè forte e costante fra i ri-
petuti supplizj , e gli obbrobrj , che vi resero spetta-
colo di valore a Dio , agli Angioli , ed agli Uomini a
segno , che disperando il Tiranno di piegarvi alle sue
yoglie , comandò , che da un colpo di acuta lancia fos-
se trapassato il vostro corpo , onde con lenta penosa
morte consumaste il vostro Martirio ;
Per questa virile costanza , che è il compimento
della fortezza , Vi supplichiamo d'impetrarci il dono del-
la perseveranza nell ' essere fedeli alla legge , che pro-
fessiamo , e la grazia di mortificare le nostre passioni
per essere poi felici eternamente con Dio .
Tre Pater , Ave , & Gloria ,

HYMNUS .

Jesn , corona Virginum ,


Quen mater illa concipit ,
157
Qué sola $ Virgo parturit ,
Hæc vota clemens accipe .
Qui pergis inter lilia
Septus Choreis Virginam ,
Sponsus decorus gloria ,
Sponsisque reddens præmia .
Quocumque tendis , Virgines
Sequuntur , atque laudibus ,
Post te canentes cursitant ,
Hymnosque dulces persónant .
Te deprecamur supplices
Nostris ut addas sensibus :
Nescire prorsus omnia
Corruptionis vulnera .
Virtus , honor , laus gloria
Deo Patri cum Filio
San&o simul Paraclito
In sæculorum sæcula . Amen .
. Ora pro nobis Beata Philumena .
R. Ut digni efficiamur promissionibus Christi .

OREMUS .

Indulgentiam nobis , quæsumus , Domine Beata PHI-


tibi grata
LUMENA Virgo & Martyr imploret , quæ
semper extitit , & merito castitatis , & tuæ profession
e
virtutis per Christum Dominum nostrum . R. Amen .

Volgarizzamento dell' Inno . (*)

Cas
to Re
Re , che in ciel coroni
L' alte tue Verginee squadre ,
Pia ti fe' Vergine Madre .
Pio gradisci i nostri doni .
Spargon sempre gigli e rose
L'alme a Te Vergini intorno :

(*) La Versione è di Annibale Nozzolini , stampata in Fi


renze dello MDXCII per Benedetto di Gionta .
158
Tu di gloria il crin adorno :
Rendi a lor tue fide Spose ,
Vengon teco , e teco stanno
Sempre in lieta compagnia ,
E con dolcë melodia
Lode a Te cantando danno .
Sia di noi sù in ciel gradita
L'umil voce , ardano i cuori
Del tuo amor nè in lor dimori
Mai pensier di sozza vita ,
Gloria al Padre al Figlio santo
Lode , insieme eterno onore
Porga , è a Te Divino Amore
Gloria eterna il nostro canto .

PREGHIERA

A SANTA FILOMENA V. e M.

Stampata in Perugia , e di nuovo pubblicata


in Roma nell' Anno 1833.

Amoroso Gesù , eccoci prostrati ai piedi del_trono


della vostra gloria , e mostrandovi le nostre afflizioni
vi presentiamo col patrocinio della vostra Vergine e
Martire Santa FILOMENA le più fervorose preghiere
per ottenere la grazia NN. di che abbisogniamo , se pe-
rò sia conforme alla vostra volontà . Parlino intanto a
nostro favore i tormenti , e la morte , che l'invitta
Martire sostenne per amore vostro , e parli quel san-
gue , di cui imporporò i casti gigli della sua virginità "
ond' essere fedele a quella Religione , che professiamo ,
e da cui riceviamo incoraggimento d' invocarvi con fi-
ducia di Figli , umilmente dicendo tre Pater , Ave ,
& Gloria .
. Ora pro nobis &c.
R. Ut digni efficiamur Oratio come sopra & c,
ALTRA PREGHIERA

Per i bisogni pubblici e privati .

osa Vergine , e Martire


Пloriosa
Glori S. FILOMENA , che
159
con ammirabil fortezza e costanza consumaste il vostro
Martirio , vittima della Cattolica Fede , che vi annove-
rò fra le sue Eroine ; per quella glorificazione , che
ricevete qui in terra dal celeste vostro Sposo Gesù col-
l'avere manifestato alla sua Chiesa dopo più secoli di
nascondimento l'innocente vostro Corpo , che era stato
il bersaglio degli Idolatri , nemici del suo SSño Nome ,
e pei sommi meriti , onde foste esaltata da Lui alla co-
rona del Paradiso , accogliete quest' umile mia preghie
ra , e degnatevi di presentarla per me peccatore al tro-
no della sua misericordia : fatelo o Gran Santa , e sia-
temi propizia con l' intercession vostra in memoria del-
le cinque effusioni del sangue , che spargeste nel corso
del vostro Martitio , ed impetra temi consolazione non
solamente nell' afflizione , in cui mi trovo , ma in tutti
i miei bisogni spirituali , e temporali , e specialmente
la grazia di far sempre la volontà del Sommo Iddio ,
con cui regnate immortale per tutti i secoli ; e così sia .
Cinque Pater , Ave , ed un Gl. Pat. ecc. Ver-
setti จ e l'Orazione come sopra

L'Illmo e Revño Monsig. Carlo Filesio de' Mar-


chesi Cittadini , Patrizio Ternano , Vescovo di Perugia
con suo Rescritto del 22 Dicembre 1832 , concedette
l'Indulgenza di Quaranta giorni a chiunque reciterà
divotamente queste Orazioni .
ORAZIONE

IN LODE

DI

SANTA FILOMENA V. E M.

DETTA IN PERUGIA

Da Monsignores

GIUSEPPE DÈ POVEDA

LI XXX. SETTEMBRE CIƆƆCCCXXXII.


163

A Sua Eccellenza Ama

Monsignore

LEOPOLDO DE ' CONTI SEVEROLI

PATRIZIO FAENTINO ? CAVALIERE GEROSOLOMITANO


PRELATO DOMESTICO DELLA SANTITA' DI N. signore
GREGORIO XVI . 9 REFERENDARIO D AMBO LE
SEGNATURE , CANONICO DEL LATERANO E SOTTO-
DECANO DELLA SACRA CONSULTA .

uantunque sia picciola l'offerta , ch'è intito-


Qua
lata al ragguardevole vostro Nome , pure io
sono sicuro di quella lieta accoglienza , che mo-
straste ad altre mie Operette nel venirvi d
' avan-
ti. Nè poteva io sperare altrimenti ; essendo in-
dubitato , che la ricordanza del suolo , dove l' uo-
mo ebbe i natali , fa usargli di parziale corri-
spondenza verso coloro eziandio , che l'ebbero
comune con lui . Che però essendo nati amen-
due nella stessa Città , tuttochè di estrazione di-
164
versa , essendo Voi uscito dalla Nobil Casata dei
Conti Severoli , illustre nella Storia di Faenza si-
no dal Secolo XII ; io da stipite civile sì , ma
straniero , che le vicende Lojolitiche trasferirono
dalle Peruane contrade del Quito all' Italico suo-
lo , non seppi mai persuadermi , che il caso della
Nascita potesse spegnere in animo ben fatto quel-
le affezioni , e quel sentimento , che io stesso a-
vea seguito nel raccogliere , e compilare le Me-
morie intorno alla Vita , e agli Scritti dell' ottimo
vostro Zio , il Cardinale Antonio Gabriele di chia-
rissima Memoria , che già sarebbon di pubblico
diritto , se quell' Arte del vivere , chiamata da Tul-
lio Prudenza ( 1 ) , non mi avesse consigliato di
tenerle ancora in serbo ut politius limentur per
usare di un termine Varroniano (2 ) . Siffatte ri-
flessioni mi avevan fatto concepire il nuovo pro-
getto di dar al Torchio sotto i vostri auspici al-
tr' Opera , decorosa ed utile alla Patria , il Dit-
tico cioè , ed il Sinodico della Chiesa di Faenza ;
ossia per dirlo con linguaggio nostrale , la Sto-
ria dei Vescovi , e la serie dei Sinodi Faen-
tini , cominciando - dagli Anti- Tridentini sino
all' ultimo nel MDCCXLVIII , accresciuta , ed
illustrata con lo spoglio di più Archivj , e di
varj Scrittori ; ma in parte la fatalità dei tempi,
che mi fanno sentire vere quelle parole (3) ; Qui
habet dabitur illi , & qui non habet , etiam quod
habet , auferetur ab eo , ed in parte la commis-
sione ingiuntami da rispettabile Soggetto di que-
st' Augusta Città di scrivere le Memorie intorno
al Martirio e Ritrovamento del Corpo della Vergi-

(1) M. T. Cic. de Finibus Libr. V. pag. 321 ediz . Seb.


