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Zanichelli Dinucci Geograficamente Vol1 02 Piemonte

Il Piemonte è una regione dell'Italia settentrionale, situata al 'piè del monte', con una superficie di 25.399 km² e una popolazione di 4.352.800 abitanti. È caratterizzata da un territorio prevalentemente montuoso e collinare, con le Alpi che la circondano e una pianura che occupa il restante 27% della superficie. Torino è il capoluogo di regione e la principale città, con un'economia basata su agricoltura, industria automobilistica e turismo.

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Zanichelli Dinucci Geograficamente Vol1 02 Piemonte

Il Piemonte è una regione dell'Italia settentrionale, situata al 'piè del monte', con una superficie di 25.399 km² e una popolazione di 4.352.800 abitanti. È caratterizzata da un territorio prevalentemente montuoso e collinare, con le Alpi che la circondano e una pianura che occupa il restante 27% della superficie. Torino è il capoluogo di regione e la principale città, con un'economia basata su agricoltura, industria automobilistica e turismo.

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Piemonte

Intorno al XIII secolo cominciò a diffondersi nella zona il nome Pie-


monte per indicare vari territori che si trovavano a «piè del monte».

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Biella (BI) 45 800 tuoso (43%) e collinare
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Vercelli (VC) 44 500 (30%). Le pianure coprono
Verbania (VB) 30 800 il restante 27% della sua
superficie.

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REGIONI D’ITALIA
Publiaerfoto
1 IL GRUPPO DEL MONVISO

Publiaerfoto
RILIEVI
Grandi montagne con oltre 300 ghiacciai 2 UN TRATTO DELLA PIANURA PADANA IN PROVINCIA DI CUNEO
circondano il territorio del Piemonte su
tre lati. Da sud a ovest e a nord s’innalza- PIANURE
no le Alpi Marittime, Cozie, Graie, Penni- L’area pianeggiante è costituita dalla parte occi-
ne e Lepontine. Le cime più alte sono: il dentale della Pianura Padana [ 2 ]. Appoggiata ai
Monviso (3841 m) nelle Alpi Cozie [ 1 ], il versanti delle Alpi e degli Appennini raggiunge in
Gran Paradiso (4061 m) nelle Alpi Graie, 4 questa zona la sua quota più elevata (400 metri nei
il Monte Rosa (4634 m) nelle Alpi Penni- 3 pressi di Cuneo), per poi scendere fino a 50 al con-
ne. Nella parte centro-meridionale del fine con la Lombardia. Sul lato settentrionale della
Piemonte la pianura è interrotta da una 1 pianura le montagne alpine sorgono quasi improv-
serie di colline poco elevate e ricche di visamente, senza un passaggio graduale attraverso
2
coltivazioni pregiate: le Colline del Po, il rilievi prealpini, come avviene invece in Lombardia
Monferrato e le Langhe. e in Veneto.
D. Donadoni/Marka

G. Boetti
3 LA DORA RIPARIA E LA VAL DI SUSA 4 RISAIA IN PROVINCIA DI VERCELLI

FIUMI E LAGHI ECONOMIA


In Piemonte ha origine il più lungo fiume italiano, il Po. Le La coltura più diffusa è il riso, soprattutto nelle province di
sue acque sono arricchite da numerosi affluenti. Da sinistra: Novara e Vercelli [ 4 ]. Sulle colline dell’Astigiano e delle Lan-
Pellice, Dora Riparia [ 3 ], Stura di Lanzo, Dora Baltea, Sesia e ghe si coltivano uve pregiate, con cui si producono vini di
un breve tratto del Ticino. Da destra: Varaita, Maira e Tànaro altissima qualità. Rilevanti sono anche gli allevamenti di
(il più lungo) con i suoi subaffluenti Stura di Demonte e Bor- bovini e di suini. L’industria più importante è quella automo-
mida. Nella regione i grandi laghi sono pochi, perché manca bilistica, incentrata su Torino. Sviluppati sono anche i settori
la fascia prealpina. Interamente in territorio piemontese delle alte tecnologie (sull’asse Torino-Ivrea) e del tessile (a
sono il Lago d’Orta e il Lago di Viverone. Il Lago Maggiore Biella). Notevole è l’apporto economico del turismo, soprat-
segna una parte del confine con la Lombardia. Numerosi tutto quello legato agli sport invernali, per il gran numero di
piccoli laghi glaciali si trovano, sulle Alpi, oltre i 2000 metri. stazioni sciistiche sull’arco alpino.

