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Il Pantheon Della Mesopotamia - Enciclopedia Della Storia Del Mondo

Il documento esplora il pantheon della Mesopotamia, evidenziando la varietà di divinità e le loro caratteristiche uniche, che variano da regione a regione. Viene sottolineato che il termine 'demone' non implica necessariamente malvagità e che la lista delle divinità non è esaustiva, considerando che i popoli mesopotamici veneravano tra 300 e 1000 divinità. Il testo include anche una descrizione di alcune divinità significative come Marduk, Enlil e Ea, e il loro ruolo nella mitologia mesopotamica.

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Il Pantheon Della Mesopotamia - Enciclopedia Della Storia Del Mondo

Il documento esplora il pantheon della Mesopotamia, evidenziando la varietà di divinità e le loro caratteristiche uniche, che variano da regione a regione. Viene sottolineato che il termine 'demone' non implica necessariamente malvagità e che la lista delle divinità non è esaustiva, considerando che i popoli mesopotamici veneravano tra 300 e 1000 divinità. Il testo include anche una descrizione di alcune divinità significative come Marduk, Enlil e Ea, e il loro ruolo nella mitologia mesopotamica.

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in italiano

Il Pantheon della
Mesopotamia

Articolo
da Joshua J. Mark, tradotto da Elisa Mion
pubblicato il 25 febbraio 2011

Le divinità della Mesopotamia non presentavano gli stessi nomi,


caratteristiche e poteri, la medesima provenienza ed egual status all'interno
della rispettiva struttura gerarchica. La cultura mesopotamica, infatti,
cambiava da regione a regione, variava di territorio in territorio e, proprio per
questo motivo, ad esempio, Marduk non deve essere considerato come il re
degli dèi, com'è il caso di Zeus, invece, per il pantheon dell'antica Grecia:
sicuramente Marduk era la divinità più importante venerata nella città di
Babilonia (essendone, principalmente, la divinità polìade), invece,
precedentemente, la medesima rilevanza veniva riservata al dio Enlil da parte
del popolo dei Sumeri.

Inoltre, è bene osservare che, nonostante il termine "demone" venga


attualmente inteso come "spirito maligno", in realtà deriva dal termine δαίμων
(dáimōn), che nella lingua greca antica signi!ca più semplicemente "spirito", e
che, in!ne, molte delle entità soprannaturali a"erenti al pantheon
mesopotamico de!nite "demoni" non necessariamente erano divinità
malvagie.

Quella che segue è una lista delle divinità a"erenti al pantheon mesopotamico
ma, poiché i numerosi popoli dell'antica Mesopotamia generalmente
veneravano dalle 300 alle 1000 divinità di"erenti tra loro, non è da

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considerarsi come elenco esaustivo. Thorkild Jacobsen, nel suo libro The
Treasures of Darkness: A History of Mesopotamian Religion, a"erma: "Le schiere
degli dèi, che costituivano la rispettiva assemblea, erano innumerevoli.
Attualmente è possibile distinguere soltanto le divinità più importanti".
Ciononostante, la seguente lista cerca di essere più completa possibile,
basandosi principalmente sui più antichi miti, racconti e poemi della
Mesopotamia, e, in parte, sulle pubblicazioni di Jeremy Allen Black (et. al.),
Stephanie Dalley, Will Durant, Thorkild Jacobsen, Samuel Noah Kramer e
Gwendolyn Leick. Le "non-divinità" che ricorrentemente compaiono in
alcune delle opere più celebri dell'antica Mesopotamia (ad esempio, Etana),
vengono comunque incluse in questo elenco, ma con riserva.

Rilievo cultuale proveniente da Aššur


Osama Shukir Muhammed Amin (Copyright)

LE DIVINITÀ MESOPOTAMICHE
ABGAL - Nella mitologia sumerica, i sette saggi inviati sulla Terra dal dio Enki
all'inizio dei tempi per trasmettere i sacri `me' (le leggi e le regole) di civiltà e di
civilizzazione. Sono anche noti agli Accadi ed ai Babilonesi con i nomi Apkallu
o Apkallu-Pesci, e vengono ra#gurati con il corpo di un pesce e la testa
d'essere umano, oppure con il torso di un pesce, le braccia, le gambe e la testa
d'essere umano, talvolta con le ali, a volte, invece, senza. Nella cultura e
tradizione babilonesi, gli Apkallu vengono anche rappresentati come Grifoni
o, più semplicemente, come essere umani dotati di ali. Gli Abgal reggono tra
le mani un oggetto molto simile ad un secchiello (o "borsetta", banduddu
nell'antica lingua accadica) ed un cono di incenso per i rituali di puri!cazione.
Rispettivamente, venivano così chiamati: Adapa (U-an-na, il primo uomo), U-
an-ne-dugga, En-me-dugga, En-me-galamma, En-me-bulugga, An-Enlilda ed
Utu-Abzû.

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ABSÛ - Dio babilonese, accadico e sumerico dell'acqua limpida e delle acque
dolci nel mondo. Anche noto e venerato con i nomi Apsû ed Abzû, egli avvolse
la Terra ed amalgamò le sue acque dolci con le acque salate della sua consorte,
la dea Tiāmat; dalla loro unione nacquero tutte le altre divinità. Venne ucciso
da suo !glio, il dio Ea, provocando la guerra degli dèì contro la dea Tiāmat. La
storia di Absû viene narrata nell'Enūma Eliš. Viene ra#gurato come un
personaggio più etereo che !sico.