Gryphii 1548.
(2) M. T. Cic. Acad. Quæst. Libr. I. pag. 103 cit. edit.
(3) Marci Cap. IV. v. 25.
165
ne e Martire S. FILOMENA , stampate nell' Anno
MDCCCXXXII mi fecero interrompere il filo del-
la trattata materia , non facilè poi ad essere ran-
nodato a piacimento dello Scrittore ( 1 ) , secondo
che avverte l'Oratore Romano . Datasi adesso

l'opportunità di riprodurre di nuovo le prefate


Memorie con le Stampe del Signor Tomassini
onorato Tipografo di Fuligno , i di cui Tipi
mandaron fuori parecchi Libri di celebri Autori
' esemplarissimo vostro Zio , Vescovo
dedicati all
allora di Fano , ho voluto soddisfare per quanto
ho potuto al mio desiderio di darvi un tenue al-
testato di Cittadinesca affezione , e di onoranza ai
vostri meriti , coi quali accrescete lustro alle ca-
riche , che sostenete in servigio della Chiesa , ed
ho condisceso alle inchieste da più parte replica-
te di non defraudare del debito elogio la Santa
Martire FILOMENA dando alla luce la Orazio-

ne Panegirica , recitata nel solenne festeggiamen-


to nell'essere stato esposto al culto dei Fedeli un
Quadro della mirabile Taumaturga , rinnovando
così ai Tipi Tomassini una Dedicatoria al pre-
claro Nome dei Conti Severoli . Resta a me di
avvertire l'Eccellenza Vostra Revma , di non lu-
singarsi di trovare nella Orazion mia squarci di
robusta , e di vivace eloquenza , e degna del suo
Soggetto . Dovrebb' essere così ; ma vi prego a
ricordarvi , che tutti gli Atti della gloriosa Eroina
essendo ristretti a quella Lapida Sepolcrale , che
fu trovata con le venerande sue Spoglie nel Ci-
miterio di Priscilla , potrebbe aver fatto , che il
mio Componimento riuscisse tale , da dirsi di lui,
siccome d' altri fu detto - E tiene ancor del mon-
te e del macigno . Dante C. XV. della I. Cantica .

(1 ) M, T. Cic. de Legibus Libr. 1 . p. 369. Edit. cit.


166
Gradite la mia buona volontà , e pregandovi ad
aver me nella vostra grazia e nella vostra corri-
spondenza passo a segnarmi dopo un profondis-
simo inchino

Di Vostra Eccellenza Reverendissima

Dal Gesù in Perugia li XXI di Ottobre,


MDCCCXXXIII.

Devio ed Obblmo Serv.


GIUSEPPE DE' POVEDA
167
Vocavit nomen ejus Amabilis - Domino .
II. Regum , Cap. XII. v. 25 .

Una casta Vergine , che nel fior degli anni pu-


ra si tenne dalla corrutela del secolo , in cui visse ;
una magnanima Eroina , che superiore alla delicatez-
za del sesso sostenne , e vinse gli atroci attentati di
violento tiranno; un' inclita Taumaturga , che nasco-
sta per quindici Secoli nelle squallide Catacombe
di Roma, si manifestò con profetica voce mirabile
e grande per confondere miscredenza e irreligione ,
sono il fausto oggetto , che in questo solenne gio -
no muove la divozione di te Augusta Perugia , ed a
me si propone per argomento di sacro elogio . Ma
chi il crederebbe ? Nel dar quì le prime mosse al-
l'arringo , volgendo lo sguardo a quell' Altare ď
onde a me si mostra l' Effigiata Martire , e nel pro-
nunciare l'Amabile suo Nome ( 1 ) , smarriscono le
idee , e nella inopia della Storia manca di risorse
il pensiero per esaltare i meriti , e descrivere le
virtù , che forman il carattere , e dan dritto alla glo-
ria di ogni commendevole Eroe . Egli è vero aver-
vi espresso sin da principio , che avrei avuto per

tema di laude una casta Vergine , è tale a me si


scopre l'innocentissima FILOMENA in quel fre-
sco Giglio , che fra le sue mani biancheggia
dissi ancora , che il sarebbe magnanima invitta Eroi-
na , e tale la preconizzano le trionfali Palme a quel
giglio intrecciate , e promisi da ultimo , che il sa-
ria inclita Taumaturga , che tacita, e dimenticata per

(1 ) L'etimologia greca del nome PHILUMENA corrisponde


al latino AMABILIS , o AMATA , così che Kagia Philomenin ,
siccome si legge in un antico Menologio greco , significa Sandla
Amabilis , o San&a Amata¸.
168
lunga età sciolse d'improvviso profetico linguaggio ,
che la mostrò mirabile e grande nel confondere la
Filosofica miscredenza 9 e tale la esaltano gli auto-
revoli segni di verità , che son monumento di
gloria alla di lei Tomba . Ma volendo ora progre-
dire nella Orazion mia , tornano alla mente , vo-
gliosa di nuove idee , le difficoltà tocche in avanti ,
o mi avvengo in soggetti , che nulla offrono d'avvan-
taggio per dar luminoso risalto alle enunciate sue
prerogative . Sebben che dissi io ? Non mi avven-
go in soggetto per dar risalto all' encomio di FI-
LOMENA ? Ah no ! dir anzi dovea , che se la
edace forza degli anni , e la idolatrica rabbia con-
giuraron a spegner le memorie delle preclare sue ge-
sta , ed a frodarne i tardi Posteri ; la vigile Provvi-
denza nella superstite sepolcrale lapida fu gelosa d'i-
struirci del di lei Nome , e dell' ordine , e del tenore
degli inumani supplicj , che in fresca puellare età la
reseró eguale a pochi , seconda a nessuno degli Atleti
del Cristianesimo ( 1 ) . Non parlan forse con testimo-
nianza più autentica di quel che il farebbon le scrit-
te carte , della inflessibile sua intrepidezza in quei
reiterati supplici delle Frecce , e dei taglienti Scor-
pioni , e delle piombate Sferze , e della sua CO-
stanza in subire penoso genere di morte in quel
barbaro Istrumento 9 che squarciandole il delicato
fianco , imporporò di sangue il pudico suo Giglio ,
ed immolò lei vittima gloriosa di Gesù Cristo ?
Si alzi dunque a più sublime meta la trepida
Örazion mia e ripetendo le frasi a capital suo te-
ma proposte : Vocavit nomen ejus Amabilis Do-
mino : esalti la gloria di FILOMENA e gli eccelsi

• ( 1) Si veda nelle Memorie della Santa , edizione di Foligno


pag. 49 parte I. la spiegazione dei Geroglifici nell' Epitafio se-
polcrale .
169
suoi meriti in antecedenza al Martirio , nell' attua-
lita del Martirio nei giorni dopo il consumato
Martirio Vocavit nomen ejus amabilis Domino .
Sì : FILOMENA fu amabile al Signore in antece-
denza al martirio per le virtù di pudica Vergine ,
che oppose alla corrutela del guasto secolo in cui
visse : fu amabile al Signore nell'attualità del Mar-
tirio per l'eroica fortezza con cui debole e fresca
donzella trionfo della crudeltà di spietato Tiranno .
Fu amabile al Signore nei giorni posteriori al con-
sumato martirio per la profetica voce con cui ay-
vivando l' illanguidito spirito del Cristianesimo con-
fuse la filosofica miscredenza : Nomen ejus amabi-
lis Domino .
Ed oh me avventurato , se nella prima volta,
in cui sotto le sacre volte di questo magnifico Tem-
pio , avvezze un tempo ad eccheggiare dei subli-
mi accenti del maggior degli Oratori Italiani ( 1 )
risuonando il nome della Vergine e Martire S. FI-
LOMENA potrò aver in sorte di pronunziare il
suo Elogio in modo , che non disconvenga alla gran-
dezza e dignità del Soggetto , e non sia immerite-
vole dell' erudita attenzion vostra cortese .

I.

Non so , se dopo l' infausto depredamento ,


cui per la colpa soggiacque il Protoplasta dar si

possa lode maggiore ai suoi figli , sì come il dirli


fregiati della Verginale continenza . Egli è certo

(1 ) Paolo Segneri il Seniore fu per qualche tempo l' Annua-


lista nella Chiesa del Gesù di Perugia , e qui compose nel 1660
l'aurea Operetta Sentimenti nell' Orazione , che essendo inedita ,
fu da noi corretta , e restituita alla sua integrità , e che pel pla-
gio a noi fatto da un Tipografo Fiorentino venne pubblicata in-
vita Minerva nel 31 Luglio 1831 .
170
che nello stato della viziata natura non restò a lo-

ro più avvenevole virtù , onde rinovellar in qual-


che parte le interiori bellezze della primigenia In-
nocenza perduta , tranne l'amabile Verginità . Fu
sotto le bianche spoglie di quest' eccelsa virtù , per
quanto io son d' avviso , che venne sotto lo sguar-
do dello inspirato Scrittore della Sapienza , quell'
eletto drappello , che nei secoli appresso avrebbe
fatto olocausto accetto a Dio dell' incontaminato
fiore del suo vivere , così che nell' ammirarue le
Juminose sembianze ebbe ad esclamare da grand'
estasi soprafatto ; Oh quanto è bella la gloria
21 delle anime caste ! immortale è la loro memo-
99 ria , perchè conosciuta è dinanzi a Dio , e di-
29 nanzi agli uomini 99 (1 ) . Che però i Padri
delle vere dottrine Interpreti , e Maestri riflet-
tendo al merito di loro , che innestato aveano la
fragranza del vergin Giglio sugli indocili triboli
della umana specie , e della fragilità del sesso ,
appellarono la Verginità fiore germogliato a glo-

ria ed ornamento della Chiesa ; trionfo della
grazia ; lavoro di lode e di onore ; Immagine
dello stesso Dio 9 ed onoraron le vergini col ti-

tolo di porzione la più illustre del Gregge di


Gesù Cristo (2 ) . Ad onta però di una gloria co-
sì particolare , e distinta , di cui è a parte l' in-
clita EROINA , il di cui nome , con lieto festeggia-
mento vien glorificato da noi in quest' oggi forse
all'aspettazione vostra cortese non potrà corrispon-

