GEOGRAFIA UMANA
1. Introduzione alla geografia umana
-Geografia: 2 branche principali intrecciate tra loro
● Geografia fisica: riguarda le componenti naturali.
● Geografia umana: studia come il rapporto tra degli esseri umani tra loro e con gli
ambienti naturali varia e si differenzia nello spazio terrestre.
-Natura: il mondo esterno alla creatività umana.
-Cultura: si riferisce a credenze e pratiche condivise da un certo gruppo umano.
-Il pensiero occidentale ha sviluppato una prospettiva dualistica che contrappone la cultura
alla natura.
-Tuttavia la necessità di indagare e risolvere i problemi causati dall’azione umana
sull’ambiente naturale terrestre ha portato a considerare la cultura una sottomissione del
sistema naturale, sottoposto a leggi che gli esseri umani non possono modificare.
-Nella storia, diversi modi di pensare a relazioni tra le società umane e l’ambiente:
determinismo ambientale, poi superato dal possibilismo, che vede l’uomo come il soggetto
che modifica la superficie terrestre, fino alla più recente concezione della Terra come un
sistema dinamico e integrato.
-A questa visione sono legate: la lettura del paesaggio culturale e l’analisi regionale.
-C’è una differenza:
● la prima fa riferimento a un concetto (paesaggio) che indica al tempo stesso cose
osservabili e il modo di percepirle + implica lo studio e la definizione di regioni formali
e funzionali.
● la seconda distingue approccio oggettivo da soggettivo + implica studio regioni
percepite.
Lo sguardo geografico
-Ricerca geografica si fonda su concetti chiave:
● Luogo: sono fondamentali per il funzionamento spaziale della società. I diversi
attributi di sito e posizione geografica (o situazione) forniscono info relative al
contesto geografico di un luogo.
● Spazio: si può fare riferimento allo spazio assoluto (pensato come contenitore degli
oggetti che osserviamo sulla superficie terrestre) e a quello relativo e relazionale
(costruzioni mentali le cui caratteristiche dipendono dalle relazioni che legano tra loro
soggetti e luoghi che mettiamo in scena nelle nostre geografie).
● Geografia si differenzia da altre geografie perché adotta una prospettiva spaziale:
può riguardare lo studio della variazione spaziale, delle correlazioni spaziali, della
diffusione spaziale o di come le persone creano e percepiscono gli spazi relativi.
● Globalizzazione: determinata da sviluppo di reti di relazioni (materiali e virtuali) che
legano potenzialmente tra loro tutti i luoghi della Terra + ha causato un aumento
dell’interazione spaziale.
● Insieme delle relazioni tra i soggetti danno luogo al territorio e ai rapporti di
territorialità.
● Uno degli effetti della globalizzazione: compressione spazio-temporale, fa sembrare
più vicini luoghi lontani, attraverso la riduzione di temi e costi delle interazioni, grazie
a innovazioni tecnologiche. Così nello spazio relazionale terrestre si riducono i tempi
e le distanze che definiscono tutte le scale geografiche.
2. Gli strumenti della geografia
-Nel tempo la “cassetta degli attrezzi” di chi pratica la geografia si è ingrandita, grazie a
innovazioni:
● Telerilevamento: ha ampliato l’orizzonte visuale dei geografi, permettendo di vedere
e identificare oggetti non visibili a occhio nudo.
● GPS: ha aumentato la nostra capacità di esaminare e rappresentare le associazioni
spaziali, in particolare grazie a creazione di carte interattive.
● La diffusione di queste nuove tecnologie solleva questioni etiche e politiche relative
alla privacy e alla sorveglianza (GPS) e al rischio di concentrare il potere decisionale
nelle mani di chi dispone dei dati e dei mezzi tecnici (GIS).
Gli ecosistemi
-Degli ecosistemi fanno parte gli organismi viventi, il loro ambiente fisico e i flussi di energia
e di nutrienti che li attraversano.
-Possono essere individuati a diverse scale, da un estuario locale, al deserto che si estende
su più paesi.
-Interconnessione dei vari ecosistemi costituisce la biosfera.
-Dell’ambiente fa parte il capitale naturale, che include risorse rinnovabili e non. Quando si
valuta degrado ambientale, bisogna considerare sia i processi benefici che quelli dannosi.
-Altro modo di classificare le risorse, distingue tra proprietà comuni e risorse di libero
accesso. L’idea della tragedia dei beni comuni, di Garrett Hardin, servì a sollevare importanti
questioni riguardo loa gestione delle risorse e il degrado ambientale.
-Elinor Ostrom dimostrò che l’uso regolamentato dei beni collettivi è sostenibile e
vantaggioso per tutti.
Le risorse energetiche non rinnovabili
-Combustibili fossili: fonti non rinnovabili d’energia + includono: petrolio, gas naturali e
carbone.
-Mondo: in larga misura dipendente dai combustibili fossili (specialmente petrolio: risorsa
preziosa e versatile). Argomenti frequenti e controversi: durata riserve petrolio e data in cu
mondo raggiungerà picco sua produzione.
-Maggior parte riserve petrolio è concentrata in Medio Oriente. Maggiore Stato consumatore
di petrolio: USA.
-Carbone: più abbondante tra i combustibili fossili + determina numerosi problemi ambientali
quando viene estratto e utilizzato.