ADAD - Dio babilonese delle tempeste, versione più oscura ed inquietante del
dio sumerico Ninurta. Noto ai Sumeri con il nome Iškur, viene ra#gurato
come un drago avente la testa di un leone, oppure come un toro, spesso avente
un elmo cornuto, che regge tra le mani un martello oppure delle saette, delle
asce e delle forchette. La sua consorte era la dea Šala.

ADAPA - Nella mitologia sumerica e babilonese, il primo uomo ad essere


creato, !glio del dio Ea (o Enki) il quale, in preda all'ira a causa del
rovesciamento della sua barca, spezzò le ali del Vento del Sud, dovendo però
poi recarsi in Cielo per chiedere perdono al dio Anū. Il dio Ea, ben sapendo
che il dio Anū avrebbe o"erto ad Adapa il cibo dell'immortalità e desiderando,
invece, che gli esseri umani rimanessero per sempre mortali, avvertì l'uomo di
non mangiare o bere nulla mentre si trovava nella terra degli dèi, perché così
facendo lo avrebbero sicuramente ucciso. Adapa ascolta attentamente il
consiglio del dio Ea e ri!uta il cibo e le bevande che gli vengono o"erti,
perdendo così, con l'inganno da parte del dio Ea, la possibilità di essere
immortale. Era il primo degli Abgal, i sette antichi saggi.

ADRAMELECH - Il dio-Sole babilonese e personi!cazione del Sole stesso,


colui che genera vita e che ne è protettore. La sua consorte era Anamalech, la
dea-Luna e personi!cazione della Luna medesima. Nella Bibbia (II Re, 17:31),
Adramelech viene descritto molto negativamente in quanto divinità che esige
il sacri!cio di bambine e bambini, e nel Paradiso Perduto di John Milton viene
ritratto come un demone malvagio.

AJA - Dea accadica dell'alba, consorte del dio Šamaš. Veniva associata alla
giovinezza, all'amore carnale ed al matrimonio, ed era, inoltre,
soprannominata "la Sposa". Il culto e la devozione per la dea Aja (anche nota
con il nome Aya) si svilupparono con il popolo dei Sumeri e la loro divinità
molto più antica e popolare, Šerida.

AMURRU - Nome accadico e sumerico del dio della tempeste e del Cielo
venerato dal popolo degli Amorrei (anche noti come Amoriti, Amorriti,
Amurru) che si stabilì nella regione mesopotamica attorno al 2100 a.C. Il dio
Amurru viene associato al dio Adad, ma corrisponde ad una sua versione
molto più gentile, mite e moderata, e viene sempre ra#gurato con una capra o
una gazzella, ed un bastone da pastore (gamlu) o una spada a falce, intento a
sorvegliare i nomadi. Era anche noto con il nome Martu. La sua consorte è la
dea Belet-Seri, scriba al servizio della dea Ereškigal presso la sua corte

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nell'Oltretomba.

ANŠAR - Dio babilonese del Cielo, il suo nome corrisponde ad un composto


formato da due termini `An', che viene tradotto con `Cielo', e `šar', aggettivo che
signi!ca `completo' o `intero', quindi, letteralmente, il suo nome signi!ca "Dio
dell'intero, di tutto il Cielo", di"erenziandosi dal dio Anū, in quanto questi è
solo il dio del Cielo e non di tutti i Cieli ubicati al di sopra delle nuvole. È
anche uno dei !gli degli dèi primordiali Apsû e Tiāmat, e consorte della dea
Kišar. Anšar e Kišar simboleggiavano rispettivamente il Cielo e la Terra.

ANTUM - Dea babilonese della terra, una delle più antiche divinità tutelari
della fertilità e della fecondità.

ANŪ - Nel pantheon sumerico anche noto con il nome An, era il dio del Cielo,
denominato "il Signore dei Cieli" nei racconti mitologici risalenti a prima del
2500 a.C. La sua consorte era la dea Antum e, dalla loro unione, nacquero gli
Anunnaki, i giudici dei morti. Il termine sumerico `An' viene tradotto con
`Cielo' e veniva associato ai lampi, ai fulmini ed alle saette che lo
attraversavano fragorosamente. Durante le tempeste, questi veniva
immaginato come un grande toro muggente sopra le nuvole. Anū divenne,
con il tempo, il signore supremo, detenendo un enorme potere dal quale
derivavano quelli di tutte le altre divinità. Solamente suo !glio, il dio Enlil,
poteva recarsi al suo cospetto, e infatti i devoti pregavano le altre divinità
minori a#nchè trasmettessero le loro richieste sino al dio Enlil. Anū è la
divinità che custodire le Tavolette del Destino prima di consegnarle al !glio, il
dio Enlil.

ANUNNAKI - Assimilabili alle Moire nella mitologia greca ed alle Parche nella
mitologia romana, secondo la tradizione religiosa mesopotamica, erano i
giudici dei morti nati dall'unione tra il dio Anū e la dea Antum. Nella
mitologia babilonese erano considerati come spiriti della terra, ma venivano
comunque rappresentati nel ruolo di giudici o di "coloro che tutto vedono".