(1 ) O quam pulchra est casta generatio cum claritate ! im-


mortalis est enim memoria illius , quoniam & apud Deum nota est ,
& apud homines . Sapientiæ Cap. IV. v. I. Traduz. di Monsig
Martini .
(2) Flos est ille ecclesiastici germinis ; decus atque ornamen-
tum ; laudis & honoris opus integrum , atque incorruptum : Dei
imago , illustrior portio gregis Christi . · Inter S. Cypriani ope-
ra , edita a Rigaltio Cap. II. de habitu Virginis .
171
dere questa Orazione , dedotta , secondo che già
da Saggi per voi stessi apprendeste , da quella ver-
ginale mondezza , che oppose alla corrutela del
guasto secolo , in cui visse , e per conseguenza da
tale virtù , che è comune ad altre vergini , ed in
cui FILOMENA non fu la prima , e neppur l' u-
nica ad esserne distinta , e perciò destituta nel ca-
rattere dalla sempre piacevole novità . Non dissen-
to , ornatissimi Uditori , dalla objezione , che mi
è fatta , e concedo aver corso lo stesso faticoso
arringo di FILOMENA le Agate , e le Agnesi ( 1 )
e le altre molte del Sodalizio dell' innocente Agnel-
lo " e convengo aver partecipato ancor esse di quel-

la gloria , di cui pareva volerne io dare speciale


merito alla medesima ; ma di riflettere è d' uopo ,
che sebbene avesser comune le prerogative d'illi-
bata verginità , pure stanti le circostanze del se-
colo , in cui visse FILOMENA , questa ne andò
così segnalata, che se non le sopravanzò nella glo-
ria , colse però un merito , che è tutto suo pro-
prio . Nè mai suspicione aveste essere mio disegno
di sorprendervi con rettorici paradossi , o metter
io voglia dei parallelli tra x le virtù delle une .e
quelle dell' altra : Nò : se ciò disconviene ad inge-
nuo Dicitore , molto più il sarebbe in un Sacro
un
Elogio , in cui verità , e non le iperboli , ragio-
ne , e non le persuasibili teorie, dell' umana sapien-
za han da esser il fondamento dell' encomiata virtù
E per stringer le prove del raziocinio si pre-
cisi di grazia quali idee aver si debban della ver-
.
ginal castità ? - Quali idee aver si debban della ver→
ginal continenza , voi m'interrogate Oltre il giá
detto , uditele dal labro autorevole dei citati San-

(1 ) S. Agatha passa est in VII Persec. sub Decio , & Gallo';


S. Agnes sub Dioclet. & Max. inx Persec . Musantius Tabulæ Chro-
nol. §. V.
172
tissimi Padri . Vi diran essi , che la Verginità è u-
no stato di virtù eccelsa e sublime , e tale , che
nell' economia della divina imperscrutabile sapien-
za , ravvisandosi superiore alle naturali tendenze
della inferma natura , non venne mai all' uomo co-
mandata ; dacche è certo , non esserne stato fatto
un precetto nel Mosaico rito ad alcuno di quei ce-
lebri personaggi , dei quali si tesse solenne Apo-
teosi nel quarantesimo quarto dell'Ecclesiastico ( 1 ) ;
e neppure esser sene fatta legge , conforme è scrit-
to da Paolo (2) a quei molti , che fioriron, ne-
gli aurei giorni della grazia . Diran ancora essere
la Verginità uno stato di virtù spontanea per mag-
gior merito di quei , che ad essa si addicono ; av-
vegnacchè l'uomo per una tale virtù vien a toglier-
si l'uso di quel diritto 9 con cui ebbe egli stesso
la sua esistenza , e che in se medesimo spegne il
suo germe , pago di cogliere solamente le fragranti
poma della castità , e'che nel fral della carne è quel-
lo , ch'è l' angiolo per natura (3 ) . Siffatte sono le
idee , che dai Padri son a noi somministrate intor-
no al verginale candore ; candore di tempra così
delicata , che basta un semplice soffio d' aura men
pura per offuscar (4) la sua bianchezza .

(1) Quippe cum sit ea res ( Virginatas ) natura sublimis ,


quod inde patet , quia neque in veteri testamento a priscis illis ,
sanctisque viris culta fuit , & in novo nulla legis necessitate ju-
beatur . · S. Joann. Grisost. Homil . 79 in Matth · Eccles.
Cap. LXIV. v. I.
-
(2) De Virginibus præceptum Domini non habeo – In I. Co-
rinth. C. VII. v. 25.
(3) Contra naturam immo ultra naturam est non exercere quod
nata sis interficere in te radicem tuam , & sola virginitatis po-
ma decerpere : nescire thorum , omnem virorum horrere conta-
&um , & in corpore vivere sine corpore . S. Hieron. in Epist.
Fam. Libr. 2 ad Demetriadem .
(4) Sancta Virginitas etiam adspectu violatur . S. Ambros.
in Libr. De Virgin. velandis .
173
Se non che si dica adesso quali idee aver
si debbano del Secolo , in cui l'Amabile al suo
Signore oppose la verginale sua illibatezza e ne
confuse la guasta corrutela di quello ? Prima di ri-
spondere si avrebbe da far nuovo lamento , della for-
za imperiosa degli anni , e più ancora delle umane
vicende che abbian disperse e distrutte le memorie
depositarie dei fasti di FILOMENA , e ne abbiano
frodati i posteri coll ' addensare immenso bujo sull'
epoca de' suoi Natali , sulla condizione dei suoi
Genitori , se Cristiani o Gentili , sul lignaggio , se di
Greca o di Latina origine , sulla Patria , se in Ro-
ma od in estranea Città ; dei quali titoli ad ognu-
no , che nell' Arte del dire non sia novizio , è no-

to il conto , che facevasi dagli antichi Retori nel


tessere l'elogio del loro soggetto ( 1 ) . Sia pure ,
che tuttociò sia in preda della caligine del tem-
po , e non sia facile lo stenebrarla , pure non può
scemare la gloria di FILOMENA , non diramando-
si al pari dell' ereditaria grandezza nei posteri il
dono della Fede ( a ) ; ed essendo nobilissima al cer-
to per la santità di egregie virtù , ha lo splendore
della vera nobiltà ( 3) . A noi basti quel Epitafio ri-
copiato appiè della veneranda Effige (4) , esposta quì

(1) Appresso gli antichi si faceva nei Panegirici maggior ca-


so della nobiltà della patria di colui , ch' era il soggetto della
Orazione , che non se ne fa presentemente - Giacomelli Volga-
rizzamento dei Libri del Sacerdozio scritti da S. Gian Griso-
stomo . Libr. I. p. 5 delle Annotaz .
(2) Fiunt , non nascuntur Christiani . S. Hieron. Epist.
Libr. II. ad Lætam .
(3) S. Hieron. Epist. XIV. ad Celantiam .
(4) Nel Quadro della Santa nella Chiesa del Gesù di Peru-
gia , la di Lei Urna poggia sull' Apografo dipinto dell' Epitafio
Sepolcrale , sul quale si parlò nel Cap. V e segg. delle Memorie
intorno alla Santa pubblicate nell'andante Anno in Fuligno . Fu
esposta per la prima volta al pubblico culto nel XXX Settembre
MDCCCXXXII.
174
per la prima volta ai vostri voti , per farci fede 9
che FILOMENA fu il vero nome dell ' inclita Eroi-
na , e che sebbene sia di Greca etimologia , pure
lo scritto di forma latina 9 non mentisce essere
stata in Roma la sua patria , siccome quei carat-
teri delineati in una forma molto infelice sopra
grezze lastre di creta , di cui usarono nel chiude-
re la sua Tomba , non men che le informe figure
degli aspri tormenti da lei sofferti , e gli avvanzi
delle fragili , minute sue Ossa son autentici mo-
numenti (1 ) che nel silenzio della Storia subentra-
no nel diritto di far prova , essere vissuta in un
secolo di superstizione , e di barbarie . Anzi dir io
dovea in nn secolo 9 che nel decadimento delle
Scienze e delle belle Arti , e dalla vista delle mol-
tiplici ed informi figure dei tormenti usati nel fa-
re strazio dei Martiri , si scuopron le sanguinose
tracce dei due paludati Tiranni , Diocleziano , e
Massimiano Erculeo , che quasi truculenti Tigri
infuriarono nel sessantesimo lustro dell' Era Cri-
stiana al dir di Lattanzio (2) contro le caste Ver-
gini , che trepide del loro pudore ( 3 ) affrontavan
rischi e perigli
perigli , e magnanime sprezzavano le se-
ducenti lusinghe degli splendidi talami , del che
ebbe vanto ancor FILOMENA , mentre toccava ap-
pena il terzo lustro della fresca età sua (4) . Quali
poi e quante fosser le insidie delle sirti ( 5 ) , e delle
cariddi , quante le atroci tempeste , dalle quali do-
vè fare schermo in Roma Idolatra alla casta sua

( 1 ) Si veda il Capit. II. della P. 2 delle citate Memorie .