-Tecniche estrazione “a cielo aperto”: metodo controverso = dannoso per l’ambiente:
combustione carbone è responsabile dell’inquinamento da mercurio e delle piogge acide.
-Uranio (non è un combustibile fossile): fonte non rinnovabile. Nel mondo, l’energia nucleare
rappresenta solo una piccola porzione del totale. In Italia un referendum ne ha vietato la
produzione.
Le risorse energetiche rinnovabili
-A lungo usate per scopi non commerciali, ma oggi rappresentano una componente
crescente e strategica per soddisfare fabbisogno energetico.
-Nuove rinnovabili derivano da biomasse, impianti microidroelettrici, energia solare, eolica e
geotermica.
-Fonte rinnovabile più diffusa al mondo: biomasse, in particolare la legna da ardere.
-I fermentatori per biogas costruiti per abitazioni domestiche, villaggi o per operazioni
industriali forniscono un’energia alternativa ecologicamente sostenibile che può aiutare a
diminuire la pressione sulle foreste.
-Maggior parte delle risorse idroelettriche mondiali: non ancora sfruttata. A causa di enormi
dighe (es. quella delle 3 gole in Cina) capaci di rovinare habitat ed ecosistemi, loro
sostenibilità messa in discussione.
-Crescente uso di piccole centrali idroelettriche per il consumo locale.
-Sole fornisce energia e produce i venti, attraverso l’irregolare riscaldamento della superficie
terrestre.Attualmente entrambe le forme di energia contribuiscono solo in minima parte al
fabbisogno energetico globale MA stanno guadagnando popolarità in quanto fonti d’energia
a zero emissioni.
-Nocciolo Terra genera energia geotermica che riscalda l’acqua e le rocce che lo circondano.
Le interazioni tra società e ambiente
-Effetto serra permette la vita sulla Terra ma è anche principale causa cambiamenti climatici.
-Attività umane negli ultimi secoli hanno aumentato la concentrazione atmosferica di gas
serra, contribuendo così al riscaldamento globale.
-Il concetto di impronta di carbonio (carbon footprint) esprime l’ammontare di anidride
carbonica emessa tramite le attività umane. Il mutamento nell’uso e nella copertura del suolo
gioca un ruolo importante nel cambiamento climatico mondiale.
-Il protocollo di Kyoto, l’accordo di Copenaghen e la COP 21 di Parigi sono convenzioni
internazionali che mirano a ridurre le emissioni di gas serra.
Green economy: forma di economia compatibile con lo sviluppo sostenibile.
3. La popolazione: concetti base
-Geografia della popolazione studia le variazioni spaziali nella composizione delle
popolazioni umane (es. migrazione). Umanità: distribuita in modo disuguale all’interno dei
continenti e tende a concentrarsi sulle coste e nelle pianure percorse da fiumi.
-2 principali modalità di misurazione della densità della popolazione: densità aritmetica
(rapporto superficie di un’area e numero abitanti) e densità fisiologica (rapporto calcolato
considerando solo terre produttive, escludendo quelle non adatte all’agricoltura).
-Variazioni demografiche naturali (risultanti da saldo di nascite e morti): influenzate da fattori
culturali, socio-economici e politici.
-Tasso natalità calcola rapporto tra numero nascite e popolazione media in un certo periodo,
senza tener conto delle varie fasce d’età al suo interno.
-Fertilità varia da paese a paese + condizionata da vari fattori, il più importante: ricorso o
meno a pratiche contraccettive: tassi fecondità più elevati in popolazioni in cui donne
diventano sessualmente attive molto presto e che hanno figli in giovane età.
-In molti paesi i tassi di fecondità si sono drasticamente ridotti, fino a scendere al di sotto del
livello di sostituzione delle generazioni. Possono essere modificati da politiche statali
natalistiche o antinatalistiche.
-Il tasso di mortalità misura i decessi + dipende da fattori naturali, sociali e politici.
-Speranza vita può variare in base a povertà, guerre, rivolte (es. Russia dopo crollo unione
sovietica speranza vita uomini scesa dai 64 anni ai 59 per poi tornare a 67, nel 2011).
La composizione della popolazione e i suoi cambiamenti
-Piramidi delle età: mostrano composizione di determinata popolazione in base a età e
sesso di componenti
-Ci sono 3 forme differenti di piramidi con riferimento a popolazioni a forte crescita, a
crescita lenta o in declino
● indice di dipendenza e di mascolinità: aspetti fondamentali di composizione
popolazione
● tasso crescita naturale: indica ritmo in cui popolazione aumenta o diminuisce ogni
anno + dato viene usato per calcolare tempo di raddoppio di popolazione.
● il variare nel tempo dei tassi di natalità, mortalità e di crescita naturale: base di
modello di transizione demografica, a cui corrisponde una transizione epidemiologica
che rivela cambiamenti in incidenza di malattie infettive e croniche.
Differenze di sesso e genere
-Convenzionalmente società divisa in 2 generi sessuali: maschile e femminile
-Da punto di vista biologico però la sessualità umana come “razza” non può essere ridotta a
categorie rigide e separate. Importante per ricordare che identità di persona non può essere
determinata solo da punto di vista biologico né considerata come fissa e invariabile.