ANZÛ - Creatura divina del Cielo, ra#gurata come un uccello gigante avente
la testa di un leone, è nota anche con i nomi Zû ed Imdugud, e viene
ampiamente descritta nei numerosi racconti mitologici dei Babilonesi, dei
Sumeri e degli Accadi. Anzû ricopre un ruolo di primo piano nel racconto
sumerico dell'Albero di Huluppu, essendo proprio una delle creature che
infestano l'albero della dea Inanna. In un altro racconto mitologico, Anzû
venne incaricato di custodire le Tavolette del Destino, le quali legittimavano il
dominio del dio supremo, che invece egli rubò. Il dio Ninurta riesce a
recuperare le Tavolette del Destino uccidendo Anzû (in altre versioni del mito,
l'eroe protagonista di tali gesta è il dio Marduk). Si dice che Anzû sputasse
fuoco e che fosse così enorme che il movimento delle sue ali provocasse delle
violente tempeste.

APKALLU-GRIFONE - Versione babilonese degli Abgal.

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guarigioni. Il dio Damu veniva considerato come l'intermediario tra sua
madre ed i medici tra gli essere umani, questi ultimi, mortali.

DAMKINA - Nella mitologia babilonese, consorte del dio Ea e madre del dio
Marduk.

DILMUN - Nella mitologia sumerica, il luogo della Creazione, ovvero il


Paradiso, dove l'eroe Utnapištim viene trasportato assieme alla moglie dopo il
Grande Diluvio.

DUMUZI - Dio sumerico della fertilità e dei pastori, consorte della dea Inanna
e fratello della dea Geštinanna. Egli prende il posto della dea Inanna
nell'Oltretomba dopo essere stata intrappolata ed uccisa dalla dea Ereškigal e
dopo che la dea Geštinanna si o"re di prendere il suo posto. Egli rimane negli
Inferi per metà dell'anno e la dea Geštinanna per l'altra metà, spiegando così,
oggi, la ciclicità delle stagioni.

Nozze di Inanna e Dumuzi


TangLung (Public Domain)

EA/ENKI - Dio babilonese della saggezza e delle acque dolci, conosciuto


presso il paese di Sumer con il nome Enki, il cui culto venne introdotto, o
quantomeno sviluppato, dagli Accadi. Era il dio della magia che scon!sse suo
padre, il dio Apsû, e che creò la Terra. Ea/Enki era una delle divinità più
importanti ed amate del pantheon mesopotamico, compare in modo ricorrente
nel racconto mitologico del Grande Diluvio, in cui salva il genere umano
consigliando al buon Atraḫasis, "il molto saggio", di costruire un'arca prima
dell'arrivo delle acque e, nella celebre Discesa di Inanna negli Inferi, fornisce i
mezzi per salvare la dea dall'Oltretomba. Era il più saggio tra gli dèi, nonchè
protettore dei fabbri, degli artigiani e degli esorcisti. Nel racconto Inanna e il
Dio della Saggezza, egli si lascia ubriacare ed elargisce i me, i doni della civiltà e

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proprietà degli dèi, alla dea Inanna, ben sapendo che lei li avrebbe poi
correttamente trasmessi all'umanità intera. Viene uniformemente descritto
come amico degli esseri umani e loro difensore tra gli dèi.

ELLIL - Nome babilonese di Enlil, dio del vento e delle tempeste, Re degli Dèi
prima di essere destituito dal dio Marduk.

EMEŠ - Dio sumerico dell'Estate e personi!cazione della medesima. Egli creò


gli alberi, le piante ed i campi, rendendoli fertili, rigogliosi e coltivabili.
Fratello di Enten, dio dell'Inverno, Emeš veniva ra#gurato come un
agricoltore.

ENBILULU - Dio mesopotamico dell'acqua, incaricato della cura, del controllo


e della protezione del !ume Tigri e del !ume Eufrate.

ENKIMDU - Dio mesopotamico dei canali, dei fossati e dei pozzi, similmente
al dio Emeš, veniva ra#gurato come un agricoltore avente aratro e giogo.
Veniva anche venerato come divinità tutelare dei contadini, dei campi e del
grano.

ENKI - vedere EA.

ENKIDU - Dio sumerico delle foreste e della natura selvaggia. Creato dagli dèi
e da loro inviato sulla Terra per insegnare l'umiltà al superbo ed arrogante re
Gilgameš; Enkidu divenne poi il migliore amico e fratello di Gilgameš. La sua
morte, avvenuta in seguito all'uccisione del Toro del Cielo, induce Gilgameš
ad intraprendere il suo percorso di ricerca sul senso ed il signi!cato della vita.

ENLIL - Dio sumerico dell'aria, il cui nome signi!ca "Signore dell'Aria e del
Vento", ma in realtà molto più potente di qualsiasi altra divinità elementale. La
sua consorte era la dea Ninlil. Enlil, Anū ed Enki costituivano la triade divina
che governava il Cielo, la Terra e l'Oltretomba o, alternativamente, il Cielo,
l'atmosfera e la Terra. Enlil era un importante dio del tempo meteorologico,
spesso invocato e venerato nella speranza di ottenere il clima favorevole per
un buon raccolto. Titolare delle Tavolette del Destino, fu il signore del
pantheon sumerico dopo il 2500 a.C., circa, e fu venerato dagli Accadi dal 2334
al 2083 a.C., circa. In seguito, venne assimilato al dio Marduk durante il regno
di Hammurabi (1792-1750 a.C., circa). Enlil compare in numerosi racconti
mitologici come divinità suprema e re degli dèi. Sebbene il suo centro di culto
fosse situato presso la città di Nippur, era ampiamente venerato in tutta la
Mesopotamia.

