Medioevo 2
dal 1150 al 1400
POLIFONIA LITURGICA CRISTIANA
POLIFONIA PROFANA
• La nascita della notazione musicale (passaggio dall’oralità alla scrittura e alla composizione vera
e propria) e Polifonia sono strettamente collegate
• La graduale comparsa della musica polifonica segnò uno spostamento verso composizioni vocali più
complesse, con compositori come Guillaume de Machaut che incorporarono intricate armonie nei loro
mottetti e nelle loro chansons.
• Fu nell'opera di Guido d'Arezzo (992 ca.-1050 ca., monaco e teorico importantissimo – detto
ancge Guido moncato o Guido da Pomposa) che si affermò il primo sistema di scrittura
diastematica, ovvero una scrittura che permetteva di indicare le diverse altezze delle note da
intonare. È considerato l'ideatore della moderna notazione musicale – sia per l’altezza che per le
durate.
• Guido d’Arezzo chiamava il suo sistema tetragramma perché inseriva dei segni (che sarebbero poi
diventati le moderne note) in una griglia costituita (spesso) da quattro righe parallele. Fu questo
l'inizio dell'uso delle note in cui la scrittura delle durate era ottenuta proporzionalmente
• Nella notazione proporzionale la durata di una nota era indicata in proporzione alle altre (sulla
base della spaziatura tra una nota e l’altra).
• Alle note che erano posizionate negli spazi e sulle linee, Guido assegnò nomi corrispondenti alle
sillabe iniziali dei primi sei versetti di un inno dedicato a San Giovanni Battista come
memorandum per gli allievi, detto inno UT QUEANT LAXIS: «Ut queant laxis, Re REsonare fibris ,
Mi MIra gestorum, Fa FAmuli tuorum, Sol SOLve polluti, La LAbii reatum, Si Sancte Johannes.»
Negli anni che seguirono il tetragramma di Guido d'Arezzo, in origine dotato di un numero
variabile di linee, si sarebbe stabilizzato su cinque linee (assumendo il nome di pentagramma) e la
nota Ut avrebbe mutato il suo nome in Do ponendo le basi della notazione musicale moderna.
• Traduzione «Affinché i servi possano cantare a corde distese le meraviglie delle tue gesta sciogli il difetto del
labbro debole, San Giovanni»
• Ascolto e lettura della notazione:
https://www.youtube.com/watch?v=ghYLCqHimfc&ab_channel=josedeamanda
Guido d'Arezzo (992 ca.-1050 ca.)
Da Pomposa ad Arezzo
Trattato Micrologus
• Guido trovò la maniera di scrivere i neumi in modo tale che chiunque, senza
l'ausilio del maestro e senza impiegare molto tempo, potesse leggere, capire ed
interpretare gli intervalli dei toni e dei semitoni.
• La scoperta di Guido rappresentava una vera rivoluzione e l'Abate Guido
Strambiati era consapevole del suo valore, ma i monaci pomposiani, ad eccezione
di pochi, erano tenacemente legati alla vecchia tradizione, così, irriducibili,
sollevarono proteste e fomentarono avversione contro il geniale innovatore, che
fu costretto ad andarsene. In proposito Guido scriveva all'amico monaco di
Pomposa, Michele: «Maledetta sia sempre l'invidia che dal Paradiso terrestre
fino ai nostri giorni toglie agli uomini la pace».
• Si trasferì così ad Arezzo, che pur priva di un'abbazia, aveva una scuola di canto
pronta a essere rinnovata. Qui giunto, si pose sotto la protezione
del vescovo Tedaldo, cui dedicò il suo famoso trattato, il Micrologus.
• Claude V. Palisca, "Guido of Arezzo", Grove Music Online, ed. L. Macy
Musica profana, musica popolare, trovieri e
trovatori
• Come già accennato (Medioevo1) nel Medioevo (Periodo
che va dal V sec. al XV sec.) si produceva molta musica di
carattere non sacro.
• Oltre a cerimonie popolari, feste, ecc., è certo che la
recitazione delle poesie fosse spesso accompagnata dalla
musica: quasi certamente gran parte delle poesie
medievali venivano infatti cantate piuttosto che recitate
(le poesie di Petrarca).