-Organizzazione e uso di spazio tendono a riflettere idee dominanti in merito a genere e
sessualità, con implicazioni soprattutto per quanto riguarda quest’ultima da punto di vista
geografico e politico
-Ruoli di genere: variano da luogo all’altro e condizionano organizzazione di spazi in
generale + uso di spazi pubblici determinando talvolta disparità di genere in accesso a
risorse, oggetto di impegno di movimenti femministi per uguaglianza
-Indice di mascolinità: evidenzia eventuali squilibri in composizione per sesso di popolazione
derivanti da cause esterne come guerre o fattori culturali.
La capacità di carico di un territorio
-La geografia della popolazione studia anche le interazioni tra popolazione e ambiente,
descritte dall’ecologia della popolazione.
-La teoria di Malthus fa dipendere crescita popolazione da capacità di carico della Terra.
-Teorie più recenti sostengono che capacità può variare in seguito a innovazioni tecnologica
+ più equa distribuzione risorse alimentari.
-Uno dei problemi legati ad aumento popolazione: insicurezza alimentare (impossibilità per
alcuni di accedere a cibo per vari fattori come povertà, guerre,...).
-Più grave conseguenza povertà: fame (denutrizione, malnutrizione,...).
-Nei Paesi del Sud del mondo, fame e malnutrizione sono presenti per 3 motivi:
1. molti contadini vivono ancora di agricoltura di sussistenza, ma non producono
abbastanza per i propri bisogni per cause naturali (siccità, terreni poco fertili,...), per
scarsità terreni coltivabili o uso tecniche arretrate).
2. In ambiente cittadino ci sono persone troppo povere per acquistare gli alimenti.
3. Circa 40 milioni di persone dipendono da aiuti internazionali e soffrono di fame,
carestie e guerre (il 60% di chi è denutrito vive in aree con guerre o conflitti).
Le migrazioni
-Migrazione e circolazione sono 2 forme diverse di mobilità spaziale.
-Demografia prende in considerazione sia evoluzione naturale popolazioni che loro
variazioni derivanti dai fenomeni migratori.
-2 principali categorie di migrazioni: forzate e volontarie (povertà o ricerca di opportunità).
Scelta migrare deriva da processo che di solito coinvolge fattori di spinta e attrazione.
-Forma particolare di emigrazione: profughi ambientali, chi deve lasciare proprio paese
perché colpito da disastri ambientali (alluvioni, terremoti,...).
-Globalizzazione ha aumentato numero potenziale di migrazioni internazionali: quando un
individuo si trasferisce permanentemente o per molto in un Paese diverso da quello d’origine
(fenomeno già iniziato con la tratta degli schiavi nel 1500).
-Fino a pochi anni fa migrazioni: principalmente da Sud a Nord del mondo, cioè da paesi
poveri ad economicamente più sviluppati. Ora anche da Sud a paesi del Sud in rapida
crescita economica.
-Profugo: termine generico che indica chi lascia il proprio paese a causa di guerre, catastrofi
naturali o altro.
-Rifugiato: condizione di chi per paura di essere perseguitato (etnia, religione,...) si trova
fuori dal paese in cui ha la cittadinanza, per cercare rifugio in un paese straniero.
-Un soggetto è riconosciuto come rifugiato quando lascia il proprio paese e, una volta nel
paese straniero, ha la possibilità di presentare una domanda di protezione internazionale,
diventando così richiedente d’asilo.
-Se richiesta accettata la Commissione riconosce lo status di rifugiato o la protezione
sussidiaria, forma tutela a chi non può dimostrare una persecuzione personale ma che si
ritiene corra seri rischi nel caso di rientro nel proprio paese.
-Tra effetti migrazioni: transnazionalismo, processo mediante il quale i migranti costruiscono
reti di interazioni che legano tra loro il paese d’origine e quello di insediamento.
-Testimonianza di ciò: le rimesse dei migranti, ovvero denaro, beni,... che inviano nei propri
paesi d’origine.
4. Le lingue del mondo
-Ogni lingua esprime una cultura diversa.
-Geografia delle lingue corrisponde a geografia delle culture.
-Geografia: studia distribuzione spaziale lingue e dialetti, a partire dall’analisi della mutua
comprensione, delle tipologie di lingua esistenti, della loro diffusione e delle loro relazioni.
-Le famiglie linguistiche (es. indo-europea) riflettono le relazioni di tipo genetico tra le diverse
lingue. Nel mondo: parlate circa 6700 lingue, suddivise in famiglie linguistiche, 6 delle quali
si distinguono per il gran numero di idiomi.
-Più della metà delle lingue esistenti sono parlate da poche centinaia di migliaia di persone,
mentre il gruppo delle 6 lingue più diffuse è parlato complessivamente quasi dalla metà della
popolazione.
-Minoranze linguistiche sono comunità storicamente insediate in un territorio che, oltre alla
lingua ufficiale paese, parlano una lingua “minoritaria” (diversa da lingua più diffusa).
La diffusione delle lingue e la globalizzazione
-Diffusione lingue: influenzata da sviluppo delle comunicazioni e migrazioni, oltre che da
fattori politici, economici e religiosi.