ENMEŠARRA - Dio sumerico dell'Oltretomba.

ENTEN - Dio sumerico dell'Inverno che veglia sulla nascita e sulla salute degli
animali durante la stagione fredda e piovosa. Suo fratello era Enmeš, dio
dell'Estate.

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EREŠKIGAL - Dea sumerica dell'Oltretomba e Regina dei Morti, il cui nome
signi!ca "Signora del Grande Luogo". Ereškigal era una dea importante e
molto temuta, il cui consorte era il Toro del Cielo, !no a quando non venne
ucciso da Enkidu. Era la sorella maggiore della dea Inanna, che incolpava della
morte del Toro del Cielo, e che uccise quando la dea Inanna stessa venne a
trovarla negli Inferi per il funerale del suo consorte. Grazie all'astuzia del dio
Enki, fu costretta a cedere la dea Inanna nuovamente alla terra dei vivi. Ella
governa da sola la Terra dei Morti (conosciuta dagli antichi popoli
mesopotamici in genere come "Terra del Non-Ritorno", un luogo oscuro e
desolato) !no all'arrivo del dio Nergal, che diventa suo consorte. Era anche
nota con il nome Irkalla. I racconti mitologici che riguardano Ereškigal, come
Le Nozze di Ereškigal e Nergal o La Discesa di Inanna negli Inferi, presentano
analogie con il successivo mito egizio del dio Osiride e della dea Iside, e con
l'antico mito greco delle dee Demetra e Persefone proprio per quanto riguarda
il modello del Dio che muore e risorge, poi meglio noto con la storia di Gesù
Cristo.

ERRAGAL - Dio sumerico dell'Oltretomba.

ERIDANO - Il !ume che attraversava l'Oltretomba. Gli spiriti sani e forti dei
defunti potevano berne l'acqua, mentre quelli dei defunti più deboli erano
costretti a bere l'acqua stantia delle pozzanghere e a mangiare la polvere.

ERRA - Dio babilonese della guerra, della distruzione, della morte e della
discordia, anche noto con il nome Nergal. Celebre soprattutto grazie all'opera
dell'Ira di Erra, in cui egli distrugge la città di Babilonia senza motivo, dopo
aver ingannato il dio Marduk nel fargli lasciare la città stessa (vedere IRRA).

ESEMTU - Termine utilizzato per indicare la salma di un essere umano,


ovvero i suoi resti mortali che dovevano essere curati e sepolti a#nché l'anima
del defunto potesse prosperare nell'Oltretomba.

ETANA - Eroe sumerico e protagonista dell'Epopea di Etana in cui si narra di


come Etana, uno dei primi sovrani antidiluviani, non riuscendo ad avere un
!glio a causa della sterilità di sua moglie, dalla disperazione sale in Cielo in
groppa alla grande aquila che lo aiuta ad esporre il suo problema al cospetto
degli dèi, i quali gli donano la pianta della nascita che lui e sua moglie devono
mangiare insieme, venendo in!ne e"ettivamente ricompensato con la nascita
di suo !glio, Balih.

ETEMMU - Lo spirito immateriale rilasciato dall'essere umano durante la


morte, da non confondere con l'anima. L'etemmu, infatti, era il so#o vitale
emesso dai primi esseri umani creati dai resti del dio Qingu dopo la sua
morte. Le carni del dio Qingu vennero mescolate con l'argilla e con il sangue,
ma animata dall'etemmu, uno spirito ancora in fase di transizione, cosicché, pur
essendo creati da un dio immortale, gli esseri umani rimanessero comunque
comuni mortali.

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GALLA - Demoni sumerici degli Inferi che trascinavano gli esseri umani
nell'oscuro regno della dea Ereškigal. I Galla vengono menzionati in particolar
modo nell'Inno ad Igalima e nella Discesa di Inanna negli Inferi, dove più
precisamente vengono inviati dal dio Enki per aiutare la dea Inanna ed anche
per condurre Dumuzi nell'Oltretomba.

GARRA - Dio babilonese del fuoco, noto soprattutto per detergere e puri!care
il fuoco stesso. Anche conosciuto con il nome Gerra.

GEŠTINANNA - Dea sumerica della fertilità e sorella di Dumuzi, il cui nome


signi!ca "la Vite del Cielo". Era tutelare della fertilità sulla Terra, dalla
Primavera sino all'Equinozio d'Autunno, ovvero, quando poi sarebbe discesa
nell'Oltretomba per liberare Dumuzi (che precedentemente aveva preso il
posto della dea Inanna), il quale, invece, tornava sulla Terra per controllare la
fertilità nei sei mesi successivi dell'anno.

GEŠTU - Anche noto con i nomi Geštu-e, We-llu, era il dio che o"rì il suo
sangue ed il suo intelletto per la creazione del genere umano, come narrato
nel racconto mitologico accadico/babilonese dell'Atraḫasis.

GIBIL - Dio assiro che presiedeva come giudice degli dèi e degli esseri umani,
anche noto per essere il Governatore degli Dèi. Veniva associato ai giudici e si
interessava profondamente alla punizione di coloro che in vita erano stati dei
giudici ingiusti. È anche il nome di un altro dio del fuoco.

