ABILITÀ LOGICO – MATEMATICHE
DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE E SOCIALI
A.A. 2019/2020
RELAZIONI E FUNZIONI
Dati due insiemi non vuoti, A e B, distinti o no, a volte è possibile stabilire dei “criteri” che
permettono di associare a elementi di A, elementi di B.
Esempi:
1. Dati gli insiemi
A = {2, 3, 4} e B = {5, 6, 9}
determinare le coppie (x, y), con x∊A e y∊B, tali che x sia divisore di y.
Rappresentiamo graficamente gli insiemi A e B e uniamo con una freccia un numero x di A
con un numero y di B per esprimere il fatto che x è divisore di y.
2 5
3 6
4 9
In tal modo individuiamo l’insieme delle coppie:
ℛ = {(2, 6), (3, 6), (3, 9)}.
Se rappresentiamo anche il prodotto cartesiano A𝗑B,vediamo che l’insieme ℛ è un sotto insieme di
A𝗑B:
A𝗑B = {(2, 5), (2, 6), (2, 9), (3, 5), (3, 6), (3, 9), (4, 5), (4, 6), (4, 9)}
per cui,
ℛ⊆A𝗑B
2. Dati gli insiemi:
A = {1, 2, 4} e B = {5, 6}
determinare le coppie (x, y), con x∊A e y∊B, tali che x<y.
Si ottiene l’insieme delle coppie:
{(1, 5), (1, 6), (2, 5), (2, 6), (4, 5), (4, 6)},
e tale insieme coincide con A𝗑B, che è un sottoinsieme (improprio) di se stesso.
3. Dati gli insiemi:
A = {1, 2, 3} e B ={7, 8},
determinare l’insieme delle coppie (x, y), con x∊A e y∊B, tali che x sia multiplo di y.
Evidentemente, in tal caso, l’insieme cercato è vuoto, e l’insieme vuoto è un sottoinsieme
(improprio) di A𝗑B.
Questi esempi mettono in luce che ogni qualvolta si stabilisce un criterio per associare elementi x di
un insieme A con elementi y di un insieme B, si genera un sottoinsieme di A𝗑B, precisamente quel
sottoinsieme delle coppie per le quali x risulta associato a y, secondo il criterio fissato.
Viceversa, ogni volta che si assegna un sottoinsieme di A𝗑B, resta fissato un certo criterio per
associare elementi di A con elementi di B. Il criterio che si viene a fissare è quello per cui riteniamo
che ad x∊A venga associato y∊B se e solo se la coppia ordinata (x, y) appartiene al dato
sottoinsieme di A𝗑B.
Associare elementi di A con elementi di B significa, anche, mettere in “relazione” elementi di A
con elementi di B, quindi possiamo affermare che: dati due insiemi A e B, una relazione binaria
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tra A e B è un criterio, cioè una “proprietà” ℛ, che permette di associare elementi di A con elementi
di B.
In modo preciso possiamo affermare che: si dice relazione ℛ di A in B ogni sottoinsieme del
prodotto cartesiano A𝗑B.
Per indicare che “x è in relazione ℛ con y” si scrive xℛy. Pertanto:
xℛy ⇔ (x, y)∊ℛ
La relazione si dice binaria perché è definita tra coppie ordinate (x, y) con x∊A e y∊B.
Se xℛy si dice che y è immagine di x nella relazione ℛ. Gli elementi x di A che hanno almeno
un’immagine in B formano il dominio D della relazione; in generale, D⊆A.
Gli elementi y di B che sono immagine di almeno un elemento di A costituiscono il codominio C
della relazione; in generale, C⊆B.
Esempi:
4. Dati gli insiemi A = {1, 4, 6}; B = {2, 5, 7} e la relazione:
xℛy: x è maggiore di y
determinare dominio e codominio.
Si ottiene, innanzitutto, l’insieme delle coppie:
ℛ = {(4, 2), (6, 2), (6, 5)}
Dunque, il dominio di ℛ è D = {4, 6} e il codominio di ℛ è C = {2, 5}. Si osservi che D⊆A
e C⊆B.
5. Dati gli insiemi A = {1, 3, 4}; B = {2, 5} e la relazione:
xℛy: x + y è un numero pari
determinare dominio e codominio.
Si ottiene, innanzitutto, l’insieme delle coppie:
ℛ = {(1, 5), (3, 5), (4, 2)}
Dunque, il dominio di ℛ è D = {1, 3, 4}= A e il codominio di ℛ è C = {2, 5}= B.
Sia ℛ una relazione di un insieme A in un insieme B. Invertendo l’ordine degli elementi che
formano le coppie (x, y) di ℛ, si ottengono le coppie ordinate (y, x) che definiscono una nuova
relazione di B in A, detta relazione inversa di ℛ e che si indica con il simbolo ℛ-1.
Se x∊A e y∊B:
y ℛ-1x se e solo se xℛy.
Ad esempio:
Se ℛ è la relazione “x è padre di y”, allora la relazione ℛ-1 è “y è figlio di x”
Se ℛ è la relazione “x è la metà di y”, allora ℛ-1 è la relazione “y è il doppio di x”
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Esempio:
6. Consideriamo gli insiemi A={2, 4, 6, 8} e B={1, 2, 3, 4, 5} e le due relazioni di A in B:
ℛ1: x è minore di y
ℛ2: x è doppio di y
1
2 1
2
4 2
3 2
6 4
4 3
8 6
5 4
8
5
ℛ1 ℛ2
Osserviamo che nella relazione ℛ1 esistono due elementi di A, 6 e 8, che non hanno
alcuna immagine in B; inoltre esiste in A, il numero 2, che ha più di una immagine in B.
Invece nella relazione ℛ2 ogni elemento di A ha una e una sola immagine in B.
Le relazioni, come la ℛ2, sono molto importanti in Matematica e vengono dette funzioni o
applicazioni.
Dati due insiemi non vuoti A e B, si chiama funzione (o applicazione) di A in B una relazione che
fa corrispondere ad ogni elemento x di A, uno e un solo elemento y di B.
Si comprende che le applicazioni costituiscono delle relazioni molto particolari. Affinché una
relazione sia un’applicazione deve accadere che:
nessun elemento di A abbia due o più corrispondenti in B
nessun elemento di A sia privo di corrispondenti in B.
Osserviamo:
per le applicazioni si adoperano dei simboli particolari: in generale, una funzione da A in B
viene indicata con la lettera f e si scrive f : A → B
se indichiamo con f la funzione che ad ogni elemento x di A associa uno (ed un solo)
elemento y di B, si scrive:
y = f(x)
e si legge “y è uguale a effe di x”.
x prende il nome di variabile indipendente, mentre y di variabile dipendente
y si dice anche valore della f in x, o l’immagine di x mediante la f
l’insieme A è il dominio (o l’insieme di esistenza o l’insieme di definizione) della funzione
l’insieme delle immagini si indica con f(A) ed è il codominio di f: risulta f(A)⊆B.