(2) De Mortibus Persecutorum pag. 198 edit. cit. in præ-
fatione .
(3) Bonus regendæ castitatis pudor est comes . S. Ambros.
in libr. de Officiis .
(4) Si vedano le Memorie della Santa .
(5) ´Si veda S. Girolamo nella sua lettera ad Heliodorum &c.
175
illibatezza eccone la pittura in an Quadro , a cui
somministra i colori la Storia .
Quella celebre Dominante , che avea saputo
accoppiare le stravaganze dell ' Idolatrica supersti-
zione con la sapienza della Filosofia , e con la mon-
dana politica , ambiziosa dettando dal Campidoglio
leggi all' Universo , si era fatta ligia di tutte le Di-
vinità nel famoso suo Panteon . Il suo aspetto ras➡
somigliava un orribile bosco infestato da ferocissime
belve . Non v'è periglio di mare involto nelle te-
nebre di tempestosissima notte , non lo spavento ed
il furore di sanguinosa battaglia , non la violenza e
la crudeltà di ostili falangi dopo di aver conquista-
ta nemica Città , non l'immagine di funestissi-
mo eccidio per fare un raffronto in genere di co-
stume col disordine , con la brutalità , con le scel→
leraggini di quei giorni infelici ( 1 ) . Poco è il di-
re , che da ogni parte la stringevano i nefandi ec-
cessi della lascivia , e delle ignominiose passioni ,
che a lei sono rimprocciate da Paolo nella divina
sua lettera ( 2) , e che per autorizzarne più impune÷
mente lo sfogo ( trasformandole in altrettante Divi-
nità ) le abbelliva con gli esempi di quei medesi-
mi , che chiamava Dei tutelari dell' Impero , ed
ai quali ergeva Simulacri ed Altari , ed offriva vit
time e incensi . In tal guisa si 8 contaminava dal
mal costume ogni legge ; dall' errore la supposta
Religione , dalla perversità il naturale pudore , e
traboccar si vedevan quasi limaccioso torrente dalla
Reggia degli Scettrati mostri , suoi Dominanti , l'im-
pudenza e la dissolutezza seguite in gran tratta da
nefandissimi vizj . In mezzo a questi moltiplici og-
getti di seduzione , che irritavano nell' agghiaccia-

(1 ) S. Leonis Pp. I. in Serm. de SS. App. en d


(2) Pauli Ap. ad Romanos . Cap. I. v. XXI.
176
to petto del Bettlemitico Penitente i variabili affet-`
ti della concupiscenza , e gli sdruccevoli suoi ap-
petiti , chi potrà esaltare abbastanza l'inviolabile
mondezza di cuore , da opporre alla corruttela di
quel guasto suo secolo in FILOMENA fanciulla di
di qual
pochi lustri ? Non so dirvi , egli è vero
indole Ella fosse fornita : quali fossero i lineamen-
ti della sua bellezza ; quale il guardingo suo con-
tegno nel pubblico e privato consorzio ? Lo potrei
argomentare da altre virtù che in Lei si ammira-
rono . Potrei dire , che la natura e la grazia a-
veano gareggiato nel ricolmarla dei loro doni ;
che il roseo colore della verecondia si diffondeva
sulle caste sue gote , che i vivaci suoi occhi , e
fino il biondo crine 9 natural ornamento di una
donzella , regolati da cristiana modestia , prende-
vano una maggior amabilità della sua pudicizia ;
e se invitavan i pubblici sguardi a tenersi su di es-
sa fermi ed attenti , Ella se ne serviva per un olo-
causto al suo Dio . Non avrei io ricordato siffat-
te prerogative della natura in FILOMENA , se da
Lei non fossero state offerte a Dio , allorchè il gi-
glio della sua innocenza intatto , e freschissimo ri-
dea più lieto , ed offerte non le avesse con quella
stupenda protesta del popolo Santo a lei suggerita
dalla grazia , che nell' interno del suo cuore ope-
rava : Ah Signore , diceva Isdraello cattivo in
Babilonia al vedere gli omaggi con cui si o-
noravan i simulacri dei Numi bugiardi , ah Si-
gnore , ripeteva FILOMENA nell'udire i trasporti
di Roma idolatra, che invocava propizie le sue Dei-
tà nell' Onomastico de' Cesari , e nei trionfi del
Circo , quanto sarebbe giusto , che con queste a-
dorazioni le creature onorassero Voi , che siete il
solo vero lor Dio ( 1 ) . Quale spettacolo di mara-

(1) Baruch C. VI. v, 3. - Te oportet adoravi Domine & c.


177
viglia agli Angioli e a Dio non erano le voci di
Lei, che giustamente fin da principio si chiamò l'A-
mabile al suo Signore ? Di Lei dissi , che nella cor-
ruzione del tristo Secolo in cui ebbe a vivere man-
tenne incontaminata e pura la virginal sua innocen-
za , e serbò pura la Fede e la Religione del suo
Dio ? Somiglievole qui a me sembra FILOMENA
non solamente al Giglio fra le spine ascoso ( 1 ) ,
od al soave fiore dell' Oliva , secondo che è indi-
cato dall' emblema del sepolcrale suo monumento ;
ma piuttosto a quella bennata Colomba , che sovra
le acque del decrescente Diluvio rapidamente mos-
se il suo volo , e non trovando luogo , ove posar
senza rischio d'insozzar le monde sue piante, die-
de volta , ed al Noetico suo nido tornò velocissi-
ma ( 2 ) . Un Simbolo io volli accennare della ca-
stigatezza di FILOMENA di essere stata quella bian-
ca Colomba ; sì come nel limo del cessato Diluvio ,
una figura della torbida alluvione de' vizi del Se-
colo , in cui menò i casti suoi giorni Questo si è
già dimostrato . Ma la stessa Colomba , che uscen-
do di nuovo all ' aperto aere , si posò su di ver-
deggiante olivo , e ne spiccò un ramoscello , che
nel suo rostro fu presta a recar all ' aspettante suo
Patriarca , è questo a mio senno un secondo Sim-
bolo della eroica fortezza con cui l'Amabile al suo

Signore trionfo della crudeltà di spietato Tiranno ,


e già mi accingo a provarlo .

II.

E ' la Cristiana fortezza ( 3) quella valorosa


I2
(1) Nella Fig. 6. dell' Epitaf. Arringhius T. I. Libr. III.
Cap. 22. p. 595.
(2) Gen. Cap. VIII . v. 8. &c.
(3) S. Thomae Aquin. 2 2. Quæst. 137. Art. 3 .
178
e costante fermezza di animo , con cui dai Martiri
per amore di Dio avvedutamente s'incontrarono le
persecuzioni , i tormenti , le stragi , e la morte
ed è quella inespugnabile , e vittoriosa virtù , che
in loro le altre virtù guardò , resse , e difese . Due
adunque furono i gloriosi pregi , e e l' egregie pro-
ve , che segnalarono l'eroismo di FILOMENA ; la
sua magnanimità nel farsi superiore alla natural
debolezza del sesso , e della sua età nell' arduo

conflitto degli atroci tormenti , ch ' ebbe a soffrire;


la sua perseverante costanza nel confondere , e tri-
onfar vittoriosa degli attentati di nemica violenza .
Di amendue queste ammirande virtù , che son di
merito alla gloriosissima Eroina , quand' anche man-
cassero altri argomenti , non ne fa ampla fede con
muto ma energico linguaggio quell ' ANCORA , che
è delineata nel sepolcrale Epitafio in precedenza
alle figure dei diversi , e spietati supplicj ( 1 ) ? Sì :
da questa viene esaltata la intrepidezza della casta
Donzella , che non paventò la serie di quei penosi
martirj ; da questa ci è mostrata la inespugnabile
sua costanza , con cui trionfo della lor forza , e
ne colse invitta le palme di nobil vittoria . Che se
dalla saggia antichità si tenner simboli , e gerogli-
fici , e figure ( 2) , come mezzo il più acconcio a
trasmettere , ed a mantener vive e permanenti nei
popoli le idee religiose , dovrem noi credere , che
quei zelanti Cristiani , antivedendo col pensiero lo
adempimento delle promesse di Gesù Cristo nei
giorni avvenire , quando cessata la torbida procella
delle sanguinose persecuzioni tratti sarebbero dall'
oscure Catacombe i depositi , e le Ceneri dei Mar-

