SOCIOLOGIA DELLE MIGRAZIONI
MAURIZIO AMBROSINI
CAP 1. MIGRAZIONI E MIGRANTI
Migrazioni sono un fenomeno antico, umani sono una specie migratoria, l’umanità è stata nomade
Ø Migrazioni sono una forma di mobilità territoriale della specie umana, con gradi diversi di
intenzionalità e volontarietà.
Es. antichi testi – Genesi e Esodo, Odissea, Eneide
I Meteci nell’antica Grecia, i mercanti medievali
Secoli fa spostamenti dei primi rifugiati (es. da spagna ebrei e poi moriscos)
Colonizzazioni: movimento in direzione opposta a cui segue l’emigrazione forzata di schiavi
Definizione dell’immigrato è variabile – in base a sistemi giuridici, vicende storiche, contingenze politiche…
Nazioni unite à Immigrato internazionale = persona che si è spostata in un paese diverso da quello di
residenza abituale e che vive in quel paese da più di un anno.
Ma esistono anche migrazioni interne
L’impiego del concetto di immigrato allude alla percezione di una DOPPIA ALTERITÀ > una nazionalità
straniera e una condizione di povertà.
Differenza anche tra uso del termine Mobilità e Immigrazione.
Immigrati e extracomunitari sono quindi gli stranieri classificati come poveri, non è la diversità il problema
ma la combinazione con la povertà. Status cambia in base a sviluppo economico del paese o a entrata
nell’Unione Europea.
Migrazioni vanno inquadrate come:
- Processi, in quanto dotate di una dinamica evolutiva che comporta una serie di adattamenti e
modificazioni nel tempo
- Sistemi di relazioni che riguardano le aree di partenza, di transito e di destinazione, e che coinvolgono
una pluralità di attori e istituzioni
Distinzione tra:
- EMIGRAZIONE: uscita da paese di origini
- IMMIGRAZIONE: ingresso in un paese ricevente
Soggetti: emigranti e immigrati
Migrazione e migranti > termini più generali
Importante anche il fenomeno delle Migrazioni interne
Sviluppo di una visione transnazionale che vuole tener conto di entrambi i versanti dello spostamento
Migrazioni sono costruzioni sociali complesse in cui agiscono 3 principali gruppi di attori:
1. LE SOCIETÀ D’ORIGINE, con loro capacità di offrire benessere, libertà e diritti a propri cittadini e
con politiche più o meno favorevoli a espatrio.
2. I MIGRANTI ATTUALI E POTENZIALI, con loro aspirazioni, progetti e legami sociali.
3. LE SOCIETÀ RICEVENTI, che prevedono una regolazione istituzionale degli ingressi, delle politiche di
inclusione, e delle reazioni sociali a arrivo popolazioni straniere con mobilitazioni favorevoli o
contrarie.
MINORANZE ETNICHE
> la formazione riflette l’interazione tra dinamiche autopropulsive delle popolazioni immigrate e processi
di inclusione delle società riceventi.
Concetto che implica sempre un grado di marginalità e esclusione e che richiama quello di diaspora.
4 caratteristiche:
- sono gruppi subordinati all'interno di società complesse;
- presentano aspetti fisici o culturali soggetti a valutazione negativa da parte dei gruppi dominanti;
- acquistano un'autocoscienza di gruppo, essendo legati da una medesima lingua, cultura e
appartenenza a una storia, una tradizione e un destino con-divisi, e nello stesso tempo da una comune
posizione sociale (svantaggiata);
- possono in qualche misura trasmettere alle generazioni successive l'identità minoritaria.
Dopo secondo guerra mondiale le migrazioni internazionali si sono ampliate.
Da 1960 a 2000: aumento immigrati nel mondo da 76 a 175 milioni
Nel 2018: 272 milioni > ma solo il 3,6% su popolazione mondiale > piccola frazione umanità non destinata a
crescere massicciamente
2018, UE: 39,9 mil (7,8% pop) di cui 17,6 mil europei.
Importanti anche i nati all’estero e i rifugiati.
Non esiste un limite, una soglia oltre cui l’immigrazione sarebbe ingovernabile: il problema è in termini di
apertura delle società riceventi.
I diversi tipi di immigrati
Nel tempo si sono differenziate le porte d’ingresso nelle società riceventi e la regolazione è cresciuta.
- IMMIGRATI PER LAVORO: non più in prevalenza maschi e non necessariamente poco istruiti, ma
lavorano solitamente nei settori meno ambiti. Donne sempre più spesso Breadwinners (sostengono
famiglia) e Primomigranti (prime per un’eventuale migrazione famigliare)
- IMMIGRANTI STAGIONALI / LAVORATORI A CONTRATTO: regolamentazione specifica che ne autorizza
l’ingresso per periodi limitati
- IMMIGRATI QUALIFICATI, INVESTITORI, IMPRENDITORI: quota crescente nell’immigrazione
internazionale, soprattutto verso stati più aperti, in UE introdotta la Carta Blu
o fenomeno delle “Catene globali della cura”>destabilizzazione dei sistemi sanitari già fragili dei
paesi di origine: “Brain drain”
o Imprenditorialità etnica – immigrati non sempre dequalificati, ma spesso arrivati come
lavoratori dipendenti
o Studenti internazionali
- FAMIGLIARI AL SEGUITO: dopo chiusura frontiere ricongiungimenti famigliari come modo sempre più
frequente di avere accesso regolare, permette a profilo anagrafico immigrati di normalizzarsi e
avvicinarsi a popolazione nativa
- RIFUGIATI/RICHIEDENTI ASILO
o RIFUGIATO = persona che risiede al di fuori del suo paese di origine, che non può o non vuole
ritornare a causa di un «ben fondato timore di persecuzione per motivi di razza, religione,
nazionalità, appartenenza a un particolare gruppo sociale, opinione politica»
> definizione stabilita nella convenzione delle Nazioni Unite del 1951 (Convenzione di Ginevra)
o RICHIEDENTE ASILO = persona che si sposta attraverso le frontiere in cerca di protezione, ma
che non sempre rientra nei rigidi criteri della Convenzione di Ginevra > molte volte non è in
grado di provare di essere il bersaglio individuale di una persecuzione esplicita.
«Migrazioni Forzate»: persone obbligate a trasferirsi per effetto di catastrofi naturali o progetti di
che sconvolgono il loro ambiente di vita.
Negli ultimi decenni, ai piccoli numeri di perseguitati politici si sono aggiunti ingenti flussi di
profughi di guerra.
La maggior parte di questi flussi avviene tra paesi confinanti, soprattutto nel Terzo Mondo, solo una
minoranza raggiunge i paesi sviluppati.
à le diminuite opportunità di immigrazione per lavoro hanno provocato un maggiore ricorso alla
strada del rifugio politico o umanitario come porta d'ingresso nei paesi a sviluppo avanzato
- IMMIGRATI IN CONDIZIONE IRREGOLARE: no illegale/clandestino> eventuali infrazioni non definiscono
persona nella sua globalità
o Maggior parte sono Overstayer: entrano con permesso regolare ma dopo scadenza rimangono
o Vittime del traffico: persone coinvolte in un attraversamento delle frontiere con la
forza/inganno e costrette a svolgere attività che producono introiti a rete che ne ha gestito
spostamento e soggiorno > soprattutto donne e prostituzione forzata
> in generale errore considerare distinzione tra immigrazione regolare e irregolare come netta e
intangibile> situazione dinamica, definizioni legate a dispositivi di regolazione degli stati oggetti a
modifiche e revisioni (es. sanatorie)
- MIGRANTI DI SECONDA GENERAZIONE: figli di migranti sia nati nel paese d’origine che in quello
ricevente > Ius Soli e Ius Sanguinis, in Italia richiesta di cittadinanza a 18 anni
Portatori di problematiche specifiche
- PENSIONATI: verso Europa meridionale “Sun migration” > clima migliore e maggiore potere d’acquisto
- MIGRANTI DI RITORNO che rientrano dei luoghi d’origine dopo lunghi periodi > apportano capitali e
esperienze e competenze professionali utili > visti favorevolmente
Le nuove migrazioni italiane
Inizio 2019 – 5,3 milioni di italiani registrati all’AIRE
Ma cifre ufficiali sottostimano il fenomeno
Principalmente giovani e giovani adulti (18-49 anni)
Non più proveniente in prevalenza dal mezzogiorno
Narrativa propone una rappresentazione del fenomeno à “Fuga di Cervelli” che non hanno trovato
sbocchi lavorativi adeguati in Italia
Ma molti sono migranti con competenze medio-basse, proletari che svolgono lavori manuali e occupazioni
poco qualificate > in molti casi problema di sovraqualificazione
3 profili dei nuovi migranti italiani
- DELUSI/INSODDISFATTI: partono per necessità più che scelta, istruzione media-superiore, componente
più debole che si adatta e accetta compromessi
- ESPLORATORI: partono per nuove esperienze, crescita personale e professionale, emigrazione come
scelta reversibile, aspirazione a miglioramento economico, fuga da crisi
- MOBILI PER INDOLE: giovani nati in un contesto globale che hanno interiorizzato uno stile di vita
transnazionale, abituati a spostarsi
In generale la mobilità dei lavoratori è una grande conquista dell’Unione Europea > diritto coerente con la
libertà di mercato rivendicata dalle imprese
Italia: scarsa capacità attrattiva verso talenti stranieri e difficoltà a far rientrare lavoratori che hanno
arricchito proprio curriculum all’estero
Periodizzazioni del fenomeno migratorio
1. DAL 1830 (1880 PER L'ITALIA) ALLA PRIMA GUERRA MONDIALE
Periodo del Grande sviluppo industriale e della Grande migrazione
- Grandi migrazioni transoceaniche (EuropaàUSA): gli Stati Uniti hanno bisogno di lavoratori
- Da Italia su scala più ridotta anche migrazioni perso paesi europei più avanzati
- Ingressi scarsamente regolati, le sole preoccupazioni erano di carattere sanitario
2. PERIODO TRA LE DUE GUERRE
- Espulsioni, esodi di guerra ma necessità manodopera per ricostruzione post-bellica
- In Italia politica anti-emigratoria durante il Ventennio fascista
- Negli anni ’20, soprattutto dopo ’29 USA introducono misure restrittive
- Europa: avvento regimi totalitari anni ’30 > esodo oppositori politici perseguitati
3. RICOSTRUZIONE: DAL 1945 A PRIMI ANNI ’50
- Rilancio movimenti migratori dopo sconvolgimenti bellici
- Necessaria manodopera per ripresa economica: UK da Irlanda, Francia da colonie, Germani da Est
Europa, ma anche migrazioni verso USA e Oceania
- In Italia migrazioni interne verso Triangolo industriale
4. DECOLLO ECONOMICO: DA METÀ ANNI ’50 A PRIMO SHOCK PETROLIFERO
- Accordi intergovernativi per fornitura forza-lavoro e rapida regolarizzazione lavoratori
- Aumento migrazione e paesi partecipanti
- In Italia grandi migrazioni interne da Sud a Nord
5. BLOCCO UFFICIALE FRONTIERE: DA 1974
- Nel 1974, vi è la prima crisi petrolifera e economica, che porta a una situazione di blocco delle frontiere
e all’attuazione di una politica di espulsioni.
- Europa centro-Settentrionale non ammette più immigrati per lavoro e incoraggia rimpatri
- Si sviluppano nuovi tipi di migrazione (ricongiungimento, asilo, irregolarità): poter accedere diventa più
difficile; quindi, chi si trova in un paese cerca di rimanerci in tutti i modi.
