«LA COREGGIA NON ESISTE»: turale delle frazioni nella geografia contemporanea, uti-
CONTRADDIZIONI IN UNA lizzando il caso di Coreggia per discutere come tali co-
FRAZIONE CONTESA munità manifestino problemi e contraddizioni odierne
che affondano in vicende del passato.
Gabriele Carmelo Rosato
L’importanza culturale delle frazioni
Facendo eco a una consolidata tradizione, la Corte Co-
Introduzione stituzionale (1958) si è espressa sulle frazioni (e sulle
Il tessuto storico-geografico dell’Italia è intricato e va- borgate) parlando di «semplici entità naturali o di fatto,
riegato, definito non solo dalle vicende delle città e dei la cui esistenza non è condizionata da atti costitutivi o
grandi centri, ma anche da una miriade di entità ter- ricognitivi, ma solo dalla presenza di certi elementi di
ritoriali come ‘frazioni’ e ‘contrade’, che tessono storie fatto, ed essenzialmente dall’insediamento di un ade-
uniche nel panorama culturale e sociale del Paese. Pur guato nucleo della popolazione comunale in una località
essendo sotto l’ombrello amministrativo di comuni più staccata dagli altri centri abitati del Comune, sì da costi-
grandi (Sandulli, 1966, p. 279-280), le frazioni sono isti- tuire un autonomo centro, dotato di interessi particolari,
tuzioni complesse che conservano spesso una vibrante e quindi di una propria individualità». Di conseguenza,
autonomia culturale, e per questo meritano esplorazioni «borgate o frazioni non possono essere costituite o venir
approfondite. Questo contributo si immerge in alcune meno per atto di autorità, ma naturalmente sorgono o si
delle dinamiche che continuano a definire e ristrutturare estinguono senza bisogno né possibilità di intervento dei
l’identità delle frazioni all’interno di confini ammini- pubblici poteri».
strativi in espansione. Tuttavia, le frazioni come Coreggia rappresentano ben
Coreggia, l’unica frazione del Comune di Alberobel- più di semplici suddivisioni amministrative (Jaccarino,
lo, offre un esempio emblematico di come una piccola 1968); sono veri e propri custodi di culture locali uniche,
comunità possa valorizzare la propria identità culturale intrecciando le trame di un tessuto sociale e culturale
per sostenere cause ataviche (Palasciano, 1989). Distante che caratterizza profondamente la geografia contempo-
solo tre chilometri da Alberobello, Coreggia fu oggetto di ranea del paese. Questi piccoli nuclei abitati, quando an-
un’annessione storica il 13 gennaio 1895, segnando la fine cora popolati, sono speso testimoni di tradizioni storiche
di una lunga contesa territoriale con il vicino Comune di ed entità vive che continuano a definire e rielaborare le
Monopoli. proprie identità all’interno di contesti amministrativi
Questo studio si propone di esplorare l’importanza cul- più ampi.
Gabriele Carmelo Rosato, PhD, è un antropologo culturale e Research Fellow all’Istituto di Antropologia della Pontificia
Università Gregoriana. Studia il rapporto fra gli esseri umani e lo spazio che abitano, nonché il modo con cui le persone
percepiscono culturalmente i luoghi sicuri.
178 | L’ Attualità
Immaginetta della Madonna del Il toponimo in questione, inoltre, presenta la caratteristi-
Rosario. Foto Enrico Semeraro ca di essere comunemente introdotto dall’articolo deter-
minativo “la”, secondo la dizione corrente “La Coreggia”.