GILGAMEŠ - L'eroe sumerico dell'Epopea di Gilgameš, che appare come un


essere mortale nella Lista dei Re sumerici, più precisamente, come sovrano
della città di Uruk, ma che nel mito viene rappresentato come un dio o,
quantomeno, un semi-dio. Nel poema dell'Albero di Huluppu egli è il fratello
della dea Inanna, mentre, nell'Epopea di Gilgameš egli riceve una proposta di
matrimonio da parte della dea Inanna (Ištar) ma che lui respinge, inducendola
ad inviare sulla Terra il Toro del Cielo come punizione, e causando in!ne la
morte del suo migliore amico e fratello, Enkidu. La morte di Enkidu induce
Gilgameš ad intraprendere la sua ricerca sul senso ed il signi!cato della vita e
per la via dell'immortalità.

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nell'Epopea di Gilgameš. Viene ra#gurato come un gigante irsuto avente artigli
da leone ed un volto mostruoso.

IGIGI - Dio babilonese dei Cieli, la regione ubicata al di sopra delle nuvole,
ma, allo stesso tempo, questo termine è da intendersi anche come nome
collettivo degli dèi che abitano sopra le nuvole stesse.

IMDUGUD - Versione sumerica degli dèi Anzû, Pazuzu e Zû, che aveva la
tendenza a scatenare tempeste di pioggia e a trasformare queste ultime in
vortici e forti ra#che di vento sbattendo le sue ali. Era particolarmente
venerato in tutto il territorio circostante la città di Ur.

INANNA - Anche nota, poi, agli Assiri con il nome Ištar, dea sumerica della
sensualità, della passione, della fertilità, dell'amore, delle prostitute e della
guerra. Inanna venne strettamente identi!cata con la dea babilonese Ištar che,
progressivamente nel tempo, assunse molte delle sue caratteristiche. La più
popolare e la più amata tra tutte le divinità del pantheon sumerico, la dea
Inanna occupa un notevole posto di rilievo in molte delle storie, dei racconti
mitologici e degli inni più noti e più frequentemente copiati nel paese di
Sumer (tra cui La Discesa di Inanna negli Inferi, Inanna e il Dio della Saggezza, Il
Corteggiamento di Inanna e Dumuzi e L'Albero di Huluppu), e viene elencata tra le
sette divinità principali del paese di Sumer assieme ad Anū, Enlil, Enki,
Ninḫursaĝ, Nanna ed Utu. Il sovrano Sargon di Akkad (Sargon il Grande)
invocava la dea Inanna per la protezione e per la vittoria sul campo di
battaglia, ma anche come guida nelle decisioni e nei provvedimenti di natura
politica, e sua !glia, Enḫeduanna, era la Sacerdotessa principale e più
importante della dea Inanna presso la città di Uruk, nonchè compositrice di
molti inni e canti a lei dedicati. Viene spesso ra#gurata a cavallo di un leone e
de!nita come "la Regina del Cielo". Sua sorella maggiore era la dea Ereškigal.
Era la dea più importante, la divinità polìade e protettrice della città di Uruk,
alla quale si dice abbia trasmesso i sacri `me' (leggi) che le erano state
consegnati, durante un'ubriacatura, da parte del dio della saggezza, Enki.
Molte delle composizioni a lei inerenti, la descrivono come dea estremamente
sensuale, nubile e capace di "trasformare gli uomini in donne" con la passione.
Era associata al pianeta Venere. Nel Mito di Etana viene menzionata come
Innina e, in origine, veniva considerata come la sorella gemella di Utu (Šamaš),
il dio del Sole.

IRKALLA - vedere EREŠKIGAL.

IRRA - Anche noto con il nome Erra, dio babilonese delle pestilenze e delle
epidemie, della morte, della guerra e della distruzione, associato a Nergal, dio
della morte. Irra era un demone molto astuto e molesto, responsabile di ogni
sorta di miseria umana. Nell'Epopea di Irra (anche nota come Ira di Erra) egli si
impadronisce della città di Babilonia in assenza del dio Marduk, portandola
alla distruzione o, alternativamente, liberando la città di Babilonia dai suoi
nemici, ma solo dopo aver "messo il mondo completamente sottosopra"

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attraverso un massacro dei giusti e degli ingiusti. Il testo dell'Epopea di Irra
conobbe un'elevata e notevole popolarità presso la città di Babilonia. Sono
state scoperte più copie di quest'opera che della più celebre Epopea di Gilgameš.

IŠARA - Dea mesopotamica del giuramento, nota come "Regina del Giudizio",
veniva associata anche all'amore, alla guerra ed alla divinazione, e talvolta
appare anche come dea-madre o divinità degli Inferi. Secondo lo studioso
Jeremy Black era "più strettamente legata alla tradizione semitica che a quella
sumerica" (110) e venne poi assimilata mediante sincretismo religioso alla dea
Inanna. Veniva associata al dio Dagan.

IŠKUR - Dio sumerico del tempo meteorologico e delle tempeste, noto anche
con i nomi Adad ed Addû, in alcuni racconti mitologici è anche il fratello
gemello del dio Enki.

IŠTAR - Versione babilonese della dea sumerica Inanna, solo più sessualizzata.
Nell'Epopea di Gilgameš, la dea Ištar cerca di sedurre il re Gilgameš, venendo
però da lui respinta, elencandole i suoi numerosi difetti come amante
incostante; di conseguenza la dea chiama a raccolta il Toro del Cielo per
punire il sovrano (vedere INANNA).

Rilievo della Regina della Notte


Osama Shukir Muhammed Amin (Copyright)

IŠUM - Dio babilonese del fuoco.