- Europa meridionale inizia ad essere attrazione dell’immigrazione proveniente da diversi paesi, da ’89
soprattutto est Europa
5. FASE "SCHENGEN": da METÀ ANNI '90
Processo di abolizione dei confini interni all'UE
- 1985 Trattato di Schengen
- 1990 Convenzione per l'implementazione (e ingresso di I, P, S, G)
- 1995 entrata in vigore (e poi nel 1996 DK, F, I)
Questa nuova fase prevede un triplo movimento:
• la libera circolazione delle persone all'interno dei confini dell'unione europea: Carta Blu per lavoro
• la costruzione di una frontiera esterna comune, che può essere vigilata o chiusa (confini europei)
• il processo di progressivo allargamento dell’Unione Europea
Soprattutto forte emigrazione nei nuovi paesi membri
6. [DAL 2015]: ESTERNALIZZAZIONE FRONTIERE EU
- Stretta collaborazione tra l’Unione Europea e alcuni Stati non-membri (Turchia, Niger, Libia) per il
controllo dei confini e rimpatri
Tendenza generali dei processi migratori
- GLOBALIZZAZIONE: fenomeno che coinvolge sempre più paesi
- CAMBIAMENTO DI DIREZIONE: Europa e Golfo Persico diventano destinazioni; America Latina diventa
punto di partenza
- DIFFERENZIAZIONE: ampio ventaglio di tipo di migranti
- PROLIFERAZIONE DEI CONTESTI DI TRANSITO: molti paesi sia di partenza che destinazione, di transito
- FEMMINILIZZAZIONE DELLE MIGRAZIONI PER LAVORO: donne emigrano in forme autonome e prima
del resto della famiglia per lavoro
- CRESCENTE POLITICIZZAZIONE: migrazioni influenzano Stati e politica, oggetto di dibattito
Fasi e cicli dell’immigrazione
Ø Riproporsi di fenomeni di insediamento e dinamiche relativamente ricorrenti
Bohning: 4 fasi/stadi dei processi migratori:
1. Grande mobilità e elevati tassi di attività: arrivo di pochi migranti (maschi giovani celibi) da zone
sviluppate paese d’origine e più qualificati, occupano posizioni marginali e per brevi periodi
2. Cresce età media, sempre maschi, spargimento voce incoraggia altri a partire sempre per lavoro,
estensione durata e meno rientri
3. Cresce componente femminile, sviluppo di ricongiungimenti famigliari, si forma una popolazione
minorile
4. Fase di maturità, permanenza si allunga, sempre più ricongiungimenti, sorgono istituzioni “etniche”
e nuove figure sociali, domanda di interventi politici di controllo
Critiche: considera solo immigrazione per lavoro di manodopera salariata
Altro approccio > “CICLO MIGRATORIO” – 3 momenti:
1. Marginalità salariale: lavoro dipendente > residenti sono “lavoratori stranieri/immigrati”
2. Funzione demografica dell’immigrazione: matrimoni e ricongiungimenti famigliari > si parla di
Immigrati
3. Popolazione di origine straniera si stabilizza: reciproca co-inclusione > temine immigrato non più
adeguato a descrivere le diverse figure sociali
à progressivo radicamento nelle società riceventi
CAP 2. LE CAUSE DELLE MIGRAZIONI
SPIEGAZIONI MACROSOCIOLOGICHE
Luoghi d’origine: i Fattori di Spinta
Sforzo di spiegare migrazioni recente – da seconda metà ‘900
Non esiste una teoria esplicativa globale delle migrazioni > fenomeno troppo sfaccettato e multiforme
Visione più diffusa connette migrazioni a grandi cause strutturali operanti a livello mondiale:
povertà, fame, mancanza di lavoro, scarsissima remunerazione, sovrappopolazione crescente del Terzo
Mondo, guerre, carestie, disastri ambientali, regimi oppressivi, persecuzioni delle minoranze…
Distinzione tra:
- FATTORI DI SPINTA / PUSH FACTORS
- FATTORI DI ATTRAZIONE / PULL FACTORS
Nella fase di sviluppo industriale e decollo economico dopoguerra > prevalgono i Pull Factors
Nella fase attuale > prevalgono i Push Factors à le migrazioni sono soprattutto emigrazioni
Studi demografici > sponde Mar Mediterraneo: fenomeno di Contrapposta distribuzione per età >
invecchiamento europei e tanti giovani in Africa > travaso di popolazione da una sponda all’altra come
conseguenza logica di questi squilibri – “pressione migratoria”
Rifugiati: migrazioni dovute alla necessità > fattori strutturali sovrastano scelte individuali
Ø Ma fenomeni limitati: poco più del 10% dei migranti sono rifugiati
Concetto di “Migrazioni forzate”, indotte da macro-fattori strutturali > legate sempre più alle questioni
ambientali: rischio di inquinamento, riscaldamento globale…
Ø Ecologismo come strategia di prevenzione delle migrazioni
TEORIA NEOMARXISTA DELLA DIPENDENZA: migrazioni per lavoro discendono dalle disuguaglianze
geografiche nei processi di sviluppo, indotte dalle relazioni coloniali e neocoloniali che riproducono lo
sfruttamento del Terzo Mondo attraverso rapporti di scambio ineguali
Brain Drain: drenaggio dei soggetti più istruiti e attivi > accresce il divario tra luoghi di origine e luoghi di
destinazione, privando i primi delle risorse umane più valide per alimentare lo sviluppo dei secondi.
Ø migrazioni come conseguenza dell'impoverimento delle regioni del mondo sottoposte al dominio
dell'Occidente
TEORIA DEL SISTEMA-MONDO: la crescente globalizzazione delle comunicazioni e degli scambi incrementa
i legami tra diverse aree del pianeta
> divisione internazionale del lavoro e scambi ineguali tra Centro, Periferia, Semiperiferia
Dominazione dei paesi del Centro causa disuguaglianze economiche
Espansione modello capitalistico > sconvolgimento delle società tradizionali > giovani sempre più
socializzati a mentalità e stili di vita tipici del mondo sviluppato à si creano le condizioni culturali e
materiali che favoriscono le migrazioni per lavoro
Globalizzazione: contraddizione tra libera circolazione capitali/merci/informazioni e chiusura frontiere per
mobilità lavoratori
Da due decenni tornata in risalto la Vitalità degli Stati Nazionali e loro ruolo nel controllo dei confini e nella
regolazione della mobilità trans-frontaliera.
Introdotto il concetto di “REGIMI DI MOBILITÀ”: i privilegiati possono attraversare frontiere agevolmente
mentre abitanti poveri Sud globale incontrano barriere
Teoria sistemica: tiene conto di un gran numero di variabili e relazioni chiamate in causa nella spiegazione
delle migrazioni
è Migrazioni collocate nel contesto di scambi e rapporti di varia natura (linguistica, politica, culturale,
economica) che legano i paesi e le aree geografiche.
Si parla di “Sistema Migratorio” per catturare complessità di questi intrecci
Ø Avanzamento rispetto a teorie precedenti: consideravano solo fattori politici ed economici > ma
anche legami sociali e relazioni interpersonali hanno impatto
Legame Povertà-Migrazioni
Al di sotto di un certo reddito le persone riescono raramente a emigrare
Aumento redditi in un paese favorisce emigrazione, che si attenuerà solo dopo un lungo periodo
Ø Rapporto tra Reddito pro-capite e Intensità emigrazioni disegna una curva a campana
Ø Paesi più interessati dall’emigrazione sono quelli intermedi, soprattutto se in fase di sviluppo
Africa: meno migranti internazionali del resto del mondo e la maggior parte nel continente
Migrazione da paesi più poveri è verso paesi confinanti
Inoltre, a emigrare sono solitamente gli appartenenti a Classi medie
Essere poveri e oppressi non basta per emigrare à servono risorse, conoscenze e capacità
I più poveri solo spostamenti brevi, tendenzialmente verso le periferie delle grandi città del Terzo Mondo
Oggi migranti hanno spesso grado di istruzione e esperienze professionali.
Ø Migrazioni sono più selettive e privilegiano soggetti dotati di capitale umano e sociale
Teorie sistemiche pongono attenzione a importanza dei legami interpersonali, soprattutto con altri migranti
già insediati.
Importante non considerare migranti come soggetti passivi in balia di forze sovrastanti
è La migrazione è una scelta importante, attiva, un esercizio di agency
Teoria Push e Pull è insoddisfacente > non tiene conto della dimensione politico-istituzionale, delle
regolamentazioni
L’attrazione della Domanda di Lavoro
Migrazioni dipendono da Domanda di lavoro povero da parte dei sistemi economici dei paesi sviluppati
TEORIA MARXISTA DELL’ESERCITO INDUSTRIALE DI RISERVA
è È il sistema capitalistico a prevedere l’ingresso di manodopera immigrata nel momento in cui la
classe operaia si organizza e ottiene troppo potere contrattuale
Ø Quando operai e sindacati avanzano rivendicazioni > datori di lavoro hanno interesse a favorire
l’ingresso nel mercato di nuovi lavoratori meno organizzati, più bisognosi e quindi più disposti ad
accettare condizioni peggiori
à Depressione salari e indebolimento potere contrattuale lavoratori
TEORIA DUALISTICA DEL MERCATO DEL LAVORO
Collega il fabbisogno di manodopera immigrata con il funzionamento dei sistemi economici occidentali, in
cui si produce una divaricazione tra:
- richieste di migliori condizioni, salari e stabilità dei lavoratori in posizione di forza
- instabilità e scarsa redditività di occupazioni che restano ineliminabili
Suddivisione mercato del lavoro in due grandi settori:
• MERCATO DEL LAVORO PRIMARIO: posti di lavoro sicuri, tutelati sindacalmente, dignitosamente
retribuiti, lavoratori con maggiore forza contrattuale (maggiormente maschi adulti nativi)
• MERCATO DEL LAVORO SECONDARIO: posti di lavoro precari, poco tutelati, mal retribuiti, lavoratori
più deboli > donne con impegni familiari, giovani studenti, lavoratori da zone rurali e sempre più
immigrati stranieri
Immigrati: desiderosi di lavorare e risparmiare > estremo ascetismo nella dedizione al lavoro e nella
frugalità dei consumi
Con il tempo si “normalizzano”: assorbono stili di vita, pratiche di consumo e visioni del lavoro simili a
quelle della classe operaia nativa
“Nuovi intoccabili”: gli emarginati del mercato del lavoro, destinati a svolgere i mestieri più umili e tenuti a
distanza dai cittadini a pieno titolo
TEORIA DELLE CITTÀ GLOBALI
Metropoli come nodi strategici dell’economia internazionale
Fenomeno di polarizzazione della popolazione urbana:
- Crescono le componenti privilegiate (dirigenti e professionisti ad alto reddito)
- Declina la classe media (occupazioni stabili a reddito dignitoso)
- Si allargano le fasce di lavoratori manuali che assicurano 2 tipi di attività necessarie a funzionamento
città globali:
o Manutenzione strutture direzionali (pulizie, custodia, riparazioni…)
o Servizi alle persone richiesti da strati ad alto reddito per sostenere stile di vita agiato
(ristorazione, baby-sitter, lavanderie…)
Ø Figure più precarie della classe operaia e fornite soprattutto dalla nuova immigrazione
Problema di questi approcci > trattare individui come soggetti passivi e non considerare quadro normativo
della migrazione
SPIEGAZIONI MICROSOCIOLOGICHE
Dalle Scelte individuali alle Strategie familiari
Comportamenti migratori sono scelte individuali, spontanee e volontarie, basate su calcoli razionali di
massimizzazione dell’utilità
à TEORIA ECONOMICA NEOCLASSICA
L’aggregazione di queste scelte individuali genera i flussi migratori
Ø Ma scelta di partire comporta anche costi che vanno confrontati con i vantaggi ottenibili > motivo
per cui solo chi ha ragionevoli chance di successo parte