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STORIA sione spagnola. Nel 1714 Camillo Benso di Cavour, Balbo). Dopo l’unità d’Italia,
Dopo il crollo dell’Impero Torino divenne capitale Massimo d’Azeglio e Cesare fu per un breve periodo capi-
romano, la città di Augusta amministrativa del Regno di
Taurinorum (originariamen- Sardegna [ 1 ].
te fondata dai taurini, una Dal 1798 al 1814 Torino
popolazione celto-ligure) rimase quasi ininterrotta-
venne annessa ai domini dei mente sotto la dominazione
longobardi (nel VI secolo napoleonica. In quel periodo
d.C.) e in seguito conquistata vide l’abolizione dei privilegi
da Carlo Magno, re dei fran- feudali e l’apertura delle car-
chi (nel 773 d.C.). riere pubbliche ai nuovi ceti
Contesa per lungo tempo borghesi. Anche per questo
fra il Regno di Francia e i motivo, dopo la caduta di
Savoia, a partire dal 1706 Napoleone, la città divenne
G. A. Rossi/Image Bank

rimase stabilmente sotto il centro di idee liberali e costi-


controllo di questi ultimi, tuzionali, dando i natali a
grazie alle vittorie riportate molti protagonisti del Risor-
durante la guerra di succes- gimento italiano (fra i quali 1 TORINO: PIAZZA CASTELLO CON UN’ALA DEL PALAZZO REALE (A SINISTRA)

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G. A. Rossi/Tips
PH+/Tips
2 UNA MODERNISSIMA CATENA DI ASSEMBLAGGIO DELLA FIAT 3 LA BASILICA DI SUPERGA

tale del Regno d’Italia (dal richiesta di manodopera e comunicazioni) il settore vertito in una struttura per
1861 al 1864). attirò un gran numero di trainante. Questa transizio- mostre e congressi [ 5 ].
Nel Novecento, la città fu lavoratori da altre regioni, ne si riflette anche nella La città è sede di impor-
teatro di grandi conflitti sin- specialmente dall’Italia struttura urbanistica, con la tanti musei: tra i più noti il
dacali (come scioperi e occu- meridionale. In periferia sor- costruzione della metropo- Civico di Arte Antica (a
pazione di fabbriche). Nel sero nuovi quartieri residen- litana e lo sviluppo di colle- Palazzo Madama), il Museo
1943 un grande sciopero ziali (come Le Vallette e gamenti veloci con Milano e Egizio, il Museo del Risorgi-
operaio, estendendosi rapi- Mirafiori). Torino era diven- con la Francia. mento, il Museo dell’Auto-
damente al resto d’Italia, tata «la città della FIAT». mobile e il Museo Naziona-
contribuì alla caduta del A partire dalla fine degli ARTE E CULTURA le del Cinema.
regime fascista. anni Settanta, l’industria Il patrimonio artistico tori- Dal punto di vista cultu-
Dopo la ricostruzione dalle cominciò a ridurre i posti nese è vario. Si possono cita- rale, Torino ospita una uni-
gravi devastazioni della di lavoro, provocando un re il Duomo (del 1498) con la versità di antica tradizione
Seconda guerra mondiale, conseguente calo della cappella della Sacra Sindone (ha festeggiato nel 2004 i
Torino divenne protagonista, popolazione torinese. (1694), il castello del Parco 600 anni dalla fondazione)
assieme a Milano, dell’impe- Dopo un periodo di crisi, la del Valentino (1660), il Palaz- e il famoso Politecnico
tuoso periodo di crescita FIAT sta rilanciando la pro- zo Reale (1660), quello del- (università per la formazio-
economica degli anni Cin- duzione anche grazie all’u- l’Accademia delle Scienze ne di ingegneri e architetti).
quanta e Sessanta. so di nuove tecnologie pro- (1678), la Basilica di Superga È anche sede dell’Orchestra
duttive [ 2 ]. (1731) [ 3 ], il Teatro Regio Sinfonica nazionale della
ECONOMIA E SOCIETÀ Attualmente, Torino rima- (1738), la Mole Antonelliana RAI. Vi si tengono inoltre
A Torino sono nate molte ne un importante polo (1897) [ 4 ]. manifestazioni di fama
grandi aziende italiane. Oltre industriale, anche se è Lo stabilimento del Lin- nazionale, come il Salone
alla fabbrica automobilistica ormai il terziario (commerci gotto (1921) è stato ricon- del libro.
FIAT, la compagnia telefoni-
ca SIP (poi divenuta Tele-
com), la Cirio, la banca San
Paolo, la Lavazza. La città è
anche famosa per la produ-
zione di cioccolata, in parti-
colare del cioccolatino gian-
duiotto (che prende il nome
da Gianduia, una maschera
carnevalesca locale).
Il massimo sviluppo del-
l’industria torinese si ebbe
negli anni Cinquanta e Ses-
santa, soprattutto ad opera
della FIAT e del suo indotto
A. Pistolesi/Tips

(l’insieme di imprese che


forniscono beni e servizi alla
fabbrica). L’aumento di 4 LA MOLE ANTONELLIANA 5 L’INTERNO DEL LINGOTTO

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