-Diffusione lingua e contesti in cui viene parlata incidono sulla sua dominanza e
sopravvivenza, estinzione di una lingua diminuisce la diversità culturale.
-Indice di diversità linguistica esprime la probabilità che 2 persone che vivono nello stesso
paese parlino la stessa lingua.
3. Dialetti e toponimi
-Geografia dei dialetti: studia le variazioni del modo di parlare tra un luogo e un altro
all’interno di grandi aree dominate da una lingua standard, riconosciuta ufficiale dallo stato.
-Italia: oltre a italiano (lingua ufficiale) e altre 12 lingue riconosciute come minoritarie, si
parlano numerosi dialetti.
-Toponimi (toponimo: nome di un luogo): offrono info importanti su priorità, preferenze e
pratiche culturali delle popolazioni e dei processi che portano a loro sostituzione e
modificazione nel corso della storia.
Popoli, gruppi umani e la questione del razzismo
-Idea di “razza”: nata per classificare persone in gruppi definiti in base a caratteristiche
biologiche. Punto di vista genetico però, esseri umani sono estremamente simili l’uno
all’altro, per questo il concetto di razza è considerato una costruzione sociale.
-Razzismo: convinzione che le differenze somatiche e genetiche producano una gerarchia,
che consente di dividere esseri umani in superiori e inferiori.
-Ideologia promossa nella storia ad numerosi movimenti (nazismo, fascismo,...).
-Studiosi concordano che colonizzazione e insediamento europeo nelle Americhe abbiano
contribuito in modo significativo a sviluppo razzismo.
-Discriminazioni istituzionali: consentono un trattamento di svantaggio nei confronti di alcune
persone a causa della loro diversità culturale rispetto al modello dominante. Questo tipo di
discriminazioni e razzismo possono avere impatto significativo su organizzazione spaziale di
città e interi stati.
-L’apartheid è stato un sistema di segregazione razziale in vigore in Sudafrica (1948 - 1991).
-Ideologia razzista ha contribuito a portare fino ai giorni nostri la schiavitù (formalmente
illegale) sotto forna di traffico di esseri umani (bambini soldato, prostituzione,...).
Che cos’è l’etnicità?
-Etnicità: insieme dei caratteri linguistici, culturali e tradizionali che individuano e distinguono
un popolo.
-Etnicità riguarda la costruzione di un senso di appartenenza sociale + il riconoscimento
dell’alterità, che si attua tracciando un confine di separazione tra individui o gruppi e si
esprime sottolineando la differenza tra “me” e “te”, “noi” e “voi”.
-Senso di appartenenza ad un gruppo etnico si manifesta in diversi modi: preparazione di
cibi, lingua, religione, musica, modo di vestire,...
-Identità etnica si basa su caratteri distintivi + si trasmette con la tradizione, che però può
essere manipolata o anche inventata per scopi economici, ideologici e politici. Etnicità, come
la razza, può essere considerata una costruzione sociale e culturale, sfugge da una rigida
suddivisione delle persone in categorie fisse.
L’etnicità nel paesaggio
-Filone della geografia umana, studia migrazioni e distribuzione spaziale dei gruppi etnici, le
reti e le relazioni etniche e i segni dell’etnicità nel paesaggio (contribuiscono a formare i
“paesaggi etnici”).
-Studio delle interazioni etniche si fonda su 3 modelli:
● Assimilazione: integrazione tra i membri di un gruppo etnico e i soggetti esterni. Ciò
comporta una perdita dei tratti culturali, delle credenze e delle pratiche che
caratterizzano la comunità di partenza.
● Multiculturalismo (o pluralismo): idea che i componenti di un gruppo etnico di
persone immigrate tendano a resistere all’assimilazione e possano mantenere i
propri tratti culturali, credenze,...
● Eterolocalismo: dispersione di un gruppo etnico nel territorio d’immigrazione,
accompagnata da una forte permanenza del senso di identità comune dei membri.
-Analizzando gli insediamenti etnici si distingue tra isole etniche, quartieri etnici e ghetti.
-Quoziente di localizzazione: misura presenza di un gruppo etnico in una regione o un’area
ristretta, in rapporto a presenza complessiva in tutto il territorio di uno stato.
Le religioni nel mondo
-Concetto religione si riferisce a idee e pratiche che le persone utilizzano per dare una
spiegazione all’universo e al loro ruolo al suo interno.
-Religioni si possono dividere in monoteiste e politeiste, oltre all’ateismo, anche se esistono
molte sfaccettature all’interno di questi gruppi. Ci sono anche religioni animiste (basate su
credenza in forze soprannaturali e divine nell’ambiente).
-Religioni che derivano da mescolanza di più fedi e riti si dicono “sincretiche”, come quelle
cristiano-animistiche dell’America latina.
-Religioni si possono suddividere in:
● Universali: buddhismo, cristianesimo e islam.
● Caratterizzato dall’appartenenza per nascita: induismo, ebraismo e religioni di molti
popoli indigeni.
● Religione civile: quando alcuni aspetti delle fedi religiose vengono applicati ad alcuni
aspetti della cultura politica di un luogo.
-Cristianesimo si è sviluppato dall’ebraismo, buddhismo dall’induismo.
-Islam: più giovane delle fedi abramitiche. Sikhismo: si è sviluppato mescolando aspetti
dell’induismo e dell’islam.