Effetti: migrazioni innalzano i salari nei paesi d’origine e li abbassano in quelli di destinazione > se
raggiungimento equilibrio migrazioni cessano
Molte critiche:
Teoria che riduce le motivazioni umane alla sola dimensione economica > bisogna considerare anche
aspettative non direttamente salariali > i migranti non sono solo lavoratori
Approccio che non spiega perché migranti non partano da paesi più poveri
SI basa su un assunto centrale dell’economia neoclassica: quello di completezza e trasparenza
dell’informazione come presupposti necessari dell’assunzione di scelte economiche razionali à ma è
irrealistico > migranti partono su base di informazioni imprecise tramite passaparola, non per forza
veritiere
Ø esperienza effettiva è lontana da calcoli di tipo razionale
NUOVA ECONOMIA DELLE MIGRAZIONI
Ricostruisce uno scenario più complesso in cui collocare la maturazione della decisione di emigrare
è scelte migratorie come OPZIONI FAMILIARI orientate a massimizzazione redditi ma anche a
diversificazione rischi
Le famiglie dei paesi di origine sono la vera unità decisionale: si fanno calcoli e si decide chi mandare e dove
Spesso figlie maggiori – più affidabili e devote a famiglia, o le madri
Soldi provenienti dall’estero possono servire per finanziare avvio di attività economiche in patria, per
acquistare proprietà immobiliari, per permettere proseguimento studi di familiari più giovani, per garantire
una forma di assicurazione contro vari problemi…
Ø miglioramento situazione economica paese d’origine non fa diminuire emigrazione ma anzi può
incentivarla
Ø anche parità salari non basta, da considerare altri fattori (politica, sanità, pensioni…)
Approccio che prevede un concetto di famiglia ancora razionale e calcolatrice
Ma scelta migratoria può anche derivare da Motivazioni personali che si contrappongono a interessi
famigliari
Sbagliata anche l’Idealizzazione comunitaria e consensuale delle famiglie del terzo mondo, maschiliste e
patriarcali
Interpretazioni che non prendono in considerazione la regolazione politica delle migrazioni perché si sono
sviluppate in un’epoca in cui erano piuttosto libere
SPAZIO INTERMEDIO
Reti sociali e Istituzioni migratorie
collocazione “meso” che rende più “socializzate” le teorie individualiste della scelta razionale (nella scelta
anche elementi di razionalità non economica: rapporti di parentela, amicizia, affinità…) e più attente a
capacità di azione dei migranti
TEORIA DELLE RETI MIGRATORIE/DEI NETWORK
è Migrazioni sono l’effetto dell’azione delle reti di relazioni interpersonali tra immigrati e potenziali
migranti
Network migratori = complessi di legami interpersonali che collegano migranti precedenti e non migranti
nelle aree di origine e di destinazione, attraverso vincoli di parentela, amicizia e comunanza di origine
I network spiegano perché gli immigrati si indirizzano verso determinati paesi e località – non sono su base
calcolo economico
Ø Costi e benefici condizionati dai ponti sociali
è Migrazioni incorporante in reti sociali che attraversano il tempo e lo spazio > sono fenomeni di
natura primariamente sociale
Attraverso mantenimento di legami le migrazioni di lavoro si trasformano in migrazioni familiari e tramite le
rimesse i migranti mantengono un ruolo attivo nelle società di provenienza
Network generano flussi che si autoalimentano indipendentemente da fattori economici e politici
Ma bisogna considerare che le chiusure politiche hanno limitato i flussi
TRANSNAZIONALISMO
Principale innovazione teorica nello studio delle immigrazioni degli ultimi decenni
Ø Immigrati costruiscono relazioni sociali composite che connettono loro società di origine e
insediamento
à bisogna considerare i 2 versanti dei flussi migratori: loro relazioni reciproche e effetti di retroazione
Migrazioni viste come una forma alternativa di globalizzazione che sorge dal basso
Migranti mantengono relazioni con paesi d’origine
Ø Sviluppo di “campi sociali” che attraversano le frontiere nazionali
Oltre a rimesse economiche bisogna anche considerare le “rimesse sociali”: il denaro inviato incorpora
diversi significati e valenze sociali
Ø Implicano esistenza di relazioni
Ø nei ritorni in patria, negli scambi comunicativi e nei doni gli emigrati sono tramite della diffusione di
nuovi costumi, stili di vita, visioni del mondo
è migranti come attori sociali capaci di iniziativa e promotori di mutamenti economici, culturali e
sociali
Emigrati hanno “identità culturali fluide”
Ø concetti di emigrato e immigrato sono obsoleti > migranti sviluppano reti sociali, modelli culturali e
stili di vita che riflettono sia società ospitante che d’origine
Migrazione non più vista come un percorso unidirezionale, accento su percorsi di tipo aperto
Critiche:
Ma questo tipo di migrazione è consentito a pochi soggetti che rispecchiano determinati requisiti, non alla
totalità dei migranti > esistono altre condizioni
Inoltre, sono solo i privilegiati a poter attraversare i confini in questa fase di rigida regolamentazione dei
flussi
Ritorni e migrazioni pendolari erano più frequenti in passato > oggi: progressiva integrazione nelle società
riceventi
Teoria che spiega la direzione dei movimenti migratori ma non il loro volume complessivo e la loro origine
No considerazione della regolazione politico-istituzionale delle migrazioni
Ø Contesti istituzionali e condizioni d’ingresso dati per scontati e non approfonditi
Enfatizzate solo le valenze positive delle relazioni sociali > ma a volte effetti di intrappolamenti in attività
marginali o anche devianti
Proposta di ampliamento in una Teoria delle istituzioni migratorie che comprende un’analisi delle varie
strutture
Possibile individuare processi di strutturazione delle migrazioni, in cui le azioni individuali si incontrano con
le risorse fornite dalle istituzioni migratorie e vi è un influenzamento reciproco dei due fattori
Nei paesi ospitanti bisogna considerare anche il ruolo delle Istituzioni solidaristiche e umanitarie, a volte
sostenute da stessi poteri pubblici, che aiutano e tutelano soprattutto alcune categorie di migranti più
vulnerabili (rifugiati, minori, donne vittime di violenza…)
In Italia esiste l’“Advocacy coalition”: rete di organizzazioni che aiutano e favoriscono l’insediamento degli
immigrati irregolari nel mercato del lavoro e nella società
Ø Presenza di questi attori non è una causa delle migrazioni ma rafforza la capacità d’azione dei
network
Elaborazione di modelli più articolati
Faist:
- Livello macrostrutturale: ambito politico, economico, culturale
- Livello meso / relazionale: network
- Livello livello micro / individuale: valori, risorse e aspettative attori
INCIDENZA E CONSEGUENZE INATTESE DELLA REGOLAZIONE NORMATIVA
Oggi fattore politico come prevalente nel determinare dinamiche migratorie
3. PERCHE NE ABBIAMO BISOGNO: L’INSERIMENTO NEL MERCATO DEL LAVORO
Fabbisogno di manodopera come fattore determinante promozione e accettazione migrazione
nell’epoca dello sviluppo industriale
Ø Figura storicamente centrale fenomeni migratori è stata ed è ancora quella del Lavoratore
1. APPROCCIO LIBERALE E ASSIMILAZIONISTA
Da anni ’20 usa scuola Chicago
Punto di vista ottimistico – immigrati arrivano a gradino basso ma col tempo si inseriscono nella
società, apprendono lingua e cultura e si assimilano a nuovo ambiente e salgono nella scala
sociale, lasciando posizioni basse a nuovi arrivati > ciclo che si ripete
Assimilazione = processo di interpenetrazione e fusione in cui persone e gruppi acquisiscono le
memorie, i sentimenti e gli atteggiamenti di altre persone e gruppi, e condividendone le
esperienze e la storia, sono incorporati con essi in una vita culturale comune
Per questa teoria:
- Assimilazione come processo inevitabile e auspicabile
- Assimilazione come fatto individuale
- Assimilazione come precondizione che rende possibile avanzamento nel mercato del lavoro,
nella scala sociale
2. APPROCCIO STRUTTURALISTA
Meno ottimismo > società riceventi hanno bisogno di immigranti ma non per questo li trattano in
modo paritario
Anzi > interesse a confinarli in ambiti svantaggiati del mercato del lavoro > esercito industriale di
riserva – deboli, facilmente sfruttabili, a cui toccano in maniera sistematica certi tipi di lavoro
senza possibilità di avanzamento
Denuncia delle pratiche discriminatorie delle società riceventi e delle condizioni di svantaggio che
colpiscono gli immigrati
TEORIA SULLA SEGMENTAZIONE DEL MERCATO DEL LAVORO
Formazione di un sistema occupazionale articolato in nicchie e livelli poco comunicanti tra loro >
migranti e nativi lavorano in ambiti diversi
Nuovo fenomeno: biforcazione impiego lavoratori stranieri > piccola minoranza lavori ad alta
qualificazione e stragrande maggioranza pavori più poveri e instabili
Minoranze etniche escluse e marginalizzate > migranti anche visti come cause molti problemi
CITTÀ GLOBALI
Lavoro povero migranti strettamente connesso al lavoro ricco > manutenzione infrastrutture
urbane e alto tenore vita fasce privilegiate > attività che non si possono esternalizzare ad altri
paesi: agricoltura, edilizia, servizi domestici e assistenziali, logistica, servizi urbani
3. NUOVA SOCIOLOGIA ECONOMICA
- Nuovi fenomeni: richiesta di immigranti istruiti e qualificati > diversificazione immigrazione
- Crescita protagonismo immigrati > varie forme di mutuo aiuto
Applicazione a fenomeni migratori di concetti della nuova sociologia economica
è Idea di una costruzione sociale dei processi economici
è Embeddedness > radicamento, incorporazione dell’azione economica in più ampi contesti
sociali che la modellano, la favoriscono e la vincolano
è Interazioni tra attori al centro della ricerca
Capitale sociale = insieme dei contatti e rapporti interpersonali utilizzabili dagli individui per
perseguire le proprie strategie di inserimento e promozione
Valorizzazione dell’autonomia e capacità iniziativa migranti attraverso azione reti migratorie
Migrazioni nei sistemi produttivi
Immigrazione verso europa del sud:
- Evoluzione improvvisa e spontanea flussi d’ingresso
- Grande diversità paesi di origine
- Alta incidenza forme di soggiorno irregolare
- Marginalità sociale
- Concentrazione in occupazioni precarie
Modello mediterraneo di immigrazione
Italia: esportatore di cervelli e importatore di braccia
Lavori delle 5 p:
- Pesanti
- Pericolosi
- Precari
- Poco pagati
- Penalizzati socialmente
Da rivoluzione industriale in poi: ammissione di manodopera straniera avvenuta in base a
considerazioni funzionalistiche > per colmare carenze di forza lavoro nazionale
Ø All’insegna di una Disuguaglianza strutturale: problema nel momento in cui viene
istituzionalizzata e accettata
In Europa anni ’90 – inserimento più opaco e deregolarizzato migranti
Legalizzazione a posteriori tramite provvedimenti come sanatorie o ricordo a immigrazione
stagionale > evidenziano tensione tra resistenze politiche e necessità economiche di nuova
immigrazione
Caratteristiche istituzionali ogni paese determinano diversi processi di incorporazione migranti (es.
