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Biografia Del Santo Padre

Il Santo Padre Francesco, nato Jorge Mario Bergoglio in Argentina nel 1936, è il primo Papa proveniente dalle Americhe e ha ricoperto il ruolo di arcivescovo di Buenos Aires dal 1998. È noto per il suo approccio semplice e la sua attenzione ai poveri, promuovendo valori di misericordia e giustizia sociale. Eletto Papa il 13 marzo 2013, ha continuato a lavorare per l'evangelizzazione e la solidarietà in America Latina.

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Biografia Del Santo Padre

Il Santo Padre Francesco, nato Jorge Mario Bergoglio in Argentina nel 1936, è il primo Papa proveniente dalle Americhe e ha ricoperto il ruolo di arcivescovo di Buenos Aires dal 1998. È noto per il suo approccio semplice e la sua attenzione ai poveri, promuovendo valori di misericordia e giustizia sociale. Eletto Papa il 13 marzo 2013, ha continuato a lavorare per l'evangelizzazione e la solidarietà in America Latina.

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BIOGRAFIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO

Il primo Papa giunto dalle Americhe è il gesuita argentino


Jorge Mario Bergoglio, 76 anni, arcivescovo di Buenos
Aires dal 1998. È una figura di spicco dell’intero continente
e un pastore semplice e molto amato nella sua diocesi, che
ha girato in lungo e in largo, anche in metropolitana e con
gli autobus.
«La mia gente è povera e io sono uno di loro», ha detto una
volta per spiegare la scelta di abitare in un appartamento e
di prepararsi la cena da solo. Ai suoi preti ha sempre
raccomandato misericordia, coraggio e porte aperte. La cosa
peggiore che possa accadere nella Chiesa, ha spiegato in
alcune circostanze, «è quella che de Lubac chiama
mondanità spirituale», che significa «mettere al centro se
stessi». E quando cita la giustizia sociale, invita a riprendere
in mano il catechismo, i dieci comandamenti e le beatitudini.
Nonostante il carattere schivo è divenuto un punto di
riferimento per le sue prese di posizione durante la crisi
economica che ha sconvolto il Paese nel 2001.
Nella capitale argentina nasce il 17 dicembre 1936, figlio di
emigranti piemontesi: suo padre Mario fa il ragioniere,
impiegato nelle ferrovie, mentre sua madre, Regina Sivori, si
occupa della casa e dell’educazione dei cinque figli.
Diplomatosi come tecnico chimico, sceglie poi la strada del
sacerdozio entrando nel seminario diocesano. L’11 marzo
Nel 1958 passa al noviziato della Compagnia di Gesù.
Completa gli studi umanistici in Cile e nel 1963, tornato in
Argentina, si laurea in filosofia al collegio San Giuseppe a
San Miguel. Fra il 1964 e il 1965 è professore di letteratura e
psicologia nel collegio dell’Immacolata di Santa Fé e nel 1966
insegna le stesse materie nel collegio del Salvatore a Buenos
Aires. Dal 1967 al 1970 studia teologia laureandosi sempre
al collegio San Giuseppe.
Il 13 dicembre 1969 è ordinato sacerdote dall’arcivescovo
Ramón José Castellano. Prosegue quindi la preparazione tra
il 1970 e il 1971 in Spagna, e il 22 aprile 1973 emette la
professione perpetua nei gesuiti. Di nuovo in Argentina, è
maestro di novizi a Villa Barilari a San Miguel, professore
presso la facoltà di teologia, consultore della provincia della
Compagnia di Gesù e rettore del Collegio.
Il 31 luglio 1973 viene nominato provinciale dei gesuiti
dell’Argentina. Sei anni dopo riprende il lavoro nel campo
universitario e, tra il 1980 e il 1986, è di nuovo rettore del
collegio di San Giuseppe, oltre che parroco ancora a San
Miguel. Nel marzo 1986 va in Germania per ultimare la tesi
dottorale; quindi i superiori lo inviano nel collegio del
Salvatore a Buenos Aires e poi nella chiesa della Compagnia
nella città di Cordoba, come direttore spirituale e
confessore.
È il cardinale Quarracino a volerlo come suo stretto
collaboratore a Buenos Aires. Così il 20 maggio
1992 Giovanni Paolo II lo nomina vescovo titolare di Auca e
ausiliare di Buenos Aires. Il 27 giugno riceve nella
cattedrale l’ordinazione episcopale proprio dal cardinale.
Come motto sceglie Miserando atque eligendo e
nello stemma inserisce il cristogramma ihs, simbolo della
Compagnia di Gesù. È subito nominato vicario episcopale
della zona Flores e il 21 dicembre del 1993 diviene vicario
generale. Nessuna sorpresa dunque quando, il 3 giugno
1997, è promosso arcivescovo coadiutore di Buenos Aires.
Passati neppure nove mesi, alla morte del cardinale
Quarracino gli succede, il 28 febbraio 1998, come
arcivescovo, primate di Argentina, ordinario per i fedeli di rito
orientale residenti nel Paese, gran cancelliere dell’Università
Cattolica.
Nel Concistoro del 21 febbraio 2001, Giovanni Paolo II lo crea
cardinale, del titolo di san Roberto Bellarmino. Nell’ottobre
2001 è nominato relatore generale aggiunto alla decima
assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, dedicata
al ministero episcopale. Intanto in America latina la sua
figura diventa sempre più popolare. Nel 2002 declina la
nomina a presidente della Conferenza episcopale
argentina, ma tre anni Nel 2005 dopo viene eletto a
presidente della Conferenza episcopale argentina e poi
riconfermato per un altro triennio nel 2008. Intanto,
nell’aprile 2005, partecipa al conclave in cui è eletto
Benedetto XVI.
Come arcivescovo di Buenos Aires — tre milioni di abitanti
— pensa a un progetto missionario incentrato sulla
comunione e sull’evangelizzazione. Quattro gli obiettivi
principali: comunità aperte e fraterne; protagonismo di un
laicato consapevole; evangelizzazione rivolta a ogni abitante
della città; assistenza ai poveri e ai malati. Invita preti e
laici a lavorare insieme. Nel settembre 2009 lancia a livello
nazionale la campagna di solidarietà per il bicentenario
dell’indipendenza del Paese: duecento opere di carità da
realizzare entro il 2016. E, in chiave continentale, nutre
forti speranze sull’onda del messaggio della Conferenza di
Aparecida nel 2007, fino a definirlo «l’Evangelii nuntiandi
dell’America Latina».
Viene eletto Sommo Pontefice il 13 marzo 2013.

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