I toponimi giocano un ruo- Sono attestate altresì moltissime varianti (Liuzzi, 2015):
lo cruciale nella definizione ad esempio La Querescia, La Qurescia, La Corascia, La
dello spazio antropologico Corescia, La Carrescia. Salvo casi eccezionali come in
di una frazione. Non si li- La Spezia o L’Aquila, questo fenomeno è relativamente
mitano a denominare pun- raro nei nomi di città e località italiane. L’uso dell’arti-
ti geografici, ma evocano colo nell’espressione “La Coreggia” conferisce al luogo
storie, tradizioni, e inte- una dimensione distintiva, quasi come se quello spazio
razioni umane che hanno incarnasse attributi non solo geografici, ma anche stori-
modellato quei luoghi nel ci, culturali e affettivi. Parimenti, è ampiamente attestato
corso dei secoli. Come per l’uso della preposizione “in” per introdurre complementi
le contrade, questi nomi spesso raccontano di antiche di luogo (e.g. “Sono andato in Coreggia”, “Vivo in Coreg-
calamità, di antichi modi di vita, o di pratiche culturali gia”), a differenza della più comune “a” utilizzata con al-
che hanno lasciato un’impronta indelebile sul territorio. tre località (e.g. “Vado a San Marco”, “Vivo al Capitolo”).
Per esempio, un nome potrebbe rivelare la storia di un Il significato antropologico delle frazioni si estende ben
luogo utilizzato in passato per la quarantena durante on- oltre i loro confini geografici. In un contesto contem-
date epidemiche o potrebbe indicare aree dove tradizio- poraneo, le frazioni come Coreggia offrono una finestra
nalmente si svolgevano rituali religiosi o sociali. privilegiata sulle dinamiche di conservazione e trasfor-
La struttura del toponimo non è solo una questione lin- mazione culturale. Sicché, mentre le città spesso subisco-
guistica: è un atto di memoria collettiva che sottolinea no rapidi cambiamenti che possono erodere le tradizioni
la compenetrazione tra la comunità e il suo ambiente. I locali, le frazioni e le contrade tendono a mantenere e
toponimi delle frazioni non solo mappano fisicamente nutrire le proprie radici culturali con maggiore tenacia
UN luogo, ma ne delineano i contorni culturali e sociali, grazie alla loro scala ridotta e, spesso, alla distanza dai
trasformando il semplice “terreno” come suolo in “terri- centri più grandi.
torio” come paesaggio antropico. In analogia, secondo Riconoscere il valore delle frazioni, nella geografia ita-
una delle versioni più commentate, il nome Coreggia (at- liana contemporanea, significa comprendere e apprez-
testato anche nella dizione Correggia) «altro non significa zare la loro capacità di custodire tradizioni e linguaggi;
che “striscia” o “zona”» (Girolamo, 1923). ma anche richiamare l’attenzione su come la cultura si
Tali nomi non solo collegano fisicamente i luoghi, ma adatta e si trasforma – ed, eventualmente, si disgrega –
possono mettere in comunicazione le generazioni, in in un’epoca di rapidi cambiamenti globali. La capacità
una rete di significati trasmissibili: lo dimostra anche delle frazioni di connettere storicamente i residenti con
il fatto che questo contributo confluisca in un volume il loro passato può anche influenzare positivamente le
celebrativo dei 130 anni dall’accorpamento di Coreggia dinamiche contemporanee di integrazione, offrendo un
ad Alberobello. modello di come diverse identità culturali possano coesi-
L’ Attualità | 179
stere e arricchirsi mutualmente. Riflettere su Coreggia e e combattivo: si vedano frasi come «ardita conquista» e
le frazioni in generale apre nuove prospettive su come le «vittoria più luminosa» (Girolamo, 1923). Questo tipo
piccole comunità possano influenzare politiche più am- di linguaggio elevava l’evento da una procedura ammi-
pie e contribuire alla costruzione di società più coese e nistrativa di distaccamento a un’epica battaglia per la
culturalmente ricche. giustizia e la redenzione di una comunità. Alla stregua,
Oltre a questi problemi storici, Coreggia affronta oggi l’uso di espressioni come «opera di redenzione» implicava
nuove sfide legate alla modernizzazione e all’integrazio- che l’azione di annessione fosse stata una correzione di
ne nel contesto economico più ampio di Alberobello. un torto storico, portando giustizia ai cittadini di Co-
Questo include la pressione del turismo, che, se da un reggia, come se si sentissero alienati sotto il controllo di
lato offre opportunità economiche, dall’altro rischia di Monopoli. Ancora, l’uso di fraseggi come in «sospirato
erodere l’autenticità della frazione. Il turismo può infatti decreto» si combinava con un linguaggio emotivamente
portare a una sorta di tipizzazione delle tradizioni (Ro- carico per creare un racconto che fosse autorevole ma an-
sato, 2024), trasformando pratiche culturali significative che profondamente commovente.