KABTA - Dio sumerico del piccone, delle costruzioni e dei mattoni, è il fratello
di Mušdamma, dio delle fondamenta e degli edi!ci, ed uno dei numerosi !gli
della dea Ninḫursaĝ.

KI - vedere NINḪURSAĜ.

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semplice diletto, se non capriccio; ma qualunque sorte o destino avesse
decretato si sarebbe poi avverato.

MARDUK - Re degli Dèi babilonese, il dio-eroe che scon!sse Tiāmat e le forze


del caos, e che portò l'ordine nell'Universo, per il quale gli dèi e gli esseri
umani collaborano insieme, cercando di mantenerlo. È il dio delle guarigioni,
della giustizia, della compassione, del rinnovamento, della magia e dell'equità.
Era conosciuto come il custode e mediatore di pace tra gli dèi, e veniva
denominato, a questo proposito, "Pastore degli Dèi". Nell'Epopea di Irra, il dio
Marduk lascia la città di Babilonia nelle mani del dio Nergal (Irra, Erra) che la
distrugge in preda alla rabbia. Il dio Marduk era una delle divinità più popolari
e permanenti nel tempo della Mesopotamia, e, infatti venne poi adottato dagli
Assiri come !glio del loro dio supremo, Aššur.

MIŠARU - Dio sumerico della giustizia, delle leggi e delle regole, fratello del
dio Kittu (vedere KITTU).

MUMMU - Dio babilonese degli artigiani. Il dio Ea è conosciuto come Ea


Mummu nel suo ruolo di creatore degli esseri umani, e il termine `mummu' è
da intendersi come `genio', cioè `sapiente'.

MUŠDAMMA - Dio sumerico delle fondamenta e delle costruzioni, fratello di


Kabta (dio del piccone, delle costruzioni e dei mattoni) e uno dei !gli della dea
Ninḫursaĝ.

MUŠḪUŠŠU - Spirito protettore babilonese, ra#gurato in modo molto


evidente sulla Porta di Ištar presso la città di Babilonia, il cui nome si traduce
in "Serpente Furioso". Il Mušḫuššu era una creatura avente le sembianze di un
cane snello con corpo e coda squamosi, artigli da uccello, collo lungo, lingua
biforcuta e corno sporgente. La divinità che controllava il Mušḫuššu era
considerata come il dio supremo, e così molte tra le più antiche divinità
vennero associate a questa creatura, !no a quando, alla !ne, venne
de!nitivamente ricollegato al dio Marduk.

MYLITTA - Dea assira della fertilità, della fecondità, della gravidanza, del
parto, della maternità e della nascita.

NABU - Dio babilonese della scrittura e della saggezza, !glio del dio Marduk e
nipote del dio della saggezza Enki (Ea). Il suo nome signi!ca "l'Annunciatore",
in riferimento alle sue capacità profetiche e al dono della scrittura. Era il dio
protettore degli scribi e custodiva le Tavolette del Destino che legittimavano il
sovrano dell'Universo (alternativamente identi!cato con Anū, Enlil o Marduk
e, più tardi, Aššur). Viene ra#gurato con in mano uno stilo e a cavallo, o
seduto accanto ad un drago Mušḫuššu. Nabu era una delle divinità più
importanti del pantheon mesopotamico e, senza di lui, non si sarebbe potuta
celebrare la grande festa babilonese dell'Akītu, la festa del Nuovo Anno, in
onore degli dèi ed in ringraziamento per il buon raccolto. Fu venerato per

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NINḪURSAĜ - Dea-madre sumerica, dea della fertilità, della natura e della
vita sulla Terra. Il suo nome si traduce con "Signora della Montagna" ed era
conosciuta come "Madre degli Dèi". In origine, era una dea molto popolare, le
cui caratteristiche vennero poi assunte da altre divinità. È anche nota con i
nomi Belet-Ili, Damgalnuna, Ki, Nintu, Aruru, Ninmah, Mamma e Mami.
Ninḫursaĝ compare in molti tra i più popolari racconti mitologici
mesopotamici, nei quali viene sempre associata alla vita, alla fertilità, alla
crescita ed alla trasformazione. Il suo compito principale era quello di
prendersi cura delle donne e dei bambini, in particolar modo, delle donne
incinte, delle bambine piccole e dei bambini piccoli. Vegliava su una bambina
e/o su un bambino a partire dal concepimento, poi durante tutto il periodo di
gestazione, e in!ne, dopo la nascita, le/gli forniva il cibo. Come tutte le
divinità femminili mesopotamiche, Ninḫursaĝ subì poi una perdita in termini
di status e di considerazione durante il regno di Hammurabi di Babilonia
(1792-1750 a.C., circa), e alla !ne fu sostituita come potere supremo da divinità
unicamente maschili.

NIN-ILDU - Dio babilonese della carpenteria e protettore dei carpentieri.

NINKASI - Dea sumerica dell'alcol, della birra e della produzione della birra,
protettrice dei birrai. Si dice che producesse ogni giorno una partita di birra
fresca con gli ingredienti migliori. Una delle opere più famose che la
riguardano è l'Inno a Ninkasi, risalente al XIX secolo a.C., circa, che è sia un
omaggio alla dea, sia una ricetta per la produzione della birra. Conosciuta
anche con il nome Ninkar.