• Una famosa raccolta profana, i Carmina Burana, ha
tramandato solo i testi dei canti dei chierici vaganti attorno al
XIII secolo.
• Un'altra importante presenza di musica profana (anche se
non propriamente popolare) viene dalle composizioni dei
trovatori, dei trovieri e dei Minnesänger, cantori e poeti
vaganti, le cui prime testimonianze datano attorno all'XI
secolo (dal 1000). Solitamente di nobile famiglia,
componevano ed eseguivano raffinate chansons di
soggetto perlopiù amoroso.
Trovatori (Sud della Francia) e Trovieri (Nord della Francia)
• Di provenienza linguistica diversa (lingua d'oc o occitano per i
trovatori nel sud della Francia, lingua d'oïl per i trovieri a nord
della Francia, tedesco per i minnesänger o menestrelli), essi
erano accomunati dall'argomento delle loro canzoni, l'amor
cortese e dalla loro frequentazione, appunto delle corti, dove
era stata elaborata questa forma ritualizzata d'amore.
• Della lirica trovadorica ci sono pervenuti ca. 2.600
componimenti poetici di oltre 450 poeti, ma solo 260 melodie.
Tra i più importanti trovatori di cui si sono conservate anche le
musiche vi sono Guglielmo IX duca d'Aquitania (1071-1127),
Jaufré Rudel (morto prima del 1164), Bernard de Ventadorn
(1130-ca. 1200), Peire Vidal (1183-1204), Rambault de
Vaqueiras (ca. 1155-dopo il 1205) e Guiraut Riquier (1230-
1292).
• Dei trovieri ci sono giunti ca. 4.000 componimenti e 1.400
melodie. Tra i trovieri più importanti si ricordano Conon de
Béthune (1160-ca. 1219), Thibaut de Champagne (1201-
1253), Adam de la Halle (1240-ca. 1287).
• Ascolto da Bernard de Ventadorn:
• Can l'erba fresch https://www.youtube.com/watch?v=-
j4uFTdfTn8&ab_channel=SFLUTH La Société Française de Luth
présente : Les Journées du Luth à Paris (16-17 mars 2013)
• Can vei la lauzeta mover
https://www.youtube.com/watch?v=1R1FXjDn7Yo&ab_channel=Philip
pLamprecht (lo strumento è la ghironda, detto anche organistrum
perché era polifonico, in francese chifonie:
https://www.youtube.com/watch?v=pPnmIxus6oc&ab_channel=Henri
Renard
Parigi (la Scuola di Notre Dame)
• La prima forma di polifonia trovò il massimo splendore nel XII sec. ed all'inizio del XIII
con la Scuola di Nôtre Dame.
• Nel 1163, iniziò la costruzione della Cattedrale di Notre Dame. È qui che la scrittura di
“organa” (plurale di organum) raggiunse la sua fase più elaborata e imponente.
• Le forme più importanti del periodo sono un’evoluzione dell'organum monodico
usato in precedenza (si veda presentazione Medioevo1), che ora diventa polifonico
con voci autonome (non parallele), e inoltre il motetus ed il conductus (canti
processionali) (si veda subito sotto).
• ORGANA: Dalla scuola di Notre Dame ci vengono i nomi di magister Leoninus
(Leonin) e magister Perotinus (Perotin), i primi autori di musica sacra, modernamente
intesi, della storia della musica occidentale. Essi composero molti Organa.
• Leoninus introduce per primo il concetto di organum inteso nella nuova accezione, nel suo
Magnus Liber Organi: una voce principale, il tenor, canta melodie gregoriane preesistenti
ma ad una LENTEZZA ASSOLUTA, con ogni nota tenuta e allungata per 3 secondi o oltre; in
questo modo la melodia del canto originale diventa irriconoscibile. Sopra alla voce di tenor
si svolge una seconda voce con ritmi più rapidi (organum duplum). Gli organa di Leonino
hanno pertanto solamente due voci.
• MOTTETTO: Verso la metà del XIII secolo, grazie alla notazione mensurale franconiana
(una delle varie notazioni mensurali nate in questo periodo) che consentiva una
maggiore varietà di invenzione metrica, nacque anche il mottetto: era solitamente a
tre voci: la voce inferiore chiamata tenor, la voce mediana chiamata duplum e la voce
superiore chiamata triplum.