in attrazioni per visitatori (Rosato, 2022). L’uso di tale linguaggio serviva a diversi scopi:
- in linguaggio eroico, mirava a rafforzare la legittimità
La Coreggia: fra mutamenti storici e dell’azione di Alberobello, presentandola come un atto
continuità culturale necessario e moralmente giusto;
Analizzando la storia di Coreggia (Palasciano, 1989), si - questo linguaggio aiutava a costruire un senso di iden-
osserva che questa località è un esempio emblematico di tità collettiva e, ancora oggi, di appartenenza a quegli
come una piccola frazione possa mantenere una robusta antenati, legando emotivamente la comunità di Coreggia
identità culturale che trascende i cambiamenti ammini- alla sua “madre patria” di Alberobello e rafforzando il
strativi. Ma non solo: l’accorpamento di Coreggia ad Al- senso di una comunità unificata e solidale;
berobello offre un interessante approfondimento sull’uso - le narrazioni cariche emotivamente possono influen-
del linguaggio nel contesto di dispute territoriali ammi- zare fortemente come le persone percepiscono gli even-
nistrative. Sebbene la contesa tra Alberobello e Monopoli ti storici. In questo caso, il linguaggio usato ha potuto
per il territorio di Coreggia sia stata risolta per vie legali contribuire a formare una visione positiva e orgogliosa
e amministrative senza sfociare in conflitti aperti, il lin- dell’annessione tra gli abitanti di Alberobello e Coreggia.
guaggio utilizzato nelle narrazioni storiche e nei docu-
menti ufficiali (Camera dei Deputati, 1887) spesso adot- «La Coreggia non esiste»
ta toni fortemente impressionabili e a tratti belligeranti. Proprio perché l’analisi del linguaggio utilizzato nelle
Questa scelta retorica non solo riflette le tensioni sotto- trattazioni dell’accorpamento di Coreggia rivela il suo
stanti alla disputa, ma svolge anche un ruolo cruciale nel potenziale nella formazione della memoria collettiva, è
modellare la percezione pubblica dell’evento, a comincia- stata approfondita la percezione dell’opinione pubblica
re dall’uso di ‘annessione’ al posto di ‘accorpamento’. al tempo degli eventi. Possiamo desumere tali sentimenti
Per tutto il XX secolo, i commenti da parte degli Albe- e registri linguistici attraverso un intervento alla Came-
robellesi sull’annessione risentono di un carattere eroico ra dei Deputati (1887) confluito negli Atti Parlamenta-
180 | L’ Attualità
ri della XVI legislatura del Regno d’Italia. Durante la Correggia, è la migliore, perché è stata coltivata di recente
prima sessione del 17 gennaio 1887, il deputato Ottavio ed è poco gravata di contributo fondiario».
Serena presentò una proposta di legge per l’aggregazione Serena rispondeva con una retorica ironica per criticare
della Coreggia al Comune di Alberobello. Analizzando le opposizioni, sottolineando come «queste osservazioni
il dibattito parlamentare, si riscontra la forte contrap- non sono serie» e descrivendo le obiezioni come mere
posizione di opinioni e interessi sollevate dal deputato esagerazioni poetiche. Questo uso del linguaggio serviva
Luigi Indelli, originario di Monopoli. Al termine della a diminuire la validità delle preoccupazioni espresse dal
discussione, il Presidente del Consiglio Agostino Depre- Comune di Monopoli e dai suoi rappresentanti. Mentre
tis affermò di non opporsi al fatto che la proposta fosse Serena sottolineava la vicinanza geografica della Coreg-
presa in considerazione, ammettendola sostanzialmente gia ad Alberobello rispetto a Monopoli come fondamento
come degna di ulteriore esame nonostante le opposizioni. logico per l’aggregazione, Indelli contestava questi dati.