(1) Sull' Ancora si veda il Boldetti nelle Osservazioni sopra


i Cimiteri dei SS. Martiri Libr: IV. Cap. 43 , e le Memorie in-
torno a Santa Filomena . P. I. C. 9. pag. 54. ediz. di Foligno.
(2) Tassoni Necessità della Religione . T. 2 pag. 60.
179
tiri per celebrarne i nomi , ed ammirarne i trion-
fi , avessero voluto sotto quel simbolo indicare il
genere di un supplizio non così comune negli, atti
dei Martiri , e non piuttosto esprimere la fermez-
za di FILOMENA nel confessare la verità del Cri-
stianesimo , e la sua perseverante costanza nel su-
perare le diuturnità di quei tormenti che d' appres-
so appariscono segnati ( 1 ) ? Ah ! il giudicarne di-
versamente sarebbe un menomare il merito ? e la
gloria dell' illustre Eroina , e sarebbe anche un
detrarre parte della lode dovuta al trionfo della
sua Fede .
Ma nel ricordare supplizj , e martirj , fortez-
za , e costanza di FILOMENA in quali orrori si
và ad avvolgere l'Orazion mia ? Oh memorie ese-
crande , da cui rifugge il pensiero ! oh iniquissimi
tempi che registrati a caratteri di sangue , col no-
me di Era de Martiri foste segnalati , e perchè sono
astretto a richiamarvi dall' ombre del vostro oblio ?
Il dirò . L'inventore di ogni scelleraggine , di cui
andaste macchiati , l'architetto delle atrocissime ne-
quizie , che vi coprirono di abominio ( 2) , Diocle-
ziano , che vi disonorò
9 da Nicomedia , ove tenea
l'Imperiale suo Seggio , segnò la fatal epoca di u-
na persecuzione la più terribile di quelle nove , che
vi aveano preceduto , e la più feconda di massa-
cri , e di vittime , da non ridirsine sì di leggieri
il numero . Estesa dai furibondi Editti nelle altre
parti dell'Impero diviso con Massimiano Erculeo

(1 ) Nelle Note del Cardin. Baronio al Martirologio , è nel-


l'Opera del Ch. Gallonio de Martyrum cruciatibus sarà diffi-
cile trovare un esempio di martirio dato coll' Ancora .
(2) Diocletianus , qui scelerum inventor , & malorum machi-
nator fuit &c. Ex La& t . De Mortibus Persccutorum pag. 197.
Edit. cit.
180
e con i due Cesari Galerio , e Costante ( 1 ) sì in-
ferociva in Nicomedia , e nell ' Illirio , ed in Ro-
ma , talchè affermar si potè , che dall' Oriente al-
' Occaso il Mondo era abbandonato ai trasporti di
tre crudelissimi Liopardi famelici della vita de' se-
guaci del Nazzareno ( 2 ) . Quindi il supplizio più
mite , che per loro dar si potesse era la morte .
Roma idolatra avvezza a cercare i suoi Spettaco-
li nel sangue dei Gladiatori , e nell' abbandonare
sull ' Arena gli Schiavi , ed i Malfattori alla ferocia
de ' leoni , e delle tigri , già li risparmiava , sitibon-
da solamente di avere un tale spasso nel sangue

delle Cristiane Vergini , degli Adoratori del Croce-


fisso . Che però sollecita di prevenire le inclinazioni ,
ed il piacere di Massimiano , che di questa ne avea
il comando , e che non era meno iniquo , e spictato
del suo Collega , si fe ' a domandargli con reiterate
grida degli Spettatori del Circo l'esterminio de'
Cristiani (3) . Non si udì mai domanda con mag-
gior prontezza esaudita , nè mai si viddero imper-
versare con più di violenza gli attentati della fu-
riosa tirannide . In ogni parte della baccante Città
si vedevano le cataste , ed i roghi , gli aculei 9
le ruote , i tormenti , ed i patiboli , ai quali si
trascinavano canuti Vecchj , e nobili Matrone , te̱-
nere Vergini , e balbettanti fanciulli non rei d'al-
tra colpa , che dell ' essersi scoperti Cristiani ( 4) •
Oh Vergini ! oh Martiri ! che la gloria così propa-
gaste del Cristian nome . Fu in questa lacrimevo-

(1 ) Sexti Aurel. Vict . in Epitome pag. 136. Edit. Samuel.


Pitisci . Trajecí ad Rhenum Ann. 1696. apud Kalmam.
(2) La& t . de Mortibus Persecut. Ab Oriente usque ad Oca-
sum tres acerbissimæ bestiæ sæviebant &c. pag. 202. Edit. cit.
(3) Duodecies , ut ferunt , acclamatum est in Circo : Chri-
stiani tollantur : Baron. Annal. Ecclesiast. T. II. ad annum 32.
(4) Mamachi Origenes , & Antiquitates Christianæ &c.
181
le catastrofe , che per quanto io m ' avviso , FILO-
MENA venne denunziata all' inesorabile Tiranno ..
O che i sagaci suoi esploratori nelle feste degl' Ido-
latri , o nei giuochi soliti a darsi nell' onomastico dei
Cesari , e nei lieti successi dell' Impero non ve-
dessero tra le altre Donzelle FILOMENA , già no-
ta per le avvenenti sue forme , o che nel perlu
strare le sotterranée chiostre , dove nel bujo della
notte si raunavano i primitivi Credenti , sorpresa
l'avessero partecipando dei misterj dei Cristiani ,
non resta più dubbio , che al cospetto di quegli
dove comparire a render conto della sua Religione .
Qui m' immagino il Tiranno assiso sul tribu-
nale , a lui stando d'intorno i satelliti , ed i littori.
pronti a suoi cenni . Non lontana a lui si vedeva l'Ara
di un Nume , e l' l'acerra
acerra con l' incenso , ed il fuo-
co per offrire sacrificio dagli inquisiti , che aderir.
volessero a bruttarsi d' apostasia ( 1 ) . Quà è pre-
sentata l'innocente FILOMENA . Nel fissar gli oc-
chj sulle avvenenti forme 9 cui dava un aria di
maggior bellezza la verginale verecondia , Massi-
miano ne restò sorpreso . Sentì . subito in cuore
le faville della libidine , c , acceso d' essa lo sguar-
do , lo fissava sull ' appetita preda , e prestava a-.
limento alla fiamma che in seno a lui serpeggia-.
va ( · Ma Dio immortale ! Qual contraposto è
mai questo ? Il delitto all' innocenza ; l'oscenità
al pudore ; la sconsigliata violenza alla guardinga
modestia ; il feroce Massimiano a FILOMENA man-
suetissima verginella .
Il superbo la interroga , e la richiede del suo

(1) Si veda Fleury Costumi de Cristiani Cap . XIV.


(2) Maximianus cognomento Herculius ferus natura , ardens
libidine , consiliis stolidus , ortu agrestis &c .; Sex Aurel. in E-
pit. pag. 136. edit. Pitisci apud Kalma .
182
nome ? Pronta risponde ? io son Cristiana ( 1 ) 。
‫ ין‬iniquo ? vuoi dirmi una
-- Cristiana , soggiunge l'
nemica agli Dei dell' impero , e ribelle alle leggi ,
che ne comandan l' adorazione - . Mal ti apponi ,

replicò FILOMENA , se tale reputi il Cristiano .


Il Cristiano non conosce nemico , e se nemico fos-
se , o ribelle non sarebbe più seguace di Gesù
Cristo (2 ) . E chi è , replicò , questo Cristo , del di
cui nome vai baldanzosa ? E' il Sovrano Fattore
dell' Universo , disse FILOMENA ; è quel Dio
Onnipotente , dinnanzi al di cui nome mi prostro 9
e riverente l' adoro . L' adori , interruppe di

nuovo ? Non sai , che non ponno esservi Numi


maggiori al fulminante Giove 9 e all' invincibil ' Er-
cole e che a loro soltanto si devono le adora-
zioni , e che ove di farlo tu ricusassi , inevitabili
ti sarebbero strazj , e supplizio di morte , dal qua-
le nessun potrebbe scamparti . GOD Nessun , ripiglid
intrepida FILOMENA . T'inganni . I tuoi Numi
sì , non sarebbero valevoli a farlo , perchè Numi
falsi e bugiardi , ma non dir così del mio Dio "
ch'è Onnipotente . Temeraria ! esclamò Massi-
miano . Cessi il garrire , e si venga alla prova ,

se questo tuo Dio potrà sottrarti alla mia forza .