• Il motetus (mottetto) era caratterizzato da una melodia di canto piano, tenuta in note
lunghe da una voce appunto chiamata "tenor", cui si aggiungevano altre parti, con un
andamento più veloce.
• CONDUCTUS: Il conductus, più semplice, faceva invece parte della musica profana.
Ars Antiqua – La scuola di Notre Dame
Magister Perotinus (Parigi, 1160 circa – 1230 circa)
• Nel 1150 si sviluppa a Parigi attorno alla Cattedrale di Notre Dame una grande scuola contrappuntistica europea, di ispirazione pitagorica, che fu
detta appunto scuola di Notre Dame, o anche Ars Antiqua.
• Dal punto di vista della notazione musicale, la Scuola di Notre Dame introdusse la tecnica di indicare precisamente l'altezza delle note (che
nell'opera di Guido d'Arezzo era ancora intesa in maniera relativa – ovvero si poteva trasporre secondo la tecnica della solmisazione) in modo
simile a quello che avviene nella scrittura musicale moderna, e la prima idea di divisione delle durate: ogni nota poteva essere divisa in tre note di
durata inferiore.
• Perotinus è il primo compositore della storia della musica che abbia scritto organum a 3 o 4 voci (organum triplum o quadruplum). una voce
principale, il tenor, canta melodie precedenti ma ad una LENTEZZA ASSOLUTA, ogni nota veniva allungata per 3 secondi, diventa irriconoscibile.
Sopra si svolge una seconda voce con ritmi più rapidi (organum duplum, con sole 2 parti)- La terza e quarta voce hanno la tripla o quadrupla
velocità.
• È il primo che compone con voci autonome una dall’altra!
• L’organum era di carattere liturgico.
• Un altro tipo di composizione scritto da Perotinus era il discanto, in cui tutte le parti si muovono la stessa velocità, omoritmici
• Il discantus non era necessariamente legato alla liturgia
• Organum: Viderunt Omnes, con partitura (in notazione moderna): primo brano della storia della musica di cui abbiamo la certezza che sia stato
eseguito in prima esecuzione assoluta: il giorno di Natale del 1198. Alla fine di ogni sillaba del tenor, la cui nota rimane ferma anche per qualche
minuto) le voci si fermano in unisono quasi in una cadenza.
https://www.youtube.com/watch?v=3oaRM1uDsw8&ab_channel=Musicnetmaterials
• Ascolto del podcast (da 6’15’’ Viderunt Omnes – verso 10’26’ il tenor canta come in passato in maniera ‘normale’ poi riparte con la prima nota del TENOR nota
tenuta, con il contrappunto delle altre 3 voci. Ascolto fino al minuto 17’50’’: https://www.raiplaysound.it/audio/2015/10/Magister-Perotinus-Beata-Viscera---
Lezioni-di-musica-del-31102015-f7a6c972-ce02-4cfc-b9ce-6a1d585b013d.html
• Secondo ascolto (discanto): Isais Cecinit: https://www.youtube.com/watch?v=78omnU95dzo&ab_channel=deadcalledpark
• E nel podcast da min. 17’55’’.
Ars Nova (dall’anno 1300 al 1400)
• Il XIV secolo fu il secolo in cui iniziò in tutta Europa un movimento di laicizzazione della cultura, che iniziò a
distanziarsi dai condizionamenti ecclesiastici e ad acquistare una sua dimensione autonoma.
• Questo fenomeno si manifestò in tutti gli aspetti della produzione artistica: in letteratura si ebbe il passaggio
da un'opera teologica del mondo (la Divina Commedia) alla commedia umana di Boccaccio; in pittura si
passa dalle figure stilizzate alla dimensione materiale dell'uomo; in architettura, si costruiscono non solo
luoghi di culto, ma anche palazzi, città ed abitazioni aristocratiche.
• Il secolo XIII vede il fiorire delle università, istituzioni di alto prestigio intellettuale che propongono modalità
e tecniche nuove di produrre e diffondere cultura, molto diverse da quelle sviluppate nelle scuole
monastiche dei secoli alti del Medioevo. La musica è parte dell’insegnamento universitario nelle facoltà delle
Arti: i maestri continuano a collocarla fra le discipline matematiche, secondo l’insegnamento di Boezio.