Analizzare la querelle di quel tempo fra i deputati offre Un elemento particolarmente pungente del dibattito par-
degli spunti su come il linguaggio e le argomentazioni lamentare del 1887 è l’ironia con cui il deputato Indel-
permettano di comprendere la tensione e la complessi- li negò l’esistenza stessa della Coreggia: «La Correggia,
tà di tali decisioni territoriali e amministrative. Nella dirò anch’io, non esiste! E che cosa esiste? Esiste un vasto
fattispecie, il deputato Serena difendeva strenuamente territorio disseminato di abitazioni, che si divide in di-
la sua proposta come «modestissimo disegno di legge», verse parti con nomi diversi». Queste parole evidenzia-
tentando di presentarla come un’azione giusta e neces- no una strategia retorica intesa a sminuire e ridicolizzare
saria. Enfatizzando la vicinanza della Coreggia ad Albe- la richiesta di annessione. Questo uso dell’ironia non
robello, sottolineò l’annessione come una mossa logica solo serviva a mettere in discussione la legittimità delle
e benefica. Il deputato Indelli si oppose esprimendosi rivendicazioni di Alberobello ma anche a delegittimare
con forti termini di contrarietà, affermando che la pro- l’identità e la coesione della comunità di Coreggia come
posta «propugna una tesi insostenibile» e descrivendo frazione autonoma.
Alberobello in termini minimizzanti, come «un piccolo Indelli si servì di questa negazione enfatica per sottoli-
comune che eccede poco le proporzioni del villaggio». neare la sua percezione che la Coreggia non fosse una
Questo approccio cercò di ridimensionare l’importanza frazione nel senso amministrativo e legalmente rico-
di tale strategia e di mettere in discussione la legittimità nosciuto, ma piuttosto un’aggregazione casuale e non
dell’espansione territoriale di Alberobello, aggiungendo strutturata di abitazioni rurali. Questo punto di vista è
che essa «da parecchi anni non ha avuta altra aspirazione cruciale perché mette in luce la complessità delle defini-
che di cercare di ingrandirsi a spese degli altri comuni», zioni territoriali e amministrative, che possono differire,
suggerendo che l’azione avesse motivazioni economiche significativamente, a seconda delle interpretazioni locali
più che amministrative, mirate a sfruttare le risorse e delle implicazioni politiche.
di un’area fertile. Probabilmente doveva essere fra le La dichiarazione di Indelli non è solo retorica, ma è un’af-
migliori del comprensorio, stando alle parole dello stesso fermazione carica di significati politici e amministrativi,
Indelli: «E quella parte di territorio che l’onorevole che riflette la tensione e le divergenze di percezione tra
Serena vorrebbe dare ad Alberobello con le casette della i diversi attori coinvolti, un tempo come oggi. Questa
L’ Attualità | 181
enfasi ironica non solo colora il dibattito con un tono di va di Martina Franca. Questa divisione crea una serie di
sarcasmo, ma solleva anche questioni profonde sulle mo- sfide e contraddizioni per gli abitanti dell’area che, geo-
dalità con cui le comunità sono riconosciute o negate nel graficamente più vicini ad Alberobello, si trovano a dover
contesto della governance territoriale. Nel contesto del dipendere da un centro amministrativo più distante per
dibattito parlamentare, emerse anche la complessa que- servizi essenziali, in quanto residenti a Martina Franca.
stione del territorio di Coreggia che rientra nel perimetro Questo evento, innescato da una petizione di cittadini
amministrativo di Martina Franca (allora in provincia di che lamentavano la ristrettezza del loro territorio origi-
Lecce). Indelli spiegò che «Fra Alberobello e la vaporosa nario, non solo ridefinì i confini amministrativi di Albe-
Correggia intercede una bazzecola, il territorio di Mar- robello, ma anche il tessuto socioculturale della frazione.