maggiore economia sommersa, interventi pubblici…)
In aumento anche la diversificazione di statuti giuridici e titoli di soggiorno, dunque dei diritti di cui
sono titolari
è Stratificazione civica
Determinanti sociali della domanda di immigrazione:
Fattore demografico > non più coincidenza spontanea tra lavori che mercato propone e lavori che
europei sono disposti ad accettare > aspirazioni più elevate > alimentate da protezione offerta da
sistemi di welfare o di tipo famigliare
Ristrutturazioni sistema produttivo hanno cancellato occupazioni stabili e tutelati di lavoro
manuale > esternalizzazione
Scomparsa livelli intermedi – spinta verso crescita poli estremi
Processi di decentramento e terzizzazione fabbriche
Ma in molti ambiti difficile eliminare lavoro manuale
Sempre più lavori di cura
ITALIA
Da paese di emi a paese di immi
Immi non solo per cause esterne
Insediamento no cause negative su occupazione o retribuzioni italiani – anzi, ha ritardato
esternalizzazione
Risposta a domande di flessibilità impiego e fabbisogno lavoro stagionale
Fattori che hanno originato domanda lavoratori immigrati, restata a lungo implicita, non
istituzionalizzata e non apertamente riconosciuta:
- Struttura industriale ancora consistente ma basata su piccole e medie imprese
- Edilizia, servizi turistici e alberghieri, raccolta prodotti agricoli – lavori stagionali, discontinui e
tendenze a economia sommersa
- Terziario urbano: pulizie, disinfestazioni, ristorazione, trasporti, manutenzione, sorveglianza
- Compiti domestici e di assistenza a anziani – donne > integrano risorse in calo del welfare
- Profondi squilibri territoriali tra varie regioni – prima deficit forza lavoro compensati da
migrazioni interne da sud – ora spostamenti di manodopera non attraenti
Dopo 2008 aumento esponenziale manodopera migrante
Disoccupazione italiana, anche se elevata, composizione sociale che l’ha resa tollerabile –
tamponata da solidarietà famigliare
È rigida e poco disponibile a spostarsi e accettare opportunità distanti da posti a cui aspirano > che
si riversano su manodopera straniera
Da anni ’80 economia italiana ha espresso fabbisogno di manodopera straniera
Domanda che affonda radici in alcune profonde caratteristiche della società italiana, di cui rivela
antiche contraddizioni e nuove trasformazioni
Ø Specchio della geografia economica e sociale del paese, della sua differenziazione
territoriale e del suo assetto istituzionale
Ø Riflette interessi e strategie suoi attori e cambiamenti economici e sociali nel tempo
è Lavoro immigrati non risponde soltanto a una domanda economica, ma è profondamente
incorporato (embedded) nella società italiana
In vari settori si assiste a forme di sfruttamento > esposizione a infortuni, precarietà
occupazionale, confinamento in nicchie occupazionali di basso rango e in posizioni subordinate
Carriere che difficilmente raggiungono posizioni qualificate – anche a causa recessione
In ita e spagna immigr hanno tassi di occupazione più alti, ma sono schiacciati nel basso delle
gerarchie occupazionali
Nei loro progetti Traiettoria professionale: curva a U – da qualificazione loro società d’origine - a
fase momentanea dequalificata, lavori umili e irregolari – a conquista posizione migliore società
ricevente
Ma in europa meridionale traiettoria ha forma simile a una L > discesa sociale è certa
No segni di miglioramento
Immigrati hanno più capitale umano di quello richiesto d aposti di lavoro che trovano – credenziali
educative non riconosciute e valorizzate > problema di brain waste – soprattutto donne
Ø Nodo strutturale sistema economico italiano: penuria di buon lavoro
Lavoro migrante concentrato soprattutto nelle aree più dinamiche, di piccola impresa centro-sett
e metropoli
Più ridotto e irregolare al sud
Nelle grandi città e aree turistiche > concentrazione nel basso terziario e nell’edilizia
Diversi modelli territoriali:
1. MODELLO BASATO SU INDUSTRIA DIFFUSA
Aree di piccola impresa e distretti industriali, aree in crescita economica
Assunzioni immigrati in base a esigenze cicli produttivi
Differenza tra altri paesi europa medit – lavoro immigrati è metropolitano e più collegato a settore
terziario o edilizia
Aumento richiesta lavoratori manuali nel sistema dei servizi privati
Sistematico ricorso a donne straniere in ambito domestico-assistenziale
2. MODELLO METROPOLITANO
Milano e Roma come epicentri, ma anche altre città
Lavoro immigrat da inizi prevalentemente terziario e edile
Progressivo allargamento orizzontale delle occupazioni ricoperte, sempre più manuali ma più
qualificate
Consolidamento specializzazioni etniche – associazione tra provenienza e nicchie occupazionali >
rafforzamento stereotipi e uscita italiani rimasti
Passaggio a lavoro autonomo con caratteristiche peculiari: precaria sopravvivenza, forme
mascherate di lavoro salariato, tentativi imprenditoriali in attività faticose e poco remunerative
3. MODELLO DELLE ATTIVITÀ INSTABILI
Precarie e a maggioranza irregolari
Contesti economici meridionali, soprattutto agricoltura ma anche industria turistico-alberghiera,
ristorazione e edilizia
Area che non offre condizioni per un’immigrazione stabilizzata, di tipo familiare
Flussi di profughi africani che accettano lavoro a pessime condizioni, che vivono nelle baraccopoli
Scendono anche quelli che perdono lavoro al nord, ma anche da ue – romania
Fenomeno del caporalato, intermediazione abusiva
Emerge anche lavoro donne
4. MODELLO INTERMEDIO TRA INDUSTRIA DIFFUSA E IMPIEGHI INSTABILI
Zone centro settentrionali
Occupazione immigrati segue andamenti stagionali abbastanza prevedibili
Es. trentino – alto adige
Si osservano fenomeni di stabilizzazione e diversificazione sbocchi occupazionali
Inserimento immigrati nell’economia peggiorato a causa crisi
Hanno attuato forme di resilienza e di adattamento a peggioramento economia
- Accentuato disponibilità a condizioni di impiego offerte – accettando ogni proposta
- Si impegnano molto a ricercare lavoro appena lo perdono
- Disponibili a mobilità territoriale anche per lavori di breve durata – quindi nuova separazione
da famiglie
- “seconde migrazioni” verso paesi che offrono migliori prospettive in ue – invio rimesse
- Ridefinizione ruoli di genere – occupazioni femminili non subiscono crisi – serve sempre
assistenza > per molte famiglie donne svolgono ruolo principale a volte unico per il reddito,
altre donne che non lavoravano iniziano > rimescolamento divisioni di ruolo tradizionali
- Aumento occupazione regolare grazie a sanatorie
Immigrati componente sempre più importante nell’economia sommersa – fenomeno che si
pensava destinato a scomparire nei sistemi economici avanzati – ma invece rivitalizzato
Lavori con carenza di regolazione istituzionale per quanto riguarda diversi fattori:
- Status del lavoratore – no registrato e assicurato
- Condizioni di lavoro – norme di igiene e sicurezza
- Forme di gestione dell’attività – frode fiscale sistematica e pagamenti contanti non registrati
è Fenomeno universale ma eterogeneo e in crescita, diffuso in tutte le regioni ma più
radicato nelle aree fragili e arretrate
Nel contesto italiano economia sommersa ha profonde radici e grande diffusione
Scarsità e inefficienza controlli
Fenomeno che precede arrivo immigrati ma rafforzato da esso
Approccio interattivo e costruzionista nella spiegazione del fenomeno > in rilievo convergenze di
interessi tra logiche domanda e segmenti offerta
- Orientamento a permanenza temporanea
- Accumulo rapido di risparmi
- Incertezza su possibilità di fruire trattamenti previdenziali
- Sradicamento sociale
Rigidità politiche d’ingresso e concessione permessi per lavorare rendono lavoratori impossibilitati
a trovare lavoro in regola
Diverse forme di irregolarità immigrati:
1. No documenti validi – economia sommersa
2. Permesso di soggiorno ma lavoro nero
3. No permesso ma assunzione in regola (no possibile in ita)
4. Piena regolarità su entrambi i fronti
Esistono anche forme di lavoro grigio – assunzione per tot ore con straordinari in nero
Economia sommersa si intreccia con quella ufficiale – es appaltatare a imprese con operai in nero
Tipi di lavoro irregolare dipendente:
- Lavoro occasionale – comporta elevata mobilità e transitorietà nell’inserimento, richiesta di
lavoro intensivo per brevi periodi, discontinuità e casualità lavoro
Es. lavoro bracciantile non regolarizzato nelle campagne
- Lavoro semicontinuativo – continuità con datore di lavoro ma per coprire picchi di domanda,
fabbisogni periodici o specifiche commesse
- Lavoro stabile e continuativo – non formalizzato ma caratteristiche simile lavor formale.