Ecco là il Nume : pronto è il fuoco sull ' Ara . O
sacrifica alli Dei gloriosi dell' Impero e di Roma ,
o apparecchiati a spietatissimi strazi . Anche Pri-

(1 ) Il Dialogo introdotto tra il Tiranno , e la Santa Vergine


combina in molte circostanze con la Rivelazione fatta da lei ad
una sua Divota , vivente in religioso Ritiro di Vergini in Napo-
li , prodotto alla luce nella P. III della Relazione Istorica , Quin-
ta Edizione , dall' Esemplarissimo Sacerdote di Lucia , fatta nel
Marzo 1833 , sei mesi dopo la presente Orazione di lode , te-
nuta nel Settembre 1832.
(2) Christianus nullius est hostis , & si hostis jam non est
Christianus . Tertull. in apolog.
183
sca e Valeria (1 ) , Moglie l'una , e Figlia l' al-
?
tra dell' invitto mio Collega , folleggiavano al par
di te , ma poi usaron di quel consiglio , che fia
utile anche a te , e che ti farà godere di splen-
dide nozze con la mano di ricco sposo , che io
ti prometto · -- Porgi ad altri i tuoi doni , e le
promesse , che io detesto . Invano mi lusinghi .
Ad altro Sposo io sono già stretta , ed a Lui ob-
bligata ho la mia fede . Egli è l'oggetto dei casti
miei voti , ed a Lui sono pronta sacrificare la vi-
ta , il sangue ,
e quant' avvi di grande nell' Uni-
verso . -- Oh magnanima generosità ! oh eroica fer-
mezza dell' Amabile al suo Signore , da cui ebbe
scorno il Tiranno . Acceso di nuova rabbia , e per
natia ferocia violento comanda , che la pudica Ver-
gine sia ignudata lì nel pubblico foro , e che stret,
te da funi le mani al tergo sia sottoposta alla tor-
tura (2 ) , ed allo spettacolo di essere bersaglio al-
le Frecce . Qual cimento fu mai per una casta
donzella l'esser esposta ignuda agli avidi sguardi
dei sensuali Pagani ? Tolti a lei di dosso i pan-
ni 9 non le restò altro ammanto , che quell ' unico
del verginale suo rossore , che tutto le chiamò il

sangue sul volto . Ma il sangue cominciò ben pre-


sto a scorrere dalle ferite , che si aprirono dalle
Frecce scagliate dagli inesorabili manigoldi . A que-
sti l' avea lasciata in balìa Massimiano per tormen-
tarla finchè avesse sacrificato agl' Idoli , o sotto le

(1) Furebut ergo Imperator ( Diocletianus ) non in dome-


sticos tantum , sed in omnes 9 & primam omnium Valeriam fi-
liam , Conjugemque Priscam sacrificio pollui coegit - Lactant. de
Mortibus Persecutorum § . XV. p. 202 cit. edit. &c.
(2) Riflette il Fleury Costumi de' Cristiani , trattando dei
supplizj de' Martiri Cap. XIV , che dalle Leggi Romane non si
permetteva di tormentare gli accusati , se non che esposti alla
tortura .
184
percosse avesse veduto l'estremo della vita . Man-
cano i termini , e le parole da esprimere l' aspro
spasimo delle ferite , che in si atroce strazio si sof-
frì da FILOMENA . Avvisandosi , che pari fortez-
za nella delicata Donzella fosse opera di magico
incantesimo , e rinovandosi per lei le meraviglie ( 1 )
mostrate da Dio a conforto de' Martiri , fernetici
di bestiale furore gridavan ' eglino tra gl'insulti , e i
sarcasmi Arrenditi o forsennata , ed obbedisci agli
Editti dei Sovrani Imperatori ; offri l'incenso al
sommo Giove , ed all' invitto Ercole , e lascia la
superstizione e i prestigj , che invano speri d' op-
porre ai tormenti , che di te faranno scempio
Tacete o empj , replicava la magnanima FILOME-
NA ; tornano ad inutile terrore le vostre minacce :
inutili sono i ludibri , la nudità , e le angustie ,
il ferro , e la morte , e niente potrà fare , che io
mi renda infedele a Gesù Cristo mio Sposo , e
mio Dio (2 ) . Protesta così coraggiosa accresceva
in loro rabbia e dispetto , che traboccando per odio
studiar li fa i modi di sfogarlo sull' innocente vit-
tima , che avvinta in catene , è spinta alla Colon-
na del Foro destinata alla infame pena degli Schia-
vi , e dei Servi . Vedeteli , come sono affauno-

si altri fa prova delle Sferze (3) , che arma-


te nella estremità delle striscie di piombati glo-
bi , lasciano nel percuotere contusioni assai dolo-
rose altri scagliano robusti colpi , che illividisco-
no le carni , e le impiagano , e le straziano san-
guinolente . Oh che scempio nelle delicate membra
di fresca Donzella ! oh fiero spasimo di FILOME-

(1 ) Paul. ad Hæbr. C. XI. v. 33 Convaluerunt de infirmi-


tate , fortes faci sunt in bello & c.
(2) Rom. Cap. VIII. v. 35 .
(3) Sulle Frecce , e sugli Scorpioni si veda il Capitolo VIII.
§. 1 e 2 dell' ediz. di Fuligno .
185
NA invincibile in si crudele massacro 9 contro cui
fremevano la ragione 9 e l'umanità ! Eppure a quei
Manigoldi , degni non sò dire se del nome di uo-
mini , o di tigri , sembrando forse troppo mite
quell' aspro supplizio , ad altro più orribile , e a-
troce volgon la mira , e con gli Scorpioni ( 1 ) si
accingono a tormentarla .
Atroce istrumento di penoso martirio erano
gli Scorpioni . Due nodose verghe ne componeva-
no la forma , ed eran armate da doppie punte di
ferro somiglievoli alle branche del venefico Anima-
le , da cui trassero il nome 9 così che con un solo
colpo facevan doppia ferita . Mentre martoriavan
con esse i pazienti percotendoli spietatamente nei
fianchi 9 e nelle spalle , le arcuate punte si con-
ficcavano nelle carni , e le strappavano a brani .
Dalla qualità del supplizio si argomenti lo strazio
delle membra della delicata Donzella non trilustre
di età , e si ammiri il suo eroismo nel confessare
il nome di Gesù Cristo . Bersaglio di quell ' ordi-
gno di angoscia e di strazio , parea che sfidasse
la brutale ferocia de' Manigoldi : salda , ed immo→
bile non apre le labbra ai gemiti , nè ai lamen-
ti , naturale sfogo all' Uomo nel dolore ma
alle lodi al suo Signore . Lo ringrazia , che l'abbia
fatta degna di patire , per dar testimonianza alla
vera sua Religione . Gli accenti festosi dell ' invitta
Vergine , e la voce di Religione vera accresceva i➡
ra e furore negli spietati Carnefici . Vieppiù s'in-
dracavano nel veder quella sua fortezza , e quella
sua costanza , con cui confondeva la loro barbarie .
Riguardavano quelle sue voci quasi insulti e di-
sprezzi agli Dei dell ' Impero , ed all' Augusto nome
dei Dominanti , ai comandi dei quali servivano . Fre-

(1) Vedi la nota antecedente .


186
mente allora uno di essi di sdegno , e spinto da
infernale trasporto imbrandì ferrata lancia ( 1 ) e vi-
brandola con robusta lena contro di FILOMENA
le squarciò il petto e la impiagò di mortale feri-
ta . Cadde l'eroica Vergine intrisa nel suo sangue ,
e nel cadere estinta mantenne la bellezza , che le
fioriva sul volto , e sembrò che dir volesse col ri-
so del suo vezzoso labbro a chiunque la guardava :
Io sono caduta ma non fui vinta; la forza mi op-
presse , ma più che mai animosa , e costante trion-
fai del rio Tiranno il vergine giglio , che impor-
porai di questo sangue , mi rende Amabile al mio
Signore . Oh elogio della magnanima Vergine ! Oh
trionfo di FILOMENA ! Oh gloriose palme colte da
Te 9 che fosti invincibile ! Non ebbero forza
di atterrirti le acute frecce , non l' aspre piomba-
te non i taglienti Scorpioni , non la ferrata lan-
cia , che ti trafisse . Quattro volte fosti in conflit-
to con gli sforzi della tirannide , e quattro volte di
lei trionfasti .
Nè credeste mai che col suo morire avessero
termine i fasti di FILOMENA , e che si inaridissero
gli allori dell' immortale suo trionfo . Ecco là . Si
alza alle sfere sull' ali della candida colomba l' im-
macolato suo spirito , degno di Lui , che lo disse
spirito della sua Amabile : si nasconde la cruenta
spoglia nel silenzio delle squallide Catacombe , e
quì per quindici secoli resta inosservata sed asco-

sa . Ma verrà alfin tempo , che la sua glorificazio-


ne comincerà da questo stesso luogo , dove am-
mutolisce l'orgoglio dei grandi del Mondo . Dal-
l'umile sua tomba passeranno le sacre sue ossa
e le beate sue ceneri ad altra Terra ( 2 ) , d'onde

(1 ) Sulla forma della Lancia nel dar morte alla Santa si ve-
da il §. 4 del cit. Cap. VIII .
(2) A Mugnano di Nola nel Regno di Napoli .
187
darà alto grido , che echeggerà sonoro nella esten-
sione del bel Paese , che Appenin parte , e il mar
circonda , e l' Alpe ( 1 ) , e sarà grido di virtù , che
avviverà l'illanguidito Cristianesimo , confonderà la
filosofica miscredenza , e darà a Lei nuovo genere di
lode , confermandole il titolo glorioso di Amabile
al suo Signoreerit Nomen Ejus Amabilis
Domino suo .

III.