-Maggior parte grandi religioni nel tempo si è suddivisa in numerose correnti e movimenti,
generando flussi e modelli di distribuzione complessi.
Focolai e diffusione delle religioni
-Tutte le religioni hanno un proprio focolaio d’origine, anche se non sempre si riesce a
costruire con precisione il loro percorso evolutivo.
-Maggior parte religioni più diffuse e influenti del mondo si è sviluppata in 2 soli focolai
primari: semitico e indico.
-Le religioni sono sistemi di idee dinamici e nessun sistema religiose è immune dal rischio di
frammentazione, anche se alcune di esse sono caratterizzate da processi di divisione più
consistenti. In genere la diffusione di una religione su un territorio vasto aumenta la sua
frammentazione in correnti e movimenti.
Religione, società e modernizzazione
-Esistenza di luoghi considerati sacri testimonia influenza che religioni possono avere nel
definire il modo in cui le persone concepiscono e percepiscono il mondo.
-Pellegrinaggi: viaggi fatti dai fedeli verso luoghi sacri + possono avere forte impatto su
sviluppo determinate mete.
-Quando diverse religioni ambiscono a venerare lo stesso luogo sacro si possono generare
conflitti: rivendicazione dell’area.
-Tensione tra tradizione e cambiamento contribuisce a determinare le pratiche e le idee
religiose. Modernismo: corrente intellettuale che incoraggia il pensiero scientifico, la
diffusione della conoscenza e la fiducia nel progresso + visto da alcuni come una sfida
all’autorità religiosa.
-Abolizione sistema delle caste (importantissimo in religione induista) evidenzia la tensione
tra tradizione e cambiamento, che può dare luogo al fondamentalismo religioso (resistenza
al cambiamento).
-Dopo attacchi dell’11 settembre (che miravano a luoghi ritenuti simboli globalizzazione e
occidentalizzazione del mondo), opinione pubblica globale si è concentrata sul
tradizionalismo islamico, ma il fondamentalismo è presente in tutte le religioni.
5. La globalizzazione oggi
-Globalizzazione aumenta le interconnessioni e l’interdipendenza tra persone e luoghi di
tutto il mondo.
-Oggi le imprese multinazionali sono una delle principali componenti dell’economia globale +
influenzano i flussi economici internazionali, attraverso investimenti diretti esteri (IDE).
Gli impatti culturali della globalizzazione
-Impatto più evidente: diffusione di una cultura di massa che tende a rendere omogenea la
cultura su scala mondiale. Per spiegare questo processo, 3 tesi principali:
1. Teoria dell’omogeneizzazione: la globalizzazione tende a far convergere gusti,
convinzioni e pratiche culturali, rendendole simili in tutto il mondo.
2. Teoria della polarizzazione: globalizzazione, proprio perché tende a creare un’unica
cultura di massa globale, contribuisce ad aumentare il senso di identità delle diverse
società e culture, generando divisioni e conflitti tra persone e paesi diversi.
3. Teoria della glocalizzazione: il rapporto delle reti globali (imprese multinazionali,...)
con i sistemi locali non è sempre e solo un rapporto di dominanza-dipendenza che
porta a cancellare le specificità e le identità locali.
La mercificazione della cultura
-Cultura: si può esprimere in forme tangibili o intangibili, creando distinzione tra cultura
materiale e immateriale.
-Geografia culturale: studia la distribuzione spaziale dei fatti culturali in relazione alle
differenze sociali e ambientali.
-Mercificazione: trasforma in beni di mercato oggetti, idee, prodotti o procedure che
originariamente non avevano una natura commerciale. Questo processo: legato al consumo,
stimolato dalla pubblicità (es. una volta gli anelli in diamante erano rari in Giappone, è con la
pubblicità e i media che sono diventati estremamente richiesti nel paese).
-Nel caso dell’haka (danza rituale collettiva), la pubblicità ha contribuito a trasformare in un
bene di mercato un elemento della cultura immateriale del popolo Maori.
-Industria del patrimonio consiste nella mercificazione dei beni culturali del passato.
L’individuazione di un Patrimonio mondiale dell’Umanità da parte dell’UNESCO viene allo
stesso tempo celebrata e contestata, in quanto rivolta a proteggere solo alcune delle
espressioni culturali del passato (il valore da proteggere è la diversità culturale).
Geografia culturale dei saperi locali
-Sapere locale: include le conoscenze collettive di una comunità, che derivano dalle attività
quotidiane dei suoi membri e possono contribuire a uno sviluppo sostenibile + fa parte della
cultura locale, o cultura popolare: caratterizzata da presenza cultura tradizionale, folklore.
-Visione che popoli europei hanno storicamente avuto di quelli degli altri continenti (in
particolare colonie): influenzata da pregiudizi razionalistici..
-Medicina tradizionale rappresenta una tipologia di sapere locale + spesso messa in
discussione dalla medicina tradizionale, anche se largamente praticata in tutto il mondo.
-Sapere locale spesso rivela grande consapevolezza e comprensione del funzionamento
ambiente naturale.