Occupazione aziendale o domestica-assistenziale
Tipi di lavoro irregolare indipendente:
- Autoimpiego di rifugio – marginale, senza regolari licenze e autorizzazioni
In ita – commercio ambulante abusivo
- Inserimento promozionale – finalizzato a progetto di vita autonoma – situa irregolare
concepita come provvisoria es. imprese etniche gestite da familiari – percorso di
professionalizzazione e graduale carriera interna
Lavoro coatto:
- Lavoro coatto in azienda – prestazioni di lavoro dipendente a cui immigrati sono costretti da
loro connazionali – rapporto simile a schiavitù
- Lavoro coatto nella prostituzione – reti di sfruttamento e costrizione che parte da paese
d’origine – inganno a partenza, sottomissione, ritorsioni, violenza
Incontro tra sistema economico ita e lavoro immigrato favorito da attori sociali, iniziative
solidaristiche e servizi locali > complesso di soggetti intermediari orientati verso inclusione: le
istituzioni solidaristiche
2 canali di incontro: reti informali e istituzioni solidaristiche
Mercato del lavor dove domanda è soprattutto da piccole imprese preferisce relazioni
personalistiche e familiari
Fondamentale una forma di regolazione “microsociale” > capitale sociale individui ha importante
peso nella ricerca di occupazione
Reclutamento spesso informale, che penalizza immigrati: esclusi da reti sociali società ospitante
Quando entrano attivano anche loro reti di solidarietà particolaristica a base familiare e etnica >
produzione delle catene migratorie
CAP 4 – LE FUNZIONI DELLE RETI MIGRATORIE
Spesso immigrazione di una nazionalità si concentrano in specifico settore o occupazione
Frequente poi associare occupazioni a presunte attitudini culturali > fanno quel lavoro perché
corrisponde a loro propensioni, mentalità, esperienze… ma no
A causa incidenza legami sociali nel produrre incontro tra domanda e offerta
Fattore interpersonale ancora più impo per migr che hanno più difficoltà e reti limitate solo a
famiglia e connazionali
Si formano catene che portano immigr a insediarsi in nicchie occupazionali progressivamente
abbandonate da italiani, anche a causa associamento
Ø Reti migratorie o etniche – relazioni
Ø Specializzazioni etniche – nicchia mercato lavoro
Ø Usa – Enclave etnica – concentrazione residenziale di una popolazione immigrata che da
vita a imprese e istituzioni proprie
Caso estremo e raro ma quartieri etnici fenomeno diffuso > valutato come esperienza di
ghettizzazione e isolamento sociale in quartieri degradati
Quartieri etnici diventati anche componente offerta turistica certe metropoli
Soprattutto gruppi definiti diaspore – quartieri con forte connotazione culturale
Studio delle reti di immigrati come modo privilegiato per osservare come relazioni sociali
intervengono nello strutturare l’azione economica
Assunzioni tramite contatti sociali riducono efficienza mercato nel realizzare incontro tra domanda
e offerta > meno probabilità che imprese trovino lavoratori più adatti e che lavoratori trovino
occupazione più adatta a loro competenze e aspirazioni
Riducono però costi e accelerano circolazione notizie
Ogni mercato reale è radicalmente segmentato e ogni impresa ha accesso solo a una frazione dei
lavoratori che potenzialmente potrebbero occupare posti offerti
è Reti come forma di costruzione sociale dei processi economici
3 ipotesi:
1. Azioni reti e altre istituzioni sociali volte a favorire insediamento è più importante quanto
mento incide la regolazione pubblica e statuale
2. Considerando prospettiva storica, intervento di questi fattori sociali segue una curva a U:
era di grande rilievo nelle migrazioni transoceaniche, poi meno in quelle postbelliche
europee e ora aumento a seguito anche restrizioni
3. Processo di inclusione immigrati affidato a azione forze mercato + risorse rei – aspetti
positivi ma anche rischi di ghettizzazione e confinamento in nicchi poco qualificate
Reti come principale agenzia di supporto nei percorsi di inserimento e punto di riferimento più
prossimi
Regolazione microsociale, spontanea e informale occupa spazi lasciati vuoti da altri attori nella
costruzione di processi di integrazione economica e sociale – poteri pubblici
Destino immigrati affidato a queste reti di mutuo supporto
Si strutturano e operano a un livello semisommerso, particolaristico e frammentario
Non si può propriamente parlare di comunità – si riuniscono su basi più ristrette, famigliari
Tratti specifici delle reti migratorie ricondotti a due aspetti:
- Reti più concentrate ed esclusive di quelle della popolazione autoctona, per loro cerchie sociali
tendono a coincidere. Percezione di diversità e discriminazione rinforzano confini
appartenenza
- Formazione di aggregazioni occupazionali a base etnica – capitale sociale specializzato, usabile
in ambiti ristretti – difficoltà a perseguire mobilità sociale
Reti sociali immigrati come combinazione di fragilità e forza
Deboli, posizione subalterna, no risorse
Immigrazione – processi di discesa sociale
In alcuni casi reti sono forti, caratterizzate dalla solidarietà vincolata – difesa reciproca reputazione
gruppo, futuro dipende da sostegno gruppo > autopromozione e a volte competizione con altri
gruppi etnico-nazionali
Funzioni delle reti etniche:
- Accoglienza e sistemazione logistica
- Ricerca lavoro
- Promozione professionale – spesso passaggio a lavoro indipendente
- Passaparola interno – canale di approvvigionamento informazioni rispetto a esigenze vita
quotidiana e pratiche burocratiche, può anche convogliare verso istituzioni solidaristiche
italiane – ma essendo canale informale è soggetto a distorsioni, dicerie, false notizie
- Supporto sociale nelle situa di emergenza non affrontabili da soli
- Sostegno emotivo e psicologico – luogo condivisione amicale e socializzazione
- Riscoperta propria identità culturale grazie a connazionali
Funzioni diverse per qualità e importanza in base a situa individuali e momento processo
migratorio
Apporto più decisivo nelle fasi iniziali
Legame più stringente per immigrati meno qualificati e/o irregolari
Evoluzione ciclo migratorio porta a nascita necessità specifiche – minoranze acquistano un po’ di
capacità di consumo
Reti alimentano fenomeni micro-imprenditoriali – che contribuiscono a riproduzione culturale e
consolidamento sociale comunità di connazionali
In alcuni casi identità culturale molto forte e creazione di istituzioni
Reti a struttura orizzontale – partecipanti socialmente sullo stesso piano – reciprocità allargata
Reti a carattere verticale – persona, gruppo, istituzione in posizione di superiorità, esercita
autorità morale
Alcune reti restano informali, altre formalizzate in istituzioni
Genere delle reti – differenza di fruire della rete tra uomini e donne
Organizzazione interna e capacità di sostegno
Diversi gradi di obbligo morale nel fornire aiuto a connazionali, in base a densità relazione tra
attori-fornitori e attori-riceventi
3 tipi di network con diverse forme di solidarietà
- Modello comunitario – vincoli di parentela piuttosto stretta, rapporti asimmetrici di
dipendenza ma di gratitudine
- Modello della solidarietà vincolata – tra connazionali, immigrati insediati moralmente
obbligati a fornire aiuto, relazione asimmetrica ma no dipendenza a lungo termine
- Modello delle relazioni di mercato – aiuto fornito risponde a motivazione del profitto
Figure nelle reti migratorie:
- SCOUT – pioniere che ha aperto nuova rotta, punto di riferimento per successici arrivi
- BROKER/mediatore – specializzato nell’intermediazione tra domanda e offerta, garante di
affidabilità
- LEADER COMUNITARIO – compito di rappresentanza, può avere ruolo formalizzato –
impegnato a instillare norme morali per favorire comportamenti socialmente approvati
- PROVIDER di determinati servizi, normalmente per profitto, a volte illegale a volte attività
economiche formali, alcuni specializzati nella regolarizzazione status connazionali
- CORRIERE – ruolo di connessione con società d’origine, gestisce scambi informali ma di rilievo
Variabili nell’azione delle reti migratorie:
1. Numerosità – difficoltà diverse in base a numero persone, da rapportare a ambito locale
2. Concentrazione, addensamento territoriale o occupazionale, che possono sovrapporsi e
rafforzarsi
3. Composizione – determina il capitale sociale, le risorse a disposizione membri – ambivalenza
istruzione – richiesti lavori non qualificati – si accontentano
4. Coesione interna – forza dei legami che tengono insieme i partecipanti e li veicolano a
sostegno reciproco
5. Capacità di controllo sociale – requisito specifico quando reti fanno capo a istituzioni dotate di
autorevolezza morale e hanno un leader riconosciuto
6. Distanza geografica
7. Fattore tempo
8. Ricezione societale – azione società ricevente – gradi diversi di accettazione e apertura –
importnza fenomeni di etichettatura e discriminazioni
Rischio integrazione subalterna
Non solo valenze positive
- Tendenza a rafforzare segregazione occupazionale nelle nicchie in basso
- Aiuto a connazionali non sempre disinteressato
- Forme di controllo sociale che esercitano pressione di conformità che limita libertà individuale
- Formazione di reti devianti e criminali
Ma generalmente fattore positivo
Fenomeno del niche upgrading
CAP 5 – PASSAGGIO AL LAVORO INDIPENDENTE
Immigrati hanno espresso protagonismo nell’ambito di avvio di attività indipendenti
Spinti da aspirazione a mobilità sociale – sviluppano propensione a lavoro in proprio e
microimprenditorialità
In usa peso consistente ma in aumento anche in europa
Aumentato soprattutto nei grandi agglomerati urbani
Capacità che emergono anche in minoranze culturalmente poco integrate
Alcuni gruppi nazionali maggiore propensione > ethnic business
- Spiegazioni di tipo culturale – background psicologico, religioso, professionale e socioculturale
e adesione a certi valori
- Teoria dello svantaggio– lavoro autonomo come risposta reattiva a difficoltà inserimento
sociale e a disoccupazione – rifugio in attività che richiedono pochi investimenti – poco
remunerative
- Middleman minorities – gruppi etnici che attraverso il mondo hanno ricoperto storicamente
ruolo di intermediari tra produttore e consumatore, elite e classi popo… diversi gruppi ma tutti
mostrano attaccamento inususlae a patria e non vogliono integrarsi in modo permanente,
enfasi sul risparmio, compressione consumi, alta solidarietà interna – impresa solitamente
labour intensive con legami stretti
- Imprenditoria immigrata – gruppi in cui lavoratori autonomi superano media popolazione –
diventa Imprenditoria etnica quando Seconda generazione continua specializzazione nel lavoro
autonomo
Ø Si parla di economica etnica = insieme di imprenditori e lavoratori autonomi che
condividono stesse origini etniche
- Economie di enclave – aree di concentrazione di imprese fondate da stranieri, spesso nei
luoghi di concentr e inizialmente destinate a mercato interno al gruppo
Funzionalità e volontarietà segregazione occupazionale
- Teoria delle risorse etniche collettive, diverse da quelle di classe
Non tutti i gruppi ugualmente intraprendenti – servono risorse > fattori culturali, legami, tradizioni
precedenti
Ma soprattutto investimenti finanziari e livello istruzione e competenze professionali > capitale
umano
Nuova ondata di migranti professionalmente qualificati verso paesi che offrono maggiori
opportunità per aspiranti imprenditori
Sistemi economici società ospitanti – analisi della domanda
Nelle metropoli lavoro ricco genera diffusa domanda di lavoro povero, anche ben organizzato e
efficiente
Diminuzione offerta imprenditoriale nativi, attratti da occupazioni più sicure e socialmente
considerate
Tripartizione delle economia metropolitane (caso usa)
- Area centrale – industrie alta intensità capitale servizi professionali basati su conoscenza >
nativi
- Semiperifieria – economie etniche promosse da gruppi specifici
- Periferia – gruppi etnici più deboli e nuovi arrivati alla ricerca di lavori dipendenti
Ma semplificazione
Teoria della successione ecologica – fabbisogno di certe attività economiche come costante,
domanda strutturale – piccola borghesia nativa che rispondeva non in grado di autoriprodursi
sufficientemente per sopravvivere
Dimensione istituzionale – regolamentazione poteri pubblici