NINLIL - Dea sumerica dell'aria, "la Signora dell'Aria", il cui nome originario
era Sud !no a quando non si sposò con il dio Enlil. In un'altra versione del
racconto mitologico, il dio Enlil seduce la dea Ninlil, venendo poi relegato
nell'Oltretomba. La dea Ninlil lo segue e partorisce poi Nanna, dea della Luna,
Nergal, dio della guerra e della morte, Ninazu dio degli Inferi, delle guarigioni
e degli incantesimi, ed Enbilulu, dio dei !umi e dei canali. Queste divinità
risalgono dall'Oltretomba sino alla Terra e al Cielo, secondo il motivo del mito
della fertilità inerente una divinità che muore e che poi risorge ciclicamente.
L'omonima dea babilonese deriva da questa divinità sumerica,
originariamente introdotta e venerata dagli Accadi.

NINŠAR - Dea sumerica della nascita e della terra sassosa la quale, assieme al
fratello Enšar, circonda la Terra per creare l'Orizzonte.

NINŠUBUR - Dea sumerica dell'Est, era amica, con!dente, difenditrice,


consigliera e compagna di viaggio della dea Inanna. La dea Ninšubur occupa
un ruolo di primo piano in molte delle narrazioni inerenti la dea Inanna. Nel
poema Inanna e il Dio della Saggezza protegge la dea e i sacri me, e nella Discesa
di Inanna è l'amica fedele della dea protagonista che trova aiuto per liberarla
dagli Inferi. Un dio minore accadico con lo stesso nome (anche se spesso reso
con Ninsubur) appare in alcuni racconti mitologici come ministro del dio Anū.

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Ricostruzione del rilievo della Regina della Notte
Trustees of the British Museum (Copyright)

ŠAKKAN - Dio sumerico del bestiame, incaricato di proteggere gli animali


domestici e selvatici. Era responsabile della fertilità degli animali in libertà e
veniva spesso ra#gurato come un pastore. In accadico era conosciuto come
Šumuqan. Sia nell'Epopea di Gilgameš sia nel poema sumerico della Morte di
Gilgameš, Šakkan/Šumuqan viene menzionato in correlazione con
l'Oltretomba.

SEBITTI - Nell'antica tradizione culturale e religiosa babilonesi, i Sebitti erano


sette divinità guerriere minori, talvolta associate agli Anunnaki , gli dèi degli
Inferi, che seguivano il demone Irra in battaglia. I Sebitti non erano associati
ad alcuna delle divinità principali, ma sembra che fossero ricollegati, in
particolar modo, al dio Nergal. Vengono anche assimilati alle Pleiadi.

ŠAMAŠ - Dio accadico del Sole, identi!cato con il precedente dio solare
sumerico Utu, anche noto con il nome Babbar. Šamaš era il dio della giustizia
suprema e veniva spesso invocato per la protezione dei viaggiatori, dei
mercanti, dei soldati e dei marinai. Viene spesso ra#gurato con in mano una
lama con la quale si fa strada tra le montagne ogni mattina all'alba. Nelle sue
funzioni di protettore viene anche rappresentato su una barca (per i marinai),
su un carro (per i soldati) o a cavallo (per i viaggiatori ed i mercanti). La sua
consorte era Aya (anche Aja o Šherida, in sumerico), la dea dell'alba.

ŠARA - Dio minore della guerra nella mitologia babilonese, !glio del dio Anū
e della dea Ištar.

ŠERIDA - Antica dea-madre sumerica, dispensatrice e sostenitrice della luce e


della vita. Una delle divinità più antiche della Mesopotamia, originariamente
era una delle divinità principali e più importanti che, con il tempo, assunse un

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ruolo subordinato come consorte del dio del Sole, Utu. In questa veste era
conosciuta dagli Accadi e dai Babilonesi come Aja (o Aya), la dea dell'alba.

ŠULPAE - Dio mesopotamico delle festività, dei banchetti, dei divertimenti,


dei piaceri e dei momenti di gioia, talvolta considerato consorte della dea
Ninḫursaĝ.

ŠUTU - Dio sumerico delle malattie e delle so"erenze !siche e psicologiche da


esse derivate, personi!cazione del Vento del Sud.

ŠIDURI - Divinità taverniera la quale, nell'Epopea di Gilgameš, consiglia all'eroe


di abbandonare la propria ricerca dell'immortalità e di godersi semplicemente
la vita. Si ritiene che ella simboleggi le distrazioni della vita da questioni più
importanti. Tuttavia, Gilgameš ignora il suo consiglio e lei stessa lo guida al
cospetto del dio Utnapištim .

SILILI - Dea babilonese dei cavalli, anche nota come la "Divina Giumenta", la
madre di tutti i cavalli.

SÎN - Dio babilonese della Luna, antecedentemente noto ai Sumeri con il


nome Nanna (ma viene anche chiamato Su'en, Nanna-Su'en, Nannar). Sîn
veniva associato alla fertilità delle donne e degli animali in genere, e viene
ra#gurato come un uomo stante che regge una luna crescente.

ŠUMUGAN - Dio sumerico tutelare delle radure scon!nate e protettore degli


animali che vivono in esse.

ŠUMUQAN - Versione accadica e babilonese del dio Šakkan.

TAMMUZ - Versione babilonese del dio sumerico Dumuzi che impersoni!ca


la vegetazione essendo, inoltre, divinità che muore e che risorge ciclicamente.
Insieme a Gišida, anch'egli un dio che muore e che risorge ciclicamente, ha il
compito di custodire le Porte degli dèi nel Mito di Adapa.