Qui si precisa da me con la dottrina dei Padri ,


e degli Interpreti il modo , con cui nei giorni poste-
riori al Martirio , e dopo il silenzio d'oltre quin-
dici secoli FILOMENA facesse udire quella profe-
tica sua voce , che avvivò l'illanguidito Cristianesi-
mo , e confuse la filosofica miscredenza .
In quattro diverse maniere , spiegano essi que-
sta profetica voce ( 2) . La prima si è quella di
predire l'avvenire , e le cose occulte ed ascose al
naturale avvedimento .
La seconda è la virtù operatrice di prodigj
e di grazie .
Terza maniera è il predirsi formalmente dai
Santi la propria gloria pel culto , con cui si ono-
rano , e la felicità delle genti , dalle quali son onorate .
La quarta è il veder adempito quello , che
i Santi essendo ancor viatori in terra predissero "
il di cui adempimento si dice Profezia , perchè di-
mostra , che nel predirlo furono veri Profeti .
Quattro maniere di profezia , esattamente di-
stinte dalle dottrine de' Padri , e che se non tutte ,
la seconda almeno , e la terza di esse , convengo-
no alle ceneri , ed ossa di FILOMENA .

(2) Petrarca .
(1 ) A Lapide Comment. in Cap. XLVIII . Ecclesiasticii v. 14.
188
E per ciò , che spetta alla virtù operatrice di
prodigj e di grazie , che è la prima divisata manie-
ra di profetare tra quelle , che convengono alla S.
Martire , è osservazione di autorevole Padre ( 1 ) es-
sere solito Iddio di largheggiare con la liberale sua
mano più per loro già trapassati , di quel che il
facesse con essi quand' erano ancora viventi . Ed.
oh venerande ! oh preziose ceneri di FILOMENA ,
come mai fu chiaro il suono di quella profetica vo-
ce manifestatrice della santità del mondissimo spi-
rito , che vi animò nel militare al merito , ed alla
gloria ! Appena che sull' incominciamento di que-
sto XIX secolo , non men fatale alla Religione
alla Chiesa di quel che lo fosse il trascorso in a-
vanti , tornaste a rivedere la luce del giorno , e
trasferite ad estranea Terra come mai scioglieste
chiarissima quella voce , che serbata aveva Dio ad
'avvivare fervore di Religione , ed a confondere la
Filosofica miscredenza . Fu voce di profezia quel-
l'improvvisa pesantezza sopraggiunta alla piccola
Urna , che superba di un tant' incarco vi accogliea ,
allorchè dalla Partenopea Città vi trasportarono a
Mugnano , novella stanza scelta da Voi quasi a
teatro delle vostre maraviglie . Fu profetica voce
quel largo sudore della Manna , che faceste scatu-
rire dalla vostra Statua intagliata in legno , ed il
mostrare rubicondo il volto , scintillanti gli occhj ,
quasi fosser di vivente Donzella , ed il farlo , sì come
per superiore manifestazione , fu svelato ad asceti-
4
ca Vergine divota , tornando la memoria del ma-
gnanimo vostro combattimento (2) collo spietato

(1 ) S. Petri Dam. in Vita S. Ruffini Episc.


(2) Dalla preindicata Relazione ( quinta Edizione 1833 )
si ha la rivelazione fatta dalla S. Martire ad una Vergine Reli-
giosa di ritiro , che il decimo di Agosto fu il giorno del suo ri-
poso , del suo trionfo e del suo natalizio in Cielo , e che nel
189
Tiranno ? Fu profetica voce quell' aprire , e quel
chiudere degl ' occhi nella Figura , custode delle stes-
se vostre Ceneri , e delle vostre Spoglie , rappresen-
tandovi giacente nell' Urna , e quel girar lo sguar-
do pietoso verso quelli , che vi onoravano con fe-
de , e fissarlo sdegnoso verso chi incredulo non pre-
stava assenso all' evento , che poi atterrito con al-
tissime grida lo attestò veritiero . Fu profetica vo-
ce quel novero di portenti , che si manifestaron ,
e si manifestan perenni in Roma , ed io Napoli ,
nella Campania , e nel Lazio , nella Marca , e nel-
l' Umbria con le moltiplici guarigioni , accostando
agl ' infermi le vostre Immagini impresse nella sem-
plice carta ; : nello scampare i rischj di morte col-
l'invocare il vostro nome ; nelle sovvenzioni di lar-
go soccorso a quei , che stretti dalle afflizioni , dal
bisogno , e da angustie di spirito vi avevan suppli-
cata con triduane 9 con novendiali preghiere ?
Grande fu la commozione che si destò all'udire

questa vostra profetica voce espressa chiarissima-


mente in quella virtù operatrice di prodigj , # e di
grazie . Caldo allor si accese il fervore della Fede
nel cristiano Popolo , nel quale per le venefiche
massime d' incredulità , e del serpeggiante indiffe-
rentismo , si erano illanguidite , ma spente non si
erano del tutto le Cattoliche verità .
Diffatti non si tosto da qualcuno si fissarono gli
occhi sull ' Effigie di questa Vergine , e sui penosi
simboli del suo Martirio , o si lesser da altri i rac-
conti delle sue meraviglie , che s ' incominciò tosto
ad averla cara , ed in venerazione : un interno sen-

timento di pietoso affetto si destò in quei , che la


mirarono , ed usando del naturale raziocinio dice-

vano tra loro così questa tenera Donzella da cru-

decimo di Agosto dispose Dio che fosse l'ingresso del suo Cor-
po in Mugnano .
190
dele mano fu straziata : così sul fiore de' freschi
anni portò ingiusta morte per amore del suo Dio .
Quanto è grande il suo merito ! Tali furono i
parlari non dirò dei fervorosi , ma anche dei più
rimessi fra Cristiani nel mirare le Immagini della
gloriosa Eroina . Dovunque furono esposte , si affol-
laron a darle culto uomini di ogni età , diversi di
condizione , e di sesso . A queste si prostrarono
devoti adoratori . Queste si adornarono di copiosi
lumi , e di ceri , di donarj , e di offerte testi-
monianza delle Grazie ottenute . Per queste si man-
tenne nuova fiducia , nuovo fervore 9 e nuovo con-
corso . Nè le narrate cose avvennero tra l'ombra
del mistero 9 ma furono nel cospetto anche di Te
Augusta Città ( 1 ) . In più d'un incontro l' han
replicate i tuoi Abitanti , avanti a quella sua Im-
magine , che la si offre presente a tuoi sguardi .
Meravigliaron tutti 9 e tutti edificaronsi a spettaco-
lo così devoto , continuato dalla fedel pietà , non
per un triduo , non per una novena ma per lun-
ghezza di mesi 9 e di tempo , e di zelo , che non
potè affievolirsi ( 2 ) . Se tante pubbliche e solenni
dimostrazioni di onoranza non sono prove del fer-
vore ? e dall'avvivato spirito di Cristianesimo , quali
altre addur si potrebbero in argomento di tal verità ?
Ma il suono della Profetica voce della glorio-
sa Martire FILOMENA si fe' più chiaro sentire per
confondere la Filosofica miscredenza , cogli stupen
di prodigj nel suo sangue operati .
#
Richiamate di grazia al pensiero il già detto
intorno al supplizio , in cui finì di vivere la Santa .

(1) Perugia rifabbricata quasi di nuovo dopo l' incendio di


Cestio si pregiò di portare il nome di Augusta . Perusia Augu-
sta si ha nelle antiche Lapidi .
(2) Il quadro rappresentante l' Effigie della Santa fu esposto
alla venerazione dei Fedeli sinó dal XIII. Febbrajo MDCCCXXXII.
191
Appoggiato io alla figura nel Sepolcrale Epitafio , ed
al costume dei due infelloniti Tiranni di togliere
la vita ai martirizzati Eroi trapassandoli con fer-
rate lancie ( 1 ) , onde più lenta , e più penosa mor-
te a loro troncasse la vita , dissi , che con siffatta
pena avea consumato il Martirio . Sgorgando in
copia dallo squarciato petto il verginal sangue di
FILOMENA , venne raccolto in vitrea ampolla secon-
do al costume , dalle cure pietose dei Cristiani ,
che occulti si trovaron presenti al tragico scempio .
Imperocchè , manifestate da Dio le spente sue spo-
glie , fu manifestata eziandio quell' Ampolla di ve
tro 9 che ricolma un dì del sangue sgorgato dalla
ferita era stata riposta nell ' Avello , che nel Cimi-
terio di Priscilla oltre quindici secoli l' avea tenu-
ta nascosta . La fragil Ampolla per ignoto avveni-
mento venne a rompersi , e spezzata in gran par-
te , e tinti del venerabile sangue i suoi frusti , in
quei cruenti frammenti presentaron autentico mo,
numento degno della venerazione del Cattolico .
Per dare ad essi il debito onore furono raschiati
quei frantumi del vetro cui si era conglutinato il
sangue della Martire 9 e furon racchiusi in ampol-
letta di terso cristallo , qual si vede nella piccola
Urna accanto le onorevoli sue Reliquie . Ma che ?
Intromesse quelle particelle , avvegnacchè di un
colore oscuriccio proprio del disseccato sangue , nel-
la novella ampolla , in quell' attimo stesso si mo-
strò maraviglioso portento ? Che dissi portento ?
Dir si dovea un vero ed inaudito miracolo . Bril-
laron esse agli occhi di più spettatori , uomini