tina Franca». Facendo riferimento a un’area intermedia Oggi, più di un secolo dopo, una parte degli abitanti di
tra la Alberobello storica e la Correggia del territorio di Coreggia residenti nei confini di Martina Franca conti-
Monopoli, il deputato sottolineava la logistica dell’annes- nua a esprimere esigenze simili. Questi “coreggiani mar-
sione come problematica e potenzialmente illegale senza tinesi” si trovano in una situazione paradossale: sebbene
una ridefinizione dei confini provinciali. Indelli criti- vivano su un territorio storicamente e culturalmente le-
cò la proposta commentando che «per eseguire questa gato ad Alberobello, per molte questioni amministrative
aggregazione, bisognerebbe fare una di queste cose: o – inclusi l’istruzione, i servizi postali, la gestione delle
fare un ponte sul territorio della provincia di Lecce, o emergenze e le sepolture – dipendono dal comune di
girare la posizione e percorrere moltissimi chilometri». Martina Franca. La dipendenza da Martina Franca per
Questo passaggio è cruciale perché si collega diretta- i servizi primari non è solo una questione di logistica; è
mente alle problematiche contemporanee dei cosiddetti anche un problema di identità e appartenenza. Gli abi-
“coreggiani martinesi”, che risiedono in un’area geografi- tanti di questa porzione di Coreggia si trovano spesso
camente assai prossima ad Alberobello ma amministrati- ad affrontare problemi inediti: la distanza dal centro di
vamente separata, sottolineando come le decisioni prese Martina Franca può portare a un senso di isolamento e
più di un secolo fa, continuino a influenzare le dinami- a una percezione di essere “dimenticati” dalle politiche
che locali della comunità coinvolta. locali, alimentando ulteriormente il desiderio di una riu-
nificazione amministrativa con Alberobello.
Contraddizioni: Il caso solleva importanti questioni sulla coesione sociale
il caso dei “coreggiani martinesi” e l’identità territoriale. La situazione evidenzia come le
Il caso degli abitanti di quel tratto di Coreggia che rica- decisioni amministrative storiche continuino a influen-
de nel territorio amministrativo di Martina Franca rap- zare le dinamiche quotidiane e la qualità della vita degli
presenta un paradigma delle contraddizioni che possono abitanti. Inoltre, pone riflessioni significative sul modo
emergere fra i mutamenti storici e la continuità culturale in cui le politiche territoriali dovrebbero essere ponde-
delle frazioni (Mabellini, 2008, p. 137). Nonostante il rate non solo in termini di efficienza logistica, ma anche
distaccamento di Coreggia dal Comune di Monopoli del considerando l’impatto sulla coesione comunitaria e l’i-
1895, una porzione del territorio storico della Coreggia dentità culturale.
rimane ancora oggi sotto la giurisdizione amministrati- Con questi principi in mente, nella primavera del 2024,
182 | L’ Attualità
ho intervistato quattro Coreggiani residenti formalmen- vono affrontare la burocrazia per servizi essenziali. La
te nel territorio di Martina Franca; il colloquio con loro costante lotta per l’accesso ai servizi e la mancanza di
svela una serie di problematiche amministrative, logisti- riconoscimento unanime contribuiscono a un senso di
che e sociali che interessano la loro comunità: frustrazione degli abitanti, che si sentono trascurati e in-
- Questi abitanti affrontano significative difficoltà nel ri- visibilizzati.