TAVOLETTE DEL DESTINO - Gli oggetti sacri che legittimavano il dominio


del dio supremo e che conferivano al rispettivo proprietario il potere di
determinare il destino del mondo. Furono rubate al dio Enlil dall'uccello
Anzû, che invece avrebbe dovuto custodirle, e vennero in!ne recuperate dal
dio Ninurta. Nell'Enūma Eliš vengono consegnate al dio Qingu dalla dea
Tiāmat, e da questi, in!ne trasmesse, dopo la morte, al dio Marduk.

TIĀMAT - Dea-madre primordiale della Mesopotamia, madre degli dèi,


consorte del dio Apsû, appariva sotto le sembianze di un drago. Fu scon!tta in
battaglia e uccisa dal dio Marduk. Dopo la sua morte, i !umi Tigri ed Eufrate
sfociano dai suoi occhi. La sua storia viene narrata nel mito babilonese della
Creazione, l'Enūma Eliš. La dea Tiāmat era considerata come acqua salata ed il
dio Apsû come acqua dolce; dalla loro unione nacquero tutte le altre divinità.

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noto con il nome Ziusudra e viene menzionato per la prima volta nell'Epopea
di Atraḫasis proprio con questo nome. "Utnapištim" viene tradotto
letteralmente come "Colui che vide la Vita", poiché è l'unico uomo a
sopravvivere al Grande Diluvio. In!ne, a riguardo, sono state notate molte
similitudini tra la storia del diluvio mesopotamico, molto più antica, ed il
racconto biblico di Noè, nel libro della Genesi.

UTTU - Dea-ragno sumerica. Era la protettrice dei tessitori, dei sarti, della
!latura, della tessitura e degli indumenti, !glia del dio Enki e della dea
Ninkurra. È nota soprattutto per il suo ruolo nel racconto mitologico di Enki e
Ninḫursaĝ, in cui denuncia alla dea-madre la violenza subita da parte del dio
Enki, chiedendole di rimuovere il seme del dio dal suo corpo, fecondando così
la terra e dando vita alle prime otto piante ed alberi.

UTU - Anche noto con i nomi Šamaš e Babbar, dio sumerico del Sole e della
giustizia, una delle più antiche divinità del pantheon mesopotamico, risalente
attorno alla metà del IV millennio a.C. (vedere ŠAMAŠ).

WE-LLU - Spesso reso con "We-ila", altro nome con cui è noto e venerato il
dio Geštu, colui che sacri!ca se stesso per creare e salvare l'intera umanità.

ZABABA - Dio accadico della guerra. Era uno dei numerosi amanti della dea
Inanna/Ištar.

ZAKAR - Dio babilonese dei sogni. Nella cultura e tradizione mesopotamiche,


i sogni venivano considerati come messaggi provenienti dagli dèi. Infatti, uno
tra i principali compiti e responsabilità del dio Zakar v'era quello di recapitare
tali messaggi presso i destinatari corretti. Era noto ai Sumeri con il nome
Zaqar.

ZALTU - Dea babilonese della discordia. Viene associata alla dea Ištar,
personi!candone il lato più oscuro e distruttivo.

ZARPANIT(U) - Anche nota con i nomi Sarpanit e Ṣarpānītum, la più antica


dea sumerica e babilonese della fertilità, incaricata di rifornire con essa l'intero
Universo. Anche nota con il nome Beltia ("Mia Signora"), assieme alle sue
caratteristiche, venne poi assimilata mediante sincretismo religioso alla dea
Inanna/Ištar. Talvolta era considerata come la consorte del dio Marduk.

ZÛ - Versione accadica del dio Anzû/Imdugud, l'uccello delle tempeste che


ruba le Tavolette del Destino al dio Enlil.

Bibliogra!a
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Bibliogra!a
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Leick, G. The A to Z of Mesopotamia. Scarecrow Press, 2010.

Info traduttore
Elisa Mion
Archeologa, sin da bambina prova sincero e crescente interesse e fascino (se
non vero e proprio Amore!) per le Civiltà, la Storia e l'Archeologia del Vicino
Oriente antico. Nel 2022 si è laureata con lode in Archeologia del Vicino
Oriente antico discutendo una tesi incentrata su Ninive (Iraq).

Info autore
Joshua J. Mark
Scrittore freelance ed ex Professore part-time di Filoso!a presso il Marist
College (New York), Joshua J. Mark ha vissuto in Grecia ed in Germania, ed ha
viaggiato in Egitto. Ha insegnato storia, scrittura, letteratura e !loso!a
all'Università.

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Stile APA
Mark, J. J. (2011, febbraio 25). Il Pantheon della Mesopotamia [The Mesopotamian
Pantheon]. (E. Mion, Traduttore). World History Encyclopedia. Estratto da
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Stile CHICAGO
Mark, Joshua J.. "Il Pantheon della Mesopotamia." Tradotto da Elisa Mion. World
History Encyclopedia. Modificato il febbraio 25, 2011.
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Stile MLA
Mark, Joshua J.. "Il Pantheon della Mesopotamia." Tradotto da Elisa Mion. World
History Encyclopedia. World History Encyclopedia, 25 feb 2011. Web. 14 feb 2025.

Scritto da Joshua J. Mark, Pubblicato il 25 febbraio 2011. Il titolare del copyright ha


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