Come nei secoli precedenti, la musica è considerata una scienza del quadrivium (con aritmetica, geometria e
astronomia), da studiare nel contesto di una formazione matematica di base.
• Anche la musica acquisì una sua autonoma dimensione. L'ars antiqua si chiude nel 1320, data a cui risalgono
due trattati: Ars novae musicae di Johannes de Muris e Ars novae musicae di Philippe de Vitry, che iniziarono
il periodo cosiddetto dell'Ars nova.
• Questa scuola sviluppò ulteriormente il concetto di notazione mensurale, aggiungendo altre durate a quelle
usate fino ad allora; inoltre accentuò gli aspetti musicali delle composizioni (moltiplicando le voci dei cantori
ed introducendo ad esempio la forma politestuale del mottetto) rispetto agli aspetti testuali.
• Queste innovazioni la posero ben presto in polemica con gli esponenti dell' Ars antiqua (polemica che
assunse toni così violenti da dover essere sedata da un intervento regale).
• Il punto di vista arsnovistico infine prevalse, e i suoi insegnamenti furono alla base delle ulteriori innovazioni
musicali che avrebbero avuto luogo nel secolo successivo nelle Fiandre. il contrappunto dei compositori
dell'Ars Nova raggiunse vette di notevole complessità, con movimenti delle voci più indipendenti rispetto al
passato.
Guillaume de Machaut (1300 – 1377)
• Machaut spaziò in una notevole varietà di stili e di generi. Contribuì alla fioritura del mottetto (il mottetto deriva dalle
composizioni di Perotinus, è prevalentemente politestuale, ovvero con il duplum e triplum che cantano testi differenti
contemporaneamente, talvolta anche in lingue diverse) e delle altre forme di musica secolare non sacra.
• È considerato il più importante compositore del 300.
• Era musica per l’élite (lavora per la corte di Francia).
• Era molto più famoso come poeta alla sua epoca, ma poi è diventato più famoso per la sua musica.
• Ha curato lui stesso la supervisione della pubblicazione delle sue opere (ovviamente manoscritte).
• Compose la Messe de Notre-Dame, la prima opera completa (una Messa completa) di un singolo compositore per
le musiche suonate nell'Ordinario, la parte di preghiere e canti che non muta durante l'anno liturgico.
• https://www.youtube.com/watch?v=1gEV42RKf6E&ab_channel=Rolando%C3%81ngel
• Ascolto podcast RAIPLAY Lezioni di Musica (da 2’ minuti in poi): G. de Machaut, Mottetto (il mottetto francese del 300 è un testo
che ha più testi cantati contemporaneamente, a volte anche su argomenti completamente diversi, spesso fondendo
contemporaneamente sacro e profano)
• Rondò Ma fin est mon commencement (primo esempio di musica speculativa).
• Ascolto con partitura https://www.youtube.com/watch?v=dcfPr4IN2MM&ab_channel=JordanAlexanderKey
• da circa 16’ muinuti nel podcast https://www.raiplaysound.it/audio/2024/09/Lezioni-di-musica-del-28092024-3bea5bf2-22af-4b6a-a851-
ab078d036535.html
• Partitura in PDF (vedere inizio e fine del tenor: https://www.examenapium.it/meri/pdf/ma-fin.pdf)
Strumenti
Per l'accompagnamento della musica profana venivano
utilizzati i seguenti strumenti:
Violino, Arpa, Ghironda (cordofono a corde strofinate da un
disco), Salterio, Cornetta, Tabor-pipe (flauto e tamburo
suonati da una sola persona), ribeca (specie di viola ad arco
ridotta), ciaramella (shawm in inglese; famiglia delle
bombarde)…
Presentazione degli strumenti
medievali (ensemble Micrologus)
https://www.youtube.com/watch
?v=43NjxffSUz4
Presentazione di alcuni strumenti (con
qualche elemento storico): Daniele
Gabrielli e Alessandro Pellegrini di Ars
Antiquitas
https://www.youtube.com/watch
?v=VzOqtfYb2nU
Brevi cenni sulla Notazione Mensurale
• LA NOTAZIONE FRANCONIANA: L'atto di nascita della moderna notazione ritmica è
costituito dal trattato Ars cantus mensurabilis (1260) di Francone di Colonia (da qui
notazione franconiana) in cui si ha il superamento della teoria modale e in cui vengono
introdotti due nuovi valori metrici (la duplex longa e la semibrevis). Tra i valori
ricordiamo la longa perfecta (3 breves), imperfecta (2 breves) e duplex longa. Un valore
era detto perfecto quando era divisibile per 3, il numero perfetto. La suddivisione
ternaria dei valori prevalse fino all'inizio del secolo XIV.