cevere cure mediche appropriate, dovute alla distanza e Le testimonianze raccolte evidenziano l’urgente neces-
alla divisione amministrativa tra due diverse ASL. Que- sità di un dialogo rinnovato e di soluzioni concrete tra
sto problema è particolarmente sentito dagli anziani e si i comuni di Alberobello e Martina Franca per risolve-
estende anche al trasporto di emergenza, con il servizio re le problematiche della comunità di questi abitanti. È
118 che fatica a raggiungere l’area. fondamentale che le politiche territoriali siano riviste e
- Le famiglie devono ottenere permessi speciali per per- adattate per riflettere la realtà vissuta dai residenti, ga-
mettere ai loro bambini di frequentare le scuole ad Albe- rantendo che nessun cittadino sia lasciato indietro a cau-
robello, più vicine geograficamente. Tuttavia, il trasporto sa di anomalie burocratiche. Il dilemma dei “coreggiani
scolastico rimane un problema irrisolto a causa di restri- martinesi” sottolinea concretamente la necessità di adot-
zioni, lasciando i genitori a gestire soluzioni alternative tare approcci più flessibili e sensibili nella governance ter-
rischiose. ritoriale, capace di adattarsi alle esigenze e alle identità
- L’assistenza domiciliare per anziani e persone disabili è locali per promuovere una maggiore armonia sociale e
gravemente compromessa. Gli assistenti domiciliari non amministrativa.
possono raggiungere facilmente Coreggia da Martina
Franca a causa della distanza, e non possono intervenire La bibliografia è a pag. 233 e seguenti
dall’ASL competente ad Alberobello per restrizioni ter-
ritoriali. La situazione attuale della suddivisione amministrativa
- La sicurezza stradale e la risposta ai crimini sono ina- dei Comuni intorno ad Alberobello
deguate, poiché nessuno dei due Comuni si assume pie- Piantina del CERPEM- Centro ricerche per il mezzogiorno
na responsabilità per questi servizi essenziali, lasciando i
residenti dell’area in una sorta di limbo amministrativo.
Dai colloqui è emerso che molti residenti di questo lembo
di Coreggia si identificano culturalmente e socialmente
con Alberobello. Questo senso di appartenenza è raffor-
zato dalle interazioni quotidiane, dalle relazioni sociali
e dall’integrazione nella vita comunitaria di Alberobel-
lo, mentre i giovani possono non percepire acutamente
queste divisioni a causa della loro naturale integrazione
con i coetanei di Alberobello, gli adulti e gli anziani sen-
tono più intensamente le contraddizioni amministrative
e le loro implicazioni pratiche, soprattutto quando de-
L’ Attualità | 183
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Heritage Routes: Safeguarding, Participation, Sus- Archivio Storico di Monopoli protocollata al Comune di
tainable Development (upcoming). Siracusa: Duetre- Alberobello al n. 0027615 del 10-12-2024.
dueEdizioni. Si tratta in particolare della pubblicazione di :
-Pianta del 1893 a pag. 20;
Bibliografia del testo di Donato Bimbo -Manoscritto della proposta di legge dell’on. Ottavio Se-
Palasciano Italo, Alberobello, Patria ristretta, Coreggia e rena a pag. 52;
altre vicende, Scherna Editore, Fasano,1989. -Pianta della Contrada San Leonardo – Monte del Sale
Colucci Modesto, Liriche all’ombra di un Paesello a trulli a pag. 58;
e dell’Italia già fatta, a cura di A. Martellotta, CR- -Pianta della Contrada Pantanelli a pag. 88
SEC- BARI 18- Putignano, 2008. -Frontespizio del fascicolo Coreggia a pag. 89
-Pianta del Cimitero a pag. 156
234 | Bibliografia e Note dei singoli saggi
13 GENNAIO 1895 - 13 GENNAIO 2025
130° ANNIVERSARIO DELLA AGGREGAZIONE
DELLA FRAZIONE COREGGIA
AL COMUNE DI ALBEROBELLO
Realizzato dal Comune di Alberobello
Assessorato alla Cultura
Assessorato al Patrimonio e alla Coreggia
Responsabile del progetto editoriale
Gianfelice De Molfetta
Revisione dei testi
Angelo Martellotta
Anna Romano
Realizzazione grafica
Editrice AGA
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Finito di stampare nel mese di dicembre 2024 da
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