-Esempio: il feng shui (arte cinese di costruire casa tenendo conto dell’armonia tra le forze
cosmiche della natura e dell’ambiente costruito, rispettando i principi delle forze “yin” e
“yang”). Molto complesso, comprende lo studio della morfologia del terreno e la
localizzazione delle fonti d’acqua (feng shui tradotto vuol dire “vento e acqua”).
6. Che cos’è lo sviluppo
-Sviluppo:
● Processo che determina cambiamenti positivi nel benessere economico, nella sua
distribuzione tra le classi sociali e nella qualità della vita degli abitanti e dei lavoratori.
● In natura, lo sviluppo degli organismi viventi: ha un limite, il singolo organismo e le
popolazioni non possono crescere all’infinito, ad una certa si fermano. Sviluppo
organico sulla Terra è diversificato: ogni specie ha sue forme e modalità di sviluppo.
-Geografia umana: studia le differenze di sviluppo da un luogo all’altro + le conseguenze
sociali e ambientali dello sviluppo.
-Per misurare lo sviluppo si usano diversi indicatori, raggruppati in 3 categorie:
1. Economici: il prodotto interno lordo (PIL: valore monetario dei beni e dei servizi
prodotti all’interno dei confini geografici di un paese), il tasso di povertà (numero di
persone povere sul tot della popolazione),...
-Povertà può essere assoluta o relativa.
-Assoluta: chi non riesce ad accedere a beni e servizi essenziali per conseguire uno
standard di vita accettabile.
-Relativa: chi non raggiunge il livello di risorse per soddisfare gli standard minimi della
società in cui vivono (es. in Italia: vivere in case o indossare abiti decorosi).
2. Socio-demografici: forniscono info sullo stato sociale di una popolazione (dati su
diffusione di malattie, livello istruzione,...).
-Indicatori socio-economici: strettamente interconnessi: es. nutrizione può determinare
condizioni salute, che a loro volta incidono su capacità di lavorare.
3. Ambientali: mezzo per valutare lo stato dell’ambiente e i progressi nella sostenibilità
-L’indice di ineguaglianza di genere (GII) misura la condizione di squilibrio della condizione
femminile nei processi di sviluppo + comprende dati sulla salute riproduttiva e sulla
partecipazione al mercato del lavoro.
Sviluppo e disuguaglianze di reddito
-Gli studi sullo sviluppo includono l’esame della variazione della povertà nello spazio, con
tecniche come la mappatura della povertà. Ciò solleva questioni importanti come quella sulla
distribuzione del reddito in una popolazione e la disuguaglianza di reddito, o il divario tra
ricchi e poveri.
Teorie dello sviluppo
-Modello di sviluppo di Rostow: ha 5 fasi, dette stadi dello sviluppo, ad oggi considerati un
modo troppo semplificato di interpretare lo sviluppo.
-La teoria della dipendenza si concentra sullo sviluppo come un processo relazionale,
piuttosto che come una serie di stadi. Teoria criticata perché incoraggia visione troppo
semplicistica delle relazioni internazionali.
-Teoria del sistema del mondo di Wallerstein: il sistema capitalista mondiale è la causa della
dipendenza e del sottosviluppo + capitalismo crea sistema di scambio diseguale: stati centro
dominano semi periferia e periferia.
-Questa teoria approfondisce le relazioni tra:
● Stati centro: forza lavoro qualificata, economia diversificata basata su grandi
immissioni di capitale.
● Regioni periferiche: forza lavoro meno qualificata, sistema produzione basato su
lavoro intensivo.
● Regioni semi periferiche: economia diversificata. Possono essere stati centro in
declino o regioni un tempo periferiche e oggi in crescita.
-Modello di sviluppo neoliberista: promuove la crescita economica attraverso la rimozione di
impedimenti alla circolazione del capitale. Radici questo pensiero derivano dal liberismo, che
sostiene il libero mercato.
9. I trasporti e le telecomunicazioni
-Mobilità persone, merci, notizie e idee si andò intensificando in seguito a esplorazioni e a
conquiste coloniali + con la globalizzazione si diffuse in ogni parte del pianeta.
-Con scoperta ruota si rese necessario tracciare strade per i carri. In EU, antichi romani:
primi a costruire rete di vie di comunicazione terrestri a scala continentale.
-Costruzione strade e autostrade: impulso a fine 1800 e ancora di più nella seconda metà
del 1900, quando la presenza di mezzi di trasporto sempre più veloci diede origine a quella
che fu definita “rivoluzione dei trasporti”.
-Prime linee ferroviarie: costruite in Inghilterra in seguito a Rivoluzione industriale. Con
riduzione costi di trasporto delle materie prime + dei protti finiti = ferrovia ruolo importante
nella localizzazione delle imprese e ancora oggi le reti ferroviarie più intense si trovano nei
paesi più industrializzati.
-In Africa e America meridionale: costruite soprattutto ferrovie di penetrazione per consentire
ai prodotti miniere e piantagioni di raggiungere i porti.
-Dagli anni 60 i trasporti via strada e aereo divennero competitivi rispetto a quelli per
ferrovia, ma negli ultimi anni la comparsa di treni superveloci ha riproposto la ferrovia come
strumento per la mobilità, in competizione con l’aereo per le medie distanze.