Settori con basse soglie di ingresso in termini di capitale e qualificazione tecnico-professionale, e
ambiti in cui regolamentazione è meno rigida – ricerca di scappatoie
Economie più regolate da istituzioni pubbliche, dette demercificate, offrono meno opportunità
ingresso nuovi imprenditori di quelle mercificate
Modello interattivo, Waldinger – approccio che enfatizza struttura delle opportunità a fronte dei
migranti e la distribuzione di risorse e modalità con cui sono rese disponibili a minoranze
Spazi di mercato in cui si inseriscono
Nuovi arrivati come gruppo di rimpiazzo nelle attività indipendenti – dovuto a fattori
socioculturali: autoselezione alla partenza, predisposizione a commercio, risorse informali
assicurate
Risorse informali fondamentali per sopravvivenza impresa – facilitano reclutamento lavoratori
affidabili – connazionali maggiore fiducia reciproca
Scambio reciproco di vantaggi – flessibilità, formazione on the job
Rilevanza istruzione
Punti deboli:
- Insistenza su dimensione etnica e comunitaria imprenditorialità – solo una parte attività
indipendenti scaturisce da questo tipo
- Enfasi su concetto di strategie etniche fa pensare a pianificazione rigorosa occupazione spazi
economici – ma alto tasso fallimenti mostra contrario – sono scommesse coraggiose poco
premeditate
- Scarsa attenzione a dimensione della regolazione politica dei mercati
Teoria della Mixed embeddedness
Processi di incardinamento attività economiche in sistemi sociali più vasti
- Offerta imprenditoriale immigrata diversa da concorrenza nativi
- Natura delle relazioni tra operatori immigrati e struttura delle opportunità – introduzione
graduale di novità, imitazione più che radicali innovazioni
- Concetto di struttura delle opportunità – mercati frammentati tendono a espandere spazi per
nuove attività di piccola dimensione
3 livelli di struttura delle opportunità
o Livello nazionale – istituzioni politiche
o Livello regionale-urbano – addensamenti locali di certe attività
o Livello del vicinato – concentrazione in mercati naturali
Mixed embeddedness come interazione tre 3 variabili
- Reti sociali
- Mercati
- Regolazione politica
Costi umani dell’eccezionale impegno lavorativo
Passaggio a lavor autonomo visto in modo favorevole da orientamento liberale
Obiezioni da versante strutturalista e critico del capitalismo
Porta a autosfruttamento, eccessiva dedizione e volontà di promozione
Diversi aspetti problematici
- Avvio attività come affare maschile ma manodopera familiare non retribuita, sottopagata e
flessibile è spesso femminile
- Settori labour intensive come abbigliamento, decentramento e lavorazione per conto di terzi:
lavoro a domicilio illegale, impiego lavoratori irregolari e minori, condizioni malsane, no
controlli, no possibilità intervento sindacale
Immigrati diventano autori sfruttamento altri lavoratori, spesso di altre nazionalità
- Vita di duro lavoro a cui si autosottopongono
- Intraprendenza comporta costi per la società – rischio di trascinare verso il basso altre aziende
per reggere concorrenza
Caso italiano:
grande importanza lavoro autonomo nostro sistema economico-produttivo – radicati
alcune trasformazioni strutturali come delocalizzazione lo hanno minacciato
ma alcune come diversificazione gusti consumatore e terzizzazione interna a imprese lo
alimentano
Per attività più regolamentate – barriera di ingresso a lavoratori autonomi stranieri (es licenze taxi)
ipotesi successione ecologica deve tener conto regolamentazione
Cornice legislativa – possibilità liberalizzata di creare imprese e cooperative – apre porta a crescita
sostenuta
Formazione mercati etnici – fenomeno relativamente nuovo vista immigraz recente – ma si sta
passando immigr familiare
Consolidamento reti mgiratorie e allargamento mercato potenziali acquirenti
Mobilità bloccata – ita difficoltà a riconoscere titoli e competenze estere – no fenomeno skilled
migrations tranne settore medico
4 percorsi:
1. Passaggio da lavoro dipendente a autonomo grazie a esperienza acquisita nel settore con la
pratica
2. Percorso di sfruttamento risorse personali e buone condizioni di partenza – istruzione e
appoggio famiglia
3. Percorso condizionato da domanda di lavoro – obbligato per evitare marginalizzazione e
rispondente a processi di ristrutturazione imprese
4. Percorsi che colgono opportunità derivate da trasformazioni economie urbane
Esperienza nota – immigr cinese a prato – laboratori in qualità di terzisti – posizione subalterna
filiera industri abbigliamento e pelletteria
In crisi quelle italiane
Conflitto politico-economico
Ora in crisi a causa concorrenza cinese
Risposto a crisi con aumento versatilità e diversificazione
Tipi di imprenditoria immigrata:
- IMPRESE TIPICAMENTE ETNICHE – rispondono a esigenze peculiari comunità immigrata
installata
- IMPRESE INTERMEDIARIE – prodotti e servizi non etnici a comunità immigrata ma che
necessitano mediazione e traduzioni di fiducia – es. pratiche burocratiche
- IMPRESE ESOTICHE – prodotti derivanti da tradizioni culturali paese d’origine a consumatori
sempre più eterogenei, sofisticati e attratti da diversità
- IMPRESE CONVENZIONALI – meno identificazione con radici etniche non esibite a esterno,
compete su mercati concorrenziali in settori labour intensive con minori barriere finanziarie,
tecnologiche e regolamentari – basso costo compensa svantaggi come lingua e discriminazione
> imprese del terziario di servizio e attività industriali
- IMPRESE-RIFUGIO – no collocazione precisa rispetto a prodotto e mercato, imprese marginali
rivolte a un mercato aperto, es commercio ambulante abusivo
Altra classificazione in base a dimensioni e grado di strutturazione dell’attività – articolata
stratificazione e articolazione interna popolazione immigrata:
- Operatori informali
- Nuovi entranti
- Operatori indipendenti
- Imprenditori relativamente autonomi
- Leader economici
Ricerca su iniziative economiche a carattere transnazionale – milano e genova
- Attività che comportano spostamento fisico verso confini, con viaggi ripetuti tra madrepatria e
luogo di insediamento > transnazionalismo circolatorio > corrieri
- Transnazionalismo imprenditoriale – no spostamento fisico operatori ma di messaggi >
transnazionalismo connettivo
- Transnazionalismo mercantile – transazioni merci comprate e vendute
- Transnazionalismo simbolico – importazione merci in modo accessorio, per ricostruire
atmosfere, ambienti, significati – rappresentazioni identità, culturali e religiose – aggregazione
Bisogna considerare insieme domanda+offerta+condizioni istituzionali per non sovra estimare
attitudini culturali
Introduzione di normative locali volte a limitare espansione attività commerciali guidate da
immigrati
> Inserimento riuscito nel sistema economico non corrisponde necessariamente a parallela
integrazione culturale e sociale
CAP 6 – DONNE MIGRANTI E FAMIGLIE TRANSANZIONALI
Donne oggi riconosciute come protagoniste processi migratori
Aumentato numero donne che emigrano sole
Che assumono responsabilità di breadwinner – catene migratorie al femminile e ricongiungimenti
famigliari rovesciati
In lavori umili, svalutati, nei flussi di rifugiati e nei traffici e tratte
Quasi metà migranti e tranne in africa e medio oriente superano uomini
Diversificazione interna migrazioni donne
Già in epoche precedenti migrazioni per occupazioni come balia, cameriera e operaia, e traffico
prostituzione
Donne vittime di duplice o triplice discriminazione in quanto donne e immigrate
Stereotipi di genere si sommano a quelli etnici
Si aggiunge poi discriminazione di classe
Razza+genere+classe
Ambiti occupazionali a loro destinati ristretti – lavoro domestico-assistenziale, pulizie, settore
alberghiero
Anche intrattenimento e prostituzione ma partecipazione spesso non volontaria
Razza pone problemi, in alcuni settori preferenza per certe nazionalità con migliore reputazione e
pelle bianca, anche se al vertice donne asiatiche
Stratificazioni mobili e fluide
Classe sociale – caratteristica acquisita - conseguenza delle altre due
Immigrazione schiaccia condizione precedente, capitale umano schiacciato verso il basso
Ø Analisi processi di discriminazione sotto profilo teorico prospettiva strutturalista
Ø Fa discendere comportamenti individuali da cause macrosociali – persone soggette a
pressioni che le sovrastano e determinano il loro destino
Attività domestiche – importazione di accudimento e amore
Paesi ricchi posizione di privilegio che spettava a uomini accuditi da donne
Formula delle 3 C:
- Cooking
- Cleaning
- Caring
Italia particolarmente interessata da questi fenomeni
Donne immigrate appaiono come componente più accettata dei migranti – suscita meno timori e
resistenza anche quando irregolare
Trova più facilmente lavoro e meno difficoltà sul versante abitativo
Domanda di lavoro in campo domestico-assistenziale congruente con modello familistico di
welfare mediterraneo > sistema di protezione sociale basato su trasferimenti di reddito più che su
servizi pubblici – compiti di cura affidati a famiglie – donne
Ma assetto tradizionale solo uomo che lavora si sta sgretolando – donne devono lavorare ma
carichi domestici e assistenziali crescenti
Emancipazione donne italiane avvenuta attraverso delegazione compiti di cura persone e
abitazioni ad altre donne, spesso migranti
Donne italiane si speccializzano piuttosto in ruoli di Care manager, di coordinamento e gestione
sistema di cura, ma non propri cari
Occupazioni che comportano richiesta di coinvolgimento affettivo, sostituzione relazionale propria
famiglia non presente
Non si vendono e comprano solo ore di lavoro e prestazioni, ma modo di essere e atteggiarsi e
relazionarsi
Partecipazione emotiva richiesta in tutti i lavori di cura, ma in ambito domestico ancora più per 2
motivi:
- Marcata asimmetria potere tra datori e lavoratrici
- Convivenza notte e giorno
3 profili prefessionali:
- ASSISTENTE FAMILIARE – anziani con problemi di autosufficienza, più faticoso e esigente
Compiti di cura della casa + prestazioni assistenziali di tipo parasanitario + compagnia e
sostegno emotivo
Domanda di coresidenza – anche notte e festivi
Ampio impiego di donne irregolari – problema abitativo – donne in situa per anni in attesa di
sanatorie
Problemi quando muore vecio o ricoverato
- COLLABORATRICE FAMILIARE FISSA – simbolo di status famiglie abbienti, sostegno a stili di
vita agiati e difficile compito di conciliare occupazioni professionali impegnative e compiti di
cura
Meno pesante ma comunque costrittivo per orari e scarso reddito
Richiede comunque coinvolgimento emotivo e relazionale – lavoro con bambini
- COLF A ORE – evoluzione degli altri o primo sbocco per donne arrivate con ricongiungimenti e
propria famiglia
No convivenza, autonomia personale
Possibilità di muoversi nella società ricevente
Per quelle passate a questo lavoro – sorta di promozione orizzontale – passo avanti verso
maggiore equilibrio lavoro-vita privata
Lavoro si avvicina a scambio contrattuale – tot ore in cambio retribuzione
Ma autonomia abitativa comporta elevati costi
Comunque lavori pesanti e molte ore per guadagnare di più
Spesso irregolari
Differenze biografiche tra donne:
- PROFILO ESPLORATIVO – donne molto giovani, no cariche familiari, interessate a sondare
opportunità, integrazione
- PROFILO UTILITARISTA – da 45 in su, da europa orientale, lasciano figli già grandi in patria
dipendenti da loro rimesse ma non intenzionati a raggiungerle, risparmio più possibile, tornano
spesso se regolari, profilo maggiormente diffuso > Mater oeconomica
- PROFILO FAMILISTA – donne giovani-adulte, da america latina, con figli minori in patria che
ambiscono a ricongiungimento, aspirazione di mettersi in regola per ricomporre unità familiare
- PROFILO PROMOZIONALE – giovani adulte con alti livelli di istruzione, esperienze professionali
significative in patria, aspirazioni a migliorare proprio status, frustrazione attuale collocazione
occupazionale
Prestazioni richieste presuppongono predisposizioni e abilità tipiche identità femminile
tradizionale – ciò che sanno fare oltre a quello non serve
Drammatica e persistente difficoltà a uscire da questo settore per inserirsi in attività più
qualificate
Conseguenze:
- Consolidamento stereotipo etnico e di genere nel linguaggio parlato, assunti su attitudini certe
popolazioni
- Scelte e prospettive donne immigrate limitate – scoraggiano ambizioni miglioramento sociale –
adattamento a ribasso
- Estesa violazione obblighi contrattuali e anche abusi e prepotenzze – isolamento sociale,
inosservanza orari, violenze sessuali
Diverse implicazioni macro-sociali
Processi di FAMILIARIZZAZIONE – anziani sviluppano attacamenti affettivi
Legami sinceri, prese di coscienza
Può portare benefici a immigrate
Si crea una sorta di protettoerato
Capacità delle donne anche a manipolare queste relazioni a loro vantaggio
Si tratta spesso di madri che lasciano figli in patria, anche piccoli, a nonne zie o altre parenti donne
Ruolo padri a lungo trascurato o stigmatizzato ma di recente rivalutato
Non sempre assenti o irresponsabilo, spesso si impegnano ma difficoltà a conciliare lavoro
è Formazione di famiglie transnazionali
Stratificazione internazionale dell’accudimento
Conseguenza: Care drain – drenaggio delle risorse di cura – sottratte a paesi di origine
Ricadute in termini di care shirtage – impoverimento dispositivi di cura
CATENE GLOBALI DELLA CURA – paesi più forti importano risorse di cura
Paesi fornitori devono trovare soluzioni a perdita presenza affettiva, morale e operativa madri
Per alcune donne però queste occupazioni sono veicolo di emancipazione
Per alcune anche fuga da strutture familiari maschiliste – cerca di libertà – fuga da matrimoni
forzati o infelici
Saalri permettono loro di elevare status sociale nel paese di origine, anche se accusate di
abbandonare famiglia
Inoltre contribuiscono a diffusione valori europei e stile di vita occidentale
Alcuni studi sottolineano protagonismo donne, spirito di iniziativa, capacità strategica e
progettuale
Non per forza oppresse e sfruttate
3 livelli di protagonismo femminile:
- Aumento autonomia donna che assumono guida famiglia e economia
- Donne più legate a famiglia, educate a esserlo – loro migrazioni più legate a ragioni familiari –
rimesse ne aumentano potere decisionale in famiglia – donne diventano perno stregie di
mobilità sociale
- Dopo divorzio, rottura, decesso o fuga matrimoni forzati – potenziale emancipativo –
trasformazione ruoli e rapporti patriarcali – ottengono uno status accresciuto
Costruiscono reti sociali e importanti funzioni di mediazione culturale, soprattutto conservazione
abitudini e rituali – tengono viva cultura gruppo etnico di appartenenza – rituali e codici ridefiniti e
riadattati
Trasferimento di beni e commerci informali che collegano società – dominio su sfera domestica si
espande su attività economiche
Tessitrici di rapporti e promotrici di processi di integrazione – anche tra loro scambiano sostegno
psicologico e aiuti concreti
Creato network europeo Respect
Famiglie migranti
Protagoniste delle strategie di sopravvivenza e accompagnamento nel processo di inserimento, di
fornitura risorse per avanzamento sociale, di protezione integrità personale, in cui individui
possono trovare conforto e sostegno
Soprattutto per migranti che non hanno altri fattori di prevenzione
Famiglia come fattore di “normalizzazione” delle loro condizioni di vita – attraverso rapporti
famigliarei accrescono rapporti con istituzioni e società locale
Famiglie viste da alcuni come unità coese o vittime processi di disintegrazione
Tra storie di disorganizzazione sociale e tradizioni familiari idealizzate
Famiglia immigrata come luogo di interazione dinamica tra dimensioni strutturali, aspetti culturali
e scelte soggettive > prende forma un’elaborazione culturale creativa
Vincoli strutturali e condizioni in cui avviene insediamento modellano forme di adattamento
struttura familiari, ruoli e orientamenti
Es. passaggio verso modelli familiari di tipo nucleare, calo fecondità
Anche culturali, es festeggiare natale con albero
Altri codici culturali e simbolici comunità persistono – es matrimoni endogamici restano elevati,
anche nelle seconde gen
In discussione visioni convenzionali migrazioni famigliari:
- Concetto di famiglia applicato a immigrati definito da paesi riceventi – famiglie nucleari di tipo
occidentale
- Cautela a rappresentare società riceventi come modernità rispetto a assetti sociali e valori
tradizionali di provenienza
- In discussione che donne subiscano regressione sociale
Immigrati non sono soggetti passivi ma ruolo attivo nel ridefinire vita famigliare
Paradosso centrale famiglie transnazionali
Conseguimento sicurezza finanziaria per amore dei figlia porta a umento insicurezza affettiva
Figli definiti come orfani sociali
Insorgono feonomeni di solitudine, depressione, abbandoni scolastici, bullismo, alcol
Ma comunque pratiche di cura familiare a distanza + rimesse economcihe
2 strategi eper rispondere a separazione fisica:
- Frontiering – gestione delle frontiere
- Relativising – gestione delle parentele
Ridefinizione tradizionali ruoli familiari e relazioni
Ripensano e ricodificano legami emotivamente significativi
Famiglia migrante come “comunità immaginata” – costruzione ideologica e astratta
Caring come aspetto cruciale – come premessa
Circolazione delle cure – in diverse direzioni e tra diversi membri – reciproca, multidimensionale e
asimmetrica
In un quadro di disuguaglianza sociale transnazionale
Famiglie no blocco omogeneo e diverse strategie di adattamento a separazione e care drain
FAMIGLIE TRANSANZIONALI CIRCOLANTI – mobilità geografica in entrambe le direzioni, rientri
frequenti madri, scarsa propensione a ricongiungimento favorita da vicinanza geografica
FAMIGLIE TRANSANZIONALI INTERGENERAZIONALI – madri sono già nonne, età matura,
massimizzare benefici economici e libertà impensabile in patria, soprattutto europa orientale
FAMIGLIE TRANSANZIONALI PUEROCENTRICHE – madri con figli giovani, divisi da grandi distanze,
imoegnate nell’accudimento a distanza, orientate a ricongiungimento e permanenza in ita o
investimento studi in patria
Governi cercato di limitare diritto di ricongiungimento – aggravamento carichi assistenziali
Cittadinanza genitoriale resra disuguale e discriminante
Immigrazione familiare coinvolta nell’irrigidimento della regolazione politica
Timori comunità parallere, differenze culturali, pratiche lesive dignità umana
Non riconosciuto stesso valore sociale delle famiglie native
3 famiglie dell’immigrato
- Quella che si ricompone nel paese di destinazione
- Quella nella fase di distanza
- Quella formatasi all’origine
Ricongiungimento lungo processo a tappe e a volte rimangono parziali
Formazione di nuove famiglie o migrazione per matrimonio
2 sottogruppi che segnalano nuove sfaccettature fenomeno
- Seconde generazioni o successive che cercano sposu nel paese d’origine
- Persone incontrate all’estero – matrimonio come effetto secondario viaggi con altri scopi
- Sospetti di abusi e finti matrimoni
3 forme di migrazione famigliare:
- Ricongiungimenti famigliari
- Migrazioni per matrimonio
- Migrazioni dii intere unità famigliari
6 percordi di ricostruzione o nuova costituzione nucleo famigliare
1. Percorso al maschile
2. Percorso al femminile
3. Percorso neocostitutivo – formazione nucleo nel paese riceventi
4. Percorso simultaneo – arrivo ravvicinato di entrambi
5. Percorso monoparentale
6. Percorso famiglie miste
Crisi legame coniugale – nuova unione
Matrimoni e coppie miste
Nei maggior casi è la donna straniera
Visti come veicolo di integrazione
Casi di acquisto di mogli dall’estero – controlli e limitazioni
Matrimoni interetnici o a mescolanza multipla – più diversità simultaneamente – di razza, di
religione> mixité
CAP 8 – LA REGOLAZIONE DELL’IMMIGRAZIONE
Tradizionalmente due tipi di politiche pubbliche
- Politiche migratorie – regolazione flussi e controllo ammissioni
- Politiche relative a immigrati – di integrazione, ammissione a cittadinanza ma non sempre
Regolazione e controllo tema di grande rilievo agende politiche governi
Primo piano da restrizioni anni 70 – inasprimento controlli in nome della sicurezza nazionale
Controllo frontiere – uscita e ingresso – riguarda ogni paese
Storia delle migrazioni in europa – hammar
4 periodi
- Grandi migrazioni transoceaniche
- Regolazione e restrizione movimenti migratori (tra due guerre)
- Regolazione politica relativamente liberale – ricostruzione post 2ww
- Severa regolamentazione immigrazione – da anni 70 e poi rafforzata
Ricorso a immigr anche come soluzione a un problema economico
Ma nuovi fenomeni come ricongiungimenti, rifugiati e seconda gen l’hanno fatt diventare una
questione politica
Definizione di regolare e irregolare – costruzioni politiche e sociali
Definizioni ambigue e mutabili
Irregolarità può riferirsi a:
- Ingresso
- Soggiorno
- Autorizzazione al lavoro
- Natura dell’occupazione
- Documentazione
Diversi percorsi che portano a condizione irregolare
- Ingresso regolare ma permanenza oltre visto – overstaying
- Richiesta asilo rifiutata ma no partenza e persone di fatto non deportabili
- Ritiro o perdita permesso di soggiorno
- Ingresso in forme illegali
Politiche migratorie di alcuni paesi avanzati – 2 principali tendenze
- Ipotesi della convergenza: crescente similarità tra paesi sviluppati importatori di manodopera
in termini di: strumenti adotatti per controllo immigrazione, risultati e efficacia misure
controllo, politiche di integrazione sociale, reazioni opinione pubblica
- Ipotesi del divario: nei maggiori paesi industrializzati sta aumentando distacco tra politiche
migratorie e risultati ottenuti, provocando crescente ostilità pubblica e pressione su politica
per misure più restrittive
Sorveglianza frontiere come simbolo della sovranità nazionale, questione di sicurezza, contro
terrorismo, per guadagnare consenso e voti
Moltiplicazione e complessificazione confini > denaturalizzazione – nuove tecnologie e muri
Controllo dei confini – evoluzione in 3 direzioni:
- Verso l’alo – agenzie e organismi sovranazionali
- Verso il basso – autorità locali
- Verso l’esterno – attori privati come compagnie aeree e datori di lavoro
- Extra-territorializzazione confini – devoluzione compiti controllo a paesi stranieri
Modelli interpretativi delle politiche migratorie
- Approccio marxista e neomarxista – fattori economici e processi politici determinano politiche
migra
- Approccio su identità nazionale – storia paesi, concezione cittadinanza e nazionalità e identità
a plasmare politiche
- Approccio centrato sulla società – stato come area neutrale per confronto tra gruppi di
interesse e partiti – scelte politiche come risultato compromessi
- Prospettiva istituzionale – stato come attore – ruolo dell’amministrazione in quanto apparato
burocratico
- Approccio realistico – tipico studi relazioni internazionali – stato come attore unitario che
agisce per sicurezza nazionale
- Approccio liberale/neoliberale – visione ottimistica crescente interdipendenza internazionale –
in cui rientra teoria della globalizzazione
Diversi controlli applicati ai migranti
- Esterni espliciti – visti, permessi sogg, regole ingresso
- Controlli interni espliciti – conseguenza imperfezioni est espl – per intercettare irregolari
- Controlli esterni impliciti – forme di regolazione non dichiarata o indirette es modifiche
concetti rifugiato
- Controlli interni impliciti – processi di chiusura sociale, barriere non dichiarate
Scenario europeo – priorità a repressione immigrazione
Lotta a illegalità
Veri dispositivi
Direzione di una politica comune per i visti e accrescere efficacia politiche di espulsione e controlli
di frontiera – creazione frontex 2005
Chiusura arrivi da sud, resistenza contro rifugiati, apertura verso est
Lotta irregolare come esempio di transnazionalizzazione politiche migratorie
Inasprimento controlli esterni e interni
Ma ambiguità e contraddizioni volontà politica di combattere economia sommersa
Clima che favorisce informalizzazione rapporti lavoro – esternalizzazione, subappalti,
deregolazione
Occasionali espulsioni come deterrente
Fortezza europea
Tensione tra mercati e politica
Spinte a apertura vogliono imporsi
Limiti strutturali sforzi governativi – serie di complesse implicazioni
Deboli e contradditori nella loro azione
Ragioni che limitano successo sforzi politici:
- Solo eccezionalmente intervengono nei paesi di orgine favorendo emigr
- Regolazione spesso risposta a breve termine