• LA NOTAZIONE DELL'ARS NOVA FRANCESE: All'inizio del XIV secolo in Francia venne
introdotto un nuovo valore: la semibrevis minima o minima. In questo periodo la
suddivisione dei valori prese il nome di modus, tempus e prolatio. La notazione
franconiana, i cui principi furono esposti da Philippe de Vitry, fu usata nelle composizioni
di Guillaume de Machaut.
• LA NOTAZIONE DELL'ARS NOVA ITALIANA: La notazione in uso in Italia nel Trecento non
sembra discendere direttamente da altre, come nel caso della Francia. Alcuni ritengono
che derivi da quella di Petrus de Cruce. Le figurazioni di questa notazione erano sei: la
maxima, la longa, la brevis (l'unità di base), la semibrevis, la minima e la semiminima.
Bibliografia
• Giulio Cattin, La Monodia nel Medioevo, Torino, EDT, 1979/1991/2022
• Alberto Gallo, La Polifonia nel Medioevo, Torino, EDT, 1979/1991/2022
• Opera completa: https://www.edt.it/libri/cofanetto-2022-esdm-storia-della-musica-12-vol
Giulio Cattin (1929-2014)
• Medioevo e rinascimento
• Tesi di laurea: studio e edizione di un manoscritto quattrocentesco della Biblioteca Marciana contenente brani
polifonici su testo latino e 'laude' volgari sia di carattere colto sia d'intonazione popolareggiante.
• Lauda polifonica tra Quattro-Cinquecento: ha riportato in luce un vasto patrimonio di testi e melodie che hanno
consentito il ricupero di questo genere melico tutto italiano in una fase di contrazione e di attesa della creatività
musicale italiana.
• Nel corso di ricerche sui manoscritti quattrocenteschi di laude conservati all'Ambrosiana di Milano Cattin riuscì a
identificare l'autografo savonaroliano servito nell'Ottocento per l'edizione delle poesie del Savonarola e
successivamente scomparso. Ne risultò un volume di quasi 400 pagine (Il prima Savonarola, Firenze, Olschki 1973).
• Sempre del periodo rinascimentale: dalla polifonia sacra alla profana, ivi inclusa la produzione di frottole e canti
carnascialeschi: i suoi interventi nei più rilevanti convegni europei (Francia, Germania, Svezia, Inghilterra, Spagna,
Polonia, Ungheria) toccano molteplici temi e problemi connessi quasi sempre con la scoperta di nuove fonti.
• Musica liturgica medievale: dallo studio di singole fonti del repertorio cosiddetto 'gregoriano' (Antifonari, Graduali,
ecc.), al censimento di fonti e alle indagini sulla produzione di tropi e sequenze della regione ravennate, di Padova e, più
generalmente, dell'Italia settentrionale. In tale filone si collocano anche i tre volumi Musica e liturgia a San Marco, editi
dalla Fondazione Levi di Venezia.
• Drammi liturgici del XIV secolo (es Cividale del Friuli)
• Nel 1994 il Settore Musica della Biennale di Venezia proponeva in San Marco, nell’ambito delle celebrazioni per il nono
centenario della Basilica, un concerto dedicato a una recente scoperta del sacerdote e musicologo Giulio Cattin. L’anno
prima, lo studioso aveva preso in esame il manoscritto Lit. 4 conservato nella chiesa veneziana di Santa Maria della
Consolazione, detta “della Fava”, scoprendo una testimonianza inattesa di grande importanza per ridefinire e
ampliare la mappa della drammaturgia sacra nell’area veneta. Tra i molti testi musicali ivi contenuti, il codice
trasmetteva, infatti, l’ufficio drammatizzato per la festa dell’Annunciazione, il pianto della Vergine dialogato, di cui fino
allora si riteneva quello conservato a Cividale un unicum, e il rito della visita al sepolcro delle tre Marie.