-Per realizzazione strade e ferrovie, necessaria la costruzione di trafori: gallerie o tunnel
scavati sotto le montagne che servono a sveltire i percorsi. 1° traforo ferroviario sotto le Alpi
(traforo del Frejus, collega Francia e Italia) fu aperto nel 1871. Oggi esistono in tutto il
mondo gallerie di lunghezza superiore ai 10 km.
-Trasporto via fiumi e canali: lento ma poco costoso + usato per trasporto merci e come
attrattiva turistica. Fiume navigabile più lungo è il San Lorenzo in Canada, quello più
importante d’EU è il Reno (attraversa regioni più industrializzate e urbanizzate continente).
-I porti sono nodi di traffico, importantissimi per i collegamenti tra mare e terraferma. Un
tempo erano in prevalenza polivalenti (in grado di consentire il transito, oltre che di uomini, di
qualunque tipo di merce). Oggi i porti sono più specializzati, con impianti e attrezzature
specifiche per ciascuna merce.
-I “fronti” portuali più importanti sono quelli dell’EU atlantica, del Giappone orientale, degli
USA orientali e del golfo del Messico. Da fine 1900 i porti cinesi hanno incrementato molto il
loro traffico: Shanghai ha raggiunto il 1° posto nel mondo per volume di merci movimentate.
-Trasporto aereo: veloce ma molto costoso rispetto ad altri mezzi trasporto. Necessari per
sviluppo economico di una regione e suo collegamento col resto del mondo: una buona rete
di collegamenti aerei + presenza di un aeroporto intercontinentale.
-Rotte aeree (come marittime) sono più dense nel nord del mondo. Principali quelle che
connettono America sett. con EU e oriente asiatico.
-Circolazione mondiale di informazioni, sotto forma di dati, notizie, immagini supportate da
reti telecomunicazione e relative tecnologie ITC è usata per attività finanziarie, commerciali,
sociali e culturali. Importante anche nel campo della salute, cultura, ricerca ed educazione.
-Differenze nella possibilità di accesso a tecnologie di telecomunicazione e digitali dà origine
a divario digitale che ha importanti implicazioni sulle geografie dello sviluppo.
La circolazione delle merci e il commercio internazionale
-Globalizzazione ha portato un rapido e forte incremento degli scambi commerciali + ha
sviluppato la logistica, che gestisce il trasporto, il trattamento e la distribuzione delle merci.
Introduzione del container ha reso possibile un sistema di trasporto multimodale.
-Logistica dei trasporti gestita da imprese specializzate per mezzo di piattaforme logistiche,
in grado di ricevere, immagazzinare, trattare le merci e smistarle usando i mezzi di trasporto
più idonei. Unione Europea ha progettato una rete di trasporti multimodali per collegare tra
loro gli stati membri, con scopo favorire uno sviluppo equilibrato.
-Commercio internazionale: impulso con la Rivoluzione industriale del 1700 = vie e mezzi
di comunicazione aumentò la possibilità di circolazione delle materie prime, dirette a regioni
industriali, e dei prodotti finiti ed esportati da queste. I traffici commerciali mondiali
continuarono ad aumentare e ad intensificarsi con la globalizzazione.
-Fattori che hanno influito su crescita commercio nel mondo globalizzato: innovazioni
tecnologiche, divisione internazionale del lavoro e liberalizzazione del commercio. Oltre ai
flussi di materie prime (petrolio,...): ingenti scambi di manufatti da paesi produttori a quelli
ricchi d’industrie in conseguenza alla scomposizione verticale del processo produttivo.
-Scomposizione verticale: si verifica quando una grande impresa è proprietaria di
stabilimenti localizzati in diverse parti del mondo, collegati tra loro, ciascuno dei quali
rappresenta una fase della filiera produttiva.
-La globalizzazione del commercio ha intuito anche sui consumi della popolazione e, in
parte, anche sui suoi stili di vita.
-I paesi del nord del mondo (+ Cina) sono al contempo importatori ed esportatori di merci. Il
maggiore paese esportatore oggi è la Cina, mentre il più grande paese per volume delle
importazioni sono gli USA.
-Italia: prevalentemente un paese esportatore, soprattutto nel settore della meccanica, della
agroidustriale e della moda.
-Polo commerciale più importante: Europa, seguita dagli USA, entrambi con valori di
importazione che prevalgono sulle esportazioni. Il 3° polo è quello dell’Asia orientale, che
presenta flussi in uscita maggiori di quelli in entrata.
Il turismo
-pratica antica che è continuata nei secoli fino ad oggi. Nel 1700 in Europa era un fenomeno
d’élite, che privilegia stazioni terminali, località balneari, antichità, laghi e montagne. Dopo la
seconda guerra mondiale si sviluppa il turismo di massa.
-Tra le attività del settore terziario il turismo, in continua crescita, è quella con il maggior
numero di addetti a livello mondiale + produce redditi elevati in paesi come l’Italia.
-Flussi turistici principali: quelli tra i paesi ricchi, in particolare tra Europa (grazie a sue città
ricche di storia e di monumenti del passato, al suo patrimonio artistico e al buon livello delle
infrastrutture e dei servizi), USA e paesi emergenti come la Cina.
-Turismo può avere impatto negativo sul territorio, provocando trasformazioni paesaggistiche
-Turismo risponde a stimoli di tipo diverso, sempre legati all’immagine del paese che si
sceglie di visitare.