(1 ) In Lattanzio de Mortibus pag. 713 dell' Edizione citata


da me si legge: Domestici , ex Administratores in Aula ministran-
tes lancea emendabantur : ed il Colombo nelle sue Annotazioni
al citato passo , existimat lanceam loco fustis , ut minus igno-
miniosam , adhibitam esse •
192
distinti per senno , e dottrina con var differenti
colori , somiglievoli a quei , che riflettono dalla
celeste Iride dopo il cessar della pioggia . Alcuni
fiammeggiarono pari al rubino
rubino , altri splenderon
quasi fossero smeraldi , alcuni al pari del diaman
tė 9 e non pochi secondo è del topazio ( 1 ) e del-
l'amatista .
Nè passeggero o di pochi giorni fu un tal
mutamento . E' costante , ed è continuato , ed or-
mai viene il sesto lustro dacchè incominciò , e
non cessa a mostrarsi . Si avanzi adesso , e ardi-
quegli indocili
sco chiamarlo , uno di quegli indocili spiriti , che
superbi di filosofica scienza negano sdegnosi di ri-
conoscere la forza di superior braccio , ed insul-
tan protervi la Divinità col pretendere , che non
si allontani giammai dalle generali sue leggi , e ven-
ga dinnanzi a questa veneranda Ampolla , custode dei
frusti del sangue di FILOMENA , e nel vederne il
sensibile mutamento in tante diverse lucide sostan-
ze , risponda se da natural causa abbia origine lo
stupendo fenomeno , o da quel sovran potere , che
interrompe le costanti leggi della natura per atte-
stare la verità ? Se alla naturale rifrazione della lu-

ce ne attribuisse la causa , gli addottrinati uomini ,


appellando alle fisiche teorie della luce gli dareb-
bon solenne mentita ( 1 ) . Direbbon essi che ad ot-
tener il fenomeno di decomporre un solo rágs
gio di quella luce , che a fasci si spande dal mag-
gior Pianeta sul nostro globo , sarebbe di mestieri
che denso impenetrabile bujo oscurasse il recinto
destinato a tal prova , e che da tenue foro fosse
intromesso quel sottil raggio , che ripercotendo nel
l'apposito prisma , sarebbe in tal guisa rifratto

(1) Mem. della Santa Ediz. di Fuligno .


(2) Algarotti il Newtonianismo Dial. intorno alla Luce .
193
e scintillante mostrerebbe all' ottenebrato recinto
il settemplice ricercato colore . Osserverebbero ,
che l'avvenimento nel sangue della Santa Martire
fu incominciato , e continua a mostrarsi , in pieno
meriggio , e nella chiara luce del giorno , ee che
essendo avvenuto senza alcuna di quelle fisiche
preparazioni , è da confessarsi , che il fu per forza
del sovran potere che regola e sospende le costan-
ti leggi della natura per attestare la verità . E che
mai si direbbe con tal linguaggio , se non che es-
sersi veduto in quei frammenti del disseccato san-
gue un vero continuato miracolo . Or se i mira-
coli sono lo scoglio a cui rompono i sofismi del-
la filosofica miscredenza , ed essendo il miracolo
secondo che si premise , il mezzo da manifestar la
santità , ed un potere cui non può giungere l'u-
mana mente , ed essendo dei Profeti rivelare cose
al naturale intendimento nascose , non si è dimo-
strato forse abbastanza , che in quel sangue la Ver-
gine e Martire S. FILOMENA manifestò profetica
voce per confondere la filosofica miscredenza ,
per meritarsi il glorioso titolo di TAUMATURGA ?
Deh ! s'è così continua gloriosissima Santa , il

chiaro suono della profetica tua voce , acciocchè si


rinvigorisca nel Cristian Popolo il fervor della Fede ,
e restin confusi gli sforzi della Filosofica miscre-
denza , implacabile a danni della Religione , e del-
la società . Fin qui fu tua lode d'esserti mostra-
ta Amabile al Signore nelle virtù , che opponesti
pudica Vergine alla corruttela del guasto secolo ,
in cui vivesti ; nella vittoria , che Martire invitta
riportasti sul fiore degli anni sullo spietato Tiran-
e per la profetica voce che ti confermò il ti-
tolo di Taumaturga ammirabile nei prodigj , e nel-
le grazie , che a piena mano da te si spandono a
conforto delle Genti , e delle Città , dove sei con
13
194
ispecial culto onorata . Tra desse non è stata l'ul-
tima questa Augusta Città ; abbia dunque la sor-
te di sperimentarti sempre l' Amabile nella prote-
zione tua possente di Te ripeterà esultante , e fe-
stosa le frasi , che furon preposte a capital tema
del sacro tuo Elogio : Vocavit Nomen Ejus AMA-
BILIS-DOMINO . Ho detto .

9682
48
195
INDICE

Dedicat
oria • Pag. 5
Prefazione al Lettore IF
Protesta dell' Autore • > 14
PARTE I.

CAPITOLO I. Degli Atti dei SS. Martiri 15


II. Delle Catacombe , e del Cimi-
terio di Priscilla . 20
III. Della Sepoltura dei Martiri » 24
IV. Invenzione del Corpo di S.
FILOMENA
27
V. Epitafio del Sepolcro , e sua
illustrazione . 32
VI. Del Nome FILO MENA ,
FILOMEN
della età , in cui fu marti-
rizzata • 20 36
VII. Dell' Epoca , in cui sostenne
il suo Martirio · D 41
VIII. Del Genere de' suoi Tormen-

ti , ed in qual d'essi consumò


il suo Martirio 48
§. I. Delle Frecce . 49
§. II. Degli Scorpioni • 51
§. III. Dello Staffile piombato ivi
§. IV. Della Lancia , ossia del
Verricolo · » 52
IX. Dell'Ancora , e del Giglio nell'
Epitafio » 54
X. Della formola PAX TE
TECC UM
• nell' Epitafio « 57.
196
PARTE II .
7.

8883
CAPITOLO I. Del Corpo di SANTA FILO-
MENA. » 59
II . Traslazione da Roma a Napoli » 63
III . Altra da Napoli a Mugnano >> 66
IV. Avvenimenti mirabili nelle due

114
Traslazioni . · >> 71
V. Culto alla Santa , e della sua
8 ‫ע‬
Cappella 76
VI. Cambiamenti notabili nella
Santa • » 86
VII. Continuazione de' Cumbia-
menti » 91
VIII. Nuove maraviglie
nella
Santa · » 97
IX . Statua di S. FILOMEN A , e
• » 104
suo Sudore • ·
X. Portenti del Sangue della San-
ta Martire • » 110
XI. Propagazione del suo Culto » 116
XII. Del Natalizio della Santa
Martire » 126

PARTE III .

Grazie , e Prodigi operati da DIO per la


intercessione di S. FILOMENA » 128
CAPITOLO I. Grazie segnando i Malati coll'
olio della Lampana avanti le
Reliquie , od Immagini della
Santa » 129
II. Grazie ottenute applicando a-
gli Infermi le Immagini del-
la Santa » 133
III. Grazie nei pericoli invocando
il suo Nome . » 139
197
IV. Grazie nei pubblici , e privati
bisogni delle Città , e luoghi
dove ha divoto Culto . » 142
e i
V. Grazi ai Devot , che sono ri-
corsi al suo patrocinio con
Tridui , Novene , e con altre
Preghiere » 146

AGGIUNTE .

§. I. Divoto Esercizio ad onore del-


la Santa in Apparecchio alla
sua Festa , o per altre circo-
stanze d' implorare la sua In-
• ‫ ת‬134
tercessione presso Dio
§. II . Preghiere ad onore di SAN-
TA FILOMENA • » 158

ORAZIONE
In Lode di S. FILOMENA V.e M. det-
ta dall' Autore di queste Memorie nel
XXX Settembre MDCCCXXXII. nel-
la Chiesa del Gesù di Perugia » 161

La presente Operetta ho ottenuto dall' Emo e Rmo


Principe il Sig. Cardinale Camerlengo della Sacra
R. C. la Dichiarazione di Proprietà secondo la
Notificazione del 23 Settembre 1826.
199
GORREZIONI .

ERRATA CORRIGE

Pag. 45 v. 33 preposto . proposto .

NOTA .

Tratti in errore dagli Annali del Cardinale Baronio Tom. II.


ad Ann. 295 si asseri nella pag. 48 che Massimiano , vivendo an-
cora la di lui moglie Valeria , avea cercato di contrar nuove
nozze con Santa Susanna figlia di Gabinio ; quando ciò non sus-
siste , mentre il Massimiano , Genero di Diocleziano marito di
Valeria non fu il Massimiano da lui associato all' Imperio , che
fu detto Erculeo ma Galerio Massimiano l'Armentario , uno
de' Cesari dallo stesso creati .
VIDIT
Pro Illmo ac Revmo D. D. Archiepiscopo Spoletano
Fulginatis Ecclesiæ Ap. Adm . Nicolaus Can,
Rossi Revisor Deputatus .

VISTO
Per l'Apostolica Delegazione di Perugia
li 31 Agosto 1835.
Francesco Falcinelli Giudice del Tribunale
di Prima Istanza .

IMPRIMATUR
Fr. Vincentius Zoppini Pro Vicarius S. Off. Fulg.
72

n
74

i
l
l
o
J

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0
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