- Strumenti politici si focalizzano solo su una parte dei movimenti
- Tensione tra riconoscimento diritti individuali e gestione flussi
- Popolazioni immigrazione insediate stabilmente a considerare come fattore che produce
nuova immigrazione
Tutti paesi europei accettano qualche forma di immigr per lavoro, oltre a ricong famil e rifugiato
Sia qualificati che non, stagionali
Settore sanitario
Italia premia paesi con cui firmato patti di contrasto
Restrizioni su diritto di asilo e ingresso per ragioni umanitarie
Responsabilizzazione paesi di transito o di primo ingresso – convenzione di dublino
Crescita industria controllo confini
Arrivi via mare quota molto minoritaria immigr irregolare europa
Maggioranza in modo più semplice e meno rischioco – via terra o visto turistico che scade
Periodicamente esigenza provvedimenti che inquadrino istituzionalmente fenomeno migratorio e
effetiva presenza sul territorio > di regolarizzazione – sanatorie
Conseguenza politiche di chiusura
2 tipi di dispositivi di sanatoria della condizione di soggiorno irregolare:
- Programmi di regolarizzazione – procedure a carattere straordinario, valide per periodi limitati
e mirate su specifiche categorie – diventati più rari
- Meccanismi di regolarizzazione – procedure attraverso cui stati garantiscono status legale a
stranieri irregolarmente presenti, su base permanenza prolungata, di considerazioni
umanitarie… procedura aperta senza scadenze, caso per caso
Campagne di emersione soprattutto europa medit
Differenze tra paesi
6 fattori che spigano tendenza a incorporare flussi irregolari
1- Convenienza economica in ambito di mercato del lavoro
2- Interessi di altri settori economici a operare con confini non troppo rigidi
3- Attivismo delle reti migratorie
4- “vincolo liberale” che condiziona azioni istituzioni politiche e amministrative – limite diritti
umani – es. no deportazioni forzate, fornire comunque servozi come sanità
5- Costi economici politiche repressive efficienti e difficoltà espulsioni verso paesi senza
accordi
6- Produzione istituzionale dell’illegalità – es. negando ricongiungimento familiare
In ita – lobby pro immigrati – funzione di tutela e promozione
Passaggio attraverso fase illegale come normalità
In ita
- provvedimenti con carattere collettivo e di massa
- ricorrenza periodica a scadenze abbastanza ravvicinate – effetti distorsivi sulle aspettative e
sulle strategie – ma ora situa grave di difficioltà che porta a sfruttamento
- grandi dimensioni del fenomeno
- elevati livelli di discrezionalità lasciati a macchina burocratica a afunzionari – genera disparità
di trattamento immigrati
risultati sanatorie esposti a precarietà
continua costruzione di una condizione giuridica esposta a continua distruzione
CAP 10 – Devianti e vittime, trafficanti e trafficati
Allarme criminalità ai vertici preoccupazioni opinione pubblica
Soprattutto verso stranieri – hanno un tasso di delittuosità più elevato dei nativi, maggior parte
crimini popolazione non residente (irregolari o temporanei)
Immigr diverso profilo demografico pop nativa però – più uomini giovani che sono più esposti a
devianza
Regolari vicini a italiani
Più grave situa popolazione carceraria
Quando incolpati più probabilità di detenzione rispetto a italiani, anche in attesa processo se no
domicilio, no risorse per avvocati, tutele inefficaci
Crimini sopr nord-centro
- Concentrazione in alcuni tipi di reati – furti spaccio e sfruttamento prostituzione
- Immigrati target azione penale
- Fattori legati a territorio di inserimento influenzano incidenza statistiche giudiziarie immigrati
- Soprattutto reati ad alta visibilità, mentre ita più evasione
- Forme di specializazione di alcune nazionalità in alcuni settori illeciti, spaccio magrebini, furti
europa est, nigeriani e albanesi prostit
Reti viziose, che come quelle virtuose, svolgono una funzione cruciale – connazionali in patria
informati su rendimento e rischi possono arrivare per alimentare attività illecite
Alcune nazionalità tassi più bassi anche se molto presenti – es indiani, filippini, ucraini
Influente anche la variabile di genere
Meno coinvolgimento donne ma sempre incidenza reti specializzate
Problema nella vittimizzazione degli immigrati: essendo socialmente deboli sono più esposto a
abusi e sfruttamento da altri migranti o nazionali, anche maggiore fragilità giuridica
Reati di immigrazione – soggiorno illegale
Maggior parte denunciati sono giovani uomini celibi
Matrimonio e ricongiungim fam favoriscono condotta più regolare
Alta sensibilità politica e sociale del tema influisce anche su dibattito scientifico
Ricerche sociologiche sempre situate e riflettono ambiente in cui vengono concepite
2 scuole di pensiero devianza immigrati:
- Scuola classica – dati statistici come punto di riferimento obiettivo e veritiero
Da anni 70 aumento tassi criminalità stranieri – da chi privo di permesso sogg ma anche
regolari, sopr seconde gen – riflette contesti migratorio in cui prospettive sono peggiorate per
immigrazione
In ita fattore che incide di più è soggiorno irregolare e conseguente precarietà condizioni di
vita – immigrazione irregolare seleziona persone più propense a criminalità, per altri è
impossibilità a guadagnare in altro modo – esclusione mercato lavoro > più un territorio riesce
a integrare, minori fenomeni criminali stranieri
- Prospettiva critica – devianza immigrati come effetto di una costruzione sociale della realtà e
assume caratteristiche di una Profezia che si autoadempie – chiusure sociali e pregiudizi
società riceventi impediscono integrazioni – etichettature come potenziali devianti e
discriminazioni compromettono opportunità guadagni mezzi leciti – emarginazione conduce a
criminalità
Produzione e riproduzione comportamenti devianti correlata a 3 fattori macrosociali:
1. Degrado società di origine e diffusione modelli devianti
2. Politiche migratorie proibizioniste che rendono quasi impossibile immigrare regolarmente
3. Affermazione modello sociale che produce esclusione sociale e criminalizzazione
Modello basato su marginalità provoca discredito modello tradizionale lavoro e sacrifici per vita
migliore
Ø Produzione istituzionale della devianza – responsabilità società riceventi
Selettività implicita controlli polizia – alcune nazionalità no possibilità riammissione perché no
accordi
Criminalità che emerge dalle denunce è distorta – penalizzante
Denunce non dato rappresentativo
Inoltre immigrati controllati molto più spesso degli italiani – su base aspetto esteriore
Ø Criminalizzazione immigrati
Ø Stessa raccolta e analisi dati su devianza esito processo di stigmatizzazione attuato da
società ricevente – sorta di autorizzazione giudizio implicito
Es. stesos non viene fatto con altre categorie, come ceto politico dopo tangentopoli
Costruzione sociale immigrazione come problema per la sicurezza pubblica
Struttura di opportunità differenziale per immigrati regolari
3 assi istituzionali:
- Grado di accessibilità delle istituzioni formali del welfare state
- Grado di accessibilità delle istituzioni informali – rete famigliari, amici, conoscenti
- Grado di accessibilità dei circuiti criminali – reti viziose
In base a nazione e momento – acceso a diverse strutture e opportunità
Immigrati irregolari – overstayers
Immigrati illegali – entrati in modo illegale
Migranti trafficati – persuasi e costretti a emigrare da altri che li sfruttano e traggono profitto
Formata una consistente industria del passaggio irregolare dei confini
Economia delle frontiere e attraversamenti non autorizzati
Documenti falsi, rischiosi passaggi marittimi e terrestri, matrimoni combinati, ma anche
consulenza giuridica
Viaggio sempre più esperienza rischiosa, travagliata, lunga
Industria sempre più presidiata da organizzazioni criminali – business
SMUGGLING – aggiramento vincoli di ingresso, favoreggiamento ingresso irregolare per un
compenso
Ø Consenso e collaborazione attiva migranti
TRAFFICKING – tratta di esseri umani, trafficante fa entrare persone con inganno oviolenza per
tenerle sotto suo potere e sfruttarle o rivenderle
Ø Coercizione e frode
Ma spesso zone ambigue tra due fenomeni
Consenso può trasformarsi in coercizione durante viaggio
Consenso inganno sfruttamento si confondono
Fenomeno di selezione di coloro che partono
Soggetti con niente da perdere, disposti a tutto
Non passano necessariamente soggetti migliori da punto vista società riceventi
3 stadi del trafficking:
- Mobilitazione – incentivo a partire, reclutamento
- Viaggio attraverso confini
- Inserimento mercato lavoro e società
Alcune organiz gestiscono tutti stadi, altre cooperano
Trasporto migranti spesso connesso a altri flussi illegali – armi droga
Alcune ricerche – struttura organizzativa traffico con gerarchia e articolata
Altre piuttosto è un Modello reticolare e fluido – piccole organiz senza strutture e rapporti
durevoli
Importante flessibilità operativa e capacità relazionale
Cresciuti costi e rischi per migranti
3 tipi di passatori:
- Trafficanti occasionali
- Reti su piccola scala
- Reti su larga scala
Mediterraneo restano piccole
Spesso necessari legami fiduciari tra migranti e passatori
Differenza tra Viaggi organizzati e Viaggi frammentati – passo dopo passo – gestiti da migranti
stessi – fermarsi per recuperare soldi – meno cari ma lunghi e faticosi
Diverse figure di trafficante:
- Guide
- Autisti
- Intermediari
Alcuni criminali violenti ma spesso anche integrati e benvoluti
Migration brokers – intermediari che reclutano, venditori di speranze
Criminalizzazione passatori come fattore chiave politiche securitarie che colpiscono offerta di
trasporto – ma aumento rischi per persone trasportate – barche peggiori, personale non
qualificato
Ue – industria controllo confini – aumento budget
Terzo stadio trafficking – caso più inquietante – donne straniere sfruttate nel mercato della
prostituzione
- Domanda interna ampia e insoddisfatta – segmento mercati e disagevole e rischioso scoperto
Coperto buco ma stimolato anche domanda – evoluzione verso forme più coperte
- Rapporto emancipazione donne italiane e sostituzione con donna straniere – come nella sfera
domestica e nella cura
- Incidenza di forme di specializzazione etnica
Per molti anni più attivi nigeriane e albanesi
Caso nigeriano poco strutturato e struttura ognaizzativa etnica
Madame o maman nel reclutamento , ma anche uomini
Manipolazione bisogni affettivi e relazionali accrescendo consenso – maman da imitare
Figura considerata degna di stima – guadagni aaiutano famiglia
Saldato debito trasporto sono formalmente libere e spesso doventano maman
Caso albanese più complesso e stratificato
Modalità più rudimentali e violente
Spesso ragazze attirate da fidanzati che poi obbligano con minacce
Organizzzazioni più strutturate e capaci di controllare mercato
Ragazze vendute tra gruppi
Poi innovazioni organizzative
Reclutamento altri paesi europa orientale ma sempre sfruttatori albanesi – evoluzione
transnazionale
Modalità meno rozze per sfuggire a politiche repressive
Da strada a appartamenti e locali privati, periferia
Anche rumeni – reti a base familiare dislocate su territorio nazionale che sfruttano giovani
connazionali, spesso con supporto famiglia
Strategie di tipo seduttivo
Saldare debito infinito
Altre reti restano sconosciute e impenetrabili a azione repressiva
Caso cinese – solo a chiuso spesso sotto copertura centri estetici
Passaggio da interpretazioni monolitiche donne come vittime a visione più complessa del
fenomeno
Forme di ingresso apparentemente volontarie
Alcune migranti sfruttate hanno deciso di farlo per poter emigrare – spesso appare come unica
soluzione
Forme di agency possono coesistere con sfruttamento e costrizione
Anche se scelta non sanno a cosa vanno incontro
Spesso anche clandestine e non sanno manco la lingua
No pensare rapite con la forza o vittime ignare, ma nemmeno pensare siano consaopevoli davvero
4 fattori garantiscono collaborazione donne sfruttate:
- Elementi cooperativi – maggiori all’inizio e poi degradano
- Ricorso a violenza
- Uso del ricatto
- Uso dell’inganno
Contraggono debito che le assoggetta a trafficanti
Dispositivi di pressione psicologica – minacce e promesse
Manipolazione affettiva – uomini amore o maman
Asimmetria informativa