-Turismo culturale: interessato a tutto ciò che riguarda identità dei singoli luoghi,
testimonianze di ciò che ha formato tale identità, stile di vita, cucina e folklore. Italia è una
delle mete privilegiate dal turismo culturale, settore in crescita, esclusi anni della pandemia.
10. Città e urbanizzazione
-Negli ultimi 60 anni la crescita delle città è stata molto alta e oggi più della metà dei cittadini
del mondo vive in un’area urbana.
-Un tempo le città erano nucleari, cioè avevano forma compatta, oggi prevalgono le città
estese, che assumono forme diverse: agglomerato urbano, conurbazione, aree urbane, città
rete, aree metropolitane.
-Dove più aree urbane e metropolitane sono cresciute molto vicine tra loro, il loro insieme dà
origine alle megalopoli.
-Le città si connettono formando delle reti che hanno intensi scambi tra di loro.
-Il fenomeno per il quale le città e il mondo di vita urbano si estendono nella campagna
prende il nome di urbanizzazione. In linea di massima, i paesi del Nord hanno un grado di
urbanizzazione più elevato rispetto a quelli del Sud del mondo.
-I territori un tempo rurali e ora urbanizzati sono indicati come come rurbani e peri-urbani. Un
tipo di urbanizzazione dispersa è la città diffusa. Le città con più di 10 milioni di abitanti
sono dette megacittà.
Funzioni, gerarchie e sviluppo economico
-Le città svolgono molte funzioni: amministrazione pubblica, commercio, industria, ricerca,
sanità e istruzione, che rispondono sia a esigenze interne della città, sia esterne a essa. Il
loro raggio d’azione o portata varia con l’importanza della città.
-A seconda delle funzioni esercitate si individuano diversi tipi di città: città-capitali, città
commerciali, minerarie, industriali, universitarie, d’arte e del turismo.
-La relazione tra una località centrale e la propria area di gravitazione è molto importante in
quanto dimostra l’esigenza di una gerarchia delle località centrali. Il geografo Walter
Christaller ha formulato una teoria secondo cui la nascita di una gerarchia di località centrali
è legata alla loro soglia e portata.
-Le attività economiche sono i motori della crescita urbana, in particolare quelle esportatrici,
detto anche attività di base.
-Le città all’apice della gerarchia sono le città globali, cioè città di grandi dimensioni che
sono centri o nodi di comando, in grado di influenzare in maniera determinante i flussi di
informazioni, beni e capitali che circolano in tutto il mondo.
La struttura urbana
-La morfologia urbana studia la forma fisica della città. Quella orizzontale è messa in
evidenza dalle geometrie della rete viaria: a scacchiera, radiocentriche e lineari, oltre ad
altre meno regolari o derivanti dalla sovrapposizione storica di forme diverse.
-La struttura urbana delle città nei diversi continenti è estremamente complessa e oggi
dipende soprattutto dal valore del suolo che ne determina le varie forme d’uso. Queste si
distribuiscono per cerchi concentrici, per settori e per nuclei multipli.
-Le città europee si caratterizzano per la presenza di centri storici, che mancano quasi del
tutto nelle città nord-americane, caratterizzate da grattacieli nel centro ed estese periferie
formate da villette unifamiliari.
-Le città dell’Europa dell’est hanno subìto grandi cambiamenti dovuti prima ai regimi
comunisti e poi all’apertura al capitalismo e alla globalizzazione. Negli altri continenti il
colonialismo ha influenzato le forme urbane, creando città coloniali oggi diventate città ibride
-In molte città del mondo musulmano è chiara l’influenza della religione islamica, resa
evidente dalla presenza della grande moschea, dall’orientamento della pianta urbana verso
la Mecca e, nelle abitazioni, dalla separazione tra spazi pubblici e privati.
Le popolazioni e il governo della città
-La popolazione della città comprende, oltre alle persone residenti, una popolazione
giornaliera, formata da chi pendola per lavoro, utilizza i servizi o visita la città per affari.
All’interno della città i residenti si distribuiscono nei diversi quartieri in relazione al costo degli
alloggi.
-Nei quartieri periferici delle città del Sud del mondo si formano delle baraccopoli, mentre nel
centro delle città europee e nord-americane oggi tendono ad abitare i ricchi, per un
fenomeno che ha preso il nome di gentrification.
-La pianificazione urbanistica consiste nel valutare le esigenze future di una città a
predisporre i piani e le regole di uso dei suoli affinché tali esigenze vengano soddisfatte. Uno
dei suoi strumenti più importanti: zonizzazione (consistente nel suddividere il territorio di
ciascun comune in aree omogenee secondo determinate caratteristiche.).
Il sito, il paesaggio della città e l’ambiente
-Sito: luogo in cui sorge la città. Caratteristiche contribuiscono a formare il paesaggio urbano
assieme a quanto deriva dall’opera umana.
-Paesaggio urbano: caratterizzato da una concentrazione di beni culturali di regola superiore
a quella riscontrabile negli spazi rurali, che costituiscono il patrimonio culturale della città.
-La città può essere considerata come un ecosistema che importa energia e materia e
produce rifiuti ed emissioni inquinanti.
-L’impronta ecologica urbana misura il grado di sostenibilità ambientale della città.